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Ordinamenti scolastici italiani

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Indicazioni vigenti:

indicazioni allegate al D.Lgs. 59/94 (Riforma Moratti) indicazioni emanate con il D.M. 31 luglio 2007 (ministro Fioroni) a partire dall art. 64 della L. 133/08,con la L. 169/08 (Riforma Gelmini) regolamenti sono emanati i

1.

DPR. 89/09 (Infanzia e primo ciclo)

2.

DPR. 87/10, 88/10, 89/10

(secondo ciclo - Istituti Professionali, Istituti Tecnici e Licei)

LA SCUOLA DELLINFANZIA ART. 2 DEL DPR. 89/09 Rf m e ec D L 137/08 c e e e c L. 169/08. H ss f m Re o en o con .P.R. 89/09 Revisione dellassetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione Ar . 2 co. 1,2 Ar . 2 co. 3 Ar . 2 co. 5 I cr z one Sez on Or r o nnu e pr ver

1. L sc e ' f cc e b mb e c m es ee c m c q e e 31 cemb e e ' sc s c fe me .

me e 3. A e s f me e sc 5. L' ss b e e ' f s b 40 e se m cc se e c ss b es e s e 50 e. Pe m e ss b C fe e f fc e s e me e ch e e e se e e e e e ef m e em sc ee e m s f sc e m

2. S f m

ch es es

e e sc

sc e ' f e b mb e e b mb che c m e e e 30 e ' sc s c fe me .A f e eq e c f ess b e s ec f c e ' ffe e c c e e c c e f sc e e ess ' se me e b mb mmess c f eq e s s e se e c : ) s b e s ; b) cce me

e e e e c m ess e 25 e se m . ' e e e s c m e s e q se ' se me e e e se m e c c f m 'Acc che c se s e ' c 1 m f che C c c mm 630 e 634 e e se e e P c e e L. . 296/06 e es esec c L . s b e 121/85 e e c se e ese. Le s sc s che e c e c me c e e sc e ' f c 's e ' se me e b mb se s e c e ' mb sec e m e sce e f m e. e e s se f e es e sc e s e e e.

de ' e es me di i is e di e e es ; c) dis ibilit di loc li e dotazioni idonei sotto il ofilo dell'agibilit e f nzionalit tali da is onde e alle dive se esigenze dei bambini di et infe iore a tre anni; d) valutazione edagogica e didattica, da arte del collegio dei docenti, dei tem i e delle modalit dell'accoglienza.

PRIMO CICLO Riforma entrata in vigore con D.L. 137/08 convertita in legge con L. 169/08. Ha assunto la forma di Re o en o con D.P.R. 89/09 Revisione dellassetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione Ar . 4. D.L . 59/94 - Ar co z one de c c o e per odi 1. Il rimo ciclo d'istruzione costituito dalla scuola rimaria e dalla scuola secondaria di rimo grado, ciascuna caratterizzata dalla sua s ecificit. Esso ha la durata di o o anni e costituisce il rimo segmento in cui si realizza il diritto-dovere all'istruzione e formazione. 2. La scuola rimaria, della durata di cinque anni, articolata in un rimo anno, raccordato con la scuola dell'infanzia e teso al raggiungimento delle strumentalit di base, e in due eriodi didattici biennali. 3. La scuola secondaria di rimo grado, della durata di re anni, si articola in un eriodo didattico biennale e in un terzo anno, che com leta rioritariamente il ercorso disciplinare ed assicura l'orientamento ed il raccordo con il secondo ciclo. 4. Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado avviene a seguito di valutazione positiva al termine del secondo periodo didattico biennale. 5. Il primo ciclo di istruzione ha configurazione autonoma rispetto al secondo ciclo di istruzione e si conclude con 'e ame di S ato.

> LA SCUOLA PRIMARIA ART. 4 DEL DPR. 89/09

L. 148/90 (I tituzione Modu o) comma 1 e 2 I crizione 1. Sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono ei anni di et entro il 31 dicembre dell'anno scolastico di riferimento. 2. Possono, altres, essere Art. 4 Or anici de per onale docente

D.P.R. 89/09 (Riforma Gelmini) comma 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11 Scuola primaria

[ ] 3. Il tempo scuola della primaria svolto ai 1. L'organico provinciale sensi dell'articolo 4 del DL n. 137/08, annualmente determinato convertito, con modificazioni, dalla L n. sulla base del fabbisognodi 169/08, secondo il modello dell'insegnante personale docente unico che supera il precedente assetto del derivante dalla modulo e delle compresenze, e secondo le applicazione dei successivi differenti articolazioni dell'orario scolastico commi e dalle esigenze di settimanale a 24, , e sino a ore, integrazione dei soggetti portatori di handicap e di nei limiti delle risorse dell'organico assegnato; funzionamento delle scuole o istituzioni con finalit previsto altres il modello delle speciali o ad indirizzo ore, corrispondente al tempo pieno. ali didattico differenziato, nonch da quanto previsto articolazioni riguardano a regime l'intero percorso della scuola primaria e, per l'anno dall'articolo 8. scolastico 2009-2010, solo le classi prime, tenendo conto delle specifiche richieste delle 2. Al fine di consentire la realizzazione degli obiettivi famiglie. Qualora il docente non sia in

27

30

40

iscritti alla scuola primaria, su richiesta delle famiglie, le bambine e i bambini che compiono sei anni di et entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento.

possesso degli specifici titoli previsti per l'insegnamento della lingua inglese e dei requisiti per l'insegnamento della religione cattolica, tali insegnamenti sono svolti da altri docenti che ne abbiano i titoli o i requisiti. a) da un numero di posti 4. Le classi successive alla prima continuano a pari al numero delle classi funzionare, dall'anno scolastico 2009-2010 e e delle pluriclassi; fino alla graduale messa a regime del modello previsto dal precedente comma 3, secondo i b) da un ulteriore numero modelli orario in atto: di posti in ragione di uno a) 27 ore, corrispondenti all'orario di ogni due classi e, ove insegnamento di cui all'articolo 7, comma 1, possibile, pluriclassi. del decreto legislativo n. 59 del 2004, con esclusione delle attivit opzionali facoltative di 3. Gli insegnanti sono cui al comma 2 del medesimo articolo, senza utilizzati secondo moduli compresenze; organizzativi costituiti da b) 30 ore comprensive delle attivit opzionali tre insegnanti su due (*) facoltative, corrispondente all'orario delle classi nell'ambito del attivit di cui all'articolo 7, comma 2, del plesso di titolarit o di decreto legislativo n. 59 del 2004, senza plessi diversi del circolo; compresenze e nei limiti dell'organico qualora ci non sia possibile sono utilizzati nel assegnato per l'anno scolastico 2008/2009; plesso di titolarit secondo c) 40 ore corrispondenti al modello di tempo moduli costituiti da quattro pieno, nei limiti dell'organico assegnato per

educativi indicati dai programmi vigenti, l'organico di ciascun circolo costituito:

insegnanti su tre classi, in modo da assicurare in ogni scuola l'orario di attivit didattica di cui all'articolo 7. 4. I posti di sostegno, sono determinati nell'organico di diritto in modo da assicurare un rapporto medio di un insegnante ogni quattro alunni portatori di handicap; deroghe a tale rapporto potranno essere autorizzate in organico di fatto, in presenza di handicap particolarmente gravi per i quali la diagnosi funzionale richieda interventi maggiormente individualizzati, e nel caso di alunni portatori di handicap frequentanti plessi scolastici nelle zone

l'anno scolastico 2008/2009 senza compresenze. 5. Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia e sulla base delle richieste delle famiglie e fermo quanto disposto ai commi precedenti, adeguano i diversi modelli orario agli obiettivi formativi e ai piani di studio allegati al decreto legislativo n. 59 del 2004, come aggiornati dal decreto del Ministro della pubblica istruzione in data 31 luglio 2007. 6. La dotazione organica di istituto determinata sulla base del fabbisogno del personale docente necessario per soddisfare l'orario delle attivit didattiche. Relativamente alle classi funzionanti secondo il modello previsto dall'articolo 4 del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, la dotazione fissata in 27 ore settimanali. La dotazione complessiva comprende, in aggiunta, il fabbisogno di organico per l'integrazione degli alunni disabili e per il funzionamento delle classi a tempo pieno

