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Per Offerta Pubblica di Acquisto (di seguito OPA) si intende ogni offerta, invito ad offrire o messaggio promozionale finalizzato all’acquisto in denaro di prodotti finanziari. Qualora l’acquisto venga realizzato consegnando, a titolo di corrispettivo, altri prodotti finanziari, l’offerta pubblica viene definita di scambio. Il soggetto che lancia un’offerta pubblica di acquisto o di scambio deve effettuare preventivamente un’apposita comunicazione alla Consob (l’Autorità indipendente che vigila sui mercati italiani) allegando un documento, destinato alla successiva pubblicazione, contenente le informazioni necessarie per consentire al pubblico di formarsi un giudizio sull’OPA stessa. Tale comunicazione viene immediatamente diffusa al mercato e trasmessa alla società oggetto di OPA; essa contiene l’indicazione degli elementi essenziali dell’offerta, delle finalità dell’operazione, delle garanzie e delle eventuali modalità di finanziamento previste. Il documento di offerta potrà essere diffuso al pubblico solo a seguito del controllo effettuato dalla Consob e sarà trasmesso senza indugio alla società i cui titoli sono oggetto dell’offerta. La società oggetto dell’OPA è infatti tenuta a diffondere al pubblico un comunicato contente ogni dato utile per la valutazione dell’offerta nonché il proprio giudizio in merito all’operazione. Tale comunicato fornisce inoltre informazioni su eventuali patti parasociali, sull'andamento recente e le prospettive dell'emittente (ove non riportate nel documento d'offerta), sui fatti di rilievo non indicati nell'ultimo bilancio o nell'ultima situazione infrannuale pubblicata. Inoltre il comunicato rende nota l’eventuale decisione di convocare l’assemblea per l’autorizzazione di misure difensive (ossia il compimento di atti o di operazioni che possano contrastare l’offerta). Le società italiane le cui azioni sono oggetto di offerta e che siano quotate in mercati italiani o europei, si devono astenere dal compiere operazioni che possano contrastare con il conseguimento degli obbiettivi dell’offerta - salvo espressa delibera dell’assemblea ordinaria o straordinaria (“passivity rule” o regola della passività”). In altre parole a meno che l’assemblea non deliberi azioni di difesa la società è tenuta a non ostacolare l’OPA.

Offerta Pubblica Di Acquisto

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Per Offerta Pubblica di Acquisto (di seguito OPA) si intende ogni offerta, invito ad offrire o messaggio promozionale finalizzato all’acquisto in denaro di prodotti finanziari. Qualora l’acquisto venga realizzato consegnando, a titolo di corrispettivo, altri prodotti finanziari, l’offerta pubblica viene definita di scambio.

Il soggetto che lancia un’offerta pubblica di acquisto o di scambio deve effettuare preventivamente un’apposita comunicazione alla Consob (l’Autorità indipendente che vigila sui mercati italiani) allegando un documento, destinato alla successiva  pubblicazione, contenente le informazioni necessarie per consentire al pubblico di formarsi un giudizio sull’OPA stessa.

Tale comunicazione viene immediatamente diffusa al mercato e trasmessa alla società oggetto di OPA; essa contiene l’indicazione degli elementi essenziali dell’offerta, delle finalità dell’operazione, delle garanzie e delle eventuali modalità di finanziamento previste. Il documento di offerta potrà essere diffuso al pubblico solo a seguito del controllo effettuato dalla Consob e sarà trasmesso senza indugio alla società i cui titoli sono oggetto dell’offerta.

La società oggetto dell’OPA è infatti tenuta a diffondere al pubblico un comunicato contente ogni dato utile per la valutazione dell’offerta nonché il proprio giudizio in merito all’operazione. Tale comunicato fornisce inoltre informazioni su eventuali patti parasociali, sull'andamento recente e le prospettive dell'emittente (ove non riportate nel documento d'offerta), sui fatti di rilievo non indicati nell'ultimo bilancio o nell'ultima situazione infrannuale pubblicata. Inoltre il comunicato rende nota l’eventuale decisione di convocare l’assemblea per l’autorizzazione di misure difensive (ossia il compimento di atti o di operazioni che possano contrastare l’offerta).

Le società italiane le cui azioni sono oggetto di offerta e che siano quotate in mercati italiani o europei, si devono astenere dal compiere operazioni che possano contrastare con il conseguimento degli obbiettivi dell’offerta - salvo espressa delibera dell’assemblea ordinaria o straordinaria (“passivity rule” o “regola della passività”). In altre parole a meno che l’assemblea non deliberi azioni di difesa la società è tenuta a non ostacolare l’OPA.

