Sempre caroSempre caromi fu mi fu

quest’ermo collequest’ermo colle

e questa siepee questa siepeche da tanta parteche da tanta parte

dell’ultimo orizzontedell’ultimo orizzonteil guardo esclude.il guardo esclude.

Ma sedendoMa sedendoe mirandoe mirando

interminati spaziinterminati spazidi là da quelladi là da quella

e sovrumanie sovrumanisilenzisilenzi

e profondissimae profondissimaquietequiete

io nel pensierio nel pensiermi fingo,mi fingo,

ove per pocoove per pocoil cor non si spaura.il cor non si spaura.

E come il ventoE come il ventoodo stormirodo stormir

tra queste piantetra queste piante

io quelloio quelloinfinitoinfinitosilenziosilenzio

a questa vocea questa vocevo comparandovo comparando

e mi sovviene mi sovvienl’eternol’eterno

e le morte stagionie le morte stagioni

e la presentee la presentee vivae viva

e il suone il suondi lei.di lei.

Così tra questaCosì tra questaimmensitàimmensitàs’annegas’annega

il pensier mio:il pensier mio:

e il naufragare il naufragarm’è dolcem’è dolce

in questo mare.in questo mare.

L’ infinitodi Giacomo Leopardidi Giacomo Leopardi

musica: Berceusemusica: Berceusedi Gabriel Faurédi Gabriel Fauré

elaborazione: marcello abbondielaborazione: marcello abbondiwww.micromedia.unisal.itwww.micromedia.unisal.it