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per prepararsi alle prove orali di esami, concorsi e abilitazioni Quesiti a risposta aperta 1 4 / c Le domande di c o u n t d o w n Gruppo Editoriale Esselibri - Simone ® E SIMON EDIZIONI GIURIDICHE SERIE MANUALI Diritto Tributario oltre 290 risposte complete Estratto della pubblicazione

New Estratto della pubblicazione · 2018. 4. 12. · 2008 e l’inizio del 2009 è stata pubblicata la XXIII edizione ... Cosa sono gli studi di settore e come funzionano? - 8 quinquies

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countdown

Alle prove orali studenti universitari, abilitandi e partecipanti a concorsidevono essere in grado, nell’esporre gli argomenti richiesti, di individuare laratio, i principi base, nonché eventuali collegamenti con figure affini perrispondere correttamente ai quesiti proposti dagli esaminatori.Countdown individua le domande più ricorrenti e complesse ed offrerisposte mirate ed esaustive. Il testo, inoltre, invita a riflettere e a concentrarsisui singoli concetti ed istituti per una preparazione che si fondi, oltre che sullamemoria, anche sul ragionamento e la riflessione.La struttura del volume prevede per i principali argomenti una prima domandagenerale, corredata di schema di risposta, seguita da ulteriori domande diapprofondimento che scaturiscono dal primo quesito.Countdown, pertanto, mette in grado di centrare la risposta e di indirizzarel’attenzione dell’esaminatore sugli argomenti di cui il candidato ha piùpadronanza per conseguire, così, un brillante esito finale.

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TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Vietata la riproduzione anche parziale

Avviso agli esaminati

Invia alla redazione Esselibri CountDown (Via F. Russo, n. 33/D - Napoli)oppure via e-mail all’indirizzo [email protected] le domande più origi-nali o complesse del tuo esame, anche corredate della tua risposta.I migliori suggerimenti saranno pubblicati.

Ideazione, organizzazione della collana a curadel dott. Federico del Giudice (docente universitario)

A cura dei dott. Laura Blanchini e Angelo Patrini

Tutti i diritti di sfruttamento economico dell’opera appartengono alla Esselibri S.p.A.(art. 64, D.Lgs. 10-2-2005, n. 30)

Finito di stampare nel mese di giugno 2009dalla «Litografia Enzo Celebrano» - Via Campana, 234 - Pozzuoli (NA)

per conto della ESSELIBRI S.p.A. - Via F. Russo, 33/D - 80123 Napoli

Grafica di copertina a cura di Giuseppe Ragno

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PREMESSA

Hai letto il manuale?Lo hai ripassato?Hai appreso i concetti fondamentali?Bene … adesso comincia la fase più difficile: quella di attrezzarti al me-glio per rispondere alle domande d’esame.Sappi che il docente, che ha una visione completa della disciplina, in seded’esame si aspetta che il candidato, più che esporre mnemonicamente il sin-golo istituto, ne individui la ratio, i principi di base, i collegamenti con altriistituti, operazione non semplice da compiere da parte dell’esaminando.Ma c’è chi lo fa per te!Chi utilizza CountDown ha l’opportunità di «rileggere», scorrendo le do-mande da noi proposte, i concetti appresi nella dimensione statica del testoistituzionale e di rielaborarli sotto l’aspetto dinamico del ragionamento,della riflessione e del giudizio.CountDown, in sostanza, costituisce un valore aggiunto al manuale, permigliorare la preparazione affiancando alla conoscenza istituzionale deldiritto penale un’approfondita analisi delle evoluzioni giurisprudenziali.Ecco lo scopo del volume!CountDown, dunque, non si limita a proporre le domande più «gettonate»,ma aiuta a ragionare e discettare sui singoli argomenti sia di parte generaleche speciale, proponendo i corretti collegamenti tra gli istituti generali (dolo,colpa, preterintenzione, esimenti etc.) e le singole f igure di reato per unapreparazione che tenga conto della materia nel suo complesso.La struttura del volume è la seguente: ad una prima domanda di più am-pio respiro (corredata di un percorso guidato in cui sono indicati i riferi-menti normativi e i passaggi salienti per articolare la risposta) seguonodomande di approfondimento e/o collegamento che consentono di am-pliare il discorso e, soprattutto, con la padronanza acquisita della materia econ un po’ di machiavellica astuzia, indirizzare l’esame sugli argomentisui quali si sente sicuramente preparato.In bocca al lupo con Count Down!

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Vol. 14 • Diritto tributario2009 • pp. 992 • € 43,00

Alla luce delle numerose novità legislative che hanno caratterizzato il2008 e l’inizio del 2009 è stata pubblicata la XXIII edizione del Manua-le di diritto tributario.

L’opera, immutata rispetto alle precedenti edizioni, è aggiornata, tra glialtri:

— al D.L. 207/2008, conv. in L. 14/2009 (cd. decreto milleproroghe);— alla L. 203/2008 (finanziaria per il 2009);— al D.L. 5/2008, conv. in L. 33/2009 (cd. decreto incentivi).

Vol. 519/1 • Codice Tributario - Minor2009 • V Edizione • pp. 928 • € 15,00

Aggiornato alla L. 28-1-2009, n. 2di conversione del D.L. 29-11-2008, n. 185 (cd. decreto anticrisi)

Questo Codice tributario in formato tascabile — ideato per rendere piùconsultabili le norme fiscali e per offrire ai nostri qualificati lettori unagile strumento di consultazione — raccoglie le leggi tributarie fonda-mentali, suddivise per argomenti.La consultazione e l’immediato reperimento delle norme sono agevolatida un articolato indice analitico-alfabetico e da un puntuale indice cro-nologico.

Vol. 14/2 • Compendio di diritto tributario2009 • XVII Edizione • pp. 416 • € 18,00

Il volume, alla sua XVII edizione, illustra in modo chiaro ed esaustivol’intera platea dei tributi statali, regionali e locali che compongono ilnostro sistema fiscale, esaminando anche gli istituti e le norme procedu-rali in materia di accertamento, controllo, adesione, contenzioso e ri-scossione.Aggiornato al D.L. 5/2009 (cd. decreto incentivi), mantiene inalterata lastruttura dell’opera, fornendo una visione d’insieme del sistema fiscalesenza entrare nel dettaglio della complessa materia.

