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Caritas, le cifre di un anno accanto ai poveri in città ell’anno in cui, su invito di Papa Francesco, scegliamo di rinnovare l’impegno alla dimensione educativa dei giovani a fianco delle famiglie, la Caritas propone un itinerario per questo tempo liturgico che ha come obiettivo primario l’incontro con l’altro – in particolare il diverso, l’ultimo, l’emarginato – come esperienza per la scoperta di Dio attraverso il povero. Una serie di proposte di solidarietà che culmineranno con la Settimana della carità, ultima delle cinque di Quaresima». Così il vicario generale della diocesi, Angelo De Donatis, presenta il tradizionale appuntamento di fine Quaresima. Prende il via oggi, domenica 18 marzo, con la Giornata della carità: in tutte le chiese di Roma si tiene la colletta a sostegno dei 50 centri di accoglienza promossi dalla diocesi per rispondere ai bisogni della città. La colletta di oggi contribuirà all’attività dei 50 centri diocesani – ostelli, comunità, case famiglia e mense sociali – che operano a supporto delle comunità parrocchiali coordinandosi con i centri di ascolto. Un’attività che, solo nel 2017, ha visto impegnati più di 6mila volontari per dare da mangiare a oltre 12mila persone, accogliere 2.400 senza dimora, curare 5mila malati indigenti, incontrare e sostenere 5mila detenuti. Grande l’impegno delle parrocchie per dare “ascolto” a 47mila famiglie. Oltre 400mila pasti distribuiti, 200mila pernottamenti, 14mila prestazioni sanitarie, 52mila visite domiciliari a famiglie e anziani. Il tutto è illustrato nel rapporto con statistiche e approfondimenti. Nell’anno che la Chiesa di Roma dedica al mondo giovanile, in preparazione al prossimo Sinodo dei vescovi che ha per tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, la Caritas ha intensificato anche l’impegno nelle scuole secondarie superiori della Capitale, coinvolgendo complessivamente 6.106 studenti di 62 Istituti in progetti di alternanza scuola–lavoro, volontariato, campi di servizio e programmi di educazione alla pace e alla mondialità. Non mancano infine le nuove forme di solidarietà che hanno coinvolto le parrocchie romane. A partire dal progetto “Quartieri solidali” per coinvolgere le comunità parrocchiali all’incontro con gli anziani fragili attraverso lo sviluppo di comunità. Sono 8 le parrocchie che sperimentano l’iniziativa coinvolgendo 260 anziani e 210 volontari. C’è “Casa Wanda”, il centro diurno Alzheimer di assistenza ai malati e di sollievo per le famiglie, inaugurata a giugno a Villa Glori. Da ricordare gli Empori della solidarietà “territoriali”, a Spinaceto, al Trionfale e a Montesacro, gestiti dalle parrocchie in collaborazione con i Municipi, e il progetto “fattiDirete”, arrivato a coinvolgere 139 centri di ascolto parrocchiali che condividono iniziative e programmi. «La realtà del volontariato – afferma ancora Feroci –, è un’opportunità preziosa per offrire alle nuove generazioni degli interrogativi sul senso dell’esistenza, un’esperienza importante di educazione ai valori della gratuità e dell’impegno. Questo perché si tratta di esperienze che non si esauriscono in un servizio, ma offrono uno stimolo ad uscire dall’indifferenza e dalla rassegnazione per vivere un senso nuovo dell’esistenza nella vicinanza ai più poveri. All’interno di tale contesto “educativo” il volontariato è anche autentica espressione di fede e di carità evangelica, che sente prioritario l’impegno per il bene del prossimo e la disponibilità a perdersi a favore dell’altro». N « I dati sull’impegno dei 50 centri, con 6mila volontari, diffusi oggi Giornata diocesana della carità La colletta in tutte le chiese a sostegno dell’attività solidale DI ROBERTA PUMPO a carità è l’amore di Dio in noi e la più alta espressione dell’amore è il martirio. Per meglio meditare su queste verità la Caritas diocesana e il Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, per la prima volta hanno organizzato insieme, nel cuore della Quaresima di carità, la veglia di preghiera per la carità dedicata quest’anno ai missionari martiri. Alla vigilia della Giornata di preghiera e digiuno che in tutto il mondo, da 26 anni, si celebra il 24 marzo. “Beati voi…carità fino al martirio” è il tema scelto per la veglia che giovedì 22 marzo, alle ore 19, sarà presieduta dal vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, monsignor Angelo De Donatis, nella basilica di San Giovanni in Laterano. La liturgia – cui sono invitati religiosi, catechisti, animatori e volontari di parrocchie, istituti, associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali – sarà incentrata sul tema delle beatitudini. Durante la veglia saranno pronunciati i nomi di tutti i missionari uccisi nel corso del 2017. L’animazione musicale è affidata al Coro della parrocchia Santa Maria del Soccorso. Nel corso della celebrazione le suore Missionarie della Carità – la congregazione fondata da Madre Teresa di Calcutta – ricorderanno le consorelle Anselm, Marguerite, Judit e Reginette, trucidate il 4 L marzo 2016 nello Yemen. Nonostante la guerra civile erano rimaste nella “Casa della carità” per accudire malati ed anziani, la maggior parte musulmani. Seguirà la testimonianza di don Gabriele Petreni, della Fraternità dell’Incarnazione, che da anni svolge la sua missione nel “serpentone” di Corviale. Monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana, spiega che quest’anno si è deciso di unire le due intenzioni di preghiera – la carità e la memoria dei missionari martiri – perché esiste il martirio della quotidianità, quello non del sangue ma dell’impegno profondo e costante nel tempo. Tra i tanti volontari «storici» della Caritas, il sacerdote ricorda «l’atto eroico» di una donna che da 32 anni presta il suo servizio due volte a settimana. «Martirio significa testimonianza – dice – e lei dà costantemente una testimonianza d’amore». Il direttore della Caritas plaude all’impegno silenzioso e nascosto di migliaia di volontari senza i quali non potrebbero esistere i cinquanta centri di Roma. «Camminiamo sul filo del rasoio – conclude –. Da un lato non dobbiamo mettere in risalto il loro operato perché la carità va fatta solo per amore, dall’altro, però, abbiamo l’esigenza di educare e testimoniare il lavoro sommerso a favore degli ultimi a tutte le ore durante tutto l’anno. Sono l’ossatura centrale della carità della Chiesa di Roma». Per il vescovo ausiliare Paolo Lojudice, incaricato del Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese, la veglia è un’importante occasione «per aprire gli occhi sulla realtà che oggi ci circonda». La carità e il martirio esprimono una grande realtà del nostro tempo, «indice del desiderio di andare fino in fondo. È questo che ci chiede il Vangelo». Il 24 marzo 1980 l’arcivescovo di San Salvador, monsignor Oscar Romero, venne ucciso mentre celebrava l’Eucarestia. Da questo triste evento si stabilì la Giornata di preghiera e el 2017 sono stati uccisi nel mondo 23 missionari: 13 sacerdoti, un religioso, u- na religiosa, 8 laici. Per l’ottavo anno conse- cutivo – si legge in una nota dell’agenzia Fi- des – il numero più elevato si registra in A- merica, dove sono stati uccisi 11 operatori pastorali (8 sacerdoti, 1 religioso, 2 laici), cui segue l’Africa, con 10 (4 sacerdoti, 1 religio- sa, 5 laici); in Asia ne sono stati uccisi 2. Dal 2000 al 2016, secondo i dati raccolti da Fides, sono stati uccisi nel mondo 424 operatori pa- storali, di cui 5 vescovi. L’elenco annuale di Fides da tempo non ri- guarda solo i missionari “ad gentes” in senso stretto, ma cerca di registrare tutti gli opera- tori pastorali morti in modo violento, non e- spressamente “in odio alla fede”. Per questo non viene usato il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimoni”. Molti operatori pastorali sono stati uccisi du- rante tentativi di rapina o di furto, compiuti anche con ferocia, in contesti di povertà e- conomica e culturale, di degrado morale e ambientale, dove violenza e sopraffazione sono assurte a regola di comportamento, nel- la totale mancanza di rispetto per la vita e per ogni diritto umano. «A tutte le latitudini – sottolinea Fides – sa- cerdoti, religiose e laici condividono con la gente comune la vita quotidiana, portando il valore specifico della loro testimonianza e- vangelica come segno di speranza». N Giovedì De Donatis presiederà la veglia a San Giovanni in Laterano. Parlano Feroci e Lojudice La preghiera dedicata ai martiri del quotidiano digiuno in memoria dei missionari martiri. La figura di Oscar Romero, che presto sarà canonizzato, è particolarmente cara a monsignor Lojudice, il quale ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 23 maggio 2015, giorno della beatificazione dell’arcivescovo di San Salvador. «È stato un sacerdote per il quale ho sempre nutrito un profondo interesse per la capacità di unire una dottrina forte e robusta a una concreta prossimità – spiega a Roma Sette –. Una figura che ha sintetizzato lo zelo del pastore per le anime e la vicinanza con tutti i tipi di disagio. Ha saputo unire ad una lettura cristiana della vita l’esigenza di realizzare concretamente atti di giustizia e di legalità per far valere i diritti della persona. Ho sempre ammirato – sottolinea Lojudice – il suo essere molto diretto, il coraggio di una “parresia” cristiana profonda di chi sa dire le cose senza timore nonostante i rischi». Ventitré missionari uccisi nel 2017 ROMA SETTE On line su www.romasette.it facebook.com/romasette twitter.com/romasette Pubblichiamo il messaggio della Chiesa di Roma al suo vescovo, Papa Francesco, in occasione del 5° anniversario della sua elezione. uel giorno di cinque anni fa, con l’elezione al soglio pon- tificio, il Signore Le ha affidato la Chiesa di Roma, Le ha chiesto di prendersene cura a immagine del vignaiolo che teneramente si dà premura per la sua vigna: una respon- sabilità nel contempo immensa e meravigliosa, accompagnata dall’indispensabile aiuto di Dio e dalla preghiera che la sua diocesi non le ha fatto mai mancare. Da quel giorno è cominciata una ap- passionante storia d’amore: un cammino di fratellanza e di fidu- cia reciproca tra il vescovo ed il po- polo di Dio per l’evangelizzazione della nostra città. Un percorso che L’ha vista sposo e padre innanzitutto dei poveri e de- gli emarginati. Tante parrocchie, per suo desiderio, hanno aperto le porte agli immigrati e si sono rese più sensibili alle necessità dei de- boli e dei sofferenti, manifestando in modo sempre maggiore quella “pietas” propria di questa Chiesa che presiede nella Carità. In tale direzione spesso ha spronato i suoi sacerdoti ad essere vicini alle esigenze dei fedeli, ad essere “pastori con l’odore delle pecore”, ad uscire verso le periferie esi- stenziali, a dare sempre testimonianza della Misericordia di Dio. E proprio avvertendo la necessità che l’amore del Padre venga spe- rimentato anche dai più lontani, Lei ha voluto la celebrazione di un Giubileo espressamente dedicato alla Misericordia. Un anno di grazia alla riscoperta dell’essenzialità della fede, in comunio- ne con migliaia di pellegrini pro- venienti da tutto il mondo; un “tempo forte”, che tuttora sta dan- do nuovo slancio all’attenzione della Chiesa di Roma in particola- re verso le famiglie e i giovani. In occasione del quinto anniver- sario della sua elezione ringrazio il Signore a nome della Diocesi di Roma per il dono della sua voca- zione che affidiamo in particolare alla Madonna, Salus Populi Ro- mani, affinché continui ad essere una guida feconda per tutti noi nel- la sequela del Signore. Angelo De Donatis, vicario generale per la diocesi di Roma Q Messaggio della Chiesa di Roma al suo vescovo in occasione del 5° anniversario della sua elezione Anno XLV – Numero 11 Domenica 18 marzo 2018 Il ricordo delle Missionarie della Carità uccise in Yemen nel 2016 Il vicario De Donatis e papa Francesco Inserto redazionale di Avvenire Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 [email protected] Tel. 06.6988.6150/6478 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected]

