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Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale
Come nasce il problema
organizzativo
Prof. Armando Urbano - A.A. 2011-2012
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
Cosa vuol dire “organizzazione”
Le Organizzazioni sono, entità sociali guidate da obiettivi, progettate come sistemi di attività
deliberatamente strutturati e coordinati che interagiscono con l'ambiente esterno.
Il termine organizzazione ha almeno tre significati:
il processo attraverso il quale l'insieme di persone che, con il loro lavoro, partecipano direttamente allo
svolgimento dell'attività dell'azienda viene strutturato secondo i principi di divisione del lavoro e
coordinamento, sicché tale insieme acquisisce una struttura e diventa un sistema;
la funzione aziendale che svolge detto processo;
il risultato di detto processo. In questo senso il termine organizzazione può essere considerato sinonimo
di azienda (il termine "organizzazione" è particolarmente usato nella letteratura aziendalistica di area
anglosassone, laddove nella tradizione italiana si preferisce "azienda").
Un organizzazione esiste quando le persone interagiscono l'una con le altre nell'esercizio di funzioni che
aiutano a conseguire degli obiettivi. I nuovi approcci sono concepiti per potenziare i lavoratori fornendo loro
maggiori opportunità per apprendere e contribuire mentre lavorano insieme in vista di un obiettivo comune.
La maggior parte delle organizzazioni si sforza di ottenere un maggior coordinamento orizzontale delle
attività lavorative, utilizzando spesso gruppi di persone appartenenti ad aree funzionali diverse.
Un'organizzazione non può esistere senza interagire con clienti, fornitori, concorrenti e gli altri elementi
dell'ambiente esterno.
Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
Tipi di organizzazione
Grandi società multinazionali/piccoli negozi a conduzione familiare
Aziende a scopo di lucro (EBay, Blockbuster Video)/Organizzazioni non
profit (WWF, Save the children foundation)
Le aziende a scopo di lucro sono interessate ai profitti, ricavati dalla
vendita dei prodotti e servizi ai clienti, invece le organizzazioni non profit si
rivolgono alla produzione di un particolare tipo di impatto sociale, hanno
stanziamenti pubblici, sovvenzioni e donazioni. Le aziende si concentrano
sul miglioramento dei prodotti e servizi offerti per incrementare le vendite.
Nelle organizzazioni non profit i servizi sono forniti ai clienti non paganti; i
manager di queste organizzazioni devono gestire molti stakeholder
(portatori di interessi) per pubblicizzare i loro interessi per attirare non solo
i clienti ma anche i volontari e donatori.
Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
L’importanza delle organizzazioni
Le organizzazioni sono recenti nella storia dell’uomo, con la Rivoluzione Industriale
hanno avuto un ruolo centrale nella vita delle persone e oggi influenzano molto la
nostra società.
Le organizzazioni:
mettono insieme risorse per raggiungere gli obiettivi e i risultati desiderati;
producono beni e servizi in maniera efficiente e a prezzi competitivi;
facilitano l’innovazione, per produrre e distribuire beni e servizi più efficientemente;
utilizzano moderne tecnologie;
si adattano all’ambiente in evoluzione e lo influenzano (la globalizzazione);
creano valore per gli azionisti, i clienti e i dipendenti, i manager devono capire quali
parti delle attività creano valore e quali no, un’azienda ha un profitto quando il
valore che essa crea è superiore del costo delle risorse impiegate;
conciliano le sfide attuali di motivazione, di etica e di management della diversità
con le esigenza di maggiore coordinamento delle risorse umane, devono motivare i
dipendenti a lavorare insieme per raggiungere obiettivi organizzativi.
Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
Caso Saatchi & Saatchi Nel 1994, dopo alcuni anni di performance scarse, un gruppo di azionisti
che controllavano il 30% del capitale si oppose alla proposta di
riconoscere un generoso premio a Maurice Saatchi, il carismatico leader di
Saatchi & Saatchi, che insieme al fratello Charles aveva fondato la società
nei primi anni Settanta e l’aveva fatta crescere attraverso un lungo
processo di acquisizioni e fusioni con le più grandi advertising agency del
mondo.