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PARTE PRIMAIL DIRITTO TRIBUTARIO

1. Che cosa s’intende per diritto tributario? - 1 bis. Quali sono i principi dettati dallaCostituzione, posti alla base del diritto tributario? - 1 ter. Le altre fonti del diritto tribu-tario e il ruolo delle fonti internazionali. - 1 quater. Quali sono le differenze tra dirittofinanziario, diritto tributario e scienza delle finanze?

2. Cosa s’intende per entrata tributaria? - 2 bis. Che cosa differenzia le tasse dalleimposte? - 2 ter. Quali sono gli elementi costituitivi dell’imposta? - 2 quater. Comepossono essere classificate le imposte? - 2 quinquies. Qual è l’elemento checontraddistingue il contributo? - 2 sexies. Qual è lo scopo che lo Stato intende conse-guire con i monopoli fiscali?

3. Cos’è l’interpretazione giuridica? - 3 bis. Cosa si intende per interpretazione analo-gica? - 3 ter. Quali sono le altre fonti interpretative del diritto tributario? - 3 quater.Cosa si intende per elusione fiscale? - 3 quinquies. In cosa consiste il «transfer pricing»?3 sexies. Che cos’è il diritto d’interpello? - 3 septies. In che cosa consiste lo Statuto delcontribuente o «Carta dei diritti del contribuente» (Legge 212/2000)?

4. In cosa consiste il fenomeno economico della traslazione d’imposta? - 4 bis. Checos’è l’ammortamento, l’erosione e la rimozione?

5. Cosa s’intende per «potestà tributaria»?

6. Quali sono i soggetti attivi della potestà d’imposizione? - 6 bis. Quali sono gli altriorgani dipendenti dal Ministero dell’economia e delle finanze?

7. Nel nostro ordinamento tributario, chi può rivestire la qualifica di soggetto passi-vo d’imposta? - 7 bis. A cosa si riferisce l’espressione «coobbligazione solidale»? - 7ter. Come viene definito il sostituto d’imposta? - 7 quater. Qual è la differenza traritenuta a titolo d’acconto e ritenuta a titolo d’imposta? - 7 quinquies. Quale funzionesvolge il codice fiscale? - 7 sexies. Quali sono le funzioni dell’anagrafe tributaria? - 7septies. Cos’è il domicilio fiscale?

8. In cosa consiste l’accertamento tributario? - 8 bis. In cosa consiste la dichiarazioneannuale dei redditi e quali sono le sue caratteristiche? - 8 ter. Come viene effettuatol’accertamento delle imposte sui redditi? - 8 quater. Cosa sono gli studi di settore ecome funzionano? - 8 quinquies. Che cos’è l’accertamento con adesione? - 8 sexies. Inche cosa consiste l’adesione ai verbali di constatazione? - 8 septies. In che consiste ladefinizione degli inviti al contraddittorio?

9. Quali sono i regimi contabili attualmente previsti dall’ordinamento tributario aifini delle imposte dirette? - 9 bis. In che consiste il regime di contabilità ordinaria e ilregime semplificato? - 9 ter. Quale trattamento fiscale è previsto per i contribuenti che

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Parte Prima6

adottano il regime dei «minimi»? - 9 quater. In che cosa consiste il regime fiscaleagevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo?

10. Quali sono le caratteristiche della riscossione mediante ruolo? - 10 bis. Come siversano i tributi? - 10 ter. Come possono essere dilazionate le somme iscritte a ruolo?10 quater. Cos’è la cartella di pagamento? - 10 quinquies. Che effetto produce lanotificazione della cartella di pagamento?

11. Che cosa prevede la normativa tributaria in caso di rimborsi? - 11 bis. Cos’è ilrimborso d’ufficio? - 11 ter. Quali sono gli uffici competenti all’erogazione del rim-borso? - 11 quater. Come avviene il rimborso tramite conto fiscale?

12. Che cosa sono le agevolazioni tributarie? - 12 bis. Quali sono le principaliagevolazioni tributarie previste nel nostro Paese? - 12 ter. Cos’è il condono fiscale?12 quater. Quali sono le linee essenziali dello scudo fiscale?

13. Quali sono i principi e le regole di applicazione delle sanzioni tributarie non pe-nali? - 13 bis. Come sono irrogate le sanzioni? - 13 ter. Quali sono le principalisanzioni amministrative?

14. Che cosa prevede l’istituto del ravvedimento operoso? - 14 bis. Quali sono gli attiammessi al ravvedimento?

15. Cosa prevede la riforma della disciplina dei reati tributari?

16. Quali sono le caratteristiche principali del processo tributario? - 16 bis. Qual èla forma e quali sono gli elementi del ricorso tributario? - 16 ter. Quali sono i termi-ni di proposizione del ricorso? - 16 quater. Cosa sono i «motivi» e le «memorieintegrative» del ricorso? - 16 quinquies. In che cosa consiste la trattazione del ri-corso e la notif ica della sentenza? - 16 sexies. Come avviene il pagamento dei tribu-ti e il rimborso?

17. È possibile evitare il contenzioso tributario? - 17 bis. Che cos’è l’autotutela? - 17ter. Cos’è l’acquiescenza? - 17 septies. Che cos’è la conciliazione giudiziale?

1. Che cosa s’intende per diritto tributario?

Riferimenti normativi: artt. 3, 23, 53, 75 e 119 della Costituzione.

Chiarimenti: specificare qual è l’obiettivo del diritto tributario nell’ambito dell’at-tività finanziaria dello Stato.

Domande conseguenziali: i principi dettati dalla Costituzione; le fonti del dirittotributario; la distinzione tra diritto finanziario; diritto tributario e scienza delle fi-nanze.

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Il diritto tributario 7

Articolazione della risposta

Lo Stato e gli altri enti pubblici svolgono un’attività finanziaria diretta alreperimento delle risorse economiche, attraverso cui provvedere alsoddisfacimento dei bisogni pubblici o collettivi.Una delle modalità attraverso cui è possibile procurarsi tali mezzi finanziariè il prelievo tributario, vale a dire, l’imposizione ai cittadini dei tributi.In tale ambito si colloca il diritto tributario, che può essere definito comequel complesso di norme che regolano l’imposizione e la riscossionedei tributi.Tali norme disciplinano il rapporto che s’instaura tra il soggetto attivo (l’enteimpositivo) e il soggetto passivo (il contribuente) della relativa prestazioneobbligatoria.Il diritto tributario ha come scopo, quindi, quello di regolare la principalefonte delle entrate pubbliche, quelle tributarie.Il diritto tributario è un settore del diritto finanziario caratterizzato dal-l’avere ad oggetto l’imposizione, a favore di soggetti di diritto pubblico, diprestazioni patrimoniali. Tale branca del diritto pubblico regola i mezzi e leprocedure per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie al finan-ziamento della spesa pubblica in generale, ossia delle spese che lo Stato egli enti pubblici devono sostenere per poter svolgere le loro funzioni.Il presupposto del diritto tributario è che la copertura delle spese occorren-ti per la sussistenza di un’organizzazione sociale deve potersi realizzareanche senza il consenso dei singoli e deve quindi discendere da una leggedello Stato. Il finanziamento della spesa pubblica si realizza mediante stru-menti giuridici previsti dalla legge, senza il consenso dei debitori.