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Page 1: Notizie Diocesi di Roma | RomaSette - redazione@romasette ...C’è “Casa Wanda”, il centro diurno Alzheimer di assistenza ai malati e di sollievo per le famiglie, inaugurata a

Caritas, le cifre di un anno accanto ai poveri in città

ell’anno in cui, su invito diPapa Francesco, scegliamo dirinnovare l’impegno alla

dimensione educativa dei giovani a fiancodelle famiglie, la Caritas propone unitinerario per questo tempo liturgico cheha come obiettivo primario l’incontro conl’altro – in particolare il diverso, l’ultimo,l’emarginato – come esperienza per lascoperta di Dio attraverso il povero. Unaserie di proposte di solidarietà checulmineranno con la Settimana dellacarità, ultima delle cinque di Quaresima».Così il vicario generale della diocesi,Angelo De Donatis, presenta il

tradizionale appuntamento di fineQuaresima. Prende il via oggi, domenica18 marzo, con la Giornata della carità: intutte le chiese di Roma si tiene la colletta asostegno dei 50 centri di accoglienzapromossi dalla diocesi per rispondere aibisogni della città. La colletta di oggicontribuirà all’attività dei 50 centridiocesani – ostelli, comunità, case famigliae mense sociali – che operano a supportodelle comunità parrocchiali coordinandosicon i centri di ascolto. Un’attività che, solonel 2017, ha visto impegnati più di 6milavolontari per dare da mangiare a oltre12mila persone, accogliere 2.400 senzadimora, curare 5mila malati indigenti,incontrare e sostenere 5mila detenuti.Grande l’impegno delle parrocchie perdare “ascolto” a 47mila famiglie. Oltre400mila pasti distribuiti, 200milapernottamenti, 14mila prestazionisanitarie, 52mila visite domiciliari afamiglie e anziani. Il tutto è illustrato nelrapporto con statistiche e

approfondimenti. Nell’anno che la Chiesadi Roma dedica al mondo giovanile, inpreparazione al prossimo Sinodo deivescovi che ha per tema “I giovani, la fedee il discernimento vocazionale”, la Caritasha intensificato anche l’impegno nellescuole secondarie superiori della Capitale,coinvolgendo complessivamente 6.106studenti di 62 Istituti in progetti dialternanza scuola–lavoro, volontariato,campi di servizio e programmi dieducazione alla pace e alla mondialità.Non mancano infine le nuove forme disolidarietà che hanno coinvolto leparrocchie romane. A partire dal progetto“Quartieri solidali” per coinvolgere lecomunità parrocchiali all’incontro con glianziani fragili attraverso lo sviluppo dicomunità. Sono 8 le parrocchie chesperimentano l’iniziativa coinvolgendo260 anziani e 210 volontari. C’è “CasaWanda”, il centro diurno Alzheimer diassistenza ai malati e di sollievo per lefamiglie, inaugurata a giugno a Villa Glori.

Da ricordare gli Empori della solidarietà“territoriali”, a Spinaceto, al Trionfale e aMontesacro, gestiti dalle parrocchie incollaborazione con i Municipi, e ilprogetto “fattiDirete”, arrivato acoinvolgere 139 centri di ascoltoparrocchiali che condividono iniziative eprogrammi. «La realtà del volontariato –afferma ancora Feroci –, è un’opportunitàpreziosa per offrire alle nuove generazionidegli interrogativi sul senso dell’esistenza,un’esperienza importante di educazione aivalori della gratuità e dell’impegno.Questo perché si tratta di esperienze chenon si esauriscono in un servizio, maoffrono uno stimolo ad usciredall’indifferenza e dalla rassegnazione pervivere un senso nuovo dell’esistenza nellavicinanza ai più poveri. All’interno di talecontesto “educativo” il volontariato èanche autentica espressione di fede e dicarità evangelica, che sente prioritariol’impegno per il bene del prossimo e ladisponibilità a perdersi a favore dell’altro».

I dati sull’impegno dei 50 centri,con 6mila volontari, diffusi oggiGiornata diocesana della caritàLa colletta in tutte le chiesea sostegno dell’attività solidale

DI ROBERTA PUMPO

a carità è l’amore di Dio in noi e la piùalta espressione dell’amore è ilmartirio. Per meglio meditare su

queste verità la Caritas diocesana e ilCentro diocesano per la cooperazionemissionaria tra le Chiese, per la prima voltahanno organizzato insieme, nel cuore dellaQuaresima di carità, la veglia di preghieraper la carità dedicata quest’anno aimissionari martiri. Alla vigilia dellaGiornata di preghiera e digiuno che in tuttoil mondo, da 26 anni, si celebra il 24marzo. “Beati voi…carità fino al martirio” èil tema scelto per la veglia che giovedì 22marzo, alle ore 19, sarà presieduta dalvicario generale del Papa per la diocesi diRoma, monsignor Angelo De Donatis,nella basilica di San Giovanni in Laterano.La liturgia – cui sono invitati religiosi,catechisti, animatori e volontari diparrocchie, istituti, associazioni, movimentie gruppi ecclesiali – sarà incentrata sultema delle beatitudini. Durante la vegliasaranno pronunciati i nomi di tutti imissionari uccisi nel corso del 2017.L’animazione musicale è affidata al Corodella parrocchia Santa Maria del Soccorso.Nel corso della celebrazione le suoreMissionarie della Carità – la congregazionefondata da Madre Teresa di Calcutta –ricorderanno le consorelle Anselm,Marguerite, Judit e Reginette, trucidate il 4

Lmarzo 2016 nello Yemen. Nonostante laguerra civile erano rimaste nella “Casa dellacarità” per accudire malati ed anziani, lamaggior parte musulmani. Seguirà latestimonianza di don Gabriele Petreni,della Fraternità dell’Incarnazione, che daanni svolge la sua missione nel“serpentone” di Corviale. MonsignorEnrico Feroci, direttore della Caritasdiocesana, spiega che quest’anno si è decisodi unire le due intenzioni di preghiera – lacarità e la memoria dei missionari martiri –perché esiste il martirio della quotidianità,quello non del sangue ma dell’impegnoprofondo e costante nel tempo. Tra i tantivolontari «storici» della Caritas, il sacerdotericorda «l’atto eroico» di una donna che da32 anni presta il suo servizio due volte asettimana. «Martirio significatestimonianza – dice – e lei dàcostantemente una testimonianzad’amore». Il direttore della Caritas plaudeall’impegno silenzioso e nascosto dimigliaia di volontari senza i quali nonpotrebbero esistere i cinquanta centri diRoma. «Camminiamo sul filo del rasoio –conclude –. Da un lato non dobbiamomettere in risalto il loro operato perché lacarità va fatta solo per amore, dall’altro,però, abbiamo l’esigenza di educare etestimoniare il lavoro sommerso a favoredegli ultimi a tutte le ore durante tuttol’anno. Sono l’ossatura centrale della caritàdella Chiesa di Roma».

Per il vescovo ausiliarePaolo Lojudice,incaricato del Centro perla cooperazionemissionaria tra le Chiese,la veglia è un’importanteoccasione «per aprire gliocchi sulla realtà che oggici circonda». La carità e ilmartirio esprimono unagrande realtà del nostrotempo, «indice deldesiderio di andare finoin fondo. È questo che cichiede il Vangelo». Il 24marzo 1980 l’arcivescovodi San Salvador,monsignor OscarRomero, venne uccisomentre celebraval’Eucarestia. Da questotriste evento si stabilì laGiornata di preghiera e

el 2017 sono stati uccisi nel mondo 23missionari: 13 sacerdoti, un religioso, u-

na religiosa, 8 laici. Per l’ottavo anno conse-cutivo – si legge in una nota dell’agenzia Fi-des – il numero più elevato si registra in A-merica, dove sono stati uccisi 11 operatoripastorali (8 sacerdoti, 1 religioso, 2 laici), cuisegue l’Africa, con 10 (4 sacerdoti, 1 religio-sa, 5 laici); in Asia ne sono stati uccisi 2. Dal2000 al 2016, secondo i dati raccolti da Fides,sono stati uccisi nel mondo 424 operatori pa-storali, di cui 5 vescovi.L’elenco annuale di Fides da tempo non ri-guarda solo i missionari “ad gentes” in sensostretto, ma cerca di registrare tutti gli opera-tori pastorali morti in modo violento, non e-

spressamente “in odio alla fede”. Per questonon viene usato il termine “martiri”, se nonnel suo significato etimologico di “testimoni”. Molti operatori pastorali sono stati uccisi du-rante tentativi di rapina o di furto, compiutianche con ferocia, in contesti di povertà e-conomica e culturale, di degrado morale eambientale, dove violenza e sopraffazionesono assurte a regola di comportamento, nel-la totale mancanza di rispetto per la vita e perogni diritto umano. «A tutte le latitudini – sottolinea Fides – sa-cerdoti, religiose e laici condividono con lagente comune la vita quotidiana, portandoil valore specifico della loro testimonianza e-vangelica come segno di speranza».

N

Giovedì De Donatis presiederà la veglia a San Giovanni in Laterano. Parlano Feroci e Lojudice

La preghiera dedicataai martiri del quotidiano

digiuno in memoria dei missionari martiri.La figura di Oscar Romero, che presto saràcanonizzato, è particolarmente cara amonsignor Lojudice, il quale ha ricevutol’ordinazione episcopale il 23 maggio 2015,giorno della beatificazione dell’arcivescovodi San Salvador. «È stato un sacerdote per ilquale ho sempre nutrito un profondointeresse per la capacità di unire unadottrina forte e robusta a una concretaprossimità – spiega a Roma Sette –. Unafigura che ha sintetizzato lo zelo delpastore per le anime e la vicinanza con tuttii tipi di disagio. Ha saputo unire ad unalettura cristiana della vita l’esigenza direalizzare concretamente atti di giustizia edi legalità per far valere i diritti dellapersona. Ho sempre ammirato – sottolineaLojudice – il suo essere molto diretto, ilcoraggio di una “parresia” cristianaprofonda di chi sa dire le cose senza timorenonostante i rischi».