L’offerta pubblica è irrevocabile e si rivolge a parità di condizioni a tutti i possessori degli strumenti finanziari che sono oggetto dell’OPA stessa. Il principio della irrevocabilità dell’offerta non impedisce che l’offerta sia sottoposta a talune condizioni purché le stesse siano specificate nel documento di offerta e non si tratti di condizioni meramente potestative (ossia il cui verificarsi dipende esclusivamente da una scelta dell’offerente). Ad esempio l’offerta può essere condizionata al raggiungimento di un quantitativo minimo di titoli.

L’offerta pubblica di acquisto è obbligatoria quando un soggetto (anche in concerto con altri) venga a detenere a seguito di acquisti a titolo oneroso una partecipazione nel capitale ordinario della società superiore al  30%. In tale caso, il legislatore impone di offrirsi come acquirente per l’intera quantità delle azioni residue (OPA obbligatoria totalitaria). L’OPA obbligatoria è uno strumento offerto dal legislatore per consentire agli azionisti di minoranza che non gradiscono il cambio di controllo di vendere le proprie azioni.

Un’altra tipologia di OPA è la cosiddetta OPA preventiva che rappresenta un caso di esclusione dall’obbligo di lanciare un’OPA totalitaria.

Questo caso si verifica quando la partecipazione superiore al 30% di una società viene ad essere detenuta a seguito di un’offerta pubblica di acquisto o di scambio avente ad oggetto almeno il 60% delle azioni ordinarie a condizione che l’offerente e i soggetti a esso legati non abbiano acquistato partecipazioni in misura superiore all’1% nei dodici mesi precedenti la comunicazione a Consob e

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che l’efficacia dell’offerta sia stata condizionata all’approvazione di tanti soci che possiedano la maggioranza delle azioni ordinarie.

La disciplina dell’OPA preventiva può individuarsi nell’esigenza di evitare il lancio dell’OPA totalitaria assicurando comunque il cambio di controllo e la tutela delle minoranze. Infatti allo scopo di evitare elusioni è previsto che l’offerente sia comunque tenuto a promuovere l’offerta pubblica totalitaria qualora, nei dodici mesi successivi alla chiusura dell’offerta preventiva effettui acquisti di partecipazioni in misura superiore all’uno per cento o la società emittente abbia deliberato operazioni di fusione o di scissione.

Infine, si ha un’OPA residuale qualora un soggetto (anche di concerto con altri) giunga a detenere una partecipazione superiore al 90% nel capitale di una società quotata. In questo caso il legislatore assume che il flottante rimasto non sia idoneo ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni e pertanto consente un diritto di exit agli azionisti di minoranza. In questa fattispecie infatti,  il soggetto che ha superato la soglia del 90% è tenuto a ripristinare il flottante entro quattro mesi dal superamento della soglia o promuovere una offerta pubblica di acquisto sulle residue azioni con diritto di voto. In questo caso il prezzo delle azioni è determinato dalla Consob.

La legge infine prevede che chiunque – a seguito di un offerta pubblica avente ad oggetto la totalità delle azioni con diritto di voto – venga a detenere più del 98% di tali azioni ha il diritto di acquistare le azioni residue entro quattro mesi dalla conclusione dell’offerta (cosiddetto “diritto di acquisto” o “squeez out”). Il prezzo di acquisto è fissato da un esperto nominato dal presidente del tribunale del luogo della sede della società emittente. Il prezzo terrà conto del prezzo dell’offerta e del prezzo delle azioni sul mercato nell’ultimo semestre.

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Le offerte pubbliche rivolte alla generalità o ad un gruppo specifico di risparmiatori (investitori istituzionali o dipendenti) possono essere di vendita o di sottoscrizione e riguardare titoli di nuova emissione o già collocati:

•  Offerte pubbliche di vendita (OPV) sono proposte irrevocabili e non modificabili di cessione di titoli già emessi,

•  Offerta pubblica di sottoscrizione (OPS) sono proposte irrevocabili e non modificabili di cessione di titoli di nuova emissione.

E' consentito procedere a offerte miste (OPV/OPS) che combinano un aumento di capitale e una cessione da parte dei soci di una quota della loro partecipazione.

Gli scopi che l'azienda si propone di realizzare con un'offerta pubblica, possono essere molteplici:

•  reperire capitale fresco,

•  aumentare il flottante per, eventualmente, chiedere la quotazione,

•  diffondere la partecipazione senza provocare effetti depressivi sui corsi di borsa.

Il soggetto proponente, oltre ad avvertire la CONSOB, presentare i documenti richiesti e adempiere ad obblighi di pubblicità ( pubblicazione della notizia su un quotidiano nazionale), deve predisporre e depositare un prospetto informativo contenente informazioni sull'emittente (tipo di attività, assetto proprietario, organi sociali, situazione patrimoniale , finanziaria e reddituale ec.), il tipo di titolo oggetto dell'offerta e sulla sollecitazione ( soggetti collocatori, ecc.) ¹

Le offerte pubbliche di acquisto (OPA ) ² consistono in proposte rivolte alla generalità degli azionisti, da chi vuole acquistare ad un prezzo determinato, una quota o la totalità dei titoli dell'azienda. La proposta può essere volontaria o imposta dalla legge, regolata in contanti o scambiando titoli, può essere amichevole ( concordata con il management della società obiettivo) od ostile.

