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Notizie dalla Terra di Altrove #5

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Fanzine aperiodica del sito Terra di Altrove

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Pagina 19: La spada magica

ANIMAZIONE FANTASYPagina 20: Cacciatori di draghiPagina 20: Pilù GrisùPagina 21: Dragon TrainerPagina 21: MulanARTI GRAFICHEPagina 22: CirueloGIOCHI E VIDEOGIOCHIFANTASYPagina 23: SpyroPagina 24: CarcassonnePagina 24: DrakoSPAZIO D'AUTOREPagina 26: L'emblema del dragoPagina 27: L'Angolo della Posta

Corre l’anno 1235, secondo l’era degliuomini, nella Terra di Altrove.

Qualcosa di importante staper accadere...

Era un giorno come tanti altri, quello in cuiTia ricevette una lettera dai suoi cugini diCittà del Lago. Poche righe vergate infretta e furia a giudicare dalla calligrafia

quasi illeggibile di Teo. Pocherighe destinate a cambiare per sempre la

vita di molte persone.

www.terradialtrove.it

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COLOPHONNotizie dalla Terra di AltroveFanzine aperiodica del sito Terra di [email protected]

Anno 2 – N. 5 5 novembre 2012Direttrice: La Locandiera TdARedattore capo: Claudia Milani

Redattori: Orialla, Francesco Bignardelli, DemonBlack, Yui00In redazione: Nihal87, Francesca Resta, ClaudiaTonin, Manusk, Annalia, Kezia82, Ziadada, Pilù

Revisioni di: Claudia MilaniCopertina di: Giuliana Lagi

Grafica di copertina: Annalia

fanzine s.f. inv. dall'inglese fanatic (abbreviato in fan,appassionato) e magazine (rivista). Rivista amatorialecontenente notizie, informazioni, curiosità su un datoargomento realizzata da un gruppo di appassionati edestinata a un pubblico di appassionati

Attenzione:in conseguenza del carattere amatoriale dell'opera, questapubblicazione non ha da considerarsi qual testatagiornalistica, né mezzo di informazione o un prodottoeditoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

Copyright e Creative Commons:tutti i diritti sui contenuti di questa pubblicazione sonosotto la protezione del diritto d'autore (legge 22 aprile1941 n. 633 e seguenti), liberamente distribuibili conlicenza Creative Commons (Attribuzione, Noncommerciale, Non opere derivate).

Draghi nel Cielo e sulla TerraDraghi possenti, nobili e maestosi. Signori del Cielo edella Terra. Cosa sarebbe il mondo senza draghi? Nonsaprei immaginarlo. So che è accaduto nei Sei Ducati,dove per molti giri di stagione si sono trovati aosservare un cielo senza draghi. Me ne parlò un Mattotanto tempo fa. Ora, però, i draghi sono tornati anchenelle loro terre, l'equilibrio è ristabilito. Il prezzo èstato altissimo, ma credo non ci siano dubbi, sul fattoche ne valesse la pena. Un Paese dove i draghi nonsoggiornano più, è un Paese cui manca qualcosa diimportante, di vitale.Da noi i draghi risiedono oltre il Confine. Raramenteabbiamo l'occasione di vederli alti nei Cieli, diretti asud. Ma chi vuole trovarli sa dove cercare. Non ènostro costume cavalcare draghi, come è tradizione inaltre terre, penso al Mondo Emerso o a Alagaësia, maanche nella Terra di Altrove si è avuta notizia didraghi che hanno accolto la richiesta di aiuto di esseriumani o elfi che si fossero mostrati degni...Ne parliamo in queste pagine, che abbiamo trattenutoa lungo in redazione, proprio perchè sentivamo nelprofondo che era difficile, molto difficile, forsetroppo, affrontare l'argomento in modo adeguato.Come rendere la vera essenza di queste creatureeterne, pericolose, intelligenti oltre misura, senzarischiare di banalizzare, fraintendere, restare troppo insuperficie?In questo numero abbiamo ospitato alcuni autori chehanno avuto l'ardire di tentare, che hanno narrato levicende di uomini, elfi, nani e draghi, offrendo unresoconto dei fatti il più fedele possibile. Certo ilpunto di vista è quello umano... Chissà se i draghiapproverebbero.Forse nella loro magnificenza ci concederanno ilfavore di dirsi un poco soddisfatti. O per lo menonon troppo contrariati dal nostro tentativo.Ora vi lascio, dicono i miei avventori che una creaturaalata sta volando sopra la città... Devo correre instrada a guardare il cielo!

EDITORIALEa cura della Locandiera

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SOMMARIOFANTASY STRANIEROPagina 6: Dragonlance di Margaret Weis eTracy HickmanPagina 8: Il Cacciatore di draghi di J.R.R.TolkienPagina 8: Lo Hobbit di J.R.R. TolkienPagina 10: Temeraire di Naomi NovakPagina 11: La valle dei draghi diPreiss&ReavesPagina 11: Il mondo infuocato dei draghi diAA.VVFANTASY NOSTRANOPagina 12: Draghia di Pendragon Kay(pseud.)Pagina 12: Le ali del drago caduto diSolomon Troy CassiniPagina 13: Il predatore di magia di LucaTrugenbergDIETRO LE QUINTEPagina 14: Premio Cittadella 2012SERIE TVPagina 16: Il trono di spadePagina 17: I cavalieri di BloodsteelPagina 18: MerlinCINEMA FANTASYPagina 19: Il regno del fuoco

Pagina 19: La spada magica

ANIMAZIONE FANTASYPagina 20: Cacciatori di draghiPagina 20: Pilù GrisùPagina 21: Dragon TrainerPagina 21: MulanARTI GRAFICHEPagina 22: CirueloGIOCHI E VIDEOGIOCHIFANTASYPagina 23: SpyroPagina 24: CarcassonnePagina 24: DrakoSPAZIO D'AUTOREPagina 26: L'emblema del dragoPagina 27: L'Angolo della Posta

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LA LOCANDA DELLA TERRA DI ALTROVE VI ASPETTA!Il Locanda si LEGGE,si recensiscono libri,ci si confronta tra lettorie con gli scrittori.

In Locanda si GIOCA.Al tavolo dell'Avventurai Viandanti vivonoincredibili avventure.

In Locanda si DISCUTEdi fantasy, libri e autori, film,presentazioni librarie e molto altro.

In Locanda ci si RITROVA,si chiacchiera,ci si incontra tra amici.

In Locanda si fa FESTA...Siamo maestri del settoree ogni occasione è buonaper organizzare una bella festa...

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Dragonlancearticolo a cura di Francesca Resta

Dragonlance nasce come ambientazione diDaugeons&Dragons intorno al 1983 dalla fantasia diTracy Hickman, all’epoca un giovane designer digiochi per la TSR, insieme a sua moglie Laura. Si diceche l’idea iniziale per Dragonlance sia nata durante iltragitto in macchina per il colloquio di assunzione diTracy con la TSR. Inizialmente doveva trattarsi diuna campagna di 14 moduli dedicati ognuno a undiverso tipo di drago presente in Daungeons &Dragons e già così sarebbe stata una campagnamolto ambiziosa e articolata, la più complessa finoad allora realizzata su D&D.La TSR desiderava una serie di libri da affiancareall’ambientazione, che ripercorresse la vicendaaffrontata nei moduli e ne approfondisse ipersonaggi, così -ispirati da realisessioni di gioco tramembri della TSR,di cui faceva parteanche la co-autriceMargaret Weis -vennero pubblicati, contemporaneamenteall’ambientazione, i tre libri de “Le Cronache diDragonlance” che diedero il via al successo ancheletterario di questa serie e, a detta di molti, quelli incui è più facile ricordarsi che si tratta di unaambientazione di gioco di ruolo. Il tipo di fantasy e ilgruppo eterogeneo di eroi che iniziamo a conoscerein questi libri sono espressione del classico fantasy diquegli anni, ma è la caratterizzazione di questi stessipersonaggi, alcuni dei più noti e amati nell’universofantasy, la vera forza di questa serie.Benché i due autori originali abbiano firmato le serieche costituiscono lo scheletro della storia, molti altriscrittori si sono aggiunti a questo progettoraccontando altri periodi, ripercorrendo miti oapprofondendo la vita dei numerosissimi personaggi:sono infatti più di 190 i romanzi con questaambientazione e moltissimo il materiale prodotto peril gioco di ruolo.

I DraghiDragonlance non fa certo parte di quelle serie in cui idraghi poco si interessano delle vicende e delle vitedelle altre razze, infatti se all’inizio delle Cronache citroviamo in una situazione in cui i draghi non sonopresenti è proprio per via della loro tendenza adinfluire fin troppo nelle battaglie: per permettere agliesseri umani di trovare la propria strada e il propriodestino, dopo la morte di Huma tutti i draghistrinsero un giuramento che li avrebbe addormentatiper l’eternità, a patto che le loro uova fosseroconservate al sicuro.Ma quando la Regina delle Tenebre, Takhisis,manomette con oscuri incantesimi le uova dei draghi

buoni per creare isuoi soldatiDragonici, il pattosi rompe e così idraghi di ogni tiporitornano daprotagonisti negli

ultimi atti della guerra delle Lance, raccontata nelleCronache di Dragonlance.Draghi Metallici (buoni)Draghi d’OroSono i più maestosi tra i draghi metallici, nemicigiurati dei draghi rossi, abituati a una rigida disciplinae alla vita militare, spesso combattono assieme aicavalieri di Solamnia.Draghi d’ArgentoDi animo gentile, si confondono spesso con le altrerazze, mutando forma.Draghi di RamePiccoli, ma agilissimi, sono in grado di mettere indifficoltà draghi più grossi grazie a manovre che adaltri risulterebbero impossibili. E adoranocollezionare tesori.

