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Noi, divinità Noi, divinità ed eroi dell’ ed eroi dell’ Olimpo Olimpo Ade Afrodite Apollo Artemide Atalanta Atena Demetra Edipo Efesto Era Ercole Euridice Giasone Helios Ifigenia Persefone Poseidone Prometeo Rea Zeus

Noi, divinità ed eroi dell Olimpo Ade Ade Ade Afrodite Afrodite Afrodite Apollo Apollo Apollo Artemide Artemide Artemide Atalanta Atalanta Atalanta Atena

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Noi, divinità Noi, divinità ed eroi dell’ Olimpoed eroi dell’ Olimpo

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Io sono Ade, il Dio dell’ oltretomba. Una volta mi Io sono Ade, il Dio dell’ oltretomba. Una volta mi innamorai di Persefone, figlia di Demetra, la più innamorai di Persefone, figlia di Demetra, la più potente di tutte le dee. Zeus, mio fratello volle potente di tutte le dee. Zeus, mio fratello volle aiutarmi per sposare Persefone, però sapeva che aiutarmi per sposare Persefone, però sapeva che Demetra non avrebbe lasciato Persefone a me. Demetra non avrebbe lasciato Persefone a me. Allora escogitammo un piano: quando venimmo a Allora escogitammo un piano: quando venimmo a sapere che la bella era sotto l’ Etna a coglier fiori, sapere che la bella era sotto l’ Etna a coglier fiori, sbucai sul mio cocchio e rapii Persefone. Però lei sbucai sul mio cocchio e rapii Persefone. Però lei urlò e la vecchia Ecate, la dea maga ed Elio, il dio urlò e la vecchia Ecate, la dea maga ed Elio, il dio del sole la sentirono. Questi ultimi, quando del sole la sentirono. Questi ultimi, quando incontrarono Demetra, raccontarono che sua figlia incontrarono Demetra, raccontarono che sua figlia era stata rapita. Demetra, subito, lasciò l’ Olimpo, era stata rapita. Demetra, subito, lasciò l’ Olimpo, giurando che non sarebbe mai più tornata, finché giurando che non sarebbe mai più tornata, finché sua figlia non le fosse restituita, allora si ritirò in un sua figlia non le fosse restituita, allora si ritirò in un tempio che costruì lei stessa a Eleusi. Non eseguì tempio che costruì lei stessa a Eleusi. Non eseguì più il suo compito e la terra non produsse più fiori, più il suo compito e la terra non produsse più fiori, piante e frutti per un anno. Zeus preoccupato, piante e frutti per un anno. Zeus preoccupato, mandò Iride, la dea dell’ arcobaleno a parlare con mandò Iride, la dea dell’ arcobaleno a parlare con Demetra, che però non la ascoltò. Poi mandò Demetra, che però non la ascoltò. Poi mandò Ermes quaggiù e mi chiese di lasciare Persefone Ermes quaggiù e mi chiese di lasciare Persefone perché sulla terra le cose non andavano bene. perché sulla terra le cose non andavano bene. Allora lasciai Persefone. Demetra si accorse che la Allora lasciai Persefone. Demetra si accorse che la figlia aveva mangiato un frutto qua nell’ figlia aveva mangiato un frutto qua nell’ Oltretomba. Allora per tre mesi la ragazza sta qui Oltretomba. Allora per tre mesi la ragazza sta qui con me e sulla terra arrivano giorni brevi e freddi e con me e sulla terra arrivano giorni brevi e freddi e per tre mesi Persefone torna sulla terra, da sua per tre mesi Persefone torna sulla terra, da sua madre e arriva la primavera con giorni lunghi e madre e arriva la primavera con giorni lunghi e caldi. Mattia B. caldi. Mattia B.

