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NOTIZIARIO DELL'APEC n° triplo 45,46 e 47

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Questo periodico, prevalentemente rivolto a coloro che hanno operato professionalmente nel mondo dello sport, attraverso "la memoria delle esperienze vissute" dei soci dell'Associazione Pensionati del CONI, intende arricchire la storia dello sport in Italia. Su questo numero i programmi di attività del 2010 e la nuova rubrica "Pagine olimpiche".

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Tra i successi che può annoverare la nostra Associazio-ne nella tutela ed assistenza dei nostri associati in cam-po amministrativo-fiscale, senza dubbio c’è il faticoso ed impegnativo contenzioso che iniziammo nel 2001 con le competenti Agenzie delle Entrate per ottenere il rico-noscimento ed il rimborso dei 12,50% dell’IRPEF, quella ali-quota suppletiva cioè che il CONI a partire dal 1995, per un errore di interpretazione delle disposizioni vigenti, incominciò ingiustamente a detrarre sulla nostra pensione integrativa. E’ stata una “battaglia” pesante, che traeva spunto dalla Circolare n. 25 del 26 giugno 2006 emanata dalla stessa Agenzia Centrale delle Entrate, e che ci ha portato a se-guire e gestire centinaia e centinaia di pratiche che erano state attivate dai pensionati CONI per il raggiungimento di tale auspicato beneficio. Ormai quel contenzioso si è quasi esaurito, ed aggiungo, con orgoglio, positivamente! Infatti, anche grazie all’efficiente assistenza dello Studio Lega-le e Fiscalista convenzionato con l’APEC, oltre il 95% delle istanze sono state già evase e liquidate, e solo poche de-cine ancora ne restano da liquidare: facendo dei conti approssimativi (ma poi non tanto lontani dalla realtà delle cose) possiamo dire che almeno 700 mila Euro sono ritornati nelle tasche dei nostri soci! Ma questa battaglia, peraltro vittoriosa, non sembra esaurire il compito della nostra Associazione: infatti, sempre vigi-li e attenti alle problematiche della nostra categoria, da diversi mesi stiamo lavorando nell'ambito dell'Intesa Sindacale (organismo collegiale cui l’APEC fa parte con le Associazioni Pensionati INPS INAIL INPDAP ed enti similari), in merito al disposto del Decreto Legislativo n. 252 del 05 dicembre 2005, laddove all'art.11 n. 6 pre-vede che sugli importi delle pensioni complementari è applicata, dal 1 gennaio 2008, una ritenuta forfettaria IRPEF, alla fonte, del 15%.. In sede dell'ultima riunione dell'Intesa si è ritenuto, dopo aver consultato in merito vari legali e fiscalisti, che detta normativa possa essere appli-cata anche alle pensioni integrative come lo è la nostra dei Fondo Previdenza CONI. Di conseguenza è stato deci-so di avviare un esperimento esplorativo, affidando allo Studio dell'Avv. Fiscalista Eugenio Polito di Roma la gestio-ne di un "ricorso pilota" davanti alla Commissione com-petente, esperimento che si esplicherà attraverso una serie di ricorsi individuali “a campione” diretti a diversi Uffici dell’Entrata del territorio nazionale, avviati da quattro iscritti per ciascuna delle Associazioni aderenti all’Intesa medesima. In tal modo si avrà la possibilità di verificare i possibili atteggiamenti dei vari Uffici coinvolti, per poi dar luogo, in caso di esito positivo, ad un’azione su scala totale. Il CD dell'A.Pe.C. nell’ultima riunione ha deliberato. all'una-nimità di aderire a questa nuova iniziativa. Ovviamente i nostri soci saranno informati sull’andamento dell’esperimento che potrebbe portare maggiore consistenza economica alle nostre tasche di pensionati, già gravate dalla preoccupante fase di congiuntura economica che stiamo vivendo.

di Angelo Menna

Questo Notiziario esce dopo sei mesi il numero precedente (ndr: il n. 44, che avete ricevuto nei primi giorni di maggio), e quindi, prima di ogni cosa, ritengo doveroso rivolgere ai colle-ghi le mie personali scuse. Se può essere di consolazione, av-verto che questa “defaillance funzionale” non ha motivazioni specifiche, ma è solo “figlia” di una situazione contingente, del tutto marginale sulla quale accennerò più avanti. Credo però che l’accaduto (per il quale nessuno, non lo dico per autodife-sa, deve essere chiamato sul banco degli imputati ), può essere una utile “scintilla” che ci stimoli ad una riflessione sul ruolo del nostro giornale. Questo perché, a mio parere, i ritardi d’uscita di una qualsiasi pubblicazione sono comunque da considerare “campanelli d’attenzione”che, quando si presentano, è oppor-tuno accertarne le ragioni. Per deontologia professionale, co-me direttore responsabile di questa testata, in altra parte del giornale ho inteso dedicare un po’ di spazio per avviare quan-tomeno una prima verifica, sulla quale, perché serva a qualco-sa, auspico si innesti un dibattito costruttivo che veda coinvolti quanti più soci possibile, che potranno far pervenire il loro contributo di idee, i loro suggerimenti, le loro considerazioni. Per evitare fraintendimenti o allarmismi, a questo punto mi corre l’obbligo di sottolineare che un esame del genere non deve significare il mettere in discussione l’esistenza della rivi-sta, quanto il dover riflettere se ci sono le condizioni e soprat-tutto ci sia l’opportunità di modificare, o meno, “la rotta” del nostro Notiziario: ciò con il fine di rafforzare lo status che ha caratterizzato il giornale sin dalla sua fondazione, cioè pro-porsi come uno degli “elementi di riferimento” della nostra Associazione. Concludo ora queste note d’apertura, accennan-do ai motivi del lungo ritardo d’uscita di questo numero. Nes-sun problema particolare, ho scritto poco sopra, e lo confer-mo: il “fenomeno” si è verificato a causa del limitato numero di argomenti “in pentola” che potevano giustificare una immedia-ta pubblicazione del Notiziario. Infatti, “esaurita” con lo scorso numero l’ampia tematica relativa all’Assemblea Nazionale, l’unico materiale da proporre riguardava le “storie di viag-gio”. Ma queste, se pur piacevoli ed interessanti (…almeno per chi ne è stato protagonista), non necessariamente devono esse-re pubblicate il giorno dopo l’effettuazione delle gite. Ricordo poi (… mi perdoni chi ha idiosincrasia per il computer) che dettagliate documentazioni, scritte, fotografiche e filmate, hanno trovato quasi subito spazio sul nostro sito “Cinque cerchi d’argento”, arricchite tra l’altro da interessanti approfondimen-ti. Insomma il periodo estivo è stato avaro di notizie concrete. Ora, con la pubblicazione odierna dei programmi di attività 2010, con le “avventure” di quei lungimiranti soci che hanno partecipato alle varie iniziative dell’Associazione, nonché con l’esposizione di altri argomenti interessanti (…tra cui il tema che ho accennato in apertura), speriamo che il nostro Notizia-rio sia tornato ad assolvere il suo compito informativo. Buona lettura! (Augusto Rosati)

NOTIZIARIO DELL’APEC ASSOCIAZIONE PENSIONATI CONI

Direttore Angelo Menna Direttore Responsabile Augusto Rosati

Foro Italico, 00135 Roma Telefoni: 0636854045 - 36854049 fax: 06.36854042 - 36854044

web: www.pensionaticoni.it email: pensionati [email protected] Registrazione Tribunale di Roma n°132/2000

La stampa del Notiziario è effettuata da TIPOGRAF srl, Roma, via Costantino Morin 26/a, tel. 06.3724146, fax: 06.3701054

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RICORDIAMO CHE DAL 30 SETTEMBRE IL NUOVO CODICE POSTALE CHE SI RIFERISCE AL FORO ITALICO, CHE RIGUARDA QUINDI GLI UFFICI DEL CONI E QUELLI DELLA SEGRETERIA APEC E’ 00135

Quest'anno i soci APEC potranno festeggiare il Capodan-no in uno dei più bei paesini dell'Umbria: Montone, in provincia di Perugia, centro di antiche origini, immerso nelle verdi colline in quella zona conosciuta come "Alta Valle del Tevere", detta anche "Valle Museo" per la sua straordinaria bellezza e per la ricchezza artistica che racchiude. Il "Teatro delle operazioni” è un elegante al-bergo della zona, l'Hotel Fortebraccio, un sito ideale per salutare l'arrivo del nuovo anno, in allegria, e soprattutto in modo sereno, assieme agli altri colleghi presenti ed anche con propri amici e familiari. Il contributo per la partecipazione a persona, tutto com-preso (viaggio andata e ritorno con pullman GT, cena e veglione di Capodanno, prima colazione e pranzo del 1° gennaio, bevande ai pasti, visita turistica, mance) è fissa-to in 120 euro per i soci, mentre per i familiari ed i non soci in 160 euro. Le iscrizioni dovranno essere effettua-te presso la Segreteria dell’APEC entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 20 novembre (e comunque fino ad e-saurimento dei cinquanta posti disponibili), con contestua-le versamento dell’intera quota fissata per persona. Noti-zie più dettagliate si possono reperire sul nostro sito internet www.pensionaticoni.it nella sezione attività insieme, programmi 2010.

