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marzo - aprile 2015
mar-apr 201505
ISSN
238
4-90
29
DIRETTORE EDITORIALE
Emilio Antoniol
COMITATO EDITORIALE
Valentina Covre
Francesca Guidolin
Daria Petucco
REDAZIONE
Filippo Banchieri
Margherita Ferrari
Valentina Manf
Michele Menegazzo
Chiara Trojetto
PROGETTO GRAFICO
Valentina Covre
Margherita Ferrari
Chiara Trojetto
OFFICINA*
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:
Francesca Romano Amoruso, Domenico Cannito, Giuseppe Clemente, Sara Dotto, Michelangelo
Sabuzi Giuliani, Francesca Gattello, Daniela Martielli, Nicola Martielli, Donato Minuto, Nunzia
Moschetta, Ida Pecorelli, Francesco Pozzobon, SB2 Architettura, Irene Tosetto
IMPAGINAZIONE GRAFICA
Valentina Covre
EDITORE
Self-published by
Associazione Culturale OFFICINA*
info@offi cina-artec.com
ArTec - Archivio delle Tecniche e dei materiali per larchitettura e il disegno industriale
Universit Iuav di Venezia
Copyright 2014 OFFICINA*
Bimestrale on-line di architettura e tecnologia
N.05 marzo-aprile 2015
ISSN 2384-9029
Rivista consultabile e scaricabile gratuitamente su :
www.offi cina-artec.com/category/publications/offi cina-magazine
La citazione che apre questo quinto
numero di OFFICINA* tratta dal
romanzo Le citt invisibili di Italo Cal-
vino e riporta il passo in cui Marco
Polo descrive al Khan un ponte e le
pietre che lo costituiscono. La descri-
La citazione che apre questo quinto
numero di OFFICINA* tratta dal
romanzo Le citt invisibili di Italo Cal-
vino e riporta il passo in cui Marco
Polo descrive al Khan un ponte e le
pietre che lo costituiscono. La descri-
Le pietre che formano la linea dellarco
Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
- Ma qual la pietra che sostiene il ponte? - chiede Kublai Kan.
- Il ponte non sostenuto da questa o quella pietra, - risponde
Marco, - ma dalla linea dellarco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, rifl ettendo. Poi soggiunge:
- Perch mi parli delle pietre? E solo dellarco che mimporta.
Polo risponde: - Senza pietre non c arco.
La citazione che apre questo quinto numero di OFFICINA*
tratta dal romanzo Le citt invisibili di Italo Calvino, e riporta il
passo in cui Marco Polo descrive al Kan un ponte e le pietre
che lo costituiscono. La descrizione del ponte fatta da Polo mi
subito parsa la metafora perfetta per defi nire lintento dellasso-
ciazione culturale OFFICINA*, nata con lobiettivo di costituire
un collegamento - un ponte - tra il mondo della ricerca univer-
sitaria e quello dellimpresa. Da oltre un anno questa attivit
continua a crescere, auto-prodotta e auto-sostenuta dallimpe-
gno di nove persone - membri della redazione di questa rivista
- che sono le pietre che formano la linea dellarco su cui tutto
il progetto si regge. Allo stesso modo anche lesperimento di
questa rivista auto-prodotta cresciuto attirando nuove idee e
contributi sempre pi eterogenei, come gli articoli che sono stati
selezionati per questo numero fi no a fi nire, lo scorso mese, sullo
schermo di Angelo Rinaldi, Art Director e vicedirettore di La
Repubblica, a dimostrazione di come anche le cose auto-costruite,
se fatte con dedizione, possano aspirare a grandi risultati.
Em
ilio
Ant
onio
l
2 OFFICINA*
INDICE ESPLORARE Alchimia di Jackson Pollock. Viaggio allinterno della materia.
di Valentina Manf MADE Expo 2015
di Emilio Antoniol Giappone: dai Samurai a Mazinga, con Hokusai, Hiroshige e Utamaro
di Valentina Manf Lina Bo Bardi in Italia
di Valentina Covre
AUTO-COSTRUZIONE/PRODUZIONE/RECUPERO
Sostenibilit autocostruitadi Francesco Pozzobon
La morfologia strutturale e la progettazione dellunit abitativadi AA.VV.
Al limitedi Sara Dotto
El nodo: manuale di autocostruzione in Messicodi Michelangelo Sabuzi Giuliani
Attivit di ricerca nel CEP ATAE FADU UBAdi Ida Pecorelli
PORTFOLIO
Archeologia architettatadi Valentina Manf
IN PRODUZIONE Urban Design
di Emilio Antoniol
VOGLIO FARE LARCHITETTO Uno studio per un recupero sostenibile
di SB2 Architettura Calcarea
di Francesca Gattello
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N.05 mar-apr 2015
mar-apr 201505
ISSN
238
4-90
29
in copertina:AUTO
produzionecostruzione
recupero
immagine di Alessandro Pandolfi *
*Alessandro Pandolfi un grafi co pubblicitario, nato a Trieste nel 1991.
Ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafi ca di Venezia.Dopo una breve espe-rienza presso Aipem, al momento lavora a
Trieste presso Loud adv, studio di comunicazione
e pubblicit.sito: www.loudavd.com
N.05 MAR-APR 2015 3
IMMERSIONE Videomakers-artigiani
di Daria Petucco
DECLINAZIONI
Mattonedi Daria Petucco e Emilio Antoniol
MICROFONO ACCESO Angelo Rinaldi
a cura di Emilio Antoniol, Valentina Covre, Margherita Ferrari, Chiara Trojetto
CELLULOSA Lanticitt
a cura di Margherita Ferrari
ARCHITETTALTRO
Disneyland con la pena di morte di Irene Tosetto
(S)COMPOSIZIONE
Nulla impassabile di Chiara Trojetto
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4 OFFICINA*
ESPLORARE
Nel dicembre del 2013, la Peggy Guggen-heim Collection di Venezia affi da allOpi-fi cio delle Pietre Dure (OPD) di Firenze il dipinto di Jackson Pollock (1912-1956) Alchimia, concepito tra il 1942 e il 1947. Lo scopo del trasferimento del quadro stato parte di un progetto di ricerca fi nalizzato a delineare lo stato di conservazione dello-pera. Il dipinto, di oltre un metro per due, stato realizzato con la tecnica del dripping, ovvero lasciando sgocciolare il colore dal pennello sulla tela posizionata a terra; il quadro ultimato risulti una superfi cie materica data anche dalla presenza di altri materiali. In questa opera Pollock utilizza ben 19 colori per un peso totale stimato di 4 chili e 600 grammi di tinte industriali.Dal 14 febbraio 2015 possibile ammirare il dipinto presso il Museo Peggy Guggen-heim; inoltre presentata la tecnica ese-cutiva dellintervento di restauro tramite uninstallazione interattiva e multimediale costituita da video e riproduzioni in 3D.
di Valentina Manf
Alchimia di Jackson Pollock. Viaggio allinterno della materia.
Museo Peggy Guggenheim, Ven-ezia14 febbraio 6 aprile 2015www.guggenheim-venice.it
di Valentina Manf
Armature insieme a porcellane e cerami-che, paraventi e rotoli, lacche, dipinti, xlilo-grafi e di Hokusai, Utamaro e Hiroshige, tra cui anche stampe hunga, maschere, netsuke, Kimono e tessuti, sculture in legno, man-ga e fi lmati. Questi gli elementi darte che compongono la mostra curata da Adriano Mdaro e Francesco Morena presso la Casa dei Carraresi, nel centro storico di Trevi-so. Gli oggetti presenti nella mostra sono databili tra il XVII e il XX secolo e pro-vengono da importanti istituzioni museali e collezioni private italiane. Tema fondan-te il Giappone antico, composto dalles-senzialit della cultura dei samurai e dalla seduzione della cultura cittadina, indissolu-bilmente legati e impregnati luno dellaltro. La continuit e la contaminazione tra anti-co e moderno dominano lintero percorso, rendendo evidenti le relazioni culturali tra il Giappone e lOccidente in particolare du-rante lo sviluppo del fenomeno del Giap-ponismo che interess svariati artisti tra cui Van Gogh, affascinati dalle immagini del Mondo Fluttuante.
Giappone: dai Samurai a Mazinga, con Hokusai, Hiroshige e Utama-ro.
Casa dei Carraresi, Treviso11 ottobre 2014 - 31 maggio 2015www.giapponedaisamuraiamazinga.com
di Emilio Antoniol
Torna anche nel 2015 la fi era biennale MADE Expo dedicata allarchitettura, al design e alledilizia. Presso il polo fi eristico di Milano a Rho-Pero saranno ospitati, per quattro giorni, gli oltre 1400 espositori del settore delle costruzioni e gli oltre 200.000 visitatori previsti sotto lo slogan Innova-zione-Bellezza-Sostenibilit scelto per le-dizione 2015. Allesposizione fi eristica si affi anca levento BUILD SMART! orga-nizzato da MADE Expo quale contenitore di convegni, laboratori, workshop e mostre che offrono ai visitatori approfondimenti tecnici e normativi su materiali e tecnolo-gie per progettare, riqualifi care e costruire edifi ci sostenibili. Quattro saloni specia-lizzati Costruzioni e materiali, Involu-cro serramenti, Interni fi niture, Software Tecnologie&Servizi completano poi lof-ferta culturale connessa alla manifestazio-ne con seminari e conferenze tematiche ad accesso gratuito.
MADE Expo 2015
Fiera Milano Rho, Milano18 marzo 2015 21 marzo 2015www.madeexpo.it
N.04 GEN-FEB 2015 5
Dalla laurea a Roma del 1939 alla partenza per il Brasile del 1946. Questi gli anni di vita di Lina Bo Bardi esposti nella mostra al MAXXI di Roma. Un viaggio a ritroso che ripercorre il periodo di formazione dellar-chitetto romano, il trasferimento a Milano e le infl uenze avute soprattutto durante il secondo confl itto mondiale, le prime espe-rienze nel campo del design (compreso il logotipo del suo biglietto da visita), quelle progettuali ed editoriali. Un ampio spazio dedicato proprio a queste ultime, dai primi numeri della rivista Domus, ancora di dire-zione pontiana, curati insiema a Carlo Pa-gani, suo costante compagno di studi e di lavoro, fi no alle prime uscite della neofon-data Lo Stile; il ritorno a Domus con Munari, lide
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