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Anno I - numero 19 | 15 ottobre 2009 |Supplemento al Periodico di approfondimento politico Agorà - Registro Stampa del Tribunale di Latina n.877 del 9/3/2007 Armando Cusani NEWSLETTER Il Castello di Fondi VIA FRANCIGENA, UNA BUFALA MEDIATICA a pagina 7-8 INUTILI LE STRUMENTALIZZAZIONI DI PIAZZA Regione Lazio Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente alla Provincia di Latina CASO FONDI Con il moralismo bacchettone e con il giustizialismo si fanno solo danni a pagina 9 Istituto Fermi: le ragioni dell’assessore Schiboni SCIOPERO La solidarietà al Sindaco Parisella e ai Consiglieri dimissionari continua a pagina 2 Le dichiarazioni successive al mancato scioglimento ECONOMIA DEL MARE Un Protocollo d’intesa tra Provincia di Latina e i Comuni costieri PARCO AUSONI Costituito il coordinamento delle amministrazioni locali a pagina 10 a pagina 6 a pagina 5-6 a pagina 3 e 4 Caso Fondi D a quando mi interesso di pubblicistica non mi è mai capitato di assistere ad una “battaglia” (de- finiamola politica) cruenta, stracolma di colpi bassi e osceni momenti di ignavia tra uomini (?) come in quella legata alla cosiddetta “vicenda Fondi”.

Newsletter n.19

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Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente della Provincia di Latina

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Page 1: Newsletter n.19

Anno I - numero 19 | 15 ottobre 2009 |Supplemento al Periodico di approfondimento politico Agorà - Registro Stampa del Tribunale di Latina n.877 del 9/3/2007

Armando Cusani NEWSLETTER

Il Castello di Fondi

VIA FRANCIGENA,UNA BUFALA MEDIATICA

a pagina 7-8

INUTILI LE STRUMENTALIZZAZIONI DI PIAZZA

Regione Lazio

Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente alla Provincia di Latina

CASO FONDI

Con il moralismo bacchettone e con il giustizialismo si fanno solo danni

a pagina 9

Istituto Fermi: le ragioni dell’assessore Schiboni

SCIOPERO

La solidarietà al Sindaco Parisella

e ai Consiglieri dimissionari

continua a pagina 2

Le dichiarazioni successive al mancato scioglimento

ECONOMIA DEL MARE

Un Protocollo d’intesatra Provincia di Latinae i Comuni costieri

PARCO AUSONICostituito il coordinamento delle amministrazioni locali

a pagina 10

a pagina 6

a pagina 5-6

a pagina 3 e 4

Caso Fondi

Da quando mi interesso di pubblicistica non mi è mai capitato di assistere ad una “battaglia” (de-

finiamola politica) cruenta, stracolma di colpi bassi

e osceni momenti di ignavia tra uomini (?) come in quella legata alla cosiddetta “vicenda Fondi”.

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2 15 ottobre 2009Armando Cusani NEWSLETTER

L’assessore provinciale Enrico Tiero

La conclusione, in parte decretata dal Consiglio dei Ministri che non ha sciol-

to il Consiglio comunale per mafia, come pretendevano i partiti della sinistra locale, provinciale e nazionale, sicuramente ci ac-compagnerà sino alle elezioni della pros-sima primavera, quando anche a Fondi si tornerà al giudizio del popolo votante e non alle strumentalizzazioni della “piazza”.All’interno della pur feroce storia poli-tica (?) scatenata per abbattere l’ammi-nistrazione comunale di Fondi e dicia-mocelo pure la forza politica del sen. Claudio Fazzone e quella del presiden-te della provincia di Latina Armando Cusani, tutto ci poteva stare, ma non la codardia politica del consigliere regio-nale Domenico Di Resta.Comportamento stigmatizzato nell’in-tervento dell’assessore provinciale En-rico Tiero, che pubblichiamo integral-mente di seguito.«Il consigliere del Pd si è scandalizzato nei giorni scorsi perché Cusani ha denunciato il contribuito teso ad alterare la situazione politica e amministrativa di alcuni “pezzi deviati dello Stato“ nella “vicenda Fondi”. E’ vero, sul “caso Fondi” il presidente Cusa-ni ha usato parole forti in un contesto poli-tico esasperato e falsato che, guardo caso,

vede “imbrigliato” in prima persona anche lo stesso consigliere Di Resta, giudicato dai suoi amici di centro-sinistra in un manifesto pubblico “Figura debole e sponsor di Pino La Rocca Presidente del MOF e forse sog-getta al clima intimidatorio della criminali-tà permeata nel mercato ortofrutticolo”.Ed allora mi sono chiesto in questi giorni perché Di Resta, invece di indignarsi contro

Cusani, non chiarisce la sua posizione ed in particolare:1) come mai non ha speso una sola paro-la in difesa del suo notissimo amico Pino la Rocca, brutalmente defenestrato dal MOF dal Presidente Marrazzo?2) perché non si è indignato di fronte al cartellone dell’Italia dei Valori che lo vede

inserito nella “piramide sospetta” dei politi-ci condizionati o collusi con la malavita or-ganizzata che imperverserebbe al mercato ortofrutticolo di Fondi? Noi siamo convinti che Di Resta ha pesanti responsabilità politiche a livello regionale ma siamo assolutamente convinti, fino a prova contraria, che egli non ha proprio nulla a che vedere con la malavita organiz-

zata. La differenza politica e morale sta tutta qui. Noi siamo e resteremo sem-pre a favore dello “Stato di diritto“.Nella vicenda di Fondi Domenico Di Resta e il centro-sinistra avevano inve-ce già condannato senza prove e sen-za appelli un’intera classe politica. In questo clima, evidentemente, si sono fatti coinvolgere e deviare, purtroppo, anche alcuni “pezzi dello Stato”. Questa è stata ed è la riflessione critica e preoccupata di Cusani. Altro che at-tacco alle istituzioni. Con il moralismo

politico bacchettone e con il giustizialismo di piazza si fanno solo danni e non si com-batte la criminalità, né si aiuta la provincia di Latina a trovare il giusto cammino per uno sviluppo sociale ed economico sano e una dialettica politica e istituzionale corret-ta e trasparente».

Everardo LongariniPortavoce del presidente della Provincia Armando Cusani

Il Municipio di Fondi

INUTILI LE STRUMENTALIZZAZIONI DI PIAZZACon il moralismo bacchettone e con il giustizialismo si fanno solo danni

Caso Fondi

Il Consigliere Di Resta ha pesanti responsabilità politiche a livello regionale ma siamo convinti che non ha legami con la malavita organizzata

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315 ottobre 2009 Armando Cusani NEWSLETTER

«Esprimo la mia più sincera soli-darietà al sindaco Luigi Parisella

e ai Consiglieri di maggioranza. Le dimissioni del Governo della Città di Fondi sono un potente atto di de-nuncia del clima che è stato costruito ad arte in questo anno e mezzo da alcuni talebani della politica provin-ciale, regionale e nazionale, da un editore criminale e da pezzi deviati dello Stato.La pressione esercitata da questi gruppi di potere trasversali per inte-ressi ed ideali hanno evidentemente inciso psicologicamente sulle perso-ne responsabili del Governo della Città di Fondi. A Luigi Parisella e ai Consiglieri di mag-gioranza va il mio pensiero e la mia

riconoscenza perché hanno saputo di-mostrare, attraverso l’impegno politico e amministrativo, di aver fatto tanto per

la Città di Fondi e per l’intero com-prensorio. In questi anni per merito del Sindaco Parisella e della sua maggioranza di Governo la Città di Fondi si è imposta, per come si è svi-luppata, illuminato modello politico e amministrativo da seguire. Fondi è e rimane una Città sana, con cittadini laboriosi, onesti e dedi-ti con il loro quotidiano lavoro a far crescere una comunità che amano profondamente.Ed è per questo che sarò al loro fianco, fino in fondo, per difendere gli interessi dell’intera collettività e l’immagine di un territorio che negli ultimi mesi è stato oltraggiato nella

sua dignità più intima».

