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Nuova UNI 7129 1

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Nuova UNI 7129

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7129-1Progettazione, installazione e messa

in servizio

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Rispetto all'edizione precedente sono stati spostati nella norma terminologica (UNI 7128) i termini e le definizioni , sono stati inglobati i requisiti relativi ai "nuovi" materiali quali

sistemi di tubi semi rigidi corrugati di acciaio inossidabile rivestito (CSST), sistemi di tubazioni multistrato metallo-plastici e sistemi di giunzione a raccordi a pressare per tubi

Metallici, sostituisce;

UNI/TS 11147:2008UNI/TS 11343:2009UNI/TS 11340:2009

PremessaPremessa

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IMPIANTO DOMESTICO E SIMILAREImpianto a gas in cui gli apparecchi installati hanno tutti singola portata termica non

maggiore di 35 kW.

Inoltre con il termine " impianto similare“ si intende indicare un impianto destinato ad alimentare apparecchi di utilizzazione per la produzione di calore, acqua calda sanitaria e per la cottura cibi installato in ambienti ad uso non abitativo e non considerati nel campo

di applicazione di specifiche regole tecniche.

PremessaPremessa

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La norma si applica alla COSTRUZIONE, ai RIFACIMENTI di impianti (o parte di essi), comprendenti le tubazioni e gli accessori che distribuiscono il gas a valle del gruppo di misura o punto d’inizio, agli apparecchi utilizzatori di singola portata termica nominale

massima non maggiore di 35 kW.

PremessaPremessa

IMPIANTO GAS

È costituito dai seguenti componenti:• impianto interno installazione ed i collegamenti dell’apparecchio utilizzatore,

predisposizioni edili e/o meccaniche per la ventilazione dei locali di installazione degli apparecchi,

• predisposizioni edili e/o meccaniche per l’aerazione dei locali di installazione,• predisposizioni edili e/o meccaniche per lo scarico all’esterno dei prodotti della

combustione ed il collegamento al camino/canna fumaria

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Si applica per pressioni comprese tra un max ed un min in relazione al campo utile di funzionamento degli apparecchi.

La PRESSIONE MAX di tale campo non può essere maggiore di:40 mbar per gas con densità relativa d < 0,870 mbar per gas con densità relativa d > 0,8

PremessaPremessa

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Il punto d'inizio di un impianto interno è sempre costituito da un dispositivod'intercettazione la cui manovra deve essere limitata esclusivamente all'utente interessato.

Se il dispositivo non è ubicato all'interno dell'alloggio o in spazi di esclusiva pertinenza dell'alloggio stesso, si ritengono idonei:

• rubinetti dotati di chiave• nicchie ed armadietti ad uso esclusivo con chiave

• altri dispositivi di funzionalità equivalente

Impianto internoImpianto interno

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Il collegamento tra impianto interno e gruppo di misura deve essere realizzato in modo tale da evitare sollecitazioni meccaniche sul gruppo stesso;

eventuali giunti elastici e/o flessibili devono essere dichiarati idonei dal fabbricante ed installati immediatamente a valle del punto di inizio

Impianto internoImpianto interno

E’ stato tolto il riferimento alla UNI 9036 pubblicata a dicembre 2015- Prescrizioni di installazione dei gruppi di misura , utile però anche per la preventivazione dei lavori presso la clientela .

La presa di pressione del contatore deve essere posta a valle del punto d'inizio e può essere compresa nel dispositivo di intercettazione stesso.

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L’installazione può essere singola, in batteria o in vano tecnico.

Per quella singola è vietata l’installazione di gruppi di misura:• nei locali in cui non sia possibile realizzare un’aerazione naturale;• nei locali adibiti a camere da letto;• nei locali destinati a servizi igienici;• al disotto di lavabi o lavandini;• al disopra di apparecchi di utilizzazione a fiamma libera;• negli ambienti in cui possono formarsi atmosfere con potenziale capacità di

provocare corrosioni;• nelle autorimesse;• nei depositi di combustibile o materiale infiammabile.

Nel caso di installazione di gruppi di misura in batteria:• la tubazione di alimentazione della batteria deve essere

munita di dispositivo di intercettazione generale;• i singoli gruppi di misura devono essere univocamente

riferibili all’impianto interno alimentato;

Impianto internoImpianto interno

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Le sezioni delle tubazioni devono essere tali da garantire la massima richiesta di gas determinata dai dati di targa degli apparecchi, limitando la perdita di pressione a valori non maggiori di:• 0,5 mbar per i gas della 1a famiglia (gas manifatturato);• 1 mbar per i gas della 2a famiglia (gas naturale);• 2,0 mbar per i gas della 3a famiglia (GPL).

Se a monte del contatore è installato un regolatore di pressione, si ammettono perdite doppie.

DimensionamentoDimensionamento

MaterialiMateriali

l materiali da utilizzare per la realizzazione degli impianti devono essere adatti allo scopo e conformi alle specifiche norme di prodotto. devono essere integri, privi di danni visibili cagionati da trasporto, stoccaggio o da particolari eventi.

E’ necessario conservare la dichiarazione di prestazione da allegare alla dichiarazione di conformità

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Le tubazioni che costituiscono la parte fissa degli impianti possono essere di:• Acciaio

• acciaio non legato (UNI EN 10255);• acciaio non legato a parete sottile (UNI EN 10305-3);• acciaio inossidabile a parete sottile (UNI EN 1 0312).

• Rame (UNI EN 1057);• Polietilene;• Multistrato metallo-plastico;• Acciaio inossidabile corrugato PLT-CSST.

TubazioniTubazioni

In mancanza di omologazione è necessario fare riferimento alle tabelle della stessa UNI 7129

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l tubi di polietilene sono da impiegare unicamente per le tubazioni interrate ed acondizione che il tubo non entri all'interno dell'edificio. È consentito l'attraversamento di androni comunicanti con cortili interni.È consentito il collegamento diretto fuori terra solo ai gruppi di misura esterni all'edificio installati in armadio o nicchia in conformità alla UNI 9036. In ogni caso le tubazioni devono essere protette contro le radiazioni solari.L’eventuale tratto del tubo in polietilene fuori terra deve essere il più breve possibile e deve essere protetto in ogni sua parte mediante guaine, profilati metallici o per mezzo di manufatti edili.Nel caso di elevate dilatazioni della tubazione in polietilene, è necessario adottareadeguati provvedimenti al fine di evitare lo sfilamento dal raccordo di giunzione .

TubazioniTubazioni

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l tubi per sistema PLT-CSST devono essere dotati di idoneo rivestimento protettivo, conformi alla UNI EN 15266.Il rivestimento deve essere giallo ed avere uno spessore minimo di 0,5mm.

l tratti di tubo, in cui il rivestimento è stato rimosso per realizzare una giunzione, e lo stesso raccordo utilizzato allo scopo devono essere ricoperti con un "nastro protettivo» avente le medesime caratteristiche di colore e spessore del rivestimento originale, fornito o dichiarato idoneo dal fabbricante del sistema.

La posa in opera del nastro protettivo deve essere effettuata come indicato nelle procedure riportate sul libretto d'istruzioni ed avvertenze fornito dallo stesso fabbricante del sistema.

TubazioniTubazioni

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GiunzioniGiunzioni

È vietato l'uso di fibre di canapa, anche se impregnate del composto di tenuta, sufilettature di tubazioni convoglianti GPL o miscele GPL-aria.È vietato in ogni caso l'uso di biacca, minio e materiali simili.

Per i raccordi a pressare e i tubi multistrato, il processo di giunzione, i materiali e gli utensili impiegati devono essere quelli definiti dal fabbricante del sistema, con le indicazioni e le modalità previste sul libretto di istruzioni ed avvertenze messo specificatamente a corredo dallo stesso.

Leggere le istruzioni del fornitore e conservare le schede

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Giunzioni per tubi di acciaio possono essere realizzate mediante:

• Raccordi con estremità filettate;• Saldatura di testa per fusione• Raccordi a pressare di ghisa malleabile o di altro materiale

GiunzioniGiunzioni

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Le giunzioni dei tubi di rame possono essere realizzate mediante:

• raccordi adatti sia per brasatura dolce che forte • raccordi adatti solo alla brasatura forte conformi alla UNI EN 1254-5; • raccordi meccanici a compressione ;• raccordi a pressare ;• raccordi misti per la giunzione tubo di rame con tubo di acciaio• collegamento di rubinetti, di raccordi portagomma, ecc. conformi alla

GiunzioniGiunzioni

Leghe per la brasatura e sigillanti devono essere certificati e utilizzati secondo le istruzioni del fornitore

Per le giunzioni filettate possono essere usati sigillanti indurenti o nastri PTFE.

Non sono ammesse giunzioni dirette (bicchieratura, derivazione a T, ecc.) tra tratti di tubazione senza l'utilizzo di appositi raccordi.

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Le giunzioni dei tubi di polietilene possono essere realizzate mediante:• raccordi di polietilene con saldatura per elettrofusione• raccordi di polietilene conformi alla UNI EN 1555-3 con saldatura per fusione a

mezzo di elementi riscaldati• raccordi meccanici conformi • raccordi con giunzioni miste polietilene-metallo

GiunzioniGiunzioni

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Le giunzioni delle tubazioni multistrato devono essere realizzate mediante raccordi per sistemi multistrato.Il passaggio dal sistema di tubazioni multistrato ad altri materiali, deve essere realizzato mediante opportuni giunti di transizione.Prima di introdurre la tubazione nel raccordo deve essere accertata l'integrità del raccordo stesso.

GiunzioniGiunzioni

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l terminali e/o raccordi utilizzati per la giunzione dei tubi per sistema PLT-CSSTdevono essere forniti dal fabbricante del sistema stesso e possono essere di:

• acciaio inossidabile• leghe di rame

Il processo di giunzione ed i materiali impiegati devono essere quelli indicati dal fabbricante del sistema e riportati sul libretto di "istruzioni ed avvertenze", con le indicazioni, le modalità, i limiti di utilizzo. Il libretto di istruzioni ed avvertenze deve restare a corredo dell'impianto gas.

Le giunzioni miste tra tubo per sistema PLT-CSST con altri tipi di tubi ed anche quelle per il collegamento di rubinetti ai raccordi portagomma ed altri accessori e componenti, devono essere realizzate mediante terminalimisti, filettati o altri sistemi dichiarati idonei dallo stesso fabbricante del sistema.Le filettature devono essere conformi alla UNI EN 10226 Parte 1 e 2.Per la tenuta sulla filettatura devono essere utilizzati prodotti a tenuta conformi alla UNI EN 751-1.

GiunzioniGiunzioni

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l dispositivi di intercettazione (rubinetti) devono essere conformi alle norme applicabili (per esempio UNI EN 331 o UNI 11554) e possono essere installati:• A vista (NON AMMESSA PER POLIETILENE o MULTISTRATO);• In pozzetti ispezionabili e non a tenuta (per le tubazioni interrate);• In scatole ispezionabili, a tenuta nella parte murata e con coperchio non a tenuta verso

l'ambiente (per le tubazioni sotto traccia);• In alloggiamento tecnico

Dispositivi d’intercettazione Dispositivi d’intercettazione

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Le tubazioni del gas devono essere posate preferibilmente all'esterno dell'edificio limitando quanto più è possibile il percorso all'interno dei locali e garantendo comunque l'accessibilità per eventuali ispezioni e/o manutenzioni.

Le tubazioni devono essere integre; non devono presentare deformazioni oschiacciamenti che possano ostacolare il regolare flusso del gas.

La configurazione dell'impianto interno deve essere prevista in modo tale da evitare la formazione di sacche dovute a trafilamenti o dispersioni accidentali di gas.

Gli attraversamenti non devono compromettere la stabilità delle strutture.

Posa in operaPosa in opera

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La posa delle tubazioni è vietata:

• Sotto la superficie di basamento degli edifici e/o all'interno di vespai • Nelle intercapedini inccessibili.• Nei giunti di dilatazione e nei giunti sismici degli edifici.

Qualora il passaggio della tubazione gas avvenga all'esterno del volume occupato da tali giunti, sono necessarie soluzioni per garantire l'integrità della tubazione rispetto ai possibili diversi movimenti delle strutture.

DivietiDivieti

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Al contatto con leganti, malte o altri materiali che risultino corrosivi per le tubazioni. utilizzare tubazioni inguainate o rivestite.

DivietiDivieti

Serve la scheda tecnica dei materiali edili

Non è consentita la posa in opera delle tubazioni a contatto con pali di sostegno delle antenne televisive.

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No al contatto delle tubazioni gas con tubazioni dell'acqua; In parallelismi e incroci, il tubo del gas, se in posizione sottostante, deve essere protetto con una guaina impermeabile polimerica.In alternativa si utilizzano tubi in rame o acciaio rivestito

Nel caso di parallelismi, sovrappassi e sottopassi con impianti convoglianti fluidi con temperature maggiori di 40 °C, oltre alla protezione idraulica realizzata con adeguate guaine impermeabili, deve essere adottata anche un'adeguata protezione termica se le tubazioni gas sono di materiale multistrato metallo-plastico oppure di acciaio inossidabile corrugato PLT-CSST

DivietiDivieti

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Non è consentita la collocazione delle tubazioni del gas:

• nei camini e nelle canne fumarie• nei camini di esalazione• nelle asole tecniche utilizzate per

l'intubamento• nei condotti per lo scarico dei prodotti della

combustione• nei pozzi per immondizie• nei vani per ascensori,• nei condotti di ventilazione;• all'interno di strutture destinate a contenere

servizi elettrici e telefonici

DivietiDivieti

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NON È CONSENTITO

• Collocare giunzioni filettate e meccaniche all'interno di locali non aerati o non aerabili, se non annegati nella malta

• Per gas aventi densità relativa maggiore di 0,8 (GPL) installare tubazioni in locali con pavimento al di sotto del piano di campagna.

• L'uso delle tubazioni del gas come dispersori, conduttori di terra o di protezione di impianti e apparecchiature elettriche (CEI 64-8), impianti telefonici compresi.

• Non è consentito utilizzare componenti rimossi da altri impianti, non integri o diversi da quelli dichiarati idonei dal fabbricante dell'eventuale sistema.

DivietiDivieti

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NON È consentito

• L'attraversamento di pareti/solai/intercapedini con tubi flessibili per il collegamento degli apparecchi.

• installare a vista tubazioni di polietilene e di multistrato metallo-plastico (sia all'esterno che all'interno dell'edificio).

• Installare tubazioni PLT-CSST prive di rivestimento.• Installare a vista tubazioni PLT-CSST all'esterno degli edifici.

DivietiDivieti

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NON È consentito

• Utilizzare raccordi a pressare non perfettamente integri o raccordi in cui manca l'elemento di tenuta.

• Sostituire o reintegrare l'elemento di tenuta dei raccordi a pressare, se non espressamente previsto dal fabbricante del sistema.

• Usare raccordi a pressare diversi da quelli forniti o dichiarati compatibili dal fabbricante del sistema stesso.

• sottoporre i raccordi a sollecitazioni termiche dovute ad operazioni di saldatura o brasatura effettuate nelle immediate vicinanze

DivietiDivieti

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Le tubazioni, in funzione del loro materiale, possono essere collocate:

• a vista;• in alloggiamenti tecnici ( asole di servizio,

canalette, cunicoli, guaine);• interrate;• sotto traccia;• in manufatti orizzontali esterni a cielo aperto

Tipologia d’installazioneTipologia d’installazione

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Le tubazioni a vista devono essere posate:• in modo stabile e sicuro • deve esserne garantita la dilatazione,• In locali o ambienti idonei e, ove previsto, essere protette.• con andamento rettilineo verticale ed orizzontale• opportunamente ancorate

InstallazioneInstallazione

Le tubazioni di acciaio non legato installate a vista devono essere protettecontro la corrosione con rivestimenti idonei, zincatura o verniciatura

Le tubazioni metalliche installate all'esterno e a vista, devono essere collocate in modo da essere protette da urti e danneggiamenti, eventualmente con guaina di acciaio, di spessore non minore di 2 mm, per un'altezza non minore di 1,5 m o manufatti equivalenti

Tali accorgimenti non sono richiesti per le tubazioni posate nelle canalette dell'estradosso, che garantiscono dagli urti accidentali

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Le tubazioni multistrato metallo-plastico e le tubazioni di polietilene non possono essere installate a vista (né all'esterno, né all'interno).

Le tubazioni di materiale multistrato metallo-plastico, installate all'esterno, devono essere adeguatamente protette dall'azione dei raggi UV, da eventuali incendi e da surriscaldamenti; devono anche essere protette da danneggiamenti, come previsto per le tubazioni metalliche.

Le tubazioni corrugate formabili PLT-CSST in acciaio inossidabile non possono essere installate a vista all'esterno

InstallazioneInstallazione

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Sulla parete perimetrale esterna dell’edificio è consentita la posa delle tubazioni del gas all’interno di una canaletta di materiale metallico o plastico non a tenuta e rimovibile per consentire ispezioni e/o manutenzioni.La canaletta deve avere riferimenti esterni che segnalano lapresenza di tubazioni del gas .

Nel caso di tubazioni multistrato la canaletta deve proteggerledai raggi UV.

Se la canaletta è ricavata direttamente nell’estradosso le pareti devono comunque risultare stagne.

