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numero quattro inverno 2012 pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita. RENNER ITALIA COMPANY TO WATCH 2011 nel settore pitture e vernici per l’industria ALEXANDRE da minerbio a são paulo a caccia di futuro IL BILANCIO crescere ai tempi della recessione INTERVISTA DOPPIA sissa e siragna allo specchio

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numero quattro inverno 2012

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RENNER ITALIA COMPANY TO WATCH 2011nel settore pitture e vernici per l’industria

ALEXANDREda minerbio a são paulo

a caccia di futuro

IL BILANCIOcrescere ai tempi

della recessione

INTERVISTA DOPPIAsissa e siragnaallo specchio

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Via Ronchi Inferiore, 34 - 40061 Minerbio (BO) Italia - T. +39 051 6618 211 F. +39 051 6606 312 www.renneritalia.com

Oltre la tua generazione.

Proteggiamo ciò che amiamo,

rispettiamo l'ambiente,

custodiamo nel tempo le cose importanti.

Per te e per il tuo futuro.

VERNICI RENNER ITALIA

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04 LA STORIA

del presidente Alexandre CenacchiIl romanzo di una vita

07 L’AZIENDA

Lo combattono solo i migliori Aldrovandi: un 2012 incerto

direttore coordinatore editore

art director progetto grafico e impaginazione stampa

LUIGI MAESTRAMILUCA FOTIA

RENNER ITALIA SPA via ronchi inferiore 34 - 40061 minerbio (bologna) tel +39 051 6618211 fax +39 051 6606 312

FRANCESCO VARONEALTRAFORMA www.altraforma.net

CANTELLI ROTOWEB

pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita.

08 IL MARKETINGNasce iRenner, l’app per iPadper la rete commerciale

13 LE PERSONEStracciari, Cermasi e Forestisi godono la meritata pensione

14 LO SPORTIl 2012 delle sponsorizzazioniGranamica va alla grande

L’INSEGNAMENTODELLE ANATREDa qualche parte ho letto che le anatre selvatiche migrano formando uno stormo a “V” per motivi di vantaggio sociale. Pare che, quando un uccello batte le ali, spezzi l’aria e renda meno pesante il viaggio del compagno che gli sta immediatamente alle spalle. Volando in armonia, con tutti i componenti che recitano un ruolo preciso, dando il massimo senza mai risparmiarsi, uno stormo aumenta del 71% le energie di ogni singolo elemento che lo compone. Un’inopinabile prova di forza del gruppo. Ogni volta che un’anatra esce dalla formazione sente la resistenza dell’aria e torna immediatamente nello stormo. Se chi sta davanti è sfinito, l’anatra a rimorchio ne raccoglie il testimone e tira la volata. L’ex leader, invece, riprende fiato nelle retrovie, in un passaggio di consegne lungo anche centinaia di miglia. Le anatre che stanno dietro starnazzano per sostenere incessantemente le compagne più esposte, come se volessero dire: ehi, ci siamo, siamo qui, siamo con voi, siamo pronte ad aiutarvi.Di fatto, se un’anatra cade perché colpita da malattia o da un cacciatore, due compagne si defilano e le restano accanto fin quando è in grado di riprendere il volo e di raggiungere le altre. Il 2012 è un anno in cui il vento soffia impetuoso e contrario. Le intemperie minacciano la serenità del volo dell’industria italiana. C’è soltanto un modo per giungere a destinazione.

Luigi Maestramidirettore commerciale Italia

numero quattro inverno 2012

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La storia di Renner Italia è la storia delle donne e degli uomini che ogni giorno contribuiscono a farla grande con il loro lavoro. Dagli operai ai commerciali, passando per i chimici e gli amministrativi... Storie nella storia, verrebbe da dire. Ognuna di esse incrocia incosciamente la vicenda di un uomo senza il quale la nostra azienda non esisterebbe: Alexandre Cenacchi. Il 10 febbraio 2012 il presidente di Renner Italia spa compie 73 anni. A ripercorrere la sua biografia, si scopre il romanzo di una famiglia emigrata che ha lasciato il Paese a caccia di un futuro migliore e, grazie alla tenacia di uno dei suoi figli, ce l'ha fatta.Corre l'anno 1939 e, mentre l'Italia si prepara a precipitare nel delirio della Seconda Guerra Mondiale, Helena Boggiani a São Paulo del Brasile dà alla luce Alexandre, figlio del minerbiese Olindo Cenacchi.

Olindo aveva deciso di trasferirsi in Sudamerica nel 1932, dopo una malinconica parentesi parigina. Sono anni di alterne fortune che quantomeno consentono ai nostri di rimanere al riparo dalla ferocia del conflitto.I Cenacchi rientrano in Europa quando il Paese, ritrovata la pace, si lecca le ferite e si avv ia su l do lo roso cammino del la ricostruzione. Nel 1950, e soltanto per tre anni, Alexandre frequenta le scuole a Bologna, dove perfeziona il suo italiano e fa i conti con le sue origini. È solo un periodo di transizione, seppur molto formativo. Olindo non riesce a sfondare nel campo delle concerie: ha acquistato in Brasile una partita di pelli di coccodrillo e vorrebbe dedicarsi alla manifattura di borse, cinture e scarpe. Ma si accorge che la materia prima non è di prima scelta. Pertanto, deve rinunciare.

