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ALLEGATO 1
CATALOGO DELLE AZIONI PER OBIETTIVO TEMATICO
Obiettivo Tematico 1
RAFFORZARE LA RICERCA, LO SVILUPPO TECNOLOGICO E L'INNOVAZIONE
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
1.1 - Incremento dell’attività
di innovazione delle imprese
1.1.1 - Incentivi alle imprese per l'impiego di ricercatori (dottori di ricerca e
laureati magistrali con profili tecnico-scientifici
Attuazione di strumenti di incentivazione, voucher a
favore delle imprese per assunzione di ricercatori
Uno o più avvisi pubblici per la concessione
di voucher per l'assunzione di ricercatori
1.1.2 - Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica,
strategica, organizzativa e commerciale delle imprese [l’azione si attua
preferibilmente attraverso voucher , che raggiungano un elevato numero di
imprese anche grazie ai bassi oneri amministrativi che impongono e ha come
target preferenziale le imprese di modesta dimensione]
Concessione di voucher per il sostegno a progetti di
innovazione (elaborazione e progettazione
dell’idea, prototipazione e sperimentazione del
prodotto e/o processo produttivo, tutela e
valorizzazione della proprietà industriale)
prevalentemente indirizzati a PMI.
Uno o più avvisi pubblici per la concessione
di voucher per acquisizione di servizi per
l'innovazione
1.1.3 - Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la
sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e
nelle formule organizzative, nonché attraverso il finanziamento
dell’industrializzazione dei risultati della ricerca
Affermazione e consolidamento del sistema
regionale per l’Innovazione
Procedura negoziale, Accordi di
collaborazione
1.1.4 - Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove
tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi [realizzate dalle imprese in
collegamento con altri soggetti dell’industria, della ricerca e dell’università, e
dalle aggregazioni pubblico-private già esistenti, come i Distretti Tecnologici, i
Laboratori Pubblico-Privati e i Poli di Innovazione]
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti e/o
finanziari per progetti di ricerca delle PMI e/o
procedure negoziali tra regione e partenariati
pubblici e privati per sviluppo di progetti di ricerca
(Imprese intelligenti)
Avvisi pubblici per investimenti in ricerca
delle PMI e/o cofinanziamento a progetti di
ricerca anche per linee pilota candidati dal
partenariato pubblico privato tramite
procedura negoziale 1.1.5 - Sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese attraverso il
finanziamento di linee pilota e azioni di validazione precoce dei prodotti e di
dimostrazione su larga scala
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
1.2 - Rafforzamento del
sistema innovativo regionale,
anche attraverso l’incremento
della collaborazione fra
imprese e strutture di ricerca e
il loro potenziamento
1.2.1 – Sostegno alle infrastrutture di ricerca considerate critiche/cruciali per i
sistemi trans-europei, nazionali e regionali
Promozione della creazione di Centri di Sviluppo di
Tecnologie Innovative che permettano all’industria
manifatturiera regionale di essere più “sostenibile”
e di appropriarsi del know how necessario ad essere
competitiva globalmente, facendo della Basilicata
luogo di ricerca e innovazione per lo sviluppo di
produzioni manufatturiere ad alto valore aggiunto
Creazione e insediamento di Centri di
Sviluppo di tecnologie con particolare
riferimento a tecnologie abilitanti (ad es.
Tecnologie Additive, Funzionalizzazione
delle Superfici – CSFS, sviluppo biopesticidi)
Realizzazione e/o al potenziamento delle
Infrastrutture di Ricerca che consentono di
stimolare lo sviluppo di nuove tecnologie spesso di
interesse trasversale per più settori tematici, di
favorire la nascita di spin off ed il trasferimento di
nuove soluzioni tecnologiche alle stesse PMI.
Avviso pubblico rivolto agli organismi di
ricerca per la realizzazione e
potenziamento delle infrastrutture di
ricerca regionale (laboratori, impianti,
attrezzature)
Interventi infrastrutturali per l’innovazione
tecnologica e per l’ammodernamento delle sedi
didattiche e di ricerca regionali
Interventi per riqualificazione delle
strutture regionali localizzate a
“Pantanello” e a Tito Scalo per ospitare
centri di ricerca nazionali e potenziamento
di piattaforme tecnologiche
1.2.2 - Sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di
concertazione e reti nazionali di specializzazione tecnologica come i Cluster
Tecnologici Nazionali.
L’intervento è finalizzato al sostegno di progetti di
internazionalizzazione tecnologica delle PMI, in
particolare del in settori strategici e competitivi al
livello mondiale che offrono posti di lavoro di alta
qualità es. chimica verde, agrifood, aereospazio).
Procedura negoziale per cofinanziamento a
progetti di ricerca nell'ambito dei cluster
nazionali , reti internazionali
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
1.3 - Promozione di nuovi
mercati per l'innovazione
1.3.1 - Rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della PA
attraverso il sostegno ad azioni di Precommercial Public Procurement e di
Procurement dell’innovazione.
L’azione è finalizzata alla realizzazione di progetti ad
elevato contenuto tecnologico in grado di
rispondere alle grandi sfide sociali ed alle diffuse
esigenze di servizi e prodotti innovativi per
migliorare la qualità della vita dei cittadini. I bisogni
dei cittadini sono quindi attore di innesco ed
elemento di focalizzazione degli sforzi di ricerca e
trasferimento tecnologico delle imprese e del
sistema pubblico della ricerca.
Cofinanziamento a progetti pilota per lo
sviluppo di tecnologie smart per il controllo
e la gestione di grandi infrastrutture civili
(strade, ponti, dighe, pipeline energetiche
etc.), progetti per lo sviluppo di tecnologie
smart per il monitoraggio e la mitigazione
di rischi ambientali, progetti per lo sviluppo
di tecnologie smart e servizi web-based per
le aree rurali (es. telemedicina).
1.4 - Aumento dell’incidenza
di specializzazioni innovative
in perimetri applicativi ad alta
intensità di conoscenza
1.4.1 – Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad
alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della
ricerca in ambiti in linea con le Strategie di specializzazione intelligente [anche
tramite la promozione delle fasi di pre-seed e seed e attraverso strumenti di
venture capital]
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti
e/o finanziari per la creazione di imprese start up
per la creazione di nuove imprese ad alto contenuto
di conoscenza ed elevato potenziale innovativo con
forti possibilità di successo sul mercato
Microcredito, Incentivi in conto impianti
e/o in conto interessi tramite emanazione
di uno o più avvisi pubblici e/o accesso a
strumenti finanziari (integrazione risultato
atteso 3.6 (Fondo Rotativo, Fvc)
Incubatori d’impresa di seconda generazione.
L’incubatore di seconda generazione non è solo uno
spazio fisico messo a disposizione degli aspiranti
imprenditori ma un metodo che, attraverso attività
di affiancamento, consenta di contrastare il
fenomeno dell’elevata mortalità delle nuove
imprese contribuendo a formare una generazione di
giovani imprenditori con competenze adeguate.
Inoltre consente agli aspiranti imprenditori di
mettersi in rete, anche in contesti internazionali, e
di entrare in contatto con potenziali investitori.
Procedura negoziale per individuare i
soggetti responsabili degli incubatori ed
avvisi pubblici per la selezione delle start
up e spin off costituende beneficiarie
Obiettivo Tematico 2
MIGLIORARE L'ACCESSO ALLE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE, NONCHÉ
L'IMPIEGO E LA QUALITÀ DELLE MEDESIME
Risultato atteso Azione Proposta dei
Dipartimenti Regionali Descrizione
RA 2.1 - Riduzione dei
divari digitali nei
territori e diffusione
di connettività in
banda larga e ultra
larga coerentemente
con gli obiettivi fissati
al 2020 dalla "Digital
Agenda" europea
2.1.1 - Contributo all’attuazione del “Progetto
Strategico Agenda Digitale per la Banda Ultra Larga” e
di altri interventi programmati per assicurare nei
territori una capacità di connessione a almeno 30
Mbps, accelerandone l’attuazione nelle aree
produttive, nelle aree rurali e interne, rispettando il
principio di neutralità tecnologica nelle aree
consentite dalla normativa comunitaria.
Banda Ultra Larga Banda Ultra Larga con servizi fino a 50 Mbps per la popolazione lucana
2.1.2 - Completamento del Piano Nazionale Banda
Larga e interventi migliorativi nei territori che,
eventualmente, non abbiano ancora assicurata una
copertura stabile di connettività in banda larga
almeno a 2Mbps al 2013, nel rispetto del principio di
neutralità tecnologica e nelle aree consentite dalla
normativa comunitaria.
RUPAR Primaria e
secondaria
Evoluzione ed ampliamento della Rete RUPAR Primaria in fibra ottica e della Rete RUPAR Secondaria in radio
frequenza
Reti di nuova generazione
Implementazione della rete GNSS regionale (Global Navigation Satellite System) regionale per garantire una
copertura trigonometrica del territorio con particolare riguardo ai settori: cartografico; catastale; ingegneristico;
info-mobilità; geofisico e geologico.
RA 2.2 -
Digitalizzazione dei
processi
amministrativi e
diffusione di servizi
digitali pienamente
interoperabili della PA
offerti a cittadini e
imprese (in
particolare nella
sanità e nella
giustizia)
2.2.1 - Soluzioni tecnologiche per l’innovazione dei
processi interni dei vari ambiti della Pubblica
Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico di
connettività, riguardanti in particolare la giustizia
(informatizzazione del processo civile7), la sanità e i
beni culturali. [Gli interventi dovranno garantire i
necessari standard di sicurezza e protezione di dati,
anche razionalizzando i Data Center Pubblici e
gestendo i dati in cloud computing tramite soluzioni
green] (Collegamento con OT11 per le relative azioni
di capacitazione e accompagnamento alla
progettazione).
Data Center
Obiettivo principale è la progettazione di un data center tra i più avanzati e all’avanguardia per dimensioni,
tecnologia e prestazioni e la realizzazione di un sito pilota. La progettazione della nuova infrastruttura finale
dovrà traguardare una superficie pari a circa 5000 mq distribuiti su 2 piani.
Identità Digitale
DIFFUSIONE DEI SERVIZI DI IDENTITA’ DIGITALE AI CITTADINI DELLA BASILICATA E CIRCOLARITA' DEI DATI
ANAGRAFICI DEL CITTADINO. La Circolarità Anagrafica è intesa in termini di flusso digitale continuo e strutturato
di informazioni anagrafiche certificate. Consiste nell’allineamento dei servizi in ambito Sanità, Lavoro, Tributi e
Scuola all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente del Ministero dell’Interno (ANPR).
Conservazione Digitale
Realizzazione di un sistema per la conservazione digitale dei dati delle Pubbliche Amministrazioni in ottica di
razionalizzazione dei data center regionali. Viene garantita la sicurezza e la protezione dei dati con la possibilità di
erogare servizi di data center secondo il paradigma del cloud computing a beneficio di tutte le Pubbliche
Amministrazioni Locali.
Cultura Infrastruttura "smart" per il patrimonio culturale
Innovazione di processo 1
Progettazione, realizzazione e manutenzione di una procedura informatizzata relativa all’invio e ricezione delle
domande di iscrizione alle graduatorie regionali della Medicina Generale e della Pediatria di libera scelta in via
telematica e di un nuovo applicativo per l’elaborazione dei dati relativi alle autocertificazioni dei medici;
Innovazione di processo 2 Progettazione, realizzazione e manutenzione di una piattaforma Web per la gestione e il monitoraggio delle
pratiche di autorizzazione e accreditamento strutture sanitarie pubbliche e private
Risultato atteso Azione Proposta dei
Dipartimenti Regionali Descrizione
Innovazione di processo 3
Formazione/Informazione/aggiornamento dei fruitori ( titolari delle strutture sanitarie, personale dell’ufficio
regionale competente, valutatori accreditamento, personale dei competenti uffici aziendali, ordine dei medici
della Regione ecc,)
2.2.2 - Soluzioni tecnologiche per la realizzazione di
servizi di e-Government interoperabili, integrati
(joined-up services) e progettati con cittadini e
imprese, applicazioni di e-procurement e soluzioni
integrate per le smart cities and communities (non
incluse nell’OT4). [I servizi riguarderanno in
particolare i settori della sanità, giustizia e beni
culturali, valorizzando la logica del riuso e sostenendo
l’adozione di applicazioni informatiche comuni fra più
amministrazioni].
eProcurement
Realizzazione di un sistema di eProcurement regionale a supporto non solo della gestione degli avvisi pubblici per
l'ente Regione Basilicata ma anche delle amministrazioni locali. Il sistema consente di seguire l'intero iter
amministrativo del procedimento amministrativo, dal momento di accesso all'istanza di partecipazione fino al
momento di assunzione da parte dell'amministrazione del provvedimento finale. Il sistema si interfaccerà a
strumenti tecnologici avanzati quali: PEC, Firma Digitale; gestione dei flussi documentali; conservazione
sostitutiva dei dati amministrativi).
Fatturazione elettronica e
sistemi ePayment
Implementazione dell’infrastruttura tecnologica di FATTURAZIONE ELETTRONICA, interfacciata al Sistema di
Interscambio nazionale (SdI), che consentirebbe alla Regione Basilicata di svolgere il ruolo di intermediario (HUB),
nei confronti degli enti del proprio territorio, in una logica di sistema unitario della PA che può essere di notevole
aiuto soprattutto nella fase di avvio dei sistemi e di rispetto delle scadenze normative. Implementazione
dell’infrastruttura tecnologica dei PAGAMENTI ELETTRONICI da e verso le Pubbliche Amministrazioni Locali.
Giustizia Digitale Implementazione del processo telematico della giustizia
Sanità Elettronica
Il sistema di sanità elettronica è il contenitore di dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario
generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito e crea una rete fortemente connessa fra
operatori sanitari e sociosanitari. L’obiettivo del progetto è quello di realizzare l'interoperabilità dei dati sanitari
in ottemperanza alle disposizioni di legge attualmente vigenti.
