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Comune di Villa Minozzo Assessorato alla Cultura A R N T P nniversario della assegna azionale di eatro opolare Orazio el d Leone di Nello Felici Compagnia Maggistica “I Paladini della Valle” O XXXI

Orazio del leone

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Copione di Maggio

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Page 1: Orazio del leone

Comune di Villa MinozzoAssessorato alla Cultura

A

R N

T P

nniversario

della assegna azionale

di eatro opolare

Orazioeld

Leonedi Nello Felici

Compagnia Maggistica

“I Paladini della Valle”

OXXXI

Page 2: Orazio del leone

Nel cuore del nostro Appennino, nelle valli baciate dai

torrenti Dolo e Secchiello, continua a sopravvivere una

delle più autentiche e uniche forme di spettacolo

popolare: il Maggio.

Ancora oggi tanti appassionati partecipano con intensità

emotiva alle vicende narrate e messe in scena dalle varie

Compagnie.

Ed è proprio il “pubblico” del Maggio che fa sì che questa

tradizione non venga meno; pubblico ormai

rappresentato da ogni fascia d'età in quanto anche tanti

giovani stanno riscoprendo i valori di questo spettacolo.

Valorizziamo pertanto il Maggio e chi ce l'ha tramandato

negli anni con impegno e dedizione senza far perdere ad

esso il suo profondo e genuino significato di unione e

fratellanza.

Abbiamo nelle nostre mani una risorsa unica che non

possiamo permetterci di far solo sopravvivere ma bensì

dobbiamo coltivare, sostenere e rinvigorire!

I testi proposti vogliono essere un piccolo contributo per

far sì che questa tradizione, oltre a continuare a vivere,

possa lasciare un segno nella cultura della nostra terra

fatta di gente e di passione!

E il ringraziamento più grosso va alle Compagnie del

nostro Appennino che, con impegno profondo e

dedizione costante, permettono al Maggio di non

tramontare!

IL SINDACO

Luigi Fiocchi

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Page 3: Orazio del leone

MAGGIO

«IL PENTIMENTO DI

MATRICIDA

OVVERO

ORAZIO DEL LEONE»

DINELLO FELICI

CORTE DI

SIVIGLIA

TIBERIO FRANCO SORBI(MANFRADI DORINO) ARIMONE DIVO COSTI ORAZIO ERIO COSTIARMIDA ROBERTA ROSSI

CORTE DI

VALLEBRUNA

ERALDO SILVANO FERRARIGIOINO MANUEL ARAVECCHIAMILENA MARIA ALBERTINI (MARZIA VERDI) IVANO DANIELE DIECI (DANIELE BARONI)SILVANO GIANNI MANFREDI

CORTE DI

ANTONELLA

ALFEO ADELMO TAGLIATINITITANO LORIS ROSSIANTONELLA MAURO POZZI (FIGLIO)

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Page 4: Orazio del leone

Corte di Siviglia

1ARIMONE Dunque che rispondi o Armida

al mio cuor che implora amoreARMIDA : Ciò non dir che mi fa orrore

vanne lungi anima infida

2TIBERIO : Perché mai l'ingrata sorte

dar mi vuol tanta amarezza che mi val gioia e ricchezza se infelice vivo in corte

3ARMIDA : Che cos'è tanto dolore

che rattrista il vostro ciglioTIBERIO : Penso al di che nostro figlio

sarà al trono successore

4TIBERIO : Così misero e deforme

di mia stirpe è la vergogna spesse volte il cuor mio sogna strane idee di rose adorne

5ARMIDA : Cosa pensi dunque fare

torna in te sposo mio caroTIBERIO : Deh perdona il duolo amaro

fa il mio senno vaneggiare

6 ARIMONE : Mi dispiace o amato sire

di doverti addolorarema pur debbo smascherare chi il tuo onor osa tradire

7TIBERIO : Al mio cuor ch'è già ferito

svela pur la triste sorteARIMONE : Mia regina tua consorte

con un nano ti ha tradito

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Page 5: Orazio del leone

8TIBERIO : Quale prova mi puoi dare di sue infedeltà sì immondeARIMONE : Per me il figlio ti risponde

se sue forme osi guardare

9TIBERIO : Rio destin dove son giunto

no colui non è mio figliodammi il tuo saggio consiglio

che far debbo a questo punto

10ARIMONE : Senza indugio a corpo nudo

ambedue devi gettarealle belve a divorare

TIBERIO : O Arimon quanto sei crudo

11TIBERIO : Io acconsento a dar la morte

al figliuol del disonorema di uccider non ho cuorel'adorata mia consorte

12ARIMONE : Se sorvoli a un tale oltraggio

Perché chiedi il parer mioTIBERIO : D'esser vil m'accorgo anch'io

ma tu sei troppo malvagio

13TIBERIO : Odi o sposa il figlio mio

partirà con Arimoneche di scherma abbia lezionio ne avrei tanto desio

14ARMIDA : Benché sia il distacco amaro

pronta sono acconsentireORAZIO : Ed io pure ad ubbidire

al voler del padre caro

15ORAZIO : Caro amico non languire

tornerò non dubitaremi vedrai l'armi adoprare con fermezza e grande ardire

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Page 6: Orazio del leone

16ORAZIO : Madre cara e genitore

voglio ancora un dolce amplessoson felice e parto adesso

ARMIDA : Cosa mai sento nel cuore

17TIBERIO : Tornerà prode e felice

rasserena il tuo sembianteARMIDA : Il pensier di lui distante

or mi rende assai infelice

18ARIMONE : Proseguir nostro cammino

parmi alquanto perigliosose tu vuoi prendiam riposovi è una rocca qua vicino

CORTE DI FRANCOFORTE

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ORAZIO : Al signor che costì impera chiederem di pernottare

ARIMONE : E' deserta si può entrare solo un'ala vedi è intiera

20ORAZIO : Perché sei di scatto uscito

e rinchiuso a me l'entrataARIMONE : La sentenza tua è firmata

sai che il padre ti ha tradito

21ARIMONE : Sei da un nano generato

e perciò da un adulterioe per questo il re Tiberioqui alla morte ti ha mandato

22ORAZIO : Perché allor se non è il padre

non troncò la mia esistenzaARIMONE : Quello mai fu a conoscenza

Dell'infamia di tua madre

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Page 7: Orazio del leone

23ARIMONE : Lei potea sceglier l'esilio

e salvarti dalla morte preferì starsene in corte e immolar del nano il figlio

24ORAZIO : Snaturata e senza cuore

perché non scegliesti il bandoper pietà snuda il tuo brandoe dai fine al mio dolore

