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  Martin Heidegger Introduzione alla metafisica Mursia, Milano 1972 p. 210 10 dicembre 2014 Heidegger nell’Introduzione alla metafisica incomincia con una domanda, che è la domanda fondamentale della metafisica: perché vi è, in generale, l’essente e non il nulla? Questa è la domanda, e dice: ecco la domanda, non si tratta presumibilmente di una domanda qualsiasi, è chiaro che la domanda “perché vi è in generale l’essente e non il nulla” è la prima di tutte le domande, questa domanda è la più vasta e anche la più profonda. Chiedere “perché?” è chiedere quale ne è la ragione, il fondamento, da quale fondamento l’Essente proviene, su quale fondamento si basa, a quale fondamento risale, la domanda non concerne questo o quell’aspetto dell’ente, né il suo essere qua o essere là, né come è fatto né come può risultare modificato o venire utilizzato e via dicendo, il domandare – ricordatevi che la domanda, il domandare, per Heidegger sono cose molto importanti – il domandare mira al fondamento dell’essente in quanto essente, cercare il fondamento significa indagare la ragione, investigare tutto ciò che viene investigato si rapporta al fondamento solo che per il fatto dello stesso domandare rimane incerto se questo fondamento sia veramente fondante, se realizzi la fondazione, se sia un fondamento originario un “grund” ovvero se questo fondamento rifiuti la fondazione se sia assenza di fondamento – come dire si cerca il fondamento ma se supponiamo di averlo trovato c’è sempre l’eventualità che questo fondamento rinvii a un altro fondamento invece lui vuole trovare qualche cosa che sia in assenza di fondamento cioè che questo fondamento non abbia altro dopo di sé – o se infine non sia né una cosa né l’altra ma presenti solo un’apparenza forse necessaria di fondazione, costituendo così solo un non fondamento, comunque sia la domanda va in cerca di una risposta decisiva perseguendola in un fondamento che fondi, giustifichi l’essente come tale in ciò che esso è, tale domanda sul perché non ricerca per l’essente causa della stessa natura o poste sul medesimo piano di esso - ovviamente se è fondamento di un essente, il fondamento deve essere sotto, deve essere un’altra cosa, non può essere lui stesso, cioè sta dicendo che il fondamento non può essere “causa sui” - o almeno questo è ciò che la domanda si sta domandando - questo fondamento è “causa sui” oppure no? – Essa (la domanda) non si muove su di un piano differente o solo in superficie ma penetra nella zona più profonda proprio fino all’ultimo, fino al limite, rifuggendo da qualunque

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Page 1: p. 210 · 2019. 9. 13. · Martin Heidegger Introduzione alla metafisica Mursia, Milano 1972 p. 210 10 dicembre 2014 Heidegger nell’Introduzione alla metafisica incomincia con una

Martin Heidegger Introduzione alla metafisica Mursia Milano 1972 p 210

10 dicembre 2014 Heidegger nellrsquoIntroduzione alla metafisica incomincia con una domanda che egrave la domanda fondamentale della metafisica percheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nulla Questa egrave la domanda e dice ecco la domanda non si tratta presumibilmente di una domanda qualsiasi egrave chiaro che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo egrave la prima di tutte le domande questa domanda egrave la piugrave vasta e anche la piugrave profonda Chiedere ldquopercheacuterdquo egrave chiedere quale ne egrave la ragione il fondamento da quale fondamento lrsquoEssente proviene su quale fondamento si basa a quale fondamento risale la domanda non concerne questo o quellrsquoaspetto dellrsquoente neacute il suo essere qua o essere lagrave neacute come egrave fatto neacute come puograve risultare modificato o venire utilizzato e via dicendo il domandare ndash ricordatevi che la domanda il domandare per Heidegger sono cose molto importanti ndash il domandare mira al fondamento dellrsquoessente in quanto essente cercare il fondamento significa indagare la ragione investigare tutto ciograve che viene investigato si rapporta al fondamento solo che per il fatto dello stesso domandare rimane incerto se questo fondamento sia veramente fondante se realizzi la fondazione se sia un fondamento originario un ldquogrundrdquo ovvero se questo fondamento rifiuti la fondazione se sia assenza di fondamento ndash come dire si cerca il fondamento ma se supponiamo di averlo trovato crsquoegrave sempre lrsquoeventualitagrave che questo fondamento rinvii a un altro fondamento invece lui vuole trovare qualche cosa che sia in assenza di fondamento cioegrave che questo fondamento non abbia altro dopo di seacute ndash o se infine non sia neacute una cosa neacute lrsquoaltra ma presenti solo unrsquoapparenza forse necessaria di fondazione costituendo cosigrave solo un non fondamento comunque sia la domanda va in cerca di una risposta decisiva perseguendola in un fondamento che fondi giustifichi lrsquoessente come tale in ciograve che esso egrave tale domanda sul percheacute non ricerca per lrsquoessente causa della stessa natura o poste sul medesimo piano di esso - ovviamente se egrave fondamento di un essente il fondamento deve essere sotto deve essere unrsquoaltra cosa non puograve essere lui stesso cioegrave sta dicendo che il fondamento non puograve essere ldquocausa suirdquo - o almeno questo egrave ciograve che la domanda si sta domandando - questo fondamento egrave ldquocausa suirdquo oppure no ndash Essa (la domanda) non si muove su di un piano differente o solo in superficie ma penetra nella zona piugrave profonda proprio fino allrsquoultimo fino al limite rifuggendo da qualunque

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superficialitagrave e appiattimento tende al profondo cosigrave che oltre la piugrave ampia si presenta nel contempo fra tutte le domande piugrave profonde come la piugrave profonda tuttavia crsquoegrave un essente che si fa avanti sempre di nuovo con insistenza in questo domandare quello degli uomini stessi che pongono la domanda ora in questa domanda non deve trattarsi di qualche ente particolare cioegrave di un uomo che domanda in ragione della sua domanda illimitata tutti gli enti per essa si equivalgono ndash non stiamo cercando un ente stiamo cercando lrsquoessenza dellrsquoente lrsquoEssere dellrsquoente ndash in ragione della sua portata illimitata tutti gli enti per essa si equivalgono hellip - non sussiste alcun motivo percheacute per entro allrsquoessente alla sua totalitagrave si debba porre in primo piano quellrsquoessente che egrave chiamato uomo alla cui specie per caso noi apparteniamo egrave infatti attraverso questo domandare che lrsquoessente nella sua totalitagrave si presenta per la prima volta come tale ndash questo egrave importante ndash aperto nella direzione del proprio possibile fondamento e mantenuto una tale apertura da questo domandare ndash qui in questa breve frase crsquoegrave tutto Heidegger praticamente ha detto una cosa importante ho detto percheacute questo essente si presenta nella sua totalitagrave per la prima volta nella domanda cioegrave prima non crsquoegrave egrave con la domanda che qualcosa ldquoapparerdquo direbbe Severino ma lo sa anche Heidegger egrave soltanto nel domandare nel porsi della domanda che lrsquoessente cioegrave un ente qualunque ldquoapparerdquo ndash proprio per il fatto che questo domandare si pone di fronte allrsquoessente nella sua totalitagrave senza potervisi per altro sottrarre accade che ciograve che viene domandato si ripercuota nel domandare stesso ldquopercheacute il percheacuterdquo su che cosa si fonda la domanda stessa del percheacute domanda che si studia di porre lrsquoessente nella sua totalitagrave sul suo proprio fondamento Forse anche questo percheacute rappresenta a sua volta solo la domanda di un fondamento provvisorio siccheacute quel che si cerca egrave sempre ancora un essente capace di fondare Forse egrave cosigrave Forse questa prima domanda paragonata con quella riguardante lrsquoessente con le sue varie trasformazioni non egrave in realtagrave la prima per dignitagrave e per rango Certo il fatto che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo venga posta o meno non tocca minimamente lrsquoessente in se stesso i pianeti non seguono meno per questo il loro corso lrsquoimpulso vitale non trascorre meno nelle piante e negli animali ma quando tale domanda venga effettivamente posta ecco che allora in questo domandare se spinto realmente a fondo si verifica effettivamente che ciograve che viene interrogato e fatto oggetto della domanda si ripercuote sul domandare stesso di conseguenza tale domandare non costituisce di per seacute un fatto qualunque ma un accadimento peculiare che chiamiamo ldquoeventordquo la nostra domanda egrave la domanda che rappresenta tutte le vere domande ossia quelle che si pongono da seacute a seacute stesse - come diceva prima ldquopercheacute il percheacuterdquo ldquopercheacute domandarerdquo ndash sia che ci renda conto o meno essa risulta necessariamente implicita in ogni altra domanda nessun domandare neppure quello concernente il bencheacute minimo problema scientifico puograve comprendere se stesso se non afferra la domanda di tutte le domande vale a dire se non se la pone il porre effettivamente una simile domanda significa lrsquoavere lrsquoardire di interrogare fino in fondo di esaurire lrsquoinesauribile mediante la rivelazione di quanto in essa richiesto laddove qualcosa di simile avviene crsquoegrave filosofia Se questa non egrave in grado di garantire le basi di una civiltagrave si pensa che sia per lo meno in grado di favorirne lrsquoedificazione sia con lrsquoordinare in prospetti o sistemi la totalitagrave dellrsquoessente fornendo a scopo utilitario un quadro una specie di mappa del mondo delle diverse cose e generi di cose possibili cosigrave da permettere un orientamento generale e comune sia del sollevare le scienze di una parte del loro lavoro conducendo la riflessione sui loro presupposti concetti fondamentali e principi ci si attende insomma dalla filosofia che promuova e acceleri lei lrsquoattivitagrave culturale in senso pratico tecnico contribuendo a renderla piugrave agevole si crede in base alla propria esperienza di avere facile conferma del fatto che la filosofia non conclude nulla e non serve a niente entrambi questi luoghi comuni che vanno per la maggiore soprattutto nellrsquoambito dellrsquoinsegnamento e della ricerca scientifica sono lrsquoespressione di certe constatazioni che hanno una loro incontestabile esattezza chi per contro cercasse di dimostrare che la filosofia in fin dei conti qualcosa conclude non farebbe che aumentare e rafforzare il fraintendimento imperante consistente nel preconcetto che la filosofia puograve essere valutata secondo i

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criteri correnti con i quali si giudica per esempio della funzionalitagrave della bicicletta o dellrsquoefficacia di certi bagni termali egrave quanto mai esatto e perfettamente giusto dire che la filosofia non serve a niente - (questo testo egrave del 39 quindi alla soglia della seconda guerra mondiale) ndash lrsquoerrore egrave soltanto di credere che con questo ogni giudizio sulla filosofia sia concluso resta tuttavia da fare ancora una piccola aggiunta sotto forma di domanda se cioegrave posto che noi non possiamo farcene nulla non sia piuttosto la filosofia che in ultima analisi egrave in grado di fare qualcosa di noi supposto che ci impegniamo in essa e riteniamo che questo possa bastare per quanto riguarda il chiarimento che ciograve che la filosofia non egrave Abbiamo posto allrsquoinizio la domanda ldquopercheacute in via generale lrsquoessente e non il nullardquo abbiamo detto che porre questa domanda egrave il filosofare se infatti con uno sguardo penetrato di pensiero ci apriamo nella direzione di tale domanda questo significa che in primo luogo rinunciamo a soffermarci in una qualunque delle solite sfere dellrsquoessente ndash cioegrave si sta ponendo la domanda fondamentale tutte le altre sono secondarie rispetto a questa ndash il nostro interrogare ci spinge al di lagrave dellrsquousuale e di ciograve che rientra nellrsquoordine quotidiano Nietzsche ha detto una volta un filosofo egrave un uomo che vive vede ascolta sospetta spera e costantemente sogna cose straordinarie Filosofare significa possiamo ben dirlo ora egrave uno ldquostrandashordinariordquo porre domande su quello che egrave fuori dellrsquoordinario Allrsquoepoca del primo e decisivo fiorire della filosofia occidentale presso i greci dal quale ha tratto veramente origine la domanda sullrsquoessente come tale nella sua totalitagrave lrsquoessente era denominato ldquoφύσιςrdquo (fisica) questa espressione chiave che vale a designare presso i greci lrsquoessente si usa tradurla con ldquonaturardquo non si fa piugrave utilizzare in questo modo la traduzione latina ldquonaturardquo che significa propriamente ldquonascererdquo o ldquonascitardquo in questa traduzione latina viene giagrave eliminato lrsquooriginario contenuto della parola greca ldquoφύσιςrdquo lrsquoautentica forza evocativo filosofica della parola greca risulta distrutta ciograve vale non soltanto per la traduzione latina di questa parola ma per ogni altra traduzione latina delle espressioni filosofiche greche il fatto di queste traduzioni non rappresenta comunque qualcosa di fortuito o privo di significato esso costituisce infatti il primo passo del processo di imprigionamento e di alienazione dellrsquooriginaria essenza della filosofia greca - questa egrave una tesi di Heidegger che insiste continuamente e anche di Colli percheacute anche Colli disse una volta da qualche parte che tutto il pensiero umano egrave stato detto dagli antichi greci tutto ciograve che egrave seguito egrave stato un rimaneggiamento un rimescolamento una riedizione di ciograve che era stato detto allrsquoorigine come dire che allrsquoorigine era stato detto tutto ciograve che era da dire - egrave solo nella parola e nella lingua che le cose divengono e solo con lrsquouso incontrollato della lingua nella vuota chiacchiera o nelle frasi fatte si viene cosigrave a perdere lrsquoautentico rapporto con le cose ora che cosa significa la parola ldquoφύσιςrdquo essa indica ciograve che si schiude da se stesso come ad esempio lo sbocciare di una rosa ndash non dimenticate che ad Heidegger piace molto la poesia in particolare quella di Houmllderlin ndash dunque ciograve che si schiude da se stesso (significato della parola ldquoφύσιςrdquo) lrsquoaprentesi dispiegarsi e in tale dispiegamento lrsquoentrare nellrsquoapparire e il rimanere e il mantenersi in esso in breve lo schiudentesi permanente imporsi ndash come dire che la ldquoφύσιςrdquo cioegrave la natura egrave un dischiudersi permanente e in questo ldquoschiudersirdquo permanente si impone cioegrave egrave quello che egrave appare - Stando al dizionario ldquoφύσιςrdquo significa crescere far crescere ma cosa significa ldquocrescererdquo indica solo lrsquoaccrescimento quantitativo il divenire sempre piugrave grande La ldquoφύσιςrdquo nel senso dello ldquoschiudersirdquo la si puograve riscontrare da per tutto per esempio nei fenomeni celesti il levar del sole lrsquoondositagrave marina nel crescere delle piante eccetera ma la ldquoφύσιςrdquo come ldquoschiudentesi imporsirdquo non designa semplicemente quei fenomeni che usiamo ancor oggi attribuire alla natura questo ldquoschiudersirdquo questo consistere in seacute di fronte al resto ndash ripeto questo ldquoconsistere in seacuterdquo di fronte al resto non puograve considerarsi un processo come gli altri e che noi osserviamo nellrsquoambito dellrsquoessente la ldquoφύσιςrdquo egrave lo stesso Essere in forza del quale soltanto lrsquoessente diventa osservabile e tale rimane ndash vi rileggo ldquola ldquoφύσιςrdquo come ldquoschiudentesi imporsirdquo non designa semplicemente quei fenomeni che

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usiamo ancor oggi attribuire alla natura questo schiudersi questo consistere in seacute di fronte al restordquo egrave qualcosa che consiste in seacute e si differenzia da tutto il resto cioegrave si impone rispetto al resto come dire ldquoquesto egrave questordquo si determina non puograve considerarsi un processo come gli altri che osserviamo nellrsquoambito dellrsquoessente che si modifica che si altera che si muove che si agita la ldquoφύσιςrdquo dice Heidegger egrave lo stesso Essere in forza del quale soltanto lrsquoessente diventa osservabile e tale rimane Cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave lrsquoEssere ciograve per cui lrsquoessente egrave lrsquoessente ndash I greci non hanno cominciato con lrsquoapprendere dai fenomeni della natura che cosa sia la ldquoφύσιςrdquo - non sono partiti dallrsquoosservazione sta dicendo ma viceversa ndash egrave in base a una fondamentale esperienza poetico pensante dellrsquoEssere ndash esperienza ldquopoetico pensanterdquo egrave lrsquoidealismo tedesco lo spirito egrave quella cosa che per esempio per Cartesio egrave la res cogitans sarebbe la produttivitagrave creatrice del pensiero quindi non egrave dallrsquoosservazione ndash egrave in base a unrsquoesperienza poetico pensante dellrsquoEssere ndash cioegrave dal modo in cui si pensa lrsquoEssere dal modo in cui ci si rapporta allrsquoEssere - che ad essi si egrave rivelato che hanno dovuto ldquoφύσιςrdquo ndash come dire che la natura ha incominciato a esistere nel momento in cui gli umani hanno incominciato a domandare e questo domandare in senso piugrave radicale e piugrave profondo egrave il domandare intorno allrsquoEssere Per Heidegger la poetica egrave una cosa straordinariamente importante percheacute nella poesia secondo lui il poeta egrave piugrave di altri vicino al dischiudersi dellrsquoEssere quindi con lrsquoascoltare con il domandare ndash solo sulla base di tale apertura essi i greci sono stati in grado di considerare anche la natura nel senso piugrave ristretto - quella che noi chiamiamo ldquonaturardquo- la ldquoφύσιςrdquo cosigrave intesa designa in origine tanto il cielo che la terra la pietra quanto la pianta lrsquoanimale e lrsquouomo noncheacute la storia umana quale opera degli dei e degli uomini infine in primo luogo gli dei stessi in quanto sottoposti anchrsquoessi al destino ldquoφύσιςrdquo significa lo schiudentesi imporsi e il perdurare dominato da esso ndash cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave qualche cosa che si impone che si dischiude che appare che incomincia ad apparire e in quel momento da quel momento esiste ldquoil perdurare dominato da essordquo cioegrave da questo imporsi ndash in questo schiudente permanente imporsi si trovano inclusi sia il divenire che lrsquoEssere nel senso ristretto della persistenza immobile ndash lrsquoEssere egrave la persistenza immobile il divenire no - ldquoφύσιςrdquo egrave il ldquopro-dursirdquo - egrave il pro-dursi il portarsi fuori della latenza egrave il recare ciograve che egrave latente in posizione ciograve che ancora non egrave lo pone lo fa apparire ldquoadesso egraverdquo e una volta che egrave permane (il linguaggio sembra) beh non egrave casuale che Heidegger ha scritto un libro sul linguaggio lo chiama ldquoIn cammino verso il linguaggiordquo ndash ma se come per lo piugrave accade si intende la ldquoφύσιςrdquo non nel senso originario di ldquoschiudente permanente imporsirdquo bensigrave in quello piugrave tardivo e odierno di natura e se inoltre si considerano come manifestazioni fondamentali della natura i movimenti delle cose materiali degli atomi e degli elettroni e tutto ciograve che la fisica moderna indaga sotto lrsquoaspetto di natura allora la filosofia originaria dei greci diventa la filosofia della natura un modo di rappresentarsi le cose per lappunto sotto lrsquoaspetto di natura materiale ndash che egrave ciograve che a lui non interessa ovviamente cioegrave lo interesseragrave dopo per altri motivi per quanto riguarda la tecnica ma egrave unrsquoaltra questione ndash lrsquoinizio della filosofia greca produce allora lrsquoimpressione del tutto conforme allrsquoidea che il senso comune si fa di un inizio di quello che ancora qualifichiamo secondo lrsquoespressione latina come primitivo cosigrave i greci visti in questa maniera finiscono per diventare una specie un poco migliore di ottentotti ndash egrave una razza di negri tenete conto che siamo nel 1939 in pieno nazismo ndash e la scienza moderna appare rispetto ad essi (greci) infinitamente piugrave avanzata a parte tutte le piugrave particolari assurditagrave insite in questo modo di considerare lrsquoinizio della filosofia come alcuncheacute di primitivo si deve dire che questa interpretazione dimentica che qui si tratta della filosofia vale a dire di una delle poche cose grandi di cui lrsquouomo egrave capace ora ogni grande cosa puograve avere solo un grande inizio tale egrave la filosofia dei greci essa termina in grandezza con Aristotele solo la comune opinione e lrsquouomo mediocre si immaginano che ciograve che egrave grande sia destinato a durare indefinitivamente ed uguagliano la sua durata allrsquoeterno ndash

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ora tutto ciograve che egrave grande abbia avuto un grande inizio hellip la specie umana ha avuto un grande inizio No egrave nata da protozoi quindi non egrave sempre esattamente cosigrave per dire che certe volte ci si lascia prendere da affermazioni che risultano o possono risultare discutibili non egrave vero che tutto ciograve che egrave grande procede da qualche cosa di grande non necessariamente ndash tutto ciograve non ha comunque da fare minimamente con una interpretazione naturalistica della storia ciograve di cui si tratta hellip il significato di ldquoφύσιςrdquo dunque si restringe per contrapposizione a τέχνη ndash τέχνη da cui tecnica ndash che dal canto suo non designa neacute lrsquoarte neacute la tecnica bensigrave un sapere una sapiente disposizione a fare liberamente dei piani a organizzare e a disporre di tali organizzazioni ndash secondo lui egrave questo che si dice nel Fedro di Platone ndash la ldquoτέχνηrdquo egrave un generare un edificare in quanto pro-durre sapiente Il concetto contrapposto a ldquofisicordquo egrave drsquoaltra parte lo ldquostoricordquo una sfera dellrsquoEssere che tuttavia i greci comprendono ugualmente sotto il significato della ldquoφύσιςrdquo - cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave anche la storia per i greci questo dice Heidegger Heidegger ha lavorato molto anche sulla filologia non egrave un filologo ovviamente perograve ci ha lavorato ndash Tutto ciograve non ha da fare minimamente con una interrogazione naturalistica della storia lrsquoessente come tale nella sua totalitagrave egrave ldquoφύσιςrdquo cioegrave ha come essenza caratteristica lo schiudentesi permanente imporsi - questo egrave lrsquoessente per Heidegger - qualcosa del genere lo si avverte soprattutto nei confronti di quello che in un certo senso si impone con maggiore immediatezza e che viene piugrave tardi a significare la ldquoφύσιςrdquo nel senso piugrave ristretto (τάφύσειςὄντατάφσιχά) lrsquoente naturale ndash gli enti fisici la fisica ndash si puograve anche partire allorcheacute si discute della ldquoφύσιςrdquo in generale vale a dire quello che egrave lrsquoessente come tale dai ldquoφύσεις ὄνταrdquo (enti di natura) ma a patto fin da principio di non fermarci a questo o a quel regno della natura minerale vegetale animale ma di elevarci al di sopra di τά φσιχά degli enti fisici) - tenete conto che tutto ciograve che sta dicendo egrave per approcciare la questione della metafisica e cioegrave che cosrsquoegrave lrsquoEssere dellrsquoente Adesso si interroga sul sapere sapere che per Heidegger egrave poter stare nella veritagrave ndash La veritagrave egrave la manifestazione dellrsquoessente - che egrave una definizione un porsquo differente da quella classica medioevale quella dellrsquoadaeligquatio rei et intellectus non egrave esattamente cosigrave percheacute egrave la manifestazione dellrsquoessente cioegrave egrave il suo apparire ndash il sapere egrave quindi poter stare nella manifestazione dellrsquoessente sostenerne il peso ndash possedere delle semplici cognizioni seppure largamente estese non egrave sapere anche quando queste cognizioni attraverso un certo ordine di studi determinati esami vengono convogliate verso ciograve che egrave praticamente piugrave importante non costituiscono un sapere anche se tali cognizioni riattagliate ai bisogni piugrave necessari che si presentano piugrave vicini alla vita il possederle non costituisce un sapere anche se qualcuno fornito di tali conoscenze ha potuto servirsene per qualche suo trucco o maneggio di fronte alla realtagrave autentica risulteragrave non di meno sprovveduto e diverragrave necessariamente un abborracciatore costui (hellip) percheacute sarebbe comunque un abborracciatore Percheacute non possiede alcun sapere Sapere infatti vuole dire potere apprendere ndash Questo egrave per Heidegger il sapere il potere apprendere ndash ben inteso il comune buon senso ritiene che chi possiede un sapere non abbia piugrave bisogno di apprendere in quanto ha finito di imparare niente affatto chi sa egrave solo colui che comprende di dover sempre di nuovo imparare colui che in virtugrave di questa comprensione si egrave messo anzi tutto in condizione di sempre poter apprendere ndash e comrsquoegrave che uno si mette in questa condizione Attraverso questa apertura e cioegrave attraverso il domandare il domandare che deve porsi come un domandare alla radice alla base di tutto cioegrave porsi la domanda fondamentale ldquopercheacute qualcosa anzicheacute nulla ndash esaminiamo da altri punti di vista la nostra proposizione ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo la frase contiene una cesura (taglio) ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo e poi (taglio lrsquoaltra parte) ldquoe non il nullardquo ndash perograve a lui interessa la prima parte ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo la domanda egrave con ciograve realmente posta la posizione della domanda comporta 1) lrsquoindicazione esatta di ciograve che egrave sottoposto alla domanda che egrave interrogato 2) lrsquoindicazione di ciograve su cui verte la domanda che egrave domandato

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Quanto a ciograve che egrave sottoposto alla domanda esso egrave indicato in modo inequivocabile lrsquoessente quanto a ciograve che egrave richiesto nella domanda il domandato egrave il percheacute vale a dire la ragione Ciograve che segue nella proposizione interrogativa ossia ldquoe non il nullardquo non egrave che unrsquoappendice la quale naturalmente consegue in vista di un parlare piugrave sciolto e al titolo introduttivo si tratta di unrsquoaggiunta di una frase la quale non dice nulla di piugrave su ciograve che viene sottoposto allrsquointerrogazione e su ciograve che egrave domandato un semplice ornamento ndash perograve tra poco vedremo se egrave proprio cosigrave Infatti dice - che cosa crsquoegrave da chiedersi riguardo al nulla Il nulla egrave semplicemente nulla il domandare non ha qui piugrave nulla da cercare di fronte al nulla Con il menzionare il nulla non si progredisce minimamente nella conoscenza dellrsquoessente ndash fincheacute parliamo del nulla questo egrave molto parmenideo ndash chi parla del nulla non sa assolutamente quello che fa chi parla del nulla ne fa con ciograve stesso un qualcosa cosigrave parlando parla contro ciograve che pensa famosa contraddizione antica si contraddice da seacute stesso ndash a causa della bebaiotate archegrave ndash ora un dire contraddittorio contrasta alla regola fondamentale del dire ldquologosrdquo cioegrave alla logica il parlare del nulla egrave illogico chi parla e pensa illogicamente egrave uomo che non sa di scienza ora il fatto che proprio allrsquointerno della filosofia dove la logica egrave di casa si parli del nulla fa sigrave che tanto piugrave duramente si incorre nel rimprovero di mancare alla regola fondamentale di ogni pensiero (βεβαιότατε ἀρχή bebaiotaacutetē arkḕ) chi inoltre prende sul serio il nulla si pone con ciograve stesso dalla parte della nullitagrave promuove espressamente lo spirito di negazione e si pone al servizio della distruzione parlare del nulla non ripugna soltanto completamente al pensiero ma significa minare ogni cultura ndash sta criticando chi sostiene il nulla o ogni fede anche ndash ciograve che disprezza cosigrave il pensiero misconoscendolo nella sua legge fondamentale e in pari tempo distrugge la volontagrave costruttiva egrave la fede chiunque sa tutto questo egrave il nichilismo Perograve torniamo alla domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo questa esprime in modo piugrave adeguato della formula abbreviata la domanda sullrsquoessente (la domanda abbreviata cioegrave senza il nulla) il fatto di introdurre qui il discorso sul nulla non indica mancanza di rigore o ridondanza del dire non egrave nemmeno una nostra invenzione ma egrave un modo di attenersi strettamente per quando riguarda il senso della domanda fondamentale alla tradizione originaria - a questo punto sta per porre una delle questioni importanti proprio riguardo a questa frase ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute il nullardquo - percheacute diragrave a breve ldquopercheacute posso dire che qualcosa ldquoesisterdquo egrave percheacute so che cosa significa ldquonon esisterdquo Se affermo che lrsquoessente egrave lo metto in connessione con ciograve che non egrave Sta dicendo che quando si parla del nulla si sta parlando di niente ci si contraddice ma tra breve diragrave che ciograve che lui pensa non egrave esattamente questo hellip quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla ndash ma forse egrave meglio leggere anche il brano precedente ndash ma se ci poniamo la domanda nella forma dellrsquointerrogativo iniziale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo allora lrsquoaggiunta (che sarebbe ldquoe non il nullardquo) impedendoci di porre la domanda immediatamente impedisce che ci si attenga al puro essente come un dato indubitabile impedisce che cosigrave facendo ci si perda fin da principio e sempre piugrave nella ricerca di un fondamento anchrsquoesso essente lrsquoessente viene invece mantenuto in guisa interrogativa nella possibilitagrave del non essere ndash sta dicendo che questa breve aggiunta ldquoe non il nullardquo egrave ciograve che consente a questa domanda di mantenersi come domanda ndash il percheacute allora acquista tuttrsquoaltra forza ed efficacia nellrsquoambito dellrsquointerrogazione percheacute lrsquoessente egrave sottratto alla possibilitagrave del non essere ndash percheacute noi poniamo lrsquoessente come tale Percheacute lo sottraiamo a questa possibilitagrave che non sia invece Percheacute non vi ricade senzrsquoaltro e continuamente Lrsquoessente non egrave piugrave ora un semplice sussistente esso (siccome abbiamo posto lrsquoeventualitagrave che non sia) esso incomincia a vacillare e questo a prescindere completamente dal fatto che si conosca o meno con piena certezza che lo si comprenda o meno in tutta la sua ampiezza lrsquoessente come tale ormai vacilla in quanto lo poniamo in questione (percheacute egrave questo che fa la domanda il domandare) lrsquoampiezza di questo oscillazione (tra essere e non essere) arriva fino alla piugrave estrema e opposta possibilitagrave dellrsquoessente fino al non essere e

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al nulla ndash qui ci sarebbe da inserire una serie di cose che riguardano Severino ma non lo faremo) allo stesso modo ora si trasforma anche la ricerca sul percheacute essa non mira semplicemente alla conquista di un fondamento esplicativo (che ci spieghi percheacute lrsquoessente egrave) un fondamento a sua volta sussistente del sussistente quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla e cioegrave affermare lrsquoessente a fronte del nulla ndash qui siamo proprio in piena metafisica totalmente e inesorabilmente immersi ndash Il fondamento egrave richiesto ora come fondamento della decisione a favore dellrsquoessente contro il nulla ndash ci vuole un fondamento che ci dica percheacute qualcosa egrave anzicheacute non egrave Egrave questa la domanda che si sta facendo adesso - e piugrave esattamente come fondamento di quella oscillazione (sempre tra lrsquoessere e il nulla) dellrsquoessente la quale ponendo lrsquoessente tra lrsquoessere e il non essere ci regge e ci libera ndash tra questo essere e non essere lrsquoessente - in questa oscillazione giaccheacute di qui deriva che noi non possiamo appartenere a nessuna cosa neppure a noi stessi quantunque lrsquoesserci (il Dasein) sia pur sempre mio ndash cioegrave io sono ndash lrsquoespressione ldquosempre miordquo significa che lrsquoesserci mi egrave addossato percheacute il mio stesso ldquoiordquo sia lrsquoesserci ndash e cioegrave occorre che sia qualche cosa percheacute io possa considerarlo mio e cioegrave che sia ndash Lrsquoesserci designa dal canto suo la cura (qui riprende cose elaborate in modo molto piugrave articolato nel suo scritto piugrave famoso Essere e tempo) il dire che ldquolrsquoesserci egrave sempre miordquo non significa neacute che sia posto da me neacute che sussista isolatamente in un io singolo lrsquoesserci infatti egrave se stesso per il suo essenziale rapporto allrsquoEssere in generale ndash cioegrave lrsquoesserci egrave percheacute esiste lrsquoEssere egrave questo che sta dicendo ndash tale egrave il significato della frase ripetuta piugrave volte in Sein und Zeit secondo la quale allrsquoesserci appartiene a una comprensione dellrsquoEssere ndash non egrave possibile lrsquoesserci se non si comprende lrsquoEssere percheacute egrave lrsquoEssere che fa da ldquofondamentordquo tra virgolette se non so nulla dellrsquoEssere non posso esserci La metafisica egrave quella disciplina che occupa di queste cose allrsquoinizio sigrave diceva che egrave questo domandarsi che pone le cose questo dischiudentesi imporsi tutta la sua critica alla metafisica e in particolare allrsquoontologia egrave che si egrave sempre occupata dellrsquoEssere considerandolo un ente senza accorgersene se io parlo dellrsquoEssere da quel momento lrsquoEssere egrave un ente al pari di qualunque altro (lui parla dellrsquoEssere di per seacute) esattamente che egrave unrsquoaltra cosa infatti per Heidegger lrsquoEssere egrave una cosa che sorge che si disvela nellrsquoapertura del domandare autentico Egrave la sua idea naturalmente tenete sempre conto che non sta dicendo anche se lui immaginava di sigrave come stanno le cose egrave soltanto una costruzione uno scenario possibile a partire da un certo sistema di riferimento che egrave la sua teoria 17 dicembre 2014 In quanto resiste alla possibilitagrave estrema del non essere lrsquoessente si mantiene nellrsquoessere senza con ciograve aver tuttavia oltrepassata neacute superata la possibilitagrave di non essere ndash sta dicendo che lrsquoente egrave quello che egrave nonostante possa anche non essere ndash stiamo parlando avventatamente del non essere dellrsquoessere e dellrsquoessente senza dire in che rapporto essi stiano con lrsquoessente medesimo lrsquoessente e il suo essere sono la stessa cosa in cosa consiste la loro differenza Cosrsquoegrave per esempio in questo pezzo di gesso lrsquoessente Giagrave la domanda egrave di per seacute ambigua in quanto la parola ldquoessenterdquo puograve assumere due significati come ldquotὸ ohrdquo lrsquoessente significa anzitutto ciograve che nei singoli casi egrave essente nel caso specifico a proposito del gesso questa massa egrave grigio tendente al bianco la forma determinata leggera friabile eccetera lrsquoessente significa in secondo luogo ciograve che per cosigrave dire fa sigrave che la cosa in questione sia un essente anzicheacute un non essente ciograve che nellrsquoessente se egrave un essente costituisce il suo essere (appunto sta cercando lrsquoessere dellrsquoessente) in conformitagrave di questa doppia significazione del termine ldquoessenterdquo il greco τό ὅν riveste spesso il secondo significato indica cioegrave non lrsquoessente stesso ciograve che egrave essente ma il fatto di essere lrsquoldquoessentitagraverdquo lrsquoessere essente per contro lrsquoessente nel primo senso designa le stesse cose essenti prese singolarmente nel loro insieme in altri termini tutto ciograve che egrave in rapporto ad esse e non alla loro

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ldquoessentitagraverdquo (alla loro essenza non so percheacute hanno tradotto essentitagrave) il primo significato di τό ὅν corrisponde a τά ὀντα (entia - ente) il secondo a ldquoτό εἶναιrdquo (esse ndash Essere) ndash (tenete sempre conto che ciograve che a noi interessa di tutto il discorso intorno alla metafisica egrave intendere la questione per noi piugrave importante e cioegrave come accade che qualche cosa venga considerato quello che egrave metafisicamente e non come una regola del gioco) ciograve che chiediamo questa egrave la domanda fondamentale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo sembra apparentemente che in questa domanda ci si attenga ancora e soltanto allrsquoessente sfuggendo al vuoto arrovellarsi sullrsquoessere ma che cosa domandiamo realmente percheacute lrsquoessente come tale sia Chiediamo la ragione del fatto che lrsquoessente egrave che egrave quella cosa determinata e percheacute non ci sia piuttosto il nulla (percheacute crsquoegrave questo piuttosto che nulla) la nostra domanda mira in ultima analisi allrsquoessere ma in che maniera La domanda che ci poniamo verte sullrsquoessere dellrsquoessente (cioegrave sullrsquoessere delle cose) noi interroghiamo lrsquoessente a proposito del suo essere tuttavia giagrave prima nellrsquoatto dellrsquointerrogare medesimo che noi facciamo la domanda verte giagrave in realtagrave sullrsquoessere sul suo fondamento e ciograve anche se questa domanda permane implicita e in quanto a sapere se lrsquoessere non sia giagrave di per se stesso il fondamento egrave fondamento sufficiente irresoluta (dice che continuiamo a domandarci intorno allrsquoessere nonostante tutto nonostante che questa domanda non ci porti da nessuna parte almeno per il momento) Il fatto che noi poniamo questa domanda sullrsquoessere come domanda di primo piano puograve forse accadere senza che noi sappiamo qualcosa dellrsquoessere e del suo comportamento nei confronti della sua differenza dallrsquoessente (se ci chiediamo questa cosa se ci chiediamo dellrsquoessere forse qualche cosa ne sappiamo giagrave di questo essere se ci stiamo domandando qualcosa) come sarebbe mai possibile non dico trovare ma anche soltanto cercare il fondamento dellrsquoessere dellrsquoessente senza aver prima sufficientemente afferrato compreso concepito lrsquoessere stesso sarebbe un progetto altrettanto disperato come voler rintracciare la causa e spiegare la ragione di un incendio senza curarci del suo andamento eccetera avviene cosigrave che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo ci costringe a porre la domanda preliminare ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Lrsquoessere permane tuttavia introvabile quasi come il nulla o in definitiva esattamente nello stesso modo (anche il nulla diceva prima ldquoegrave inutile che stiamo a domandarci del nulla che cosa ci domandiamordquo perograve anche con lrsquoessere dice accade qualche cosa di simile ) la parola ldquoessererdquo finisce per diventare cosigrave nientrsquoaltro che una parola vuota non designa nulla di effettivo di afferrabile di reale il suo significato egrave fumo esalazione irreale Nietzsche finisce cosigrave per avere ragione quando chiama i concetti piugrave alti come lrsquoldquoessererdquo lrsquoultima esalazione di una realtagrave che si dissolve Chi mai dovrebbe inseguire una tale esalazione il cui nome non egrave che la designazione di un grande errore ldquoin veritagraverdquo dice Nietzsche ldquoniente ha avuto finora una piugrave ingenua forza di persuasione dellrsquoerrore dellrsquoessererdquo egrave dallrsquoessere stesso che dipende questo fraintendimento (dice Heidegger) ed egrave questo vuoto persistente imputabile alla parola (Tenete conto che Heidegger ha sempre avuto una certa attenzione per il linguaggio e per la parola) oppure (il fraintendimento il soggetto) dipende da noi che in tutto questo gran darci da fare per andare a caccia dellrsquoessente siamo caduti fuori dallrsquoessere (questa egrave poi la sua accusa in definitiva a tutta la filosofia occidentale che per lui non egrave altro che una metafisica che ha mancato totalmente lrsquoessere percheacute ogni volta che si adopera per individuare lrsquoessere lo oggettivizza e di conseguenza lo trasforma in ente) o forse non dipende primariamente da noi uomini drsquooggi e neanche dai nostri prossimi e remoti predecessori ma da qualcosa che dallrsquoorigine trascorre in tutta quanta la storia dellrsquooccidente da un evento che tutti gli occhi degli storici non riuscirebbero a scorgere e che pur tuttavia avviene oggi come per lrsquoaddietro e avverragrave in futuro E se fosse davvero possibile che lrsquouomo che i popoli nei loro piugrave grandi affari drsquoimprese intrattengono una relazione con lrsquoessente e ciograve nonostante siano caduti da gran tempo fuori dellrsquoessere senza saperlo e che proprio questa sia la ragione piugrave intima e imponente della loro decadenza (qui adesso vi leggo delle cose che non hanno propriamente un grande interesse per

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la ricerca che stiamo facendo perograve ve le leggo come curiositagrave percheacute in queste righe crsquoegrave il motivo dellrsquoadesione di Heidegger al partito nazista) Si tratta di domande che non si pongono qui incidentalmente e neppure per influenzare i sentimenti o la concezione del mondo sono domande alle quali ci induce quella domanda preliminare che scaturisce necessariamente dalla principale e che suona ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Una domanda assai semplice e anche certamente assai inutile e non di meno una domanda anzi la domanda quella che chiede ldquolrsquoessere egrave una semplice parola e il suo significato evanescente oppure esso costituisce il destino spirituale dellrsquooccidenterdquo questa Europa in prede a un inguaribile accecamento sempre sul punto di pugnalarsi da se stessa si trova oggi (1935) nella morsa della Russia da un lato e dellrsquoAmerica dallrsquoaltro Russia e America rappresentano entrambe da un punto di vista metafisico la stessa cosa la medesima desolante frenesia della tecnica scatenata e dellrsquoorganizzazione senza radici dellrsquouomo massificato in un epoca in cui anche lrsquoultimo angolo del globo terrestre egrave stato conquistato dalla tecnica ed egrave diventato economicamente sfruttabile in cui qualunque evento in qualsiasi luogo e momento egrave venuto rapidamente accessibile in cui si puograve vivere nel medesimo tempo lrsquoattentato in Francia contro un monarca e un concerto sinfonico a Tokio per cui il tempo non egrave piugrave che velocitagrave istantaneitagrave e simultaneitagrave mentre il tempo come storicitagrave autentica egrave del tutto scomparso dalla realtagrave di qualsiasi popolo in un epoca in cui un pugile egrave considerato un eroe nazionale in cui i milioni di uomini delle adunate di massa costituiscono un trionfo allora proprio allora lrsquointerrogativo ldquoa che scopo dove e poirdquo continuamente ci si ripresenta come uno spettro al di sopra di tutta questa stregoneria La decadenza spirituale della terra egrave cosigrave avanzata che i popoli rischiano di perdere lrsquoestrema forza dello spirito quella che permetterebbe almeno di scorgere e di valutare come tale questa decadenza concepita in rapporto al destino dellrsquoessere questa semplice constatazione non ha nulla a che vedere con il pessimismo della civiltagrave come del resto con lrsquoottimismo poicheacute lrsquoabbuiarsi del mondo la fuga degli dei la distruzione della terra la riduzione dellrsquouomo a massa il sospetto gravido drsquoodio contro tutto ciograve che egrave creativo e libero ha in tutta la terra giagrave raggiunto una tale proporzione che delle categorie cosigrave puerili come pessimismo e ottimismo sono divenute ormai da gran tempo risibili siamo presi nella morsa il nostro popolo il popolo tedesco in quanto collocato nel mezzo subisce la pressione piugrave forte della morsa esso che egrave il popolo piugrave ricco di vicini e di conseguenza il piugrave esposto egrave insieme il popolo metafisico per eccellenza da questa sua caratteristica di cui siamo certi discende drsquoaltronde che questo popolo potragrave forgiarsi un destino solo se saragrave prima capace di provocare in se stesso una risonanza una possibilitagrave di risonanza nei confronti di questa caratteristica esso sapragrave comprendere la sua tradizione in maniera creatrice tutto ciograve implica che questo popolo in quanto popolo storico si avventuri ad esporre se stesso e insieme la storia stessa dellrsquooccidente colta a partire dal centro del suo avvenire nellrsquooriginario dominio della potenza dellrsquoessere e se la grande decisione concernente lrsquoEuropa non deve verificarsi nel senso dellrsquoannientamento potragrave solo verificarsi per via del dispiegarsi e a partire da questo centro nuove forze storiche e spirituali (hellip ) chiedere che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo significa nientemeno che attuare la ripetizione del cominciamento del nostro ldquoesserci storico e spiritualerdquo per trasformarlo in un altro cominciamento (quando lui parla del ldquocominciamento storico e spiritualerdquo allude a qualche cosa che aveva giagrave elaborato in ldquoSein und Zeitrdquo cioegrave lo spirito egrave questa forza creatrice la res cogitans di Cartesio cioegrave la potenza del pensiero questo egrave lo spirito anche per buona parte dellrsquoidealismo tedesco che lui conosceva molto bene e apprezzava quindi lrsquoldquoincominciamento di questo esserci storico e spiritualerdquo significa che questa forza creatrice del pensiero non puograve ovviamente essere scollegato dalla storia dalla sua storia nel senso che si storicizza di volta in volta il pensiero non puograve non tenere conto di ciograve che lo ha preceduto non nel senso di ritornare al passato per Heidegger non egrave assolutamente cosigrave ma piuttosto di fare agire ciograve che egrave stato in ciograve che egrave dice) una tal cosa egrave possibile questo oltretutto corrisponde alla capacitagrave formatrice e commisuratrice della storia in quanto si ricollega allrsquoevento

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fondamentale Un cominciamento si ripete non con il riportarvisi come ad alcuncheacute di trascorso di ormai risaputo e semplicemente da imitare bensigrave in modo che il cominciamento venga ricominciato in maniera ancor piugrave originaria (come dire in ciascun atto ciascuna volta egrave questo cominciamento ldquostoricordquo nel senso che non puograve non tener conto di ciograve che lo ha prodotto) la ripetizione come noi la intendiamo egrave tuttrsquoaltro che la prosecuzione migliorata di ciograve che si egrave giagrave attuato con i mezzi giagrave esistenti allora la domanda che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo si trova come domanda preliminare inclusa nella nostra domanda guida e cioegrave ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo se ci si pone alla ricerca di ciograve che in tale domanda preliminare viene perseguito vale a dire lrsquoldquoessererdquo tosto lrsquoespressione di Nietzsche ci appare nella sua piena veritagrave giaccheacute a ben guardare cosrsquoegrave lrsquoessere per noi piugrave che un semplice ldquoflatus vocisrdquo un significato vago indeterminato inafferrabile come il fumo Lrsquoessere per lui per Nietzsche egrave unrsquoillusione un inganno che non sarebbe mai dovuto verificarsi lrsquoessere qualcosa di vago indeterminato evanescente come fumo dunque Egrave vero non intendiamo contestare questo fatto si tratta anzi di chiarirne la natura per chiarirne tutta la portata (cioegrave lrsquoldquoessererdquo come una sciocchezza qui dice lo diceva prima egrave il concetto piugrave generale in assoluto) lrsquoambito della sua validitagrave si estende a tutto e a ogni cosa in particolare sino al nulla eccolo qua che torna il quale in quanto pensato e in quanto espresso egrave pure anchrsquoesso qualcosa al di sopra e al di fuori della sfera di validitagrave di questo concetto che egrave il piugrave generale lrsquoldquoessererdquo non esiste a rigore piugrave nulla da cui esso stesso possa venire ulteriormente determinato ( se egrave il concetto piugrave generale se fosse determinato da un altro concetto questo altro sarebbe ancora piugrave generale dellrsquoldquoessererdquo ovviamente ) il concetto dellrsquoessere egrave qualcosa di ultimo questo corrisponde anche a una legge della logica che dice ldquopiugrave un concetto egrave esteso ndash e quale concetto egrave piugrave esteso di essere ndash piugrave il suo contenuto risulta vuoto e indeterminatordquo (se io dico ldquotuttordquo appunto dico tutto e nulla Piugrave avanti dagrave una definizione di ldquospiritordquo visto che prima ne ha parlato ldquolo spirito egrave la risolutiva apertura originariamente disposta e cosciente allrsquoessenza dellrsquoessere lo spirito egrave la pienezza del potere dato alle potenze dellrsquoessere come tale nella sua totalitagraverdquo dire che lo spirito egrave lrsquoapertura cioegrave lrsquoapertura a ciograve che vi egrave di piugrave essenziale piugrave radicale possa essere pensato questo egrave lo spirito Poi qui fa qualche riflessione sullrsquoetimologia della parola ldquoessererdquo percheacute a suo parere ciograve che i greci intendevano con ldquoessererdquo egrave importante per intendere in seguito il modo in cui lui proporragrave questa nozione di essere) Questa via (cioegrave quella di seguire i greci sullrsquoetimo) essa deve sulla base di esempi grammaticali mostrarci come e percheacute lrsquoesperienza la concezione e lrsquointerpretazione del linguaggio divenute normative per lrsquooccidente siano la risultante di una concezione del tutto particolare dellrsquoessere Le parole ldquoπτῶσις e ἔγχυσιςrdquo significano cadere oscillare inclinarsi Crsquoegrave qui lrsquoidea di una deviazione dallo stare eretto e diritto ma questo lo star ligrave eretto in se stesso il venire in posizione e il rimanere in posizione i greci lo intendono come essere (lrsquoessere cioegrave egrave qualche cosa che egrave in posizione e sta ligrave dritto) ciograve che in tal guisa viene in posizione diventa in seacute stabile si pone con ciograve da se stesso liberamente nella necessitagrave del suo limite ldquoπέραςrdquo questrsquoultimo non egrave qualcosa che provenga allrsquoessente dal di fuori ancor meno esso rappresenta una mancanza una privazione (cioegrave il fatto di essere fermo ligrave) lrsquoarrestarsi il trattenersi in base al proprio limite di possedersi nel mantenersi stabile egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente (qui lui ha detto in modo chiarissimo che cosa intende con lrsquoessere dellrsquoessente Ciograve che si trattiene ligrave che sta ligrave che non si muove percheacute non puograve muoversi mentre lrsquoente sappiamo che si modifica lrsquoessere no (non lo sta oggettivando e quindi diventa un ente anche quello No a parer suo non lo oggettiva nel senso che ne parla egrave ovvio che bisogna parlare poi a parer suo non lo oggettiva percheacute per lui lrsquoessere non egrave un ente ma egrave il disvelarsi eccetera) Egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente egrave ciograve che costituisce primariamente lrsquoessente come tale nella differenza dal non essente (cioegrave la differenza per Heidegger fra lrsquoessere e lrsquoessente egrave propriamente ciograve che distingue lrsquoessente dal non essente percheacute Percheacute lrsquoessente egrave il non essente no questo egrave ciograve che fa essere lrsquoessente quello che egrave anzicheacute non essere la domanda principale ldquopercheacute lrsquoessente

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anzicheacute nulla) venire in posizione significa conseguentemente darsi un limite delimitarsi perciograve un carattere fondamentale dellrsquoessente egrave costituito da ciograve che viene chiamato in greco ldquoτό τέλοςrdquo che non significa neacute il fine neacute lo scopo (τέλος viene tradotto con ldquoscopordquo da cui teleologia) ma il ldquoterminerdquo in tedesco ldquoenderdquo cioegrave fine ldquoTerminerdquo non va qui inteso affatto in senso negativo come se si trattasse di qualcosa che non va piugrave avanti che fallisce che finisce ldquoterminerdquo significa il terminare la terminazione nel senso del compimento (per altro egrave in accezione che praticamente utilizzava Verdiglione) il limite e il termine sono ciograve per cui lrsquoessente incomincia ad essere (cioegrave questo essente incomincia ad essere qualcosa che viene delimitato percheacute egrave terminato) da questo punto di vista egrave da intendersi la denominazione piugrave alta che Aristotele usa per lrsquoessere ldquoἐντελέχειαrdquo il mantenersi conservarsi nella terminazione (limite) Lrsquouso che la filosofia posteriore e anche la biologia hanno fatto vedi Leibniz del termine ldquoἐντελέχειαrdquo denota tutto il distacco dai greci ciograve che si pone nel suo limite compiendolo e cosigrave costituendosi ha forma (morfegrave da cui morfologia eccetera) la forma cosigrave come concepita dai greci egrave essenzialmente uno schiudersi che si dispone nel limite ( si dischiude e si dispone in un limite cioegrave egrave determinato) se non cheacute ciograve che si mantiene consiste in se stesso diviene dal punto di vista dellrsquoosservatore ciograve che si propone che si offre mostrandosi nella sua apparenza lrsquoapparire di una cosa viene detto dai greci ldquoεἶδοςrdquo o ldquoideardquo (lrsquoidea egrave lrsquoapparire ciograve che appare) In ldquoεἶδοςrdquo risalta in primo piano ciograve che intendiamo anche quando diciamo ldquola cosa ha un certo aspetto si lascia vedere constardquo la cosa ldquoconsisterdquo essa riposa nellrsquoapparire egrave come dire nel sorgere della sua essenza (appare quando sorge) Tutte le determinazioni dellrsquoessere finora enumerate traggono tuttavia il loro fondamento e risultano insieme collegate da ciograve in cui i greci sperimentano inequivocabilmente il senso dellrsquoessere e che essi chiamano ldquoοὐσίαrdquo (la sostanza) e in senso piugrave pieno ldquoπαρουσίαrdquo la solita povertagrave di pensiero traduce la parola con ldquosostanzardquo e ne falsa con ciograve completamente il significato (in tutti i manuali di filosofia al temine greco ldquoοὐσίαrdquo viene tradotto con ldquosostanzardquo pero lui dice invece) Noi abbiamo per ldquoπαρουσίαrdquo la parola tedesca corrispondente ldquoan wesenrdquo si usa designare cosigrave una proprietagrave fondiaria e di tipo rurale in seacute conchiusa una proprietagrave ancora al tempo di Aristotele ldquoοὐσίαrdquo egrave usata in questo senso e insieme nel senso del termine filosofico fondamentale una cosa si presenta essa permane in se stessa e cosigrave si propone essa egrave Essere significa in fondo per i greci presenza Non di meno la filosofia greca non egrave risalita piugrave oltre sul fondamento dellrsquoessere cioegrave verso quello che esso nasconde essa si egrave fermata alla prima fase dellrsquoesser presente e ha cercato di considerarlo secondo le sue accennate determinazioni (che sono appunto enti) Quanto abbiamo detto ci permette di comprendere meglio per ciograve che riguarda lrsquoillustrazione del termine ldquometafisicardquo lrsquointerpretazione greca dellrsquoessere da noi menzionata fin dallrsquoinizio lrsquoapprensione cioegrave dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo (natura) Bisogna dicemmo mettere completamente da parte ogni altro concetto di natura ldquoφύσιςrdquo designa lrsquoerigersi nellrsquoatto di schiudersi (qualcosa che si erige nellrsquoatto in cui si dischiude compare appare) il dispiegarsi permanendo in seacute (si dispiega permanendo in seacute qualcosa che si dispiega lui faceva lrsquoesempio del fiore che sboccia della rosa che si dispiega e dispiegandosi permane questo egrave lrsquoessere) In questo imporsi riposo e movimento sono ritenuti e insieme manifestati ad opera di una unitagrave originaria questo imporsi costituisce la presenza predominante e ancora non padroneggiata dal pensiero in cui lrsquoesser presente sussiste come essente ma questo imporsi fuori esce dalla latenza il che egrave come dire per usare lrsquoespressione greca che lrsquoldquoαλήθειαrdquo ldquola non latenzardquo accade (ldquoαλήθειαrdquo ldquola veritagraverdquo uno dei termini che i greci usavano per ldquoveritagraverdquo che lui traduce piugrave propriamente come ldquonon latenzardquo Cosa vuol dire che accade la ldquonon latenzardquo che ad un certo punto ciograve che egrave non latente diventa latente appare si dischiude permane ma ciograve che permane egrave lrsquoessere non lrsquoessente) Infatti ciograve che viene qui denominato ldquoπόλεμοςrdquo egrave un conflitto che emerge da ogni cosa divina e umana non si tratta di una guerra di tipo umano la lotta cosigrave come concepita da Eraclito egrave quella che anzitutto

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fa sigrave che lrsquoente si ponga come distinto nel contrasto e che acquisti la sua posizione la sua condizione il suo rango (per differenza potremmo dire) Nellrsquoattuarsi di tale separazione si verificano delle crepe delle scissure dei distacchi e delle connessioni e nellrsquoesplicarsi vicendevole del contrasto che si produce il mondo Per i greci essere significa stabilitagrave e ciograve in duplice senso 1) lo stare in seacute nel senso del prodursi del procedere (questa egrave la ldquoφύσιςrdquo la natura ldquosta insiemerdquo nel senso che si produce procede per questo ldquosta in seacuterdquo si produce egrave ovvio che sta in seacute ) 2) ldquolo stare in seacuterdquo come tale come qualcosa di stabile che rimane di permanente nel senso di ldquoοὐσίαrdquo (prima era la ldquoφύσιςrdquo seconda ldquoοὐσίαrdquo) ldquoNon essererdquo per conseguenza significa lrsquouscire da tale stabilitagrave proceduta da se stessa ldquoEsistenzardquo ed ldquoesistererdquo significano quindi per i greci precisamente non essere Lrsquoinsipienza e la faciloneria con cui ci si serve delle parole ldquoesistenzardquo ed ldquoesistererdquo per indicare lrsquoldquoessererdquo testimoniano una volta di piugrave di quanto ci si egrave allontanati da esso e da una significazione ben altrimenti allrsquoorigine efficace e precisa (πτῶσιςeἔγχυσις indicano il cadere il declinare Poi parla dellrsquoinfinito il fatto che ldquoessererdquo sia infinito ma non egrave cosigrave determinante Ci sono tante cose da leggere ma quello che mi interessava qui egrave importante) Abbandoniamo dunque il vuoto schema di questa parola ldquoessererdquo percheacute risulta una parola vuota eccetera ma per andare dove La risposta non egrave difficile egrave il caso se mai di meravigliarci di esserci potuti intrattenere cosigrave a lungo e dettagliatamente sulla parola ldquoessererdquo allora dunque abbandoniamo questa vuota e generica parola ldquoessererdquo e rivolgiamoci piuttosto ai vari ambiti specifici dellrsquoessente (fa una serie di esempi i fiumi i boschi eccetera tutte queste cose sono essenti anche la folla egrave essente la calca umana eccetera anche i pazzi di un manicomio) essenti sempre ovunque a volontagrave tutto egrave essente solo donde noi troviamo la consapevolezza che tutto ciograve che presentiamo ed elenchiamo con tanta sicurezza sia veramente un essente (vedete qui innanzi tutto la portata metafisica anche di queste domande lui intende con essente un qualche cosa che egrave se stesso necessariamente non una parola che ha quindi una certa serie di connessioni e viene utilizzata in un certo modo no lrsquoessente egrave qualche cosa e questa egrave metafisica) pare una domanda assurda (cioegrave come facciamo a sapere che un essente egrave un essente) e dato che noi possiamo in ogni caso senza nessuna possibilitagrave di dubbio constatare che un certo essente egrave (questa penna egrave) non egrave nemmeno necessario per questo usare la parola ldquoessenterdquo e ldquolrsquoessenterdquo estranee al linguaggio comune neacute ora pensiamo a dubitare che tutti questi enti in generale non siano basando il nostro dubbio sulla pretesa e constatazione scientifica che noi non sperimenteremmo che le nostre sensazioni neacute usciremmo dal nostro corpo cui tutto quello che abbiamo testeacute nominato rimarrebbe legato in realtagrave lrsquoessente noi lo lasciamo essere cosigrave come nella vita di tutti i giorni o nelle ore e momenti decisivi che ci sollecita e ci assale ci solleva e ci opprime lasciamo ogni essente ldquoessererdquo cosigrave comrsquoegrave Ma egrave proprio quando ci abbandoniamo cosigrave spontaneamente e senza alcuna complicazione al corso della nostra esistenza storica quando lasciamo che lrsquoessente sia di volta in volta quello che egrave che ci troviamo nonostante tutto nella necessitagrave di sapere giagrave che cosa significa ldquoegraverdquo ed ldquoessererdquo e come stabilire drsquoaltra parte che in un certo tempo in un certo luogo un supposto essente non egrave se non siamo in grado di distinguere con chiarezza fra essere e non essere e come compiere questa decisiva distinzione se non sappiamo in modo altrettanto decisivo e determinato che cosa significhino lrsquoessere e il non essere che vengono qui appunto distinti come puograve nel caso specifico e in generale un essente essere per noi un essente se prima non comprendiamo che cosa significhino ldquoessererdquo e ldquonon essererdquo Abbiamo constatato allrsquoinizio la parola ldquoessererdquo non ci dice nulla di determinato (anzi abbiamo visto prima che egrave la parola piugrave indeterminata possibile) neacute ci siamo dopo tutto ingannati infatti abbiamo trovato e ci consta tuttora che ldquoessererdquo ha un significato evanescente impreciso drsquoaltronde le precisazioni fin qui fatte ci danno la convinzione di distinguere bene e con sicurezza lrsquoldquoessererdquo dal ldquonon essererdquo per raccapezzarci bisogna fare attenzione a quanto segue si puograve certo dubitare che in un luogo o in un tempo qualsiasi un singolo

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ente sia oppure no ci si puograve ingannare ad esempio sul fatto che una finestra che pure egrave un ente sia chiusa o non lo sia eppure anche percheacute semplicemente una cosa di tal genere possa venir posta in dubbio occorre che sia presente una precisa distinzione fra essere e non essere (non so se la finestra egrave aperta o chiusa ma so che una finestra egrave una finestra) Quello di cui in questo caso non dubitiamo affatto egrave che lrsquoessere sia diverso dal non essere Per quanto la parola ldquoessererdquo risulti indeterminata nel suo significato non di meno la comprendiamo in modo determinato ldquoEssererdquo si rivela cosigrave come qualcosa di pienamente indeterminato e altamente determinato secondo la logica comune vi egrave qui una contraddizione evidente ma ciograve che si contraddice non puograve essere Non esiste un circolo quadrato e tuttavia questa contraddizione ldquolrsquoessere completamente indeterminato e tuttavia determinatordquo esiste Se non vogliamo ingannarci se in mezzo ai molti affari e impegni della giornata ci concediamo un attimo di riflessione a questo riguardo ci capita di sorprenderci nel bel mezzo di questa contraddizione questa nostra situazione egrave reale come nessunrsquoaltra Il fatto che lrsquoessere sia per noi una parola vuota assume improvvisamente tuttrsquoaltro aspetto diventiamo finalmente diffidenti nei confronti del presunto ldquovuotordquo della parola riflettendo piugrave attentamente su questa parola risulta alfine questo malgrado ogni obliterazione mescolanza genericitagrave del suo significato noi pensiamo in essa qualcosa di determinato questo qualcosa di determinato egrave cosigrave determinato e unico nel suo genere che occorre fare la seguente aggiunta quellrsquoessere che tocca a qualsiasi ente e che si sperde cosigrave in tutto ciograve che vi egrave di piugrave comune egrave per eccellenza quanto vi egrave di piugrave unico (ora avete immediatamente inteso lrsquoimportanza di ciograve che sta dicendo anche percheacute ha anticipato siamo nel lsquo35 quelle stesse cose che vi stavo dicendo recentemente rispetto alle parole ai significati Avete ben chiaro ciograve che vi dicevo affermando che una parola egrave fatta di altre parole come la semiotica ha mostrato in vario modo e a vario titolo da Hjelmslev a Greimas a De Saussure eccetera quindi una parola egrave fatta di tutte le connessioni che intrattiene simultaneamente con tutte le altre parole Questo era un grosso problema giagrave per De Saussure ciograve non di meno questa parola pur essendo indeterminata oltre che indeterminabile risulta determinata risulta essere se stessa e cioegrave risulta utilizzabile percheacute se fosse effettivamente indeterminata e indeterminabile non sarebbe utilizzabile sarebbe nulla sarebbe evanescente esattamente quello che diceva Heidegger rispetto allrsquoessere come la parola piugrave generica piugrave indeterminata che scappa da tutte le parti eppure ci sta dicendo Heidegger che nonostante questo rimane la parola piugrave determinata) Qualunque altra cosa comunque possa essere anche se unica puograve venire ulteriormente paragonata ad altro con questa possibilitagrave di comparazione aumenta la sua determinabilitagrave (quando facciamo un esempio egrave la stessa cosa) ed egrave in virtugrave di questa determinabilitagrave che essa si trova in una condizione sotto molti aspetti di indeterminatezza (proprio percheacute egrave determinabile egrave indeterminata se fosse determinata sarebbe chiusa) Lrsquoessere per contro non puograve essere paragonato con nessunrsquoaltra cosa ha questa prerogativa solo il nulla per lui egrave altro solo il nulla e qui non crsquoegrave nulla da paragonare se lrsquoessere rappresenta cosigrave quanto vi egrave di piugrave unico nel suo genere e il piugrave determinato allora anche la parola ldquoessererdquo non puograve rimanere vuota e in veritagrave essa non egrave mai vuota Ce ne convinceremo facilmente con un paragone (appunto con una determinazione se vogliamo riprendere quanto si diceva prima) quando noi percepiamo la parola ldquoessererdquo udendola come forma sonora o vedendola scritta essa ci appare tosto come qualcosa di affatto diverso da un seguito di suoni e di lettere come ad esempio ldquoabracadabrardquo anche questo egrave un seguito di suoni ma noi diciamo immediatamente che egrave privo di senso anche se puograve averne come formula magica per contro ldquoessererdquo non egrave in tal modo privo di senso cosigrave ldquoessererdquo visto scritto egrave tuttrsquoaltro da ldquokzomilrdquo Non esistono parole vuote ci sono sigrave parole usate che mantengono ancora perograve un certo contenuto il nome ldquoessererdquo mantiene ancora la sua forza di appellazione (si rifagrave alla parola greca ai greci antichi ) proporsi di abbandonare lrsquoessere come parola vuota di senso per rivolgersi allrsquoessente particolare egrave cosa non solo avventata ma oltretutto eminentemente incerta riflettiamo su tutto questo servendoci ancora

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una volta di un esempio il quale drsquoaltronde come ogni esempio hellip In luogo del concetto generale di ldquoessererdquo prendiamo per esempio la rappresentazione generale di ldquoalberordquo (fa anche comodo percheacute echeggia il segno di De Saussure) per esprimere e precisare che cosa sia lrsquoessenza generale di albero occorre staccarci dalla rappresentazione generale di albero e rivolgerci a particolari specie di alberi a singoli esemplari di questa specie egrave un procedimento cosigrave di per seacute ovvio che quasi esitiamo a soffermarci su di esso in dettaglio la cosa tuttavia non egrave cosigrave semplice come possiamo in genere trovare questo particolare di cui tanto si parla gli alberi singoli come tali in quanto alberi Come possiamo in linea di massima anche solo cercare qualcosa del genere come un albero se non abbiamo giagrave da prima la chiara rappresentazione di quello che sia un albero in generale (egrave molto platonico) se questa rappresentazione generale di albero fosse cosigrave indeterminata e confusa cosigrave che essa non potesse darci alcuna sicura indicazione nel nostro cercare e trovare potrebbe accadere che invece di questi noi prendessimo come casi particolari determinati come esempi drsquoalberi delle automobili o dei conigli Per quanto possa essere esatto che noi per determinare piugrave da vicino i molteplici aspetti dellrsquoessenza ldquoalberordquo dobbiamo passare attraverso il particolare permane tuttavia almeno altrettanto esatto che la elucidazione di questa multiformitagrave e dellrsquoessenza si attua e progredisce solo in quanto ci rappresentiamo e conosciamo in modo piugrave originario lrsquoessenza generale ldquoalberordquo vale a dire lrsquoessenza ldquopiantardquo che egrave come dire lrsquoessenza ldquovitalerdquo e ldquovitardquo Per quanto riguarda il significato generale di ldquoessererdquo si potrebbe tuttavia a buon diritto replicare che dato che esso egrave piugrave generale della rappresentazione che lo concerne non puograve risalire a qualcosa di piugrave alto nel caso del concetto piugrave elevato e piugrave generale il rinvio a ciograve che si trova sotto di lui non costituirebbe soltanto una valida rappresentazione ma anche lrsquounica via per trionfare del vuoto cioegrave sta dicendo ldquonon possiamo andare su percheacute sopra lrsquoessere non crsquoegrave piugrave niente possiamo soltanto avvantaggiarci del fatto che ci sono degli essenti che lo determinano perograve dice Heidegger non egrave cosigrave ma lo vedremo mercoledigrave prossimo 23 dicembre 2014 La volta scorsa Heidegger giungeva a considerare che lrsquoessere egrave quanto di piugrave determinato e al tempo stesso quanto di piugrave indeterminato e dicevo che questo non egrave lontano dalla questione che posi qualche tempo fa rispetto alla parola e al segno lui giunge a quella considerazione attraverso un percorso prettamente metafisico mentre io vi ero giunto attraverso la logica e attraverso la semiotica in buona parte e quindi non solo con riferimenti ma anche con conclusioni leggermente differenti dalle sue comunque sia vediamo di leggere ancora qualche cosa Si domanda a proposito dellrsquoessere vi ricordate Considerava lrsquoessere come un flatus vocis come un nulla come qualcosa che di fatto non ha nessun interesse perograve poi dice che non egrave proprio cosigrave e infatti si chiede ldquolrsquoessere egrave solo una parolardquo cioegrave se togliamo lrsquoessere togliamo questa parola visto che non serve a niente e questo sulla scorta di Nietzsche per esempio e dice) Sarebbe solo una parola di meno della nostra lingua No Se togliamo lrsquoessere non ci sarebbe allora in generale alcun linguaggio non succederebbe piugrave affatto che nelle parole lrsquoessente si schiudesse come tale e cioegrave che potesse essere evocato e discusso poicheacute dire lrsquoessente come tale significa comprendere anzitutto lrsquoessente come essente vale a dire il suo essere Supposto che noi comprendiamo per nulla lrsquoessere supposto che la parola essere non avesse nemmeno quel significato evanescente ebbene in tal caso non ci sarebbe piugrave assolutamente alcuna parola Noi stessi non potremmo essere in alcun modo dei dicenti non potremmo in alcun modo essere quello che siamo poicheacute essere uomo significa essere uno capace di dire lrsquouomo egrave uno che dice di sigrave o di no solo percheacute egrave nel fondo della sua essenza un dicente egrave il dicente questo costituisce la sua distinzione e in pari tempo la sua miseria essa lo distingue dalla pietra dalla pianta dallrsquoanimale ma altresigrave

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dagli dei hellip eccetera volendo pertanto gettare uno sguardo retrospettivo su quanto egrave stato fin qui detto le cose ci si presentano nel modo seguente con lo stabilire in primo luogo come dato di fatto questa cosa parola priva di nome (non lo nomina lrsquoessere ancora) cioegrave che lrsquoessere non egrave per noi che una parola vuota di significato evanescente abbiamo abbassato lrsquoessere e lo abbiamo conseguentemente declassato dal suo vero rango per contro il fatto che noi comprendiamo lrsquoessere anche se in un modo indeterminato ha per in nostro ldquoessercirdquo il piugrave alto valore in quanto vi si manifesta una forza nella quale si fonda tutta la possibilitagrave essenziale del nostro esserci non si tratta di un fatto qualunque ma di qualcosa che per il suo peso esige la piugrave alta valutazione a patto che il nostro esserci che egrave sempre qualcosa di storico non rimanga per noi qualcosa di indifferente drsquoaltronde anche percheacute il nostro esserci possa rimanere per noi unrsquoentitagrave indifferente occorre comprendere lrsquoessere senza questa comprensione non saremmo neanche in grado di dire di no al nostro esserci (questo che sta dicendo egrave importante percheacute incomincia a porre la questione in termini tali per cui se non ci si apre al porsi storicamente nel mondo ldquostoricamenterdquo cioegrave tenendo conto del domandare ovviamente percheacute egrave di questo che si tratta di una domanda che egrave sempre e comunque posta e da porre ininterrottamente se non avviene questo allora lrsquouomo non egrave niente dice addirittura che lrsquouomo non egrave neanche un dicente percheacute per potere dire occorre potere affermare per potere affermare occorre che qualche cosa appaia occorre che qualche cosa si mostri (φαίνεισθαι) in greco lrsquoapparire di qualche cosa questo apparire non crsquoegrave se non crsquoegrave lrsquoesserci lrsquoessere nellrsquoaccezione che indicava prima e vale a dire un dischiudentesi permanere cioegrave qualcosa che permane Lrsquoessere egrave questo permanere questa permanenza che consente di potere affermare quindi dire percheacute se dico dico qualcosa e questo qualcosa occorre che permanga che sia Ora lui prosegue e critica la questione delle scienze che continuano a considerare lrsquoessere come un oggetto cioegrave fanno della metafisica ecco qui continua a dire ponendoci la questione che lrsquoessere sia la cosa piugrave degna di discussione) Porci in tal modo la domanda noi compiamo il passo decisivo da un fatto indifferente e dalla pretesa vacuitagrave di significato della parola ldquoessererdquo ci conduce allrsquoavvenimento piugrave degno di essere discusso sia al fatto che lrsquoessere si schiude necessariamente nel nostro comprendere (che egrave ciograve che dicevo prima cioegrave senza lrsquoessere non crsquoegrave comprensione non crsquoegrave comprensione percheacute se qualcosa non appare si svela a un certo punto si mostra potremmo dire per quello che egrave se non crsquoegrave questa apertura dunque per cui lrsquoente cessa di non essere e senza questo non crsquoegrave comprensione percheacute non crsquoegrave nulla da comprendere assolutamente niente Ciograve che a noi interessa egrave questo aspetto e il motivo per cui stiamo considerando queste cose e cioegrave lrsquoidea di Heidegger che per comprendere per potere parlare per potere esistere cosigrave come si intende comunemente lrsquoldquoesistererdquo percheacute tutto questo possa darsi occorre che qualcosa permanga Si dischiude qualche cosa in questo apparire cioegrave uscire dal non essere ma di fatto la cosa che lo interessa egrave che anche per lui occorre che permanga qualche cosa qualche cosa si ponga senza questo non crsquoegrave comprensione ed egrave il motivo per cui diceva che lrsquoessere egrave anche la cosa piugrave determinata e anche indeterminata percheacute dal nulla va verso il nulla ma ne parleragrave tra poco quando diragrave dellrsquoessere e del divenire ndash fa alcuni esempi lrsquoessere come un edificio come una casa come un accidente qualunque) Lrsquoessere dellrsquoedificio che si trova laggiugrave non egrave anchrsquoesso qualcosa e dello stesso genere del tetto e della cantina non vi egrave dunque alcuna cosa che corrisponda al parola e al significato di essere (tutte le cose che sono sono enti) non dobbiamo perograve concludere che lrsquoessere consista solo nella parola e nel suo significato in realtagrave il significato della parola non costituisce in quanto significato lrsquoessenza dellrsquoessere Sarebbe come dire che lrsquoessere dellrsquoessente ad esempio lrsquoedificio da noi considerato consiste nel suo significato verbale (percheacute lrsquoessere non egrave il significato il significato egrave una cosa verbale lrsquoessere no per Heidegger Se avesse considerato lrsquoessere come un segno linguistico non avrebbe fatto metafisica ma semiotica Non so se Heidegger conoscesse la semiotica non mi risulta comunque non ha importanza) Ora ritenere ciograve sarebbe

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visibilmente scorretto piuttosto noi intendiamo vediamo la parola essere attraverso il suo significato lrsquoessere stesso (cioegrave il significato della parola ldquoessererdquo rinvia non a un segno ma allrsquoessere) Solo che esso (lrsquoessere stesso) non egrave per niente una cosa intendendo per ldquocosardquo un essente qualsiasi (ovviamente se no sarebbe un ente un essente appunto) ne consegue che in ultima analisi nella parola essere considerata nelle sue modificazioni in tutta la sua estensione linguistica parola e significato risultano connessi in maniera piugrave originaria a ciograve che essi designano ma anche il contrario lrsquoessere stesso egrave legato alla parola in un senso del tutto diverso e piugrave essenziale di qualunque altro ente (per mostrare questo parleragrave fra breve della parola antica della parola dei greci la parola originaria) La parola ldquoessererdquo si rapporta in tutte le sue modificazioni allrsquoessere che viene detto in modo essenzialmente diverso da come tutti gli altri verbi e sostantivi si rapportano allrsquoessente che in essi egrave detto (sta dicendo che quando si pronuncia la parola ldquoessererdquo questa parola si rapporta a ciograve che viene detto cioegrave allrsquoessere in modo totalmente differente cioegrave non egrave la stessa cosa del modo in cui altri verbi si rapportano allrsquoente alla cosa Lrsquoessere non egrave un ente egrave un altro modo per dirlo) Ne viene di rimando che le spiegazioni fornite circa il termine ldquoessererdquo sono di tuttrsquoaltra portata delle varie considerazioni che egrave possibile fare sullrsquouso delle parole della lingua nei confronti di qualsiasi altra cosa anche se per ciograve che concerne la parola ldquoessererdquo sussiste una particolare connessione originaria tra la parola il significato e lrsquoessere stesso mentre la cosa lrsquoente per cosigrave dire manca (noi parliamo dellrsquoessere ma non crsquoegrave in questo dire intorno allrsquoessere nessun ente la cosa per cosigrave dire manca la cosa lrsquoente) noi dobbiamo ritenere per questo che lrsquoessenza dellrsquoessere stesso si lasci ricavare dalla semplice caratterizzazione del significato della parola nel significato stesso della parola ldquoessererdquo ligrave crsquoegrave lrsquoessere ma non come una determinazione verbale di qualche cosa ma come qualche cosa che egrave al di fuori della parola (ora dopo questo excursus aggiunge ancora qualche cosina) qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dai singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo (ha fatto prima una serie di esempi Il cane egrave in giardino Dio egrave La terra egrave Rosso egrave poi altre cose Questrsquouomo egrave della Svezia Tutti i modi in cui lrsquoldquoegraverdquo acquisisce dei significati ciascuna volta differenti hellip Semioticamente potremmo dire a seconda del gioco linguistico allrsquointerno del quale egrave inserito Se dico che quellrsquouomo egrave della Svezia questo ldquoegraverdquo egrave diverso dallrsquoldquoegraverdquo per esempio dellrsquoaffermazione ldquola terra egrave rotondardquo) Qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dei singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo una cosa risulta chiara nellrsquoldquoegraverdquo lrsquoessere ci si dischiude in molteplici guise lrsquoasserzione a prima vista cosigrave ovvia che lrsquoessere sia una parola vuota ci si rivela di nuovo e ancora piugrave efficacemente come falsa (percheacute se ogni volta determina cose diverse egrave ovvio che non egrave vuota) ma si potrebbe tuttavia replicare che lrsquoessere viene inteso veramente in guisa molteplice (come direbbe la semiotica) la ragione di ciograve non risiede affatto nello stesso ldquoegraverdquo ma dipende unicamente dalla varia portata degli enunciati i quali riguardano ognuno quanto a contenuto enti diversi dio la terra la coppa il contadino il libro la carestia la pace sulle cime (quindi contrariamente a quanto dice la semiotica e qui crsquoegrave la linea di demarcazione fra la metafisica e la semiotica ogni volta questo ldquoegraverdquo direbbe la semiotica cambia di significato a seconda del sistema linguistico in cui egrave inserito Heidegger invece dice che non egrave cosigrave percheacute tutte queste cose rispetto alle quali la ldquoegraverdquo cambia significato sono enti non si riferiscono allrsquoessere) egrave solo percheacute lrsquoldquoegraverdquo rimane in se stesso indeterminato e vuoto per questo puograve cambiare significato quanto al suo significato che puograve prestarsi a un uso cosigrave svariato e riempirsi e determinarsi secondo ogni caso La varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza il contrario di ciograve che doveva dimostrarsi essa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabile (che egrave una notazione abbastanza acuta in effetti quando dice ldquola terra egrave dio egrave questo egrave svedese ecceterardquo tutti questi ldquoegraverdquo sono riferiti a un ente non dicono dellrsquoessere propriamente come diceva lui ldquosi riempie e si determina secondo ogni caso la varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza ndash che cosa ndash il

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contrario di ciograve che doveva dimostrarsi ndash percheacute lrsquoessere varia egrave mutevole a seconda dei modi in cui lo si impiega ndash ma ldquoessa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabilerdquo ndash e cioegrave questo essere per potere determinarsi in quanto essere deve potere apparire negli enti nelle cose egrave ligrave che trovo lrsquoessere ldquose so interrogarerdquo aggiungerebbe) Che cosa si puograve replicare Entriamo qui nellrsquoambito di una questione decisiva le perviene una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi o per meglio dire dalle singole sfere alle quali essere si riferiscono oppure ldquolerdquo cioegrave a dire lrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi facciamo accessibile lrsquoessente nella sua veritagrave comrsquoegrave di volta in volta (Questa egrave la domanda che si pone ve la rileggo percheacute egrave importante ldquole perviene a una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi ldquoLrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi ci facciamo accessibile lrsquoessente nella sua varietagrave comrsquoegrave di volta in volta lrsquoente possiamo accedere allrsquoente in tutte le sue varietagrave percheacute questo ente egrave debitore dellrsquoessererdquo Percheacute lrsquoente egrave se lrsquoente non egrave egrave nulla quindi lrsquoente per potere essere percepito per potere esistere per poterlo descrivere per dire che quella casa egrave quella cosa che dio egrave che la terra egrave che Cesare egrave di Torino tutti questi enti non potrebbero hellip sarebbero non enti cioegrave ni-ente se non ci fosse lrsquoessere a garanzia quella che in altre occasioni chiamava ldquoφύσιςrdquo Adesso considera i vari aspetti dellrsquoessere cioegrave delle cose che si aggiungono generalmente allrsquoessere lui dice allrsquoessere in genere si attacca qualche cosa ldquolrsquoessere egrave qualche cosardquo Parla di essere e divenire che sono i due capisaldi del pensiero Parmenide Eraclito tanto per intenderci) Questa distinzione contrapposizione sta al principio dellrsquoindagine sullrsquoessere ancora oggi essa costituisce la piugrave comune delimitazione dellrsquoessere mediante qualcosa drsquoaltro (che cosa limita lrsquoessere Il non essere e il non essere egrave altro dallrsquoessere abbiamo lrsquoessere e lrsquoaltro dallrsquoessere) in quanto risulta immediatamente da una rappresentazione dellrsquoessere cristallizzatasi in evidenza banale ciograve che diviene non egrave ancora ciograve che egrave non abbisogna piugrave di divenire (se egrave che cosa addiviene a fare) ciograve che egrave lrsquoessente ha lasciato ogni divenire dietro di seacute ormai egrave divenuto o ha potuto divenire (si dovrebbe dire ldquoegrave potuto divenirerdquo comunque non importa) ciograve che autenticamente egrave resiste altresigrave a ogni impulso del divenire (se una cosa autenticamente egrave non ha piugrave bisogno del divenire in questo senso ldquoresiste a ogni impulso del divenirerdquo se egrave egrave giagrave compiuto) in una visione grandiosa degna dellrsquoassunto Parmenide vissuto tra il VI e il V secolo ha messo in luce in forma di pensiero poetico lrsquoessere dellrsquoessente in contrapposizione al divenire Il suo poema didascalico ci egrave pervenuto sotto forma di frammenti hellip (questo egrave Parmenide) ldquoResta ormai solo il discorso della via sulla quale si rivela lrsquoessere comrsquoegrave su questa via ci sono molte cose che stanno ad indicarlo come lrsquoessere senza nascere neacute perire se ne sta tutto intero solo e del pari senza timore in seacute senza essere stato portato a compimento esso (lrsquoessere) non fu in passato e nemmeno in futuro poicheacute come presente esso egrave tutto in una volta unico unificante unito da seacute in seacute raccogliendosi capace di tenere insieme colmo di presenzialitagraverdquo Queste poche parole si ergono con la maestositagrave delle statue greche hellip quel che viene detto a partire dallrsquoessere sono dei ldquosematardquo non giagrave dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacute (questo egrave importante per Heidegger il fatto che ldquolrsquoessere si mostra a partire da seacuterdquo e non da qualche altra cosa ogni tanto oscilla e Severino glielo fa notare percheacute ci sia lrsquoessere occorre che ci sia un ente altre volte sembra che possa darsi anche lrsquoessere senza lrsquoente come per esempio in questo caso appare che lrsquoessere si dia senza lrsquoente tantrsquoegrave che dice ldquonon dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacuterdquo - non a partire dallrsquoente ndash ma da seacute) per potere avere una tale visione dellrsquoessere occorre infatti rimuovere da lui ogni nascere ogni perire prescindere nel senso attivo di allontanarli con lo sguardo eliminarli ndash non nasce non muore non fa niente ndash ciograve che con ldquoἀ οὐδέrdquo viene tenuto lontano non egrave della misura dellrsquoessere la misura egrave tuttrsquoaltra

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possiamo da ciograve inferire che lrsquoessere si mostra a questo dire come la soliditagrave propria dello stabile in seacute raccolto immune da turbamento e da cangiamento (questo egrave lrsquoessere di Parmenide ovviamente) ancor oggi quando si espongono le origini della filosofia occidentale si usa contrapporre a questa dottrina di Parmenide quella di Eraclito da lui proverrebbe la frase frequentemente citata ldquoπάντα ῥεῖrdquo (tutto scorre) per conseguenza non vi egrave alcun essere tutto egrave divenire (perograve dice qui Heidegger che non egrave proprio cosigrave secondo la sua interpretazione del testo di Parmenide e di Eraclito di fatto entrambi piugrave o meno dicono la stessa cosa percheacute lui dice che non si deve interpretare la dottrina del divenire di Eraclito nel senso del darvinismo attuale) lrsquoopposizione di essere e divenire non si egrave mai piugrave presentato in maniera cosigrave esclusiva come nel dire di Parmenide in questa grande epoca il dire dellrsquoessere dellrsquoessente ha in seacute medesimo lrsquoessenza nascosta dellrsquoessere di cui si parla egrave in si fatta necessitagrave di carattere storico che risiede il segreto della grandezza per ragioni che appariranno piugrave chiare in seguito ci limitiamo per ora a porre questa prima antitesi ldquoessere e divenirerdquo (ora parla di essere e apparenza) questa distinzione egrave altrettanto antica quanto la prima da me menzionata il carattere ugualmente originario delle due suddivisioni ldquoessere e divenirerdquo ldquoessere e apparenzardquo denota lrsquoesistenza di un piugrave profondo rapporto che permane ancor oggi celato (dunque dice che questa seconda distinzione ldquoessere e apparenzardquo va colta perograve nel suo autentico contenuto per fare questo ecco che bisogna rifarsi alla parola greca dice poi che questa distinzione ldquoessere e apparenzardquo ci egrave abituale egrave una cosa molto semplice dice ldquouna cosa egrave oppure apparerdquo Egrave cosigrave o sembra che sia cosigrave Poi fa distinzioni lrsquoapparenza come splendore come rilucere lrsquoapparenza ldquoil parere come apparirerdquo lrsquoapparenza come pura apparenza cioegrave sembrare) per comprendere questa intima connessione di - essere e apparenza- interamente lrsquoessere in maniera ugualmente originaria vale a dire come lrsquointendevano i greci giagrave sappiamo che lrsquoessere si schiude ai greci quale ldquoφύσιςrdquo ndash ciograve che egrave la natura ciograve che egrave ligrave ciograve che sta ndash ldquolo schiudentesi permanente imporsirdquo (ricordate la definizione che da) egrave nel medesimo tempo in se stesso lrsquoapparire che si mostra Le radici ldquofu sardquo designano la stessa cosa ldquoφύεινrdquo ldquolo schiudersirdquo che riposa in se stesso e ldquoφαίνεισθαιrdquo ldquoil risplendererdquo ldquoil mostrarsirdquo ldquolrsquoapparirerdquo tutti quegli aspetti determinati dellrsquoessere che nel corso della nostra esposizione in conseguenza al nostro riferimento a Parmenide siamo andati via via citando Sarebbe nel contempo istruttivo illustrare lrsquoefficacia denominativa di questa parola (stiamo sempre parlando dellrsquoessere) alla grande poesia dei greci basti per esempio riferirsi a Pindaro per il quale il ldquoφυάrdquo costituisce la determinazione fondamentale dellrsquoesistenza cioegrave a partire dal ldquoφυάrdquo e per via di esso egrave in tutto e per tutto il piugrave potente ldquoφυάrdquo designa quello che egrave uno e giagrave originariamente oe autenticamente ciograve che egrave in quanto giagrave stato a differenza dalle opere e dalle azioni che si producono in seguito con sforzo deliberato essere egrave la determinazione fondamentale di ciograve che egrave nobile e della nobiltagrave ossia di ciograve che ha per sua essenza unrsquoaltra origine e riposa in essa egrave con riferimento a ciograve che Pindaro conia la massima ldquoγενοι οἷος ἐσσι μαθόνrdquo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo (che non egrave il ldquoconosci te stessordquo di Socrate anche se sembra evocarlo in qualche modo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo ndash se sono cosa devo riuscire Se sono giagrave Perograve dice) questo stare in seacute non significa altro per i greci che ldquostarcirdquo (sarebbe il ldquoDaseinrdquo ldquostare alla lucerdquo che significa ldquouscire dallrsquooscuritagraverdquo cioegrave ldquoapparirerdquo) essere significa ldquoapparirerdquo questrsquoultimo non egrave qualche cosa di accidentale (lrsquoapparire qualche cosa che abbia a che fare qualche volta con lrsquoessere qualche volta lrsquoapparire ha a che fare con lrsquoessere qualche volta no) lrsquoessere egrave come apparire il passo decisivo che si tratta ora di compiere sulla base di una concezione piugrave adeguata dellrsquoessere inteso alla maniera dei greci deve valere a schiuderci la comprensione dellrsquointima connessione esistente fra essere e apparenza si tratta di formarci lrsquoidea di una connessione che per quanto propriamente greca in origine ha avuto notevoli influssi sullo spirito occidentale lrsquoessere egrave come ldquoφύσιςrdquo ldquolo schiudentesi imporsirdquo egrave apparire

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(cioegrave sta dicendo che le cose che aveva attribuito allrsquoessere adesso le sta attribuendo allrsquoapparire percheacute anche lrsquoapparire egrave uno ldquoschiudente imporsirdquo) lrsquoapparire conduce allrsquoevidenza hellip Questo giagrave implica che lrsquoessere lrsquoapparire conduca fuori dal nascondimento (egrave questo ciograve a cui vuole giungere Heidegger e cioegrave lrsquoessere come ciograve esce dallrsquoombra esce dallrsquooscuritagrave dal nascondimento difatti la veritagrave la pone come disvelamento ldquoαλήθειαrdquo) per il fatto che lrsquoessente come tale egrave esso si colloca e permane nella non latenza (se lrsquoessente egrave qualche cosa egrave percheacute egrave innanzi tutto e quindi percheacute egrave uscito dalla non latenza cioegrave dal non nascondimento appunto ldquoαλήθειαrdquo) tradurre questa parola ldquoαλήθειαrdquo con veritagrave significa in pari tempo sconsideratamente fraintenderla egrave vero che ora si comincia un porsquo alla volta a tradurre la parola greca alla lettera ma ciograve serve a ben poco se si ricomincia subito dopo a intendere ldquoveritagraverdquo in un senso del tutto diverso spacciandolo per quello del vocabolo greco i greci concepiscono infatti lrsquoessenza della veritagrave unicamente in accordo con quella che egrave per essi lrsquoessenza dellrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo solo basandosi sulla peculiare connessione essenziale di ldquoφύσιςrdquo e ldquoαλήθειαrdquo i greci possono dire ldquolrsquoessente egrave in quanto essente verordquo e cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave quello che egrave percheacute si esce dal nascondimento e di rimando il vero in quanto tale egrave essente ciograve significa che quello che si mostra imponendosi sta nella non latenza (ciograve che si mostra e si impone sta nella non latenza essendo nella non latenza egrave vero essendo vero egrave o viceversa) la veritagrave come non latenza non egrave qualcosa che si aggiunga semplicemente allrsquoessere (lrsquoessere ha tante cose e anche questa no) la veritagrave (αλήθεια) appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere (cioegrave si appartengono le due cose non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra) lrsquoessere essente (significa lrsquoessere qualcosa qualcosa) comporta i seguenti significati pervenire allrsquoevidenza prodursi nellrsquoapparire proporsi produrre qualcosa non essere significa per contro ritrarsi dallrsquoapparizione dalla presenza Lrsquoapparizione nella sua essenza comporta lrsquoentrare e lrsquouscire lrsquoin e il fuori da nel senso autenticamente mostrativo manifestativo questrsquoultimo egrave ciograve che in ragione della sua prossimitagrave e continua accessibilitagrave si impone qua e lagrave dappertutto in quanto ldquoapparenterdquo si dagrave a vedere ldquoδόκειrdquo ldquoδόξαrdquo significa ldquoconsiderazionerdquo (qui introduce un nuovo elemento δόξα la traduzione opinione infatti crsquoegrave lrsquoagenzia δόξα che attraverso i suoi schedari mostra quale pensa che sia lrsquoopinione comune) dunque ldquoδόξαrdquo significa considerazione la considerazione di cui uno gode (qui si rifagrave allrsquoaccezione greca del termine antica) hellip nel caso che tale considerazione in relazione a ciograve che si mostra in essa si riveli eccellente un bravo uomo un nobile ldquoδόξαrdquo acquista il significato di lustro gloria (sempre per i greci antichi) nella teologia ellenistica e nel nuovo testamento ldquoδόξαθεοῦrdquo egrave la magnificenza di dio il glorificare il fatto di attribuire considerazione e manifestarla per i greci ha il valore di porre in luce procacciare con ciograve la stabilitagrave lrsquoessere (come dire il dare stabilitagrave il dare luce il dare fama eccetera e dando tutte queste cose si dagrave lrsquoessere egrave come quando si dice ldquoriconoscere qualcunordquo lo si fa esistere lo si fa essere si riconosce di essere di esistere) la gloria non egrave per i greci qualcosa di semplicemente accessorio ma costituisce la modalitagrave dellrsquoessere piugrave eccelso per la gente drsquooggi non egrave piugrave oramai da gran tempo che la celebritagrave una cosa come tale assai dubbia unrsquoacquisizione diffusa e profusa qua e lagrave dai giornali dalla radio quasi lrsquoinverso dellrsquoessere quanto a Pindaro se per lui glorificare costituisce lrsquoessenza della poesia poetare significa essenzialmente porre in luce (badate bene ldquopoetarerdquo come porre in luce cioegrave fare dischiudere lrsquoessere) ciograve non egrave da attribuirsi al fatto che per Pindaro la rappresentazione della luce abbia unrsquoimportanza particolare ma unicamente al fatto che egli pensa e opera eticamente come un greco allrsquointerno cioegrave dellrsquoessenza dellrsquoessere assegnatagli Ci siamo proposti di fare vedere come per i greci allrsquoessere competa lrsquoapparire o piugrave esattamente come lrsquoessenza dellrsquoessere stia anche nellrsquoapparire in che modo lo si egrave visto a proposito della gloria e del glorificare ossia della piugrave alta possibilitagrave riservata allrsquouomo cosigrave come lo concepiscono i greci gloria si dice ldquoδόξαrdquo (non soltanto opinione ma gloria nellrsquoaccezione che indicava prima) ldquoΔοχέωrdquo significa ldquomi mostrordquo ldquoappaiordquo ldquovengo in lucerdquo La considerazione di cui uno gode resta qui

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in base soprattutto al vedere e allrsquoaspetto viene desunta piuttosto dallrsquoudire e dal richiamare unrsquoaltra parola greca usata sempre per ldquogloriardquo ldquoχλεςrdquo in base a questa parola ldquogloriardquo risulta la rinomanza di cui uno gode dice Eraclito ldquouna cosa soprattutto scelgono i piugrave nobili la gloria che permane stabile di contro a ciograve che muore la massa egrave invece sazia come le bestie Quanto sopra deve essere comunque accompagnato da una riserva che in pari tempo denota lrsquoessenza intima della cosa ldquoδόξαrdquo egrave la considerazione di cui uno gode e in senso piugrave largo quello considerevole che ogni essente cela e svela nel suo aspetto nel suo mostrarsi mostrarsi ldquoεἶδοςrdquo ldquoἰδέαrdquo idea Una cittagrave presenta un aspetto una vista grandiosa lrsquoaspetto che un essente racchiude dentro di seacute e che puograve quindi presentare solo di propria iniziativa si lascia poi sempre cogliere da questo o da quel punto di vista Lrsquoaspetto egrave sempre quello che noi cogliamo ci formiamo in base alla nostra esperienza al nostro commercio con lrsquoessente vien fatto sempre riformarci nelle vedute particolari del suo aspetto e delle sue idee (insomma dice che opiniamo continuamente e opiniamo semplicemente ldquosupporrerdquo si dice in greco ldquoδέχεσθαιrdquo il supporre come assunzione egrave sempre collegato allrsquoofferta dellrsquoapparire eccetera ora dice) siamo giunti al punto che volevamo la ripresa dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo 30 dicembre 2014 Lrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo proprio per il fatto che consiste nellrsquoapparire nellrsquooffrire degli aspetti e delle prospettive puograve in base alla sua stessa essenza e per conseguenza in modo necessario e permanente rendere possibile unrsquoevidenza che in realtagrave occulta e cela quella che egrave la veritagrave dellrsquoessente ossia quello che lrsquoessente egrave nella sua non latenza (non latenza αλήθεια letteralmente) Tale modo di prospettarsi dellrsquoessente egrave lrsquoapparenza (che egrave diverso dallrsquoapparire) nel senso di sembrare (appunto) laddove sussiste la non latenza (sempre lrsquoαλήθεια e cioegrave la veritagrave) dellrsquoessente crsquoegrave anche la possibilitagrave dellrsquoapparenza e viceversa laddove lrsquoessente si trova nellrsquoapparenza e vi si mantiene a lungo e sicuramente lrsquoapparenza puograve sempre infrangersi e cadere (sta dicendo che lrsquoapparenza cioegrave il sembrare delle cose egrave connesso direttamente con lrsquoapparire delle cose) Con la parola ldquoδόξαrdquo vengono designate molte cose la considerazione in quanto ldquogloriardquo (egrave poco usato in italiano che si parli della δόξα in questa accezione) 2) il semplice aspetto offerto da una cosa 3) lrsquoesser considerato nel senso di avere soltanto lrsquoldquoaria di helliprdquo ossia lrsquoapparenza come semplice apparenza 4) il punto di vista che uno si forma al riguardo lrsquoopinione (che egrave il modo piugrave usato e piugrave corrente di intendere δόξα anche nelle traduzioni Vediamo percheacute introduce questa δόξα parla di apparenza egrave ovvio) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza di una grande lingua (greco antico) nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere qui per potere fin da principio una giusta visione delle cose bisogna guardarsi dallrsquoassumere sbrigativamente lrsquoapparenza come qualcosa di puramente immaginato di soggettivo falsandola bisogna invece tenere soprattutto presente che come lrsquoapparire anche lrsquoapparenza appartiene allrsquoessente stesso (non allrsquoessere ma allrsquoessente ora qui crsquoegrave una piccolissima cosa che lui dice ma a mio avviso abbastanza importante) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza della grande lingua nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere (questo egrave importante egrave importante percheacute egrave la matrice di buona parte del pensiero di Heidegger cioegrave lrsquoidea che in quelle parole antiche alcune parole come ldquo φύσιςrdquo ldquoλόγοςrdquo ldquoαλήθειαrdquo eccetera in queste parole antiche si custodisca qualcosa dellrsquoessere dentro a queste parole (criptato) criptato fino a un certo punto percheacute se lo fosse del tutto lui non ne avrebbe accesso perograve crsquoegrave da dire che queste parole antiche di 3000 anni grosso modo che significato hanno esattamente si

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tratta cioegrave di pensare di avere determinato individuato un significato di una parola o meglio di avere individuato il significato che quella parola aveva tremila anni fa egrave un compito arduo ovviamente come facciamo a sapere con certezza quale fosse il significato Ovvio che esiste una filologia esiste una scienza nota come etimologia eccetera che per vari sincretismi e encatalisi ndash lrsquoencatalisi egrave quella operazione che i linguisti compiono quando traggono dalle parole circostanti il significato di una parola che sta in mezzo che non crsquoegrave che egrave mancante per esempio nelle epigrafi crsquoegrave un coccetto con delle parole latine ne manca una questa che manca egrave facilmente desumibile dal contesto questo procedimento egrave noto come encatalisi Ecco quindi questa operazione egrave unrsquooperazione che potremmo anche indicare come fantasmatica e cioegrave egrave unrsquoidea quella che dice ad Heidegger che quella parola significava esattamente questo non soltanto ma che in quella parola crsquoegrave lrsquoessere Ovviamente lui non mette mai in discussione una cosa del genere se lrsquoavesse fatto questo gli avrebbe creato non pochi problemi in tutta la sua opera percheacute a questo punto avrebbe dovuto rendere conto del percheacute immagina che quella parola di tremila anni fa avesse esattamente quel significato che vuole lui (dove lrsquoha saputo) dove lrsquoha saputo questo avrebbe potuto rispondere facilmente ma il fatto di sapere che egrave cosigrave non garantisce che fosse proprio cosigrave) (sempre parlando dellrsquoapparenza dice) Pensiamo al sole esso sorge ogni giorno solo una minima quantitagrave di astronomi fisici filosofi e anche questo solo in base a un particolare punto di vista per loro piugrave o meno familiare sperimentano immediatamente questo stato di cose in maniera diversa ossia come un movimento della terra intorno al sole tuttavia lrsquoapparenza che assumono il sole la terra per esempio la campagna allrsquoalba alla sera alla notte eccetera egrave pur sempre un apparire questa apparenza (non apparire ma apparenza) non egrave nulla e non egrave nemmeno non vera (il modo in cui mi appare il sole alla mattina per esempio son di buon umore e mi appare in un modo sono di cattivo umore e mi appare in un altro) non egrave neanche una semplice apparizione di rapporti di natura in realtagrave costituiti altrimenti questa apparenza egrave storica egrave storia essa stessa egrave manifestata e fonda nella poesia e nel dire ed egrave cosigrave un aspetto essenziale del nostro mondo (crsquoegrave un altro aspetto importante del pensiero di Heidegger hellip dice questa apparenza egrave storica cosa vuole dire Che il modo in cui io vedo il sorgere del sole quando mi alzo la mattina questo egrave storicamente determinato percheacute io non vedo le cose come sono ma le vedo in base al mio ldquoessere nel mondordquo che egrave determinato da tutto ciograve che so tutto ciograve che spero tutto ciograve che ho visto che ho sentito che ho ammirato che ho detestato tutto ciograve che mi costituisce oggi come sono egrave un fatto storico cioegrave egrave qualcosa che determina il mio essere in questo momento quella cosa che Heidegger chiama ldquoessercirdquo (Dasein) Lrsquoldquoessercirdquo (Heidegger non parla mai dellrsquouomo dellrsquoio parla di ldquoessercirdquo per lui lrsquouomo egrave ldquoessere nel mondordquo non crsquoegrave un altro modo per Heidegger di pensare lrsquouomo se non come un essere nel mondo che questa egrave unrsquoaltra questione di cui non parla qui percheacute non gli interessa ma il modo in cui lrsquouomo egrave questo essere nel mondo cioegrave questo esserci essere qui adesso con tutto ciograve che mi concerne comporta lrsquoessere continuamente ldquoprogettatordquo lrsquoessere un ldquoprogetto gettatordquo ldquoGeworfener Entwurfrdquo Il ldquoprogetto gettatordquo egrave una delle principali posizioni teoriche di Heidegger dire che lrsquouomo egrave un progetto gettato significa che lrsquouomo si pone egrave nel mondo non come un puro spettatore ma egrave sempre nel mondo in quanto ha qualche cosa da fare ha un progetto ha unrsquointenzione e quindi egrave ligrave nel mondo come progetto gettato si trova come un progetto attivo come un qualcuno che vuole fare qualcosa per esempio anche stare dove egrave anche questo egrave un voler fare qualcosa ma comunque sempre un progetto che egrave gettato nel mondo Questo per dare unrsquoidea del pensiero di Heidegger in due parole (hellip) si trova chiaramente ma Dice) I greci dovettero sempre strappare lrsquoessere allrsquoapparenza e proteggerlo contro di essa lrsquoessere egrave infatti come non latenza (quando parla di non latenza ne parla sempre come αλήθεια cioegrave veritagrave) solamente nel perdurare della lotta tra essere e apparenza essi sono giunti a conquistare lrsquoessere allrsquoessente e a condurre lrsquoessente alla stabilitagrave e alla

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non latenza (cioegrave soltanto lottando contro lrsquoapparire contro ciograve che appare sono riusciti a sganciare lrsquoessere appunto da ciograve che essere non egrave) gli dei e la cittagrave i templi e le tragedie gli agoni ginnici e la filosofia ma tutto ciograve nel bel mezzo dellrsquoapparenza dovunque in agguato assumendola seriamente cosciente della sua potenza (egrave questo che secondo Heidegger di grande hanno fatto gli antichi distinguere tra ciograve che appare e ciograve che egrave) egrave solo con la sofistica e con Platone che lrsquoapparenza viene intesa come mera apparenza cosigrave declassata contemporaneamente lrsquoessere viene come idea (questa egrave unrsquoaltra delle determinazioni di Heidegger dellrsquoessere essere come φύσις cioegrave come il dischiudentesi permanere lrsquoaltra determinazione egrave lrsquoidea Ιδέα sarebbe per i greci antichi la forma il modo in cui qualcosa si mostra la sua forma il suo aspetto questa egrave lrsquoidea) dunque lrsquoessere viene come idea innalzato in luogo ultra sensibile (quello che ha fatto Platone per esempio) viene a delinearsi cosigrave la separazione (χωρισμός) tra lrsquoessente meramente apparente quaggiugrave e lrsquoessere reale situato in qualche luogo lassugrave (capite immediatamente che questo egrave il fondamento della religione noi siamo qua e dio egrave lassugrave) in tale frattura ndash fra ciograve che egrave quaggiugrave e ciograve che egrave lassugrave ndash si stabiliragrave in seguito la dottrina del cristianesimo la quale reinterpreteragrave nel contempo il termine inferiore come ldquocreatordquo quello superiore come ldquocreatorerdquo con le quali armi cosigrave rifuse si rivolteragrave contro lrsquoantichitagrave intesa come paganesimo fino a snaturarla Nietzsche ha dunque ragione di dire ldquoil cristianesimo egrave il platonismo del popolordquo A questo punto risulta chiaro che lrsquoapparenza compete allrsquoessere inteso come apparire (non allrsquoessere come essere ma allrsquoessere come apparire egrave ligrave che troviamo lrsquoapparenza cioegrave in ciograve che appare nellrsquoente) lrsquoessere come apparenza non egrave meno potente dellrsquoessere come non latenza ndash come veritagrave ndash lrsquoapparenza si verifica nellrsquoessente stesso e si produce assieme ad esso ma lrsquoapparenza non si limita a far sigrave che lrsquoessente appaia quello che propriamente non egrave (se una cosa appare vuole dire che non egrave quella cosa di cui egrave apparenza) essa non si contenta di dissimulare lrsquoessente di cui egrave apparenza ma occulta come tale se stessa in quanto si mostra come essere (egrave questo che fa lrsquoapparenza si mostra nellrsquoapparire delle cose ma mostrandosi in questo apparire si occulta proditoriamente e si manifesta come lrsquoessere Dato che lrsquoapparenza dissimula cosigrave essenzialmente se stessa (percheacute si dissimula Percheacute si mostra come essere sta qui lrsquoinganno) occultando e travisando diciamo giustamente che lrsquoapparenza inganna questo inganno risiede nellrsquoapparenza stessa e solo per il fatto che lrsquoapparenza stessa inganna che puograve ingannare lrsquouomo collocandolo cosigrave in una illusione ma lrsquoilludersi non egrave che uno dei modi fra gli altri per cui lrsquouomo si muove nel triplice mondo ove si intersecano lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza (non latenza ricordatevi sempre egrave ldquoα-λήθειαrdquo) lo spazio per cosigrave dire che si dischiude nellrsquointersecarsi dellrsquoessere della non latenza e dellrsquoapparenza (quindi ciograve che emerge da queste tre istanze) lo intendo come lo sviamento o sviarsi apparenza inganno illusione sviamento sono fra di loro per ciograve che concerne la loro essenza il loro accadere in certi rapporti che sono stati per lungo tempo fraintesi ad opera della psicologia e della gnoseologia cosigrave che non siamo piugrave in grado di coglierli e ravvisarli chiaramente nellrsquoesserci quotidiano come delle potenze il nostro compito era in primo luogo di far vedere chiaramente in che maniera sulla base dellrsquointerpretazione greca dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo e solo a partire da ciograve (ldquoφύσιςrdquo egrave sempre lo schiudentesi permanere) tanto la veritagrave nel senso della non latenza quanto lrsquoapparenza come modo determinato del mostrarsi schiudentesi appartengono necessariamente allrsquoessere Ci si egrave dimenticati di tutto questo lrsquoapparenza dissimula fa credere di essere la veritagrave ma crsquoegrave un rapporto dice Heidegger molto stretto e antico tra lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza Siccome essere e apparenza si implicano vicendevolmente - non sono la stessa cosa si implicano ndash e in questo implicarsi vicendevole insieme si accompagnano e in tale accompagnarsi altresigrave e di continuo si possono scambiare lrsquouno nellrsquoaltro donde una costante confusione e la possibilitagrave di smarrimento e di equivoco che essi comportano cosigrave allrsquoinizio della filosofia Lo sforzo principale del pensiero egrave stato quello di cercare di

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dominare il rischio dellrsquoessere insito nellrsquoapparenza e di cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza (questo egrave il compito della filosofia antica) Nella prima manifestazione dellrsquoessere dellrsquoessente (lrsquoessere dellrsquoessente per Heidegger egrave ciograve che sta dietro lrsquoessente egrave lrsquoapparire dellrsquoessente lrsquoessere questo orizzonte che consente lrsquoapertura dellrsquoente e dunque il suo apparire questa apertura cioegrave lrsquoessere non ha fondamento egrave senza fondamento) Questo cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza ha richiesto dal suo canto di far prevalere la veritagrave come non latenza sulla latenza (cioegrave come non nascondimento ldquolatenzardquo egrave nascondimento) e lo svelare sul velare inteso come un coprire e un dissimulare preesistenti siccome per altro ciograve che si richiede egrave di separare lrsquoessere dallrsquoaltro da seacute (quindi ciograve che diceva prima a proposito di Eraclito e Parmenide ldquoπόλεμοςrdquo la guerra il combattere lrsquoessere per Heidegger egrave debitore di ldquoπόλεμοςrdquo percheacute egrave in guerra con ciograve che egrave altro dallrsquoessere egrave ciograve consente di distingue lrsquoessere dal non essere) e consolidarlo come ldquoφύσιςrdquo (consolidarlo percheacute ldquoφύσιςrdquo egrave il dischiudentesi permanente) avviene che con la separazione di essere e non essere compaia anche quella del non essere e dellrsquoapparenza anche se le due distinzioni non si corrispondono esattamente (distinzione tra essere e non essere e poi quella di non essere - apparenza Il non essere egrave ciograve che egrave altro dallrsquoessere ma anche ciograve che egrave altro dallrsquoessere Egrave lrsquoapparenza egrave ciograve che appare che non egrave lrsquoessere infatti se una cosa appare egrave percheacute non egrave) Stando cosigrave le cose in quanto allrsquoessere dalla non latenza allrsquoapparenza e al non essere per lrsquouomo che si trova in mezzo allrsquoessere che gli si schiude (cioegrave allrsquoente) e che sempre da tale posizione e che egrave in grado da rapportarsi in questo e quel modo allrsquoessente tre vie si dimostrano necessarie bisogna che lrsquouomo se vuole assumere il suo ldquoessercirdquo nella chiaritagrave dellrsquoessere (ldquoessercirdquo egrave essere nel mondo nella ldquochiaritagrave dellrsquoessererdquo cioegrave tenere aperto questo orizzonte che consente lrsquoapparire dellrsquoente) collochi questrsquoultimo (cioegrave lrsquoessere) al suo posto lo sostenga nellrsquoapparenza contro lrsquoapparenza sottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essere (cioegrave questrsquouomo che tiene aperto lrsquoessere e come si tiene aperto questo orizzonte Con la domanda con il domandare e questo lo diceva allrsquoinizio Dunque lrsquouomo questo uomo saggio mantiene aperto lrsquoorizzonte dellrsquoessere e quindi lo sostiene sia nellrsquoapparenza in ciograve che appare sia contro lrsquoapparenza cioegrave lo sostenga in ciograve che appare nel senso che sa che ciograve che appare comunque ha a che fare con lrsquoessere ma contro lrsquoapparenza percheacute sa che lrsquoapparenza come diceva prima tende a nascondere se stessa mostrandosi proditoriamente come essere cosa che non egrave ldquosottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essererdquo e cioegrave fa esistere sia lrsquoapparenza sia lrsquoessere in quanto lrsquoessere egrave come quellrsquoorizzonte di cui dicevamo e lrsquoapparenza ciograve che comunque dice qualcosa di questo essere e quindi li mantiene entrambi chiaramente ponendoli collocando lrsquoapparenza nella sua giusta posizione e quindi sottraendoli allrsquoabisso del non essere e cioegrave non dicendo che lrsquoapparenza semplicemente egrave qualche cosa che appare quindi non serve a niente e va buttato via no percheacute comunque dice qualche cosa dellrsquoessere) Occorre che lrsquouomo distingua queste tre vie e decida conformemente in pro o contro di esse Allrsquoinizio della filosofia il pensiero non consiste che nellrsquoapertura e nel percorrimento di queste tre vie (ed egrave questo il motivo per cui ad Heidegger egrave cosigrave cara la filosofia antica quella pre aristotelica pre socratica) percheacute allrsquoinizio il pensiero consiste che nellrsquoapertura (che egrave questo che lui propugna) hellip tre vie lrsquoessere non latenza apparenza (hellip) tale distinguere colloca lrsquouomo quale essere consapevole allrsquoincrocio di queste tre vie ponendolo cosigrave nella costante de-cisione egrave con questa che ha inizio precisamente la storia (cioegrave con questa decisione la decisione per esempio che decide di mantenersi nellrsquoapertura nel domandare) egrave in essa e soltanto in essa che si decide altresigrave riguardo agli dei hellip Se ne desume che qui de-cisione (de-cidere egrave tagliare come uccidere de-cidere tagliare fuori tagliare via qualche cosa quando decidi tagli via le cose che non decidi fra le varie possibilitagrave) Qui de-cisione non significa giudizio neacute scelta dellrsquouomo ma indica una divisione

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quel complesso costituito dallrsquoessere dalla non latenza dallrsquoapparenza e dal non essere (quindi decidere egrave tenere divise le cose lrsquoessere la veritagrave lrsquoapparire tenderle sempre divise tenendo sempre conto che questi elementi partecipano a modo loro dellrsquoessere e quindi non fare come fa lrsquouomo inautentico per Heidegger e cioegrave immaginare che lrsquoapparenza sia lrsquoessere e quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere questo comporta lrsquooblio dellrsquoessere la deiezione come la chiama lui Poi legge il frammento 4 di Parmenide ndash quello che dice che lrsquoessere egrave Su questa via devi metterti sulla via dellrsquoessere mentre il non essere non egrave e su questa via non dovrai mai avventurarti percheacute ti porta alla perdizione Esserenon essere Verofalso 10 Abbiamo fatto tutto il percorso in una frazione di secondo Allora cosigrave dice Parmenide) ldquoDirograve allora cosigrave prendi in tua custodia la parola che odi su questo argomento quali vie Le uniche meritino di essere prese in considerazione per un domandare (domandare egrave la questione fondamentale) la prima comrsquoegrave questo ciograve che esso lrsquoessere egrave E come altresigrave egrave impossibile il non essere (cioegrave sta dicendo come egrave possibile che qualcosa sia e come invece egrave impossibile che qualcosa non sia) della fondata fiducia il sentiero egrave questo esso segue infatti la non latenza (ora non crsquoegrave qui il testo greco ma sicuramente la parola che usa egrave αλήθεια non latenzaveritagrave Infatti nelle traduzioni viene posta proprio cosigrave ldquosegue infatti la veritagraverdquo ldquoquesta egrave la veritagraverdquo ldquoquesto egrave il sentiero giustordquo) lrsquoaltra invece come ciograve non sia e altresigrave come necessario sia il non essere (queste sono le due vie essere e non essere egrave necessario che ciograve che egrave sia e ciograve che non egrave non sia) questo drsquoaltronde lo dico chiaro egrave un sentiero per niente consigliabile (quello del non essere) per via che neacute potresti fare conoscenza con il non essere giaccheacute non puograve essere mostrato neacute con parole potresti neppure indicarlo (se non egrave non egrave non puoi indicarlo percheacute non egrave non puoi dirlo di nuovo percheacute non egrave egrave per questo che Parmenide dice ldquosu questa via non devi incamminarti percheacute stai solo perdere tempordquo) Si notano qui anzi tutto due vie nettamente separate e opposte la via che conduce verso lrsquoessere e che egrave in pari tempo la via che porta nella non latenza (cioegrave porta alla veritagrave tenete conto che αλήθεια per Heidegger e per le traduzioni comuni egrave sempre veritagrave egrave uno dei tre modi in cui i greci indicavano la ldquoveritagraverdquo Αλήθεια come non latenza che generalmente viene tradotta come non nascondimento ὀρθότης che egrave lrsquoadeguamento della parola alla cosa e ἐπιστήμη che egrave la veritagrave della scienza la veritagrave certificata e dimostrata da qui epistemologia che sarebbe il discorso sulle veritagrave dimostrate) egrave per via che lrsquoessere riveste il significato di ldquoapparire schiudentesirdquo (vedete qui che lo definisce come aveva definito la φύσις ldquodischiudentesi permanererdquo) di sortire dal nascondimento che a lui competono essenzialmente la latenza e la provenienza da quella (se lrsquoessere viene dalla latenza egrave ovvio che la latenza cioegrave il nascondimento gli appartiene) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale (cioegrave il provenire dalla latenza dal nascondimento questa egrave una parte importante della filosofia di Heidegger lrsquoessere non viene da seacute La prima cosa fondamentale egrave che lui pone lrsquouomo come essere nel mondo ed egrave lrsquouomo con il suo domandare questo lo diceva nelle prime pagine ldquopercheacute esiste lrsquoente anzicheacute il nulla Percheacute ci sia questa domanda occorre appunto il domandare percheacute ci sia domandare occorre che ci sia lrsquouomo per cui crsquoegrave essere in quanto crsquoegrave qualcuno che pone una domanda fondamentale egrave ponendo la domanda fondamentale che lrsquoessere puograve mostrarsi come quellrsquoorizzonte in cui le cose autenticamente appaiono attraverso la domanda fondamentale) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale lrsquoessere permane incline a ritornarvi (a tornare nella latenza) nel nascondimento sia nel grande occultamento che silenzio sia nella piugrave superficiale finzione e dissimulazione la stretta contiguitagrave di φύσις e di ldquoκρύπτεσθαι (cioegrave nascondimento quindi crsquoegrave una contiguitagrave stretta tra ciograve che appare permanendo ldquoφύσιςrdquo e nascondimento per questo lui parla dellrsquoessere anche come quella luce nella radura che illumina per un momento qualche cosa per tornare nel nascondimento cioegrave nel buio) egrave insieme manifestazione dellrsquointimitagrave

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di essere e apparenza e del loro conflitto (ecco percheacute lrsquoapparenza per Heidegger egrave importante e non la riduce al mero apparire al sembrare dellrsquouomo inautentico Crsquoegrave sempre un conflitto tra essere e apparenza nellrsquoaccezione heideggeriana non nellrsquoaccezione corrente lrsquoapparenza come ciograve che appartiene allrsquoessere come ciograve che consente anche il manifestarsi dellrsquoessere lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente appare da questo orizzonte che costituisce la possibilitagrave stessa dellrsquoapparire di qualcosa e questo orizzonte che egrave la possibilitagrave dellrsquoapparire dellrsquoente egrave lrsquoesserci ldquoDaseinrdquo Giungeragrave poi a dire che lrsquoessere egrave nulla Come ci arriveragrave a dire che Das Sein ist nicht Lrsquoessere egrave nienterdquo ma non un niente assoluto egrave ni-ente in quanto non ente percheacute lrsquoessere non egrave lrsquoente e da qui la differenza ontologica che lrsquoha reso celebre Bisogna dunque che nella iniziale apertura dellrsquoessere dellrsquoessente (il che vuol dire che questo spazio si apre e consente lrsquoapparire) il divenire risulti questo egrave ciograve che occorre dire alla stessa stregua dellrsquoapparenza contrapposto allrsquoessere (quindi sta dicendo che il divenire egrave posto alla stessa stregua dellrsquoapparenza lrsquoapparenza egrave il divenire e viceversa) drsquoaltra parte il divenire in quanto dischiudimento (percheacute il divenire badate bene egrave una cosa che riguarda anche lrsquoessere non pone il divenire nei termini di Severino ma per lui lrsquoessere come abbiamo visto prima egrave ciograve che si dischiude quindi si apre e consente lrsquoapparire dellrsquoente ma anche si richiude e cioegrave torna nella latenza nel nascondimento (percheacute non crsquoegrave domanda) nel domandare tu apri la possibilitagrave dellrsquoessere quindi dellrsquoapparire di qualcosa di autentico perograve in questo apparire in questa cosa che viene incontro crsquoegrave anche la condizione stessa del suo dischiudersi nel senso che lrsquoente pur essendo qualcosa che lrsquoessere mostra percheacute egrave la condizione dellrsquoapparire dellrsquoente una volta che lrsquoente appare occulta lrsquoessere non crsquoegrave piugrave lrsquoessere egrave occultato dallrsquoente e ancora a maggior ragione dallrsquoapparenza quindi a quel punto hai lrsquoente non crsquoegrave piugrave lrsquoessere lrsquoessere egrave occultato egrave tornato nella latenza torneragrave a ricomparire nel momento in cui il domandare consentiragrave di nuovo questa apertura allrsquointerno della quale lrsquoente appariragrave ma apparendo lrsquoente lrsquoessere scompare percheacute ha di fronte appunto lrsquoente e non lrsquoessere Sta qui tutto il problema per Heidegger del filosofare da quando esiste e cioegrave lrsquoavere scambiato lrsquoessere con lrsquoente Heidegger dice che tutto il filosofare da quando esiste egrave stato preso in un errore grossolano e cioegrave di avere scambiato lrsquoessere per lrsquoente lrsquoessere come un oggetto di indagine ma ponendolo come oggetto di indagine si trova di fronte un ente un quid un che ma questo ldquocherdquo questo ldquoquidrdquo non sono lrsquoessere sono lrsquoente e lrsquoente che ti appare nasconde lrsquoessere pur essendo lrsquoessere la condizione o per usare il suo termine la ldquoprecondizionerdquo dellrsquoapparire dellrsquoente ma quando ti appare lrsquoente ti appare lrsquoente non lrsquoessere lrsquoessere non puograve apparire se non come ente Questa differenza fondamentale che lui pone tra essere e ente egrave detta ldquodifferenza ontologicardquo che egrave un caposaldo di tutto il suo pensiero lrsquoessere e lrsquoente sono due cose diverse lrsquoessere egrave la condizione la precondizione dellrsquoente e lrsquoente viene dallrsquoessere da questa apertura da questo aprirsi che egrave lrsquoessere ma non saragrave mai lrsquoessere che egrave unrsquoaltra cosa appunto essere ente (e quindi questo ldquodischiudersi permanenterdquo) questa egrave la ldquo φύσιςrdquo lrsquoessere in quanto ldquo φύσιςrdquo (ma ciograve che permane egrave ente) no ciograve che permane cioegrave il ldquodischiudentesi permanererdquo egrave lrsquoessere egrave lui che si dischiude e permane se non permanesse non ci sarebbe lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente fintanto che egrave quello che egrave egrave debitore dellrsquoessere che rimane sempre nascosto dietro lrsquoente (ciograve che permane egrave il ldquodischiudersirdquo questo chiamiamolo ldquomovimentordquo che consente lrsquoapparire) sigrave proprio cosigrave Ho detto che lrsquoessere egrave questa apertura unrsquoapertura che permette lrsquoapparire di qualche cosa per Heidegger senza questa apertura che precede lrsquoapparire di qualunque cosa che lui chiama ldquoessererdquo non crsquoegrave nessuna possibilitagrave che qualcosa appaia il qualcosa che appare egrave lrsquoente ciograve che tu vedi che tocchi questo egrave un ente e lrsquoente egrave esattamente ciograve di cui si occupa la metafisica La matematica si occupa di numeri ma si occupa del numero in quanto numero la metafisica si occupa anche del numero ma non in quanto numero ma in quanto ente che egrave diverso percheacute il numero ha certe proprietagrave lrsquoente ne ha altre)