E’ ammessa l'installazione in canaletta chiusa (non grigliata)se provvista alle estremità di opportune aperture di aerazionerivolte verso l'esterno.

Per i gas di densità > di 0,8 la canaletta non può scendere al di sotto del piano campagna.

Installazione in canalettaInstallazione in canaletta

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All'interno della singola unità immobiliare è consentito l'uso di canalette purché realizzate ed installate tenendo conto della necessità di aerabilità del locale dovuta ad eventuale presenza di giunzioni meccaniche. Tale installazione è ammessa esclusivamente per tubazioni metalliche e PLT-CSST.

È ammessa l'installazione di una tubazione in canaletta chiusa se provvista alle estremità di opportune aperture di aerazione comunicanti direttamente con l'esterno dell'edificio o con locali aerati o aerabili.

Installazione in canalettaInstallazione in canaletta

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L’asola di servizio può essere ad uso esclusivo della tubazione gas oppure ad uso promiscuo (per esempio: tubazioni gas e tubazioni acqua ma non per sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, esterna o interna).

Installazione in asola di servizioInstallazione in asola di servizio

L’alloggiamento tecnico deve avere la seguenti caratteristiche:• pareti impermeabili al gas; • permanentemente aerato con aperture alle estremità, di sezione pari a quella

dell’alloggiamento;• l'apertura di aerazione più bassa deve essere provvista di rete tagliafiamma;• abbia una resistenza al fuoco non minore di quella della struttura (> El 30);• sia dotata di sportello di ispezione ad ogni piano (sviluppo verticale)• non compromette l'eventuale compartimentazione antincendio;• nel caso di alloggiamento tecnico in cui sono alloggiate più tubazioni del gas deve

essere prevista una distanza minima tra le stesse non minore di 20 mm• le dimensioni interne devono consentire gli interventi di manutenzione.

Nel caso di uso promiscuo il tubo del gas deve essere sempre inserito in guaina di materiale metallico o polimerico.

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la sezione dell'alloggiamento in cui sono presenti eventuali raccordi a "T",collettori, ecc., può essere compartimentata con idonei materiali che deve risultare facilmente ispezionabile e non essere a tenuta di gas verso l'ambiente esterno o verso un locale aerato.

Installazione in asola di servizioInstallazione in asola di servizio

Nel caso di asola di servizio a sviluppo orizzontale, gli sportelli di ispezione devono essere ubicati in prossimità dell'ingresso della tubazione ad ogni singola unità immobiliare; tra due sportelli consecutivi la distanza deve essere <12m.

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Installazione in cunicolo tecnico sotterraneoInstallazione in cunicolo tecnico sotterraneo

All'esterno degli edifici, la posa della tubazione gas all'interno di cunicoli tecnici sotterranei orizzontali deve tener tenendo conto delle eventuali sollecitazioni al stazionamento o transito di veicoli sulle tubazioni del gas.

Se sotto il cunicolo siano presenti locali adibiti a box, autorimessa, o altri con pericolo incendio, l'uso del polietilene per la tubazione gas è consentito se nell'alloggiamento la tubazione è ricoperta di sabbia e tra la parte superiore della soletta sottostante e la tubazione vi sono almeno di 100 mm di sabbia/terreno; spessori minori sono consentiti solo in presenza di idonea protezione.

All'entrata o dell'uscita dal terreno, deve essere previsto un sistema di sfiato del cunicolo per di evitare accumuli di gas, per esempio un pozzetto di ispezione.

Nel caso di uso promiscuo, il tubo del gas deve essere sempre inserito in guaina di materiale metallico o polimerico.

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Installazione in guainaInstallazione in guaina

In generale, la guaina può essere utilizzata per:• garantire la protezione meccanica della tubazione gas;• assicurare l'aerazione della tubazione gas rispetto ad altri servizi o ad ambienti non

compatibili;• conferire resistenza al fuoco.

La posa delle tubazioni con guaina è prevista per: • attraversamento di locali con pericolo di incendio• attraversamento di muri o solai• installazioni in manufatti orizzontali a cielo libero• posa interrata con profondità di interramento inferiore a 600 mm.

Le guaine devono avere il diametro interno > 10mm rispetto al diametro esterno delle tubazioni in esse contenute.

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Installazione tubazioni interrate Installazione tubazioni interrate

Le tubazioni interrate devono avere sul loro percorso riferimenti esterni per consentirne l’individuazione (p.e. targhe da fissare a muro o sul terreno )Prima di provvedere alla posa del tubo accertare che non vi siano danneggiamenti, incisioni o alterazioni.Le tubazioni devono essere posate su un letto di sabbia o di materiale inerte vagliato e stabilizzato di granulometria < 6 mm (< 2,5 mm, nel caso di tubazioni multistrato), di spessore non minore di 100 mm e ricoperte, per altri 100 mm, con materiale dello stesso tipo.

Ad una quota non minore di 300 mm dalle tubazioni stesse va posto un nastro di segnalazione di colore giallo.

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Installazione tubazioni interrate Installazione tubazioni interrate

Nel caso di parallelismi, sovrappassi e sottopassi fra i tubi del gas ed altre canalizzazioni, la distanza minima deve essere tale da consentire gli eventuali interventi di manutenzione su entrambi i servizi e dove necessario, la tubazione del gas deve essere posta in guaina per evitare il pericolo che accidentali trafilamenti di gas possano interessare le canalizzazioni su indicate.

In tal caso la guaina deve essere prevista per l'intero tratto interrato se la tubazione del gas e le altre canalizzazioni sono ad una distanza < 1m.

Nel caso di sovrappasso e sottopasso la guaina si deve estendere per non meno di 1 m da entrambe le parti.

Per le tubazioni metalliche e per le tubazioni di materiale multistrato le distanze di rispetto da cavi elettrici, telefonici e simili, non in cunicolo, devono essere non minori di 200 mm

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Installazione tubazioni interrate Installazione tubazioni interrate

Nel caso di tubazioni interrate orizzontali parallele ai muri perimetrali esterni degli edifici, la distanza tra il tubo e il muro non deve essere inferiore a 1 m

Distanze minori di 1 m sono ammesse purché la tubazione sia protetta da una guaina per tutto il tratto parallelo al muro;

Tutti i tratti interrati di tubazioni csst e multistrato devono essere inguainati mentre quelli in acciaio e di rame, devono essere rivestiti contro la corrosione.

l tratti di tubazione privi del rivestimento protettivo, posti in corrispondenza di giunzioni, quali curve, pezzi speciali, ecc., devono essere, accuratamente fasciati con bende o nastri dichiarati idonei allo scopo dal produttore.

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Installazione tubazioni interrate Installazione tubazioni interrate

Il giunto isolante può essere omesso quando il tratto di tubazione metallica interrata riguardi il solo collegamento a tubazione in polietilene se la resistenza elettrica verso terra sia >di 1 KOhm che in genere si raggiunge con tubazioni rivestite o siano in guaina polimerica, a tenuta, di spessore > 1 mm, sigillata alle estremità per evitare che nello spazio tra tubazione e guaina possa entrare acqua, sporcizia o corpi estranei di vario genere.

Il giunto isolante può essere altresì omesso qualora il sistema sia realizzato solo con tubazioni multistrato.

I tratti interrati di tubazioni metalliche con lunghezza > 3 m devono essere dotati di un giunto isolante (giunto dielettrico), posato in prossimità della fuoriuscita dal terreno sul lato delle utenze, ad un'altezza compresa tra 300 e 500 mm;

i tratti interrati di tubi per sistema PLT-CSST devono sempre avere giunti isolanti, indipendentemente dalla loro lunghezza.

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Installazione tubazioni interrate Installazione tubazioni interrate

Tutte le giunzioni meccaniche o filettate, se interrate, possono essere poste in un pozzetto ispezionabile.Per le tubazioni metalliche interrate che entrano direttamente nel corpo dell'edificio, il pozzetto è necessario per lo sfiato verso l'esterno della guaina aerata di attraversamento della parete perimetrale a meno che la stessa non sfiati direttamente all'esterno.

Le tubazioni di polietilene devono essere tenute all'esterno dei muri perimetrali dell'edificio da servire e devono essere collegate alle tubazioni metalliche, prima della loro fuoriuscita ad eccezione del collegamento al contatore. In questo caso il tratto di polietilene in uscita dal terreno deve essere protetto, lungo tutto il percorso, contro gli agenti atmosferici, raggi UV ed urti accidentali.

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Installazione in manufatti orizzontali a cielo apertoInstallazione in manufatti orizzontali a cielo aperto

manufatti orizzontali esterni a cielo aperto possono essere:• marciapiedi ;• cortili pavimentati soggetti al transito di persone e/o autoveicoli.• manufatti orizzontali esterni con un lato libero per un altezza di almeno 2,2 m • giardini esterni dove non si riesca a rispettare la profondità di interramento

In tali manufatti Le tubazioni possono essere posizionate:• in guaina;• in cunicolo tecnico sotterraneo;• in canaletta incassata.

La distanza tra la superficie esterna delle tubazioni e le superfici interne deglialloggiamenti tecnici, deve essere > 30 mm;.

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Installazione in manufatti orizzontali a cielo apertoInstallazione in manufatti orizzontali a cielo aperto

Gli alloggiamenti tecnici devono essere realizzati tenendo conto delleeventuali sollecitazioni alle tubazioni del gas dovute all’eventuale stazionamento o transito di veicoli, ad esempio, ricorrendo ad una guaina di acciaio di spessore non minore di 2 mm .

In alternativa alla guaina, è possibile ricorrere ad una struttura edile come un cunicolo tecnico o una canaletta incassata prevedendo in entrata e uscita deve essere previsto un sistema di sfiato.

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Installazione interna sottotracciaInstallazione interna sottotraccia

Le tubazioni sotto traccia possono essere installate:• nei muri• nei pavimenti, • nelle tramezza fisse• nei solai

purché siano posate con andamento rettilineo verticale o orizzontale. Devono essere posate, parallele agli spigoli, ad una distanza < 200mm dagli stessi (le luci delle porte non costituiscono discontinuità) .l tratti terminali per l'allacciamento degli apparecchi devono avere la minore lunghezza possibile al di fuori dei 200 mm dagli spigoli.

Nel caso di posa sottotraccia entro la fascia di 200 mm, ubicata nella zona più bassa di una parete, è preferibile collocare la tubazione nella metà superiore di tale fascia, per evitare i possibili danneggiamenti in interventi successivi.

Nel caso in cui non sia possibile rispettare le distanze la tubazione deve risultare sempre ortogonale alle pareti ed il tracciato deve essere segnalato con elaborati grafici o simili.

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Installazione interna sottotracciaInstallazione interna sottotraccia

L'intera tubazione sotto traccia deve essere annegata direttamente in malta di cemento ( miscela di una parte di cemento e tre di sabbia) di spessore > 20 mmSolo dopo la verifica di tenuta dell'impianto, la tubazione deve essere completamente annegata.

Nel caso in cui le pareti contengano cavità (mattoni forati) è necessario che le tubazioni del gas siano inserite in una guaina, con diametro interno > 10 mm rispetto a quello della tubazione, così da impedire eventuali infiltrazioni di gas .

Per le tubazioni a pavimento può essere evitata la traccia se le stesse poggiano direttamente sulla caldana del solaio e sono coperte con 20 mm di malta.

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Installazione interna sottotracciaInstallazione interna sottotraccia

l rubinetti devono essere a vista od inseriti in apposite scatole ispezionabili a tenuta nella parte murata e con coperchio non a tenuta verso l'ambiente;i rubinetti di tubazioni multistrato metallo-plastiche possono essere inseriti solo all'interno delle scatole ispezionabili.

Le giunzioni, ad eccezione delle saldature/brasature, possono essere poste:• a vista (ad eccezione dei raccordi delle tubazioni multistrato)• sotto traccia (annegate nella malta) • inserite in apposite scatole ispezionabili a tenuta nella parte murata e con

coperchio non a tenuta verso l'ambiente.

Inoltre, sia per i locali non aerati, sia per quelli non aerabili, devono essere rispettate le condizioni di cui al punto

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Installazione interna sottotracciaInstallazione interna sottotraccia

Non è consentito

• Posare le tubazioni del gas direttamente sotto traccia, anche se con guaina, nel lato esterno dei muri perimetrali dell'edificio e delle sue pertinenze.

• La posa delle tubazioni sotto traccia, compreso sotto pavimento, nei locali costituenti le parti comuni dell'edificio.

• La posa sottotraccia della tubazione in diagonale ed obliqua

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Ancoraggio e staffaturaAncoraggio e staffatura

Le tubazioni devono essere ancorate alla parete o ad altre idonee strutture per evitare deformazioni, scuotimenti, vibrazioni e che dilatazioni o compressioni provochino deformazioni permanenti o non ammissibili

l sistemi di supporto e/o fissaggio non devono arrecare incisioni, schiacciamenti) alle tubazioni stesse, devono essere resistenti agli agenti atmosferici e prevenire la corrosione da contatto.

Ad esempio, devono essere evitati staffaggi con collari zincati senza apposito inserto isolante.

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Ancoraggio e staffaturaAncoraggio e staffatura

Gli elementi di ancoraggio, per tubi di acciaio non legato, devono essere distanti l’uno dall’altro non più di 2,5 m per i diametri sino a 33,7 mm e non più di 3,0 m per i diametri maggiori.

Per tubi di rame, di acciaio inossidabile ed acciaio non legato a parete sottile, le distanze consigliate per lo staffaggio sono:

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Ancoraggio e staffaturaAncoraggio e staffatura

Per le tubazioni PLT-CSST, i supporti per lo staffaggio e le distanze devono essere indicati dal fabbricante del sistema, viceversa

Devono, inoltre, essere previsti, ove necessario, punti di scorrimento al fine di evitare sollecitazione sui raccordi.

Per la posa di tubazioni di particolare lunghezza e soggette a variazioni di temperatura è necessario compensate le dilazioni tramite cambi di direzione del tratto di tubazione o con dei giunti di compensazione.

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Curvatura dei tubiCurvatura dei tubi

È ammessa la curvatura a freddo dei tubi purché venga effettuata mediante idonei utensili curvatubi nel rispetto delle indicazioni e prescrizioni tecniche fornite dal fabbricante.

In assenza di indicazioni da parte del fabbricante, nel caso di tubazioni di polietilene sono ammessi cambiamenti di direzione purché il raggio di curvatura non sia minore di 20 volte il diametro .

Nel caso di tubazioni PLT-CSST, sono ammessi cambiamenti di direzione purché il raggio di curvatura sia non minore di quanto indicato dal fabbricante del sistema. Viceversa si deve riferire alla tabella.

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Attraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendioAttraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendio

È consentito l'attraversamento di vani o ambienti classificati con pericolo d'incendio ( autorimesse, box, magazzini di materiali combustibili, ecc.), con tubi metallici (rame /acciaio) purché le tubazioni non presentino giunzioni oppure le giunzioni, se necessarie, siano:Brasate/saldate o realizzate con raccordi idonei all'impiego gas, conformi alle pertinenti norme di prodotto nazionali o europee, comprendenti prova obbligatoria di resistenza alle alte temperature, nel caso di tubazioni di adduzione gas di acciaio;

In ogni caso le tubazioni devono essere protette - lungo l'intero attraversamento- con materiali aventi classe A 1 di reazione al fuoco

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Attraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendioAttraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendio

La protezione può essere realizzata mediante:

a) posa della tubazione di adduzione gas all'interno di una guaina passante di metallo, con diametro interno >10 mm della tubazione gas e spessore non minore di 2 mm.

Materiali e spessori diversi devono comunque garantire una protezione equivalente o una protezione con caratteristiche di resistenza al fuoco almeno pari a quella delle strutture edili del locale.Inoltre la protezione deve essere dotata, al suo interno, di idonei distanziatori. Gli ancoraggi della protezione alla struttura del vano devono essere realizzati con materiali di classe A 1.Eventuali giunzioni della guaina, oltre che saldate, possono essere filettate.La guaina deve avere almeno una estremità sfociante all'esterno o inlocale aerato o aerabile.

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Attraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendioAttraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendio

La protezione può altresì essere realizzata mediante:

b) posa della tubazione di adduzione gas sotto traccia.

c) posa della tubazione di adduzione gas all'interno di apposito alloggiamento con caratteristiche di resistenza al fuoco non minori di El 60 con almeno una estremità aperta verso l'esterno oppure verso un locale aerato o aerabile.

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Attraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendioAttraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendio

È consentito l'attraversamento di vani o ambienti classificati con pericolo d'incendio salvo diverse indicazioni di prevenzione incendi, anche con tubi multistrato inseriti in apposito alloggiamento con caratteristiche EI 120 e rispettando le seguenti condizioni minime:• I tubi non devono avere giunti all'interno di alloggiamenti non ispezionabili;• le pareti degli alloggiamenti devono essere impermeabili ai gas;• gli alloggiamenti siano ad esclusivo servizio dell'impianto interno gas;• gli alloggiamenti siano permanentemente aerati verso l'esterno con apertura alle

due estremità ubicate a distanza di sicurezza da altre aperture e/opossibili fonti di incendio; l'apertura di aerazione alla quota più bassa deve avere rete

tagliafiamma e, nel caso di gas con densità maggiore di 0,8, deve essere ubicata a quota superiore al piano di campagna;• le aperture di aerazione devono essere realizzate e posizionate in modo da evitare

l'irradiazione di raggi UV sulla tubazione gas;• deve avere una distanza minima di almeno 3 cm dal diametro esterno del tubo gas e

deve essere dotato all'interno di idonei distanziatori; in tal caso gli ancoraggi delle tubazioni devono essere realizzati con materiali di classe A 1 ed installati in modo da ridurre la trasmissione del calore alla tubazione gas.

