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Brunetto Piochi Illusioni ottiche o o Illusioni ottiche Brunetto Piochi (con la collaborazione di Marta Del Rosso) Nucleo: Spazio e figure INTRODUZIONE Tematica: Uso degli strumenti geometrici. Capacità di discutere e argomentare.

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Brunetto Piochi Illusioni ottiche o

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Illusioni ottiche

Brunetto Piochi

(con la collaborazione di Marta Del Rosso)

Nucleo: Spazio e figure

INTRODUZIONE

Tematica: Uso degli strumenti geometrici. Capacità di discutere e argomentare.

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Finalità e obiettivi di apprendimento:

La proposta si rifà al tema (sempre intrigante) delle illusioni ottiche e lo utilizza come stimolo

per una serie di attività fra loro connesse che coinvolgono temi di matematica e scienze. In

particolare, le illusioni ottiche geometriche forniscono lo spunto per un lavoro che chiama in

causa le competenze nell’uso del linguaggio matematico (geometrico in particolare) e degli

strumenti grafici di base (riga e compasso).

Obiettivi in relazione alle Indicazioni 2007

L’alunno [… capisce …] come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte

situazioni per operare nella realtà.

Percepisce, descrive e rappresenta forme relativamente complesse, relazioni e

strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo.

Ha consolidato le conoscenze teoriche acquisite e sa argomentare […].

Rispetta punti di vista diversi dal proprio; è capace di sostenere le proprie

convinzioni, portando esempi e controesempi adeguati e argomentando attraverso

concatenazioni di affermazioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo le

conseguenze logiche di una argomentazione corretta.

Valuta le informazioni che ha su una situazione, riconosce la loro coerenza interna e

la coerenza tra esse e le conoscenze che ha del contesto, sviluppando senso critico.

Obiettivi aggiuntivi riguardano la produzione di figure e disegni geometrici, utilizzando in modo

appropriato e con accuratezza opportuni strumenti (riga, squadra, compasso, software di

geometria), nonché la capacità di effettuare ricerche su internet sulla base di indicazioni

dell’insegnante.

La proposta si ispira a una attività sperimentata dall’insegnante Marta del Rosso e presentata

sul sito http://eduscienze.areaopen.progettotrio.it/esperienza.asp?id_esp=92.

Indicazioni per il docente

Uno dei nodi dell’apprendimento della geometria è indubbiamente quello legato al possesso di

un linguaggio corretto, indispensabile per comunicare con gli altri, per esprimere le proprie

ipotesi e i procedimenti oppure per interpretare le istruzioni.

Come è ovvio, in mancanza di tale linguaggio, l’insegnante pur proponendo attività

significative rischia di ottenere risultati decisamente inferiori alle aspettative. L’uso di software

dinamici può essere utile in questa direzione ove si accompagni a una sistematica riflessione

(metacognitiva e linguistica). Affinché però le proposte risultino effettivamente fruttuose,

occorre che i ragazzi percepiscano la necessità di tale linguaggio e provino in prima persona ad

elaborarne alcun aspetti: solo in tal caso, l’intervento dell’insegnante (teso a sistematizzare)

potrà ottenere effetti positivi e a lungo termine.

La presente proposta si muove in questa direzione: essa tende a far emergere negli studenti la

necessità di un linguaggio geometrico preciso per poter comunicare fra loro e giungere a delle

conclusioni condivise.

Inoltre la proposta fornisce anche l’occasione per:

riprendere l’uso di strumenti tecnici, quali compasso e righello e proporre in modo esplicito

la possibilità di usarli come strumenti di apprendimento

rivedere ed utilizzare in concreto concetti geometrici di base, quali parallelismo,

perpendicolarità e distanza fra rette, angoli acuti e ottusi, definizione di circonferenza, ecc.

collegare in modo naturale argomenti di matematica e temi del programma di Scienze, quali

la percezione visiva o fenomeni di mimetismo animale e vegetale

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offrire motivazioni e contesti significativi per ricerche su internet di sicuro interesse e

successo.

Metodologia: La metodologia sarà quella laboratoriale, dove l’insegnante guida l’esplorazione,

valorizza le ipotesi, coordina discussione e verifica, ponendo domande stimolo e problemi.

In particolare, l’attività centrale della proposta prevede un lavoro a coppie, con la richiesta di

redigere una “argomentazione” verbale esplicita, la quale andrà poi presentata e spiegata al

resto della classe, stimolando il confronto reciproco e il peer-tutoring.

