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Novità fiscali 2012

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Novità fiscali 2012. Automezzi fino al 31/12/2012. La normativa attuale - PowerPoint PPT Presentation

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Novità fiscali 2012

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Automezzifino al 31/12/2012

• La normativa attuale L’art. 164, comma 1, lett. b) TUIR prevede la

deducibilità limitata al 40% ( 80% per gli agenti e rappresentanti di commercio) per le spese relative a tutti quei veicoli ( autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli)che siano:

- non strumentali nell’attività d’impresa ( in caso diverso, deducibili al 100%)

- non adibiti a uso pubblico (in caso diverso, deducibili al 100%)

- non dati in uso promiscuo a dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta ( deducibili ad oggi al 90%)

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Automezzifino al 31/12/2012

• E’ poi stabilito che non si deve tener conto della parte di costo di acquisizione che eccede i seguenti importi:

- € 18.075,99 per le autovetture e gli autocaravan- € 4.131,66 per i motocicli- € 2.065,83 per i ciclomotori• Per i veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti si stabilisce

quanto segue:- per l’impresa, deducibilità delle spese e degli altri componenti

negativi nella misura del 90% del loro importo- per il dipendente, fringe benefit pari al 30% dell’importo

corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 km ( in base alle tabelle ACI)

- non ci sono limiti massimi di deducibilità

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AutomezziRegime fino al 31. 12. 2012

veicolo % di deducibilità Costo massimosul quale calcolare

la quota di ammortamento

% di deducibilità spese di gestione

AutovettureAutocaravan

40% € 7.230,39(40% di 18.075,99)

40%

Motocicli 40% € 1.652,64(40% di 4.131,66)

40%

Ciclomotori 40% € 826,33(40% di 2.065,83)

40%

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AutomezziRegime fino al 31. 12. 2012

• Acquisto di auto da concedere in uso promiscuo ai dipendenti per € 30.000

• La somma fiscalmente deducibile e da ammortizzare nei quattro peridi d’imposta è pari al 90% di € 30.000 e cioè € 27.000

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AutomezziIl nuovo regime dal 1/1/2013

• La legge n. 92/2012 ha ridotto la percentuale di deducibilità dal 40% al 27,5% dal 1^ gennaio 2012

• Restano fermi i valori massimi - di € 18.075,99- di € 4.131,66- di € 2.065,83• Il costo di acquisto dell’autovettura da

confrontare con € 18.075,99 è pari alla somma dell’imponibile e dell’imposta non detraibile

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AutomezziIl nuovo regime dal 1/1/2013

• Dunque , in caso di acquisto del mezzo di trasporto, applicando l’aliquota di ammortamento pari al 25% prevista per gli automezzi la deducibilità dà luogo ai seguenti importi

veicolo % di deducibilità Costo massimo

Quota ammortamento

deducibile

AutovettureAutocaravan

27,5% € 4.970,90 ( 27,5% di 18.075,99)

€ 1.242,72

Motocicli 27,5% € 1.136,21 (27,5% di 4.131,66)

€ 284,05

Ciclomotori 27,5% € 568,10( 27,5% di 2.065,83)

€ 142,02

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AutomezziIl nuovo regime dal 1/1/2013

• In caso di leasing, per poter calcolare la percentuale di deducibilità dei canoni di leasing degli automezzi occorre determinare il rapporto tra il limite di deducibilità relativo al tipo di automezzo e il costo assunto dalla società di leasing:

limite del costo fiscalmente riconosciuto x 100 = % canoni deducibili costo per la società di leasing

Dopo aver calcolato tale percentuale si applica ad essa il 27,5% e si ottiene il costo fiscalmente riconosciuto

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AutomezziIl nuovo regime dal 1/1/2013

• In caso di noleggio, ai sensi dell’art. 164 Tuir, i costi massimo di noleggio cui rapportare l’aliquota del 27,5% sono i seguenti:

- € 3.615,20 per gli automezzi- € 774,69 per i motocicli- € 413,17 per i ciclomotori• Quindi sono deducibili i seguenti importi:- € 994,18 per gli automezzi- € 213,04 per i motocicli- € 113,62 per i ciclomotori

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Esempio

• Acquisto di autovettura per € 50.000 comprensivo di Iva indetraibile; ogni anno spese di gestione auto pari a € 10.000 ( carburanti, bollo, assicurazione, manutenzione)