25ARIMONE : Or ti lascio o sventurato

qui morrai di stenti e fameperdipiù questo reamedagli spiriti è abitato

26ORAZIO : Non partir te ne scongiuro

che il terror già mi confondesolo l'eco mi rispondedi mia cella il tetro muro

CORTE DI SIVIGLIA

27ARIMONE : Magno re degna signora

triste nuova a voi riporto fu da un drago Orazio morto Di terror io tremo ancora

28ARMIDA : Deh soccorri o mio consorte

che morir mi sento anch'ioTIBERIO : Ti sostiene il braccio mio

per rientrar dentro alla corte

29ORAZIO : Dove sono ah or mi rammento

qual rumor che mi spaventa e l'udito mi tormenta d'uno scheletro il lamento

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Page 8: Orazio del leone

30ORAZIO : Sempre più cresce il frastuono

sembra in mar cruda procella parmi o Dio tremi la celladei miei fal chiedo perdono

31ERALDO : O Gioino fa' partenza

al cancello te ne andrai e ai viandanti chiederai nome, meta e provenienza

32ORAZIO : Come mai potrei salvarmi

mentre son sepolto vivo ma di forza non son privo tenterò di liberarmi

33ORAZIO : Forse un fulmine calato

diroccar fece le mura Dio che vedo un'apertura grazie o Dio che mi hai salvato

34ARMIDA : Al leon portar io bramo

qualche cibo prelibatofosti amico al figlio amatoE perciò di cuor io t'amo

35ARMIDA : Tu rifiuti o che stupore

cosa mai tu intendi direandiam pur ti vò seguire e confido nel tuo amore

CORTE DI VALLEBRUNA

36GIOINO : Donde vieni e dove vai

chi sei dimmi e che pretendiSordo sei che non m'intendima tra breve sentirai

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Page 9: Orazio del leone

37ERALDO : Chi è colui che tieni strettoGIOINO : Là sul ponte l'ho fermato

e il suo volto assai adombratoparve a me molto sospetto

38ERALDO : Da qual parte entrasti e come

mentre chiuso è ogni torrionequale fu la tua intenzionee chi sei favella il nome

39ERALDO : Non vi è dubbio anzi è evidente

che sei reo nell'intenzione sia rinchiuso nel torrione e domani al rogo ardente

40ERALDO : Mia signora fu arrestato

una spia forse un ladrone lo fei chiudere in prigione indi al rogo condannato

41ERALDO : Non parlò quell'ostinato

né paura ebbe di morteMILENA : Sei tu il re di questa corte

s'egli è reo sia giustiziato

42ARMIDA : Che pretendi di trovare

fra macerie di un castelloquesto è un lembo del mantello che mio figlio ebbe a indossare

43ARMIDA : Quest'è il loco a me rispondi

dove fosti divoratoPerciò Bill mi ha qui guidatoMa dov'è che ti nascondi

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Page 10: Orazio del leone

44MILENA : Ripensando al prigioniero

rifiutò giustificarsi non è umano il condannarsi Senza pria cercare il vero

45MILENA : Vò di spada il fianco ornare

e una torcia per mia guidapria che quel perda la vitas'egli è reo mi vò accertare

46GIOINO : Vedo un'ombra che alla cella

s'avvicina d'armi cinta ERALDO : per saper cosa l'ha spinta

seguitar dovremo quella

47MILENA : Titubante ho il cuore in petto

su coraggio fatti cuore egli dorme, oh che stupore com'è ancora giovinetto

48ORAZIO : Chi mi viene a disturbare

forse il messagger di morteMILENA : Son colei che regge in corte

che ogni cosa può cambiare

49MILENA : Spiega a me per qual ragione

rifiutasti di parlare sii sincero e non pensaresono madre e ho compassione

50ORAZIO : Un mister che disonora

grava sopra alla mia vita non volere alma graditaTrarlo a te se mi addolora

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Page 11: Orazio del leone

51ERALDO : Come mai la mia regina

fece un passo si' imprudenteMILENA : Per salvare un innocente

nel destin che lo trascina

52MILENA : Un leone entra veloceGIOINO : Tosto in mano il ferro nudoORAZIO : Il mio corpo farà scudo

contro la belva feroce

53ERALDO : Non vi è dubbio vi è un mistero

come entrasti quello è entratoORAZIO : Il suo istinto l'ha guidato

è l'amico mio sincero

54MILENA : A ogni assalto di sua vita

cade un uomo e un altro geme di furor spietato freme

ORAZIO : Non temere alma gradita

55ORAZIO : Ferma Bill me ascolta e credi

niun di lor mi fè del male costei devi ringraziare se ancor vivo mi rivedi

56MILENA : Mira quanta cortesia

credi a me questo è innocenteERALDO : Forse sei troppo indulgente

ma se vuoi libero sia

57MILENA : Pria il suo braccio voglio armare

parti pur, libero seiORAZIO : All'autor dei mali miei

l'empio capo vò troncare

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Page 12: Orazio del leone

58ORAZIO : Così lascio il tuo paese

e di tutto ti son gratomai nessuno nel creato fu con me tanto cortese

CORTE DI SIVIGLIA

59TIBERIO : O Arimon qual sorte ingrata

sai l'amata mia consorteè sparita dalla cortesai tu dirmi ov'ella è andata

60ARIMONE : Ti lasciò perché l'amore

la chiamò presso l'amante e si burla in questo istante dello sposo e il suo dolore

61TIBERIO : Maledetto sia il momento

che il consiglio tuo sprezzaidimmi il nome se lo saidell'autor del tradimento

62ARIMONE : Di saperlo ebbi gran cura

ma mi fu sempre celatoTIBERIO : Prendi cura del mio stato

perch'io parto all'avventura

63ARMIDA : Penso al giorno precedente

Che partì l'amato figliovidi sotto al bianco cigliodi Tiberio un'ira ardente

64ARMIDA : Trasformar voglio il colore

di mie chiome e poi tornareda Tiberio per scrutareSe mai fu vil traditore

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Page 13: Orazio del leone

CORTE DI VALLEBRUNA

65ERALDO : A voi prodi giovinetti

parlerò del genitorequando vinto dal dolorediè i suoi ultimi progetti

66ERALDO : Senza preferenza alcuna

di pugnar vi chiese quellochi di voi vinca a duellosarà il re di Vallebruna

67MILENA : Per voler del genitore

combattete figli amatiERALDO : Siano i patti rispettati

e le leggi con rigore

68IVANO : Se così fu sentenziato

prendi campo e ti difendiSILVANO : Lascio a te se mi comprendi

il comando dello stato

69IVANO : A te rendo l'alto onore

ma perché dimmi o germanoSILVANO : Non vorrei che la mia mano

Ti colpisse con furore

70IVANO : Lo so ben che tu sei forte

io son tuo fratel di sangue chi di noi sarà che languelo deciderà la sorte

71SILVANO : Pugnerò se così vuoi

ma col cuor triste e dolenteIVANO : Saprà questo mio fendente

risvegliare i sensi tuoi (battono)