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In questa pagina , in alto la prima Sayer Lack: sono foto del 1971/1972., l’evoluzione dello stabilimento Sayer Lack a Cajamar nel 1974, 1975, 1987. In alto Alexandre e la moglie

Aparecida nel giorno del matrimonio

A lato Alexandre sulle spalle del padre Olindo nel 1940.Nella pagina a destra

Come il figlio di un migrante italiano in Brasile ha fondato un impero

Alexandre,

L’appassionante storia del presidente di Renner Sayerlack e Renner Italia.

il romanzo di una vita in Sudamerica

LE ORIGINI tempo di lettura: 9’ 00’’

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Nel 1954 la famiglia si persuade a trasferirsi definitivamente in Brasile, sempre a São Paulo, la città più italiana del continente. Anzi, del mondo. Si dice infatti che São Paulo conti la comunità italiana più numerosa. Perfino più imponente della più grande città italiana, ovvero Roma. Se nel 2012 6.000.000 di paulisti vantano un avo nostro connazionale lo si deve soprattutto a quell'ondata migratoria di inizio e metà '900. Quel gigantesco fiume di persone laboriose e sognatrici in cui si ritrovò a nuotare per due volte consecutive la famiglia Cenacchi.São Paulo per molti è l'Eldorado, dove le occasioni di lavoro e le possibilità di affermarsi, per i più intraprendenti, non mancano. Ben presto - è il 1956 - Alexandre trova la sua strada. Si rimbocca le maniche e intraprende la carriera di venditore per l'Olivetti.

L'impresa fondata da Camillo Olivetti in quegli anni è il volto vincente della tecnologia italiana all'estero. Non esiste azienda, banca o ufficio che non utilizzi la macchina contabile Audit o la fatturatr ice Mercator. Gli esercizi commerciali di tutto il mondo iniziano a dotarsi del calcolatore Divisumma 24. Alexandre si dimostra subito abilissimo a piazzare i gioielli nati a Ivrea. I dirigenti apprezzano le qualità di quel marcantonio dai modi pragmatici, che sembra un attore di Hollywood. Trascorrono 24 mesi e a 19 anni Alexandre è promosso a capo della filiale di Porto Alegre nel Rio Grande do Sul. Sono giorni felici. La carriera decolla, tanto che nel 1961 diviene direttore dell'agenzia di Brasilia, la capitale della nazione. Alexandre si dedica anima e corpo al lavoro, ma coltiva anche

un'altra grande passione. A una festa s'innamora infatti della bellissima Aparecida, che diviene sua moglie sempre in quel fatidico 1961. E' un momento magico che si estende fino alla nascita del primogenito Alessandro nel 1962 e di Marcelo nel gennaio '64. Tra il 1964 e il 1966 Alexandre si sposta ancora per l 'O l i ve t t i . P r ima a R io de Jane i ro; successivamente di nuovo a casa: São Paulo, dove diviene direttore import/export.Nonostante i successi ottenuti, Alexandre ha l'ambizione di diventare padrone di se stesso. Mettersi in proprio per poter schiudere le ali. Quindi lascia l'Olivetti nel 1968.Se per l'Europa quello è l'anno della contestazione e delle grandi ideologie che attraversano le università, le fabbriche e le piazze, per Cenacchi è l'anno di un incontro

>>> continua a pag. 6

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che cambierà il corso degli eventi. Il destino vuole infatti che il suo cammino sia incrociato da Piergiorgio Spataro, uomo della Sayer Lack in Messico. Piergiorgio è in contatto con Giancarlo Cocchi che, tempo prima, a Pianoro aveva avviato la realizzazione su scala industriale di vernici per legno. Alexandre fiuta che quel genere di attività avrebbe potuto rappresentare la chiave del successo in Brasile. Quindi, dopo un periodo trascorso in Messico, Spataro, Olindo e Alexandre Cenacchi fondano la Sayer Lack Ind. Brasileira de Vernizes. È ottobre. Come ogni nuova avventura, l'inizio è carico di incertezza. Ma Alexandre è mosso da un ottimismo basato sulla conoscenza del sistema economico e sociale di quella regione.

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Il quartier generale Sayer Lack è fissato al piano terra di un piccolo stabile. A riguardare le foto ingiallite di quell'epoca pionieristica, a osservare il camice grigio e lo sguardo fiero di Alexandre, sembra quasi che fosse scritto da qualche parte che in quel garage stesse nascendo un'impresa modello che oggi dà lavoro a 800 persone.Intanto, a maggio 1969 Aparecida dà i natali alla terza bambina: Maria Gabriela.Nel 1970 i Cenacchi rilevano la quota societaria di Spataro e restano unici proprietari della Sayer Lack Brasile. Due anni appena e decidono di associarsi alla Sayerlack di Pianoro. L'intesa con Giancarlo Cocchi è salda e il Brasile risponde benissimo alla chiamata. Nel settembre 1975 si posa la prima pietra del

moderno stabilimento di Cajamar che diventa operativo due anni dopo.Gli anni Ottanta si aprono con la sottoscrizione di un'intesa industriale. Sayer Lack Brasile si associa con il gruppo Renner Herrmann/Tintas Renner. Per vent'anni Sayer Lack cresce in fatturato, tonnellate e occupazione. La sua è una marcia trionfale. Nel 1999 Alexandre assume anche la direzione di Tintas Renner e si fa promotore della fusione tra Sayer Lack e Tintas. È così che nel 2000 nasce Renner Sayerlack. Porta con sé il seme da cui germoglierà appena 4 anni dopo Renner Italia. A Minerbio. Da dove, quasi un secolo prima, Olindo era partito in cerca di futuro.

«La dimensione di un’azienda si misura dalla profondità dei suoi principi,

dall’ampiezza delle sue responsabilità e dalla qualità dei suoi sogni».

