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2015 N° 8 Piazza Loreto, 3 Lavis satlavis.weebly.com [email protected] www.facebook.com/groups/satlavis/ Una bella immagine, una mattina dall'Ortles dei ragazzi del GAL In tutta Europa rifioriscono i nazionalismi, mentre i "pigs" stanno subendo gli effetti devastanti “dell'austerity competitiva" che rischia di dare il colpo di grazia al sogno di un'Europa federale e unita. Nel centenario della grande guerra tornano a galla i pericolosi richiami "della terra e del sangue" e i territori di frontiera come il nostro rischiano di invischiarsi in vecchie e logorate logiche identitarie, che dovrebbero essere superate. Una delle identità' che ha caratterizzato il nostro "meticciato alpino" che è stata effettivamente negata per molto tempo, torna prepotente. Il tentativo di una rivincita della parte "austriacheggiante" lo stiamo osservando anche in questi giorni attraverso l'iniziativa di piantare, sulle vette delle montagne, croci in ricordo solo di una parte dei caduti della grande guerra. La scelta degli Schuetzen è effettivamente una sfida pericolosa, che guarda ben poco al dialogo e alla collaborazione fra gruppi che un secolo fa erano su fronti opposti e sembra voler dire "adesso tocca a noi tornare in vetta riprendere una visibilità, che ci e' stata negata in passato" (che probabilmente fa anche comodo elettoralmente a qualcuno). La riflessione che viene da porsi è che forse a un secolo dalla guerra che ha massacrato troppi esseri umani trentini e non, sarebbe meglio cercare di far tornare le montagne, scenario di quegli scontri, un luogo di confronto e condivisione. Oggi più che mai servono momenti di cooperazione per costruire immaginari che mettano al centro il "cosmopolitismo riflessivo", elemento mancante di una globalizzazione che in questi decenni ha consolidato solo gli interessi di classi globali che

Newsletter n° 8 settembre 2015

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Page 1: Newsletter n° 8 settembre 2015

2015N° 8

Piazza Loreto, 3 Lavis satlavis.weebly.com [email protected] www.facebook.com/groups/satlavis/

Una bella immagine, una mattina dall'Ortles dei ragazzi del GAL

In tutta Europa rifioriscono i nazionalismi, mentre i "pigs" stanno subendo gli effetti devastanti“dell'austerity competitiva" che rischia di dare il colpo di grazia al sogno di un'Europa federale eunita. Nel centenario della grande guerra tornano a galla i pericolosi richiami "della terra e delsangue" e i territori di frontiera come il nostro rischiano di invischiarsi in vecchie e logorate logicheidentitarie, che dovrebbero essere superate. Una delle identità' che ha caratterizzato il nostro"meticciato alpino" che è stata effettivamente negata per molto tempo, torna prepotente. Il tentativodi una rivincita della parte "austriacheggiante" lo stiamo osservando anche in questi giorniattraverso l'iniziativa di piantare, sulle vette delle montagne, croci in ricordo solo di una parte deicaduti della grande guerra. La scelta degli Schuetzen è effettivamente una sfida pericolosa, cheguarda ben poco al dialogo e alla collaborazione fra gruppi che un secolo fa erano su fronti oppostie sembra voler dire "adesso tocca a noi tornare in vetta riprendere una visibilità, che ci e' statanegata in passato" (che probabilmente fa anche comodo elettoralmente a qualcuno).La riflessione che viene da porsi è che forse a un secolo dalla guerra che ha massacrato troppi esseriumani trentini e non, sarebbe meglio cercare di far tornare le montagne, scenario di quegli scontri,un luogo di confronto e condivisione. Oggi più che mai servono momenti di cooperazione percostruire immaginari che mettano al centro il "cosmopolitismo riflessivo", elemento mancante diuna globalizzazione che in questi decenni ha consolidato solo gli interessi di classi globali che

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stanno portando avanti "una lotta di classe dall'alto". Nel frattempo milioni di persone cercano disopravvivere a conflitti, che rischiano di riecheggiare pesanti errori già commessi in passato.

(Jacopo Zannini, su www.trentino-suedtirol.ilfatto24ore.it)

Ho voluto riportare questo articolo, che condivido in pieno, al fine di sottolineare la pericolosità dicerti atteggiamenti revanscisti, spacciati per “azioni di pacificazione” che (secondo l'autoredell'articolo ed anche del sottoscritto) sono intesi dai più (sarà la diversa mentalità ed il modo divedere le cose da punti di vista diversi, forse) come paglia sul fuoco, purtroppo sempre vivo, deinazionalismi esasperati e dei razzismi ideologici. Il fatto di voler ricordare le vittime trentineingiustamente dimenticate nel computo post-bellico per il solo fatto d'esser sudditi di un sovrano ecittadini di una nazione ormai inesistente (ma ribadendo la loro “asburgicità” come fossero tuttiparenti della casa regnante) è un fatto che può sembrare assai ininfluente o, tutto sommato, positivonell'era dell'Euro e delle frontiere abbattute. Proprio i sogni infranti delle nuove generazioni attornoad un'Europa unita nelle sue diversità ma con solide radici nella comune cultura grecolatina hannodato sfogo alle rivendicazioni di tutte quelle forze che fanno della divisione e dello sfruttamento delmalcontento comune il terreno in cui piantare le loro idee egoistiche e reazionarie, molto simili aquelle che portarono allo scoppio del conflitto. Anche la scelta dei governi europei di puntare primadi tutto su un'Europa unita monetariamente prima che legislativamente (con leggi cioè comunialmeno nelle loro accezioni generali) ed il fallimento della stesura di una Costituzione ComuneEuropea ha portato, al primo accenno di crisi, al crollo del castello di carte costruito sulle sabbiedella moneta unica e delle frontiere commerciali abbattute. Si sono cominciati a ricostruire muridivisori fisici e virtuali (vedi Polonia) per lasciare gli altri aldilà, nell'Europa dove non batte il sole,

