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ASSOCIAZIONEMECCANICA
presso FONDAZIONE ALDINI VALERIANI – Via Bassanelli, 9/11 – 40129 BOLOGNA
Studio CONSILIA S.r.l.Studio CONSILIA S.r.l.Servizi Integrati di Ingegneria per la PrevenzioneServizi Integrati di Ingegneria per la Prevenzione
________________________________________AMBIENTE – SALUTE - SICUREZZA
_____________________________Via Vittoria, 7 – 40068 San Lazzaro di Savena (BO)
2007
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 2
Studio CONSILIA
SeminarioIl PREPOSTO – un protagonista e un
responsabile, talora non consapevole, della sicurezza (o della NON sicurezza) nell’azienda
(Relatori: ing. Antonio Manaresi – ing. Marcello Verrocchio)
Salone AMBIENTE LAVORO 2007 – Bologna, 7 giugno 2007
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 3
IL PREPOSTORuolo e responsabilità
Immagini e taluni testi gentilmente concessi da Antonio Fella – Responsabile Formazione CISL - Treviso
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 4
ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA
Obiettivi aziendali
• Raggiungimento del profitto prefissato
• Soddisfazione della clientela
• Corretta risposta alle esigenze di mercato
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 5
Funzioni aziendali
• Direzione
• Gestione delle risorse economiche e umane
• Commerciale
• Progettazione
• Produzione
ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 6
La direzione aziendale deve essere in grado di svolgere una attenta e realistica progettazione della propria organizzazione
L’impegno progettuale individua per ogni funzione un capo responsabile (Leader) coadiuvato da eventuali altri capi a vari livelli inferiori e stabilisce una corretta valutazione delle risorse umane necessarie
ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 7
ORGANIGRAMMA AZIENDALEDATORE DI LAVORO:
nominativoSPP ambiente e
sicurezza:nominativi
RLS:nominativo
MEDICO COMPETENTE:
nominativo
AMMINISTRAZIONE:nominativi
RISORSE UMANE:nominativi
COMMERCIALE:nominativi
PROGETTAZIONE:nominativi
DIREZIONE PRODUZIONE:
nominativi
MACCHINE UTENSILI:nominativi
CARPENTERIA:nominativi
MONTAGGIO/COLLAUDO:nominativi
MAGAZZINO:nominativi
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 8
I CAPI (LEADER) NELLA REALTÀ AZIENDALE
SONO DAVVERO NECESSARI UNO O PIÙ CAPI RESPONSABILI AI VARI LIVELLI PER
OGNI FUNZIONE AZIENDALE?
I CAPI COMPORTANO COSTI
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 9
I capi sono necessari anche se in azienda opera personale altamente qualificato che apparentemente non necessita di attività di coordinamento e controllo
Il Datore di Lavoro può assumersi il compito di svolgere tutte le funzioni aziendali solo in realtà di Aziende di dimensioni molto piccole in cui sono impiegate poche persone
I CAPI (LEADER) NELLA REALTÀ AZIENDALE
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 10
RESPONSABILITÀ PRIMARIA:Far funzionare correttamente i singoli settori aziendali per ottenere il raggiungimento degli obiettivi specifici che concorrono al raggiungimento dell’obiettivo generale dell’azienda
STRUMENTI:• Professionalità• Impegno, fantasia e motivazione• Buone capacità di rapportarsi con le persone
I CAPI (LEADER) NELLA REALTÀ AZIENDALE
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 11
Il capo deve avere la consapevolezza di essere una “persona”“persona” che deve
raggiungere obiettivi comuni e condivisi da altre “persone”“persone”
I CAPI (LEADER) NELLA REALTÀ AZIENDALE
Se ciò avviene, il capo è una persona che viene riconosciuta utile ed utile ed indispensabileindispensabile dai lavoratori
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 12
Tuttavia, se queste persone non si dimostrano disposte a partecipare al gioco di squadra o alla “cordata”“cordata”, e comunque intendono restare ad occupare il proprio posto di lavoro, il capo deve intervenire con fermezza esercitando l’azione di comando, secondo il mandato conferitogli dal Datore di Lavoro.