[Alexandre Cenacchi]

Luca Fotia

>>> segue da pag. 5

1961: a Brasilia dirige la filiale Olivetti 1975: Cenacchi con il direttore Rolando Marini Anni ‘80: ritratto

1994: si allarga la famiglia 2010: alle tortelliniprese con i 2012: la Renner Sayerlack

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CRESCERE AI TEMPI DELLA RECESSIONE

L’ALLARME

Nel 2011 Renner Italia incrementa il proprio fatturato del 14%. L’andamento delle materie prime, però, erode l’utile che si attesta sugli stessi livelli del 2010. Aldrovandi: sarebbe stato un disastro senza aumento di listino, è un momento delicatissimo, chi ha un lavoro deve difenderlo con i denti. E nel 2012 bisogna continuare a essere i migliori

tempo di lettura: 5’ 00’’

Chiuso il 2011, Renner Italia guarda con realismo alle difficoltà che il nuovo anno porta in dote. I dodici mesi che vanno in soffitta hanno registrato un incremento di fatturato in linea con le aspettative: l’azienda, con i suoi 62 milioni di euro, è cresciuta del 14% rispetto ai 54 milioni del 2010. Il venduto in quantità è aumentato del 7%, superando quota 17.000 tonnellate.Grazie all’impegno di tutti, i numeri sono perfettamente in linea con il piano di sviluppo illustrato nella seconda uscita di Renner Style. Vale la pena ricordare che il piano strategico punta al conseguimento di 96 milioni di euro di fatturato all’alba del 2016.La freddezza delle cifre cela la complessità di un periodo funestato dalla grave crisi economica, che ha avuto e ha importanti ripercussioni anche sull’acquisto delle materie prime. All’incremento del 14% del fatturato fa da contraltare l’impennata del 12% del costo dei materiali alla base della produzione. Un pesante fardello.La previsione azzeccata Renner Italia aveva fiutato già nel febbraio 2011 che il terremoto materie prime si sarebbe abbattuto senza pietà sul settore. Ecco perché nel corso dell’ultima riunione della forza vendita italiana, Minerbio aveva chiesto alla rete commerciale di praticare un importante aumento di listino su tutta la gamma. La direttiva aveva suscitato perplessità tra gli agenti, sensibili alle resistenze che la clientela avrebbe opposto. Tuttavia, gli argomenti derivanti dall’analisi di mercato non lasciavano spazio a interpretazioni. Il listino andava inevitabilmente maggiorato onde evitare guai in chiusura di bilancio.Più giovane, più personalitàNel 2011 Renner Italia ha dunque anticipato ogni grande casa produttrice nel praticare l’aumento di listino. Un primato che ha spiazzato tutti, soprattutto perché la più giovane tra le big si “permetteva il lusso” di dettare i tempi anche alle imprese bazzicanti il settore da decenni. Segno di personalità e credibilità maturate in appena otto anni di vita. Semplice capacità di lettura di ciò che avveniva intorno a noi. Non occorrevano doti divinatorie per tradurre in atti pratici i preoccupanti segnali provenienti dal mercato delle materie prime - smorza l’ad Lindo Aldrovandi -. È un momento delicatissimo, in cui non bisogna dare nulla per scontato. Chi possiede un lavoro dev’essere felice di averlo e deve difenderlo tenacemente. Le notizie che arrivano dal mondo dell’economia e dell’industria impongono una seria e approfondita riflessione».

«

Il rebus “utile netto”Grazie al tempismo con cui l’azienda ha operato l’aumento di listino, anche nel 2011 ha potuto godere di un utile. Tuttavia, a causa dell’aumento delle materie prime, l’utile ha pressoché confermato i dati del 2010. Vorrei richiamare l’attenzione proprio su questo dato: un’azienda che fattura 62 milioni di euro, e che è capace in tempi neri come questi di incrementare il proprio fatturato di 8 milioni di euro, in termini di utile porta a casa poco più dello stesso risultato del 2010, vale a dire circa 450.000 euro. Non so se sia chiaro a tutti - analizza Aldrovandi – cosa sarebbe accaduto se avessimo praticato l’aumento di listino in ritardo e se non avessimo girato a mille come abbiamo fatto… Sarebbe stato un disastro. Ognuno di noi si è sacrificato per preservare il proprio posto di lavoro. Per questo, sono grato alla grande famiglia Renner Italia. Oggi è mio dovere avvisare che il 2012 richiederà massima attenzione e uno sforzo ancora maggiore: sono tempi durissimi, ma noi abbiamo nelle nostre mani la possibilità di confermarci ai massimi livelli».Ottimismo oltre la crisiAldrovandi fotografa le tinte fosche di un andazzo generale. Non si nasconde dietro un dito. Traccia una panoramica che trova rispondenza nelle notizie che sciorinano quotidianamente tv e giornali. L’Italia è in recessione e, in questa tempesta, Renner Italia continua a tracciare una rotta appassionata e sicura. L’amministratore, pur manifestando le proprie preoccupazioni, non intende drammatizzare. Semmai suona la carica: Mi ripeto dal 2009. Ho sempre sostenuto che questa crisi per un’azienda giovane, aggressiva e ambiziosa come la nostra può rappresentare l’occasione per convincere la clientela che siamo il presente e il futuro. Che su di noi si può contare. Che il nostro approccio è unico e irrinunciabile. Sono trascorsi tre anni dal 2009. Molte organizzazioni, precedentemente partner della concorrenza, hanno deciso di passare dalla nostra parte. La crescita di Renner Italia e le performances di alcune concorrenti confermano la bontà delle nostre previsioni. Sta a noi tenere alta la guardia e comprendere che dobbiamo continuare a essere i migliori perché, specie in momenti come questi, i clienti premiano solo i migliori». E l’obiettivo per il 2012 è varcare la soglia fatturato di 70 milioni di euro. Buon lavoro a tutti.

