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QUARESIMA, MARIA CI ACCOMPAGNA SERENA NOCETI La sfida del Papa Nel Messaggio di Quaresima Francesco invita a guardare all’altro come a un dono a liturgia latina non riserva spazi particolari a Maria nel tempo di Quaresima. Tuttavia la riflessione su alcune narrazioni che vedono al centro la figura mariana può divenire preziosa occasione per comprendere le dinamiche del cammino quaresimale. Il Rito di Iniziazione Cristiana degli Adulti mostra la Quaresima come tempo di illuminazione, purificazione, di grazia in cui l’ascolto della Parola è luce per comprendere il mistero di Dio e del suo amore manifestato in Cristo. La Quaresima appare in tutto il suo carattere di cammino di liberazione: il dono battesimale di grazia ricevuto chiede un’appropriazione progressiva e la chiesa riconsegna i credenti a questa consapevole responsabilità nel cammino quaresimale. In questa accoglienza dell’amore di Dio Maria appare autentica compagna di strada, perché è donna credente, sorella nella fede, madre dei credenti. Nel vangelo di Luca Maria è presentata come donna plasmata dalla grazia divina e come credente, radicata su una Parola che dischiude orizzonti impensati e appella a un’obbedienza radicale. Il dichiararsi “serva del Signore” esprime la scelta radicale di camminare sulle vie di un Dio che sorprende e chiama. Il cammino quaresimale va radicato nella consapevolezza che siamo trasformati dalla grazia, chiamati a maturare nel desiderio, e nella scelta di seguire il Signore nell’ascolto costante della sua Parola. Nella narrazione dei vangeli Maria raramente è citata; da queste ricorrenze veniamo sollecitati a comprendere in modo adulto come la fede maturi, richieda il faticoso travaglio di riflessione e di approfondimento, si dispieghi in modo mai scontato. Il cammino di purificazione chiede di confrontarsi con la fatica di comprendere il mistero di Dio e la sua rivelazione sulla croce; di dare parola esplicita al nostro non capire, alle nostre paure di seguire Gesù sulla via della croce. Maria mostra che per questo è necessario correlare esistenza e Parola di Dio, per maturare uno sguardo credente sulla realtà. La prova è occasione per comprendere chi siamo, come pensiamo, quali sono i nostri reali punti di riferimento, ed accogliere il dono della Parola di Dio. Il cammino quaresimale è tutto orientato all’annuncio pasquale. Al termine dei quaranta giorni ci ritroviamo a guardare il Crocifisso nel suo momento di consegna massima al Padre e all’umanità: è una sfida per la fede, che si confronta con il dramma della morte e con il silenzio di Dio. Il vangelo di Giovanni pone sotto la croce di Gesù la madre e il discepolo amato (Gv 19,25–27). Maria insegna a non sottrarsi a questo confronto e a mettere la nostra idea di Dio davanti allo scandalo della croce. Solo così scopriremo la forza trasformatrice della vita divina nelle parole dell’annuncio pasquale. L DI CARLA CRISTINI altro è un dono». È su questo concetto fondamentale che ruota il messaggio che papa Francesco ha “donato” alla Chiesa per la Quaresima, che inizia mercoledì 1° marzo, con il rito dell’imposizione delle Ceneri. Un cammino verso una «meta sicura: la Pasqua di Risurrezione», un cammino che chiama ciascun uomo alla conversione, alla cui base c’è un altro dono fondamentale, quello della Parola di Dio, che nel messaggio si traduce in una meditazione attenta della parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro (cfr Lc 16,19– 31). Lazzaro, l’uomo povero e disperato, che giace alla porta del ricco e si nutre dei resti della sua tavola: non un anonimo, ma un essere a cui associare una storia, che «diventa un volto, e, come tale, un dono, una ricchezza inestimabile, un essere voluto, amato, ricordato da Dio». Come dono, il povero non rappresenta più un L « “fastidioso ingombro”, quanto piuttosto l’incarnazione di un forte appello al cambiamento: la parabola diventa così l’invito ad aprire la porta del cuore all’altro, nel cui volto riconoscere il volto di Cristo. “Ogni vita che ci viene incontro è un dono e merita accoglienza, rispetto, amore”, ricorda il Santo Padre; per poter amare la vita, accoglierla, serve l’aiuto della Parola per capire anche a fondo la figura dell’uomo ricco, uomo ricco di contraddizioni, che viene presentato nella parabola senza un nome. La descrizione della sua figura, negli eccessi di una ricchezza ostentata, denota la “corruzione del peccato” che si manifesta nell’amore per il denaro, la vanità e la superbia, denota soprattutto il suo vuoto interiore, di una vita fatta di esteriorità, che non vuole accorgersi della sofferente umiliazione del povero prostrato alla sua porta. «La radice dei suoi mali è il non prestare ascolto alla Parola di Dio; questo lo ha portato a non amare più Dio e quindi a disprezzare il prossimo. La Parola di Dio è una forza viva, capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona a Dio. Chiudere il cuore al dono di Dio che parla ha come conseguenza il chiudere il cuore al dono del fratello». Infine, l’invito di Francesco a vedere nella Quaresima il «tempo favorevole per rinnovarsi nell’incontro con Cristo vivo nella sua Parola, nei Sacramenti e nel prossimo», con la guida dello Spirito Santo, per riscoprire il dono della Parola di Dio, essere purificati dal peccato che acceca e servire Cristo, presente nei fratelli bisognosi. La Quaresima porti in ciascuno un profondo rinnovamento spirituale, che passa attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina, con l’incoraggiamento per tutti i fedeli a partecipare alle Campagne promosse dagli organismi ecclesiali in diverse parti del mondo, che hanno l’obiettivo di far crescere la cultura dell’incontro nell’unica famiglia umana. Pompili alla consulta dei beni culturali a consulta dei beni culturali ecclesiastici del Lazio si è ri- trovata con il nuovo presidente, il vescovo Domenico Pom- pili, a Villa Campitelli lo scorso 14 febbraio, ospitata dal vescovo di Frascati Raffaello Martinelli. Dopo il saluto dell’incaricato regionale, don Mariano Assogna, sono stati presentati tre interventi edili riguardo la nuova co- struzione, la manutenzione e il restauro, a cura delle diocesi di Palestrina, Roma e Viterbo. Nella seconda parte della riunione è stato proposto di mettere «online», attraverso il portale Beweb, l’esperienza interdiocesana realizzata lo scorso anno con la mo- stra Servire l’uomo. I volti della misericordia nel Lazio. Pompili ha concluso l’incontro indicando alcune prospettive u- tili a pensare il percorso della consulta, che deve continuare a crescere nella condivisione organica e nella progettualità. L’os- servazione del vescovo di Rieti nasce dal fatto che la consulta, proprio per la sua natura, raccoglie competenze molto diffe- renti, eppure tutte fanno parte dell’unico patrimonio cultura- le che la Chiesa custodisce con responsabilità perché sia cono- sciuto da tutti. Dai fondi delle biblioteche agli archivi alle chiese, da mante- nere o costruire, si presenta un ambito di intervento molto am- pio, che richiede di strutturare insieme percorsi omogenei e in- tegrati. Simone Ciampanella L Il presidente Ue Antonio Tajani in visita al Reatino Visita alle popolazioni terremotate del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che dopo l’incontro con gli accumolesi sfollati a San Benedetto del Tronto si è recato ad Amatrice, con tappa anche ad Arquata del Tronto. Colloquio coi sindaci di Accumoli, Stefano Petrucci, e di Amatrice, Sergio Pirozzi, quindi col vescovo di Rieti Domenico Pompili, che ha esortato Tajani a farsi portavoce in Europa di comunità che «non possono e non devono essere dimenticate». L ’E DITORIALE LUNEDÌ 20 ALBANO LA CULTURA DELL’INCONTRO a pagina 3 ANAGNI UN SERVIZIO SEMPRE NUOVO a pagina 4 C. CASTELLANA UN TEMPO DI CONVERSIONE a pagina 5 CIVITAVECCHIA «PER SEGUIRE IL PROGETTO DI DIO» a pagina 6 FROSINONE UN APPELLO PRESSANTE a pagina 7 GAETA LE LINEE GUIDA PER LA PASTORALE a pagina 8 LATINA AL SERVIZIO DELLA CHIESA a pagina 9 PALESTRINA LA PAROLA CHE CI PLASMA a pagina 10 PORTO-S. RUFINA «COSTRUIAMO LA COMUNITÀ» a pagina 11 SORA L’INSIDIA NELLA RETE a pagina 13 TIVOLI DAL DESERTO ALLA RISURREZIONE a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI «CREDENTI E CREDIBILI» a pagina 12 LAZIO SETTE na volta Sanremo era il festival dell’amore. Le canzoni erano quelle con la rima amore/cuore. E ora che anche quest’anno abbiamo pas- sato la boa di questo tormentone italico, e anche un po’ ne abbiamo pre- so le distanze, potremmo tornare a rimpiangere i bei tempi andati. Quan- do le canzoni erano romantiche e parlavano d’amore. Ma proprio le can- zoni – le canzonette, come le definirebbe qualche talento emergente – so- no entrate nel “magistero ordinario” di alcuni vescovi. C’è chi vi struttura sopra catechesi; chi vi scrive lettere per i giovani; chi ancora addirittura le canticchia nelle omelie. Cosa carina, non v’è dubbio. E, certamente, è il segno di una demitizzazione del ruolo del pastore e della Chiesa come u- na struttura che non accoglie le cose del “mondo”. Ci si creda o no, ci so- no ancora ampi ambienti culturali che pensano ai credenti come relitti dell’ottocento! Eppure questo citare le canzonette rischia di essere un e- spediente retorico poco utile a “parlare” alle persone del nostro tempo. A- vrebbe funzionato – forse – fino agli anni novanta. Lo feci anch’io in tem- pi non sospetti, da giovane prete. Ora mi sembra che bisognerebbe, sem- mai, citare videogames, apps di tendenza, youtubers e discussioni social. Lì la gente di oggi – specie i giovani – cercano risposte di senso. Cercano di capire l’amore dalle storie raccontante da qualche “idolo figo” o in qual- che raduno dove i testi hanno poca importanza. Dove invece, come nel Vangelo, si parla per parabole. Per “meta testi”, per dirla con una parolo- na dei nostri tempi. Quando avremo la capacità di stare in questi luoghi con la bellezza del Vangelo, l’amore comincerà ad essere meno banale e più simile a quello annunciato dal Signore. Francesco Guglietta U Con la bellezza del Vangelo Domenica, 26 febbraio 2017 MASS MEDIA «COMUNICATORI PER VOCAZIONE» a pagina 2 IL FATTO Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 Papa Francesco durante il rito dello ceneri dello scorso anno nella basilica di San Pietro