I CAPI (LEADER) NELLA REALTÀ AZIENDALE
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 13
IL CAPO – AZIONI E RESPONSABILITÀ
• Coordinamento dell’attività del personale che gli è affidato
• Controllo della programmazione dei lavori e rispetto dei tempi
• Controllo del corretto svolgimento dei lavori, secondo le regole della buona tecnica o delle disposizioni ed istruzioni impartite.
• Ottimizzazione dei costi di produzione e dell’utilizzo di macchine e attrezzature
• Esercizio del potere disciplinare
TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA ANTINFORTUNISTICA DEL PERSONALEANTINFORTUNISTICA DEL PERSONALE
• Comunicazione con i capi di livello superiore
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 14
IL CAPO – TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI
• La tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori si configura come una responsabilità del capo totalmente integrata nelle funzioni ed totalmente integrata nelle funzioni ed attribuzioni primarie collegate alla sua attribuzioni primarie collegate alla sua mansionemansione
• Nell’attività del capo, la tutela della sicurezza non è un elemento ausiliario o aggiuntivo, ma sostanzialesostanziale
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 15
Il capo ha la consapevolezza di tutti gli effetti estremamente negativi che possono verificarsi se avviene un
infortunio proprio nel suo reparto, ad un “suo” uomo?
IL CAPO – TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 16
IL PREPOSTO E LA NORMATIVAQuanto sopra esposto assume la sua più ampia
proporzione prima negli anni ‘50
D.P.R. 547/55, Art. 4 e D.P.R. 303/56, Art. 4
Il capo viene definito PREPOSTOPREPOSTO
Al prepostopreposto vengono attribuite responsabilità giuridiche e penaliresponsabilità giuridiche e penali ben
definite, a fianco del Datore di Lavoro e del Dirigente
poi negli anni ‘90
D.Lgs. 626/94 e successive modifiche
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 17
DP.R. 547/55, Art. 4:•“I datori di lavoro, i dirigenti ed i preposti che eserciscono, dirigono o sovraintendonodirigono o sovraintendono alle attività indicate all’art. 1, devono, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e attribuzioni e competenzecompetenze:•ATTUAREATTUARE le misure di sicurezza previste dal presente decreto;RENDERE EDOTTIRENDERE EDOTTI i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza le norme essenziali di prevenzione mediante affissione, negli ambienti di lavoro, di estratti delle presenti norme o, nei casi in cui non sia possibile l’affissione con altri mezzi;DISPORRE ED ESIGEREDISPORRE ED ESIGERE che i singoli lavoratori osservino le norme di sicurezza ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione.”
IL PREPOSTO E LA NORMATIVA
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 18
IL PREPOSTO E LA NORMATIVA
AttribuzioniAttribuzioni:“Le funzioni ed i doveri propri di chi svolge un
determinato compito”
CompetenzaCompetenza:“Capacità, qualità, conoscenza, esperienza necessaria
a fare bene qualcosa, a ben valutare e giudicare”.“Essere competente” significa essere esperto.
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 19
Cass. Sez. 4 Penale, sentenza 30/3/1998, n. 3948:
“In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro chiunque, in chiunque, in qualsiasi modo, abbia assunto posizione di preminenza qualsiasi modo, abbia assunto posizione di preminenza rispetto ad altri lavoratori, così da poter loro impartire rispetto ad altri lavoratori, così da poter loro impartire ordini, istruzioni o direttive sul lavoro da eseguireordini, istruzioni o direttive sul lavoro da eseguire, deve essere considerato automaticamente tenuto, ai sensi dell'art. 4
d.p.r. n. 547 del 1955, ad attuare le prescritte misure di sicurezza e a disporre e ad esigere che esse siano rispettate, a nulla rilevando che vi siano altri soggetti contemporaneamente gravati dallo stesso obbligo per un diverso e autonomo titolo.”