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Salve, sono la dea Afrodite e sono nata dal mare.Gli dei sono attratti dalla mia bellezza ed è per questo che sono la dea dell’amore e della bellezza.Il mio sposo è il dio Efesto ,quando mi proposero di sposarlo non esitai, perché capii subito che mi avrebbe lasciato molta libertà.Un giorno Efesto mi scoprì assieme ad Ares, il dio della guerra che era innamorato di me.Efesto si arrabbiò terribilmente è punì sia me che il mio innamorato.Un giorno nel bel mezzo di una festa la dea della discordia lanciò una mela con scritto “ALLA PIU’ BELLA” , ovviamente io la volevo a tutti i costi;infatti Paride non poteva che regalarla a me.Ma questo scatenò l’ira delle mie rivali e Troia né pagò le conseguenzeMa questa è un’altra storia….. Nathascia M.

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Io, nella mitologia greca, sono il figlio del dio Zeus e di Leto e sono il gemello della dea Artemide. Secondo Omero io ero innanzitutto un dio profeta che concedeva a volte il dono profetico ad alcuni mortali prediletti, ma a volte ero descritto proprio da lui come un dio spietato e crudele, cosa assolutamente non vera. Io ero il dio della luce e secondo alcuni miti guidavo il carro del sole, ero anche il dio dell’agricoltura e del bestiame,della musica e della medicina,della luce poetica e della verità filosofica,dell’armonia e dell’ordine. Sono stato io a saper sfruttare la lira inventata da Ermes,donandola poi al migliore fra i poeti. Mi è sacro l’alloro a ricordo della mia amata Ninfa Dafne . Il culto maggiore mi fu tributato durante il regno di Augusto.

Nell’arte antica io venivo rappresentato più frequentemente,come il più bello. Delle altre divinità, sia perché sono modello di perfetta bellezza fisica,sia in quanto ispiratore delle arti. D'altronde,non mi voglio vantare, ma sono proprio un grande e vi ricordo, molto bello. Sara B.

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CIAO a tutti, io sono Artemide per i CIAO a tutti, io sono Artemide per i greci, e Diana per i romani. Sono figlia greci, e Diana per i romani. Sono figlia di Zeus e di Latona, sono sorella di Zeus e di Latona, sono sorella gemella di Apollo, sono la dea della gemella di Apollo, sono la dea della caccia e degli animali selvatici. caccia e degli animali selvatici. Vergine cacciatrice , inseguo con le Vergine cacciatrice , inseguo con le mie ninfe le fiere nel bosco . Sono mie ninfe le fiere nel bosco . Sono identificata anche con Ecate, dea identificata anche con Ecate, dea lunare. Anticamente mi erano offerte lunare. Anticamente mi erano offerte vittime umane . Sono anche la dea vittime umane . Sono anche la dea dei boschi. Proteggo i giovani e le dei boschi. Proteggo i giovani e le fanciulle vergini,punendo chi le fanciulle vergini,punendo chi le insidia,e sono vergine io stessa. Sono insidia,e sono vergine io stessa. Sono severa e vendicativa al punto di severa e vendicativa al punto di uccidere chi mi vede nuda. Sono uccidere chi mi vede nuda. Sono raffigurata con arco e frecce. Vivo nei raffigurata con arco e frecce. Vivo nei boschi con un seguito di ninfe a me boschi con un seguito di ninfe a me fedeli. Un giorno ero molto adirata con fedeli. Un giorno ero molto adirata con Agamennone che aveva ucciso una Agamennone che aveva ucciso una cerva a me molto cara. Io ostacolai la cerva a me molto cara. Io ostacolai la partenza della flotta greca per Troia ,e partenza della flotta greca per Troia ,e la concessi solo in cambio del la concessi solo in cambio del sacrificio di Ifigenia, figlia di sacrificio di Ifigenia, figlia di Agamennone . Perciò state attenti Agamennone . Perciò state attenti anche voi a non fare del male agli anche voi a non fare del male agli animali…… animali……

Giulia P.Giulia P.

