Nominalizzazione Nella Scritura Giornalistica

5/10/2018 Nominalizzazione Nella Scritura Giornalistica - slidepdf.com

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Valeria MATONE

n u m e r o m o n o g r a f i c o s u l l a t e s i d i l a u r e a

COESIONE,NOMINALIZZAZIONE E

INTERPUNZIONE NELLASCRITTURA GIORNALISTICA

Indice I n d i c ePresentazione p. 4PARTE PRIMA: LA COESIONELivelli di coesione p. 7Marca d’accordo verbale p. 7 Forme passive p. 9Pronomi atoni p. 9Particelle pronominali p. 11Pronomi tonici p. 12Pronomi personali p. 12Pronomi dimostrativi p. 13Pronomi indefiniti p. 14Numerali p. 15Sintagmi nominali definiti dislocati a destra p. 16Sintagmi nominali definiti in posizione non marcata p. 17Effetto copia ed effetto quasi copia p. 19Anadiplosi p. 20Sintagmi nominali definiti in posizionedi rematizzazione a sinistra p. 21

Catafora p. 22Anafore con effetto retorico p. 23PARTE SECONDA: LA NOMINALIZZAZIONELo stile nominale p. 27Lo stile nominale nella lingua dei giornali p. 27I titoli p. 27Lo stile nominale all’interno degli articoli p. 30 PARTE TERZA: L’INTERPUNZIONE Interpunzione p. 37L’interpunzione nella scrittura giornalistica p. 37Il punto p. 37Sequenze subordinanti p. 37Sequenze coordinanti p. 38

Sequenze preposizionali e avverbiali p. 39Sequenze nominali p. 40Altri casi di ipertrofia del punto fermo p. 41La virgola, il punto e virgola e i due punti p. 41Conclusioni p. 45Legenda p. 46Bibliografia p. 46Note p. 48Ypsilon, Un giornale per amico - Postfazione di Lello Colangelo p. 51



PresentazioneP r e s e n t a z i o n eAnna FulgionePresidente Ardsu Basilicata

diLettura del quotidiano nelle scuole [Istituto "Nitti" di Avigliano]Progetto Ypsilon “Un giornale per amico”

5

Ormai è diventato quasi un luogo comune parlare di “società dell’informazione”

oppure “società della comunicazione” per definire uno dei più suggestivi, complessi ed analizzati fenomeni che caratterizzanoi tempi in cui viviamo.Ed in vero pochi campi di studio hanno suscitato, anche a livello di massa, tantointeresse ed hanno interessato tante discipline quanto i problemi della comunicazioneed in particolare i suoi aspetti linguistici e le relative implicazionidi carattere storico, sociologico, filosofico, antropologico.In siffatto contesto si inserisce questo lavoro che rappresenta uno studio sullo“stato di salute” della lingua italiana attraverso una indagine rigorosamente linguistica della scrittura giornalistica, a fronte di una abbondante ed ancheeccellente letteratura riferita, però, ai suoi aspetti socio-linguistici e socio-politici.

Nel contempo è emerso anche un piccolo”esame” ai giornalisti ed alle loro modalità di scrittura. È risultato evidente, infatti, che spesso per cedere alla spettacolarizzazionedella notizia si trascura la norma dell’italiano scritto. Anche se va notato che nella maggior parte dei casi non si tratta di veri espedientiretorici o consapevoli ma piuttosto di “ scrittura parlata o di “parlata scritta”. Riteniamo, poi, che la scelta di analizzare l’italiano sulle pagine dei quotidiani, l’intenzionale assenza di giudizi stilistici sulle capacità di scrittura dei singoli giornalisti e, di conseguenza, l’esaltazione delle caratteristiche linguistichedegli articoli che vengono pubblicati nel nostro paese costituiscano una buona

base di partenza per capire l’origine, il genere e la frequenza dei fenomeni, non solo linguistici, con cui ci confrontiamo.È con vero interesse, pertanto, che accogliamo la proposta dell’Associazione Amici di Ypsilon di pubblicare questo lavoro nella collana “I monografici” del Laboratorio, diretta da Lello Colangelo, nella convinzione di offrire un utilestrumento di studio a quanti, nel nostro Ateneo, frequentano il Corso diScienze della Comunicazione ed il Master di Giornalismo.

IntroduzioneI n t r o d u z i o n eValeria Matone

di



COESIONE,NOMINALIZZAZIONE EINTERPUNZIONE NELLASCRITTURA GIORNALISTICA7

La lingua dei quotidiani è stata, dal punto

di vista storico, uno dei più importantimezzi di diffusione dell’italiano dopo l’unificazione politica del paese. Nel prenderla in esame,si possono cogliere i fenomeni che maggiormentecaratterizzano la nostra lingua e, in particolarmodo in questi ultimi anni, verificare l’evoluzione dello scritto in raffronto e in relazioneal parlato.

Influenzata sin dalla sua origine dai quattro sottocodici:politico, burocratico, tecnico-scientificoed economico-finanziario; essa oggi riceve influssicospicui dalla lingua parlata.Le pagine dei quotidiani, infatti, hanno fatto propriemolte modalità e particolarità che provengonodall’italiano dell’uso medio, spesso attraverso la mediazione degli altri mezzi di comunicazione dimassa, in modo particolare della televisione.In questo lavoro, partendo dall’esame della coesione nella lingua dei quotidiani, si cercherà di porre attenzionesu alcuni aspetti salienti dell’odierna

prosa giornalistica, come lo stile nominale e l’interpunzione, tentando di enuclearne le peculiaritàe le modalità d’uso. Nella prima parte del lavoro, si indaga sui metodidella coesione, prendendone in esame i differentigradi di coesione, secondo la scala di Givón(cfr I.1), non soltanto per verificare la correttezzadelle proforme ma, soprattutto, per cercare dicomprendere, caso per caso, i motivi alla basedelle scelte compiute dai giornalisti. Una particolareattenzione sarà posta all’uso delle declinazioni pronominali e delle riprese nominali, per testare inquale misura fenomeni radicati nell’italiano parlato, come l’impiego di lui/lei soggetto o delle dislocazioni a destra e a sinistra, siano stati, più o meno

consapevolmente, accettati nello scritto.In seguito sarà esaminato lo stile nominale (cfr II.1-2.2) che caratterizza il linguaggio giornalisticosin dalle sue origini. Il ricorso alla nominalizzazione,che consente di sintetizzare in poche, scarne battutequanto si vuol riferire, eliminando la presenzadei verbi, è una strategia adottata anche dalla letteratura,ma nelle pagine dei quotidiani, è unprocedimento spesso abusato in nome del principiodi economia. Nel corso dell’analisi, si è preso



separatamente in considerazione quanto avvienenei titoli e quanto accade nel corpo degli articoli,poiché lo stesso fenomeno ha motivazioni e caratteristichedifferenti a seconda del luogo in cuicompare.

Nell’ultima parte dell’indagine (cfr III.1-4) si è esaminatala punteggiatura. Recenti studi linguisticiconcordano sull’esistenza di un particolare uso dell’interpunzione nella prosa giornalistica. Si è cercato di comprendere quali siano le motivazioniche spingono i giornalisti ad adoperare, moltospesso, i segni interpuntivi in maniera contrastanterispetto alle norme che regolano questiaspetti della lingua scritta.Si è tentato, pertanto, di evidenziare se si tratti di

procedimenti che hanno subito l’influsso del parlato o che cercano di riprodurlo per precise sceltecompiute a fini pragmatici o stilistici. Non si deveignorare, d’altro canto, che l’intero sistema interpuntivoitaliano sta attraversando un generale

processo evolutivo e che, in questo caso ancor piùche in altri, la carta stampata rappresenta un’importante cartina al tornasole.Il campione preso in esame (descrizione nella legenda,pp. 113-114) è composto da quaranta articolicomparsi fra il 14-11-2001 e il 16-11-2001sulle pagine di quattro testate a tiratura nazionale:“Corriere della Sera”, “La Gazzetta del Mezzogiorno”,“La Repubblica” e “La Stampa”.Per l’indagine sono stati scelti ar ticoli di politica, siaitaliana che estera, reportage dall’estero e articoli di cronaca italiana.

Parte Prima P a r t e P r i m a e

La Coesione9I livelli di coesioneSecondo la ben nota scala, elaborata da TalmyGivón1, i differenti gradi di coesione sono distribuitidal più debole al più forte .L’ordine, adattato all’italiano, prevede al gradino più basso l’anafora zero, seguita in progressione da accordo sulverbo e pronomi atoni, pronomi tonici, sintagmi nominalidefiniti dislocati a destra, sintagmi nominalidefiniti in posizione non marcata, sintagmi nominalidefiniti in posizione di rematizzazione a sinistra,sintagmi nominali definiti in frasi scisse.In italiano l’anafora zero si ha soltanto nelle subordinate



implicite, dove l’identità del soggetto e illegame di indissolubile continuità con la principalerende superflua ogni altra coesione:Il sottile velo di soldati che il Fronte unito avevaposto a Ø sbarrare il passo era sempre più insufficientea Ø reggere la pressione (CdS2).La Confindustria è quella che ha dato il giudizio

più critico, Ø accettando il rinvio […] (CdS4).La marca d’accordo verbale Si può dire, pertanto, che la ripresa a più basso gradodi esplicitezza nella nostra lingua sia la marcad’accordo verbale, sullo stesso piano di quellarealizzata con i pronomi atoni. La prima può ricorrerequando l’antecedente non è molto distante per numero di frasi e quando nessun altroelemento si intromette a disturbare la chiarezza dell’enunciato. Infatti, la proforma può essere esile solose l’antecedente è facilmente identificabile, viceversa deve diventare molto più esplicita quandol’antecedente è difficilmente recuperabile nel

co-testo2.L’uso di tale ripresa è, nei quotidiani, generalmente corretto. La marca d’accordo verbale si presta alracconto degli avvenimenti e alle descrizioni degliattori degli articoli:Le truppe del nord calano fino all’aeroporto di Kandahar , la capitale spirituale dei talebani, e minaccianoormai il rifugio di Omar […] (CdS 1).Il governo prende spunto da una risoluzione votatadalla maggioranza alla commissione Bilancio dellaCamera e annuncia che il termine ultimo per lapresentazione della legge delega slitta di un mese(CdS).

L’Alleanza si sarebbe lanciata verso la capitale e l’avrebbe invasa anche se aveva promesso di non farlo?(LR1).La risposta è arrivata dal comandante della colonnamilitare: ha ordinato ai blindati di bloccare la strada(LR1).Berlusconi non ha resistito, ha preso la parola e siè sfogato (LR4).Per ristabilire la verità,Berlusconi aveva pensato «addiritturadi fare qualche conferenza stampa inEuropa per presentare la realtà». Brucia il caso rogatorie[…] (LR 4).Una tromba d’aria si è poi abbattuta la notte di lunedì

nella zona di Menfi nell’Agrigentino. In tutto è durata un paio di minuti, ma ha comunque causatodanni gravissimi (LR7).Si chiama Angelo L., è di Bari, ed è in Marina soloda 11 mesi. È un volontario in ferma breveche ha scelto di arruolarsi non per passione, ma perchénon trovava lavoro (GdM1).Hilda aveva 26 anni. Era arrivata da San Pedro deMaricos, un villaggio dell’isola di Santo Domingo, due anni fa. Aveva aggiunto il suo nome a quello



dei cinquecentomila dominicani che vivono aNew York. Era venuta con mamma Hernandez e idue figli. Aveva trovato lavoro come cameriera alristorante che si trova al primo piano di una dellaTorri Gemelle. L’11 settembre l’aveva scampata bella. Era andata in chiesa, per ringraziare la

Madonna […] (LR 3).

E Felix Sanchez? Tre anni più vecchio di Hilda, anchelui profugo delle Torri. Si era licenziato dallaMerryl Linch il 10 settembre.Aveva sgomberato lascrivania del suo ufficio, aveva salutato i colleghied era entusiasta del suo nuovo ambizioso progetto[…] (LR 3).Si può ben notare, negli ultimi due esempi soprariportati, che il ricorso alla marca d’accordo verbale è più frequente, per ragioni di economia, negliarticoli di cronaca dove è favorita dalla tendenzaa costruire lunghe sequenze di frasi brevi in cuiun unico tema, coincidente con il soggetto logicoe grammaticale, è continuato a lungo senza intromissioni

e cambiamenti di costruzioni sintattiche.Può capitare che l’antecedente, ripreso median-

10te marca d’accordo verbale, sia a una distanza maggiore, ma la continuità logica preserva, comunque,la chiarezza al lettore. Nel primo dei seguenticasi l’antecedente e la proforma sono distanziati da una prima relativa con identico soggettoe da una seconda con soggetto grammaticaledifferente, ma la ripresa con la marca d’accordo è non solo formalmente possibile ma tale da non comprometterela chiarezza. Nel secondo caso, l’antecedente, tema/soggetto della prima frase, è separatodalla proforma da una frase nominale in cui il soggettogrammaticale sembra mutato, ma in cui certamenterimane identico il soggetto logico. La ripresamediante accordo verbale, pertanto, è menocorretta sul piano formale ma garantisce, senzaequivoci, la continuità.Angelo è un “rizzatore”, addetto al ponte di volo della Garibaldi, cioè uno di quei militari che si occupanodi agganciare e sganciare i velivoli che, di volta involta, atterrano e decollano sulla portaerei. Lunedìmattina si è imbarcato sulla Garibaldi portandosidietro la mamma e il papà […] (GdM1).In testa si sono messi i «reparti di sicurezza» creati

per l’occasione dai leader moderati del Fronte unito dei mujaheddin. Divise color piombo, cappellinocon una striscia di nastro adesivo verde, scarpeda tennis, kalashnikov e lanciarazzi a tracolla.Hanno cominciato quasi in colonne di cinque, consapevolidel momento storico che stavano vivendo[…] (CdS2).

Nel caso di un articolo che riporta, tra l’altro, brani tratti da una dichiarazione dell’ex-presidente



della Rai, Zaccaria, l’accordo verbale è sufficiente a far comprendere quali siano i soggettiai quali si riferisce l’intervistato. Nell’esempio di seguito riportato, infatti, la sola marca verbalepresente nel discorso diretto garantisce la coesionedel testo, grazie al fatto che la riproduzionedel parlato è preceduta da un richiamo adeguato:Poi la difesa dei suoi compagni di Cda e degli altri membridei vertici della Tv di Stato: «Possono avere moltidifetti, ma sono comunque composti da signori professionisti» (CdS6).

Nello stesso articolo da cui si è ricavato l’esempio precedente vi è un altro caso simile.Tuttavia, comesi può notare dalla sequenza riportata di seguito,questa volta, nonostante il senso logico sia preservato,la sola marca d’accordo è insufficiente dal punto di vista formale poiché, il soggetto del discorso riportato

– che è, peraltro, il tema dell’intero pezzo giornalistico – non coincide con quello dell’enunciato che lo introduce.La replica di Zaccaria non piace all’ex presidente della Vigilanza, Mario Landolfi, anch’egli di An: «Usa un atteggiamento da leader politico,non da presidente di un’azienda pubblica» (CdS6).Si riscontrano anche altri casi in cui l’uso della marca d’accordo verbale è ancor più improprio. Come si può notare, infatti, nell’esempio seguente, l’antecedente, il cancelliere tedesco Schroeder, è distante dalla proforma e il suo recuperoè reso più difficile dall’interposizione di un intero enunciato in cui cambiano tanto il soggettogrammaticale quanto quello logico.Anche se ilsenso generale non viene meno, sarebbe stato

maggiormente corretto il ricorso a una proformapiù forte.Schroeder avrebbe anche potuto non servirsene eseparare la questione politica dell’intervento da quella della stabilità. Sarebbe bastato tenere distinti idue voti: giovedì quello sull’intervento militare, venerdì

– eventualmente – quello sulla fiducia. Il primogiorno avrebbe raccolto la maggioranza deivoti grazie all’opposizione, ottenendo così di far partecipare la Germania alla guerra in Afghanistan alfianco degli Stati Uniti, e il secondo si sarebbe vistoconfermato dai verdi e dal suo stesso partito (LS1).La situazione si complica ancora di più in casi come

il seguente, dove non si comprende quale siail soggetto di sembra. Non è chiaro, infatti, se l’antecedente debba essere identificato con il leaderdei no-global Agnoletto o se si tratti di un uso impersonaledel verbo sembrare: una proforma forteavrebbe evitato qualsiasi dubbio di interpretazione.È un piccolo giallo la presenza di Agnoletto.All’Agenzia Dire il capo dei no-global dichiara: «Horicevuto un invito via e-mail. Deciderò nelle pros-



11sime ore se partecipare». Ma non sembra molto gradito(LR5).Forme passiveAnche se in numero notevolmente minore, nonmancano esempi di riprese anaforiche mediante

marca d’accordo verbale in forma passiva. Gli esempi ritrovati nello spoglio sono corretti e nonc’è mai discontinuità sintattica tra antecedente e proforma:La questione di fiducia è, in verità, uno strumentoeccezionale del sistema costituzionale tedesco. Èstata posta soltanto tre volte nell’ultimo mezzo secolo […] (CdS3).[…] è quasi sicura la presenza di Bobo Craxi. È stato invitato insieme a Claudio Martelli (CdS5).« Schroeder non poteva agire altrimenti» - ha dichiaratoil capogruppo dell’opposizione Friedrich Merz - «È stato costretto a chiedere la fiducia perché

non aveva la certezza di una chiara maggioranzadi governo sul tema dell’intervento militare» (LS1).È interessante notare che solo nel caso seguenteè presente l’agente della forma passiva, a conferma del fatto che il passivo aiuta a conservare la catenacoesiva, ma è spesso scelto per defocalizzarel’antecedente: Ma la presenza del leader del Nuovo Psi ha un valoresimbolico ed è fortemente voluta da MassimoD’Alema (CdS5).I pronomi atoniLa ripresa anaforica mediante i pronomi atoni, comesi è detto, è posta, all’interno della scala di coesione di Givón, sullo stesso piano di quella realizzatamediante marca d’accordo verbale. Come è noto, i pronomi personali atoni, o clitici,sono diversi da quelli tonici per la differente distribuzionesintattica all’interno della frase. Infatti, i pronomi atoni sono confinati in determinate posizioni,a differenza di quelli tonici che possonoprendere il posto del nome o del gruppo nominalesenza nessun tipo di restrizione.Le restrizioni distribuzionali a cui è sottoposto ilpronome atono sono:Il pronome atono non può ricorrere nella posizionein cui ricorrono i gruppi nominali o i pronomi tonicidotati della stessa funzione grammaticale.

Il pronome atono si presenta sempre unito a unverbo e non può esser separato da quest’ultimo se non da altri pronomi clitici.L’ordine dei pronomi clitici è rigidamente fissato. Il pronome atono non può comparire in isolamento.I pronomi atoni non possono esser coordinatitra loro e non possono esser legati a verbi coordinati.Il pronome atono non è dotato fonologicamentedi un’accentazione contrastiva3.



In italiano i pronomi atoni della prima e secondapersona sono, al singolare, mi e ti, al plurale, ci evi, invariabili nel genere. Per la terza persona abbiamoforme diverse sulla base di genere, numeroe funzione sintattica; per il complemento oggettoci sono, al singolare, lo maschile e la femminile, alplurale, li e le; per il complemento di termine le formeoblique, al singolare gli maschile e le femminile,al plurale è usata la forma tonica loro anchese ultimamente si va affermando la forma gli, invariatanel genere. Con valore riflessivo per laterza persona si usa, invariabilmente, si.Vengono assimilate ai pronomi atoni le particellepronominali: ci (e la sua variante vi) e ne.La ripresa anaforica mediante pronomi atoni si haper i complementi o per il soggetto della predicazionequalora non coincida con il soggetto sintattico4.Tale ripresa, negli articoli esaminati, è generalmenteadoperata in maniera corretta. Infatti abbondanoesempi, definibili standard, in cui la proforma è

a brevissima distanza dal suo antecedente come nellastringa riportata di seguito:Angelo non vuole parlare della missione che lo aspetta(GdM1).In molti altri casi, anche se all’interno di frasi relativamente più elaborate, il pronome atono èsufficiente a garantire la coesione dell’enunciato: Il lavoratore quando raggiunge i requisiti per la pensionedi anzianità ottiene un certificato sui dirittiacquisiti che lo mette al riparo da futuri peggioramentidelle cose (CdS4).