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Draghi di Bronzosono i più piccoli tra i draghi, dall’animo giocoso ecoraggioso, amano gli animali e proteggono ogniforma di vitaDraghi d’OttoneSono i draghi dalla vita più lunga, tanto da soffrire avolte di demenza senile. Adorano parlare e ascoltareil suono della propria voce.Draghi Cromatici (malvagi)Draghi BluCollaborano bene con gli esseri umani per cui sonospesso usati come cavalcature. Servono Takhisis perfedeltà nei suoi confronti.Draghi RossiSono i più grossi tra i draghi cromatici, e i preferitida Takhisis. Sono ottimi strateghi militari.Collezionano tesori, vivono all’interno di caverne onelle regioni montuose. E sputano fuoco.Draghi BianchiSono molto rari e vivono spesso reclusi, in zonefredde. Infatti potrebbero morire se tenuti lontanidal freddo. Sono affascinati dalla magia, che nonsanno utilizzare se non superficialmente, per cuispesso collaborano con dei maghi.Draghi VerdiSono noti per la loro crudeltà, preferiscono catturarei loro nemici per poterli torturare. Vivono nelleforeste e spesso combattono con gli elfi, per i qualinutrono un particolare odio.Draghi NeriEgoisti e diffidenti, servono Takhisis per paura edisprezzano tutte le razze inferiori.

Gli autorihttp://en.wikipedia.org/wiki/File:Tracy_Hickman_and_Margaret_Weis_-_GenCon_2008.jpgMargaret WeisNasce nel 1948 nel Missouri, dove frequenterà ancheil college, periodo in cui scoprirà Tolkien, incapacepoi di trovare altra letteratura fantasy alla stessaaltezza. Prima di Dragonlance ha scritto libri didiverso genere (biografie, libri tecnici, libri perbambini, ...) e lavorato come editor. Si è proposta allaTSR come games editor, ma non è stata accettata inquel ruolo e le è invece stato proposto il ruolo dibook editor. La coordinazione del nascente progettoDragonLance è stata uno dei suoi primissimicompiti.Tracy HickmanNasce nel 1955nell’Utah, e prima diDagonlance ha lavoratocome magazziniere in unsupermercato,proiezionistacinematografico,manager teatrale,lavoratore del vetro,assistente alla regia per latelevisione e anche in un centro di genealogia.DragonLance sarà una sua proposta, cheinizialmente andrà sotto il nome in codice di “projectOverlord”La loro collaborazione, iniziata con DragonLance, siestende a numerosi altri romanzi: il ciclo di DeathGate, il ciclo di Darksword, la trilogia de La Rosa delProfeta e la trilogia de La Pietra Sovrana.

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Cacciatore di draghiarticolo a cura di Manusk

“Aveva un cuoremalvagio (come tuttii draghi), ma nonmolto coraggioso(cosa affattoinsolita). Erascaltro, curioso,avido e bencorazzato.”Il brano soprariportato è trattoda “Il cacciatoredi draghi”, unafavola cheTolkien raccontain modosemplice e

ironico.Lo scrittore sembra non avere dubbi: tutti i draghi

sono di indole malvagia e nonostante siano rettilienormi e millenari, con la capacità di volare, sannoche gli uomini possono essere molto pericolosi.

Lo sa bene Chrysophylax Dives il Ricco, drago diantico lignaggio imperiale, che s’imbattenell’agricoltore Giles, inviato (suo malgrado) daipropri compaesani a difendere i confini del villaggiodi Ham. Il drago cerca di sfruttare tutti i suoi trucchidi sua conoscenza e tutta la sua astuzia per aggirare ilcontadino, senza però sortire alcun fine. L’uomoinfatti, pur non sapendo nulla su questi animali,impugna la famosa Mordicoda, una spada specialedonatagli dal re, e anche se in modo goffo riesce aferire un’ala del drago. Quest’ultimo, intimorito, provadi nuovo a raggirare il contadino con false promesse ebugie, ma alla fine sarà costretto a mantenere la suaparola, arrivando addirittura a rimetterci quasi tutte lericchezze accumulate.

Diffidate, quindi, delle parole insidiose e suadentidi draghi desiderosi solo di un buon bocconcino e dialleggerirvi del vostro oro. E tenete presente che sonoanimali molto pigri e volubili nell’orgoglio.

Lo Hobbitarticolo a cura di Claudia Tonin

Confesso di averlo letto dopo Il Signore degliAnelli.

Conoscevo già Gandalf, i nani e l’anello, eppure‘Lo Hobbit’ mi ha sorpreso: è una storia a sé, moltodiversa dal Lord.

Il racconto è stato scritto più per i bambini cheper gli adulti, mantiene un tono leggero che lopermea anche nei momenti più forti dellanarrazione, conferendogli un sapore di fiaba chelascia un buon sapore in bocca al lettore.

La trama è nota a tutti gli appassionati di Tolkien,ma è bene ricordarla.

Si tratta dell’antefatto alla storia de ‘Il Signoredegli Anelli’; è il primo nucleo del mondo della Terradi mezzo.

Bilbo Baggins è un Hobbit della Contea, amantedell’erbapipa, del buon cibo, della compagnia e cometutti gli hobbit adora stare a casa sua davanti alfuoco. Nonostante questo è un po’ troppo agitato,rispetto agli altri suoi compaesani. Ma che volete: hasangue Tuc! E, come tutti sanno, i Tuc sono un po’matti.

Forse è per questo che quando Gandalf lostregone, famoso per i suoi fuochi d’artificio, loinvita a partire, insieme a dodici nani, accetta.

Dovranno recuperare un tesoro e sconfiggere undrago.

Esiste fiaba più invitante per un bambino? Noncredo.

Bilbo lascia la sua casa e si avventura per la Terradi mezzo, scoprendo un mondo fuori dalla Contea,di cui non avrebbe mai pensato l’esistenza; compiegesta impensabili per un hobbit e ritorna a casaricoperto d’oro.

Nelle Montagne Nebbiose incontrerà l’essere checambierà per sempre la sua vita e quella di moltialtri: Gollum. Grazie alla sua intelligenza lo hobbitriuscirà a fuggire, portando con sé un anello magico.

È sempre l’intelligenza di Bilbo a salvare i nani escoprire il punto debole del drago Smaug econsentire a Barth l’arciere di uccidere il crudele

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drago che tiranneggia la sua terra.Il buon hobbit torna a casa pieno di ricchezza ma la sua

nomea è pessima e lo resterà per sempre.Sarà amico di Gandalf, di nani e elfi. Sarà lui a preparare

la strada di Frodo e Sam.Ne “Lo Hobbit” ci sono tutti gli elementi della fiaba

classica, il tesoro rubato da recuperare, l’eroe e l’antagonista,i compagni di avventura. L’eroe scaltro che sconfigge losciocco. Tutti elementi che lo rendono godibile ai ragazzi.

Bilbo è simpatico, molto più simpatico di Frodo, se devoessere sincera. Alla fine della lettura un po’ mi dispiace chene ‘Il Signore degli anelli’ la sua parte sia solo marginale,perché dimostra uno spirito e una forza d’animo notevoli.

Gandalf è Gandalf, misterioso e scanzonato, i nani sonoaffamati ma coraggiosi e orgogliosi.

Smaug è un drago cattivo, attaccato al suo oro, che vigilae protegge.

Gollum è forse il personaggio che più sorprende, perchéè superbo, cattivo di quella cattiveria data dalla convinzionedi essere superiore a chi lo circonda. Per questo, quando

Bilbo ruba l’anello, il lettore sorride soddisfatto e dice: “Ben ti sta!”Reazioni molto lontane dalla pietà che suscita nella trilogia successiva.“Lo Hobbit” è una tappa fondamentale per gli amanti di Tolkien, ma anche per gli amanti delle storie ben

narrate e coinvolgenti.A mio parere l’unico neo è che la prosa utilizzata risente in modo più marcato del trascorrere del tempo,

rispetto ad altri romanzi tolkieniani. Forse il fatto che sia stato scritto appositamente per i ragazzi, e che iragazzi della prima metà del Novecento siano molto diversi dai nostri, mi fa supporre che la lentezzanell’azione lo rendano un po’ troppo pesante per i nostri piccoli lettori contemporanei.

In ogni caso la prossima trasposizione cinematografica, in arrivo nel 2013, sono sicura porterà nuovilettori a questo piccolo gioiello. E, se divo dirla tutta, sono proprio curiosa di vedere le immagini dellaricostruzione del drago Smaug, voi no?

Nonostante questo, sono sicura che molti bambini presto impareranno a conoscere bene il nome di BilboBaggins, infatti manca davvero poco all’uscita mondiale della prima parte del film “Lo Hobbit: un viaggioinaspettato”. Il 13 dicembre 2012, dopo anni di attesa, potremo vedere sul grande schermo Bilbo e i suoicompagni di avventura. Il regista Peter Jackson, niente meno, ha progettato ben tre film nei quali lo spettatorepotrà accompagnare le avventure del giovane Bilbo. Non so voi, ma io, al di là di qualsiasi considerazionesull’opportunità di dividere la storia in tre parti, non vedo l’ora di rivedere Gandalf ma soprattutto imeravigliosi paesaggi della Terra di Mezzo.

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Temeraire: il drago di Sua Maestàarticolo a cura di Ziadada

