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Evento del mese: La Carovana dei Sogni: numeri e dati di un anno positivo Photocontest b&w Evento passato: Ciaspolata fotografica 10 domande a... Roberta Cipriani Approfondimenti: Mostra “Giovani per la Legalità” Canon EOS 5D Mark III La foto del mese: Roberta Cipriani Appuntamenti del mese Cercate “Fotografando Torino Magazine” su Facebook fotografandotorinomagazine Numero Sedici Aprile 2012 F OTOGRAFANDO TORINO Magazine

Numero Sedici

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Numero Sedici - Mese di Aprile

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Page 1: Numero Sedici

Evento del mese:La Carovana dei Sogni:

numeri e dati di un anno positivo

Photocontest b&w

Evento passato:Ciaspolata fotografica

10 domande a... Roberta Cipriani

Approfondimenti:Mostra “Giovani per la

Legalità”

Canon EOS 5D Mark III

La foto del mese:Roberta Cipriani

Appuntamenti del mese

Cercate “Fotografando Torino Magazine” su Facebook fotografando torino magazine

Numero SediciAprile 2012

FOTOGRAFANDO TORINO Magazine

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2 FOTOGRAFANDO TORINO MAGAZINE APRILE 2012

FTmMagazine di fotografia, immagine, arte

DIRETTORE EDITORIALEStefano Scaramuzzo

REDATTOREDavide Melchionna

PROGETTO GRAFICOMarie Hackbarth

Hanno collaborato a questo numero:Daniele Alessio

Massimiliano D’UrsoRubén Calles

CONTATTI

[email protected]@fotografandotorino.it

Questo mensile non rappresenta una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001.

Finito di editare il 5 aprile 2012.

Fotografando Torino Magazine è pubblicato mensilmente online tramite il portale Issuu.com

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3 FOTOGRAFANDO TORINO MAGAZINE APRILE 2012

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CONTENUTIIn copertina: la modella Valentina, fotografata da Kristian Ramella

5 Editoriale

6/8 Berlino - Diario di bordo

Evento del mese

10 La Carovana dei Sogni: numeri e dati di un anno positivo

11 Photocontest b&w

Evento passato

12/13 Ciaspolata fotografica

Dieci domande a...

14/15 Roberta Cipriani

Approfondimenti

16/18 Mostra “Giovani per la legalità”

19/20 Canon EOS 5D Mark III

Recensioni

Libri 21Film 22Attrezzatura 23Foto del mese 24Appuntamenti 25

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Aprile.Il mese scorso, il gruppo Fotografando Torino, è stato contrassegnato da una voglia di cambiamento

e rinnovamento, che ha portato al ridimensionamento dell’organizzazione e gestione del gruppo stesso.Questi cambiamenti, sono stati la spinta per migliorare il gruppo e, ha contribuito a migliorare anche il Magazine. Come potete vedere, una nuova grafica, più lineare, più semplice, ma non meno efficace.Abbiamo creato anche un portale dedicato esclusivamente al Magazine, in cui sono riportati tutti gli articoli, dal Numero Zero ad oggi, per chi se li volesse rileggere, visitabile all’indirizzo:

- www.fotografandotorino.it/magazine

Nelle pagine successive, Stefano e il suo Diario di bordo, citano le parole di Samuel, leader dei Subsonica, come riflessione dopo il periodo di malumori nati e, fortunatamente risolti, nel gruppo. E del loro ultimo concerto, proprio a Berlino.

Il 4 Aprile l’Associazione di Promozione Sociale, La Carovana dei Sogni, di cui il progetto Fotografando Torino fa parte, compie un anno di vita. Come da Statuto, verrà convocata l’Assemblea annuale, aperta a tutti i soci dell’Associazione. All’ordine del giorno, principalmente, ci sono l’approvazione del bilancio 2011/2012 e la discussione riguardo i progetti per l’A.A. 2012/2013. Siete tutti invitati!

L’evento del mese sarà il Photocontest “b&w” e vi parliamo dell’evento passato, la Ciaspolata fotografica, con le impressioni e le fotografie della giornata.

Come sempre, nella sezione approfondimenti vi parliamo di novità fotografiche e suggerimenti per migliorare la tecnica e, grazie alla collaborazione degli Animatori della Città di Torino, vi parliamo della mostra “Giovani per la Legalità” e vi mostriamo, in anteprima, qualche foto esposta.

In questo numero, abbiamo sottoposto alle fatidiche “10 domande...” l’amica del gruppo, Roberta Cipriani ed è sempre sua la foto del mese. Complimenti all’autrice.

