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FERRARA 25 - 28 Marzo 2009 Quartiere fieristico di Ferrara Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali L’innovazione per un restauro sostenibile Edizioni MP MIRABILIA Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure

Opuscolo Ferrara 2009

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  • FERRARA25-28 Marzo 2009

    Quartiere fieristico di Ferrara

    Salone dellArte del Restauroe della Conservazionedei Beni Culturali e Ambientali

    Linnovazioneper un restaurosostenibile

    EdizioniMPMIRABILIA

    Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica,la promozione, la qualit e la standardizzazione delle procedure

  • Linnovazioneper un restaurosostenibile

    Salone dellArte del Restauroe della Conservazionedei Beni Culturali e Ambientali

    FERRARA25-28 Marzo 2009

    Quartiere fieristico di Ferrara

  • Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica,

    la promozione, la qualit e la standardizzazione delle procedure

    Direttore Generale Maddalena Ragni

    XVI Salone dellArte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali

    Il programma di partecipazione, progettazione e realizzazione opuscolo, materiali grafici e stand,

    organizzazione convegno e incontri allo stand, stato organizzato dal:

    Servizio IV - Comunicazione e Promozione

    Responsabile Antonella Mosca

    con Costanza Barbi, Monica Bartocci, Antonella Corona, Francesca DOnofrio, Rossella Flenghi,

    Maria Cristina Manzetti, Anna Napoleoni, Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli, Simona Pantella,

    Susanna Puccio, Maria Siciliano

    Rapporti con i media

    Vassili Casula

    Comunicazione multimediale

    Alberto Bruni, Renzo De Simone, Francesca Lo Forte, Emilio Volpe

    Amministrazione

    Laura Petracci

    Supporto operativo allo stand

    Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dellEmilia Romagna

    Referente Paola Monari

  • Sommario

    PresentazioneSandro Bondi

    PresentazioneMaddalena Ragni

    Listituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario

    Verso un restauro sostenibile: il primato della conservazione preventivaArmida Batori

    Yemen: i frammenti ritrovati nella grande Moschea di SanaaArmida Batori, Marina Bicchieri, Carla Casetti Brach, Flavia Pinzari, Piero Colaizzi, Michela Monti, Giovanna Piantanida,Armida Sodo, Marco Di Bella

    Stampe fotografiche e disegni del Fondo dellArchivio del Compendio Nazionale Garibaldino diCaprera: indagini biologicheMaria Carla Sclocchi, Donatella Mat

    Garibaldi a Caprera: interventi dolci per la diagnostica e il restauroCecilia Prosperi

    Le indagini non distruttive per lesame della pergamena decorata Attestato AssociazioneOttonieri & C., Archivio del Museo Nazionale del Compendio Garibaldino di CapreraLuciano Residori, Marina Bicchieri, Lorena Botti, Matteo Placido, Daniele Ruggiero, Giuseppe Guida

    Stampa Morte di uno dei fratelli Cairoli, Archivio del Museo Nazionale del CompendioGaribaldino di Caprera: indagini non distruttiveLuciano Residori, Lorena Botti, Giovanna Piantanida, Matteo Placido, Daniele Ruggiero, Flavia Pinzari

    Il restauro del globo terrestre manoscritto della Biblioteca BraidenseCarla Casetti Brach, Simonetta Iannuccelli, M. Speranza Storace, Silvia Sotgiu, Donata Falchetti, Lorenzo Civiero

    Il viaggio di Leonardo in America. Trasporto ed esposizione negli USA di 11 disegnie un codice di Leonardo da Vinci della Biblioteca Reale di TorinoFrancesco Bossi, Simonetta Villanti, Maria Speranza Storace, Clara Vitulo

    Il restauro del manoscritto XIII. B. 7 della Biblioteca Nazionale di NapoliCarla Casetti Brach, Federico Botti, Maria Luisa Riccardi, Vincenzo Boni

    ISCR - Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro

    Conservare per valorizzareCaterina Bon Valsassina

    Il Mausoleo delle Ghirlande: nuove soluzioni per esporre e conservare in techead atmosfera modificataFabio Aramini, Stefano Ferrante, Mauro Rubini

    Carta del rischio del patrimonio culturale Italiano. Schedatura sulla vulnerabilite pericolosit sismica del Patrimonio Culturale della Regione Sicilia e CalabriaAlessandro Bianchi, Carlo Cacac

    Le migliori tesi dellIstituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, dellOpificio dellePietre Dure e della Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna. Anno 2007/2008Massimo Bonelli, Letizia Montalbano, Cetty Muscolino

    Schedatura conservativa di chiese dellAbruzzo e Molise. Esempio di sinergia tra istituzionidiverse per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, realizzata fralIstituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e lUniversit degli studi dellAquilaCarlo Cacace, Donatella Fiorani

    Il Laboratorio Conservazione e Restauro dei Manufatti TessiliSilvia Checchi, Manuela Zarb

    Restauro e manutenzione dei templi di PaestumGiovanna De Palma

    Conservazione e restauro per la valorizzazione del patrimonio.Musei: Sistema WEB della Scheda AmbientaleC. Cacace, E. Giani, A. Giovagnoli, L. Gordini, M. P. Nugari

    Per uno studio della distribuzione dellumidit nelle strutture murarie.Lapplicazione di una tecnica non invasivaAnna Maria Marinelli, Barbara Provinciali

    Il restauro dellIcona di S. Nicola del Museo Bizantino di Nicosia a CiproBeatrice Provinciali, Costanza Mora, Albertina Soavi

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    Venezia - Due interventi di monitoraggio ambientale: Palazzo Labia, salone affrescato daGiambattista Tiepolo (1746-7), Chiesa della Visitazione, soffitto ligneo dipinto del XVI secoloCarlo Cacace, Daila Radeglia, Paolo Scarpitti, Amalia Donatella Basso

    Casignana. Villa romana di Palazzi di CasignanaClaudio Sabbione

    Il restauro dellicona della Madonna Advocata nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli a RomaGiulia Tamanti, Costanza Mora, Beatrice Provinciale, Albertina Soavi

    Antonio Canova Il compianto della Contessa de Haro. Il restauro, una scopertaCarla Zaccheo, Federica Cerasi, Tiziana DellOmo

    OPD - Opificio delle Pietre Dure

    LOpificio delle Pietre dure tra soppressione e autonomia.Riflessioni in prossimit di un congedoBruno Santi

    Il progetto di conservazione della Madonna del CardellinoMarco Ciatti

    Anticipazioni sul restauro de La leggenda della Vera Croce di Agnolo Gaddi nellaCappella Maggiore della Basilica di Santa Croce in FirenzeCecilia Frosinini

    Riflettografia e Grandi Maestri 4 - La riflettografia per la storia dellarte: da Giotto a Van GoghCecilia Frosinini

    Il restauro del Caleffo dellAssuntaCecilia Frosinini

    Tutela preventiva delle cose, dei comportamenti e delle espressioni delle personeStefania Massari

    Nuove acquisizioni pratiche nel restauro di oggetti di natura antropologicaFrancesco Floccia, Letizia Gattorta

    Programmi di ricerca e patrimonio culturale: una rete di coordinamento in EuropaAntonia Pasqua Recchia

    Per una piattaforma digitale dei restauriAntonia Pasqua Recchia

    URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico: Continuit ed innovazioneGaspare Carlini

    Paesaggio e contemporaneitFrancesco Prosperetti

    Paesaggi trasformati, paesaggi restauratiMaria Grazia Bellisario

    Il Premio del Paesaggio del Consiglio dEuropa: una nuova attenzione al patrimoniopaesaggisticoAlessandra Fassio

    Il restauro del paesaggio storico attraverso la valorizzazionee il recupero delle ferrovie dismesseMaria Maddalena Alessandro, Clarice Marsano

    Il Paesaggio Urbano, i centri storici e la condivisione delle scelte nella pianificazionepaesaggisticaStefania Cancellieri

    Sustainab.Italy. La via Italiana alla sostenibilitErminia Sciacchitano

    Il patrimonio culturale e paesaggistico della Basilicata tra conservazione e innovazioneAlfredo Giacomazzi

    Il progetto di ricerca e valorizzazione di Torre di SatrianoAlfonsina Russo

    Luca Giordano Il giuramento di Bruto dopo il suicidio di LucreziaMichele Saponaro

    Acquisiti al patrimonio dello Stato trentaquattro dipinti di Angelo Brando peril Museo di Palazzo De Lieto a MarateaMichele Saponaro

    In Calabria dal restauro alla valorizzazioneRaffaele Sassano

    Il Parco Archeologico Urbano di Brancaleone Vetus. Dal Restauro alla FruizioneAngela Canale, Maria Teresa Sorrenti

    La grotta della Madonna del Riposo: dal restauro alla fruizioneAngela Canale, Maria Teresa Sorrenti

    Il Pathirion di Rossano: significativo esempio di cultura bizantinaOscar Covello

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    Riapertura della Galleria Nazionale di CosenzaFabio De Chirico

    Opera Aperta: Lo studio diagnostico di un capolavoro della Galleria Nazionale di CosenzaGiuseppina Mari

    Presentazione degli interventiMaria Rosaria Nappi

    Trebula Balliensis (oggi Treglia di Pontelatone - Caserta).Scavo e restauro delle mura ciclopiche e della porta monumentaleMario Pagano

    Trebula Balliensis (oggi Treglia di Pontelatone - Caserta) Scavo e Restauro delle TermeMario Pagano

    Restauro Storico Artistico della Chiesa di Santa Sofia in BeneventoVega de Martini

    Benevento - Cattedrale di S. Maria Assunta. Lavori di Restauro del CampanileFlavia Berlardelli

    Reggia di Caserta-Appartamento storico - Lavori di restauro Appartamenti Storici ala 800 evolta ellittica. Restauro di due Organi meccanici (sec. XVIII-XIX)Lucia Bellofatto

    Reggia di Caserta-Restauro Appartamento Storico ala 800 e volta ellittica. Valorizzazione dellecoperture dello scalone donore e del peristilio ottagonale: La Scala Regia, da cielo a terraSalvatore Buonomo

    Reggia di Caserta. Restauro delle fabriques e delle collezioni botaniche del Giardino IngleseFrancesco Canestrini

    Reggia di Caserta-Parco - Il restauro del Bosco Vecchio: verde e fabriquesAnna Capuano

    Progetto di salvaguardia e valorizzazione della Collezione Terrae MotusFerdinando Creta

    Presentazione del libro: Napoli e il territorio tra tutela e restauro. Post fata resurgamStefano Gizzi