Esiste in Gran Bretagna una tradizione consolidata di romanzi seriali ambientati al tempo delle guerrenapoleoniche. Alcune caratteristiche ben riconoscibili accomunano questi romanzi: l'ambientazione, laserialità, la struttura che percorre le tappe della carriera militare dei protagonisti lungo i momenti salienti delconflitto, ma anche tutto un insieme di nozioni consolidate e condivise tra i documentatissimi autori ed i loroaltrettanto scrupolosamente attenti lettori: i dettagli della vita militare, dei rigidi rapporti gerarchici,dell'etichetta e della disciplina costituiscono un canone condiviso ed ineludibile con cui qualsiasi esordientedel genere sa di doversi confrontare. La sfida per i nuovi autori è quella di mantenere gli elementi diriconoscibilità che il pubblico di riferimento ricerca e si aspetta, introducendo allo stesso tempo nuovielementi di interesse. Naomi Novik supera la prova introducendo una versione del conflitto tra GranBretagna e Francia napoleonica (e relativi alleati) in cui un ruolo decisivo, al pari di quelli della marina edell'esercito, viene svolto dagli equipaggi montati su draghi che costituiscono l'aviazione. Ed i draghi dellaNovik non portano scompiglio soltanto nel canone, ma anche nella società:costituiscono infatti per loro natura con i loro “capitani” un'unione simbioticatalmente esigente che, per la sicurezza della popolazione (i draghi sonocarnivori e dotati di robusto appetito) gli equipaggi devono stabilmente viverecon i loro animali in luoghi appartati, lontani dal consesso civile.Impossibilitati a frequentare la buona società ed a costituirsi quella famigliache è il fondamento del decoro personale (siamo, ricordiamolo, nello stessoperiodo storico raccontato dai romanzi di Jane Austen) gli aviatori sonosocialmente tollerati perché necessari alla vittoria, ma allo stesso tempo riguardaticome licenziosi e riprovevoli fuori casta. Così, quando si troverà per levicissitudini della guerra indissolubilmente legato a Temeraire,un cucciolo di drago che, quando il suo uovo si schiude inaspettatamente inmare aperto, lo sceglie come suo capitano, il generoso e coraggioso capitano dimarina William Laurence perderà non solo il comando della sua nave, ma anche posizione sociale,approvazione del padre e affetto della fidanzata, e si troverà richiamato in patria a dover ricominciare da capol'addestramento militare con nuovi compagni, verso i quali lui stesso nutre sospetto e pregiudizi. Nelfrattempo, Temeraire cresce accanto a Laurence come un neonato che poi diventa bambino ed adolescente; ecome un novello genitore Laurence passa da giornate governate dalle prepotenti esigenze di mantenereTemeraire ben nutrito e pulito, all'entusiasmo per le prime avventure condivise, al conforto della compagniareciproca dopo una giornata difficile, all'ammirazione per i talenti che mano a mano il giovane drago mostradi avere. Non si tratta solo dell'istinto guerresco e delle straordinarie capacità fisiche che Temeraire avràmodo di dispiegare in battaglia prima della fine del romanzo, ma anche di una viva e curiosa intelligenza, e diun amore per i libri e per la cultura che Laurence dovrà ben presto riconoscere ben superiore al suo. Le dotidi Temeraire, assieme all'attaccamento ed alla commovente devozione che continuerà a mostrare a Laurenceanche quando sarà grande abbastanza da condurre in battaglia un intero equipaggio, gli vincerannodefinitivamente l'affetto del capitano, che soprattutto per amore del drago abbraccerà la sua nuova condizionedi aviatore e si dimostrerà all'altezza dei suoi nuovi doveri conquistandosi la stima dei compagni d'arme. Maproprio l'intelligenza acuta di Temeraire ed il suo attaccamento a Laurence seminano nel frattempo il germedi nuove sfide da affrontare: contrariamente al suo capitano, il drago comincerà a porre in dubbio la validitàdella disciplina e l'ineludibilità degli ordini, così come il ruolo dei draghi nella società, proprio mentre glioriginari proprietari di Temeraire si approssimano a reclamarne il possesso. La serie prosegue con i romanzi“Il trono di giada”, “La guerra dei draghi”, “L'impero d'avorio”, “Victory of eagles”, “Tongues of serpents”e “Crucible of gold” non ancora tradotti in italiano.

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Il mondo infuocato deidraghiarticolo a cura di Demon Black

Una raccolta di 4romanzi brevi dove idraghi sono i protagonistiincontrastati e differentil’uno dall’altro.Parliamone singolarmente:“Se mai s’imbattesseronella mia tana” di R. A.Salvatore. Kazmil-Urshula-Kelloakizilian, il drago

nero di Vaasa, arrogante e feroce, custodisce la suatana gelosamente. I suoi compagni, vorrebbero chesi unisse alla battaglia in corso ma a lui importa solocustodire il suo tesoro. Ha una bella trama ma, ilcaos dei personaggi coinvolti, non faceva checonfondermi e mi perdevo fra le righe…

“Qui ci sono i draghi” di Margaret Weis e TracyHickman. Il protagonista, già noto a chi amaDragonlance, è Tasslehoff Burrfoot, il kender. Quis’imbatte nella tana di un drago e riesce a ingannarloe farlo lavorare per lui, almeno fino a che il dragonon se ne accorge… Questo racconto è moltodivertente ma, per me, un po’ deludente perché ildrago è solo una spalla per il kender.

“I principi del fuoco” di Keith Baker.Decisamente il mio preferito! Un’aeronave dellacasata degli elfi viene sabotata e scoppia durante ilvolo. Dietro ai sabotaggi c’è una cospirazione. Tolar,mezz’orco della casata degli orchi, viene chiamato aindagare insieme alla sua assistente Zaehr, lamutaforma. Ma nulla è come sembra...

“Predatore innaturale” di Scott McGough. Vaansta conducendo un gruppo di guerrieri nella tana deldrago che lo tiene “incatenato” al suo servizio. Vaanè l’ultimo della sua stirpe, folletti servitori del drago,ma una volta il drago non era così cattivo, una voltail drago era un drago mentre ora… Una storiadavvero affascinante dove l’inizio non è che la fine ela fine non è che l’inizio, veramente molto bella!

Sono leggende, miti, ma anche creature del nostropassato che, nel sogno o nella realtà, sono esistite eche ognuno di noi ha conosciuto, e di cui conserva ilricordo nel proprio cuore!

“Perché chi poteva dire dove finiscono i sogni e comincia lavita?” così finisce il libro ed è così che voglio iniziareio.

Questa è la storia dei Draghi Minori, draghipiccoli (per quanto lo può essere un drago), pocointelligenti, con occhi gialli e due zampe; i quali,impauriti dalla consapevolezza che il gelo è alle portee che la loro fine è vicina, sfidano l’editto loroimposto dai Dragoni e tentano un’invasione delleterre di Simbala e di Fandora.

Questa è la storia dei simbalesi e dei fandorianiche, accusandosi a vicenda dell’uccisione di alcunibambini, si dichiarano guerra ignorando che le mortisono opera dei Draghi Minori.

Questa è la storia dell’ Ultimo dei Dragoni -draghi giganteschi con la dote della parola eun’intelligenza straordinaria, occhi azzurri e quattrozampe- che, tradito dall’uomo di cui si fidava, haperso la voglia di combattere quando tutti i suoicompagni sono morti e lui è rimasto solo, incatenatonelle Caverne Splendenti.

Questa è la storia di Amsel, un inventorefandoriano accusato ingiustamente della morte diuno dei bambini ma che, nonostante tutto, non siarrende e combatte per scoprire la verità e impedireche la guerra scoppi. È lui che scopre che i Dragoninon sono morti e, liberando dalla prigionia l’ultimo diessi, inizia una corsa contro il tempo per impedireche uomini e Draghi si scontrino e che molti altriesseri muoiano.

Una nota speciale va alleillustrazioni di JosephZucker che ci aiuta asollevarci da terra e ainiziare a volare con ilDragone!

Ho sempre creduto, finda piccola, che i Draghisiano realmente esistiti e,dopo aver letto questolibro, ne sono certa!

La valle dei draghiarticolo a cura di Demon Black

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Centinaia di secoli fa,quando nessun uomo eraancora nato, la terra erapopolata da animali e piante.Con il passare del tempo,alcuni animali scomparvero ecomparve l’uomo. Alcunianimali si rintanarono nelleForeste Nere, dove l’uomoaveva timore di andare. Allependici del vulcano delleForeste Nere, c’era Draghia,

una valle lussureggiante di piante meravigliose abitatadai draghi: esseri possenti, intelligenti e bellissimi.Capaci di entrare con la mente nel cuore di chiunquee carpirne la vera natura. Se essa fosse stata trovatapura e incontaminata, uomo e drago avrebberoinstaurato un legame unico ed eterno; ma, alcontrario, se il cuore fosse stato malvagio e corrotto,il potere del drago avrebbe condannato l’uomo a unavita senza luce. Uomini e draghi sono semprecoesistiti pacificamente fino a quando, un cacciatoredal cuore nero e un ragazzo dal cuore puro, tradironoe uccisero un drago. Da allora la pace venneinfranta…

Questa è la storia di due ragazzi puri e di unanziano cieco che, con tutto il coraggio che alberganei loro cuori, intraprendono un viaggio perriportare la pace e la verità sepolta da anni di ciecavendetta.

La storia ti insegna che una bugia, anche a fin dibene, può portare a conseguenze imprevedibili qualiguerra e odio; ma la verità, per quanto dolorosa ospaventosa possa essere, è sempre la soluzionemigliore

Una volta finito il libro, mi è rimasta solo unagrandissima dolcezza, quella che solo una fiaba puòdarti.

Key Pendragon è lo pseudonimo sotto cui si celaun gruppo di autori italiani che, nel libro, appaionocome traduttori; e a me piace pensare che siano itraduttori di un mondo fantastico scritto in unalingua magica … lo so, sono una romanticona!

Draghiaarticolo a cura di Demon Black

“Is math dumvah nak dàth dumvah” trad. “Il tuodestino sarà il mio destino”

Questo è il grido disperato di una madre cuistanno portando via il figlio. Non stiamo parlando dipersone qualsiasi, stiamo parlando di possenti draghi,esseri leggendari che equilibrano l’ago della bilanciatra Luce e Tenebre.

Yerwinbaldus, nato drago della luce morta, stirperara (ne nasce uno ogni centinaia di anni), è destinatoa divenire il campione di Belial, Drago Caduto esignore delle Tenebre, e, al suo servizio, sconfiggere ibaluardi della Luce nei vari mondi paralleli(raggiungibili attraverso la Liquomanzia, magia chepermette il passaggio tra un mondo all’altro tramitel’acqua). Verrà addestrato nelle Colonne di Belial,luogo di addestramento dei draghi neri (stirpe dasempre al servizio di Belial). Yerwin è il protagonistadel libro ma quello che colpisce di più (o almeno perme è stato così) è sua madre Azhramemnori: unadragonessa con la forza di un intero esercito nel suocuore di mamma!

Lei ha sempre lottato contro l’oscuro astro sottoil quale è nato suo figlio ed è proprio per questo, peresorcizzare un futuro fatto di Male, che lo chiamòYerwinbaldus, Colui che Oscura l’Oscurità stessa!

Il coraggio, la determinazione, l’amore, la forza diAzhramemnori, ti penetrano nel cuore e tiaccompagnano per tutta la lettura del libro.

Sì, c’è la lotta del Male contro il Bene; c’è Melk,abbazia millenaria, ultimo baluardo del nostromondo per ostacolare la venuta del Male; c’è il dragoguerriero del male, Yerwinbaldus, con la sua storia, ilsuo passato e il suo futuroincerto; c’è tutto questo emolto di più, ma quelloche ti rimane nel cuore èAzhramemnori che, comequalsiasi altra mamma,umana o non, reale o non,lotta con le unghie e con identi per proteggere il suocucciolo!

