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ALLEGATO 3A - Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in servizio civile in Italia
ENTE
1) Denominazione e codice SU dell’ente titolare di iscrizione all’albo SCU proponente il progetto (*)
COMUNE Di GENOVA codice SU00143
2) Denominazione e codice SU di eventuali enti di accoglienza dell’ente proponente il progetto
3) Eventuali enti coprogettanti
3.a) denominazione e codice SU degli enti di accoglienza dell’ente titolare di iscrizione all’albo SCU proponente il progetto
NO
3.b) denominazione e codice SU degli enti titolari di iscrizione all’albo SCU ed eventuali propri enti di accoglienza
NO
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
4) Titolo del programma (*)
Green Generation. Percorsi di educazione allo sviluppo sostenibile
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5) Titolo del progetto (*)
REP – rispettiAMO, educhiAMO, proteggiAMO
6) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (v. allegato 1)(*)
Settore E educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport
E 11 Educazione e promozione, ambientale
7) Contesto specifico del progetto (*)
7.1) Breve descrizione del contesto specifico di attuazione del progetto (*)
Il progetto “REP - rispettiAMO educhiAMO proteggiAMO” a partire dall’obiettivo dell’agenda 2030, “Fornire un’istruzione di qualità equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti” per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile, intende promuovere opportunità di apprendimento in grado di stimolare la comunità scolastica cittadina a concorrere e sostenere un'istruzione di qualità, equa ed inclusiva a partire dai percorsi di collaborazione ad oggi avviati dal Comune di Genova.
L’ambito d’azione individuato, all’interno del quale si sviluppa il progetto, è quello definito nel piano triennale 2020-2022 per la programmazione del servizio civile universale “Accessibilità all’educazione scolastica, con particolare riferimento alle aree d’emergenza educativa e benessere nelle scuole”.
Obiettivo guida è il potenziamento della rete scuola-ente-territorio, nell’idea che il rafforzamento di percorsi sinergici tra insegnati, unità operative locali del settore, agenzie educative e comunità locale, possa produrre effetti positivi sui percorsi di crescita e sulle occasioni educative dei bambini, per ridurre disuguaglianze, e promuovere opportunità di mobilità sociale e contrastare fenomeni di dispersione scolastica.
Filo conduttore il tema dello sviluppo sostenibile, nella convinzione che attraverso l’apprendimento di nuove conoscenze e lo sviluppo di nuovi valori e di nuovi comportamenti si possono modificare stili di vita rispettosi del
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rapporto tra uomo e ambiente, dando valore alle diversità in un’ottica non solo individuale, ma anche di comunità, di cittadinanza attiva e responsabile.
Una sfida che, a partire dalla promozione di percorsi di educazione ambientale orientati allo Sviluppo Sostenibile, ha alla base la convinzione che gli stessi individui devono diventare agenti di un cambiamento sostenibile. Mai come in questi ultimi anni il tema della sostenibilità sembra essere condiviso dall’intera società, ma in molti casi però la diffusione nella cultura di massa della sostenibilità, non coincide con una cultura e una pratica reale nella quotidianità.
La sfida, che la Direzione Politiche dell’Istruzione per le Nuove Generazioni e Politiche Giovanili del Comune di Genova propone, coerentemente con le linee d’azione sviluppate dall’Ente - in ambito cittadino, in sinergia con la Direzione Politiche sociali, il Forum genovese del terzo settore e la Conferenza Cittadina Autonomie scolastiche del Comune di Genova, è quella di sviluppare politiche educative locali sostenibili attraverso la promozione e il sostegno di percorsi e progettualità inclusivi e di qualità, a partire dal sostegno e promozione di buone pratiche realizzate in ambito scolastico.
In una logica volta a rafforzare il ruolo dei servizi e delle scuole rivolte a minori tra i 6-14 anni, il progetto metterà in atto azioni per promuovere opportunità di mobilità sociale, percorsi formativi per lo sviluppo di politiche educative locali sostenibili, inclusive e di qualità, mettendo in luce buone pratiche ed esperienze.
Buone pratiche innovative a partire dall’ambito scolastico, finalizzate a coinvolgere il tessuto locale in una prospettiva di utilità sociale per la cittadinanza, di corretti stili di vita, nonché il rapporto tra scuola-comunità- istituzioni. L’individuazione di modalità innovative di coinvolgimento fra scuola e territorio è, infatti, una delle sfide del progetto.
Una sfida condivisa con gli istituti scolastici delle scuole primarie e di primo grado per:
- diffondere nella quotidianità delle nuove generazioni corretti stili di vita orientati allo sport, alla salute, alla corretta alimentazione, alla prevenzione dalle dipendenze, sviluppando consapevolezza nella scelta delle loro azioni e rinforzandone competenze etiche e capacità critiche,
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- sostenere percorsi formativi-educativi in una logica di città educante condivisi con la comunità scolastica, a partire dalla mappatura delle buone pratiche realizzate con e per le scuole,
- sviluppare, a partire dai temi dello sviluppo sostenibile, percorsi formativi integrati tra scuola infanzia, primaria e scuole di primo grado, attraverso la realizzazione di occasioni laboratoriali ed incontri a tema, per arricchire competenze, attività formative e favorire il confronto tra insegnanti, educatori, genitori,
- rinforzare le sinergie in corso tra scuola, ente Locale, Terzo settore coinvolgendo il tessuto cittadino in una prospettiva di utilità sociale per promuovere e sviluppare opportunità di apprendimento di cittadinanza, attraverso modalità innovative che possano far acquisire consapevolezza e capacità critica alle nuove generazioni nelle scelte del domani.
Una sfida a cui collaborerà anche la Direzione Politiche Sociali, sede di progettazione di servizi e interventi sociali e punto di raccordo per gli ambiti territoriali sociali, al fine di poter di individuare modelli e buone pratiche anche in relazione a tessuti sociali più fragili e con l’obiettivo di creare forti sinergie interne all’amministrazione tra settori che a vario titolo intervengono in ambito progettuale-educativo a beneficio dei più giovani. Il progetto REP intende consolidare le sinergie e le azioni progettuali nate dalla collaborazione tra la Direzione Politiche dell’Istruzione per le Nuove Generazioni e Politiche Giovanili e la Conferenza Cittadina delle Autonomie Scolastiche, a partire da una riflessione condivisa sul rapporto tra cittadino e ambiente urbano, con la consapevolezza di vivere in un delicato sistema ricco di relazioni e con il comune pensiero che l’educazione allo sviluppo sostenibile è oggi un obiettivo strategico per il presente e per il futuro della nostra città e della Terra e che non può non coinvolgere le nuove generazioni quali cittadini. Lo scenario cittadino. Il progetto nasce dai percorsi avviati dal patto per la scuola che nel 2010 ha portato all’istituzione della Conferenza Cittadina delle Autonomie Scolastiche (CCA), organismo di condivisione delle politiche educative locali e luogo di confronto con i Dirigenti Scolastici delle scuole autonome di primo grado, per sviluppare azioni di sistema scuola/istituzione/territorio e favorire progetti di intervento mirati trasversali, nel campo educativo. Momenti istituzionali d’incontro che consentano l’elaborazione e la cogestione di progetti utili all’intera comunità e che ad oggi ha prodotto linee guida in merito alla salute, la disabilità, l’accoglienza e la protezione civile, oltre che la realizzazione
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di uno Spazio virtuale dedicato alla rete delle scuole per favorire la circolarità delle informazioni ed il rafforzamento della CCA. Un confronto tra Ente Locale e CCA, che ha portato a ripensare il sistema scuola-città del Comune di Genova come città educante, dove la scuola diventa presidio locale di comunità, spazio aperto, leva di sviluppo della città; percorso in linea con altre dimensioni progettuali avviate dalla CCA. Una sinergia finalizzata a garantire le dimensioni della protezione e della promozione dell’infanzia e dell’adolescenza. Il Comune di Genova dagli anni novanta favorisce e sostiene percorsi educativi che offrano momenti importanti di socializzazione e di sviluppo delle caratteristiche di ogni persona, in modo da supportare la crescita individuale e di gruppo contemporaneamente. Inoltre la CCA ha nel tempo promosso nuove progettazioni sul territorio, collaborando con diversi interlocutori, dalle scuole alle Università, dalle Agenzie Formative al mondo economico, dove il tema dei Diritti in particolare sembra supervisionare tutte le attività messe in campo a partire dalla propria adesione alla rete delle Città riservataria della L. 285/97. Dal 2019 è attivo un Patto di Sussidiarietà tra Comune di Genova e molteplici realtà associative del Terzo settore, esito di un percorso di coprogettazione, finalizzato a valorizzare e reinterpretare l’esperienza dei Laboratori Educativi Territoriali realizzati a Genova, seguendo le linee progettuali della Legge 285/97. Percorso che ha portato all’attivazione del progetto A.C.T. “azioni cittadine territoriali per l’Infanzia e l’Adolescenza”, finalizzato a garantire le dimensioni della protezione, della prevenzione e della promozione dell’Infanzia e dell’Adolescenza, secondo quanto espresso dalla Convenzione Internazionale dei diritti dell’Infanzia, con attenzione ai suoi specifici territori locali. Lo spaccato cittadino in cui il progetto REP si colloca vede inoltre, a fronte di aspetti sociologici che disegnano una città, in cui l’indice di vecchiaia è uno dei più alti d’Italia e d’Europa e l’età media si avvicina quasi ai 50 anni, “un’effervescente realtà” in grado di stimolare progettisti e cittadinanza a una reazione costruttiva e perseverante verso obiettivi di ripresa, crescita e sviluppo, come si è potuto evidenziare anche dopo il triste evento del Ponte Morandi, che ha visto la nascita di un proliferare di attività, progettualità di rete, con un forte coinvolgimento anche delle scuole e di diverse agenzie educative pubbliche e private.