Le prime indagini sul tributo sono di tipo economico (scienza delle finan-ze) e dirette a studiare:

1. l’equilibrio tra esigenze finanziarie pubbliche ed economia privata;2. l’utilizzo della leva fiscale al fine di realizzare finalità di interesse collettivo;3. gli effetti delle politiche fiscali sulla formazione dei prezzi e dei redditi

1 bis. Quali sono i principi dettati dalla Costituzione, posti alla basedel diritto tributario?

Nel nostro sistema, fonte principale del diritto tributario è, ovviamente, laCostituzione la quale sancisce i principi cui il legislatore deve necessaria-mente attenersi nell’emanazione di norme fiscali.

Estratto della pubblicazione

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Parte Prima8

Tali principi sono:

a) la riserva di legge (art. 23): «Nessuna prestazione personale opatrimoniale può essere imposta se non in base alla legge». Ciò al finedi garantire la libertà dei cittadini, in quanto le scelte fondamentali inmateria tributaria sono demandate al Parlamento che ne rappresenta latotalità. Si tratta di riserva di legge relativa: ciò significa che la leggedisciplina gli aspetti essenziali (presupposto, soggetti, aliquote, baseimponibile), mentre la disciplina di grado inferiore servirà a integrare ea curare gli aspetti più particolarmente tecnici;

b) la capacità contributiva (art. 53), secondo la quale ogni soggetto ètenuto all’adempimento della prestazione in ragione della sua capa-cità contributiva. Oggi la dottrina dominante è concorde nel ritenerela capacità contributiva come l’idoneità economica dell’individuo aconcorrere alle spese pubbliche, la quale si esprime attraverso indicieconomicamente valutabili, quali un patrimonio, un reddito, unaspesa per consumi o investimenti; fenomeni, cioè, sempre suscetti-bili di valutazione economica. Mentre sarebbero incostituzionaliimposte che colpissero fenomeni diversi, per esempi lo stato civiledi una persona;

c) l’universalità dell’imposta (art. 53), per la quale tutti coloro che risie-dono nello Stato sono tenuti al pagamento delle imposte (anche apolidie stranieri che risiedono in Stato o che ivi possiedono beni o svolgonoattività lavorative); sono esclusi i cittadini italiani residenti all’estero onon aventi alcun reddito nello Stato. Tale principio presenta però molte-plici eccezioni talvolta a carattere temporaneo altre volte a caratterepermanente, a seconda della diversa finalità politica che lo Stato inten-de perseguire.

Quindi avremo:

— le esenzioni temporanee, totali o parziali che vengono concesseper un dato tempo qualora ricorrano certe condizioni (es. esenzioniin favore di popolazioni colpite da calamità naturali);

— le esenzioni permanenti che si riferiscono a quei soggetti percettoridi redditi minimi;

d) l’uguaglianza (relativa) dell’onere tributario (art. 3), secondo il qua-le l’onere fiscale deve essere suddiviso fra tutti i soggetti d’imposta inproporzione della loro capacità contributiva;

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Il diritto tributario 9

e) la progressività del sistema tributario (art. 53), principioprogrammatico, attuabile in concreto mediante varie forme (progressi-vità per detrazione, per classi, per scaglioni…).Si ha progressività della tassazione quando il carico tributario cresce inmisura più che proporzionale col crescere della ricchezza imponibile.Ciò non vieta, comunque, che esistano anche alcuni tributi proporzio-nali o fissi (es. imposta di registro, che colpisce talvolta in misura fissatalvolta in misura proporzionale).

La progressività delle imposte può essere tecnicamente attuata con di-verse modalità:

— progressività per detrazione, quando si colpisce con aliquota costantela base imponibile, dopo aver detratto da questa un ammontare fisso;

— per classi, quando ogni classe d’imponibile corrisponde a un’aliquotacostante, che cresce passando da una classe più bassa ad una più alta;

— per scaglioni, che si ha quando per ogni classe imponibile è previstaun’aliquota che si applica soltanto allo scaglione compreso in quellaclasse (metodo adottato in Italia per il calcolo dell’IRPEF);

— continua, l’aliquota aumenta in misura continua all’aumentare del-la base imponibile f ino ad un massimo, raggiunto il quale rimanecostante;

f) l’inabrogabilità delle norme tributarie a mezzo referendum (art. 75);g) l’impossibilità di introdurre nuovi tributi con la legge di approvazio-

ne del bilancio (art. 81);h) l’art. 119, infine, demanda agli enti territoriali un’autonomia finan-

ziaria, ultimamente estesa per effetto delle modifiche apportate all’art.in questione dalla legge costituzionale n. 3 del 18-10-2001.

La classificazione delle fonti del diritto tributario ricalca quella classicadella gerarchia delle fonti in generale.Avremo quindi, in un’ipotetica «scaletta»: la Costituzione, la legge ordina-ria, il decreto legislativo, il decreto legge, la legge regionale nonché le fontisecondarie quali regolamenti e decreti ministeriali.

1 ter. Le altre fonti del diritto tributario e il ruolo delle fonti interna-zionali.

Oltre la Costituzione le altre fonti del diritto tributario sono le leggi checreano, modificano o estinguono norme tributarie (leggi imposte dallo sta-

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Parte Prima10

to ma anche da enti locali per la propria parte), i decreti legislativi checontengono una delega del Parlamento o i decreti legge che sono emanatidi iniziativa governativa e successivamente convertiti dal Parlamento. Al-tre fonti sono i regolamenti (rivolti ad eseguire lo spirito delle leggi), leistruzioni o circolari ministeriali che interpretano le norme. Ricordiamoinfine le fonti internazionali (regolamenti e direttive) che differiscono asecondo della applicabilità senza ratifica o con approvazione degli organilegislativi nazionali.Nella gerarchia delle fonti, le norme comunitarie sono poste ad un livellopiù elevato rispetto alle norme interne. Ciò equivale a dire che quest’ulti-me non devono essere applicate se in contrasto con il diritto comunitario.Gli artt. da 90 a 93 del Trattato CE contengono le norme concernentil’armonizzazione fiscale in ambito comunitario.