    Un Crocifisso cinquecentesco ritrovato nella Chiesa di Santa Maria del Carmine diTorre del GrecoGina Carla Ascione

    Restauro e riqualificazione del complesso borbonico del lago FusaroCosimo Tar

    Arredi di tre sale dellAppartamento di Palazzo RealeGina Carla Ascione

    La Reggia di ArechiGennaro Miccio

    San Pietro a Corte nel museo della Scuola Medica SalernitanaMaria Pasca

    2007-2008: un anno di indagini in due Cappelle della Chiesa del Ges Nuovo a NapoliAngela Schiattarella

    Il Restauro Architettonico e Storico Artistico della Chiesa di Santa Maria delle Grazie diPietrastorninaGiuseppe Muollo, Giuseppe de Pascale

    Restauri in Emilia-Romagna: attivit degli Istituti MiBAC nel 2008Carla Di Francesco

    Il globo Coronelli dellArchivio di Stato di Bologna. Una lunga avventuraFrancesca Boris, Manuela Mattioli

    Un esempio di restauro: lArchivio notarile antico di FerraraAntonietta Folchi

    Il Cabreo (AB-265) del Borgo di SantAndrea presso lArchivio di Stato di RiminiGianluca Braschi

    Le carte nautiche della Biblioteca Palatina di Parma: un piano strategico di restauroSilvana Gorreri

    Paesaggi dipinti nel Palazzo del Giardino di Parma: inediti dal restauroCorrado Azzollini, Luciano Serchia

    Il Duomo di Modena capolavoro del genio creatore umano. Restauro del paramento lapideoGraziella Polidori

    Il restauro della chiesa del SS. Salvatore a BolognaAntonella Ranaldi

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    Bologna Palazzo ex ENPAS ora INPDAP. Lavori di restauro delle facciate,del portico e del sottoporticoAndrea Capelli

    La chiesa dellabbazia di San Leonardo a Montetiffi Comune di Sogliano al RubiconeElena De Cecco, Valter Piazza, Cetty Muscolino

    Il recupero strutturale dell Oratorio di S. Enrico di Calcaiola - (Valmozzola - Parma)Manuela Catarsi, Cristina Anghinetti, Patrizia. Raggio, Giovanni Signani, Barbara Zilocchi

    Il complesso archeologico di Piazza Ferrari a Rimini Domus del Chirurgo:situazione attuale e ipotesi di restauroMaria Grazia Maioli, Mauro Ricci, Monica Zanardi, Cetty Muscolino, Claudia Tedeschi

    La Stele delle Spade: aspetti conservativiAntonella Pomicetti

    La Chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione Taumaturgo a TriesteGuglielmo Monti

    Un ammortizzatore termoigrometrico eco-compatibile repellente agli silofagi:il Cupressus sempervirensNicoletta Buttazzoni, Elisabetta Francescutti, Angelo Pizzolongo

    Archivio di Stato di FrosinoneViviana Fontana

    Restauro di protocolli notariliGiulio Bianchini

    Progetto di restauro del materiale grafico inserito su 79 Tavolette lignee corredo iconografico delSalone monumentale della biblioteca opera dellarch. Francesco Borromini

    Museo Nazionale degli Strumenti MusicaliGiuseppe Tramontana

    Larpa BarberiniGiuseppe Tramontana

    Restauro e valorizzazione del sito archeologico dellantica Lavinium Pratica di Mare (RM)Anna Paola Briganti

    Il progetto Fasi di attuazioniRiccardo DAquino

    Il Restauro degli Affreschi dello Scalone del Castello di Ostia AnticaSimona Pannuzi, Laura Spada

    Andata al calvario, anonimo del XVI secolo Formia. Chiesa di SantErasmo

    La chiesa della Madonna del Parto a Sutri: problematiche di restauro di dipinti muraliin ambiente ipogeoRosalba Cantone

    Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico eper il Polo Museale della Citt di Roma

    Il restauro della Brigantina OdescalchiMaria Giulia Barberini

    Restauro della Brigantina OdescalchiSante Guido, Giuseppe Mantella, Livia Sforzini

    Restauro della testa in cartapesta del manichino ottocentescoElisabetta Marmori

    Il restauro della facciata pi antica del Palazzo della Rovere di SavonaMaria Di Dio

    Un progetto pilota per riqualificare ledilizia e il paesaggio rurali delParco Nazionale delle Cinque TerreLuisa De Marco, Manuela Salvitti

    Dal digitale al materiale. Il progetto Michael in LiguriaCristina Bartolini, Elena Calandra

    Progetto Adotta un documentoGiustina Olgiati

    La cisterna della villa romana del Varignano Vecchio alle Grazie di Porto Venere (SP).Il restauro e la musealizzazioneLucia Gervasini, Giorgio Rosati

    Forte di Santa Tecla - Sanremo (IM) Restauro e recupero funzionaleRoberto Leone, Michele Cogorno

    Restauro, recupero e nuova accessibilit del castello di MadrignanoMauro Moriconi, Michele Cogorno

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    Restauro della Casa Usodimare- DeMarini in Via Conservatori del Mare 3 nelCentro Storico di GenovaPaola Parodi, Pastor Cristina

    Restaurare, conservare, conoscere e valorizzare i beni culturali in Lombardia

    Palazzo Arese Litta a Milano: Restauro e rifunzionalizzazioneDaniela Lattanzi, Nicola Maremonti, Elena Rizzi

    Il restauro dello Sposalizio della Vergine di RaffaelloEmanuela Daffra, Matteo Ceriana

    Restauro sostenibile, recupero e valorizzazione.Un anno di interventi innovativi sul territorio piemontese.Liliana Pittarello

    Un anno di restauri architettonici in PiemonteFrancesco Pernice

    Il restauro delle cucine del Palazzo Reale di TorinoDaniela Biancolini

    Gli utensili dellUfficio di Bocca del Palazzo Reale di TorinoEnrico Barbero

    Palazzo Chiablese (Torino) - Gli arazzi di ArtemisiaRoberto Medico

    Ordine Religioso dei Servi di Maria della Basilica di Superga.Il restauro delle cromie juvarriane nella cupola della Basilica di Superga a TorinoValerio Corino

    La Riscoperta del Parco e del Giardino del Castello di Moncalieri (TO)Valerio Corino

    I restauri della Chiesa di San Sebastiano a Pecetto Torinese (TO)Silvia Gazzola, Claudio Bertolotto

    Restauri al Castello Ducale di Aglie (TO)Daniela Biancolini

    Lindagine endoscopica applicata al Cantiere di Restauro del Castello Ducale di Agli (TO).Il ritrovamento di nuove superfici dipinte nelle GallerieGiuse Scalva

    Lindagine endoscopica applicata al Cantiere di Restauro del Castello Ducale di Agli.Gli affreschi nascosti della Sala del BiliardoDaniela Biancolini

    Castello ducale di Agli (TO). Pedane scaldantiGiuse Scalva

    Il chiostro settecentesco dellAbbazia di Fruttuaria a San Benigno Canavese (TO)Giuse Scalva

    Santa Croce di Bosco nella Storia (AL)Maria Carla Visconti Cherasco

    Lavori di restauro del campanile, del tetto e della facciata principale della Chiesa dei BattutiBianchi di Castagnole delle Lanze (AT)Cristina Lucca

    La Canonica regolare di Santa Maria di Vezzolano (AT), il Piemonte romanico e gli itinerariEuropei della TransromanicaPaola Salerno

    Il Convento di San Giovanni a Saluzzo (CN)Elena Frugoni

    Piano strategico di valorizzazione dei Beni Culturali per i comuni di Bianz, Crescentino,Fontanetto Po, Lamporo, Livorno Ferraris, Palazzolo Vercellese, Ronsecco, Trino Vercellese (VC)Gianni Bergadano

    La tomba dellAtleta di Taranto al World Art Museum di Pechino. LAtleta di TarantoAugusto Ressa

    Bari - Teatro Piccinni - Il comodino e il suo restauroRosanna Gnisci - Antonella Di Marzo

    Il restauro e lesposizione dei relitti del porto di OlbiaRubens DOriano

    Porto Torres (SS). Colonia Iulia Turris Libisonis. Cantiere di Restauro del Ponte RomanoAntonietta Boninu, Antonella Pandolfi

    Dalla Sardegna sculture nuragiche. Monte e Prama Prenda e ZeniaAntonietta Boninu, Andreina Costanzi Cobau

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    Arzachena. Nuraghe e Villaggio La PrisgionaAngela Antona, Luigi Piras

    Cagliari - Basilica Mauriziana di Santa CroceLucia Siddi

    Il restauro dei dipinti murali di Costantino Spada nella Basilica del Sacro Cuore a SassariLaura Donati

    Il restauro di tre monumenti funerari del cimitero di BuggerruMarcella Serreli

    Cantiere delle Navi Antiche di Pisa e Centro di Restauro del Legno BagnatoAndrea Camilli

    Sperimentazione di tecnologia Laser scanner e software per il restauro pressoil Centro di Restauro del Legno Bagnato, PisaEsmeralda Remotti, Paolo Machetti

    Progetto di Restauro della Villa Medicea di Careggi

    Archivio di Stato di Perugia.Intervento di disinfestazione di materiale archivistico mediante trattamento anossicoMaria Grazia Bistoni

    La Biblioteca Marciana

    Il restauro della Legatura bizantina con Cristo benedicente e Vergine Orante dellaBiblioteca Nazionale Marciana di VeneziaSilvia Pugliese

    Associazione Nazionale Italia Nostra

    Legambiente

    CCTPC - Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

    Call Center

    ALLES - Arte Lavoro e Servizi S.p.A.

    LIstituto per la Promozione Industriale- www.ipi.it

  • Con il tema Linnovazione per un restauro sostenibile, il Ministero per i Beni e le At-tivit Culturali partecipa anche questanno al Salone dellArte del Restauro e dellaConservazione dei Beni Culturali e Ambientali che si tiene a Ferrara.Uno dei compiti istituzionali del MiBAC infatti, quello di migliorare lattivit di conser-vazione del patrimonio artistico nazionale, memoria storica del nostro Paese, per trasmet-terlo, il pi integro possibile, alle future generazioni.

    Restauro dunque come ponte tra conservazione e innovazione, tra la componente pi so-lida, stratificata e specifica delloperare sul patrimonio culturale e la componente pifluida e moderna dello stesso ambito di intervento.Restauro come uno dei nodi principali attorno al quale si sviluppa il lavoro di tutela econservazione del patrimonio artistico italiano.Restauro come eccellenza del nostro Paese che ha un ruolo importantissimo nella promo-zione del Made in Italy nel mondo.