Montone, vicino Perugia, sarà la sede del tradizionale appuntamento APEC di Capodanno

GIOVEDI’ 31 DICEMBRE ore 14.00 partenza in pullman da Roma, Foro Italico ore 16.30 arrivo a Montone e sistemazione in Hotel ore 17.00 visita a Montone ore 21.00 cenone di Capodanno e festa danzante ore 24.00 spettacolo pirotecnico, buffet e brindisi

VENERDI’ 1 GENNAIO entro ore 9.30 prima colazione ore 10.00 visita a Città di Castello ore 12.30 brunch buffet in hotel ore 17.00 partenza in pullman per Roma Foro Italico

Il programma nel dettaglio di trenta ore tutte da gustare

Montone è classificato come uno dei 100 più bei borghi ita-liani. Il paese rappresenta l'idea classica del borgo medioe-vale, perfettamente conservato ed immutato nei secoli. Pos-senti mura che circondano l'abitato, conferiscono all'insie-me un aspetto di solidità illeggiadrito dalle svettanti torri campanarie del Comune e delle varie chiese presenti. Ma non vogliamo dire di più: è meglio lasciare a chi deciderà di passare un bel Capodanno assieme ai suoi colleghi, il pia-cere della scoperta di siti imprevisti, di godere degli scorci vastissimi del meraviglioso panorama circostante e dei se-gni di vita pulsante, ma quieta, nelle botteghe artigiane e nelle casupole arroccate sulle antiche mura cittadine.

SOLIDARIETA' PER LO SPORT ABRUZZESE Ricordate? L’APEC aveva deciso di stanziare un contributo di duemila euro per interventi da destinare a soggetti dell’organizzazione sportiva abruzzese. Però, nel momento stesso che erano stati avviati contatti con il presidente provinciale CONI dell’Aquila per avere indicazioni più precise in merito ai destinatari della somma, siamo venuti a conoscenza che il CONI ed il ICS (Istituto per il Credito Sportivo), in accordo con il Dipartimento della Protezione Civile, hanno deciso l’apertura del Conto corrente “Destinazione Abruzzo – lo sport per lo sport ”. E’ stata quindi automatica l’adesione dell’APEC a questo razionale ed efficace progetto, per cui il contributo è stato versato sul predetto conto corrente. Il Presidente Menna, cogliendo l’occasione di questa comunicazione, vuole ricordare a tutti i soci dell’APEC che è possibile sostenere questa iniziativa anche con contribuzioni individuali e volontarie, auspicando che anche in tale occasione i pensionati CONI sappiano dimostrare la loro solidarietà verso coloro che hanno bisogno di aiuto. Chi è interessato, può versare somme sul predetto conto corrente denominato “Destinazione Abruzzo – lo sport per lo sport”, CODICE IBAN IT79 P 10630 03200 000000000006 intestato alla Protezione Civile.

PACCO DI NATALE Anche quest’anno il CRAL CONI propone l’acquisto a prezzo convenzionato del Pacco di Natale, iniziativa cui possono avere accesso gli iscritti APEC. Chi è interessato all'acquisto (ndr: costo del pacco € 70 ai soci, ulteriori pacchi € 80 cadauno) deve prenotarsi presso la Segreteria dell’APEC entro il 26 novembre, presentando contestualmente un assegno bancario di C/C non trasferibile (d’importo pari alla spesa totale dell’acquisto) inte-stato a: NUOVO CRAL CONI - Roma. Per informazioni rivolgersi direttamente al CRAL CONI, tel. e fax 06/3223900. Il modulo di prenotazione si può scaricare dal sito internet www.pensionaticoni.it

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gennaio Torneo di Burraco Appuntamento al Teatro

febbraio Appuntamento al Teatro

marzo Settimana Bianca (dal 7 al 14, località da definire) Assemblea Annuale e Convivio a Roma Appuntamento a Teatro

aprile Gita Culturale di un giorno (il 14) a Cassino Visita guidata (alla Città del Vaticano) Corso di Golf Appuntamento al Teatro

maggio Gita Primaverile di 4 giorni in Toscana Appuntamento a Teatro

giugno Visita guidata nel Ghetto di Roma

fine giugno/primi di luglio Vacanza al mare (località da definire)

settembre Gita Culturale di un giorno a Todi

ottobre Visita guidata a Roma (sede da definire)

novembre Gita Culturale di un giorno a Cerveteri

Con buon anticipo rispetto agli anni precedenti, il Gruppo di Lavoro per le attività ricreative ha presentato il programma riguardante il 2010. Scorrendo l’elenco dei vari appuntamenti, appare evidente che la loro arti-colazione non si discosta molto dallo schema delle stagioni passate: la Settimana Bianca nella prima quin-dicina di marzo, la prima gita di un giorno ad aprile, i quattro giorni della gita di primavera a maggio, la vacanza al mare a cavallo tra giugno e luglio, le due gite autunnali di un giorno rispettivamente a settem-bre ed a novembre, con tre belle visite guidate nella Capitale intercalate tra un appuntamento ed un altro (ad aprile, a giugno ed a ottobre). E’ un programma tutt’altro che monotono, anche perché questa “ritualità” di calendario non inficia assolutamente la qualità degli eventi: i colleghi che lo hanno redatto hanno già molte informazioni (e talune certezze) sulle località che saranno meta delle nostre gite, e ci hanno assicura-to che anche per il 2010 le “location” saranno tutte ad alto livello e meritevoli della massima adesione da parte degli associati. Non abbiamo ragione di dubitare sulla veridicità delle loro affermazioni, visto tra l’altro che fino ad oggi non hanno mai tradito le promesse fatte: ogni gita, ogni visita, ogni vacanza (come rileviamo dai reportage sulle attività svolte sino ad oggi) hanno riscosso il totale consenso dei partecipanti.

Vi presentiamo il programma di attività del prossimo anno

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Anche quest’anno il programma teatrale dell’APEC propone spettacoli di alto livello

Come negli anni scorsi, il collega Roberto De Cesare, su incarico del Gruppo di Lavoro delle attività ri-creative e del tempo libero, ha selezionato un certo numero di spettacoli teatrali in programma a Ro-ma, per i quali è stata stipulata una convenzione per l'acquisto di biglietti a prezzo ridotto riservati ai soci APEC. Si ricorda che l'agevolazione riguarda esclusivamente l'elenco degli spettacoli a giorni pre-fissati, più sotto riportati. Considerato il numero ridotto dei biglietti a disposizione, si consiglia ai soci interessati di prendere immediato contatto con la Segreteria dell'APEC (ove comunque vanno effettua-te, entro i termini stabiliti, le prenotazioni) o con lo stesso Roberto De Cesare.

5 dicembre 2009 ore 21.00 - TEATRO ITALIA L'importante è vincere. Senza partecipare Il costo del biglietto è di € 13,00 (posto poltrona) Prenotazioni entro il 25 novembre 16 gennaio ore 17.00 - TEATRO ITALIA Raffaele Paganini: ho appena 50 anni Il costo del biglietto è di € 13,00 (posto poltrona) Prenotazioni entro il 5 gennaio 19 gennaio ore 21.00 - TEATRO BRANCACCIO Intrappolati nella commedia Il costo del biglietto è di € 16,00 (posto poltrona) Prenotazioni entro il 19 dicembre

6 febbraio ore 21.00 - TEATRO ITALIA Ricette d'Amore Il costo del biglietto è di € 13,00 (posto poltrona) Prenotazioni entro il 25 gennaio

27 marzo ore 17.00 - TEATRO ITALIA Secondo me Il costo del biglietto è di € 13,00 (posto poltrona) Prenotazioni entro il 15 marzo 18 aprile ore 16.45 - TEATRO VALLE Il birraio di Preston Il costo del biglietto è di € 22,00 (posto poltrona) Prenotazioni entro il 20 marzo 14 maggio ore 20.45 - TEATRO VALLE Il dolore Il costo del biglietto è di € 22,00 (posto poltrona) Prenotazioni entro il 15 aprile

IL CARTELLONE DELLA STAGIONE 2009 - 2010

UN SUGGERIMENTO AGLI INTERESSATI:

Chi vuol conoscere dettagli sui programmi, le trame e gli allestimenti delle rappresentazioni può trovarle sul sito della nostra Associazione o rivolgersi, anche tramite internet, agli stessi teatri.