di montagna e nelle piccole isole. [ ] Art. 7 Orario delle attivit didattiche 1. L'orario delle attivit didattiche nella scuola elementare ha la durata di 27 ore settimanali elevabili fino ad un massimo di 30 ore in relazione a quanto previsto dal comma 7. 2. Per le classi terze, quarte e quinte l'adozione di un orario delle attivit didattiche superiore alle ventisette ore settimanali, ma comunque entro il limite delle trenta ore, pu essere disposta, oltre che

autorizzate. 7. A livello nazionale rimane confermato, per le classi a tempo pieno, il numero dei posti attivati complessivamente per l'anno scolastico 2008/2009. Le classi a tempo pieno sono attivate, a richiesta delle famiglie, sulla base di specifico progetto formativo integrato e delle disponibilit di organico assegnate all'istituto, nonch in presenza delle necessarie strutture e servizi. Per la determinazione dell'organico di dette classi confermata l'assegnazione di due docenti per classe, eventualmente coadiuvati da insegnanti di religione cattolica e di inglese in possesso dei relativi titoli o requisiti. Le maggiori disponibilit di orario derivanti dalla presenza di due docenti per classe, rispetto alle 40 ore del modello di tempo pieno, rientrano nell'organico d'istituto. Per il potenziamento quantitativo e qualitativo del servizio del tempo pieno sul territorio sono attivati piani pluriennali sulla base di intese con le rappresentanze dei comuni, precedute da un accordo quadro con le autonomie locali in sede di Conferenza unificata.

8. Qualora non sia possibile procedere alla aggregazione delle ore disponibili nei plessi della medesima istituzione scolastica, sono costituiti posti di insegnamento anche con orario inferiore a quello d'obbligo. 9. Per l'acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a Cittadinanza e Costituzione si applica l'articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 169 del 2008. 3. Dall'orario delle attivit 10. Con decreto del Ministro dell'istruzione, didattiche di cui ai commi dell'universit e della ricerca, avente natura 1 e 2 del presente articolo non regolamentare, sono individuati, escluso il tempo nell'ambito dell'istituto o di reti di scuole, i eventualmente dedicato titoli prioritari per impartire l'insegnamento di alla mensa e al trasporto. musica e pratica musicale. [ ] 11. Sono organizzati, ai sensi dell'articolo 64, 5. I consigli di circolo comma 4, lettera d), del decreto-legge 25 definiscono le modalit di giugno 2008, n. 112, convertito, con svolgimento dell'orario modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. delle attivit didattiche 133, corsi di formazione professionale per i scegliendo, sulla base delle docenti, finalizzati all'adattamento al nuovo disponibilit strutturali, dei modello organizzativo. servizi funzionanti, delle condizioni socio-

in relazione a quanto previsto dal comma 7, anche per motivate esigenze didattiche ed in presenza delle necessarie condizioni organizzative, sempre che la scelta effettuata riguardi tutte le predette classi del plesso.

economiche delle famiglie, fatta salva comunque la qualit dell'insegnamento/apprend imento fra le seguenti soluzioni: a) orario antimeridiano e pomeridiano, ripartito in sei giorni della settimana; b) orario antimeridiano e pomeridiano, ripartito in cinque giorni della settimana. 6. Fino alla predisposizione delle necessarie strutture e servizi consentito adottare l'orario antimeridiano continuato in sei giorni della settimana. 7. Con decreto del Ministro della pubblica istruzione e disposto un ulteriore

aumento di orario in relazione alla graduale attivazione dell'insegnamento della lingua straniera. Art. 8 Pro etti formativi di tempo lun o 1. A decorrere dall'anno scolastico 1990-1991 potranno realizzarsi, su richiesta delle famiglie, anche per gruppi di alunni di classi diverse, attivit di arricchimento e di inte razione degli insegnamenti curriculari alle se uenti condizioni: a) che l'orario, complessivo settimanale di attivit non superi le

trentasette ore, ivi compreso il "tempomensa"; b) che vi siano le strutture necessarie e che siano effettivamente funzionanti. c) che il numero degli alunni interessati non sia inferiore, di norma, a venti; d) che la copertura dell'orario sia assicurata per l'intero anno con lo svolgimento, da parte dei docenti contitolari delle classi cui il pro etto si riferisce, di tre ore di servizio in aggiunta a quelle stabilite per l'orario settimanale di insegnamento, nei limiti e secondo le modalit di cui all'articolo 14, comma 8 del DPR n. 399/88, o,

nel caso di mancata disponibilit degli stessi, con la utilizzazione, limitata alle ore necessarie, di altro docente titolare del plesso o del circolo, tenuto al completamento dell'orario di insegnamento; ovvero, qualora non si verifichino dette condizioni, con l'utilizzazione di altro docente di ruolo disponibile nell'organico provinciale, 2. Le attivit di tempo pieno di cui all'articolo 1 della L. n. 820/71, potranno proseguire, entro il limite dei posti funzionanti nell'anno scolastico 1988/89, alle seguenti condizioni: a) che esistano le strutture

necessarie e che siano effettivamente funzionanti; b) che l'orario settimanale, ivi compreso il "tempomensa", sia stabilito in 40 ore; c) che la programmazione didattica e l'articolazione delle discipline siano uniformate ai programmi vigenti e che l'organizzazione didattica preveda la suddivisione dei docenti per ambiti disciplinari come previsto dalla presente legge. [ ]

MODULO (3 insegnanti x 2 classi) L. 148/90 tempo normale 1 2 Docen Religio Lingu class cla ti ne a e ssi (3x2cl (2hxcl (da 1 assi) asse) a 3hxcl asse) ORE OR ORE: ORE: ORE: : da E: 22x3 2x2=4 da 2 27 a da =66 a6 30 54 (me a nsa 60 escl usa) Conclusione: da 36 a 38 ore/docente per coprire da 27 a 30 ore/classe L. 148/90 tempo lungo 1 2 Docen Religio Lingu

MAESTRO UNICO (1 insegnante x 1 classe) DPR. 89/09 Docenti (1x1classi) ORE: 22x1=22

1 classe

ORE: 24,27 o 30 (mensa esclusa) Conclusione: se si scelgono 27 o 30 ore ne rimangono alcune scoperte; per queste si usano, strutturando classe per classe, i docenti delle classi che ancora hanno le compresenze perch ancora non a regime di riforma (cl. III, IV e V) Esempio: nelle classi I e II c' un insegnante prevalente che fa le 22 ore a cui si affiancano gli insegnanti specialisti di inglese e religione. Classe I: 22+1 ing.+2 rel. le altre ore vengono date dai docenti delle classi III, IV e V che hanno ancora la compresenza Classe II: 22+2 ing.+3 rel. il resto come sopra.

Religione (2hxclasse) ORE: 2x1=2

clas cla ti ne a se ssi (3x2cl (2hxcl (da 1 assi) asse) a 3hxcl asse) ORE OR ORE: ORE: ORE: : E: 22x3= 2x2=4 da 2 a fino 74 66 6 a 37 (me nsa inclu sa) Conclusione: da 36 a 38 ore/docente per coprire 37 ore/classe L. 148/90 tempo pieno 1 2 Docen Religio Lingu clas cla ti ne a se ssi (3x2cl (2hxcl (da 1 assi) asse) a 3hxcl asse)

1 classe

L. 148/90 tempo pieno Docenti Religione (2x1classe) (2hxclasse)

ORE: 40 ORE: ORE: (mensa 22x3=44 2x1=2 inclusa) Conclusione: da 47 a 49 ore/docente per coprire 40 ore/classe

Lingua (da 1 a 3hxclasse) ORE: da 1 a 3

ORE OR ORE: ORE: ORE: : 40 E: 22x3= 2x2=4 da 2 a (me 80 66 6 nsa +3 inclu (art.8 sa) ) Conclusione: da 39 a 41 ore/docente per coprire 40 ore/classe

> LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO - ART. 5 DEL DPR. 89/09

comma 1 Orario delle attivit didattiche

comma 3 e 4 Tempo prolungato

3. Le classi a tempo prolungato sono autorizzate nei 1. L'orario annuale obbligatorio limiti della dotazione organica assegnata a ciascuna delle lezioni nella scuola provincia e tenendo conto delle esigenze formative secondaria di I grado di globalmente accertate, per un orario settimanale di complessive 990 ore, insegnamenti e attivit di 36 ore. In via corrispondente a 29 ore eccezionale, pu essere autorizzato un orario settimanali, pi settimanale fino ad un massimo di 40 ore solo in presenza di una richiesta maggioritaria delle famiglie e in base a quanto previsto al comma 4 . Ulteriori incrementi di posti per le stesse finalit sono attivati, in sede di definizione degli organici, sulla base di economie realizzate, fermi restando gli obiettivi ore annuali da destinare ad finanziari di cui all'articolo 64 del decreto-legge n. 112 attivit di approfondimento del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 riferita agli insegnamenti di agosto 2008, n. 133, e subordinatamente alla verifica da parte del Ministero materie letterarie. Nel tempo preventiva dell'istruzione, dell'universit e della ricerca, di prolungato il monte ore determinato mediamente in concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, 36 ore settimanali, elevabili circa la sussistenza di economie aggiuntive. fino a 40, comprensive delle 4. Le classi funzionanti a tempo prolungato sono

ore destinate agli insegnamenti e alle attivit e al tempo dedicato alla mensa. Gli orari di cui ai periodi precedenti sono comprensivi della quota riservata alle regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all'insegnamento della religione cattolica in conformit all'Accordo modificativo del Concordato lateranense e relativo Protocollo addizionale, reso esecutivo con L n. 121/85, ed alle conseguenti intese.

ricondotte all'orario normale in mancanza di servizi e strutture idonei a consentire lo svolgimento obbligatorio di attivit in fasce orarie pomeridiane e nella impossibilit di garantire il funzionamento di un corso intero a tempo prolungato.

VALUTAZIONE PRIMO CICLO - DPR 122/09 (Regolamento per la valutazione)

Art. 2. Valutazione degli alunni nel primo ciclo di istruzione 1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti e'effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. 2. I voti numerici attribuiti, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge, nella valutazione periodica e finale, sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni, adottati dalle istituzioni scolastiche ai sensi degli articoli 4, comma 4, e 14, comma 2, del DPR n. 275/99. 3. Nella scuola secondaria di primo grado la valutazione con voto numerico espresso in decimi riguarda anche l'insegnamento dello strumento musicale nei corsi ricondotti ad ordinamento ai sensi dell'articolo 11, comma 9, della L. n. 124/99. 4. La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall'articolo 309 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al D.Lgs. n. 297/94, ed e' comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all'intesa di cui al punto 5 del Protocollo addizionale alla L. n. 121/85. 5. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell'articolo 314, comma 2, del U n. 297/94. Qualora un alunno con disabilit sia affidato a pi docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il

personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attivit o insegnamenti per l'ampliamento e il potenziamento dell'offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle attivit alternative all'insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno. 6. L'ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell'anno scolastico, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, e' deliberata secondo le disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto -legge. 7. Nel caso in cui l'ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione di cui al comma 2 ed a trasmettere quest'ultimo alla famiglia dell'alunno. 8. La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del D.Lgs. n. 59/04, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto legge, e' espressa: a) nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalit deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione;

) nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell'articolo 2 del decreto -legge; il voto numerico e' illustrato con specifica nota e riportato anc e in lettere nel documento di valutazione. 9. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell'alunno e' riferita a ciascun anno scolastico. 10. Nella scuola secondaria di primo gr ado, ferma restando la fre uenza ric iesta dall'articolo 11, comma 1, del D.Lgs. n. 59/04, e successive modificazioni, ai fini della validit dell'anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate derog e in casi eccezionali, previsti dal mede simo comma 1, sono deli erate dal collegio dei docenti a condizione c e le assenze complessive non pregiudic ino la possi ilit di procedere alla valutazione stessa. L'impossi ilita' di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale del ciclo. Tali circostanze sono

oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate.

Art. 3. Esame di Stato conclusivo del primo ciclo dell'istruzione 1. L'ammissione all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo e l'esame medesimo restano disciplinati dall'articolo 11, commi 4-bis e 4-ter, delD.Lgs. n. 59/94, come integrato dall'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 176/07. 2. L'ammissione all'esame di Stato, ai sensi dell'articolo 11, comma 4-bis, del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, e successive modificazioni, e' disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validita' dell'anno scolastico, nei confronti dell'alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneita' di cui all'articolo 11, comma 4-bis, del D.Lgs. n. 59/94, e successive modificazioni, e' espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall'allievo nella scuola secondaria di primo grado. 3. L'ammissione dei candidati privatisti e' disciplinata dall'articolo 11, comma 6, del D.Lgs. n. 59/94, e successive modificazioni. 4. Alla valutazione conclusiva dell'esame concorre l'esito della prova scritta nazionale di cui all'articolo 11, comma 4-ter, del D.Lgs. n. 59/94, e successive modificazioni. I testi della prova sono scelti dal Ministro tra quelli predisposti annualmente dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI), ai sensi del predetto comma 4-ter. 5. L'esito dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo e' espresso secondo le modalita'

previste dall'articolo 185, comma 4, delTU n. 297/94, come sostituito dall'articolo 3, comma 3-bis, del decreto-legge. 6. All'esito dell'esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4, e il giudizio di idoneita' di cui al comma 2. Il voto finale e' costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneita' arrotondata all'unita' superiore per frazione pari o superiore a 0,5. 7. Per i candidati di cui al comma 3, all'esito dell'esame di Stato e all'attribuzione del voto finale concorrono solo gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4. 8. Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi puo' essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all'unanimita'. 9. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all'albo della scuola, ai sensi dell'articolo 96, comma 2, del D.Lgs. n. 196/03. SECONDO CICLO Riforma entrata in vigore con D.L. 137/08 convertita in legge con L. 169/08. Ha assunto la forma di Regolamento con i DPR 87/10, Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali, a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; DPR 88/10, Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e DPR 89/10, Regolamento

recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133

Regolamento dei licei - DPR 89/10 1. Liceo artistico 2. Liceo classico 3. Liceo linguistico 4. Liceo musicale e coreutico 5. Liceo scientifico opzione scienze applicate 6. Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale

Art. 2, co. 1, 2 Art. 2, co. 3, 4, - Identit dei 5, 6 licei Organizzazione e struttura 1. I licei sono 3. I percorsi finalizzati al conseguimento liceali hanno di un diploma di durata istruzione quinquennale. Si secondaria sviluppano in due superiore e periodi biennali e costituiscono in un quinto anno parte del che completa il sistema percorso dell'istruzione disciplinare. I secondaria percorsi superiore quale realizzano il articolazione del profilo educativo, secondo ciclo del culturale e sistema di professionale istruzione e dello studente a formazione di cui conclusione del all'articolo 1 del secondo ciclo del decreto sistema legislativo 17 educativo di

Art. 10 Art. 11 - Valutazione e titoli finali Orario delle 1. La valutazione periodica e finale lezioni degli apprendimenti effettuata secondo quanto previsto dall'articolo 1. [ ] 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive b. l'orario modificazioni, dall'articolo 2 del annuale, decreto-legge 1 settembre 2008, n. comprensivo 137, convertito, con modificazioni, della quota dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, riservata alle e dal decreto del Presidente della regioni, alle Repubblica 22 giugno 2009, n. 122. istituzioni scolastiche 2. I percorsi dei licei si concludono autonome ed con un esame di Stato, secondo le all'insegnam vigenti disposizioni sugli esami ento della conclusivi dell'istruzione secondaria religione superiore. cattolica [ ] 3. Al superamento dell'esame di articolato in attivit e Stato conclusivo dei percorsi liceali insegnament rilasciato il titolo di diploma liceale, i obbligatori indicante la tipologia di liceo e l'eventuale indirizzo, opzione o per tutti gli

c. la quota dei piani di studio rimessa alle 4. Il primo singole biennio istituzioni finalizzato scolastiche all'iniziale 2. I percorsi nell'ambito liceali forniscono approfondimento degli indirizzi allo studente gli e sviluppo delle definiti dalle conoscenze e strumenti regioni in delle abilit e a culturali e coerenza con

ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni. I licei adottano il profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione di cui all'allegato A del suddetto decreto legislativo.

istruzione e di formazione per il sistema dei licei di cui all'Allegato A al presente regolamento con riferimento ai piani di studio di cui agli Allegati B, C, D, E, F e G ed agli obiettivi specifici di apprendimento di cui all'articolo 13, comma 10, lettera a).

studenti e negli insegnament i eventualmen te previsti dal piano dell'offerta formativa di cui ai commi 2, lettera c), e 3;

sezione seguita dallo studente. Il diploma consente l'accesso all'universit ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore di cui ai capi II e III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 25 gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell'11 aprile 2008, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti dall'ordinamento giuridico. Il diploma integrato dalla certificazione delle competenze acquisite dallo studente al termine del percorso liceale.

metodologici per unacomprensio ne approfondita della realt, affinch egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilit e competenze coerenti con le capacit e le scelte personali e adeguate al

una prima maturazione delle competenze caratterizzanti le singole articolazioni del sistema liceale di cui all'articolo 3, nonch all'assolvimento dell'obbligo di istruzione, di cui al regolamento adottato con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139. Le finalit del primo biennio, volte a garantire il raggiungimento

il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'articolo 2, comma 3, [ ] non pu essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30 per cento nel secondo biennio e al 20 per cento nel quinto anno, fermo restando che l'orario

proseguimento degli studi di ordine superiore, all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.

di una soglia equivalente di conoscenze, abilit e competenze al termine dell'obbligo di istruzione nell'intero sistema formativo, nella salvaguardia dell'identit di ogni specifico percorso, sono perseguite anche attraverso la verifica e l'eventuale integrazione delle conoscenze, abilit e competenze raggiunte al

previsto dal piano di studio di ciascuna disciplina non pu essere ridotto in misura superiore a un terzo nell'arco dei cinque anni e che non possono essere soppresse le discipline previste nell'ultimo anno di corso nei piani di studio di cui

termine del primo ciclo di istruzione, utilizzando le modalit di cui all'articolo 10, comma 4, del presente regolamento.

agli allegati B, C, D, E, F e G. [ ]

2. Ai fini della realizzazione dei principi di cui al decreto del 5. Il secondo Presidente biennio della finalizzato Repubblica 8 all'approfondime marzo 1999, nto e allo n. 275, e per sviluppo delle il conoscenze e conseguimen delle abilit e alla to degli maturazione obiettivi delle competenze formativi di caratterizzanti le cui al singole presente articolazioni del regolamento, sistema liceale. nell'esercizio della loro

6. Nel quinto anno si persegue la piena realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale dello studente delineato nell'Allegato A, il completo raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento, di cui all'articolo 13, comma 10, lettera a), e si consolida il percorso di orientamento agli studi successivi e all'inserimento nel mondo del

autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, le istituzioni scolastiche: a. [costituzione dipartimenti] b. [comitato scientifico] c. possono organizzare, attraverso il piano dell'offerta formativa, nei limiti delle loro disponibilit di bilancio, attivit ed

lavoro di cui al comma 7.

insegnament i facoltativi coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente previsto per il relativo percorso liceale. La scelta di tali attivit e insegnament i facoltativa per gli studenti. [ ] 3. [ ] [ ] 5. Fatto 4.

salvo quanto stabilito specificamen te per il percorso del liceo linguistico, nel quinto anno impartito l'insegnamen to, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica compresa nell'area delle attivit e degli insegnament i obbligatori per tutti gli

studenti o nell'area degli insegnament i attivabili dalle istituzioni scolastiche [ ] 6. [ ] 7. Le attivit e gli insegnament i relativi a Cittadinanz ae Costituzione , di cui all'articolo 1 del decretolegge 1 settembre 2008, n.

137, convertito, con modificazioni , dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, si sviluppano nell'ambito delle aree storicogeografica e storicosociale [ ] Quadri orari

Regolamento degli istituti tecnici - DPR 88/10 - 2 settori 11 indirizzi Settore economicoy

Amministrazione, Finanza e Marketing

y

Turismo

Art. 2 - Identit degli istituti tecnici 1. L'identit degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell'Unione europea, costruita attraverso lo studio, l'approfondimento e l'applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico ed espressa da un

Art. 5 Organizzazione dei percorsi 1. I percorsi degli istituti tecnici sono riordinati secondo i seguenti criteri: [ ] b) l'orario complessivo annuale determinato in 1.056 ore, corrispondente a 32 ore settimanali di lezione, comprensive della quota riservata alle regioni e dell'insegnamento della religione cattolica; c) i percorsi attengono a due ampi settori: 1) economico; 2)

Art. 6 - Valutazione e titoli finali 1. La valutazione periodica e finale degli apprendimenti effettuata secondo quanto previsto dall'articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 e successive modificazioni, dall'articolo 2 del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, e dal regolamento emanato con il decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122. 2. I percorsi degli istituti tecnici si concludono con un esame di Stato, secondo le vigenti disposizioni sugli esami conclusivi dell'istruzione secondaria superiore. 3. Le prove per la valutazione periodica e finale e per gli esami di Stato di cui ai commi 1 e 2 sono definite in modo da accertare, in particolare, la capacit dello studente di utilizzare i saperi e le

limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese, con l'obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all'esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l'accesso all'universit e all'istruzione e formazione tecnica superiore.

competenze acquisiti nel corso degli studi anche in contesti applicativi. A tal fine, d) l'area di istruzione con riferimento a specifiche competenze generale comune a relative alle aree di indirizzo, le tutti i percorsi e le aree commissioni di esame si possono avvalere di indirizzo, che di esperti del mondo economico e possono essere produttivo con documentata esperienza ulteriormente nel settore di riferimento. specificate in opzioni secondo quanto 4. Al superamento dell'esame di Stato previsto dall'articolo 8, conclusivo dei percorsi degli istituti tecnici comma 2, lettera d), si viene rilasciato il diploma di istruzione riferiscono a ciascuno tecnica, indicante l'indirizzo seguito dallo dei due settori di cui studente e le competenze acquisite, anche alla lettera c); con riferimento alle eventuali opzioni scelte. Il predetto diploma costituisce e) attivit e titolo necessario per l'accesso insegnamenti relativi a all'universit ed agli istituti di alta Cittadinanza e formazione artistica, musicale e coreutica, Costituzione, di cui agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di all'articolo 1 del istruzione e formazione tecnica superiore decreto-legge 1 di cui ai capi II e III del decreto del settembre 2008, n. Presidente del Consiglio dei Ministri in 137, convertito, con data 25 gennaio 2008, fermo restando il modificazioni, dalla valore del diploma medesimo a tutti gli

tecnologico;

2. I percorsi degli istituti tecnici hanno durata quinquennale e si concludono con il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore in relazione ai settori e agli indirizzi di cui agli articoli 3 e 4, con riferimento al profilo di cui all'articolo 1, comma 3, riguardante tutti i percorsi del secondo ciclo di istruzione e formazione, nonch al profilo educativo, culturale e professionale di cui

legge 30 ottobre 2008, altri effetti previsti dall'ordinamento n. 169, sono previsti in giuridico. tutti i percorsi secondo quanto indicato nell'Allegato A) del presente regolamento. 2. I percorsi di cui al comma 1 hanno la seguente struttura: a) un primo biennio articolato, per ciascun anno, in 660 ore di attivit e insegnamenti di istruzione generale e in 396 ore di attivit e insegnamenti obbligatori di indirizzo, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione di cui al regolamento adottato con decreto del Ministro della pubblica

all'allegato A) e ai profili di uscita con i rispettivi quadri orario relativi a ciascun indirizzo di cui agli allegati B) e C), costituenti parte integrante del presente regolamento. L'insegnamento di scienze motorie impartito secondo le indicazioni nazionali relative al medesimo insegnamento dei percorsi liceali. 3. Gli istituti tecnici collaborano con le strutture formative accreditate dalle Regioni nei Poli tecnico

istruzione 22 agosto 2007, n. 139 e dell'acquisizione dei saperi e delle competenze di indirizzo in funzione orientativa, anche per favorire la reversibilit delle scelte degli studenti; b) un secondo biennio articolato, per ciascun anno, in 495 ore di attivit e insegnamenti di istruzione generale e in 561 ore di attivit e insegnamenti obbligatori di indirizzo; c) un quinto anno articolato in 495 ore di attivit e insegnamenti di istruzione generale e in 561 ore di attivit e insegnamenti

professionali costituiti secondo le linee guida adottate dal Ministro dell'istruzione, dell'universit e della ricerca ai sensi dell'articolo 13, comma 1quinquies del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, anche allo scopo di favorire i passaggi tra i sistemi di istruzione e formazione.

