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Oggi a scuola imparo
a donare
Progetto educativo realizzato in collaborazione con:Vincenzo Passarelli - AIDOElisabetta Terradura - Assessorato alla salute - Regione ToscanaBarbara Bellandi, Eufrasio Girardi, Emanuele Ginori, Manuela Marchetti, Giampiero Montanelli, Alessandro Pacini, Monica Rosselli - Azienda Usl Toscana Centro
Testi di:Vincenzo Passarelli
© Copyright 2015 by Pacini Editore Srl
Sales ManagerBeatrice Cambi
Responsabile di redazioneFrancesca Petrucci
Realizzazione editoriale e grafica
Via A. Gherardesca56121 Ospedaletto (Pisa)www.pacinieditore.it
Fotolito e StampaIndustrie Grafiche Pacini
L’editore resta a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare e per le eventuali omissioni.Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail [email protected] e sito web www.aidro.org.
Oggi a scuola imparo
a donareIn questo libretto dedicato ai trapianti parliamo di un regalo importante che possiamo fare a qualcuno che ne ha molto bisogno.Di un regalo prezioso che può servire ad un altro per vivere ancora e vivere meglio. A volte scegliere un regalo può essere difficile e donare qualcosa di noi stessi ancora di più. Ma è una freccia che ci spinge verso il futuro, il testimone di una corsa che ci porta un poco più avanti. Potremmo essere noi ad averne bisogno: e se tutti saremo pronti a quel dono, qualcuno potrà aiutare anche noi.
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DONAZIONE DI ORGANI E
TESSUTI
Perché donarePerché chi è in attesa di un organo può contare solo sulla donazione per
continuare a vivere. Spesso evitiamo di pensare a questi problemi, ma chi
ha bisogno ci pensa ogni giorno.
Donare significa
�� salvare la vita di una persona
�� migliorare le condizione di vita di chi è costretto a fare terapie lunghe
e dolorose come la dialisi
�� permettere di riacquistare la vista a chi l’ha perduta.
Senza donazione non c’è trapiantoIl numero delle persone in lista d’attesa per un trapianto d’organi è in au-
mento e spesso è l’unica terapia capace di salvare la vita di una persona. Il
trapianto è una risorsa straordinaria della medicina moderna e le persone
trapiantate ritornano a lavorare, ad avere figli, a viaggiare, a praticare sport
e a fare progetti per il futuro.
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COSA PUÒ ESSERE DONATO
Dopo la morte tutti gli organi e tessuti possono essere donati, ad eccezio-
ne dell’encefalo e delle gonadi, ovvero gli organi riproduttivi, maschili e
femminili, le ovaie per le donne e i testicoli per uomini, dove maturano le
cellule sessuali o gameti.
Inoltre ci sono organi e tessuti che possono essere donati quando il dona-
tore è ancora in vita: il rene, parte del fegato, del pancreas, del polmone e
dell’intestino, le cellule staminali emopoietiche (da midollo osseo, sangue
periferico e sangue cordonale), la cute, la placenta e i segmenti ossei.
fegato
cuorevalovola cardiaca
pancreas
intestino
cornea
polmone
rene
vena safena
polmone
rene
epidermide
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Trapianto di cuoreÈ un trapianto salva vita. Le malattie del cuore, che rendono indispensabile il
trapianto, sono quelle che portano ad una dilatazione e a uno sfiancamento
del muscolo cardiaco, con diminuzione della capacità di pompa, dapprima
durante uno sforzo fisico e, in seguito anche a riposo (miocardiopatie di varia
origine e malattie delle valvole cardiache).
La sopravvivenza a cinque anni è di oltre l’80%, con un pieno recupero delle
condizioni generali, al punto di poter eseguire, come è successo alcuni anni
fa, una maratona, per la precisione quella di New York.