    Si conferma quindi anche questanno la partecipazione compatta, convinta di unammi-nistrazione che crede profondamente nel proprio ruolo cruciale nellambito della con-servazione del patrimonio culturale e questo nonostante le difficolt esistenti causatedalla contrazione degli investimenti. Il Patrimonio culturale credo debba essere vistocome elemento cardine e traino per il rilancio delleconomia del Paese.

    Ledizione 2009 del Salone del Restauro, oltre alle consuete riflessioni sulle potenzialite sullo sviluppo dellinnovazione tecnologica e delle moderne strumentazioni elettroni-che, tocca per un argomento di grande attualit non solo per il comparto del restauro,e cio quello della tutela dellambiente e dei sistemi eco-compatibili applicati alla con-servazione delle opere darte.

    Come gi in precedenza, il MiBAC, in questa occasione, vuole dare risalto alle attivitsvolte dai suoi Istituti, distribuiti sullintero territorio nazionale.Leccellenza italiana dipende in primo luogo dalla professionalit e dallaltissimo livellotecnico scientifico raggiunto dagli operatori del restauro, elementi questi che vanno cu-stoditi e valorizzati.

    Il Salone di Ferrara confermandosi tra i pi importanti appuntamenti nazionali sul tema delrestauro e della conservazione, rappresenta unoccasione preziosa per riunire e far con-frontare su temi attuali e stimolanti i nostri Istituti e i massimi esperti del settore, italiani einternazionali.

    Sono convinto che anche questa edizione della fiera costituir dunque un momento impor-tante per la verifica delle problematiche del settore, la circolazione delle conoscenze e lim-pegno a una sempre pi sistematica azione di manutenzione e restauro dei beni culturali.

    Sandro BondiMinistro per i Beni e le Attivit Culturali

  • Questanno il MiBAC partecipa al XVI Salone dellArte del Restauro e della Conservazionedei Beni Culturali e Ambientali di Ferrara, proponendo il tema Linnovazione per un re-stauro sostenibile che da un lato, loccasione per rilanciare e affermare il ruolo primarioche lItalia ha sempre avuto nel settore del restauro e che ci da sempre riconosciuto a livello in-

    ternazionale, dallaltro, uno spunto per confrontarsi con lattualissima questione, affrontata in tutto

    il mondo, della tutela dellambiente e dei sistemi eco-compatibili applicati al restauro.

    Gi il 1 dicembre 2006, nel corso del convegno tenutosi a Venezia nellambito della fiera Restaura,dal titolo La conservazione dei beni culturali tra restauro e sicurezza, era stato affrontato il tema

    dei rischi sanitari per gli operatori del settore e il conseguente impatto ambientale derivante dal-

    limpiego di sostanze tossiche e inquinanti. Largomento affrontato in quella sede era stato incen-

    trato, in particolare, sulla necessit di applicare le vigenti normative italiane ed europee in materia

    di sicurezza sul lavoro e individuarne criticit e lacune.

    LUnione Europea, infatti, ha posto da anni in primo piano la delicata questione del rispetto del-

    lambiente e della sicurezza sul lavoro, riservando particolare attenzione al comparto chimico e alle

    sue implicazioni economiche.

    A questo proposito opportuno ricordare il Regolamento REACH (Registration, Evalutation, Auh-

    torization of Chemical), del 1 giugno 2007, entrato nella sua fase operativa il 1 giugno 2008 con

    lobiettivo di razionalizzare e migliorare il precedente quadro legislativo dellUnione Europea in ma-

    teria di sostanze chimiche. Il REACH istituisce, inoltre, lAgenzia europea per le sostanze chimiche

    (ECHA), che svolge un ruolo centrale di coordinamento e di attuazione dellintero processo al fine

    di garantirne la coerenza in tutta lUnione.

    Il REACH un sistema integrato di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chi-

    miche che mira ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute umana e dellambiente

    e che sostituisce buona parte della legislazione comunitaria attualmente in vigore in materia di so-

    stanze chimiche. Uno strumento, dunque, a disposizione degli operatori del comparto restauro.

    In questo settore, di particolare importanza anche linnovazione tecnologica, soprattutto quando

    si lega alla diagnostica ed alle strumentazioni ad essa riferite, capaci di potenziare e valorizzare lim-

    portante contributo che i tecnici con la loro preziosa esperienza apportano quotidianamente, aiu-

    tandone lo studio, la ricerca e quindi la crescita applicata al restauro, sempre nel massimo rispetto

    delle norme di sicurezza.

    di fondamentale importanza, quindi, che ci sia quella giusta miscela di modernit e tradizione per

    poter utilizzare gli elementi pi positivi delluna e dellaltra, affinch continui la tradizione specialistica

    nel settore del restauro, che una delle eccellenze del nostro Paese e che ha effetti e ricadute sul tu-

    rismo culturale, sulla responsabilit sociale ed ambientale e sulla politica italiana nel mondo.

    Il dibattito culturale contemporaneo sugli interventi di restauro arricchito dalla componente eco-

    logica e ambientale si affianca al consueto obiettivo della conservazione e della trasmissione alle

    future generazioni del nostro prezioso patrimonio artistico e culturale, fatto non solo di edifici,

    sculture e dipinti, ma anche di libri, documenti, fotografie e pellicole cinematografiche.

    Il rispetto e la tutela di quei capolavori, che sono patrimonio di tutta lumanit, infatti, non pu

    prescindere dallattenzione al rapporto importantissimo che esiste tra luomo e lambiente, nella

    consapevolezza che la salute del primo implica necessariamente la cura del secondo.

    Il nostro patrimonio inevitabilmente esposto a problemi di degrado, non solo a causa del normale

    logorio del tempo, ma anche a causa degli attacchi dovuti allinquinamento ambientale e atmosfe-

    rico. La riflessione sul restauro in un simile contesto di riferimento rende indispensabile esaminare

    limpatto e gli effetti dellabuso, o delluso distratto di sostanze tossiche impiegate per gli interventi

    conservativi dei beni culturali. In particolare, vanno prese in considerazione le problematiche che

    si possono riscontrare in seguito al rilascio e allo smaltimento di queste sostanze nellambiente, sia

    esso lambiente di lavoro o un ambiente pi allargato.

    Il legame che esiste tra la contaminazione chimica dellambiente e le conseguenze sulla salute

    delle persone e degli ecosistemi ormai comprovato. Molti studi e ricerche scientifiche hanno di-

    mostrato che decine di sostanze chimiche pericolose sono presenti nel nostro organismo cos

    come negli animali, nel suolo, nelle acque e nella vegetazione.

  • Nel settore dei beni culturali, questo tema molto pi presente di quanto possa sembrare.

    Durante i diversi momenti del restauro spesso necessario fare uso di sostanze chimiche e di pro-

    dotti che prevedono limpiego di solventi organici, in qualit e quantit differenti in base alla su-

    perficie su cui si opera, ma comunque caratterizzati da una certa tossicit per la salute. Senza

    dubbio gli studi e le ricerche realizzati in passato hanno portato ad eliminare dal mercato numerosi

    prodotti pericolosi, ma la scommessa, ancora da vincere, di raggiungere livelli pi elevati di tutela

    della salute di chi lavora in questo campo e dellambiente.

    Fortunatamente, la ricerca ha portato allindividuazione di pi moderne metodiche e strumentazioni

    che in numerose occasioni hanno permesso di diminuire o addirittura azzerare limpatto sullam-

    biente e sulla salute: nuove tecnologie, materiali, strumentazioni e sostanze molto pi efficienti ri-

    spetto a quelli tradizionali, che hanno permesso un risparmio di risorse e materie prime. Un

    impegno che investe operatori specializzati del settore che ancora oggi, nonostante la ricerca e lin-

    novazione a disposizione, per la mancanza di unadeguata informazione, si trovano ad operare

    con mezzi e strumenti a volte obsoleti che potrebbero essere adeguatamente sostituiti da altri,

    pi moderni e sicuramente meno pericolosi per la loro salute e per lambiente.

    Diviene, dunque, sempre pi importante investire in nuove tecnologie e pi adeguate metodologie

    anche nel settore del restauro per mettere a punto metodiche operative pi efficaci, che riescano

    a coniugare la tutela della salute dei restauratori con un elevato livello di protezione dellambiente

    e assicurare soprattutto la sostenibilit dellopera darte, garantendone in questo modo la fruizione

    anche per le generazioni future.

    Il Salone di Ferrara, in cui il Ministero partecipa con tutti i suoi Istituti, presentando i progetti pi re-

    centi ed innovativi, loccasione per fare il punto su quanto stato fatto e quanto c ancora da

    fare in materia di restauro sostenibile, sia dal punto di vista scientifico e tecnico da parte del

    MiBAC e delle Universit, sia dal punto di vista legislativo a livello nazionale ed europeo.

    Non va sottaciuto, per concludere, che la professionalit e laltissimo livello tecnico-scientifico rag-

    giunto dagli operatori del restauro in Italia, non determinano soltanto la qualit dei risultati conse-

    guiti, ma sono anche una garanzia di coscienza e capacit critica nellapplicazione delle tecnologie

    conservative e ci permettono di tracciare un quadro rassicurante del futuro sviluppo del settore,

    costituendo un esempio di come competenza, passione ed impegno economico possano con-

    servare alle future generazioni importanti memorie storiche che illuminano e vivificano il presente.

    Maddalena RagniDirettore Generale per i bilancio e la programmazione economica,la promozione, la qualit e la standardizzazione delle procedure

  • Listituto centrale per il restauro e la conservazionedel patrimonio archivistico e librario

    Costituito nellambito del nuovo regolamento di riorganizzazione del Ministero

    per i beni e le attivit culturali (d.p.r. 26.11.2007, n.233), accorpa lex Istituto cen-

    trale per la patologia del libro (fondato nel 1938) e lex Centro di fotoriprodu-

    zione, legatoria e restauro degli Archivi di stato (istituito nel 1963).