A seguito di questo episodio, Maurice Saatchi lasciò l’azienda. Insieme ad
alcuni senior manager, che avevano dato le dimissioni poco dopo la sua
uscita, fondò un’agenzia concorrente (M&C Saatchi), che nel giro di poco
tempo conquistò alcuni dei più importanti clienti di Saatchi & Saatchi.
Uno dei manager che abbandonò la Saatchi & Saatchi scrisse nella sua
lettera di dimissioni che lui non stava lasciando l’impresa: era l’impresa
che lo aveva lasciato! (…) Con il senno di poi l’errore più grande che
fecero gli azionisti di riferimento fu trattare la Saatchi & Saatchi come
un’impresa tradizionale, con confini chiari, stabili e definiti dai suoi
asset fisici.
Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
Introduzione
Nel processo di organizzazione aziendale
rientrano 3 fattori fondamentali:
Gli attori
L’ambiente
Le relazioni
Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
Gli Attori
Sono attori gli imprenditori, i manager, gli impiegati, i
consumatori, i professionisti.
Si parla di attori sociali, economici, politici. Un attore
è tale quando è possibile definirlo in termini
d’identità, autonomia, ruolo, stabilità.
L’attore può essere individuale o collettivo
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L’ambiente
Comprende tutto ciò che è esterno
all’organizzazione.
L’ambiente è un sistema nel quale agiscono, tra le
altre, alcune variabili quali:
i mercati (degli input e degli output)
la tecnologia
le istituzioni
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Le relazioni
Sono rappresentate dai rapporti tra gli individui.
In una relazione tra due o più individui possiamo
individuare un piano economico, un piano politico e
un piano sociale, ideologico, culturale e affettivo.
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Dividere e coordinare Mercati, gerarchie e convenzioni
L’organizzazione nasce per effetto della
divisione del lavoro in attività specializzate.
Queste devono essere coordinate sino alla
singola unità.
La prima forma di coordinamento è il
mercato che, attraverso il meccanismo dei
prezzi, coordina le attività dei singoli
produttori. Il mercato è la struttura più
efficiente di coordinamento poiché opera
con una sola informazione: il prezzo.
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Dividere e coordinare Mercati, gerarchie e convenzioni
Parallelamente al mercato troviamo la
gerarchia, in cui l’imprenditore e i suoi
delegati coordinano le attività organizzative
interne all’azienda.
La terza forma di coordinamento è data
dalle convenzioni che stabiliscono degli
obblighi tra una pluralità di attori e delle
regole di comportamento comuni.
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Dividere e coordinare Mercati, gerarchie e convenzioni
La mano invisibile del mercato
Meccanismo dei prezzi coordina le attività di tanti
singoli produttori specializzati
La mano visibile del management
Imprenditori e suoi delegati coordinano le attività e i
comportamenti
La mano evanescente della tecnologia
Le nuove tecnologie rendono meno drastica
l’alternativa tra mercato e gerarchia
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Dividere e coordinare Mercati, gerarchie e convenzioni
divisione del lavoro
specializzazione
coordinamento
gerarchia mercato convenzioni
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Strategia e struttura
La scelta del cosa produrre è una competenza della strategia e quella del come produrre dell’organizzazione.
Questa ripartizione ha generato il paradigma strategia-struttura che prevede molteplici tipologie di approcci.
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Approcci alla progettazione Approccio lineare e Approccio interdipendente
Strategia Struttura
Strategia Struttura
Ambiente
Ambiente
Una volta definita la strategia
verrà costruita la struttura più
adatta.
La strategia di domani sarà il
prodotto dell’attuale struttura
stimolata dall’ambiente.
A p p r o c c i o l i n e a r e
A p p r o c c i o i n t e r d i p e n d e n t e
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Approcci alla progettazione Approccio evolutivo
Ambiente
Strutture di governo delle transazioni
Strategie degli attori
Struttura Strategia Sistemi operativi
Il valore di una strategia è determinato dalla capacità di combinare
elementi interni ed esterni che sfruttano la complessità ambientale
senza subirla.
