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Ansa Cultura 05 maggio 2015 11:15 - NEWS Orson Welles, dopo 100 anni ancora il migliore Cresce attesa per il suo The other side of the wind - Massimo Sebastiani - Orson Welles: 100 anni dalla nascita (6 maggio 1915) e 30 dalla morte (10 ottobre 1985). Si potrebbero mettere in fila un certo numero di aggettivi, facendo sfoggio di presunta intelligenza critica e virtuosismo lessicale (geniale, innovativo, torreggiante, bulimico, tragico, barocco, prodigioso, rivoluzionario, debordante, non riconciliato, trascinante, vitale, incompiuto); si potrebbero citare le classifiche dei migliori film di sempre, che per decenni (e ancora oggi) piazzano al primo posto senza ombre e dubbi un suo capolavoro girato a 20 anni (Quarto potere); ci si potrebbe comodamente riferire a registi e critici di fama. Ma forse la voce di una donna, che è stata anche sua attrice, dice meglio e più di chiunque altro cosa sia stato Orson Welles: “Quando lo vedo e gli parlo, mi sento come una pianta dopo che è stata innaffiata” (Marlene Dietrich). Ci sono registi che hanno inaugurato un genere, marchiato a fuoco un’epoca, perfezionato uno stile di cinema: Orson Welles (LA SCHEDA DI ANSA CINEMA), semplicemente, ne ha cambiato per sempre il corso. Come attore, sceneggiatore, regista. Un artista del ‘900 più che un cineasta. Prima ancora del suo clamoroso esordio con Quarto potere (LA SCHEDA DEL FILM) , Welles era diventato una celebrità (e un capitolo inevitabile in ogni storia dei mezzi di comunicazione di massa: e quanto prima dei social network…) con la trasmissione del 30 ottobre 1938 in cui trasformò l’adattamento della Guerra dei mondi in una cronaca realistica sull’invasione dei marziani che terrorizzò mezza America. Pericolosamente in bilico sul crinale tra vero e falso, come tutta la sua vita e buona parte della tematica dei suoi film (realizzerà un documentario dal titolo F for fake mentre in italiano il volume che raccoglie le interviste di una vita ha per titolo It’s all True. Interviste sull’arte del cinema). Leggendaria, come la sua voce polimorfa, la sua stazza falstaffiana, la sua folle capacità di lavoro, i suoi montaggi sfrenati, i piani sequenza spericolati (quello iniziale de L’infernale Quinlan si studia in ogni scuola di cinema) è stata la sua battaglia contro il sistema hollywoodiano (“Hollywood è un quartiere dorato adatto ai giocatori di golf, ai giardinieri, a vari tipi di uomini mediocri ed ai cinematografi soddisfatti. Io non sono nulla di tutto ciò”). Punito da una campagna negativa orchestrata ai suoi danni da William Randolph Hearst, il magnate della stampa cui Quarto Potere era parzialmente ispirato, Welles, il cui esordio fu salutato come quello di un genio ma che commercialmente fu un fiasco, iniziò poi con L’orgoglio degli Amberson, secondo film per la Rko, il suo calvario di incomprensioni, tagli e rimaneggiamenti subiti, censure più o meno esplicite. Da quel momento, lavorando anche a due o tre film contemporaneamente, Welles farà di tutto per trovare finanziamenti: la voce narrante dei cartoni animati, apparizioni televisive, spettacoli di magia, pubblicità. Inizia film a Venezia e li finisce in Marocco; va dove c’è chi sembra credere in lui e dove pensa di poter trovare soldi (“Ecco: io sono un pendolare. Vado dove c'è del lavoro, come un raccoglitore di frutta. Tutto ciò di cui ho bisogno sono un sorriso d'incoraggiamento ed una proposta, ed arrivo subito, col primo aereo”). Innumerevoli i film rimaneggiati da altri ma anche quelli in cui dovrebbe limitarsi a recitare ma fa molto di più: si scrive i dialoghi e (forse) si gira le scene che lo riguardano, come quella, celeberrima, del monologo nelle fogne di Vienna in Il terzo uomo. Nel film del 1949 diretto da Carol Reed, la straordinara interpretaazione di Welles nel ruolo di Herry Lime

Orson Welles, Dopo 100 Anni Ancora Il Migliore -

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    05 maggio 2015 11:15 - NEWS

    Orson Welles, dopo 100 anni ancora il miglioreCresce attesa per il suo The other side of the wind