12Zaccaria è in audizione alla Commissione diVigilanza quando la frase di Gasparri lo raggiunge(CdS6).Da allora infatti D’Antoni iniziò una lunga navigazione, che lo portò sempre più vicino ai lididella politica, ma sempre più lontano dalle spiaggedell’Ulivo (CdS10).La canzone d’amore filtra nella notte, entra nella radiolina accesa e Naik Hedayat s’illumina […]. Oggi quella lunghezza d’onda mai più cercata ritorna, bussa alla sua anima, quasi lo possiede.

Naik si sovrappone alla canzone […] (LR 8).L’arma era di proprietà del padre, un tecnico radiologo molto noto a Milazzo, che la deteneva

regolarmente (GdM3).Nel penultimo esempio riportato, dal senso generale,si comprende bene che l’antecedente (tema/soggettodell’articolo) è Naik, che peraltro ricompare immediatamente nell’enunciato successivo. Corretto risulta anche l’uso della ripresa mediante pronomi atoni nelle subordinate implicitequando il pronome si appoggia direttamente alverbo:



Perché la disfatta è totale e a favorirla, rivela il segretario[…] (CdS1).Poi dalla città qualcuno ha cominciato a salire versoil passo, a riconoscere un parente, un compagnodi scuola e a riabbracciarlo (CdS2).È interessante notare come nel quarto degli esempi

che seguono compaia un’unica volta il pronome

tonico loro, ancora usato secondo l’antica norma scritta in luogo dell’atono gli che ne ha preso il posto. La scelta in questo brano di loro saràdovuta, con buone probabilità, alla volontà del giornalistadi rendere in maniera più enfatica il racconto.[…] i soldati dell’Alleanza di Dostum hanno sorpreso almeno cento (forse duecento) giovani «volontari» filotalebani, pare tutti pakistani, e li hannomacellati senza pietà (CdS1).Gli ostaggi sembravano perduti per sempre, martedì,quando Kabul era caduta e i mullah se li eranotrascinati via, tutt’e otto, […] (CdS 9).Quasi tutti si fermano e guardano i morti. Alcuni

li frugano alla ricerca di oggetti di valore (LR2).A un certo punto, un ufficiale urla ai soldati di smettere di riprendere la lotta. «Andiamo!» urla loro,«Andiamo!» (LR2).Sono molti i casi di riprese anaforiche mediantele forme oblique dei pronomi atoni di terza persona.L’uso che ne viene fatto è generalmente corretto, come si può riscontrare negli esempiseguenti:[…] abbiamo fatto in tempo ad assistere alla cattura di un uomo da parte dei soldati dell’Alleanza. Era paralizzato dal terrore e probabilmente lapresenza delle nostre telecamere gli ha salvato la

vita (LR1).[…] perquisiscono un soldato taliban che giaceimmobile a terra alla ricerca dei suoi oggetti personali.Dopo avergli svuotato le tasche, un soldatogli spara con un fucile (LR2).Tornando a D’Alema, a chi gli chiedeva, al termine della riunione quando scioglierà la riserva,ha replicato […] (GdM5).[…] davanti alla sua prima copia del «Frontier Post», giornale che qui racconta le lettere della frontierae racconta il codice feroce dei loro guerrieri,il direttore Haled Jalil guardava il reporter e glisussurrava […] (LS4).

Da allora radio Kabul era diventata afona, come sele avessero strappato le corde vocali (LR 8).Essendo riportate negli articoli dei quotidianinotizie circa avvenimenti e personaggi è normaleimbattersi in racconti svolti alla terza persona,perciò non stupisce il fatto di aver ritrovato un unicocaso di ripresa anaforica mediante pronome atonodeclinato in altre persone. Nell’esempio riportato di seguito troviamo il pronome atono di prima

plurale, ciò è dovuto al fatto che è inserito all’interno



di un reportage di guerra in cui l’inviato descrive il suo ingresso a Kabul, insieme ad altri giornalisti,poche ore dopo la conquista della città.

Nell’entrare in città non abbiamo alcun problema, le persone che ci sono venute intorno […] (LR 1).Anche di forme composte da due pronomi atoniè stato rinvenuto un solo esempio:Naik conosce quel motivo antico da quando erabambino, prima che Kabul diventasse un mucchio

13di macerie. Traduce senza che glielo chiedi […] (LR8).Le riprese anaforiche mediante pronomi atoni sonopresenti anche in brani di discorso diretto. Neiprimi due esempi la proforma si trova nel testo scrittodal giornalista, negli altri due, nei brani delle intervisteriportate. Poiché i legami fra la notizia datae le inserzioni di discorso diretto sono corrette,il livello di coesione risulta ottimale in tutti i casi

sotto elencati:Omar riesce a lanciare un appello ai suoi: «Non disertate». Non lo faranno forse e daranno magari guerrigliadalle montagne, ma non adesso (CdS1). E ilsegretario della Cgil qualche tempo fa spiegò le sueragioni, confermando che «l’operazione era vera» e aggiungendo che la considerava […] (CdS 10).[…] Manuela si è uccisa con un colpo di pistola che è risuonato in tutta la scuola: mancavano pochi minutialle nove. Ieri era arrivata in ritardo. «Una cosastrana – racconta una bidella – perché la conoscevoda 5 anni, l’ho vista crescere qui dentro ed era sempre arrivata tra le prime» (LS3).Uno scontro già pesante.Tanto che Gasparri, sentitala delibera del cda, ha subito contrattaccato:«Zaccaria intende denunciarmi. Ma mi risulta cheabbia chiesto il parere dell’ufficio legale Rai e che gli sarebbe stato detto che non ci sono estremi peruna denuncia, perché quella è una decisione chespetta al ministro e così diceva il contratto» (LS6).Tuttavia tale ripresa non è sempre usata in mododa ottenere un buon livello di coesione, come sipuò notare dai due esempi seguenti. Nel primo casoantecedente e proforma sono molto lontani; anchese tutto il brano è costantemente focalizzatosul tema/soggetto della notizia, la ragazza suicida,a una tale distanza sarebbe stato maggiormente corretto

il ricorso a una proforma più forte. Il secondocaso è più complicato poiché siamo di fronte a unperiodo abbastanza lungo rispetto alle frasi breviche, solitamente, si riscontrano negli articoli deiquotidiani. Vi ritroviamo varie riprese anaforichemediante pronomi atoni, tutte corrette trannel’ultima. Infatti proprio l’abbondanza di proforme crea problemi al lettore nell’individuare l’antecedente esatto; la chiarezza dell’enunciato è in



parte salvata dal numero plurale della proformache, tuttavia, sarebbe stata più esplicita se costituitada un sintagma nominale.[…] Ma Manuela non è andata in classe. Ha percorso il corridoio ed è entrata nei bagni, chiudendosi achiave.E da lì, probabilmente, che ha mandato dal

telefonino due sms a due compagne di classe: […].

Parole comunque raggelanti che hanno messoin allarme le amiche. Quando sono arrivate nei bagnihanno sentito aprirsi la zip dello zainetto e poila detonazione. Insieme l’hanno chiamata, hanno tentato di aprire al porta, poi si sono arrampicatedal bagno accanto e, dall’alto, hanno visto la terribile scena del corpo esanime in mezzo al sangue(LS3).[…] abbiamo notato dei Taliban arabi e pachistaniche cercavano di sfuggire alla vendetta della gente.Ma alcuni soldati li hanno individuati quasi subitoe li hanno inseguiti, finché quelli non si sononascosti in una casa restandoci intrappolati.Allora

alcune persone che avevano catturato un altroarabo lo hanno portato vicino all’edificio e lo hanno costretto a chiamarli finché quelli non sonousciti arrendendosi (LR1).Nello spoglio è stato rinvenuto anche un casoparticolare con una proforma errata secondo la morfo-sintassi italiana. Infatti riferendosi a un antecedente

palesemente maschile, l’uomo, il pronome obliquo corretto sarebbe dovuto essere gli, evidentementeil giornalista sarà stato tratto in inganno,complice la fretta di ultimare il pezzo, dal successivovita:[…] i soldati dell’alleanza trascinano fuori da una

trincea un soldato taliban ferito. Mentre l’uomo chiede che le sia risparmiata la vita, i soldati dell’alleanza lo fanno alzare (LR2).Le particelle pronominaliCome già accennato, le particelle pronominalirientrano fra i pronomi atoni. Rispetto alla moledi riprese anaforiche mediante pronomi atoni sipuò concludere che il loro uso sia esiguo. Infatti,nell’intera campionatura, sono stati ritrovati solo quattro esempi, anche se coprono tutte le forme,compresa la più rara variante vi. In tutti i casi ilgrado di coesione è rispettato trattandosi di enunciatidalla forma molto semplice.

Avevano bisogno di automobili per fuggire e le hanno prese dove ce ne erano […] (CdS2).

14Le strade erano costellate dai cadaveri di quanti avevanoscelto i Taliban: per loro non c’è stata nessuna pietà. Ormai sembrava che non ce ne fosseropiù (LR1).[…] è la fine del regime Taliban. E chi vi ha partecipato ha pagato un terribile prezzo (LR 1).



Secondo l’articolo 68 della costituzione tedesca, la richiesta di fiducia è uno strumento effettivamentea disposizione del cancelliere, al fine di rafforzarela propria posizione politica. […]. Schroeder avrebbe anche potuto non servirsene e separare la questione

politica dell’intervento da quella della stabilità (LS1).I pronomi toniciAl gradino successivo della scala di Givón troviamola ripresa anaforica mediante pronomi tonici che,nella nostra lingua, può essere considerata una strategiagià relativamente marcata. Questo tipo di ripresaè molto ampia poiché al suo interno sono inclusi,oltre ai pronomi personali, anche i dimostrativi,gli indefiniti e i numerali5.I pronomi personaliPer la ripresa anaforica mediante pronomi tonicisono adoperati sia i pronomi personali soggetto siale forme toniche dei pronomi complemento.I pronomi personali tonici sono anche detti liberi

proprio per la loro distribuzione all’interno della frase in quanto è identica a quella di qualsiasialtro nome o gruppo nominale6.In italiano i pronomi personali soggetto di primae seconda persona hanno una sola forma per il singolare,io e tu, e una per il plurale, noi e voi. Il pronomedi terza persona ha più forme che varianonon solo in base al genere e al numero ma anchein base alla natura del referente (persone, animali,cose): tre per il singolare maschile, egli-lui-esso; treper il singolare femminile, ella-lei-essa; per il pluraleabbiamo loro invariato per le persone e essiesseper animali e cose.

La forma tonica, nella nostra lingua, conferisce al pronome complemento un particolare rilievo all’interno dell’enunciato. In funzione di complemento diretto, il pronome tonico, segue immediatamenteil verbo; in funzione di complemento indirettoè, solitamente, preceduto da una preposizione.Le forme della prima e seconda persona sono alsingolare me e te; al plurale, come per i pronomisoggetto, noi e voi. La terza persona ha più formeper gli stessi motivi spiegati sopra: al singolare luimaschile e lei femminile per le persone, esso e essaper animali e cose; al plurale loro invariato nelgenere e essi-esse per animali e cose. Per il riflessivo

abbiamo l’unica forma sé. I pronomi tonici di questo tipo costituiscono la formadi rinvio preferita per i referenti umani7, soprattuttoper i protagonisti principali e per quellisu cui si vuole focalizzare l’attenzione del lettore. Le riprese anaforiche mediante pronomi soggettoritrovate nello spoglio sono tutte corrette perquanto riguarda il livello di coesione, accresciutodal fatto che antecedenti e proforme sono, traloro, a una distanza minima.Tuttavia gli esempi sono



interessantissimi perché evidenziano l’accettazione definitiva nello scritto di lui e lei in luogodi egli e ella. Solo negli ultimi due degli esempi cheseguono, infatti, la presenza di lui è condizionatada anche.Due settimane fa mamma Virginia e i due figli l’avevano preceduta a Santo Domingo. Lei li avrebberaggiunti lunedì 12 dicembre. Invece Hildanon è mai più tornata a casa. Perché lei era sul volo587 dell’American Airlines, precipitato a pochemiglia dal sogno americano di questa ragazza allaquale il destino aveva concesso soltanto una proroga(LR3).È la voce della sua città: arriva flebile dalle montagne,schiacciata dal suono planetario di Bbc,Voiceof America, Cnn. Naik non la sente da otto anni,da quando arrivarono i Taliban e lui, ingegnere civile,dovette scappare […] (LR 8).Ma se qualcuno ricorda al nostro “pupo della guerra” che il presidente Bush continua a ripetere che

questa guerra sarà lunga e difficile, lui fa unasmorfia che ti fa capire che la guerra, per oggi, puòattendere (GdM1).Ma Cofferati non era d’accordo, «no, lui era contrario al progetto» ammette l’ex leader della Cisl […] (CdS10).È toccato a Alberto Cairo della Croce Rossa

15Internazionale, anche lui appena entrato a Kabul,ricomporre i corpi, scattare le foto, […] (CdS 2).E Felix Sanchez? Tre anni più vecchio di Hilda, anchelui profugo delle Torri (LR3).Anche la proforma loro è ampiamente e correttamenteadoperata; nell’esempio di seguito se ne puònotare l’uso in doppia anafora che consente al giornalista di imprimere più enfasi al racconto dellanotizia:[…] Omar e Osama Bin Laden però sono ancora liberi da qualche parte (Omar lo danno qui, nell’«area tribale» delle terre della frontiera) e, fin che loronon scompaiono, cioè fin che loro non vengono uccisio catturati, sarà difficile proclamare la vittoria(LS4).Non sempre, però, la presenza del pronome tonicoè dovuto a esigenze di coesione. Nel brano seguentelei risulta ridondante, potrebbe esser definito, secondo

i tipi indicati da Grice8, un eccesso di informazione:evidentemente il giornalista vi è ricorso

per focalizzare empaticamente l’attenzione del lettore sulla protagonista della vicenda, tanto è veroche, nell’apposizione successiva, tiene anche a rimarcare che è la più giovane del gruppo salvato.Tre mesi all’inferno e ritorno. Heather Mercier, newyorkese di 24 anni, se li è buttati alle spalle così,[…], pur di far scendere dal cielo l’elicottero salvator e



dei corpi speciali americani e scenderelei, la più giovane, con gli altri sette cooperanti […] (CdS9).Per quanto riguarda l’uso dei pronomi complemento, sia per i casi diretti che per i casi obliqui, le ripreseanaforiche sono sempre corrette.Tra i tanti esempiritrovati ne riportiamo soltanto due:Alla fine, nemmeno Gerhard Schröder è riuscito asfuggire al destino che sembra accompagnareogni cancelliere socialdemocratico […]. Ma se a lui, questa volta potrebbe andare meglio […] (CdS 3).Il caso più difficile ora sono i Verdi. In un primotempo, Schröder aveva pensato di risparmiar lorouna scelta lacerante […] (CdS11).I pronomi dimostrativiI pronomi dimostrativi italiani sono questo, codesto,quello, stesso, medesimo, tale e siffatto. I primi quattropossono avere anche valore neutro ed essere,così, riferiti a un pensiero, un avvenimento, ecc.Naturalmente questi pronomi si declinano secondo

genere e numero. Otto di essi hanno la caratteristicadi potersi riferire solo a persone: questi,quegli; costui, costei, costoro; colui, colei, coloro.Alcontrario ciò indica esclusivamente cosa. Si puòaggiungere alla categoria dei dimostrativi il pronomemisto quanto che ha anche valore di relativo.

Negli articoli esaminati l’uso della ripresa tramite dimostrativi è corretta per i motivi già spiegatia proposito dei pronomi personali tonici.Solitamente i dimostrativi sono preferiti per le ripresedi antecedenti non umani9, tuttavia sono frequentii casi in cui sono riferiti ad antecedenti umani.È da notare come i giornalisti, nonostante si attengano

alla norma scritta nella scelta del dimostrativoda usare, ricorrano in maniera quasiesclusiva a riprese anaforiche mediante la formaquello/quelli che, anche nel parlato, è generalmentepiù frequente. Infatti, negli esempi cheseguono, ritroviamo il dimostrativo questi solonel primo caso mentre mancano completamentecasi con codesto anche perché quest’ultimo è ormai considerato, nell’uso comune, arcaico o affettato10.Per quanto riguarda la coesione, soltantonell’ultima stringa la proforma quelli potrebbe generare, nel lettore, dei problemi di chiarezza inmerito all’antecedente; in base al senso logico

del periodo e di quanto si sta raccontando nel restodell’articolo, si può comprendere che ci si riferisce ai taleban tuttavia sarebbe stata preferibileuna ripresa più forte come un sintagma nominale.[…] Non c’era l’Alleanza, e già si era capito che tra loro (tagiki e uzbeki) e i pasthun non ci sarebberostate intese.Ora, se questi riescono a conquistareil loro territorio […] (LS5).[…] abbiamo notato dei Taliban arabi e pachistani che cercavano di sfuggire alla vendetta della gente.



Ma alcuni soldati li hanno individuati quasi su-bito e li hanno inseguiti, finché quelli non si sononascosti in una casa restandoci intrappolati.Allora alcune persone che avevano catturato unaltro arabo lo hanno portato vicino all’edificio e lo hanno costretto a chiamarli finché quelli non sonousciti arrendendosi (LR1).È scattato immediatamente l’allarme e sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia diCastellaneta, guidati dal capitano Gabriele Stifanelli,e quelli del comando provinciale, coordinati dal colonnello[…] (GdM2).A Quetta, la città pakistana più vicina a Kandahar,ieri si sono incontrati pasthun, taleban e l’ambasciatore Zaeef traslocato da Islamabad. Lavori incorso tra i pasthun e i taleban meno indecenti, menocompromessi. Quelli che potrebbero trattare erimanere (LS5).È stato ritrovato anche un caso in cui è evidenteun uso improprio del pronome dimostrativo.