CUSANI, LA SOLIDARIETÀ AL SINDACOE AI CONSIGLIERI DIMISSIONARI

Caso Fondi

Ho appreso che Luigi Parisella e Salvatore De Meo, dopo essersi

dimessi da Sindaco e da Consigliere del Comune di Fondi, dovrebbero dimettersi anche dal Consiglio pro-vinciale. Dopo le strumentalizzazioni sulla le-galità al Comune di Fondi, tanti han-no pensato che forse era arrivato il momento buono per liberarsi di una classe politica vincente e con il “si-stema della cozza”, togliti tu che en-tro io, speravano e sperano di rag-giungere obiettivi che in condizioni normali non avrebbero nemmeno avuto il coraggio di immaginare. Noi Consiglieri comunali, provincia-li, Sindaci, non cooptati da nessuno, ma regolarmente eletti, facciamo gli esami ogni giorno ed in particolare ogni 5 anni. Gli elettori sono giudici inesorabili se li si

rispettano, qualunque sia il risultato ci si deve comunque inchinare. Luigi Parisella e Salvatore De Meo sono stati eletti al consiglio provinciale qualche

mese fa con risultati “bulgari” e in un momento particolare e difficile per loro e per la città e quindi hanno avuto un riconoscimento sul campo delle capacità umane, morali, ammi-nistrative e politiche. Il gruppo del PdL provinciale che ho l’onore di rappresentare è orgoglio-so di avere Luigi Parisella e Salvato-re De Meo come Consiglieri e tutto il Consiglio provinciale in questa consiliatura potrà fare tesoro del-l’esperienza di un Sindaco e di un Assessore proveniente da una città come Fondi, culla di cultura, di storia millenaria, di tradizioni economiche di primo ordine.Alla città di Fondi, a Luigi, a Salva-tore e a tutti i suoi amministratori la

mia solidarietà personale e quella dell’in-tero Gruppo del PdL.

GRAZIANO, LA SOLIDARIETÀ AL SINDACOE AI CONSIGLIERI DIMISSIONARI

Caso Fondi

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4 PROVINCIA LATINA NEWSLETTER 15 ottobre 2009

Al sindaco Luigi Parisella, alla sua giunta e a tutti i consiglieri di maggioranza che

si sono dimessi sotto l’urto insopportabile di una campagna politico-mediatica senza pre-cedenti per la provincia di Latina, va la nostra solidarietà.Di questa vicenda vorremmo però sottolinea-re due aspetti.Il primo. Nel corso dell’ultimo anno tutti i partiti e movimenti di sinistra, ma anche le associazioni contro tutte le mafie possibili e immaginabili, si sono coalizzate non nel chie-dere al Consiglio dei Ministri di esprimersi su quello che da tempo ormai viene definito il “caso Fondi”, ma a gran voce preteso senza se e senza ma lo scioglimento del Consiglio comunale della città pontina. Sicuramente senza conoscere neanche gli atti della Commissione d’Inchiesta posti a soste-gno della proposta di scioglimento. Un singolare modo questo di intendere l’au-tonomia delle istituzioni e il rispetto democra-tico di prerogative inalienabili.Il secondo. Il sistema “dell’aggressione” me-

diatica e di piazza posta in campo come contrasto politico dalla sinistra alle ammini-strazioni di centro destra che legittimamente hanno vinto le elezioni, è sempre più frequen-te anche in provincia e humus favorevole per eventuali ribaltoni politici.Un solo ma chiaro esempio di questa deva-stante linea di condotta dei partiti di sinistra in provincia e dei loro supporter: la vicenda legata al lago di Paola.La provincia di Latina propone un progetto chiaro per il recupero delle inerzie e delle in-capacità nella gestione sia del lago (privato) sia del Parco Nazionale del Circeo, ponendo a disposizione del percorso di recupero am-bientale milioni di euro.Le istituzioni (l’ente parco, regione Lazio, le associazioni ambientaliste di sinistra) invece che fanno?Gridano al complotto, alle consorterie ma-fiose in arrivo, s’inventano perfino articoli e commi di leggi inesistenti pur di stroncare sul nascere tale positiva iniziativa, auspicano che il lago diventi SITO GEOLOGICO!

E pur di contrastare un’iniziativa importante per il territorio reagiscono scompostamente bloccando le attività che sul lago da alme-no trenta anni insistevano, destinando alla disoccupazione tanti lavoratori e riducendo luoghi produttivi a desolate lande.Di più. Costoro cercano di rendere la vita difficile anche ad altre attività imprenditoriali proponendo bislacche transumanze indu-striali e generando anche in questo caso non il benessere economico e sociale ma il licen-ziamento di decine e decine di lavoratori.Contro questo tragico sistema di intendere il governo del territorio il Popolo della Libertà di Formia è pronto a mobilitarsi in massa, senza subire passivamente i condizionamenti mediatici tesi chiaramente a fiancheggiare partiti e movimenti di sinistra che evidente-mente non vogliono il progresso della nostra provincia.

Il Coordinatore ComunaleSalvatore Orsini

Il Capogruppo ConsiliareGiuseppe Simeone

SOLIDARIETÀ AL SINDACO DA PARTE DEL PDL DI FORMIA

Caso Fondi

Non entro nel merito della vicenda giudizia-ria perché non mi compete ma la terribile

campagna politica-mediatica scatenata contro l’Istituzione comunale e il Mercato Ortofrutticolo di Fondi lascerà per strada “morti e feriti”. A pagarne le conseguenze non saranno pur-troppo i mafiosi ma i cittadini e l’economia di Fondi. In questo momento di recessione econo-mica la Città avrebbe avuto bisogno di un’am-ministrazione comunale nel pieno delle sue fun-zioni ed un mercato ortofrutticolo gestito da una SpA davvero competente e manageriale.Invece oggi ci troviamo di fronte ad un pauroso vuoto politico-amministrativo e un mercato orto-frutticolo praticamente commissariato da Piero Marrazzo che ha inviato un funzionario regio-nale senza alcuna esperienza manageriale nel settore della commercializzazione dei prodotti

ortofrutticoli e agro-alimentari. E questo dunque il grande capolavoro ottenuto da taluni partiti politici e da qualche inqualifica-bile imbonitore della carta stampata nostrana.Il sindaco Luigi Parisella con le sue dimissioni ha sgombrato il campo per evitare ulteriori stillicidi che si riflettono oggettivamente contro la Città: il suo gesto non può non essere apprezzato dai suoi cittadini e da tutti noi. Su Fondi, fra qualche settimana, si spegneran-no i riflettori politici-mediatici e contestualmente si dissolveranno anche tutti i moralizzatori alla Di Pietro e compagnia bella, mentre Fondi ri-marrà sola con i suoi problemi economici e sociali senza aver fatto pienamente chiarezza sulla vicenda che la vede coinvolta, con il ri-schio di confondere ancora una volta le vittime con i carnefici.

