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NEL BORNEO TRA NATURA E FOLCLORE Un itinerario incantevole si dipana tra mangrovie, scimmie nasute e i fiori più grandi del mondo CLUB 3 LUGLIO 2009 VIVERE VIAGGI 99 MONDI DISTANTI una coppia di danzatori nei caratteristici costumi locali LA MAGNA GRECIA DI SELINUNTE E SEGESTA

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NEL BORNEOTRA NATURAE FOLCLORE

Un itinerario incantevole si dipana

tra mangrovie, scimmie nasute

e i fiori più grandi del mondo

CLUB3 LUGLIO 2009

VIVEREVIAGGI

99

MONDI DISTANTI

una coppia

di danzatori

nei caratteristici

costumi locali

LA MAGNAGRECIA

DI SELINUNTEE SEGESTA

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SULLE TRACCE DI SANDOKAN

Nel Borneo malese,dove Salgari ambientò

le sue avventure,alla scoperta di un

meraviglioso angolodi natura incontaminata

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LUGLIO 2009

Un fruscio, quasi un sibilo inquie-tante interrompe bruscamenteil silenzio lunare della foresta

pluviale; il barcaiolo, con l’udito ormai al-lenato a ogni sollecitazione, arresta pron-tamente la barca, che stava lentamente sci-volando lungo il Kinabatangan, limaccio-so corso d’acqua nel cuore della giungla;la guida punta la lampada in direzione delrumore e con luce potente illumina ciòche le tenebre occultavano: un superbo

serpente, un lungo rettile di 2 metri emezzo ad anelli gialli e neri fosforescen-ti scivola agile su un ramo di una mangro-via nella sua implacibile caccia notturna.

Selvaggio, quasi primordiale, l’animalesemiaccecato dai raggi della lampada si vol-ta, si erge ritto sulle spire ed estroflette lalingua biforcuta: una chiara minaccia ver-so il nostro gruppo, reo di aver turbato l’in-seguimento di un piccolo roditore e soprat-tutto di aver invaso, quasi profanato, il suo

CLUB3

[VIAGGI DA SOGNO]

LUGLIO 2009

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DI ARISTIDE MALNATI

ALL’AVVENTURA

Giovani turisti guadano

il fiume Kinabatangan

nel cuore della giungla

del Borneo.

Sotto: un serpente

ad anelli gialli e neri

BORNEO

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Magnifiche le escursioni tra le bellezze naturali

della Malesia, uno dei polmoni verdi del pianeta

Un viaggio in Malesianon può non essere

organizzato senza sentirel’Ufficio del TurismoMalese a Milano(Via della Passerella, 14,Tel.: 02.796702), doveVincenza Andreini e RosaLazzarini dispensano consolerzia consigli preziosi.� In particolare chiprevedesse un soggiorno almare dovrebbe recarsi neimesi estivi sulle magnificheisole di fronte alla costaorientale (molti sono atollicorallini) e nei mesiinvernali sulle isole poste a

occidente, come Penang eLangkawi, a sud di Pucket.� Chi volesse poi provareil brivido dell’avventuranella giungla del Borneo,dovrebbe arrivare in aereofino a Sandakan (la ridentecittadina che ha ispirato

a Salgari il nome diSandokan) e da lìproseguire in macchinae poi in barca per il Lodgedi Sukau (nella foto sotto);un gruppo di bungalowspartani, ma funzionali, dacui partono i trekking o le

escursioni in barcanella foresta pluviale.� Dall’Italia si arriva inMalesia con il volo diretto(Roma-Kuala Lumpur)della Malaysia Airlines,che più volte è statadecretata la migliorcompagnia al mondo.Raggiunge tutte le grandicapitali del Sudest asiatico ecollega con voli internisempre puntuali le principalicittà della penisola malese edel Sabah e Sarawak,i due Stati del Borneo(www.malaysiaairli-nes.com). Ar. Maln.