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Attraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendioAttraversamento vani e ambiente a pericolo d’incendio

In alternativa, è ammesso che il tubo, dotato di guaina in acciaio, sia posto sotto traccia, annegato in malta di cemento realizzando attorno al tubo un "massello di cemento" di spessore almeno pari a 40 mm. Il tubo guaina di metallo, deve avere diametro interno di almeno 10 mm > del diametro esterno della tubazione gas e spessore non minore di 2 mm;

Il tubo multistrato metallo-plastico non deve presentare giunzioni lungo tale tracciato..

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Attraversamento di muriAttraversamento di muri

Nell'attraversamento di muri perimetrali esterni, mattoni pieni, mattoni forati e pannelli prefabbricati, la tubazione gas:• non deve presentare giunzioni, ad eccezione di quelle in ingresso e uscita • deve essere protetta con guaina (metallica o plastica) aerata passante impermeabile

al gas e priva di giunzioni

La guaina deve avere diametro interno >di 10 mm rispetto al diametro esterno della tubazione.

Per tubazioni multistrato metallo-plastico, la guaina aerata deve essere metallicao altro materiale classe A 1 di reazione al fuoco con le le parti terminali nel caso in cui si trovi all'esterno, inserite all'interno di una canaletta.

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Attraversamento di muriAttraversamento di muri

Nell'attraversamento di muri perimetrali esterni, la sezione libera fra tubo guaina e tubazione gas deve essere sigillata con materiali adatti (per esempio silicone, cemento plastico e simili) in corrispondenza della parte interna del locale.

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Attraversamento di solaiAttraversamento di solai

Nell'attraversamento di solai il tubo deve essere infilato in una guaina metallica o plastica sporgente almeno 20 mm dal filo piano pavimento e la sezione libera fra la tubazione gas e la guaina deve essere sigillata nella parte superiore (silicone, cemento plastico e simili).

Per tubazioni multistrato, la guaina aerata deve essere metallica altro materiale classe A1 di reazione al fuoco con le parti terminali nel caso in cui si trovi all'esterno, inserite all'interno di una canaletta nel caso in cui ci si trovi all'interno dell'unità immobiliare, deve essere installata sotto traccia.

All'interno di tali guaine non devono essere presenti giunzioni di alcun tipo.In ogni caso, nella posa delle tubazioni non è consentito l'uso di leganti, malte o materiali corrosivi per la tubazione

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Attraversamento di solaiAttraversamento di solai

Nel caso in cui tali attraversamenti in multistrato vengano utilizzati per realizzare l'ingresso all'interno dell'unità immobiliare, questi devono proseguire sotto traccia , oppure nel caso siano necessari raccordi di giunzione, questi ultimi potranno essere posti all'interno di apposite scatole ispezionabili con coperchio non a tenuta.All'interno delle stesse può essere alloggiata la parte iniziale e/o terminale della guaina di attraversamento, in questo caso non è necessaria la sporgenza di 20 mm.

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Dispositivi d’intercettazioneDispositivi d’intercettazione

In un impianto interno deve essere installato almeno un rubinetto di intercettazionegenerale (che può coincidere con il punto di inizio) e tanti rubinetti di utenza quanti sono gli apparecchi installati. Se il punto d'inizio non è ubicato all'interno dell'alloggio, o in spazi di esclusiva pertinenza dell'alloggio stesso (balconi, cortili, giardini, ecc.) deve essere installato un dispositivo di intercettazione generale in uno dei luoghi sopra indicati.Tale dispositivo deve essere in posizione accessibile e deve essere manovrabile.

In alternativa è possibile installare un'elettrovalvola, conforme alla UNI EN 161, azionata da comando a distanza il cui dispositivo di manovra deve consentire sia l'apertura sia l'interruzione del flusso di gas ed essere posto all'interno dell'alloggio e deve risultare accessibile all'utente anche se "persona diversamente abile".L’ elettrovalvola con comando a distanza può essere utilizzata unicamente in presenza di apparecchi di utilizzazione provvisti di sorveglianza di fiamma

L’elettrovalvola non può sostituire il punto di inizio.

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Dispositivi d’intercettazioneDispositivi d’intercettazione

A monte di ogni apparecchio di utilizzazione, e di ogni collegamentoflessibile o rigido, fra l'apparecchio e l'impianto interno, deve sempre essere inserito un rubinetto accessibile o una elettrovalvola d'utenza.Tale rubinetto può essere o fornito con l'apparecchio deve essere posizionato secondo le istruzioni del fabbricante dell'apparecchio.

Nel caso di tubazione multistrato metallo-plastico tali installazioni devono essere realizzate con raccordi ed accessori in grado di non trasferire sollecitazioni meccaniche agli altri componenti dell'impianto interno.

Nel caso in cui l'impianto è al servizio di un solo apparecchio e la tubazione interessa un solo locale, il dispositivo di intercettazione generale può coincidere con il rubinetto d'utenza.

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Dispositivi d’intercettazioneDispositivi d’intercettazione

l punti terminali dell'impianto, per i quali è previsto un successivo allacciamento degliapparecchi di utilizzazione, devono essere dotati di dispositivi di intercettazione e muniti di un tappo filettato in uscita dello stesso.

Il rubinetto può essere evitato nelle predisposizioni per possibili ampliamenti futuri dell'impianto interno o nel caso in cui si preveda di installare un apparecchio già dotato di rubinetto d'utenza.

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Protezione elettricaProtezione elettrica

Sulla linea di adduzione gas, costituita da tubazioni metalliche, derivata da altre tipologie di impianto deve essere installato un giunto isolante (giunto dielettrico) immediatamente a valle del punto di inizio.

Per gli aspetti relativi ai collegamenti tra le tubazioni del gas e gli impianti di terra,equipotenziali, ecc. è necessario fare riferimento alle norme CEl pertinenti (per esempio: CEI 64-8.Tutte le strutture metalliche ( guaine, ecc.) costituenti le protezioni dell'impianto interno gas devono essere portate allo stesso potenziale delle parti metalliche del fabbricato, con adeguato collegamento equipotenziale secondo quanto previsto dalle norme CEI

Attenzione all’abilitazione in camera di commercio

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Criteri di posa in singole unità immobiliariCriteri di posa in singole unità immobiliari

tipologia di posa esterno interno

a vista x x

in canaletta x x

in asola di servizio x x

in cunicolo tecnico sotterraneo x

in guaina x x

interrate x

in manufatti orizzontali esterni a cielo aperto x

singole unità immobiliari

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Criteri di posa nelle parti comuni in edifici multifamiliari Criteri di posa nelle parti comuni in edifici multifamiliari

tipologia di posa esterno interno

A vista x x

In alloggiamento tecnico x

Interrate x

Canaletta x

parti comuni

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Criteri di posa nelle parti comuni in edifici multifamiliari Criteri di posa nelle parti comuni in edifici multifamiliari

in aggiunta, è concesso l'interramento di più tubazioni gas nello stesso scavo, anche a quote diverse, purché:• tutte le tubazioni risultino posate sotto la profondità di interramento non

minore di 600 mm • le distanze tra singole tubazioni siano tali da consentire su ciascuna tubazione

eventuali successivi interventi di manutenzione e/o sostituzione.• sia resa possibile l'individuazione del percorso di ogni singola tubazione.

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Criteri di posa nelle parti comuni in edifici multifamiliari Criteri di posa nelle parti comuni in edifici multifamiliari

Ove non sia possibile il collegamento diretto dall'esterno attraverso i muri perimetrali, è ammesso attraversare i locali ad uso comune nel rispetto delle disposizioni antincendio rispettando le seguenti indicazioni:

• Non è ammessa la posa della tubazione gas sottotraccia nelle pareti dei muri costituenti le parti comuni interne quando tali pareti sono rivolte verso i locali comuni dell'edificio

• Deve essere sempre garantita la possibilità di evacuare all'esterno eventuali• trafilamenti di gas;• Deve essere sempre evitata la possibilità che eventuali trafilamenti di gas si diffondano

all'interno negli interstizi delle strutture murarie;• Devono essere garantiti un corretto ancoraggio ed una adeguata protezione delle tubazioni

da danneggiamenti ed urti accidentali e, ove necessario, da eventuali Incendi.• Le tubazioni del gas non devono interferire con altri servizi, la distanza minima tra tubazioni

del gas ed altri servizi deve essere > 200 mm. • Negli incroci e nei parallelismi, se tale distanza non può essere rispettata, deve essere evitato

il contatto diretto interponendo setti separatori.

Installazione a vista o in canaletta all'interno delle parti comuniNel caso di posa a vista o in canaletta, il locale deve avere una o più aperture di aerazione permanente con sezione minima totale pari o maggiore di 1/50 della superficie in pianta dei locali attraversati

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Collaudo impianto internoCollaudo impianto interno

Il collaudo dell'impianto interno si effettua in due fasi:

1) una verifica ad alta pressione, tesa a constatare la corretta esecuzione dell'impianto e la sua idoneità meccanica nei casi di utilizzo di tubazioni multistrato e di raccordi a pressare, con valori definiti dal fabbricante del sistema ed indicati nel libretto di istruzioni ed avvertenze.In assenza di tali indicazioni, la prova deve essere eseguita ad una pressione minima di 5 bar.

2) una verifica di tenuta, tesa a constatare l'assenza di dispersioni di gas che deve essere effettuata in occasione di:• nuova realizzazione • rifacimenti totali o manutenzione straordinaria• sostituzione di apparecchi

Gli strumenti devono essere mantenuti in stato di efficienza e sottoposti alla manutenzione periodica come previsto dal fabbricante.

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Collaudo impianto internoCollaudo impianto interno

La verifica di tenuta in un impianto nuovo o soggetto a rifacimento parziale deve essere effettuata, utilizzando l'apposita presa di pressione situata a valle del punto di inizio, con le seguente procedura:

a valle di ogni rubinetto di utenza ed a monte del rubinetto del punto diinizio, devono essere posti dei tappi a garanzia della tenuta;

si immette nell'impianto, attraverso la presa di pressione, aria od altro gas inerte, fino ad una pressione compresa tra 100 m bar e 150 m bar;Stabilizzata la pressione (circa 15 min), si effettua una prima lettura manometricaTrascorsi 5 min dalla prima lettura, si effettua una seconda lettura:il manometro deve rilevare una caduta di pressione non maggiore dei valori seguenti:

Se si verificassero delle dispersioni, queste devono essere ricercate ed eliminate., ripetendo la verifica di tenuta dell'impianto.

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Collaudo impianto internoCollaudo impianto interno

Nel caso di rifacimenti parziali o di interventi di manutenzione straordinaria di impianti esistenti la verifica di tenuta deve essere eseguita come segue:a) si verifica l'esistenza di eventuali dispersioni di gas nella sezione d'impiantoesistente prima di effettuare qualsiasi intervento di rifacimento o la manutenzionestraordinaria dello stesso impianto secondo la procedura prevista dalla UNI 11137(metodo diretto o indiretto);b) si annota il valore di dispersione riscontrato durante la prova;c) si esegue l'intervento di rifacimento o di manutenzione straordinaria sull'impiantoesistente;d) si ripete la verifica di tenuta di cui al punto a);e) si verifica il valore di dispersione dopo l'intervento.Si rimette in funzione l'impianto soltanto se sono soddisfatte contemporaneamente le seguenti condizioni:

il valore di dispersione dopo l'intervento è non maggiore di quello annotato nel punto b);il valore di dispersione risulta idoneo al funzionamento..

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COLLEGAMENTO DEGLI APPARECCHICOLLEGAMENTO DEGLI APPARECCHI

Gli apparecchi fissi e quelli ad incasso possono essere collegati con:

• tubo metallico rigido o tubo corrugato formabile PLT-CSST con raccordi filettati o con giunto a tre pezzi (bocchettone);

• tubo flessibile di acciaio inossidabile a parete continua di cui alla UNI EN 14800oppure conforme alla UNI 11353;

• tubo flessibile non metallico conforme alla UNI 7140 (tubi classificati tipo B e C) e corredato di dichiarazione di durabilità del fabbricante.

Nel caso di utilizzo di tubi flessibili, la lunghezza massima è pari a 2 000 mm.

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COLLEGAMENTO DEGLI APPARECCHICOLLEGAMENTO DEGLI APPARECCHI

Gli apparecchi di tipo mobile (stufe di tipo mobile fino a 4,2 kW e apparecchi di cottura non ad incasso) devono essere collegati con tubi flessibili non metallici per allacciamento, di cui alla UNI 7140 (di tipo A1, A2, Be C), con lunghezza massima pari a 2000 mm, corredati di indicazione di durabilità fornita dal fabbricante.

Il collegamento tra l'apparecchio e la parte fissa dell'impianto, deve essere realizzato solo all'interno del locale di installazione.

l tubi flessibili non devono avere giunzioni intermedie e non devono essere giuntati fra loro.

Il tubo flessibile deve essere disposto in modo da non essere soggetto ad urti, strappi, tensioni, torsioni, piegature, schiacciamenti e non deve riscaldarsi oltre 50 oc. Inoltre, il tubo flessibile non metallico non deve venire in contatto con corpi taglienti, spigoli vivi e simili

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7129-2Installazione degli apparecchi

ventilazione e aerazione dei locali di installazione

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Installazione apparecchiInstallazione apparecchi

Non è consentita l'installazione di apparecchi privi del dispositivo di sorveglianza di fiamma nei seguenti casi:• impianti nuovi;• installazione di apparecchi in impianti esistenti;• sostituzione di apparecchi;• trasformazione o rifacimento di impianti.

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Gli apparecchi a gas devono essere installati ad una distanza di almeno 1,5 m da eventuali contatori, siano essi elettrici o del gas .Nel caso non si riesca a rispettare la distanza di cui sopra, è necessario realizzare dei setti separatori tra apparecchio e contatore in modo da evitare che eventuali fughe di gas possano trovare punti di innesco.

li apparecchi di utilizzazione a gas non possono essere installati sulla verticale del piano di cottura a gas.

Gli apparecchi a gas devono essere installati secondo le prescrizioni della sicurezza elettrica

Deve essere utilizzata la norma CEI 64-8 Ad essi vanno aggiunti eventuali circuiti dedicati per scaldacqua, caldaia, condizionatore, estrattori. La scelta dei circuiti e la suddivisione dei vari apparecchi utilizzatori è lasciata alla discrezione del progettista/installatore.

Installazione apparecchi Installazione apparecchi

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Non è consentito installare apparecchi a gas non integri; inoltre non è consentito installare apparecchi, montati in modo fisso, rimossi e dismessi da altri impianti, se non preventivamente rimessi a nuovo.

Cosa significa rimessi a nuovo?Chi garantisce ?Meglio evitare il mercatino della roba vecchia !!

Installazione apparecchi Installazione apparecchi

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Gli apparecchi a gas non possono essere installati sulla proiezione verticale del piano di cottura .

Installazione apparecchiInstallazione apparecchi

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Sono idonei all'installazione all'esterno solo gli apparecchi per i quali il fabbricante dichiara tale possibilità : devono essere certificati.

In caso di gas con densità > 0,8 (GPL) , gli apparecchi devono distare almeno di 2 m da:• cavità, depressioni, canalizzazioni

drenanti, pozzetti, tombini, caditoie se non sifonati;

• aperture comunicanti con locali aventi pavimento al disotto del piano di campagna;

• bocche di lupo e scannafossi.

Installazione apparecchi all’esternoInstallazione apparecchi all’esterno

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Installazione apparecchi all’esternoInstallazione apparecchi all’esterno

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Gli apparecchi a gas possono essere installati in appositi vani tecnici .SE ricavati nelle strutture edili devono essere aerati e realizzati da impedire che eventuali perdite diffondersi nelle strutture stesse.

Tali vani devono avere un'apertura permanente di aerazione verso l'esterno > 100 cm2 oppure canali di aerazione di sezione > 150 cm2.Se l’apparecchio non è tipo C, il vano deve anche avere una ventilazione.

Non si considerano vani tecnici gli armadi tecnici o i telai da incasso forniti dal fabbricante come parte integrante dell'apparecchio: sono omologati CE.

Installazione apparecchi in vano tecnico Installazione apparecchi in vano tecnico

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L’installazione di apparecchi in locali non presidiati (non utilizzato quotidianamente P.e. abbaino, sottotetto, soffitta, sottoscala, cantina) deve avere sempre areazione e, se il caso, la ventilazione.

In generale l’installazione interna deve avvenire in locali privi di crepe, fori o fessurazioni che possano favorire eventuali infiltrazioni nella struttura.

È vietata in generale l’installazione nei locali/ambienti delle parti comuni dell’edificio condominiale , per esempio:scale, cantine, androni, solaio, sottotetto, vie di fuga, ecc….

Installazione apparecchi in locale tecnico Installazione apparecchi in locale tecnico

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Tuttavia….

E’ possibile se collocati all’interno di vani tecnici di pertinenza di ogni singola unità immobiliare, sono accessibili solo all’utilizzatore e sono areati verso l’esterno.