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Page 14: Orazio del leone

73ERALDO : Lo colpisti o maledetto

alle spalle e a tradimentoIVANO : Senti il mio risentimento

che ti strappa il cuor dal petto

74SILVANO : Il furor deviò mia mano

dove attento l'occhio miranon ferir raffrena l'irae perdona o mio germano

75IVANO : Tenti invan placar l'offesa

dopo il fal pentir non giovaSILVANO : Tu mi metti a dura prova

ma non vò seria contesa

76IVANO : Quale vigliaccata è questa

sei codardo quanto maiSILVANO : Tu m'insulti e or proverai

se viltà dir mi molesta

77ERALDO : L'ira tua frena o Silvano

calma o Ivano il tuo furore qual vergogna e disonore il fratel contro il germano

78IVANO : Io non posso perdonare

fui da lui troppo oltraggiatoSILVANO Quell'insulto a me lanciato

sol col sangue puoi lavare

79MILENA : Ferma o Ivano per mio amore

mio Silvan più non ferireENTRAMBI : Qui un di noi deve morireMILENA : Snaturati e senza cuore

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Page 15: Orazio del leone

80IVANO : Più non vò adoprare il brando

con lo stil vò aprirti il cuoreSILVANO : Belva umana e senza cuore

la tua morte or vai cercando

81MILENA : Cedi a me quel ferro ingratoIVANO : No morir deve quel vileSILVANO : Ti vò il sen con questo aprireMILENA : Muoio ahimè da un figlio amato

82IVANO : Che ti avvenne o madre caraMILENA : Mortalmente son ferita

sono al fin della mia vitaERALDO : Giusto Dio qual sorte amara

83 OTTAVAMILENA : O figli miei non datemi il dolore

di piangere su questo nostro dramma quello che ho fatto me l'ha imposto il cuore è il dono estremo della vostra mammache fra di voi cancella ogni rancorecome fa il vento con qualsiasi fiamma stringetemi ora forte al vostro pettoio muoio e su nel ciel con me vi aspetto

84IVANO : O destin crudo e funesto

madre parla al tuo figlioloella è morta o crudo duolo

SILVANO : Sogno forse oppur son desto

85ERALDO : Snaturato matricida

cuor di tigre e figlio indegno anche il ciel freme di sdegnoE su te vendetta grida

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Page 16: Orazio del leone

86SILVANO : Par si capovolga il mondo

e che a sbalzi il piè mi porta per mia man la madre è morta ma che dico or mi confondo

87ERALDO : In compenso o malfattore

ti vò dar giusta mercedeIVANO : Chi di voi muove un sol piede

Questo brando gli apre il cuore

88IVANO : Crudelmente è già punito

dal rimorso non vedete per error non comprendeteche la madre egli ha colpito

89SILVANO : Qual rumor che mi frastuona

tutto il mondo grida guerrasotto ai piè trema la terra con furor l'ira mi sprona

90IVANO : Schivi ognuno il suo furore

e da noi sia circondatopoi con garbo disamartoch'egli è pazzo dal dolore

91IVANO : State all'erta o miei valenti

che fermarlo vò provareSILVANO : No o Maccon non mi portate

nell'abisso fra i tormenti

92SILVANO : Sì son reo ma non potrai

trascinarmi nell'infernoERALDO : Fra catene il braccio fermo

Così han fin tutti i suoi guai

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Page 17: Orazio del leone

93IVANO : Ne sia in corte rinserrato

col riguardo a lui dovuto solitario sia tenuto notte e giorno sorvegliato

94ORAZIO : Dove andremo o amico mio

senza guida e senza metacome in ciel fa una cometasarò in terra errante anch'io

95ORAZIO : Da una colpa io son nato

senza amor deforme e tristoper qual fine o eterno Cristomi hai nel mondo generato

96ALFEO : Vecchio ormai si fa il mio passo

e più curvo ognor mi sento presto arriverà il momento del sereno mio trapasso

97ORAZIO : Se nemica è a me la sorte

or mi voglio vendicare vò dovunque seminare lo sterminio strage e morte

CORTE DI ANTONELLA

98ORAZIO : Cedi o re senza indugiare

del tuo regno a me il comandoda gran tempo vado errandoanche tu devi provare

99ALFEO : Pazzo è chi tanto pretende

i tuoi passi volgi altroveORAZIO : Questo è o sire il luogo dove

su di te la morte pende

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Page 18: Orazio del leone

100ANTONELLA: O Titano odo un rumore

come un eco al suon dell'armiTITANO : Fuor dei mur devo recarmi

che in battaglia è il mio signore

101ALFEO : O crudel senza ragione

osi un re tanto oltraggiareORAZIO : Con tua gente vo saziare

l'appetito al mio leone

102ORAZIO : Tu sarai quel fortunato

che per primo avrai la sortedi restar fra le ritorte poi da Bill preso e sbranato

103ALFEO : Porgi a me Titano aiuto

son dall'empio incatenatoORAZIO : Bill ti affido il carceratoTITANO : Volgi a me fellone arguto

104TITANO : Ma chi sei chi ti ha mandato

Qual è mai la tua intenzioneORAZIO : Vò far tanta distruzione

quanto fui da Dio spregiato

105ANTONELLA: Dio che vedo il genitore

di catene è circondatoTITANO : Sarà presto liberatoORAZIO : Non sperare un tale onore