Sanità Elettronica
Si tratta di intervenire, in sinergia con l’ufficio SIRS del Dipartimento Presidenza della Giunta, per l’applicazione
dell’art. 41della L.R. 23/99 “Tutela, Governo ed Uso del Territorio” che ha individuato nella Regione il soggetto
che , entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, d’intesa con le Province ed i Comuni, promuove la
definizione del progetto di Sistema Informativo Territoriale. La norma vigente stabilisce che il Sistema
Informativo Territoriale (SIT) costituisce il riferimento conoscitivo fondamentale nella definizione degli strumenti
di pianificazione Territoriale e Urbanistica e di programmazione economico-territoriale. Esso promuove pertanto
la raccolta ed il coordinamento integrato dei flussi informativi (cartografici e alfanumerici) tra i soggetti titolari
della Pianificazione Territoriale ed Urbanistica di cui al Titolo II, Capo 1°della legge regionale , al fine di costituire
una rete informativa unica, assicurare la circolarità delle informazioni, evitando duplicazioni e sovrapposizioni di
raccolta e di analisi delle informazioni stesse. Il Sit costruito a scala regionale ha molteplici applicazioni nel
settore della pianificazione territoriale a tutti i livelli di competenza; è, infatti, strumento strategico per la
definizione di politiche regionali di pianificazione, è strumento a servizio delle amministrazioni locali, dei
professionisti e del cittadino. Consente la standardizzazione delle informazioni urbanistiche a scala regionale,
d’area vasta e comunale, la creazione delle basi cartografiche unificate
Risultato atteso Azione Proposta dei
Dipartimenti Regionali Descrizione
Fascicolo Sanitario
Elettronico
Il Fascicolo Sanitario Elettronico è il contenitore di dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario
generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito e crea una rete fortemente connessa fra
operatori sanitari e sociosanitari. E’ istituito da regioni e province autonome nel rispetto della normativa vigente
in materia di protezione dei dati personali.
L’obiettivo del progetto è quello di realizzare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) regionale in ottemperanza
alle disposizioni di legge attualmente vigenti.
L’Amministrazione regionale ha già avviato nel periodo di programmazione 2007-2013 la realizzazione del FSE,
con il ricorso a risorse nazionali (circa 1,5 meuro, del. CIPE, progetto LUMIR). Tale investimento ha consentito di
porre in essere l’infrastruttura di base e di interloquire operativamente con gli operatori sanitari coinvolti. La
proposta a valere sulla programmazione 2014-2020, in linea con le finalità di miglioramento della qualità della
vita dei cittadini attraverso soluzioni “smart” previste dall’Accordo di Partenariato, è finalizzata ad implementare
il protocollo fin qui definito, al fine di rendere pienamente operativo il FSE e consentire al cittadino di divenire
titolare di uno strumento importante per la tutela della propria salute.
In particolare l’adeguamento del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale alle disposizioni della Legge 9 agosto
2013,n. 98, potrà essere sviluppato con riferimento a:
1. Istituzione Dossier Farmaceutico
2. Predisposizione sezione per “Consenso o diniego alla donazione degli organi”
3. Realizzazione ed utilizzo dell’infrastruttura nazionale per l’interoperabilità per il FSE con garanzia delle
funzionalità di ricerca - recupero documenti, comunicazione metadati
4. Patient summary o profilo sanitario sintetico
5. Consenso/ revoca telematica/ oscuramento/ oscuramento dell’oscuramento dell’assistito
6. Allineamento dati identificativi degli assistiti
7. Continuità operativa - Disaster recovery
8. Servizi per l’accesso dell’assistito al proprio FSE in consultazione e per l’estrazione di dati o documenti ivi
contenuti; accesso ai servizi sanitari on line disponibili
9. Profilazione Accessi dei soggetti abilitati (all’accesso al FSE)
10. Sezione consultazione accessi a disposizione dell’assistito
11. Standardizzazione procedurale degli accessi in emergenza
12. Taccuino personale dell’assistito
13. Servizio di supporto per l’assistito (integrazione, rettifica e aggiornamento dei dati contenuti nel proprio FSE)
14. Attuazione misure di sicurezza e sistema di conservazione fra i quali: sistemi di audit log - tracciabilità accessi
e operazioni effettuate – registro accessi
15. Procedure di anonimizzazione degli elementi identificativi diretti per i trattamenti per finalità (previste) di
ricerca e governo
L’implementazione del FSE richiederà inoltre un’azione di assistenza tecnica a beneficio sia dell’Amministrazione
regionale che della rete dei soggetti coinvolti al fine (expertice, azioni di comunicazione, supporto stakeholders).
Risultato atteso Azione Proposta dei
Dipartimenti Regionali Descrizione
Audit Sanità veterinaria
Il sistema regionale di audit in materia di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria è uno strumento di
verifica istituito al fine di garantire l’efficacia e l’efficienza delle attività del controllo ufficiale e coinvolge a
cascata le Autorità Competenti designate dal D.Lgs. 193/2007, cioè il Ministero della Sanità, le Regioni e le ASL.
L’obbiettivo dell'azione è quello di garantire la programmazione, la gestione, la rendicontazione delle attività di
audit e la pubblicazione di quanto previsto dalla normativa di riferimento.
ATTIVITA’
Per il raggiungimento degli obiettivi previsti si rende necessario:
-effettuare la ricognizione delle procedure e verifica della conformità alle Linee guida per il funzionamento ed il
miglioramento dell’attività di controllo ufficiale da parte del Ministero della Salute, delle Regioni e Province
autonome e delle AA.SS.LL. in materia di sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria;
-verificare lo stato di attuazione dei Piani e delle modalità di esecuzione dei controlli (relativi alle macroaree
alimenti, mangimi, sanità animale, benessere animale), attraverso l’adozione di un efficace sistema di
monitoraggio quali-quantitativo dei flussi informativi a scadenze prestabilite, considerato che anche il Patto della
Salute, nell’ambito della sicurezza alimentare sottolinea la necessità di rafforzare il monitoraggio dei sistemi di
controllo finalizzati ad eliminare o ridurre i rischi per i consumatori;
-informatizzare le procedure di audit ridefinite a seguito della fase di ricognizione e la modulistica conseguente.
-uniformare le procedure e la modulistica relativa agli audit sul sistema dei controlli ufficiali in materia di
sicurezza alimentare, che coinvolgono la Regione, le ASL e gli OSA;
-pianificazione ed esecuzione degli Audit della Regione.
Le tipologie di audit oggetto di ricognizione e rimodulazione con allineamento alle indicazioni ministeriali,
saranno:
• audit di struttura – strutture coinvolte: Regione e ASL;
• audit di settore (come da indicazioni Country profile)- strutture coinvolte: ASL;
• audit da parte della Regione sul controllo ufficiale delle ASL sugli OSA;
• audit interni - strutture coinvolte: Regione e ASL;
• audit di supervisione - strutture coinvolte: Regione e ASL.
In particolare si prevede di sviluppare un modulo software integrato con il Nodo regionale dei Servizi Veterinari e
dei SIAN (BDR) che ottimizzi e tracci il processo di gestione del sistema di audit e di verifica dell’efficacia dei
controlli ufficiali attraverso la creazione di un'apposita area di immissione e consultazione audit, dove l’utente
accreditato potrà inserire e visualizzare tutte le informazioni consentite dalle proprie credenziali.
Nell’area sarà possibile:
1. reperire la modulistica di programmazione, esecuzione e rendicontazione degli audit e prevedere il continuo
aggiornamento della stessa, in base alle nuove normative;
2. caricare le registrazioni degli audit eseguiti;
3. monitorare lo svolgimento delle attività in relazione alla programmazione;
L'utente accreditato, in qualsiasi momento, potrà consultare, tra le altre cose, lo stato e le registrazioni degli
“Audit” a lui connessi.
Il conseguimento del presente obiettivo concorre alla copertura dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Risultato atteso Azione Proposta dei
Dipartimenti Regionali Descrizione
Lea Sanità Veterinaria
Il Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha emanato, nel 2001, il
D.P.C.M. pubblicato in G.U. 8 febbraio 2002 n. 33, contenente i Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.) erogati dal
Servizio Sanitario Nazionale, cioè l'insieme dei servizi e delle prestazioni offerte dal Servizio Sanitario Nazionale a
tutti i cittadini gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket).
Il Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei LEA (Accordo 23 marzo 2005) procede alla
"certificazione" delle regioni, ai fini dell'accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato, attraverso la
verifica delle prestazioni erogate e del rispetto di alcuni "obblighi". Due degli strumenti utilizzati per la verifica
degli adempimenti nel settore della Sanità Pubblica Veterinaria e della Sicurezza Alimentare sono:
la griglia LEA, costituita da un set di "indicatori di performance" che permettono di giungere ad una valutazione
quanti/qualitativa per la verifica del mantenimento dell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza;
gli obblighi informativi delle Regioni nei confronti dello Stato, aggiornati annualmente da parte del Ministero
della Salute
Riguardo agli obblighi informativi, viene utilizzato uno strumento di valutazione composto da un set di flussi
informativi relativi ai controlli ufficiali sugli alimenti, mangimi, salute e benessere degli animali. Anche in questo
caso, come per la griglia LEA, lo strumento assegna pesi e punteggi ed è vincolato al raggiungimento della
sufficienza. Per l'assegnazione del punteggio viene verificato, per ogni flusso, il rispetto dei criteri di copertura e
qualità indicati.
OBIETTIVI
L'obiettivo è quello di informatizzare i dati relativi alle attività dei controlli ufficiali, tramite l'integrazione
funzionale con il Nodo regionale dei Servizi Veterinari e del Sian, in modo da:
soddisfare i programmi e le attività previste come livello essenziale di assistenza (LEA) derivanti da normativa
comunitaria e nazionale, la cui erogazione, da parte delle Regioni, ha un ruolo vincolante nella corresponsione
della quota parte del finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale;
garantire la completezza e la coerenza dei dati rispetto a quanto previsto dalle vigenti normative e contribuire
alla razionalizzazione delle attività per la gestione dei debiti informativi che rientrano negli adempimenti LEA;
rendere più agevole la fase di raccolta, verifica, aggregazione, monitoraggio e rendicontazione dei dati rientranti
nei suddetti flussi informativi;
ATTIVITA
Per il raggiungimento degli obiettivi previsti si rende necessario:
effettuare un censimento dei flussi informativi in materia di sanità animale e sicurezza alimentare, essenziale per
lo sviluppo della funzione di programmazione e controllo della Regione;
effettuare la ricognizione delle procedure e verifica della conformità alle Linee guida per il funzionamento ed il
miglioramento dell'attività di controllo ufficiale da parte del Ministero della Salute, delle Regioni e Province
autonome e delle AA.SS.LL. in materia di sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria;
disporre che la rendicontazione dei flussi da parte delle AA.SS.LL., qualora non avvenga utilizzando piattaforme
software ministeriali (VETINFO, NSIS, ecc.), avvenga utilizzando moduli software appositamente predisposti, in
modo da ottenere l'invio di dati uniformi, attendibili e senza ritardi rispetto alle scadenze stabilite.
Tale sistema dovrà essere integrato con le altre banche dati ufficiali esistenti, nella misura in cui queste siano
interoperabili, per poter disporre automaticamente delle informazioni presenti;
verificare lo stato di attuazione dei Piani e delle modalità di esecuzione dei controlli (relativi alle macroaree
alimenti, mangimi, sanità animale, benessere animale), attraverso l'adozione di un efficace sistema di
monitoraggio quali-quantitativo dei flussi informativi a scadenze prestabilite, considerato che anche il Patto della
Salute, nell'ambito della sicurezza alimentare sottolinea la necessità di rafforzare il monitoraggio dei sistemi di
controllo finalizzati ad eliminare o ridurre i rischi per i consumatori.
Risultato atteso Azione Proposta dei
Dipartimenti Regionali Descrizione
Rilevazione Disabilità
L’operazione è finalizzata alla costruzione di un sistema web-based funzionale a registrare l’autonomia
funzionale degli utenti delle strutture residenziali sociosanitarie in fase di ingresso e monitorare l’evoluzione
delle condizioni individuali degli utenti. Il sistema è funzionale alla associazione delle condizioni individuali con il
livello differenziato di prestazioni e la conseguente valutazione del carico di lavoro e della tipologia di
trattamento da erogare.
Attraverso pertanto un sistema informatico dedicato e condiviso tra le strutture pubbliche e private esercenti
strutture residenziali sociosanitarie per pazienti con disabilità momentanea o cronica sarà possibile sviluppare un
“gestionale” in grado di:
-ottimizzare il carico di lavoro;
-agevole il processo di programmazione delle prestazioni,
-ottimizzare l’allocazione delle risorse in riferimento ai livelli differenziati prestazionali
-generare flussi aggregati di meta-dati sull’offerta complessiva di prestazioni
La costruzione del modello operativo sarà realizzata a partire dalla codifiche autorizzate dalla OMS in materia di
valutazione dell’autonomia funzionale.
SUAP Sanitaria veterinaria
Lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) rappresenta lo strumento esclusivamente telematico voluto
dal legislatore per assumere il ruolo di unico interlocutore tra l’Impresa e la Pubblica Amministrazione .lI DPR
160/10 lo definisce come: “unico punto di accesso per il richiedente in relazione a tutte le vicende
amministrative riguardanti la sua attività produttiva in grado di fornire una risposta unica e tempestiva in luogo
di tutte le pubbliche amministrazioni comunque coinvolte nel procedimento” (art. 1). Il SUAP risulta essere
quindi l’unico punto di accesso, attraverso il portaleimpresainungiorno.gov.it per le pratiche amministrative
relative allo svolgimento dell’attività imprenditoriale assolvendo a tutte le procedure previste per lo start-up
d’impresa.
