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NETWORK ITALIA ITALIANS IN INDOCHINA RETE DI CULTURA, INFORMAZIONE, AMICIZIA E-MAIL [email protected] NEWSLETTER N. 018 | 19 Dicembre 2010 Filename: [J-4.5.8.5-1.9.2.9-101219-Newsletter-018-AcA.doc] @ INTRODUZIONE Care amiche, cari amici, vogliamo dedicare questo numero alla tecnologia. Molte sono le ditte italiane in Viet Nam che danno un apporto di Alta-Tecnologia al paese, contribuendo a modernizzarlo. La rassegna cinematografica CINEMA PARADISO” ha finito il suo secondo ciclo. Non si puo’ non notare il buon successo e l’interessamento di un crescente pubblico non-italiano, com’e’ nelle intenzioni di creare un ponte culturale. A Febbraio parte un nuovo ciclo: rimanete informati. La rubrica “Salvate la tigre” ci presenta il famoso Hotel Majestic di HCMC, un edificio che seppe conciliare tecnologie avanzate (per l’epoca) e stile. La rubrica di “TuttiFrutti” ci parlera’ di Fabio ALBANESE, di sua Moglie Monica e del loro meraviglioso bambino Andrea. In copertina, un taglio verticale della Sala passeggeri della Stazione di Milano. Nel corpo della newsletter troverete numerose, splendide, foto di Carlo PIZZATO, che condivide con noi alcuni degli scatti piu’ belli del suo portfolio fotografico. Continuano le iniziative culturali della LUNA di Ha Noi. Non mancate nessuna delle iniziative. In “Controcopertina” uno scatto “verde” di Paolo De Piaggi. Cari saluti, Amedeo Cilento V I S I O N I STAZIONE CENTRALE di MILANO – 1912 ~ 1931 costruita su progetto iniziale dell’Architetto Ulisse Stacchini, venne completata dall’Ingegnere Alberto Fava con la grande copertura vetrata delle banchine, con una luce di 72 m1 ed un’area coperta di 66.500 m2. Photo: Amedeo CILENTO Tutte le foto sono pubblicate sulla Newslletter sotto: “Creative Commons Attribution Non-Commercial Share-Alike License” [http://creativecommons.org] Questa Newsletter e’ ottimizzata per la visione su monitor. Stampare su carta vuol dire tagliare alberi. Cercate di farne a meno.

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Newsletter degli Italiani e simpatizzanti dell’Italia nel Sud Est Asia Newsletter of Italians and enthusiasts of Italy in South East Asia

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NEWSLETTER N. 018 | 19 Dicembre 2010

Filename: [J-4.5.8.5-1.9.2.9-101219-Newsletter-018-AcA.doc]

@ INTRODUZIONE

Care amiche, cari amici, vogliamo dedicare questo numero alla tecnologia. Molte sono le ditte italiane in Viet Nam che danno un apporto di Alta-Tecnologia al paese, contribuendo a modernizzarlo. La rassegna cinematografica “CINEMA PARADISO” ha finito il suo secondo ciclo. Non si puo’ non notare il buon successo e l’interessamento di un crescente pubblico non-italiano, com’e’ nelle intenzioni di creare un ponte culturale. A Febbraio parte un nuovo ciclo: rimanete informati. La rubrica “Salvate la tigre” ci presenta il famoso Hotel Majestic di HCMC, un edificio che seppe conciliare tecnologie avanzate (per l’epoca) e stile. La rubrica di “TuttiFrutti” ci parlera’ di Fabio ALBANESE, di sua Moglie Monica e del loro meraviglioso bambino Andrea. In copertina, un taglio verticale della Sala passeggeri della Stazione di Milano. Nel corpo della newsletter troverete numerose, splendide, foto di Carlo PIZZATO, che condivide con noi alcuni degli scatti piu’ belli del suo portfolio fotografico. Continuano le iniziative culturali della LUNA di Ha Noi. Non mancate nessuna delle iniziative. In “Controcopertina” uno scatto “verde” di Paolo De Piaggi. Cari saluti, Amedeo Cilento

V I S I O N I STAZIONE CENTRALE di MILANO – 1912 ~ 1931 costruita su progetto iniziale dell’Architetto Ulisse Stacchini, venne completata dall’Ingegnere Alberto Fava con la grande copertura vetrata delle banchine, con una luce di 72 m1 ed un’area coperta di 66.500 m2.

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Tutte le foto sono pubblicate sulla Newslletter sotto: “Creative Commons Attribution Non-Commercial Share-Alike License” [http://creativecommons.org]

Questa Newsletter e’ ottimizzata per la visione su monitor. Stampare su carta vuol dire tagliare alberi. Cercate di farne a meno.

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2 ORGANIZZAZIONE

INVIATECI I VOSTRI PROGETTI E SAREMO BEN LIETI DI PROMUOVERLI E VEICOLARLI NELLA COMUNITA’ ITALIANA

NELLA FORNACE – Hoi An – 1997 - Photo: Carlo PIZZATO

http://vietnamfaidate.wordpress.com http://www.carlopizzato.net

10 REGOLE DI “NETIQUETTE”

1. L’accesso alla Newsletter del NETWORK ITALIA e’ aperto a tutti: Privati, Enti, Aziende, Istituzioni.

2. La lingua ufficiale della Newsletter e’ l’italiano, ma contributi straordinari in altre lingue sono ben accetti.

3. Sono bandite: le volgarita’, le polemiche personali, le polemiche politiche, e tutte le tesi non provate.

4. Sono particolarmente apprezzate le testimonianze fotografiche dell’Italia e del Viet Nam (ed ogni bella foto).

5. Tutte le foto ed i documenti sono pubblicati sulla Newslletter sotto: “Creative Commons Attribution Non-Commercial Share-Alike License” [http://creativecommons.org].