106TITANO : Da un sol colpo al suol disteso

tu cadrai mostro inumanoORAZIO : Dal valor della mia mano

vinto sei legato e preso

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Page 19: Orazio del leone

107ORAZIO : Ecco Bill questa è la cena

Come l'altro ti è affidatoANTONELLA: Se il mio braccio fosse armato

tu staresti alla catena

108ANOTNELLA: Dì che vuoi pel padre mio

oro e argento in guiderdoneORAZIO : Solo sangue e distruzione

può appagare il desir mio

109ANTONELLA: Perché sei così malvagio

contro a noi senza ragione Se tu liberi i prigione io per lor resto in ostaggio

110ORAZIO : Tutti i giorni dei mandare

uno in pasto al mio leonesolo a questa condizione i prigion puoi liberare

111ANTONELLA: Sei disposto di tardare

qualche giorno tue pretesecosì posso far palesenel mio regno il tuo pensare

112ORAZIO : Ti concedo un mese intiero

ma se manchi alla promessagiuro che sarai tu stessadel leon pasto primiero

113ANTONELLA: Dunque posso confidare

nel tuo dire ORAZIO : Intesi siamo sciolti siete ANT. : O padre andiamo saprò i patti rispettare

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Page 20: Orazio del leone

CORTE DI VALLEBRUNA

114SILVANO : Questa notte ti ho sognato

su nel ciel diletta madree mi hai detto unita al padre tua mercè sono beata

115SILVANO : Più non piangere mia morte

quel che fu lo volle IddioIVANO : Così sia lo spero anch'io

o il voler dell'empia sorte

116SILVANO : Ai tuoi piedi o caro Ivano

mille volte umil perdonopiù che un figlio un mostro sono

IVANO : Su coraggio o mio germano

117IVANO : Quel che fu sia ormai passato

noi dobbiam dimenticare e il pensiero dedicare alle cure dello stato

118SILVANO : Hai ragion ma non mi importa

degli onor corona e regnovorrei sol se ancor son degno riveder la madre morta

119IVANO : Perché vuoi caro fratello

rievocar tanto doloreSILVANO : Non negarmi tal favoreIVANO : Dunque andiamo sul suo avello

120IVANO : Questo è il loco ove è sepolta

con l'onor che gli è dovutoSILVANO : Madre cara son venuto

per vederti ancor 'na volta

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Page 21: Orazio del leone

121 OTTAVASILVANO : Come posso mirar nel caro seno

l'opra della mia man l'empia feritaceco ch'io fui col cuor pien di velenoti cagionai dal mondo la partitacon tanto amor tu mi portasti in senoed io figlio crudel troncai tua vitanon maledire un figlio sventuratoche di rimorso or vive incoronato

122IVANO : Basta ormai caro fratello

ritornar dobbiamo in corteSILVANO : No aspettar voglio la morte

qui prostato sul suo avello

123 OTTAVASILVANO : Risorgi dalle tenebre di morte

è un figlio che t'implora cara madreinfrangi il mio dolor c'è troppo forteo accoglimi con te dentro la bara

IVANO : Ella t'aspetta alle celesti portesolo al conforto il tuo pensier preparama tergi il pianto e frena il tuo dolored'angoscia sento anch'io straziarmi il cuore

124SILVANO : Madre addio per sempre addio

vado via diletto Ivanoda mia corte andar lontanosento in cuor tanto desio

125IVANO : Perché mai mi vuoi lasciareSILVANO : Così vuol l'empia mia sorte

se saprai della mia morteDio per me devi pregare

126IVANO : Non lasciarmi e non partire

o fratello tanto amatoSILVANO : Quel che Iddio ci ha sentenziato

Credi non si può sfuggire

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Page 22: Orazio del leone

CORTE DI SIVIGLIA

127 ARMIDA : Ciel che vedo e non mi sbaglio

là è Tiberio mio consorteperché mai lasciò la cortetento aver qualche ragguaglio

128TIBERIO : Dio che vedo la mia Armida

no che bionde son sue chiomedonna a me svela il tuo nomeperché sei sola e smarrita

129ARMIDA : Perché di saper ti è grato

chi son io la mia famigliaTIBERIO : Perché il volto tuo assomiglia

a colei che ho tanto amato

130ARMIDA : S'io dovessi a te svelare

il mister che mi circonda fuggiresti all'altra sponda nella terra d'oltre mare

131TIBERIO : Se svelarti a me ti lice

te lo giuro sul mio onoreche anch'io poi ti dirò comesono al mondo un infelice

132ARMIDA : Stella è il nome e fui consorte

d'un bel giovane signoreebbi un figlio dal suo amoreMa dal padre ebbe la morte

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Page 23: Orazio del leone

133TIBERIO : Fosti a lui forse infedeleARMIDA : No il mio onor puro e assoluto

quando il vero ebbi saputo via fuggì da quel crudele

134TIBERIO : Ben più triste e dolorosa

è mia storia di famigliabenché in parte rassomigliama infedel fu a me la sposa

135TIBERIO : Anch'io a morte condannai

il figliol del disonore ma ahimè fu per troppo amore che alla sposa perdonai

136ARMIDA : Dove e come puoi spiegare

desti al figlio tuo la morteTIBERIO : Fu rinchiuso a Francoforte

poi gettai le chiavi in mare

137ARMIDA : Dunque hai tu le prove in mano

che fu rea d'un pravo amoreTIBERIO : Chi mi mise in dubbio il cuore

fu un mio fido cortigiano

138ARMIDA : Pensa a qual saria l'errore

se colei fosse innocentee il fedel tuo confidentefosse invece un mentitore

139TIBERIO : Dal suo amante ella è tornata

perché a me non porta amorese tu accetti questo cuoreposso dir l'ho ritrovato

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Page 24: Orazio del leone

140ARMIDA : Torna al tuo paterno letto

abbi in me fiducia interapria che torni primaveral'una o l'altra ti prometto

141TIBERIO : Dunque addio bel vago fiore

impaziente là ti attendoARMIDA : Parti pure… ora comprendo

O Arimon vil traditore

CORTE DI ANTONELLA

142SILVANO : Là è una porta e circostante

come un lutto all'occhio appareil motivo domandarevoglio a quel vecchio regnante

143SILVANO : Di sapere è mia intenzione

perché la città è brunataALFEO : Perché la mia figlia amata

Andrà in pasto ad un leone

144SILVANO : Di ciò dammi spiegazioneALFEO : Ella stessa fece il patto

per avere il mio riscattoquando fui fatto prigione

145SILVANO : Quand'è il dì predestinatoALFEO : Fra non molto il corno suonaSILVANO : Sire un'arme a me tu dona

vò affrontarlo a braccio armato

146ANTONELLA: Se tu avessi tutte le armi

che son chiuse in questa cortetu ne andresti a certa mortesenza speme di salvarti