NATURA, MARE E VOLI AL TOP

[VIAGGI DA SOGNO]

territorio. Ci arrestiamo atre metri dal rettile, quasiattoniti a carpirne tuttal’arcana potenza; poi, mo-tori accesi e via veloci: «È meglio non provo-carlo oltre. Potrebbe saltare in barca e allorasarebbero guai seri! È il serpente delle man-grovie, è tra i più velenosi», fa notare Leo-nard, oltre che guida sperimentata, studiosodi botanica e zoologia, in una parola di ogniforma di vita della giungla primaria del Bor-neo malese.

La visita notturna tra i corsi d’acqua delBorneo, veri e propri meandri intricati nelcuore di una foresta immacolata, insieme anon meno avventurosi tragitti diurni, semprein un’umidità impressionante, rappresenta ilmomento emotivamente più coinvolgente diuna variegata esperienza umana e culturalenel Sabah, regione del Borneo malese, sita nel-

l’angolo Nord-Est diquest’enorme isola, poli-ticamente divisa tra Ma-lesia e Indonesia. È un

itinerario, quello nella giungla, che al di là diovvi e un po’ forzati paragoni letterari (da San-dokan a Tarzan), consente al viaggiatore-esploratore un’esperienza atemporale: è unviaggio incongruo in una natura terribile eviolenta, depositaria e gelosa custode di se-greti millenari; è in primo luogo un percor-so dell’anima, un tentativo riuscito di ritrova-re una dimensione istintuale, oggi ovviamen-te perduta nell’uomo civilizzato.

Dal centro di Sukau, un lodge essenziale,con bungalow simili a bunker («siamo noi ingabbia, siamo alla mercé della forza selvag-gia della natura», fa notare Leonard), mi inol-tro con i miei accompagnatori lungo l’arteriad’acqua, che si perde tra anse a gomito e mi-

CLUB3 CLUB3

La visita tra i corsi d’acquadel Borneo rappresenta

il momento più coinvolgente di unavariegata esperienza umanae culturale nel Sabah, regione

del Borneo malese

LUGLIO 2009 LUGLIO 2009

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LA SPIETATA CACCIATRICE

Un’aquila si avventa rapida

sulla preda pescando nelle

acque limacciose di un corso

d’acqua nel cuore della foresta

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COLORI DEL BORNEO

Dall’alto in senso orario: una

variopinta farfalla; turisti ai piedi

di una cascata; la Rafflesia,

il fiore più grande del mondo;

l’Orang-Utan, che in malese

significa “uomo della giungla”

FOLKLORE

Un artista malese nella sua veste colorata

inscena una piccola danza a cavallo

QUANTO COSTA

� Il volo da Roma aKuala Lumpur-Sandakana/r con MalaysiaAirlines costa 1250 euroin agosto e 900 in ottobre(bassa stagione).Un hotel 4 stellea Sandakan con primacolazione varia da 22a 38 euro a persona.L’escursione nella forestacosta circa 200 euro.

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[VIAGGI DA SOGNO]

In tutta la Malesia ampio spazio è riservato alla

pratica di molteplici religioni in armonia tra loro

IL TRICOLORE SVENTOLA ANCHE QUI

Nel Borneo malese, terra di Sandokan, vive quasi dimenticato unosparuto gruppo di italiani. Una dozzina di loro risiede a Kota Kinabalu,

capitale del Sabah. Sono per lo più guide, come Mauro Cristaldi(per contatti: [email protected]), originario di Napoli e nel Borneoper ragioni di cuore; o come Luca Viola, già prezioso appoggio durantela spedizione da queste parti del gruppo di Donnavventura (un programmadi Rete 4), e oggi solerte nell’accompagnare i nostri connazionali nellagiungla primaria ([email protected]). Alla ristorazione si dedica invececon indubbio successo Salvatore Marcello, proprietario del ristorante“Grazie” (sempre a KotaKinabalu); italiani attivianche a Labuan, l’isoladi Marianna, l’amatacompagna di Sandokan:qui si possono gustaresquisite specialità di casanostra al “Mangia e bevi”. Ar. Maln.