6. Qualunque documento viene pubblicato sotto piena e completa responsabilita’ di chi lo invia.

7. I documenti inviati devono sempre citare autori, fonti esterne e pagine web di riferimento.

8. La Newsletter e’ opera di solo volontariato e segue la piu’ rigorosa etica no-profit. Nessun contributo verra’ richiesto e verra’ pagato.

9. La Newsletter e’ mensile, con edizione nella seconda Domenica del mese.

10. Iniziative ed annunci vengono pubblicati se inviati con almeno 5 giorni di anticipo sulla pubblicazione.

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4 SVILUPPO

ATTIVITA’ 4.1 COSA QUANDO

CINEMA PARADISO Il Cinema Italiano... in Veranda

Da Febbraio 2011 in avanti (una proiezione ogni 2 settimane)

OGGETTO COME

Rassegna di Film Italiani d’Autore, organizzata dal Circolo ITALIA.

Contributo volontario: Adulti: 50.000 VND (inclusa 1 bevanda analcolica) Studenti: ingresso libero (mostrare tessera) Consumazioni extra > Ristorante PENDOLASCO

DOVE CRONOGRAMMA

Veranda Piano 2 c/o Ristorante Pendolasco Nguyen Hue 87 - HCMC.

Inizio Proiezione: 19:00 La proiezione avviene al coperto e si effettua con ogni tempo.

CHI CONTATTI

Dino BESATI, Amedeo CILENTO, Paolo FORNARI, Luigi GALIMBERTI, Tamara MIHALAP, Andrea PARODI, Angelo RAMPA, Marco SALADINI

Circolo ITALIA [email protected]

Il circolo ITALIA sta programmando una nuova serie di proiezione di film italiani per Febbraio 2011, dopo il successo dei primi due cicli. Partecipate alla selezione dei film, proponete film, registi, attori che vi piacciono... Contattate il circolo ITALIA: [email protected]

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5.8 S A L VA T E L A T I G R E | S A V E T H E T I G ER | H Ã Y CỨU LẤY L Ò A I HỔ

Date il vostro contributo per mettere in luce lo straordinario patrimonio artistico e architettonico del Viet Nam ed aiutare a preservarlo. Se vedete una bella pagoda, una villa, un paesaggio e pensate valga la pena di proteggerli, scattate alcune foto ed inviatele, specificando la localizzazione. La newsletter verra’ spedita c/c anche all’ufficio UNESCO Viet Nam, mettendo in evidenza questa rubrica.

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Khách sạn Majestic – TP Hồ Chí Minh

Hotel Majestic – Citta’ di Ho Chi Minh

1 Via Dong Khoi, Distretto 1 – TP Hồ Chí Minh LOCALIZZAZIONE

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Costruito nel 1925, dal la Compagnia Hui-Bon-Hoa (la stessa del l ’attuale Museo Del le Art i di HCMC), di proprieta’ del r icco uomo d’affari Chino-Vietnamita “Zio Hoa” (chú Hoa). Era local izzato proprio sul l ’angolo di Rue Catinat (oggi Dong Khoi) e Viale del Belgio (oggi Ton Duc Thang). I l primo edif ic io era composto da 44 camere distribuite su 4 piani, in st i le Art Noveau. Le straordinarie pensi l ine a vela del piano terra sono in cemento armato, una tecnologia al lora ancora pionierist ica. L’edif icio divenne famoso per i l suo confort e come centro del la vita mondana del la citta’. A part ire dal 1995 venne ristr itturato, ampliato, venne aggiunta un’ala e vari servizi (Piscina, Sauna, Palestra, etc.) I l Majestic e’ stato i l prino Hotel vietnamita a r icevere le 5 stel le, nel 2007. SOURCE: HTTP://WWW.MAJESTICSAIGON.COM Report: Amedeo CILENTO

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* Lunga vita alla tigre *

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6.8 CINEMA

Filmografia

Regista

- I ragazzi della via Paal (1935) - Pioggia d'estate (1937) - Totò cerca casa (1949) - Al diavolo la celebrità (1949) - È arrivato il cavaliere (1950) - Vita da cani (1950) - Guardie e ladri (1951) - Totò e i re di Roma (1952) - Totò e le donne (1952) - Le infedeli (1953) - Proibito (1954) - Un eroe dei nostri tempi (1955) - Totò e Carolina (1955) - Donatella (1956) - Il medico e lo stregone (1957) - Padri e figli (1957) - I soliti ignoti (1958) - Lettere dei condannati a morte

(1959) - La grande guerra (1959) - Risate di gioia (1960) - Boccaccio '70 (1962) - episodio

Renzo e Luciana - I compagni (1963) - Alta infedeltà (1964) - episodio

Gente moderna - Casanova '70 (1965) - Le fate (1966) - episodio Fata

Armenia - L'armata Brancaleone (1966) - La ragazza con la pistola (1968)

