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per lavori di durataSolo per lavoridi durata >7gg.
Segnaleticaorizzontaletemporanea
≤2 gg. coni
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zonalavori
25REV. 002 DATA EMISSIONE 18/09/2008MOD. SCHEDA QUADERNO DELLE PROCEDURE STRADALI
Francesco Botte
Lucca 10 ottobre 2008
Norme tecniche di riferimento sui cantieri stradali e segnalazione dei cantieri temporanei e mobili
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Il cantiere stradale che cos’é?
Il cantiere stradale rappresenta un elevato pericolo sia per l’utenza veicolare e pedonale sia per i lavoratori addetti.
La legislazione attualmente vigente in Italia sulla circolazione stradale richiede esplicitamente che il flusso di traffico non subisca – se non in presenza di necessità inderogabili – un’interru-zione. In alternativa prevede, in presenza di attività lavorative svolte sulla sede stradale e sulle sue pertinenze, la sola possibilità di riduzione del flusso di traffico e, se motivata dallo stato dell’arte della strada interessata dai lavori, l’esecuzione di una o più deviazioni su altre di-rettrici di traffico. Tutto ciò mediante l’adozione, a carico dell’organizzazione lavorativa che esegue i lavori, di tutti i necessari accorgimenti per la sicurezza e la fluidità della circolazione (art.21 Codice della Strada Chiunque esegue lavori o deposita materiali sulle aree destinate alla circo-lazione o alla sosta di veicoli e di pedoni deve adottare gli accorgimenti necessari per la sicurezza e la fluidità della circolazione e mantenerli in perfetta efficienza sia di giorno che di notte. Deve provvedere a rendere visibile, sia di giorno che di notte, il personale addetto ai lavori esposto al traffico dei veicoli. Il regolamento stabilisce le norme relative alle modalità ed ai mezzi per la delimitazione e la segnalazione dei cantieri, alla realizzabilità della visibilità sia di giorno che di notte del personale addetto ai lavori, nonché agli accorgimenti necessari per la regolazione del traffico, nonché le modalità di svolgimento dei lavori nei cantieri stradali).
La necessità di garantire comunque la fruizione delle corsie di traffico determina gravi situa-zioni di pericolo in più momenti della giornata, anche in assenza di attività lavorative. Infatti, i maggiori pericoli, in tal caso per l’utenza stradale, si evidenziano durante le ore notturne e/o festive quando il cantiere non è presidiato.
Il cantiere stradaleSenza preventiva autorizzazione o concessione della competente autorita' … e' vietato eseguire opere o depositi e aprire cantieri stradali, anche temporanei, sulle strade e loro pertinenze, nonche' sulle relative fasce di rispetto e sulle aree di visi-bilita'. Chiunque esegue lavori o deposita materiali sulle aree destinate alla circola-zione o alla sosta di veicoli e di pedoni deve adottare gli accorgimenti necessari per la sicurezza e la fluidita' della circolazione e mantenerli in perfetta efficienza sia di giorno che di notte. Deve provvedere a rendere visibile, sia di giorno che di notte, il personale addetto ai lavori esposto al traffico dei veicoli. …
Dalla lettura del Codice della Strada (art. 21) si evince che i cantieri stradali devono garantire in ogni momento la sicurezza e la fluidità della circolazione dei veicoli e dei pedoni. Questa esigenza rappresenta un problema di difficile soluzione in quanto: lo standard di sicurezza ipotizzato dal legislatore non prevede lacune nel sistema di gestione del cantiere ma richie-de risorse, organizzazione e mezzi specifici da impiegare al fine di garantire sempre la continuità del servizio stradale.
il cantiere stradale
è
eseguire lavori e depositare materiali
le aree di visibilità
le fasce di rispetto
sulle strade
destinate alla circolazione e alla
sosta dei veicoli e dei pedoni
quali
e loro pertinenze
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Se si considera il pericolo come una fonte o una situazione con un potenziale di danno in ter-mini di lesioni o di malattie, di danni all’ambiente e il rischio una combinazione della proba-bilità di danno e delle conseguenze di uno specifico evento pericoloso, il grafico causa-effetto, sopra riportato, detto a spina di pesce, strumento di lavoro introdotto nei sistemi di controllo dei processi di produzione da Kauro Ischikawa, evidenzia che il rischio (di potenziale) danno è di fatto un “prodotto” - NON DESIDERATO - dell’attività produttiva.