IL PREPOSTO E LA NORMATIVA
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 20
Il concetto di preposto
• Dal punto di vista normativo prevenzionale:È alquanto indefinitonon si riferisce ad una
specifica qualifica e mansione
una migliore specificazione potrebbe aversi nel nuovo T.U. su sicurezza e salute (emendamento 31/05/2007 all’art. 1, c2) lett. f) del DDL 1507)
?!
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 21
Le responsabilità• Derivano dall’art. 4 del
DPR 547/1955 e dagli art. 4 e 90 del D. Lgs. 626/94
• Il preposto è nella gerarchia delle responsabilità di prevenzione e protezione
• Insieme e prima di lui ci sono datore di lavoro e dirigenti
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 22
L’attività del preposto
• Ci si rifà all’art. 4 del DPR 547/1955 e agli artt. 4 e 90 del D. Lgs. 626/94
• Sovraintende: impartisce ordini e istruzioni per coordinare il lavoro altrui
• Svolge attività di controllo di tale lavoro:
ne consegue potere
organizzativo
e disciplinare
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 23
Compiti del preposto
• È responsabile dell’attuazione delle misure di sicurezza decise dal datore di lavoro e organizzate dai dirigenti
• rende edotti i lavoratori sui rischi cui sono esposti
■ vigila sull’uso dei DPI
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 24
segue
Compiti del preposto• deve dare attuazione al piano
di manutenzione delle macchine e predisporre verifiche e controlli sulle stesse
■ non è affidato al preposto il compito di adottare e organizzare le misure di prevenzione (salvo espresse DELEGHE)
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 25
segue
Compiti delpreposto
• segnala ai superiori comportamenti scorretti o disfunzioni del sistema di prevenzione
■ verifica se, nelle fasi di produzione, si presentino rischi imprevisti e adotta le opportune cautele
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 26
La Corte di Cassazione
• Grava sul preposto, privo del potere o dovere di predisporre mezzi e strutture, l’obbligo di svolgere compiti di controllo e sorveglianza, con corrispettivi poteri organizzativi e disciplinari (Sezione III Penale – 27/01/1999, n. 1142)
■ Se non svolge tali compiti di controllo e sorveglianza, tiene un comportamento colposo
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 27
Sorveglianza e controllo
• Il preposto rappresenta quindi “l’occhio” del datore di lavoro e del dirigente sul posto di lavoro
• se tale attività non è svolta in modo adeguato è anch’esso responsabile per colpa in caso di infortunio e/o di insorgenza di malattia professionale
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 28
Chi può essere preposto
• Qualsiasi lavoratore purché nello svolgimento della sua attività gli competa il dare direttive e impartire ordini
• Tale attività deve essere nota e riconosciuta dal datore di lavoro
• Meglio se mediante una chiara posizione in organigramma
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 29
Chi può essere preposto (segue)
• Chiunque indipendentemente dalla qualifica o inquadramento svolga un lavoro avente contenuti di coordinamento e direzione di altri lavoratori
• Di norma è un responsabile di settore, un capo reparto, un capo squadra o un capo turno, ecc…
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 30
Ruolo e lavoro del preposto
• Quando il preposto è personalmente impegnato nello svolgimento di un lavoro perde il ruolo di garante del bene tutelato e diventa egli stesso oggetto della tutela giuridica
• Tale tutela incombe sul datore di lavoro e sui dirigenti aziendali responsabili dell’osservanza delle norme antinfortunistiche
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 31
IL PREPOSTO?!Ma in dettaglio e in concreto, quali i suoi obblighi e le sue
responsabilità?• Gli obblighi generali in tema di
sicurezza e salute nei luoghi di lavoro sono elencati in primo luogo nell’art. 4 del D. Lgs. 626/94, e sono definiti come “obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto”: siccome però poi tutti i 12 commi di
tale articolo parlano sempre e solo del “datore di lavoro” come soggetto destinatario di ogni singolo obbligo…
quali sono in realtà gli obblighi che riguardano e coinvolgono anche i dirigenti ed i preposti?