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La popolazione scolastica nella scuola primaria è rappresentata da 23.000 bambini e bambine, da 14.000 adolescenti nella scuola secondaria di primo grado e da 27.000 ragazzi e ragazze nella scuola secondaria di secondo grado. Gli Obiettivi della Strategia Europa 2020 fissano nel 10% medio il tasso di dispersione scolastica da raggiungere in Europa e mentre l’Italia, che partiva da un tasso di oltre il 20% nel 2006, si attesta intorno al 13,8% nel 2016 (ultimi dati MIUR elaborati), la Regione Liguria è stabile intorno al 12% (ricerca ARSEL 2016, ultima ricerca realizzata). Il concetto di dispersione scolastica si riferisce al quadro complessivo di incapacità-impossibilità di raggiungere il compimento dell’intero percorso di istruzione e formazione da parte di ragazzi e ragazze. Il fenomeno della dispersione scolastica è solitamente misurato attraverso l’indicatore della percentuale di giovani che a 19 anni non hanno conseguito il titolo di studio o di formazione professionale corrispondente alla chiusura del percorso. Differente è il caso del vero e proprio abbandono scolastico, che riguarda un numero più ristretto di bambini e ragazzi. L’abbandono viene segnalato dalle scuole come inadempienza dell’obbligo di istruzione presso l’U.O. Sistema Scolastico Cittadino, che ha il compito di vigilanza sull’adempimento, direttamente dal Sindaco. All’Ufficio vengono segnalati i casi relativi agli studenti sotto i sedici anni (obbligo di istruzione), mentre per i casi relativi agli anni successivi le scuole segnalano direttamente alla Città Metropolitana. I casi segnalati nell’arco dell’anno 2016/17 sono 92 in totale, di cui 54 hanno abbandonato durante l’anno scolastico e 38 al termine dell’anno scolastico non si sono ripresentati a scuola l’anno scolastico successivo; 53 di questi casi sono studenti di cittadinanza non italiana. Consapevoli che il contrasto alla dispersione scolastica, quanto l’innesto di comportamenti mirati a corretti stili di vita, inizia con azioni di prevenzione fin dalla prima infanzia e con azioni rivolte a sostenere le scuole in termini di formazione del personale e laboratori mirati al potenziamento dell’offerta formativa, il Comune di Genova si è impegnato nella ricerca bandi e nella predisposizione e gestione di progetti specifici in questo campo. Nello specifico attraverso la Direzione delle Politiche dell’Istruzione per le Nuove Generazioni e Politiche Educative investito su alcuni temi importanti, come quello della tutela della salute dei bambini e dei più giovani, e lo sviluppo di un’offerta formativa cittadina di laboratori e attività formativa per le scuole di tutta la città sui temi dell'inclusione e dei diritti dell'infanzia e dell’adolescenza, attraverso molteplici progettualità e finanziamenti.
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Inoltre grazie al suo Servizio di Ristorazione Scolastiche che costruisce menu di qualità, vengono effettuati laboratori di educazione alimentare. Nell’anno scolastico 2018-2019 sono stati svolti laboratori in 63 scuole che hanno coinvolto circa 2.000 ragazzi. Il servizio ha anche partecipato al progetto regionale di recupero del cibo, che si prefigge lo scopo di favorire nei bambini e negli studenti la diffusione di una cultura volta alla solidarietà e alla tolleranza, ridurre gli sprechi e la produzione dei rifiuti, rispettare l’ambiente e operare scelte quotidiane improntate allo sviluppo sostenibile. La Direzione delle Politiche dell’Istruzione attraverso varie collaborazioni ha inoltre messo in campo programmazioni e realizzazione di progetti di prevenzione delle dipendenze, tra cui il percorso avviato con l’ASL 3, per promuovere uno strumento di comunicazione che raccoglie, in maniera sintetica, organica e completa, le conoscenze frutto della evidenza scientifica, dell’esperienza professionale sul campo e del lavoro quotidiano nella lotta alle dipendenze in qualunque maniera declinate, pensato per i giovani in modo da portare una informazione corretta semplice e lineare, passando anche attraverso il lavoro di rete con le famiglie e le insegnanti. Coordinatore di progetto il Centro Scuole e Nuove Culture (CSNC). Centro nato nel 2000, in seguito a specifico protocollo di intesa con l'Ufficio scolastico per la Liguria del MIUR e l'Università di Genova, opera il Centro Scuole e Nuove Culture (CSNC), della Direzione Politiche dell’Istruzione per le Nuove Generazioni e Politiche Giovanili del Comune di Genova per l'offerta di laboratori e formazione alle scuole di tutta la città sui temi dell'inclusione e dei diritti dell'infanzia. Attualmente, il Centro coordina un servizio di mediazione interculturale nelle scuole pubbliche della città che ogni anno lavora su una tematica specifica e che favorisce la realizzazione di progetti che facilitino il rispetto tra le persone e la comunità scolastica e umana a cui fanno da cornice numerosi accordi tematici stati stipulati dalla CCA con Associazioni culturali operanti in città su diversi temi. Tra le collaborazioni il Centro Documentale “Conterno Degli Abbati”, in rete con l’Istituto Degli Innocenti e con il sistema delle Biblioteche di Genova. La situazione di partenza. Processi e collaborazioni che hanno prodotto nel tempo esperienze, sperimentazioni, progetti e lo sviluppo di percorsi formativi educativi. Buone pratiche che la Direzione Politiche dell’Istruzione per le Nuove Generazioni e Politiche Giovanili del Comune di Genova, attraverso il progetto REP intende documentare a partire dalle opportunità formative sviluppate in relazione ai temi dello sviluppo sostenibile, del rapporto ambiente-
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cittadino, dei temi di cittadinanza attiva. Verrà realizzata una mappatura con l’obiettivo di mettere a sistema la ricchezza delle esperienze ad oggi maturate in ambito scolastico e riformularne una lettura, condivisa tra scuola, ente e territorio in termini di sviluppo sostenibile, di trasferibilità e di utilità sociale e di contrasto a forme di esclusione e di dispersione scolastica, a partire da quelle zone più fragili per rinforzarne la filiera educativa, e raggiungere zone e luoghi della città dove per molto tempo si svolge il percorso di crescita di bambini e ragazzi, ma in cui è difficile costruire filiere. Una ricchezza di buone pratiche che in una logica di continuità educativa e di trasferibilità tra ordini e gradi della comunità scolastica, famiglie e territorio, possa come risultato atteso a medio lungo termine, facilitare anche lo sviluppo di percorsi educativi, informativi, formativi in grado di produrre un impatto positivo sui comportamenti di autotutela e di rispetto nelle nuove generazioni facilitando percorsi di opportunità anche per i soggetti più fragili. Gli indicatori, in relazione all’obiettivo di mettere a sistema quanto esistente e creare sviluppare rinforzare nuove e vecchie sinergie, saranno riferibili in una prima fase a documentare, mappare azioni e processi di valore educativo, delle scuole primarie e di primo grado. Si porrà particolare attenzione a quelli inerenti la promozione di corretti stili di vita, per realizzare una proposta di attività di autoprotezione e di corretta informazione su alcuni temi di tutela della salute, di cittadinanza e di protezione dei minori. Va inoltre sottolineato che, nell’identificazione degli indicatori, si è tenuto conto che modificare lo stile di vita è un processo lungo e costante, dal momento che i benefici non si avvertono nel breve, ma nel medio e lungo termine, pertanto gli indicatori faranno riferimento l’empowerment dei singoli e delle comunità e più precisamente andranno a misurare le occasioni di apprendimento finalizzate al miglioramento delle abilità, agli aspetti di tutela della salute, della cittadinanza attiva ed al rinforzo ed aggiornamento del processo di comunicazione sul filone dell’ambiente con e per le scuole. Le azioni previste in cui i giovani operatori volontari potranno dare un prezioso contributo si rivolgeranno al territorio del Comune di Genova, con azioni trasversali sulle scuole primarie e secondarie di primo grado di tutti i Municipi, con una particolare attenzione allo sviluppo di proposte e attività laboratoriali, informative, esperienziali, nelle scuole situate in zone ad alta complessità socio-economica, in una logica di trasferibilità di buone pratiche orientate a sostenere, situazioni di fragilità, a potenziare il capitale sociale delle famiglie, l’arricchimento del contesto culturale, il rafforzamento dei percorsi di inclusione attiva.