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QUARESIMA, MARIACI ACCOMPAGNA

SERENA NOCETI

La sfida del PapaNel Messaggio di Quaresima Francesco invita a guardare all’altro come a un dono

a liturgia latina non riserva spaziparticolari a Maria nel tempo diQuaresima. Tuttavia la riflessione

su alcune narrazioni che vedono alcentro la figura mariana può divenirepreziosa occasione per comprendere ledinamiche del cammino quaresimale.Il Rito di Iniziazione Cristiana degliAdulti mostra la Quaresima cometempo di illuminazione, purificazione,di grazia in cui l’ascolto della Parola èluce per comprendere il mistero di Dioe del suo amore manifestato in Cristo.La Quaresima appare in tutto il suocarattere di cammino di liberazione: ildono battesimale di grazia ricevutochiede un’appropriazione progressiva ela chiesa riconsegna i credenti a questaconsapevole responsabilità nelcammino quaresimale. In questaaccoglienza dell’amore di Dio Mariaappare autentica compagna di strada,perché è donna credente, sorella nellafede, madre dei credenti. Nel vangelodi Luca Maria è presentata come donnaplasmata dalla grazia divina e comecredente, radicata su una Parola chedischiude orizzonti impensati eappella a un’obbedienza radicale. Ildichiararsi “serva del Signore” esprimela scelta radicale di camminare sulle viedi un Dio che sorprende e chiama. Ilcammino quaresimale va radicato nellaconsapevolezza che siamo trasformatidalla grazia, chiamati a maturare neldesiderio, e nella scelta di seguire ilSignore nell’ascolto costante della suaParola. Nella narrazione dei vangeliMaria raramente è citata; da questericorrenze veniamo sollecitati acomprendere in modo adulto come lafede maturi, richieda il faticosotravaglio di riflessione e diapprofondimento, si dispieghi inmodo mai scontato. Il cammino dipurificazione chiede di confrontarsicon la fatica di comprendere il misterodi Dio e la sua rivelazione sulla croce;di dare parola esplicita al nostro noncapire, alle nostre paure di seguire Gesùsulla via della croce. Maria mostra cheper questo è necessario correlareesistenza e Parola di Dio, per maturareuno sguardo credente sulla realtà. Laprova è occasione per comprendere chisiamo, come pensiamo, quali sono inostri reali punti di riferimento, edaccogliere il dono della Parola di Dio.Il cammino quaresimale è tuttoorientato all’annuncio pasquale. Altermine dei quaranta giorni ciritroviamo a guardare il Crocifisso nelsuo momento di consegna massima alPadre e all’umanità: è una sfida per lafede, che si confronta con il drammadella morte e con il silenzio di Dio. Ilvangelo di Giovanni pone sotto lacroce di Gesù la madre e il discepoloamato (Gv 19,25–27). Maria insegna anon sottrarsi a questo confronto e amettere la nostra idea di Dio davantiallo scandalo della croce. Solo cosìscopriremo la forza trasformatrice dellavita divina nelle parole dell’annunciopasquale.

