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In copertina: foto di scena. Organizzazione a cura dei volontari della Corsia del Santo Via Cappelli,16 - 35123 Padova Tel. 049.8783808 E-mail: [email protected] Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Ufficio informazioni della Basilica del Santo Piazza del Santo,11 35123 Padova Tel. 049.8789722; Fax 049.8789735 E-mail:[email protected] dosi – in una scenografia scarna, minimalista, ma den- sa di significati, che rimandano ad immagini del recen- te, e non solo recente, passato bellico. Ma è veramente passato? Riflettiamo su ciò che tragicamente continua ad accadere su questa nostra bistrattata terra: fatti al- trettanto raccapriccianti e osceni, davanti ai nostri oc- chi impotenti, ma anche troppo spesso «pilatescamente» impotenti. Senza etica, amore, spirito, la strada per il cri- mine è corta e ad un passo si nasconde l’efferatezza. Placido Cortese non è solo vittima sacrificale del na- zismo, egli assurge ad emblema delle vittime di tutti i nazismi. Ancor più drammatico ci si presenta il caso Cortese se consideriamo che fu arrestato solo perché tradito da un carissimo amico… e quanta ironia e tragicità vi è in quella battuta della 2ˆ SS, Johann, che dice a Placido, in un attimo in cui restano soli: «… resista, anch’io sono cristiano». Le torture cui fu sottoposto, per aver salvato migliaia di persone, sono inenarrabili, da far venire il vomito; ma egli non cedette, non un nome uscì dalla sua bocca e fi- nì straziato. Se l’ira scatena l’incontrollata furia della 1ˆ SS: «Ascoltami, bestia, qui non c’è nessun santo che ti pro- tegge … qui sei nostro … noi siamo più coraggiosi della luce …», Placido, sanguinante e con un fil di voce gli ri- sponde: «No, voi sostate nella notte della follia …». Le SS sapevano perfettamente che lui aveva ben im- presso nella mente, e solo nella mente, un fiume di nomi e questi nomi loro volevano, ma la vittima s’immolò al silenzio, all’amore per il prossimo e alla fede di france- scana ispirazione ed ecco, appunto, questo incisivo «olo- causto» che vive e ci parla con sconvolgente e alto valo- re morale. L’azione scenica, pertanto, avviene nella scarna ed as- soluta sintesi visiva, poggia essenzialmente su quella straor- dinaria forma dell’ascolto, che è sublime momento sacra- le, catartico, come nell’antica ritualità della tragedia clas- sica, in sintonia, tra l’altro, con le parole di Aristotele quan- do afferma, ne La Poetica, che pietà-orrore-catarsi si rag- giungono perfettamente con la sola lettura del dramma, senza i vari orpelli, quindi sintesi assoluta; e così pure il coro, a mo’ di coro greco, qui incentrato solo su tre inci- sive voci femminili e dal profondo significato. Un gra- zie a tutti e in particolare a Gianandrea Pauletta, che nel- la composizione della musica si è puntualmemente ad- dentrato nella visione generale e particolare del disegno registico. Filippo Crispo COMUNE DI PADOVA DIOCESI DI PADOVA Giornata della memoria 2005 TEATRO COMUNALE G. VERDI - Padova Lunedi 31 gennaio 2005 - ore 20,45 (ore 16: prova generale aperta al pubblico) AUDITORIUM MODIGLIANI Via degli Scrovegni 30 sabato 12 e lunedì 14 febbraio 2005 ore 10.30 per le Scuole Superiori OLOCAUSTO del SILENZIO Placido Cortese vittima del nazismo Dramma in due tempi per attori, coro e orchestra di musica e direttore LUIGI FRANCESCO RUFFATO GIANANDREA P AULETTA adattamento scenico e regia FILIPPO CRISPO INGRESSO LIBERO fino a esaurimento posti Vedi modalità PROVINCIA DI PADOVA REGIONE VENETO centro culturale p.m. kolbe Ve - Mestre MODALITÀ DI INGRESSO A Per la recita delle ore 20.45 è necessario munirsi del pass al botteghino del teatro Verdi, tel. 049-87770213 dal 20 al 31 gennaio, ore 10-12.30; 15.30-18 e dalle 20 il giorno dello spettacolo; B La prova generale, con pubblico solo in platea, è riser- vata a studenti universitari, giovani di età inferiore a 25 anni e a coloro che hanno compiuto 65 anni: presentare i relativi documenti; C Per le recite del 12 e 14 febbraio è necessaria la preno- tazione telefonando al n. 049/8789722 dal 15 gennaio in orario d’ufficio (9-12,30; 14-18). Si ringraziano: ditta Fasolato, articoli militari; Studio fotografico Gabriele Toso, Ottica Aldo Giordani. www.santantonio.org

OLOCAUSTO del SILENZIO - Padovanet

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In copertina: foto di scena.