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per così dire. Le montagne, che nella fatica tutti uniscono e che 100 anni fa si sono viste spaccate eprese di mira dall'odio e dai proiettili, guardano ancora attonite i barconi affluire sulle vicinespiagge, le croci erette per ricordare diversità che si dovrebbero cancellare, i ducetti arruffapopoloincitare all'odio ed alla violenza lo straniero ed il diverso per mascherare la loro incapacità dirisolvere veramente i problemi. Sulla porta di un rifugio c'era scritto: “La montagna è una maestramuta che crea discepoli silenziosi” (Goethe). Io credo che se le montagne potessero parlareurlerebbero di rabbia e dolore ed il rumore della loro impotenza sovrasterebbe qualsiasi altro.Probabilmente la scuola della montagna è riservata a pochi ed incompresi individui che, da buonidiscepoli, subiscono l'assordante e debordante rumore del “nullismo europeo” in religioso silenzio.

A settembre ricominciano le scuole e le ultime gite dell'anno, confidando nel bel tempo che haaccompagnato il feriale agosto di noi tutti anche se molti hanno passato il mese delle ferie curandola campagna e preparando raccolte e vendemmie, che si preannunciano soddisfacenti (ma non vorreiprofetare a vanvera). Il 6 settembre i ragazzi dell'Alpinismo Giovanile si ritroveranno in Alto Adige-Sudtirol per il consueto Raduno Regionale Annuale sopra una foto di quello dell'anno scorso aFiavè). Maggiori info appena le riceveremo dalla sede centrale (in questo ambito dobbiamo dire chele comunicazioni da parte dell'Organismo Centrale dell'Alpinismo Giovanile sono a volte latitanti epoco puntuali). Il 27 settembre invece una lunga ma crediamo appagante escursione tra la Val diSole e la Val di Non, nel Parco Nazionale Adamello-Brentan attorniando Cima Uomo(2543) con inostri passi.

Dal Web

Oltre alla pagina di “incoming” (la home page) del sito dove, oltre al benvenuto, potete subito dareun'occhiata agli appuntamenti della sezione (e non solo), al meteo e quant'altro tenete d'occhioanche la pagina “Mondo Sat” per scoprire sia appuntamenti culturali di altre sezioni (ormaiprendere la macchina per una serata di cinema o cultura a Povo o a Salorno non comporta un grandispendio di forze ed economia) che interessanti proposte escursionistiche di uno o più giorni. Altrapagina “consigliata” quella degli “Altri Eventi”, perchè non si vive di solo montagna. Nel mesescorso ho inviato una mail contenente una pubblicità di un nostro socio e sponsor (l'iniziativa è statasolo mia, il socio in questione non aveva chiesto nulla al riguardo). Oltre ai ringraziamenti delsocio, che ho apprezzato, mi è giunta la lamentela di un altro socio che mi ha invitato a noninviargli alcuna pubblicità nelle mail. Visto il limitatissimo, se non nullo numero di mailpubblicitarie fini a sé stesse che inviamo ai soci (si può definire pubblicità anche mandare l'invitoad un evento a pagamento organizzato da altra sezione o ente?) credo proprio che, pur facendo ilpossibile per non inviare reclame a chi non ne vuole, se riceverò inviti o informazioni promozionalida parte di nostri sponsor (vedi pagina attigua) le proporrò senz'altro ai soci che, leggendone ladicitura in apertura (News dai nostri Sponsor) potranno decidere di non aprirla neppurecestinandola. Come ho risposto al ringraziamento del nostro socio nonché sponsor l'intenzione dellanewsletter e della mailing list e' anche quella di fare conoscere, ai lavisani e non solo, le realta'commerciali del paese che, oltretutto danno il loro contributo alle associazioni. Sto caricando sulsito (appariranno a breve nella sezione “Nativi Digitali”) diversi programmi che potranno essereutili nelle vostre “escursioni” in rete. Unico neo: sono file compressi e lo scarico richiede tempo epazienza. Sulla pagina c'è, in PDF la lista dei programmi e la descrizione. Poi, sempre piano piano,

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le tracce GPX (da inserire nei navigatori Gps Garmin ma non solo) dei sentieri SAT e di alcune gitecol link magari alle foto corrispondenti. Anche per questo mese credo sia tutto. Alla prossima!

P.S. Credo sia doveroso ricordare anche chi in montagna ha lasciato la vita, specialmente se questoera una persona da molti conosciuta e stimata. Questo mese d'agosto e la settimana scorsa inparticolare mi ha fatto perdere due amici, che in montagna avevano sempre trovato la lorodimensione, pur nella loro lontananza caratteriale e geografica. Orlando Panizza ed OlivieroBellinzani sono i loro nomi. Permettetemi di unirmi al cordoglio delle loro famiglie anche da questapagina (l'ho già fatto sui vari social network) e di salutarli per l'ultima volta, anche a nome vostro.

Addio ragazzi, grazie per ciò che ci avete dato e….volate alto!

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