?!
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 32
IL DIRIGENTE?!IL PREPOSTO?!
• L’individuazione degli obblighi e delle responsabilità attribuite dalla legge a queste figure dell’organizzazione per la gestione della sicurezza deve essere quindi effettuata attraverso:La lettura delle sanzioni
previste per le contravvenzioni commesse dai dirigenti;
La lettura delle sanzioni previste per le contravvenzioni commesse dai preposti.
?!
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 33
IL DIRIGENTE?!
• I suoi obblighi e le sue responsabilità sono quindi da ricercare nell’art. 89 del D. Lgs. 626/94 – “Contravvenzioni commesse dai datori di lavoro e dai dirigenti”:Se per la violazione di un
determinato articolo della legge è prevista una sanzione …
allora quanto è prescritto dall’articolo violato costituisce un obbligo ed una responsabilità specifici per il dirigente (oltre che per il datore di lavoro).
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 34
Le sanzioni del D. Lgs. 626/94 – l’art. 89, Comma 1
• Prevede le sanzioni di:arresto da tre a sei mesi o ammenda da 1549,00 € a
4131,00 € a carico del solo datore di
lavoro per la violazione di una serie di articoli del D. Lgs. (obblighi non delegabili come ad esempio la valutazione dei rischi o la designazione del RSPP)
mentre ……..
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 35
Invece l’art. 89, Comma 2, lettere a), b), b-bis) e c)
• Prevede sanzioni varie e differenziate di:arresto o ammenda a carico sia del datore di
lavoro, sia del dirigente, per la violazione di un’altra lunga serie di articoli del D. Lgs. 626/94
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 36
Ad esempioArt. 89, Comma 2, lettera a)
• Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:Con l’arresto da tre a sei
mesi o con l’ammenda da
1549,00 € a 4131,00 € per la violazione degli articoli ……..
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 37
“Obblighi del Datore di Lavoro e dei Dirigenti”
• A) Obblighi previsti dal D. Lgs. 626/94 e sanzionati con “arresto da tre a sei mesi o ammenda da € 1549,00 (Lire 3.000.000) a € 4131,00 (Lire 8.000.000)” [D. Lgs. 626/94, art. 89, comma 2, lettera a)]:
• Art. 4, comma 5, lettere b), d), e), h), l), n) e q);• Art. 7, comma 2;• Art. 12, commi 1, lettere d) ed e), e 4;• Art. 15, comma 1;• Art. 22, commi da 1 a 5 (formazione) • Art. 30, commi 3, 4, 5 e 6;
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 38
Segue “Obblighi del Datore di Lavoro e dei Dirigenti”
• Esempi di obblighi: IL DATORE DI LAVORO E/O IL DIRIGENTE
• Art. 4, comma 5, lettere b):• “aggiorna le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti
organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e della sicurezza del lavoro, ovvero in relazione all’evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione”
• Art. 4, comma 5, lettere d):• “fornisce ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione
individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ”
• Art. 4, comma 5, lettere n):• “prende appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche
adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente”
• Art. 22, comma 1:• “assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed
adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni”
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 39
IL PREPOSTO?!
• I suoi obblighi e le sue responsabilità sono invece da ricercare nell’art. 90 del D. Lgs. 626/94 – “Contravvenzioni commesse dai preposti”:Se per la violazione di un
determinato articolo della legge è prevista una sanzione …
allora quanto è prescritto dall’articolo violato costituisce un obbligo ed una responsabilità specifici anche per il preposto (oltre che per il datore di lavoro e per il dirigente).
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 40
Le sanzioni del D. Lgs. 626/94 – art. 90, Comma 1,
lettera a)• I PREPOSTI sono puniti:
Con l’arresto fino a due mesi
o con l’ammenda da 258,00 € a 1032,00 € per la violazione degli articoli ……..