Trapianto di fegatoAnche questo è un trapianto salva vita. Infatti molte malattie epatiche (epatiti
croniche aggressive, cirrosi biliari primarie, cirrosi alcoliche, tumori primitivi,
atresia delle vie biliari) che evolvono verso una grave insufficienza epatica e
che non si possono curare con le terapie mediche tradizionali, hanno come
unica alternativa il trapianto, per rimpiazzare il fegato seriamente danneggiato.
La sopravvivenza media, è di circa l’85%. Il reinserimento sociale e lavorativo
è di qualità eccellente.
Trapianto di pancreasDi questa terapia possono giovarsi pazienti affetti da diabete giovanile insulino
dipendente e che presentano spesso anche insufficienza renale cronica.
Questo tipo di trapianto è spesso associato al trapianto di rene.
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Trapianto di intestino
È indicato in tutti i pazienti che
abbiano subito la quasi totale re-
sezione dell’intestino tenue e che
sopravvivono solo grazie alla nutri-
zione artificiale totale.
Trapianto di rene
Ogni anno circa 5.000 perso-
ne vengono colpite da insuffi-
cienza renale cronica. Questa
malattia è contrassegnata da
una serie di alterazioni meta-
boliche che possono mettere
immediatamente in pericolo
la vita oppure produrre dan-
ni ad organi o disturbi al pa-
ziente, che sono comunque,
a lungo termine, potenzial-
mente fatali. La dialisi risolve
con buona approssimazione
il primo gruppo di problemi
mantenendo la vita a prezzo
di grossi disagi.
Il trapianto di rene è in gra-
do di guarire o tenere sotto
controllo anche il secondo
gruppo di problemi. In altre
parole, la dialisi permette la
sopravvivenza, il trapianto
restituisce la persona ad una
vita normale.
Circa il 95% dei trapianti ese-
guiti è funzionante a distanza
di 5 anni.
Trapianto di polmone
È possibile il trapianto di polmo-
ne singolo, dei due polmoni o del
blocco cuore - polmoni contem-
poraneamente. Di questa terapia
possono giovarsi i pazienti con
insufficienza polmonare irreversi-
bile o con malattie combinate del
polmone e del cuore.
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COME DIVENTARE DONATORE
Tutti coloro cha hanno raggiunto la maggiore età possono esprimere il con-
senso o il diniego alla donazione dei propri organi e tessuti e modificare in
qualunque momento la volontà espressa.
Esprimere in vita il consenso alla donazione degli organi è una scelta con-
sapevole.
La dichiarazione della volontà di donare gli organi è regolamentata dalla
Legge n. 91 del 1° aprile 1999 e dal decreto ministeriale 8 aprile 2000.
È possibile informarsi, parlarne in famiglia per condividere la decisione ed
essere sicuri che essa sarà rispettata.
In presenza di una dichiarazione di volontà (positiva o negativa) alla do-
nazione, i familiari non possono opporsi alla scelta fatta in vita dal loro
congiunto.
Nel caso di dichiarazione di volontà positiva, i sanitari procedono al pre-
lievo di organi e tessuti mentre in assenza di una dichiarazione di volontà
esplicita sulla donazione, i sanitari prelevano organi e tessuti se non c’è
opposizione da parte dei familiari.
La volontà di donare o non donare organi e tessuti può essere manifestata
attraverso le seguenti modalità:
�� presso gli appositi sportelli dell’Azienda sanitaria di appartenenza
�� presso l’ufficio anagrafe dei Comuni che hanno già attivato il servizio
di registrazione della dichiarazione di volontà
�� iscrivendosi all’Associazione italiana per la donazione di organi, tes-
suti e cellule (A.I.D.O.) per la sola volontà positiva
�� compilando il tesserino blu inviato dal Ministero della salute nel 2000
o le tessere predisposte dalle Associazioni di donatori e di pazienti
�� con una dichiarazione in carta libera completa di tutti i dati personali,
datata e firmata.