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L'offerta identica per ogni possibile venditore, è irrevocabile ma può essere soggetta a condizioni di efficacia (il raggiungimento di una percentuale minima , ecc.), ha un periodo di validità ³ durante il quale possono essere lanciate offerte concorrenti e sono consentiti rilanci migliorativi.

L'OPA volontaria

Esempio

La società A lancia un'OPA sulla società B alle seguenti condizioni :

•  acquisto di azioni ordinarie in contante al prezzo di X eu,

•  1 obbligazione della società A per ogni azione della società B,

•  e azioni della società A per ogni 5 azioni della società B.

L'offerta è sottoposta ad alcune condizioni:

•  adesioni all'offerta superiori al 67% del capitale ordinario della società B,

•  cessione da parte della società A di alcune partecipazioni,

•  assenza di provvedimenti presi dalla società B e dalla controllata C in contrasto con l'OPA e i suoi obiettivi.

La società oggetto di OPA può difendersi dall'attacco ( OPA ostile) in vari modi:

•  chiamando in soccorso "un cavaliere bianco" ( White Knight) che propone un'offerta concorrente,

•  aumentando il costo dell'OPA con opportune operazioni ( conversione delle azioni con voto limitato in azioni con diritto di voto pieno, aumento di capitale, acquisti di azioni proprie per sostenere la quotazione, operazioni di concambio a condizioni convenienti ecc.)

•  la cessione di attività per ridurre l'interesse dello "scalatore".

Il management della società bersaglio è comunque soggetto alla cosiddetta " passivity rule "( per le sole società quotate): le azioni di difesa possono essere intraprese se autorizzate dall'assemblea (ordinaria o straordinaria a seconda della natura del provvedimento) che decide con il voto favorevole di almeno il 30% del capitale sociale. La norma prevista dall'art.104 del TUIF non è posta a difesa della società aggredita, ma dei soci della stessa che possono essere interessati dall'OPA e non desiderano che essa venga scoraggiata.

La società B si difende dall'OPA ostile della società A

La società B articola un pacchetto di misure per difendersi dall'attacco della società A:

•  conversione delle azioni di risparmio della società B in azione ordinarie della stessa società,

•  acquisto di azioni proprie, fino ad un massimo del 10% del capitale sociale della società B finanziato da un debito ,

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•  aumento di capitale della società B e offerta pubblica di scambio delle nuove azioni con il flottante di azioni ordinarie e di risparmio della società C controllata dalla società A

La prima e la terza misura hanno lo scopo di aumentare il numero delle azioni che l'aggressore deve acquistare. La seconda mira da aumentare la quotazione dell'azione e quindi, ad accrescere il costo dell'OPA.

Le OPA sono volontarie od obbligatorie; le obbligatorie di tipo totalitario, scattano se si detiene una partecipazione, acquisita a titolo oneroso, oltre il limite del 30 % del capitale sociale.

E' importante sottolineare che il limite del 30% include " gli acquisti di concerto" (le acquisizioni di soggetti diversi ma fatte di comune accordo) e quelli "indiretti" (il possesso di una quota significativa di azioni di una società controllante)( "OPA a cascata").

OPA obbligatoria per "acquisto di concerto"

Esempio

Situazione iniziale

•  La società A ha una quota della società B ed entrambe partecipano alla società C.

•  La società D ha una quota ed è partecipata dalla società A.

Situazione successiva

•  La società D acquista a condizioni particolari ( con un premio elevato rispetto al prezzo di mercato) la quota posseduta dalla società B nella società C. La quota è inferiore al 30% del nominale della società C

•  La somma delle partecipazioni nella società C possedute dalla società A e D supera il limite del 30%.

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La CONSOB rileva l'ipotesi di "acquisto di concerto" e impone l'OPA solidale (società A e C) obbligatoria.

L'OPA obbligatoria è residuale se la partecipazione è superiore al 90 % del totale. L'offerta riguarda la totalità dei titoli con diritto di voto ed è fatta al prezzo stabilito dalla CONSOB. L'OPA obbligatoria può essere evitata se entro 4 mesi, viene ripristinato il flottante necessario a garantire la regolarità degli scambi. All'OPA residuale segue la cancellazione del titolo dalla quotazione in borsa. Il fine dell'OPA è evidente: eliminare dal mercato le azioni con un secondario troppo sottile.