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 41
Obblighi dei PREPOSTI aziendali
• A) Obblighi previsti dal D. Lgs. 626/94 e sanzionati con “arresto fino a due mesi o ammenda da € 258,00 (Lire 500.000) a € 1032,00 (Lire 2.000.000)” [D. Lgs. 626/94, art. 90, comma 1, lettera a)]:
• Art. 4, comma 5, lettere b), d), e), h), l), n) e q);
• Art. 7, comma 2 (contratti d’appalto);• Art. 12, commi 1, lettere d) ed e), e 4;• Art. 15, comma 1; • Art. 30, commi 3, 4, 5 e 6;
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 42
Segue Obblighi dei PREPOSTI aziendali
• Esempi di obblighi: IL PREPOSTO• Art. 4, comma 5, lettere n):• “prende appropriati provvedimenti per evitare che le
misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente”
• Art. 4, comma 5, lettere q):• “adotta le misure necessarie ai fini della prevenzione
incendi e dell’evacuazione dei lavoratori, nonché per il caso di pericolo grave e immediato”
• Art. 12, comma 4:• “deve, salvo eccezioni debitamente motivate,
astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato”
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 43
• Segue D. Lgs. 626/94, art. 90, comma 1, lettera a)]:
I PREPOSTI sono puniti con …. per la violazione degli: • Art. 31, commi 3 e 4;• Art. 32;• Art. 35, commi 1, 2, 4, 4 bis, 4 ter, 4 quater e 5;• Art. 36, comma 8 ter;• Art. 41 (obbligo d’uso dei DPI);• Art. 43, commi 3, 4 lettere a), b) e d);• Art. 48;• Art. 52, comma 2;
Segue Obblighi dei PREPOSTI aziendali
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 44
Segue Obblighi dei PREPOSTI aziendali
• Esempi di obblighi: IL PREPOSTO• Art. 35, comma 1 – Attrezzature di lavoro:• “mette a disposizione dei lavoratori attrezzature
adeguate al lavoro da svolgere ovvero adattate a tali scopi ed idonee ai fini della sicurezza e della salute”
• Art. 43, comma 4, lettere a) - DPI:• “mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni
d’igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie”
• Art. 43, comma 4, lettera b) - DPI:• “provvede a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli
usi previsti, salvo casi specifici ed eccezionali, conformemente alle informazioni del fabbricante”
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 45
Le sanzioni del D. Lgs. 626/94 – l’art. 90, Comma 1
lettera b)• I PREPOSTI sono puniti:
Con l’arresto fino a un mese
o con l’ammenda da 154,00 € a 516,00 € per la violazione degli articoli ……..
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 46
Obblighi dei PREPOSTI aziendali
• B) Obblighi previsti dal D. Lgs. 626/94 e sanzionati con “arresto fino a un mese o ammenda da € 154,00 (Lire 300.000) a € 516,00 (Lire 1.000.000)” [D. Lgs. 626/94, art. 90, comma 1, lettera b)]
• Art. 4, comma 5, lettere c), f), g), i) e m);• Art. 7, commi 1, lettera b) e 3 (appalti);• Art. 9, comma 2 (informazioni a SPP);• Art. 12, commi 1, lettere a) e c);• Art. 21 (informazione);
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 47
Segue Obblighi dei PREPOSTI aziendali
•Esempio di obbligo: IL PREPOSTO
• Art. 4, comma 5, lettere f):• “richiede l’osservanza da parte dei
singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione”
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 48
Segue Obblighi dei PREPOSTI aziendali
• Esempio di obbligo: IL PREPOSTO• Art. 21, comma 1, lettere da a) a g):• “provvede affinchè ciascun lavoratore riceva
un’adeguata informazione su:• a) i rischi per la sicurezza e la salute connessi
con l’attività dell’impresa in generale;• b) le misure e le attività di protezione e
prevenzione adottate;• c) i rischi specifici cui è esposto in relazione
all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposzioni aziendali in materia;
• d) i pericoli connessi all’uso delle sostanze pericolose ….., ecc…, ecc…”
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 49
In definitiva….