Nel caso di impianti condominiali è possibile, se l’accesso è riservato al solo responsabile e vengono soddisfatte le regole della prevenzione incendi.

Attenzione… e le vie di fuga vanno lasciate libere e il condomino può anche essere luogo di lavoro …Dlgs 81

Definizione di via di emergenza secondo il Dlgs 81: Percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro.Le vie e le uscite di emergenza devono rimanere sgombre e consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro.

Installazione apparecchi in locale tecnico Installazione apparecchi in locale tecnico

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È vietata l’installazione di apparecchi di utilizzazione all’interno di locali con pericolo incendio (per esempio: motorimesse, box, autorimesse con parcamentoinferiore a 4,) ed all’interno di locali potenzialmente pericolosiTale limitazione deve essere applicata anche ai canali da fumo, ai condotti di scarico fumi e ai condotti di aspirazione dell’aria comburente.

I locali potenzialmente pericolosi per la UNI 7128:2015 sono i locali in cui • Si possono sviluppare atmosfere potenzialmente pericolose;• Il tenore di ossigeno è inferiore alla soglia di accettabilità per la salubrità ambientale;• La concentrazione di vapore, polvere od altro particolato diffuso può assumere valori non

tollerabili per le persone o per gli animali domestici;• La concentrazione di vapore, polvere od altro particolato diffuso può cagionare danni al

dispositivi di sicurezza degli impianti gas o degli apparecchi.

Idoneità dei locali di installazioneIdoneità dei locali di installazione

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Tuttavia…i locali di installazione degli impianti alimentati a gas naturale (metano) e degli apparecchi di portata termica nominale massima non maggiore di 35 kW possono comunicare direttamente con le autorimesse fino a 9 posti auto e non oltre il secondo interrato (compreso i singoli box) purché la comunicazione sia protetta da porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco E 120.

Per il GPL non è possibile realizzare l’impianto nei piani interrati e le porte tagliafuoco non sono a tenuta stagna, il gas potrebbe passare al box…

Con la UNI 7129:2015 è possibile anche per i locali di installazione degli impianti con gas a densità maggiore di 0,8 (GPL) ma devono in aggiunta anche essere areati.

Idoneità dei locali di installazioneIdoneità dei locali di installazione

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È vietata l'installazione degli apparecchi di cottura e degli apparecchi di tipo A e B nei locali adibiti a camera da letto. Nei monolocali è ammessa l’installazione di apparecchi di cottura purché dotati di sistema di sorveglianza di fiamma.

La sorveglianza fiamma è un requisito a prescindere

Idoneità dei locali di installazioneIdoneità dei locali di installazione

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È vietata l'installazione di apparecchi di tipo A e B in locali nei quali siano presenti generatori di calore a legna (o combustibili solidi in genere) e in locali ad essi adiacenti e comunicanti

Idoneità dei locali di installazioneIdoneità dei locali di installazione

Tale disposizione non si applicava se gli apparecchi alimentati con combustibile solido erano caratterizzati da un focolare di tipo stagno rispetto all’ambiente in cui sono installati.

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E’ opportuno evitare comunque l’installazione dei tipo B nei bagni e nei gabinetti

È vietata l'installazione di apparecchi di tipo B nei locali uso bagno e nei gabinetti.L’installazione nei gabinetti viene però consentita nel caso di sostituzione dell’apparecchio collegato a CCR qualora non sia possibile, in alternativa, l’installazione di un apparecchio di tipo C.

Nel caso di installazione di apparecchi di tipo B nei gabinetti è necessario maggiorare l'apertura di ventilazione del 50% con un minimo di 200 cm2.

Idoneità dei locali di installazioneIdoneità dei locali di installazione

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Vietata l'installazione di apparecchi di tipo A:• nei locali uso bagno, camere da letto e monolocali;• nei locali con volumetria minore di 1,5 m3/kW di portata termica installata e

minore di 12 m3;• in un unico locale, se la portata termica nominale complessiva dei medesimi è

maggiore di 15 kW.

E’ vietata l’installazione di apparecchi GPL al di sotto del piano di campagna , tuttavia è consentita se il profilo altimetrico del piano è obliquo e le aperture sono rivolte verso la parte inferiore al pavimento.

Idoneità dei locali di installazioneIdoneità dei locali di installazione

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È altresì vietato installare apparecchi alimentati con gas a densità relativa maggiore di 0,8 (GPL) in locali con pavimento al di sopra del piano di campagna ma comunicanti con locali al di sotto del piano di campagna, fatto salvo il caso in cui :

1. il locale di installazione sia aerato;2. la soglia tra il locale di installazione e gli altri locali sia rialzata di almeno 15 cm

rispetto al filo inferiore dell'apertura di aerazione;3. l'apertura di aerazione consenta di evacuare eventuali dispersioni di gas verso

l'esterno;4. l'ambiente esterno non presenti, entro 1,5 m dall'apertura di aerazione,

ostacoli (esempio: muri, terrapieni), caditoie, finestre, aperture di ventilazione o griglie.

Idoneità dei locali di installazioneIdoneità dei locali di installazione

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E’ vietata l’installazione di apparecchi GPL in locali comunicanti con altri che abbiano il pavimento sotto il piano di campagna a meno che:Il locale sia areato verso l’esterno• Vi sia una soglia 15 cm più alta dell’apertura di areazione• L’ambiente esterno non presenti ostacoli, caditoie aperture

E’ opportuno evitare l’installazione, difficilmente i può controllare l’evoluzione dei manufatti all’esterno

Idoneità dei locali di installazioneIdoneità dei locali di installazione

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È vietata l'installazione di apparecchi di tipo A e B in abitazioni in cui sono installati sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC).

sistema di ventilazione meccanica controllata: Sistema meccanico di ricambio d'aria dell'Intera unità abitativa atto a garantire, attraverso l'impiego di uno o più ventilatori, la diluizione degli inquinanti interni agli ambienti e la ventilazione necessaria per i soliapparecchi di cottura con sorveglianza di fiamma.

Non si tratta della VMC destinata al confort abitativo controllando qualità dell’aria ma anche, temperatura e umidità.

locali di installazionelocali di installazione

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Il locale di installazione di un apparecchio di cottura deve essere sempre aerabile e dotato di sistemi di esalazione oltre che essere ventilato, ( salvo quanto riportato nel metodo di calcolo delle aperture di ventilazione punto A.2.)

Esalazione dei vapori cottura

• cappa a tiraggio naturale;• cappa aspirante elettrica da mettere in funzione per il tempo di funzionamento

dell'apparecchio• elettroventilatore sulla parte alta del locale di installazione o collegato ad un

camino di esalazione, a suo uso esclusivo in funzione per tutto il tempo di funzionamento degli apparecchi di cottura;

• aerazione di tipo diretto purché la portata termica nominale massima complessiva riferita agli eventuali apparecchi di tipo A e agli apparecchi di cottura installati nel medesimo locale sia < 15 kW.

Prima si parlava di 11,7 kW per gli apparecchi di cottura e visto che gli apparecchi di tipo A sono scarsamente presenti è stata aumentata da 11 a 15 la potenza

Locale d’installazione per apparecchi di cotturaLocale d’installazione per apparecchi di cottura

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La portata oraria di ricambio di aria della cappa aspirante elettrica o dell’elettroventilatore deve essere almeno pari a 2 m3/h per ogni kW degli apparecchi di cottura compresi nel locale di installazione.

Per gli apparecchi di cottura oltre i 15 kW è comunque obbligatoria una cappa elettrica.

Anche per i regolamenti d’igiene locali serve un’aspirazione a prescindere dalla potenza

…Il focolare della cucina e quelli destinati ad altri usi

domestici devono inoltre essere muniti di apposita cappa con foro e tubo di aspirazione di almeno 20 centimetri di diametro…

Locale d’installazione per apparecchi di cotturaLocale d’installazione per apparecchi di cottura

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La ventilazione di un locale in cui è installato un apparecchio di cottura, ove necessaria può essere:• diretta • indiretta

Locale d’installazione per apparecchi di cotturaLocale d’installazione per apparecchi di cottura

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Con apparecchi di cottura dotati di sorveglianza di fiamma e qualora l’aerazione e la ventilazione siano assicurate da aperture permanenti queste devono essere :

a) una prima, diretta, destinata all'aerazione del locale di installazione in prossimità del soffitto, ad un'altezza comunque > 1,80 m con una sezione netta almeno pari a 100 cm2

b) una seconda, diretta o indiretta, destinata alla ventilazione del locale di installazione con il filo inferiore in prossimità del pavimento, ad un'altezza comunque < 300 mm e una sezione netta > 100 cm2;

Nel caso di GPL la ventilazione deve essere solo diretta

Nel caso di piani di cottura privi di sorveglianza fiamma le sezioni vanno raddoppiate.

Locale d’installazione per apparecchi di cotturaLocale d’installazione per apparecchi di cottura

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Il locale di installazione deve essere sempre aerato e ventilato in via diretta in modo analogo ai piani di cottura .

Il locale di installazione degli apparecchi di tipo B deve essere sempre ventilato (D/I) inoltre deve essere aerato o aerabile.L’apertura di ventilazione può essere posizionata a qualsiasi quota ma nel caso di apparecchi gas GPL, l'apertura di ventilazione può assolvere anche alla funzione di smaltimento di eventuali dispersioni se realizzata con la quota del filo inferiore < 300 mm.

Non richiede la ventilazione ma in ogni caso il locale deve essere aerabile o aerato

Locale d’installazione per apparecchi di tipo ALocale d’installazione per apparecchi di tipo A

Locale d’installazione per apparecchi di tipo BLocale d’installazione per apparecchi di tipo B

Locale d’installazione per apparecchi di tipo CLocale d’installazione per apparecchi di tipo C

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Il locale di installazione deve essere sempre aerato e ventilato in via diretta in modo analogo ai piani di cottura .

Il locale di installazione degli apparecchi di tipo B deve essere sempre ventilato (D/I) inoltre deve essere aerato o aerabile.L’apertura di ventilazione può essere posizionata a qualsiasi quota ma nel caso di apparecchi gas GPL, può assolvere anche alla funzione di smaltimento di eventuali dispersioni se

realizzata con la quota del filo inferiore < 300 mm.

Non richiede la ventilazione ma in ogni caso il locale deve essere aerabile o aerato

Locale di installazione di apparecchi di tipo C

Locale d’installazione di apparecchi di tipo ALocale d’installazione di apparecchi di tipo A

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Ventilazione e l’aerazione dirette possono essere realizzate tramite:

• aperture permanenti, rivolte verso l'esterno, nel locale d'installazione

• canali singoli o attraverso sistemi di ricambio d'aria

la ventilazione diretta può essere realizzata anche attraverso canali multipli e sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC)

Realizzazione di ventilazione e areazioneRealizzazione di ventilazione e areazione

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E’ ammessa solo se i locali d’installazione e di ventilazione sono privi di apparecchi di tipo A.

Il locale per l'aria comburente:a) deve essere in comunicazione con il locale di installazione tramite apertura permanente:

• fessura maggiorata tra porta e pavimento• griglie su porte o pareti divisorie comuni

Sezione di passaggio = sezione utile netta dell'apertura di ventilazione

b) non deve essere un locale uso bagno, un gabinetto, un locale classificato con pericolo di incendio (per esempio autorimesse, box, motorimesse con capacità di parcamento non minore di 4 motoveicoli), un locale potenzialmente pericoloso, una camera da letto e non deve costituire parte comune dell'immobile;

c) non deve essere messo in depressione rispetto al locale da ventilare.

Ventilazione indirettaVentilazione indiretta

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La sezione delle aperture destinate alla ventilazione in deve essere:6cm2 x per ogni kW di portata termica e comunque > 100 cm2

È consentito suddividere la ventilazione su più aperture, ma ciascuna deve essere >100 cm2.

Se nel locale d’installazione di generatori di tipo B o in locali direttamente comunicanti sono presenti estrattori elettro-meccanici (cappe aspiranti, elettroventilatori collegati con l'esterno), la sezione di ventilazione utile totale netta deve essere ricalcolata secondo la formula A.2.

Non devono infatti influenzare l’evacuazione dei prodotti della combustione e deve essere eseguita una prova di tiraggio, facendo funzionare gli estrattori alla potenza massima e l'apparecchio a gas alle potenze nominali massima e minima.

La verifica non si dovrebbe applicare ai VMC progettati ma è opportuno eseguirla comunque

Calcolo della sezioneCalcolo della sezione

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In generale deve essere garantito il libero passaggio dell'aria (al netto dei sistemi di protezione necessari) e deve essere rispettata una delle seguenti condizioni:• la sezione netta sia indicata in modo permanente sul sistema di protezione la

sezione netta sia misurabile in modo diretto;• nel caso di aperture di ventilazione, la funzionalità dell'apertura sia attestata• mediante verifica strumentale della differenza di pressione statica tra ambiente

esterno e locale di installazione dell'apparecchio

Le operazioni di manutenzione delle aperture vanno indicate nel libretto uso e manutenzione

Caratteristiche delle apertureCaratteristiche delle aperture

devono inoltre essere protette sia nella zona di ingresso che nella zona di uscita dell'aria,

essere realizzate in modo da rendere possibili le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria

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Superficie utile netta comunque non minore di 100 cm2

E’ necessario conservare la dichiarazione di prestazione da allegare alla dichiarazione di conformità

Caratteristiche delle apertureCaratteristiche delle aperture

L’afflusso dal/al locale di installazione può essere altresì assicurato da un canale, ad uso esclusivo, purché :• sia impermeabile ai fumi e ai gas;• sia privo di cambi di direzione a spigoli vivi;• abbia una sezione netta almeno pari a 1,5 la sezione netta prevista nel caso di

apertura di aerazione non canalizzata e comunque non minore di 150 cm2• sia comunque collegato a parete rivolta verso l'esterno di un locale adiacente al

locale di installazione.

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E’ necessario conservare la dichiarazione di prestazione da allegare alla dichiarazione di conformità

Caratteristiche delle apertureCaratteristiche delle aperture

La ventilazione del locale di installazione può essere realizzata mediante appositi dispositivi, diversi dalla semplice apertura di ventilazione (per esempio, silenziatori), purché sia sempre garantita la sezione netta di passaggio.

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S T1 = (6 xQA) + (6 xQB ) + (12 xQss)+ (6 x KxQcs)

kW apparecchi di tipo A;kW apparecchi di tipo B

kW, apparecchi cottura preesistenti, senza sorveglianza;kW apparecchi cottura con dispositivo di sorveglianza

Calcolo sezione di ventilazioneCalcolo sezione di ventilazione

Se l'evacuazione dei prodotti della combustione degli apparecchi di cotturacon dispositivo di sorveglianza è assicurata con cappa a tiraggio naturale o aspirante elettrica oppure mediante elettroventilatore K = 1

K=0 se in aggiunta• nessun apparecchio di tipo B e/o di tipo A e/o nessun apparecchio di cottura senza dispositivo di

sorveglianza di fiamma installato nel locale;• portata termica nominale massima complessiva degli apparecchi di cottura con dispositivo di

sorveglianza di fiamma installati < 15 kW;• volumetria del locale di installazione > 20 m3

ST1 >200 cm2 in caso di apparecchi senza sorveglianza fiamma

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se nel locale sono installati apparecchi di tipo B e se nel locale medesimo, o in locale con esso comunicante, è collocato un elettroventilatore o una cappa aspirante con portata oraria di ricambio di aria QE espressa in m3/h, si deve utilizzare la relazione seguente:

ST2 = 6 X Qb (1 + 0,5 Qe/Qb) 0,74 cm2

Purché risulti comunque soddisfatta la seguente condizioneST2> ST1

Calcolo sezione di ventilazioneCalcolo sezione di ventilazione

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L'aerazione di locali può essere realizzata con un sistema integrato e appositamente progettato.In tal caso prima della messa in servizio degli apparecchi, deve essere verificato che il sistema sia in grado di garantire una sufficiente aerazione dei locali di installazione.

Nel caso di sistema di ricambio dell'aria mediante dispositivi meccanici, una avaria dell'organo di estrazione e/o di immissione dell'aria, non deve impedire la corretta aerazione.

Ricambio d’ariaRicambio d’aria

VMCVMC

• sistemi a semplice flusso per estrazione

• sistemi a doppio flusso

Se nell'abitazione sono presenti sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) non possono essere installati apparecchi di tipo A o B

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La differenza di pressione tra l’esterno e l’interno a finestre chiuse con i generatori accesi deve essere < 4 Pa

Aprire le finestre e/o le porte finestre comunicanti con l'esterno del locale d'installazione posizionare lo strumento di misura della pressione atmosferica in prossimità della finestra e/o della porta finestra aperta e misurare la pressione atmosferica;• Senza rimuovere lo strumento chiudere le finestre e/o le porte

finestre comunicanti con l'esterno del locale in cui sono installati gli apparecchi, nonché eventuali porte comunicanti con locali adiacenti;

• Accendere gli apparecchi presenti nel locale alla portata termica nominale massima effettiva;

• Accendere gli eventuali elettroventilatori e/o altri dispositivi che potrebbero mettere in depressione il locale;

• Nell'arco di funzionamento degli apparecchi, compreso tra 5 min e 10 min, effettuare almeno tre misure della pressione instauratasi nel locale,

• A distanza di almeno 1 min tra una misura e l'altra;• calcolare la media delle misure eseguite.