Nel caso specifico si osserva che il cantiere stradale rappresentando un ulteriore elemento di discontinuità nel traffico stradale (deviazione degli standard prefissati), scatena da parte degli utenti possibili comportamenti non conformi al Codice della Strada. Da osservare invece che la deviazione degli standard, nel caso dei processi di produzione si manifesta sempre se a monte vi è un errore progettuale, come si può leggere nella successiva mappa concettuale.
CAUSA EFFETTO
MANO D'OPERA
METODO DI LAVORO
MACCHINEMATERIE
PRIME
QUALITA'(MISURA)
UTENZA STRADALE
1PRODOTTO
3POSSIBILE
INCIDENTE CON DANNO E/O SENZA
DANNO
2 DEVIAZIONE DEGLI
STANDARD STRADALI
PROCEDURE DI LAVORO
FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO
ISTRUZIONI DI LAVORO
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE
CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
PROGRAMMAZIONE
VARIABILITA' DEI SOGGETTI
NECESSITA' DI SPOSTAMENTO
NECESSITA' DI DEPOSITO
AFIDABILITA'
GESTIONE
PROGETTAZIONE
AMBIENTE DI LAVORO
INTERFERENZE CON IL
CONTESTO
SOTTOSERVIZI
RETI TECNOLOGICHERIFIUTI ED
EMISSIONI
VARIABILITA' DEL TRAFFICO
UNA DEVIAZIONE
DELLO STANDARD
ERRORE UMANO
INTENZIONALE
NON
INTENZIONALE
VI E' UN CONFLITTO TRA LE
CARATTERISTICHE DEL LAVORO DA ESEGUIRE E LE INFORMAZIONI
RICEVUTE
CHE SORGE
PERCHE'
I COMPITI SONO
COMPLESSI
L'ATTIVITA' NON E' A
PROVA DI ERRRORE
IL SISTEMA E' CORRETTO MA IL
RISULTATO NON E' QUELLO DESIDERATO
CHE PUO' ESSERE
SI MANIFESTA
QUANDO
LA PROGETTAZIONE E' ERRATA ...
INCAPACITA' DEL
LAVORATORE
SI
MANIFESTA IN PRESENZA
DI UN
La relazione tra le cause e gli effetti (non desiderati)
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La segnaletica stradale e i principi del segnalamento temporaneoIn presenza di una discontinuità degli standard stradali la segnaletica stradale riveste una notevole importanza. Il legislatore con il Decreto Ministeriale 10 luglio 2002 Disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento tem-poraneo il legislatore ha regolamentato la i criteri di un segnalamento temporaneo per informa-re, guidare e convincere l’utente a tenere un comportamento adeguato rispetto ad una situa-zione non abituale, al fne di salvaguardare la loro sicurezza e quella di chi opera sulla strada mantenendo un’adeguata fluidità nella circolazione
Il decreto ha lo scopo di rappresentare attraverso numerosi esempi pratici le modalità di ap-plicazione delle norme inerenti la segnaletica temporanea definita all’art. 21 del nuovo Codice della Strada e regolamentate dagli artt. da 30 a 43 del Regolamento di esecuzione e di attuazio-ne dello stesso Codice. Il dispositivo di legge contiene:
Istruzioni esplicative degli elementi principali del segnalamento temporaneo con richiami 1.
delle norme regolamentari.
Caratteristiche dei segnali e dispositivi temporanei.2.
Schemi di segnalamento temporaneo corrispondenti a diversi casi come: cantieri fissi, can-3.
tieri mobili, incidenti.
Purtroppo gli 87 schemi proposti contenuti nel dispositivo di legge, che analizzano casistiche per le varie tipologie di strade presenti sul teritorio nazionale, ivi comprese le autostrade e le strade urbane, (si citano le frasi del legislatore) hanno valore di esempi senza la pretesa di risolvere tutti i possibili casi.
L’installazione della segnaletica richiede quindi necessariamente una corretta progettazione (a mio avviso da definire analitica, ovvero coerente con la realtà del contesto analizzando tutte le possibili varibili presenti: caratteristiche dei siti produttivi e residenziali, flussi di traffico, ecc. e il rispetto dei seguenti 4 principi:
Adattamento.1.
Coerenza2.
Credibilità3.
Visibilità e di leggibilità4.
