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primo M@GGIO www.cgiltoscana.it CGIL TOSCANA Numero 7/ 2012 - Anno 2 La Newsletter del Lunedì 13 . 02 . 2012 PRECARI: tra il 2008 e il 2010 nel pubblico 30.000 licenziamenti e in arrivo ce ne sono altri 70.000 Ma il lavoro flessibile non doveva sconfiggere il lavoro precario? Impressionanti i dati dell'attività ispettiva 2011

Numero 7 anno 2012

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Numero 7 anno II

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CGILTOSCANANumero 7/ 2012 - Anno 2

La Newsletter del Lunedì 13 . 02 . 2012

PRECARI: tra il 2008 e il 2010 nel pubblico 30.000 licenziamenti

e in arrivo ce ne sono altri 70.000

Ma il lavoro flessibile non doveva sconfiggere il lavoro precario?

Impressionanti i dati dell'attività ispettiva 2011

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Indice

Editoriale di Alessio Gramolati02 Orari liberi esercizi commerciali colpiscono i piccoli e i deboli

Primo Piano03 CGIL e Palazzo Chigi smentiscono incontri segreti- Servizi pubblici e liberalizzazioni - FIOM CGIL: 18 febbraio, manifestazione a Roma

Ultim'ora04 Sentenza Eternit: le condanne

Copertina05 Precari: tra 2008 e 2010 nel Pubblico 30 mila licenziamenti e in arrivo ce ne solo altri 70 mila05 Di rigidità e di flessibilità... di Daniele Quiriconi06 Ma il lavoro flessibile non doveva sconfiggere il lavoro precario? di Daniele Quiriconi07 Le 46 forme di contratto in Italia

Elezioni RSU08 Settori della conoscenza - Firenze, seminario del 15 febbraio10 Pubblico Impiego Grosseto, iniziativa del 15 febbraio

Primo Piano Toscana11 Sindacati dei trasporti: sciopero 1 marzo e problemi non dipendono solo da neve

NonSoloToscana12 Costituzione RSU Gruppo Estra: la CGIL è di gran lunga il primo sindacato

La rubrica - Appunti di diritto del lavoro13 Fondo di Garanzia INPS per aziende in crisi

Toscana in breve14 Notizie dalle province toscane (nord e costa - centro - sud)

Federconsumatori17 Inaccettabili aumenti prezzi carburanri- Enel e Trenitalia dov'erano per l'emergenza?

L'iniziativa18 FLC: 14 febbraio, seminario regionale a Pisa

... in evidenza 19 sito, agenda

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Editoriale

Ieri, di nuovo, migliaia di lavoratrici e di lavoratori non hanno potuto godere della libertà di festeggiare la domenica. Per queste persone tutti i giorni si sono fatti lavorativi. Tutti uguali: domeniche, festivi, notti, tant’è che Federdistribuzione, l’associazione che rappresenta le catene della grande distribuzione, ha già avvisato che non intende più pagare le maggiorazioni a chi lavora nei festivi. Dal loro punto di vista non fa una grinza: se la domenica è un giorno di lavoro come gli altri, perché pagarla di più?! Ma se è così, perché le scuole sono chiuse, c’è meno offerta di trasporto pubblico, non ci sono i nidi e gli asili per i bambini? C’è da chiedersi se tale interrogativo se lo siano posto quegli amministratori che anche in Toscana hanno entusiasticamente salutato queste novità. Certo, avranno pensato di emulare qualche paese europeo, ma c’è da chiedersi quale, dal momento che il nord Europa, dalla Germania all’Olanda passando per la Francia e per il Belgio, si guardano bene, nell’organizzazione degli orari commerciali, di creare un caos di queste dimensioni. Il nostro caos è stato generato in casa nostra. In verità tutti quanti oggi guarderanno al successo degli incassi. Ma per valutarne la reale dimensione si dovrà pesare anche ciò che accadrà nei giorni e nei mesi a venire, quali costi sociali si determineranno e quale disagio deriverà alle persone e alle famiglie dei 400.000 che in Toscana lavorano in questo settore. Perché se il Paese si impoverisce e i redditi crollano non è tenendo più aperto che si rilancerà la crescita e si tutelerà il commercio e quei nuovi disagi sociali li pagheranno i deboli e i piccoli. Ma allora c’è da chiedersi: se queste liberalizzazioni dovevano colpire il privilegio dei forti, com’è che i primi a

pagare il conto sono i più deboli? Non sarebbe utile, dopo l’ubriacatura del far west, giungere a regole che diano una mano a un commercio sostenibile vicino a cittadini e lavoratori?Noi continueremo a provarci.