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Ciao mi chiamo Atalanta, sono la figlia del re di Ciao mi chiamo Atalanta, sono la figlia del re di Arcadia, sono bella e non amo: tessere vestiti, fare i Arcadia, sono bella e non amo: tessere vestiti, fare i lavori domestici, profumarmi i capelli e fare il bagno lavori domestici, profumarmi i capelli e fare il bagno in acqua di rose. Amo cacciare gli animali, ed ho una in acqua di rose. Amo cacciare gli animali, ed ho una mira perfetta!. Ovviamente mio padre , un giorno mi mira perfetta!. Ovviamente mio padre , un giorno mi disse che :- se vorrai mandare avanti il regno ti dovrai disse che :- se vorrai mandare avanti il regno ti dovrai sposare! Sposerai uno dei nobili che vorranno sposare! Sposerai uno dei nobili che vorranno chiedere la tua mano!-.Ovviamente io non potevo dire chiedere la tua mano!-.Ovviamente io non potevo dire di no! Accettai quindi … ad una condizione, avrei di no! Accettai quindi … ad una condizione, avrei sposato solo chi mi avrebbe battuta in una gara! Ma sposato solo chi mi avrebbe battuta in una gara! Ma attenzione! Dissi:”qui in gioco sarà la vita!”.Subito si attenzione! Dissi:”qui in gioco sarà la vita!”.Subito si sparse la parola su tutta la Grecia e alla sfida si sparse la parola su tutta la Grecia e alla sfida si presentarono molti nobili pronti a rischiare la vita per presentarono molti nobili pronti a rischiare la vita per avermi in sposa. La gara consisteva in una corsa. Il avermi in sposa. La gara consisteva in una corsa. Il primo pretendente si fece avanti, io gli offrì il primo pretendente si fece avanti, io gli offrì il vantaggio, quando lui arrivò a metà percorso vantaggio, quando lui arrivò a metà percorso cominciai a raggiungerlo, una volta superandolo, cominciai a raggiungerlo, una volta superandolo, impugnai la mia lancia e la tirai contro di lui impugnai la mia lancia e la tirai contro di lui lasciandolo perso nella polvere! Si fecero avanti molti lasciandolo perso nella polvere! Si fecero avanti molti nobili e nessuno riuscì a battermi. Poi si fece avanti nobili e nessuno riuscì a battermi. Poi si fece avanti un giovane nobile che mi disse delle parole che un giovane nobile che mi disse delle parole che commossero persino Venere! Anche a lui offrì il commossero persino Venere! Anche a lui offrì il vantaggio, arrivato a metà percorso anche io mi vantaggio, arrivato a metà percorso anche io mi impegnai nella gara e quando lo raggiunsi vidi per impegnai nella gara e quando lo raggiunsi vidi per terra una mela d’oro: mi fermai a colpire il giovane, lui terra una mela d’oro: mi fermai a colpire il giovane, lui mi sorpassò ma io non riuscì a raggiungerlo. La mi sorpassò ma io non riuscì a raggiungerlo. La mela a terra attirò la mia attenzione e nel frattempo, mela a terra attirò la mia attenzione e nel frattempo, lui ben concentrato tagliò il traguardo. Così fui lui ben concentrato tagliò il traguardo. Così fui obbligata a sposare il nobile, ma ho anche capito che obbligata a sposare il nobile, ma ho anche capito che l’amore è una cosa bellissima e così vissi felice con il l’amore è una cosa bellissima e così vissi felice con il mio sposo. Poi venni a sapere che era stata Venere a mio sposo. Poi venni a sapere che era stata Venere a dargli il suggerimento per battermi e devo dire che le dargli il suggerimento per battermi e devo dire che le sono veramente grata!.sono veramente grata!. Alessandra V. Alessandra V.