Adattamento
La segnaletica deve essere adattata alle circostanze che la impongono. Gli elementi di cui tene-re conto per la messa in opera sono i seguenti:
Tipo di strada.• Natura e durata della situazione (cantiere fisso, cantiere mobile, deviazione della circolazio-• ne).Importanza del cantiere (in funzione degli effetti sulla circolazione e dell’ingombro sulla • strada).Visibilità legata agli elementi presenti sulla strada (vegetazione, opere d’arte, ecc.).• Visibilità legata a particolari condizioni ambientali (pioggia, neve, nebbia, ecc).• Localizzazione (ambito urbano od extraurbano, strade a raso o su opere d’arte, punti singo-•
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lari come ad esempio intersezioni o svincoli).Velocità e tipologia del traffico (la loro variabilità durante la vita del cantiere può essere • origine di collisioni a catena).
Coerenza
Ogni segnale installato deve essere coerente con la situazione per cui ne è disposto l’impiego. Non possono permanere in opera segnali temporanei e segnali permanenti in contrasto fra loro. Per evitare contraddizioni bisogna oscurare provvisoriamente o rimuovere i segnali per-manenti.
Credibilità
La segnaletica deve essere anzitutto credibile. Essa deve informare l’utente della situazione di cantiere, della sua localizzazione, della sua importanza e delle condizioni di circolazione in prossimità e lungo lo stesso.
Occorre dunque che la situazione del cantiere sia effettivamente quella che egli si aspetta dopo aver letto i segnali. è necessario accertarsi, in particolare, che: le prescrizioni imposte siano effettivamente giustificate; la segnaletica segua, nel tempo e nello spazio, l’evoluzione del cantiere; la segnaletica temporanea sia rimossa appena il cantiere è terminato e la segnaletica permanente messa o riposizionata in opera.
Visibilità e di leggibilità
Per essere visibili e leggibili, i segnali devono:avere forma, dimensioni, colori, simboli e caratteri regolamentari;• essere in numero limitato (non devono essere posti sullo stesso supporto o affiancati più di • due segnali);essere posizionati correttamente (giusto spazio di avvistamento, orientamento e cura della • verticalità);essere in buono stato (non devono essere impiegati segnali deteriorati o danneggiati).•
Per garantire la visibilità dei segnali è consigliabile, in alcune condizioni, ripeterli in sinistra.
DESCRIZIONEIntervento di manutenzione delle canalette e delle cunette da eseguire sulle strade di tipo “C”.Durante i lavori dovrà essere predisposta una corsia di emergenza – permanentemente libera – per il possibile passaggio di mezzi di soccorso.Eseguire nel giorno stabilito le operazioni di posa della segnaletica stradale temporanea con un minimo di tre operai, secondo il seguente ordine:1)Tutti i segnali stradali che interferiscono con la nuova segnaletica temporanea da posizionare, presenti sulla strada, devono essere oscurati.2) Si accosta il mezzo di trasporto sulla banchina della strada in prossimità (massimo 50 metri) del tratto interessato ai lavori;3) Un operaio, in funzione di moviere, munito di bandierina arancione arretra di ca. 50 metri, camminando sul lato della strada con lo sguardo rivolto sempre verso i veicoli in arrivo al fine di segnalare agli utenti la presenza di lavoratori.4) Gli altri restanti due operai, protetti dall’autocarro, inizieranno la posa della segnaletica, il primo segnale posato sarà sempre quello di “LAVORI IN CORSO”, al quale seguiranno gli altri necessari (in base allo schema del disegno 05). Posati i primi segnali, sempre con la presenza del moviere, avanzeranno con l'automezzo e proseguiranno nella posa dei restanti segnali sulla medesima corsia avanzando con l’autoveicolo all’interno della corsia chiusa, gli operai dovranno posare i coni in gomma, delimitando la chiusura longitudinale del cantiere per tutta la lunghezza necessaria allo svolgimento dei lavori. L'ultimo segnale posato sarà quello di “FINE LAVORI”; terminata completamente la posa della segnaletica verranno posizionate la luci gialle scorrevoli (cascata) in corrispondenza dei segnali di chiusura della corsia.5)Terminata la posa dei segnali nella corsia interessata, procederanno alla posa dei segnali nella corsi opposta alle aree di lavoro. Verrà in questo caso adottata la medesima procedura di protezione con la presenza del
moviere con la bandierina rossa che si posizionerà nella banchina della corsia, ora interessata dalla posa della segnaletica temporanea.