Attraverso il SUAP possono essere gestiti due procedimenti:
• Automatizzato: nei casi in cui l’avvio di un’attività di produzione di beni o di prestazione di servizi, sia soggetto
a SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) ai sensi dell’art. 19 della L. 241/1990: l’impresa può iniziare
l’attività dalla data di presentazione della segnalazione alla pubblica amministrazione.
• Ordinario: nei casi in cui l’impresa debba presentare preventivamente un’istanza alla pubblica
amministrazione: l’attività di produzione di beni/prestazione di servizi potrà quindi iniziare solo a seguito del
rilascio di un’autorizzazione da parte della pubblica amministrazione.
Tutte le attività di produzione, trasformazione, trasporto, magazzinaggio, somministrazione e vendita sono
soggette a procedura di registrazione tramite SCIA, qualora non sia previsto il riconoscimento ai sensi del
Regolamento 852 e 853/2004. Ogni operatore del settore alimentare deve quindi segnalare all’autorità
competente, al fine della registrazione, ogni stabilimento posto sotto il suo controllo, laddove per stabilimento si
intende ogni unità di un’«impresa alimentare» a sua volta definita come “ogni soggetto pubblico o privato, con o
senza fini di lucro, che svolge una qualsiasi delle attività connesse ad una delle fasi di produzione, trasformazione
e distribuzione degli alimenti” (art. 3 del Reg. 178/2002). Sono registrati e quindi sottoposti a controllo ufficiale ai
sensi del Regolamento 882/2004 anche tutti gli stabilimenti di produzione primaria che non sono soggetti a
riconoscimento ai sensi dei Regolamenti 852 e 853/2004, con l’esclusione di quelli finalizzati alla produzione di
alimenti per il solo consumo domestico privato. Le domande, le dichiarazioni, le segnalazioni e le comunicazioni
concernenti le attività ed i relativi elaborati tecnici e allegati sono presentati esclusivamente in modalità
telematica al SUAP competente per il territorio in cui si svolge l’attività o è situato l’impianto.
Presso il Nodo Regionale delle Banche dati dei Servizi Veterinari della Regione Basilicata (BDR) è costituita
l'Anagrafe Regionale degli Stabilimenti Alimentari che viene aggiornata dal personale delle ASL. Il Progetto
intende collegare il sistema di registrazione dei SUAP alla BDR semplificando in tal modo le attività di immissione
Risultato atteso Azione Proposta dei
Dipartimenti Regionali Descrizione
dati che, di fatto, verrebbero sostituite da uno scambio automatico di dati tra Sistemi.
L'Interoperabilità tra la BDR ed i SUAP che si intende introdurre tramite Cooperazione Applicativa risponderebbe,
inoltre, a quanto richiesto dal DPR 160/10 che prevede:
- all'art.2 che “..La SCIA e relativi documenti allegati nella comunicazione unica sono trasmessi dall'ufficio del
registro delle imprese competente via SPC (Sistema pubblico di Connettività)”
- all'art.10 che “..le pubbliche amministrazioni...devono adottare la modalità di cooperazione e colloquio
telematico al fine di trasmettere con immediatezza al SUAP l'esito e lo stato di avanzamento del procedimento”
Azioni di Governance e
Programmazione
Si tratta di intervenire con azioni di sostegno agli enti locali nel settore dell’edilizia, materia in cui la regione
esercita una competenza di tipo concorrente e settore ritenuto prioritario dall’Agenda della semplificazione ,
documento approvato in attuazione del c.d. Decreto Semplificazione-Italia (dl 5/2012). La stima (fatta a livello di
tavolo nazionale Dip. Funzione Pubblica della PdC) del numero dei titoli edilizi rilasciati a livello regionale distinti
per il settore residenziale e non residenziale e la stima dei costi sostenuti per ottemperare gli obblighi
informativi relativamente ai titoli abilitativi, suggerisce interventi di semplificazione che l’informatizzazione degli
Sportelli Unici per l’Edilizia (SUE) e degli SUAP comunali può far diminuire (i risparmi associati alle semplificazioni
già approvate sarebbero pari al 6% dei costi stimati). La Regione , in collaborazione con le amministrazioni
comunali e con quelle che intervengono nel procedimento edilizio, con gli ordini professionali e con il settore
delle imprese, con i propri settori informatici, avvia una attività tesa a rendere omogeneo sull’intero territorio
regionale il procedimento di rilascio dei titoli abilitativi e a renderlo più agevole con procedura di gestione on
line. Si sottolinea che le recenti riforme introdotte a livello nazionale indicano la de- materializzazione dei
procedimenti amministrativi, la cooperazione applicativa, l’interscambio di dati e la grandi anagrafi quali linee di
azione fondamentali al fine di ridurre la spesa pubblica, per garantire ai cittadini la reale trasparenza della
pubblica amministrazione e per dare luogo ad una Pubblica amministrazione cooperativa che produce, per i
propri target di utenza, servizi finali integrati e semplificati.
2.2.3 - Interventi per l’interoperabilità delle banche
dati pubbliche [gli interventi comprendono
prioritariamente le grandi banche dati pubbliche –
eventualmente anche nuove basi dati, i nonché quelle
realizzate attraverso la gestione associata delle
funzioni ICT, in particolare nei piccoli Comuni
ricorrendo, ove opportuno, a soluzioni cloud]
Centro di Competenza Favorire la digitalizzazione e l'innovazione tecnologica delle pubbliche amministrazioni
RA 2.3 -
Potenziamento della
domanda di ICT di
cittadini e imprese in
termini di utilizzo dei
servizi online,
inclusione digitale e
partecipazione in rete
2.3.1 - Soluzioni tecnologiche per l’alfabetizzazione e
l’inclusione digitale, per l’acquisizione di competenze
avanzate da parte delle imprese e lo sviluppo delle
nuove competenze ICT (eSkills), nonché per stimolare
la diffusione e l’utilizzo del web, dei servizi pubblici
digitali e degli strumenti di dialogo, la collaborazione
e partecipazione civica in rete (open government) con
particolare riferimento ai cittadini svantaggiati e alle
Scuola Digitale
Acquisto di strumentazione informatica: Tablet, Lavagne interattive ecc.
Scuola digitale e curricula mapping
Piano per le competenze, la cultura digitale e l’educazione alla partecipazione
Centro Servizi Basilicata FORNIRE SOLUZIONI E SERVIZI AVANZATI A SUPPORTO DEI PROCESSI DI INNOVAZIONE REGIONALE. INTEGRARE I
SISTEMI DI E-HEALTH REGIONALI PER REALIZZARE UN NUOVO CENTRO UNIFICATO DI PRENOTAZIONE DELLE
Risultato atteso Azione Proposta dei
Dipartimenti Regionali Descrizione
aree interne e rurali. Tali soluzioni possono essere
attuate anche in modo integrato con l’azione 1.3.2
(laboratori di innovazione aperta)
PRESTAZIONI SANITARIE.
eDemocracy e-democracy, adozione di una strategia per il coinvolgimento della società civile
Dati Pubblici e
Condivisione
FAVORIRE LA DIFFUSIONE E LA CONDIVISIONE DEI DATI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. In Coerenza con le
linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, l'intervento è finalizzato anche al
riuso ed alla valorizzazione dei dataset disponibili presso gli enti locali da parte di cittadini e imprese.
Realizzazione di nuovi dataset come il catasto della rete escursionistica e dei sentieri della Basilicata.
Smart communities
Sviluppo di un sistema di gestione di card magnetiche o chiavette elettroniche personalizzate attraverso le quali
cittadini potranno conferire, in appositi sistemi e/o veicoli intelligenti, quella particolare tipologia di rifiuti che
non trova completa collocazione nel circuito urbano (es. RAEE, medicinali, pile, toner, olio esausto ecc.). Tali
sistemi saranno in grado di interagire con il cittadino e di restituire in tempo reale, con l’ausilio di specifiche App,
informazioni utili sulla quantità di rifiuto differenziato, sulle modalità di raccolta a seconda della tipologia di
rifiuto e sulla dislocazione sul territorio degli stessi.
Incentivi ICT Incentivi in conto impianti e/o in conto interessi tramite emanazione di uno o più avvisi pubblici e/o accesso a
strumenti finanziari (integrazione risultato atteso 3.6 e risultato atteso 3.5 azione 3.5.2)
Obiettivo Tematico 3
PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IL SETTORE AGRICOLO E IL SETTORE
DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
3.1. - Rilancio della
propensione agli
investimenti del sistema
produttivo
3.1.1 - Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni
intangibili e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e
ristrutturazione aziendale, di rapida e semplificata esecuzione e
con ricadute immediate sui sistemi imprenditoriali territoriali,
finalizzati al consolidamento della base produttiva in chiave
innovativa
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti e/o
finanziari per investimenti di riorganizzazione e
ristrutturazione aziendale finalizzati al consolidamento
della base produttiva in chiave innovativa
Incentivi in conto impianti e/o in conto
interessi tramite emanazione di uno o più
avvisi pubblici e/o accesso a strumenti
finanziari (integrazione risultato atteso 3.6)
3.1.2 - Aiuti agli investimenti per la riduzione degli impatti
ambientali dei sistemi produttivi
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti e/o
indiretti per la riduzione alla quantità e pericolosità della
gestione dei rifiuti, sostegno a progetti di simbiosi
industriali, sostegno per il trasporto sostenibile dei rifiuti,
gestione efficiente dell'acqua nei cicli produttivi.
Incentivi in conto impianti e/o in conto
interessi tramite emanazione di uno o più
avvisi pubblici e/o accesso a strumenti
finanziari (integrazione risultato atteso 3.6)
3.1.3 - Attrazione degli investimenti mediante il sostegno
finanziario, da attuarsi con procedure negoziali, a favore di
progetti in grado di generare ricadute sul tessuto imprenditoriale
territoriale
Finanziamento a progetti di investimento industriale in
grado di sviluppare occupazione e produzione attraverso
strumenti che prevedono procedure negoziali
Contratti di sviluppo a valenza regionale ,
manifestazioni di interesse con procedura
negoziata e/o accesso a strumenti finanziari
(integrazione risultato atteso 3.6 )
3.2 -- Sviluppo
occupazionale e
produttivo in aree colpite
da crisi diffusa delle
attività produttive
3.2.1 - Interventi di sostegno alle aree territoriali colpite da crisi
diffusa delle attività produttive
Sostegno finanziario a piani di riconversione industriale,
all'avvio di nuove attività economiche finalizzati a
preservare i livelli occupazionali nelle aree colpite da crisi
(per es. individuazione area di crisi (es. area industriale
Val Basento (Green Economy))
Avvisi Pubblici di Manifestazioni di interesse
con procedura negoziata, contratti di sviluppo
regionali e/o accesso a strumenti finanziari
(integrazione risultato atteso 3.6 )
Interventi di riqualificazione delle aree interessate e
riconversione delle aree dismesse
Interventi infrastrutturali (L'area Val Basento
rientra nell'area industriale gestita dal
consorzio di Matera potrebbe essere collegata
all'azione 3.3.1.b
3.3 - Consolidamento,
modernizzazione dei
sistemi produttivi
territoriali
3.3.1 - Sostegno al riposizionamento competitivo e alla
riqualificazione produttiva dei sistemi imprenditoriali
3.3.1.a Finanziamento a progetti di riqualificazione
finalizzati al rafforzamento dell'attrattività delle aree di
vitalità/densità imprenditoriale sviluppati attraverso
procedura negoziale concordata tra le amministrazioni
locali e i portatori di interesse (comuni, imprese,
sindacati, associazioni di categoria) (es. specializzazione
nel settore della chimica verde)
Accordi di programma, procedure negoziali,
Contratti di sviluppo a valenza regionale ,
manifestazioni di interesse e/o accesso a
strumenti finanziari (integrazione risultato
atteso 3,6) per progetti che prevedano in
primis il recupero delle aree dismesse /lotti
dismessi/ attività industriali dismesse
3.3.1.b Miglioramento dei servizi nelle aree di
insediamento produttivo (APEA, ASI, PIP, distretti
identificati)
Interventi nelle aree di insediamento
produttivo per soddisfare la domanda di servizi
e infrastrutture delle imprese insediate
3.3.2 - Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari
alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del
territorio, anche attraverso l'integrazione tra imprese delle filiere
culturai, turistiche, creative e dello spettacolo e delle filiere dei
prodotti tradizionali e tipici
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti e/o
finanziari ad imprese che promuovo la collocazione sul
mercato di prodotti turistici e tipici, l'attrattività turistica
privilegiando l'innovazione e la qualità ambientale e dei
servizi .
Incentivi in conto impianti e/o in conto
interessi tramite emanazione di uno o più
avvisi pubblici e/o accesso a strumenti
finanziari (integrazione risultato atteso 3.6)
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
3.3.3 - Sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra
imprese (reti di imprese ) nella costruzione di un prodotto
turistico integrato nelle destinazioni turistiche anche
sperimentando modelli innovativi quali dynamic packaging,
marketing networking, tourism information system, customer
relationship management.
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti e/o
finanziari ad imprese in forma aggregata (reti di impresa)
che promuovo la collocazione sul mercato di prodotti
turistici sul mercato di prodotti turistici e tipici,
l'attrattività turistica privilegiando l'innovazione, la
comunicazione digitale, l'ecommerce e la qualità
ambientale dei servizi .
