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Operando con mamma e papà 3.1 - Teatro Regio Torino · Volpe, Arlecchino e Pulcinella, Lucignolo. ... venuti per fargli il funerale, lo convince finalmente ad assumerla. Pinocchio,

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opera...ndo con mamma e papàCopertina Operando con mamma e papà.indd 3Copertina Operando con mamma e papà.indd 3 08/10/2010 12.18.2308/10/2010 12.18.23

FONDAZIONE TEATRO REGIO DI TORINO

DIREZIONE AREA ARTISTICADirettore Alessandro Galoppini

Coordinatore Area Artistica Marina Pantano

Capouffi cio Attività Scuola Vincenza Bellina

Coordinatore didattico-organizzativo Elisabetta Lipeti

Segreteria Andreina Fanan

PROGETTO OPERA...NDO CON MAMMA E PAPÀIdeazione e organizzazione Vincenza Bellina

Curatela laboratorio Giovanna Piga, Nausicaa Bosio, Erica Cagliano

Altri operatori di laboratorio Maria Paola Amprimo, Annamaria Bruzzese,

Lucia Caterina Cugnasco, Antonella Di Tomaso,

Giovanna Piga, Sara Sartore, Eriberto Saulat

Testi Nausicaa Bosio, Sabrina Saccomani

Illustrazioni Elena La Rovere

Le attività della Scuola all’Opera 2010-2011sono realizzate in collaborazione con la Fondazione Cosso

Pubblicazione a cura della

Direzione Comunicazione e Pubbliche RelazioniUffi cio Attività Editoriali

Finito di stampare nel mese di ottobre 2010

presso la tipografi a Stargrafi ca srl – San Mauro Torinese (TO)

© Fondazione Teatro Regio di Torinowww.teatroregio.torino.it

Copertina Operando con mamma e papà.indd 4Copertina Operando con mamma e papà.indd 4 08/10/2010 14.42.5608/10/2010 14.42.56

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CHE COSA Ė UN’OPERA LIRICA? Se non hai ancora avuto modo di vedere o ascoltare un’opera lirica, per cercare di capire in che cosa consiste prova a fare questo gioco usando l’immaginazione e la fantasia. Immagina un teatro con un grande palcoscenico; immagina per esempio una casa i cui muri sembrano veri ma in realtà sono di cartone o di stoffa dipinta, e nella casa una stanza che sembra avere finestre e porte reali, ma in realtà sono il frutto di raffinati effetti scenografici. Pensa poi ad alcuni personaggi vestiti con sontuosi costumi che si muovono e agiscono sul palco e comunicano tra di loro attraverso il CANTO… Allora adesso hai forse un’idea un po’ più precisa di che cosa sia un’OPERA. Sono proprio il CANTO e la MUSICA che la accompagnano a rendere l’opera uno spettacolo teatrale diverso da quello che viene solamente recitato e proprio per questo il CANTO e la MUSICA, accanto alle SCENOGRAFIE e ai MOVIMENTI compiuti dai vari personaggi, sono gli elementi più importanti che contraddistinguono lo spettacolo lirico. Quindi perché un’opera esista, ci deve essere qualcuno che componga la musica e qualcuno che scriva le parole, cioè il testo del canto, che nell’opera si chiama il LIBRETTO. L’autore della musica è il COMPOSITORE mentre quello del libretto si chiama LIBRETTISTA.

GLI AUTORI E IL LORO PINOCCHIO… Ciao! Sono Pierangelo Valtinoni, sono nato a Vicenza e sono compositore, direttore d’orchestra, organista e insegnante. Insieme al mio amico Paolo Madron ho composto Pinocchio, l’opera alla quale saranno dedicati i tuoi laboratori al Teatro Regio! Le avventure del “nostro” burattino hanno inizio nel 2000, anno in cui il Teatro Olimpico di Vicenza mi propose di scrivere un’opera ispirata al celebre libro di Collodi: doveva essere dedicata ai ragazzi delle scuole vicentine e prevedeva anche la partecipazione diretta di alcuni studenti delle scuole medie in veste di strumentisti e cantanti. Per la stesura del libretto mi rivolsi al mio amico Paolo Madron, giornalista specializzato in economia con una grande passione per la poesia, il cinema e la musica. La storia del nostro Pinocchio ebbe così inizio. La prima versione dell’opera, dal titolo Pinocchio, burattino di talento, rappresentata a Vicenza nel 2001, era in un unico atto della durata di circa 50 minuti. L’opera fu poi richiesta e rappresentata nel 2006 con grande successo dalla Komische Oper di Berlino e, successivamente, dalla Staatsoper di Amburgo. Per le rappresentazioni in Germania io e Paolo ne realizzammo una