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Io sono la dea della guerra e della giustizia.Per i Greci sono Atena mentre per i romani Minerva.Zeus mio padre si era unito alla titanessa Meti che inghiottì quando era ancora incinta. Così sono nata dalla sua testa armata di uno scudo,un elmo e di una lancia. Sul mio scudo ho fissato la testa dalla Gorgonie, che Perseo mi ha dato, e che ha la proprietà di cambiare in pietra qualsiasi essere mi guardi.Forte e potente ho lottato contro i Giganti.Sono considerata generalmente nel mondo greco ,ma soprattutto ad Atene,la dea della ragione.Proteggo le ricamatrici, i tessitori ,le filatrici ecc..Ho inventato la quadriglia, il carro da guerra e un enorme nave di nome ATTICA la più grande nave costruita fino ad allora.La mia ingegnosità si era anche applicata alle arti della pace. Il mio animale preferito è la civetta, mentre la mia pianta favorita è l’ olivo. Sono alta con i lineamenti calmi più maestosa che veramente bella, io vengo descritta tradizionalmente come la”DEA DEGLI OCCHI GLAUCHI”.Francesca D.

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Io sono Demetra Dea della vegetazione, dei campi e dell’agricoltura e venni adorata nella Grecia antica .I simboli che mi rappresentano sono la spiga di grano, i fiori di narciso e di papavero che sono anche simboli di fecondità, la vacca, la fiaccola, il calato (cestello di spighe e frutta ).Sono figlia di Crono e di Era , quindi sorella di Zeus.Da Zeus ebbi una figlia: Persefone.Un giorno mentre Persefone si intratteneva in un prato, la terra si spalancò e ne usci Ade che la capi e la trasse nell’inferno per farne sua sposa.Cercai disperatamente Persefone per nove giorni e nove notti, mi appartai nell’ olimpo vagando per luoghi solitari e piangendo disperatamente mia figlia . La terra divenne sterile e una terribile carestia inferì in ogni luogo.Zeus vedendo la mia esasperazione fu costretto a intervenire e favorì un accordo tra me e il rapitore per cui Persefone , ormai sposa di Ade e regina degli inferi, sarebbe tornata ogni anno a vivere con me dal principio della primavera alla fine dell’ autunno . Finalmente serena ritornai a dispensare ogni bene e ogni fecondità.Irene R.Home

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Buon giorno a tutti coloro che in questo momento staranno leggendo questo testo che parla sulla mia nascita e sulla scoperta di chi era mio padre. Io ero figlio di Laio re di Tebe, al quale, era stato detto da un indovino che sarebbe morto a causa mia. Per questo mi abbandonò; mi trovò un pastore che mi portò nella sua città (Corinto) dove fui accolto dal re e dalla regina. Un giorno decisi di andare da un oracolo, il quale mi disse che avrei ucciso mio padre con le mie mani. Ero spaventato e così me ne andai via di casa, perché avevo capito che quelli non erano i miei veri genitori. Per la strada incontrai un uomo arrogante (Laio:il mio vero padre) che mi disse di scostarmi, perchè lui doveva passare; l’ uomo senza farsi troppi riguardi lanciò i cavalli e le ruote del cocchio mi ferirono. Io per vendetta lo feci cadere e costui restò impigliato nelle redini e morì. Arrivai nella città dove Laio comandava. In quel periodo si era insidiata in città la Sfinge che poneva degli indovinelli agli uomini e divorava chi non sapeva rispondere. Mi pose questa domanda: “quale essere ha al mattino quattro gambe, a mezzodì due e tre alla sera?”. Risposi esattamente, (e voi sapete qual è la risposta esatta?) quindi il popolo per ringraziarmi mi nominò re e mi diede come moglie, la regina. Nella città avvenne un’ altra pestilenza e l’oracolo disse che bisognava cacciare dalla città chi aveva ucciso Laio. Mi feci spiegare tutto quello che aveva detto, che il re sarebbe stato ucciso dal figlio. In quel momento capii. Siccome avevo cercato tutti quelli che avevano conosciuto Laio, un giorno venne al palazzo un pastore che mi raccontò tutta la mia vera storia: io ero il figlio di Laio, lui stesso mi aveva salvato molti anni fa. Avevo capito che la profezia si era avverata e dal dolore mi punii accecandomi. Ignaro avevo ucciso mio padre e ora dovevo andare in giro per il mondo, maledetto e cieco.