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7.2) Destinatari del progetto (*)
I destinatari del progetto sono i bambini e gli studenti della città frequentanti le scuole primarie e secondarie di primo grado di tutti i Municipi, con una particolare attenzione a quelle scuole situate in zone ad alta complessità socio-economica che presentano una maggiore fragilità o un più alto rischio di dispersione scolastica. Saranno coinvolti nelle attività territoriali organizzate con le scuole e nei centri educativi circa 1.600 studenti: 800 studenti della scuola primaria, 800 scuola secondaria di primo grado. L'intervento sarà ripartito tra scuola primaria e secondaria al fine di offrire laboratori orientati alla promozione del benessere scolastico ed altri più centrati all'acquisizione diretta delle competenze. Classe 11-13 anni: in questa classe di età la diminuzione complessiva è pari al 2,6% e interessa sette Municipi su nove: Centro Ovest (-8,0%), Levante (-6,9%), Bassa Valbisagno (-6,6%), Ponente (-4,8%), Medio Levante (-4,3%), Media Valbisagno (-2,1%) e Valpolcevera (-0,5%). Negli anni di calo demografico cittadino le presenze straniere hanno contribuito a sostenere l’andamento della popolazione genovese. L’incidenza della popolazione straniera residente è aumentata sensibilmente passando dal 2,6% del 2001 al 7,6% del 2011 al 9,50% del 2015. La popolazione di cittadinanza non italiana, notevolmente più giovane di quella italiana, ha contribuito ad allentare un po’ un indice di vecchiaia estremamente allarmante e comunque molto al di sopra della media nazionale, già alta a livello europeo. Classe 6-10 anni: questa classe di età registra a livello cittadino una diminuzione dell’1,8%. La diminuzione interessa tutti i Municipi ad eccezione del Centro Est dove si registra un incremento del 2,9%. L’alta percentuale di presenza di bambini di cittadinanza straniera, più alta della media generale della popolazione, fa pensare a un fenomeno ormai radicato e stabile. Sempre più frequentemente i bambini e i ragazzi di origine straniera presenti a scuola sono nati in Italia: per la prima volta dal 2016 si è infatti superato il 50% di nati in Italia anche nella scuola primaria, dopo che ormai da anni il dato sui servizi 0-6 anni supera il 90%. La scuola oggi non può più pensare agli stranieri solo in termini di pur doverosa accoglienza o di progetti per l’inclusione e il diritto allo studio: si tratta di azioni necessarie, che partono tuttavia da un’analisi legata prevalentemente ai bisogni e alle mancanze, che rischia di prolungare elementi di discriminazione, anziché risolverli definitivamente. La dimensione interculturale è viceversa un orizzonte che, innanzitutto, parte dalla stimolante analisi di quale apporto positivo i nuovi cittadini stanno fornendo alla scuola e alla città tutta. Le lingue parlate nelle scuole di Genova sono
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oltre 100 e abbiamo in città circa 25.000 ispanofoni. Le lingue più parlate sono, dopo lo spagnolo, l’albanese, l’arabo e il rumeno. Il progetto porrà particolare attenzione alle zone dove essi risiedono e vanno a scuola: Valpolcevera, Centro Ovest e Valbisagno. Pertanto si collaborerà in particolar modo con le scuole che sono situate nelle zone dove c’è la percentuale più alta della popolazione scolastica residente, che parallelamente presenta una maggiore densità di popolazione e spesso anche caratteristiche di un vivace associazionismo attivo nonostante siano presenti varie caratteristiche di affaticamento sociale tipico delle periferie. Beneficiari tutti coloro i quali saranno favoriti dal risultato finale: le famiglie degli studenti, gli insegnanti (con un ruolo anche attivo propositivo) e l’intera comunità scolastica, i cittadini che a vario titolo saranno coinvolti negli eventi e in un’ottica di lungo periodo l’intera comunità locale che si avvantaggerà delle occasioni di cittadinanza attiva promosse dalle scuole, in una logica anche di peer education. Il territorio cittadino e i suoi abitanti potranno beneficiare a medio lungo termine delle ricadute delle attività volte a promuovere nuovi stili di vita, nei confronti della persona e dell’ambiente, cambiando i comportamenti che possono diventare sempre più rispettoso verso se stessi, gli altri e il territorio.
Gli alunni iscritti nelle scuole statali da 3 a 14 anni sono oltre 37.000 (dati iscrizioni ISA 2019/20), oltre 1.500 hanno delle disabilità per cui hanno il riconoscimento della legge 104 e parlano oltre 100 lingue. Il progetto porrà inoltre particolare attenzione alle fasce di età più soggette a possibili rischi su temi specifici, come ad esempio: - il fenomeno delle dipendenze, si pensi infatti a come il consumo di alcol in Italia stia cambiando: meno bicchieri
durante il pasto, molti di più "occasionali". Nella fascia di età giovanile si verifica il cosiddetto "binge drinking", cioè l’assunzione di numerose unità alcoliche al di fuori dei pasti in un breve arco di tempo: nel 2016 questo fenomeno ha riguardato il 17% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età. Come testimoniato dalla comunità scientifica sono infatti sempre più numerosi i giovanissimi che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcoliche, è in forte aumento l’utilizzo in fasce di età sempre più giovani. Con il Dipartimento della salute mentale di Genova, ASL3, il Sert e le Politiche sociali, che da anni operano a favore dei giovani per prevenire il preoccupante fenomeno della dipendenza, verranno pertanto attivate delle iniziative di sensibilizzazione sul tema;
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- il rapporto conflittuale con il cibo (particolarmente preoccupante nei giovani, soprattutto nelle ragazze) o aspetti come la cura e la corretta relazione con il proprio corpo, dagli stili di vita, all’igiene dentale e all’alimentazione.
8) Obiettivo del progetto (*)
Descrizione dell’obiettivo con l’indicazione del peculiare contributo alla piena realizzazione del programma (*)
Riferimenti
Agenda 2030 -Obiettivo N. 4
Attivare e stimolare le comunità scolastiche per concorrere al conseguimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile, con
particolare riguardo all’ISTRUZIONE
DI QUALITÀ in modo da assicurare un'istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e programmare opportunità di
apprendimento per tutti.
Ambito d’azione - punto G del paragrafo 5 del piano triennale 2020-2022 per la programmazione del servizio civile
universale: “Accessibilità all’educazione scolastica, con particolare riferimento alle aree d’emergenza educativa e
benessere nelle scuole”.
Settore E area d’intervento E11 -Educazione promozione ambientale
I seguenti obiettivi si sviluppano nella volontà di rinforzare e sviluppare sinergie, a partire dagli ambiti istituzionali interni
alla C.A. e con le scuole, per produrre effetti positivi sui percorsi di crescita e sulle occasioni educative dei bambini, nella
convinzione che una comunità con una ricchezza educativa, con un accesso alla formazione, ai percorsi per contrastare
presupposti alla disoccupazione, è una comunità più forte, rinsaldata nel senso civico, con potenzialità maggiori per la
sua una città.
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Obiettivo generale/finalità
Obiettivo specifico Indicatori Situazione di partenza
Risultati attesi
Obiettivo A dare continuità a proposte già in essere incentrate sul tema di sviluppo sostenibile e cittadinanza attiva, per contrastare la dispersione scolastica, a partire dalle azioni progettuali che la Direzione propone per le scuole primarie e secondarie di primo grado, mantenendo vivo il rispetto per l’ambiente e valorizzando le buone pratiche innovative locali.