P.S.: la Grecia brucia, l’Europa vacilla. La ricetta imposta al popolo ellenico è un atto irresponsabile pari a quello di chi l’ha condotta in queste condizioni. Oltre a ciò va detto che la ricetta somiglia maledettamente a quella che il governo Berlusconi accettò per l’Italia e che oggi il governo Monti deve onorare. Ieri persino uno speculatore come Soros ha ammonito la Merkel da quella ricetta e che le sue pretese possano avere lo stesso effetto di analoghe scelte fatte negli USA prima della Grande Depressione del 1929. Si rischia una recessione senza precedenti se si continua a misurare la nostra consistenza contro un muro di mattoni pieni. Sarebbe il momento di cambiare qualcosa prima di rompersi la testa.

di Alessio Gramolati segretario generale CGIL Toscana

Orari liberi esercizi commerciali colpisconoi piccoli e i deboli

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Primo Piano

Servizi pubbliciCon liberalizzazioni rischio caos, servono politiche industrialiOltre 186 mila lavoratori impiegati per un fatturato di circa 37 miliardi, pari al 2,3% del Pil nazionale. Sono questi i numeri che caratterizzano il settore dei servizi pubblici locali frutto delle oltre 6 mila aziende sull'intero territorio nazionale, spesso piccole e piccolissime, controllate per il 90% direttamente dagli enti locali. Numeri che la CGIL ricorda per lanciare un allarme: nell'arco di un periodo di 15 anni saranno necessari investimenti pari a circa 100 miliardi ... LEGGI TUTTO ...

CGIL e Palazzo Chigi smentiscono: nessun incontro segreto tra Monti e CamussoIl 12 febbraio, il quotidiano la Repubblica ha aperto con un titolo ad effetto: “Articolo 18, pronto l'accordo”, con il sottotitolo “Vertice segreto Monti-Camusso: norma sospesa per ex precari e nuove aziende”. Il quotidiano ha dedicato la pagina due e tre alla notizia. Ma Palazzo Chigi e la CGIL smentiscono con il seguente comunicato stampa: “In relazione all'articolo pubblicato oggi dal quotidiano la Repubblica, Palazzo Chigi e la CGIL rendono noto che nei giorni scorsi non vi è

stato nessun incontro, né colloquio tra il Presidente del Consiglio Mario Monti e il Segretario generale della CGIL, Susanna Camusso.Peraltro, se tale incontro fosse avvenuto, non sarebbe stato il primo faccia a faccia. Susanna Camusso e Mario Monti si erano infatti già incontrati nel novembre scorso al momento della formazione del nuovo Governo.

FIOM CGIL: manifestazione a Roma il 18 febbraioLa manifestazione nazionale dei metalmeccanici indetta dalla FIOM CGIL per sabato 11 febbraio a Roma è stata rinviata a causa del maltempo al 18 febbraio. Ad annunciarlo il Segretario Generale della FIOM CGIL, Maurizio Landini. Tra le ragioni della manifestazione, che sono state “tutte confermate, se ne è aggiunta una”, ha sottolineato Landini, “si viene a Roma per difendere ed estendere anche l'articolo 18”. CLICCA QUI per maggiori informazioni

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Ultim'oraEternit: condanna a 16 anni per i manager imputatiIl Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere ciascuno il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier alla fine del processo Eternit. I due rispondevano di disastro doloso e rimozione di cautele. La sentenza sulle vittime della Eternit è arrivata oggi intorno alle 13.15 al Palazzo di Giustizia.La sentenza fa però una distinzione tra gli stabilimenti italiani, dichiarandoli colpevoli per quanto riguarda Casale Monferrato e Cavagnolo (Torino), mentre il reato sarebbe estinto per prescrizione per gli stabilimenti di Rubiera, in Emilia Romagna, e Bagnoli, in Campania.L'accusa aveva chiesto per i due, accusati di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche, una condanna a 12 anni, aumentati a 20 a causa della continuazione del reato. Durante la lettura della sentenza e nei minuti successivi #eternit è diventato il tag più

cliccato su twitter in Italia.È il più grande processo penale in Italia e nel mondo per le morti dovute all’amianto. Sono circa tremila, tra lavoratori e cittadini deceduti o ammalati, le vittime dell’amianto. Oltre allo stabilimento di Casale (il vero epicentro della tragedia con 1.700 morti) sono coinvolti anche gli altri di proprietà del colosso svizzero nel nostro paese: Cavagnolo (Torino), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). In quest’ultimo, ricorda la Cgil Campania, nel corso degli anni 1.045 dipendenti sono morti: “Tra le patologie responsabili, il cancro ai polmoni, il cancro alla laringe, le asbestosi polmonari, il mesotelioma pleurico”.

