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- Installazione e Impianti
Norma CEI 64-8 V3 impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V e a 1500 V in corrente continua
Grosseto , 21.10.2011
Relatore Ing. Carmine Battipaglia
- Installazione e Impianti
Campo di applicazione
Le prescrizioni riportate nella Norma hanno lo scopo di garantire la sicurezza delle persone e dei
beni , nella presente sono fornite prescrizioni addizionali , ai fini delle prestazioni da applicarsi agli
impianti elettrici di unità immobiliari ad uso residenziale situate all’interno dei condomini o di unità
abitative mono o plurifamiliari.
Le prescrizioni del presente allegato si applicano:
• Ai nuovi impianti
• Ai rifacimenti completi di impianti esistenti in occasione di ristrutturazioni edili dell’unità immobiliari
Le prescrizioni del seguente allegato non si applicano :
• Agli impianti nelle unità abitative negli edifici pregevoli per arte e storia, soggetti alla
Legge 1-6-1939 n.1089,
• Alle parti comuni degli edifici residenziali .
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CEI 64-8 V3 A.2. Dimensionamento dell’impianto
Premesso che il dimensionamento dell’impianto elettrico è oggetto di accordo fra il progettista ,
l’installatore dell’impianto , ed il committente , in funzione delle esigenze impiantistiche di quest’ultimo
e del livello qualitativo dell’unità immobiliare , si forniscono i criteri minimi e le dotazioni minime con
riferimento a tre diversi livelli prestazionali e di fruibilità :
Livello 1 livello minimo previsto dalla norma
Livello 2 per unità immobiliari con una maggiore fruibilità
degli impianti tenuto anche conto delle altre
dotazioni impiantistiche presenti
Livello 3 per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche
ampie ed innovative (domotica).
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Suddivisione dell’impianto
La guida CEI 64-53 proponeva una suddivisione degli impianti in tre tipologie:
Economico
Comfort
Lusso
Gli impianti devono essere dimensionati per una potenza di progetto di almeno
3 kW in un unità abitative di superficie fino a 75 m² e di 6 kW per superfici
superiori.
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Suddivisione dell’impianto Guida CEI 64-53 (ed. III 2007)
ECONOMICO COMFORT LUSSO
Numero circuiti
3
4
6
Numero prese soggiorno
4+TV+TLC
8+TV+TLC
8+TV+TLC
Numero punti luce
1
1+1 (*)
2+2(*)
Lampade estraibili ad accensione automatica
-
1
UNA PER VANO
(*) presa o punto luce a parete con regolatore di intensità
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Numero di circuiti per appartamento La Variante V3 specifica il numero di circuiti necessari , in funzione
della Superficie dell’appartamento Superficie
appartamento
Livello 1 (minimo)
Livello 2
Livello 3
≤ 50 m²
2
3
3
51 m² ÷75 m²
3
3
4
76 m² ÷ 125 m²
4
5
5
> 126 m²
5
6
7
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Numero punti prese di energia per vano
Destinazione d’uso del vano Livello 1 Livello 2 Livello 3
Ingresso 1 1 1
Angolo cottura 2(1) 2(1) 3 (2)
Locale cucina 5(2) 6(2) 7(3)
Lavanderia 3 4 4
Locale da bagno o doccia 2 2 2
Locale servizi (WC) 1 1 1
Corridoio
≤ 4 m 1 1 1
>4 m 2 2 2
Balcone/Terrazzo ≥10 m² 1 1 1
Cantina/Soffitta 1 1 1
Box auto 1 1 1
Giardino ≥10 m² 1 1 1
Altri locali (camera da letto,soggiorno, studio ecc …)
8÷12 m² 4 5 5
12÷20 m² 5 7 8
>20 m² 6 8 10
Il numero tra parentesi indica i punti prese da installare in corrispondenza del piano di lavoro
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I punti prese energia
1) Per punto presa si intende il punto di alimentazione di una o più prese all’interno della stessa
scatola. I punti presa devono essere distribuiti in modo adeguato nel locale, ai fini della loro
utilizzazione .
2) In alternativa a punti luce a soffitto e/o a parete devono essere predisposte prese alimentate
tramite un dispositivo di comando dedicato (prese comandate) in funzione del posizionamento
futuro di apparecchi di illuminazione mobili da pavimento e da tavolo.
3) Accanto alle prese TV, esclusa la prima in ogni locale che deve avere la predisposizione per sei
prese di energia , e alle prese telefoniche deve essere prevista almeno un punto presa di
energia
4) Il numero tra parentesi indica la parte del totale di punti prese da installare in corrispondenza
del piano di lavoro . Deve essere prevista l’alimentazione della cappa aspirante , con o senza
spina. I punti presa previsti come inaccessibili e i punti di alimentazione diretti devono essere
controllati da un interruttore di comando onnipolare.