obbligatori di indirizzo;

d) il secondo biennio e il quinto anno costituiscono articolazioni, all'interno di un complessivo triennio nel quale, oltre all'area di istruzione generale comune a tutti i percorsi, i contenuti scientifici, economicogiuridici e tecnici delle aree di indirizzo di cui agli Allegati B) e C) vengono approfonditi e assumono connotazioni specifiche che consentono agli studenti di raggiungere, nel quinto anno, una adeguata competenza 4. Agli istituti tecnici si riferiscono professionale di settore, idonea anche gli istituti tecnici per la prosecuzione superiori secondo

quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell'11 aprile 2008, con l'obiettivo prioritario di sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, mediante le specializzazioni richieste dal mondo del lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.

degli studi a livello di istruzione e formazione superiore con particolare riferimento all'esercizio delle professioni tecniche; e) [ ] 3. Ai fini di cui al comma 1, gli istituti tecnici: a) possono utilizzare la quota di autonomia del 20% dei curricoli, nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni e in coerenza con il profilo di cui all'Allegato A), sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con

particolare riferimento alle attivit di laboratorio, sia per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa. Nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato, tale quota determinata, in base all'orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie, fermo restando che ciascuna disciplina non pu

essere decurtata per pi del 20% previsto dai quadri orario di cui agli Allegati B) e C). [ ] b) utilizzano i seguenti spazi di flessibilit, intesi come possibilit di articolare in opzioni le aree di indirizzo di cui agli Allegati B) e C) per corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni, con riferimento all'orario annuale delle lezioni: entro il 30% nel secondo biennio e il 35% nell'ultimo anno. La citata flessibilit utilizzata nei limiti delle

dotazioni organiche assegnate senza determinare esuberi di personale; c) [ ] d) [comitato tecnico scientifico] e) [ ] Quadri orari

Regolamento degli istituti rofessionali - DPR 87/10 - 2 settori 6 indirizzi ettore ervizi

Settore industria e artigianato Servizi per lagricoltura e lo sviluppo rurale

y

y

Servizi socio-sanitariy

Produzioni artigianali e industriali

y

Servizi per lenogastronomia e lospitalit al erg iera

y

Manutenzione e assistenza tecnica

y

Servizi commerciali

1. La valutazione periodica e finale degli apprendimenti effettuata secondo 1. L'identit degli 1. I percorsi degli istituti quanto previsto dall'articolo 13 del istituti professionali professionali sono decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. si caratterizza per riordinati secondo i 226 e successive modificazioni, una solida base di seguenti criteri: dall'articolo 2 del decreto legge 1 istruzione settembre 2008, n. 137, convertito, con [ ] generale e modificazioni, dalla legge 30 ottobre tecnico2008, n. 169 e dal regolamento b) l'orario complessivo professionale, che emanato con il decreto del Presidente annuale determinato consente agli della Repubblica 22 giugno 2009, n. in 1.056 ore, studenti di 122. corrispondente a 32 ore sviluppare, in una settimanali di lezione, 2. I percorsi degli istituti professionali si dimensione comprensive della quota concludono con un esame di Stato, operativa, saperi e riservata alle regioni e secondo le vigenti disposizioni sugli competenze dell'insegnamento della esami conclusivi dell'istruzione necessari per religione cattolica secondaria superiore. rispondere alle secondo quanto previsto esigenze formative all'articolo 3, comma 1, 3. Le prove per la valutazione periodica del settore e finale e per gli esami di Stato di cui ai del decreto legislativo produttivo di commi 1 e 2 sono definite in modo da 17 ottobre 2005, n. riferimento, accertare la capacit dello studente di considerato nella sua

Art. 2 - Identit degli istituti professionali

Art. 5 Organizzazione dei percorsi

Art. 6 - Valutazione e titoli finali

utilizzare i saperi e le competenze acquisiti nel corso degli studi anche in c) i percorsi attengono a contesti applicativi. A tal fine, con due ampi settori: 1) riferimento a specifiche competenze industria e artigianato; relative alle aree di indirizzo, le 2) servizi; commissioni di esame si possono avvalere di esperti del mondo economico d) l'area di istruzione e produttivo con documentata generale comune a esperienza nel settore di riferimento. tutti i percorsi e le aree di indirizzo, che possono 4. Al superamento dell'esame di Stato 2. I percorsi degli istituti professionali essere ulteriormente conclusivo dei percorsi degli istituti specificate in opzioni hanno durata professionali viene rilasciato il diploma di secondo quanto previsto istruzione professionale, indicante quinquennale e si dall'articolo 8, comma concludono con il l'indirizzo seguito dallo studente e le 4, lettera c), si conseguimento di competenze acquisite, anche con riferiscono a ciascuno diplomi di istruzione riferimento alle eventuali opzioni scelte. secondaria superiore dei due settori di cui alla Il predetto diploma costituisce titolo in relazione ai settori lettera c); necessario per l'accesso all'universit ed e agli indirizzi di cui agli istituti di alta formazione artistica, e) attivit e agli articoli 3 e 4, musicale e coreutica, agli istituti tecnici insegnamenti relativi a con riferimento al superiori e ai percorsi di istruzione e Cittadinanza e profilo di cui formazione tecnica superiore di cui ai Costituzione, di cui all'articolo 1, comma capi II e III del citato decreto del all'articolo 1 del 2, riguardante tutti i Presidente del Consiglio dei Ministri 25

dimensione sistemica per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l'accesso all'universit e all'istruzione e formazione tecnica superiore.

226;

percorsi del secondo ciclo di istruzione e formazione, nonch al profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A) e ai profili di uscita con i rispettivi quadri orario relativi a ciascun indirizzo di cui agli allegati B) e C), costituenti parte integrante del presente regolamento. L'insegnamento di scienze motorie impartito secondo le indicazioni nazionali relative al medesimo insegnamento dei percorsi liceali. 3. Gli istituti

decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, sono previsti in tutti i percorsi secondo quanto indicato nell'allegato A) del presente regolamento. 2. I percorsi di cui al comma 1, hanno la seguente struttura: a) un primo biennio articolato, per ciascun anno, in 660 ore di attivit e insegnamenti di istruzione generale e in 396 ore di attivit e

gennaio 2008, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti dall'ordinamento giuridico. 5. Le Province autonome di rento e Bolzano per gli studenti che hanno conseguito il diploma professionale al termine del percorso di istruzione e formazione professionale quadriennale di cui all'articolo 20, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e intendono sostenere l'esame di Stato di cui all'articolo 15, comma 6, del medesimo decreto, realizzano gli appositi corsi annuali che si concludono con l'esame di Stato. Le commissioni d'esame sono nominate, ove richiesto dalle Province medesime, dal Ministero dell'istruzione, dell'universit e della ricerca, con le modalit e i programmi di cui alle rispettive norme di attuazione dello statuto della regione rentino-Alto Adige. Attraverso specifiche intese tra il

professionali possono svolgere, in regime di sussidiariet e nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni in materia, un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema di istruzione e formazione professionale di cui al Capo III del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, ai fini del conseguimento, anche nell'esercizio dell'apprendistato, di qualifiche e

insegnamenti obbligatori di indirizzo, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione di cui al regolamento adottato con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139 e dell'acquisizione dei saperi e delle competenze di indirizzo in funzione orientativa, anche per favorire la reversibilit delle scelte degli studenti; b) un secondo biennio articolato per ciascun anno, in 495 ore di attivit e insegnamenti di istruzione generale e

Ministero dell'istruzione, dell'universit e della ricerca e le Province autonome di rento e Bolzano sono definiti i criteri generali per la realizzazione dei corsi di cui sopra in modo coerente con il percorso seguito dallo studente nel sistema provinciale dell'istruzione e formazione professionale.