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Prima di iniziare il breve reportage sulla Gita nelle Marche, permettete-mi un inciso: le attività turistico cultu-rali che ogni anno mette in cantiere l’APEC per i suoi soci, oltre a permet-tere ai partecipanti di conoscere luoghi e siti meravigliosi, sono davve-ro apprezzabili per quanto concerne l’aspetto dei rapporti interpersonali, in quanto rappresentano ottime occa-sioni ove si cementano ancor più “antiche amicizie” o si consolidano “vecchie conoscenze”, la qual cosa permette di riattivare quei legami fraterni che ci aiutavano, quando eravamo in servizio, ad affrontar meglio le “fatiche” delle nostre gior-nate lavorative. Ciò accade sia per le gite (o le visite culturali) di un solo giorno, sia per le iniziative più impe-gnative, come la settimana sulla ne-ve, la vacanza al mare, la festa di Capodanno, o la gita di Primavera.

E dovendo parlare proprio di questo ultimo evento, edizione 2009, ho rite-nuto doveroso inserire questa pre-messa, perché, manco a dirlo, i quat-tro giorni passati nelle Marche (ndr: per l’esattezza dal 12 al 15 maggio) hanno confermato appieno questo “valore aggiunto” delle organizza-zioni messe in piedi dalla nostra As-sociazione. LA CRONACA Il primo giorno Proprio per quanto accennato più sopra, già al ritrovo al Foro Italico la mattina di martedì 12 maggio, tutti gli aderenti alla gita hanno avuto l’immediata sensazione che pur essen-do passate settimane (e per qualcu-no tra noi, anche dei mesi…) dall’ultima volta che ci si era visti, eppure sembrava ci si fosse incontra-ti appena il giorno precedente; senza parlare poi del sincero piacere che ognuno dei “veterani” ha provato

vedendo aggiungersi al gruppo alcu-ni colleghi “nuovi”, “nuovi” sia perché neopensionati, oppure perché, pur soci d’inveterata data, dopo tanto titubare si sono finalmente decisi di “unirsi al nostro gruppo”. Ma entriamo nel tema del viaggio. Partiti in perfetto orario, abbiamo affrontato un viaggio molto tranquil-lo e comodo (ndr: d’altronde con un pullman GT così confortevole non si poteva pretendere di meglio!), ov-viamente “garantiti” dalla presenza rassicurante del presidente Menna. “Rassicurante”, avete letto bene, vi-sto che ogni volta il nostro amatissimo presidente ci fa onore della sua com-pagnia, troviamo sempre bel tempo. E così è stato anche stavolta: abbia-mo attraversato bellissime zone, ed in qualche punto abbiamo potuto am-mirare montagne ancora coperte di neve. Insomma già durante il viaggio

La gita nelle Marche: quattro giorni all’insegna della cultura e dell’amicizia

Quella nelle Marche si è rivelata una gita particolarmente ricca di emozioni, di proposte, di cose belle, tutte da non perdere e tutte da gustare (...compresi i favolosi prodotti gastronomici locali!)

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abbiamo visto uno spettacolo davve-ro bello! Quindi siamo giunti a Pesa-ro, sede base di tutta la trasferta, all'ora di pranzo, ove abbiamo fatto conoscenza della persona che ci a-vrebbe guidato lungo la quattro giorni marchigiana, la signora Silvia, che illustrando quel che sarebbe stato il programma, ha voluto simpatica-mente puntualizzare che ci avrebbe accompagnato nel nostro tour eru-dendoci sia sui tesori artistici che cul-turali di cui la Regione è davvero ricca, sia riguardo le prelibatezze "gastronomiche” che elevano le Mar-che ad una delle più “gustose” regio-ni italiane. E’ inutile dire che il pro-gramma operativo di Silvia è stato accolto all’unanimità! a prima visita ha visto come meta Colle San Barto-lo di Fiorenzuola di Focara, poi ab-biamo proseguito per Fano, ove ab-biamo potuto fare una interessante passeggiata nella città romana ed in quella rinascimentale. Prima di rien-trare a Pesaro ci hanno portato al porto di Fano, ove, oltre a scattare qualche bella foto, abbiamo potuto gustare la "Moretta", bevanda tipica dei pescatori fattesi.

Il secondo giorno. Abbastanza impe-gnativa questa giornata, con meta Urbino, città fantastica, tutta cultura ed arte. Insomma, un sito tutto da ve-dere. La prima visita è stata a Palaz-zo Ducale dei Montefeltro, in parti-colare ci siamo soffermati al piano ove c’è la galleria degli Artisti della

Regione. Successivamente il gruppo si è sdoppiato: alcuni colleghi hanno optato per visitare la mostra di Raf-faello, mentre altri, col la guida, si sono recati all'Oratorio di San Gio-vanni, ove si è potuto ammirare gli incantevoli grandi affreschi dei Fra-telli Salimbeni, una autentica meravi-glia che ha lasciato tutti senza fiato per la straordinaria bellezza ! Dopo la pausa pranzo abbiamo avuto un simpatico incontro la Signora Rosetta. Chi è costei? Si tratta di una pittrice che nella sua piccola tenuta che si trova a Maciolla di Urbino, ha raccol-to negli anni una particolare ed ori-ginale collezione di rose antiche.

Sia ben chiaro, questa collezione non può essere classificata come una di quelle iniziative strane, tipiche di per-sonaggi stravaganti ed eccentrici.

No, tutt’altro: questa raccolta è frutto di un’attenta e validissima ricerca storica e scientifica, condotta per anni (e tutt’ora in atto) tra i reperti arche-ologici, le rovine storiche, o nei vecchi cimiteri abbandonati o negli orti del-le chiese antiche (anche quelle sconsa-crate), o ancora nelle ville secolari di cui la Regione Marche è ricchissima (testimonianze di una civiltà millena-ria). Insomma un vero e proprio para-diso di colori (ma anche di profumi) inserito in un paesaggio meraviglioso ove le colline del Montefeltro “la fan-no da padrone”. Un messaggio visivo incantevole che ad ognuno di noi ha fatto venir in mente, in modo quasi automatico, gli splendidi paesaggi dei quadri di Raffaello e di Piero della Francesca. Il terzo giorno. Mattina dedicata ad un luogo mistico, la Basilica di Loreto, ricca, anzi “straricca” di tesori d’arte, pregevolissime opere di artisti famosi del rinascimento, commissionati dai vari Pontefici che hanno regnato sul trono di San Pietro tra il 1294 (data in cui si dice che un misterioso angelo trasferì in volo la dimora di Maria Vergine dalla lontanissima Nazareth) ed il 1500. I capolavori che si posso-no ammirare in questo luogo sacro (che vede ogni anno la visita di milio-ni di pellegrini d’ogni parte del mon-do) portano la firma di Giuliano da Sangallo, di Lorenzo Lotto, di Meloz-zo da Forlì, da Cristoforo Pomaran-cio, Luigi Vanvitelli. Tra l’altro questa galleria di capolavori sarebbe stata

ben più ricca se nel 1921 il complesso basilicale non fosse stato danneggia-to da un furioso e micidiale incendio, che tra l’altro distrusse l'immagine antica della Vergine, tant’è che quel-la oggi in mostra è ahimè soltanto una copia moderna. Poi siamo andati a Recanati, con visita alla casa natale di Leopardi, e questa è stata una tappa interessante ed emozionante: fa infatti un certo effetto girare tra le stanze della dimora del grande poe-ta, le cui mura, gli stessi mobili e tutti gli oggetti ornamentali poggiati qua fanno avvertire una sorta di presenza fisica dell’illustre personaggio!! Particolare fascino lo offre la biblio-teca con le migliaia e migliaia di libri raccolti da Monaldo, il padre di Giacomo: la lettura di quei testi con-tribuì marcatamente alla formazione letteraria del Leopardi, stimolando in modo significativo la sua particolare sensibilità d’animo, di cui è permeata ogni sua meravigliosa poesia. Ed a Recanati non potevamo non visitare la Piazzetta del Villaggio, a cui è lega-ta uno delle sue più belle opere, “il sabato del villaggio”. Poi, purtroppo (o per fortuna?), il ro-manticismo e la poesia hanno lasciato il passo alle delizie del palato: infat-ti prima di rientrare a Pesaro, con una capacità camaleontica, abbiamo fatto una sosta in una masseria del posto, ove tutti, nessuno escluso, ha dimostrato di avere … (segue a pag. 8)

...chi dice che quelli del CONI non lavorano?