Ventitré missionari uccisi nel 2017

ROMA SETTE

On line su www.romasette.itfacebook.com/romasettetwitter.com/romasette

Pubblichiamo il messaggio della Chiesa di Roma al suo vescovo,Papa Francesco, in occasione del 5° anniversario della sua elezione.

uel giorno di cinque anni fa, con l’elezione al soglio pon-tificio, il Signore Le ha affidato la Chiesa di Roma, Le hachiesto di prendersene cura a immagine del vignaiolo cheteneramente si dà premura per la sua vigna: una respon-

sabilità nel contempo immensa e meravigliosa, accompagnatadall’indispensabile aiuto di Dio edalla preghiera che la sua diocesinon le ha fatto mai mancare. Daquel giorno è cominciata una ap-passionante storia d’amore: uncammino di fratellanza e di fidu-cia reciproca tra il vescovo ed il po-polo di Dio per l’evangelizzazionedella nostra città. Un percorso che L’ha vista sposo epadre innanzitutto dei poveri e de-gli emarginati. Tante parrocchie,per suo desiderio, hanno aperto leporte agli immigrati e si sono resepiù sensibili alle necessità dei de-boli e dei sofferenti, manifestandoin modo sempre maggiore quella“pietas” propria di questa Chiesa

che presiede nella Carità. In tale direzione spesso ha spronato isuoi sacerdoti ad essere vicini alle esigenze dei fedeli, ad essere“pastori con l’odore delle pecore”, ad uscire verso le periferie esi-stenziali, a dare sempre testimonianza della Misericordia di Dio.E proprio avvertendo la necessità che l’amore del Padre venga spe-rimentato anche dai più lontani, Lei ha voluto la celebrazione diun Giubileo espressamente dedicato alla Misericordia. Un annodi grazia alla riscoperta dell’essenzialità della fede, in comunio-

ne con migliaia di pellegrini pro-venienti da tutto il mondo; un“tempo forte”, che tuttora sta dan-do nuovo slancio all’attenzionedella Chiesa di Roma in particola-re verso le famiglie e i giovani.In occasione del quinto anniver-sario della sua elezione ringrazio ilSignore a nome della Diocesi diRoma per il dono della sua voca-zione che affidiamo in particolarealla Madonna, Salus Populi Ro-mani, affinché continui ad essereuna guida feconda per tutti noi nel-la sequela del Signore.

Angelo De Donatis,vicario generale

per la diocesi di Roma

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Messaggio della Chiesa di Roma al suo vescovoin occasione del 5° anniversario della sua elezione

Anno XLV – Numero 11 Domenica 18 marzo 2018

Il ricordo delle Missionarie della Carità uccise in Yemen nel 2016

Il vicario De Donatis e papa Francesco

Inserto redazionale di AvvenirePagine a cura della Diocesi di RomaCoordinamento editoriale: Angelo ZemaCoordinamento redazionale: Giulia RocchiPiazza San Giovanni in Laterano 6

[email protected]. 06.6988.6150/6478 Abbonamento annuale Avveniredomenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) € 62Per abbonarsi: N. Verde 800 820084

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tando dei semi di fede». Anche perdon Marco Gnavi, incaricato del-l’Ufficio diocesano per l’ecumeni-smo e il dialogo, «è innegabile chela rete amplifichi le domande di sen-so dei giovani», per questo sarebbesbagliato «ignorare la portata di que-sti mezzi, pur mirando, ovviamen-te, a favorire l’incontro fisico» maimparando anche a parlare un nuo-vo linguaggio: «I nostri hashtag de-vono contenere pillole di verità».Convinto che la rete sia «un suppor-to utile nel racconto di fede odier-no» fra’ Paolo Benanti, teologo fran-cescano, che ha però richiamato l’at-tenzione sul «rischio che il server as-suma il principio di autorità confe-rito un tempo all’oracolo». Per Be-nedetto Carucci Viterbi, rabbino e di-rettore delle Scuole ebraiche di Ro-ma, «c’è un livello di esperienza re-ligiosa che richiede necessariamente

l mondo digitale e l’uso dei socialnetwork possono essere una ri-sorsa nella trasmissione della fe-

de alle nuove generazioni? Questointerrogativo ha guidato i lavori delconvegno delle diocesi del Lazio “Igiovani e Dio in rete”, mercoledìscorso al Divino Amore. Organizza-to dalla Commissione della Cel perl’ecumenismo e il dialogo in colla-borazione con la Commissione perl’insegnamento della religione cat-tolica, l’appuntamento ha offertoun’occasione di confronto tra edu-catori di diversa fede. «Il nostro pun-to di osservazione – ha chiosatomonsignor Gerardo Antonazzo, pre-sidente della Commissione per l’e-cumenismo e il dialogo – riguardala qualità dei rapporti che i ragazzivivono nella dimensione digitale ela possibilità di fare della tecnologiaun canale per il racconto di Dio, get-

I l’esserci, la presenza», perciò la tec-nologia e il digitale non sono che«moderni supporti come lo sono sta-te le Tavole della Legge, i rotoli di per-gamena e poi i libri». Per Sami Salem,imam della moschea della Maglia-na, «rete e motori di ricerca vanno u-sati con preparazione e attenzione».Critica la posizione di Paolo Naso,valdese e docente alla Sapienza: «Lafede e il suo racconto sono esperienzepersonali – ha detto – e questo nonè il cuore della rete». Unanime l’au-spicio dei relatori: per rendere signi-ficativa la comunicazione ed effica-ce la trasmissione di un messaggio difede, occorre educare all’ascolto co-sì che «anche on line – ha conclusoCarucci Viterbi – i ragazzi non navi-ghino solo in superficie ma vadanoa cercare in profondità senso e si-gnificato di contenuti e contatti».

Michela Altoviti

Confraternite, Via Crucisper le vie del centro

artirà dalla chiesa di Santa Mariadell’Orazione e Morte (via Giulia, 262),venerdì 23 marzo, alle 19.30, la

tradizionale Via Crucis promossa dalleconfraternite romane, che si snoda per le viedel centro storico e che quest’anno giunge allaventesima edizione. A guidare il lungo corteodi preghiera sarà monsignor AntonioInterguglielmi, direttore dell’Ufficioaggregazioni laicali e confraternite delladiocesi. Via Giulia, piazza Campo de’ fiori,piazza Farnese, via di Monserrato le strade cheverranno percorse, mentre le stazioni sisvolgeranno nelle chiese confraternali, alcunedelle quali non sono sempre aperte alpubblico. Prevista la partecipazione di diversisodalizi di altre città e regioni. «Moltosuggestive – sottolineano gli organizzatori –anche le due stazioni di piazza Campo de’Fiori e piazza Farnese, a cui normalmente siuniscono in preghiera molti turisti e ragazzi inpiazza nel venerdì sera».

PGiovani e Web, invito a cogliere le domande di senso

DI MICHELA ALTOVITI

una comunità che cammina insiemequella di San Giuseppe all’Aurelio, aBoccea, che monsignor Angelo De

Donatis incontrerà oggi pomeriggio inoccasione della festa patronale. Alle 17 lacelebrazione eucaristica e poi laprocessione per le strade del quartiere conla statua del patrono san GiuseppeMarello, vescovo torinese e fondatore dellaCongregazione degli Oblati cui è affidatala parrocchia. «A tenere ben uniti i varigruppi – spiega il parroco padre GiuseppeLai – è il progetto pastorale che abbiamoconcepito come modalità diorganizzazione delle diverse realtàparrocchiali»: un cammino programmaticodi un quinquennio che si articola «inquattro ambiti, quelli specifici di ognigruppo». Il tutto a partire da un tema–

guida che per questi cinque anni (2016–2021) è quello ispirato alle nozze di Canae denominato, con le parole di Maria aiservi, “Fate quello che Lui vi dirà”. C’èl’ambito formativo, «quello dellaparrocchia che cresce – chiosa il parroco –,che impegna i catechisti e gli educatori»;quello della vita consacrata «per noiimportante vista la massiccia presenza diordini religiosi attivi nel territorio» (sono19 gli istituti femminili e 5 quellimaschili); ancora, l’ambito del servizio,che ingloba le attività della Caritas; einfine quello della Chiesa «quale famigliadi famiglie» che interessa le coppie,giovani e non. Padre Lai curapersonalmente le attività rivolte allefamiglie con una attenzione speciale alpercorso pre e post–matrimoniale: lapreparazione al sacramento consta di 14incontri distribuiti in un biennio «che si

tengono nella casa di una famiglia dellaparrocchia» con la finalità di creare unclima di accoglienza e «far percepire ledinamiche concrete della vita coniugale efamiliare». Per gli sposi, invece, vengonoorganizzati tre incontri annuali e dei ritirispirituali «come occasione di incontro eriflessione aperta a tutti: vogliamo essereinclusivi, per questo anche personeseparate o divorziate sono le benvenute».L’inclusione è una caratteristica dellacomunità di via Boccea: «Ci sforziamo dicorrispondere alla richiesta di PapaFrancesco di essere “Chiesa in uscita” –spiega Stefano, vicepresidente delConsiglio pastorale – specie nei confrontidelle nuove famiglie insediate nelterritorio e che risiedono verso ValCannuta». Ogni anno, a fine ottobre, vieneorganizzata una giornata di festa eaccoglienza proprio nella zona più

periferica del quartiere e ogni domenicaviene celebrata una Messa presso l’Istitutodelle suore Dorotee, «per chi abita piùdecentrato e ha difficoltà, per salute o peretà, a raggiungere la chiesa». Moltaattenzione viene anche riservata ai legamicon il territorio e «per questo – aggiunge –,catechisti e insegnanti di religione dellescuole della zona lavorano in sinergia»;inoltre un gruppo di adulti e anziani dellaparrocchia, «ispirandosi all’enciclicaLaudato si’ del Papa, si preoccupa di curaree valorizzare alcune aree abbandonate delnostro quartiere». Nutrita anche lapresenza di giovani in parrocchia: «Siamosoddisfatti – conclude Stefano – perchéanche dopo la Cresima i ragazzi, affidatialla cura del vicario padre Alberto,partecipano numerosi alle attività e siimpegnano nell’animazione con ibambini».

È

Aurelio, nelle case i corsi di preparazione al matrimonio

Obiettivo è favorire l’accoglienza,previsti 14 incontri in un biennioIn parrocchia anche un cammino ispirato alle nozze di Cana

L’incontro con la Comunitàa Santa Maria in Trasteverenel 50esimo della fondazione«I poveri sono il vostro tesoro»

Il saluto ai profughi, il «grazie»per avere aperto «i corridoiumanitari», il pensieroai «dolori del popolo siriano»

Il Papa a Sant’Egidio:audacia per il VangeloDI CHRISTIAN GIORGIO

l vescovo di Roma arriva nelcuore della città accompagnatodagli applausi e da una pioggia

fitta. Tanti ombrelli aperti,domenica pomeriggio, in piazza diSanta Maria in Trastevere; centro diuna storia di accoglienza che da 50anni si sostanzia nella preghiera enelle iniziative della Comunità diSant’Egidio. «Anche il cielo ha leporte aperte – esordisce Francesco –e ha buttato giù tutta l’acqua. Graziedi esserci,benedico voi, levostre famiglie ei vostri sogni». IlPapa incontra igiovani e i poveriamici dellaComunità, tracui i profughiarrivati con icorridoiumanitari, isenza dimora, ibambini delle Scuole della pace e glianziani. Ad accompagnarlo ilfondatore della Comunità AndreaRiccardi e il presidente MarcoImpagliazzo. Celebrandol’anniversario della fondazione,«non avete voluto fare solo unacelebrazione del passato – sottolineaFrancesco in basilica –, ma anche esoprattutto una gioiosamanifestazione di responsabilitàverso il futuro». Già altre volteBergoglio ha avuto modo disintetizzare il lavoro della Comunitàattraverso le tre “p” di preghiera,poveri e pace. Lo ribadisce domenicapomeriggio: «I poveri sono il vostrotesoro». Queste tre “p” sono i talenti«maturati in cinquant’anni. Liricevete nuovamente oggi congioia». Ma attenzione alla paura delservo che nasconde il talento nellabuca: «è una malattia antica», oggi siconcentra «spesso su chi è straniero,diverso da noi, povero, come sefosse un nemico». Un’atmosfera cheper il Papa «può contagiare anche icristiani». «Se siamo da soli, siamopresi facilmente dalla paura. Ma il