L

DI CARLA CRISTINI

altro è un dono». È su questo concettofondamentale che ruota il

messaggio che papa Francesco ha“donato” alla Chiesa per la Quaresima,che inizia mercoledì 1° marzo, con ilrito dell’imposizione delle Ceneri. Un cammino verso una «meta sicura:la Pasqua di Risurrezione», uncammino che chiama ciascun uomoalla conversione, alla cui base c’è unaltro dono fondamentale, quello dellaParola di Dio, che nel messaggio sitraduce in una meditazione attentadella parabola dell’uomo ricco e delpovero Lazzaro (cfr Lc 16,19– 31). Lazzaro, l’uomo povero e disperato,che giace alla porta del ricco e si nutredei resti della sua tavola: non unanonimo, ma un essere a cui associareuna storia, che «diventa un volto, e,come tale, un dono, una ricchezzainestimabile, un essere voluto, amato,ricordato da Dio». Come dono, ilpovero non rappresenta più un

’L«“fastidioso ingombro”, quantopiuttosto l’incarnazione di un forteappello al cambiamento: la paraboladiventa così l’invito ad aprire la portadel cuore all’altro, nel cui voltoriconoscere il volto di Cristo. “Ogni vita che ci viene incontro è undono e merita accoglienza, rispetto,amore”, ricorda il Santo Padre; perpoter amare la vita, accoglierla, servel’aiuto della Parola per capire anche afondo la figura dell’uomo ricco, uomoricco di contraddizioni, che vienepresentato nella parabola senza unnome. La descrizione della sua figura,negli eccessi di una ricchezza ostentata,denota la “corruzione del peccato” chesi manifesta nell’amore per il denaro,la vanità e la superbia, denotasoprattutto il suo vuoto interiore, diuna vita fatta di esteriorità, che nonvuole accorgersi della sofferenteumiliazione del povero prostrato allasua porta.«La radice dei suoi mali è il nonprestare ascolto alla Parola di Dio;questo lo ha portato a non amare più

Dio e quindi a disprezzare il prossimo.La Parola di Dio è una forza viva,capace di suscitare la conversione nelcuore degli uomini e di orientarenuovamente la persona a Dio.Chiudere il cuore al dono di Dio cheparla ha come conseguenza il chiudereil cuore al dono del fratello».Infine, l’invito di Francesco a vederenella Quaresima il «tempo favorevoleper rinnovarsi nell’incontro con Cristovivo nella sua Parola, nei Sacramenti enel prossimo», con la guida delloSpirito Santo, per riscoprire il donodella Parola di Dio, essere purificati dalpeccato che acceca e servire Cristo,presente nei fratelli bisognosi. La Quaresima porti in ciascuno unprofondo rinnovamento spirituale, chepassa attraverso il digiuno, la preghierae l’elemosina, con l’incoraggiamentoper tutti i fedeli a partecipare alleCampagne promosse dagli organismiecclesiali in diverse parti del mondo,che hanno l’obiettivo di far crescere lacultura dell’incontro nell’unicafamiglia umana.

Pompili alla consulta dei beni culturalia consulta dei beni culturali ecclesiastici del Lazio si è ri-trovata con il nuovo presidente, il vescovo Domenico Pom-

pili, a Villa Campitelli lo scorso 14 febbraio, ospitata dal vescovodi Frascati Raffaello Martinelli.Dopo il saluto dell’incaricato regionale, don Mariano Assogna,sono stati presentati tre interventi edili riguardo la nuova co-struzione, la manutenzione e il restauro, a cura delle diocesi diPalestrina, Roma e Viterbo. Nella seconda parte della riunioneè stato proposto di mettere «online», attraverso il portale Beweb,l’esperienza interdiocesana realizzata lo scorso anno con la mo-stra Servire l’uomo. I volti della misericordia nel Lazio.Pompili ha concluso l’incontro indicando alcune prospettive u-tili a pensare il percorso della consulta, che deve continuare acrescere nella condivisione organica e nella progettualità. L’os-servazione del vescovo di Rieti nasce dal fatto che la consulta,proprio per la sua natura, raccoglie competenze molto diffe-renti, eppure tutte fanno parte dell’unico patrimonio cultura-le che la Chiesa custodisce con responsabilità perché sia cono-sciuto da tutti.Dai fondi delle biblioteche agli archivi alle chiese, da mante-nere o costruire, si presenta un ambito di intervento molto am-pio, che richiede di strutturare insieme percorsi omogenei e in-tegrati.

Simone Ciampanella

L

Il presidente UeAntonio Tajaniin visita al ReatinoVisita alle popolazioniterremotate delpresidente delParlamento europeo,Antonio Tajani, chedopo l’incontro con gliaccumolesi sfollati a SanBenedetto del Tronto siè recato ad Amatrice,con tappa anche adArquata del Tronto.Colloquio coi sindaci diAccumoli, StefanoPetrucci, e di Amatrice,Sergio Pirozzi, quindicol vescovo di RietiDomenico Pompili, cheha esortato Tajani a farsiportavoce in Europa dicomunità che «nonpossono e non devonoessere dimenticate».