Menna con l’assessore al turismo di Maiolo

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(continua dalla pagina precedente) particolare sensibilità anche per cose più prosai-che, come le gustosissime fette di ciauscolo, o di altri salami locali, o come le deliziose praline di cioccola-to, accompagnate con dei bicchieri di un delizioso verdicchio. Quarto ed ultimo giorno. Ultima, ma non meno affascinante delle altre, la “meta conclusiva” del nostro piccolo, intenso Tour delle Marche: San Leo, un qualcosa di veramente imponente che domina la Valle del Marecchia, erta a difesa strategica in tante vi-cende storiche e militari. Il suo nome nasce dal fatto che qui visse l’eremita San Leo. Dal 1631 divenne dominio diretto dello Stato Pontificio, ed ove, per decisione di un Papa, fu trasformato in “aspro carcere” nelle cui celle fu incarcerato per oltre quat-tro anni e vi morì il Conte di Caglio-stro, per l’accusa di eresia. Visitato il castello, ci siamo poi “persi a pas-seggio” nelle stradine del bellissimo borgo, quindi siamo andati a Maiolo,

altro piccolo paesino del Montefel-tro, che però è anche un centro famo-so per il suo pane cotto nei caratteri-stici forni a legna. Anzi proprio qui,

grazie all’iniziativa dell’assessore al turismo di questo paese, abbiamo assistito ad una “dimostrazione in diretta” di come si impasta e poi si i n fo r na i l pane non ché la “schiacciata”, prodotto questo che oltre ad essere molto caratteristico è particolarmente buono da mangiare.

Ed ovviamente tutto il gruppo APEC non si è tirato indietro “nel far la fe-sta” a queste due “perle del luogo”, accompagnandole anche con altri prodotti tipici della zona, davvero buoni ma forse non molto indicati per chi ha il colesterolo ai limiti… Infine, è proprio il caso di dirlo, “a stomaco pieno” siamo risaliti in pullman per far rientro a Roma: certamente stan-chi per quante camminate, scalinate, ed ore ed ore in piedi abbiamo af-frontato nel corso dei quattro giorni; sicuramente con qualche chiletto in più (…dopo tutto quel che ci siamo man-giati!); ma indubbiamente tutti felici e sereni per aver passato delle bellis-sime ore assieme, tra l’altro godendo-ci appieno le bellezze artistiche, pa-esaggistiche e gastronomiche che una bella regione come le Marche è ca-pace di dare!

L’articolo è stato elaborato grazie alle note redatte dalla collega Rita Monzoni. Le foto, di Fabio Sassi, assieme ad altri scatti sulla gita, sono visibili sul sito internet www.pensionaticoni.it.

...nelle nostre gite si fa movimento all’aria aperta!

Foto di gruppo con alle spalle l’imponente Basilica di Loreto

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Individuare una località marina ove andare per le ferie estive non è cosa facile: lo sappiamo un po’ tutti, e - nel nostro caso - lo sanno bene i responsabili del settore tempo libero dell’APEC, i quali ogni anno, dovendo de-cidere ove organizzare la tradizionale “vacanza al mare” (che per consuetudine è collocata tra fine giugno e primi di luglio) sono particolarmente attenti nell’individuare le soluzioni più idonee per una utenza abbastanza “sofisticata”, e per alcuni versi anche “rognosa” (ndr: termine dialettale romanesco per indi-care quelle persone che, in qualsiasi ambito e situazio-ne, per renderle soddisfatte ce ne vuole di pazienza!), quale è quella nostra di pensionati (anziani o meno anziani fa lo stesso…). C’è da dire, e questo fa onore all’APEC, che da quando nel programma d’attività dell’Associazione “è in piedi” questo atteso appunta-mento (ndr: sono già diversi anni che esiste) non si regi-stra a tutt’oggi nessun “flop”: le scelte operate hanno sempre riscosso consensi ed applausi anche dai colleghi più pretenziosi (…leggesi cioè “più rognosi”). E’ stato così anche quest’anno, con il “Il geranio”, un villaggio turistico che si trova a Zambrone, ridente loca-lità sulla costa tirrenica calabrese nonché autentico gioiello della natura, situato poco distante da una delle zone più affasci-nanti d’Italia, Tropea. Tutti coloro che hanno avuto la fortuna (…sarebbe meglio dire la “lungimiranza”) di essere stati coinvolti in questa iniziativa, all’unanimità hanno affermato che il soggiorno

marino 2009, svoltosi stavolta dal 25 giugno al 5 Luglio, per la tranquillità, per l’allegria, per la qualità del servizio, e soprattutto per le bellezze naturali che hanno caratterizzato e movimentato questa vacanza, può essere considerato senza tema di smentita uno dei “fiori all’occhiello” della nostra Associazione. In altre parole “un evento tutto da ricordare”. Volete testimonianze in questo sen-so? Iniziamo da quelle più eclatanti, e che, nel vero senso della frase, “hanno colpito nell’occhio”. Ci riferiamo alle bellezze naturali. E’ stato un “continuum” (per dirla in latino!), dal primo all’ultimo giorno, soprattutto per lo spettacolo offerto dai colori del mare, un “cocktail” di sfumature cangianti secon-do l’ora del giorno, una impercettibile e perpetua variazione cromatica che non poteva non lasciare a bocca aperta anche il più disattento e distratto ospite: il passaggio dal blu al celeste, dal turchese al verde, i momenti, addirittura, col viola. Sottoli-neiamo: un quadro indescrivibile, certamente paradisiaco. Il tutto in una cornice altrettanto bella, quasi evanescente, con le bianche spiagge, o di contro, i tratti collinosi con la rigo-gliosa vegetazione, ove numerosi fanno spicco i caratteristici fichi d'india. Insomma, come suol dirsi, ci siamo trovati dinanzi ad un “paesaggio da favola”, che ci ha trasmesso tranquillità, quiete, ed anche tanta soddisfazione. Un vero e proprio antidoto allo stress derivante dal sempre più assurdo agitarsi della vita quoti-diana. E’ poi il caso di parlare dei “momenti extra soggiorno” legati alle varie escursioni organizzate dalla direzione del Villaggio e che hanno rappresentato ulteriori sublimi momenti di vacanza. (il testodell’articolo prosegue a pag. 10)

Le vacanze al mare 2009 si sono svolte in una dei più affascinati posti d’Italia

Dieci giorni da favola hanno caratterizzato il classico appuntamento d’estate dei soci APEC, svoltosi a cavallo tra giugno e luglio: stavolta a fare da corollario a questo periodo di sacrosanto relax un tratto di costa stupendo, incantevole, da far rimanere davvero senza fiato. Cerchiamo di raccontare queste emozioni seguendo le note forniteci dalla collega Giuliana Accettola, e proponendovi due scatti fotografici di Fabio Sassi.

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(continua da pag. 9) Abbiamo ovviamente fatto visita alla vicinissima Tropea, con la sua incantevole e caratteristica spiaggia, che ha lasciato tutti “a bocca aperta”: è davvero una cittadina incantevole, una “prima della classe” tra le località turistiche del nostro Paese. Altra tappa importante, tra l’altro particolarmente apprezzata dai golosi (ndr: più avanti vi spie-ghiamo il perché), è stata quella di Pizzo Cala-bro. Questo centro ha un particolare legame coi libri di storia, visto che qui, nel 1815 trovò tragica fine Gioacchino Murat: era il re di Na-poli (…ma anche il cognato di Napoleone, avendo sposato la di lui sorella Carolina). Nell’anno della restaurazione (…ricordate il Congresso di Vienna?), per motivi connessi alla sua ovvia e totale adesione alla politica dell’imperatore francese, fu fucilato dai soldati borbonici all’interno del maestoso castello che sovrasta la cittadina e che oggi, per ironia della sorte, è titolato proprio allo sfortunato Murat. Ma Pizzo Calabro, più prosaicamente, è conosciuta soprattutto perché è definita “la capitale del gelato”, in particolare del tartufo, una autentica “leccornia” apprezzata in tutto il mondo, ai quali tutti i gitanti (…non solo quelli golosi) hanno ritenuto doveroso ren-dere totale onore! Sempre a Pizzo, inoltre, abbiamo potuto visitare un altro sito sugge-stivo, posto al centro dello splendido scenario del Golfo di Santa Eufemia: si tratta di una piccola grotta che offre al visitatore uno spettacolo unico nel suo genere. Parliamo della Chiesetta di Piedigrotta che, tra mito e leggenda, è il primo monumento in Calabria per continuità e numero di presenze turisti-che ogni anno (ndr: tra l’altro già da ben tre anni supera, e di molto, per quantità di visitatori dei famosi Bronzi di Riace). Il luogo è di una bellezza irripetibile per la sua compattezza or-