Le ali del drago cadutoarticolo a cura di Demon Black

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Ci sono molti modi per raccontare le gesta di umani e di draghi. Ma ce n’è uno, e uno solo, quando umano edrago non sono distinti né distinguibili.Damlo, ragazzino di Waelton, è un roscio. L'abitante più strano di un paese strano, dove la vita è lunga, moltolunga, nelle case all'interno degli alberi “grassi”. Ha i capelli rossi, ma di un rosso unico, cupo come le bracidormienti. I rosci sono bambini particolari; nascono dopo lunghe gravidanze e non vivono mai oltre i noveanni. Ma Damlo riesce a gestire, di nascosto, la furia che gli porta in bocca il sapore del fuoco mentre tutto ilsuo corpo si contorce fra le convulsioni, e di anni, ormai ne ha quattordici.Un bel giorno - o brutto, dipende dai punti di vista - Damlo si sveglia dopo una fiondata alla testa (maledetti“legionari”: i suoi coetanei non lo sopportano proprio) dentro un carro in compagnia di due nani qualsiasi.Salvo scoprire che quei nani tanto ‘qualsiasi’ non lo sono. Senza volerlo, si ritrova coinvolto - primainconsapevolmente, poi sempre più volontariamente - nella lotta dei buoni contro i cattivi: gli adepti del PrimoServo (il primo servitore, dall'identità nascosta che tale deve restare) dell'Ombra.Ma oltre a questa strenua lotta che vede antagonisti i nani (il cuiscopo è portare al Magiarca gli oggetti magici indispensabili persmascherare il Primo servo) e gli adepti dell’Ombra, Damlo sitrova coinvolto anche in un’altra avventura.Un’avventura parallela e altrettanto importante. Come tutti iwaeltoniani, Damlo ha un rapporto privilegiato con la natura:perciò sentir parlare lo spirito di un luogo, che sia un fiume,Bosco o Collevecchio, è qualcosa di stupefacente, ma nontroppo. Così quando capita che le convulsioni lo colgano in unmomento sbagliato, e Pozzo lo aiuta e gli spiega… l'inspiegabile,Damlo può solo cercare di capire che la frase “hai un dragodentro di te” non è solo una metafora: il drago non è dentro, ildrago è proprio lui. Cioè... mezzo lui.In tutti i Waeltoniani, infatti, scorre sangue di drago, anche se inproporzioni diverse in ognuno; quando quel sangue è molto, ecconascere i rosci. Ma la natura draghesca del roscio, che nonriconosce il corpo umano come proprio, e che non è ancorain grado di connettere e capire che drago e umano sono la stessaentità(i cuccioli di drago crescono più lentamente) tenta diuscire da quel corpo, uccidendolo, e uccidendosi, neltentativo.Ma Damlo ha un equilibrio raro: in lui umano e drago convivono in proporzioni perfette.Come la Paura, la Furia non può essere sconfitta: sarebbe la morte.Bisogna imparare a conviverci. E se ci si riesce, messi alle strette, anche senza istruzione magica, senza guida,ma semplicemente (quasi) confidando in se stessi può capitare di trasformarsi davvero in un drago – intero –in grado di fare quello che lo stesso Magiarca non riesce a fare: smascherare il Primo Servitore dell'Ombra.E ritrovarsi poi ragazzini su un pianoro.Combattere il male e conoscere se stessi. Due compiti gravosi e pesanti, difficili e lunghi, lunghi quanto unavita.Però, avete idea di quanto a lungo vivano i draghi?

Il predatore di magiaarticolo a cura di Annalia

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Premio Cittadella e dintorniarticolo a cura di Fabiana Redivo

Il San Giorgio di Mantova Fantasy di quest'anno ha ospitato la premiazione di ben tre concorsi letteraribanditi dall'associazione culturale I Sogni Nel Cassetto, riservati esclusivamente ad autori italiani di fantasy. Ilpalco ha visto come protagonisti, quindi, solo autori nostrani e la cerimonia è stata resa ancora piùemozionante grazie alla proiezione di alcuni filmati, preparati appositamente dall'organizzazione del festival,che proclamavano i vincitori. Ma andiamo con ordine.Il Premio Cittadella, riservato ad autori italiani di fantasy per adulti, è stato ideato dall’associazione culturalePiazza dei Bardi, scioltasi nel dicembre del 2011. A quel punto Sogni Nel Cassetto chiede e ottiene in eredità,dai membri di PdB, il Cittadella. Mentre si appresta a far uscire il bando per l'edizione del 2012, il presidentedi Sogni Nel Cassetto fa presente al direttivo che il panorama letterario del fantastico è in pieno fermento,perciò un concorso dedicato al solo fantasy classico sarebbe stato limitante. Dopo un simpatico scambio divedute tra Fabiana Redivo (presidente dell'associazione) e lo scrittore Francesco Dimitri, viene ideato ilPremio Magia Urbana Prèt-a-portêr, dedicato al genere urban fantasy, con la sottosezione Nuove Chimere,che premia le commistioni di genere.L'iniziativa riscuote un notevole successo, al punto che i ventotto romanzi partecipanti ai premi sono tuttipregevoli. Eseguita la preselezione, inizia la febbrile attività di scelta tra i finalisti.La giuria del Premio Cittadella composta da Flora Staglianò (presidente), Valentina Daniele, GabriellaGregori, Fabiana Redivo e dai quattro membri di FOA (Fantasy On Ayr – Radio Impronta Digitale) FabrizioFurchì, Laura Fanucci, Marco Musella e Claudia Macchetta, deve decidere tra una rosa di sette romanzi.Vincitore dell'edizione 2012 è Il burattinaio di Francesco Barbi, seguito da La valle dei dimenticati diRoberto Re (secondo classificato) e Ivengral, la via dell'acciaio di Alfonso Zarbo (terzo classificato). Tra isegnalati invece abbiamo Il condottiero delle isole di Adriana Comaschi, per migliori battaglie epiche;L'emblema del drago di Martino Vecchi, per aver dato cuore, voce e dignità di popolo alla stirpe dei draghi; Ilsecondo guardiano di Sonia Barelli, segnalazione Luce e Ombra per aver trattato in maniera originale taledualità; Enelsin Artington e la petra regia di Annarita Pizzo, segnalazione Fantascrivola Spassosa (unicofantasy in chiave di lettura semiseria); Finisterra, le sorgenti del Dumrak di Massimiliano Prandini, GabrieleSorrentino, Marcello Ventilati, Simone Covili, Sara Bosi, per la Fantastica Impresa d'aver redatto una stesura adieci mani.La finale del Premio Magia Urbana Prèt-a-portêr trova coinvolti quattro romanzi e la giuria composta daFrancesco Barbi (presidente), Alessandra Zengo (Emanuela Taylor), Alfonso Zarbo, Fabiana Redivo e laRedazione Altrisogni nelle persone di Vito Di Domenico e Christian Antonini, emette il seguente verdetto:vincitori ex aequo Dolcemente tenebroso, il risveglio di Lucilla di Serena Pieruccini e Niccolò Spiritodi Sara Di Furia; secondo classificato Ali di tenebra di Mauro Saracino; terzo classificato Toby Rice e lacappella oscura di Ray Anthony Treays. Ai vincitori si aggiungono Il guardiano delle anime di Paola de Pizzole Amailija di Romina Casagrande, segnalati quali migliori urban romance. Il responso per la sezione NuoveChimere, vede quale vincitore Ulthemar, la forgia della vita di Antonio Lanzetta, seguito da Pantheos, i sigillidi Angela Gagliano e Un antico peccato di Gloria Passarin.Un carnet ricco, con opere per tutti i gusti.La premiazione, dicevamo in premessa, è avvenuta il 10 giugno di quest'anno nella suggestiva cornice del SanGiorgio di Mantova Fantasy, che fin dalla prima edizione ha dimostrato di essere voce autorevole nelpanorama del fantasy in Italia e che ospiterà anche la prossima edizione dei premi letterari Cittadella, MagiaUrbana e Nuove Chimere.Il prossimo appuntamento è fissato per l'1 e 2 giugno 2013 e Sogni Nel Cassetto sta già progettando di

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aggiungere un premio letterario dedicato alla poesia, con la collaborazione di Fabrizio Corselli. Inoltre verràcoinvolto il pubblico dei lettori di genere, che espimeranno le proprie preferenze in merito alle copertine delleopere in gara, ai personaggi e alle ambientazioni. Verrà anche segnalato dal pubblico il romanzo con il minornumero di refusi e quello con il maggior numero di errori grammaticali.I bandi di concorso usciranno alla fine di agosto e vi potranno partecipare tutte le opere provviste di codiceISBN, edite a partire dal primo gennaio 2012, fino a data da stabilire.Tutte le notizie inerenti i concorsi, si possono trovare su facebook o nel sito dell'associazione I Sogni NelCassetto http://www.sogninelcassetto-ts.sifree.org/ .Si segnala inoltre che su facebook, in fase sperimentale, Il San Giorgio di Mantova ha pubblicato le copertinedei romanzi in gara per una votazione – sondaggio. Insomma, è in atto una vera e propria sponsorizzazionedel fantasy italiano, che coinvolge e coinvolgerà un numero sempre maggiore di appassionati.Per la prossima edizione (2013)- Premio Letterario Nazionale “MAGIA URBANA PRET-A-PORTER”: miglior romanzo urban fantasypubblicato, in formato cartaceo ed EBook, in Italia, nel periodo che va dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre2012.- Premio Letterario Nazionale “CITTADELLA”: il miglior romanzo fantasy pubblicato, in formato cartaceoed E-Book, in Italia, nel periodo che va dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012.- Premio Letterario Nazionale “CASSIOPEA”: il miglior romanzo di fantascienza pubblicato, in formatocartaceo ed EBook, in Italia, nel periodo che va dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012.- Premio Letterario Nazionale “MAGICHE ROSE”: il miglior romanzo "rosa" a tema urban fantasypubblicato, in formato cartaceo ed EBook, in Italia, nel periodo che va dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre2012.Per i bandi di concorso consultare il sito dell'associazione: http://www.sogninelcassetto-ts.sifree.org/

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I draghi nelle serie TVarticoli a cura di Nihal87 e kezia82