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seconda versione in due atti, assai più fedele alla fiaba di Collodi, che è quella che anche tu avrai modo di conoscere! Il successo ottenuto da Pinocchio e la grande intesa di scrittura che c’è tra noi, ci ha spinto recentemente a dare vita a un nuovo lavoro, La Regina delle nevi, che sarà nel cartellone della Komische Oper di Berlino dal 24 ottobre 2010 e in quello della Staatsoper di Amburgo dal 6 febbraio 2011 e, probabilmente, altri ne verranno.

L’ARGOMENTO La Fata dai capelli turchini presenta i vari personaggi della storia: il Gatto e la Volpe, Arlecchino e Pulcinella, Lucignolo. Il Grillo parlante commenta le presentazioni mentre Geppetto è molto indaffarato con un pezzo di legno da cui prenderà vita un impertinente burattino-bambino. Geppetto è felice di avere finalmente un figlio; Pinocchio, però, inizia da subito a fare i capricci: ha fame di leccornie mentre il povero Geppetto non ha che pane e formaggio. «Ha speso tutti i suoi averi per comperarti l’abbecedario per andare a scuola!», gli dice il Grillo parlante. Ma Pinocchio non ne vuol sapere di studiare. Invece di andare a scuola, vende l’abbecedario e con il denaro ricavato compra il biglietto per il teatro dei burattini. Infatti, è arrivata in paese la Banda del teatro dei burattini con Mangiafuoco, Pulcinella e Arlecchino. Quest’ultimo rimprovera Mangiafuoco di non avere idee originali per i suoi spettacoli e dichiara di essere annoiato di interpretare sempre le solite storie. Mangiafuoco, arrabbiatissimo, si sta per avventare sul povero burattino quando arriva Pinocchio che prende le sue difese. Mangiafuoco si rivolge allora al nuovo venuto: «La testa ti stacco e ti spezzo la gamba. La fiamma ravvivo, altro che samba!». Pinocchio, sostenuto da Arlecchino e Pulcinella, gli propone allora un accordo: «Se non mi bruci potrai raccontare una nuova storia: quella di un burattino e delle sue mille avventure». «Mi avete convinto», esclama Mangiafuoco, e dà al burattino cinque monete d’oro. Pinocchio incontra il Gatto e la Volpe: i due lo invitano all’Osteria del Gambero Rosso e lo fanno ubriacare. Mentre Pinocchio dorme i due furfanti gli rubano le cinque monete e fuggono via senza pagare il conto della cena. Quando Pinocchio si sveglia scopre di non avere più il denaro e non sa come pagare l’Oste: «Mi han derubato» esclama, ma l’oste non gli crede e chiama subito due gendarmi per arrestarlo. Pinocchio scappa e prega un piccione di portarlo via da lì facendolo volare sulle sue ali. Alla fine del volo Pinocchio si ritrova davanti alla Casa della Fata turchina: ha molto freddo e decide di bussare alla minuscola porta. «Chi bussa a quest’ora?», domanda la Lumaca che si affaccia dalla finestra; «sono io, Pinocchio, e ho la