Per Offerta Pubblica di Acquisto o OPA, in inglese tender offer, s'intende ogni offerta, invito a offrire[1] o messaggio promozionale finalizzato all'acquisto di prodotti finanziari: è quindi una sollecitazione al disinvestimento.

Secondo il Regolamento CONSOB 11971/99, si considera pubblica un'OPA o OPS se rivolta ad un numero di soggetti superiore alle 100 unità e se riguarda un valore complessivo dei titoli oggetto di offerta pari a 2.500.000,00 euro.

Esse sono divisibili in due tipologie:

volontaria: l'iniziativa proviene esclusivamente dall'offerente e può avere ad oggetto qualsiasi tipo di strumento finanziario

obbligatoria: è l'ordinamento a costringere l'offerente se sussistono determinate condizioni e può avere ad oggetto solo azioni ordinarie (con diritto di voto sugli argomenti dell'articolo 105 del Testo Unico della Finanza) di società italiane quotate in mercati regolamentati italiani.

A loro volta, queste possono configurarsi come OPA:

consensuale: quando il consiglio di amministrazione della società oggetto di scalata si pronuncia favorevole all'offerta stessa;

ostile: quando il consiglio di amministrazione della società oggetto della scalata si pronuncia contrario all'offerta stessa.

L'OPA non è dunque un'operazione d'acquisto sul mercato, bensì un'offerta, in quanto quest'ultimo potrà aderire o meno. L'offerta pubblica d'acquisto non è nemmeno definibile come contratto ma, invece, come procedimento attraverso il quale un soggetto si rivolge al mercato.

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Del controllo circa il corretto svolgimento delle OPA si occupano gli organismi di vigilanza della Borsa, la Consob in Italia.

Le OPA nell'ordinamento italiano [modifica]

Nell'ordinamento italiano le OPA sono attualmente disciplinate dagli artt. 102-112 del Testo Unico della Finanza (T.U.F.) contenuto nel D.Lgs. 58/98, nonché dalle norme di attuazione in materia di emittenti contenute nel regolamento della Consob.

La disciplina si divide in una parte generale, in cui sono contenute le norme di generale applicazione, e una parte speciale, che disciplina le singole tipologie di OPA previste.

La disciplina generale [modifica]

Soggetti coinvolti e tutele del legislatore [modifica]

I soggetti coinvolti sono:

l'emittente, società target dell'operazione; l'offerente, chi fa l'offerta (anche soggetti privati); eventuali intermediari.

Le tutele del legislatore sono di tipo:

formale, a garanzia della trasparenza[2] per tutelare, sul piano informativo, le parti più deboli (risparmiatori). È dunque una tutela strumentale alla parità di trattamento;

sostanziale, a garanzia dei cosiddetti comportamenti corretti durante la negoziazione, intesi come di buona fede, che non siano tali d'alterare le condizioni negoziali del mercato.

Obblighi informativi offerente [modifica]

L'articolo 102 del T.U.F. disciplina che l'offerente è tenuto ad una preventiva comunicazione alla Consob con documento, destinato alla pubblicazione, contenente le informazioni necessarie per consentire ai destinatari di pervenire ad un fondato giudizio sull'offerta. La Consob poi indica le eventuali informazioni integrative, specifiche modalità di pubblicazione e garanzie da prestare (reali o personali), entro un termine predeterminato[3]. Questo va dai 15 ai 30 giorni a seconda che i prodotti finanziari ad oggetto siano quotati o meno (anche diffusi tra il pubblico). Se entro i 15-30 giorni la Consob non abbia espresso alcun parere vale il silenzio-assenso e il documento potrà essere pubblicato.

Il Nuovo regolamento Consob ha poi specificato che l'offerente è tenuto in primo luogo alla pubblicità della comunicazione e quindi a dare senza indugio alla Consob, l'emittente ed al mercato un comunicato che deve indicare gli elementi essenziali dell'offerta[4], le finalità, le garanzie offerte e le partecipazioni già detenute dall'offerente.

Contestualmente l'offerente deve consegnare alla Consob altri documenti.

Una bozza del documento d'offerta laddove, nel caso vi siano contenute informazioni in grado di stupire il mercato, l'offerente dovrà fare un comunicato avvertendo il mercato e l'emittente di ciò che sta facendo.

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Eventuali richieste d'autorizzazioni dell'autorità competenti si pensi ad esempio ad un'opa sul mercato bancario dove operazioni di questo tipo necessitano della previa autorizzazioni della Banca d'Italia.

Scheda d'adesione

Ulteriore documento per costituire garanzie di esatto adempimento o la dichiarazione dell'impegno a sottoscrivere prima dell'inizio del periodo d'adesione (da questo scaturisce che il procedimento d'offerta può dunque iniziare anche in assenza delle necessarie autorizzazioni delle autortà competenti).