Mireya F.Home

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Mi presento, sono Efesto per i Greci, per i Romani sono il Dio Vulcano. Sono figlio di Era e di Zeus, sono nato deforme: zoppo ,gobbo e brutto. Ero tanto brutto che mia madre dall’orrore mi gettò giù dall’Olimpo. Mi raccolsero le Ninfe che mi portarono a Lemno, un’ isola vulcanica,dove mi rifugiai in una grotta. Fin da bambino mi piaceva il colore del fuoco così imparai a lavorare i metalli e a fare oggetti per gli dei. Avevo un’officina dentro al cratere dell’ Etna e come aiutanti i ciclopi. Ebbi molti figli da tante mogli: Cebiri, Erittorio, Perifete, Ardalo, e Palemone. Sono stato sposato con Afrodite, la dea dell’ Amore. Mi vendicai per quello che mi fu fatto da mia madre regalandole un trono d’ oro. Un trono particolare, chi vi sedeva veniva imprigionato con lacci invisibili. Dopo le suppliche e l’intervento di mio padre liberai Era e fui accolto tra gli altri dei sull’Olimpo. Fabio B.

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Myriam

ERA Salve a tutti, io sono Era.Proteggo le donne e i matrimoni, sono sposa di Zeus ,e perseguito tutte le donne di cui lui è innamorato.Vi racconterò un episodio che credo vi interesserà.Avevo appena finito uno dei soliti litigi con Zeus, ero arrabbiatissima così andai nell’ isola di Eubea per non stare a fianco all’ infedele Zeus. Sapevo che lui sentiva la mia mancanza ma si vergognava di chiedermi di ritornare da lui.Il mio sposo allora escogitò una burla: si recò a Eubea facendo sapere a tutti, che avrebbe sposato la ninfa Platea la quale stava per raggiungerlo. Ero furiosa, mi misi davanti alla strada su cui lei sarebbe passata, quando arrivò le strappai tutti i gioielli che indossava e mi accorsi che era fatta di legno, la mia gelosia scomparve in una risata. Lo perdonai e tornai sull’Olimpo.Poiché Zeus continuava a tradirmi, organizzai una rivolta contro di lui. Il gigante Briareo mi denunciò a Zeus e per punirmi mi appese tra il cielo e la terra con catene d’oro, e incudini.Zeus, che era ancora innamorato di me, mi liberò.