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che rivoluziona il marketing del settoreiRenner, l'applicazione

Nel corso della riunione agenti 2012 sarà presentato l'innovativo software per iPad 2

MARKETING tempo di lettura: 9’ 00’’

Renner Italia continua a innovare e a potenziare i propri strumenti di vendita. Se il 2011 è stato soprattutto l'anno del progetto World Wide, con il cortometraggio che continua a riscuotere consensi tra gli operatori di settore e la clientela, il 2012 sarà l'anno della Mobile Revolution. L'azienda si scopre ancora una volta sensibile alle straordinarie possibilità offerte dalle nuove tecnologie.Nel corso della tradizionale riunione agenti del commerciale Italia sarà presentata iRenner, la nuova fantastica applicazione mobile per iPad firmata Renner Italia.Cos'è un appApp è l'abbreviativo di applicazione, termine che in informatica indica tutto ciò che si può ottenere con l'impiego congiunto del sistema hardware + software. In sostanza, l'app è un programma informatico. A questa categoria non appartengono i sistemi operativi (Windows, Linux, Ios, etc) che sono necessari per il funzionamento di tutto il resto. I sistemi operativi vengono definiti “software di base” per essere distinti proprio dai “software applicativi”.Nella vita comune le app popolano gli schermi dei nostri smartphone (i telefonini cellulari di ultima generazione) e dei tablet. Da qualche anno consentono ad esempio di scoprire il meteo, di catalogare foto e video, di collegarsi a Facebook o di consultare una mappa con un click...Quando Steve Jobs inaugurò l'era appI l fenomeno dell 'App Generation è giovanissimo e non segnala cedimenti. Tutt’altro. L’edizione 2011 di Smau è stata tutta incentrata sulle visioni delle aziende che utilizzano lo strumento app per migliorare la propria immagine, il proprio marketing e/o la

propria raccolta dati. L'origine di questa nuova era digitale si fa comunemente risalire al 10 luglio 2008, quando l'amministratore delegato di Apple, Steve Jobs, dichiara a Usa Today che l'Apple Store annovera 500 applicazioni per iPhone e iPod touch e che centoventi di queste sono gratis. L'11 luglio 2008, l'Apple Store apre agli utenti e gli consente di acquistare le applicazioni tramite il proprio centro raccolta. Il risultato? In una settimana vengono scaricate 10 milioni di applicazioni! Un boom forse previsto dal solo Steve Jobs.Trascorrono sei mesi e Apple, sul proprio sito web, annuncia di aver raggiunto il traguardo di 500 milioni di applicazioni scaricate. La miliardesima applicazione è tirata giù dallo Store nella data del 23 aprile 2009.Il fenomeno app oggiNel mondo sono un milione le applicazioni disponibili sui principali Application Store. Nel 2011 sono state scaricate 30 miliardi di app. Alla data del 7 luglio 2011 la metà dello scaricato è di marca Apple che (con iPhone, iPod e iPad) recita la parte del leone nella App Generation. Il 4 ottobre 2011, la Apple segnala che i download accumulati hanno raggiunto quota 18 miliardi, che le applicazioni per iPhone sono diventate 500.000 e per iPad 140.000 (40.000 in più rispetto a tre mesi prima). Il numero di download di applicazioni (dei diversi fornitori) dovrebbe triplicare entro il 2013. Il 25% degli utenti Ios/Android* utilizza le app per circa 2 ore al giorno.L'onda lunga delle app è stata ed è continuamente cavalcata dalle imprese che, attraverso questi speciali software, esplorano nuove terre del marketing o scoprono sorprendenti strumenti di lavoro.

*Ios e Android sono i sistemi operativi per mobile sviluppati rispettivamente da Apple e Microsoft.L’iPadL'iPad è un tablet computer Apple con uno schermo da 9,7 pollici e multi-touch, che sfrutta le app e naviga sulla Rete wi-fi o 3G. Ha due anni di vita: nasce il 27 gennaio 2010, quando Steve Jobs stupisce ancora una volta il mondo hi-tech, inventando un nuovo concetto di fruizione dei contenuti multimediali. Secondo Jobs i netbook in commercio non riescono a gestire compiti complessi come quelli richiesti dalla App Revolution. Inoltre hanno schermi e tastiere microscopici e batterie limitate. iPad nasce per sopperire a tutte queste mancanze. Il mercato risponde entusiasta: il primo giorno di commercializzazione sono venduti 300.000 iPad. Nel solo mercato statunitense in 3 mesi vengono venduti 3.000.000 di iPad. Un successo pazzesco. Il 2 marzo 2011 Apple presente iPad 2. Segni particolari: dotato di 2 fotocamere, una frontale e una posteriore.iRenneriRenner è l'app che nasce per dotare la rete commerciale di Renner Italia del più sofist icato supporto per le vendite attualmente al mondo. L'iPad, per capacità tecnologiche e design, è il tablet più apprezzato e desiderato. Presentarsi presso i clienti con uno strumento del genere, dotato di software dedicato, è di per sé un biglietto da visita unico e di sicuro successo.Al momento del lancio di iRenner, Renner Italia risulta l'unica azienda del settore vernici per legno ad aver realizzato uno strumento del genere.Al l ' interno del l 'applicazione iRenner, scaricabile dall'Apple Store, ma accessibile