L ’ E D I T O R I A L E

LUNEDÌ 20

◆ ALBANOLA CULTURADELL’INCONTRO

a pagina 3

◆ ANAGNIUN SERVIZIOSEMPRE NUOVO

a pagina 4

◆ C. CASTELLANAUN TEMPODI CONVERSIONE

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIA«PER SEGUIREIL PROGETTO DI DIO»

a pagina 6

◆ FROSINONEUN APPELLOPRESSANTE

a pagina 7

◆ GAETALE LINEE GUIDAPER LA PASTORALE

a pagina 8

◆ LATINAAL SERVIZIODELLA CHIESA

a pagina 9

◆ PALESTRINALA PAROLACHE CI PLASMA

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINA«COSTRUIAMOLA COMUNITÀ»

a pagina 11

◆ SORAL’INSIDIANELLA RETE

a pagina 13

◆ TIVOLIDAL DESERTOALLA RISURREZIONE

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETI«CREDENTIE CREDIBILI»

a pagina 12

LAZIOSETTE

na volta Sanremo era il festival dell’amore. Le canzoni erano quellecon la rima amore/cuore. E ora che anche quest’anno abbiamo pas-

sato la boa di questo tormentone italico, e anche un po’ ne abbiamo pre-so le distanze, potremmo tornare a rimpiangere i bei tempi andati. Quan-do le canzoni erano romantiche e parlavano d’amore. Ma proprio le can-zoni – le canzonette, come le definirebbe qualche talento emergente – so-no entrate nel “magistero ordinario” di alcuni vescovi. C’è chi vi strutturasopra catechesi; chi vi scrive lettere per i giovani; chi ancora addirittura lecanticchia nelle omelie. Cosa carina, non v’è dubbio. E, certamente, è ilsegno di una demitizzazione del ruolo del pastore e della Chiesa come u-na struttura che non accoglie le cose del “mondo”. Ci si creda o no, ci so-no ancora ampi ambienti culturali che pensano ai credenti come relittidell’ottocento! Eppure questo citare le canzonette rischia di essere un e-spediente retorico poco utile a “parlare” alle persone del nostro tempo. A-vrebbe funzionato – forse – fino agli anni novanta. Lo feci anch’io in tem-pi non sospetti, da giovane prete. Ora mi sembra che bisognerebbe, sem-mai, citare videogames, apps di tendenza, youtubers e discussioni social.Lì la gente di oggi – specie i giovani – cercano risposte di senso. Cercanodi capire l’amore dalle storie raccontante da qualche “idolo figo” o in qual-che raduno dove i testi hanno poca importanza. Dove invece, come nelVangelo, si parla per parabole. Per “meta testi”, per dirla con una parolo-na dei nostri tempi. Quando avremo la capacità di stare in questi luoghicon la bellezza del Vangelo, l’amore comincerà ad essere meno banale epiù simile a quello annunciato dal Signore.

Francesco Guglietta

UCon la bellezza del Vangelo

Domenica, 26 febbraio 2017

◆ MASS MEDIA«COMUNICATORIPER VOCAZIONE»

a pagina 2

IL FATTO

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected]: Salvatore Mazza

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected]

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084

Papa Francesco durante il rito dello ceneri dello scorso anno nella basilica di San Pietro

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Le diocesi del Lazio verso la 48ª Settimana Sociale

DI GIORGIO D’AQUINO

a «questione lavoro» diventa semprepiù centrale nella riflessioneriguardante il futuro del nostro paese,

con particolare riferimento alle prospettiveper le giovani generazioni. Ormai il termine“emergenza” è ricorrente per descrivere lasituazione occupazionale italiana. Anche laChiesa pone in maniera forte la propriaattenzione su questa emergenza. Da talepreoccupazione nasce il tema della 48ªSettimana Sociale dei Cattolici Italiani,mutuato dal paragrafo 192 della EvangeliiGaudium di Papa Francesco: Il lavoro chevogliamo: “libero, creativo, partecipativo e

solidale”. Sarà Cagliari ad ospitare l’evento,dal 26 al 29 ottobre. La ConferenzaEpiscopale Laziale, tramite la CommissioneRegionale per la Pastorale Sociale e ilLavoro, propone un cammino preparatorioriservato alle diocesi della nostra regione. Siinizia con un Seminario sul tema dellaSettimana, organizzato per sabato 4 marzo,dalle ore 9.30 alle 13.00 presso la SalaRiunioni adiacente la Cappella dellaStazione Termini a Roma. Sono previstiquattro interventi di alto profilo tesi adaiutare la riflessione e l’impegno sulproprio territorio degli operatori dipastorale sociale. La senatrice Anna MariaParente tratterà il tema delle “Politicheattive del lavoro”, ponendo attenzione allepossibilità offerte dalla legislazione invigore agli organismi diocesani per favorirele opportunità di incontrodomanda/offerta. Il prof. Gian Maria Fara,presidente dell’Eurispes, guiderà a unalettura approfondita dei cambiamenti

sociali in atto nel mondo del lavoro,proponendo alcune possibili prospettiveper il futuro. Toccherà a Paolo Carraro, delDipartimento Politiche del Lavoro dellaCisl, offrire un quadro realistico dell’attualesituazione del mondo del lavoro nel nostropaese, con particolare riferimento allasituazione laziale. Aldo Mattia, Direttoreregionale Coldiretti Lazio, centrerà il suointervento sulle diverse e ampieopportunità di occupazione eimprenditorialità offerte dal settore agricoloal mondo giovanile e non. Introdurrà leriflessioni il direttore della CommissioneRegionale Claudio Gessi, mentre toccherà amonsignor Vincenzo Apicella, Vescovo diVelletri–Segni, Presidente dellaCommissione, chiudere i lavori. Lapartecipazione al Seminario è aperta achiunque fosse interessato. Nei mesisuccessivi le Commissioni diocesanesaranno impegnate in un lavoro di analisi,approfondimento e confronto da realizzare

sul territorio con coinvolgimento di tutti gliattori del mondo del lavoro (sindacati,imprenditori, istituzioni, ecc.). Farà davolano a tale impegno la Lettera Invitodistribuita a tutti gli operatori di pastoralesociale a cura del Comitato Organizzatoredelle Settimane Sociali. Nella Lettera sonospecificate le 5 prospettive su cuiconcentrarsi: il lavoro è 1. vocazione; 2.opportunità; 3. valore; 4. fondamento dicomunità; 5. promozione di legalità. LaLettera ricorda anche quale è l’obiettivocentrale della Settimana di Cagliari:realizzare un incontro “partecipativo”,punto di sintesi e rilancio di un camminocorale, capace di rinnovare l’impegno dellecomunità cristiane. 4 registri comunicativicaratterizzeranno le iniziative locali e legiornate di Cagliari: a. denuncia; b.racconto; c. buone pratiche; d. proposte. Perun maggior approfondimento si rimandaalla lettura della Lettera Invito, scaricabiledal sito www.settimanesociali.it