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Se intendiamo alla maniera dei greci il divenire come un venire e un andare via dalla presenza lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi (quindi considera lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi una presenza che appare nel momento in cui si schiude e il non essere come assenza ne viene che lrsquoalternanza di schiudersi e di svanire egrave lrsquoapparire lrsquoessere stesso egrave un continuo schiudersi e svanire egrave unrsquooscillazione tra latenza e non latenza che egrave diverso dallrsquooblio dellrsquoessere di cui parla altrove che invece egrave lrsquooperazione che compie lrsquouomo inautentico e cioegrave quello che non si pone nella domanda e non ponendosi nella domanda fondamentale egrave come se non avesse accesso allrsquoessere o meglio non consente allrsquoessere di aprirsi non consente questa apertura che egrave quella che permette allrsquoente autenticamente costituito di mostrarsi e quindi ha a che fare questo lo dice altrove ha a che fare con i ldquosi dicerdquo ldquomi sembrardquo ldquomi parerdquo con lrsquoorecchiare qualche cosa ma non crsquoegrave mai nulla di autentico in lui cioegrave non si costituisce mai come essere autentico nel senso che non si rapporta mai con lrsquoessere percheacute si accontenta di ciograve che sembra che appare ldquoApparerdquo nel senso di ldquoapparenzardquo di sembrare (δόξα) sigrave nel senso banale del termine (non ho capito quando qualche volta fa lei diceva di Heidegger e il nazismo) potresti averlo desunto da queste ultime pagine in teoria Lrsquouomo autentico quello egrave che vive nella ldquotradizionerdquo per usare un termine di Heidegger A quel tempo la Germania era relativamente poco tecnologizzata anche se poi con Hitler si tecnologizzograve molto rapidamente nella produzione di armi perograve lrsquouomo autentico sarebbe dovuto essere il tedesco per Heidegger percheacute essendo poco tecnologizzato era ancora quello piugrave prossimo piugrave vicino alla poesia percheacute la poesia nel suo dire egrave autentica cioegrave consente questa famosa apertura questo orizzonte in cui avviene lrsquoapparire dellrsquoente e quindi contrariamente agli anglosassoni agli americani i russi che stringono a morsa la Germania la Germania avrebbe avuto a causa di essere cosigrave ancorata alla tradizione la possibilitagrave di costruire lrsquouomo autentico non tecnologizzato Non dunque lrsquouomo della chiacchiera ma lrsquouomo autentico e questo uomo sarebbe dovuto essere il nuovo tedesco solo che poi si accorse che le cose che il nazismo aveva promesse poi non furono mantenute cioegrave lrsquoidea originaria di riproporre lrsquouomo autentico quel pensiero autentico che si rifagrave alla Grecia antica egrave stato abbandonato a vantaggio della produzione industriale Questo in due parole percheacute Heidegger aderigrave al nazismo un uomo nuovo che avrebbe potuto dovuto rilanciare quel pensiero autentico greco anzicheacute ridursi a semplice chiacchiera inautentica che lui ravvisava nei paesi altamente tecnologizzati Heidegger aveva un rapporto particolare con la tecnica da una parte allrsquoinizio lrsquoaveva condannata poi invece ravvisograve nella tecnica la possibilitagrave di liberazione per una serie di motivi che adesso non sto ad elencare 7 gennaio 2015 hellip viene contrapposto allrsquoessere il pensiero non egrave soltanto qualcosa di essenzialmente diverso dal divenire e dallrsquoapparenza ma anche la direzione dellrsquoopposizione egrave essenzialmente diversa Il pensiero si colloca in guisa tale di fronte allrsquoessere che questo gli risulta pro-posto e pertanto gli si oppone come un oggetto (Gegenstand)(sta dicendo che rispetto allrsquoessere il pensiero egrave un oggetto semplicemente) Ogni comprensione in quanto costituisce un modo fondamentale di apertura si muove necessariamente in un determinato campo di osservazione (questa cosa ad esempio lrsquoorologio) ci rimane preclusa in ciograve che essa egrave qualora non si sappia previamente che cosa sia il tempo il tener conto del tempo la misura del tempo (sta dicendo che per sapere un qualche cosa devo giagrave sapere molte altre cose) il campo di osservazione di ciograve che osserviamo deve risultare giagrave in precedenza aperto noi lo designiamo come campo preliminare di osservazione (quando lui parla di ldquoessercirdquo parla di questo cioegrave che lrsquouomo egrave quello che egrave in relazione a tutto ciograve sa che ha imparato che desidera che detesta tutto ciograve che lo

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riguarda compreso tutto ciograve che ha acquisito egrave allrsquointerno di questo orizzonte che puograve comprendere che cosrsquoegrave questo aggeggio qui percheacute sa un sacco di cose) noi lo designiamo come campo di osservazione come prospettiva si chiarisce cosigrave che non solo lrsquoessere non egrave compreso in modo indeterminato ma altresigrave che la comprensione determinata dellrsquoessere si muove giagrave essa stessa in un campo di osservazione previamente determinata la cosa vale per lrsquoessere (anche quando parliamo di essere siamo giagrave inseriti allrsquointerno di un mondo senza il quale non ci sarebbe mai venuto in mente di chiederci che cosa sia lrsquoessere) Il pensiero reca qualcosa davanti a noi ce lo rap-presenta questo ldquorap-presentarerdquo deriva pur sempre da noi egrave un libero disporre ma non arbitrariamente bensigrave egrave in un certo modo obbligato che noi rappresentando pensiamo il rappresentato lo ponderiamo smembrandolo scomponendolo e poi ricomponendolo inoltre pensando non ci limitiamo semplicemente a rappresentarci ossia a porci davanti noi da noi stessi qualcosa a smembrarlo percheacute resti smembrato ma riflettendoci sopra noi seguiamo il rappresentato non lo accettiamo semplicemente come ci capita ma ci volgiamo a scoprire per cosigrave dire quello che crsquoegrave dentro lagrave giunti ci rendiamo conto della cosa ce ne facciamo un concetto cerchiamo il generale (sta dicendo che cosa accade quando uno incomincia a riflettere su qualche cosa lo smembra dice lui lo suddivide per analizzarlo) Fra i caratteri indicati di ciograve che si suole chiamare ldquopensarerdquo ne rileveremo anzitutto tre 1) la rappresentazione che proviene da noi considerata come un comportamento dotato di libertagrave propria (cioegrave il modo in cui mi rappresento la cosa) 2) la rappresentazione concepita come ricongiungimento che si opera attraverso uno smembramento (prima lo colgo a modo mio dopo di che lo faccio a pezzetti per vedere di che cosrsquoegrave fatto come facevo io da piccolo con le robe che le smontavo poi non sapevo piugrave rimontarle e poi cogliere rappresentativamente il generale cioegrave lo colgo intanto poi lo smembro e poi lo rimetto insieme) 3) cogliere rappresentativamente il generale A seconda della cerchia in cui si svolge questo rappresentare a seconda del grado di libertagrave a seconda della perspicacia e sicurezza dellrsquoanalisi a seconda della portata del cogliere il pensiero puograve risultare superficiale oppure profondo vuoto o pieno di contenuto eccetera da tutto ciograve non possiamo ancora per altro inferire per quale ragione proprio il pensiero debba pervenire a quella accennata posizione fondamentale nei confronti dellrsquoessere il pensiero egrave una delle nostre facoltagrave accanto al desiderare al volere al sentire noi siamo in rapporto con lrsquoessente per mezzo di tutte le nostre facoltagrave e modi di comportamento e non solo per via del pensiero (il tatto per esempio) ma la distinzione di essere e pensare designa qualcosa di piugrave essenziale del semplice rapporto allrsquoessente questa distinzione si origina da una primitiva intrinseca appartenenza allrsquoessere stesso di ciograve che viene distinto e separato (ciograve che io comincio a comprendere a cogliere prima ancora di smembrarlo e di raggrupparlo egrave qualche cosa che deve essere questo essente ha alle spalle come abbiamo visto la volta scorsa lrsquoessere per cui occorre primariamente che ci sia lrsquoessere percheacute io possa comprendere qualcosa) la formula essere e pensare designa una distinzione che egrave per cosigrave dire richiesta dallrsquoessere stesso una siffatta intrinseca appartenenza del pensiero allrsquoessere non si desume certamente dalle caratteristiche del pensiero fin qui prodotte percheacute Percheacute noi non ci siamo ancora fatta una sufficiente idea del pensiero ma da dove possiamo ricavarla Chiederci questo egrave fare come se non esistesse da secoli una logica essa egrave la scienza del pensare la dottrina delle regole del pensare le forme del pensato essa egrave inoltre nellrsquoambito della filosofia la scienza e la disciplina in cui punti di vista o indirizzi che esprimono una concezione del mondo hanno poco o nessun peso (cioegrave dice la logica di per seacute non ha molto a che fare con i giudizi di valore con il bello il brutto eccetera) inoltre la logica egrave considerata una scienza sicura e degna di ogni fiducia da sempre essa insegna la stessa cosa poi dice che la logica ci libera da ogni preoccupazione di indagini complicate sullrsquoessenza del pensare (sembra quasi qui porla come una sorta di algoritmo uno lo segue e va avanti tranquillo) vorremmo non di meno avanzare ancora una domanda ldquoche significa logicardquo il termine egrave unrsquoabbreviazione per ldquoἐπιστήμη λογικέrdquo (cioegrave scienza del λόγος abbiamo visto che ἐπιστήμη egrave la scienza e λόγος

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designa qui la proposizione) la logica dovrebbe tuttavia essere la dottrina del pensare percheacute mai allora egrave essa scienza della proposizione Percheacute il pensare risulta determinato a partire dalla proposizione Percheacute Egrave cosa che non si comprende affatto da seacute abbiamo prima spiegato il pensare senza rifarci alla proposizione al discorso la riflessione sullrsquoessenza del pensare egrave per conseguenza qualcosa del tutto particolare se essa si compie come riflessione sul λόγος e finisce per diventare una logica la logica e il logico non possono affatto essere considerati cosigrave come sono egrave assolutamente come se fossero senzrsquoaltro i modi di una determinazione del pensare hellip non egrave che si voglia rinnegare il logico nel senso del correttamente pensato (questo egrave ciograve che si intende generalmente con ldquologicardquo cioegrave pensare correttamente) al contrario egrave proprio per servire il pensiero che cerchiamo di raggiungere ciograve da cui si determina lrsquoessenza del pensare ossia lrsquoαλήθεια e la φύσις lrsquoessere come non latenza quello che proprio attraverso la logica egrave andato perduto da quando dunque esiste la logica che ancor oggi governa il nostro pensiero il nostro dire e che dallrsquoorigine interviene essenzialmente a determinare la concezione grammaticale della lingua e per conseguenza la posizione fondamentale dellrsquoOccidente riguardo al linguaggio (da quando dunque esiste ldquoquesta cosardquo quando egrave che ha inizio la formazione della logica) dal momento in cui la filosofia greca perviene alla sua fine e si trasforma in un affare di scuola di organizzazione di tecnica questo incomincia con lrsquoἑόν lrsquoessere dellrsquoessente appare come ldquoideardquo e come tale diventa ldquooggettordquo dellrsquoldquoepistemerdquo (quindi egrave questo che ha fatto il pensiero occidentale ad un certo punto ha posto lrsquoessere dellrsquoessente come ldquoideardquo e questa idea lrsquoha posta come lrsquooggetto lrsquooggetto dellrsquoepisteme quindi come ente) La logica ha bisogno essa stessa che si spieghi la sua origine e si giustifichi la legittimitagrave della sua pretesa a costituire lrsquointerpretazione determinante del pensiero (sta cercando cioegrave lrsquoessenza il fondamento della logica Questo potrebbe essere un problema per esempio se si considera lrsquoaspetto particolare su cui lavora Severino della logica e cioegrave il principio di non contraddizione unrsquoobiezione che potrebbe fare Severino rispetto come abbiamo visto peraltro allrsquoidea di trovare il fondamento della logica e quindi del principio di contraddizione (Łukasiewicz) e che per fare questa operazione egrave necessario previamente il principio di non contraddizione) Egrave necessario considerare i seguenti quesiti 1) percheacute poteva e doveva sorgere nellrsquoambito della scuola platonica una cosa come la logica 2) percheacute siffatta teoria del pensiero si egrave presentata come dottrina del λόγος nel senso della proposizione 3) su che cosa si fonda dopo di allora la potenza ogni ora crescente del logico potenza che trova la sua espressione conclusiva nella seguente frase di Hegel ldquoil logico egrave la forma assoluta della veritagrave anzi di piugrave egrave la pura veritagrave stessardquo (Enciclopedia) Egrave in forza di questa preminenza del logico che Hegel chiama a ragione veduta ldquologicardquo quella disciplina altrimenti comunemente denominata ldquometafisicardquo La sua ldquoscienza della logicardquo non ha niente a che fare con un trattato di logica del tipo consueto Dopo aver cosigrave caratterizzato la distinzione di essere e pensare (e cioegrave la distinzione che ha fatto egrave quella della logica diceva prima che appare come ldquoideardquo quindi come oggetto eccetera) Come si presenta la originaria unitagrave di essere e pensare come la stessa di φύσις e λόγος (cioegrave dellrsquoessere e della proposizione Cioegrave questa unitagrave come si presenta Poi come si produce la originaria contrapposizione di λόγος e φύσις di prima La domanda egrave lrsquounitagrave poi la contrapposizione) 3) come si giunge allrsquoemergere e al presentarsi del λόγος Come il λόγος (il logico) diventa lrsquoessenza del pensare Come giunge questo λόγος quale ragione e intelletto a esercitare il suo predominio sullrsquoessere fin dai primordi della filosofia greca (per Heidegger questo predominio del λόγος sulla e nella filosofia compare giagrave egrave giagrave presente in Platone e in Aristotele) Allora cominceremo con lrsquoassodare che se egrave vero che la contrapposizione di essere e pensare egrave una contrapposizione intrinseca e necessaria essa deve risultare fondata in un originario appartenersi di ciograve che risulta in seguito diviso (cioegrave originariamente queste due cose si appartengono dopo di che avviene una divisione perograve originariamente sono la stessa cosa) la

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nostra domanda sullrsquoorigine di questa divisione verte quindi e in pari tempo e prima di tutto sullrsquoappartenenza essenziale del pensiero allrsquoessere Storicamente il problema si presenta cosigrave che ne egrave di questa appartenenza nel momento decisivo in cui ha inizio la filosofia occidentale Come egrave inteso allrsquoinizio di essa il pensare (si sta chiedendo che cosrsquoera il pensiero per gli antichi sta cercando quella parola originaria come faceva nelle pagine precedenti) Il fatto che la dottrina greca del pensare finisca per diventare dottrina del ldquoλόγοςrdquo ldquoλόγοςrdquo puograve fornirci unrsquoindicazione di fatto ci imbattiamo in unrsquooriginaria appartenenza di essere ldquoφύσις e λόγοςrdquo occorre solo liberarci dallrsquoidea che ldquoλόγοςrdquo e ldquoλέγεινrdquo significhino in origine e propriamente qualcosa come pensiero intelletto e ragione (percheacute secondo lui non egrave cosigrave per lrsquoantico ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo non significano pensiero e intelletto o ragione) fincheacute resteremo di questa opinione e ci serviremo inoltre come criterio per lrsquointerpretazione di ldquoλόγοςrdquo della concezione che ha di esso la logica successiva non faremo nel nostro tentativo di riaccedere allrsquoinizio della filosofia greca che incorrere in assurditagrave Inoltre con questa concezione non potremmo mai intendere 1) per quale motivo il λόγος ha potuto in linea generale venir separato dallrsquoessere dellrsquoessente 2) percheacute il λόγος cosigrave inteso ha dovuto determinare in seguito lrsquoessenza del pensare e portarla a contrapporsi allrsquoessere (come egrave potuto accadere) Veniamo subito allrsquoargomento decisivo e domandiamoci che cosa significano ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo se non significano pensare ldquoλόγοςrdquo significa la parola il discorso e λέγειν il parlare Il dia-logo egrave il discorso che si scambia e il monologo egrave il discorso di uno solo hellip Ma λόγος in origine non significa ldquodiscorsordquo ldquodirerdquo come egrave stato tradotto e viene tradotto sempre quanto al suo significato la parola non ha alcun immediato rapporto con il linguaggio ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo in latino ldquolegererdquo corrisponde come parola al nostro ldquocogliererdquo cogliere delle spighe della legna dellrsquouva o anche scernere La lettura di un libro egrave solo un caso particolare del ldquocogliererdquo nel senso proprio del ldquolegererdquo del leggere egrave solo un aspetto particolare questa parola significa ldquoporre una cosa vicino allrsquoaltra metterle insieme in breve ldquoraccogliererdquo con ciograve le cose vengono contemporaneamente distinte lrsquouna dallrsquoaltra mentre si raccolgono queste cose (per raccoglierle devo distinguerle sono varie cose e le raccolgono il ldquolegererdquo latino ldquoλόγοςrdquo greco per Heidegger fa questo) Egrave questo lrsquouso che i matematici greci fanno della parola una raccolta una collezione di monete non costituisce un semplice ammasso di monete alla rinfusa nellrsquoespressione ldquoanalogiardquo troviamo addirittura entrambi i significati giustapposti quello originario di rapporto relazione e quello di lingua discorso ma come nel termine ldquocorrispondenzardquo noi non pensiamo ormai piugrave al ldquorispondererdquo (cor-rispondere) cosigrave inversamente i greci dal canto loro nel pronunciare la parola ldquoλόγοςrdquo non pensavano ancora o almeno non necessariamente al discorso e al dire (cioegrave pensavano al raccogliere delle cose coglierle insieme) Quale esempio della significazione originaria di ldquoλέγεινrdquo nel senso di raccogliere (Odissea) Anfimedonte per quale distretta siete stati quaggiugrave nel buio della terra sprofondati tutti voi eccellentissimi e coetanei talcheacute ben difficilmente altrimenti chi li ricercasse per tutta una cittagrave ne potrebbe di cosigrave nobili raccogliere (Aristotele dice non ci interessa) Non andremo per ora in cerca di come la nostra parola dal suo significato originario che non ha niente a che fare inizialmente con ldquolinguardquo ldquoparolardquo ldquodiscorso pervenga a significare ldquodirerdquo e ldquodiscorsordquo ci contenteremo soltanto a ricordare che il termine ldquoλόγοςrdquo anche quando da lungo tempo giagrave significava discorso o proposizione ha mantenuto il suo significato originario inteso a designare il rapporto di una cosa con lrsquoaltra (Λόγος ldquodiscorsordquo ldquoproposizionerdquo) (qui ci sarebbe una questione da porre che riguarda lrsquoetimo e lrsquouso che si fa generalmente dellrsquoetimo delle parole lui dice che questo termine ldquoλόγοςrdquo ha mantenuto il suo significato originario egrave sottointeso nella traduzione che se ne fa oggi come ha fatto cioegrave sarebbe come dire che crsquoegrave un qualche cosa dentro la parola che si mantiene identica a seacute per tre mila anni e nonostante tutto intorno a seacute vari muti continuamente quella cosa rimane la stessa Egrave questa lrsquoidea di Heidegger e non solo sua e che tanto ha interessato molti

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allrsquoetimo come se trovasse o fosse possibile trovare qualche cosa di originario che egrave rimasto intatto fino ad oggi che se mi consentite egrave una follia sarebbe come immaginare che qualche cosa nella parola rimanga esattamente quello che egrave nonostante la parola cambi come fa quella cosa a rimanere la stessa E come faccio a sapere che egrave la stessa) Riflettendo sul significato fondamentale del ldquoλόγοςrdquo come raccolta raccogliere non si egrave fatta ancora molta strada nel chiarire fino a che punto per i greci essere e λόγος siano la stessa cosa originariamente uniti tanto da potere e dovere necessariamente per determinate ragioni dividersi (adesso ci dice percheacute per i greci λόγος e φύσις sono praticamente la stessa cosa) Il riferirsi al significato fondamentale di ldquoλόγοςrdquo (cioegrave come raccolta addirittura come rapporto di una cosa con unrsquoaltra) non puograve dare unrsquoindicazione a patto di intendere previamente ciograve che significhi lrsquoessere per i greci la ldquoφύσιςrdquo Da parte nostra non soltanto ci siamo sforzati di intendere in generale lrsquoessere secondo la concezione greca ma ponendo poco sopra in risalto lrsquoessere di contro al divenire e allrsquoapparenza abbiamo fatto in modo che il significato dellrsquoessere risultasse circoscritto con sempre maggiore chiarezza a patto di tenere costantemente presente il giagrave detto possiamo dire lrsquoessere in quanto φύσις egrave lo schiudentesi imporsi In contrapposizione al divenire esso si mostra come costanza come costante presenza questa si manifesta in contrapposizione alla mera apparenza come apparire come la presenza manifesta (ora ha fatto un breve riassunto dice come si pone lrsquoessere ldquodischiudentesi permanenterdquo in relazione al divenire Percheacute il divenire si manifesta come ciograve che permane rispetto a ciograve che diviene ciograve che permane egrave lrsquoessere La stessa cosa rispetto allrsquoapparire allrsquoapparenza lrsquoessere si mostra come la presenza manifesta in ciograve che egrave apparenza) Che cosa ha a che fare il λόγος (raccolta) con lrsquoessere cosigrave inteso (Come ciograve che permane e ciograve che si manifesta in ciograve che permane) Per fornire la prova dellrsquointima connessione di λόγος e di φύσις agli albori della filosofia occidentale incominceremo con unrsquointerpretazione di Eraclito (fa una disquisizione su come egrave stato frainteso Eraclito questo dice egrave dipeso dal cristianesimo poi aggiunge che ancora Hegel si trova in questa linea) La dottrina del λόγος di Eraclito egrave intesa come preannuncio del λόγος di cui si tratta nel Nuovo Testamento il prologo dellrsquoEvangelo di Giovanni Il λόγος egrave Cristo Siccome giagrave Eraclito parla giagrave del λόγος i greci sarebbero giunti (per il cristianesimo) addirittura alla soglia della veritagrave assoluta ossia della veritagrave rivelata dal cristianesimo (perograve questo qui ci interessa poco) In base a tale concezione della filosofia comunemente diffusa sotto diverse forme (filosofia cristiana) i greci sarebbero i classici della filosofia per essere stati dei teologi cristiani in embrione (qui ci sta dicendo come egrave potuto accadere che la filosofia greca sia stata tradotta e trasformata nel modo in cui si presenta oggi egrave stata opera del cristianesimo) allora cita due frammenti di Eraclito 1) ora mentre il λόγος permane costantemente tale gli uomini si comportano come degli insipienti (Eraclito quello del πάντα ῥεῖ tutto scorre) cosigrave prima di aver inteso come dopo di aver udito Tutto infatti diviene essente ldquoκατά τόν λόγον τόνδεrdquo a misura e secondo questo λόγος (cioegrave tutto diviene a misura di questo λόγος) nondimeno essi (gli uomini) assomigliano a quelli che privi drsquoaudacia non hanno mai fatto esperienza di nulla bencheacute si affannino tanto in parole ed opere come quelle che io compio allorcheacute analizzo ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere (Eraclito analizza ogni cosa secondo lrsquoessere non secondo il divenire secondo lrsquoessere κατά φύσις) e spiego come essa (ogni cosa) si comporti Ma agli altri uomini (alla generalitagrave οἵ πολλοί ndash letteralmente i ldquomoltirdquo generalmente tradotto con ldquola pleberdquo) rimane nascosto ciograve che essi propriamente fanno quando sono svegli come quello che han fatto nel sonno ridiviene in seguito per essi nascosto 2) Per questo egrave necessario seguire questo ossia attenersi a ciograve che costituisce nellrsquoessente lrsquoinsieme ma mentre il λόγος egrave presente come questo insieme nellrsquoessente la massa vive come se ognuno avesse lrsquointendimento (il senso) suo proprio (Il λόγος egrave presente come un insieme nellrsquoessente e il λόγος

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egrave ciograve che raccoglie nellrsquoessente e raccogliendo lo rende possibile lo rende coglibile conoscibile) Che cosa dobbiamo desumere da questi due frammenti Del λόγος abbiamo detto 1) che esso ha come propria prerogativa la stabilitagrave la permanenza 2) che esso si presenta nellrsquoessente come lrsquoinsieme lrsquoinsieme dellrsquoessente il raccogliente 3) che tutto ciograve che avviene ossia sopravviene nellrsquoessere sussiste in conformitagrave di questo stabile insieme Questo egrave ciograve che si impone (das Waltende) Quanto viene detto qui del λόγος corrisponde perfettamente al vero significato della parola tedesca ldquoSammlungrdquo la quale designa 1) lrsquoatto del raccogliere 2) lrsquoinsieme raccolto Cosigrave qui λόγος significa lrsquoinsieme raccolto raccogliente il raccogliente originario (dellrsquoente lrsquoente sarebbe fatto di questo raccogliente originario) Λόγος non vale qui neacute significato neacute parola neacute dottrina ancor meno ldquosignificato di una dottrinardquo ma come lrsquoinsieme raccolto originariamente raccogliente e che costantemente in seacute si impone (cioegrave questo insieme raccolto originariamente originariamente nel domandare Tenete conto per Heidegger lrsquouomo autentico egrave quello che si trova sempre nellrsquoapertura del domandare questo va tenuto sempre presente o sfuggono un porsquo di cose) (questo raccogliente in teoria egrave il linguaggio) (λόγος egrave un raccogliere originario raccogliente cioegrave nel suo cogliersi non egrave un raccogliente che egrave stato messo lagrave egrave un raccogliente nellrsquoatto del raccogliersi Questa particolaritagrave egrave sempre presente in Heidegger cioegrave di un qualche cosa che viene considerato nel momento in cui questo qualcosa sta agendo non come lrsquoagito o ciograve che agiragrave ma ciograve che sta agendo adesso) Certamente nel frammento (1) il contesto sembra propendere verso una interpretazione del λόγος nel senso della parola del discorso e persino reclamarla come la sola possibile infatti si tratta dellrsquoudire degli uomini Esiste un frammento in cui questa connessione fra λόγος e udire egrave espressa in maniera immediata ldquopoicheacute avete udito non me ma il λόγος egrave saggio dire conformemente lrsquoUno egrave il tutto (questo egrave un altro frammento il frammento 50 di Eraclito Sigrave occorre dire che Heidegger mette in atto queste torsioni e contorsioni linguistiche allo scopo di mostrare ciograve che lui vuole mostrare e cioegrave che la parola greca originaria egrave quella che contiene lrsquoessere autentico e che pertanto lrsquouomo autentico che si pone nellrsquoapertura del domandare e quindi consente allrsquoessere di aprire il suo orizzonte e quindi allrsquoente di sopraggiungere Questo essere autentico egrave quello che mantiene la tradizione del rapportarsi originario alla parola al λόγος quindi alla φύσις quindi allrsquoessere e cioegrave egrave lrsquouomo tedesco per eccellenza Percheacute questo egrave il senso come dicevo forse lrsquoaltra volta dellrsquoavvicinarsi anzi dellrsquoaderire nei primi tempi di Heidegger al nazismo lrsquoidea che il nazismo avrebbe potuto riproporre lrsquouomo autentico anzicheacute lrsquouomo della chiacchiera lrsquouomo del sentito dire lrsquouomo che si accontenta di quello che altri sanno e lo fa suo e lo ripropone allrsquoinfinito ma che non si trova piugrave nella domanda autentica e cioegrave la domanda che continua a domandare e quindi a rilanciare lrsquoapertura dellrsquoessere Questo per dire per quale motivo Heidegger fa questi contorcimenti linguistici etimologici filologici lui non era un filologo tra lrsquoaltro conosceva molto bene il greco e la filologia ovviamente ma tutte queste contorsioni hanno questo obiettivo mostrare se non proprio dimostrare che lrsquoautentico lrsquooriginario sta nella parola greca e soltanto lrsquouomo che ripercorre e sa soprattutto ripercorrere questa strada per ritornare alla tradizione greca egrave lrsquouomo autentico quello degno di dominare il mondo Questo non lo dice questa egrave stata lrsquoevoluzione e soprattutto il modo in cui egrave stato utilizzato Heidegger dal pensiero nazista Heidegger ma anche Nietzsche badate bene egrave stato utilizzato anche lui Heidegger Nietzsche e poi Wagner ma queste sono altre storie) (se non ci fosse stata quella parola tedesca) (ldquoSammlungrdquo ldquoraccogliererdquo per questo sto parlando di contorcimenti linguistici di torsioni e contorsioni legittime fino ad un certo punto anche percheacute qui dagrave sempre come acquisito che per esempio la parola tedesca ldquoSammlungrdquo significhi quella cosa ligrave sia quella cosa ligrave sia lrsquoatto del raccogliere sia lrsquoinsieme raccolto sia questo E se noi volessimo addirittura giungere a considerare che lrsquouomo autentico egrave colui come dicevo

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prima che si mantiene sempre nella costante apertura della domanda e non abdica mai a questo domandare ldquooriginariordquo nel senso che egrave sempre allrsquoorigine del suo essere del suo dire del suo fare questo domandare continuo beh questo egrave lo psicanalista perograve egrave anche lrsquouomo autentico e anche il nazista Se volessimo fare torsioni e contorsioni ne potremmo fare quante ne vogliamo Dai frammenti di Eraclito Gli uomini stanno di fronte al λόγος come coloro che il λόγος non comprendono Eraclito usa spesso questa parola ldquoἀξύνετοιrdquo per dire che non comprendono essa egrave la negazione di ldquoσυνίημιrdquo che significa portarsi lrsquoun lrsquoaltro ldquoἀξύνετοιrdquo sono gli uomini che non si portano lrsquouno con lrsquoaltro che cosa (che cosa si chiede che cosa non si portano lrsquoun lrsquoaltro Il λόγος ciograve che egrave costantemente insieme lrsquoinsieme raccolto Cioegrave gli uomini che chiama ldquosprovvedutirdquo sono quelli che non si trasmettono il λόγος cioegrave questa cosa che continuamente si raccoglie questo raccogliente) Gli uomini rimangono coloro che non lo ldquomettono insiemerdquo non lo ldquocom-prendonordquo non lo compongono in unitagrave abbiano o non abbiano essi di giagrave udito (sta dicendo che lrsquouomo autentico egrave quello che comprende cioegrave mette insieme compie questo raccoglimento il raccogliere ma il raccogliere che cosa raccogliere ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere egrave questo il raccogliere raccogliente raccogliere secondo lrsquoessere cioegrave raccogliere secondo ciograve che permane in questo raccogliente raccogliersi) Gli uomini non pervengono al λόγος nemmeno se lo tentano con le parole (ἐπῇα) Si fa indubbiamente menzione di parole e discorso ma proprio in quanto differenti dal λόγος e addirittura a lui opposti Eraclito vuol dire gli uomini indubbiamente odono e odono delle parole ma in questo udire essi non sanno ascoltare ossia (sembra che stia parlando dellrsquoanalista) seguire ciograve che non egrave udibile come parola ciograve che non costituisce un particolare ma il λόγος (cioegrave questo tutto raccoglientesi che permane) (vedete come giagrave incomincia ad alludere alla questione dellrsquointerpretazione lrsquointerpretazione sta nellrsquoascoltare ciograve che la parola non dice portare alla luce ciograve che egrave nascosto portare alla non latenza (αλήθεια) Questo egrave per Heidegger lrsquointerpretare ma poi anche per lrsquoermeneutica drsquoaltra parte si fa nascere con lui tutto il pensiero ermeneutico anche se si considera un primo grande ermeneuta come tutti sapete Schleiermacher) Se interpretiamo bene il frammento 50 (cioegrave lo interpretiamo come pare a lui) esso dice voi non dovete rimanere attaccati alle parole ma apprendere il λόγος e proprio percheacute λόγος e λέγειν significano discorso e dire e non di meno tutto ciograve non costituisce lrsquoessenza del λόγος che λόγος viene qui contrapposto a ldquoἐπῇαrdquo (discorso) corrispondentemente al semplice udire orecchiare si contrappone lrsquoautentico essere ascoltante lrsquoessere ascoltante egrave colui che appunto riesce a cogliere nel λόγος non ciograve che con λόγος egrave stato inteso dopo il discorso la proposizione eccetera ma come lrsquooriginario raccogliere di ciograve che appare nel momento in cui lrsquoessere compare allrsquoorizzonte (compare lrsquoessere e quindi se crsquoegrave lrsquoessere solo allora puograve apparire lrsquoente e ciograve che permane ciograve che permane in questo apparire egrave il λόγος che egrave uno dei modi lui non lo ammetterebbe mai ma egrave una delle figure dellrsquoessere come la φύσις come lrsquoαλήθεια eccetera sono tutte ldquofigurerdquo mettetelo fra virgolette percheacute Heidegger non lo dice mai ma per dare unrsquoidea molto spiccia ldquofigurerdquo dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere appare mettiamola cosigrave forse egrave piugrave corretto) Il semplice udire si disperde e si dissipa in ciograve che comunemente si opina e si dice nel sentito dire nella δόξα nellrsquoapparenza lrsquoautentico ascoltare non ha nulla a che fare con lrsquoorecchio e con la bocca ma vuol dire ldquoprestare obbedienza a ciograve che il λόγος egrave lrsquoinsieme raccolto dello stesso essenterdquo (come dire in altri termini che lrsquoessente in quanto si mostra come qualche cosa di raccolto non sono cose messe ligrave alla rinfusa sono quelle cose che appaiono mentre si raccolgono ascoltare ciograve che la parola non dice egrave intendere cogliere ciograve che appare dalla non latenza come qualcosa di raccolto in un certo modo secondo il modo dellrsquoessere e cioegrave ciograve che appare di autentico in ciograve che si dice) noi non possiamo udire autenticamente se non siamo giagrave disposti allrsquoobbedienza (e cioegrave lrsquouomo nel suo domandare apre allrsquoessere e obbedisce allrsquoessere cioegrave a ciograve che

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di autentico appare) Chi non egrave disposto allrsquoobbedienza egrave destinato fin dallrsquoinizio a rimanere lungi dal λόγος escluso da lui sia che egli abbia precedentemente udito con lrsquoorecchio o meno coloro che odono soltanto orecchiano dappertutto e riportano in giro quanto hanno sentito sono e rimangono degli incomprensivi (ancora sulla non comprensione) Λόγος egrave (pag 139) il raccoglimento stabile insieme raccolto e che si mantiene in se stesso dellrsquoessente (cioegrave ci sta dicendo di cosa egrave fatto lrsquoessente) vale a dire lrsquoessere (che cosa si mantiene costante nellrsquoente che egrave qualcosa che muta che cosa si mantiene e permane Lrsquoessere Questo insieme dunque raccolto che si mantiene nellrsquoente e che lo rende tale egrave lrsquoessere solo che in questo caso lrsquoessere egrave λόγος) Per questo nel frammento (1) κατά τό χρεῶν ha lo stesso significato di κατά φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa (cioegrave secondo il λόγος o secondo la φύσις egrave sempre la stessa cosa dice lui cioegrave secondo lrsquoessere che si manifesti come λόγος o che si manifesti come φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa lo dice qui) Λόγος caratterizza lrsquoessere da un punto di vista nuovo e pure antico ciograve che egrave essente ciograve che sta in seacute ben eretto e caratterizzato egrave in seacute e da seacute raccolto e si mantiene in tale raccoglimento (questo egrave lrsquoaspetto specifico del λόγος) Lrsquoἑόν lrsquoessente egrave nella sua propria essenza ξυνόνrdquo ldquopresenza raccolta (lrsquoessente egrave una presenza raccolta non significa il generale ma ciograve che raccoglie in seacute tutte le cose mantenendole insieme parla ancora di porre insieme) Lrsquounitagrave originariamente unificante di ciograve che diverge (tutti questi elementi che il λόγος raccoglie insieme sono diciamola cosigrave ldquopotenzialmente divergentirdquo ma egrave il λόγος che li mantiene raccolti insieme ed egrave ciograve che consente la comprensione) (qui parla dellrsquoetica dellrsquoestetica ldquopercheacute il λόγος ha valorerdquo percheacute egrave un raccoglimento originario non un ammasso confuso una mescolanza di tutto con tutto il medesimo valore lui dice che egrave per questo che gli competono rango e sovranitagrave Poi qui esagera) Proprio percheacute lrsquoessere egrave λόγος egrave armonia αλήθεια φύσις φαίνεσθαι dunque proprio percheacute lrsquoessere egrave queste cose che non si mostra a discrezione il vero non egrave per tutti ma solo per i forti questa intrinseca superioritagrave e celatezza dellrsquoessere viene espressa da quella singolare massima che proprio percheacute egrave cosigrave poco greca in apparenza esprime lrsquoessenza dellrsquoesperienza greca dellrsquoessere dellrsquoessente Frammento (124) Come spazzatura alla rinfusa ammucchiata il mondo piugrave bello Si egrave soliti compendiare la filosofia di Eraclito nel detto ldquoπάντα ῥεῖrdquo questa espressione qualora provenga veramente da Eraclito non significa che tutto egrave cangiamento puro e semplice che si disperde e scorre senza posa pura instabilitagrave ma vuol dire (qui egrave lrsquointerpretazione di Heidegger del ldquopanta reirdquo) la totalitagrave dellrsquoessente viene nel suo essere continuamente rigettata da un contrario allrsquoaltro lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica (Tutti questi elementi che si contrappongono vengono raccolti in un tutto in un tutto raccolto lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica questa instabilitagrave di cose che vanno in conflitto fra loro) (come fa ad essere cosigrave sicuro di cogliere lrsquoldquoautenticordquo) (percheacute lui coglie nellrsquoaccezione greca dellrsquoessere ciograve che di autentico crsquoegrave stato nel primo sorgere del pensiero che ha giagrave posto la questione percheacute se ne egrave accorto in questo senso ldquooriginalerdquo viene dallrsquoorigine e poi egrave stato disperso dalla filosofia in buona parte come diceva prima a causa dellrsquointromissione della religione nella filosofia che ha visto addirittura nel λόγος il Cristo perograve lrsquooriginario egrave ciograve che sta nella parola del greco antico egrave per questo che sta facendo tutte queste storie con le parole greche) Una volta afferrata la concezione fondamentale del λόγος cioegrave dellrsquoessere come raccoglimento e come insieme raccolto occorre considerare e tenere per fermo quanto segue il raccoglimento non egrave un semplice mettere insieme un ammucchiare esso mantiene in una coappartenenza reciproca ciograve che tenderebbe a separarsi e a contrapporsi (cioegrave di tutti questi elementi di cui egrave fatto lrsquoente elementi che si contrappongono il λόγος li mantiene insieme in una relazione fra loro) Non lo lascia mai cadere nella mera dispersione e dissipazione In quanto ritenzione il λόγος ha il carattere dellrsquoimporsi predominante della φύσις (e naturalmente lrsquoessere mantiene

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mantenendo sotto forma di λόγος questi elementi contrapposti uniti mantiene anche una continua tensione e domandare egrave rilanciare questa tensione in definitiva) pag 145 Dovrsquoegrave che il λόγος viene menzionato da Parmenide E soprattutto dovrsquoegrave che si parla dellrsquooggetto della nostra attuale ricerca cioegrave del contrapporsi di essere e λόγος Se in Parmenide si trova qualcosa a questo proposito sembra essere proprio il contrario di una contrapposizione il frammento (5) ci trasmette una frase di cui esistono in Parmenide due versioni ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo grosso modo e secondo la maniera di ogni tempo invalsa di tradurre ciograve vorrebbe significare ldquoora il pensare e lrsquoessere sono la stessa cosardquo ldquoνοεῖνrdquo egrave il pensare e ldquoεἷναιrdquo egrave lrsquoessere) Ora il fraintendimento non greco di questa celebre frase non egrave inferiore alla falsificazione subita dalla dottrina del λόγος di Eraclito si intende ldquonoeinrdquo come pensare e il pensare come attivitagrave del soggetto il pensiero del soggetto determina ciograve che lrsquoessere egrave (questo nella filosofia tradizionalmente) lrsquoessere non egrave altro se non ciograve che egrave pensato dal pensiero ora siccome il pensare rimane unrsquoattivitagrave soggettiva e pensare ed essere devono secondo Parmenide risultare la medesima cosa tutto diventa soggettivo non vi egrave un essente in seacute ora stando a quanto si insegna una tale dottrina si trova in Kant e nellrsquoidealismo tedesco Parmenide in fondo non avrebbe fatto che anticipare tale dottrina pertanto egli viene lodato per questa impresa progressista soprattutto nei confronti di Aristotele che fu pensatore greco piugrave tardo Ma che cosa significano τό αὐτό cioegrave lo stesso che significa ldquoνοεῖνrdquo che significa ldquoεἷναιrdquo (sta dicendo ldquoche significa pensiero essere in Parmeniderdquo) Percheacute in ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoνοεῖνrdquo significa prendere ldquoνοῦςrdquo significa apprensione cioegrave in due sensi strettamente connessi ldquoprendererdquo significa anzi tutto accogliere (prima parlava del cogliere adesso dellrsquoaccogliere e cioegrave) lasciare pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare accogliere egrave lasciare venire a seacute ciograve che appare Apprendere significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare cosigrave un fatto stabilire di che si tratti e in che consiste Quindi si tratta di un lasciar pervenire a seacute consistente non in una semplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa egrave la posizione proprio tipica di Heidegger cioegrave prendere posizione nei confronti di ciograve che si mostra lrsquouomo autentico egrave uno che prende posizione cioegrave sa di essere nel mondo si rende conto che essere nel mondo procede dal domandare pone in essere la domanda ponendo la domanda in atto apre allrsquoessere ma non egrave passivo rispetto a tutto questo lrsquouomo di Heidegger non egrave passivo rispetto al mondo egrave sempre un essere in atto un esserci (Dasein) un essere qui adesso e assumere la responsabilitagrave di questo ldquoessercirdquo questo ldquoessere qui adessordquo con tutto ciograve che questo comporta e quindi questa ldquoapprensionerdquo questo accogliere ciograve che appare dice che ciograve che ldquomi apparerdquo non viene recepito dallrsquouomo autentico passivamente come uno spettatore come un osservatore ma in questo ldquoaccogliererdquo crsquoegrave tutto Heidegger e cioegrave crsquoegrave il porsi come agente cioegrave come colui che agisce questo accogliere non lo subisce lo agisce Poi considera il τό αὐτό cioegrave ldquolo stessordquo Ci fermiamo qui (Pag 147) Egrave piacevole la lettura di Heidegger mostra molti aspetti mostra come sia possibile torcendo e ritorcendo le parole a proprio volere fare tutto quello che si vuole Lui pensava che perograve non stesse compiendo questa operazione di torsione delle parole ma immaginava di andare a cogliere lrsquoessenza originale ldquooriginariardquo anzi la piugrave originaria la parola autentica percheacute ligrave in ciograve che gli umani hanno pensato originariamente prima di essere traviati dalla filosofia ligrave crsquoegrave lrsquoautentico ligrave crsquoegrave il vero aprirsi allrsquoessere (Torce le parole come se allrsquoorigine ci fosse la veritagrave) (In un certo senso αλήθεια egrave il nascondimento) Il lavoro che ha fatto Heidegger egrave stato quello di porsi nei confronti dellrsquoessere in maniera particolare cioegrave per lui lrsquoessere egrave il problema ha problematizzato lrsquoessere in tutta la filosofia greca e a seguire fino a beh si salva Nietzsche in parte lrsquoessere egrave sempre stato pensato

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come la ldquocosa stessardquo che quindi egrave quella che egrave ed egrave immutabile quindi se anche lrsquouomo egrave lrsquoessere anche lrsquouomo egrave quello che egrave e questo andava a urtare il pensiero nel quale Heidegger si egrave formato e cioegrave un pensiero dei primi del lsquo900 delle avanguardie artistiche e le prime manifestazioni di opposizione nei confronti del positivismo che aveva portato allrsquoindustrializzazione a una grandissima fiducia nella tecnica e nellrsquoindustria che invece si era rivelata dopo la prima guerra mondiale non cosigrave vicina allrsquoesigenza dellrsquouomo Allora tutto questo ma non solo ha portato Heidegger a considerare lrsquoessere in un altro modo e si egrave domandato ldquose lrsquoessere non egrave la cosa non egrave quella roba ligrave allora che cosrsquoegraverdquo e ha incominciato a rispondersi ldquopercheacute intanto ci sia lrsquoessere occorre che ci sia lrsquouomo percheacute egrave con lrsquouomo che si pone la domanda intorno allrsquoessererdquo da qui lrsquoldquoesistenzialismordquo cioegrave egrave dallrsquoesistenza che si parte dallrsquoesistenza lrsquouomo a questo punto ha incominciato a dirsi che egrave lrsquouomo che si pone come colui che si pone la domanda fondamentale la famosa domanda fondamentale e allora ciograve che lrsquouomo domanda egrave sigrave intorno allrsquoessere ma non tiene conto del fatto che questo ldquoessererdquo di cui lrsquouomo sta domandando egrave in qualche modo giagrave presente nel suo domandare Questa egrave la tesi di Heidegger e cioegrave si tratta per Heidegger rispetto allrsquoessere non piugrave della ldquocosardquo ma del mondo in cui lrsquouomo e la cosa si corrispondono percheacute quando lrsquouomo si rapporta alla cosa si rapporta sempre per un motivo vuole modificarla vuole fare varie storie quindi questa ldquocosardquo Questo ldquoessererdquo non egrave piugrave la cosa in seacute tale e quale ma viene modificata continuamente dallrsquouomo stesso ecco percheacute lrsquoessere per Heidegger non egrave piugrave una cosa ferma e stabile ma egrave lrsquoldquoessercirdquo cioegrave lrsquoessere me in questo momento particolare specifico con tutto ciograve che io sono percheacute non sono soltanto quella cosa ligrave fatto di una testa due braccia eccetera sono tutto ciograve di cui sono fatto ma sono anche quelle cose che altri prima di me hanno fatto io sono tutte queste cose La portata del suo pensiero egrave stato quello di ricondurre lrsquoessere allrsquouomo fare un umanismo e cioegrave ha posto lrsquouomo lrsquoesserci dellrsquouomo al centro dellrsquoindagine non piugrave come lrsquoosservatore ligrave crsquoegrave lrsquouomo e ligrave crsquoegrave la cosa e lrsquoessere appartiene a quella cosa ligrave no lrsquoessere egrave qui qui dove sono io La filosofia di Heidegger ha segnato una svolta indubbiamente senzrsquoaltro ha costituito una grossa frattura certo non egrave stato lrsquounico esistenzialista ci sono stati Jasper e Sarte e Kierkegaard prima di loro Perograve per quanto riguarda lrsquointerpretazione cioegrave lrsquoermeneutica ha dato un avvio decisivo percheacute posta la questione in questi termini allora non crsquoegrave piugrave ldquola cosardquo ma ci sono io che mi rapporto alla cosa con tutto il mio bagaglio culturale questa egrave la tesi di Heidegger e dellrsquoermeneutica di conseguenza e cioegrave di tutto ciograve che egrave stato elaborato come interpretazione Heidegger ha segnato fortemente la teoria dellrsquointerpretazione era giagrave stata posta da Nietzsche ovviamente ricordate ldquoNon esistono fatti ma solo interpretazionirdquo dice Nietzsche Heidegger lo ha teorizzato 14 gennaio 2015 La tecnica cosigrave come la pone Heidegger egrave ciograve che dagrave agli umani lrsquoidea di avere il potere di avere il controllo su tutto e questo egrave uno dei motivi per cui la tecnica ha cosigrave tanto successo percheacute supporta una fantasia di onnipotenza come se attraverso la tecnica fosse possibile controllare ogni cosa Egrave una posizione gnostica vi ricordate il famoso motto degli gnostici ldquoEritis sicut diirdquo Heidegger ldquooriginariamenterdquo si volge ai presocratici anche se poi verso la fine si accorge che anche i presocratici erano giagrave metafisici ma lrsquoidea egrave che i presocratici si trovassero ancora in una fase ldquoauroralerdquo del pensiero quindi non ancora volto alla costruzione e al perseguimento della tecnica come strumento per il controllo del mondo Per controllare qualcosa occorre che questo qualcosa sia oggettivato sia quello che egrave da qui lrsquoesigenza della metafisica che fa proprio questo dice che ciascuna cosa egrave quella che egrave e quindi non la lascia esistere per seacute cosigrave come secondo sempre

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Heidegger accadeva presso i presocratici rispetto allrsquoidea della ldquoφύσιςrdquo cioegrave la ldquoφύσιςrdquo come sigrave lrsquoessere delle cose certo ma come un essere che egrave lasciato essere e cioegrave non egrave oggettivato non egrave posto come un qualche cosa da controllare da gestire da manipolare questo ancora per Heidegger per i presocratici non crsquoera ed egrave questo che a lui interessa ed egrave per questo che si egrave interessato molto a Houmllderlin Houmllderlin o almeno cosigrave egrave apparso ad Heidegger ha la posizione dei presocratici rispetto al ldquolasciar essere lrsquoessererdquo per dirla cosigrave senza quindi piegarlo necessariamente a una oggettivitagrave manipolante Questo potrebbe essere riassunto in due parole e cioegrave il passaggio operato dalla storia del pensiero egrave stato quello di passare dalla poesia alla tecnica ldquopoesiardquo nel senso heideggeriano del termine come ldquoποίησιςrdquo come produzione come il produrre il lasciar produrre e lasciare anche venire in luce le cose senza costringerle nella oggettivazione quindi ciograve che ha operato la metafisica quindi tutto il pensiero occidentale egrave questo passaggio dalla ποίησις alla τέχνη Lrsquoopera di Heidegger ha puntato su questo Questo lo dicevo per motivare il fatto che ci occuperemo della tecnica percheacute appare la tecnica come il piugrave formidabile supporto della fantasia di potenza della fantasia di controllo di dominio tecnica che ovviamente non si riferisce oggi allrsquoinformatica o alle cose piugrave recenti era giagrave presente nei presocratici Era presente cosigrave come egrave presente oggi come il tentativo piugrave o meno riuscito di manipolazione dellrsquoente e quindi necessariamente di oggettivazione dellrsquoessere cioegrave trasformando lrsquoessere in ente Questa egrave una accusa che Heidegger rivolge al pensiero ma vede in questo anche la possibilitagrave di andare oltre la metafisica e cioegrave di giungere a una posizione come la chiama lui ldquotrans metafisicardquo e cioegrave la tecnica con il suo nichilismo percheacute egrave fondata sulla ldquodeiezionerdquo questo egrave il termine che usa lui la ldquodeiezione dellrsquoessererdquo cioegrave lrsquooblio la dimenticanza dellrsquoessere in questo senso la tecnica egrave nichilista perograve portando alle estreme conseguenze questa posizione operata dalla tecnica dovrebbe giungersi sempre secondo Heidegger a quel punto in cui la tecnica mostra la sua incapacitagrave di governare nel senso di controllare di gestire lrsquoente e allora a questo punto mostrando il fallimento della tecnica dovrebbe accadere a parere di Heidegger ma su questo egrave abbastanza vago dovrebbe accadere quello che lui auspica e cioegrave un approccio autentico allrsquoessere ldquolasciar essere lrsquoessererdquo usiamo questi termini cosa che secondo lui non egrave piugrave avvenuto anzi come dicevo prima nellrsquoultimo Heidegger lrsquoidea egrave che non sia mai avvenuto tantrsquoegrave che giunge a un certo punto a dire che ldquosolo un dio ci puograve salvarerdquo Ecco questo egrave il motivo per cui ci interesseremo alla questione della tecnica per vedere se ci sono elementi che possono tornarci utili sia concettualmente sia perograve anche retoricamente per articolare la questione del potere di come funziona il potere Certo neacute Heidegger neacute meno che mai i presocratici erano in condizioni di intendere da dove viene questa esigenza di controllo di potere su tutto e cioegrave che cosa ha fatto sigrave che a un certo punto gli umani si siano inventati la metafisica e cioegrave quel pensiero che ldquooggettivardquo lrsquoessere trasformandolo in ente al fine di controllarlo di gestirlo di manipolarlo per averne il potere appunto e ovviamente come sappiamo ldquoenterdquo egrave qualunque cosa anche una relazione amorosa egrave un ente La volta scorsa Heidegger stava considerando quella famosa frase di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo prendendo i vari pezzi della frase Si chiede che cosa significano queste parole ldquoαὐτόrdquo ldquoνοεῖνrdquo ldquoεἷναιrdquo ldquolo stessordquo ldquoil pensierordquo ldquolrsquoessererdquo cercando in queste parole qualche cosa di piugrave che a suo parere egrave sfuggito a tutta la ricerca filosofica che lo ha preceduto Parla qui del ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro ldquoνοεῖνrdquo (pensare) per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica cioegrave come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoΝοεῖνrdquo significa apprendere ldquoνοῦςrdquo ldquoapprensionerdquo e ciograve in due sensi strettamente connessi ldquoapprendererdquo vuol dire anzi tutto ldquoaccogliererdquo lasciar pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare (lrsquoessere egrave ciograve che appare e qui si

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tratta nel pensiero cioegrave nel νοεῖν di accogliere questo apparire che non egrave un analizzare di sezionare ma di accogliere innanzi tutto) ldquoapprendererdquo significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare un fatto stabilire di che si tratta e in che consiste lrsquoldquoapprensionerdquo in questo duplice senso esprime un lasciar pervenire a seacute consistente non in una duplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa duplice possibilitagrave di tradurre questo termine non significa soltanto avere di fronte due possibilitagrave ma significa prendere una decisione e cioegrave trovarsi nellrsquoagire questo accoglimento per Heidegger abbiamo detto ma lo ripetiamo si tratta sempre di un essere ldquoprogettatordquo in qualche cosa cosa che comporta un agire comporta un assumersi una responsabilitagrave il fatto di indicare lrsquouomo come lrsquoldquoessercirdquo comporta che questo uomo non egrave mai spettatore passivo di quello che accade egrave sempre qualcuno che agisce agisce in prima persona e si assume la responsabilitagrave di quello che fa questo per Heidegger egrave lrsquouomo autentico non quello che vive percheacute ha sentito dire percheacute si fa cosigrave si fa cosagrave no egrave quello che accoglie ciograve che appare e soprattutto lo lascia apparire senza potremmo dirla Heidegger non lo dice ma potremmo dirlo ldquosenza necessariamente oggettivarerdquo cioegrave senza necessariamente compiere un operazione metafisica torno a dirvi Heidegger questo non lo dice lo sto dicendo io) Nel νοεῖν egrave espresso questo ricevere ciograve che appare portandolo a fissarsi in posizione (vedete che tornano vari elementi il permanere lrsquoassumere una posizione prendere posizione) siamo giunti cosigrave al chiarimento di ciograve che ci eravamo in primo luogo domandati ldquoche significa τό αὐτόrdquo (lo stesso) Quando una cosa egrave uguale a unrsquoaltra noi la consideriamo come costituente a unitagrave come una sola e medesima cosa con lrsquoaltra come concepire lrsquounitagrave quando si tratta dellrsquounitagrave dello stesso (cioegrave lo ldquostessordquo come unitagrave) non possiamo stabilirlo a nostro piacere almeno in questo caso in cui egrave il discorso dellrsquoessere dobbiamo cercare di comprendere lrsquounitagrave nel senso che Parmenide intende con la parola ldquoἕνrdquo (uno) sappiamo che lrsquounitagrave non egrave mai qui vuota uniformitagrave identitagrave come pura indifferenza lrsquounitagrave egrave costituita dalla coappartenenza reciproca di antagonisti egrave lrsquooriginariamente uno Percheacute Parmenide dice ldquoτε καίrdquo percheacute essere e pensare sono nel loro contrapporsi uniti ossia sono la stessa cosa in quanto coappartenentesi (stavamo riflettendo sulla contrapposizione tra essere e pensare non so se ve lo ricordate che sono lo stesso appunto) Partiamo dallrsquoessere cosigrave come da piugrave punti di vista ci si egrave chiarito quale ldquoφύσιςrdquo essere significa mantenersi in luce apparire venire nella non latenza (non-latenza ldquoa-λήθειαrdquo che egrave la veritagrave appunto il venire alla luce) laddove qualcosa di simile si verifica ossia laddove lrsquoessere si impone ivi si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione lrsquoarrestare accogliente dello stabile in seacute che si mostra (ve lo rileggo percheacute egrave un porsquo complessa dunque dove qualcosa si verifica cioegrave nella non latenza nellrsquoaλήθεια si verifica che lrsquoessere si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione cioegrave non crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquoapprensione di qualche cosa cioegrave prima crsquoegrave qualche cosa poi crsquoegrave lrsquouomo che apprende Tenete sempre conto che quando parla di ldquoapprensionerdquo ldquoaccoglimentordquo si riferisce allrsquouomo che egrave lrsquounico ente sul pianeta in grado di porsi la domanda intorno allrsquoessere cosa per Heidegger non irrilevante per cui non dice che crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquouomo da unrsquoaltra parte e lrsquouomo considera lrsquoessere se cosigrave facesse lo considererebbe come un ente (metafisicamente) dice che si coappartengono non crsquoegrave lrsquouno senza lrsquoaltro non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquouomo che lo accoglie che lo lascia accogliere qui dire come dice lui delle volte ldquolo lascia venire in lucerdquo sembrerebbe che crsquoegrave un qualche cosa che lo precede ma questo ldquolasciare venire in lucerdquo non crsquoegrave prima della domanda che lrsquouomo si pone intorno allrsquoessere) Lrsquoessere si impone ma poicheacute esso si impone e quanto si impone e appare si produce necessariamente con questa apparizione anche lrsquoapprensione (si producono insieme non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra non crsquoegrave prima una e poi lrsquoaltra) Ora affincheacute lrsquouomo risulti interessato al prodursi di questa apparizione e di questa apprensione (sarebbe lrsquouomo autentico)

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occorre che lrsquouomo stesso effettivamente sia cioegrave che appartenga allrsquoessere Lrsquoessenza e la modalitagrave dellrsquoesser uomo possono dunque determinarsi solo in base allrsquoessenza dellrsquoessere (sta dicendo che non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di intendere lrsquoessere senza che ci sia lrsquouomo che domanda intorno allrsquoessere e in questo domandare lascia che lrsquoessere sia) Se tuttavia allrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo compete lrsquoapparire bisogna che lrsquouomo come essente appartenga a questo apparire (cioegrave appaia insieme) drsquoaltra parte siccome lrsquoesser uomo costituisce manifestamente un essere particolare sui generis infatti egrave lrsquounico che si fa sullrsquoessere risulta dalla singolaritagrave del suo appartenere allrsquoessere inteso come apparire imponentesi (cioegrave la sua singolaritagrave egrave di appartenere allrsquoessere ma come Come un apparire imponentesi appare e si impone si impone nel senso non che si impone con veemenza poi anche lo diragrave ma si impone nel senso che da quel momento crsquoegrave esiste) Ora perograve il fatto che un tale apparire compete lrsquoapprensione lrsquoapprendere recettivo di ciograve che si mostra egrave da ritenere che proprio in base a questo si determini lrsquoessenza dellrsquoessere uomo Nellrsquointerpretare la frase di Parmenide non bisogna dunque includervi o inserirvi una certa rappresentazione dellrsquouomo piugrave tardiva o addirittura odierna egrave al contrario la frase stessa che ci deve in primo luogo istruire sul come secondo essa vale a dire secondo lrsquoessenza dellrsquoessere si determini anche lrsquoessenza dellrsquouomo chi sia lrsquouomo stando a quanto ce ne dice Eraclito risulta ldquoἔδειξεrdquo (cioegrave lrsquouomo si mostra) si mostra soltanto nel ldquoπόλεμοςrdquo nel separarsi degli dei e degli uomini nel prodursi della rottura dellrsquoessere stesso (sempre quindi in una contrapposizione percheacute ricordate che lui distingue tra lrsquoessere parmenideo e lrsquoessere di Eraclito Per Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoimmobile egrave ciograve che sta ciograve che egrave necessariamente e di ligrave non muove non muta non varia egrave fermo immobile ma dice Heidegger anche per Eraclito egrave la stessa cosa solo che la considera non nel senso dello stare ma nel senso del movimento dellrsquoapparire questo apparire che egrave prodotto dal πόλεμος cioegrave dal contrasto tra varie cose Entrambe le posizione dice Heidegger sono la stessa posizione e cioegrave di qualche cosa che egrave quello che egrave e che permane solo che Parmenide considera in quanto sta in quanto immobilitagrave Eraclito in quanto apparire della cosa stessa movimento determinato dal πόλεμος) Chi sia lrsquouomo non egrave per la filosofia cosa scritta in cielo bisogna invece tener conto di quanto segue 1) la determinazione dellrsquoessenza dellrsquouomo non costituisce mai una risposta bensigrave essenzialmente una domanda (cioegrave sta dicendo che qualunque risposta si dia alla domanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquouomordquo questa risposta non saragrave nientrsquoaltro che unrsquoaltra domanda) 2) la posizione di questa domanda e la sua risoluzione sono ldquostoricherdquo non in modo generico ma in guisa tale da costituire lrsquoessenza stessa della storia (e cioegrave questa domanda egrave presa allrsquointerno di una ldquostoricitagraverdquo non sorge dal nulla sorge dal pensare da tutto ciograve che lrsquouomo ha pensato) 3) La domanda sullrsquouomo deve sempre venire posta in rapporto essenziale con la domanda sullrsquoessere la domanda concernente lrsquouomo non costituisce mai una domanda di carattere antropologico ma storico e metafisico (cioegrave non egrave mai incentrata su un discorso sullrsquouomo in quanto tale ma sempre sullrsquoessere) Non dobbiamo dunque far intendere quello che significano nella frase di Parmenide ldquoνοῦςrdquo e ldquoνοεῖνrdquo sulla base di un concetto dellrsquouomo introdotto da noi bisogna invece che impariamo a renderci conto che lrsquoessere dellrsquouomo si determina unicamente in base al verificarsi della connessione essenziale dellrsquoessere e dellrsquoapprendere (se crsquoegrave lrsquoessere dice Heidegger crsquoegrave lrsquoapprendere ma lrsquoapprendere egrave solo lrsquouomo che lo fa lrsquoessere non puograve prendere nulla quindi percheacute ci sia essere occorre che ci sia apprendere e viceversa percheacute ci sia apprendere occorre che ci sia essere cioegrave ci sia lrsquouomo) Lrsquoapprensione e quanto di essa egrave detto nella frase di Parmenide non costituisce una facoltagrave (questa apprensione non egrave una facoltagrave di un uomo giagrave altrimenti determinato) lrsquoapprensione egrave un accadere nel quale soltanto accadendo lrsquouomo entra come essente nella storia appare ossia letteralmente perviene lui stesso allrsquoessere (cioegrave lrsquoapprensione non egrave una facoltagrave di tizio o caio potremmo dire che lrsquoapprensione egrave lui dice sigrave un accadere in quanto qualche cosa accade ma cosa accade Accade

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tutto ciograve che puograve accadere quando qualcuno fa qualche cosa progetta pensa qualche cosa ha unrsquoidea in testa questo egrave un accadere e soltanto in questo accadere lrsquouomo entra come essente nella storia cioegrave soltanto quando qualche cosa si produce ecco la ποίησις si genera si genera percheacute lrsquouomo si sta ldquoprogettandordquo quindi egrave preso nella oggi diremmo ldquopoesiardquo ma dire ldquopoesiardquo ha unrsquoaltra accezione oggi di quella che era la ποίησις per i greci in cui crsquoera anche la poesia poesia cosigrave come la intendiamo noi perograve questo ldquoaccadererdquo per Heidegger egrave un termine importante percheacute gli serve per mostrare che lrsquouomo non egrave oggettivato non ha delle facoltagrave propriamente ma anche lrsquouomo si trova ad accadere cosigrave come lrsquoessere appare a un certo punto e le cose appaiono anche lrsquouomo accade senza che questa sia una sua facoltagrave Infatti lui fa una critica poi anche del soggetto della soggettivitagrave che chiama coniando un nuovo termine la ldquosoggettitagraverdquo infatti dice) Lrsquoapprensione non egrave un modo di comportamento che lrsquouomo possegga come una proprietagrave ma al contrario lrsquoapprensione egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo (quindi egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo ciograve che accade lo possiede percheacute egrave in questo accadere che lrsquouomo si manifesta in questa accadere che viene accolto ovviamente crsquoegrave un agire in tutto ciograve) Ciograve che in quella espressione si attua (a proposito di ldquonoeinrdquo e ldquoapprensionerdquo) egrave nientemeno che il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere (in questa frase crsquoegrave tutto il pensiero di Heidegger propriamente cioegrave il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere lrsquouomo che si manifesta si manifesta esattamente cosigrave come si manifesta lrsquoessere cioegrave appare nel momento in cui si lascia apparire qualche cosa cioegrave ci si dispone a questa apertura e lrsquouomo egrave anche questo percheacute non egrave diverso anche lrsquouomo appartiene allrsquoessere come abbiamo visto prima non egrave una cosa separata) Chi sia lrsquouomo non possiamo venire a saperlo da una definizione erudita ma solo in quanto lrsquouomo viene nella contrapposizione allrsquoessente tentando di recarlo al suo essere in quanto cioegrave gli conferisce limite e forma ossia in quanto progetta del nuovo non ancora presente cioegrave poeta originariamente poeticamente fonda (quindi possiamo sapere chi egrave lrsquouomo soltanto in relazione al progetto che lrsquouomo ha e lrsquouomo egrave un progetto che egrave sempre gettato egrave sempre buttato in avanti egrave in questo progettare continuo che egrave la ldquoποίησιςrdquo di fatto ldquopoeta originariamente poeticamente fondardquo cioegrave poeta originariamente lrsquouomo in quanto produce ldquooriginariamenterdquo cioegrave mettendosi nella posizione di questo pensiero aurorale che era il pensiero dei presocratici quel pensiero che come dicevo prima lascia lrsquoessere senza vincolarlo alla metafisica cioegrave senza oggettivarlo senza trasformarlo in oggetto in ente) Nostro scopo egrave di cercare di comprendere la separazione di essere e pensare nella sua origine questa formula designa la fondamentale attitudine dello spirito occidentale (cerca di vedere come egrave potuto accadere che essere e pensare si siano divisi quando essere e pensare sono lo stesso) in base ad essa lrsquoessere si determina nella prospettiva del pensare e della ragione e ciograve anche quando lo spirito occidentale cerca di sottrarsi al dominio della ragione con volere lrsquoldquoirrazionalerdquo cercando lrsquoalogico (non logico) Perseguendo la distinzione di essere e pensare ci imbattiamo nellrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo stando alla traduzione e alla concezione ordinaria questo vorrebbe dire ldquopensare ed essere sono la stessa cosardquo (una della frasi piugrave celebri di Parmenide) possiamo chiamare questa espressione il principio guida della filosofia occidentale a patto soltanto di aggiungere la seguente considerazione se lrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo egrave diventata il principio direttivo della filosofia occidentale ciograve egrave stato solo in quanto essa non egrave stata piugrave compresa non avendo piugrave potuto la sua originaria veritagrave essere ritenuta la perdita della veritagrave di questa proposizione si verificograve subito dopo Parmenide presso i greci stessi veritagrave originarie di tale portata non possono essere mantenute che a patto di essere costantemente sviluppate in modo ancora piugrave originario giammai con la loro semplice applicazione con lrsquoappellarsi semplicemente ad esse lrsquooriginario rimane tale se cioegrave solo se ha la

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costante possibilitagrave di essere ciograve che egrave vale a dire origine (Qui torna lrsquoidea antica autentica di lasciare ldquoessere lrsquoessererdquo senza costringerlo allrsquointerno di unrsquooggettivazione) Vale a dire ldquooriginerdquo nel senso di uno scaturire fuori dalla latenza dellrsquoessere noi tentiamo ora di riconquistare la veritagrave originaria del detto di Parmenide Un primo accenno alla diversitagrave dellrsquointerpretazione lrsquoabbiamo fornito con la nostra produzione lrsquoespressione non dice ldquopensare e essere sono la stessa cosardquo bensigrave ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo (questo egrave il modo in cui Heidegger ha tradotto la frase celebre di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo ve la rileggo ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo ma cosa significa ciograve) La frase viene a parlare in un certo senso dellrsquouomo (sigrave percheacute egrave ovvio che se si parla del pensare si parla dellrsquouomo visto che abbiamo stabilito che egrave lrsquounico ente che ha questa caratteristica) ed egrave pertanto pressocheacute inevitabile che si incominci con lrsquointrodurvi la rappresentazione abituale dellrsquouomo tanto che in tal modo si giunge a far intendere quella che secondo lrsquoesperienza greca egrave lrsquoessenza dellrsquouomo sia che questo fraintendimento avvenga nel senso del concetto cristiano sia di quello moderno dellrsquouomo o nel senso di una scialba e vuota mescolanza dei due Ma questo fraintendimento nel senso di una rappresentazione non greca dellrsquouomo egrave ancora il male minore ciograve che risulta veramente fatale egrave il fatto che si smarrisce assolutamente e di primo acchito la veritagrave della proposizione poicheacute egrave senzrsquoaltro in essa che si compie la decisiva determinazione dellrsquoesser uomo noi dobbiamo dunque nellrsquointerpretarla scartare non soltanto questa o quella rappresentazione inadeguata dellrsquouomo ma addirittura qualunque rappresentazione dobbiamo cercare di intendere solo ciograve che in essa viene detto (a un certo punto introduce la questione dellrsquoldquoinquietanterdquo) Lrsquouomo egrave ldquoτό δεινότατονrdquo ciograve che vi egrave di piugrave inquietante fra tutto lrsquoinquietante ldquoδεινότατονrdquo viene dalla parola greca ldquoδεινόνrdquo e la traduzione che ne abbiamo data esige una spiegazione Questa puograve essere data proprio solo in base a una visione preliminare la parola ldquoδεινόνrdquo egrave ambigua da un lato il δεινόν designa il terribile lo spaventoso ma ciograve che appare tale non nei confronti di una meschina pusillanimitagrave e ancor meno in quel senso frivolo e vuoto in cui si usa da noi la parola quando si dice ldquoterribilmente gentilerdquo Non egrave in questo senso il δεινόν egrave il terribile nel senso dellrsquoimporsi predominante che provoca ugualmente il timor panico la vera angoscia cosigrave come il timore discreto meditato raccolto La violenza la prepotenza rappresentano il carattere costitutivo essenziale dellrsquoimporsi stesso (abbiamo visto che ciograve che si impone egrave lrsquoapparire la φύσις la indicava come il dischiudentesi imporsi quindi parla di violenza in questo imporsi della cosa) nel suo irrompere questo puograve rimanere in seacute la sua forza prepotente con ciograve esso non diventa inoffensivo tuttrsquoaltro ma ancor piugrave terribile per altro verso δεινόν significa il ldquoviolentordquo nel senso di colui che esercita la violenza non solo ne dispone ma che egrave violento in quanto che lrsquouso della violenza egrave il carattere fondamentale non solo del suo agire ma del suo stesso essere (Lrsquoessente nella sua totalitagrave in quanto si impone egrave il predominante nel primo senso quello che provoca timore eccetera ora lrsquouomo egrave in un primo senso ldquoδεινόνrdquo in quanto appartenendo per essenza allrsquoessere risulta esposto a questo predominante predominante dellrsquoessere della φύσις in particolare Lrsquouomo egrave in pari tempo ldquoδεινόνrdquo percheacute egrave colui che esercita la violenza non solo subisce la violenza della cosa che egrave ligrave e che si impone apparendo ma egrave lui stesso che egrave violento) Egli raccoglie lrsquoimporsi e lo reca in unrsquoapertura (questa egrave per Heidegger la violenza Raccoglie questo raccoglimento vi ricordate Egrave anche un raccogliere il λόγος cioegrave quando interviene il λόγος crsquoegrave un raccogliere qualche cosa e lo esercita Accoglie lrsquoimporsi della φύσις e la espone alla poesia alla produzione percheacute questo gesto egrave sempre un gesto comunque attivo per Heidegger mai passivo non crsquoegrave un subire un qualche cosa) Dunque percheacute traduciamo ldquoδεινόνrdquo con ldquoinquietanterdquo proprio percheacute il δεινόν risulta riferito nella sua massima intensitagrave e ambivalenza allrsquoessere dellrsquouomo che lrsquoessenza di tale essere deve essere considerata senzrsquoaltro nel suo aspetto decisivo Ma la caratterizzazione

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del violento come lrsquoinquietante non egrave per caso una determinazione derivata (dato che prende in considerazione il modo come il ldquoviolentordquo agisce su di noi) mentre si tratterebbe precisamente di intendere il δεινόν come in se stesso Noi concepiamo lrsquoinquietante come quello che estromette dalla tranquillitagrave (questa egrave la cosa importante) ovvero sia dal nostro elemento dallrsquoabituale dal familiare dalla sicurezza inconcussa Ciograve che egrave insolito dunque non familiare non ci permette di rimanere nel nostro elemento ed egrave in ciograve che consiste il pre-dominante (Il pre-dominante egrave qualche cosa che si impone imponendosi non lascia stare tranquilli) non lascia le cose come stanno Ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge da quei limiti che gli sono anzi tutto per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante (in ciograve dunque consiste il predominante ciograve che non ci permette di rimanere nel nostro elemento quieto eccetera ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso cioegrave egrave inquietante non soltanto percheacute abita il ldquopermanere violentordquo di una cosa ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge quei limiti che gli sono anzi tutto e per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante E cioegrave ogni volta che si progetta ogni volta che decide che fa qualche cosa che vuole muovere un aggeggio da qui a ligrave compie compie un atto di violenza Su questo poi Severino ha ripreso delle cose e forse ne parleremo Quindi lrsquouomo autentico egrave preso in una trasgressione continua percheacute lui egrave tutte queste cose in Heidegger lrsquouomo lrsquoessere lrsquoesserci il progetto tutte queste cose sono come facce di una stessa questione egrave questo il capovolgimento lo stravolgimento che operato Heidegger rispetto alla filosofia che lo ha preceduto La filosofia contemporanea da Cartesio fino a Husserl crsquoegrave sempre lrsquouomo da una parte e lrsquoessere da unrsquoaltra Heidegger toglie di mezzo tutto ciograve sovverte questa posizione per cui non crsquoegrave piugrave lrsquoessere da una parte e lrsquouomo dallrsquoaltra egrave lrsquouomo che deve considerare lrsquoessere anzi questo egrave sempre ciograve che lui ha considerato come una posizione metafisica percheacute considerandolo cosigrave lo oggettivizza e lo trasforma in ente quindi parla dellrsquoente e non dellrsquoessere lrsquoessere egrave ciograve che lo coinvolge lo travolge continuamente) (in Heidegger egrave sempre lo stesso ldquostranianterdquo di Freudrdquo) (la parola egrave sempre la stessa un ndash opposizione il non ndash Un-heimliche ndash familiare il domestico il tranquillo il noto il sereno Se proseguiamo Heidegger egrave un esercizio di pensiero dopo approcceremo la questione della tecnica sempre di Heidegger cercando di intendere ciograve che a noi principalmente interessa e cioegrave come la tecnica costituisca insieme con la metafisica che ne egrave il suo presupposto e la sua origine come sia fatto nella tecnica il modo di operare della fantasia di potenza Che cosa intende Heidegger quando parla di tecnica La ldquoτέχνηrdquo per Heidegger egrave lrsquooperato dellrsquouomo Vi ricordate la distinzione tra ldquoφύσιςrdquo e ldquoτέχνηrdquo Φύσις egrave ciograve che appare avendo in seacute mantenendo in seacute la causa della propria origine e la propria finalitagrave la τέχνη invece egrave il manufatto ciograve che egrave opera dellrsquouomo e quindi non ha in seacute la propria causa Riporta lrsquoesempio che fa Aristotele nella Fisica dice che crsquoegrave lrsquoalbero e crsquoegrave il letto entrambi sono di legno ma lrsquoalbero produce un altro albero il letto non produce un altro letto lrsquoalbero egrave la φύσις il letto la τέχνη Adesso cosigrave egrave piugrave chiaro forse Quindi egrave lrsquoagire dellrsquouomo che manipola lrsquoente percheacute puograve fare questo Percheacute ha dimenticato lrsquoessere percheacute sembra anche se non lo dice almeno non mi pare in modo esplicito che originariamente nei presocratici e forse anche prima non crsquoera lrsquoesigenza di volgere lrsquoessere in ente e cioegrave di farne un oggetto da manipolare e quindi in teoria lasciando stare lrsquoessere non ci sarebbe stata la fantasia di potere perograve questa egrave unrsquoelucubrazione mia del momento diciamo che si puograve trarre in qualche modo da ciograve che lui dice percheacute se la tecnica egrave il prodotto della metafisica e ha come movimento

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necessario lrsquooggettivazione dellrsquoessere allora se questa oggettivazione non crsquoegrave ma lrsquoessere puograve apparire come egrave adesso usiamo termini un porsquo banali allora non crsquoegrave piugrave la manipolazione non crsquoegrave piugrave il controllo cioegrave nulla di tutto ciograve risulta necessario percheacute lascia stare lrsquoessere Lo lascio apparire dunque lo accolgo e mi trovo preso in questo essere continuamente (perograve noi il gioco linguistico che abbiamo costruito quello del linguaggio ovviamente noi affermiamo che gli umani non possono sottrarsi a questa fantasia di potere percheacute egrave data dalle affermazioni e dal lavoro del linguaggio mentre costruisce) Heidegger non aveva conoscenze sufficienti per intendere il funzionamento del linguaggio per lui il linguaggio egrave per un verso la dimora dellrsquoessere percheacute senza lrsquouomo che parla non crsquoegrave niente ma egrave anche un ostacolo Sembra che abbia interrotto la stesura di Sein und Zeit (Essere e Tempo) che prevedeva un seguito a causa del fatto che si egrave scontrato con il linguaggio cioegrave si egrave trovato di fronte a un linguaggio insufficiente a dire quello che voleva dire Questo si dice sia avvenuto e la domanda ldquoda dove viene una fantasia di potenzardquo non puograve essere intesa se non si intende il funzionamento del linguaggio ovviamente a noi interessa intendere come infatti lrsquoho detto prima sia concettualmente cioegrave attraverso unrsquoanalisi precisa dellrsquointervento della tecnica nel pensiero e sia anche per una portata retorica mostrare per quale motivo la tecnica oggi egrave cosigrave potente cosigrave efficace lo egrave sempre stata ma oggi forse di piugrave forse non egrave affatto sicuro Il motivo per cui ciascuno vuole avere sempre lrsquoultimo ritrovato della tecnica il motivo per cui ha fiducia che la tecnica possa risolvere ogni cosa La tecnica puograve fare molto certo ma come diceva sempre Heidegger ldquola scienza non pensardquo cioegrave non si occupa propriamente di che cosa sta facendo fa delle cose esegue delle procedure ma non sa propriamente che cosa sta facendo in questo senso ldquonon pensardquo non egrave in senso negativo ma nel senso che la scienza non si pone questo obiettivo fa altro non pensa se stessa cioegrave la scienza non dice che cosa egrave se stessa la matematica non dice che cosrsquoegrave la matematica la matematica dice come si compiono certe operazioni ma non dice che cosrsquoegrave ldquomatematicardquo Si potrebbe anche dire che la matematica egrave lrsquoesecuzione di operazioni secondo certi algoritmi ma non risponde propriamente alla domanda di Heidegger 21 gennaio 2014 Ricordate che lrsquoultima volta eravamo rimasti sulla questione dellrsquointerpretazione Si chiede Heidegger Quale interpretazione egrave la vera Quella che non fa che desumere la sua prospettiva da ciograve che egrave risaputo ovvio abituale o quella che mette radicalmente in discussione la prospettiva abituale in quanto potrebbe essere e di fatto egrave cosigrave che tale prospettiva non conduca affatto verso quello che si tratta di scorgere Indubbiamente rinunciare a ciograve che egrave abituale per ritornare verso unrsquointerpretazione problematizzante costituisce un salto per saltare occorre prendere il giusto slancio egrave questo slancio che decide di tutto in quanto significa che noi stessi riproponiamo realmente le domande e solo in esse ci costruiamo le prospettive Questo drsquoaltra parte non egrave un procedere arbitrario e ancor meno attenendosi a un sistema assunto a norma ma soltanto per entro e in base alla necessitagrave storica alla necessitagrave dellrsquoesserci storico (sta dicendo che questo domandare non puograve porsi se non allrsquointerno di un orizzonte storico cioegrave dellrsquouomo in quanto esserci cioegrave in quanto egrave allrsquointerno di un progetto che egrave soprattutto storico egrave un progetto che non viene dal nulla egrave un progetto che egrave sempre comunque prodotto dalla sua storia dalla sua esistenza) ldquoλέγεινrdquo e ldquoνοεῖνrdquo ldquoraccoglimentordquo e ldquoapprensionerdquo costituiscono una necessitagrave e un far violenza contro il predominante (il ldquopredominanterdquo vi ricordate era il permanere della ldquoφύσιςrdquo) ma in pari tempo anche sempre a suo favore cosigrave quanti esercitano violenza dovranno provare pur sempre un moto di spavento di fronte a questo uso della violenza non potendo tuttavia indietreggiare in questo vuoto di spavento pur nella volontagrave di dominare deve per un

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attimo brillare la possibilitagrave che il dominio sul predominante si conquisti nel modo piugrave sicuro e piugrave pieno quando si conservi semplicemente allrsquoessere ossia allo schiudentesi imporsi che si fa presente in seacute come logos come insieme raccolto dei contrari la sua latenza inibendogli cosigrave in un certo ogni possibilitagrave di apparire (sta dicendo molto semplicemente che egrave la metafisica che deve dominare le cose egrave per questo che ha la necessitagrave di stabilire e di determinare la realtagrave di bloccare lrsquooggetto di renderlo analizzabile quindi il dominio sul predominante (φύσις) egrave lrsquoobiettivo della metafisica propriamente) Allrsquoazione violenta del piugrave inquietante compete questa audacia quella di rifiutare allrsquoapparire del predominante ogni apertura per giungere cosigrave a padroneggiarlo (sta parlando della metafisica) innalzandosi fino ad esso per il fatto di precludere alla sua onnipotenza il luogo dellrsquoapparire (egrave la metafisica che impedisce allrsquoessere di manifestarsi allrsquoessere di apparire di venire alla luce) se non che rifiutare una tale apertura allrsquoessere non significa per lrsquoesserci che questo rinunciare alla propria essenza (cioegrave rinunciando allrsquoapertura rinunciando allrsquoessere da parte della metafisica si rinuncia allrsquoesserci dice Heidegger cioegrave alla vita autentica in definitiva) Questo richiede di uscire dallrsquoessere oppure di non entrare mai nellrsquoessere Non aver mai assunto lrsquoesserci ldquoμε φύσαιrdquo vien detto dellrsquouomo come di colui che in questa essenza egrave assimilato alla φύσις come raccoglitore di questa (lrsquouomo assimilato alla φύσις vuol dire che egrave lui stesso che immagina di diventare lrsquoessere) Questi ldquoμε φύσαιrdquo sono usati per significare lrsquoessere dellrsquouomo mentre ldquoλόγοςrdquo egrave impiegato nel senso di Eraclito come lrsquoordine predominante dellrsquoessente nella sua totalitagrave (vi ricordate che Eraclito aveva detto almeno questa era lrsquointerpretazione di Heidegger che il logos egrave quellrsquoordinare dellrsquoessere ciograve che pone ordine) Questa parola del poeta esprime lrsquointimo rapporto dellrsquoesserci allrsquoessere e alla sua apertura menzionando quello che rappresenta la maggiore distanza dallrsquoessere (il ldquonon essercirdquo ciograve che egrave piugrave distante dallrsquoessere egrave il non essere ovviamente) qui si mostra la piugrave inquietante possibilitagrave dellrsquoesserci quella di infrangere il predominio dellrsquoessere esercitando la suprema violenza contro se stesso (questa egrave la possibilitagrave dellrsquoessere il ldquonon essererdquo come possibilitagrave dellrsquoessere ed egrave la cosa che per Heidegger risulta la piugrave inquietante) Questa possibilitagrave non costituisce per lrsquoesserci una vuota scappatoia egli stesso egrave (lrsquoesserci) questa possibilitagrave per il fatto stesso di essere giaccheacute in quanto esserci egrave necessario che in ogni far violenza egli si infranga sullrsquoessere La piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci (potete intendere qui il ldquonon essercirdquo come la metafisica) Lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere e cioegrave in modo che lrsquoonnipotenza dellrsquoessere costringe letteralmente lrsquoesserci ad essere il luogo del suo apparire e come tale lo domina circondandolo e pervadendolo e lo mantiene nellrsquoessere (dice che la piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci egrave il modo piugrave potente per sconfiggere lrsquoessere il non esserci semplicemente quindi lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta e della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere percheacute lrsquoesserci contiene questa possibilitagrave di non essere) A dire una separazione di λόγος e φύσις ma non si tratta ancora di una secessione del logos questo significa che il λόγος non si pone ancora di fronte allrsquoessere dellrsquoessente e non appare ancora di fronte a lui in modo da attribuirsi in quanto ragione una giurisdizione sullrsquoessere ed assumere su di seacute e regolare la determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente (questa separazione tra λόγος e φύσις di cui parla dice che ancora non egrave un allontanamento una eliminazione del logos cioegrave non si pone ancora di fronte allrsquoessere non si contrappone ancora allrsquoessere questo avviene con la metafisica originariamente no vi ricordate che ldquoλόγοςrdquo era uno dei modi di indicare lrsquoessere) A ciograve il logos (infatti qui lo scrive non piugrave in greco ma in caratteri latini per indicare questa differenza cioegrave quando intende logos come ldquoragionerdquo quindi non piugrave come era inteso sempre secondo Heidegger dai presocratici e cioegrave come uno dei modi dellrsquoessere) a ciograve il logos arriva solo allorcheacute enuncia la sua originaria essenza in quanto lrsquoessere come φύσις viene

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coperto e travisato (appunto) ne consegue un mutamento dellrsquoesserci dellrsquouomo la lenta conclusione di questa storia in cui da lungo tempo viviamo egrave costituita dal predominio del pensiero concepito come ratio (logos appunto) e sia nel senso che di intelletto che di ragione sullrsquoessere dellrsquoessente (quindi incomincia a parlare della vittoria del logos inteso come ratio sullrsquoessere quindi della metafisica sulla φύσις potremmo dire) egrave a questo punto che incomincia lrsquoalternativa fra razionalismo e irrazionalismo (cioegrave a seguito di questo) alternativa che si presenta ancora oggi sotto tutti i travestimenti possibili e sotto le piugrave contrastanti denominazioni lrsquoirrazionalismo egrave solo la debolezza divenuta palese e il fallimento finale del razionalismo e per ciograve egrave esso stesso una forma di razionalismo Lrsquoirrazionalismo rappresenta una scappatoia dal razionalismo ma tale da non condurci in territorio libero bensigrave da irretirci ancor piugrave nel razionalismo (ldquorazionalismordquo qui egrave sempre inteso in accezione di logos latino quindi come ratio appunto) mentre cosigrave dissimulato esso risulta maggiormente pericoloso potendo seguitare cosigrave il suo gioco indisturbato (lui sta affrontando adesso questa questione ldquocome egrave avvenuto ciograve che egrave avvenutordquo e cioegrave che gli umani a un certo punto dopo i greci dopo lrsquoautentico modo di porsi dei greci questo λόγος che originariamente per i greci autenticamente era lrsquoessere non era distinto dallrsquoessere dopo egrave diventato la ratio latina si chiede come egrave potuta accadere questa cosa) Vediamo ora come si giunge a questa secessione a questa prioritagrave del logos (di nuovo scritto in latino) nei confronti dellrsquoessere Come avviene la determinazione decisiva la separazione di essere e pensare (vi ricordate la famosa frase di Parmenide ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) Si tratta anche qui di una storia che possiamo disegnare a grandi linee incominciando dalla fine chiediamo ldquocome si presenta il rapporto fra ldquoφύσιςrdquo e ldquoλόγοςrdquo al termine della filosofia greca in Platone e Aristotele come viene intesa la φύσις qual egrave la forma e il ruolo che il λόγος ha assunto Come si giunge a questa fine In che consiste il motivo vero e proprio della trasformazione avvenuta (questo egrave importante percheacute da questa scissione del λόγος dalla φύσις diventando il logos dei latini della ratio questo ha coinciso con lrsquoabbandono dellrsquoessere e cioegrave nel passaggio dallrsquoautentico allrsquoinautentico allrsquouomo come dice Heidegger in Essere e Tempo allrsquouomo della chiacchiera dice) Primo punto Allrsquoessere finisce da ultimo per imporsi la denominazione predominate e basilare di ldquoἰδέαrdquo (ldquoῖrdquo ldquoἰδέαrdquo questo secondo lui egrave lrsquoelemento intermedio quello che ha consentito il passaggio fra la φύσις come essere e il logos come ratio) da allora fino a oggi lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ldquoἰδέαrdquo domina lrsquointero corso del pensiero Occidentale attraverso tutti i suoi sviluppi questa origine spiega anche il fatto in quello che costituisce la grande definitiva conclusione della prima fase del pensiero Occidentale il sistema di Hegel la realtagrave del reale lrsquoessere in senso assoluto egrave concepito come ldquoἰδέαrdquo e viene cosigrave espressamente designato Ma cosa significa che in Platone la φύσις viene interpretata come ἰδέα (percheacute per Heidegger la ldquocolpardquo tra virgolette egrave di Platone egrave stato lui ad avviare tutta questa catastrofe) Egrave di fatto innegabile che lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ἰδέα risulta dallrsquoesperienza fondamentale dellrsquoessere come φύσις (cioegrave viene da ligrave) essa egrave per cosigrave dire una conseguenza necessaria della concezione dellrsquoessenza dellrsquoessere come ldquoapparire schiudentesirdquo (cioegrave dice che questo passaggio dallrsquoessere in quanto φύσις allrsquoἰδέα viene proprio dal fatto che lrsquoessere egrave un apparire schiudentesi che egrave la forma autentica della manifestazione dellrsquoessere) infatti non vi egrave piugrave nulla che rappresenti un allontanamento oppure una defezione dal principio (certamente no) ma se ciograve che egrave una conseguenza essenziale viene elevato al rango stesso dellrsquoessenza collocandosi al suo posto che cosa succede (sta dicendo che sembra una conseguenza questa del passaggio dellrsquoessere come φύσις allrsquoidea di Platone dice ldquoallora egrave il declinordquo e questo produce necessariamente a sua volta specifiche conseguenze) cosigrave egrave avvenuto il fatto decisivo rimane non giagrave che la φύσις sia stata caratterizzata come idea ma che lrsquoidea si ponga come interpretazione unica e determinante dellrsquoessere Possiamo facilmente apprezzare la distanza che intercorre tra le due interpretazioni valutando la

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diversa prospettiva in cui si muovono anche queste due determinazioni essenziali dellrsquoessere la φύσις e lrsquoἰδέα La φύσις egrave lo schiudentesi imporsi lo star ligrave in seacute (egrave stabilitagrave Parmenide lo poneva in questo modo) ldquoἰδέαrdquo egrave lrsquoevidenza concepita come darsi alla vista (badate bene qui ldquoἰδέαrdquo egrave in accezione greca non come ciograve che poi ne egrave seguito anche se mantiene in parte il concetto greco e cioegrave come il manifestarsi lrsquoevidenza) egrave una determinazione dello stabile in quanto e soltanto in quanto sta di fronte a un vedere (lrsquoidea per il greco egrave lrsquoevidenza) ma la φύσις come schiudentesi imporsi egrave giagrave anche indubbiamente un apparire solo che lrsquoldquoapparirerdquo egrave ambiguo apparire vuol dire anzitutto il raccoglientesi portarsi in posizione dellrsquoinsieme raccolto e cosigrave stare (qui ci ha messo dentro tutto il raccoglientesi ciograve che raccoglie egrave il logos si mette in posizione nella sua posizione questo egrave lo stare lo stare della φύσις) ma apparire significa allora anche nello stare giagrave presentare una faccia una superficie una evidenza che si offre alla vista Ma il frammento di Parmenide non dice forse giagrave che lrsquoessere e lrsquoapprensione sono reciprocamente connessi e quindi anche lrsquoaspetto veduto egrave il vedere Egrave certo che al ldquovedererdquo compete un veduto ma da ciograve non consegue che lrsquoesser visto come tale debba e possa determinare da solo la presenza del ldquovedutordquo (non ha mica tutti i torti non egrave cosigrave automatico che lrsquoessere visto in quanto tale possa determinare da solo la presenza del veduto io posso vedere ciograve che non crsquoegrave) il frammento di Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso ma invece che lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere (sta dicendo che si sta attuando un passaggio tale per cui si giunge a immaginare che lrsquoessere incomincia ad essere inteso solo in base allrsquoapprensione a ciograve che mi si evidenzia egrave questo il passaggio chiave mentre invece per Heidegger secondo lui per il pensiero autentico lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere mentre nella metafisica lrsquoessere esiste percheacute lo prendo lo apprendo capite che egrave esattamente il contrario Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione come dire che non dipende dallrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso lrsquoessere ma invece sempre Parmenide dice che egrave lrsquoapprensione che esiste percheacute crsquoegrave lrsquoessere) Lrsquoapprensione deve aprire lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere (questo egrave ciograve che dovrebbe fare lrsquoapprensione e cioegrave apre lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere assumendolo nel ldquocherdquo nel ldquoche cosardquo del suo presentarsi e cioegrave in questo caso mantiene la domanda fondamentale Mentre la metafisica considera lrsquooggetto e in base a questa evidenza desume lrsquoessere invece dice Heidegger che egrave esattamente il contrario Se qualcosa si evidenzia egrave percheacute crsquoegrave lrsquoessere nella quale apertura egrave possibile la presenza dellrsquoente) Drsquoaltra parte lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea fa sigrave che non soltanto una conseguenza essenziale risulti falsata in quanto presa per lrsquoessenza stessa ma che ciograve che risulta in tal modo falsificato venga a sua volta frainteso e tutto ciograve si verifica pur sempre nel corso dellrsquoesperienza e della concezione greca dellrsquoessere (quindi non egrave un cosa recente sta dicendo Heidegger infatti appunto Platone Aristotele eccetera) Lrsquoἰδέα in quanto evidenza viene a costituire ldquoil che cosardquo dellrsquoessente la quidditagrave (la quidditas egrave il che cosa egrave lrsquoente) in base a questo significato lrsquoessenza ossia il suo concetto risulta del pari ambiguo infatti un essente sussiste si impone chiama e compie quanto gli compete compreso precisamente il conflitto Un essente sussiste come questo e quello ossia risulta determinato come un quid (giagrave ma lrsquoessere no lrsquoessere non egrave un quid) come risulta nel passaggio dalla φύσις allrsquoἰδέα il τί ἐστίν ldquoil che cosardquo e come lrsquoὅτιἐστίν ldquoil cherdquo se ne distingue contrapponendoglisi (cioegrave si sta chiedendo come ha fatto lrsquoessere la φύσις a diventare un qualche cosa cioegrave un ente che egrave esattamente hellip) non egrave qui il caso di approfondire lrsquoaccenno che egrave giagrave stato fatto allrsquoorigine essenziale della distinzione di ldquoessentiardquo ed ldquoexistentia hellip Dal momento comunque che lrsquoessenza dellrsquoessere egrave posta nella quidditagrave (lrsquoidea ciograve che si evidenzia la ldquomiardquo apprensione dellrsquooggetto) questrsquoultima in quanto costituisce lrsquoessere vero e proprio dellrsquoessente diventa anche quanto vi egrave di piugrave essente nellrsquoessente (il passaggio

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ormai egrave compiuto dice Heidegger ldquoφύσιςrdquo come idea come evidenza come apprensione ciograve che si apprende diventa lui stesso essere immaginariamente ma non lo egrave e si scambia a questo punto lrsquoessere con lrsquoente) questa idea egrave a sua volta lrsquoessente per lrsquoeccellenza ldquoὄντος ὄνrdquo lrsquoessere come idea egrave ora promosso al rango di essente per eccellenza e lrsquoessente stesso che era dianzi predominante decade al livello di ciograve che per Platone chiama ldquoμή ὄνrdquo (lrsquoente) ciograve che propriamente non dovrebbe essere e di fatto anche propriamente non egrave in quanto deforma sempre lrsquoidea la pura evidenza con il realizzarla con lrsquoincarnarla nella materia (questa egrave la ldquofolliardquo di Platone e di tutta la filosofia fino a lui e cioegrave il fatto che lrsquoidea diventa reale diventa la ldquopura evidenzardquo che egrave apprensione sigrave ma apprensione che deve la sua esistenza allrsquoessere mentre a un certo punto si sgancia egrave questa la questione appunto lrsquoidea diventa incarnata nella materia diventa lrsquoente appunto) Dal suo canto lrsquoidea diventa ldquoπαράδειγμαrdquo (ldquomodellordquo ldquoparadigmardquo) lrsquoidea diventa contemporaneamente necessariamente ideale la copia propriamente non egrave (vi ricordate di Platone Crsquoegrave il mondo delle cose che sono immagini sono finte la realtagrave vera che sta su nellrsquoIperuranio hellip) ma solo partecipa dellrsquoessere il ldquoχωρισμόςrdquo lrsquoabisso tra idea intesa come il vero essente il prototipo lrsquooriginale e il non essente vero e proprio lrsquoimitazione la copia questo abisso egrave cosigrave scavato ormai egrave fatta (e cioegrave lrsquoidea come lrsquoimitazione di un vero un reale che sta da qualche parte ma questo in Platone) Lrsquoapparire riceve ora in base allrsquoἰδέα un altro senso ancora ciograve che appare lrsquoapparenza non egrave piugrave la φύσις lrsquoessere lo schiudentesi imporsi e neppure il mostrarsi dellrsquoevidenza lrsquoidea in senso greco lrsquoapparenza egrave invece lrsquoemergere della copia ecco Platone siccome questa non raggiunge mai lrsquooriginale lrsquoapparente egrave mera apparenza ossia propriamente un sembrare una diffettivitagrave una mancanza a questo punto lrsquoente e il φαινόμενον ldquofenomenordquo si separano ne discende unrsquoaltra essenziale conseguenza siccome lrsquoessere vero e proprio egrave lrsquoidea e questa egrave il modello bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale se siamo ormai ridotti allrsquoἰδέα considerata come il modello di qualche altra cosa bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale appunto ad adeguarsi al modello a regolarsi sullrsquoidea La veritagrave della φύσις lrsquoἀλήθεια concepita come la non latenza che si realizza nello schiudentesi imporsi diventa μίμησις lrsquoadeguazione il regolarsi su lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere egrave concepito come un rappresentare qui in questo punto esatto (Heidegger non lo dice ma lo dico io nasce la scienza esattamente a questo punto e cioegrave) lrsquoesattezza che occorre verificare a questo punto egrave lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere concepito (lrsquoἀλήθεια come non nascondimento si trasforma in ὁμοίωσις e cioegrave in adaeligquatio rei et intellectus ndash in adeguamento della parola alla cosa ndash questo adeguamento egrave possibile percheacute lrsquoidea cosigrave intesa cioegrave non piugrave in senso greco come lrsquoessere che si evidenzia ma come un evidenza di un qualche cosa e a questo punto ogni idea egrave sempre un simulacro appunto una μίμησις di un qualche altra cosa che deve essere trovato la realtagrave vera quali sono le vere proprietagrave di una cosa come la si misura che cosrsquoegrave esattamente questo aggeggio egrave appunto il momento in cui nasce la scienza) Intendendo bene tutto ciograve non egrave piugrave possibile negare che con lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea si attua un distacco nei confronti del principio originario drsquoaltra parte se si parla qui di ldquocadutardquo si deve tenere presente che non si tratta di una caduta ad un livello troppo basso ma che rimane malgrado tutto a considerevole altezza hellip Si tratta ora di vedere che cosa succede del λόγος in corrispondenza al cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις la rivelazione dellrsquoessente si produce nel logos inteso come raccoglimento (ricordate lrsquoaccezione greca di λόγος Era appunto il raccoglientesi raccogliere) Questrsquoultimo (λόγος) si compie originariamente nel linguaggio egrave per questo che logos diventa la basilare determinazione essenziale del discorso Il linguaggio concepito come ciograve che egrave enunciato e detto e ancora dicibile custodisce di volta in volta lrsquoessente cosigrave rivelato ciograve che egrave stato detto puograve essere ripetuto e proseguito in un altro dire la veritagrave che esso custodisce si diffonde ma in modo tale che lrsquoessente reso originariamente

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manifesto nel raccoglimento non risulta ogni volta sperimentato veramente in se stesso in ciograve che viene ripetuto la veritagrave si distacca per cosigrave dire dallrsquoessenza e questo fino al punto che il ri-detto diventa qualcosa di semplicemente re-citato diventa γλῶσσα (come si dice appunto in Essere e Tempo Ora considerate questo lui si chiede cosa ne egrave a questo punto del logos in corrispondenza del cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις come evidenza quindi della φύσις che diventa ldquoideardquo in accezione latina del termine Il linguaggio diventa ciograve che egrave enunciato e detto ed egrave come se di volta in volta questo logos custodisse lrsquoessente che si egrave rivelato nellrsquoidea sempre in senso latino egrave lrsquoidea che rivela lrsquoessente in questo caso come lrsquoessere dellrsquoessente e il linguaggio diventa ciograve che rende ripetibile ciograve che lrsquoidea ha evidenziato che non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave lrsquoente egrave soltanto percheacute egrave lrsquoente che puograve essere ripetuto ridetto ed egrave da qui che si produce la chiacchiera per Heidegger Allora riassumiamo su quanto egrave stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa idea diventa il paradigma la veritagrave diventa giustezza ἀλήθεια diventa ὀρθότης il λόγος diventa enunciazione ricordate che il logos era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere - diventa lui il logos a decidere dellrsquoessere) lrsquoidea e categoria costituiscono ormai i due concetti sotto cui ricadono il pensare lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto la trasformazione della φύσις e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto (qual egrave la trasformazione del loro reciproco rapporto Percheacute originariamente egrave la φύσις cioegrave lrsquoessere a determinare il λόγος come modo di manifestazione dellrsquoessere ad un certo punto invece in seguito alla trasformazione di φύσις in idea diventa il logos il luogo della riproduzione dellrsquoessere appunto riproducendo il dire il dicibile) la trasformazione della φύσις e del λόγος noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano la caduta del principio originario tutta la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel La storia quando egrave autentica non perviene alla sua fine cessando e finendo hellip che cosa dovette di necessitagrave accadere percheacute si giungesse nella filosofia greca alla fine principiale e a questa trasformazione della φύσις e del logos Siamo cosigrave giunti al secondo quesito secondo punto per ciograve che concerne la indicata trasformazione si devono fare due osservazioni (aggiunge ancora qualcosa Tenete conto che per Heidegger la metafisica egrave lrsquoorigine della scienza e della tecnica La τέχνη egrave il compimento della filosofia greca mentre la φύσις era il principio con la τέχνη invece si arriva alla fine per Heidegger la filosofia egrave finita non crsquoegrave piugrave niente da filosofare per Heidegger si egrave compiuta ha fatto il suo ciclo ed egrave finita con la tecnica di cui diremo quando saragrave il momento) Essa (questa trasformazione) si opera allrsquointerno dellrsquoessenza della φύσις e del λόγος o meglio per entro a una loro essenziale conseguenza in tal modo che lrsquoapparente presenza nel suo apparire una evidenza mentre il detto finisce per scadere nella diceria (va beh questo lo abbiamo giagrave visto) ma la trasformazione non avviene dunque dallrsquoesterno ma dallrsquointerno ma che significa qui dallrsquointerno Ciograve che egrave in questione non sono neacute la φύσις neacute il λόγος presi separatamente in Parmenide vediamo che essi sono essenzialmente connessi (diceva ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) il fondamento che regge e governa la loro essenza e costituisce il loro interno egrave lo stesso loro rapporto (tra φύσις e λόγος) e ciograve anche se il fondamento del rapporto stesso si cela primariamente e propriamente nellrsquoessenza della φύσις hellip Ma di che tipo egrave questo rapporto In ogni caso la trasformazione fa sigrave che sia dal punto di vista dellrsquoidea sia da quello dellrsquoenunciazione lrsquoessenza originaria della veritagrave lrsquoἀλήθεια si trasforma in giustezza la non latenza costituisce infatti quello che abbiamo chiamato ldquointernordquo ossia il rapporto imponente tra φύσις e λόγος nel senso originario lrsquoimporsi si verifica come un venir fuori nella non latenza Ora lrsquoapprensione e il raccoglimento costituiscono lrsquoeconomia del rivelarsi della non latenza dellrsquoessere il

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trasformarsi della φύσις e del λόγος in idea ed enunciazione trova il suo intrinseco fondamento in un passaggio dallrsquoessenza della veritagrave come non latenza alla veritagrave come giustezza Tale essenza della veritagrave non ha potuto fissarsi ed essere mantenuta nella sua iniziale originarietagrave la non latenza vale a dire lo spazio costituito per lrsquoapparire dellrsquoessente egrave crollato si sono salvate come macerie del crollo ldquoἰδέαrdquo ed ldquoenunciazionerdquo οὐσία e παράδειγμα (sta parlando del crollo della filosofia in sostanza) Da che lrsquoidea e la categoria hanno preso a regnare la filosofia invano si arrabatta per spiegare in tutti i modi possibili e impossibili il rapporto tra enunciazione il pensare e lrsquoessere (una cosa egrave quello che penso una cosa egrave la realtagrave di ciograve che penso questo dualismo che si instaura con Parmenide secondo Heidegger) invano in quanto la domanda sullrsquoessere non viene ricondotta al fondamento e al terreno in cui essa si trova radicata onde trovare su questa base la sua spiegazione (insomma la questione per Heidegger egrave che si egrave persa la domanda fondamentale e cioegrave la domanda non verte piugrave sullrsquoessere ma sullrsquoente si chiede allrsquoente di dire come egrave fatto come funziona come si accende questo aggeggio ma la domanda non egrave piugrave la domanda autentica sullrsquoessere e quindi non essendo una domanda sullrsquoessere non egrave piugrave la domanda autentica egrave una domanda intorno allrsquoente alle sue caratteristiche le sue proprietagrave ma non si pone piugrave come la domanda fondamentale e cioegrave ldquopercheacute qualche cosa apparerdquo questa egrave la domanda fondamentale ricordate la domanda da cui siamo partiti allrsquoinizio ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute nulla Percheacute qualche cosa ci appare Percheacute qualche cosa fa sigrave che qualche cosa ci appaia Questa egrave la domanda fondamentale per Heidegger la domanda che deve porsi la filosofia Non chiedersi che cosrsquoegrave questo aggeggio quali sono le sue caratteristiche questo egrave il compito della scienza e abbiamo visto che nasce nel momento in cui cessa il pensare autentico il pensare autentico cessa e nasce la scienza) Sappiamo da Eraclito e da Parmenide che la non latenza dellrsquoessente non costituisce semplicemente qualcosa di sussistente (sappiamo da Eraclito e Parmenide che lrsquoessere non egrave lrsquoente diciamola cosigrave) la non latenza accade solo in quanto egrave realizzata con lrsquoopera (ecco qua lrsquoopera il progetto il progetto gettato con lrsquoopera con lrsquoagire con il fare) la non latenza accade (la non latenza la veritagrave chiamiamola cosigrave per distinguerla dalla veritagrave ὀρθότης la veritagrave per adeguamento lrsquoadeguatezza) solo con lrsquoopera lrsquoopera della parole che egrave la poesia (naturalmente qui poesia intesa in accezione greca come ποίησις come produzione come ciograve che si produce al momento in cui lrsquoessere appare) lrsquoopera della pietra nel tempio e nella statua lrsquoopera della parola costituente il pensiero lrsquoopera della πόλις come luogo della storia che fonda e custodisce tutto ciograve opera qui deve sempre essere intesa in base a quanto egrave stato detto nel senso greco di ἔργον (da qui energia eccetera) cioegrave sia come lrsquoessere presente prodotto (la ποίησις egrave la produzione ciograve che egrave presente il prodotto della produzione egrave ldquoἔργονrdquo) come lrsquoessere presente prodotto nella non latenza La conquista della non latenza dellrsquoessente e con ciograve dellrsquoessere stesso nellrsquoopera questa conquista che giagrave di per seacute non si produce che sotto forma di un costante antagonismo egrave sempre in pari tempo lotta contro il nascondimento il coprimento contro lrsquoapparenza (questo prodursi nellrsquoopera dice che lrsquoopera stessa egrave sempre una lotta tra lo svelarsi e il rivelarsi continuamente dellrsquoessere Vi ricordate questo movimento dellrsquoessere tra il velarsi e il disvelarsi) lrsquoapparenza (δόξα) non egrave qualche cosa che si ponga accanto allrsquoessere la non latenza ma appartiene a questa (cioegrave la δόξα lrsquoopinione appartiene alla non latenza allrsquooblio dellrsquoessere) la δόξα tuttavia egrave a sua volta ambigua essa designa lrsquoaspetto con cui qualcosa si presenta e in pari tempo la visione che gli uomini ne hanno (sono quegli uomini diceva Eraclito che non vedono le cose ma si muovono senza sapere) Se ci si fissa in tali punti di vista i quali vengono espressi e ripetuti per tal modo la δόξα egrave una forma del logos i punti di vista predominanti impediscono ora la vista dellrsquoessente Questi egrave privato della possibilitagrave di apparire da se stesso rivolgendosi allrsquoapprensione hellip Lrsquoevidenza che tal volta ci si mostra egrave una evidenza degenerata in punto di vista (ecco qui la δόξα tra lrsquoidea in senso

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greco cioegrave lrsquoevidenza dellrsquoapparire di ciograve che appare che diventa δόξα opinione) cosigrave il dominio dei punti di vista perverte e distorce lrsquoessente Distorcere qualcosa egrave quanto i greci denominano ψεύδεσθαι la lotta per la non latenza dellrsquoessente lrsquoλήθεια diventa cosigrave una lotta contro lo ψεῦδος (qualcosa che sembra ma che non egrave) la distorsione e il pervertimento ma egrave proprio della natura della lotta che colui che combatte sia che esso risulti vittorioso o perdente venga a dipendere dal suo avversario siccome la lotta contro la non veritagrave egrave una lotta contro lo ψεῦδος inversamente in relazione allo ψεῦδος combattuto la lotta per la veritagrave diventa lotta per lrsquoldquoα-ψεῦδοςrdquo per il non pervertito per il non distorto (questo egrave ciograve con cui gli umani combattono continuamente cioegrave lrsquoautentico e lrsquoinautentico per Heidegger non egrave che lrsquouomo autentico riesca a eliminare lrsquoinautenticitagrave egrave sempre presente egrave una possibilitagrave costante cosigrave come il non esserci egrave una possibilitagrave costante e presente dellrsquoesserci ininterrottamente) In base a tutto questo si elabora e si afferma ora per lrsquoessere stesso quella definitiva interpretazione che si cristallizza nel termine ldquoοὐσίαrdquo (sostanza) questo designa lrsquoessere come presenza costante costante sussistenza ciograve che propriamente egrave egrave conseguentemente lrsquoognora essente lrsquoαει ὅν costantemente presente egrave ciograve cui dobbiamo rifarci fin da principio in qualunque apprendimento in qualunque produrre il modello lrsquoidea costantemente presente egrave ciograve a cui dobbiamo far ricorso come a ciograve che ci sta sempre davanti in ogni logos in qualunque enunciazione lrsquoὑποκείμενον ldquoil soggettordquo quello che ci sta giagrave sempre davanti costituisce dal punto di vista della φύσις dello schiudersi il πρότερον ldquolrsquoantecedenterdquo lrsquoldquoa priorirdquo questa determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente contraddistingue il modo in cui lrsquoessente sta di fronte a ogni apprendimento a ogni enunciazione lrsquoὑποκείμενον preannuncia la successiva interpretazione dellrsquoessente come oggetto (sarebbe quella che Heidegger in Essere e Tempo chiama la ldquopre comprensionerdquo per comprendere qualcosa occorre che questo qualcosa sia giagrave da sempre compreso percheacute lrsquouomo lrsquoesserci egrave allrsquointerno di un progetto storico in cui questa cosa giagrave crsquoegrave per questo la comprende) Lrsquoapprensione νοεῖν il viene assorbita dal λόγος nel senso di enunciazione essa diventa cosigrave sia nellrsquoapprendere che nel definirsi qualcosa in quanto qualcosa penetra e attraversa con lrsquoapprendere διανοεῖσθαι ciograve che si dagrave Questo penetrare enunciante διάνοια forma la caratteristica essenziale dellrsquointelletto concepito come una rappresentazione giudicante cosigrave lrsquoapprensione diviene intelletto ragione (egrave un altro modo per porre la questione di cui dicevamo prima cioegrave del passaggio da φύσις allrsquoἰδέα) Essente egrave solo ciograve che egrave pensato esattamente ed egrave in grado di tener testa a un pensiero esatto Il termine chiave che serve di base per lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoessente egrave ldquoοὐσίαrdquo come nozione filosofica la parola designa la costanza della presenza anche nellrsquoepoca in cui questa parola egrave divenuta giagrave il concetto dominante della filosofia essa continua a mantenere insieme il suo significato primitivo la proprietagrave sussistente ma neanche questo significato fondamentale dellrsquoοὐσία neacute la strada da esso segnata per lrsquointerpretazione dellrsquoessere hanno potuto mantenersi anche quella egrave caduta miseramente tosto egrave sopravenuta la trasformazione dellrsquointerpretazione dellrsquoοὐσία in ldquosubstantiardquo (ciograve che sta sotto) in questo senso essa perdura come nozione corrente nel Medioevo nei tempi moderni fino ai giorni nostri la filosofia greca viene allora interpretata retrospettivamente e totalmente falsata sulla base di questo concetto predominante di sostanza di cui quello di funzione non egrave che la forma matematizzata resta ancora da vedere come a partire dallrsquoοὐσία assunta come denominazione oggi decisiva per lrsquoessere risulti ora possibile concepire le distinzione precedentemente esposte di essere e divenire e di essere e apparenza Quello che si contrappone al divenire egrave la permanenza costante (ciograve che non diviene ne egrave costantemente privo) quello che si contrappone allrsquoapparenza intesa come mera apparenza egrave ciograve che egrave visto autenticamente (appunto lrsquoidea lrsquoevidenza che muove dallrsquoessere dallrsquoorizzonte dellrsquoessere) essa egrave drsquoaltra parte quale ὄντος ὄν il permanente costante opposto alla cangiante apparenza divenire e apparenza non risultano tuttavia determinati unicamente in base allrsquoοὐσία in quanto οὐσία dal canto suo ha ricevuto

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la propria determinazione decisiva in base al suo rapporto col logos col giudizio enunciante con la dianoia pertanto il divenire e lrsquoapparenza si determinano anche in base alla prospettiva del pensiero Dal punto di vista del pensare giudicante il quale si ricollega sempre a un qualcosa di permanente (ovviamente se deve significare qualcosa per qualcuno questo qualcosa occorre che sia permanente permanga percheacute se diviene non posso giudicare niente) il divenire appare come un non permanere il non permanere si qualifica dapprima per entro al sussistente come un non rimanere nello stesso luogo mentre il divenire appare come un cambiamento di luogo hellip Tutto sta nella domanda fondamentale posta allrsquoinizio ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo il primo svolgimento di questo fondamentale quesito ci ha indotti a porre la domanda ldquoChe cosa ne egrave in generale dellrsquoessererdquo la parola ldquoessererdquo ci egrave dapprima apparsa come una parola vuota di significato evanescente questo pareva essere un fatto constatabile come altri ma alla fine ciograve che allrsquoapparenza sembrava non porre particolari problemi neacute richiedere di venire ulteriormente indagato ci egrave apparso come la cosa piugrave degna di indagine lrsquoessere e la comprensione dellrsquoessere non sono un mero fatto lrsquoessere costituisce lrsquoevento fondamentale sulla cui base soltanto lrsquoesserci storico viene mantenuto in seno allrsquoapertura dellrsquoessere e nella sua totalitagrave (quindi appare qui lrsquoessere come evento un evento fondamentale senza il quale non accade nulla percheacute qualunque cosa accade per via del manifestarsi dellrsquoessere del suo disvelarsi cioegrave lrsquoldquoessercirdquo storico viene mantenuto in seno a questa apertura dellrsquoessente se no non crsquoegrave niente) hellip questo fondamento dellrsquoesserci storico cosigrave eminentemente degno di essere indagato non si puograve cogliere in tutta la sua dignitagrave e nel suo rango che col porlo in questione (ecco questa egrave unrsquoaltra cosa fondamentale in Heidegger cioegrave per interrogarsi sullrsquoessere per intendere qualche cosa dellrsquoessere occorre mantenerlo in questione se non lo si mantiene in questione vuole dire che la questione egrave chiusa se la questione egrave chiusa egrave reificata egrave oggettivata non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave un ente) Le indicazioni che sono state date sullrsquouso corrente tuttavia oltre modo variato di ldquoegraverdquo ci hanno convinto di questo egrave del tutto erroneo parlare di indeterminatezza e di vacuitagrave dellrsquoessere egrave lrsquoldquoegraverdquo che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo e non viceversa (ve lo rileggo percheacute egrave importante ldquoEgraverdquo lrsquoldquoegraverdquo ndash copula ndash che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo come verbo infinito lrsquoinfinito del verbo essere egrave appunto essere e non viceversa cioegrave lrsquoldquoegraverdquo egrave il qui e adesso ed egrave ciograve che si mostra che consente di pensare allrsquoessere come infinito cioegrave lrsquoessere lo ricaviamo da ciograve che si manifesta Egrave ligrave che sta lrsquoessere nel suo apparire in questo ldquoegraverdquo in questo ldquoessercirdquo potremmo dire ldquoDaseinrdquo) Possiamo ora anche capire percheacute la cosa sia necessariamente cosigrave lrsquoldquoegraverdquo vale come copula come piccolo termine di relazione qui cita Kant in seno alla proposizione questa contiene in seacute lrsquoldquoegraverdquo ma siccome la proposizione il logos come categoria ha aggiunto la giurisdizione sullrsquoessere egrave lei che in base al suo proprio ldquoegraverdquo determina lrsquoessere (cioegrave sta dicendo che egrave il logos che egrave in base al suo proprio lrsquoldquoegraverdquo che determina lrsquoessere percheacute egrave nella parola egrave nel logos nel dire egrave adesso qui che egrave possibile dire ldquoegraverdquo e quindi considerare lrsquoapparire di qualsiasi cosa per questo in altre parti dice che il linguaggio egrave la dimora dellrsquoessere) Lrsquoessere dal quale abbiamo preso le mosse considerandolo un termine vuoto deve perciograve contrariamente a questa apparenza avere un significato determinato Il carattere determinato dellrsquoessere egrave stato posto in evidenza con lrsquoesame delle quattro distinzioni lrsquoessere in contrapposizione al divenire e la permanenza lrsquoessere in contrapposizione allrsquoapparenza egrave il modello permanente il ldquosempre identicordquo lrsquoessere in contrapposizione al pensare egrave il sub strato il sussistente ldquoοὐσίαrdquo lrsquoessere in contrapposizione al dovere egrave ciograve che si propone di volta in volta come il ldquodovutordquo non ancora o giagrave realizzato Permanenza identitagrave sussistenza proporsi esprimono in fondo la stessa cosa la costante presenzialitagrave lrsquoὅν in quanto ldquoοὐσίαrdquo (lrsquoente in quanto sostanza cioegrave lrsquoente che si puograve manifestare percheacute crsquoegrave una sostanza rinvia allrsquoessere quindi lrsquoente non egrave che esista di per seacute) Questo carattere determinato dellrsquoessere non egrave accidentale esso risulta dalla disposizione stessa in cui si trova il nostro