ganica, le statue uniformi , i colori mute-voli e le pareti che trasudano acqua che si perde in laghetti. Il mare è lì di fronte, a pochi passi, trattenuto da una scogliera che protegge la lingua di spiaggia. Il cielo spazia fino al golfo di Sant’Eufemia e oltre. Si tratta di un posto davvero particolare, tant’è che nessu-no di noi che lo abbiamo visitato si è lamen-tato per i quasi cento gradini che si è dovuti salire per raggiungerlo! Non meno affascinante delle altre è stata poi la gita a Capo Vaticano, località che per i suoi panorami mozzafiato tra mare e vegetazione merita un giudizio non inferiore alle ambitissime “5 stelle”: qui, tra l’altro, oltre le bellezze della natura, i “gitanti” hanno potuto praticare uno degli …sport preferiti dai soci APEC (…un po’ costoso, ma certamente piacevole…) vale a dire lo shopping! Infatti, in un caratteri-stico rustico nella zona sottostante il faro, è stato possibile acquistare molti prodotti tipici calabresi, come le essenze di bergamot-to, oppure le varie marmellate, compresa quella di …cipolle! Forse alla lettura di questa notizia qualcuno storcerà il naso: ed a questi avvertiamo che la narrazione in tema di cipolle non finisce qui. Infatti, rientrando a Tropea, con la complicità del simpaticissimo autista del pullman, Giacomo, ci è stata data la possibilità di acquistare direttamente in un orto numerosi mazzi delle famose cipolle rosse di Tropea. Qualcuno ha fatto simile acquisto “in quantità industriali”, pur sapendo che questo prelibato prodotto della terra calabre-se è tutt’altro che introvabile nei merca-ti (e supermercati) di Roma: ma è pur vero che l’acquisto all’origine, cioè di-rettamente dal produttore, ha ben altro fascino! Infine c’è stata una mini crociera alle isole Eolie, alla quale hanno partecipato nume-

rose persone del nostro gruppo, la qual cosa ha fatto decidere la Direzione del Villaggio ad organizzare l’attracco del traghetto diret-tamente alla spiaggia de “Il Geranio”. Si è partiti presto, alla mattina alle sette, poi ab-biamo consumato la colazione a bordo, e in una delle tante soste su terraferma abbiamo “pranzato al sacco”. Nel corso di queste ore, complice una giornata meteorologicamente stupenda, abbiamo goduto di vedute inde-scrivibili ed incantevoli. Poi, verso l'ora di cena, il traghetto ha fatto ritorno, e in spiag-gia , ancora entusiasti dall’aver visto “tanto ben di Dio”, siamo stati accolti da un tripudio generale (in altre parole “da una caciara chiassosissima e scherzosa”) degli amici rima-sti a terra, molti dei quali, alla vista dei nostri volti ancora estasiati per la bellezze delle isole visitate, avranno sicuramente avvertito un certo rimpianto per aver perso una così irripeti-bile occasione. Il reportage sul mare 2009 termina qui: il rischio di annoiare, ma soprattutto la consapevolezza di non poter riuscire a tradurre con le parole le belle situazioni che abbiamo vissuto in questi giorni, ci fa mettere fine al nostro racconto. Ma permettetemi, a nome di tutti i partecipanti, di esprimere la nostra totale soddisfazione per aver goduto di una bellissima vacanza. E soprattutto un grazie di cuore alla collega Roberta Callegati, sempre preziosa per tutti noi, sia durante il viaggio che per tutta la durata del soggiorno, capace di appianare, con simpatia ma soprattutto efficienza, le immancabili diffi-coltà, che sono fisiologicamente inevitabili quando c’è un gruppo di oltre 50 persone.

Sul sito www.pensionaticoni.it è possibile scaricare il testo, nonché ammirare, ingrandi-te, queste ed altre fotografie scattate dal collega Fabio Sassi. Si ringrazia ancora Giu-liana Accettola per le dettagliate note che ha cortesemente fornito alla redazione.

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A volte, rientrando da alcune gite che fanno parte del programma annuale della nostra Associazione, viene da chiedersi per quale ragione i bravissimi colleghi che sono preposti ad organizzare le trasferte non usino preavvertire nelle consuete locandine promozionali che “…è fortemente consigliato di presentarsi in smagliante forma fisica”, magari garantendo (…non si sa mai!) che in ogni caso non è previsto alcun controllo … antido-ping sui partecipanti! Perché questo “incipit”, che ci auguriamo sia compreso nel suo significato ironico e spiritoso, e comunque non assolutamente polemico? Lo spunto ce lo dà la breve narrazione che ci accingiamo a fare su quanto è accaduto nell’ultima gita dell’anno, quella che ci ha visto impegnati nella visita alla stupen-da Caprarola, lo scorso 24 settembre. Infatti chi è stato in questa graziosa ed antica cittadina del Viterbese (ndr: situata a circa 50 Km. da Roma nel cuore della Tuscia), si è trovato di fronte a centinaia e centinaia di gradini da salire, ed a tante strade e stradine che sem-brano non aver mai conosciuto vocaboli come ”discesa” o “pianura”. Credetemi: questo è un paese ove per raggiungere una qualsiasi meta (nel nostro caso “turistica”), come può essere un museo, una galleria, un bar piuttosto che una chiesa, bisogna salire, solo salire! Ma nessun problema, almeno per tutti noi facenti parte il gruppo dell’APEC: malgrado la marcata variazione altimetrica dei percorsi a piedi e pur se la quasi totali-tà dei gitanti è collocata anagraficamente nella fascia degli ultracinquantenni, la gita di cui vogliamo parlare è riuscita benissimo! E questo non tanto grazie alla no-

stra formidabile prestanza atletica (…modesti, nevve-ro?), quanto perché il desiderio di godersi tutto quello che avrebbe potuto offrirci Caprarola, è riuscito a pre-valere su qualsivoglia mal di gambe, disturbi respirato-ri con tanto di fiatone e tachicardia, o altro malessere di qualsiasi natura ha fatto capolino durante gli spo-stamenti su quei percorsi …un tantino impegnativi. In-fatti tutto ciò che ci è stato dato modo di ammirare nei vari “siti culturali” di cui la cittadina viterbese è straric-ca, è stato sempre di grande interesse: tra l’altro la nostra attenzione è stata ulteriormente stimolata grazie alla brillante e incisiva narrazione della nostra guida che ci ha accompagnati per l'intera giornata per farci conoscere tanto “artistico ben di Dio”. Arrivati a Caprarola verso le 10.00 la prima meta è stata la visita a Palazzo Farnese, un gigantesco manu-fatto costruito dal Vignola nel XVI secolo su commissio-ne del cardinale Alessandro Farnese, che poi divenne Papa con il nome di Paolo III. Poi ci si è spostati nel famoso giardino dove la “Casina dell'Amore” troneg-gia e fa da sfondo a fontane con meravigliosi giochi d'acqua. Quel che c’è da dire è che tra le stanze e sa-loni del Palazzo ed esterni, per quasi tre ore abbiamo visto capolavori davvero incantevoli, che varrebbe la pena fossero conosciuti da più persone possibile (ndr: a questo proposito invito i colleghi interessati a fare una ricerca in Internet, o quantomeno a sfogliare qualche buon libro di storia dell’arte sull’argomento) . Finita la visita a Palazzo Farnese, ci siamo recati al ristorante dell'Agriturismo dove ... (continua a pag. 12)

Il 24 settembre si è svolta l’ultima gita della stagione, a Caprarola, nel viterbese

Tanti gradini e tante strade in salita da percorrere, ma anche tanti tesori d’arte da ammirare!

di Giuliana Accettola

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...abbiamo gustato un ottimo e abbondante pranzo a base di piatti rigorosamente fatti in "casa" e di prodotti tipici della zona, in particolare i funghi. Per inciso, ma anche perché meritano questa segnalazione, ricordo che, per quanto riguarda il dessert, ci sono state offerte le nocciole, altro meritato “orgoglio” locale. Dopo il pranzo, il nostro “tour a Caprarola, è proseguito con la visita a Tuscia Doc, un centro per la valorizzazione e la vendita dei prodotti tipici e per la promozione turistica della Tuscia, voluto dalla Regione Lazio, che si trova in Località San Rocco, poco fuori la cittadina viterbese. Qui, come “da copione consolidato” di ogni nostra trasferta, è stato dato spazio al momento dello shopping: dopo alcuni assaggini offertici dal Centro (ndr: a base di dolcetti alle nocciole e di vino Aleatico, molto graditi da tutti), abbiamo infatti avuto modo di acquistare i vari prodotti in vendita (dalle bottiglie di vino, alle mar-mellate biologiche, dalle nocciole pralinate o trasformate in creama, a tanto altro ancora, tutto stimolante ed appeti-toso). Concluso anche questo “step” della gita, abbiamo ripreso il pullman che si ha portato a Castel Sant'Elia e qui abbiamo visitato il Santuario della Madonna ad Rupes, luogo ovviamente mistico ed anche molto bello da vedere. Quindi alcuni dei gitanti (certamente da classificare come “più temerari”), hanno voluto visitare anche la Basilica, che si trova al di sotto del Santuario e che è raggiungibile attraverso un percorso prevalentemente costituito (a conferma delle nostre battute iniziali) da …tanti scalini e scale! E qui si ferma la nostra stringata cronaca di quanto è avvenuto il 24 settembre, una giornata che si è dimostrata un altro ennesimo appuntamento all’insegna del bel vedere, dell’arte, e del simpatico legame che unisce tutto il gruppo di noi pensionati CONI. E tutto ciò, manco a dirlo, lo si de-ve anche per merito della preziosa opera di quei nostri colleghi che, in modo volontario, disinteressato, e soprattutto anche molto professionale, si sono accollati l’onere di organizzare eventi per il nostro tempo libero. Ed a questi, anco-ra una volta, va il nostro sincero grazie, certi che anche per il prossimo anno sappiano proporci altrettante giornate indimenticabili. (Giuliana Accettola) Sul sito www.pensionaticoni.it troverete un ampio reportage fotografico di Giorgio Franceschin