Come si può notare nel brano seguente, quello èin eccesso: sarebbe stato sufficiente il che relativoda cui è seguito.Costruzioni di questo tipo rientranofra i fenomeni emergenti nella morfologiadell’italiano parlato11; è evidente che la presenzadi una forma di tale genere all’interno della prosa giornalistica manifesta come essa si avvicini semprepiù alla lingua parlata allontanandosi, di conseguenza,dalla norma dello scritto.[…] Omar ha già spedito all’estero quel che resta della sua famiglia sterminata nei bombardamentie s’aggrappa alle parole dei suoi servitori, dal portavoce Abdullah (quello che ogni giorno ripete la litania

«grazie a Dio Omar è salvo e Osama non saràmai preso vivo») all’alleato […] (CdS8).Come già accennato, questa è la forma di ripresaanaforica preferita per gli antecedenti non umani:moltissimi, infatti, sono stati gli esempi rinvenutie, anche qui, è da sottolineare che il tipo preferitoè quello. Ne riportiamo di seguito soltanto alcunestringhe, evidenziando come nella terza il pronomeritorni due volte all’interno di una struttura ad elenco, molto usata nella prosa giornalistica, enell’ultima in un brano di parlato tratto da un’intervista. Il nuovo termine, secondo la risoluzione,è quello dell’approvazione della Finanziaria, a fine

dicembre (CdS4

). Uno dei momenti di maggioretensione rischia di essere l’unica elezione prevista: quella del presidente del partito (CdS5).Gli investigatori non escludono nessuna pista riguardoal movente, anche se viene privilegiata quellarelativa all’attività di Perrone […] (GdM2).Schroeder avrebbe anche potuto non servirsenee separare la questione politica dell’intervento da quella della stabilità. Sarebbe bastato tenere distintii due voti: giovedì quello sull’intervento militare, venerdì



– eventualmente – quello sulla fiducia (LS1).(dichiarazione dell’onorevole Caldarola) « […] il Psi di Craxi si adeguò, ma non fu l’unico. Di lui il Pci colse solo il tema della questione morale, nonquello delle innovazioni» (LS8).Nello spoglio compaiono,ma soltanto una volta,altre due forme di dimostrativi. Anche in questicasi il livello di coesione è ottimale. Nel primo la

proforma, presente nel corpo dell’articolo, riprende a brevissima distanza l’antecedente che è all’interno di un’inserzione di parlato. Nel secondo non ci sono problemi di coesione ma è interessantenotare come il giornalista usi la punteggiaturae il connettivo insomma per ricreare delletonalità proprie del parlato; fenomeno che è, ormai,dominante nella scrittura giornalistica.Il risultato di tanta consonanza – gli fa ecoBerlusconi – è che «Roma e Madrid ragionano conla stessa visione dell’Europa e sono vicinissime su tutti i principali dossier».Tra questi spicca la lottaal terrorismo […] (LS2).Politiche sociali, insomma. Le stesse che sarebberonecessarie per combattere la povertà minorile(LR11).I pronomi indefinitiGli indefiniti sono una vasta gamma di pronomi;oltre a quelli che hanno anche funzione di aggettivicome ogni, qualche, qualsiasi, qualsivoglia, qualunque,altro, ve ne sono molti che hanno la solavalenza pronominale: alcunché, altri, checchèchecchesia,chicchessia, chiunque, ciascheduno-ognuno,niente-nulla, qualcosa, qualcuno-qualcheduno, tale,uno.

16Negli articoli esaminati sono presenti solo quattrocasi di questo tipo di ripresa che, peraltro, è usatasempre correttamente. Si può notare come, intutti gli esempi, la struttura usata dagli autori

ponga l’indefinito in correlazione con altri tipi di pronomi che sono, a loro volta, proforme dello stessoantecedente.La decisione è stata presa, dopo una convulsa settimana,durante la quale la coalizione berlinese èapparsa sull’orlo della rottura, a causa del rifiuto di molti deputati ecologisti e di alcuni della sinistra[…] (CdS3).

[…] il ministro del Lavoro, Roberto Maroni, ha incontrato prima le associazioni imprenditoriali e poiquelle sindacali.A tutte ha ufficializzato la propostadel governo di far slittare la legge delega(CdS4).Di messaggi ne ha lasciati più di uno, due diretti aigenitori, altri via sms alle compagne di scuola (LS3).[…] la resistenza dei taliban potrebbe contare tuttora su 20 o 30 mila uomini, la gran parte magari



ancora motivati dal messaggio della guerra santa,molti anche senza alcuna reale alternativa […] (LS4).I numeraliI numerali sono una categoria aperta di aggettivi,ovvero formano una serie aperta di parole illimitatanel numero. Sono distinti in diversi gruppima i principali sono due: i cardinali e gli ordinaliche possono, entrambi, essere usati con funzionepronominale.Anche la ripresa anaforica mediante i numerali rientranella categoria dei pronomi tonici e, per dipiù, risulta una delle strategie più adoperate in quantoconsente al giornalista di procedere in modosemplice e chiaro nella scrittura del pezzo. Comeper i pronomi personali e per i pronomi dimostrativi,l’impiego fattone nella prosa giornalistica non presenta problemi di coesione.Dagli esempi riportati di seguito si può notare comeuno sia il numerale cardinale maggiormente

adoperato dai giornalisti poiché permette di focalizzarel’attenzione del lettore su un determinato aspetto o personaggio della notizia.I cadaveri sono stati offesi, mutilati.A uno hannomesso intorno al collo del nastro strappato a unamusicassetta (CdS2).Non a caso, tra i documenti che la sinistra sta preparando

per il congresso ce n’è anche uno che riguarda la tesoreria (CdS5).Tra i tre c’è stata una colluttazione, i due vigilantes hanno infatti riportato una contusioni e uno èstato anche morso (GdM6).Altre volte il ricorso a tale ripresa è motivata soltanto

dalla semplicità e dalla chiarezza espositivache ne deriva:Il quadro si chiuderebbe con il ritorno della fasciaA,più ampia, a totale carico del servizio sanitarioe una C a totale carico del cittadino (LR9).Prenderanno la parola anche una donna afgana,una palestinese e una israeliana (GdM 5).Per quanto riguarda i numerali ordinali, sonoscelti molto spesso come proforme, essenzialmenteall’interno di strutture a elenco. La preferenzaaccordata a tale struttura risiede nella suapossibilità di accrescere la chiarezza ed evitare costruzionicomplesse. Dei tantissimi esempi ne

riportiamo di seguito alcuni. Nel primo si può notareche l’uso dei numerali ordinali è abbinato a quello dei cardinali; nel secondo come il loro impiegoabbia permesso al giornalista di procederein un periodo lungo evitando ripetizioni inutili ecomplicazioni sintattiche.Le altre volte in cui i parlamentari tedeschi sonostati chiamati a esprimersi sulla fiducia di governo

– tre per l’esattezza, una nel 1972 con Willi Brandt, la seconda e la terza nel 1982 con Helmut



Schmidt e con Kohl – ciò che sarebbe emerso dallavotazione avrebbe influito esclusivamente sullastabilità politica (LS1).Sarebbe bastato tenere distinti i due voti: giovedìquello sull’intervento militare, venerdì – eventualmente

– quello sulla fiducia. Il primo giorno

avrebbe raccolto la maggioranza dei voti grazie all’opposizione,

ottenendo così di far partecipare laGermania alla guerra in Afghanistan al fiancodegli Stati Uniti, e il secondo si sarebbe visto confermatodai verdi e dal suo stesso partito (LS1).

1718[…] anticipata da quei due messaggi.Volati nell’etere forse per u ultimo disperato appello dal bagno allaclasse. Il primo a una studentessa impietrita: «Fra

poco avrai notizie di me. Guarda l’sms di…». E il secondo all’altra compagna: «Sono in bagno, venitemi a prendere». (CdS7)

Potrebbero esserci due pronunciamenti: il primosulla figura presidenziale palese con il no diMorando e Berlinguer, il secondo su D’Alema, a voto segreto, con l’astensione del correntone (LR 5).È stato trovato senza vita nel cortile della suamasseria, ucciso con due fucilate sparate a distanzaravvicinata. La prima lo ha raggiunto all’addome, la seconda alla testa (GdM 2).Sintagmi nominali definiti dislocati a destraAl gradino successivo della scala di Givón abbiamola ripresa anaforica mediante sintagmi nominalidefiniti dislocati a destra in cui il nome, marcatoobbligatoriamente come definito, può essere modificato

da aggettivi, quantificatori, relativi, sintagminominali12.Tale ripresa rientra nel più ampio fenomeno delladislocazione a destra, in cui gli elementi dislocatialla destra del verbo si riferiscono a qualcosache il parlante considera già dato come tema deldiscorso, quindi presente all’ascoltatore, ma richiamato alla fine della frase13. Già dalla descrizioneriportata si può evincere come esso sia tipico delparlato ma è sempre più presente anche nello scritto,soprattutto in testi che, come gli articoli dei quotidiani,tendono a ridurre le distanze fra le due varietàdella lingua.

Frasi di questo tipo sono sintatticamente marcatepoiché i costituenti non occupano le loro posizioni“canoniche”, secondo la struttura della lingua italiana, bensì sono spostati per esprimereun particolare significato14.La dislocazione a destra, come anche la dislocazionea sinistra che sarà trattata in seguito, è unacaratteristica propria dell’italiano, riscontrabile in tutto l’arco del suo sviluppo15. Il ricorrere con consuetudinea costruzioni di questo tipo ha portato



a percepirle come normali e, di conseguenza,a servirsene anche quando non si vuol mettere in

particolare evidenza l’elemento dislocato16.Nello spoglio svolto per questo lavoro sono presenticinque riprese anaforiche mediante sintagmidefiniti dislocati a destra. La stringa seguente

è all’inizio di un paragrafo interno all’articolo,

immediatamente preceduto da un titoletto/sommario;il blitz (modificato dall’aggettivo dimostr ativoquesto) è l’argomento dell’intero brano che racconta come i mujaheddin dell’Alleanza del Nord abbiano conquistato, a sorpresa, la città diKabul. È quindi chiaro, al lettore, a che cosa ci sistia riferendo ma, poiché il giornalista si era allontanatodal tema dilungandosi in questioni diordine politico, mediante tale ripresa l’attenzione viene rifocalizzata sul tema principale.

Non l’aveva previsto nessuno, questo blitz (CdS1). Nell’esempio seguente abbiamo ben due casi all’interno dello stesso paragrafo, il secondo dei qualiè modificato dall’aggettivo possessivo nostro. Si tratta, anche qui, di un paragrafo interno all’articolo che racconta, appunto, la liberazione di Jalalabad.L’antecedente della prima proforma è già palese al lettore sin dal titolo in cui compare il nome dellacittà araba; ritorna qui in posizione dislocata perarricchire con ulteriori dettagli il racconto e, soprattutto,

per focalizzare nuovamente l’attenzione sull’azione, ossia sulla liberazione della capitale afgana. Per quanto riguarda la seconda proforma,il nostro ritardo, l’antecedente è sottinteso ma ricavabile facilmente da quanto narrato nel periodoimmediatamente precedente in cui si evidenzia

che la città è stata abbandonata dai talebangià da due giorni, ma le truppe alleate, con al seguitoi giornalisti, sono arrivate soltanto adesso.Che l’abbiano liberata, Jalalabad, è forse un po’ esagerato. Perché la città è stata abbandonata daitaleban l’altro ieri. E la gente di qui che ci ha accolto nel buio della prima notte mostrava di esserefelice come se non ci facesse troppo caso, alnostro ritardo (LS9).Nel brano seguente la ripresa anaforica mediantesintagma nominale dislocato a destra (modificatodall’aggettivo dimostrativo questo) compare sì al termine del periodo ma sempre al principio

del suo enunciato; con buone probabilità il giornalistavi ricorre per riportare l’attenzione su questo particolare mondo dopo averlo raffrontatocon quello occidentale del lettore:

19Fino all’altro ieri era un mondo misterioso, impenetrabile,le donne spente dentro ai loro burkaciechi, gli uomini nascosti dietro le barbe di mangiafuoco,tutti uguali, tutti stranieri al nostro pensiero



laico, al nostro tempo della modernità tecnologica.Era il Medio Evo che tornava sulla terra.E ora eccolo qui, questo mondo che si apre comela pastafrolla […] (LS4).L’ultimo esempio ritrovato di ripresa anaforica mediante sintagma nominale dislocato a destra compare

fin dall’incipit dell’articolo.L’antecedente, tema/

soggetto della notizia, sarebbe recuperabile daltitolo senza nessun ostacolo ma viene rimarcatodal giornalista mediante il sintagma nominaledislocato, per focalizzare, anche qui, l’attenzione sull’azione, evidenziando così che, con buona probabilità, la fiducia richiesta al parlamento saràottenuta senza grandi problemi:Dovrebbe ottenerla, stamane, Gerhard Schröder,la fiducia che ha chiesto al Parlamento federale,sulla mobilitazione delle truppe per l’Afghanistan (CdS11).Non sorprende il fatto che, in tutto lo spoglio, sianopresenti solo cinque esempi di tale ripresa, a

confronto dei tanti sintagmi nominali dislocati asinistra che analizzeremo in seguito. Il fenomenodella dislocazione a destra, infatti, è statisticamentemeno presente nell’italiano, in quanto essa ha minori capacità di creare focalizzazioni se nonquando è in posizione abruptiva cioè all’inizio del paragrafo17; come accade nella maggior parte deinostri esempi.Al fenomeno della dislocazione a destra può essereassociato quello della posposizione del soggetto18.Una costruzione con soggetto postverbale,come quella dell’esempio seguente, nonostante le apparenze è sintatticamente marcata poiché anche

se il soggetto/tema è già implicito viene interpretatocome nuovo e collocato dopo il verbo:Il parlamento federale voterà venerdì mattina eSchröder si è mostrato cautamente ottimista:«Ho fiducia che potremo ottenere la nostra maggioranza», ha detto il cancelliere, anche se ha ammessoche «sarà ancora necessario un ulteriore lavorodi convincimento» (CdS3).Sintagmi nominali definiti in posizione nonmarcataContinuando a risalire lungo la «scala di coesione» incontriamo le riprese anaforiche mediantesintagmi nominali definiti in posizione non marcata,

riprese lessicali tipiche per le quali valgonotutte le possibilità già studiate in precedenza19.Negli articoli dei quotidiani, pertanto, è moltofrequente il ricorso a tale ripresa, sia per la sua semplicitàd’uso, sia per le molte varianti che offre. Trattandosi di una ripresa facile non sono stati rinvenutiesempi errati dal punto di vista della coesione.È, invece, interessante notare le diverse combinazionidi antecedenti e proforme che, di volta involta, sono state scelte dai giornalisti.



Iniziamo l’analisi con alcune stringhe che ci mostrano la sostituzione dei sintagmi nominali mediantesemplici sinonimi:Il sindacato unitario era un progetto ambizioso,e come ogni progetto ambizioso presentava moltedifficoltà. Tra i tanti problemi c’erano […] (CdS10).[…] finché quelli non si sono nascosti in una casa restandoci intrappolati. Allora alcune personeche avevano catturato un altro arabo lo hanno portatovicino all’edificio e lo hanno costretto a chiamarli finché quelli non sono usciti arrendendosi(LR1).A giudizio del medico legale non ci sono, apparentemente,segni o contusioni, che potrebberoaver provocato la morte, ufficialmente provocatada arresto cardio-circolatorio. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso (GdM6).In altri casi l’antecedente è costituito da un sintagma nominale specifico mentre la proforma è

data da un suo sinonimo dal senso più generico:Manuela sarebbe entrata nella stanza dei genitori,

preso la pistola del padre e nascosta nell’armadio, regolarmente denunciata, e poi sarebbe ritornataa letto infilando l’arma dentro lo zaino dei libri(LR6).Gli assegni per le famiglie con tre figli si sono infattidimostrati efficaci: dal ’99, quando il contributo è stato istituito, la loro condizione è leggermente migliorata[…] (LR 11).

20Probabilmente Francesco Perrone è stato ammazzatodai killer quando è arrivato con la grandeMercedes vecchio tipo nel cortile della masseria,attorno alle 18,30. I malviventi lo hanno atteso, affrontandolosenza pietà (GdM2).

Nell’altro biglietto, trovato nello zaino, la ragazza solleva il padre da ogni responsabilità per l’omessa custodia dell’arma […]. Ma per il genitore, interrogato dal magistrato, si profila comunque unadenuncia (LS3).La stessa strategia degli esempi precedenti è soventementeadoperata in periodi come i seguentiin cui il nome proprio del protagonista/soggettoè ripreso mediante un nome comune indicante laclasse di appartenenza:

Perrone è stato colpito da due colpi esplosi da unfucile da caccia caricato con cartucce calibro 12da distanza ravvicinata. Quindi l’uomo – probabilmentegià morto – è stato colpito ripetutamenteal viso […] (GdM2).La vera sorpresa negativa, per il cancelliere, èstato il rifiuto di Christa Lörcher, 60 anni, deputataSpd del Baden-Württenberg, icona del pacifismosocialdemocratico.La signora non solo ha invocato



il caso di coscienza […] (CdS 11).È, invece, più raro rinvenire negli articoli deiquotidiani casi in cui la proforma è costituita daun incapsulatore, ossia da un sostituente dell’intero enunciato a cui rinvia anaforicamente20.

Nell’esempio seguente si può notare come esso sia

funzionale all’inserzione di un brano di parlato

all’interno dell’articolo senza disturbare la coesione del testo:Ieri era arrivata in ritardo. «Una cosa strana – racconta una bidella – perché la conoscevo da 5anni, l’ho vista crescere qui dentro ed era sempre arrivata tra le prime» (LS3).Negli articoli di cronaca politica, tanto italianaquanto straniera, si fa un uso cospicuo delle ripreseanaforiche mediante sintagmi nominali, soprattuttousando come proforme le cariche istituzionali,di partito o sindacali ricoperte dai personaggipubblici che fungono sintatticamente da antecedenti:[…] Fassino abbia offerto a Isaia Sales, braccio destro

di Antonio Bassolino, di collaborare con lui. Ilgovernatore della Campania, unica regione dove gliantidalemiani hanno vinto, ha sempre negato[…] (CdS5).Era l’inverno del ’97. Fu allora che secondo D’Antoni «iniziò la rottura tra D’Alema e Cofferati». L’ex segretario della Cisl rievoca quelle discussioni […] (CdS10).Berlusconi non ha resistito, ha preso la parola e siè sfogato. Saranno state le grida di «Asesino, asesino» urlate da un piccolo gruppo di no global localiche lo hanno fatto rimanere proprio male […]. Certo è che il Premier si è trasformato in un fiume

in piena, abbandonandosi a una esternazionecontro la «sinistra giudiziaria» […] (LR 4).L’apertura a Giuliano Amato sarà netta, decisa, un segnale chiarissimo. Un messaggio esplicito.E dunque l’indicazione di un partito socialista europeo non verrà meno. L’ex premier dovrebbe intervenire il giorno successivo, sabato (LR5).Dopo la sconfitta, il «correntone» cerca un ruolocontestando ancora la presidenza D’Alema. E la risposta è altrettanto decisa. L’ex premier accetta il muro contro muro […] (LR 10).Nei reportage dalle zone di guerra troviamo unavarietà di termini tecnici usati sia come antecedenti

sia come proforme. La comparsa di questo fenomeno,in quantità consistente, risale ai tempi dellaGuerra del Golfo21; allora il lettore-medio cominciòa familiarizzare con parole che all’epoca erano proprie di un settore sconosciuto ai più, ma che oggisono recepite come consuete. Di seguito riportiamotre esempi in cui compaiono alcuni diquesti termini: nel primo l’antecedente è costituito da pick-up che è un particolare fuoristrada daguerra; negli altri due compaiono i nomi di alcuni



modelli aerei, sia civili che militari:All’improvviso, dietro al parco di Sharinau, nel centro di Kabul, un pick-up carico di cinque talebaniè stato illuminato a giorno dal faro di un elicottero.Pochi secondo dopo il missile aveva disintegratola macchina (CdS2).I bombardamenti degli aerei americani, primadell’attacco del pomeriggio, sono stati i più intensi. Sei B-52 sono andati avanti con bombardamentisu larga scala, mentre i cacciabombardieri colpivanoi target singoli. I jet americani hanno anche bom-bardato i veicoli delle forze taliban che scappavano(LR2).Subito si fece l’ipotesi dell’attentato: terroristi (ovviamente arabi) da un battello avevano abbattutoil Boeing 747 lanciando un missile Stinger. […]. Un anno dopo, i tecnici stabilirono che a far cadereil Jumbo fu la rottura di un’ala (LR 3).Può capitare che la ripresa anaforica sia attuata anchemediante lo stesso sintagma nominale. Nell’

esempio seguente si tratta di una pura ripetizione,priva di particolare giustificazione:Ha probabilmente cercato di difendersi, […], sia cercando di aprire la borsetta, trovata insanguinataanche all’interno, dove custodiva un coltello a serramanico. Sul perché Clelia Rossi avessecon sé un coltello non ci sono spiegazioni (LS10).In tutti gli altri casi della campionatura, la sceltadi applicare la ripresa anaforica mediante lo stessosintagma nominale risponde sempre a unaparticolare motivazione.Negli esempi seguenti laripetizione serve a focalizzare l’attenzione del lettore: nel primo su un determinato reparto militare

di cui si sta raccontando in maniera particolareggiata;nel secondo sulla corrente interna alpartito, denominata appunto correntone, per metternein evidenza il ruolo politico e gli effetti checrea; nel terzo per sottolineare un preciso progetto,di cui si parla e nel corpus dell’articolo e nell’intervista riportata.In testa si sono messi i «reparti di sicurezza» creati

per l’occasione dai leader moderati del Fronteunito dei mujaheddin. Divise color piombo, cappellinocon una striscia di nastro adesivo verde,scarpe da tennis, kalashnikov e lanciarazzi a tracolla.Hanno cominciato quasi in colonne di cinque,

consapevoli del momento storico che stavanovivendo anche grazie alle telecamere che li riprendevano,ma poi lungo la discesa verso al capitale,l’ordine si è perso e i «reparti di sicurezza» si sono ammucchiati, dandosi gran manate sullespalle e tenendosi per mano […] (CdS 2).Ieri Piero Folena, a nome del correntone che ha sostenutoGiovanni Berlinguer, ha comunicato […]. La prospettiva di un disimpegno del correntone dallalinea del partito preoccupa non poco […]. La decisone



del correntone dovrebbe mettere fine allevoci […]. Il governatore della Campania, unica regionedove gli antidalemiani hanno vinto, hasempre negato di volersi accordare con Fassinoabbandonando il correntone. […]. La conferma del suo atteggiamento era comunque attesa ieri seraalla riunione dei leader del correntone alla presenzadi Cofferati (CdS5).Il progetto fallì, «e con la crisi di quel progetto – raccontòCofferati – […] (CdS10).Altre volte la ripresa del medesimo sintagma nominaleserve all’autore per ragioni stilistiche.