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Caso Benetton
“Negli anni ’60 l’industria italiana dell’abbigliamento era percorsa da una profonda crisi, al punto da avviarsi a essere considerata un business per Paesi in via di sviluppo…”
Costi elevati
Qualità scadente
Scarsa capacità di innovazione
Conflittualità con il personale
Forma organizzativa gerarchico-funzionale
Ricerca di economie di scala
Lead time – 36 mesi
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Caso Benetton
L’approccio strategico Benetton
Il prodotto
Introduzione del colore
Riduzione del ciclo di vita
L’organizzazione
A monte – rete di subfornitura basata su piccoli
laboratori artigianali/familiari locali
A valle – rete di negozi in franchising che consente
un controllo diretto sul mercato e una migliore
reazione ai cambiamenti di gusto
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Le tre dimensioni
dell’organizzazione
Ambiente R
ela
zio
ni
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Le dimensioni organizzative L’ambiente
Mercati
Luoghi fisici o astratti
Incontro domanda e offerta
Prezzi di mercato
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Le dimensioni organizzative L’ambiente
Tecnologia
Insieme dei saperi scientifici e tecnici applicabili a
processi di trasformazione
Fisica, spaziale e temporale di risorse
– Materiali
– Informazioni
Interazione tra l’uomo e la natura
Insieme dei mezzi materiali e immateriali che
incorporano, conservano, trasferiscono e
riproducono il sapere
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Le dimensioni organizzative L’ambiente
Istituzioni
Cosa sono
Complesso di valori, norme, consuetudini che
definiscono e regolano durevolmente,in modo
indipendente dall’identità delle singole persone, i
rapporti sociali e i comportamenti reciproci dei
gruppi sociali e della società nel suo complesso
Tipologie
Formali: meccanismi formali di regolazione e
controllo (Stato, l’Unione Europea)
Informali: meccanismi di tipo sociale e psicologico
(cultura di un gruppo sociale, maschilismo, ecc.)
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Le dimensioni organizzative Gli attori
Quante tipologie
Sociali, economici e politici
Individuali e collettivi (a seconda se appartiene o meno a un’organizzazione formale o a un movimento)
Come definirli
Identità, autonomia, ruolo, stabilità
Quali sono
Imprenditori
Manager
Impiegati
Consumatori
Professionisti…
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Le dimensioni organizzative Le relazioni
Oltre la dimensione economica
L’organizzazione è
la scelta delle strutture e dei sistemi operativi che
governano, stabilizzano, regolano le relazioni
Piani di analisi delle relazioni
Economico
Politico
Sociale
Ideologico
Culturale
Affettivo
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Il mercato e lo scambio
Scambio contestuale
Costi di uso del mercato
Ricerca informazioni
Stesura contratti
Risoluzione controversie
Accordo basato su un contratto
Reciproca utilità
Exit
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L’organizzazione e la gerarchia
Accettazione del principio di autorità
Costi di uso della gerarchia
Dimensioni
Controllo
Asimmetrie informative e comportamenti
opportunistici
Voice
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Le relazioni e le convenzioni
Coordinamento su base sociale (clan)
Convenzione
Accordo implicito su alcune regole di pensiero o di
azione che costituiscono un riferimento per il
comportamento degli individui entro un gruppo
specifico
Si formano spontaneamente
Riducono incertezza
Loyalty
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Interpretare una relazione
Caso Simply Fashion
L’episodio Proposta di trasferimento territoriale, con consistente aumento di stipendio
Dalla parte del dr. Zinotto Non può ignorare il potere del direttore commerciale
Voice
Potrebbe non poter accettare
Exit
Non deludere le aspettative dei colleghi e dell’azienda
Loyalty
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Il contenuto delle attività da
organizzare
Attività di trasformazione
Sono legate al fare
Non presentano particolari problemi di coordinamento
Attività di interazione
Interazione transazionale
Attività che è possibile trasformare in procedure
routinarie e automatizzate
Interazione tacita
Situazioni ambigue, non gestibili con procedure e
algoritmi
Esercizio di capacità di giudizio e discrezionalità
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Caso Linux
“Tutto è nato quasi per gioco”
Alle origini della convenzione
La figura del creatore – Linux Torvalds
Unix – sistema operativo non standard
I fattori di successo
prodotto “aperto” - codice GNU (rinuncia al diritto di
proprietà intellettuale)
prodotto “collettivo” – il ruolo della comunità di
sviluppatori
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Governare una relazione
In sintesi
STRUTTURA
DI GOVERNO
PIANO DI
TRANSAZIONE RELAZIONE
PRINCIPIO
MOTORE STRUMENTO
MECCANISMO DI
FUNZIONAMENTO
CONVENZIONI
(ES. CLAN)
SOCIALE,
PSICOLOGICO,
CULTURALE
ADESIONE,
MIMETISMO
AUTOREALIZ-
ZANTE
VALORI E
SAPERI
CONDIVISI
INCLUSIONE LOYALTY
GERARCHIA POLITICO SUBORDINA-
ZIONE POTERE COMANDO VOICE
MERCATO ECONOMICO SCAMBIO UTILITÀ PREZZO EXIT
STRUTTURE
IBRIDE MIX MIX MIX MIX MIX
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Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Il contesto