A1 attivare momenti di confronto con i docenti per una programmazione condivisa di attività per promuovere la realizzazione di momenti formativi-educativi a partire dalla promozione nei giovani di corretti stili di vita e dall’individuazione di buone pratiche per contrastare fenomeni di dispersione scolastica.
1. N° proposte laboratoriali condivise da realizzarsi tramite focus group in presenza o a distanza
< 3
>3
A2 rafforzare le collaborazioni tra servizi comunali dedicati alla riduzione delle differenze di accesso allo studio e l’accoglienza dell’altro in modo più dinamico e integrato
1. N° proposte realizzate in sinergia con altri soggetti interni all’ente
1
>3
A3 Realizzare uno spazio virtuale dedicato alle scuole (6/14 anni) attraverso l’elaborazione di schede progettuali, pubblicazioni tematiche e materiali informativi, a partire dai temi dell’educazione
1. N° schede realizzate (documenti dei progetti in essere, documentazione e bibliografie realizzate)
0
>10
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ambientale. Spazio finalizzato a facilitare l’accesso ad esperienze/testimonianze, sviluppo di nuove opportunità formative, in funzione anche dell’attivazione di possibili azioni coordinate
Obiettivo B educare le nuove generazioni alla consapevolezza di come le nostre scelte quotidiane possano incidere sul futuro della nostra città e della terra
B1 promuovere percorsi di sensibilizzazione a favore delle nuove generazioni sui temi dell’ecosostenibilità e di cittadinanza attiva a partire dalle scuole primarie e secondarie di primo grado, attraverso la realizzazione di presentazioni multimediali e di strumenti in rete, ricerca, studio e analisi dei dati con e per le scuole, su attività e laboratori inerenti il filone dell’ambiente.
1. un dossier, (documenti e video delle esperienze messe in atto dall’U.O. Sistema educativo e scolastico cittadino con la partecipazione delle scuole
0 1 dossier n. pubblicazioni pagine web (blog, facebook, strumenti web...)
B2 programmare con le associazioni del Patto di sussidiarietà iniziative laboratoriali all’aperto orientate allo sviluppo di “senso critico” ai consumi e al rispetto dei beni comuni, che prevedano il coinvolgimento attivo dei
1. N° iniziative all’aperto in spazi o di incontri telematici esperienziali che hanno coinvolto attivamente la
0 >2
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minori in attività di valorizzazione di orti urbani, spiagge, piazze e giardini
fascia di età 6-14 anni
Obiettivo C favorire la crescita di futuri cittadini socialmente impegnati a promuovere e sviluppare comportamenti di tutela della salute, di uso consapevole delle risorse naturali, del rispetto del diverso e degli altri
C1 implementare le attività di scambio e coinvolgimento dei giovani a rischio di abbandono scolastico nelle attività e progetti in essere di cui il Comune di Genova è partner o capofila in un’ottica di peer education, per favorire la diffusione di una “coscienza” ambientale e modelli positivi tra i giovani
1. N° ragazzi a rischio dispersione coinvolti
0 2
C2 promuovere proposte informative-formative orientate alla salute, alla corretta alimentazione, alla prevenzione dalle dipendenze, alla prevenzione di atti violenti, sia di genere che legati a fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo…
1. N° attività laboratoriali a tema realizzati 2. N° campagne informative con strumenti digitali a tema promosse 3. N° documenti di valutazione da parte degli alunn* sulle azioni e sui processi in atto
0 0 0
>3 >3 >3
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9) Attività con relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari e altre risorse impiegate nel progetto (*)
9.1) Complesso delle attività previste per il raggiungimento dell’obiettivo (*)
Di seguito descriviamo le attività che si realizzeranno, per il raggiungimento degli obiettivi, in cui gli operatori volontari
verranno attivati. Ovviamente saranno anche misurate su interessi, competenze e attenzioni che i giovani vorranno
mettere in gioco. Questo aspetto sarà quindi oggetto di monitoraggio durante l’intero progetto, come da sistema
presentato in fase di accreditamento.
Alcune delle attività saranno comuni per tutti i ragazzi, altre saranno riferibili alle singole sedi di realizzazione in cui
verrà prestato servizio civile, come riportato al fondo di ogni cella nella colonna attività.
Obiettivo generale/finalità
Obiettivo specifico Attività di progetto
Obiettivo A dare continuità a proposte già in essere incentrate sul tema di sviluppo sostenibile e cittadinanza attiva, per contrastare la dispersione scolastica, a partire dalle azioni progettuali che la Direzione propone per le scuole primarie e secondarie di primo grado, mantenendo vivo il rispetto per l’ambiente e valorizzando le buone
A1 attivare momenti di confronto con i docenti e con gli operatori delle attività extrascolastiche per una programmazione condivisa di attività, per promuovere la realizzazione di momenti formativi-educativi a partire dalla promozione nei giovani di corretti stili di vita e dall’individuazione di buone pratiche per contrastare fenomeni di dispersione scolastica
1a Realizzazione un programma comune di iniziative tra Ente, Terzo settore coinvolto nel patto di sussidiarietà ACT e CCA per promuovere l’ampliamento delle nuove conoscenze e renderle maggiormente accessibili anche a situazioni di fragilità. sede di realizzazione: Centro Scuole e Nuove Culture
A2 rafforzare le collaborazioni tra servizi comunali dedicati alla riduzione delle differenze di accesso allo studio e l’accoglienza dell’altro in modo più
2a Elaborazione di proposte congiunte, per facilitare l’accesso alle opportunità formative educative,
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pratiche innovative locali
dinamico e integrato attraverso tavoli di confronto e scambio di attività in essere per creare plus valore sedi di realizzazione: Centro Scuole e Nuove Culture Direzione politiche sociali
A3 realizzare uno spazio virtuale dedicato alle scuole (6/14anni) attraverso l’elaborazione di schede progettuali, pubblicazioni tematiche e materiali informativi, a partire dai temi dell’educazione ambientale. Spazio finalizzato a facilitare l’accesso ad esperienze/testimonianze, sviluppo di nuove opportunità formative, in funzione anche dell’attivazione di possibili azioni coordinate.
3a Elaborazione di schede tematiche, pubblicazioni e materiali informativi, a beneficio delle scuole relative a buone pratiche già in essere in ambito scolastico, a partire dai temi dell’educazione ambientale.
Sede di realizzazione: Centro Scuole e Nuove Culture
Obiettivo B educare le nuove generazioni alla consapevolezza di come le nostre scelte quotidiane possano incidere sul futuro della nostra città e della terra
B1 promuovere percorsi di sensibilizzazione a favore delle nuove generazioni sui temi dell’ecosostenibilità e di cittadinanza attiva a partire dalle scuole primarie e secondarie di primo grado, attraverso la reazione di presentazioni multimediali e di strumenti in rete, ricerca, studio e analisi dei dati con e per le scuole, su attività e laboratori inerenti il filone dell’ambiente.
1b Realizzazione di presentazioni multimediali dedicati a bambini e giovani adolescenti, attraverso i nuovi strumenti social (facebook, istagram...) Presentazioni di ricerche e studio a favore dei docenti, operatori del Terzo settore e delle famiglie sedi di realizzazione: - Direzione Politiche Sociali
- Centro Scuole e Nuove Culture
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B2 programmare con il Terzo Settore e con le scuole iniziative laboratoriali orientate allo sviluppo di “senso critico” ai consumi e al rispetto dei beni comuni, che prevedano il coinvolgimento attivo dei minori in attività di valorizzazione di orti urbani, spiagge, piazze e giardini
2b Realizzazione di iniziative all’aperto e in spazi pubblici per la cura dei beni comuni con il coinvolgimento attivo della fascia di età 6-14 e della comunità sedi di realizzazione: - Direzione Politiche Sociali
- Centro Scuole e Nuove Culture
Obiettivo C favorire la crescita di futuri cittadini socialmente impegnati a promuovere e sviluppare comportamenti di tutela della salute, di uso consapevole delle risorse naturali, del rispetto del diverso e degli altri
C1 implementare le attività di scambio e coinvolgimento dei giovani a rischio di abbandono scolastico nelle attività e progetti in essere di cui il Comune di Genova è coinvolto, come capofila o partner e con soggetti che collaborano attraverso convenzioni in un’ottica di peer education, per favorire la diffusione di una “coscienza” ecologica e modelli positivi tra i giovani
1c Realizzazione di laboratori peer to peer per favorire la diffusione di una “coscienza” ambientale e attivare forme di protagonismo giovanile a rinforzo o sviluppo delle singole competenze. sedi di realizzazione: - Direzione Politiche Sociali
- Centro Scuole e Nuove Culture
C2 promuovere proposte informative-formative orientate alla salute, alla corretta alimentazione, alla prevenzione dalle dipendenze, alla prevenzione di atti violenti, sia di genere che legati a fenomeni come il bullismo e cyberbullismo…
2c Promozione campagne informative sui temi di tutela della salute e del rispetto dei beni comuni, del valore della diversità 3c Declinazione in linguaggio giovanile di quanto appreso 4c Realizzazione di eventi ed iniziative cittadine per promuovere i corretti stili di
18
vita nell’Infanzia e nell’Adolescenza sedi di realizzazione: - Direzione Politiche Sociali
- Centro Scuole e Nuove Culture
9.2) Tempi di realizzazione delle attività del progetto descritte al punto 9.1) (*)
Tempi delle attività al punto 9.1, con diagramma di Gant
Mensilità
Obiettivo specifico 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Ambientamento studio conoscenza - Formazione specifica
A1 attivare momenti di confronto con i docenti della formazione specialistica, con gli operatori del Terzo Settore per una programmazione condivisa.