Incentivi in conto impianti e/o in conto
interessi tramite emanazione di uno o più
avvisi pubblici e/o accesso a strumenti
finanziari (integrazione risultato atteso 3.6)
3.3.4 - Sostegno alla competitività delle imprese nelle destinazioni
turistiche attraverso interventi di qualificazione dell'offerta e
innovazione di prodotto/servizio, strategica ed organizzativa
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti e/o
finanziari ad imprese turistiche, culturali e della filiera
finalizzata all'innalzamento della qualità dei servizi,
all'adeguamento a standard europei e alla collocazione
competitiva sul mercato della offerta turistica regionale
Incentivi in conto impianti e/o in conto
interessi tramite emanazione di uno o più
avvisi pubblici e/o accesso a strumenti
finanziari (integrazione risultato atteso 3.6)
3.4 - Incremento del
livello di
internazionalizzazione dei
sistemi produttivi e
dell’attrattività del
sistema imprenditoriale
rispetto agli investimenti
esteri (IDE);
3.4.1 - Progetti di promozione dell’export (anche attraverso la
partecipazione ad expo 2015) destinati ad imprese e loro forme
aggregate individuate su base territoriale o settoriale )
Interventi a sostegno della promozione del sistema
produttivo e della ricerca sui mercati esteri e della
attrazione degli investimenti per il tramite di proposte
progettuali candidate da Camere di Commercio, Comitati
di Distretto, Associazioni di categoria, Università, Centri
di Ricerca, ICE, SIMEST (l'obiettivo è di favorire i processi
di internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale
regionale attraverso la partecipazione delle imprese a
fiere internazionali, l’organizzazione di eventi settoriali,
la promozione di incontri business-to-business, la
realizzazione di azioni di scouting, la realizzazione di
missioni incoming e azioni di sensibilizzazione di
operatori esteri, la promozione delle filiere produttive
presso la grande distribuzione estera, i progetti pilota per
promuovere partenariati.
Cofinanziamento dei progetti candidati da
Camere di Commercio, Associazioni di
categoria, Università, Centri di Ricerca, ICE,
SIMEST tramite invito a sportello
3.4.2 - incentivi all'acquisto di servizi di supporto
all'internazionalizzazione delle PMI
Incentivi a favore delle imprese che vogliono sviluppare
un progetto di promozione dell’export dei loro prodotti o
servizi e/o attivare collaborazioni internazionali e
acquisire competenze professionali qualificate in materia
Incentivi, voucher, tramite emanazione di uno
o più avvisi pubblici e/o accesso a strumenti
finanziari (integrazione risultato atteso 3.6)
3.4.3 - Missioni incoming e outgoing per la promozione
dell'attrattività ed altre iniziative attive di informazioni e
promozione rivolte a potenziali investitori esteri
Organizzazione e realizzazione di azioni di scouting, di
missioni istituzionali economiche sia in uscita che in
entrata, missioni incoming e/o di eventi partenariali
anche in coordinamento con le amministrazioni centrali
Azioni di promozione e marketing
3.4.4 - Azioni di sistema a carattere informativo e conoscitivo
volte a diffondere e omogeneizzare la base informativa a
disposizione delle imprese
Implementazione dei servizi offerti dallo sportello Sprint Potenziamento Sportello Sprint
Interventi finalizzati ad incentivare l'aumento dimensionale delle
micro e piccole imprese e forme di collaborazione stabile e
strutturata tra imprese
Sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra
imprese (territoriali, settoriali, di filiera a) nella
costruzione di un obiettivo comune
Creazione di forme associate di imprese stabili
riconosciute dall'ordinamento di italiano (reti
di impresa , distretti produttivi , consorzi) nella
costruzione di un obiettivo comune
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
3.5 - Nascita e
consolidamento delle
micro, piccole e medie
imprese
3.5.1 - Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia
attraverso inventivi diretti, sia attraverso l'offerta di servizi, sia
attraverso interventi di microfinanza. (3.12 e 3.7 dell'Ufficio
Turismo)
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti e/o
finanziari per la creazione di imprese start up anche nel
settore della green e economy e del settore turistico e
creative culturale
Microcredito, Incentivi in conto impianti e/o in
conto interessi tramite emanazione di uno o
più avvisi pubblici e/o accesso a strumenti
finanziari (integrazione risultato atteso 3.6
(Fondo Rotativo, Fvc)
3.5.2 - Supporto a soluzioni ICT nei processi delle PMI,
coerentemente nei processi produttivi delle PMI, coerentemente
con la strategia di smart specialization, con particolare
riferimento a: commercio elettronico, cloud computing,
manifattura digitale e sicurezza informatica
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti e/o
finanziari per la soluzione di ICT come innovazione nei
processi commerciali e produttivi delle PMI comprese
quelle del settore turistico e culturale
Incentivi in conto impianti e/o in conto
interessi tramite emanazione di uno o più
avvisi pubblici e/o accesso a strumenti
finanziari (integrazione risultato atteso 3.6)
3.6 - Miglioramento
dell'accesso al credito, del
finanziamento delle
imprese e della gestione
del rischio in agricoltura
3.6.1 - Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per
l'espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi
regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che
valorizzino anche il ruolo dei confidi più efficienti e efficaci
Istituzione fondo di garanzia per investimenti e per
operazioni sul capitale circolante finalizzati all'attivazione
di garanzie e/o controgaranzie a valere sui prestiti
rilasciati dagli intermediari finanziari (banche/confidi)
alle imprese
Fondo di Garanzia (circolante e investimenti) e
riassicurazione dei crediti in essere dei confidi
Valorizzazione del ruolo dei confidi, ponendo particolare
attenzione alla definizione di procedure e modalità di
accesso ai fondi che ne favoriscono l'utilizzo nell'ambito
del patrimonio a fini della vigilanza
Attuazione di strumenti di incentivazione a
favore dei confidi per patrimonializzazione
capitale e integrazione fondi rischi
Sviluppare strumenti innovativi di ingegneria finanziaria per
migliorare l'accesso al credito (3.16)
Creazione zione di uno più fondi rotativi eventualmente
differenziati per settore e/o per finalità e/o intensità di
aiuto che consentano alle imprese di ottenere prestiti
rimborsabili a tasso zero o a tasso agevolabile
Fondo Rotativo Regionale
3.6.4 - Contributo allo sviluppo del mercato mercato dei fondi di
capitale di rischio, per il finanziamento di start up innovative, di
progetti di espanzione e di investimento nelle aree in ritardo di
sviluppo
Potenziamento del fondo regionale di venture capital
per la partecipazione al capitale di rischio delle imprese
e creazione di un ”Circuito di Credito Commerciale” in cui
le imprese si scambiano beni e servizi senza
l'intermediazione del denaro (moneta virtuale
Fondo Regionale di Venture Capital e
creazione di un circuito di credito commerciale
(crowdfunding/ moneta complementare)
3.7 - Diffusione e
rafforzamento delle
attività economiche a
contenuto sociale
3.7.1 - Sostegno all'avvio e rafforzamento di attività
imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e
beni pubblici (imprese del privato sociale)
Attuazione di strumenti di incentivazione diretti e/o
finanziari ad imprese del privato sociale (cooperative
sociali, e/o associazioni senza scopo di lucro finalizzati
sia all'innalzamento della qualità dei servizi e sia e alla
nascita di nuove imprese nel settore.
Microcredito, Incentivi in conto impianti e/o in
conto interessi tramite emanazione di uno o
più avvisi pubblici e/o accesso a strumenti
finanziari (integrazione risultato atteso 3.6
(Fondo Rotativo, Fvc)
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
Impresa Sociale L’azione è finalizzata ad assicurare il
consolidamento e lo sviluppo dell’economia
sociale quale elemento integrante della
strategia di rafforzamento della competitività
dei sistemi imprenditoriali e dei territori. Lo
sviluppo delle imprese sociali consente infatti
sia di potenziare il sistema dei servizi locali alla
persona (es coop. Sociali tipo “A”) sia di
recuperare ad un uso produttivo risorse –
umane, ambientali, culturali spesso
congiuntamente – altrimenti abbandonate e
sotto-utilizzate con grave spreco economico e
danno sociale (imprese sociali, coop. Sociali di
tipo “B”).
L’azione inoltre può essere funzionale a
rafforzare il sistema della impresa sociale
locale, costituito da soggetti spesso sotto-
capitalizzati e limitati nello sviluppo delle
proprie attività in ragione delle difficoltà di
accesso al credito.
Essa inoltre si presta ad essere agita sia in
termini di potenziamento di specifici servizi
alla persona su aree strategiche, sia quale
supporto per agevolare l’adeguamento delle
strutture ai requisiti di funzionamento minimi
previsti per legge.
Potranno inoltre essere sostenute con priorità
le imprese sociali in grado di introdurre
processi di innovazione, in accordo con quanto
previsto dalla “Guida all’innovazione sociale”
della Commissione Europea (febbraio 2013) ed
in sinergia con i contenuti del Reg. n°
1296/2013.
L’intervento inoltre può essere posto in
relazione alle misure di contrasto della povertà
sostenute attraverso fondi FSE e contribuire
alla definizione e strutturazione di contesti
idonei allo svolgimento di misure attive di
integrazione sociale per i beneficiari delle
politiche di contrasto.
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
3.7.3 - Messa a disposizione di spazi fisici per lo svolgimento di
attività imprenditoriale di interesse sociale . (Azione che darà
priorità per gli spazi già ristrutturati dell'amministrazione e da
rendere disponibili, ovvero spazi da riqualificare
Interventi di recupero di spazi fisici di amministrazioni
pubbliche per lo svolgimento di attività di interesse
sociale anche tramite lo strumento del coworking
Interventi infrastrutturali per recupero di spazi
pubblici e avvisi pubblici per la gestione degli
spazi
Obiettivo Tematico 4
SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
RA 4.1 - Riduzione
dei consumi
energetici negli
edifici e nelle
strutture pubbliche
o ad uso pubblico,
residenziali e non
residenziali e
integrazione di
fonti rinnovabili
4.1.1 - Promozione dell’eco-efficienza e
riduzione di consumi di energia
primaria negli edifici e strutture
pubbliche: interventi di ristrutturazione
di singoli edifici o complessi di edifici,
installazione di sistemi intelligenti di
elecontrollo, regolazione, gestione,
monitoraggio e ottimizzazione dei
consumi energetici (smart buildings) e
delle missioni inquinanti anche
attraverso l’utilizzo di mix tecnologici;
Riqualificazione energetica Riqualificazione energetica ed ambientale degli edifici e delle strutture pubbliche per il
raggiungimento di prestazioni energetiche elevate, al di sopra dei limiti di legge vigenti, attraverso
interventi di ristrutturazione su singoli edifici e/o interi quartieri i cui immobili sono di proprietà
pubblica o a uso pubblico o assoggettati a obbligo di servizio pubblico (scuole, alloggi sociali,
biblioteche, musei, impianti sportivi, ospedali, uffici pubblici) attraverso indagini preliminari,
pianificazione strategica e monitoraggio dei risultati; Riqualificazione energetica ed ambientale del
patrimonio degli IACP comunque denominati e trasformati; Realizzazione interventi pilota a energia a
quasi Zero nel patrimonio di edilizia pubblica;
Energia sanità L’azione prevede investimenti sugli edifici pubblici sedi di servizi sanitari e sociosanitari, al fine di
migliorare la performance energetica delle strutture, in un’ottica di riduzione delle emissione di
carbonio e di abbattimento dei costi energetici di gestione.
Gli interventi potranno essere sia di natura riqualificatoria, impattando sulle strutture in chiave di
miglioramento dell’isolamento termico, che funzionali all’incremento della dotazione tecnologica
utile al risparmio e alla gestione energetica.
4.1.1 - Promozione dell'eco efficienza e
riduzione di consumi di energia
primaria negli edifici e strutture
pubbliche: interventi di ristrutturazione
sui singoli edifici o complessi di edifici,
installazione di sistemi intelligenti di
telecontrollo, regolazione, gestione,
monitoraggio e ottimizzazione dei
consumi energetici (smart buildings) e
delle emissioni inquinati anche
attraverso l'utilizzo di mix tecnologici
Interventi di efficienza energetica degli
edifici e strutture pubbliche
Contributi per: a) Impianti per la produzione di energia da autoconsumo; c) coibentazione
dell’involucro (sostituzione infissi, copertura isolata, cappotto termico, parete vegetale, pittura
riflettente); d) impianti di climatizzazione (solar cooling, geotermia bassa ent.); e) installazione di
sistemi domotici di telecontrollo, regolazione; f) sistemi di ombreggiatura e schermatura, spazi verdi
esterni; g) apparecchi illuminanti LED per l’illuminazione anche esterna ; h) attività formative
4.1.2 - Installazione di sistemi di
produzione di energia da fonti
rinnovabili da destinare
all'autoconsumo associati a interventi
di efficientamento energetico dando
priorità all'utilizzo di tecnologie ad alta
efficienza
Interventi per la produzione di energia da
autoconsumo
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
4.1.3 - Adozione di soluzioni
tecnologiche per la riduzione dei
consumi energetici delle reti di
illuminazione pubblica, promuovendo
installazioni di sistemi automatici di
regolazione (sensori di luminosità,
sistemi di telecontrollo e di telegestione
energetica della rete)
Interventi di efficienza energetica dei
sistemi di illuminazione pubblica
4.2 - Ridurre i
consumi energetici
nei cicli e strutture
produttivi
4.2.1 - incentivi finalizzati alla riduzione
dei consumi energetici e delle emissioni
di gas climalteranti delle imprese e
delle aree produttive compresa
l'installazione di impianti di produzione
di energia di fonti rinnovabili per
l'autoconsumo, dando priorità alle
tecnologie ad alta efficienza
Interventi alla riqualificazione energetica ed
ambientale dei cicli e delle strutture
produttive compresi gli interventi nelle aree
industriali e artigianali
Incentivi per : a) Impianti per la produzione di energia da autoconsumo; b) impianti di cogenerazione
o trigenerazione con reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento; c) sostituzione di dispositivi a
bassa efficienza; d) tecnologie per l’efficienza energetica delle strutture (involucro, illuminazione ,
impianti); e) installazione di sistemi domotici di telecontrollo, regolazione; f) audit energetici e life
cycle assessment; g) attività di accompagnamento alle imprese; h) attività formative
4.3 - Incrementare
la quota di
fabbisogno
energetico coperto
da generazione
distribuita
sviluppando e
realizzando sistemi
di distribuzione
intelligente
4.3.1 - Realizzazione di reti intelligenti
di distribuzione dell'energia (smart
grids) e interventi sulle reti di
trasmissione strettamente
complementari, introduzioni di apparati
provvisti di sistemi di comunicazione
digitale, misurazione intelligente e
controllo e monitoraggio come
infrastruttura delle città, delle aree
periurbane e delle aree interne
Migliorare l’efficienza dei sistemi energetici
locali (poli urbani – aree interne) attraverso
interventi integrati di riqualificazione
energetica, ambientale e climatica (smart
city e communities)
a) interventi per le prestazioni degli edifici anche in forma aggregata; installazione di sistemi
intelligenti di telecontrollo, regolazione e gestione e di monitoraggio e ottimizzazione dei consumi
d) realizzazione di reti di distribuzione dell’energia (smart grids)
e) impianti di cogenerazione o trigenerazione e reti di teleris./teleraf.