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Page 25: Orazio del leone

147SILVANO : Dei saper che questo cuore

da un gran peso è soggiogatos'io restassi superatoDarei un bacio al mio uccisore

148ALFEO : Prendi dunque il brando mio

ch'è di tempra antica e forteSILVANO : Se sarà ch'io vado a morte

voi per me pregate Iddio

149ORAZIO : O regnante il mio leone

di appetito rugge e freme e tua figlia è la sua spemeorsù svegliati o poltrone

150ORAZIO : Come mai o Bill mio caro

non ti muovi il caso è strano di dolor trema mia manomorto sei senza riparo

151SILVANO : O campion d'orribil gesta

voglio guerra se non saiAntonella assicuraidi troncar l'empia tua testa

152ORAZIO : Vieni pur non ti rifiuto

guarda quante teste appese so già qual son tue pretesema a morir sei qui venuto

153SILVANO : Quanto il braccio mio è pesante

proverai da un colpo atroceORAZIO : Non alzar tanto la voce

già di sangue sei grondante

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Page 26: Orazio del leone

154SILVANO : Io non so s'è forza arcana

non lo posso mai colpireORAZIO : Non ho in me l'usato ardire

e mi sembra cosa strana

155SILVANO : Dammi o Dio coraggio e lena

per far fronte al suo ardimento ogni sforzo spreco al vento non vi è da toccarlo appena

156ORAZIO : Or ti arrendi oppur morire

hai già infranto elmo e visieraSILVANO : Se non sei ombra o chimera

vò veder tuo sangue uscire

157SILVANO : Se non erra l'occhio mio

del tuo sangue ho cinto il brandoma un favore ti domandoriposarmi avrei desio

158ORAZIO : Di negar non ho il coraggio

un momento di riposoSILVANO : Di saper sarei bramoso

perché sei così malvagio

159SILVANO : Oro e argento e una cittade

rifiutasti e più ti adiri a qual meta dunque miri per oprar tal crudelmente

160ORAZIO : Fu una madre snaturata

Che di me fe' un mostro umanomi colpì l'eterna manoguarda se mia sorte è ingrata

161ORAZIO : Contro tutti e contro Dio

sentii l'odio germogliarequanto mal più posso farepiù s'appaga il mio desio

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Page 27: Orazio del leone

162ORAZIO : Per placar la mia intenzione

vorrei chi dal mal mi trasse piomberei se'l comandasse giù dall'alto di un torrione

163SILVANO : Chi fu mai ch'ebbe fortuna

d'alleviare a te una penaORAZIO : Porta il nome di Milena

il suo regno è Vallebruna

164SILVANO : Mira questo se ti è gratoORAZIO : Sì ch'è il volto suo giocondoSILVANO : Sono il figlio suo secondo

e Silvano son chiamato

165ORAZIO : Chiara è ormai la titubanza

che al mio fer mettea la brigliaperché il volto tuo assomigliaa sua nobile sembianza

166ORAZIO : Or sue nuove mi dirai

te ne prego a cuor sinceroSILVANO : Sudo a sangue a dirti il vero

io l'ho uccisa se non sai

167ORAZIO : In qual modo o sciaguratoSILVANO : Furibondo ero in duello

col furente mio fratello colse un colpo a quel vibrato

168SILVANO : Or che sai la mia sventura

Spero mi perdonerai e l'amico mio sarai e compagno di ventura

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Page 28: Orazio del leone

169ORAZIO : Per tua madre abbi l'onore

d'aver vinto il fier nemico ma non posso esserti amicoperché fosti il suo uccisore

170SILVANO : Non voler crudel mostrarti

vedi è tanto il mio doloreORAZIO : Non so se questo è rancore

sol vorrei mai più incontrarti

171SILVANO : Torno o re per mia sventuraANTONELLA: Vincitor SILVANO: Ma non con l'armiANTONELLA: Come allor SILVANO: Nol domandarmi

ma or sei libera e sicura

172ANTONELLA: Padre il mio liberatore

sta lottando con la morteALFEO : Sia portato tosto in corte

e curato con amore

CORTE DI SIVIGLIA

173TIBERIO : O Arimon son ritornatoARIMONE : Hai notizie di coleiTIBERIO : Dimmi il ver se certo sei

che la sposa mi ha ingannato

174ARIMONE : Se accertarti vuoi del vero

vieni meco alla prigione troverai la spiegazione Del più orribile mistero

175ARIMONE : Finalmente sei arrivato

dove il tuo destino ti portaTIBERIO : O Arimon apri la portaARIMONE : Non sperarlo o re insensato

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Page 29: Orazio del leone

176ARIMONE : Pensa al giorno o re malnato

ch'io volevo Armida morta l'odio ancora mi trasporta mi ha il suo amore rifiutato

177ARIMONE : Per potermi vendicare

l'ho innocente calunniata tu volesti o anima ingrata solo il figlio condannare

178TIBERIO : E pensar complice sono

del tuo infame tradimentoARIMONE : Firma questo documento

Che mi fa salire al trono

179TIBERIO : O infernal vil traditore

questo non farò giammaiARIMONE : Come Orazio allor morrai

Qui angosciato dal dolore

CORTE DI ANTONELLA

180ANTONELLA: Tu dì a me se tua ferita

verso il bene o il mal declinaSILVANO : Tua mercé fata divina

rifiorir sento la vita

181ANTONELLA: Che rispondi a cuor sincero

al mio dir che amar t'invitaSILVANO : T'amo anch'io più della vita

ma non posso dirti il vero

182SILVANO : Di una storia dolorosa

lordo ho il cuor e questa manoANTONELLA: Fosti un'idra o un mostro umano

fiera son d'esser tua sposa

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Page 30: Orazio del leone

183SILVANO : Dio perdona se l'amore

del dovere mio è più forteANTONELLA: Che sarò la tua consorte

vò annunciare al genitore

184ANTONELLA: Amo tanto il mio campioneSILVANO : Io t'adoro il ver ti dicoALFEO : Son contento e benedico

Figli miei la vostra unione

CORTE DI FRANCOFORTE

185ARMIDA : Nel castel di Francoforte

vò fra i ruderi scavares'ei morì devo trovarele vestigia di sua morte

186ORAZIO : Questo è il luogo ove Tiberio

alla morte mi ha mandatoma qual colpa ho io se natoson da vil pravo adulterio

187ARMIDA : A qual voce che risuona

vibra e scuote questo cuoregrazie o eterno Dio d'amorela vi è il figlio mio in persona

188ORAZIO : O empia Armida snaturata

guarda il figlio tuo in che stato per tua colpa abbandonato madre iniqua e scellerata