Ivostro cammino vi orienta aguardare insieme il futuro: non dasoli, non per sé. Insieme con laChiesa». Un futuro che perFrancesco appare incerto, «guardatequante guerre aperte»; ilringraziamento, quindi, allaComunità per avere aperto «icorridoi umanitari». Pensiamo ai«dolori del popolo siriano, di cuiavete accolto in Europa i rifugiati.Com’è possibile che, dopo letragedie del ventesimo secolo, sipossa ancora ricadere nella stessa

assurda logica?». Ilcristiano non puòe non devevoltarsi dall’altraparte perché «pervocazione èfratello di ogniuomo, specie sepovero, e anche senemico. Non ditemai: “io chec’entro?” Unosguardo

misericordioso ci impegnanell’audacia creativa dell’amore».All’interno della basilica, l’incontrotra Francesco e la Comunità diSant’Egidio si apre con la liturgiadella Parola. Dopo la lettura delVangelo la meditazione del parroco,monsignor Marco Gnavi: «Nessunomai può togliere la Parola di Gesù. Èlampada ai nostri passi e illuminaper noi il volto dei sofferenti. È quelcollirio che unge gli occhi e fa vederechi ha bisogno. Ci strappaall’impotenza, ci dona intelligenzadell’amore, illumina gli occhi e lamente. La sua Parola è potente e, seaccolta, non tornerà senza averirrigato la terra con frutti disolidarietà, senza avere trasformatola storia». Prima di parlare allaComunità, Francesco ha ascoltato letestimonianze del popolo diSant’Egidio: l’ottantenne Giovanna,impegnata nel movimento dianziani; Jafar, 15 anni, palestinesesiriano arrivato con i corridoiumanitari; Laura, volontaria nellaScuola della Pace per i bambinipoveri di Ostia; e Mauro Garofalo,

responsabile delle relazioniinternazionali di Sant’Egidio. InfineAndrea Riccardi saluta il Paparicordando la sfida del Concilio «difare il mondo migliore», con la forzadegli ultimi e dei poveri. Fate diquesta ricorrenza «un anniversariocristiano – l’ultima indicazione diFrancesco –, non il tempo di bilancima il tempo in cui la fede èchiamata a diventare nuova audaciaper il Vangelo. È la missione diritessere pazientemente il tessutoumano delle periferie, di mostrare

come una vita diventa davveroumana quando è vissuta accanto aipiù poveri; di creare una società incui nessuno sia più straniero. È lamissione di valicare i confini e imuri per riunire». Bisognacontinuare «audacemente» su questastrada. «Continuate a stare accantoai bambini delle periferie; aglianziani: a volte sono scartati, ma pervoi sono amici. Continuate ad aprirenuovi corridoi umanitari perprofughi della guerra e della fame. Ipoveri sono il vostro tesoro».

Andrea Riccardi ricordala sfida del Concilio«di fare il mondo migliore»con la forza degli ultimiL’invito di Francescoa «ritessere il tessutoumano delle periferie»

DI ALESSIO NANNINI

l 14 febbraio 2018, aParkland in Florida, ildiciannovenne Nikolas Cruz

entra in una scuola armato diun fucile semiautomaticoleggero Ar–15 e di alcunegranate fumogene. Era statoespulso poco tempo primadallo stesso istituto, ilStoneman Douglas, per motividisciplinari, e quel mattinointende vendicarsi, da fanaticodelle armi da fuoco, nel piùterribile dei modi: poco primadel suono della campanella chesancisce l’orario di uscita,aziona l’allarme antincendioper fare muovere gli studentiverso di lui, in attesa nell’atriodella scuola, e dà inizio allastrage. Tutto dura pochi minuti,ma il bilancio è altissimo:muoiono diciassette persone,tra insegnanti e alunni, equindici sono i feriti. Uno deicasi più gravi di sparatoriascolastica. Cruz, che si èallontanato confondendosinella folla, viene arrestatoun’ora dopo. Il 14 marzo, a unmese esatto da quella strage, lachiesa di Santa Maria inTrastevere ha ospitato unaveglia promossa dallaComunità di Sant’Egidio perricordare le vittime, e a cuihanno partecipato tanti giovaniamericani. Una cerimoniasuggestiva e voluta proprio daloro, come ha spiegatol’organizzatore dell’eventoClaudio Betti: «I ragazziintervenuti in chiesa vengonoun po’ da tutti gli Stati chefanno parte degli Usa estudiano nelle universitàamericane e cattoliche qui aRoma. Non voglionodimenticare quello che è

successo e hanno desideratofarlo con una veglia. Alcunierano visibilmente commossi, ehanno pianto sentendo i nomie l’età delle vittime. Ricordanobene cosa successe quel giornoe non dimenticano soprattuttola storia drammatica, l’eroismodi alcuni fra quelli morti nelmassacro». Come il sacrificio diun docente, frappostosi tral’assassino e la porta di un’auladove si erano barricati i suoialunni, e quello di un giovanedi origine cinese, anche luiesposto fatalmente ai proiettiliper salvare i suoi amici.«Abbiamo voluto fare delleriflessioni a partire dalla letturadelle Beatitudini in inglese – haaggiunto poi don AngeloRomano, membro dellaComunità di Sant’Egidio erettore della basilica di SanBartolomeo all’Isola – e perognuna delle diciassette vittimeabbiamo acceso una candela epregato per loro e per ifamiliari». Un ragazzo e unaragazza, infatti, accompagnatidalle voci del coro che intonavaun Kirie eleison, hannoscandito nome ed età, e unoalla volta gli studenti sono salitidai banchi sull’altare per unsegno pasquale di luce. «Alcunifra quelli che hanno perso lavita in Florida erano personeche hanno risposto al male conil bene, che è la testimonianzamigliore per capire quale sia lastrada da seguire. Per questoabbiamo voluto dare in questotempo di Quaresima un segnodella Pasqua, e concludere lanostra riflessione con le paroledi Martin Luther King. Quandodisse che rispondere all’odiocon l’odio è come scacciarel’oscurità con altra oscurità. Eoggi c’è ancora bisogno di luce».

I

Gli americani in preghieraper le vittime di Parkland

Il Papa a Santa Maria in Trastevere (foto Gennari)

San Giuseppe all’Aurelio

I relatori del convegno (foto Gennari)

2 Domenica18 marzo 2018

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«Le prioritàper la Giuntaregionale»Unioncamere, Unindustria e la Cisl:sanità, lavoro, trasporti, infrastruttureGovernabilità a rischio dopo le elezioniDa sinistra a destra Lorenzo Tagliavanti (Unioncamere), Filippo Tortoriello (Unindustria), e Paolo Terrinoni (Cisl)

DI CHRISTIAN GIORGIO

di giovedì scorso l’incontro inCampidoglio tra Virginia Raggi e ilriconfermato presidente della

Regione Nicola Zingaretti. Sorrisi estrette di mano all’ombra del MarcoAurelio. Si ricomincia dalla distensione,dalle prove di dialogo, da una«convergenza vera e profonda suobiettivi che per essere raggiunti – sonole parole del governatore – hannobisogno di un’efficace collaborazione».Economia, lavoro, trasporti, sanità; è allaPisana, però, che Zingaretti dovrà trovarela quadratura del cerchio. La strada perla formazione della nuova giunta èstretta, i numeri minaccianol’ingovernabilità. Uno scenario politicoper niente roseo per un’economia che inquesti ultimi anni ha provato arisollevarsi: «Nel 2017 il Lazio è uscitodal tunnel. Ci sono 72mila imprese e200mila occupati in più rispetto almomento più critico della crisi», notaLorenzo Tagliavanti, presidente diUnioncamere Lazio. In assenza dicertezze, «l’imprenditore sarà più timidoa investire e ad assumere personaleperché non sa in che contesto lavorerànel medio lungo periodo». I cittadini«hanno già fatto molto, la politica puòfare molto di più. Dal nuovo governoregionale ci aspettiamo una maggioreattenzione per le imprese innovative.Bisogna attrarle, incrementare losviluppo della banda larga, tutelare leimprese femminili (a Roma aumentatenel 2017 di 1.829 unità) e quelle contitolare straniero (nel Lazio sono 77mila,

Èquasi il 10% del totale)», mentre incampagna elettorale si è parlato moltopoco di donne e molto male di stranieri.Tagliavanti è convinto che nel Lazio«scuola e lavoro sono stati gli elementipiù importanti di integrazione»; daiquali la politica può ripartire una voltaterminata la stagione della propaganda.«Zingaretti è un uomo di dialogo –conclude Tagliavanti –, saprà lavorareadeguatamente per centrare gliobiettivi». Tra questi, imprescindibile perUnindustria, lo sviluppo di un territoriosempre più connesso. «L’autostradaRoma–Latina è l’“opera delle opere” –sottolinea il presidente FilippoTortoriello – che permetterà di unire daNord a Sud la Regione». E poi c’è laOrte–Civitavecchia, «per realizzare laconnessione tra l’interporto di Orte e ilporto di Civitavecchia e favorire ilcollegamento tra il Tirreno e l’Adriatico».Il capo degli industriali di Roma,Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo pensaanche alle infrastrutture ferroviarie: «Ilpotenziamento tecnologico del nodo diRoma, l’adeguamento degli standardprevisti per le metropolitane Roma–Lidoe il potenziamento dell’aeroporto diFiumicino», a cominciare dalmiglioramento della stazione ferroviariae proseguendo con la realizzazione dellaquarta pista, «non più derogabile vistol’aumento della domanda attuale e le sueprospettive di crescita». A livellonazionale, la carenza di infrastrutturemateriali, fa notare Tortoriello,«determina un danno economico, nonsolo per l’industria, che va dai 30 ai 35miliardi l’anno». Infine, gli industriali

chiedono alla Regione di farsipromotrice di un «tavolo permanenteche abbia come obiettivo quello dellariorganizzazione dell’assettoistituzionale per riportare efficienza nellaPubblica amministrazione». Un criterioancora ben lontano per quel cheriguarda la sanità regionale. «Nonostanteun piano di rientro efficace», grazie alquale il disavanzo è sceso a 136milionidi euro nel 2016 (dopo 10 anni) e a58milioni nel 2017, per arrivare a unpareggio quest’anno, «i cittadini dellaregione hanno la percezione di unasanità che non funziona». Per ilsegretario Cisl Lazio, Paolo Terrinoni, loscenario è caratterizzato da «liste d’attesainfinite, pronto soccorso strapieni,eccessiva burocratizzazione, assistenzadomiciliare ancora insufficiente». Dopoil risanamento dei conti, «la vera sfidache attende la politica e il sindacato èquella di giungere ad una sanità vicina alcittadino, attraverso una rete diffusa diservizi territoriali e di una sanità diprossimità che integri la rete ospedalierada riorganizzare in nuove reti». Conl’uscita della fase commissariale, «lasanità ritorna ad essere materia dicompetenza della politica» e di fatto nonsarà più soggetto al controllo da partedel tavolo tecnico del Governo. «Perquesto come Cisl – conclude Terrinoni –vigileremo e monitoreremocostantemente le decisioni e le misureche verranno adottate affinché ladomanda di salute dei cittadini, dellefamiglie, dei pensionati, delle fasce piùdeboli, venga accolta con tempestività edefficacia».