4.4 - Incrementare
la quota di
fabbisogno
energetico coperto
da generazione
distribuita e da
impianti di
cogenerazione e
trigenerazione
4.4.1 - Promozione dell’efficientamento
energetico tramite teleriscaldamento e
teleraffrescamento e l’installazione di
impianti di cogenerazione e
trigenerazione [gli interventi dovranno
dare priorità a impianti da fonte
rinnovabile; potranno essere realizzati
interventi connessi ad impianti già
esistenti alimentati da fonti fossili; è
esclusa, in ogni caso, la possibilità di
finanziare la produzione di energia da
fonte fossile].
Interventi destinati al miglioramento
dell’efficienza dei sistemi energetici
attraverso l’utilizzo della cogenerazione e
della trigenerazione, anche in presenza di
reti di teleriscaldamento e
teleraffrescamento.
Incentivi per impianti di cogenerazione o trigenerazione con reti di teleriscaldamento e
teleraffrescamento;
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
4.6 - Aumentare la
mobilità sostenibile
nelle aree urbane
4.6.1 - Realizzazione di infrastrutture e
nodi di interscambio finalizzati
all'incremento della mobilità collettiva
e relativi sistemi di trasporto
Interventi destinati alla efficienza e
sostenibilità del trasporto pubblico locale,
infrastrutture dedicate, sostituzione dei
veicoli e mobilità collettiva, tecnologie di
gestione (Intelligentr Trasport Systems
Realizzazione di sistemi infrastrutturali e tecnologici di gestione del traffico e della fruizione dei
mezzi pubblici a basso impatto ambientale
4.6.2 - Interventi di mobilità sostenibile
urbana anche incentivando l'utilizzo di
sistemi di trasporto a basso impatto
ambientale, il completamento
l'attrezzaggio del sistema ed il
rinnovamento delle flotte
Interventi di infrastrutturazione per la
diffusione dei mezzi a basso impatto
ambientale
a) Interventi di promozione di veicoli a basso impatto ambientale trasporto pubbico; b)
Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio destinate alla mobilità collettiva e relativi
sistemi di trasporto; c) sistemi per l'integrazione tariffaria
Interventi di mobilità sostenibile urbana
anche incentivando l’utilizzo di sistemi
di trasporto a basso impatto
ambientale, il completamento,
l’attrezzaggio del sistema e il
rinnovamento delle flotte;
Mobilità sostenibile Nell’ambito dell’obiettivo specifico 4.6 l’Ufficio Trasporti propone la seguente linea di intervento :
“Miglioramento della mobilità sostenibile in ambito urbano”. Le azioni più specifiche dovrebbero
operare sull’efficientamento delle flotte (bus, navette, ecc); il miglioramento delle linee e la
tariffazione integrata in una logica di sistema che privilegi la infomobilità e i trasporti intelligenti.
4.6.4 - Sviluppo delle infrastrutture
necessarie all'utilizzo del mezzo a basso
impatto ambientale anche attraverso
iniziative di charginghub
Interventi infrastrutturali, tecnologici ed
organizzativi per migliorare l'efficienza e
ridurre gli impatti nel ciclo urbano di
approvvigionamento e distribuzione delle
merci
interventi per l'adozione di sistemi di distribuzione pulita delle merci
Obiettivo Tematico 5
PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
RA 5.1 - Riduzione del
rischio idrogeologico
e di erosione costiera
5.1.1 - Interventi di messa in sicurezza e
per l’aumento della resilienza dei territori
più esposti a rischio idrogeologico e di
erosione costiera
Riduzione del rischio idrogeologico Realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e di erosione dalla costa
Azione 5.1.1.1 Interventi di manutenzione
straordinaria del reticolo idraulico, allo scolo e
sollevamento acque, alla laminazione delle
piene e alla stabilizzazione delle pendici,
utilizzando un approccio eco sistemico;
Gli interventi strutturali dovranno concentrarsi sulla messa in sicurezza della popolazione esposta a
rischio e prevedere le opportune misure di adattamento ai cambiamenti climatici in atto. Si agirà per il
recupero di una corretta gestione del territorio, ripristinando la funzionalità degli ecosistemi,
mantenendo gli elementi tipici del paesaggio rurale e favorendo interventi di gestione attiva e
forestazione ove ciò sia strettamente funzionale alla difesa dal rischio. Per gli investimenti, le misure di
intervento in linea con la direttiva sulle alluvioni e la valutazione preliminare del rischio di alluvione e il
futuro piano di gestione dei rischi di alluvione, potranno prevedere:
- Interventi di difesa del territorio regionale da situazioni di dissesto idrogeologico ripristinando le
condizioni di stabilità dei terreni, rinaturalizzando i siti degradati, contrastando i fenomeni di erosione
degli argini fluviali e delle coste;
- Interventi a protezione e consolidamento degli insediamenti abitativi e produttivi interessati da
fenomeni di instabilità idrogeologica;
- Interventi di messa in sicurezza di strutture ed infrastrutture pubbliche con particolare riguardo al
rischio sismico;
- Interventi di realizzazione, manutenzione e rinaturalizzazione di infrastrutture verdi e servizi eco
sistemici
5.1.2 - Manutenzione straordinaria del
reticolo idraulico, delle reti discolo e
sollevamento acque, laminazione delle
piene e stabilizzazione delle pendici,
utilizzando , ove possibile, infrastrutture
verdi
5.1.3 - Interventi di realizzazione,
manutenzione e rinaturalizzazione di
infrastrutture verdi21 e servizi ecosistemici
5.1.4 - Integrazione e sviluppo di sistemi di
prevenzione, anche attraverso meccanismi
e reti digitali interoperabili di allerta
precoce
Azione 5.1.4.1 - Integrazione e sviluppo di
sistemi di prevenzione, anche attraverso
meccanismi di allerta precoce
L’acquisizione e l’aggiornamento continuo dei dati sono fra le azioni importanti che Regione e Autorità
di Bacino svolgono al fine di una conoscenza sempre più dettagliata e omogeneamente estesa a tutto il
territorio. Un importante contributo alla conoscenza delle condizioni di rischio caratterizzanti il sistema
idrografico è inoltre fornito dall’Attività di Polizia Idraulica e di Controllo del Territorio (P.I.), che
l’Autorità di Bacino ha avviato a partire dall’anno 2003.
L’obiettivo mira al consolidamento di un sistema informativo di prevenzione dai rischi in coerenza con
quanto previsto dal Piano regionale di protezione civile vigente. Nelle azioni si prevede di:
- rafforzare l’efficacia e l’efficienza del sistema di protezione civile regionale con particolare riguardo ai
servizi di pronto intervento per il soccorso, in emergenza, alle popolazioni colpite da eventi calamitosi;
- potenziare il sistema delle reti di monitoraggio ambientale e territoriale e rafforzare le funzioni di
interscambio tra i sistemi informativi locali e centrali.
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
5.1.2 - Interventi di manutenzione
straordinaria del reticolo idraulico, allo
scolo e sollevamento acque, alla
laminazione delle piene e alla
stabilizzazione delle pendici, utilizzando un
approccio eco sistemico
Azione 5.1 - Interventi di manutenzione
straordinaria del reticolo idraulico, allo scolo e
sollevamento acque, alla laminazione delle
piene e alla stabilizzazione delle pendici,
utilizzando un approccio eco sistemico;
Gli interventi strutturali dovranno concentrarsi sulla messa in sicurezza della popolazione esposta a
rischio e prevedere le opportune misure di adattamento ai cambiamenti climatici in atto. Si agirà per il
recupero di una corretta gestione del territorio, ripristinando la funzionalità degli ecosistemi,
mantenendo gli elementi tipici del paesaggio rurale e favorendo interventi di gestione attiva e
forestazione ove ciò sia strettamente funzionale alla difesa dal rischio. Per gli investimenti, le misure di
intervento in linea con la direttiva sulle alluvioni e la valutazione preliminare del rischio di alluvione e il
futuro piano di gestione dei rischi di alluvione, potranno prevedere:
- Interventi di difesa del territorio regionale da situazioni di dissesto idrogeologico ripristinando le
condizioni di stabilità dei terreni, rinaturalizzando i siti degradati, contrastando i fenomeni di erosione
degli argini fluviali e delle coste;
- Interventi a protezione e consolidamento degli insediamenti abitativi e produttivi interessati da
fenomeni di instabilità idrogeologica;
- Interventi di messa in sicurezza di strutture ed infrastrutture pubbliche con particolare riguardo al
rischio sismico;
- Interventi di realizzazione, manutenzione e rinaturalizzazione di infrastrutture verdi e servizi eco
sistemici
5.1.4 - Integrazione e sviluppo di sistemi di
prevenzione, anche attraverso meccanismi
di allerta precoce
Azione 5.1.2 - Integrazione e sviluppo di sistemi
di prevenzione, anche attraverso meccanismi di
allerta precoce
L’acquisizione e l’aggiornamento continuo dei dati sono fra le azioni importanti che Regione e Autorità
di Bacino svolgono al fine di una conoscenza sempre più dettagliata e omogeneamente estesa a tutto il
territorio. Un importante contributo alla conoscenza delle condizioni di rischio caratterizzanti il sistema
idrografico è inoltre fornito dall’Attività di Polizia Idraulica e di Controllo del Territorio (P.I.), che
l’Autorità di Bacino ha avviato a partire dall’anno 2003.
L’obiettivo mira al consolidamento di un sistema informativo di prevenzione dai rischi in coerenza con
quanto previsto dal Piano regionale di protezione civile vigente. Nelle azioni si prevede di:
- rafforzare l’efficacia e l’efficienza del sistema di protezione civile regionale con particolare riguardo ai
servizi di pronto intervento per il soccorso, in emergenza, alle popolazioni colpite da eventi calamitosi;
- potenziare il sistema delle reti di monitoraggio ambientale e territoriale e rafforzare le funzioni di
interscambio tra i sistemi informativi locali e centrali.
RA 5.3 - Riduzione del
rischio incendi e il
rischio sismico
5.3.2 - Interventi di messa in sicurezza
sismica degli edifici strategici e rilevanti22
pubblici/privati ubicati nelle aree
maggiormente a rischio
Patrimonio abitativo contro il rischio sismico Rafforzamento patrimonio abitativo contro il rischio sismico. L’azione consiste nell’aumentare il grado di
sicurezza degli immobili pubblici di fronte ad eventi di natura calamitosa (terremoti, incendi, alluvioni,
etc).
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
Interventi di messa in sicurezza sismica
degli edifici strategici e rilevanti22
pubblici/privati ubicati nelle aree
maggiormente a rischio
Sicurezza sismica ospedali Gli ospedali rappresentano una delle più rilevanti tipologie di opera strategica, per il ruolo che sono
chiamati a svolgere in caso di emergenza di protezione civile, ma anche in considerazione dell’elevato
numero di persone esposte e di quanto previsto dall’Allegato 1 del Decreto del Capo della Protezione
Civile n. 3685/2003.
In ottemperanza a quanto previsto dai finanziamenti assegnati direttamente alle Regioni dall’O.P.C.M.
3362 del 2004 e successivamente dal D.P.C.M. 3370 del 2006, oltre che da quanto previsto dal III°
Integrativo all’A.P.Q. del 2000, si intende continuare a dare supporto alle attività di intervento sulla
vulnerabilità sismica degli ospedali, poiché il loro comportamento in caso di evento sismico costituisce
uno dei presupposti per la corretta programmazione degli interventi a favore delle reti dell’assistenza e
dell’emergenza.
Per tale motivo sono stati individuati quali obiettivi prioritari gli interventi previsti sulle strutture sedi di
DEA e PSA, che costituiscono i punti nevralgici della rete di emergenza –urgenza, di cui all’art. 20 comma
1 della L.R. 17/2011:
• Ospedale S. Carlo di Potenza (AOR);
• PO Madonna delle Grazie di Matera (ASM);
• oltre che nei P.S.A. di Lagonegro (ASP), Villa d’Agri(ASP), Melfi (ASP) e Policoro (ASM).
Si ritiene, inoltre , assicurare alcuni interventi prioritari sull’I.R.C.C.S. – CROB di Rionero in Vulture,
atteso il ruolo strategico svolto dall’Istituto nell’ambito della rete oncologica regionale
Obiettivo Tematico 6
TUTELARE L'AMBIENTE E PROMUOVERE L'USO EFFICIENTE DELLE RISORSE
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
6.1 - Ridurre alla fonte
la produzione dei
rifiuti urbani e
aumentare la
percentuale di materia
da destinare alla
preparazione per il
riutilizzo e il riciclaggio
secondo gli obiettivi
comunitari
minimizzando lo
smaltimento in
discarica dei rifiuti
urbani
6.1.1 - Realizzare le azioni
previste nei piani di
prevenzione e promuovere la
diffusione di pratiche di
compostaggio domestico e di
comunità
6.1.1.1 Riformare il sistema di governo
regionale del settore- riformulare L.R.