• Ciascun PREPOSTO (ciascun CAPO ad ogni livello):
• insieme all’adeguata conoscenza dei compiti che gli sono assegnati per il conseguimento dello scopo aziendale (la produzione di beni, di servizi, ecc…);
• ed alla consapevolezza della necessità di utilizzare razionalmente tutte le risorse messe a disposizione dalla Direzione per lo svolgimento di tali compiti;
• deve essere portato ad assumere anche la piena consapevolezza circa il proprio ruolo nelle attività di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori (ossia nella tutela delle risorse umane,risorse umane, anch’esse fondamentali per il raggiungimento dello scopo sociale).
?!?!
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 50
A tal fine….
• Ciascun PREPOSTO deve quindi:• essere adeguatamente informato e
formato sui suoi obblighi e sulle sue responsabilità nelle materie in esame;
• essere sensibilizzato sull’importanza fondamentale del proprio ruolo di “gestore della sicurezza sul campo”;
• ed essere infine dotato dei necessari poteri per l’espletamento dei propri compiti di informazione, formazione, sovrintendenza e vigilanza.
?!?!
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 51
Ed inoltre…..• i DATORI DI LAVORO ed i
DIRIGENTI aziendali: • non devono neanche mai
dimenticare che, in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, il nuovo ordinamento introdotto dal D. Lgs. 626/94 rispetto alle regole antecedenti, prevede un sostanziale mutamento del
ruolo dei lavoratori
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 52
Il ruolo dei lavoratori
I lavoratori infatti, da soggetti da tutelare passivamente (attraverso il sistema del “comanda e controlla” dell’ordinamento degli anni ’50), sono ora divenuti “uno dei soggetti attivi della sicurezza” sul luogo di lavoro, come espressamente più volte affermato dalla giurisprudenza (si veda, ad esempio, l’importante sentenza della Cassazione Penale n. 37248 del 7 novembre 2002)
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 53
La Corte di Cassazione
• in relazione agli obblighi dei lavoratori ha infatti sentenziato che:
• … il lavoratore deve considerarsi a sua volta responsabile della sicurezza propria e dei propri compagni di lavoro, non diversamente che il datore di lavoro, o chi altri individuati dalla legge come responsabile per conto ed in luogo di costui (dirigenti e/o preposti e/o delegati vari) (Sezione Penale – 07/11/2002, n. 37248)
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 54
Infatti…..
Come recita l’art. 5, comma 1 del D. Lgs. 626/94:
• CIASCUN LAVORATORE deve PRENDERSI CURA della
propria sicurezza e della propria salute
e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni
conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 55
Ed è pertanto evidente…..
• che questa assunzione di responsabilità da parte dei LAVORATORI, per quanto attiene alla tutela della loro sicurezza e salute, è condizionata:
• dalla formazione, dalle istruzioni e dai mezzi che devono essere ad essi forniti in primo luogo dal DATORE DI LAVORO e dai DIRIGENTI, ma anche dai PREPOSTI
• e dalla costante vigilanza sui comportamenti e sul rispetto delle regole, che può e deve essere invece attuata principalmente dai PREPOSTI, in quanto sempre incaricati e tenuti a presidiare l’esecuzione dei lavori.
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 56
e concludendo…..
• Il miglioramento delle condizioni di sicurezza e salute in azienda (la
“mission” contenuta nel titolo stesso del D. Lgs. 626/94) può essere conseguito solo attraverso un
GIOCO DI SQUADRAGIOCO DI SQUADRAin cui ognunoognuno dei soggetti partecipanti (Datore di Lavoro, Dirigenti, Preposti e
Lavoratori, SPP, MC, RLS) si deve sentire impegnato a svolgere
responsabilmente il proprio ruolo ed i propri compiti.
Relatori: ingg. A.Manaresi - M.Verrocchio Salone AMBIENTE LAVORO 2007 57
Un sentito GRAZIE a tuttiper la corteseATTENZIONE