561 ore di attivit e insegnamenti obbligatori di indirizzo, che consentano allo studente di acquisire una conoscenza 4. Agli istituti sistemica della filiera professionali si economica di riferiscono gli istituti riferimento, idonea tecnici superiori

diplomi professionali previsti all'articolo 17, comma 1, lettere a) e b), inclusi nel repertorio nazionale previsto all'articolo 13 del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, secondo le linee guida adottate ai sensi del comma 1-quinquies dell'articolo medesimo.

in 561 ore di attivit e insegnamenti obbligatori di indirizzo; c) un quinto anno articolato in 495 ore di attivit e insegnamenti di istruzione generale e in

secondo quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell'11 aprile 2008, con l'obiettivo prioritario di sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, mediante le specializzazioni richieste dal mondo del lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.

anche ad orientare la prosecuzione degli studi a livello terziario con particolare riguardo all'esercizio delle professioni tecniche; d) [ ] 3. Ai fini di cui al comma 1, gli istituti professionali: a) possono utilizzare la quota di autonomia del 20% dei curricoli, nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni e in coerenza con il profilo di cui all'allegato A), sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con

particolare riferimento alle attivit di laboratorio, sia per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa. Nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato, tale quota determinata, in base all'orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie, fermo restando che ciascuna disciplina non

pu essere decurtata per pi del 20% previsto dai quadri orario di cui agli allegati B) e C). [ ] b) utilizzano gli spazi di flessibilit, intesi come possibilit di articolare in opzioni le aree di indirizzo di cui agli allegati B) e C) per corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni, con riferimento all'orario annuale delle lezioni entro il 35% nel secondo biennio e il 40% nell'ultimo anno. L'utilizzo della citata flessibilit avviene

nei limiti delle dotazioni organiche assegnate senza determinare esuberi di personale; c) possono utilizzare gli spazi di flessibilit anche nel primo biennio entro il 25% dell'orario annuale delle lezioni per svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell'istruzione e della formazione professionale regionale di cui all'articolo 2, comma 3, nei limiti degli assetti ordinamentali e delle consistenze di organico previsti dal presente regolamento. Nella fase transitoria gli istituti

professionali di Stato possono svolgere detto ruolo a seguito della stipula delle intese di cui all'articolo 8, comma 2, e, a regime, previa intesa in Conferenza Unificata di cui all'articolo 13, comma 1-quinquies, del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40. d) [dipartimenti] e) [comitato tecnico scientifico] f) [ ] Quadri orari

Istruzione e formazione professionale L. 53/03 (Riforma Moratti)

Art. 2. (Sistema educativo di istruzionee di formazione) 1. I decreti di cui allarticolo 1 definiscono il sistema educativo di istruzione e di formazione, con losservanza dei seguenti princpi e criteri direttivi: a) promosso lapprendimento in tutto larco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunit di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacit e le competenze, attraverso conoscenze e abilit, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali,

1. Fermo restando quanto previsto dallarticolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, al fine di assicurare agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di et la possibilit di realizzare i corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, come modalit 1. Con i di realizzazione del percorso formativo decreti di cui progettata, attuata e valutata allarticolo 1 dallistituzione scolastica e formativa in sono dettate le collaborazione con le imprese, con le norme generali rispettive associazioni di rappresentanza sulla valutazione e con le camere di commercio, industria, del sistema artigianato e agricoltura, che assicuri ai educativo di giovani, oltre alla conoscenza di base, istruzione e di lacquisizione di competenze spendibili formazione e nel mercato del lavoro, il Governo degli delegato ad adottare, entro il termine di apprendimenti ventiquattro mesi dalla data di entrata in degli studenti, vigore della presente legge e ai sensi con losservanza dellarticolo 1, commi 2 e 3, della legge dei seguenti stessa, un apposito decreto legislativo

Art. 3. (Valutazione degli apprendimenti e della qualit del sistema educativo di istruzione e di formazione)

Art. 4. (Alternanza scuola-lavoro)

su proposta del Ministro dellistruzione, delluniversit e della ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche a) la sociali e con il Ministro delle attivit valutazione, produttive, dintesa con la Conferenza periodica e unificata di cui allarticolo 8 del decreto annuale, degli legislativo 28 agosto 1997, n. 281, b) [ ] apprendimenti e sentite le associazioni maggiormente del rappresentative dei datori di lavoro, nel c) assicurato a tutti comportamento rispetto dei seguenti princpi e criteri il diritto allistruzione e alla degli studenti del direttivi: formazione per almeno sistema dodici anni o, comunque, a) svolgere lintera formazione dai educativo di sino al conseguimento di istruzione e di 15 ai 18 anni, attraverso lalternanza di una qualifica entro il formazione, e la periodi di studio e di lavoro, sotto la diciottesimo anno di et; certificazione responsabilit dellistituzione scolastica o lattuazione di tale diritto si delle competenze formativa, sulla base di convenzioni con realizza nel sistema di da essi acquisite, imprese o con le rispettive associazioni istruzione e in quello di sono affidate ai di rappresentanza o con le camere di istruzione e formazione docenti delle commercio, industria, artigianato e professionale, secondo istituzioni di agricoltura, o con enti pubblici e privati livelli essenziali di istruzione e ivi inclusi quelli del terzo settore, prestazione definiti su base formazione disponibili ad accogliere gli studenti per nazionale a norma frequentate; agli periodi di tirocinio che non costituiscono dellarticolo 117, secondo stessi docenti rapporto individuale di lavoro. Le

adeguate allinserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea;

princpi e criteri direttivi:

comma, lettera m), della Costituzione e mediante regolamenti emanati ai sensi dellarticolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e garantendo, attraverso adeguati interventi, lintegrazione delle persone in situazione di handicap a norma della legge 5 febbraio 1992, n. 104. La fruizione dellofferta di istruzione e formazione costituisce un dovere legislativamente sanzionato; [ ]

affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo; il miglioramento dei processi di apprendimento e della relativa valutazione, nonch la continuit didattica, sono assicurati anche attraverso una congrua d) il sistema educativo permanenza dei di istruzione e di formazione docenti nella si articola nella scuola sede di titolarit; dellinfanzia, in un primo b) ai fini ciclo che comprende la scuola primaria e la scuola del progressivo secondaria di primo grado, miglioramento e

istituzioni scolastiche, nellambito dellalternanza scuola-lavoro, possono collegarsi con il sistema dellistruzione e della formazione professionale ed assicurare, a domanda degli interessati e dintesa con le regioni, la frequenza negli istituti distruzione e formazione professionale di corsi integrati che prevedano piani di studio progettati dintesa fra i due sistemi, coerenti con il corso di studi e realizzati con il concorso degli operatori di ambedue i sistemi; b) fornire indicazioni generali per il reperimento e lassegnazione delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione dei percorsi di alternanza, ivi compresi gli incentivi per le imprese, la valorizzazione delle imprese come luogo formativo e lassistenza tutoriale; c) indicare le modalit di certificazione dellesito positivo del tirocinio e di valutazione dei crediti

dellarmonizzazio ne della qualit del sistema di istruzione e di formazione, lIstituto e) la scuola nazionale per la dellinfanzia, di durata valutazione del triennale, [ ] sistema di istruzione f) il primo ciclo di effettua verifiche istruzione costituito dalla periodiche e scuola primaria, della sistematiche durata di cinque anni, e sulle conoscenze dalla scuola secondaria di e abilit degli primo grado della durata di studenti e sulla tre anni. [ ] qualit g) [ ] il secondo ciclo complessiva costituito dal sistema dei dellofferta formativa delle licei e dal sistema istituzioni dellistruzione e della scolastiche e formazione formative; in professionale(*); dal funzione dei compimento del

e in un secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dellistruzione e della formazione professionale;

formativi acquisiti dallo studente. 2. I compiti svolti dal docente incaricato dei rapporti con le imprese e del monitoraggio degli allievi che si avvalgono dellalternanza scuola-lavoro sono riconosciuti nel quadro della valorizzazione della professionalit del personale docente.