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esserci storico in virtugrave del suo grande cominciamento presso la grecitagrave hellip Dovrsquoegrave allrsquoopera il vero nichilismo A questo punto egrave evidente lagrave dove si rimane attaccati allrsquoessente consueto dove si pensa sia sufficiente assumere lrsquoessente come egrave stato fatto fino ad oggi come essente puro e semplice e basta (come ente) ciograve significa respingere la domanda sullrsquoessere e trattare lrsquoessere come un nulla (Nihil Se io cancello lrsquoessere lrsquooblio dellrsquoessere egrave questo il nichilismo percheacute cancello lrsquoessere se cancello lrsquoessere cosa rimane Non essere Il non ente il ni-ente) il che anche in un certo senso esso egrave in quanto non sussiste lrsquoessente ma si essentia Il nichilismo egrave questo occuparsi soltanto dellrsquoessente dimenticando lrsquoessere egrave il nichilismo cosigrave inteso e soltanto questo il fondamento di quel nichilismo che Nietzsche ha messo in evidenza nel primo libro della volontagrave di potenza al contrario egrave sapere espressamente spingersi nel porre la domanda sullrsquoessere fino ai limiti del nulla includendolo in tale domanda costituisce il primo passo il solo fecondo per un reale superamento del nichilismo hellip Lrsquointera concezione dellrsquoessere proprio della tradizione occidentale e per conseguenza il fondamentale modo di rapportarsi allrsquoessere ancor oggi predominante si possono riassumente nella formula essere e pensare essere e pensare non piugrave con la copula ma con la congiunzione essere e pensare significa avere diviso lrsquoessere la φύσις dal λόγος (non sono piugrave la stessa cosa come diceva Parmenide ma Essere e tempo egrave il suo titolo si sta citando) egrave un titolo che non si puograve in alcun modo collegare alle predette distinzioni essa porta in tuttrsquoaltro orizzonte problematico Non si tratta in questo caso di sostituire semplicemente la parola ldquotempordquo alla parola ldquopensarerdquo il fatto egrave che lrsquoessenza del tempo risulta determinata fondamentalmente e solo nellrsquoorizzonte del problema dellrsquoessere da punti di vista del tutto diversi Ma percheacute proprio il ldquotempordquo percheacute allrsquoinizio della filosofia Occidentale la prospettiva che guida la manifestazione dellrsquoessere egrave il tempo ma in modo che questa prospettiva come tale rimaneva ancora occulta neacute poteva non rimanerlo (la metafisica egrave nata da questo la φύσις egrave diventata atemporale Se egrave ldquotemporalizzatardquo permettetemi questo termine allora lrsquoessere non egrave piugrave un oggetto ma lrsquoesserci egrave il progetto per esempio il progetto che si interroga sullrsquoessere e tutto ciograve che egrave lrsquouomo nel momento in cui fa qualcosa pensa qualcosa decide qualcosa tutto ciograve che accade infatti ad un certo punto parleragrave verso la fine di Ereignis egrave lrsquoevento la cosa essenziale lrsquoevento come ciograve che accade e quindi ciograve che si manifesta qui e adesso con tutto ciograve che questo comporta mentre la metafisica e quindi e sottolineo ldquoquindirdquo la scienza nascono secondo Heidegger dalla atemporalizzazione dellrsquoessere lrsquoessere non egrave piugrave temporale ed egrave la condizione per poterlo oggettivare cioegrave prendere lrsquoessere come un ente) Allorcheacute finalmente lrsquoοὐσία intendendo con ciograve la presenza costante (e quindi alla greca) diventa concetto fondamentale per designare lrsquoessere che cosa rimane nascostamente in fondo allrsquoessenza della costanza della presenza se non il tempo (lrsquoessere diventa staccato dal tempo) ma questo ldquotempordquo non egrave ancora nella sua essenza manifesto ma drsquoaltra parte nellrsquoambito della fisica egrave manifestabile (non si vede la fisica non puograve vedere il tempo non si manifesta) cosigrave quando succede che alla fine della filosofia greca con Aristotele (Per Heidegger Aristotele egrave la fine della filosofia greca da qual momento non egrave piugrave successo niente) la meditazione si fissa sullrsquoessenza del tempo il tempo medesimo deve necessariamente venire considerato come un sussistente οὐσία τίς Ciograve si esprime nel fatto che il tempo egrave qui concepito a partire dallrsquoora dal particolare e unico presente il passato egrave non piugrave presente il futuro un non ancora presente lrsquoessere nel senso della sussistenza diviene la prospettiva per la determinazione del tempo (sottolineo ldquodeterminazionerdquo del tempo) ma cosigrave il tempo non risulta autenticamente assunto come prospettiva per lrsquointerpretazione dellrsquoessere diventa anche lui una cosa un oggetto (un ente) al pari di qualunque altra cosa (per Heidegger essere e tempo non sono scindibili potreste leggere il titolo di Essere e Tempo come se la ldquoerdquo fosse una copula cioegrave Essere egrave Tempo) Essere e Tempo non rappresentano in tale ordine di idee un libro ma un compito un compito autentico egrave quello che noi non sappiamo e che

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nella misura in cui lo sappiamo autenticamente cioegrave come compito sappiamo sempre e solo in guisa interrogativa Ecco ci sarebbe da commentare percheacute questa ultima parte egrave importante soprattutto per la nascita della scienza e quindi del pensiero contemporaneo di tutto ciograve che ha costituito Heidegger e del pensiero autentico e tutti i misconoscimenti operati dalla metafisica e quindi dalla scienza Senza metafisica dice Heidegger la scienza non sarebbe mai esistita Tutto questo ci porta alla τέχνη alla τέχνη come ciograve che la metafisica ha inventato una volta che ha dimenticato lrsquoessere Cancellato rimosso lrsquoessere ciograve che egrave rimasto egrave la τέχνη la tecnica e cioegrave di potere manipolare come dice sempre Heidegger conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente 28 gennaio 2015 Abbiamo terminato lrsquoIntroduzione alla Metafisica di Heidegger perograve forse non ho letto un passaggio verso la fine che egrave importante per la questione del linguaggio e il principio di non contraddizione Ha appena detto del modo in cui la filosofia egrave passata dallrsquoidea della φύσις al ldquologosrdquo come contrapposizione come se il logos avesse la possibilitagrave di dire lrsquoessere dice Heidegger ne consegue che la decisione circa il vero si esplica ora fra il contrasto fra il dire vero e il puro recitare il logos nel senso del dire e dellrsquoenunciare diventa ora la sede in cui si decide della veritagrave vale a dire in senso originario della non latenza e con ciograve dellrsquoessere dellrsquoessente Inizialmente il logos (qui egrave sempre scritto in latino) in quanto raccoglimento egrave lrsquoaccadere della non latenza fondato in essa e al suo servizio ora per contro il logos diventa quale enunciazione la sede della veritagrave intesa come giustezza si giunge cosigrave allrsquoaffermazione di Aristotele per cui il logos come enunciazione egrave ciograve che puograve essere vero o falso La veritagrave che in quanto originariamente non latenza costituisce un evento dello stesso essere predominante ed egrave gestito dal raccoglimento diventa ora una proprietagrave del logos (quindi la veritagrave che era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa invece il luogo della veritagrave come giustezza e cioegrave adaeligquatio rei et intellectus il passaggio dallrsquoἀλήθεια allrsquoὀρθότης alla giustezza allrsquoadeguatezza) La veritagrave diventando una proprietagrave dellrsquoenunciazione non solo cambia sede ma trasforma la sua essenza dal punto di vista dellrsquoenunciazione il vero si consegue allorcheacute il dire si attiene a ciograve che enuncia quando lrsquoenunciazione si regola sullrsquoessente (egrave la veritagrave come adeguamento) la veritagrave diventa giustezza del logos in questo modo il logos esce dalla ritenzione originaria per entrare nellrsquoaccadere della non latenza cosigrave che ora egrave in base a lui e con riferimento a lui (al logos) che si decide della veritagrave e con ciograve dellrsquoessente perograve non solo dellrsquoessente ma anche in primo luogo dellrsquoessere il logos egrave ora λέγειν τί κατά τινός cioegrave dire alcuncheacute di qualcosa Ciograve di cui qualcosa egrave detto egrave ciograve che sta alla basa e davanti allrsquoenunciazione ldquoὑποκείμενονrdquo appunto il soggetto (ecco qui crsquoegrave una questione che egrave importante che riguarda la posizione di Heidegger nei confronti della metafisica per Heidegger la metafisica nasce con Platone ma percheacute Come mai fa questa considerazione Platone nel momento in cui suddivide lrsquoessente in due mondi il mondo del sensibile e il mondo del vero quindi lrsquoultramondo Iperuranio in particolare in questo modo cosa fa Platone Ma lo diceva giagrave prima dagrave lrsquoavvio a pensare le cose cioegrave gli enti come qualcosa di simile a ciograve che egrave vero e che sta lassugrave da qualche parte infatti parla di ὁμοίωσις ψεῦδος cioegrave qualcosa di simile che sembra ma non egrave e cioegrave qualcosa che deve essere sempre aggiustato da cui poi la questione della veritagrave come ὀρθότης Lrsquoopposizione di Platone a questo punto egrave tale per cui la veritagrave diventa un adeguamento del sensibile rispetto al vero E che cosa si inventa sempre secondo Heidegger si inventa lrsquoho detto un istante fa lrsquoὑποκείμενον il soggetto il soggetto vale a dire ciograve che si pone di fronte allrsquoente si pone di fronte al qualche cosa percheacute il soggetto non potrebbe tecnicamente porsi di fronte allrsquoesserci non puograve se crsquoegrave soggetto egrave percheacute crsquoegrave un qualche cosa rispetto al quale non soltanto il

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soggetto sta sotto ovviamente ma di fronte al quale il soggetto si pone questo qualche cosa di fronte al quale il soggetto si pone egrave un quid qualche cosa un qualche accidente ora questo non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto adesso qui estrapoliamo Heidegger ma non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto se permane il Dasein cioegrave lrsquoesserci percheacute a questo punto non crsquoegrave qualcuno che si pone a fronte di qualche cosa se questo ldquoqualcunordquo tra virgolette che quindi non puograve darsi egrave continuamente gettato in ciograve che accade nella situazione in cui si trova egrave un ldquoqualcunordquo sempre tra virgolette che in nessun modo puograve oggettivare qualche cosa di fronte a lui per il semplice fatto che questi oggetti sono anchrsquoessi allrsquointerno di questo progetto allrsquointerno di questo orizzonte come dice Heidegger che li fa apparire quindi non si dagrave un soggetto davanti a un oggetto mentre lrsquoinvenzione di Platone dice Heidegger egrave proprio questa ldquoil soggettordquo nel momento in cui inventa il soggetto compie quella operazione metafisica per cui divide la realtagrave nei due mondi il sensibile e il soprasensibile da quel momento ha inizio la metafisica cioegrave ha inizio il pensiero occidentale tutto ed egrave anche il momento in cui si avvia e lo diceva anche nelle pagine precedenti si avvia la questione della tecnica della τέχνη La τέχνη come il modo di approcciarsi allrsquoente in quanto oggetto la scienza inizia con Platone prima non poteva neacute sarebbe potuta senza Platone almeno la scienza cosigrave come la conosciamo percheacute la necessitagrave della scienza egrave che lrsquooggetto sia identificato si conosciuto solo a questa condizione puograve confrontarsi con lrsquoente nel modo in cui la scienza si confronta con lrsquoente come dice in modo preciso Heidegger attraverso la conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente per fare questo occorre che sia oggettivato la metafisica non egrave altro che la ldquooggettivazione dellrsquoenterdquo sempre heideggerianamente ora leggo questa cosa e poi aggiungo altre considerazioni) nellrsquoenunciazione ciograve che ne sta alla base puograve presentarsi in diversi modi (qui siamo nellrsquoenunciazione quindi siamo giagrave abbiamo giagrave abbandonato la ldquoφύσιςrdquo nel senso greco del termine ma siamo giagrave nel logos latino cioegrave nellrsquoenunciazione che immagina di potere dire lrsquoessere cioegrave una volta che si egrave posto il soggetto ciograve che il soggetto si trova di fronte lo considera lrsquoessere) come avente tale e tal altra qualitagrave tale e tal altra quantitagrave comportare tale e tal altra relazione qualitagrave quantitagrave relazione sono determinazioni dellrsquoessere a questo punto siccome quali modalitagrave dellrsquoesser detto esse sono tratte dal logos ed enunciare si dice in greco κατηγορεῖν le determinazioni dellrsquoessere dellrsquoessente si dicono κατηγορίαι categorie pertanto la dottrina dellrsquoessere e delle determinazioni dellrsquoessente come tale diventa dottrina delle categorie del loro ordine (qui siamo ad Aristotele ovviamente crsquoegrave stato un passaggio da Platone ad Aristotele) ogni ontologia ha per scopo la dottrina delle categorie che i caratteri essenziali dellrsquoessere siano categorie egrave cosa che oggi e da gran tempo appare ovvia ma si tratta in fondo di una cosa ben strana lo si puograve concepire solo se si capisce che e in che modo il logos come enunciazione sta con la ldquoφύσιςrdquo in un rapporto non di semplice distinzione (che potrebbe anche funzionare) ma di vera e propria contrapposizione presentandosi in pari tempo come lrsquoorizzonte normativo che diventa luogo di origine delle determinazioni dellrsquoessere (a questo punto egrave ciograve che avviene nel logos per questo parlava di enunciazione che stabilisce le determinazioni dellrsquoessere e quindi dellrsquoessere che a questo punto egrave diventato nientrsquoaltro che le sue determinazioni vedete che siamo giagrave nella scienza lrsquoessere inteso a questo punto come ente non egrave nientrsquoaltro che le sue proprietagrave cosa fa la scienza Cerca di indagare le proprietagrave dellrsquoente comprese le connessioni eccetera perograve quali sono le sue proprietagrave ora) Il λόγος φασις il detto nel senso dellrsquoenunciazione decide dellrsquoessere dellrsquoessente in modo cosigrave originario che ogni qual volta un detto si erge contro un altro ossia vi egrave contraddizione ἀντίφασις ciograve che contraddice non puograve essere (Questo egrave il principio di non contraddizione ma egrave interessante qui percheacute fa sorgere il principio di non contraddizione da ciograve che diceva prima e vale a dire dal fatto che egrave solo nel momento in cui il logos diventa enunciazione e non piugrave comrsquoera originariamente come diceva nelle pagine

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precedenti uno dei modi in cui appare lrsquoessere nel momento in cui diventa enunciazione e cioegrave si trasforma in serie di categorie che devono mostrare tutte le proprietagrave dellrsquoente allora ecco che il logos immaginando di dire di qualche cosa ciograve che questo qualche cosa egrave si pone una situazione imbarazzante percheacute a questo punto sorge il principio di non contraddizione percheacute se io dico che una certa cosa egrave quella mi riferisco allrsquoessere di quella cosa perograve come dice Heidegger in seguito allrsquooblio dellrsquoessere lrsquoidea egrave che ciograve che io dico egrave lrsquoessere egrave la cosa in seacute per dirla con Kant ma egrave proprio percheacute crsquoegrave questo pensiero che se io dico una cosa allora contraddire quella cosa significa contrapporre a quellrsquoessere un altro essere Egrave questo che sostiene almeno originariamente sempre per Heidegger al principio di non contraddizione occorre la pre-supposizione che una cosa sia quella che egrave e questo avviene a seguito di tutto ciograve che abbiamo visto prima senza questo non crsquoegrave principio di non contraddizione non crsquoegrave percheacute ciograve che si dice non ha se il logos si mantenesse cosigrave come Heidegger pensava che fosse presso la parola autentica e aurorale dei greci non crsquoegrave nessuna contraddizione percheacute il logos non fa nientrsquoaltro che mostrare uno dei modi in cui lrsquoessere si disvela viene alla luce quindi non ha da contraddire niente egrave un apparire di qualche cosa percheacute qualcosa possa contraddirsi egrave necessario che il logos si distacchi dalla φύσις cioegrave dallrsquoessere heideggerianamente inteso e diventi il modo di dire lrsquoessere cosa che per Heidegger non egrave possibile percheacute per dirlo occorre oggettivarlo entificarlo egrave ente non egrave piugrave essere Ecco che dunque qui sempre secondo Heidegger sorge il principio di non contraddizione che a questo punto potrebbe anche intendersi che per Heidegger non egrave originario neacute egrave un qualche cosa senza la quale lrsquouomo non puograve parlare non puograve esprimersi non puograve fare nulla come pensa Severino Per Heidegger non crsquoegrave contraddizione se il logos rimane lrsquoessere che originariamente egrave e allora nello schiudersi dellrsquoessere nellrsquoapparire dellrsquoessere nel mostrarsi alla luce alla non latenza nellrsquoἀλήθεια a questo punto lrsquoessere non egrave nientrsquoaltro che il trovarsi in una situazione come diceva Jasper per altro verso egrave il trovarsi in quella situazione che non ha da essere piugrave vera o meno vera o falsa eccetera ma egrave quella che egrave cioegrave quella situazione Intervento perograve ed egrave questa la questione che io non intendo se come per Heidegger tutto fosse unrsquoemanazione una nascita dellrsquoessere ciascuna volta in cui ci si trova a dire come potrebbe affermare le cose che afferma Non potrebbe giungere a quelle conclusioni percheacute non ci sarebbe nulla diciamo cosigrave nessun filo che gli consente di giungere a queste affermazioni egrave questo che mi egrave difficile intendere Heidegger si occupava di metafisica non di semiotica in prima istanza no non si contraddice percheacute per lui il linguaggio egrave come tutti sanno la dimora dellrsquoessere Ma si puograve muovere unrsquoobiezione ad Heidegger e adesso lo facciamo lui dice che senza il linguaggio cioegrave senza lrsquouomo percheacute egrave lrsquouomo che pone la domanda che domanda originariamente senza questa condizione di porsi una domanda e lrsquouomo egrave il solo ente a poterlo fare da qui la questione dellrsquoesistenzialismo che accoglie fino ad un certo punto poi ligrave va a scuole per esempio la posizione che ha Carlo Sini nei confronti di Heidegger almeno per molti aspetti non egrave la stessa che ha Vattimo e cosigrave la posizione di Emanuele Severino egrave ancora differente da quella di entrambi come spesso accade almeno rispetto ai pensatori piugrave importanti ci sono sempre molte posizioni differenti qual egrave quella vera Quella di ciascuno ovviamente Ma vi stavo dicevo dunque che Heidegger parte dallrsquouomo cioegrave da quellrsquoente che egrave in condizione di domandare ed egrave quello anche che domandando puograve ritrovarsi come progetto anche il domandare egrave un progettare e quindi si trova in questo progetto ora perograve la questione interessante egrave che lrsquouomo che egrave lrsquounico ente che puograve porsi delle domande senza le quali non crsquoegrave lrsquoessere puograve porsi delle domande e quindi ciograve che consente allrsquouomo di porsi delle domande dovrebbe essere qualcosa che precede lrsquoessere teoricamente visto che senza lrsquouomo non crsquoegrave domanda non puograve formularsi nessuna domanda questa penna non formula nessuna domanda Quindi ci si trova dicevo in una bizzarra situazione tale per cui la

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condizione per il darsi dellrsquoessere per lrsquoapparire dellrsquoessere egrave che ci sia lrsquouomo ma percheacute ci sia lrsquouomo occorre che ci sia linguaggio e cioegrave che lrsquouomo sia in condizione di domandare Adesso Heidegger parla della logica e grosso modo egrave quello che vi dicevo prima) non a torto la filosofia delle antiche scuole ha raccolto sotto il nome di ldquoOrganonrdquo i trattati di Aristotele che hanno riferimento al λόγος con ciograve la logica risulta anche giagrave definita nei suoi caratteri fondamentali (una volta che egrave stato stabilito il principio di non contraddizione e cioegrave che egrave il dire che fa esistere lrsquoessere a questo punto crsquoegrave il principio di non contraddizione e crsquoegrave logica) ed egrave cosigrave che Kant duemila anni piugrave tardi ha potuto dire nella prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura che la logica dopo Aristotele non ha potuto piugrave arretrare di un passo e che non ha fino ad oggi potuto fare neanche un passo avanti siccheacute secondo ogni apparenza sembra essere cosa definita e compiuta Ma non lo sembra soltanto (dice Heidegger) ma lo egrave la logica infatti malgrado Kant e Hegel non ha piugrave compiuto per ciograve che vi egrave in essa di essenziale e di originario alcun passo lrsquounico ancora possibile egrave quella di scardinarla (che egrave quello che aveva intenzione di fare Heidegger) in quanto prospettiva normativa dellrsquointerpretazione dellrsquoessere dal suo fondamento (e cioegrave come dicevo prima scardinare il logos dallrsquoessere e portarlo a ciograve che gli egrave ldquodovutordquo e cioegrave allrsquoessere inteso come ldquoφύσιςrdquo per esempio non piugrave quindi ldquoessererdquo come qualche cosa di oggettivato percheacute solo a questo punto sorge il logos nellrsquoaccezione latina quindi egrave questa la condizione per la nascita della logica sarebbe come a dire che stando a Heidegger diciamo che allrsquointerno dellrsquoldquouomo autenticordquo in un certo senso la logica egrave inutile percheacute non ha da stabilire cose vere o cose false ora dice) riassumiamo quanto stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa ἰδέα παράδειγμα la veritagrave diventa giustezza il λόγος diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie cioegrave il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere questo egrave ciograve che diventa il λόγος (ldquoil principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessererdquo percheacute lrsquoidea egrave che il logos faccia esistere le cose) idea e categoria costituiscono ormai due concetti sotto cui ricadono il pensare e lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto La trasformazione della φύσις e del λόγος la trasformazione della φύσις (come natura ldquonaturardquo intesa in accezione latina del termine) e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano una caduta dal principio originario la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel (Dice che si egrave raggiunto si egrave chiuso come un cerchio poi non egrave esattamente cosigrave percheacute in effetti non egrave tanto Hegel quanto Nietzsche a stabilire insieme con la tecnica la fine nel senso del compimento della metafisica Dice che la metafisica egrave la preistoria della tecnica la preistoria nel senso che egrave la condizione piugrave antica per il prodursi della tecnica la metafisica finisce per Heidegger con Nietzsche e con la tecnica con Nietzsche per via del famoso capovolgimento che opera del ldquocastello di Platonerdquo in cima che cosa crsquoegrave Crsquoegrave lrsquoaspetto piugrave nobile e degno e cioegrave crsquoegrave la volontagrave degli umani di raggiungere la conoscenza di raggiungere la veritagrave di raggiungere il bene tutto quanto di meglio sia pensabile ma dice Nietzsche capovolgiamo tutto questo e ciograve che crsquoegrave sotto portiamolo sopra cosa crsquoera sotto La volontagrave di potenza Egrave questo dice Nietzsche a fondamento di tutta la ricerca degli umani Quindi questo capovolgimento segna lo smascheramento infatti questi tre personaggi Nietzsche Marx e Freud passano in genere come gli autori della ldquoScuola del sospettordquo sospetto che le cose non stiano come si pensa che siano Tutto questo ci conduce a un altro aspetto molto importante stavo considerando per quanto riguarda il ldquopotererdquo le fantasie di potere che sembra almeno seguendo il discorso di Heidegger che abbiano anche loro a fondamento la metafisica e cioegrave che senza la metafisica non ci sono le fantasie di potere ma percheacute Percheacute la metafisica oggettivizza lrsquoente quindi pone la condizione per poterlo conoscere per poterlo dominare che cosa fa la scienza

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Domina fino alla tecnica poi per Heidegger la scienza diventa nientrsquoaltro che tecnica cioegrave la tecnica prende il sopravvento sulla scienza quindi dominare lrsquoente questo fa la metafisica questo egrave il compito della metafisica per questo giunge al suo compimento dice Heidegger con la tecnica percheacute egrave il massimo possibile di potere sulle cose attraverso la cibernetica Κυβερνήτης era il pilota della nave la cibernetica dunque egrave quel pensiero che egrave in grado di dominare tutto tantrsquoegrave che a tuttrsquooggi anzi oggi ancora di piugrave si pensa che la tecnica come ldquotecnologiardquo sia saragrave in grado a breve di fare cose straordinarie soprattutto attraverso i computer che con la loro velocitagrave di calcolo che egrave inimmaginabile per gli umani questa velocitagrave egrave quella cosa che consente o dovrebbe consentire di giungere al controllo totale su tutto Egrave una fantasia ovviamente non percheacute questo non sia raggiungibile ma percheacute occorrerebbe prima intendersi sul concetto di ldquotuttordquo eventualmente ma non egrave questa la questione quanto il fatto che la metafisica dicevo prima egrave la condizione per ogni fantasia di potenza cioegrave ogni fantasia di dominio dellrsquoente che avviene come Heidegger ha spiegato passo dopo passo Verrebbe anche da pensare questa magari egrave una questione su cui potremmo discutere anche nei mercoledigrave successivi rispetto alla questione del potere da pensare che il lavoro che ha fatto Freud rispetto alle fantasie straordinario importante e senza il quale oggi probabilmente non saremmo qui perograve ha puntato lrsquoattenzione su un tipo particolare di fantasie ldquofantasie sessualirdquo prevalentemente Freud non aveva neacute gli strumenti neacute i mezzi per intendere altrimenti verrebbe da pensare che senza fantasie di potere non possono darsi fantasie sessuali mentre senza fantasie sessuali egrave possibilissimo avere fantasie di potere e cioegrave la fantasie di potere precede anzi egrave la condizione percheacute possa darsi quella serie di cose che Freud chiama fantasie sessuali occorre cioegrave la necessitagrave che un qualche cosa sia considerato dominabile manipolabile ora che questo ente sia un orologio una penna stilografica una persona egrave irrilevante il dominio dellrsquoente passa anche per questo cioegrave per il dominio di una persona sullrsquoaltra percheacute a questo punto grazie alla metafisica egrave dominabile piugrave propriamente egrave possibile il pensiero di dominare quellrsquoente Quindi il motivo per cui abbiamo letto Introduzione alla metafisica egrave per intendere meglio proprio la questione del potere insieme con la questione della tecnica percheacute a questo punto paiono andare di pari passo le due cose cioegrave il potere sempre come fantasia ovviamente fantasia di dominio di controllo su tutto e la tecnica come ldquorealizzazionerdquo tra virgolette percheacute non egrave che realizzi propriamente perograve appare come una realizzazione di questa fantasia di dominio la ldquofantasiardquo avviata da Platone con la sua metafisica Questa egrave la posizione di Heidegger lui dice in modo molto esplicito che egrave stato Platone a incominciare tutto questo disastro Tuttavia Heidegger pur condannando la tecnica per tutti i motivi di cui vi ho detto in parte giunge a considerare che la tecnica comunque potrebbe contenere in seacute anche la propria dissoluzione e cioegrave essere quel veicolo che arrivato alle estreme conseguenze per cosigrave dire puograve consentire agli umani di verificare lrsquoimpotenza e lrsquoimpossibilitagrave della tecnica e di giungere quindi alla dissoluzione della tecnica per riappropriarsi del proprio progetto e passare dallrsquoessere inautentico allrsquoessere autentico La questione del potere egrave importante percheacute se la metafisica egrave la fase iniziale delle fantasie di potere egrave la condizione della fantasia di potere e se la metafisica egrave il pensiero occidentale allora egrave come dire che il pensiero occidentale egrave fatto di metafisica ed essendo fatto di metafisica egrave fatto di fantasia di dominio fantasia di controllo totale su tutto Dicevano gli gnostici ldquoeritis sicut diirdquo sarete come dei questo sarebbe un porsquo lo slogan della tecnica quando la tecnica avragrave raggiunto il suo culmine il suo ἀκμή acmeacute egrave la punta allora sarete come dei Intervento in Heidegger crsquoegrave questo aspetto che lrsquouomo essendo un ente diventa oggetto manipolabilehellip Sigrave ne parla in Was ist Metaphysik Che cosrsquoegrave la metafisica ma anche in ldquoEssere e tempordquo lrsquouomo si reifica si oggettivizza certo sigrave sono tanti gli aspetti di Heidegger ovviamente qui abbiamo letto solo questo volumetto ha scritto una grande quantitagrave di opere dove perograve la tesi centrale e

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fondamentale egrave grosso modo sempre la stessa cioegrave lrsquouomo egrave inautentico percheacute ha obliato lrsquoessere e non si rende conto che lrsquoessere non egrave quella cosa che immagina che sia ma egrave ciograve che consente ecco potremmo dire che ldquolrsquoessere egrave sempre un poter essererdquo per Heidegger cioegrave sempre un essere nel progetto un essere nella situazione essere in ciograve che sto facendo essere tutto ciograve che questo progetto progettare comporta egrave il Geworfener Entwurf il ldquoprogetto gettatordquo Ecco quindi la questione del potere anche se qui Heidegger non ne parla in modo diretto perograve la questione del potere egrave come se venisse mostrata nelle sue fasi aurorali nel modo in cui egrave nata egrave incominciata egrave incominciato tutto con Platone Tenere conto di questo significa innanzi tutto tenere conto che il pensare degli umani egrave necessariamente metafisico comunque e che perograve si puograve anche porre la questione in termini leggermente differenti per esempio lrsquoobiezione che muovevo prima ad Heidegger certo egrave chiaro che per lui trovarsi ldquogettatirdquo continuamente in un progetto ldquoprogettordquo non egrave altro che il volere fare qualche cosa per esempio volere cambiare le cose il trovarsi in questa cosa per volere cambiare le cose occorre che io abbia giagrave delle idee su queste cose che abbia una volontagrave Ciograve che non crsquoegrave almeno non in modo cosigrave delineato e preciso in Heidegger egrave il fatto che per potere avere una volontagrave per potere ldquovolererdquo progettarsi questo volere progettarsi non viene da seacute viene da dei pensieri delle idee dei discorsi che si sono fatti che si sono acquisiti e questo Heidegger lo sa ma tutto questo ha come condizione per potere accadere che esista una struttura che costruisca delle sequenze tali il cui utilizzo costituisce ciograve che comunemente si chiama ldquolinguaggiordquo senza il quale non egrave possibile farsi nessuna domanda Posso farmi una domanda se qualche cosa mi interroga ma percheacute qualche cosa mi interroga Da dove arriva una interrogazione una domanda un domandare Egrave il punto su cui buona parte della filosofia si arresta Quando Aristotele nella prima pagina del IV libro della Metafisica parla della meraviglia di che egrave ciograve che muove gli umani al conoscere al volere sapere percheacute si trova meravigliato di fronte a qualche cosa usa la parola ldquoθαῦμαrdquo Severino traduce questa parola non come ldquomeravigliardquo come avviene di solito che a suo parere egrave un modo troppo debole per lui ldquoθαῦμαrdquo egrave il terrore egrave la paura per Severino egrave questo che muove gli umani a inventarsi per esempio gli dei cioegrave a fare unrsquooperazione che egrave quella dice Severino di allearsi con il piugrave forte dio egrave il piugrave forte se io mi alleo con il piugrave forte sono piugrave forte Severino non lo dice perograve fra le righe lo sta enunciando anche se traduce ldquoθαῦμαrdquo con terrore con paura egrave comunque una paura di non essere adeguati a ciograve che si deve affrontare e la costruzione di una paura anche una bestia puograve avere paura ma egrave una reazione a qualcosa di immediato non crsquoegrave unrsquoelaborazione a partire da questo reagisce semplicemente scappa ma poi la cosa finisce ligrave non crsquoegrave nessun pensiero attorno a questo nessuna elaborazione nessun pensiero per porre un rimedio a quella situazione cioegrave di progettarsi questo per Heidegger soltanto lrsquouomo egrave in condizione di farlo Quindi anche parlando dello ldquoθαῦμαrdquo in questa accezione come fa Severino comunque allude al fatto che per allearsi cosigrave come secondo Severino sorgono le religioni allearsi con il piugrave potente dagrave giagrave pone giagrave il fatto che crsquoegrave qualcosa di piugrave potente o di meno potente e cioegrave lrsquoidea che se ho potere riesco a fronteggiare qualche cosa Naturalmente nessuno di costoro ha mai considerato lrsquoeventualitagrave di andare oltre questo cioegrave oltre il detto di Aristotele e cioegrave domandarsi percheacute Da dove viene la fantasia di potere Il desiderio di potere Sigrave qualcuno potrebbe dire per contrastare la malasorte questa egrave la tesi piugrave o meno di Severino per contrastare tutto ciograve che di negativo puograve accadere Egrave piugrave complicata la questione percheacute gli umani hanno operato appunto un progetto tale da mettere in atto delle tecniche per affrontare questo pericolo questo nemico approntando queste tecniche hanno considerato che il fare questo procede dallrsquoidea che se hanno piugrave potere sono piugrave al riparo perograve lrsquoidea del potere in seacute cioegrave quella che consente di pensare che se ho piugrave potere mi metto al riparo questa ha unrsquoorigine

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differente che neacute Heidegger neacute Aristotele nemmeno Platone ha mai posto La questione interessante egrave intendere questa fantasia di potere a partire da ciograve che rende umani gli umani che egrave esattamente ciograve che dice Heidegger il fatto che sono esseri parlanti sono gli unici su questo pianeta che parlino questo li rende non solo speciali ma li rende il prodotto in un certo senso di questa cosa che li fa essere umani cioegrave il linguaggio Se fosse possibile intendere esattamente il funzionamento del linguaggio allora potremmo sapere come funzionano gli umani necessariamente e sappiamo come funziona il linguaggio e pertanto sappiamo come funzionano gli umani e anche da dove viene la fantasia di potere Fare tutto il percorso che ha fatto Heidegger in questo libro sulla metafisica ci ha mostrato soltanto che la necessitagrave o meglio il destino degli umani metafisici egrave la tecnica ed egrave il motivo per cui la tecnica oggi egrave cosigrave importante non lo sarebbe mai stata se non ci fosse stata la metafisica cioegrave se la metafisica non avesse mostrato che egrave possibile conoscere dire e conoscere lrsquoessere conoscere cioegrave lrsquoessenza di qualche cosa lrsquoessere dellrsquoente che egrave il compito che si egrave prefissata la scienza sapere tutto di qualche cosa tutto cioegrave conoscere lrsquoessere solo che come dice Heidegger ha fatto confusione tra ente ed essere La tecnica sorge da questa illusione illude che sia possibile essere come dio percheacute la tecnica egrave questo che dice ti fornisco strumenti sempre piugrave potenti sempre piugrave veloci sempre piugrave efficaci alla fine potrai fare tutto saprai tutto Appunto sarai dio Questo evoca la famosa frase di Sartre rispetto agli umani come progetto fallito di essere dio questo diceva da qualche parte ldquoprogetto fallito di essere diordquo sempre ldquofallitordquo per Sartre ovviamente questa era la maledizione degli umani non dava nessuna chance mentre Heidegger la fornisce da qui una serie di divergenze tra Sartre e Heidegger Ma al di lagrave di questo egrave come se la tecnica dicesse che non egrave vero quello che dice Sartre lrsquoumano non egrave un progetto fallito di diventare dio percheacute lrsquouomo puograve appunto diventare dio come recita il motto gnostico ldquoeritis sicut diirdquo Questo ci dice che per gli umani per il modo in cui la societagrave e la civiltagrave e la cultura sono strutturate egrave impossibile eliminare la metafisica per una serie di motivi di cui abbiamo detto e altri ne diremo ancora perograve contrariamente a Sartre non propongo un pessimismo catastrofico Dicevo che se non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire dalla metafisica cosa che per altro anche Heidegger alla fine ha pensato da qui la sua celebre frase ldquosolo un dio puograve salvarcirdquo se non crsquoegrave questa possibilitagrave crsquoegrave perograve la possibilitagrave di tenerne conto di saperlo atto dopo atto e tenendone conto non esserne travolti e cioegrave non credere che ciograve che si sta dicendo ciograve che si sta osservando ciograve che si sta pensando sia necessariamente quello che egrave ma ciograve che io ho voluto che fosse

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superficialitagrave e appiattimento tende al profondo cosigrave che oltre la piugrave ampia si presenta nel contempo fra tutte le domande piugrave profonde come la piugrave profonda tuttavia crsquoegrave un essente che si fa avanti sempre di nuovo con insistenza in questo domandare quello degli uomini stessi che pongono la domanda ora in questa domanda non deve trattarsi di qualche ente particolare cioegrave di un uomo che domanda in ragione della sua domanda illimitata tutti gli enti per essa si equivalgono ndash non stiamo cercando un ente stiamo cercando lrsquoessenza dellrsquoente lrsquoEssere dellrsquoente ndash in ragione della sua portata illimitata tutti gli enti per essa si equivalgono hellip - non sussiste alcun motivo percheacute per entro allrsquoessente alla sua totalitagrave si debba porre in primo piano quellrsquoessente che egrave chiamato uomo alla cui specie per caso noi apparteniamo egrave infatti attraverso questo domandare che lrsquoessente nella sua totalitagrave si presenta per la prima volta come tale ndash questo egrave importante ndash aperto nella direzione del proprio possibile fondamento e mantenuto una tale apertura da questo domandare ndash qui in questa breve frase crsquoegrave tutto Heidegger praticamente ha detto una cosa importante ho detto percheacute questo essente si presenta nella sua totalitagrave per la prima volta nella domanda cioegrave prima non crsquoegrave egrave con la domanda che qualcosa ldquoapparerdquo direbbe Severino ma lo sa anche Heidegger egrave soltanto nel domandare nel porsi della domanda che lrsquoessente cioegrave un ente qualunque ldquoapparerdquo ndash proprio per il fatto che questo domandare si pone di fronte allrsquoessente nella sua totalitagrave senza potervisi per altro sottrarre accade che ciograve che viene domandato si ripercuota nel domandare stesso ldquopercheacute il percheacuterdquo su che cosa si fonda la domanda stessa del percheacute domanda che si studia di porre lrsquoessente nella sua totalitagrave sul suo proprio fondamento Forse anche questo percheacute rappresenta a sua volta solo la domanda di un fondamento provvisorio siccheacute quel che si cerca egrave sempre ancora un essente capace di fondare Forse egrave cosigrave Forse questa prima domanda paragonata con quella riguardante lrsquoessente con le sue varie trasformazioni non egrave in realtagrave la prima per dignitagrave e per rango Certo il fatto che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo venga posta o meno non tocca minimamente lrsquoessente in se stesso i pianeti non seguono meno per questo il loro corso lrsquoimpulso vitale non trascorre meno nelle piante e negli animali ma quando tale domanda venga effettivamente posta ecco che allora in questo domandare se spinto realmente a fondo si verifica effettivamente che ciograve che viene interrogato e fatto oggetto della domanda si ripercuote sul domandare stesso di conseguenza tale domandare non costituisce di per seacute un fatto qualunque ma un accadimento peculiare che chiamiamo ldquoeventordquo la nostra domanda egrave la domanda che rappresenta tutte le vere domande ossia quelle che si pongono da seacute a seacute stesse - come diceva prima ldquopercheacute il percheacuterdquo ldquopercheacute domandarerdquo ndash sia che ci renda conto o meno essa risulta necessariamente implicita in ogni altra domanda nessun domandare neppure quello concernente il bencheacute minimo problema scientifico puograve comprendere se stesso se non afferra la domanda di tutte le domande vale a dire se non se la pone il porre effettivamente una simile domanda significa lrsquoavere lrsquoardire di interrogare fino in fondo di esaurire lrsquoinesauribile mediante la rivelazione di quanto in essa richiesto laddove qualcosa di simile avviene crsquoegrave filosofia Se questa non egrave in grado di garantire le basi di una civiltagrave si pensa che sia per lo meno in grado di favorirne lrsquoedificazione sia con lrsquoordinare in prospetti o sistemi la totalitagrave dellrsquoessente fornendo a scopo utilitario un quadro una specie di mappa del mondo delle diverse cose e generi di cose possibili cosigrave da permettere un orientamento generale e comune sia del sollevare le scienze di una parte del loro lavoro conducendo la riflessione sui loro presupposti concetti fondamentali e principi ci si attende insomma dalla filosofia che promuova e acceleri lei lrsquoattivitagrave culturale in senso pratico tecnico contribuendo a renderla piugrave agevole si crede in base alla propria esperienza di avere facile conferma del fatto che la filosofia non conclude nulla e non serve a niente entrambi questi luoghi comuni che vanno per la maggiore soprattutto nellrsquoambito dellrsquoinsegnamento e della ricerca scientifica sono lrsquoespressione di certe constatazioni che hanno una loro incontestabile esattezza chi per contro cercasse di dimostrare che la filosofia in fin dei conti qualcosa conclude non farebbe che aumentare e rafforzare il fraintendimento imperante consistente nel preconcetto che la filosofia puograve essere valutata secondo i

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criteri correnti con i quali si giudica per esempio della funzionalitagrave della bicicletta o dellrsquoefficacia di certi bagni termali egrave quanto mai esatto e perfettamente giusto dire che la filosofia non serve a niente - (questo testo egrave del 39 quindi alla soglia della seconda guerra mondiale) ndash lrsquoerrore egrave soltanto di credere che con questo ogni giudizio sulla filosofia sia concluso resta tuttavia da fare ancora una piccola aggiunta sotto forma di domanda se cioegrave posto che noi non possiamo farcene nulla non sia piuttosto la filosofia che in ultima analisi egrave in grado di fare qualcosa di noi supposto che ci impegniamo in essa e riteniamo che questo possa bastare per quanto riguarda il chiarimento che ciograve che la filosofia non egrave Abbiamo posto allrsquoinizio la domanda ldquopercheacute in via generale lrsquoessente e non il nullardquo abbiamo detto che porre questa domanda egrave il filosofare se infatti con uno sguardo penetrato di pensiero ci apriamo nella direzione di tale domanda questo significa che in primo luogo rinunciamo a soffermarci in una qualunque delle solite sfere dellrsquoessente ndash cioegrave si sta ponendo la domanda fondamentale tutte le altre sono secondarie rispetto a questa ndash il nostro interrogare ci spinge al di lagrave dellrsquousuale e di ciograve che rientra nellrsquoordine quotidiano Nietzsche ha detto una volta un filosofo egrave un uomo che vive vede ascolta sospetta spera e costantemente sogna cose straordinarie Filosofare significa possiamo ben dirlo ora egrave uno ldquostrandashordinariordquo porre domande su quello che egrave fuori dellrsquoordinario Allrsquoepoca del primo e decisivo fiorire della filosofia occidentale presso i greci dal quale ha tratto veramente origine la domanda sullrsquoessente come tale nella sua totalitagrave lrsquoessente era denominato ldquoφύσιςrdquo (fisica) questa espressione chiave che vale a designare presso i greci lrsquoessente si usa tradurla con ldquonaturardquo non si fa piugrave utilizzare in questo modo la traduzione latina ldquonaturardquo che significa propriamente ldquonascererdquo o ldquonascitardquo in questa traduzione latina viene giagrave eliminato lrsquooriginario contenuto della parola greca ldquoφύσιςrdquo lrsquoautentica forza evocativo filosofica della parola greca risulta distrutta ciograve vale non soltanto per la traduzione latina di questa parola ma per ogni altra traduzione latina delle espressioni filosofiche greche il fatto di queste traduzioni non rappresenta comunque qualcosa di fortuito o privo di significato esso costituisce infatti il primo passo del processo di imprigionamento e di alienazione dellrsquooriginaria essenza della filosofia greca - questa egrave una tesi di Heidegger che insiste continuamente e anche di Colli percheacute anche Colli disse una volta da qualche parte che tutto il pensiero umano egrave stato detto dagli antichi greci tutto ciograve che egrave seguito egrave stato un rimaneggiamento un rimescolamento una riedizione di ciograve che era stato detto allrsquoorigine come dire che allrsquoorigine era stato detto tutto ciograve che era da dire - egrave solo nella parola e nella lingua che le cose divengono e solo con lrsquouso incontrollato della lingua nella vuota chiacchiera o nelle frasi fatte si viene cosigrave a perdere lrsquoautentico rapporto con le cose ora che cosa significa la parola ldquoφύσιςrdquo essa indica ciograve che si schiude da se stesso come ad esempio lo sbocciare di una rosa ndash non dimenticate che ad Heidegger piace molto la poesia in particolare quella di Houmllderlin ndash dunque ciograve che si schiude da se stesso (significato della parola ldquoφύσιςrdquo) lrsquoaprentesi dispiegarsi e in tale dispiegamento lrsquoentrare nellrsquoapparire e il rimanere e il mantenersi in esso in breve lo schiudentesi permanente imporsi ndash come dire che la ldquoφύσιςrdquo cioegrave la natura egrave un dischiudersi permanente e in questo ldquoschiudersirdquo permanente si impone cioegrave egrave quello che egrave appare - Stando al dizionario ldquoφύσιςrdquo significa crescere far crescere ma cosa significa ldquocrescererdquo indica solo lrsquoaccrescimento quantitativo il divenire sempre piugrave grande La ldquoφύσιςrdquo nel senso dello ldquoschiudersirdquo la si puograve riscontrare da per tutto per esempio nei fenomeni celesti il levar del sole lrsquoondositagrave marina nel crescere delle piante eccetera ma la ldquoφύσιςrdquo come ldquoschiudentesi imporsirdquo non designa semplicemente quei fenomeni che usiamo ancor oggi attribuire alla natura questo ldquoschiudersirdquo questo consistere in seacute di fronte al resto ndash ripeto questo ldquoconsistere in seacuterdquo di fronte al resto non puograve considerarsi un processo come gli altri e che noi osserviamo nellrsquoambito dellrsquoessente la ldquoφύσιςrdquo egrave lo stesso Essere in forza del quale soltanto lrsquoessente diventa osservabile e tale rimane ndash vi rileggo ldquola ldquoφύσιςrdquo come ldquoschiudentesi imporsirdquo non designa semplicemente quei fenomeni che

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usiamo ancor oggi attribuire alla natura questo schiudersi questo consistere in seacute di fronte al restordquo egrave qualcosa che consiste in seacute e si differenzia da tutto il resto cioegrave si impone rispetto al resto come dire ldquoquesto egrave questordquo si determina non puograve considerarsi un processo come gli altri che osserviamo nellrsquoambito dellrsquoessente che si modifica che si altera che si muove che si agita la ldquoφύσιςrdquo dice Heidegger egrave lo stesso Essere in forza del quale soltanto lrsquoessente diventa osservabile e tale rimane Cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave lrsquoEssere ciograve per cui lrsquoessente egrave lrsquoessente ndash I greci non hanno cominciato con lrsquoapprendere dai fenomeni della natura che cosa sia la ldquoφύσιςrdquo - non sono partiti dallrsquoosservazione sta dicendo ma viceversa ndash egrave in base a una fondamentale esperienza poetico pensante dellrsquoEssere ndash esperienza ldquopoetico pensanterdquo egrave lrsquoidealismo tedesco lo spirito egrave quella cosa che per esempio per Cartesio egrave la res cogitans sarebbe la produttivitagrave creatrice del pensiero quindi non egrave dallrsquoosservazione ndash egrave in base a unrsquoesperienza poetico pensante dellrsquoEssere ndash cioegrave dal modo in cui si pensa lrsquoEssere dal modo in cui ci si rapporta allrsquoEssere - che ad essi si egrave rivelato che hanno dovuto ldquoφύσιςrdquo ndash come dire che la natura ha incominciato a esistere nel momento in cui gli umani hanno incominciato a domandare e questo domandare in senso piugrave radicale e piugrave profondo egrave il domandare intorno allrsquoEssere Per Heidegger la poetica egrave una cosa straordinariamente importante percheacute nella poesia secondo lui il poeta egrave piugrave di altri vicino al dischiudersi dellrsquoEssere quindi con lrsquoascoltare con il domandare ndash solo sulla base di tale apertura essi i greci sono stati in grado di considerare anche la natura nel senso piugrave ristretto - quella che noi chiamiamo ldquonaturardquo- la ldquoφύσιςrdquo cosigrave intesa designa in origine tanto il cielo che la terra la pietra quanto la pianta lrsquoanimale e lrsquouomo noncheacute la storia umana quale opera degli dei e degli uomini infine in primo luogo gli dei stessi in quanto sottoposti anchrsquoessi al destino ldquoφύσιςrdquo significa lo schiudentesi imporsi e il perdurare dominato da esso ndash cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave qualche cosa che si impone che si dischiude che appare che incomincia ad apparire e in quel momento da quel momento esiste ldquoil perdurare dominato da essordquo cioegrave da questo imporsi ndash in questo schiudente permanente imporsi si trovano inclusi sia il divenire che lrsquoEssere nel senso ristretto della persistenza immobile ndash lrsquoEssere egrave la persistenza immobile il divenire no - ldquoφύσιςrdquo egrave il ldquopro-dursirdquo - egrave il pro-dursi il portarsi fuori della latenza egrave il recare ciograve che egrave latente in posizione ciograve che ancora non egrave lo pone lo fa apparire ldquoadesso egraverdquo e una volta che egrave permane (il linguaggio sembra) beh non egrave casuale che Heidegger ha scritto un libro sul linguaggio lo chiama ldquoIn cammino verso il linguaggiordquo ndash ma se come per lo piugrave accade si intende la ldquoφύσιςrdquo non nel senso originario di ldquoschiudente permanente imporsirdquo bensigrave in quello piugrave tardivo e odierno di natura e se inoltre si considerano come manifestazioni fondamentali della natura i movimenti delle cose materiali degli atomi e degli elettroni e tutto ciograve che la fisica moderna indaga sotto lrsquoaspetto di natura allora la filosofia originaria dei greci diventa la filosofia della natura un modo di rappresentarsi le cose per lappunto sotto lrsquoaspetto di natura materiale ndash che egrave ciograve che a lui non interessa ovviamente cioegrave lo interesseragrave dopo per altri motivi per quanto riguarda la tecnica ma egrave unrsquoaltra questione ndash lrsquoinizio della filosofia greca produce allora lrsquoimpressione del tutto conforme allrsquoidea che il senso comune si fa di un inizio di quello che ancora qualifichiamo secondo lrsquoespressione latina come primitivo cosigrave i greci visti in questa maniera finiscono per diventare una specie un poco migliore di ottentotti ndash egrave una razza di negri tenete conto che siamo nel 1939 in pieno nazismo ndash e la scienza moderna appare rispetto ad essi (greci) infinitamente piugrave avanzata a parte tutte le piugrave particolari assurditagrave insite in questo modo di considerare lrsquoinizio della filosofia come alcuncheacute di primitivo si deve dire che questa interpretazione dimentica che qui si tratta della filosofia vale a dire di una delle poche cose grandi di cui lrsquouomo egrave capace ora ogni grande cosa puograve avere solo un grande inizio tale egrave la filosofia dei greci essa termina in grandezza con Aristotele solo la comune opinione e lrsquouomo mediocre si immaginano che ciograve che egrave grande sia destinato a durare indefinitivamente ed uguagliano la sua durata allrsquoeterno ndash

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ora tutto ciograve che egrave grande abbia avuto un grande inizio hellip la specie umana ha avuto un grande inizio No egrave nata da protozoi quindi non egrave sempre esattamente cosigrave per dire che certe volte ci si lascia prendere da affermazioni che risultano o possono risultare discutibili non egrave vero che tutto ciograve che egrave grande procede da qualche cosa di grande non necessariamente ndash tutto ciograve non ha comunque da fare minimamente con una interpretazione naturalistica della storia ciograve di cui si tratta hellip il significato di ldquoφύσιςrdquo dunque si restringe per contrapposizione a τέχνη ndash τέχνη da cui tecnica ndash che dal canto suo non designa neacute lrsquoarte neacute la tecnica bensigrave un sapere una sapiente disposizione a fare liberamente dei piani a organizzare e a disporre di tali organizzazioni ndash secondo lui egrave questo che si dice nel Fedro di Platone ndash la ldquoτέχνηrdquo egrave un generare un edificare in quanto pro-durre sapiente Il concetto contrapposto a ldquofisicordquo egrave drsquoaltra parte lo ldquostoricordquo una sfera dellrsquoEssere che tuttavia i greci comprendono ugualmente sotto il significato della ldquoφύσιςrdquo - cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave anche la storia per i greci questo dice Heidegger Heidegger ha lavorato molto anche sulla filologia non egrave un filologo ovviamente perograve ci ha lavorato ndash Tutto ciograve non ha da fare minimamente con una interrogazione naturalistica della storia lrsquoessente come tale nella sua totalitagrave egrave ldquoφύσιςrdquo cioegrave ha come essenza caratteristica lo schiudentesi permanente imporsi - questo egrave lrsquoessente per Heidegger - qualcosa del genere lo si avverte soprattutto nei confronti di quello che in un certo senso si impone con maggiore immediatezza e che viene piugrave tardi a significare la ldquoφύσιςrdquo nel senso piugrave ristretto (τάφύσειςὄντατάφσιχά) lrsquoente naturale ndash gli enti fisici la fisica ndash si puograve anche partire allorcheacute si discute della ldquoφύσιςrdquo in generale vale a dire quello che egrave lrsquoessente come tale dai ldquoφύσεις ὄνταrdquo (enti di natura) ma a patto fin da principio di non fermarci a questo o a quel regno della natura minerale vegetale animale ma di elevarci al di sopra di τά φσιχά degli enti fisici) - tenete conto che tutto ciograve che sta dicendo egrave per approcciare la questione della metafisica e cioegrave che cosrsquoegrave lrsquoEssere dellrsquoente Adesso si interroga sul sapere sapere che per Heidegger egrave poter stare nella veritagrave ndash La veritagrave egrave la manifestazione dellrsquoessente - che egrave una definizione un porsquo differente da quella classica medioevale quella dellrsquoadaeligquatio rei et intellectus non egrave esattamente cosigrave percheacute egrave la manifestazione dellrsquoessente cioegrave egrave il suo apparire ndash il sapere egrave quindi poter stare nella manifestazione dellrsquoessente sostenerne il peso ndash possedere delle semplici cognizioni seppure largamente estese non egrave sapere anche quando queste cognizioni attraverso un certo ordine di studi determinati esami vengono convogliate verso ciograve che egrave praticamente piugrave importante non costituiscono un sapere anche se tali cognizioni riattagliate ai bisogni piugrave necessari che si presentano piugrave vicini alla vita il possederle non costituisce un sapere anche se qualcuno fornito di tali conoscenze ha potuto servirsene per qualche suo trucco o maneggio di fronte alla realtagrave autentica risulteragrave non di meno sprovveduto e diverragrave necessariamente un abborracciatore costui (hellip) percheacute sarebbe comunque un abborracciatore Percheacute non possiede alcun sapere Sapere infatti vuole dire potere apprendere ndash Questo egrave per Heidegger il sapere il potere apprendere ndash ben inteso il comune buon senso ritiene che chi possiede un sapere non abbia piugrave bisogno di apprendere in quanto ha finito di imparare niente affatto chi sa egrave solo colui che comprende di dover sempre di nuovo imparare colui che in virtugrave di questa comprensione si egrave messo anzi tutto in condizione di sempre poter apprendere ndash e comrsquoegrave che uno si mette in questa condizione Attraverso questa apertura e cioegrave attraverso il domandare il domandare che deve porsi come un domandare alla radice alla base di tutto cioegrave porsi la domanda fondamentale ldquopercheacute qualcosa anzicheacute nulla ndash esaminiamo da altri punti di vista la nostra proposizione ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo la frase contiene una cesura (taglio) ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo e poi (taglio lrsquoaltra parte) ldquoe non il nullardquo ndash perograve a lui interessa la prima parte ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo la domanda egrave con ciograve realmente posta la posizione della domanda comporta 1) lrsquoindicazione esatta di ciograve che egrave sottoposto alla domanda che egrave interrogato 2) lrsquoindicazione di ciograve su cui verte la domanda che egrave domandato

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Quanto a ciograve che egrave sottoposto alla domanda esso egrave indicato in modo inequivocabile lrsquoessente quanto a ciograve che egrave richiesto nella domanda il domandato egrave il percheacute vale a dire la ragione Ciograve che segue nella proposizione interrogativa ossia ldquoe non il nullardquo non egrave che unrsquoappendice la quale naturalmente consegue in vista di un parlare piugrave sciolto e al titolo introduttivo si tratta di unrsquoaggiunta di una frase la quale non dice nulla di piugrave su ciograve che viene sottoposto allrsquointerrogazione e su ciograve che egrave domandato un semplice ornamento ndash perograve tra poco vedremo se egrave proprio cosigrave Infatti dice - che cosa crsquoegrave da chiedersi riguardo al nulla Il nulla egrave semplicemente nulla il domandare non ha qui piugrave nulla da cercare di fronte al nulla Con il menzionare il nulla non si progredisce minimamente nella conoscenza dellrsquoessente ndash fincheacute parliamo del nulla questo egrave molto parmenideo ndash chi parla del nulla non sa assolutamente quello che fa chi parla del nulla ne fa con ciograve stesso un qualcosa cosigrave parlando parla contro ciograve che pensa famosa contraddizione antica si contraddice da seacute stesso ndash a causa della bebaiotate archegrave ndash ora un dire contraddittorio contrasta alla regola fondamentale del dire ldquologosrdquo cioegrave alla logica il parlare del nulla egrave illogico chi parla e pensa illogicamente egrave uomo che non sa di scienza ora il fatto che proprio allrsquointerno della filosofia dove la logica egrave di casa si parli del nulla fa sigrave che tanto piugrave duramente si incorre nel rimprovero di mancare alla regola fondamentale di ogni pensiero (βεβαιότατε ἀρχή bebaiotaacutetē arkḕ) chi inoltre prende sul serio il nulla si pone con ciograve stesso dalla parte della nullitagrave promuove espressamente lo spirito di negazione e si pone al servizio della distruzione parlare del nulla non ripugna soltanto completamente al pensiero ma significa minare ogni cultura ndash sta criticando chi sostiene il nulla o ogni fede anche ndash ciograve che disprezza cosigrave il pensiero misconoscendolo nella sua legge fondamentale e in pari tempo distrugge la volontagrave costruttiva egrave la fede chiunque sa tutto questo egrave il nichilismo Perograve torniamo alla domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo questa esprime in modo piugrave adeguato della formula abbreviata la domanda sullrsquoessente (la domanda abbreviata cioegrave senza il nulla) il fatto di introdurre qui il discorso sul nulla non indica mancanza di rigore o ridondanza del dire non egrave nemmeno una nostra invenzione ma egrave un modo di attenersi strettamente per quando riguarda il senso della domanda fondamentale alla tradizione originaria - a questo punto sta per porre una delle questioni importanti proprio riguardo a questa frase ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute il nullardquo - percheacute diragrave a breve ldquopercheacute posso dire che qualcosa ldquoesisterdquo egrave percheacute so che cosa significa ldquonon esisterdquo Se affermo che lrsquoessente egrave lo metto in connessione con ciograve che non egrave Sta dicendo che quando si parla del nulla si sta parlando di niente ci si contraddice ma tra breve diragrave che ciograve che lui pensa non egrave esattamente questo hellip quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla ndash ma forse egrave meglio leggere anche il brano precedente ndash ma se ci poniamo la domanda nella forma dellrsquointerrogativo iniziale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo allora lrsquoaggiunta (che sarebbe ldquoe non il nullardquo) impedendoci di porre la domanda immediatamente impedisce che ci si attenga al puro essente come un dato indubitabile impedisce che cosigrave facendo ci si perda fin da principio e sempre piugrave nella ricerca di un fondamento anchrsquoesso essente lrsquoessente viene invece mantenuto in guisa interrogativa nella possibilitagrave del non essere ndash sta dicendo che questa breve aggiunta ldquoe non il nullardquo egrave ciograve che consente a questa domanda di mantenersi come domanda ndash il percheacute allora acquista tuttrsquoaltra forza ed efficacia nellrsquoambito dellrsquointerrogazione percheacute lrsquoessente egrave sottratto alla possibilitagrave del non essere ndash percheacute noi poniamo lrsquoessente come tale Percheacute lo sottraiamo a questa possibilitagrave che non sia invece Percheacute non vi ricade senzrsquoaltro e continuamente Lrsquoessente non egrave piugrave ora un semplice sussistente esso (siccome abbiamo posto lrsquoeventualitagrave che non sia) esso incomincia a vacillare e questo a prescindere completamente dal fatto che si conosca o meno con piena certezza che lo si comprenda o meno in tutta la sua ampiezza lrsquoessente come tale ormai vacilla in quanto lo poniamo in questione (percheacute egrave questo che fa la domanda il domandare) lrsquoampiezza di questo oscillazione (tra essere e non essere) arriva fino alla piugrave estrema e opposta possibilitagrave dellrsquoessente fino al non essere e

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al nulla ndash qui ci sarebbe da inserire una serie di cose che riguardano Severino ma non lo faremo) allo stesso modo ora si trasforma anche la ricerca sul percheacute essa non mira semplicemente alla conquista di un fondamento esplicativo (che ci spieghi percheacute lrsquoessente egrave) un fondamento a sua volta sussistente del sussistente quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla e cioegrave affermare lrsquoessente a fronte del nulla ndash qui siamo proprio in piena metafisica totalmente e inesorabilmente immersi ndash Il fondamento egrave richiesto ora come fondamento della decisione a favore dellrsquoessente contro il nulla ndash ci vuole un fondamento che ci dica percheacute qualcosa egrave anzicheacute non egrave Egrave questa la domanda che si sta facendo adesso - e piugrave esattamente come fondamento di quella oscillazione (sempre tra lrsquoessere e il nulla) dellrsquoessente la quale ponendo lrsquoessente tra lrsquoessere e il non essere ci regge e ci libera ndash tra questo essere e non essere lrsquoessente - in questa oscillazione giaccheacute di qui deriva che noi non possiamo appartenere a nessuna cosa neppure a noi stessi quantunque lrsquoesserci (il Dasein) sia pur sempre mio ndash cioegrave io sono ndash lrsquoespressione ldquosempre miordquo significa che lrsquoesserci mi egrave addossato percheacute il mio stesso ldquoiordquo sia lrsquoesserci ndash e cioegrave occorre che sia qualche cosa percheacute io possa considerarlo mio e cioegrave che sia ndash Lrsquoesserci designa dal canto suo la cura (qui riprende cose elaborate in modo molto piugrave articolato nel suo scritto piugrave famoso Essere e tempo) il dire che ldquolrsquoesserci egrave sempre miordquo non significa neacute che sia posto da me neacute che sussista isolatamente in un io singolo lrsquoesserci infatti egrave se stesso per il suo essenziale rapporto allrsquoEssere in generale ndash cioegrave lrsquoesserci egrave percheacute esiste lrsquoEssere egrave questo che sta dicendo ndash tale egrave il significato della frase ripetuta piugrave volte in Sein und Zeit secondo la quale allrsquoesserci appartiene a una comprensione dellrsquoEssere ndash non egrave possibile lrsquoesserci se non si comprende lrsquoEssere percheacute egrave lrsquoEssere che fa da ldquofondamentordquo tra virgolette se non so nulla dellrsquoEssere non posso esserci La metafisica egrave quella disciplina che occupa di queste cose allrsquoinizio sigrave diceva che egrave questo domandarsi che pone le cose questo dischiudentesi imporsi tutta la sua critica alla metafisica e in particolare allrsquoontologia egrave che si egrave sempre occupata dellrsquoEssere considerandolo un ente senza accorgersene se io parlo dellrsquoEssere da quel momento lrsquoEssere egrave un ente al pari di qualunque altro (lui parla dellrsquoEssere di per seacute) esattamente che egrave unrsquoaltra cosa infatti per Heidegger lrsquoEssere egrave una cosa che sorge che si disvela nellrsquoapertura del domandare autentico Egrave la sua idea naturalmente tenete sempre conto che non sta dicendo anche se lui immaginava di sigrave come stanno le cose egrave soltanto una costruzione uno scenario possibile a partire da un certo sistema di riferimento che egrave la sua teoria 17 dicembre 2014 In quanto resiste alla possibilitagrave estrema del non essere lrsquoessente si mantiene nellrsquoessere senza con ciograve aver tuttavia oltrepassata neacute superata la possibilitagrave di non essere ndash sta dicendo che lrsquoente egrave quello che egrave nonostante possa anche non essere ndash stiamo parlando avventatamente del non essere dellrsquoessere e dellrsquoessente senza dire in che rapporto essi stiano con lrsquoessente medesimo lrsquoessente e il suo essere sono la stessa cosa in cosa consiste la loro differenza Cosrsquoegrave per esempio in questo pezzo di gesso lrsquoessente Giagrave la domanda egrave di per seacute ambigua in quanto la parola ldquoessenterdquo puograve assumere due significati come ldquotὸ ohrdquo lrsquoessente significa anzitutto ciograve che nei singoli casi egrave essente nel caso specifico a proposito del gesso questa massa egrave grigio tendente al bianco la forma determinata leggera friabile eccetera lrsquoessente significa in secondo luogo ciograve che per cosigrave dire fa sigrave che la cosa in questione sia un essente anzicheacute un non essente ciograve che nellrsquoessente se egrave un essente costituisce il suo essere (appunto sta cercando lrsquoessere dellrsquoessente) in conformitagrave di questa doppia significazione del termine ldquoessenterdquo il greco τό ὅν riveste spesso il secondo significato indica cioegrave non lrsquoessente stesso ciograve che egrave essente ma il fatto di essere lrsquoldquoessentitagraverdquo lrsquoessere essente per contro lrsquoessente nel primo senso designa le stesse cose essenti prese singolarmente nel loro insieme in altri termini tutto ciograve che egrave in rapporto ad esse e non alla loro

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ldquoessentitagraverdquo (alla loro essenza non so percheacute hanno tradotto essentitagrave) il primo significato di τό ὅν corrisponde a τά ὀντα (entia - ente) il secondo a ldquoτό εἶναιrdquo (esse ndash Essere) ndash (tenete sempre conto che ciograve che a noi interessa di tutto il discorso intorno alla metafisica egrave intendere la questione per noi piugrave importante e cioegrave come accade che qualche cosa venga considerato quello che egrave metafisicamente e non come una regola del gioco) ciograve che chiediamo questa egrave la domanda fondamentale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo sembra apparentemente che in questa domanda ci si attenga ancora e soltanto allrsquoessente sfuggendo al vuoto arrovellarsi sullrsquoessere ma che cosa domandiamo realmente percheacute lrsquoessente come tale sia Chiediamo la ragione del fatto che lrsquoessente egrave che egrave quella cosa determinata e percheacute non ci sia piuttosto il nulla (percheacute crsquoegrave questo piuttosto che nulla) la nostra domanda mira in ultima analisi allrsquoessere ma in che maniera La domanda che ci poniamo verte sullrsquoessere dellrsquoessente (cioegrave sullrsquoessere delle cose) noi interroghiamo lrsquoessente a proposito del suo essere tuttavia giagrave prima nellrsquoatto dellrsquointerrogare medesimo che noi facciamo la domanda verte giagrave in realtagrave sullrsquoessere sul suo fondamento e ciograve anche se questa domanda permane implicita e in quanto a sapere se lrsquoessere non sia giagrave di per se stesso il fondamento egrave fondamento sufficiente irresoluta (dice che continuiamo a domandarci intorno allrsquoessere nonostante tutto nonostante che questa domanda non ci porti da nessuna parte almeno per il momento) Il fatto che noi poniamo questa domanda sullrsquoessere come domanda di primo piano puograve forse accadere senza che noi sappiamo qualcosa dellrsquoessere e del suo comportamento nei confronti della sua differenza dallrsquoessente (se ci chiediamo questa cosa se ci chiediamo dellrsquoessere forse qualche cosa ne sappiamo giagrave di questo essere se ci stiamo domandando qualcosa) come sarebbe mai possibile non dico trovare ma anche soltanto cercare il fondamento dellrsquoessere dellrsquoessente senza aver prima sufficientemente afferrato compreso concepito lrsquoessere stesso sarebbe un progetto altrettanto disperato come voler rintracciare la causa e spiegare la ragione di un incendio senza curarci del suo andamento eccetera avviene cosigrave che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo ci costringe a porre la domanda preliminare ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Lrsquoessere permane tuttavia introvabile quasi come il nulla o in definitiva esattamente nello stesso modo (anche il nulla diceva prima ldquoegrave inutile che stiamo a domandarci del nulla che cosa ci domandiamordquo perograve anche con lrsquoessere dice accade qualche cosa di simile ) la parola ldquoessererdquo finisce per diventare cosigrave nientrsquoaltro che una parola vuota non designa nulla di effettivo di afferrabile di reale il suo significato egrave fumo esalazione irreale Nietzsche finisce cosigrave per avere ragione quando chiama i concetti piugrave alti come lrsquoldquoessererdquo lrsquoultima esalazione di una realtagrave che si dissolve Chi mai dovrebbe inseguire una tale esalazione il cui nome non egrave che la designazione di un grande errore ldquoin veritagraverdquo dice Nietzsche ldquoniente ha avuto finora una piugrave ingenua forza di persuasione dellrsquoerrore dellrsquoessererdquo egrave dallrsquoessere stesso che dipende questo fraintendimento (dice Heidegger) ed egrave questo vuoto persistente imputabile alla parola (Tenete conto che Heidegger ha sempre avuto una certa attenzione per il linguaggio e per la parola) oppure (il fraintendimento il soggetto) dipende da noi che in tutto questo gran darci da fare per andare a caccia dellrsquoessente siamo caduti fuori dallrsquoessere (questa egrave poi la sua accusa in definitiva a tutta la filosofia occidentale che per lui non egrave altro che una metafisica che ha mancato totalmente lrsquoessere percheacute ogni volta che si adopera per individuare lrsquoessere lo oggettivizza e di conseguenza lo trasforma in ente) o forse non dipende primariamente da noi uomini drsquooggi e neanche dai nostri prossimi e remoti predecessori ma da qualcosa che dallrsquoorigine trascorre in tutta quanta la storia dellrsquooccidente da un evento che tutti gli occhi degli storici non riuscirebbero a scorgere e che pur tuttavia avviene oggi come per lrsquoaddietro e avverragrave in futuro E se fosse davvero possibile che lrsquouomo che i popoli nei loro piugrave grandi affari drsquoimprese intrattengono una relazione con lrsquoessente e ciograve nonostante siano caduti da gran tempo fuori dellrsquoessere senza saperlo e che proprio questa sia la ragione piugrave intima e imponente della loro decadenza (qui adesso vi leggo delle cose che non hanno propriamente un grande interesse per

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la ricerca che stiamo facendo perograve ve le leggo come curiositagrave percheacute in queste righe crsquoegrave il motivo dellrsquoadesione di Heidegger al partito nazista) Si tratta di domande che non si pongono qui incidentalmente e neppure per influenzare i sentimenti o la concezione del mondo sono domande alle quali ci induce quella domanda preliminare che scaturisce necessariamente dalla principale e che suona ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Una domanda assai semplice e anche certamente assai inutile e non di meno una domanda anzi la domanda quella che chiede ldquolrsquoessere egrave una semplice parola e il suo significato evanescente oppure esso costituisce il destino spirituale dellrsquooccidenterdquo questa Europa in prede a un inguaribile accecamento sempre sul punto di pugnalarsi da se stessa si trova oggi (1935) nella morsa della Russia da un lato e dellrsquoAmerica dallrsquoaltro Russia e America rappresentano entrambe da un punto di vista metafisico la stessa cosa la medesima desolante frenesia della tecnica scatenata e dellrsquoorganizzazione senza radici dellrsquouomo massificato in un epoca in cui anche lrsquoultimo angolo del globo terrestre egrave stato conquistato dalla tecnica ed egrave diventato economicamente sfruttabile in cui qualunque evento in qualsiasi luogo e momento egrave venuto rapidamente accessibile in cui si puograve vivere nel medesimo tempo lrsquoattentato in Francia contro un monarca e un concerto sinfonico a Tokio per cui il tempo non egrave piugrave che velocitagrave istantaneitagrave e simultaneitagrave mentre il tempo come storicitagrave autentica egrave del tutto scomparso dalla realtagrave di qualsiasi popolo in un epoca in cui un pugile egrave considerato un eroe nazionale in cui i milioni di uomini delle adunate di massa costituiscono un trionfo allora proprio allora lrsquointerrogativo ldquoa che scopo dove e poirdquo continuamente ci si ripresenta come uno spettro al di sopra di tutta questa stregoneria La decadenza spirituale della terra egrave cosigrave avanzata che i popoli rischiano di perdere lrsquoestrema forza dello spirito quella che permetterebbe almeno di scorgere e di valutare come tale questa decadenza concepita in rapporto al destino dellrsquoessere questa semplice constatazione non ha nulla a che vedere con il pessimismo della civiltagrave come del resto con lrsquoottimismo poicheacute lrsquoabbuiarsi del mondo la fuga degli dei la distruzione della terra la riduzione dellrsquouomo a massa il sospetto gravido drsquoodio contro tutto ciograve che egrave creativo e libero ha in tutta la terra giagrave raggiunto una tale proporzione che delle categorie cosigrave puerili come pessimismo e ottimismo sono divenute ormai da gran tempo risibili siamo presi nella morsa il nostro popolo il popolo tedesco in quanto collocato nel mezzo subisce la pressione piugrave forte della morsa esso che egrave il popolo piugrave ricco di vicini e di conseguenza il piugrave esposto egrave insieme il popolo metafisico per eccellenza da questa sua caratteristica di cui siamo certi discende drsquoaltronde che questo popolo potragrave forgiarsi un destino solo se saragrave prima capace di provocare in se stesso una risonanza una possibilitagrave di risonanza nei confronti di questa caratteristica esso sapragrave comprendere la sua tradizione in maniera creatrice tutto ciograve implica che questo popolo in quanto popolo storico si avventuri ad esporre se stesso e insieme la storia stessa dellrsquooccidente colta a partire dal centro del suo avvenire nellrsquooriginario dominio della potenza dellrsquoessere e se la grande decisione concernente lrsquoEuropa non deve verificarsi nel senso dellrsquoannientamento potragrave solo verificarsi per via del dispiegarsi e a partire da questo centro nuove forze storiche e spirituali (hellip ) chiedere che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo significa nientemeno che attuare la ripetizione del cominciamento del nostro ldquoesserci storico e spiritualerdquo per trasformarlo in un altro cominciamento (quando lui parla del ldquocominciamento storico e spiritualerdquo allude a qualche cosa che aveva giagrave elaborato in ldquoSein und Zeitrdquo cioegrave lo spirito egrave questa forza creatrice la res cogitans di Cartesio cioegrave la potenza del pensiero questo egrave lo spirito anche per buona parte dellrsquoidealismo tedesco che lui conosceva molto bene e apprezzava quindi lrsquoldquoincominciamento di questo esserci storico e spiritualerdquo significa che questa forza creatrice del pensiero non puograve ovviamente essere scollegato dalla storia dalla sua storia nel senso che si storicizza di volta in volta il pensiero non puograve non tenere conto di ciograve che lo ha preceduto non nel senso di ritornare al passato per Heidegger non egrave assolutamente cosigrave ma piuttosto di fare agire ciograve che egrave stato in ciograve che egrave dice) una tal cosa egrave possibile questo oltretutto corrisponde alla capacitagrave formatrice e commisuratrice della storia in quanto si ricollega allrsquoevento

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fondamentale Un cominciamento si ripete non con il riportarvisi come ad alcuncheacute di trascorso di ormai risaputo e semplicemente da imitare bensigrave in modo che il cominciamento venga ricominciato in maniera ancor piugrave originaria (come dire in ciascun atto ciascuna volta egrave questo cominciamento ldquostoricordquo nel senso che non puograve non tener conto di ciograve che lo ha prodotto) la ripetizione come noi la intendiamo egrave tuttrsquoaltro che la prosecuzione migliorata di ciograve che si egrave giagrave attuato con i mezzi giagrave esistenti allora la domanda che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo si trova come domanda preliminare inclusa nella nostra domanda guida e cioegrave ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo se ci si pone alla ricerca di ciograve che in tale domanda preliminare viene perseguito vale a dire lrsquoldquoessererdquo tosto lrsquoespressione di Nietzsche ci appare nella sua piena veritagrave giaccheacute a ben guardare cosrsquoegrave lrsquoessere per noi piugrave che un semplice ldquoflatus vocisrdquo un significato vago indeterminato inafferrabile come il fumo Lrsquoessere per lui per Nietzsche egrave unrsquoillusione un inganno che non sarebbe mai dovuto verificarsi lrsquoessere qualcosa di vago indeterminato evanescente come fumo dunque Egrave vero non intendiamo contestare questo fatto si tratta anzi di chiarirne la natura per chiarirne tutta la portata (cioegrave lrsquoldquoessererdquo come una sciocchezza qui dice lo diceva prima egrave il concetto piugrave generale in assoluto) lrsquoambito della sua validitagrave si estende a tutto e a ogni cosa in particolare sino al nulla eccolo qua che torna il quale in quanto pensato e in quanto espresso egrave pure anchrsquoesso qualcosa al di sopra e al di fuori della sfera di validitagrave di questo concetto che egrave il piugrave generale lrsquoldquoessererdquo non esiste a rigore piugrave nulla da cui esso stesso possa venire ulteriormente determinato ( se egrave il concetto piugrave generale se fosse determinato da un altro concetto questo altro sarebbe ancora piugrave generale dellrsquoldquoessererdquo ovviamente ) il concetto dellrsquoessere egrave qualcosa di ultimo questo corrisponde anche a una legge della logica che dice ldquopiugrave un concetto egrave esteso ndash e quale concetto egrave piugrave esteso di essere ndash piugrave il suo contenuto risulta vuoto e indeterminatordquo (se io dico ldquotuttordquo appunto dico tutto e nulla Piugrave avanti dagrave una definizione di ldquospiritordquo visto che prima ne ha parlato ldquolo spirito egrave la risolutiva apertura originariamente disposta e cosciente allrsquoessenza dellrsquoessere lo spirito egrave la pienezza del potere dato alle potenze dellrsquoessere come tale nella sua totalitagraverdquo dire che lo spirito egrave lrsquoapertura cioegrave lrsquoapertura a ciograve che vi egrave di piugrave essenziale piugrave radicale possa essere pensato questo egrave lo spirito Poi qui fa qualche riflessione sullrsquoetimologia della parola ldquoessererdquo percheacute a suo parere ciograve che i greci intendevano con ldquoessererdquo egrave importante per intendere in seguito il modo in cui lui proporragrave questa nozione di essere) Questa via (cioegrave quella di seguire i greci sullrsquoetimo) essa deve sulla base di esempi grammaticali mostrarci come e percheacute lrsquoesperienza la concezione e lrsquointerpretazione del linguaggio divenute normative per lrsquooccidente siano la risultante di una concezione del tutto particolare dellrsquoessere Le parole ldquoπτῶσις e ἔγχυσιςrdquo significano cadere oscillare inclinarsi Crsquoegrave qui lrsquoidea di una deviazione dallo stare eretto e diritto ma questo lo star ligrave eretto in se stesso il venire in posizione e il rimanere in posizione i greci lo intendono come essere (lrsquoessere cioegrave egrave qualche cosa che egrave in posizione e sta ligrave dritto) ciograve che in tal guisa viene in posizione diventa in seacute stabile si pone con ciograve da se stesso liberamente nella necessitagrave del suo limite ldquoπέραςrdquo questrsquoultimo non egrave qualcosa che provenga allrsquoessente dal di fuori ancor meno esso rappresenta una mancanza una privazione (cioegrave il fatto di essere fermo ligrave) lrsquoarrestarsi il trattenersi in base al proprio limite di possedersi nel mantenersi stabile egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente (qui lui ha detto in modo chiarissimo che cosa intende con lrsquoessere dellrsquoessente Ciograve che si trattiene ligrave che sta ligrave che non si muove percheacute non puograve muoversi mentre lrsquoente sappiamo che si modifica lrsquoessere no (non lo sta oggettivando e quindi diventa un ente anche quello No a parer suo non lo oggettiva nel senso che ne parla egrave ovvio che bisogna parlare poi a parer suo non lo oggettiva percheacute per lui lrsquoessere non egrave un ente ma egrave il disvelarsi eccetera) Egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente egrave ciograve che costituisce primariamente lrsquoessente come tale nella differenza dal non essente (cioegrave la differenza per Heidegger fra lrsquoessere e lrsquoessente egrave propriamente ciograve che distingue lrsquoessente dal non essente percheacute Percheacute lrsquoessente egrave il non essente no questo egrave ciograve che fa essere lrsquoessente quello che egrave anzicheacute non essere la domanda principale ldquopercheacute lrsquoessente

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anzicheacute nulla) venire in posizione significa conseguentemente darsi un limite delimitarsi perciograve un carattere fondamentale dellrsquoessente egrave costituito da ciograve che viene chiamato in greco ldquoτό τέλοςrdquo che non significa neacute il fine neacute lo scopo (τέλος viene tradotto con ldquoscopordquo da cui teleologia) ma il ldquoterminerdquo in tedesco ldquoenderdquo cioegrave fine ldquoTerminerdquo non va qui inteso affatto in senso negativo come se si trattasse di qualcosa che non va piugrave avanti che fallisce che finisce ldquoterminerdquo significa il terminare la terminazione nel senso del compimento (per altro egrave in accezione che praticamente utilizzava Verdiglione) il limite e il termine sono ciograve per cui lrsquoessente incomincia ad essere (cioegrave questo essente incomincia ad essere qualcosa che viene delimitato percheacute egrave terminato) da questo punto di vista egrave da intendersi la denominazione piugrave alta che Aristotele usa per lrsquoessere ldquoἐντελέχειαrdquo il mantenersi conservarsi nella terminazione (limite) Lrsquouso che la filosofia posteriore e anche la biologia hanno fatto vedi Leibniz del termine ldquoἐντελέχειαrdquo denota tutto il distacco dai greci ciograve che si pone nel suo limite compiendolo e cosigrave costituendosi ha forma (morfegrave da cui morfologia eccetera) la forma cosigrave come concepita dai greci egrave essenzialmente uno schiudersi che si dispone nel limite ( si dischiude e si dispone in un limite cioegrave egrave determinato) se non cheacute ciograve che si mantiene consiste in se stesso diviene dal punto di vista dellrsquoosservatore ciograve che si propone che si offre mostrandosi nella sua apparenza lrsquoapparire di una cosa viene detto dai greci ldquoεἶδοςrdquo o ldquoideardquo (lrsquoidea egrave lrsquoapparire ciograve che appare) In ldquoεἶδοςrdquo risalta in primo piano ciograve che intendiamo anche quando diciamo ldquola cosa ha un certo aspetto si lascia vedere constardquo la cosa ldquoconsisterdquo essa riposa nellrsquoapparire egrave come dire nel sorgere della sua essenza (appare quando sorge) Tutte le determinazioni dellrsquoessere finora enumerate traggono tuttavia il loro fondamento e risultano insieme collegate da ciograve in cui i greci sperimentano inequivocabilmente il senso dellrsquoessere e che essi chiamano ldquoοὐσίαrdquo (la sostanza) e in senso piugrave pieno ldquoπαρουσίαrdquo la solita povertagrave di pensiero traduce la parola con ldquosostanzardquo e ne falsa con ciograve completamente il significato (in tutti i manuali di filosofia al temine greco ldquoοὐσίαrdquo viene tradotto con ldquosostanzardquo pero lui dice invece) Noi abbiamo per ldquoπαρουσίαrdquo la parola tedesca corrispondente ldquoan wesenrdquo si usa designare cosigrave una proprietagrave fondiaria e di tipo rurale in seacute conchiusa una proprietagrave ancora al tempo di Aristotele ldquoοὐσίαrdquo egrave usata in questo senso e insieme nel senso del termine filosofico fondamentale una cosa si presenta essa permane in se stessa e cosigrave si propone essa egrave Essere significa in fondo per i greci presenza Non di meno la filosofia greca non egrave risalita piugrave oltre sul fondamento dellrsquoessere cioegrave verso quello che esso nasconde essa si egrave fermata alla prima fase dellrsquoesser presente e ha cercato di considerarlo secondo le sue accennate determinazioni (che sono appunto enti) Quanto abbiamo detto ci permette di comprendere meglio per ciograve che riguarda lrsquoillustrazione del termine ldquometafisicardquo lrsquointerpretazione greca dellrsquoessere da noi menzionata fin dallrsquoinizio lrsquoapprensione cioegrave dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo (natura) Bisogna dicemmo mettere completamente da parte ogni altro concetto di natura ldquoφύσιςrdquo designa lrsquoerigersi nellrsquoatto di schiudersi (qualcosa che si erige nellrsquoatto in cui si dischiude compare appare) il dispiegarsi permanendo in seacute (si dispiega permanendo in seacute qualcosa che si dispiega lui faceva lrsquoesempio del fiore che sboccia della rosa che si dispiega e dispiegandosi permane questo egrave lrsquoessere) In questo imporsi riposo e movimento sono ritenuti e insieme manifestati ad opera di una unitagrave originaria questo imporsi costituisce la presenza predominante e ancora non padroneggiata dal pensiero in cui lrsquoesser presente sussiste come essente ma questo imporsi fuori esce dalla latenza il che egrave come dire per usare lrsquoespressione greca che lrsquoldquoαλήθειαrdquo ldquola non latenzardquo accade (ldquoαλήθειαrdquo ldquola veritagraverdquo uno dei termini che i greci usavano per ldquoveritagraverdquo che lui traduce piugrave propriamente come ldquonon latenzardquo Cosa vuol dire che accade la ldquonon latenzardquo che ad un certo punto ciograve che egrave non latente diventa latente appare si dischiude permane ma ciograve che permane egrave lrsquoessere non lrsquoessente) Infatti ciograve che viene qui denominato ldquoπόλεμοςrdquo egrave un conflitto che emerge da ogni cosa divina e umana non si tratta di una guerra di tipo umano la lotta cosigrave come concepita da Eraclito egrave quella che anzitutto

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fa sigrave che lrsquoente si ponga come distinto nel contrasto e che acquisti la sua posizione la sua condizione il suo rango (per differenza potremmo dire) Nellrsquoattuarsi di tale separazione si verificano delle crepe delle scissure dei distacchi e delle connessioni e nellrsquoesplicarsi vicendevole del contrasto che si produce il mondo Per i greci essere significa stabilitagrave e ciograve in duplice senso 1) lo stare in seacute nel senso del prodursi del procedere (questa egrave la ldquoφύσιςrdquo la natura ldquosta insiemerdquo nel senso che si produce procede per questo ldquosta in seacuterdquo si produce egrave ovvio che sta in seacute ) 2) ldquolo stare in seacuterdquo come tale come qualcosa di stabile che rimane di permanente nel senso di ldquoοὐσίαrdquo (prima era la ldquoφύσιςrdquo seconda ldquoοὐσίαrdquo) ldquoNon essererdquo per conseguenza significa lrsquouscire da tale stabilitagrave proceduta da se stessa ldquoEsistenzardquo ed ldquoesistererdquo significano quindi per i greci precisamente non essere Lrsquoinsipienza e la faciloneria con cui ci si serve delle parole ldquoesistenzardquo ed ldquoesistererdquo per indicare lrsquoldquoessererdquo testimoniano una volta di piugrave di quanto ci si egrave allontanati da esso e da una significazione ben altrimenti allrsquoorigine efficace e precisa (πτῶσιςeἔγχυσις indicano il cadere il declinare Poi parla dellrsquoinfinito il fatto che ldquoessererdquo sia infinito ma non egrave cosigrave determinante Ci sono tante cose da leggere ma quello che mi interessava qui egrave importante) Abbandoniamo dunque il vuoto schema di questa parola ldquoessererdquo percheacute risulta una parola vuota eccetera ma per andare dove La risposta non egrave difficile egrave il caso se mai di meravigliarci di esserci potuti intrattenere cosigrave a lungo e dettagliatamente sulla parola ldquoessererdquo allora dunque abbandoniamo questa vuota e generica parola ldquoessererdquo e rivolgiamoci piuttosto ai vari ambiti specifici dellrsquoessente (fa una serie di esempi i fiumi i boschi eccetera tutte queste cose sono essenti anche la folla egrave essente la calca umana eccetera anche i pazzi di un manicomio) essenti sempre ovunque a volontagrave tutto egrave essente solo donde noi troviamo la consapevolezza che tutto ciograve che presentiamo ed elenchiamo con tanta sicurezza sia veramente un essente (vedete qui innanzi tutto la portata metafisica anche di queste domande lui intende con essente un qualche cosa che egrave se stesso necessariamente non una parola che ha quindi una certa serie di connessioni e viene utilizzata in un certo modo no lrsquoessente egrave qualche cosa e questa egrave metafisica) pare una domanda assurda (cioegrave come facciamo a sapere che un essente egrave un essente) e dato che noi possiamo in ogni caso senza nessuna possibilitagrave di dubbio constatare che un certo essente egrave (questa penna egrave) non egrave nemmeno necessario per questo usare la parola ldquoessenterdquo e ldquolrsquoessenterdquo estranee al linguaggio comune neacute ora pensiamo a dubitare che tutti questi enti in generale non siano basando il nostro dubbio sulla pretesa e constatazione scientifica che noi non sperimenteremmo che le nostre sensazioni neacute usciremmo dal nostro corpo cui tutto quello che abbiamo testeacute nominato rimarrebbe legato in realtagrave lrsquoessente noi lo lasciamo essere cosigrave come nella vita di tutti i giorni o nelle ore e momenti decisivi che ci sollecita e ci assale ci solleva e ci opprime lasciamo ogni essente ldquoessererdquo cosigrave comrsquoegrave Ma egrave proprio quando ci abbandoniamo cosigrave spontaneamente e senza alcuna complicazione al corso della nostra esistenza storica quando lasciamo che lrsquoessente sia di volta in volta quello che egrave che ci troviamo nonostante tutto nella necessitagrave di sapere giagrave che cosa significa ldquoegraverdquo ed ldquoessererdquo e come stabilire drsquoaltra parte che in un certo tempo in un certo luogo un supposto essente non egrave se non siamo in grado di distinguere con chiarezza fra essere e non essere e come compiere questa decisiva distinzione se non sappiamo in modo altrettanto decisivo e determinato che cosa significhino lrsquoessere e il non essere che vengono qui appunto distinti come puograve nel caso specifico e in generale un essente essere per noi un essente se prima non comprendiamo che cosa significhino ldquoessererdquo e ldquonon essererdquo Abbiamo constatato allrsquoinizio la parola ldquoessererdquo non ci dice nulla di determinato (anzi abbiamo visto prima che egrave la parola piugrave indeterminata possibile) neacute ci siamo dopo tutto ingannati infatti abbiamo trovato e ci consta tuttora che ldquoessererdquo ha un significato evanescente impreciso drsquoaltronde le precisazioni fin qui fatte ci danno la convinzione di distinguere bene e con sicurezza lrsquoldquoessererdquo dal ldquonon essererdquo per raccapezzarci bisogna fare attenzione a quanto segue si puograve certo dubitare che in un luogo o in un tempo qualsiasi un singolo

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ente sia oppure no ci si puograve ingannare ad esempio sul fatto che una finestra che pure egrave un ente sia chiusa o non lo sia eppure anche percheacute semplicemente una cosa di tal genere possa venir posta in dubbio occorre che sia presente una precisa distinzione fra essere e non essere (non so se la finestra egrave aperta o chiusa ma so che una finestra egrave una finestra) Quello di cui in questo caso non dubitiamo affatto egrave che lrsquoessere sia diverso dal non essere Per quanto la parola ldquoessererdquo risulti indeterminata nel suo significato non di meno la comprendiamo in modo determinato ldquoEssererdquo si rivela cosigrave come qualcosa di pienamente indeterminato e altamente determinato secondo la logica comune vi egrave qui una contraddizione evidente ma ciograve che si contraddice non puograve essere Non esiste un circolo quadrato e tuttavia questa contraddizione ldquolrsquoessere completamente indeterminato e tuttavia determinatordquo esiste Se non vogliamo ingannarci se in mezzo ai molti affari e impegni della giornata ci concediamo un attimo di riflessione a questo riguardo ci capita di sorprenderci nel bel mezzo di questa contraddizione questa nostra situazione egrave reale come nessunrsquoaltra Il fatto che lrsquoessere sia per noi una parola vuota assume improvvisamente tuttrsquoaltro aspetto diventiamo finalmente diffidenti nei confronti del presunto ldquovuotordquo della parola riflettendo piugrave attentamente su questa parola risulta alfine questo malgrado ogni obliterazione mescolanza genericitagrave del suo significato noi pensiamo in essa qualcosa di determinato questo qualcosa di determinato egrave cosigrave determinato e unico nel suo genere che occorre fare la seguente aggiunta quellrsquoessere che tocca a qualsiasi ente e che si sperde cosigrave in tutto ciograve che vi egrave di piugrave comune egrave per eccellenza quanto vi egrave di piugrave unico (ora avete immediatamente inteso lrsquoimportanza di ciograve che sta dicendo anche percheacute ha anticipato siamo nel lsquo35 quelle stesse cose che vi stavo dicendo recentemente rispetto alle parole ai significati Avete ben chiaro ciograve che vi dicevo affermando che una parola egrave fatta di altre parole come la semiotica ha mostrato in vario modo e a vario titolo da Hjelmslev a Greimas a De Saussure eccetera quindi una parola egrave fatta di tutte le connessioni che intrattiene simultaneamente con tutte le altre parole Questo era un grosso problema giagrave per De Saussure ciograve non di meno questa parola pur essendo indeterminata oltre che indeterminabile risulta determinata risulta essere se stessa e cioegrave risulta utilizzabile percheacute se fosse effettivamente indeterminata e indeterminabile non sarebbe utilizzabile sarebbe nulla sarebbe evanescente esattamente quello che diceva Heidegger rispetto allrsquoessere come la parola piugrave generica piugrave indeterminata che scappa da tutte le parti eppure ci sta dicendo Heidegger che nonostante questo rimane la parola piugrave determinata) Qualunque altra cosa comunque possa essere anche se unica puograve venire ulteriormente paragonata ad altro con questa possibilitagrave di comparazione aumenta la sua determinabilitagrave (quando facciamo un esempio egrave la stessa cosa) ed egrave in virtugrave di questa determinabilitagrave che essa si trova in una condizione sotto molti aspetti di indeterminatezza (proprio percheacute egrave determinabile egrave indeterminata se fosse determinata sarebbe chiusa) Lrsquoessere per contro non puograve essere paragonato con nessunrsquoaltra cosa ha questa prerogativa solo il nulla per lui egrave altro solo il nulla e qui non crsquoegrave nulla da paragonare se lrsquoessere rappresenta cosigrave quanto vi egrave di piugrave unico nel suo genere e il piugrave determinato allora anche la parola ldquoessererdquo non puograve rimanere vuota e in veritagrave essa non egrave mai vuota Ce ne convinceremo facilmente con un paragone (appunto con una determinazione se vogliamo riprendere quanto si diceva prima) quando noi percepiamo la parola ldquoessererdquo udendola come forma sonora o vedendola scritta essa ci appare tosto come qualcosa di affatto diverso da un seguito di suoni e di lettere come ad esempio ldquoabracadabrardquo anche questo egrave un seguito di suoni ma noi diciamo immediatamente che egrave privo di senso anche se puograve averne come formula magica per contro ldquoessererdquo non egrave in tal modo privo di senso cosigrave ldquoessererdquo visto scritto egrave tuttrsquoaltro da ldquokzomilrdquo Non esistono parole vuote ci sono sigrave parole usate che mantengono ancora perograve un certo contenuto il nome ldquoessererdquo mantiene ancora la sua forza di appellazione (si rifagrave alla parola greca ai greci antichi ) proporsi di abbandonare lrsquoessere come parola vuota di senso per rivolgersi allrsquoessente particolare egrave cosa non solo avventata ma oltretutto eminentemente incerta riflettiamo su tutto questo servendoci ancora

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una volta di un esempio il quale drsquoaltronde come ogni esempio hellip In luogo del concetto generale di ldquoessererdquo prendiamo per esempio la rappresentazione generale di ldquoalberordquo (fa anche comodo percheacute echeggia il segno di De Saussure) per esprimere e precisare che cosa sia lrsquoessenza generale di albero occorre staccarci dalla rappresentazione generale di albero e rivolgerci a particolari specie di alberi a singoli esemplari di questa specie egrave un procedimento cosigrave di per seacute ovvio che quasi esitiamo a soffermarci su di esso in dettaglio la cosa tuttavia non egrave cosigrave semplice come possiamo in genere trovare questo particolare di cui tanto si parla gli alberi singoli come tali in quanto alberi Come possiamo in linea di massima anche solo cercare qualcosa del genere come un albero se non abbiamo giagrave da prima la chiara rappresentazione di quello che sia un albero in generale (egrave molto platonico) se questa rappresentazione generale di albero fosse cosigrave indeterminata e confusa cosigrave che essa non potesse darci alcuna sicura indicazione nel nostro cercare e trovare potrebbe accadere che invece di questi noi prendessimo come casi particolari determinati come esempi drsquoalberi delle automobili o dei conigli Per quanto possa essere esatto che noi per determinare piugrave da vicino i molteplici aspetti dellrsquoessenza ldquoalberordquo dobbiamo passare attraverso il particolare permane tuttavia almeno altrettanto esatto che la elucidazione di questa multiformitagrave e dellrsquoessenza si attua e progredisce solo in quanto ci rappresentiamo e conosciamo in modo piugrave originario lrsquoessenza generale ldquoalberordquo vale a dire lrsquoessenza ldquopiantardquo che egrave come dire lrsquoessenza ldquovitalerdquo e ldquovitardquo Per quanto riguarda il significato generale di ldquoessererdquo si potrebbe tuttavia a buon diritto replicare che dato che esso egrave piugrave generale della rappresentazione che lo concerne non puograve risalire a qualcosa di piugrave alto nel caso del concetto piugrave elevato e piugrave generale il rinvio a ciograve che si trova sotto di lui non costituirebbe soltanto una valida rappresentazione ma anche lrsquounica via per trionfare del vuoto cioegrave sta dicendo ldquonon possiamo andare su percheacute sopra lrsquoessere non crsquoegrave piugrave niente possiamo soltanto avvantaggiarci del fatto che ci sono degli essenti che lo determinano perograve dice Heidegger non egrave cosigrave ma lo vedremo mercoledigrave prossimo 23 dicembre 2014 La volta scorsa Heidegger giungeva a considerare che lrsquoessere egrave quanto di piugrave determinato e al tempo stesso quanto di piugrave indeterminato e dicevo che questo non egrave lontano dalla questione che posi qualche tempo fa rispetto alla parola e al segno lui giunge a quella considerazione attraverso un percorso prettamente metafisico mentre io vi ero giunto attraverso la logica e attraverso la semiotica in buona parte e quindi non solo con riferimenti ma anche con conclusioni leggermente differenti dalle sue comunque sia vediamo di leggere ancora qualche cosa Si domanda a proposito dellrsquoessere vi ricordate Considerava lrsquoessere come un flatus vocis come un nulla come qualcosa che di fatto non ha nessun interesse perograve poi dice che non egrave proprio cosigrave e infatti si chiede ldquolrsquoessere egrave solo una parolardquo cioegrave se togliamo lrsquoessere togliamo questa parola visto che non serve a niente e questo sulla scorta di Nietzsche per esempio e dice) Sarebbe solo una parola di meno della nostra lingua No Se togliamo lrsquoessere non ci sarebbe allora in generale alcun linguaggio non succederebbe piugrave affatto che nelle parole lrsquoessente si schiudesse come tale e cioegrave che potesse essere evocato e discusso poicheacute dire lrsquoessente come tale significa comprendere anzitutto lrsquoessente come essente vale a dire il suo essere Supposto che noi comprendiamo per nulla lrsquoessere supposto che la parola essere non avesse nemmeno quel significato evanescente ebbene in tal caso non ci sarebbe piugrave assolutamente alcuna parola Noi stessi non potremmo essere in alcun modo dei dicenti non potremmo in alcun modo essere quello che siamo poicheacute essere uomo significa essere uno capace di dire lrsquouomo egrave uno che dice di sigrave o di no solo percheacute egrave nel fondo della sua essenza un dicente egrave il dicente questo costituisce la sua distinzione e in pari tempo la sua miseria essa lo distingue dalla pietra dalla pianta dallrsquoanimale ma altresigrave

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dagli dei hellip eccetera volendo pertanto gettare uno sguardo retrospettivo su quanto egrave stato fin qui detto le cose ci si presentano nel modo seguente con lo stabilire in primo luogo come dato di fatto questa cosa parola priva di nome (non lo nomina lrsquoessere ancora) cioegrave che lrsquoessere non egrave per noi che una parola vuota di significato evanescente abbiamo abbassato lrsquoessere e lo abbiamo conseguentemente declassato dal suo vero rango per contro il fatto che noi comprendiamo lrsquoessere anche se in un modo indeterminato ha per in nostro ldquoessercirdquo il piugrave alto valore in quanto vi si manifesta una forza nella quale si fonda tutta la possibilitagrave essenziale del nostro esserci non si tratta di un fatto qualunque ma di qualcosa che per il suo peso esige la piugrave alta valutazione a patto che il nostro esserci che egrave sempre qualcosa di storico non rimanga per noi qualcosa di indifferente drsquoaltronde anche percheacute il nostro esserci possa rimanere per noi unrsquoentitagrave indifferente occorre comprendere lrsquoessere senza questa comprensione non saremmo neanche in grado di dire di no al nostro esserci (questo che sta dicendo egrave importante percheacute incomincia a porre la questione in termini tali per cui se non ci si apre al porsi storicamente nel mondo ldquostoricamenterdquo cioegrave tenendo conto del domandare ovviamente percheacute egrave di questo che si tratta di una domanda che egrave sempre e comunque posta e da porre ininterrottamente se non avviene questo allora lrsquouomo non egrave niente dice addirittura che lrsquouomo non egrave neanche un dicente percheacute per potere dire occorre potere affermare per potere affermare occorre che qualche cosa appaia occorre che qualche cosa si mostri (φαίνεισθαι) in greco lrsquoapparire di qualche cosa questo apparire non crsquoegrave se non crsquoegrave lrsquoesserci lrsquoessere nellrsquoaccezione che indicava prima e vale a dire un dischiudentesi permanere cioegrave qualcosa che permane Lrsquoessere egrave questo permanere questa permanenza che consente di potere affermare quindi dire percheacute se dico dico qualcosa e questo qualcosa occorre che permanga che sia Ora lui prosegue e critica la questione delle scienze che continuano a considerare lrsquoessere come un oggetto cioegrave fanno della metafisica ecco qui continua a dire ponendoci la questione che lrsquoessere sia la cosa piugrave degna di discussione) Porci in tal modo la domanda noi compiamo il passo decisivo da un fatto indifferente e dalla pretesa vacuitagrave di significato della parola ldquoessererdquo ci conduce allrsquoavvenimento piugrave degno di essere discusso sia al fatto che lrsquoessere si schiude necessariamente nel nostro comprendere (che egrave ciograve che dicevo prima cioegrave senza lrsquoessere non crsquoegrave comprensione non crsquoegrave comprensione percheacute se qualcosa non appare si svela a un certo punto si mostra potremmo dire per quello che egrave se non crsquoegrave questa apertura dunque per cui lrsquoente cessa di non essere e senza questo non crsquoegrave comprensione percheacute non crsquoegrave nulla da comprendere assolutamente niente Ciograve che a noi interessa egrave questo aspetto e il motivo per cui stiamo considerando queste cose e cioegrave lrsquoidea di Heidegger che per comprendere per potere parlare per potere esistere cosigrave come si intende comunemente lrsquoldquoesistererdquo percheacute tutto questo possa darsi occorre che qualcosa permanga Si dischiude qualche cosa in questo apparire cioegrave uscire dal non essere ma di fatto la cosa che lo interessa egrave che anche per lui occorre che permanga qualche cosa qualche cosa si ponga senza questo non crsquoegrave comprensione ed egrave il motivo per cui diceva che lrsquoessere egrave anche la cosa piugrave determinata e anche indeterminata percheacute dal nulla va verso il nulla ma ne parleragrave tra poco quando diragrave dellrsquoessere e del divenire ndash fa alcuni esempi lrsquoessere come un edificio come una casa come un accidente qualunque) Lrsquoessere dellrsquoedificio che si trova laggiugrave non egrave anchrsquoesso qualcosa e dello stesso genere del tetto e della cantina non vi egrave dunque alcuna cosa che corrisponda al parola e al significato di essere (tutte le cose che sono sono enti) non dobbiamo perograve concludere che lrsquoessere consista solo nella parola e nel suo significato in realtagrave il significato della parola non costituisce in quanto significato lrsquoessenza dellrsquoessere Sarebbe come dire che lrsquoessere dellrsquoessente ad esempio lrsquoedificio da noi considerato consiste nel suo significato verbale (percheacute lrsquoessere non egrave il significato il significato egrave una cosa verbale lrsquoessere no per Heidegger Se avesse considerato lrsquoessere come un segno linguistico non avrebbe fatto metafisica ma semiotica Non so se Heidegger conoscesse la semiotica non mi risulta comunque non ha importanza) Ora ritenere ciograve sarebbe

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visibilmente scorretto piuttosto noi intendiamo vediamo la parola essere attraverso il suo significato lrsquoessere stesso (cioegrave il significato della parola ldquoessererdquo rinvia non a un segno ma allrsquoessere) Solo che esso (lrsquoessere stesso) non egrave per niente una cosa intendendo per ldquocosardquo un essente qualsiasi (ovviamente se no sarebbe un ente un essente appunto) ne consegue che in ultima analisi nella parola essere considerata nelle sue modificazioni in tutta la sua estensione linguistica parola e significato risultano connessi in maniera piugrave originaria a ciograve che essi designano ma anche il contrario lrsquoessere stesso egrave legato alla parola in un senso del tutto diverso e piugrave essenziale di qualunque altro ente (per mostrare questo parleragrave fra breve della parola antica della parola dei greci la parola originaria) La parola ldquoessererdquo si rapporta in tutte le sue modificazioni allrsquoessere che viene detto in modo essenzialmente diverso da come tutti gli altri verbi e sostantivi si rapportano allrsquoessente che in essi egrave detto (sta dicendo che quando si pronuncia la parola ldquoessererdquo questa parola si rapporta a ciograve che viene detto cioegrave allrsquoessere in modo totalmente differente cioegrave non egrave la stessa cosa del modo in cui altri verbi si rapportano allrsquoente alla cosa Lrsquoessere non egrave un ente egrave un altro modo per dirlo) Ne viene di rimando che le spiegazioni fornite circa il termine ldquoessererdquo sono di tuttrsquoaltra portata delle varie considerazioni che egrave possibile fare sullrsquouso delle parole della lingua nei confronti di qualsiasi altra cosa anche se per ciograve che concerne la parola ldquoessererdquo sussiste una particolare connessione originaria tra la parola il significato e lrsquoessere stesso mentre la cosa lrsquoente per cosigrave dire manca (noi parliamo dellrsquoessere ma non crsquoegrave in questo dire intorno allrsquoessere nessun ente la cosa per cosigrave dire manca la cosa lrsquoente) noi dobbiamo ritenere per questo che lrsquoessenza dellrsquoessere stesso si lasci ricavare dalla semplice caratterizzazione del significato della parola nel significato stesso della parola ldquoessererdquo ligrave crsquoegrave lrsquoessere ma non come una determinazione verbale di qualche cosa ma come qualche cosa che egrave al di fuori della parola (ora dopo questo excursus aggiunge ancora qualche cosina) qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dai singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo (ha fatto prima una serie di esempi Il cane egrave in giardino Dio egrave La terra egrave Rosso egrave poi altre cose Questrsquouomo egrave della Svezia Tutti i modi in cui lrsquoldquoegraverdquo acquisisce dei significati ciascuna volta differenti hellip Semioticamente potremmo dire a seconda del gioco linguistico allrsquointerno del quale egrave inserito Se dico che quellrsquouomo egrave della Svezia questo ldquoegraverdquo egrave diverso dallrsquoldquoegraverdquo per esempio dellrsquoaffermazione ldquola terra egrave rotondardquo) Qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dei singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo una cosa risulta chiara nellrsquoldquoegraverdquo lrsquoessere ci si dischiude in molteplici guise lrsquoasserzione a prima vista cosigrave ovvia che lrsquoessere sia una parola vuota ci si rivela di nuovo e ancora piugrave efficacemente come falsa (percheacute se ogni volta determina cose diverse egrave ovvio che non egrave vuota) ma si potrebbe tuttavia replicare che lrsquoessere viene inteso veramente in guisa molteplice (come direbbe la semiotica) la ragione di ciograve non risiede affatto nello stesso ldquoegraverdquo ma dipende unicamente dalla varia portata degli enunciati i quali riguardano ognuno quanto a contenuto enti diversi dio la terra la coppa il contadino il libro la carestia la pace sulle cime (quindi contrariamente a quanto dice la semiotica e qui crsquoegrave la linea di demarcazione fra la metafisica e la semiotica ogni volta questo ldquoegraverdquo direbbe la semiotica cambia di significato a seconda del sistema linguistico in cui egrave inserito Heidegger invece dice che non egrave cosigrave percheacute tutte queste cose rispetto alle quali la ldquoegraverdquo cambia significato sono enti non si riferiscono allrsquoessere) egrave solo percheacute lrsquoldquoegraverdquo rimane in se stesso indeterminato e vuoto per questo puograve cambiare significato quanto al suo significato che puograve prestarsi a un uso cosigrave svariato e riempirsi e determinarsi secondo ogni caso La varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza il contrario di ciograve che doveva dimostrarsi essa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabile (che egrave una notazione abbastanza acuta in effetti quando dice ldquola terra egrave dio egrave questo egrave svedese ecceterardquo tutti questi ldquoegraverdquo sono riferiti a un ente non dicono dellrsquoessere propriamente come diceva lui ldquosi riempie e si determina secondo ogni caso la varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza ndash che cosa ndash il

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contrario di ciograve che doveva dimostrarsi ndash percheacute lrsquoessere varia egrave mutevole a seconda dei modi in cui lo si impiega ndash ma ldquoessa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabilerdquo ndash e cioegrave questo essere per potere determinarsi in quanto essere deve potere apparire negli enti nelle cose egrave ligrave che trovo lrsquoessere ldquose so interrogarerdquo aggiungerebbe) Che cosa si puograve replicare Entriamo qui nellrsquoambito di una questione decisiva le perviene una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi o per meglio dire dalle singole sfere alle quali essere si riferiscono oppure ldquolerdquo cioegrave a dire lrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi facciamo accessibile lrsquoessente nella sua veritagrave comrsquoegrave di volta in volta (Questa egrave la domanda che si pone ve la rileggo percheacute egrave importante ldquole perviene a una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi ldquoLrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi ci facciamo accessibile lrsquoessente nella sua varietagrave comrsquoegrave di volta in volta lrsquoente possiamo accedere allrsquoente in tutte le sue varietagrave percheacute questo ente egrave debitore dellrsquoessererdquo Percheacute lrsquoente egrave se lrsquoente non egrave egrave nulla quindi lrsquoente per potere essere percepito per potere esistere per poterlo descrivere per dire che quella casa egrave quella cosa che dio egrave che la terra egrave che Cesare egrave di Torino tutti questi enti non potrebbero hellip sarebbero non enti cioegrave ni-ente se non ci fosse lrsquoessere a garanzia quella che in altre occasioni chiamava ldquoφύσιςrdquo Adesso considera i vari aspetti dellrsquoessere cioegrave delle cose che si aggiungono generalmente allrsquoessere lui dice allrsquoessere in genere si attacca qualche cosa ldquolrsquoessere egrave qualche cosardquo Parla di essere e divenire che sono i due capisaldi del pensiero Parmenide Eraclito tanto per intenderci) Questa distinzione contrapposizione sta al principio dellrsquoindagine sullrsquoessere ancora oggi essa costituisce la piugrave comune delimitazione dellrsquoessere mediante qualcosa drsquoaltro (che cosa limita lrsquoessere Il non essere e il non essere egrave altro dallrsquoessere abbiamo lrsquoessere e lrsquoaltro dallrsquoessere) in quanto risulta immediatamente da una rappresentazione dellrsquoessere cristallizzatasi in evidenza banale ciograve che diviene non egrave ancora ciograve che egrave non abbisogna piugrave di divenire (se egrave che cosa addiviene a fare) ciograve che egrave lrsquoessente ha lasciato ogni divenire dietro di seacute ormai egrave divenuto o ha potuto divenire (si dovrebbe dire ldquoegrave potuto divenirerdquo comunque non importa) ciograve che autenticamente egrave resiste altresigrave a ogni impulso del divenire (se una cosa autenticamente egrave non ha piugrave bisogno del divenire in questo senso ldquoresiste a ogni impulso del divenirerdquo se egrave egrave giagrave compiuto) in una visione grandiosa degna dellrsquoassunto Parmenide vissuto tra il VI e il V secolo ha messo in luce in forma di pensiero poetico lrsquoessere dellrsquoessente in contrapposizione al divenire Il suo poema didascalico ci egrave pervenuto sotto forma di frammenti hellip (questo egrave Parmenide) ldquoResta ormai solo il discorso della via sulla quale si rivela lrsquoessere comrsquoegrave su questa via ci sono molte cose che stanno ad indicarlo come lrsquoessere senza nascere neacute perire se ne sta tutto intero solo e del pari senza timore in seacute senza essere stato portato a compimento esso (lrsquoessere) non fu in passato e nemmeno in futuro poicheacute come presente esso egrave tutto in una volta unico unificante unito da seacute in seacute raccogliendosi capace di tenere insieme colmo di presenzialitagraverdquo Queste poche parole si ergono con la maestositagrave delle statue greche hellip quel che viene detto a partire dallrsquoessere sono dei ldquosematardquo non giagrave dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacute (questo egrave importante per Heidegger il fatto che ldquolrsquoessere si mostra a partire da seacuterdquo e non da qualche altra cosa ogni tanto oscilla e Severino glielo fa notare percheacute ci sia lrsquoessere occorre che ci sia un ente altre volte sembra che possa darsi anche lrsquoessere senza lrsquoente come per esempio in questo caso appare che lrsquoessere si dia senza lrsquoente tantrsquoegrave che dice ldquonon dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacuterdquo - non a partire dallrsquoente ndash ma da seacute) per potere avere una tale visione dellrsquoessere occorre infatti rimuovere da lui ogni nascere ogni perire prescindere nel senso attivo di allontanarli con lo sguardo eliminarli ndash non nasce non muore non fa niente ndash ciograve che con ldquoἀ οὐδέrdquo viene tenuto lontano non egrave della misura dellrsquoessere la misura egrave tuttrsquoaltra

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possiamo da ciograve inferire che lrsquoessere si mostra a questo dire come la soliditagrave propria dello stabile in seacute raccolto immune da turbamento e da cangiamento (questo egrave lrsquoessere di Parmenide ovviamente) ancor oggi quando si espongono le origini della filosofia occidentale si usa contrapporre a questa dottrina di Parmenide quella di Eraclito da lui proverrebbe la frase frequentemente citata ldquoπάντα ῥεῖrdquo (tutto scorre) per conseguenza non vi egrave alcun essere tutto egrave divenire (perograve dice qui Heidegger che non egrave proprio cosigrave secondo la sua interpretazione del testo di Parmenide e di Eraclito di fatto entrambi piugrave o meno dicono la stessa cosa percheacute lui dice che non si deve interpretare la dottrina del divenire di Eraclito nel senso del darvinismo attuale) lrsquoopposizione di essere e divenire non si egrave mai piugrave presentato in maniera cosigrave esclusiva come nel dire di Parmenide in questa grande epoca il dire dellrsquoessere dellrsquoessente ha in seacute medesimo lrsquoessenza nascosta dellrsquoessere di cui si parla egrave in si fatta necessitagrave di carattere storico che risiede il segreto della grandezza per ragioni che appariranno piugrave chiare in seguito ci limitiamo per ora a porre questa prima antitesi ldquoessere e divenirerdquo (ora parla di essere e apparenza) questa distinzione egrave altrettanto antica quanto la prima da me menzionata il carattere ugualmente originario delle due suddivisioni ldquoessere e divenirerdquo ldquoessere e apparenzardquo denota lrsquoesistenza di un piugrave profondo rapporto che permane ancor oggi celato (dunque dice che questa seconda distinzione ldquoessere e apparenzardquo va colta perograve nel suo autentico contenuto per fare questo ecco che bisogna rifarsi alla parola greca dice poi che questa distinzione ldquoessere e apparenzardquo ci egrave abituale egrave una cosa molto semplice dice ldquouna cosa egrave oppure apparerdquo Egrave cosigrave o sembra che sia cosigrave Poi fa distinzioni lrsquoapparenza come splendore come rilucere lrsquoapparenza ldquoil parere come apparirerdquo lrsquoapparenza come pura apparenza cioegrave sembrare) per comprendere questa intima connessione di - essere e apparenza- interamente lrsquoessere in maniera ugualmente originaria vale a dire come lrsquointendevano i greci giagrave sappiamo che lrsquoessere si schiude ai greci quale ldquoφύσιςrdquo ndash ciograve che egrave la natura ciograve che egrave ligrave ciograve che sta ndash ldquolo schiudentesi permanente imporsirdquo (ricordate la definizione che da) egrave nel medesimo tempo in se stesso lrsquoapparire che si mostra Le radici ldquofu sardquo designano la stessa cosa ldquoφύεινrdquo ldquolo schiudersirdquo che riposa in se stesso e ldquoφαίνεισθαιrdquo ldquoil risplendererdquo ldquoil mostrarsirdquo ldquolrsquoapparirerdquo tutti quegli aspetti determinati dellrsquoessere che nel corso della nostra esposizione in conseguenza al nostro riferimento a Parmenide siamo andati via via citando Sarebbe nel contempo istruttivo illustrare lrsquoefficacia denominativa di questa parola (stiamo sempre parlando dellrsquoessere) alla grande poesia dei greci basti per esempio riferirsi a Pindaro per il quale il ldquoφυάrdquo costituisce la determinazione fondamentale dellrsquoesistenza cioegrave a partire dal ldquoφυάrdquo e per via di esso egrave in tutto e per tutto il piugrave potente ldquoφυάrdquo designa quello che egrave uno e giagrave originariamente oe autenticamente ciograve che egrave in quanto giagrave stato a differenza dalle opere e dalle azioni che si producono in seguito con sforzo deliberato essere egrave la determinazione fondamentale di ciograve che egrave nobile e della nobiltagrave ossia di ciograve che ha per sua essenza unrsquoaltra origine e riposa in essa egrave con riferimento a ciograve che Pindaro conia la massima ldquoγενοι οἷος ἐσσι μαθόνrdquo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo (che non egrave il ldquoconosci te stessordquo di Socrate anche se sembra evocarlo in qualche modo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo ndash se sono cosa devo riuscire Se sono giagrave Perograve dice) questo stare in seacute non significa altro per i greci che ldquostarcirdquo (sarebbe il ldquoDaseinrdquo ldquostare alla lucerdquo che significa ldquouscire dallrsquooscuritagraverdquo cioegrave ldquoapparirerdquo) essere significa ldquoapparirerdquo questrsquoultimo non egrave qualche cosa di accidentale (lrsquoapparire qualche cosa che abbia a che fare qualche volta con lrsquoessere qualche volta lrsquoapparire ha a che fare con lrsquoessere qualche volta no) lrsquoessere egrave come apparire il passo decisivo che si tratta ora di compiere sulla base di una concezione piugrave adeguata dellrsquoessere inteso alla maniera dei greci deve valere a schiuderci la comprensione dellrsquointima connessione esistente fra essere e apparenza si tratta di formarci lrsquoidea di una connessione che per quanto propriamente greca in origine ha avuto notevoli influssi sullo spirito occidentale lrsquoessere egrave come ldquoφύσιςrdquo ldquolo schiudentesi imporsirdquo egrave apparire

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(cioegrave sta dicendo che le cose che aveva attribuito allrsquoessere adesso le sta attribuendo allrsquoapparire percheacute anche lrsquoapparire egrave uno ldquoschiudente imporsirdquo) lrsquoapparire conduce allrsquoevidenza hellip Questo giagrave implica che lrsquoessere lrsquoapparire conduca fuori dal nascondimento (egrave questo ciograve a cui vuole giungere Heidegger e cioegrave lrsquoessere come ciograve esce dallrsquoombra esce dallrsquooscuritagrave dal nascondimento difatti la veritagrave la pone come disvelamento ldquoαλήθειαrdquo) per il fatto che lrsquoessente come tale egrave esso si colloca e permane nella non latenza (se lrsquoessente egrave qualche cosa egrave percheacute egrave innanzi tutto e quindi percheacute egrave uscito dalla non latenza cioegrave dal non nascondimento appunto ldquoαλήθειαrdquo) tradurre questa parola ldquoαλήθειαrdquo con veritagrave significa in pari tempo sconsideratamente fraintenderla egrave vero che ora si comincia un porsquo alla volta a tradurre la parola greca alla lettera ma ciograve serve a ben poco se si ricomincia subito dopo a intendere ldquoveritagraverdquo in un senso del tutto diverso spacciandolo per quello del vocabolo greco i greci concepiscono infatti lrsquoessenza della veritagrave unicamente in accordo con quella che egrave per essi lrsquoessenza dellrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo solo basandosi sulla peculiare connessione essenziale di ldquoφύσιςrdquo e ldquoαλήθειαrdquo i greci possono dire ldquolrsquoessente egrave in quanto essente verordquo e cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave quello che egrave percheacute si esce dal nascondimento e di rimando il vero in quanto tale egrave essente ciograve significa che quello che si mostra imponendosi sta nella non latenza (ciograve che si mostra e si impone sta nella non latenza essendo nella non latenza egrave vero essendo vero egrave o viceversa) la veritagrave come non latenza non egrave qualcosa che si aggiunga semplicemente allrsquoessere (lrsquoessere ha tante cose e anche questa no) la veritagrave (αλήθεια) appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere (cioegrave si appartengono le due cose non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra) lrsquoessere essente (significa lrsquoessere qualcosa qualcosa) comporta i seguenti significati pervenire allrsquoevidenza prodursi nellrsquoapparire proporsi produrre qualcosa non essere significa per contro ritrarsi dallrsquoapparizione dalla presenza Lrsquoapparizione nella sua essenza comporta lrsquoentrare e lrsquouscire lrsquoin e il fuori da nel senso autenticamente mostrativo manifestativo questrsquoultimo egrave ciograve che in ragione della sua prossimitagrave e continua accessibilitagrave si impone qua e lagrave dappertutto in quanto ldquoapparenterdquo si dagrave a vedere ldquoδόκειrdquo ldquoδόξαrdquo significa ldquoconsiderazionerdquo (qui introduce un nuovo elemento δόξα la traduzione opinione infatti crsquoegrave lrsquoagenzia δόξα che attraverso i suoi schedari mostra quale pensa che sia lrsquoopinione comune) dunque ldquoδόξαrdquo significa considerazione la considerazione di cui uno gode (qui si rifagrave allrsquoaccezione greca del termine antica) hellip nel caso che tale considerazione in relazione a ciograve che si mostra in essa si riveli eccellente un bravo uomo un nobile ldquoδόξαrdquo acquista il significato di lustro gloria (sempre per i greci antichi) nella teologia ellenistica e nel nuovo testamento ldquoδόξαθεοῦrdquo egrave la magnificenza di dio il glorificare il fatto di attribuire considerazione e manifestarla per i greci ha il valore di porre in luce procacciare con ciograve la stabilitagrave lrsquoessere (come dire il dare stabilitagrave il dare luce il dare fama eccetera e dando tutte queste cose si dagrave lrsquoessere egrave come quando si dice ldquoriconoscere qualcunordquo lo si fa esistere lo si fa essere si riconosce di essere di esistere) la gloria non egrave per i greci qualcosa di semplicemente accessorio ma costituisce la modalitagrave dellrsquoessere piugrave eccelso per la gente drsquooggi non egrave piugrave oramai da gran tempo che la celebritagrave una cosa come tale assai dubbia unrsquoacquisizione diffusa e profusa qua e lagrave dai giornali dalla radio quasi lrsquoinverso dellrsquoessere quanto a Pindaro se per lui glorificare costituisce lrsquoessenza della poesia poetare significa essenzialmente porre in luce (badate bene ldquopoetarerdquo come porre in luce cioegrave fare dischiudere lrsquoessere) ciograve non egrave da attribuirsi al fatto che per Pindaro la rappresentazione della luce abbia unrsquoimportanza particolare ma unicamente al fatto che egli pensa e opera eticamente come un greco allrsquointerno cioegrave dellrsquoessenza dellrsquoessere assegnatagli Ci siamo proposti di fare vedere come per i greci allrsquoessere competa lrsquoapparire o piugrave esattamente come lrsquoessenza dellrsquoessere stia anche nellrsquoapparire in che modo lo si egrave visto a proposito della gloria e del glorificare ossia della piugrave alta possibilitagrave riservata allrsquouomo cosigrave come lo concepiscono i greci gloria si dice ldquoδόξαrdquo (non soltanto opinione ma gloria nellrsquoaccezione che indicava prima) ldquoΔοχέωrdquo significa ldquomi mostrordquo ldquoappaiordquo ldquovengo in lucerdquo La considerazione di cui uno gode resta qui