Continuano, come sempre, le rubriche e il calendario, aggiornato con gli eventi più interessanti del mese.

Buona lettura e buona luce!

Fotografando Torino

EDITORIALE

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Essendo nato e cresciuto a Torino, credo sia normale che io sia abituato a vedere dei concerti dei Subsonica. Ero presente ai loro primi live

quando, oltre a loro sul palco, c’erano altre 20-30 persone a guardarli, quasi sempre nello storico locale dei Murazzi, Giancarlo e, ancora oggi, con platee di migliaia di persone. I Subsonica e Giancarlo hanno contribuito a rendere Torino la città che è oggi, cioè attiva e viva culturalmente. Giancarlo è stato uno dei primi locali aperti fino a notte fonda, mentre nella Torino degli anni ‘90 difficilmente si usciva la sera. Oggi, è diventata una delle città con la “movida” serale più sviluppata e frenetica. Il caso ha voluto che io sia presente al loro concerto qui a Berlino, che abbia vinto due biglietti e che un mio amico, in questi giorni, mi abbia regalato il libro di Samuel, il cantante dei Subsonica appunto. Mentre lo leggevo, ho trovato alcuni passaggi che penso siano di riflessione su ciò che è successo nel gruppo poco tempo fa. Il libro si intitola ElettricaVitA, scritto da Samuel Romano e dal giornalista Mauro Garofalo (Mondadori Editore). In questo caso, non è importante in sè il personaggio, ma il modo in cui parla del suo gruppo e delle dinamiche che lo coinvolgono.

Ve li dedico, sperando di fare cosa gradita.

“[...] La vita di un compositore da gruppo musicale, del resto, è costellata di momenti belli e periodi difficili, che rischiano di spaccare

equilibri e distruggere quello che hai costruito. E più i progetti sono grandi, più è possibile che questo accada. Perché il Grande Progetto catalizza l’attenzione e le priorità di ognuno, nel gruppo, cancellando le individualità. [...][...] Per riuscire a raggiungere un punto di arrivo, ci siamo dovuti mettere in discussione, ancora una volta e totalmente. La ridefinizione dei rapporti, del resto, ne sono convinto, è l’unico modo per riuscire ad andare avanti negli anni: il continuo ricontrattare le rispettive convinzioni; portare agli altri il bagaglio di esperienze che, allontanandoti, hai appreso.[...] Avere teste pensanti diverse, impegnate in un lavoro delicato come la scrittura (dei testi delle canzoni, NdS), nel tempo obbliga ogni gruppo a prendersi le misure. [...] per cui a volte non ti senti rappresentato completamente dalle parole “mediate”, ma allo stesso tempo avverti che quei termini rappresentano il progetto cui hai scelto di partecipare. [...]

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BERLINO - DIARIO DI BORDO

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[...] Per questo quando lavori in gruppo raggiungi risultati più alti: superi il tuo livello di finitezza, le combinazioni diventano maggiori, si apre un territorio dove si muove, davvero, la creatività. Inoltre, attraverso queste “alleanze progettuali” è anche più facile essere longevi. Se hai una visione del genere, che prevede un mare di legami e concatenazioni utili a sviluppare la creatività, persino una lite con una persona con la quale lavori diventa uno strumento per mantenerla viva. [...] [...] Perciò, il lavoro di gruppo è fondamentale. La suddivisione dei compiti e il sostegno reciproco sono un’ottima base di partenza per lavorare a un (qualsiasi) processo creativo. [...] [...] mi piace vedere come le idee prendono forma, si modificano, passano attraverso la testa degli altri e poi rinascono; richiede una grande elastcità mentale, è faticoso, ma credo che il risultato finale sia migliore. Il lavoro di gruppo ti dà una capacità superiore; nel senso che ti spinge ad andare oltre te stesso. Quando sei di fronte a qualcuno che ti mette davanti la sua diversità, alla quale non avevi pensato, lì, inevitabilmente, cresci. Passi a uno step successivo di comprensione e fai uno scatto mentale. Nel lavoro di team poi occorre fidarsi, perché i presupposti di un qualsiasi progetto che voglia dirsi condiviso passa attraverso il principio della “delega”. E per delegare devi accettare che sia qualcun altro a fare le cose, e che quindi il risultato che otterrai in qualche misura sarà contaminato. Questo però non significa che non sia anche tuo. Anzi, sei proprio tu che hai scelto il team all’interno del quale giocare la partita. [...]