Il focus dell’analisi e il soggetto
Come “individuo” o come “coalizione di individui”
Con la sua “razionalità”
Nelle dinamiche decisionali
Con le sue spinte all’azione
Interno o esterno all’organizzazione
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Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Le Teorie Classiche
L’organizzazione è un mezzo nelle mani degli attori che
detengono il comando e che sono gli unici soggetti rilevanti
Razionalità assoluta
L’Organizzazione Scientifica del Lavoro
La Teoria Burocratica
La Teoria della Direzione Amministrativa
Due aspirazioni
Ridurre arbitrarietà e variabilità dei comportamenti
(rendendoli prevedibili, programmabili e controllabili)
Misurare e quantificare tutto per rendere possibile il
calcolo razionale
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Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Le Teorie dell’Intersoggettività
L’organizzazione viene vista con una modalità che assume le
specificità individuali.
Il soggetto con la sua esperienza, le sue conoscenze, la sua
integrazione nel’organizzazione acquisisce per l’impresa un valore
preciso.
Interdipendenza tra gli obiettivi di attori diversi
Razionalità intersoggettiva
Teorie delle Decisioni
Teoria degli Stakeholder
Teorie Motivazionali
Teorie Fenomelogiche
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Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Teorie delle Decisioni
Razionalità limitata (si studia la scomponibilità dei
problemi per ridurne la complesità)
Decisioni programmabili e non programmabili
Dalla decisione al processo decisionale
Si cerca di scoprire l’ordine che esiste in processi
decisionali apparentemente caotici
Il caso estremo del garbage can (cestino da
spazzatura)
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Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Teoria degli Stakeholder
Attori portatori di interessi non ignorabili
(dall’organizzazione)
Attori che esercitano un potere (sull’organizzazione)
Attori interni ed esterni (all’organizzazione)
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Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Teorie Motivazionali
L’uomo come entità multidimensionale
Bisogni fisici, psicologici e sociali
Indurre comportamenti organizzativamente coerenti
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Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Teorie Fenomenologiche
L’organizzazione non esiste in sè
Gli attori conferiscono significato all’organizzazione
Come progettare l’organizzazione?
Agendo sugli attori dai quali dipende la persistenza o il
cambiamento della struttura
Il contributo di Weick che analizza:
– Sense making (processo di produzione dei significati
organizzativi)
– Enacted Environment (ambiente attivato)
In una realtà mentalmente costruita si può intervenire per modificarla
agendo non solo sulle percezioni e sui significati, ma anche sugli elementi
fattuali che influiscono sulle stesse percezioni
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Caso Three Mile Island
“In questo tipo di centrali la cosa fondamentale da
controllare è l’integrità del circuito primario di
raffreddamento…”
Rottura di una valvola di raffreddamento
Il sistema tecnologico reagisce in modo errato
Gli ingegneri non sono in grado di interpretare i
segnali dei quadri di controllo
Incapacità di “creare nuovi significati” in una
situazione che non rientra negli schemi culturali
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Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
I Sistemi
Sono entità che si formano per effetto dell’interazione tra individui
Entità organizzative che tendono a mantenere una forma
invariata nel tempo
Resistenza al cambiamento
L’organizzazione resiste all’attore
Le scuole
Funzionalismo
Neoistituzionalismo
Contingenze Organizzative
Costi di Transazione
Dipendenza dalle Risorse
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Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Il Funzionalismo
La società viene considerata come un sistema sociale dotato di
meccanismi interni per mantenersi secondo equilibri adattivi
L’azione individuale è subordinata all’azione delle istituzioni
Subsistemi
Equilibrio omeostatico (naturale tendenza all’equilibrio)
Conflitto come fattore di conservazione e sopravvivenza
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Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Il Neoistituzionalismo
Enfasi su
Aspetti sociali e Relazioni interorganizzative
Strutture cognitive (frame of reference degli attori) che
consentono una comprensione condivisa della situazione
Strutture normative (es. budget nelle aziende)
Strutture regolative (regolano i comportamenti)
Isomorfismo dei comportamenti individuali e delle
organizzazioni non lascia spazi all’attore
Il comportamento di un individuo dipende dalla
rappresentazione interna della realtà circostante
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Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Le Contingenze Organizzative
Il sistema organizzazione in un ambiente complesso è
destinato a sviluppare funzioni sempre più specializzate per
controllare la varietà dell’ambiente. La struttura non è
rigidamente definita e la sua caratteristica principale è la
flessibilità adattandosi alle pressioni contingenti dell’ambiente
per mantenere un equilibrio dinamico.