nuscoli affluenti nel ventre del polmone ver-de, dove alberi con vegetazione a cupola qua-si convergono partendo da rive opposte e sitoccano, creando una sorta di volta sugli an-gusti fiumiciattoli. Ed ecco che si svela unmondo: coccodrilli in costante agguato, conocchi di bragia a pelo d’acqua a identificare

le prede, che non hanno scampo. Una miria-de di uccelli, ordinari ma anche aristocratici,tutti variopinti a tinte vivaci, quasi come sefossero usciti da tele di impressionisti; e poiloro – con le loro urla belluine, inequivocabi-le segnale di un’aggressività mai sopita, econ sembianze quasi umane – scimmie ditutti i tipi: gibboni, babbuini, persino duecoppie di oranghi («è raro vederli in natu-ra», osserva Leonard) e le simpatiche scim-mie-nasiche, con una proboscide al postodel naso, elemento prensile, che consente lo-ro l’approvvigionamento del cibo, in una pa-rola la sopravvivenza al termine di una lungae spietata selezione naturale.

E ancora: i goffi varani e le agili iguane,rettili dalla forma primordiale; insetti e pesciche farebbero felici entomologi e ittiologi;per finire con uno simpatico scoiattolo neroa coda candida, che fugge agile su un alberodavanti al bungalow, al ritorno. Un coacer-vo di suoni, odori, colori, un impareggiabilecollage di sensazioni, che riportano chi le vi-ve in una dimensione quasi onirica.

Si riparte da Sukau e dal suo habitat consensazioni pregnanti, tipiche di chi ha speri-mentato un ritorno alla dimensione origina-ria della natura umana; sensazioni da rivive-re sul filo dei ricordi; da distillare sapiente-mente in racconti evocativi, capaci di amma-liare e di tenere inchiodato l’interlocutore. �

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Un coacervo di suoni, odori, colori,un impareggiabile collage di

sensazioni, che riportano chi le vivein una dimensione quasi onirica

SPAZIO ALLA

PREGHIERA

L’imponente moschea

del sultano solimano

a Selangor

ITALIANI NEL MONDO

Kota Kinabalu, capitale del Sabah

malese, sede di una piccola

comunità italiana

Il disco del Sole, il potente Hélios dispen-satore di vita per gli antichi greci, si alzasempre più deciso all’orizzonte e bacia

con i suoi raggi benefici la sagoma di un tem-pio dorico, antica dimora di importanti divi-nità elleniche. È il ricordo tangibile – insiemead altri edifici sacri dalle dimensioni più con-tenute, ma anch’essi sufficientemente conser-vati – dei fasti di Selinunte, sito magno-greco,abbarbicato su un aspro pendio a picco sulmare, in località La Triscina (Trapani). Qui

monumentali vestigia, insieme a preziosioggetti di vita quotidiana, che ogni tanto af-fiorano dall’area archeologica e soprattuttodai fondali marini con grande gioia di appas-sionati e tombaroli, testimoniano i fasti dellaciviltà magno-greca in Sicilia, che la culturadi Omero ha ereditato e portato a compimen-to fondendola con peculiarità di un preceden-te substrato mediterraneo.

Se centri come Taormina, ma soprattuttoSiracusa e Agrigento (l’antica Akragas), sonogli esempi più eclatanti e oggi meglio conser-vati di importanti fasti passati, Selinunte conla vicina Segesta (anch’essa in provincia diTrapani, ma lungo la litoranea che conduce aPalermo), illustra con precisione le moltepliciattività di centri minori, eppure essenziali nel-la dinamica di conflitti e conquiste di epoca

I due siti archeologici siciliani testimoniano il ricco

passato di questa terra rivivendone i fasti perduti

A PASSEGGIO NELLA STORIA

CLUB3

[ARCHEOTURISMO]