Nell’ esempio seguente, infatti, il giornalista conla ripetizione di progetto ambizioso tenta di donareal pezzo una patina di stile oratorio alto:Il sindacato unitario era un progetto ambizioso, ecome ogni progetto ambizioso presentava molte difficoltà(CdS10).Effetto copia ed effetto quasi copiaAll’interno della ripresa anaforica mediante sintagma

nominale possiamo trovare due fenomeni particolari: l’effetto copia e l’effetto quasi copia. L’effetto copia si verifica quando la coesione di una catena anaforica si realizza mediante ripetizionedi un sintagma pieno già menzionato che operacome punto di attacco della ripresa anaforica22.Nei due esempi ritrovati possiamo notare come lacopia possa esser usata sia come una pura ripetizione,

primo caso, sia per far cresce l’enfasi del racconto, secondo caso.Tutto questo trovava sperimentazione pratica neicampi di addestramento di Al quaeda, in Afghanistan,come quello di Abu Khabab, vicino a

Jalalabad. I campi sono stati distrutti dai bombardamenti[…] (LR 12).È l’ultimo messaggio di Manuela Cambria, 18 anni[…]. Un messaggio “lucido” dicono gli investigatori […]. Un messaggio sincero o criptico che vuole nascondere qualcosa? (LR6).Quando la ripresa non è identica all’antecedente, ma ne costituisce una parziale rielaborazione,si ha l’effetto quasi copia23. Nello spoglio svolto nonè stata trovata nessuna ripresa di questo genere.

21AnadiplosiUn altro fenomeno appartenente a tale tipo di ripresa

anaforica è l’anadiplosi, antica figura retorica che consiste nella ripetizione dell’ultima parte di un segmento (sintattico o metrico) nellaprima parte del segmento successivo24.Gli esempi ritrovati nello spoglio degli articoli deiquotidiani presentano, nella maggior parte dei casi,relative costruite aggiungendo, quale testa,una ripetizione dell’antecedente in forma di sintagma nominale indefinito25; questo particolare tipo



è denominato “ripetizione appositiva”26. È danotare che nell’ultima stringa riportata di seguito, la ripetizione dello stesso sintagma serve acreare una continuità di discorso fra il corpodell’articolo e il brano dell’intervista. La conferma del suo atteggiamento era comunqueattesa ieri sera alla riunione dei leader del correntonealla presenza di Cofferati. Il segretariodella Cgil che entrerà in direzione […] (CdS5).[…] per questo motivo si deve considerare anche un testimone dello scontro di «ieri» tra massimod’Alema e Sergio Cofferati, uno scontro che «oggi » si ripropone sul terreno politico e tiene bancoal congresso della Quercia (CdS10).Non è in effetti contro il ministro che il consiglioha stabilito di ricorrere, ma «contro il limite postodal ministero nei confronti dell’attività della Rai», come spiega Zaccaria […]. Un limite che il presidente della tv pubblica paragona a una sorta di «macigno» (LS6).

In altri casi, come il seguente, si può notare comefra la testa e il relativo è possibile introdurre anchealtri elementi27 e come la proforma utilizzatapossa non essere necessariamente una copia maun altro sintagma nominale28 che funge da sinonimo.[…] il mullah Zaeef serra le tende, carica la jeep di scatoloni, saluta il guercio Mohammad Rabir, l’uomo con la benda sull’occhio che talvolta gli faceva da interprete (CdS1).Tuttavia si possono trovare anche casi in cui il sintagmanominale venga ripreso all’inizio di un nuovo enunciato senza introdurre necessariamenteuna relativa; nell’esempio riportato si può

notare come, anche qui, fra l’antecedente e la ripresa siano posti altri elementi:Contemporaneamente il ministro ha illustrato i contenutidella riforma che il governo ha in mente.Contenuti coerenti con le conclusioni della commissioneBrambilla […] (CdS4).L’anadiplosi è un fenomeno diffuso nella prosa giornalistica: nello spoglio svolto, pertanto, sono statitrovati non solo esempi costruiti con sintagminominali ma anche con altre parti del discorso.Neitre casi seguenti sono stati adoperati, infatti, unindefinito e due aggettivi. È da notare, nelle ultimedue stringhe, che la ripetizione lega, come del

resto in molti altri casi già visti, l’inserzione del parlato con il corpo dell’articolo. Il soldato al cannoncino ha gridato qualcosa, qualcosaper lasciar capire che faceva sul serio (CdS 2).[…] il mullah getta finalmente la benda, confessa quanto meno il favoreggiamento di Bin Ladene assicura che «il piano va avanti e grazie a Dio vieneattuato.Anche se il compito è enorme».D’enorme, per ora, si vede la disfatta dei suoi (CdS8).Fassino sarà chiaro durante il suo discorso. «Caro



Giuliano, siamo pronti, siamo qui». Pronti a inaugurarela fase costituente per un partito della sinistraunito (LR10).È da sottolineare che l’uso dell’anadiplosi da parte dei giornalisti della carta stampata non è daattribuire, nella maggioranza dei casi, all’antico uso

retorico bensì all’abuso che se ne fa nel parlato,

soprattutto in quello radiofonico e televisivo29. Inquesto modo se ne perde la funzione principaleossia quella di incrementare l’enfasi di un racconto, nello scritto, o di prendere una pausa per poter meglioorganizzare un discorso, nel parlato.Sintagmi nominali definiti in posizione di rematizzazionea sinistraRisalendo ulteriormente la scala di Givón si incontranole riprese anaforiche mediante i sintagminominali definiti in posizione di rematizzazionea sinistra, più comunemente classificate comedislocazioni a sinistra. Fra le riprese lessicali questaè la più marcata e, pertanto, viene usata prevalentemente

per richiamare antecedenti “diffi-2223cili”30. Nella costruzione della dislocazione a sinistrail tema è anticipato rispetto all’ordine naturale dell’italiano, trovandoci così, nuovamente, di fronte a frasi marcate sintatticamente: esso è collocatoa sinistra, nella parte iniziale dell’enunciato e, nella realizzazione più frequente, è ripreso daun pronome clitico, detto appunto clitico di ripresa,collocato prima del verbo31. Costruzioni di questotipo caratterizzano il parlato; ma affiorano, sia

pur raramente, anche nello scritto, per lo meno inquei testi che, volontariamente o involontariamente,si avvicinano alla lingua parlata, come alcuni branidi prosa giornalistica32.Il fenomeno della dislocazione a sinistra, al paridi quello della dislocazione a destra, è antichissimoed è presente in tutto l’arco dell’evoluzione della lingua italiana, comparendo già in una delle primissimeattestazioni di italiano volgare come i PlacitiCapuani del 96033. Come si è detto nel paragrafosulle riprese anaforiche mediante sintagminominali dislocati a destra, le dislocazioni a sinistrasono percentualmente maggiori nella lingua

italiana. Ciò trova conferma nel nostro spoglio:infatti sono stati rinvenuti ben quattordici casidi dislocazione a sinistra contro cinque di dislocazionea destra.Il primo esempio preso in esame è un brano in cuiè facile aspettarsi una costruzione di tal genere;infatti la stringa riportata di seguito è la trascrizione,eseguita dal giornalista, di un messaggio scrittoda una ragazza prima di suicidarsi. La naturadel testo favoriva, pertanto, l’affiorare di fenomeni



della lingua parlata:«Non prendetevela con mio padre perché lui nonha nessuna colpa, la pistola l’ho presa io» (LR 6).È di maggior interesse quanto accade nella stringaseguente: la dislocazione non si registra nell’inserzione del parlato, bensì in un enunciato costruitodal

giornalista che assume un’ intonazione

simile al parlato.[…] Conclusione sprezzante: quel lavoro lo «farei meglio persino io» (CdS6).Nella costruzione di una dislocazione a sinistra èanche possibile frapporre tra il sintagma nominaledislocato e il clitico di ripresa altri elementi dellafrase. Negli esempi seguenti abbiamo sia casi diinserzioni lunghe, come nei primi due, sia di breviapposizioni, come nel terzo, o di soli complementicome negli ultimi due:Ma la ragione per cui la Gerusalemme talebana nonè ancora crollata, la rivela il ministro della difesa

pakistano […] (CdS8).Tre mesi all’inferno e ritorno: Heather Mercier, newyorkese di 24 anni, se li è buttati alle spalle così,[…] (CdS9).[…] anche il suo 18esimo compleanno, nel giugno scorso, l’ ha festeggiato soltanto con la sua famiglia (LR 6).Una prima missione impossibile Piero Fassino sembragià averla compiuta […] (CdS5).[…] se il rischio di confronto ci fosse stato, sarebbe stata una battaglia di quelle che poi i libri le raccontano(LS9).Può rientrare tra gli esempi appena analizzatianche il caso seguente:Ma così serena e tranquilla Manuela non lo era certamente

(LR6).In tutti i restanti esempi compaiono dislocazionia sinistra nella loro forma più semplice, con unadistanza nulla o minima tra sintagma dislocato eclitico di ripresa:[…] tanto per ricordare ai suoi che lui, una soluzione di ricambio, ce l’ha sempre pronta (CdS 3).Di messaggi ne ha lasciati più di uno, due direttiai genitori, altri via sms alle compagne di scuola(LS3).[…] Omar e Osama Bin Laden però sono ancora liberi da qualche parte (Omar lo danno qui,nell’«area tribale» delle terre della frontiera) e, fin

che loro non scompaiono, cioè fin che loro nonvengono uccisi o catturati, sarà difficile proclamarela vittoria (LS4).Il nuovo presidente l’hanno deciso ieri: è quello vecchio, Burhannudin Rabbani, ora in viaggio dall’Iran a Kabul (LS5).Ieri Peppino Caldarola – deputato, ex direttore de«l’Unità» e un po’ riduttivamente definito portavoce di Fassino – quella questione l’ha messa giù con inedita crudezza: riabilitare Craxi (LS8).



I pasthun sono proprio quelli che Jalalabad l’hanno liberata e allora […] (LS9).In realtà il ricorso così frequente a riprese diquesto genere non è motivato da esigenze di co-esione, ma solo da concessioni volontarie e gratuitealla lingua parlata. L’uso quasi naturale fattone dai giornalisti è dovuto al consolidamento diquesti costrutti all’interno dell’italiano contemporaneo. La dislocazione a sinistra, un tempostrategia che consentiva di porre enfasi e attenzionesul tema ritenuto principale dal parlante, è ormaiusata anche senza stretta necessità e, il più dellevolte, sostituisce normali costruzioni con il passivo34.Quest’ultimo dato è confermato da quanto emerso, in questo stesso capitolo, nel paragraforelativo alle riprese anaforiche mediante marcad’accordo verbale dove, a fronte dei tantissimi esempi in forma attiva, se ne sono riscontratipochissimi in forma passiva. Ciò si spiega con ilfatto che, nella maggior parte dei nostri casi, il ricorso

a questo genere di frasi marcate ha consentitoal giornalista di focalizzare l’attenzione del lettore su quanto accaduto, sull’azione compiuta o sul soggetto/tema, defocalizzando, di contro, l’agente35.CataforaLa catafora è il rinvio a entità di cui ancora nonsi è parlato nel testo, è un fenomeno tipico dellacronaca giornalistica, soprattutto per l’effettosuspance che crea36.Il procedimento si ritrova in molti luoghi delnostro campione, ma soprattutto in articoli dicronaca o di andamento narrativo. L’esempio seguente è tratto da un articolo di cronaca politica

il cui livello di coesione è ottimale. L’effetto-suspanceè ottenuto tramite anticipazioni legateattraverso marche d’accordo verbale e un pronome atono che, uniti a inserzioni di dichiarazioni fattedal soggetto/tema, ci avvicinano pian pianoall’identificazione dell’attore, Sergio D’Antoni. Ormai si definisce «un politico», ormai si è calato neipanni di un «convinto alfiere del bipolarismo», ormairagiona «sulle grandi potenzialità di una nuovaforza di centro», parla degli «oltre dieci milionidi elettori a cui poter dare un riferimento», siproietta con minuziose analisi sul futuro dellacoalizione alla guida del paese, calcola le prospettive,

i passaggi difficili che verranno. Ormail’immagine del sindacalista che l’aveva accompagnato durante l’avventura elettorale di democrazia Europea è definitivamente scomparsa.Sebbene il suo futuro sarà sempre più legato allecronache di Palazzo, il passato di Sergio D’Antoni è però un pezzo di storia della Cisl […] (CdS10).Altri due esempi, notevolmente più brevi rispettoal precedente e ben coesi, provengono da articolidi cronaca nera; nel primo l’anticipazione cataforica



è ottenuta mediante una marca d’accordo verbale e un pronome atono; nel secondomediante una marca d’accordo verbale e un’anafora zero:È stato trovato senza vita nel cortile della sua masseria,ucciso con due fucilate sparate a distanza ravvicinata.

La prima lo ha raggiunto all’addome, la

seconda alla testa. È fitto il mistero sull’uccisione dell’imprenditore edile di Laterza, Francesco Perrone, 57 anni (GdM2).Voleva compiere un gesto eclatante davanti alle compagnedi scuola. Prima di Ø spararsi un colpo allatempia nel gabinetto dell’istituto, Manuela Cambria, la studentessa […] (GdM 3).Gli ultimi due esempi appartengono ad articoli diapprofondimento sulla recente operazione diguerra in Afganistan. Nella prima stringa gli elementidi anticipazione cataforica sono un pronometonico e un pronome atono; nella seconda sonoun pronome atono e una marca d’accordo verbale.

In entrambi i casi il livello di coesione non presentaproblemi:Grazie a Dio, ieri notte, anche lei ha bruciato il burqa.Ma non perché le desse fastidio. Non più di tanto,almeno dopo i centoquattro giorni di prigioniatalebani: «L’ho bruciato […] ».Tre mesi all’inferno e ritorno: Heather Mercier, newyorkese di 24 anni[…] (CdS9).Lo chiamano il “pupo della guerra” per i suoi 20 anni e perché è il marinaio più giovane imbarcatosulla portaerei Garibaldi. Si chiama Angelo L.,è di Bari […] (GdM1).Su quattro quotidiani esaminati:“Corriere della Sera”,

“La Gazzetta del Mezzogiorno”,“La Repubblica” e “La Stampa”, solo i giornalisti delle prime due testate sono ricorsi a questa strategia.

24Anafore con effetto retoricoVi sono casi in cui il ricorso alla ripetizione nonavviene per esigenze di coesione ma, come notiamonel lungo brano seguente dove il giornalista ricorreall’avverbio ormai ben quattro volte, per ragioni di carattere retorico:Ormai si definisce «un politico», ormai si è calatonei panni di un «convinto alfiere del bipolarismo»,ormai ragiona «sulle grandi potenzialità di una nuova

forza di centro», parla degli «oltre dieci milionidi elettori a cui poter dare un riferimento», siproietta con minuziose analisi sul futuro della coalizionealla guida del paese, calcola le prospettive,i passaggi difficili che verranno. Ormai l’immagine del sindacalista che l’aveva accompagnato durante l’avventura elettorale di democrazia Europeaè definitivamente scomparsa (CdS10).Questo tipo di anafora è adoperata anche in periodi



di minore lunghezza e può esser costituitoda differenti parti del discorso:L’emozione di liberare una città che ha tanto sofferto per un regime tanto crudele è stata straordinariamenteeccitante (LR1).Storie che ritornano a galla come lunedì i resti delvolo 587, storie di una città che vede partire ed arrivareogni giorno 3 mila aerei: questo sì un miracolo(LR3).L’anafora come figura retorica può introdurr efrasi all’interno di un paragrafo o delle incidentali in un periodo, ma ha sempre l’intento di donare un ritmo incalzante all’esposizione: […] la ridefinizione dei ruoli in Europa avvicina ancora di più i due governi. Non soltanto perchéBerlusconi e Aznar sono gli unici due premier delcentro desta […].E non soltanto perché, come ricorda il primo ministro spagnolo […] (LS2).Per il governo Rabbani, ancora impegnato a capiredove siano finiti i taleban in fuga, ancora incapace

di garantire la sicurezza su strade e piste e incittà, la sorte del mullah Omar e di Osama BinLaden sembra il problema più urgente (LS5).Il ricorso a questa strategia ha varie motivazioni,come si può notare nelle stringhe riportate di seguito:focalizzare l’attenzione del lettore sul temache si sta trattando, come nelle prime due, porrel’enfasi su un particolare dettaglio, come nella terza, accrescere il pathos della narrazione semplicementeinsistendo su uno stesso aggettivo, comenell’ultima: E l’opposizione? Cosa voterà l’opposizione, che aveva già dato il suo assenso […]? (LS1).

Una bella coppia, a detta di tutti. Una coppia pienadi voglia di vivere: […] (LS 10).Undici coltellate ad un’impiegata che andava al lavoro. È successo ieri mattina, intorno alle 6,30, suuna piazzola della di sosta della statale del 406 diCeresole, fra i comuni di Leinì e Lombardore. Undicicoltellate senza spiegazione e senza movente: […] (LS10).I carabinieri sono andati a cercare risposte incasa sua, nella sua cameretta, tra le sue cose, i suoidiari, i suoi cd (LS3).In altri brani rinvenuti nello spoglio si può constatarecome il giornalista ricorra all’anafora per

raccordare stilisticamente le inserzioni del parlatocon il resto dell’articolo, nel primo degli esempi seguenti, o creare degli effetti quasi allitteranti, nell’ultimo: Racconta il fratello: «Era sempre tranquilla: ieri seraeravamo tutti insieme a tavola […]».Anche il padre e la madre, sentiti dai carabinieri, dicono la stessacosa: «E’ sempre stata tranquilla, serena, perché lo ha fatto?». Ma così serena e tranquilla Manuelanon lo era certamente (LR6).I bombardamenti degli aerei americani, prima dell’attacco



del pomeriggio, sono stati i più intensi.Sei B-52 sono andati avanti con bombardamenti sularga scala, mentre i cacciabombardieri colpivanoi target singoli. I jet americani hanno anche bombardatoi veicoli delle forze taliban che scappavano(LR2).Tranne il primo esempio tratto da il “Corriere

della Sera” tutti gli altri sono stati rinvenuti nei quotidiani

“La Repubblica” e “La Stampa”.