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Dai periodici ai «social»,le voci delle Chiese locali

Vari: «Urgente educare a una comunicazioneche sia davverolibera ed efficaceOccorre sinergia, anchetra le diverse diocesi,per meglio utilizzare tutti quanti i mezzi a nostra disposizione»

«Comunicatoriper vocazione»

DI SANDRA CERVONE

are il punto sulla situazionedelle comunicazioni socialiin ambito ecclesiale nella

nostra regione. Ma ancheconoscersi e accoglieremonsignor Luigi Vari, nuovopresidente della Commissioneepiscopale laziale che si occupadi cultura, turismo, sport, tempo

Flibero e comunicazioni sociali.Sono questi gli obiettividell’appuntamento fissato per ilprossimo sabato 4 marzo, alle10.30, a Roma, presso la basilicadel Sacro Cuore. «Lecomunicazioni sociali –spiegal’arcivescovo di Gaeta – sono ilcampo di gioco più importantein questi tempi complessi, in cuispesso il messaggio delle “coseche riguardano la Chiesa” nonviene adeguatamente trasmesso.Purtroppo si comunica male etutto ciò è molto triste perchèridimensiona la ricchezza dellavoce ecclesiale nei territori neiquali viviamo e operiamo».Eppure, sempre secondomonsignor Vari, «non è questociò che la grandezza delmessaggio cristiano e le attivitàdelle diocesi meritano», nèbasterà, per cambiare le cose,«lamentarci o pretendere che altricomunichino bene quello che ègiusto diffondere». Dovremmo,semmai, essere noi stessi capacidi «utilizzare meglio i mezzi a

disposizione e imparare ad esserepiù accattivanti, profondi manon scontati, più gioiosi e alpasso coi tempi». Lacomunicazione, del resto, puòutilizzare modi diversi rispetto alpassato, in quest’era tecnologicadove «disattenzioni, superficialitàe trascuratezza» non sono piùammesse e dove «la velocità èdiventata sinonimo dicompetitività comunicativa».Come divulgare allora le notizieriguardanti le nostre chieselocali? Di certo non potrannoessere utilizzati più soltanto igiornali o le radio ma anche i sitiweb e i social. Questi ultimi nondovranno più restare statici alungo, ma anzi necessiteranno digrande cura e originalità. «Dall’incontro di Roma – aggiungemonsignor Vari – potrebbenascere una sinergia tra lediocesi. Chi ha più esperienza simetterà al servizio degli altri permeglio utilizzare i mezzi a nostradisposizione». Mezzi che perònon andranno considerati più dei

«monumenti»! Non saranno,cioè, «immobili o pesanti», ma alcontrario «snelli, veloci, efficaci».Il Vangelo è comunicazione –spiega l’arcivescovo di Gaeta– etutti noi siamo «comunicatori pervocazione»! Più rispetto, allora,più umiltà nel loro utilizzo e piùattenzione alla «formazione deicomunicatori». La Chiesaimparerà così a «nondemonizzare ma ad usare bene leopportunità che le sono date perfar arrivare a più personepossibili il proprio messaggio». «Un’ omelia pronunciata incattedrale – conclude monsignorVari– non avrà mai gli oltreduemila like che invece avrebbepostandola sui social». E questeopportunità si verificano soloimparando a restare al passo coitempi. «Il mio auspicio è che,rimanendo liberi e responsabilidi quello che diciamo,impariamo a comunicare bene.Lazio7 di Avvenire, insomma,diventi sempre più l’esempio dicome si deve comunicare».

DI ALESSANDRO PAONE

uso dei mezzi dicomunicazione ha pieso

piede anche da parte delleistituzioni ecclesiali più piccole.Non solo la Cei, anche le singolediocesi hanno avviato da tempodiversi progetti, come auspicatodal decreto conciliare Inter Mirificae sollecitato dal Direttorio sullecomunicazioni sociali nellamissione della Chiesa. Nel Lazio,oltre a Laziosette, al quale hannoaderito dodici diocesi, ci sonodiverse realtà editoriali. Perquanto riguarda altrepubblicazioni su carta stampata cisono sei diocesi aderenti alla Fisc(federazione italiana settimanalicattolici): Albano con Millestrade(mensile); Latina con ChiesaPontina (Mensile); Rieti conFrontiera (edizione cartaceasettimanale più il quotidianoonline); Roma con Romasette(edizione cartacea settimanale piùil quotidiano online); Viterbo conVita (mensile) e Anagni–Alatri conAnagni–Alatri Uno (mensile).Inoltre, la diocesi di Velletripubblica Ecclesia (mensile) e ladiocesi di Sabina–Poggio Mirtetopubblica ChieSAbina (bimestrale).Per quanto riguarda i socialnetwork ci sono delle piacevolisorprese. Su Facebook troviamo lapresenza delle diocesi di Anagni–Alatri, Civitavecchia–Tarquinia,Gaeta, Frosinone–Veroli–Ferentino, Latina–Terracina–Sezze–Priverno, Palestrina, Rieti,Sabina–Poggio Mirteto, Sora–

Cassino–Aquino–Pontecorvo. Oltrealle diocesi ci sono anche alcuniuffici di curia ad utilizzarefacebook per comunicare le loroiniziative o per scambiare idee edesperienze. Non finisce qui. Cisono esperienze di canali youtubeutilizzati con finalità diverse. Liadoperano la diocesi di Albano,che lo usa principalmente per lapubblicazione di unvideonotiziario, e le diocesi diGaeta, Latina–Terracina–Sezze–Priverno, Palestrina, Sora–Cassino–Aquino–Pontecorvo e Viterbo.Oltre ai giornali e a facebook cisono alcune diocesi che hannoattivato profili twitter, instagram,google+, telegram e molte hannositi istituzionali. Due esperienze inparticolare sono degne di nota. Laprima riguarda l’arcidiocesi diGaeta la quale ha una emittenteradiofonica comunitaria dal nomeRadio Civita InBlu, che trasmettesu tre diverse frequenze in trediverse zone: 90.7 Mhz per Gaeta,Formia e Minturno; 101.0 Mhz perFondi e Terracina; 103.8 Mhz perItri, Gaeta e Fondi. Attraverso laradio la diocesi porta avanti unprogetto di alternanza scuola–lavoro. L’ultimo è terminato agennaio con l’istituto Istitutotecnico commerciale G. Filangeri diFormia.La seconda riguarda la diocesi diPalestrina, la quale usal’applicazione Hi–Code persmartphone particolarmenteutilizzata in tutta Italia e alcunipaesi esteri, con omeliegiornaliere del vescovo diocesano.