Prova della ventilazione attraverso la pressione statica Prova della ventilazione attraverso la pressione statica

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Prova della ventilazione attraverso la pressione statica Prova della ventilazione attraverso la pressione statica

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Prova della ventilazione attraverso la pressione statica

b)

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Prova della ventilazione attraverso la pressione statica

b)

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7129-3Evacuazione prodotti della

combustione

113

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Lo scarico dei prodotti della combustione deve avvenire a tetto.

In caso di impossibilità, ove consentito, possono essere adottati altri sistemi di scarico.In particolare per gli apparecchi di tipo B e C è ammesso:1. Realizzare nuovi sistemi fumari;2. Utilizzare sistemi fumari esistenti, come indicato nella UNI 10845.3. Realizzare sistemi intubati 4. Evacuare direttamente all'esterno (scarico a parete o scarico diretto a tetto) nel

rispetto della legislazione vigente

Evacuazione dei prodotti della combustioneEvacuazione dei prodotti della combustione

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L’esalazione dei vapori di cottura, può essere effettuata utilizzando camini o canne collettive di esalazione sfocianti a tetto. Se a tetto non è possibile, è in alternativa consentito lo scarico a parete oppure l'esalazione diretta a mezzo di apertura di aerazione .

Il collegamento di una cappa o di un elettro-ventilatore al camino, alla canna collettiva di esalazione o direttamente al terminale di esalazione deve essere effettuato tramite un canale di esalazione.

apparecchi di cotturaapparecchi di cottura

Attenzione ai regolamenti d’igiene comunali, di solito lo scarico a parete è ammesso solo se adeguatamente filtrato e in caso d’impossibilità tecnica dello scarico a tetto

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I sistemi utilizzati per l'esalazione a tetto sono:• Collettivi (con cappa a tiraggio forzato devono avere il non ritorno);• Singolo cioè al servizio di un solo apparecchio

Canna o camino d’esalazioneCanna o camino d’esalazione

• A pressione positiva• A pressione negativa

• Per interni• Per esterni

Non è consentito convogliare nello stesso camino o canna collettiva di esalazione i prodotti della combustione di altre tipologie di apparecchi/dispositivi.

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Requisiti minimi di camini e canne collettive di esalazione :

• essere realizzati in materiali normalizzati adatti a resistere nel tempo alle normali sollecitazioni meccaniche, termiche e all'azione dei vapori di cottura..

• avere andamento prevalentemente verticale ed essere privi di strozzatura

• eventuali cambiamenti di direzione devono avere un angolo d'inclinazione non maggiore di 45°;

• essere distanziati da fonti di calore che potrebbero danneggiarli;• essere dotati alla sommità di un dispositivo che impedisce la

penetrazione della pioggia e della neve; inoltre, deve essere presente un'opportuna protezione contro l'ingresso di corpi estranei (per esempio volatili).

• In alternativa, avere un sistema di scarico delle acque.

Canna o camino d’esalazioneCanna o camino d’esalazione

Di fatto hanno le medesime caratteristiche dei camini

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Requisiti minimi di camini e canne collettive di esalazione :

• devono essere di classe W (resistente all'umidità);• devono essere di classe di temperatura minima T080;• essere dotati di giunzioni a tenuta adatte alla pressione di esercizio, nel caso

sistemi di esalazione funzionanti in pressione positiva;• avere una camera di raccolta dei materiali solidi e delle condense; • nel caso di canne collettive di esalazione, l'accesso a detta camera deve essere

garantito mediante un opportuno dispositivo di ispezione;• garantire la corretta esalazione in tutte le condizioni atmosferiche.• Nel caso di utilizzo di estrattore meccanico o elettromeccanico deve essere

garantita la corretta evacuazione dei vapori anche in caso di guasto dello stesso.

Canna o camino d’esalazioneCanna o camino d’esalazione

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Per l'evacuazione dei prodotti della combustione degli apparecchi di tipo A è necessario realizzare una o più aperture di aerazione .

Per apparecchi installati all'esterno è necessario rispettare le zone di rispetto, come per gli apparecchi a tiraggio naturale (nel caso di apparecchi sprovvisti di ventilatore) e a tiraggio forzato (nel caso di apparecchi provvisti di ventilatore).

Apparecchi di tipo AApparecchi di tipo A

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Il collegamento tra gli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale ed il camino, canna fumaria, condotto intubato, terminale di tiraggio deve essere realizzato tramite canali detti «canali da fumo» che possono consentire l’evacuazione dei prodotti della combustione di apparecchi con uscita dei fumi verticale o laterale.

Apparecchi di tipo BApparecchi di tipo B

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Il collegamento tra gli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale al camino, la canna fumaria, al condotto intubato, o al terminale di tiraggio deve essere realizzato tramite canali detti «canali da fumo» che possono consentire l’evacuazione dei prodotti della combustione di apparecchi con uscita dei fumi verticale o laterale.

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I canali da fumo devono essere conformi alla UNI EN 1856-2 o UNI EN 1856-1 (materiali metallici) e UNI EN 14471 (materiali plastici) se espressamente abbinati a caldaie a condensazione o a caldaia bassa temperatura con correlato dispositivo di limitazione dei fumi di combustione.

Devono essere :• installati secondo le istruzioni del fabbricante e le

dichiarazioni di prestazione.• collegati al camino/canna fumaria nello stesso locale

dell'apparecchio o, al massimo in quello adiacente;• ispezionabili e smontabili, consentendo le operazioni di

manutenzione;• installati in modo da consentire le normali dilatazioni

termiche;

Le dichiarazioni di prestazione della fumisteria vanno anche allegati alla dichiarazione di conformità

Apparecchi di tipo B canali da fumoApparecchi di tipo B canali da fumo

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I canali da fumo devono avere una presa di campionamento (conforme alla UNI 10784) per la prova di combustione prevista dalla UNI 10389.

Devono essere fissati all’imbocco del camino/canna fumaria senza sporgere all’interno e intersecare l’asse del camino/canna fumaria [vedere figura 2 a) e 2 b)];

E’ preferibile che il canale da fumo sia perpendicolare alla canna fumaria/ camino

Qualora mancasse, la UNI 10389 consente al manutentore di realizzare la presa a tenuta.

Apparecchi di tipo B canali da fumoApparecchi di tipo B canali da fumo

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- Devono avere, per tutta la loro lunghezza un diametro > di quello dell'attacco del tubo di scarico dell'apparecchio.Nel caso in cui il camino o la canna fumaria avessero un diametro minore di quello del canale da fumo, deve essere effettuato un raccordo conico all'imbocco seguito da una verifica del corretto funzionamento secondo il metodo generale di calcolo di della UNI EN 13384 .

- NON devono avere dispositivi di intercettazione (serrande) a meno che non siano certificati con l’apparecchio stesso.In tal maso non devono essere manomessi e possono essere modificati solo dal fabbricante dell’apparecchio

Apparecchi di tipo B canali da fumoApparecchi di tipo B canali da fumo

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In assenza di diverse indicazioni fornite dal fabbricante, il condotto deve distare almeno 250 mm da materiali combustibili e/o infiammabili.

Se tale distanza non potesse essere mantenuta occorre provvedere ad una opportuna protezione specifica al calore;

La precedente UNI 7129:2008 chiedeva 500mm! E’ preferibile che il canale da fumo il più distante possibile da materiali combustibili.Anche perché non è definita la protezione specifica al calore.Si prenda spunto dalla UNI 10683:2012

Apparecchi di tipo B canali da fumoApparecchi di tipo B canali da fumo

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…occorre provvedere ad una opportuna protezione specifica al calore;

Apparecchi di tipo B canali da fumoApparecchi di tipo B canali da fumo

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• Il canale da fumo deve ricevere lo scarico di un solo apparecchio di utilizzazione (salvo l’uso di collettori);

• non è consentito convogliare nello stesso canale lo scarico di apparecchi a gas e i vapori provenienti da cappe sovrastanti gli apparecchi di cottura;

• non è consentito installare canali da fumo in locali con pericolo incendio.

Apparecchi di tipo B canali da fumoApparecchi di tipo B canali da fumo

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È consentito convogliare i prodotti della combustione di non più di due apparecchi di tipo B a tiraggio naturale in un collettore di scarico fumi purché :a) i due apparecchi siano similari ed installati nello stesso locale; b) il collettore fumario sia dimensionato secondo la UNI EN 13384-2

Due apparecchi, con le limitazioni di cui al punto a), possono essere raccordati anche direttamente ad un camino singolo; in tal caso, la distanza verticale intercorrente fra gli assi di imbocco deve essere di almeno 250

Apparecchi similari: Apparecchi dello stesso tipo, alimentati con lo stesso combustibile che differiscano in portata termica di non oltre il 30% ed aventi le medesime condizioni di combustione e di evacuazione dei prodotti della combustione.

Collettori per canali da fumo di apparecchi di tipo BCollettori per canali da fumo di apparecchi di tipo B

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Devono essere dotati di un tratto verticale di lunghezza non minore di due diametri;dopo il primo tratto verticale devono avere un andamento ascensionale, con pendenza minima del 5% (circa 3°). Tale tratto non deve essere più lungo di 1/4 dell'altezza efficace H del camino oppure di 2,5 m ; Per il collegamento a canne collettive tale lunghezza è ridotta a 1 m;Non devono esserci più di due cambiamenti di direzione, comunque con angoli minori di 90°, ad esclusione del raccordo di imbocco al camino od alla canna fumaria.Gli angoli < 30° non sono considerati cambi di direzione.

Per la precedente 7129 i cambiamenti di direzione Dovevano essere realizzati mediante elementi curvi rigidi.E’ consigliabile utilizzare elementi non deformabili.

Canali da fumo per apparecchi di tipo B con scarico verticaleCanali da fumo per apparecchi di tipo B con scarico verticale

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Rispetto ai requisiti generali devono avere un andamento ascensionale, non più lungo di 1/4 dell'altezza efficace H del camino oppure di 1,5 m ; Per il collegamento a canne collettive tale lunghezza è ridotta a 0,75 m;Deve esserci un solo cambiamento di direzione, comunque con angoli minori di 90°, ad esclusione del raccordo di imbocco al camino od alla canna fumaria.Gli angoli < 30° non sono considerati cambi di direzione.

Per la precedente 7129 i cambiamenti di direzione Dovevano essere realizzati mediante elementi curvi rigidi.E’ consigliabile utilizzare elementi non deformabili.

Canali da fumo per apparecchi di tipo B con scarico orizzontaleCanali da fumo per apparecchi di tipo B con scarico orizzontale

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Rispetto ai requisiti generali devono avere un andamento ascensionale ridotto al minimo, comunque non più lungo di 1 m. Nel caso di scarico verticale è ammesso un solo cambiamento di direzione all’interno e all’esterno.Se orizzontale, è ammesso solo un cambio all’esterno.Il passaggio del muro deve essere eseguito con guaina metallica sigillata nella parte rivolta verso l'interno dell'edificio ed aperta verso l'esterno.

Per la precedente 7129 i cambiamenti di direzione Dovevano essere realizzati mediante elementi curvi rigidi.E’ consigliabile utilizzare elementi non deformabili.

Canali da fumo per apparecchi di tipo B con scarico a pareteCanali da fumo per apparecchi di tipo B con scarico a parete

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Tipologia installazionetratto

verticale

cambio di direzione interno

cambio di direzione esterno

lunghezza tratto inclinato

lunghezza tratto inclinato se

collegato in canna collettiva

guaina attraversamento

muro obbligatoria

caldaia con scarico verticale

2 volte il diametro

21/4 altezza

efficace oppure 2,5 m

1m -

caldaia con scarico orizzontale

- 11/4 altezza

efficace oppure 1,5 m

0,75 m -

Caldaia con scarico a parete verticale

- 1 1il più corto possibile

oppure 1 m- si

Caldaia con scarico a parete posteriore o

orizzontale- 1 -

il più corto possibile

oppure 1 m- si

Canali da fumo - riassuntoCanali da fumo - riassunto

Nel caso in cui non sia possibile rispettare i limiti predetti, è necessario effettuareuna verifica secondo la UNI EN 13384.

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Solo in caso di scarico a parete di apparecchi installati all’esterno, tale sbocco può avvenire con il proprio terminale specifico ad una quota non minore di 0,5 m dall’attacco dell’apparecchio.

In tutti gli altri casi il terminale di tiraggio deve sempre avere la sezione di efflusso dei fumi nell'atmosfera ad una quota di almeno 1,50 m rispetto a quella di attacco del canale da fumo all’apparecchio e può essere realizzato ad esempio:

a) un tratto di tubo verticale collegato al canale da fumo mediante un gomito con angolo maggiore di 90°

b) un elemento verticale innestato ad un raccordo a T sul tratto orizzontale le cui derivazioni verticali abbiano altezza pari ad almeno tre diametri del tubo.

Terminale di tiraggio per apparecchi di tipo B a tiraggio naturaleTerminale di tiraggio per apparecchi di tipo B a tiraggio naturale

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Altri dispositivi terminali possono essere adottati purché:- sia identificabile il loro fabbricante;- siano conformi alle norme di prodotto o in mancanza di queste, il fabbricante dichiari l’idoneità del dispositivo per il terminale;- siano corredati di adeguate istruzioni per l'installazione e l'eventuale manutenzione;- siano di materiale conforme alla UNI EN 1443;- sia specificata la portata termica massima dell'apparecchio al quale possono essere collegati.

Ci si ricordi che in generale lo scarico dei prodotti della combustione deve avvenire a tetto.

Terminale di tiraggio per apparecchi di tipo B a tiraggio naturaleTerminale di tiraggio per apparecchi di tipo B a tiraggio naturale

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Per gli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale i terminali di tiraggio devono essere:• posizionati in modo tale da consentire un'adeguata

dispersione dei prodotti della combustione e da impedire il ritorno dei fumi all'interno dell'edificio

• situati sulle pareti perimetrali esterne dell'edificio (salvo i casi previsti al punto 6);

• posizionati in modo che, per la sezione di efflusso nell'atmosfera, vengano rispettate le distanze minime.

Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B

Gli apparecchi di portata termica minore di 4 kW non sono soggetti a limitazioni per quel che riguarda il posizionamento dei terminali, fatta eccezione per le quote relative alla distanza da una superficie frontale prospiciente (con o senza aperture). Per tali quote fare riferimento ai valori relativi agli apparecchi da 4 kW a 7 kW

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Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B

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Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B

Con balaustra chiusa X+Y+Z+W= 2 m .

Con balaustra aperta X+Y+Z= 2 m .

Non è consentito scaricare a parete con terminale collocato all'interno di un balcone chiuso su 5 lati

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Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B

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Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B Posizionamento Terminale di tiraggio apparecchi di tipo B

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Il condotto di scarico fumi ed il terminale di scarico sono parte integrante dell’apparecchio e devono essere forniti dal fabbricante dell'apparecchio medesimo.Gli apparecchi di tipo B muniti di ventilatore non devono essere collegati a canne collettive.

la messa in opera del condotto di scarico deve essere eseguita secondo le istruzioni del fabbricante e deve soddisfare i requisiti minimi :• essere ispezionabili e smontabili, consentendo operazioni di manutenzione;• consentire le normali dilatazioni termiche;• essere fissati a tenuta all'imbocco del camino;• ricevere lo scarico di un solo apparecchio di utilizzazione;• distare almeno 250 mm da materiali combustibili salvo indicazioni diverse fornite

dal fabbricante dell'apparecchi.• non possono essere installati in locali con pericolo incendio

Condotti di scarico apparecchi di tipo B con ventilatore Condotti di scarico apparecchi di tipo B con ventilatore

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Il condotto di scarico diretto a tetto deve essere sempre collegato ad un opportuno terminale atto a disperdere nell'ambiente esterno i prodotti della combustione.Le quote di sbocco dei terminali di scarico a tetto sono indicate dal fabbricante dell'apparecchio stesso.

Il condotto per lo scarico a parete deve: • avere il tratto finale sporgente per l'attacco di detto terminale• essere protetto con guaina metallica nel tratto attraversante i muri: la guaina

deve essere sigillata nella parte rivolta verso l'interno dell'edificio ed aperta verso l'esterno. all'interno delle guaine non devono essere presenti giunzioni;

• essere posizionati in modo da consentire la dispersione dei fumi e da impedirne il ritorno all'interno dell'edificio.

• essere collocati sulle pareti perimetrali esterne dell'edificio (salvo i casi previsti nel punto 6);

• essere posizionati in modo vengano rispettate le distanze minime

Condotti di scarico apparecchi di tipo B con ventilatore Condotti di scarico apparecchi di tipo B con ventilatore

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Posizionamento Terminale di scarico apparecchi di tipo B con ventilatore Posizionamento Terminale di scarico apparecchi di tipo B con ventilatore

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143

Posizionamento Terminale di scarico apparecchi di tipo B con ventilatore Posizionamento Terminale di scarico apparecchi di tipo B con ventilatore

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7129-3Evacuazione prodotti della

combustione apparecchi di tipo C e C6

144

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Il collegamento tra apparecchio di tipo C ed il camino, canna fumaria, terminale di scarico, condotto intubato deve essere effettuato tramite condotti di scarico fumi che I condotti di scarico fumi possono essere ispezionabili smontabili per consentire la manutenzione.