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Mi chiamo Euridice.Mi chiamo Euridice.Il mio innamorato Orfeo, suonava e cantava per me, Il mio innamorato Orfeo, suonava e cantava per me, in attesa delle nozze, ma un giorno un serpente in attesa delle nozze, ma un giorno un serpente velenoso mi morse il piede ed io morii.velenoso mi morse il piede ed io morii.Da quel giorno Orfeo non cantò più e non riuscendo Da quel giorno Orfeo non cantò più e non riuscendo a vivere, decise di venire a prendermi qui a vivere, decise di venire a prendermi qui dall’oltretomba.dall’oltretomba.Orfeo camminò per strade sconosciute, navigò per Orfeo camminò per strade sconosciute, navigò per mari dal nome misterioso, finché arrivò sulle rive del mari dal nome misterioso, finché arrivò sulle rive del fiume Stringe.fiume Stringe.Caronte, dopo tanto insistere, lo fece salire sulla Caronte, dopo tanto insistere, lo fece salire sulla barca, che lo portò da Persefone.barca, che lo portò da Persefone.Orfeo la supplicò di riportarmi in vita.Orfeo la supplicò di riportarmi in vita.Allora Persefone commossa gli dette un’ultima Allora Persefone commossa gli dette un’ultima possibilità, io sarei ritornata in vita se lui si fosse possibilità, io sarei ritornata in vita se lui si fosse incamminato fino all’ uscita e solo quando sarebbe incamminato fino all’ uscita e solo quando sarebbe arrivato ad una luce, allora e solo allora, si sarebbe arrivato ad una luce, allora e solo allora, si sarebbe potuto voltare e portarmi via con sé, altrimenti non potuto voltare e portarmi via con sé, altrimenti non avrebbe mai più potuto rivedermi.avrebbe mai più potuto rivedermi.Orfeo iniziò a salire la scalinata, mentre io dietro lo Orfeo iniziò a salire la scalinata, mentre io dietro lo seguivo e gli sussurravo: “ voltati Orfeo” !seguivo e gli sussurravo: “ voltati Orfeo” !Ma lui rispose che non poteva voltarsi, ma Orfeo Ma lui rispose che non poteva voltarsi, ma Orfeo dopo qualche passo non resistette, e si voltò. dopo qualche passo non resistette, e si voltò. Allora io svanii e Orfeo rimase con un grande dolore Allora io svanii e Orfeo rimase con un grande dolore senza mai più rivedermi. senza mai più rivedermi. Ilenia Ilenia

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Salve amici terrestri, sono Ercole il figlio prediletto di Zeus, il padre di tutti gli dei. Io già da piccolo ero il più forte tra i miei fratelli; però sono nato da madre mortale quindi, nonostante la mia forza, non ero immortale.Mio padre aveva una moglie di nome Era che mi perseguitava perché non sopportavo i tradimenti di suo marito.Comunque io mi feci un nome e diventai un eroe grazie sulla mia abilità con arco, frecce e clava. Una delle mie imprese prodigiose, che mi rese famoso in tutta la Grecia, fu aver liberato la città di Tebe dai nemici. Poi, più tardi, dovetti superare dodici fatiche fra queste:-uccidere l’immortale Idra di Lerna;-rubare i pomi d’oro del giardino delle esperidi,e molte altre difficili imprese per dimenticare le mie colpe e diventare finalmente immortale.Riccardo

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Ciao, io sono Giasone, sono un eroe greco. La mia impresa più conosciuta ? Ricevetti l’incarico di recuperare il vello d’oro; il re mi disse: “Se tu mi porterai il vello d’oro , io ti darò il trono “. Poi andai da un mio amico di nome Argo e feci costruire una barca. Su questa ci imbarcammo insieme ai migliori eroi della Grecia, erano circa 49 per andare alla conquista del vello d’oro. Io e l’equipaggio abbiamo dovuto affrontare dei nemici:i giganti, le arpie, donne avvoltoio, sirene con corpo di squalo e busto da donna e le amazzoni. Arrivati a Calchide dal re Eete, dovetti affrontare dei tori che sputavano fiamme dalle narici, e uccidere dei guerrieri sorti sul terreno. Una del mio equipaggio, Eras accese Medea di passione,che per aiutarmi mi diede una crema magica che mi avrebbe consentito di attraversare le fiamme dei tori ,e li ho presi per le corna e che poi li e costretti ad ubbidire, e poi ho lanciato una pietra magica e i guerrieri sono stati annientati. Ad un certo punto ho preso un filtro che ha fatto addormentare il drago e alla fine ho preso il vello. Michael B.