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faccia gelata». «Ora apro la porta. Mi ci vuole tempo», risponde la Lumaca e, dopo tre settimane, gli apre la porta. Pinocchio è molto malato e, nonostante le cure della Fata dai capelli turchini, non sembra dare segni di vita. Il dottor Corvo e il dottor Gufo vengono chiamati per un consulto: Pinocchio dovrà prendere la medicina. «Iih… che schifo… è orribile», dice Pinocchio rifiutandola. La buona fata gli dà allora una zolletta di zucchero per renderla meno amara. Pinocchio fa allora finta di berla: «Ma che buono l’intruglio, l’ho bevuto d’un fiato» e, subito, il suo naso comincia ad allungarsi. «Le bugie, Pinocchio, hanno le gambe corte, ma le più pericolose hanno il naso lungo!», esclama ridendo la Fata e, fattasi seria, aggiunge: «Se non bevi la medicina andrai incontro a morte sicura». Pinocchio continua a rifiutarsi di prenderla, ma l’arrivo di quattro lugubri conigli, venuti per fargli il funerale, lo convince finalmente ad assumerla. Pinocchio, felice per la guarigione, fa allora una promessa: «Sono pronto a diventare uno studente modello!». Mentre si reca a scuola, incontra il suo vecchio compagno Lucignolo che lo invita ad andare con lui nel Paese dei Balocchi. Nonostante le raccomandazioni della Fata, Pinocchio si lascia convincere. Il burattino si ritrova così trasformato in asino in un circo e, disperato, fugge gettandosi in mare. Nel mare, incontra un tonno: «Oh, che strano burattino! Ma che buffe orecchie». Il tonno chiama allora gli altri pesci perché lo aiutino a togliergli le orecchie da asino e, al termine dell’operazione, si dichiara pronto a esaudire altri suoi desideri. Pinocchio, sinceramente pentito per le sue cattive azioni, esclama: «Vorrei liberarmi di ciò che ero ieri. Non sono più un inetto e dal profondo del cuore rivoglio il mio Geppetto». I pesci in coro annunciano a Pinocchio che uno Squalo-Balena ha mangiato il suo buon papà. Pinocchio, pur di ritrovarlo, decide di fare la sua stessa fine. Nella pancia del grosso pesce Pinocchio e Geppetto finalmente si ritrovano. Pinocchio prende Geppetto sulle sue spalle e i due escono dall’enorme bocca. Ritrovati tutti i personaggi della storia, cantano insieme a loro: «La nostra fiaba è ormai finita, ora comincia una nuova vita».

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C’ERA UNA VOLTA… PINOCCHIO

SCENA I - Prologo

… dove veniamo a conoscere i personaggi; lo strano pezzo di legno che Geppetto sta lavorando prende vita: è nato Pinocchio! Pinocchio è un burattino-bambino molto capriccioso. Personaggi: La Fata, Il Grillo parlante (coro), Il Gatto (solista e coro), La Volpe (solista e coro), Geppetto (solista e coro), Pinocchio (solista e coro).

La Fata Questa è la storia di un burattino testardo, lesto il passo aveva da ghepardo. Non era cattivo, teneva un gran cuore: si chiama Pinocchio, è un dono d’amore.

Il Grillo parlante Cri, cri, cri. Sega Geppetto, prendi la pialla, CANTO

taglia quel legno, non fare un pastrocchio. Cri, cri, cri. Ecco un piede, spunta la spalla, prima la bocca, or tocca l’occhio. Cri, cri, cri. Liscia le guance come una palla, soffia la vita dentro a Pinocchio.

Il Gatto Con quei cinque zecchini già sarei un gran signore: non lische di pesce, ma manicaretti. Facciamoci furbi CORO PARLATO

teniamolo d’occhio e prendiamogli i soldi all’ingenuo Pinocchio.

La Volpe Con cinque monete sfiziose cenette: caviale e champagne, ed un sacco di doni.

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Facciamoci furbi CORO PARLATO

teniamolo d’occhio e prendiamogli i soldi all’ingenuo Pinocchio.

Il Grillo parlante Cri, cri, cri. Sega Geppetto, prendi la pialla, CANTO

taglia quel legno, non fare un pastrocchio. Cri, cri, cri. Ecco un piede, spunta la spalla, prima la bocca, or tocca l’occhio. Cri, cri, cri. Liscia le guance come una palla, soffia la vita dentro a Pinocchio.

La Fata Questa è la storia di un burattino di legno, che a dire bugie non aveva ritegno. Furbo, curioso, assai birichino: sempre mi tocca di tenerlo d’occhio. Ma se fosse diverso, non sarebbe Pinocchio.

Il pezzo di legno è ormai diventato Pinocchio; la cena preparata dal babbo non gli piace per niente.

Pinocchio Or che son nato mi voglio divertire star fermo non posso mi va di gioire. Salto di qua, poi salto di là: piego un braccio, fletto la gamba, prendo la vita a ritmo di samba... Ho fame, ho sete, vorrei da mangiare.

Geppetto Ti ho messo da parte un po’ di formaggio.

Pinocchio Un pezzo di pane, due croste di grana. Con questo cibo che vita grama!

Il Grillo parlante Ehi tu signorino, che cosa vorresti?

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Pinocchio Una bella insalata, CANTO

una crêpe gratinata. Con un po’ di brasato sarei certo appagato. Agnello al forno se ancora c’è posto, patate arrosto come contorno. E per finire...

Il Grillo parlante E per finire?

e Geppetto Dai fai in fretta

che ci par di svenire.