E’ comunque opportuno evitare rischi evitando l’installazione in locali a pericolo d’incendio

Non è consentito installare condotti di scarico fumi e di aspirazione di aria comburente in locali con pericolo d’incendio a meno che non siano un alleggiamento tecnico ispezionabile di pari requisiti e resistenza al fuoco del locale e comunque > REI 60.

Apparecchi di tipo C e C6 Apparecchi di tipo C e C6

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Nel caso di attraversamento di pareti, il condotto di scarico deve essere protetto con guaina metallica (o di altro materiale se il condotto è di plastica) priva di giunzioni nel tratto attraversante i muri, sigillata verso l’interno e aperta verso l’esterno.

Verificare sempre l’omologazione dell’apparecchio e della fumisteria!

Per gli apparecchi diversi dai C6 dove i condotti di aspirazione aria e scarico fumi ed i relativi terminali sono forniti come parte integrante e omologati con gli apparecchi secondo le norme specifiche, è possibile installare i condotti con pendenza negativa se il camino è dotato di camera di raccolta con scarico condensa.

Per i C6 è necessario scegliere prodotti realizzati con materiali adatti a resistere nel tempo alle normali sollecitazioni meccaniche, al calore, all'azione dei prodotti della combustione, ed alle condense così da garantire il regolare funzionamento dell’apparecchio stesso.

Apparecchi di tipo C e C6 Apparecchi di tipo C e C6

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I condotti di scarico fumi devono risultare conformi alle specifiche norme di prodotto e in ogni caso non è consentito l’utilizzo di condotti non espressamente dichiarati idonei dal fabbricante dell’apparecchio.Gli stessi collegamenti devono essere eseguito secondo le istruzioni del fabbricante del generatore.

Se necessario il condotto può essere tagliato a misura dall’installatore seguendo le modalità indicate dal libretto istruzioni del fabbricante.

Apparecchi di tipo C e C6 Apparecchi di tipo C e C6

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In ogni caso, i condotti di scarico devono inoltre essere: • installati in modo da consentire le normali dilatazioni termiche• ricevere lo scarico di un solo apparecchio di utilizzazione• avere lunghezza equivalente totale compresa tra i valori

consentiti dal fabbricante dell'apparecchio;• Essere fissati a tenuta all’imbocco del camino, canne fumarie,

terminale di scarico, condotto intubato. • in assenza di diverse indicazioni fornite dal fabbricante il

condotto deve distare > 250 mm da materiali combustibiliSe tale distanza non può essere mantenuta occorre provvedere ad una opportuna protezione specifica al calore.

E’ comunque opportuno evitare rischi evitando l’installazione in locali a pericolo d’incendio e mantenere la massima distanza possibile da materiali combustibili.

Controllare le temperature!!

Apparecchi di tipo C (non C6) Apparecchi di tipo C (non C6)

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E’ comunque opportuno evitare rischi evitando l’installazione in locali a pericolo d’incendio e mantenere la massima distanza possibile da materiali combustibili.

Controllare le temperature!!

Apparecchi di tipo C (non C6) Apparecchi di tipo C (non C6)

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I condotti in materiale plastico possono essere usati solo con caldaie a condensazione o a caldaia bassa temperatura con correlato dispositivo di limitazione dei fumi di combustione.

Oltre alle caratteristiche indicate per i condotti di tipo C devono essere:

• almeno di classe di pressione P1, è consentita la classe P2, esclusivamente quando sono installati all’esterno

• almeno di classe w1 se abbinati a caldaia condensazione o bassa temperatura• Avere la presa a tenuta per il campionamento dei fumi secondo la UNI 10389

e UNI 10784.• Essere prive di serrande. • avere l'asse della sezione terminale di imbocco perpendicolare alla parete

opposta interna del camino: il condotto di scarico deve inoltre essere saldamente fissato a tenuta all'imbocco del camino

Apparecchi di tipo C6 Apparecchi di tipo C6

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Nel caso di scarico diretto a tetto, il tratto verticale del condotto di scarico può attraversare solo il locale immediatamente sovrastante, purché quest’ultimo sia una pertinenza dell’unità immobiliare o un ambiente non accessibile a terzi.

Il condotto di scarico deve ed essere sempre collegato ad un idoneo terminale di scarico per disperdere all’esterno i prodotti della combustione.

Le quote di sbocco dei terminali di scarico diretto a tetto, riferite alla zona di rispetto, sono indicate per gli apparecchi:• di tipo C muniti dal fabbricante dell’apparecchio stesso;• di tipo C6 dal fabbricante del condotto.

Scarico diretto a tetto apparecchi tipo C e C6Scarico diretto a tetto apparecchi tipo C e C6

Leggere i libretti d’istruzione !!

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In assenza di specifiche indicazioni da parte del fabbricante e in assenza di un progetto, la distanza tra :

• due terminali a tetto concentrici • quella tra spirazione e scarico sdoppiati• terminale e comignolo

deve essere > di 0,6 m e in ogni caso occorre verificare che non avvenga ricircolo

TERMINALE A TETTO

TERMINALE A TETTO

COMIGNOLO

≥ 600 mm ≥ 600 mm

Scarico diretto a tetto apparecchi tipo C e C6Scarico diretto a tetto apparecchi tipo C e C6

Occorre misurare la CO2 in aspirazione per capire se c’è ricircolo

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Gli apparecchi di tipo C possono evacuare i prodotti della combustione direttamente in atmosfera, ove consentito dalla legislazione vigente, tramite un condotto di scarico attraversante, le pareti perimetrali dell'edificio o direttamente posizionato all’esterno con l’apparecchio stesso, collegato ad un opportuno terminale di scarico atto .

L’installazione del condotto di scarico a parete deve essere eseguito:- secondo le istruzioni del fabbricante dell’apparecchio (per apparecchi di tipo C - secondo le istruzioni del fabbricante del condotto per apparecchi di tipo C6.

Scarico a parete apparecchi tipo C e C6Scarico a parete apparecchi tipo C e C6

Leggere i libretti d’istruzione !!

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In ogni caso, tale condotto deve essere installato soddisfacendo oltre ai requisiti pertinenti già menzionati ed anche i seguenti requisiti minimi:

- avere il tratto finale, a cui deve essere applicato il terminale di scarico, non a filo della parete esterna dell'edificio, ma sporgente da questa di quanto necessario per l'attacco di detto terminale;- essere protetto con guaina metallica nel tratto attraversante i muri: la guaina dovrà essere chiusa nella parte rivolta verso l'interno dell'edificio ed aperta verso l'esterno.

Tubo guaina

Scarico a parete apparecchi tipo C e C6Scarico a parete apparecchi tipo C e C6

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I camini, canne fumarie e condotti intubati devono essere dichiarati idonei dal fabbricante e comunque devono:• avere sezione interna di forma circolare, o quadrata a spigoli

arrotondati con raggio non minore di 20 mm • rispondere ai requisiti di seguito riportati previsti dalla UNI EN

1443 e dalle specifiche norme di prodotto• essere installati in conformità alle istruzioni del fabbricante

I camini, le canne fumarie devono avere la superfice esterna incombustibile in classe A1 o essere inserite in asole tecniche di eguali caratteristiche.

Come per i condotti anche i camini e le canne fumarie in materiale plastico possono essere usati solo con caldaie a condensazione o a bassa temperatura con correlato dispositivo di limitazione dei fumi di combustione.

Camini, canne fumarie e Scarico intubato Camini, canne fumarie e Scarico intubato

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camini, le canne fumarie e i condotti intubati devono essere privi di mezzi meccanici di aspirazione posti alla sommità.

Tuttavia è consentito, per sistemi asserviti ad apparecchi a tiraggio naturale, l’utilizzo di tali mezzi meccanici purché questi siano dichiarati idonei dal fabbricante e nel caso di mancato funzionamento impediscano l’afflusso del gas agli apparecchi collegati ai camini/canne fumarie stesse

Camini, canne fumarie e Scarico intubato Camini, canne fumarie e Scarico intubato

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Non è consentito scaricare i prodotti della combustione di apparecchi non similari tra loro, nello stesso camino, canna fumaria o condotto intubato.

Camini, canne fumarie e Scarico intubato Camini, canne fumarie e Scarico intubato

apparecchi similari: Apparecchi dello stesso tipo, con lo stesso combustibile, con le medesime condizioni di combustione e di evacuazione dei prodotti della combustione ed il cui il rapporto fra le portate termiche nominali massime non risulti minore di 0,7.

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In caso di sostruzione di un apparecchio installato in una canna collettiva è necessario garantire la compatibilità dell’intervento mantenendo la similarità degli apparecchi e la funzionalità dell’intero sistema.

E’ evidente quanto sia impegnativo in un condominio poiché è necessario conoscere le altre caldaie e soprattutto intervenire in Diverse proprietà private!!

Camini, canne fumarie e Scarico intubato Camini, canne fumarie e Scarico intubato

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E’ evidente la necessità di un progettista e il rischio che in futuro ogni condomino colleghi la caldaia che desidera generando una situazione eterogena confusa e rischiosa

Camini, canne fumarie e Scarico intubato Camini, canne fumarie e Scarico intubato

Nel caso di canne collettive esistenti, è ammessa in deroga la possibilità di sostituire un apparecchio di tipo C convenzionale con uno a condensazione solo in presenza di verifica dimensionale secondo la UNI EN 13384-2, la UNI 10641, che preveda la possibilità di sostituire tutti gli apparecchi collegati con apparecchi a condensazione (anche in momenti diversi) e garantisca la funzionalità in ogni condizione.Inoltre, prima della verifica dimensionale devono essere verificate le altre caratteristiche essenziali per garantire la compatibilità tra la canna collettiva e i nuovi apparecchi nonché il corretto funzionamento ad umido della canna collettiva

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Il camino, canna fumaria o condotto intubato deve essere adibito ad uso esclusivo dell’evacuazione dei prodotti della combustione.

Questo vale anche per l’intercapedine per gli intubati e l’eventuale asola tecnica.

Camini, canne fumarie e Scarico intubato Camini, canne fumarie e Scarico intubato

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Esempi di designazione EN 1443

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Esempi di designazione EN 1856

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Esempi di designazione EN 14471

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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I sistemi fumari possono vanno istallati secondo le istruzioni dei fornitori nella

dichiarazione di conformità allegare il libretto uso e manutenzione nella dichiarazione di

prestazione

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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oltre a i casi previsti dal DM 37/08 di scarichi singoli che superano i 50 kW, in tutti i casi di canne collettive e intubamenti multipli serve un progetto.

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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La classe di temperatura del camino/canna fumaria non deve essere inferiore a quella in uscita dei fumi dichiarata dal fabbricante dell’apparecchio.Non sono comunque ammesse classi di temperatura inferiori a T140 per le caldaie a tradizionali e T120 per quelle a condensazione.

Per evitare il pericolo d’incendio devono essere installati ad unadistanza dai materiali combustibili o infiammabili non minore di quella dichiarata dal fabbricante del camino/canna fumaria stesso.

In mancanza di tale indicazione il camino/canna fumaria deve distare almeno 250mm da materiali combustibiliinfiammabili, oppure, la distanza di sicurezza è calcolata secondo il metodo di calcolo della UNI EN 15287-1.

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

Meglio mantenere la maggior cautela adottando le distanze della vecchia UNI

7129:2008

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I sistemi fumari possono operare in pressione positiva o negativa.

TIPOLOGIA APPARECCHIO

SISTEMA FUMARIO

Tipologia Ubicazione sistema fumario

Pressione di esercizio

Classe minima di pressione

B

Tipo B senzaventilatore

CCR Interna/Esterna Negativa N1

Camino singolo Interna/Esterna Negativa N1

Condotto per intubamento Interna Negativa N1

Tipo B conventilatore

Camino singolo Esterna Negativa N1

Interna Negativa N1/P1

Condotto per intubamento Interna Negativa N1

Positiva a) P1

a) In tal caso il condotto deve essere installato rispettando le prescrizioni di cui alla UNI 10845

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Classe di pressione

TIPOLOGIA APPARECCHIO

SISTEMA FUMARIO

Tipologia Ubicazione sistema fumario

Pressione di esercizio

Classe minima di pressione

C

Tipo C senza

ventilatore

Camino singolo Interna/Esterna Negativa N1

Condotto per intubamento Interna Negativa N1

Tipo C con

ventilatore

Canna collettivaEsterna Negativa N1

Esterna Positiva P2

Interna Negativa N1

Interna Positiva P1

Camino singoloInterno Negativo N1/P1

Esterno Negativa N1

Positiva b) P2

Condotto per intubamento Interna Negativa N1

Positiva a) P1

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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I sistemi fumari in pressione positiva non possono essere realizzati addossati alla parete e all’interno devono essere realizzate in asole tecniche.

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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I sistemi fumari in pressione positiva possono essere installati sia all'interno cheall 'esterno dell'edificio ma non devono essere addossati alle pareti dell'edificio stesso.A tale scopo si considera idoneo l'impiego di opportune staffe o distanziali per evitare il contatto diretto fra camino e parete .

All'interno dell'edificio è necessario che il camino, la canna fumaria o il condotto per intubamento siano installati all'interno di un'asola tecnica, opportunamente distanziati dalle pareti della stessa mediante una intercapedine

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Nel caso di installazioni a pressione positiva all’interno degli edifici è necessario fare una prova di tenuta dell’intero impianto di scarico:

Chiudere a tenuta la canna fumaria dallo sbocco alla parte inferiore del primo imbocco oltre che tutti gli imbocchi anche degli apparecchi già installati.Mettere sotto pressione con 200 Pa e misurare la perdita a regime che deve essere inferiore a :6 dm3 al secondo per ogni m2 di superficie (determinata dal diametro interno)

La sostituzione d un generatore in un sistema a pressione positiva all’interno di un

condominio risulta onerosa

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Tale verifica può essere omessa a queste condizioni:

• L’intercapedine ha una sezione > 150% della sezione dello scarico e la sezione totale dell'asola tecnica (comprensiva di

intercapedine e condotto di scarico) è non minore di 115 cm2• l'intercapedine è utilizzata per il prelievo dell'aria comburente;• il sistema fumario è fornito e definito da un unico fabbricante che

specifica le istruzioni per il montaggio e la messa in servizio.

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Resistenza all’umidità

APPARECCHIO CAMINO / CANNA FUMARIA

Tipo B- classe W (resistente all’umidità)

oppure - classe D (non resistente all’umidità)

Tipo B munito di

ventilatore- classe W (resistente all’umidità)

Tipo C - classe W (resistente all’umidità)

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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RESISTENZA ALLA CORROSIONE

Classe minima di resistenza alla corrosione (UNI EN 1443)

Tipo di combustibile

1 Gas naturale o GPL

(gas con contenuto di solfuri 50 mg/m3)

2a) Gas manufatturato o biogas

(gas con contenuto di solfuri >50 mg/m3)

a) La classe 2 è una classe di resistenza superiore rispetto alla 1 e quindi ne soddisfa

automaticamente i requisiti.

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

I sistemi fumari installati all’esterno e realizzati in plastica devono essere marcati LE.

Qualora nei camini/canne fumarie/condotti intubati siano inserite guarnizioni, queste devono essere fornite dal fabbricante

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CLASSI DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE PER CAMINI/CANNE FUMARIE

B.1 - Camini e canne fumarie metalliche (UNI EN 1856-1)

I CAMINI METALLICI si ritengono resistenti alla corrosione aisensi della UNI EN 1856-1, se:

hanno superato le prove di resistenza alla corrosione previsti dalla norma e quindi classificati come V1, V2 oppure V3.

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

• oppure se, pur non essendo stati sottoposti alle suddette prove,sono realizzati con i materiali (e relativi spessori minimi)elencati nel prospetto B.2, in cui si riporta anche unacorrelazione rispetto alle classi di resistenza alla corrosionesecondo la UNI EN 1443:

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Prospetto B.1 - Correlazione tra le classi di resistenza alla corrosione di cui alla UNI EN 1443 e quelle di cui alla

UNI EN 1856-1 (per CAMINI METALLICI)

APPARECCHIO TIPO B/C

Classe di Resistenza Alla CORROSIONE UNI EN 1443

1 2

Classe di resistenza alla CONDENSA

D (secco)

W (umido)

D (secco)

W (umido)

Classe di resistenza alla CORROSIONE a seguito della prova (UNI EN 1856-1)

V1

V2

V3

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Una scelta sbagliata porta a questo

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Prospetto B.1 - Correlazione tra le classi di resistenza alla corrosione di cui alla UNI EN 1443 e quelle di cui alla

UNI EN 1856-1 (per CAMINI METALLICI)

APPARECCHIO TIPO B/C

Classe di Resistenza Alla CORROSIONE UNI EN 1443

1 2

Classe di resistenza alla CONDENSA

D (secco)

W (umido)

D (secco)

W (umido)

Classe di resistenza alla CORROSIONE a seguito della prova (UNI EN 1856-1)

V1

V2

V3

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Materiali metallici non designati V1, V2 o V3 o diversi per tipologia e/o spessore da quelli del prospetto B2 della UNI 7129-3 di seguito richiamati

non possono essere utilizzati per sistemi fumari a servizio di impianti domestici e similari alimentati a gas.

L’AISI 304 non designato V1, V2 o V3, pertanto, non può essere utilizzato per impianti a gas domestici .

Il rischio è altrimenti questo:

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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...

In questo SECONDO CASO, ai sensi della UNI EN 1856-1 tali camini/canne fumarie sono classificati V m.