quindicesimo anno di et i diplomi e le qualifiche si possono conseguire in alternanza scuola-lavoro o attraverso lapprendistato; [ ] i licei hanno durata quinquennale; lattivit didattica si sviluppa in due periodi biennali e in un quinto anno che prioritariamente completa il percorso disciplinare e prevede altres lapprofondimento delle conoscenze e delle abilit caratterizzanti il profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi; i licei si concludono con un esame di Stato il cui superamento rappresenta titolo necessario per laccesso alluniversit e allalta formazione artistica,

predetti compiti vengono rideterminate le funzioni e la struttura del predetto Istituto; c) lesame di Stato conclusivo dei cicli di istruzione considera e valuta le competenze acquisite dagli studenti nel corso e al termine del ciclo e si svolge su prove organizzate dalle commissioni desame e su prove predisposte e

musicale e coreutica; lammissione al quinto anno d accesso allistruzione e formazione tecnica superiore; h) ferma restando la competenza regionale in materia di formazione e istruzione professionale, i percorsi del sistema dellistruzione e della formazione professionale realizzano profili educativi, culturali e professionali, ai quali conseguono titoli e qualifiche professionali di differente livello, valevoli su tutto il territorio nazionale se rispondenti ai livelli essenziali di prestazione di cui alla lettera c); le modalit di accertamento di tale rispondenza, anche ai fini della spendibilit dei

gestite dallIstituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento del corso ed in relazione alle discipline di insegnamento dellultimo anno.

predetti titoli e qualifiche nellUnione europea, sono definite con il regolamento di cui allarticolo 7, comma 1, lettera c); i titoli e le qualifiche costituiscono condizione per laccesso allistruzione e formazione tecnica superiore, fatto salvo quanto previsto dallarticolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144; i titoli e le qualifiche conseguiti al termine dei percorsi del sistema dellistruzione e della formazione professionale di durata almeno quadriennale consentono di sostenere lesame di Stato, utile anche ai fini degli accessi alluniversit e allalta formazione artistica, musicale e coreutica, previa

frequenza di apposito corso annuale, realizzato dintesa con le universit e con lalta formazione artistica, musicale e coreutica, e ferma restando la possibilit di sostenere, come privatista, lesame di Stato anche senza tale frequenza; i) assicurata e assistita la possibilit di cambiare indirizzo allinterno del sistema dei licei, nonch di passare dal sistema dei licei al sistema dellistruzione e della formazione professionale, e viceversa, mediante apposite iniziative didattiche, finalizzate allacquisizione di una preparazione adeguata alla nuova scelta; la frequenza positiva di qualsiasi

segmento del secondo ciclo comporta lacquisizione di crediti certificati che possono essere fatti valere, anche ai fini della ripresa degli studi eventualmente interrotti, nei passaggi tra i diversi percorsi di cui alle lettere g) e h); [ ] l) i piani di studio personalizzati, nel rispetto dellautonomia delle istituzioni scolastiche, contengono un nucleo fondamentale, omogeneo su base nazionale, che rispecchia la cultura, le tradizioni e lidentit nazionale, e prevedono una quota, riservata alle regioni, relativa agli aspetti di interesse specifico delle stesse, anche collegata con le realt locali.

(*) gli Istituti Tecnici e quelli Professionali sono riportati nel secondo ciclo dellistruzione dallart. 13 della L. 40/07 L. 40/07 - Art. 13 Disposizioni urgenti in materia di istruzione tecnico-professionale e di valorizzazione dell'autonomia scolastica. [ ] 1. Fanno parte del sistema dell'istruzione secondaria superiore di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni, i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali di cui all'articolo 191, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore. Nell'articolo 2 del decreto legislativo n. 226 del 2005, al primo periodo del comma 6 sono soppresse le parole: "economico," e "tecnologico", e il comma 8 e' sostituito dal seguente: "8. I percorsi del liceo artistico si articolano in indirizzi per corrispondere ai diversi fabbisogni formativi". Nel medesimo decreto legislativo n. 226 del 2005 sono abrogati il comma 7 dell'articolo 2 e gli articoli 6 e 10. 1-bis. Gli istituti tecnici e gli istituti professionali di cui al comma 1 sono riordinati e potenziati come istituti tecnici e professionali, appartenenti al sistema dell'istruzione secondaria superiore, finalizzati istituzionalmente al conseguimento del diploma di cui al medesimo comma 1; gli istituti di istruzione secondaria superiore, ai fini di quanto previsto dall'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, attivano ogni opportuno collegamento con il mondo del lavoro e dell'impresa, ivi compresi il volontariato e il privato sociale, con la formazione

professionale, con l'universit e la ricerca e con gli enti locali. []

Educazione permanente L. 53/03 (Riforma Moratti) Art. 2. (Sistema educativo di istruzionee di formazione) 1. I decreti di cui allarticolo 1 definiscono il sistema educativo di istruzione e di formazione, con losservanza dei seguenti principi e criteri direttivi: a) promosso lapprendimento in tutto larco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunit di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacit e le competenze, attraverso conoscenze e abilit, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate allinserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea; [ ] VALUTAZIONE SECONDO CICLO - DPR 122/09 (Regolamento per la valutazione)

Art. 4. Valutazione degli alunni nella scuola secondaria di secondo grado 1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti e' effettuata dal consiglio di classe, formato ai sensi dell'articolo 5 del TU n. 297/94,e successive modificazioni, e presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell'articolo 314, comma 2, del TU n. 297/94. Qualora un alunno con disabilita' sia affidato a piu' docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attivita' o insegnamenti per l'ampliamento e il potenziamento dell'offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle attivita' alternative all'insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno. 2. La valutazione periodica e finale del comportamento degli alunni e' espressa in decimi ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge. Il voto numerico e' riportato anche in lettere nel documento di valutazione. La valutazione del comportamento concorre alla determinazione dei crediti scolastici e dei punteggi utili per beneficiare delle provvidenze in materia di diritto allo studio. 3. La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata

dall'articolo 309 del TU n. 297/94, ed e' comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all'intesa di cui al punto 5 del Protocollo addizionale alla L. n. 121/85. 4. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati ai sensi dell'articolo 4, comma 2, del D.Lgs. n. 77/05. La valutazione, la certificazione e il riconoscimento dei crediti relativamente ai percorsi di alternanza scuola-lavoro, ai sensi del predetto decreto legislativo, avvengono secondo le disposizioni di cui all'articolo 6 del medesimo decreto legislativo. 5. Sono ammessi alla classe successiva gli alunni che in sede di scrutinio finale conseguono un voto di comportamento non inferiore a sei decimi e, ai sensi dell'articolo 193, comma 1, secondo periodo, del TU n. 297/94, una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell'alunno e' riferita a ciascun anno scolastico. 6. Nello scrutinio finale il consiglio di classe sospende il giudizio degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o piu' discipline, senza riportare immediatamente un giudizio di non promozione. A conclusione dello scrutinio, l'esito relativo a tutte le discipline e' comunicato alle famiglie. A conclusione degli interventi didattici programmati per il recupero delle carenze rilevate, il consiglio di classe, in sede di integrazione dello scrutinio finale, previo accertamento del recupero delle carenze formative da effettuarsi entro la fine del medesimo anno scolastico e comunque non oltre la data di inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo, procede alla verifica dei risultati conseguiti dall'alunno e alla formulazione del giudizio finale che, in caso di esito positivo, comporta l'ammissione alla frequenza della classe successiva e

l'attribuzione del credito scolastico.

Art. 5. Assolvimento dell'obbligo di istruzione 1. L'obbligo di istruzione e' assolto secondo quanto previsto dal regolamento adottato con DM n. 139/07, nel quadro del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione di cui al D.Lgs. n. 76/05 e al D.Lgs.n. 226/05.