L’organizzazione deve sviluppare parti specializzate per
interagire con specifiche parti dell’ambiente
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Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Teoria dei Costi di Transazione
L’organizzazione è la risposta al fallimento del mercato come
struttura di governo delle transazioni, che si verifica a causa
dell’incertezza, della razionalità limitata e dell’opportunismo tra le
parti
Mercato vs Organizzazione
Progettare l’organizzazione significa
Scegliere la struttura di governo delle transazioni più
efficiente
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Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Teoria della Dipendenza dalle Risorse
L’organizzazione non è autosufficiente e non è in grado di generare
le risorse di cui necessita e deve procurarsele da altre
organizzazioni
L’organizzazione dipende dall’ambiente
Criticità
Scarsità
Intensità
Acquisire il controllo sulle (fonti delle) risorse per minimizzare
la propria dipendenza da altre organizzazioni e massimizzare
la dipendenza di altre organizzazioni dalla propria
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Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Teoria dell’azione organizzativa
Soggetti & Sistemi
L’azione Organizzativa o comportamento dipende:
Dalla progettualità del soggetto
Dai vincoli all’azione
L’organizzazione come costrutto di azione collettiva
Un “gioco di potere” (e di scambio) tra attori che
detengono risorse
Reciproche dipendenze, cooperazione e conflitto
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Gli attori e le teorie organizzative Le popolazioni
Un terzo focus delle teorie organizzative riguarda le popolazioni di
organizzazioni
A questa prospettiva teorica non interessano le singole
organizzazioni ma i loro aggregati per:
Cogliere la loro dinamica evolutiva
Evidenziare le forze che determinano i processi e
meccanismi di selezione
Si possono distinguere due prospettive
Population Ecology
Teorie dell’Adattamento
Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
Gli attori e le teorie organizzative Le popolazioni
Population Ecology
Il ruolo selettivo dell’ambiente nell’attivazione della lotta
competitiva per eliminare le organizzazioni meno
efficienti
Sopravvivono le organizzazioni con le caratteristiche che
meglio sfruttano le condizioni dell’ambiente e alla fine
tutte le organizzazioni finiranno con l’essere simili.
È l’ambiente che determina l’organizzazione
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Gli attori e le teorie organizzative Le popolazioni
Teorie dell’Adattamento
Recupero dell’intenzionalità dell’attore
Le imprese, dopo aver sperimentato nuove soluzioni
e selezionato quelle di successo, incorporano,
stabilizzano e conservano l’innovazione, rendendola
trasferibile e riproducibile (anche per imitazione)
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Gli attori e le teorie organizzative La morfogenesi
A fondamento della morfogenesi c’è:
Razionalità evolutiva che si basa sui seguenti
presupposti:
Comportamenti intenzionali
Ridefinire regole del gioco e relazioni
Definire strategie intersoggettive e intersistemiche
Alternanza tra
Periodi di stabilità inerziale
Periodi di forte instabilità
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Caso Industria residenziale
Il contesto
Fiorente industria edilizia
Molte piccole aziende
I fattori di cambiamento
Aumento dei tassi di interesse
Incremento costo dei mutui
Crollo della domanda
Come evolverà il mercato? Cosa possono fare le
imprese?
