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opus caementicium L'opera cementizia (in latino opus caementicium) è una tecnica edilizia inventata e ampiamente utilizzata daiRomani. cementizio: malta (calce mescolata con sabbia o pozzolana)e di caementa (pietre grezze o frammenti di pietra spezzati o ghiaia) inizi del II secolo a.C. e costituì una svolta importantissima nell'architettura romana, consentendo nuovi sviluppi nell'articolazione degli spazi interni, in cui gliordini architettonici di tradizione greca svolgono una funzione esclusivamente decorativa e non più strutturale. In origine si trattava di una tecnica economica, utilizzata per costruzioni private o per riempimenti, che utilizzava una malta non ancora perfezionata I romani realizzavano il calcestruzzo a partire dalla calce viva , bruciando pietra calcarea a 900 ˚ C o meno, il che richiede molta meno energia del moderno calcestruzzo. Una volta raffreddata con acqua la calce, la mescolavano con la cenere vulcanica ( pozzolana ) La malta che ne risultava veniva ancora mescolata col tufo vulcanico e poi posta in appositi casseri; L’ acqua di mare immediatamente innescava una reazione chimica a caldo. La calce veniva idratata, incorporando molecole di acqua nella sua struttura, e reagiva con la cenere per cementare l’intera miscela in un unico insieme. Una fondazione in cementizio poteva essere realizzata: -direttamente nello scavo eseguito nel terreno ("cavo libero", con sassi in strati uniformi allettati con malta abbondante, oppure con gettate di malta e sassi mescolati ("a sacco"); -in una cassaforma preparata con tavole di legno tenute ferme da pali verticali ("ritti"), di cui spesso resta visibile l'impronta dopo che il legno, affogato nel cementizio consolidato, è marcito con il passare del tempo. Questa tecnica è chiamata a "cavo armato". Le volte e, in modo analogo, le cupole , erano costituite da gettate di cementizio eseguite sopra una " centina " lignea. Le prime volte in cementizio conosciute sono quelle della Porticus Emilia , un complesso di magazzini costruiti intorno al 174 a.C. per il porto fluviale di Roma ( Emporium ). Nelle volte di maggiore impegno (per esempio la cupola del Pantheon ) i caementa sono costituiti di materiali via via più leggeri verso l'alto. EMPLEKTON - Si tratta di una aggregazione di due materiali eterogenei, terra e pietre irregolari, con cui veniva riempito lo spazio tra i due paramenti verticali di un muro. L'utilizzo di questa tecnica affidava al conglomerato una duplice funzione:

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opus caementiciumL'opera cementizia(inlatinoopus caementicium) unatecnica ediliziainventata e ampiamente utilizzata daiRomani.cementizio: malta(calcemescolata consabbiaopozzolana)e dicaementa (pietre grezze o frammenti di pietra spezzati o ghiaia)inizi delII secolo a.C.e costitu una svolta importantissima nell'architettura romana, consentendo nuovi sviluppi nell'articolazione degli spazi interni, in cui gliordini architettonicidi tradizione greca svolgono una funzione esclusivamente decorativa e non pi strutturale.In origine si trattava di una tecnica economica, utilizzata per costruzioni private o per riempimenti, che utilizzava una malta non ancora perfezionataI romani realizzavano il calcestruzzo a partire dallacalce viva, bruciandopietra calcareaa 900 Co meno, il che richiede molta meno energia del moderno calcestruzzo. Una volta raffreddata con acqua la calce, la mescolavano con la cenere vulcanica (pozzolana)La malta che ne risultava veniva ancora mescolata coltufo vulcanicoe poi posta in appositi casseri; Lacqua di mare immediatamente innescava una reazione chimica a caldo. La calce veniva idratata, incorporando molecole di acqua nella sua struttura, e reagiva con la cenere per cementare lintera miscela in un unico insieme.Una fondazione in cementizio poteva essere realizzata:-direttamente nello scavo eseguito nel terreno ("cavo libero", con sassi in strati uniformi allettati con malta abbondante, oppure con gettate di malta e sassi mescolati ("a sacco");-in una cassaforma preparata con tavole di legno tenute ferme da pali verticali ("ritti"), di cui spesso resta visibile l'impronta dopo che il legno, affogato nel cementizio consolidato, marcito con il passare del tempo. Questa tecnica chiamata a "cavo armato".Levoltee, in modo analogo, lecupole, erano costituite da gettate di cementizio eseguite sopra una "centina" lignea. Le prime volte in cementizio conosciute sono quelle dellaPorticus Emilia, un complesso di magazzini costruiti intorno al174 a.C.per il porto fluviale di Roma (Emporium).Nelle volte di maggiore impegno (per esempio la cupola delPantheon) icaementasono costituiti di materiali via via pi leggeri verso l'alto.EMPLEKTON - Si tratta di una aggregazione di due materiali eterogenei, terra e pietre irregolari, con cui veniva riempito lo spazio tra i due paramenti verticali di un muro.L'utilizzo di questa tecnica affidava al conglomerato una duplice funzione: riempire degli spazi vuoti del muro, tra i paramenti e tra le singole pietre sfruttare la funzione legante, tra gli elementi del muro, offerta dal consolidamento della terra.

