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 Il laboratorio del lettore © 2010 Principa to Leggere il presente 18 5 10 15  U  g  u  a  l  i d  i  r  i  t  t  i  p  e  r  t  u  t  t  i Autore Barak Obama (1961–) TraduzioneANGELA BISSANTI Edizione in «La Repubblica», 18 luglio 2009 Barak Obama Non solo rapper , studiate per diventare giudici  Nel d iscorso tenut o in occasione d el centenari o della N AACP, «Associ a-  zione naz ionale per la pr omozione d elle per sone di colore», il pr esidente de-  gli USA Barak Obama ricorda alcuni grandi personaggi che con il loro impegno e talvolta anche con il sacrificio della propria vita hanno contri- buito a migliorare le condizioni dei neri. Gli afro-americani devono ancora affrontare maggiori difficoltà ri-  spetto alla popola zione bianc a per otten ere g li stessi risultati; ma Obama, richiamando la propria esperienza personale, sottolinea come la responsabilità e l’impegno possono portare a raggiungere traguardi insperati. Gli afro-ame- ricani non devono cercare di emergere solo in alcuni settori come la musi- ca rap o lo sport: aspirare a diventar e qualsiasi cosa, giudici della Corte su-  prema , o addirittur a Presid enti deg li Stati Uniti. È un onore per me essere qui oggi, nella città in cui nacque la NA- AC P 1 a festeggiarne il centesimo anniversario. Oggi non celebriamo sol- tanto le conquiste della NAACP, ma il viaggio che noi abbiamo percorso nell’ultimo secolo. Questo viaggio ci riporta a ben prima della le gge che concedesse a tutti il Diritto di V oto, ben prima della legge che conces- se i Diritti Civili. 2 Erano i tempi nei quali la segregazione razziale san- cita dalle leggi Jim Crow 3 era uno stile di vita; nei quali i linciaggi era- no fin troppo frequenti. Sin dall’inizio, i fondatori di questa associazione capirono in che modo si sarebbe arrivati a cambiare le cose , proprio co- me Martin Luther 4 e tutti gli altri illustri attivisti. Grazie a loro e a tut- to ciò che essi fecero, noi siamo oggi un Paese migliore. È grazie a lo- ro che io mi trovo qui, nella scia di individui eccezionali. Nondimeno, sappiamo bene che restano da infrangere ancora molte, troppe barrie- re. Sappiamo che mentre la crisi economica colpisce severamente gli americani di ogni razza, gli afro-americani hanno un tasso di disoccu- pazione molto più alto di qualsiasi altro gruppo etnico, e sappiamo che questo divario qui a New York si sta quanto mai allargando. 1. NAACP: acronimo di  National A ssociation  for the Adv anc emen t o f Colored People ovvero “Associazione nazio- nale per la promozione delle persone di colo- re”, una delle più an- tiche e importanti as- sociazioni per i diritti civili negli USA, fon- data il 12 febbraio 1909 a Baltimora. 2. diritti civili: sono l’in- sieme di libertà e dirit- ti garantiti al cittadino dallo Stato cui esso ap- partiene. Per esempio, la Costituzione italia- na tutela la libertà di pensiero e di opinione come uno dei diritti ci- vili e politici del citta- dino (art. 21). 3. leggi Jim Crow: furono delle leggi emanate dai singoli stati degli Stati Uniti d’America, in vi- gore fra il 1876 e il 1965, che crearono e mantennero la segre- gazione razziale nei servi- zi pubblici per i neri ame- ricani e per i membri di altri gruppi razziali diver- si dai bianchi. “Jim Crow” era un popolare perso- naggio, caricatura dei “ne- gri” afro-americani. 4. Martin Luther King: nato ad Atlanta nel 1929, pastore protestante e leader del movimento per i diritti ci- vili dei neri con mezzi non violenti, venne assassina- to a Memphis il 4 aprile 1968. È stato il più giova- ne Premio Nobel per la pa- ce della storia (1964).  T  A G  S discorso diritti civili società

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 U g u a l i d i r i t t i p e r t u t t i

Autore Barak Obama

(1961–)

TraduzioneANGELA BISSANTI

Edizione in «La Repubblica»,18 luglio 2009

Barak Obama

Non solo rapper,studiate per diventare giudici

 Nel discorso tenuto in occasione del centenario della NAACP, «Associa- zione nazionale per la promozione delle persone di colore», il presidente de- gli USA Barak Obama ricorda alcuni grandi personaggi che con il loroimpegno e talvolta anche con il sacrificio della propria vita hanno contri-buito a migliorare le condizioni dei neri.

