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NUMERO 2 - MARZO 2010 IN QUESTO NUMERO P.2 Progetto Salva-Gente per il cuore P.2 Brevi note sul progetto di biotecnologie P.3 È arrivato il Re Dottore P.3 La proiezione del logo P.4 La serata a casa SICA Salotto sul futuro della Campania P.4 Giornalismo e Camorra: l’informazione pericolosa P.6 Cosa significa essere rotariano P.7 Progetti del Rotaract Club P.8 Un contributo del Rotary per la Città Abbiamo atteso qualche mese per l’uscita del secondo numero del notiziario. Gli amici soci non ce ne vogliano; sappiamo che molti sono ansiosi di vederlo, di riceverlo e di contribuirvi. Nel frattempo sono state spese non poche energie per curare la fase di rilascio del sito; esso nelle sue fun- zionalità di base, molte ed interes- santi, realizzate grazie all’impegno ed alla collaborazione della società Qube Sudios, è divenuto una realtà. L’indirizzo del sito è: www.rotaryna- policasteldellovo.it Attende ora di essere utilizzato al meglio con l’ap- porto di tutti. Di cosa ha ancora biso- gno ? del modulo riservato, della cosiddetta “myhome”, dell’ambiente per dare ai soci spazi ed occasioni di inventiva e di comunicazione; ed ancora di alcuni piccoli interventi per il Comitato di redazione che è stato cosi definito per le attività future: Federico D’Aniello, Stefano Daniele, Valentina Papa Malatesta, Paolo Mal- lano ed Eugenio Tatarelli. Per quanto concerne il notiziario, si era già deci- so che avesse una veste grafica e contenuti diversi rispetto alla prima edizione, che diventasse anch’esso un momento di comunicazione di rango. Sin dalle prime battute era stato infatti immaginato in parte come notiziario in parte come occa- sione per riflettere, scrivere, dibattere e presentare, attraverso la carta stampata, perché no, anche le risor- se disponibili sul Web. Grazie per la pazienza; ci auguriamo di aver speso bene il nostro tempo ed il nostro impegno teso a valorizzare i momen- ti importanti della vita del Club anche con gli strumenti della comunicazio- ne la cui attuazione rappresentano il progetto silente e strutturale per la continuità della informazione. Il Presidente Lettera del Presidente Dopo “i nostri primi anni”, in una situazione di stanca della vita del nostro Club, un segno di ripresa. Con grande gioia ho visto un nostro Bollettino. Una iniziativa che colma una lacuna, e dobbiamo essere grati al nostro bravo Presidente Enzo De Maio, anche perché essa ci giunge in un momento particolarmente opportuno. Oggi, infatti, è in atto una ripresa della vitalità del nostro Club ad opera specie di alcuni dei “nuovi” soci (quelli venuti dopo i nostri primi anni) che potrà essere notevolmente potenziata se si potrà disporre di un valido mezzo di infor- mazione e promozione come il Bol- lettino del Club. Aderisco pertanto all’invito del Presi- dente a collaborare per tale finalità e sollecito “i vecchi” (i soci dei nostri primi anni) a fare altrettanto. Il Bollettino ci offre oggi la possibilità di colmare tante altre lacune come, per esempio: la mancata celebrazione dei mesi dedicati alle singole azioni; la mancata riunione del 3° lunedì del mese dedicata all’attività delle Commissioni; la scarsa informazione dei nuovi soci circa le regole del RI (v. il MdP) e quelle specifiche del nostro Club (v. il CdC); la mancata illustrazione agli stessi degli obiettivi del CO stabiliti dai soci fondatori nei primi anni. Per la prima, il Bollettino potrà cele- brare le varie azioni secondo il calen- dario rotariano indicandole, mese dopo mese, nell’oggetto così come analogamente viene fatto nella lette- ra mensile del DG. Per la seconda, nel Bollettino le sin- gole Commissioni potranno, di segui- to alla celebrazione di cui sopra, dare notizia del programma dell’anno incoming relativo all’azione in ogget- to ed il programma di quello analogo in corso. Potremo così coinvolgere, almeno una volta l’anno, i 35 soci (circa il 50% del totale) consiglieri che nei primi anni gestivano il 3° lunedì del mese ed ora... tacciono! Per la terza, il Bollettino terrà una rubrica che, a cura dei rispettivi Con- siglieri competenti, darà a pillole per i nuovi soci le informazioni circa le regole relative all’attività. Per la quarta, credo sia necessario un discorso a parte che coinvolga il Comitato di Garanzia da poco eletto. Anche se c’è tanto altro da fare, io mi fermo qui perché la direttiva al Bol- lettino la fornirà la Redazione che dovrà essere nominata dall’Assem- blea. A tale proposito, auspico che l’Assemblea provveda a tanto al più presto e che vengano per la Redazio- ne vengano nominati almeno tre membri, comprendenti un socio fon- datore ed uno dei giovani soci. Per garantire una continuità d’eserci- zio, tutte le varie nomine qui solleci- tate devono essere almeno biennali ed alternate in modo che, ad esem- pio, al Presidente della Commissione succeda il Vice Presidente della stes- sa (una regola del CdC). Giovanni Lazzara Bentornato bollettino

NUMERO 2 - MARZO 2010 IN QUESTO NUMERO Lettera del … · a beneficio del contesto di relazione (fami-glia, amici, ... l’università “Federico II” di Napoli, ... riconosceza