5) È consigliabile che i punti di prelievo energia destinati all’alimentazione di elettrodomestici che
assorbono elevata potenza ,siano controllati da un sistema di gestione dei carichi ( localizzato o
centralizzato) per evitare improvvisi e indesiderati interventi degli apparecchi di protezione per
sovraccarico.
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6) Il livello 3 , oltre alle dotazioni previste , considera l’esecuzione dell’impianto con integrazione
domotica.
7) La superficie considerata è quella calpestabile dell’unità immobiliare, escludendo quelle
esterne quali terrazzi, portici, ecc e le eventuali pertinenze.
8) Si ricorda che un circuito elettrico ( di un impianto) è l’insieme di componenti di un impianto
alimentato da uno stesso punto e protetto contro le sovracorrenti da uno stesso dispositivo di
protezione (articolo 25.1)
9) In caso di locale con più funzioni si applicano le dotazioni relative al locale di 20 m² , fermo
restano la dotazione per l’eventuale angolo cottura
10) Sono esclusi dal conteggio eventuali circuiti destinati all’alimentazione di apparecchi
(scaldacqua, caldaie, condizionatori, estrattori ) e anche circuiti di box , cantina e soffitte.
11) La tabella non si applica alle cantine, soffitte e box alimentati dai servizi condominiali.
I punti prese energia
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DOMOTICA
L’impianto domotico è l’insieme dei dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una determinata
funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi ed attuando
la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo di comunicazione prestabilito .Il
livello 3 per essere considerato domotico deve gestire come minimo 4 delle seguenti funzioni :
1. anti intrusione (livello 1 secondo la serie di norme CEI del CT 79)
2. controllo carichi
3. gestione comando luci
4. gestione temperatura ( se non è prevista una gestione separata)
5. gestione scenari (tapparelle ecc.)
6. controllo remoto
7. sistema diffusione sonora
8. rilevazione incendio (UNI 9795) se non è prevista gestione separata
9. sistema anti allagamento e/o rilevazione gas
L’utilizzo di singole funzioni domotiche può essere integrato anche nei livelli 1 e 2.
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Numero punti luce per vano
Destinazione d’uso del vano Livello 1 Livello 2 Livello 3
Ingresso 1 1 1
Angolo cottura - 1 1
Locale cucina 1 2 2
Lavanderia 1 1 1
Locale da bagno o doccia 2 2 2
Locale servizi (WC) 1 1 1
Corridoio
≤ 4 m 1 1 1
>4 m 2 2 2
Balcone/Terrazzo ≥10 m² 1 1 1
Ripostiglio ≥1 m² 1 1 1
Cantina/Soffitta 1 1 1
Box auto 1 1 1
Giardino ≥10 m² 1 1 1
Altri locali
(camera da letto,soggiorno, studio
ecc …)
8÷12 m² 1 2 3
12÷20 m² 1 2 3
>20 m² 2 4 4
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Numero prese radio/TV per vano
Destinazione d’uso del vano
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Locale cucina 1 1 1
Camera da letto 1 1 1
Soggiorno 1 1 1
Studio 1 1 1
Altri locali (diversi da: ingresso, corridoio, bagno,WC, cucina ,lavanderia, box auto, ripostiglio,balcone,giardino).
1
1
1
Tale presa deve avere accanto la predisposizione per 6 prese di energia Eventuali altre prese devono avere accanto la predisposizione per 1 presa di energia
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Numero prese telefono e/o dati per vano
Destinazione d’uso del vano
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Locale cucina 1 1 1
Ingresso 1 1 1
Camera da letto 1 1 1
Soggiorno 1 1 1
Studio 1 1 1
Altri locali (diversi da: ingresso, corridoio, bagno,WC, cucina ,lavanderia, box auto, ripostiglio,balcone,giardino).
1
1
1
Tutte le prese devono avere accanto la predisposizione per 1 presa di energia
L’entra-esci sui morsetti delle prese è ammesso soltanto all’interno della stessa
scatola oppure tra due scatole successive
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Dispositivi per l’illuminazione di sicurezza
Livello1
Livello2
Livello3
Appartamento
≤ 100 m² 1 2 2
> 100 m² 2 3 3
Tali dispositivi servono per garantire la mobilità delle persone in caso di mancanza
dell’illuminazione ordinaria e non necessitano di un’alimentazione di sicurezza, né è
richiesto un illuminamento minimo .