Resteranno inoltre le macerie politiche che già hanno colpito duramente l’economia e l’imma-gine della città di Fondi, che storicamente ha sempre esercitato una grande funzione di vo-lano economico, sociale e culturale per l’intero comprensorio.Per questo Fondi non dovrà essere lasciata sola. Sono sicuro che la vitalità dei fondani tornerà presto a farsi sentire. Tuttavia, come Provincia, abbiamo il dovere di stare vicino alla Città e ai suoi cittadini per difendere e sostenere l’economia locale e la sua straordinaria storia che ha dato lustro al territorio pontino in termini economici, sociali, culturali e politici.

Silvio D’ArcoAssessore allo Sviluppo Economico

«COME PROVINCIA ABBIAMO IL DOVERE DI STARE VICINO ALLA CITTÀ E AI CITTADINI»

Caso Fondi

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5ARMANDO CUSANI NEWSLETTER15 ottobre 2009

La decisione assunta oggi dal Consiglio dei Ministri sul caso Fondi, restituisce serenità ad una comunità che è stata per

quasi due anni messa alla gogna dai media nazionali e oggetti di strumentalizzazione politica.Il presidente Berlusconi, il ministro Maroni e il Consiglio dei Ministri nel valutare il merito della questione hanno assunto la giusta decisione. Come sempre fatto nei casi analoghi, lo dimostrano i numerosi scioglimenti fatti da questo Governo e la forte ed incisiva lotta alla mafia in atto in questi anni.Le dimissioni del sindaco e dalla maggioranza, che lo sostene-va, dimostrano inoltre la completa assenza di interessi diversi da quelli del bene comune della collettività.Il ritorno alle elezioni darà la possibilità alle forze politiche di esporre le proprie tesi e ai cittadini di Fondi di scegliere demo-craticamente i propri amministratori.

Parla di «pezzi deviati dello Stato» il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani, esprimendo soli-

darietà al sindaco di Fondi e ai consiglieri comunali che oggi hanno rassegnato le dimissioni. Per Cusani, confermato qualche mese fa alla guida della Provincia ed esponente di spicco del Pdl pontino, le di-missioni rappresentano «un potente atto di denuncia del clima che è stato costruito ad arte in questo anno e mezzo da alcuni talebani della politica provinciale, regionale e nazionale, da un editore criminale» e da «pezzi deviati dello Stato». Per il presidente della Provincia di Latina «la pressione esercitata da questi gruppi di potere trasversali per inte-ressi ed ideali hanno evidentemente inciso psicologica-mente sulle persone responsabili del governo della città di Fondi».Cusani, dopo la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, svoltasi nel mese scorso, nel corso della quale aveva contestato la relazione del prefetto Bru-no Frattasi, che chiedeva al ministero dell’Interno lo scio-glimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni della criminalità organizzata, aveva annunciato un con-tro dossier per la commissione parlamentare antimafia.

(ANSA)

La ola mediatica della sinistra, oggi si è sgretolata. Cos’altro inventeranno quelli di sinistra dopo le parole del

Ministro Maroni in difesa del comune di Fondi o dopo l’elenco di tutti gli arresti effettuati per mafia dal Governo Berlusconi. Fatti non parole. Inchieste fallite e arresti veri. Fondi si ripresenterà alle urne a testa alta alla prossima tornata elettorale e, ne sono certo, la vittoria sarà schiacciante. E allora, poiché la volontà del popolo è sovrana, quale rigurgi-to giustizialista vomiterà la sinistra? La sinistra ama più la messa in scena della democrazia anzi-ché del suo esercizio. Prima di puntare il dito, trovi degli elementi pertinenti, non plausibili, per giustificare le proprie posizioni. Già non è credibile ma di questo passo si sta scavando la fossa da sola.

La sentenza di oggi condanna a morte la sinistra. Quella sinistra che costruisce illusioni, evocando magistrati di

spessore che hanno fatto della lotta della mafia la loro missione nella vita e invocando il ripristino della legalità nel comune di Fondi. Ebbene la parola fine alla fiction moralista, garantista e giustizialista della sinistra l’ha messa oggi il Ministro dell’Inter-no Maroni che in virtù dell’atto delle dimissioni della Giunta ha deciso una volta per tutte di non sciogliere il comune di Fondi, essendo venuti meno i presupposti. Una decisione talmente chiara che condanna al silenzio la po-litica di sinistra, capace solo di gettare fango ma incapace di mostrare il lato forte del proprio governo. Condanna l’incapa-cità di chi credeva di avere le carte in mano per sconfiggere il “nemico”, di chi credeva di trovare il sostegno alleato ma è rimasto solo, senza l’uno, né l’altro.

Caso Fondi Caso Fondi, parla Cusani

Caso Fondi Caso Fondi

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTEDELLA PROVINCIA ARMANDO CUSANI

«UN CLIMA COSTRUITO AD ARTE DA ALCUNI TALEBANI DELLA POLITICA»

DICHIARAZIONE DEL VICE PRESIDENTEDEL CONSIGLIO PROVINCIALE SCALCO

DICHIARAZIONE DEL CAPOGRUPPODEL PDL PROVINCIALE GRAZIANO

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6 PROVINCIA LATINA NEWSLETTER 15 ottobre 2009

Con la decisione di questa mattina del Con-siglio dei Ministri di non sciogliere il Co-

mune di Fondi, benché con un estremo atto di responsabilità il sindaco Luigi Parisella e l’inte-ra maggioranza di governo aveva nei giorni scorsi rassegnato le dimissioni, ripropone un

dato caratteriz-zane della sini-stra nazionale, regionale e pro-vinciale: la per-fida capacità di

porre in atto campagne strumentali portandole alle estreme conseguenze sociali. Per oltre due anni hanno bloccato l’economia di Fondi, po-sto nel ridicolo un’intera e laboriosa comunità e gli istituti democratici regolarmente eletti. Se c’è poi un ulteriore scandalo in questa triste storia è che uomini della sinistra provinciale hanno perfino abiurato consolidate amicizie pur di adempiere al progetto di radere al suolo la classe politica del Popolo della Libertà della Città di Fondi e in parte di quella di Latina.Come la storia del “pudico” Domenico Di Re-sta, che pur di continuare a conservare il favore del potente governatore della regione Lazio e per non sollevare ulteriori polveroni ha, con

ignavia, chiuso occhi e orecchie e gettato alle ortiche il presidente del Mof, suo amico frater-no e principale sponsor politico.Stante oggi la situazione per le contestazioni mosse al presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, se c’è qualcuno in grave contrasto con l’incarico istituzionale ricevuto è proprio Di Resta, consigliere regionale e presi-dente della commissione sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo, membro della commissione lavori pubblici e politiche della casa. Le incompatibilità riscontrate, soprattutto attraverso i suoi amici dell’Italia dei Valori con il famoso cartello la “piramide sospetta”, fanno gridare senza indugio alle immediate dimissio-ni da ogni incarico attualmente ricoperto.Per ultimo sottolineo come la scorciatoia di una indagine amministrativa, spacciata come se fosse una via giudiziaria, quanto non è fon-data nel caso di Fondi, non porta da nessuna parte.