opus quadratumL'opera quadrata(opus quadratum) una tecnica di costruzione dellaRoma antica, che consiste nella sovrapposizione di blocchi squadrati in forma parallelepipeda e di altezza uniforme, che vengono messi in opera in filari omogenei con piani di appoggio continui.In ambito romano la tecnica viene utilizzata gi a partire dalVI secolo a.C.e si affina progressivamente, con una maggiore regolarit del taglio e una disposizione pi articolata dei blocchi. L'uso continua anche dopo l'introduzione delcementizioper tutta l'et imperiale, affiancato alle altre tecniche.I criteri di datazione che possono essere utilizzati, in ambito strettamente locale, sono soprattutto il tipo di pietra utilizzato, l'unit di misura utilizzata per il taglio dei blocchi e il modo di disporli nella messa in opera.Inizialmente (in quella che in passato era definita "maniera etrusca") i filari dei blocchi presentavano delle discontinuit ed i blocchi stessi non erano perfettamente omogenei, come negli esempi di epoca arcaica nelle cittetruscheed aRoma(cisterne sotterranee, muri di terrazzamento e podi di templi).Successivamente ("maniera greca"), i blocchi parallelepipedi vengono disposti nella muratura "di taglio" (a vista il lato di lunghezza maggiore) oppure "di testa" (a vista il lato di lunghezza minore, mentre il lato maggiore si estende nello spessore del muro). Blocchi di testa e blocchi di taglio si alternano in modi diversi nel filare e da un filare all'altro. Si tende, inoltre, a far capitare i giunti tra i blocchi in corrispondenza del centro dei blocchi del filare sottostante.L'opera quadrataisodoma(opus isodomum), derivata da modelli greci, consiste di blocchi parallelepipedi di uguali dimensioni disposti tutti di taglio con i giunti verticali sfalsati tra un filare e l'altro.L'utilizzo del laterizio (mattoni) per il rivestimento esterno del nucleo in cementizio, ricoperti poi a loro volta da intonaco oppure da lastre di marmo, comport una diminuzione nell'utilizzo dell'opera quadrata che, tuttavia, sar ancora utilizzata, in particolare, per parti degli edifici di maggiore impegno statico (archie pilastri, che sorreggevano i pesi maggiori, ponti, acquedotti, ecc.).I blocchi vennero, inoltre, collegati tra loro per mezzo di perni e di grappe metallici, che assicuravano meglio la stabilit della muratura sia in senso verticale che in senso orizzontale. Gli elementi metallici venivano inseriti in cavit appositamente ricavate sulle superfici e fissati in posizione per mezzo di piombo fuso.Ortostato parte lunga diatono parte cortaopus incertumL'opera incerta(opus incertum, o, detto talvolta ma errato,opus incertus) unatecnica edilizia romanache riguarda il modo in cui viene realizzato il paramento di un muro inopera cementizia.Inizialmente consisteva in una disposizione pi accurata sulla superficie a vista del muro deicaementa(schegge di pietra e sassi mescolati allamaltanelcementizioromano), facendo in modo che la loro superficie visibile fosse il pi possibile piana. Successivamente la tecnica si sviluppata, tendendo a livellare la superficie del muro, a ridurre lo strato di malta tra i conci e a scegliere pietre di forma e dimensioni pi regolari, arrivando a spianarne la superficie a vista.Quando la forma dei conci viene regolarizzata in modo da poter essere maggiormente accostati, con l'ulteriore diminuzione degli strati di malta interposti, si tende a parlare di "opera quasi reticolata" (vediopera reticolata).