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Descrizione dell’attività

Condizione, problema o stimolo da cui nasce l'attività

Lo scopo dell’attività è quello di dimostrare agli studenti che ciò che apprendono a

scuola può servire in altri ambiti per spiegare fatti e fenomeni. L’obiettivo diretto è

quello di portare i ragazzi a dare una spiegazione logica e geometrica di alcune illusioni

ottiche. Lo stupore di riuscire a spiegare ciò che sembra magia e la soddisfazione di

svelare l’illusione attraverso le proprie conoscenze geometriche e le proprie intuizioni

motiva lo studente e arricchisce di nuovo significato i tradizionali temi di studio della

geometria.

L’attività ha inoltre lo scopo di utilizzare gli strumenti del disegno geometrico (riga,

squadra, compasso) e riconoscerli come oggetti da cui apprendere una conoscenza

poiché ci possono dimostrare che la percezione sensoriale può ingannare.

È possibile passare in modo naturale dalla matematica alle Scienze domandandosi

perché l’occhio vede ciò che gli strumenti dimostrano essere solo un’ illusione.

Prerequisiti richiesti ai ragazzi per svolgere l’attività

L’attività è pensata per la classe seconda.

Sono necessarie le conoscenze relative a enti geometrici fondamentali, posizioni

reciproche di punti, rette, segmenti, parallelismo e perpendicolarità.

Strumenti forniti agli allievi

Ogni allievo dovrà avere con sé gli strumenti per il disegno geometrico (matite,gomme,

riga, squadre, compasso). Agli allievi saranno distribuite delle schede.

L’attività prevede la proiezione di slide, dunque è prevedibile di poterla usare con la LIM

o almeno con un proiettore collegato al pc.

Organizzazione della classe e metodologia

Il lavoro dovrà essere strutturato dividendo la classe in gruppi (preferibilmente

omogenei) di 2 o 3 alunni.

La metodologia è laboratoriale.

L’attività si presta a realizzare cartelloni e pannelli espositivi da esporre a scuola.

Fasi e tempi (indicativi)

4-5 ore (I tempi sono puramente indicativi. È opportuno dilatarli o contrarli in base

all’interesse ed alla risposta degli studenti.)

Fase 1 Illusioni ottiche: slide show - 30 min

Fase 2 Smascheriamo il trucco! Svela l’illusione- 1 ora

Fase 3 Smascheriamo il trucco! Spiega l’illusione- 1 ora

Fase 4 Collegamento con le scienze e conclusioni- 1 ora e 30 min

Approfondimenti Falsa Prospettiva e Figure impossibili- 1 ora

Materiale allegato alla proposta

Schede da distribuire agli alunni

File .ppt contenente le slide sulle illusioni ottiche geometriche

File .ppt generale sulle illusioni ottiche.

(Entrambi i file possono essere arricchiti a piacere dall’insegnante)

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Indicazioni per il docente

Attività 1: Illusioni ottiche geometriche

Fase 1: slide show.

L’insegnante prepara il necessario per proiettare le diapositive digitali allegate. Spiega agli

studenti che vedranno alcune illusioni ottiche e che in maniera interattiva dovranno provare a

rispondere alle domande che compaiono sullo schermo. Il docente, in questa prima fase, non

deve incoraggiare i ragazzi a svelare le illusioni ma al contrario deve indurli a cadere nei

tranelli.

Illusioni ottiche geometriche

Le linee orizzontali sono parallele?

A

B

Quale segmento è più lungo?

Quale ombra è più alta?

Quale dei 2 cerchi centrali è più grande? Le linee verticali sono parallele?

Cosa ha di strano questo quadrato?

I SENSI CI INGANNANO…

…ciò che vediamo non sempre corrisponde

a realta!

Con la geometria e le vostre intuizioni

potreste riuscire a spiegare le illusioni

A LAVORO!!!

Guardando le immagini sicuramente qualche studente tenterà di spiegare qualche illusione ma

il docente deve chiedere ai ragazzi di descrivere solo ciò che sembra accadere in ogni

immagine perché ciò che accade in realtà sarà proprio oggetto di studio delle successive fasi di

lavoro.

Fase 2: Smascheriamo il trucco!: Svela l’illusione

Il docente comunica che, a questo punto, ogni ragazzo deve attrezzarsi con le sue intuizioni,

con sue conoscenze, e con gli strumenti tipici del disegno geometrico per cercare di

dimostrare che ciò che ha appena visto non è reale.