Gli afro-americani devono ancora affrontare maggiori difficoltà ri- spetto alla popolazione bianca per ottenere gli stessi risultati; ma Obama,

richiamando la propria esperienza personale, sottolinea come la responsabilitàe l’impegno possono portare a raggiungere traguardi insperati. Gli afro-ame-ricani non devono cercare di emergere solo in alcuni settori come la musi-ca rap o lo sport: aspirare a diventare qualsiasi cosa, giudici della Corte su- prema, o addirittura Presidenti degli Stati Uniti.

È un onore per me essere qui oggi, nella città in cui nacque la NA-ACP1 a festeggiarne il centesimo anniversario. Oggi non celebriamo sol-tanto le conquiste della NAACP, ma il viaggio che noi abbiamo percorso

nell’ultimo secolo. Questo viaggio ci riporta a ben prima della legge checoncedesse a tutti il Diritto di Voto, ben prima della legge che conces-se i Diritti Civili.2 Erano i tempi nei quali la segregazione razziale san-cita dalle leggi Jim Crow3 era uno stile di vita; nei quali i linciaggi era-no fin troppo frequenti. Sin dall’inizio, i fondatori di questa associazionecapirono in che modo si sarebbe arrivati a cambiare le cose, proprio co-me Martin Luther4 e tutti gli altri illustri attivisti. Grazie a loro e a tut-to ciò che essi fecero, noi siamo oggi un Paese migliore. È grazie a lo-ro che io mi trovo qui, nella scia di individui eccezionali. Nondimeno,sappiamo bene che restano da infrangere ancora molte, troppe barrie-re. Sappiamo che mentre la crisi economica colpisce severamente gliamericani di ogni razza, gli afro-americani hanno un tasso di disoccu-pazione molto più alto di qualsiasi altro gruppo etnico, e sappiamoche questo divario qui a New York si sta quanto mai allargando.

1. NAACP: acronimo di National Association for the Advancement of Colored People ovvero

“Associazione nazio-nale per la promozionedelle persone di colo-re”, una delle più an-tiche e importanti as-sociazioni per i diritticivili negli USA, fon-data il 12 febbraio1909 a Baltimora.

2. diritti civili: sono l’in-sieme di libertà e dirit-ti garantiti al cittadinodallo Stato cui esso ap-partiene. Per esempio,

la Costituzione italia-na tutela la libertà dipensiero e di opinionecome uno dei diritti ci-vili e politici del citta-dino (art. 21).

3. leggi Jim Crow: furonodelle leggi emanate daisingoli stati degli StatiUniti d’America, in vi-gore fra il 1876 e il1965, che crearono emantennero la segre-

gazione razziale nei servi-zi pubblici per i neri ame-ricani e per i membri dialtri gruppi razziali diver-si dai bianchi. “Jim Crow”era un popolare perso-

naggio, caricatura dei “ne-gri” afro-americani.

4. Martin Luther King: nato adAtlanta nel 1929, pastoreprotestante e leader delmovimento per i diritti ci-

vili dei neri con mezzi nonviolenti, venne assassina-to a Memphis il 4 aprile1968. È stato il più giova-ne Premio Nobel per la pa-ce della storia (1964).

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5. Yes, we can: in inglese“Sì, noi possiamo”; èstato lo slogan dellacampagna elettorale2008 di Barak Oba-ma.

Sappiamo che nel momento in cui i costi alle stelle dell’assistenzasanitaria opprimono famiglie di tutte le razze, gli afro-americani han-

no maggiori possibilità di essere colpiti da molteplici malattie, ma mol-te minori possibilità di avere accesso a un’assicurazione medica diqualsiasi altro gruppo etnico. Sappiamo che anche se mettiamo in pri-gione più persone di tutte le razze di qualsiasi altra nazione al mondo,un bambino afro-americano ha più o meno il quintuplo delle possibi-lità in più di un bambino bianco di vedere l’interno di un carcere. Sap-piamo che anche se la piaga del virus Hiv Aids devasta intere nazioniall’estero, specialmente in Africa, questa piaga colpisce in modo ancorpiù devastante la comunità afro-americana, con una violenza che nonha paragoni. Conosciamo bene tutte queste cose.