I Subsonica, hanno suonato lo scorso 19 marzo a Berlino, presso il famoso SO36, storico locale del quartiere Kreuzberg, dalla storia travagliata.

Nel 1861, il locale iniziò come una birreria. 80 anni fa, il “Cinema at Heinrichplatz”, con 660 poltrone, si insediò come uno dei primi cinema di Berlino. All’inizio degli anni ‘70, un gruppo di artisti occupò l’allora spazio abbandonato e lo usò come studio. 10 anni dopo, i musicisti del “Neue Wilden” (the New Wild Ones) usarono lo spazio come sala per concerti. Gli artisti underground come Einstürzende Neubauten e Die tödliche Doris suonarono qui, mettendo fine al periodo di stasi della musica popolare con le loro forme di espressione provocanti. Il primo Atonal Music Festival aprì le sue porte nel 1978 e offrì la leggendaria “Fischlabor” (Fish Laboratory) lo spazio adatto per infiniti progetti. Il primo show dei Dead Kennedys fece del SO 36 IL punk club in Berlino. Nel 1983 questo portò ad una improvvisa fine, quando l’ultimo proprietario, il quale aveva chiamato la sala “SO36 Merhaba”, andò in bancarotta e il locale fu chiuso. Nel 1984, il locale rinacque per poco tempo quando l’International Architectural Exposition si sposto lì. “IBA on Location” presentò la loro esposizione nello spazio, che fu chiamato “ESSO”. m

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Il primo show dei Dead Kennedys fece del SO 36 IL punk club in Berlino. Nel 1983 questo portò ad una improvvisa fine, quando l’ultimo proprietario, il quale aveva chiamato la sala “SO36 Merhaba”, andò in bancarotta e il locale fu chiuso. Nel 1984, il locale rinacque per poco tempo quando l’International Architectural Exposition si sposto lì. “IBA on Location” presentò la loro esposizione nello spazio, che fu chiamato “ESSO”. Quando gli squat “Kuckkuck” (Art and Cultural Center at Anhalter Bahnhof) furono sgomberati dalla polizia cinque settimane dopo l’apertura dell’Architectural Exposition, gli squatters reclamarono il diritto ad avere uno spazio e cacciarono gli espositori dal SO36 e vi si insediarono loro. Una traccia di questo episodio è che S.T.E.R.N., Inc., presentatore dell’ IBA, rimase il principale affittuario del locale. Nel 1985, i piani si svilupparono per cambiare l’edificio in un centro culturale. Uno dopo l’altro, furono inaugurati progetti d’arte nella sede. Ma le critiche condizioni fisiche dell’edificio,

insieme alle frequenti condizioni di degrado all’esterno del SO36 e il disturbo sonoro per i vicini, non cessavano. Lo sgombero dello spazio da parte della polizia nel 1987 fu l’apice di questi problemi. Nel 1990, dopo rinnovamenti, il SO 36 fu riaperto, grazie all’organizzazione Sub Opus 36 e.V., la quale gestisce tuttora lo stazio. SO 36 è un’eccezione nel panorama dei club di Berlin, la quale è conosciuta per i costanti cambiamenti: mentre aprono sempre nuovi clubs, rimangono “in” per un pò di tempo, per poi chiudere, solitamente dopo poco, SO 36 ha una rara continuità come un posto innovativo ricco delle sue tradizioni attraverso la sua integrazione con un quartiere attivo.SO 36 è aperto 5-6 giorni a settimana e l’ultimo anno ha registrato più di 120.000 visitatori.A questo link, potete trovare le informazioni riguardanti il locale: http://www.so36.deA questo link, il gruppo dei Subsonica: http://www.subsonica.it Berlino - Diario di bordo, consultabile all’indirizzo: www.stefamuzzo.wordpress.com

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TWITTER.COM/FOTOTORINO

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Il 4 Aprile 2011, da un’idea di Stefano Scaramuzzo, nasce l’Associazione di Promozione Sociale La Carovana dei Sogni.

L’idea era quella di garantire ai bambini e alle loro famiglie dei servizi primari di assistenza giornaliera. Prevalentemente babysitting e servizio di doposcuola, a cui affiancare corsi e progetti come ginnastica, yoga e danza. Ma non meno importanti i corsi di fotografia, pittura, scrittura creativa, chitarra e i corsi di lingua.

L’idea della sede “operativa” era quella di un luogo d’incontro, in cui le famiglie trovassero un punto di riferimento. I punti forti sarebbero stati la ludoteca, la cineteca e la biblioteca. Gratuitamente presso la sede, ci sarebbero stati psicologo e assistente sociale, disponibili per rispondere a quelle domande che potrebbero sorgere in una famiglia.