6/2001 Adeguare il Piano di gestione
dei rifiuti
1.1 Riformare il sistema di governo regionale del settore- riformulare L.R. 6/2001
Con la Legge regionale n° 33 del 2010 “Disposizioni per la formazione del Bilancio di Previsione Annuale e Pluriennale della Regione
Basilicata - Legge Finanziaria 2011” si è proceduto alla modifica della L.R. 6/2001. Con tale atto si abolisce di fatto l’ATO unico
regionale, e si instituisce la Conferenza Interistituzionale di Gestione dei Rifiuti a cui sono affidate le funzioni già esercitate dalle
Autorità d’Ambito Territoriale nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
Si tratta in particolare di riformulare la L.R. n. 6/2001 in ordine ai seguenti temi:
i. conferma della regione come ambito ottimale unico in tema di rifiuti
ii. assunzione del livello regionale di programmazione (superamento del livello provinciale con previsione di piani operativi a livello di
aree programma)
iii. identificazione del modello regionale di governo del settore (superamento dell’ATO)
iv. individuazione del modello gestionale (gestore unico del servizio/gestione integrata dei rifiuti urbani)
v. rendere coerente la normativa regionale con la normativa contenuta nel D Lgs 152/2006 e ss.mm.ii.
1.2 Adeguare il Piano di gestione dei rifiuti
E’ fondamentale l’aggiornamento/rielaborazione del piano d’ambito regionale in materia di rifiuti che deve essere in grado di
soddisfare le condizionalità ex ante (piano di gestione dei rifiuti, programma di prevenzione dei rifiuti e misure in tema di riutilizzo e
riciclaggio) previste dal Regolamento Generale n. 1303/2013.
Allo stato attuale è’ in corso la gara per la redazione del piano dei rifiuti (sezione rifiuti solidi urbani, speciali, imballaggi, PCE, sezione
piano amianto, piano di bonifica dei siti inquinati);precisamente si è alla valutazione dell’offerta tecnica, il bando prevede 7 mesi dalla
stipula del contratto per la consegna del piano.
6.1.2 - Realizzare i migliori
sistemi di raccolta differenziata
e un'adeguata rete di centri di
raccolta
6.1.2.1 Innovare la filiera produttiva
con interventi di processo e di
prodotto
Migliorare le abitudini al consumo
Con decreto direttoriale del 7 ottobre 2013, il MATTM ha adottato il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, nel rispetto della
Direttiva 2008/98/CE.. Entro un anno le Regioni sono tenute a integrare la loro pianificazione territoriale con le indicazioni contenute
nel Programma nazionale che considera innanzitutto una serie di misure di carattere generale che possono contribuire in misura
rilevante al successo delle politiche di prevenzione nel loro complesso. Tra le misure generali rientrano:
- la produzione sostenibile (cambiamenti nelle materie prime, a cambiamenti tecnologici e a buone pratiche operative);
- il Green Public Procurement, (redazione di uno specifico Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica
Amministrazione con l’obiettivo di raggiungere entro il 2020 un livello di “appalti verdi” non inferiore al …..% sul totale degli appalti
stipulati per ciascuna categoria di affidamenti e forniture);
- il riutilizzo;
- l’informazione e sensibilizzazione (redazione all’interno del un nuovo programma EPOS e del sito ad esso dedicato, di specifiche
azioni per la Prevenzione Rifiuti che fornirà informazioni in merito alle possibili azioni da intraprendere attraverso la creazione di una
banca dati di buone pratiche;
- gli strumenti economici, fiscali e di regolamentazione;
- la promozione della ricerca.
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
6.1.3 - Rafforzare le dotazioni
impiantistiche per il
trattamento e per il recupero,
anche di energia, ai fini della
chiusura del ciclo di gestione, in
base ai principi di
autosufficienza, prossimità
territoriale e minimizzazione
degli impatti ambientali
6.1.3.1 Rafforzare l’impiantistica in
quanto a impianti di compostaggio e
di stabilizzazione (pretrattamento)
Sostenere attività imprenditoriali nel
campo del riciclo dei materiali
recuperati dai rifiuti (compost e RAEE)
Potenziare la raccolta differenziata e le
stazioni di trasferenza (ecopunti)
Interventi importanti per la realizzazione dei sistemi integrati di trattamento intermedio dei rifiuti riguardano la dotazione
impiantistica a supporto delle indifferenziate dei rifiuti urbani.
Accanto alla strategia di miglioramento impiantistico, è necessario innovare la filiera produttiva con interventi di processo e di
prodotto (per generare meno rifiuti durante la vita del prodotto) migliorando nel contempo le abitudini al consumo ( minimizzare
l’utilizzo degli imballaggi).
I dati regionali al 2011(RSA) relativi all’Incremento rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani, riportano
una crescita di 4 punti percentuali rispetto all’anno precedente con un dato pari al 17,8%.
In particolare dai dati provinciali risulta in provincia di Potenza una percentuale di raccolta differenziata pari al 19,83% e in provincia
di Matera un valore pari al 14,55%. Il dato generale, purtroppo, denota ancora la necessita di un forte impegno della Regione
Basilicata verso la differenziazione dei rifiuti urbani, aspetto fondamentale che caratterizza una buona filiera gestionale dei rifiuti
prodotti.
6.1.2 - Realizzare i migliori
sistemi di raccolta differenziata
e un'adeguata rete di centri di
raccolta
6.1.2.2 Azioni di rafforzamento del
capitale umano
Si tratta in particolare di prevedere interventi mirati ad aggiornare le abilità e le competenze della manodopera e degli operatori
presenti nel comparto, sostenere l’affiancamento ai Comuni con l’impiego di giovani tecnici con abilità professionali Promuovere
pratiche di animazione territoriale e di educazione formale e non formale per migliorare le abitudini al consumo (3R) esempio: misure
GPP (PA), circuiti di scambi (società), recupero cibi ed eccedenze (grande distribuzione. Le azioni potranno essere implementate in
coerenza con l’Obiettivo Tematico 10 Istruzione e Formazione - con azioni congiunte FESR e FSE.
6.2 - Restituzione
all'uso produttivo di
aree inquinate
6.2.1 - Riformare il sistema di
governo regionale del settore-
Piano Regionale delle Bonifiche
6.2.1.1 Riformare il sistema di governo
regionale del settore-Piano Regionale
delle Bonifiche
E’ necessario riformulare il sistema di Governo Regionale nel settore delle Bonifiche. La Basilicata e infatti dotata di un Piano Regionale
di Bonifica (PRB), approvato contestualmente alla L.R. n. 6 del 2001. La ricognizione e classificazione dei siti in esso censiti risale al
1997-1998 ed e stata sviluppata secondo i criteri del DM. 185 del 16/05/1989.
6.2.2 - Sostenere la
realizzazione di impianti per lo
smaltimento dell’amianto
6.2.2.1 Sostenere la realizzazione di
impianti per lo smaltimento
dell’amianto
6.2.3 - Sostenere la ricerca
relativa ad un dimostratore per
tecniche di bonifica con
tecnologie innovative
6.2.3.1 Sostenere la ricerca relativa ad
un dimostratore per tecniche di
bonifica con tecnologie innovative
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
RA 6.3 -
Miglioramento del
servizio idrico
integrato per usi civili
e riduzione delle
perdite di rete di
acquedotto
6.3.1 - Potenziare le
infrastrutture di captazione,
adduzione,
distribuzione, fognarie e
depurative per usi civili
6.3.1.1 Riformare il sistema di governo
regionale del settore;:
Va ricordato che la legge del 26 marzo 2010 n. 42 ha abrogato gli articoli 148 e 200, riguardante le AATO, del Decreto Legislativo 3
aprile 2006, n. 152 ed ha disposto che le AATO sono soppresse.
Con la L.R. n.33/2010 che modifica la L.R. n. 63 del 23.12.1996 “Istituzione del servizio idrico integrato” la Regione Basilicata ha
individuato pertanto la Conferenza Interistituzionale quale organo subentrante nei rapporti giuridici in essere della sopprimenda
AATO e, nelle more dell’espletamento delle procedure per la costituzione della Conferenza Interistituzionale Idrica, al Commissario
nominato con DPGR n. 9 del 18/01/2012 sono state attribuite le attività e le funzioni dirette a garantire la continuità amministrativa
del Servizio idrico Integrato.
Si tratta in particolare di riformulare la L.R. n. 63/1996 in ordine ai seguenti temi:
i. ribadire la dimensione regionale dell’ambito ottimale unitario del ciclo integrato plurimo delle acque (civile, industriale ed agricolo)
ii. prevedere una conseguente programmazione unitaria delle risorse idriche (captazione, adduzione e distribuzione)
iii. istituire un’autorità unica regionale per l’uso plurimo delle risorse idriche
iv. distinguere a livello gestionale tra uso civile/industriale (gestione di Acquedotto Lucano) ed agricolo (Consorzi di bonifica od altra
agenzia) delle risorse idriche
v. rendere coerente la disciplina regionale alla sopraggiunta normativa contenuta nel D Lgs 152/2006 e ss.mm.ii.
vi. rivedere i criteri relativi ai sistemi tariffari che incentivino usi efficienti delle risorse idriche, tenendo conto, per quanto riguarda la
tariffazione dell’acqua per l’irrigazione, delle recenti osservazioni della Corte dei Conti Europea
6.3.1.2 Aggiornare/rielaborare il Piano
d’Ambito Regionale (piano di gestione
dei bacini idrografici e sistema
tariffario), il sistema di monitoraggio
delle acque superficiali e sotterranee,
il Piano di Tutela delle acque
l miglioramento della qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei e del servizio idrico integrato sono i principali risultati da
conseguire con riferimento alla gestione delle risorse idriche. E’ necessario procedere all’aggiornamento e alla ri-adozione del “Piano
Regionale di Tutela delle Acque” . Il “Piano Regionale di Tutela delle Acque” (PRTA) adottato dalla Giunta regionale, ex art. 121 del
D.Lgs. 152/06, con DGR n. 1888 del 21 novembre 2008 è stato oggetto di molte osservazioni da parte del Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio con nota prot. N. 09605/Qdv/DI/II del 06/05/2009 che ne impongono la revisione, l’adeguamento tecnico-
normativo e la successiva riadozione. Con DGR 1255 del 8/10/2013 si è stabilito l’organizzazione ed i tempi per l’adeguamento del
Piano, in particolare, la DGR prevde che entro un anno (dicembre 2014) sarà definita la rete di monitoraggio delle acque superficiali e
saranno resi disponibili i relativi risultati.
6.3.1.3 Potenziare le infrastrutture di
captazione, adduzione, distribuzione,
fognarie e depurative per usi civili e
ridurre le perdite nonché
miglioramento e/o ripristino delle
capacità di invaso;
E’ importante continuare il perseguimento delle azioni mirate al conseguimento di una maggiore efficienza e qualità del servizio idrico
integrato. Le attività svolte sino ad oggi hanno comunque consentito un “l’incremento di acqua erogata sul totale dell’acqua immessa
nelle reti di distribuzione comunale”, (valore estratto dal RAOS 2012) pari al 71,4% con un incremento di 4 punti percentuali . Non va
comunque tralasciato l’ammodernamento delle reti di adduzione e distribuzione, che richiedono ancora oggi interventi di
ristrutturazione e ammodernamento finalizzate alla riduzione delle perdite di distribuzione. Tali interventi andranno sostenuti dal
FESR, in complementarietà con il FEASR per investimenti diretti a razionalizzare e ridurre i consumi. In questa direzione appare
strategico sostenere un efficace monitoraggio della gestione delle risorse idriche, ai livelli ritenuti più idonei per rispondere alle
esigenze conoscitive.
Per ciò che concerne il dato sulla “Popolazione aggiuntiva servita da impianti di depurazione delle acque reflue” è disponibile il valore
espresso in abitanti equivalenti ed è pari al 69 %; un valore comunque ottimo se si pensa che l’Indicatore target fissato per il sistema
degli obiettivi di servizio è pari al 70%. Tuttavia dai censimento effettuato da AL al 2012 emergono alcune criticità: molti degli impianti
rilevati non servono la totalità degli abitanti; in taluni casi sono sottodimensionati e a servizio di solo una parte della popolazione.
Molti impianti sono di piccole dimensioni e servono frazioni o contrade. Nel settore fognario - depurativo lo scenario si sta evolvendo
in maniera consistente con notevoli investimenti dedicati alla razionalizzazione e completamento delle reti di collettamento dei reflui
e al potenziamento e ammodernamento del sistema degli impianti di depurazione.
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
6.3.2 - Interventi di
miglioramento\ripristino delle
capacità di invaso
6.3.2.1 Azione di Governance Prevedere percorsi istituzionali per la sottoscrizione dei contratti di fiume. Con DGR 640/2012 la regione Basilicata ha aderito al
Tavolo Nazionale dei contratti di fiume
6.3.2.2 Migliorare la qualità dei corpi
idrici superficiali e sotterranei
Ricerca per tecniche finalizzate a riutilizzare acqua previo trattamento nei settori agricoli ed industriali (Acque derivanti dalle
estrazioni petrolifere) Sostenere iniziative pilota per infrastruttura di convogliamento, stoccaggio e riuso acqua piovana nel settore
edilizio ed urbano
6.3.3 - Incentivi all'installazione
dei sistemi di monitoraggio
delle perdite di rete e di
contabilizzazione dei consumi;
6.3.3.1 Incentivi all'installazione dei
sistemi di monitoraggio delle perdite di
rete e di contabilizzazione dei consumi;
E’ necessario prevedere interventi per l’installazione di sistemi di monitoraggio delle perdite di rete e di contabilizzazione dei consumi,
mentre va considerato che nel campo della depurazione, la quasi totalità dei depuratori e sprovvista sia di campionatori automatici
per il controllo qualitativo del refluo in ingresso ed in uscita, sia di misuratori per i volumi affluenti ed effluenti. Non vi sono impianti
che utilizzano la fitodepurazione.