In caso di funzionamento a secco (D) è necessario una resistenza termica idonea alle condizioni climatiche ambientali di

installazione e comunque non minore di 0,12 m2 K/W.

NOTA Per l'acciaio 316L si considera equivalente anche l'acciaio 316Ti.

B.1 - Camini e canne fumarie metalliche (UNI EN 1856-1)

CLASSI DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE PER CAMINI/CANNE FUMARIE

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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B.2 - Camini in refrattario/ceramica (UNI EN 1457)

I camini/canne fumarie con parete a contatto dei fumi in refrattario/ceramica devono essere conformi alla UNI EN 1457.

Il Prospetto B.3 riporta la correlazione tra classi di resistenza alla corrosione secondo UNI EN 1443 e UNI EN 1457:

APPARECCHIO TIPO B/C

Classe di resistenza alla CORROSIONE UNI EN 1443

1 2

Classe di resistenza alla CONDENSA

D (secco)

W (umido)

D (secco)

W (umido)

PERDITA DI MASSA FUMI (UNI EN 1457)

5%

2%

CLASSI DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE PER CAMINI/CANNE FUMARIE

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Classi di resistenza alla corrosione per camini/canne fumarie

B.3 - Camini in plastica (UNI EN 14471)

I camini/canne fumarie con parete a contatto dei fumi in plastica

devono essere conformi alla UNI EN 14471.

B.4 - Camini in calcestruzzo (UNI EN 1857)

I camini/canne fumarie con parete a contatto dei fumi in

calcestruzzo devono essere conformi alla UNI EN 1857.

In ogni caso possono essere utilizzati solo per funzionamento a

secco D.

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Attenzione dal 26 settembre 2015 nelle nuove installazioni lo standard diventeranno

le caldaia condensazione i nuovi sistemi fumari ….

Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato Requisiti di camini, canne fumarie e scarico intubato

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Per il calcolo del dimensionamento e la verifica dei camini singoli (asserviti sia adapparecchi di tipo B che C) si possono applicare le specifiche norme tecniche (peresempio UNI EN 13384-1) o altri metodi di calcolo di comprovata efficacia;

Per gli apparecchi che possono funzionare a potenza termica variabile installati con camini per il funzionamento a secco (D) si deve controllare che la temperatura della parete interna allo sbocco del camino, sia maggiore della temperatura di rugiada dei fumi con apparecchio funzionante alla potenza termica minima.

Nel caso di camini previsti per il funzionamento ad umido (W), si deve controllare che la temperatura della parete interna allo sbocco del camino, sia maggiore di 0 °C.

Camini singoliCamini singoli

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Andamento prevalentemente verticale ed essere privi di qualsiasi strozzatura per tutta la loro lunghezza;

Non più di 2 cambiamenti di direzione con un angolo < di 30°.

Nel caso di angoli > di 30° ma < 45° è necessario effettuare una verifica del corretto funzionamento.

Avere al di sotto dell’allacciamento dell’apparecchio una altezza pari ad almeno 500 mm da utilizzarsi come camera di raccolta con le caratteristiche strutturali della del camino e un’apertura di ispezione munita di chiusura metallica con guarnizione;

Essere dotato, nel caso di funzionamento ad umido, di un dispositivo per il drenaggio delle condense a tenuta (p.e. un apposito sifone collegato allo scarico fognario)

Requisiti specifici per camini singoliRequisiti specifici per camini singoli

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Un sistema intubato è composto dai seguenti 3 elementi:• asole tecniche esistenti o di nuova realizzazione;• condotti per intubamento funzionanti con pressione positiva

o negativa rispetto all'ambiente;• intercapedine.

Nel caso si realizzino sistemi multipli o collettivi richiesta la stesura di un progetto (negli altri casi il progetto può essere sostituito da una relazione tecnica).

Requisiti Sistema intubatoRequisiti Sistema intubato

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L’asola tecnica deve:1. essere di materiale A12. ad uso esclusivo del condotto fumario fatta eccezione

per tubi contenenti acqua o altri fluidi non combustibili e soddisfino i seguenti requisiti:

• Non è utilizzata per l’aria comburente• La superficie libera minima rispetta le 7129:2015• La distanza minima tra condotto e tubi sia >100

mm

Probabilmente pensata per il collegamento di collettori solari nonostante l’eccezione è opportuno rispettare

l’esclusività.Ad esempio, in caso di perdita l’asola non ha scarico

Requisiti specifici per asole tecnicheRequisiti specifici per asole tecniche

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3. Priva di restringimenti e/o ostruzioni4. Di dimensioni tali da permettere un inserimento agevole del condotto5. Priva di danneggiamenti6. Protetta dalla penetrazione degli agenti atmosferici7. Permettere le operazioni di manutenzione

Requisiti specifici per asole tecnicheRequisiti specifici per asole tecniche

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Devono essere3. Dichiarati idonei allo scopo dal fabbricante4. Progettato in modo da impedire la penetrazione degli agenti atmosferici oppure essere

di tipo «W», dotati di camera di raccolta, testato per prevenire infiltrazioni verso gli apparecchi.

5. Permettere le normali dilatazioni6. Ispezionabile alla base7. Impedire il ristagno di condense8. L’eventuale intercapedine deve essere aperta alla sommità, ed adeguatamente

dimensionata > 150% della sezione interna del condotto di evacuazione9. giunti e i distanziatori utilizzati per il fissaggio o la centratura del condotto non devono

diminuire la sezione dell’intercapedine di oltre il 10%;10. Il dimensionamento dei condotti deve essere realizzato secondo la UNI 13384

Requisiti generali per i condotti da intubamentoRequisiti generali per i condotti da intubamento

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I condotti per intubamento possono essere costituiti da uno o più elementiopportunamente giuntati, in tal caso i giunti devono:a) assicurare la stabilità del complesso,b) evitare la disgiunzione degli elementi durante l'installazione e durante le normalicondizioni di esercizio,c) garantire la tenuta alla pressione in ottemperanza alle prescrizioni contenutenelle normative vigenti (UNI 10845).

L’installazione di condotti e componenti metallici deve essere realizzata nel rispetto delle pertinenti norme CEI, in particolare per quanto riguarda la messa a terra e la protezione da scariche elettriche in genere.

Requisiti generali per i condotti da intubamentoRequisiti generali per i condotti da intubamento

La normativa elettrica italiana (CEI 64-8) prevede che tutte le masse

metalliche che possano portare un altro potenziale (tubature del gas e dell'acqua ad esempio) siano messe a terra in quanto masse estranee.

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Devono • Avere andamento prevalentemente verticale con non più di due• cambiamenti di direzione con un angolo < 30°. Nel caso di angoli con inclinazione >30°

ma < 45° è necessario effettuare una verifica del corretto funzionamento • Non è consentito effettuare restringimenti della sezione; è consentito effettuare

eventuali allargamenti tronco-conici purché compatibili e verificati da un calcolo o espressamente dichiarati idonei dal fabbricante;

• Avere alla base da utilizzarsi come camera di raccolta

• Essere installati in modo che tra asola e condotto vi siano sempre almeno 10 mm

Requisiti per i condotti da intubamento a pressione negativaRequisiti per i condotti da intubamento a pressione negativa

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In aggiunta ai requisiti generali:

• l’intubamento deve essere realizzato in modo giudicato idoneo dal fabbricante. In ogni caso non è consentito l’utilizzo di componenti rigidi con giunzione longitudinale aggraffata o comunque discontinua;

• eventuali restringimenti della sezione e/o cambiamenti di direzione devono essere verificati da un calcolo o dichiarati idonei dal fabbricante;

• deve essere assicurata una sezione di ventilazione d’aria verso l’esterno, aperta alla base e alla sommità;

• è consentita la realizzazione di un canale di collegamento per l’apertura alla base che in assenza di progetto deve avere una sezione netta > 100 cm2 ed deve essere adeguatamente protetta con griglie o dispositivi simili;

• non è necessario realizzare l’apertura di ventilazione alla base se l’intercapedine è utilizzata anche per l’adduzione di aria comburente.

• Nei casi per i quali non è previsto progetto, la sezione libera dell’intercapedine deve essere almeno pari al 150% della sezione del condotto

• in caso si realizzino sistemi intubati posti all’esterno dell’edificio e non addossati a locali abitati, non è necessario prevedere l’intercapedine libera di ventilazione

Requisiti per i condotti da intubamento a pressione PositivaRequisiti per i condotti da intubamento a pressione Positiva

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Requisiti per i condotti da intubamento a pressione positivaRequisiti per i condotti da intubamento a pressione positiva

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In aggiunta ai requisiti precedenti devono avere : Tra i condotti e verso l’asola vi devono essere almeno 2 cm di distanzaI condotti per apparecchi a rischio di fuoco di fuliggine devono essere di classe A1 secondo la UNI EN 13501.E’ ammesso utilizzare condotti di resistenza al fuoco di fuliggine diversa a condizione di rispettare la distanza di sicurezza o inserire una coibentazioneNel caso di inserimento di condotti con valori di pressione statica con segno diverso, devono essere adottate soluzioni per una corretta evacuazione allo sbocco in atmosfera senza mutue interferenze.i singoli condotti intubati devono disporre di una targa, o altro elemento, che consenta l’identificazione dell’apparecchio allacciato e del servizio (scarico o adduzione).Ove necessario ogni singolo condotto per intubamento deve essere dotato di un proprio sistema di scarico delle condense .

Con l’obbligo di caldaie a condensazione lo scarico condense è

di fatto uno standard

Requisiti per i condotti da intubamento multipliRequisiti per i condotti da intubamento multipli

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Negli edifici multipiano possono essere utilizzate canne collettive ramificate progettate in pressione negativa secondo la UNI 10640.Le canne fumarie collettive ramificate sono composte da un condotto detto "primario" e i condotti secondari devono avere:- un’altezza > 2m mm- un diametro > 120 mm e < della sezione del "primario

• Avere andamento perfettamente rettilineo e verticale priva di variazioni di sezione Avere un comignolo, a meno che il fabbricante non dichiari il contrario, che, per le sue particolari caratteristiche, funzioni anche da aspiratore statico.

• Avere l’immissione del canale da fumo che collega l’apparecchio utilizzatore alla CCR nel "primario" al di sopra del punto in cui termina il "secondario".

• In caso di presenza di un deviatore il canale da fumo deve raccordarsi al collettore con un angolo non minore di 135°.

Dal punto di vista pratico i fornitori delle CCR garantiscono questi

requisiti

Requisiti per CCRRequisiti per CCRRequisiti per CCRRequisiti per CCR

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• avere, al di sotto dell'imbocco di ogni canale da fumo, una camera di raccolta di• eventuali materiali solidi, avente altezza da 20 cm a 30 cm• Avere una camera di raccolta• avere, al di sotto dell'imbocco di ogni canale da fumo, una camera di raccolta e

un’apertura d’ispezione• collegare un solo apparecchio per piano • Servire al massimo 6 piani con l’ultimo condotto che sfocia nel comignolo• l’ultimo condotto secondario di un sistema da 2 a 5 piani può scaricare direttamente

può immettersi nel primario ad una altezza non minore di 2 m rispetto alla base dello stesso secondario.

• E’ vietata l’installazione di apparecchi non similari fra loro su canne collettive Ramificate, tuttavia è ammesso installare un generatore per solo riscaldamento B11bs di portata non similare se di potenza inferiore

Dal punto di vista pratico i fornitori delle CCR garantiscono questi

requisiti

Requisiti per CCRRequisiti per CCR

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Deve essere dimensionata in pressione negativa, nel rispetto delle disposizioni di cui alla UNI EN 13384-2 :- il numero massimo di piani servibili è pari a 5, - deve essere collegato un solo apparecchio per piano;- l'altezza minima al di sopra dell'imbocco del canale da fumo dell'ultimo apparecchio sino alla

bocca di uscita del comignolo deve essere pari a 3 m;- deve avere andamento perfettamente rettilineo e verticale e non deve subire variazioni di sezione - Deve sempre essere dotata alla sommità di un comignolo consente solo l'allacciamento di

apparecchi di tipo similare;- la canna collettiva dovrà prevedere, una camera di raccolta alla base della canna stessa.

Canne fumarie collettive per apparecchi tipo B a tiraggio naturaleCanne fumarie collettive per apparecchi tipo B a tiraggio naturale

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Negli edifici multipiano possono essere utilizzate canne fumarie collettive (vedere figura 28), realizzate e dimensionate secondo UNI 10641, UNI EN 13384-2 per apparecchi di tipo C

Requisiti generali Canne Collettive per caldaie di tipo CRequisiti generali Canne Collettive per caldaie di tipo C

Le canne collettive per apparecchi di tipo C possono essere dimensionate:• in pressione negativa;• in pressione positiva.

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• avere andamento verticale con non più di due cambiamenti di direzione (angolo < 45°);• essere privi di qualsiasi strozzatura lungo tutta la loro lunghezza;• avere una altezza minima al di sopra dell'imbocco del condotto di evacuazione dei

prodotti della combustione dell'ultimo apparecchio sino alla bocca di uscita del comignolo pari a 2 m;

• avere alla base un foro per il rilievo della pressione e nel tratto terminale, in posizione accessibile, un foro per il rilievo della pressione e della temperatura dei prodotti della combustione

• collegare un solo apparecchio per piano per un massimo di 8 piani, se la canna• collettiva è dimensionata in conformità alla UNI 10641;

Requisiti CC in pressione negativa per caldaie di tipo CRequisiti CC in pressione negativa per caldaie di tipo C

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• collegare un solo apparecchio per piano con un massimo di 5 piani, se la CC è monoflusso ed è dimensionata in conformità alla UNI EN 13384;

• collegare un solo apparecchio per piano senza limite sul numero di piani allacciabili, se la CC è a flusso bilanciato e conforme alla UNI EN 13384-2;

• collegare massimo due apparecchi per piano se la CC è dimensionata in conformità alla UNI EN 13384-2 per un massimo di 5 piani.

Nel caso di due apparecchi per piano, la distanza tra due allacciamenti consecutivi (distanza tra interasse) deve essere non minore di due diametri della canna collettiva.• avere al di sotto del primo allacciamento (il più basso) all'apparecchio una altezza pari

ad almeno tre volte il diametro interno con un minimo di 500 mm da utilizzarsi come camera di raccolta con accesso mediante un'apertura di ispezione munita di chiusura.

Requisiti CC in pressione negativa per caldaie di tipo CRequisiti CC in pressione negativa per caldaie di tipo C

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Devono essere:• Esclusivamente per caldaie di tipo C• dimensionata secondo la UNI EN 13384-2 • Di classe P1 all’interno e P2 all’esterno• Andamento verticale senza restrizioni e solo due variazioni inferiori a 45°• Se all’interno va in un asola tecnica• Essere dotate di apertura d’ispezione e camera di raccolta• Essere dotate di sistema drenaggio delle condense• Avere i fori per il rilievo di temperatura e pressione• Essere progettate per non superare i 25 Pa• E’ possibile collegare solo apparecchi dichiarati idonei e dotati di dispositivo anti

ritorno.• Apparecchi similari con caratteristiche di combustione equivalenti• Il numero di apparecchi allacciabili è definito dal costruttore degli apparecchi o dal

progettista della canna fumaria• Il numero massimo di apparecchi per pano è 2 con distanza dell’interasse due diametri

della canna collettiva

Requisiti CC per caldaie di tipo C in pressione positivaRequisiti CC per caldaie di tipo C in pressione positiva

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Ai fini del dimensionamento, nel caso di apparecchi combinati aventi portate termiche diverse per le funzioni di produzione di acqua calda e riscaldamento degli ambienti, considerare la portata termica maggiore tra le due.

È possibile collegare ad una canna collettiva in pressione positiva esclusivamenteapparecchi dichiarati idonei dal fabbricante per tale applicazione e dotati di dispositivo di non ritorno, atto ad impedire ai prodotti della combustione di defluire attraverso apparecchi collegati e momentaneamente spenti; tale dispositivo è parte integrante dell'apparecchio.

Gli apparecchi collegati ad una canna collettiva devono essere tutti dello stesso tipo ed avere caratteristiche di combustione equivalenti

Requisiti CC per caldaie di tipo C in pressione positivaRequisiti CC per caldaie di tipo C in pressione positiva

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Il numero di apparecchi allacciabili ad una canna collettiva in pressione positiva è definito, in alternativa:

a) dal fabbricante degli apparecchi, in ottemperanza alla specifica norma di prodotto UNI EN 15502-2-1, nel caso di canne collettive che costituiscono un sistema unico con gli apparecchi collegati;

b) dal progettista della canna fumaria.Il numero massimo di apparecchi allacciabili per ogni piano è 2; in questo caso la distanza tra due allacciamenti consecutivi (distanza tra interasse) deve essere non minore di due diametri della canna collettiva.

Requisiti CC per caldaie di tipo C in pressione positivaRequisiti CC per caldaie di tipo C in pressione positiva

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Requisiti CC per caldaie di tipo C in pressione positiva

In caso di sostituzione degli apparecchi su una CC in pressione positiva i nuovi apparecchi devono essere:

• avere portata termica nominale massima non superiore a quella prevista dal progetto o a quella dell'apparecchio sostituito.