Martedì 13 ottobre 2009 i sindaci dei Comuni costieri e quelli che rientrano

nel Distretto della Nautica si ritroveranno in via Costa per la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa con la provincia di Latina.«Si tratta - afferma D’Arco - di mettere in campo un progetto integrato di sviluppo su base provinciale, capace di inte-grare e valorizzare in modo sistemico l’insieme delle valen-ze produttive, ambientali, sto-rico-culturali e turistiche della fascia costiera della provincia di Latina. Siamo di fronte ad un proget-to importante e necessario per conferire alla nostra economia del mare uno strumento di pro-grammazione unitario e coor-dinato, all’interno del quale sarà necessario realizzare azioni e progetti coerenti tesi a promuovere lo sviluppo com-patibile del nostro sistema pro-duttivo e turistico strettamente connesso all’economia del Mare.Il progetto prevede azioni che vanno dal ri-pascimento delle spiagge alla salvaguardia

ambientale, dai progetti di disinquinamento marino e terrestre alle attività della nautica da diporto, oltre al rilancio dei porti e degli

approdi turistici. Previsti anche sostegni in favore della pesca e lo sviluppo dell’ittitu-rismo.

Insomma, la provincia intende coordinare e realizzare azioni e progetti che servono a qualificare l’insieme dell’economia turistica

e produttiva del nostro litorale, capace di attrarre nuovi investi-menti e maggiori flussi turistici anche nei periodi di bassa sta-gione balneare.Il protocollo d’intesa non si li-mita soltanto ad elencare i set-tori d’intervento ma individua anche i riferimenti normativi e gli strumenti finanziari vigenti sui quali far leva per la concre-ta attuazione degli interventi.Con questa iniziativa - termina D’Arco - puntiamo a svolgere seriamente il ruolo di indirizzo e coordinamento mettendo a sistema e valorizzando sinergi-camente il parco progetti e le risorse tecniche e amministrati-ve dei Comuni e degli Enti Ter-ritoriali locali.E’ una sfida importante finaliz-zata ad innalzare e qualifica-re la competitività del sistema

produttivo e turistico del nostro territorio provinciale».

Caso Fondi

DICHIARAZIONE DEL SINDACODI SPERLONGA ROCCO SCALINGI

IL 13 OTTOBRE 2009 LA FIRMADEL PROTOCOLLO D’INTESA

Sviluppo della nautica e rilancio dell’Economia del Mare

Provincia di Latina

PROTOCOLLO D’INTESATRA LA PROVINCIA DI LATINA E I COMUNI DEL LITORALE PONTINO

COMPRESI NEL DISTRETTO REGIONALEDELLA CANTIERISTICA E NAUTICA DA DIPORTO

Latina, Sabaudia, San Felice Circeo, Pontinia, Terracina, Fondi, Sperlonga, Itri, Gaeta, Formia, Minturno, SS.

Cosma e Damiano, Ponza, Ventotene, Spigno Saturnia

PIANO INTEGRATO DI SVILUPPODELL’ECONOMIA DEL MAREIN PROVINCIA DI LATINA

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7ARMANDO CUSANI NEWSLETTER15 ottobre 2009

Sono oltre quattro anni che osserviamo con interesse professionale le attività

politiche e amministrative dell’assessore del-la regione Lazio alla cultura, spettacolo e sport, Giulia Rodano.In tutto questo tempo, e lo affermiamo sen-za inimicizia, l’esuberante e folcloristica as-sessora ha posto in campo spesso decisioni conflittuali evidentemente ad uso di una pro-gettualità politica rigorosamente di parte.Per meglio introdurre l’argomento di analisi di questa puntata è bene ricordare ai lettori almeno una delle sue perle politiche e ammi-nistrative: l’individuazione e il finanziamen-to degli attrattori culturali. Iniziativa finanziata con oltre 26 milioni di euro spartiti in maniera discrezionale inse-guendo farsescamente il motto di Marrazzo di una “Regione di tutti nessuno escluso”.Sugli attrattori culturali è anche il caso di riportare alla memoria il finanziamento pre elettorale che fu assegnato al Comune di Formia (all’epoca operava una giunta di sinistra).Erogazione che la Rodano tentò infelicemen-te di giustificare battezzando Formia Comu-ne connesso e funzionale all’area dell’At-trattore Culturale di Fossanova - Priverno. Ed è proprio da Priverno, meglio dalla splendida Fossanova, che l’Assessora Giulia Rodano prende di nuovo la parola dichia-randosi “meravigliata” (è un suo intercalare)

senza però entrare concretamente nel merito della questione posta: ovvero la farsa e pro-pagandistica inaugurazione nella fattispecie quella mossa riguardo all’inaugurazione farsa di un tratto della via Francigena Sud.Prendiamo tuttavia atto e con soddisfazione che l’assessora ci conferma che la via Fran-cigena Sud non si ferma a Fossanova ma continua fino ai confini del Garigliano. Al di là delle meraviglie dell’assessora resta il fatto che a Fossanova si è svolta soltan-to un’allegra scampagnata che ha lasciato delusi i numerosi viandanti che speravano di percorrere un tratto della via Francigena realmente percorribile e in assoluta sicurez-za. Quindi a Fossanova non è stato inaugurato un bel niente ma si è trattato, in effetti, solo di una festa agreste.La campagna mediatica, così come pre-sentata dal direttore della Compagnia dei Lepini, ha però lasciato sbalorditi i diversi Comuni che stanno lavorando al progetto, nel rispetto degli indirizzi e delle tempistiche stabilite dagli uffici regionali preposti. L’itinerario della via Francigena è senza al-cun dubbio una grande occasione per l’in-tero territorio regionale e provinciale che merita di essere realizzato e promosso effi-cacemente all’interno di una cornice unitaria e coordinata.La sua valenza spirituale, culturale ed eco-

nomico-turistico meritano iniziative e pro-getti seri evitando di beghe politiche o gli egoismi campanilistici.Noi vorremmo che questo grande itinerario europeo non sia declassato da iniziative improvvisate ma diventi oggettivamente un grande percorso storico-religioso che a sud di Roma guardi a Gerusalemme e nel con-tempo valorizzi i territori pontini anche ai fini dell’economia turistica. I percorsi devono quindi essere messi dav-vero in sicurezza e attrezzati con servizi di accoglienza adeguati.La promozione della via Francigena, così come è stata fatta a Fossanova, rischia inve-ce di creare fratture tra le diverse aree terri-toriali interessate, oltre ad essere un potente boomerang capace di ridurre un evento europeo di grandissima valenza per la co-noscenza e lo sviluppo economico dei nostri territori ad un circuito folcloristico.In tale contesto possiamo in ogni caso assi-curare all’assessora Rodano, senza alcuna meraviglia, che la provincia di Latina lavo-rerà al fianco dei comuni pontini per coglie-re al meglio l’occasione straordinaria che ci viene offerta dalla via Francigena.