Disegno 1 – Fase di posa della segnaletica con moviere.Disegno 2 – Fase di posa della segnaletica temporanea. Il moviere deve essere sempre presente.Disegno 3 – Indicazione della segnaletcia stradale in fase di posizionamento. Il moviere deve essere sempre presente.Disegno 4 – Indicazione della segnaletica stradale da adottare durante le fasi lavorative di manutenzione.Disegno 5 – segnali stradali oscurati.
REV. 001 DATA EMISSIONE 04/09/2008QUADERNO DELLE PROCEDURE STRADALI - 02
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zona diintervento
zona diintervento
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www.deltaconsulting feltre.eu - info@deltaconsulting feltre.eu
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1° obiettivo
2° obiettivo
che significa
idea
no danni ai
lavoratori
nessun incidente
nessuna variazione degli standard
prefissati
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
no danni agli
utenti (pedoni e
su veicoli)
mantenendo comunque una adeguata fluidità della
circolazione, e per far questo occore adottare un segnalamento
temporaneo che deve
convincere l'utenza stradale a tenere un comportamento adeguato ad una situazione
non abituale
guidare l'utenza stradale
informare l'utenza stradale
quindi
La progettazione, quindi, deve avere due obiettivi:realizzare il prodotto desiderato dalla committenza con i vincoli che essa ha sta-1. bilito: economici e temporali;non determinare danni ai lavoratori e agli utilizzatori della strada.2.
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QUINDI STABILIRE
INZIO
DEFINIRE GLI STANDARD
PRODUTTIVI
NOTELA DESCRIZIONE DEVE CONTENERE GRAFICI E SCHEMI FUNZIONALI
INDIVIDUARE I PERICOLI
INDIVIDUARE I RISCHI RESIDUI
CONFORMITA' ALLA LEGGE E ALLE NORME
TECNICE
SINO
NOTE
PER OGNI PERICOLO INDIVIDUATO INDICARE LE CARATTERISTICHE E
LE CAUSE SCATENANTI IL POSSILE RISCHIO CONSEGUENTE
LA DEVIAZIONE
DEGLI STANDARD
VALUTARE IL RISCHIO
GRAVITA' DEL DANNO POTENZIALE
INDIVIDUARE I LAVORATORI
INTERESSSATI
PROBABILTA'DEL DANNO POTENZIALE
STABILIRE LA
QUINDI
INDIVIDUARE LE AZIONI
CONSEGUENTIMISURE DI PREVENZIONE
E PROTEZIONE
TECNOLOGICHE
ORGANIZZATIVE
SISTEMA DI GESTIONE
RESPONSABILITA' GESTIONALI (ANCHE DEI
LAVORATORI)
PROCEDURE OPERATIVE
FINE
MISURE (QUALITA' - STANDARD
PRODUTTIVI, ECC.)
AL FINE DI GESTIRE ANCHE I RISCHI OCCULTI
LE MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
DEVONO ESSERE PREDISPOSTE NELL'AMBITO
DI UN SISTEMA DI GESTIONE CHE GARANTISCA
IL MANTENIMENTO, L'EFFICACIA DELLE AZIONI
CORRETTIVE E IL MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI
DI EFFICIENZA (CICLO PDCA)
ADOTTARE UN
CON CUI VENGONO
DEFINITE LE
CONTENENTE LE
ISTRUZIONIE LE
L’impresa dovrà dotatarsi, in risposta ai bisogni progettuali ed ai vincoli imposti dalla committenza, di un sistema di gestione al fine di ottenere standard produttivi e un forte coinvolgimento di tutti i prota-gonisti dell’opera, lavoratori inclusi. Il riferimento è a quanto in merito viene previsto dall’art.30 del D. Lgs. 81/2008, che è stato -riepilo-gato nella sucessiva mappa concettuale e a cui si rimanda per una attenta lettura.
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in cui sono
esso
con obiettivo
che è
quindi
modello di organizzazione
a) rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge
relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro,
agenti chimici, fisici e biologici
b) attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti
c) attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza d) attività di
sorveglianza sanitaria
e) attività di informazione e formazione dei
lavoratori.
f) attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni
di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori
g) acquisizione di documentazioni e
certificazioni obbligatorie di legge
h) periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle
procedure adottate.
deve essereidoneo
ogni impresa deve
adottare un
definiti i compiti e le responsabilità di
tutti i soggeti dell'impresa
capace di raggiungere i risultati desiderati
indipendendemente delle risorse disponibili
ISO 9001:2000
efficace
un sistema di gestione aziendale
di adempiere a tutti gli obblighi giuridici in tema di sicurezza e
salute sul lavoro
lavoratori inclusi
L'efficacia dei processi deve essere verificata attraverso riesami, interni o esterni, valutandone anche, su una scala di
valori, la relativa maturità. Queste scale individuano normalmente un grado di maturità compreso tra la "assenza di SGQ formale" e la "prestazione da
primi della classe". Uno dei vantaggi di questo approccio è che i risultati possono essere documentati e monitorati periodicamente a fronte degli obiettivi di miglioramento.