CGIL: processo storico e sentenza esemplareCLICCA QUI

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CopertinaPrecari: tra 2008 e 2010 nel Pubblico 30 mila licenziamenti e in arrivo ce ne solo altri 70 milaTra il 2008 e il 2010, settore della conoscenza escluso, sono state "licenziati in tronco quasi 30.000 precarie e precari della pubblica amministrazione". Lo afferma la Fp Cgil in una nota, in merito alle polemiche sul posto fisso. "Se i dati vengono letti con attenzione, - dice Rossana Dettori, segretaria generale Fp Cgil Nazionale - il dato e' molto piu' amaro: persi 11.356 tempi determinati (non 11.356 unita' di personale, ma 11.356 "anni" di prestazioni lavorative dentro la pubblica amministrazione, quindi un numero ben maggiore di espulsioni, se si pensa che in alcuni settori i contratti, ad esempio i tempi determinati di asili nido e scuole materne, non raggiungono mai i 12 mesi); persi 16.235 collaboratori (anche in questo caso i contratti non sempre raggiungono l'annualita' e quindi i "licenziati" superano il numero dei contratti); persi 3.378 lavoratori socialmente utili; persi 2.377 lavoratori in formazione". Le uniche voci in aumento, aggiunge, "sono i lavoratori interinali, 1.724 unita', e gli incarichi di studio, le cosiddette consulenze,

spesso frutto di clientele e compensazioni politiche, che passano dalle 58.583 del 2008 alle 75.309 del 2010 (+28,6%), con costi che a nostro avviso sono veri e propri sprechi (574,92 milioni di euro). Va poi tenuto presente, prosegue Dettori, "che questi numeri non comprendono il taglio del 50% delle spese per il personale precario previsto dal Governo Berlusconi, che deve ancora produrre i suoi effetti con oltre 70mila licenziamenti.Mentre si continuano a licenziare precari e il personale in forze alla pubblica amministrazione si riduce, vorremmo sentire meno sproloqui su presunte rigidita', che cozzano con la pesante crisi occupazionale in atto, e parlare meno dell'art.18 dello statuto dei lavoratori e molto piu' dell'art. 19, quello che prevede che i lavoratori possano eleggere le proprie Rappresentanze Sindacali Unitarie, quindi difendersi e contrattare. Per quel che ci riguarda, il lavoro pubblico terra' fede a quel principio il 5-6-7 marzo con il rinnovo delle Rsu".

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Copertina

Di rigidità e di flessibilità...... ovvero: quando di duro sono rimaste solo le teste del pensiero unico!!!!

Un interessante studio del prof. Giuseppe Travaglini dell'università di Urbino, spiegava nei giorni scorsi, elaborando dati OCSE ed Eurostat, come tra i diversi mercati del lavoro misurati attraverso l'indice “Epl“ (Employment protection

legislation) l'Italia si collochi in termini di flessibilità del lavoro per facilità di ingresso ed uscita, subito dopo Usa, Gran Bretagna e Giappone. Ben più rigidi appaiono i modelli di Austria, Irlanda, Finlandia, Germania, Belgio, Portogallo, Spagna e Francia. In modo particolare la “cattiva” posizione dell'Italia, almeno in un'accezione sindacale, è determinata dalla grande quantità di forme contrattuali atipiche a bassa tutela che la differenziano da altri modelli, ad esempio quello tedesco, caratterizzato invece da una grande flessibilità “interna” all'impresa.

Naturalmente pesano i differenti modelli organizzativi e dimensionali tra la Germania (400.000 imprese) e l'Italia (4.000.000) ma non c'è dubbio che anche guardando a paesi con un mercato del lavoro più destrutturato o con componenti accentuate di economia e lavoro informale, spesso presi a modello negli anni scorsi anche da tanta parte della politica italiana, la differenza è sostanziale.L'Italia in particolare è passata da un indice di rigidità di 3,57 nel 1992 ad uno di 1,89 nel 2009!

Appare del tutto evidente quindi come guardino a modelli anglosassoni (USA e GB in primo luogo) caratterizzati da ingenti quantitativi di lavoro povero e ancor più accentuate diseguaglianze, le vestali del rigorismo a senso unico che hanno caratterizzato tanta parte del dibattito ispirato anche da autorevoli Ministri in questi giorni.Se consideriamo che nel periodo 1992-2009 la quota dei redditi da lavoro sul PIL è scesa dal 62.2 al 55%, il capitale tangibile e intangibile di investimenti delle imprese è sceso del 1.3% e il tasso di crescita del rapporto capitale-lavoro (intensità di capitale) è sceso del 1.09% si ha la conferma, tra l'altro, delle ragioni dell'aumento del differenziale di produttività che è dato da tecnologia, innovazione, formazione, conoscenza , occupazione di qualità più che da turni e utilizzo degli impianti.