RA 6.5 - Contribuire ad
arrestare la perdita di
biodiversità terrestre e
marina, anche legata
al paesaggio rurale e
mantenendo e
ripristinando i servizi
ecosistemici
6.5.1 - Azioni previste nei
Prioritized Action Framework
(PAF) e nei Piani di gestione
della Rete Natura 2000
6.5.1.1 Migliorare il sistema di
Programmazione e Governance in
tema aree protette;
Programmazione
• Riformare la LR 28/94 in tema di aree protette;
• Rivedere il ruolo dei parchi nel sistema istituzionale
• Riformare la LR 2/95 in tema di protezione della fauna e prelievo venatorio
Governance
• Redigere la Strategia Regionale per la Biodiversità ( Piano Paesaggistico)
• Redigere i Prioritized Action Framework (PAF), strumenti non obbligatori ma fortemente sostenuti in sede europea, utili a definire
cosa, dove, come e con quali risorse garantire la tutela delle specie e degli habitat di interesse comunitario;
• Concludere in via definitiva i Piani di Gestione della ree della Rete Natura 2000;
• Redigere il Piano Faunistico Regionale;
• Redigere il Piano Ittico Regionale
• Riscrivere il programma di educazione e promozione della sostenibilità ambientale 2014-2020.
6.6 - Miglioramento
delle condizioni e degli
standard di offerta e
fruizione del
patrimonio nelle aree
di attrazione naturale
6.6.1 - Interventi per la tutela e
la valorizzazione di aree di
attrazione naturale di rilevanza
strategica (aree protette in
ambito terrestre e marino,
paesaggi tutelati) tali da
consolidare e promuovere
processi di sviluppo
6.6.1 1 Migliorare lo stato di
conservazione di Rete Natura 2000 e
delle aree ad alto valore naturale come
riportate nei (PAF) e nei PFG
• Definizione della Rete ecologica territoriale come infrastruttura portante del sistema territoriale che sappia coniugare il
collegamento ecologico tra ree naturali protette e la fruizione multilivello del territorio. (vedasi piano paesaggistico regionale);
• Definizione della Rete escursionistica regionale e di interventi sulla infrastruttura di manutenzione, ripristino, segnaletica standard
CAI;
• Interventi di realizzazione, manutenzione e rinaturalizzazione di infrastrutture verdi;
• Interventi di ripristino officiosità fluviale nelle aree protette consistenti in mirati interventi di pulizia, prelievo di inerti in esubero e d
ingegneria naturalistica, a tutela delle aree ripariali per la fauna selvatica;
• Interventi di miglioramento ambientale e colture tradizionali a perdere per l’alimentazione della fauna selvatica attraverso misure di
incentivazione agli agricoltori attraverso la gestione degli ATC;
• Interventi di ricostituzione dell’ambiente dunale e retrodunale al fine di ridurre il rischio di erosione costiera ;
• Sistemi di monitoraggio e sorveglianza;
• Sostegno a pratiche di agricoltura e acquacoltura biologica; Interventi di creazione di centri di produzione della fauna selvatica
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
6.6.1.2 Interventi per la tutela e la
valorizzazione di aree di attrazione
naturale di rilevanza strategica (parchi
e aree protette in ambito terrestre e
marino) tali da consolidare e
promuovere processi di sviluppo
Dal punto di vista programmatico sarà necessario per incentivare la mobilitazione di interventi di tutela e valorizzazione delle aree di
attrazione naturale a rilevanza strategica, instaurare :
• Stipulare accordi con le associazioni di agricoltori, fattorie didattiche , con l’APT, Comuni, Parchi e soggetti gestori del sistema aree
naturali protette, Direzione Scolastica regionale, reti INFEA
• Promuovere attività di assistenza tecnica per la redazione di proposte di iniziativa comunitaria nel settore della tutela del paesaggio
e del patrimonio naturale ( LIFE etc..)
• Promuovere interventi di comunicazione e marketing turistico, organizzazione di campagne informative e pubblicitarie, realizzazione
di spot e materiale divulgativo, la partecipazione a mostre e grandi eventi di rilevanza nazionale ed internazionale strettamente e
direttamente collegate alla promozione dei ‘pacchetti di offerta.
6.6.2 - Sostegno alla diffusione
della conoscenza e alla
fruizione del patrimonio
naturale attraverso la
creazione di servizi e/o sistemi
innovativi e l’utilizzo di
tecnologie avanzate.
6.6.2.1 Sostegno alla diffusione della
conoscenza e alla fruizione del
patrimonio naturale attraverso la
creazione di servizi e/o sistemi
innovativi e l’utilizzo di tecnologie
avanzate
Le attività previste sono:
• Attività di supporto e informazione per le Guardie ecologiche volontarie (GEV), degli operatori dei parchi, delle guide, dei Centri di
educazione ambientale e del capitale umano per la gestione di servizi e sistemi innovativi;
• Promuovere pratiche di animazione territoriale e di educazione formale e non formale tese alla per contribuire all’attuazione del
paradigma sviluppo sostenibile;
• Attività di valorizzazione ed informazione attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie.
• Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio naturale attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate;
• Favorire e sostenere percorsi per il turismo scolastico, religioso ed escursionistico)
• Sostenere e potenziare le strutture delle imprese e società che operano nel settore dell’educazione ambientale e alla sostenibilità
• Sostenere l’ avvio e consolidamento di nuove iniziative imprenditoriali anche con finalità sociali ed afferenti al mondo cooperativo
per lo sviluppo dell’economia sociale e del non profit.
6.7.1 Interventi per la tutela e la
valorizzazione del patrimonio culturale
nelle aree di attrazione di rilevanza
strategica tali da consolidare e
promuovere processi di sviluppo
Interventi di tutela e valorizzazione,
sia in termini strutturali che di servizi,
del patrimonio culturale da realizzarsi
attraverso Progetti integrati urbani e
territoriali ed Accordi quadro con il
Ministero dei Beni Culturali,
strettamente collegati a piani di
gestione sostenibile per il successivo
mantenimento.
Interventi infrastrutturali per la tutela e la valorizzazione di aree a forte attrazione culturale di rilevanza strategica (castelli, musei, aree
archeologiche, itinerari storici, borghi e centri storici, contesti urbani e rurali, habitat rupestri, bioediliza)
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti Regionali Descrizione
6.7.2 Creazione di servizi e/o sistemi
innovativi di fruizione del patrimonio
culturale, anche attraverso l’adozione
di tecnologie avanzate
Interventi per creare , qualificare ed
innovare le attività di gestione e di
servizi pubblici a supporto della
fruibilità del patrimonio culturale e
ambientale
Sostegno a interventi di qualificazione e diversificazione dei servizi innovativi per la fruizione del beni culturali materiali. (es.
prenotazioni on line realtà virtuale, allestimenti tecnologicamente avanzati )
RA 6.8 -
Riposizionamento
competitivo delle
destinazioni turistiche,
attraverso la
valorizzazione
sistemica ed integrata
di risorse e
competenze
territoriali
6.8.1 - Sostegno a processi di
aggregazione e integrazione tra
imprese (reti di imprese) nella
costruzione di un prodotto
turistico unitario ( in
collegamento con l’azione
3.3.3)
interventi di miglioramento delle
condizioni e degli standard di qualità
della offerta turistica regionale
declinata nei differenti prodotti
turistici
Interventi materiali e immateriali finalizzati al miglioramento delle condizioni e degli standard di qualità della offerta turistica
regionale declinata nei differenti prodotti turistici
6.8.2 - Sostegno alla
competitività delle imprese
attraverso interventi di
qualificazione dell'offerta e
innovazione di
prodotto/servizio, strategica ed
organizzativa (in collegamento
all’azione 3.3.4)
Creazione di servizi pubblici e/o
sistemi innovativi di fruizione del
sistema turistico , anche attraverso
l’adozione di tecnologie avanzate
Sostegno a interventi di qualificazione e diversificazione dei servizi innovativi per la fruizione del sistema turistico
6.8.3 - Sostegno alla diffusione
e conoscenza del patrimonio
culturale anche attraverso
l'utilizzo di open data
Azioni di promozione dei beni culturali
anche attraverso i nuovi paradigmi
della comunicazione digitale (portali
web, social network, realtà virtuale,
ecc).
Piani annuali di promozione e marketing delle risorse culturali anche attraverso portali web, social network realtà virtuali
Obiettivo Tematico 7
PROMUOVERE SISTEMI DI TRASPORTO SOSTENIBILI ED ELIMINARE LE STROZZATURE NELLE PRINCIPALI
INFRASTRUTTURE DI RETE
Risultato atteso Azione Proposta dei
Dipartimenti Regionali Descrizione
RA 7.1 - Potenziamento
dell’offerta ferroviaria e
miglioramento del servizio in
termini di qualità e tempi di
percorrenza
7.1.4 - Potenziare i servizi di trasporto pubblico
regionale ed interregionale su tratte dotate di domanda
potenziale significativa, anche attraverso il sostegno al
rinnovo del materiale rotabile, al rinnovo
dell’armamento, al potenziamento e efficientamento
della rete, allo sviluppo dell’interoperabilità e la
promozione dell’integrazione tariffaria [infrastrutture e
tecnologie anche ERTMS della rete locale];
Trasporti ferroviari
sostenibili
Interventi di adeguamento infrastrutturale e di innovazione tecnologica della rete
ferroviaria regionale lungo l’asse Potenza-Matera-Bari, , conformemente al
Quadro Strategico degli interventi delle Ferrovie Appulo Lucane s.r.l. in Regione
Basilicata approvato con la D.G.R. n. 2240 del 22.12.2009 e all’Accordo di
Programma ex art. 15 dlgs 422/97 sottoscritto tra regione Basilicata e MIT il
17.12.2002.
RA 7.2 - Aumento della
competitività del sistema portuale
e interportuale
7.2.2 - Potenziare infrastrutture e attrezzature portuali e
interportuali di interesse regionale, ivi inclusi il loro
adeguamento ai migliori standard ambientali, energetici
e operativi e potenziare l’integrazione dei porti con le
aree retro portuali[infrastrutture e tecnologie della rete
globale/locale];
Sistemi logistici Adeguare e migliorare la dotazione infrastrutturale e tecnologica della Regione
Basilicata in termini di sistemi logistici calibrati sulle esigenze di sviluppo
dell’economia locale nei principali poli produttivi regionali, da inserire
organicamente nella rete logistica meridionale a partire dagli ‘HUB’ di Gioia Tauro
e di Taranto
RA 7.4 - Rafforzamento delle
connessioni con la rete globale
delle aree interne
7.4.1 - Rafforzare le connessioni delle aree interne per
favorire la coesione e la continuità territoriale
privilegiando il completamento di interventi già avviati e
mediante interventi selettivi sull’infrastruttura viaria
volti a rimuovere strozzature e barriere, laddove non
risulti sostenibile realizzare nuovi collegamenti ferroviari
o riqualificare linee già esistenti [Assicurare il
completamento dei progetti che garantiscono continuità
territoriale. Migliorare le connessioni interne,
contemporaneamente diminuendo i fenomeni di
congestione e innalzando la sicurezza]
Infrastrutture viarie Completamento ed ammodernamento dei corridoi stradali di valenza
regionale/nazionale inseriti nell’APQ Rafforzato in attuazione alla Delibera Cipe
62/2011( Piano Sud) e nella Nuova Intesa Generale (Legge Obiettivo)
Obiettivo Tematico 9
PROMUOVERE L’INCLUSIONE SOCIALE, COMBATTERE LA POVERTÀ E OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti
Regionali Descrizione
RA 9.3 - Aumento/
consolidamento/
qualificazione dei servizi e
delle infrastrutture di cura
socio-educativi rivolti ai
bambini e dei servizi di cura
rivolti a persone con
limitazioni dell’autonomia
9.3.1 - “Finanziamento piani di
investimento per Comuni associati
per realizzare nuove infrastrutture
o recuperare quelle esistenti (asili
nido, centri ludici, servizi
integrativi prima infanzia,
ludoteche e centri diurni per
minori, comunità socioeducative)
conformi alle normative regionali
di riferimento”
Infrastrutture infanzia L’azione è finalizzata ad un miglioramento della dotazione di servizi dedicati ai minori, declinabili in modalità
diversa (asili nido, centri ludici, ecc), anche in relazione alle esigenze dei territori non urbani (anche in sinergia
con l’azione del FEASR).
L’azione è inoltre in continuità con
• il programma di investimenti attivati nel periodo di programmazione 2007-2013 attraverso i P.O.I.S., in
particolare con la Linea di Intervento VI.1.1.B, e potrà porsi in chiave di completamento/potenziamento della
rete dei servizi programmata;
• il programma di contributi ai Comuni per la gestione diretta o indiretta di tali strutture attivati nel periodo di
programmazione 2007-2013 anche con il ricorso a fondi FAS e funzionale al raggiungimento degli “obiettivi di
Servizio”
L’azione potrà assicurare finanziamenti ai comuni organizzati in forma associata, concorrendo alla
organizzazione dei servizi in chiave territoriale, dunque risultando inquadrabile nella cornice degli ambiti
ottimali definiti dalla L.R. 4/2007.
9.3.5 - Piani di investimento in
infrastrutture per Comuni
associati e aiuti per sostenere gli
investimenti privati ([target
preferenziale: imprese - anche
sociali e le organizzazioni del terzo
settore, di piccole dimensioni]
nelle strutture per anziani e
persone con limitazioni
nell’autonomia [residenze
sociosanitarie, centri diurni, co-
housing o gruppi appartamento,
strutture per il “dopo di noi”].
Infrastrutture disabili L’azione è finalizzata ad un miglioramento della dotazione di servizi di natura socio-assistenziale e socio-
sanitaria sul territorio, intervenendo sulla dotazione fisica in grado di assicurare una offerta adeguata ai
bisogni delle persone con limitazioni dell’autonomia, con la conseguenza di contenere i processi di
“ospedalizzazione” ed i relativi costi che detto processo comporta.
L’azione è inoltre in continuità con
• il programma di investimenti attivati nel periodo di programmazione 2007-2013 attraverso i P.O.I.S., in
particolare con le Linee di Intervento VI.1.1.A e VI.1.1.B, e potrà porsi in chiave di
completamento/potenziamento della rete dei servizi programmata;
• il programma di contributi ai Comuni per la gestione diretta o indiretta di tali strutture attivati nel periodo di
programmazione 2007-2013 anche attraverso il finanziamento di progetti sperimentali.