Zingaretti parte dalla salutell’inizio della settimana il presidente NicolaZingaretti ha incontrato i dirigenti della sanità del

Lazio: «È stata una prima riunione di tutti i direttoridelle Asl e aziende ospedaliere – ha detto – perriprendere immediatamente il lavoro soprattutto sudue punti: uno monitorare e accelerare sul piano diinvestimenti, che ammonta a 700 milioni di euro suinfrastrutture ed edilizia sanitaria e nuove tecnologie,poi le liste di attesa». Entro 10 giorni, ha assicurato,«avremo il cronoprogramma delle attività per quantoriguarda gare e procedure, per avere quotidianamenteun monitoraggio dello stato della situazione e poterloanche rendere pubblico e comprensibile. Questoperché a volte i ritardi sono dovuti a mancanzedell’amministrazione, altre volte a ricorsi. Poi – hadetto Zingaretti – le liste d’attesa. Ora che c’èpersonale e ci sono risorse per le tecnologie, e anchele risorse per sostenere questa svolta, puntiamo

all’obiettivo che ci eravamo dati su 49prestazioni». Il governatore ha ancheconfermato che nella nuova strutturadirezionale della sanità ci sarà un’areadedicata ai Diritti del malato: «Portiamodentro l’amministrazione una figuradedicata al monitoraggio degli esiti edella qualità delle cure che farà dainterfaccia con il mondo associativo».Secondo Alessio D’Amato, responsabiledella cabina di regia della sanità del Lazio,oltre al lavoro già avviato con i medici difamiglia sull’appropriatezza delleprescrizioni, è già stato finanziatol’acquisto di 30 tra Tac, risonanze, Pet e di35 mammografi digitali e colonscopi perabbattere le liste d’attesa.

Christian Giorgio

A

Prima riunionedi tutti i direttoridi Asl e aziendeospedaliereAl centro il pianodi investimentie le liste di attesaAnnunciata unaarea dedicata aiDiritti del malatoUna figura sullaqualità delle cure

Lezioni di primo soccorso con il «Progetto Young»DI ROBERTA PUMPO

roce Rossa Italiana eProtezione Civile dal 9 al 20aprile offriranno lezioni

teoriche e pratiche di primosoccorso e sicurezza stradale a 2.200alunni delle quinte elementari dellescuole dei Municipi VIII, IX e X.Torna quest’anno a Euroma2l’appuntamento con il ProgettoYoung, un’iniziativa di educazionecivica che vuole trasmettere allefuture generazioni le norme basilaridi primo soccorso ed educazionestradale. Il progetto, giunto alla sestaedizione, è stato presentato giovedìin Campidoglio. I bambini sarannopersonalmente coinvolti e, dopo unasettimana di lezioni teoriche,parteciperanno a dimostrazioni

pratiche tenute da una sessantina divolontari. Coinvolti anche 150insegnanti e 100 istruttori. Glialunni potranno apprendere lenozioni base di educazionesanitaria, sviluppare comportamentidi autoprotezione e imparare adiffondere una cultura dellasicurezza. Parteciperanno al ProgettoYoung oltre cento classi provenientida 35 istituti comprensivi di Roma.Il percorso didattico prevede unaserie di incontri formativi in aula,dove verranno illustrate le nozionidi primo soccorso, come peresempio la valutazione di unincidente, i numeri da contattare perchiedere soccorso e le azioni che sipossono compiere per risolveresituazioni non complicate, comemedicare una piccola ferita. Saranno

spiegate loro anche le principaliregole dettate dal codice della stradae l’importanza di assumere uncorretto comportamento da pedoni,passeggeri e ciclisti. Nelle duesettimane di lavoro, attraverso laricostruzione di un piccolo circuitoautomobilistico e le postazioni dellaCroce Rossa, i ragazzini sarannoinvitati ad assistere alle

dimostrazioni dei volontari perosservare da vicino l’interno diun’ambulanza e prendereconfidenza con i primi rudimentidella guida automobilistica. Il 21 e il22 aprile saranno coinvolti pure glistudenti di Medicina di Tor Vergata,impegnati ne “L’ospedale deipupazzi”, per avvicinare i bambinipiccoli al mondo sanitario. IlProgetto Young è patrocinato dalMinistero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca –Ufficio scolastico per il Lazio, dallaRegione Lazio e dal Comune diRoma. Un centinaio i bambinipresenti alla conferenza: «La forza dioggi e del domani», ha evidenziatol’attore Sebastiano Somma,testimonial dell’iniziativa. ProgettoYoung è stato condiviso da tutta

l’amministrazionecomunale,maggioranza edopposizione, come haspiegato Marcello DeVito presidentedell’assembleacapitolina: «Vogliamoridurre l’utilizzo delmezzo privato – hadetto –. Ma bisognaeducarsi fin da piccoli». Il presidentedi Euroma 2, Davide Maria Zanchi,da tanti anni volontario della Cri, hainvitato tutti a dedicare un po’ ditempo a chi ne ha bisogno. «Miauguro che da questo progettonascano i volontari di domani» haaffermato, ricordando che si puòdiventare volontari già a 14 anni. Unmessaggio percepito dai più piccoli

che si sono subito detti disponibiliad aiutare le fasce più deboli.Debora Diodati, presidente dellaCroce Rossa di Roma ha donato unamaglietta ad un alunno «simbolo diuna Italia che aiuta e fa squadra».Insegnare le nozioni di primosoccorso, di educazione sanitaria estradale «significa imparare arispettare se stessi e gli altri».

CDal 9 al 20 aprile CroceRossa Italiana e ProtezioneCivile impegnate con 2.200alunni delle V elementaridi tre Municipi romaniCoinvolti 150 insegnanti,100 classi, 100 istruttori

Settimana Santa con il Papa, celebrazioni da domenicaNel Venerdì Santo alle 21.15 la Via Crucis al Colosseo

ra sette giorni, con la domenica dellePalme e della Passione del Signore,avranno inizio i riti della Settimana

Santa con il Papa. In piazza San Pietro, alleore 10, si terrà la commemorazionedell’ingresso del Signore a Gerusalemme ela Messa presieduta da Francesco. NellaDomenica delle Palme, com’è noto, saràcelebrata la XXXIII Giornata mondialedella gioventù, quest’anno a livellodiocesano, nell’anno in cui si terrà ilSinodo dedicato ai giovani e in attesa delgrande raduno mondiale di Panamáprevisto nel gennaio 2019. Nel GiovedìSanto, la basilica di San Pietro ospiteràdalle 9.30 la tradizionale Messa delCrisma. Non si conosce ancora il luogo incui si svolgerà nel pomeriggio il consuetorito della lavanda dei piedi: unacelebrazione che il Papa ha voluto semprecondividere con gli ultimi fin dall’inizio

del pontificato. Due gli appuntamenti nelVenerdì Santo: alle 17, sempre in SanPietro, la celebrazione della Passione delSignore, e alle 21.15, al Colosseo, la ViaCrucis, al termine della quale Francescoterrà un breve discorso. Da ricordare lanovità di quest’anno, con le meditazionidelle quattordici stazioni affidate a ungruppo di giovani del liceo romanoAlbertelli coordinati da Andrea Monda,insegnante di religione e scrittore, autoredi fortunate trasmissioni televisive disuccesso (sulla scuola e non solo). NelSabato Santo, alle 20.30, di nuovo nellabasilica vaticana, è in programma la vegliapasquale nella Notte Santa. Il giornosuccessivo, Domenica di Pasqua, alle 10, inpiazza San Pietro, il Papa presiederà laMessa del giorno. A mezzogiorno, dallaloggia centrale della basilica, Francescoimpartirà la benedizione «urbi et orbi».

T

Pellegrinaggioin Turchiaper i sacerdotidella diocesidi Roma

Si svolgerà dal 2 al 7 aprile ilpellegrinaggio riservato alclero di Roma e organizzatodall’Opera romanapellegrinaggi condestinazione Turchia. A guidare i sacerdotilungo il percorso tra Istanbul, Smirne ealtre località sarà il vicario Angelo DeDonatis. In programma anche un incontrocon il Patriarca di CostantinopoliBartolomeo, previsto per il 3 aprile. Masaranno tutte molto intense le giornateche attendono i sacerdoti: si cominciainfatti con la crociera sul Bosforo e lavisita alle chiese di San Salvatore in Chorae di Sant’Antonio. Mercoledì 4 saràdedicato invece alla scoperta dellaIstanbul più tradizionale, con la MoscheaBlu (foto), la Cisterna Sotterranea, SantaSofia, l’Ippodromo, il Gran Bazar e ilmercato delle spezie. Giovedì 5, i

presbiteri si spoteranno a Smirne, dovepernotteranno anche nei giorni seguenti,mentre durante il giorno visiterannoEfeso, Smirne, Pergamo, Thyatira, Sardi eFiladelfia, le “chiese dell’Apocalisse”. Nonmancherà, naturalmente, lo spazio per lapreghiera e per le celebrazionieucaristiche, previste ogni giorno indifferenti chiese. La conclusione delcammino il 7 aprile, con trasferimento daSmirne a Istanbul e poi volo fino aFiumicino. Per informazioni eprenotazioni individuali: 06.698961 [email protected]; per igruppi: 06.69896371 [email protected].

Nicola Zingaretti

3Domenica18 marzo 2018

La Via Crucis 2017 (foto Gennari)

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Santa Maria Addolorata, «Lab» segno di integrazione

isabili, anziani e poveri al centrodell’attività pastorale dellaparrocchia Santa Maria Addolorata

nel quartiere Villa Gordiani. Tanti ivolontari, soprattutto giovani, chespendono tempo ed energie a favore dellefasce più deboli del quartiere. Natasessant’anni fa nei locali di un ex cinema,la vecchia chiesa, oggi adibita a salaparrocchiale–teatro, fu affidata aisacerdoti dell’ordine dei Servi di Mariamentre l’attuale luogo di culto è statoinaugurato il 17 marzo 2001. Inoccasione dell’anniversario, ieri il vicarioAngelo De Donatis ha incontrato la

comunità e celebrato la Messa.All’arcivescovo sono state presentatealcune riflessioni emerse nel Consigliopastorale sulle “malattie spirituali”.«Stiamo lavorando tanto per creare unacomunità unita – afferma il parroco donAntonio d’Errico –. Ci sono tutte lepremesse affinché la nostra diventi unarealtà affiatata con le caratteristiche di unagrande famiglia. Puntiamo molto avalorizzare i percorsi ecclesiali e diformazione per i giovani catechisti, glioperatori della liturgia e i volontari dellaCaritas». San Giovanni Paolo II visitò lacomunità il 9 dicembre 1979. Iparrocchiani sperano di incontrare anchePapa Francesco e don Antonio ha chiestoal vicario di farsi portavoce. Circa quattrocento giovani e adolescentifrequentano abitualmente le attivitàparrocchiali, dai bambini del catechismoper la prima comunione ai ragazzi dellecresime e post cresima. Ai gruppi storici

dell’Azione cattolica, presente con tutti isuoi settori (giovani, ragazzi e adulti), sisono aggiunte nuove realtà come il Lab,Laboratorio giovani, che ogni sabatopomeriggio accoglie numerosi disabili delquartiere. Tanti i ragazzi che cinque annifa hanno dato la propria disponibilità perl’accoglienza e l’animazione e poter cosìallietare i pomeriggi dei loro coetanei condisabilità. Organizzano attività ludico–ricreative e feste. “La combriccola”, invece,riunisce un gruppo di giovani pronti avivacizzare i pomeriggi domenicali deglianziani. Per aggirare il fenomeno dellafuga dalla parrocchia dopo la cresima, il«sacramento dell’arrivederci» come lo hadefinito Papa Francesco, è stato costituitodi recente l’oratorio giovani dove vengonoproposte ai ragazzi del post–cresima varieattività, anche sotto forma di gioco, perproseguire il cammino di fede. L’annopastorale si chiude con l’oratorio estivo,dove un centinaio di animatori, alcuni dei

quali impegnati nel progetto dialternanza scuola–lavoro, offre tresettimane di animazione a 260 ragazzi,compresi alcuni con disabilità. La Caritasparrocchiale si prodiga per alleviarealcune carenze delle famiglie piùdisagiate. Vengono forniti loro non soloaiuti materiali come capi diabbigliamento o pacchi alimentari maanche indicazioni utili per l’accesso asostegni statali di cui molti ignoranol’esistenza. Una stanza della parrocchia èstata adibita a bagno con doccia per chiha necessità. Ad aggravare la povertà dialcune famiglie ha contribuito l’aperuradi una delle più grandi sale bingo diRoma accanto alla parrocchia.«Percepiamo richieste d’aiuto anche acausa della ludopatia – sottolinea donAntonio –. Vorremmo promuovereiniziative rivolte a far conoscere meglio ilfenomeno e i danni da esso prodotti».