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Parte Seconda P a r t s e c o n d a

LaNominalizzazione27Lo stile nominaleI costrutti nominali sono caratterizzati da dueelementi: il centro dell’enunciato è un sostantivo e l’intero enunciato si presenta brachilogico o, in alcuni casi ben precisi, ellittico. Da un puntodi vista empirico, le frasi nominali hanno, percaratteristica comune, l’assenza del sintagma verbale

in posizione predicativa. Pertanto l’unità sintattica di base dello stile nominale può esseredefinita come quella frase in cui la funzione predicativaè affidata a una forma della classe morfologicadei nomi. È da tener presente che l’elemento attualizzatore che determina la relazione predicativapuò appartenere anche ad altre classicome avverbi o interiezioni o a forme nominali delverbo.La predicazione avrà, dunque, carattere atemporale,impersonale, non modale, essendo affidataa un termine ridotto al suo contenuto semantico37.Sotto tale aspetto la frase nominale si presenta conuna sua propria individualità, come alternativa, o

anche in funzione oppositiva, rispetto alla frase verbalea cui può equivalere sul piano funzionale38.Alla luce di quanto detto, la frase nominale puòessere liberata dall’etichetta di “frase ellittica” con cui veniva catalogata dalla grammatica normativa,

poiché in essa l’ellissi non è legata a segni sottintesi che figurano in contesti precedentio successivi39. Si può dire, piuttosto, che l’assenza del verbo dà luogo a espressioni brachilogiche o,più in generale, a sottintesi grammaticali40. La



qualifica di ellittica, del resto, era derivata alla frasenominale da un criterio desunto dalla sintassilatina in cui la struttura nome-verbo, espansionedell’enunciato fondamentale costituito dal solo sintagma nominale, è il tipo privilegiato. Il ruoloprevalente del verbo nella sintassi latina, da cui hatratto origine la sintassi italiana, ha lungamentesupportato l’errata convinzione che le frasi che ne siano prive siano da considerarsi difettose o ellitticheanche nella nostra lingua41. Se si mette da partequesta antica considerazione, si può concludereche la presenza di un sintagma verbale non èindispensabile per la creazione di un correttoenunciato e, quindi, la frase nominale ottiene unsuo vero e proprio statuto che è alla base di unostile a sé, ampiamente adoperato nella nostralingua.Lo stile nominale nella lingua dei giornaliLo stile nominale è uno dei fattori che maggiormentecaratterizza la lingua delle comunicazioni

di massa, soprattutto della prosa giornalistica, incui prevale il principio di economia. Così mentresi sfruttano in pieno i nomi e i rapporti adnominali,la classe dei verbi si riduce a pochi elementiche esprimono le nozioni di tempo,persona, aspettoe modalità. In altri casi, come per le apposizioni,la scelta di frasi nominali dipende dal rapporto semplicee intuitivo che esso istituisce42.È un fenomeno di primissimo piano nella prosadei quotidiani e che l’ha accompagnata nel corso di tutta la sua storia43.Bisogna tener presente che lo stile nominale presentaaspetti propri nei titoli, dove è largamente

adoperato, e all’interno degli articoli, in cui si sta estendendo con sempre maggior vigore.I titoliLa natura stessa del titolo pone due ordini di problemitestuali, distinti ma interdipendenti: uno ditematica e l’altro di sintassi del testo. Il primo concerne il carattere, proprio dei titoli dei giornali quotidiani,di costituire una parafrasi abbreviata e riassuntivadell’intero articolo, di cui, il più delle volte, rappresenta il nucleo semantico, acquistandocosì una funzione segnaletica di guida per il lettore44.Per quanto riguarda la struttura sintattica si puòpartire dal semplice assunto che qualunque frase,

sintagma o sequenza, tanto nominale quantoverbale, purché ben formata, possa diventare untitolo. Le restrizioni che si possono incontrare nellasua formazione sono soprattutto di carattere tematico;su tutti gli altri piani, infatti, i titoli, per poteressere considerati corretti, non sono soggettia condizioni differenti rispetto agli altri enunciatidella lingua.Scendendo nello specifico dei titoli in stile nominale,qualsiasi sequenza nominale ben formata, testualmente



coerente45 dal punto di vista tematico,può costituire un titolo; viceversa non ogni sequenzanominale capace di sussistere come titolo può sussisterecome frase di un testo46.

28Bisogna tener presente che il titolo è una sezione

autonoma dell’articolo e solo eccezionalmente è composto dall’autore del brano: nella quasi totalità dei casi tutti i titoli di una testata sono elaboratida un unico titolista. I motivi sono dovutial fatto che la titolazione, come l’impaginazione di cui è elemento fondamentale, risponde a regoleche donano organicità e uniformità all’intero quotidiano; il titolo, quindi, diviene il frutto di compromessifra lingua e ragioni tecnico-tipografiche47.Lo stile nominale si presta benissimo a soddisfarela gran parte di queste esigenze, offrendo una concisioneche ne fa quasi degli epigrammi o delle epigrafie dando la facoltà di esprimere la notizia per

scorci48. I tipi nominali più semplici sono quellicomposti dall’enunciazione del tema, sotto forma di un sostantivo o di un nome proprio, determinatoda attributi o espansioni complementari.Nello spoglio si sono riscontranti esempi di questogenere sia nel titolo (t) vero e proprio, sianell’occhiello o sopratitolo (spt) che nel sommario o sottotitolo (stt).(t) Saccheggi, furti e omicidi nessuna pietà per gli sconfitti(LR2).(spt) Nuovo intervento sulla giustizia (LR4).(t) D’Alema verso la Presidenza (LR 5).(t) Canzoni d’amore a radio Kabul (LR 8).(t) Fiducia sulla sanità (LR9).(spt) Nuove prove contro il capo di Al Quaeda (LR 12).(t) Marinaio ma ancora ragazzino (GdM 1).(t) Ragazza suicida a scuola (GdM 3).(stt) «Patto di concertazione» anti direttorio anglo-franco-tedesco (LS2).(stt) La valanga dei mujaheddin (LS 4).(t) Generazione sola, tutta tv e sms (LS 7).Questi tipi semplici spesso sono combinati dai giornalistiper creare sequenze più lunghe, strategiausata con maggiore frequenza negli occhielli e neisommari. Si può ben notare, infatti, nelle stringheseguenti, che solo la prima rappresenta un titolo.Interessante è il penultimo esempio: l’occhiello

è costruito mediante la giustapposizionedi tre brevi enunciati nominali.(t) I ricordi di D’Antoni e quel sindacato mai nato (CdS 10).(spt) Il giornalista della Bbc John Simpson testimonedella presa della capitale (LR1).(t) Due scampati delle Torri Gemelle tra le vittimedella tragedia dei Queens (LR 3).(stt) Un sms alle amiche, poi un colpo in testa con lapistola del padre (LR 6).



(spt) Il travaglio della Germania di fronte alla primamissione bellica del dopoguerra (LS 1).(stt) Sostegno ad Amato alla presidenza dellaConvenzione Ue per le riforme (LS2).(spt) Le ammissioni di Bin Laden, lo sciacallaggio sullestrade, diplomazia di nuovo al lavoro (LS5).(stt) Mossa a sorpresa per il Pakistan e per i mujaheddinmonarchici del Sud (LS 5).Sovente questo tipo di frasi nominali sono combinatecon altre frasi che contengono la forma verbale.In questo modo si ha un titolo a metà stradafra lo stile nominale e quello verbale. Dagli esempirinvenuti nello spoglio si può notare che questaformula è preferita dai giornalisti nella composizionedell’occhiello, molto probabilmenteperché il maggior spazio a disposizione consentedi offrire al lettore un quadro di riferimento piùcompleto in merito al contenuto dell’articolo: (spt) Venerdì si apre il congresso di Pesaro. Scontroper i posti in direzione. Fassino invita Letta (LR 5).

(spt) E nel comitato dei reggenti si riaccende il casoCampania. Domani il via al congresso (LR10).(spt) Il rapporto annuale della Commissione sull’esclusione sociale. Cambiano volto i barboni che siaggirano per la città (LR 11).(spt) Un colpo alla tempia con la pistola del padre.Erauna fan di Marilyn Manson (GdM 3).(spt) Scambio di battute tra i due ministri. Ma le ultimevicende potrebbero cambiare il ruolo dell’Italia (GdM4).Fra i molti esempi citati è opportuno soffermarsisu una tipologia particolare quella formatamediante l’uso di deverbali astratti che attualizzano

gli enunciati attraverso il valore predicativoassociato all’idea verbale49. L’idea verbale contenuta nell’astratto fa in modo che i titoli in stile nominale sostituiscano una frase strutturata in manieratradizionale50. La diffusione dei deverbali astrattiè una delle tante innovazioni che concorrono adaccrescere il ruolo dei sostantivi nel costituirsi dellafrase e rientra tra i tentativi di semplificazione

29e rapidità attuati continuamente dalla lingua delgiornalismo51. L’uso degli astratti, che riassumono brevemente una situazione, un evento, uno statodi cose, offre ai giornalisti la possibilità di essere,

nello stesso tempo, efficaci e concisi, qualitàessenziali nel momento della formulazione deititoli52. Di seguito sono nuovamente riportate soloalcune delle stringhe già citate in precedenzaper esemplificare il fenomeno appena spiegato:(spt) Nuovo intervento sulla giustizia (LR4).(spt) Venerdì si apre il congresso di Pesaro. Scontroper i posti in direzione. Fassino invita Letta (LR 5).(spt) Nuove prove contro il capo di Al Quaeda (LR 12).



(stt) Sostegno ad Amato alla presidenza dellaConvenzione Ue per le riforme (LS2).Tra i tanti titoli in stile nominale alcuni potrebberoesser definiti come complementari53, inquanto l’enunciato è introdotto direttamente da un complemento. La presenza di un complementoin principio di frase può esser giustificatada un’esigenza di incisività e dalla volontà del giornalista di focalizzare l’attenzione del lettore su un determinato aspetto della notizia. Si può notare,negli esempi seguenti, che tale strategia ricorreinvariabilmente nelle tre parti della titolazione:(t) «A piedi verso la città martire» (LR1).(t) A 40 anni una vita da clochard ecco l’esercito dei nuovi poveri (LR11).(t) A Kabul bomba di Osama (LR 12).(stt) Nel rifugio del terrorista i piani per armi atomiche(LR12).(stt) Di Bari, 20 anni, il più giovane arruolato (GdM1).(stt) Da domani il congresso.A Fassino il 61,8% dei

voti (GdM5).(spt) Al vertice piena intesa, firmato anche un accordobilaterale per la lotta al terrorismo (LS 2).(t) Tra Italia e Spagna un asse contro l’Europa «a tre» (LS2).(t) Da Kabul a Kandahar (LS 4).Un’altra forma di stile nominale rinvenuta nei titolidei quotidiani è quella costruita mediante l’uso del participio assoluto. Ritenuta quasi un obbligonei titoli dei quotidiani italiani dal secondodopoguerra in poi54, nello spoglio svolto è risultatain retrocessione poiché, in un campionemolto ampio, se ne sono rinvenuti solo cinque.È,

tuttavia, ancora scelta nella titolazione poichécontinua a offrire l’opportunità di veicolare la notizia brevemente ma, nel contempo, efficacemente.(t) Salvati dal commando Usa gli otto occidentali(CdS9).(spt) Bora record su Trieste, acqua alta a Venezia, scoperchiatele baracche del Belice (LR 7).(t) Massacrato a fucilate un costruttore di Laterza: èmistero (GdM2).(t) Uccisa con undici coltellate (LS 10).(t) Tangentopoli, Berlusconi attacca “Infiltrati Pci nella Magistratura” (LR 4).

Nell’ultimo degli esempi precedenti è interessante

osservare che il giornalista ricorre allo stilenominale per sintetizzare delle informazioni indiscorso diretto e contemporaneamente mostrareal lettore il contenuto dell’intero articolo. Molto spesso, come in quest’ultimo caso, uno stesso enunciato è diviso in due parti: quella nominale

presenta il tema dell’articolo, quella verbale attualizza o commenta la situazione. Semprenell’ultimo degli esempi precedenti si può notareche il tema è introdotto da un solo elemento nominale;



successivamente si passa ad attualizzarela notizia con una porzione di frase verbale, perritornare nuovamente allo stile nominale nell’inserzione del parlato. Più tipico di tale procedimentoè l’esempio che segue: (t) Massacrato a fucilate un costruttore di Laterza: èmistero (GdM2).Questa strategia si estende fino a formare entrambele parti dell’enunciato in stile nominale; lo stacco fra i due segmenti è reso mediante un segnodi interpunzione che può essere debole, la virgoladel primo caso, o più forte, i due punti del secondoe terzo caso:(stt) Ds, sfida per la presidenza. Fassino aprirà adAmato (LR10).(t) Ruggiero: pure i carabinieri a Kabul (GdM 4).(stt) L’Eurispes sull’infanzia: molti bambini con problemi psichici (LS7).Nei quaranta articoli presi in esame, la presenza

30dello stile nominale nei titoli è alta ma non eccessiva.Infatti, sono stati rinvenuti: 19 titoli, 11 occhiellie 10 sommari, meno della metà, quindi dell’intera campionatura. Spesso più sezioni della titolazionedi uno stesso articolo sono in stile nominale e,in due casi, tutto è svolto in completo stile nominale.Nel secondo gruppo di stringhe riportate di seguitosono presenti due sottotitoli ed entrambi sono nominali.(spt) Nuove prove contro il capo di Al Quaeda (LR 12).(t) A Kabul bomba di Osama (LR 12).(stt) Nel rifugio del terrorista i piani per armi atomiche(LR12).(spt) Al vertice piena intesa, firmato anche un accordobilaterale per la lotta al terrorismo (LS 2).(t) Tra Italia e Spagna un asse contro l’Europa «a tre» (LS2).(stt) «Patto di concertazione» anti direttorio anglo-franco-tedesco (LS2).(stt) Sostegno ad Amato alla presidenza dellaConvenzione Ue per le riforme (LS2).Lo stile nominale all’interno degli articoli Una delle caratteristiche della scrittura giornalisticaè la presenza, all’interno degli articoli, di molte frasi nominali, variamente cumulate e combinatetra loro55. Sono adoperati tutti i tipi di enunciatinominali esaminati nel paragrafo relativo

ai titoli; la peculiarità del loro uso è data dal fattoche se ne fa ricorso nel corpo della narrazione,senza creare stacchi fra le parti composte in stilenominale e le parti in stile verbale.Bisogna tener presente che il periodo nominaleassume un valore particolare all’interno degli articoli dei quotidiani, valore frequentemente legatoalla posizione che esso occupa nel pezzo giornalistico56.Una delle sedi preferenziali è l’inizio dell’articolo,



dove il ricorso allo stile nominale consentedi presentare in maniera immediata il temache si sta trattando. Questo tipo di apertura è unodegli espedienti classici della scrittura giornalisticae ha fatto la sua comparsa sulle pagine dei quotidianisin dai primi esordi57.È da notare come nelprimo degli esempi che seguono siano combinatefrasi nominali con frasi verbali, mentre nell’ultimo lo stile nominale è adoperato dal giornalista perintrodurre la notizia con un tono ironico e scherzoso,presentando al lettore una serie di dettaglidi natura folcloristica:Dopo la lunga estate, l’autunno afoso, la neve (al Nord) e la pioggia di sabbia (al Centro), arrivano freddoe pioggia. Da due giorni un’ondata di maltempo sta flagellando l’Italia. Bora a Trieste, acqua alta aVenezia, mareggiate e temporali al Sud e disagi un po’ ovunque (LR7).Giovani ma già senza fissa dimora.Trentenni, quarantenni,ma sotto i ponti, o al limite nei dormitori. I

barboni che si aggirano per le metropoli hanno cambiatovolto (LR11).Dopo le bistecche di manzo, la polka texana, la tortadi cioccolato per i 47 anni di Condoleeeza Rice, lamusica del banjo, i filetti di pesce gatto, la scorribandacon il fuoristrada tra i 750 ettari di querce e canyondella tenuta del presidente americano a Crawford,nel Texas, George W. Bush e Vladimir Putin, […] (LR13).In altri casi le frasi nominali si ricollegano direttamenteal titolo confermando che la sua diffusioneall’interno dell’articolo è legata alla sua affermazione nella titolazione58. Nel primo dei due brani

riportati di seguito è ripreso dal titolo e inseritonel discorso riportato il sostantivo fiducia, nelsecondo valanga è ripreso dal sottotitolo:(t) Fiducia sulla sanità (LR9).«Di nuovo la fiducia. Prima sulle rogatorie per liberarei mafiosi, ora contro i malati». Beppe Fioroni dellaMargherita, guida la battaglia […] (LR 9).(stt) La valanga dei mujaheddin (LS 4).Una valanga, un fiume in piena, un terremoto.Comedefinire questa straordinaria avventura di guerrasenza scivolare nelle parole grosse dell’emozione, e dello sconcerto? (LS 4).Un altro fenomeno ricollegabile alla titolazione è

la presenza di enunciati composti da un sintagmanominale seguito dai due punti e da una frase nominaleo verbale59. Nella trattazione dei titoli avevamoanalizzato costruzioni simili, con frasi composteda una prima parte in cui si introduceva iltema dell’articolo e da una seconda in cui lo si attualizzava.

Nel corpo dell’articolo la sequenza è adoperata per focalizzare l’attenzione del lettore su

31



quanto riferito nel sintagma iniziale mentre le estensioniarricchiscono la notizia di altri dati:Un’ammissione di responsabilità: dopo due mesi di finte condanne del terrorismo e di finto dolore perle vittime dell’11 settembre, il mullah getta finalmentela benda, […] (CdS8).