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• La caduta della domanda dei mutui provocherà con il tempo
un abbassamento dei tassi d’interesse e una ripresa del
settore (Prospettiva funzionalista)
• le imprese giovani sono destinate a scomparire, altre sono
destinate a cambiare nicchia (manutenzioni e recupero edifici)
(Prospettiva Population Ecology)
• le imprese cercheranno di adattarsi alla nuova situazione
(riducendo i costi,dimensioni più adeguate,fusioni, economie
di scala negli acquisti) e sopravvivranno quelle organizzazioni
che troveranno l’adattamento più rapido e migliore
(Prospettiva evolutiva e delle contingenze)
Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
• le aziende prenderanno le stesse decisioni per migliorare
l’efficienza del nucleo tecnico, potranno sviluppare politiche
d’intervento sull’ambiente e aumenteranno attraverso accordi
e fusioni la loro dimensione per realizzare le misure progettate
(Prospettiva azione organizzativa)
• nascita di nuovi attori che fondono il ruolo di impresario e
acquirente (cooperativa di costruzioni) oppure potrebbe
affermarsi un nuovo sistema urbano basato sull’affitto
piuttosto che sula proprietà (Prospettiva morfogenetica)
53
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Caso Industria residenziale
Approccio
funzionalista
Population
Ecology
Cosa fare? Attendere Scegliere una nicchia di
mercato
Lo scenario Caduta della domanda di
mutui -> calo del tasso di
interesse -> ripresa del
settore
Le imprese con più storia
e più risorse
sopravvivono
La teoria Interdipendenze tra
sistemi
Meccanismi omeostatici
Popolazioni generaliste
Selezione e nicchia
Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Organizzazione Aziendale Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
Caso Industria residenziale
Teoria
dell’adattamento
Contingenze
organizzative
Cosa fare? Adattarsi Ridurre i costi
Lo scenario Sopravvivono le imprese
che si adattano più
velocemente al nuovo
scenario
Sopravvivono le imprese
che riducono i costi,
raggiungono economie di
scala e si uniscono
La teoria Azione dell’ambiente
Scelta del processo di
adattamento
Ruolo dell’ambiente
Miglior adattamento alle
condizioni esterne
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Caso Industria residenziale
Teoria dell’azione
organizzativa
Prospettiva
morfogenetica
Cosa fare? Tagliare i costi e fare
lobby
Nascita di nuove forme
organizzative
Lo scenario Interventi di riduzione dei
costi
Politiche di intervento
sull’ambiente (lobby,
richiesta di prestiti…)
Nascita di cooperative di
costruzioni
Evoluzione del contesto
ambientale (affitto vs
proprietà)
La teoria Recupero di efficienza
del nucleo tecnico
Azione coordinata di più
attori organizzativi
Cambiamento del
contesto originato da
risorse interne
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Caso Weather derivative
Il contesto
Prodotto di finanza creativa (Weather derivative con il
quale un’azienda paga per compensare le perdite
dovute al variare della temperatura)
Difficoltà di fare previsioni
Nascita di operatori specializzati
Elementi di cambiamento
Regole imposte da proprietari dei gasdotti
Vincoli per i distributori
Progettualità e adattamento alle pressioni ambientali
Creazione di nuovi prodotti-servizi
Nascita di nuovi operatori
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Gli attori e le teorie organizzative
In sintesi
Focus
Approccio
Deterministico Possibilistico Dialettico
Soggetti
Homo oeconomicus
Teorie classiche
dell’organizzazione
Motivazionalisti
Teorie della razionalità
limitata e teoria delle
decisioni
Teoria degli stakeholder
Teorie fenomenologiche
Teoria dell’azione
organizza-tiva
Teoria “attore
sociale e
sistema”
Teoria
Evolutiva
morfogenetica Sistemi
Funzionalismo
Neoistituzionalismo
Teorie contingenti
NEI Nuova economia
istituzionale
Teoria della dipendenza da
risorse
Popolazioni Teorie evolutive basate
sulla selezione
(Population ecology)
Teorie evolutive
basate sull’adattamento