Sfortunatamente, le sole idee non sono bastate. Dopo pochi mesi si è dovuti far fronte ad una burocrazia giustamente scrupolosa, ma, in alcuni aspetti, troppo sofisticata e intricata. Come se non bastasse, i problemi economici hanno impedito che si trovasse una sede per le attività.

In questo lungo anno, l’unico progetto realizzato è stato quello di Fotografando Torino che ha permesso di raggiungere grandi progressi come Associazione.

Il 7 Aprile, durante l’Assemblea Annuale, verranno presentati i documenti relativi all’Anno Associativo 2011/2012 che mostrano

questi numeri:

- 14 eventi, con una media di 15,3 partecipanti (picco massimo: 28 partecipanti);- 4 mostre fotografiche, con una media di 275 partecipanti (picco massimo: 600 persone);- 16 numeri (+ uno Speciale) di un Magazine, letto da una media di 56 lettori (picco massimo: 91 lettori);- sito internet con 4081 visite;- sito internet dedicato al solo Magazine, inaugurato ad inizio mese;- collaborazioni con Comune di Moncalieri e Museo Regionale di Scienze Naturali presso il Cortile della Farmacia;- patrocini del Comune di Torino e della Provincia di Torino.

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione, con la Presidenza di Stefano Scaramuzzo è soddisfatta, nonostante le difficoltà, dei numeri e delle attività realizzate dall’Associazione.

Tra poche ore, dopo l’uscita di questo numero, si riunirà l’Assemblea annuale per l’approvazione del bilancio dell’Anno Associativo 2011/2012 e per cercare di delineare le linee guide per l’A.A. 2012/2013.

Lavorando per garantire ancora altri anni di attività. Nonostante le difficoltà.

LA CAROVANA DEI SOGNI:NUMERI E DATI DI UN ANNO POSITIVO

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Sabato 21 Aprile, si svolgerà il Contest fotografico “B&W”. Il contest sarà a tema libero, ma la consegna delle fotografie dovrà avvenire solamente in bianco

e nero. Un modo per cimentarsi nella post-produzione di base.

L’appuntamento è fissato alle ore 14.30 presso l’Arco del Valentino (angolo corso Vittorio Emanuele II e corso Cairoli).

Il contest inizierà alle ore 15, esclusivamente all’interno del Parco, per terminare alle ore 18.30. I partecipanti avranno tempo fino alle ore 20 del giorno successivo per inviare massimo due foto.

La votazione si svolgerà in due fasi: la prima pubblica, che durerà fino alle ore 20 di Domenica 29 Aprile, tramite il tasto “Mi

piace” della pagina Facebook di Fotografando Torino in cui verranno decretati 10 finalisti (le fotografie che avranno ricevuto il maggior numero di “Mi piace”) e una tecnica, in cui una giuria esterna darà una votazione compresa tra 0 e 5. La fotografia con la votazione più alta, sarà decretata vincitrice del contest.

Per maggiori informazioni, potete consultare il regolamento ufficiale, disponibile su: http://www.fotografandotorino.it/multimedia/download/ o contattare gli organizzatori a: [email protected]

Preiscrizione consigliata tramite l’evento Facebook: http://www.facebook.com/events/364642550245662/

Vi aspettiamo numerosi.

CONTEST FOTOGRAFICO “B&W”

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Si è tenuta il 4 marzo scorso l’evento del mese nel contesto del Parco Nazionale del Gran Paradiso, più precisamente a Chiapili a pochi km da Ceresole

Reale. Per dovere di cronaca come ogni camminata in montagna che si rispetti l’incontro mattutino era stato inizialmente programmato per le 8 di mattina..ma dato i postumi del sabato di alcuni la partenza si è prolungata alle ore 8.50…ringraziando comunque per la pazienza degli altri partecipanti che invece hanno rispettato gli orari. Dunque ore ottoecinquanta: via con la carovana di macchine che ci ha portati fino al punto di incontro comune: Il Rifugio Guido Muzio. Ad attenderci al ritrovo c’era la ns. guida alpina Andrea, una persona piacevole e molto preparata che ha cercato di svelarci i piccoli segreti della montagna e della fauna locale.