Entro 15 giorni dalla ricezione (30 giorni se trattasi di prodotti non quotati in Borsa), la Consob può richiedere eventuali modifiche o integrazioni, o la richiesta di prestare particolari garanzie, reali o personali.

Obblighi informativi emittente [modifica]

L'articolo 103 sancisce che l'emittente diffonde un comunicato contenente ogni dato utile per l'apprezzamento dell'offerta e la propria valutazione sull'offerta.

Il comunicato viene effettuato dal CdA ed esprime un giudizio sulla convenienza dell'offerta rivolto agli azionisti target. È in questa sede che si valuta il merito dell'operazione (convenienza economica) ed è quindi in questo momento che subentra la differenza tra OPA ostile (offerta giudicata poco conveniente) e amichevole (CdA suggerisce adesione). Il comunicato deve contenere:

Eventuale convocazione assemblea per autorizzare atti od operazioni che possono contrastare l'offerta;

Aggiornamento informazioni a disposizione del pubblico circa il possesso di azioni da parte dell'emittente e amministratori, nonché dei patti parasociali;

Informazioni sui fatti di rilievo non indicati nell'ultimo documento contabile reso pubblico

Valutazione motivata dell'offerta: gli amministratori sono responsabili verso gli azionisti della ragionevolezza del loro giudizio

La consegna alla Consob deve avvenire entro due giorni dalla prevista data di diffusione del documento d'offerta[5], se il comunicato non viene allegato al documento d'offerta deve essere pubblicato entro il primo giorno di durata dell'offerta[6].

Condizioni dell'offerta [modifica]

Dopo la comunicazione dell'OPA, il prezzo del titolo va generalmente a rialzo per via della forte relazione che lega l'informazione alle variazioni di prezzo, ciò richiede il rispetto di determinate condizioni:

l'offerta è irrevocabile e quindi che ogni clausola contraria è nulla;

la parità di condizioni a tutti i titolari dei prodotti finanziari che formano oggetto dell'OPA escludendo così, che vengano stabilite condizioni d'offerta diverse[7]. È stabilito, in particolare, che

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se l'offerente lancia un'OPA e poi compra fuori mercato (trattativa privata) ad un prezzo maggiore, il prezzo dell'OPA si adeguerà a questo.

Per quanto riguarda l'OPA volontaria:

non è previsto un quantitativo minimo anche se per l'applicazione della disciplina v'è una soglia minima di valore che ammonta a 40 mila euro;

l'offerente indica la quantità di strumenti finanziari che vuole acquistare, se non indicata, essa è uguale al quantitativo massimo[8];

l'offerente può comunque riservarsi la possibilità di accettare la totalità degli strumenti finanziari anche se oltre la quantità massima che aveva indicato;

l'offerente può anche indicare di non essere obbligato all'acquisto se le adesioni non raggiungono una soglia minima da lui indicata;

l'offerente può comunque riservarsi la facoltà di accettare un quantitativo minore purché coerente con i suoi progetti sulla target (coerenza valutata dalla Consob).

Le OPA volontarie, quindi, possono essere sottoposte a condizioni purché non meramente potestative (sono ammesse le condizioni legali).

È prevista la possibilità di modificare l'offerta aumentando, ad esempio, il corrispettivo (rilancio) REF non può accompagnarsi ad una riduzione del quantitativo REF.

Svolgimento offerta [modifica]

La durata del periodo è concordata con la società di gestione del mercato, se l'oggetto dell'offerta sono strumenti finanziari quotati, o con la Consob, se non quotati. La durata del periodo dura da venti giorni ad un massimo di quaranta se trattasi di OPA volontaria totalitaria o di OPA preventiva lanciata su almeno il 60% dei prodotti finanziari. Per tutti gli altri tipi d'offerta la durata parte da un minimo di quindici giorni arrivando ad un massimo di venticinque.

L'offerente non può ridurre il periodo concordato, ma ha la facoltà di protrarlo comunque non oltre i suddetti limiti. La durata può essere protratta fino ad un massimo di 55 giorni dalla Consob quando giustificata da esigenze di corretto svolgimento dell'offerta e tutela degli investitori. È inoltre prevista una proroga automatica di dieci giorni se negli ultimi dieci giorni di pendenza dell'offerta viene convocata l'assemblea dei soci per assunzione di misure difensive.

Offerte concorrenti [modifica]

Un'offerta concorrente può essere lanciata da un terzo interessato ad acquistare le stesse azioni della target; deve avere un prezzo maggiore della precedente offerta ma può essere lanciata su un quantitativo minore. Può essere lanciata anche quando viene meno una condizione d'efficacia apposta alla prima offerta.[9] Rende revocabile l'adesione dell'oblato all'offerta precedente e deve essere lanciata al massimo cinque giorni prima della scadenza della prima OPA.