Fase 2a) Gli studenti vengono divisi in gruppi di 2-3 componenti e ricevono delle schede che li

guidano nell’analisi delle forme da indagare. Sono state preparate 9 tipi di schede. Inizialmente

l’insegnante ne sceglie due (ad esempio le due riportate qui di seguito, ma ovviamente è

libero di sceglierne altre…) che saranno distribuite una per gruppo.

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Esempio di scheda1:

Scheda per lo studente

Cognome

Nome Data

ILLUSIONI OTTICHE GEOMETRICHE:

SMASCHERIAMO IL TRUCCO!

Guarda con attenzione il disegno.

Descrivi il disegno come lo vedono i tuoi occhi

....................................................................................................................................

....................................................................................................................................

..............................................................................................................................

Se ciò che vedi non corrisponde alla realtà, cosa accade invece davvero ? Da che

cosa è determinata l’illusione?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………….....................................................................

Quali osservazioni o quali strumenti hai impiegato per smascherare l’illusione?

....................................................................................................................................

....................................................................................................................................

..............................................................................................................................

1 Tutte le schede utilizzate si trovano nell’allegato B.

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Ogni gruppo, dopo un’attenta analisi del disegno, deve concordare una strategia convincente

per spiegare a insegnante e compagni come ha scoperto che ciò che appare dal disegno non

corrisponde alla realtà. In questa fase gli studenti si confrontano, accolgono le reciproche idee,

sostengono il loro punto di vista e accettano di cambiare opinione quando è necessario.

Una discussione collettiva, guidata dall’insegnante, permetterà di condividere le strade

individuate: il fatto che circa metà classe avrà lavorato sulle stesse schede permetterà una

forma di “tutoraggio indiretto” nei confronti dei gruppi che eventualmente non fossero riusciti

nel compito. È comunque molto importante che al termine di questa fase tutti gli alunni

dichiarino di aver compreso il compito e di aver “svelato” l’illusione.

Fase 2b) L’insegnante distribuisce a questo punto le restanti sei schede ai vari gruppi,

invitandoli a eseguire lo stesso compito svolto nella fase precedente. Si assegneranno

inizialmente schede differenti per ogni gruppo ma se alcuni studenti sono particolarmente

veloci a risolvere le proprie, potranno lavorare su una di quelle già assegnate ai compagni.

Riportiamo di seguito alcuni dei commenti degli alunni durante il lavoro, trascritti

dall’insegnante, a dimostrazione di come si sviluppi proprio un atteggiamento critico

collaborativo.

Esempi di commenti degli alunni

(a destra in corsivo il riferimento agli obiettivi delle Indicazioni 2007)

“avevi ragione eppure sembrava diverso” Cambiare opinione riconoscendo le

conseguenze logiche di una argomentazione

corretta

“questo, professoressa, l’ha inventato lui”

“e tu allora come faresti?”

Rispettare punti di vista diversi dal proprio

“secondo me sono le linee sullo sfondo che

confondono”

Valutare le informazioni […] sviluppando

senso critico

Gli alunni devono poi trovare i termini più appropriati per indicare tale strategia in forma

scritta (operazione spesso difficile) e riportarla sulla scheda. Infine risponderà a domande che

lo aiuteranno a riflettere sul perché questi disegni, a prima vista, ci ingannino e sul fatto che

non siamo di fronte a figure magiche ma solo davanti a figure abilmente disegnate in modo

ambiguo.

Uno degli obiettivi del lavoro è quello che gli studenti si rendano conto della necessità di

utilizzare gli strumenti tipici del disegno geometrico. Questi strumenti ci permettono di

effettuare misurazioni precise, non influenzate dai nostri sensi. Alla domanda “Quali

osservazioni o quali strumenti hai impiegato per smascherare l’illusione?” ci si aspetta (e nelle

esperienze effettuate questo sistematicamente accade) che vengano nominati il righello, la

squadra, il compasso ecc…

Ancora, ecco alcuni dei commenti dei ragazzi che evidenziano il bisogno di ricorrere a tali

strumenti:

“se non usi squadra e riga non puoi sapere se vai dritto o no”

“prova a misurare con il righello, almeno siamo sicuri”

“chi ha un compasso? Abbiamo un’idea ma ci serve il compasso”

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“senza misurare le cose sembravano diverse”

“se non usi il righello non è scientifico”

Emerge da questi commenti la scoperta dell’inaffidabilità dei sensi e delle misurazioni fatte “a

occhio”. In questo contesto, dunque, lo strumento non è più solo un aiuto tecnico, ma porta ad

un più alto livello di conoscenza.