Il tempo al mattino ci ha premiato e l’uso delle ciaspole non è stato necessario. Poco prima del rientro verso il rifugio la neve ci ha fatto compagnia per pochi minuti, mentre nel pomeriggio le nuvole hanno fatto scendere le temperature e ci hanno ricordato che se il Lago di Ceresole era ancora ghiacciato un motivo c’era! Le difficoltà durante la camminata non sono mancante…qualcuno che scivolava, qualcuno che incuriosito si è avventurato dove solo gli animali possono arrivare…e chi non vedeva l’ora di pranzo per mangiarsi anche il tavolo! Il tutto è servito per trovarci a “tu per tu” con camosci e cervi ed un’aquila reale…il gatto il topo e l’elefante, non manca più nessuno….o meglio qualcuno abbiamo rischiato di perderlo: Max! Nei sentieri più impervi è comunque riuscito ad uscirne indenne grazie al supporto della guida che l’ha dotato di strumenti a lui sconosciuti prima. m

CIASPOLATA FOTOGRAFICA

articolo di Davide Melchionnafotografie di Daniele Alessio e Massimiliano D’Urso

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La giornata è trascorsa piacevole e tranquilla tra scherzi, chiacchiere e vino a volontà. Il pranzo al rifugio è stato abbondante e tra un bis di antipasti misti e la polenta concia forse a qualcuno non è arrivato il dolce. Vorrei rivolgere infine un ringraziamento a tutte le persone che hanno partecipato (in ordine casuale):

Erika (che si resa disponibile nell’organizzare l’evento), Daniele, Angelo, Roberta, Massimiliano, Irene, Davide, Valentina B, Daniele, Chiara, Daniele P., Stefano, Alex, Alice, Riccardo, Francesca, Demetrio, Alessandro, Filippo, Barbara, Valentina R. e alla guida Andrea.

Vi aspettiamo quindi per una nuova avventura, una nuova emozione da condividere chi con passione vive la montagna e la fotografia!

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Roberta Cipriani nasce a Torino il 16 agosto 1970, leone ascendente bilancia. Lavora come impiegata nel campo delle assicurazioni e fa la sindacalista a tempo pieno ormai da sei anni. Le piace il teatro e ha recitato a livello amatoriale per 8 anni. Le piace leggere, qualunque genere, e tenta di imparare a giocare a tennis… ma l’importante è partecipare. Ha comprato la prima macchina fotografica a pellicola nel 1997 e per parecchio tempo si è divertita a fare fotografia naturalistica di viaggi (una grande passione) e ritratti tassativamente rubati agli amici. Ancora oggi sono entrambi i miei soggetti preferiti. Col tempo, ha dato sempre più valore e significato alle foto e ha sentito la necessità di imparare bene la tecnica e i trucchi… e la luce soprattutto! E’ stata fortunata, a febbraio del 2011 ha cominciato il corso di fotografia base presso ZUM con Alice Massano e Alessandro Vargiu e, da allora, lo scatto si è ritagliato molti spazi nella sua vita. A distanza di un anno ha fatto il corso avanzato, ha partecipato alla realizzazione del progetto della guida turistica “L’altra Torino” e conosciuto il gruppo FO.TO. Con i fantastici ragazzi che ne fanno parte ha condiviso mostre, progetti, ma soprattutto si diverte, impara, cresce.

1) Quando e come ti sei avvicinata alla fotografia?Per sostituire una passione, quella del teatro, che non riuscivo più a portare avanti. Tramite Erika che conosceva Massimiliano (credo) mi sono iscritta al corso di Alice e Alessandro.

2) Chi è che ti ha ispirata?Non so. Io, credo. Mi piace fermare gli attimi e riviverli.

3) Qual è il tuo artista preferito?Salgado Sebastião per l’Africa e Cartier Bresson per Scanno.

4) Qual è la tua ottica preferita?Non sono ancora abbastanza brava per fare queste valutazioni. A sentimento, mi diverto con il teleobiettivo.

5) Qual è il tuo soggetto preferito?Il colore. E le foto notturne.

6) Quali effetti ha la fotografia nella tua vita, privata e non?Terapeutici. Non mi è mai venuto in mente che potrei viverci, ma la vita è così piena di sorprese.

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10 domande a... Roberta cipriani

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15 FOTOGRAFANDO TORINO MAGAZINE APRILE 2012

Per il momento, mi ha fatto conoscere mondi nuovi. Ti pare poco?

7) Quali sono i tuoi progetti fotografici futuri?Non ho progetti fotografici. Sono ancora nella fase di studio, ma non mi dispiacerebbe fare un progetto sui ritratti, perché è un soggetto che di solito non fotografo.