… quando è l’uomo che realizza un DragoIntroduzione e conclusione a cura di Nihal87Lo scopo di questo pezzo è di confrontare l'utilizzo della figura del Drago in tre serie televisive,rispettivamente: Il Trono di Spade (2011/2012), I Cavalieri di Bloodsteel (2009) e Merlin (2008).Tutte serie tv, tutte fantasy e più o meno dello stesso periodo, solo una manciata di anni di differenza.Il Signore degli Anelli è già stato distribuito nelle sale cinematografiche e ha già riscosso il suo successo, dalsuo canto la tecnologia ci ha già dimostrato ampiamente cosa può essere fatto e creato a livellocinematografico. Quindi tutti si sono buttati a pesce nel fantasy. Cosa ne è uscito?La scelta delle serie tv non è affatto casuale. Il fatto che siano più o meno dello stesso genere e che utilizzino idraghi, non come protagonisti, ma come elementi importanti, le rendono perfette per un paragone.Non voglio analizzare le storie, quella di Martin non è confrontabile con nessun altra, ma voglio esaminarel'utilizzo di queste creature estremamente affascinanti ed estremamente fantasy.Il trono di spadea cura di Nihal87

Daenerys Targaryen è l'ultima della sua stirpe. I grandiosi Signoridei Draghi sono infatti stati sconfitti e cacciati dai Sette Regni. Idraghi si sono estinti e Daenerys viene svenduta dal fratello algrande Drogo, Khal di un clan del popolo dei Dothraki , incambio di un esercito. Particolare dono di nozze per la giovaneKhaleesi Daenerys saranno tre uova di drago pietrificate.Dopo mesi di viaggio e mesi di matrimonio Daenerys, ormaiinnamorata di Drogo se lo vede strappare via da un'oscura magia esarà nel momento del suo rito funebre, costituito da una pira, cheella capirà la vera essenza della sua stirpe. S'immerge senza timorenel fuoco funebre assieme alle sue tre uova e al dipanarsi del fumo,davanti agli spettatori trepidanti e davanti ai Dothraki dubbiosi,appare la loro Khaleesi intonsa e tre cuccioli di drago appena nati

che invocano già la loro Madre.È così che fanno capolino nel mondo dei Sette Regni, delle guerre, delle lotte di potere e degli Estranei, treesseri viventi appartenenti a una delle specie più fantasy del mondo. Una delle specie che di solito è adorata dabambini e da adulti. Appaiono in grande stile, definendo l'ultimo episodio della prima serie televisiva di AGame Of Throne come una delle puntate più belle.I tre cuccioli sono di tre differenti colori: avorio, verde e pece; con piccole ali membranose e un appetito bensviluppato per la carne leggermente cotta.Sono piccoli, ancora indifesi e di certo necessitano di una madre. Daenerys Targaryen viene cosìsoprannominata Madre dei Draghi. Erano estinti, erano stati distrutti, ma sono sopravvissuti, come lei.Il loro ruolo in questa storia è di certo centrale. La giovane Khaleesi Madre dei Draghi Regina dei Sette Regnisi farà carico della loro crescita e grazie a loro spera di poter riconquistare l'ambito Trono di Spade.La fama e l'incredibile potere di questo tre piccoli draghi raggiungerà anche gli angoli remoti delle terre aldilà

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del Mare Stretto.Sono talmente rari, da essere del tutto unici e purtroppo le cose uniche e rare fanno gola a molti.La Madre dei Draghi dovrà proteggerli anche da coloro il cui scopo è impossessarsene per sfruttarli e magariucciderli.Nella serie tv, questi tre piccoli draghi sono resi perfettamente. Si muovo sinuosamente lungo il corpo diDaenerys, si esprimono con versi e movenze, hanno colori perfettamente naturali e le scaglie del dorso li fannoapparire veramente reali.Crescono e mutano al passare delle puntate senza essere sbattuti nello schermo come pezzi fantasy, maintroducendoli nella storia come creature esemplari e uniche. Niente draghi che crescono alla velocità della luce,ma esseri viventi con le loro esigenze e le loro abitudini.Ben fatti, ben costruiti, riescono nell'intento di farsi adorare e temere anche dagli spettatori a casa.Ottimo lavoro nel curare l'aspetto degli effetti speciali.

I cavalieri di BloodsteelA cura di Nihal87

I Cavalieri di Bloodsteel sono Quattro Cavalieri alla ricerca delcrogiolo di Bloodsteel, ovvero una fonte inesauribile di questometallo dalle proprietà infinite. Viene usato per la magia, percreare tecnologie ecc.Una di queste formidabili tecnologie è quella di attaccare unmarchingegno di bloodsteel ai draghi in modo che il perfidoDragon Eye possa controllarli. Non disquisiamo sui nomipresenti all'interno della serie, altrimenti ci viene il latte alleginocchia, ma soffermiamoci sui draghi.Sono sostanzialmente stupidi esseri che volano, che a tratti

sono microbici e a tratti sono giganteschi. Al loro passaggio la gente urlacchia terrorizzata e vengono sconfittiin vari modi: uccisi oppure liberati dal giogo della tecnologia.Come funzioni il Bloodsteel non si capisce. Ha un comunicatore radar? Infrarossi? È un metallo con cui si puòfare tutto, ma tutto cosa? In alcuni punti del film viene anche indicato come utilizzo l'accensione delle lampadein giro per la città.Credetemi, cercare di capire come funzione la tecnologia appioppata ai draghi è impossibile.Comunque sia usa la magia e ciò rende plausibile qualunque cosa.Se per Il Trono di Spade ho cercato di definire anche il lato tecnologico e l'evidente impegno in materia diestetica dei draghi, qui basta una parola: plastica.Avete mai visto il King Kong del 1933? Era un robottino gigante con attaccati peli di coniglio, e non stoscherzando. Bene qui l'effetto è simile, ma invece di peli di coniglio, che nel '33 erano un lusso, qui abbiamol'effetto plastica. Draghi talmente lucidi che sembrano salamandre volanti.Draghi in grado di diventare invisibili, ma che quando sparano fuoco agli “amici” (i formidabili Cavalieri)s'illuminano tipo neon per almeno tre minuti e poi sparano. La natura gioca davvero scherzi molto brutti.Il drago in questione è la terribile creatura che controlla la tomba entro cui è custodita la preziosa e rarissimamappa per il crogiolo. Contro i cattivi il drago è completamente invisibile e vola fra gli alberi, ma con i nostrigrandi eroi s'illumina. Strano.Il fatto di volare fra gli alberi, l'ho voluto indicare appositamente. I casi sono i più disparati: il drago èmicrobico, quindi il suo tentativo di proteggere la tomba è inutile; gli alberi del bosco sono giganteschi e diconseguenza i cattivi che ci corrono in mezzo sono giganteschi a loro volta; il drago oltre che illuminarsi comeun'insegna è anche in grado di restringersi, per poi diventare immenso all'incontro con gli eroi.Insomma, il lavoro dietro a questi draghi è stato pessimo e ciò la rende una serie tv fantasy pessima in generale.

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Kilgharrah, l’ultimo grande drago.A cura di Kezia82

“Merlin” è una serie fantasy, ispirata alle leggende del ciclobretone, che va in onda sulla BBC dal settembre del 2008; almomento è in lavorazione la quinta stagione.La storia prende il via con l’arrivo del giovane Merlin in unaCamelot dove la magia è stata bandita: ben presto scopre che ilsuo compito è quello di proteggere il principe Artù, per far sìche alla sua salita al trono sorga Albion, un nuovo regno dipace dove le arti magiche potranno essere nuovamentepraticate alla luce del sole. Ad informarlo della sua missione èKilgharrah, l’ultimo Grande drago, rinchiuso da anni nellesegrete del castello di Uther, padre del principe.I personaggi principali sono molto lontani da quelli del mito e

la cosa, all’inizio, genera disorientamento nello spettatore. Alla lunga, però, il gioco funziona perché glisceneggiatori riescono a far evolvere i protagonisti tenendosi perfettamente in equilibrio fra tradizione ecambiamento.Una delle novità più interessanti è il personaggio del Grande Drago, la figura più enigmatica fra tutte. Per certiversi è il più vicino al protagonista perché, essendo una creatura magica, riesce a comprenderlo perfettamente.Tuttavia, i sentimenti di Kilgharrah nei confronti del mago sono contrastanti poiché nutre sfiducia negli esseriumani a causa dei torti subiti in passato. Sebbene si imponga di essere inflessibile, pian piano si evince che ilsuo più grande desiderio è abbandonarsi alla speranza che ripone in Merlin e in Artù cosicché da controparteambigua si trasforma in amico dello stregone.Purtroppo gli effetti speciali sono fatti al risparmio ed è un peccato giacché con poco sforzo Kilgharrahavrebbe potuto diventare un personaggio davvero epicoComunque, a conti fatti, “Merlin” rimane un serial di ottimo livello che val la pena.

************************Le somiglianze che ho espresso inizialmente le ho poi completamente stravolte e capovolte nellapresentazione delle tre serie. Stesso periodo, stesse tecnologie a disposizione, ma chiaramente un budgetdifferente e soprattutto un'abilità completamente diversa.Non sono solo i “soldoni” a fare di un film un capolavoro, ma la storia che c'è dietro.Mi direte “Ah, Avatar ha una storia completamente scopiazzata, manca solo Due Calzini, ma i soldi hannofatto sì che fosse strabiliante” e vi dirò che è vero. Che per gli effetti speciali servono soldi, impegno eun’equipe di maghi, ma è anche vero che un Drago è un Drago!Passando dai Cavalieri di Bloodsteel a Merlin un miglioramento c'è. Il drago non è più una salamandra volanteal neon, ma un drago con le corna e i denti belli aguzzi. Nonostante ciò la resa non è riuscita gran che.Un drago occorre rendermelo Drago, devo vederlo, sentire i suoi versetti sibilanti non appena esce dal guscioe quasi sentire anche la sua pelle rugosa attraverso lo schermo.È questo che i maghi di A Game Of Throne sono riusciti a fare. Tre draghi strepitosi, dalla potenza di fuocodavvero incredibile. Tre draghi che nella loro finzione sanno essere reali.