è un obiettivo del
che sono suddivisi in 8
punti
Mappa concettuale sul contenuto dell’art.30 del D. Lgs.81/2008
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I pericoli riconducibili alla strada e le caratteristiche degli utenti
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01tavola
DESCRIZIONEIntervento di manutenzione delle canalette e delle cunette da eseguire sulle strade di tipo “C”.
L’esempio, di seguito predisposto, è stato realizzato ipotizzando una durata del cantiere stradale non superiore ai due giorni.
Il Capo Squadra prima dell’inizio dei lavori deve procedere alla verifica delle possibili interferenze con i sottoservizi (linee elettriche, tubazioni gas, ecc.).
Si rammenta che è vietato eseguire lavori a distanza inferiore a metri 5 dalle linee aeree.
In caso di riscontro positivo: presenza di linee elettrica adottare tutte le misure necessarie per eliminare i rischi evidenziati.
Durante i lavori dovrà essere predisposta una corsia di emergenza – permanentemente libera – per il possibile passaggio di mezzi di soccorso.
Disegno 1 - Indicazione della zona di intervento.
Disegno 2 – Indicazione della segnaletica stradale da adottare durante il sopralluogo.
Disegno 3 – Indicazione della segnaletica stradale da adottare durante le fasi lavorative di manutenzione.
Disegno 4 – Fase di soprallugo.
Disegno 5 – Moviere.
Il moviere deve posizionarsi – per quanto è possibile – all'interno della banchina. Deve utilizzare in questa fase (installazione del cantiere e sopralluogo) la bandiera arancione al fine di segnalare la presenza di lavoratori sulla strada.
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zona diintervento
zona diintervento
02disegno
04disegno 05disegno
03disegno
Tutti gli addetti ai lavori devono indossare i seguenti DPI: casco, scarpe di sicurezza e indumenti ad alta visibilità (minima Classe 2). E' vietato indossare indumenti svolazzanti: giacce, sciarpe, ecc.
www.deltaconsulting feltre.eu - info@deltaconsulting feltre.eu
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B
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A
B
C
Zona della segnaletica di avvicinamento
Zona della segnaletica di posizione(area di intervento)
Zona della segnaletica di fine prescrizione
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A
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Zona della segnaletica di avvicinamento
Zona della segnaletica di posizione(area di intervento)
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Il cantiere mobile
Il cantiere fisso
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La collocazione e la rimozione dei segnali
La posa e la successiva rimozione dei segnali temporanei costituiscono due distinte fasi lavorative dal futuro cantiere che richiedono precisi standard produttivi e, inoltre, la segnale-tica deve restare coerente in ogni momento, di modo che svolga il suo ruolo sia nei confronti degli utenti che del personale impegnato nella sua posa in opera e/o della rimozione e che l’esposizione del personale al lavoro nella zona di circolazione deve essere ridotta al minimo.
Di seguito vengono proposti due metodi di posa della segnaletica temporanea, verticale e orizzontale, questo anche per ribadire la necessità di un’attenta riflessione nella progettazione del sistema produttivo.Il Decreto 10 luglio 2002, invita ogni ente proprietario di strade a dotarsi di un dispositivo (il Quaderno delle procedure) contenente istruzioni e modalità operative per l’esecuzione di tali operazioni. Risulta ovio che all’interno del Quadreno delle procedure possono essere ripor-tate anche le istruzioni riguardanti le varie tipologie di cantiere possibile sulle strade di cui l’Ente ha la titolarietà della gestione.
Infine, .è necessario, ribadire, che i lavoratori chiamati ad effettuare questi compiti devono ricevere una formazione ed un’addestramento specifico con verifica costante delle loro capa-cità e competenza.