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NUMERO 2 - MARZO 2010

IN QUESTO NUMERO

P. 2 Progetto Salva-Genteper il cuore

P. 2 Brevi note sul progettodi biotecnologie

P. 3 È arrivato il Re Dottore

P. 3 La proiezione del logo

P. 4 La serata a casa SICASalotto sul futuro dellaCampania

P. 4 Giornalismo e Camorra:l’informazione pericolosa

P. 6 Cosa significa essererotariano

P. 7 Progetti del Rotaract Club

P. 8 Un contributo del Rotaryper la Città

Abbiamo atteso qualche mese perl’uscita del secondo numero delnotiziario. Gli amici soci non ce nevogliano; sappiamo che molti sonoansiosi di vederlo, di riceverlo e dicontribuirvi.Nel frattempo sono state spese nonpoche energie per curare la fase dirilascio del sito; esso nelle sue fun-zionalità di base, molte ed interes-santi, realizzate grazie all’impegnoed alla collaborazione della societàQube Sudios, è divenuto una realtà.L’indirizzo del sito è: www.rotaryna-policasteldellovo.it Attende ora diessere utilizzato al meglio con l’ap-porto di tutti. Di cosa ha ancora biso-gno ? del modulo riservato, dellacosiddetta “myhome”, dell’ambienteper dare ai soci spazi ed occasioni diinventiva e di comunicazione; ed

ancora di alcuni piccoli interventi peril Comitato di redazione che è statocosi definito per le attività future:Federico D’Aniello, Stefano Daniele,Valentina Papa Malatesta, Paolo Mal-lano ed Eugenio Tatarelli. Per quantoconcerne il notiziario, si era già deci-

so che avesse una veste grafica econtenuti diversi rispetto alla primaedizione, che diventasse anch’essoun momento di comunicazione dirango. Sin dalle prime battute erastato infatti immaginato in partecome notiziario in parte come occa-sione per riflettere, scrivere, dibatteree presentare, attraverso la cartastampata, perché no, anche le risor-se disponibili sul Web. Grazie per lapazienza; ci auguriamo di aver spesobene il nostro tempo ed il nostroimpegno teso a valorizzare i momen-ti importanti della vita del Club anchecon gli strumenti della comunicazio-ne la cui attuazione rappresentano ilprogetto silente e strutturale per lacontinuità della informazione.

Il Presidente

Lettera del Presidente

Dopo “i nostri primi anni”, in unasituazione di stanca della vita delnostro Club, un segno di ripresa.Con grande gioia ho visto un nostroBollettino. Una iniziativa che colmauna lacuna, e dobbiamo essere gratial nostro bravo Presidente Enzo DeMaio, anche perché essa ci giungein un momento particolarmenteopportuno. Oggi, infatti, è in attouna ripresa della vitalità del nostroClub ad opera specie di alcuni dei“nuovi” soci (quelli venuti dopo inostri primi anni) che potrà esserenotevolmente potenziata se si potràdisporre di un valido mezzo di infor-mazione e promozione come il Bol-lettino del Club.Aderisco pertanto all’invito del Presi-dente a collaborare per tale finalità esollecito “i vecchi” (i soci dei nostriprimi anni) a fare altrettanto.Il Bollettino ci offre oggi la possibilitàdi colmare tante altre lacune come,per esempio:• la mancata celebrazione dei mesidedicati alle singole azioni;

• la mancata riunione del 3° lunedìdel mese dedicata all’attività delleCommissioni;• la scarsa informazione dei nuovisoci circa le regole del RI (v. il MdP) equelle specifiche del nostro Club (v. ilCdC);• la mancata illustrazione agli stessidegli obiettivi del CO stabiliti dai socifondatori nei primi anni.Per la prima, il Bollettino potrà cele-brare le varie azioni secondo il calen-dario rotariano indicandole, mesedopo mese, nell’oggetto così comeanalogamente viene fatto nella lette-ra mensile del DG.Per la seconda, nel Bollettino le sin-gole Commissioni potranno, di segui-to alla celebrazione di cui sopra, darenotizia del programma dell’annoincoming relativo all’azione in ogget-to ed il programma di quello analogoin corso. Potremo così coinvolgere,almeno una volta l’anno, i 35 soci(circa il 50% del totale) consiglieriche nei primi anni gestivano il 3°lunedì del mese ed ora... tacciono!

Per la terza, il Bollettino terrà unarubrica che, a cura dei rispettivi Con-siglieri competenti, darà a pillole per inuovi soci le informazioni circa leregole relative all’attività.Per la quarta,credo sia necessario undiscorso a parte che coinvolga ilComitato di Garanzia da poco eletto.Anche se c’è tanto altro da fare, io mifermo qui perché la direttiva al Bol-lettino la fornirà la Redazione chedovrà essere nominata dall’Assem-blea. A tale proposito, auspico chel’Assemblea provveda a tanto al piùpresto e che vengano per la Redazio-ne vengano nominati almeno tremembri, comprendenti un socio fon-datore ed uno dei giovani soci.Per garantire una continuità d’eserci-zio, tutte le varie nomine qui solleci-tate devono essere almeno biennalied alternate in modo che, ad esem-pio, al Presidente della Commissionesucceda il Vice Presidente della stes-sa (una regola del CdC).

Giovanni Lazzara

Bentornato bollettino

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Progetto approvato e finanziato.

Sponsor e Referente:Dr Nello Ascione, Dir. Medico CardiologiaOspedale Fatebenefratelli di NapoliCo-referenti:Dr Luca Ottaviano, Cardiologo OspedaleFatebenefratelli di NapoliDr. Enrico Febbraro - Anestesista AUP -Fede-ricoII- Napoli

Il “Progetto” si prefigge l’obiettivo di infonde-re nei bambini, protagonisti o spettatori disituazioni di emergenza, la capacità e sensi-bilità di prestare la loro consapevole collabo-razione per aiutare la vittima dell’infortunioabbisognevole di un soccorso immediato.I bambini dimostrano grande capacità diapprendimento, interagiscono con strumen-ti di comunicazione (telefonia, cellulari, per-sonal computer ) con una abilità ed una atti-tudine alla innovazione decisamente supe-riore rispetto ai coetanei di tanti anni fa.Possono ricevere sin dalle prime classi dellascuola dell’obbligo informazioni e conoscen-ze che ne esaltano, con la collaborazione di

psicologi ed assistenti, l’attitudine a divenirerisorsa proattiva anche in una fase adole-scenziale ed anche rispetto a situazioniimpreviste e delicate.Prepararli in maniera graduale e consapevo-le, con tecniche di trasferimento delle cono-scenze adeguate alla loro età, significa aiu-tarli a crescere ed a farli sentire utili.La delicatezza del progetto sta nel rimuove-re dal bambino l’idea del pericolo e delrischio come male inevitabile e doloroso einfondergli il coraggio di iniziative utili in con-testi imprevisti.