Mario Monicelli (Viareggio, 16 maggio 1915 – Roma 29 Novembre 2010) e’ stato uno dei piu’ grandi uomini di cinema del XX secolo, famoso in tutto il mondo. Monicelli passa la sua infanzia a Roma, poi a Viareggio, quindi a Milano dove inizia gli studi universitari. A Milano Monicelli frequenta Riccardo Freda, Remo Cantoni, Alberto Lattuada, Alberto Mondadori e Vittorio Sereni; insieme fondarono, con l'appoggio dell'editore Mondadori, il giornale "Camminare", in cui Monicelli si occupava di critica cinematografica. "Camminare" non durò molto poiché il Ministero della Cultura Popolare lo soppresse perché considerato anti-fascista. A Milano Monicelli frequenta un ambiente intellettuale di pittori, poeti, ma soprattutto giovani registi e sceneggiatori come, Ugo Pirro, Franco Solinas e Giuseppe De Santis. Da Milano ritorna a Viareggio e finisce gli studi universitari - nella facoltà di Lettere e filosofia - a Pisa. Nel 1934, Monicelli gira il suo "primo esperimento cinematografico", ovvero il cortometraggio Cuore Rivelatore, ispirato all'omonima opera di Edgar Allan Poe. Lo gira insieme ad Alberto Mondadori ed Alberto Lattuda, con quest'ultimo nel ruolo di scenografo poiché allora studente di architettura. I tre lo inviarono ai Littoriali sperando invano che venisse poi proiettato nei Cineguf; il film venne bollato come esempio di "cinema paranoico". L'anno seguente Monicelli gira il suo primo lungometraggio, I ragazzi della via Paal. Il film fu inviato a Venezia alla Mostra per i film a passo ridotto, parallela alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica; I ragazzi della via Paal fece guadagnare ai suoi realizzatori il primo premio e l'opportunità di lavorare nella produzione di un film professionale. Monicelli quindi potè saltare le varie fasi di formazione professionale e fu inviato a lavorare come "ciacchista" nella produzione del film di Gustav Machatý "Ballerine", che si svolse a Tirrenia. Subito dopo Ballerine, Monicelli trovò lavoro sempre come assistente nel film di Augusto Genina "Squadrone bianco". In seguito svolgerà il medesimo ruolo di assistente in vari film, tra cui "I fratelli Castiglioni" di Corrado D'Errico; durante la produzione de I fratelli Castiglioni conosce Giacomo Gentilomo, con cui gira due film, "La granduchessa si diverte" e "Cortocircuito", nei quali svolge ufficialmente per la prima volta l'incarico di aiuto-regista ed anche di co-sceneggiatore. Sotto uno pseudonimo, Michele Badiek, dirige nel 1937 il film amatoriale Pioggia d'estate. Monicelli ha il ruolo di regista, sceneggiatore e soggettista. Dopo la laurea, conseguita a Pisa nel 1941, Monicelli viene inviato l'anno seguente a Napoli per essere imbarcato per l'Africa; Monicelli riesce però a rimandare l'imbarco finché l'8 settembre non getta l'uniforme e scappa a Roma, dove rimane nascosto.

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- Capriccio all'italiana (1968) - episodio La bambinaia

- Toh, è morta la nonna! (1969) - Le coppie (1970) - episodio Il

frigorifero - Brancaleone alle crociate (1970) - La mortadella (1971) - Vogliamo i colonnelli (1973) - Romanzo popolare (1974) - Amici miei (1975) - Caro Michele (1976) - Signore e signori, buonanotte

(1976) - Un borghese piccolo piccolo (1977) - I nuovi mostri (1977) - episodi

Autostop e First Aid - Viaggio con Anita (1979) - Temporale Rosy (1980) - Camera d'albergo (1981) - Il marchese del Grillo (1981) - Amici miei atto II (1982) - Bertoldo, Bertoldino e... Cacasenno

(1984) - Le due vite di Mattia Pascal (1985) - Speriamo che sia femmina (1986) - I picari (1988) - La moglie ingenua e il marito

malato (1989) - film TV - 12 registi per 12 città (1989) -

documentario, episodio Verona - Il male oscuro (1990) - Rossini! Rossini! (1991) - Parenti serpenti (1992) - Cari fottutissimi amici (1994) - The Royal Affair (1995) - Facciamo paradiso (1995) - Esercizi di stile (1996) - episodio

Idillio edile - I corti italiani (1997) - episodio

Topi di appartamento - Panni sporchi (1999) - Un amico magico: il maestro Nino

Rota (1999) - documentario - Come quando fuori piove (2000) -

miniserie TV - Un altro mondo è possibile (2001) -

documentario collettivo - Lettere dalla Palestina (2002) -

docu-drama collettivo - Firenze, il nostro domani (2003) -

documentario collettivo - Le rose del deserto (2006) - Vicino al Colosseo... c'è Monti

(2008) - cortometraggio documentaristico

- La nuova armata Brancaleone (2010) – cortometraggio.