1 quater. Quali sono le differenze tra diritto finanziario, diritto tri-butario e scienza delle finanze?

Il diritto finanziario è quel ramo del diritto amministrativo che si riferisceal complesso delle norme giuridiche relative all’acquisizione delle entratee l’erogazione delle spese pubbliche.Il diritto tributario è una parte del diritto finanziario, in quanto regolauna delle fonti di entrate pubbliche, quelle derivanti dall’imposizionecoattiva dei tributi.La scienza delle finanze, diversamente, si occupa non soltanto delle entra-te tributarie ma di tutte le entrate, nonché delle spese pubbliche, analizzan-dole sotto l’aspetto economico, a differenza del diritto finanziario che leanalizza dal punto di vista giuridico.

2. Cosa s’intende per entrata tributaria?

Concetto iniziale: spiegare qual è l’elemento fondamentale che distingue un’en-trata tributaria dalle altre entrate pubbliche.

Caratteristiche: precisare gli elementi costitutivi dell’imposta:

• soggetto attivo;• soggetto passivo;• imponibile;• fonte;• aliquota.

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Differenze: distinzione tra le diverse forme di entrate tributarie:— tasse;— imposte;— contributi;— monopoli fiscali.

Domande conseguenziali: differenza tra tasse e imposte; elementi costitutividell’imposta; classificazione delle imposte; il contributo; i monopoli fiscali.

Articolazione della risposta

In base alla loro provenienza, le entrate pubbliche si distinguono in entrateoriginarie e derivate.Le entrate originarie derivano dall’uso dei beni pubblici patrimoniali odalla loro alienazione; le entrate derivate scaturiscono dall’esercizio del-la potestà impositiva o sanzionatoria dello Stato.Le entrate tributarie rientrano nella seconda categoria, in quantocontraddistinte dall’elemento della coattività, cioè dell’esercizio da partedello Stato dello «Ius Imperii», per ottenere la prestazione.Quindi, si definisce tributaria l’entrata caratterizzata dalla coattività, intesacome imposizione dello Stato all’esecuzione della prestazione pecuniaria.Le entrate tributarie si distinguono in imposte, tasse, contributi e monopolifiscali.

2 bis. Che cosa differenzia le tasse dalle imposte?

La tassa è una prestazione coattiva tributaria applicata in base al criteriodella controprestazione, essa, infatti, è collegata alla richiesta da parte delsingolo individuo di una specifica prestazione dell’ente pubblico ed al van-taggio che lo stesso può trarre.Quindi, la tassa viene pagata da chiunque richieda allo Stato o a un qualsiasialtro ente pubblico un servizio specifico. Per esempio, le tasse scolastichesono dovute da chi usufruisce del servizio d’istruzione secondaria o univer-sitaria. Chi non usufruisce del servizio o non possiede quel bene, non paga.Tuttavia, non esiste correlazione tra la tassa ed il costo del servizio per cuinon può ravvisarsi uno scambio di prestazioni.L’imposta è una prestazione coattiva pecuniaria dovuta dal soggetto passivo sen-za alcuna relazione specifica con una particolare attività dell’ente pubblico e,tanto meno, a favore del soggetto stesso, il quale è obbligato ad adempiere quan-do si trovi in un dato rapporto con il presupposto di fatto stabilito dalla legge.

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Parte Prima12

Più semplicemente, le imposte sono dovute per i servizi di carattere gene-rale che lo Stato offre, per i suoi scopi istituzionali, alla collettività deicittadini (ordine pubblico, difesa ecc.). tutti sono obbligati a contribuire inproporzione ai propri redditi o alla dimensione di propri patrimoni. Manca,quindi, per chi effettua il pagamento, uno «speciale vantaggio» relativo alpagamento dell’imposta, in quanto il servizio reso dallo Stato è generica-mente rivolto a tutti.Quindi, mentre la tassa viene applicata secondo il criterio dellacontroprestazione, l’imposta prescinde del tutto da detto criterio. Natural-mente, lo Stato, con le entrate costituite dalle imposte, fornirà comunqueun servizio alla collettività.

2 ter. Quali sono gli elementi costituitivi dell’imposta?

Risultano essere elementi dell’imposta:

• esistenza di un fatto giuridico, dal quale sorge l’obbligazione tributaria;• il soggetto attivo, ovvero lo Stato e l’ente pubblico dotato di potestà

impositiva, cioè che impone e riscuote i tributi;• il soggetto passivo, cioè il contribuente, ovvero colui che è tenuto al

pagamento dell’imposta;• l’imponibile, cioè la ricchezza su cui l’imposta viene applicata;• la fonte, ovvero la ricchezza cui il contribuente attinge per pagare l’imposta;• l’aliquota, cioè il rapporto tra l’ammontare dell’imposta rispetto alla

somma imponibile. Si esprime di solito in percentuale (es. IVA 20%).

2 quater. Come possono essere classificate le imposte?

Nell’ambito delle imposte, si distinguono:

— le imposte dirette: sono quelle che colpiscono la capacità contributiva nellasua immediatezza (es. acquisizione di un reddito o possesso di un patrimo-nio); sono calcolate in base al reddito annuo prodotto dal cittadino e mediantele quali si determina la capacità contributiva dello stesso. Le principali impo-ste dirette che colpiscono il reddito o il patrimonio sono: IRPEF, IRES, IRAP;

— le imposte indirette: sono quelle che colpiscono manifestazioni indi-rette di ricchezza, indipendentemente dall’effettivo risultato consegui-to. Per meglio comprendere la loro essenza, si manifestano nel momen-to in cui il cittadino acquista beni o usufruisce di servizi. Per questo,sono meno avvertite dal contribuente ed elastiche e divisibili. Sono esem-

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Il diritto tributario 13

pi di imposte indirette: IVA, ICI, imposte di bollo, imposte ipotecaria ecatastale, imposta sulla pubblicità, ecc.

Altra distinzione importante si ha tra:

— le imposte soggettive o personali, che prendono in esame la persona ela sua effettiva capacità contributiva, quindi, colpiscono tutti i redditi diuna persona fisica o giuridica;

— le imposte oggettive o reali, che non prendono in esame il soggettod’imposta, bensì il solo evento, quindi il patrimonio.