Organizzazione a cura dei volontari della Corsia del SantoVia Cappelli,16 - 35123 PadovaTel. 049.8783808E-mail: [email protected]

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:Ufficio informazioni della Basilica del SantoPiazza del Santo,1135123 PadovaTel. 049.8789722; Fax 049.8789735E-mail:[email protected]

dosi – in una scenografia scarna, minimalista, ma den-sa di significati, che rimandano ad immagini del recen-te, e non solo recente, passato bellico. Ma è veramentepassato? Riflettiamo su ciò che tragicamente continuaad accadere su questa nostra bistrattata terra: fatti al-trettanto raccapriccianti e osceni, davanti ai nostri oc-chi impotenti, ma anche troppo spesso «pilatescamente»impotenti. Senza etica, amore, spirito, la strada per il cri-mine è corta e ad un passo si nasconde l’efferatezza.

Placido Cortese non è solo vittima sacrificale del na-zismo, egli assurge ad emblema delle vittime di tutti inazismi. Ancor più drammatico ci si presenta il caso Cortesese consideriamo che fu arrestato solo perché tradito daun carissimo amico… e quanta ironia e tragicità vi è inquella battuta della 2ˆ SS, Johann, che dice a Placido, inun attimo in cui restano soli: «… resista, anch’io sonocristiano».

Le torture cui fu sottoposto, per aver salvato migliaiadi persone, sono inenarrabili, da far venire il vomito; maegli non cedette, non un nome uscì dalla sua bocca e fi-nì straziato.

Se l’ira scatena l’incontrollata furia della 1ˆ SS:«Ascoltami, bestia, qui non c’è nessun santo che ti pro-tegge … qui sei nostro … noi siamo più coraggiosi dellaluce …», Placido, sanguinante e con un fil di voce gli ri-sponde: «No, voi sostate nella notte della follia …».

Le SS sapevano perfettamente che lui aveva ben im-presso nella mente, e solo nella mente, un fiume di nomie questi nomi loro volevano, ma la vittima s’immolò alsilenzio, all’amore per il prossimo e alla fede di france-scana ispirazione ed ecco, appunto, questo incisivo «olo-causto» che vive e ci parla con sconvolgente e alto valo-re morale.

L’azione scenica, pertanto, avviene nella scarna ed as-soluta sintesi visiva, poggia essenzialmente su quella straor-dinaria forma dell’ascolto, che è sublime momento sacra-le, catartico, come nell’antica ritualità della tragedia clas-sica, in sintonia, tra l’altro, con le parole di Aristotele quan-do afferma, ne La Poetica, che pietà-orrore-catarsi si rag-giungono perfettamente con la sola lettura del dramma,senza i vari orpelli, quindi sintesi assoluta; e così pure ilcoro, a mo’ di coro greco, qui incentrato solo su tre inci-sive voci femminili e dal profondo significato. Un gra-zie a tutti e in particolare a Gianandrea Pauletta, che nel-la composizione della musica si è puntualmemente ad-dentrato nella visione generale e particolare del disegnoregistico.

Filippo Crispo

COMUNE DI PADOVA DIOCESI DI PADOVA

Giornata della memoria 2005TEATRO COMUNALE G. VERDI - Padova

Lunedi 31 gennaio 2005 - ore 20,45(ore 16: prova generale aperta al pubblico)