Rimane nascosto nella Capitale fino all'estate del 1944. L'esordio ufficiale: il lavoro in proprio e i successi Nel 1945 Monicelli è aiuto-regista nel primo film di Pietro Germi. In L'arte della commedia, Monicelli racconta che tra lui e Germi si instaurò un profondo legame; egli afferma: "Credo di essere stato uno dei pochissimi amici con cui aveva davvero confidenza". Nel 1946 Monicelli fu scelto, insieme a Steno, da Riccardo Freda per realizzare la sceneggiatura di Aquila nera. Il film ebbe molto successo e la coppia Monicelli-Steno fu chiamata per scrivere alcune gag e battute per il film "Come persi la guerra", di Carlo Borghesio; da quel film, Monicelli e Steno formarono una coppia di sceneggiatori. La collaborazione con Steno, che durerà fino al periodo tra 1952 e 1953, produrrà alcune delle commedie più interessanti del dopoguerra; tra queste vi è Guardie e ladri, film del 1951 con Totò premiato al Festival di Cannes con il premio alla miglior sceneggiatura. In L'arte della commedia, Monicelli afferma che il sodalizio tra i due si interruppe esattamente durante la realizzazione dei film Le infedeli e Totò e le donne. Nel 1957 Monicelli vince il premio come miglior regista del Festival di Berlino con Padri e figli. Il film considerato lo "spartiacque" nella carriera di Monicelli è I soliti ignoti, del 1958, il quale segna l'avvio verso la cosiddetta "commedia all'italiana". L'anno dopo è la volta di La grande guerra, che vince un Leone d'oro ad ex aequo con Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini ed ottiene una nomination all'Oscar al miglior film straniero. Nel 1963 Monicelli è autore del film I compagni, il quale varrà la seconda nomination ad un premio Oscar, quello alla migliore sceneggiatura originale. Quattro anni dopo, Monicelli inverte i ruoli del rapporto tra autorità e libertà: in Totò e Carolina (1955) lo straordinario attore napoletano non è più un ladruncolo ma un carabiniere, e la censura dell'epoca non prende affatto bene l'ironia intorno alle forze dell'ordine: il film subisce pesanti e talvolta inspiegabili tagli, e benché in tempi recenti ne sia stata restaurata la copia originale. Negli anni '60 Monicelli si dedica anche a film a episodi: Boccaccio '70 del 1962, Alta infedeltà del 1964 e Capriccio all'italiana del 1968. Ne L'armata Brancaleone (1966) e, con minor efficacia, nel seguito intitolato Brancaleone alle crociate (1969), Monicelli mette in scena un singolare Medioevo tragicomico, costellato dall'uso un'inedita lingua maccheronica divenuta memorabile nel cinema italiano. Il film del 1966 viene anche selezionato per il festival di Cannes. Nel 1973 il film Vogliamo i colonnelli è selezionato per il festival di Cannes.

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Tra gli altri film di rilievo occorre ricordare La ragazza con la pistola, terza nomination all'Oscar (1968), Romanzo popolare (1974) e i primi due capitoli della trilogia di Amici miei (1975, 1982) - quello conclusivo (1985) verrà infatti diretto da Nanni Loy. Caro Michele vale per Monicelli l'Orso d'argento al festival di Berlino nel 1976. Il film successivo, girato nel pieno degli anni di piombo, ne esprime il dramma ispirandosi a un'opera dello scrittore Vincenzo Cerami: Un borghese piccolo piccolo (1977) è un'opera interamente e profondamente drammatica, estranea alle suggestioni tragicomiche delle opere precedenti e successive (Il marchese del Grillo, 1981, che pure si avvale di un'ottima interpretazione dello stesso Sordi). Entrambi i film sono selezionate al concorso del Festival di Cannes e la sua regia nel Il marchese del Grillo gli fa vincere l'Orso d'argento al festival di Berlino del 1982. Negli anni ottanta e novanta, lo sguardo del regista cambia ancora: dal maschilismo di Amici Miei si passa all'esaltazione della donna contenuta nell'opera Speriamo che sia femmina (1985), mentre il successivo Parenti serpenti (1991) presenta nuovamente una caustica rappresentazione del modello familiare attraverso la problematicità dei rapporti tra generazioni. Negli anni '80 Monicelli si dedica anche al teatro, sia in prosa che lirico, con alcune felici produzioni. Per la televisione produce il cortometraggio Conoscete veramente Mangiafoco? (1981), con Vittorio Gassman, La moglie ingenua e il marito malato (1989) e Come quando fuori piove (2000), mentre come documentario Un amico magico: il maestro Nino Rota (1999) e vari collettivi. Mario Monicelli si è anche occasionalmente prestato a qualche cameo attoriale (L'allegro marciapiede dei delitti, 1979; Sotto il sole della Toscana, 2003; SoloMetro, 2007), dando anche la voce al nonno di Leonardo Pieraccioni nel Ciclone (1996). Con l'avanzare dell'età la sua attività è gradualmente diminuita ma non si è mai fermata, grazie ad una forma fisica e mentale sempre buona. A dimostrazione di questo, a 91 anni è tornato al cinema con un nuovo film, Le rose del deserto (2006).

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Sceneggiatore

- I ragazzi della via Paal (1935) - Pioggia d'estate (1937) - La granduchessa si diverte (1940) - Brivido (1941) - La donna è mobile (1942) - Cortocircuito (1943) - Il sole di Montecassino (1945) - Aquila nera (1946) - Gioventù perduta (1947) - La figlia del capitano (1947) - Il corriere del re (1947) - Follie per l'opera (1948) - I Miserabili (1948) - L'ebreo errante (1948) - Il cavaliere misterioso (1948) - Accidenti alla guerra!... (1948) - Totò cerca casa (1949) - Il lupo della Sila (1949) - Il conte Ugolino (1949) - Al diavolo la celebrità (1949) - Come scopersi l'America (1949) - Follie per l'opera (1949) - È arrivato il cavaliere (1950) - Il brigante Musolino (1950) - Botta e risposta (1950) - L'inafferrabile 12 (1950) - Vita da cani (1950) - Soho Conspiracy (1950) - Vendetta... sarda (1951) - Totò e i re di Roma (1951) - Tizio, Caio, Sempronio (1951) - È l'amor che mi rovina (1951) - Core 'ngrato (1951) - Il tradimento (1951) - Accidenti alle tasse!! (1951) - Amo un assassino (1951) - Guardie e ladri (1951) - Totò e le donne (1952) - Totò a colori (1952) - Cinque poveri in automobile