• Dichiarati idonei per operare su canne collettive in pressione positiva;

• essere dello stesso tipo e dichiarati idonei per operare su canne collettive in pressione positiva;

Requisiti CC per caldaie di tipo C in pressione positivaRequisiti CC per caldaie di tipo C in pressione positiva

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Deve essere conformato in modo da impedire la penetrazione nel camino/canna fumariadella pioggia e della neve;essere costruito in modo che, anche in caso di venti di ogni direzione edinclinazione, venga comunque assicurata l’evacuazione dei prodotti dellacombustione.avere sezione utile di uscita non minore del doppio di quella del camino/cannafumaria sul quale è inserito;

Nel caso in cui il comignolo non sia previsto, il camino/canna fumaria/condotto intubato deve essere dichiarato idoneo al funzionamento ad umido (W) e deve disporre di un elemento di ispezione posto alla base e di un sistema di scarico dei liquidi.

Requisiti ComignoloRequisiti Comignolo

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Lo sbocco di un camino/canna fumaria operanti in depressione non deve essere inprossimità di antenne paraboliche, pannelli solari o simili ostacoli che, in caso di vento,potrebbero creare zone di turbolenza ed ostacolare la corretta evacuazione dei prodotti della combustione.

Quota di sboccoQuota di sbocco

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In alternativa allo scarico in camino/canna fumaria, negli spazi chiusi a cielo libero (pozzi di ventilazione, cavedi) chiusi su tutti i lati, è consentita l'evacuazione diretta (scarico a parete) dei prodotti della combustione di apparecchi a gas a tiraggio naturale o muniti di ventilatore e portata termica oltre 4 kW e fino a 35 kW, purché vengano rispettate le condizioni seguenti:

a) il lato minore in pianta deve essere di lunghezza maggiore o uguale a 3,5 m;b) il numero di colonne di terminali di scarico K che è possibile installare (una serie di terminali sovrapposti, entro una fascia verticale di 0,6 m) deve essere minore od uguale al rapporto fra la superficie in pianta dello spazio a cielo libero, in metri quadrati, e l'altezza in metri, della parete più bassa delimitante detto spazio;c) sulla stessa verticale non devono coesistere scarichi di prodotti della combustione e prese d'aria di impianti di condizionamento ambienti.

EVACUAZIONE DEI PRODOTII DELLA COMBUSTIONE DI APPARECCHI A TIRAGGIO NATURALE O MUNITI DI VENTILATORE ENTRO SPAZI CHIUSI A CIELO LIBERO

EVACUAZIONE DEI PRODOTII DELLA COMBUSTIONE DI APPARECCHI A TIRAGGIO NATURALE O MUNITI DI VENTILATORE ENTRO SPAZI CHIUSI A CIELO LIBERO

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Per i sistemi fumari in depressione, tale quota deve essere al di fuori della cosiddetta zona di rispetto, al fine di evitare la formazione di contropressioni che impediscano la libera evacuazione in atmosfera dei prodotti della combustione.

Lo sbocco di un camino/canna fumaria non deve essere in prossimità di antenneparaboliche o simili le quali, in caso di vento, potrebbero creare zone di turbolenza ed ostacolare la corretta evacuazione dei prodotti della combustione. A questo proposito le antenne devono risultare:- se ubicate al di sopra dello sbocco, a non meno di 500 mm misurati tra la parteinferiore dell’antenna e il filo superiore della sezione di sbocco;- se ubicate al di sotto dello sbocco, a non meno di 200 mm misurati tra la partesuperiore dell’antenna e il filo inferiore della sezione di sbocco;

Quota di sboccoQuota di sbocco

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L’installazione di condotti e componenti metallici deve essere realizzata nel rispetto delle pertinenti norme CEI, in particolare per quanto riguarda la messa a terra e la protezione da scariche elettriche in genere.

.

La messa a terra non interessa solo l’impianto elettrico, ma tutti gli altri impianti e parti metalliche

dell’edificio, dalle tubazioni, all’impianto idraulico, all’impianto

di riscaldamento, in modo che tutto lo stabile risulti in sicurezza

anche rispetto a un eventuale fulmine

Requisiti specifici per i GiuntiRequisiti specifici per i Giunti

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7129-4Messa in servizio

211

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212

nuova realizzazione modificato riattivato

mai messo in servizio già esistente, oggetto di interventi che apportano

variazioni rispetto allo stato iniziale

(es. ampliamento, trasformazione e/o manutenzione straordinaria)

già esistente, ha subito una sospensione dovuta a situazione di pericolo

Impianto domestico e similare

Fare riferimento alla Delibera AEEG 40/14 + Linee guida 11 CIG

+ Linee guida 12 CIG

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213

Raccolta informazioni sull’impianto realizzato in

precedenza o da altri installatori

(gas, potenza tipo)

Verifica compatibilità

Allacciamento apparecchio

Messa in servizio

Dichiarazione di conformità finale

Messa in servizio nuovo impiantoMessa in servizio nuovo impianto

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214

Allacciamento apparecchio

Messa in servizio

Se dall’allacciamento dell’apparecchio e la sua messi in servizio passano più di 12 mesi occorre ripetere le prove di sicurezza

Prova di tenuta 100÷150 mbar

Verifica funzionalità e caratteristiche strutturali

fumisteria

Controllo apparecchi

Messa in servizio nuovo impiantoMessa in servizio nuovo impianto

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215

Prima dell’allacciamento occorre una verifica della compatibilità dell’apparecchio rispetto alla componentistica installata

Gas distribuito

Materiali

Dimensioni

Fumisteria

Ventilazione / areazione

Scarico condensa

Messa in servizio nuovo impiantoMessa in servizio nuovo impianto

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216

a) spurgo della tubazione che costituisce l’impianto interno dalla eventuale presenza di gas inerte o aria, utilizzato durante il collaudo;

b) controllo assenza fughe gas su tutto il tratto della tubazione che costituisce l’impianto interno compreso il raccordo di collegamento al contatore;

c) messa in servizio degli apparecchi di utilizzazione.

Messa in servizio impianto nuovoMessa in servizio impianto nuovo

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217

• aerare il locale aprendo porte e finestre• eliminare eventuali fiamme libere presenti nell’ambiente; • impedire qualunque possibile innesco per tutta la durata dell’operazione di

spurgo fino a quando non siano ripristinate le condizioni di messa in sicurezza dello stesso ambiente di prova;

• Il lavaggio della tubazione con gas combustibile deve essere eseguito allentando il raccordo di giunzione esistente tra i rubinetti e gli apparecchi di utilizzazione ed immettendo il gas combustibile nella tubazione attraverso l’apertura del rubinetto di intercettazione a valle del contatore solo per il tempo strettamente necessario per questa operazione.

SpurgoSpurgo

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218

• il controllo dell’assenza di fughe di gas può essere effettuato mediante verifiche della tenuta effettuate in conformità alla UNI 11137-1.

• Per verificare la tenuta dell’impianto interno è ammessa la possibilità di utilizzare anche altre metodologie, purché risultino di comprovata efficacia ed in grado di garantire un livello di affidabilità almeno equivalente alle procedure sopra indicate

In tutti i casi le eventuali fughe di gas devono essere individuate con soluzione saponosa o prodotto equivalente ed eliminate, ripetendo successivamente il controllo, fino ad ottenimento di risultato positivo.Sugli impianti di nuova realizzazione non è consentita la presenza di fughe o perdite di gas di qualunque entità.

Controllo assenza fughe gas Controllo assenza fughe gas

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219

Preliminarmente devono essere verificate e controllate:

• la corretta ventilazione ed aerazione dei locali, come da UNI 7129-2• l’idoneità del locale come prescritto nella UNI 7129-2• la corretta installazione dei canali da fumo/condotti di scarico o di

esalazione come da UNI 7129-3• La corretta installazione dello scarico condensa

- accendere i bruciatori controllandone la regolazione;- verificare il buon funzionamento degli apparecchi secondo le istruzioni

fornite dal fabbricante e le norme specifiche - verificare l'efficienza dei dispositivi di evacuazione dei prodotti della

combustione come da verifica di funzionalità UNI 10845.- Verificare l’installazione e la funzionalità dello scarico condensa

Poi

Messa in servizioMessa in servizio

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Soggetto (Abilitato)

Intervento eseguito Norma di riferimento

Prova/Verifica da eseguire Documentazione da rilasciare

ARealizzazione impianto

interno UNI 7129-1 Collaudo (prova di tenuta con aria

a 100 mbar)Dichiarazione di

conformità (parziale) con allegati obbligatori

B

Realizzazione camino/canna fumaria

/condotto intubato

UNI 7129-3 UNI 10845

Verifica della rispondenza del camino installato ai requisiti

indicati dall’eventuale progetto presente o dalle norme relative

alla realizzazione di camini/canne fumarie/condotti intubati

Dichiarazione di conformità (parziale)

con allegati obbligatori

C

Realizzazione aperture di ventilazione/aerazione, posa apparecchio/i di

utilizzazione

UNI 7129-2 UNI 7129-3

-

Dichiarazione di conformità (parziale)

con allegati obbligatori

E

Realizzazione impianto scarico cndensa

UNI 7129-5 Verifica della rispondenza ai requisiti indicati dall’eventuale

progetto presente

Dichiarazione di conformità (parziale)

con allegati obbligatori

D

Allacciamento degli apparecchi all’impianto

interno

UNI 7129-1 UNI 7129-4

Messa in servizio dell'impianto domestico e similare e prove di

funzionalità. Verifica della compatibilità

Dichiarazione di conformità (parziale)

con allegati obbligatori e prove funzionali)

Interventi parzialiInterventi parziali

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221

A seconda della tipologia di intervento effettuato occorre eseguire determinate verifiche il cui esito positivo assicura la compatibilità tra l’intervento eseguito e la parte d’impianto esistente.Se anche soltanto uno di questi controlli dovesse risultare negativo, l'impianto NON deve essere messo in servizio fino a quando non è adeguato.

Successivamente si mette in servizio l’apparecchio come descritto per i nuovi impianti.

Messa in servizio impianto modificato Messa in servizio impianto modificato

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222

Verifiche da effettuare

Tipo di intervento Locale di

installazioneVentilazione Aerazione Sistemi fumari

Sistema scarico condensa

Impianto interno

UNI 7129-2UNI 10845

UNI 7129-3UNI 7129-5 UNI 7129-1

Sostituzione apparecchio IdoneitàIdoneità

FunzionalitàIdoneità

IdoneitàFunzionalità

Controllo visivoFunzionalità

Verifica DimensionaleControllo visivoVerifica tenuta

Modifica impianto interno senza installazione

dell'apparecchio

Idoneità IdoneitàVerifica Dimensionale

Controllo visivoVerifica tenuta

Modifica impianto interno con installazione

dell'apparecchio

Idoneità IdoneitàFunzionalità

IdoneitàIdoneità

FunzionalitàControllo visivo

Funzionalità

Verifica DimensionaleControllo visivoVerifica tenuta

Manutenzione straordinaria

dell'impianto internoIdoneità Idoneità

Controllo visivoVerifica tenuta

Manutenzione straordinaria del sistema

fumario

IdoneitàFunzionalità Funzionalità Funzionalità

Trasformazione gas combustibile

Idoneità Idoneità Idoneità FunzionalitàVerifica Dimensionale

Controllo visivoVerifica tenuta

Messa in servizio impianto modificato Messa in servizio impianto modificato

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223

Le verifiche e sequenze operazioni cambiano a seconda motivo della sospensione:

Messa in servizio impianto riattivato dopo sospensione causa perdita di gas

Messa in servizio impianto riattivato per mancata funzionalità del sistema fumario

Messa in servizio impianto riattivato per inutilizzo superiore ai 12 mesi

Messa in servizio impianto RiattivatoMessa in servizio impianto Riattivato

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224

Preliminarmente : - individuazione ed eliminazione causa della perdita;- verifica di tenuta con aria in conformità alla UNI 11137-1 - controllo degli apparecchi secondo le indicazioni del libretto di istruzioni- verifica idoneità del locale di installazione, della ventilazione e aerazione- esame visivo dell'impianto interno.

Successivamente si mette in serviziol’apparecchio come descrittoper i nuovi impianti.

Messa in servizio impianto riattivato dopo sospensione causa perdita di gasMessa in servizio impianto riattivato dopo sospensione causa perdita di gas

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225

Preliminarmente:- verifica dello stato del sistema fumario secondo la UNI 10845;- verifica delle aperture di ventilazione secondo la UNI 10738

Successivamente si mette in serviziol’apparecchio come descrittoper i nuovi impianti.

Messa in servizio impianto riattivato per mancata funzionalità del sistema fumarioMessa in servizio impianto riattivato per mancata funzionalità del sistema fumario

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226

Preliminarmente va eseguita una verifica completa secondo UNI 10738.

Successivamente si mette in servizio l’apparecchio come descritto per i nuovi impianti.

Messa in servizio impianto riattivato per inutilizzo superiore ai 12 mesi Messa in servizio impianto riattivato per inutilizzo superiore ai 12 mesi

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7129-5Scarico condense

227

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228

Abroga e sostituisce la UNI 11071

Scarico condensaScarico condensa

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229

Gli apparecchi a condensazione, quelli a bassa temperatura e i condotti fumari ad essi asserviti devono essere sempre collegati ad uno scarico condensa.

E’ possibile evitare lo scarico dalla fumisteria e scaricare le condense ed acque meteoriche (piogge) univocamente in caldaia solo se il costruttore del generatore lo dichiara nelle istruzioni

Il battente dell’eventuale sifone della fumisteria deve essere almeno 2 volte alla massima prevalenza del ventilatore e comunque >100 mm

Occorre evitare che escano vapori dal sifone

Scarico condensaScarico condensa

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Il sifone della fumisteria deve avere la stessa classe di pressione.Occorre consultare la dichiarazione di prestazione (DOP) oppure la targa dati.La DOP è documento da allegare alla dichiarazione di conformità.

Scarico condensaScarico condensa

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Scarico condensaScarico condensa

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• Tutti i materiali dello scarico condensa devono essere idonei a resistere alle sollecitazioni meccaniche, termiche e chimiche (la corrosione)

• Deve essere dotato di una disgiunzione ispezionabile (sifone o equivalente) tra apparecchio/fumisteria e sistema di scarico delle condense

• Garantire il deflusso e l’assenza perdite • Prevenire il congelamento• Se collegato all’impianto dei reflui domestici deve avere un sifone per

prevenire il ritorno di esalazioni

Scarico condensaScarico condensa

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• Se collegato all’impianto dei reflui domestici deve avere un sifone per prevenire il ritorno di esalazioni, esempio

Scarico condensaScarico condensa

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Daniele Vecchi Relazioni Esterne

I collegamenti devono essere effettuati con diametri uguali al fine di prevenire perdite

Scarico condensaScarico condensa

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Daniele Vecchi Relazioni Esterne

(segue)

In assenza di indicazioni si può verificare il sistema scaricando un quantitativo di acqua accertandosi che il sistema sia in grado di smaltirlo entro 5 min in prossimità:

- del collegamento apparecchio - impianto di scarico della condensa;

oppure

-del tappo di carico del sifone

Tipo di gasPortata termica

< 15 kW[litri]

Portata termica> 15 kW > 25 kW

[litri]

Portata termica>25 kW >35 kW

[litri]

Gas naturale 0,4 litri 0,7 litri 1,0 litri

GPL-Propano 0,4 litri 0,6 litri 0,8 litri

GPL-Butano 0,3 litri 0,5 litri 0,7 litri

Quantitativo minimo (in litri) di acqua da scaricare in 5 min

La verifica di FUNZIONALITÀ del sistema di scarico delle condense deve essere effettuata secondo le indicazioni fornite dal fabbricante dell’apparecchio o del sistema di evacuazione della combustione.

Controllo scarico condense effettuato secondo la UNI 10738Controllo scarico condense effettuato secondo la UNI 10738

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ANOMALIE che determinano la NON idoneità al funzionamento:

ANOMALIE che determinano l’idoneità al funzionamento temporaneo:

smaltimento del quantitativo d’acqua indicato in prospetto x in untempo superiore a 5 min ed inferiore a 10 min.

mancata evacuazione del quantitativo d’acqua indicato in tabella entro i 10 min.

Massima produzione di condensa

Gas l*h/kwh condensa

Metano 0,16

Propano 0,13

Butano 0,12

Controllo scarico condense effettuato secondo la UNI 10738Controllo scarico condense effettuato secondo la UNI 10738

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Daniele Vecchi Relazioni Esterne

Nel residenziale o nell’uso abitativo l’acidità della condensa è neutralizzata dalle basi contenute nei saponi: non serve trattamento

Trattamento condensaTrattamento condensa

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Solo per unità ad uso non abitativo e con >10 utenti è richiesto il neutralizzatore

Ogni volta che non si scarica nelle acque reflue serve un naturalizzatore

Le acque reflue o di scarico sono tutte quelle acque la cui qualità è stata pregiudicata dall'azione antropica dopo il loro utilizzo in attività domestiche, industriali e agricole, diventando quindi inidonee a un loro uso diretto in quanto contaminate da diverse tipologie di sostanze organiche e inorganiche pericolose per la salute e per l'ambiente.

Trattamento condensaTrattamento condensa

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Daniele Vecchi Relazioni Esterne

Non è previsto sia da indicare nel nuovo libretto me devono essere redatte le istruzioni per la manutenzione ordinaria.

Trattamento condensaTrattamento condensa