Martedì l’Afghanistan era diviso in due, l’Alleanza

e i taleban. Ora almeno in quattro: ci sono anchei monarchici nell’Uruzgan, alle porte di Kandahar, e i pasthun sulla linea di confine con il Pakistan(LS5).Una bella coppia a detta di tutti. Una coppia piena divoglia di vivere: ogni week-end lunghe gite in montagna,sia d’estate sia d’inverno.Frequenti festicciole nel loro appartamento di corso Svizzera 50 (LS 10).Intere frase nominali sono presenti oltre che all’inizio dell’articolo, anche all’inizio dei paragrafi che compongono il brano. Dai tanti esempirinvenuti, e riportati di seguito, si evidenzia quantoquesta strategia di apertura e di introduzione

del discorso sia preferita dai giornalisti. In generesi tratta di lunghe introduzioni che mostranouna serie di dettagli, il più delle volte accumulatiper giustapposizione; in altri casi sono solodei piccoli enunciati di attacco.Introversa e insoddisfatta di se stessa, senza troppi amiciné un fidanzato, Manuela, figlia unica di un tecnicoradiologo e di un’assistente sociale della città da dove vanno e vengono i traghetti per le Eolie, ha preparatola sua fine con una teatralità agghiacciante(CdS7).Uno squarcio nella vita di una famiglia perbene e unboato nella routine del Meucci, anticipata da quei

due messaggi.Volati nell’etere forse per un ultimo disperato appello dal bagno alla classe. Il primo a unastudentessa impietrita: «Fra poco avrai notizie di me.Guarda l’sms di…». E il secondo all’altra compagna: «Sono in bagno, venitemi a prendere» (CdS 7).E Felix Sanchez? Tre anni più vecchio di Hilda, anchelui profugo delle Torri. Si era licenziato […] (LR3).Danni anche in Puglia per le piogge intense e le rafficheforti di vento. Nel foggiano, la strada statale checollega […] (LR 7).Di fronte a oltre 250 emendamenti, a dissensi internialla maggioranza e tre giorni prima della scadenza,

il governo ha deciso di porre la fiducia […] (LR 9

).La guerra, l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, il rapporto con i “no global”, il rapporto con l’Ulivo, la linea del partito (socialista europeo o di sinistra), la presidenza:saranno questi tra i temi più caldi del congresso.Per la presidenza del partito il candidatounico, D’Alema. La maggioranza lo sosterrà […] (GdM5).Politiche sociali, insomma. Le stesse che sarebberonecessarie per combattere la povertà minorile



(LR11).Uno scontro già pesante.Tanto che Gasparri, sentitala delibera del cda, ha subito contrattaccato[…] (LS6).A volte si hanno interi paragrafi in stile nominale,composti secondo le caratteristiche di quelli precedentementeesaminati; possono variare di lunghezza,da periodi molto brevi, come i primi duecasi, a periodi più elaborati, come i restanti. È interessantenotare, nei seguenti esempi, che i procedimentienumerativi creati dai giornalisti hannotutti una tendenza giustappositiva che è voltaa riprodurre l’andamento del parlato60:Dietro a loro, davanti, in mezzo, i civili (CdS 2).A 300 metri altri cadaveri.Tre.Giovanissimi.Tra i 16e i 21 anni (CdS 2).Ritmi ascoltati da Manuela mille volte. Da sola.Metabolizzati dentro, senza specchiarli nemmeno nell’abbigliamento, né piercing né borchie, sempre jeans,maglietta e scarpe da tennis, scontenta di se stessa, priva

di una comitiva per correre in discoteca il sabatosera, estranea alle feste improvvisate nei giorni disciopero (CdS7).Vivi invece, nel cortile dell’ambasciata tedesca, in una tiepida mattina d’Islamabad. Liberi di raccontare il ritorno al paradiso (CdS 9).La sua missione operativa? La guerra in Afghanistan,dopo un pugno di esercitazioni compiute da maggio adottobre sulla nave ammiraglia della flotta italiana(GdM1).Vi è ancora il caso di frasi nominali, più o menolunghe, che servono a completare le notizie date,solitamente si ritrovano alla fine del periodo ma

possono inserirsi anche all’interno. Come si nota dalla lunga lista riportata di seguito, questa è unastrategia ampiamente adoperata poiché consen-

32te di aggiungere dettagli senza appesantire lastruttura del periodo:Se Kabul è ormai in mano salde, meno certa la situazionedel resto dell’Afghanistan (CdS 1).Centinaia di auto e camion hanno percorso a lucispente le vie della città. Sopra di loro il rumoresordo degli elicotteri d’attacco americani (CdS 2).Per una volta Manuela è arrivata con mezz’ora di ritardo a scuola. Ma, senza entrare in classe, correndo

verso il bagno, è uscita dalla sua vita.Lasciandola, a 18 anni appena compiuti, fra le mattonellebianche di uno dei cinque gabinetti della toilette.Con un colpo di pistola alla tempia.Tirando fuoridallo zaino la «Walter 7,65» sottratta al padre […] (CdS7).Sebbene il suo futuro sarà sempre più legato allecronache di Palazzo, il passato di Sergio D’Antoni è però un pezzo di storia della Cisl, protagonista



del controverso rapporto tra i governi di centro-sinistradella passata legislatura e le organizzazioni sindacalidel mondo del lavoro (CdS 10).«É una città paranoica», sostiene Woody Allen chelunedì sera si è recato, come ogni lunedì, a suonareil clarinetto nel bar […] (biglietto d’ingresso:

75 dollari, escluso tasse e consumazioni), […] (LR 3).

A Napoli la pioggia ha provocato disagio al traffico,in alcune strade ci sono stati sprofondamenti,centinaia le chiamate ai vigili del fuoco, fruttoanche della paura dopo l’alluvione del 15 settembre (LR7).Le navi nel porto hanno tutte rinforzati gli ormeggi,decine le chiamate ai vigili del fuoco per la rimozionedi tegole, cornicioni, insegne e tabelle pericolanti (LR 7).Una cinquantina di prefabbricati della baraccopolirealizzata dopo il terremoto del Belice. Ancoraabitati, sono stati scoperchiati.Rovesciati anche i silosdi alcune cantine sociali (LR 7).Era una fan di Marilyn Manson: nella sua stanza trovati

infatti molti cd del cantante rock «satanico»(GdM3).Talvolta questa strategia serve al giornalista per chiudereil periodo traendo delle conclusioni o inserendoun breve commento alla notizia. Si noti comenella seconda, quarta e quinta stringa le frasinominali funzionino da incapsulatori.Eccome se c’è ancora chi crede che la parola destino significhi qualcosa. Gli amici di Hilda YolandaMayor, per esempio (LR3).Tre minuti dopo si inabissa nell’Atlantico. Guasto meccanico o attentato internazionale del comandanteHabashi? (LR3).

Da allora Kabul era diventata afona, come se le avesserostrappato le corde vocali.Niente musica. Sololitanie e corano. Quasi un buco nero nel display dellasua scatola nere a onde medie (LR 8).[…] ci sono anche i monarchici nell’Uruzgan, alle porte di Kandahar, e i pasthun sulla linea di confinecon il Pakistan. Problema non da poco, perl’Alleanza (LS5).Questo è il clima, a dirla tutta. Dirigenti chenemmeno si salutano più; e non parliamo di fingereormai logore cordialità. Preoccupazioni per possibiliscissioni; a volte spinte verso possibili scissioni (LS 8).Cosa è successo? Difficile una esatta ricostruzione

(LS10

).Il commento del giornalista, associato a ulterioriinformazioni e svolto in stile nominale, può ancheaprire il periodo:Una morte tremenda, un colpo di pistola sparato allatempia mentre due compagne di classe erano dietroalla porta (LS3).Un costrutto molto frequente è quello che presentaun’incidentale nella quale è descritto l’attore della notizia, schema che si è mano a mano arricchito



mediante processi di espansione. Ciò permette algiornalista di concentrare in un unico passo unaserie di dati, senza sconvolgere la struttura e l’andamento del periodo61. È una strategia moltoconsolidata nella prosa italiana: affermatasi nellaletteratura dall’epoca post-manzoniana, è usataper descrivere personaggi e ambienti accumulandouna serie di apposizioni in funzionemodale-associativa62. Negli esempi riportati di seguitonotiamo che tale struttura ricorre nei quotidianisoprattutto all’interno degli articoli dicronaca nera e nei reportage63 dalle zone di guerra.Si può variare dalla semplice apposizione, comenella seconda stringa, a strutture più complesseche possono diventare frasi autonome, come nellaprima. È interessante notare quanto accade nelquarto esempio: la seconda incidentale nominaleche è riferita al suicidio dell’attrice della notizia, è posta in modo tale da lasciare intendere allettore che nel bagno della scuola a Milazzo sia av-

33venuto il compleanno e non il suicidio della ragazza.In testa si sono messi i «reparti di sicurezza»creati per l’occasione dai leader moderati del Fronte unito dei mujaheddin.Divise color piombo,cappellino con una striscia di nastro adesivo verde, scarpeda tennis, kalashnikov e lanciarazzi a tracolla.Hanno cominciato quasi in colonne di cinque […] (CdS2).Nadir, un vecchio con una barba candida e un cappellodi lana infeltrita dei mujaheddin, sputa per terra (LR 8).La studentessa suicida, bruna, magra, di aspetto piacevole,viene descritta come una ragazza chiusa e riservata,

poco incline alle confidenze […] (GdM3).Ma il suicidio di Manuela Cambria, 18 anni compiutia giugno, in un bagno della scuola a Milazzo, nonha al momento alcuna spiegazione plausibile(LS3).Le facce dei mujaheddin che avevamo d’attorno, le loro barbe nere, i kalashnikov indossati con la disinvolturadi un accessorio Armani, il ghigno stampatofisso, facevano pensare che […] (LS 9).La vittima di questa tragica vicenda è una donnadal volto dolce, piuttosto elegante, decisamente carina.Una ragazza nata a Torino, cresciuta a Barrieradi Milano, diplomatasi ragioniera, poi a lungo fidanzata

con un compagno di scuola (LS 10).Il periodo nominale è in rapporto di complementarietàcon altri tratti caratteristici della scritturagiornalistica; è frequente, per esempio, l’associazione delle frasi nominali con le strutture aelenco64, già ampiamente esaminate nel capitolosulle riprese anaforiche mediante pronomi tonici.Nei casi seguenti osserviamo come questastrategia sia adottata in presenza di numerali, di



determinativi o con la semplice elencazione di sintagminominali, come nell’ultimo brano. È interessante notare che l’uso dello stile nominale, associato a tale struttura, consente di arricchire lanotizia con ulteriori elementi senza appesantireil periodo.Ci saranno anche Antonio Bassolino e WalterVeltroni. Il primo capofila del “correntone”, il secondo neutrale ma con tanti fedelissimi nella minoranza(LR5).Potrebbero esserci due pronunciamenti: il primosulla figura presidenziale palese con il no di Morandoe Berlinguer, il secondo su D’Alema, a voto segreto, con l’astensione del correntone (LR 5).Il quadro si chiuderebbe con il ritorno della fasciaA, più ampia, a totale carico del servizio sanitario euna C a totale carico del cittadino (LR9).Le altre volte in cui i parlamentari tedeschi sonostati chiamati a esprimersi sulla fiducia di governo

– tre per l’esattezza, una nel 1972 con Willi Brandt,

la seconda e la terza nel 1982 con Helmut Schmidt econ Kohl – ciò che sarebbe emerso dalla votazioneavrebbe influito esclusivamente sulla stabilitàpolitica (LS1).Fra questi spicca la lotta al terrorismo, il capitolosul quale al vertice sono state prese le principalidecisioni: la costituzione di un gruppo di lavoromisto fra intelligence, la formazione di una pattugliadi polizia mista per sorvegliare i treni internazionali

– anche in vista di una maggiore sorveglianza dell’immigrazione clandestina – e la creazione di una bancadati sui contestatori no-global violenti (LS 2).L’ultimo tipo di enunciato che sarà trattato rappresenta

uno dei tratti caratterizzanti della prosagiornalistica. È il cosiddetto sintagma di collegamento,utile mezzo di composizione che consenteal giornalista di tenere unita la struttura delperiodo evitando le riprese con verbi65. Il sintagmadi collegamento può essere costituito da un sostantivo,da un participio assoluto o da una serieenumerativa66. Negli esempi rinvenuti sono stateriscontrate tutte queste possibilità:«A Kabul». «A Kabul». «Andiamo a Kabul». Non sisentiva altro.Un delirio, una frenesia collettiva e contagiosa.Da tutta la pianura, dal Panshir continuavanoad arrivare centinaia di persone (CdS 2).

L’uomo senza volto adesso ha una voce. Strozzata, in delirio da bunker. Minacciosa, contro i fascisti cheda martedì comandano a Kabul (CdS 8).L’apertura a Giuliano Amato sarà netta, decisa, un segnale chiarissimo.Un messaggio esplicito.E dunquel’indicazione di un partito socialista europeo non verrà meno (LR5).La sorpresa è che abbiano annunciato anche il nuovogoverno. «Provvisorio», «di transizione», «in attesadi nuove elezioni».Però fino all’altra notte l’avevano



escluso: «Aspettiamo…» (LS5).[…] Il consiglio d’amministrazione ieri mattina ha infatti deliberato il ricorso al tar contro la decisionedel ministro, che aveva espresso parere negativo

34sulla cessione del 49% della società che gestisce

la rete di trasmissione Rai all’americana Crown Caste.Un voto non unanime. I consiglieri Contri eGalimeri si sono dissociati […] (LS6).L’estensione di questo fenomeno porta alla composizione di vere e proprie frasi nominali, dettefrasi frammento67, che servono a collegare fra lorole altre frasi del periodo o a evitare gli introduttoridel discorso diretto68, come nel primo brano riportatodi seguito.È anche interessante notare quantoaccade nel terzo degli esempi successivi: vi sonoben due frasi nominali di seguito, che benrappresentano il “telegrafismo sintattico” che campeggia da sempre sulle pagine dei quotidiani69.

Zaccaria è in audizione alla commissione di vigilanzaquando la frase di Gasparri lo raggiunge. Ela prima risposta è altrettanto violenta: «Non misorprende che […]». Poi la difesa dei suoi compagni di Cda e degli altri membri dei vertici della Tv diStato: « Possono avere moti difetti, ma […]» (CdS 6).Dieci metri più in là giace il corpo di un giovaneuomo che i soldati dell’alleanza dicono esser stato pachistani. È sdraiato di lato con le braccia aperte.Nella testa il buco di un proiettile. Duecento metri

più in là, i soldati […] (LR 2).Era il 31 ottobre del 1999, la mattina di Halloween.Un altro Boeing 767, diretto al Cairo con 217 personea bordo. All’1 e 47 minuti l’ultimo contatto radio. Tre minuti dopo si inabissa nell’Atlantico (LR 3).A Quetta, la città pakistana più vicina a Kandahar,ieri si sono incontrati pasthun, taleban e l’ambasciatore Zaeef traslocato da Islamabad. Lavori incorso tra i pasthun e i taleban meno indecenti, menocompromessi. Quelli che potrebbero trattare e rimanere(LS5).

Parte Terza P a r t t e r z a

L’Interpunzione 37InterpunzioneL’interpunzione, o punteggiatura, è l’insieme dei segni non alfabetici che sono funzionali alla scansione



di un testo e all’individuazione, al suo interno, delle unità sintattico-semantiche.Tra le varie normeche regolano la lingua scritta, quelle relativealla punteggiatura sono le meno codificate, nonsolo italiano70.

Nell’ultimo ventennio la situazione si è aggravata

per lo sviluppo non controllato dell’uso dell’inter punzione

che è diventato un terreno fecondodi irregolarità.Vi è stata la tendenza, da parte dimolti linguisti, a semplificare questi fenomeni attribuendonele cause all’influsso del parlato o alle caratteristiche dello scrivente.È, invece, necessarioprendere in esame il problema in maniera più particolareggiata,analizzando le differenti irregolaritàcaso per caso e senza ignorare il dato di fattoche siano un tratto sintomatico dell’evoluzione della scrittura e della lingua contemporanee71.L’interpunzione nella scrittura giornalisticaUn uso particolare della punteggiatura è, da sempre,uno dei tratti più caratteristici della scrittura

giornalistica; quindi non desta meraviglia il fattoche il processo di rimescolamento e riassestamentodel sistema interpuntivo italiano sia maggiormenteevidente proprio nel settore dellastampa72.Il puntoFra i differenti segni di interpunzione quello chesuscita maggior interesse è il punto, o punto fermo,che ormai è usato in maniera abnorme, nei processidi segmentazione della frase e di articolazionedel testo, da parte dei giornalisti73. Non bisogna peròpensare che sia un fenomeno completamentenuovo, perché la tendenza a preferire il punto fermo

rispetto alla virgola, al punto e virgola o ai duepunti, è presente già da tempo nella prosa giornalistica74,anche se nell’ultimo periodo si è consolidata in maniera evidente.L’ipertrofia del punto agisce in quattro contesti: all’interno di sequenze subordinanti; all’interno di sequenze coordinanti; all’interno di sintagmi

preposizionali e avverbiali; all’interno di sintagmi nominali75.Sequenze subordinantiTra le diverse sequenze subordinanti, il luogo incui compare con più facilità il punto fermo èquello delle relative. Se ne ha una conferma nell’esempio

seguente, dove il punto precede il cheanche se non vi è nessuna esigenza logico-sintattica:[…] il mullah getta finalmente la benda, confessa quanto meno il favoreggiamento di Bin Ladene assicura che «il piano va avanti e grazie a Dio vieneattuato. Anche se il compito è enorme».D’enorme, per ora, si vede la disfatta dei suoi. Che imitano il leader, rifiutano ogni trattativa (CdS 8).Questa strategia può essere adoperata anche in sequenzepiù lunghe reiterando più volte lo stesso



elemento. Nella stringa seguente abbiamo tre cheintroduttori di completive: il primo all’interno del primo enunciato e gli altri due in apertura dellefrasi successive. In questo modo il giornalistasegmenta il testo per dare un’enfasi maggiore alla narrazione degli eventi. In casi di questo tipo

l’interpunzione diviene funzionale alla logica

del racconto e ci si ritrova in presenza di una «punteggiatura per l’occhio76» slegata dalle tradizionaliregole grammaticali:Per un’ora sono rimasti muti, a guardarsi l’un l’altro, a spiegare a chi arrivava che non era ancora iltempo per la capitale. Che forse c’erano dei combattimenti. Che gruppi di talebani stranieri sierano nascosti tra le case per far scattare imboscate,per compiere attentati suicidi (CdS 2).Anche se tali costruzioni sono considerate tipichedello stile giornalistico77, è da sottolineare il fattoche nello spoglio degli articoli presi in esamesono stati rinvenuti solo due esempi e che entrambi

provengono da reportage. Evidentemente si trattadi un procedimento adoperato laddove il giornalistavuole rendere più viva la narrazione, coinvolgendoil lettore, come se questi stesse ascoltandoun racconto a viva voce.Si possono collocare all’interno di questo para-

38grafo anche casi come i tre seguenti: le pause fortiche separano gli enunciati non hanno valenzasintattica bensì sono dei classici esempi di quelperiodare per giustapposizione che spesso è presentesulle pagine dei quotidiani. È interessantenotare che questo tipo di strategia viene preferitaalla subordinazione sia in brevi porzioni ditesto, come nelle prime due stringhe, sia nella costruzionedi periodi più lunghi, come nella terza:[…] è quasi sicura la presenza di Bobo Craxi. È stato invitato insieme a Claudio Martelli (CdS 5).Amato parlerà domenica mattina. Rutelli sabatoa mezzogiorno (LR10).Hilda aveva 26 anni. Era arrivata da San Pedro deMaricos, un villaggio dell’isola di Santo Domingo, due anni fa. Aveva aggiunto il suo nome a quellodei cinquecentomila dominicani che vivono aNew York. Era venuta con mamma Hernandez ei due figli. Aveva trovato lavoro come cameriera

al ristorante che si trova al primo piano di una dellaTorri Gemelle. L’11 settembre l’aveva scampata bella. Era andata in chiesa, per ringraziare laMadonna […] (LR 3).Sequenze coordinanti

Nella coordinazione spicca l’uso del punto fermo prima della congiunzione e. Le pagine dei quotidiani,del resto, sono da tempo piene di esempidi questo genere, tanto che la e preceduta dal



punto è considerata una congiunzione tipicamentegiornalistica78.Di seguito sono riportati solo tre dei molti casi rinvenutinello spoglio, dove si può notare come i puntifermi non si giustifichino né da un punto di vistalogico-sintattico né, almeno apparentemente,dalla necessità di condizionare la reazione del lettore:Il soldato al cannoncino ha gridato qualcosa,qualcosa per lasciar capire che faceva sul serio. Ela folla disarmata ha mosso un passo indietro. […] (CdS2).Ma già domani pomeriggio prenderà la parola ilfuturo segretario Piero Fassino. E indicherà unalinea netta […] (LR 10).Alla fine, una telefonata ha informato che la presidenzadi Fassino sarebbe stata più che gradita.E che nessun incidente e nessuna contestazioneavrebbe turbato il giorno dell’incoronazione del nuovo segretario diessino. […] (LS8).Nel brano seguente si può notare come il giornalista

faccia ricorso alla e dopo il punto per riallacciarsia quanto stava scrivendo prima dell’inserzione di un brano di parlato:La replica di Zaccaria non piace all’ex presidente della Vigilanza, Mario Landolfi, anch’egli di An: «Usa un atteggiamento da leader politico, non da

presidente di un’azienda pubblica». E torna ad incalzarlo sulle dimissioni anticipate (CdS 6).La situazione cambia quando tale espedienteviene posto in clausola79 come nei quattro casi riportatidi seguito. I primi tre esempi mostrano comela frase coordinata con e dopo il punto fermofunga da chiusura a effetto e come, proprio la separazione

dovuta alla pausa forte, carichi di significatola conclusione del periodo. Nell’ultima stringa, al contrario, il giornalista ricorre a questo

procedimento per introdurre nell’articolo una battuta scherzosa, rifacendosi al titolo di un filmdi Woody Allen del quale si stava parlando in precedenza.[…] è la fine del regime Taliban. E chi vi ha partecipatoha pagato un terribile prezzo (LR 1).L’uccisone avviene pochi minuti dopo che i soldati dell’alleanza, in avanzata verso Kabul, sono penetrati in profondità nel territorio dei taliban.E hanno deciso di celebrare con delle esecuzioni(LR2).