A2 rafforzare le collaborazioni tra servizi comunali dedicati alla riduzione delle differenze di accesso allo studio, all’ambiente e alla protezione civile.
A3 realizzare uno spazio virtuale dedicato alle scuole (6/14 anni) attraverso l’elaborazione di schede progettuali tematiche
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B1 promuovere percorsi di sensibilizzazione a favore e da parte delle nuove generazioni sui temi dell’ecosostenibilità e di cittadinanza attiva …
B2 programmare azioni laboratoriali orientate allo sviluppo di “senso critico” ai consumi e al rispetto dei beni comuni, che prevedano il coinvolgimento attivo dei minori …
C1 implementare le attività di scambio e coinvolgimento dei giovani a rischio di abbandono scolastico nelle attività dei progetti in essere …
C2 diffondere e sensibilizzare i più giovani sui corretti stili di vita …
tutoraggio
9.3) Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto (*)
1) Gli operatori volontari svolgeranno una funzione di “competenza” in relazione alla ricerca documentale, alla stesura di schede progettuali e alla realizzazione di video e di documentazione.
2) Il ruolo degli operatori volontari sarà quello di collaborare ai percorsi esperienziali proposti dai progetti in corso nell’U.O. Sistema scolastico ed educativo cittadino e di partecipare alle attività in modo attivo e propositivo.
20
3) Gli operatori volontari collaboreranno alle azioni necessarie alla realizzazione di strumenti utili alla connessione tra Terzo Settore, partner di progettazioni specifiche, scuole statali e servizi comunali (educativi e sociali) e avranno anche un ruolo di facilitatori della comunicazione tra pari.
Le attività, in una logica di peer education, potranno essere svolte anche presso le sedi scolastiche oggetto delle attività o presso le sedi del territorio dove avranno luogo le attività extrascolastiche. Anche il supporto alle attività delle Politiche sociali si potrà articolare in spazi diffusi sul territorio comunale, sede di realizzazione dei progetti del settore.
Complesso delle attività di cui al punto 9.1
Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari le attività al punto 9.1. saranno le medesime per entrambe le
sedi di progetto
1a Realizzazione un programma comune di iniziative tra Ente, CCA e ACT per promuovere l’ampliamento delle nuove conoscenze e renderle maggiormente accessibili anche a situazioni di fragilità.
1. Supporto alle attività di segreteria (calendarizzazione incontri - circolarità delle comunicazioni, invio documentazione propedeutica agli incontri...)
2. Partecipazione agli incontri di staff con funzioni anche propositive
3. Supporto alle attività di pianificazione 4. Condivisione degli strumenti e della metodologia ai
fini di una loro applicazione coerente e della costruzione di un linguaggio comune tra i diversi attori
2a Elaborazione di proposte congiunte per facilitare l’accesso alle opportunità formative educative, attraverso tavoli di confronto e scambio di attività in essere per creare plus valore
1. Partecipazione con funzioni di verbalizzazione durante gli incontri con insegnanti ed educatori
2. Partecipazione attiva ai momenti di confronto per la formulazione di proposte
3a Elaborazione di schede tematiche, pubblicazioni e materiali informativi, a beneficio delle scuole relative a buone pratiche già in essere in ambito scolastico, a partire dalle buone
1. Attività di ricerca e raccordo con le scuole ed elaborazione di sintesi delle schede in collaborazione con gli operatori di riferimento
2. Raccolte di testimonianze che documentano le buone pratiche del territorio cittadino e nazionale
21
pratiche in corso sui temi dell’educazione ambientale.
affiancando gli strumenti tradizionali di approccio diretto a quelli digitali
1b Realizzazione di presentazioni multimediali dedicati a bambini e giovani adolescenti, attraverso i nuovi strumenti social (facebook, istagram...) Presentazioni di ricerche e studio a favore dei docenti e delle famiglie
1. Partecipazione agli incontri di programmazione di redazione
2. Supporto alla gestione dei canali social 3. Collaborazione e/o realizzazione di cataloghi e
prodotti multimediali
2b Realizzazione di iniziative di cittadinanza attiva all’aperto e in spazi pubblici per la cura dei beni comuni con il coinvolgimento attivo della fascia di età 6-14 e della comunità
1. Partecipazione attiva all’individuazione delle iniziative e supporto della realizzazione di materiali promozionali
1c Realizzazione di laboratori peer to peer per favorire la diffusione di una “coscienza” ambientale e attivare forme di protagonismo giovanile a rinforzo o sviluppo delle singole competenze.
1. Supporto all’ideazione e progettazione di percorsi di peer education
2. Autovalutazione delle proprie competenze raggiunte ed eventuale sperimentazione nel ruolo di peer
2c promozione campagne informative sui temi di tutela della salute e del rispetto dei beni comuni, del valore della diversità
1. Supporto alla promozione divulgazione di campagne informative e alla raccolta di materiale documentativo
3c aggiornamento sui temi trattati con insegnati e docenti
1. Supporto alle attività organizzative e partecipazione ai momenti informativi
4c realizzazione di eventi ed iniziative cittadine per la promuoverei corretti stili di vita nell’l’Infanzia e nell’Adolescenza
1. Partecipazione attiva e supporto organizzativo alla realizzazione di eventi
22
9.4) Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività progettuali previste (*)
Numero
(figure)
Ruolo Caratteristiche
(titolo studio,
esperienze
precedenti…)
Attività in cui
viene
coinvolto
1 responsabile
Unità
Organizzativa
Sistema
Scolastico ed
Educativo
Cittadino
coordinamento e
gestione complessiva
del progetto
Laurea in Filosofia,
Università di Genova
dott. master
Tecniche di gestione
dei conflitti,
conduzione di gruppo,
aspetti giuridici della
società interculturale
in tutte le fasi di
programmazione e
pianificazione di
coordinamento
delle iniziative
n 2 funzionari Funzionario tecnico
educativo Centro Scuole e Nuove Culture
Laurea in lettere,
specializzazione in
orientamento
professionale,
bibliotecaria,
Responsabile a livello
di struttura
Coordinamento
equipe di lavoro
Funzionario tecnico
servizi socio educativi
e culturali
Laurea magistrale in
direzione dei Servizi
Sociali - master in
criminologia
Coordinamento
delle attività della
sede Direzione
Politiche Sociali
23
9.5) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto (*)
Le risorse utili per la realizzazione del progetto sono varie e saranno messe a disposizione dei ragazzi per
l’espletamento dei loro compiti:
N. 6 computer con connessione ad Intranet ed Internet, programmi grafici, tra cui photoshop,
N. 1 scanner,
1 masterizzatore,
2 stampanti,
2 fotocamere digitali,
2 Tv con videoregistratore e DVD
Presso il Centro Scuole Nuove Culture:
1 aula per la formazione: con sedute mobili
1 sala laboratoriale: con tappeti e cuscini anche per attività a terra, meno formali
1 sala conferenze: uno spazio attrezzato con sedie, tavoli, videoproiettore, impianto audio
1 Centro Documentale - biblioteca con spazi per la consultazione di testi
La banca dati delle buone pratiche, KIT in quattro passi per l’azione educativa e altri prodotti per le attività educative
n 2 Referenti
amministrativa
Collaboratrice
amministrativa
Diploma Accompagnamento
amministrativo
Funzionario tecnico
amministrativo
Laurea in Servizio
Sociale
Gestione e
supporto
amministrativo alle
attività della sede
Direzione politiche
Sociali
24
10) Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio
Disponibilità a prestare servizio esterno per esigenze di servizio, nelle sedi coinvolte nel progetto (spazi urbani aperti,
centri educativi, scuole statali e comunali, sedi di attività formative laboratoriali messe a disposizione dal Terzo Settore
in convenzione con il Comune di Genova o nell’ambito di partenariati attivi) per realizzare esperienze di osservazione e
compartecipazione sulle attività direttamente sul campo e per eventi aperti alla città.