Ciò significa che le imposte reali colpiscono il reddito prodotto indipen-dentemente dalle considerazioni personali sul contribuente. Ciò che rilevaè soltanto il collegamento con le singole categorie di reddito prodotto (es.reddito fondiario, mobiliare ecc.).

Infine, un’altra distinzione è direttamente collegata al metodo utilizzatoper procedere al calcolo delle imposte. Per cui avremo:

— le imposte fisse, predeterminate nel loro ammontare, sono, cioè, in mi-sura fissa e non variano al variare della ricchezza della produzione o delprezzo;

— le imposte variabili, che, diversamente dalle imposte fisse, varianosecondo la base imponibile.

Esse si distinguono in:

1. imposte proporzionali: colpiscono l’imponibile con un’aliquota co-stante (es. l’IVA ha un’aliquota ordinaria del 20%); quindi, l’ammonta-re dell’imposta, dovuta dal soggetto passivo, aumenta in misura propor-zionale rispetto all’aumento dell’imponibile;

2. imposte progressive: in tal caso si ha un’aliquota crescente; ciò com-porta che l’ammontare dell’imposta aumenta in misura più che propor-zionale rispetto all’aumento dell’imponibile.

A tal proposito, è importante sottolineare che il sistema tributario italiano,a norma dell’art. 53 Cost. è «informato a criteri di progressività», che trovagiustificazione nell’esigenza sociale di limitare il divario economico tra leclassi sociali, nell’esigenza economica di perseguire il massimo utile ge-nerale con il minimo sacrificio per ognuno e, infine, nella necessità di ope-rare una redistribuzione dei redditi a favore delle categorie meno abbienti.Rientra in tale categoria d’imposta, ad esempio, l’IRPEF, cioè l’impostasul reddito delle persone fisiche. L’IRPEF è un’imposta personale di tipo

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Parte Prima14

progressivo per scaglioni di reddito. Ad ogni scaglione di reddito corri-sponde un’aliquota IRPEF prestabilita (es. fino a € 15.000 si applica un’ali-quota del 23%; da € 15.001 a € 28.000, l’aliquota sale al 27%; da € 28.001a € 55.000, l’aliquota è del 38%, e così via).

2 quinquies. Qual è l’elemento che contraddistingue il contributo?

Il contributo è una prestazione tributaria di difficile distinzione dall’im-posta per quanto riguarda il suo schema giuridico, che trova il suo pre-supposto in una causalità, nel senso che è dovuto dal singolo o per unvantaggio particolare da lui ricevuto (es. contributo di miglioria) o in unaspesa da lui provocata a carico dell’ente pubblico (es. contributi di utenzastradale).L’aspetto da sottolineare è rappresentato dal fatto che l’ente pubblico rea-lizza l’imposizione sotto forma di prelievo coattivo di ricchezza a carico dideterminati soggetti, per il semplice fatto che costoro traggono vantaggiodiretto o indiretto da determinati servizi pubblici, anche senza che essi liabbiano richiesti.Riassumendo, il contributo ha contemporaneamente i requisiti dell’impo-sta e della tassa. Il contributo è, infatti, come le imposte, obbligatorio e,come la tassa, è dovuto per un servizio specifico.

2 sexies. Qual è lo scopo che lo Stato intende conseguire con i mo-nopoli fiscali?

Lo scopo del monopolio fiscale è essenzialmente quello di assicurareall’erario il conseguimento di entrate derivanti dalla produzione e/o vendi-ta di determinati beni o servizi che non possono costituire oggetto di com-mercio da parte di terzi imprenditori.Si configura come un tributo perché l’esborso del singolo è superiore sia alcosto di produzione del bene o del servizio, sia al margine di utile chespetterebbe al privato imprenditore.

Attualmente, sono in vigore i seguenti monopoli:

• tabacchi;• gioco del lotto e lotteria nazionale;• estrazione del sale;• giochi di abilità e concorsi a pronostici.

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Il diritto tributario 15

3. Cos’è l’interpretazione giuridica?

Riferimenti normativi: art. 12 disp. prel. c.c.

Chiarimenti: definire il concetto di interpretazione.

Caratteristiche: individuare i diversi tipi di interpretazione delle fonti del diritto:

— interpretazione letterale;— interpretazione logica;— interpretazione sistematica;— interpretazione autentica.

Altri elementi da evidenziare: i principi interpretativi peculiari del diritto tributario.

Domande conseguenziali: l’interpretazione analogica; altre fonti interpretativedel diritto tributario; l’elusione fiscale; il transfer pricing; il diritto d’interpello; loStatuto del contribuente.

Articolazione della risposta

È il processo logico attraverso il quale si individua, chiarisce e determina ilcontenuto di una legge, atto amministrativo, atto privato etc. in riferimentoai «valori supremi» della Costituzione e del Corpo sociale.È un’operazione ermeneutica, cioè interpretativa, che può essere svolta dadiversi soggetti e a diversi livelli.Se è la stessa legge a chiarire e definire il significato di una legge, per noningenerare contrasti interpretativi, si parla d’interpretazione autentica che,come tale, ha efficacia generale (vincola, cioè, tutti i consociati) e retroattiva;essa si distingue dall’interpretazione giurisprudenziale e dottrinale, che hannorango e portata differenti, in relazione ai soggetti che l’hanno posta in essere.Rispetto al testo normativo, poi, l’interpretazione può essere letterale (sesi limita all’esame del solo senso grammaticale delle parole), logica (sel’interprete va oltre il significato letterale-sintattico e, tenendo presente loscopo della norma, trova una definizione più completa), sistematica (se sitiene conto del contesto più ampio delle altre norme e dei principi cheregolano globalmente la materia).

Accanto ai principi interpretativi generali, possono essere individuati alcu-ni principi peculiari del diritto tributario. Precisamente:

• principio dei salti d’imposta, in base al quale i redditi dovrebbero es-sere sempre tassati, a meno che non ci sia un giustificato motivo peresentarli;

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Parte Prima16

• divieto di doppia imposizione, secondo il quale la tassazione non do-vrebbe mai essere duplicata.

3 bis. Cosa si intende per interpretazione analogica?