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Esempio di quaderno delle procedure
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Esempio di quaderno delle procedure
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RESTRINGIMENTODOPPIO SENSO DI
CIRCOLAZIONE
CARREGGIATA RESIDUA
UGUALE O SUPERIORE A
5,60 MT
A VISTA
MOVIERE
SEMAFORO
SENSO UNICO DI
CIRCOLAZIONE
CARREGGIATA RESIDUA
< A 5,60 MT
cantieri stradali
soluzioni da adottare
Esempio di cantiere con restringimento della carreggiata
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A VISTA
50 MT
Da impiegarsi se gli estremi del cantiere sono distanti non più di 50 m e con traffico modesto.
per lavori di durataSolo per lavoridi durata >7gg.
Segnaleticaorizzontaletemporanea
≤2 gg. coni
≥2 gg. delineatoriflessibili
60
40
45 m
60 m
45 m
30 m
200m
60
40
45 m
45 m
45 m
7,5 m
30 m
7,5 m
7,5 m
45 m
200 m
30 m
zonalavori
max50 m
14REV. 002 DATA EMISSIONE 18/09/2008MOD. SCHEDA QUADERNO DELLE PROCEDURE STRADALI
BOZZA
Esempio di cantiere con traffico alternato a vista
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CON MOVIERE
Esempio di cantiere con traffico alternato con moviere
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CON SEMAFORO
Esempio di cantiere con traffico alternato con semaforo
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particolare della pellicola riflettente caratte-ristica della Classe 2
particolare di un cartello di Classe 1
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Mappa concettuale sul contenuto delle istruzioni di lavo-ro, pate integrante del Piano Operativo di Sicurezza
struttura delle
istruzioni di
lavoro
il documento è composto da quattro
capitoli
4) le misure di
prevenzione e protezione
1) le attività da eseguire
2) le macchine, la mano d'opera, le materie prime, i
metodi di lavoro, ecc.
3) le analisi e le valutazioni
dei rischi
prima dell'inizio dei
lavori
durante i lavori
al termine dei lavori
i rischi ambientali
i rischi lavorativi
i compiti
le verifiche
i dpi
la segnaletica
il direttore di cantiere
il capo cantiere
il lavoratore
gli elenchi
le istruzioni operative
delle macchine
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Documento di valutazione dei rischi
L’intervento di manutenzione di canalette e cunette
DVR 001 - ISC 004
Rev. 0 14 luglio 2008 Pagina 1 di 19
Indice
1. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI...................................................................................... 2
1.1 Le opere provvisionali utilizzate.................................................................................... 2
1.2 Le sostanze chimiche impiegate ................................................................................... 2
1.3 Le attrezzature utilizzate ............................................................................................. 2
1.4 Le necessità produttive e i pericoli................................................................................ 2
1.5 I rischi ....................................................................................................................... 2
1.6 La valutazione dei rischi .............................................................................................. 6 1.6.1 Le variabili agli standard produttivi: il comportamento del lavoratore e il traffico stradale ......................................................................................................................... 7
2. LE ISTRUZIONI OPERATIVE......................................................................................... 8
2.1 Obblighi a carico del Capo Squadra e dei lavoratori........................................................ 8 2.1.1 Il capo squadra ..................................................................................................... 8 2.1.2 I lavoratori ........................................................................................................... 9
2.2 Prima dell’inizio dei lavori ...........................................................................................10 2.2.1 Allestimento della segnaletica stradale ...................................................................10 2.2.2 Misure adottate per ridurre i danni causati da un incendio .......................................12 2.2.3 Misure adottate per la gestione degli interventi di pronto soccorso ...........................13
2.3 Durante i lavori..........................................................................................................13 2.3.1 Uso dei prodotti chimici ........................................................................................14 2.3.2 Realizzazione dei getti ..........................................................................................14 2.3.3 Gestione delle interferenze....................................................................................14 2.3.4 Uso dei prodotti chimici ........................................................................................15 2.3.5 Movimentazione dei carichi ...................................................................................16 2.3.6 Carico e scarico autocarri ......................................................................................17
2.4 Al termine dei lavori ...................................................................................................17
2.5 Uso delle macchine e delle attrezzature .......................................................................17 2.5.1 Apparecchiature azionate da motore a scoppio .......................................................18 2.5.2 Uso delle macchine operatrici (mezzi d’opera).........................................................18
2.6 Dispositivi di protezione individuale .............................................................................19
2.7 Segnaletica di sicurezza..............................................................................................19
Esempio contenente il sommario di una istruzione operativa
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Esempio di istruzione operativa