189 OTTAVAORAZIO : Nel grembo tuo ebbi vita e t'adorai

come adorar si suol Gesù e Mariama or t'odio ancor di più che non t'amaiqual donna infida e qual madre più riacotanta infamia ove trovasti maiche ti guidò sulla perduta viase a odiar dovessi l'anima dannareIo ti odio quanto Iddio si può adorare

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Page 31: Orazio del leone

190ORAZIO : Odi o ciel quel ch'ho da dire

perdonar potrò a mio padre ma le viscer di mia madre vò in ginocchio maledire

191ARMIDA : Maledire hai tanto cuore

chi per te piange e sospira quelle ingiurie tue ritirach'ella è degna del tuo amore

192ORAZIO : Madre il tuo desir ti guida

a gioir della mia morte ma a dispetto della sorte vivo ancor empia omicida

193ORAZIO : Il pensier mio si confonde

il sì e il no nel cuor tenzonapar la mamma mia in personama le chiome sue son bionde

194ARMIDA : Odi o giovane campione

quel che Iddio ti fa presenteè la mamma tua innocentecalunniata da Arimone

195ARMIDA : Fu tua nascita infamata

da quel vil calunniatoregli credé tuo genitorepoi tua morte fu tramata

196ARMIDA : Indi poi le fu annunciata

La terribile tua mortelei con Bill lascio la cortee mai più non vi è tornata

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Page 32: Orazio del leone

197ORAZIO : Ma chi sei che tanto duolo

alleviar può tua favellaARMIDA : Son di Dio l'umile l'ancella

giù dal ciel calata a volo

198ORAZIO : Sì ti credo e son felice

e abbracciar ti voglio almenoparmi di stringere al senola mia bella genitrice

199ARMIDA : Ritornar te ne scongiuro

là in Siviglia ov'è tuo padreORAZIO : Ma sai dirmi ov'è mia madreARMIDA : La vedrai te l'assicuro

CORTE DI ANTONELLA

200SILVANO : Fra tre giorni per favore

questo foglio tu daraiTITANO : A chi va SILVANO: Leggi e'l sapraiTITANO : Parti SILVANO: Sì con gran dolore

201TITANO : Lo farò ma pria sapere

vò del foglio il contenutostrano caso sei venutoa dar mano al mio volere

202SILVANO : Una grotta là mi appare

Ampia sembra all'apparenzaqui vò fare penitenzee il perdon da Dio implorare

203TITAN O : Questo foglio ti ha lasciato

il tuo bel futuro sposoANTONELLA: Quant'è strano e misterioso

Forse spiega ov'egli è andato

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Page 33: Orazio del leone

204ANTONELLA: Segue che tu fosti mia

più per te non sento amore donna sei di poco onore sulla prava e errata via

205ANTONELLA: Ti sia amica la fortuna

sol mi resta di augurartima dovrai dimenticartidi Silvano e Vallebruna

206ANTONELLA: Foglio infame e mentitore

ti conservo per pretestopadre all'armi che che ben prestovò dal sen strappargli il cuore

207ALFEO : Radunar debbo mia gente

poi partire a noi convieneTITANO : Sire amato pensa bene

tu sai quanto egli è possente

208ANTONELLA: Se di tema pulsa il cuore

resta pur ch'io parto solaTITANO : Dalla mente il dubbio invola

mai viltà toccò il mio onore

CORTE DI VALLEBRUNA

209SILVANO : Quanti mesi son trascorsi

da quel dì che qui venutol'erba è il cibo a me dovutoil dolore e i miei rimorsi

210SILVANO : La mia mente o ria fortuna

È di nostalgia travoltarivedere vò ancor 'na voltala mia amata Vallebruna

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Page 34: Orazio del leone

211ANTONELLA: Giunti siam presso le porte

dove l'empio fa dimoraAntonella giura ancora Seminar sterminio e morte

212TITANO : Con la voce della tromba

tremeran cuori e torrioniANTONELLA: Franchi eroi prodi campioni

vi è per tutti qui la tromba

213IVANO : Odo un corno che ci sfida

armi in pugno o capitanoERALDO : Pronti siam con l'armi in manoGIOINO : Nel valor nostro confida

214IVANO : Che cercate alla mia corteANTONELLA: A sfidar vengo SilvanoIVANO : Non è in corte il mio germanoANTONELLA: Darò a te per lui la morte

215ALFEO : Franchi eroi in voi confido

l'alto onor della battagliaTITANO : Se guerrier tu sei di vaglia

vieni che da sol ti sfido

216GIOINO : Cavalier di vago aspetto

per seguirti pronto sonoaddio amici vi abbandonoe di sfida il patto accetto

217ERALDO : Or che a fronte alla mia mano

ti convien mostrar l'ardireALFEO : Castellan ti voglio dire

che atterrarmi speri invano

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Page 35: Orazio del leone

218IVANO : Di saper desio mi prende

quale torto hai ricevutoDal fratel mi ch'è sperdutoe nel cuor l'ira t'accende

219ANTONELLA: Quando vinta verrò meno

o perdente tu cadraisolo allor a saper potraiperché ho in cuor tanto veleno

220ALFEO : Ben che bianco porto il crino

salda è ancor mia destra armataERALDO : Sul mio brando sentenziata

vi è la fine del tuo destino

221ANTONELLA: Genitor ben lo comprendo

superiore è il tuo avversariose il destin vedi al contrariofuggi pur ch'io ti difendo

222IVANO : Non avrai ne tempo né loco

solo a me volgi l'ardireANTONELLA: Se Antonella sa ferire

tu dovrai provar fra poco

223ALFEO : Benché a terra il sangue abbonda

avrai ciò che non prevediERALDO : Sventurato non ti avvedi

Che la morte ti circonda

224ANTONELLA: Prima pesa la mia manoIVANO : Questo braccio lo difendeALFEO : Il furor l'ira mi accendeERALDO : Cadi o re disteso al piano

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Page 36: Orazio del leone

225ALFEO : Figlia addio t'aspetto in cieloANTONELLA: O diletto genitore

morto sei par che il dolore tronchi il mio fragile stelo

226 SESTINA ANTONELLA: O padre mio rispondi a chi ti chiama

e riapri gli occhi chiusi dalla morte esca dal petto tuo quest'empia lama vivi se puoi contro all'infame sorte volgi lo sguardo a me tu che l'hai ucciso se la tua morte vuoi guardare in viso