Ogni ordinamento giuridico deve considerarsi completo, cioè idoneo a re-golare tutte le situazioni concrete che si presentano nella vita sociale.Esistono, comunque, ipotesi in cui una fattispecie concreta non possa esse-re definita ricercando e applicando una norma di legge preesistente: si de-linea in tal caso una lacuna del diritto.Per far fronte a tale situazione, inevitabile se si considera che il legislatorenon può essere onniveggente e onniloquente, la dogmatica giuridica ponea disposizione dell’interprete diverse soluzioni e strumenti ermeneutica.In particolare, l’interprete può avvalersi del ragionamento analogico, valea dire può applicare alla fattispecie sottoposta alla sua attenzione la disci-plina prevista per altre fattispecie, laddove ritenga di poter accomunareentrambe sotto la stessa ratio, dalla quale non può derivare una stessa con-seguenza giuridica (analogia legis).Qualora il ragionamento analogico non sia sufficiente a risolvere il casoconcreto, l’interprete deve costruire il suo ragionamento ricorrendo all’ap-plicazione dei principi generali dell’ordinamento (analogia iuris).

3 ter. Quali sono le altre fonti interpretative del diritto tributario?

Un’intensa attività interpretativa delle norme tributarie è svolta ad operadegli stessi uffici dell’amministrazione finanziaria attraverso l’emanazio-ne di circolari e risoluzioni (cd. istruzioni ministeriali).Le prime hanno generalmente la funzione di interpretare la disposizionetributaria, mentre le seconde sono emanate in riferimento a dei casi speci-fici in risposta a quesiti posti dai contribuenti o dagli stessi uffici perifericidell’amministrazione finanziaria.Le istruzioni offrono un’interpretazione delle norme che è vincolante pergli Uffici e organi dell’amministrazione, ma non hanno valore d’interpre-tazione autentica in quanto sono destinati a produrre effetti solo nell’ambi-to dell’amministrazione interna.Il contribuente, pertanto, non è vincolato dalle interpretazioni delle circo-lari ministeriali a lui sfavorevoli e può presentare ricorso presso le Com-missioni tributarie.

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Il diritto tributario 17

Le interpretazioni fornite dalla dottrina e dalla giurisprudenza non sonovincolanti, ma hanno un valore psicologico che varrà a seconda dell’orga-no che giudica, degli autori, etc.

3 quater. Cosa si intende per elusione fiscale?

Spesso il contribuente riesce, ricorrendo ad opportune scappatoie al limitedella legalità ad avvalersi delle lacune e delle imperfezioni presenti nelsistema tributario, ad evitare l’imposizione fiscale.Questo fenomeno, noto come «elusione fiscale», consiste nel truccare lanatura dell’operazione con lo scopo di beneficiare di minori imposte.Ad esempio, se le imposte sulla vendita di un immobile sono del 35% equelle sulla vendita di azioni del 20%, il possessore dell’immobile puòconferirlo in una società per azioni al solo scopo di vendere poi le azionidella società proprietaria dell’immobile con fortissimo risparmio fiscale.Qui l’elusione sta nell’utilizzazione dello strumento «società per azioni»non per svolgere un’attività d’impresa, ma solo per trasferire la proprietàsostanziale dell’immobile; infatti, in questo caso, l’acquirente delle azioniin realtà ha acquistato l’immobile, ma in questo modo il venditore habeneficiato di un’aliquota impositiva fortemente ridotta.Dal concetto di elusione va tenuto nettamente distinto quello di evasio-ne, nel quale, invece, rientrano tutti quei metodi volti a ridurre o elimi-nare il prelievo fiscale attraverso la violazione di specif iche norme fi-scali.Tipicamente avviene attraverso operazioni di vendita effettuate senza emis-sione di fattura o di ricevuta o scontrino fiscale (le cosiddette vendite «innero»), con conseguente mancata dichiarazione fiscale e versamento d’im-posta.L’elusione, a differenza dell’evasione, non si presenta come illegale; essa,infatti, formalmente rispetta le leggi vigenti, ma le aggira nel loro aspettosostanziale a danno del motivo per il quale sono state approvate.In Italia, esiste una norma antielusiva cd. generale: l’art. 37bis del D.P.R.600/1973, secondo il quale sono in opponibili all’amministrazione finan-ziaria gli atti, fatti e negozi, anche collegati tra di loro, che siano contem-poraneamente: privi di valide ragioni economiche, diretti ad aggirare nor-me tributarie e volti a ottenere una riduzione del carico fiscale altrimentiindebita.

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Parte Prima18

L’elusione è, quindi, un fenomeno che deve necessariamente econtestualmente contenere le tre componenti previste dalla norma:

• l’assenza di valide ragioni economiche• l’aggiramento di obblighi e divieti previsti dall’ordinamento• il conseguimento di un risparmio fiscale altrimenti indebito.

Al verificarsi di tali condizioni, l’amministrazione finanziaria può disco-noscere l’effetto fiscale riveniente da tali operazioni richiedendo al contri-buente le maggiori imposte che avrebbe pagato compiendo l’operazionedirettamente senza l’aggiramento elusivo.L’operazione, riqualificata fiscalmente, conserva, però, tra le parti la suavalenza contrattuale originaria.Nell’esempio sopra riportato, l’amministrazione finanziaria potrà applica-re alla vendita delle azioni la stessa più elevata aliquota prevista per lavendita dell’immobile, ma tra le parti resta in essere l’operazione origina-ria di compravendita di azioni.

3 quinquies. In cosa consiste il «transfer pricing»?

Sono ormai frequenti forme di elusione attuate tra imprese e società me-diante l’allocazione di utile, se non addirittura di parte del patrimonioaziendale, in paesi aventi regimi fiscali più favorevoli (cd. paradisi fiscali).Questo meccanismo è definito dagli studiosi transfer princing e consente laredistribuzione di margini di profitto laddove il prelievo fiscale è più basso.Sono considerati regimi fiscali privilegiati quelli di paesi in cui sostanzial-mente il livello di tassazione è sensibilmente inferiore a quello applicato inItalia.L’elenco dei «paradisi fiscali» è approntato periodicamente con decretodel Ministro dell’economia e delle finanze sulla Gazzetta Ufficiale.Sono dunque oggetto di controllo antielusione le operazioni passive, postein essere da imprese residenti in Italia, che abbiano comportato erogazionidi spese in favore di società estere controllanti o controllate. Lo scopo ditale intervento è di evitare che redditi prodotti in Italia possano venire sot-tratti alla tassazione nel nostro Paese.

3 sexies. Che cos’è il diritto d’interpello?