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abato 4 marzo si incontreranno idirettori degli uffici di comuni-

cazione sociale delle diocesi del La-zio, i collaboratori degli uffici e i di-rettori della stampa cattolica dellaaderenti alla Fisc Lazio. L’incontro, convocato da monsignorLuigi Vari, nuovo presidente dellacommissione regionale, sarà ospita-to dai salesiani della Basilica del Sa-

cro Cuore in Roma. Sarà questa l’oc-casione per condividere le risorse at-tuate, il cammino e le iniziative mes-se in atto dalle diocesi negli ultimianni. Non solo: l’incontro sarà an-che l’occasione per guardare avanticamminando sulle indicazioni chepapa Francesco ha dato nel messag-gio per la 51ª Giornata mondiale perle comunicazioni sociali: «Non te-

mere, perché io sono con te» (Is 43,5).Comunicare speranza e fiducia nelnostro tempo. In un tempo dove spe-ranza e fiducia sono sempre più la-titanti, i nostri media hanno il diffi-cile compito di risvegliare la co-scienza cristiana per accompagnareil risveglio della Speranza, chiave cheapre la porta della fiducia in Dio, inse stessi e nel prossimo. (A. Pao.)

S«Svegliare la speranza» attraverso i mass media

Prosegue la vertenza «Fiorucci», i timori dei lavoratoriicono che c’è la crisi, ma io nonla vedo». A parlare è unlavoratore dello stabilimento

«Cesare Fiorucci» di Santa Palomba. Chiededi rimanere anonimo, perché la situazionein azienda non è delle più rosee e nonvorrebbe dare adito a pretesti per incorrerein provvedimenti. Eppure ci tiene araccontare quanto sta accadendo attornoalla vertenza. A che punto è arrivata la trattativa?La situazione è molto confusa. Una partedel sindacato avrebbe voluto firmarel’accordo, ma una parte no. L’assemblea deilavoratori ha respinto la proposta presentatada Confindustria. La palla ora passerà allaRegione Lazio, che probabilmente sceglieràla strada degli ammortizzatori sociali e dellacassa integrazione. Non dovrebbero daremoltissimo: appena il 50% del dovuto per lagiornata di lavoro persa. Siamo partiti da

106 possibili esuberi, per poi scendere a 50,poi 40, ora 16. Venerdì scorsol’amministratore delegato ha diramato uncomunicato in cui ha precisato che c’è tuttoil mese di marzo per trovare un accordo.Questo vuol dire che le trattative sonoancora aperte. Inoltre hanno proposto dichiudere alcuni reparti e integrarli attraversosubappalti con le cooperative. Dal nostropunto di vista è un controsenso: non paghi ituoi dipendenti per pagare quelli dellacooperativa?Perché ricorrere alle cooperative?Per abbattere i costi. Viene inserita gentenuova, giovane, che si ammala piùdifficilmente. Per il nostro lavoro occorrestare in piedi e avere resistenza nelle braccia.Noi abbiamo tutti tra i quaranta e icinquant’anni. E poi è più facile mandarlivia. L’ho visto succedere. Il nostro contrattoinvece ha maggiori tutele. In assemblea c’è

stato spiegato che un accordo del genere èunico a livello regionale. Licenziarepersonale e incrementarlo attraverso ilavoratori della cooperativa: si creerebbe unprecedente, un’alternativa al fallimento e ailicenziamenti di massa. Probabilmente sedici dipendentiperderanno il lavoro. Con quali criteriverranno selezionati?Gli esuberi non dovrebbero riguardare laproduzione effettiva. Due o tre personeverranno prese dalla depurazionedell’acqua, un servizio che oggi è internoall’azienda. Altre dal magazzino. All’iniziovolevano mandare via molte più persone.Ora cercano l’accordo per paura diconseguenze legali. Dopo l’acquisizione da parte dellaCampofrìo food group, cosa è cambiatonell’azienda?Hanno tentato di farci produrre insaccati

adatti al gusto spagnolo, ma che non hannoattecchito sul mercato italiano, nonostantesiano usciti con il nostro marchio. Ilconsumatore non è stupido: ha capito ladifferenza e li ha snobbati. Ora siamotornati al passato. Stiamo facendo una linea,la “100% carne nazionale italiana”, che staandando forte. La carne italiana è lamigliore in Europa. Produciamo 100quintali di guanciale a settimana. Per Pasquaabbiamo ordini per 1200 quintali dicorallina. Eppure dicono che c’è crisi. È unparadosso. Ma noi non possiamo vedere ibilanci, possiamo solo assistere alleassemblee. L’amministratore delegato ha promessocospicui investimenti..È come chiedere all’oste com’è il vino. Se siottengono le commesse, si lavora el’azienda, comunque vada, ci guadagna.

Mirko Giustini

Sabato prossimo in programmail primo dei Seminari per aiutarela riflessione e l’impegno degli operatori sul territorio

«Lazio7»,mensili, radio,web. La realtàdella stampacattolica inregione

incontro regionale ucs

Dai 106 esuberi previsti dal pianoiniziale si è scesi a 16, ma le ragionidella crisi restano poco chiareL’ad fiducioso: «Accordo a marzo»

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 26 febbraio 2017

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Page 3: Nel Messaggio di Quaresima Francesco invita a guardare all ... · Il Rito di Iniziazione Cristiana degli Adulti mostra la Quaresima come tempo di illuminazione, purificazione, di

Cancian parla di profezia della fraternitàReali in convalescenza ringrazia dell’affetto

«Costruiamola comunitàcon la gioia» Un momento del ritiro del clero

Sabato a Osteria Nuovaper parlare di gender

os’è il gender? In cosaconsiste? Quali rischi

comporta? Domande cheinterpellano le famiglie e glioperatori pastorali in uncontesto sociale e culturale digrande confusione.Sabato prossimo, dalle ore 18.30alle 20, presso l’oratorioparrocchiale di Sant’Andreaapostolo a Osteria Nuova (ViaLamon 15), lo psicologo epsicoterapeuta RaffaeleCavaliere risponderà a questedomande. Il relatore spiegherà,con linguaggio semplice echiaro, con l’aiuto di mezziaudiovisivi, cosa comporta ildiffondersi dell’ideologiagender, nella società esoprattutto nella scuola.L’incontro è rivolto a tutti,specialmente ai genitori e aglieducatori.(http://santandreaapostolo.diocesiportosantarufina.org)