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Il regno del fuocoarticolo a cura di Claudia

Fantasy apocalitticoquello diretto nel 2002 daRob S. Bowman, dove idraghi sonoirrimediabilmente cattivi eportano il pianeta sull’orlo

della distruzione, annientando quasi completamentela civiltà e sterminando la quasi totalità degli animalie delle piante. Ebbene sì, questi draghi si nutrono dicenere e, come vuole il loro ruolo, incendiano tuttoquello che vedono, o quasi. A opporsi sono rimastealcune roccaforti sparse nelle varie nazioni, ma nonpiù in contatto tra loro: la tecnologia infatti è andataperduta insieme alla civiltà. In una situazione delgenere, ovviamente, la risorsa principale sono ibambini e Quinn (Christian Bale), il protagonista,nonché capo del gruppo di sopravvissuti cheoccupano un castello del sud dell’Inghilterra, fa ditutto per proteggerli. Poi arriva la cavalleria… nellevesti di un battaglione di soldati americani, guidatida Denton Van Zan (un Matthew McConaugheyirriconoscibile), che sono riusciti a volare attraversol’oceano per portare a termine una missione chedovrebbe avere lo scopo di salvare l’umanità:uccidere l’unico drago maschio e impedire in questomodo la fecondazione delle uova e di conseguenzala riproduzione. Ovviamente il punto debole delfilm sta tutto in questo unico argomento: come èpossibile che un unico maschio riesca a fecondare lefemmine di tutto il pianeta?Le atmosfere sono cupe e la distruzione regnasovrana; i protagonisti sono i classici duri dal cuoretenero e dal coraggio inesauribile. Gli effetti specialidi tutto rispetto e la riproduzione accurata deidraghi rendono il film visivamente molto gradevole;se già non bastasse la presenza contemporanea di treicone sexy del cinema americano (ai dueprecedentemente citati fa infatti aggiunto ancheGerald Butler nei panni del migliore amico e spalladi Quinn). In poche parole un film che vale la penadi vedere anche se non è certamente un capolavoro.

Questa è la storia di Devon e Cornelius, due draghi… un drago ... insomma, è la loro storia!Un drago verde di 500 anni con due teste o duedraghi con un corpo? ‘Questo è il dilemma!’, comedirebbe Amleto. Loro si definiscono un bruttoscherzo della natura - e la prova evidente che, traparenti, non ci si dovrebbe sposare - non sono capacidi volare (le loro ali sono piccolissime) e nemmenosputare fuoco. Sono strapazzati dai loro simili enessuno conosce meglio di loro tutte le vie di fuganella Terra dei Draghi perché le utilizzano spesso!Ognuno di loro ha una personalità e un sognodifferente: Devon vuole diventare il più grande attoredi Camelot mentre Cornelius vuole diventare ungrande solista in una rock band; insomma due essericompletamenti differenti e in continuo litigio tra loro!L’unica cosa che li accomuna è il desiderio di aiutareKayley a ritrovare e riportare Excalibur a Camelot,rubata da Ruber (cavaliere ripudiato per la suamalvagità) che vorrebbe diventare Re al posto diArtù.…sono davvero così dissimili da non sopportarsi?!In realtà si vogliono un bene dell’anima! Nella scenain cui Excalibur li separa, loro esultano di gioia mabasta che si guardino negli occhi per capire che inrealtà non vogliono vivere separati e iniziano adandare d’accordo al punto che riescono, con unabuona dose di sincronismo, a volare e sputare fuoco.Grazie a questa loro nuova capacità riescono a salvareKayley da Ruber e Ayden (il falco dalle ali d’argentodi Merlino) dal Grifone (cattivo e stupido, unacombinazione micidiale!)di Ruber.Nel film d’animazioneLa Spada Magica – AllaRicerca di Camelot(tratto dal libro del 1976di Vera Chapman, TheKing’s Damosel) del1998, Devon eCornelius, sono doppiatida Gigi Proietti.

La spada magicaarticolo a cura di Demon Black

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I cacciatori di draghiarticolo a cura di Pilù

I Cacciatori di draghi (originariamente DragonHunters) è una serie animata realizzata nel 2004.La serie, composta di due stagioni, 52 episodi intotale (in Italia la seconda stagione è inedita), èambientata in un futuro medioevo, dove esistonocreature fantastiche e i paesi sono delle isolegalleggianti collegate tra loro da ponti traballanti etutt’altro che sicuri. Protagonisti della storia sonoGwizdo, Lian Chu e un simpaticissimo draghetto bluche sembra un cane con il naso da maiale, Hector.I tre di lavoro fanno i cacciatori di... draghi!Gwizdo è il capo del gruppo, si occupa della parteamministrativa e accetta gli incarichi. Basso, fifone eabile racconta frottole, Gwizdo, è il classico furfantedal cuore d'oro.Lian Chu, alto e muscoloso è il maestro d'armi, è luiche ha il compito di abbattere i draghi. Pur essendoun guerriero, ha la passione del lavoro a maglia che loaiuta a concentrarsi!Hector, il draghetto blu addomesticato, svolge ilcompito ingrato di tuttofare e di dare energia almotore della loro nave, il San Giorgio.

I tre vivono nellalocanda diJeanneline, unadonna dal carattereforte e che, conloro, si arrabbiaspesso poiché nonriescono mai apagare l’affitto!

Nell’ultimo episodio della serie si viene a saperecom’è nato il conflitto tra uomini e draghi. La colpa èdegli uomini che si ribellarono al Drago Rosso cheinsegnò loro a parlare, lui si vendicò mangiando unaprincipessa ogni 100 anni.Questo episodio è inedito in Italia essendo l’ultimodella seconda stagione.La simpatia dei personaggi rende questo cartoneanimato godibile a grandi e piccini. Su questa seriesono stati creati videogiochi per piattaforma.Una nota curiosità: la sigla, The Dragon HunterSong, è cantata dai The Cure.

Grisùarticolo a cura di gio

“Mi dispiace papà, maio sarò pompiere. Saròpompiere!”Indimenticabile, Grisù!Non so se c'è più stato undraghetto simpatico comelui nella storia dei cartonianimati.Grisù è nato negli anni ‘60dalla fantasia dei fratelliNino e Toni Pagot (ilpapà di Calimero, il

pulcino nero), ed è apparso per la prima volta inpubblico durante un Carosello, per una marca dicaramelle. Dopo dieci anni è diventato il protagonistadi una serie animata di 52 episodi.Ambientate in Scozia, quelle di Grisù sono avventuregarbate (da notare l'accuratezza del linguaggio usatonei dialoghi) e divertenti (mitico Grisù che aiuta irapinatori a svuotare la cassaforte cui stava facendo laguardia... tanto per citarne una). Il nostro draghettocon la sua buona volontà e la sua voglia di rendersiutile ne combina di tutti i colori!Ma la particolarità della serie, ovviamente, consistenella diversità di Grisù, discendente di una gloriosastirpe di draghi avvampatori, che a differenza di tuttigli altri, non ama il fuoco e si rifiuta di seguire gliinsegnamenti paterni. Grisù vuole fare il pompiere!Ha le idee chiare e vuole seguire la sua strada. Ementre aspetta di realizzare il suo sogno, si rende utilein altri lavori...Una vera disgrazia per il suo simpaticissimo papà,Fumè Draconis, che odia l'acqua (che afflizione per isuoi reumatismi!), adora l'Inferno di Dante, e amaintonare “Di quella pira” di Verdi... Il papà di Grisù,classico brontolone dal cuore d'oro, ha saputoconquistarsi l'affetto dei telespettatori almeno quandoil suo “strano” figliolo.Una bella metafora delle controversie generazionali,del rapporto genitori-figli e, soprattutto,dell'importanza di essere se stessi e di inseguire iproprio sogni!

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Dragon Trainerarticolo a cura di Orialla

Mulanarticolo a cura di Demon Black

Topicco Terribilis Totanus III, ragazzino vichingo,figlio di Stoick l’Immenso, capo tribù dei BifolkiPelosi e, pertanto, suo erede. Ci si aspetterebbe chefosse forte e coraggioso e possedesse tutte le doti diun capo vichingo, ma così non è perché Pic nonsomiglia affatto a suo padre.Dragon Trainer è un film d’animazione dellaDreamWorks del 2010, tratto dal romanzo del 2003Come Addestrare un Drago di Cressida Cowell (ininglese, entrambi How to Train your Dragon).Le storie, del film e del libro, differiscono per losvolgimento della trama, ma in entrambe c’èun’evoluzione del rapporto tra uomini e draghi cheavviene grazie alla sensibilità di Topicco (in ingleseHiccup, ovvero Singhiozzo) che capisce i draghimolto più di tutti gli altri. Il film è più romanzato, idraghi appaiono come incompresi amici dell’uomocostretti a nutrire una madre cattiva, mentre nellibro sono individualisti che si legano agli umanisolo per interesse (tutti tranne uno, Sdentato, ildrago di Topicco). In più nel film ci sono le ragazzeche nel libro non appaiono mai, mentre nel libro c’èla ribellione adolescenziale del gruppo dei ragazzini(quattordicenni) che nel film è soltanto tratteggiata,ma sono entrambi prodotti godibilissimi sia per igrandi che per i bambini.L’evoluzione della storia naturalmente conduce alriconoscimento delle qualità di Topicco da parte ditutta la tribù ed alla sua accettazione come futurocapo, ed il film si spinge anche un po’ oltreintroducendo il temadella disabilità diSdentato, prima e diTopicco, alla fine. Illibro è inoltre arricchitodalle illustrazionioriginali dell’autrice.Consigliati entrambi,per la qualità dellastoria e delle immaginie per la quantità dispunti di riflessione.

Chi non conosceMushu, il “possente”drago che, con la sua“saggezza”, aiuta HuaMulan, eroina cinese, ariportare onore e gloriaalla famiglia. O no?!È meglio iniziare dalprincipio…In una Cina antica dovele tradizioni sonoimportanti comerespirare, e l’onore per lafamiglia viene prima dellavita stessa, si svolge lastoria di Hua Mulan e di Mushu, drago ex-guardianodella famiglia Hua.Mushu era uno dei più forti guardiani della famigliama, causa una sua distrazione molti anni prima, HuaDeng, soldato dell’esercito imperiale, morì decapitatoe disonorato. Ciò provocò l’ira degli antenati e la suaretrocessione: da guardiano a “suoneria” (suona ilgong) degli antenati. In Mulan (e nella sua fuga perunirsi all’esercito imperiale), e in un insperato colpo difortuna (invece di risvegliare il protettore designatoper il compito rompe la sua statua), vede finalmente lapossibilità di riscatto del proprio onore e, quindi, delsuo ritorno a guardiano. È così che parte perraggiungere la ragazza insieme al grillo Cri-Kee che ètutto fuorché fortunato come vorrebbe la tradizione.Ben presto Mulan capisce che Mushu è un portatoredi guai (la caccia in situazioni imbarazzanti!) ma ègrazie a lui che non si arrende e va avanti.Lui l’incoraggia a non arrendersi quando vienesmascherata per quello che è, una donna, e la aiuta nelcombattimento finale quando, grazie alla sua fiamma,riescono ad accendere i fuochi d’artificio e uno deirazzi colpisce Shan Yu, capo degli Unni nemici dellaCina, portandolo via.Mushu, tornando al tempio degli antenati, vienefesteggiato e, con il suo onore ristabilito, viene dinuovo ripristinata la sua carica di guardiano protettoredella famiglia Hua.