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I Greci inventarono molti dei a loro immagine, somiglianza e con le loro stesse passioni, ma con poteri inimmaginabili. Li collocarono sul Monte Olimpo da dove intervenivano sulla vita quotidiana. L’unica cosa alla quale piegarsi era il fato (cioè il destino ).Uno di questi ero io, Helios ,o meglio : il dio del sole.Io, Helios figlio di Iperone e Teia e fratello di Eos (dio dell’ aurora ) e di Selene (dea della Luna ).Il mio incarico è quello di trasportare il sole su di un carro trainato da quattro cavalli e ogni giorno devo compiere un percorso ben preciso : dall’ Oceano dove sorgeva il sole, il mio palazzo dove invece tramontava.Da questo palazzo che anche la mia abitazione posso vedere tutto quello che accade nel Mondo degli uomini, compreso il rapimento di Persefone da parte di Ade.Da diverse unioni ho avuto molti figli , tra cui Circe che fu nemica di Ulisse nell’ Odissea, e Fetente la cui morte causata dalla caduta del carro che lo trasportava il sole fu talmente pianta dalle sorelle ninfe che si dice fece nascere il fiume Po. Antonio

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Porgo a tutti un gentile saluto. Io sono la famosa eroina greca. Ifigenia è il mio nome, colui dice tutto. Avrei piacere di raccontarvi la mia storia, ma vi prego , non addormentatevi!!Era un giorno qualunque, quando, una finta lettera, ideata da Agamennone, mio padre, re di Micene, la mia città, giunse al mio castello, ordinando a me e a mia madre, di partire per Aulide, dove voleva ricevermi in sposa Achille. Dopo il lungo viaggio, però, scoprimmo che mio padre, voleva sacrificarmi alla dea Artemide, che in cambio, avrebbe portato la vittoria ai Greci, nella battaglia contro i Troiani. Qui, si risvegliò, il mio amore per la patria, perché, dopo aver avuto spiegazioni da Agamennone, mi offrii per essere sacrificata ad Artemide . Ma, proprio quando la spada stava per entrare nel mio ventre, l’indovino ricevette messaggio dalla dea, di non sacrificare la ragazza dai biondi capelli, me, e i Greci ebbero avuto comunque la vittoria sicura . Anch’io mi tranquillizzai, e dall’alto, assieme ad Artemide, che mi aveva per un pelo salvato, guardai la partenza dei soldati Greci per la battaglia, e salutai per sempre Achille, il mio più grande amore segreto ed impossibile. Matilde Z.

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Mi chiamo Persefone, sono la figlia di Demetra la dea più potente della terra.Il mondo è stato diviso in tre parti, a tre fratelli, Zeus domina il cielo, Poseidone il mare, e Ade l’ Oltretomba .Ade è triste, chiede a suo fratello Zeus una moglie e rivela di essere innamorato di me.A mia insaputa i due fratelli complottano : un fratello fa apparire ai miei piedi una bellissima pianta di narciso per poi catturarmi e portarmi nell’ Oltretomba.La vecchia Ecate, la dea maga e Ilio il dio del sole , hanno assistito al mio rapimento, anche mia madre da lontano sente le mie urla e si mette subito a cercarmi per tutto il mondo senza mai fermarsi.Disperata di avermi perduta si è costruita un tempio a Eleusi, trascura la terra e la gente comincia a soffrire la fame.Zeus manda suo figlio Ermes a parlare con Ade lo supplica piangendo di farmi ritornare da mia madre.Lui acconsente, io ingenua non ho capito che mi ha ingannata per la seconda volta facendomi mangiare un frutto nel regno dei morti.Zeus trova un compromesso con Ade, per tre mesi devo vivere con mio marito nel regno buio, il cuore di mia madre è gelato dal dolore e niente cresce sulla terra.Quando arriva la primavera con i fiori il suo cuore si apre di gioia e appare un abbondante raccolto fino a quando Ade non mi reclama di nuovo e la vita e il cuore di mia madre comincia a morire. Ilaria