Insomma, per dirla con l'Università di Urbino “.....forse il sistema delle imprese non ha visto nella flessibilità un'occasione di sviluppo quanto una leva per modificare la distribuzione del reddito in suo favore..........”Come dire che lo strabismo ideologico non aiuta di per sé la crescita!!!

Ai nostri opinionisti della domenica, consigliamo di leggere un po' di tabelle dell'Ocse e... non tanto ai leader della destra un po' stracciona europea, ma almeno a quelli dello schieramento progressista, consigliamo di rileggere qualche brano del Libro Bianco di Jacques Delors.

di Daniele Quiriconi, segretario confederale CGIL Toscana

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Ma il lavoro flessibile non doveva sconfiggere il lavoro precario?

Spulciando tra i dati pubblicati sul sito del Ministero del Lavoro se ne trovano alcuni molto interessanti sul mercato del lavoro in Italia e in Toscana, relativi al 2011. Nell'incontro illustrativo alle Organizzazioni Sindacali a Roma, per la prima volta, il Ministero ha sottolineato l'uso abnorme di contratti a chiamata e voucher, istituiti come forma di contrasto al lavoro nero e da sempre contestati dalla CGIL come strumento di ulteriore precarizzazione del mercato.

I dati dell'attività ispettiva per la Toscana sono impressionanti: 12.259 ispezioni effettuate con 5.934 aziende in cui sono stati riscontrati illeciti (una su due!); 31.608 posizioni di lavoratori verificate con 13.302 irregolarità riscontrate (oltre il 42%) con 4.551 lavoratori completamente al nero (più di 1 su 3) 831 casi di “somministrazione” illecita o interposizione di manodopera e 369 lavoratori extracomunitari clandestini. L'industria e il manifatturiero (ed è la prima volta) si avvicinano ormai per irregolarità ai servizi e al turismo.

L'azione degli istituti di vigilanza ha consentito di recuperare quasi 8,5 milioni di euro con le

prescrizioni e le sanzioni. La Cgil ringrazia pubblicamente gli operatori addetti alla vigilanza, costretti a lavorare in condizioni molto difficili, con organici falcidiati dalle leggi finanziarie degli ultimi anni, evidenzia i pesanti fenomeni deteriori prodotti dalla crisi e i reali processi degenerativi del mercato del lavoro col sostanziale fallimento, ancor più in una fase di drammatica crisi economica, degli strumenti presentati come atti a combattere il lavoro nero a partire da “voucher” e “lavoro a chiamata”.

Secondo Daniele Quiriconi responsabile del mercato del lavoro per la CGIL Toscana “questi dati evidenziano nell'ampiezza impressionante dei valori assoluti, il diffondersi di un livello di economia informale e di lavoro povero non tutelato, che l'introduzione di una legislazione atta a deregolamentare il mercato , non ha frenato, ma anzi ha ampliato. E' necessario per una discussione seria anche nel confronto col Governo in atto, partire dalla realtà dei fatti e non da una virtuale con il primo obiettivo che non può che essere quello del disboscamento di tutte le forme di avviamento al lavoro spurie e inutili!”

di Daniele Quiriconi, segretario confederale CGIL Toscana

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Copertina

Le 46 forme di contratto in Italia

Un recente studio del dipartimento del Mercato del lavoro della Cgil ha effettuato un censimento che ha individuato ben 46 diverse modalità contrattuali. I dati forniti dall’Ocse la scorsa settimana e i risultati di questo studio dimostrano che la flessibilità in Italia – sia in entrata che in uscita – è già molto alta, senza peraltro aver prodotto i risultati da molti attesi, in termini di quantità e qualità dell’occupazione. Le 46 forme individuate dallo studio di Corso Italia sono così ripartite: 26 per i rapporti di lavoro subordinato, 4 per i parasubordinati, 5 per i rapporti di lavoro autonomo e 11 per i rapporti speciali. Con alcuni casi clamorosi: sono ben 6, ad esempio, le tipologie dei rapporti di lavoro part-time. Per la Cgil, queste 46 tipologie contrattuali devono ridursi a 5: • il lavoro a tempo indeterminato (la forma comune dei rapporti di lavoro); • l’apprendistato (lo strumento principale di ingresso per i giovani nel mercato del lavoro); • il contratto di inserimento o reinserimento (per includere nel mercato del lavoro chi ne è stato escluso); • un tipo di rapporto a termine (per le fluttuazioni dell’organizzazione del lavoro; • il part-time.