Cercate di non cadere in errore: il dolore della discriminazione si av-verte ancora in America. Lo avvertono le donne afro-americane retri-buite meno dei loro colleghi di colore diverso e di sesso diverso per svol-gere un medesimo lavoro. Lo avvertono i latino-americani che non sisentono bene accolti nel loro stesso Paese. Lo avvertono gli americani mu-sulmani guardati con sospetto soltanto perché per pregare il loro Dio siinginocchiano a terra. Lo avvertono i nostri fratelli e le nostre sorelleomosessuali, ancor oggi denigrati e aggrediti, che si vedono negare i lo-ro diritti. Negli Stati Uniti d’America non deve esserci posto per i pregiudizi.

Questa è la nostra responsabilità di capi. Ma questi programmi in-

novativi, queste opportunità allargate di per sé e da sole non faranno ladifferenza. Ci serve una nuova mentalità. Dovremo dire ai nostri figli: “Sì,se sei afro-americano le possibilità di crescere tra criminali e gang sonosicuramente maggiori. Sì, se vivi in un quartiere povero, dovrai affron-tare pericoli e minacce con i quali non dovrà cimentarsi chi vive in quar-tieri benestanti. Ma queste non sono ragioni valide per avere brutti vo-ti a scuola, o per bigiare la scuola, o per abbandonare la scuola rinun-ciando a farti un’istruzione. Nessuno ha scritto il tuo destino per te. Iltuo destino è nelle tue mani: non dimenticarlo”. Questo è quanto dob-biamo dire a tutti i nostri figli. Non ci sono scuse. Non ci sono giustifi-cazioni. Fatti un’istruzione: tutte quelle difficoltà ti renderanno soltan-to più forte, e maggiormente in grado di competere”. Yes, we can.5

E per quanto riguarda i genitori, non possiamo dire ai nostri giovanidi andare bene a scuola e poi non aiutarli quando tornano a casa. Voigenitori non potete esimervi dal fare i genitori. Perché i nostri ragazzieccellano, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e aiutarli a im-parare. Questo significa mettere via l’Xbox, mandarli a letto a un’oraragionevole. Significa anche spingere i nostri figli ad avere ambizionipiù alte, a guardare più lontano.

Possono anche pensare di aver fatto un bel salto e un tiro a canestroo composto un brano rap, ma i nostri figli non possono aspirare tutti

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6. LeBron o Lil Wayne: Le-Bron James (1984–) èuno dei più famosigiocatori di basket inattività, Lil Wayne(1982–) un rapper al-trettanto noto.

7. Corte Suprema: è ilmassimo tribunaleamericano.

8. chance: occasioni,possibilità (parolafrancese).

9. John Lewis: John Le-wis (1940–), senatoreafro-americano, unodei pionieri del movi-mento per i diritti ci-vili; a capo di una mar-cia non violenta, ven-ne brutalmente mal-menato, riportandoanche una frattura alcranio, nel tentativo diattraversare un pontea Selma in Alabama il7 marzo 1965.

10. Moses Wright: zio diEmmett Till (1941-1955), un ragazzoafroamericano quat-

tordicenne massacra-to per motivi razzialimentre si trovava ospi-te presso di lui nelMississippi; testimo-niò contro gli uominiche avevano ucciso ilragazzo in un proces-so che fu anch’essouno dei momentiprioncipali per la con-quista dei diritti civiliper gli afro-americani.

a diventare Le Bron o Lil Wayne.6 Io vorrei che ambissero a diventarescienziati e ingegneri, medici e professori, non soltanto giocatori di

basket e rapper. Io voglio che aspirino a diventare giudici della CorteSuprema.7 Voglio che aspirino a diventare presidenti degli Stati Unitid’America.

Si tratta di un sogno semplice, eppure è un sogno che per troppotempo è stato negato ed è tuttora negato a molti americani. Io sonostato cresciuto da mia mamma, una ragazza madre. Non provengo dauna famiglia ricca. Ho avuto la mia buona dose di problemi da picco-lo e la mia vita in qualsiasi momento avrebbe potuto prendere una pie-ga negativa. Io però ho avuto dei freni e tanti “paletti”. Mia madre miha dato amore, mi ha spinto sempre avanti, si è interessata ai miei stu-

di, mi ha insegnato distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.Grazie a lei, ho avuto l’opportunità di sfruttare al meglio le mie quali-tà di ottenere il massimo dalle mie chance8 e la chance di ottenere il mas-simo dalla vita.