Dopo la sconfitta, il «correntone» cerca un ruolocontestando ancora la presidenza D’Alema. E la risposta è altrettanto decisa (LR 10).[…] è così che si può uscire dal tunnel del destino. E della maledizione (non quella dello scorpionedi giada, titolo del suo ultimo film) (LR3).In altri casi, come i seguenti, la e dopo il punto nonsvolge una funzione aggiuntiva, come negli esempianalizzati in precedenza, bensì è un connettoretestuale globale80. Nella seconda stringa si può



anche notare che tutta l’interpunzione è adoperata in modo da conferire un ritmo incalzante allanarrazione :Fino all’altro ieri era un mondo misterioso, im-

39penetrabile, le donne spente dentro ai loro burka

ciechi, gli uomini nascosti dietro le barbe di mangiafuoco,tutti uguali, tutti stranieri al nostro pensierolaico, al nostro tempo della modernità tecnologica.Era il Medio Evo che tornava sulla terra.E ora eccolo qui, questo mondo che si apre comela pastafrolla […] (LS4).L’apertura a Giuliano Amato sarà netta, decisa, unsegnale chiarissimo. Un messaggio esplicito. E dunquel’indicazione di un partito socialista europeo non verrà meno. L’ex premier dovrebbe intervenire il giorno successivo, sabato (LR 5).L’estensione di questo fenomeno fa sì che la e sia posta anche all’inizio di un nuovo paragrafo dell’articolo,

come nella primo esempio riportatodi seguito, o nell’occhiello, come nel secondo: E Felix Sanchez? Tre anni più vecchio di Hilda, anchelui profugo delle Torri. Si era licenziato […] (LR3).(spt) E nel comitato dei reggenti si riaccende il casoCampania. Domani il via al congresso (LR10).All’interno delle sequenze coordinanti è frequente anche il tipo costituito da ma dopo ilpunto fermo. Nei primi tre dei quattro brani seguentiè evidente come, mediante quest’espediente, si metta in risalto quanto viene riportato nella frase coordinata;nell’ultimo, la presenza in clausola fa aumentare ancora di più tale effetto:Per una volta Manuela è arrivata con mezz’ora di ritardo a scuola. Ma, senza entrare in classe, correndoverso il bagno, è uscita dalla sua vita (CdS7).Grazie a Dio, ieri notte, anche lei ha bruciato il

burqa. Ma non perché le desse fastidio. […] (CdS9).Con un altro bidello la ragazza ha «contrattato» ilsuo ingresso, avrebbe dovuto entrare alla secondaora invece ha ottenuto di farlo subito, visto cheper lei si trattava di una situazione eccezionale. MaManuela non è andata in classe. […] (LS 3).«I clochard si dividono in due categorie ben distinte», spiega Chiara Saraceno, sociologa della famiglia

e presidente della Commissione sull’esclusione. «Gli italiani […]». Due mondi che si incontrano sui marciapiedi. Ma che vanno affrontaticon politiche diverse (LR11).È interessante quanto avviene nel brano seguente,in cui il ma preceduto da punto fermo è

presente all’interno di una dichiarazione del ministro Gasparri. Il fatto che ci si trovi in presenzadi un discorso diretto fa pensare che il punto



sia stato posto dal giornalista per evidenziareuna pausa forte del parlante:Uno scontro già pesante. Tanto che Gasparri,sentita la delibera del cda, ha subito contrattaccato:«Zaccaria intende denunciarmi. Ma mi risultache abbia chiesto il parere dell’ufficio legale Rai e che gli sarebbe stato detto che non ci sonoestremi per una denuncia, perché quella è una decisioneche spetta al ministro e così diceva ilcontratto» (LS6).Sequenze preposizionali e avverbialiLa separazione del sintagma preposizionale, oavverbiale, dalla sua testa mediante il punto rappresentaun elemento di forte rottura rispettoalla normativa tradizionale dell’interpunzione81. Èun fenomeno che ricorre con una frequenzamaggiore nelle pagine dei giornali rispetto aquanto accade negli altri tipi di testo82.Uno dei luoghi più comuni in cui compare ilpunto fermo è dinanzi alla preposizione a. Qui, come

dinanzi alle altre preposizioni, la scelta del giornalistaè dovuta alla volontà di focalizzare l’attenzione sull’informazione contenuta nel costituente isolato83.Nei due esempi seguenti si può notarequanto è stato appena spiegato:I cadaveri sono stati offesi,mutilati. A uno hannomesso intorno al collo del nastro strappato auna musicassetta (CdS2).E il coordinatore dei cristiano sociali stila unpromemoria per Fassino. Al primo punto, il rilanciodell’Ulivo (LR 5).Lo stesso risultato si ottiene spezzando la frase dinanzialla preposizione per. Nella prima delle

due stringhe seguenti quest’espediente consente di porre in risalto il tema che è ritenuto più importanterispetto ai molti altri elencati in precedenza.

Nella seconda l’isolamento del sintagma preposizionale compare all’interno di una breve inserzione di parlato; ciò consente di riprodurrel’enfasi che, originariamente, sarà stata posta dall’interlocutore nella propria dichiarazione:

40La guerra, l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, il rapporto con i “no global”, il rapporto con l’Ulivo, la linea del partito (socialista europeo o di sinistra), la presidenza: saranno questi tra i temi

più caldi del congresso. Per la presidenza delpartito il candidato unico, D’Alema. La maggioranza lo sosterrà […] (GdM5).Mentre Vittorio Emiliani commenta che: «Non restache piangere. Per l’Italia» (CdS 6).La medesima strategia di focalizzazione, ottenutaadoperando altre preposizioni, ritorna nei trecasi riportati di seguito. Si noti come l’isolamento del sintagma preposizionale all’interno di paragrafi



piuttosto lunghi permetta al giornalista di enfatizzaremaggiormente il particolare posto in rilievo:Per una volta Manuela è arrivata con mezz’ora di ritardo a scuola. Ma, senza entrare in classe, correndoverso il bagno, è uscita dalla sua vita.Lasciandola, a 18 anni appena compiuti, fra le mattonellebianche di uno dei cinque gabinetti dellatoilette. Con un colpo di pistola alla tempia.Tirando fuori dallo zaino la «Walter 7,65» sottrattaal padre da una scatola […] (CdS 7).Ritmi ascoltati da Manuela mille volte. Da sola.Metabolizzati dentro, senza specchiarli nemmenonell’abbigliamento, né piercing né borchie, sempre jeans, maglietta e scarpe da tennis, […] (CdS7).Dieci metri più in là giace il corpo di un giovaneuomo che i soldati dell’alleanza dicono esser stato pachistano.È sdraiato di lato con le braccia aperte.Nella testa il buco di un proiettile. Duecento metri

più in là, i soldati […] (LR 2).Anche in periodi molto brevi, come il successivo,

la frammentazione mediante punto fermo dona unritmo incalzante, complice anche lo stile nominale,e mette in rilievo ogni singolo particolare, l’ultimo dei quali è costituito da un sintagma preposizionale.Si tenga presente che questa stringa rappresenta,nell’articolo da cui è tratta, un intero paragrafo, il che, anche da un punto di vista graficovisivo,pone in una posizione di ulteriore spiccoi dettagli presentati al lettore:A 300 metri altri cadaveri.Tre. Giovanissimi. Trai 16 e i 21 anni (CdS2).Per quanto riguarda gli avverbi, nel campione presoin esame non stati rinvenuti casi di separazione

mediante punto fermo. Come si può notare nell’esempio seguente, i giornalisti preferisconoisolare gli avverbi mediante delle semplici virgole:Mica tutti hanno fretta d’andare nel paradiso delle sette vergini, naturalmente. A Kabul è stranamenterimasto dov’era un supertalebano come Haji Khankasar, l’ex viceministro dell’Interno che si sospetta abbia venduto la capitale ai mujaheddin:«Ha deciso di restare e noi non l’abbiamo arrestato», spiegano magnanimi i nuovi padroni.Anche a sud si tratta, eccome. Kandahar è ancorasotto il controllo […] (CdS 8).Sequenze nominali

Uno dei luoghi in cui solitamente avviene la fratturamediante il punto è fra il nome e uno o piùaggettivi a esso correlati84. Un esempio di questotipo è ben evidente in una stringa già presa in esamenel paragrafo precedente e riportata nuovamentedi seguito:A 300 metri altri cadaveri. Tre. Giovanissimi. Trai 16 e i 21 anni (CdS2).Lo stesso accade anche nell’esempio riportato di seguito, dove una nuova frase comincia con due



aggettivi che si riferiscono a un sostantivo presentenell’enunciato precedente: Giovani ma già senza fissa dimora. Trentenni,quarantenni, ma sotto i ponti, o al limite nei dormitori.I barboni che si aggirano per le metropolihanno cambiato volto (LR 11).Può anche accadere che dopo gli aggettivi separatidalla propria testa nominale siano inseriti altribrevi costituenti come nel caso seguente:L’uomo senza volto adesso ha una voce. Strozzata,in delirio da bunker. Minacciosa, contro i fascistiche da martedì comandano a Kabul (CdS 8).Altre volte interi sintagmi nominali sono delimitatida punti fermi all’interno di periodi articolati. Negliesempi riportati si può notare come questa strategiasia adoperata, nel primo caso, per dare maggioreenfasi a tutto il brano o, negli altri due,porre in risalto un dettaglio della notizia:

41

«A Kabul». «A Kabul». «Andiamo a Kabul». Non sisentiva altro. Un delirio, una frenesia collettiva e contagiosa.Da tutta la pianura, dal Panshir continuavanoad arrivare centinaia di persone (CdS 2).L’apertura a Giuliano Amato sarà netta, decisa, un segnale chiarissimo. Un messaggio esplicito. Edunque l’indicazione di un partito socialista europeo non verrà meno (LR5).Il consiglio d’amministrazione ieri mattina ha infatti deliberato il ricorso al tar contro la decisionedel ministro, che aveva espresso parere negativosulla cessione del 49% della società che gestiscela rete di trasmissione Rai all’americana Crown Caste. Un voto non unanime. I consiglieri Contrie Galimeri si sono dissociati […] (LS 6).Isolamenti di questo genere sono, com’è facile immaginare, prevalenti nella titolazione da cui forsesi sono estesi al corpo degli articoli. Basterà inquesto caso riportare l’esempio di un occhiello in cui tre brevi enunciati offrono, incisivamente,l’anteprima dell’intero articolo: (spt) Venerdì si apre il congresso di Pesaro. Scontroper i posti in direzione. Fassino invita Letta (LR 5).Altri casi di ipertrofia del punto fermoL’ipertrofia del punto si è talmente radicata sulle pagine dei quotidiani da far rilevare casi in cuila presenza del punto fermo è deviante rispetto alle

norme della lingua scritta. A far le spese di tuttociò sono stati, principalmente, i due punti comeè evidente negli esempi seguenti. I giornalisti,infatti, frammentano le frasi ponendo il puntonella posizione in cui sarebbero stati necessarii due punti in funzione sintattico-descrittiva85.Si noti anche che, nell’ultima stringa, i due punti sarebbero stati maggiormente necessari inquanto gli attributi elencati sono delle inserzioni



di parlato e, di conseguenza, viene meno anchela funzione segmentatrice86 che introduce il discorsodiretto:Eccome se c’è ancora chi crede che la parola destino significhi qualcosa. Gli amici di HildaYolanda Mayor, per esempio (LR 3).

Da due giorni un’ondata di maltempo sta flagellando

l’Italia. Bora a Trieste, acqua alta a Venezia,mareggiate e temporali al sud e disagi un po’ ovunque (LR7).La sorpresa è che abbiano annunciato anche il nuovogoverno. «Provvisorio», «di transizione», «in attesadi nuove elezioni». (LS 5).

Nell’occhiello seguente, a venir meno è la funzionesintattico-argomentativa87 dei due punti. In questocaso il giornalista avrà ritenuto che medianteil punto fermo avrebbe ottenuto un effettopiù incisivo:(spt) Il rapporto annuale della Commissione sull’esclusione sociale. Cambiano volto i barboni

che si aggirano per la città (LR11).La virgola, il punto e virgola e i due puntiLa virgola è il segno di interpunzione di più largouso; di norma indica una pausa breve e non vaadoperata all’interno di blocchi unitari, in particolare fra soggetto e predicato88.Generalmente le virgole sono impiegate in manieracorretta sulle pagine dei quotidiani ed è inutile inquesta sede riportare esempi che ne conferminol’uso regolare. È più interessante notare come in alcuni casi vadano a occupare luoghi che grammaticalmentenon sono di loro competenza.Durante lo spoglio si è evidenziato che spesso le

virgole sono impiegate in sostituzione dei due punti,analogamente a quanto accade per l’ipertrofia del punto nel paragrafo precedente. Se, però, inquella sede si poteva giustificarne il fenomeno permotivi di enfatizzazione o focalizzazione, qui si trattadi trascuratezza della norma scritta. Ne abbiamodei chiari esempi nelle tre stringhe seguenti:A Napoli la pioggia ha provocato disagio al traffico,in alcune strade ci sono stati sprofondamenti,centinaia le chiamate ai vigili del fuoco, fruttoanche della paura dopo l’alluvione del 15 settembre (LR7).Le navi nel porto hanno tutte rinforzati gli ormeggi,

decine le chiamate ai vigili del fuoco per la rimozionedi tegole, cornicioni, insegne e tabelle pericolanti(LR7).Tra i tre c’è stata una colluttazione, i due vigilantes hanno riportato contusioni e uno è stato an-

42che morso (GdM6). Casi di questo tipo, com’è ovvio, sono ancor più presenti nei titoli:(t) Intervento militare, Schröder costretto a porre



la fiducia (CdS3).(t) Tangentopoli, Berlusconi attacca “Infiltrati Pci nella Magistratura” (LR 4).(stt) Ds, sfida per la presidenza. Fassino aprirà adAmato (LR10).Tuttavia i due punti continuano, in molti casi, a esseradoperati per le funzioni argomentativa, descrittivae segmentatrice. Nelle stringhe riportatedi seguito sono presenti i vari modi in cuicompaiono sulle pagine dei quotidiani nel corpodegli articoli.Uno dei momenti di maggiore tensione rischia diessere l’unica elezione prevista: quella del presidente del partito (CdS 5).Il presidente spagnolo Aznar interviene, lo prendeamichevolmente per un braccio e gli dice in italiano:«Vieni presidente, hai già parlato troppo questamattina» (LR4).Fra questi spicca la lotta al terrorismo, il capitolosul quale al vertice sono state prese le principali

decisioni: la costituzione di un gruppo di lavoromisto fra intelligence, la formazione di unapattuglia di polizia mista per sorvegliare i treni internazionali[…] e la creazione di una banca dati sui contestatori no-global violenti (LS 2).La situazione nei titoli è in parte differente. Nellospoglio si è riscontrato che la “Gazzetta del Mezzogiorno” preferisce adoperare i due punti per creare titoli con un effetto immediato, impiego ritenutoa lungo caratteristico dello stile giornalistico89;mentre “La Repubblica” elimina spesso il segno di interpunzione anche prima del discorsodiretto, preferendo un a capo grafico90. Di seguito

riportiamo quattro titoli tratti dalle due testateora citate:(t) Massacrato a fucilate un costruttore di Laterza:èmistero (GdM2).(t) Ruggiero: pure i carabinieri a Kabul (GdM 4).(t) L’ultimo ordine del mullah Omar // “Non abbandonate la guerra santa” (LR 2).(t) Tangentopoli, Berlusconi attacca // “Infiltrati Pci nella Magistratura” (LR 4).Come si può facilmente immaginare, tenendoconto della preferenza, nella prosa giornalistica,a semplificare il testo evitando periodi troppo lunghi,il punto e virgola non è usato con frequenza.

Esso ricorre, infatti, nei casi in cui vi è la necessitàdi separare proposizioni coordinate complesse,enumerazioni di sintagmi piuttosto lunghie ogni qualvolta la virgola appaia insufficiente91.In basso è riportato uno dei pochi esempi rinvenutinel campione preso in esame. È interessanteperché troviamo in due frasi contigue ben duepunti e virgola, nonostante non ci sia una strettanecessità d’uso. Si noti anche che, subito dopo il primo punto e virgola, è presente l’usuale congiunzione



giornalistica e:Questo è il clima, a dirla tutta. Dirigenti chenemmeno si salutano più; e non parliamo di fingereormai logore cordialità. Preoccupazioni perpossibili scissioni; a volte spinte verso possibili scissioni(LS8)

ConclusioniC o n c l u s i o n i45

Alla luce di quanto emerso nello studio del

campione preso in esame si possono trarrealcune conclusioni sullo stato della linguadei quotidiani.Si è potuto constatare che il l ivello di coesione ègeneralmente ben saldo. Anche nei brani in cuila scelta della proforma è risultata formalmente insufficientee non rispondente alla norma della scrittura,l’antecedente, nella maggior parte dei casi, è facilmente recuperabile a livello logico, perchécoincidente con il soggetto/tema dell’intero articolo.Scendendo nel dettaglio, per quanto riguarda leriprese anaforiche mediante marca d’accordo

verbale è da sottolineare la preferenza accordataalle forme attive. Questo dato non desta meraviglia poiché rientra fra i tratti che caratterizzano l’evoluzionedell’italiano contemporaneo.

Nell’uso dei pronomi personali si è riscontrata l’affermazione delle forme toniche lui/lei soggetto peregli/ella, da tempo vincenti nella lingua parlata eadesso definitivamente accolte anche nello scritto.La ricerca di chiarezza e semplicità, da parte deigiornalisti, è il motivo per cui gran parte delle ripreseanaforiche mediante pronomi tonici – comedimostrativi, indefiniti e numerali – sono

presenti all’interno di strutture a elenco. Nel campione è stata rinvenuta anche una cospicuaquantità di dislocazioni, in numero maggiore – comeaccade nel parlato – quelle a sinistra. La loropresenza è dovuta sia al fatto che consentonouna più forte focalizzazione dell’elemento dislocato, sia alla loro ormai alta ricorrenza sotto l’influsso della lingua parlata.Il ritrovare molti esempi di figure retoriche comel’anadiplosi e il ricorso, sovente, a ripetizioni con intento enfatico ha evidenziato che la prosa giornalistica



ricorre, sapientemente, a costruzioni ricercatenel momento in cui vuole innalzare iltono stilistico della narrazione e ottenere un coinvolgimentomaggiore del lettore.Lo stile nominale si conferma uno dei tratti caratteristicidel linguaggio giornalistico grazie a unamassiccia presenza in tutte le pagine dei quotidiani.Se un tempo campeggiava soprattutto nei titoli,oggi si è cospicuamente assestato anche all’interno degli articoli. La nominalizzazione diffusa rispondealle esigenze di concisione e rapiditàproprie del giornalismo, soprattutto nella titolazione.Così i titoli diventano epigrammatici e ritornano,ripresi e amplificati, ma sempre in stilenominale, all’inizio degli articoli. Grazie all’uso, e troppo spesso all’abuso, di sequenze nominali i giornalisti, a seconda delle esigenze, condensanonumerosi dettagli senza dover incappare nelfastidioso inconveniente di strutturare perioditroppo complessi, o isolano costituenti nominali,

complice il ricorso al punto fermo, per focalizzarel’attenzione del lettore su alcuni dati salienti. Il terreno più fecondo di particolarità si è rivelatoquello della punteggiatura, soprattutto perquanto concerne l’uso del punto fermo. Si è, infatti, riscontrata una vera e propria ipertrofia delpunto che viene adoperato in maniera abnormeper segmentare la frase e frammentare il testo. Nellamaggior parte dei casi la scelta del punto fermoè completamente svincolata da esigenze logico-sintatticheper esser posta al servizio di esigenzepragmatiche. Il più delle volte rientra nella logicadel racconto e segmenta il testo in modo tale

da produrre enfasi, rendere incalzante il ritmo dellanarrazione, focalizzare singoli particolari e farsentire il lettore parte viva di ciò che si sta narrando.Un altro tratto emerso, ugualmente rilevante, lo scarsouso dei due punti, che sono frequentemente soppressiin favore del punto fermo, della virgola o,nei titoli, dell’a capo grafico. Si può concludere che la gran parte dei fenomenilinguistici che si incontrano, leggendo gli articolidei nostri quotidiani, sono legati alla volontà di produrreil testo mediante frasi poco articolate, spessogiustapposte, e costruzioni marcate che consentonorapide focalizzazioni. Di qui la scelta di

periodi brevi e frammentati, il ricorso a proformepreferibilmente deboli perché ravvicinate e riferiteall’unico tema/soggetto, l’avvalersi di chiare e semplici strutture a elenco, il perseverare nellanominalizzazione e l’impiegare la punteggiatura per assecondare più le esigenze della spettacolarizzazionedella notizia che non la norma della grammatica.Così, nella costruzione del testo, vince lafunzione pragmatica, propria del giornalismo, diportare la notizia al lettore nel modo più veloce,



semplice e, quando possibile, coinvolgente.I tratti tipici del parlato che si incontrano frequentementenelle pagine dei quotidiani si possonoritenere, più che delle interferenze, dei sintomievidenti dell’avvicinamento in corso fra lingua parlata e lingua scritta.