OBIETTIVI

1. Sviluppare e diffondere nella comunitàscolastica una cultura dell’attenzioneall’emergenza 2. Formare il Bambino come risorsa nel-l’emergenza-urgenza 3. Formare i soccorritori all’intervento nel-l’emergenza pediatrica.

Metodiche: campagna formativa ed infor-mativa nelle scuole elementari e medie infe-

riori su 4 aree tematiche: • Prevenzione infortuni ed incidenti• Numero di chiamata 118 spiegato ai bambini• Manovre di primo soccorso : rianimazionecardio-polmonare• Familiarizzazione con i mezzi di soccorso.Tavolo permanente tra i diversi partners(medici,psicologi, assistenti sociali, corpoinsegnante).

I passi del progetto: Corso di formazione ai docenti Corso di formazione per gli alunni

Le ore di formazione si attestano in circa 5ore per i docenti ed in circa 10 ore per glialunni che saranno guidati da fonti visive,immagini, giochi deputati a favorire la rela-zione soccorritore/bambino vittima del-l’evento ed a capire attraverso feedback senell’animo del “protagonista” permane l’ef-fetto alone del dramma/dolore e dell’emo-zione o invece l’animo soddisfatto dell’eroeche si vuole sentire utile ed uomo anzitempoa beneficio del contesto di relazione (fami-glia, amici, scuola etc.).

Brevi note sul progettodi BiotecnologieL’attuale presidenza ha deciso di rifinanziareper il 2010 il progetto “Biotecnologie a Scuo-la”, già, svolto con notevole successo nel2008 sotto la presidenza del Dott. Imperiali ecoordinato dal Prof. Vincenzo De Simone e,per il Rotary, dal Prof. Roberto Vona. Questoprogetto affronta, in sintonia con numeroseanaloghe iniziative intraprese da diversi sog-getti del mondo culturale e scientifico, il pro-blema della crescente disaffezione per lo stu-dio delle discipline scientifiche da parte deglistudenti italiani, con tutto ciò che questocomporta in termini di perdita di produttivitàe marginalizzazione culturale.“Biotecnologie a Scuola” nasce dall’azionecongiunta di tre “attori”:• la facoltà di scienze biotecnologiche del-l’università “Federico II” di Napoli, rispettiva-mente la più giovane facoltà di Napoli e la piùantica università laica d’europa;• il liceo classico “Vittorio Emanuele II”, il piùantico liceo di Napoli;• la sezione di Castel dell’Ovo del RotaryClub.L’esperienza del 2008 ha dimostrato come lascelta di avere un liceo classico al centro delprogetto sia stata vincente, e pertanto lostesso formato sarà mantenuto anche inque-sta nuova edizione, con un importante cam-biamento: quest’anno, il laboratorio di biolo-

gia del “VittorioEmanuele” si apriràad altri licei napole-tani, ospitandodocenti di scienzeinteressati a parte-cipare al progettocon lo scopo di“esportarlo” pressole loro scuole diappartenenza.Un altro cambia-mento di rilievo èrelativo ai contenu-ti del progetto:oltre all’aspettosperimentale più strettamente biotecnologi-co (esperimenti di estrazione ed isolamentodel DNA) saranno introdotti concetti di eco-logia marina e di bioinformatica. In particola-re, con il supporto della sezione di Napolidella Lega Navale Italiana, saranno effettuaticampionamenti di acqua marina in diversezone del golfo di Napoli per misurare la cari-ca batterica. Le colonie batteriche isolatesaranno caratterizzate mediante estrazionedi DNA ed analisi bioinformatica del geno-ma. Questo percorso, svolto dagli studentisotto la guida dei loro docenti e di espertiesterni, consentirà di spaziare dalla cono-

scenza e salvaguardia dell’ambiente marinoalle tecnologie di laboratorio e informatichedell’era post-genomica.L’organizzazione e le finalità del progettosono state esposte dal Prof. De Simone inoccasione di una “conviviale” che si è tenutanovembre.

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Gli studenti del Liceo classico“Vittorio Emanuele II” nel laboratorio

di biologia. La foto ritrae uno dei momenti

dello svolgimento del progetto“Biotecnologie a Scuola” del 2008.

Progetto Salva-Gente per il Cuore

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Una legge dello Stato, la 328/2000 si occu-pa del problema dell’umanizzazione ospe-daliera e cioè di curare la persona e non solola malattia. Ciò significa che il personale, imedici, gli infermieri e tutti coloro che hannoun approccio diretto con la persona in diffi-coltà, devono assumersi il compito di aggior-nare gli strumenti e le proprie competenzesul piano psicologico, relazionale, ambienta-le e strutturale.Sia a livello diagnostico che terapeutico, lamedicina, negli ultimi cinquant’anni, hacompiuto enormi passi avanti. Anche serestano ancora irrisolte gravi patologie, ilmondo occidentale possiede le migliori tec-

niche sanitarie che la storia abbiamai conosciuto,In opposizione al delinearsi di unasituazione alquanto favorevole,spesso regna sovrana una sortadi insoddisfazione perchèall’evolversi delle scienze medi-che e delle conoscenze scientifi-che non si accompagna un ana-logo sviluppo delle scienze eti-che ed umane.L’ospedale oggi è un’aziendaospedaliera, gestita da mana-ger, il cui primo obiettivo nondeve essere solo quello dimassimizzare i profitti, farquadrare i bilanci e ridimen-sionare le spese; ma direstituire al malato anche unriconoscimento umano e non solo clinico.Ciò diventa ancor più importante quando siparla di bambini ed adolescenti.I ricoveri sono un trauma, specie per i picco-li, perchè costretti ad allontanarsi contem-poraneamente dalla scuola, dalla famiglia,dagli amici, dal mondo dei giochi.Negli ospedali dei bambini, oggi si tende adoccupare il loro tempo non strettamentesanitario con giochi, animazione dei buratti-ni, sceneggiate dei pagliacci, costruzioni dilogica spaziale, rappresentazioni di ruolo.Riteniamo che queste forme di intratteni-mento spesso sottraggono eccessive risorseal bambino, se non altro per quel debito diriconosceza che l’adulto si aspetta da lui: laprova di essersi divertito.Il progetto “Nel Paese del Re Dottore”, desti-

nato agli spazidel reparto pediatria del Car-darelli, nasce da una sfida all’idea di appros-simazione e all’idea che la “necessità” e lafunzionalità anticipano il senso estetico e lagradevolezza.Il nostro obiettivo pertanto è di creare unospedale “a misura di bambino”: un ospeda-le cioè che riesca ad attenuare l’inevitabiletrauma del ricovero e a favorire la continuitàdi un armonico sviluppo, attraverso un pro-getto di assistenza globale, inserita in unambiente che ne favorisca la cura.