(1952) - Cani e gatti (1952) - Un turco napoletano (1953) - Il più comico spettacolo del

mondo (1953) - Cavalleria rusticana (1953) - Le infedeli (1953)

- Perdonami (1953) - Giuseppe Verdi (1953) - Violenza sul lago (1954) - Guai ai vinti (1954) - Proibito (1954) - Totò e Carolina (1955) - Un eroe dei nostri tempi (1955) - Donatella (1956) - La donna più bella del mondo (1955) - Il medico e lo stregone (1957) - Padri e figli (1957) - I soliti ignoti (1958) - Ballerina e Buon Dio (1958) - La grande guerra (1959) - Risate di gioia (1960) - A cavallo della tigre (1961) - Boccaccio '70 (1962) - segmento Renzo e Luciana - Frenesia dell'estate (1963) - I compagni (1963) - Casanova '70 (1965) - I nostri mariti (1966) - segmento Il Marito di Olga - L'armata Brancaleone (1966) - Toh, è morta la nonna! (1969) - Brancaleone alle crociate (1970) - Le coppie (1970) - Vogliamo i colonnelli (1973) - Romanzo popolare (1974) - Gran bollito (1977) - Un borghese piccolo piccolo (1977) - Temporale Rosy (1980) - Camera d'albergo (1981) - Il marchese del Grillo (1981) - Amici miei atto II (1982) - Bertoldo, Bertoldino e... Cacasenno (1984) - Le due vite di Mattia Pascal (1985) - Speriamo che sia femmina (1986) - I picari (1988) - Il male oscuro (1990) - Rossini! Rossini! (1991) - Parenti serpenti (1992) - Cari fottutissimi amici (1994) - Facciamo paradiso (1995) - Panni sporchi (1999) - Un amico magico: il maestro Nino Rota (1999) - documentario - Come quando fuori piove (2000) - miniserie TV - Le rose del deserto (2006) - Vicino al Colosseo... c'è Monti (2008) - cortometraggio

documentaristico - La nuova armata Brancaleone (2010) - cortometraggio, solo

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Attore

- Rue du Pied de Grue, regia di Jean-Jacques Grand-Jouan (1979) - Il ciclone, regia di Leonardo Pieraccioni (1996) - voce - Sotto il sole della Toscana (Under the Tuscan Sun), regia di Audrey Wells (2003) - SoloMetro, regia di Marco Cucurnia (2007)

Libri e sceneggiature

- Romanzo popolare, con Age e Scarpelli, Milano, Bompiani, 1974. - La grande guerra, Bologna, Cappelli, 1979. - Cinema italiano. Ma cos'è questa crisi?, Roma-Bari, Laterza, 1979. - Il romanzo di Brancaleone, con Age e Scarpelli, Milano, Longanesi, 1984. - L'arte della commedia, Bari, Dedalo, 1986. - Brancaleone alle crociate. Sceneggiatura originale dell'omonimo film, Provincia di Mantova-Casa del

Mantegna-Circolo del cinema di Mantova, 1989. - Presentazione di Aldo Belli, I colori della memoria, Lucca, Pacini Fazzi, 1994. - Prefazione a Antonio Maraldi (a cura di), Fotografi di scena del cinema italiano. Divo Cavicchioli, Cesena, Il

ponte vecchio, 2000. - Autoritratto, Firenze, Polistampa, 2002. - Prefazione a Francesca Bianchi, con Luigi Puccini, Dizionario del cinema per ragazzi, Pisa, ETS, 2003. - L'armata Brancaleone, con Furio Scarpelli, Roma, Gallucci, 2005. - Prefazione a Nicola Bultrini, con Antonio Tentori, Il cinema della grande guerra, Chiari, Nordpress, 2008. - Capelli lunghi. Storia e immagini di un film mai nato, con Massimo Bonfatti e Franco Giubilei, Reggio Emilia,

Aliberti, 2008. - Intervento in Emiliano Morreale, con Dario Zonta (a cura di), Cinema vivo. Quindici registi a confronto, Roma,

Edizioni dell'Asino, 2009. - Prefazione a Roberto Gramiccia, Fragili eroi. Ritratti d'artista, Roma, DeriveApprodi, 2009. - Poesie a Casarsa, Libreria Antiquaria Mario Landi, Bologna 1942.

[Source: Wikipedia]

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7 ARTI VISIVE, MUSICA

Il Ristorante LUNA D’AUTUNNO, al 78 Thợ Nhuộm, Hà Nội, si sta strutturando come un vero e proprio Centro di Arti Visive e della Musica italiana.

ATTIVITA’ 7.1 COSA QUANDO

LUCEAN LE STELLE... ALLA LUNA Mercoledi’ 19 Gennaio 2011. OGGETTO COME

Concerto di Musica Lirica da Camera, Con Arie tratte da grandi Opere Liriche

Ingresso Gratuito

DOVE CRONOGRAMMA

Ristorante LUNA D’AUTUNNO 78 Thợ Nhuộm, Hà Nội

Inizio Concerto: 20:30 Si consiglia di arrivare con anticipo

CHI CONTATTI

Organizzazione: Gino BENELLI Sponsors: ARISTON, VIET-IT WINES LUNA [email protected]

P R O G R A M M A

VERDIANA Collezione di Arie dalla Traviata

Musicisti:

Van Khuyen: Soprano Ryoko Bomuki: Soprano Nguyen Vu: Tenore Minh Dung: Baritono Con il trio di Archi della Orchestra Nazionale Vietnamita di Opera e Ballo

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ATTIVITA’ 7.2 COSA QUANDO

GOODBYE... Da Giovedi’ 16 Dicembre, per due mesi. OGGETTO COME

Personale di Fotografia di un Italian in partenza per altri lidi...