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Settori della Conoscenza

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Elezioni RSU

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Settori della Conoscenza

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Elezioni RSU

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Pubblico Impiego

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Primo Piano ToscanaSindacati dei trasportiTreni a rischio ma la neve non c'entraNiente di nuovo sotto il sole, anzi sotto la neve, dati i tempi che corrono. Secondo il sindacato dei ferrovieri le linee chiuse, i treni cancellati, i ritardi e i disagi di questi giorni non sono affatto una casualità dovuta all`emergenza maltempo.Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil toscane puntano il dito sulla cronica carenza di personale di Rfi che da anni grava sull`efficienza del servizio ferroviario e proclamano per il 1 marzo uno sciopero di 24 ore per la manutenzione e la circolazione di Rfi (dalle 21 del 29 febbraio alle 21 del giorno dopo) e di 8 ore per la divisione passeggeri di Trenitalia (dalle 9 alle 17). La data era stata inizialmente programmata per il 14 febbraio, ma è stata differita in seguito alla decisione di ieri pomeriggio del prefetto di precettare lo sciopero, proprio in considerazione dell`eccezionale ondata di maltempo che, in base ai bollettini meteo, è destinata a protrarsi nei prossimi giorni con possibili gravi ripercussioni sulla viabilità. «Ne prendiamo atto - è il commento a caldo di Paolo Fantappiè della Uilt - ma se la precettazione del prefetto toglie lo sciopero dei sindacati di fatto mantiene quello delle ferrovie perché non sono in grado di gestire una situazione di questo tipo, l`unica cosa certa è che i treni continueranno a essere soppressi». Secondo i rappresentanti dei lavoratori le

precipitazioni di questi giorni non sono altro che un nervo scoperto di tutto quello che non va nel sistema ferroviario toscano, a cominciare dalle difficoltà relative alla manutenzione programmata. «La neve evidenzia problemi che esistono tutto l`anno - dice Franco Fratini di Fit Cisl - perché ci si accontenta di agire sul guasto invece di fare quei correttivi necessari per un buon funzionamento della rete, come invece si doveva fare in caso di allerta neve». Quali? «Rafforzare le squadre, per esempio - continua Fratini - perché per rendere agibili gli scambi bisogna che qualcuno spali la neve, ma il problema è che non la gente non c`è. Tuttavia, dopo la nevicata del 17 dicembre del 2010 era doveroso organizzarsi meglio». Insomma, che l`allerta meteo significhi automaticamente treni a rischio, per il sindacato non sta né in cielo, né in terra. La verità è che l`efficienza del servizio non è possibile perché mancano i ferrovieri, almeno un centinaio nel settore della manutenzione, 350 in tutto. Secondo i dati divulgati, tra i comparti della circolazione e della manutenzione, negli ultimi tre anni, sono state 500 le persone che se ne sono andate senza mai essere state sostituite a causa del blocco del turn over, lasciando l`organico di Rfi fermo a 600 persone. Nel mirino una politica aziendale che pensa solo ... LEGGI TUTTO ...

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Costituzione Rsu gruppo Estra. Ha votato l'89% degli aventi diritto e con 358 voti su 535, la Ficltem Cgil si accredita di gran lunga come l'organizzazione sindacale più rappresentativa dei lavoratori del gruppo Estra.Si è infatti aggiudicata 9 dei 15 componenti seguita da Femca Cisl e Uilcem Uil.“Siamo ovviamente soddisfatti di questo risultato – commenta Marisa Grilli, della Segreteria Regionale della Filctem Cgil. Lo ha reso possibile il grande impegno messo in campo dai candidati e dagli iscritti alla categoria. Il lavoro sin qui svolto è stato un apprezzato e ringrazio tutti i lavoratori che con il loro voto hanno consentito di raggiungere questo risultato. La fiducia che i lavoratori di Estra hanno voluto dare alla Cgil in un modo così consistente è un patrimonio prezioso che ci consegna un significativo mandato. La Filctem assicura ai lavoratori che i propri delegati e rappresentanti lavoreranno con sempre maggiore impegno per tutelare non solo l'occupazione e i diritti dei lavoratori ma anche per l'affermazione di un corretto sistema di relazioni sindacali improntate a un carattere di maggiore efficacia e che producano in primo luogo un'organizzazione del lavoro nella quale tutti i lavoratori si riconoscano. E questo per garantire una maggiore qualità del servizio per cittadini”. I prossimi impegni sono rappresentati dalla ripresa delle trattative sull'armonizzazione della contrattazione di secondo livello e sull'orario di lavoro. “Siamo convinti – conclude Marisa Grilli - che in questo campo vadano riconosciute e tutelate le esperienze maturate nei diversi territori”.

Si ricorda che il gruppo Estra gestisce la distribuzione e vendita del gas metano e raggruppa le aziende pubbliche del settore operanti nelle province di Arezzo, Siena e Prato e con uffici e presidi a Follonica, Serravezza di Pistoia, Mosciano degli Abruzzi e nelle regioni di Abruzzo, Umbria e Lombardia.