• Effetto deduzione 2012: - Quota ammortamento: 7.230,39 (40% di 18.075,99) x 25% =

1.807,57- Spese di impiego: 10.000 x 40% = 4.000• Effetto deduzione 2013:- Quota di ammortamento: 4.970,90 ( 27,5% di 18.075,99) x 25% = 1.242,72- Spese di impiego: 10.000 x 27,5% = 2.750

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AutomezziIl nuovo regime dal 1/1/2013

• Restano ferme le percentuali di deducibilità previste per

le auto strumentali nell’attività di impresa (100%) le auto degli agenti e rappresentanti (80%) le auto adibite ad uso pubblico ( 100%)

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AutomezziIl nuovo regime dal 1/1/2013

• Auto date in uso promiscuo ai dipendenti ( art. 164, comma 1, lett. b-bis, Tuir)

- dal 90% si passa alla misura del 70%Esempio: acquisto di autovettura per € 20.000 e spese di gestione di € 7.000• Effetto deduzione 2012: - Costo deducibile: 20.000 x 90% = 18.000 - Spese di impiego: 7.000 x 90% = 6.300• Effetto deduzione 2013:- Costo deducibile: 20.000 x 70% = 14.000- Spese di impiego: 7.000 x 70% = 4.900

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Automezzi

Auto personale dell’amministratore• Resta fermo il criterio di deducibilità in vigore già nel

2012 e cioè:- sono escluse dal reddito dell’amministratore le somme

documentate e rimborsate per spese di viaggio , alloggio e vitto relative a prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale della sua residenza

- la società che eroga tali rimborsi può ai sensi dell’art. 95 TUIR dedurre le spese rimborsate sempre che tali documenti siano intestati all’azienda stessa

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Automezzi

- per i rimborsi chilometrici, l’amministratore deve essere stato autorizzato a utilizzare l’auto di sua proprietà; il costo di percorrenza non deve superare quello desunto dalle tabelle ACI e il costo chilometrico non deve essere relativo a vetture di potenza superiore a 17 cv fiscali se benzina o 20 cv se diesel

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Perdite su creditiAccordo di ristrutturazione di debiti

• Con decorrenza dal 26 giugno 2012, le perdite su crediti sono deducibili anche quando il debitore abbia concluso un accordo di ristrutturazione di debiti omologato ai sensi dell’art. 182bis L.fall. (art. 101, c. 5 Tuir)

• «(…), e le perdite su crediti sono deducibili se risultano da elementi certi e precisi e in ogni caso, per le perdite su crediti, se il debitore è assoggettato a procedure concorsuali o ha concluso un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell’art. 182-bis del R.D. 16 marzo 1942, n. 267. Ai fini del presente comma, il debitore si considera assoggettato a procedura concorsuale dalla data(…) del decreto di omologazione dell’accordo di ristrutturazione (…)

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Perdite su creditiAccordo di ristrutturazione di debiti

• L’innovazione è di notevole rilevanza, perché l’assenza di una regolamentazione ad hoc non aveva certo incentivato il ricorso allo strumento dell’accordo di ristrutturazione

• In ogni caso, si segnala che l’art. 101 Tuir continua a non tenere conto della circostanza che il debitore potrebbe essere assoggettato a una procedura concorsuale differente da quella italiana

• E’ opportuno allora far riferimento all’indirizzo dell’Agenzia delle Entrate sull’argomento

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Perdite su creditiAccordo di ristrutturazione di debiti

• Secondo tale orientamento, la deducibilità della perdita su crediti presuppone il rilascio da parte dell’autorità giurisdizionale estera, di una dichiarazione attestante lo stato di insolvenza del debitore, nell’ambito di una procedura concorsuale assimilabile a quelle indicate nell’art. 101 Tuir ( circ. n. 39/E/2002)

• Diversamente, la Cassazione, con sentenza n. 23863 del 2007, ha precisato che ai fini della deducibilità della perdita basta la documentazione dei requisiti di certezza e precisione della stessa perdita senza che vi sia la necessità della certificazione sopra indicata

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Perdite su creditiAccordo di ristrutturazione di debiti

• Cosa succede ai fini Iva circa l’emissione della nota di variazione? L’art. 26, comma 2, condiziona infatti il diritto alla redazione di tale documento e alla conseguente detrazione dell’Iva alla presenza di «infruttuosità della procedura concorsuale»

• L’art. 101 sembrerebbe infatti stabilire, AI SOLI FINI FISCALI, che l’accordo di ristrutturazione omologato rientri nell’ambito delle procedure concorsuali

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Perdite su crediti Accordo di ristrutturazione di debiti

• Cosa vuol dire allora «infruttuosità della procedura concorsuale»?: basta il decreto di omologazione o bisogna attendere l’esecuzione dell’accordo?