Flessibilità di orario, occasionalmente in giorni festivi.
Disponibilità a svolgere trasferte eventuali, per la partecipazione a iniziative formative o per narrare le proprie esperienze
a gruppi giovanili.
11) Eventuali altri requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto
12) Eventuali partner a sostegno del progetto
Istituto Comprensivo Teglia
Associazione temporanea di scopo A.C.T. “Azioni cittadine territoriali per l’Infanzia e l’Adolescenza”, finalizzato a garantire
le dimensioni della protezione, della prevenzione e della promozione dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Associazione Forum Genovese del Terzo Settore, rete (di terzo livello) di enti non profit formata da più di 40 organizzazioni.
Il FTS ha maturato nel percorso di questi ultimi anni la consapevolezza che il valore della solidarietà che accomuna tutte le
sue componenti (imprenditoriali e associative, laiche e religiose, del lavoro e del volontariato) costituisce la sintesi della
sussidiarietà che ha come diretto riferimento il dettato costituzionale che valorizza le formazioni sociali. Si evidenzia inoltre che il progetto si avvarrà della collaborazione della rete delle scuole cittadine attraverso la CCA,
Conferenza Cittadina delle Autonomie Scolastiche, (privo di C.F.) quale organismo di consultazione e luogo di confronto
con i Dirigenti Scolastici delle scuole autonome di primo grado sulle politiche educative locali
25
Ente e cod. fiscale Attività Apporto all’attività
Istituto Comprensivo Teglia
Codice Fiscale
80048190104 –
implementare le attività di scambio e coinvolgimento dei giovani a rischio di abbandono scolastico nelle attività e progetti in essere di cui il Comune di Genova è coinvolto, come capofila o partner e con soggetti che collaborano attraverso convenzioni in un’ottica di peer education, per favorire la diffusione di una “coscienza” ecologica e modelli positivi tra i giovani
compartecipazione alla realizzazione di iniziative formative a favore degli studenti e disponibilità a far partecipare i volontari alle proposte formative, culturali e on the job, offerte agli alunni 6/14 anni nell'ambito delle attività che si andranno a progettare nelle aree tematiche che riguardano ambiente, ecologia, cittadinanza e corretti stili di vita anche con il Terzo Settore
ASSOCIAZIONE FORUM GENOVESE DEL TERZO SETTORE
CF 95145950101
Realizzazione di un programma comune di iniziative tra Ente, CCA e la rete ACT per promuovere l’ampliamento delle nuove conoscenze e renderle maggiormente accessibili anche a situazioni di fragilità.
coinvolgimento attivo della rete nella ideazione promozione e realizzazione delle iniziative individuate
CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI
13) Eventuali crediti formativi riconosciuti
no
26
14) Eventuali tirocini riconosciuti
SI Convenzione Tirocinio Curricolare tra il Comune di Genova e l’Università degli Studi di Genova
15) Attestazione/certificazione delle competenze in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio (*)
SI Attestato specifico
L’attestato focalizza l’attenzione sulle competenze sociali e civiche raggiunte dagli operatori volontari nell’arco dei 12 mesi
di servizio. Competenze e strumenti utili per partecipare appieno alla vita civile a partire dalle competenze chiave di
cittadinanza.
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI
16) Sede di realizzazione (*)
Le sedi che verranno utilizzate per la formazione generale degli operatori volontari, a seconda del tipo di incontro, sono
tutte in capo al Comune di Genova, e qui riportate:
- Auditorium S. Agostino “Museo di Architettura e Scultura Ligure” - Piazza Sarzano 35 r
- Sala Chierici, Sala Lignea Biblioteca Berio, Via del Seminario 16
- Sede Informagiovani, Palazzo Ducale 24 r
- Salone di Rappresentanza, Palazzo Tursi, Via Garibaldi 9
- Auditorium Matitone, Via di Francia 1
Per eventuali cambiamenti che potranno sopraggiungere, il Comune di Genova comunicherà il cambio di sede prima della
pubblicazione del bando di selezione degli operatori volontari di servizio civile. Come da circolare 9 dicembre 2019.
27
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI
17) Sede di realizzazione (*)
Spazi Centro Scuole e Nuove Culture via della Fava Greca. N.8
Sala Chierici, Sala Lignea Biblioteca Berio, Via del Seminario 16
Per eventuali cambiamenti che potranno sopraggiungere, il Comune di Genova comunicherà il cambio di sede prima della
pubblicazione del bando di selezione degli operatori volontari di servizio civile, come da indicazioni circolare 9 dicembre
2019.
18) Tecniche e metodologie di realizzazione (*)
Le modalità della formazione che si intende adottare corrispondono a un mix tra la didattica formale, sui temi, e un
approccio formativo “sul campo”, di tipo esperienziale, a partire dai servizi in cui si è inseriti e le mansioni svolte.
Importante diventa quindi la lettura insieme a olp e formatori degli apprendimenti e delle esperienze vissute, oltre
all’arricchimento che le conoscenze e gli studi dei singoli operatori volontari potranno essere condivise con i compagni, in
forma di comunicazione orizzontale.
In particolare elenchiamo alcune tecniche e strumenti che saranno adottati:
Formazione d’aula con sussidi didattici: slide, lucidi, schede, video, personal computer, formazione a distanza
Testimonianze di educatori ed esperienze utili al progetto
Attività di simulazioni e role playing
Lavori di gruppo ed esperienze laboratoriali
Percorsi di condivisione e riflessione on the job
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Utilizzo di strumenti pedagogici creati dal Centro Scuole Nuove Culture (es. Carte del viandante, Kit…) anche con contributi
di chi ha svolto servizio civile negli anni precedenti
Racconti peer to peer tra i giovani delle competenze applicate o applicabili nel progetto.
19) Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo(*)
Modulo Contenuto Durata
Le Politiche Giovanili del Comune di Genova. Panoramica esperienze.
Le buone pratiche, progettualità e linee guida riconducibili alle misure attive sul territorio, cittadinanza attiva del Comune di Genova
4 ore
Presentazione del Centro Scuole e Nuove Culture:
La storia e la composizione del gruppo di lavoro, i percorsi progettuali e “lo sguardo interculturale”, quale sfondo integratore delle esperienze realizzate e in corso.
2 ore
La documentazione e la banca dati delle buone pratiche:
Atlante e portale CCA. Le informazioni e la comunicazione: il sito, la mailing list, l’adesione e la creazione di eventi. Il lavoro di rete interistituzionale e di creazione di una comunità locale
2 ore
29
Intercultura e Immigrazione: incontri che cambiano la città
Illustrazione esperienze pedagogiche
sulle tematiche relative all'educazione
alla mondialità in una vera e propria
forma di didattica interculturale
2 ore
Il lavoro di rete
Elementi essenziali del lavoro di Rete, metodologie e buone pratiche nazionali e progetti realizzati dalla Direzione
4 ore
Il lavoro per progetti. Come si sviluppa una progettazione.
Ciclo di vita di un progetto. Fasi e caratteristiche. Esempi approfondimenti progetti di Direzione realizzati e in corso
8 ore
Il ciclo dell'informazione Strumenti di ricerca e diffusione dell'informazione; Analisi dei risultati. Processi
partecipativi e comunicazione
2 ore
Peer Education Utilizzo dello strumento di peer education per favorire scambi tra pari che partano dalle competenze acquisite. Modelli realizzati dalla Direzione
2 ore
Codice dell'Amministrazione digitale del Comune di
Descrizione di percorsi redazionali e divulgativi sui portali, siti e social network;
4 ore
30
Genova la comunicazione nel web;
progettazione di iniziative
promozionali;
Codice dell'Amministrazione digitale
del Comune di Genova; Creazione di
pagine web, photoshop, utilizzo
piattaforme di content management
system;
Nuovi modelli di comunicazione
istituzionale su come promuovere
iniziative dell'amministrazione
pubblica; Comune di Genova 2.0, la
pubblica amministrazione sul we
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile
Illustrazione dei rischi connessi alle attività del progetto
6 ore
Il laboratorio: strumento formativo
Costruzione del processo per la realizzazione di attività laboratoriali per la promozione di educazione ai corretti stili di vita
4 ore
La legge 285/1997. Infanzia e adolescenza diritti e opportunità
Azioni positive per la promozione dei diritti, progettualità a confronto
3 ore
31
Un’impronta positiva: oltre l’economia circolare
Elementi di conoscenza sul ciclo dell’economia green con l’ausilio di attività pratiche
6 ore
Proteggere e procedere al fianco della fragilità: di che cosa si occupa un Servizio Sociale?