Pinocchio Fatina del ciel, fammi apparire un bel crème caramel. Povera mia bocca! Guarda invece che cosa ti tocca.

SCENA II - A teatro con Mangiafuoco

… dove Pinocchio, invece di andare a scuola, capita al Teatro dei Burattini, salva Arlecchino e, anziché essere bruciato da Mangiafuoco, riceve cinque monete. Personaggi: Mangiafuoco, Pinocchio, Due Gendarmi, Burattini (coro), Arlecchino, Pulcinella.

Mangiafuoco Da cinquant’anni sono qui a muovere fili. Ormai di ogni storia so le parti a memoria.

Due Gendarmi Suvvia eccellenza, ci vuole pazienza!

Arlecchino, Uffa che noia, CANTO

Pulcinella il tempo va via. e Burattini Quello che resta

è monotonia.

Mangiafuoco Uffa che solfa, uffa che barba. Qui dal tedio niente ci salva.

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Cappuccetto che porta il cibo alla nonna: ma il lupo è nascosto sotto la gonna. Pollicino ogni volta la strada smarriva: finché le sue tasche di pane riempiva. Uffa che solfa, CANTO

uffa che barba. Qui dal tedio niente ci salva.

Arlecchino Signore padrone, ma questa è una mania! Sempre noi a pagare la tua poca fantasia.

Mangiafuoco Villanzone prepotente. Fingiamo per una volta che l’orecchio mio non sente. Ma tu non eri un tipo mansueto...

Arlecchino Eccellenza, signore: se vuole mi ripeto. Anche noi siamo stufi: s’inventi qualcosa e vedrà che gran festa.

Pulcinella Sei pazzo Arlecchino, non lo devi contraddire! Te la farà pagare fino a farti morire.

Mangiafuoco Vieni qui maledetto, non fare il codardo. Altro che festa, nel fuoco ti ardo.

Pinocchio Oh buongiorno signore... CANTO

Che cosa vuol fare?

Ma questo burattino è da salvare...

Burattini Evviva che bello! È venuto per salvare

il nostro fratello.

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Mangiafuoco Spiacente fantoccio, il teatro ha già chiuso. Gendarmi accorrete, arrestate l’intruso!

Pinocchio Ma che modi son questi di trattare gli onesti?

Mangiafuoco Su sparisci moccioso, che divento scontroso. La testa ti stacco e ti spezzo la gamba. La fiamma ravvivo, altro che samba! Gli brucio anche un braccio a quel monellaccio.

Pinocchio Eccellenza, la prego: CANTO

lei vuole scherzare.

Burattini Dice sul serio, lo vuole bruciare?

Mangiafuoco E perché mai non lo dovrei fare?

Pinocchio Perché un’altra storia potrai raccontare.

Arlecchino Quella di un burattino e Pulcinella e le sue mille avventure.

Burattini Suvvia eccellenza, CANTO

che qui è un mortorio! Con l’idea del fantoccio allarghiam il repertorio.

Tutti Questa a Broadway si rappresenta!

Mangiafuoco Mi avete convinto, l’idea già mi tenta. Ecco i soldi, vediamo che s’inventa.

Pinocchio La ringrazio signore per il suo buon cuore.

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Arlecchino Amico Pinocchio, non farci aspettare! e Pulcinella

Burattini Grandi imprese tu potrai raccontare!

Pinocchio Addio fratelli! Mi aspetta una vita di grandi avventure. Addio!

Tutti Addio!

SCENA III – All’Osteria del Gambero Rosso

… dove Pinocchio incontra il Gatto e la Volpe, due furfanti che lo derubano; non potendo pagare il conto dell’osteria, Pinocchio scappa volando su un piccione. Arriva alla Casa della Fata Turchina, ma la Lumaca che deve aprire la porta è lenta, lenta... Personaggi: Pinocchio, Il Grillo parlante (solista e coro), Il Gatto (coro), La Volpe (coro), L’Oste, Due Gendarmi, La Lumaca.

Pinocchio Adesso sì che son ricco! Ecco cinque monete. Geppetto non soffrirà più la fame e la sete.

Il Grillo parlante Sono tornato, eccomi qua!

Pinocchio Oddio, un fantasma! Che paura...

Il Grillo parlante Torna a casa Pinocchio, non farti traviare! In giro c’è gente cattiva che ti vuole ingannare.