Everardo LongariniPortavoce del presidente della Provincia Armando Cusani

L’abbazia di Fossanova

«PRONTI A LAVORARE CON I COMUNI PER ATTREZZARE IL PERCORSO ALL’ALTEZZA DELL’EVENTO EUROPEO»

La Via Francigena Sud e l’allegra inaugurazione a Fossanova

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8 PROVINCIA LATINA NEWSLETTER 15 ottobre 2009

Gli organi di informazione hanno dato risalto all’inaugurazione della via Fran-

cigena a Sud di Roma tenutasi a Priverno nell’antico Borgo di Fossanova. A Priverno, purtroppo per Marrazzo, la Rodano e Macci, non c’era proprio nulla da inaugurare perché la regione Lazio ad oggi non ha realizzato nessun percorso e non ha speso neanche un euro per la via Francigena. Infatti, i progetti esecutivi di messa in sicu-rezza del tracciato non sono stati ancora consegnati e quindi non ancora approvati, né dagli enti locali interessati né dalla stessa regione Lazio. La kermesse mediatica, curata in loco dal direttore della Compagnia dei Lepini, ha offerto una rappresentazione del percorso della via Francigena Sud - Direttrice Appia completamente falsata rispetto a quanto concertato con gli enti locali e formalmente approvato dalla regione Lazio. Il percorso approvato e condiviso da tutti gli enti locali non si ferma a Fossanova ma inte-ressa l’intera antica via Appia: da Cisterna a Minturno fino al Garigliano.Su questo percorso, ratificato con precise

deliberazioni e determinazioni dirigenziali regionali c’è stata una grave omissione, sia da parte regionale sia dagli organizzatori della manifestazione, oscurando e sminuen-do così la valenza storica, culturale e turistica di un percorso provinciale di notevole valore internazionale, patrocinato direttamente dal Consiglio dell’Unione Europea. Dispiace dirlo ma a Priverno è stata messa in scena un’autentica bufala mediatica-elet-torale a discapito dei pellegrini e di un iti-nerario storico-religioso, culturale e turistico che deve mantenere il suo carattere unitario al fine di ottenere una promozione territo-riale ottimale così come sancito dagli atti amministrativi e programmatici assunti dalla regione Lazio.Gli enti locali e territoriali della provincia di Latina stavano lavorando insieme da mesi alla redazione dei progetti di messa in si-curezza e di valorizzazione della via Fran-cigena Sud, seguendo scrupolosamente le indicazioni approvate e pubblicate su Bol-lettino Ufficiale della regione Lazio. L’evento di Priverno, calato da Roma per esigenze chiaramente elettorali, ha di fatto

spezzato l’unitarietà del percorso faticosa-mente prodotto tra le diverse realtà locali interessate al percorso della via Francigena Sud. Si è trattato, da parte della regione La-zio, dell’ennesima caduta di stile politica e istituzionale che ha stravolto gli atti ammi-nistrativi, strumentalizzato le organizzazioni religiose e mortificato gli enti locali e terri-toriali della provincia di Latina che avevano lavorato con impegno e dedizione al pro-getto. Tuttavia nei prossimi giorni consegneremo alla regione Lazio i progetti di messa in si-curezza del tracciato con il relativo Piano di Valorizzazione della via Francigena Sud Direttrice Appia e chiederemo a Marrazzo e all’assessore Rodano di rispettare gli impe-gni assunti, oltre a sbloccare i finanziamenti assegnati e non ancora erogati agli enti ca-pofila rappresentati dalle tre Aree Integrate esistenti in provincia di Latina: Latina Tellus - Monti Ausoni - Monti Aurunci, Golfo di Gaeta e Isole Pontine.

Everardo LongariniPortavoce del Presidente Armando Cusani

LA VIA FRANCIGENA?UNA BUFALA MEDIATICA ELETTORALE

L’ennesima caduta di stile politica e istituzionale dell’ente regionale

Regione Lazio

L’abbazia di FossanovaL’assessore regionale alla Cultura Giulia Rodano Il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo

Page 9: Newsletter n.19

9ARMANDO CUSANI NEWSLETTER15 ottobre 2009

LE RAGIONI DELL’ASSESSORE SCHIBONIIstituto Enrico Fermi: lo sciopero

Gli studenti dell’istituto “E. Fermi” di Gaeta da qualche giorno in sciopero per ottenere

dopo 15 anni di attesa una struttura migliore, più rispondente alle rinnovate esigenze di una moderna e tecnologica scuola, fanno bene a far sentire la propria voce.Come il sottoscritto, nella sua qualità di assesso-re alle politiche della scuola della provincia di Latina, seppur dopo tanti anni di impegno all’in-terno delle amministrazioni pubbliche, debba fare ammenda per la mancata consegna delle nuove aule nei tempi indicati e alla vigilia di un ennesimo impegnativo anno sco-lastico. Ammenda che formulo con la consapevolezza di aver fatto in ogni modo tutto il possibile per consegnare agli studenti del “Fermi” un luogo per studiare più dignitoso e accogliente rispetto ai locali concessi dal Comune di Gaeta.Come è giusto anche riferire agli studenti, ai loro genitori e all’intera comunità di Gaeta, che per ottenere importanti risultati, come la consegna, non in tempi biblici, ma nel breve volgere di circa due anni di 23 aule dislo-cate su tre piani in un moderno e tecnologico nuovo edifico, non solo ci vuole la consapevolezza da parte di tutti nell’impresa che si sta cogliendo, ma anche una partecipazione leale e senza in-fingimenti.Come c’è da apprezzare, inoltre, il lavoro e l’impegno profuso nel-la vicenda da parte del sindaco di Gaeta Raimondi.Fornito il breve inciso, ritengo sia il caso di produrre alcune consi-derazioni ed aspetti poco noti del perché la data di consegna della nuova struttura scolastica fissata per il 5 ottobre 2009 non si è concretizzata.In via preliminare bisogna far riferimento ad un sopralluogo degli addetti dell’Azienda Unità Sa-nitaria Locale di Latina (che avviene su espressa denuncia al Procuratore della Repubblica di La-tina) nella succursale dell’istituto “Fermi” in data 24 agosto 2009.Gli addetti dell’Asl, Dipartimento di Prevenzio-ne, riscontrano all’interno della vecchia succur-sale di via Veneto diverse anomalie che compor-tano una serie di importanti ed onerosi lavori di

adeguamento.Dopo questo accadimento che impedisce, di fatto, per onerosità dei costi di manutenzio-ne straordinaria e tempi a disposizione per il corretto inizio dell’anno scolastico, la Provincia rinserra le fila e chiede (ottenendolo) alla ditta costruttrice l’intensificazione dei lavori in corso nel cantiere di via Calegna. Nel frattempo, il 2 ottobre 2009, la Provincia invia una lettera al dirigente scolastico del “Fer-