    - Massimo Sebastiani -

    Orson Welles: 100 anni dalla nascita (6 maggio 1915) e 30 dalla morte (10 ottobre 1985). Si potrebbero mettere in fila un certo numero di aggettivi,facendo sfoggio di presunta intelligenza critica e virtuosismo lessicale (geniale, innovativo, torreggiante, bulimico, tragico, barocco, prodigioso,rivoluzionario, debordante, non riconciliato, trascinante, vitale, incompiuto); si potrebbero citare le classifiche dei migliori film di sempre, che per decenni(e ancora oggi) piazzano al primo posto senza ombre e dubbi un suo capolavoro girato a 20 anni (Quarto potere); ci si potrebbe comodamente riferire aregisti e critici di fama. Ma forse la voce di una donna, che stata anche sua attrice, dice meglio e pi di chiunque altro cosa sia stato Orson Welles:Quando lo vedo e gli parlo, mi sento come una pianta dopo che stata innaffiata (Marlene Dietrich).

    Ci sono registi che hanno inaugurato un genere, marchiato a fuoco unepoca, perfezionato uno stile di cinema: Orson Welles (LA SCHEDA DI ANSACINEMA), semplicemente, ne ha cambiato per sempre il corso. Come attore, sceneggiatore, regista. Un artista del 900 pi che un cineasta.

    Prima ancora del suo clamoroso esordio con Quarto potere (LA SCHEDA DEL FILM) , Welles era diventato una celebrit (e un capitolo inevitabile inogni storia dei mezzi di comunicazione di massa: e quanto prima dei social network) con la trasmissione del 30 ottobre 1938 in cui trasformladattamento della Guerra dei mondi in una cronaca realistica sullinvasione dei marziani che terrorizz mezza America. Pericolosamente in bilico sulcrinale tra vero e falso, come tutta la sua vita e buona parte della tematica dei suoi film (realizzer un documentario dal titolo F for fake mentre in italiano ilvolume che raccoglie le interviste di una vita ha per titolo Its all True. Interviste sullarte del cinema).

    Leggendaria, come la sua voce polimorfa, la sua stazza falstaffiana, la sua folle capacit di lavoro, i suoi montaggi sfrenati, i piani sequenza spericolati(quello iniziale de Linfernale Quinlan si studia in ogni scuola di cinema) stata la sua battaglia contro il sistema hollywoodiano (Hollywood unquartiere dorato adatto ai giocatori di golf, ai giardinieri, a vari tipi di uomini mediocri ed ai cinematografi soddisfatti. Io non sono nulla di tutto ci).Punito da una campagna negativa orchestrata ai suoi danni da William Randolph Hearst, il magnate della stampa cui Quarto Potere era parzialmente ispirato,Welles, il cui esordio fu salutato come quello di un genio ma che commercialmente fu un fiasco, inizi poi con Lorgoglio degli Amberson, secondo filmper la Rko, il suo calvario di incomprensioni, tagli e rimaneggiamenti subiti, censure pi o meno esplicite.

    Da quel momento, lavorando anche a due o tre film contemporaneamente, Welles far di tutto per trovare finanziamenti: la voce narrante dei cartonianimati, apparizioni televisive, spettacoli di magia, pubblicit. Inizia film a Venezia e li finisce in Marocco; va dove c chi sembra credere in lui e dovepensa di poter trovare soldi (Ecco: io sono un pendolare. Vado dove c' del lavoro, come un raccoglitore di frutta. Tutto ci di cui ho bisogno sono unsorriso d'incoraggiamento ed una proposta, ed arrivo subito, col primo aereo). Innumerevoli i film rimaneggiati da altri ma anche quelli in cui dovrebbelimitarsi a recitare ma fa molto di pi: si scrive i dialoghi e (forse) si gira le scene che lo riguardano, come quella, celeberrima, del monologo nelle fogne diVienna in Il terzo uomo. Nel film del 1949 diretto da Carol Reed, la straordinara interpretaazione di Welles nel ruolo di Herry Lime

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    In mezzo, altri capolavori: Linfernale Quinlan (VIDEO)(E un film che un po ci umilia perch il film di un uomo che pensa molto pi in fretta di noi,molto meglio e che ci getta in faccia unimmagine meravigliosa quando siamo ancora abbagliati da quella precedente: Francois Truffaut), Rapportoconfidenziale, Il processo.

    Inevitabilmente, anche la frammentazione, i progetti iniziati e abbandonati e lincompiutezza caratterizzeranno tutta lopera di questi anni fino allultimo,misterioso progetto che potrebbe forse a breve vedere la luce, The other side of the wind, che un suo amico e collega ha definito l 8 e mezzo di Welles.

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