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soltanto con account specifico, sono pubblicati le schede tecniche dei prodotti su cui punta maggiormente il listino (sia professionale che Rio Verde), i depliant in formato digitale, i video, le foto, le circolari sempre aggiornate, le news, il profile...Inoltre, su iRenner sono pubblicati e saranno costantemente aggiornati i cicli di verniciatura. Grazie alla collaborazione tra il laboratorio, i servizi informatici e l'ufficio comunicazione e marketing tutto ciò sarà consultabile in qualunque momento e in qualsiasi luogo.Insomma, iRenner ha l'ambizione di diventare lo scrigno prezioso dei principali supporti per la vendita Renner Italia e un fedele compagno di viaggio nelle attività della rete commerciale.Perché Apple e iPadSono diversi i tablet in commercio. Renner Italia ha deciso di sviluppare iRenner su piattaforma iPad 2. Perché? Con il suo grande display ad alta definizione, lo schermo multi-touch, la batteria dalla durata sconfinata, il design sottile e leggero di Apple, le sue utilissime app, iPad è riconosciuto quale miglior dispositivo multimediale. Noi riteniamo che la nostra rete commerciale debba essere dotata, oltre che dei migliori prodotti vernicianti, anche dei migliori argomenti di vendita. E ciò perché dai nostri agenti ci aspettiamo il meglio.Renner Italia anticipa il futuroiRenner vanta una caratteristica su tutte: è un sistema aperto. In costante evoluzione. Si propone di essere migliorata grazie alle indicazioni dell'utenza e alle nuove esigenze che naturalmente l'utilizzo dello strumento stimolerà e farà germogliare. Non possiamo sapere con precisione cosa iRenner diverrà in futuro, se e come rivoluzionerà le vite dei commerciali. Ma ha in sé le potenzialità di stravolgere il tradizionale flusso di lavoro basato su carta/email e di registrare, elaborare e controllare le informazioni critiche dei dati aziendali.

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La doppia esse dell’EXPORT

Nome

Età

Quanti anni vorresti avere?

Professione?

Che lavoro sognavi da piccolo?

Qual è stato il tuo primo lavoro?

Manuel

Manuel: La carta d’identità dice 38, io me ne sento 30.

M: Venti, perché così mi automunisco e faccio un po’ quel che mi pare.

M: Impiegato.

M: Sognavo di diventare un calciatore per il Bologna FC.

M: Ho venduto pentole porta a porta.

Andrea

Andrea: 42 anni.

A: Ventiquattro.

A: Impiegato.

A: Il viaggiatore.

A: Il pony express.

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Quante lingue parli?

Il tuo maestro.

Un personaggio che st imi, a parte l'intervistatore.

M: Male tre e sono: l’italiano, l’inglese e lo spagnolo. Malissimo soltanto una: il francese.

M: Ho avuto due maestri. Il primo è stato Dino Foresti, che mi ha insegnato le tecniche applicative delle vernici; poi, il dottor Stracciari è stato il maestro di una vita: mi ha spiegato tutto ciò che orbita intorno a questo settore.

M: Non un solo personaggio, ma tutta la squadra della Renner.

A: Due: l’inglese e l’italiano.

A: Luigi Benni. Mi ha insegnato molto. È stato il mio maestro non solo nel lavoro. Mi ha aiutato a crescere in fretta. Il mio primo viaggio, a 21 anni, l ’ho v issuto al suo f ianco. E quell’esperienza è stata molto formativa per il mio futuro.

A: Manuel Siragna.

Quanti paesi hai visitato?

La cosa più strana che ti è capitata in un viaggio di lavoro (solo quelle che si possono scrivere).

M: Tanti. Vorrei ora frequentare qualche isola dei mari del Sud. Sto cercando distributori in Polinesia. Poi vi manderò solo cartoline. Basta con le mail.

M: In Slovenia hanno tentato di arrestarmi. Scambiarono un sigaro rotto per droga e mi trattennero per un’ora, nudo come un verme, in un seminterrato della polizia doganale. Non vorrei risultare insinuante, ma ho ancora il sospetto che la soffiata sia partita da Sissa…

A: Tantissimi, non sono mai riuscito a contarli. Ne dimentico sempre qualcuno.

A: In Israele fui coinvolto in un allarme terroristico in aeroporto.. la polizia a un certo punto ordinò a tutti i passeggeri di gettarsi a terra e di trovare riparo per evitare il presunto attacco. Che, per fortuna, si rivelò falso.

Siragna e Sissa. O più semplicemente: Manuel e Andrea. In questa intervista mettiamo allo specchio i due manager impegnati sul fronte export. Lo facciamo anche per celebrare l’anno in cui la quantità di vernice venduta oltre confine supera per la prima volta nella storia aziendale quella piazzata sul mercato nazionale.

INTERVISTA tempo di lettura: 7’ 00’’

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Quando hai capito di essere diventato un bravo commerciale (se l'hai capito)?

Cosa invidi all'altro?

Ti do la possibilità di essere schietto. Di' all'altro quello che non hai mai avuto il coraggio di dirgli. Magari un suo difetto insopportabile. Tanto non ti legge nessuno.

Cosa diresti al Papa?

E a Mario Monti?

E a Michele Morselli?

Il primo ricordo della tua vita.

Il tempo passa inesorabilmente. Come vorresti essere ricordato dai tuoi colleghi quando andrai in pensione?

Sei innamorato?

M: Non è che non l’ho capito. È che non lo sono ancora. Non si finisce mai di imparare.