Paolo SianiDirettore del Reparto Pediatria

dell’Ospedale Cardarelli di Napoli

Sono queste alcune delle immagini proiet-tate sui monumenti della Campania.Quì la Reggia di Caserta e il nostro splendi-do Castel dell’Ovo dicono quanta sia fortela presenza monumentale della Campanianel mondo. Le immagini faranno il giro delglobo terraqueo perché sul sito RotaryOrg, a cura dei singoli distretti, si stannoraccogliendo, come è stato fatto lo scorsoanno, le foto rappresentative del momentostorico celebrativo.La serata è stata ripresa da Denaro TV incollaborazione con Agropoli/ChannelTv.Le immagini della serata, dell’Hotel Royaldi Via Partenope, saranno distribuite inrete: dal Web DenaroTv e da Denaro Tv indigitale al canale 18, dal Web Agropoli-ChannelTv che ha collaborato attivamentecon la testata napoletana.Alla manifestazione hanno preso parte

circa 450 tra soci ed ospiti, presenti nume-rose personalità della società civile e tuttele figure istituzionali del Rotary distrettua-le che hanno occupato tutto il primo pianodell’importante albergo napoletano, sededel Club di Napoli Castel dell’Ovo (anno difondazione 1991) e del Club Napoli (annodi fondazione 1924).La cerimonia delle bandiere ed i momentisuccessivi sono stati scolpiti nel cuore enella mente dei Rotariani attraverso leparole del coordinatore del Gruppo Parte-

nopeo dott De Sanctis che ha curato l’or-ganizzazione della manifestazione e cheha inteso ricordare ai presenti il significatodell’evento e i risultati della lotta alla Polio.La manifestazione, annunziata sul Denarodi sabato 20 febbraio, è stata presentataalla stampa in un incontro con i giornalistiil giorno precedente nei saloni dell’HotelRoyal Continental.

Federico d’Aniello

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La proiezionedel Logo

È arrivato il Re Dottore

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In una casa di un palazzo nel cuore della Napolinobilissima, in un salotto adornato dal nudo arti-stico di Vanessa Beecroft, fra amiche e amici chediscutevano del futuro della Campania, soprauna tavola coperta dalla tovaglia recante in for-mato elicoidale i versi di Nicola Longone, la seradell’undici febbraio si scontravano in singolartenzone le lasagne bianche di mamma Annama-ria e le lasagne rosse di Lucilla.Accolti dal calore domestico e dalla simpatia deirampolli Stefano e Vittorio, presi per la gola dallegustose entree di spek e prugna, i rotariani diCastel dell’Ovo provavano le prelibatezze enoga-stronomiche del menù carnascialesco offertodagli ospitalissimi Maurizio e Lucilla Sica, men-tre i discorsi della serata affondavano la lama nelcorpaccione dolente della vita politica regionaleafflitta da mali antichi e recenti, tormentata daguasti endemici e profondi, calpestata da pro-blemi e guai, violentata da malavita e malaffare.Dopo l’arista di maiale e l’introduzione lucida(sebbene innaffiata da raffinato aglianico), ilPresidente del Club Enzo De Maio apriva ildibattito, passando la parola al padrone di casaMaurizio Sica, che, reduce dallo sformato di

tagliolini alla genovese, illustrava i profili perso-nali e programmatici dei prossimi candidati aGovernatore In un fitto susseguirsi di squisitepietanze e opinioni argomentate, si snodavanogli interventi di Federico D’Aniello e Pasquale DiCostanzo contro l’assistenzialismo della sanitàe a favore delle pizze rustiche appena sfornate,di Tellino Maglione e Francesca Amirante sulflop delle politiche culturali e turistiche e sullavalenza intrinseca del provolone del monacospalmato di miele, di Renato Silvestre e Genna-ro Forgione circa la depressione economico-bancaria e l’euforia del mascarpone misto agorgonzola, di Roberto Vona e TommasoD’Acunto sulla crisi universitaria e l’intramonta-bilità del babà, di Paolo Mallano e Giulio DelVaglio riguardanti lo spreco dei fondi europei e ilsapore dell’ananasso. Le conclusioni del sotto-scritto intorno alle aspettative per il futuro veni-vano giustamente strozzate dall’arrivo del san-guinaccio, sfuggito all’assaggio di Maurizio eLetizia Salvatori, costretti da impegni familiariad abbandonare la desco-discussione, ma beninzuppato da Sergio Sangiovanni e SandroLambiase con le varianti della chiacchiera e del

savoiardo. Terminava nel brindisi di carnevale,con il calice alzato dalle gentili consorti, il salot-to rotariano del febbraio 2010, orfano per que-sta volta del suo mentore Riccardo Imperiali,lasciando ai partecipanti la speranza che laCampania del prossimo quinquennio, comun-que vadano le elezioni, qualunque candidato siaeletto, non si adegui ad una politica di bassacucina ma promuova una politica almeno parialla bontà della cucina di casa Sica.