8) Dilemma eterno: Nikon o Canon?Canon. Anche perché ho comprato quella senza aver mai provato Nikon. Quindi rimane un dilemma. Cosa avrei fatto se....? In ogni caso mi piace e non la cambierei.

9) Che consiglio daresti a chi ama fotografare?Di fotografare in gruppo.

10) Fai un saluto alla rivista.E’ sempre un piacere vedervi. Alla prossima dunque. Ciao!

Roberta

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Sabato 19 maggio, alle ore 15.30, si inaugura la mostra “Giovani per la Legalità”, la quale, resterà esposta per i mesi successivi.

La mostra , realizzata nell’ambito di Biennale Democrazia per la Legalità, è stata ideata dagli Animatori formati dal Centro Interculturale nel 2012. Gli Animatori della Città di Torino sono giovani che si formano in ambito educativo e interculturale, per poi impegnarsi attivamente in progetti sociali e di promozione della legalità con altri giovani e adolescenti.

Il progetto, sviluppato con esperti ed artisti nel territorio Regio Parco e Barriera di Milano, è incentrato sul tema del decoro urbano e del

rispetto degli spazi pubblici. La mostra è stata realizzata con una tecnica mista di fotografia e collage, con il supporto della fotografa Alice Massano, dell’artista Laura Pugno e dei Vigili di prossimità che hanno indicato agli Animatori i luoghi di degrado del territorio.

Lo slogan del percorso espositivo è “Torniamo a vivere la città, prendiamoci cura dei nostri spazi”: vivere nel bello è uno strumento educativo che favorisce la convivenza civile tra i cittadini.

La mostra terrà luogo presso il Centro Interculturale di Torino di corso Taranto 160.

Rubén Calles

Giovani per la legalita'

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Dici Eos 5D e pensi alla prima volta che una full-frame digitale è diventata “gestibile”, sia nelle dimensioni che nel prezzo. Era il 2005 ma sembra

una vita fa visto che nel frattempo il mondo delle reflex professionali e semi-pro ha scoperto di saper fare tante cose in più, ad esempio i video di qualità professionale. A distanza di 7 anni ecco il terzo atto di questa personalissima saga del pieno formato, una macchina che sembra la sintesi perfetta di tutti i pezzi migliori del portfolio della casa giapponese. C’è un corpo macchina che ricorda quello della 7D, un display Lcd da 3,2 pollici e un sistema autofocus da 61 punti ereditato dall’ammiraglia EOS-1D X e un sensore da 22 megapixel che mantiene la tradizione della precedente 5D Mark II. Sarebbe sbagliato, però, considerare la nuova Eos 5D Mark III come un film composto da fotogrammi già visti. Qui c’è una macchina riprogettata ex-novo. Solo la risoluzione è rimasta pressoché invariata rispetto al precedente modello (per buona pace dei Canonisti che avrebbero voluto una risposta più forte alla Nikon D800), tutto il resto è stato rivisto. C’è innanzitutto un nuovo sensore che, in combinazione con il processore Digic 5+, dovrebbe garantire un eccellente equilibrio fra qualità dell’immagine e prestazioni velocistiche. Da sottolineare in questo senso la velocità massima di scatto a piena risoluzione fino a 6 fps con raffiche di 18 immagini Raw e la gamma di sensibilità ISO da 100 a 25.600 nativi, espandibili fino a 102.400. A ciò si aggiunge la possibilità di processare on camera i file Jpeg per correggere

l’illuminazione periferica dell’obiettivo (vignettatura), l’aberrazione cromatica (laterale e assiale) e il rumore provocato da impostazioni ISO elevate. Rispetto alla Mark II, la nuova EOS 5D Mark III è anche un passo avanti, anzi due, in termini di messa a fuoco. Il nuovo autofocus da 61 punti ad area estesa (41 dei quali a croce) ridicolizza il precedente sistema AF da 9 punti. Ma soprattutto risolve l’equivoco che si era venuto a creare con l’uscita della Eos 7D, una reflex collocata un gradino sotto la 5D Mark II ma ciononostante dotata di un sistema a 19 punti più performante. E poi ci sono alcune risorse “ad effetto”, come ad esempio il nuovo pulsante Creative Photo, che consente fra le altre cose di catturare esposizioni multiple, scattare in modalità HDR e, durante la revisione delle immagini, di comparare due immagini affiancate. m