A tal fine sono accettabili i dispositivi estraibili (ma non quelli alimentati tramite presa a
spina).
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Prescrizione normative
Il comando situato all’interno, di punti luce esterni (balconi, terrazze, giardini) e
in generale per tutti quelli non direttamente visibili , deve essere associato a una
spia di segnalazione , che può essere integrata nel comando medesimo , atta a
segnalare lo stato di “acceso” dell’apparecchio comandato.
Le dotazioni richieste per i singoli locali non si applicano se non esiste il locale.
Si consiglia che i punti prese della cucina e il punto presa destinato ad
alimentare la lavabiancheria siano in grado di ricevere almeno una spina S30.
Si consiglia di predisporre in prossimità dell’eventuale tubo di ingresso del gas
nell’unità immobiliare , l’alimentazione elettrica per una eventuale elettrovalvola
di intercettazione del gas.
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Caratteristica del montante
La sezione del montante che collega il montatore all’unità abitativa non deve essere inferiore a 6 mm² .
Gli impianti devono avere caratteristiche di sfilabilità qualunque sia il livello dello stesso, ad eccezione di elementi prefabbricati o precablati .
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CEI 64-8 V3 Quadro di unità abitativa
A.4.1 Generalità
Ogni unità abitativa deve essere dotata di uno o più quadri di distribuzione e di un interruttore
generale, facilmente accessibile all’utente.
L’interruttore generale , qualora sia differenziale , deve essere selettivo ( selettività totale
differenziale) nei confronti degli interruttori differenziali a valle o dotato di SRD (dispositivo di
richiusura automatica) .
Al fine di garantire una sufficiente continuità di servizio la protezione differenziale deve essere
suddivisa su almeno 2 interruttori.
E’ consigliabile l’impiego di interruttori differenziali di tipo A , per la protezione dei circuiti che
alimentano lavatrici e/o condizionatori fissi.
Per permettere successici ampliamenti i quadri devono essere dimensionati per il 15% in più dei
moduli installati, con un minimo di due moduli.
Nota – Si ricorda che gli interruttori dei singoli circuiti devono essere facilmente identificabili,ad
esempio tramite targa (art.514.1).
Il quadro di arrivo (principale) dell’unità abitativa deve essere raggiunto direttamente dal
conduttore di protezione proveniente dall’impianto di terra dell’edificio , al fine di permettere la
corretta messa a terra degli eventuali SPD tramite un opportuno mezzo di connessione.
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CEI 64-8 V3 Protezione differenziale
A.3.2 Protezione differenziale
L’eventuale interruttore differenziale alla base del montante, deve
garantire la selettività totale nei confronti delle protezioni differenziali a valle.
Nota 1 – A tal fine si raccomanda anche l’uso di interruttori caratterizzati da una
aumentata resistenza contro gli scatti intempestivi secondo le indicazioni del
costruttore e/o di interruttori differenziali dotati di SRD (dispositivi di richiusura
automatica).
Nota 2 – Circa la selettività fra interruttori differenziali , vedere l’art. 536.3 (commento) e
l’art. 531.2.1 (commento).
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Interruttori differenziali (e non …)
con dispositivo di richiusura automatica
self Reclosing Devices (SRD) –CEI 23-101
Dispositivo di richiusura automatica
Dispositivo elettromeccanico destinato a realizzare la richiusura automatica del
dispositivo di protezione principale (DPP) al quale è destinato essere associato
SRD con valutazione della corrente differenziale presunta
a) che vanno in condizioni di blocco dopo il rilevamento di un guasto
nell’impianto;
b) Che rimangono in condizioni di intervenuto anche dopo il rilevamento di
un guasto nell’impianto .
SRD con valutazione della corrente presunta tra le parti attive
a) Che vanno in condizioni di blocco dopo il rilevamento di un guasto
nell’impianto :
b) Che rimangono in condizioni di intervenuto anche dopo il rilevamento di
un guasto nell’impianto.
- Installazione e Impianti
CEI 64-8 art. 536.3 Selettività
536.3 Selettività tra dispositivi differenziali
Una selettività tra dispositivi differenziali disposti in serie può essere prescritta per ragioni
di esercizio , in particolare quando è in gioco la sicurezza, allo scopo di non fare mancare
l’alimentazione delle parti dell’impianto non interessate dall’eventuale guasto .Questa
selettività può essere ottenuta scegliendo ed installando dispositivi differenziali che, pur
assicurando la protezione richiesta alle diverse parti dell’impianto,interrompano solo
l’alimentazione delle parti dell’impianto situate a valle del dispositivo installato a monte ed in
vicinanza del punto del guasto . Per assicurare la selettività dei due dispositivi differenziali in
serie, questi devono soddisfare simultaneamente le seguenti due condizioni :
a) La caratteristica di non funzionamento tempo-corrente del dispositivo posto a monte si
deve trovare al di sopra della caratteristica di interruzione tempo-corrente del dispositivo
posto a valle;
b) La corrente differenziale nominale del dispositivo posto a monte deve essere
adeguatamente superiore a quella del dispositivo posto a valle.