Marco Vagli

C

formazione

Formazione all’inclusionegiunto a metà strada il percorso

annuale di formazione dei cate-chisti. A differenza di quanto previstogli ultimi due incontri sono stati spo-stati di una settimana. Le date corret-te sono il 4 marzo per la testimonianzadella comunità “Fede e luce” e l’11marzo per la giornata conclusiva conle testimonianze e le riflessioni di donMassimo Consolaro (responsabile set-tore disabili dell’Ufficio catechisticodiocesano), del diacono Michele Sar-della (Ufficio diocesano per la pasto-rale sanitaria) e di Maria Rosa Coppo-la (referente del settore disabili del-l’Ufficio catechistico).Il tema che è stato sviluppato que-st’anno riguarda l’inclusione come at-teggiamento cristiano. In risposta al-le sollecitazioni del territorio l’Ufficiocatechistico ha voluto porre al centrodella riflessione diocesana l’elemen-to centrale dell’accoglienza come me-todo e come primo segno della co-munità cristiana.

Anna Corsi

È

DI SIMONE CIAMPANELLA

ono dispiaciuto di non poter esserecon voi nel giorno del ritiro esalutare e ringraziare di persona

ognuno di voi e, insieme, monsignorDomenico Cancian, vescovo di Città diCastello, che guida la nostra riflessione».Con queste parole del vescovo Reali si èaperto martedì scorso al Centro pastoralediocesano l’incontro dei sacerdoti. È ilvicario generale, monsignor Alberto Mazzolaa leggere il messaggio del vescovo. «Comesapete – scrive monsignor Reali –, appenauna settimana fa ho avuto il quartointervento chirurgico alle spalle (speriamol’ultimo) ed ora mi trovo in un periodo di

S«stretta convalescenza, che i medici diconodeve essere molto attenta, per almeno unmese». Ma il pensiero del vescovo va subitoall’affetto che le persone non gli hanno fattomancare. «Desidero ringraziare tutti voi perla fraterna vicinanza che ho potuto coglieree colgo in tanti modi e, soprattutto, per lapreghiera per il vescovo che animate nellecomunità. L’affetto e la preghiera della gente

sta ad indicare l’apprezzamento per il nostroservizio sacerdotale». L’applauso chiude ilmessaggio e monsignor Cancian avvia la suariflessione sulla formazione del clero.Il vescovo di Città di Castello parla diconversione permanente. Da esperienzeoccasionali si deve passare a processiorganici dentro il presbiterio e la pastorale,che siano veri esercizi di comunione. «Laregola di vita dovrebbe essere modularepreghiera, riflessione, scambio fraterno,lavoro e riposo». Il vescovo sviluppa questa prospettiva inquattro punti. Innanzitutto «l’amicizia con ilSignore», che chiama «in causa le categorieevangeliche di obbedienza, castità, povertàcome modalità concrete per vivere l’unicitàdel rapporto con Gesù nell’ottica del donototale di sé». Questo significa crederedavvero nella «fraternità della profezia», chenecessità di un «confronto e dialogocontinuo, a partire dalle piccole cose».Soprattutto nell’azione pastorale. «Il pretenon è un burocrate o un funzionario», deveessere strumento della misericordia etenerezza di Dio e così «diventare costruttoredi comunità, valorizzare i ministeri einvestire energie nella formazione dioperatori pastorali maturi», perché «con logioia del Vangelo sappiamo essere veritestimoni di Cristo».

Nel 1972 moriva TisserantDI ANTONIO VASTI

l 21 febbraio è ricorso il 45°anniversario della morte diEugenio Tisserant, ultimo

cardinale vescovo di Porto–Santa Rufina. Il porporato fran-cese assume il governo delladiocesi nel 1946, dopo quattroanni di sede vacante a seguitodella morte di Pio Boggiani, dacui eredita l’ausiliare Luigi Mar-tinelli, che intanto era stato am-ministratore apostolico.Allora il territorio era ben di-verso da quello che si conosceoggi: una sterminata campa-gna, per lo più abbandonata,con una popolazione di circa42 mila anime. Questa anticaChiesa è carente di tutto. Man-ca una città episcopale con l’as-senza di una cattedrale fin dalsecolo XI. La diocesi è gestitadagli uffici romani concessi dal-la Dataria mancando una curia

episcopale. «Avrei bisogno –scrive a un amico – di costrui-re delle cappelle e pure dellechiese, perché le cappelle rura-li che sono sedici, officiate ognidomenica, sono o delle sem-plici baracche, o delle cappellemolto troppo piccole, potendoaccogliere non più di un quin-to o di un quarto di ciò che bi-sognerebbe».Dati i suoi molti impegni comecooperatore del papa, il cardi-nale potrà contare dell’aiuto didue collaboratori per potere ga-rantire un’amministrazione at-tenta della diocesi. Sono i ve-scovi ausiliari Pietro Villa e Ti-to Mancini. Era abbastanza raro che un car-dinale vescovo fosse così pre-sente nelle sede suburbicarie,ma Tisserant volle onorare l’im-pegno con il papa, che comericorda monsignor AmletoAlfonsi: «Al momento di affi-

dargli la diocesi, il Santo PadrePio XII gli aveva raccomanda-to di “voler essere un buon pa-dre per i suoi diocesani”».Ma il ricordo di Tisserant è le-gato soprattutto alla costruzio-ne della cattedrale dei SacriCuori di Gesù e Maria, dove so-no custodite le sue spoglie. I-niziata nel 1926 per opera delpadre gesuita Leopold Fonck,su progetto dell’architetto Snei-der, il nuovo tempio rimase in-compiuto per mancanza difondi. Il cardinale riprese i la-vori nel 1946 e la dedicò nel1950, anche se il campanile fuultimato cinque anni dopo.Nel 1962 in ottemperanza almotu proprio Suburbicariis Se-dibus, che prevedeva la pre-senza di vescovi residenzialinelle Chiese suburbicarie, suc-cede al cardinale il vescovo An-drea Pangrazio, che regge ladiocesi fino al 1984.