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in base soprattutto al vedere e allrsquoaspetto viene desunta piuttosto dallrsquoudire e dal richiamare unrsquoaltra parola greca usata sempre per ldquogloriardquo ldquoχλεςrdquo in base a questa parola ldquogloriardquo risulta la rinomanza di cui uno gode dice Eraclito ldquouna cosa soprattutto scelgono i piugrave nobili la gloria che permane stabile di contro a ciograve che muore la massa egrave invece sazia come le bestie Quanto sopra deve essere comunque accompagnato da una riserva che in pari tempo denota lrsquoessenza intima della cosa ldquoδόξαrdquo egrave la considerazione di cui uno gode e in senso piugrave largo quello considerevole che ogni essente cela e svela nel suo aspetto nel suo mostrarsi mostrarsi ldquoεἶδοςrdquo ldquoἰδέαrdquo idea Una cittagrave presenta un aspetto una vista grandiosa lrsquoaspetto che un essente racchiude dentro di seacute e che puograve quindi presentare solo di propria iniziativa si lascia poi sempre cogliere da questo o da quel punto di vista Lrsquoaspetto egrave sempre quello che noi cogliamo ci formiamo in base alla nostra esperienza al nostro commercio con lrsquoessente vien fatto sempre riformarci nelle vedute particolari del suo aspetto e delle sue idee (insomma dice che opiniamo continuamente e opiniamo semplicemente ldquosupporrerdquo si dice in greco ldquoδέχεσθαιrdquo il supporre come assunzione egrave sempre collegato allrsquoofferta dellrsquoapparire eccetera ora dice) siamo giunti al punto che volevamo la ripresa dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo 30 dicembre 2014 Lrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo proprio per il fatto che consiste nellrsquoapparire nellrsquooffrire degli aspetti e delle prospettive puograve in base alla sua stessa essenza e per conseguenza in modo necessario e permanente rendere possibile unrsquoevidenza che in realtagrave occulta e cela quella che egrave la veritagrave dellrsquoessente ossia quello che lrsquoessente egrave nella sua non latenza (non latenza αλήθεια letteralmente) Tale modo di prospettarsi dellrsquoessente egrave lrsquoapparenza (che egrave diverso dallrsquoapparire) nel senso di sembrare (appunto) laddove sussiste la non latenza (sempre lrsquoαλήθεια e cioegrave la veritagrave) dellrsquoessente crsquoegrave anche la possibilitagrave dellrsquoapparenza e viceversa laddove lrsquoessente si trova nellrsquoapparenza e vi si mantiene a lungo e sicuramente lrsquoapparenza puograve sempre infrangersi e cadere (sta dicendo che lrsquoapparenza cioegrave il sembrare delle cose egrave connesso direttamente con lrsquoapparire delle cose) Con la parola ldquoδόξαrdquo vengono designate molte cose la considerazione in quanto ldquogloriardquo (egrave poco usato in italiano che si parli della δόξα in questa accezione) 2) il semplice aspetto offerto da una cosa 3) lrsquoesser considerato nel senso di avere soltanto lrsquoldquoaria di helliprdquo ossia lrsquoapparenza come semplice apparenza 4) il punto di vista che uno si forma al riguardo lrsquoopinione (che egrave il modo piugrave usato e piugrave corrente di intendere δόξα anche nelle traduzioni Vediamo percheacute introduce questa δόξα parla di apparenza egrave ovvio) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza di una grande lingua (greco antico) nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere qui per potere fin da principio una giusta visione delle cose bisogna guardarsi dallrsquoassumere sbrigativamente lrsquoapparenza come qualcosa di puramente immaginato di soggettivo falsandola bisogna invece tenere soprattutto presente che come lrsquoapparire anche lrsquoapparenza appartiene allrsquoessente stesso (non allrsquoessere ma allrsquoessente ora qui crsquoegrave una piccolissima cosa che lui dice ma a mio avviso abbastanza importante) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza della grande lingua nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere (questo egrave importante egrave importante percheacute egrave la matrice di buona parte del pensiero di Heidegger cioegrave lrsquoidea che in quelle parole antiche alcune parole come ldquo φύσιςrdquo ldquoλόγοςrdquo ldquoαλήθειαrdquo eccetera in queste parole antiche si custodisca qualcosa dellrsquoessere dentro a queste parole (criptato) criptato fino a un certo punto percheacute se lo fosse del tutto lui non ne avrebbe accesso perograve crsquoegrave da dire che queste parole antiche di 3000 anni grosso modo che significato hanno esattamente si

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tratta cioegrave di pensare di avere determinato individuato un significato di una parola o meglio di avere individuato il significato che quella parola aveva tremila anni fa egrave un compito arduo ovviamente come facciamo a sapere con certezza quale fosse il significato Ovvio che esiste una filologia esiste una scienza nota come etimologia eccetera che per vari sincretismi e encatalisi ndash lrsquoencatalisi egrave quella operazione che i linguisti compiono quando traggono dalle parole circostanti il significato di una parola che sta in mezzo che non crsquoegrave che egrave mancante per esempio nelle epigrafi crsquoegrave un coccetto con delle parole latine ne manca una questa che manca egrave facilmente desumibile dal contesto questo procedimento egrave noto come encatalisi Ecco quindi questa operazione egrave unrsquooperazione che potremmo anche indicare come fantasmatica e cioegrave egrave unrsquoidea quella che dice ad Heidegger che quella parola significava esattamente questo non soltanto ma che in quella parola crsquoegrave lrsquoessere Ovviamente lui non mette mai in discussione una cosa del genere se lrsquoavesse fatto questo gli avrebbe creato non pochi problemi in tutta la sua opera percheacute a questo punto avrebbe dovuto rendere conto del percheacute immagina che quella parola di tremila anni fa avesse esattamente quel significato che vuole lui (dove lrsquoha saputo) dove lrsquoha saputo questo avrebbe potuto rispondere facilmente ma il fatto di sapere che egrave cosigrave non garantisce che fosse proprio cosigrave) (sempre parlando dellrsquoapparenza dice) Pensiamo al sole esso sorge ogni giorno solo una minima quantitagrave di astronomi fisici filosofi e anche questo solo in base a un particolare punto di vista per loro piugrave o meno familiare sperimentano immediatamente questo stato di cose in maniera diversa ossia come un movimento della terra intorno al sole tuttavia lrsquoapparenza che assumono il sole la terra per esempio la campagna allrsquoalba alla sera alla notte eccetera egrave pur sempre un apparire questa apparenza (non apparire ma apparenza) non egrave nulla e non egrave nemmeno non vera (il modo in cui mi appare il sole alla mattina per esempio son di buon umore e mi appare in un modo sono di cattivo umore e mi appare in un altro) non egrave neanche una semplice apparizione di rapporti di natura in realtagrave costituiti altrimenti questa apparenza egrave storica egrave storia essa stessa egrave manifestata e fonda nella poesia e nel dire ed egrave cosigrave un aspetto essenziale del nostro mondo (crsquoegrave un altro aspetto importante del pensiero di Heidegger hellip dice questa apparenza egrave storica cosa vuole dire Che il modo in cui io vedo il sorgere del sole quando mi alzo la mattina questo egrave storicamente determinato percheacute io non vedo le cose come sono ma le vedo in base al mio ldquoessere nel mondordquo che egrave determinato da tutto ciograve che so tutto ciograve che spero tutto ciograve che ho visto che ho sentito che ho ammirato che ho detestato tutto ciograve che mi costituisce oggi come sono egrave un fatto storico cioegrave egrave qualcosa che determina il mio essere in questo momento quella cosa che Heidegger chiama ldquoessercirdquo (Dasein) Lrsquoldquoessercirdquo (Heidegger non parla mai dellrsquouomo dellrsquoio parla di ldquoessercirdquo per lui lrsquouomo egrave ldquoessere nel mondordquo non crsquoegrave un altro modo per Heidegger di pensare lrsquouomo se non come un essere nel mondo che questa egrave unrsquoaltra questione di cui non parla qui percheacute non gli interessa ma il modo in cui lrsquouomo egrave questo essere nel mondo cioegrave questo esserci essere qui adesso con tutto ciograve che mi concerne comporta lrsquoessere continuamente ldquoprogettatordquo lrsquoessere un ldquoprogetto gettatordquo ldquoGeworfener Entwurfrdquo Il ldquoprogetto gettatordquo egrave una delle principali posizioni teoriche di Heidegger dire che lrsquouomo egrave un progetto gettato significa che lrsquouomo si pone egrave nel mondo non come un puro spettatore ma egrave sempre nel mondo in quanto ha qualche cosa da fare ha un progetto ha unrsquointenzione e quindi egrave ligrave nel mondo come progetto gettato si trova come un progetto attivo come un qualcuno che vuole fare qualcosa per esempio anche stare dove egrave anche questo egrave un voler fare qualcosa ma comunque sempre un progetto che egrave gettato nel mondo Questo per dare unrsquoidea del pensiero di Heidegger in due parole (hellip) si trova chiaramente ma Dice) I greci dovettero sempre strappare lrsquoessere allrsquoapparenza e proteggerlo contro di essa lrsquoessere egrave infatti come non latenza (quando parla di non latenza ne parla sempre come αλήθεια cioegrave veritagrave) solamente nel perdurare della lotta tra essere e apparenza essi sono giunti a conquistare lrsquoessere allrsquoessente e a condurre lrsquoessente alla stabilitagrave e alla

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non latenza (cioegrave soltanto lottando contro lrsquoapparire contro ciograve che appare sono riusciti a sganciare lrsquoessere appunto da ciograve che essere non egrave) gli dei e la cittagrave i templi e le tragedie gli agoni ginnici e la filosofia ma tutto ciograve nel bel mezzo dellrsquoapparenza dovunque in agguato assumendola seriamente cosciente della sua potenza (egrave questo che secondo Heidegger di grande hanno fatto gli antichi distinguere tra ciograve che appare e ciograve che egrave) egrave solo con la sofistica e con Platone che lrsquoapparenza viene intesa come mera apparenza cosigrave declassata contemporaneamente lrsquoessere viene come idea (questa egrave unrsquoaltra delle determinazioni di Heidegger dellrsquoessere essere come φύσις cioegrave come il dischiudentesi permanere lrsquoaltra determinazione egrave lrsquoidea Ιδέα sarebbe per i greci antichi la forma il modo in cui qualcosa si mostra la sua forma il suo aspetto questa egrave lrsquoidea) dunque lrsquoessere viene come idea innalzato in luogo ultra sensibile (quello che ha fatto Platone per esempio) viene a delinearsi cosigrave la separazione (χωρισμός) tra lrsquoessente meramente apparente quaggiugrave e lrsquoessere reale situato in qualche luogo lassugrave (capite immediatamente che questo egrave il fondamento della religione noi siamo qua e dio egrave lassugrave) in tale frattura ndash fra ciograve che egrave quaggiugrave e ciograve che egrave lassugrave ndash si stabiliragrave in seguito la dottrina del cristianesimo la quale reinterpreteragrave nel contempo il termine inferiore come ldquocreatordquo quello superiore come ldquocreatorerdquo con le quali armi cosigrave rifuse si rivolteragrave contro lrsquoantichitagrave intesa come paganesimo fino a snaturarla Nietzsche ha dunque ragione di dire ldquoil cristianesimo egrave il platonismo del popolordquo A questo punto risulta chiaro che lrsquoapparenza compete allrsquoessere inteso come apparire (non allrsquoessere come essere ma allrsquoessere come apparire egrave ligrave che troviamo lrsquoapparenza cioegrave in ciograve che appare nellrsquoente) lrsquoessere come apparenza non egrave meno potente dellrsquoessere come non latenza ndash come veritagrave ndash lrsquoapparenza si verifica nellrsquoessente stesso e si produce assieme ad esso ma lrsquoapparenza non si limita a far sigrave che lrsquoessente appaia quello che propriamente non egrave (se una cosa appare vuole dire che non egrave quella cosa di cui egrave apparenza) essa non si contenta di dissimulare lrsquoessente di cui egrave apparenza ma occulta come tale se stessa in quanto si mostra come essere (egrave questo che fa lrsquoapparenza si mostra nellrsquoapparire delle cose ma mostrandosi in questo apparire si occulta proditoriamente e si manifesta come lrsquoessere Dato che lrsquoapparenza dissimula cosigrave essenzialmente se stessa (percheacute si dissimula Percheacute si mostra come essere sta qui lrsquoinganno) occultando e travisando diciamo giustamente che lrsquoapparenza inganna questo inganno risiede nellrsquoapparenza stessa e solo per il fatto che lrsquoapparenza stessa inganna che puograve ingannare lrsquouomo collocandolo cosigrave in una illusione ma lrsquoilludersi non egrave che uno dei modi fra gli altri per cui lrsquouomo si muove nel triplice mondo ove si intersecano lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza (non latenza ricordatevi sempre egrave ldquoα-λήθειαrdquo) lo spazio per cosigrave dire che si dischiude nellrsquointersecarsi dellrsquoessere della non latenza e dellrsquoapparenza (quindi ciograve che emerge da queste tre istanze) lo intendo come lo sviamento o sviarsi apparenza inganno illusione sviamento sono fra di loro per ciograve che concerne la loro essenza il loro accadere in certi rapporti che sono stati per lungo tempo fraintesi ad opera della psicologia e della gnoseologia cosigrave che non siamo piugrave in grado di coglierli e ravvisarli chiaramente nellrsquoesserci quotidiano come delle potenze il nostro compito era in primo luogo di far vedere chiaramente in che maniera sulla base dellrsquointerpretazione greca dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo e solo a partire da ciograve (ldquoφύσιςrdquo egrave sempre lo schiudentesi permanere) tanto la veritagrave nel senso della non latenza quanto lrsquoapparenza come modo determinato del mostrarsi schiudentesi appartengono necessariamente allrsquoessere Ci si egrave dimenticati di tutto questo lrsquoapparenza dissimula fa credere di essere la veritagrave ma crsquoegrave un rapporto dice Heidegger molto stretto e antico tra lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza Siccome essere e apparenza si implicano vicendevolmente - non sono la stessa cosa si implicano ndash e in questo implicarsi vicendevole insieme si accompagnano e in tale accompagnarsi altresigrave e di continuo si possono scambiare lrsquouno nellrsquoaltro donde una costante confusione e la possibilitagrave di smarrimento e di equivoco che essi comportano cosigrave allrsquoinizio della filosofia Lo sforzo principale del pensiero egrave stato quello di cercare di

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dominare il rischio dellrsquoessere insito nellrsquoapparenza e di cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza (questo egrave il compito della filosofia antica) Nella prima manifestazione dellrsquoessere dellrsquoessente (lrsquoessere dellrsquoessente per Heidegger egrave ciograve che sta dietro lrsquoessente egrave lrsquoapparire dellrsquoessente lrsquoessere questo orizzonte che consente lrsquoapertura dellrsquoente e dunque il suo apparire questa apertura cioegrave lrsquoessere non ha fondamento egrave senza fondamento) Questo cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza ha richiesto dal suo canto di far prevalere la veritagrave come non latenza sulla latenza (cioegrave come non nascondimento ldquolatenzardquo egrave nascondimento) e lo svelare sul velare inteso come un coprire e un dissimulare preesistenti siccome per altro ciograve che si richiede egrave di separare lrsquoessere dallrsquoaltro da seacute (quindi ciograve che diceva prima a proposito di Eraclito e Parmenide ldquoπόλεμοςrdquo la guerra il combattere lrsquoessere per Heidegger egrave debitore di ldquoπόλεμοςrdquo percheacute egrave in guerra con ciograve che egrave altro dallrsquoessere egrave ciograve consente di distingue lrsquoessere dal non essere) e consolidarlo come ldquoφύσιςrdquo (consolidarlo percheacute ldquoφύσιςrdquo egrave il dischiudentesi permanente) avviene che con la separazione di essere e non essere compaia anche quella del non essere e dellrsquoapparenza anche se le due distinzioni non si corrispondono esattamente (distinzione tra essere e non essere e poi quella di non essere - apparenza Il non essere egrave ciograve che egrave altro dallrsquoessere ma anche ciograve che egrave altro dallrsquoessere Egrave lrsquoapparenza egrave ciograve che appare che non egrave lrsquoessere infatti se una cosa appare egrave percheacute non egrave) Stando cosigrave le cose in quanto allrsquoessere dalla non latenza allrsquoapparenza e al non essere per lrsquouomo che si trova in mezzo allrsquoessere che gli si schiude (cioegrave allrsquoente) e che sempre da tale posizione e che egrave in grado da rapportarsi in questo e quel modo allrsquoessente tre vie si dimostrano necessarie bisogna che lrsquouomo se vuole assumere il suo ldquoessercirdquo nella chiaritagrave dellrsquoessere (ldquoessercirdquo egrave essere nel mondo nella ldquochiaritagrave dellrsquoessererdquo cioegrave tenere aperto questo orizzonte che consente lrsquoapparire dellrsquoente) collochi questrsquoultimo (cioegrave lrsquoessere) al suo posto lo sostenga nellrsquoapparenza contro lrsquoapparenza sottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essere (cioegrave questrsquouomo che tiene aperto lrsquoessere e come si tiene aperto questo orizzonte Con la domanda con il domandare e questo lo diceva allrsquoinizio Dunque lrsquouomo questo uomo saggio mantiene aperto lrsquoorizzonte dellrsquoessere e quindi lo sostiene sia nellrsquoapparenza in ciograve che appare sia contro lrsquoapparenza cioegrave lo sostenga in ciograve che appare nel senso che sa che ciograve che appare comunque ha a che fare con lrsquoessere ma contro lrsquoapparenza percheacute sa che lrsquoapparenza come diceva prima tende a nascondere se stessa mostrandosi proditoriamente come essere cosa che non egrave ldquosottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essererdquo e cioegrave fa esistere sia lrsquoapparenza sia lrsquoessere in quanto lrsquoessere egrave come quellrsquoorizzonte di cui dicevamo e lrsquoapparenza ciograve che comunque dice qualcosa di questo essere e quindi li mantiene entrambi chiaramente ponendoli collocando lrsquoapparenza nella sua giusta posizione e quindi sottraendoli allrsquoabisso del non essere e cioegrave non dicendo che lrsquoapparenza semplicemente egrave qualche cosa che appare quindi non serve a niente e va buttato via no percheacute comunque dice qualche cosa dellrsquoessere) Occorre che lrsquouomo distingua queste tre vie e decida conformemente in pro o contro di esse Allrsquoinizio della filosofia il pensiero non consiste che nellrsquoapertura e nel percorrimento di queste tre vie (ed egrave questo il motivo per cui ad Heidegger egrave cosigrave cara la filosofia antica quella pre aristotelica pre socratica) percheacute allrsquoinizio il pensiero consiste che nellrsquoapertura (che egrave questo che lui propugna) hellip tre vie lrsquoessere non latenza apparenza (hellip) tale distinguere colloca lrsquouomo quale essere consapevole allrsquoincrocio di queste tre vie ponendolo cosigrave nella costante de-cisione egrave con questa che ha inizio precisamente la storia (cioegrave con questa decisione la decisione per esempio che decide di mantenersi nellrsquoapertura nel domandare) egrave in essa e soltanto in essa che si decide altresigrave riguardo agli dei hellip Se ne desume che qui de-cisione (de-cidere egrave tagliare come uccidere de-cidere tagliare fuori tagliare via qualche cosa quando decidi tagli via le cose che non decidi fra le varie possibilitagrave) Qui de-cisione non significa giudizio neacute scelta dellrsquouomo ma indica una divisione

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quel complesso costituito dallrsquoessere dalla non latenza dallrsquoapparenza e dal non essere (quindi decidere egrave tenere divise le cose lrsquoessere la veritagrave lrsquoapparire tenderle sempre divise tenendo sempre conto che questi elementi partecipano a modo loro dellrsquoessere e quindi non fare come fa lrsquouomo inautentico per Heidegger e cioegrave immaginare che lrsquoapparenza sia lrsquoessere e quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere questo comporta lrsquooblio dellrsquoessere la deiezione come la chiama lui Poi legge il frammento 4 di Parmenide ndash quello che dice che lrsquoessere egrave Su questa via devi metterti sulla via dellrsquoessere mentre il non essere non egrave e su questa via non dovrai mai avventurarti percheacute ti porta alla perdizione Esserenon essere Verofalso 10 Abbiamo fatto tutto il percorso in una frazione di secondo Allora cosigrave dice Parmenide) ldquoDirograve allora cosigrave prendi in tua custodia la parola che odi su questo argomento quali vie Le uniche meritino di essere prese in considerazione per un domandare (domandare egrave la questione fondamentale) la prima comrsquoegrave questo ciograve che esso lrsquoessere egrave E come altresigrave egrave impossibile il non essere (cioegrave sta dicendo come egrave possibile che qualcosa sia e come invece egrave impossibile che qualcosa non sia) della fondata fiducia il sentiero egrave questo esso segue infatti la non latenza (ora non crsquoegrave qui il testo greco ma sicuramente la parola che usa egrave αλήθεια non latenzaveritagrave Infatti nelle traduzioni viene posta proprio cosigrave ldquosegue infatti la veritagraverdquo ldquoquesta egrave la veritagraverdquo ldquoquesto egrave il sentiero giustordquo) lrsquoaltra invece come ciograve non sia e altresigrave come necessario sia il non essere (queste sono le due vie essere e non essere egrave necessario che ciograve che egrave sia e ciograve che non egrave non sia) questo drsquoaltronde lo dico chiaro egrave un sentiero per niente consigliabile (quello del non essere) per via che neacute potresti fare conoscenza con il non essere giaccheacute non puograve essere mostrato neacute con parole potresti neppure indicarlo (se non egrave non egrave non puoi indicarlo percheacute non egrave non puoi dirlo di nuovo percheacute non egrave egrave per questo che Parmenide dice ldquosu questa via non devi incamminarti percheacute stai solo perdere tempordquo) Si notano qui anzi tutto due vie nettamente separate e opposte la via che conduce verso lrsquoessere e che egrave in pari tempo la via che porta nella non latenza (cioegrave porta alla veritagrave tenete conto che αλήθεια per Heidegger e per le traduzioni comuni egrave sempre veritagrave egrave uno dei tre modi in cui i greci indicavano la ldquoveritagraverdquo Αλήθεια come non latenza che generalmente viene tradotta come non nascondimento ὀρθότης che egrave lrsquoadeguamento della parola alla cosa e ἐπιστήμη che egrave la veritagrave della scienza la veritagrave certificata e dimostrata da qui epistemologia che sarebbe il discorso sulle veritagrave dimostrate) egrave per via che lrsquoessere riveste il significato di ldquoapparire schiudentesirdquo (vedete qui che lo definisce come aveva definito la φύσις ldquodischiudentesi permanererdquo) di sortire dal nascondimento che a lui competono essenzialmente la latenza e la provenienza da quella (se lrsquoessere viene dalla latenza egrave ovvio che la latenza cioegrave il nascondimento gli appartiene) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale (cioegrave il provenire dalla latenza dal nascondimento questa egrave una parte importante della filosofia di Heidegger lrsquoessere non viene da seacute La prima cosa fondamentale egrave che lui pone lrsquouomo come essere nel mondo ed egrave lrsquouomo con il suo domandare questo lo diceva nelle prime pagine ldquopercheacute esiste lrsquoente anzicheacute il nulla Percheacute ci sia questa domanda occorre appunto il domandare percheacute ci sia domandare occorre che ci sia lrsquouomo per cui crsquoegrave essere in quanto crsquoegrave qualcuno che pone una domanda fondamentale egrave ponendo la domanda fondamentale che lrsquoessere puograve mostrarsi come quellrsquoorizzonte in cui le cose autenticamente appaiono attraverso la domanda fondamentale) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale lrsquoessere permane incline a ritornarvi (a tornare nella latenza) nel nascondimento sia nel grande occultamento che silenzio sia nella piugrave superficiale finzione e dissimulazione la stretta contiguitagrave di φύσις e di ldquoκρύπτεσθαι (cioegrave nascondimento quindi crsquoegrave una contiguitagrave stretta tra ciograve che appare permanendo ldquoφύσιςrdquo e nascondimento per questo lui parla dellrsquoessere anche come quella luce nella radura che illumina per un momento qualche cosa per tornare nel nascondimento cioegrave nel buio) egrave insieme manifestazione dellrsquointimitagrave

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di essere e apparenza e del loro conflitto (ecco percheacute lrsquoapparenza per Heidegger egrave importante e non la riduce al mero apparire al sembrare dellrsquouomo inautentico Crsquoegrave sempre un conflitto tra essere e apparenza nellrsquoaccezione heideggeriana non nellrsquoaccezione corrente lrsquoapparenza come ciograve che appartiene allrsquoessere come ciograve che consente anche il manifestarsi dellrsquoessere lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente appare da questo orizzonte che costituisce la possibilitagrave stessa dellrsquoapparire di qualcosa e questo orizzonte che egrave la possibilitagrave dellrsquoapparire dellrsquoente egrave lrsquoesserci ldquoDaseinrdquo Giungeragrave poi a dire che lrsquoessere egrave nulla Come ci arriveragrave a dire che Das Sein ist nicht Lrsquoessere egrave nienterdquo ma non un niente assoluto egrave ni-ente in quanto non ente percheacute lrsquoessere non egrave lrsquoente e da qui la differenza ontologica che lrsquoha reso celebre Bisogna dunque che nella iniziale apertura dellrsquoessere dellrsquoessente (il che vuol dire che questo spazio si apre e consente lrsquoapparire) il divenire risulti questo egrave ciograve che occorre dire alla stessa stregua dellrsquoapparenza contrapposto allrsquoessere (quindi sta dicendo che il divenire egrave posto alla stessa stregua dellrsquoapparenza lrsquoapparenza egrave il divenire e viceversa) drsquoaltra parte il divenire in quanto dischiudimento (percheacute il divenire badate bene egrave una cosa che riguarda anche lrsquoessere non pone il divenire nei termini di Severino ma per lui lrsquoessere come abbiamo visto prima egrave ciograve che si dischiude quindi si apre e consente lrsquoapparire dellrsquoente ma anche si richiude e cioegrave torna nella latenza nel nascondimento (percheacute non crsquoegrave domanda) nel domandare tu apri la possibilitagrave dellrsquoessere quindi dellrsquoapparire di qualcosa di autentico perograve in questo apparire in questa cosa che viene incontro crsquoegrave anche la condizione stessa del suo dischiudersi nel senso che lrsquoente pur essendo qualcosa che lrsquoessere mostra percheacute egrave la condizione dellrsquoapparire dellrsquoente una volta che lrsquoente appare occulta lrsquoessere non crsquoegrave piugrave lrsquoessere egrave occultato dallrsquoente e ancora a maggior ragione dallrsquoapparenza quindi a quel punto hai lrsquoente non crsquoegrave piugrave lrsquoessere lrsquoessere egrave occultato egrave tornato nella latenza torneragrave a ricomparire nel momento in cui il domandare consentiragrave di nuovo questa apertura allrsquointerno della quale lrsquoente appariragrave ma apparendo lrsquoente lrsquoessere scompare percheacute ha di fronte appunto lrsquoente e non lrsquoessere Sta qui tutto il problema per Heidegger del filosofare da quando esiste e cioegrave lrsquoavere scambiato lrsquoessere con lrsquoente Heidegger dice che tutto il filosofare da quando esiste egrave stato preso in un errore grossolano e cioegrave di avere scambiato lrsquoessere per lrsquoente lrsquoessere come un oggetto di indagine ma ponendolo come oggetto di indagine si trova di fronte un ente un quid un che ma questo ldquocherdquo questo ldquoquidrdquo non sono lrsquoessere sono lrsquoente e lrsquoente che ti appare nasconde lrsquoessere pur essendo lrsquoessere la condizione o per usare il suo termine la ldquoprecondizionerdquo dellrsquoapparire dellrsquoente ma quando ti appare lrsquoente ti appare lrsquoente non lrsquoessere lrsquoessere non puograve apparire se non come ente Questa differenza fondamentale che lui pone tra essere e ente egrave detta ldquodifferenza ontologicardquo che egrave un caposaldo di tutto il suo pensiero lrsquoessere e lrsquoente sono due cose diverse lrsquoessere egrave la condizione la precondizione dellrsquoente e lrsquoente viene dallrsquoessere da questa apertura da questo aprirsi che egrave lrsquoessere ma non saragrave mai lrsquoessere che egrave unrsquoaltra cosa appunto essere ente (e quindi questo ldquodischiudersi permanenterdquo) questa egrave la ldquo φύσιςrdquo lrsquoessere in quanto ldquo φύσιςrdquo (ma ciograve che permane egrave ente) no ciograve che permane cioegrave il ldquodischiudentesi permanererdquo egrave lrsquoessere egrave lui che si dischiude e permane se non permanesse non ci sarebbe lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente fintanto che egrave quello che egrave egrave debitore dellrsquoessere che rimane sempre nascosto dietro lrsquoente (ciograve che permane egrave il ldquodischiudersirdquo questo chiamiamolo ldquomovimentordquo che consente lrsquoapparire) sigrave proprio cosigrave Ho detto che lrsquoessere egrave questa apertura unrsquoapertura che permette lrsquoapparire di qualche cosa per Heidegger senza questa apertura che precede lrsquoapparire di qualunque cosa che lui chiama ldquoessererdquo non crsquoegrave nessuna possibilitagrave che qualcosa appaia il qualcosa che appare egrave lrsquoente ciograve che tu vedi che tocchi questo egrave un ente e lrsquoente egrave esattamente ciograve di cui si occupa la metafisica La matematica si occupa di numeri ma si occupa del numero in quanto numero la metafisica si occupa anche del numero ma non in quanto numero ma in quanto ente che egrave diverso percheacute il numero ha certe proprietagrave lrsquoente ne ha altre)

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Se intendiamo alla maniera dei greci il divenire come un venire e un andare via dalla presenza lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi (quindi considera lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi una presenza che appare nel momento in cui si schiude e il non essere come assenza ne viene che lrsquoalternanza di schiudersi e di svanire egrave lrsquoapparire lrsquoessere stesso egrave un continuo schiudersi e svanire egrave unrsquooscillazione tra latenza e non latenza che egrave diverso dallrsquooblio dellrsquoessere di cui parla altrove che invece egrave lrsquooperazione che compie lrsquouomo inautentico e cioegrave quello che non si pone nella domanda e non ponendosi nella domanda fondamentale egrave come se non avesse accesso allrsquoessere o meglio non consente allrsquoessere di aprirsi non consente questa apertura che egrave quella che permette allrsquoente autenticamente costituito di mostrarsi e quindi ha a che fare questo lo dice altrove ha a che fare con i ldquosi dicerdquo ldquomi sembrardquo ldquomi parerdquo con lrsquoorecchiare qualche cosa ma non crsquoegrave mai nulla di autentico in lui cioegrave non si costituisce mai come essere autentico nel senso che non si rapporta mai con lrsquoessere percheacute si accontenta di ciograve che sembra che appare ldquoApparerdquo nel senso di ldquoapparenzardquo di sembrare (δόξα) sigrave nel senso banale del termine (non ho capito quando qualche volta fa lei diceva di Heidegger e il nazismo) potresti averlo desunto da queste ultime pagine in teoria Lrsquouomo autentico quello egrave che vive nella ldquotradizionerdquo per usare un termine di Heidegger A quel tempo la Germania era relativamente poco tecnologizzata anche se poi con Hitler si tecnologizzograve molto rapidamente nella produzione di armi perograve lrsquouomo autentico sarebbe dovuto essere il tedesco per Heidegger percheacute essendo poco tecnologizzato era ancora quello piugrave prossimo piugrave vicino alla poesia percheacute la poesia nel suo dire egrave autentica cioegrave consente questa famosa apertura questo orizzonte in cui avviene lrsquoapparire dellrsquoente e quindi contrariamente agli anglosassoni agli americani i russi che stringono a morsa la Germania la Germania avrebbe avuto a causa di essere cosigrave ancorata alla tradizione la possibilitagrave di costruire lrsquouomo autentico non tecnologizzato Non dunque lrsquouomo della chiacchiera ma lrsquouomo autentico e questo uomo sarebbe dovuto essere il nuovo tedesco solo che poi si accorse che le cose che il nazismo aveva promesse poi non furono mantenute cioegrave lrsquoidea originaria di riproporre lrsquouomo autentico quel pensiero autentico che si rifagrave alla Grecia antica egrave stato abbandonato a vantaggio della produzione industriale Questo in due parole percheacute Heidegger aderigrave al nazismo un uomo nuovo che avrebbe potuto dovuto rilanciare quel pensiero autentico greco anzicheacute ridursi a semplice chiacchiera inautentica che lui ravvisava nei paesi altamente tecnologizzati Heidegger aveva un rapporto particolare con la tecnica da una parte allrsquoinizio lrsquoaveva condannata poi invece ravvisograve nella tecnica la possibilitagrave di liberazione per una serie di motivi che adesso non sto ad elencare 7 gennaio 2015 hellip viene contrapposto allrsquoessere il pensiero non egrave soltanto qualcosa di essenzialmente diverso dal divenire e dallrsquoapparenza ma anche la direzione dellrsquoopposizione egrave essenzialmente diversa Il pensiero si colloca in guisa tale di fronte allrsquoessere che questo gli risulta pro-posto e pertanto gli si oppone come un oggetto (Gegenstand)(sta dicendo che rispetto allrsquoessere il pensiero egrave un oggetto semplicemente) Ogni comprensione in quanto costituisce un modo fondamentale di apertura si muove necessariamente in un determinato campo di osservazione (questa cosa ad esempio lrsquoorologio) ci rimane preclusa in ciograve che essa egrave qualora non si sappia previamente che cosa sia il tempo il tener conto del tempo la misura del tempo (sta dicendo che per sapere un qualche cosa devo giagrave sapere molte altre cose) il campo di osservazione di ciograve che osserviamo deve risultare giagrave in precedenza aperto noi lo designiamo come campo preliminare di osservazione (quando lui parla di ldquoessercirdquo parla di questo cioegrave che lrsquouomo egrave quello che egrave in relazione a tutto ciograve sa che ha imparato che desidera che detesta tutto ciograve che lo

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riguarda compreso tutto ciograve che ha acquisito egrave allrsquointerno di questo orizzonte che puograve comprendere che cosrsquoegrave questo aggeggio qui percheacute sa un sacco di cose) noi lo designiamo come campo di osservazione come prospettiva si chiarisce cosigrave che non solo lrsquoessere non egrave compreso in modo indeterminato ma altresigrave che la comprensione determinata dellrsquoessere si muove giagrave essa stessa in un campo di osservazione previamente determinata la cosa vale per lrsquoessere (anche quando parliamo di essere siamo giagrave inseriti allrsquointerno di un mondo senza il quale non ci sarebbe mai venuto in mente di chiederci che cosa sia lrsquoessere) Il pensiero reca qualcosa davanti a noi ce lo rap-presenta questo ldquorap-presentarerdquo deriva pur sempre da noi egrave un libero disporre ma non arbitrariamente bensigrave egrave in un certo modo obbligato che noi rappresentando pensiamo il rappresentato lo ponderiamo smembrandolo scomponendolo e poi ricomponendolo inoltre pensando non ci limitiamo semplicemente a rappresentarci ossia a porci davanti noi da noi stessi qualcosa a smembrarlo percheacute resti smembrato ma riflettendoci sopra noi seguiamo il rappresentato non lo accettiamo semplicemente come ci capita ma ci volgiamo a scoprire per cosigrave dire quello che crsquoegrave dentro lagrave giunti ci rendiamo conto della cosa ce ne facciamo un concetto cerchiamo il generale (sta dicendo che cosa accade quando uno incomincia a riflettere su qualche cosa lo smembra dice lui lo suddivide per analizzarlo) Fra i caratteri indicati di ciograve che si suole chiamare ldquopensarerdquo ne rileveremo anzitutto tre 1) la rappresentazione che proviene da noi considerata come un comportamento dotato di libertagrave propria (cioegrave il modo in cui mi rappresento la cosa) 2) la rappresentazione concepita come ricongiungimento che si opera attraverso uno smembramento (prima lo colgo a modo mio dopo di che lo faccio a pezzetti per vedere di che cosrsquoegrave fatto come facevo io da piccolo con le robe che le smontavo poi non sapevo piugrave rimontarle e poi cogliere rappresentativamente il generale cioegrave lo colgo intanto poi lo smembro e poi lo rimetto insieme) 3) cogliere rappresentativamente il generale A seconda della cerchia in cui si svolge questo rappresentare a seconda del grado di libertagrave a seconda della perspicacia e sicurezza dellrsquoanalisi a seconda della portata del cogliere il pensiero puograve risultare superficiale oppure profondo vuoto o pieno di contenuto eccetera da tutto ciograve non possiamo ancora per altro inferire per quale ragione proprio il pensiero debba pervenire a quella accennata posizione fondamentale nei confronti dellrsquoessere il pensiero egrave una delle nostre facoltagrave accanto al desiderare al volere al sentire noi siamo in rapporto con lrsquoessente per mezzo di tutte le nostre facoltagrave e modi di comportamento e non solo per via del pensiero (il tatto per esempio) ma la distinzione di essere e pensare designa qualcosa di piugrave essenziale del semplice rapporto allrsquoessente questa distinzione si origina da una primitiva intrinseca appartenenza allrsquoessere stesso di ciograve che viene distinto e separato (ciograve che io comincio a comprendere a cogliere prima ancora di smembrarlo e di raggrupparlo egrave qualche cosa che deve essere questo essente ha alle spalle come abbiamo visto la volta scorsa lrsquoessere per cui occorre primariamente che ci sia lrsquoessere percheacute io possa comprendere qualcosa) la formula essere e pensare designa una distinzione che egrave per cosigrave dire richiesta dallrsquoessere stesso una siffatta intrinseca appartenenza del pensiero allrsquoessere non si desume certamente dalle caratteristiche del pensiero fin qui prodotte percheacute Percheacute noi non ci siamo ancora fatta una sufficiente idea del pensiero ma da dove possiamo ricavarla Chiederci questo egrave fare come se non esistesse da secoli una logica essa egrave la scienza del pensare la dottrina delle regole del pensare le forme del pensato essa egrave inoltre nellrsquoambito della filosofia la scienza e la disciplina in cui punti di vista o indirizzi che esprimono una concezione del mondo hanno poco o nessun peso (cioegrave dice la logica di per seacute non ha molto a che fare con i giudizi di valore con il bello il brutto eccetera) inoltre la logica egrave considerata una scienza sicura e degna di ogni fiducia da sempre essa insegna la stessa cosa poi dice che la logica ci libera da ogni preoccupazione di indagini complicate sullrsquoessenza del pensare (sembra quasi qui porla come una sorta di algoritmo uno lo segue e va avanti tranquillo) vorremmo non di meno avanzare ancora una domanda ldquoche significa logicardquo il termine egrave unrsquoabbreviazione per ldquoἐπιστήμη λογικέrdquo (cioegrave scienza del λόγος abbiamo visto che ἐπιστήμη egrave la scienza e λόγος

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designa qui la proposizione) la logica dovrebbe tuttavia essere la dottrina del pensare percheacute mai allora egrave essa scienza della proposizione Percheacute il pensare risulta determinato a partire dalla proposizione Percheacute Egrave cosa che non si comprende affatto da seacute abbiamo prima spiegato il pensare senza rifarci alla proposizione al discorso la riflessione sullrsquoessenza del pensare egrave per conseguenza qualcosa del tutto particolare se essa si compie come riflessione sul λόγος e finisce per diventare una logica la logica e il logico non possono affatto essere considerati cosigrave come sono egrave assolutamente come se fossero senzrsquoaltro i modi di una determinazione del pensare hellip non egrave che si voglia rinnegare il logico nel senso del correttamente pensato (questo egrave ciograve che si intende generalmente con ldquologicardquo cioegrave pensare correttamente) al contrario egrave proprio per servire il pensiero che cerchiamo di raggiungere ciograve da cui si determina lrsquoessenza del pensare ossia lrsquoαλήθεια e la φύσις lrsquoessere come non latenza quello che proprio attraverso la logica egrave andato perduto da quando dunque esiste la logica che ancor oggi governa il nostro pensiero il nostro dire e che dallrsquoorigine interviene essenzialmente a determinare la concezione grammaticale della lingua e per conseguenza la posizione fondamentale dellrsquoOccidente riguardo al linguaggio (da quando dunque esiste ldquoquesta cosardquo quando egrave che ha inizio la formazione della logica) dal momento in cui la filosofia greca perviene alla sua fine e si trasforma in un affare di scuola di organizzazione di tecnica questo incomincia con lrsquoἑόν lrsquoessere dellrsquoessente appare come ldquoideardquo e come tale diventa ldquooggettordquo dellrsquoldquoepistemerdquo (quindi egrave questo che ha fatto il pensiero occidentale ad un certo punto ha posto lrsquoessere dellrsquoessente come ldquoideardquo e questa idea lrsquoha posta come lrsquooggetto lrsquooggetto dellrsquoepisteme quindi come ente) La logica ha bisogno essa stessa che si spieghi la sua origine e si giustifichi la legittimitagrave della sua pretesa a costituire lrsquointerpretazione determinante del pensiero (sta cercando cioegrave lrsquoessenza il fondamento della logica Questo potrebbe essere un problema per esempio se si considera lrsquoaspetto particolare su cui lavora Severino della logica e cioegrave il principio di non contraddizione unrsquoobiezione che potrebbe fare Severino rispetto come abbiamo visto peraltro allrsquoidea di trovare il fondamento della logica e quindi del principio di contraddizione (Łukasiewicz) e che per fare questa operazione egrave necessario previamente il principio di non contraddizione) Egrave necessario considerare i seguenti quesiti 1) percheacute poteva e doveva sorgere nellrsquoambito della scuola platonica una cosa come la logica 2) percheacute siffatta teoria del pensiero si egrave presentata come dottrina del λόγος nel senso della proposizione 3) su che cosa si fonda dopo di allora la potenza ogni ora crescente del logico potenza che trova la sua espressione conclusiva nella seguente frase di Hegel ldquoil logico egrave la forma assoluta della veritagrave anzi di piugrave egrave la pura veritagrave stessardquo (Enciclopedia) Egrave in forza di questa preminenza del logico che Hegel chiama a ragione veduta ldquologicardquo quella disciplina altrimenti comunemente denominata ldquometafisicardquo La sua ldquoscienza della logicardquo non ha niente a che fare con un trattato di logica del tipo consueto Dopo aver cosigrave caratterizzato la distinzione di essere e pensare (e cioegrave la distinzione che ha fatto egrave quella della logica diceva prima che appare come ldquoideardquo quindi come oggetto eccetera) Come si presenta la originaria unitagrave di essere e pensare come la stessa di φύσις e λόγος (cioegrave dellrsquoessere e della proposizione Cioegrave questa unitagrave come si presenta Poi come si produce la originaria contrapposizione di λόγος e φύσις di prima La domanda egrave lrsquounitagrave poi la contrapposizione) 3) come si giunge allrsquoemergere e al presentarsi del λόγος Come il λόγος (il logico) diventa lrsquoessenza del pensare Come giunge questo λόγος quale ragione e intelletto a esercitare il suo predominio sullrsquoessere fin dai primordi della filosofia greca (per Heidegger questo predominio del λόγος sulla e nella filosofia compare giagrave egrave giagrave presente in Platone e in Aristotele) Allora cominceremo con lrsquoassodare che se egrave vero che la contrapposizione di essere e pensare egrave una contrapposizione intrinseca e necessaria essa deve risultare fondata in un originario appartenersi di ciograve che risulta in seguito diviso (cioegrave originariamente queste due cose si appartengono dopo di che avviene una divisione perograve originariamente sono la stessa cosa) la

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nostra domanda sullrsquoorigine di questa divisione verte quindi e in pari tempo e prima di tutto sullrsquoappartenenza essenziale del pensiero allrsquoessere Storicamente il problema si presenta cosigrave che ne egrave di questa appartenenza nel momento decisivo in cui ha inizio la filosofia occidentale Come egrave inteso allrsquoinizio di essa il pensare (si sta chiedendo che cosrsquoera il pensiero per gli antichi sta cercando quella parola originaria come faceva nelle pagine precedenti) Il fatto che la dottrina greca del pensare finisca per diventare dottrina del ldquoλόγοςrdquo ldquoλόγοςrdquo puograve fornirci unrsquoindicazione di fatto ci imbattiamo in unrsquooriginaria appartenenza di essere ldquoφύσις e λόγοςrdquo occorre solo liberarci dallrsquoidea che ldquoλόγοςrdquo e ldquoλέγεινrdquo significhino in origine e propriamente qualcosa come pensiero intelletto e ragione (percheacute secondo lui non egrave cosigrave per lrsquoantico ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo non significano pensiero e intelletto o ragione) fincheacute resteremo di questa opinione e ci serviremo inoltre come criterio per lrsquointerpretazione di ldquoλόγοςrdquo della concezione che ha di esso la logica successiva non faremo nel nostro tentativo di riaccedere allrsquoinizio della filosofia greca che incorrere in assurditagrave Inoltre con questa concezione non potremmo mai intendere 1) per quale motivo il λόγος ha potuto in linea generale venir separato dallrsquoessere dellrsquoessente 2) percheacute il λόγος cosigrave inteso ha dovuto determinare in seguito lrsquoessenza del pensare e portarla a contrapporsi allrsquoessere (come egrave potuto accadere) Veniamo subito allrsquoargomento decisivo e domandiamoci che cosa significano ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo se non significano pensare ldquoλόγοςrdquo significa la parola il discorso e λέγειν il parlare Il dia-logo egrave il discorso che si scambia e il monologo egrave il discorso di uno solo hellip Ma λόγος in origine non significa ldquodiscorsordquo ldquodirerdquo come egrave stato tradotto e viene tradotto sempre quanto al suo significato la parola non ha alcun immediato rapporto con il linguaggio ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo in latino ldquolegererdquo corrisponde come parola al nostro ldquocogliererdquo cogliere delle spighe della legna dellrsquouva o anche scernere La lettura di un libro egrave solo un caso particolare del ldquocogliererdquo nel senso proprio del ldquolegererdquo del leggere egrave solo un aspetto particolare questa parola significa ldquoporre una cosa vicino allrsquoaltra metterle insieme in breve ldquoraccogliererdquo con ciograve le cose vengono contemporaneamente distinte lrsquouna dallrsquoaltra mentre si raccolgono queste cose (per raccoglierle devo distinguerle sono varie cose e le raccolgono il ldquolegererdquo latino ldquoλόγοςrdquo greco per Heidegger fa questo) Egrave questo lrsquouso che i matematici greci fanno della parola una raccolta una collezione di monete non costituisce un semplice ammasso di monete alla rinfusa nellrsquoespressione ldquoanalogiardquo troviamo addirittura entrambi i significati giustapposti quello originario di rapporto relazione e quello di lingua discorso ma come nel termine ldquocorrispondenzardquo noi non pensiamo ormai piugrave al ldquorispondererdquo (cor-rispondere) cosigrave inversamente i greci dal canto loro nel pronunciare la parola ldquoλόγοςrdquo non pensavano ancora o almeno non necessariamente al discorso e al dire (cioegrave pensavano al raccogliere delle cose coglierle insieme) Quale esempio della significazione originaria di ldquoλέγεινrdquo nel senso di raccogliere (Odissea) Anfimedonte per quale distretta siete stati quaggiugrave nel buio della terra sprofondati tutti voi eccellentissimi e coetanei talcheacute ben difficilmente altrimenti chi li ricercasse per tutta una cittagrave ne potrebbe di cosigrave nobili raccogliere (Aristotele dice non ci interessa) Non andremo per ora in cerca di come la nostra parola dal suo significato originario che non ha niente a che fare inizialmente con ldquolinguardquo ldquoparolardquo ldquodiscorso pervenga a significare ldquodirerdquo e ldquodiscorsordquo ci contenteremo soltanto a ricordare che il termine ldquoλόγοςrdquo anche quando da lungo tempo giagrave significava discorso o proposizione ha mantenuto il suo significato originario inteso a designare il rapporto di una cosa con lrsquoaltra (Λόγος ldquodiscorsordquo ldquoproposizionerdquo) (qui ci sarebbe una questione da porre che riguarda lrsquoetimo e lrsquouso che si fa generalmente dellrsquoetimo delle parole lui dice che questo termine ldquoλόγοςrdquo ha mantenuto il suo significato originario egrave sottointeso nella traduzione che se ne fa oggi come ha fatto cioegrave sarebbe come dire che crsquoegrave un qualche cosa dentro la parola che si mantiene identica a seacute per tre mila anni e nonostante tutto intorno a seacute vari muti continuamente quella cosa rimane la stessa Egrave questa lrsquoidea di Heidegger e non solo sua e che tanto ha interessato molti

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allrsquoetimo come se trovasse o fosse possibile trovare qualche cosa di originario che egrave rimasto intatto fino ad oggi che se mi consentite egrave una follia sarebbe come immaginare che qualche cosa nella parola rimanga esattamente quello che egrave nonostante la parola cambi come fa quella cosa a rimanere la stessa E come faccio a sapere che egrave la stessa) Riflettendo sul significato fondamentale del ldquoλόγοςrdquo come raccolta raccogliere non si egrave fatta ancora molta strada nel chiarire fino a che punto per i greci essere e λόγος siano la stessa cosa originariamente uniti tanto da potere e dovere necessariamente per determinate ragioni dividersi (adesso ci dice percheacute per i greci λόγος e φύσις sono praticamente la stessa cosa) Il riferirsi al significato fondamentale di ldquoλόγοςrdquo (cioegrave come raccolta addirittura come rapporto di una cosa con unrsquoaltra) non puograve dare unrsquoindicazione a patto di intendere previamente ciograve che significhi lrsquoessere per i greci la ldquoφύσιςrdquo Da parte nostra non soltanto ci siamo sforzati di intendere in generale lrsquoessere secondo la concezione greca ma ponendo poco sopra in risalto lrsquoessere di contro al divenire e allrsquoapparenza abbiamo fatto in modo che il significato dellrsquoessere risultasse circoscritto con sempre maggiore chiarezza a patto di tenere costantemente presente il giagrave detto possiamo dire lrsquoessere in quanto φύσις egrave lo schiudentesi imporsi In contrapposizione al divenire esso si mostra come costanza come costante presenza questa si manifesta in contrapposizione alla mera apparenza come apparire come la presenza manifesta (ora ha fatto un breve riassunto dice come si pone lrsquoessere ldquodischiudentesi permanenterdquo in relazione al divenire Percheacute il divenire si manifesta come ciograve che permane rispetto a ciograve che diviene ciograve che permane egrave lrsquoessere La stessa cosa rispetto allrsquoapparire allrsquoapparenza lrsquoessere si mostra come la presenza manifesta in ciograve che egrave apparenza) Che cosa ha a che fare il λόγος (raccolta) con lrsquoessere cosigrave inteso (Come ciograve che permane e ciograve che si manifesta in ciograve che permane) Per fornire la prova dellrsquointima connessione di λόγος e di φύσις agli albori della filosofia occidentale incominceremo con unrsquointerpretazione di Eraclito (fa una disquisizione su come egrave stato frainteso Eraclito questo dice egrave dipeso dal cristianesimo poi aggiunge che ancora Hegel si trova in questa linea) La dottrina del λόγος di Eraclito egrave intesa come preannuncio del λόγος di cui si tratta nel Nuovo Testamento il prologo dellrsquoEvangelo di Giovanni Il λόγος egrave Cristo Siccome giagrave Eraclito parla giagrave del λόγος i greci sarebbero giunti (per il cristianesimo) addirittura alla soglia della veritagrave assoluta ossia della veritagrave rivelata dal cristianesimo (perograve questo qui ci interessa poco) In base a tale concezione della filosofia comunemente diffusa sotto diverse forme (filosofia cristiana) i greci sarebbero i classici della filosofia per essere stati dei teologi cristiani in embrione (qui ci sta dicendo come egrave potuto accadere che la filosofia greca sia stata tradotta e trasformata nel modo in cui si presenta oggi egrave stata opera del cristianesimo) allora cita due frammenti di Eraclito 1) ora mentre il λόγος permane costantemente tale gli uomini si comportano come degli insipienti (Eraclito quello del πάντα ῥεῖ tutto scorre) cosigrave prima di aver inteso come dopo di aver udito Tutto infatti diviene essente ldquoκατά τόν λόγον τόνδεrdquo a misura e secondo questo λόγος (cioegrave tutto diviene a misura di questo λόγος) nondimeno essi (gli uomini) assomigliano a quelli che privi drsquoaudacia non hanno mai fatto esperienza di nulla bencheacute si affannino tanto in parole ed opere come quelle che io compio allorcheacute analizzo ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere (Eraclito analizza ogni cosa secondo lrsquoessere non secondo il divenire secondo lrsquoessere κατά φύσις) e spiego come essa (ogni cosa) si comporti Ma agli altri uomini (alla generalitagrave οἵ πολλοί ndash letteralmente i ldquomoltirdquo generalmente tradotto con ldquola pleberdquo) rimane nascosto ciograve che essi propriamente fanno quando sono svegli come quello che han fatto nel sonno ridiviene in seguito per essi nascosto 2) Per questo egrave necessario seguire questo ossia attenersi a ciograve che costituisce nellrsquoessente lrsquoinsieme ma mentre il λόγος egrave presente come questo insieme nellrsquoessente la massa vive come se ognuno avesse lrsquointendimento (il senso) suo proprio (Il λόγος egrave presente come un insieme nellrsquoessente e il λόγος

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egrave ciograve che raccoglie nellrsquoessente e raccogliendo lo rende possibile lo rende coglibile conoscibile) Che cosa dobbiamo desumere da questi due frammenti Del λόγος abbiamo detto 1) che esso ha come propria prerogativa la stabilitagrave la permanenza 2) che esso si presenta nellrsquoessente come lrsquoinsieme lrsquoinsieme dellrsquoessente il raccogliente 3) che tutto ciograve che avviene ossia sopravviene nellrsquoessere sussiste in conformitagrave di questo stabile insieme Questo egrave ciograve che si impone (das Waltende) Quanto viene detto qui del λόγος corrisponde perfettamente al vero significato della parola tedesca ldquoSammlungrdquo la quale designa 1) lrsquoatto del raccogliere 2) lrsquoinsieme raccolto Cosigrave qui λόγος significa lrsquoinsieme raccolto raccogliente il raccogliente originario (dellrsquoente lrsquoente sarebbe fatto di questo raccogliente originario) Λόγος non vale qui neacute significato neacute parola neacute dottrina ancor meno ldquosignificato di una dottrinardquo ma come lrsquoinsieme raccolto originariamente raccogliente e che costantemente in seacute si impone (cioegrave questo insieme raccolto originariamente originariamente nel domandare Tenete conto per Heidegger lrsquouomo autentico egrave quello che si trova sempre nellrsquoapertura del domandare questo va tenuto sempre presente o sfuggono un porsquo di cose) (questo raccogliente in teoria egrave il linguaggio) (λόγος egrave un raccogliere originario raccogliente cioegrave nel suo cogliersi non egrave un raccogliente che egrave stato messo lagrave egrave un raccogliente nellrsquoatto del raccogliersi Questa particolaritagrave egrave sempre presente in Heidegger cioegrave di un qualche cosa che viene considerato nel momento in cui questo qualcosa sta agendo non come lrsquoagito o ciograve che agiragrave ma ciograve che sta agendo adesso) Certamente nel frammento (1) il contesto sembra propendere verso una interpretazione del λόγος nel senso della parola del discorso e persino reclamarla come la sola possibile infatti si tratta dellrsquoudire degli uomini Esiste un frammento in cui questa connessione fra λόγος e udire egrave espressa in maniera immediata ldquopoicheacute avete udito non me ma il λόγος egrave saggio dire conformemente lrsquoUno egrave il tutto (questo egrave un altro frammento il frammento 50 di Eraclito Sigrave occorre dire che Heidegger mette in atto queste torsioni e contorsioni linguistiche allo scopo di mostrare ciograve che lui vuole mostrare e cioegrave che la parola greca originaria egrave quella che contiene lrsquoessere autentico e che pertanto lrsquouomo autentico che si pone nellrsquoapertura del domandare e quindi consente allrsquoessere di aprire il suo orizzonte e quindi allrsquoente di sopraggiungere Questo essere autentico egrave quello che mantiene la tradizione del rapportarsi originario alla parola al λόγος quindi alla φύσις quindi allrsquoessere e cioegrave egrave lrsquouomo tedesco per eccellenza Percheacute questo egrave il senso come dicevo forse lrsquoaltra volta dellrsquoavvicinarsi anzi dellrsquoaderire nei primi tempi di Heidegger al nazismo lrsquoidea che il nazismo avrebbe potuto riproporre lrsquouomo autentico anzicheacute lrsquouomo della chiacchiera lrsquouomo del sentito dire lrsquouomo che si accontenta di quello che altri sanno e lo fa suo e lo ripropone allrsquoinfinito ma che non si trova piugrave nella domanda autentica e cioegrave la domanda che continua a domandare e quindi a rilanciare lrsquoapertura dellrsquoessere Questo per dire per quale motivo Heidegger fa questi contorcimenti linguistici etimologici filologici lui non era un filologo tra lrsquoaltro conosceva molto bene il greco e la filologia ovviamente ma tutte queste contorsioni hanno questo obiettivo mostrare se non proprio dimostrare che lrsquoautentico lrsquooriginario sta nella parola greca e soltanto lrsquouomo che ripercorre e sa soprattutto ripercorrere questa strada per ritornare alla tradizione greca egrave lrsquouomo autentico quello degno di dominare il mondo Questo non lo dice questa egrave stata lrsquoevoluzione e soprattutto il modo in cui egrave stato utilizzato Heidegger dal pensiero nazista Heidegger ma anche Nietzsche badate bene egrave stato utilizzato anche lui Heidegger Nietzsche e poi Wagner ma queste sono altre storie) (se non ci fosse stata quella parola tedesca) (ldquoSammlungrdquo ldquoraccogliererdquo per questo sto parlando di contorcimenti linguistici di torsioni e contorsioni legittime fino ad un certo punto anche percheacute qui dagrave sempre come acquisito che per esempio la parola tedesca ldquoSammlungrdquo significhi quella cosa ligrave sia quella cosa ligrave sia lrsquoatto del raccogliere sia lrsquoinsieme raccolto sia questo E se noi volessimo addirittura giungere a considerare che lrsquouomo autentico egrave colui come dicevo

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prima che si mantiene sempre nella costante apertura della domanda e non abdica mai a questo domandare ldquooriginariordquo nel senso che egrave sempre allrsquoorigine del suo essere del suo dire del suo fare questo domandare continuo beh questo egrave lo psicanalista perograve egrave anche lrsquouomo autentico e anche il nazista Se volessimo fare torsioni e contorsioni ne potremmo fare quante ne vogliamo Dai frammenti di Eraclito Gli uomini stanno di fronte al λόγος come coloro che il λόγος non comprendono Eraclito usa spesso questa parola ldquoἀξύνετοιrdquo per dire che non comprendono essa egrave la negazione di ldquoσυνίημιrdquo che significa portarsi lrsquoun lrsquoaltro ldquoἀξύνετοιrdquo sono gli uomini che non si portano lrsquouno con lrsquoaltro che cosa (che cosa si chiede che cosa non si portano lrsquoun lrsquoaltro Il λόγος ciograve che egrave costantemente insieme lrsquoinsieme raccolto Cioegrave gli uomini che chiama ldquosprovvedutirdquo sono quelli che non si trasmettono il λόγος cioegrave questa cosa che continuamente si raccoglie questo raccogliente) Gli uomini rimangono coloro che non lo ldquomettono insiemerdquo non lo ldquocom-prendonordquo non lo compongono in unitagrave abbiano o non abbiano essi di giagrave udito (sta dicendo che lrsquouomo autentico egrave quello che comprende cioegrave mette insieme compie questo raccoglimento il raccogliere ma il raccogliere che cosa raccogliere ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere egrave questo il raccogliere raccogliente raccogliere secondo lrsquoessere cioegrave raccogliere secondo ciograve che permane in questo raccogliente raccogliersi) Gli uomini non pervengono al λόγος nemmeno se lo tentano con le parole (ἐπῇα) Si fa indubbiamente menzione di parole e discorso ma proprio in quanto differenti dal λόγος e addirittura a lui opposti Eraclito vuol dire gli uomini indubbiamente odono e odono delle parole ma in questo udire essi non sanno ascoltare ossia (sembra che stia parlando dellrsquoanalista) seguire ciograve che non egrave udibile come parola ciograve che non costituisce un particolare ma il λόγος (cioegrave questo tutto raccoglientesi che permane) (vedete come giagrave incomincia ad alludere alla questione dellrsquointerpretazione lrsquointerpretazione sta nellrsquoascoltare ciograve che la parola non dice portare alla luce ciograve che egrave nascosto portare alla non latenza (αλήθεια) Questo egrave per Heidegger lrsquointerpretare ma poi anche per lrsquoermeneutica drsquoaltra parte si fa nascere con lui tutto il pensiero ermeneutico anche se si considera un primo grande ermeneuta come tutti sapete Schleiermacher) Se interpretiamo bene il frammento 50 (cioegrave lo interpretiamo come pare a lui) esso dice voi non dovete rimanere attaccati alle parole ma apprendere il λόγος e proprio percheacute λόγος e λέγειν significano discorso e dire e non di meno tutto ciograve non costituisce lrsquoessenza del λόγος che λόγος viene qui contrapposto a ldquoἐπῇαrdquo (discorso) corrispondentemente al semplice udire orecchiare si contrappone lrsquoautentico essere ascoltante lrsquoessere ascoltante egrave colui che appunto riesce a cogliere nel λόγος non ciograve che con λόγος egrave stato inteso dopo il discorso la proposizione eccetera ma come lrsquooriginario raccogliere di ciograve che appare nel momento in cui lrsquoessere compare allrsquoorizzonte (compare lrsquoessere e quindi se crsquoegrave lrsquoessere solo allora puograve apparire lrsquoente e ciograve che permane ciograve che permane in questo apparire egrave il λόγος che egrave uno dei modi lui non lo ammetterebbe mai ma egrave una delle figure dellrsquoessere come la φύσις come lrsquoαλήθεια eccetera sono tutte ldquofigurerdquo mettetelo fra virgolette percheacute Heidegger non lo dice mai ma per dare unrsquoidea molto spiccia ldquofigurerdquo dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere appare mettiamola cosigrave forse egrave piugrave corretto) Il semplice udire si disperde e si dissipa in ciograve che comunemente si opina e si dice nel sentito dire nella δόξα nellrsquoapparenza lrsquoautentico ascoltare non ha nulla a che fare con lrsquoorecchio e con la bocca ma vuol dire ldquoprestare obbedienza a ciograve che il λόγος egrave lrsquoinsieme raccolto dello stesso essenterdquo (come dire in altri termini che lrsquoessente in quanto si mostra come qualche cosa di raccolto non sono cose messe ligrave alla rinfusa sono quelle cose che appaiono mentre si raccolgono ascoltare ciograve che la parola non dice egrave intendere cogliere ciograve che appare dalla non latenza come qualcosa di raccolto in un certo modo secondo il modo dellrsquoessere e cioegrave ciograve che appare di autentico in ciograve che si dice) noi non possiamo udire autenticamente se non siamo giagrave disposti allrsquoobbedienza (e cioegrave lrsquouomo nel suo domandare apre allrsquoessere e obbedisce allrsquoessere cioegrave a ciograve che

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di autentico appare) Chi non egrave disposto allrsquoobbedienza egrave destinato fin dallrsquoinizio a rimanere lungi dal λόγος escluso da lui sia che egli abbia precedentemente udito con lrsquoorecchio o meno coloro che odono soltanto orecchiano dappertutto e riportano in giro quanto hanno sentito sono e rimangono degli incomprensivi (ancora sulla non comprensione) Λόγος egrave (pag 139) il raccoglimento stabile insieme raccolto e che si mantiene in se stesso dellrsquoessente (cioegrave ci sta dicendo di cosa egrave fatto lrsquoessente) vale a dire lrsquoessere (che cosa si mantiene costante nellrsquoente che egrave qualcosa che muta che cosa si mantiene e permane Lrsquoessere Questo insieme dunque raccolto che si mantiene nellrsquoente e che lo rende tale egrave lrsquoessere solo che in questo caso lrsquoessere egrave λόγος) Per questo nel frammento (1) κατά τό χρεῶν ha lo stesso significato di κατά φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa (cioegrave secondo il λόγος o secondo la φύσις egrave sempre la stessa cosa dice lui cioegrave secondo lrsquoessere che si manifesti come λόγος o che si manifesti come φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa lo dice qui) Λόγος caratterizza lrsquoessere da un punto di vista nuovo e pure antico ciograve che egrave essente ciograve che sta in seacute ben eretto e caratterizzato egrave in seacute e da seacute raccolto e si mantiene in tale raccoglimento (questo egrave lrsquoaspetto specifico del λόγος) Lrsquoἑόν lrsquoessente egrave nella sua propria essenza ξυνόνrdquo ldquopresenza raccolta (lrsquoessente egrave una presenza raccolta non significa il generale ma ciograve che raccoglie in seacute tutte le cose mantenendole insieme parla ancora di porre insieme) Lrsquounitagrave originariamente unificante di ciograve che diverge (tutti questi elementi che il λόγος raccoglie insieme sono diciamola cosigrave ldquopotenzialmente divergentirdquo ma egrave il λόγος che li mantiene raccolti insieme ed egrave ciograve che consente la comprensione) (qui parla dellrsquoetica dellrsquoestetica ldquopercheacute il λόγος ha valorerdquo percheacute egrave un raccoglimento originario non un ammasso confuso una mescolanza di tutto con tutto il medesimo valore lui dice che egrave per questo che gli competono rango e sovranitagrave Poi qui esagera) Proprio percheacute lrsquoessere egrave λόγος egrave armonia αλήθεια φύσις φαίνεσθαι dunque proprio percheacute lrsquoessere egrave queste cose che non si mostra a discrezione il vero non egrave per tutti ma solo per i forti questa intrinseca superioritagrave e celatezza dellrsquoessere viene espressa da quella singolare massima che proprio percheacute egrave cosigrave poco greca in apparenza esprime lrsquoessenza dellrsquoesperienza greca dellrsquoessere dellrsquoessente Frammento (124) Come spazzatura alla rinfusa ammucchiata il mondo piugrave bello Si egrave soliti compendiare la filosofia di Eraclito nel detto ldquoπάντα ῥεῖrdquo questa espressione qualora provenga veramente da Eraclito non significa che tutto egrave cangiamento puro e semplice che si disperde e scorre senza posa pura instabilitagrave ma vuol dire (qui egrave lrsquointerpretazione di Heidegger del ldquopanta reirdquo) la totalitagrave dellrsquoessente viene nel suo essere continuamente rigettata da un contrario allrsquoaltro lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica (Tutti questi elementi che si contrappongono vengono raccolti in un tutto in un tutto raccolto lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica questa instabilitagrave di cose che vanno in conflitto fra loro) (come fa ad essere cosigrave sicuro di cogliere lrsquoldquoautenticordquo) (percheacute lui coglie nellrsquoaccezione greca dellrsquoessere ciograve che di autentico crsquoegrave stato nel primo sorgere del pensiero che ha giagrave posto la questione percheacute se ne egrave accorto in questo senso ldquooriginalerdquo viene dallrsquoorigine e poi egrave stato disperso dalla filosofia in buona parte come diceva prima a causa dellrsquointromissione della religione nella filosofia che ha visto addirittura nel λόγος il Cristo perograve lrsquooriginario egrave ciograve che sta nella parola del greco antico egrave per questo che sta facendo tutte queste storie con le parole greche) Una volta afferrata la concezione fondamentale del λόγος cioegrave dellrsquoessere come raccoglimento e come insieme raccolto occorre considerare e tenere per fermo quanto segue il raccoglimento non egrave un semplice mettere insieme un ammucchiare esso mantiene in una coappartenenza reciproca ciograve che tenderebbe a separarsi e a contrapporsi (cioegrave di tutti questi elementi di cui egrave fatto lrsquoente elementi che si contrappongono il λόγος li mantiene insieme in una relazione fra loro) Non lo lascia mai cadere nella mera dispersione e dissipazione In quanto ritenzione il λόγος ha il carattere dellrsquoimporsi predominante della φύσις (e naturalmente lrsquoessere mantiene

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mantenendo sotto forma di λόγος questi elementi contrapposti uniti mantiene anche una continua tensione e domandare egrave rilanciare questa tensione in definitiva) pag 145 Dovrsquoegrave che il λόγος viene menzionato da Parmenide E soprattutto dovrsquoegrave che si parla dellrsquooggetto della nostra attuale ricerca cioegrave del contrapporsi di essere e λόγος Se in Parmenide si trova qualcosa a questo proposito sembra essere proprio il contrario di una contrapposizione il frammento (5) ci trasmette una frase di cui esistono in Parmenide due versioni ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo grosso modo e secondo la maniera di ogni tempo invalsa di tradurre ciograve vorrebbe significare ldquoora il pensare e lrsquoessere sono la stessa cosardquo ldquoνοεῖνrdquo egrave il pensare e ldquoεἷναιrdquo egrave lrsquoessere) Ora il fraintendimento non greco di questa celebre frase non egrave inferiore alla falsificazione subita dalla dottrina del λόγος di Eraclito si intende ldquonoeinrdquo come pensare e il pensare come attivitagrave del soggetto il pensiero del soggetto determina ciograve che lrsquoessere egrave (questo nella filosofia tradizionalmente) lrsquoessere non egrave altro se non ciograve che egrave pensato dal pensiero ora siccome il pensare rimane unrsquoattivitagrave soggettiva e pensare ed essere devono secondo Parmenide risultare la medesima cosa tutto diventa soggettivo non vi egrave un essente in seacute ora stando a quanto si insegna una tale dottrina si trova in Kant e nellrsquoidealismo tedesco Parmenide in fondo non avrebbe fatto che anticipare tale dottrina pertanto egli viene lodato per questa impresa progressista soprattutto nei confronti di Aristotele che fu pensatore greco piugrave tardo Ma che cosa significano τό αὐτό cioegrave lo stesso che significa ldquoνοεῖνrdquo che significa ldquoεἷναιrdquo (sta dicendo ldquoche significa pensiero essere in Parmeniderdquo) Percheacute in ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoνοεῖνrdquo significa prendere ldquoνοῦςrdquo significa apprensione cioegrave in due sensi strettamente connessi ldquoprendererdquo significa anzi tutto accogliere (prima parlava del cogliere adesso dellrsquoaccogliere e cioegrave) lasciare pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare accogliere egrave lasciare venire a seacute ciograve che appare Apprendere significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare cosigrave un fatto stabilire di che si tratti e in che consiste Quindi si tratta di un lasciar pervenire a seacute consistente non in una semplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa egrave la posizione proprio tipica di Heidegger cioegrave prendere posizione nei confronti di ciograve che si mostra lrsquouomo autentico egrave uno che prende posizione cioegrave sa di essere nel mondo si rende conto che essere nel mondo procede dal domandare pone in essere la domanda ponendo la domanda in atto apre allrsquoessere ma non egrave passivo rispetto a tutto questo lrsquouomo di Heidegger non egrave passivo rispetto al mondo egrave sempre un essere in atto un esserci (Dasein) un essere qui adesso e assumere la responsabilitagrave di questo ldquoessercirdquo questo ldquoessere qui adessordquo con tutto ciograve che questo comporta e quindi questa ldquoapprensionerdquo questo accogliere ciograve che appare dice che ciograve che ldquomi apparerdquo non viene recepito dallrsquouomo autentico passivamente come uno spettatore come un osservatore ma in questo ldquoaccogliererdquo crsquoegrave tutto Heidegger e cioegrave crsquoegrave il porsi come agente cioegrave come colui che agisce questo accogliere non lo subisce lo agisce Poi considera il τό αὐτό cioegrave ldquolo stessordquo Ci fermiamo qui (Pag 147) Egrave piacevole la lettura di Heidegger mostra molti aspetti mostra come sia possibile torcendo e ritorcendo le parole a proprio volere fare tutto quello che si vuole Lui pensava che perograve non stesse compiendo questa operazione di torsione delle parole ma immaginava di andare a cogliere lrsquoessenza originale ldquooriginariardquo anzi la piugrave originaria la parola autentica percheacute ligrave in ciograve che gli umani hanno pensato originariamente prima di essere traviati dalla filosofia ligrave crsquoegrave lrsquoautentico ligrave crsquoegrave il vero aprirsi allrsquoessere (Torce le parole come se allrsquoorigine ci fosse la veritagrave) (In un certo senso αλήθεια egrave il nascondimento) Il lavoro che ha fatto Heidegger egrave stato quello di porsi nei confronti dellrsquoessere in maniera particolare cioegrave per lui lrsquoessere egrave il problema ha problematizzato lrsquoessere in tutta la filosofia greca e a seguire fino a beh si salva Nietzsche in parte lrsquoessere egrave sempre stato pensato

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come la ldquocosa stessardquo che quindi egrave quella che egrave ed egrave immutabile quindi se anche lrsquouomo egrave lrsquoessere anche lrsquouomo egrave quello che egrave e questo andava a urtare il pensiero nel quale Heidegger si egrave formato e cioegrave un pensiero dei primi del lsquo900 delle avanguardie artistiche e le prime manifestazioni di opposizione nei confronti del positivismo che aveva portato allrsquoindustrializzazione a una grandissima fiducia nella tecnica e nellrsquoindustria che invece si era rivelata dopo la prima guerra mondiale non cosigrave vicina allrsquoesigenza dellrsquouomo Allora tutto questo ma non solo ha portato Heidegger a considerare lrsquoessere in un altro modo e si egrave domandato ldquose lrsquoessere non egrave la cosa non egrave quella roba ligrave allora che cosrsquoegraverdquo e ha incominciato a rispondersi ldquopercheacute intanto ci sia lrsquoessere occorre che ci sia lrsquouomo percheacute egrave con lrsquouomo che si pone la domanda intorno allrsquoessererdquo da qui lrsquoldquoesistenzialismordquo cioegrave egrave dallrsquoesistenza che si parte dallrsquoesistenza lrsquouomo a questo punto ha incominciato a dirsi che egrave lrsquouomo che si pone come colui che si pone la domanda fondamentale la famosa domanda fondamentale e allora ciograve che lrsquouomo domanda egrave sigrave intorno allrsquoessere ma non tiene conto del fatto che questo ldquoessererdquo di cui lrsquouomo sta domandando egrave in qualche modo giagrave presente nel suo domandare Questa egrave la tesi di Heidegger e cioegrave si tratta per Heidegger rispetto allrsquoessere non piugrave della ldquocosardquo ma del mondo in cui lrsquouomo e la cosa si corrispondono percheacute quando lrsquouomo si rapporta alla cosa si rapporta sempre per un motivo vuole modificarla vuole fare varie storie quindi questa ldquocosardquo Questo ldquoessererdquo non egrave piugrave la cosa in seacute tale e quale ma viene modificata continuamente dallrsquouomo stesso ecco percheacute lrsquoessere per Heidegger non egrave piugrave una cosa ferma e stabile ma egrave lrsquoldquoessercirdquo cioegrave lrsquoessere me in questo momento particolare specifico con tutto ciograve che io sono percheacute non sono soltanto quella cosa ligrave fatto di una testa due braccia eccetera sono tutto ciograve di cui sono fatto ma sono anche quelle cose che altri prima di me hanno fatto io sono tutte queste cose La portata del suo pensiero egrave stato quello di ricondurre lrsquoessere allrsquouomo fare un umanismo e cioegrave ha posto lrsquouomo lrsquoesserci dellrsquouomo al centro dellrsquoindagine non piugrave come lrsquoosservatore ligrave crsquoegrave lrsquouomo e ligrave crsquoegrave la cosa e lrsquoessere appartiene a quella cosa ligrave no lrsquoessere egrave qui qui dove sono io La filosofia di Heidegger ha segnato una svolta indubbiamente senzrsquoaltro ha costituito una grossa frattura certo non egrave stato lrsquounico esistenzialista ci sono stati Jasper e Sarte e Kierkegaard prima di loro Perograve per quanto riguarda lrsquointerpretazione cioegrave lrsquoermeneutica ha dato un avvio decisivo percheacute posta la questione in questi termini allora non crsquoegrave piugrave ldquola cosardquo ma ci sono io che mi rapporto alla cosa con tutto il mio bagaglio culturale questa egrave la tesi di Heidegger e dellrsquoermeneutica di conseguenza e cioegrave di tutto ciograve che egrave stato elaborato come interpretazione Heidegger ha segnato fortemente la teoria dellrsquointerpretazione era giagrave stata posta da Nietzsche ovviamente ricordate ldquoNon esistono fatti ma solo interpretazionirdquo dice Nietzsche Heidegger lo ha teorizzato 14 gennaio 2015 La tecnica cosigrave come la pone Heidegger egrave ciograve che dagrave agli umani lrsquoidea di avere il potere di avere il controllo su tutto e questo egrave uno dei motivi per cui la tecnica ha cosigrave tanto successo percheacute supporta una fantasia di onnipotenza come se attraverso la tecnica fosse possibile controllare ogni cosa Egrave una posizione gnostica vi ricordate il famoso motto degli gnostici ldquoEritis sicut diirdquo Heidegger ldquooriginariamenterdquo si volge ai presocratici anche se poi verso la fine si accorge che anche i presocratici erano giagrave metafisici ma lrsquoidea egrave che i presocratici si trovassero ancora in una fase ldquoauroralerdquo del pensiero quindi non ancora volto alla costruzione e al perseguimento della tecnica come strumento per il controllo del mondo Per controllare qualcosa occorre che questo qualcosa sia oggettivato sia quello che egrave da qui lrsquoesigenza della metafisica che fa proprio questo dice che ciascuna cosa egrave quella che egrave e quindi non la lascia esistere per seacute cosigrave come secondo sempre

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Heidegger accadeva presso i presocratici rispetto allrsquoidea della ldquoφύσιςrdquo cioegrave la ldquoφύσιςrdquo come sigrave lrsquoessere delle cose certo ma come un essere che egrave lasciato essere e cioegrave non egrave oggettivato non egrave posto come un qualche cosa da controllare da gestire da manipolare questo ancora per Heidegger per i presocratici non crsquoera ed egrave questo che a lui interessa ed egrave per questo che si egrave interessato molto a Houmllderlin Houmllderlin o almeno cosigrave egrave apparso ad Heidegger ha la posizione dei presocratici rispetto al ldquolasciar essere lrsquoessererdquo per dirla cosigrave senza quindi piegarlo necessariamente a una oggettivitagrave manipolante Questo potrebbe essere riassunto in due parole e cioegrave il passaggio operato dalla storia del pensiero egrave stato quello di passare dalla poesia alla tecnica ldquopoesiardquo nel senso heideggeriano del termine come ldquoποίησιςrdquo come produzione come il produrre il lasciar produrre e lasciare anche venire in luce le cose senza costringerle nella oggettivazione quindi ciograve che ha operato la metafisica quindi tutto il pensiero occidentale egrave questo passaggio dalla ποίησις alla τέχνη Lrsquoopera di Heidegger ha puntato su questo Questo lo dicevo per motivare il fatto che ci occuperemo della tecnica percheacute appare la tecnica come il piugrave formidabile supporto della fantasia di potenza della fantasia di controllo di dominio tecnica che ovviamente non si riferisce oggi allrsquoinformatica o alle cose piugrave recenti era giagrave presente nei presocratici Era presente cosigrave come egrave presente oggi come il tentativo piugrave o meno riuscito di manipolazione dellrsquoente e quindi necessariamente di oggettivazione dellrsquoessere cioegrave trasformando lrsquoessere in ente Questa egrave una accusa che Heidegger rivolge al pensiero ma vede in questo anche la possibilitagrave di andare oltre la metafisica e cioegrave di giungere a una posizione come la chiama lui ldquotrans metafisicardquo e cioegrave la tecnica con il suo nichilismo percheacute egrave fondata sulla ldquodeiezionerdquo questo egrave il termine che usa lui la ldquodeiezione dellrsquoessererdquo cioegrave lrsquooblio la dimenticanza dellrsquoessere in questo senso la tecnica egrave nichilista perograve portando alle estreme conseguenze questa posizione operata dalla tecnica dovrebbe giungersi sempre secondo Heidegger a quel punto in cui la tecnica mostra la sua incapacitagrave di governare nel senso di controllare di gestire lrsquoente e allora a questo punto mostrando il fallimento della tecnica dovrebbe accadere a parere di Heidegger ma su questo egrave abbastanza vago dovrebbe accadere quello che lui auspica e cioegrave un approccio autentico allrsquoessere ldquolasciar essere lrsquoessererdquo usiamo questi termini cosa che secondo lui non egrave piugrave avvenuto anzi come dicevo prima nellrsquoultimo Heidegger lrsquoidea egrave che non sia mai avvenuto tantrsquoegrave che giunge a un certo punto a dire che ldquosolo un dio ci puograve salvarerdquo Ecco questo egrave il motivo per cui ci interesseremo alla questione della tecnica per vedere se ci sono elementi che possono tornarci utili sia concettualmente sia perograve anche retoricamente per articolare la questione del potere di come funziona il potere Certo neacute Heidegger neacute meno che mai i presocratici erano in condizioni di intendere da dove viene questa esigenza di controllo di potere su tutto e cioegrave che cosa ha fatto sigrave che a un certo punto gli umani si siano inventati la metafisica e cioegrave quel pensiero che ldquooggettivardquo lrsquoessere trasformandolo in ente al fine di controllarlo di gestirlo di manipolarlo per averne il potere appunto e ovviamente come sappiamo ldquoenterdquo egrave qualunque cosa anche una relazione amorosa egrave un ente La volta scorsa Heidegger stava considerando quella famosa frase di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo prendendo i vari pezzi della frase Si chiede che cosa significano queste parole ldquoαὐτόrdquo ldquoνοεῖνrdquo ldquoεἷναιrdquo ldquolo stessordquo ldquoil pensierordquo ldquolrsquoessererdquo cercando in queste parole qualche cosa di piugrave che a suo parere egrave sfuggito a tutta la ricerca filosofica che lo ha preceduto Parla qui del ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro ldquoνοεῖνrdquo (pensare) per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica cioegrave come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoΝοεῖνrdquo significa apprendere ldquoνοῦςrdquo ldquoapprensionerdquo e ciograve in due sensi strettamente connessi ldquoapprendererdquo vuol dire anzi tutto ldquoaccogliererdquo lasciar pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare (lrsquoessere egrave ciograve che appare e qui si

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tratta nel pensiero cioegrave nel νοεῖν di accogliere questo apparire che non egrave un analizzare di sezionare ma di accogliere innanzi tutto) ldquoapprendererdquo significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare un fatto stabilire di che si tratta e in che consiste lrsquoldquoapprensionerdquo in questo duplice senso esprime un lasciar pervenire a seacute consistente non in una duplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa duplice possibilitagrave di tradurre questo termine non significa soltanto avere di fronte due possibilitagrave ma significa prendere una decisione e cioegrave trovarsi nellrsquoagire questo accoglimento per Heidegger abbiamo detto ma lo ripetiamo si tratta sempre di un essere ldquoprogettatordquo in qualche cosa cosa che comporta un agire comporta un assumersi una responsabilitagrave il fatto di indicare lrsquouomo come lrsquoldquoessercirdquo comporta che questo uomo non egrave mai spettatore passivo di quello che accade egrave sempre qualcuno che agisce agisce in prima persona e si assume la responsabilitagrave di quello che fa questo per Heidegger egrave lrsquouomo autentico non quello che vive percheacute ha sentito dire percheacute si fa cosigrave si fa cosagrave no egrave quello che accoglie ciograve che appare e soprattutto lo lascia apparire senza potremmo dirla Heidegger non lo dice ma potremmo dirlo ldquosenza necessariamente oggettivarerdquo cioegrave senza necessariamente compiere un operazione metafisica torno a dirvi Heidegger questo non lo dice lo sto dicendo io) Nel νοεῖν egrave espresso questo ricevere ciograve che appare portandolo a fissarsi in posizione (vedete che tornano vari elementi il permanere lrsquoassumere una posizione prendere posizione) siamo giunti cosigrave al chiarimento di ciograve che ci eravamo in primo luogo domandati ldquoche significa τό αὐτόrdquo (lo stesso) Quando una cosa egrave uguale a unrsquoaltra noi la consideriamo come costituente a unitagrave come una sola e medesima cosa con lrsquoaltra come concepire lrsquounitagrave quando si tratta dellrsquounitagrave dello stesso (cioegrave lo ldquostessordquo come unitagrave) non possiamo stabilirlo a nostro piacere almeno in questo caso in cui egrave il discorso dellrsquoessere dobbiamo cercare di comprendere lrsquounitagrave nel senso che Parmenide intende con la parola ldquoἕνrdquo (uno) sappiamo che lrsquounitagrave non egrave mai qui vuota uniformitagrave identitagrave come pura indifferenza lrsquounitagrave egrave costituita dalla coappartenenza reciproca di antagonisti egrave lrsquooriginariamente uno Percheacute Parmenide dice ldquoτε καίrdquo percheacute essere e pensare sono nel loro contrapporsi uniti ossia sono la stessa cosa in quanto coappartenentesi (stavamo riflettendo sulla contrapposizione tra essere e pensare non so se ve lo ricordate che sono lo stesso appunto) Partiamo dallrsquoessere cosigrave come da piugrave punti di vista ci si egrave chiarito quale ldquoφύσιςrdquo essere significa mantenersi in luce apparire venire nella non latenza (non-latenza ldquoa-λήθειαrdquo che egrave la veritagrave appunto il venire alla luce) laddove qualcosa di simile si verifica ossia laddove lrsquoessere si impone ivi si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione lrsquoarrestare accogliente dello stabile in seacute che si mostra (ve lo rileggo percheacute egrave un porsquo complessa dunque dove qualcosa si verifica cioegrave nella non latenza nellrsquoaλήθεια si verifica che lrsquoessere si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione cioegrave non crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquoapprensione di qualche cosa cioegrave prima crsquoegrave qualche cosa poi crsquoegrave lrsquouomo che apprende Tenete sempre conto che quando parla di ldquoapprensionerdquo ldquoaccoglimentordquo si riferisce allrsquouomo che egrave lrsquounico ente sul pianeta in grado di porsi la domanda intorno allrsquoessere cosa per Heidegger non irrilevante per cui non dice che crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquouomo da unrsquoaltra parte e lrsquouomo considera lrsquoessere se cosigrave facesse lo considererebbe come un ente (metafisicamente) dice che si coappartengono non crsquoegrave lrsquouno senza lrsquoaltro non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquouomo che lo accoglie che lo lascia accogliere qui dire come dice lui delle volte ldquolo lascia venire in lucerdquo sembrerebbe che crsquoegrave un qualche cosa che lo precede ma questo ldquolasciare venire in lucerdquo non crsquoegrave prima della domanda che lrsquouomo si pone intorno allrsquoessere) Lrsquoessere si impone ma poicheacute esso si impone e quanto si impone e appare si produce necessariamente con questa apparizione anche lrsquoapprensione (si producono insieme non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra non crsquoegrave prima una e poi lrsquoaltra) Ora affincheacute lrsquouomo risulti interessato al prodursi di questa apparizione e di questa apprensione (sarebbe lrsquouomo autentico)

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occorre che lrsquouomo stesso effettivamente sia cioegrave che appartenga allrsquoessere Lrsquoessenza e la modalitagrave dellrsquoesser uomo possono dunque determinarsi solo in base allrsquoessenza dellrsquoessere (sta dicendo che non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di intendere lrsquoessere senza che ci sia lrsquouomo che domanda intorno allrsquoessere e in questo domandare lascia che lrsquoessere sia) Se tuttavia allrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo compete lrsquoapparire bisogna che lrsquouomo come essente appartenga a questo apparire (cioegrave appaia insieme) drsquoaltra parte siccome lrsquoesser uomo costituisce manifestamente un essere particolare sui generis infatti egrave lrsquounico che si fa sullrsquoessere risulta dalla singolaritagrave del suo appartenere allrsquoessere inteso come apparire imponentesi (cioegrave la sua singolaritagrave egrave di appartenere allrsquoessere ma come Come un apparire imponentesi appare e si impone si impone nel senso non che si impone con veemenza poi anche lo diragrave ma si impone nel senso che da quel momento crsquoegrave esiste) Ora perograve il fatto che un tale apparire compete lrsquoapprensione lrsquoapprendere recettivo di ciograve che si mostra egrave da ritenere che proprio in base a questo si determini lrsquoessenza dellrsquoessere uomo Nellrsquointerpretare la frase di Parmenide non bisogna dunque includervi o inserirvi una certa rappresentazione dellrsquouomo piugrave tardiva o addirittura odierna egrave al contrario la frase stessa che ci deve in primo luogo istruire sul come secondo essa vale a dire secondo lrsquoessenza dellrsquoessere si determini anche lrsquoessenza dellrsquouomo chi sia lrsquouomo stando a quanto ce ne dice Eraclito risulta ldquoἔδειξεrdquo (cioegrave lrsquouomo si mostra) si mostra soltanto nel ldquoπόλεμοςrdquo nel separarsi degli dei e degli uomini nel prodursi della rottura dellrsquoessere stesso (sempre quindi in una contrapposizione percheacute ricordate che lui distingue tra lrsquoessere parmenideo e lrsquoessere di Eraclito Per Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoimmobile egrave ciograve che sta ciograve che egrave necessariamente e di ligrave non muove non muta non varia egrave fermo immobile ma dice Heidegger anche per Eraclito egrave la stessa cosa solo che la considera non nel senso dello stare ma nel senso del movimento dellrsquoapparire questo apparire che egrave prodotto dal πόλεμος cioegrave dal contrasto tra varie cose Entrambe le posizione dice Heidegger sono la stessa posizione e cioegrave di qualche cosa che egrave quello che egrave e che permane solo che Parmenide considera in quanto sta in quanto immobilitagrave Eraclito in quanto apparire della cosa stessa movimento determinato dal πόλεμος) Chi sia lrsquouomo non egrave per la filosofia cosa scritta in cielo bisogna invece tener conto di quanto segue 1) la determinazione dellrsquoessenza dellrsquouomo non costituisce mai una risposta bensigrave essenzialmente una domanda (cioegrave sta dicendo che qualunque risposta si dia alla domanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquouomordquo questa risposta non saragrave nientrsquoaltro che unrsquoaltra domanda) 2) la posizione di questa domanda e la sua risoluzione sono ldquostoricherdquo non in modo generico ma in guisa tale da costituire lrsquoessenza stessa della storia (e cioegrave questa domanda egrave presa allrsquointerno di una ldquostoricitagraverdquo non sorge dal nulla sorge dal pensare da tutto ciograve che lrsquouomo ha pensato) 3) La domanda sullrsquouomo deve sempre venire posta in rapporto essenziale con la domanda sullrsquoessere la domanda concernente lrsquouomo non costituisce mai una domanda di carattere antropologico ma storico e metafisico (cioegrave non egrave mai incentrata su un discorso sullrsquouomo in quanto tale ma sempre sullrsquoessere) Non dobbiamo dunque far intendere quello che significano nella frase di Parmenide ldquoνοῦςrdquo e ldquoνοεῖνrdquo sulla base di un concetto dellrsquouomo introdotto da noi bisogna invece che impariamo a renderci conto che lrsquoessere dellrsquouomo si determina unicamente in base al verificarsi della connessione essenziale dellrsquoessere e dellrsquoapprendere (se crsquoegrave lrsquoessere dice Heidegger crsquoegrave lrsquoapprendere ma lrsquoapprendere egrave solo lrsquouomo che lo fa lrsquoessere non puograve prendere nulla quindi percheacute ci sia essere occorre che ci sia apprendere e viceversa percheacute ci sia apprendere occorre che ci sia essere cioegrave ci sia lrsquouomo) Lrsquoapprensione e quanto di essa egrave detto nella frase di Parmenide non costituisce una facoltagrave (questa apprensione non egrave una facoltagrave di un uomo giagrave altrimenti determinato) lrsquoapprensione egrave un accadere nel quale soltanto accadendo lrsquouomo entra come essente nella storia appare ossia letteralmente perviene lui stesso allrsquoessere (cioegrave lrsquoapprensione non egrave una facoltagrave di tizio o caio potremmo dire che lrsquoapprensione egrave lui dice sigrave un accadere in quanto qualche cosa accade ma cosa accade Accade

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tutto ciograve che puograve accadere quando qualcuno fa qualche cosa progetta pensa qualche cosa ha unrsquoidea in testa questo egrave un accadere e soltanto in questo accadere lrsquouomo entra come essente nella storia cioegrave soltanto quando qualche cosa si produce ecco la ποίησις si genera si genera percheacute lrsquouomo si sta ldquoprogettandordquo quindi egrave preso nella oggi diremmo ldquopoesiardquo ma dire ldquopoesiardquo ha unrsquoaltra accezione oggi di quella che era la ποίησις per i greci in cui crsquoera anche la poesia poesia cosigrave come la intendiamo noi perograve questo ldquoaccadererdquo per Heidegger egrave un termine importante percheacute gli serve per mostrare che lrsquouomo non egrave oggettivato non ha delle facoltagrave propriamente ma anche lrsquouomo si trova ad accadere cosigrave come lrsquoessere appare a un certo punto e le cose appaiono anche lrsquouomo accade senza che questa sia una sua facoltagrave Infatti lui fa una critica poi anche del soggetto della soggettivitagrave che chiama coniando un nuovo termine la ldquosoggettitagraverdquo infatti dice) Lrsquoapprensione non egrave un modo di comportamento che lrsquouomo possegga come una proprietagrave ma al contrario lrsquoapprensione egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo (quindi egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo ciograve che accade lo possiede percheacute egrave in questo accadere che lrsquouomo si manifesta in questa accadere che viene accolto ovviamente crsquoegrave un agire in tutto ciograve) Ciograve che in quella espressione si attua (a proposito di ldquonoeinrdquo e ldquoapprensionerdquo) egrave nientemeno che il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere (in questa frase crsquoegrave tutto il pensiero di Heidegger propriamente cioegrave il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere lrsquouomo che si manifesta si manifesta esattamente cosigrave come si manifesta lrsquoessere cioegrave appare nel momento in cui si lascia apparire qualche cosa cioegrave ci si dispone a questa apertura e lrsquouomo egrave anche questo percheacute non egrave diverso anche lrsquouomo appartiene allrsquoessere come abbiamo visto prima non egrave una cosa separata) Chi sia lrsquouomo non possiamo venire a saperlo da una definizione erudita ma solo in quanto lrsquouomo viene nella contrapposizione allrsquoessente tentando di recarlo al suo essere in quanto cioegrave gli conferisce limite e forma ossia in quanto progetta del nuovo non ancora presente cioegrave poeta originariamente poeticamente fonda (quindi possiamo sapere chi egrave lrsquouomo soltanto in relazione al progetto che lrsquouomo ha e lrsquouomo egrave un progetto che egrave sempre gettato egrave sempre buttato in avanti egrave in questo progettare continuo che egrave la ldquoποίησιςrdquo di fatto ldquopoeta originariamente poeticamente fondardquo cioegrave poeta originariamente lrsquouomo in quanto produce ldquooriginariamenterdquo cioegrave mettendosi nella posizione di questo pensiero aurorale che era il pensiero dei presocratici quel pensiero che come dicevo prima lascia lrsquoessere senza vincolarlo alla metafisica cioegrave senza oggettivarlo senza trasformarlo in oggetto in ente) Nostro scopo egrave di cercare di comprendere la separazione di essere e pensare nella sua origine questa formula designa la fondamentale attitudine dello spirito occidentale (cerca di vedere come egrave potuto accadere che essere e pensare si siano divisi quando essere e pensare sono lo stesso) in base ad essa lrsquoessere si determina nella prospettiva del pensare e della ragione e ciograve anche quando lo spirito occidentale cerca di sottrarsi al dominio della ragione con volere lrsquoldquoirrazionalerdquo cercando lrsquoalogico (non logico) Perseguendo la distinzione di essere e pensare ci imbattiamo nellrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo stando alla traduzione e alla concezione ordinaria questo vorrebbe dire ldquopensare ed essere sono la stessa cosardquo (una della frasi piugrave celebri di Parmenide) possiamo chiamare questa espressione il principio guida della filosofia occidentale a patto soltanto di aggiungere la seguente considerazione se lrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo egrave diventata il principio direttivo della filosofia occidentale ciograve egrave stato solo in quanto essa non egrave stata piugrave compresa non avendo piugrave potuto la sua originaria veritagrave essere ritenuta la perdita della veritagrave di questa proposizione si verificograve subito dopo Parmenide presso i greci stessi veritagrave originarie di tale portata non possono essere mantenute che a patto di essere costantemente sviluppate in modo ancora piugrave originario giammai con la loro semplice applicazione con lrsquoappellarsi semplicemente ad esse lrsquooriginario rimane tale se cioegrave solo se ha la

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costante possibilitagrave di essere ciograve che egrave vale a dire origine (Qui torna lrsquoidea antica autentica di lasciare ldquoessere lrsquoessererdquo senza costringerlo allrsquointerno di unrsquooggettivazione) Vale a dire ldquooriginerdquo nel senso di uno scaturire fuori dalla latenza dellrsquoessere noi tentiamo ora di riconquistare la veritagrave originaria del detto di Parmenide Un primo accenno alla diversitagrave dellrsquointerpretazione lrsquoabbiamo fornito con la nostra produzione lrsquoespressione non dice ldquopensare e essere sono la stessa cosardquo bensigrave ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo (questo egrave il modo in cui Heidegger ha tradotto la frase celebre di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo ve la rileggo ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo ma cosa significa ciograve) La frase viene a parlare in un certo senso dellrsquouomo (sigrave percheacute egrave ovvio che se si parla del pensare si parla dellrsquouomo visto che abbiamo stabilito che egrave lrsquounico ente che ha questa caratteristica) ed egrave pertanto pressocheacute inevitabile che si incominci con lrsquointrodurvi la rappresentazione abituale dellrsquouomo tanto che in tal modo si giunge a far intendere quella che secondo lrsquoesperienza greca egrave lrsquoessenza dellrsquouomo sia che questo fraintendimento avvenga nel senso del concetto cristiano sia di quello moderno dellrsquouomo o nel senso di una scialba e vuota mescolanza dei due Ma questo fraintendimento nel senso di una rappresentazione non greca dellrsquouomo egrave ancora il male minore ciograve che risulta veramente fatale egrave il fatto che si smarrisce assolutamente e di primo acchito la veritagrave della proposizione poicheacute egrave senzrsquoaltro in essa che si compie la decisiva determinazione dellrsquoesser uomo noi dobbiamo dunque nellrsquointerpretarla scartare non soltanto questa o quella rappresentazione inadeguata dellrsquouomo ma addirittura qualunque rappresentazione dobbiamo cercare di intendere solo ciograve che in essa viene detto (a un certo punto introduce la questione dellrsquoldquoinquietanterdquo) Lrsquouomo egrave ldquoτό δεινότατονrdquo ciograve che vi egrave di piugrave inquietante fra tutto lrsquoinquietante ldquoδεινότατονrdquo viene dalla parola greca ldquoδεινόνrdquo e la traduzione che ne abbiamo data esige una spiegazione Questa puograve essere data proprio solo in base a una visione preliminare la parola ldquoδεινόνrdquo egrave ambigua da un lato il δεινόν designa il terribile lo spaventoso ma ciograve che appare tale non nei confronti di una meschina pusillanimitagrave e ancor meno in quel senso frivolo e vuoto in cui si usa da noi la parola quando si dice ldquoterribilmente gentilerdquo Non egrave in questo senso il δεινόν egrave il terribile nel senso dellrsquoimporsi predominante che provoca ugualmente il timor panico la vera angoscia cosigrave come il timore discreto meditato raccolto La violenza la prepotenza rappresentano il carattere costitutivo essenziale dellrsquoimporsi stesso (abbiamo visto che ciograve che si impone egrave lrsquoapparire la φύσις la indicava come il dischiudentesi imporsi quindi parla di violenza in questo imporsi della cosa) nel suo irrompere questo puograve rimanere in seacute la sua forza prepotente con ciograve esso non diventa inoffensivo tuttrsquoaltro ma ancor piugrave terribile per altro verso δεινόν significa il ldquoviolentordquo nel senso di colui che esercita la violenza non solo ne dispone ma che egrave violento in quanto che lrsquouso della violenza egrave il carattere fondamentale non solo del suo agire ma del suo stesso essere (Lrsquoessente nella sua totalitagrave in quanto si impone egrave il predominante nel primo senso quello che provoca timore eccetera ora lrsquouomo egrave in un primo senso ldquoδεινόνrdquo in quanto appartenendo per essenza allrsquoessere risulta esposto a questo predominante predominante dellrsquoessere della φύσις in particolare Lrsquouomo egrave in pari tempo ldquoδεινόνrdquo percheacute egrave colui che esercita la violenza non solo subisce la violenza della cosa che egrave ligrave e che si impone apparendo ma egrave lui stesso che egrave violento) Egli raccoglie lrsquoimporsi e lo reca in unrsquoapertura (questa egrave per Heidegger la violenza Raccoglie questo raccoglimento vi ricordate Egrave anche un raccogliere il λόγος cioegrave quando interviene il λόγος crsquoegrave un raccogliere qualche cosa e lo esercita Accoglie lrsquoimporsi della φύσις e la espone alla poesia alla produzione percheacute questo gesto egrave sempre un gesto comunque attivo per Heidegger mai passivo non crsquoegrave un subire un qualche cosa) Dunque percheacute traduciamo ldquoδεινόνrdquo con ldquoinquietanterdquo proprio percheacute il δεινόν risulta riferito nella sua massima intensitagrave e ambivalenza allrsquoessere dellrsquouomo che lrsquoessenza di tale essere deve essere considerata senzrsquoaltro nel suo aspetto decisivo Ma la caratterizzazione

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del violento come lrsquoinquietante non egrave per caso una determinazione derivata (dato che prende in considerazione il modo come il ldquoviolentordquo agisce su di noi) mentre si tratterebbe precisamente di intendere il δεινόν come in se stesso Noi concepiamo lrsquoinquietante come quello che estromette dalla tranquillitagrave (questa egrave la cosa importante) ovvero sia dal nostro elemento dallrsquoabituale dal familiare dalla sicurezza inconcussa Ciograve che egrave insolito dunque non familiare non ci permette di rimanere nel nostro elemento ed egrave in ciograve che consiste il pre-dominante (Il pre-dominante egrave qualche cosa che si impone imponendosi non lascia stare tranquilli) non lascia le cose come stanno Ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge da quei limiti che gli sono anzi tutto per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante (in ciograve dunque consiste il predominante ciograve che non ci permette di rimanere nel nostro elemento quieto eccetera ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso cioegrave egrave inquietante non soltanto percheacute abita il ldquopermanere violentordquo di una cosa ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge quei limiti che gli sono anzi tutto e per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante E cioegrave ogni volta che si progetta ogni volta che decide che fa qualche cosa che vuole muovere un aggeggio da qui a ligrave compie compie un atto di violenza Su questo poi Severino ha ripreso delle cose e forse ne parleremo Quindi lrsquouomo autentico egrave preso in una trasgressione continua percheacute lui egrave tutte queste cose in Heidegger lrsquouomo lrsquoessere lrsquoesserci il progetto tutte queste cose sono come facce di una stessa questione egrave questo il capovolgimento lo stravolgimento che operato Heidegger rispetto alla filosofia che lo ha preceduto La filosofia contemporanea da Cartesio fino a Husserl crsquoegrave sempre lrsquouomo da una parte e lrsquoessere da unrsquoaltra Heidegger toglie di mezzo tutto ciograve sovverte questa posizione per cui non crsquoegrave piugrave lrsquoessere da una parte e lrsquouomo dallrsquoaltra egrave lrsquouomo che deve considerare lrsquoessere anzi questo egrave sempre ciograve che lui ha considerato come una posizione metafisica percheacute considerandolo cosigrave lo oggettivizza e lo trasforma in ente quindi parla dellrsquoente e non dellrsquoessere lrsquoessere egrave ciograve che lo coinvolge lo travolge continuamente) (in Heidegger egrave sempre lo stesso ldquostranianterdquo di Freudrdquo) (la parola egrave sempre la stessa un ndash opposizione il non ndash Un-heimliche ndash familiare il domestico il tranquillo il noto il sereno Se proseguiamo Heidegger egrave un esercizio di pensiero dopo approcceremo la questione della tecnica sempre di Heidegger cercando di intendere ciograve che a noi principalmente interessa e cioegrave come la tecnica costituisca insieme con la metafisica che ne egrave il suo presupposto e la sua origine come sia fatto nella tecnica il modo di operare della fantasia di potenza Che cosa intende Heidegger quando parla di tecnica La ldquoτέχνηrdquo per Heidegger egrave lrsquooperato dellrsquouomo Vi ricordate la distinzione tra ldquoφύσιςrdquo e ldquoτέχνηrdquo Φύσις egrave ciograve che appare avendo in seacute mantenendo in seacute la causa della propria origine e la propria finalitagrave la τέχνη invece egrave il manufatto ciograve che egrave opera dellrsquouomo e quindi non ha in seacute la propria causa Riporta lrsquoesempio che fa Aristotele nella Fisica dice che crsquoegrave lrsquoalbero e crsquoegrave il letto entrambi sono di legno ma lrsquoalbero produce un altro albero il letto non produce un altro letto lrsquoalbero egrave la φύσις il letto la τέχνη Adesso cosigrave egrave piugrave chiaro forse Quindi egrave lrsquoagire dellrsquouomo che manipola lrsquoente percheacute puograve fare questo Percheacute ha dimenticato lrsquoessere percheacute sembra anche se non lo dice almeno non mi pare in modo esplicito che originariamente nei presocratici e forse anche prima non crsquoera lrsquoesigenza di volgere lrsquoessere in ente e cioegrave di farne un oggetto da manipolare e quindi in teoria lasciando stare lrsquoessere non ci sarebbe stata la fantasia di potere perograve questa egrave unrsquoelucubrazione mia del momento diciamo che si puograve trarre in qualche modo da ciograve che lui dice percheacute se la tecnica egrave il prodotto della metafisica e ha come movimento

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necessario lrsquooggettivazione dellrsquoessere allora se questa oggettivazione non crsquoegrave ma lrsquoessere puograve apparire come egrave adesso usiamo termini un porsquo banali allora non crsquoegrave piugrave la manipolazione non crsquoegrave piugrave il controllo cioegrave nulla di tutto ciograve risulta necessario percheacute lascia stare lrsquoessere Lo lascio apparire dunque lo accolgo e mi trovo preso in questo essere continuamente (perograve noi il gioco linguistico che abbiamo costruito quello del linguaggio ovviamente noi affermiamo che gli umani non possono sottrarsi a questa fantasia di potere percheacute egrave data dalle affermazioni e dal lavoro del linguaggio mentre costruisce) Heidegger non aveva conoscenze sufficienti per intendere il funzionamento del linguaggio per lui il linguaggio egrave per un verso la dimora dellrsquoessere percheacute senza lrsquouomo che parla non crsquoegrave niente ma egrave anche un ostacolo Sembra che abbia interrotto la stesura di Sein und Zeit (Essere e Tempo) che prevedeva un seguito a causa del fatto che si egrave scontrato con il linguaggio cioegrave si egrave trovato di fronte a un linguaggio insufficiente a dire quello che voleva dire Questo si dice sia avvenuto e la domanda ldquoda dove viene una fantasia di potenzardquo non puograve essere intesa se non si intende il funzionamento del linguaggio ovviamente a noi interessa intendere come infatti lrsquoho detto prima sia concettualmente cioegrave attraverso unrsquoanalisi precisa dellrsquointervento della tecnica nel pensiero e sia anche per una portata retorica mostrare per quale motivo la tecnica oggi egrave cosigrave potente cosigrave efficace lo egrave sempre stata ma oggi forse di piugrave forse non egrave affatto sicuro Il motivo per cui ciascuno vuole avere sempre lrsquoultimo ritrovato della tecnica il motivo per cui ha fiducia che la tecnica possa risolvere ogni cosa La tecnica puograve fare molto certo ma come diceva sempre Heidegger ldquola scienza non pensardquo cioegrave non si occupa propriamente di che cosa sta facendo fa delle cose esegue delle procedure ma non sa propriamente che cosa sta facendo in questo senso ldquonon pensardquo non egrave in senso negativo ma nel senso che la scienza non si pone questo obiettivo fa altro non pensa se stessa cioegrave la scienza non dice che cosa egrave se stessa la matematica non dice che cosrsquoegrave la matematica la matematica dice come si compiono certe operazioni ma non dice che cosrsquoegrave ldquomatematicardquo Si potrebbe anche dire che la matematica egrave lrsquoesecuzione di operazioni secondo certi algoritmi ma non risponde propriamente alla domanda di Heidegger 21 gennaio 2014 Ricordate che lrsquoultima volta eravamo rimasti sulla questione dellrsquointerpretazione Si chiede Heidegger Quale interpretazione egrave la vera Quella che non fa che desumere la sua prospettiva da ciograve che egrave risaputo ovvio abituale o quella che mette radicalmente in discussione la prospettiva abituale in quanto potrebbe essere e di fatto egrave cosigrave che tale prospettiva non conduca affatto verso quello che si tratta di scorgere Indubbiamente rinunciare a ciograve che egrave abituale per ritornare verso unrsquointerpretazione problematizzante costituisce un salto per saltare occorre prendere il giusto slancio egrave questo slancio che decide di tutto in quanto significa che noi stessi riproponiamo realmente le domande e solo in esse ci costruiamo le prospettive Questo drsquoaltra parte non egrave un procedere arbitrario e ancor meno attenendosi a un sistema assunto a norma ma soltanto per entro e in base alla necessitagrave storica alla necessitagrave dellrsquoesserci storico (sta dicendo che questo domandare non puograve porsi se non allrsquointerno di un orizzonte storico cioegrave dellrsquouomo in quanto esserci cioegrave in quanto egrave allrsquointerno di un progetto che egrave soprattutto storico egrave un progetto che non viene dal nulla egrave un progetto che egrave sempre comunque prodotto dalla sua storia dalla sua esistenza) ldquoλέγεινrdquo e ldquoνοεῖνrdquo ldquoraccoglimentordquo e ldquoapprensionerdquo costituiscono una necessitagrave e un far violenza contro il predominante (il ldquopredominanterdquo vi ricordate era il permanere della ldquoφύσιςrdquo) ma in pari tempo anche sempre a suo favore cosigrave quanti esercitano violenza dovranno provare pur sempre un moto di spavento di fronte a questo uso della violenza non potendo tuttavia indietreggiare in questo vuoto di spavento pur nella volontagrave di dominare deve per un

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attimo brillare la possibilitagrave che il dominio sul predominante si conquisti nel modo piugrave sicuro e piugrave pieno quando si conservi semplicemente allrsquoessere ossia allo schiudentesi imporsi che si fa presente in seacute come logos come insieme raccolto dei contrari la sua latenza inibendogli cosigrave in un certo ogni possibilitagrave di apparire (sta dicendo molto semplicemente che egrave la metafisica che deve dominare le cose egrave per questo che ha la necessitagrave di stabilire e di determinare la realtagrave di bloccare lrsquooggetto di renderlo analizzabile quindi il dominio sul predominante (φύσις) egrave lrsquoobiettivo della metafisica propriamente) Allrsquoazione violenta del piugrave inquietante compete questa audacia quella di rifiutare allrsquoapparire del predominante ogni apertura per giungere cosigrave a padroneggiarlo (sta parlando della metafisica) innalzandosi fino ad esso per il fatto di precludere alla sua onnipotenza il luogo dellrsquoapparire (egrave la metafisica che impedisce allrsquoessere di manifestarsi allrsquoessere di apparire di venire alla luce) se non che rifiutare una tale apertura allrsquoessere non significa per lrsquoesserci che questo rinunciare alla propria essenza (cioegrave rinunciando allrsquoapertura rinunciando allrsquoessere da parte della metafisica si rinuncia allrsquoesserci dice Heidegger cioegrave alla vita autentica in definitiva) Questo richiede di uscire dallrsquoessere oppure di non entrare mai nellrsquoessere Non aver mai assunto lrsquoesserci ldquoμε φύσαιrdquo vien detto dellrsquouomo come di colui che in questa essenza egrave assimilato alla φύσις come raccoglitore di questa (lrsquouomo assimilato alla φύσις vuol dire che egrave lui stesso che immagina di diventare lrsquoessere) Questi ldquoμε φύσαιrdquo sono usati per significare lrsquoessere dellrsquouomo mentre ldquoλόγοςrdquo egrave impiegato nel senso di Eraclito come lrsquoordine predominante dellrsquoessente nella sua totalitagrave (vi ricordate che Eraclito aveva detto almeno questa era lrsquointerpretazione di Heidegger che il logos egrave quellrsquoordinare dellrsquoessere ciograve che pone ordine) Questa parola del poeta esprime lrsquointimo rapporto dellrsquoesserci allrsquoessere e alla sua apertura menzionando quello che rappresenta la maggiore distanza dallrsquoessere (il ldquonon essercirdquo ciograve che egrave piugrave distante dallrsquoessere egrave il non essere ovviamente) qui si mostra la piugrave inquietante possibilitagrave dellrsquoesserci quella di infrangere il predominio dellrsquoessere esercitando la suprema violenza contro se stesso (questa egrave la possibilitagrave dellrsquoessere il ldquonon essererdquo come possibilitagrave dellrsquoessere ed egrave la cosa che per Heidegger risulta la piugrave inquietante) Questa possibilitagrave non costituisce per lrsquoesserci una vuota scappatoia egli stesso egrave (lrsquoesserci) questa possibilitagrave per il fatto stesso di essere giaccheacute in quanto esserci egrave necessario che in ogni far violenza egli si infranga sullrsquoessere La piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci (potete intendere qui il ldquonon essercirdquo come la metafisica) Lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere e cioegrave in modo che lrsquoonnipotenza dellrsquoessere costringe letteralmente lrsquoesserci ad essere il luogo del suo apparire e come tale lo domina circondandolo e pervadendolo e lo mantiene nellrsquoessere (dice che la piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci egrave il modo piugrave potente per sconfiggere lrsquoessere il non esserci semplicemente quindi lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta e della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere percheacute lrsquoesserci contiene questa possibilitagrave di non essere) A dire una separazione di λόγος e φύσις ma non si tratta ancora di una secessione del logos questo significa che il λόγος non si pone ancora di fronte allrsquoessere dellrsquoessente e non appare ancora di fronte a lui in modo da attribuirsi in quanto ragione una giurisdizione sullrsquoessere ed assumere su di seacute e regolare la determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente (questa separazione tra λόγος e φύσις di cui parla dice che ancora non egrave un allontanamento una eliminazione del logos cioegrave non si pone ancora di fronte allrsquoessere non si contrappone ancora allrsquoessere questo avviene con la metafisica originariamente no vi ricordate che ldquoλόγοςrdquo era uno dei modi di indicare lrsquoessere) A ciograve il logos (infatti qui lo scrive non piugrave in greco ma in caratteri latini per indicare questa differenza cioegrave quando intende logos come ldquoragionerdquo quindi non piugrave come era inteso sempre secondo Heidegger dai presocratici e cioegrave come uno dei modi dellrsquoessere) a ciograve il logos arriva solo allorcheacute enuncia la sua originaria essenza in quanto lrsquoessere come φύσις viene

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coperto e travisato (appunto) ne consegue un mutamento dellrsquoesserci dellrsquouomo la lenta conclusione di questa storia in cui da lungo tempo viviamo egrave costituita dal predominio del pensiero concepito come ratio (logos appunto) e sia nel senso che di intelletto che di ragione sullrsquoessere dellrsquoessente (quindi incomincia a parlare della vittoria del logos inteso come ratio sullrsquoessere quindi della metafisica sulla φύσις potremmo dire) egrave a questo punto che incomincia lrsquoalternativa fra razionalismo e irrazionalismo (cioegrave a seguito di questo) alternativa che si presenta ancora oggi sotto tutti i travestimenti possibili e sotto le piugrave contrastanti denominazioni lrsquoirrazionalismo egrave solo la debolezza divenuta palese e il fallimento finale del razionalismo e per ciograve egrave esso stesso una forma di razionalismo Lrsquoirrazionalismo rappresenta una scappatoia dal razionalismo ma tale da non condurci in territorio libero bensigrave da irretirci ancor piugrave nel razionalismo (ldquorazionalismordquo qui egrave sempre inteso in accezione di logos latino quindi come ratio appunto) mentre cosigrave dissimulato esso risulta maggiormente pericoloso potendo seguitare cosigrave il suo gioco indisturbato (lui sta affrontando adesso questa questione ldquocome egrave avvenuto ciograve che egrave avvenutordquo e cioegrave che gli umani a un certo punto dopo i greci dopo lrsquoautentico modo di porsi dei greci questo λόγος che originariamente per i greci autenticamente era lrsquoessere non era distinto dallrsquoessere dopo egrave diventato la ratio latina si chiede come egrave potuta accadere questa cosa) Vediamo ora come si giunge a questa secessione a questa prioritagrave del logos (di nuovo scritto in latino) nei confronti dellrsquoessere Come avviene la determinazione decisiva la separazione di essere e pensare (vi ricordate la famosa frase di Parmenide ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) Si tratta anche qui di una storia che possiamo disegnare a grandi linee incominciando dalla fine chiediamo ldquocome si presenta il rapporto fra ldquoφύσιςrdquo e ldquoλόγοςrdquo al termine della filosofia greca in Platone e Aristotele come viene intesa la φύσις qual egrave la forma e il ruolo che il λόγος ha assunto Come si giunge a questa fine In che consiste il motivo vero e proprio della trasformazione avvenuta (questo egrave importante percheacute da questa scissione del λόγος dalla φύσις diventando il logos dei latini della ratio questo ha coinciso con lrsquoabbandono dellrsquoessere e cioegrave nel passaggio dallrsquoautentico allrsquoinautentico allrsquouomo come dice Heidegger in Essere e Tempo allrsquouomo della chiacchiera dice) Primo punto Allrsquoessere finisce da ultimo per imporsi la denominazione predominate e basilare di ldquoἰδέαrdquo (ldquoῖrdquo ldquoἰδέαrdquo questo secondo lui egrave lrsquoelemento intermedio quello che ha consentito il passaggio fra la φύσις come essere e il logos come ratio) da allora fino a oggi lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ldquoἰδέαrdquo domina lrsquointero corso del pensiero Occidentale attraverso tutti i suoi sviluppi questa origine spiega anche il fatto in quello che costituisce la grande definitiva conclusione della prima fase del pensiero Occidentale il sistema di Hegel la realtagrave del reale lrsquoessere in senso assoluto egrave concepito come ldquoἰδέαrdquo e viene cosigrave espressamente designato Ma cosa significa che in Platone la φύσις viene interpretata come ἰδέα (percheacute per Heidegger la ldquocolpardquo tra virgolette egrave di Platone egrave stato lui ad avviare tutta questa catastrofe) Egrave di fatto innegabile che lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ἰδέα risulta dallrsquoesperienza fondamentale dellrsquoessere come φύσις (cioegrave viene da ligrave) essa egrave per cosigrave dire una conseguenza necessaria della concezione dellrsquoessenza dellrsquoessere come ldquoapparire schiudentesirdquo (cioegrave dice che questo passaggio dallrsquoessere in quanto φύσις allrsquoἰδέα viene proprio dal fatto che lrsquoessere egrave un apparire schiudentesi che egrave la forma autentica della manifestazione dellrsquoessere) infatti non vi egrave piugrave nulla che rappresenti un allontanamento oppure una defezione dal principio (certamente no) ma se ciograve che egrave una conseguenza essenziale viene elevato al rango stesso dellrsquoessenza collocandosi al suo posto che cosa succede (sta dicendo che sembra una conseguenza questa del passaggio dellrsquoessere come φύσις allrsquoidea di Platone dice ldquoallora egrave il declinordquo e questo produce necessariamente a sua volta specifiche conseguenze) cosigrave egrave avvenuto il fatto decisivo rimane non giagrave che la φύσις sia stata caratterizzata come idea ma che lrsquoidea si ponga come interpretazione unica e determinante dellrsquoessere Possiamo facilmente apprezzare la distanza che intercorre tra le due interpretazioni valutando la