Dino Falconio

Gionalismo e Camorra,“l’infor-mazione pericolosa”,questo iltema della Conviviale di lunedì22 di Napoli Castel dell’Ovotenuta nella sede dell’HotelRoyal, sede che il 23 seguenteha ospitato la manifestazionedell’evento del Rotary Day orga-nizzato dal gruppo partenopeo.Serata ricca ed articolata a testi-monianza dell’impegno del Clubche vuole affrontare e dibatteretematiche complesse per capirel’entità del malessere che perva-de il nostro territorio e per appro-fondire il ruolo che la società civi-le deve poter svolgere allo scopodi allentare la morsa che attana-glia il sistema sociale tutto dellapubblica amministrazione,deicittadini e delle imprese.Naturalmente, conviviali cosidelicate sono possibili solo gra-zie ad un parterre di ospiti qua-lificati.Nell’occasione i personaggiinvitati sono stati di livello noncomune perché rappresentatida “civil servants” noti, da ser-vitori dello Stato che rispondo-no al nome di “Rosaria Capac-chione”, giornalista del Mattino,del Procuratore della Repubbli-

ca di Salerno Roberti, del pub-blico ministero napoletanoIvana Fulco, autrice di durerequisitorie in processi dicamorra e del Vice QuestoreCristiana Mandara, capo del-l’area investigativa “catturandi”protagonista di azioni repressi-ve e di arresti di eccellenti.Bene ha detto l’incoming Presi-dent del Club Dino Falconio:mai come in questa serata ilmondo al femminile dimostracon le sue rappresentanti, adonta delle questioni di genereche animano il dibattito sullaparità, una indiscutibile capaci-tà di ruolo in tutti i settori edanche in settori a rischio chenulla di femminile hanno nelsenso tradizionale del termine.La serata ha fatto registrare altredue note qualificanti: la presenzadel Governatore Socievole cheha avuto modo di cogliere la vita-lità del Club partenopeo, e ne hadato atto al presidente De Maioed ai suoi collaboratori, e la pre-senza del Dott Paolo Siani, diret-tore del Reparto di Pediatria delCentro Ospedaliero Cardarellivenuto anch’egli, da civil servant,a presentare l’evoluzione del pro-

getto del gruppo partenopeo “Redottore”.Progetto quest’ultimo premia-tissimo che sta ponendo Napoli,insieme ad altri due Ospedali diPalermo e di Milano, all’attenzio-ne dell’ambiente medico e dellacomunità scientifica e che si staguadagnando anno dopo annola sponsorizzazione dell’interogruppo partenopeo del Rotary.Paolo Siani, che di informazio-ne pericolosa sa qualcosaavendo visto il suo più noto fra-tello,giornalista del Mattino,cadere sotto i colpi della

camorra, si è detto dispiaciutodi non poter ascoltare laCapacchione perché invitato aduna importante premiazione.Il Club non a caso avevacostruito la serata sulla presen-za dei due personaggi, Siani eCapacchione, perchè testimonientrambi del coraggio cheoccorre avere per svolgere unafunzione cosi delicata.Il Procuratore Roberti, giàmembro della Dia, nell’intro-durre il tema e nel presentare laCapacchione le ha riconosciutouna capacità di indagine e dianalisi del fenomeno camorri-stico che va ben oltre il norma-le contributo del giornalismo,giacchè, egli ha detto, non sipuò scrivere un libro del calibroquale è “L’oro della camorra” sedel fenomeno malavitoso non

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La serata a casa SICA

Giornalismo e Camorra:l’informazione pericolosa

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Conviviale con Fabio MangoneNella serata Conviviale del 25 gennaio, all’HotelRoyal, il Prof. Architetto Fabio Mangone, ordinariodi Storia dell’Architettura con incarichi anche allescuole di specializzazione in Restauro e in Storiadell’arte, ha trattato il tema delle occasioni man-cate di sviluppo urbanistico a Napoli che hannoimpedito la modernizzazione della struttura urba-na della città.Molti dei progetti in rassegna nel periodo dal 1860al 1958 apparivano caratterizzati da una venaturautopica; pur tuttavia, ha affermato il relatore, cheha raccolto nel libro pubblicato con la casa editri-ce “Grimaldi” valutazioni e progetti redatti dal-l’unità di Italia sino agli anni del fascismo, non si èsaputo cogliere il valore innovativo delle propostesostenute da idee positivistiche e liberali.Le amministrazioni della città succedutesi neltempo, caratterizzate da una generale inerzia,hanno sempre trattato con una diffidenza difondo tutto ciò che non era emanazione della tec-nocrazia burocratica.Il libro “La Napoli mancata in un secolo di proget-ti urbanistici”, sottotitolo di “Chiaja Monte Echia eSanta Lucia”, ricco dei disegni descrittivi e carto-grafici delle iniziative, si è potuto avvalere di una

paziente opera di recupero dei progetti, alcunicustoditi in archivi pubblici altri in archivi privatitalvolta anche abbandonati senza percepirne ilcontenuto.Il testo che copre il periodo 1860 -1958 è il primodi una collana che vuole riportare allaluce anche le iniziative recenti abbandonate lungola strada a causa di un disfattismo di maniera cheè una delle ragioni di fondo che non hanno aiuta-to la città, che ha malesserisocio economici ma anche di vivibilità, in granparte determinati dalla sua concentrazione e dalsuo assetto costruito sulla tolleranza più assolutadelle irregolarità di ogni tipo.Il relatore con calma discorsiva ma anche con fer-mezza ha ricordato che non c’è stato né il tentati-vo riuscito di recupero del valore storico architet-tonico del ricco tessuto urbano (per lo più fati-scente e decadente ) né la messa in sicurezza e lasistemazione delle irregolarità amministrative edurbanistiche che consegnano alla società napole-tana di oggi un crogiuolo di problemi apparente-mente senza soluzione.

Federico d’Aniello

si ha una comprensione ampiama anche profonda che attieneal suo derivato sociale e socio-logico, alle origini ed alle cause.Il ruolo di “civil servant” e letestimonianze professionali,egli ha proseguito, espongono esovraespongono la giornalista“Capacchione” che vede nelsuo dovere di informare un ser-vizio di valore etico e non solouna attività come tante di diffu-sione delle notizie di cronacagiudiziaria a mezzo della cartastampata. Se si vuole megliocapire di cosa si sta parlandobasta andare sul blog in retedella Capacchione per rendersiconto che nella sua missionnon c’è solo il dovere del gior-nalista ma la determinazione diun cittadino, come ella stessaha detto nel corso della serata,che ha forti radici morali che sinutrono dell’etica della famigliae della giustizia sociale. C’è inquesta sua determinazione