Rilancio dell'originario offerente [modifica]

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Deve avere un prezzo maggiore dell'offerta concorrente e quantità ad oggetto almeno uguale a quella originaria. Il rilancio può essere effettuato fino a dieci giorni dall'offerta originaria e la sua durata d'adesione può essere adeguata a quella concorrente. L'esigenza è di definire una sorta d'asta con un arco di tempo definito, evitando dunque, l'instabilità del mercato. La Consob permette poi, a chi ha aderito alle offerte sconfitte di apportare i loro titoli all'offerta vincente entro cinque giorni dalla pubblicazione dei risultati dell'offerta.

Obblighi successivi [modifica]

Ulteriori obblighi previsti sono:

per la società oggetto dell'OPA: il divieto di compiere atti che possano ostacolare il raggiungimento degli obiettivi dell'OPA senza l'espressa autorizzazione dell'assemblea, la quale deve deliberare, anche in seconda e in terza convocazione, con il voto favorevole dei soci che rappresentino almeno il 30% del capitale sociale

per la società stessa (l'emittente), l'offerente, nonché i loro amministratori, sindaci o direttori generali ed in generale tutti i soggetti ad essi legati da rapporti di controllo: il rispetto delle norme di trasparenza e correttezza, volte a rendere di pubblico dominio tutte le informazioni fondamentali circa l'andamento e le caratteristiche delle operazioni.

L'offerta può essere modificata dal proponente fino a 3 giorni dal termine previsto per la chiusura, purché:

non venga ridotto il quantitativo di titoli richiesto; il corrispettivo globale risulti superiore di almeno il 2% rispetto a quanto previsto

nell'offerta originaria.

La disciplina speciale [modifica]

La normativa speciale disciplina:

le fattispecie in cui sorge un qualche obbligo di promuovere OPA; le condizioni a cui sono sottoposte le offerte facoltative; le sanzioni per la violazione delle norme stabilite.

L'OPA successiva totalitaria [modifica]

È disciplinata dall'art.106 del T.U.F. Essa consiste in pratica nell'obbligo da parte di chi abbia acquisito a titolo oneroso (direttamente o indirettamente), quindi non per successione mortis causa o donazione, una partecipazione societaria superiore al 30% del capitale sociale ordinario di una società per azioni quotata in borsa di lanciare un'OPA sulla totalità delle azioni ordinarie residue.

L'obbligo sussiste anche quando il limite è raggiunto tramite partecipazioni (opa a cascata). L'obbligo sussiste anche per chi già detiene il 30% di azioni con diritto di voto e acquisisce nei 12 mesi più del 3% del capitale. L'obbligo di un OPA sussiste anche quando si ha il controllo di una società non quotata in borsa.

L'offerta va promossa entro 20 giorni dal superamento di tale soglia a un prezzo non inferiore a quello più elevato pagato dall'offerente e da persone che agiscono in concerto con il medesimo, nei 12 mesi anteriori alla comunicazione della decisione di promuovere un'offerta pubblica di acquisto, per acquisti di titoli della medesima categoria. Qualora non siano stati effettuati acquisti a titolo

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oneroso di titoli della medesima categoria nel periodo indicato, l'offerta è promossa per tale categoria di titoli ad un prezzo non inferiore a quello medio ponderato di mercato degli ultimi 12 mesi o del minor periodo disponibile.

L'OPA residuale [modifica]

L'OPA residuale era disciplinata dall'art.108 del T.U.F. Tale tipologia era stata prevista dal legislatore per la tutela degli azionisti di minoranza in caso di delisting, cioè cancellazione del titolo dalla quotazione di borsa per impossibilità di un regolare andamento delle negoziazioni a seguito della riduzione del volume delle azioni correntemente trattate.

L'OPA residuale era un'OPA obbligatoria che riguardava chiunque venisse a detenere ed intendesse mantenere una quota del capitale sociale ordinario di una società quotata superiore al 90%.

Chiunque si fosse trovato nella condizione di cui sopra, se non avesse voluto lanciare l'OPA sul restante 10%, sarebbe stato tenuto a ripristinare entro 90 giorni un flottante sufficiente a ripristinare il normale andamento delle quotazioni (regolare formazione di prezzo – acq./ven.) e la decisione sarebbe stata comunicata alla Consob non oltre 10 giorni dal superamento della soglia del 90%. In difetto sarebbe scattato l'obbligo di acquisto. Prezzo pari a quello dell'OPA totalitaria precedente se il 90% fosse stato rappresentato tutto da azioni con diritto di voto. Prezzo determinato dalla CONSOB se il 90% fosse stato composto anche con azioni senza diritto di voto. L'istituto è stato sostituito dall'obbligo d'acquisto sempre rubricato all'art.108 del TUF.