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Cirueloarticolo a cura di Francesca Resta

E’ molto probabile che, quando cerchiamo di immaginarci un drago, l’immagine che appare nella nostratesta sia quantomeno influenzata dai dipinti di Ciruelo Cabral, noto più semplicemente come Ciruelo, uno deipiù prolifici illustratori di draghi al mondo.Nato in Argentina, a Buenos Aires, ma attualmente residente in Spagna, a Sitges, una cittadina vicina aBarcellona, tutti gli anni è possibile incontrarlo al suo banchetto nell’area games di Lucca Comics, dove vendeartbook e stampe e spesso è possibile guardarlo dipingere.Benché la sua arte non si limiti ai Draghi (stiamo certamente parlando di un illustratore fantasy a tuttotondo)è indubbio che queste straordinarie creature abbiano un posto di rilievo nel suo immaginario.Ha addirittura prodotto un calendario “giornaliero”sui draghi, e, sebbene non si arrivi ad avere undrago diverso per ogni giorno, il calendarioinclude più di 200 diverse illustrazioni di draghi.Ciruelo ha pubblicato diversi libri, alcuni deiquali veri e propri artbook, altri in cui le immaginiaccompagnano testi, spesso anch’essi scritti da lui.Tra questi, il suo “Libro dei Draghi” (pubblicatoanche in italia), in cui miti e leggende sui draghisono portate in vita tramite più di 80 illustrazioni acolori, è forse la pubblicazione che l’haconsacrato nel panorama fantasy internazionale eche l’ha affiancato in maniera così indelebilealla figura del drago.Oltre alle pubblicazioni con cui ci svela il suopersonale immaginario fantastico, Ciruelofirma le copertine di diverse pubblicazioniamericane (tra cui la trilogia di George Lucas“Chronicles of the Shadow War”) e lavora ancheper le copertine degli album di molte rock band (tra cui due per Steve Vai). Non si fa mancare neppurequalche carta di Magic e persino una collaborazione con Jodorowski nell’ambito del fumetto.La maggior parte delle sue illustrazioni sono dipinti ad olio su tela, molti ad acrilico (sia dipinto che conl’aerografo), ma nelle sue sperimentazioni ha scoperto anche la pittura su pietra, che lui descrive come unoscolpire con la pittura, in cui usa la tridimensionalità della pietra per creare delle opere d’arte davveroparticolari, da lui chiamate “petropictos”. Spesso sembra che queste pietre siano effettivamente scolpite, main realtà è l’immagine che segue la naturale conformazione delle pietra, le cui forme vengono esaltate erimodellate solo con la pittura acrilica, stesa con pennello e aerografo. Anche queste sono solitamente visibilial suo banchetto a Lucca, ed è veramente consigliabile vederle dal vero per poterle apprezzare. Una di questeopere è stata scelta per la copertina dell’album “The 7th Song” di Steve Vai.In linea con i tempi, sia “il libro dei draghi” che il suo “quaderno di viaggio”, sono disponibili come app periPad, in diverse lingue tra cui anche l’italiano.images © CIRUELO-Fantasy Art

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Spyroarticolo a cura di yui00

In principio era solo un piccolo drago viola, ancora troppo giovane per essere all’altezza dei suoi compagni.Un giorno il perfido Nasty Gnorc, invidioso della felicità dei draghi, scagliò loro una maledizione che litramutò in statue di cristallo, solo il piccolo drago viola, Spyro, si salvò dal maleficio. Da allora suo è ilcompito di salvare la sua specie. Ha inizio così l’avventura di Spyro The Dragon!Se siete nati negli anni ‘80, o avete figli di quegli anni, vi sfido a non ricordarvi di lui! La prima trilogia digiochi fu sviluppata e pubblicata tra il 1998 e il 2000 dall’Insomniac Games, ogni gioco, a detta della critica,migliore del precedente.Nel primo, Spyro The Dragon, il nostro draghetto preferito deve salvare i suoi amici - quelli trasformati instatue di cristallo. Prima di arrivare da Nasty Gnorc dovrà, però, superare cinque mondi più il mondo diNasty, i relativi boss e salvare i draghi presenti in ogni livello dei vari mondi.Una volta sconfitto Nasty e completato il gioco (ovvero recuperate tutte legemme e salvato tutti i draghi), Spyro ha la possibilità di entrare in un livellobonus in cui andare a caccia di altre gemme. Dopo aver vinto contro unnemico si ha sempre bisogno di riposo, no? Il progetto iniziale di Spyro era direcarsi alle Spiagge del Drago attraversando un portale, ma all’atto èteletrasportato nel mondo di Avalar, in seguito a una richiesta di aiuto daparte di uno strano trio composto da una talpa scienziata, un ghepardo e unfauno femmina. Lì viene spiegato al draghetto che Avalar è sotto il giogodi Ripto, un malvagio stregone, e Spyro è colui che dovrà salvare i tre regni diAvalar.Con questo secondo capitolo, Spyro Gateway to Glimmer, vengonointrodotte nuove funzionalità nel gameplay: se nel primo capitolo Spyrosi limitava a sputare fuoco e a caricare i nemici, adesso è in grado di arrampicarsi su determinate scale, nuotarein acque basse e tirare testate. Nei vari livelli si possono poi ritrovare i potenziamenti per il volo, la carica e persputare fuoco.Uscito nel 2000, Spyro: Year of the Dragon, è il gioco che chiude la trilogia originale. Tornato nel suo mondodopo la sconfitta di Ripto, finalmente Spyro parrebbe godersi la meritata pace, proprio in concomitanza con illieto evento del mondo dei draghi: ogni dodici anni, infatti, le uova di drago si schiudono e nuovi piccolinascono. Ma c’è qualcuno, nascosto in un mondo dimenticato, che brama la magia dei draghi: la Maga. Conl’aiuto dell’apprendista Bianca, la Maga riesce a portare le uova di drago, ancora chiuse, nei Mondi Dimenticati- un tempo patria dei draghi, e luogo dove la magia scorreva rigogliosa, almeno fino a quando i draghi se neandarono, portandosela dietro. Sarà ancora una volta Spyro a salvare la situazione e a recuperare le uova;questa volta accompagnato dal fido Hunter, che alla fine del gioco troverà la sua compagna in Bianca, pentitasidelle sue azioni.Il gameplay è il medesimo del capitolo precedente; la novità, anzi, le novità, sono i personaggi secondarigiocabili, che aiuteranno Spyro nella lotta contro La Maga. Questi personaggi hanno un proprio livellodedicato in ogni mondo e possono essere ritrovati in alcuni livelli e giocati per compiere alcuni mini-giochi. Ilpiù famoso di tutti è sicuramente l’incontro di boxe dello Yeti. Per rendere le cose più divertenti, anche il fidoSparx, la libellula che accompagna Spyro fin dall’inizio, ha suoi livelli dedicati, al termine dei quali ottiene unpotere per aiutare il draghetto nella ricerca delle gemme.La serie di Spyro è sicuramente un classico intramontabile dei giochi Playstation, uno di quelli che ti segnal’infanzia e te la fa ricordare meravigliosa. Un gioco quasi cult per gli appassionati che non può mancare innessuna videoludoteca.

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Carcassonnearticolo a cura di B. Franck

Drakoarticolo a cura di B. Franck

Ispirato all’omonima città medioevale francese, sitratta di un gioco a mappa la cui plancia vienecreata dai giocatori stessi durante la partita,pescando a turno dei tasselli con parti di città,strade e campi. Questa modalità, oltre a costituirela strategia principale, garantisce partite semprediverse. Scopo del gioco è quello di totalizzare piùpunti vittoria dei vostri avversari prima che siesauriscano tutte le tessere che compongono iltabellone di gioco; per fare punti vittoria,bisognerà costruire passo per passo, città, strade ecampi di grano, e chiuderle con i propri ominiall’interno delle varie costruzioni. Oggi ci interessaparlare però di un’espansione: “La principessa e ildrago”. Carcassone è un gioco in cui si puòrischiare di essere bruciatii da un possibile alleatoo aiutati da un avversario, e spesso le alleanzenascono e muoiono nel giro di pochi turni. Seperò tutto questo non vi basta allora è tempo diaggiungere il drago nel gioco. Vi saranno nuovetessere con nuovi simboli, come il vulcano: ognivolta che piazzerete una tessera con il vulcano,dovrete metterci sopra il drago (preferibilmenteallontanandolo dai vostri seguaci e avvicinandolo aquelli dei vostri avversari). Dopo di che, appenaapparirà una tessera con il simbolo del dragosopra, dovrà essere mosso; quindi, ogni giocatorea turno fa muovere il drago da una tessera aun'altra adiacente, senza mai farlo passare su unatessera in cui è già stato durante questomovimento; e nel suo passaggio mangerà gli ominiche si ritroverà davanti, i quali torneranno in manoai giocatori. C’è solo un modo per difendere leproprie costruzioni dalla perdita di omini: se in unvostro turno non piazzerete alcun seguace potreteinvocare la protezione della fata, sponstandola suuna tessera in cui si trova una vostra città. Il dragonon potrà più entrare in quella tessera e il vostroseguace sarà salvo. Inoltre se chiudete unacostruzione (strada, monastero o città) mentreavete la fata su quella stessa costruzioneguadagnerete punti extra.