Golf, sport sano, entusiasmante, che ha in sé tutte le essenze prodigiose ed ideali per consen-tire a fisico , animo e cuore compreso, di vivere una vita senza pensieri, all'aperto, in un" immen-sa cornice verde, messa anche quest’anno a di-sposizione dalla squisita famiglia del Club "Tevere Golf " , alla quale giunga il nostro rin-graziamento. A completamento del corso si è disputata una gara finale, che ha premiato i primi tre classificati; "dulcis in fundo" è stato of-ferto un eccellente rinfresco, quanto mai gradito. dato il grande caldo. Il grazie a Carla Tonialini, che con vera professionalità e preparazione ha trasmesso il piacere di praticare tale sport a tutti quanti vi hanno preso parte. Un grazie all' istruttore Riccardo Vaira, che con passione e ma-estria ha condotto corso, seguendo capillarmente tutti. Per concludere un grazie all’A.Pe.C. in pri-mis al Presidente Menna, una persona capace di gestire con grande serietà ed ai meglio la vita dell' Associazione; il tutto con la collaborazione di numerosi validi elementi, che si adoperano a titolo gratuito, perché le iniziative prese abbiano successo e ci riescono in pieno! Grazie a tutti!

Tra le iniziative dell’APEC per il 2009, c’è stato il corso di Golf, svoltosi in primavera, che ha riscosso successo ma del quale non abbiamo ancora parlato. Lo facciamo oggi, pubblicando una nota che ci ha fatto per-venire la collega Eleonora De Leonardis.

(continua da pag. 11)

La stagione 2009 si è ormai conclusa: quando leggerete queste righe, si è svolta da pochi giorni l’ultima visita guidata alle basiliche di S. Maria Mag-giore e S. Prassede, due luoghi ricchi di arte antica e non solo. Inoltre, circa un mese fa, c’è stata la visita a Palazzo Barberini, grande tempio d’arte barocca, di cui vi proponiamo più sotto una fotografia fattaci pervenire da Sergio Monatti. Insomma, come avete avuto modo di leggere nelle sei pagine precedenti di questo Notiziario, le mete dell’attività ricreativa dell’APEC sono sempre molto interessanti, molto belle, molto ricche di storia e di cultura. Non solo: sono anche occasioni per passare qualche ora insieme agli altri colleghi, e questo non è un aspetto da sottovalutare, come, sottolinea la psicologa Silvana Beduschi, che sostiene come una associazione come la nostra “... può offrire una serie di possibilità di svago, di divertimento e perché no di crescita culturale, ma soprattutto di incontro con altre persone con cui confrontarsi e parlare di sé, uscendo in tal modo dai pericoli di isolamento che lo status di pensionato spesso riserva”. Parole sagge, da tener presente nel valutare se

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Non è il titolo del romanzo della Montgomery e nemmeno quello dell’omonimo film di Comencini , ma ahimè, è l’aggettivo che sembra caratterizzare il nostro www.pensionaticoni.it, a cui i soci APEC fanno ancora poco riferimento. Eppure il sito, da dati certificati, è molto visitato (ovviamente nella sua area storica e culturale) da tanti navigatori esterni, che lo trovano molto interessante e ricco di filmati e foto. Speriamo che il “vento cambi” poiché oltre ad essere valido strumento di informazione, può favorire in modo efficace le interrelazioni tra gli associati. Oggi proviamo a convincere i colleghi in tal senso .

UN NUOVO APPELLO AI SOCI ...DI BUONA VOLONTA’

Digital Divide è un termine inglese sta a significare il di-vario tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi no. Sembra indicare un problema da paesi in via di sviluppo, invece è purtroppo una realtà sociale che riguarda anche e soprattutto il nostro Paese. Un dato su tutti: solo un ita-liano su due "approfitta" dei servizi offerti dalla rete. Se la visuale d’indagine la restringiamo all’APEC, il rapporto si fa più drammatico: 1 a 100 ! Tornando all’Italia, la scu-sante è data dal fatto che l'offerta di servizi on-line è spesso limitata ai soli contenuti informativi, come accade per il 59% dei siti web delle amministrazioni locali, anche se è pur vero che il 37% dei Comuni consente invece di scaricare moduli e modelli per ogni pratica. Solo le ban-che sono all’avanguardia in questo settore, ma qui c’è un altro problema, cioè il ricorrente timore dei cosiddetti “pirati” informatici, sempre in agguato per inserirsi in mo-do balordo nella gestione dei quattrini altrui. Ma ripren-diamo a parlare della nostra associazione, il cui sito, cre-deteci, sarebbe in grado di offrire tutti i servizi possibili, eppure, chissà perché, ogni volta che viene proposto il discorso internet, questo si trasforma sempre in un dialogo tra sordi. Ed è un vero peccato, poiché anche nel nostro “piccolo mondo di pensionati CONI” le potenzialità di questo strumento sono tantissime, soprattutto da quando il sito Cinque Cerchi d’Argento (ricordatevi però che l’indirizzo esatto di accesso è www.pensionaticoni.it) è stato completamente ristrutturato, razionalizzato nella sua articolazione, arricchito di contenuti quanto mai interes-santi, e soprattutto è aggiornato, come suol dirsi, “ad ho-ras”, vale a dire ogni qualvolta che ci sono nuove notizie e nuove informazioni, di ogni genere ed argomento. In altre parole, abbiamo un sito che è un mezzo straordina-rio attraverso il quale ognuno può conoscere in tempo reale tutte le comunicazioni che possono interessarlo, sia quanto accade all’interno dell’APEC sia tutte le notizie di carattere storico, culturale e di attualità concernenti il no-stro mondo di pensionati e le nostre specificità professio-nali di operatori del mondo dello sport. A rafforzare que-sta tesi c’è una notizia bella ed importante: da dati certi-ficati risulta che il nostro sito registra un elevato numero di contatti esterni (cioè di non soci) perché è considerato ab-bastanza interessante nel suo segmento storico e culturale. La cosa non può che inorgoglirci, visto che in tal modo rispondiamo positivamente ai principi ispiratori del nostro Statuto, laddove l’APEC si assume il compito di raccoglie-

re e conservare le conoscenze di “coloro che per tanti an-ni, ed ai vari livelli, sono stati protagonisti dello sport ita-liano”. Nonostante quanto stiamo affermando, probabil-mente, arrivati a questo punto del nostro articolo temiamo che non siano pochi i colleghi che stanno letteralmente brontolando frasi del tipo: “…io Internet non so nemmeno dove sia di casa”, oppure “Dio me ne scampi dal compu-ter”, o ancora “…ma io sono vecchio, anziano, e quella è roba da giovani”. Non ci opponiamo a tali obiezioni che, per molti versi, hanno una loro giustificazione di fondo, ma quel che vorremmo ribadire in queste righe è che se internet fosse utilizzata in modo abituale e consolidato da molti soci, la nostra Associazione avrebbe una opportunità importante per essere ancor più funzionale, più diretta e più coinvolgente. Per quanto riguarda individualmente ciascun socio, attraverso Cinque cerchi d’argento avrem-mo la possibilità di interagire, colloquiare (… addirittura in voce ed in video, ma questa è cosa per i più specializ-zati!) tra di noi: per scambiarci informazioni, organizzar-ci , rafforzare la nostra conoscenza. Ma non solo: vista anche la funzione “antologica” del sito, con la raccolta di storie, documenti e filmati riguardanti lo sport, ognuno può contribuire a dare maggior forza a tale importante missione culturale. E, se ci pensate bene, non c’è situazione più favorevole per affiatare le persone che il lavorare assieme per uno stesso progetto. Lo spazio a disposizione è poco, e non vogliamo andar oltre: l’invito che rivolgiamo a tutti voi è quello di andare direttamente a visitare que-sto spazio telematico (ndr: se avete difficoltà, chiedete aiuto ad un figlio, ad un nipote, ad un vicino di casa, o magari anche ad un collega pensionato, col quale vi lega amicizia e che è più portato all’uso del computer) e ren-dervi conto di quel che stiamo sostenendo. Concludiamo, utilizzando, ancora una volta su questo numero, le parole della psicologa Silvana Beduschi, che scrivendo sul tema “internet ed anziani” sostiene: “l’utilizzo di internet può aprire inedite possibilità di confronto con altri. Si sa che in molte persone delle nostre generazioni si avverte una sor-ta di ripugnanza per il web, in quanto è considerata una attività cui non siamo stati abituati da giovani: si tratterà allora di avere un po’ di pazienza soprattutto con noi stessi e di non arrendersi alle prime difficoltà”. Noi ag-giungiamo a questo messaggio: “costa tanto provarci?” Chi vuol inviare un suo commento su questo tema, mandi una email all’indirizzo: [email protected]