Nella provincia di SienaSsi è recato alle urne il 93% degli aventi diritto al voto e la Filctem Cgil con il 75% è risultata l’organizzazione sindacale più votata.

Thomas Borromeo, Segretario generale della Filctem Cgil di Siena, esprime non solo la soddisfazione per il risultato raggiunto, ma afferma che questo risultato e' stato possibile grazie al grande impegno messo in campo dai candidati e dagli iscritti alla Filctem Cgil. “L'importante traguardo raggiunto - spiega Borromeo - dimostra senza ombra di dubbio che il lavoro sin qui svolto è stato apprezzato. Ringrazio tutti i lavoratori che con il loro voto hanno consentito di raggiungere questo splendido risultato. La fiducia che i lavoratori di ESTRA hanno voluto dare alla Cgil in un modo così consistente e' un patrimonio prezioso che ci consegna un significativo mandato”.

“La CGIL - conclude il Segretario - assicura ai lavoratori che i propri delegati e rappresentanti lavoreranno con sempre più impegno per tutelare non solo l'occupazione, i diritti e la dignità dei lavoratori, ma anche per affermare un corretto sistema di relazioni sindacali improntate a un carattere di maggiore efficacia e che producano in primo luogo un'organizzazione del lavoro all'avanguardia, nella quale tutti i lavoratori si riconoscano e che garantisca una maggiore qualità del servizio a garanzia dei cittadini e dei clienti”.

Costituzione RSU Gruppo Estra: la CGIL è di gran lunga il primo sindacato

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Fondo di Garanzia INPS per aziende in crisiUn riepilogo su come funziona e come vi si accede

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La rubrica

Tempi di crisi, aziende sommerse dai debiti chiudono. I lavoratori, oltre al posto di lavoro, rischiano di non vedersi arrivare le ultime buste paga, o addirittura il Tfr. Cosa succede quando l’azienda diventa insolvente? Ci sono rimedi per i lavoratori? Il Fondo di Garanzia dell’Inps è spesso una risorsa importante e una tutela vera per i dipendenti creditori dell’azienda che non può più far fronte ai propri debiti. Al lavoratore che abbia i titoli per chiederne l’intervento, viene garantito il pagamento del Tfr e della retribuzione (comprensiva dei ratei maturati di tredicesima e quattordicesima) degli ultimi tre mesi di lavoro. Approfondiamo dunque le regole per l’accesso a questo istituto, cercando di fare luce - con l’aiuto della recente giurisprudenza della Cassazione – su una normativa non certo di facile lettura, che ha spesso sollevato problematiche interpretative. Il Fondo ha diverse modalità di accesso, distinguendo tra imprese soggette a fallimento (o altre procedure concorsuali) e datori di lavoro non soggetti a tali procedure. Nel primo caso, infatti, l’accesso del lavoratore al Fondo è consentito a seguito della sua ammissione al passivo dell’ex datore di lavoro (o analoghi accertamenti del credito entro le altre procedure), mentre nel secondo è necessario munirsi di titolo esecutivo e tentare il

pignoramento. Nel primo caso alla domanda (disponibile sul sito dell’INPS, mod. TFR/CL) si allegano una dichiarazione a firma del responsabile della procedura (curatore, liquidatore o commissario giudiziale, a scenda del procedimento), copia autentica dello stato passivo e dichiarazione della cancelleria di non opposizione o impugnazione del credito, attendendo pertanto il decorso dei 30 giorni dall’udienza di accertamento del passivo poiché tale è il termine per l’opposizione; nel secondo è sufficiente presentare il verbale di pignoramento negativo, oltre al titolo per cui si procede e da cui risulta il credito (decreto ingiuntivo o sentenza o altro titolo esecutivo). Come detto, ove il datore di lavoro non sia soggetto a fallimento, il lavoratore, al fine di provare che le garanzie patrimoniali sono insufficienti e quindi poter accedere al Fondo, deve tentare l’esecuzione forzata. A tal fine è sufficiente che lo stesso ponga in essere un’azione seria e adeguata, è stato chiarito dalla Corte di Cassazione che il lavoratore non deve attendere la conclusione procedimento esecutivo, essendo invece sufficiente anche un solo pignoramento in tutto o in parte infruttuoso, purché dagli atti non risultino ulteriori beni del debitore sui quali il medesimo può procedere (Cass. 23840 del 15.11.2011).

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TOSCANA in breve

Pisa - Crisi: Pisa cresce più dell'Italia, +1,5% imprese nel 2011

Massa e Carrara - Boom vertenze. La CGIL in prima linea a tutela dei lavoratori

Senza stipendio da mesi e senza risposte per il futuro: è questa la drammatica situazione delle 15 lavoratrici, tutte giovani donne, che prestano servizio di pulizie presso le caserme di Livorno. Un susseguirsi di gestioni in appalto del servizio ha portato queste lavoratrici a ritrovarsi senza stipendio da ottobre, con un orario di lavoro drasticamente ridotto e soprattutto con un futuro incerto. Né le istituzioni, né la prefettura, né la ditta che attualmente gestisce l’appalto (la Antares ora, la Mb ... LEGGI TUTTO ...