APPROFONDIMENTICANON EOS 5D MARK III

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Quanto ai video, le differenze col passato sono meno evidenti, considerato che la Mark II rappresentava già un’ottima base di partenza (è stata la prima reflex a filmare in full HD). Le novità però non mancano anche in questo caso: al di là dei benefici apportati dal nuovo sensore in combinazione col processore Digic 5 (che promette di eliminare virtualmente la

presenza di moiré, falsi colori e altri artefatti), la EOS 5D Mark III le aggiunge un’opzione di ripresa video a 60 fps (720p) e un sistema di compressione che tratta i singoli fotogrammi in maniera indipendente, in modo da garantire una migliore fluidità di riproduzione nonché una gestione più facile del video in fase di editing. Completano il quadro il nuovo selettore delle modalità video, il pulsante di registrazione dedicato e l’uscita per le cuffie per il controllo accurato dell’audio. In attesa del listino in euro già si conosce il prezzo americano della Canon Eos 5D Mark III: 3.499 dollari e 4.299 dollari per – rispettivamente – la versione solo corpo macchina e quella in kit con zoom serie “L” 24 - 105 mm IS USM.

di Roberto Catania -3 Marzo 2012, Panorama.it disponibile su: http://blog.panorama.it/hitechescienza/2012/03/03/canon-eos-5d-mark-iii-non-chiamatelo-restyling/

Caratteristiche

Sensore a pieno formato da 22,3 megapixelAF a 61 puntiScatti continui a 6 fpsSensibilità ISO 100–25.600, espandibile a ISO 102.400Video Full HD con controllo manualeProcessore DIGIC 5+ a 14 bitProtezione impermeabileDisplay a 1.040.000 punti, da 8,11 cm (3,2”)Modalità HDRPeso 950 grammi (inclusa batteria)Dimensioni 152x116x76 mm

Una fotocamera reflex digitale a pieno formato in grado di acquisire immagini da 22 megapixel a 6 fps e filmati Full HD.

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Il sentiero nascosto delle aranceErsi Sotiropoulos

In un ospedale di Atene, circondato da alberi di arance, è ricoverata Lia, una ragazza affetta da un misterioso virus. Mentre le arance fuori cadono per poi marcire, Lia lentamente si consuma. L’unico contatto con il mondo esterno è Sid, suo fratello, un ragazzo insoddisfatto e poco socievole. Per il resto, le sole persone che Lia ha intorno a sé sono Sotiris, l’infermiere che si occupa di lei, un uomo volubile, vile e sadico, che si diverte a tormentarla; e Nina, una ragazza

di dodici anni dallo spirito ribelle, che sogna di sfuggire un giorno alla vita monotona che conduce. Servendosi di suo fratello, Lia cercherà di organizzare un piano per punire Sotiris per le continue v e s s a z i o n i , ma invece

di metterli l’uno contro l’altro, non farà che incoraggiare il sorgere di un’insolita amicizia tra i due. Tra le corsie di un ospedale, si intrecciano le storie di quattro personaggi dalla volontà fragile, che brancolano nel vuoto delle loro vite, guidati solo dai loro desideri e dalle loro manie. Ersi Sotiropoulos riesce a costruire un romanzo che dà voce alla solitudine, ai desideri inappagati, alle illusioni, alla voglia di vendetta, ma al tempo stesso all’insopprimibile bisogno di contatti umani.

Newton Compton, 256 pagine, marzo 2012

Dopo l’infinito cosa c’è, papà?Stefano Zecchi

Stefano Zecchi è diventato papà, fra mille titubanze, a 59 nove anni. Un padre “tardivo”, quindi, che oggi non si vergogna a confessare che il figlio “Frick” è stato la vera sorpresa della sua vita. Per lui è disposto a rinunciare a tutto, impegni lavorativi che lo allontanano da casa, p ar t e c ip a z i on i ai programmi t e l e v i s i v i , etc. Meglio insegnargli a pescare o guardare insieme le partite di calcio tifando per il Milan. In questo libro s o r p r e n d e n t e , Zecchi racconta attraverso la sua personal iss ima esperienza quale debba essere il ruolo della figura paterna in una società “mammocentrica” e come affronta ogni giorno i piccoli e grandi interrogativi che suo figlio gli pone. Al proprio padre ogni bambino chiede di spiegargli che cos’è la realtà, anche attraverso i suoi comportamenti quotidiani, e poi sicurezza, protezione. Ma un padre, ci dice Zecchi, deve insegnare anche a sognare, e poi a trasformare i sogni in idee, e le idee in realtà. E deve oggi, a differenza del passato, conoscere la tenerezza di un’educazione ferma; che non significa essere “mammo”, bensì sostenere l’autorevolezza delle regole senza caparbietà, appunto con dolcezza. Perché se la ragione ti aiuta a gestire le tue insicurezze è solo il cuore che ti consente di avvicinarti nel modo più sensibile alla creatura che hai messo al mondo.