anche un dato caratterialecostituito dalla “testa dura”,come ha poi ripetuto, che signi-fica percorrere con determina-zione e serietà le strade intra-prese con l’obiettivo di fare ilmeglio “non per sé ma per lasocietà”. La pluripremiata gior-nalista approda sin dal 1985alla materia della cronaca nerae della cronaca giudiziaria;nella redazione del Mattino diCaserta dalla quale provieneerano appena in quattro acoprire l’informazione per unterritorio ampio e fatto di nonpoche complessità ambientali.A lei non fu dato scegliere. Icompagni di cordata bene pen-sarono di occuparsi di materieal momento più appassionantied appaganti. Era l’epoca delCalcio e del Basket che inorgo-glivano la città e la Provincia.Lo spazio ed il tempo, come sisa, in queste conviviali è poco; èpoco per chi parla, per chi

ascolta e per quanti vorrebberosapere di più e scendere neiparticolari, soprattutto se si hadinanzi un personaggio costret-to ad un sistema di vita incon-sueto a cagione delle misure diprotezione alle quali, come ènoto, la Capacchione si è dovu-ta piegare dal maggio 2008, daquando il Clan dei Casalesi, nelcorso del processo a mezzo diun loro avvocato, fecero pro-nunziare in maniera esplicitaminacce per la sua vita e perquella del giudice Raffaele Can-tone, altra figura esemplare dimagistrato e per Saviano.I presenti hanno colto bene ilmessaggio che la serata halasciato a tutti; il coraggio civilenon è insito nel dovere o nellaattività professionale che sisvolge. È un abitus, è una sceltadi vita, è un momento di altasensibilità e responsabilità perla collettività. Ed è stato su que-sti elementi che il procuratoredi Salerno Roberti a chiusuradella serata, nel rispondere alledomande di alcuni soci, ha inte-so soffermarsi indicando atutti, quindi anche alle associa-zioni ed ai suoi iscritti, al Rotarycome a tante altre organizza-zioni, le possibili vie per contra-stare l’espandersi del fenome-no malavitoso che si è radicatoperché un intero sistema fattodi politica, professioni, societàeconomica e civile, ne ha con-

sentito la ramificazione primacon la tolleranza poi con unapiù stretta contiguità.La lettura delle sentenze piùrecenti e degli scritti della auto-rità giudiziaria, egli ha soggiun-to, aiuterebbe a ben inquadrarela genesi della piaga che soffo-ca soprattutto il nostro Sud edanche la Campania.Del pari quella degli scritti dicoraggiosi giornalisti comeCapacchione e Saviano, che innome dell’eticità del loro impe-gno hanno rinunziato ad unavita normale, contribuirebbepoi alla piena intelligibilità delfenomeno ed alla assunzionedei rimedi sociali esperibili chedevono essere di sistema e noncostruiti solo con norme, purenecessarie ed utili, o su azioniindividuali e/o solo con senten-ze sia pure esemplari.Una bella lezione per i soci pre-senti, un duro momento dipresa d’atto e di conoscenzaconcreto di accadimenti a noivicini sui quali troppo spesso sichiudono gli occhi, sui quali ilRotary deve riflettere nonsenza assumere il ruolo di entemorale che vigila, attraverso leprofessioni, la sua borghesia eed i comportamenti dei suoiiscritti, sul corretto funziona-mento dei meccanismi predi-sposti alla tutela della società.

Federico d’Aniello

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Crescere è per ogni organizza-zione una regola universale; oun’organizzazione cresce oimpoverendosi, muore.Questo spiega la determinazio-ne con la quale il PresidenteInternazionale, ogni anno, solle-cita l’argomento perché, - dicia-molo chiaramente -, che lasopravvivenza del Rotary dipen-de dalla tutela e dallo sviluppodel suo effettivo.Come si articola questo impe-gno? In altri termini da dove par-tire e con quali obiettivi? Certa-mente il punto di partenza rima-ne quello di tutelare e mantenerel’organico dei Club e gli strumen-ti più opportuni, come qualsiasiattività associativa, sono quellidel coinvolgimento dell’impegnoe dello sforzo motivazionale; itermini chiave di quest’obiettivo,ripeto sono tutela e manteni-mento, coinvolgimento e motiva-zione. Tra questi termini vi èun’evidente interdipendenza.Infatti, il mantenimento dell’or-ganico del Club è assicuratodalla tutela di ogni singolo socioe così la capacità di coinvolgerenelle attività il massimo numero

di persone secondo le compe-tenze e le disponibilità personali.Un’attenzione particolare deveessere riservata alla gestione deiprogrammi, siano essi di servi-zio che di affiatamento interno.Una delle principali cause didisaffezione, infatti, è la dichia-rata inadeguatezza dei contenu-ti delle nostre riunioni, per cuipersone molto attive e beneinserite nel contesto sociale pre-feriscono impiegare diversa-mente il loro tempo.Ho motivo di ritenere che l’annosociale che stiamo vivendo èsulla strada giusta per sollecita-re interesse, stimolare, esseregradevoli, utili, mirando adobiettivi di nobile profilo.La mia esortazione è quella diessere sempre in costante azione.Il secondo aspetto riguarda l’im-pegno di potenziare l’organicopromuovendo nuovi inserimentie consentendo una rapida e fat-tiva integrazione tra le vecchie ele nuove forze. Sono fermamen-te convinto che il primo passoper la conservazione dei sociincomincia il giorno in cui unsocio entra a far parte del Club,