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In questi mesi lo sport italiano ha registrato successi anche nell’ambito della dirigenza internazionale. Protagonisti di due importanti traguardi, due nostri soci, Mario Pescante e Renato di Rocco. Mario Pescante è stato eletto Vicepresidente del CIO dal Congresso di Copenaghen con 53 voti a favore. L’ex Segretario Generale del CONI e suc-cessivamente presidente del nostro Ente, era mem-bro CIO dal 1994 ed è il primo italiano a ricoprire questa carica. Per il Presidente del CONI, Giovanni Petrucci si tratta di “…un grande successo per Pe-scante e per tutto lo sport italiano... Egli ha dedicato la sua vita al mondo olimpico nazionale ed internazio-nale, quindi lo sport italiano gli deve dire grazie". Anche il Segretario Generale, Raffaele Pagnozzi ha avuto parole di encomio: "Ho lavorato tanto tempo al fianco di Pescante, non solo al CONI, ma anche negli organismi internazionali. Questa elezione è il giusto riconoscimento ad una vita intera dedicata al CIO ed agli ideali del movimento” ''Il Comitato Olimpico Internazionale non poteva fare scelta migliore nel conferire questo prestigioso incari-co ad una persona che apprezzo sia come dirigente sportivo di levatura mondiale, che per le sue qualità umane'' sono state le parole di Luca Pancalli, presi-dente del Comitato Italiano Paralimpico, che ha ag-giunto: ''Sono orgoglioso che l'Italia possa vantare, oltre ai propri successi in ambito agonistico, anche questa nomina che premia un'intera classe dirigente sportiva italiana. Sono convinto che, anche in questa

prestigiosa veste, Mario Pescante saprà portare lustro al nostro paese''. L’altra bella notizia arriva dal fron-te del ciclismo: Renato Di Rocco, attuale presidente della omonima Federazione lo scorso 25 settembre a Mendrisio (Svizzera), dopo essere stato eletto con il massimo dei voti nel Direttivo dell’UCI, è stato elet-to Vice Presidente dell’Unione Ciclistica Internazio-nale con 13 voti. Anche in questo caso parole di soddisfazione espresse dal Presidente Petrucci, che ha definito questa elezione: “…il frutto di una politi-ca vincente e di una programmazione lungimirante, ormai conosciute e apprezzate a livello internaziona-le”. Infine altra importante notizia riguarda l’ex pre-sidente CONI, Franco Carraro, confermato come membro CIO fino al 2017, insieme agli altri 24 membri, con una decisione quasi unanime dei votanti: su 95 schede, 88 sì, 2 no e 5 astenuti.

Tanti i successi azzurri nello sport mondiale, soprattutto grazie al movimento femminile. Ma gli allori italiani arrivano anche nel campo dirigenziale: Mario Pescante è stato eletto vicepresidente del CIO, Renato Di Rocco vicepresidente dell’Unione Ciclistica Internazionale. Ci complimentiamo con loro per spirito di patria, ed anche perché sono soci dell’APEC!

Sul sito www.pensionaticoni.it è stato inserito un capitolo dedicato al CIO, ove sono proposte noti-zie, filmati e documenti di particolare interesse. Siamo convinti che l’iniziativa può arricchire ancor di più le nostre conoscenze, e soprattutto può aiu-tarci a mantenere viva la nostra originale capacità di valutare, con la “nostra testa” fatti, episodi e storie riguardanti il magnifico mondo dello sport. Ovviamente, come per ogni segmento del sito, si auspica la collaborazione dei colleghi, che potran-no inviare informazioni, documenti, notizie, foto-grafie, filmati relativi a tale importante tematica.

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A Copenaghen, in occasione della seduta di chiusura della 121° sessione, il Comitato internazionale olimpico ha rie-letto con 88 voti Jacques Rogge come il presidente. Candidato unico, ha ottenuto la seconda e ultima investitura con 88 voti su 93 presenti (92 votanti, Rogge non ha votato, 3 gli astenuti, un solo contrario). Nel suo primo discorso dopo la sua rielezione Rogge ha esposto a grandi linee quelli che saranno i contenuti del suo secondo mandato, il cui ele-mento centrale sarà quello di rafforzare il movimento olimpico. “Gli obiettivi da raggiungere sono ancora molti” ha ricordato ai suoi colleghi evidenziando che una delle principali priorità da perseguire sarà quella di attuare le racco-mandazioni approvate dal XIII° Congresso che si è concluso nei giorni scorsi. Rogge ha anche sottolineato l'importan-za dei nuovi Giochi Olimpici della Gioventù, di cui la prima edizione estiva avrà luogo a Singapore in agosto prossi-mo, ed a cui farà seguito la successiva edizione invernale ad Innsbruck nel 2012: “Vogliamo far maturare quest'iniziativa per lasciare un'eredità duratura alla gioventù del mondo” ed ha poi proseguito: “Continueremo a sostenere i comitati nazionali olim-pici e le federazioni internazio- nali, e difenderemo l'autonomia dello sport ogni volta che sarà minacciata. Saremo convinti alleati degli atleti, ed è per questo che continueremo a sostenere in modo totale la lotta contro il doping nonché ricreeremo un nuovo orga-no di sorveglianza indipendente per lottare contro le scommesse clandestine ed ogni forma di combine sportiva. Ridurremo la divergenza nello sport tra i paesi sviluppati ed i paesi in via di sviluppo, e tra gli uomini e le donne. Intensificheremo di sforzi per mettere lo sport al servizio dell'umanità …per ispirare i gio-vani e meno giovani, dare agli atleti l'occasione di mostrare l'e-sempio e promuovere i valori olimpici che sono il fair-play, il rispetto, la solidarietà e la ricerca dell'eccellenza”. Jacques Rogge, nato sessantasette anni fa a Gand, in Belgio, di professione chirurgo ortopedico, era stato eletto la prima volta in occasione del 112e Session del CIO a Mosca nel 2001. E’ l’ottavo presidente nella storia del Movimento O-limpico Internazionale. Nel corso del suo mandato, il CIO ha intrapreso una serie di riforme che mirano a migliorare la gestione del massimo organismo sportivo mondiale, nonché a garantire ai giochi olimpici la qualifica di più grande manifestazione sportiva mondiale. Si è altresì reso interprete di altre iniziative, che hanno permesso di diffondere i valori olimpici nei settori dell'istruzione, la cultura, la promozione delle donne, l'ambiente e lo sport per tutti.

E’ ovvio che la notizia, per la sua portata, non è sfuggi-ta a nessuno: la conoscete da diverse settimane, più pre-cisamente dal 2 ottobre, quando a Copenaghen il CIO ha votato Rio de Janeiro come sede delle olimpiadi estive 2016 (ndr: è la prima volta per una città sudame-ricana) a discapito dell’altra finalista, Madrid, già alla terza sconfitta in questa contesa. Ed è ovviamente facile immaginarsi la esultanza dei brasiliani: basti pensare che al momento dell’assegnazione, una gigantesca ban-diera di 2.200 metri quadrati e 800 chili di peso con i colori di Rio e la scritta “Rio loves you” è stata dispie-gata e portata in trionfo da centinaia di persone lungo la spiaggia di Copacabana. La scelta brasiliana, come avete visto in prima pagina, è oggetto della nostra co-pertina, con la foto della Baia di Rio, a cui però abbia-mo voluto affiancare l’immagine del Colosseo, ed una domanda augurale: nel 2020 i Giochi potrebbero tor-nare a Roma? E’ quanto auspica il sindaco della Capi-tale, Gianni Alemanno, che è convinto, qualora il CONI decidesse di presentare una candidatura dell’Italia, che l’unica città che può ospitare un evento di questo tipo sia Roma. Sarebbe un fatto importante, a 60 anni precisi dagli indimenticabili Giochi 1960.