    Il grande patrimonio di conoscenze e di esperienze che i due enti hanno accu-

    mulato nel corso degli anni si concentra oggi in un unico organismo, la cui prin-

    cipale attivit consiste nella ricerca finalizzata alla conoscenza, alla tutela e alla

    conservazione dei materiali archivistici e librari appartenenti allo Stato e ad altri

    Enti pubblici. Tra gli obiettivi strategici dellIstituto si annovera la promozione e

    la valorizzazione dei beni archivistici e librari. A questo fine vengono promossi

    progetti e iniziative in collaborazione con le principali istituzioni nazionali e in-

    ternazionali che operano in questambito; vengono organizzati convegni, mostre,

    stage e seminari; vengono prodotti strumenti idonei alla disseminazione dellin-

    formazione. In particolare, lattivit formativa, che da sempre ha rappresentato

    per entrambe le istituzioni un fondamentale punto di forza, ricever un rinnovato

    impulso grazie alla prevista attivazione della nuova Scuola di Alta Formazione

    per restauratori di beni librari e documentali. Inoltre attraverso una convenzione

    stipulata con lUniversit degli Studi di Roma Tor Vergata, Facolt di Lettere e Fi-

    losofia, lIstituto condivide il coordinamento del corso di laurea magistrale in Re-

    stauro dei materiali librari (ReMLib).

    Anno di fondazione 2007

    13

    Segretariato Generale

    Segretario Generale:Giuseppe Proietti

    Via del Collegio Romano, 2700186 Roma

    Tel. 06 67232819Fax 06 67232414

    [email protected]

    Istituto Centraleper il Restauro

    e la Conservazionedel Patrimonio

    Archivistico e Librario

    Direttore:Armida Batori

    Coordinatore per laComunicazione:Assunta Di Febo

    Via Milano, 7600184 Roma

    Tel. 06 482911Fax 06 4814968

    www.icpal.beniculturali.it

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    SEGRETARIATO GENERALE

  • Verso un restauro sostenibile:il primato della conservazione preventivaArmida Batori

    La protezione e la sicurezza del patrimonio librario e documentario costituiscono

    una priorit nellinsieme delle attivit finalizzate alla gestione e alla tutela dei beni

    culturali.

    Ai libri e ai documenti, e alla loro conservazione nel tempo allinterno di raccolte

    pubbliche, legata infatti, da un lato, la possibilit di mantenere con il nostro

    passato, con la nostra storia, un rapporto vivo e dinamico, e dallaltro, la possi-

    bilit di attuare concretamente quella che una delle principali funzioni di un

    moderno stato democratico: garantire a tutti e in uguale misura laccesso allin-

    formazione.

    Assicurare lintegrit delle raccolte il presupposto fondamentale per il raggiun-

    gimento di questi due obiettivi, ed il cuore dellattivit di bibliotecari e archi-

    visti, le professionalit che sono chiamate ad individuare le operazioni e le

    procedure pi idonee per garantire la sicurezza del patrimonio, senza pregiudi-

    care tuttavia lefficienza dei servizi allutenza.

    noto che la conservazione preventiva di un bene culturale viene realizzata prin-

    cipalmente attraverso la creazione di un ambiente idoneo alla sua conservazione.

    Utilizzando le strumentazioni e le metodologie disponibili, si avuto, finora, un

    approccio al problema del controllo ambientale che pu essere definito a po-steriori, nel senso che venivano acquisite informazioni il pi possibile dettagliatesulle condizioni ambientali (temperatura, umidit, illuminamento ecc.) e, nel caso

    ci fossero situazioni non ottimali si interveniva, se possibile, per migliorare la si-

    tuazione. Tale approccio, giustificato anche dal risiedere spesso i beni culturali,

    sia essi librari o di altra natura, in edifici storici, e quindi difficilmente adattabili

    per le esigenze di conservazione, ha lo svantaggio del procedere un po a caso,

    per tentativi successivi, allo scopo di migliorare la situazione e, inoltre, necessita

    di tempi lunghi, perch spesso necessario attendere periodi stagionali per ve-

    rificare la bont di una soluzione in tutte le situazioni climatiche.

    A titolo di esempio, si ricorda che nellIstituto centrale per la patologia del libro

    sono pervenute per anni le registrazioni termo-igrometriche dalle biblioteche

    statali, registrazioni che venivano analizzate da personale specializzato allo

    scopo di evidenziare il verificarsi di condizioni non idonee alla conservazione.

    Nel caso di anomalie si inviavano le relazioni tecniche con i suggerimenti per i mi-

    glioramenti del caso. Occorreva per attendere linvio delle nuove registrazioni

    per valutarne i benefici.

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    Segretario Generale:Giuseppe Proietti

    Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232819Fax 06 [email protected]

    Istituto Centraleper il Restauroe la Conservazionedel PatrimonioArchivistico e Librario

    Direttore:Armida Batori

    Coordinatore per laComunicazione:Assunta Di Febo

    Via Milano, 7600184 RomaTel. 06 482911Fax 06 4814968www.icpal.beniculturali.it

    SEGRETARIATO GENERALE

  • Oggi, con i progressi dellinformatica e della simulazione dei fenomeni naturali

    al calcolatore possibile un approccio differente, che potrebbe essere definito

    come di intervento a priori.Luso della simulazione al calcolatore oramai pratica acquisita in molte scienze

    e, in particolare, nella fisica dellambiente, basti pensare alle previsioni del

    tempo.

    Con esso possibile simulare le condizioni ambientali a tavolino, prima di rea-

    lizzarle in pratica, aggiungendo o togliendo da un ambiente elementi di arredo,

    finestre, radiatori, scaffalature, spostando le bocche di aspirazione dellaria, va-

    riandone la velocit, simulando un numero arbitrario di persone, con i loro ap-

    porti fisiologici di calore e di umidit allambiente, cercando di trovare, insomma,

    mediante il computer la migliore condizione per la conservazione, seguendo

    eventuali cambiamenti al variare delle condizioni esterne.

    possibile, inoltre, un migliore monitoraggio di situazioni ambientali predefinite,

    per integrare i dati raccolti, tramite lindividuazione di eventuali condizioni ano-

    male nei valori microclimatici: oltre alla misura diretta, la simulazione del calco-

    latore permette una estrapolazione completa di questi dati in quei punti ove la

    misura puntuale non avvenuta (si pensi a punti di difficile raggiungibilit come

    una cupola o dietro una scaffalatura) velocizzando e migliorando il lavoro di in-

    tervento sul campo.

    Il futuro del controllo ambientale, , quindi, secondo noi, una sempre maggiore

    interazione fra dati reali (misurati) e dati simulati per raggiungere velocemente

    una completa mappatura delle eventuali anomalie climatiche.

    15

  • Yemen: i frammenti ritrovati nella grande Moscheadi SanaaArmida Batori*, Marina Bicchieri**, Carla Casetti Brach***, Flavia Pinzari****,Piero Colaizzi****, Michela Monti**, Giovanna Piantanida**, Armida Sodo**,Marco Di Bella*****

    Nel mese di marzo dellanno 2007 durante il restauro dei soffitti lignei della Grande

    Moschea (Al-Jaml Al-Kabir) di Sanaa curato da restauratori italiani, sono stati ritro-

    vati circa 6000 frammenti di antiche pergamene e carte nascosti in due nicchie sul

    versante ovest della Moschea, in corrispondenza del muro del minareto.

    Da una prima valutazione del materiale ritrovato stato ipotizzato che si dovesse

    trattare di frammenti e parti di volumi, probabilmente risalenti al VII e VIII secolo

    d.C., contenenti testi di carattere storico e religioso.

    Il ritrovamento riveste unimportanza particolare per la cultura araba. Si tratta inol-

    tre della prima importante scoperta di manoscritti avvenuta nella stessa moschea

    dopo il 1973, data di un precedente rinvenimento di testi antichi.

    I frammenti si trovano oggi in cattivo stato di conservazione, come si potuto ve-

    rificare nei due sopraluoghi effettuati dallIstituto nel dicembre 2007 e nellottobre

    dellanno successivo.

    Il materiale presenta infatti segni di attacchi di roditori, diffusa presenza di mac-

    chie e gore, parti carbonizzate, numerosissime lacune e strappi, piegature e forti

    ondulazioni. Il progetto elaborato dallIstituto in collaborazione con il Ministero

    degli Affari Esteri e con le istituzioni yemenite si propone di realizzare il riordino

    e il restauro dei frammenti mediante la formazione di restauratori yemeniti, e di

    studiarli dal punto di vista filologico, codicologico e paleografico, tutto allo

    scopo di una loro valorizzazione.

    Il progetto prevede anche, a lavori ultimati, lorganizzazione di un convegno per

    la presentazione dei restauri effettuati e degli studi compiuti.

    Sei frammenti (tre membranacei e tre cartacei) sono stati analizzati, nel labora-

    torio di chimica, tramite spettroscopie ATR-FTIR, Raman e XRF. Le tecniche impie-

    gate hanno consentito il riconoscimento dei collanti impiegati nei frammenti

    cartacei e della composizione delle mediazioni grafiche nere e rosse, nonch la

    caratterizzazione dello stato di conservazione dei supporti.

    Particolarmente interessante stata lanalisi degli inchiostri neri, che, indipenden-

    temente dal supporto cui sono stati applicati, hanno la medesima composizione.

    Si tratta di ferro-tannici di ottima fattura, non addizionati di nerofumo e relativa-

    mente ben conservati. Il picco relativo al residuo tannico, per, nello spettro Raman

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    Segretariato Generale

    Segretario Generale:Giuseppe Proietti

    Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232819Fax 06 [email protected]

    Istituto Centraleper il Restauroe la Conservazionedel PatrimonioArchivistico e Librario

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    * Direttore - ICPAL** Laboratorio di chimica - ICPAL*** Laboratorio di conservazione erestauro dei beni librari - ICPAL**** Laboratorio di biologia - ICPAL***** Conservatore restauratore

    SEGRETARIATO GENERALE

  • di alcuni campioni, si presenta a numeri donda diversi da quelli che si ottengono

    per i comuni inchiostri ferro-gallo tannici. Ci fa supporre limpiego di sostanze

    tanniche differenti da quelle ricavate dalle noci di galla. attualmente in corso una

    ricerca che, tramite comparazione degli spettri che si registrano dai tannini estratti

    da piante diffuse nellarea del Mediterraneo, potrebbe condurre alla definizione

    dellesatta composizione degli inchiostri presenti sui frammenti.