è assolutamente vitale un orien-tamento al Rotary di alto profilodove ogni nuovo socio meritauna calorosa e distinta acco-glienza, così come merita unapresentazione dignitosa e com-pleta dei valori e degli obiettividel nostro sodalizio.I nuovi soci devono essere intro-dotti con intelligenza nell’espe-rienza rotariana e devono esseremessi in grado di godere subitodel calore e della cordialità del-l’ampia cerchia di amici che noichiamiamo la famiglia del Rota-ry; è del tutto evidente l’impor-tanza fondamentale del ruolo edella responsabilità dei soci pre-sentatori. Qui entra in scena ildelegato all’affiatamento, figuramolte volte disattesa.Attenzione alle nuove ammis-sioni, chi presenta un socioassume una grande responsabi-lità: posizione sociale e culturaleè elemento importante ma cer-tamente non determinante, se ilcandidato non è predisposto,per il suo carattere, all’amiciziaed al servizio.Il nuovo socio deve godere di unpercorso in cui egli possa bene

condividere lo spirito dellanostra associazione. Il nuovosocio, tra questi vanno inseritianche quelli che, durante gli ulti-mi anni, sono entrati a far partedel Rotary senza nulla saper delsignificato di essere rotariani.Alcuni dei quali, peraltro, sonoanche in cronica assenza.Esistono strade da percorrere efacilmente individuabili. Ci vuolevolontà di conoscenza, altri-menti siamo tutti aspiranti adivenire dei rami secchi: nelClub vi sono forze attive chepotranno promuovere la nostragioiosa convinzione, il Rotary èservizio, disponibilità ed amici-zia. Il nostro distintivo è questo,quello che portiamo all’asoladella nostra giacca è un segnoesteriore, utile ma non determi-nante per sentirsi rotariano.

Sandro Marotta

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OP

INIO

NI

I link sul sitowww.rotarynapoli

casteldellovo.it

Progetti in corsoProgetto “Cordone della

speranza” del Rotaract

AttivitàCelebrazioni

del Rotary Daya Napoli e nel Mondo

RiunioniSpagnolismi “Divagazioni

sul tema” di Mengoni

Contributi dei sociValore dell’arte

museale di Sica

Riflessioni suglispagnolismi ed

antispagnolismidi Mengoni

Cosa significa essere rotariano

Lunedì 8 aprile 2010 ore 19.30��������������� ���������������������

Lunedì 12 aprile 2010 ore 13.30��� � �������������������������Al termine, il nostro socio,prof. Alfredo Contieri,ci parlerà della sua attività.

Giovedì 15 aprile ore 20,30��������������������������������presso ilCircolo Canottieri Napoli organizzata dalnostro Rotaract. Sarà una serata all’insegnadel piacere ludico del tavolo verde che tenteràdi evocare, all’immaginario collettivo, le saledel Casinò di Montecarlo che ha in comunecon la nostra Napoli la vista del mare. C’è solouna piccola differenza: dai saloni del CircoloCanottieri si potrà ammirare la luna che siriflette sul nostro Vesuvio.Il ricavato dellavendita dei biglietti sarà devoluto in solidarietàper un progetto benefico.

Lunedì 26 aprile ore 20,30 ��� � �������������������������Sarà nostro ospite e conversatore il Prof.Marino Niola, antropologo ed accademicoitaliano dell’alimentazione e “che haincentrato le sue ricerche sui temi delrapporto tra tradizione e mutamento culturalenelle società contemporanee, sullapersistenza del mito nelle forme contaminatedel mondo di oggi, sulle passioni, paure edansie dell’immaginario contemporaneo, suiprocessi della mondializzazione ed i localismiche ispirano i simboli e le mitologie delvillaggio globale, sul culto narcisistico delcorpo come spia dell’inquietudine del nostrotempo” (da Wikipedia).Seguirà la consegna del premio PasqualeSiciliano ad un rappresentante dell’arma dellaFinanza.Nel corso della serata saranno presentati duenuovi soci, l’avv. Sergio Cardaropoli ed il prof.Giorgio Ventre.

ROTARY CLUB NAPOLI CASTEL DELL’OVOANNO ROTARIANO 2009 - 2010PROGRAMMA DI APRILE

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Organigramma

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RO

TAR

AC

T

Casinò per la vita

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Giunto alla sua terza edizione, l’evento rap-presenta un’iniziativa peculiare del RotaractClub Napoli Castel dell’Ovo. Consiste nell’alle-stimento di un vero e proprio casinò con tavo-li di Black Jack e Roulette e croupier profes-sionisti. Nella serata si svolgeranno anche itornei di Burraco e Poker.Non si vincono soldi ma premi messi a dispo-sizione dai nostri sponsor.

FINALITÀ

Evento che sancisce un forte legame tra Rota-ry e Rotaract, dove i primi adempiono congrande serietà e impegno al loro ruolo diguida e supporto.Quest’anno i fondi saranno devoluti a: proget-to distrettuale per la ricostruzione dell’Abruz-zo progetto sostenuto dal Rotary Napoli Casteldell’Ovo per l’acquisto di televisori per il repar-to di pediatria dell’ospedale di Pozzuoli

Teatro per la Legalità

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto si pone l’obiettivo di avvicinareragazzi di età compresa tra i dodici e iquattordici anni, provenienti da famiglie disa-giate, al mondo del teatro tramite l’allestimen-to di un laboratorio finalizzato alla preparazio-ne di uno spettacolo comico, che verrà rap-presentato nel mese di giugno.Per la realizzazione di questo progetto si èreso disponibile a curare la preparazione deigiovani attori un regista emergente, Dott.Francesco Puccio.

FINALITÀ

Tentare di offrire un’altra chance a dei ragaz-zini che stanno crescendo in un mondo di vio-lenza e delinquenza grazie al contatto conragazzi rotaractiani ma soprattutto tentandodi far nascere in loro la passione per l’arte.Il ricavato dello spettacolo sarà devoluto alprogetto distrettuale ‘Il filo d’oro’ e all’ allesti-mento del laboratorio teatrale per l’anno2010/2011.

Progetto contro l’alcolismo

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto continua quello intrapreso l’annoscorso in collaborazione con il Rotary NapoliOvest, che prevedeva la somministrazione diquestionari sul tema dell’alcool a ragazzi in etàcompresa tra i 16 e i 18 anni. Quest’anno tra i pro-motori del progetto c’è anche il Rotaract NapoliCastel dell’Ovo insieme ad altri club Campani.Il progetto consiste di nuovo nella sommini-strazione dei questionari, prendendo peròquesta volta come campione ragazzi di etàsuperiore ai 18 anni, e, grazie all’accordo convari cinema napoletani e di Torre del Greco,nella proiezione, prima dell’inizio dei film,nelle prime due settimane di dicembre, di unfilmato della durata di 30 secondi sviluppatodall’ associazione “UN PATTO PER LA VITA”.Il progetto si conclude con una serata indiscoteca dove vengono regalate consuma-zioni analcoliche. Inoltre il progetto prevedeun incontro-dibattito per giovedì 29 ottobre,presso l’Antisala dei Baroni, al quale parteci-peranno varie associazioni, membri delle isti-tuzioni e il Rotaract Napoli Castel dell’ovo.