Ingresso Gratuito

DOVE CRONOGRAMMA

Ristorante LUNA D’AUTUNNO 78 Thợ Nhuộm, Hà Nội

Inaugurazione: dalle ore 18.00 alle ore 20:00

CHI CONTATTI

LUNA [email protected] [email protected]

Mostra: Massimo CASAL, Organizzazione: Gino BENELLI

MAX CASAL [email protected]

A R T E * L U N A PERSONALE D I FOTOGRAF IA D I Mass imo CASAL

Mostra: 16 Dicembre 2010 ~ 16 Febbraio 2011

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7.4 TUTTIFRUTTI... gli ITALIANS si raccontano

In questo numero intervistiamo: Flavio, Monica ed Andrea Albanese Caro Flavio parlaci di te... Mi chiamo Fabio Albanese e sono nato a Gallipoli, in provincia di Lecce; Gallipoli vuole dire mare e turismo: il mare che faceva capolino dalla finestra fin dai primi mesi di vita, la spiaggia di Rivabella dove ho trascorso i migliori anni della mia infanzia con la famiglia, l’acqua azzurrissima della Baia Verde, base di tuffi e partite a beach volley con gli amici, il mondo degli alberghi dove sono cresciuto, seguendo, mio padre Chef di successo un po’ giramondo (tendenza contagiosa…) e il mio paese dove sono solito tornare ogni anno, per rilassarmi, riposare e ritrovare gli amici di una vita. Come e’ trascorsa la tua vita da adolescente? Una vita che ha seguito un corso un po’ particolare: il mio amore per lo sport ha guidato molte delle mie scelte da adolescente. Ho lasciato la scuola intorno ai 15 anni per dedicarmi completamente alla pallacanestro (uno sport che mi e’ particolarmente congeniale per ragioni evidenti ad un primo sguardo - sono piuttosto alto, specialmente per il Vietnam). Ho giocato professionalmente nella Libertas Basket Lecce nella Serie B Italiana fino ai 22-23 anni. Pero’ sei un Ingegnere, quando sei tornato sui banchi? Purtroppo anche per lo sport il Sud Italia non offre grosse opportunità di carriera, quindi, ad un certo punto, come direbbe mia madre, ho deciso di ‘mettere la testa a posto’ e tornare sui banchi di scuola a studiare e, diciamo, e’ stato anche un modo per misurarmi in altri ambiti, provare a me stesso che potevo fare anche altre cose oltre allo sport e seguire la mia naturale aspirazione alla sfida. Per farla breve mi sono diplomato e trasferito nella (per me) ’lontana’ Bologna dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica nel 2003. Bologna l’Epicurea. Come era la vita a Bologna?

Bologna sa farsi amare, per la varietà di interessi che offre, dal cinema, al teatro, ai pub. Una città frizzante e piena di vita, che compensa il clima non proprio favorevole con una miriade di attrazioni culturali e non. Non si può dire che abbia deciso di rimanere a Bologna, piuttosto che Bologna mi ha scelto, offrendomi un lavoro appena laureato e la possibilità di fare esperienza come insegnante in corsi Universitari e come progettista free lance. I primi passi nel mondo del lavoro sono stati come progettista presso Datalogic, una grande multinazionale che opera nel settore dell’identificazione automatica (principalmente lettura di codice a barre) dove via via ho avuto la fortuna di ricoprire ruoli di coordinamento più importanti.

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Quando sei arrivato in Viet Nam e perche’ Il mio primo volo per il Vietnam e’ atterrato ad Ho Chi Minh city nel Maggio del 2009. Il Vietnam che mi si presentava era quello della stagione delle piogge, temperature elevate e un tasso di umidità mai provato prima d’ora, non proprio un clima ospitale. Confesso di essere stato scioccato all’inizio, ben presto ti rendi, però, conto che dietro al clima difficile si nasconde un popolo ed una cultura tutt’altro che fredda e distante e il ricordo di quei primi giorni quasi scompare. Qual’era lo scopo della tua visita? La mia azienda Datalogic, che come già detto produce elettronica di consumo (lettore codice a barre, PDA industriali, sistemi di visione, ETC) ha aperto uno stabilimento produttivo e un dipartimento di Ricerca e Sviluppo nel Saigon Hi Tech Park e mi ha offerto la grande opportunità di guidarne lo start-up e la messa a regime. Abbiamo già festeggiato il primo compleanno della vita del centro in Vietnam, il lavoro e’ una sfida quotidiana in questo paese, per la relativa novità del settore, ma e’ anche bello per questo. Il gruppo R&D e’ partito da due persone ed ora siamo in 25, e stiamo portando a compimento tre importanti progetti per azienda, una parte degli obiettivi sono stati già raggiunti, molto e’ ancora da fare e da consolidare. E la Famiglia? Il gruppo di Datalogic

Per il primo periodo (3 mesi) ho vissuto solo in Vietnam, poi la mia compagna Monica e il mio piccolo Andrea mi hanno raggiunto qui per vivere insieme quest’avventura; Avevi vissuto/lavorato in altri paesi? Ho viaggiato per lavoro negli Stati Uniti e in Europa, ma questa e’ il primo vero trasferimento all’estero; io e la mia famiglia pensiamo che non sarà l’ultimo e stiamo già pianificando il prossimo. Parlaci della tua bella Famiglia Il 2009 e’ stato un anno di cambiamenti radicali e di scelte difficili.