mi”, al sindaco della città di Gaeta, al dirigente U.S.P., al Comando dei Carabinieri di Gaeta, al presidente del Consiglio dell’I.I.S.S.”.Nella missiva il dirigente provinciale comunica che a partire da sabato 3 ottobre 2009 “sono disponibili n. 14 aule e n. 1 laboratorio presso il nuovo edificio scolastico sito in località Cale-gna”.Invitando, contestualmente, la dirigente a predi-sporre il trasferimento degli studenti per elimi-nare così anche il mal sopportato doppio turno delle lezioni.Il dirigente provinciale comunica, inoltre, che

nel “giro di pochi giorni (necessari per l’instal-lazione di una scala di emergenza) saranno disponibili altri 7 ambienti da adibire ad aule e laboratori che consentiranno la chiusura della succursale nella proprietà Sofil”.Cosa importante, inoltre, il dirigente provinciale informa che erano in “corso procedimenti per l’acquisizione di tutte le certificazioni di agibilità che saranno rilasciate dal Comune di Gaeta e attualmente certificate da dichiarazione resa, ai

sensi dell’art. 25 comma 1 lett. B del D.P.R. n. 380/2001, dal di-rettore dei lavori”.Smentendo ogni accordo pre-cedente, lo stesso giorno dell’in-vio (3.10.2009) della missiva provinciale, giunge in via Costa quella, dettagliata, del dirigente scolastico del “Fermi”.Una lettera che contiene cinque capi d’accusa specifici scaturiti da un sopralluogo all’interno del “cantiere di via Calegna”.Lettera che rispedisce al mittente la volontà della provincia di con-segnare al “Fermi” il 5 ottobre 2009 le prime 14 aule.La dirigente del “Fermi”, a tutela della sicurezza degli studenti, in conclusione della lettera chiede “l’immediato intervento degli enti preposti, affinchè si provveda alla riapertura della succursale di via Veneto, previa eliminazione degli inconvenienti che ne han-no causato la “temporanea non fruibilità”.Richiesta inattuabile per il noto rapporto degli ispettori del Di-partimento di Prevenzione del-l’Asl Latina, per i costi che occor-rerebbero per la messa a norma della vecchia succursale, il tutto a pochi giorni dalla fine completa

dei lavori del nuovo complesso scolastico.Con la lettera del 3 ottobre 2009 della dirigente del “Fermi”, dunque, il trasferimento non solo non è avvenuto nei tempi concordati tra provin-cia, studenti e la stessa dirigente ma stante la situazione ci sarà da ricalcolare tutti gli aspetti tecnici e burocratici, con ulteriori sacrifici per gli studenti.Aspetti che ho intenzione di discutere prossi-mamente in un’assemblea con gli studenti del “Fermi”.

Giuseppe SchiboniAssessore alle Politiche della Scuola

L’assessore alle Politiche della Scuola Giuseppe Schiboni

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10 PROVINCIA LATINA NEWSLETTER 15 ottobre 2009

Si è costituito questa mattina il coordina-

mento delle amministra-zioni locali interessate dal Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi. Duran-te l’incontro organizzato dall’assessore provinciale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Enrico Tiero e dal delegato provinciale alle Riforme Istituzionali e ai Rapporti con gli Enti Loca-li Roberto Migliori erano presenti l’assessore alla caccia della provincia dei Frosinone e i sindaci di Terracina, Sonnino, Leno-la, Fondi, Castro dei Vol-sci, Pastena, Vallecorsa.L’assessore Tiero e il de-legato Migliori aprono i lavori relazionando sulle iniziative in corso riguar-dante il Parco Regionale dei Monti Ausoni. Nello specifico sono state rappresentate le iniziative che si stanno portando avanti con-cordemente con il Presidente Cusani. «C’è l’intenzione di adottare una proposta di legge regionale di iniziativa provinciale - sottolineano Tiero e Migliori - così come recita l’art. 37 dello Statuto Regionale ine-rente l’abrogazione della legge regionale n. 21/2008 istitutiva del Parco Regionale dei

Monti Ausoni». E ancora, continuano: «una proposta di richiesta di referendum abroga-tivo ai sensi dell’art 61 dell’intero testo della legge regionale 21 /2008 e su questa inizia-tiva il comitato spontaneo ‘Parco No Grazie’ di Terracina ha raccolto 50 mila firme così come previsto dall’art. 61 dello Statuto Re-gionale. Tutto ciò ha trovato la piena adesio-ne di tutti i convenuti e al pari della Provincia

di Latina che già in una riunione tenutasi a Terra-cina qualche giorno fa, per bocca del presiden-te Cusani - continuano sempre Tiero e Migliori - aveva trovato consen-so e anche favore, met-tendo a disposizione gli assessori e i consiglierei provinciali per l’autentica delle firme». «Stesso favore - conclu-dono Tiero e Migliori - ha trovato nei presenti l’inse-rimento nel programma amministrativo per il rin-novo del consiglio regio-nale di primavera della proposta di rivisitazione di tutti il sistema dei par-chi regionali, impegno che il senatore Claudio Fazzone aveva assun-to in proprio nei giorni scorsi».

I sindaci presenti all’incontro di oggi si sono dimostrati comunque concordi di portare nei loro rispettivi consigli la proposta abrogati-va. «La conclusione dell’incontro - hanno evi-denziato Tiero e Migliori - è quello di mettere a frutto le esperienze comuni e rivendicare una autonomia decisionale sui problemi le-gati al territorio e al suo sviluppo».

COSTITUITO IL COORDINAMENTODELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI

Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi

Il lago di Fondi

Creano disagi i lavori che la Regione Lazio sta realizzando dallo scorso luglio al km

35 della SR 156 dei Monti Lepini. Lamentele e proteste giungono dai cittadini residenti ma soprattutto dagli autotrasportatori impegnati nel carico dei materiali estratti nelle cave della zona, che per arrivarci sono costretti ad un lungo e tortuoso giro, con aggravio di tempo e denaro. Per queste ragioni nella mattinata di oggi in via Costa si sono incontrati il presidente dell’Astral Giovanni Battista Giorgi e il vice presidente della Provincia Salvatore De Monaco.

«E’ opportuno - confermano Giorgi e De Mo-naco - valutare una diversa organizzazione delle fasi lavorative del cantiere al fine di poter realizzare in tempi brevi la prevista bretella che permetterà di ristabilire un collegamento di vi-tale importanza per la viabilità provinciale. Per questo ci apprestiamo a chiedere un incontro con l’assessore ai lavori pubblici della regione Lazio direttamente nel cantiere posto al km 35 della SR 156 dei Monti Lepini, per la verifica di eventuali e possibili soluzioni alternative al-l’attuale penalizzante circolazione stradale. Del

resto - terminano Giorgi e De Monaco - pur ri-conoscendo l’importanza dell’opera finanziata dalla regione Lazio è noto che la rete stradale provinciale dell’area, realizzata all’epoca della bonifica, insiste su un terreno con basse caratte-ristiche geotecniche e non in grado di sopporta-re il traffico pesante».Nell’attesa dell’incontro con l’assessore regiona-le ai lavori pubblici, Vincenzo Maruccio, marte-dì prossimo verrà organizzato presso il cantiere una riunione con i tecnici della Provincia di Lati-na e dell’Astral.