L’azione comporterà lo sviluppo su un più piani, potendo:
a) assicurare investimenti sia sul versante dei servizi socioassistenziali (centri diurni, case appartamento,
“dopo di noi”, ecc) che su quello sociosanitario (residenze sociosanitarie) e pertanto verrà calibrata in stretta
sinergia con la pianificazione degli Ambiti sociali di zona e delle Aziende Sanitarie e in coerenza con i contenuti
del “Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità 2013-2015 - Ammalarsi
meno, curarsi meglio”, approvato con D.C.R. n. 317 del 24/07/2012;
b) assicurare finanziamenti sia ai comuni organizzati in forma associata che ai privati attivi nel settore
L’intervento si presta ad essere declinato in chiave territoriale, sia per il requisito di acceso stabilito per i
Comuni (forma associata) che per la relazionabilità con gli ambiti ottimali definiti dalla L.R. 4/2007.
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti
Regionali Descrizione
Aiuti residenze sociosanitarie L’intervento è rivolto agli operatori del privato (con target preferenziale individuato nelle imprese sociali di
limitate dimensioni, come da strategia definita in sede di Accordo di Partenariato), responsabili della gestione
di strutture residenziali e semiresidenziali a valenza sociosanitaria e destinate ad anziani, persone con limitata
autonomia, soggetti in trattamento assistenziale sanitario (patologia della dipendenza, psichiatrici, ecc).
L’operazione è finalizzata ad elevare la qualità del livello dei servizi resi agli utenti. In proposito
l’Amministrazione Regionale è in procinto di emanare uno specifico disciplinare riportate i requisiti minimi
infrastrutturali per le tipologie di servizi sopraelencati, pertanto l’attivazione di uno strumento di aiuto potrà
essere funzionale ad agevolare il comparto nell’azione di necessario adeguamento.
Analogo intervento di adeguamento potrà rendersi necessario anche per quelle strutture di servizio a gestione
diretta delle Aziende Sanitarie, in tal caso tuttavia l’intervento potrà attivarsi in forma di procedura negoziata
con attingimento alle risorse appostate sulla azione 9.3.8 – “Finanziamento investimenti per la
riorganizzazione e il potenziamento dei servizi territoriali sociosanitari, di assistenza primaria e sanitari non
ospedalieri [poliambulatori, presidi di salute territoriale, nuove tecnologie, rete consultoriale, strutture
residenziali e a ciclo diurno extra ospedaliere], compresa la implementazione di nuove tecnologie per la
telemedicina, la riorganizzazione della rete del welfare d’accesso e lo sviluppo di reti tra servizi e risorse del
territorio per favorire la non istituzionalizzazione della cura.”, in raccordo con l’ufficio “Risorse finanziarie ed
investimenti del sistema salute”
Co-housing Sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi (quali, a titolo esemplificativo, co-housing, borgo
assistito…), finalizzati a integrare i bisogni di specifici soggetti-target (ad esempio residenzialità delle persone
anziane, l’inclusione per gli immigrati, la prima residenzialità di soggetti in uscita dai servizi sociali) – FESR;
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti
Regionali Descrizione
9.3.8 - Finanziamento investimenti
per la riorganizzazione e il
potenziamento dei servizi
territoriali sociosanitari, di
assistenza primaria e sanitari non
ospedalieri [poliambulatori,
presidi di salute territoriale, nuove
tecnologie, rete consultoriale,
strutture residenziali e a ciclo
diurno extra ospedaliere],
compresa la riorganizzazione della
rete del welfare d’accesso e lo
sviluppo di reti tra servizi e risorse
del territorio per favorire la non
istituzionalizzazione della cura.
Sanità territoriale L’azione è finalizzata ad un miglioramento della dotazione di servizi di natura sanitaria e socio-sanitaria sul
territorio, intervenendo sulla dotazione fisica in grado di assicurare una più efficace trama di punti di accesso,
con la conseguenza di elevare l’offerta di “medicina territoriale” e contenere i processi di “ospedalizzazione”
ed i relativi costi che detto processo comporta.
L’azione è inoltre in continuità con il programma di investimenti attivati nel periodo di programmazione 2007-
2013 attraverso i P.O.I.S., in particolare con la Linea di Intervento VI.1.1.A e potrà porsi in chiave di
completamento/potenziamento della rete dei servizi programmata.
L’azione verrà calibrata in stratta sinergia con la pianificazione dei servizi territoriali da parte delle Aziende
Sanitarie e in coerenza con i contenuti del “Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e
alla comunità 2013-2015 Ammalarsi meno, curarsi meglio”, approvato con D.C.R. n. 317 del 24/07/2012
9.3.9 - Implementazione del
Sistema informativo dei servizi e
delle prestazioni sociali
Sistema informativo sociale Potenziamento del sistema informativo delle prestazioni sociali, attraverso l’implementazione di flussi
aggiuntivi, analisi della domanda ed un maggior coinvolgimento del partenariato pubblico e privato con la
conseguenza di migliorare la capacità di programmazione e di decisione dell’amministrazione in tema di
offerta di servizi socio-assistenziali e socio-sanitari.
L’azione è inoltre in continuità con il Sistema Informativo Sociale della Basilicata (SISB) implementato a partire
dal 2009.
L’azione verrà calibrata in stretta sinergia con la pianificazione degli Ambiti sociali di zona e con le
organizzazioni del privato sociale e in coerenza con i contenuti del “Piano regionale integrato della salute e dei
servizi alla persona e alla comunità 2013-2015 - Ammalarsi meno, curarsi meglio”, approvato con D.C.R. n. 317
del 24/07/2012
RA 9.4 - Riduzione del numero
di famiglie con particolari
fragilità sociali ed economiche
in condizioni di disagio
abitativo
9..4.1 - Interventi di
potenziamento del patrimonio
pubblico e privato esistente e di
recupero di alloggi di proprietà dei
Comuni e ex IACP per
incrementare la disponibilità di
alloggi sociali e servizi abitativi per
categorie fragili per ragioni
economiche e sociali. Interventi
infrastrutturali finalizzati alla
Alloggi sociali Interventi di potenziamento del patrimonio pubblico e privato per incrementare la disponibilità di alloggi
sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali (giovani fra i 25 e i 35 anni con
lavoro precario, famiglie monoparentali, anziani, separati, lavoratori disoccupati sottoposti a sfratto per
morosità incolpevole o per persone sfrattate per finita locazione), con priorità agli interventi di
recupero\ristrutturazione di alloggi di risulta di proprietà dei Comuni o ex IACP di rapida fattibilità - FESR
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti
Regionali Descrizione
sperimentazione di modelli
innovativi sociali e abitativi [quali,
a titolo esemplificativo, cohousing,
borgo assistito, altre tipologie di
abitare assistito]
Abitare assistito L’intervento è finalizzato a determinare l’utilizzo del patrimonio pubblico e privato esistente per incrementare
la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie con particolari fragilità sociali ed economiche.
Potranno rientrare in questa casistica nelle aree urbane soggetti connotati da marginalità sociale ed
economica (per i quali il FSE potrà sostenere interventi di supporto all’abitare assistito, rivolti a categorie
particolarmente fragili nell’ottica del pieno reinserimento sociale di tali persone, anche mediante il
reinserimento lavorativo laddove opportuno) mentre nelle aree interne presumibilmente l’iniziativa potrebbe
rivolgersi a persone in età avanzata, con finalità di garanzia di servizi comuni funzionali a mantenere una
residenzialità autonoma ed abbattere i rischi di istituzionalizzazione (sia sociale che sanitaria).
Considerata l’innovatività della misura per il territorio, si prevede l’attivazione di due progetti pilota.
9.4.2 - Servizi di promozione e
accompagnamento all’abitare
assistito nell’ambito della
sperimentazione di modelli
innovativi sociali e abitativi ,
finalizzati a soddisfare i bisogni di
specifici soggetti-target [ad
esempio residenzialità delle
persone anziane con limitazioni
dell’autonomia, l’inclusione per gli
immigrati, la prima residenzialità
di soggetti in uscita dai servizi
sociali, donne vittime di violenza]
Recupero immobili Programmi edilizi di sostegno al recupero di immobili abbandonati sia pubblici che privati e sostegno alla
autocostruzione, attraverso percorsi di riqualificazione e formazione professionale mediante i quali
raggiungere il duplice obiettivo di recuperare spazi abitativi e consolidare competenze e conoscenze ai fini di
un reinserimento lavorativo – FSE e FESR;
•sostegno alla diffusione delle imprese sociali nel settore abitativo, attraverso sistemi di accreditamento e
interventi sulle gare di affidamento lavori e servizi (previsione di clausole sociali nei bandi di gara) – FSE
•azioni formative e di sviluppo di competenze in tema di gestione sociale degli alloggi e per le figure del
manager di quartiere, custode sociale - FSE
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti
Regionali Descrizione
9.4.4 - Sostegno all’adeguamento
infrastrutturale per il
miglioramento dell’abitare a
favore di persone con disabilità e
gravi limitazioni nell’autonomia
(ad esempio residenzialità delle
persone anziane con tecnologie di
Ambient Assisted Living)
Domotica L’azione è finalizzata alla introduzione di una misura che consenta un miglioramento della vivibilità di persone
anziane o disabili presso il proprio domicilio o presso strutture residenziali. Essa è inoltre funzionale alla
riduzione dei rischio di istituzionalizzazione nonché al contenimento dei costi da ciò derivanti.
L’intervento consentirebbe il sostegno economico ad azioni di potenziamento tecnologico dei luoghi di vita
quotidiana, attraverso l’istallazione di attrezzature in grado di agevolare gli utenti nelle attività di vita e di
relazione in coerenza con quanto previsto dal Programma Comunitario “Ambient Assisted Living”, i cui
obiettivi sono i seguenti:
•Estendere il periodo in cui le persone possono vivere nel loro ambiente preferito, aumentando la loro
autonomia, autosufficienza e mobilità;
•Aiutare a mantenere la salute e le capacità funzionali delle persone anziane;
•Promuovere stili di vita migliori e più salutari per le persone a rischio;
•Aumentare la sicurezza, prevenire l’esclusione sociale e mantenere la rete relazionale delle persone;
•Sostenere gli operatori, i familiari e le organizzazioni dell’assistenza;
•Migliorare l’efficienza e la produttività delle risorse nella società che invecchia.
L’intervento può inoltre modularsi potenzialmente con altre azioni infrastrutturali a sostegno dell’ “Abitare
assistito”, coerenti con l’azione “9.4.1 - Interventi di potenziamento del patrimonio pubblico e privato
esistente e di recupero di alloggi di proprietà dei Comuni e ex IACP per incrementare la disponibilità di alloggi
sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali. Interventi infrastrutturali
finalizzati alla sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi [quali, a titolo esemplificativo,
cohousing, borgo assistito, altre tipologie di abitare assistito]”
Obiettivo Tematico 11
RAFFORZARE LA CAPACITÀ ISTITUZIONALE DELLE AUTORITÀ PUBBLICHE E DELLE PARTI INTERESSATE E
UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA EFFICIENTE
.
Risultato atteso Azione Proposta dei Dipartimenti
Regionali Descrizione
R.A 11.6 - Miglioramento della
governance multilivello e delle capacità
degli organismi coinvolti nella attuazione
e gestione dei programmi operativi
R.A. 11.6 - Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti
nella attuazione e gestione dei
programmi operativi
Governance Ambiti L’intervento è finalizzato al potenziamento degli assetti organizzativi e della
capacita programmatoria a scala locale delle amministrazioni territoriale
associate in ambiti ottimali ex L.R. 4/2007 ed in linea con i processi di riforma
delle funzioni delle amministrazioni locali nell’ottica della gestione associata dei
servizi. LA razionalizzazione di tali funzioni è strettamente connessa alla
attuazione degli interventi a scala territoriale sviluppabili a carico degli OT 8 e 9.
L’azione è finalizzata a migliorare la capacità istituzionale, le funzioni
programmatorie e le condizioni di implementazione delle politiche di welfare
locale individuate nel “Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla
persona e alla comunità 2012-2015” e dei piani sociali previsti dalla L.R. 4/2007.
Nello specifico l’azione potrà:
• sostenere le amministrazioni locali nella implementazione del sistema di
governance identificato all’art. 12 della L.R. 4/2007 sulla base territoriale
individuata dalla L.R. 33/2010 all’art. 25;
• assistere l’amministrazione regionale nello sviluppo delle azioni di
coordinamento e indirizzo del processo attuativo della governance degli ambiti
sociali e nella produzione di idonei strumenti operativi (linee guida, schemi,
modelli, ecc);
• assicurare interventi funzionali ad agevolare la costituzione degli uffici di piano
sugli ambiti territoriali e lo sviluppo di strumenti organizzativi;
• assistere il processo di costruzione del “Piano intercomunale dei servizi sociali
e socio-sanitari” con azioni di empowerment e di expertise;
• facilitare la partecipazione degli stakeholder locali alle azioni di pianificazione
territoriale;
• garantire azioni di pianificazione comune e di co-amministrazione tra i soggetti
titolari di funzioni e responsabilità nel funzionamento dei Distretti di Comunità,
Ambiti Socio territoriali, Servizi per l'Impiego, Agenzie Provinciali di formazione;
• attivare azioni di formazione del personale tecnico coinvolto nella azione di
riforma della governance delle politiche territoriali di welfare;
• sostenere il processo di integrazione tra le politiche di welfare e le politiche
sanitarie, in conformità al Piano della salute e alle LL.RR. 4/2007 e 12/2008;
• facilitare la acquisizione di buone pratiche e soluzioni innovative sviluppati sul
altri territori italiani ed europei in materia di implementazione di sistemi
territoriali di offerta di servizi alla persona;