La stessa cosa vale anche per Michelle. Ma vale anche per molti,moltissimi di voi. Io voglio che tutti gli altri Barack Obama là fuori,tutte le altre Michelle Obama là fuori, abbiano le stesse chance, quel-le che mia madre mi ha dato, quelle che la mia istruzione mi ha dato,quelle che gli Stati Uniti d’America mi hanno dato. E così che l’Ame-rica potrà fare progressi nei prossimi cento anni. Noi faremo progres-

si. Questo lo so per certo, perché so quanto lontano siamo già arriva-ti. Alcuni hanno visto che la settimana scorsa in Ghana Michelle e ioabbiamo portato Malia e Sasha e mia suocera al Castello di Cape Co-ast. Forse alcuni di voi ci sono stati: è lì che un tempo i neri catturatierano incarcerati prima di essere venduti all’asta. È da lì che al di là diun oceano ebbe inizio l’esperienza afro-americana di molti di noi.

Mi sono tornati vivi alla memoria tutto il dolore, tutte le difficoltà,tutte le ingiustizie e tutte le bassezze che hanno costellato il camminodalla schiavitù alla libertà. Ma se John Lewis9 poté sfidare le botte e lemazzate per attraversare un ponte, allora io so che i giovani di oggipossono fare la loro parte e migliorare la nostra comunità. Se lo zio diEmmett Till, Moses Wright,10 poté trovare il coraggio di testimoniarecontro gli uomini che gli avevano ammazzato il nipote, io so che noi pos-siamo essere padri migliori, fratelli migliori, sorelle migliori e madrimigliori nelle nostre famiglie. E tra altri cento anni, in occasione del due-centesimo anniversario della fondazione della NAACP, si dirà che que-sta generazione fece la sua parte, che anche noi avemmo la meglio nel-la nostra sfida, e che pieni della fede che il nostro cupo passato ci hainsegnato ad avere, pieni della speranza che il presente ci offre, noi ve-demmo sorgere, nelle nostre vite e in tutta la nostra nazione, il Sole diun nuovo giorno appena iniziato.

Percorsi nel mondocontemporaneoBarak ObamaNon solo rapper,studiate perdiventare giudici

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Lettura attiva 

Comprensione

Riflessione

Il testo che hai letto è un discorso: il presidente Obama lo ha pronunciato difronte a un pubblico che ascoltava. Individua tra i seguenti elementi quelli che locaratterizzano come testo orale:

Quali sono le discriminazioni che ancora subiscono gli afro-americani, no-nostante la conquista dei diritti civili? Rintraccia nel testo le espressioni che usail presidente Obama.

Accanto agli afro-americani, quali altre componenti della popolazione sonodiscriminate?

Nonostante le difficoltà oggettive, quale deve essere secondo Obama l’at-teggiamento di un giovane che si trova ad affrontare il compito di decidere cosafare della propria vita?

Nel proporre elevati obiettivi, Obama intende spronare i giovani. A fare cosa?

“Yes, we can” è stato lo slogan della campagna di Obama per le elezioni al-la presidenza degli Stati Uniti. Spiega con le tue parole il messaggio che propo-ne a chi ha incarichi politici e ai semplici cittadini.

Perché Obama racconta alcuni episodi della sua vita e richiama il ruolo avu-to da sua madre?

Per quale motivo Obama e sua moglie Michelle hanno condotto le figlie a vi-sitare il castello di Cape Coast?

Quale messaggio esprimono le parole con cui Obama conclude il suo di-

scorso?

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l Migliorare e ottenere successo, denaro, potere.

l Considerare che per riuscire è necessario avere l’aiuto dei genitori e facilitazioni dallo Stato.

l Studiare, farsi una posizione e dare un contributo utile alla società americana.

l Perché riflettano sulla storia degli schiavi neri e siano soddisfatte dei progressi ottenuti.

l Perché riflettano sulla storia degli schiavi neri e si impegnino per proseguire sulla strada della piena

eguaglianza dei diritti.

l Perché lì sono passati i suoi antenati, essendo la sua famiglia originaria di quello stato africano.

l Ci sono riferimenti al luogo.

l Ci sono riferimenti al momento.

l Obama parla in prima persona.

l Obama si rivolge al suo pubblico usando il “voi”.

l Obama coinvolge il pubblico associandolo a se

stesso usando il “noi”.

l Obama usa periodi lunghi e complessi data

l’importanza degli argomenti.

l Obama usa periodi abbastanza brevi per essere

chiaro e comprensibile.

l Richiama episodi e personaggi per dare vivacità e

concretezza al discorso.

l Fa uso soprattutto di concetti astratti.

l Conclude con un augurio coinvolgente.

l Conclude con una riflessione problematica.

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