LAVORI SULLA 156 DEI MONTI LEPINI, DISAGI E PROTESTE DEGLI AUTOTRASPORTATORI

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11ARMANDO CUSANI NEWSLETTER15 ottobre 2009

La giunta ha approvato gli studi di fattibilità ri-guardante la manutenzione straordinaria ed

adeguamento igienico-sanitario, con la realizza-zione di un campo sportivo presso la sede dell’I.P. E. Fermi di Aprilia, per un importo complessivo di € 800.000; e l’adeguamento alle norme in materia di abbattimento delle barriere architet-toniche e lavori di manutenzione presso l’Istituto Baboto di Priverno per un importo complessivo di € 180.000. Approvato anche il progetto pre-liminare riguardante gli interventi di manutenzio-ne su piano viabile e miglioramento incrocio al

km 15+500 in località “Caciara” compresi tra il km 7+700 della S.P. Marittima II° per un importo complessivo di € 300.000.«Appare necessario ripensare in maniera adeguata ai contenuti di moderne politiche di infrastrutturazione territoriale - evidenzia il Pre-sidente Cusani - ispirate ai grandi principi della sostenibilità dello sviluppo. Parimenti al fine di scongiurare ogni utopica astrazione, è altresì fondamentale ripensare a quali sistemi di risorse è possibile ricorrere in funzione del progressivo rafforzamento delle istanze del territorio».

LA GIUNTA CUSANI DELIBERA

IL SINDACO DI BETLEMMERICEVUTO IN PROVINCIA DA CUSANI

Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi

Il messaggero di pace, Hanna J. Nasser, sin-

daco di Betlemme, ha fatto visita al Presidente Cusani. Un incontro or-ganizzato dal presiden-te della III Commissione cultura, Mauro Carturan, alla vigilia del grande concerto per la pace in programma domani ad Assisi insieme ai rappre-sentanti di tutte le città italiane gemellate con il cuore cristiano della Palestina. Il sindaco era accompagnato dall’ex primo cittadino di Val-montone, Angelo Miele, amico di Carturan, sin dai tempi delle battaglie condotte insieme per la costruzione della bretella Cisterna – Valmontone. Era il 2000 anno in cui Miele incontrò Hanna Nasser e da allora è diventato il referente nazionale di tutte le città italiane gemellate con Betlemme. Il primo sindaco a firmare è stato Giorgio La Pira di Firenze, dopo di lui altre 20 città hanno seguito l’esempio. Miele è diventato anche cittadino onorario di Betlemme. Hanna Nasser, cristiano del-la corrente vicina a Fatah, ha parlato del «muro, alto 8 metri e lungo 460 km, che

striscia fra le case di Betlemme, che si innal-za dappertutto costringendoci a vivere come in una prigione, le nostre terre espropriate, condizionando la vita dei nostri i nostri gio-vani. La costruzione di questo muro ha por-tato via molto terreno, 37 metri quadrati, in un territorio dove la disoccupazione è molto alta, dove l’economia è in ginocchio, dove non c’è libertà di religione. I nostri giova-

ni anche per andarsi a curare devono chiedere un permesso per lasciare la città. Questo muro ha condizionato le loro vite. Israele costruisce sem-pre più insediamenti che portano via terra e pace, così non si potrà ave-re uno stato palestinese autonomo. L’unico modo per abbattere queste prepotenze ai danni del-la popolazione cristiana è abbattere il muro. Vo-gliamo la Pace, ma una Pace legale». Tra cristiani e musulma-ni, i rapporti sono più complicati di come ap-paiono. La maggioran-za dei 30 mila abitanti della città non è più fat-ta di cristiani, come era sempre stato in passato. I musulmani superano

oggi i cristiani nella stessa proporzione in cui le moschee, 15, sono più numerose del-le chiese, 10. Conquistare la pace cristiana in un territorio sopraffatto dai musulmani, combattono la loro guerra santa, è sem-pre più difficile. La missione del sindaco di Betlemme è quella di fare proseliti nel mon-do e cercare di invertire la rotta per quanto gli è possibile.

Il lago di Fondi

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12 PROVINCIA LATINA NEWSLETTER 15 ottobre 2009

PROROGATA LA SCADENZAManutenzione delle caldaie

È stato firmato tra Provincia di Latina e l’ATI l’accordo per la proroga di sca-

denza al 31.12.2009, anziché entro il 30.09.2009 per autocertificare la manutenzione della propria caldaia. Si ricorda, pertanto, che bisogna presentare allo sportello del cittadino di via Fabio Filzi l’allegato “G” rila-sciato dal tecnico delle caldaie e un versamento biennale (c/c postale n° 87646352 intestato alla Provincia di Latina) a tito-lo di contributo spese di 6,66 euro. Se l’utente sceglie di non presentare l’autocertificazione, verrà comunque sottoposto a controllo periodico attraverso la visita di un tecnico e in tal caso il costo della verifica è di 78.03 euro (44,59 euro per la fascia sociale).La Provincia di Latina ha avviato da tempo la campagna infor-mativa del servizio Caldaie Si-cure 2009 - 2010 per garantire ai cittadini la massima sicurez-za nell’uso degli impianti termi-ci, preservare un ambiente più sano e garantire un risparmio energetico con conseguente be-neficio economico per l’utente.Le verifiche funzionali degli im-pianti termici, ogni due anni, sono state rese obbligatorie dal-la legge n° 10 del 09/01/1991 (con le successive modifiche ed integrazioni) che disciplina le norme per il contenimento dei

consumi energetici.Con Delibera di Giunta Provinciale n° 194 del 19/09/2005, la Provincia ha definito

le regole per dar corso all’attivazione del servizio di controllo. E’ stata espletata la procedura di gara per l’affidamento del

servizio di verifica degli impian-ti termici, per i Comuni della Provincia di Latina, con popo-lazione residente inferiore a 40.000 abitanti. Restano quindi esclusi dal servizio i Comuni di Latina, Aprilia e Terracina. L’appalto è stato aggiudicato all’Associazione Temporanea d’Impresa (ATI) Multiservice S.p.A. - Multiservizi energia S.r.l. L’ ATI ha istituito, presso la sede della Provincia di Latina - Set-tore Ecologia e Ambiente - in Via Fabio Filzi n° 39, lo Spor-tello del cittadino, dedicato ad informare sulla verifica degli impianti termici. Il personale dello sportello del cittadino, può essere contattato, oltre che nel-l’ufficio suddetto, anche tramite il n° verde 800582726 senza costi telefonici, o al n° telefonico 0773. 488255.«Questa proroga è stata ne-cessaria - dichiara l’assessore all’Ambiente Gerardo Stefanelli - così tutti gli utenti avranno tutto il tempo necessario a mettersi in regola e quindi il tempo fissato al 31 dicembre è perentorio e non più procrastinabile».