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diversa prospettiva in cui si muovono anche queste due determinazioni essenziali dellrsquoessere la φύσις e lrsquoἰδέα La φύσις egrave lo schiudentesi imporsi lo star ligrave in seacute (egrave stabilitagrave Parmenide lo poneva in questo modo) ldquoἰδέαrdquo egrave lrsquoevidenza concepita come darsi alla vista (badate bene qui ldquoἰδέαrdquo egrave in accezione greca non come ciograve che poi ne egrave seguito anche se mantiene in parte il concetto greco e cioegrave come il manifestarsi lrsquoevidenza) egrave una determinazione dello stabile in quanto e soltanto in quanto sta di fronte a un vedere (lrsquoidea per il greco egrave lrsquoevidenza) ma la φύσις come schiudentesi imporsi egrave giagrave anche indubbiamente un apparire solo che lrsquoldquoapparirerdquo egrave ambiguo apparire vuol dire anzitutto il raccoglientesi portarsi in posizione dellrsquoinsieme raccolto e cosigrave stare (qui ci ha messo dentro tutto il raccoglientesi ciograve che raccoglie egrave il logos si mette in posizione nella sua posizione questo egrave lo stare lo stare della φύσις) ma apparire significa allora anche nello stare giagrave presentare una faccia una superficie una evidenza che si offre alla vista Ma il frammento di Parmenide non dice forse giagrave che lrsquoessere e lrsquoapprensione sono reciprocamente connessi e quindi anche lrsquoaspetto veduto egrave il vedere Egrave certo che al ldquovedererdquo compete un veduto ma da ciograve non consegue che lrsquoesser visto come tale debba e possa determinare da solo la presenza del ldquovedutordquo (non ha mica tutti i torti non egrave cosigrave automatico che lrsquoessere visto in quanto tale possa determinare da solo la presenza del veduto io posso vedere ciograve che non crsquoegrave) il frammento di Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso ma invece che lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere (sta dicendo che si sta attuando un passaggio tale per cui si giunge a immaginare che lrsquoessere incomincia ad essere inteso solo in base allrsquoapprensione a ciograve che mi si evidenzia egrave questo il passaggio chiave mentre invece per Heidegger secondo lui per il pensiero autentico lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere mentre nella metafisica lrsquoessere esiste percheacute lo prendo lo apprendo capite che egrave esattamente il contrario Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione come dire che non dipende dallrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso lrsquoessere ma invece sempre Parmenide dice che egrave lrsquoapprensione che esiste percheacute crsquoegrave lrsquoessere) Lrsquoapprensione deve aprire lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere (questo egrave ciograve che dovrebbe fare lrsquoapprensione e cioegrave apre lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere assumendolo nel ldquocherdquo nel ldquoche cosardquo del suo presentarsi e cioegrave in questo caso mantiene la domanda fondamentale Mentre la metafisica considera lrsquooggetto e in base a questa evidenza desume lrsquoessere invece dice Heidegger che egrave esattamente il contrario Se qualcosa si evidenzia egrave percheacute crsquoegrave lrsquoessere nella quale apertura egrave possibile la presenza dellrsquoente) Drsquoaltra parte lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea fa sigrave che non soltanto una conseguenza essenziale risulti falsata in quanto presa per lrsquoessenza stessa ma che ciograve che risulta in tal modo falsificato venga a sua volta frainteso e tutto ciograve si verifica pur sempre nel corso dellrsquoesperienza e della concezione greca dellrsquoessere (quindi non egrave un cosa recente sta dicendo Heidegger infatti appunto Platone Aristotele eccetera) Lrsquoἰδέα in quanto evidenza viene a costituire ldquoil che cosardquo dellrsquoessente la quidditagrave (la quidditas egrave il che cosa egrave lrsquoente) in base a questo significato lrsquoessenza ossia il suo concetto risulta del pari ambiguo infatti un essente sussiste si impone chiama e compie quanto gli compete compreso precisamente il conflitto Un essente sussiste come questo e quello ossia risulta determinato come un quid (giagrave ma lrsquoessere no lrsquoessere non egrave un quid) come risulta nel passaggio dalla φύσις allrsquoἰδέα il τί ἐστίν ldquoil che cosardquo e come lrsquoὅτιἐστίν ldquoil cherdquo se ne distingue contrapponendoglisi (cioegrave si sta chiedendo come ha fatto lrsquoessere la φύσις a diventare un qualche cosa cioegrave un ente che egrave esattamente hellip) non egrave qui il caso di approfondire lrsquoaccenno che egrave giagrave stato fatto allrsquoorigine essenziale della distinzione di ldquoessentiardquo ed ldquoexistentia hellip Dal momento comunque che lrsquoessenza dellrsquoessere egrave posta nella quidditagrave (lrsquoidea ciograve che si evidenzia la ldquomiardquo apprensione dellrsquooggetto) questrsquoultima in quanto costituisce lrsquoessere vero e proprio dellrsquoessente diventa anche quanto vi egrave di piugrave essente nellrsquoessente (il passaggio

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ormai egrave compiuto dice Heidegger ldquoφύσιςrdquo come idea come evidenza come apprensione ciograve che si apprende diventa lui stesso essere immaginariamente ma non lo egrave e si scambia a questo punto lrsquoessere con lrsquoente) questa idea egrave a sua volta lrsquoessente per lrsquoeccellenza ldquoὄντος ὄνrdquo lrsquoessere come idea egrave ora promosso al rango di essente per eccellenza e lrsquoessente stesso che era dianzi predominante decade al livello di ciograve che per Platone chiama ldquoμή ὄνrdquo (lrsquoente) ciograve che propriamente non dovrebbe essere e di fatto anche propriamente non egrave in quanto deforma sempre lrsquoidea la pura evidenza con il realizzarla con lrsquoincarnarla nella materia (questa egrave la ldquofolliardquo di Platone e di tutta la filosofia fino a lui e cioegrave il fatto che lrsquoidea diventa reale diventa la ldquopura evidenzardquo che egrave apprensione sigrave ma apprensione che deve la sua esistenza allrsquoessere mentre a un certo punto si sgancia egrave questa la questione appunto lrsquoidea diventa incarnata nella materia diventa lrsquoente appunto) Dal suo canto lrsquoidea diventa ldquoπαράδειγμαrdquo (ldquomodellordquo ldquoparadigmardquo) lrsquoidea diventa contemporaneamente necessariamente ideale la copia propriamente non egrave (vi ricordate di Platone Crsquoegrave il mondo delle cose che sono immagini sono finte la realtagrave vera che sta su nellrsquoIperuranio hellip) ma solo partecipa dellrsquoessere il ldquoχωρισμόςrdquo lrsquoabisso tra idea intesa come il vero essente il prototipo lrsquooriginale e il non essente vero e proprio lrsquoimitazione la copia questo abisso egrave cosigrave scavato ormai egrave fatta (e cioegrave lrsquoidea come lrsquoimitazione di un vero un reale che sta da qualche parte ma questo in Platone) Lrsquoapparire riceve ora in base allrsquoἰδέα un altro senso ancora ciograve che appare lrsquoapparenza non egrave piugrave la φύσις lrsquoessere lo schiudentesi imporsi e neppure il mostrarsi dellrsquoevidenza lrsquoidea in senso greco lrsquoapparenza egrave invece lrsquoemergere della copia ecco Platone siccome questa non raggiunge mai lrsquooriginale lrsquoapparente egrave mera apparenza ossia propriamente un sembrare una diffettivitagrave una mancanza a questo punto lrsquoente e il φαινόμενον ldquofenomenordquo si separano ne discende unrsquoaltra essenziale conseguenza siccome lrsquoessere vero e proprio egrave lrsquoidea e questa egrave il modello bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale se siamo ormai ridotti allrsquoἰδέα considerata come il modello di qualche altra cosa bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale appunto ad adeguarsi al modello a regolarsi sullrsquoidea La veritagrave della φύσις lrsquoἀλήθεια concepita come la non latenza che si realizza nello schiudentesi imporsi diventa μίμησις lrsquoadeguazione il regolarsi su lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere egrave concepito come un rappresentare qui in questo punto esatto (Heidegger non lo dice ma lo dico io nasce la scienza esattamente a questo punto e cioegrave) lrsquoesattezza che occorre verificare a questo punto egrave lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere concepito (lrsquoἀλήθεια come non nascondimento si trasforma in ὁμοίωσις e cioegrave in adaeligquatio rei et intellectus ndash in adeguamento della parola alla cosa ndash questo adeguamento egrave possibile percheacute lrsquoidea cosigrave intesa cioegrave non piugrave in senso greco come lrsquoessere che si evidenzia ma come un evidenza di un qualche cosa e a questo punto ogni idea egrave sempre un simulacro appunto una μίμησις di un qualche altra cosa che deve essere trovato la realtagrave vera quali sono le vere proprietagrave di una cosa come la si misura che cosrsquoegrave esattamente questo aggeggio egrave appunto il momento in cui nasce la scienza) Intendendo bene tutto ciograve non egrave piugrave possibile negare che con lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea si attua un distacco nei confronti del principio originario drsquoaltra parte se si parla qui di ldquocadutardquo si deve tenere presente che non si tratta di una caduta ad un livello troppo basso ma che rimane malgrado tutto a considerevole altezza hellip Si tratta ora di vedere che cosa succede del λόγος in corrispondenza al cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις la rivelazione dellrsquoessente si produce nel logos inteso come raccoglimento (ricordate lrsquoaccezione greca di λόγος Era appunto il raccoglientesi raccogliere) Questrsquoultimo (λόγος) si compie originariamente nel linguaggio egrave per questo che logos diventa la basilare determinazione essenziale del discorso Il linguaggio concepito come ciograve che egrave enunciato e detto e ancora dicibile custodisce di volta in volta lrsquoessente cosigrave rivelato ciograve che egrave stato detto puograve essere ripetuto e proseguito in un altro dire la veritagrave che esso custodisce si diffonde ma in modo tale che lrsquoessente reso originariamente

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manifesto nel raccoglimento non risulta ogni volta sperimentato veramente in se stesso in ciograve che viene ripetuto la veritagrave si distacca per cosigrave dire dallrsquoessenza e questo fino al punto che il ri-detto diventa qualcosa di semplicemente re-citato diventa γλῶσσα (come si dice appunto in Essere e Tempo Ora considerate questo lui si chiede cosa ne egrave a questo punto del logos in corrispondenza del cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις come evidenza quindi della φύσις che diventa ldquoideardquo in accezione latina del termine Il linguaggio diventa ciograve che egrave enunciato e detto ed egrave come se di volta in volta questo logos custodisse lrsquoessente che si egrave rivelato nellrsquoidea sempre in senso latino egrave lrsquoidea che rivela lrsquoessente in questo caso come lrsquoessere dellrsquoessente e il linguaggio diventa ciograve che rende ripetibile ciograve che lrsquoidea ha evidenziato che non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave lrsquoente egrave soltanto percheacute egrave lrsquoente che puograve essere ripetuto ridetto ed egrave da qui che si produce la chiacchiera per Heidegger Allora riassumiamo su quanto egrave stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa idea diventa il paradigma la veritagrave diventa giustezza ἀλήθεια diventa ὀρθότης il λόγος diventa enunciazione ricordate che il logos era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere - diventa lui il logos a decidere dellrsquoessere) lrsquoidea e categoria costituiscono ormai i due concetti sotto cui ricadono il pensare lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto la trasformazione della φύσις e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto (qual egrave la trasformazione del loro reciproco rapporto Percheacute originariamente egrave la φύσις cioegrave lrsquoessere a determinare il λόγος come modo di manifestazione dellrsquoessere ad un certo punto invece in seguito alla trasformazione di φύσις in idea diventa il logos il luogo della riproduzione dellrsquoessere appunto riproducendo il dire il dicibile) la trasformazione della φύσις e del λόγος noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano la caduta del principio originario tutta la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel La storia quando egrave autentica non perviene alla sua fine cessando e finendo hellip che cosa dovette di necessitagrave accadere percheacute si giungesse nella filosofia greca alla fine principiale e a questa trasformazione della φύσις e del logos Siamo cosigrave giunti al secondo quesito secondo punto per ciograve che concerne la indicata trasformazione si devono fare due osservazioni (aggiunge ancora qualcosa Tenete conto che per Heidegger la metafisica egrave lrsquoorigine della scienza e della tecnica La τέχνη egrave il compimento della filosofia greca mentre la φύσις era il principio con la τέχνη invece si arriva alla fine per Heidegger la filosofia egrave finita non crsquoegrave piugrave niente da filosofare per Heidegger si egrave compiuta ha fatto il suo ciclo ed egrave finita con la tecnica di cui diremo quando saragrave il momento) Essa (questa trasformazione) si opera allrsquointerno dellrsquoessenza della φύσις e del λόγος o meglio per entro a una loro essenziale conseguenza in tal modo che lrsquoapparente presenza nel suo apparire una evidenza mentre il detto finisce per scadere nella diceria (va beh questo lo abbiamo giagrave visto) ma la trasformazione non avviene dunque dallrsquoesterno ma dallrsquointerno ma che significa qui dallrsquointerno Ciograve che egrave in questione non sono neacute la φύσις neacute il λόγος presi separatamente in Parmenide vediamo che essi sono essenzialmente connessi (diceva ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) il fondamento che regge e governa la loro essenza e costituisce il loro interno egrave lo stesso loro rapporto (tra φύσις e λόγος) e ciograve anche se il fondamento del rapporto stesso si cela primariamente e propriamente nellrsquoessenza della φύσις hellip Ma di che tipo egrave questo rapporto In ogni caso la trasformazione fa sigrave che sia dal punto di vista dellrsquoidea sia da quello dellrsquoenunciazione lrsquoessenza originaria della veritagrave lrsquoἀλήθεια si trasforma in giustezza la non latenza costituisce infatti quello che abbiamo chiamato ldquointernordquo ossia il rapporto imponente tra φύσις e λόγος nel senso originario lrsquoimporsi si verifica come un venir fuori nella non latenza Ora lrsquoapprensione e il raccoglimento costituiscono lrsquoeconomia del rivelarsi della non latenza dellrsquoessere il

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trasformarsi della φύσις e del λόγος in idea ed enunciazione trova il suo intrinseco fondamento in un passaggio dallrsquoessenza della veritagrave come non latenza alla veritagrave come giustezza Tale essenza della veritagrave non ha potuto fissarsi ed essere mantenuta nella sua iniziale originarietagrave la non latenza vale a dire lo spazio costituito per lrsquoapparire dellrsquoessente egrave crollato si sono salvate come macerie del crollo ldquoἰδέαrdquo ed ldquoenunciazionerdquo οὐσία e παράδειγμα (sta parlando del crollo della filosofia in sostanza) Da che lrsquoidea e la categoria hanno preso a regnare la filosofia invano si arrabatta per spiegare in tutti i modi possibili e impossibili il rapporto tra enunciazione il pensare e lrsquoessere (una cosa egrave quello che penso una cosa egrave la realtagrave di ciograve che penso questo dualismo che si instaura con Parmenide secondo Heidegger) invano in quanto la domanda sullrsquoessere non viene ricondotta al fondamento e al terreno in cui essa si trova radicata onde trovare su questa base la sua spiegazione (insomma la questione per Heidegger egrave che si egrave persa la domanda fondamentale e cioegrave la domanda non verte piugrave sullrsquoessere ma sullrsquoente si chiede allrsquoente di dire come egrave fatto come funziona come si accende questo aggeggio ma la domanda non egrave piugrave la domanda autentica sullrsquoessere e quindi non essendo una domanda sullrsquoessere non egrave piugrave la domanda autentica egrave una domanda intorno allrsquoente alle sue caratteristiche le sue proprietagrave ma non si pone piugrave come la domanda fondamentale e cioegrave ldquopercheacute qualche cosa apparerdquo questa egrave la domanda fondamentale ricordate la domanda da cui siamo partiti allrsquoinizio ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute nulla Percheacute qualche cosa ci appare Percheacute qualche cosa fa sigrave che qualche cosa ci appaia Questa egrave la domanda fondamentale per Heidegger la domanda che deve porsi la filosofia Non chiedersi che cosrsquoegrave questo aggeggio quali sono le sue caratteristiche questo egrave il compito della scienza e abbiamo visto che nasce nel momento in cui cessa il pensare autentico il pensare autentico cessa e nasce la scienza) Sappiamo da Eraclito e da Parmenide che la non latenza dellrsquoessente non costituisce semplicemente qualcosa di sussistente (sappiamo da Eraclito e Parmenide che lrsquoessere non egrave lrsquoente diciamola cosigrave) la non latenza accade solo in quanto egrave realizzata con lrsquoopera (ecco qua lrsquoopera il progetto il progetto gettato con lrsquoopera con lrsquoagire con il fare) la non latenza accade (la non latenza la veritagrave chiamiamola cosigrave per distinguerla dalla veritagrave ὀρθότης la veritagrave per adeguamento lrsquoadeguatezza) solo con lrsquoopera lrsquoopera della parole che egrave la poesia (naturalmente qui poesia intesa in accezione greca come ποίησις come produzione come ciograve che si produce al momento in cui lrsquoessere appare) lrsquoopera della pietra nel tempio e nella statua lrsquoopera della parola costituente il pensiero lrsquoopera della πόλις come luogo della storia che fonda e custodisce tutto ciograve opera qui deve sempre essere intesa in base a quanto egrave stato detto nel senso greco di ἔργον (da qui energia eccetera) cioegrave sia come lrsquoessere presente prodotto (la ποίησις egrave la produzione ciograve che egrave presente il prodotto della produzione egrave ldquoἔργονrdquo) come lrsquoessere presente prodotto nella non latenza La conquista della non latenza dellrsquoessente e con ciograve dellrsquoessere stesso nellrsquoopera questa conquista che giagrave di per seacute non si produce che sotto forma di un costante antagonismo egrave sempre in pari tempo lotta contro il nascondimento il coprimento contro lrsquoapparenza (questo prodursi nellrsquoopera dice che lrsquoopera stessa egrave sempre una lotta tra lo svelarsi e il rivelarsi continuamente dellrsquoessere Vi ricordate questo movimento dellrsquoessere tra il velarsi e il disvelarsi) lrsquoapparenza (δόξα) non egrave qualche cosa che si ponga accanto allrsquoessere la non latenza ma appartiene a questa (cioegrave la δόξα lrsquoopinione appartiene alla non latenza allrsquooblio dellrsquoessere) la δόξα tuttavia egrave a sua volta ambigua essa designa lrsquoaspetto con cui qualcosa si presenta e in pari tempo la visione che gli uomini ne hanno (sono quegli uomini diceva Eraclito che non vedono le cose ma si muovono senza sapere) Se ci si fissa in tali punti di vista i quali vengono espressi e ripetuti per tal modo la δόξα egrave una forma del logos i punti di vista predominanti impediscono ora la vista dellrsquoessente Questi egrave privato della possibilitagrave di apparire da se stesso rivolgendosi allrsquoapprensione hellip Lrsquoevidenza che tal volta ci si mostra egrave una evidenza degenerata in punto di vista (ecco qui la δόξα tra lrsquoidea in senso

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greco cioegrave lrsquoevidenza dellrsquoapparire di ciograve che appare che diventa δόξα opinione) cosigrave il dominio dei punti di vista perverte e distorce lrsquoessente Distorcere qualcosa egrave quanto i greci denominano ψεύδεσθαι la lotta per la non latenza dellrsquoessente lrsquoλήθεια diventa cosigrave una lotta contro lo ψεῦδος (qualcosa che sembra ma che non egrave) la distorsione e il pervertimento ma egrave proprio della natura della lotta che colui che combatte sia che esso risulti vittorioso o perdente venga a dipendere dal suo avversario siccome la lotta contro la non veritagrave egrave una lotta contro lo ψεῦδος inversamente in relazione allo ψεῦδος combattuto la lotta per la veritagrave diventa lotta per lrsquoldquoα-ψεῦδοςrdquo per il non pervertito per il non distorto (questo egrave ciograve con cui gli umani combattono continuamente cioegrave lrsquoautentico e lrsquoinautentico per Heidegger non egrave che lrsquouomo autentico riesca a eliminare lrsquoinautenticitagrave egrave sempre presente egrave una possibilitagrave costante cosigrave come il non esserci egrave una possibilitagrave costante e presente dellrsquoesserci ininterrottamente) In base a tutto questo si elabora e si afferma ora per lrsquoessere stesso quella definitiva interpretazione che si cristallizza nel termine ldquoοὐσίαrdquo (sostanza) questo designa lrsquoessere come presenza costante costante sussistenza ciograve che propriamente egrave egrave conseguentemente lrsquoognora essente lrsquoαει ὅν costantemente presente egrave ciograve cui dobbiamo rifarci fin da principio in qualunque apprendimento in qualunque produrre il modello lrsquoidea costantemente presente egrave ciograve a cui dobbiamo far ricorso come a ciograve che ci sta sempre davanti in ogni logos in qualunque enunciazione lrsquoὑποκείμενον ldquoil soggettordquo quello che ci sta giagrave sempre davanti costituisce dal punto di vista della φύσις dello schiudersi il πρότερον ldquolrsquoantecedenterdquo lrsquoldquoa priorirdquo questa determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente contraddistingue il modo in cui lrsquoessente sta di fronte a ogni apprendimento a ogni enunciazione lrsquoὑποκείμενον preannuncia la successiva interpretazione dellrsquoessente come oggetto (sarebbe quella che Heidegger in Essere e Tempo chiama la ldquopre comprensionerdquo per comprendere qualcosa occorre che questo qualcosa sia giagrave da sempre compreso percheacute lrsquouomo lrsquoesserci egrave allrsquointerno di un progetto storico in cui questa cosa giagrave crsquoegrave per questo la comprende) Lrsquoapprensione νοεῖν il viene assorbita dal λόγος nel senso di enunciazione essa diventa cosigrave sia nellrsquoapprendere che nel definirsi qualcosa in quanto qualcosa penetra e attraversa con lrsquoapprendere διανοεῖσθαι ciograve che si dagrave Questo penetrare enunciante διάνοια forma la caratteristica essenziale dellrsquointelletto concepito come una rappresentazione giudicante cosigrave lrsquoapprensione diviene intelletto ragione (egrave un altro modo per porre la questione di cui dicevamo prima cioegrave del passaggio da φύσις allrsquoἰδέα) Essente egrave solo ciograve che egrave pensato esattamente ed egrave in grado di tener testa a un pensiero esatto Il termine chiave che serve di base per lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoessente egrave ldquoοὐσίαrdquo come nozione filosofica la parola designa la costanza della presenza anche nellrsquoepoca in cui questa parola egrave divenuta giagrave il concetto dominante della filosofia essa continua a mantenere insieme il suo significato primitivo la proprietagrave sussistente ma neanche questo significato fondamentale dellrsquoοὐσία neacute la strada da esso segnata per lrsquointerpretazione dellrsquoessere hanno potuto mantenersi anche quella egrave caduta miseramente tosto egrave sopravenuta la trasformazione dellrsquointerpretazione dellrsquoοὐσία in ldquosubstantiardquo (ciograve che sta sotto) in questo senso essa perdura come nozione corrente nel Medioevo nei tempi moderni fino ai giorni nostri la filosofia greca viene allora interpretata retrospettivamente e totalmente falsata sulla base di questo concetto predominante di sostanza di cui quello di funzione non egrave che la forma matematizzata resta ancora da vedere come a partire dallrsquoοὐσία assunta come denominazione oggi decisiva per lrsquoessere risulti ora possibile concepire le distinzione precedentemente esposte di essere e divenire e di essere e apparenza Quello che si contrappone al divenire egrave la permanenza costante (ciograve che non diviene ne egrave costantemente privo) quello che si contrappone allrsquoapparenza intesa come mera apparenza egrave ciograve che egrave visto autenticamente (appunto lrsquoidea lrsquoevidenza che muove dallrsquoessere dallrsquoorizzonte dellrsquoessere) essa egrave drsquoaltra parte quale ὄντος ὄν il permanente costante opposto alla cangiante apparenza divenire e apparenza non risultano tuttavia determinati unicamente in base allrsquoοὐσία in quanto οὐσία dal canto suo ha ricevuto

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la propria determinazione decisiva in base al suo rapporto col logos col giudizio enunciante con la dianoia pertanto il divenire e lrsquoapparenza si determinano anche in base alla prospettiva del pensiero Dal punto di vista del pensare giudicante il quale si ricollega sempre a un qualcosa di permanente (ovviamente se deve significare qualcosa per qualcuno questo qualcosa occorre che sia permanente permanga percheacute se diviene non posso giudicare niente) il divenire appare come un non permanere il non permanere si qualifica dapprima per entro al sussistente come un non rimanere nello stesso luogo mentre il divenire appare come un cambiamento di luogo hellip Tutto sta nella domanda fondamentale posta allrsquoinizio ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo il primo svolgimento di questo fondamentale quesito ci ha indotti a porre la domanda ldquoChe cosa ne egrave in generale dellrsquoessererdquo la parola ldquoessererdquo ci egrave dapprima apparsa come una parola vuota di significato evanescente questo pareva essere un fatto constatabile come altri ma alla fine ciograve che allrsquoapparenza sembrava non porre particolari problemi neacute richiedere di venire ulteriormente indagato ci egrave apparso come la cosa piugrave degna di indagine lrsquoessere e la comprensione dellrsquoessere non sono un mero fatto lrsquoessere costituisce lrsquoevento fondamentale sulla cui base soltanto lrsquoesserci storico viene mantenuto in seno allrsquoapertura dellrsquoessere e nella sua totalitagrave (quindi appare qui lrsquoessere come evento un evento fondamentale senza il quale non accade nulla percheacute qualunque cosa accade per via del manifestarsi dellrsquoessere del suo disvelarsi cioegrave lrsquoldquoessercirdquo storico viene mantenuto in seno a questa apertura dellrsquoessente se no non crsquoegrave niente) hellip questo fondamento dellrsquoesserci storico cosigrave eminentemente degno di essere indagato non si puograve cogliere in tutta la sua dignitagrave e nel suo rango che col porlo in questione (ecco questa egrave unrsquoaltra cosa fondamentale in Heidegger cioegrave per interrogarsi sullrsquoessere per intendere qualche cosa dellrsquoessere occorre mantenerlo in questione se non lo si mantiene in questione vuole dire che la questione egrave chiusa se la questione egrave chiusa egrave reificata egrave oggettivata non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave un ente) Le indicazioni che sono state date sullrsquouso corrente tuttavia oltre modo variato di ldquoegraverdquo ci hanno convinto di questo egrave del tutto erroneo parlare di indeterminatezza e di vacuitagrave dellrsquoessere egrave lrsquoldquoegraverdquo che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo e non viceversa (ve lo rileggo percheacute egrave importante ldquoEgraverdquo lrsquoldquoegraverdquo ndash copula ndash che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo come verbo infinito lrsquoinfinito del verbo essere egrave appunto essere e non viceversa cioegrave lrsquoldquoegraverdquo egrave il qui e adesso ed egrave ciograve che si mostra che consente di pensare allrsquoessere come infinito cioegrave lrsquoessere lo ricaviamo da ciograve che si manifesta Egrave ligrave che sta lrsquoessere nel suo apparire in questo ldquoegraverdquo in questo ldquoessercirdquo potremmo dire ldquoDaseinrdquo) Possiamo ora anche capire percheacute la cosa sia necessariamente cosigrave lrsquoldquoegraverdquo vale come copula come piccolo termine di relazione qui cita Kant in seno alla proposizione questa contiene in seacute lrsquoldquoegraverdquo ma siccome la proposizione il logos come categoria ha aggiunto la giurisdizione sullrsquoessere egrave lei che in base al suo proprio ldquoegraverdquo determina lrsquoessere (cioegrave sta dicendo che egrave il logos che egrave in base al suo proprio lrsquoldquoegraverdquo che determina lrsquoessere percheacute egrave nella parola egrave nel logos nel dire egrave adesso qui che egrave possibile dire ldquoegraverdquo e quindi considerare lrsquoapparire di qualsiasi cosa per questo in altre parti dice che il linguaggio egrave la dimora dellrsquoessere) Lrsquoessere dal quale abbiamo preso le mosse considerandolo un termine vuoto deve perciograve contrariamente a questa apparenza avere un significato determinato Il carattere determinato dellrsquoessere egrave stato posto in evidenza con lrsquoesame delle quattro distinzioni lrsquoessere in contrapposizione al divenire e la permanenza lrsquoessere in contrapposizione allrsquoapparenza egrave il modello permanente il ldquosempre identicordquo lrsquoessere in contrapposizione al pensare egrave il sub strato il sussistente ldquoοὐσίαrdquo lrsquoessere in contrapposizione al dovere egrave ciograve che si propone di volta in volta come il ldquodovutordquo non ancora o giagrave realizzato Permanenza identitagrave sussistenza proporsi esprimono in fondo la stessa cosa la costante presenzialitagrave lrsquoὅν in quanto ldquoοὐσίαrdquo (lrsquoente in quanto sostanza cioegrave lrsquoente che si puograve manifestare percheacute crsquoegrave una sostanza rinvia allrsquoessere quindi lrsquoente non egrave che esista di per seacute) Questo carattere determinato dellrsquoessere non egrave accidentale esso risulta dalla disposizione stessa in cui si trova il nostro

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esserci storico in virtugrave del suo grande cominciamento presso la grecitagrave hellip Dovrsquoegrave allrsquoopera il vero nichilismo A questo punto egrave evidente lagrave dove si rimane attaccati allrsquoessente consueto dove si pensa sia sufficiente assumere lrsquoessente come egrave stato fatto fino ad oggi come essente puro e semplice e basta (come ente) ciograve significa respingere la domanda sullrsquoessere e trattare lrsquoessere come un nulla (Nihil Se io cancello lrsquoessere lrsquooblio dellrsquoessere egrave questo il nichilismo percheacute cancello lrsquoessere se cancello lrsquoessere cosa rimane Non essere Il non ente il ni-ente) il che anche in un certo senso esso egrave in quanto non sussiste lrsquoessente ma si essentia Il nichilismo egrave questo occuparsi soltanto dellrsquoessente dimenticando lrsquoessere egrave il nichilismo cosigrave inteso e soltanto questo il fondamento di quel nichilismo che Nietzsche ha messo in evidenza nel primo libro della volontagrave di potenza al contrario egrave sapere espressamente spingersi nel porre la domanda sullrsquoessere fino ai limiti del nulla includendolo in tale domanda costituisce il primo passo il solo fecondo per un reale superamento del nichilismo hellip Lrsquointera concezione dellrsquoessere proprio della tradizione occidentale e per conseguenza il fondamentale modo di rapportarsi allrsquoessere ancor oggi predominante si possono riassumente nella formula essere e pensare essere e pensare non piugrave con la copula ma con la congiunzione essere e pensare significa avere diviso lrsquoessere la φύσις dal λόγος (non sono piugrave la stessa cosa come diceva Parmenide ma Essere e tempo egrave il suo titolo si sta citando) egrave un titolo che non si puograve in alcun modo collegare alle predette distinzioni essa porta in tuttrsquoaltro orizzonte problematico Non si tratta in questo caso di sostituire semplicemente la parola ldquotempordquo alla parola ldquopensarerdquo il fatto egrave che lrsquoessenza del tempo risulta determinata fondamentalmente e solo nellrsquoorizzonte del problema dellrsquoessere da punti di vista del tutto diversi Ma percheacute proprio il ldquotempordquo percheacute allrsquoinizio della filosofia Occidentale la prospettiva che guida la manifestazione dellrsquoessere egrave il tempo ma in modo che questa prospettiva come tale rimaneva ancora occulta neacute poteva non rimanerlo (la metafisica egrave nata da questo la φύσις egrave diventata atemporale Se egrave ldquotemporalizzatardquo permettetemi questo termine allora lrsquoessere non egrave piugrave un oggetto ma lrsquoesserci egrave il progetto per esempio il progetto che si interroga sullrsquoessere e tutto ciograve che egrave lrsquouomo nel momento in cui fa qualcosa pensa qualcosa decide qualcosa tutto ciograve che accade infatti ad un certo punto parleragrave verso la fine di Ereignis egrave lrsquoevento la cosa essenziale lrsquoevento come ciograve che accade e quindi ciograve che si manifesta qui e adesso con tutto ciograve che questo comporta mentre la metafisica e quindi e sottolineo ldquoquindirdquo la scienza nascono secondo Heidegger dalla atemporalizzazione dellrsquoessere lrsquoessere non egrave piugrave temporale ed egrave la condizione per poterlo oggettivare cioegrave prendere lrsquoessere come un ente) Allorcheacute finalmente lrsquoοὐσία intendendo con ciograve la presenza costante (e quindi alla greca) diventa concetto fondamentale per designare lrsquoessere che cosa rimane nascostamente in fondo allrsquoessenza della costanza della presenza se non il tempo (lrsquoessere diventa staccato dal tempo) ma questo ldquotempordquo non egrave ancora nella sua essenza manifesto ma drsquoaltra parte nellrsquoambito della fisica egrave manifestabile (non si vede la fisica non puograve vedere il tempo non si manifesta) cosigrave quando succede che alla fine della filosofia greca con Aristotele (Per Heidegger Aristotele egrave la fine della filosofia greca da qual momento non egrave piugrave successo niente) la meditazione si fissa sullrsquoessenza del tempo il tempo medesimo deve necessariamente venire considerato come un sussistente οὐσία τίς Ciograve si esprime nel fatto che il tempo egrave qui concepito a partire dallrsquoora dal particolare e unico presente il passato egrave non piugrave presente il futuro un non ancora presente lrsquoessere nel senso della sussistenza diviene la prospettiva per la determinazione del tempo (sottolineo ldquodeterminazionerdquo del tempo) ma cosigrave il tempo non risulta autenticamente assunto come prospettiva per lrsquointerpretazione dellrsquoessere diventa anche lui una cosa un oggetto (un ente) al pari di qualunque altra cosa (per Heidegger essere e tempo non sono scindibili potreste leggere il titolo di Essere e Tempo come se la ldquoerdquo fosse una copula cioegrave Essere egrave Tempo) Essere e Tempo non rappresentano in tale ordine di idee un libro ma un compito un compito autentico egrave quello che noi non sappiamo e che

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nella misura in cui lo sappiamo autenticamente cioegrave come compito sappiamo sempre e solo in guisa interrogativa Ecco ci sarebbe da commentare percheacute questa ultima parte egrave importante soprattutto per la nascita della scienza e quindi del pensiero contemporaneo di tutto ciograve che ha costituito Heidegger e del pensiero autentico e tutti i misconoscimenti operati dalla metafisica e quindi dalla scienza Senza metafisica dice Heidegger la scienza non sarebbe mai esistita Tutto questo ci porta alla τέχνη alla τέχνη come ciograve che la metafisica ha inventato una volta che ha dimenticato lrsquoessere Cancellato rimosso lrsquoessere ciograve che egrave rimasto egrave la τέχνη la tecnica e cioegrave di potere manipolare come dice sempre Heidegger conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente 28 gennaio 2015 Abbiamo terminato lrsquoIntroduzione alla Metafisica di Heidegger perograve forse non ho letto un passaggio verso la fine che egrave importante per la questione del linguaggio e il principio di non contraddizione Ha appena detto del modo in cui la filosofia egrave passata dallrsquoidea della φύσις al ldquologosrdquo come contrapposizione come se il logos avesse la possibilitagrave di dire lrsquoessere dice Heidegger ne consegue che la decisione circa il vero si esplica ora fra il contrasto fra il dire vero e il puro recitare il logos nel senso del dire e dellrsquoenunciare diventa ora la sede in cui si decide della veritagrave vale a dire in senso originario della non latenza e con ciograve dellrsquoessere dellrsquoessente Inizialmente il logos (qui egrave sempre scritto in latino) in quanto raccoglimento egrave lrsquoaccadere della non latenza fondato in essa e al suo servizio ora per contro il logos diventa quale enunciazione la sede della veritagrave intesa come giustezza si giunge cosigrave allrsquoaffermazione di Aristotele per cui il logos come enunciazione egrave ciograve che puograve essere vero o falso La veritagrave che in quanto originariamente non latenza costituisce un evento dello stesso essere predominante ed egrave gestito dal raccoglimento diventa ora una proprietagrave del logos (quindi la veritagrave che era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa invece il luogo della veritagrave come giustezza e cioegrave adaeligquatio rei et intellectus il passaggio dallrsquoἀλήθεια allrsquoὀρθότης alla giustezza allrsquoadeguatezza) La veritagrave diventando una proprietagrave dellrsquoenunciazione non solo cambia sede ma trasforma la sua essenza dal punto di vista dellrsquoenunciazione il vero si consegue allorcheacute il dire si attiene a ciograve che enuncia quando lrsquoenunciazione si regola sullrsquoessente (egrave la veritagrave come adeguamento) la veritagrave diventa giustezza del logos in questo modo il logos esce dalla ritenzione originaria per entrare nellrsquoaccadere della non latenza cosigrave che ora egrave in base a lui e con riferimento a lui (al logos) che si decide della veritagrave e con ciograve dellrsquoessente perograve non solo dellrsquoessente ma anche in primo luogo dellrsquoessere il logos egrave ora λέγειν τί κατά τινός cioegrave dire alcuncheacute di qualcosa Ciograve di cui qualcosa egrave detto egrave ciograve che sta alla basa e davanti allrsquoenunciazione ldquoὑποκείμενονrdquo appunto il soggetto (ecco qui crsquoegrave una questione che egrave importante che riguarda la posizione di Heidegger nei confronti della metafisica per Heidegger la metafisica nasce con Platone ma percheacute Come mai fa questa considerazione Platone nel momento in cui suddivide lrsquoessente in due mondi il mondo del sensibile e il mondo del vero quindi lrsquoultramondo Iperuranio in particolare in questo modo cosa fa Platone Ma lo diceva giagrave prima dagrave lrsquoavvio a pensare le cose cioegrave gli enti come qualcosa di simile a ciograve che egrave vero e che sta lassugrave da qualche parte infatti parla di ὁμοίωσις ψεῦδος cioegrave qualcosa di simile che sembra ma non egrave e cioegrave qualcosa che deve essere sempre aggiustato da cui poi la questione della veritagrave come ὀρθότης Lrsquoopposizione di Platone a questo punto egrave tale per cui la veritagrave diventa un adeguamento del sensibile rispetto al vero E che cosa si inventa sempre secondo Heidegger si inventa lrsquoho detto un istante fa lrsquoὑποκείμενον il soggetto il soggetto vale a dire ciograve che si pone di fronte allrsquoente si pone di fronte al qualche cosa percheacute il soggetto non potrebbe tecnicamente porsi di fronte allrsquoesserci non puograve se crsquoegrave soggetto egrave percheacute crsquoegrave un qualche cosa rispetto al quale non soltanto il

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soggetto sta sotto ovviamente ma di fronte al quale il soggetto si pone questo qualche cosa di fronte al quale il soggetto si pone egrave un quid qualche cosa un qualche accidente ora questo non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto adesso qui estrapoliamo Heidegger ma non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto se permane il Dasein cioegrave lrsquoesserci percheacute a questo punto non crsquoegrave qualcuno che si pone a fronte di qualche cosa se questo ldquoqualcunordquo tra virgolette che quindi non puograve darsi egrave continuamente gettato in ciograve che accade nella situazione in cui si trova egrave un ldquoqualcunordquo sempre tra virgolette che in nessun modo puograve oggettivare qualche cosa di fronte a lui per il semplice fatto che questi oggetti sono anchrsquoessi allrsquointerno di questo progetto allrsquointerno di questo orizzonte come dice Heidegger che li fa apparire quindi non si dagrave un soggetto davanti a un oggetto mentre lrsquoinvenzione di Platone dice Heidegger egrave proprio questa ldquoil soggettordquo nel momento in cui inventa il soggetto compie quella operazione metafisica per cui divide la realtagrave nei due mondi il sensibile e il soprasensibile da quel momento ha inizio la metafisica cioegrave ha inizio il pensiero occidentale tutto ed egrave anche il momento in cui si avvia e lo diceva anche nelle pagine precedenti si avvia la questione della tecnica della τέχνη La τέχνη come il modo di approcciarsi allrsquoente in quanto oggetto la scienza inizia con Platone prima non poteva neacute sarebbe potuta senza Platone almeno la scienza cosigrave come la conosciamo percheacute la necessitagrave della scienza egrave che lrsquooggetto sia identificato si conosciuto solo a questa condizione puograve confrontarsi con lrsquoente nel modo in cui la scienza si confronta con lrsquoente come dice in modo preciso Heidegger attraverso la conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente per fare questo occorre che sia oggettivato la metafisica non egrave altro che la ldquooggettivazione dellrsquoenterdquo sempre heideggerianamente ora leggo questa cosa e poi aggiungo altre considerazioni) nellrsquoenunciazione ciograve che ne sta alla base puograve presentarsi in diversi modi (qui siamo nellrsquoenunciazione quindi siamo giagrave abbiamo giagrave abbandonato la ldquoφύσιςrdquo nel senso greco del termine ma siamo giagrave nel logos latino cioegrave nellrsquoenunciazione che immagina di potere dire lrsquoessere cioegrave una volta che si egrave posto il soggetto ciograve che il soggetto si trova di fronte lo considera lrsquoessere) come avente tale e tal altra qualitagrave tale e tal altra quantitagrave comportare tale e tal altra relazione qualitagrave quantitagrave relazione sono determinazioni dellrsquoessere a questo punto siccome quali modalitagrave dellrsquoesser detto esse sono tratte dal logos ed enunciare si dice in greco κατηγορεῖν le determinazioni dellrsquoessere dellrsquoessente si dicono κατηγορίαι categorie pertanto la dottrina dellrsquoessere e delle determinazioni dellrsquoessente come tale diventa dottrina delle categorie del loro ordine (qui siamo ad Aristotele ovviamente crsquoegrave stato un passaggio da Platone ad Aristotele) ogni ontologia ha per scopo la dottrina delle categorie che i caratteri essenziali dellrsquoessere siano categorie egrave cosa che oggi e da gran tempo appare ovvia ma si tratta in fondo di una cosa ben strana lo si puograve concepire solo se si capisce che e in che modo il logos come enunciazione sta con la ldquoφύσιςrdquo in un rapporto non di semplice distinzione (che potrebbe anche funzionare) ma di vera e propria contrapposizione presentandosi in pari tempo come lrsquoorizzonte normativo che diventa luogo di origine delle determinazioni dellrsquoessere (a questo punto egrave ciograve che avviene nel logos per questo parlava di enunciazione che stabilisce le determinazioni dellrsquoessere e quindi dellrsquoessere che a questo punto egrave diventato nientrsquoaltro che le sue determinazioni vedete che siamo giagrave nella scienza lrsquoessere inteso a questo punto come ente non egrave nientrsquoaltro che le sue proprietagrave cosa fa la scienza Cerca di indagare le proprietagrave dellrsquoente comprese le connessioni eccetera perograve quali sono le sue proprietagrave ora) Il λόγος φασις il detto nel senso dellrsquoenunciazione decide dellrsquoessere dellrsquoessente in modo cosigrave originario che ogni qual volta un detto si erge contro un altro ossia vi egrave contraddizione ἀντίφασις ciograve che contraddice non puograve essere (Questo egrave il principio di non contraddizione ma egrave interessante qui percheacute fa sorgere il principio di non contraddizione da ciograve che diceva prima e vale a dire dal fatto che egrave solo nel momento in cui il logos diventa enunciazione e non piugrave comrsquoera originariamente come diceva nelle pagine

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precedenti uno dei modi in cui appare lrsquoessere nel momento in cui diventa enunciazione e cioegrave si trasforma in serie di categorie che devono mostrare tutte le proprietagrave dellrsquoente allora ecco che il logos immaginando di dire di qualche cosa ciograve che questo qualche cosa egrave si pone una situazione imbarazzante percheacute a questo punto sorge il principio di non contraddizione percheacute se io dico che una certa cosa egrave quella mi riferisco allrsquoessere di quella cosa perograve come dice Heidegger in seguito allrsquooblio dellrsquoessere lrsquoidea egrave che ciograve che io dico egrave lrsquoessere egrave la cosa in seacute per dirla con Kant ma egrave proprio percheacute crsquoegrave questo pensiero che se io dico una cosa allora contraddire quella cosa significa contrapporre a quellrsquoessere un altro essere Egrave questo che sostiene almeno originariamente sempre per Heidegger al principio di non contraddizione occorre la pre-supposizione che una cosa sia quella che egrave e questo avviene a seguito di tutto ciograve che abbiamo visto prima senza questo non crsquoegrave principio di non contraddizione non crsquoegrave percheacute ciograve che si dice non ha se il logos si mantenesse cosigrave come Heidegger pensava che fosse presso la parola autentica e aurorale dei greci non crsquoegrave nessuna contraddizione percheacute il logos non fa nientrsquoaltro che mostrare uno dei modi in cui lrsquoessere si disvela viene alla luce quindi non ha da contraddire niente egrave un apparire di qualche cosa percheacute qualcosa possa contraddirsi egrave necessario che il logos si distacchi dalla φύσις cioegrave dallrsquoessere heideggerianamente inteso e diventi il modo di dire lrsquoessere cosa che per Heidegger non egrave possibile percheacute per dirlo occorre oggettivarlo entificarlo egrave ente non egrave piugrave essere Ecco che dunque qui sempre secondo Heidegger sorge il principio di non contraddizione che a questo punto potrebbe anche intendersi che per Heidegger non egrave originario neacute egrave un qualche cosa senza la quale lrsquouomo non puograve parlare non puograve esprimersi non puograve fare nulla come pensa Severino Per Heidegger non crsquoegrave contraddizione se il logos rimane lrsquoessere che originariamente egrave e allora nello schiudersi dellrsquoessere nellrsquoapparire dellrsquoessere nel mostrarsi alla luce alla non latenza nellrsquoἀλήθεια a questo punto lrsquoessere non egrave nientrsquoaltro che il trovarsi in una situazione come diceva Jasper per altro verso egrave il trovarsi in quella situazione che non ha da essere piugrave vera o meno vera o falsa eccetera ma egrave quella che egrave cioegrave quella situazione Intervento perograve ed egrave questa la questione che io non intendo se come per Heidegger tutto fosse unrsquoemanazione una nascita dellrsquoessere ciascuna volta in cui ci si trova a dire come potrebbe affermare le cose che afferma Non potrebbe giungere a quelle conclusioni percheacute non ci sarebbe nulla diciamo cosigrave nessun filo che gli consente di giungere a queste affermazioni egrave questo che mi egrave difficile intendere Heidegger si occupava di metafisica non di semiotica in prima istanza no non si contraddice percheacute per lui il linguaggio egrave come tutti sanno la dimora dellrsquoessere Ma si puograve muovere unrsquoobiezione ad Heidegger e adesso lo facciamo lui dice che senza il linguaggio cioegrave senza lrsquouomo percheacute egrave lrsquouomo che pone la domanda che domanda originariamente senza questa condizione di porsi una domanda e lrsquouomo egrave il solo ente a poterlo fare da qui la questione dellrsquoesistenzialismo che accoglie fino ad un certo punto poi ligrave va a scuole per esempio la posizione che ha Carlo Sini nei confronti di Heidegger almeno per molti aspetti non egrave la stessa che ha Vattimo e cosigrave la posizione di Emanuele Severino egrave ancora differente da quella di entrambi come spesso accade almeno rispetto ai pensatori piugrave importanti ci sono sempre molte posizioni differenti qual egrave quella vera Quella di ciascuno ovviamente Ma vi stavo dicevo dunque che Heidegger parte dallrsquouomo cioegrave da quellrsquoente che egrave in condizione di domandare ed egrave quello anche che domandando puograve ritrovarsi come progetto anche il domandare egrave un progettare e quindi si trova in questo progetto ora perograve la questione interessante egrave che lrsquouomo che egrave lrsquounico ente che puograve porsi delle domande senza le quali non crsquoegrave lrsquoessere puograve porsi delle domande e quindi ciograve che consente allrsquouomo di porsi delle domande dovrebbe essere qualcosa che precede lrsquoessere teoricamente visto che senza lrsquouomo non crsquoegrave domanda non puograve formularsi nessuna domanda questa penna non formula nessuna domanda Quindi ci si trova dicevo in una bizzarra situazione tale per cui la

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condizione per il darsi dellrsquoessere per lrsquoapparire dellrsquoessere egrave che ci sia lrsquouomo ma percheacute ci sia lrsquouomo occorre che ci sia linguaggio e cioegrave che lrsquouomo sia in condizione di domandare Adesso Heidegger parla della logica e grosso modo egrave quello che vi dicevo prima) non a torto la filosofia delle antiche scuole ha raccolto sotto il nome di ldquoOrganonrdquo i trattati di Aristotele che hanno riferimento al λόγος con ciograve la logica risulta anche giagrave definita nei suoi caratteri fondamentali (una volta che egrave stato stabilito il principio di non contraddizione e cioegrave che egrave il dire che fa esistere lrsquoessere a questo punto crsquoegrave il principio di non contraddizione e crsquoegrave logica) ed egrave cosigrave che Kant duemila anni piugrave tardi ha potuto dire nella prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura che la logica dopo Aristotele non ha potuto piugrave arretrare di un passo e che non ha fino ad oggi potuto fare neanche un passo avanti siccheacute secondo ogni apparenza sembra essere cosa definita e compiuta Ma non lo sembra soltanto (dice Heidegger) ma lo egrave la logica infatti malgrado Kant e Hegel non ha piugrave compiuto per ciograve che vi egrave in essa di essenziale e di originario alcun passo lrsquounico ancora possibile egrave quella di scardinarla (che egrave quello che aveva intenzione di fare Heidegger) in quanto prospettiva normativa dellrsquointerpretazione dellrsquoessere dal suo fondamento (e cioegrave come dicevo prima scardinare il logos dallrsquoessere e portarlo a ciograve che gli egrave ldquodovutordquo e cioegrave allrsquoessere inteso come ldquoφύσιςrdquo per esempio non piugrave quindi ldquoessererdquo come qualche cosa di oggettivato percheacute solo a questo punto sorge il logos nellrsquoaccezione latina quindi egrave questa la condizione per la nascita della logica sarebbe come a dire che stando a Heidegger diciamo che allrsquointerno dellrsquoldquouomo autenticordquo in un certo senso la logica egrave inutile percheacute non ha da stabilire cose vere o cose false ora dice) riassumiamo quanto stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa ἰδέα παράδειγμα la veritagrave diventa giustezza il λόγος diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie cioegrave il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere questo egrave ciograve che diventa il λόγος (ldquoil principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessererdquo percheacute lrsquoidea egrave che il logos faccia esistere le cose) idea e categoria costituiscono ormai due concetti sotto cui ricadono il pensare e lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto La trasformazione della φύσις e del λόγος la trasformazione della φύσις (come natura ldquonaturardquo intesa in accezione latina del termine) e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano una caduta dal principio originario la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel (Dice che si egrave raggiunto si egrave chiuso come un cerchio poi non egrave esattamente cosigrave percheacute in effetti non egrave tanto Hegel quanto Nietzsche a stabilire insieme con la tecnica la fine nel senso del compimento della metafisica Dice che la metafisica egrave la preistoria della tecnica la preistoria nel senso che egrave la condizione piugrave antica per il prodursi della tecnica la metafisica finisce per Heidegger con Nietzsche e con la tecnica con Nietzsche per via del famoso capovolgimento che opera del ldquocastello di Platonerdquo in cima che cosa crsquoegrave Crsquoegrave lrsquoaspetto piugrave nobile e degno e cioegrave crsquoegrave la volontagrave degli umani di raggiungere la conoscenza di raggiungere la veritagrave di raggiungere il bene tutto quanto di meglio sia pensabile ma dice Nietzsche capovolgiamo tutto questo e ciograve che crsquoegrave sotto portiamolo sopra cosa crsquoera sotto La volontagrave di potenza Egrave questo dice Nietzsche a fondamento di tutta la ricerca degli umani Quindi questo capovolgimento segna lo smascheramento infatti questi tre personaggi Nietzsche Marx e Freud passano in genere come gli autori della ldquoScuola del sospettordquo sospetto che le cose non stiano come si pensa che siano Tutto questo ci conduce a un altro aspetto molto importante stavo considerando per quanto riguarda il ldquopotererdquo le fantasie di potere che sembra almeno seguendo il discorso di Heidegger che abbiano anche loro a fondamento la metafisica e cioegrave che senza la metafisica non ci sono le fantasie di potere ma percheacute Percheacute la metafisica oggettivizza lrsquoente quindi pone la condizione per poterlo conoscere per poterlo dominare che cosa fa la scienza

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Domina fino alla tecnica poi per Heidegger la scienza diventa nientrsquoaltro che tecnica cioegrave la tecnica prende il sopravvento sulla scienza quindi dominare lrsquoente questo fa la metafisica questo egrave il compito della metafisica per questo giunge al suo compimento dice Heidegger con la tecnica percheacute egrave il massimo possibile di potere sulle cose attraverso la cibernetica Κυβερνήτης era il pilota della nave la cibernetica dunque egrave quel pensiero che egrave in grado di dominare tutto tantrsquoegrave che a tuttrsquooggi anzi oggi ancora di piugrave si pensa che la tecnica come ldquotecnologiardquo sia saragrave in grado a breve di fare cose straordinarie soprattutto attraverso i computer che con la loro velocitagrave di calcolo che egrave inimmaginabile per gli umani questa velocitagrave egrave quella cosa che consente o dovrebbe consentire di giungere al controllo totale su tutto Egrave una fantasia ovviamente non percheacute questo non sia raggiungibile ma percheacute occorrerebbe prima intendersi sul concetto di ldquotuttordquo eventualmente ma non egrave questa la questione quanto il fatto che la metafisica dicevo prima egrave la condizione per ogni fantasia di potenza cioegrave ogni fantasia di dominio dellrsquoente che avviene come Heidegger ha spiegato passo dopo passo Verrebbe anche da pensare questa magari egrave una questione su cui potremmo discutere anche nei mercoledigrave successivi rispetto alla questione del potere da pensare che il lavoro che ha fatto Freud rispetto alle fantasie straordinario importante e senza il quale oggi probabilmente non saremmo qui perograve ha puntato lrsquoattenzione su un tipo particolare di fantasie ldquofantasie sessualirdquo prevalentemente Freud non aveva neacute gli strumenti neacute i mezzi per intendere altrimenti verrebbe da pensare che senza fantasie di potere non possono darsi fantasie sessuali mentre senza fantasie sessuali egrave possibilissimo avere fantasie di potere e cioegrave la fantasie di potere precede anzi egrave la condizione percheacute possa darsi quella serie di cose che Freud chiama fantasie sessuali occorre cioegrave la necessitagrave che un qualche cosa sia considerato dominabile manipolabile ora che questo ente sia un orologio una penna stilografica una persona egrave irrilevante il dominio dellrsquoente passa anche per questo cioegrave per il dominio di una persona sullrsquoaltra percheacute a questo punto grazie alla metafisica egrave dominabile piugrave propriamente egrave possibile il pensiero di dominare quellrsquoente Quindi il motivo per cui abbiamo letto Introduzione alla metafisica egrave per intendere meglio proprio la questione del potere insieme con la questione della tecnica percheacute a questo punto paiono andare di pari passo le due cose cioegrave il potere sempre come fantasia ovviamente fantasia di dominio di controllo su tutto e la tecnica come ldquorealizzazionerdquo tra virgolette percheacute non egrave che realizzi propriamente perograve appare come una realizzazione di questa fantasia di dominio la ldquofantasiardquo avviata da Platone con la sua metafisica Questa egrave la posizione di Heidegger lui dice in modo molto esplicito che egrave stato Platone a incominciare tutto questo disastro Tuttavia Heidegger pur condannando la tecnica per tutti i motivi di cui vi ho detto in parte giunge a considerare che la tecnica comunque potrebbe contenere in seacute anche la propria dissoluzione e cioegrave essere quel veicolo che arrivato alle estreme conseguenze per cosigrave dire puograve consentire agli umani di verificare lrsquoimpotenza e lrsquoimpossibilitagrave della tecnica e di giungere quindi alla dissoluzione della tecnica per riappropriarsi del proprio progetto e passare dallrsquoessere inautentico allrsquoessere autentico La questione del potere egrave importante percheacute se la metafisica egrave la fase iniziale delle fantasie di potere egrave la condizione della fantasia di potere e se la metafisica egrave il pensiero occidentale allora egrave come dire che il pensiero occidentale egrave fatto di metafisica ed essendo fatto di metafisica egrave fatto di fantasia di dominio fantasia di controllo totale su tutto Dicevano gli gnostici ldquoeritis sicut diirdquo sarete come dei questo sarebbe un porsquo lo slogan della tecnica quando la tecnica avragrave raggiunto il suo culmine il suo ἀκμή acmeacute egrave la punta allora sarete come dei Intervento in Heidegger crsquoegrave questo aspetto che lrsquouomo essendo un ente diventa oggetto manipolabilehellip Sigrave ne parla in Was ist Metaphysik Che cosrsquoegrave la metafisica ma anche in ldquoEssere e tempordquo lrsquouomo si reifica si oggettivizza certo sigrave sono tanti gli aspetti di Heidegger ovviamente qui abbiamo letto solo questo volumetto ha scritto una grande quantitagrave di opere dove perograve la tesi centrale e

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fondamentale egrave grosso modo sempre la stessa cioegrave lrsquouomo egrave inautentico percheacute ha obliato lrsquoessere e non si rende conto che lrsquoessere non egrave quella cosa che immagina che sia ma egrave ciograve che consente ecco potremmo dire che ldquolrsquoessere egrave sempre un poter essererdquo per Heidegger cioegrave sempre un essere nel progetto un essere nella situazione essere in ciograve che sto facendo essere tutto ciograve che questo progetto progettare comporta egrave il Geworfener Entwurf il ldquoprogetto gettatordquo Ecco quindi la questione del potere anche se qui Heidegger non ne parla in modo diretto perograve la questione del potere egrave come se venisse mostrata nelle sue fasi aurorali nel modo in cui egrave nata egrave incominciata egrave incominciato tutto con Platone Tenere conto di questo significa innanzi tutto tenere conto che il pensare degli umani egrave necessariamente metafisico comunque e che perograve si puograve anche porre la questione in termini leggermente differenti per esempio lrsquoobiezione che muovevo prima ad Heidegger certo egrave chiaro che per lui trovarsi ldquogettatirdquo continuamente in un progetto ldquoprogettordquo non egrave altro che il volere fare qualche cosa per esempio volere cambiare le cose il trovarsi in questa cosa per volere cambiare le cose occorre che io abbia giagrave delle idee su queste cose che abbia una volontagrave Ciograve che non crsquoegrave almeno non in modo cosigrave delineato e preciso in Heidegger egrave il fatto che per potere avere una volontagrave per potere ldquovolererdquo progettarsi questo volere progettarsi non viene da seacute viene da dei pensieri delle idee dei discorsi che si sono fatti che si sono acquisiti e questo Heidegger lo sa ma tutto questo ha come condizione per potere accadere che esista una struttura che costruisca delle sequenze tali il cui utilizzo costituisce ciograve che comunemente si chiama ldquolinguaggiordquo senza il quale non egrave possibile farsi nessuna domanda Posso farmi una domanda se qualche cosa mi interroga ma percheacute qualche cosa mi interroga Da dove arriva una interrogazione una domanda un domandare Egrave il punto su cui buona parte della filosofia si arresta Quando Aristotele nella prima pagina del IV libro della Metafisica parla della meraviglia di che egrave ciograve che muove gli umani al conoscere al volere sapere percheacute si trova meravigliato di fronte a qualche cosa usa la parola ldquoθαῦμαrdquo Severino traduce questa parola non come ldquomeravigliardquo come avviene di solito che a suo parere egrave un modo troppo debole per lui ldquoθαῦμαrdquo egrave il terrore egrave la paura per Severino egrave questo che muove gli umani a inventarsi per esempio gli dei cioegrave a fare unrsquooperazione che egrave quella dice Severino di allearsi con il piugrave forte dio egrave il piugrave forte se io mi alleo con il piugrave forte sono piugrave forte Severino non lo dice perograve fra le righe lo sta enunciando anche se traduce ldquoθαῦμαrdquo con terrore con paura egrave comunque una paura di non essere adeguati a ciograve che si deve affrontare e la costruzione di una paura anche una bestia puograve avere paura ma egrave una reazione a qualcosa di immediato non crsquoegrave unrsquoelaborazione a partire da questo reagisce semplicemente scappa ma poi la cosa finisce ligrave non crsquoegrave nessun pensiero attorno a questo nessuna elaborazione nessun pensiero per porre un rimedio a quella situazione cioegrave di progettarsi questo per Heidegger soltanto lrsquouomo egrave in condizione di farlo Quindi anche parlando dello ldquoθαῦμαrdquo in questa accezione come fa Severino comunque allude al fatto che per allearsi cosigrave come secondo Severino sorgono le religioni allearsi con il piugrave potente dagrave giagrave pone giagrave il fatto che crsquoegrave qualcosa di piugrave potente o di meno potente e cioegrave lrsquoidea che se ho potere riesco a fronteggiare qualche cosa Naturalmente nessuno di costoro ha mai considerato lrsquoeventualitagrave di andare oltre questo cioegrave oltre il detto di Aristotele e cioegrave domandarsi percheacute Da dove viene la fantasia di potere Il desiderio di potere Sigrave qualcuno potrebbe dire per contrastare la malasorte questa egrave la tesi piugrave o meno di Severino per contrastare tutto ciograve che di negativo puograve accadere Egrave piugrave complicata la questione percheacute gli umani hanno operato appunto un progetto tale da mettere in atto delle tecniche per affrontare questo pericolo questo nemico approntando queste tecniche hanno considerato che il fare questo procede dallrsquoidea che se hanno piugrave potere sono piugrave al riparo perograve lrsquoidea del potere in seacute cioegrave quella che consente di pensare che se ho piugrave potere mi metto al riparo questa ha unrsquoorigine

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differente che neacute Heidegger neacute Aristotele nemmeno Platone ha mai posto La questione interessante egrave intendere questa fantasia di potere a partire da ciograve che rende umani gli umani che egrave esattamente ciograve che dice Heidegger il fatto che sono esseri parlanti sono gli unici su questo pianeta che parlino questo li rende non solo speciali ma li rende il prodotto in un certo senso di questa cosa che li fa essere umani cioegrave il linguaggio Se fosse possibile intendere esattamente il funzionamento del linguaggio allora potremmo sapere come funzionano gli umani necessariamente e sappiamo come funziona il linguaggio e pertanto sappiamo come funzionano gli umani e anche da dove viene la fantasia di potere Fare tutto il percorso che ha fatto Heidegger in questo libro sulla metafisica ci ha mostrato soltanto che la necessitagrave o meglio il destino degli umani metafisici egrave la tecnica ed egrave il motivo per cui la tecnica oggi egrave cosigrave importante non lo sarebbe mai stata se non ci fosse stata la metafisica cioegrave se la metafisica non avesse mostrato che egrave possibile conoscere dire e conoscere lrsquoessere conoscere cioegrave lrsquoessenza di qualche cosa lrsquoessere dellrsquoente che egrave il compito che si egrave prefissata la scienza sapere tutto di qualche cosa tutto cioegrave conoscere lrsquoessere solo che come dice Heidegger ha fatto confusione tra ente ed essere La tecnica sorge da questa illusione illude che sia possibile essere come dio percheacute la tecnica egrave questo che dice ti fornisco strumenti sempre piugrave potenti sempre piugrave veloci sempre piugrave efficaci alla fine potrai fare tutto saprai tutto Appunto sarai dio Questo evoca la famosa frase di Sartre rispetto agli umani come progetto fallito di essere dio questo diceva da qualche parte ldquoprogetto fallito di essere diordquo sempre ldquofallitordquo per Sartre ovviamente questa era la maledizione degli umani non dava nessuna chance mentre Heidegger la fornisce da qui una serie di divergenze tra Sartre e Heidegger Ma al di lagrave di questo egrave come se la tecnica dicesse che non egrave vero quello che dice Sartre lrsquoumano non egrave un progetto fallito di diventare dio percheacute lrsquouomo puograve appunto diventare dio come recita il motto gnostico ldquoeritis sicut diirdquo Questo ci dice che per gli umani per il modo in cui la societagrave e la civiltagrave e la cultura sono strutturate egrave impossibile eliminare la metafisica per una serie di motivi di cui abbiamo detto e altri ne diremo ancora perograve contrariamente a Sartre non propongo un pessimismo catastrofico Dicevo che se non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire dalla metafisica cosa che per altro anche Heidegger alla fine ha pensato da qui la sua celebre frase ldquosolo un dio puograve salvarcirdquo se non crsquoegrave questa possibilitagrave crsquoegrave perograve la possibilitagrave di tenerne conto di saperlo atto dopo atto e tenendone conto non esserne travolti e cioegrave non credere che ciograve che si sta dicendo ciograve che si sta osservando ciograve che si sta pensando sia necessariamente quello che egrave ma ciograve che io ho voluto che fosse

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criteri correnti con i quali si giudica per esempio della funzionalitagrave della bicicletta o dellrsquoefficacia di certi bagni termali egrave quanto mai esatto e perfettamente giusto dire che la filosofia non serve a niente - (questo testo egrave del 39 quindi alla soglia della seconda guerra mondiale) ndash lrsquoerrore egrave soltanto di credere che con questo ogni giudizio sulla filosofia sia concluso resta tuttavia da fare ancora una piccola aggiunta sotto forma di domanda se cioegrave posto che noi non possiamo farcene nulla non sia piuttosto la filosofia che in ultima analisi egrave in grado di fare qualcosa di noi supposto che ci impegniamo in essa e riteniamo che questo possa bastare per quanto riguarda il chiarimento che ciograve che la filosofia non egrave Abbiamo posto allrsquoinizio la domanda ldquopercheacute in via generale lrsquoessente e non il nullardquo abbiamo detto che porre questa domanda egrave il filosofare se infatti con uno sguardo penetrato di pensiero ci apriamo nella direzione di tale domanda questo significa che in primo luogo rinunciamo a soffermarci in una qualunque delle solite sfere dellrsquoessente ndash cioegrave si sta ponendo la domanda fondamentale tutte le altre sono secondarie rispetto a questa ndash il nostro interrogare ci spinge al di lagrave dellrsquousuale e di ciograve che rientra nellrsquoordine quotidiano Nietzsche ha detto una volta un filosofo egrave un uomo che vive vede ascolta sospetta spera e costantemente sogna cose straordinarie Filosofare significa possiamo ben dirlo ora egrave uno ldquostrandashordinariordquo porre domande su quello che egrave fuori dellrsquoordinario Allrsquoepoca del primo e decisivo fiorire della filosofia occidentale presso i greci dal quale ha tratto veramente origine la domanda sullrsquoessente come tale nella sua totalitagrave lrsquoessente era denominato ldquoφύσιςrdquo (fisica) questa espressione chiave che vale a designare presso i greci lrsquoessente si usa tradurla con ldquonaturardquo non si fa piugrave utilizzare in questo modo la traduzione latina ldquonaturardquo che significa propriamente ldquonascererdquo o ldquonascitardquo in questa traduzione latina viene giagrave eliminato lrsquooriginario contenuto della parola greca ldquoφύσιςrdquo lrsquoautentica forza evocativo filosofica della parola greca risulta distrutta ciograve vale non soltanto per la traduzione latina di questa parola ma per ogni altra traduzione latina delle espressioni filosofiche greche il fatto di queste traduzioni non rappresenta comunque qualcosa di fortuito o privo di significato esso costituisce infatti il primo passo del processo di imprigionamento e di alienazione dellrsquooriginaria essenza della filosofia greca - questa egrave una tesi di Heidegger che insiste continuamente e anche di Colli percheacute anche Colli disse una volta da qualche parte che tutto il pensiero umano egrave stato detto dagli antichi greci tutto ciograve che egrave seguito egrave stato un rimaneggiamento un rimescolamento una riedizione di ciograve che era stato detto allrsquoorigine come dire che allrsquoorigine era stato detto tutto ciograve che era da dire - egrave solo nella parola e nella lingua che le cose divengono e solo con lrsquouso incontrollato della lingua nella vuota chiacchiera o nelle frasi fatte si viene cosigrave a perdere lrsquoautentico rapporto con le cose ora che cosa significa la parola ldquoφύσιςrdquo essa indica ciograve che si schiude da se stesso come ad esempio lo sbocciare di una rosa ndash non dimenticate che ad Heidegger piace molto la poesia in particolare quella di Houmllderlin ndash dunque ciograve che si schiude da se stesso (significato della parola ldquoφύσιςrdquo) lrsquoaprentesi dispiegarsi e in tale dispiegamento lrsquoentrare nellrsquoapparire e il rimanere e il mantenersi in esso in breve lo schiudentesi permanente imporsi ndash come dire che la ldquoφύσιςrdquo cioegrave la natura egrave un dischiudersi permanente e in questo ldquoschiudersirdquo permanente si impone cioegrave egrave quello che egrave appare - Stando al dizionario ldquoφύσιςrdquo significa crescere far crescere ma cosa significa ldquocrescererdquo indica solo lrsquoaccrescimento quantitativo il divenire sempre piugrave grande La ldquoφύσιςrdquo nel senso dello ldquoschiudersirdquo la si puograve riscontrare da per tutto per esempio nei fenomeni celesti il levar del sole lrsquoondositagrave marina nel crescere delle piante eccetera ma la ldquoφύσιςrdquo come ldquoschiudentesi imporsirdquo non designa semplicemente quei fenomeni che usiamo ancor oggi attribuire alla natura questo ldquoschiudersirdquo questo consistere in seacute di fronte al resto ndash ripeto questo ldquoconsistere in seacuterdquo di fronte al resto non puograve considerarsi un processo come gli altri e che noi osserviamo nellrsquoambito dellrsquoessente la ldquoφύσιςrdquo egrave lo stesso Essere in forza del quale soltanto lrsquoessente diventa osservabile e tale rimane ndash vi rileggo ldquola ldquoφύσιςrdquo come ldquoschiudentesi imporsirdquo non designa semplicemente quei fenomeni che

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usiamo ancor oggi attribuire alla natura questo schiudersi questo consistere in seacute di fronte al restordquo egrave qualcosa che consiste in seacute e si differenzia da tutto il resto cioegrave si impone rispetto al resto come dire ldquoquesto egrave questordquo si determina non puograve considerarsi un processo come gli altri che osserviamo nellrsquoambito dellrsquoessente che si modifica che si altera che si muove che si agita la ldquoφύσιςrdquo dice Heidegger egrave lo stesso Essere in forza del quale soltanto lrsquoessente diventa osservabile e tale rimane Cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave lrsquoEssere ciograve per cui lrsquoessente egrave lrsquoessente ndash I greci non hanno cominciato con lrsquoapprendere dai fenomeni della natura che cosa sia la ldquoφύσιςrdquo - non sono partiti dallrsquoosservazione sta dicendo ma viceversa ndash egrave in base a una fondamentale esperienza poetico pensante dellrsquoEssere ndash esperienza ldquopoetico pensanterdquo egrave lrsquoidealismo tedesco lo spirito egrave quella cosa che per esempio per Cartesio egrave la res cogitans sarebbe la produttivitagrave creatrice del pensiero quindi non egrave dallrsquoosservazione ndash egrave in base a unrsquoesperienza poetico pensante dellrsquoEssere ndash cioegrave dal modo in cui si pensa lrsquoEssere dal modo in cui ci si rapporta allrsquoEssere - che ad essi si egrave rivelato che hanno dovuto ldquoφύσιςrdquo ndash come dire che la natura ha incominciato a esistere nel momento in cui gli umani hanno incominciato a domandare e questo domandare in senso piugrave radicale e piugrave profondo egrave il domandare intorno allrsquoEssere Per Heidegger la poetica egrave una cosa straordinariamente importante percheacute nella poesia secondo lui il poeta egrave piugrave di altri vicino al dischiudersi dellrsquoEssere quindi con lrsquoascoltare con il domandare ndash solo sulla base di tale apertura essi i greci sono stati in grado di considerare anche la natura nel senso piugrave ristretto - quella che noi chiamiamo ldquonaturardquo- la ldquoφύσιςrdquo cosigrave intesa designa in origine tanto il cielo che la terra la pietra quanto la pianta lrsquoanimale e lrsquouomo noncheacute la storia umana quale opera degli dei e degli uomini infine in primo luogo gli dei stessi in quanto sottoposti anchrsquoessi al destino ldquoφύσιςrdquo significa lo schiudentesi imporsi e il perdurare dominato da esso ndash cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave qualche cosa che si impone che si dischiude che appare che incomincia ad apparire e in quel momento da quel momento esiste ldquoil perdurare dominato da essordquo cioegrave da questo imporsi ndash in questo schiudente permanente imporsi si trovano inclusi sia il divenire che lrsquoEssere nel senso ristretto della persistenza immobile ndash lrsquoEssere egrave la persistenza immobile il divenire no - ldquoφύσιςrdquo egrave il ldquopro-dursirdquo - egrave il pro-dursi il portarsi fuori della latenza egrave il recare ciograve che egrave latente in posizione ciograve che ancora non egrave lo pone lo fa apparire ldquoadesso egraverdquo e una volta che egrave permane (il linguaggio sembra) beh non egrave casuale che Heidegger ha scritto un libro sul linguaggio lo chiama ldquoIn cammino verso il linguaggiordquo ndash ma se come per lo piugrave accade si intende la ldquoφύσιςrdquo non nel senso originario di ldquoschiudente permanente imporsirdquo bensigrave in quello piugrave tardivo e odierno di natura e se inoltre si considerano come manifestazioni fondamentali della natura i movimenti delle cose materiali degli atomi e degli elettroni e tutto ciograve che la fisica moderna indaga sotto lrsquoaspetto di natura allora la filosofia originaria dei greci diventa la filosofia della natura un modo di rappresentarsi le cose per lappunto sotto lrsquoaspetto di natura materiale ndash che egrave ciograve che a lui non interessa ovviamente cioegrave lo interesseragrave dopo per altri motivi per quanto riguarda la tecnica ma egrave unrsquoaltra questione ndash lrsquoinizio della filosofia greca produce allora lrsquoimpressione del tutto conforme allrsquoidea che il senso comune si fa di un inizio di quello che ancora qualifichiamo secondo lrsquoespressione latina come primitivo cosigrave i greci visti in questa maniera finiscono per diventare una specie un poco migliore di ottentotti ndash egrave una razza di negri tenete conto che siamo nel 1939 in pieno nazismo ndash e la scienza moderna appare rispetto ad essi (greci) infinitamente piugrave avanzata a parte tutte le piugrave particolari assurditagrave insite in questo modo di considerare lrsquoinizio della filosofia come alcuncheacute di primitivo si deve dire che questa interpretazione dimentica che qui si tratta della filosofia vale a dire di una delle poche cose grandi di cui lrsquouomo egrave capace ora ogni grande cosa puograve avere solo un grande inizio tale egrave la filosofia dei greci essa termina in grandezza con Aristotele solo la comune opinione e lrsquouomo mediocre si immaginano che ciograve che egrave grande sia destinato a durare indefinitivamente ed uguagliano la sua durata allrsquoeterno ndash

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ora tutto ciograve che egrave grande abbia avuto un grande inizio hellip la specie umana ha avuto un grande inizio No egrave nata da protozoi quindi non egrave sempre esattamente cosigrave per dire che certe volte ci si lascia prendere da affermazioni che risultano o possono risultare discutibili non egrave vero che tutto ciograve che egrave grande procede da qualche cosa di grande non necessariamente ndash tutto ciograve non ha comunque da fare minimamente con una interpretazione naturalistica della storia ciograve di cui si tratta hellip il significato di ldquoφύσιςrdquo dunque si restringe per contrapposizione a τέχνη ndash τέχνη da cui tecnica ndash che dal canto suo non designa neacute lrsquoarte neacute la tecnica bensigrave un sapere una sapiente disposizione a fare liberamente dei piani a organizzare e a disporre di tali organizzazioni ndash secondo lui egrave questo che si dice nel Fedro di Platone ndash la ldquoτέχνηrdquo egrave un generare un edificare in quanto pro-durre sapiente Il concetto contrapposto a ldquofisicordquo egrave drsquoaltra parte lo ldquostoricordquo una sfera dellrsquoEssere che tuttavia i greci comprendono ugualmente sotto il significato della ldquoφύσιςrdquo - cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave anche la storia per i greci questo dice Heidegger Heidegger ha lavorato molto anche sulla filologia non egrave un filologo ovviamente perograve ci ha lavorato ndash Tutto ciograve non ha da fare minimamente con una interrogazione naturalistica della storia lrsquoessente come tale nella sua totalitagrave egrave ldquoφύσιςrdquo cioegrave ha come essenza caratteristica lo schiudentesi permanente imporsi - questo egrave lrsquoessente per Heidegger - qualcosa del genere lo si avverte soprattutto nei confronti di quello che in un certo senso si impone con maggiore immediatezza e che viene piugrave tardi a significare la ldquoφύσιςrdquo nel senso piugrave ristretto (τάφύσειςὄντατάφσιχά) lrsquoente naturale ndash gli enti fisici la fisica ndash si puograve anche partire allorcheacute si discute della ldquoφύσιςrdquo in generale vale a dire quello che egrave lrsquoessente come tale dai ldquoφύσεις ὄνταrdquo (enti di natura) ma a patto fin da principio di non fermarci a questo o a quel regno della natura minerale vegetale animale ma di elevarci al di sopra di τά φσιχά degli enti fisici) - tenete conto che tutto ciograve che sta dicendo egrave per approcciare la questione della metafisica e cioegrave che cosrsquoegrave lrsquoEssere dellrsquoente Adesso si interroga sul sapere sapere che per Heidegger egrave poter stare nella veritagrave ndash La veritagrave egrave la manifestazione dellrsquoessente - che egrave una definizione un porsquo differente da quella classica medioevale quella dellrsquoadaeligquatio rei et intellectus non egrave esattamente cosigrave percheacute egrave la manifestazione dellrsquoessente cioegrave egrave il suo apparire ndash il sapere egrave quindi poter stare nella manifestazione dellrsquoessente sostenerne il peso ndash possedere delle semplici cognizioni seppure largamente estese non egrave sapere anche quando queste cognizioni attraverso un certo ordine di studi determinati esami vengono convogliate verso ciograve che egrave praticamente piugrave importante non costituiscono un sapere anche se tali cognizioni riattagliate ai bisogni piugrave necessari che si presentano piugrave vicini alla vita il possederle non costituisce un sapere anche se qualcuno fornito di tali conoscenze ha potuto servirsene per qualche suo trucco o maneggio di fronte alla realtagrave autentica risulteragrave non di meno sprovveduto e diverragrave necessariamente un abborracciatore costui (hellip) percheacute sarebbe comunque un abborracciatore Percheacute non possiede alcun sapere Sapere infatti vuole dire potere apprendere ndash Questo egrave per Heidegger il sapere il potere apprendere ndash ben inteso il comune buon senso ritiene che chi possiede un sapere non abbia piugrave bisogno di apprendere in quanto ha finito di imparare niente affatto chi sa egrave solo colui che comprende di dover sempre di nuovo imparare colui che in virtugrave di questa comprensione si egrave messo anzi tutto in condizione di sempre poter apprendere ndash e comrsquoegrave che uno si mette in questa condizione Attraverso questa apertura e cioegrave attraverso il domandare il domandare che deve porsi come un domandare alla radice alla base di tutto cioegrave porsi la domanda fondamentale ldquopercheacute qualcosa anzicheacute nulla ndash esaminiamo da altri punti di vista la nostra proposizione ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo la frase contiene una cesura (taglio) ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo e poi (taglio lrsquoaltra parte) ldquoe non il nullardquo ndash perograve a lui interessa la prima parte ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo la domanda egrave con ciograve realmente posta la posizione della domanda comporta 1) lrsquoindicazione esatta di ciograve che egrave sottoposto alla domanda che egrave interrogato 2) lrsquoindicazione di ciograve su cui verte la domanda che egrave domandato

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Quanto a ciograve che egrave sottoposto alla domanda esso egrave indicato in modo inequivocabile lrsquoessente quanto a ciograve che egrave richiesto nella domanda il domandato egrave il percheacute vale a dire la ragione Ciograve che segue nella proposizione interrogativa ossia ldquoe non il nullardquo non egrave che unrsquoappendice la quale naturalmente consegue in vista di un parlare piugrave sciolto e al titolo introduttivo si tratta di unrsquoaggiunta di una frase la quale non dice nulla di piugrave su ciograve che viene sottoposto allrsquointerrogazione e su ciograve che egrave domandato un semplice ornamento ndash perograve tra poco vedremo se egrave proprio cosigrave Infatti dice - che cosa crsquoegrave da chiedersi riguardo al nulla Il nulla egrave semplicemente nulla il domandare non ha qui piugrave nulla da cercare di fronte al nulla Con il menzionare il nulla non si progredisce minimamente nella conoscenza dellrsquoessente ndash fincheacute parliamo del nulla questo egrave molto parmenideo ndash chi parla del nulla non sa assolutamente quello che fa chi parla del nulla ne fa con ciograve stesso un qualcosa cosigrave parlando parla contro ciograve che pensa famosa contraddizione antica si contraddice da seacute stesso ndash a causa della bebaiotate archegrave ndash ora un dire contraddittorio contrasta alla regola fondamentale del dire ldquologosrdquo cioegrave alla logica il parlare del nulla egrave illogico chi parla e pensa illogicamente egrave uomo che non sa di scienza ora il fatto che proprio allrsquointerno della filosofia dove la logica egrave di casa si parli del nulla fa sigrave che tanto piugrave duramente si incorre nel rimprovero di mancare alla regola fondamentale di ogni pensiero (βεβαιότατε ἀρχή bebaiotaacutetē arkḕ) chi inoltre prende sul serio il nulla si pone con ciograve stesso dalla parte della nullitagrave promuove espressamente lo spirito di negazione e si pone al servizio della distruzione parlare del nulla non ripugna soltanto completamente al pensiero ma significa minare ogni cultura ndash sta criticando chi sostiene il nulla o ogni fede anche ndash ciograve che disprezza cosigrave il pensiero misconoscendolo nella sua legge fondamentale e in pari tempo distrugge la volontagrave costruttiva egrave la fede chiunque sa tutto questo egrave il nichilismo Perograve torniamo alla domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo questa esprime in modo piugrave adeguato della formula abbreviata la domanda sullrsquoessente (la domanda abbreviata cioegrave senza il nulla) il fatto di introdurre qui il discorso sul nulla non indica mancanza di rigore o ridondanza del dire non egrave nemmeno una nostra invenzione ma egrave un modo di attenersi strettamente per quando riguarda il senso della domanda fondamentale alla tradizione originaria - a questo punto sta per porre una delle questioni importanti proprio riguardo a questa frase ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute il nullardquo - percheacute diragrave a breve ldquopercheacute posso dire che qualcosa ldquoesisterdquo egrave percheacute so che cosa significa ldquonon esisterdquo Se affermo che lrsquoessente egrave lo metto in connessione con ciograve che non egrave Sta dicendo che quando si parla del nulla si sta parlando di niente ci si contraddice ma tra breve diragrave che ciograve che lui pensa non egrave esattamente questo hellip quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla ndash ma forse egrave meglio leggere anche il brano precedente ndash ma se ci poniamo la domanda nella forma dellrsquointerrogativo iniziale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo allora lrsquoaggiunta (che sarebbe ldquoe non il nullardquo) impedendoci di porre la domanda immediatamente impedisce che ci si attenga al puro essente come un dato indubitabile impedisce che cosigrave facendo ci si perda fin da principio e sempre piugrave nella ricerca di un fondamento anchrsquoesso essente lrsquoessente viene invece mantenuto in guisa interrogativa nella possibilitagrave del non essere ndash sta dicendo che questa breve aggiunta ldquoe non il nullardquo egrave ciograve che consente a questa domanda di mantenersi come domanda ndash il percheacute allora acquista tuttrsquoaltra forza ed efficacia nellrsquoambito dellrsquointerrogazione percheacute lrsquoessente egrave sottratto alla possibilitagrave del non essere ndash percheacute noi poniamo lrsquoessente come tale Percheacute lo sottraiamo a questa possibilitagrave che non sia invece Percheacute non vi ricade senzrsquoaltro e continuamente Lrsquoessente non egrave piugrave ora un semplice sussistente esso (siccome abbiamo posto lrsquoeventualitagrave che non sia) esso incomincia a vacillare e questo a prescindere completamente dal fatto che si conosca o meno con piena certezza che lo si comprenda o meno in tutta la sua ampiezza lrsquoessente come tale ormai vacilla in quanto lo poniamo in questione (percheacute egrave questo che fa la domanda il domandare) lrsquoampiezza di questo oscillazione (tra essere e non essere) arriva fino alla piugrave estrema e opposta possibilitagrave dellrsquoessente fino al non essere e

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al nulla ndash qui ci sarebbe da inserire una serie di cose che riguardano Severino ma non lo faremo) allo stesso modo ora si trasforma anche la ricerca sul percheacute essa non mira semplicemente alla conquista di un fondamento esplicativo (che ci spieghi percheacute lrsquoessente egrave) un fondamento a sua volta sussistente del sussistente quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla e cioegrave affermare lrsquoessente a fronte del nulla ndash qui siamo proprio in piena metafisica totalmente e inesorabilmente immersi ndash Il fondamento egrave richiesto ora come fondamento della decisione a favore dellrsquoessente contro il nulla ndash ci vuole un fondamento che ci dica percheacute qualcosa egrave anzicheacute non egrave Egrave questa la domanda che si sta facendo adesso - e piugrave esattamente come fondamento di quella oscillazione (sempre tra lrsquoessere e il nulla) dellrsquoessente la quale ponendo lrsquoessente tra lrsquoessere e il non essere ci regge e ci libera ndash tra questo essere e non essere lrsquoessente - in questa oscillazione giaccheacute di qui deriva che noi non possiamo appartenere a nessuna cosa neppure a noi stessi quantunque lrsquoesserci (il Dasein) sia pur sempre mio ndash cioegrave io sono ndash lrsquoespressione ldquosempre miordquo significa che lrsquoesserci mi egrave addossato percheacute il mio stesso ldquoiordquo sia lrsquoesserci ndash e cioegrave occorre che sia qualche cosa percheacute io possa considerarlo mio e cioegrave che sia ndash Lrsquoesserci designa dal canto suo la cura (qui riprende cose elaborate in modo molto piugrave articolato nel suo scritto piugrave famoso Essere e tempo) il dire che ldquolrsquoesserci egrave sempre miordquo non significa neacute che sia posto da me neacute che sussista isolatamente in un io singolo lrsquoesserci infatti egrave se stesso per il suo essenziale rapporto allrsquoEssere in generale ndash cioegrave lrsquoesserci egrave percheacute esiste lrsquoEssere egrave questo che sta dicendo ndash tale egrave il significato della frase ripetuta piugrave volte in Sein und Zeit secondo la quale allrsquoesserci appartiene a una comprensione dellrsquoEssere ndash non egrave possibile lrsquoesserci se non si comprende lrsquoEssere percheacute egrave lrsquoEssere che fa da ldquofondamentordquo tra virgolette se non so nulla dellrsquoEssere non posso esserci La metafisica egrave quella disciplina che occupa di queste cose allrsquoinizio sigrave diceva che egrave questo domandarsi che pone le cose questo dischiudentesi imporsi tutta la sua critica alla metafisica e in particolare allrsquoontologia egrave che si egrave sempre occupata dellrsquoEssere considerandolo un ente senza accorgersene se io parlo dellrsquoEssere da quel momento lrsquoEssere egrave un ente al pari di qualunque altro (lui parla dellrsquoEssere di per seacute) esattamente che egrave unrsquoaltra cosa infatti per Heidegger lrsquoEssere egrave una cosa che sorge che si disvela nellrsquoapertura del domandare autentico Egrave la sua idea naturalmente tenete sempre conto che non sta dicendo anche se lui immaginava di sigrave come stanno le cose egrave soltanto una costruzione uno scenario possibile a partire da un certo sistema di riferimento che egrave la sua teoria 17 dicembre 2014 In quanto resiste alla possibilitagrave estrema del non essere lrsquoessente si mantiene nellrsquoessere senza con ciograve aver tuttavia oltrepassata neacute superata la possibilitagrave di non essere ndash sta dicendo che lrsquoente egrave quello che egrave nonostante possa anche non essere ndash stiamo parlando avventatamente del non essere dellrsquoessere e dellrsquoessente senza dire in che rapporto essi stiano con lrsquoessente medesimo lrsquoessente e il suo essere sono la stessa cosa in cosa consiste la loro differenza Cosrsquoegrave per esempio in questo pezzo di gesso lrsquoessente Giagrave la domanda egrave di per seacute ambigua in quanto la parola ldquoessenterdquo puograve assumere due significati come ldquotὸ ohrdquo lrsquoessente significa anzitutto ciograve che nei singoli casi egrave essente nel caso specifico a proposito del gesso questa massa egrave grigio tendente al bianco la forma determinata leggera friabile eccetera lrsquoessente significa in secondo luogo ciograve che per cosigrave dire fa sigrave che la cosa in questione sia un essente anzicheacute un non essente ciograve che nellrsquoessente se egrave un essente costituisce il suo essere (appunto sta cercando lrsquoessere dellrsquoessente) in conformitagrave di questa doppia significazione del termine ldquoessenterdquo il greco τό ὅν riveste spesso il secondo significato indica cioegrave non lrsquoessente stesso ciograve che egrave essente ma il fatto di essere lrsquoldquoessentitagraverdquo lrsquoessere essente per contro lrsquoessente nel primo senso designa le stesse cose essenti prese singolarmente nel loro insieme in altri termini tutto ciograve che egrave in rapporto ad esse e non alla loro

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ldquoessentitagraverdquo (alla loro essenza non so percheacute hanno tradotto essentitagrave) il primo significato di τό ὅν corrisponde a τά ὀντα (entia - ente) il secondo a ldquoτό εἶναιrdquo (esse ndash Essere) ndash (tenete sempre conto che ciograve che a noi interessa di tutto il discorso intorno alla metafisica egrave intendere la questione per noi piugrave importante e cioegrave come accade che qualche cosa venga considerato quello che egrave metafisicamente e non come una regola del gioco) ciograve che chiediamo questa egrave la domanda fondamentale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo sembra apparentemente che in questa domanda ci si attenga ancora e soltanto allrsquoessente sfuggendo al vuoto arrovellarsi sullrsquoessere ma che cosa domandiamo realmente percheacute lrsquoessente come tale sia Chiediamo la ragione del fatto che lrsquoessente egrave che egrave quella cosa determinata e percheacute non ci sia piuttosto il nulla (percheacute crsquoegrave questo piuttosto che nulla) la nostra domanda mira in ultima analisi allrsquoessere ma in che maniera La domanda che ci poniamo verte sullrsquoessere dellrsquoessente (cioegrave sullrsquoessere delle cose) noi interroghiamo lrsquoessente a proposito del suo essere tuttavia giagrave prima nellrsquoatto dellrsquointerrogare medesimo che noi facciamo la domanda verte giagrave in realtagrave sullrsquoessere sul suo fondamento e ciograve anche se questa domanda permane implicita e in quanto a sapere se lrsquoessere non sia giagrave di per se stesso il fondamento egrave fondamento sufficiente irresoluta (dice che continuiamo a domandarci intorno allrsquoessere nonostante tutto nonostante che questa domanda non ci porti da nessuna parte almeno per il momento) Il fatto che noi poniamo questa domanda sullrsquoessere come domanda di primo piano puograve forse accadere senza che noi sappiamo qualcosa dellrsquoessere e del suo comportamento nei confronti della sua differenza dallrsquoessente (se ci chiediamo questa cosa se ci chiediamo dellrsquoessere forse qualche cosa ne sappiamo giagrave di questo essere se ci stiamo domandando qualcosa) come sarebbe mai possibile non dico trovare ma anche soltanto cercare il fondamento dellrsquoessere dellrsquoessente senza aver prima sufficientemente afferrato compreso concepito lrsquoessere stesso sarebbe un progetto altrettanto disperato come voler rintracciare la causa e spiegare la ragione di un incendio senza curarci del suo andamento eccetera avviene cosigrave che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo ci costringe a porre la domanda preliminare ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Lrsquoessere permane tuttavia introvabile quasi come il nulla o in definitiva esattamente nello stesso modo (anche il nulla diceva prima ldquoegrave inutile che stiamo a domandarci del nulla che cosa ci domandiamordquo perograve anche con lrsquoessere dice accade qualche cosa di simile ) la parola ldquoessererdquo finisce per diventare cosigrave nientrsquoaltro che una parola vuota non designa nulla di effettivo di afferrabile di reale il suo significato egrave fumo esalazione irreale Nietzsche finisce cosigrave per avere ragione quando chiama i concetti piugrave alti come lrsquoldquoessererdquo lrsquoultima esalazione di una realtagrave che si dissolve Chi mai dovrebbe inseguire una tale esalazione il cui nome non egrave che la designazione di un grande errore ldquoin veritagraverdquo dice Nietzsche ldquoniente ha avuto finora una piugrave ingenua forza di persuasione dellrsquoerrore dellrsquoessererdquo egrave dallrsquoessere stesso che dipende questo fraintendimento (dice Heidegger) ed egrave questo vuoto persistente imputabile alla parola (Tenete conto che Heidegger ha sempre avuto una certa attenzione per il linguaggio e per la parola) oppure (il fraintendimento il soggetto) dipende da noi che in tutto questo gran darci da fare per andare a caccia dellrsquoessente siamo caduti fuori dallrsquoessere (questa egrave poi la sua accusa in definitiva a tutta la filosofia occidentale che per lui non egrave altro che una metafisica che ha mancato totalmente lrsquoessere percheacute ogni volta che si adopera per individuare lrsquoessere lo oggettivizza e di conseguenza lo trasforma in ente) o forse non dipende primariamente da noi uomini drsquooggi e neanche dai nostri prossimi e remoti predecessori ma da qualcosa che dallrsquoorigine trascorre in tutta quanta la storia dellrsquooccidente da un evento che tutti gli occhi degli storici non riuscirebbero a scorgere e che pur tuttavia avviene oggi come per lrsquoaddietro e avverragrave in futuro E se fosse davvero possibile che lrsquouomo che i popoli nei loro piugrave grandi affari drsquoimprese intrattengono una relazione con lrsquoessente e ciograve nonostante siano caduti da gran tempo fuori dellrsquoessere senza saperlo e che proprio questa sia la ragione piugrave intima e imponente della loro decadenza (qui adesso vi leggo delle cose che non hanno propriamente un grande interesse per

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la ricerca che stiamo facendo perograve ve le leggo come curiositagrave percheacute in queste righe crsquoegrave il motivo dellrsquoadesione di Heidegger al partito nazista) Si tratta di domande che non si pongono qui incidentalmente e neppure per influenzare i sentimenti o la concezione del mondo sono domande alle quali ci induce quella domanda preliminare che scaturisce necessariamente dalla principale e che suona ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Una domanda assai semplice e anche certamente assai inutile e non di meno una domanda anzi la domanda quella che chiede ldquolrsquoessere egrave una semplice parola e il suo significato evanescente oppure esso costituisce il destino spirituale dellrsquooccidenterdquo questa Europa in prede a un inguaribile accecamento sempre sul punto di pugnalarsi da se stessa si trova oggi (1935) nella morsa della Russia da un lato e dellrsquoAmerica dallrsquoaltro Russia e America rappresentano entrambe da un punto di vista metafisico la stessa cosa la medesima desolante frenesia della tecnica scatenata e dellrsquoorganizzazione senza radici dellrsquouomo massificato in un epoca in cui anche lrsquoultimo angolo del globo terrestre egrave stato conquistato dalla tecnica ed egrave diventato economicamente sfruttabile in cui qualunque evento in qualsiasi luogo e momento egrave venuto rapidamente accessibile in cui si puograve vivere nel medesimo tempo lrsquoattentato in Francia contro un monarca e un concerto sinfonico a Tokio per cui il tempo non egrave piugrave che velocitagrave istantaneitagrave e simultaneitagrave mentre il tempo come storicitagrave autentica egrave del tutto scomparso dalla realtagrave di qualsiasi popolo in un epoca in cui un pugile egrave considerato un eroe nazionale in cui i milioni di uomini delle adunate di massa costituiscono un trionfo allora proprio allora lrsquointerrogativo ldquoa che scopo dove e poirdquo continuamente ci si ripresenta come uno spettro al di sopra di tutta questa stregoneria La decadenza spirituale della terra egrave cosigrave avanzata che i popoli rischiano di perdere lrsquoestrema forza dello spirito quella che permetterebbe almeno di scorgere e di valutare come tale questa decadenza concepita in rapporto al destino dellrsquoessere questa semplice constatazione non ha nulla a che vedere con il pessimismo della civiltagrave come del resto con lrsquoottimismo poicheacute lrsquoabbuiarsi del mondo la fuga degli dei la distruzione della terra la riduzione dellrsquouomo a massa il sospetto gravido drsquoodio contro tutto ciograve che egrave creativo e libero ha in tutta la terra giagrave raggiunto una tale proporzione che delle categorie cosigrave puerili come pessimismo e ottimismo sono divenute ormai da gran tempo risibili siamo presi nella morsa il nostro popolo il popolo tedesco in quanto collocato nel mezzo subisce la pressione piugrave forte della morsa esso che egrave il popolo piugrave ricco di vicini e di conseguenza il piugrave esposto egrave insieme il popolo metafisico per eccellenza da questa sua caratteristica di cui siamo certi discende drsquoaltronde che questo popolo potragrave forgiarsi un destino solo se saragrave prima capace di provocare in se stesso una risonanza una possibilitagrave di risonanza nei confronti di questa caratteristica esso sapragrave comprendere la sua tradizione in maniera creatrice tutto ciograve implica che questo popolo in quanto popolo storico si avventuri ad esporre se stesso e insieme la storia stessa dellrsquooccidente colta a partire dal centro del suo avvenire nellrsquooriginario dominio della potenza dellrsquoessere e se la grande decisione concernente lrsquoEuropa non deve verificarsi nel senso dellrsquoannientamento potragrave solo verificarsi per via del dispiegarsi e a partire da questo centro nuove forze storiche e spirituali (hellip ) chiedere che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo significa nientemeno che attuare la ripetizione del cominciamento del nostro ldquoesserci storico e spiritualerdquo per trasformarlo in un altro cominciamento (quando lui parla del ldquocominciamento storico e spiritualerdquo allude a qualche cosa che aveva giagrave elaborato in ldquoSein und Zeitrdquo cioegrave lo spirito egrave questa forza creatrice la res cogitans di Cartesio cioegrave la potenza del pensiero questo egrave lo spirito anche per buona parte dellrsquoidealismo tedesco che lui conosceva molto bene e apprezzava quindi lrsquoldquoincominciamento di questo esserci storico e spiritualerdquo significa che questa forza creatrice del pensiero non puograve ovviamente essere scollegato dalla storia dalla sua storia nel senso che si storicizza di volta in volta il pensiero non puograve non tenere conto di ciograve che lo ha preceduto non nel senso di ritornare al passato per Heidegger non egrave assolutamente cosigrave ma piuttosto di fare agire ciograve che egrave stato in ciograve che egrave dice) una tal cosa egrave possibile questo oltretutto corrisponde alla capacitagrave formatrice e commisuratrice della storia in quanto si ricollega allrsquoevento

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fondamentale Un cominciamento si ripete non con il riportarvisi come ad alcuncheacute di trascorso di ormai risaputo e semplicemente da imitare bensigrave in modo che il cominciamento venga ricominciato in maniera ancor piugrave originaria (come dire in ciascun atto ciascuna volta egrave questo cominciamento ldquostoricordquo nel senso che non puograve non tener conto di ciograve che lo ha prodotto) la ripetizione come noi la intendiamo egrave tuttrsquoaltro che la prosecuzione migliorata di ciograve che si egrave giagrave attuato con i mezzi giagrave esistenti allora la domanda che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo si trova come domanda preliminare inclusa nella nostra domanda guida e cioegrave ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo se ci si pone alla ricerca di ciograve che in tale domanda preliminare viene perseguito vale a dire lrsquoldquoessererdquo tosto lrsquoespressione di Nietzsche ci appare nella sua piena veritagrave giaccheacute a ben guardare cosrsquoegrave lrsquoessere per noi piugrave che un semplice ldquoflatus vocisrdquo un significato vago indeterminato inafferrabile come il fumo Lrsquoessere per lui per Nietzsche egrave unrsquoillusione un inganno che non sarebbe mai dovuto verificarsi lrsquoessere qualcosa di vago indeterminato evanescente come fumo dunque Egrave vero non intendiamo contestare questo fatto si tratta anzi di chiarirne la natura per chiarirne tutta la portata (cioegrave lrsquoldquoessererdquo come una sciocchezza qui dice lo diceva prima egrave il concetto piugrave generale in assoluto) lrsquoambito della sua validitagrave si estende a tutto e a ogni cosa in particolare sino al nulla eccolo qua che torna il quale in quanto pensato e in quanto espresso egrave pure anchrsquoesso qualcosa al di sopra e al di fuori della sfera di validitagrave di questo concetto che egrave il piugrave generale lrsquoldquoessererdquo non esiste a rigore piugrave nulla da cui esso stesso possa venire ulteriormente determinato ( se egrave il concetto piugrave generale se fosse determinato da un altro concetto questo altro sarebbe ancora piugrave generale dellrsquoldquoessererdquo ovviamente ) il concetto dellrsquoessere egrave qualcosa di ultimo questo corrisponde anche a una legge della logica che dice ldquopiugrave un concetto egrave esteso ndash e quale concetto egrave piugrave esteso di essere ndash piugrave il suo contenuto risulta vuoto e indeterminatordquo (se io dico ldquotuttordquo appunto dico tutto e nulla Piugrave avanti dagrave una definizione di ldquospiritordquo visto che prima ne ha parlato ldquolo spirito egrave la risolutiva apertura originariamente disposta e cosciente allrsquoessenza dellrsquoessere lo spirito egrave la pienezza del potere dato alle potenze dellrsquoessere come tale nella sua totalitagraverdquo dire che lo spirito egrave lrsquoapertura cioegrave lrsquoapertura a ciograve che vi egrave di piugrave essenziale piugrave radicale possa essere pensato questo egrave lo spirito Poi qui fa qualche riflessione sullrsquoetimologia della parola ldquoessererdquo percheacute a suo parere ciograve che i greci intendevano con ldquoessererdquo egrave importante per intendere in seguito il modo in cui lui proporragrave questa nozione di essere) Questa via (cioegrave quella di seguire i greci sullrsquoetimo) essa deve sulla base di esempi grammaticali mostrarci come e percheacute lrsquoesperienza la concezione e lrsquointerpretazione del linguaggio divenute normative per lrsquooccidente siano la risultante di una concezione del tutto particolare dellrsquoessere Le parole ldquoπτῶσις e ἔγχυσιςrdquo significano cadere oscillare inclinarsi Crsquoegrave qui lrsquoidea di una deviazione dallo stare eretto e diritto ma questo lo star ligrave eretto in se stesso il venire in posizione e il rimanere in posizione i greci lo intendono come essere (lrsquoessere cioegrave egrave qualche cosa che egrave in posizione e sta ligrave dritto) ciograve che in tal guisa viene in posizione diventa in seacute stabile si pone con ciograve da se stesso liberamente nella necessitagrave del suo limite ldquoπέραςrdquo questrsquoultimo non egrave qualcosa che provenga allrsquoessente dal di fuori ancor meno esso rappresenta una mancanza una privazione (cioegrave il fatto di essere fermo ligrave) lrsquoarrestarsi il trattenersi in base al proprio limite di possedersi nel mantenersi stabile egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente (qui lui ha detto in modo chiarissimo che cosa intende con lrsquoessere dellrsquoessente Ciograve che si trattiene ligrave che sta ligrave che non si muove percheacute non puograve muoversi mentre lrsquoente sappiamo che si modifica lrsquoessere no (non lo sta oggettivando e quindi diventa un ente anche quello No a parer suo non lo oggettiva nel senso che ne parla egrave ovvio che bisogna parlare poi a parer suo non lo oggettiva percheacute per lui lrsquoessere non egrave un ente ma egrave il disvelarsi eccetera) Egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente egrave ciograve che costituisce primariamente lrsquoessente come tale nella differenza dal non essente (cioegrave la differenza per Heidegger fra lrsquoessere e lrsquoessente egrave propriamente ciograve che distingue lrsquoessente dal non essente percheacute Percheacute lrsquoessente egrave il non essente no questo egrave ciograve che fa essere lrsquoessente quello che egrave anzicheacute non essere la domanda principale ldquopercheacute lrsquoessente

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anzicheacute nulla) venire in posizione significa conseguentemente darsi un limite delimitarsi perciograve un carattere fondamentale dellrsquoessente egrave costituito da ciograve che viene chiamato in greco ldquoτό τέλοςrdquo che non significa neacute il fine neacute lo scopo (τέλος viene tradotto con ldquoscopordquo da cui teleologia) ma il ldquoterminerdquo in tedesco ldquoenderdquo cioegrave fine ldquoTerminerdquo non va qui inteso affatto in senso negativo come se si trattasse di qualcosa che non va piugrave avanti che fallisce che finisce ldquoterminerdquo significa il terminare la terminazione nel senso del compimento (per altro egrave in accezione che praticamente utilizzava Verdiglione) il limite e il termine sono ciograve per cui lrsquoessente incomincia ad essere (cioegrave questo essente incomincia ad essere qualcosa che viene delimitato percheacute egrave terminato) da questo punto di vista egrave da intendersi la denominazione piugrave alta che Aristotele usa per lrsquoessere ldquoἐντελέχειαrdquo il mantenersi conservarsi nella terminazione (limite) Lrsquouso che la filosofia posteriore e anche la biologia hanno fatto vedi Leibniz del termine ldquoἐντελέχειαrdquo denota tutto il distacco dai greci ciograve che si pone nel suo limite compiendolo e cosigrave costituendosi ha forma (morfegrave da cui morfologia eccetera) la forma cosigrave come concepita dai greci egrave essenzialmente uno schiudersi che si dispone nel limite ( si dischiude e si dispone in un limite cioegrave egrave determinato) se non cheacute ciograve che si mantiene consiste in se stesso diviene dal punto di vista dellrsquoosservatore ciograve che si propone che si offre mostrandosi nella sua apparenza lrsquoapparire di una cosa viene detto dai greci ldquoεἶδοςrdquo o ldquoideardquo (lrsquoidea egrave lrsquoapparire ciograve che appare) In ldquoεἶδοςrdquo risalta in primo piano ciograve che intendiamo anche quando diciamo ldquola cosa ha un certo aspetto si lascia vedere constardquo la cosa ldquoconsisterdquo essa riposa nellrsquoapparire egrave come dire nel sorgere della sua essenza (appare quando sorge) Tutte le determinazioni dellrsquoessere finora enumerate traggono tuttavia il loro fondamento e risultano insieme collegate da ciograve in cui i greci sperimentano inequivocabilmente il senso dellrsquoessere e che essi chiamano ldquoοὐσίαrdquo (la sostanza) e in senso piugrave pieno ldquoπαρουσίαrdquo la solita povertagrave di pensiero traduce la parola con ldquosostanzardquo e ne falsa con ciograve completamente il significato (in tutti i manuali di filosofia al temine greco ldquoοὐσίαrdquo viene tradotto con ldquosostanzardquo pero lui dice invece) Noi abbiamo per ldquoπαρουσίαrdquo la parola tedesca corrispondente ldquoan wesenrdquo si usa designare cosigrave una proprietagrave fondiaria e di tipo rurale in seacute conchiusa una proprietagrave ancora al tempo di Aristotele ldquoοὐσίαrdquo egrave usata in questo senso e insieme nel senso del termine filosofico fondamentale una cosa si presenta essa permane in se stessa e cosigrave si propone essa egrave Essere significa in fondo per i greci presenza Non di meno la filosofia greca non egrave risalita piugrave oltre sul fondamento dellrsquoessere cioegrave verso quello che esso nasconde essa si egrave fermata alla prima fase dellrsquoesser presente e ha cercato di considerarlo secondo le sue accennate determinazioni (che sono appunto enti) Quanto abbiamo detto ci permette di comprendere meglio per ciograve che riguarda lrsquoillustrazione del termine ldquometafisicardquo lrsquointerpretazione greca dellrsquoessere da noi menzionata fin dallrsquoinizio lrsquoapprensione cioegrave dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo (natura) Bisogna dicemmo mettere completamente da parte ogni altro concetto di natura ldquoφύσιςrdquo designa lrsquoerigersi nellrsquoatto di schiudersi (qualcosa che si erige nellrsquoatto in cui si dischiude compare appare) il dispiegarsi permanendo in seacute (si dispiega permanendo in seacute qualcosa che si dispiega lui faceva lrsquoesempio del fiore che sboccia della rosa che si dispiega e dispiegandosi permane questo egrave lrsquoessere) In questo imporsi riposo e movimento sono ritenuti e insieme manifestati ad opera di una unitagrave originaria questo imporsi costituisce la presenza predominante e ancora non padroneggiata dal pensiero in cui lrsquoesser presente sussiste come essente ma questo imporsi fuori esce dalla latenza il che egrave come dire per usare lrsquoespressione greca che lrsquoldquoαλήθειαrdquo ldquola non latenzardquo accade (ldquoαλήθειαrdquo ldquola veritagraverdquo uno dei termini che i greci usavano per ldquoveritagraverdquo che lui traduce piugrave propriamente come ldquonon latenzardquo Cosa vuol dire che accade la ldquonon latenzardquo che ad un certo punto ciograve che egrave non latente diventa latente appare si dischiude permane ma ciograve che permane egrave lrsquoessere non lrsquoessente) Infatti ciograve che viene qui denominato ldquoπόλεμοςrdquo egrave un conflitto che emerge da ogni cosa divina e umana non si tratta di una guerra di tipo umano la lotta cosigrave come concepita da Eraclito egrave quella che anzitutto

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fa sigrave che lrsquoente si ponga come distinto nel contrasto e che acquisti la sua posizione la sua condizione il suo rango (per differenza potremmo dire) Nellrsquoattuarsi di tale separazione si verificano delle crepe delle scissure dei distacchi e delle connessioni e nellrsquoesplicarsi vicendevole del contrasto che si produce il mondo Per i greci essere significa stabilitagrave e ciograve in duplice senso 1) lo stare in seacute nel senso del prodursi del procedere (questa egrave la ldquoφύσιςrdquo la natura ldquosta insiemerdquo nel senso che si produce procede per questo ldquosta in seacuterdquo si produce egrave ovvio che sta in seacute ) 2) ldquolo stare in seacuterdquo come tale come qualcosa di stabile che rimane di permanente nel senso di ldquoοὐσίαrdquo (prima era la ldquoφύσιςrdquo seconda ldquoοὐσίαrdquo) ldquoNon essererdquo per conseguenza significa lrsquouscire da tale stabilitagrave proceduta da se stessa ldquoEsistenzardquo ed ldquoesistererdquo significano quindi per i greci precisamente non essere Lrsquoinsipienza e la faciloneria con cui ci si serve delle parole ldquoesistenzardquo ed ldquoesistererdquo per indicare lrsquoldquoessererdquo testimoniano una volta di piugrave di quanto ci si egrave allontanati da esso e da una significazione ben altrimenti allrsquoorigine efficace e precisa (πτῶσιςeἔγχυσις indicano il cadere il declinare Poi parla dellrsquoinfinito il fatto che ldquoessererdquo sia infinito ma non egrave cosigrave determinante Ci sono tante cose da leggere ma quello che mi interessava qui egrave importante) Abbandoniamo dunque il vuoto schema di questa parola ldquoessererdquo percheacute risulta una parola vuota eccetera ma per andare dove La risposta non egrave difficile egrave il caso se mai di meravigliarci di esserci potuti intrattenere cosigrave a lungo e dettagliatamente sulla parola ldquoessererdquo allora dunque abbandoniamo questa vuota e generica parola ldquoessererdquo e rivolgiamoci piuttosto ai vari ambiti specifici dellrsquoessente (fa una serie di esempi i fiumi i boschi eccetera tutte queste cose sono essenti anche la folla egrave essente la calca umana eccetera anche i pazzi di un manicomio) essenti sempre ovunque a volontagrave tutto egrave essente solo donde noi troviamo la consapevolezza che tutto ciograve che presentiamo ed elenchiamo con tanta sicurezza sia veramente un essente (vedete qui innanzi tutto la portata metafisica anche di queste domande lui intende con essente un qualche cosa che egrave se stesso necessariamente non una parola che ha quindi una certa serie di connessioni e viene utilizzata in un certo modo no lrsquoessente egrave qualche cosa e questa egrave metafisica) pare una domanda assurda (cioegrave come facciamo a sapere che un essente egrave un essente) e dato che noi possiamo in ogni caso senza nessuna possibilitagrave di dubbio constatare che un certo essente egrave (questa penna egrave) non egrave nemmeno necessario per questo usare la parola ldquoessenterdquo e ldquolrsquoessenterdquo estranee al linguaggio comune neacute ora pensiamo a dubitare che tutti questi enti in generale non siano basando il nostro dubbio sulla pretesa e constatazione scientifica che noi non sperimenteremmo che le nostre sensazioni neacute usciremmo dal nostro corpo cui tutto quello che abbiamo testeacute nominato rimarrebbe legato in realtagrave lrsquoessente noi lo lasciamo essere cosigrave come nella vita di tutti i giorni o nelle ore e momenti decisivi che ci sollecita e ci assale ci solleva e ci opprime lasciamo ogni essente ldquoessererdquo cosigrave comrsquoegrave Ma egrave proprio quando ci abbandoniamo cosigrave spontaneamente e senza alcuna complicazione al corso della nostra esistenza storica quando lasciamo che lrsquoessente sia di volta in volta quello che egrave che ci troviamo nonostante tutto nella necessitagrave di sapere giagrave che cosa significa ldquoegraverdquo ed ldquoessererdquo e come stabilire drsquoaltra parte che in un certo tempo in un certo luogo un supposto essente non egrave se non siamo in grado di distinguere con chiarezza fra essere e non essere e come compiere questa decisiva distinzione se non sappiamo in modo altrettanto decisivo e determinato che cosa significhino lrsquoessere e il non essere che vengono qui appunto distinti come puograve nel caso specifico e in generale un essente essere per noi un essente se prima non comprendiamo che cosa significhino ldquoessererdquo e ldquonon essererdquo Abbiamo constatato allrsquoinizio la parola ldquoessererdquo non ci dice nulla di determinato (anzi abbiamo visto prima che egrave la parola piugrave indeterminata possibile) neacute ci siamo dopo tutto ingannati infatti abbiamo trovato e ci consta tuttora che ldquoessererdquo ha un significato evanescente impreciso drsquoaltronde le precisazioni fin qui fatte ci danno la convinzione di distinguere bene e con sicurezza lrsquoldquoessererdquo dal ldquonon essererdquo per raccapezzarci bisogna fare attenzione a quanto segue si puograve certo dubitare che in un luogo o in un tempo qualsiasi un singolo

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ente sia oppure no ci si puograve ingannare ad esempio sul fatto che una finestra che pure egrave un ente sia chiusa o non lo sia eppure anche percheacute semplicemente una cosa di tal genere possa venir posta in dubbio occorre che sia presente una precisa distinzione fra essere e non essere (non so se la finestra egrave aperta o chiusa ma so che una finestra egrave una finestra) Quello di cui in questo caso non dubitiamo affatto egrave che lrsquoessere sia diverso dal non essere Per quanto la parola ldquoessererdquo risulti indeterminata nel suo significato non di meno la comprendiamo in modo determinato ldquoEssererdquo si rivela cosigrave come qualcosa di pienamente indeterminato e altamente determinato secondo la logica comune vi egrave qui una contraddizione evidente ma ciograve che si contraddice non puograve essere Non esiste un circolo quadrato e tuttavia questa contraddizione ldquolrsquoessere completamente indeterminato e tuttavia determinatordquo esiste Se non vogliamo ingannarci se in mezzo ai molti affari e impegni della giornata ci concediamo un attimo di riflessione a questo riguardo ci capita di sorprenderci nel bel mezzo di questa contraddizione questa nostra situazione egrave reale come nessunrsquoaltra Il fatto che lrsquoessere sia per noi una parola vuota assume improvvisamente tuttrsquoaltro aspetto diventiamo finalmente diffidenti nei confronti del presunto ldquovuotordquo della parola riflettendo piugrave attentamente su questa parola risulta alfine questo malgrado ogni obliterazione mescolanza genericitagrave del suo significato noi pensiamo in essa qualcosa di determinato questo qualcosa di determinato egrave cosigrave determinato e unico nel suo genere che occorre fare la seguente aggiunta quellrsquoessere che tocca a qualsiasi ente e che si sperde cosigrave in tutto ciograve che vi egrave di piugrave comune egrave per eccellenza quanto vi egrave di piugrave unico (ora avete immediatamente inteso lrsquoimportanza di ciograve che sta dicendo anche percheacute ha anticipato siamo nel lsquo35 quelle stesse cose che vi stavo dicendo recentemente rispetto alle parole ai significati Avete ben chiaro ciograve che vi dicevo affermando che una parola egrave fatta di altre parole come la semiotica ha mostrato in vario modo e a vario titolo da Hjelmslev a Greimas a De Saussure eccetera quindi una parola egrave fatta di tutte le connessioni che intrattiene simultaneamente con tutte le altre parole Questo era un grosso problema giagrave per De Saussure ciograve non di meno questa parola pur essendo indeterminata oltre che indeterminabile risulta determinata risulta essere se stessa e cioegrave risulta utilizzabile percheacute se fosse effettivamente indeterminata e indeterminabile non sarebbe utilizzabile sarebbe nulla sarebbe evanescente esattamente quello che diceva Heidegger rispetto allrsquoessere come la parola piugrave generica piugrave indeterminata che scappa da tutte le parti eppure ci sta dicendo Heidegger che nonostante questo rimane la parola piugrave determinata) Qualunque altra cosa comunque possa essere anche se unica puograve venire ulteriormente paragonata ad altro con questa possibilitagrave di comparazione aumenta la sua determinabilitagrave (quando facciamo un esempio egrave la stessa cosa) ed egrave in virtugrave di questa determinabilitagrave che essa si trova in una condizione sotto molti aspetti di indeterminatezza (proprio percheacute egrave determinabile egrave indeterminata se fosse determinata sarebbe chiusa) Lrsquoessere per contro non puograve essere paragonato con nessunrsquoaltra cosa ha questa prerogativa solo il nulla per lui egrave altro solo il nulla e qui non crsquoegrave nulla da paragonare se lrsquoessere rappresenta cosigrave quanto vi egrave di piugrave unico nel suo genere e il piugrave determinato allora anche la parola ldquoessererdquo non puograve rimanere vuota e in veritagrave essa non egrave mai vuota Ce ne convinceremo facilmente con un paragone (appunto con una determinazione se vogliamo riprendere quanto si diceva prima) quando noi percepiamo la parola ldquoessererdquo udendola come forma sonora o vedendola scritta essa ci appare tosto come qualcosa di affatto diverso da un seguito di suoni e di lettere come ad esempio ldquoabracadabrardquo anche questo egrave un seguito di suoni ma noi diciamo immediatamente che egrave privo di senso anche se puograve averne come formula magica per contro ldquoessererdquo non egrave in tal modo privo di senso cosigrave ldquoessererdquo visto scritto egrave tuttrsquoaltro da ldquokzomilrdquo Non esistono parole vuote ci sono sigrave parole usate che mantengono ancora perograve un certo contenuto il nome ldquoessererdquo mantiene ancora la sua forza di appellazione (si rifagrave alla parola greca ai greci antichi ) proporsi di abbandonare lrsquoessere come parola vuota di senso per rivolgersi allrsquoessente particolare egrave cosa non solo avventata ma oltretutto eminentemente incerta riflettiamo su tutto questo servendoci ancora

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una volta di un esempio il quale drsquoaltronde come ogni esempio hellip In luogo del concetto generale di ldquoessererdquo prendiamo per esempio la rappresentazione generale di ldquoalberordquo (fa anche comodo percheacute echeggia il segno di De Saussure) per esprimere e precisare che cosa sia lrsquoessenza generale di albero occorre staccarci dalla rappresentazione generale di albero e rivolgerci a particolari specie di alberi a singoli esemplari di questa specie egrave un procedimento cosigrave di per seacute ovvio che quasi esitiamo a soffermarci su di esso in dettaglio la cosa tuttavia non egrave cosigrave semplice come possiamo in genere trovare questo particolare di cui tanto si parla gli alberi singoli come tali in quanto alberi Come possiamo in linea di massima anche solo cercare qualcosa del genere come un albero se non abbiamo giagrave da prima la chiara rappresentazione di quello che sia un albero in generale (egrave molto platonico) se questa rappresentazione generale di albero fosse cosigrave indeterminata e confusa cosigrave che essa non potesse darci alcuna sicura indicazione nel nostro cercare e trovare potrebbe accadere che invece di questi noi prendessimo come casi particolari determinati come esempi drsquoalberi delle automobili o dei conigli Per quanto possa essere esatto che noi per determinare piugrave da vicino i molteplici aspetti dellrsquoessenza ldquoalberordquo dobbiamo passare attraverso il particolare permane tuttavia almeno altrettanto esatto che la elucidazione di questa multiformitagrave e dellrsquoessenza si attua e progredisce solo in quanto ci rappresentiamo e conosciamo in modo piugrave originario lrsquoessenza generale ldquoalberordquo vale a dire lrsquoessenza ldquopiantardquo che egrave come dire lrsquoessenza ldquovitalerdquo e ldquovitardquo Per quanto riguarda il significato generale di ldquoessererdquo si potrebbe tuttavia a buon diritto replicare che dato che esso egrave piugrave generale della rappresentazione che lo concerne non puograve risalire a qualcosa di piugrave alto nel caso del concetto piugrave elevato e piugrave generale il rinvio a ciograve che si trova sotto di lui non costituirebbe soltanto una valida rappresentazione ma anche lrsquounica via per trionfare del vuoto cioegrave sta dicendo ldquonon possiamo andare su percheacute sopra lrsquoessere non crsquoegrave piugrave niente possiamo soltanto avvantaggiarci del fatto che ci sono degli essenti che lo determinano perograve dice Heidegger non egrave cosigrave ma lo vedremo mercoledigrave prossimo 23 dicembre 2014 La volta scorsa Heidegger giungeva a considerare che lrsquoessere egrave quanto di piugrave determinato e al tempo stesso quanto di piugrave indeterminato e dicevo che questo non egrave lontano dalla questione che posi qualche tempo fa rispetto alla parola e al segno lui giunge a quella considerazione attraverso un percorso prettamente metafisico mentre io vi ero giunto attraverso la logica e attraverso la semiotica in buona parte e quindi non solo con riferimenti ma anche con conclusioni leggermente differenti dalle sue comunque sia vediamo di leggere ancora qualche cosa Si domanda a proposito dellrsquoessere vi ricordate Considerava lrsquoessere come un flatus vocis come un nulla come qualcosa che di fatto non ha nessun interesse perograve poi dice che non egrave proprio cosigrave e infatti si chiede ldquolrsquoessere egrave solo una parolardquo cioegrave se togliamo lrsquoessere togliamo questa parola visto che non serve a niente e questo sulla scorta di Nietzsche per esempio e dice) Sarebbe solo una parola di meno della nostra lingua No Se togliamo lrsquoessere non ci sarebbe allora in generale alcun linguaggio non succederebbe piugrave affatto che nelle parole lrsquoessente si schiudesse come tale e cioegrave che potesse essere evocato e discusso poicheacute dire lrsquoessente come tale significa comprendere anzitutto lrsquoessente come essente vale a dire il suo essere Supposto che noi comprendiamo per nulla lrsquoessere supposto che la parola essere non avesse nemmeno quel significato evanescente ebbene in tal caso non ci sarebbe piugrave assolutamente alcuna parola Noi stessi non potremmo essere in alcun modo dei dicenti non potremmo in alcun modo essere quello che siamo poicheacute essere uomo significa essere uno capace di dire lrsquouomo egrave uno che dice di sigrave o di no solo percheacute egrave nel fondo della sua essenza un dicente egrave il dicente questo costituisce la sua distinzione e in pari tempo la sua miseria essa lo distingue dalla pietra dalla pianta dallrsquoanimale ma altresigrave