Sarà Singapore ad ospitare nel 2010 la 1° edizione dei Giochi Olimpici estivi della Gioventù , la nuova iniziativa mondiale che è stata approvata dal CIO durante la sessio-ne in Guatemala nel Luglio 2007. Per il presidente Rogge “...questo è l’inizio di un sogno e un momento chiave per il Movimento Olimpico. Dovranno costituire uno dei più impor-tanti fiori all’occhiello della nostra organizzazione.” I Giochi, che dureranno 12 giorni, sono un evento multisportivo, cul-turale ed educativo rivolto ed organizzato per i giovani. d’età compresa tra i 14 e i 18 anni, provenienti da tutto il mondo. Parteciperanno a competizioni di alto livello e, allo stesso tempo, saranno coinvolti direttamente e consapevol-mente in programmi educativi sui valori dei Giochi Olimpi-ci, sui vantaggi dello sport per uno stile di vita sano, sui pericoli del doping, dell’esercizio eccessivo o al contrario dell’inattività. L’esperienza non sarà limitata agli sport esti-vi, ma dal 2012 inizierà anche il ciclo dei Giochi Olimpici Invernali della Gioventù, prima edizione ad Innsbruck. La notizia, certamente importante per i suoi significati, ri-porta alla memoria di molti di noi le emozioni, l’impegno e la fatica di quella bella, analoga esperienza promossa dal CONI nel 1968 e che per oltre venticinque anni (fino al 1995) ci vide protagonisti attivi nella sua realizzazione.

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Quando si conclude la fase lavorativa della vita, uno degli errori più ricorrenti da parte di chi va in pensione, è quello di “restringere” sempre di più l'area del proprio "mondo esterno", in altre parole della sua "vita di relazione". E’ uno sbaglio, spesso involontario, di cui al momento non si avver-tono le conseguenze, ma poi con il passare degli anni ci si accorge che lo spazio del rapporto con gli altri diventa sempre più sottile, limitato nel tempo e nell'intensità, fino a diventare (…quando va bene!) prevalentemente circoscritto alla sfera familiare. Per tale ragione, quindi, non vanno sot-tovalutate o peggio ancora, escluse a priori, tutte le ipotesi che possono rendere meno pesanti gli inconvenienti di una pericolosa solitudine: la frequentazione di un circolo sporti-vo, di una associazione culturale, di un luogo di fede, di una scuola di musica, e di altro “simil genere”. Ovviamente tra queste strutture mettiamo l’APEC, che oltre a svolgere il ruo-lo di “sindacato” e di “patronato” in modo molto efficace, si occupa anche di organizzare il tempo libero dei suoi soci. Purtroppo c’è da rilevare che lo sforzo posto in essere dall’Associazione in questo ambito evidenzia una limitata adesione di partecipanti (ndr: mediamente nell’arco di un anno non più del 15% degli iscritti fruisce di tali proposte), e ciò non per scarsa qualità dell’offerta”, quanto per fisiologi-ca “idiosincrasia” da parte dei più ad essere coinvolti in una qualsivoglia modalità associativa. Per quanto riguarda spe-cificatamente l’APEC (...che avendo un’unica sede sul territo-rio nazionale, non può essere per ognuno di noi “il circolo sotto casa), sono diversi i motivi che frenano l’adesione del-la maggioranza dei soci: ad esempio non tutte le proposte sono di facile accesso (...basti pensare a chi ha problemi di salute o di deambulazione, o più semplicemente a coloro che abitano fuori Roma); ci sono poi i problemi di organizzazio-ne familiare o personale che impediscono di fatto a molti la possibilità di poter godere di spazi personali di tempo libe-ro; c’è una situazione economica generale abbastanza pe-sante, che purtroppo si contrappone alle entrate quantitati-vamente statiche di ciascuno di noi; ed infine non tutte le aree di intervento possono collimare con gli interessi di tutti. E’ ovvio che, rispetto alle mille pesanti questioni della vita quotidiana, l’argomento che stiamo affrontando non presen-ta particolare drammaticità ed urgenza: abbiamo però pensato di proporlo (solo per brevi cenni!) in questo artico-letto d’ultima pagina poiché il Notiziario è la sede adatta per riflessioni che riguardano l’APEC nel suo complesso. Noi approfittiamo di questa tribuna per proporre qualche sug-gerimento sul tema analizzando un campo d’intervento che più ci è vicino, vale a dire la comunicazione, segmento fon-damentale in questa attuale Società fondata sulla interatti-vità delle varie componenti. E diventa ovvio parlare quindi del Notiziario dell’APEC e del sito www.pensionaticoni.it. Tralasciando premesse e distinguo di vario genere, entriamo subito nel campo delle proposte. Per quanto riguarda il no-stro giornale, sarebbe interessante la sua trasformazione in vera e propria “rivista” (nel senso più convenzionale del termine), così da assumere la funzione di “biglietto da visita” dell’Associazione, distinguendosi in particolare (e qui sareb-be la novità) per i suoi contenuti di cultura sportiva sui quali tra l’altro molti colleghi potrebbero dare il proprio autore-

vole contributo. Ovviamente non si tralascerebbe la pubbli-cizzazione delle nostre attività (ndr: comprese le gite, le visite, e tutti gli altri eventi che vedono protagonisti diversi soci) e di ogni altro “documento ufficiale”, ma questi argo-menti non rappresenterebbero più la parte essenziale del giornale. Proporre un ventaglio di tematiche “senza scaden-za” avrebbe un suo importante risvolto positivo, poiché ol-tre a rivolgersi ai soci, la rivista potrebbe diventare una “voce autorevole” che si proietta anche al mondo esterno, pensata e scritta da donne ed uomini di sport. Se a questo punto qualcuno ponesse la (più che lecita) domanda “ma la cosiddetta attività quotidiana dell’APEC come verrebbe veico-lata, visto che è abbastanza intensa, che interessa tanti utenti e che quindi presuppone comunicazioni immediate?” risponde-remmo nel modo seguente: l’odierna tecnologia ci consente di utilizzare, tra i tanti mezzi a disposizione, gli SMS, cioè i messaggi tramite sul telefonino che arrivano in tempo reale Così facendo, nessuno verrebbe discriminato, visto che tutti oggi, anche gli anziani, posseggono e fanno uso del cellula-re. Non crediate sia un’idea balzana, difficile da realizzare: l’invio dei testi si fa via computer usando software specifici anche gratuiti. Ma soprattutto ogni trasmissione costa pochis-simo, con formule di abbonamento che prevedono in media solo 60 euro per ogni duemila destinatari di uno stesso mes-saggio! Tramite telefonino verrebbero date le “informazioni essenziali” di un determinato evento o di una scadenza. Chi poi è interessato sull’argomento, può telefonare per appro-fondimenti alla Segreteria APEC, o, ancor meglio, leggere tutti i dettagli sul nostro sito internet. In tal modo la rivista, scevra da queste appendici (comunque importanti) propor-rebbe solo contenuti di più alto livello, arricchiti anche dal possibile contributo che potrebbero dare molti colleghi. Ciò garantirebbe tra l’altro una evidente e positiva (sotto tanti aspetti) visibilità esterna all’Associazione. Non solo: così strutturato il nostro giornale potrebbe avere un’uscita qua-drimestrale o addirittura anche semestrale, a tutto vantag-gio di un risparmio sui costi tipografici e postali. Invece, per quanto riguarda “Cinque Cerchi d’Argento”, senza ripetere quanto già detto in precedenza, se il sito fosse utilizzato da quanti più soggetti possibile, potrebbe assurgere a “sede virtuale” dell’Associazione medesima, a cui ognuno potrebbe far riferimento in qualsiasi momento della giornata, in qualunque parte del mondo si trovi. Tra l’altro esso è già oggi strutturato con modalità tali che, solo lo si volesse, potrebbe costituire il punto di incontro e di col-loquio tra di noi, nei forum, nei messaggi, nelle chat, nei gruppi tematici. Ci fermiamo qui, con le nostre idee, forse un po’ bislacche, suggerite dal nostro “osservatorio” perché siamo affezionati alla nostra Associazione e vorremmo che quanti più soci possibile partecipassero attivamente alla sua vita. Le nostre proposte hanno questo unico obiettivo. Sareb-be interessante (se non addirittura opportuno) che i colleghi si esprimessero in merito. Aspettiamo fiduciosi. (A.R.)

Chi vuole aderire all’iniziativa sperimentale della Community dei soci APEC ed interagire con i colleghi, può entrare nel sito www.yahoo.it, cliccare sulla voce GRUPPI e nella “ricerca” scrivere “cinque cerchi di argento”. In questa pagina troverà le disposizioni per iscriversi a questo gruppo.