46SIGLE DEGLI ARTICOLI PRESI IN ESAME:CdS1“Corriere della Sera”, 14/11/2001, p. 2 CdS2“Corriere della Sera”, 14/11/2001, p. 3 CdS3“Corriere della Sera”, 14/11/2001, p. 13 CdS4“Corriere della Sera”, 14/11/2001, p. 18 CdS5“Corriere della Sera”, 14/11/2001, p. 20 CdS6“Corriere della Sera”, 14/11/2001, p. 21 CdS7“Corriere della Sera”, 14/11/2001, p. 23CdS8“Corriere della Sera”, 16/11/2001, p. 2 CdS9“Corriere della Sera”, 16/11/2001, p. 6 CdS10“Corriere della Sera”, 16/11/2001, p. 17 CdS11“Corriere della Sera”, 16/11/2001, p. 9 GdM1“La Gazzetta del Mezzogiorno”, 14/11/2001,p. 2 GdM2“La Gazzetta del Mezzogiorno”, 14/11/2001,p. 11

GdM3“La Gazzetta del Mezzogiorno”, 14/11/2001,p. 12 GdM4“La Gazzetta del Mezzogiorno”, 15/11/2001,p. 3 GdM5“La Gazzetta del Mezzogiorno”, 15/11/2001,p. 6 GdM6“La Gazzetta del Mezzogiorno”, 15/11/2001,p. 15LR1“La Repubblica”, 14/11/2001, p. 3 LR2“La Repubblica”, 14/11/2001, p. 4 LR3“La Repubblica”, 14/11/2001, p. 15 LR4“La Repubblica”, 14/11/2001, p. 17 LR5“La Repubblica”, 14/11/2001, p. 22 LR6“La Repubblica”, 14/11/2001, p. 25 LR7“La Repubblica”, 14/11/2001, p. 29LR8“La Repubblica”, 15/11/2001, p. 9 LR9“La Repubblica”, 15/11/2001, p. 24 LR10“La Repubblica”, 15/11/2001, p. 27

LR11

“La Repubblica”, 15/11/2001, p. 33 LR12“La Repubblica”, 16/11/2001, p. 6 LR13“La Repubblica”, 16/11/2001, p. 12 LS1“La Stampa”, 14/11/2001, p. 8 LS2“La Stampa”, 14/11/2001, p. 9 LS3“La Stampa”, 14/11/2001, p. 15 LS4“La Stampa”, 15/11/2001, p. 3 LS5“La Stampa”, 15/11/2001, p. 4 LS6“La Stampa”, 15/11/2001, p. 15 LS7“La Stampa”, 15/11/2001, p. 20 LS8“La Stampa”, 16/11/2001, p. 3LS9“La Stampa”, 16/11/2001, p. 7 LS10“La Stampa”, 16/11/2001, p. 22 Bally, CharlesLinguistica generale e linguistica francese, trad. it., Milano,

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Simone, RaffaeleStabilità e instabilità nei caratteri originali dell’italiano, in Introduzione all’italiano contemporaneo, I, Le strutture, a cura di Alberto A.Sobrero, Bari, Editori Laterza, 19962, pp. 85-100.Sobrero, Alberto A.Pragmatica, in Introduzione all’italiano contemporaneo, I, Le strutture, a cura di Alberto A. Sobrero, Bari,Editori Laterza, 19962, pp. 403-450.

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NOTE1TALMY GIVÓN, Topic Continuity in Discourse: an Introduction, in Topic Continuity in Discourse: QuantitativeCross-Language Studies, Amsterdam/Philadelphia, J. Benjamin, 1993, pp.1-41.2MONICA BERRETTA, Catene Anaforiche in prospettiva funzionale: antecedenti difficili, “Rivista di linguistica”, II, 1990, pp. 91-120, p. 93.3 GIORGIO GRAFFI, Sintassi, Bologna, il Mulino, 1994, pp. 62-68.4 BICE MORTARA GARAVELLI, Strutture testuali e retoriche, in Introduzione all’italiano contemporaneo, I, Le strutture,

a cura di ALBERTO A. SOBRERO, Bari, Editori Laterza, 19962, pp. 371-402, p. 377.5 MORTARA GARAVELLI, Strutture testuali e retoriche, cit. p. 377.6 GRAFFI, Sintassi, cit. p. 64.7 BERRETTA, Catene anaforiche in prospettiva funzionale: antecedenti difficili, cit. p. 95.8 PAUL GRICE, Logic and Conversation, in Syntax and Semantics 3: Speech Acts, a cura di P. COLE e J.MORGAN,New York, Academic Press, 1975, pp. 41-58.9 BERRETTA, Catene anaforiche in prospettiva funzionale: antecedenti difficili, cit. p. 96.10ALBERTO A. SOBRERO, Pragmatica, in Introduzione all’italiano contemporaneo, I, Le strutture, a cura di ALBERTO A. SOBRERO, Bari, Editori Laterza, 19962, pp. 403-450, pp. 419-422.11 MONICA BERRETTA, Morfologia, in Introduzione all’italiano contemporaneo, I, Le strutture, a cura di ALBERTO A. SOBRERO, Bari, Editori Laterza, 19962, pp. 101-245, pp. 222-226.12 MORTARA GARAVELLI, Strutture testuali e retoriche, cit. p. 377.13 PAOLA BENINCÀ-GIAMPAOLO SALVI-LORENZA FRISON, L’ordine degli elementi della frase e le costruzioni marcate, in Grande Grammatica italiana di consultazione, a cura di LORENZO RENZI, Bologna, il Mulino,1988, pp. 115- 225, p. 146.14 Ivi, p. 115.15 PAOLO D’ACHILLE, Sintassi del parlato e tradizione scritta della lingua italiana, Roma, Bonacci, 1990. 16 RAFFAELE SIMONE, Stabilità e instabilità nei caratteri originali dell’italiano, in Introduzione all’italiano contemporaneo,I, Le strutture, a cura di ALBERTO A. SOBRERO, Bari, Editori Laterza, 19962, pp. 85-100, p. 89.17 BENINCÀ-SALVI-FRISON, L’ordine degli elementi della frase e le costruzioni marcate, cit. pp. 145 -148.18 Ivi, pp. 123-125.19 BERRETTA, Catene anaforiche in prospettiva funzionale: antecedenti difficili, cit. p. 96.20 RAFFAELE SIMONE, Fondamenti di Linguistica, Roma-Bari, Editori Laterza, 1990, pp. 217-218.21MAURIZIO DARDANO et alii, Testi misti, in Linee di tendenza dell’italiano contemporaneo. Atti del XXV CongressoInternazionale di studi della Società di Linguistica Italiana (Lugano, 19-21 settembre 1991), a cura di BRUNO MORETTI-DARIO PETRINI-SANDRO BIANCONI, Roma, Bulzoni, 1992, pp. 323-352, pp. 333-338.22 RAFFAELE SIMONE, Effetto copia e effetto quasi copia, in “AIN.Annali del Dipartimento di Studi del MondoClassico e del Mediterraneo Antico”, 12, 1990, pp. 69-83.23Ibid.

24 BICE MORTARA GARAVELLI, Manuale di retorica, Milano, Bompiani, 1989, pp. 193-197.25 BERRETTA, Catene anaforiche in prospettiva funzionale: antecedenti difficili, cit. p. 96.26 HEINRICH LAUSBERG, Elementi di retorica, trad. it., Bologna, Il Mulino, 1969, pp. 136-138.27 MORTARA GARAVELLI, Manuale di retorica, cit. p. 195.28 MORTARA GARAVELLI, Strutture testuali e retoriche, cit. p. 390.29 MARIO ALIGHIERO MANACORDA, Il linguaggio televisivo ovvero la folle anadiplosi, Roma,Armando, 1980.30 BERRETTA, Catene anaforiche in prospettiva funzionale: antecedenti difficili, cit. p. 96.

4931 SOBRERO, Pragmatica, cit. p. 425.32 SOBRERO, Pragmatica, cit. pp. 424-425.33 SIMONE, Stabilità e instabilità nei caratteri originali dell’italiano, cit. p. 88. 34 BERRETTA, Morfologia, cit. pp. 220-221.35 BERRETTA, Morfologia, cit. p. 221.36 MORTARA GARAVELLI, Strutture testuali e retoriche, cit. pp. 382-384.

37 BICE MORTARA GARAVELLI,Fra norma e invenzione: lo stile nominale, in “ Studi di Grammatica Italiana”, I, 1971, pp. 271-315 e ÉMILE BENVISTE, Problemi di linguistica italiana, trad. it., Milano, Il Saggiatore, 1971, pp. 179- 199.38 MORTARA GARAVELLI, Fra norma e invenzione: lo stile nominale, cit. p. 273.39 CHARLES BALLY, Linguistica generale e linguistica francese, trad. it., Milano, il Saggiatore, 1963, pp. 188-189.40 MORTARA GARAVELLI, Fra norma e invenzione: lo stile nominale, cit. pp. 273-274.41Ibid.42 MAURIZIO DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani. Con un saggio su «Le radici degli anni ottanta»,Roma-Bari, Editori Laterza, 1981, pp. 300-301.43 ANDREA MASINI, La lingua dei giornali dell’Ottocento, in Storia della lingua italiana, II, Scritto e parlato, a curadi LUCA SERIANNI e PIETRO TRIFONE,Torino, Einaudi, 1994, pp. 635-665 e ILARIA BONOMI, La linguadei giornali del Novecento, Ivi, pp. 667-701.



44 DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani…, cit. pp. 59-65.45 WOLFANG ULRICH DRESSLER e ROBERT-ALAIN de BEAUGRANDE, Introduzione alla linguistica testuale,trad. it., il Mulino, Bologna, 1984.46 BICE MORTARA GARAVELLI,Lo stile nominale nella lingua giornalistica: proposte per un’analisi testuale, in AA VV, Italiano d’oggi. Lingua non letteraria e lingue speciali,Trieste, Edizioni LINT, 1974, pp. 227-236, pp. 229-230.47 GIORGIO MOTTANA, Il mestiere del giornalista, Milano, 1967, p. 381.48 MORTARA GARAVELLI, Fra norma e invenzione: lo stile nominale, cit. p. 305.

49 MORTARA GARAVELLI, Fra norma e invenzione: lo stile nominale, cit. p. 305.50 GIULIO HERCZEG, Lo stile nominale in italiano, Firenze, Le Monnier, 1967, p. 74.51 TULLIO DE MAURO, Storia linguistica dell’Italia Unita, Roma-Bari, Editori Laterza, 19862, pp. 229-235.52 HERCZEG, Lo stile nominale in italiano, cit. p. 74.53 MORTARA GARAVELLI, Fra norma e invenzione: lo stile nominale, cit. p. 306.54 MORTARA GARAVELLI, Fra norma e invenzione: lo stile nominale, cit. p. 307.55 DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani…, cit. p. 311. 56 Ibid.57 HERCZEG, Lo stile nominale in italiano, cit. pp. 56-67.58 DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani…, cit. p. 313. 59 DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani…, cit. pp. 316-317.60 DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani…, cit. p. 312. 61 DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani…, cit. p. 318. 62 HERCZEG, Lo stile nominale in italiano, cit. pp. 137-166.63 H. BURGER, Sprache der Massmedien, Berlin-New York,Walter de Gruyter, 1990, pp. 336-351.

64 DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani…, cit. p. 311. 65 DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani…, cit. pp. 315-316.66 Ibid.

5067 DARDANO, Il linguaggio dei giornali italiani…, cit. p. 302. 68 Ivi, p. 316.69 MORTARA GARAVELLI, Fra norma e invenzione: lo stile nominale, cit. p. 310.70 LUCA SERIANNI, Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, Torino,UTET, 1988, p. 57.71 BICE MORTARA GARAVELLI,La punteggiatura tra scritto e parlato, in «Italiano & oltre», I, 1986, pp. 154-158.72 CLAUDIO GIOVANARDI, Interpunzione e testualità. Fenomeni innovativi dell’italiano in confronto con altre lingue europee, in L’italiano oltre frontiera, Firenze, Franco Cesati Editore, 2000, vol. 2, I, pp. 89-107, p. 91.73 Ivi, p. 90.74 SERIANNI, Grammatica italiana, cit. p. 59.

75 GIOVANARDI, Interpunzione e testualità…, cit. p. 93. 76 BICE MORTARA GARAVELLI, L’interpunzione nella costruzione del testo, in La costruzione del testo in italiano. Sistemi costruttivi e testi costruiti, a cura di M. de las NIEVES MUÑIZ e F.AMELLA,Firenze,Franco Cesati Editore,1996, pp. 93-111.77 MAURIZIO DARDANO, Profilo dell’italiano contemporaneo, in Storia della lingua italiana, II, Scritto e parlato, a cura di LUCA SERIANNI e PIETRO TRIFONE,Torino, Einaudi, 1994, pp. 343-430, p. 410.78 DARDANO, Profilo dell’italiano contemporaneo, cit. p. 410. 79 GIOVANARDI, Interpunzione e testualità…, cit. p. 97. 80 FRANCESCO SABATINI, Pause e congiunzione nel testo. Quel “ma” a inizio di frase…, in AA.VV., Norma e linguain Italia: alcune riflessioni fra passato e presente, Milano, Istituto lombardo di scienze e lettere, 1997, pp. 113-146.81 GIOVANARDI, Interpunzione e testualità…, cit. p. 100. 82 MORTARA GARAVELLI, L’interpunzione nella costruzione del testo, cit. p. 104.83 Ivi p. 102.84 GIOVANARDI, Interpunzione e testualità…, cit. p. 102. 85 SERIANNI, Grammatica italiana, cit. p. 63.

86 Ibid.87 Ibid.88 SERIANNI, Grammatica italiana, cit. p. 61-62.89 NICOLETTA MARASCHIO, Grafia e ortografia: evoluzione e codificazione, in Storia della lingua italiana, I, I luoghidella codificazione, a cura di LUCA SERIANNI e PIETRO TRIFONE,Torino, Einaudi, 1993, pp. 139-227, p. 146.90 L’ a capo grafico viene qui evidenziato con il simbolo //. 91 SERIANNI, Grammatica italiana, cit. pp. 62-63.



Le foto pubblicate si riferiscono alla lettura del quotidiano nelle scuole,

in particolare nell'Istituto "Nitti" di Avigliano, nell'ambito del progetto"Un giornale per amico" dell'associazione Amici di Ypsilon. I“grandi fratelli” dell’informazione sono scesi in campo col progetto "Quotidiano in classe" promosso dall'Osservatorio giovani-Editori, con l'obiettivo di "allevare"nuovi lettori di giornali in un Paese, l'Italia, che legge meno diThailandia e Romania.Anche nella nostra regione La Gazzetta del Mezzogiornoe la Nuova Basilicata hanno assunto iniziative per valorizzare le esperienzedi giornalismo scolastico. Gli Amici di Ypsilon sono scesi in campo una dodicianni fa, realizzando un giornale scritto dai ragazzi perché le giovani generazioniscoprissero gradualmente, a partire dalla scuola dell’ obbligo, l’importanza dell’informazione. Nacque YPSILON, il giornale che doveva avvicinare i ragazzi al mondo e al linguaggio degli adulti e dare voce ai loro problemi.Il piccolo fratello dell’informazione cominciò, in questo modo, la sua attività nelle scuole e nelle famiglie per contribuire a realizzare un ponte tra ragazzi

e adulti, tra giovani e giornali. Un impegno costante, quanto umile, chesi è formalizzato nel progetto Un giornale per amico, affidato alla sensibilitàdi dirigenti scolastici, docenti e amministratori comunali perché ne favo-

P o s t f a z i o n e51

YYpsilon, un giornale per

amico



P O S T FA Z I O N E :

52Yrissero la realizzazione. Le risposte non sono mancate. Certamente non comesarebbe stato auspicabile, ma, si sa, la cultura a volte fa fatica ad avere unposto a tavola anche...in famiglia. Dal 1999 ad oggi abbiamo coinvolto i ragazzidelle scuole medie di Avigliano, Grassano, Lagopesole, Oppido Lucano,Sant’Angelo di Avigliano, San Mauro Forte,Tricarico, dell’Istituto Tecnico Commerciale “Nitti” di Avigliano, dell’Istituto Statale d’Arte di Potenza e del Liceo Pedagogico “Gesù Eucaristico” di Tricarico. Le tappe essenziali del progetto: * lettura dei giornali, con un’attenzione particolare alla Gazzetta del Mezzogiorno, il Quotidiano della Basilicata e la NuovaBasilicata, per prendere coscienza dei problemi della regione e del meridione;* scelta degli articoli e loro rielaborazione, secondo le “regole” della scrittura giornalistica, illustrate nel contesto dell’esperienza e non presentante come



momento a se stante; * esercitazioni e verifica della capacità critica mediantela redazione di articoli su argomenti vari, dallo sport alla politica. Gli articolipiù significativi vengono pubblicati di volta in volta su Ypsilon. Un altro momentoqualificante dell’esperienza è quello di finalizzare l’attività alla ideazione e realizzazione del giornale di classe, di istituto, di inserti redazionali.E’ il momento in cui i ragazzi da “lettori” diventano anche “autori” di giornali.

Esperienze in tal senso sono state realizzate nelle scuole medie diSant’Angelo di Avigliano, Grassano, Lagopesole, Oppido Lucano, San Mauro Forte,Tricarico e nell’Istituto statale d’Arte di Potenza. E' una piccola esperienza la nostra per favorire e promuovere nelle scuole lalettura dei quotidiani, che i ragazzi fanno fatica a leggere, perché la scritturagiornalistica non è lineare, semplice e accessibile a tutti.Lello Colangelo

psilon



Ypsilo

nUn giornale per amico55



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DAL CUORE ARTIGIANO"di Lello Colangelo"AVIGLIANO: ARTIGIANATO ARTISTICO… IERI, OGGI,DOMANI"di Lello Colangelo"LA SOCIETÀ E I NUOVI MEDIA. IL CASO

BASILICATA"di Angela Laguardia"COESIONE, NOMINALIZZAZIONE E INTERPUNZIONE

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