La polemica tra Pisa e l'Europa sulle opportunità delle imprese di insediarsi sul territorio si è appena spenta e ora a dare manforte a ciò che sostengono le istituzioni locali arrivano anche le statistiche. Altro che opportunità di sviluppo perse, come ha detto il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso citando i ritardi sul caso-Ikea, la provincia pisana è tra quelle in Italia dove la dinamica imprenditoriale è più alta con una crescita dell'1,5% nel 2011 e all'ottavo posto assoluto a livello nazionale. Meglio anche di ... LEGGI TUTTO ...

Buste paga vuote, decurtazione di permessi retribuiti o di ferie, trattamenti di fine rapporto (Tfr, in gergo, cioè la "liquidazione) spariti nel nulla, mancato riconoscimento del godimento di congedi o del compenso per il lavoro straordinario, licenziamenti discriminatori... E, ancora: nessuna assicurazione su infortuni, differenze retributive (es. straordinari non pagati). La lista della violazione dei diritti del lavoratore è veramente lunga. E tante, troppe, sono le vittime di queste violazioni. Lo dimostrano i numeri ... LEGGI TUTTO ...

Livorno - Filcams CGIL, presidio lavoratrici appalti pulizie delle caserme

Nord e costa

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Firenze - Camera del Lavoro. Cara Bonora subentra a Rossano Rossi, destinato ad Empoli

Pistoia - Crisi: +0,3% aziende pistoiesi nel 2011. Male ultimo trimestre

Firenze - "Troppi appalti anomali". Sindacati in allarme dopo ultimo caso di bando pubblico

TOSCANA in breve

Cambio della guardia alla Camera del Lavoro di Scandicci. Mercoledì Carla Bonora è subentrata a Rossano Rossi (destinato a Empoli) per la segreteria cittadina. Carla Bonora, che ha guidato la Filcams e ha già lavorato molto a Scandicci, soprattutto per le vertenze per i magazzini Unicoop dei Pratoni, arriva così alla guida della Cgil di Scandicci. Un presidio importante e un punto di riferimento importante per l`attività sindacale in città. Bonora, un marito e tre figli ha guidato la più grande ... LEGGI TUTTO...

L’offerta migliore è arrivata da un’impresa che ha presentato il prezzo più vantaggioso (il 48% di ribasso sull’importo a base di gara fissato a 998mila euro più Iva) e le prestazioni migliori: 88 giorni di lavori, contro i 260 previsti e un’organizzazione esemplare del cantiere. Un po’ troppo per non insospettirsi e dare il via alle verifiche. Tanto più che si tratta di un appalto per la realizzazione di un asilo nido aziendale del Comune all’interno dell’ex Meyer in via Buonvicini. Si sono registrate «anomalie nelle offerte presentate», ... LEGGI TUTTO ...

Lieve crescita del numero di imprese a Pistoia nel 2011: secondo i dati della Camera di Commercio, resi noti martedì in un comunicato, il saldo tra le nuove iscrizioni e le cessazioni è di 113 unità (+0,3%). Alla diminuzione del tasso di crescita del 2011 rispetto a quello del 2010 (+0,4%) ha contribuito l'andamento negativo dell'ultimo trimestre (-15 imprese). Pistoia inoltre si colloca al penultimo posto nel tasso di crescita fra le varie province toscane. L'andamento settoriale delle oltre 29 mila imprese pistoiesi mostra numeri negativi soprattutto in agricoltura (-2,1%), nelle costruzioni (-2%), nei trasporti (-1,9). Bene invece l'industria ... LEGGI TUTTO...

Centro

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Grosseto - Mabro, accordo in extremis. CIGS per 234 dipendenti

Arezzo - Eutelia, presidio lavoratori. Lavoro per tutti

TOSCANA in breve

L'asta per l'acquisto della Unoaerre, una delle piu' grande aziende orafe italiane con sede ad Arezzo, attualmente amministrata dal titolare della Chimet Sergio Squarcialupi, e' andata deserta. I liquidatori hanno atteso fino alla mezzanotte prima di dichiarare chiusa la stessa. Le offerte papabili erano quelle di Sergio Squarcialupi, amministratore delegato da un anno e mezzo, della societa' ''Alacriter'' che fa capo alla famiglia Zucchi ex proprietaria dell'azienda e quella degli indiani di ''Gitaniaj Gems'' ... LEGGI TUTTO...