    I sei frammenti sono stati esaminati anche tramite microscopia elettronica a scan-

    sione, ed analizzati nella composizione elementale dei materiali di carica, delle

    impurezze e dei pigmenti ed inchiostri per mezzo di una sonda EDS. Le analisi,

    volte a supportare con indicazioni topografiche i risultati emersi nel corso delle

    analisi chimiche, sono servite anche a mettere in evidenza eventuali problemi di

    contaminazione biologica dei frammenti. Losservazione stata eseguita in modo

    non distruttivo e senza arrecare alcuna alterazione ai campioni. Lanalisi stata

    condotta per mezzo di un SEM-VP EVO 50 XVP (Carl-Zeiss Electron Microscopy

    Group) e di una sonda elettronica per microanalisi (EDS) Inca 250 (Oxford). Se-

    condo la tipologia di campione e di problematica in esame stato scelto di

    operare in modalit VPSE, ovvero utilizzando il detector per elettroni secondari

    in modalit di pressione variabile, oppure in QBSD, utilizzando cio il detector

    per elettroni retrodiffusi. I campioni sono stati montati su uno stub portacampioniappositamente realizzato, in grado di sorreggere i frammenti delicatamente senza

    che questi dovessero essere manipolati o danneggiati nelle operazioni di inse-

    rimento nella camera del SEM.

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  • Stampe fotografiche e disegni del Fondo dellArchivio delCompendio Nazionale Garibaldino di Caprera:indagini biologicheMaria Carla Sclocchi*, Donatella Mat*

    Le indagini diagnostiche rappresentano una fase propedeutica importante agli in-

    terventi di restauro come nel caso dei documenti fotografici e grafici dellArchivio

    del Fondo del Compendio Nazionale Garibaldino di Caprera che sono stati og-

    getto di studio da parte del laboratorio di biologia dellex CFLR. In particolare,

    sono stati analizzati una stampa allalbumina raffigurante la morte dei Fratelli Cairoli

    e due disegni a tempera denominati Bastimento vicino al porto e Casa con

    strada e paesaggio alpino.

    La maggior parte dei danni osservati sia nella stampa fotografica allalbumina che

    nei disegni a tempera di grande formato sicuramente dovuta a contatto prolun-

    gato con lacqua che ha provocato addirittura in molti casi il totale sfaldamento

    dei supporti. Successivamente, nella fase di asciugatura e condizioni di conser-

    vazione inadeguata, si avuto lo sviluppo di biodeteriogeni che hanno provo-

    cato ulteriori tipologie di danni.

    Su tutte le opere sono state effettuate osservazioni relative allo stato di conser-

    vazione utilizzando uno stereomicroscopio (STEMI SV11) munito di videocameraLEICA DFC 320 documentando le diverse tipologie di danni. Successivamente leindagini diagnostiche sono state utili a caratterizzare le alterazioni provocate dai

    biodeteriogeni sui diversi supporti. I campionamenti sono stati svolti su parti con

    evidenti alterazioni e, per confronto, anche su parti assolutamente integre, pre-

    levando polveri dalle superfici mediante tamponi sterili di cotone e membrane

    in cellulosa. Lutilizzo di tali membrane ha permesso di osservare al microscopio

    strutture biologiche il pi possibile integre e di avere a disposizione materiale da

    utilizzare in coltura. I campioni prelevati sono stati incubati su terreno colturale

    Malt Extract Agar (MEA) a 25C per 4 settimane. Infine sono state isolate le colo-nie per lidentificazione dei microfunghi.

    Indagini sulla stampa allalbumina raffigurante la morte dei fratelli CairoliNella stampa fotografica si evidenziata la presenza di un esteso deterioramento

    caratterizzato da depositi superficiali, lacerazioni, strappi e mancanza di parti,

    macchie diversamente pigmentate, diffuse sia sul recto che sul verso, e numerose

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    Segretariato Generale

    Segretario Generale:Giuseppe Proietti

    Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232819Fax 06 [email protected]

    Istituto Centraleper il Restauroe la Conservazionedel PatrimonioArchivistico e Librario

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    Via Milano, 7600184 RomaTel. 06 482911Fax 06 4814968www.icpal.beniculturali.it

    * Laboratorio di biologia - ICPAL

    SEGRETARIATO GENERALE

  • strutture di probabile origine biologica sia sullo strato immagine che sul supporto

    secondario, incollato su altri tre cartoni di montaggio. Sono stati osservati, inoltre,

    distacchi dello strato immagine dal supporto primario, opacizzazioni e sbiadi-

    menti con perdita di dettagli e nitidezza dello strato immagine, fori e gallerie sul

    cartone di montaggio e ingiallimento diffuso su tutta la stampa.

    Le indagini a fresco hanno evidenziato, tramite esame microscopico delle pol-

    veri, la presenza di strutture biologiche integre tra le fibre. Le strutture vegetative

    non sono state per confermate da sviluppo nellanalisi colturale, fermo restando

    la crescita occasionale di microflora normalmente presente come normale livello

    di sporcizia sulle superfici.

    Indagini sui disegni a tempera Casa con strada e paesaggio alpino eBastimento vicino al portoI due disegni a tempera mostravano danni analoghi alla stampa allalbumina:

    estesi fenomeni di deterioramento da lacerazioni, strappi e mancanza di parti,

    presenza di depositi superficiali, di macchie diversamente pigmentate e di nu-

    merose strutture di probabile origine biologica.

    Losservazione allo stereomicroscopio e successivamente al microscopio ottico

    ha permesso infatti di individuare periteci e ascospore attribuibili al genere Chae-tomium sp. Lanalisi colturale ha accertato infine la presenza di questo microfungofrequentemente segnalato su materiali cartacei in cattive condizioni di conserva-

    zione.

    ConsiderazioniDal punto di vista degli interventi mirati al recupero dei manufatti, stata consi-

    gliata una adeguata operazione di spolveratura, considerando la fragilit delle

    opere, tramite pennelli e microaspiratori muniti di filtri, ma rigorosamente sotto

    cappa aspirante, con lutilizzo di guanti di protezione e mascherine. Conside-

    rando lo stato di conservazione delle opere, stato consigliato di limitare luti-

    lizzo di sostanze acquose e di operare un perfetta asciugatura dei manufatti in

    quanto lumidit avrebbe potuto favorire ancora di pi la riattivazione delle even-

    tuali spore fungine presenti. Sia per la fotografia che per i disegni si raccoman-

    data, inoltre, una conservazione in contenitori e alloggiamenti a norma e in locali

    idonei dal punto di vista termoigrometrico.

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  • Garibaldi a Caprera: interventi dolciper la diagnostica e il restauroCecilia Prosperi*

    Dopo la forzata interruzione delle attivit per il trasloco, il laboratorio del restauro

    archivistico ha ripreso i lavori con un organico intervento sul materiale apparte-

    nente al Museo Nazionale del Compendio Garibaldino di Caprera.

    La richiesta di intervento sui preziosi documenti ci pervenuta dalla Soprinten-

    denza per i Beni Architettonici, il Paesaggio e il Patrimonio Storico Artistico ed Et-

    noantropologico della Sardegna.

    stato per noi del laboratorio molto interessante prenderci cura dei disegni,

    stampe e foto appartenute a Giuseppe Garibaldi e anzi, in quanto esposte nelle

    varie stanze della casa bianca di Caprera, sempre sotto a suoi occhi.

    Il materiale che ci stato consegnato, presentava uno stato di conservazione

    molto vario e con problematiche diverse.

    Si trattava di n 161 documenti tra disegni, acquarelli, lettere, carte geografiche.

    Di particolare impatto e di immediata presa visiva sono i ritratti della famiglia

    esposti nelle varie stanze dove si svolgeva la vita delleroe: la camera da letto, lo

    studio, la sala dei cimeli etc.

    Prima di affrontare le operazioni di restauro vere e proprie si sono esaminati i do-

    cumenti e si sono approfondite le diverse tecniche esecutive: a matita, a bulino,

    a penna, xilografia, etc.

    In linea con il tema di questo anno a Ferrara, Linnovazione per un restauro so-

    stenibile, che vuole sottolineare oltre al ruolo primario che lItalia ha nel settore

    del restauro, anche il problema, sentito a livello internazionale della tutela del-

    lambiente e delle tecniche, materiali e prodotti eco-compatibili, lapproccio

    agli interventi di restauro comunque stato particolarmente cauto ed improntato

    al massimo rispetto delloriginalit con il ricorso a prodotti e materiali inerti e che

    tenessero conto delle pi recenti tendenze che sollecitano al rispetto dellam-

    biente e alla sicurezza degli operatori.

    Loperazione di restauro e di condizionamento dei documenti in cartelle di cartone

    durevole alla lunga conservazione si conclusa con una mostra fotografica dei

    vari documenti prima e dopo il restauro corredati delle singole schede di re-

    stauro, inauguratasi presso lIstituto centrale per il restauro e la conservazione del

    patrimonio archivistico e librario il 3 novembre 2008.

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    Segretariato Generale

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    * Laboratorio di conservazionee restauro dei beni archivistici-ICPAL

    SEGRETARIATO GENERALE

  • Le indagini non distruttive per lesame della pergamenadecorata Attestato Associazione Ottonieri & C.,Archivio del Museo Nazionale del Compendio Garibaldinodi CapreraLuciano Residori*, Marina Bicchieri*, Lorena Botti*, Matteo Placido*, Daniele Ruggiero*,Giuseppe Guida**

    In seguito allo straordinario sviluppo della scienza nel secolo scorso ed ai note-

    voli progressi tecnologici di questi ultimi decenni, lo studio di unopera darte,

    di un libro o di un documento si basa ormai sempre pi frequentemente su ana-

    lisi, tecniche e criteri scientifici, oltre che naturalmente storici ed artistici.

    Del resto archivi e biblioteche esistono perch costituiti di materia e la vita dei

    manufatti in essi conservati dipende dalle trasformazioni, spontanee o forzate,

    che la materia subisce nel corso del tempo.

    La chimica, la fisica, la biologia e le scienze affini studiano la materia e pertanto

    sono certamente in grado di contribuire alla conoscenza di un opera cos da

    poter definire i metodi pi adatti a prolungarne laspettativa di vita.

    Va altres considerato che il contributo che pu dare lindagine scientifica va ben

    oltre le semplici, ma preziose, indicazioni a fini conservativi in quanto pu rive-

    larsi utile anche per una conoscenza storico-artistica del manufatto, per risolvere

    problemi di datazione e autenticazione, per riconoscere la tecnica impiegata

    dallartista.

    In questi ultimi anni si sono sviluppati ed affinati i metodi di analisi non distruttivi

    che permettono di eseguire le indagini senza dover operare prelievi di materiale

    e senza alterare loggetto da analizzare, anche con strumentazioni portabili (ana-

    lisi in situ).Si riportano, di seguito, i risultati delle indagini scientifiche non distruttive effet-

    tuate sulla pergamena decorata Attestato Associazione Ottonieri & C. del 1853

    per caratterizzare la pergamena, i materiali pittorici e lo stato di conservazione

    dellopera.