Diritto di acquisto [modifica]

Qualora chi abbia lanciato un'OPA avente ad oggetto la totalità delle azioni con diritto di voto, venga poi a detenere più del 95% tali azioni, se ha dichiarato nel documento di offerta l'intenzione di avvalersi di tale diritto, può acquistare le restanti azioni. (art. 111 TUF) Il diritto ha valore solo se dichiarato nel documento di offerta. Prezzo determinato come nell'obbligo di acquisto.

Tale facoltà, comunemente denominata squeeze out, è riconosciuta in molti ordinamenti ai fini di tutela dell'offerente, che può essere agevolato dal possesso della totalità delle azioni.

Esenzioni [modifica]

In base al D.lgs 58/98 art. 106, II comma e Regolamento CONSOB 11971/99, quando il limite del 30% è superato:

in presenza di altro/i soci che dispongono della maggioranza dei diritti di voto tramite aumento di capitale;

in presenza di un piano di ristrutturazione del debito di una società quotata in crisi; a seguito trasferimento fra società determinato dall'esercizio di diritti di opzione superato

per non più del 3% e l'acquirente si impegni a cedere le azioni in eccedenza e a non esercitare i diritti di voto.

conseguente ad operazioni di fusione o scissione; ottenuta a seguito di un'opa totalitaria.

Sospensione del diritto di voto e sanzioni [modifica]

In base all'art. 110 D.lgs 58/98, in caso di violazione degli obblighi dell'OPA la sanzione è la sospensione dell'intera partecipazione del soggetto e l'obbligo di vendita entro 12 mesi per rientrare al di sotto della soglia del 30%.

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In base all'art. 104-bis D.lgs 58/98, cosiddetta regola di neutralizzazione, raggiunto il 75%, nella I assemblea dopo l'OPA sono sospesi i patti parasociali e limitazioni al diritto di voto previste dallo statuto limitatamente alla nomina/revoca degli amministratori e dei componenti il Consiglio di Sorveglianza/Gestione.

Obbligo di indennizzo (fissato dal Giudice) su eventuali danni patrimoniali subiti da coloro ai quali sono stati resi non esercitabili i diritti di voto. La richiesta di indennizzo deve essere presentata all'offerente, pena decadenza, entro 90gg dalla chiusura dell'offerta o entro 90gg dalla data dell'assemblea.

Secondo l'art. 104-ter D.lgs 58/98 (clausola di reciprocità), le regole di neutralizzazione non si applicano per esempio in caso di OPA promossa da una società o ente controllato. Se l'assemblea delibera misure idonee a contrastare un'eventuale opa (p.es. conversione di az. di Risparmio in az. Ordinarie con diritto di voto), può esercitarle solo se sono trascorsi 18 mesi prima del lancio di un'opa.

L'OPA di concerto [modifica]

L'OPA di concerto, o acquisto di concerto, è disciplinata dall'art.109 del T.U.F. La norma stabilisce che, quando tra i soggetti detentori di titoli azionari (indifferentemente persone fisiche o giuridiche) intercorrono le seguenti relazioni, tassativamente indicate:

si tratta di aderenti ad un patto, anche nullo, che regolamenta il diritto di voto degli stessi all'interno delle assemblee di società quotate o loro controllanti;

si tratta di amministratori o direttori generali di una stessa società, e compresa la società di cui fanno parte;

trattasi di soggetti legati da rapporti di controllo, sia un soggetto e le società da esso controllate, sia le società sottoposte a comune controllo;

allora le precedenti soglie del 30% e del 90% vanno conteggiate sommando le azioni possedute da ciascuno dei soggetti. In questo caso l'obbligo di lanciare l'OPA grava solidalmente su ciascuno dei soggetti.

Ai sensi dello stesso articolo, l'obbligo di offerta pubblica sussiste in capo ai soggetti aderenti ad un patto che regolamenta il diritto di voto anche quando gli acquisti siano stati effettuati nei 12 stessa.

L'OPA a cascata [modifica]

L'OPA a cascata è disclipinata dall'art.45 del Regolamento Consob. Consiste nell'obbligo di lanciare un'OPA totalitaria sulle azioni ordinarie delle società quotate di cui si arriva a detenere indirettamente una partecipazione superiore alla soglia del 30% prevista per l'OPA totalitaria.

La norma è finalizzata ad evitare l'elusione della disciplina prevista dall'art.107 T.U.F. attraverso l'acquisizione di controllanti per acquisire il controllo di tutte le controllate.

Affinché ricorrano gli estremi della detenzione indiretta di cui sopra, che fanno scattare l'obbligo dell'OPA a cascata occorre che:

il soggetto possieda una certa percentuale delle azioni ordinarie della società "madre": o il 30% se la società stessa è quotata,o il 50% se non quotata;

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la somma delle azioni possedute dal soggetto direttamente sommata a quelle possedute attraverso la società madre, di cui risulta quindi titolare quest'ultima, superi la soglia del 30%.