• In altre parole: la nota di variazione è ora connessa al comma 2 e dunque non rileva più il comma 3 dell’art. 26, DPR 633/72 che prevede l’impossibilità di emettere la nota di variazione decorso un anno dall’effettuazione dell’operazione imponibile?

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Perdite su crediti di modesta entità

• Per tre specifiche ipotesi è in via automatica dimostrata la sussistenza di elementi certi e precisi richiesti dall’art. 101, c. 5 Tuir per consentire la deducibilità della perdita

1. sussistono in ogni caso i requisiti sopra indicati quando il credito soddisfa due condizioni:- è di modesta entità- il termine di scadenza del pagamento è decorso

da almeno sei mesi

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Perdite su crediti di modesta entità• Per essere di modesta entità la perdita non deve

superare il seguente importo:- € 5.000 per le imprese di più rilevante dimensione ai

sensi dell’art. 27, c. 10, D. 185/2008- € 2.500 nelle altre situazioni• Sono considerate di più rilevante dimensione le imprese

che conseguono un volume d’affari o ricavi non inferiori a € 150.000.000

• Il limite è stato stabilito dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 20 dicembre 2010 a far data dal 1^ gennaio 2011 con riferimento alle dichiarazioni dei redditi e Iva sottoposte a controllo sostanziale

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Perdite su crediti di modesta entità• Il superamento del limite di € 150.000.000 va

verificato in base ai criteri stabiliti dal precedente provvedimento direttoriale del 6 aprile 2009

• Si deve, nello specifico, prendere come parametro di riferimento il valore più elevato tra i seguenti indicati nelle dichiarazioni fiscali:

- Ricavi da cessione di beni e prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa o dalla vendita di materie prime e sussidiarie, semilavorati e altri beni mobili esclusi quelli strumentali (art. 85, c. 1, lett. a) e b) del TUIR);- Volume d’affari ai sensi dell’art. 20, Dpr n. 633/72

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Perdite su crediti di modesta entità

• Con la novità introdotta dal Decreto Sviluppo si è data dunque veste normativa all’indirizzo dell’Agenzia delle Entrate per il quale, nel caso di crediti commerciali di modesto importo, la deduzione della perdita di competenza poteva prescindere dalla ricerca di rigorose prove formali circa la precisione e la certezza

• Il limitato importo potrebbe condurre l’impresa a non intraprendere l’azione di recupero del credito che risulterebbe obiettivamente antieconomica stante il sostenimento di ulteriori costi ( Risposta a Interrogazione parlamentare del 5 novembre 2008)

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Perdite di crediti – prescrizione del diritto alla riscossione – cancellazione di crediti dal bilancio IAS

Gli elementi certi precisi sussistono anche 2. quando il diritto alla riscossione del credito è prescritto ( mancato esercizio del diritto entro 10 anni – art. 2946 c.c.)3. in caso di cancellazione dei crediti dal bilancio operata in dipendenza di eventi estintivi per i soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali ( Reg. Ce n. 1606/2002)

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Perdite su crediti – criteri generali

• Se non si verificano i casi sopra indicati, la perdita su crediti per essere deducibile deve essere analiticamente dimostrata in base a documentazione e al carattere definitivo dell’insoddisfazione del credito

• La prova va assolta con ogni mezzo utilizzabile nel processo tributario ( Cass. n. 14568/2001)

• Sono ammesse le presunzioni purchè gravi, precise e concordanti

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Perdite su crediti – criteri generali

• Secondo la Corte di Cassazione sono elementi sintomatici dell’esistenza di elementi certi e precisi con riferimento alla perdita su crediti:

- la lettera del legale che consiglia il cliente di rinunciare al recupero del credito ( Cass. n. 3862/2001)

- il verbale di procedura esecutiva non andata a buon fine ( Cass. n. 16330/2005)