AUDITORIUM MODIGLIANI Via degli Scrovegni 30sabato 12 e lunedì 14 febbraio 2005

ore 10.30 per le Scuole Superiori

OLOCAUSTOdel SILENZIOPlacido Cortese vittima del nazismo

Dramma in due tempi per attori, coro e orchestradi musica e direttore

LUIGI FRANCESCO RUFFATO GIANANDREA PAULETTAadattamento scenico e regia

FILIPPO CRISPOINGRESSO LIBERO fino a esaurimento posti

Vedi modalità

PROVINCIA DI PADOVAREGIONE VENETO

centro culturalep.m. kolbeVe - Mestre

MODALITÀ DI INGRESSO

A Per la recita delle ore 20.45 è necessario munirsi del passal botteghino del teatro Verdi, tel. 049-87770213 dal 20al 31 gennaio, ore 10-12.30; 15.30-18 e dalle 20 il giornodello spettacolo;

B La prova generale, con pubblico solo in platea, è riser-vata a studenti universitari, giovani di età inferiore a 25anni e a coloro che hanno compiuto 65 anni: presentarei relativi documenti;

C Per le recite del 12 e 14 febbraio è necessaria la preno-tazione telefonando al n. 049/8789722 dal 15 gennaioin orario d’ufficio (9-12,30; 14-18).

Si ringraziano:ditta Fasolato, articoli militari; Studio fotografico Gabriele Toso, Ottica Aldo Giordani.

www.santantonio.org

Dep Olocausto OK.qxd 4-01-2005 16:46 Pagina 1

NOTE PER UNA REGIA«… eppure dobbiamo resistere… dobbiamo resiste-

re per poter testimoniare. Dobbiamo sopravvivere per raccontare la verità». Sono le parole di don Giovanni Fortin (1909-1995),

deportato a Dachau, parroco di Terranegra, quartiere diPadova. In campo di prigionia subì sofferenze inenarra-bili, ma riuscì a sopravvivere e dal giugno 1945 s’adope-rò affinché si erigesse il Tempio dell’Internato Ignoto, inquel quartiere, in ricordo di tutte le vittime della depor-tazione, delle guerre, degli eccidi.

L’opera di Luigi Francesco Ruffato bene si inserisce intale contesto e mi ha sollecitato ad ulteriori considerazio-ni ed impegni.

La memoria. La testimonianza. Bisogna divulgare, farconoscere, mantenere sempre viva una luce che illuminii fatti, le azioni dell’uomo, nel bene e nel male, altrimen-ti di generazione in generazione subentra l’oblio e l’uo-mo può ritornare agli stessi crimini.

Ma se pur ricordando e testimoniando crimini e scel-leratezze del passato prossimo e remoto, l’uomo, oggi, ugual-mente continua a commetterne di ogni genere – basta sof-fermarsi un po’ sulle notizie dei media, e pensare a quel-le ancor più atroci che non vengono diramate… – cerchia-mo di immaginare, per un attimo, quale potrebbe essereil panorama cosiddetto «umano» se non vi fossero, anchese esigue, testimonianza, ricordo della memoria, resisten-za e costante condanna del crimine e di tutte quelle azio-ni che offendono la dignità dell’essere …

Ecco, dunque, il dovere della testimonianza e della ve-rità, affinché ognuno acquisisca il dovere di tenere lonta-no tutto ciò che è contro la persona.

L’opera di Ruffato è un puntuale, tragico, forte urlo didolore, di condanna, di sacrificio, di speranza – mai di dispe-razione – di pace, di amore, di resurrezione: un grido per-ché si ricordi. Urlo per sgretolare atrocità e sotterranei pa-ludosi anfratti della mente umana, così sublime ma cosìtroppo spesso imprevedibile, contorta e diabolicamentecriminale.

Placido Cortese è l’emblema del sacrificio per eccellenza.Farlo rivivere, per il tramite di quell’incisivo e anti-

co mezzo di comunicazione qual è appunto il teatro –momento sublimante, rituale, catartico, sacrale – è unnostro dovere di cittadini, studiosi, artisti, nei riguardidella storia, della comunità e dei giovani, che sono ilfuturo.