I

teatro

«Santa Gemma»,grande successocon sei replicheDI NOEMI BOANAFEDE

rande successo per il il GruppoAmatoriale Teatrale (Gat) SantaGemma che, in collaborazione

con l’associazione Punto e Virgola, haportato in scena il Il medico dei pazzi consei repliche nel teatro della parrocchiaSante Rufina e Seconda. Il Gat nascecirca quattro anni fa, da un’ideadell’allora parroco padre FedericoPirozzi, scomparso il 30 dicembre del2014. Padre Pirozzi voleva far conosceregli spettacoli napoletani alla suaperiferia e, grazie al regista GaetanoEsposito, ha dato vita a questacompagnia. «Il Gat è nato quasi pergioco, il primo debutto è stato nel 2012e abbiamo esordito con Loro in Africa –dice Esposito – La compagnia hainiziato l’attività con i bambinidell’oratorio, ma il tutto è stato poiarricchito da una buona dose diprofessionalità artistica, grazie alsostegno di alcuni attori qualificatidell’associazione Punto & Virgola».Esposito spiega come ha costruito lafamosa commedia partenopea a partiredalla drammaturgia di EduardoScarpetta. Ciccillo, nipote di Felice

Sciosciammocca, sifa mantenere dallozio, facendoglicredere di studiarecome medico.Quando lo zio arrivain città inventa unostratagemma: gli facredere che i clientidella pensione in cuivive siano pazzifuriosi a lui affidati.L’atteggiamento dei

clienti tutto sommato lo aiuta: unavedova invadente, un uomo geloso dellamoglie allegra, un colonnello irascibile,un attore che prova in continuazionel’Otello. Gli equivoci saranno poichiariti dalla confessione di Ciccillo edal ritorno di Felice in campagna.Grazie a Esposito e al capocomicoOrlando Ridolfi, la compagnia hasaputo esprimere un buon livello direcitazione, confermato dall’entusiasmocon cui il pubblico ha commentato glispettacoli.

G

catechisti

lutto. Il saluto all’insegnante Rita Ralloa Santa Maria Maggiore a Cerveteri

DI FULVIO LUCIDI

o scorso 18 febbraio è statocelebrato il funerale di Rita Rallo,insegnante di religione di Porto-

Santa Rufina, rimasta vittima di unincidente stradale avuto il giovedìprecedente. Rita insegnava nellascuola primaria, presso l’Istitutocomprensivo Ilaria Alpi di Ladispoli.Durante la celebrazione a Santa MariaMaggiore a Cerveteri, partecipata datantissime persone, il parroco donGianni Sangiorgio, ha espresso lavicinanza di tutti della comunitàcristiana, in particolare alla famiglia,ricordando che la fede cristiana sifonda proprio sulla speranza che nondelude, e che ci prospetta larisurrezione e la vita eterna.«È stata per me e per tutti noi unapresenza positiva tra i colleghi e glialunni – ha detto suor Maria LuisaMazzarello, direttrice dell’Ufficioscuola, durante le esequie –. Letestimonianze che abbiamo raccolto

dalla sua famiglia, dagli alunni, daigenitori, colleghi, collaboratoriscolastici ce la presentano – comel’abbiamo conosciuta – gioiosa,motivata, responsabile, in buonirapporti con tutti; umilmente sapevafarsi aiutare per essere sempre piùefficace con gli alunni». La direttriceunisce il pensiero per Rita a quellodegli altri insegnanti che sonomancati negli ultimi anni. «Nella fedesappiamo che Rita è con noi oggi piùche ieri. Con Liliana Grande,Domenico Maiozzi, Pietro Castello,facciamoci aiutare nel delicatocompito educativo a cui siamochiamati per formare “onesti cittadinie buoni cristiani”». L’affetto dei bambini è quello chemeglio descrive l’operato di Rita, conil suo volto sorridente e discreto. Isuoi piccoli alunni hanno mantenutogrande dignità durante la cerimonia ehanno raccolto in alcune brevi parolela bella relazione con la loroinsegnante e tra di loro.

L

Una scena

Il vescovo di Città di Castelloal ritiro del clero: «Il pretenon è funzionario o burocratema segno della misericordiae della tenerezza di DioObbedienti, casti e poveri uniti a Gesù per essere dono»

Centro pastoraleono a buon punto ilavori per la

realizzazione del centropastorale nellaparrocchia di SantaPaola Frassinetti. Unastruttura importanteper questa parte delterritorio di Fiumicino,quella più giovane. Siconsideri, per avere ilquadro della situazione,che gli iscritti agli annidel catechismo sonooltre 350. Il centropermetterà allacomunità di potervivere al meglio lapastorale e di rimanere,come dice il parrocodon Bernardo AcunaRincon, un punto diriferimento al serviziodella gente.

SFiumicino

Riapre il ponte 2 giugnocon Montino e Zingaretti

artedì mattina èstato riaperto alla

circolazione il ponte “2giugno”, dopo unintervento disistemazione. Allacerimonia aperta dalsindaco EsterinoMontino era presenteanche il governatore delLazio Nicola Zingaretti.Prima del taglio delnastro il vicario foraneo,padre GiuseppeTristaino, ha benedettol’opera portando ilsaluto del vescovo Reali,impossibilitato apartecipare perché inconvalescenza.

M

Fiumicino«Dal buio alla luce»alla Pfse «Auxilium»

al buio alla luce. Giocare con le ombre perfar luce sulle nostre emozioni» è il titolo

del seminario teorico esperienziale con riferimen-ti metodologici al teatro delle ombre organizzatoalla Pfse “Auxilium” per sabato 18 marzo (dalle ore9 alle 16) e condotto da Sabrina Ghiberti e GraziaBallatore. Destinatari sono in particolare chi operacon bambini e ragazzi in ambito educativo e scola-stico e chi desidera sperimentare su di sé il teatrodelle ombre come via per conoscere e dare formaalle proprie emozioni. Al termine del seminario,verrà rilasciato un attestato di partecipazione e, pergli studenti iscritti alla facoltà, sarà riconosciuto 1credito Ects.Le iscrizioni si effettuano presso la segreteria ge-nerale della facoltà «Auxilium» inviando una emailo telefonando. La quota di partecipazione, da ver-sare entro il 10 marzo 2017, è di 15 euro per gli stu-denti e le studentesse iscritte alla Facoltà; di 30 eu-ro per psicologi, educatori ed ex-allievi. (www.pfse-auxilium.org)

Maria Antonio Chinello

1 MARZOSacre ceneri. Celebrazione incattedrale alle ore 18.30

4 MARZOFormazione catechisti. (Centropastorale, ore 9.30–12)

7 MARZORiunione dei vicari foranei e deiresponsabili degli uffici pastorali dicuria (Curia vescovile, ore 9.30)

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PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 26 febbraio 2017

L’agenda

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