• Per l’Agenzia delle Entrate non vi è deducibilità della perdita su crediti nel caso di temporanea illiquidità del debitore, nonostante un pignoramento infruttuoso ( ris. N. 16/E/2009)

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Sopravvenienze attive

• In base al nuovo art. 88 Tuir, dal 26 giugno 2012 in caso di accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ovvero di piano di risanamento attestato pubblicato nel registro delle imprese, non si considerano sopravvenienze attive le riduzioni di debiti dell’impresa per la parte che eccede le perdite , pregresse e di periodo di cui all’art. 854 Tuir

• Si tratta di una disciplina peggiorativa rispetto a quella prevista per il c.p.

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Sopravvenienze attive

• Quindi, a differenza delle sopravvenienze attive da concordato preventivo che sono integralmente non imponibili, le sopravvenienze da accordo di ristrutturazione omologato e da piano attestato pubblicato non sono imponibili nel limite delle perdite fiscali complessivamente riportatibili dall’impresa debitrice, ma solo per l’eccedenza rispetto a tale limite

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Esempio - Soggetto IRES con utile di esercizio € 600.000 causato da plusvalenze da cessione di beni ( 150.000) e da sopravvenienze attive da riduzione di debiti (400.000); perdite pregresse illimitatamente riportabili (220.000)

Dopo DL 83/2012 - Accordo omologato + Piano attestato pubblicato

C. P.

Utile di esercizio 600.000 600.000Plusv. da cessione

beni imponibili - 150.000

Sopr. attive da riduzione debiti

- 180.000 ( resta non imponibile l’eccedenza sulle perdite)

- 400.000

Reddito d’impresa lordo

420.000 50.000

Scomputo perdite pregresse

- 220.000 - 220.000

Reddito di impresa netto

200.000 0

Perdite riportabili 0 - 170.000

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Iva per cassa

• Il Decreto Sviluppo ha cambiato natura al meccanismo dell’Iva per cassa (prima attivabile per singole operazioni da contribuenti con fatturato fino a 200.000 Euro) rendendolo regime contabile che potrà essere utilizzato dai contribuenti con volume affari annuo fino a 2 milioni di euro ( art. 32 bis, Dl. 83/2012)

• L’adozione del nuovo regime scatta dal 1 dicembre 2012

Page 31: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa• In via generale, il momento di effettuazione dell’operazione e

quindi il “momento” rilevante ai fini dell’esigibilità dell’imposta è il seguente:

per i beni immobili, la stipula del rogito notarile per i beni mobili, la consegna o la spedizione per le prestazioni di servizi, il pagamento del corrispettivo • In merito alle operazioni effettuate nei confronti di determinati

soggetti (Stato ed Enti statali, Camere di commercio, Istituti universitari, Enti ospedalieri, ASL, ecc.) l’art. 6, comma 5, DPR n. 633/72 stabilisce il differimento del momento di esigibilità dell’imposta al pagamento del corrispettivo

• L’art. 7, Dl. 185/2008 ha poi esteso tale regime anche ai contribuenti con volume d’affari annuo fino a € 200.000 ( Iva per cassa)

Page 32: Novità fiscali 2012

Iva per cassa – Regole «vecchie» • Questi contribuenti hanno dunque potuto

posticipare il versamento dell’Iva al momento del pagamento della fattura da parte del cessionario

• Nel contempo al cessionario/ committente è stata impedita la detrazione dell’Iva fino al momento in cui provvede a pagare la fattura stessa

• Ai sensi della Circolare 30.4.2009, n. 20/E dell’Agenzia delle Entrate, la scelta di applicare o meno il regime dell’IVA “per cassa” era a libera discrezione del cedente o prestatore

• Questi poteva scegliere con riferimento ad ogni singola operazione l’applicazione dell’IVA per cassa

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Iva per cassa – Operatività delle nuove regole

• L’operatività delle nuove disposizioni è stata subordinata all’emanazione di un provvedimento attuativo reso disponibile dal Ministero dell’Economia: è il Decreto 11 ottobre 2012 contenente “le disposizioni attuative e la data di entrata in vigore” del citato art. 32-bis, Dl 83/2012

• E’ opportuno segnalare che dal 1^ dicembre 2012 le disposizioni dell’attuale disciplina contenute nel citato art. 7, DL n. 185/2008 saranno abrogate

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Iva per cassa - Opzione

• L’applicazione del nuovo regime richiede un’opzione da parte del contribuente; al riguardo l’Agenzia delle Entrate dovrà emanare un apposito Provvedimento

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Iva per cassa – Volume d’affari• Come si diceva, la possibilità di optare “per la

liquidazione dell’IVA secondo la contabilità di cassa” riguarda i contribuenti che nell’anno precedente hanno conseguito oppure, in caso di inizio dell’attività, prevedono di conseguire un volume d’affari non superiore a € 2.000.000.