227ANTONELLA: La tua morte o padre amato

pagherà da questa manovolgi a me vil castellano

IVANO : Non temer ti sono a lato

228ERALDO : Benché stanco è il braccio mio

non mi rechi alcun timoreANTONELLA: Prova o vile il mio furore

che spedir ti vuole a Dio

229IVANO : O gran Dio qual sorte ingrata

morto sei o amico degnoor su te pesa il mio sdegno

ANTONELLA: Vedi è notte già inoltrata

230ANTONELLA: Il mio corno sentirai

quando Febo i colli indoraIVANO : Per tornare a fronte ancora

Qui puntual mi troverai

231TITANO : Se la vita ti sta a cuore

datti vinto e prigionieroGIOINO : Finché sventola il cimiero

non stimarti vincitore

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Page 37: Orazio del leone

232SILVANO : Torna il figlio tuo sperduto

o diletta Vallebrunarivederti ho la fortunacon amore io ti saluto

233ANTONELLA: Cavaliero il dì nascente

è per noi segnal di guerraIVANO : La promessa mia non erra

come dissi son presente

234TITANO : Cavalier lo tenti invano

di vittoria aver l'onoreGIOINO : T'aprirò col ferro il cuoreERALDO : Cadi ormai dalla mia mano

235IVANO : Perché o ingrata a me tu neghi

dirmi come ti fé oltraggiopotrei forse farmi ostaggiose al gentil mio dir ti pieghi

236ANTONELLA: Di saperlo tenti invano

sappi sol che un dì ho giurato sino all'ultimo neonato trucidar con questa mano

237SILVANO : Sbaglio forse o questo piano

loco fu d'un'aspra guerrase lo sguardo mio non erraLà in duello e' il mio germano

238IVANO : O scortese ed animale

ti darò giusta mercedeANTONELLA: Il mio dir non retrocede

perché il brando parla uguale

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Page 38: Orazio del leone

239IVANO : Son ferito e senza spadaANTONELLA: Or preparati alla morteSILVANO : Sei gagliardo ardito e forte

ma di un vil calchi la strada

240ANTONELLA: Vanne altrove o mendicante

non venire a importunarmiSILVANO : Chi minaccia uno senz'armi

ha l'onor molto distante

241ANTONELLA: Pagherai col sangue il fio

o sfrontato fattucchieroSILVANO : Sei di fronte a un cavalieroANTONELLA: Che mai vedo o eterno Iddio

242ANTONELLA: Dove avesti per favore

la vetusta tua armaturaSILVANO : Cosa di saper ti curaANTONELLA: Fu di Alfeo mio genitore

243SILVANO : Dimmi il nome se ti piaceANTONELLA: Antonella son chiamataSILVANO : Perché o Dio l'hai qui mandata

al mio cuor turbar la pace

244ANTONELLA: E tu dì perché il mio nome

ti sorprende o cavalieroSILVANO : Ti dirò col cuor sincero

ch'io fraintesi e non so come

245SILVANO : Per qual fin guerra hai portato

al signor di questo regnoANTONELLA: Perché un suo congiunto indegno

Il mio cuore ha calpestato

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Page 39: Orazio del leone

246ANTONELLA: Poco pria del dì fissato

dalle nozze è via fuggitodopo che mi ebbe rapitopace e onor quel scellerato

247SILVANO : L'ira tua così rapace

calma e frena o alma guerriera odi ascolta una preghiera lascia questo regno in pace

248ANTONELLA: La sua stirpe e tutto il regno

io giurai di sterminaree se tu lo vuoi scusareprova il peso del mio sdegno

249SILVANO : Se cotale è il tuo desio

vibra il ferro nel mio senoma al fratel perdona almenoche il colpevole son io

250ANTONELLA: Svergognato traditore

il mio cuor strappasti a branidi furor treman mie maniMa colpirlo non ho cuore

251SILVANO : Ti lasciai un foglio dove

ti parlai di mia esistenzaANTONELLA: Menti ancora a mia presenza

guarda queste son le prove

252SILVANO : Da chi mai l'hai ricevutoANTONELLA: Me lo consegnò TitanoSILVANO : Non l'ha scritto la mia manoTITANO : Principessa ti saluto

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Page 40: Orazio del leone

253ANTONELLA: Spiega in breve a quel signore

questo foglio è di SilvanoTITANO : Sì lo scrisse di sua manoSILVANO : Giuda iniquo e traditore

254SILVANO : Mira se tu puoi mentireTITANO : Perdonate al fallir mio

Antonella amavo anch'iociò m'indusse un dì a tradire

255ANTONELLA: Pensa o infame quanti guai

per tua colpa hai generato perso in guerra ho il padre amato ma col sangue or pagherai

256TITANO : Con la forza di tua mano

sfoga pur tutto il rancorepoiché a un altro porti amoresolo di morir io bramo

257ANTONELLA: Se ti aggrada aver tal sorte

cadi allor da un colpo atroceTITANO : Quanto alzar posso la voce

ti ringrazio e vado a morte

258SILVANO : Hai di fiele il cuor temprato

Sì fu reo ma per tuo amoreANTONELLA: Causa sua l'odio nel cuore

Ti portai Silvano amato

259SILVANO : Mi ami ancora o damigellaANTONELLA: Come amar sa Iddio nel cieloSILVANO : Nel mio cuor si fonde il gelo

t'amo anch'io o anima bella

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Page 41: Orazio del leone

260ANTONELLA: Ai tuoi piedi genuflessa

prince degno umil perdonodel mio ardir pentita sono

IVANO : Come mai o principessa

261ANTONELLA: Questo cavalier pregiato

frenò l'odio e la mia manoIVANO : Sbaglio forse o sei SilvanoSILVANO : Sì son io fratello amato

262 SONETTOIVANO : Dal dì che andasti via

sempre pensai a quel giorno in cui col tuo ritornotornava il sole in ciel

263 SONETTOSILVANO : A te col cuore mesto

sempre pensai ogni seraritorna primaveraora che sei con me

CORTE DI SIVIGLIA

264ARIMONE : Sei disposto ad abdicare

il tuo regno in mio favoreTIBERIO : Pria morir qui di dolore

son costretto di accettare

265TIBERIO : Son sfinito e la mia mano

Trema e non potrei firmareARIMONE : Ti saprò io rianimare

ma fuggir lo speri invano

266ARMIDA : Ecco l'erta del torrione

di Siviglia e il suo naviglioqui nascosta il caro figliod'aspettare è mia intenzione