Il diritto d’interpello, detto anche «ruling», dà facoltà al contribuente, inbase all’art. 11 della Legge 212/2000 (comunemente chiamato «Statuto

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Il diritto tributario 19

del contribuente») di interpellare l’Amministrazione Finanziaria per tuttele materie fiscali, allo scopo di ottenere un parere sulla correttezza fiscaledi alcuni adempimenti, potenzialmente di natura elusiva.

• Come si richiede l’interpello.Il diritto d’interpello si esercita inviando un’istanza, in carta libera, in pli-co per raccomandata all’Ufficio competente a riceverla in base al tipo ditributo in esame.

• Chi può esercitare il diritto d’interpello.Possono inoltrare la suddetta istanza tutti i contribuenti e gli altri soggettitenuti ad adempimenti per conto dei contribuenti (commercialisti, ragio-nieri, consulenti del lavoro, CAF).Il contribuente che intende esercitare il diritto d’interpello, lo deve fare ma-nifestando preventivamente l’intenzione di adottare quel provvedimento, apena d’inammissibilità. Vale a dire, per esempio, che il contribuente che ri-tiene che un onere possa essere dedotto o detratto, anche se la norma presen-ta delle incertezze in merito alla sua applicabilità, lo può fare soltanto semanifesta l’intenzione di farlo almeno 120 giorni prima della scadenza.È inammissibile l’interpello afferente casi su cui l’Amministrazione Fi-nanziaria si è già espressa, per fattispecie analoga, tramite circolare, risolu-zione o altra modalità rinvenibile su documentazione tributaria del sito. Intal caso, l’Amministrazione è comunque tenuta a comunicare al contri-buente l’inammissibilità dell’istanza, fornendo nel contempo gli estremidella precedente risposta.

• A chi inoltrare l’istanza.L’istanza può essere inoltrata a:

— Direzione Regionale delle Entrate;— Direzione Centrale Normativa e Contenzioso dell’agenzia delle Entrate;— Direzione compartimentale dell’Agenzia del territorio;— Direzione compartimentale dell’Agenzia delle Dogane.

• Cosa deve contenere l’istanza.L’istanza deve essere corredata di:

— dati del contribuente o altro soggetto che lo rappresenta e relativo domi-cilio presso cui s’intende ricevere risposta (eventualmente anche viaposta elettronica);

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Parte Prima20

— descrizione del caso;— sottoscrizione dell’istanza;— prefigurazione del comportamento che s’intende adottare;— documentazione probatoria atto a dimostrare l’assunto per cui si ritiene

legittimo il comportamento che s’intende adottare o, quanto meno, cheaiuti l’Amministrazione Finanziaria ad avere più chiaro il caso.

• Le risposte del fisco.L’Amministrazione è obbligata a rispondere sempre, e lo deve fare:

— entro 120 giorni dalla ricezione dell’istanza;— a domicilio per raccomandata o in via telematica;— nei casi più rilevanti, cioè nei casi in cui il merito dell’istanza potrebbe

essere di massimo interesse per una platea ampia per circolare (utilizza-ta anche per dare risposte a più istanze), oppure per risoluzione.

L’Amministrazione Finanziaria si riserva, però, il diritto di dare rispostedifformi da quelle date in precedenza. In tal caso, il contribuente che si èavvalso dell’interpretazione fornita dal fisco e ad essa viene data successi-vamente una risposta contraria, è tenuto a pagare per le imposte eventual-mente evase, anche se non saranno applicate sanzioni.

3 septies. In che cosa consiste lo Statuto del contribuente o «Cartadei diritti del contribuente» (Legge 212/2000)?

Fissa una serie di diritti e garanzie a tutela del cittadino-contribuente che,assieme alle radicali trasformazioni dell’Amministrazione Finanziaria ve-rificatesi negli ultimi anni. Mirano a dare al nostro sistema tributario unamaggiore efficacia e civiltà.

Il rapporto fisco-contribuente è completamente reimpostato, essendo in-centivata la collaborazione in un rinnovato clima di:

— fiducia;— trasparenza;— correttezza;— lealtà.

L’informazione e la certezza di poter contare sul rispetto dei propri diritti miglio-rano il rapporto di fiducia fra il contribuente e l’Amministrazione finanziaria.Lo «Statuto dei diritti del contribuente» è uno degli strumenti che dovreb-bero contribuire a ridurre l’evasione fiscale.

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Il diritto tributario 21

Di seguito, alcuni articoli che dettano i principi generali dell’ordinamentotributario:

• art. 5: diritto d’informazione;• art. 6: conoscenza degli atti e semplificazione;• art. 7: chiarezza e motivazione;• art. 10: tutela della buona fede;• art. 11: diritto d’interpello;• art. 16: coordinamento normativo.

Vanno abrogate le norme regolamentari incompatibili e vanno emanati D.Lgs. recanti disposizioni correttive delle leggi tributarie strettamente ne-cessarie a garantire la coerenza con i principi desumibili dalle disposizionidella presente legge.

Al riguardo:

— D.Lgs. 32/2001 recante disposizioni correttive di leggi tributarie vigenti;— Circ. n. 77/2001.

Con l’art. 13 dello Statuto viene istituita la figura del Garante del contri-buente. Si tratta di un organo collegiale con sede presso ogni Direzioneregionale dell’Agenzia delle Entrate ma dotato di assoluta autonomia diazione che:

— rivolge richieste di documenti o chiarimenti agli uffici competenti;— attiva le procedure di autotutela;— richiama gli uffici al rispetto dei termini previsti per il rimborso d’im-

posta;— con cadenza semestrale presenta una relazione sull’attività svolta al

Ministero dell’Economia e delle Finanze;— vigila sul rispetto, da parte degli uffici, dei principi di chiarezza e tem-

pestività dello Statuto del contribuente.

4. In cosa consiste il fenomeno economico della traslazione d’im-posta?

Chiarimenti: spiegare come si articola il procedimento impositivo dal punto divista economico e introdurre il concetto di traslazione d’imposta.

Altri elementi da evidenziare: distinzione tra contribuente di diritto e di fatto.

Domande conseguenziali: ammortamento, erosione e rimozione dell’imposta.