    La pergamena (65 x 47 cm) si presenta ondulata e raggrinzita. Sulla superficie

    decorata si osserva una stesura a pennello di un pigmento bianco, fatto aderire

    con colla animale.

    La grana della pelle (impronta caratteristica dei follicoli dei peli) risulta assente

    su ambedue le facce della pergamena. Ci fa presumere che sia stata nascosta

    dal pigmento bianco.

    Le osservazioni allo stereomicroscopio in luce radente mostrano che la maggior

    parte delle campiture colorate presenta numerose craquelures, distacchi e ten-denza a spolverare, fenomeni accentuati dalla superficie resa troppo liscia ecompatta dal trattamento superficiale.

    In particolare, la perdita di frammenti ha permesso di osservare sotto lo strato di

    colore una preparazione bruna; sotto la foglia doro uno strato bruno rosato.

    Per identificare i pigmenti utilizzati sono state impiegate le seguenti tecniche non

    distruttive:

    - stereomicroscopia

    - riflettografia multispettrale in falsi colori

    - fluorescenza dei raggi X (XRF)

    - spettroscopia RAMAN

    - spettroscopia di riflettanza UV-VIS-NIR con sonda a fibre ottiche (FORS).

    Linterpretazione dei dati ottenuti anche su campioni di riferimento e la consul-

    tazione delle ricette riportate nei cosiddetti libri dellarte ha permesso di giun-

    gere alle seguenti conclusioni.

    21

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    SEGRETARIATO GENERALE

  • Le firme del Presidente e del Segretario sono ad inchiostro ferrogallico.

    ConclusioniLe indagini scientifiche hanno consentito di definire la natura chimica dei pig-

    menti utilizzati per la decorazione e gli strati preparatori. I pigmenti sono tutti

    inorganici, alcuni naturali di origine minerale noti fino dallantichit ed altri pi

    recenti di sintesi che vanno dai primi anni del 1700 agli inizi del 1800.

    Inoltre, le osservazioni allo stereomicroscopio hanno fornito preziose indicazioni

    per il restauro, tra cui la necessit di spianare la pergamena e di fissare la pellicolapittorica e la foglia doro.

    22

    Stratopreparatorio

    Pergamena

    Foglia doro

    Campiture

    Blu

    Celesti

    Bianche

    Rosse

    Marroni

    Verdi

    Giallo-brune

    Nere

    Pigmento

    Biacca (carbonato basico dipiombo, 2PbCO3Pb(OH)2). Bolo (silicato argilloso conte-nente ossidi di ferro, Al2O3 SiO2 e Fe2O3) .

    Pigmento

    Lapislazzuli (silicato di sodio ealluminio, solfuri, calcite e traccedi pirite,3Na2O3Al2O36SiO22Na2S) Blu di Prussia (ferricianuroferrico, Fe4[Fe(CN)6]3).

    Gli stessi pigmenti della campi-tura blu schiarita con la biacca.

    Biacca (carbonato basico dipiombo, 2PbCO3Pb(OH)2). Cinabro (solfuro di mercurio, HgS).

    Terre o ocre (terre naturali com-poste di silice, argilla e ossidi diferro idrato Fe2O3n H2O) Verde di Scheele (arsenitoacido di rame, CuHAsO3)

    Oppure: Verde di Schweinfurt(acetoarsenito di rame,Cu(CH3COO)23Cu(AsO2)2) Litargirio o Massicot (ossidodi piombo, PbO) Cinabro

    Nerofumo (carbonio amorfo)

    Notizie storiche

    Pigmento minerale naturale cono-sciuto fino dai tempi antichi

    Pigmento minerale naturale cono-sciuto fino dai tempi antichi.

    Notizie storiche

    Il lapislazzuli un pigmentominerale naturale noto fin dallan-tichit. Nel 1828 stato sostituitodal blu oltremare artificiale. Il blu di Prussia stato sintetiz-zato da Diesbach nel 1704.

    Pigmento minerale naturale cono-sciuto fino dai tempi antichi.

    Pigmento minerale naturale cono-sciuto fino dai tempi antichi.

    Pigmento minerale naturaleimpiegato fino dai tempi antichi.

    Pigmenti minerali naturali utiliz-zati fino dai tempi antichi.

    Il verde di Scheele un pig-mento artificiale scoperto nel1778 e impiegato fino al 1814quando divenne disponibile ilverde di Schweinfurt(noto come verde smeraldo)

    Il Litargirio e il Massicot sono pig-menti minerali naturali conosciutifin dall'antichit

    Pigmento artificiale noto finodallantichit.

    Pellicola pittorica e foglia dorodanneggiate,stereomicroscopio(ingrandimento10x)

    Spettro RAMANdella campitura blu

    Pergamena decorata AttestatoAssociazione Ottonieri & C.,Genova 3 Novembre 1853 -Archivio del Museo Nazionaledel Compendio Garibaldinodi Caprera

  • Stampa Morte di uno dei fratelli Cairoli,Archivio del Museo Nazionale del Compendio Garibaldinodi Caprera: indagini non distruttiveLuciano Residori*, Lorena Botti*, Giovanna Piantanida*, Matteo Placido*,Daniele Ruggiero*, Flavia Pinzari**

    In questo lavoro, sono state utilizzate alcune indagini scientifiche non distruttive

    e micro-distruttive sulla stampa Morte di uno dei fratelli Cairoli (1868 Museo

    Nazionale del Compendio Garibaldino di Caprera). Le indagini (stereo-micro-

    scopia, microscopia elettronica a scansione con sonda a dispersione di elettroni

    (SEM-EDS) e spettrofotometria infrarossa a trasformata di Fourier in modalit di Ri-

    flettanza Totale Attenuata (ATR-FTIR)) hanno avuto lo scopo di identificare la tec-

    nica di stampa, caratterizzare i materiali costituenti e produrre informazioni utili

    per il restauro e la conservazione.

    La stampa fotografica incollata su un supporto secondario della stampa stessa

    e costituito da quattro strati di cartoncino incollati tra loro. Un lato mostra i segni

    lasciati da infiltrazioni dacqua che hanno provocato danni evidenti. La fotografia,

    molto imbrunita e fragile, presenta numerose lacune del supporto primario. Lim-

    brunimento pi marcato sul lato dellimmagine; altri danni sono dovuti a evi-

    denti infezioni fungine scure in corrispondenza delle zone bagnate dallacqua.

    Limmagine fortemente sbiadita, il contrasto ridotto e molti dettagli sono quasi

    illeggibili.

    Lavanzato stato di degradazione dei supporti e dellimmagine ha reso difficile

    unidentificazione certa della tecnica di stampa impiegata; in particolare era dub-

    bio se si trattasse di una fotografia o di una stampa realizzata con altri processi.

    Indagini scientificheLosservazione allo stereo-microscopio in prossimit di una lacerazione della stampa

    mostravano uno strato superficiale di fibre molto imbrunite; quelle dello strato sot-

    tostante apparivano, invece, molto pi chiare. Non risultava evidente se fosse pre-

    sente o meno uno strato di emulsione fotografica di albumina o gelatina.

    Laspetto della superficie osservata in luce radente era, per, leggermente traslu-

    cido: questa caratteristica comunemente considerata tipica delle stampe foto-

    grafiche allalbumina.

    Mediante luso della microscopia elettronica a scansione (SEM-EDS) si potuto

    osservare uno strato sottile di sostanza legante in superficie (spessore 2 m) con

    molte fessure.

    23

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    Stampa Morte di uno deifratelli Cairoli, 1868

    Archivio del Museo Nazionaledel Compendio Garibaldino

    di Caprera

    SEGRETARIATO GENERALE

  • Lanalisi EDS ha rivelato la presenza di particelle dargento disperse nel legante a

    conferma che la stampa una fotografia.

    La presenza dello strato di emulsione esclude la possibilit che la stampa foto-

    grafica sia una carta salata, fototipo questo inventato da Henry Fox Talbot nel

    1840. Tale processo, infatti, prevedeva limpressione per annerimento diretto di

    unimmagine su una carta preparata con uno strato di alogenuro dargento privo

    di emulsione.

    Rimaneva da stabilire se si trattasse di una stampa allalbumina o alla gelatina.

    Linvenzione delle stampe allalbumina, risalente al 1850 circa e attribuita a Louis

    Dsir Blanquart Evrart, deriva dai tentativi di migliorare il procedimento delle

    carte salate. Queste stampe si differenziano proprio per la presenza sul foglio di

    carta di uno o pi strati di albumina. La produzione delle carte albuminate dur

    fino al 1929 circa.

    Le carte ad annerimento diretto realizzate con gelatina (aristotipie), invece,

    sono successive al 1880.

    Pertanto, sulla base delle notizie storiche, si poteva ipotizzare che si trattasse di

    una stampa fotografica allalbumina.

    A definitiva conferma di tale ipotesi sono previste altre indagini, tra cui lanalisi

    FT-IR in modalit ATR, che permettano un confronto tra la stampa in esame e

    stampe di cui sia nota la natura dellemulsione.

    24

    Osservazione al SEM dellostrato di emulsione (43x).

  • Il restauro del globo terrestre manoscrittodella Biblioteca BraidenseCarla Casetti Brach*, Simonetta Iannuccelli*, M. Speranza Storace*, Silvia Sotgiu*,Donata Falchetti**, Lorenzo Civiero***

    Il grande globo terrestre manoscritto (mm.1.600 x 1.600 x 1.650, diametro dello

    sferoide mm 1.275) conservato a Milano presso la Biblioteca Nazionale Braidense

    fu realizzato tra il 1819 e il 1829 da specialisti di elevata professionalit, nellam-

    bito di una stretta collaborazione tra gli istituti dellI.R. Palazzo delle Arti e delle

    Scienze di Brera, in particolare Biblioteca e Osservatorio astronomico: Ubaldo

    Villa (costruzione dello sferoide), Carlo Grindel (meccanismi per il supporto e i

    movimenti del globo), lingegner Gaetano Bellati (disegno delle terre emerse), il

    chimico Antonio Kramer (vernice protettiva) ed altri, diretti dallastronomo Fran-

    cesco Carlini.