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Sono Poseidone, dio del mare e abito in un palazzo decorato di madreperle con intarsi di conchiglie,cavalli e gemme preziose.Il mio mezzo è un carro d’oro trainato da bianchi cavalli alati seguito da una corte di sirene,tritoni e nereidi.Tutte le creature marine mi ubbidiscono e mi temono perché sanno che quando sono infuriato scaglio maremoti,onde gigantesche e burrasche marine.Ero invidioso di Atena,figlia di Zeus,adorata da Atene e non da me,perciò volli sfidarla a duello,ma lei decise di fare una gara:vinceva chi regalava agli abitanti di Atene la cosa più utile.Scelsi il cavallo e lei l’ulivo,una piantina.La giuria di dei e dee decise che l’ulivo era la cosa più utile e divenne il simbolo della pace.Si evitò così lo scontro tra me e Atena, perché “modestamente”avrei vinto io.

D A V I D E

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Io sono Prometeo un eroe e sono ricordato per aver donato il fuoco agli uomini. Per ringraziarmi di averla liberata Atena mi donò il suo sapere. Avrei voluto donarlo anche ad altre persone, ma gli Dei non ne avevamo bisogno. Decisi di guardare sotto la terra e con il fango formai gli uomini e fu a loro ce donai tutta la mia conoscenza. Zeus non era contento di quello che avevo e si arrabbiò anche perchè un giorno uccisi un bue e la divisi fra gli uomini e gli Dei diedi le ossa a questi ultimi, agli uomini la carne. Zeus come punizione tolse il fuoco. Atena mi aiutò a introdurmi a casa di Zeus. Passando per il corridoio arrivò sul terrazzo e vidi arrivare Elio. Presi una brace e la portai sulla terra. Dandogli il fuoco e Zeus quando se ne accorse andò su tutte le furie. Per punirlo ordinò a Efesto di imprigionarmi su una montagna . vidi passare di là Oceano che mi aiutò, con una scusa feci arrivare Zeus che voleva conoscere il mio segreto e quando glielo dissi mi liberò subitoNicola.B

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REBECCA

Ciao io sono Rea, dea delle terre, moglie di Crono e madre di molti dei, soprattutto di Zeus. Quando ero incinta di Zeus andai a consultare Gaia e Urano per chiedere loro come poter salvare il mio bambino.Infatti mio marito era terrorizzato dalla paura di essere deposto da un suo figlio, così come gli era stato predetto, cosi ingoiava tutti i suoi figli. Io questo non lo potevo più sopportare.Gli oracoli mi aiutarono a ingannare Crono, dopo aver partorito, avvolsi una pietra nelle fasce e la presentai a mio marito dicendo che si trattava del nuovo bambino. Zeus fu allevato dalle ninfe e come aveva detto lui la predizione, scacciò Crono dal trono e divenne il re dell’ Olimpo......

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Io sono Zeus il dio del cielo e padre degli dei dell’ Olimpo. Sono il creatore, e il signore protettore degli umani, nonché dio del cielo, raccoglitore di nubi e dispensatore di fulmini . Mi proteggo il petto con l’egida e vengo simboleggiato dall’aquila e dalla quercia . Nel mondo ci sono templi consacrati a me, tra i quali, quelli di Dodona e di Olimpia. Sono figlio del titano Crono e della titanide Rea e fratello degli dei Ade, Poseidone, Estia, Demetra ed Era. Questa storia che vi racconterò parla della mia nascita. Mio padre per paura di perdere il trono per causa dei miei fratelli, se li ingoiò tutti e quando nacqui mia madre (per paura di perdermi) mi fasciò e mi nascose a Creta dove venni accudito dalle ninfe . In seguito (diventato adulto) per vendicarmi dell’ accaduto, preparai una pozione che fece vomitare a mio padre i miei fratelli che, assetati di vendetta, si unirono a me nella battaglia contro i titani che, perdendo,vennero gettati nel Tartaro. Io e i miei fratelli, Ade e Poseidone, ci dividemmo così il regno, rispettivamente io i cieli , Ade l’ Oltretomba e Poseidone il Mare. Giacomo

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