Contemporaneamente all’offerta di lavoro per venire in VN, la vita mi ha offerto la gioia della paternità. L’avventura lavorativa e il diventare padre allo stesso tempo non e’ affatto banale e neppure decidere di trasferire tutta la famiglia in Vietnam. Ma grazie al supporto e all’aiuto della mia compagna, Monica, tutto e’ diventato più semplice. Le sue doti organizzative e la sua pazienza sono fondamentali. A completare il quadro, mio figlio Andrea, di appena 16 mesi. La grande gioia della nostra vita. La Famiglia ad HCMC Qual’e’ il rapporto con la cultura del Viet Nam.

La cultura Vietnamita e’ decisamente diversa rispetto all’Italia. Differenze sostanziali nelle abitudini alimentari, ma anche nel modo di vivere. La cosa che maggiormente ci ha sorpreso appena arrivati qua, ed ancora ci sorprende piacevolmente, e’ la completa disponibilità e gentilezza di questo popolo. Abbiamo ricevuto un aiuto ed un supporto al nostro inserimento qui davvero importante. E possiamo affermare che sono sempre disponibili ed attenti alle nostre necessità e pronti ad aiutare in qualsiasi momento. Una caratteristica davvero positiva ed importante. In Italia e’ davvero difficile trovare tanta apertura e disponibilità, il clima e’ più freddo e distaccato. I Vietnamiti sono un popolo molto solare e sorridente, e questa e’ una dote importante. Sicuramente il clima aiuta molto in questo.

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Rispetto all’Italia, il ritmo di vita e’ meno stressante. Sembra che la loro filosofia di vita e di lavoro sia: Si produce meglio se si e’ felici e soddisfatti e ci sono anche momenti di svago oltre che di lavoro. In questo senso sembrano più in armonia con loro stessi, meno impegnati in ritmi estenuanti come noi occidentali e anche un po’ più attenti di noi a costruire solide relazioni soprattutto familiari. Per certi versi in alcune cose (la forza delle tradizioni, il rispetto per le gerarchie familiare, la semplicità della vita) ritrovo i racconti della mia nonna materna riguardo alla sua giovinezza nel mio Sud Italia, questo contribuisce alla sensazione di sentirci a casa che proviamo qui; Quale e’ stato il vostro primo impatto con il Viet Nam? Fabio: Il primo impatto con il paese e’ stato forte. Vivere in Vietnam non significa solo cambiare paese, ma cambiare cultura, cambiare mondo. E’ necessario essere dotati di uno spirito di adattamento molto forte. Il primo ostacolo da superare e’ il clima, mite e delizioso in inverno, ma altrettanto caldo e soffocante nella stagione delle piogge. Il secondo ostacolo da superare e’ il cibo. Sostituire la dieta mediterranea a base di pasta e pane con la cucina vietnamita, non e’ affatto semplice. Per chi come me ha fatto di pasta, pane e formaggi gli ingredienti base, e necessita di molto carburante per fare funzionare quest’auto di dimensioni notevoli, non e’ semplice abituarsi a questa cucina semplice, poco sostanziosa e dal gusto spesso agrodolce. Confesso che qualche volta avrei bisogno di fare due cene per saziarmi completamente, ma la linea ringrazia.

Monica: Mi considero un’italiana “strana”, perché non bevo caffe’, non mangio pasta e bevo pochissimo vino. Il tortellino, piatto tipico della mia natale Bologna e famoso in tutto il mondo, a me non piace. Abituarmi alla cucina vietnamita per me e’ stato davvero facile. Io adoro le zuppe, il riso e la cucina semplice. Amo i noodles in tutte le sue forme e in tutti i suoi utilizzi. Il clima della mia città natale e’ molto freddo in inverno e molto caldo in estate. Arrivare qua in Gennaio e scoprire il sole e il caldo ogni giorno e’ stata per me una graditissima sorpresa. Non sento certo la mancanza dell’inverno, della nebbia e della neve. Mi sono adattata molto bene a questo clima. Si sente molto la mancanza di un’auto. Avere un proprio mezzo di trasporto consente di muoversi liberamente e dove si vuole. Doversi sempre spostare in taxi e’ molto limitativo. Come hai trovato un punto di equilibrio in VN (se lo hai trovato)? Ci sono due strade percorribili quando vivi in un altro paese. Puoi decidere di mangiare sempre nei ristoranti italiani, vivere a Little Italy, e prendere un interprete, oppure decidere di provare la cucina locale, frequentare la gente del luogo e cercare di inserirti. Questa seconda scelta e’ più nostra (tranne che per il posto dove abitiamo che per ragioni logistiche e un po’ un’isola occidentale). Stiamo facendo un corso di vietnamita per integrarci maggiormente con la cultura del luogo ed entrare in contatto con le persone (difficilissimo, ho il sospetto che non si capiscano tra di loro…). Noi abitiamo nel distretto 9, un quartiere molto distante dal centro di Ho Chi Minh city. Abbiamo scelto questo posto perché vicino al lavoro e perché ci sembrava il luogo migliore anche per nostro figlio.