Campagna informativa Caldaie Sicure

È stato approvato questa mattina nella competente commissione

consiliare l’accordo programmatico per la realizzazione del progetto del porto canale di Rio Martino. L’accordo è stato firmato da Provincia di Lati-na, Regione Lazio, Comune di Latina e Comune di Sabaudia. «Finalmente un altro tassello positivo per il porto

canale di Rio Martino - evidenzia il vice presidente del consiglio provin-ciale Renzo Scalco - un iter lungo che risale addirittura a più di 16 anni fa. Pertanto esprimo soddisfazione per la sinergia messa in campo da Regione, Provincia e Comune di Latina e Comu-ne di Sabaudia».

RIO MARTINO, ACCORDO FIRMATO: LA SODDISFAZIONE DI SCALCO

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13ARMANDO CUSANI NEWSLETTER15 ottobre 2009

Solenne cerimonia nei giorni scorsi a Spigno Sa-turnia, affollata di scolari con le bandierine del

tricolore nelle mani, per il conferimento della Meda-glia D’Argento al Gonfalone e il tributo ai caduti civili e militari tra settembre 1943 e il giugno del 1944 quando la Linea Gustav venne investita da due grandi offensive, frequenti bombardamenti aerei e cannoneggiamenti che distrusse quasi interamente l’abitato.Nella piccola piazza raccolta di Spigno Saturnia, è stato celebrato questa mattina i È la decima tappa del “Percorso della Memoria” intrapreso nel 2006 per le celebrazioni del conferi-mento della Medaglia d’Oro al Merito civile al Gon-falone della Provincia. La cerimonia, curata interamente dalla Provincia, è stata particolarmente solenne perché la Provincia ha esteso la propria testimonianza a tutti i caduti e dispersi della Divisione Acqui a Cefalonia e ai 103 ufficiali della Divisione “Regina” che, rifiutando di rinnegare il proprio giuramento di fedeltà all’Italia, vennero passati per le armi dai tedeschi nell’Isola di Kos: le salme di 66 di loro sono state ritrovate, le altre sono ancora nelle otto fosse della salina di Linotopi. La maggior parte degli ufficiali non aveva ancora compiuto 28 anni. Ad uno dei dispersi è stata è stata intitolata la stele in bronzo: Erasmantonio Cocomel-lo, caporale del 17° reggimento fanteria Acqui, ar-ruolato nel 1942, dopo aver prestato servizio di leva nell’aeronautica militare.Il Presidente della Provincia Armando Cusani ha consegnato due Campane del Ricordo realizzate dall’Antica Fonderia Marinelli di Agnone che sa-ranno successivamente collocate a Cefalonia e Kos. A rendere gli onori è stato il reparto costituito dalla Fanfara della Brigata Bersaglieri Garibaldi in uni-forme storica e una compagnia in armi del 17 rgt. Addestramento Volontari con Bandiera di Guerra dipendente dal Raggruppamento Unità Addestrati-ve (R.U.A.) con sede a Capua. Cioè lo stesso reggi-mento di appartenenza del Caporale Cocomello.

Di seguito una parte dell’intervento del Presidente della provincia Armando Cusani. «Quattordici Medaglie d’oro, ventinove d’argento e ventitré di bronzo al valor militare non rendono ra-gione del sangue versato a Kardakata, Capo Mun-ta, Dilinata, alla “Casetta Rossa” e nelle varie località di Cefalonia e spero in una rilettura serena dei fatti che coincida con un sostanziale ampliamento delle onorificenze individuali concesse a suo tempo.Non posso tuttavia frenare il mio dissenso dinanzi alle scelte dei Ministri Martino e Taviani negli anni della “guerra fredda”, i quali dinanzi all’esigenza di salvaguardare l’onore del ricostituendo esercito tedesco, scelsero la strada di tacere agli italiani la tragica fine della Divisione Acqui come di altri stragi. Se ne fossero stati autrici le “SS” non ci sarebbero stati problemi; ma che tutto sia avvenuto ad opera delle truppe alpine della Wermacht poteva risultare sconveniente per la “realpolitik” dei nostri uomini di governo sul finire degli anni cinquanta.Per me non c’è “realpolitik” che tenga dinanzi a fatti come questi perché voltare pagina e dare vigore allo Stato che si desidera ricostruire dalle fondamenta significa fare i conti con il passato senza riguardi e ritegno. Per me quella decisione, pur sforzandomi di comprendere la delicatezza del contesto storico e politico in cui maturò, è come se sui soldati della Acqui si fosse sparato un’altra volta.In quella lontana isola greca e negli scenari di guerra di quei giorni ad essa vicini, risultano dispersi o ca-duti giovani della provincia di Latina, ieri Littoria. Per la maggior parte dispersi, dunque. Persone e militari di cui non si è saputo più nulla. Ma il loro sangue e quello dei commilitoni della Divisione Ac-qui, come di tutti gli altri soldati italiani caduti sui fron-ti di guerra sono, per me, il seme fecondo di quell’ Esercito altamente professionale, di grande prestigio internazionale ma anche con un rilevante profilo umanitario impegnato nel mantenimento della pace su delicati scenari dello scacchiere internazionale e di quella Democrazia della quale sono espressione e

che in quanto tale mi richiama al dovere del Ricordo e della Testimonianza espressi con il “Percorso della Memoria” intrapreso all’indomani del conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile al Gonfalone della Provincia. Ai militari che non sono più tornati, a quanti sono ora impegnati fuori area rendo omag-gio, fuor di retorica, con queste parole di George L. Skipech: Io sono stato quello che gli altri non vole-vano essere. Io sono andato dove altri temevano di andare. Io ho portato a termine quello che altri non volevano fare.Io non ho preteso niente da quelli che non danno mai nulla. Con rabbia ho accettato di essere emargi-nato come se avessi commesso uno sbaglio. Ho visto il volto del terrore, ho sentito il freddo morso della paura,ho gioito per il dolce gusto di un momento d’amore. Ho pianto, ho sofferto, ho sperato……Ma, più di tutto, ho vissuto quei momenti che gli altri dicono sia meglio dimenticare. Quando giungerà la mia ora agli altri potrò dire che sono orgoglioso per tutto quello che sono stato: Un Soldato»Le campane sono state benedette dall’Arcivescovo di Gaeta, Mons. Bernardo D’Onorio, assistito dal cappellano militare Don Claudio Recchiuti. Ancora Mons. Bernardo D’Onorio, benedirà il monumento con la stele in bronzo, opera di Marinelli.Ad insignire della Medaglia Argento al Merito Ci-vile al Gonfalone di Spigno Saturnia è stato il Vice Presidente della camera, Onorevole Rocco Butti-glione, con la seguente motivazione: «Centro stra-tegicamente importante posto sulla linea Gustav, fu oggetto di violenti rastrellamenti da parte delle truppe naziste e selvaggi bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la totale distruzione dell’abi-tato. La popolazione fu costretta ad abbandonare i propri beni e trovare rifugio in montagna, tra stenti e sofferenze. Con l’arrivo degli alleati il paese dovette registrare, poi, alcuni atti di efferata violenza su con-cittadine da parte delle truppe marocchine. Ammire-vole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.» Spigno Saturnia 1943-1944.

MEDAGLIA D’ARGENTO AL GONFALONE DI SPIGNO SATURNIA E TRIBUTO AI CADUTI CIVILI E MILITARI

Percorso della Memoria

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