È sicuramente interessante collaborare con l’insegnante di Tecnologia chiedendo di far

realizzare ai ragazzi alcune tavole su semplici illusioni ottiche, proprio mediante un opportuno

uso di questi strumenti..

Fase 3: Smascheriamo il trucco! spieghiamo l’illusione

Ogni gruppo, a turno, raggiunge la cattedra, mostra l’illusione che gli era stata assegnata e

legge ciò che ha scritto nella scheda ai compagni (questa parte potrebbe avvalersi molto bene

del supporto della LIM). Se ciò che ha scritto non fosse abbastanza chiaro può cercare di

essere più convincente in forma orale. L’insegnante dovrà valorizzare i punti di forza di ogni

gruppo e affrontare gli eventuali errori cercandone rimedio con l’aiuto dei compagni.

Questa fase del lavoro può risultare difficile perché non viene naturale ai ragazzi di utilizzare i

termini specifici a chiarimento dei procedimenti seguiti. L’insegnante dovrà in questa fase agire

come “provocatore”, e facilitatore allo stesso tempo facendo emergere le incongruenze e

stimolando il raggiungimento di più alti livelli. Non è assolutamente consigliabile intervenire

dando la soluzione o la definizione: si invita infatti a non sottovalutare il fatto che gli stessi

alunni debbano arrivare in maniera autonoma ad avvertire la necessità di un linguaggio

tecnico.

La tabella seguente riporta ancora stralci di conversazione con interventi dell’insegnante:

Indicazioni degli alunni Provocazioni dell’insegnante

“ misurando il cerchio...” “ma cosa misuri del cerchio? raggio?

diametro? circonferenza?”

“io ho capito ma non lo so spiegare” “...”

“queste rette sono incurvate” “allora non sono rette”

“se metti il righello appoggiato alla figura

torna”

“su quale lato della figura? e cosa è che

torna?”

“qui dove si uniscono le linee, dove fa lo

spigolo, ma visto da dentro...”

“...intendi dire in corrispondenza dell’ angolo”

“come si fa a scrivere questa cosa” “...”

“come possiamo chiamare questi

lati...arrotondati?”

“...”

“queste sono 2 linee uguali ...meglio dire

parallele”

“...”

Il docente guiderà infine una discussione collettiva orientando la classe verso le seguenti

conclusioni:

Le illusioni ottiche sembrano magia ed invece possono essere spiegate...ANCHE CON LA

GEOMETRIA E IL SUO LINGUAGGIO!

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Ciò che vediamo non dipende solo dai nostri occhi ma anche da come la nostra mente

interpreta l’immagine ricevuta

In un’indagine scientifica è necessario affidarsi a specifici strumenti perché i sensi ci

possono ingannare

Spiegare agli altri i propri ragionamenti è difficile e se non si usa il linguaggio giusto è

ancora più difficile: capirsi diventa praticamente impossibile.

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Indicazioni per il docente

Attività 2: Collegamento con le scienze

Una volta dimostrato che le illusioni ottiche non sono magia bensì il frutto di figure

magistralmente disegnate in maniera ambigua, nasce spontaneamente una domanda: “perché

i nostri sensi si lasciano ingannare?”.

Scivoliamo così dalla matematica nelle Scienze ed abbiamo la possibilità di indagare sulla

struttura e la funzione dell’occhio per arrivare a capire che non è l’occhio ma il nostro cervello

a cadere nei tranelli proposti.

L’insegnante mostra ai ragazzi altre famose illusioni ottiche (es:

fig. A) ed chiede loro cosa vedono nell’immagine (può proiettare le

diapositive digitali dell’allegato C):

Alcuni di loro vedranno una giovane donna, altri un’anziana

signora; altri ancora le riconosceranno entrambe, vedendo

alternativamente ora l’una ora l’altra. Partendo dall’analisi di queste

differenze il docente può spiegare che ciò che vediamo dipende

fortemente dall’interpretazione del nostro cervello e non solo

dall’immagine che l’occhio registra ed invia. Per questo motivo nello

stesso ambiguo disegno alcuni vedono delle forme ed altri no. Ed è

ancora per questo motivo che se ci vengono proposte figure

geometriche inserite in contesti opportunamente scelti la nostra mente

trova spazio per erronee elaborazioni e possono crearsi curiosi

paradossi percettivi.