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dagli dei hellip eccetera volendo pertanto gettare uno sguardo retrospettivo su quanto egrave stato fin qui detto le cose ci si presentano nel modo seguente con lo stabilire in primo luogo come dato di fatto questa cosa parola priva di nome (non lo nomina lrsquoessere ancora) cioegrave che lrsquoessere non egrave per noi che una parola vuota di significato evanescente abbiamo abbassato lrsquoessere e lo abbiamo conseguentemente declassato dal suo vero rango per contro il fatto che noi comprendiamo lrsquoessere anche se in un modo indeterminato ha per in nostro ldquoessercirdquo il piugrave alto valore in quanto vi si manifesta una forza nella quale si fonda tutta la possibilitagrave essenziale del nostro esserci non si tratta di un fatto qualunque ma di qualcosa che per il suo peso esige la piugrave alta valutazione a patto che il nostro esserci che egrave sempre qualcosa di storico non rimanga per noi qualcosa di indifferente drsquoaltronde anche percheacute il nostro esserci possa rimanere per noi unrsquoentitagrave indifferente occorre comprendere lrsquoessere senza questa comprensione non saremmo neanche in grado di dire di no al nostro esserci (questo che sta dicendo egrave importante percheacute incomincia a porre la questione in termini tali per cui se non ci si apre al porsi storicamente nel mondo ldquostoricamenterdquo cioegrave tenendo conto del domandare ovviamente percheacute egrave di questo che si tratta di una domanda che egrave sempre e comunque posta e da porre ininterrottamente se non avviene questo allora lrsquouomo non egrave niente dice addirittura che lrsquouomo non egrave neanche un dicente percheacute per potere dire occorre potere affermare per potere affermare occorre che qualche cosa appaia occorre che qualche cosa si mostri (φαίνεισθαι) in greco lrsquoapparire di qualche cosa questo apparire non crsquoegrave se non crsquoegrave lrsquoesserci lrsquoessere nellrsquoaccezione che indicava prima e vale a dire un dischiudentesi permanere cioegrave qualcosa che permane Lrsquoessere egrave questo permanere questa permanenza che consente di potere affermare quindi dire percheacute se dico dico qualcosa e questo qualcosa occorre che permanga che sia Ora lui prosegue e critica la questione delle scienze che continuano a considerare lrsquoessere come un oggetto cioegrave fanno della metafisica ecco qui continua a dire ponendoci la questione che lrsquoessere sia la cosa piugrave degna di discussione) Porci in tal modo la domanda noi compiamo il passo decisivo da un fatto indifferente e dalla pretesa vacuitagrave di significato della parola ldquoessererdquo ci conduce allrsquoavvenimento piugrave degno di essere discusso sia al fatto che lrsquoessere si schiude necessariamente nel nostro comprendere (che egrave ciograve che dicevo prima cioegrave senza lrsquoessere non crsquoegrave comprensione non crsquoegrave comprensione percheacute se qualcosa non appare si svela a un certo punto si mostra potremmo dire per quello che egrave se non crsquoegrave questa apertura dunque per cui lrsquoente cessa di non essere e senza questo non crsquoegrave comprensione percheacute non crsquoegrave nulla da comprendere assolutamente niente Ciograve che a noi interessa egrave questo aspetto e il motivo per cui stiamo considerando queste cose e cioegrave lrsquoidea di Heidegger che per comprendere per potere parlare per potere esistere cosigrave come si intende comunemente lrsquoldquoesistererdquo percheacute tutto questo possa darsi occorre che qualcosa permanga Si dischiude qualche cosa in questo apparire cioegrave uscire dal non essere ma di fatto la cosa che lo interessa egrave che anche per lui occorre che permanga qualche cosa qualche cosa si ponga senza questo non crsquoegrave comprensione ed egrave il motivo per cui diceva che lrsquoessere egrave anche la cosa piugrave determinata e anche indeterminata percheacute dal nulla va verso il nulla ma ne parleragrave tra poco quando diragrave dellrsquoessere e del divenire ndash fa alcuni esempi lrsquoessere come un edificio come una casa come un accidente qualunque) Lrsquoessere dellrsquoedificio che si trova laggiugrave non egrave anchrsquoesso qualcosa e dello stesso genere del tetto e della cantina non vi egrave dunque alcuna cosa che corrisponda al parola e al significato di essere (tutte le cose che sono sono enti) non dobbiamo perograve concludere che lrsquoessere consista solo nella parola e nel suo significato in realtagrave il significato della parola non costituisce in quanto significato lrsquoessenza dellrsquoessere Sarebbe come dire che lrsquoessere dellrsquoessente ad esempio lrsquoedificio da noi considerato consiste nel suo significato verbale (percheacute lrsquoessere non egrave il significato il significato egrave una cosa verbale lrsquoessere no per Heidegger Se avesse considerato lrsquoessere come un segno linguistico non avrebbe fatto metafisica ma semiotica Non so se Heidegger conoscesse la semiotica non mi risulta comunque non ha importanza) Ora ritenere ciograve sarebbe

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visibilmente scorretto piuttosto noi intendiamo vediamo la parola essere attraverso il suo significato lrsquoessere stesso (cioegrave il significato della parola ldquoessererdquo rinvia non a un segno ma allrsquoessere) Solo che esso (lrsquoessere stesso) non egrave per niente una cosa intendendo per ldquocosardquo un essente qualsiasi (ovviamente se no sarebbe un ente un essente appunto) ne consegue che in ultima analisi nella parola essere considerata nelle sue modificazioni in tutta la sua estensione linguistica parola e significato risultano connessi in maniera piugrave originaria a ciograve che essi designano ma anche il contrario lrsquoessere stesso egrave legato alla parola in un senso del tutto diverso e piugrave essenziale di qualunque altro ente (per mostrare questo parleragrave fra breve della parola antica della parola dei greci la parola originaria) La parola ldquoessererdquo si rapporta in tutte le sue modificazioni allrsquoessere che viene detto in modo essenzialmente diverso da come tutti gli altri verbi e sostantivi si rapportano allrsquoessente che in essi egrave detto (sta dicendo che quando si pronuncia la parola ldquoessererdquo questa parola si rapporta a ciograve che viene detto cioegrave allrsquoessere in modo totalmente differente cioegrave non egrave la stessa cosa del modo in cui altri verbi si rapportano allrsquoente alla cosa Lrsquoessere non egrave un ente egrave un altro modo per dirlo) Ne viene di rimando che le spiegazioni fornite circa il termine ldquoessererdquo sono di tuttrsquoaltra portata delle varie considerazioni che egrave possibile fare sullrsquouso delle parole della lingua nei confronti di qualsiasi altra cosa anche se per ciograve che concerne la parola ldquoessererdquo sussiste una particolare connessione originaria tra la parola il significato e lrsquoessere stesso mentre la cosa lrsquoente per cosigrave dire manca (noi parliamo dellrsquoessere ma non crsquoegrave in questo dire intorno allrsquoessere nessun ente la cosa per cosigrave dire manca la cosa lrsquoente) noi dobbiamo ritenere per questo che lrsquoessenza dellrsquoessere stesso si lasci ricavare dalla semplice caratterizzazione del significato della parola nel significato stesso della parola ldquoessererdquo ligrave crsquoegrave lrsquoessere ma non come una determinazione verbale di qualche cosa ma come qualche cosa che egrave al di fuori della parola (ora dopo questo excursus aggiunge ancora qualche cosina) qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dai singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo (ha fatto prima una serie di esempi Il cane egrave in giardino Dio egrave La terra egrave Rosso egrave poi altre cose Questrsquouomo egrave della Svezia Tutti i modi in cui lrsquoldquoegraverdquo acquisisce dei significati ciascuna volta differenti hellip Semioticamente potremmo dire a seconda del gioco linguistico allrsquointerno del quale egrave inserito Se dico che quellrsquouomo egrave della Svezia questo ldquoegraverdquo egrave diverso dallrsquoldquoegraverdquo per esempio dellrsquoaffermazione ldquola terra egrave rotondardquo) Qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dei singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo una cosa risulta chiara nellrsquoldquoegraverdquo lrsquoessere ci si dischiude in molteplici guise lrsquoasserzione a prima vista cosigrave ovvia che lrsquoessere sia una parola vuota ci si rivela di nuovo e ancora piugrave efficacemente come falsa (percheacute se ogni volta determina cose diverse egrave ovvio che non egrave vuota) ma si potrebbe tuttavia replicare che lrsquoessere viene inteso veramente in guisa molteplice (come direbbe la semiotica) la ragione di ciograve non risiede affatto nello stesso ldquoegraverdquo ma dipende unicamente dalla varia portata degli enunciati i quali riguardano ognuno quanto a contenuto enti diversi dio la terra la coppa il contadino il libro la carestia la pace sulle cime (quindi contrariamente a quanto dice la semiotica e qui crsquoegrave la linea di demarcazione fra la metafisica e la semiotica ogni volta questo ldquoegraverdquo direbbe la semiotica cambia di significato a seconda del sistema linguistico in cui egrave inserito Heidegger invece dice che non egrave cosigrave percheacute tutte queste cose rispetto alle quali la ldquoegraverdquo cambia significato sono enti non si riferiscono allrsquoessere) egrave solo percheacute lrsquoldquoegraverdquo rimane in se stesso indeterminato e vuoto per questo puograve cambiare significato quanto al suo significato che puograve prestarsi a un uso cosigrave svariato e riempirsi e determinarsi secondo ogni caso La varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza il contrario di ciograve che doveva dimostrarsi essa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabile (che egrave una notazione abbastanza acuta in effetti quando dice ldquola terra egrave dio egrave questo egrave svedese ecceterardquo tutti questi ldquoegraverdquo sono riferiti a un ente non dicono dellrsquoessere propriamente come diceva lui ldquosi riempie e si determina secondo ogni caso la varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza ndash che cosa ndash il

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contrario di ciograve che doveva dimostrarsi ndash percheacute lrsquoessere varia egrave mutevole a seconda dei modi in cui lo si impiega ndash ma ldquoessa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabilerdquo ndash e cioegrave questo essere per potere determinarsi in quanto essere deve potere apparire negli enti nelle cose egrave ligrave che trovo lrsquoessere ldquose so interrogarerdquo aggiungerebbe) Che cosa si puograve replicare Entriamo qui nellrsquoambito di una questione decisiva le perviene una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi o per meglio dire dalle singole sfere alle quali essere si riferiscono oppure ldquolerdquo cioegrave a dire lrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi facciamo accessibile lrsquoessente nella sua veritagrave comrsquoegrave di volta in volta (Questa egrave la domanda che si pone ve la rileggo percheacute egrave importante ldquole perviene a una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi ldquoLrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi ci facciamo accessibile lrsquoessente nella sua varietagrave comrsquoegrave di volta in volta lrsquoente possiamo accedere allrsquoente in tutte le sue varietagrave percheacute questo ente egrave debitore dellrsquoessererdquo Percheacute lrsquoente egrave se lrsquoente non egrave egrave nulla quindi lrsquoente per potere essere percepito per potere esistere per poterlo descrivere per dire che quella casa egrave quella cosa che dio egrave che la terra egrave che Cesare egrave di Torino tutti questi enti non potrebbero hellip sarebbero non enti cioegrave ni-ente se non ci fosse lrsquoessere a garanzia quella che in altre occasioni chiamava ldquoφύσιςrdquo Adesso considera i vari aspetti dellrsquoessere cioegrave delle cose che si aggiungono generalmente allrsquoessere lui dice allrsquoessere in genere si attacca qualche cosa ldquolrsquoessere egrave qualche cosardquo Parla di essere e divenire che sono i due capisaldi del pensiero Parmenide Eraclito tanto per intenderci) Questa distinzione contrapposizione sta al principio dellrsquoindagine sullrsquoessere ancora oggi essa costituisce la piugrave comune delimitazione dellrsquoessere mediante qualcosa drsquoaltro (che cosa limita lrsquoessere Il non essere e il non essere egrave altro dallrsquoessere abbiamo lrsquoessere e lrsquoaltro dallrsquoessere) in quanto risulta immediatamente da una rappresentazione dellrsquoessere cristallizzatasi in evidenza banale ciograve che diviene non egrave ancora ciograve che egrave non abbisogna piugrave di divenire (se egrave che cosa addiviene a fare) ciograve che egrave lrsquoessente ha lasciato ogni divenire dietro di seacute ormai egrave divenuto o ha potuto divenire (si dovrebbe dire ldquoegrave potuto divenirerdquo comunque non importa) ciograve che autenticamente egrave resiste altresigrave a ogni impulso del divenire (se una cosa autenticamente egrave non ha piugrave bisogno del divenire in questo senso ldquoresiste a ogni impulso del divenirerdquo se egrave egrave giagrave compiuto) in una visione grandiosa degna dellrsquoassunto Parmenide vissuto tra il VI e il V secolo ha messo in luce in forma di pensiero poetico lrsquoessere dellrsquoessente in contrapposizione al divenire Il suo poema didascalico ci egrave pervenuto sotto forma di frammenti hellip (questo egrave Parmenide) ldquoResta ormai solo il discorso della via sulla quale si rivela lrsquoessere comrsquoegrave su questa via ci sono molte cose che stanno ad indicarlo come lrsquoessere senza nascere neacute perire se ne sta tutto intero solo e del pari senza timore in seacute senza essere stato portato a compimento esso (lrsquoessere) non fu in passato e nemmeno in futuro poicheacute come presente esso egrave tutto in una volta unico unificante unito da seacute in seacute raccogliendosi capace di tenere insieme colmo di presenzialitagraverdquo Queste poche parole si ergono con la maestositagrave delle statue greche hellip quel che viene detto a partire dallrsquoessere sono dei ldquosematardquo non giagrave dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacute (questo egrave importante per Heidegger il fatto che ldquolrsquoessere si mostra a partire da seacuterdquo e non da qualche altra cosa ogni tanto oscilla e Severino glielo fa notare percheacute ci sia lrsquoessere occorre che ci sia un ente altre volte sembra che possa darsi anche lrsquoessere senza lrsquoente come per esempio in questo caso appare che lrsquoessere si dia senza lrsquoente tantrsquoegrave che dice ldquonon dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacuterdquo - non a partire dallrsquoente ndash ma da seacute) per potere avere una tale visione dellrsquoessere occorre infatti rimuovere da lui ogni nascere ogni perire prescindere nel senso attivo di allontanarli con lo sguardo eliminarli ndash non nasce non muore non fa niente ndash ciograve che con ldquoἀ οὐδέrdquo viene tenuto lontano non egrave della misura dellrsquoessere la misura egrave tuttrsquoaltra

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possiamo da ciograve inferire che lrsquoessere si mostra a questo dire come la soliditagrave propria dello stabile in seacute raccolto immune da turbamento e da cangiamento (questo egrave lrsquoessere di Parmenide ovviamente) ancor oggi quando si espongono le origini della filosofia occidentale si usa contrapporre a questa dottrina di Parmenide quella di Eraclito da lui proverrebbe la frase frequentemente citata ldquoπάντα ῥεῖrdquo (tutto scorre) per conseguenza non vi egrave alcun essere tutto egrave divenire (perograve dice qui Heidegger che non egrave proprio cosigrave secondo la sua interpretazione del testo di Parmenide e di Eraclito di fatto entrambi piugrave o meno dicono la stessa cosa percheacute lui dice che non si deve interpretare la dottrina del divenire di Eraclito nel senso del darvinismo attuale) lrsquoopposizione di essere e divenire non si egrave mai piugrave presentato in maniera cosigrave esclusiva come nel dire di Parmenide in questa grande epoca il dire dellrsquoessere dellrsquoessente ha in seacute medesimo lrsquoessenza nascosta dellrsquoessere di cui si parla egrave in si fatta necessitagrave di carattere storico che risiede il segreto della grandezza per ragioni che appariranno piugrave chiare in seguito ci limitiamo per ora a porre questa prima antitesi ldquoessere e divenirerdquo (ora parla di essere e apparenza) questa distinzione egrave altrettanto antica quanto la prima da me menzionata il carattere ugualmente originario delle due suddivisioni ldquoessere e divenirerdquo ldquoessere e apparenzardquo denota lrsquoesistenza di un piugrave profondo rapporto che permane ancor oggi celato (dunque dice che questa seconda distinzione ldquoessere e apparenzardquo va colta perograve nel suo autentico contenuto per fare questo ecco che bisogna rifarsi alla parola greca dice poi che questa distinzione ldquoessere e apparenzardquo ci egrave abituale egrave una cosa molto semplice dice ldquouna cosa egrave oppure apparerdquo Egrave cosigrave o sembra che sia cosigrave Poi fa distinzioni lrsquoapparenza come splendore come rilucere lrsquoapparenza ldquoil parere come apparirerdquo lrsquoapparenza come pura apparenza cioegrave sembrare) per comprendere questa intima connessione di - essere e apparenza- interamente lrsquoessere in maniera ugualmente originaria vale a dire come lrsquointendevano i greci giagrave sappiamo che lrsquoessere si schiude ai greci quale ldquoφύσιςrdquo ndash ciograve che egrave la natura ciograve che egrave ligrave ciograve che sta ndash ldquolo schiudentesi permanente imporsirdquo (ricordate la definizione che da) egrave nel medesimo tempo in se stesso lrsquoapparire che si mostra Le radici ldquofu sardquo designano la stessa cosa ldquoφύεινrdquo ldquolo schiudersirdquo che riposa in se stesso e ldquoφαίνεισθαιrdquo ldquoil risplendererdquo ldquoil mostrarsirdquo ldquolrsquoapparirerdquo tutti quegli aspetti determinati dellrsquoessere che nel corso della nostra esposizione in conseguenza al nostro riferimento a Parmenide siamo andati via via citando Sarebbe nel contempo istruttivo illustrare lrsquoefficacia denominativa di questa parola (stiamo sempre parlando dellrsquoessere) alla grande poesia dei greci basti per esempio riferirsi a Pindaro per il quale il ldquoφυάrdquo costituisce la determinazione fondamentale dellrsquoesistenza cioegrave a partire dal ldquoφυάrdquo e per via di esso egrave in tutto e per tutto il piugrave potente ldquoφυάrdquo designa quello che egrave uno e giagrave originariamente oe autenticamente ciograve che egrave in quanto giagrave stato a differenza dalle opere e dalle azioni che si producono in seguito con sforzo deliberato essere egrave la determinazione fondamentale di ciograve che egrave nobile e della nobiltagrave ossia di ciograve che ha per sua essenza unrsquoaltra origine e riposa in essa egrave con riferimento a ciograve che Pindaro conia la massima ldquoγενοι οἷος ἐσσι μαθόνrdquo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo (che non egrave il ldquoconosci te stessordquo di Socrate anche se sembra evocarlo in qualche modo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo ndash se sono cosa devo riuscire Se sono giagrave Perograve dice) questo stare in seacute non significa altro per i greci che ldquostarcirdquo (sarebbe il ldquoDaseinrdquo ldquostare alla lucerdquo che significa ldquouscire dallrsquooscuritagraverdquo cioegrave ldquoapparirerdquo) essere significa ldquoapparirerdquo questrsquoultimo non egrave qualche cosa di accidentale (lrsquoapparire qualche cosa che abbia a che fare qualche volta con lrsquoessere qualche volta lrsquoapparire ha a che fare con lrsquoessere qualche volta no) lrsquoessere egrave come apparire il passo decisivo che si tratta ora di compiere sulla base di una concezione piugrave adeguata dellrsquoessere inteso alla maniera dei greci deve valere a schiuderci la comprensione dellrsquointima connessione esistente fra essere e apparenza si tratta di formarci lrsquoidea di una connessione che per quanto propriamente greca in origine ha avuto notevoli influssi sullo spirito occidentale lrsquoessere egrave come ldquoφύσιςrdquo ldquolo schiudentesi imporsirdquo egrave apparire

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(cioegrave sta dicendo che le cose che aveva attribuito allrsquoessere adesso le sta attribuendo allrsquoapparire percheacute anche lrsquoapparire egrave uno ldquoschiudente imporsirdquo) lrsquoapparire conduce allrsquoevidenza hellip Questo giagrave implica che lrsquoessere lrsquoapparire conduca fuori dal nascondimento (egrave questo ciograve a cui vuole giungere Heidegger e cioegrave lrsquoessere come ciograve esce dallrsquoombra esce dallrsquooscuritagrave dal nascondimento difatti la veritagrave la pone come disvelamento ldquoαλήθειαrdquo) per il fatto che lrsquoessente come tale egrave esso si colloca e permane nella non latenza (se lrsquoessente egrave qualche cosa egrave percheacute egrave innanzi tutto e quindi percheacute egrave uscito dalla non latenza cioegrave dal non nascondimento appunto ldquoαλήθειαrdquo) tradurre questa parola ldquoαλήθειαrdquo con veritagrave significa in pari tempo sconsideratamente fraintenderla egrave vero che ora si comincia un porsquo alla volta a tradurre la parola greca alla lettera ma ciograve serve a ben poco se si ricomincia subito dopo a intendere ldquoveritagraverdquo in un senso del tutto diverso spacciandolo per quello del vocabolo greco i greci concepiscono infatti lrsquoessenza della veritagrave unicamente in accordo con quella che egrave per essi lrsquoessenza dellrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo solo basandosi sulla peculiare connessione essenziale di ldquoφύσιςrdquo e ldquoαλήθειαrdquo i greci possono dire ldquolrsquoessente egrave in quanto essente verordquo e cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave quello che egrave percheacute si esce dal nascondimento e di rimando il vero in quanto tale egrave essente ciograve significa che quello che si mostra imponendosi sta nella non latenza (ciograve che si mostra e si impone sta nella non latenza essendo nella non latenza egrave vero essendo vero egrave o viceversa) la veritagrave come non latenza non egrave qualcosa che si aggiunga semplicemente allrsquoessere (lrsquoessere ha tante cose e anche questa no) la veritagrave (αλήθεια) appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere (cioegrave si appartengono le due cose non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra) lrsquoessere essente (significa lrsquoessere qualcosa qualcosa) comporta i seguenti significati pervenire allrsquoevidenza prodursi nellrsquoapparire proporsi produrre qualcosa non essere significa per contro ritrarsi dallrsquoapparizione dalla presenza Lrsquoapparizione nella sua essenza comporta lrsquoentrare e lrsquouscire lrsquoin e il fuori da nel senso autenticamente mostrativo manifestativo questrsquoultimo egrave ciograve che in ragione della sua prossimitagrave e continua accessibilitagrave si impone qua e lagrave dappertutto in quanto ldquoapparenterdquo si dagrave a vedere ldquoδόκειrdquo ldquoδόξαrdquo significa ldquoconsiderazionerdquo (qui introduce un nuovo elemento δόξα la traduzione opinione infatti crsquoegrave lrsquoagenzia δόξα che attraverso i suoi schedari mostra quale pensa che sia lrsquoopinione comune) dunque ldquoδόξαrdquo significa considerazione la considerazione di cui uno gode (qui si rifagrave allrsquoaccezione greca del termine antica) hellip nel caso che tale considerazione in relazione a ciograve che si mostra in essa si riveli eccellente un bravo uomo un nobile ldquoδόξαrdquo acquista il significato di lustro gloria (sempre per i greci antichi) nella teologia ellenistica e nel nuovo testamento ldquoδόξαθεοῦrdquo egrave la magnificenza di dio il glorificare il fatto di attribuire considerazione e manifestarla per i greci ha il valore di porre in luce procacciare con ciograve la stabilitagrave lrsquoessere (come dire il dare stabilitagrave il dare luce il dare fama eccetera e dando tutte queste cose si dagrave lrsquoessere egrave come quando si dice ldquoriconoscere qualcunordquo lo si fa esistere lo si fa essere si riconosce di essere di esistere) la gloria non egrave per i greci qualcosa di semplicemente accessorio ma costituisce la modalitagrave dellrsquoessere piugrave eccelso per la gente drsquooggi non egrave piugrave oramai da gran tempo che la celebritagrave una cosa come tale assai dubbia unrsquoacquisizione diffusa e profusa qua e lagrave dai giornali dalla radio quasi lrsquoinverso dellrsquoessere quanto a Pindaro se per lui glorificare costituisce lrsquoessenza della poesia poetare significa essenzialmente porre in luce (badate bene ldquopoetarerdquo come porre in luce cioegrave fare dischiudere lrsquoessere) ciograve non egrave da attribuirsi al fatto che per Pindaro la rappresentazione della luce abbia unrsquoimportanza particolare ma unicamente al fatto che egli pensa e opera eticamente come un greco allrsquointerno cioegrave dellrsquoessenza dellrsquoessere assegnatagli Ci siamo proposti di fare vedere come per i greci allrsquoessere competa lrsquoapparire o piugrave esattamente come lrsquoessenza dellrsquoessere stia anche nellrsquoapparire in che modo lo si egrave visto a proposito della gloria e del glorificare ossia della piugrave alta possibilitagrave riservata allrsquouomo cosigrave come lo concepiscono i greci gloria si dice ldquoδόξαrdquo (non soltanto opinione ma gloria nellrsquoaccezione che indicava prima) ldquoΔοχέωrdquo significa ldquomi mostrordquo ldquoappaiordquo ldquovengo in lucerdquo La considerazione di cui uno gode resta qui

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in base soprattutto al vedere e allrsquoaspetto viene desunta piuttosto dallrsquoudire e dal richiamare unrsquoaltra parola greca usata sempre per ldquogloriardquo ldquoχλεςrdquo in base a questa parola ldquogloriardquo risulta la rinomanza di cui uno gode dice Eraclito ldquouna cosa soprattutto scelgono i piugrave nobili la gloria che permane stabile di contro a ciograve che muore la massa egrave invece sazia come le bestie Quanto sopra deve essere comunque accompagnato da una riserva che in pari tempo denota lrsquoessenza intima della cosa ldquoδόξαrdquo egrave la considerazione di cui uno gode e in senso piugrave largo quello considerevole che ogni essente cela e svela nel suo aspetto nel suo mostrarsi mostrarsi ldquoεἶδοςrdquo ldquoἰδέαrdquo idea Una cittagrave presenta un aspetto una vista grandiosa lrsquoaspetto che un essente racchiude dentro di seacute e che puograve quindi presentare solo di propria iniziativa si lascia poi sempre cogliere da questo o da quel punto di vista Lrsquoaspetto egrave sempre quello che noi cogliamo ci formiamo in base alla nostra esperienza al nostro commercio con lrsquoessente vien fatto sempre riformarci nelle vedute particolari del suo aspetto e delle sue idee (insomma dice che opiniamo continuamente e opiniamo semplicemente ldquosupporrerdquo si dice in greco ldquoδέχεσθαιrdquo il supporre come assunzione egrave sempre collegato allrsquoofferta dellrsquoapparire eccetera ora dice) siamo giunti al punto che volevamo la ripresa dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo 30 dicembre 2014 Lrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo proprio per il fatto che consiste nellrsquoapparire nellrsquooffrire degli aspetti e delle prospettive puograve in base alla sua stessa essenza e per conseguenza in modo necessario e permanente rendere possibile unrsquoevidenza che in realtagrave occulta e cela quella che egrave la veritagrave dellrsquoessente ossia quello che lrsquoessente egrave nella sua non latenza (non latenza αλήθεια letteralmente) Tale modo di prospettarsi dellrsquoessente egrave lrsquoapparenza (che egrave diverso dallrsquoapparire) nel senso di sembrare (appunto) laddove sussiste la non latenza (sempre lrsquoαλήθεια e cioegrave la veritagrave) dellrsquoessente crsquoegrave anche la possibilitagrave dellrsquoapparenza e viceversa laddove lrsquoessente si trova nellrsquoapparenza e vi si mantiene a lungo e sicuramente lrsquoapparenza puograve sempre infrangersi e cadere (sta dicendo che lrsquoapparenza cioegrave il sembrare delle cose egrave connesso direttamente con lrsquoapparire delle cose) Con la parola ldquoδόξαrdquo vengono designate molte cose la considerazione in quanto ldquogloriardquo (egrave poco usato in italiano che si parli della δόξα in questa accezione) 2) il semplice aspetto offerto da una cosa 3) lrsquoesser considerato nel senso di avere soltanto lrsquoldquoaria di helliprdquo ossia lrsquoapparenza come semplice apparenza 4) il punto di vista che uno si forma al riguardo lrsquoopinione (che egrave il modo piugrave usato e piugrave corrente di intendere δόξα anche nelle traduzioni Vediamo percheacute introduce questa δόξα parla di apparenza egrave ovvio) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza di una grande lingua (greco antico) nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere qui per potere fin da principio una giusta visione delle cose bisogna guardarsi dallrsquoassumere sbrigativamente lrsquoapparenza come qualcosa di puramente immaginato di soggettivo falsandola bisogna invece tenere soprattutto presente che come lrsquoapparire anche lrsquoapparenza appartiene allrsquoessente stesso (non allrsquoessere ma allrsquoessente ora qui crsquoegrave una piccolissima cosa che lui dice ma a mio avviso abbastanza importante) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza della grande lingua nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere (questo egrave importante egrave importante percheacute egrave la matrice di buona parte del pensiero di Heidegger cioegrave lrsquoidea che in quelle parole antiche alcune parole come ldquo φύσιςrdquo ldquoλόγοςrdquo ldquoαλήθειαrdquo eccetera in queste parole antiche si custodisca qualcosa dellrsquoessere dentro a queste parole (criptato) criptato fino a un certo punto percheacute se lo fosse del tutto lui non ne avrebbe accesso perograve crsquoegrave da dire che queste parole antiche di 3000 anni grosso modo che significato hanno esattamente si

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tratta cioegrave di pensare di avere determinato individuato un significato di una parola o meglio di avere individuato il significato che quella parola aveva tremila anni fa egrave un compito arduo ovviamente come facciamo a sapere con certezza quale fosse il significato Ovvio che esiste una filologia esiste una scienza nota come etimologia eccetera che per vari sincretismi e encatalisi ndash lrsquoencatalisi egrave quella operazione che i linguisti compiono quando traggono dalle parole circostanti il significato di una parola che sta in mezzo che non crsquoegrave che egrave mancante per esempio nelle epigrafi crsquoegrave un coccetto con delle parole latine ne manca una questa che manca egrave facilmente desumibile dal contesto questo procedimento egrave noto come encatalisi Ecco quindi questa operazione egrave unrsquooperazione che potremmo anche indicare come fantasmatica e cioegrave egrave unrsquoidea quella che dice ad Heidegger che quella parola significava esattamente questo non soltanto ma che in quella parola crsquoegrave lrsquoessere Ovviamente lui non mette mai in discussione una cosa del genere se lrsquoavesse fatto questo gli avrebbe creato non pochi problemi in tutta la sua opera percheacute a questo punto avrebbe dovuto rendere conto del percheacute immagina che quella parola di tremila anni fa avesse esattamente quel significato che vuole lui (dove lrsquoha saputo) dove lrsquoha saputo questo avrebbe potuto rispondere facilmente ma il fatto di sapere che egrave cosigrave non garantisce che fosse proprio cosigrave) (sempre parlando dellrsquoapparenza dice) Pensiamo al sole esso sorge ogni giorno solo una minima quantitagrave di astronomi fisici filosofi e anche questo solo in base a un particolare punto di vista per loro piugrave o meno familiare sperimentano immediatamente questo stato di cose in maniera diversa ossia come un movimento della terra intorno al sole tuttavia lrsquoapparenza che assumono il sole la terra per esempio la campagna allrsquoalba alla sera alla notte eccetera egrave pur sempre un apparire questa apparenza (non apparire ma apparenza) non egrave nulla e non egrave nemmeno non vera (il modo in cui mi appare il sole alla mattina per esempio son di buon umore e mi appare in un modo sono di cattivo umore e mi appare in un altro) non egrave neanche una semplice apparizione di rapporti di natura in realtagrave costituiti altrimenti questa apparenza egrave storica egrave storia essa stessa egrave manifestata e fonda nella poesia e nel dire ed egrave cosigrave un aspetto essenziale del nostro mondo (crsquoegrave un altro aspetto importante del pensiero di Heidegger hellip dice questa apparenza egrave storica cosa vuole dire Che il modo in cui io vedo il sorgere del sole quando mi alzo la mattina questo egrave storicamente determinato percheacute io non vedo le cose come sono ma le vedo in base al mio ldquoessere nel mondordquo che egrave determinato da tutto ciograve che so tutto ciograve che spero tutto ciograve che ho visto che ho sentito che ho ammirato che ho detestato tutto ciograve che mi costituisce oggi come sono egrave un fatto storico cioegrave egrave qualcosa che determina il mio essere in questo momento quella cosa che Heidegger chiama ldquoessercirdquo (Dasein) Lrsquoldquoessercirdquo (Heidegger non parla mai dellrsquouomo dellrsquoio parla di ldquoessercirdquo per lui lrsquouomo egrave ldquoessere nel mondordquo non crsquoegrave un altro modo per Heidegger di pensare lrsquouomo se non come un essere nel mondo che questa egrave unrsquoaltra questione di cui non parla qui percheacute non gli interessa ma il modo in cui lrsquouomo egrave questo essere nel mondo cioegrave questo esserci essere qui adesso con tutto ciograve che mi concerne comporta lrsquoessere continuamente ldquoprogettatordquo lrsquoessere un ldquoprogetto gettatordquo ldquoGeworfener Entwurfrdquo Il ldquoprogetto gettatordquo egrave una delle principali posizioni teoriche di Heidegger dire che lrsquouomo egrave un progetto gettato significa che lrsquouomo si pone egrave nel mondo non come un puro spettatore ma egrave sempre nel mondo in quanto ha qualche cosa da fare ha un progetto ha unrsquointenzione e quindi egrave ligrave nel mondo come progetto gettato si trova come un progetto attivo come un qualcuno che vuole fare qualcosa per esempio anche stare dove egrave anche questo egrave un voler fare qualcosa ma comunque sempre un progetto che egrave gettato nel mondo Questo per dare unrsquoidea del pensiero di Heidegger in due parole (hellip) si trova chiaramente ma Dice) I greci dovettero sempre strappare lrsquoessere allrsquoapparenza e proteggerlo contro di essa lrsquoessere egrave infatti come non latenza (quando parla di non latenza ne parla sempre come αλήθεια cioegrave veritagrave) solamente nel perdurare della lotta tra essere e apparenza essi sono giunti a conquistare lrsquoessere allrsquoessente e a condurre lrsquoessente alla stabilitagrave e alla

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non latenza (cioegrave soltanto lottando contro lrsquoapparire contro ciograve che appare sono riusciti a sganciare lrsquoessere appunto da ciograve che essere non egrave) gli dei e la cittagrave i templi e le tragedie gli agoni ginnici e la filosofia ma tutto ciograve nel bel mezzo dellrsquoapparenza dovunque in agguato assumendola seriamente cosciente della sua potenza (egrave questo che secondo Heidegger di grande hanno fatto gli antichi distinguere tra ciograve che appare e ciograve che egrave) egrave solo con la sofistica e con Platone che lrsquoapparenza viene intesa come mera apparenza cosigrave declassata contemporaneamente lrsquoessere viene come idea (questa egrave unrsquoaltra delle determinazioni di Heidegger dellrsquoessere essere come φύσις cioegrave come il dischiudentesi permanere lrsquoaltra determinazione egrave lrsquoidea Ιδέα sarebbe per i greci antichi la forma il modo in cui qualcosa si mostra la sua forma il suo aspetto questa egrave lrsquoidea) dunque lrsquoessere viene come idea innalzato in luogo ultra sensibile (quello che ha fatto Platone per esempio) viene a delinearsi cosigrave la separazione (χωρισμός) tra lrsquoessente meramente apparente quaggiugrave e lrsquoessere reale situato in qualche luogo lassugrave (capite immediatamente che questo egrave il fondamento della religione noi siamo qua e dio egrave lassugrave) in tale frattura ndash fra ciograve che egrave quaggiugrave e ciograve che egrave lassugrave ndash si stabiliragrave in seguito la dottrina del cristianesimo la quale reinterpreteragrave nel contempo il termine inferiore come ldquocreatordquo quello superiore come ldquocreatorerdquo con le quali armi cosigrave rifuse si rivolteragrave contro lrsquoantichitagrave intesa come paganesimo fino a snaturarla Nietzsche ha dunque ragione di dire ldquoil cristianesimo egrave il platonismo del popolordquo A questo punto risulta chiaro che lrsquoapparenza compete allrsquoessere inteso come apparire (non allrsquoessere come essere ma allrsquoessere come apparire egrave ligrave che troviamo lrsquoapparenza cioegrave in ciograve che appare nellrsquoente) lrsquoessere come apparenza non egrave meno potente dellrsquoessere come non latenza ndash come veritagrave ndash lrsquoapparenza si verifica nellrsquoessente stesso e si produce assieme ad esso ma lrsquoapparenza non si limita a far sigrave che lrsquoessente appaia quello che propriamente non egrave (se una cosa appare vuole dire che non egrave quella cosa di cui egrave apparenza) essa non si contenta di dissimulare lrsquoessente di cui egrave apparenza ma occulta come tale se stessa in quanto si mostra come essere (egrave questo che fa lrsquoapparenza si mostra nellrsquoapparire delle cose ma mostrandosi in questo apparire si occulta proditoriamente e si manifesta come lrsquoessere Dato che lrsquoapparenza dissimula cosigrave essenzialmente se stessa (percheacute si dissimula Percheacute si mostra come essere sta qui lrsquoinganno) occultando e travisando diciamo giustamente che lrsquoapparenza inganna questo inganno risiede nellrsquoapparenza stessa e solo per il fatto che lrsquoapparenza stessa inganna che puograve ingannare lrsquouomo collocandolo cosigrave in una illusione ma lrsquoilludersi non egrave che uno dei modi fra gli altri per cui lrsquouomo si muove nel triplice mondo ove si intersecano lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza (non latenza ricordatevi sempre egrave ldquoα-λήθειαrdquo) lo spazio per cosigrave dire che si dischiude nellrsquointersecarsi dellrsquoessere della non latenza e dellrsquoapparenza (quindi ciograve che emerge da queste tre istanze) lo intendo come lo sviamento o sviarsi apparenza inganno illusione sviamento sono fra di loro per ciograve che concerne la loro essenza il loro accadere in certi rapporti che sono stati per lungo tempo fraintesi ad opera della psicologia e della gnoseologia cosigrave che non siamo piugrave in grado di coglierli e ravvisarli chiaramente nellrsquoesserci quotidiano come delle potenze il nostro compito era in primo luogo di far vedere chiaramente in che maniera sulla base dellrsquointerpretazione greca dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo e solo a partire da ciograve (ldquoφύσιςrdquo egrave sempre lo schiudentesi permanere) tanto la veritagrave nel senso della non latenza quanto lrsquoapparenza come modo determinato del mostrarsi schiudentesi appartengono necessariamente allrsquoessere Ci si egrave dimenticati di tutto questo lrsquoapparenza dissimula fa credere di essere la veritagrave ma crsquoegrave un rapporto dice Heidegger molto stretto e antico tra lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza Siccome essere e apparenza si implicano vicendevolmente - non sono la stessa cosa si implicano ndash e in questo implicarsi vicendevole insieme si accompagnano e in tale accompagnarsi altresigrave e di continuo si possono scambiare lrsquouno nellrsquoaltro donde una costante confusione e la possibilitagrave di smarrimento e di equivoco che essi comportano cosigrave allrsquoinizio della filosofia Lo sforzo principale del pensiero egrave stato quello di cercare di

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dominare il rischio dellrsquoessere insito nellrsquoapparenza e di cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza (questo egrave il compito della filosofia antica) Nella prima manifestazione dellrsquoessere dellrsquoessente (lrsquoessere dellrsquoessente per Heidegger egrave ciograve che sta dietro lrsquoessente egrave lrsquoapparire dellrsquoessente lrsquoessere questo orizzonte che consente lrsquoapertura dellrsquoente e dunque il suo apparire questa apertura cioegrave lrsquoessere non ha fondamento egrave senza fondamento) Questo cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza ha richiesto dal suo canto di far prevalere la veritagrave come non latenza sulla latenza (cioegrave come non nascondimento ldquolatenzardquo egrave nascondimento) e lo svelare sul velare inteso come un coprire e un dissimulare preesistenti siccome per altro ciograve che si richiede egrave di separare lrsquoessere dallrsquoaltro da seacute (quindi ciograve che diceva prima a proposito di Eraclito e Parmenide ldquoπόλεμοςrdquo la guerra il combattere lrsquoessere per Heidegger egrave debitore di ldquoπόλεμοςrdquo percheacute egrave in guerra con ciograve che egrave altro dallrsquoessere egrave ciograve consente di distingue lrsquoessere dal non essere) e consolidarlo come ldquoφύσιςrdquo (consolidarlo percheacute ldquoφύσιςrdquo egrave il dischiudentesi permanente) avviene che con la separazione di essere e non essere compaia anche quella del non essere e dellrsquoapparenza anche se le due distinzioni non si corrispondono esattamente (distinzione tra essere e non essere e poi quella di non essere - apparenza Il non essere egrave ciograve che egrave altro dallrsquoessere ma anche ciograve che egrave altro dallrsquoessere Egrave lrsquoapparenza egrave ciograve che appare che non egrave lrsquoessere infatti se una cosa appare egrave percheacute non egrave) Stando cosigrave le cose in quanto allrsquoessere dalla non latenza allrsquoapparenza e al non essere per lrsquouomo che si trova in mezzo allrsquoessere che gli si schiude (cioegrave allrsquoente) e che sempre da tale posizione e che egrave in grado da rapportarsi in questo e quel modo allrsquoessente tre vie si dimostrano necessarie bisogna che lrsquouomo se vuole assumere il suo ldquoessercirdquo nella chiaritagrave dellrsquoessere (ldquoessercirdquo egrave essere nel mondo nella ldquochiaritagrave dellrsquoessererdquo cioegrave tenere aperto questo orizzonte che consente lrsquoapparire dellrsquoente) collochi questrsquoultimo (cioegrave lrsquoessere) al suo posto lo sostenga nellrsquoapparenza contro lrsquoapparenza sottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essere (cioegrave questrsquouomo che tiene aperto lrsquoessere e come si tiene aperto questo orizzonte Con la domanda con il domandare e questo lo diceva allrsquoinizio Dunque lrsquouomo questo uomo saggio mantiene aperto lrsquoorizzonte dellrsquoessere e quindi lo sostiene sia nellrsquoapparenza in ciograve che appare sia contro lrsquoapparenza cioegrave lo sostenga in ciograve che appare nel senso che sa che ciograve che appare comunque ha a che fare con lrsquoessere ma contro lrsquoapparenza percheacute sa che lrsquoapparenza come diceva prima tende a nascondere se stessa mostrandosi proditoriamente come essere cosa che non egrave ldquosottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essererdquo e cioegrave fa esistere sia lrsquoapparenza sia lrsquoessere in quanto lrsquoessere egrave come quellrsquoorizzonte di cui dicevamo e lrsquoapparenza ciograve che comunque dice qualcosa di questo essere e quindi li mantiene entrambi chiaramente ponendoli collocando lrsquoapparenza nella sua giusta posizione e quindi sottraendoli allrsquoabisso del non essere e cioegrave non dicendo che lrsquoapparenza semplicemente egrave qualche cosa che appare quindi non serve a niente e va buttato via no percheacute comunque dice qualche cosa dellrsquoessere) Occorre che lrsquouomo distingua queste tre vie e decida conformemente in pro o contro di esse Allrsquoinizio della filosofia il pensiero non consiste che nellrsquoapertura e nel percorrimento di queste tre vie (ed egrave questo il motivo per cui ad Heidegger egrave cosigrave cara la filosofia antica quella pre aristotelica pre socratica) percheacute allrsquoinizio il pensiero consiste che nellrsquoapertura (che egrave questo che lui propugna) hellip tre vie lrsquoessere non latenza apparenza (hellip) tale distinguere colloca lrsquouomo quale essere consapevole allrsquoincrocio di queste tre vie ponendolo cosigrave nella costante de-cisione egrave con questa che ha inizio precisamente la storia (cioegrave con questa decisione la decisione per esempio che decide di mantenersi nellrsquoapertura nel domandare) egrave in essa e soltanto in essa che si decide altresigrave riguardo agli dei hellip Se ne desume che qui de-cisione (de-cidere egrave tagliare come uccidere de-cidere tagliare fuori tagliare via qualche cosa quando decidi tagli via le cose che non decidi fra le varie possibilitagrave) Qui de-cisione non significa giudizio neacute scelta dellrsquouomo ma indica una divisione

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quel complesso costituito dallrsquoessere dalla non latenza dallrsquoapparenza e dal non essere (quindi decidere egrave tenere divise le cose lrsquoessere la veritagrave lrsquoapparire tenderle sempre divise tenendo sempre conto che questi elementi partecipano a modo loro dellrsquoessere e quindi non fare come fa lrsquouomo inautentico per Heidegger e cioegrave immaginare che lrsquoapparenza sia lrsquoessere e quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere questo comporta lrsquooblio dellrsquoessere la deiezione come la chiama lui Poi legge il frammento 4 di Parmenide ndash quello che dice che lrsquoessere egrave Su questa via devi metterti sulla via dellrsquoessere mentre il non essere non egrave e su questa via non dovrai mai avventurarti percheacute ti porta alla perdizione Esserenon essere Verofalso 10 Abbiamo fatto tutto il percorso in una frazione di secondo Allora cosigrave dice Parmenide) ldquoDirograve allora cosigrave prendi in tua custodia la parola che odi su questo argomento quali vie Le uniche meritino di essere prese in considerazione per un domandare (domandare egrave la questione fondamentale) la prima comrsquoegrave questo ciograve che esso lrsquoessere egrave E come altresigrave egrave impossibile il non essere (cioegrave sta dicendo come egrave possibile che qualcosa sia e come invece egrave impossibile che qualcosa non sia) della fondata fiducia il sentiero egrave questo esso segue infatti la non latenza (ora non crsquoegrave qui il testo greco ma sicuramente la parola che usa egrave αλήθεια non latenzaveritagrave Infatti nelle traduzioni viene posta proprio cosigrave ldquosegue infatti la veritagraverdquo ldquoquesta egrave la veritagraverdquo ldquoquesto egrave il sentiero giustordquo) lrsquoaltra invece come ciograve non sia e altresigrave come necessario sia il non essere (queste sono le due vie essere e non essere egrave necessario che ciograve che egrave sia e ciograve che non egrave non sia) questo drsquoaltronde lo dico chiaro egrave un sentiero per niente consigliabile (quello del non essere) per via che neacute potresti fare conoscenza con il non essere giaccheacute non puograve essere mostrato neacute con parole potresti neppure indicarlo (se non egrave non egrave non puoi indicarlo percheacute non egrave non puoi dirlo di nuovo percheacute non egrave egrave per questo che Parmenide dice ldquosu questa via non devi incamminarti percheacute stai solo perdere tempordquo) Si notano qui anzi tutto due vie nettamente separate e opposte la via che conduce verso lrsquoessere e che egrave in pari tempo la via che porta nella non latenza (cioegrave porta alla veritagrave tenete conto che αλήθεια per Heidegger e per le traduzioni comuni egrave sempre veritagrave egrave uno dei tre modi in cui i greci indicavano la ldquoveritagraverdquo Αλήθεια come non latenza che generalmente viene tradotta come non nascondimento ὀρθότης che egrave lrsquoadeguamento della parola alla cosa e ἐπιστήμη che egrave la veritagrave della scienza la veritagrave certificata e dimostrata da qui epistemologia che sarebbe il discorso sulle veritagrave dimostrate) egrave per via che lrsquoessere riveste il significato di ldquoapparire schiudentesirdquo (vedete qui che lo definisce come aveva definito la φύσις ldquodischiudentesi permanererdquo) di sortire dal nascondimento che a lui competono essenzialmente la latenza e la provenienza da quella (se lrsquoessere viene dalla latenza egrave ovvio che la latenza cioegrave il nascondimento gli appartiene) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale (cioegrave il provenire dalla latenza dal nascondimento questa egrave una parte importante della filosofia di Heidegger lrsquoessere non viene da seacute La prima cosa fondamentale egrave che lui pone lrsquouomo come essere nel mondo ed egrave lrsquouomo con il suo domandare questo lo diceva nelle prime pagine ldquopercheacute esiste lrsquoente anzicheacute il nulla Percheacute ci sia questa domanda occorre appunto il domandare percheacute ci sia domandare occorre che ci sia lrsquouomo per cui crsquoegrave essere in quanto crsquoegrave qualcuno che pone una domanda fondamentale egrave ponendo la domanda fondamentale che lrsquoessere puograve mostrarsi come quellrsquoorizzonte in cui le cose autenticamente appaiono attraverso la domanda fondamentale) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale lrsquoessere permane incline a ritornarvi (a tornare nella latenza) nel nascondimento sia nel grande occultamento che silenzio sia nella piugrave superficiale finzione e dissimulazione la stretta contiguitagrave di φύσις e di ldquoκρύπτεσθαι (cioegrave nascondimento quindi crsquoegrave una contiguitagrave stretta tra ciograve che appare permanendo ldquoφύσιςrdquo e nascondimento per questo lui parla dellrsquoessere anche come quella luce nella radura che illumina per un momento qualche cosa per tornare nel nascondimento cioegrave nel buio) egrave insieme manifestazione dellrsquointimitagrave

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di essere e apparenza e del loro conflitto (ecco percheacute lrsquoapparenza per Heidegger egrave importante e non la riduce al mero apparire al sembrare dellrsquouomo inautentico Crsquoegrave sempre un conflitto tra essere e apparenza nellrsquoaccezione heideggeriana non nellrsquoaccezione corrente lrsquoapparenza come ciograve che appartiene allrsquoessere come ciograve che consente anche il manifestarsi dellrsquoessere lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente appare da questo orizzonte che costituisce la possibilitagrave stessa dellrsquoapparire di qualcosa e questo orizzonte che egrave la possibilitagrave dellrsquoapparire dellrsquoente egrave lrsquoesserci ldquoDaseinrdquo Giungeragrave poi a dire che lrsquoessere egrave nulla Come ci arriveragrave a dire che Das Sein ist nicht Lrsquoessere egrave nienterdquo ma non un niente assoluto egrave ni-ente in quanto non ente percheacute lrsquoessere non egrave lrsquoente e da qui la differenza ontologica che lrsquoha reso celebre Bisogna dunque che nella iniziale apertura dellrsquoessere dellrsquoessente (il che vuol dire che questo spazio si apre e consente lrsquoapparire) il divenire risulti questo egrave ciograve che occorre dire alla stessa stregua dellrsquoapparenza contrapposto allrsquoessere (quindi sta dicendo che il divenire egrave posto alla stessa stregua dellrsquoapparenza lrsquoapparenza egrave il divenire e viceversa) drsquoaltra parte il divenire in quanto dischiudimento (percheacute il divenire badate bene egrave una cosa che riguarda anche lrsquoessere non pone il divenire nei termini di Severino ma per lui lrsquoessere come abbiamo visto prima egrave ciograve che si dischiude quindi si apre e consente lrsquoapparire dellrsquoente ma anche si richiude e cioegrave torna nella latenza nel nascondimento (percheacute non crsquoegrave domanda) nel domandare tu apri la possibilitagrave dellrsquoessere quindi dellrsquoapparire di qualcosa di autentico perograve in questo apparire in questa cosa che viene incontro crsquoegrave anche la condizione stessa del suo dischiudersi nel senso che lrsquoente pur essendo qualcosa che lrsquoessere mostra percheacute egrave la condizione dellrsquoapparire dellrsquoente una volta che lrsquoente appare occulta lrsquoessere non crsquoegrave piugrave lrsquoessere egrave occultato dallrsquoente e ancora a maggior ragione dallrsquoapparenza quindi a quel punto hai lrsquoente non crsquoegrave piugrave lrsquoessere lrsquoessere egrave occultato egrave tornato nella latenza torneragrave a ricomparire nel momento in cui il domandare consentiragrave di nuovo questa apertura allrsquointerno della quale lrsquoente appariragrave ma apparendo lrsquoente lrsquoessere scompare percheacute ha di fronte appunto lrsquoente e non lrsquoessere Sta qui tutto il problema per Heidegger del filosofare da quando esiste e cioegrave lrsquoavere scambiato lrsquoessere con lrsquoente Heidegger dice che tutto il filosofare da quando esiste egrave stato preso in un errore grossolano e cioegrave di avere scambiato lrsquoessere per lrsquoente lrsquoessere come un oggetto di indagine ma ponendolo come oggetto di indagine si trova di fronte un ente un quid un che ma questo ldquocherdquo questo ldquoquidrdquo non sono lrsquoessere sono lrsquoente e lrsquoente che ti appare nasconde lrsquoessere pur essendo lrsquoessere la condizione o per usare il suo termine la ldquoprecondizionerdquo dellrsquoapparire dellrsquoente ma quando ti appare lrsquoente ti appare lrsquoente non lrsquoessere lrsquoessere non puograve apparire se non come ente Questa differenza fondamentale che lui pone tra essere e ente egrave detta ldquodifferenza ontologicardquo che egrave un caposaldo di tutto il suo pensiero lrsquoessere e lrsquoente sono due cose diverse lrsquoessere egrave la condizione la precondizione dellrsquoente e lrsquoente viene dallrsquoessere da questa apertura da questo aprirsi che egrave lrsquoessere ma non saragrave mai lrsquoessere che egrave unrsquoaltra cosa appunto essere ente (e quindi questo ldquodischiudersi permanenterdquo) questa egrave la ldquo φύσιςrdquo lrsquoessere in quanto ldquo φύσιςrdquo (ma ciograve che permane egrave ente) no ciograve che permane cioegrave il ldquodischiudentesi permanererdquo egrave lrsquoessere egrave lui che si dischiude e permane se non permanesse non ci sarebbe lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente fintanto che egrave quello che egrave egrave debitore dellrsquoessere che rimane sempre nascosto dietro lrsquoente (ciograve che permane egrave il ldquodischiudersirdquo questo chiamiamolo ldquomovimentordquo che consente lrsquoapparire) sigrave proprio cosigrave Ho detto che lrsquoessere egrave questa apertura unrsquoapertura che permette lrsquoapparire di qualche cosa per Heidegger senza questa apertura che precede lrsquoapparire di qualunque cosa che lui chiama ldquoessererdquo non crsquoegrave nessuna possibilitagrave che qualcosa appaia il qualcosa che appare egrave lrsquoente ciograve che tu vedi che tocchi questo egrave un ente e lrsquoente egrave esattamente ciograve di cui si occupa la metafisica La matematica si occupa di numeri ma si occupa del numero in quanto numero la metafisica si occupa anche del numero ma non in quanto numero ma in quanto ente che egrave diverso percheacute il numero ha certe proprietagrave lrsquoente ne ha altre)

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Se intendiamo alla maniera dei greci il divenire come un venire e un andare via dalla presenza lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi (quindi considera lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi una presenza che appare nel momento in cui si schiude e il non essere come assenza ne viene che lrsquoalternanza di schiudersi e di svanire egrave lrsquoapparire lrsquoessere stesso egrave un continuo schiudersi e svanire egrave unrsquooscillazione tra latenza e non latenza che egrave diverso dallrsquooblio dellrsquoessere di cui parla altrove che invece egrave lrsquooperazione che compie lrsquouomo inautentico e cioegrave quello che non si pone nella domanda e non ponendosi nella domanda fondamentale egrave come se non avesse accesso allrsquoessere o meglio non consente allrsquoessere di aprirsi non consente questa apertura che egrave quella che permette allrsquoente autenticamente costituito di mostrarsi e quindi ha a che fare questo lo dice altrove ha a che fare con i ldquosi dicerdquo ldquomi sembrardquo ldquomi parerdquo con lrsquoorecchiare qualche cosa ma non crsquoegrave mai nulla di autentico in lui cioegrave non si costituisce mai come essere autentico nel senso che non si rapporta mai con lrsquoessere percheacute si accontenta di ciograve che sembra che appare ldquoApparerdquo nel senso di ldquoapparenzardquo di sembrare (δόξα) sigrave nel senso banale del termine (non ho capito quando qualche volta fa lei diceva di Heidegger e il nazismo) potresti averlo desunto da queste ultime pagine in teoria Lrsquouomo autentico quello egrave che vive nella ldquotradizionerdquo per usare un termine di Heidegger A quel tempo la Germania era relativamente poco tecnologizzata anche se poi con Hitler si tecnologizzograve molto rapidamente nella produzione di armi perograve lrsquouomo autentico sarebbe dovuto essere il tedesco per Heidegger percheacute essendo poco tecnologizzato era ancora quello piugrave prossimo piugrave vicino alla poesia percheacute la poesia nel suo dire egrave autentica cioegrave consente questa famosa apertura questo orizzonte in cui avviene lrsquoapparire dellrsquoente e quindi contrariamente agli anglosassoni agli americani i russi che stringono a morsa la Germania la Germania avrebbe avuto a causa di essere cosigrave ancorata alla tradizione la possibilitagrave di costruire lrsquouomo autentico non tecnologizzato Non dunque lrsquouomo della chiacchiera ma lrsquouomo autentico e questo uomo sarebbe dovuto essere il nuovo tedesco solo che poi si accorse che le cose che il nazismo aveva promesse poi non furono mantenute cioegrave lrsquoidea originaria di riproporre lrsquouomo autentico quel pensiero autentico che si rifagrave alla Grecia antica egrave stato abbandonato a vantaggio della produzione industriale Questo in due parole percheacute Heidegger aderigrave al nazismo un uomo nuovo che avrebbe potuto dovuto rilanciare quel pensiero autentico greco anzicheacute ridursi a semplice chiacchiera inautentica che lui ravvisava nei paesi altamente tecnologizzati Heidegger aveva un rapporto particolare con la tecnica da una parte allrsquoinizio lrsquoaveva condannata poi invece ravvisograve nella tecnica la possibilitagrave di liberazione per una serie di motivi che adesso non sto ad elencare 7 gennaio 2015 hellip viene contrapposto allrsquoessere il pensiero non egrave soltanto qualcosa di essenzialmente diverso dal divenire e dallrsquoapparenza ma anche la direzione dellrsquoopposizione egrave essenzialmente diversa Il pensiero si colloca in guisa tale di fronte allrsquoessere che questo gli risulta pro-posto e pertanto gli si oppone come un oggetto (Gegenstand)(sta dicendo che rispetto allrsquoessere il pensiero egrave un oggetto semplicemente) Ogni comprensione in quanto costituisce un modo fondamentale di apertura si muove necessariamente in un determinato campo di osservazione (questa cosa ad esempio lrsquoorologio) ci rimane preclusa in ciograve che essa egrave qualora non si sappia previamente che cosa sia il tempo il tener conto del tempo la misura del tempo (sta dicendo che per sapere un qualche cosa devo giagrave sapere molte altre cose) il campo di osservazione di ciograve che osserviamo deve risultare giagrave in precedenza aperto noi lo designiamo come campo preliminare di osservazione (quando lui parla di ldquoessercirdquo parla di questo cioegrave che lrsquouomo egrave quello che egrave in relazione a tutto ciograve sa che ha imparato che desidera che detesta tutto ciograve che lo

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riguarda compreso tutto ciograve che ha acquisito egrave allrsquointerno di questo orizzonte che puograve comprendere che cosrsquoegrave questo aggeggio qui percheacute sa un sacco di cose) noi lo designiamo come campo di osservazione come prospettiva si chiarisce cosigrave che non solo lrsquoessere non egrave compreso in modo indeterminato ma altresigrave che la comprensione determinata dellrsquoessere si muove giagrave essa stessa in un campo di osservazione previamente determinata la cosa vale per lrsquoessere (anche quando parliamo di essere siamo giagrave inseriti allrsquointerno di un mondo senza il quale non ci sarebbe mai venuto in mente di chiederci che cosa sia lrsquoessere) Il pensiero reca qualcosa davanti a noi ce lo rap-presenta questo ldquorap-presentarerdquo deriva pur sempre da noi egrave un libero disporre ma non arbitrariamente bensigrave egrave in un certo modo obbligato che noi rappresentando pensiamo il rappresentato lo ponderiamo smembrandolo scomponendolo e poi ricomponendolo inoltre pensando non ci limitiamo semplicemente a rappresentarci ossia a porci davanti noi da noi stessi qualcosa a smembrarlo percheacute resti smembrato ma riflettendoci sopra noi seguiamo il rappresentato non lo accettiamo semplicemente come ci capita ma ci volgiamo a scoprire per cosigrave dire quello che crsquoegrave dentro lagrave giunti ci rendiamo conto della cosa ce ne facciamo un concetto cerchiamo il generale (sta dicendo che cosa accade quando uno incomincia a riflettere su qualche cosa lo smembra dice lui lo suddivide per analizzarlo) Fra i caratteri indicati di ciograve che si suole chiamare ldquopensarerdquo ne rileveremo anzitutto tre 1) la rappresentazione che proviene da noi considerata come un comportamento dotato di libertagrave propria (cioegrave il modo in cui mi rappresento la cosa) 2) la rappresentazione concepita come ricongiungimento che si opera attraverso uno smembramento (prima lo colgo a modo mio dopo di che lo faccio a pezzetti per vedere di che cosrsquoegrave fatto come facevo io da piccolo con le robe che le smontavo poi non sapevo piugrave rimontarle e poi cogliere rappresentativamente il generale cioegrave lo colgo intanto poi lo smembro e poi lo rimetto insieme) 3) cogliere rappresentativamente il generale A seconda della cerchia in cui si svolge questo rappresentare a seconda del grado di libertagrave a seconda della perspicacia e sicurezza dellrsquoanalisi a seconda della portata del cogliere il pensiero puograve risultare superficiale oppure profondo vuoto o pieno di contenuto eccetera da tutto ciograve non possiamo ancora per altro inferire per quale ragione proprio il pensiero debba pervenire a quella accennata posizione fondamentale nei confronti dellrsquoessere il pensiero egrave una delle nostre facoltagrave accanto al desiderare al volere al sentire noi siamo in rapporto con lrsquoessente per mezzo di tutte le nostre facoltagrave e modi di comportamento e non solo per via del pensiero (il tatto per esempio) ma la distinzione di essere e pensare designa qualcosa di piugrave essenziale del semplice rapporto allrsquoessente questa distinzione si origina da una primitiva intrinseca appartenenza allrsquoessere stesso di ciograve che viene distinto e separato (ciograve che io comincio a comprendere a cogliere prima ancora di smembrarlo e di raggrupparlo egrave qualche cosa che deve essere questo essente ha alle spalle come abbiamo visto la volta scorsa lrsquoessere per cui occorre primariamente che ci sia lrsquoessere percheacute io possa comprendere qualcosa) la formula essere e pensare designa una distinzione che egrave per cosigrave dire richiesta dallrsquoessere stesso una siffatta intrinseca appartenenza del pensiero allrsquoessere non si desume certamente dalle caratteristiche del pensiero fin qui prodotte percheacute Percheacute noi non ci siamo ancora fatta una sufficiente idea del pensiero ma da dove possiamo ricavarla Chiederci questo egrave fare come se non esistesse da secoli una logica essa egrave la scienza del pensare la dottrina delle regole del pensare le forme del pensato essa egrave inoltre nellrsquoambito della filosofia la scienza e la disciplina in cui punti di vista o indirizzi che esprimono una concezione del mondo hanno poco o nessun peso (cioegrave dice la logica di per seacute non ha molto a che fare con i giudizi di valore con il bello il brutto eccetera) inoltre la logica egrave considerata una scienza sicura e degna di ogni fiducia da sempre essa insegna la stessa cosa poi dice che la logica ci libera da ogni preoccupazione di indagini complicate sullrsquoessenza del pensare (sembra quasi qui porla come una sorta di algoritmo uno lo segue e va avanti tranquillo) vorremmo non di meno avanzare ancora una domanda ldquoche significa logicardquo il termine egrave unrsquoabbreviazione per ldquoἐπιστήμη λογικέrdquo (cioegrave scienza del λόγος abbiamo visto che ἐπιστήμη egrave la scienza e λόγος

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designa qui la proposizione) la logica dovrebbe tuttavia essere la dottrina del pensare percheacute mai allora egrave essa scienza della proposizione Percheacute il pensare risulta determinato a partire dalla proposizione Percheacute Egrave cosa che non si comprende affatto da seacute abbiamo prima spiegato il pensare senza rifarci alla proposizione al discorso la riflessione sullrsquoessenza del pensare egrave per conseguenza qualcosa del tutto particolare se essa si compie come riflessione sul λόγος e finisce per diventare una logica la logica e il logico non possono affatto essere considerati cosigrave come sono egrave assolutamente come se fossero senzrsquoaltro i modi di una determinazione del pensare hellip non egrave che si voglia rinnegare il logico nel senso del correttamente pensato (questo egrave ciograve che si intende generalmente con ldquologicardquo cioegrave pensare correttamente) al contrario egrave proprio per servire il pensiero che cerchiamo di raggiungere ciograve da cui si determina lrsquoessenza del pensare ossia lrsquoαλήθεια e la φύσις lrsquoessere come non latenza quello che proprio attraverso la logica egrave andato perduto da quando dunque esiste la logica che ancor oggi governa il nostro pensiero il nostro dire e che dallrsquoorigine interviene essenzialmente a determinare la concezione grammaticale della lingua e per conseguenza la posizione fondamentale dellrsquoOccidente riguardo al linguaggio (da quando dunque esiste ldquoquesta cosardquo quando egrave che ha inizio la formazione della logica) dal momento in cui la filosofia greca perviene alla sua fine e si trasforma in un affare di scuola di organizzazione di tecnica questo incomincia con lrsquoἑόν lrsquoessere dellrsquoessente appare come ldquoideardquo e come tale diventa ldquooggettordquo dellrsquoldquoepistemerdquo (quindi egrave questo che ha fatto il pensiero occidentale ad un certo punto ha posto lrsquoessere dellrsquoessente come ldquoideardquo e questa idea lrsquoha posta come lrsquooggetto lrsquooggetto dellrsquoepisteme quindi come ente) La logica ha bisogno essa stessa che si spieghi la sua origine e si giustifichi la legittimitagrave della sua pretesa a costituire lrsquointerpretazione determinante del pensiero (sta cercando cioegrave lrsquoessenza il fondamento della logica Questo potrebbe essere un problema per esempio se si considera lrsquoaspetto particolare su cui lavora Severino della logica e cioegrave il principio di non contraddizione unrsquoobiezione che potrebbe fare Severino rispetto come abbiamo visto peraltro allrsquoidea di trovare il fondamento della logica e quindi del principio di contraddizione (Łukasiewicz) e che per fare questa operazione egrave necessario previamente il principio di non contraddizione) Egrave necessario considerare i seguenti quesiti 1) percheacute poteva e doveva sorgere nellrsquoambito della scuola platonica una cosa come la logica 2) percheacute siffatta teoria del pensiero si egrave presentata come dottrina del λόγος nel senso della proposizione 3) su che cosa si fonda dopo di allora la potenza ogni ora crescente del logico potenza che trova la sua espressione conclusiva nella seguente frase di Hegel ldquoil logico egrave la forma assoluta della veritagrave anzi di piugrave egrave la pura veritagrave stessardquo (Enciclopedia) Egrave in forza di questa preminenza del logico che Hegel chiama a ragione veduta ldquologicardquo quella disciplina altrimenti comunemente denominata ldquometafisicardquo La sua ldquoscienza della logicardquo non ha niente a che fare con un trattato di logica del tipo consueto Dopo aver cosigrave caratterizzato la distinzione di essere e pensare (e cioegrave la distinzione che ha fatto egrave quella della logica diceva prima che appare come ldquoideardquo quindi come oggetto eccetera) Come si presenta la originaria unitagrave di essere e pensare come la stessa di φύσις e λόγος (cioegrave dellrsquoessere e della proposizione Cioegrave questa unitagrave come si presenta Poi come si produce la originaria contrapposizione di λόγος e φύσις di prima La domanda egrave lrsquounitagrave poi la contrapposizione) 3) come si giunge allrsquoemergere e al presentarsi del λόγος Come il λόγος (il logico) diventa lrsquoessenza del pensare Come giunge questo λόγος quale ragione e intelletto a esercitare il suo predominio sullrsquoessere fin dai primordi della filosofia greca (per Heidegger questo predominio del λόγος sulla e nella filosofia compare giagrave egrave giagrave presente in Platone e in Aristotele) Allora cominceremo con lrsquoassodare che se egrave vero che la contrapposizione di essere e pensare egrave una contrapposizione intrinseca e necessaria essa deve risultare fondata in un originario appartenersi di ciograve che risulta in seguito diviso (cioegrave originariamente queste due cose si appartengono dopo di che avviene una divisione perograve originariamente sono la stessa cosa) la

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nostra domanda sullrsquoorigine di questa divisione verte quindi e in pari tempo e prima di tutto sullrsquoappartenenza essenziale del pensiero allrsquoessere Storicamente il problema si presenta cosigrave che ne egrave di questa appartenenza nel momento decisivo in cui ha inizio la filosofia occidentale Come egrave inteso allrsquoinizio di essa il pensare (si sta chiedendo che cosrsquoera il pensiero per gli antichi sta cercando quella parola originaria come faceva nelle pagine precedenti) Il fatto che la dottrina greca del pensare finisca per diventare dottrina del ldquoλόγοςrdquo ldquoλόγοςrdquo puograve fornirci unrsquoindicazione di fatto ci imbattiamo in unrsquooriginaria appartenenza di essere ldquoφύσις e λόγοςrdquo occorre solo liberarci dallrsquoidea che ldquoλόγοςrdquo e ldquoλέγεινrdquo significhino in origine e propriamente qualcosa come pensiero intelletto e ragione (percheacute secondo lui non egrave cosigrave per lrsquoantico ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo non significano pensiero e intelletto o ragione) fincheacute resteremo di questa opinione e ci serviremo inoltre come criterio per lrsquointerpretazione di ldquoλόγοςrdquo della concezione che ha di esso la logica successiva non faremo nel nostro tentativo di riaccedere allrsquoinizio della filosofia greca che incorrere in assurditagrave Inoltre con questa concezione non potremmo mai intendere 1) per quale motivo il λόγος ha potuto in linea generale venir separato dallrsquoessere dellrsquoessente 2) percheacute il λόγος cosigrave inteso ha dovuto determinare in seguito lrsquoessenza del pensare e portarla a contrapporsi allrsquoessere (come egrave potuto accadere) Veniamo subito allrsquoargomento decisivo e domandiamoci che cosa significano ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo se non significano pensare ldquoλόγοςrdquo significa la parola il discorso e λέγειν il parlare Il dia-logo egrave il discorso che si scambia e il monologo egrave il discorso di uno solo hellip Ma λόγος in origine non significa ldquodiscorsordquo ldquodirerdquo come egrave stato tradotto e viene tradotto sempre quanto al suo significato la parola non ha alcun immediato rapporto con il linguaggio ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo in latino ldquolegererdquo corrisponde come parola al nostro ldquocogliererdquo cogliere delle spighe della legna dellrsquouva o anche scernere La lettura di un libro egrave solo un caso particolare del ldquocogliererdquo nel senso proprio del ldquolegererdquo del leggere egrave solo un aspetto particolare questa parola significa ldquoporre una cosa vicino allrsquoaltra metterle insieme in breve ldquoraccogliererdquo con ciograve le cose vengono contemporaneamente distinte lrsquouna dallrsquoaltra mentre si raccolgono queste cose (per raccoglierle devo distinguerle sono varie cose e le raccolgono il ldquolegererdquo latino ldquoλόγοςrdquo greco per Heidegger fa questo) Egrave questo lrsquouso che i matematici greci fanno della parola una raccolta una collezione di monete non costituisce un semplice ammasso di monete alla rinfusa nellrsquoespressione ldquoanalogiardquo troviamo addirittura entrambi i significati giustapposti quello originario di rapporto relazione e quello di lingua discorso ma come nel termine ldquocorrispondenzardquo noi non pensiamo ormai piugrave al ldquorispondererdquo (cor-rispondere) cosigrave inversamente i greci dal canto loro nel pronunciare la parola ldquoλόγοςrdquo non pensavano ancora o almeno non necessariamente al discorso e al dire (cioegrave pensavano al raccogliere delle cose coglierle insieme) Quale esempio della significazione originaria di ldquoλέγεινrdquo nel senso di raccogliere (Odissea) Anfimedonte per quale distretta siete stati quaggiugrave nel buio della terra sprofondati tutti voi eccellentissimi e coetanei talcheacute ben difficilmente altrimenti chi li ricercasse per tutta una cittagrave ne potrebbe di cosigrave nobili raccogliere (Aristotele dice non ci interessa) Non andremo per ora in cerca di come la nostra parola dal suo significato originario che non ha niente a che fare inizialmente con ldquolinguardquo ldquoparolardquo ldquodiscorso pervenga a significare ldquodirerdquo e ldquodiscorsordquo ci contenteremo soltanto a ricordare che il termine ldquoλόγοςrdquo anche quando da lungo tempo giagrave significava discorso o proposizione ha mantenuto il suo significato originario inteso a designare il rapporto di una cosa con lrsquoaltra (Λόγος ldquodiscorsordquo ldquoproposizionerdquo) (qui ci sarebbe una questione da porre che riguarda lrsquoetimo e lrsquouso che si fa generalmente dellrsquoetimo delle parole lui dice che questo termine ldquoλόγοςrdquo ha mantenuto il suo significato originario egrave sottointeso nella traduzione che se ne fa oggi come ha fatto cioegrave sarebbe come dire che crsquoegrave un qualche cosa dentro la parola che si mantiene identica a seacute per tre mila anni e nonostante tutto intorno a seacute vari muti continuamente quella cosa rimane la stessa Egrave questa lrsquoidea di Heidegger e non solo sua e che tanto ha interessato molti

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allrsquoetimo come se trovasse o fosse possibile trovare qualche cosa di originario che egrave rimasto intatto fino ad oggi che se mi consentite egrave una follia sarebbe come immaginare che qualche cosa nella parola rimanga esattamente quello che egrave nonostante la parola cambi come fa quella cosa a rimanere la stessa E come faccio a sapere che egrave la stessa) Riflettendo sul significato fondamentale del ldquoλόγοςrdquo come raccolta raccogliere non si egrave fatta ancora molta strada nel chiarire fino a che punto per i greci essere e λόγος siano la stessa cosa originariamente uniti tanto da potere e dovere necessariamente per determinate ragioni dividersi (adesso ci dice percheacute per i greci λόγος e φύσις sono praticamente la stessa cosa) Il riferirsi al significato fondamentale di ldquoλόγοςrdquo (cioegrave come raccolta addirittura come rapporto di una cosa con unrsquoaltra) non puograve dare unrsquoindicazione a patto di intendere previamente ciograve che significhi lrsquoessere per i greci la ldquoφύσιςrdquo Da parte nostra non soltanto ci siamo sforzati di intendere in generale lrsquoessere secondo la concezione greca ma ponendo poco sopra in risalto lrsquoessere di contro al divenire e allrsquoapparenza abbiamo fatto in modo che il significato dellrsquoessere risultasse circoscritto con sempre maggiore chiarezza a patto di tenere costantemente presente il giagrave detto possiamo dire lrsquoessere in quanto φύσις egrave lo schiudentesi imporsi In contrapposizione al divenire esso si mostra come costanza come costante presenza questa si manifesta in contrapposizione alla mera apparenza come apparire come la presenza manifesta (ora ha fatto un breve riassunto dice come si pone lrsquoessere ldquodischiudentesi permanenterdquo in relazione al divenire Percheacute il divenire si manifesta come ciograve che permane rispetto a ciograve che diviene ciograve che permane egrave lrsquoessere La stessa cosa rispetto allrsquoapparire allrsquoapparenza lrsquoessere si mostra come la presenza manifesta in ciograve che egrave apparenza) Che cosa ha a che fare il λόγος (raccolta) con lrsquoessere cosigrave inteso (Come ciograve che permane e ciograve che si manifesta in ciograve che permane) Per fornire la prova dellrsquointima connessione di λόγος e di φύσις agli albori della filosofia occidentale incominceremo con unrsquointerpretazione di Eraclito (fa una disquisizione su come egrave stato frainteso Eraclito questo dice egrave dipeso dal cristianesimo poi aggiunge che ancora Hegel si trova in questa linea) La dottrina del λόγος di Eraclito egrave intesa come preannuncio del λόγος di cui si tratta nel Nuovo Testamento il prologo dellrsquoEvangelo di Giovanni Il λόγος egrave Cristo Siccome giagrave Eraclito parla giagrave del λόγος i greci sarebbero giunti (per il cristianesimo) addirittura alla soglia della veritagrave assoluta ossia della veritagrave rivelata dal cristianesimo (perograve questo qui ci interessa poco) In base a tale concezione della filosofia comunemente diffusa sotto diverse forme (filosofia cristiana) i greci sarebbero i classici della filosofia per essere stati dei teologi cristiani in embrione (qui ci sta dicendo come egrave potuto accadere che la filosofia greca sia stata tradotta e trasformata nel modo in cui si presenta oggi egrave stata opera del cristianesimo) allora cita due frammenti di Eraclito 1) ora mentre il λόγος permane costantemente tale gli uomini si comportano come degli insipienti (Eraclito quello del πάντα ῥεῖ tutto scorre) cosigrave prima di aver inteso come dopo di aver udito Tutto infatti diviene essente ldquoκατά τόν λόγον τόνδεrdquo a misura e secondo questo λόγος (cioegrave tutto diviene a misura di questo λόγος) nondimeno essi (gli uomini) assomigliano a quelli che privi drsquoaudacia non hanno mai fatto esperienza di nulla bencheacute si affannino tanto in parole ed opere come quelle che io compio allorcheacute analizzo ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere (Eraclito analizza ogni cosa secondo lrsquoessere non secondo il divenire secondo lrsquoessere κατά φύσις) e spiego come essa (ogni cosa) si comporti Ma agli altri uomini (alla generalitagrave οἵ πολλοί ndash letteralmente i ldquomoltirdquo generalmente tradotto con ldquola pleberdquo) rimane nascosto ciograve che essi propriamente fanno quando sono svegli come quello che han fatto nel sonno ridiviene in seguito per essi nascosto 2) Per questo egrave necessario seguire questo ossia attenersi a ciograve che costituisce nellrsquoessente lrsquoinsieme ma mentre il λόγος egrave presente come questo insieme nellrsquoessente la massa vive come se ognuno avesse lrsquointendimento (il senso) suo proprio (Il λόγος egrave presente come un insieme nellrsquoessente e il λόγος

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egrave ciograve che raccoglie nellrsquoessente e raccogliendo lo rende possibile lo rende coglibile conoscibile) Che cosa dobbiamo desumere da questi due frammenti Del λόγος abbiamo detto 1) che esso ha come propria prerogativa la stabilitagrave la permanenza 2) che esso si presenta nellrsquoessente come lrsquoinsieme lrsquoinsieme dellrsquoessente il raccogliente 3) che tutto ciograve che avviene ossia sopravviene nellrsquoessere sussiste in conformitagrave di questo stabile insieme Questo egrave ciograve che si impone (das Waltende) Quanto viene detto qui del λόγος corrisponde perfettamente al vero significato della parola tedesca ldquoSammlungrdquo la quale designa 1) lrsquoatto del raccogliere 2) lrsquoinsieme raccolto Cosigrave qui λόγος significa lrsquoinsieme raccolto raccogliente il raccogliente originario (dellrsquoente lrsquoente sarebbe fatto di questo raccogliente originario) Λόγος non vale qui neacute significato neacute parola neacute dottrina ancor meno ldquosignificato di una dottrinardquo ma come lrsquoinsieme raccolto originariamente raccogliente e che costantemente in seacute si impone (cioegrave questo insieme raccolto originariamente originariamente nel domandare Tenete conto per Heidegger lrsquouomo autentico egrave quello che si trova sempre nellrsquoapertura del domandare questo va tenuto sempre presente o sfuggono un porsquo di cose) (questo raccogliente in teoria egrave il linguaggio) (λόγος egrave un raccogliere originario raccogliente cioegrave nel suo cogliersi non egrave un raccogliente che egrave stato messo lagrave egrave un raccogliente nellrsquoatto del raccogliersi Questa particolaritagrave egrave sempre presente in Heidegger cioegrave di un qualche cosa che viene considerato nel momento in cui questo qualcosa sta agendo non come lrsquoagito o ciograve che agiragrave ma ciograve che sta agendo adesso) Certamente nel frammento (1) il contesto sembra propendere verso una interpretazione del λόγος nel senso della parola del discorso e persino reclamarla come la sola possibile infatti si tratta dellrsquoudire degli uomini Esiste un frammento in cui questa connessione fra λόγος e udire egrave espressa in maniera immediata ldquopoicheacute avete udito non me ma il λόγος egrave saggio dire conformemente lrsquoUno egrave il tutto (questo egrave un altro frammento il frammento 50 di Eraclito Sigrave occorre dire che Heidegger mette in atto queste torsioni e contorsioni linguistiche allo scopo di mostrare ciograve che lui vuole mostrare e cioegrave che la parola greca originaria egrave quella che contiene lrsquoessere autentico e che pertanto lrsquouomo autentico che si pone nellrsquoapertura del domandare e quindi consente allrsquoessere di aprire il suo orizzonte e quindi allrsquoente di sopraggiungere Questo essere autentico egrave quello che mantiene la tradizione del rapportarsi originario alla parola al λόγος quindi alla φύσις quindi allrsquoessere e cioegrave egrave lrsquouomo tedesco per eccellenza Percheacute questo egrave il senso come dicevo forse lrsquoaltra volta dellrsquoavvicinarsi anzi dellrsquoaderire nei primi tempi di Heidegger al nazismo lrsquoidea che il nazismo avrebbe potuto riproporre lrsquouomo autentico anzicheacute lrsquouomo della chiacchiera lrsquouomo del sentito dire lrsquouomo che si accontenta di quello che altri sanno e lo fa suo e lo ripropone allrsquoinfinito ma che non si trova piugrave nella domanda autentica e cioegrave la domanda che continua a domandare e quindi a rilanciare lrsquoapertura dellrsquoessere Questo per dire per quale motivo Heidegger fa questi contorcimenti linguistici etimologici filologici lui non era un filologo tra lrsquoaltro conosceva molto bene il greco e la filologia ovviamente ma tutte queste contorsioni hanno questo obiettivo mostrare se non proprio dimostrare che lrsquoautentico lrsquooriginario sta nella parola greca e soltanto lrsquouomo che ripercorre e sa soprattutto ripercorrere questa strada per ritornare alla tradizione greca egrave lrsquouomo autentico quello degno di dominare il mondo Questo non lo dice questa egrave stata lrsquoevoluzione e soprattutto il modo in cui egrave stato utilizzato Heidegger dal pensiero nazista Heidegger ma anche Nietzsche badate bene egrave stato utilizzato anche lui Heidegger Nietzsche e poi Wagner ma queste sono altre storie) (se non ci fosse stata quella parola tedesca) (ldquoSammlungrdquo ldquoraccogliererdquo per questo sto parlando di contorcimenti linguistici di torsioni e contorsioni legittime fino ad un certo punto anche percheacute qui dagrave sempre come acquisito che per esempio la parola tedesca ldquoSammlungrdquo significhi quella cosa ligrave sia quella cosa ligrave sia lrsquoatto del raccogliere sia lrsquoinsieme raccolto sia questo E se noi volessimo addirittura giungere a considerare che lrsquouomo autentico egrave colui come dicevo

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prima che si mantiene sempre nella costante apertura della domanda e non abdica mai a questo domandare ldquooriginariordquo nel senso che egrave sempre allrsquoorigine del suo essere del suo dire del suo fare questo domandare continuo beh questo egrave lo psicanalista perograve egrave anche lrsquouomo autentico e anche il nazista Se volessimo fare torsioni e contorsioni ne potremmo fare quante ne vogliamo Dai frammenti di Eraclito Gli uomini stanno di fronte al λόγος come coloro che il λόγος non comprendono Eraclito usa spesso questa parola ldquoἀξύνετοιrdquo per dire che non comprendono essa egrave la negazione di ldquoσυνίημιrdquo che significa portarsi lrsquoun lrsquoaltro ldquoἀξύνετοιrdquo sono gli uomini che non si portano lrsquouno con lrsquoaltro che cosa (che cosa si chiede che cosa non si portano lrsquoun lrsquoaltro Il λόγος ciograve che egrave costantemente insieme lrsquoinsieme raccolto Cioegrave gli uomini che chiama ldquosprovvedutirdquo sono quelli che non si trasmettono il λόγος cioegrave questa cosa che continuamente si raccoglie questo raccogliente) Gli uomini rimangono coloro che non lo ldquomettono insiemerdquo non lo ldquocom-prendonordquo non lo compongono in unitagrave abbiano o non abbiano essi di giagrave udito (sta dicendo che lrsquouomo autentico egrave quello che comprende cioegrave mette insieme compie questo raccoglimento il raccogliere ma il raccogliere che cosa raccogliere ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere egrave questo il raccogliere raccogliente raccogliere secondo lrsquoessere cioegrave raccogliere secondo ciograve che permane in questo raccogliente raccogliersi) Gli uomini non pervengono al λόγος nemmeno se lo tentano con le parole (ἐπῇα) Si fa indubbiamente menzione di parole e discorso ma proprio in quanto differenti dal λόγος e addirittura a lui opposti Eraclito vuol dire gli uomini indubbiamente odono e odono delle parole ma in questo udire essi non sanno ascoltare ossia (sembra che stia parlando dellrsquoanalista) seguire ciograve che non egrave udibile come parola ciograve che non costituisce un particolare ma il λόγος (cioegrave questo tutto raccoglientesi che permane) (vedete come giagrave incomincia ad alludere alla questione dellrsquointerpretazione lrsquointerpretazione sta nellrsquoascoltare ciograve che la parola non dice portare alla luce ciograve che egrave nascosto portare alla non latenza (αλήθεια) Questo egrave per Heidegger lrsquointerpretare ma poi anche per lrsquoermeneutica drsquoaltra parte si fa nascere con lui tutto il pensiero ermeneutico anche se si considera un primo grande ermeneuta come tutti sapete Schleiermacher) Se interpretiamo bene il frammento 50 (cioegrave lo interpretiamo come pare a lui) esso dice voi non dovete rimanere attaccati alle parole ma apprendere il λόγος e proprio percheacute λόγος e λέγειν significano discorso e dire e non di meno tutto ciograve non costituisce lrsquoessenza del λόγος che λόγος viene qui contrapposto a ldquoἐπῇαrdquo (discorso) corrispondentemente al semplice udire orecchiare si contrappone lrsquoautentico essere ascoltante lrsquoessere ascoltante egrave colui che appunto riesce a cogliere nel λόγος non ciograve che con λόγος egrave stato inteso dopo il discorso la proposizione eccetera ma come lrsquooriginario raccogliere di ciograve che appare nel momento in cui lrsquoessere compare allrsquoorizzonte (compare lrsquoessere e quindi se crsquoegrave lrsquoessere solo allora puograve apparire lrsquoente e ciograve che permane ciograve che permane in questo apparire egrave il λόγος che egrave uno dei modi lui non lo ammetterebbe mai ma egrave una delle figure dellrsquoessere come la φύσις come lrsquoαλήθεια eccetera sono tutte ldquofigurerdquo mettetelo fra virgolette percheacute Heidegger non lo dice mai ma per dare unrsquoidea molto spiccia ldquofigurerdquo dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere appare mettiamola cosigrave forse egrave piugrave corretto) Il semplice udire si disperde e si dissipa in ciograve che comunemente si opina e si dice nel sentito dire nella δόξα nellrsquoapparenza lrsquoautentico ascoltare non ha nulla a che fare con lrsquoorecchio e con la bocca ma vuol dire ldquoprestare obbedienza a ciograve che il λόγος egrave lrsquoinsieme raccolto dello stesso essenterdquo (come dire in altri termini che lrsquoessente in quanto si mostra come qualche cosa di raccolto non sono cose messe ligrave alla rinfusa sono quelle cose che appaiono mentre si raccolgono ascoltare ciograve che la parola non dice egrave intendere cogliere ciograve che appare dalla non latenza come qualcosa di raccolto in un certo modo secondo il modo dellrsquoessere e cioegrave ciograve che appare di autentico in ciograve che si dice) noi non possiamo udire autenticamente se non siamo giagrave disposti allrsquoobbedienza (e cioegrave lrsquouomo nel suo domandare apre allrsquoessere e obbedisce allrsquoessere cioegrave a ciograve che

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di autentico appare) Chi non egrave disposto allrsquoobbedienza egrave destinato fin dallrsquoinizio a rimanere lungi dal λόγος escluso da lui sia che egli abbia precedentemente udito con lrsquoorecchio o meno coloro che odono soltanto orecchiano dappertutto e riportano in giro quanto hanno sentito sono e rimangono degli incomprensivi (ancora sulla non comprensione) Λόγος egrave (pag 139) il raccoglimento stabile insieme raccolto e che si mantiene in se stesso dellrsquoessente (cioegrave ci sta dicendo di cosa egrave fatto lrsquoessente) vale a dire lrsquoessere (che cosa si mantiene costante nellrsquoente che egrave qualcosa che muta che cosa si mantiene e permane Lrsquoessere Questo insieme dunque raccolto che si mantiene nellrsquoente e che lo rende tale egrave lrsquoessere solo che in questo caso lrsquoessere egrave λόγος) Per questo nel frammento (1) κατά τό χρεῶν ha lo stesso significato di κατά φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa (cioegrave secondo il λόγος o secondo la φύσις egrave sempre la stessa cosa dice lui cioegrave secondo lrsquoessere che si manifesti come λόγος o che si manifesti come φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa lo dice qui) Λόγος caratterizza lrsquoessere da un punto di vista nuovo e pure antico ciograve che egrave essente ciograve che sta in seacute ben eretto e caratterizzato egrave in seacute e da seacute raccolto e si mantiene in tale raccoglimento (questo egrave lrsquoaspetto specifico del λόγος) Lrsquoἑόν lrsquoessente egrave nella sua propria essenza ξυνόνrdquo ldquopresenza raccolta (lrsquoessente egrave una presenza raccolta non significa il generale ma ciograve che raccoglie in seacute tutte le cose mantenendole insieme parla ancora di porre insieme) Lrsquounitagrave originariamente unificante di ciograve che diverge (tutti questi elementi che il λόγος raccoglie insieme sono diciamola cosigrave ldquopotenzialmente divergentirdquo ma egrave il λόγος che li mantiene raccolti insieme ed egrave ciograve che consente la comprensione) (qui parla dellrsquoetica dellrsquoestetica ldquopercheacute il λόγος ha valorerdquo percheacute egrave un raccoglimento originario non un ammasso confuso una mescolanza di tutto con tutto il medesimo valore lui dice che egrave per questo che gli competono rango e sovranitagrave Poi qui esagera) Proprio percheacute lrsquoessere egrave λόγος egrave armonia αλήθεια φύσις φαίνεσθαι dunque proprio percheacute lrsquoessere egrave queste cose che non si mostra a discrezione il vero non egrave per tutti ma solo per i forti questa intrinseca superioritagrave e celatezza dellrsquoessere viene espressa da quella singolare massima che proprio percheacute egrave cosigrave poco greca in apparenza esprime lrsquoessenza dellrsquoesperienza greca dellrsquoessere dellrsquoessente Frammento (124) Come spazzatura alla rinfusa ammucchiata il mondo piugrave bello Si egrave soliti compendiare la filosofia di Eraclito nel detto ldquoπάντα ῥεῖrdquo questa espressione qualora provenga veramente da Eraclito non significa che tutto egrave cangiamento puro e semplice che si disperde e scorre senza posa pura instabilitagrave ma vuol dire (qui egrave lrsquointerpretazione di Heidegger del ldquopanta reirdquo) la totalitagrave dellrsquoessente viene nel suo essere continuamente rigettata da un contrario allrsquoaltro lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica (Tutti questi elementi che si contrappongono vengono raccolti in un tutto in un tutto raccolto lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica questa instabilitagrave di cose che vanno in conflitto fra loro) (come fa ad essere cosigrave sicuro di cogliere lrsquoldquoautenticordquo) (percheacute lui coglie nellrsquoaccezione greca dellrsquoessere ciograve che di autentico crsquoegrave stato nel primo sorgere del pensiero che ha giagrave posto la questione percheacute se ne egrave accorto in questo senso ldquooriginalerdquo viene dallrsquoorigine e poi egrave stato disperso dalla filosofia in buona parte come diceva prima a causa dellrsquointromissione della religione nella filosofia che ha visto addirittura nel λόγος il Cristo perograve lrsquooriginario egrave ciograve che sta nella parola del greco antico egrave per questo che sta facendo tutte queste storie con le parole greche) Una volta afferrata la concezione fondamentale del λόγος cioegrave dellrsquoessere come raccoglimento e come insieme raccolto occorre considerare e tenere per fermo quanto segue il raccoglimento non egrave un semplice mettere insieme un ammucchiare esso mantiene in una coappartenenza reciproca ciograve che tenderebbe a separarsi e a contrapporsi (cioegrave di tutti questi elementi di cui egrave fatto lrsquoente elementi che si contrappongono il λόγος li mantiene insieme in una relazione fra loro) Non lo lascia mai cadere nella mera dispersione e dissipazione In quanto ritenzione il λόγος ha il carattere dellrsquoimporsi predominante della φύσις (e naturalmente lrsquoessere mantiene

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mantenendo sotto forma di λόγος questi elementi contrapposti uniti mantiene anche una continua tensione e domandare egrave rilanciare questa tensione in definitiva) pag 145 Dovrsquoegrave che il λόγος viene menzionato da Parmenide E soprattutto dovrsquoegrave che si parla dellrsquooggetto della nostra attuale ricerca cioegrave del contrapporsi di essere e λόγος Se in Parmenide si trova qualcosa a questo proposito sembra essere proprio il contrario di una contrapposizione il frammento (5) ci trasmette una frase di cui esistono in Parmenide due versioni ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo grosso modo e secondo la maniera di ogni tempo invalsa di tradurre ciograve vorrebbe significare ldquoora il pensare e lrsquoessere sono la stessa cosardquo ldquoνοεῖνrdquo egrave il pensare e ldquoεἷναιrdquo egrave lrsquoessere) Ora il fraintendimento non greco di questa celebre frase non egrave inferiore alla falsificazione subita dalla dottrina del λόγος di Eraclito si intende ldquonoeinrdquo come pensare e il pensare come attivitagrave del soggetto il pensiero del soggetto determina ciograve che lrsquoessere egrave (questo nella filosofia tradizionalmente) lrsquoessere non egrave altro se non ciograve che egrave pensato dal pensiero ora siccome il pensare rimane unrsquoattivitagrave soggettiva e pensare ed essere devono secondo Parmenide risultare la medesima cosa tutto diventa soggettivo non vi egrave un essente in seacute ora stando a quanto si insegna una tale dottrina si trova in Kant e nellrsquoidealismo tedesco Parmenide in fondo non avrebbe fatto che anticipare tale dottrina pertanto egli viene lodato per questa impresa progressista soprattutto nei confronti di Aristotele che fu pensatore greco piugrave tardo Ma che cosa significano τό αὐτό cioegrave lo stesso che significa ldquoνοεῖνrdquo che significa ldquoεἷναιrdquo (sta dicendo ldquoche significa pensiero essere in Parmeniderdquo) Percheacute in ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoνοεῖνrdquo significa prendere ldquoνοῦςrdquo significa apprensione cioegrave in due sensi strettamente connessi ldquoprendererdquo significa anzi tutto accogliere (prima parlava del cogliere adesso dellrsquoaccogliere e cioegrave) lasciare pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare accogliere egrave lasciare venire a seacute ciograve che appare Apprendere significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare cosigrave un fatto stabilire di che si tratti e in che consiste Quindi si tratta di un lasciar pervenire a seacute consistente non in una semplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa egrave la posizione proprio tipica di Heidegger cioegrave prendere posizione nei confronti di ciograve che si mostra lrsquouomo autentico egrave uno che prende posizione cioegrave sa di essere nel mondo si rende conto che essere nel mondo procede dal domandare pone in essere la domanda ponendo la domanda in atto apre allrsquoessere ma non egrave passivo rispetto a tutto questo lrsquouomo di Heidegger non egrave passivo rispetto al mondo egrave sempre un essere in atto un esserci (Dasein) un essere qui adesso e assumere la responsabilitagrave di questo ldquoessercirdquo questo ldquoessere qui adessordquo con tutto ciograve che questo comporta e quindi questa ldquoapprensionerdquo questo accogliere ciograve che appare dice che ciograve che ldquomi apparerdquo non viene recepito dallrsquouomo autentico passivamente come uno spettatore come un osservatore ma in questo ldquoaccogliererdquo crsquoegrave tutto Heidegger e cioegrave crsquoegrave il porsi come agente cioegrave come colui che agisce questo accogliere non lo subisce lo agisce Poi considera il τό αὐτό cioegrave ldquolo stessordquo Ci fermiamo qui (Pag 147) Egrave piacevole la lettura di Heidegger mostra molti aspetti mostra come sia possibile torcendo e ritorcendo le parole a proprio volere fare tutto quello che si vuole Lui pensava che perograve non stesse compiendo questa operazione di torsione delle parole ma immaginava di andare a cogliere lrsquoessenza originale ldquooriginariardquo anzi la piugrave originaria la parola autentica percheacute ligrave in ciograve che gli umani hanno pensato originariamente prima di essere traviati dalla filosofia ligrave crsquoegrave lrsquoautentico ligrave crsquoegrave il vero aprirsi allrsquoessere (Torce le parole come se allrsquoorigine ci fosse la veritagrave) (In un certo senso αλήθεια egrave il nascondimento) Il lavoro che ha fatto Heidegger egrave stato quello di porsi nei confronti dellrsquoessere in maniera particolare cioegrave per lui lrsquoessere egrave il problema ha problematizzato lrsquoessere in tutta la filosofia greca e a seguire fino a beh si salva Nietzsche in parte lrsquoessere egrave sempre stato pensato

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come la ldquocosa stessardquo che quindi egrave quella che egrave ed egrave immutabile quindi se anche lrsquouomo egrave lrsquoessere anche lrsquouomo egrave quello che egrave e questo andava a urtare il pensiero nel quale Heidegger si egrave formato e cioegrave un pensiero dei primi del lsquo900 delle avanguardie artistiche e le prime manifestazioni di opposizione nei confronti del positivismo che aveva portato allrsquoindustrializzazione a una grandissima fiducia nella tecnica e nellrsquoindustria che invece si era rivelata dopo la prima guerra mondiale non cosigrave vicina allrsquoesigenza dellrsquouomo Allora tutto questo ma non solo ha portato Heidegger a considerare lrsquoessere in un altro modo e si egrave domandato ldquose lrsquoessere non egrave la cosa non egrave quella roba ligrave allora che cosrsquoegraverdquo e ha incominciato a rispondersi ldquopercheacute intanto ci sia lrsquoessere occorre che ci sia lrsquouomo percheacute egrave con lrsquouomo che si pone la domanda intorno allrsquoessererdquo da qui lrsquoldquoesistenzialismordquo cioegrave egrave dallrsquoesistenza che si parte dallrsquoesistenza lrsquouomo a questo punto ha incominciato a dirsi che egrave lrsquouomo che si pone come colui che si pone la domanda fondamentale la famosa domanda fondamentale e allora ciograve che lrsquouomo domanda egrave sigrave intorno allrsquoessere ma non tiene conto del fatto che questo ldquoessererdquo di cui lrsquouomo sta domandando egrave in qualche modo giagrave presente nel suo domandare Questa egrave la tesi di Heidegger e cioegrave si tratta per Heidegger rispetto allrsquoessere non piugrave della ldquocosardquo ma del mondo in cui lrsquouomo e la cosa si corrispondono percheacute quando lrsquouomo si rapporta alla cosa si rapporta sempre per un motivo vuole modificarla vuole fare varie storie quindi questa ldquocosardquo Questo ldquoessererdquo non egrave piugrave la cosa in seacute tale e quale ma viene modificata continuamente dallrsquouomo stesso ecco percheacute lrsquoessere per Heidegger non egrave piugrave una cosa ferma e stabile ma egrave lrsquoldquoessercirdquo cioegrave lrsquoessere me in questo momento particolare specifico con tutto ciograve che io sono percheacute non sono soltanto quella cosa ligrave fatto di una testa due braccia eccetera sono tutto ciograve di cui sono fatto ma sono anche quelle cose che altri prima di me hanno fatto io sono tutte queste cose La portata del suo pensiero egrave stato quello di ricondurre lrsquoessere allrsquouomo fare un umanismo e cioegrave ha posto lrsquouomo lrsquoesserci dellrsquouomo al centro dellrsquoindagine non piugrave come lrsquoosservatore ligrave crsquoegrave lrsquouomo e ligrave crsquoegrave la cosa e lrsquoessere appartiene a quella cosa ligrave no lrsquoessere egrave qui qui dove sono io La filosofia di Heidegger ha segnato una svolta indubbiamente senzrsquoaltro ha costituito una grossa frattura certo non egrave stato lrsquounico esistenzialista ci sono stati Jasper e Sarte e Kierkegaard prima di loro Perograve per quanto riguarda lrsquointerpretazione cioegrave lrsquoermeneutica ha dato un avvio decisivo percheacute posta la questione in questi termini allora non crsquoegrave piugrave ldquola cosardquo ma ci sono io che mi rapporto alla cosa con tutto il mio bagaglio culturale questa egrave la tesi di Heidegger e dellrsquoermeneutica di conseguenza e cioegrave di tutto ciograve che egrave stato elaborato come interpretazione Heidegger ha segnato fortemente la teoria dellrsquointerpretazione era giagrave stata posta da Nietzsche ovviamente ricordate ldquoNon esistono fatti ma solo interpretazionirdquo dice Nietzsche Heidegger lo ha teorizzato 14 gennaio 2015 La tecnica cosigrave come la pone Heidegger egrave ciograve che dagrave agli umani lrsquoidea di avere il potere di avere il controllo su tutto e questo egrave uno dei motivi per cui la tecnica ha cosigrave tanto successo percheacute supporta una fantasia di onnipotenza come se attraverso la tecnica fosse possibile controllare ogni cosa Egrave una posizione gnostica vi ricordate il famoso motto degli gnostici ldquoEritis sicut diirdquo Heidegger ldquooriginariamenterdquo si volge ai presocratici anche se poi verso la fine si accorge che anche i presocratici erano giagrave metafisici ma lrsquoidea egrave che i presocratici si trovassero ancora in una fase ldquoauroralerdquo del pensiero quindi non ancora volto alla costruzione e al perseguimento della tecnica come strumento per il controllo del mondo Per controllare qualcosa occorre che questo qualcosa sia oggettivato sia quello che egrave da qui lrsquoesigenza della metafisica che fa proprio questo dice che ciascuna cosa egrave quella che egrave e quindi non la lascia esistere per seacute cosigrave come secondo sempre

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Heidegger accadeva presso i presocratici rispetto allrsquoidea della ldquoφύσιςrdquo cioegrave la ldquoφύσιςrdquo come sigrave lrsquoessere delle cose certo ma come un essere che egrave lasciato essere e cioegrave non egrave oggettivato non egrave posto come un qualche cosa da controllare da gestire da manipolare questo ancora per Heidegger per i presocratici non crsquoera ed egrave questo che a lui interessa ed egrave per questo che si egrave interessato molto a Houmllderlin Houmllderlin o almeno cosigrave egrave apparso ad Heidegger ha la posizione dei presocratici rispetto al ldquolasciar essere lrsquoessererdquo per dirla cosigrave senza quindi piegarlo necessariamente a una oggettivitagrave manipolante Questo potrebbe essere riassunto in due parole e cioegrave il passaggio operato dalla storia del pensiero egrave stato quello di passare dalla poesia alla tecnica ldquopoesiardquo nel senso heideggeriano del termine come ldquoποίησιςrdquo come produzione come il produrre il lasciar produrre e lasciare anche venire in luce le cose senza costringerle nella oggettivazione quindi ciograve che ha operato la metafisica quindi tutto il pensiero occidentale egrave questo passaggio dalla ποίησις alla τέχνη Lrsquoopera di Heidegger ha puntato su questo Questo lo dicevo per motivare il fatto che ci occuperemo della tecnica percheacute appare la tecnica come il piugrave formidabile supporto della fantasia di potenza della fantasia di controllo di dominio tecnica che ovviamente non si riferisce oggi allrsquoinformatica o alle cose piugrave recenti era giagrave presente nei presocratici Era presente cosigrave come egrave presente oggi come il tentativo piugrave o meno riuscito di manipolazione dellrsquoente e quindi necessariamente di oggettivazione dellrsquoessere cioegrave trasformando lrsquoessere in ente Questa egrave una accusa che Heidegger rivolge al pensiero ma vede in questo anche la possibilitagrave di andare oltre la metafisica e cioegrave di giungere a una posizione come la chiama lui ldquotrans metafisicardquo e cioegrave la tecnica con il suo nichilismo percheacute egrave fondata sulla ldquodeiezionerdquo questo egrave il termine che usa lui la ldquodeiezione dellrsquoessererdquo cioegrave lrsquooblio la dimenticanza dellrsquoessere in questo senso la tecnica egrave nichilista perograve portando alle estreme conseguenze questa posizione operata dalla tecnica dovrebbe giungersi sempre secondo Heidegger a quel punto in cui la tecnica mostra la sua incapacitagrave di governare nel senso di controllare di gestire lrsquoente e allora a questo punto mostrando il fallimento della tecnica dovrebbe accadere a parere di Heidegger ma su questo egrave abbastanza vago dovrebbe accadere quello che lui auspica e cioegrave un approccio autentico allrsquoessere ldquolasciar essere lrsquoessererdquo usiamo questi termini cosa che secondo lui non egrave piugrave avvenuto anzi come dicevo prima nellrsquoultimo Heidegger lrsquoidea egrave che non sia mai avvenuto tantrsquoegrave che giunge a un certo punto a dire che ldquosolo un dio ci puograve salvarerdquo Ecco questo egrave il motivo per cui ci interesseremo alla questione della tecnica per vedere se ci sono elementi che possono tornarci utili sia concettualmente sia perograve anche retoricamente per articolare la questione del potere di come funziona il potere Certo neacute Heidegger neacute meno che mai i presocratici erano in condizioni di intendere da dove viene questa esigenza di controllo di potere su tutto e cioegrave che cosa ha fatto sigrave che a un certo punto gli umani si siano inventati la metafisica e cioegrave quel pensiero che ldquooggettivardquo lrsquoessere trasformandolo in ente al fine di controllarlo di gestirlo di manipolarlo per averne il potere appunto e ovviamente come sappiamo ldquoenterdquo egrave qualunque cosa anche una relazione amorosa egrave un ente La volta scorsa Heidegger stava considerando quella famosa frase di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo prendendo i vari pezzi della frase Si chiede che cosa significano queste parole ldquoαὐτόrdquo ldquoνοεῖνrdquo ldquoεἷναιrdquo ldquolo stessordquo ldquoil pensierordquo ldquolrsquoessererdquo cercando in queste parole qualche cosa di piugrave che a suo parere egrave sfuggito a tutta la ricerca filosofica che lo ha preceduto Parla qui del ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro ldquoνοεῖνrdquo (pensare) per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica cioegrave come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoΝοεῖνrdquo significa apprendere ldquoνοῦςrdquo ldquoapprensionerdquo e ciograve in due sensi strettamente connessi ldquoapprendererdquo vuol dire anzi tutto ldquoaccogliererdquo lasciar pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare (lrsquoessere egrave ciograve che appare e qui si

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tratta nel pensiero cioegrave nel νοεῖν di accogliere questo apparire che non egrave un analizzare di sezionare ma di accogliere innanzi tutto) ldquoapprendererdquo significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare un fatto stabilire di che si tratta e in che consiste lrsquoldquoapprensionerdquo in questo duplice senso esprime un lasciar pervenire a seacute consistente non in una duplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa duplice possibilitagrave di tradurre questo termine non significa soltanto avere di fronte due possibilitagrave ma significa prendere una decisione e cioegrave trovarsi nellrsquoagire questo accoglimento per Heidegger abbiamo detto ma lo ripetiamo si tratta sempre di un essere ldquoprogettatordquo in qualche cosa cosa che comporta un agire comporta un assumersi una responsabilitagrave il fatto di indicare lrsquouomo come lrsquoldquoessercirdquo comporta che questo uomo non egrave mai spettatore passivo di quello che accade egrave sempre qualcuno che agisce agisce in prima persona e si assume la responsabilitagrave di quello che fa questo per Heidegger egrave lrsquouomo autentico non quello che vive percheacute ha sentito dire percheacute si fa cosigrave si fa cosagrave no egrave quello che accoglie ciograve che appare e soprattutto lo lascia apparire senza potremmo dirla Heidegger non lo dice ma potremmo dirlo ldquosenza necessariamente oggettivarerdquo cioegrave senza necessariamente compiere un operazione metafisica torno a dirvi Heidegger questo non lo dice lo sto dicendo io) Nel νοεῖν egrave espresso questo ricevere ciograve che appare portandolo a fissarsi in posizione (vedete che tornano vari elementi il permanere lrsquoassumere una posizione prendere posizione) siamo giunti cosigrave al chiarimento di ciograve che ci eravamo in primo luogo domandati ldquoche significa τό αὐτόrdquo (lo stesso) Quando una cosa egrave uguale a unrsquoaltra noi la consideriamo come costituente a unitagrave come una sola e medesima cosa con lrsquoaltra come concepire lrsquounitagrave quando si tratta dellrsquounitagrave dello stesso (cioegrave lo ldquostessordquo come unitagrave) non possiamo stabilirlo a nostro piacere almeno in questo caso in cui egrave il discorso dellrsquoessere dobbiamo cercare di comprendere lrsquounitagrave nel senso che Parmenide intende con la parola ldquoἕνrdquo (uno) sappiamo che lrsquounitagrave non egrave mai qui vuota uniformitagrave identitagrave come pura indifferenza lrsquounitagrave egrave costituita dalla coappartenenza reciproca di antagonisti egrave lrsquooriginariamente uno Percheacute Parmenide dice ldquoτε καίrdquo percheacute essere e pensare sono nel loro contrapporsi uniti ossia sono la stessa cosa in quanto coappartenentesi (stavamo riflettendo sulla contrapposizione tra essere e pensare non so se ve lo ricordate che sono lo stesso appunto) Partiamo dallrsquoessere cosigrave come da piugrave punti di vista ci si egrave chiarito quale ldquoφύσιςrdquo essere significa mantenersi in luce apparire venire nella non latenza (non-latenza ldquoa-λήθειαrdquo che egrave la veritagrave appunto il venire alla luce) laddove qualcosa di simile si verifica ossia laddove lrsquoessere si impone ivi si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione lrsquoarrestare accogliente dello stabile in seacute che si mostra (ve lo rileggo percheacute egrave un porsquo complessa dunque dove qualcosa si verifica cioegrave nella non latenza nellrsquoaλήθεια si verifica che lrsquoessere si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione cioegrave non crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquoapprensione di qualche cosa cioegrave prima crsquoegrave qualche cosa poi crsquoegrave lrsquouomo che apprende Tenete sempre conto che quando parla di ldquoapprensionerdquo ldquoaccoglimentordquo si riferisce allrsquouomo che egrave lrsquounico ente sul pianeta in grado di porsi la domanda intorno allrsquoessere cosa per Heidegger non irrilevante per cui non dice che crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquouomo da unrsquoaltra parte e lrsquouomo considera lrsquoessere se cosigrave facesse lo considererebbe come un ente (metafisicamente) dice che si coappartengono non crsquoegrave lrsquouno senza lrsquoaltro non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquouomo che lo accoglie che lo lascia accogliere qui dire come dice lui delle volte ldquolo lascia venire in lucerdquo sembrerebbe che crsquoegrave un qualche cosa che lo precede ma questo ldquolasciare venire in lucerdquo non crsquoegrave prima della domanda che lrsquouomo si pone intorno allrsquoessere) Lrsquoessere si impone ma poicheacute esso si impone e quanto si impone e appare si produce necessariamente con questa apparizione anche lrsquoapprensione (si producono insieme non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra non crsquoegrave prima una e poi lrsquoaltra) Ora affincheacute lrsquouomo risulti interessato al prodursi di questa apparizione e di questa apprensione (sarebbe lrsquouomo autentico)

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occorre che lrsquouomo stesso effettivamente sia cioegrave che appartenga allrsquoessere Lrsquoessenza e la modalitagrave dellrsquoesser uomo possono dunque determinarsi solo in base allrsquoessenza dellrsquoessere (sta dicendo che non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di intendere lrsquoessere senza che ci sia lrsquouomo che domanda intorno allrsquoessere e in questo domandare lascia che lrsquoessere sia) Se tuttavia allrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo compete lrsquoapparire bisogna che lrsquouomo come essente appartenga a questo apparire (cioegrave appaia insieme) drsquoaltra parte siccome lrsquoesser uomo costituisce manifestamente un essere particolare sui generis infatti egrave lrsquounico che si fa sullrsquoessere risulta dalla singolaritagrave del suo appartenere allrsquoessere inteso come apparire imponentesi (cioegrave la sua singolaritagrave egrave di appartenere allrsquoessere ma come Come un apparire imponentesi appare e si impone si impone nel senso non che si impone con veemenza poi anche lo diragrave ma si impone nel senso che da quel momento crsquoegrave esiste) Ora perograve il fatto che un tale apparire compete lrsquoapprensione lrsquoapprendere recettivo di ciograve che si mostra egrave da ritenere che proprio in base a questo si determini lrsquoessenza dellrsquoessere uomo Nellrsquointerpretare la frase di Parmenide non bisogna dunque includervi o inserirvi una certa rappresentazione dellrsquouomo piugrave tardiva o addirittura odierna egrave al contrario la frase stessa che ci deve in primo luogo istruire sul come secondo essa vale a dire secondo lrsquoessenza dellrsquoessere si determini anche lrsquoessenza dellrsquouomo chi sia lrsquouomo stando a quanto ce ne dice Eraclito risulta ldquoἔδειξεrdquo (cioegrave lrsquouomo si mostra) si mostra soltanto nel ldquoπόλεμοςrdquo nel separarsi degli dei e degli uomini nel prodursi della rottura dellrsquoessere stesso (sempre quindi in una contrapposizione percheacute ricordate che lui distingue tra lrsquoessere parmenideo e lrsquoessere di Eraclito Per Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoimmobile egrave ciograve che sta ciograve che egrave necessariamente e di ligrave non muove non muta non varia egrave fermo immobile ma dice Heidegger anche per Eraclito egrave la stessa cosa solo che la considera non nel senso dello stare ma nel senso del movimento dellrsquoapparire questo apparire che egrave prodotto dal πόλεμος cioegrave dal contrasto tra varie cose Entrambe le posizione dice Heidegger sono la stessa posizione e cioegrave di qualche cosa che egrave quello che egrave e che permane solo che Parmenide considera in quanto sta in quanto immobilitagrave Eraclito in quanto apparire della cosa stessa movimento determinato dal πόλεμος) Chi sia lrsquouomo non egrave per la filosofia cosa scritta in cielo bisogna invece tener conto di quanto segue 1) la determinazione dellrsquoessenza dellrsquouomo non costituisce mai una risposta bensigrave essenzialmente una domanda (cioegrave sta dicendo che qualunque risposta si dia alla domanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquouomordquo questa risposta non saragrave nientrsquoaltro che unrsquoaltra domanda) 2) la posizione di questa domanda e la sua risoluzione sono ldquostoricherdquo non in modo generico ma in guisa tale da costituire lrsquoessenza stessa della storia (e cioegrave questa domanda egrave presa allrsquointerno di una ldquostoricitagraverdquo non sorge dal nulla sorge dal pensare da tutto ciograve che lrsquouomo ha pensato) 3) La domanda sullrsquouomo deve sempre venire posta in rapporto essenziale con la domanda sullrsquoessere la domanda concernente lrsquouomo non costituisce mai una domanda di carattere antropologico ma storico e metafisico (cioegrave non egrave mai incentrata su un discorso sullrsquouomo in quanto tale ma sempre sullrsquoessere) Non dobbiamo dunque far intendere quello che significano nella frase di Parmenide ldquoνοῦςrdquo e ldquoνοεῖνrdquo sulla base di un concetto dellrsquouomo introdotto da noi bisogna invece che impariamo a renderci conto che lrsquoessere dellrsquouomo si determina unicamente in base al verificarsi della connessione essenziale dellrsquoessere e dellrsquoapprendere (se crsquoegrave lrsquoessere dice Heidegger crsquoegrave lrsquoapprendere ma lrsquoapprendere egrave solo lrsquouomo che lo fa lrsquoessere non puograve prendere nulla quindi percheacute ci sia essere occorre che ci sia apprendere e viceversa percheacute ci sia apprendere occorre che ci sia essere cioegrave ci sia lrsquouomo) Lrsquoapprensione e quanto di essa egrave detto nella frase di Parmenide non costituisce una facoltagrave (questa apprensione non egrave una facoltagrave di un uomo giagrave altrimenti determinato) lrsquoapprensione egrave un accadere nel quale soltanto accadendo lrsquouomo entra come essente nella storia appare ossia letteralmente perviene lui stesso allrsquoessere (cioegrave lrsquoapprensione non egrave una facoltagrave di tizio o caio potremmo dire che lrsquoapprensione egrave lui dice sigrave un accadere in quanto qualche cosa accade ma cosa accade Accade

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tutto ciograve che puograve accadere quando qualcuno fa qualche cosa progetta pensa qualche cosa ha unrsquoidea in testa questo egrave un accadere e soltanto in questo accadere lrsquouomo entra come essente nella storia cioegrave soltanto quando qualche cosa si produce ecco la ποίησις si genera si genera percheacute lrsquouomo si sta ldquoprogettandordquo quindi egrave preso nella oggi diremmo ldquopoesiardquo ma dire ldquopoesiardquo ha unrsquoaltra accezione oggi di quella che era la ποίησις per i greci in cui crsquoera anche la poesia poesia cosigrave come la intendiamo noi perograve questo ldquoaccadererdquo per Heidegger egrave un termine importante percheacute gli serve per mostrare che lrsquouomo non egrave oggettivato non ha delle facoltagrave propriamente ma anche lrsquouomo si trova ad accadere cosigrave come lrsquoessere appare a un certo punto e le cose appaiono anche lrsquouomo accade senza che questa sia una sua facoltagrave Infatti lui fa una critica poi anche del soggetto della soggettivitagrave che chiama coniando un nuovo termine la ldquosoggettitagraverdquo infatti dice) Lrsquoapprensione non egrave un modo di comportamento che lrsquouomo possegga come una proprietagrave ma al contrario lrsquoapprensione egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo (quindi egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo ciograve che accade lo possiede percheacute egrave in questo accadere che lrsquouomo si manifesta in questa accadere che viene accolto ovviamente crsquoegrave un agire in tutto ciograve) Ciograve che in quella espressione si attua (a proposito di ldquonoeinrdquo e ldquoapprensionerdquo) egrave nientemeno che il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere (in questa frase crsquoegrave tutto il pensiero di Heidegger propriamente cioegrave il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere lrsquouomo che si manifesta si manifesta esattamente cosigrave come si manifesta lrsquoessere cioegrave appare nel momento in cui si lascia apparire qualche cosa cioegrave ci si dispone a questa apertura e lrsquouomo egrave anche questo percheacute non egrave diverso anche lrsquouomo appartiene allrsquoessere come abbiamo visto prima non egrave una cosa separata) Chi sia lrsquouomo non possiamo venire a saperlo da una definizione erudita ma solo in quanto lrsquouomo viene nella contrapposizione allrsquoessente tentando di recarlo al suo essere in quanto cioegrave gli conferisce limite e forma ossia in quanto progetta del nuovo non ancora presente cioegrave poeta originariamente poeticamente fonda (quindi possiamo sapere chi egrave lrsquouomo soltanto in relazione al progetto che lrsquouomo ha e lrsquouomo egrave un progetto che egrave sempre gettato egrave sempre buttato in avanti egrave in questo progettare continuo che egrave la ldquoποίησιςrdquo di fatto ldquopoeta originariamente poeticamente fondardquo cioegrave poeta originariamente lrsquouomo in quanto produce ldquooriginariamenterdquo cioegrave mettendosi nella posizione di questo pensiero aurorale che era il pensiero dei presocratici quel pensiero che come dicevo prima lascia lrsquoessere senza vincolarlo alla metafisica cioegrave senza oggettivarlo senza trasformarlo in oggetto in ente) Nostro scopo egrave di cercare di comprendere la separazione di essere e pensare nella sua origine questa formula designa la fondamentale attitudine dello spirito occidentale (cerca di vedere come egrave potuto accadere che essere e pensare si siano divisi quando essere e pensare sono lo stesso) in base ad essa lrsquoessere si determina nella prospettiva del pensare e della ragione e ciograve anche quando lo spirito occidentale cerca di sottrarsi al dominio della ragione con volere lrsquoldquoirrazionalerdquo cercando lrsquoalogico (non logico) Perseguendo la distinzione di essere e pensare ci imbattiamo nellrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo stando alla traduzione e alla concezione ordinaria questo vorrebbe dire ldquopensare ed essere sono la stessa cosardquo (una della frasi piugrave celebri di Parmenide) possiamo chiamare questa espressione il principio guida della filosofia occidentale a patto soltanto di aggiungere la seguente considerazione se lrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo egrave diventata il principio direttivo della filosofia occidentale ciograve egrave stato solo in quanto essa non egrave stata piugrave compresa non avendo piugrave potuto la sua originaria veritagrave essere ritenuta la perdita della veritagrave di questa proposizione si verificograve subito dopo Parmenide presso i greci stessi veritagrave originarie di tale portata non possono essere mantenute che a patto di essere costantemente sviluppate in modo ancora piugrave originario giammai con la loro semplice applicazione con lrsquoappellarsi semplicemente ad esse lrsquooriginario rimane tale se cioegrave solo se ha la