Presidio di protesta stamani ad Arezzo dei dipendenti di Eutelia. Hanno bloccato la strada e informato gli automobilisti in transito delle loro preoccupazioni sul fronte occupazionale. Sfidando neve, vento gelido e temperatura sotto lo zero, i lavoratori si sono ritrovati nell'atrio della sede aziendale per poi scendere sulla via antistante, una delle principali strade di accesso alla città e hanno effettuato il blocco stradale, senza creare comunque disagi pesanti al traffico, costantemente monitorato da polizia, carabinieri e vigili urbani. Eutelia, azienda aretina specializzata in ... LEGGI TUTTO ...

Accordo firmato in extremis per i dipendenti Mabro, l'azienda tessile grossetana che sta vivendo giorni caldi dopo il fallimento e l'acquisizione di Abbigliamento Grosseto, l'azienda pratese che fa capo all'imprenditore pratese Barontini: cassa integrazione straordinaria a rotazione per altri due anni per i 234 dipendenti. E tutto a carico dell'Inps proprio come annunciato nell'intesa raggiunta il 26 gennaio in Regione. Nel verbale d'accordo, firmato in provincia dai vertici dell'azienda e dai rappresentanti della Rsu, non c'é alcun riferimento al numero dei ... LEGGI TUTTO ...

Sud

Arezzo - Deserta l'asta per la UnoAerre

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Federconsumatori

Prosegue la corsa dei prezzi dei carburanti, che si attestano ormai oltre gli 1,80 Euro al litro, con punte, che a Firenze superano anche gli 1,85 euro.Una situazione che, in questo momento di crisi, risulta insostenibile per gli automobilisti e per tutti i cittadini.Non dimentichiamo, infatti, che l’aumento dei carburanti determina pesanti ripercussioni sui prezzi dei beni di largo consumo (trasportati su gomma), intaccando quindi il potere di acquisto di tutte le famiglie.Dall’inizio dell’anno il prezzo della benzina è cresciuto di 11/14 centesimi al litro,(anche per effetto dell'accise per i danni della lunigiana) che si traducono in un aggravio annuo di 128 Euro per costi diretti e di circa 107 Euro per costi indiretti.Per questo è urgente intervenire in maniera determinata in questo settore.Prima di tutto operando con maggiore determinazione sul versante delle liberalizzazioni, ancora del tutto marginali e poco incisive per quanto riguarda i carburanti.Noi insistiamo nella richiesta di allargare il numero delle "pompe bianche" (senza logo) e di favorire la nascita di pompe presso i centri commerciali.

Chiediamo inoltre che il Ministro Passera, svolga un severo controllo sulla "doppia velocità" nella modifica dei costi della benzina: aumenti immediati, anche nella stessa giornata, quando cresce il costo delle materie prime, riduzioni molto dilatate nel tempo o inesistenti, quando il prezzo diminuisce. Chiediamo che il rigore e la severità valga anche per la lobbies dei petrolieri, e non solo per i singoli cittadini. Salviamola tutti l'Italia, ed evitiamo il persistere dei vari furbi.

Carburanti, insostenibili aumenti prezzidi Giuseppe Minigrilli, Presidente Federconsumatori Toscana

Trenitalia ed Enel dov'erano quando si poteva prevedere e programmare?La Federconsumatori Provinciale di Siena denuncia la grave inadeguatezza di due colossi dell’economia nazionale nella gestione dell’emergenza in Toscana e nella stessa provincia di Siena.Un riconoscimento straordinario va a chi, tra gli addetti delle due Società, si è prodigato anche a rischio e pericolo personale per aiutare migliaia di persone in grave difficoltà ed in fondo anche per salvare la faccia ad alcune dirigenze (super pagate? e perché?) che hanno di nuovo dimostrato tutti i propri limiti di programmazione proprio nell’emergenza di questi giorni.Le cronache della provincia sono drammaticamente esaurienti: migliaia di famiglie senza elettricità, treni fermi per il ghiaccio sulla

Siena-Chiusi, in particolare tra Rapolano e Rigomagno, a Murlo cittadini salvati dai ragazzi di una comunità, a Chiusdino 1700 abitanti su 2000 senza luce venerdì 3 febbraio. Insomma un totale di 6.000 famiglie al gelo, nel buio, senz’acqua, né riscaldamento e la mancanza di un efficace supporto nel numero verde Enel. A Monticiano perfino la molto dubbia “gloria“ (in queste circostanze) delle cronache televisive nazionali! Come se non bastasse tanti dei componenti di quelle ed altre famiglie si sono ritrovati, in veste di viaggiatori, soprattutto pendolari, sballottati sui bus sostitutivi.La nostra Associazione non accusa nessuno: ... MAGGIORI INFORMAZIONI

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L'iniziativa

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