Come altro gioco datavolo la redazionepropone un giocorapido e di facilissimacomprensione,chiamato Drako. È ungioco ideato dal polaccoAdam Kaluza ed è statoproposto da una casa digiochi anch’essapolacca, la REBEL.Seppur il manuale siasolo in inglese e in

polacco, il gioco non ha dipendenza dalla lingua, vistoche non ha testi.Passiamo ai dettagli. Il gioco è per due giocatori chepossono scegliere una delle due fazioni. Uno guideràuna squadra di nani, esperti cacciatori di draghi. Ilsecondo invece avrà un drago rosso che diffonde ilterrore fra i contadini locali. La lotta si svolge in unapiccola valle, dove il drago incatenato ha poco spaziodi manovra, ma è ancora una seria minaccia per i nani.Le regole sono chiare e semplici: a turno ognigiocatore può fare due azioni. Le azioni possibili sonosolo due (pescare 2 carte o giocare 1 carta) ma èpossibile fare anche due volte la stessa azione. Ci sonodue mazzi, uno per i nani (con le azioni possibili delgruppo, come muoversi di una o due caselle, muovidue nani, attacca il drago con le varie armi ascia,balestra rete, para l’ attacco) l’altro per il drago(spostarsi di una casella, attaccare con un morso o conil soffio). Con tali abilità i due gruppi dovrannoaffrontarsi. Si vince se i nani uccidono il drago, oppureil drago batte tutti e tre i nani. Il gioco è ben bilanciatoe non è mai detto chi vincerà, si gioca in pochi minuti(20/30) e l’ambientazione segue il fantasy classico (amolti potrebbe ricordare D&D), tutto questo porta adavere in mano un gioco semplice ma interessante chepuò in alcuni frangenti diventare avvincente, senzacontare che potrebbe essere interessante provare ungioco del genere prima dell’uscita del “Lo Hobbit” nontrovate?

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L'emblema del drago di Martino Vecchi

Immaginate di prendere la scena iniziale de Il libro della Jungla di Kipling, con il piccolo Mowgli che vienetrovato e adottato dai lupi, e di sostituire i lupi con i draghi: questa è stata l’idea di partenza dalla quale si èsviluppato L’Emblema del Drago.Il romanzo ha per protagonista Magoran, un orfano che durante una tempesta viene tratto in salvo dallagiovane dragonessa Tylieg e portato a Telmagar, remota isola sulla quale i draghi vivono isolati da tutte le altrerazze. Ormai allo stremo delle forze, il bambino trova la salvezza grazie all’amore materno della dragonessaNafaeran e al dono di un antico potere, che lo rende a tutti gli effetti un membro della stirpe draconica.Comincia quindi per Magoran un lungo periodo di apprendimento: attraverso gli insegnamenti del saggiodragone Ashnard, infatti, il bambino è fatto partecipe della saggezza dei draghi, e forgia la propria giovanemente secondo i valori della loro razza.Ma così come Mowgli, anche Magoran crescendo finisce col percepire l’irresistibile richiamo del propriosangue, il desiderio atavico dell’essere umano di indagare e scoprire le proprie origini. Viene quindi anche perlui il tempo di lasciare la patria d’adozione, raggiungendo il continente e prendendo contatto con altri popoli.E proprio nelle vicissitudini che dovrà superare il ragazzo metterà alla prova gli insegnamenti appresi durantela sua fanciullezza, confrontandosi con nuovi compagni e temibili avversari ma soprattutto affrontando gliaspetti più tenebrosi del proprio io e della stessa razza draconica.La vicenda è quindi incentrata sul viaggio di Magoran, che vi anticipo essere particolarmente movimentato: ilromanzo è nato a partire dalla mappa del continente di Adeimos disegnata sui banchi di scuola, una terra cheho cercato di caratterizzare al massimo popolandola con una gran varietà di genti e razze, ciascuna con la suamentalità e cultura. Ma ho riservato un’attenzione particolare alla cura del popolo dei draghi, senz’altro il miopreferito. Lungi dal farne delle semplici bestie magiche, ho cercato di dare loro un’organizzazione sociale, unastoria, delle leggende, dei valori in cui credere e degli affetti da custodire e proteggere.Lo sguardo curioso e un po’ ingenuo di Magoran diviene quindi la finestra attraverso la quale il lettore puòesplorare Adeimos e conoscere i suoi abitanti, a cominciare dai comprimari che affiancano il giovane nella suaavventura: la giovane e inesperta maga runica Myril e il suo fedele famiglio Zogma, il burbero mercenariofeliano Ras, la temibile guerriera Idaria, il saggio paladino Wulfor e lo scanzonato menestrello Eban. Tuttipersonaggi che mi sono divertito un mondo a ideare e che hanno saputo svilupparsi in corso d’opera in modiche neppure io mi sarei aspettato e che spero riusciranno a conquistare anche voi, attraverso le loro gestanonché tramite i loro splendidi ritratti realizzati dal mio amico Antonio Olandese. Anche perché, malgrado il

romanzo sia autoconclusivo, le idee per il futuro sono ben lungi dall’essereterminate e non vedo l’ora di far spiccare nuovamente il volo a Magoran e aimiei draghi verso nuovi orizzonti e nuove avventure!Estratto:Nei mesi seguenti, Magoran si dedicò con grande impegno e dedizione allelezioni di Ashnard. Aveva preso molto sul serio quegli incontri mattutini, aiquali si recava con entusiasmo e aspettativa. Presto si abituò a percorrereogni giorno il tortuoso percorso fino alla spelonca del drago nero, che preseallora a fargli eseguire alcuni esercizi ginnici prima delle lezioni vere eproprie, sempre seguiti dal tonificante bagno caldo per rinfrancare il corpo erilassare la mente. Gradualmente apprese l’arte della scrittura e della lettura,e nel frattempo Ashnard cominciò a istruirlo circa le differenti razze che

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popolavano il continente. Questi insegnamenti erano i preferiti di Magoran, che restava ad ascoltareaffascinato, come se si trattasse di favole, il novero delle straordinarie genti e culture di Adeimos: le tre tribùdegli elfi leggiadri, l’industriosa razza dei nani, la misteriosa specie dei folletti amici dei boschi, l’arditopopolo dei feliani dall’aspetto di gatti umanoidi, i grollhub anfibi dalla pelle viscida, i miti e laboriosimezzelfi, i selvaggi giganti. E poi vi erano gli umani, divisi in numerose differenti etnie: gli artalem, un temposignori di un vasto impero, gli scaltri mercanti fluviali, i magici werga della Foresta Costiera, i nordici dagliocchi cerulei e i kirshide dal mistico potere empatico.– Chissà da dove venivano i miei genitori – si chiedeva spesso Magoran, fantasticando – Forse dal RegnoFluviale, è proprio sulla costa… O magari erano degli werga, e io potrei possedere il potere delle Rune… Oforse erano in viaggio dal nord, o dall’antico impero Artalem, o persino dal lontano Arcipelago Kirshide! –Di volta in volta immaginava i volti della madre e del padre con i tratti tipici di questa o quella popolazione,tentando invano di rievocare qualche stralcio di ricordo sul loro aspetto. Un giorno però si ricordò didomandare ad Ashnard il significato di quelle poche parole che aveva impresse nella mente, quei suoni cosìmusicali e dolci. Il dragone non rispose subito, rimanendo silenzioso per alcuni istanti, lo sguardo assente elontano. Magoran provò a leggere in quei penetranti occhi gialli le emozioni che si agitavano nel cuore delmaestro, ma li trovò come al solito imperscrutabili. Infine, Ashnard si decise a rispondere.– Queste parole costituiscono i primi quattro versi di una ninna-nanna umana – spiegò – Molte volte l’houdita cantare di notte, quando secoli fa mi aggiravo furtivo nei villaggi per osservare quella gente. Unbambino si svegliava piangendo nella notte e subito la madre si precipitava a cullarlo tra le proprie braccia egli cantava questa canzoncina:No, non piangere piccino,la tua mamma è accanto a te.Ti dà un bacio sul visino,e un bel sogno coglie in ciel… –Si interruppe alcuni istanti a riflettere, poi scosse il capo.– Mi dispiace, non ricordo come prosegue –Magoran era rimasto a testa china, assorto nei propri pensieri.– Sai dirmi se è una ninna-nanna caratteristica di un popolo particolare? – Domandò con voce sommessa.Continua a cercare di ritrovare i propri genitori, pensò Ashnard, fissandolo, quindi rispose – No, non lo è.Queste canzoni si assomigliano non solo tra le diverse etnie, ma anche tra differenti razze –– Perché? – Chiese il bambino, sorpreso.– Perché il cuore di una madre è sempre il medesimo – disse il dragone in tono grave – L’amore che la lega alproprio figlio non conosce distinzioni di razza, popolo o cultura: è un sentimento universale –– Che cosa significa universale? –– Che non muta né al trascorrere del tempo né al cambiare del luogo. Sono pochi i sentimenti e i valoriuniversali, ma estremamente preziosi, poiché sono il fondamento della pace e della fraternità –Magoran meditò a lungo su quelle parole difficili, aveva capito che racchiudevano un significato profondo eimportante, che voleva assolutamente comprendere. Levò il volto fino a guardare il maestro negli occhi, sifece coraggio e disse – Voglio scoprire quali sono questi valori universali, maestro, voglio anch’io portarepace e fraternità! –In quell’istante, la Pietradrago si manifestò per la prima volta.Non durò che un istante, una subitanea e indistinta percezione, ma Magoran avvertì una forza misteriosaagitarsi dentro sé, come il baluginio repentino di una scintilla. Tacque immediatamente, portandosisconcertato una mano al petto.Anche Ashnard colse quell’attimo fatidico. Suo era l’incantesimo che aveva legato il bambino alla Pietra epertanto era sensibile ai sussulti del suo potere.La Pietradrago lo chiama verso la sua missione, pensò, Ancora lo ignori, Magoran, ma un giorno saraidavvero chiamato a dare compimento alle parole che hai appena pronunciato.

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L'angolo della postaA cura di Yui00

Carissima Yui,So che riservi questo spazio per dare voce alle ingiustizieinascoltate del mondo.Ecco ti scrivo perché... qualche umano fuori di testa ha osatorubare il mio tesoro!! :evil: Se solo lo acchiappo me lo mangiovivo!Il folle aveva uno scudo con l'insegna di Città Murata, tu chesei del posto, potresti darmi una mano a rintracciarlo? Incambio di darò il... ehm... 5% del tesoro.Un drago arrabbiato

Ma certo carissimo, ti aiuterò volentieri.Certo che sfrontatezza quest'uomo, derubare unpovero draghetto come te; non preoccuparti,giustizia sarà fatta! E io mi prendo anche la ricompensaYuiSe anche voi avete dei problemi o volete unconsiglio su qualsiasi cosa, non esitate a scrivermi

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