Mondadori, 120 pagine, marzo 2012

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Quasi amiciOlivier Nakache e Eric Toledano

Regia di Olivier Nakache e Eric Toledano.Con: François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Clotilde Mollet, Audrey Fleurot.Genere Commedia, produzione Francia, 2011.

A seguito di un gravissimo incidente di parapendio, Philippe, ricco aristocratico, assume come aiuto domestico Driss, un giovane di periferia appena uscito dal carcere. In breve, la persona meno adatta per il lavoro. I due vanno a vivere insieme, così come potrebbero fare Vivaldi e il gruppo Earth, Wind & Fire. Due mondi si scontreranno, per dare poi vita, però, ad un’amicizia pazzesca, divertente e forte: inaspettatamente si creerà un rapporto unico e intoccabile.

TitanicJames Cameron

Regia di James Cameron.Con: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Billy Zane, Kathy Bates, Frances Fisher.Genere Drammatico, produzione USA, 1997.

Che si odi o si ami, questo film è la migliore ricostruzione di quanto accaduto il 14 Aprile 1912. È l’ennesimo film “più costoso della storia del cinema”: pare 285 milioni di dollari, oltre 500 miliardi di lire. Mercoledì 10 aprile 1912, il Titanic, la nave più grande, ricca e sicura mai costruita, intraprende il suo viaggio inaugurale che da Southampton lo porterà a New York. Alle 23 e 40 di domenica 14 aprile la nave si scontra con un iceberg che le apre uno squarcio di novanta metri nella fiancata. In tre ore e mezza il Titanic affonda. Dei 2228 imbarcati se ne salvano 705. La vicenda centrale del film è l’amore tra Rose e Jack, lei di famiglia aristocratica, e lui pittore che viaggia in terza classe. A 100 anni di distanza, è doveroso ricordare questo triste avvenimento.

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Leica DG Summilux 25 mm f/1.4 ASPH

Panasonic ha annunciato l’anticipato obiettivo Leica DG Summilux 25mm f/1.4 ASPH per le micro quattro terzi. Conosciuto anche come H-X025 è il secondo obiettivo marchiato Leica ad essere realizzato per le evil, ma il primo ad essere dotato di rivestimento Nano Surface Coating per ridurre tutti i potenziali problemi di riflesso. All’interno sono presenti 9 elementi divisi in 7 gruppi fra i quali anche due elementi asferici, uno UHR (Ultra High Refractive) ed un diaframma composto da 7 lamelle arrotondate per ottenere bokeh più belli. Questo obiettivo pesa 200 grammi, utilizza filtri da 46mm e sarà in vendita a partire da agosto ad un prezzo non ancora comunicato al pubblico.

Panasonic 8 mm Fisheye

Panasonic ha annunciato, inoltre, un nuovo obiettivo fisheye 8mm per il sistema micro quattro terzi. All’interno sono presenti 10 elementi in 9 gruppi con una lente ED per minimizzare le aberrazioni cromatiche ed un diaframma composto da 7 lamelle arrotondate per bokeh di qualità. La distanza minima di messa a fuoco è di 10 cm. Sarà disponibile a partire da luglio al prezzo indicativo di circa 870€.

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Roberta Cipriani(La foto è stata scelta tra quelle inviate al gruppo di Fotografando Torino)

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Appuntamenti

Fino all’8 Aprile, mostra fotografica di Josef Koudelka“Traces”

c/o Fondazione Merz - via Limone 24, TorinoPer informazioni: +39 011.19719437 - [email protected] -

www.fondazionemerz.org

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Fino al 15 Aprile, mostra fotografica di Renato D’Agostin“Tokio untitled”

c/o PHOS - via Giuseppe Garibaldi 35, Chieri (TO)Per informazioni: +39 011.7604867 - [email protected] - www.phos-sito.eu

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Fino al 8 Maggio, mostra fotografica“Wildlife - Photographer of the year 2011”

c/o Forte di Bard - Bard (AO)

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Dal 19 Maggio, mostra fotografica“Giovani per la Legalità”

c/o Centro Interculturale - corso Taranto 160, Torino

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Fino al 24 Giugno, mostra fotografica“Henri Cartier-Bresson. Photographe”

c/o Palazzo Reale - piazzetta Reale 1, TorinoTutte le informazioni:

http://www.piemonte.beniculturali.it/index.php?option=com_content&view=article&id=351&catid=35

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