Roberta Pumpo

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Pastorale sanitaria su FbIl vescovo lancia un sussidio

Agricoltura socialerisorsa per l’autismo

DI ROBERTA PUMPO

a terra come risorsa centrale diun percorso di cura. È lascommessa di alcune famiglie

con figli affetti da autismo chehanno incontrato in una scuola lacarta vincente. Con un camminosegnato anche da fatiche esofferenze. I cui frutti, però, sivedono. Si toccano, si vendono.

LPomodori, zucchine, melanzane,bieta, lattuga. Il risultato del lavorodi 15 giovani autistici, tra i 22 e i 26anni, condotto dentro “La Casadelle autonomie”. Un progetto diagricoltura sociale portato avantidalla cooperativa GiuseppeGaribaldi, attiva dal 2014 perl’inclusione lavorativa e sociale dipersone affette da autismo e fondatada 15 famiglie organizzate già dal2002 nell’associazione Esperantiaonlus. A fare da cornice a questoimpegno – e questo spiega il nomedella cooperativa – l’istituto tecnicoagrario Garibaldi, a via Ardeatina,dove i ragazzi investono le propriecapacità di agricoltori. Il progettoprevede l’attivazione di tre laboratoridi avviamento professionale:coltivazione diretta, un servizio diristorazione e quello di gestionedell’area camper e camping. Iquindici amici hanno tuttifrequentato l’istituto Garibaldi, uncomplesso scolastico immerso nelverde ed esteso per circa 76 ettari.Qui hanno maturato la passione perla natura e in particolare per l’orto.

«Si è rivelato un approccio ottimaleper i nostri figli – spiega MarinaFronduti, uno dei soci fondatoridella cooperativa –. I ragazzi eranogratificati e lavoravano con gli altricompagni». La cooperativa haottenuto un piccolo podere di treettari dove i giovani, dipendenti esoci della stessa, trascorrono legiornate a dissodare la terra e aseminare le piantine, molte dellequali vengono coltivate direttamentedai ragazzi in una serra fotovoltaica.Piantano ogni tipo di ortaggio,venduti poi nei mercatini di zona oa chi ne fa richiesta grazie alprogetto, finanziato dallaConfagricoltura, “Ti P’orto l’orto conl’A.P.E. che gira”, che ha dato vita adun punto vendita ambulante. «È unprogetto pilota che può essereesportato in altre scuole e realtà –aggiunge Marina –, perché i ragazzisono tutto il giorno impegnati inqualcosa di positivo e propositivo».Negli spazi affidati alla cooperativa èattiva anche la trattoria “Art. 14”,dove si possono gustare cibi genuinia chilometro zero. Il nome prende

spunto dall’articolo 14 della legge328 del 2000, dedicato allarealizzazione di particolari interventidi integrazione e sostegno sociale afavore delle persone con disabilità.«Vedere per la prima volta il propriofiglio che, seppur con i suoi tempi, siimpegna, lavora e produce èun’esperienza meravigliosa –sottolinea Marina –. Sono immersiin un luogo a loro consono, vedonoletteralmente i frutti del loro lavoroe trascorrono la giornata incompagnia dei loro coetanei. Inoltrela cooperativa offre opportunitàlavorative anche ai tanti operatoriche seguono i nostri ragazzi, i qualisvolgono un lavoro gratificante enon solo una mera funzione dibadante che spesso può esserefrustrante. Il nostro intento èsdoganare l’assistenza passiva perchéi ragazzi, con le loro competenze,capacità e potenzialità, devonoessere messi nelle condizioni diprodurre. Ora ci stiamo battendoper il budget di cura affinché i nostrifigli diventino soggetti economiciattivi».

l malato non è solo oggetto dipreghiera e richiesta di inter-cessione ma può farsi soggetto

attivo offrendo il tempo della pro-va al Signore e alla Chiesa. Da que-sta convinzione nasce la nuovaproposta del Centro diocesanoper la pastorale sanitaria, ideata evoluta dal vescovo Paolo Ricciar-di, ausiliare delegato per questosettore.«”Frammenti di luce” – illustra ilpresule – è un semplice sussidioche da aprile forniremo ai malaticome strumento per vivere la pre-ghiera nel tempo della malattia,affinché diventi un tempo di of-ferta». Chiamati «all’apostolatodella preghiera», i malati «svolgo-no con l’orazione un prezioso ser-vizio di intercessione per la Chie-sa e l’umanità».La proposta nasce dall’esperienzavissuta in parrocchia da don Ric-ciardi: «Questo foglietto, distri-buito ai malati della mia comu-nità – spiega –, li ha fatti risco-prire attivi e sentire contenti di a-vere un ruolo nella Chiesa, com-piendo un servizio specifico». Nel-la presentazione del sussidio agliammalati si legge infatti: «La Chie-sa di Roma, che vi sostiene in que-sto momento di prova, si affidacon gratitudine a voi che poteteoffrire al Signore alcuni fram-menti di luce».Ogni mese verranno proposte«delle intenzioni di preghiera spe-cifiche per le realtà della nostradiocesi – chiosa ancora Ricciardi–: ad aprile vogliamo ricordare il

vescovo Giuseppe Marciante, fi-nora ausiliare di Roma per il set-tore Est, che farà il suo ingressonella diocesi di Cefalù sabato 14aprile, e i nuovi sacerdoti che ilPapa ordinerà nella IV domenicadi Pasqua». Ancora, ogni mese verrà presen-tata la figura di un santo di cuiverrà ripercorsa la vita; ad aprilesi ricorda san Giuseppe Moscati,la cui memoria liturgica ricorre ilgiorno 12 e di cui si legge: «Si i-scrisse a medicina unicamente perpoter lenire il dolore dei soffe-renti». Morto nel 1927, fu pro-clamato santo da Papa GiovanniPaolo II nel 1987 al termine delSinodo dei vescovi sulla vocazio-ne e missione dei laici nella Chie-sa. Nel foglietto di preghiera verran-no inoltre riportate le parole diPapa Francesco rivolte agli am-malati nel corso delle sue omelie.Il sussidio “Frammenti di luce”verrà distribuito negli ospedali daisacerdoti cappellani mentre nelleparrocchie della diocesi arriveràagli ammalati mediante i ministridell’Eucarestia; i parroci possonofarne richiesta al Centro per la pa-storale sanitaria, in Vicariato, do-ve potranno ritirare il foglietto car-taceo, ma «a breve sarà scaricabi-le anche dal nostro sito – spiegail vescovo Ricciardi – che è in fa-se di ristrutturazione». È invece at-tiva da qualche settimana la nuo-va pagina Facebook del Centro perla pastorale sanitaria.

Michela Altoviti

I

l mondo del calcio ha bisognodi valorizzare il ruolo della fa-

miglia». È il messaggio lanciato daAlberto Gambino, pro rettore dell’U-niversità Europea, nell’incontro sulcalciomercato che si è tenuto mar-tedì all’Università Europea. «La fa-miglia – ha ricordato – ha un ruolofondamentale e insostituibile nellaformazione e nella tutela dei giova-

ni calciatori, che spesso vengono ca-tapultati in un mondo più grande diloro, in cui è facile smarrirsi». Se-condo il pro rettore, «oggi i giovanicalciatori sono spesso sottoposti acondizionamenti e pressioni, fin dalmomento in cui iniziano la loro at-tività. La ricerca esasperata del cam-pioncino e il falso mito della vittoriaad ogni costo rischiano di offuscare

l’autentico significato della praticasportiva, che è quello educativo». Loha sottolineato anche il presidentedella Lazio Claudio Lotito: «I gioca-tori sono degli individui particolari.Sono molto influenzati dai procura-tori, molto più che dalla famiglia. So-no dei soggetti che devono fare i con-ti a volte con una notorietà e una ric-chezza inaspettata».

I««La famiglia riferimento per i giovani sportivi»

A San Carlo da Sezze il «Banchetto del Re» per duecento poveriDI MARGHERITA DE DONATO

uecento gli invitati speciali al“Banchetto del Re” oggi amezzogiorno, nel centro di

formazione giovanile “Madonna diLoreto – Casa della Pace”, fondato dadon Mario Torregrossa, ad Acilia.Un’occasione unica per molti di questiospiti, persone emarginate o disagiate.Alcuni possiedono un tetto, mavivono isolati e soffrono la solitudine.A tutti loro, e alla dignità cui hannodiritto, ha pensato don Mario neldicembre 1982, instaurando unatradizione, mantenuta viva anchedopo la sua morte (avvenuta nel2008) dai sacerdoti della parrocchiaSan Carlo da Sezze che nel tempo glisono succeduti, dagli animatori e dai

ragazzi del centro di formazionegiovanile. «Poche persone hannosaputo cercare con tanta intensità Dionell’altro, come don Mario ha fattocon i poveri e gli emarginati», ricordaDonatella, un’animatrice. «Accanto alui da ragazzi abbiamo respirato lagioia di vivere e scoperto la bellezza

del Vangelo vissuto radicalmente.Negli ultimi due anni abbiamoproseguito questo cammino con donPaolo Ricciardi, di recente nominatovescovo delegato per la pastoralesanitaria, e con don SimoneGiovannella, attuale amministratoreparrocchiale». Nella quinta domenica

di Quaresima (Giornata diocesanadella carità) i giovani annunceranno lagioia della Risurrezione ai menofortunati, muovendosi nel saloneabbellito con decorazioni in unrapido apparecchiare e sparecchiare,tutti in divisa, come in un veroristorante in cui non mancanoneppure i centrotavola con i fiori. Ilmomento dell’aperitivo è riservato airagazzi più giovani del Centro, cheprepareranno le tartine, servendolecon bevande analcoliche. Al riccomenù – antipasti, due primi, duesecondi con contorno, frutta e dolci –contribuiranno i volontari dellaparrocchia di San Carlo da Sezze e delcentro di ascolto della Caritasparrocchiale, che seguono gli ospiti diquesto pranzo speciale anche durantel’anno.