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Interruttori differenziali Selettività
Differenziali tipo A
(CEI EN 61008-1)
La tabella dei tempi di intervento è la medesima ma le
correnti di riferimento sono aumentate del fattore 1,4
per gli interruttori differenziali con I∆n › 0,01 A e del
fattore 2 per gli interruttori differenziali con I∆n ≤ 0,01 A.
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CEI 64-8 V3 art. 531.2.1.4 (Commento)
Correnti non sinusoidali
Apparecchi utilizzatori isolati in classe I, che incorporano circuiti
elettronici non lineari , come ponti raddrizzatori , possono dar luogo , in
caso di guasto verso terra , a correnti differenziali di tipo non alternato
sinusoidale,che possono compromettere il funzionamento degli
interruttori differenziali posti a protezione dei corrispondenti circuiti di
alimentazione . In questi casi , nell’ambito della protezione dai contatti
indiretti per interruzione dell’alimentazione , è raccomandabile
l’installazione di interruttori differenziali d tipo A o di tipo B in base alle
possibili forme d’onda delle correnti di guasto dei vari apparecchi elettrici
utilizzatori protetti dall’interruttore differenziale.
Gli interruttori differenziali sono classificati in categorie diverse secondo
la loro attitudine ad assicurare la protezione contro diverse forme d’onda
della corrente differenziale come di seguito indicato.
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Interruttori differenziali Correnti non sinusoidali
Interruttore differenziale di tipo AC (Norme EN 61008-1 , EN 61009-1)
Il cui sgancio è assicurato :
•Per correnti differenziali alternate sinusoidali applicate improvvisamente o lentamente crescenti.
Interruttore differenziale di tipo A ( Norme EN 61008-1, EN 61009-1)
Come per il tipo AC , e inoltre :
•Per correnti differenziali pulsanti unidirezionali con o senza controllo dell’angolo di fase,
•Per correnti differenziali pulsanti unidirezionali sovrapposte ad una corrente continua senza
ondulazioni di 6 mA , indipendenti dalla polarità ,applicate improvvisamente o lentamente crescenti.
Interruttore differenziale di tipo B ( Norma EN 62423 )
come per il tipo A, e inoltre:
•Per correnti differenziali alternative sinusoidali sovrapposte ad una corrente continua senza
ondulazioni di 0,4 volte I∆n o 10 mA, scegliendo il valore più elevato,
•Per correnti differenziali alternate sinusoidali differenziali fino a 1000 Hz ,
•Per correnti differenziali pulsanti unidirezionali sovrapposte ad una corrente continua senza ondulazioni
di 0,4 volte I∆n o 10 mA , scegliendo il valore più elevato.
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Interruttori differenziali Forme d’onda
La Guida CEI 23-98 (ed. I 11/2007) “ Guida all’uso corretto di interruttori differenziali per installazioni
domestiche e similari “ (traduzione dell’IEC TR 62350 2006) riporta la seguente tabella che segue sono
illustrate le possibili correnti di guasto con le principali connessioni di componenti semiconduttori tabella
che segue sono illustrate le possibili correnti di guasto con le principali connessioni di componenti
semiconduttori ente tabella per illustrare le forme d’onda per cui intervengono gli interruttori differenziali
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Prospettive future:
La norma IEC 62423 – ed.2.0 – 2009 – (*) introduce una prova con una corrente “multi-frequenza” proprio per simulare il caso di un
guasto a terra sull’alimentazione di un motore azionato da inverter.
La forma d’onda utilizzata è la composizione delle seguenti :
Corrente alla frequenza nominale (50 Hz) 0,138 I∆n
Corrente alla frequenza del motore (10 Hz) 0,035 I∆n
Corrente alla frequenza portante (1000 Hz) 0,138 I∆n
Viene inoltre introdotto un nuovo tipo di differenziale ( tipo F) e la prova suddetta si esegue sia sui differenziali di tipo B sia su quelli di tipo F.
(*) Tale prova non è compresa nell’attuale Norma Europea EN 62423 che è ancora alla prima edizione…