Nella sintesi dell’elaborazione scenica, particolare va-lore acquisiscono le partecipazioni dell’orchestra e delcoro, che sublimano i contrappunti tragici e le variega-te drammatiche sfaccettature umane dei personaggi.Personaggi, orchestra e coro s’inseriscono – amalgaman-

FRATE PLACIDO CORTESENOTA BIOGRAFICA

Nicola (Placido) Cortese nacque a Cherso il 7 marzo1907. Entrato a 13 anni nel seminario dei Francescani MinoriConventuali di Camposampiero (PD), emise i voti religio-si con il nome di fra Placido nel 1924. Si laureò in teolo-gia a Roma, dove venne ordinato sacerdote (1930). Primiimpegni pastorali in Basilica del Santo e poi a Milano. Nel1937 ritornò a Padova, per dirigere il Messaggero disant’Antonio. Durante la guerra, il delegato pontificio, car-dinale F. Borgoncini Duca, lo incaricò di assistere ebrei,sloveni, croati, prigionieri di guerra… internati in un cam-po di prigionia alla periferia di Padova, diventati molti-tudine dopo l’8 settembre 1943. Nel 1944 diventò «animae cuore del movimento di liberazione antinazista a Padova».

L’8 ottobre 1944 un «amico» lo consegnò alle SS. Morìsotto tortura, il 15 novembre 1944, secondo accurate ri-cerche del Tribunale Civile di Padova. La Chiesa ha av-viato il processo di beatificazione.

TESTIMONIANZEJanez Ivo Gregorc prigioniero, testimone dell’agonia

di padre Cortese, scrive: «Padre Placido era terribilmen-te malridotto: l’avevano bastonato, picchiato; il vestitolacerato e la faccia rigata di sangue. Ho ancora presentile sue mani deformate e giunte in preghiera. Ci siamo ri-conosciuti. Mi incoraggiava a rimanere fedele, a confida-re in Dio, a non tradire nessuno».

Il celebre pittore sloveno Anton Zoran Music, per unmese prigioniero nelle celle delle torture della Gestapo aTrieste, poi deportato nel campo di concentramento diDachau, rievocando la figura di Cortese, confidò al com-pagno di campo Janez Ivo Gregorc: «Mi ricordo che nelbunker di piazza Oberdan c’era un sacerdote, un certo pa-dre Cortese. Erano visibili sul suo corpo i segni delle tor-ture. Lo vidi per la prima volta quando ci portarono tuttiin Questura per le fotografie di rito. Sulla giacca era visto-sa una grande macchia di sangue. L’avevano picchiato du-ramente. Era una persona squisita. Teneva un comporta-mento da mite e pieno di speranza. Pregava sempre, a mez-za voce. Gli avevano spezzato le dita. Mi colpiva la sua te-nace volontà di resistere, la fermezza e la fede di quel pic-colo e fragile frate, che non si arrese e non tradì nulla.»

I Frati del Santo lo ricordano come un religioso di gran-de spessore spirituale, umile, coraggioso, vero testimonedi amore al prossimo. Interpellato, il santo padre Pio daPietrelcina rispose, tramite Suor Giustina Fasan: «Dica aiPadri del Santo che non facciano ricerche su padre Cor-tese, perché è in paradiso per la sua grande carità».

Luigi Francesco Ruffato

OLOCAUSTO del SILENZIOPlacido Cortese vittima del nazismoDramma in due tempi per attori, coro e orchestra

diLUIGI FRANCESCO RUFFATO

musica diGIANANDREA PAULETTA

Personaggi e Interpreti

Lo storico Simone ToffaninUno sconosciuto Enrico FrisoPlacido Cortese Gioele PecceniniJohann 2ˆ SS Gabriele Fanti1ˆ SS Filippo CrispoMarco Franco GiordaniUna madre Annalisa Mastrogiacomo

Coro (dell’Ensemble ad hoc) Giulia Sonzin - soprano primoLivia Rado - soprano secondo

Francesca Poropat - contralto

ENSEMBLE AD HOC

Fabio Franco (flauto), Carlo Milanese (clarinetto),Marco Ossi (fagotto), Anna D’Errico (pianoforte),

Gianluca Sfriso (tastiera elettronica 1),Francesca Scarpa (tastiera elettronica 2),

Francesco Pavan (elettronica 3),Andrea Mascherin (percussioni),

Guglielmo De Stasio (violino primo),Gianaldo Tatone (violino secondo),

Alessandro Curri (viola), Nazareno Balduin (violoncello),Donata Padano (contrabbasso)

DirettoreGIANANDREA PAULETTA

Adattamento scenico e regiaFILIPPO CRISPO

Servizi tecniciEnrico Gaetani

Tecnico alle luciLuca Gaetani

Organizzazione e coordinamentoPiermattia Crispino

Collaborazione generaleM.L. Valentini

Compagini artistiche:Ensemble ad hocTeatro Orazero

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