(un quadro generale dei servizi offerti alla cittadinanza intesa nelle sue diverse accezioni di fragilità)
4 ore
L’educatore ambientale Testimonianza di percorsi. Come diventare educatore ambientale competenze e opportunità
3 ore
“I Servizi ai tempi dei social”
Come i Servizi Sociali sono rimasti al fianco delle persone utilizzando i media, nei momenti di grave emergenza ed isolamento … in tempi di COVID-19 o Ponte Morandi)
4 ore
La comunicazione: come nasce notizia
Ricerca e trattamento informazione, la certezza della fonte, le fake news, l'importanza della rassegna stampa. descrizione attività. come nasce una notizia, e come si tratta in modo diverso per ogni canale informativo utilizzato.
2ore
Utilizzo consapevole dei social
Rendere fruibili, accessibili le informazioni, interazione costante, web reputation strumenti e metodologie. Queste a sommi capi le competenze riconducibili alla formazione in oggetto.
2 ore
32
Una città sicura. Le strategie della P.A. La Protezione Civile che comunica con i bambini e gli e adolescenti
Rendere fruibili e accessibili informazioni per contribuire a vivere in una città sicura per se stessi e per la comunità intera
4 ore
20) Nominativi, dati anagrafici e competenze/esperienze specifiche del/i formatore/i in relazione ai contenuti dei singoli moduli (*)
dati anagrafici del
formatore specifico
competenze/esperienze specifiche modulo formazione
Graziella
Sperindio, nata a
Genova il
02/09/1963
Responsabile Unità Organizzativa Progetti e Servizi Per i Giovani, Responsabile attività progettuale e di coordinamento Ufficio staff Politiche giovanili, Informagiovani, Ufficio Servizio Civile
Le Politiche Giovanili del Comune di Genova. Panoramica esperienze.
Riccardo Damasio
nato a Genova il
05/10/1962
Coordinatore U.O. sistema scolastico cittadino.
Responsabile Centro Nuove Culture
- Presentazione del Centro Scuole e Nuove Culture - La documentazione e la banca dati delle buone pratiche:
33
Cristina Micali
nata a Genova il
26/01/1967
Funzionario presso il Centro Nuove Culture
- La legge 285/1997. Infanzia e adolescenza diritti e opportunità - Intercultura e Immigrazione: incontri che cambiano la città
Graziella
Sperindio, nata a
Genova il
020/9/1963
Responsabile Unità Organizzativa Progetti e Servizi Per i Giovani, Responsabile attività progettuale e di coordinamento Ufficio staff Politiche giovanili, Informagiovani, Ufficio Servizio Civile
Il lavoro per progetti. Come si sviluppa una progettazione.
Cristina Micali
nata a Genova il
26/01/1967
Funzionario presso il Centro Nuove Culture
- Il lavoro di rete - Peer Education
Stefania Ieluzzi
nata a Torino il
05/05/1971
Project manager per la Cascina Roccafranca di Torino, esperienze di rete, progettazione, facilitazione
- Il laboratorio: strumento formativo
34
Francesca Puddu
nata a Cagliari il
25/02/1973
Responsabile Settore Comunicazione ICT e servizi di informazione al cittadino, creatrice di pagine web interattive, webwinar, implementazione e amministrazione di pagine on line.
Codice dell'Amministrazione digitale del Comune di Genova
Gabriella Spertino
nata a Genova il
10/09/1965
Docente per la Formazione Sicurezza Generale –formatore accreditato Regione Liguria per formazione destinata a RSPP e ASPP
Modulo concernente la formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale
Stefano Piroli
nato a Genova il
28/051960
Agronomo, responsabile di progetti inerenti il verde urbano a Genova, esperienza di facilitatore per progetti di PCTO inerenti a pro
Un’impronta positiva: oltre l’economia circolare;
L’educatore ambientale
Daniela Giancarli
Nata a Genova il
06/09/1966
Laurea specialistica Direzione Servizi Sociali
Responsabile area formazione e servizio informativo Servizi Sociali
Proteggere, procedere al fianco della fragilità;
I servizi ai tempi dei social
35
Santina Puglisi,
nata a Genova il
05/01/1973
Redattrice web, operatore Informagiovani con esperienza di back e front office, gestione delle fonti informative, ricerca e diffusione delle informazioni e comunicazione interna esterna Esperienza pluriennale nell’ambito dei progetti di SCV svoltisi presso Informagiovani dal 2003, formatore, olp, co-progettazione.
Il ciclo dell'informazione;
La comunicazione: come nasce notizia; Utilizzo consapevole dei social
Pietro Balbi nato
a Genova il
09/07/1976
Collaboratore ufficio comunicazione Protezione Civile, geologo specializzato in geo-dinamica
Una città sicura. Le strategie della P.A.
La Protezione Civile che comunica con bambini e adolescenti
21) Durata (*)
68
22) Eventuali criteri di selezione diversi da quelli previsti nel sistema indicato nel programma e necessari per progetti con particolari
specificità
NO
36
ULTERIORI EVENTUALI MISURE A FAVORE DEI GIOVANI
23) Giovani con minori opportunità
23.1) Numero volontari con minori opportunità
a. Esclusivamente giovani con minori opportunità
b. Giovani con minori opportunità e non appartenenti a detta categoria
(progetto a composizione mista)
23.2) Numero volontari con minori opportunità
23.3) Descrizione della tipologia di giovani con minore opportunità
a. Giovani con riconoscimento di disabilità. Specificare il tipo di disabilità
b. Giovani con bassa scolarizzazione
c. Giovani con difficoltà economiche
23.4) Documento che attesta l’appartenenza del giovane alla tipologia individuata al punto 23.3)
a. Autocertificazione ai sensi degli artt.46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000
b. Certificazione. Specificare la certificazione richiesta
N0
37
23.5) Eventuale assicurazione integrativa che l’ente intende stipulare per tutelare i giovani dai rischi
23.6) Azioni di informazione e sensibilizzazione che l’ente intende adottare al fine di intercettare i giovani con minori opportunità e di
favorirne la partecipazione
23.7) Indicazione delle ulteriori risorse umane e strumentali e/o delle iniziative e/o delle misure di sostegno volte ad accompagnare gli
operatori volontari con minori opportunità nello svolgimento delle attività progettuali.
24) Periodo di servizio in uno dei paesi membri dell’U.E
24.1) Paese U.E.
24.2) Durata del periodo di svolgimento del servizio nel Paese U.E.
(minimo 1 mese massimo 3 mesi, esprimibile anche in giorni)
24.2a) Modalità di svolgimento del servizio civile (per i progetti in territorio transfrontaliero)
- Continuativo
- Non continuativo
24.2b) Articolazione oraria del servizio (per i progetti in territorio transfrontaliero)
No
38
24.3) Attività previste per gli operatori volontari nel periodo da svolgersi all’estero
24.4) Contenuti della formazione dedicata agli operatori volontari, mediante uno o più moduli aggiuntivi riferiti alla misura
24.5) Vantaggi per lo sviluppo del progetto e/o per la promozione della cittadinanza europea e del valore della solidarietà
NO SI (allegare documentazione)
- Costituzione di una rete di enti Copromotori
- Collaborazione Italia/Paese Estero
- Altro (specificare)
24.6) Modalità di fruizione del vitto e dell’alloggio per gli operatori volontari
24.6a) Modalità di fruizione del vitto e dell’erogazione delle spese di viaggio (per i progetti in territorio transfrontaliero)
24.7) Modalità di collegamento e comunicazione degli operatori volontari all’estero con la sede in Italia
24.8) Eventuale assicurazione integrativa a copertura dei rischi indicati nel Piano di sicurezza
24.9) Piano di sicurezza, Protocollo di sicurezza e nominativo del responsabile della sicurezza
39
24.10) Tabella riepilogativa
N.