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Page 42: Orazio del leone

267TIBERIO : Sazia ormai l'avida fame

il vigor primier mi sentoARIMONE : Firma dunque il documentoTIBERIO : Ecco paghe son tue brame

268ARIMONE : Empia Armida quante pene

per tua colpa ho sopportato il tuo amor me l'hai negatoma Siviglia or mi appartiene

269ARIMONE : Fatti cuor vecchio Arimone

muori o re come tuo figlioor ti getto nel navigliogiù dall'alto del torrione

270ARMIDA : Dentro al fiume un corpo appareTIBERIO : Chiunque sei porgimi aiuto

altrimenti son perdutoARMIDA : Di salvarlo vò tentare

271ARMIDA : In che stato ti ho trovato

o diletto mio consorte per strapparlo dalla mortedammi aiuto o Dio beato

272ARIMONE : Sul mio capo è la corona

di Siviglia son regnantefarò tutti in breve istantesottostare a mia persona

273TIBERIO : Chi sei tu bionda visione

che allietar vieni mia morteARMIDA : Sono Stella fatti forteTIBERIO : Torna in me forza e ragione

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Page 43: Orazio del leone

274ARMIDA : Dimmi come sei cadutoTIBERIO : Fu Arimon che mi ha gettato

dopo che io ebbi firmato che il mio regno ho a lui ceduto

275TIBERIO : Ma propizio il ciel ti guida

e da morte mi salvasti sai che il vero indovinasti innocente è la mia Armida

276ORAZIO : O Arimon io ti salutoARIMONE : Ben trovato ma chi seiORAZIO : Pur conoscermi tu deiARIMONE : Credo non ti ho mai veduto

277ORAZIO : La mia forma non ti dona

del passato la nozioneARIMONE : Sei tu Orazio o una visioneORAZIO : Sì son io stesso in persona

278ARIMONE : In qual modo sei scampato

dagli artigli della morteORAZIO : Il castel di Francoforte

fu da un fulmine squartato

279ORAZIO : E tu dimmi in qual maniera

sei del padre il successoreARIMONE : Perché morto è il mio signore

per cagion dell'adultera

280ARIMONE : Ei morì di crepacuore

io fui l'unico confortograzie al ciel tu non sei mortoE sarai suo successore

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Page 44: Orazio del leone

281ARIMONE : Quanto piansi Orazio amato

la tua morte e'l mio signoreORAZIO : Non è questo un traditore

quella donna m'ha ingannato

282ARIMONE : Un banchetto per tuo onore

vò che sia presto allestito prego siedi sei servito

ORAZIO : Lieto accetto e di buon cuore

283ORAZIO : Ora dimmi per favore

se tu sai dov'è mia madreARIMONE : Da colui che fu tuo padre

ma beviam questo liquore

284TIBERIO : Guarda là quello è Arimone

che sta a fianco a un cavalierochissà qual nero misterosta tramando quel fellone

285ARIMONE : Con un metodo ingegnoso

vò il liquore avvelenaremira quant'è bello il mare

ORAZIO : Bello assai ma burrascoso

286ARIMONE : Bevo anch'io tu devi bere

a dispetto della sorteTIBERIO : Ferma che forse la morte

nuota dentro a quel bicchiere

287TIBERIO : Dei saper quello è Arimone

fonte d'ogni vituperioARIMONE : Per la morte di Tiberio

Quel perdè senno e ragione

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Page 45: Orazio del leone

288ARIMONE : Benché pazzo ti vò dare

del tuo ardir giusta mercedeORAZIO : Se di un passo avanzi il piede

meco i conti dovrai fare

289ORAZIO : Se con me tu sei sincero

bevi questo sull'istanteperché tremi o vil furfantedunque il pazzo ha detto il vero

290ARMIDA : Guarda o re quello è tuo figlio

ecco Orazio il padre odiatoche poc'anzi fu gettatoda colui dentro al naviglio

291ORAZIO : Padre mio asciuga il ciglio

anche tu fosti ingannato ti perdono o padre amatoe abbracciar vieni tuo figlio

292TIBERIO : Sei tu Orazio ORAZIO: Orazio sonoTIBERIO : Ed io il padre sventurato

ti ho innocente condannato mille volte umil perdono

293ARIMONE : Empia Armida sei tornata

per gioir del mio destino benché biondo porti il crinoti conosco o donna ingrata

294ARIMONE : Vò tentar l'ultima sorte

pria del padre muoia il figlioARMIDA : Cavalier volgi il tuo ciglioORAZIO : Tu mi salvi dalla morte

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Page 46: Orazio del leone

295TIBERIO : Mostro umano vesti il cuore

dopo il mal che ci arrecastidarci morte ancor tentastiinfernal vil malfattore

296ARIMONE : Sì son io che la tua setta

lo giurai di sterminarecol tuo sangue vò saziarel'odio atroce e la vendetta

297ORAZIO : Ben potrei o anima ria

di un sol colpo il cuor passartivoglio invece disarmartipoi gioir di tua agonia

298ARIMONE : Il mio braccio oh triste sorte

è ferito e disarmatocol mio stile avvelenatotenterò darti la morte

299ORAZIO : Non hai forza che ti basti

di compir l'atto bestialese ragion per te non valeabbi quel che meritasti

300ORAZIO : Il tuo capo vò troncare

per maggior tuo scorno ed onteARMIDA : Alla morte sei di fronte

cavalier questo non fare

301 OTTAVAARIMONE : Sconfitto sono dalla mia ambizione

e da chi invano volli eliminareed ora colmo dell'umiliazionecolei ti prega il braccio tuo fermarema non pietà s'addice ad Arimonee il mio peccato non potrò scontarepiuttosto che lasciar questa coronatroncar voglio da me la mia persona

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Page 47: Orazio del leone

302ARMIDA : Ambi avete ritrovato

un la prole e l'altro il padreORAZIO : Promettesti a me la madreTIBERIO : Io colei che ho tanto amato

303TIBERIO : Ma perché come tua faccia

non ha il crin biondo il coloreARMIDA : Figlio caro e dolce amore

ecco son tra vostre braccia

304ORAZIO : Ora si che ti ravviso

madre mia che dolce nomeTIBERIO : E per me dir non so come

par si schiuda il paradiso

SONETTO FINALE

TUTTI : Dopo tanti dolorie pene dolorosescordiam le andate coseSorride l'avvenir

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Page 48: Orazio del leone

Stampa a curadel Comune di Villa Minozzo

Luglio 2009

Tipolitografia Inot sncVilla Minozzo (RE)Tel. 0522 801210