LUGLIO 2009

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DI ARISTIDE MALNATI

A CONFRONTO CON GLI DEI

Turisti in visita ai templi

di Selinunte e di Segesta,

nella Sicilia occidentale

Segesta e Selinunte

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classica: da queste parti furono aspri i con-fronti e furono intricati i giochi di alleanze adesempio con le potenze impegnate nel quasitrentennale conflitto della Guerra del Pelo-ponneso (ateniesi contro spartani, con questiultimi trionfatori nel 404 a.C.). E Segesta e Se-linunte, città che da sempre si guardavano incagnesco per eterni motivi di confine, diven-nero rivali dichiarate nel 415 a.C., schierando-si la prima con Atene, l’altra a favore di Spartainsieme con Siracusa: battaglie terrestri e nava-li, aspre contese di eserciti e serrati confrontifra triremi – le navi greche da guerra – decreta-rono la disfatta di Atene e la sconfitta persona-le di Alcibiade, fino ad allora politico in asce-sa, addirittura favorito di Socrate. E per Sege-sta fu un colpo terribile, la sua supremazia ter-ritoriale era seriamente compromessa.

Antiche storie di guerrieri e di eroi, discaltri uomini politici, apparentemente de-magoghi seduttori di folle, ma in realtà guer-rafondai (su tutti l’ateniese Cleone, responsa-bile di disastrose disfatte); ma anche esempidi grande civiltà, di innovazione artistica edi sottili elucubrazioni di pensiero puro,portate avanti dalle menti geniali dei filosofisi palpano a distanza di millenni ammirandoil paesaggio di incomparabile bellezza deidue centri del trapanese e in generale dei cen-tri magno-greci del nostro Mezzogiorno, chetanto ha condiviso con le istanze dell’elleni-smo; e che tanto ha mantenuto anche quan-do arrivò Roma: qui le legioni e i rappresen-tanti del “Senatus PopolusQue Romanus”trovarono pane per i propri denti nella fieraopposizione dei locali a prepotenti ingeren-

ze. È in queste contrade che iniziò il declinodi Verre, procuratore di Sicilia, volgare ladro-ne in una tangentopoli di 2000 anni fa e sma-scherato da Cicerone, il Di Pietro dell’epoca;e sempre da queste parti ci furono innumere-voli guerre servili, in cui schiavi tanto fieriquanto disperati tentarono con vano eroi-smo di opporsi alle angherie dell’Urbe.

Oggi, vedendo il tempio e il teatro a Sege-sta, con un po’ di fantasia riusciamo a imma-ginarci fedeli pellegrini nell’atto di supplica-re divinità poliformi del vasto pantheon olim-pico; o spettatori entusiasti di fronte alle gagsottili dei personaggi di Aristofane o alle vi-cende drammatiche degli eroi tragici del mi-to greco. E vedendo i cinque templi di Seli-nunte (su tutti quello consacrato a Hera, laGiunone greca, moglie di Zeus: edificio sa-

pientemente ri-costruito) – tem-pli che costitui-scono il fiore al-l’occhiello di unbellisimo parco archeologico, fatto di altari,santuari minori, strutture varie, generose disuperbe statue, su tutte l’efebo, esposto alMuseo Archeologico della vicina Castelvetra-no – ci sembra di assistere a ispirate proces-sioni, in cui i credenti consegnavano ai sacer-doti le offerte per la divinità, da custodire ge-losamente nei “penetrali”, la cella più recon-dita del santuario. Insomma un affascinantetuffo in un passato così lontano, ma anchecosì vicino, che solo la Sicilia classica, ric-ca di siti dai monumenti millenari, è in gra-do di offrire. �

L’antico splendore della Magna

Grecia presente nei resti

delle due antiche città

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[ARCHEOTURISMO]

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È in queste contradeche iniziò il declinodi Verre, procuratoredi Sicilia, volgareladrone in unatangentopolidi 2000 anni fa

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Segesta e Selinuntedivennero rivali

dichiarate nel 415 a.C.,schierandosi la primacon Atene, l’altraa favore di Sparta

SEGNI TANGIBILI DI UNA FIORENTE CIVILTÀ

Qui sotto: monete ritrovate nel sito di Segesta

(a destra). Nella foto grande, i resti dell’anfiteatro

TRA ARTE E MITOLOGIA

Perseo e Medusa

in una metopa ora

conservata nel museo

archeologico di Palermo