M: L’esperienza nella tecnologia delle vernici UV.

M: Andrea, smettila di indossare gli stivali da cowboy.

M: Niente.

M: Gli suggerirei di tassare tutti i verniciatori che non utilizzano prodotti Renner Italia.

M: Gli darei un consiglio: non sarebbe male se al Ced ci fossero piu sorrisi. Sono sempre nervosi!

M: Mhmm, la memoria non è il mio forte.

M: Vorrei essere ricordato per l’entusiasmo e la dedizione che dedico al mio lavoro.

M: Sì.

A: Perché? Chi dice che lo sia?

A: La moto.

A: Ho deciso di regalarti una cintura per tenere su le braghe.

A: Onestamente non saprei…

A: Di pensare di più agli italiani.

A: @#!### Si è ribloccato il computer!

A: L’attesa per l’arrivo di mia sorella. Avevo tre anni.

A: Trovo che la domanda sia posta male. Anzi, te la faccio io una domanda: andremo in pensione?

A: Sì.

Sei felice?

L'ultimo libro che hai letto (per Manuel: l'ultima rivista)?

Il più grande attore italiano.

La più grande attrice italiana (quelle sexy non sono ammesse alla competizione).

A che età l'ultima canna?

Domani vinci al Superenalotto. Cosa regali al tuo migliore amico intervistatore?

Domani vinci al Superenalotto. Qual è il primo sogno che realizzi?

Prova di conoscenza linguistica. "Vendo 25 tonnellate di fondo poliuretanico" in inglese.

In francese.

In russo.

M: Sì.

M: Il Corriere dello Sport , stamattina. Ma solo i titoli più grandi.

M: Alberto Sordi.

M: Monica Vitti.

M: Non mi è mai piaciuto lo sballo da canna. L’ultima? Boh, 15 anni fa.

M: Beh, tenterei la scalata al Resto del Carlino per assegnarti la direzione.

M: Saluto tutti e vado in Polinesia, Bora Bora, per esempio.

M: I sell 25 tons of polyurethane basecoat.

M: Chiedo a Bonacci di tradurre (devo essere proprio disperato…).

M: Faccio fare ad Andrea (se Paola Baiesi sapesse che Andrea parla un russo fluente sarebbero casini… cancelli la risposta?).

A: Sì.

A: Il quinto giorno di Frank Shatzing.

A: Alberto Sordi.

A: Monica Vitti.

A: Avrò avuto 16 anni.

A: 75.000 euro in contanti.

A: Trascorro un anno sabbatico in giro per il mondo.

A: I sell 25 tons of PU basecoat.

A: I ho vendù 25 tunlè de fond poliuretan.

A: Venduski 25 tonnellasky di fondo poliuretnaski.

In sanscrito.

Spiega all'amministratore delegato perché meriti di diventare il capo dell'altro.

Sai cucinare?

Un'idea per uscire dalla crisi.

Il tuo amico meridionale Domenico (nome di fantasia) è in difficoltà. Si è indebitato con Peppino Scannapuorco che di mestiere fa l'usuraio. Domenico ti chiede 75.000 euro entro 24 ore. Cosa fai?

Manda un messaggio alla direzione commerciale Italia con oggetto "Il 2012".

Di' una frase nel tuo dialetto per salutare i lettori di Renner Style.

M: Cos’è ?

M: No, no, tenterei di spiegargli che è meglio che Andrea diventi il mio.

M: Sì, benissimo, mi piace molto.

M: Non saprei. Chiedo a Maestrami e, con i suoi insegnamenti, mi faccio il bello sul prossimo numero.

M: Chiamo Peppino e gli comunico dove trovare Domenico.

M: Beh, si sa, Maestrami sostiene che la sua squadra è composta da professionisti e la nostra da amatori… Io a Maestrami mi limito a inviare un messaggio criptato: s-o-r-p-a-s-s-o.

M: Avàir un cùl grànd ch'me un buvinèl.

A:

A: Perché? A lavorare in tandem ci si compensa l’uno con l’altro.

A: No.

A: Questa domanda mi ha messo… in crisi.

A: Se ho vinto al Superenalotto chiedo all’intervistatore che mi restituisca i 75.000 euro. Nel caso in cui ciò non avvenga, purtroppo Scannapuorco avrà del lavoro da fare sul povero Domenico.

A: Smettila di guardarci dagli specchietti retrovisori, che siamo già davanti!

A: Io non parlo il dialetto. Ciao a tutti. Un saluto.

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Giovannini e i SITHONIA per un laboratorio

progressive

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Sithonia è la risposta rock progressive del laboratorio al folk sound del commerciale export. Merito (o colpa, dipende dai punti di vista) di Marco Giovannini che, smesso il camice, impugna il microfono e si trasforma in vocalist. Sulle orme di mostri sacri come quelli del Banco del mutuo soccorso o della Premiata Forneria Marconi. Se nello scorso numero Domenico Bonacci aveva fatto discutere di sé grazie alle sue insospettabili doti di chitarrista e di voce degli Il a fait Boum!, Renner Italia oggi scopre un altro talento.Sithonia è il nome che ha voluto dare al gruppo il