• Secondo la Relazione illustrativa nel volume d’affari «vanno considerate sia le operazioni che vengono assoggettate al regime dell’IVA per cassa sia le operazioni escluse da tale regime (ad esempio, operazioni soggette ad IVA secondo il meccanismo dell’inversione contabile)»

Page 36: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – Diritto alla detrazione • Per i soggetti in parola, il diritto alla detrazione

dell’imposta sul valore aggiunto relativa agli acquisti effettuati sorge al momento del pagamento dei relativi corrispettivi.

• Poiché l’opzione è riferita alla liquidazione dell’IVA secondo la contabilità di cassa, scegliendo di versare l’IVA a debito in base a quanto incassato, anche la detrazione dell’IVA a credito è influenzata dal pagamento delle relative fatture ricevute dai vari fornitori

• La scelta del nuovo regime riguarda, dunque, l’intera attività del contribuente

Page 37: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – Esigibilità dell’Iva

• Decorso comunque un anno dall’effettuazione dell’operazione, l’IVA diviene esigibile a meno che l’acquirente / committente, prima di tale scadenza non sia stato assoggettato a procedure concorsuali

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Iva per cassa – dicitura « Iva per cassa»nelle fatture emesse

• I contribuenti che optano per il regime della liquidazione dell’iva per cassa devono adempiere agli ordinari obblighi previsti dal DPR n. 633/72 e cioè all’emissione delle fatture, alla registrazione, ecc.

• Nelle fatture emesse ai sensi del nuovo regime deve essere riportata l’annotazione «Operazione con IVA per cassa ex art. 32-bis del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83»

• La Relazione illustrativa al DL. 83/2012 ha precisato che “l’omessa indicazione di tale dicitura costituirà, ai fini sanzionatori, una violazione formale”.

Page 39: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – Calcolo Iva periodica

• Nel mese / trimestre di incasso della fattura l’IVA sarà conteggiata a debito nella relativa liquidazione periodica a seguito dell’avvenuta esigibilità

• Nell’ipotesi di incasso parziale del corrispettivo, l’IVA diventa esigibile e va quindi computata nella liquidazione periodica nella proporzione tra quanto incassato e il corrispettivo complessivo

della fattura.• Le operazioni in parola concorrono a formare il

volume d’affari e partecipano alla determinazione del pro-rata con riferimento all’anno di effettuazione

Page 40: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – detrazione dell’Iva

• La detrazione dell’IVA a credito da parte di cessionari e committenti può essere operata dal momento in cui è pagato il relativo corrispettivo o comunque decorso un anno dal momento in cui l’imposta diviene esigibile secondo le regole ordinarie ed alle condizioni esistenti in tale momento

• In caso di pagamento parziale del corrispettivo la detrazione dell’IVA spetta nella proporzione tra quanto pagato e il corrispettivo complessivo della fattura

Page 41: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa - Opzione• Le modalità di esercizio dell’opzione / revoca per il

regime dell’iva per cassa devono essere stabilite dall’Agenzia delle Entrate con un apposito Provvedimento

• In ogni caso, l’opzione è efficace - dal 1.1 dell’anno in cui è esercitata- in caso di inizio dell’attività in corso d’anno, dalla data di inizio dell’attività

Page 42: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – OpzioneSuperamento del limite di € 2 milioni

• Tenuto conto che il DM 11.10.2012 trova applicazione dal 1^ dicembre 2012, limitatamente all’anno 2012, primo anno di applicazione del nuovo regime, l’opzione ha effetto per le operazioni effettuate a decorrere dal 1° dicembre 2012

• Se il volume d’affari supera durante l’anno la soglia di € 2.000.000, il regime dell’IVA “per cassa” termina con riferimento alle operazioni attive e passive effettuate dal mese successivo a quello di superamento