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Dopo un anno, possiamo affermare che e’ stata la scelta migliore. Apprezziamo la tranquillità del compound, la possibilità di avere ampi spazi propri, poter uscire a fare una passeggiata senza preoccuparsi del traffico, un posto sicuro per tutta la famiglia. Entri in contatto con famiglie di altre nazionalità, nostro figlio può giocare con tanti altri bambini e sta imparando il vietnamita, quindi una grande opportunità per lui. Due volte all’anno però bisogna tornare in Italia, per annusare l’aria di casa propria, rivedere gli amici e la famiglia. Pero’ una parte fodnamentale del benessere si basa anche sulla vita all’interno delluogo di lavoro, nel rapporto con i Colleghi di lavoro, con i Fornitori, con i Clienti. Come e’ laovrare in Viet Nam, quali sono le tue impressioni e che tipo di filosofia segui?

Cominciare un nuovo lavoro non e’ semplice, se aggiungi a questo anche il fatto di essere in un paese straniero le difficoltà aumentano. Il primo ostacolo da superare e’ sicuramente quello della lingua. Spesso e’ difficile comunicare, maggiormente difficile farlo se si tratta di argomenti tecnici. In generale il livello di conoscenza dell’inglese e’ piuttosto basso, quindi bisogna anche capire quello che ti stanno dicendo e provare a rispondere. Operazione non banale. E’ assolutamente normale scontrarsi con le differenze legate alla cultura: il modo di lavorare italiano e’ decisamente diverso da quello vietnamita. In se’ il progetto di creare un gruppo di Ricerca e Sviluppo, da zero, nell’elettronica di consumo nel Vietnam del Sud, come già detto e’ molto ambizioso: ci sono problemi contingenti di molti tipi: scarsità di risorse umane qualificate, sistema educativo Vietnamita non adeguato, scarsa integrazione verticale in loco (fornitori, clienti), limiti infrastrutturali (viabilità, telecomunicazioni, etc.), distanze e comunicazioni con gli altri centri di ricerca nell’azienda;

L’approccio da noi adottato tenta di risolvere i problemi, che sono innegabili, con un classico ‘non dare un pesce ma insegna a pescare’, forzando l’empowerment del management Vietnamita, adattando il nostro processo di sviluppo in modo che sia più flessibile e controllabile da remoto, cercando di essere creativi nel modo di gestire le risorse umane. E’ difficile e probante, ma e’ letteralmente inventare il proprio lavoro ogni giorno, e questo e’ fantastico. Sei diventato consigliere ICHAM. Come vivi questa esperienza, che comporta anche una responsabilita’ verso la comunita’ d’affari italiana? Ho avuto l’onore durante il mio primo anno di presenza in Vietnam di essere eletto consigliere presso la Camera di Commercio Italiana in Vietnam, che, come saprai per avermi preceduto nel Consiglio, e’ l’associazione che riunisce gli operatori business Italiani presenti nel territorio Vietnamita. Ovviamente e’ un impegno volontario, non proprio trascurabile, ma che permette di rimanere in contatto con gli altri Italiani di Saigon (cosa importante per noi che viviamo tanto lontano dal centro) e di dare piccoli contributi a sviluppare la presenza Italiana qui, che ho accettato per questo breve periodo fino all’elezione del nuovo Consiglio. Rispetto a tanti altri paesi esteri, il business Italiano in Vietnam e’ soltanto una piccola frazione degli investimenti totali, questo va visto, a mio parere, come un punto a favore per il futuro perché significa solo le possibilità di crescita in un’economia esplosiva come quella vietnamita sono ancora più alte; La Camera ed ogni altra forma di associazionismo tra Italiani qui, va vista come un’assoluta necessità per il futuro, più che come un’opportunità’ fine a se stessa, lo spirito che anima dovrebbe essere puramente di servizio e, posso dire per me, finora ogni minuto del mio tempo libero (poco purtroppo) speso allo scopo secondo me e’ stato bene speso;

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Cosa fai in questo momento? In questo momento sto scrivendo questa intervista... ah volevi sapere in questo momento della mia vita? Non proprio tutti i dettagli... un quadro generale, per il resto abbiamo Wikileaks... Bhe’ diciamo che sono ancora ‘assurdamente’ occupato nella costruzione del Centro per la mia azienda. Purtroppo tutto ciò mi lascia davvero poco tempo libero per altro, considerato anche, ovviamente lo spazio da dedicare alla mia famiglia Ma il gruppo si sta stabilizzando ed avrò presto maggior tempo libero da dedicare al turismo. Ci sono tanti posti che vorrei visitare Progetti per il futuro? I progetti per il futuro sono davvero tanti. Sia per la mia carriera lavorativa che per la mia famiglia. Ma e’ prematuro parlarne adesso. Altrimenti che cosa rimane per la prossima intervista?

CHI DITTA / ORGANIZZAZIONE Fabio ALBANESE Datalogic Viet Nam Ingegnere Elettronico Produttore Internazionale di Sistemi di

Lettura di Codici a Barre CONTATTI CONTATTI

E-Mail: [email protected] Office: Lot I-4b, Saigon Hi-Tech Park, District 9, Ho Chi Minh City

Mobile: (+84) 0907209342 Tel: (84-8) 3730 8481 LinkedIN: http://vn.linkedin.com/in/fabbio Fax: (84-8) 3730 8482 SkypeID: fabbione95 URL: www.datalogic.com BLOG per gli amici Italiani (curato da Monica): http://micromonica.blogspot.com/

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