opus reticulatumL'opera reticolata(opus reticulatumoreticolatum) unatecnica edilizia romanatramite cui si realizza il paramento di un muro inopera cementizia.ARomae nei dintorni fu utilizzata soprattutto a partire dalla prima met delI secolo a.C.("opera quasi reticolata") e in epocaaugustea. Anche dopo l'introduzione dell'opera lateriziase ne continu l'uso ancora nella seconda met delII secolod.C., con ammorsamenti in mattoni sugli spigoli (opera mistaoopus mixtum).Inizialmente consistette in una variante dell'opera incertapi evoluta, nella quale le pietre che formavano il paramento del muro venivano preparate prima della messa in opera a forma irregolarmente piramidale a base quadrata e disposte quindi con la base in vista, mentre la punta affondava nelcementizio. La disposizione veniva a creare un irregolare reticolo diagonale sulla superficie della parete ("opera quasi reticolata").Successivamente furono utilizzaticubilia(o pi impropriamente "tufelli") con base quadrata perfettamente regolare e assolutamente uniformi, che venivano disposti in file regolari con i lati a 45 rispetto alla linea orizzontale. I lati deicubiliaerano separati da un leggero strato di malta: dopo la realizzazione del paramento sulle due facce del muro, veniva colato all'interno il cementizio che ne costituiva la struttura e la costruzione procedeva a strati successivi. La forma piramidale dei cubilia con la punta rivolta verso l'interno faceva s che la coesione tra la massa del cementizio e dei blocchi del paramento fosse molto resistente avendo una grande superficie di appoggio per il legante.L'effetto finale sulla parete era quello di creare un reticolo regolare disposto in diagonale. Normalmente il paramento veniva quindi rivestito da intonaco, ma in alcuni casi (esempi in opera mista adOstia antica, dove la vicinanza al mare rendeva poco durevole l'intonaco applicato sulle pareti esterne) se ne sfruttarono anche le propriet decorative, alternando file dicubiliaintufo(giallastro o rossastro) e inselcenerastra. VILLA ADRIANA TIVOLI / TEATRO MARCELLO ROMA

opus mixtumconsiste nella mescolanza diopera reticolatacon ammorsature agli stipiti e agli angoli inopera laterizia. una tecnica impiegata negli ultimi secoli della repubblica e agli inizi dell'impero.

opus latericiumL'opera laterizia(opus latericium) unatecnica edilizia romanache riguarda il modo in cui viene realizzato il paramento di un muro inopera cementizia, mediantelateres, o mattoni.L'architettoromanoVitruviodescrive una muratura (opus latericium) realizzata con mattoni cotti al sole, di cui tuttavia non si conservano tracce. I mattoni (lateres) di forma rettangolare (circa 45 cm x 30, ossia unpiedee mezzo per un piede) venivano sovrapposti alternando i giunti. Questo tipo di muratura tuttavia non poteva essere utilizzato per edifici a pi piani, dato che lo spessore del muro era limitato dalle dimensioni dei mattoni.Vitruvio definisce inoltre unastructura testacea(muratura incementizionella quale siano inserite scaglie pi o meno grandi di terracotta) e unalorica testacea(rivestimento costitutito da mattoni interi). L'utilizzo della terracotta nella muratura permetteva infatti di raggiungere una maggiore protezione contro l'umidit.All'epoca diCesaree diAugustosi impiegarono frammenti di tegole rotte con sottili strati di malta per il rivestimento della muratura mentre tra Augusto eClaudiosi impiegarono tegole con i bordi sporgenti spezzati, che venivano quindi suddivise in forme triangolari mediante dei tagli obliqui. I triangoli cos ottenuti venivano quindi sovrapposti in file con il lato lungo verso la superficie del muro e legati con malta. In modo analogo all'opera reticolata, tra i due paramenti delle facce del muro veniva quindi colato ilcementizioche ne costituiva la struttura.Si iniziarono quindi a produrrelaterizi(mattoni) appositamente realizzati che venivano quindi spezzati lungo i solchi realizzati in superficie e impiegati in forme triangolari: il lato lungo del triangolo, a vista, veniva rilavorato e levigato. Successivamente si prefer segare una pila di mattoni con le medesime tecniche utilizzate per la segagione dei blocchi in pietra, ottenendo forme pi regolari.La tecnica fu utilizzata quindi per tutta l'etimperiale. Variano tuttavia lo spessore della malta tra un mattone e l'altro e lo spessore dei mattoni. Il modulo della cortina (lo spessore di cinque filari di mattoni e di cinque strati di malta interposti tra un filare e l'altro) costituisce un indicatore per la cronologia della muratura. Variano anche colore e qualit della malta e dei mattoni.Altri indicatori sono costituiti dalla presenza di ricorsi in bipedali (laterizi quadrati di 60 cm di lato) con filari che attraversano l'intero spessore del muro livellandolo e legando le due cortine.Talvolta inoltre la malta eccedente tra un filare e l'altro dei laterizi veniva asportata per assicurare una migliore presa all'intonaco di rivestimento ("stilatura", eseguita con varie tecniche).A partire dall'epocaadrianeala muratura in laterizio si impiega anche per le ammorsature degli spigoli insieme all'opera reticolata("opera mista). Inoltre laterizi di colori diversi e tagliati in modo particolare sono utilizzati anche a fini decorativi. DOMUS AUGUSTANA

opus vittatumL'opera listataoopus vittatum unatecnica edilizia romananella quale il paramento del nucleo dicementiziodella muratura costituito da filari dilaterizialternati a filari di altri materiali (specialmente blocchetti ditufopoco pi grandi dei mattoni nelle costruzioni della citt di Roma e dintorni a partire dalIV secolo).La tecnica era utilizzata anche in precedenza in costruzioni fuori da Roma, con paramenti in filari di laterizi alternati a strati di pietrame di forma pi o meno regolare, con l'utilizzo di materiali disponibili sul posto.