    Allepoca in cui la biblioteca coltivava le discipline scientifiche non meno di

    quelle umanistiche e gi possedeva due globi terrestri e due celesti di piccole

    e medie dimensioni, il globo fu concepito e fortemente voluto dal direttore della

    biblioteca Robustiano Gironi nonostante la limitata disponibilit economica -

    come rigorosa traduzione visiva tridimensionale delle pi aggiornate conoscenze

    geografiche e astronomiche contenute nei numerosi atlanti, resoconti di viaggio

    e periodici scientifici di cui la biblioteca era fornita. Fu il primo globo a riprodurre

    lo schiacciamento dei poli, che era allora oggetto dei calcoli di astronomi e ma-

    tematici. Lutilizzo di materiali di pregio, la cura dei dettagli, la sobria eleganza

    delle scritte hanno conferito a questo strumento scientifico il valore di orna-

    mento per il salone appena costruito, che prese il nome di Sala del Globo. Cos

    descritto nell Inventario dei mobili dellI.R. Biblioteca di Brera al 1. settembre

    1830: Globo terracqueo di legno ricoperto di carta del diametro nel rapportodi 1 / 10.000.000 con quello della terra, con meridiano ed orizzonte dottone,con ferro per girarlo e manico di legno, sostenuto da un solido tripode di noceverniciato moghen, tela rossa allingiro nella parte inferiore e calotta intelaratadottone e ricoperta di velo alla parte superiore. Mentre la nota dellanno suc-cessivo La calotta del globo fu ricoperta di marcellina colore di polvere rivelalattenzione a proteggere la superficie del mappamondo. Nel 2003 fu avviato il

    25

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    di Milano*** Conservatore restauratore

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    SEGRETARIATO GENERALE

  • restauro della base del globo grazie allAssociazione per il Restauro degli Antichi

    Strumenti Scientifici - Brera O.N.L.U.S - A.R.A.S.S. Brera, che aveva ottenuto

    dalla Provincia di Milano lassegnazione di fondi ad hoc della Regione Lombardia,

    considerata lesperienza del restauro degli strumenti conservati nel Palazzo di

    Brera e altrove. Dopo il restauro della base lignea, sono stati revisionati e riparati

    gli ingranaggi, i pignoni e la grande corona dentata con integrazione di un dente

    perduto, stata ricostruita la manovella del movimento dinclinazione, per ripri-

    stinare le originarie funzioni dei supporti metallici per la rotazione della sfera e

    linclinazione dellasse terrestre.

    Va segnalata la costruzione di un solido sostegno metallico provvisorio (su cui

    poggiano le estremit sporgenti dellasse polare collocato orizzontalmente) che

    ha consentito il trasporto del globo in sicurezza Milano Roma Milano, e - per-

    mettendo la rotazione sullasse orizzontale - ha reso ugualmente accessibili per

    i restauratori gli emisferi nord e sud.

    La riproduzione dei tracciati geografici sulla superficie dello sferoide, descritta da

    Robustiano Gironi, consistette in un lungo e paziente lavoro di ricalco e proiezione

    eseguito a mano con inchiostri al nerofumo, utilizzando carte da lucido e panto-

    grafo. Le coloriture delle superfici terrestri e marine furono invece eseguite con co-

    loranti vegetali distribuiti in campiture successive. La superficie del globo fu poi

    integralmente rivestita con una vernice messa a punto dal chimico Antonio Kramer,

    nellintento di proteggerne la superficie dallumidit e dalla polvere. Questa materia

    pellicolare di natura organica in corrispondenza dellemisfero boreale, maggior-

    mente esposto agli agenti di degradazione, mostrava una colorazione pi scura, in-

    dotta da un processo di degradazione ossidativo e da uno spesso strato di

    particolato atmosferico depositatosi per inerzia, che comprometteva la lettura delle

    immagini sottostanti. Sullintera superficie del manufatto, inoltre, erano presenti

    graffi, lacune, abrasioni superficiali, precedenti integrazioni che nel tempo avevano

    subito alterazioni cromatiche e tasselli di pulitura realizzati in tempi recenti. Le in-

    26

  • dagini diagnostiche, eseguite dallIstituto per la Conservazione e la Valorizzazione

    dei Beni Culturali-Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano hannomesso in evi-

    denza quattro strati di preparazione bianca costituiti da anidrite (solfato di calcio

    anidro) uno strato composto dalle fibre di cellulosa della carta e lo strato pi

    esterno di materiale organico costituito da gomma arabica. La fase pi impegnativa

    dellintervento di conservazione e restauro, eseguito presso il Laboratorio di con-

    servazione e restauro dellex-ICPL (ora ICPAL) dalle restauratrici Simonetta Iannuc-

    celli, Silvia Sotgiu e Speranza Storace consistita nella messa a punto di un sistema

    di pulitura differenziato per i due emisferi a causa dei diversi livelli di degradazione

    della pellicola organica. In corrispondenza dellemisfero boreale, dato che lavan-

    zato stato di degradazione non consentiva un assottigliamento graduale del film,

    si ritenuto opportuno procedere alla rimozione dello strato di gomma arabica.

    A tal fine, dopo aver rimosso le polveri superficiali a secco, si proceduto con i

    test di solubilit per determinare il grado di polarit del materiale da rimuovere, mo-

    nitorando lesecuzione della pulitura con lampada di Wood. Dai risultati ottenuti

    risultata particolarmente indicata la miscela LE2 (80%di Ligroina e 20% alcol etilico

    puro) con polarit fd 85. Lintervento sullemisfero australe si invece limitato alla

    rimozione del particellato atmosferico coerente, avendo constatato lassenza di

    materiali aggiuntivi e il buono stato di conservazione dello strato di gomma arabica

    originale. Per questa seconda fase della pulitura stata utilizzata unemulsione

    acqua-in-olio, costituita da una piccola quantit di acqua in Ligroina. Per maggiore

    sicurezza, si scelto di gelificare la fase acquosa, al fine di migliorare la stabilit

    dellemulsione stessa e limitare ulteriormente la diffusione dellacqua. Lemulsione

    messa a punto composta di 20 ml di Ligroina, 1 ml di Tween 20 e 2,5 ml di gelpreparato gelificando 100 ml di acqua deionizzata con 1 g di Vanzan NF-C. Lin-tervento di pulitura stato realizzato con applicazioni localizzate dellemulsione

    che, dopo un tempo di contatto variabile nellordine di minuti, stata rimossa con

    tamponi asciutti di cotone idrofilo. Larea cos trattata stata successivamente sot-

    toposta a risciacqui con tamponi di cotone inumiditi di Ligroina. Le reintegrazioni

    delle lacune pi estese sono state colmate con gesso di Bologna, colla di coniglio

    e carta giapponese. La stessa metodologia stata applicata per il consolidamento

    delle aree di sfondamento limitate alla superficie esterna del globo e per le zone

    di stuccature pregresse. In seguito si proceduto al ritocco pittorico e alla stesura

    di un film protettivo. Tuttavia, sul supporto cartaceo originale dellemisfero boreale,

    prima di procedere con lintervento di reintegrazione cromatica, stata distribuita,

    mediante vaporizzazione, una soluzione acquosa al 2%di metilidrossietilcellulosa.

    Tale trattamento aveva una duplice finalit: conferire un consolidamento generaliz-

    zato al supporto cartaceo e interporre uno strato di intervento tra loriginale e i pig-

    menti aggiunti durante la reintegrazione eseguita ad acquarello. La scelta di

    applicare un protettivo finale sullemisfero boreale stata indotta sia dallesigenza

    di uniformare la leggibilit dellopera, strettamente connessa alla saturazione degli

    strati pittorici che la compongono, sia da ragioni pi propriamente conservative.

    Tra i protettivi comunemente usati in ambito conservativo stata scelta la vernice

    Regal Varnish, costituita da Regalrez 1094 (una resina alifatica dissolta in essenza dipetrolio dearomatizzata) e dal Tinuvin 292 (sostanza antiossidante impiegata al 2%sul peso secco della resina).

    27

  • Il viaggio di Leonardo in America. Trasportoed esposizione negli USA di 11 disegni e un codicedi Leonardo da Vinci della Biblioteca Reale di TorinoFrancesco Bossi*, Simonetta Villanti*, Maria Speranza Storace**, Clara Vitulo***

    Il prestito delle opere di Leonardo da Vinci della Biblioteca Reale di Torino per

    la mostra Leonardo da Vinci drawings from the Biblioteca Reale in Turin tenutasial Birmingham Museum of Art (Alabama) dal 28 settembre al 9 novembre 2008

    e al Fine Arts Museum di San Francisco (California) dal 15 novembre 2008 al 4

    gennaio 2009 - autorizzato, su parere favorevole del Direttore della Biblioteca

    Reale, dal Dr. Maurizio Fallace, Direttore Generale per i Beni Librari, gli Istituti Cul-

    turali e il Diritto dautore del Ministero per i beni e le attivit culturali costituisce

    unassoluta novit nel panorama espositivo internazionale.

    Mai prima dora, infatti, la collezione leonardesca della Biblioteca Reale era stata

    trasferita allestero. stato escluso dal prestito, per motivi di conservazione, lAu-

    toritratto di Leonardo, che della collezione reale di Torino costituisce il simbolo

    e il capolavoro assoluto: per esso lallora Istituto centrale per la patologia del

    libro di Roma (ora Istituto centrale per la conservazione e il restauro del patrimo-

    nio archivistico e librario - ICPAL) decret anni fa linamovibilit, in ragione della

    delicatezza del supporto, attaccato dal foxing che ne ha indebolito la fibra. Il di-

    segno Studi di carri falcati non stato, invece, concesso in prestito perch de-

    stinato ad altra manifestazione espositiva, poi non realizzata.

    La preoccupazione della Direzione della Biblioteca Reale di trasferire oltreoceano

    i capolavori leonardeschi, che delle pur straordinarie collezioni della Biblioteca

    costituiscono il vanto, stata alleviata dalla consulenza generosamente offerta

    dallIstituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico

    e librario di Roma che ha fornito le specifiche tecniche per la realizzazione dei

    contenitori espositivi precondizionati per il trasporto e lesposizione dei disegni

    e del Codice sul volo degli uccelli; essi, condizionati e sigillati presso la sede di

    conservazione, hanno garantito le migliori condizioni di conservazione ambien-

    tale delle opere, pur nel disagio del trasferimento, fino alla loro restituzione alla

    Biblioteca Reale, che ha avuto luogo il 17 gennaio 2009.