Le dichiarazioni di volontà, anche quelle raccolte da A.I.D.O., sono regi-
strate all’interno del Sistema informativo trapianti (SIT); fanno eccezione la
dichiarazione in carta libera, il tesserino blu e le DonorCard. Tutte le dichia-
razioni, anche quelle non registrate nel SIT, sono comunque considerate
valide ai sensi di Legge.
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QUANDO AVVIENE LA DONAZIONE
Il prelievo di organi e tessuti a scopo di trapianto avviene solo dopo che sia
stata accertata la morte di una persona.
I donatori di organi sono persone di qualunque età che muoiono in ospeda-
le nelle unità di rianimazione a causa di una lesione irreversibile del cervel-
lo (dovuta a emorragia, trauma cranico, aneurisma ecc.) o di un prolungato
arresto cardiaco, che abbiano prodotto la totale distruzione delle cellule
cerebrali. Quando la morte avviene per la cessazione di tutte le attività
cerebrali, è possibile mantenere artificialmente la circolazione del sangue
e la respirazione della persona deceduta conservando attivi, per un tempo
limitato, i suoi organi.
La certificazione di avvenuta morte viene effettuata, a termini di legge, da
una commissione formata da tre specialisti: un medico legale, un rianima-
tore e un neurologo che eseguono accertamenti clinici per stabilire, per
almeno sei ore consecutive, la contemporanea assenza di riflessi cerebrali
quali reazioni agli stimoli dolorifici, respiro spontaneo, stato di coscienza,
qualsiasi attività elettrica del cervello.
Gli organi prelevati vengono assegnati in base alle condizioni di urgenza
e alla compatibilità clinica e immunologica delle persone in attesa di tra-
pianto.
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DONAZIONE DA VIVENTE
DI ORGANI E TESSUTI
Il rene e parte del fegato, polmone, pancreas e intestino, le cellule stami-
nali emopoietiche (da midollo osseo, sangue periferico e sangue cordona-
le), la cute, la placenta e i segmenti ossei possono essere donati da una
persona in vita.
Tutti gli altri organi e tessuti possono essere donati solo dopo la morte.
ANONIMATO GRATUITÀ RISPETTO
Non è possibile conoscere il nome del donatore né quello del ricevente in
quanto la Legge garantisce l’anonimato di entrambi.
È illegale comprare o vendere organi umani: la donazione è sempre volon-
taria, gratuita e anonima.
I costi del trapianto sono a carico del Servizio sanitario nazionale.
Gli organi e i tessuti sono prelevati nel più grande rispetto del defunto.
Dopo il prelievo, il corpo del defunto è a disposizione della famiglia per le
procedure relative alla sepoltura.
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LE RELIGIONI
Le principali confessioni reli-
giose sono favorevoli alla dona-
zione degli organi. Tutte racco-
mandano che la donazione sia
frutto di una libera scelta e non
di una costrizione.
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Il trapianto di organi è ormai uscito dalla fase sperimentale,
per cui, come per ogni altra cura, è necessario valutarne
l’efficacia in termini di sopravvivenza.
Per sopravvivenza si intende la percentuale di trapianti fun-
zionanti a distanza di tempo dall’intervento operatorio di im-
pianto.
È bene chiarire che se l’organo trapiantato non è sostituibile,
come nel caso di fegato, cuore o polmone, la sopravvivenza
del trapianto coincide con la vita della persona, mentre per
il rene, la cui funzione può essere svolta dalla macchina di
dialisi, il paziente con il trapianto non più funzionante ha la
possibilità di rientrare in dialisi e, di conseguenza, di restare
in vita in attesa di un nuovo trapianto.
LA SOPRAVVIVENZA
DEI TRAPIANTI
RENE
Qualità del trapianto del rene - cuore - fegato100
80
60
40
20
00 10 20 30 40 50 60
FEGATOCUORE
Mesi
Per
cent
uale
di s
opra
vviv
enza