«La voce dei senza dimora è pocointeressante e quasi nessuno vuoleascoltarla. Qui, invece, viene dato loroascolto ed attenzione», dichiara Carla,volontaria della Caritas parrocchiale.«In questa giornata particolare tuttiinsieme regaliamo loro un momentoprivilegiato, ma poi proseguiamodurante la settimana fornendo loroviveri e vestiario ogni lunedì emartedì, ed accogliendoli il mercoledìpresso il centro di ascolto». Al terminedel pranzo, gli ospiti graditi del“Banchetto del Re” sarannoaccomiatati con l’omaggio dellaclassica colomba pasquale e di unaconfezione di ovetti di cioccolato, masoprattutto con la promessa di potercontinuare a godere della Provvidenzanella loro vita attraverso il sostegnodella comunità.

D

Attivo un «laboratorio giovani»per l’accoglienza dei disabiliIn aumento le richieste di aiutoda vittime del gioco d’azzardo

“Frammenti diluce” è il sussidioche sarà distribuitodai cappellaniospedalieri

l’incontro

Oggi nei locali del centrodi formazione giovanileMadonna di Loreto fondatoda don Mario TorregrossaCoinvolti tanti volontariAperitivo riservato ai giovaniL’impegno di accoglienzaprosegue lungo la settimana

Santa Maria Addolorata (foto Gennari)

La cooperativa agricola Giuseppe Garibaldi

Il “Banchetto” dello scorso anno

4 Domenica18 marzo 2018

L’esperienza di una cooperativaimpegnata nella inclusionelavorativa di alcuni giovaniMarina, tra i soci fondatori:

«Progetto pilota esportabileSdoganare l’assistenza passiva»L’idea di un piccolo agriturismoanche per famiglie con disabili

Page 5: Notizie Diocesi di Roma | RomaSette - redazione@romasette ...C’è “Casa Wanda”, il centro diurno Alzheimer di assistenza ai malati e di sollievo per le famiglie, inaugurata a

celebrazioniLA MESSA A SAN GIUSEPPE CAPO LE CASECON IL VESCOVO RUZZA. In occasionedella solennità di san Giuseppe,concelebrazione eucaristica presiedutadal vescovo Gianrico Ruzza domanialle 18.30 (via Francesco Crispi, 24).Al termine della celebrazione seguirà ilbacio delle reliquie, la benedizione ela distribuzione del pane di sanGiuseppe.

IL VICARIO DE DONATIS CELEBRA ALLACAPPELLA DEL POLICLINICO UMBERTO I.Giovedì 22 marzo alle 12.30, il vicarioAngelo De Donatis presiederà unaconcelebrazione eucaristica nellacappella centrale del PoliclinicoUmberto I. Dalle 15 del giornoseguente fino a alle 8 di domenica 25,sempre in cappella centrale, lacelebrazione delle Quarant’ore diadorazione.

incontriSANTA MARIA MADDALENA DE’ PAZZI:FIGLI E DIPENDENZE.Ultimo incontro, aSanta Maria Maria Maddalena de’Pazzi (largo Vicarelli, 1), del percorso«Due o tre... Famiglie» sulledipendenze dei figli. Oggi dalle 11 alle13 interverrà la dottoressa Marzi delconsultorio «La Famiglia» su «Internet,gioco d’azzardo, fumo e alcool».

CATECHESI LITURGICA QUARESIMALE.Oggi alle 18.30, nella chiesa di SantaMaria del Carmine alle Tre Cannelle(via del Carmine, 4), il direttoredell’Ufficio liturgico diocesano padreGiuseppe Midili terrà l’ultima dellecatechesi liturgiche quaresimali su«Agnello di Dio che togli i peccati delmondo».

RITRATTI DI SANTI, BOCCIARELLI LEGGELA VITA DI ISIDORO BAKANJA.Appuntamento con «I ritratti di Santi»domani alle 21 nella chiesa di SantaMaria della Vittoria (via XX settembre,17). L’attore Vincenzo Bocciarellileggerà la vita di Isidoro Bankanja,nato nell’attuale RepubblicaDemocratica del Congo nella tribùBoangi, martire cristiano, proclamatobeato nel 1994 da Giovanni Paolo II.La lettura sarà intervallata dallemusiche di Irene Callieri. L’incontro sibasa sugli scritti di padre AntonioSicari, teologo carmelitano, autore dipiù di cento biografie dedicati ai santie fondatore del Movimento ecclesialecarmelitano.

MARTEDÌ DI QUARESIMA ALLA NATIVITÀCON IL VESCOVO LOJUDICE. Terminano il20 marzo gli incontri dei «Martedì diQuaresima» nella parrocchia dellaNatività di Nostro Signore Gesù Cristo(via Gallia, 162). Alle 19, il vescovoausiliare per il settore Sud, monsignorPaolo Loiudice, terrà un incontro daltitolo «”Quello che avete fatto al piùpiccolo lo avete fatto a me” (Matteo25), l’amore per i poveri comedistintivo del cristiano».

LEONIANO: UN PATTO FEDERATIVO ATUTELA DEGLI ANZIANI. Il Collegioapostolico Leoniano (via PompeoMagno, 21) ospiterà martedì 20 marzoalle 11 l’incontro sul «Patto federativoa tutela degli anziani. I nonni nellasocietà attuale». Introduzione delComitato di coordinamento del PattoFederativo a tutela degli anziani e poigli interventi di Maria Rita Parisi,psicoterapeuta già membro delComitato Onu per i diritti deifanciulli; Ester Dini, responsabile delCentro Studi Cnpi della FondazioneOpificium, e il senatore EdoardoPatriarca, che interverrà su«Invecchiamento attivo e riforma delTerzo settore».

ALLA LATERANENSE SI PARLA DI «POP–THEOLOGY». In occasione dellapresentazione del volume «Pop–Theology per giovani. Autocritica delcattolicesimo convenzionale per uncristianesimo umano» di AntonioStaglianò, il giornalista di AvvenireMimmo Muolo intervista GiuseppeLorizio, docente alla Lateranense, e ilvescovo di Noto, Antonio Staglianò.Appuntamento martedì 20 alle 16.30in Aula Paolo VI della PontificiaUniversità Lateranense (piazza SanGiovanni in Laterano, 4). La giornata èorganizzata dall’Istituto superiore diScienze religiose Ecclesia Mater e dallafacoltà di Sacra Teologia,specializzazione in TeologiaFondamentale.

CENTRO DI SINDONOLOGIA, PERCORSO ASANTA CROCE IN GERUSALEMME. IlCentro diocesano di sindonologiaGiulio Ricci propone alla basilica diSanta Croce in Gerusalemme (martedì20 alle 17.45) un percorso storico–spirituale sulla Passione morte eResurrezione di Gesù attraverso lacontemplazione della Sindone, ilCrocefisso sindonico e le reliquievenerate nella basilica. L’incontro saràtenuto da Antonio Cassanelli,segretario del Centro e docente diSindonologia all’Ateneo PontificioRegina Apostolorum.

SANTA MARIA REGINA PACIS, COLUCCIA EFIASCO SU LEGALITÀ E GIUSTIZIA. Laparrochia Santa Maria regina pacis aOstia (piazza Regina Pacis, 13. Lido diOstia) ospita mercoledì 21 il secondoincontro promosso dagli otto parrocidella prefettura sul tema: «Legalità egiustizia. Perché Ostia riveli il suovolto migliore». Interventi di donAntonio Coluccia, fondatore della«Don Giustino onlus» alla Giustinianae del sociologo Maurizio Fiasco.

LECTIO DIVINA AI SANTI SILVESTRO EMARTINO AI MONTI. Giovedì 22 marzoalle 18.30, il carmelitano CraigMorrison, docente al PontificioIstituto Biblico, terrà una lectio divinadal titolo «Gesù prega il salmo 22: Diomio perché mi hai abbandonato?».L’incontro si terrà ai Santi Silvestro eMartino ai Monti (viale del MonteOppio, 28). Verrà anticipato, invece, al24 marzo alle 9, dato che il 31 saràsabato santo, il tradizionalepellegrinaggio sulle orme del beatocarmelitano Angelo Paoli.

ALLA GREGORIANA DUE GIORNI DEDICATIAL CRISTIANESIMO IN CINA. Lo sviluppo,l’interculturazione e il ruolo delcristianesimo in Cina sarà al centro diuna due giorni organizzata dallaGregoriana (piazza della Pilotta, 4) il22 e 23 marzo. Si seguirà unapproccio interdisciplinaresottolineando gli aspetti storici,sociologici, e religiosi. I partecipantiarriveranno da centri accademicistatali e religiosi dell’Estremo Orientee dell’Occidente. I saluti inizialisaranno affidati al rettore Nuno daSilva Goncalves, al decano diMissiologia Milan Zust e al vescovoemerito di Hong Kong, il cardinaleJohn Tong Hon. Per il programma e leiscrizioni (obbligatorie) fareriferimento al sito www.unigre.it.

DON STEFANO TARDANI A SANBONAVENTURA. «Famiglie ferite: da cheparte ricomincio» è il titolodell’incontro che si terrà nellaparrocchia di San Bonaventura daBagnoregio (via Marco Calidio, 22)sabato 24 dalle 16. A guidarlo saràdon Stefano Tardani, fondatore delMovimento dell’Amore Familiare.

«FAMIGLIE INSIEME»: RELAZIONI EDINAMICHE FAMILIARI. L’associazioneFamiglie Insieme prosegue il ciclodegli «Incontri del sabato». Sabato 24alle 15.30 (via Miranda, 1) RitaSantodonato (Università di Roma TorVergata) parlerà de «Le relazioni e ledinamiche familiari».

formazioneAPPUNTAMENTO SULLA RIFORMA DELLECAUSE DI NULLITÀ MATRIMONIALI. Ilrettore dell’Università della SantaCroce, Luis Navarro, terrà un incontroin Vicariato organizzato dal Tribunaledi Prima Istanza e dal Tribunale diAppello del Vicariato, incollaborazione con il CoetusAdvocatorum (mercoledì 21 alle 15),su «Il ruolo dei laici nella prassi deiTribunali e alla luce dei più recentidocumenti magisteriali: prassi eprospettive». Ettore Signorile, vicariogiudiziale del Tribunale ecclesiasticopedemontano della diocesi di Saluzzo,parlerà de «Il ruolo dell’avvocato nellariforma del processo matrimonialecanonico: prassi e prospettive».Modera Linda Ghisoni, sottosegretariodel Dicastero per i laici, la famiglia e lavita.

culturaPRESENTAZIONE LIBRI/1: «NUMERISECONDI». Sarà presentato allaGregoriana (piazza della Pilotta, 4)domani alle ore 17, il volume di scrittiin onore di Massimo Grilli, ordinariodi Teologia biblica alla Gregoriana, inoccasione del suo 70° compleanno. Ilvolume «Numeri Secondi. Il volto diDio attraverso il volto dei piccoli» ècurato da Maurizio Guidi e StefanoZeni.

PRESENTAZIONE LIBRI/2: «MARIA,INCANTO E MISTERO». Sarà la Pontificiafacoltà teologica «Marianum» (vialeTrenta Aprile, 6) ad ospitare martedìalle 16 la presentazione del volume«Maria, incanto e mistero» diNunziella Scopelliti (Effatà).Introdurrà il preside DenisKulandaisamy; relatori AlbertoValentini, mariologo; VincenzoMorgante, giornalista Rai e suorAntonella Sanfilippo, consiglieragenerale dell’Istituto religioso «Suoredel Bell’Amore».

PRESENTAZIONE LIBRI/3: «METTI VIAQUEL CELLULARE» DI ALDO CAZZULLO.Per il ciclo «Incontri con l’autore»,promossi dal settore adulti dell’Azionecattolica di Roma, giovedì 22 alle18.30 nel teatro della parrocchia deiSacri Cuori di Gesù e Maria (viaMagliano Sabina, 33) il giornalistaAldo Cazzullo presenterà il suo ultimolibro «Metti via quel cellulare. Unpapà. Due figli, Una rivoluzione».Modera Vittorio Sammarco.