FINALITÀ

Sensibilizzare i giovani al problema dellaguida in stato di ebbrezza.

Progetti del Rotaract Club

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DA

DE

FIN

IRE

Il Gruppo Partenopeo del RotaryInternational, che riunisce i dieciClub Rotary presenti sul territo-rio napoletano (Napoli, Casteldell’Ovo, Castel Sant’Elmo,Napoli Est, Napoli Flegreo, Napo-li Nord, Napoli Nord Est, NapoliOvest, Napoli Posillipo e NapoliSud Ovest), ha elaborato perl’anno rotariano 2009-2010 unprogetto di servizio finalizzatoalla rappresentazione della reteferroviaria metropolitana pre-sente sul territorio del Comunedi Napoli e delle aree limitrofe.Il progetto, coordinato dal RotaryClub Napoli, intende offrire unaulteriore possibilità di migliora-mento della qualità del serviziodi trasporto, elaborando unamappa unica delle linee ferrovia-rie metropolitane della RegioneCampania, in modo da aumenta-re la visibilità del sistema consi-derato nella sua globalità (evi-denziando le diverse linee, le sta-zioni di interscambio, parcheggi,collegamenti con la rete ferrovia-ria nazionale, etc.).Il sistema di metropolitana regio-nale sviluppato in Campania sibasa sull’integrazione tecnica edoperativa delle linee e degli oraridei servizi di trasporto passeggeriofferti da una pluralità di operato-ri che comprendono Trenitaliaspa, (gruppo FS), Circumvesuvia-na srl, (gruppo EAV Regione Cam-pania), Sepsa spa (gruppo EAVRegione Campania), Metrocam-pania del nord est srl (gruppo EAVRegione Campania) e Metrona-poli spa (Comune di Napoli).

Il processo di coordinamento frai servizi e le linee si basa sia su unsistema di integrazione tariffaria(Unico Campania) che garanti-sce ai viaggiatori la possibilità diutilizzare più di una linea con unostesso titolo di viaggio, siamediante un sistema di orariche, con il contributo dell’ACaM,Agenzia Campana per la mobili-tà sostenibile, consente il rispet-to delle coincidenze e favoriscel’uso del mezzo ferroviario.Tale mappa, avrà alcune caratte-ristiche di base (come già otte-nuto in altre aree metropolitaneeuropee Londra, Parigi, Madrid,Barcellona) ovvero: un immedia-ta riconoscibilità ed identifica-zione dell’oggetto della mappa(dovrà cioè immediatamentecomprendersi che si tratta delsistema metropolitano regionaledella Campania, fino a rappre-sentare una icona della città diNapoli e della regione); una faci-le riproducibilità in scale e for-mati diversi (cartaceo, pdf, infor-matico, ecc.); la riproducibilitàsul web per favorire forme dijourney planning interattive e vir-tuali; la completezza: conteneretutte le informazioni utili peridentificare le stazioni, le direzio-ni i luoghi di interscambio; l’ag-giornabilità: considerando leestensioni in corso, quelle previ-ste e quelle in fase di valutazioneo qualsiasi altra estensione chein futuro potrebbero verificarsi.Il progetto prevede la diffusionedella mappa sia su supportoinformatico, sia su supporto car-

taceo pieghevole e medianteinstallazioni di manifesti in diver-si formati nelle stazioni, nonchél’applicazione di adesivi nellevetture. Naturalmente sono daprendere in considerazioneanche successivamente ulterioriforme di distribuzione, permezzo di strumenti informatici etelematici con l’impiego delle piùaggiornate modalità ICT (wi-fi,bluetooth, itune, ecc.) e fruibilicon toteminterattivi e tramite la rete inter-net e sat.Al Progetto Mappa lavoranoattualmente i Rotariani che inparticolare si occupano digestione e progettazione disistemi di trasporto e che opera-no sul territorio metropolitanodella città di Napoli.Alle riunioni preliminari hannopartecipato gli esponenti delpersonale dirigente delle singoleaziende di trasporto EAV – Ente

Autonomo Volturno, Circumve-suviana, Metrocampania Nord-Est, Metronapoli, Sepsa,Trenita-lia, e nel corso degli incontri svol-ti i rappresentanti delle singoleaziende hanno fornito indicazio-ni per le rispettive linee sui coloriistituzionali da rappresentarenella mappa.Al momento dopo i numerosiincontri con il gruppo di lavoro ei diversi operatori, tutte leaziende di trasporto hanno datoil consenso al Progetto e all’uti-lizzo dei colori “istituzionali”che contrassegneranno le sin-gole linee, si passerà quindi alladefinizione della mappa neidiversi formati e modalità difruizione, con l’obiettivo di giun-gere alla presentazione dell’ini-ziativa con una manifestazionepubblica entro il corrente annorotariano.

Massimo Franco

Un contributo del Rotaryper la CittàLA MAPPA DELLE LINEE FERROVIARIE METROPOLITANE

Direttore di RedazioneFederico D’Aniello

RedazioneFederico D’Aniello,

Vincenzo De Maio,

Dino Falconio,

Riccardo Imperiali,

Maurizio Sica

Davide Leonardi

Consiglio Direttivodel Rotary Club

���������Vincenzo De Maio

����������Diomede Falconio

���������Tommaso d’Acunto

���������Stefano Daniele

���������Roberto Vona

��������Paolo Mallano

�������Alessandro Lambiase

�� ����Valentina Papa

Malatesta

����������Aniello Ascione

Federico D’Aniello

Pasquale Di Costanzo

Riccardo Imperiali

Maurizio Salvatori

Sergio Sangiovanni

Maurizio Sica

������!�"Federico D’Aniello

Progetto graficoLink srl

Vico Vasto a Chiaia 28

80132 Napoli

Tel. 081 2451446

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numero 2 - marzo 2010

Vi presentiamo il nuovo logoper l’Anno Rotariano 2010-2011