Page 43: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – Revoca dell’opzioneSuperamento del limite di € 2.000.000

• In caso di superamento del limite di € 2.000.000, ovvero di revoca dell’opzione, il contribuente deve computare a debito nella liquidazione periodica relativa all’ultimo mese di applicazione dell’IVA per cassa l’ammontare dell’IVA relativa alle operazioni effettuate i cui corrispettivi non sono stati ancora incassati

• Nella stessa liquidazione sarà possibile detrarre l’IVA a credito relativa agli acquisti non ancora pagati

• Ciò per evitare la coesistenza nello stesso anno di due regimi di liquidazione Iva

Page 44: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – Casi di inapplicabilità• L’Iva per cassa non può essere applicata per 4 tipi di

operazioni e precisamente: 1. quando il cedente / prestatore si avvale di regimi speciali di determinazione dell’IVA• Si riporta quanto, a suo tempo, indicato dall’Agenzia delle

Entrate nella Circolare, n. 20/E, in merito all’analoga previsione dell’art. 7, DL n. 185/2008: “… il differimento dell’esigibilità dell’imposta non è consentito per le operazioni effettuate dai soggetti che si avvalgono di regimi speciali di applicazione dell’imposta, le cui disposizioni siano evidentemente incompatibili con il predetto differimento”.

Page 45: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – Casi di inapplicabilità

• Di conseguenza non è possibile applicare il nuovo regime in relazione alle seguenti operazioni:

regime “monofase” (art. 74, comma 1, DPR n. 633/72) quale, ad esempio, editoria, sale e tabacchi, fiammiferi,

regime del margine dei beni usati (art. 36, DL n. 41/95); regime delle agenzie di viaggi e turismo (art. 74-ter, DPR

n. 633/72).• Diversamente, è possibile utilizzare l’Iva per cassa in

presenza del regime dell’agricoltura, degli intrattenimenti, delle associazioni senza scopo di lucro / no profit, poiché essi non possono essere definiti regimi speciali di applicazione dell’imposta

Page 46: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – Casi di inapplicabilità

• In via generale, l’Iva per cassa può comunque essere adottata, per le operazioni effettuate, in applicazione delle regole ordinarie dell’IVA, da soggetti che, previa separazione dell’attività ai sensi dell’articolo 36, Dpr 633/72 applicano sia regimi speciali IVA sia il regime ordinario

2. quando l’acquirente / committente assolve l’imposta mediante l’applicazione del “reverse charge”

Page 47: Novità fiscali 2012

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Iva per cassa – Casi di inapplicabilità

3. quando l’acquirente / committente è un soggetto privato4. per le operazioni con “IVA ad esigibilità differita” di cui al c. 5 dell’art. 6, DPR n. 633/72 • Sono invece escluse dal differimento della detrazione

dell’IVA a credito le seguenti operazioni:a) acquisti di beni / servizi soggetti al “reverse charge”b) acquisti intraUE di beni c) importazioni di beni d) estrazioni di beni da depositi IVA

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Iva per cassa – deroga al principio della detrazione

• Nella regolamentazione del regime per cassa, si è peraltro presentato un problema: cosa fare per le imprese di dimensioni superiori che si sarebbero trovate nella situazione di non poter detrarre subito l’Iva imputata nelle fatture dei fornitori che avessero adottato a loro discrezione il regime Iva per cassa

• Orbene, una deroga comunitaria ( protocollo allegato alla direttiva n. 45/2010) ha stabilito che l’acquirente possa detrarre l’imposta non necessariamente a seguito del pagamento della fattura del fornitore in regime di Iva per cassa

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Iva per cassa – deroga al principio della detrazione

• In altre parole, se in via generale, nel caso di Iva per cassa, il diritto alla detrazione dell’iva per il cessionario o il committente sorge al momento dell’effettuazione dell’operazione solo se il corrispettivo viene pagato, a seguito della deroga, l’Iva può essere detratta anche se il corrispettivo non viene pagato

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Iva per cassa – Deroga al principio della detrazione

• Il Decreto Sviluppo ha dunque introdotto la deroga sopradetta nell’ordinaria normativa dell’iva per cassa con l’effetto che, in base al nuovo regime, la detrazione dell’iva è consentita immediatamente ai cessionari e committenti con Iva ordinaria di fornitori con volume d’affari fino a 2 milioni di Euro in regime di iva per cassa