    La progettazione dei contenitori stata elaborata basandosi sullassioma che la

    conservazione dei beni culturali si fonda sulla prevenzione al fine di ridurre

    quanto pi possibile rischi di danneggiamento o deterioramento. Il persegui-

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    Segretario Generale:Giuseppe Proietti

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    Istituto Centraleper il Restauroe la Conservazionedel PatrimonioArchivistico e Librario

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    Coordinatore per laComunicazione:Assunta Di Febo

    Via Milano, 76 - 00184 RomaTel. 06 482911- Fax 06 4814968www.icpal.beniculturali.it

    Direzione Generale per I BeniLibrari, gli Istituti Culturali e ilDiritto dAutore

    Direttore Generale:Maurizio Fallace

    Via M. Mercati, 4 - 00197 RomaTel. 06 362161 - Fax 06 3216437www.librari.beniculturali.it

    Direzione Regionaleper i Beni Culturalie Paesaggistici del Piemonte

    Direttore Regionale:Liliana Pittarello

    Piazza San Giovanni, 2Palazzo Chiablese - 10122 TorinoTel. 011 5220434 - Fax 011 5220433www.piemonte.beniculturali.it

    Biblioteca Reale di Torino

    Direttore: Clara Vitulo

    Piazza Castello, 191 - 10123TorinoTel. 011543855 - Fax 0115178259www.bibliotecareale.beniculturali.it

    *Laboratorio per lambiente - ICPAL**Laboratorio di conservazione erestauro dei beni librari - ICPAL***Biblioteca Reale di Torino

    SEGRETARIATO GENERALE

  • mento di tale politica impone come prima misura lindividuazione del micro-

    clima idoneo alla conservazione attraverso studi analitici che devono tener conto

    del luogo di conservazione abituale, dei materiali costituenti le opere, dello stato

    delle sedi ospitanti e della loro posizione geografica sul territorio e relativo clima.

    Il microclima assunto come idoneo deve essere costantemente monitorato con

    lobiettivo di garantirlo costante nel tempo. (Paradossalmente, brusche variazioni

    microclimatiche potrebbero risultare pi dannose di un ambiente di per s mal-

    sano ma stabile nellinerzia termoigrometrica).

    La progettazione dei contenitori ha avuto pertanto lobiettivo primario di garan-

    tire, al loro interno, il microclima di conservazione rilevato nella Biblioteca Reale.

    Per assicurare condizioni igrometriche stabili durante il viaggio stato adottato

    un condizionamento passivo - cio senza trattamento meccanico dellaria - con

    linserimento di uno stabilizzatore di umidit relativa e utilizzando materiali e ac-

    corgimenti costruttivi che hanno reso i contenitori completamente ermetici. Ler-

    meticit , infatti, la condizione essenziale per il funzionamento degli

    stabilizzatori dellumidit relativa. Allinterno dei contenitori stata inoltre prevista

    la presenza di data logger con display al fine di registrare e visualizzare in tempo

    reale i dati termoigrometrici .

    La miglior tutela delle preziose opere concesse in prestito stata inoltre garantita

    dalla condizione imposta dalla Direzione della Biblioteca Reale di prevederne

    laccompagnamento durante tutti i trasferimenti, sia dallItalia agli Stati Uniti, sia tra

    le due sedi espositive, da parte di funzionari del Ministero per i beni e le attivit

    culturali: tra loro alcuni restauratori dellIstituto centrale, pronti ad intervenire in

    caso di necessit.

    La complessit delloperazione, che ha comportato lobbligo di prevedere due

    trasporti consecutivi dei disegni per entrambe le sedi espositive in ragione del-

    lelevato valore assicurativo da essi rivestito, ha incontrato la piena disponibilit

    degli organizzatori dellevento, che hanno accolto con sensibilit le richieste del

    Ministero per i beni e le attivit culturali, cui spetta il compito di garantire la mi-

    glior conservazione dei beni che tutela, pur nella doverosa azione di valorizza-

    zione e promozione nel mondo dello straordinario patrimonio culturale di cui

    lItalia invidiata custode.

    29

  • Il restauro del manoscritto XIII. B. 7 della BibliotecaNazionale di NapoliCarla Casetti Brach*, Federico Botti*, Maria Luisa Riccardi*, Vincenzo Boni**

    La Biblioteca Nazionale di Napoli custodisce dieci volumi del corpus autografo diPirro Ligorio, architetto napoletano vissuto nel XVI sec., in cui vengono riportati ven-

    tinove dei complessivi cinquantuno volumi delle Antichit, opera che ci tramandaepigrafi, reperti archeologici e monumenti molti dei quali andati perduti. Altre te-

    stimonianze sono a Torino, Parigi ed Oxford. I volumi, con collocazione XIII.B.1-10,

    provengono dal prestigioso Fondo Farnese, legato alla ricchissima Biblioteca romana

    di Paolo III Farnese, ai suoi nipoti Alessandro e Ranuccio, e, dopo varie vicissitudini,

    ereditato da Carlo di Borbone per parte della madre Elisabetta Farnese e portato dal

    giovane sovrano a Napoli nel 1736. Purtroppo la qualit degli inchiostri usati dal Li-

    gorio, anche se apposti su unelegantissima carta cilestrina, ha prodotto nel corso

    dei secoli gravi danni ai pur mirabili e fondamentali disegni. Molto probabilmente

    una sostituzione della legatura dovette essere effettuata a Parma alla fine del XVII

    secolo, in quanto tutti i manoscritti riportano la tipica coperta Farnese del periodo,

    in pelle bazzana di color tan spruzzata, con gigli sul dorso, - emblema della stessa

    famiglia - che and a sostituire le precedenti e varie legature forse anche di pi raf-

    finata qualit, ma irrimediabilmente danneggiate dallusura del tempo e dai vari, a

    volte rocamboleschi, spostamenti subiti dagli stessi volumi. Della necessit di un

    restauro conservativo del supporto scrittorio si era avvertita lurgenza gi alcuni de-

    cenni fa e alcuni tomi furono restaurati circa venti anni fa dallallora Istituto centrale

    per la patologia del libro.

    Nel 2008 merc linteressamento congiunto del direttore della Biblioteca Nazio-

    nale di Napoli Mauro Giancaspro, della dott.ssa Armida Batori direttrice dellIC-

    PAL e del dott. Eugenio Lo Sardo, ispettore centrale, particolarmente sensibile al

    recupero dellopera, si provveduto al restauro del ms. XIII. B. 7 uno dei pi in-

    teressanti e dei pi danneggiati delle stesse antichit, che ci riporta iscrizioni la-

    tine, greche, statue laziali, campane ed etrusche nonch reperti egizi.

    Il suo restauro, peraltro avvenuto in tempi brevissimi per la sincronia operativa

    delle varie professionalit dei restauratori dellIstituto, ci ha restituito unopera di

    notevole freschezza ed originalit con la meticolosa integrazione dei pur minu-

    scoli frammenti che erano stati gelosamente custoditi nella Biblioteca Nazionale

    di Napoli. Lopera cos restaurata stata esposta di recente nella suggestiva

    quanto prestigiosa mostra La lupa e la Sfinge. Roma e lEgitto dalla storia al mito

    allestita nellestate del 2008 nelle sale di Castel SantAngelo in Roma.

    Descrizione dellintervento di restauro sulle carteLintervento di restauro sul manoscritto XIII. B. 7, eseguito da Federico Botti, Pa-

    trizia Fleres, Massimo Massimi e Maria Luisa Riccardi, si pu considerare il risultato

    finale di una serie di sperimentazioni condotte sulle tecniche di velatura da ap-

    plicare su esemplari affetti da danni derivati da ossidazione e acidit degli inchio-

    stri ferro-gallici.

    La velatura una pratica che consente di ripristinare la manipolazione del volume

    momentaneamente interdetta, ma comporta anche alcuni imprescindibili pre-

    supposti da soddisfare. Essa, infatti, deve tenere in massima considerazione il

    grado di leggibilit dei testi velati, il mantenimento della specificit e unicit dei

    supporti, la compatibilit dei nuovi materiali con quelli originali e la reversibilit

    dei trattamenti effettuati. Nel caso qui di seguito esposto, stata messa a punto

    per la prima volta una velatura molto trasparente e per nulla lucida su un supporto

    colorato, notoriamente pi difficile da velare con soddisfazione rispetto alle carte

    bianche.

    ICPA

    LIs

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    rioBibliotecaBraidense

    30

    Segretariato Generale

    Segretario Generale:Giuseppe Proietti

    Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232819Fax 06 [email protected]

    Istituto Centraleper il Restauroe la Conservazionedel PatrimonioArchivistico e Librario

    Direttore:Armida Batori

    Coordinatore per laComunicazione:Assunta Di Febo

    Via Milano, 7600184 RomaTel. 06 482911Fax 06 4814968www.icpal.beniculturali.it

    Direzione Generale per I BeniLibrari, gli Istituti Culturali e ilDiritto dAutore

    Direttore Generale:Maurizio Fallace

    Via Michele Mercati, 400197 RomaTel. 06 362161Fax 06 3216437www.librari.beniculturali.it

    Biblioteca NazionaleVittorio Emanuele III

    Direttore:Mauro Giancaspro

    Piazza del Plebiscito(Palazzo Reale di Napoli)80132 NapoliTel. 081 7819111Fax 081 403820www.bnnonline.it

    *Laboratorio di conservazione erestauro dei beni librari - ICPAL**Biblioteca NazionaleVittorio Emanuele III di Napoli

    SEGRETARIATO GENERALE

  • Il manoscritto si presentava in uno stato di conservazione molto precario a causa

    dei danni prodotti dagli inchiostri ferro-gallici, che avevano generato numerose

    e talvolta vaste perforazioni, frammentazioni in pi punti del supporto, special-

    mente nelle aree disegnate, e aloni intorno alle lettere delle parti manoscritte,

    che impedivano una lettura agevole del testo.

    Preliminarmente agli interventi diretti sullopera, il Laboratorio di chimica dellIsti-

    tuto ha condotto analisi spettroscopiche Raman sulla carta, al fine di individuare

    la sostanza colorante delle fibre, risultata essere indaco, ha inoltre misurato per

    estrazione a caldo il pH della carta e degli inchiostri, risultato essere rispettiva-

    mente di 5,30 e 3,60 e, dopo aver accertato la presenza di ossidazione, ha in-

    dicato la necessit di eseguire un trattamento contestuale di deacidificazione e

    riduzione sulle carte.

    Il trattamento deacidificante eseguito presso il Laboratorio di restauro dei beni li-

    brari, stato preceduto da un controllo delle aree pi fragili del volume, sulle quali

    stato attuato un rinforzo temporaneo con velature di carta velina Kami da 3,7 g

    applicata con alcol etilico e preparata con una miscela di 100cc di acqua demi-

    neralizzata, 40cc di Tylose MH 300 p sciolto in soluzione acquosa al 4%, 10cc di

    Acrilico DP 59, 20cc di Plextol B 500 e 30cc di Acrilico E 411. Posti cos in sicurezza

    i frammenti, si proceduto, per immersione, al trattamento d