Art. 6. Ammissione all'esame conclusivo del secondo ciclo dell'istruzione 1. Gli alunni che, nello scrutinio finale, conseguono una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all'esame di Stato. 2. Sono ammessi, a domanda, direttamente agli esami di Stato conclusivi del ciclo gli alunni che hanno riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non meno di otto decimi nel comportamento, che hanno seguito un regolare corso di studi di istruzione secondaria di secondo grado e che hanno riportato una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti. Le votazioni suddette non si riferiscono all'insegnamento della religione cattolica. 3. In sede di scrutinio finale il consiglio di classe, cui partecipano tutti i docenti della classe, compresi gli insegnanti di educazione fisica, gli insegnanti tecnico-pratici nelle modalita' previste dall'articolo 5, commi 1-bis e 4, del testo unico di cui al D.Lgs.. 297/94, e successive modificazioni, i docenti di sostegno, nonche' gli insegnanti di religione cattolica limitatamente agli alunni che si avvalgono di quest'ultimo insegnamento, attribuisce il punteggio per il credito scolastico di cui all'articolo 11 del DPR n. 323/98, e successive modificazioni. 4. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all'albo della scuola,

ai sensi dell'articolo 96, comma 2, del D.Lgs. n. 196/03.

PER ENTRAMBI I CICLI Art. 7. Valutazione del comportamento 1. La valutazione del comportamento degli alunni nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, di cui all'articolo 2 del decreto-legge, si propone di favorire l'acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la liberta' personale si realizza nell'adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell'esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Dette regole si ispi ano r ai principi di cui al DPR n. 249/98, e successive modificazioni. 2. La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o finale e' decisa dal consiglio di classe nei confronti dell'alunno cui sia stata precedentemente irrogata una sanzione disciplinare ai sensi dell'articolo 4, comma 1,

del DPR n. 249/98, e successive modificazioni, e al quale si possa attribuire la responsabilita' nei contesti di cui al comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge, dei comportamenti: a) previsti dai commi 9 e 9-bis dell'articolo 4 del DPR n. 249/98, e successive modificazioni; b) che violino i doveri di cui ai commi 1, 2 e 5 dell'articolo 3 del DPR n. 249/98, e successive modificazioni. 3. La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi deve essere motivata con riferimento ai casi individuati nel comma 2 e deve essere verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale. 4. Ciascuna istituzione scolastica puo' autonomamente determinare, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, anche in sede di elaborazione del piano dell'offerta formativa, iniziative finalizzate alla promozione e alla valorizzazione dei comportamenti positivi, alla prevenzione di atteggiamenti negativi, al coinvolgimento attivo dei genitori e degli alunni, tenendo conto di quanto previsto dal regolamento di istituto, dal patto educativo di corresponsabilita' di cui all'articolo 5-bis del DPR n. 249/98, e successive modificazioni, e dalle specifiche esigenze della comunita' scolastica e del territorio. In nessun modo le sanzioni sulla condotta possono essere applicate agli alunni che manifestino la propria opinione come previsto dall'articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana.

Art. 8. Certificazione delle competenze 1. Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi, ai sensi dell'articolo 3, commi 1 e 2, del decreto-legge. 2. Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione vengono utilizzate come parametro di riferimento, ai fini del rilascio della certificazione di cui all'articolo 4 del DM n. 139/07, le conoscenze, le abilita' e le competenze di cui all'allegato del medesimo decreto. 3. La certificazione finale ed intermedia, gia' individuata dall'accordo del 28 ottobre 2004 sancito in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del D.Lgs. n. 281/97, per il riconoscimento dei crediti formativi e delle competenze in esito ai percorsi di istruzione e formazione professionale, e' definita dall'articolo 20 del D.Lgs. n. 226/05. 4. La certificazione relativa agli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado e' disciplinata dall'articolo 6 della L n. 425/97, e successive modificazioni. 5. Le certificazioni delle competenze concernenti i diversi gradi e ordini dell'istruzione sono determinate anche sulla base delle indicazioni espresse dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni internazionali. 6. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e ricerca, ai sensi dell'articolo 10, comma 3, del DPR n. 275/99, sono adottati i modelli per le certificazioni relative alle competenze acquisite dagli alunni dei diversi gradi e ordini dell'istruzione e si provvede

ad armonizzare i modelli stessi alle disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del dec retolegge ed a quelle del presente regolamento.

Art. 9. Valutazione degli alunni con disabilita' 1. La valutazione degli alunni con disabilita' certificata nelle forme e con le modalita' previste dalle disposizioni in vigore e' riferita al comportamento, alle discipline e alle attivita' svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall'articolo 314, comma 4, del U 297/94, ed e' espressa con voto in decimi secondo le modalita' e condizioni indicate nei precedenti articoli. 2. Per l'esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale di cui all'articolo 11, comma 4-ter, del D.Lgs. n. 59/04 e successive modificazioni, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialita' e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di licenza. 3. Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonche' di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti dall'articolo 315, comma 1, lettera b), del U 297/94. Sui diplomi di licenza e' riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalita' di svolgimento e di differenziazione delle prove. 4. Agli alunni con disabilita' che non conseguono la licenza e' rilasciato un attestato di credito formativo. ale attestato e' titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi

successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione. 5. Gli alunni con disabilita' sostengono le prove dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo dell'istruzione secondo le modalita' previste dall'articolo 318 del U 297/94. 6. All'alunno con disabilita' che ha svolto un percorso didattico differenziato e non ha conseguito il diploma attestante il superamento dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, e' rilasciato un attestato recante gli elementi informativi relativi all'indirizzo e alla durata del corso di studi seguito, alle materie di insegnamento comprese nel piano di studi, con l'indicazione della durata oraria complessiva destinata a ciascuna, alle competenze, conoscenze e capacita' anche professionali, acquisite e dei crediti formativi documentati in sede di esame. Art. 10. Valutazione degli alunni con difficolta' specifica di apprendimento (DSA) 1. Per gli alunni con difficolta' specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attivita' didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti piu' idonei. 2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle

modalita' di svolgimento e della differenziazione delle prove.

NORMA IVA DI RIFERIMEN O

D.Lgs. n. 59/04 (Riforma Moratti) - Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della L. n. 53/03

L. n. 296/06 Finanziaria 2007 (Fioroni) D.Lgs. 133/08 - Conversione in legge, con modificazioni, del DL n. 112/08, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivit, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria D.Lgs. 169/08 (Riforma Gelmini) - Conversione in legge, con modificazioni, del DL n. 137/08, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e universit DPR 89/09 - Revisione dellassetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del DL n. 112/08, convertito con modificazioni dalla L. n. 133/08. DPR 87/10 - Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali, a norma dell'articolo 64, comma 4, del DL n. 112/08, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 133/08. DPR 88/10 - Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell'articolo 64, comma 4, del DL n. 112/08, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 133/08. DPR 89/10 - Revisione dellassetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, ai

sensi dellarticolo 64, comma 4, del DL n. 112/08, convertito dalla L. n. 133/08. ------------------------------------------------------------------------ ----------------------------------------------------------------------------------------------L. n. 820/71 - Norme sull'ordinamento della scuola elementare e sulla immissione in ruolo degli insegnanti della scuola elementare e della scuola materna statale L. n. 121/85 - Ratifica ed esecuzione dellaccordo con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modifiche al Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede DPR n. 399/88 Norme risultanti dalla disciplina prevista dallaccordo per il triennio 1988/90 del 9 giugno 1988 relativo al personale del comparto scuola D.Lgs. n. 297/94 esto Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione

D.Lgs. n. 281/97 - Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di rento e

Bolzano ed unificazione, per le materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato Citt ed autonomie locali L n. 425/97 - Disposizioni per la riforma degli esami di stato conclusivi dei corsi di

studio di istruzione secondaria superiore DPR n. 249/98 - Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria modificato con D.P.R. n. 235/07 DPR n. 323/98 - Regolamento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore L. n. 124/99 - Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico DPR n. 275/99 - Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della L. n. 59/97 D.Lgs. n. 77/05 - Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della L. n. 53/03 D.Lgs. n. 226/05 - Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell'art. 2 della L. n. 53/03 D.Lgs. n. 76/05 - Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della L. n. 53/03 L. n. 176/07 - Conversione in legge, con modificazioni, del DL n. 147/07, recante

disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2007-2008 ed in materia di concorsi per ricercatori universitari DM n. 139/07 - Regolamento recante norme in materia di adempimento dellobbligo di istruzione L. 40/07 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attivit economiche e la nascita di nuove imprese (riporta ecnici e Professionali nel sistema di istruzione) DPR 122/09 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalita' applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del DL n. 137/08, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 169/08.