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costante possibilitagrave di essere ciograve che egrave vale a dire origine (Qui torna lrsquoidea antica autentica di lasciare ldquoessere lrsquoessererdquo senza costringerlo allrsquointerno di unrsquooggettivazione) Vale a dire ldquooriginerdquo nel senso di uno scaturire fuori dalla latenza dellrsquoessere noi tentiamo ora di riconquistare la veritagrave originaria del detto di Parmenide Un primo accenno alla diversitagrave dellrsquointerpretazione lrsquoabbiamo fornito con la nostra produzione lrsquoespressione non dice ldquopensare e essere sono la stessa cosardquo bensigrave ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo (questo egrave il modo in cui Heidegger ha tradotto la frase celebre di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo ve la rileggo ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo ma cosa significa ciograve) La frase viene a parlare in un certo senso dellrsquouomo (sigrave percheacute egrave ovvio che se si parla del pensare si parla dellrsquouomo visto che abbiamo stabilito che egrave lrsquounico ente che ha questa caratteristica) ed egrave pertanto pressocheacute inevitabile che si incominci con lrsquointrodurvi la rappresentazione abituale dellrsquouomo tanto che in tal modo si giunge a far intendere quella che secondo lrsquoesperienza greca egrave lrsquoessenza dellrsquouomo sia che questo fraintendimento avvenga nel senso del concetto cristiano sia di quello moderno dellrsquouomo o nel senso di una scialba e vuota mescolanza dei due Ma questo fraintendimento nel senso di una rappresentazione non greca dellrsquouomo egrave ancora il male minore ciograve che risulta veramente fatale egrave il fatto che si smarrisce assolutamente e di primo acchito la veritagrave della proposizione poicheacute egrave senzrsquoaltro in essa che si compie la decisiva determinazione dellrsquoesser uomo noi dobbiamo dunque nellrsquointerpretarla scartare non soltanto questa o quella rappresentazione inadeguata dellrsquouomo ma addirittura qualunque rappresentazione dobbiamo cercare di intendere solo ciograve che in essa viene detto (a un certo punto introduce la questione dellrsquoldquoinquietanterdquo) Lrsquouomo egrave ldquoτό δεινότατονrdquo ciograve che vi egrave di piugrave inquietante fra tutto lrsquoinquietante ldquoδεινότατονrdquo viene dalla parola greca ldquoδεινόνrdquo e la traduzione che ne abbiamo data esige una spiegazione Questa puograve essere data proprio solo in base a una visione preliminare la parola ldquoδεινόνrdquo egrave ambigua da un lato il δεινόν designa il terribile lo spaventoso ma ciograve che appare tale non nei confronti di una meschina pusillanimitagrave e ancor meno in quel senso frivolo e vuoto in cui si usa da noi la parola quando si dice ldquoterribilmente gentilerdquo Non egrave in questo senso il δεινόν egrave il terribile nel senso dellrsquoimporsi predominante che provoca ugualmente il timor panico la vera angoscia cosigrave come il timore discreto meditato raccolto La violenza la prepotenza rappresentano il carattere costitutivo essenziale dellrsquoimporsi stesso (abbiamo visto che ciograve che si impone egrave lrsquoapparire la φύσις la indicava come il dischiudentesi imporsi quindi parla di violenza in questo imporsi della cosa) nel suo irrompere questo puograve rimanere in seacute la sua forza prepotente con ciograve esso non diventa inoffensivo tuttrsquoaltro ma ancor piugrave terribile per altro verso δεινόν significa il ldquoviolentordquo nel senso di colui che esercita la violenza non solo ne dispone ma che egrave violento in quanto che lrsquouso della violenza egrave il carattere fondamentale non solo del suo agire ma del suo stesso essere (Lrsquoessente nella sua totalitagrave in quanto si impone egrave il predominante nel primo senso quello che provoca timore eccetera ora lrsquouomo egrave in un primo senso ldquoδεινόνrdquo in quanto appartenendo per essenza allrsquoessere risulta esposto a questo predominante predominante dellrsquoessere della φύσις in particolare Lrsquouomo egrave in pari tempo ldquoδεινόνrdquo percheacute egrave colui che esercita la violenza non solo subisce la violenza della cosa che egrave ligrave e che si impone apparendo ma egrave lui stesso che egrave violento) Egli raccoglie lrsquoimporsi e lo reca in unrsquoapertura (questa egrave per Heidegger la violenza Raccoglie questo raccoglimento vi ricordate Egrave anche un raccogliere il λόγος cioegrave quando interviene il λόγος crsquoegrave un raccogliere qualche cosa e lo esercita Accoglie lrsquoimporsi della φύσις e la espone alla poesia alla produzione percheacute questo gesto egrave sempre un gesto comunque attivo per Heidegger mai passivo non crsquoegrave un subire un qualche cosa) Dunque percheacute traduciamo ldquoδεινόνrdquo con ldquoinquietanterdquo proprio percheacute il δεινόν risulta riferito nella sua massima intensitagrave e ambivalenza allrsquoessere dellrsquouomo che lrsquoessenza di tale essere deve essere considerata senzrsquoaltro nel suo aspetto decisivo Ma la caratterizzazione

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del violento come lrsquoinquietante non egrave per caso una determinazione derivata (dato che prende in considerazione il modo come il ldquoviolentordquo agisce su di noi) mentre si tratterebbe precisamente di intendere il δεινόν come in se stesso Noi concepiamo lrsquoinquietante come quello che estromette dalla tranquillitagrave (questa egrave la cosa importante) ovvero sia dal nostro elemento dallrsquoabituale dal familiare dalla sicurezza inconcussa Ciograve che egrave insolito dunque non familiare non ci permette di rimanere nel nostro elemento ed egrave in ciograve che consiste il pre-dominante (Il pre-dominante egrave qualche cosa che si impone imponendosi non lascia stare tranquilli) non lascia le cose come stanno Ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge da quei limiti che gli sono anzi tutto per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante (in ciograve dunque consiste il predominante ciograve che non ci permette di rimanere nel nostro elemento quieto eccetera ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso cioegrave egrave inquietante non soltanto percheacute abita il ldquopermanere violentordquo di una cosa ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge quei limiti che gli sono anzi tutto e per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante E cioegrave ogni volta che si progetta ogni volta che decide che fa qualche cosa che vuole muovere un aggeggio da qui a ligrave compie compie un atto di violenza Su questo poi Severino ha ripreso delle cose e forse ne parleremo Quindi lrsquouomo autentico egrave preso in una trasgressione continua percheacute lui egrave tutte queste cose in Heidegger lrsquouomo lrsquoessere lrsquoesserci il progetto tutte queste cose sono come facce di una stessa questione egrave questo il capovolgimento lo stravolgimento che operato Heidegger rispetto alla filosofia che lo ha preceduto La filosofia contemporanea da Cartesio fino a Husserl crsquoegrave sempre lrsquouomo da una parte e lrsquoessere da unrsquoaltra Heidegger toglie di mezzo tutto ciograve sovverte questa posizione per cui non crsquoegrave piugrave lrsquoessere da una parte e lrsquouomo dallrsquoaltra egrave lrsquouomo che deve considerare lrsquoessere anzi questo egrave sempre ciograve che lui ha considerato come una posizione metafisica percheacute considerandolo cosigrave lo oggettivizza e lo trasforma in ente quindi parla dellrsquoente e non dellrsquoessere lrsquoessere egrave ciograve che lo coinvolge lo travolge continuamente) (in Heidegger egrave sempre lo stesso ldquostranianterdquo di Freudrdquo) (la parola egrave sempre la stessa un ndash opposizione il non ndash Un-heimliche ndash familiare il domestico il tranquillo il noto il sereno Se proseguiamo Heidegger egrave un esercizio di pensiero dopo approcceremo la questione della tecnica sempre di Heidegger cercando di intendere ciograve che a noi principalmente interessa e cioegrave come la tecnica costituisca insieme con la metafisica che ne egrave il suo presupposto e la sua origine come sia fatto nella tecnica il modo di operare della fantasia di potenza Che cosa intende Heidegger quando parla di tecnica La ldquoτέχνηrdquo per Heidegger egrave lrsquooperato dellrsquouomo Vi ricordate la distinzione tra ldquoφύσιςrdquo e ldquoτέχνηrdquo Φύσις egrave ciograve che appare avendo in seacute mantenendo in seacute la causa della propria origine e la propria finalitagrave la τέχνη invece egrave il manufatto ciograve che egrave opera dellrsquouomo e quindi non ha in seacute la propria causa Riporta lrsquoesempio che fa Aristotele nella Fisica dice che crsquoegrave lrsquoalbero e crsquoegrave il letto entrambi sono di legno ma lrsquoalbero produce un altro albero il letto non produce un altro letto lrsquoalbero egrave la φύσις il letto la τέχνη Adesso cosigrave egrave piugrave chiaro forse Quindi egrave lrsquoagire dellrsquouomo che manipola lrsquoente percheacute puograve fare questo Percheacute ha dimenticato lrsquoessere percheacute sembra anche se non lo dice almeno non mi pare in modo esplicito che originariamente nei presocratici e forse anche prima non crsquoera lrsquoesigenza di volgere lrsquoessere in ente e cioegrave di farne un oggetto da manipolare e quindi in teoria lasciando stare lrsquoessere non ci sarebbe stata la fantasia di potere perograve questa egrave unrsquoelucubrazione mia del momento diciamo che si puograve trarre in qualche modo da ciograve che lui dice percheacute se la tecnica egrave il prodotto della metafisica e ha come movimento

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necessario lrsquooggettivazione dellrsquoessere allora se questa oggettivazione non crsquoegrave ma lrsquoessere puograve apparire come egrave adesso usiamo termini un porsquo banali allora non crsquoegrave piugrave la manipolazione non crsquoegrave piugrave il controllo cioegrave nulla di tutto ciograve risulta necessario percheacute lascia stare lrsquoessere Lo lascio apparire dunque lo accolgo e mi trovo preso in questo essere continuamente (perograve noi il gioco linguistico che abbiamo costruito quello del linguaggio ovviamente noi affermiamo che gli umani non possono sottrarsi a questa fantasia di potere percheacute egrave data dalle affermazioni e dal lavoro del linguaggio mentre costruisce) Heidegger non aveva conoscenze sufficienti per intendere il funzionamento del linguaggio per lui il linguaggio egrave per un verso la dimora dellrsquoessere percheacute senza lrsquouomo che parla non crsquoegrave niente ma egrave anche un ostacolo Sembra che abbia interrotto la stesura di Sein und Zeit (Essere e Tempo) che prevedeva un seguito a causa del fatto che si egrave scontrato con il linguaggio cioegrave si egrave trovato di fronte a un linguaggio insufficiente a dire quello che voleva dire Questo si dice sia avvenuto e la domanda ldquoda dove viene una fantasia di potenzardquo non puograve essere intesa se non si intende il funzionamento del linguaggio ovviamente a noi interessa intendere come infatti lrsquoho detto prima sia concettualmente cioegrave attraverso unrsquoanalisi precisa dellrsquointervento della tecnica nel pensiero e sia anche per una portata retorica mostrare per quale motivo la tecnica oggi egrave cosigrave potente cosigrave efficace lo egrave sempre stata ma oggi forse di piugrave forse non egrave affatto sicuro Il motivo per cui ciascuno vuole avere sempre lrsquoultimo ritrovato della tecnica il motivo per cui ha fiducia che la tecnica possa risolvere ogni cosa La tecnica puograve fare molto certo ma come diceva sempre Heidegger ldquola scienza non pensardquo cioegrave non si occupa propriamente di che cosa sta facendo fa delle cose esegue delle procedure ma non sa propriamente che cosa sta facendo in questo senso ldquonon pensardquo non egrave in senso negativo ma nel senso che la scienza non si pone questo obiettivo fa altro non pensa se stessa cioegrave la scienza non dice che cosa egrave se stessa la matematica non dice che cosrsquoegrave la matematica la matematica dice come si compiono certe operazioni ma non dice che cosrsquoegrave ldquomatematicardquo Si potrebbe anche dire che la matematica egrave lrsquoesecuzione di operazioni secondo certi algoritmi ma non risponde propriamente alla domanda di Heidegger 21 gennaio 2014 Ricordate che lrsquoultima volta eravamo rimasti sulla questione dellrsquointerpretazione Si chiede Heidegger Quale interpretazione egrave la vera Quella che non fa che desumere la sua prospettiva da ciograve che egrave risaputo ovvio abituale o quella che mette radicalmente in discussione la prospettiva abituale in quanto potrebbe essere e di fatto egrave cosigrave che tale prospettiva non conduca affatto verso quello che si tratta di scorgere Indubbiamente rinunciare a ciograve che egrave abituale per ritornare verso unrsquointerpretazione problematizzante costituisce un salto per saltare occorre prendere il giusto slancio egrave questo slancio che decide di tutto in quanto significa che noi stessi riproponiamo realmente le domande e solo in esse ci costruiamo le prospettive Questo drsquoaltra parte non egrave un procedere arbitrario e ancor meno attenendosi a un sistema assunto a norma ma soltanto per entro e in base alla necessitagrave storica alla necessitagrave dellrsquoesserci storico (sta dicendo che questo domandare non puograve porsi se non allrsquointerno di un orizzonte storico cioegrave dellrsquouomo in quanto esserci cioegrave in quanto egrave allrsquointerno di un progetto che egrave soprattutto storico egrave un progetto che non viene dal nulla egrave un progetto che egrave sempre comunque prodotto dalla sua storia dalla sua esistenza) ldquoλέγεινrdquo e ldquoνοεῖνrdquo ldquoraccoglimentordquo e ldquoapprensionerdquo costituiscono una necessitagrave e un far violenza contro il predominante (il ldquopredominanterdquo vi ricordate era il permanere della ldquoφύσιςrdquo) ma in pari tempo anche sempre a suo favore cosigrave quanti esercitano violenza dovranno provare pur sempre un moto di spavento di fronte a questo uso della violenza non potendo tuttavia indietreggiare in questo vuoto di spavento pur nella volontagrave di dominare deve per un

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attimo brillare la possibilitagrave che il dominio sul predominante si conquisti nel modo piugrave sicuro e piugrave pieno quando si conservi semplicemente allrsquoessere ossia allo schiudentesi imporsi che si fa presente in seacute come logos come insieme raccolto dei contrari la sua latenza inibendogli cosigrave in un certo ogni possibilitagrave di apparire (sta dicendo molto semplicemente che egrave la metafisica che deve dominare le cose egrave per questo che ha la necessitagrave di stabilire e di determinare la realtagrave di bloccare lrsquooggetto di renderlo analizzabile quindi il dominio sul predominante (φύσις) egrave lrsquoobiettivo della metafisica propriamente) Allrsquoazione violenta del piugrave inquietante compete questa audacia quella di rifiutare allrsquoapparire del predominante ogni apertura per giungere cosigrave a padroneggiarlo (sta parlando della metafisica) innalzandosi fino ad esso per il fatto di precludere alla sua onnipotenza il luogo dellrsquoapparire (egrave la metafisica che impedisce allrsquoessere di manifestarsi allrsquoessere di apparire di venire alla luce) se non che rifiutare una tale apertura allrsquoessere non significa per lrsquoesserci che questo rinunciare alla propria essenza (cioegrave rinunciando allrsquoapertura rinunciando allrsquoessere da parte della metafisica si rinuncia allrsquoesserci dice Heidegger cioegrave alla vita autentica in definitiva) Questo richiede di uscire dallrsquoessere oppure di non entrare mai nellrsquoessere Non aver mai assunto lrsquoesserci ldquoμε φύσαιrdquo vien detto dellrsquouomo come di colui che in questa essenza egrave assimilato alla φύσις come raccoglitore di questa (lrsquouomo assimilato alla φύσις vuol dire che egrave lui stesso che immagina di diventare lrsquoessere) Questi ldquoμε φύσαιrdquo sono usati per significare lrsquoessere dellrsquouomo mentre ldquoλόγοςrdquo egrave impiegato nel senso di Eraclito come lrsquoordine predominante dellrsquoessente nella sua totalitagrave (vi ricordate che Eraclito aveva detto almeno questa era lrsquointerpretazione di Heidegger che il logos egrave quellrsquoordinare dellrsquoessere ciograve che pone ordine) Questa parola del poeta esprime lrsquointimo rapporto dellrsquoesserci allrsquoessere e alla sua apertura menzionando quello che rappresenta la maggiore distanza dallrsquoessere (il ldquonon essercirdquo ciograve che egrave piugrave distante dallrsquoessere egrave il non essere ovviamente) qui si mostra la piugrave inquietante possibilitagrave dellrsquoesserci quella di infrangere il predominio dellrsquoessere esercitando la suprema violenza contro se stesso (questa egrave la possibilitagrave dellrsquoessere il ldquonon essererdquo come possibilitagrave dellrsquoessere ed egrave la cosa che per Heidegger risulta la piugrave inquietante) Questa possibilitagrave non costituisce per lrsquoesserci una vuota scappatoia egli stesso egrave (lrsquoesserci) questa possibilitagrave per il fatto stesso di essere giaccheacute in quanto esserci egrave necessario che in ogni far violenza egli si infranga sullrsquoessere La piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci (potete intendere qui il ldquonon essercirdquo come la metafisica) Lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere e cioegrave in modo che lrsquoonnipotenza dellrsquoessere costringe letteralmente lrsquoesserci ad essere il luogo del suo apparire e come tale lo domina circondandolo e pervadendolo e lo mantiene nellrsquoessere (dice che la piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci egrave il modo piugrave potente per sconfiggere lrsquoessere il non esserci semplicemente quindi lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta e della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere percheacute lrsquoesserci contiene questa possibilitagrave di non essere) A dire una separazione di λόγος e φύσις ma non si tratta ancora di una secessione del logos questo significa che il λόγος non si pone ancora di fronte allrsquoessere dellrsquoessente e non appare ancora di fronte a lui in modo da attribuirsi in quanto ragione una giurisdizione sullrsquoessere ed assumere su di seacute e regolare la determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente (questa separazione tra λόγος e φύσις di cui parla dice che ancora non egrave un allontanamento una eliminazione del logos cioegrave non si pone ancora di fronte allrsquoessere non si contrappone ancora allrsquoessere questo avviene con la metafisica originariamente no vi ricordate che ldquoλόγοςrdquo era uno dei modi di indicare lrsquoessere) A ciograve il logos (infatti qui lo scrive non piugrave in greco ma in caratteri latini per indicare questa differenza cioegrave quando intende logos come ldquoragionerdquo quindi non piugrave come era inteso sempre secondo Heidegger dai presocratici e cioegrave come uno dei modi dellrsquoessere) a ciograve il logos arriva solo allorcheacute enuncia la sua originaria essenza in quanto lrsquoessere come φύσις viene

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coperto e travisato (appunto) ne consegue un mutamento dellrsquoesserci dellrsquouomo la lenta conclusione di questa storia in cui da lungo tempo viviamo egrave costituita dal predominio del pensiero concepito come ratio (logos appunto) e sia nel senso che di intelletto che di ragione sullrsquoessere dellrsquoessente (quindi incomincia a parlare della vittoria del logos inteso come ratio sullrsquoessere quindi della metafisica sulla φύσις potremmo dire) egrave a questo punto che incomincia lrsquoalternativa fra razionalismo e irrazionalismo (cioegrave a seguito di questo) alternativa che si presenta ancora oggi sotto tutti i travestimenti possibili e sotto le piugrave contrastanti denominazioni lrsquoirrazionalismo egrave solo la debolezza divenuta palese e il fallimento finale del razionalismo e per ciograve egrave esso stesso una forma di razionalismo Lrsquoirrazionalismo rappresenta una scappatoia dal razionalismo ma tale da non condurci in territorio libero bensigrave da irretirci ancor piugrave nel razionalismo (ldquorazionalismordquo qui egrave sempre inteso in accezione di logos latino quindi come ratio appunto) mentre cosigrave dissimulato esso risulta maggiormente pericoloso potendo seguitare cosigrave il suo gioco indisturbato (lui sta affrontando adesso questa questione ldquocome egrave avvenuto ciograve che egrave avvenutordquo e cioegrave che gli umani a un certo punto dopo i greci dopo lrsquoautentico modo di porsi dei greci questo λόγος che originariamente per i greci autenticamente era lrsquoessere non era distinto dallrsquoessere dopo egrave diventato la ratio latina si chiede come egrave potuta accadere questa cosa) Vediamo ora come si giunge a questa secessione a questa prioritagrave del logos (di nuovo scritto in latino) nei confronti dellrsquoessere Come avviene la determinazione decisiva la separazione di essere e pensare (vi ricordate la famosa frase di Parmenide ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) Si tratta anche qui di una storia che possiamo disegnare a grandi linee incominciando dalla fine chiediamo ldquocome si presenta il rapporto fra ldquoφύσιςrdquo e ldquoλόγοςrdquo al termine della filosofia greca in Platone e Aristotele come viene intesa la φύσις qual egrave la forma e il ruolo che il λόγος ha assunto Come si giunge a questa fine In che consiste il motivo vero e proprio della trasformazione avvenuta (questo egrave importante percheacute da questa scissione del λόγος dalla φύσις diventando il logos dei latini della ratio questo ha coinciso con lrsquoabbandono dellrsquoessere e cioegrave nel passaggio dallrsquoautentico allrsquoinautentico allrsquouomo come dice Heidegger in Essere e Tempo allrsquouomo della chiacchiera dice) Primo punto Allrsquoessere finisce da ultimo per imporsi la denominazione predominate e basilare di ldquoἰδέαrdquo (ldquoῖrdquo ldquoἰδέαrdquo questo secondo lui egrave lrsquoelemento intermedio quello che ha consentito il passaggio fra la φύσις come essere e il logos come ratio) da allora fino a oggi lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ldquoἰδέαrdquo domina lrsquointero corso del pensiero Occidentale attraverso tutti i suoi sviluppi questa origine spiega anche il fatto in quello che costituisce la grande definitiva conclusione della prima fase del pensiero Occidentale il sistema di Hegel la realtagrave del reale lrsquoessere in senso assoluto egrave concepito come ldquoἰδέαrdquo e viene cosigrave espressamente designato Ma cosa significa che in Platone la φύσις viene interpretata come ἰδέα (percheacute per Heidegger la ldquocolpardquo tra virgolette egrave di Platone egrave stato lui ad avviare tutta questa catastrofe) Egrave di fatto innegabile che lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ἰδέα risulta dallrsquoesperienza fondamentale dellrsquoessere come φύσις (cioegrave viene da ligrave) essa egrave per cosigrave dire una conseguenza necessaria della concezione dellrsquoessenza dellrsquoessere come ldquoapparire schiudentesirdquo (cioegrave dice che questo passaggio dallrsquoessere in quanto φύσις allrsquoἰδέα viene proprio dal fatto che lrsquoessere egrave un apparire schiudentesi che egrave la forma autentica della manifestazione dellrsquoessere) infatti non vi egrave piugrave nulla che rappresenti un allontanamento oppure una defezione dal principio (certamente no) ma se ciograve che egrave una conseguenza essenziale viene elevato al rango stesso dellrsquoessenza collocandosi al suo posto che cosa succede (sta dicendo che sembra una conseguenza questa del passaggio dellrsquoessere come φύσις allrsquoidea di Platone dice ldquoallora egrave il declinordquo e questo produce necessariamente a sua volta specifiche conseguenze) cosigrave egrave avvenuto il fatto decisivo rimane non giagrave che la φύσις sia stata caratterizzata come idea ma che lrsquoidea si ponga come interpretazione unica e determinante dellrsquoessere Possiamo facilmente apprezzare la distanza che intercorre tra le due interpretazioni valutando la

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diversa prospettiva in cui si muovono anche queste due determinazioni essenziali dellrsquoessere la φύσις e lrsquoἰδέα La φύσις egrave lo schiudentesi imporsi lo star ligrave in seacute (egrave stabilitagrave Parmenide lo poneva in questo modo) ldquoἰδέαrdquo egrave lrsquoevidenza concepita come darsi alla vista (badate bene qui ldquoἰδέαrdquo egrave in accezione greca non come ciograve che poi ne egrave seguito anche se mantiene in parte il concetto greco e cioegrave come il manifestarsi lrsquoevidenza) egrave una determinazione dello stabile in quanto e soltanto in quanto sta di fronte a un vedere (lrsquoidea per il greco egrave lrsquoevidenza) ma la φύσις come schiudentesi imporsi egrave giagrave anche indubbiamente un apparire solo che lrsquoldquoapparirerdquo egrave ambiguo apparire vuol dire anzitutto il raccoglientesi portarsi in posizione dellrsquoinsieme raccolto e cosigrave stare (qui ci ha messo dentro tutto il raccoglientesi ciograve che raccoglie egrave il logos si mette in posizione nella sua posizione questo egrave lo stare lo stare della φύσις) ma apparire significa allora anche nello stare giagrave presentare una faccia una superficie una evidenza che si offre alla vista Ma il frammento di Parmenide non dice forse giagrave che lrsquoessere e lrsquoapprensione sono reciprocamente connessi e quindi anche lrsquoaspetto veduto egrave il vedere Egrave certo che al ldquovedererdquo compete un veduto ma da ciograve non consegue che lrsquoesser visto come tale debba e possa determinare da solo la presenza del ldquovedutordquo (non ha mica tutti i torti non egrave cosigrave automatico che lrsquoessere visto in quanto tale possa determinare da solo la presenza del veduto io posso vedere ciograve che non crsquoegrave) il frammento di Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso ma invece che lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere (sta dicendo che si sta attuando un passaggio tale per cui si giunge a immaginare che lrsquoessere incomincia ad essere inteso solo in base allrsquoapprensione a ciograve che mi si evidenzia egrave questo il passaggio chiave mentre invece per Heidegger secondo lui per il pensiero autentico lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere mentre nella metafisica lrsquoessere esiste percheacute lo prendo lo apprendo capite che egrave esattamente il contrario Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione come dire che non dipende dallrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso lrsquoessere ma invece sempre Parmenide dice che egrave lrsquoapprensione che esiste percheacute crsquoegrave lrsquoessere) Lrsquoapprensione deve aprire lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere (questo egrave ciograve che dovrebbe fare lrsquoapprensione e cioegrave apre lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere assumendolo nel ldquocherdquo nel ldquoche cosardquo del suo presentarsi e cioegrave in questo caso mantiene la domanda fondamentale Mentre la metafisica considera lrsquooggetto e in base a questa evidenza desume lrsquoessere invece dice Heidegger che egrave esattamente il contrario Se qualcosa si evidenzia egrave percheacute crsquoegrave lrsquoessere nella quale apertura egrave possibile la presenza dellrsquoente) Drsquoaltra parte lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea fa sigrave che non soltanto una conseguenza essenziale risulti falsata in quanto presa per lrsquoessenza stessa ma che ciograve che risulta in tal modo falsificato venga a sua volta frainteso e tutto ciograve si verifica pur sempre nel corso dellrsquoesperienza e della concezione greca dellrsquoessere (quindi non egrave un cosa recente sta dicendo Heidegger infatti appunto Platone Aristotele eccetera) Lrsquoἰδέα in quanto evidenza viene a costituire ldquoil che cosardquo dellrsquoessente la quidditagrave (la quidditas egrave il che cosa egrave lrsquoente) in base a questo significato lrsquoessenza ossia il suo concetto risulta del pari ambiguo infatti un essente sussiste si impone chiama e compie quanto gli compete compreso precisamente il conflitto Un essente sussiste come questo e quello ossia risulta determinato come un quid (giagrave ma lrsquoessere no lrsquoessere non egrave un quid) come risulta nel passaggio dalla φύσις allrsquoἰδέα il τί ἐστίν ldquoil che cosardquo e come lrsquoὅτιἐστίν ldquoil cherdquo se ne distingue contrapponendoglisi (cioegrave si sta chiedendo come ha fatto lrsquoessere la φύσις a diventare un qualche cosa cioegrave un ente che egrave esattamente hellip) non egrave qui il caso di approfondire lrsquoaccenno che egrave giagrave stato fatto allrsquoorigine essenziale della distinzione di ldquoessentiardquo ed ldquoexistentia hellip Dal momento comunque che lrsquoessenza dellrsquoessere egrave posta nella quidditagrave (lrsquoidea ciograve che si evidenzia la ldquomiardquo apprensione dellrsquooggetto) questrsquoultima in quanto costituisce lrsquoessere vero e proprio dellrsquoessente diventa anche quanto vi egrave di piugrave essente nellrsquoessente (il passaggio

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ormai egrave compiuto dice Heidegger ldquoφύσιςrdquo come idea come evidenza come apprensione ciograve che si apprende diventa lui stesso essere immaginariamente ma non lo egrave e si scambia a questo punto lrsquoessere con lrsquoente) questa idea egrave a sua volta lrsquoessente per lrsquoeccellenza ldquoὄντος ὄνrdquo lrsquoessere come idea egrave ora promosso al rango di essente per eccellenza e lrsquoessente stesso che era dianzi predominante decade al livello di ciograve che per Platone chiama ldquoμή ὄνrdquo (lrsquoente) ciograve che propriamente non dovrebbe essere e di fatto anche propriamente non egrave in quanto deforma sempre lrsquoidea la pura evidenza con il realizzarla con lrsquoincarnarla nella materia (questa egrave la ldquofolliardquo di Platone e di tutta la filosofia fino a lui e cioegrave il fatto che lrsquoidea diventa reale diventa la ldquopura evidenzardquo che egrave apprensione sigrave ma apprensione che deve la sua esistenza allrsquoessere mentre a un certo punto si sgancia egrave questa la questione appunto lrsquoidea diventa incarnata nella materia diventa lrsquoente appunto) Dal suo canto lrsquoidea diventa ldquoπαράδειγμαrdquo (ldquomodellordquo ldquoparadigmardquo) lrsquoidea diventa contemporaneamente necessariamente ideale la copia propriamente non egrave (vi ricordate di Platone Crsquoegrave il mondo delle cose che sono immagini sono finte la realtagrave vera che sta su nellrsquoIperuranio hellip) ma solo partecipa dellrsquoessere il ldquoχωρισμόςrdquo lrsquoabisso tra idea intesa come il vero essente il prototipo lrsquooriginale e il non essente vero e proprio lrsquoimitazione la copia questo abisso egrave cosigrave scavato ormai egrave fatta (e cioegrave lrsquoidea come lrsquoimitazione di un vero un reale che sta da qualche parte ma questo in Platone) Lrsquoapparire riceve ora in base allrsquoἰδέα un altro senso ancora ciograve che appare lrsquoapparenza non egrave piugrave la φύσις lrsquoessere lo schiudentesi imporsi e neppure il mostrarsi dellrsquoevidenza lrsquoidea in senso greco lrsquoapparenza egrave invece lrsquoemergere della copia ecco Platone siccome questa non raggiunge mai lrsquooriginale lrsquoapparente egrave mera apparenza ossia propriamente un sembrare una diffettivitagrave una mancanza a questo punto lrsquoente e il φαινόμενον ldquofenomenordquo si separano ne discende unrsquoaltra essenziale conseguenza siccome lrsquoessere vero e proprio egrave lrsquoidea e questa egrave il modello bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale se siamo ormai ridotti allrsquoἰδέα considerata come il modello di qualche altra cosa bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale appunto ad adeguarsi al modello a regolarsi sullrsquoidea La veritagrave della φύσις lrsquoἀλήθεια concepita come la non latenza che si realizza nello schiudentesi imporsi diventa μίμησις lrsquoadeguazione il regolarsi su lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere egrave concepito come un rappresentare qui in questo punto esatto (Heidegger non lo dice ma lo dico io nasce la scienza esattamente a questo punto e cioegrave) lrsquoesattezza che occorre verificare a questo punto egrave lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere concepito (lrsquoἀλήθεια come non nascondimento si trasforma in ὁμοίωσις e cioegrave in adaeligquatio rei et intellectus ndash in adeguamento della parola alla cosa ndash questo adeguamento egrave possibile percheacute lrsquoidea cosigrave intesa cioegrave non piugrave in senso greco come lrsquoessere che si evidenzia ma come un evidenza di un qualche cosa e a questo punto ogni idea egrave sempre un simulacro appunto una μίμησις di un qualche altra cosa che deve essere trovato la realtagrave vera quali sono le vere proprietagrave di una cosa come la si misura che cosrsquoegrave esattamente questo aggeggio egrave appunto il momento in cui nasce la scienza) Intendendo bene tutto ciograve non egrave piugrave possibile negare che con lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea si attua un distacco nei confronti del principio originario drsquoaltra parte se si parla qui di ldquocadutardquo si deve tenere presente che non si tratta di una caduta ad un livello troppo basso ma che rimane malgrado tutto a considerevole altezza hellip Si tratta ora di vedere che cosa succede del λόγος in corrispondenza al cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις la rivelazione dellrsquoessente si produce nel logos inteso come raccoglimento (ricordate lrsquoaccezione greca di λόγος Era appunto il raccoglientesi raccogliere) Questrsquoultimo (λόγος) si compie originariamente nel linguaggio egrave per questo che logos diventa la basilare determinazione essenziale del discorso Il linguaggio concepito come ciograve che egrave enunciato e detto e ancora dicibile custodisce di volta in volta lrsquoessente cosigrave rivelato ciograve che egrave stato detto puograve essere ripetuto e proseguito in un altro dire la veritagrave che esso custodisce si diffonde ma in modo tale che lrsquoessente reso originariamente

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manifesto nel raccoglimento non risulta ogni volta sperimentato veramente in se stesso in ciograve che viene ripetuto la veritagrave si distacca per cosigrave dire dallrsquoessenza e questo fino al punto che il ri-detto diventa qualcosa di semplicemente re-citato diventa γλῶσσα (come si dice appunto in Essere e Tempo Ora considerate questo lui si chiede cosa ne egrave a questo punto del logos in corrispondenza del cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις come evidenza quindi della φύσις che diventa ldquoideardquo in accezione latina del termine Il linguaggio diventa ciograve che egrave enunciato e detto ed egrave come se di volta in volta questo logos custodisse lrsquoessente che si egrave rivelato nellrsquoidea sempre in senso latino egrave lrsquoidea che rivela lrsquoessente in questo caso come lrsquoessere dellrsquoessente e il linguaggio diventa ciograve che rende ripetibile ciograve che lrsquoidea ha evidenziato che non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave lrsquoente egrave soltanto percheacute egrave lrsquoente che puograve essere ripetuto ridetto ed egrave da qui che si produce la chiacchiera per Heidegger Allora riassumiamo su quanto egrave stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa idea diventa il paradigma la veritagrave diventa giustezza ἀλήθεια diventa ὀρθότης il λόγος diventa enunciazione ricordate che il logos era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere - diventa lui il logos a decidere dellrsquoessere) lrsquoidea e categoria costituiscono ormai i due concetti sotto cui ricadono il pensare lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto la trasformazione della φύσις e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto (qual egrave la trasformazione del loro reciproco rapporto Percheacute originariamente egrave la φύσις cioegrave lrsquoessere a determinare il λόγος come modo di manifestazione dellrsquoessere ad un certo punto invece in seguito alla trasformazione di φύσις in idea diventa il logos il luogo della riproduzione dellrsquoessere appunto riproducendo il dire il dicibile) la trasformazione della φύσις e del λόγος noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano la caduta del principio originario tutta la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel La storia quando egrave autentica non perviene alla sua fine cessando e finendo hellip che cosa dovette di necessitagrave accadere percheacute si giungesse nella filosofia greca alla fine principiale e a questa trasformazione della φύσις e del logos Siamo cosigrave giunti al secondo quesito secondo punto per ciograve che concerne la indicata trasformazione si devono fare due osservazioni (aggiunge ancora qualcosa Tenete conto che per Heidegger la metafisica egrave lrsquoorigine della scienza e della tecnica La τέχνη egrave il compimento della filosofia greca mentre la φύσις era il principio con la τέχνη invece si arriva alla fine per Heidegger la filosofia egrave finita non crsquoegrave piugrave niente da filosofare per Heidegger si egrave compiuta ha fatto il suo ciclo ed egrave finita con la tecnica di cui diremo quando saragrave il momento) Essa (questa trasformazione) si opera allrsquointerno dellrsquoessenza della φύσις e del λόγος o meglio per entro a una loro essenziale conseguenza in tal modo che lrsquoapparente presenza nel suo apparire una evidenza mentre il detto finisce per scadere nella diceria (va beh questo lo abbiamo giagrave visto) ma la trasformazione non avviene dunque dallrsquoesterno ma dallrsquointerno ma che significa qui dallrsquointerno Ciograve che egrave in questione non sono neacute la φύσις neacute il λόγος presi separatamente in Parmenide vediamo che essi sono essenzialmente connessi (diceva ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) il fondamento che regge e governa la loro essenza e costituisce il loro interno egrave lo stesso loro rapporto (tra φύσις e λόγος) e ciograve anche se il fondamento del rapporto stesso si cela primariamente e propriamente nellrsquoessenza della φύσις hellip Ma di che tipo egrave questo rapporto In ogni caso la trasformazione fa sigrave che sia dal punto di vista dellrsquoidea sia da quello dellrsquoenunciazione lrsquoessenza originaria della veritagrave lrsquoἀλήθεια si trasforma in giustezza la non latenza costituisce infatti quello che abbiamo chiamato ldquointernordquo ossia il rapporto imponente tra φύσις e λόγος nel senso originario lrsquoimporsi si verifica come un venir fuori nella non latenza Ora lrsquoapprensione e il raccoglimento costituiscono lrsquoeconomia del rivelarsi della non latenza dellrsquoessere il

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trasformarsi della φύσις e del λόγος in idea ed enunciazione trova il suo intrinseco fondamento in un passaggio dallrsquoessenza della veritagrave come non latenza alla veritagrave come giustezza Tale essenza della veritagrave non ha potuto fissarsi ed essere mantenuta nella sua iniziale originarietagrave la non latenza vale a dire lo spazio costituito per lrsquoapparire dellrsquoessente egrave crollato si sono salvate come macerie del crollo ldquoἰδέαrdquo ed ldquoenunciazionerdquo οὐσία e παράδειγμα (sta parlando del crollo della filosofia in sostanza) Da che lrsquoidea e la categoria hanno preso a regnare la filosofia invano si arrabatta per spiegare in tutti i modi possibili e impossibili il rapporto tra enunciazione il pensare e lrsquoessere (una cosa egrave quello che penso una cosa egrave la realtagrave di ciograve che penso questo dualismo che si instaura con Parmenide secondo Heidegger) invano in quanto la domanda sullrsquoessere non viene ricondotta al fondamento e al terreno in cui essa si trova radicata onde trovare su questa base la sua spiegazione (insomma la questione per Heidegger egrave che si egrave persa la domanda fondamentale e cioegrave la domanda non verte piugrave sullrsquoessere ma sullrsquoente si chiede allrsquoente di dire come egrave fatto come funziona come si accende questo aggeggio ma la domanda non egrave piugrave la domanda autentica sullrsquoessere e quindi non essendo una domanda sullrsquoessere non egrave piugrave la domanda autentica egrave una domanda intorno allrsquoente alle sue caratteristiche le sue proprietagrave ma non si pone piugrave come la domanda fondamentale e cioegrave ldquopercheacute qualche cosa apparerdquo questa egrave la domanda fondamentale ricordate la domanda da cui siamo partiti allrsquoinizio ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute nulla Percheacute qualche cosa ci appare Percheacute qualche cosa fa sigrave che qualche cosa ci appaia Questa egrave la domanda fondamentale per Heidegger la domanda che deve porsi la filosofia Non chiedersi che cosrsquoegrave questo aggeggio quali sono le sue caratteristiche questo egrave il compito della scienza e abbiamo visto che nasce nel momento in cui cessa il pensare autentico il pensare autentico cessa e nasce la scienza) Sappiamo da Eraclito e da Parmenide che la non latenza dellrsquoessente non costituisce semplicemente qualcosa di sussistente (sappiamo da Eraclito e Parmenide che lrsquoessere non egrave lrsquoente diciamola cosigrave) la non latenza accade solo in quanto egrave realizzata con lrsquoopera (ecco qua lrsquoopera il progetto il progetto gettato con lrsquoopera con lrsquoagire con il fare) la non latenza accade (la non latenza la veritagrave chiamiamola cosigrave per distinguerla dalla veritagrave ὀρθότης la veritagrave per adeguamento lrsquoadeguatezza) solo con lrsquoopera lrsquoopera della parole che egrave la poesia (naturalmente qui poesia intesa in accezione greca come ποίησις come produzione come ciograve che si produce al momento in cui lrsquoessere appare) lrsquoopera della pietra nel tempio e nella statua lrsquoopera della parola costituente il pensiero lrsquoopera della πόλις come luogo della storia che fonda e custodisce tutto ciograve opera qui deve sempre essere intesa in base a quanto egrave stato detto nel senso greco di ἔργον (da qui energia eccetera) cioegrave sia come lrsquoessere presente prodotto (la ποίησις egrave la produzione ciograve che egrave presente il prodotto della produzione egrave ldquoἔργονrdquo) come lrsquoessere presente prodotto nella non latenza La conquista della non latenza dellrsquoessente e con ciograve dellrsquoessere stesso nellrsquoopera questa conquista che giagrave di per seacute non si produce che sotto forma di un costante antagonismo egrave sempre in pari tempo lotta contro il nascondimento il coprimento contro lrsquoapparenza (questo prodursi nellrsquoopera dice che lrsquoopera stessa egrave sempre una lotta tra lo svelarsi e il rivelarsi continuamente dellrsquoessere Vi ricordate questo movimento dellrsquoessere tra il velarsi e il disvelarsi) lrsquoapparenza (δόξα) non egrave qualche cosa che si ponga accanto allrsquoessere la non latenza ma appartiene a questa (cioegrave la δόξα lrsquoopinione appartiene alla non latenza allrsquooblio dellrsquoessere) la δόξα tuttavia egrave a sua volta ambigua essa designa lrsquoaspetto con cui qualcosa si presenta e in pari tempo la visione che gli uomini ne hanno (sono quegli uomini diceva Eraclito che non vedono le cose ma si muovono senza sapere) Se ci si fissa in tali punti di vista i quali vengono espressi e ripetuti per tal modo la δόξα egrave una forma del logos i punti di vista predominanti impediscono ora la vista dellrsquoessente Questi egrave privato della possibilitagrave di apparire da se stesso rivolgendosi allrsquoapprensione hellip Lrsquoevidenza che tal volta ci si mostra egrave una evidenza degenerata in punto di vista (ecco qui la δόξα tra lrsquoidea in senso

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greco cioegrave lrsquoevidenza dellrsquoapparire di ciograve che appare che diventa δόξα opinione) cosigrave il dominio dei punti di vista perverte e distorce lrsquoessente Distorcere qualcosa egrave quanto i greci denominano ψεύδεσθαι la lotta per la non latenza dellrsquoessente lrsquoλήθεια diventa cosigrave una lotta contro lo ψεῦδος (qualcosa che sembra ma che non egrave) la distorsione e il pervertimento ma egrave proprio della natura della lotta che colui che combatte sia che esso risulti vittorioso o perdente venga a dipendere dal suo avversario siccome la lotta contro la non veritagrave egrave una lotta contro lo ψεῦδος inversamente in relazione allo ψεῦδος combattuto la lotta per la veritagrave diventa lotta per lrsquoldquoα-ψεῦδοςrdquo per il non pervertito per il non distorto (questo egrave ciograve con cui gli umani combattono continuamente cioegrave lrsquoautentico e lrsquoinautentico per Heidegger non egrave che lrsquouomo autentico riesca a eliminare lrsquoinautenticitagrave egrave sempre presente egrave una possibilitagrave costante cosigrave come il non esserci egrave una possibilitagrave costante e presente dellrsquoesserci ininterrottamente) In base a tutto questo si elabora e si afferma ora per lrsquoessere stesso quella definitiva interpretazione che si cristallizza nel termine ldquoοὐσίαrdquo (sostanza) questo designa lrsquoessere come presenza costante costante sussistenza ciograve che propriamente egrave egrave conseguentemente lrsquoognora essente lrsquoαει ὅν costantemente presente egrave ciograve cui dobbiamo rifarci fin da principio in qualunque apprendimento in qualunque produrre il modello lrsquoidea costantemente presente egrave ciograve a cui dobbiamo far ricorso come a ciograve che ci sta sempre davanti in ogni logos in qualunque enunciazione lrsquoὑποκείμενον ldquoil soggettordquo quello che ci sta giagrave sempre davanti costituisce dal punto di vista della φύσις dello schiudersi il πρότερον ldquolrsquoantecedenterdquo lrsquoldquoa priorirdquo questa determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente contraddistingue il modo in cui lrsquoessente sta di fronte a ogni apprendimento a ogni enunciazione lrsquoὑποκείμενον preannuncia la successiva interpretazione dellrsquoessente come oggetto (sarebbe quella che Heidegger in Essere e Tempo chiama la ldquopre comprensionerdquo per comprendere qualcosa occorre che questo qualcosa sia giagrave da sempre compreso percheacute lrsquouomo lrsquoesserci egrave allrsquointerno di un progetto storico in cui questa cosa giagrave crsquoegrave per questo la comprende) Lrsquoapprensione νοεῖν il viene assorbita dal λόγος nel senso di enunciazione essa diventa cosigrave sia nellrsquoapprendere che nel definirsi qualcosa in quanto qualcosa penetra e attraversa con lrsquoapprendere διανοεῖσθαι ciograve che si dagrave Questo penetrare enunciante διάνοια forma la caratteristica essenziale dellrsquointelletto concepito come una rappresentazione giudicante cosigrave lrsquoapprensione diviene intelletto ragione (egrave un altro modo per porre la questione di cui dicevamo prima cioegrave del passaggio da φύσις allrsquoἰδέα) Essente egrave solo ciograve che egrave pensato esattamente ed egrave in grado di tener testa a un pensiero esatto Il termine chiave che serve di base per lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoessente egrave ldquoοὐσίαrdquo come nozione filosofica la parola designa la costanza della presenza anche nellrsquoepoca in cui questa parola egrave divenuta giagrave il concetto dominante della filosofia essa continua a mantenere insieme il suo significato primitivo la proprietagrave sussistente ma neanche questo significato fondamentale dellrsquoοὐσία neacute la strada da esso segnata per lrsquointerpretazione dellrsquoessere hanno potuto mantenersi anche quella egrave caduta miseramente tosto egrave sopravenuta la trasformazione dellrsquointerpretazione dellrsquoοὐσία in ldquosubstantiardquo (ciograve che sta sotto) in questo senso essa perdura come nozione corrente nel Medioevo nei tempi moderni fino ai giorni nostri la filosofia greca viene allora interpretata retrospettivamente e totalmente falsata sulla base di questo concetto predominante di sostanza di cui quello di funzione non egrave che la forma matematizzata resta ancora da vedere come a partire dallrsquoοὐσία assunta come denominazione oggi decisiva per lrsquoessere risulti ora possibile concepire le distinzione precedentemente esposte di essere e divenire e di essere e apparenza Quello che si contrappone al divenire egrave la permanenza costante (ciograve che non diviene ne egrave costantemente privo) quello che si contrappone allrsquoapparenza intesa come mera apparenza egrave ciograve che egrave visto autenticamente (appunto lrsquoidea lrsquoevidenza che muove dallrsquoessere dallrsquoorizzonte dellrsquoessere) essa egrave drsquoaltra parte quale ὄντος ὄν il permanente costante opposto alla cangiante apparenza divenire e apparenza non risultano tuttavia determinati unicamente in base allrsquoοὐσία in quanto οὐσία dal canto suo ha ricevuto

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la propria determinazione decisiva in base al suo rapporto col logos col giudizio enunciante con la dianoia pertanto il divenire e lrsquoapparenza si determinano anche in base alla prospettiva del pensiero Dal punto di vista del pensare giudicante il quale si ricollega sempre a un qualcosa di permanente (ovviamente se deve significare qualcosa per qualcuno questo qualcosa occorre che sia permanente permanga percheacute se diviene non posso giudicare niente) il divenire appare come un non permanere il non permanere si qualifica dapprima per entro al sussistente come un non rimanere nello stesso luogo mentre il divenire appare come un cambiamento di luogo hellip Tutto sta nella domanda fondamentale posta allrsquoinizio ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo il primo svolgimento di questo fondamentale quesito ci ha indotti a porre la domanda ldquoChe cosa ne egrave in generale dellrsquoessererdquo la parola ldquoessererdquo ci egrave dapprima apparsa come una parola vuota di significato evanescente questo pareva essere un fatto constatabile come altri ma alla fine ciograve che allrsquoapparenza sembrava non porre particolari problemi neacute richiedere di venire ulteriormente indagato ci egrave apparso come la cosa piugrave degna di indagine lrsquoessere e la comprensione dellrsquoessere non sono un mero fatto lrsquoessere costituisce lrsquoevento fondamentale sulla cui base soltanto lrsquoesserci storico viene mantenuto in seno allrsquoapertura dellrsquoessere e nella sua totalitagrave (quindi appare qui lrsquoessere come evento un evento fondamentale senza il quale non accade nulla percheacute qualunque cosa accade per via del manifestarsi dellrsquoessere del suo disvelarsi cioegrave lrsquoldquoessercirdquo storico viene mantenuto in seno a questa apertura dellrsquoessente se no non crsquoegrave niente) hellip questo fondamento dellrsquoesserci storico cosigrave eminentemente degno di essere indagato non si puograve cogliere in tutta la sua dignitagrave e nel suo rango che col porlo in questione (ecco questa egrave unrsquoaltra cosa fondamentale in Heidegger cioegrave per interrogarsi sullrsquoessere per intendere qualche cosa dellrsquoessere occorre mantenerlo in questione se non lo si mantiene in questione vuole dire che la questione egrave chiusa se la questione egrave chiusa egrave reificata egrave oggettivata non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave un ente) Le indicazioni che sono state date sullrsquouso corrente tuttavia oltre modo variato di ldquoegraverdquo ci hanno convinto di questo egrave del tutto erroneo parlare di indeterminatezza e di vacuitagrave dellrsquoessere egrave lrsquoldquoegraverdquo che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo e non viceversa (ve lo rileggo percheacute egrave importante ldquoEgraverdquo lrsquoldquoegraverdquo ndash copula ndash che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo come verbo infinito lrsquoinfinito del verbo essere egrave appunto essere e non viceversa cioegrave lrsquoldquoegraverdquo egrave il qui e adesso ed egrave ciograve che si mostra che consente di pensare allrsquoessere come infinito cioegrave lrsquoessere lo ricaviamo da ciograve che si manifesta Egrave ligrave che sta lrsquoessere nel suo apparire in questo ldquoegraverdquo in questo ldquoessercirdquo potremmo dire ldquoDaseinrdquo) Possiamo ora anche capire percheacute la cosa sia necessariamente cosigrave lrsquoldquoegraverdquo vale come copula come piccolo termine di relazione qui cita Kant in seno alla proposizione questa contiene in seacute lrsquoldquoegraverdquo ma siccome la proposizione il logos come categoria ha aggiunto la giurisdizione sullrsquoessere egrave lei che in base al suo proprio ldquoegraverdquo determina lrsquoessere (cioegrave sta dicendo che egrave il logos che egrave in base al suo proprio lrsquoldquoegraverdquo che determina lrsquoessere percheacute egrave nella parola egrave nel logos nel dire egrave adesso qui che egrave possibile dire ldquoegraverdquo e quindi considerare lrsquoapparire di qualsiasi cosa per questo in altre parti dice che il linguaggio egrave la dimora dellrsquoessere) Lrsquoessere dal quale abbiamo preso le mosse considerandolo un termine vuoto deve perciograve contrariamente a questa apparenza avere un significato determinato Il carattere determinato dellrsquoessere egrave stato posto in evidenza con lrsquoesame delle quattro distinzioni lrsquoessere in contrapposizione al divenire e la permanenza lrsquoessere in contrapposizione allrsquoapparenza egrave il modello permanente il ldquosempre identicordquo lrsquoessere in contrapposizione al pensare egrave il sub strato il sussistente ldquoοὐσίαrdquo lrsquoessere in contrapposizione al dovere egrave ciograve che si propone di volta in volta come il ldquodovutordquo non ancora o giagrave realizzato Permanenza identitagrave sussistenza proporsi esprimono in fondo la stessa cosa la costante presenzialitagrave lrsquoὅν in quanto ldquoοὐσίαrdquo (lrsquoente in quanto sostanza cioegrave lrsquoente che si puograve manifestare percheacute crsquoegrave una sostanza rinvia allrsquoessere quindi lrsquoente non egrave che esista di per seacute) Questo carattere determinato dellrsquoessere non egrave accidentale esso risulta dalla disposizione stessa in cui si trova il nostro

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esserci storico in virtugrave del suo grande cominciamento presso la grecitagrave hellip Dovrsquoegrave allrsquoopera il vero nichilismo A questo punto egrave evidente lagrave dove si rimane attaccati allrsquoessente consueto dove si pensa sia sufficiente assumere lrsquoessente come egrave stato fatto fino ad oggi come essente puro e semplice e basta (come ente) ciograve significa respingere la domanda sullrsquoessere e trattare lrsquoessere come un nulla (Nihil Se io cancello lrsquoessere lrsquooblio dellrsquoessere egrave questo il nichilismo percheacute cancello lrsquoessere se cancello lrsquoessere cosa rimane Non essere Il non ente il ni-ente) il che anche in un certo senso esso egrave in quanto non sussiste lrsquoessente ma si essentia Il nichilismo egrave questo occuparsi soltanto dellrsquoessente dimenticando lrsquoessere egrave il nichilismo cosigrave inteso e soltanto questo il fondamento di quel nichilismo che Nietzsche ha messo in evidenza nel primo libro della volontagrave di potenza al contrario egrave sapere espressamente spingersi nel porre la domanda sullrsquoessere fino ai limiti del nulla includendolo in tale domanda costituisce il primo passo il solo fecondo per un reale superamento del nichilismo hellip Lrsquointera concezione dellrsquoessere proprio della tradizione occidentale e per conseguenza il fondamentale modo di rapportarsi allrsquoessere ancor oggi predominante si possono riassumente nella formula essere e pensare essere e pensare non piugrave con la copula ma con la congiunzione essere e pensare significa avere diviso lrsquoessere la φύσις dal λόγος (non sono piugrave la stessa cosa come diceva Parmenide ma Essere e tempo egrave il suo titolo si sta citando) egrave un titolo che non si puograve in alcun modo collegare alle predette distinzioni essa porta in tuttrsquoaltro orizzonte problematico Non si tratta in questo caso di sostituire semplicemente la parola ldquotempordquo alla parola ldquopensarerdquo il fatto egrave che lrsquoessenza del tempo risulta determinata fondamentalmente e solo nellrsquoorizzonte del problema dellrsquoessere da punti di vista del tutto diversi Ma percheacute proprio il ldquotempordquo percheacute allrsquoinizio della filosofia Occidentale la prospettiva che guida la manifestazione dellrsquoessere egrave il tempo ma in modo che questa prospettiva come tale rimaneva ancora occulta neacute poteva non rimanerlo (la metafisica egrave nata da questo la φύσις egrave diventata atemporale Se egrave ldquotemporalizzatardquo permettetemi questo termine allora lrsquoessere non egrave piugrave un oggetto ma lrsquoesserci egrave il progetto per esempio il progetto che si interroga sullrsquoessere e tutto ciograve che egrave lrsquouomo nel momento in cui fa qualcosa pensa qualcosa decide qualcosa tutto ciograve che accade infatti ad un certo punto parleragrave verso la fine di Ereignis egrave lrsquoevento la cosa essenziale lrsquoevento come ciograve che accade e quindi ciograve che si manifesta qui e adesso con tutto ciograve che questo comporta mentre la metafisica e quindi e sottolineo ldquoquindirdquo la scienza nascono secondo Heidegger dalla atemporalizzazione dellrsquoessere lrsquoessere non egrave piugrave temporale ed egrave la condizione per poterlo oggettivare cioegrave prendere lrsquoessere come un ente) Allorcheacute finalmente lrsquoοὐσία intendendo con ciograve la presenza costante (e quindi alla greca) diventa concetto fondamentale per designare lrsquoessere che cosa rimane nascostamente in fondo allrsquoessenza della costanza della presenza se non il tempo (lrsquoessere diventa staccato dal tempo) ma questo ldquotempordquo non egrave ancora nella sua essenza manifesto ma drsquoaltra parte nellrsquoambito della fisica egrave manifestabile (non si vede la fisica non puograve vedere il tempo non si manifesta) cosigrave quando succede che alla fine della filosofia greca con Aristotele (Per Heidegger Aristotele egrave la fine della filosofia greca da qual momento non egrave piugrave successo niente) la meditazione si fissa sullrsquoessenza del tempo il tempo medesimo deve necessariamente venire considerato come un sussistente οὐσία τίς Ciograve si esprime nel fatto che il tempo egrave qui concepito a partire dallrsquoora dal particolare e unico presente il passato egrave non piugrave presente il futuro un non ancora presente lrsquoessere nel senso della sussistenza diviene la prospettiva per la determinazione del tempo (sottolineo ldquodeterminazionerdquo del tempo) ma cosigrave il tempo non risulta autenticamente assunto come prospettiva per lrsquointerpretazione dellrsquoessere diventa anche lui una cosa un oggetto (un ente) al pari di qualunque altra cosa (per Heidegger essere e tempo non sono scindibili potreste leggere il titolo di Essere e Tempo come se la ldquoerdquo fosse una copula cioegrave Essere egrave Tempo) Essere e Tempo non rappresentano in tale ordine di idee un libro ma un compito un compito autentico egrave quello che noi non sappiamo e che

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nella misura in cui lo sappiamo autenticamente cioegrave come compito sappiamo sempre e solo in guisa interrogativa Ecco ci sarebbe da commentare percheacute questa ultima parte egrave importante soprattutto per la nascita della scienza e quindi del pensiero contemporaneo di tutto ciograve che ha costituito Heidegger e del pensiero autentico e tutti i misconoscimenti operati dalla metafisica e quindi dalla scienza Senza metafisica dice Heidegger la scienza non sarebbe mai esistita Tutto questo ci porta alla τέχνη alla τέχνη come ciograve che la metafisica ha inventato una volta che ha dimenticato lrsquoessere Cancellato rimosso lrsquoessere ciograve che egrave rimasto egrave la τέχνη la tecnica e cioegrave di potere manipolare come dice sempre Heidegger conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente 28 gennaio 2015 Abbiamo terminato lrsquoIntroduzione alla Metafisica di Heidegger perograve forse non ho letto un passaggio verso la fine che egrave importante per la questione del linguaggio e il principio di non contraddizione Ha appena detto del modo in cui la filosofia egrave passata dallrsquoidea della φύσις al ldquologosrdquo come contrapposizione come se il logos avesse la possibilitagrave di dire lrsquoessere dice Heidegger ne consegue che la decisione circa il vero si esplica ora fra il contrasto fra il dire vero e il puro recitare il logos nel senso del dire e dellrsquoenunciare diventa ora la sede in cui si decide della veritagrave vale a dire in senso originario della non latenza e con ciograve dellrsquoessere dellrsquoessente Inizialmente il logos (qui egrave sempre scritto in latino) in quanto raccoglimento egrave lrsquoaccadere della non latenza fondato in essa e al suo servizio ora per contro il logos diventa quale enunciazione la sede della veritagrave intesa come giustezza si giunge cosigrave allrsquoaffermazione di Aristotele per cui il logos come enunciazione egrave ciograve che puograve essere vero o falso La veritagrave che in quanto originariamente non latenza costituisce un evento dello stesso essere predominante ed egrave gestito dal raccoglimento diventa ora una proprietagrave del logos (quindi la veritagrave che era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa invece il luogo della veritagrave come giustezza e cioegrave adaeligquatio rei et intellectus il passaggio dallrsquoἀλήθεια allrsquoὀρθότης alla giustezza allrsquoadeguatezza) La veritagrave diventando una proprietagrave dellrsquoenunciazione non solo cambia sede ma trasforma la sua essenza dal punto di vista dellrsquoenunciazione il vero si consegue allorcheacute il dire si attiene a ciograve che enuncia quando lrsquoenunciazione si regola sullrsquoessente (egrave la veritagrave come adeguamento) la veritagrave diventa giustezza del logos in questo modo il logos esce dalla ritenzione originaria per entrare nellrsquoaccadere della non latenza cosigrave che ora egrave in base a lui e con riferimento a lui (al logos) che si decide della veritagrave e con ciograve dellrsquoessente perograve non solo dellrsquoessente ma anche in primo luogo dellrsquoessere il logos egrave ora λέγειν τί κατά τινός cioegrave dire alcuncheacute di qualcosa Ciograve di cui qualcosa egrave detto egrave ciograve che sta alla basa e davanti allrsquoenunciazione ldquoὑποκείμενονrdquo appunto il soggetto (ecco qui crsquoegrave una questione che egrave importante che riguarda la posizione di Heidegger nei confronti della metafisica per Heidegger la metafisica nasce con Platone ma percheacute Come mai fa questa considerazione Platone nel momento in cui suddivide lrsquoessente in due mondi il mondo del sensibile e il mondo del vero quindi lrsquoultramondo Iperuranio in particolare in questo modo cosa fa Platone Ma lo diceva giagrave prima dagrave lrsquoavvio a pensare le cose cioegrave gli enti come qualcosa di simile a ciograve che egrave vero e che sta lassugrave da qualche parte infatti parla di ὁμοίωσις ψεῦδος cioegrave qualcosa di simile che sembra ma non egrave e cioegrave qualcosa che deve essere sempre aggiustato da cui poi la questione della veritagrave come ὀρθότης Lrsquoopposizione di Platone a questo punto egrave tale per cui la veritagrave diventa un adeguamento del sensibile rispetto al vero E che cosa si inventa sempre secondo Heidegger si inventa lrsquoho detto un istante fa lrsquoὑποκείμενον il soggetto il soggetto vale a dire ciograve che si pone di fronte allrsquoente si pone di fronte al qualche cosa percheacute il soggetto non potrebbe tecnicamente porsi di fronte allrsquoesserci non puograve se crsquoegrave soggetto egrave percheacute crsquoegrave un qualche cosa rispetto al quale non soltanto il

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soggetto sta sotto ovviamente ma di fronte al quale il soggetto si pone questo qualche cosa di fronte al quale il soggetto si pone egrave un quid qualche cosa un qualche accidente ora questo non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto adesso qui estrapoliamo Heidegger ma non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto se permane il Dasein cioegrave lrsquoesserci percheacute a questo punto non crsquoegrave qualcuno che si pone a fronte di qualche cosa se questo ldquoqualcunordquo tra virgolette che quindi non puograve darsi egrave continuamente gettato in ciograve che accade nella situazione in cui si trova egrave un ldquoqualcunordquo sempre tra virgolette che in nessun modo puograve oggettivare qualche cosa di fronte a lui per il semplice fatto che questi oggetti sono anchrsquoessi allrsquointerno di questo progetto allrsquointerno di questo orizzonte come dice Heidegger che li fa apparire quindi non si dagrave un soggetto davanti a un oggetto mentre lrsquoinvenzione di Platone dice Heidegger egrave proprio questa ldquoil soggettordquo nel momento in cui inventa il soggetto compie quella operazione metafisica per cui divide la realtagrave nei due mondi il sensibile e il soprasensibile da quel momento ha inizio la metafisica cioegrave ha inizio il pensiero occidentale tutto ed egrave anche il momento in cui si avvia e lo diceva anche nelle pagine precedenti si avvia la questione della tecnica della τέχνη La τέχνη come il modo di approcciarsi allrsquoente in quanto oggetto la scienza inizia con Platone prima non poteva neacute sarebbe potuta senza Platone almeno la scienza cosigrave come la conosciamo percheacute la necessitagrave della scienza egrave che lrsquooggetto sia identificato si conosciuto solo a questa condizione puograve confrontarsi con lrsquoente nel modo in cui la scienza si confronta con lrsquoente come dice in modo preciso Heidegger attraverso la conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente per fare questo occorre che sia oggettivato la metafisica non egrave altro che la ldquooggettivazione dellrsquoenterdquo sempre heideggerianamente ora leggo questa cosa e poi aggiungo altre considerazioni) nellrsquoenunciazione ciograve che ne sta alla base puograve presentarsi in diversi modi (qui siamo nellrsquoenunciazione quindi siamo giagrave abbiamo giagrave abbandonato la ldquoφύσιςrdquo nel senso greco del termine ma siamo giagrave nel logos latino cioegrave nellrsquoenunciazione che immagina di potere dire lrsquoessere cioegrave una volta che si egrave posto il soggetto ciograve che il soggetto si trova di fronte lo considera lrsquoessere) come avente tale e tal altra qualitagrave tale e tal altra quantitagrave comportare tale e tal altra relazione qualitagrave quantitagrave relazione sono determinazioni dellrsquoessere a questo punto siccome quali modalitagrave dellrsquoesser detto esse sono tratte dal logos ed enunciare si dice in greco κατηγορεῖν le determinazioni dellrsquoessere dellrsquoessente si dicono κατηγορίαι categorie pertanto la dottrina dellrsquoessere e delle determinazioni dellrsquoessente come tale diventa dottrina delle categorie del loro ordine (qui siamo ad Aristotele ovviamente crsquoegrave stato un passaggio da Platone ad Aristotele) ogni ontologia ha per scopo la dottrina delle categorie che i caratteri essenziali dellrsquoessere siano categorie egrave cosa che oggi e da gran tempo appare ovvia ma si tratta in fondo di una cosa ben strana lo si puograve concepire solo se si capisce che e in che modo il logos come enunciazione sta con la ldquoφύσιςrdquo in un rapporto non di semplice distinzione (che potrebbe anche funzionare) ma di vera e propria contrapposizione presentandosi in pari tempo come lrsquoorizzonte normativo che diventa luogo di origine delle determinazioni dellrsquoessere (a questo punto egrave ciograve che avviene nel logos per questo parlava di enunciazione che stabilisce le determinazioni dellrsquoessere e quindi dellrsquoessere che a questo punto egrave diventato nientrsquoaltro che le sue determinazioni vedete che siamo giagrave nella scienza lrsquoessere inteso a questo punto come ente non egrave nientrsquoaltro che le sue proprietagrave cosa fa la scienza Cerca di indagare le proprietagrave dellrsquoente comprese le connessioni eccetera perograve quali sono le sue proprietagrave ora) Il λόγος φασις il detto nel senso dellrsquoenunciazione decide dellrsquoessere dellrsquoessente in modo cosigrave originario che ogni qual volta un detto si erge contro un altro ossia vi egrave contraddizione ἀντίφασις ciograve che contraddice non puograve essere (Questo egrave il principio di non contraddizione ma egrave interessante qui percheacute fa sorgere il principio di non contraddizione da ciograve che diceva prima e vale a dire dal fatto che egrave solo nel momento in cui il logos diventa enunciazione e non piugrave comrsquoera originariamente come diceva nelle pagine

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precedenti uno dei modi in cui appare lrsquoessere nel momento in cui diventa enunciazione e cioegrave si trasforma in serie di categorie che devono mostrare tutte le proprietagrave dellrsquoente allora ecco che il logos immaginando di dire di qualche cosa ciograve che questo qualche cosa egrave si pone una situazione imbarazzante percheacute a questo punto sorge il principio di non contraddizione percheacute se io dico che una certa cosa egrave quella mi riferisco allrsquoessere di quella cosa perograve come dice Heidegger in seguito allrsquooblio dellrsquoessere lrsquoidea egrave che ciograve che io dico egrave lrsquoessere egrave la cosa in seacute per dirla con Kant ma egrave proprio percheacute crsquoegrave questo pensiero che se io dico una cosa allora contraddire quella cosa significa contrapporre a quellrsquoessere un altro essere Egrave questo che sostiene almeno originariamente sempre per Heidegger al principio di non contraddizione occorre la pre-supposizione che una cosa sia quella che egrave e questo avviene a seguito di tutto ciograve che abbiamo visto prima senza questo non crsquoegrave principio di non contraddizione non crsquoegrave percheacute ciograve che si dice non ha se il logos si mantenesse cosigrave come Heidegger pensava che fosse presso la parola autentica e aurorale dei greci non crsquoegrave nessuna contraddizione percheacute il logos non fa nientrsquoaltro che mostrare uno dei modi in cui lrsquoessere si disvela viene alla luce quindi non ha da contraddire niente egrave un apparire di qualche cosa percheacute qualcosa possa contraddirsi egrave necessario che il logos si distacchi dalla φύσις cioegrave dallrsquoessere heideggerianamente inteso e diventi il modo di dire lrsquoessere cosa che per Heidegger non egrave possibile percheacute per dirlo occorre oggettivarlo entificarlo egrave ente non egrave piugrave essere Ecco che dunque qui sempre secondo Heidegger sorge il principio di non contraddizione che a questo punto potrebbe anche intendersi che per Heidegger non egrave originario neacute egrave un qualche cosa senza la quale lrsquouomo non puograve parlare non puograve esprimersi non puograve fare nulla come pensa Severino Per Heidegger non crsquoegrave contraddizione se il logos rimane lrsquoessere che originariamente egrave e allora nello schiudersi dellrsquoessere nellrsquoapparire dellrsquoessere nel mostrarsi alla luce alla non latenza nellrsquoἀλήθεια a questo punto lrsquoessere non egrave nientrsquoaltro che il trovarsi in una situazione come diceva Jasper per altro verso egrave il trovarsi in quella situazione che non ha da essere piugrave vera o meno vera o falsa eccetera ma egrave quella che egrave cioegrave quella situazione Intervento perograve ed egrave questa la questione che io non intendo se come per Heidegger tutto fosse unrsquoemanazione una nascita dellrsquoessere ciascuna volta in cui ci si trova a dire come potrebbe affermare le cose che afferma Non potrebbe giungere a quelle conclusioni percheacute non ci sarebbe nulla diciamo cosigrave nessun filo che gli consente di giungere a queste affermazioni egrave questo che mi egrave difficile intendere Heidegger si occupava di metafisica non di semiotica in prima istanza no non si contraddice percheacute per lui il linguaggio egrave come tutti sanno la dimora dellrsquoessere Ma si puograve muovere unrsquoobiezione ad Heidegger e adesso lo facciamo lui dice che senza il linguaggio cioegrave senza lrsquouomo percheacute egrave lrsquouomo che pone la domanda che domanda originariamente senza questa condizione di porsi una domanda e lrsquouomo egrave il solo ente a poterlo fare da qui la questione dellrsquoesistenzialismo che accoglie fino ad un certo punto poi ligrave va a scuole per esempio la posizione che ha Carlo Sini nei confronti di Heidegger almeno per molti aspetti non egrave la stessa che ha Vattimo e cosigrave la posizione di Emanuele Severino egrave ancora differente da quella di entrambi come spesso accade almeno rispetto ai pensatori piugrave importanti ci sono sempre molte posizioni differenti qual egrave quella vera Quella di ciascuno ovviamente Ma vi stavo dicevo dunque che Heidegger parte dallrsquouomo cioegrave da quellrsquoente che egrave in condizione di domandare ed egrave quello anche che domandando puograve ritrovarsi come progetto anche il domandare egrave un progettare e quindi si trova in questo progetto ora perograve la questione interessante egrave che lrsquouomo che egrave lrsquounico ente che puograve porsi delle domande senza le quali non crsquoegrave lrsquoessere puograve porsi delle domande e quindi ciograve che consente allrsquouomo di porsi delle domande dovrebbe essere qualcosa che precede lrsquoessere teoricamente visto che senza lrsquouomo non crsquoegrave domanda non puograve formularsi nessuna domanda questa penna non formula nessuna domanda Quindi ci si trova dicevo in una bizzarra situazione tale per cui la

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condizione per il darsi dellrsquoessere per lrsquoapparire dellrsquoessere egrave che ci sia lrsquouomo ma percheacute ci sia lrsquouomo occorre che ci sia linguaggio e cioegrave che lrsquouomo sia in condizione di domandare Adesso Heidegger parla della logica e grosso modo egrave quello che vi dicevo prima) non a torto la filosofia delle antiche scuole ha raccolto sotto il nome di ldquoOrganonrdquo i trattati di Aristotele che hanno riferimento al λόγος con ciograve la logica risulta anche giagrave definita nei suoi caratteri fondamentali (una volta che egrave stato stabilito il principio di non contraddizione e cioegrave che egrave il dire che fa esistere lrsquoessere a questo punto crsquoegrave il principio di non contraddizione e crsquoegrave logica) ed egrave cosigrave che Kant duemila anni piugrave tardi ha potuto dire nella prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura che la logica dopo Aristotele non ha potuto piugrave arretrare di un passo e che non ha fino ad oggi potuto fare neanche un passo avanti siccheacute secondo ogni apparenza sembra essere cosa definita e compiuta Ma non lo sembra soltanto (dice Heidegger) ma lo egrave la logica infatti malgrado Kant e Hegel non ha piugrave compiuto per ciograve che vi egrave in essa di essenziale e di originario alcun passo lrsquounico ancora possibile egrave quella di scardinarla (che egrave quello che aveva intenzione di fare Heidegger) in quanto prospettiva normativa dellrsquointerpretazione dellrsquoessere dal suo fondamento (e cioegrave come dicevo prima scardinare il logos dallrsquoessere e portarlo a ciograve che gli egrave ldquodovutordquo e cioegrave allrsquoessere inteso come ldquoφύσιςrdquo per esempio non piugrave quindi ldquoessererdquo come qualche cosa di oggettivato percheacute solo a questo punto sorge il logos nellrsquoaccezione latina quindi egrave questa la condizione per la nascita della logica sarebbe come a dire che stando a Heidegger diciamo che allrsquointerno dellrsquoldquouomo autenticordquo in un certo senso la logica egrave inutile percheacute non ha da stabilire cose vere o cose false ora dice) riassumiamo quanto stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa ἰδέα παράδειγμα la veritagrave diventa giustezza il λόγος diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie cioegrave il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere questo egrave ciograve che diventa il λόγος (ldquoil principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessererdquo percheacute lrsquoidea egrave che il logos faccia esistere le cose) idea e categoria costituiscono ormai due concetti sotto cui ricadono il pensare e lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto La trasformazione della φύσις e del λόγος la trasformazione della φύσις (come natura ldquonaturardquo intesa in accezione latina del termine) e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano una caduta dal principio originario la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel (Dice che si egrave raggiunto si egrave chiuso come un cerchio poi non egrave esattamente cosigrave percheacute in effetti non egrave tanto Hegel quanto Nietzsche a stabilire insieme con la tecnica la fine nel senso del compimento della metafisica Dice che la metafisica egrave la preistoria della tecnica la preistoria nel senso che egrave la condizione piugrave antica per il prodursi della tecnica la metafisica finisce per Heidegger con Nietzsche e con la tecnica con Nietzsche per via del famoso capovolgimento che opera del ldquocastello di Platonerdquo in cima che cosa crsquoegrave Crsquoegrave lrsquoaspetto piugrave nobile e degno e cioegrave crsquoegrave la volontagrave degli umani di raggiungere la conoscenza di raggiungere la veritagrave di raggiungere il bene tutto quanto di meglio sia pensabile ma dice Nietzsche capovolgiamo tutto questo e ciograve che crsquoegrave sotto portiamolo sopra cosa crsquoera sotto La volontagrave di potenza Egrave questo dice Nietzsche a fondamento di tutta la ricerca degli umani Quindi questo capovolgimento segna lo smascheramento infatti questi tre personaggi Nietzsche Marx e Freud passano in genere come gli autori della ldquoScuola del sospettordquo sospetto che le cose non stiano come si pensa che siano Tutto questo ci conduce a un altro aspetto molto importante stavo considerando per quanto riguarda il ldquopotererdquo le fantasie di potere che sembra almeno seguendo il discorso di Heidegger che abbiano anche loro a fondamento la metafisica e cioegrave che senza la metafisica non ci sono le fantasie di potere ma percheacute Percheacute la metafisica oggettivizza lrsquoente quindi pone la condizione per poterlo conoscere per poterlo dominare che cosa fa la scienza

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Domina fino alla tecnica poi per Heidegger la scienza diventa nientrsquoaltro che tecnica cioegrave la tecnica prende il sopravvento sulla scienza quindi dominare lrsquoente questo fa la metafisica questo egrave il compito della metafisica per questo giunge al suo compimento dice Heidegger con la tecnica percheacute egrave il massimo possibile di potere sulle cose attraverso la cibernetica Κυβερνήτης era il pilota della nave la cibernetica dunque egrave quel pensiero che egrave in grado di dominare tutto tantrsquoegrave che a tuttrsquooggi anzi oggi ancora di piugrave si pensa che la tecnica come ldquotecnologiardquo sia saragrave in grado a breve di fare cose straordinarie soprattutto attraverso i computer che con la loro velocitagrave di calcolo che egrave inimmaginabile per gli umani questa velocitagrave egrave quella cosa che consente o dovrebbe consentire di giungere al controllo totale su tutto Egrave una fantasia ovviamente non percheacute questo non sia raggiungibile ma percheacute occorrerebbe prima intendersi sul concetto di ldquotuttordquo eventualmente ma non egrave questa la questione quanto il fatto che la metafisica dicevo prima egrave la condizione per ogni fantasia di potenza cioegrave ogni fantasia di dominio dellrsquoente che avviene come Heidegger ha spiegato passo dopo passo Verrebbe anche da pensare questa magari egrave una questione su cui potremmo discutere anche nei mercoledigrave successivi rispetto alla questione del potere da pensare che il lavoro che ha fatto Freud rispetto alle fantasie straordinario importante e senza il quale oggi probabilmente non saremmo qui perograve ha puntato lrsquoattenzione su un tipo particolare di fantasie ldquofantasie sessualirdquo prevalentemente Freud non aveva neacute gli strumenti neacute i mezzi per intendere altrimenti verrebbe da pensare che senza fantasie di potere non possono darsi fantasie sessuali mentre senza fantasie sessuali egrave possibilissimo avere fantasie di potere e cioegrave la fantasie di potere precede anzi egrave la condizione percheacute possa darsi quella serie di cose che Freud chiama fantasie sessuali occorre cioegrave la necessitagrave che un qualche cosa sia considerato dominabile manipolabile ora che questo ente sia un orologio una penna stilografica una persona egrave irrilevante il dominio dellrsquoente passa anche per questo cioegrave per il dominio di una persona sullrsquoaltra percheacute a questo punto grazie alla metafisica egrave dominabile piugrave propriamente egrave possibile il pensiero di dominare quellrsquoente Quindi il motivo per cui abbiamo letto Introduzione alla metafisica egrave per intendere meglio proprio la questione del potere insieme con la questione della tecnica percheacute a questo punto paiono andare di pari passo le due cose cioegrave il potere sempre come fantasia ovviamente fantasia di dominio di controllo su tutto e la tecnica come ldquorealizzazionerdquo tra virgolette percheacute non egrave che realizzi propriamente perograve appare come una realizzazione di questa fantasia di dominio la ldquofantasiardquo avviata da Platone con la sua metafisica Questa egrave la posizione di Heidegger lui dice in modo molto esplicito che egrave stato Platone a incominciare tutto questo disastro Tuttavia Heidegger pur condannando la tecnica per tutti i motivi di cui vi ho detto in parte giunge a considerare che la tecnica comunque potrebbe contenere in seacute anche la propria dissoluzione e cioegrave essere quel veicolo che arrivato alle estreme conseguenze per cosigrave dire puograve consentire agli umani di verificare lrsquoimpotenza e lrsquoimpossibilitagrave della tecnica e di giungere quindi alla dissoluzione della tecnica per riappropriarsi del proprio progetto e passare dallrsquoessere inautentico allrsquoessere autentico La questione del potere egrave importante percheacute se la metafisica egrave la fase iniziale delle fantasie di potere egrave la condizione della fantasia di potere e se la metafisica egrave il pensiero occidentale allora egrave come dire che il pensiero occidentale egrave fatto di metafisica ed essendo fatto di metafisica egrave fatto di fantasia di dominio fantasia di controllo totale su tutto Dicevano gli gnostici ldquoeritis sicut diirdquo sarete come dei questo sarebbe un porsquo lo slogan della tecnica quando la tecnica avragrave raggiunto il suo culmine il suo ἀκμή acmeacute egrave la punta allora sarete come dei Intervento in Heidegger crsquoegrave questo aspetto che lrsquouomo essendo un ente diventa oggetto manipolabilehellip Sigrave ne parla in Was ist Metaphysik Che cosrsquoegrave la metafisica ma anche in ldquoEssere e tempordquo lrsquouomo si reifica si oggettivizza certo sigrave sono tanti gli aspetti di Heidegger ovviamente qui abbiamo letto solo questo volumetto ha scritto una grande quantitagrave di opere dove perograve la tesi centrale e

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fondamentale egrave grosso modo sempre la stessa cioegrave lrsquouomo egrave inautentico percheacute ha obliato lrsquoessere e non si rende conto che lrsquoessere non egrave quella cosa che immagina che sia ma egrave ciograve che consente ecco potremmo dire che ldquolrsquoessere egrave sempre un poter essererdquo per Heidegger cioegrave sempre un essere nel progetto un essere nella situazione essere in ciograve che sto facendo essere tutto ciograve che questo progetto progettare comporta egrave il Geworfener Entwurf il ldquoprogetto gettatordquo Ecco quindi la questione del potere anche se qui Heidegger non ne parla in modo diretto perograve la questione del potere egrave come se venisse mostrata nelle sue fasi aurorali nel modo in cui egrave nata egrave incominciata egrave incominciato tutto con Platone Tenere conto di questo significa innanzi tutto tenere conto che il pensare degli umani egrave necessariamente metafisico comunque e che perograve si puograve anche porre la questione in termini leggermente differenti per esempio lrsquoobiezione che muovevo prima ad Heidegger certo egrave chiaro che per lui trovarsi ldquogettatirdquo continuamente in un progetto ldquoprogettordquo non egrave altro che il volere fare qualche cosa per esempio volere cambiare le cose il trovarsi in questa cosa per volere cambiare le cose occorre che io abbia giagrave delle idee su queste cose che abbia una volontagrave Ciograve che non crsquoegrave almeno non in modo cosigrave delineato e preciso in Heidegger egrave il fatto che per potere avere una volontagrave per potere ldquovolererdquo progettarsi questo volere progettarsi non viene da seacute viene da dei pensieri delle idee dei discorsi che si sono fatti che si sono acquisiti e questo Heidegger lo sa ma tutto questo ha come condizione per potere accadere che esista una struttura che costruisca delle sequenze tali il cui utilizzo costituisce ciograve che comunemente si chiama ldquolinguaggiordquo senza il quale non egrave possibile farsi nessuna domanda Posso farmi una domanda se qualche cosa mi interroga ma percheacute qualche cosa mi interroga Da dove arriva una interrogazione una domanda un domandare Egrave il punto su cui buona parte della filosofia si arresta Quando Aristotele nella prima pagina del IV libro della Metafisica parla della meraviglia di che egrave ciograve che muove gli umani al conoscere al volere sapere percheacute si trova meravigliato di fronte a qualche cosa usa la parola ldquoθαῦμαrdquo Severino traduce questa parola non come ldquomeravigliardquo come avviene di solito che a suo parere egrave un modo troppo debole per lui ldquoθαῦμαrdquo egrave il terrore egrave la paura per Severino egrave questo che muove gli umani a inventarsi per esempio gli dei cioegrave a fare unrsquooperazione che egrave quella dice Severino di allearsi con il piugrave forte dio egrave il piugrave forte se io mi alleo con il piugrave forte sono piugrave forte Severino non lo dice perograve fra le righe lo sta enunciando anche se traduce ldquoθαῦμαrdquo con terrore con paura egrave comunque una paura di non essere adeguati a ciograve che si deve affrontare e la costruzione di una paura anche una bestia puograve avere paura ma egrave una reazione a qualcosa di immediato non crsquoegrave unrsquoelaborazione a partire da questo reagisce semplicemente scappa ma poi la cosa finisce ligrave non crsquoegrave nessun pensiero attorno a questo nessuna elaborazione nessun pensiero per porre un rimedio a quella situazione cioegrave di progettarsi questo per Heidegger soltanto lrsquouomo egrave in condizione di farlo Quindi anche parlando dello ldquoθαῦμαrdquo in questa accezione come fa Severino comunque allude al fatto che per allearsi cosigrave come secondo Severino sorgono le religioni allearsi con il piugrave potente dagrave giagrave pone giagrave il fatto che crsquoegrave qualcosa di piugrave potente o di meno potente e cioegrave lrsquoidea che se ho potere riesco a fronteggiare qualche cosa Naturalmente nessuno di costoro ha mai considerato lrsquoeventualitagrave di andare oltre questo cioegrave oltre il detto di Aristotele e cioegrave domandarsi percheacute Da dove viene la fantasia di potere Il desiderio di potere Sigrave qualcuno potrebbe dire per contrastare la malasorte questa egrave la tesi piugrave o meno di Severino per contrastare tutto ciograve che di negativo puograve accadere Egrave piugrave complicata la questione percheacute gli umani hanno operato appunto un progetto tale da mettere in atto delle tecniche per affrontare questo pericolo questo nemico approntando queste tecniche hanno considerato che il fare questo procede dallrsquoidea che se hanno piugrave potere sono piugrave al riparo perograve lrsquoidea del potere in seacute cioegrave quella che consente di pensare che se ho piugrave potere mi metto al riparo questa ha unrsquoorigine

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differente che neacute Heidegger neacute Aristotele nemmeno Platone ha mai posto La questione interessante egrave intendere questa fantasia di potere a partire da ciograve che rende umani gli umani che egrave esattamente ciograve che dice Heidegger il fatto che sono esseri parlanti sono gli unici su questo pianeta che parlino questo li rende non solo speciali ma li rende il prodotto in un certo senso di questa cosa che li fa essere umani cioegrave il linguaggio Se fosse possibile intendere esattamente il funzionamento del linguaggio allora potremmo sapere come funzionano gli umani necessariamente e sappiamo come funziona il linguaggio e pertanto sappiamo come funzionano gli umani e anche da dove viene la fantasia di potere Fare tutto il percorso che ha fatto Heidegger in questo libro sulla metafisica ci ha mostrato soltanto che la necessitagrave o meglio il destino degli umani metafisici egrave la tecnica ed egrave il motivo per cui la tecnica oggi egrave cosigrave importante non lo sarebbe mai stata se non ci fosse stata la metafisica cioegrave se la metafisica non avesse mostrato che egrave possibile conoscere dire e conoscere lrsquoessere conoscere cioegrave lrsquoessenza di qualche cosa lrsquoessere dellrsquoente che egrave il compito che si egrave prefissata la scienza sapere tutto di qualche cosa tutto cioegrave conoscere lrsquoessere solo che come dice Heidegger ha fatto confusione tra ente ed essere La tecnica sorge da questa illusione illude che sia possibile essere come dio percheacute la tecnica egrave questo che dice ti fornisco strumenti sempre piugrave potenti sempre piugrave veloci sempre piugrave efficaci alla fine potrai fare tutto saprai tutto Appunto sarai dio Questo evoca la famosa frase di Sartre rispetto agli umani come progetto fallito di essere dio questo diceva da qualche parte ldquoprogetto fallito di essere diordquo sempre ldquofallitordquo per Sartre ovviamente questa era la maledizione degli umani non dava nessuna chance mentre Heidegger la fornisce da qui una serie di divergenze tra Sartre e Heidegger Ma al di lagrave di questo egrave come se la tecnica dicesse che non egrave vero quello che dice Sartre lrsquoumano non egrave un progetto fallito di diventare dio percheacute lrsquouomo puograve appunto diventare dio come recita il motto gnostico ldquoeritis sicut diirdquo Questo ci dice che per gli umani per il modo in cui la societagrave e la civiltagrave e la cultura sono strutturate egrave impossibile eliminare la metafisica per una serie di motivi di cui abbiamo detto e altri ne diremo ancora perograve contrariamente a Sartre non propongo un pessimismo catastrofico Dicevo che se non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire dalla metafisica cosa che per altro anche Heidegger alla fine ha pensato da qui la sua celebre frase ldquosolo un dio puograve salvarcirdquo se non crsquoegrave questa possibilitagrave crsquoegrave perograve la possibilitagrave di tenerne conto di saperlo atto dopo atto e tenendone conto non esserne travolti e cioegrave non credere che ciograve che si sta dicendo ciograve che si sta osservando ciograve che si sta pensando sia necessariamente quello che egrave ma ciograve che io ho voluto che fosse

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usiamo ancor oggi attribuire alla natura questo schiudersi questo consistere in seacute di fronte al restordquo egrave qualcosa che consiste in seacute e si differenzia da tutto il resto cioegrave si impone rispetto al resto come dire ldquoquesto egrave questordquo si determina non puograve considerarsi un processo come gli altri che osserviamo nellrsquoambito dellrsquoessente che si modifica che si altera che si muove che si agita la ldquoφύσιςrdquo dice Heidegger egrave lo stesso Essere in forza del quale soltanto lrsquoessente diventa osservabile e tale rimane Cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave lrsquoEssere ciograve per cui lrsquoessente egrave lrsquoessente ndash I greci non hanno cominciato con lrsquoapprendere dai fenomeni della natura che cosa sia la ldquoφύσιςrdquo - non sono partiti dallrsquoosservazione sta dicendo ma viceversa ndash egrave in base a una fondamentale esperienza poetico pensante dellrsquoEssere ndash esperienza ldquopoetico pensanterdquo egrave lrsquoidealismo tedesco lo spirito egrave quella cosa che per esempio per Cartesio egrave la res cogitans sarebbe la produttivitagrave creatrice del pensiero quindi non egrave dallrsquoosservazione ndash egrave in base a unrsquoesperienza poetico pensante dellrsquoEssere ndash cioegrave dal modo in cui si pensa lrsquoEssere dal modo in cui ci si rapporta allrsquoEssere - che ad essi si egrave rivelato che hanno dovuto ldquoφύσιςrdquo ndash come dire che la natura ha incominciato a esistere nel momento in cui gli umani hanno incominciato a domandare e questo domandare in senso piugrave radicale e piugrave profondo egrave il domandare intorno allrsquoEssere Per Heidegger la poetica egrave una cosa straordinariamente importante percheacute nella poesia secondo lui il poeta egrave piugrave di altri vicino al dischiudersi dellrsquoEssere quindi con lrsquoascoltare con il domandare ndash solo sulla base di tale apertura essi i greci sono stati in grado di considerare anche la natura nel senso piugrave ristretto - quella che noi chiamiamo ldquonaturardquo- la ldquoφύσιςrdquo cosigrave intesa designa in origine tanto il cielo che la terra la pietra quanto la pianta lrsquoanimale e lrsquouomo noncheacute la storia umana quale opera degli dei e degli uomini infine in primo luogo gli dei stessi in quanto sottoposti anchrsquoessi al destino ldquoφύσιςrdquo significa lo schiudentesi imporsi e il perdurare dominato da esso ndash cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave qualche cosa che si impone che si dischiude che appare che incomincia ad apparire e in quel momento da quel momento esiste ldquoil perdurare dominato da essordquo cioegrave da questo imporsi ndash in questo schiudente permanente imporsi si trovano inclusi sia il divenire che lrsquoEssere nel senso ristretto della persistenza immobile ndash lrsquoEssere egrave la persistenza immobile il divenire no - ldquoφύσιςrdquo egrave il ldquopro-dursirdquo - egrave il pro-dursi il portarsi fuori della latenza egrave il recare ciograve che egrave latente in posizione ciograve che ancora non egrave lo pone lo fa apparire ldquoadesso egraverdquo e una volta che egrave permane (il linguaggio sembra) beh non egrave casuale che Heidegger ha scritto un libro sul linguaggio lo chiama ldquoIn cammino verso il linguaggiordquo ndash ma se come per lo piugrave accade si intende la ldquoφύσιςrdquo non nel senso originario di ldquoschiudente permanente imporsirdquo bensigrave in quello piugrave tardivo e odierno di natura e se inoltre si considerano come manifestazioni fondamentali della natura i movimenti delle cose materiali degli atomi e degli elettroni e tutto ciograve che la fisica moderna indaga sotto lrsquoaspetto di natura allora la filosofia originaria dei greci diventa la filosofia della natura un modo di rappresentarsi le cose per lappunto sotto lrsquoaspetto di natura materiale ndash che egrave ciograve che a lui non interessa ovviamente cioegrave lo interesseragrave dopo per altri motivi per quanto riguarda la tecnica ma egrave unrsquoaltra questione ndash lrsquoinizio della filosofia greca produce allora lrsquoimpressione del tutto conforme allrsquoidea che il senso comune si fa di un inizio di quello che ancora qualifichiamo secondo lrsquoespressione latina come primitivo cosigrave i greci visti in questa maniera finiscono per diventare una specie un poco migliore di ottentotti ndash egrave una razza di negri tenete conto che siamo nel 1939 in pieno nazismo ndash e la scienza moderna appare rispetto ad essi (greci) infinitamente piugrave avanzata a parte tutte le piugrave particolari assurditagrave insite in questo modo di considerare lrsquoinizio della filosofia come alcuncheacute di primitivo si deve dire che questa interpretazione dimentica che qui si tratta della filosofia vale a dire di una delle poche cose grandi di cui lrsquouomo egrave capace ora ogni grande cosa puograve avere solo un grande inizio tale egrave la filosofia dei greci essa termina in grandezza con Aristotele solo la comune opinione e lrsquouomo mediocre si immaginano che ciograve che egrave grande sia destinato a durare indefinitivamente ed uguagliano la sua durata allrsquoeterno ndash

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ora tutto ciograve che egrave grande abbia avuto un grande inizio hellip la specie umana ha avuto un grande inizio No egrave nata da protozoi quindi non egrave sempre esattamente cosigrave per dire che certe volte ci si lascia prendere da affermazioni che risultano o possono risultare discutibili non egrave vero che tutto ciograve che egrave grande procede da qualche cosa di grande non necessariamente ndash tutto ciograve non ha comunque da fare minimamente con una interpretazione naturalistica della storia ciograve di cui si tratta hellip il significato di ldquoφύσιςrdquo dunque si restringe per contrapposizione a τέχνη ndash τέχνη da cui tecnica ndash che dal canto suo non designa neacute lrsquoarte neacute la tecnica bensigrave un sapere una sapiente disposizione a fare liberamente dei piani a organizzare e a disporre di tali organizzazioni ndash secondo lui egrave questo che si dice nel Fedro di Platone ndash la ldquoτέχνηrdquo egrave un generare un edificare in quanto pro-durre sapiente Il concetto contrapposto a ldquofisicordquo egrave drsquoaltra parte lo ldquostoricordquo una sfera dellrsquoEssere che tuttavia i greci comprendono ugualmente sotto il significato della ldquoφύσιςrdquo - cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave anche la storia per i greci questo dice Heidegger Heidegger ha lavorato molto anche sulla filologia non egrave un filologo ovviamente perograve ci ha lavorato ndash Tutto ciograve non ha da fare minimamente con una interrogazione naturalistica della storia lrsquoessente come tale nella sua totalitagrave egrave ldquoφύσιςrdquo cioegrave ha come essenza caratteristica lo schiudentesi permanente imporsi - questo egrave lrsquoessente per Heidegger - qualcosa del genere lo si avverte soprattutto nei confronti di quello che in un certo senso si impone con maggiore immediatezza e che viene piugrave tardi a significare la ldquoφύσιςrdquo nel senso piugrave ristretto (τάφύσειςὄντατάφσιχά) lrsquoente naturale ndash gli enti fisici la fisica ndash si puograve anche partire allorcheacute si discute della ldquoφύσιςrdquo in generale vale a dire quello che egrave lrsquoessente come tale dai ldquoφύσεις ὄνταrdquo (enti di natura) ma a patto fin da principio di non fermarci a questo o a quel regno della natura minerale vegetale animale ma di elevarci al di sopra di τά φσιχά degli enti fisici) - tenete conto che tutto ciograve che sta dicendo egrave per approcciare la questione della metafisica e cioegrave che cosrsquoegrave lrsquoEssere dellrsquoente Adesso si interroga sul sapere sapere che per Heidegger egrave poter stare nella veritagrave ndash La veritagrave egrave la manifestazione dellrsquoessente - che egrave una definizione un porsquo differente da quella classica medioevale quella dellrsquoadaeligquatio rei et intellectus non egrave esattamente cosigrave percheacute egrave la manifestazione dellrsquoessente cioegrave egrave il suo apparire ndash il sapere egrave quindi poter stare nella manifestazione dellrsquoessente sostenerne il peso ndash possedere delle semplici cognizioni seppure largamente estese non egrave sapere anche quando queste cognizioni attraverso un certo ordine di studi determinati esami vengono convogliate verso ciograve che egrave praticamente piugrave importante non costituiscono un sapere anche se tali cognizioni riattagliate ai bisogni piugrave necessari che si presentano piugrave vicini alla vita il possederle non costituisce un sapere anche se qualcuno fornito di tali conoscenze ha potuto servirsene per qualche suo trucco o maneggio di fronte alla realtagrave autentica risulteragrave non di meno sprovveduto e diverragrave necessariamente un abborracciatore costui (hellip) percheacute sarebbe comunque un abborracciatore Percheacute non possiede alcun sapere Sapere infatti vuole dire potere apprendere ndash Questo egrave per Heidegger il sapere il potere apprendere ndash ben inteso il comune buon senso ritiene che chi possiede un sapere non abbia piugrave bisogno di apprendere in quanto ha finito di imparare niente affatto chi sa egrave solo colui che comprende di dover sempre di nuovo imparare colui che in virtugrave di questa comprensione si egrave messo anzi tutto in condizione di sempre poter apprendere ndash e comrsquoegrave che uno si mette in questa condizione Attraverso questa apertura e cioegrave attraverso il domandare il domandare che deve porsi come un domandare alla radice alla base di tutto cioegrave porsi la domanda fondamentale ldquopercheacute qualcosa anzicheacute nulla ndash esaminiamo da altri punti di vista la nostra proposizione ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo la frase contiene una cesura (taglio) ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo e poi (taglio lrsquoaltra parte) ldquoe non il nullardquo ndash perograve a lui interessa la prima parte ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo la domanda egrave con ciograve realmente posta la posizione della domanda comporta 1) lrsquoindicazione esatta di ciograve che egrave sottoposto alla domanda che egrave interrogato 2) lrsquoindicazione di ciograve su cui verte la domanda che egrave domandato

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Quanto a ciograve che egrave sottoposto alla domanda esso egrave indicato in modo inequivocabile lrsquoessente quanto a ciograve che egrave richiesto nella domanda il domandato egrave il percheacute vale a dire la ragione Ciograve che segue nella proposizione interrogativa ossia ldquoe non il nullardquo non egrave che unrsquoappendice la quale naturalmente consegue in vista di un parlare piugrave sciolto e al titolo introduttivo si tratta di unrsquoaggiunta di una frase la quale non dice nulla di piugrave su ciograve che viene sottoposto allrsquointerrogazione e su ciograve che egrave domandato un semplice ornamento ndash perograve tra poco vedremo se egrave proprio cosigrave Infatti dice - che cosa crsquoegrave da chiedersi riguardo al nulla Il nulla egrave semplicemente nulla il domandare non ha qui piugrave nulla da cercare di fronte al nulla Con il menzionare il nulla non si progredisce minimamente nella conoscenza dellrsquoessente ndash fincheacute parliamo del nulla questo egrave molto parmenideo ndash chi parla del nulla non sa assolutamente quello che fa chi parla del nulla ne fa con ciograve stesso un qualcosa cosigrave parlando parla contro ciograve che pensa famosa contraddizione antica si contraddice da seacute stesso ndash a causa della bebaiotate archegrave ndash ora un dire contraddittorio contrasta alla regola fondamentale del dire ldquologosrdquo cioegrave alla logica il parlare del nulla egrave illogico chi parla e pensa illogicamente egrave uomo che non sa di scienza ora il fatto che proprio allrsquointerno della filosofia dove la logica egrave di casa si parli del nulla fa sigrave che tanto piugrave duramente si incorre nel rimprovero di mancare alla regola fondamentale di ogni pensiero (βεβαιότατε ἀρχή bebaiotaacutetē arkḕ) chi inoltre prende sul serio il nulla si pone con ciograve stesso dalla parte della nullitagrave promuove espressamente lo spirito di negazione e si pone al servizio della distruzione parlare del nulla non ripugna soltanto completamente al pensiero ma significa minare ogni cultura ndash sta criticando chi sostiene il nulla o ogni fede anche ndash ciograve che disprezza cosigrave il pensiero misconoscendolo nella sua legge fondamentale e in pari tempo distrugge la volontagrave costruttiva egrave la fede chiunque sa tutto questo egrave il nichilismo Perograve torniamo alla domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo questa esprime in modo piugrave adeguato della formula abbreviata la domanda sullrsquoessente (la domanda abbreviata cioegrave senza il nulla) il fatto di introdurre qui il discorso sul nulla non indica mancanza di rigore o ridondanza del dire non egrave nemmeno una nostra invenzione ma egrave un modo di attenersi strettamente per quando riguarda il senso della domanda fondamentale alla tradizione originaria - a questo punto sta per porre una delle questioni importanti proprio riguardo a questa frase ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute il nullardquo - percheacute diragrave a breve ldquopercheacute posso dire che qualcosa ldquoesisterdquo egrave percheacute so che cosa significa ldquonon esisterdquo Se affermo che lrsquoessente egrave lo metto in connessione con ciograve che non egrave Sta dicendo che quando si parla del nulla si sta parlando di niente ci si contraddice ma tra breve diragrave che ciograve che lui pensa non egrave esattamente questo hellip quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla ndash ma forse egrave meglio leggere anche il brano precedente ndash ma se ci poniamo la domanda nella forma dellrsquointerrogativo iniziale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo allora lrsquoaggiunta (che sarebbe ldquoe non il nullardquo) impedendoci di porre la domanda immediatamente impedisce che ci si attenga al puro essente come un dato indubitabile impedisce che cosigrave facendo ci si perda fin da principio e sempre piugrave nella ricerca di un fondamento anchrsquoesso essente lrsquoessente viene invece mantenuto in guisa interrogativa nella possibilitagrave del non essere ndash sta dicendo che questa breve aggiunta ldquoe non il nullardquo egrave ciograve che consente a questa domanda di mantenersi come domanda ndash il percheacute allora acquista tuttrsquoaltra forza ed efficacia nellrsquoambito dellrsquointerrogazione percheacute lrsquoessente egrave sottratto alla possibilitagrave del non essere ndash percheacute noi poniamo lrsquoessente come tale Percheacute lo sottraiamo a questa possibilitagrave che non sia invece Percheacute non vi ricade senzrsquoaltro e continuamente Lrsquoessente non egrave piugrave ora un semplice sussistente esso (siccome abbiamo posto lrsquoeventualitagrave che non sia) esso incomincia a vacillare e questo a prescindere completamente dal fatto che si conosca o meno con piena certezza che lo si comprenda o meno in tutta la sua ampiezza lrsquoessente come tale ormai vacilla in quanto lo poniamo in questione (percheacute egrave questo che fa la domanda il domandare) lrsquoampiezza di questo oscillazione (tra essere e non essere) arriva fino alla piugrave estrema e opposta possibilitagrave dellrsquoessente fino al non essere e

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al nulla ndash qui ci sarebbe da inserire una serie di cose che riguardano Severino ma non lo faremo) allo stesso modo ora si trasforma anche la ricerca sul percheacute essa non mira semplicemente alla conquista di un fondamento esplicativo (che ci spieghi percheacute lrsquoessente egrave) un fondamento a sua volta sussistente del sussistente quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla e cioegrave affermare lrsquoessente a fronte del nulla ndash qui siamo proprio in piena metafisica totalmente e inesorabilmente immersi ndash Il fondamento egrave richiesto ora come fondamento della decisione a favore dellrsquoessente contro il nulla ndash ci vuole un fondamento che ci dica percheacute qualcosa egrave anzicheacute non egrave Egrave questa la domanda che si sta facendo adesso - e piugrave esattamente come fondamento di quella oscillazione (sempre tra lrsquoessere e il nulla) dellrsquoessente la quale ponendo lrsquoessente tra lrsquoessere e il non essere ci regge e ci libera ndash tra questo essere e non essere lrsquoessente - in questa oscillazione giaccheacute di qui deriva che noi non possiamo appartenere a nessuna cosa neppure a noi stessi quantunque lrsquoesserci (il Dasein) sia pur sempre mio ndash cioegrave io sono ndash lrsquoespressione ldquosempre miordquo significa che lrsquoesserci mi egrave addossato percheacute il mio stesso ldquoiordquo sia lrsquoesserci ndash e cioegrave occorre che sia qualche cosa percheacute io possa considerarlo mio e cioegrave che sia ndash Lrsquoesserci designa dal canto suo la cura (qui riprende cose elaborate in modo molto piugrave articolato nel suo scritto piugrave famoso Essere e tempo) il dire che ldquolrsquoesserci egrave sempre miordquo non significa neacute che sia posto da me neacute che sussista isolatamente in un io singolo lrsquoesserci infatti egrave se stesso per il suo essenziale rapporto allrsquoEssere in generale ndash cioegrave lrsquoesserci egrave percheacute esiste lrsquoEssere egrave questo che sta dicendo ndash tale egrave il significato della frase ripetuta piugrave volte in Sein und Zeit secondo la quale allrsquoesserci appartiene a una comprensione dellrsquoEssere ndash non egrave possibile lrsquoesserci se non si comprende lrsquoEssere percheacute egrave lrsquoEssere che fa da ldquofondamentordquo tra virgolette se non so nulla dellrsquoEssere non posso esserci La metafisica egrave quella disciplina che occupa di queste cose allrsquoinizio sigrave diceva che egrave questo domandarsi che pone le cose questo dischiudentesi imporsi tutta la sua critica alla metafisica e in particolare allrsquoontologia egrave che si egrave sempre occupata dellrsquoEssere considerandolo un ente senza accorgersene se io parlo dellrsquoEssere da quel momento lrsquoEssere egrave un ente al pari di qualunque altro (lui parla dellrsquoEssere di per seacute) esattamente che egrave unrsquoaltra cosa infatti per Heidegger lrsquoEssere egrave una cosa che sorge che si disvela nellrsquoapertura del domandare autentico Egrave la sua idea naturalmente tenete sempre conto che non sta dicendo anche se lui immaginava di sigrave come stanno le cose egrave soltanto una costruzione uno scenario possibile a partire da un certo sistema di riferimento che egrave la sua teoria 17 dicembre 2014 In quanto resiste alla possibilitagrave estrema del non essere lrsquoessente si mantiene nellrsquoessere senza con ciograve aver tuttavia oltrepassata neacute superata la possibilitagrave di non essere ndash sta dicendo che lrsquoente egrave quello che egrave nonostante possa anche non essere ndash stiamo parlando avventatamente del non essere dellrsquoessere e dellrsquoessente senza dire in che rapporto essi stiano con lrsquoessente medesimo lrsquoessente e il suo essere sono la stessa cosa in cosa consiste la loro differenza Cosrsquoegrave per esempio in questo pezzo di gesso lrsquoessente Giagrave la domanda egrave di per seacute ambigua in quanto la parola ldquoessenterdquo puograve assumere due significati come ldquotὸ ohrdquo lrsquoessente significa anzitutto ciograve che nei singoli casi egrave essente nel caso specifico a proposito del gesso questa massa egrave grigio tendente al bianco la forma determinata leggera friabile eccetera lrsquoessente significa in secondo luogo ciograve che per cosigrave dire fa sigrave che la cosa in questione sia un essente anzicheacute un non essente ciograve che nellrsquoessente se egrave un essente costituisce il suo essere (appunto sta cercando lrsquoessere dellrsquoessente) in conformitagrave di questa doppia significazione del termine ldquoessenterdquo il greco τό ὅν riveste spesso il secondo significato indica cioegrave non lrsquoessente stesso ciograve che egrave essente ma il fatto di essere lrsquoldquoessentitagraverdquo lrsquoessere essente per contro lrsquoessente nel primo senso designa le stesse cose essenti prese singolarmente nel loro insieme in altri termini tutto ciograve che egrave in rapporto ad esse e non alla loro

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ldquoessentitagraverdquo (alla loro essenza non so percheacute hanno tradotto essentitagrave) il primo significato di τό ὅν corrisponde a τά ὀντα (entia - ente) il secondo a ldquoτό εἶναιrdquo (esse ndash Essere) ndash (tenete sempre conto che ciograve che a noi interessa di tutto il discorso intorno alla metafisica egrave intendere la questione per noi piugrave importante e cioegrave come accade che qualche cosa venga considerato quello che egrave metafisicamente e non come una regola del gioco) ciograve che chiediamo questa egrave la domanda fondamentale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo sembra apparentemente che in questa domanda ci si attenga ancora e soltanto allrsquoessente sfuggendo al vuoto arrovellarsi sullrsquoessere ma che cosa domandiamo realmente percheacute lrsquoessente come tale sia Chiediamo la ragione del fatto che lrsquoessente egrave che egrave quella cosa determinata e percheacute non ci sia piuttosto il nulla (percheacute crsquoegrave questo piuttosto che nulla) la nostra domanda mira in ultima analisi allrsquoessere ma in che maniera La domanda che ci poniamo verte sullrsquoessere dellrsquoessente (cioegrave sullrsquoessere delle cose) noi interroghiamo lrsquoessente a proposito del suo essere tuttavia giagrave prima nellrsquoatto dellrsquointerrogare medesimo che noi facciamo la domanda verte giagrave in realtagrave sullrsquoessere sul suo fondamento e ciograve anche se questa domanda permane implicita e in quanto a sapere se lrsquoessere non sia giagrave di per se stesso il fondamento egrave fondamento sufficiente irresoluta (dice che continuiamo a domandarci intorno allrsquoessere nonostante tutto nonostante che questa domanda non ci porti da nessuna parte almeno per il momento) Il fatto che noi poniamo questa domanda sullrsquoessere come domanda di primo piano puograve forse accadere senza che noi sappiamo qualcosa dellrsquoessere e del suo comportamento nei confronti della sua differenza dallrsquoessente (se ci chiediamo questa cosa se ci chiediamo dellrsquoessere forse qualche cosa ne sappiamo giagrave di questo essere se ci stiamo domandando qualcosa) come sarebbe mai possibile non dico trovare ma anche soltanto cercare il fondamento dellrsquoessere dellrsquoessente senza aver prima sufficientemente afferrato compreso concepito lrsquoessere stesso sarebbe un progetto altrettanto disperato come voler rintracciare la causa e spiegare la ragione di un incendio senza curarci del suo andamento eccetera avviene cosigrave che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo ci costringe a porre la domanda preliminare ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Lrsquoessere permane tuttavia introvabile quasi come il nulla o in definitiva esattamente nello stesso modo (anche il nulla diceva prima ldquoegrave inutile che stiamo a domandarci del nulla che cosa ci domandiamordquo perograve anche con lrsquoessere dice accade qualche cosa di simile ) la parola ldquoessererdquo finisce per diventare cosigrave nientrsquoaltro che una parola vuota non designa nulla di effettivo di afferrabile di reale il suo significato egrave fumo esalazione irreale Nietzsche finisce cosigrave per avere ragione quando chiama i concetti piugrave alti come lrsquoldquoessererdquo lrsquoultima esalazione di una realtagrave che si dissolve Chi mai dovrebbe inseguire una tale esalazione il cui nome non egrave che la designazione di un grande errore ldquoin veritagraverdquo dice Nietzsche ldquoniente ha avuto finora una piugrave ingenua forza di persuasione dellrsquoerrore dellrsquoessererdquo egrave dallrsquoessere stesso che dipende questo fraintendimento (dice Heidegger) ed egrave questo vuoto persistente imputabile alla parola (Tenete conto che Heidegger ha sempre avuto una certa attenzione per il linguaggio e per la parola) oppure (il fraintendimento il soggetto) dipende da noi che in tutto questo gran darci da fare per andare a caccia dellrsquoessente siamo caduti fuori dallrsquoessere (questa egrave poi la sua accusa in definitiva a tutta la filosofia occidentale che per lui non egrave altro che una metafisica che ha mancato totalmente lrsquoessere percheacute ogni volta che si adopera per individuare lrsquoessere lo oggettivizza e di conseguenza lo trasforma in ente) o forse non dipende primariamente da noi uomini drsquooggi e neanche dai nostri prossimi e remoti predecessori ma da qualcosa che dallrsquoorigine trascorre in tutta quanta la storia dellrsquooccidente da un evento che tutti gli occhi degli storici non riuscirebbero a scorgere e che pur tuttavia avviene oggi come per lrsquoaddietro e avverragrave in futuro E se fosse davvero possibile che lrsquouomo che i popoli nei loro piugrave grandi affari drsquoimprese intrattengono una relazione con lrsquoessente e ciograve nonostante siano caduti da gran tempo fuori dellrsquoessere senza saperlo e che proprio questa sia la ragione piugrave intima e imponente della loro decadenza (qui adesso vi leggo delle cose che non hanno propriamente un grande interesse per

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la ricerca che stiamo facendo perograve ve le leggo come curiositagrave percheacute in queste righe crsquoegrave il motivo dellrsquoadesione di Heidegger al partito nazista) Si tratta di domande che non si pongono qui incidentalmente e neppure per influenzare i sentimenti o la concezione del mondo sono domande alle quali ci induce quella domanda preliminare che scaturisce necessariamente dalla principale e che suona ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Una domanda assai semplice e anche certamente assai inutile e non di meno una domanda anzi la domanda quella che chiede ldquolrsquoessere egrave una semplice parola e il suo significato evanescente oppure esso costituisce il destino spirituale dellrsquooccidenterdquo questa Europa in prede a un inguaribile accecamento sempre sul punto di pugnalarsi da se stessa si trova oggi (1935) nella morsa della Russia da un lato e dellrsquoAmerica dallrsquoaltro Russia e America rappresentano entrambe da un punto di vista metafisico la stessa cosa la medesima desolante frenesia della tecnica scatenata e dellrsquoorganizzazione senza radici dellrsquouomo massificato in un epoca in cui anche lrsquoultimo angolo del globo terrestre egrave stato conquistato dalla tecnica ed egrave diventato economicamente sfruttabile in cui qualunque evento in qualsiasi luogo e momento egrave venuto rapidamente accessibile in cui si puograve vivere nel medesimo tempo lrsquoattentato in Francia contro un monarca e un concerto sinfonico a Tokio per cui il tempo non egrave piugrave che velocitagrave istantaneitagrave e simultaneitagrave mentre il tempo come storicitagrave autentica egrave del tutto scomparso dalla realtagrave di qualsiasi popolo in un epoca in cui un pugile egrave considerato un eroe nazionale in cui i milioni di uomini delle adunate di massa costituiscono un trionfo allora proprio allora lrsquointerrogativo ldquoa che scopo dove e poirdquo continuamente ci si ripresenta come uno spettro al di sopra di tutta questa stregoneria La decadenza spirituale della terra egrave cosigrave avanzata che i popoli rischiano di perdere lrsquoestrema forza dello spirito quella che permetterebbe almeno di scorgere e di valutare come tale questa decadenza concepita in rapporto al destino dellrsquoessere questa semplice constatazione non ha nulla a che vedere con il pessimismo della civiltagrave come del resto con lrsquoottimismo poicheacute lrsquoabbuiarsi del mondo la fuga degli dei la distruzione della terra la riduzione dellrsquouomo a massa il sospetto gravido drsquoodio contro tutto ciograve che egrave creativo e libero ha in tutta la terra giagrave raggiunto una tale proporzione che delle categorie cosigrave puerili come pessimismo e ottimismo sono divenute ormai da gran tempo risibili siamo presi nella morsa il nostro popolo il popolo tedesco in quanto collocato nel mezzo subisce la pressione piugrave forte della morsa esso che egrave il popolo piugrave ricco di vicini e di conseguenza il piugrave esposto egrave insieme il popolo metafisico per eccellenza da questa sua caratteristica di cui siamo certi discende drsquoaltronde che questo popolo potragrave forgiarsi un destino solo se saragrave prima capace di provocare in se stesso una risonanza una possibilitagrave di risonanza nei confronti di questa caratteristica esso sapragrave comprendere la sua tradizione in maniera creatrice tutto ciograve implica che questo popolo in quanto popolo storico si avventuri ad esporre se stesso e insieme la storia stessa dellrsquooccidente colta a partire dal centro del suo avvenire nellrsquooriginario dominio della potenza dellrsquoessere e se la grande decisione concernente lrsquoEuropa non deve verificarsi nel senso dellrsquoannientamento potragrave solo verificarsi per via del dispiegarsi e a partire da questo centro nuove forze storiche e spirituali (hellip ) chiedere che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo significa nientemeno che attuare la ripetizione del cominciamento del nostro ldquoesserci storico e spiritualerdquo per trasformarlo in un altro cominciamento (quando lui parla del ldquocominciamento storico e spiritualerdquo allude a qualche cosa che aveva giagrave elaborato in ldquoSein und Zeitrdquo cioegrave lo spirito egrave questa forza creatrice la res cogitans di Cartesio cioegrave la potenza del pensiero questo egrave lo spirito anche per buona parte dellrsquoidealismo tedesco che lui conosceva molto bene e apprezzava quindi lrsquoldquoincominciamento di questo esserci storico e spiritualerdquo significa che questa forza creatrice del pensiero non puograve ovviamente essere scollegato dalla storia dalla sua storia nel senso che si storicizza di volta in volta il pensiero non puograve non tenere conto di ciograve che lo ha preceduto non nel senso di ritornare al passato per Heidegger non egrave assolutamente cosigrave ma piuttosto di fare agire ciograve che egrave stato in ciograve che egrave dice) una tal cosa egrave possibile questo oltretutto corrisponde alla capacitagrave formatrice e commisuratrice della storia in quanto si ricollega allrsquoevento

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fondamentale Un cominciamento si ripete non con il riportarvisi come ad alcuncheacute di trascorso di ormai risaputo e semplicemente da imitare bensigrave in modo che il cominciamento venga ricominciato in maniera ancor piugrave originaria (come dire in ciascun atto ciascuna volta egrave questo cominciamento ldquostoricordquo nel senso che non puograve non tener conto di ciograve che lo ha prodotto) la ripetizione come noi la intendiamo egrave tuttrsquoaltro che la prosecuzione migliorata di ciograve che si egrave giagrave attuato con i mezzi giagrave esistenti allora la domanda che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo si trova come domanda preliminare inclusa nella nostra domanda guida e cioegrave ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo se ci si pone alla ricerca di ciograve che in tale domanda preliminare viene perseguito vale a dire lrsquoldquoessererdquo tosto lrsquoespressione di Nietzsche ci appare nella sua piena veritagrave giaccheacute a ben guardare cosrsquoegrave lrsquoessere per noi piugrave che un semplice ldquoflatus vocisrdquo un significato vago indeterminato inafferrabile come il fumo Lrsquoessere per lui per Nietzsche egrave unrsquoillusione un inganno che non sarebbe mai dovuto verificarsi lrsquoessere qualcosa di vago indeterminato evanescente come fumo dunque Egrave vero non intendiamo contestare questo fatto si tratta anzi di chiarirne la natura per chiarirne tutta la portata (cioegrave lrsquoldquoessererdquo come una sciocchezza qui dice lo diceva prima egrave il concetto piugrave generale in assoluto) lrsquoambito della sua validitagrave si estende a tutto e a ogni cosa in particolare sino al nulla eccolo qua che torna il quale in quanto pensato e in quanto espresso egrave pure anchrsquoesso qualcosa al di sopra e al di fuori della sfera di validitagrave di questo concetto che egrave il piugrave generale lrsquoldquoessererdquo non esiste a rigore piugrave nulla da cui esso stesso possa venire ulteriormente determinato ( se egrave il concetto piugrave generale se fosse determinato da un altro concetto questo altro sarebbe ancora piugrave generale dellrsquoldquoessererdquo ovviamente ) il concetto dellrsquoessere egrave qualcosa di ultimo questo corrisponde anche a una legge della logica che dice ldquopiugrave un concetto egrave esteso ndash e quale concetto egrave piugrave esteso di essere ndash piugrave il suo contenuto risulta vuoto e indeterminatordquo (se io dico ldquotuttordquo appunto dico tutto e nulla Piugrave avanti dagrave una definizione di ldquospiritordquo visto che prima ne ha parlato ldquolo spirito egrave la risolutiva apertura originariamente disposta e cosciente allrsquoessenza dellrsquoessere lo spirito egrave la pienezza del potere dato alle potenze dellrsquoessere come tale nella sua totalitagraverdquo dire che lo spirito egrave lrsquoapertura cioegrave lrsquoapertura a ciograve che vi egrave di piugrave essenziale piugrave radicale possa essere pensato questo egrave lo spirito Poi qui fa qualche riflessione sullrsquoetimologia della parola ldquoessererdquo percheacute a suo parere ciograve che i greci intendevano con ldquoessererdquo egrave importante per intendere in seguito il modo in cui lui proporragrave questa nozione di essere) Questa via (cioegrave quella di seguire i greci sullrsquoetimo) essa deve sulla base di esempi grammaticali mostrarci come e percheacute lrsquoesperienza la concezione e lrsquointerpretazione del linguaggio divenute normative per lrsquooccidente siano la risultante di una concezione del tutto particolare dellrsquoessere Le parole ldquoπτῶσις e ἔγχυσιςrdquo significano cadere oscillare inclinarsi Crsquoegrave qui lrsquoidea di una deviazione dallo stare eretto e diritto ma questo lo star ligrave eretto in se stesso il venire in posizione e il rimanere in posizione i greci lo intendono come essere (lrsquoessere cioegrave egrave qualche cosa che egrave in posizione e sta ligrave dritto) ciograve che in tal guisa viene in posizione diventa in seacute stabile si pone con ciograve da se stesso liberamente nella necessitagrave del suo limite ldquoπέραςrdquo questrsquoultimo non egrave qualcosa che provenga allrsquoessente dal di fuori ancor meno esso rappresenta una mancanza una privazione (cioegrave il fatto di essere fermo ligrave) lrsquoarrestarsi il trattenersi in base al proprio limite di possedersi nel mantenersi stabile egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente (qui lui ha detto in modo chiarissimo che cosa intende con lrsquoessere dellrsquoessente Ciograve che si trattiene ligrave che sta ligrave che non si muove percheacute non puograve muoversi mentre lrsquoente sappiamo che si modifica lrsquoessere no (non lo sta oggettivando e quindi diventa un ente anche quello No a parer suo non lo oggettiva nel senso che ne parla egrave ovvio che bisogna parlare poi a parer suo non lo oggettiva percheacute per lui lrsquoessere non egrave un ente ma egrave il disvelarsi eccetera) Egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente egrave ciograve che costituisce primariamente lrsquoessente come tale nella differenza dal non essente (cioegrave la differenza per Heidegger fra lrsquoessere e lrsquoessente egrave propriamente ciograve che distingue lrsquoessente dal non essente percheacute Percheacute lrsquoessente egrave il non essente no questo egrave ciograve che fa essere lrsquoessente quello che egrave anzicheacute non essere la domanda principale ldquopercheacute lrsquoessente