Nell’illusione ottica seguente (foto di Tino Warinowski del pavimento della Basilica di S.

Giovanni in Laterano) se si fissa la figura abbastanza a lungo il nostro cervello (non riuscendo

evidentemente a decidere quale sia la più corretta, in mancanza di altri riferimenti al contesto)

produce alternativamente due percezioni tridimensionali: una serie di “scalini” che salgono

verso sinistra e verso destra…

Fonte: Wikipedia

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Il fenomeno è del resto facilmente sperimentabile da chiunque si trovi a fissare abbastanza a

lungo un pavimento a scacchiera…

Mimetismo

Può essere interessante ricordare agli studenti come alcuni animali e perfino alcuni vegetali

utilizzino le “illusioni ottiche” come strategia per nascondersi, per mettere in fuga il nemico o

per attirare amici (o nemici: in questo caso per catturarli). Sarà facile pertanto trovare lo

spunto per parlare del mimetismo.

(cfr. Ward, P. 1979, "Il mimetismo animale", De Agostini, Novara; Wickler, W. 1968,

"Mimetismo animale e vegetale", Il Saggiatore, Milano).

Illusioni ottiche nella natura (alcuni esempi):

Si può a questo punto proporre agli studenti una web-quest o ricerca su internet sul tema

delle illusioni ottiche in natura, presentando alla classe le proprie scoperte in merito, corredate

dalle opportune operazioni di “svelamento” dell’illusione.

Solo per citare alcuni esempi, a oggi (21 settembre 2010) sono disponibili in rete i seguenti

materiali :

Siti con splendide foto, come:

http://www.acquaportal.it/Articoli/Marino/Biologia/mimetismo/default.asp

http://www.illuweb.it/facce/mimeanim.htm

Un file .ppt preparato da un insegnante di scuola secondaria di II grado: Mimetismo nel

regno animale

Un video divulgativo sul mimetismo animale presentato da Giorgio Celli nell'ambito della

manifestazione "Scienze in piazza".

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Indicazioni per il docente

Scheda per attività integrative e per l’eccellenza

Il tema delle illusioni ottiche si collega in maniera naturale anche con quello della Prospettiva.

Sebbene la trattazione della Prospettiva da un punto di vista matematico possa risultare

abbastanza ostica, attività sicuramente affrontabili e interessanti sono legate alla “falsa

prospettiva” e alle figure impossibili.

Falsa prospettiva

Talvolta l’illusione ottica è prodotta da effetti prospettici. L’autore della splendida incisione che

segue ha volutamente cosparso il disegno di errori prospettici: chi ne trova di più?

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Il disegno è del pittore e incisore William Hogarth (1697-1774) e l’impressione di straniamento

che esso procura è dovuta proprio a trucchi prospettici: le lenze dei pescatori o l’accensione

della pipa impediscono al cervello di “aggiustare” la scena. Questa incisione del 1754,

Frontespizio di un testo di prospettiva, vuole proprio illustrare quanti errori potrebbe

commettere il disegnatore se egli non conosce bene le leggi della prospettiva.

Suggeriamo a questo punto di proporre ai ragazzi stessi la realizzazione di semplici “illusioni

ottiche” con una macchina fotografica (anche quella del cellulare…): si pensi alle tipiche foto

turistiche della Torre di Pisa, con il soggetto il primo piano che sembra sostenerla, o a giochi di

prospettiva che sfruttano le diverse distanze relative fra i soggetti, come nel disegno riportato

nella pagina precedente

Figure impossibili

Si tratta di figure che sono assolutamente coerenti quando si considerano parti staccate, ma

contrastano con la realtà quando le si vede globalmente (come negli esempi riportati di

seguito). La scoperta dell’impossibilità della figura chiama in causa leggi fisiche (la direzione

dell’acqua in Figura 1) o prospettiche più generali (le colonne di Figura 2, il triangolo di Figura

3,…).

Questo argomento si presta bene ad una ulteriore ricerca su internet, oppure ad attività

interdisciplinari con l’insegnante di educazione artistica.

Figura 1 (M.C. Escher: La cascata, 1961) Figura 2

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Il cosiddetto “triangolo di Penrose” (dal nome del matematico che per primo lo illustrò

diffusamente intorno alla metà del XX secolo; in realtà era stato disegnato per la prima volta

nel 1934 dall’artista svedese Oscar Reutersvärd.