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Parte Prima22

Articolazione della risposta

Per poter comprendere il concetto della traslazione occorre capire come siarticola, dal punto di vista economico, il procedimento impositivo:

— innanzitutto, la legge, nel determinare l’imposta, individua anche il «con-tribuente di diritto», ossia il contribuente tenuto a versare l’imposta;tale designazione prende il nome di percussione del carico fiscale;

— a questo punto, se il soggetto percosso sopporta l’onere tributario, eglisarà anche l’inciso o contribuente di fatto e l’incidenza provocheràuna diminuzione del suo reddito o patrimonio;

— può accadere, invece, che il soggetto percosso riesca a riversare su altril’onere tributario, ad esempio attraverso l’aumento del prezzo di ciòche vende, per cui si viene a scindere la figura del contribuente di dirit-to da quella del contribuente di fatto sul quale ricade l’effetto economi-co dell’imposta. In quest’ultima ipotesi si realizza il fenomeno dellatraslazione d’imposta, che può essere definito come quel processoeconomico con il quale il contribuente di diritto trasferisce il peso effet-tivo del tributo su altri soggetti che diventano i contribuenti di fatto.

Si distingue tra:

• traslazione in avanti, quando il contribuente di diritto riesce ad au-mentare il prezzo di vendita di beni e servizi da lui prodotti, facendocosì gravare l’onere tributario sugli acquirenti stessi;

• traslazione all’indietro, quando il soggetto percosso riesce ad ottenereuna diminuzione del prezzo dei beni o dei servizi da lui acquistati (es.ammortamento dell’imposta);

• traslazione laterale od obliqua, quando il soggetto percosso, non po-tendo trasferire l’onere tributario sui venditori o acquirenti del bene,oggetto dell’imposta, trasferisce il suo carico fiscale a cessionari o ac-quirenti di altri beni da lui prodotti o acquistati (anche in questo casopotrà essere in avanti o all’indietro).

4 bis. Che cos’è l’ammortamento, l’erosione e la rimozione?

L’ammortamento dell’imposta è effetto di un’imposta speciale sul reddi-to di un bene capitale che si concretizza nella perdita di valore del beneoggetto del tributo. La perdita è pari alla capitalizzazione del tributo alsaggio di interesse corrente. A subire il danno sarà l’originario proprietario

Estratto della pubblicazione

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Il diritto tributario 23

del bene allorché non riesca a trasferire l’imposta sui successivi acquirentiattraverso un aumento del prezzo di vendita.Anche se il proprietario originario decidesse di vendere il bene gravato daimposta, infatti, i nuovi acquirenti compenseranno i minori redditi futuricon la minor spesa sostenuta per acquistare il bene stesso.

Perché si abbia ammortamento, occorre, però, che si realizzino alcune ipotesi:

— il nuovo tributo deve essere un’imposta speciale che non alteri il rendi-mento di altri tipi di investimento;

— che il tasso d’interesse che indica la redditività degli investimenti nel-l’economia rimanga invariato.

In caso di abolizione dell’imposta, si realizzerà la capitalizzazione delmancato tributo, che è fenomeno inverso a quello dell’ammortamento.Esempio di ammortamento dell’imposta.Il possesso di un immobile assicura un reddito netto annuo di 50.000 euro.Dato un tasso d’interesse corrente del 5%, il valore dell’immobile sarà di1.000.000 di euro (infatti, il valore di un capitale è dato dal rapporto fra ilreddito capitale ed il tasso di rendimento), ovvero se un’imposta specialedel 20% colpisce il reddito dell’immobile, quest’ultimo assicurerà ora unreddito netto annuo di 40.000 euro; tale riduzione del reddito netto colpi-sce, però, esclusivamente l’attuale proprietario: data un’imposta annua di10.000 euro (il 20% dei 50.000 euro di reddito annui), nessun acquirentesarà disposto a pagare 1.000.000 di euro. Il nuovo valore dell’immobile èpertanto di 800.000 euro: con l’esborso di tale somma rapportata ai 2.000euro annui di reddito assicura al nuovo proprietario un tasso di rendimentodel 5%, pari al tasso d’interesse di mercato.L’erosione si verifica quando il contribuente riesce ad ottenere un rispar-mio d’imposta grazie ad una riduzione della base imponibile determinatadalla legge fiscale che per motivi di carattere socio-economico sanciscel’esecuzione di alcune forme imponibili (fenomeno assai frequente per ilcalcolo dell’IRPEF).La rimozione dell’imposta è un comportamento (lecito) del contribuentetendente a diminuire l’onere dell’imposta.Si parla di rimozione negativa, quando il soggetto colpito, per effetto del-l’introduzione dell’imposta o dell’aumento delle aliquote, riduce la produ-zione o i consumi, determinando di conseguenza una riduzione della baseimponibile.

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Parte Prima24

Si parla, invece, di rimozione positiva o elisione dell’imposta, quando ilsoggetto colpito aumenta i propri sforzi produttivi per procurarsi un reddi-to maggiore e neutralizzare la riduzione del potere di acquisto.

5. Cosa s’intende per «potestà tributaria»?

Concetto iniziale: nozione di potestà.

Differenze: distinguere la potestà astratta da quella concreta.

Altri elementi da evidenziare: spiegare i limiti della potestà tributaria derivantidalla riserva di legge in materia tributaria.

Articolazione della risposta

Lo Stato o gli enti pubblici sono dotati di pubblici poteri o potestà dei quali siavvalgono per realizzare i molteplici fini che interessano l’intera collettività.Tra queste rientra anche la potestà tributaria, intesa come capacità delloStato di imporre tributi ai cittadini.

Si distingue tra:

• potestà astratta, che compete agli organi legislativi e consiste nellafacoltà di istituire le imposte. Tale potestà spetta, oltre che allo Stato, indiversa misura anche ai Comuni, Province e Regioni;

• potestà concreta, che compete ai singoli organi tributari, sia statali siatributari e consiste nella corretta e legale applicazione dei tributi. Lapotestà concreta attribuisce, quindi, agli organi tributari (espressamen-te indicati dalla legge) il potere/dovere di realizzare le procedure ammi-nistrative che consentono la gestione fiscale.

È importante sottolineare come l’amministrazione finanziaria sia di fattolimitata nella sua potestà tributaria dal principio della riserva di legge inmateria tributaria.Essa è, infatti, priva di poteri nella determinazione delle imposte essendoqueste scelte demandate al legislatore dell’art. 53 della Costituzione. C’èperò discrezionalità tecnica dovuta al fatto che la riserva di legge è relativasicché il Parlamento può demandare all’esecutivo (Ministero dell’Econo-mia e delle Finanze) il compito di disciplinare alcuni aspetti tecnici di nor-me tributarie.

Estratto della pubblicazione