• Quanto detto, ovviamente, non è applicabile all’acquirente che ha optato per il regime dell’IVA per cassa

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Tassazione dei canoni di locazione

• La legge n. 92/2012 ( art. 4, c. 74) modifica dal 1 gennaio 2013 il regime di tassazione ordinaria dei canoni di locazione dei fabbricati indicato dall’art. 37, c. 4bis TUIR

• La novità consiste nella riduzione della percentuale di deduzione forfetaria dei redditi prodotti dalla locazione degli immobili dal 15% al 5%

• Le deduzioni specifiche previste per i fabbricati di Venezia centro e delle isole della Giudecca, Murano e Burano e per gli immobili di interesse storico- artistico restano invariate rispettivamente al 25% e al 35%

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Lavori di ristrutturazione

• Il periodo interessato dalle nuove regole previste dal Dl n. 83/2012 è quello che va dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013

• Durante tale periodo opera una nuova maxi detrazione del 50% sulle spese per i lavori in casa ( esclusa manutenzione ordinaria per le singole unità immobiliari) con un aumento del tetto di spesa portato da € 48.000 a € 96.000

• Salvo diversa normativa, dal 1^ luglio si tornerà alla detrazione del 36% e al tetto di € 48.000

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Riforma fiscale • Si prevede che la revisione fiscale operi lungo le

seguenti linee direttrici:1. revisione del Catasto dei fabbricati attribuendo a

ciascuna unità immobiliare il relativo valore patrimoniale e la rendita, facendo riferimento, tra l’altro, ai valori normali, approssimati a valori medi di mercato

2. Riduzione, eliminazione o riforma delle spese fiscali che appaiono ingiustificate o superate in considerazione delle mutate esigenze sociali ed economiche o che costituiscono una duplicazione

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Riforma fiscale 3. Revisione delle vigenti disposizioni antielusive e

loro unificazione in base al criterio generale di divieto dell’abuso del diritto

4. Revisione e ampliamento del c.d. “tutoraggio” per meglio assistere i contribuenti di minori dimensioni (imprenditori individuali e professionisti) negli adempimenti fiscali 5. Ampliamento della modalità di rateazione dei debiti tributari, attraverso la semplificazione degli adempimenti amministrativi e patrimoniali e la possibilità per il contribuente di richiedere la dilazione del pagamento prima dell’affidamento in carico all’Agente della riscossione

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Riforma fiscale

6. Riorganizzazione generale dell’istituto dell’interpello, in modo da assicurare una maggiore omogeneità e tempestività delle risposte 7. Semplificazione dei regimi fiscali degli adempimenti

fiscali e delle funzioni di sostituti d’imposta , dei CAF e degli intermediari

8. Revisione del sistema sanzionatorio penale sulla base di criteri di predeterminazione e proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti 9. Revisione del sistema sanzionatorio amministrativo

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Riforma fiscale

10. Potenziamento dei controlli mirati e lotta alle frodi carosello, agli abusi nelle attività di “money transfer” e di trasferimento degli immobili, potenziamento del contraddittorio nella fase di indagine, potenziamento e razionalizzazione della tracciabilità dei pagamenti

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Riforma fiscale

11.Revisione del contenzioso tributario ( progressivo superamento del principio della compensazione delle spese all’esito del giudizio, non pignorabilità dei beni mobili strumentali necessari per l’esercizio dell’impresa /professione, ampliamento della possibilità di ottenere la rateizzazione in caso di comprovate situazioni didifficoltà finanziaria, riduzione delle sanzioni in caso di regolare adempimento degli obblighi dichiarativi

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Riforma fiscale

12. Previsione della nuova imposta IRI (assimilazione al regime dell’IRES dell’imposizione sui redditi d’impresa, compresi quelli prodotti in forma associata, dei soggetti IRPEF, con assoggettamento alla nuova imposta sul Reddito Imprenditoriale e applicazione di un’aliquota proporzionale “allineata” all’IRES In altre parole, con la Riforma, anche il reddito prodotto da un’impresa individuale o da una società di persone sarà tassato “separatamente” dalla persona fisica o dal socio con un’aliquota proporzionale)

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Riforma fiscale

13. Definizione ai fini Irap del concetto di autonoma organizzazione e razionalizzazione della determinazione del reddito d’impresa e del valore della produzione netta