Riattivare la passionecontro ogni apatia

rendo a prestito l’incipit della rubrica “concor-rente” (tratta di adolescenti!) di Alessandro D’A-venia sul Corriere della sera del 5 marzo. «Ultimo

anno, cinque insufficienze nel primo trimestre. Do-vrebbero preoccuparmi, ad agitarmi è invece la man-canza di passioni di mio figlio. Sembra appagato so-lo quando è vestito in un certo modo ed esce con gliamici. Non vuole esser bocciato, ma quando gli hochiesto cosa vuol fare nella vita mi ha detto che nonc’è niente che voglia fare, niente che lo appassioni».Sono le parole di uno dei tanti genitori amareggiatiper un figlio che, alla fine del percorso scolastico, sem-bra non aver raggiunto il fine dell’adolescenza: ela-borare la propria unicità a partire dalla conoscenza disé, liberandosi così dalle illusioni che lo portano a sot-tovalutarsi o a sovrastimarsi. Il ragazzo si aggrappa aun’identità momentanea e passeggera vestendosi al-la moda tra gli amici, ma non si appassiona a nulla,perché la passione, a differenza del piacere, riguardail futuro e non il presente: la passione non si comprama si scopre, si coltiva e spinge a entrare nel territo-rio incerto del possibile per realizzarsi, non a caso“passione” ha la stessa radice di “pazienza”.”Passione” è infatti una parola felicemente a due fac-ce, perché indica sia il trasporto erotico sia la capacitàdi soffrire per qualcosa. In effetti la mancanza di pas-sione ha un risvolto sociale impressionante: infatti u-na sorta di cappa, composta da un misto di scorag-giamento, apatia, sfiducia e mancanza di speranza ri-guarda, secondo alcune ricerche recentissime, oltre2,2 milioni di ragazzi e giovani italiani compresi fral’età di 15 e di 29 anni. Si tratta dei Neet – Not in E-ducation, Employment or Training – ovvero giovaniche non cercano lavoro, non studiano, non fanno al-cuna attività, non si formano e non combattono: unesercito di ragazzi senza speranza, senza forza e sen-za voce. Ma come riattivare la passione? Ecco un tema per adulti, genitori, educatori, preti e in-segnanti. D’Avenia conclude così: «Senza soffrire peril bello del mondo non troveremo mai nulla di bel-lo da fare al mondo». Io penso che per riattivare i gio-vani–senza–passione–apatici occorra che essi stessivedano gli adulti capaci di soffrire per il bello del mon-do e perciò capaci di farlo bello.Il punto, a mio parere tragico, è che noi adulti conti-nuiamo a costruire un mondo brutto, pieno di spin-te narcisistiche, autoreferenziali, distruttive e violen-te. E perché mai i giovani dovrebbero appassionarsiad un mondo così brutto? Se guardiamo all’irre-sponsabilità della politica, con le sue promesse mira-bolanti e truffaldine, o all’incapacità di tanti genitoridi “vedere” i reali bisogni dei propri figli oscurati daipropri bisogni, oppure alle proposte di modelli cheemergono da serie televisive altrettanto irresponsabi-li come “Gomorra” o “Riccanza”, autentici inni allaviolenza o al danaro senza limiti, insomma se guar-diamo a ciò che offriamo noi adulti, forse possiamocapire l’apatia dei nostri figli.

P

Pianeta giovania cura di Tonino Cantelmi

Il Giudizio Universale,show tra arte e musica

ichelangelo ha la vo-ce di Pierfrancesco

Favino, mentre il tema mu-sicale principale è di Sting.L’arte diventa spettacolo in“Giudizio universale”, i-deato e diretto da MarcoBalich, realizzato con laconsulenza dei Musei Vati-cani, all’Auditorium Conci-liazione da giovedì. Unoshow immersivo per sco-prire la Cappella Sistina, u-nico nel suo genere.

M

cultura

el quinto anniversariodell’elezione di Bergoglioal soglio pontificio,

Vatican News diffonde il trailerdel film Papa Francesco. Un uomodi parola (Pope Francis. A manof his word), scritto e diretto daWim Wenders, che FocusFeatures distribuirà nelle saledal 18 maggio. Non undocumentario ma «un viaggiopersonale con Papa Francesco»,un progetto partito dallavolontà espressa dal prefettodella Segreteria per lacomunicazione della Santa Sedemonsignor Dario EdoardoViganò di fare un film «con»Papa Francesco, e non «su» PapaFrancesco. Il risultato è undocu–film coprodotto con ilVaticano, al centro del quale cisono le idee e il messaggio del

Pontefice. La tecnica di ripresa(direct–to–camera) del filmporta lo spettatore faccia a facciacon Francesco. «Nemmeno neimiei sogni più arditi – raccontaWenders – avrei maiimmaginato di girare un film suPapa Francesco. Quando horicevuto la lettera con l’invito avenire in Vaticano per discuteredella possibilità di girare unfilm sul Papa con monsignorViganò, per prima cosa ho tiratoun respiro profondo, poi sonoandato a fare il giro delpalazzo». Di Francesco Wendersricorda quella richiesta –«Pregate per me» – con la qualeconclude ogni incontro. «Non èsoltanto un modo per salutare:lo pensa veramente. Gli hosentito chiedere la stessa cosaalla gente in tutto il mondo».

N

Un docu-film con FrancescoA dirigerlo sarà Wim Wenders

DOMANI. Alle ore 9.30celebra la Messa per la ScuolaSan Giuseppe del Caburlottonella basilica di Santa MariaMaggiore in occasione dellafesta di san Giuseppe. Alle ore 11.30 incontra lacomunità del monastero diPriscilla sulla via Salaria. Dal pomeriggio partecipa alConsiglio permanente dellaCei (fino a mercoledì).

MARTEDI 20. Sono sospese leudienze dei sacerdoti.

GIOVEDI 22. Alle ore 12.30celebra la Messa al PoliclinicoUmberto I. Alle ore 17 in Vicariatopresiede il Consiglio Affarieconomici. Alle ore 19 nella basilica di

San Giovanni in Lateranopresiede la veglia di preghieradiocesana organizzata dallaCaritas e dal Centro per lacooperazione missionaria trale Chiese.

VENERDI 23. Alle ore 17 inVicariato incontra i giovaniche parteciperanno al pre–Sinodo dei giovani inpreparazione alla prossimaassemblea ordinaria delSinodo dei vescovi. Alle ore 19 presiede la liturgiadei doni presantificati alPontificio Collegio greco diSant’Atanasio.

DOMENICA 25. Alle ore 9.30concelebra con il Santo Padrela Messa della Domenicadelle Palme.

L’AGENDA DEL VICARIO

cinema«Eureka!», scienzanelle biblioteche

l via dal 21 marzo al 22 a-prile «Eureka! in biblio-

teca. Il bello della scienza aportata di mano». Oltre 200appuntamenti in 24 bibliote-che dedicati alla divulgazionescientifica, promossi da RomaCapitale. Vasto il programma:10 i documentari a cura di Na-tional Geographic, 45 i labo-ratori per bambini e ragazzi,22 le proiezioni di film, 9 leconferenze a cura di RomaPlanetario, 35 le presentazio-ni di libri, e ancora visite gui-date a cura del Wwf e incon-tri. Mercoledì 21 alle 18 l’e-vento di apertura #freescien-ce al Museo Civico di Zoologiacon l’iniziativa “Sulle traccedegli animali in città”.

A engono in menteda subito titoliquali Il Re dei Re

(1961) o La più grandestoria mai raccontata(1965 ). Ma si puòanche arrivare amomenti decisamentepiù vicini e citareExodus (2015) di RidleyScott. Così facendo si ècoperto un ampio

tratto di storia del cinema utile a far capire iltono con cui Hollywood ha inteso accostarsiin epoche differenti ai testi religiosi piùprofondi e più vicini al cuore dei fedeli intutto il mondo. Ci avviciniamo alloraall’ultimo arrivato, Maria Maddalena,ulteriore approccio che confermal’atteggiamento sostanzialmente ripetitivonei confronti delle stesse tematiche. Il film,uscito in sala giovedì scorso, arriva in

coincidenza con il periodo della Quaresima.Già questa uscita, commercialmente studiataa tavolino per coinvolgere il pubblico in unmomento forte del calendario liturgico, cercadi mascherare la consapevolezza che si trattadi un prodotto finalizzato a catturarel’attenzione sotto il profilo spettacolare,senza tuttavia aiutare ad approfondire. Ilracconto è tanto generoso nel disegno deipersonaggi quanto impalpabile sotto ilprofilo della tensione drammatica. Se lafigura di Maria Maddalena entra per la primavolta in una dimensione di primo pianonella vicenda terrena di Cristo, questo nondiventa automaticamente una sorta di “vialibera” a rappresentarla con caratteri che nonhanno realtà storica. Si vuole dire che lapresenza degli inevitabili “divi” condizionapesantemente l’efficacia della vicenda:Rooney Mara è una Maria Maddalenaorgogliosa e ribelle, Joaquim Phoenixinterpreta Gesù con tutta la sofferenza e il

volto inquieto possibile. Un Gesù dolente,capace di privazioni, sacrifici sofferenze etuttavia troppo inquadrato lontano dalposto giusto, talvolta distante e quasiassente. Il rapporto tra Lui e Maria si muovelungo direzioni non convergenti,protagonisti ma non sempre all’unisono. Èbella e coinvolgente la cornice visiva allaquale il regista affida il racconto. GarthDavis, spinto dal buon successointernazionale del precedente Lion. La lungastrada verso casa (2016), preme l’acceleratoresu una messa in scena mirabolante ecoinvolgente, centrata su scene commoventie visionarie, tutte lacrime ed interioritàirrisolta. Se ne ricava che, nell’ambito delcinema cristologico, questa Maria Maddalenaprova con molti sforzi e non poca tenacia arendersi fruibile, a instaurare con lospettatore momenti di sintonia e di empatia.In effetti le occasioni per riuscirci nonmancano. Il fatto è che il copione sceglie la

via più facile per accostarsi alla Croce,esaltando la componente visiva marischiando di perdere di vista la profonditàdella vicenda, la problematicità e laricchezza della storia narrata. Nellaconfezione prevale il tono patinato, solosaltuariamente si avverte che gesti e personestanno costruendo qualcosa di irripetibile edestinato a cambiare il mondo. Il miracolodi Lazzaro, la crocifissione, la Resurrezionesono momenti che restituiscono certo i fattidi duemila anni fa, misteriosi eimpenetrabili ma non trasmettonoinquietudine, non sconvolgono e nonlasciano in attesa della venuta del “Regno”.Di fronte a questo nuovo, notevole impegnoeconomico profuso dal cinema americano, siha la conferma che per fare un buon filmbisogna conoscere molto bene la materia chesi intende trattare. Non piegarla all’esigenzadello spettacolo.

Massimo Giraldi

V«Maria Maddalena», pellicola patinata piegata allo spettacolo

Incontri: Ostia, a Regina Pacis su legalità e giustizia; a S. Maria Maddalena de’ Pazzi su figli e dipendenzeLojudice alla Natività - Famiglie «ferite», se ne parla a San Bonaventura - Lectio a San Martino ai Monti

5Domenica18 marzo 2018

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MARZO

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