Tuttavia, affinché queste ultime azioni vengano considerate nel computo è necessario che ricorrano le seguenti condizioni:

la partecipazione in questione rappresenti più di 1/3 delle attività nello stato patrimoniale della società madre;

la partecipazione costituisca l'immobilizzazione più elevata iscritta a bilancio, oppure la componente principale del prezzo di acquisto della società stessa.

Contabilità dell'OPA [modifica]

La vendita di azioni è costituita da un incremento della liquidità a fronte di una diminuzione di un'immobilizzazione finanziaria, iscritta a bilancio al costo storico d'acquisto (che è la quotazione di Borsa alla quale è stato pagato il titolo).

La differenza fra prezzo di vendita e quello di acquisto determina una minusvalenza o una plusvalenza, che genera utile ed è oggetto di tassazione.

La diminuzione dell'immobilizzazione finanziaria può riguardare la vendita di azioni proprie, oppure di partecipazioni (azionarie) in collegate e controllate.

Page 14: Offerta Pubblica Di Acquisto

 L’Offerta Pubblica di acquisto consiste nell’acquisto, appunto, delle azioni ordinarie di una società quotata in misura superiore alla soglia del 30% sulla totalità delle azioni. In parole povere, se una società decide di acquistare un numero di azioni superiori al 30% delle azioni ordinarie totali, detta società è obbligata ad effettuare un’OPA. In particolare, le OPA richiedono un iter piuttosto complesso che si articola in diverse fasi, fino ad arrivare a giungere al momento finale caratterizzato dalla stipulazione di un contratto di compravendita. Le fasi, normalmente, sono tre: fase iniziale, adesione e compravendita.

   Pertanto, la procedura negoziale inizia con la proposta contrattuale, da parte dell’offerente, rivolta agli azionisti della società. In particolare, questa proposta viene resa pubblica in un documento di offerta (nel sito della Consob si possono trovare tutte le offerte pubbliche di acquisto). Una volta approvata la prima parte, la seconda fase dell’OPA è caratterizzata dall’adesione incondizionata degli “oblati” alla procedura contrattuale. La terza fase, infine, consiste nella compravendita ad opera dell’offerente. Le OPA vengono disciplinate dalla sezione II del Testo Unico della Finanza. In particolare, il TUIF ha attribuito alla Consob il compito di dettare norme relative alla correttezza ed alla trasparenza delle operazioni sui prodotti finanziari dell’offerta.

   L’OPA relativa alla vicenda Unipol-Bnl, riguarda un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria e totalitaria promossa da Unipol. L’offerta ha per oggetto n. 1.836.325.334 azioni ordinarie Bnl, corrispondenti al 59,24% del capitale sociale ordinario. E’ da tenere presente che Unipol Assicurazioni detiene già il 14,89% del capitale sociale ordinario. Se l’offerta dovesse andare in porto, quindi, l’Unipol si troverebbe a detenere un totale di 74,13% del capitale ordinario. Vediamo, in breve, quali sono state le principali tappe della vicenda: il 15 luglio 2005, previo ottenimento dell’autorizzazione da parte di Banca d’Italia ad incrementare la partecipazione del Gruppo Unipol fino al 14,99% del capitale sociale di BNL, la compagnia di assicurazione ha acquistato un certo numero di azioni ordinarie Bnl, venendo, in tal modo, a detenere il 14,92% del capitale sociale ordinario a detta data. Il 18 Luglio 2005, Unipol sottoscrive un Patto Parasociale con alcuni dei soci di maggioranza di Bnl, di durata triennale, finalizzato ad aggregare le rispettive partecipazioni in Bnl, complessivamente pari al 30,86% del capitale sociale ordinario. Il 9 agosto 2005 Banca d’Italia ha formulato una richiesta all’ISVAP al fine di conoscere le valutazioni di competenza.Il 29 agosto 2005 l’Assemblea straordinaria di Unipol si è riunita per conferire al consiglio di amministrazione delega per aumentare il capitale sociale. Il 6 settembre 2005 BPI ha diffuso un comunicato stampa nel quale si afferma che 50.000.000 delle azioni Bnl di BPI sono oggetto di un’operazione che BPI ha effettuato al solo fine di migliorare il profilo della propria liquidità.

   Il periodo di adesione non potrà avere inizio prima del verificarsi dei seguenti eventi:

Ø Rilascio dell’autorizzazione da parte di Banca d’Italia sull’acquisizione del controllo di Bnl da parte dell’Unipol;Ø Rilascio dell’autorizzazione, da parte di B.d.I., sull’acquisto indiretto, da parte di Unipol, delle partecipazioni in Bnl Fondi immobiliari e Bnl Sgr;Ø La trasmissione alla Consob della documentazione raltiva all’avvenuta costituzione delle garanzie di esatto adempimento.

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