Il Gatto Lo sai che... CANTO

e la Volpe cinque monete

non valgono niente, ma chi ce le dà, giammai si pente. Noi del denaro facciamo scintille. Le cinque che hai diventano mille.

Pinocchio va con loro e s’imbatte nell’Osteria del Gambero Rosso. Pinocchio, stanco, dopo aver mangiato, abbassa la testa sul tavolo e si addormenta. Allora la Volpe gli fruga nelle tasche e tira fuori le monete. Pinocchio, dopo un po’, si sveglia.

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Pinocchio Che ore sono? Lasciatemi dormire.

L’Oste Ora di pagare. Toglietevi di torno che è già mezzogiorno.

Pinocchio Le mie monete, le mie monete! Oste: mi hanno derubato.

Il Grillo parlante Pinocchio, Pinocchio, CORO PARLATO

dovrai pagare tutto. Pinocchio, Pinocchio, ingenuo e screanzato Pinocchio, Pinocchio, ti hanno derubato. Ooooh! Misfatto! Misfatto!

L’Oste Gendarmi accorrete, il ragazzo fa il furbo. Frugatelo bene: era pieno di monete.

Primo Gendarme Che mi venga un colpo! Ma allora insistete.

Secondo Gendarme L’hai scampata ieri sera ma ora fili in galera.

Ma prima che i gendarmi riescano ad afferrarlo Pinocchio se la dà a gambe infilando la porta. Trafelato scappa volando su un piccione. Il piccione lascia Pinocchio davanti alla porta di una minuscola casa. Sulla porta una piccola targa con scritto: CASA DELLA FATA TURCHINA. Il burattino si guarda intorno, poi decide di bussare, anche perché fa molto freddo. Si apre la finestra e si affaccia una lumaca.

La Lumaca Chi bussa a quest’ora? GIOCO RITMICO

Pinocchio Sono io, Pinocchio. E ho la faccia gelata.

La Lumaca Ora apro la porta. GIOCO RITMICO

Mi ci vuole del tempo, quel che serve a girare la mandata.

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Pinocchio Fammi entrare lumaca che resisto pochino.

La Lumaca E dai, resisti un attimino. GIOCO RITMICO

Pinocchio Capisci, è davvero questione di vita!

La Lumaca A fare più in fretta mi pare di svenire. GIOCO RITMICO

SCENA IV - Il Paese dei Balocchi e Finale

… dove Pinocchio incontra il suo amico Lucignolo che lo invita ad andare con lui nel Paese di Bengodi in cui è sempre vacanza. La Fata cerca di dissuaderlo, ma Pinocchio non l’ascolta. Infatti, si trasforma in asinello! Il Direttore del Circo vuole farlo ballare a suon di frusta; tentando di scappare, Pinocchio cade in mare e finisce nella pancia del grosso pesce, dove incontra Geppetto. Babbo e figlio, finalmente, escono all’aria aperta e… prodigio!!! Pinocchio è diventato un bambino vero! Tutti lo festeggiano. Personaggi: Lucignolo, Pinocchio, bambini (coro), La Fata, il Direttore del Circo, Geppetto, il Grillo parlante (coro), Mangiafuoco, Arlecchino, Pulcinella, Il Gatto, la Volpe, Lucignolo, Dottor Corvo, Dottor Gufo, Quattro conigli.

Lucignolo Che fortuna Pinocchio ora ti ho ritrovato!

Pinocchio Che ci fai in questo posto, io mi sento spaesato.

Lucignolo È da qui che si parte per un luogo fatato.

Pinocchio E questi chi sono che avanzano svelti?

Lucignolo Sono loro i prescelti, vanno tutti a Bengodi. Anche tu puoi venire, sol che vuoi favorire.

Bambini, È la terra promessa CANTO

Lucignolo che abbiamo cercato, e Pinocchio dove non si lavora, non ci s’alza di buon ora. Che vacanza infinita

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dove ognun se la spassa: nel paese incantato solo questo è l’andazzo. La scuola è bandita

per tutta la vita: la giornata si passa

in sublime sollazzo. Nessuno che comanda, nessuno che rampogna, nessuno che ti chiede

di provare vergogna.

La Fata Torna a casa Pinocchio non farti ingannare...

Lucignolo Ci diceva il maestro che dobbiamo faticare, imparare un lavoro per il nostro decoro. Ma a che serve studiare, ci fa solo sudare.

Bambini, Com’è bello far niente CANTO

Lucignolo o dover non pensare. e Pinocchio Basta chiudere gli occhi nel paese dei balocchi. Quello che hai in mente

qui non deve aspettare. Ecco qua per magia

che d’incanto ci appare.