fondatore Paolo Nannetti - spiega Giovannini -. L'ha preso in prestito da una penisola greca dalla natura incontaminata e dalla bellezza struggente». Un nome che la band si è appiccicata addosso dal 1977. Già, perché è da 35 anni che i Sithonia pizzicano chitarre e battono membrane. Che Giovannini abbia fatto un patto con il diavolo e porti alla grande i suoi 55 anni? Ovviamente - chiarisce -, il mio è un ingresso postumo. Sono stato cooptato nel 1991. Da allora non ci siamo più lasciati». Vent'anni di rock progressive non sono pochi. Soprattutto per chi è cresciuto ascoltando i Pooh: Sì, non nego che i Pooh sono in cima alle mie preferenze musicali italiane. Non mi vergogno a dirlo. Tra gli artisti stranieri, invece, amo i Dream Theater». Insomma, Giovannini è passato da Facchinetti a Di Cioccio. Senza, peraltro, guarire da quella terribile malattia propagata dalla Piccola Katy. Se è per questo, apprezzo anche Claudio Baglioni,

ma soprattutto per l'estensione vocale», mette le mani avanti per non complicare la già precaria posizione.Miti personali a parte, Giovannini è uno che non difetta di eccellenti qualità canore. È un interprete sincero e appassionato dei testi scritti da Nannetti. L'ultimo album, dal titolo "La soluzione

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semplice", conferma l'ormai raggiunta maturità e l'intesa con il gruppo. Tendo a non prendermi troppo sul serio - aggiunge -,

ma stare su un palco è l'esperienza più bella della mia vita». I Sithonia, complice un sound non squisitamente c o m m e r c i a l e, s i e s i b i s c o n o n o n c e r t o frequentemente in concerto. La loro è musica per estimatori del genere progressive, non da festa di paese. Però, i fan non mancano. Perfino oltre confine. Di recente, una mail recapitata nella casella di posta elettronica del gruppo reclamava sette cd direttamente dal Giappone.

Brani come Folla di passaggio e Il racconto di una sosta imprevista mettono a nudo una ricerca che affonda radici nel fecondo periodo degli anni '70. Forse il migliore della musica italiana. La risposta dei chimici al commerciale export scorre dunque sui binari della tecnica e della raffinatezza. No, non voglio che passi questo messaggio - conclude Giovannini -. Non è mia intenzione rispondere a Bonacci, che è un amico». Poi, a microfono spento: La verità è che ha già acquistato il nostro ultimo cd».

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La nostra azienda è un contenitore di talenti.

Vi raccontiamo un'altra esperienza musicale

RENNER SOUND tempo di lettura: 2’ 00’’

http://web.me.com/snanna/sithonia

Tra il pubblico dei Sithonia si scorgono volti notiIn primo piano un entusiasta Francesco Toso (servizi informatici)A seguire Lorenzo Bertolin (laboratorio) e Giulia Lodi (commerciale Italia)

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Dicembre 2011. Renner Italia si congeda da tre pezzi importanti della sua storia. Arnaldo Stracciari, Mauro Cermasi e Dino Foresti, colonne portanti del commerciale export, dell’ufficio acquisti e del settore tecnico, salutano e vanno a godersi la meritata pensione. Un passaggio denso di significati e carico di emozione per chi ha lavorato al loro fianco nel corso degli otto anni di Renner Italia e per chi ha avuto la fortuna di condividere un pezzo di strada più lungo in altre importanti pagine di vita.L’azienda ha festeggiato l’ambìto traguardo raggiunto dai tre in una cena a cui ha partecipato una folta rappresentanza di colleghi.Nell’occasione era presente anche il socio dell’essepià Alberto Cocchi. Un comprensibile filo di commozione ha segnato la serata di tutti i presenti. hissà cosa cambierebbero Mauro, Dino e Arnaldo se questa straordinaria esperienza che ci onoriamo di aver

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convissuto iniziasse domani - era scritto nella lettera di commiato dell’azienda -. Come sfruttereste il vantaggio dell’esperienza? Ricalchereste le stesse orme? Quali errori non ricommettereste? E soprattutto: cosa vorreste assolutamente rivivere? Abbiamo respirato trent’anni gomito a gomito, fatica a fatica, obiettivo a obiettivo. E… sapete cosa vi diciamo? […] Senza nulla togliere alle leve che brillantemente si stanno facendo spazio e che riusciranno sicuramente a guadagnare grandi soddisfazioni, siamo sinceri: negli ultimi anni siete stati il “bastone della giovinezza” per molti elementi.Ci siamo sostenuti nei momenti di difficoltà. Abbiamo goduto insieme quando i successi ci hanno premiato. Abbiamo rivoltato i tavoli quando l’orgoglio, nel senso più alto della parola, ci ha obbligato a farlo. Abbiamo saputo prenderci in giro, ridere, urlare, incazzare, fare squadra… Caro Arnaldo, caro Dino e caro Mauro, vogliamo dirvi una cosa: è stato un onore lavorare con voi».

La pensione di Arnaldo Stracciari, Mauro Cermasi e Dino Foresti vanno a godersi il meritato riposo

tre vecchi ragazzi

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SPONSORIZZAZIONI tempo di lettura: 3’ 00’’

GRANAMICA campione d’inverno

Come sta andando la compagine del comprensorio di Minerbio-Granarolo e Ca’ de Fabbri sponsorizzata da Renner Italia? Nel girone M della seconda categoria emiliana, la Granamica arriva alla pausa invernale saldamente al comando. Il progetto tecnico guidato da Gianni Mazzoni sta producendo frutti egregi. Con 31 punti raccolti in 13 giornate, frutto di 9 vittorie, 4

pareggi e nessuna sconfitta, con 22 gol realizzati e 5 passivi subiti, Granamica lancia la sfida al girone di ritorno consapevole della sua forza. Sono cinque i punti che la separano dalla prima inseguitrice Quarto Fc. Rivolgendo un rapido sguardo al vivaio, prosegue il progetto della Juventus Academy che sta coinvolgendo i campioncini in erba.