Il triangolo di Penrose effettivamente costruito a East Perth in Australia

Può essere interessante proporre a soggetti con particolare abilità nell’uso di software dinamici

la realizzazione di triangoli che si comportino in questo modo…

Il tema ha suscitato sempre molta attenzione; addirittura esistono serie di francobolli di diversi

Paesi dedicati al tema delle illusioni ottiche e figure impossibili.

Riferimenti a opere di Escher, illusioni ottiche e figure impossibili possono essere trovati, fra gli

altri, nei siti:

http://www.nightgaunt.org/escher/escher.htm

http://users.erols.com/ziring/escher.htm

http://www.mcescher.com/Downloads/downloads.htm

http://www.msn.fullfeed.com/~jpdesign/MPR.html

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http://www.mindspring.com/~mc.escher/escher.html

http://www.worldofescher.com/gallery/

Altri riferimenti filatelici possono ad esempio essere trovati sul sito

http://www.cifr.it/forum96.html (da cui sono tratte le immagini sopra riportate).

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Indicazioni per il docente

Spunti per attività di verifica

Nota sulle prove di verifica

È molto importante che il docente utilizzi, in occasione di attività laboratoriali come queste,

strumenti osservativi, i quali a loro volta possono fornire una base valutativa dell’allievo. Su

proposte di questo genere è importante osservare (i punti non sono elencati in ordine di

importanza) :

Nell’attività 1

il tipo e la qualità della partecipazione alla discussione

la correttezza delle osservazioni

l’accuratezza del linguaggio usato

la precisione delle spiegazioni (scritte o orali), soprattutto dal punto di vista del rendere la

spiegazione comprensibile agli altri alunni

la disponibilità ad un progressivo arricchimento del linguaggio a seguito delle obiezioni

l’effettivo sforzo e il progresso in tale direzione

Nelle attività 2 e 3

il tipo e la qualità della partecipazione alla discussione

l’uso appropriato del linguaggio per comunicare le proprie idee

la disponibilità ad ascoltare e valutare esempi e obiezioni altrui e, se del caso, a cambiare le

proprie opinioni

la coerenza del percorso di ricerca su internet

la rilevanza degli esempi trovati e la loro presentazione

Come attività di verifica di tipo più tradizionale, la fase 2b) e la fase 3) possono eventualmente

essere utilizzate al fine della valutazione dell’apprendimento. In caso di insuccesso si potrà

riproporre una attività analoga come compito a casa.

La maggior parte degli obiettivi dell’esperienza sono però di tipo interdisciplinare. Le seguenti

considerazioni offrono alcuni spunti all’insegnante.

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Possibili obiettivi di apprendimento Spunti per attività di verifica

Consolidare le conoscenze su diversi concetti

geometrici quali: enti geometrici

fondamentali, posizioni reciproche di punti,

rette, segmenti, parallelismo e

perpendicolarità.

Utilizzare gli strumenti del disegno

geometrico (riga, squadra, compasso) e

riconoscerli come oggetti da cui apprendere

conoscenza.

Verificare che la percezione sensoriale può

ingannare

Assegnare individualmente una scheda

analoga a quelle utilizzate nell’attività,

invitando lo studente a procedere

individualmente come è stato fatto nel

gruppo.

Proporre di riprodurre alcune tra le più

semplici illusioni geometriche utilizzando riga

e compasso (se non si usano molto bene gli

strumenti le illusioni non compaiono !).

Descrivere e rappresentare forme complesse

Mostrare una figura composta da varie forme

geometriche assemblate insieme e chiedere ai

ragazzi di descriverle come se dovessero

inviare la descrizione verbale a un

corrispondente lontano senza poter allegare

disegni.

Viceversa prevedere un breve testo che

descriva forme geometriche assemblate

insieme e chiedere agli studenti di disegnarle.

Spiegare in forma orale e scritta il

procedimento seguito attraverso il linguaggio

specifico

Richiedere la spiegazione e soluzione di

esercizi riguardanti termini e concetti

geometrici (ad es. le definizioni di

perpendicolarità, parallelismo ecc..)

Verificare come le conoscenze apprese a

scuola possano essere utili per risolvere

questioni della vita reale e,

contemporaneamente, la capacità di applicare

a questioni scientifiche il linguaggio naturale.

Proporre un esercizio tipo: “Un tuo amico

crede che le illusioni ottiche abbiano a che

fare con la magia. Spiegagli da cosa

dipendono.”