I bambini a turno si trasformano in asinelli: ballano in circolo ragliando, istigati dal Direttore del Circo che fa schioccare la frusta. Pinocchio, disperato, si getta in mare. Nel mare profondo Il Tonno aiuta Pinocchio a togliersi di dosso la pelle d’asino. All’improvviso arriva lo squalo che aveva già mangiato Geppetto. Pinocchio, dimostrando grande coraggio, per salvare il padre si lascia ingoiare dal terribile pescecane.

Pinocchio Non sento più nulla, ho tanta paura. Non ho mai visto caverna più scura.

La Fata Suvvia Pinocchio, non devi temere. Affronta da solo le prove più nere.

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La Fata indica a Pinocchio Geppetto sul fondo della bocca spalancata del pescecane.

Pinocchio Babbo tu qui! Che cosa ci fai?

Geppetto Ma dove sei stato, a seminare guai?

Pinocchio Oh padre, sapeste cosa m’è capitato!

Geppetto Di tutti i colori, me l’hanno raccontato. (Geppetto prende Pinocchio per mano.) Vieni bambino, la vita ti aspetta. Usciamo alla luce, muoviamoci in fretta.

Pinocchio Ti faccio da guida nel buio profondo. Un nero che sembra la fine del mondo. Lo vedo, lo vedo! Il sole che splende.

Il Grillo parlante Cri, cri, cri. Caro Pinocchio, eri un monello CANTO

e nel pericolo hai visto la morte. Cri, cri, cri. Ora sei un bambino modello, debole eri, ora sei forte. Cri, cri, cri. Su applaudiamo con vero trasporto, figlio diletto, adorato Pinocchio.

Mangiafuoco Gli diedi denari per fare scintille. N’è valsa la pena, un trionfo sarà.

Arlecchino Lo si era capito il grande talento...

Pulcinella Ma questo racconto era solo a metà.

Il Gatto Noi siamo contenti di averlo incontrato, di certo denaro a palate farà.

La Volpe Noi siamo già ricchi al solo pensiero, a men che l’ingrato scordarci potrà.

Lucignolo Mi frulla in testa un triste presagio: mio caro Pinocchio, che vita sarà?

Dottor Corvo Lui stava nel letto ed era malato avresti mai detto che era ancor qua?

Dottor Gufo Lui stava nel letto ed era malato, ci avrei scommesso: di certo vivrà.

Quattro Conigli Sì, meglio lui vivo che quasi morente: che tanto un giorno morire dovrà.

Tutti Cri, cri, cri. La nostra fiaba è ormai finita, CANTO

ora comincia una nuova vita. Cri, cri, cri. Il burattino già passa alla storia, restano l’uomo e i suoi sogni di gloria. Cri, cri, cri. È un racconto appassionato che i lettori lascerà senza fiato.

FINE

Venerdì 13 maggio 2011 ore 20 – Teatro Regio

PINOCCHIO Opera in due atti di Pierangelo Valtinoni

Libretto di Paolo Madron da Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi Orchestra del Teatro Regio

Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” di Torino Maestro del coro Claudio Fenoglio

Costo del biglietto: adulti € 8 Ingresso gratuito per ogni giovane fino a 16 anni accompagnato da una persona adulta

Biglietti in vendita alla Biglietteria del Teatro a partire da martedì 5 aprile 2011

L’opera Pinocchio è realizzata in un allestimento preparato appositamente per un pubblico di ragazzi. Gli ascoltatori vi parteciperanno attivamente cantando alcune pagine selezionate dell’opera.

Sabato 30 aprile e sabato 7 maggio 2011, dalle ore 15 alle 18

Teatro Regio – Sala del Caminetto LABORATORIO CORALE PER LA PREPARAZIONE DEI CANTI

Potranno partecipare gratuitamente adulti e bambini in possesso del biglietto dello spettacolo.

Informazioni e prenotazioni Ufficio Attività Scuola Tel. 011.8815.209 - Fax 011.8815.214 E-mail [email protected] Orario: lunedì ore 10 - 14,30; da martedì a venerdì ore 10 – 12,30 e 14,30 – 17.

Biglietteria Teatro Regio Piazza Castello 215

Tel. 011.8815.241/242 E-mail [email protected]

Orario: da martedì a venerdì ore 10,30 – 18; sabato ore 10,30 – 16; lunedì chiuso.