La compagine allenata da Gianni Mazzoni prima al giro di boa

Confermato anche nel 2012 l’impegno con Asd 2 TorriIl logo Renner Italia campeggerà anche nel 2012 sulle divise rossoblù dell’Asd 2 Torri di Bologna. È stato confermato il sostegno all’associazione sportiva dilettantistica che ha fissato nello statuto l’obiettivo di rimuovere le barriere causate dalla disabilità attraverso il ciclismo. Quest’anno, orientativamente a fine febbraio/inizio marzo, l’ Asd 2 Torri ha in programma di realizzare un ciclo raduno a Minerbio in omaggio alla nostra azienda.

New entry: Tv Television DanceSempre nel quadro del sostegno alle disabilità attraverso lo sport e nell’intento di consolidare la propria responsabilità sociale sul territorio della Bassa bolognese, Renner Italia nel 2012 ha concesso un contributo all’associazione di danza sportiva Tv Television Dance di Baricella.

RENNER ITALIA VICINA AI DISABILIOltre a vantare numerosi campioni tra le fila degli agonisti, la società amministrata da Helena Florido si occupa di lavorare sulla disabilità motoria e psichica attraverso l’universale linguaggio della danza. Nei prossimi numeri di Renner Style approfondiremo la conoscenza di Tv Television Dance.

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La piccata risposta a Lorenzo Bertolin degli altri partecipanti alla Stockholm Marathon 2011

TOMMY E MICHELE NON CI STANNO

Come anticipato a pagina 10 dello scorso numero di Renner Style, concediamo diritto di replica a Tommaso Cenacchi e Michele Nannetti, membri - insieme a Lorenzo Bertolin - della delegazione rennerista alla Maratona di Stoccolma. Nell’ultimo numero, Bertolin commentava la sua performance (aveva tagliato il traguardo con un’ora e sedici primi di anticipo sul resto della squadra), candidamente ammettendo di aver trascorso il tempo che aveva separato il suo arrivo da quello di Cenacchi e Nannetti bevendo birra e mangiando hamburger. La riflessione aveva fatto storcere il naso ai compagni podisti. Chissà perché, poi.

Tommaso e Michele, qual è stata la vostra reazione alla lettura delle parole di Bertolin?Ci ha sorpresi. Dopo mesi passati ad allenarci con Bertolin, non eravamo preparati a un colpo basso così meschino. Ci aspettavamo un po’ più di generosità e comprensione. Quattordici anni di differenza vorranno pur dire qualcosa. Comunque, lo perdoniamo perché è giovane, competitivo e quindi deve fare le giuste esperienze.

Ritenete che la giovane età sia stata il fattore principale del distacco tra voi e il Bertolin al traguardo?Solo in parte. Noi dedichiamo tutti i nostri sforzi all’azienda, ritagliamo lo spazio dell’allenamento tra una prova con i clienti, una discussione coi fornitori, un problema in produzione… Nannetti, valente area manager, guida per 70.000 – 80.000 km all’anno, Cenacchi è reduce da due importanti operazioni al ginocchio destro e su queste basi pensare di ottenere tempi strepitosi sarebbe stato un peccato di presunzione.

Bertolin non aveva fatto menzione di queste circostanze.Se è per questo, ha anche omesso di ricordare che è stata la sua sesta maratona, la prima per Cenacchi e la terza per Nannetti.

Ritenete che ci siano altri fattori che hanno condizionato l’impresa?Sicuramente la nostra intensa attività sessuale ha giocato un ruolo determinante. Bertolin, in preparazione delle maratone, ci risulta che pratichi una totale astinenza di almeno sei mesi prima dell’evento. Noi preferiamo vivere così, spensierati e far felici le nostre mogli.

Comunque Bertolin rimane un ottimo atleta.Assolutamente sì, anche se la birra e l’hamburger ingurgitati bellamente dopo la performance, li ha giustamente vomitati la sera stessa in albergo.

Cosa vi resterà della Maratona di Stoccolma, oltre che il pesantissimo distacco di Bertolin?Le sensazioni irripetibili di un’esperienza davvero splendida, una cornice fantastica per una grande, impegnativa impresa da ripetere: la foto in cui tagliamo il traguardo insieme vale molto più di mille parole.

LA POLEMICA tempo di lettura: 2’ 00’’

TANTI AUGURI AI migliori auguri dall'azienda per i compleanni di:

Bassi Marco, Beltrami Silvia, Borghi Massimo, Bortone Daniele, Bragata Samuele, Carletti Roberta, Fantoni Norberto, Franzoni Andrea,Galieni Francesco, Govoni Elena, Guidetti Alessandro, Nanni Alessandro, Radicchi Massimo, Romani Lorena, Vosca Ilenia.

Battistini Stefania, Bedonni Adolfo, Belletti Vanes, Carrelli Roberto, Corimbi Dall’Omo Daniele, Cricca Laura, De Gennaro Pasquale Ivano, Grazia Michela, Lecce Assunta, Mancini Marco, Mazzanti Massimo, Morale Manuel, Mula Pier Mario, Palmieri Luca, Siragna Manuel, Ursic Andrea, Zanchetta Gianluca.

Cattabriga Davide, D’Ercole Silvia, Grassi Monica, Gulminelli Paolo, Marchesini Matteo, Massari Daniela, Matteucci Giacomo, Morandi Moreno, Pessarelli Simona, Popa Cristina Gabriela, Verbano Francesco.

FEBBRAIO

MARZO

APRILE

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