Ente titolare o di
accoglienza cui fa
riferimento la
sede
Sede di
attuazione
progetto
Paese
estero Città Indirizzo
Numero
operatori
volontari
Operatore locale di
progetto estero
1
2
3
4
25) Tutoraggio
25.1) Durata del periodo di tutoraggio
(minimo 1 mese massimo 3 mesi, esprimibile anche in giorni)
25.2) Ore dedicate al tutoraggio
- numero ore totali
di cui:
- numero ore collettive
- numero ore individuali
25.3) Tempi, modalità e articolazione oraria di realizzazione
si
3
mesi
30
24
6
40
Il tutoraggio si svolgerà nell’ultimo trimestre per permettere un lavoro - sia collettivo che individuale di sedimentazione
dell’esperienza, la sua messa in prospettiva - basato su sulla riflessività ed il sostegno alla progettualità individuale. In
questo senso possiamo dividere il processo in tre fasi, che potrebbero corrispondere ai tre mesi necessari:
Prima fase “capitalizzo” finalizzata all’esame delle competenze possedute e di quelle apprese nell’esperienza, alla messa
in valore, o se necessario, al reperimento delle evidenze che scaturiranno dal diario di bordo e che confluiranno nel
portafoglio delle competenze e nel curriculum vitae. In questa fase si esamineranno altresì le idee e le piste di lavoro per
il futuro, il loro grado di percorribilità, i punti di forza e le acquisizioni ulteriori necessarie per dare concretezza e mettere
in strada quanto progettato.
Seconda fase “mi attrezzo” finalizzata, a partire da un lavoro di autoposizionamento - sulle risorse per l’occupabilità e
specificamente sulle tre dimensioni spendibilità, attivazione e orientamento - ad acquisire gli elementi necessari sul
mercato del lavoro, sulla normativa, sugli strumenti e le risorse per definire la propria offerta nel mercato del lavoro o
progettare percorsi di lavoro indipendente.
Terza Fase “mi attivo” finalizzata alla messa in atto di azioni di ricerca attiva, candidature, avvio di contatti relativi al
progetto individuale, e alla rimodulazione eventuale delle modalità e strumenti utilizzati o delle strategie messe in atto.
Modalità
Nei tre mesi si prevedono incontri di gruppo alternati da incontri individuali. Il gruppo avrà la funzione di sostenere lo
scambio tra i ragazzi e permetterà, anche grazie alle dissonanze cognitive e alla confrontabilità, l’acquisizione critica e
individuale di strumenti o informazioni di contesto. Il supporto individuale faciliterà la concretizzazione delle acquisizioni
ed un approfondimento finale del sistema di aspettative e competenze mobilitabili nel progetto individuale, nonché
l’esame dell’efficacia e congruenza della messa in atto del proprio piano d’azione. Ciascun partecipante disporrà di 30 ore
di tutoraggio complessive delle quali 6 individuali e 24 in gruppo.
41
Fermo restando l’importanza del rapporto diretto del tutor con i giovani, saranno eventualmente utilizzati, a supporto del
percorso, videoconferenze o collegamenti con strumenti digitali. In particolare, nel caso di problemi legati a eventuali
necessità di lavoro a distanza, parte delle attività saranno comunque realizzate attraverso strumenti di supporto da
remoto, per poter comunque realizzare il recupero delle esperienze e per orientare all’utilizzo degli strumenti a
disposizione per la ricerca del lavoro.
Articolazione oraria
Nel primo mese si prevede:
- 1 Modulo di gruppo di 4 ore con esercitazioni: esame dell’esperienza, rilettura dei diari di bordo, concetti e modalità
per gestire lo sviluppo delle competenze, portafoglio individuale;
- 1 Modulo di gruppo di 3 ore con esercitazioni su: progetto professionale e curriculum vitae;
- 2 ore a partecipante di supporto individuale finalizzate alla organizzazione delle evidenze e all’approfondimento delle
idee sul progetto professionale e alla redazione/revisione del CV.
Nel secondo mese si prevede:
- 1 Modulo di gruppo di 3 ore con esercitazioni: utilizzazione di uno strumento specifico di autoposizionamento sulle
risorse per l’occupabilità, con scambio e discussione in gruppo;
- 1 Modulo di gruppo di 4 ore su: opportunità formative, strumenti per ricercare le aziende, strumenti per la ricerca
attiva delle opportunità, l’attivazione della rete di relazioni, l’uso di internet e dei social;
- 1 modulo di gruppo di 4 ore con esercitazioni su: lavorare in proprio, realizzare un’idea in forma di impresa, il business
canvas, Informazioni sui servizi e le piattaforme di supporto;
42
- 2 ore di colloquio individuale per sostenere una riflessione approfondita sui punti di forza e di debolezza emersi e
l’avvio di un piano di azione individuale;
Nel terzo mese si prevede:
- 1 Modulo di gruppo di 3 ore co-organizzato con il Centro per l’impiego per facilitarne la conoscenza e l’accesso ai
servizi;
- 1 Modulo di gruppo di 3 ore di verifica e confronto sulla messa in atto dei singoli progetti (contatti, appuntamenti,
colloqui, opportunità formative individuate, ecc.);
- 2 ore di tutoraggio per sostenere la messa in atto e la verifica del piano di azione individuale ed il sostegno delle
connessioni necessarie verso le agenzie formative, per il lavoro o per la creazione d’impresa.
25.4) Attività obbligatorie
Come sopradescritto, il progetto prevede come punti focali:
- valutazione esperienza SCU, analisi competenze apprese e implementate durante il servizio, a partire dal diario di bordo
e dalle evidenze raccolte. Nella fase di capitalizzazione si valuterà inoltre se - nel caso in cui, per le particolari competenze
apprese o per lo specifico progetto professionale, fosse utile - supportare l’operatore volontario nell’avvio di un’istruttoria
di certificazione, in collaborazione con l’ente regionale preposto;
- laboratori di orientamento a compilazione CV, preparazione colloqui di lavoro, utilizzo web e social network per ricerca
lavoro e avvio di impresa. Job Centre supporterà, con diverse tecniche e modalità:
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a) l’acquisizione di competenze di transizione (capacità di diagnosi, di autoposizionamento, di revisione biografica verso
un preciso interlocutore, di negoziazione tra le proprie aspettative e il contesto, capacità di dare forma all’esperienza, di
gestire e controllare un colloquio di lavoro ecc.) in quanto consapevolezze e capacità permanenti degli operatori volontari;
b) l’utilizzazione pratica di strumenti e la realizzazione di attività, come agito proattivo e consapevole avvalendosi degli
strumenti analogici e digitali più adeguati;
- attività per aumentare l’uso dei centri per l’impiego e dei servizi accreditati per il lavoro, realizzate sia attraverso la
creazione di una relazione diretta con i servizi, sia sostenendo gli operatori volontari nei primi passi di messa in atto dei
loro piani di azione individuali. In questo caso il ruolo del tutor/ orientatore sarà centrato non tanto sulla riflessione,
riorganizzazione cognitiva o formalizzazione, quanto piuttosto sulla messa in atto, verifica e rimodulazione delle azioni. Il
tipo di supporto sarà quindi ispirato al coaching professionale.
25.5) Attività opzionali
Saranno inoltre realizzate attività di
- presentazione di servizi di servizi e canali di accesso al mondo del lavoro e opportunità di formazione anche europee,
anche attraverso le relazioni con le città dei mestieri europee delle quali Job Centre è partner, tra queste Marsiglia, Parigi,
Barcellona, Ginevra, ecc.
- creazione di un contatto diretto con il Centro per l’impiego attraverso uno specifico laboratorio co-organizzato finalizzato
ad un affidamento individuale per la presa in carico con la eventuale stipula di un patto di servizio. Inoltre job Centre è
un’agenzia per il lavoro accreditata ed in grado, eventualmente, di offrire autonomamente, connessioni e opportunità.
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- i partecipanti saranno inoltre indirizzati agli incontri di reclutamento con le aziende, career days, e strumenti e passerelle
di transizione realizzati da Comune di Genova, Centro Informagiovani o da Job Centre o comunque attivi nel territorio al
momento del percorso di tutoraggio.
- sulla creazione di impresa saranno disponibili i seminari e ulteriori incontri individuali sullo sviluppo di impresa e sulle
modalità di finanziamento gestiti da Job Centre tramite la piattaforma dedicata alle start up innovative Hub2work. Inoltre
sarà disponibile un servizio di informazione e accompagnamento sul microcredito, erogato da job Centre (tutor accreditato
dell’ente nazionale microcredito).
25.6) Nominativo del tutor (persona fisica o organismo pubblico o privato incaricato)
Job Centre srl
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Box sedi