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anzicheacute nulla) venire in posizione significa conseguentemente darsi un limite delimitarsi perciograve un carattere fondamentale dellrsquoessente egrave costituito da ciograve che viene chiamato in greco ldquoτό τέλοςrdquo che non significa neacute il fine neacute lo scopo (τέλος viene tradotto con ldquoscopordquo da cui teleologia) ma il ldquoterminerdquo in tedesco ldquoenderdquo cioegrave fine ldquoTerminerdquo non va qui inteso affatto in senso negativo come se si trattasse di qualcosa che non va piugrave avanti che fallisce che finisce ldquoterminerdquo significa il terminare la terminazione nel senso del compimento (per altro egrave in accezione che praticamente utilizzava Verdiglione) il limite e il termine sono ciograve per cui lrsquoessente incomincia ad essere (cioegrave questo essente incomincia ad essere qualcosa che viene delimitato percheacute egrave terminato) da questo punto di vista egrave da intendersi la denominazione piugrave alta che Aristotele usa per lrsquoessere ldquoἐντελέχειαrdquo il mantenersi conservarsi nella terminazione (limite) Lrsquouso che la filosofia posteriore e anche la biologia hanno fatto vedi Leibniz del termine ldquoἐντελέχειαrdquo denota tutto il distacco dai greci ciograve che si pone nel suo limite compiendolo e cosigrave costituendosi ha forma (morfegrave da cui morfologia eccetera) la forma cosigrave come concepita dai greci egrave essenzialmente uno schiudersi che si dispone nel limite ( si dischiude e si dispone in un limite cioegrave egrave determinato) se non cheacute ciograve che si mantiene consiste in se stesso diviene dal punto di vista dellrsquoosservatore ciograve che si propone che si offre mostrandosi nella sua apparenza lrsquoapparire di una cosa viene detto dai greci ldquoεἶδοςrdquo o ldquoideardquo (lrsquoidea egrave lrsquoapparire ciograve che appare) In ldquoεἶδοςrdquo risalta in primo piano ciograve che intendiamo anche quando diciamo ldquola cosa ha un certo aspetto si lascia vedere constardquo la cosa ldquoconsisterdquo essa riposa nellrsquoapparire egrave come dire nel sorgere della sua essenza (appare quando sorge) Tutte le determinazioni dellrsquoessere finora enumerate traggono tuttavia il loro fondamento e risultano insieme collegate da ciograve in cui i greci sperimentano inequivocabilmente il senso dellrsquoessere e che essi chiamano ldquoοὐσίαrdquo (la sostanza) e in senso piugrave pieno ldquoπαρουσίαrdquo la solita povertagrave di pensiero traduce la parola con ldquosostanzardquo e ne falsa con ciograve completamente il significato (in tutti i manuali di filosofia al temine greco ldquoοὐσίαrdquo viene tradotto con ldquosostanzardquo pero lui dice invece) Noi abbiamo per ldquoπαρουσίαrdquo la parola tedesca corrispondente ldquoan wesenrdquo si usa designare cosigrave una proprietagrave fondiaria e di tipo rurale in seacute conchiusa una proprietagrave ancora al tempo di Aristotele ldquoοὐσίαrdquo egrave usata in questo senso e insieme nel senso del termine filosofico fondamentale una cosa si presenta essa permane in se stessa e cosigrave si propone essa egrave Essere significa in fondo per i greci presenza Non di meno la filosofia greca non egrave risalita piugrave oltre sul fondamento dellrsquoessere cioegrave verso quello che esso nasconde essa si egrave fermata alla prima fase dellrsquoesser presente e ha cercato di considerarlo secondo le sue accennate determinazioni (che sono appunto enti) Quanto abbiamo detto ci permette di comprendere meglio per ciograve che riguarda lrsquoillustrazione del termine ldquometafisicardquo lrsquointerpretazione greca dellrsquoessere da noi menzionata fin dallrsquoinizio lrsquoapprensione cioegrave dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo (natura) Bisogna dicemmo mettere completamente da parte ogni altro concetto di natura ldquoφύσιςrdquo designa lrsquoerigersi nellrsquoatto di schiudersi (qualcosa che si erige nellrsquoatto in cui si dischiude compare appare) il dispiegarsi permanendo in seacute (si dispiega permanendo in seacute qualcosa che si dispiega lui faceva lrsquoesempio del fiore che sboccia della rosa che si dispiega e dispiegandosi permane questo egrave lrsquoessere) In questo imporsi riposo e movimento sono ritenuti e insieme manifestati ad opera di una unitagrave originaria questo imporsi costituisce la presenza predominante e ancora non padroneggiata dal pensiero in cui lrsquoesser presente sussiste come essente ma questo imporsi fuori esce dalla latenza il che egrave come dire per usare lrsquoespressione greca che lrsquoldquoαλήθειαrdquo ldquola non latenzardquo accade (ldquoαλήθειαrdquo ldquola veritagraverdquo uno dei termini che i greci usavano per ldquoveritagraverdquo che lui traduce piugrave propriamente come ldquonon latenzardquo Cosa vuol dire che accade la ldquonon latenzardquo che ad un certo punto ciograve che egrave non latente diventa latente appare si dischiude permane ma ciograve che permane egrave lrsquoessere non lrsquoessente) Infatti ciograve che viene qui denominato ldquoπόλεμοςrdquo egrave un conflitto che emerge da ogni cosa divina e umana non si tratta di una guerra di tipo umano la lotta cosigrave come concepita da Eraclito egrave quella che anzitutto

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fa sigrave che lrsquoente si ponga come distinto nel contrasto e che acquisti la sua posizione la sua condizione il suo rango (per differenza potremmo dire) Nellrsquoattuarsi di tale separazione si verificano delle crepe delle scissure dei distacchi e delle connessioni e nellrsquoesplicarsi vicendevole del contrasto che si produce il mondo Per i greci essere significa stabilitagrave e ciograve in duplice senso 1) lo stare in seacute nel senso del prodursi del procedere (questa egrave la ldquoφύσιςrdquo la natura ldquosta insiemerdquo nel senso che si produce procede per questo ldquosta in seacuterdquo si produce egrave ovvio che sta in seacute ) 2) ldquolo stare in seacuterdquo come tale come qualcosa di stabile che rimane di permanente nel senso di ldquoοὐσίαrdquo (prima era la ldquoφύσιςrdquo seconda ldquoοὐσίαrdquo) ldquoNon essererdquo per conseguenza significa lrsquouscire da tale stabilitagrave proceduta da se stessa ldquoEsistenzardquo ed ldquoesistererdquo significano quindi per i greci precisamente non essere Lrsquoinsipienza e la faciloneria con cui ci si serve delle parole ldquoesistenzardquo ed ldquoesistererdquo per indicare lrsquoldquoessererdquo testimoniano una volta di piugrave di quanto ci si egrave allontanati da esso e da una significazione ben altrimenti allrsquoorigine efficace e precisa (πτῶσιςeἔγχυσις indicano il cadere il declinare Poi parla dellrsquoinfinito il fatto che ldquoessererdquo sia infinito ma non egrave cosigrave determinante Ci sono tante cose da leggere ma quello che mi interessava qui egrave importante) Abbandoniamo dunque il vuoto schema di questa parola ldquoessererdquo percheacute risulta una parola vuota eccetera ma per andare dove La risposta non egrave difficile egrave il caso se mai di meravigliarci di esserci potuti intrattenere cosigrave a lungo e dettagliatamente sulla parola ldquoessererdquo allora dunque abbandoniamo questa vuota e generica parola ldquoessererdquo e rivolgiamoci piuttosto ai vari ambiti specifici dellrsquoessente (fa una serie di esempi i fiumi i boschi eccetera tutte queste cose sono essenti anche la folla egrave essente la calca umana eccetera anche i pazzi di un manicomio) essenti sempre ovunque a volontagrave tutto egrave essente solo donde noi troviamo la consapevolezza che tutto ciograve che presentiamo ed elenchiamo con tanta sicurezza sia veramente un essente (vedete qui innanzi tutto la portata metafisica anche di queste domande lui intende con essente un qualche cosa che egrave se stesso necessariamente non una parola che ha quindi una certa serie di connessioni e viene utilizzata in un certo modo no lrsquoessente egrave qualche cosa e questa egrave metafisica) pare una domanda assurda (cioegrave come facciamo a sapere che un essente egrave un essente) e dato che noi possiamo in ogni caso senza nessuna possibilitagrave di dubbio constatare che un certo essente egrave (questa penna egrave) non egrave nemmeno necessario per questo usare la parola ldquoessenterdquo e ldquolrsquoessenterdquo estranee al linguaggio comune neacute ora pensiamo a dubitare che tutti questi enti in generale non siano basando il nostro dubbio sulla pretesa e constatazione scientifica che noi non sperimenteremmo che le nostre sensazioni neacute usciremmo dal nostro corpo cui tutto quello che abbiamo testeacute nominato rimarrebbe legato in realtagrave lrsquoessente noi lo lasciamo essere cosigrave come nella vita di tutti i giorni o nelle ore e momenti decisivi che ci sollecita e ci assale ci solleva e ci opprime lasciamo ogni essente ldquoessererdquo cosigrave comrsquoegrave Ma egrave proprio quando ci abbandoniamo cosigrave spontaneamente e senza alcuna complicazione al corso della nostra esistenza storica quando lasciamo che lrsquoessente sia di volta in volta quello che egrave che ci troviamo nonostante tutto nella necessitagrave di sapere giagrave che cosa significa ldquoegraverdquo ed ldquoessererdquo e come stabilire drsquoaltra parte che in un certo tempo in un certo luogo un supposto essente non egrave se non siamo in grado di distinguere con chiarezza fra essere e non essere e come compiere questa decisiva distinzione se non sappiamo in modo altrettanto decisivo e determinato che cosa significhino lrsquoessere e il non essere che vengono qui appunto distinti come puograve nel caso specifico e in generale un essente essere per noi un essente se prima non comprendiamo che cosa significhino ldquoessererdquo e ldquonon essererdquo Abbiamo constatato allrsquoinizio la parola ldquoessererdquo non ci dice nulla di determinato (anzi abbiamo visto prima che egrave la parola piugrave indeterminata possibile) neacute ci siamo dopo tutto ingannati infatti abbiamo trovato e ci consta tuttora che ldquoessererdquo ha un significato evanescente impreciso drsquoaltronde le precisazioni fin qui fatte ci danno la convinzione di distinguere bene e con sicurezza lrsquoldquoessererdquo dal ldquonon essererdquo per raccapezzarci bisogna fare attenzione a quanto segue si puograve certo dubitare che in un luogo o in un tempo qualsiasi un singolo

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ente sia oppure no ci si puograve ingannare ad esempio sul fatto che una finestra che pure egrave un ente sia chiusa o non lo sia eppure anche percheacute semplicemente una cosa di tal genere possa venir posta in dubbio occorre che sia presente una precisa distinzione fra essere e non essere (non so se la finestra egrave aperta o chiusa ma so che una finestra egrave una finestra) Quello di cui in questo caso non dubitiamo affatto egrave che lrsquoessere sia diverso dal non essere Per quanto la parola ldquoessererdquo risulti indeterminata nel suo significato non di meno la comprendiamo in modo determinato ldquoEssererdquo si rivela cosigrave come qualcosa di pienamente indeterminato e altamente determinato secondo la logica comune vi egrave qui una contraddizione evidente ma ciograve che si contraddice non puograve essere Non esiste un circolo quadrato e tuttavia questa contraddizione ldquolrsquoessere completamente indeterminato e tuttavia determinatordquo esiste Se non vogliamo ingannarci se in mezzo ai molti affari e impegni della giornata ci concediamo un attimo di riflessione a questo riguardo ci capita di sorprenderci nel bel mezzo di questa contraddizione questa nostra situazione egrave reale come nessunrsquoaltra Il fatto che lrsquoessere sia per noi una parola vuota assume improvvisamente tuttrsquoaltro aspetto diventiamo finalmente diffidenti nei confronti del presunto ldquovuotordquo della parola riflettendo piugrave attentamente su questa parola risulta alfine questo malgrado ogni obliterazione mescolanza genericitagrave del suo significato noi pensiamo in essa qualcosa di determinato questo qualcosa di determinato egrave cosigrave determinato e unico nel suo genere che occorre fare la seguente aggiunta quellrsquoessere che tocca a qualsiasi ente e che si sperde cosigrave in tutto ciograve che vi egrave di piugrave comune egrave per eccellenza quanto vi egrave di piugrave unico (ora avete immediatamente inteso lrsquoimportanza di ciograve che sta dicendo anche percheacute ha anticipato siamo nel lsquo35 quelle stesse cose che vi stavo dicendo recentemente rispetto alle parole ai significati Avete ben chiaro ciograve che vi dicevo affermando che una parola egrave fatta di altre parole come la semiotica ha mostrato in vario modo e a vario titolo da Hjelmslev a Greimas a De Saussure eccetera quindi una parola egrave fatta di tutte le connessioni che intrattiene simultaneamente con tutte le altre parole Questo era un grosso problema giagrave per De Saussure ciograve non di meno questa parola pur essendo indeterminata oltre che indeterminabile risulta determinata risulta essere se stessa e cioegrave risulta utilizzabile percheacute se fosse effettivamente indeterminata e indeterminabile non sarebbe utilizzabile sarebbe nulla sarebbe evanescente esattamente quello che diceva Heidegger rispetto allrsquoessere come la parola piugrave generica piugrave indeterminata che scappa da tutte le parti eppure ci sta dicendo Heidegger che nonostante questo rimane la parola piugrave determinata) Qualunque altra cosa comunque possa essere anche se unica puograve venire ulteriormente paragonata ad altro con questa possibilitagrave di comparazione aumenta la sua determinabilitagrave (quando facciamo un esempio egrave la stessa cosa) ed egrave in virtugrave di questa determinabilitagrave che essa si trova in una condizione sotto molti aspetti di indeterminatezza (proprio percheacute egrave determinabile egrave indeterminata se fosse determinata sarebbe chiusa) Lrsquoessere per contro non puograve essere paragonato con nessunrsquoaltra cosa ha questa prerogativa solo il nulla per lui egrave altro solo il nulla e qui non crsquoegrave nulla da paragonare se lrsquoessere rappresenta cosigrave quanto vi egrave di piugrave unico nel suo genere e il piugrave determinato allora anche la parola ldquoessererdquo non puograve rimanere vuota e in veritagrave essa non egrave mai vuota Ce ne convinceremo facilmente con un paragone (appunto con una determinazione se vogliamo riprendere quanto si diceva prima) quando noi percepiamo la parola ldquoessererdquo udendola come forma sonora o vedendola scritta essa ci appare tosto come qualcosa di affatto diverso da un seguito di suoni e di lettere come ad esempio ldquoabracadabrardquo anche questo egrave un seguito di suoni ma noi diciamo immediatamente che egrave privo di senso anche se puograve averne come formula magica per contro ldquoessererdquo non egrave in tal modo privo di senso cosigrave ldquoessererdquo visto scritto egrave tuttrsquoaltro da ldquokzomilrdquo Non esistono parole vuote ci sono sigrave parole usate che mantengono ancora perograve un certo contenuto il nome ldquoessererdquo mantiene ancora la sua forza di appellazione (si rifagrave alla parola greca ai greci antichi ) proporsi di abbandonare lrsquoessere come parola vuota di senso per rivolgersi allrsquoessente particolare egrave cosa non solo avventata ma oltretutto eminentemente incerta riflettiamo su tutto questo servendoci ancora

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una volta di un esempio il quale drsquoaltronde come ogni esempio hellip In luogo del concetto generale di ldquoessererdquo prendiamo per esempio la rappresentazione generale di ldquoalberordquo (fa anche comodo percheacute echeggia il segno di De Saussure) per esprimere e precisare che cosa sia lrsquoessenza generale di albero occorre staccarci dalla rappresentazione generale di albero e rivolgerci a particolari specie di alberi a singoli esemplari di questa specie egrave un procedimento cosigrave di per seacute ovvio che quasi esitiamo a soffermarci su di esso in dettaglio la cosa tuttavia non egrave cosigrave semplice come possiamo in genere trovare questo particolare di cui tanto si parla gli alberi singoli come tali in quanto alberi Come possiamo in linea di massima anche solo cercare qualcosa del genere come un albero se non abbiamo giagrave da prima la chiara rappresentazione di quello che sia un albero in generale (egrave molto platonico) se questa rappresentazione generale di albero fosse cosigrave indeterminata e confusa cosigrave che essa non potesse darci alcuna sicura indicazione nel nostro cercare e trovare potrebbe accadere che invece di questi noi prendessimo come casi particolari determinati come esempi drsquoalberi delle automobili o dei conigli Per quanto possa essere esatto che noi per determinare piugrave da vicino i molteplici aspetti dellrsquoessenza ldquoalberordquo dobbiamo passare attraverso il particolare permane tuttavia almeno altrettanto esatto che la elucidazione di questa multiformitagrave e dellrsquoessenza si attua e progredisce solo in quanto ci rappresentiamo e conosciamo in modo piugrave originario lrsquoessenza generale ldquoalberordquo vale a dire lrsquoessenza ldquopiantardquo che egrave come dire lrsquoessenza ldquovitalerdquo e ldquovitardquo Per quanto riguarda il significato generale di ldquoessererdquo si potrebbe tuttavia a buon diritto replicare che dato che esso egrave piugrave generale della rappresentazione che lo concerne non puograve risalire a qualcosa di piugrave alto nel caso del concetto piugrave elevato e piugrave generale il rinvio a ciograve che si trova sotto di lui non costituirebbe soltanto una valida rappresentazione ma anche lrsquounica via per trionfare del vuoto cioegrave sta dicendo ldquonon possiamo andare su percheacute sopra lrsquoessere non crsquoegrave piugrave niente possiamo soltanto avvantaggiarci del fatto che ci sono degli essenti che lo determinano perograve dice Heidegger non egrave cosigrave ma lo vedremo mercoledigrave prossimo 23 dicembre 2014 La volta scorsa Heidegger giungeva a considerare che lrsquoessere egrave quanto di piugrave determinato e al tempo stesso quanto di piugrave indeterminato e dicevo che questo non egrave lontano dalla questione che posi qualche tempo fa rispetto alla parola e al segno lui giunge a quella considerazione attraverso un percorso prettamente metafisico mentre io vi ero giunto attraverso la logica e attraverso la semiotica in buona parte e quindi non solo con riferimenti ma anche con conclusioni leggermente differenti dalle sue comunque sia vediamo di leggere ancora qualche cosa Si domanda a proposito dellrsquoessere vi ricordate Considerava lrsquoessere come un flatus vocis come un nulla come qualcosa che di fatto non ha nessun interesse perograve poi dice che non egrave proprio cosigrave e infatti si chiede ldquolrsquoessere egrave solo una parolardquo cioegrave se togliamo lrsquoessere togliamo questa parola visto che non serve a niente e questo sulla scorta di Nietzsche per esempio e dice) Sarebbe solo una parola di meno della nostra lingua No Se togliamo lrsquoessere non ci sarebbe allora in generale alcun linguaggio non succederebbe piugrave affatto che nelle parole lrsquoessente si schiudesse come tale e cioegrave che potesse essere evocato e discusso poicheacute dire lrsquoessente come tale significa comprendere anzitutto lrsquoessente come essente vale a dire il suo essere Supposto che noi comprendiamo per nulla lrsquoessere supposto che la parola essere non avesse nemmeno quel significato evanescente ebbene in tal caso non ci sarebbe piugrave assolutamente alcuna parola Noi stessi non potremmo essere in alcun modo dei dicenti non potremmo in alcun modo essere quello che siamo poicheacute essere uomo significa essere uno capace di dire lrsquouomo egrave uno che dice di sigrave o di no solo percheacute egrave nel fondo della sua essenza un dicente egrave il dicente questo costituisce la sua distinzione e in pari tempo la sua miseria essa lo distingue dalla pietra dalla pianta dallrsquoanimale ma altresigrave

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dagli dei hellip eccetera volendo pertanto gettare uno sguardo retrospettivo su quanto egrave stato fin qui detto le cose ci si presentano nel modo seguente con lo stabilire in primo luogo come dato di fatto questa cosa parola priva di nome (non lo nomina lrsquoessere ancora) cioegrave che lrsquoessere non egrave per noi che una parola vuota di significato evanescente abbiamo abbassato lrsquoessere e lo abbiamo conseguentemente declassato dal suo vero rango per contro il fatto che noi comprendiamo lrsquoessere anche se in un modo indeterminato ha per in nostro ldquoessercirdquo il piugrave alto valore in quanto vi si manifesta una forza nella quale si fonda tutta la possibilitagrave essenziale del nostro esserci non si tratta di un fatto qualunque ma di qualcosa che per il suo peso esige la piugrave alta valutazione a patto che il nostro esserci che egrave sempre qualcosa di storico non rimanga per noi qualcosa di indifferente drsquoaltronde anche percheacute il nostro esserci possa rimanere per noi unrsquoentitagrave indifferente occorre comprendere lrsquoessere senza questa comprensione non saremmo neanche in grado di dire di no al nostro esserci (questo che sta dicendo egrave importante percheacute incomincia a porre la questione in termini tali per cui se non ci si apre al porsi storicamente nel mondo ldquostoricamenterdquo cioegrave tenendo conto del domandare ovviamente percheacute egrave di questo che si tratta di una domanda che egrave sempre e comunque posta e da porre ininterrottamente se non avviene questo allora lrsquouomo non egrave niente dice addirittura che lrsquouomo non egrave neanche un dicente percheacute per potere dire occorre potere affermare per potere affermare occorre che qualche cosa appaia occorre che qualche cosa si mostri (φαίνεισθαι) in greco lrsquoapparire di qualche cosa questo apparire non crsquoegrave se non crsquoegrave lrsquoesserci lrsquoessere nellrsquoaccezione che indicava prima e vale a dire un dischiudentesi permanere cioegrave qualcosa che permane Lrsquoessere egrave questo permanere questa permanenza che consente di potere affermare quindi dire percheacute se dico dico qualcosa e questo qualcosa occorre che permanga che sia Ora lui prosegue e critica la questione delle scienze che continuano a considerare lrsquoessere come un oggetto cioegrave fanno della metafisica ecco qui continua a dire ponendoci la questione che lrsquoessere sia la cosa piugrave degna di discussione) Porci in tal modo la domanda noi compiamo il passo decisivo da un fatto indifferente e dalla pretesa vacuitagrave di significato della parola ldquoessererdquo ci conduce allrsquoavvenimento piugrave degno di essere discusso sia al fatto che lrsquoessere si schiude necessariamente nel nostro comprendere (che egrave ciograve che dicevo prima cioegrave senza lrsquoessere non crsquoegrave comprensione non crsquoegrave comprensione percheacute se qualcosa non appare si svela a un certo punto si mostra potremmo dire per quello che egrave se non crsquoegrave questa apertura dunque per cui lrsquoente cessa di non essere e senza questo non crsquoegrave comprensione percheacute non crsquoegrave nulla da comprendere assolutamente niente Ciograve che a noi interessa egrave questo aspetto e il motivo per cui stiamo considerando queste cose e cioegrave lrsquoidea di Heidegger che per comprendere per potere parlare per potere esistere cosigrave come si intende comunemente lrsquoldquoesistererdquo percheacute tutto questo possa darsi occorre che qualcosa permanga Si dischiude qualche cosa in questo apparire cioegrave uscire dal non essere ma di fatto la cosa che lo interessa egrave che anche per lui occorre che permanga qualche cosa qualche cosa si ponga senza questo non crsquoegrave comprensione ed egrave il motivo per cui diceva che lrsquoessere egrave anche la cosa piugrave determinata e anche indeterminata percheacute dal nulla va verso il nulla ma ne parleragrave tra poco quando diragrave dellrsquoessere e del divenire ndash fa alcuni esempi lrsquoessere come un edificio come una casa come un accidente qualunque) Lrsquoessere dellrsquoedificio che si trova laggiugrave non egrave anchrsquoesso qualcosa e dello stesso genere del tetto e della cantina non vi egrave dunque alcuna cosa che corrisponda al parola e al significato di essere (tutte le cose che sono sono enti) non dobbiamo perograve concludere che lrsquoessere consista solo nella parola e nel suo significato in realtagrave il significato della parola non costituisce in quanto significato lrsquoessenza dellrsquoessere Sarebbe come dire che lrsquoessere dellrsquoessente ad esempio lrsquoedificio da noi considerato consiste nel suo significato verbale (percheacute lrsquoessere non egrave il significato il significato egrave una cosa verbale lrsquoessere no per Heidegger Se avesse considerato lrsquoessere come un segno linguistico non avrebbe fatto metafisica ma semiotica Non so se Heidegger conoscesse la semiotica non mi risulta comunque non ha importanza) Ora ritenere ciograve sarebbe

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visibilmente scorretto piuttosto noi intendiamo vediamo la parola essere attraverso il suo significato lrsquoessere stesso (cioegrave il significato della parola ldquoessererdquo rinvia non a un segno ma allrsquoessere) Solo che esso (lrsquoessere stesso) non egrave per niente una cosa intendendo per ldquocosardquo un essente qualsiasi (ovviamente se no sarebbe un ente un essente appunto) ne consegue che in ultima analisi nella parola essere considerata nelle sue modificazioni in tutta la sua estensione linguistica parola e significato risultano connessi in maniera piugrave originaria a ciograve che essi designano ma anche il contrario lrsquoessere stesso egrave legato alla parola in un senso del tutto diverso e piugrave essenziale di qualunque altro ente (per mostrare questo parleragrave fra breve della parola antica della parola dei greci la parola originaria) La parola ldquoessererdquo si rapporta in tutte le sue modificazioni allrsquoessere che viene detto in modo essenzialmente diverso da come tutti gli altri verbi e sostantivi si rapportano allrsquoessente che in essi egrave detto (sta dicendo che quando si pronuncia la parola ldquoessererdquo questa parola si rapporta a ciograve che viene detto cioegrave allrsquoessere in modo totalmente differente cioegrave non egrave la stessa cosa del modo in cui altri verbi si rapportano allrsquoente alla cosa Lrsquoessere non egrave un ente egrave un altro modo per dirlo) Ne viene di rimando che le spiegazioni fornite circa il termine ldquoessererdquo sono di tuttrsquoaltra portata delle varie considerazioni che egrave possibile fare sullrsquouso delle parole della lingua nei confronti di qualsiasi altra cosa anche se per ciograve che concerne la parola ldquoessererdquo sussiste una particolare connessione originaria tra la parola il significato e lrsquoessere stesso mentre la cosa lrsquoente per cosigrave dire manca (noi parliamo dellrsquoessere ma non crsquoegrave in questo dire intorno allrsquoessere nessun ente la cosa per cosigrave dire manca la cosa lrsquoente) noi dobbiamo ritenere per questo che lrsquoessenza dellrsquoessere stesso si lasci ricavare dalla semplice caratterizzazione del significato della parola nel significato stesso della parola ldquoessererdquo ligrave crsquoegrave lrsquoessere ma non come una determinazione verbale di qualche cosa ma come qualche cosa che egrave al di fuori della parola (ora dopo questo excursus aggiunge ancora qualche cosina) qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dai singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo (ha fatto prima una serie di esempi Il cane egrave in giardino Dio egrave La terra egrave Rosso egrave poi altre cose Questrsquouomo egrave della Svezia Tutti i modi in cui lrsquoldquoegraverdquo acquisisce dei significati ciascuna volta differenti hellip Semioticamente potremmo dire a seconda del gioco linguistico allrsquointerno del quale egrave inserito Se dico che quellrsquouomo egrave della Svezia questo ldquoegraverdquo egrave diverso dallrsquoldquoegraverdquo per esempio dellrsquoaffermazione ldquola terra egrave rotondardquo) Qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dei singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo una cosa risulta chiara nellrsquoldquoegraverdquo lrsquoessere ci si dischiude in molteplici guise lrsquoasserzione a prima vista cosigrave ovvia che lrsquoessere sia una parola vuota ci si rivela di nuovo e ancora piugrave efficacemente come falsa (percheacute se ogni volta determina cose diverse egrave ovvio che non egrave vuota) ma si potrebbe tuttavia replicare che lrsquoessere viene inteso veramente in guisa molteplice (come direbbe la semiotica) la ragione di ciograve non risiede affatto nello stesso ldquoegraverdquo ma dipende unicamente dalla varia portata degli enunciati i quali riguardano ognuno quanto a contenuto enti diversi dio la terra la coppa il contadino il libro la carestia la pace sulle cime (quindi contrariamente a quanto dice la semiotica e qui crsquoegrave la linea di demarcazione fra la metafisica e la semiotica ogni volta questo ldquoegraverdquo direbbe la semiotica cambia di significato a seconda del sistema linguistico in cui egrave inserito Heidegger invece dice che non egrave cosigrave percheacute tutte queste cose rispetto alle quali la ldquoegraverdquo cambia significato sono enti non si riferiscono allrsquoessere) egrave solo percheacute lrsquoldquoegraverdquo rimane in se stesso indeterminato e vuoto per questo puograve cambiare significato quanto al suo significato che puograve prestarsi a un uso cosigrave svariato e riempirsi e determinarsi secondo ogni caso La varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza il contrario di ciograve che doveva dimostrarsi essa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabile (che egrave una notazione abbastanza acuta in effetti quando dice ldquola terra egrave dio egrave questo egrave svedese ecceterardquo tutti questi ldquoegraverdquo sono riferiti a un ente non dicono dellrsquoessere propriamente come diceva lui ldquosi riempie e si determina secondo ogni caso la varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza ndash che cosa ndash il

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contrario di ciograve che doveva dimostrarsi ndash percheacute lrsquoessere varia egrave mutevole a seconda dei modi in cui lo si impiega ndash ma ldquoessa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabilerdquo ndash e cioegrave questo essere per potere determinarsi in quanto essere deve potere apparire negli enti nelle cose egrave ligrave che trovo lrsquoessere ldquose so interrogarerdquo aggiungerebbe) Che cosa si puograve replicare Entriamo qui nellrsquoambito di una questione decisiva le perviene una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi o per meglio dire dalle singole sfere alle quali essere si riferiscono oppure ldquolerdquo cioegrave a dire lrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi facciamo accessibile lrsquoessente nella sua veritagrave comrsquoegrave di volta in volta (Questa egrave la domanda che si pone ve la rileggo percheacute egrave importante ldquole perviene a una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi ldquoLrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi ci facciamo accessibile lrsquoessente nella sua varietagrave comrsquoegrave di volta in volta lrsquoente possiamo accedere allrsquoente in tutte le sue varietagrave percheacute questo ente egrave debitore dellrsquoessererdquo Percheacute lrsquoente egrave se lrsquoente non egrave egrave nulla quindi lrsquoente per potere essere percepito per potere esistere per poterlo descrivere per dire che quella casa egrave quella cosa che dio egrave che la terra egrave che Cesare egrave di Torino tutti questi enti non potrebbero hellip sarebbero non enti cioegrave ni-ente se non ci fosse lrsquoessere a garanzia quella che in altre occasioni chiamava ldquoφύσιςrdquo Adesso considera i vari aspetti dellrsquoessere cioegrave delle cose che si aggiungono generalmente allrsquoessere lui dice allrsquoessere in genere si attacca qualche cosa ldquolrsquoessere egrave qualche cosardquo Parla di essere e divenire che sono i due capisaldi del pensiero Parmenide Eraclito tanto per intenderci) Questa distinzione contrapposizione sta al principio dellrsquoindagine sullrsquoessere ancora oggi essa costituisce la piugrave comune delimitazione dellrsquoessere mediante qualcosa drsquoaltro (che cosa limita lrsquoessere Il non essere e il non essere egrave altro dallrsquoessere abbiamo lrsquoessere e lrsquoaltro dallrsquoessere) in quanto risulta immediatamente da una rappresentazione dellrsquoessere cristallizzatasi in evidenza banale ciograve che diviene non egrave ancora ciograve che egrave non abbisogna piugrave di divenire (se egrave che cosa addiviene a fare) ciograve che egrave lrsquoessente ha lasciato ogni divenire dietro di seacute ormai egrave divenuto o ha potuto divenire (si dovrebbe dire ldquoegrave potuto divenirerdquo comunque non importa) ciograve che autenticamente egrave resiste altresigrave a ogni impulso del divenire (se una cosa autenticamente egrave non ha piugrave bisogno del divenire in questo senso ldquoresiste a ogni impulso del divenirerdquo se egrave egrave giagrave compiuto) in una visione grandiosa degna dellrsquoassunto Parmenide vissuto tra il VI e il V secolo ha messo in luce in forma di pensiero poetico lrsquoessere dellrsquoessente in contrapposizione al divenire Il suo poema didascalico ci egrave pervenuto sotto forma di frammenti hellip (questo egrave Parmenide) ldquoResta ormai solo il discorso della via sulla quale si rivela lrsquoessere comrsquoegrave su questa via ci sono molte cose che stanno ad indicarlo come lrsquoessere senza nascere neacute perire se ne sta tutto intero solo e del pari senza timore in seacute senza essere stato portato a compimento esso (lrsquoessere) non fu in passato e nemmeno in futuro poicheacute come presente esso egrave tutto in una volta unico unificante unito da seacute in seacute raccogliendosi capace di tenere insieme colmo di presenzialitagraverdquo Queste poche parole si ergono con la maestositagrave delle statue greche hellip quel che viene detto a partire dallrsquoessere sono dei ldquosematardquo non giagrave dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacute (questo egrave importante per Heidegger il fatto che ldquolrsquoessere si mostra a partire da seacuterdquo e non da qualche altra cosa ogni tanto oscilla e Severino glielo fa notare percheacute ci sia lrsquoessere occorre che ci sia un ente altre volte sembra che possa darsi anche lrsquoessere senza lrsquoente come per esempio in questo caso appare che lrsquoessere si dia senza lrsquoente tantrsquoegrave che dice ldquonon dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacuterdquo - non a partire dallrsquoente ndash ma da seacute) per potere avere una tale visione dellrsquoessere occorre infatti rimuovere da lui ogni nascere ogni perire prescindere nel senso attivo di allontanarli con lo sguardo eliminarli ndash non nasce non muore non fa niente ndash ciograve che con ldquoἀ οὐδέrdquo viene tenuto lontano non egrave della misura dellrsquoessere la misura egrave tuttrsquoaltra

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possiamo da ciograve inferire che lrsquoessere si mostra a questo dire come la soliditagrave propria dello stabile in seacute raccolto immune da turbamento e da cangiamento (questo egrave lrsquoessere di Parmenide ovviamente) ancor oggi quando si espongono le origini della filosofia occidentale si usa contrapporre a questa dottrina di Parmenide quella di Eraclito da lui proverrebbe la frase frequentemente citata ldquoπάντα ῥεῖrdquo (tutto scorre) per conseguenza non vi egrave alcun essere tutto egrave divenire (perograve dice qui Heidegger che non egrave proprio cosigrave secondo la sua interpretazione del testo di Parmenide e di Eraclito di fatto entrambi piugrave o meno dicono la stessa cosa percheacute lui dice che non si deve interpretare la dottrina del divenire di Eraclito nel senso del darvinismo attuale) lrsquoopposizione di essere e divenire non si egrave mai piugrave presentato in maniera cosigrave esclusiva come nel dire di Parmenide in questa grande epoca il dire dellrsquoessere dellrsquoessente ha in seacute medesimo lrsquoessenza nascosta dellrsquoessere di cui si parla egrave in si fatta necessitagrave di carattere storico che risiede il segreto della grandezza per ragioni che appariranno piugrave chiare in seguito ci limitiamo per ora a porre questa prima antitesi ldquoessere e divenirerdquo (ora parla di essere e apparenza) questa distinzione egrave altrettanto antica quanto la prima da me menzionata il carattere ugualmente originario delle due suddivisioni ldquoessere e divenirerdquo ldquoessere e apparenzardquo denota lrsquoesistenza di un piugrave profondo rapporto che permane ancor oggi celato (dunque dice che questa seconda distinzione ldquoessere e apparenzardquo va colta perograve nel suo autentico contenuto per fare questo ecco che bisogna rifarsi alla parola greca dice poi che questa distinzione ldquoessere e apparenzardquo ci egrave abituale egrave una cosa molto semplice dice ldquouna cosa egrave oppure apparerdquo Egrave cosigrave o sembra che sia cosigrave Poi fa distinzioni lrsquoapparenza come splendore come rilucere lrsquoapparenza ldquoil parere come apparirerdquo lrsquoapparenza come pura apparenza cioegrave sembrare) per comprendere questa intima connessione di - essere e apparenza- interamente lrsquoessere in maniera ugualmente originaria vale a dire come lrsquointendevano i greci giagrave sappiamo che lrsquoessere si schiude ai greci quale ldquoφύσιςrdquo ndash ciograve che egrave la natura ciograve che egrave ligrave ciograve che sta ndash ldquolo schiudentesi permanente imporsirdquo (ricordate la definizione che da) egrave nel medesimo tempo in se stesso lrsquoapparire che si mostra Le radici ldquofu sardquo designano la stessa cosa ldquoφύεινrdquo ldquolo schiudersirdquo che riposa in se stesso e ldquoφαίνεισθαιrdquo ldquoil risplendererdquo ldquoil mostrarsirdquo ldquolrsquoapparirerdquo tutti quegli aspetti determinati dellrsquoessere che nel corso della nostra esposizione in conseguenza al nostro riferimento a Parmenide siamo andati via via citando Sarebbe nel contempo istruttivo illustrare lrsquoefficacia denominativa di questa parola (stiamo sempre parlando dellrsquoessere) alla grande poesia dei greci basti per esempio riferirsi a Pindaro per il quale il ldquoφυάrdquo costituisce la determinazione fondamentale dellrsquoesistenza cioegrave a partire dal ldquoφυάrdquo e per via di esso egrave in tutto e per tutto il piugrave potente ldquoφυάrdquo designa quello che egrave uno e giagrave originariamente oe autenticamente ciograve che egrave in quanto giagrave stato a differenza dalle opere e dalle azioni che si producono in seguito con sforzo deliberato essere egrave la determinazione fondamentale di ciograve che egrave nobile e della nobiltagrave ossia di ciograve che ha per sua essenza unrsquoaltra origine e riposa in essa egrave con riferimento a ciograve che Pindaro conia la massima ldquoγενοι οἷος ἐσσι μαθόνrdquo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo (che non egrave il ldquoconosci te stessordquo di Socrate anche se sembra evocarlo in qualche modo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo ndash se sono cosa devo riuscire Se sono giagrave Perograve dice) questo stare in seacute non significa altro per i greci che ldquostarcirdquo (sarebbe il ldquoDaseinrdquo ldquostare alla lucerdquo che significa ldquouscire dallrsquooscuritagraverdquo cioegrave ldquoapparirerdquo) essere significa ldquoapparirerdquo questrsquoultimo non egrave qualche cosa di accidentale (lrsquoapparire qualche cosa che abbia a che fare qualche volta con lrsquoessere qualche volta lrsquoapparire ha a che fare con lrsquoessere qualche volta no) lrsquoessere egrave come apparire il passo decisivo che si tratta ora di compiere sulla base di una concezione piugrave adeguata dellrsquoessere inteso alla maniera dei greci deve valere a schiuderci la comprensione dellrsquointima connessione esistente fra essere e apparenza si tratta di formarci lrsquoidea di una connessione che per quanto propriamente greca in origine ha avuto notevoli influssi sullo spirito occidentale lrsquoessere egrave come ldquoφύσιςrdquo ldquolo schiudentesi imporsirdquo egrave apparire

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(cioegrave sta dicendo che le cose che aveva attribuito allrsquoessere adesso le sta attribuendo allrsquoapparire percheacute anche lrsquoapparire egrave uno ldquoschiudente imporsirdquo) lrsquoapparire conduce allrsquoevidenza hellip Questo giagrave implica che lrsquoessere lrsquoapparire conduca fuori dal nascondimento (egrave questo ciograve a cui vuole giungere Heidegger e cioegrave lrsquoessere come ciograve esce dallrsquoombra esce dallrsquooscuritagrave dal nascondimento difatti la veritagrave la pone come disvelamento ldquoαλήθειαrdquo) per il fatto che lrsquoessente come tale egrave esso si colloca e permane nella non latenza (se lrsquoessente egrave qualche cosa egrave percheacute egrave innanzi tutto e quindi percheacute egrave uscito dalla non latenza cioegrave dal non nascondimento appunto ldquoαλήθειαrdquo) tradurre questa parola ldquoαλήθειαrdquo con veritagrave significa in pari tempo sconsideratamente fraintenderla egrave vero che ora si comincia un porsquo alla volta a tradurre la parola greca alla lettera ma ciograve serve a ben poco se si ricomincia subito dopo a intendere ldquoveritagraverdquo in un senso del tutto diverso spacciandolo per quello del vocabolo greco i greci concepiscono infatti lrsquoessenza della veritagrave unicamente in accordo con quella che egrave per essi lrsquoessenza dellrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo solo basandosi sulla peculiare connessione essenziale di ldquoφύσιςrdquo e ldquoαλήθειαrdquo i greci possono dire ldquolrsquoessente egrave in quanto essente verordquo e cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave quello che egrave percheacute si esce dal nascondimento e di rimando il vero in quanto tale egrave essente ciograve significa che quello che si mostra imponendosi sta nella non latenza (ciograve che si mostra e si impone sta nella non latenza essendo nella non latenza egrave vero essendo vero egrave o viceversa) la veritagrave come non latenza non egrave qualcosa che si aggiunga semplicemente allrsquoessere (lrsquoessere ha tante cose e anche questa no) la veritagrave (αλήθεια) appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere (cioegrave si appartengono le due cose non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra) lrsquoessere essente (significa lrsquoessere qualcosa qualcosa) comporta i seguenti significati pervenire allrsquoevidenza prodursi nellrsquoapparire proporsi produrre qualcosa non essere significa per contro ritrarsi dallrsquoapparizione dalla presenza Lrsquoapparizione nella sua essenza comporta lrsquoentrare e lrsquouscire lrsquoin e il fuori da nel senso autenticamente mostrativo manifestativo questrsquoultimo egrave ciograve che in ragione della sua prossimitagrave e continua accessibilitagrave si impone qua e lagrave dappertutto in quanto ldquoapparenterdquo si dagrave a vedere ldquoδόκειrdquo ldquoδόξαrdquo significa ldquoconsiderazionerdquo (qui introduce un nuovo elemento δόξα la traduzione opinione infatti crsquoegrave lrsquoagenzia δόξα che attraverso i suoi schedari mostra quale pensa che sia lrsquoopinione comune) dunque ldquoδόξαrdquo significa considerazione la considerazione di cui uno gode (qui si rifagrave allrsquoaccezione greca del termine antica) hellip nel caso che tale considerazione in relazione a ciograve che si mostra in essa si riveli eccellente un bravo uomo un nobile ldquoδόξαrdquo acquista il significato di lustro gloria (sempre per i greci antichi) nella teologia ellenistica e nel nuovo testamento ldquoδόξαθεοῦrdquo egrave la magnificenza di dio il glorificare il fatto di attribuire considerazione e manifestarla per i greci ha il valore di porre in luce procacciare con ciograve la stabilitagrave lrsquoessere (come dire il dare stabilitagrave il dare luce il dare fama eccetera e dando tutte queste cose si dagrave lrsquoessere egrave come quando si dice ldquoriconoscere qualcunordquo lo si fa esistere lo si fa essere si riconosce di essere di esistere) la gloria non egrave per i greci qualcosa di semplicemente accessorio ma costituisce la modalitagrave dellrsquoessere piugrave eccelso per la gente drsquooggi non egrave piugrave oramai da gran tempo che la celebritagrave una cosa come tale assai dubbia unrsquoacquisizione diffusa e profusa qua e lagrave dai giornali dalla radio quasi lrsquoinverso dellrsquoessere quanto a Pindaro se per lui glorificare costituisce lrsquoessenza della poesia poetare significa essenzialmente porre in luce (badate bene ldquopoetarerdquo come porre in luce cioegrave fare dischiudere lrsquoessere) ciograve non egrave da attribuirsi al fatto che per Pindaro la rappresentazione della luce abbia unrsquoimportanza particolare ma unicamente al fatto che egli pensa e opera eticamente come un greco allrsquointerno cioegrave dellrsquoessenza dellrsquoessere assegnatagli Ci siamo proposti di fare vedere come per i greci allrsquoessere competa lrsquoapparire o piugrave esattamente come lrsquoessenza dellrsquoessere stia anche nellrsquoapparire in che modo lo si egrave visto a proposito della gloria e del glorificare ossia della piugrave alta possibilitagrave riservata allrsquouomo cosigrave come lo concepiscono i greci gloria si dice ldquoδόξαrdquo (non soltanto opinione ma gloria nellrsquoaccezione che indicava prima) ldquoΔοχέωrdquo significa ldquomi mostrordquo ldquoappaiordquo ldquovengo in lucerdquo La considerazione di cui uno gode resta qui

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in base soprattutto al vedere e allrsquoaspetto viene desunta piuttosto dallrsquoudire e dal richiamare unrsquoaltra parola greca usata sempre per ldquogloriardquo ldquoχλεςrdquo in base a questa parola ldquogloriardquo risulta la rinomanza di cui uno gode dice Eraclito ldquouna cosa soprattutto scelgono i piugrave nobili la gloria che permane stabile di contro a ciograve che muore la massa egrave invece sazia come le bestie Quanto sopra deve essere comunque accompagnato da una riserva che in pari tempo denota lrsquoessenza intima della cosa ldquoδόξαrdquo egrave la considerazione di cui uno gode e in senso piugrave largo quello considerevole che ogni essente cela e svela nel suo aspetto nel suo mostrarsi mostrarsi ldquoεἶδοςrdquo ldquoἰδέαrdquo idea Una cittagrave presenta un aspetto una vista grandiosa lrsquoaspetto che un essente racchiude dentro di seacute e che puograve quindi presentare solo di propria iniziativa si lascia poi sempre cogliere da questo o da quel punto di vista Lrsquoaspetto egrave sempre quello che noi cogliamo ci formiamo in base alla nostra esperienza al nostro commercio con lrsquoessente vien fatto sempre riformarci nelle vedute particolari del suo aspetto e delle sue idee (insomma dice che opiniamo continuamente e opiniamo semplicemente ldquosupporrerdquo si dice in greco ldquoδέχεσθαιrdquo il supporre come assunzione egrave sempre collegato allrsquoofferta dellrsquoapparire eccetera ora dice) siamo giunti al punto che volevamo la ripresa dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo 30 dicembre 2014 Lrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo proprio per il fatto che consiste nellrsquoapparire nellrsquooffrire degli aspetti e delle prospettive puograve in base alla sua stessa essenza e per conseguenza in modo necessario e permanente rendere possibile unrsquoevidenza che in realtagrave occulta e cela quella che egrave la veritagrave dellrsquoessente ossia quello che lrsquoessente egrave nella sua non latenza (non latenza αλήθεια letteralmente) Tale modo di prospettarsi dellrsquoessente egrave lrsquoapparenza (che egrave diverso dallrsquoapparire) nel senso di sembrare (appunto) laddove sussiste la non latenza (sempre lrsquoαλήθεια e cioegrave la veritagrave) dellrsquoessente crsquoegrave anche la possibilitagrave dellrsquoapparenza e viceversa laddove lrsquoessente si trova nellrsquoapparenza e vi si mantiene a lungo e sicuramente lrsquoapparenza puograve sempre infrangersi e cadere (sta dicendo che lrsquoapparenza cioegrave il sembrare delle cose egrave connesso direttamente con lrsquoapparire delle cose) Con la parola ldquoδόξαrdquo vengono designate molte cose la considerazione in quanto ldquogloriardquo (egrave poco usato in italiano che si parli della δόξα in questa accezione) 2) il semplice aspetto offerto da una cosa 3) lrsquoesser considerato nel senso di avere soltanto lrsquoldquoaria di helliprdquo ossia lrsquoapparenza come semplice apparenza 4) il punto di vista che uno si forma al riguardo lrsquoopinione (che egrave il modo piugrave usato e piugrave corrente di intendere δόξα anche nelle traduzioni Vediamo percheacute introduce questa δόξα parla di apparenza egrave ovvio) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza di una grande lingua (greco antico) nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere qui per potere fin da principio una giusta visione delle cose bisogna guardarsi dallrsquoassumere sbrigativamente lrsquoapparenza come qualcosa di puramente immaginato di soggettivo falsandola bisogna invece tenere soprattutto presente che come lrsquoapparire anche lrsquoapparenza appartiene allrsquoessente stesso (non allrsquoessere ma allrsquoessente ora qui crsquoegrave una piccolissima cosa che lui dice ma a mio avviso abbastanza importante) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza della grande lingua nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere (questo egrave importante egrave importante percheacute egrave la matrice di buona parte del pensiero di Heidegger cioegrave lrsquoidea che in quelle parole antiche alcune parole come ldquo φύσιςrdquo ldquoλόγοςrdquo ldquoαλήθειαrdquo eccetera in queste parole antiche si custodisca qualcosa dellrsquoessere dentro a queste parole (criptato) criptato fino a un certo punto percheacute se lo fosse del tutto lui non ne avrebbe accesso perograve crsquoegrave da dire che queste parole antiche di 3000 anni grosso modo che significato hanno esattamente si

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tratta cioegrave di pensare di avere determinato individuato un significato di una parola o meglio di avere individuato il significato che quella parola aveva tremila anni fa egrave un compito arduo ovviamente come facciamo a sapere con certezza quale fosse il significato Ovvio che esiste una filologia esiste una scienza nota come etimologia eccetera che per vari sincretismi e encatalisi ndash lrsquoencatalisi egrave quella operazione che i linguisti compiono quando traggono dalle parole circostanti il significato di una parola che sta in mezzo che non crsquoegrave che egrave mancante per esempio nelle epigrafi crsquoegrave un coccetto con delle parole latine ne manca una questa che manca egrave facilmente desumibile dal contesto questo procedimento egrave noto come encatalisi Ecco quindi questa operazione egrave unrsquooperazione che potremmo anche indicare come fantasmatica e cioegrave egrave unrsquoidea quella che dice ad Heidegger che quella parola significava esattamente questo non soltanto ma che in quella parola crsquoegrave lrsquoessere Ovviamente lui non mette mai in discussione una cosa del genere se lrsquoavesse fatto questo gli avrebbe creato non pochi problemi in tutta la sua opera percheacute a questo punto avrebbe dovuto rendere conto del percheacute immagina che quella parola di tremila anni fa avesse esattamente quel significato che vuole lui (dove lrsquoha saputo) dove lrsquoha saputo questo avrebbe potuto rispondere facilmente ma il fatto di sapere che egrave cosigrave non garantisce che fosse proprio cosigrave) (sempre parlando dellrsquoapparenza dice) Pensiamo al sole esso sorge ogni giorno solo una minima quantitagrave di astronomi fisici filosofi e anche questo solo in base a un particolare punto di vista per loro piugrave o meno familiare sperimentano immediatamente questo stato di cose in maniera diversa ossia come un movimento della terra intorno al sole tuttavia lrsquoapparenza che assumono il sole la terra per esempio la campagna allrsquoalba alla sera alla notte eccetera egrave pur sempre un apparire questa apparenza (non apparire ma apparenza) non egrave nulla e non egrave nemmeno non vera (il modo in cui mi appare il sole alla mattina per esempio son di buon umore e mi appare in un modo sono di cattivo umore e mi appare in un altro) non egrave neanche una semplice apparizione di rapporti di natura in realtagrave costituiti altrimenti questa apparenza egrave storica egrave storia essa stessa egrave manifestata e fonda nella poesia e nel dire ed egrave cosigrave un aspetto essenziale del nostro mondo (crsquoegrave un altro aspetto importante del pensiero di Heidegger hellip dice questa apparenza egrave storica cosa vuole dire Che il modo in cui io vedo il sorgere del sole quando mi alzo la mattina questo egrave storicamente determinato percheacute io non vedo le cose come sono ma le vedo in base al mio ldquoessere nel mondordquo che egrave determinato da tutto ciograve che so tutto ciograve che spero tutto ciograve che ho visto che ho sentito che ho ammirato che ho detestato tutto ciograve che mi costituisce oggi come sono egrave un fatto storico cioegrave egrave qualcosa che determina il mio essere in questo momento quella cosa che Heidegger chiama ldquoessercirdquo (Dasein) Lrsquoldquoessercirdquo (Heidegger non parla mai dellrsquouomo dellrsquoio parla di ldquoessercirdquo per lui lrsquouomo egrave ldquoessere nel mondordquo non crsquoegrave un altro modo per Heidegger di pensare lrsquouomo se non come un essere nel mondo che questa egrave unrsquoaltra questione di cui non parla qui percheacute non gli interessa ma il modo in cui lrsquouomo egrave questo essere nel mondo cioegrave questo esserci essere qui adesso con tutto ciograve che mi concerne comporta lrsquoessere continuamente ldquoprogettatordquo lrsquoessere un ldquoprogetto gettatordquo ldquoGeworfener Entwurfrdquo Il ldquoprogetto gettatordquo egrave una delle principali posizioni teoriche di Heidegger dire che lrsquouomo egrave un progetto gettato significa che lrsquouomo si pone egrave nel mondo non come un puro spettatore ma egrave sempre nel mondo in quanto ha qualche cosa da fare ha un progetto ha unrsquointenzione e quindi egrave ligrave nel mondo come progetto gettato si trova come un progetto attivo come un qualcuno che vuole fare qualcosa per esempio anche stare dove egrave anche questo egrave un voler fare qualcosa ma comunque sempre un progetto che egrave gettato nel mondo Questo per dare unrsquoidea del pensiero di Heidegger in due parole (hellip) si trova chiaramente ma Dice) I greci dovettero sempre strappare lrsquoessere allrsquoapparenza e proteggerlo contro di essa lrsquoessere egrave infatti come non latenza (quando parla di non latenza ne parla sempre come αλήθεια cioegrave veritagrave) solamente nel perdurare della lotta tra essere e apparenza essi sono giunti a conquistare lrsquoessere allrsquoessente e a condurre lrsquoessente alla stabilitagrave e alla

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non latenza (cioegrave soltanto lottando contro lrsquoapparire contro ciograve che appare sono riusciti a sganciare lrsquoessere appunto da ciograve che essere non egrave) gli dei e la cittagrave i templi e le tragedie gli agoni ginnici e la filosofia ma tutto ciograve nel bel mezzo dellrsquoapparenza dovunque in agguato assumendola seriamente cosciente della sua potenza (egrave questo che secondo Heidegger di grande hanno fatto gli antichi distinguere tra ciograve che appare e ciograve che egrave) egrave solo con la sofistica e con Platone che lrsquoapparenza viene intesa come mera apparenza cosigrave declassata contemporaneamente lrsquoessere viene come idea (questa egrave unrsquoaltra delle determinazioni di Heidegger dellrsquoessere essere come φύσις cioegrave come il dischiudentesi permanere lrsquoaltra determinazione egrave lrsquoidea Ιδέα sarebbe per i greci antichi la forma il modo in cui qualcosa si mostra la sua forma il suo aspetto questa egrave lrsquoidea) dunque lrsquoessere viene come idea innalzato in luogo ultra sensibile (quello che ha fatto Platone per esempio) viene a delinearsi cosigrave la separazione (χωρισμός) tra lrsquoessente meramente apparente quaggiugrave e lrsquoessere reale situato in qualche luogo lassugrave (capite immediatamente che questo egrave il fondamento della religione noi siamo qua e dio egrave lassugrave) in tale frattura ndash fra ciograve che egrave quaggiugrave e ciograve che egrave lassugrave ndash si stabiliragrave in seguito la dottrina del cristianesimo la quale reinterpreteragrave nel contempo il termine inferiore come ldquocreatordquo quello superiore come ldquocreatorerdquo con le quali armi cosigrave rifuse si rivolteragrave contro lrsquoantichitagrave intesa come paganesimo fino a snaturarla Nietzsche ha dunque ragione di dire ldquoil cristianesimo egrave il platonismo del popolordquo A questo punto risulta chiaro che lrsquoapparenza compete allrsquoessere inteso come apparire (non allrsquoessere come essere ma allrsquoessere come apparire egrave ligrave che troviamo lrsquoapparenza cioegrave in ciograve che appare nellrsquoente) lrsquoessere come apparenza non egrave meno potente dellrsquoessere come non latenza ndash come veritagrave ndash lrsquoapparenza si verifica nellrsquoessente stesso e si produce assieme ad esso ma lrsquoapparenza non si limita a far sigrave che lrsquoessente appaia quello che propriamente non egrave (se una cosa appare vuole dire che non egrave quella cosa di cui egrave apparenza) essa non si contenta di dissimulare lrsquoessente di cui egrave apparenza ma occulta come tale se stessa in quanto si mostra come essere (egrave questo che fa lrsquoapparenza si mostra nellrsquoapparire delle cose ma mostrandosi in questo apparire si occulta proditoriamente e si manifesta come lrsquoessere Dato che lrsquoapparenza dissimula cosigrave essenzialmente se stessa (percheacute si dissimula Percheacute si mostra come essere sta qui lrsquoinganno) occultando e travisando diciamo giustamente che lrsquoapparenza inganna questo inganno risiede nellrsquoapparenza stessa e solo per il fatto che lrsquoapparenza stessa inganna che puograve ingannare lrsquouomo collocandolo cosigrave in una illusione ma lrsquoilludersi non egrave che uno dei modi fra gli altri per cui lrsquouomo si muove nel triplice mondo ove si intersecano lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza (non latenza ricordatevi sempre egrave ldquoα-λήθειαrdquo) lo spazio per cosigrave dire che si dischiude nellrsquointersecarsi dellrsquoessere della non latenza e dellrsquoapparenza (quindi ciograve che emerge da queste tre istanze) lo intendo come lo sviamento o sviarsi apparenza inganno illusione sviamento sono fra di loro per ciograve che concerne la loro essenza il loro accadere in certi rapporti che sono stati per lungo tempo fraintesi ad opera della psicologia e della gnoseologia cosigrave che non siamo piugrave in grado di coglierli e ravvisarli chiaramente nellrsquoesserci quotidiano come delle potenze il nostro compito era in primo luogo di far vedere chiaramente in che maniera sulla base dellrsquointerpretazione greca dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo e solo a partire da ciograve (ldquoφύσιςrdquo egrave sempre lo schiudentesi permanere) tanto la veritagrave nel senso della non latenza quanto lrsquoapparenza come modo determinato del mostrarsi schiudentesi appartengono necessariamente allrsquoessere Ci si egrave dimenticati di tutto questo lrsquoapparenza dissimula fa credere di essere la veritagrave ma crsquoegrave un rapporto dice Heidegger molto stretto e antico tra lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza Siccome essere e apparenza si implicano vicendevolmente - non sono la stessa cosa si implicano ndash e in questo implicarsi vicendevole insieme si accompagnano e in tale accompagnarsi altresigrave e di continuo si possono scambiare lrsquouno nellrsquoaltro donde una costante confusione e la possibilitagrave di smarrimento e di equivoco che essi comportano cosigrave allrsquoinizio della filosofia Lo sforzo principale del pensiero egrave stato quello di cercare di

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dominare il rischio dellrsquoessere insito nellrsquoapparenza e di cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza (questo egrave il compito della filosofia antica) Nella prima manifestazione dellrsquoessere dellrsquoessente (lrsquoessere dellrsquoessente per Heidegger egrave ciograve che sta dietro lrsquoessente egrave lrsquoapparire dellrsquoessente lrsquoessere questo orizzonte che consente lrsquoapertura dellrsquoente e dunque il suo apparire questa apertura cioegrave lrsquoessere non ha fondamento egrave senza fondamento) Questo cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza ha richiesto dal suo canto di far prevalere la veritagrave come non latenza sulla latenza (cioegrave come non nascondimento ldquolatenzardquo egrave nascondimento) e lo svelare sul velare inteso come un coprire e un dissimulare preesistenti siccome per altro ciograve che si richiede egrave di separare lrsquoessere dallrsquoaltro da seacute (quindi ciograve che diceva prima a proposito di Eraclito e Parmenide ldquoπόλεμοςrdquo la guerra il combattere lrsquoessere per Heidegger egrave debitore di ldquoπόλεμοςrdquo percheacute egrave in guerra con ciograve che egrave altro dallrsquoessere egrave ciograve consente di distingue lrsquoessere dal non essere) e consolidarlo come ldquoφύσιςrdquo (consolidarlo percheacute ldquoφύσιςrdquo egrave il dischiudentesi permanente) avviene che con la separazione di essere e non essere compaia anche quella del non essere e dellrsquoapparenza anche se le due distinzioni non si corrispondono esattamente (distinzione tra essere e non essere e poi quella di non essere - apparenza Il non essere egrave ciograve che egrave altro dallrsquoessere ma anche ciograve che egrave altro dallrsquoessere Egrave lrsquoapparenza egrave ciograve che appare che non egrave lrsquoessere infatti se una cosa appare egrave percheacute non egrave) Stando cosigrave le cose in quanto allrsquoessere dalla non latenza allrsquoapparenza e al non essere per lrsquouomo che si trova in mezzo allrsquoessere che gli si schiude (cioegrave allrsquoente) e che sempre da tale posizione e che egrave in grado da rapportarsi in questo e quel modo allrsquoessente tre vie si dimostrano necessarie bisogna che lrsquouomo se vuole assumere il suo ldquoessercirdquo nella chiaritagrave dellrsquoessere (ldquoessercirdquo egrave essere nel mondo nella ldquochiaritagrave dellrsquoessererdquo cioegrave tenere aperto questo orizzonte che consente lrsquoapparire dellrsquoente) collochi questrsquoultimo (cioegrave lrsquoessere) al suo posto lo sostenga nellrsquoapparenza contro lrsquoapparenza sottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essere (cioegrave questrsquouomo che tiene aperto lrsquoessere e come si tiene aperto questo orizzonte Con la domanda con il domandare e questo lo diceva allrsquoinizio Dunque lrsquouomo questo uomo saggio mantiene aperto lrsquoorizzonte dellrsquoessere e quindi lo sostiene sia nellrsquoapparenza in ciograve che appare sia contro lrsquoapparenza cioegrave lo sostenga in ciograve che appare nel senso che sa che ciograve che appare comunque ha a che fare con lrsquoessere ma contro lrsquoapparenza percheacute sa che lrsquoapparenza come diceva prima tende a nascondere se stessa mostrandosi proditoriamente come essere cosa che non egrave ldquosottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essererdquo e cioegrave fa esistere sia lrsquoapparenza sia lrsquoessere in quanto lrsquoessere egrave come quellrsquoorizzonte di cui dicevamo e lrsquoapparenza ciograve che comunque dice qualcosa di questo essere e quindi li mantiene entrambi chiaramente ponendoli collocando lrsquoapparenza nella sua giusta posizione e quindi sottraendoli allrsquoabisso del non essere e cioegrave non dicendo che lrsquoapparenza semplicemente egrave qualche cosa che appare quindi non serve a niente e va buttato via no percheacute comunque dice qualche cosa dellrsquoessere) Occorre che lrsquouomo distingua queste tre vie e decida conformemente in pro o contro di esse Allrsquoinizio della filosofia il pensiero non consiste che nellrsquoapertura e nel percorrimento di queste tre vie (ed egrave questo il motivo per cui ad Heidegger egrave cosigrave cara la filosofia antica quella pre aristotelica pre socratica) percheacute allrsquoinizio il pensiero consiste che nellrsquoapertura (che egrave questo che lui propugna) hellip tre vie lrsquoessere non latenza apparenza (hellip) tale distinguere colloca lrsquouomo quale essere consapevole allrsquoincrocio di queste tre vie ponendolo cosigrave nella costante de-cisione egrave con questa che ha inizio precisamente la storia (cioegrave con questa decisione la decisione per esempio che decide di mantenersi nellrsquoapertura nel domandare) egrave in essa e soltanto in essa che si decide altresigrave riguardo agli dei hellip Se ne desume che qui de-cisione (de-cidere egrave tagliare come uccidere de-cidere tagliare fuori tagliare via qualche cosa quando decidi tagli via le cose che non decidi fra le varie possibilitagrave) Qui de-cisione non significa giudizio neacute scelta dellrsquouomo ma indica una divisione

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quel complesso costituito dallrsquoessere dalla non latenza dallrsquoapparenza e dal non essere (quindi decidere egrave tenere divise le cose lrsquoessere la veritagrave lrsquoapparire tenderle sempre divise tenendo sempre conto che questi elementi partecipano a modo loro dellrsquoessere e quindi non fare come fa lrsquouomo inautentico per Heidegger e cioegrave immaginare che lrsquoapparenza sia lrsquoessere e quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere questo comporta lrsquooblio dellrsquoessere la deiezione come la chiama lui Poi legge il frammento 4 di Parmenide ndash quello che dice che lrsquoessere egrave Su questa via devi metterti sulla via dellrsquoessere mentre il non essere non egrave e su questa via non dovrai mai avventurarti percheacute ti porta alla perdizione Esserenon essere Verofalso 10 Abbiamo fatto tutto il percorso in una frazione di secondo Allora cosigrave dice Parmenide) ldquoDirograve allora cosigrave prendi in tua custodia la parola che odi su questo argomento quali vie Le uniche meritino di essere prese in considerazione per un domandare (domandare egrave la questione fondamentale) la prima comrsquoegrave questo ciograve che esso lrsquoessere egrave E come altresigrave egrave impossibile il non essere (cioegrave sta dicendo come egrave possibile che qualcosa sia e come invece egrave impossibile che qualcosa non sia) della fondata fiducia il sentiero egrave questo esso segue infatti la non latenza (ora non crsquoegrave qui il testo greco ma sicuramente la parola che usa egrave αλήθεια non latenzaveritagrave Infatti nelle traduzioni viene posta proprio cosigrave ldquosegue infatti la veritagraverdquo ldquoquesta egrave la veritagraverdquo ldquoquesto egrave il sentiero giustordquo) lrsquoaltra invece come ciograve non sia e altresigrave come necessario sia il non essere (queste sono le due vie essere e non essere egrave necessario che ciograve che egrave sia e ciograve che non egrave non sia) questo drsquoaltronde lo dico chiaro egrave un sentiero per niente consigliabile (quello del non essere) per via che neacute potresti fare conoscenza con il non essere giaccheacute non puograve essere mostrato neacute con parole potresti neppure indicarlo (se non egrave non egrave non puoi indicarlo percheacute non egrave non puoi dirlo di nuovo percheacute non egrave egrave per questo che Parmenide dice ldquosu questa via non devi incamminarti percheacute stai solo perdere tempordquo) Si notano qui anzi tutto due vie nettamente separate e opposte la via che conduce verso lrsquoessere e che egrave in pari tempo la via che porta nella non latenza (cioegrave porta alla veritagrave tenete conto che αλήθεια per Heidegger e per le traduzioni comuni egrave sempre veritagrave egrave uno dei tre modi in cui i greci indicavano la ldquoveritagraverdquo Αλήθεια come non latenza che generalmente viene tradotta come non nascondimento ὀρθότης che egrave lrsquoadeguamento della parola alla cosa e ἐπιστήμη che egrave la veritagrave della scienza la veritagrave certificata e dimostrata da qui epistemologia che sarebbe il discorso sulle veritagrave dimostrate) egrave per via che lrsquoessere riveste il significato di ldquoapparire schiudentesirdquo (vedete qui che lo definisce come aveva definito la φύσις ldquodischiudentesi permanererdquo) di sortire dal nascondimento che a lui competono essenzialmente la latenza e la provenienza da quella (se lrsquoessere viene dalla latenza egrave ovvio che la latenza cioegrave il nascondimento gli appartiene) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale (cioegrave il provenire dalla latenza dal nascondimento questa egrave una parte importante della filosofia di Heidegger lrsquoessere non viene da seacute La prima cosa fondamentale egrave che lui pone lrsquouomo come essere nel mondo ed egrave lrsquouomo con il suo domandare questo lo diceva nelle prime pagine ldquopercheacute esiste lrsquoente anzicheacute il nulla Percheacute ci sia questa domanda occorre appunto il domandare percheacute ci sia domandare occorre che ci sia lrsquouomo per cui crsquoegrave essere in quanto crsquoegrave qualcuno che pone una domanda fondamentale egrave ponendo la domanda fondamentale che lrsquoessere puograve mostrarsi come quellrsquoorizzonte in cui le cose autenticamente appaiono attraverso la domanda fondamentale) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale lrsquoessere permane incline a ritornarvi (a tornare nella latenza) nel nascondimento sia nel grande occultamento che silenzio sia nella piugrave superficiale finzione e dissimulazione la stretta contiguitagrave di φύσις e di ldquoκρύπτεσθαι (cioegrave nascondimento quindi crsquoegrave una contiguitagrave stretta tra ciograve che appare permanendo ldquoφύσιςrdquo e nascondimento per questo lui parla dellrsquoessere anche come quella luce nella radura che illumina per un momento qualche cosa per tornare nel nascondimento cioegrave nel buio) egrave insieme manifestazione dellrsquointimitagrave

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di essere e apparenza e del loro conflitto (ecco percheacute lrsquoapparenza per Heidegger egrave importante e non la riduce al mero apparire al sembrare dellrsquouomo inautentico Crsquoegrave sempre un conflitto tra essere e apparenza nellrsquoaccezione heideggeriana non nellrsquoaccezione corrente lrsquoapparenza come ciograve che appartiene allrsquoessere come ciograve che consente anche il manifestarsi dellrsquoessere lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente appare da questo orizzonte che costituisce la possibilitagrave stessa dellrsquoapparire di qualcosa e questo orizzonte che egrave la possibilitagrave dellrsquoapparire dellrsquoente egrave lrsquoesserci ldquoDaseinrdquo Giungeragrave poi a dire che lrsquoessere egrave nulla Come ci arriveragrave a dire che Das Sein ist nicht Lrsquoessere egrave nienterdquo ma non un niente assoluto egrave ni-ente in quanto non ente percheacute lrsquoessere non egrave lrsquoente e da qui la differenza ontologica che lrsquoha reso celebre Bisogna dunque che nella iniziale apertura dellrsquoessere dellrsquoessente (il che vuol dire che questo spazio si apre e consente lrsquoapparire) il divenire risulti questo egrave ciograve che occorre dire alla stessa stregua dellrsquoapparenza contrapposto allrsquoessere (quindi sta dicendo che il divenire egrave posto alla stessa stregua dellrsquoapparenza lrsquoapparenza egrave il divenire e viceversa) drsquoaltra parte il divenire in quanto dischiudimento (percheacute il divenire badate bene egrave una cosa che riguarda anche lrsquoessere non pone il divenire nei termini di Severino ma per lui lrsquoessere come abbiamo visto prima egrave ciograve che si dischiude quindi si apre e consente lrsquoapparire dellrsquoente ma anche si richiude e cioegrave torna nella latenza nel nascondimento (percheacute non crsquoegrave domanda) nel domandare tu apri la possibilitagrave dellrsquoessere quindi dellrsquoapparire di qualcosa di autentico perograve in questo apparire in questa cosa che viene incontro crsquoegrave anche la condizione stessa del suo dischiudersi nel senso che lrsquoente pur essendo qualcosa che lrsquoessere mostra percheacute egrave la condizione dellrsquoapparire dellrsquoente una volta che lrsquoente appare occulta lrsquoessere non crsquoegrave piugrave lrsquoessere egrave occultato dallrsquoente e ancora a maggior ragione dallrsquoapparenza quindi a quel punto hai lrsquoente non crsquoegrave piugrave lrsquoessere lrsquoessere egrave occultato egrave tornato nella latenza torneragrave a ricomparire nel momento in cui il domandare consentiragrave di nuovo questa apertura allrsquointerno della quale lrsquoente appariragrave ma apparendo lrsquoente lrsquoessere scompare percheacute ha di fronte appunto lrsquoente e non lrsquoessere Sta qui tutto il problema per Heidegger del filosofare da quando esiste e cioegrave lrsquoavere scambiato lrsquoessere con lrsquoente Heidegger dice che tutto il filosofare da quando esiste egrave stato preso in un errore grossolano e cioegrave di avere scambiato lrsquoessere per lrsquoente lrsquoessere come un oggetto di indagine ma ponendolo come oggetto di indagine si trova di fronte un ente un quid un che ma questo ldquocherdquo questo ldquoquidrdquo non sono lrsquoessere sono lrsquoente e lrsquoente che ti appare nasconde lrsquoessere pur essendo lrsquoessere la condizione o per usare il suo termine la ldquoprecondizionerdquo dellrsquoapparire dellrsquoente ma quando ti appare lrsquoente ti appare lrsquoente non lrsquoessere lrsquoessere non puograve apparire se non come ente Questa differenza fondamentale che lui pone tra essere e ente egrave detta ldquodifferenza ontologicardquo che egrave un caposaldo di tutto il suo pensiero lrsquoessere e lrsquoente sono due cose diverse lrsquoessere egrave la condizione la precondizione dellrsquoente e lrsquoente viene dallrsquoessere da questa apertura da questo aprirsi che egrave lrsquoessere ma non saragrave mai lrsquoessere che egrave unrsquoaltra cosa appunto essere ente (e quindi questo ldquodischiudersi permanenterdquo) questa egrave la ldquo φύσιςrdquo lrsquoessere in quanto ldquo φύσιςrdquo (ma ciograve che permane egrave ente) no ciograve che permane cioegrave il ldquodischiudentesi permanererdquo egrave lrsquoessere egrave lui che si dischiude e permane se non permanesse non ci sarebbe lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente fintanto che egrave quello che egrave egrave debitore dellrsquoessere che rimane sempre nascosto dietro lrsquoente (ciograve che permane egrave il ldquodischiudersirdquo questo chiamiamolo ldquomovimentordquo che consente lrsquoapparire) sigrave proprio cosigrave Ho detto che lrsquoessere egrave questa apertura unrsquoapertura che permette lrsquoapparire di qualche cosa per Heidegger senza questa apertura che precede lrsquoapparire di qualunque cosa che lui chiama ldquoessererdquo non crsquoegrave nessuna possibilitagrave che qualcosa appaia il qualcosa che appare egrave lrsquoente ciograve che tu vedi che tocchi questo egrave un ente e lrsquoente egrave esattamente ciograve di cui si occupa la metafisica La matematica si occupa di numeri ma si occupa del numero in quanto numero la metafisica si occupa anche del numero ma non in quanto numero ma in quanto ente che egrave diverso percheacute il numero ha certe proprietagrave lrsquoente ne ha altre)

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Se intendiamo alla maniera dei greci il divenire come un venire e un andare via dalla presenza lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi (quindi considera lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi una presenza che appare nel momento in cui si schiude e il non essere come assenza ne viene che lrsquoalternanza di schiudersi e di svanire egrave lrsquoapparire lrsquoessere stesso egrave un continuo schiudersi e svanire egrave unrsquooscillazione tra latenza e non latenza che egrave diverso dallrsquooblio dellrsquoessere di cui parla altrove che invece egrave lrsquooperazione che compie lrsquouomo inautentico e cioegrave quello che non si pone nella domanda e non ponendosi nella domanda fondamentale egrave come se non avesse accesso allrsquoessere o meglio non consente allrsquoessere di aprirsi non consente questa apertura che egrave quella che permette allrsquoente autenticamente costituito di mostrarsi e quindi ha a che fare questo lo dice altrove ha a che fare con i ldquosi dicerdquo ldquomi sembrardquo ldquomi parerdquo con lrsquoorecchiare qualche cosa ma non crsquoegrave mai nulla di autentico in lui cioegrave non si costituisce mai come essere autentico nel senso che non si rapporta mai con lrsquoessere percheacute si accontenta di ciograve che sembra che appare ldquoApparerdquo nel senso di ldquoapparenzardquo di sembrare (δόξα) sigrave nel senso banale del termine (non ho capito quando qualche volta fa lei diceva di Heidegger e il nazismo) potresti averlo desunto da queste ultime pagine in teoria Lrsquouomo autentico quello egrave che vive nella ldquotradizionerdquo per usare un termine di Heidegger A quel tempo la Germania era relativamente poco tecnologizzata anche se poi con Hitler si tecnologizzograve molto rapidamente nella produzione di armi perograve lrsquouomo autentico sarebbe dovuto essere il tedesco per Heidegger percheacute essendo poco tecnologizzato era ancora quello piugrave prossimo piugrave vicino alla poesia percheacute la poesia nel suo dire egrave autentica cioegrave consente questa famosa apertura questo orizzonte in cui avviene lrsquoapparire dellrsquoente e quindi contrariamente agli anglosassoni agli americani i russi che stringono a morsa la Germania la Germania avrebbe avuto a causa di essere cosigrave ancorata alla tradizione la possibilitagrave di costruire lrsquouomo autentico non tecnologizzato Non dunque lrsquouomo della chiacchiera ma lrsquouomo autentico e questo uomo sarebbe dovuto essere il nuovo tedesco solo che poi si accorse che le cose che il nazismo aveva promesse poi non furono mantenute cioegrave lrsquoidea originaria di riproporre lrsquouomo autentico quel pensiero autentico che si rifagrave alla Grecia antica egrave stato abbandonato a vantaggio della produzione industriale Questo in due parole percheacute Heidegger aderigrave al nazismo un uomo nuovo che avrebbe potuto dovuto rilanciare quel pensiero autentico greco anzicheacute ridursi a semplice chiacchiera inautentica che lui ravvisava nei paesi altamente tecnologizzati Heidegger aveva un rapporto particolare con la tecnica da una parte allrsquoinizio lrsquoaveva condannata poi invece ravvisograve nella tecnica la possibilitagrave di liberazione per una serie di motivi che adesso non sto ad elencare 7 gennaio 2015 hellip viene contrapposto allrsquoessere il pensiero non egrave soltanto qualcosa di essenzialmente diverso dal divenire e dallrsquoapparenza ma anche la direzione dellrsquoopposizione egrave essenzialmente diversa Il pensiero si colloca in guisa tale di fronte allrsquoessere che questo gli risulta pro-posto e pertanto gli si oppone come un oggetto (Gegenstand)(sta dicendo che rispetto allrsquoessere il pensiero egrave un oggetto semplicemente) Ogni comprensione in quanto costituisce un modo fondamentale di apertura si muove necessariamente in un determinato campo di osservazione (questa cosa ad esempio lrsquoorologio) ci rimane preclusa in ciograve che essa egrave qualora non si sappia previamente che cosa sia il tempo il tener conto del tempo la misura del tempo (sta dicendo che per sapere un qualche cosa devo giagrave sapere molte altre cose) il campo di osservazione di ciograve che osserviamo deve risultare giagrave in precedenza aperto noi lo designiamo come campo preliminare di osservazione (quando lui parla di ldquoessercirdquo parla di questo cioegrave che lrsquouomo egrave quello che egrave in relazione a tutto ciograve sa che ha imparato che desidera che detesta tutto ciograve che lo

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riguarda compreso tutto ciograve che ha acquisito egrave allrsquointerno di questo orizzonte che puograve comprendere che cosrsquoegrave questo aggeggio qui percheacute sa un sacco di cose) noi lo designiamo come campo di osservazione come prospettiva si chiarisce cosigrave che non solo lrsquoessere non egrave compreso in modo indeterminato ma altresigrave che la comprensione determinata dellrsquoessere si muove giagrave essa stessa in un campo di osservazione previamente determinata la cosa vale per lrsquoessere (anche quando parliamo di essere siamo giagrave inseriti allrsquointerno di un mondo senza il quale non ci sarebbe mai venuto in mente di chiederci che cosa sia lrsquoessere) Il pensiero reca qualcosa davanti a noi ce lo rap-presenta questo ldquorap-presentarerdquo deriva pur sempre da noi egrave un libero disporre ma non arbitrariamente bensigrave egrave in un certo modo obbligato che noi rappresentando pensiamo il rappresentato lo ponderiamo smembrandolo scomponendolo e poi ricomponendolo inoltre pensando non ci limitiamo semplicemente a rappresentarci ossia a porci davanti noi da noi stessi qualcosa a smembrarlo percheacute resti smembrato ma riflettendoci sopra noi seguiamo il rappresentato non lo accettiamo semplicemente come ci capita ma ci volgiamo a scoprire per cosigrave dire quello che crsquoegrave dentro lagrave giunti ci rendiamo conto della cosa ce ne facciamo un concetto cerchiamo il generale (sta dicendo che cosa accade quando uno incomincia a riflettere su qualche cosa lo smembra dice lui lo suddivide per analizzarlo) Fra i caratteri indicati di ciograve che si suole chiamare ldquopensarerdquo ne rileveremo anzitutto tre 1) la rappresentazione che proviene da noi considerata come un comportamento dotato di libertagrave propria (cioegrave il modo in cui mi rappresento la cosa) 2) la rappresentazione concepita come ricongiungimento che si opera attraverso uno smembramento (prima lo colgo a modo mio dopo di che lo faccio a pezzetti per vedere di che cosrsquoegrave fatto come facevo io da piccolo con le robe che le smontavo poi non sapevo piugrave rimontarle e poi cogliere rappresentativamente il generale cioegrave lo colgo intanto poi lo smembro e poi lo rimetto insieme) 3) cogliere rappresentativamente il generale A seconda della cerchia in cui si svolge questo rappresentare a seconda del grado di libertagrave a seconda della perspicacia e sicurezza dellrsquoanalisi a seconda della portata del cogliere il pensiero puograve risultare superficiale oppure profondo vuoto o pieno di contenuto eccetera da tutto ciograve non possiamo ancora per altro inferire per quale ragione proprio il pensiero debba pervenire a quella accennata posizione fondamentale nei confronti dellrsquoessere il pensiero egrave una delle nostre facoltagrave accanto al desiderare al volere al sentire noi siamo in rapporto con lrsquoessente per mezzo di tutte le nostre facoltagrave e modi di comportamento e non solo per via del pensiero (il tatto per esempio) ma la distinzione di essere e pensare designa qualcosa di piugrave essenziale del semplice rapporto allrsquoessente questa distinzione si origina da una primitiva intrinseca appartenenza allrsquoessere stesso di ciograve che viene distinto e separato (ciograve che io comincio a comprendere a cogliere prima ancora di smembrarlo e di raggrupparlo egrave qualche cosa che deve essere questo essente ha alle spalle come abbiamo visto la volta scorsa lrsquoessere per cui occorre primariamente che ci sia lrsquoessere percheacute io possa comprendere qualcosa) la formula essere e pensare designa una distinzione che egrave per cosigrave dire richiesta dallrsquoessere stesso una siffatta intrinseca appartenenza del pensiero allrsquoessere non si desume certamente dalle caratteristiche del pensiero fin qui prodotte percheacute Percheacute noi non ci siamo ancora fatta una sufficiente idea del pensiero ma da dove possiamo ricavarla Chiederci questo egrave fare come se non esistesse da secoli una logica essa egrave la scienza del pensare la dottrina delle regole del pensare le forme del pensato essa egrave inoltre nellrsquoambito della filosofia la scienza e la disciplina in cui punti di vista o indirizzi che esprimono una concezione del mondo hanno poco o nessun peso (cioegrave dice la logica di per seacute non ha molto a che fare con i giudizi di valore con il bello il brutto eccetera) inoltre la logica egrave considerata una scienza sicura e degna di ogni fiducia da sempre essa insegna la stessa cosa poi dice che la logica ci libera da ogni preoccupazione di indagini complicate sullrsquoessenza del pensare (sembra quasi qui porla come una sorta di algoritmo uno lo segue e va avanti tranquillo) vorremmo non di meno avanzare ancora una domanda ldquoche significa logicardquo il termine egrave unrsquoabbreviazione per ldquoἐπιστήμη λογικέrdquo (cioegrave scienza del λόγος abbiamo visto che ἐπιστήμη egrave la scienza e λόγος

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designa qui la proposizione) la logica dovrebbe tuttavia essere la dottrina del pensare percheacute mai allora egrave essa scienza della proposizione Percheacute il pensare risulta determinato a partire dalla proposizione Percheacute Egrave cosa che non si comprende affatto da seacute abbiamo prima spiegato il pensare senza rifarci alla proposizione al discorso la riflessione sullrsquoessenza del pensare egrave per conseguenza qualcosa del tutto particolare se essa si compie come riflessione sul λόγος e finisce per diventare una logica la logica e il logico non possono affatto essere considerati cosigrave come sono egrave assolutamente come se fossero senzrsquoaltro i modi di una determinazione del pensare hellip non egrave che si voglia rinnegare il logico nel senso del correttamente pensato (questo egrave ciograve che si intende generalmente con ldquologicardquo cioegrave pensare correttamente) al contrario egrave proprio per servire il pensiero che cerchiamo di raggiungere ciograve da cui si determina lrsquoessenza del pensare ossia lrsquoαλήθεια e la φύσις lrsquoessere come non latenza quello che proprio attraverso la logica egrave andato perduto da quando dunque esiste la logica che ancor oggi governa il nostro pensiero il nostro dire e che dallrsquoorigine interviene essenzialmente a determinare la concezione grammaticale della lingua e per conseguenza la posizione fondamentale dellrsquoOccidente riguardo al linguaggio (da quando dunque esiste ldquoquesta cosardquo quando egrave che ha inizio la formazione della logica) dal momento in cui la filosofia greca perviene alla sua fine e si trasforma in un affare di scuola di organizzazione di tecnica questo incomincia con lrsquoἑόν lrsquoessere dellrsquoessente appare come ldquoideardquo e come tale diventa ldquooggettordquo dellrsquoldquoepistemerdquo (quindi egrave questo che ha fatto il pensiero occidentale ad un certo punto ha posto lrsquoessere dellrsquoessente come ldquoideardquo e questa idea lrsquoha posta come lrsquooggetto lrsquooggetto dellrsquoepisteme quindi come ente) La logica ha bisogno essa stessa che si spieghi la sua origine e si giustifichi la legittimitagrave della sua pretesa a costituire lrsquointerpretazione determinante del pensiero (sta cercando cioegrave lrsquoessenza il fondamento della logica Questo potrebbe essere un problema per esempio se si considera lrsquoaspetto particolare su cui lavora Severino della logica e cioegrave il principio di non contraddizione unrsquoobiezione che potrebbe fare Severino rispetto come abbiamo visto peraltro allrsquoidea di trovare il fondamento della logica e quindi del principio di contraddizione (Łukasiewicz) e che per fare questa operazione egrave necessario previamente il principio di non contraddizione) Egrave necessario considerare i seguenti quesiti 1) percheacute poteva e doveva sorgere nellrsquoambito della scuola platonica una cosa come la logica 2) percheacute siffatta teoria del pensiero si egrave presentata come dottrina del λόγος nel senso della proposizione 3) su che cosa si fonda dopo di allora la potenza ogni ora crescente del logico potenza che trova la sua espressione conclusiva nella seguente frase di Hegel ldquoil logico egrave la forma assoluta della veritagrave anzi di piugrave egrave la pura veritagrave stessardquo (Enciclopedia) Egrave in forza di questa preminenza del logico che Hegel chiama a ragione veduta ldquologicardquo quella disciplina altrimenti comunemente denominata ldquometafisicardquo La sua ldquoscienza della logicardquo non ha niente a che fare con un trattato di logica del tipo consueto Dopo aver cosigrave caratterizzato la distinzione di essere e pensare (e cioegrave la distinzione che ha fatto egrave quella della logica diceva prima che appare come ldquoideardquo quindi come oggetto eccetera) Come si presenta la originaria unitagrave di essere e pensare come la stessa di φύσις e λόγος (cioegrave dellrsquoessere e della proposizione Cioegrave questa unitagrave come si presenta Poi come si produce la originaria contrapposizione di λόγος e φύσις di prima La domanda egrave lrsquounitagrave poi la contrapposizione) 3) come si giunge allrsquoemergere e al presentarsi del λόγος Come il λόγος (il logico) diventa lrsquoessenza del pensare Come giunge questo λόγος quale ragione e intelletto a esercitare il suo predominio sullrsquoessere fin dai primordi della filosofia greca (per Heidegger questo predominio del λόγος sulla e nella filosofia compare giagrave egrave giagrave presente in Platone e in Aristotele) Allora cominceremo con lrsquoassodare che se egrave vero che la contrapposizione di essere e pensare egrave una contrapposizione intrinseca e necessaria essa deve risultare fondata in un originario appartenersi di ciograve che risulta in seguito diviso (cioegrave originariamente queste due cose si appartengono dopo di che avviene una divisione perograve originariamente sono la stessa cosa) la

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nostra domanda sullrsquoorigine di questa divisione verte quindi e in pari tempo e prima di tutto sullrsquoappartenenza essenziale del pensiero allrsquoessere Storicamente il problema si presenta cosigrave che ne egrave di questa appartenenza nel momento decisivo in cui ha inizio la filosofia occidentale Come egrave inteso allrsquoinizio di essa il pensare (si sta chiedendo che cosrsquoera il pensiero per gli antichi sta cercando quella parola originaria come faceva nelle pagine precedenti) Il fatto che la dottrina greca del pensare finisca per diventare dottrina del ldquoλόγοςrdquo ldquoλόγοςrdquo puograve fornirci unrsquoindicazione di fatto ci imbattiamo in unrsquooriginaria appartenenza di essere ldquoφύσις e λόγοςrdquo occorre solo liberarci dallrsquoidea che ldquoλόγοςrdquo e ldquoλέγεινrdquo significhino in origine e propriamente qualcosa come pensiero intelletto e ragione (percheacute secondo lui non egrave cosigrave per lrsquoantico ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo non significano pensiero e intelletto o ragione) fincheacute resteremo di questa opinione e ci serviremo inoltre come criterio per lrsquointerpretazione di ldquoλόγοςrdquo della concezione che ha di esso la logica successiva non faremo nel nostro tentativo di riaccedere allrsquoinizio della filosofia greca che incorrere in assurditagrave Inoltre con questa concezione non potremmo mai intendere 1) per quale motivo il λόγος ha potuto in linea generale venir separato dallrsquoessere dellrsquoessente 2) percheacute il λόγος cosigrave inteso ha dovuto determinare in seguito lrsquoessenza del pensare e portarla a contrapporsi allrsquoessere (come egrave potuto accadere) Veniamo subito allrsquoargomento decisivo e domandiamoci che cosa significano ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo se non significano pensare ldquoλόγοςrdquo significa la parola il discorso e λέγειν il parlare Il dia-logo egrave il discorso che si scambia e il monologo egrave il discorso di uno solo hellip Ma λόγος in origine non significa ldquodiscorsordquo ldquodirerdquo come egrave stato tradotto e viene tradotto sempre quanto al suo significato la parola non ha alcun immediato rapporto con il linguaggio ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo in latino ldquolegererdquo corrisponde come parola al nostro ldquocogliererdquo cogliere delle spighe della legna dellrsquouva o anche scernere La lettura di un libro egrave solo un caso particolare del ldquocogliererdquo nel senso proprio del ldquolegererdquo del leggere egrave solo un aspetto particolare questa parola significa ldquoporre una cosa vicino allrsquoaltra metterle insieme in breve ldquoraccogliererdquo con ciograve le cose vengono contemporaneamente distinte lrsquouna dallrsquoaltra mentre si raccolgono queste cose (per raccoglierle devo distinguerle sono varie cose e le raccolgono il ldquolegererdquo latino ldquoλόγοςrdquo greco per Heidegger fa questo) Egrave questo lrsquouso che i matematici greci fanno della parola una raccolta una collezione di monete non costituisce un semplice ammasso di monete alla rinfusa nellrsquoespressione ldquoanalogiardquo troviamo addirittura entrambi i significati giustapposti quello originario di rapporto relazione e quello di lingua discorso ma come nel termine ldquocorrispondenzardquo noi non pensiamo ormai piugrave al ldquorispondererdquo (cor-rispondere) cosigrave inversamente i greci dal canto loro nel pronunciare la parola ldquoλόγοςrdquo non pensavano ancora o almeno non necessariamente al discorso e al dire (cioegrave pensavano al raccogliere delle cose coglierle insieme) Quale esempio della significazione originaria di ldquoλέγεινrdquo nel senso di raccogliere (Odissea) Anfimedonte per quale distretta siete stati quaggiugrave nel buio della terra sprofondati tutti voi eccellentissimi e coetanei talcheacute ben difficilmente altrimenti chi li ricercasse per tutta una cittagrave ne potrebbe di cosigrave nobili raccogliere (Aristotele dice non ci interessa) Non andremo per ora in cerca di come la nostra parola dal suo significato originario che non ha niente a che fare inizialmente con ldquolinguardquo ldquoparolardquo ldquodiscorso pervenga a significare ldquodirerdquo e ldquodiscorsordquo ci contenteremo soltanto a ricordare che il termine ldquoλόγοςrdquo anche quando da lungo tempo giagrave significava discorso o proposizione ha mantenuto il suo significato originario inteso a designare il rapporto di una cosa con lrsquoaltra (Λόγος ldquodiscorsordquo ldquoproposizionerdquo) (qui ci sarebbe una questione da porre che riguarda lrsquoetimo e lrsquouso che si fa generalmente dellrsquoetimo delle parole lui dice che questo termine ldquoλόγοςrdquo ha mantenuto il suo significato originario egrave sottointeso nella traduzione che se ne fa oggi come ha fatto cioegrave sarebbe come dire che crsquoegrave un qualche cosa dentro la parola che si mantiene identica a seacute per tre mila anni e nonostante tutto intorno a seacute vari muti continuamente quella cosa rimane la stessa Egrave questa lrsquoidea di Heidegger e non solo sua e che tanto ha interessato molti

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allrsquoetimo come se trovasse o fosse possibile trovare qualche cosa di originario che egrave rimasto intatto fino ad oggi che se mi consentite egrave una follia sarebbe come immaginare che qualche cosa nella parola rimanga esattamente quello che egrave nonostante la parola cambi come fa quella cosa a rimanere la stessa E come faccio a sapere che egrave la stessa) Riflettendo sul significato fondamentale del ldquoλόγοςrdquo come raccolta raccogliere non si egrave fatta ancora molta strada nel chiarire fino a che punto per i greci essere e λόγος siano la stessa cosa originariamente uniti tanto da potere e dovere necessariamente per determinate ragioni dividersi (adesso ci dice percheacute per i greci λόγος e φύσις sono praticamente la stessa cosa) Il riferirsi al significato fondamentale di ldquoλόγοςrdquo (cioegrave come raccolta addirittura come rapporto di una cosa con unrsquoaltra) non puograve dare unrsquoindicazione a patto di intendere previamente ciograve che significhi lrsquoessere per i greci la ldquoφύσιςrdquo Da parte nostra non soltanto ci siamo sforzati di intendere in generale lrsquoessere secondo la concezione greca ma ponendo poco sopra in risalto lrsquoessere di contro al divenire e allrsquoapparenza abbiamo fatto in modo che il significato dellrsquoessere risultasse circoscritto con sempre maggiore chiarezza a patto di tenere costantemente presente il giagrave detto possiamo dire lrsquoessere in quanto φύσις egrave lo schiudentesi imporsi In contrapposizione al divenire esso si mostra come costanza come costante presenza questa si manifesta in contrapposizione alla mera apparenza come apparire come la presenza manifesta (ora ha fatto un breve riassunto dice come si pone lrsquoessere ldquodischiudentesi permanenterdquo in relazione al divenire Percheacute il divenire si manifesta come ciograve che permane rispetto a ciograve che diviene ciograve che permane egrave lrsquoessere La stessa cosa rispetto allrsquoapparire allrsquoapparenza lrsquoessere si mostra come la presenza manifesta in ciograve che egrave apparenza) Che cosa ha a che fare il λόγος (raccolta) con lrsquoessere cosigrave inteso (Come ciograve che permane e ciograve che si manifesta in ciograve che permane) Per fornire la prova dellrsquointima connessione di λόγος e di φύσις agli albori della filosofia occidentale incominceremo con unrsquointerpretazione di Eraclito (fa una disquisizione su come egrave stato frainteso Eraclito questo dice egrave dipeso dal cristianesimo poi aggiunge che ancora Hegel si trova in questa linea) La dottrina del λόγος di Eraclito egrave intesa come preannuncio del λόγος di cui si tratta nel Nuovo Testamento il prologo dellrsquoEvangelo di Giovanni Il λόγος egrave Cristo Siccome giagrave Eraclito parla giagrave del λόγος i greci sarebbero giunti (per il cristianesimo) addirittura alla soglia della veritagrave assoluta ossia della veritagrave rivelata dal cristianesimo (perograve questo qui ci interessa poco) In base a tale concezione della filosofia comunemente diffusa sotto diverse forme (filosofia cristiana) i greci sarebbero i classici della filosofia per essere stati dei teologi cristiani in embrione (qui ci sta dicendo come egrave potuto accadere che la filosofia greca sia stata tradotta e trasformata nel modo in cui si presenta oggi egrave stata opera del cristianesimo) allora cita due frammenti di Eraclito 1) ora mentre il λόγος permane costantemente tale gli uomini si comportano come degli insipienti (Eraclito quello del πάντα ῥεῖ tutto scorre) cosigrave prima di aver inteso come dopo di aver udito Tutto infatti diviene essente ldquoκατά τόν λόγον τόνδεrdquo a misura e secondo questo λόγος (cioegrave tutto diviene a misura di questo λόγος) nondimeno essi (gli uomini) assomigliano a quelli che privi drsquoaudacia non hanno mai fatto esperienza di nulla bencheacute si affannino tanto in parole ed opere come quelle che io compio allorcheacute analizzo ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere (Eraclito analizza ogni cosa secondo lrsquoessere non secondo il divenire secondo lrsquoessere κατά φύσις) e spiego come essa (ogni cosa) si comporti Ma agli altri uomini (alla generalitagrave οἵ πολλοί ndash letteralmente i ldquomoltirdquo generalmente tradotto con ldquola pleberdquo) rimane nascosto ciograve che essi propriamente fanno quando sono svegli come quello che han fatto nel sonno ridiviene in seguito per essi nascosto 2) Per questo egrave necessario seguire questo ossia attenersi a ciograve che costituisce nellrsquoessente lrsquoinsieme ma mentre il λόγος egrave presente come questo insieme nellrsquoessente la massa vive come se ognuno avesse lrsquointendimento (il senso) suo proprio (Il λόγος egrave presente come un insieme nellrsquoessente e il λόγος

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egrave ciograve che raccoglie nellrsquoessente e raccogliendo lo rende possibile lo rende coglibile conoscibile) Che cosa dobbiamo desumere da questi due frammenti Del λόγος abbiamo detto 1) che esso ha come propria prerogativa la stabilitagrave la permanenza 2) che esso si presenta nellrsquoessente come lrsquoinsieme lrsquoinsieme dellrsquoessente il raccogliente 3) che tutto ciograve che avviene ossia sopravviene nellrsquoessere sussiste in conformitagrave di questo stabile insieme Questo egrave ciograve che si impone (das Waltende) Quanto viene detto qui del λόγος corrisponde perfettamente al vero significato della parola tedesca ldquoSammlungrdquo la quale designa 1) lrsquoatto del raccogliere 2) lrsquoinsieme raccolto Cosigrave qui λόγος significa lrsquoinsieme raccolto raccogliente il raccogliente originario (dellrsquoente lrsquoente sarebbe fatto di questo raccogliente originario) Λόγος non vale qui neacute significato neacute parola neacute dottrina ancor meno ldquosignificato di una dottrinardquo ma come lrsquoinsieme raccolto originariamente raccogliente e che costantemente in seacute si impone (cioegrave questo insieme raccolto originariamente originariamente nel domandare Tenete conto per Heidegger lrsquouomo autentico egrave quello che si trova sempre nellrsquoapertura del domandare questo va tenuto sempre presente o sfuggono un porsquo di cose) (questo raccogliente in teoria egrave il linguaggio) (λόγος egrave un raccogliere originario raccogliente cioegrave nel suo cogliersi non egrave un raccogliente che egrave stato messo lagrave egrave un raccogliente nellrsquoatto del raccogliersi Questa particolaritagrave egrave sempre presente in Heidegger cioegrave di un qualche cosa che viene considerato nel momento in cui questo qualcosa sta agendo non come lrsquoagito o ciograve che agiragrave ma ciograve che sta agendo adesso) Certamente nel frammento (1) il contesto sembra propendere verso una interpretazione del λόγος nel senso della parola del discorso e persino reclamarla come la sola possibile infatti si tratta dellrsquoudire degli uomini Esiste un frammento in cui questa connessione fra λόγος e udire egrave espressa in maniera immediata ldquopoicheacute avete udito non me ma il λόγος egrave saggio dire conformemente lrsquoUno egrave il tutto (questo egrave un altro frammento il frammento 50 di Eraclito Sigrave occorre dire che Heidegger mette in atto queste torsioni e contorsioni linguistiche allo scopo di mostrare ciograve che lui vuole mostrare e cioegrave che la parola greca originaria egrave quella che contiene lrsquoessere autentico e che pertanto lrsquouomo autentico che si pone nellrsquoapertura del domandare e quindi consente allrsquoessere di aprire il suo orizzonte e quindi allrsquoente di sopraggiungere Questo essere autentico egrave quello che mantiene la tradizione del rapportarsi originario alla parola al λόγος quindi alla φύσις quindi allrsquoessere e cioegrave egrave lrsquouomo tedesco per eccellenza Percheacute questo egrave il senso come dicevo forse lrsquoaltra volta dellrsquoavvicinarsi anzi dellrsquoaderire nei primi tempi di Heidegger al nazismo lrsquoidea che il nazismo avrebbe potuto riproporre lrsquouomo autentico anzicheacute lrsquouomo della chiacchiera lrsquouomo del sentito dire lrsquouomo che si accontenta di quello che altri sanno e lo fa suo e lo ripropone allrsquoinfinito ma che non si trova piugrave nella domanda autentica e cioegrave la domanda che continua a domandare e quindi a rilanciare lrsquoapertura dellrsquoessere Questo per dire per quale motivo Heidegger fa questi contorcimenti linguistici etimologici filologici lui non era un filologo tra lrsquoaltro conosceva molto bene il greco e la filologia ovviamente ma tutte queste contorsioni hanno questo obiettivo mostrare se non proprio dimostrare che lrsquoautentico lrsquooriginario sta nella parola greca e soltanto lrsquouomo che ripercorre e sa soprattutto ripercorrere questa strada per ritornare alla tradizione greca egrave lrsquouomo autentico quello degno di dominare il mondo Questo non lo dice questa egrave stata lrsquoevoluzione e soprattutto il modo in cui egrave stato utilizzato Heidegger dal pensiero nazista Heidegger ma anche Nietzsche badate bene egrave stato utilizzato anche lui Heidegger Nietzsche e poi Wagner ma queste sono altre storie) (se non ci fosse stata quella parola tedesca) (ldquoSammlungrdquo ldquoraccogliererdquo per questo sto parlando di contorcimenti linguistici di torsioni e contorsioni legittime fino ad un certo punto anche percheacute qui dagrave sempre come acquisito che per esempio la parola tedesca ldquoSammlungrdquo significhi quella cosa ligrave sia quella cosa ligrave sia lrsquoatto del raccogliere sia lrsquoinsieme raccolto sia questo E se noi volessimo addirittura giungere a considerare che lrsquouomo autentico egrave colui come dicevo

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prima che si mantiene sempre nella costante apertura della domanda e non abdica mai a questo domandare ldquooriginariordquo nel senso che egrave sempre allrsquoorigine del suo essere del suo dire del suo fare questo domandare continuo beh questo egrave lo psicanalista perograve egrave anche lrsquouomo autentico e anche il nazista Se volessimo fare torsioni e contorsioni ne potremmo fare quante ne vogliamo Dai frammenti di Eraclito Gli uomini stanno di fronte al λόγος come coloro che il λόγος non comprendono Eraclito usa spesso questa parola ldquoἀξύνετοιrdquo per dire che non comprendono essa egrave la negazione di ldquoσυνίημιrdquo che significa portarsi lrsquoun lrsquoaltro ldquoἀξύνετοιrdquo sono gli uomini che non si portano lrsquouno con lrsquoaltro che cosa (che cosa si chiede che cosa non si portano lrsquoun lrsquoaltro Il λόγος ciograve che egrave costantemente insieme lrsquoinsieme raccolto Cioegrave gli uomini che chiama ldquosprovvedutirdquo sono quelli che non si trasmettono il λόγος cioegrave questa cosa che continuamente si raccoglie questo raccogliente) Gli uomini rimangono coloro che non lo ldquomettono insiemerdquo non lo ldquocom-prendonordquo non lo compongono in unitagrave abbiano o non abbiano essi di giagrave udito (sta dicendo che lrsquouomo autentico egrave quello che comprende cioegrave mette insieme compie questo raccoglimento il raccogliere ma il raccogliere che cosa raccogliere ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere egrave questo il raccogliere raccogliente raccogliere secondo lrsquoessere cioegrave raccogliere secondo ciograve che permane in questo raccogliente raccogliersi) Gli uomini non pervengono al λόγος nemmeno se lo tentano con le parole (ἐπῇα) Si fa indubbiamente menzione di parole e discorso ma proprio in quanto differenti dal λόγος e addirittura a lui opposti Eraclito vuol dire gli uomini indubbiamente odono e odono delle parole ma in questo udire essi non sanno ascoltare ossia (sembra che stia parlando dellrsquoanalista) seguire ciograve che non egrave udibile come parola ciograve che non costituisce un particolare ma il λόγος (cioegrave questo tutto raccoglientesi che permane) (vedete come giagrave incomincia ad alludere alla questione dellrsquointerpretazione lrsquointerpretazione sta nellrsquoascoltare ciograve che la parola non dice portare alla luce ciograve che egrave nascosto portare alla non latenza (αλήθεια) Questo egrave per Heidegger lrsquointerpretare ma poi anche per lrsquoermeneutica drsquoaltra parte si fa nascere con lui tutto il pensiero ermeneutico anche se si considera un primo grande ermeneuta come tutti sapete Schleiermacher) Se interpretiamo bene il frammento 50 (cioegrave lo interpretiamo come pare a lui) esso dice voi non dovete rimanere attaccati alle parole ma apprendere il λόγος e proprio percheacute λόγος e λέγειν significano discorso e dire e non di meno tutto ciograve non costituisce lrsquoessenza del λόγος che λόγος viene qui contrapposto a ldquoἐπῇαrdquo (discorso) corrispondentemente al semplice udire orecchiare si contrappone lrsquoautentico essere ascoltante lrsquoessere ascoltante egrave colui che appunto riesce a cogliere nel λόγος non ciograve che con λόγος egrave stato inteso dopo il discorso la proposizione eccetera ma come lrsquooriginario raccogliere di ciograve che appare nel momento in cui lrsquoessere compare allrsquoorizzonte (compare lrsquoessere e quindi se crsquoegrave lrsquoessere solo allora puograve apparire lrsquoente e ciograve che permane ciograve che permane in questo apparire egrave il λόγος che egrave uno dei modi lui non lo ammetterebbe mai ma egrave una delle figure dellrsquoessere come la φύσις come lrsquoαλήθεια eccetera sono tutte ldquofigurerdquo mettetelo fra virgolette percheacute Heidegger non lo dice mai ma per dare unrsquoidea molto spiccia ldquofigurerdquo dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere appare mettiamola cosigrave forse egrave piugrave corretto) Il semplice udire si disperde e si dissipa in ciograve che comunemente si opina e si dice nel sentito dire nella δόξα nellrsquoapparenza lrsquoautentico ascoltare non ha nulla a che fare con lrsquoorecchio e con la bocca ma vuol dire ldquoprestare obbedienza a ciograve che il λόγος egrave lrsquoinsieme raccolto dello stesso essenterdquo (come dire in altri termini che lrsquoessente in quanto si mostra come qualche cosa di raccolto non sono cose messe ligrave alla rinfusa sono quelle cose che appaiono mentre si raccolgono ascoltare ciograve che la parola non dice egrave intendere cogliere ciograve che appare dalla non latenza come qualcosa di raccolto in un certo modo secondo il modo dellrsquoessere e cioegrave ciograve che appare di autentico in ciograve che si dice) noi non possiamo udire autenticamente se non siamo giagrave disposti allrsquoobbedienza (e cioegrave lrsquouomo nel suo domandare apre allrsquoessere e obbedisce allrsquoessere cioegrave a ciograve che

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di autentico appare) Chi non egrave disposto allrsquoobbedienza egrave destinato fin dallrsquoinizio a rimanere lungi dal λόγος escluso da lui sia che egli abbia precedentemente udito con lrsquoorecchio o meno coloro che odono soltanto orecchiano dappertutto e riportano in giro quanto hanno sentito sono e rimangono degli incomprensivi (ancora sulla non comprensione) Λόγος egrave (pag 139) il raccoglimento stabile insieme raccolto e che si mantiene in se stesso dellrsquoessente (cioegrave ci sta dicendo di cosa egrave fatto lrsquoessente) vale a dire lrsquoessere (che cosa si mantiene costante nellrsquoente che egrave qualcosa che muta che cosa si mantiene e permane Lrsquoessere Questo insieme dunque raccolto che si mantiene nellrsquoente e che lo rende tale egrave lrsquoessere solo che in questo caso lrsquoessere egrave λόγος) Per questo nel frammento (1) κατά τό χρεῶν ha lo stesso significato di κατά φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa (cioegrave secondo il λόγος o secondo la φύσις egrave sempre la stessa cosa dice lui cioegrave secondo lrsquoessere che si manifesti come λόγος o che si manifesti come φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa lo dice qui) Λόγος caratterizza lrsquoessere da un punto di vista nuovo e pure antico ciograve che egrave essente ciograve che sta in seacute ben eretto e caratterizzato egrave in seacute e da seacute raccolto e si mantiene in tale raccoglimento (questo egrave lrsquoaspetto specifico del λόγος) Lrsquoἑόν lrsquoessente egrave nella sua propria essenza ξυνόνrdquo ldquopresenza raccolta (lrsquoessente egrave una presenza raccolta non significa il generale ma ciograve che raccoglie in seacute tutte le cose mantenendole insieme parla ancora di porre insieme) Lrsquounitagrave originariamente unificante di ciograve che diverge (tutti questi elementi che il λόγος raccoglie insieme sono diciamola cosigrave ldquopotenzialmente divergentirdquo ma egrave il λόγος che li mantiene raccolti insieme ed egrave ciograve che consente la comprensione) (qui parla dellrsquoetica dellrsquoestetica ldquopercheacute il λόγος ha valorerdquo percheacute egrave un raccoglimento originario non un ammasso confuso una mescolanza di tutto con tutto il medesimo valore lui dice che egrave per questo che gli competono rango e sovranitagrave Poi qui esagera) Proprio percheacute lrsquoessere egrave λόγος egrave armonia αλήθεια φύσις φαίνεσθαι dunque proprio percheacute lrsquoessere egrave queste cose che non si mostra a discrezione il vero non egrave per tutti ma solo per i forti questa intrinseca superioritagrave e celatezza dellrsquoessere viene espressa da quella singolare massima che proprio percheacute egrave cosigrave poco greca in apparenza esprime lrsquoessenza dellrsquoesperienza greca dellrsquoessere dellrsquoessente Frammento (124) Come spazzatura alla rinfusa ammucchiata il mondo piugrave bello Si egrave soliti compendiare la filosofia di Eraclito nel detto ldquoπάντα ῥεῖrdquo questa espressione qualora provenga veramente da Eraclito non significa che tutto egrave cangiamento puro e semplice che si disperde e scorre senza posa pura instabilitagrave ma vuol dire (qui egrave lrsquointerpretazione di Heidegger del ldquopanta reirdquo) la totalitagrave dellrsquoessente viene nel suo essere continuamente rigettata da un contrario allrsquoaltro lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica (Tutti questi elementi che si contrappongono vengono raccolti in un tutto in un tutto raccolto lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica questa instabilitagrave di cose che vanno in conflitto fra loro) (come fa ad essere cosigrave sicuro di cogliere lrsquoldquoautenticordquo) (percheacute lui coglie nellrsquoaccezione greca dellrsquoessere ciograve che di autentico crsquoegrave stato nel primo sorgere del pensiero che ha giagrave posto la questione percheacute se ne egrave accorto in questo senso ldquooriginalerdquo viene dallrsquoorigine e poi egrave stato disperso dalla filosofia in buona parte come diceva prima a causa dellrsquointromissione della religione nella filosofia che ha visto addirittura nel λόγος il Cristo perograve lrsquooriginario egrave ciograve che sta nella parola del greco antico egrave per questo che sta facendo tutte queste storie con le parole greche) Una volta afferrata la concezione fondamentale del λόγος cioegrave dellrsquoessere come raccoglimento e come insieme raccolto occorre considerare e tenere per fermo quanto segue il raccoglimento non egrave un semplice mettere insieme un ammucchiare esso mantiene in una coappartenenza reciproca ciograve che tenderebbe a separarsi e a contrapporsi (cioegrave di tutti questi elementi di cui egrave fatto lrsquoente elementi che si contrappongono il λόγος li mantiene insieme in una relazione fra loro) Non lo lascia mai cadere nella mera dispersione e dissipazione In quanto ritenzione il λόγος ha il carattere dellrsquoimporsi predominante della φύσις (e naturalmente lrsquoessere mantiene

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mantenendo sotto forma di λόγος questi elementi contrapposti uniti mantiene anche una continua tensione e domandare egrave rilanciare questa tensione in definitiva) pag 145 Dovrsquoegrave che il λόγος viene menzionato da Parmenide E soprattutto dovrsquoegrave che si parla dellrsquooggetto della nostra attuale ricerca cioegrave del contrapporsi di essere e λόγος Se in Parmenide si trova qualcosa a questo proposito sembra essere proprio il contrario di una contrapposizione il frammento (5) ci trasmette una frase di cui esistono in Parmenide due versioni ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo grosso modo e secondo la maniera di ogni tempo invalsa di tradurre ciograve vorrebbe significare ldquoora il pensare e lrsquoessere sono la stessa cosardquo ldquoνοεῖνrdquo egrave il pensare e ldquoεἷναιrdquo egrave lrsquoessere) Ora il fraintendimento non greco di questa celebre frase non egrave inferiore alla falsificazione subita dalla dottrina del λόγος di Eraclito si intende ldquonoeinrdquo come pensare e il pensare come attivitagrave del soggetto il pensiero del soggetto determina ciograve che lrsquoessere egrave (questo nella filosofia tradizionalmente) lrsquoessere non egrave altro se non ciograve che egrave pensato dal pensiero ora siccome il pensare rimane unrsquoattivitagrave soggettiva e pensare ed essere devono secondo Parmenide risultare la medesima cosa tutto diventa soggettivo non vi egrave un essente in seacute ora stando a quanto si insegna una tale dottrina si trova in Kant e nellrsquoidealismo tedesco Parmenide in fondo non avrebbe fatto che anticipare tale dottrina pertanto egli viene lodato per questa impresa progressista soprattutto nei confronti di Aristotele che fu pensatore greco piugrave tardo Ma che cosa significano τό αὐτό cioegrave lo stesso che significa ldquoνοεῖνrdquo che significa ldquoεἷναιrdquo (sta dicendo ldquoche significa pensiero essere in Parmeniderdquo) Percheacute in ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoνοεῖνrdquo significa prendere ldquoνοῦςrdquo significa apprensione cioegrave in due sensi strettamente connessi ldquoprendererdquo significa anzi tutto accogliere (prima parlava del cogliere adesso dellrsquoaccogliere e cioegrave) lasciare pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare accogliere egrave lasciare venire a seacute ciograve che appare Apprendere significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare cosigrave un fatto stabilire di che si tratti e in che consiste Quindi si tratta di un lasciar pervenire a seacute consistente non in una semplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa egrave la posizione proprio tipica di Heidegger cioegrave prendere posizione nei confronti di ciograve che si mostra lrsquouomo autentico egrave uno che prende posizione cioegrave sa di essere nel mondo si rende conto che essere nel mondo procede dal domandare pone in essere la domanda ponendo la domanda in atto apre allrsquoessere ma non egrave passivo rispetto a tutto questo lrsquouomo di Heidegger non egrave passivo rispetto al mondo egrave sempre un essere in atto un esserci (Dasein) un essere qui adesso e assumere la responsabilitagrave di questo ldquoessercirdquo questo ldquoessere qui adessordquo con tutto ciograve che questo comporta e quindi questa ldquoapprensionerdquo questo accogliere ciograve che appare dice che ciograve che ldquomi apparerdquo non viene recepito dallrsquouomo autentico passivamente come uno spettatore come un osservatore ma in questo ldquoaccogliererdquo crsquoegrave tutto Heidegger e cioegrave crsquoegrave il porsi come agente cioegrave come colui che agisce questo accogliere non lo subisce lo agisce Poi considera il τό αὐτό cioegrave ldquolo stessordquo Ci fermiamo qui (Pag 147) Egrave piacevole la lettura di Heidegger mostra molti aspetti mostra come sia possibile torcendo e ritorcendo le parole a proprio volere fare tutto quello che si vuole Lui pensava che perograve non stesse compiendo questa operazione di torsione delle parole ma immaginava di andare a cogliere lrsquoessenza originale ldquooriginariardquo anzi la piugrave originaria la parola autentica percheacute ligrave in ciograve che gli umani hanno pensato originariamente prima di essere traviati dalla filosofia ligrave crsquoegrave lrsquoautentico ligrave crsquoegrave il vero aprirsi allrsquoessere (Torce le parole come se allrsquoorigine ci fosse la veritagrave) (In un certo senso αλήθεια egrave il nascondimento) Il lavoro che ha fatto Heidegger egrave stato quello di porsi nei confronti dellrsquoessere in maniera particolare cioegrave per lui lrsquoessere egrave il problema ha problematizzato lrsquoessere in tutta la filosofia greca e a seguire fino a beh si salva Nietzsche in parte lrsquoessere egrave sempre stato pensato

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come la ldquocosa stessardquo che quindi egrave quella che egrave ed egrave immutabile quindi se anche lrsquouomo egrave lrsquoessere anche lrsquouomo egrave quello che egrave e questo andava a urtare il pensiero nel quale Heidegger si egrave formato e cioegrave un pensiero dei primi del lsquo900 delle avanguardie artistiche e le prime manifestazioni di opposizione nei confronti del positivismo che aveva portato allrsquoindustrializzazione a una grandissima fiducia nella tecnica e nellrsquoindustria che invece si era rivelata dopo la prima guerra mondiale non cosigrave vicina allrsquoesigenza dellrsquouomo Allora tutto questo ma non solo ha portato Heidegger a considerare lrsquoessere in un altro modo e si egrave domandato ldquose lrsquoessere non egrave la cosa non egrave quella roba ligrave allora che cosrsquoegraverdquo e ha incominciato a rispondersi ldquopercheacute intanto ci sia lrsquoessere occorre che ci sia lrsquouomo percheacute egrave con lrsquouomo che si pone la domanda intorno allrsquoessererdquo da qui lrsquoldquoesistenzialismordquo cioegrave egrave dallrsquoesistenza che si parte dallrsquoesistenza lrsquouomo a questo punto ha incominciato a dirsi che egrave lrsquouomo che si pone come colui che si pone la domanda fondamentale la famosa domanda fondamentale e allora ciograve che lrsquouomo domanda egrave sigrave intorno allrsquoessere ma non tiene conto del fatto che questo ldquoessererdquo di cui lrsquouomo sta domandando egrave in qualche modo giagrave presente nel suo domandare Questa egrave la tesi di Heidegger e cioegrave si tratta per Heidegger rispetto allrsquoessere non piugrave della ldquocosardquo ma del mondo in cui lrsquouomo e la cosa si corrispondono percheacute quando lrsquouomo si rapporta alla cosa si rapporta sempre per un motivo vuole modificarla vuole fare varie storie quindi questa ldquocosardquo Questo ldquoessererdquo non egrave piugrave la cosa in seacute tale e quale ma viene modificata continuamente dallrsquouomo stesso ecco percheacute lrsquoessere per Heidegger non egrave piugrave una cosa ferma e stabile ma egrave lrsquoldquoessercirdquo cioegrave lrsquoessere me in questo momento particolare specifico con tutto ciograve che io sono percheacute non sono soltanto quella cosa ligrave fatto di una testa due braccia eccetera sono tutto ciograve di cui sono fatto ma sono anche quelle cose che altri prima di me hanno fatto io sono tutte queste cose La portata del suo pensiero egrave stato quello di ricondurre lrsquoessere allrsquouomo fare un umanismo e cioegrave ha posto lrsquouomo lrsquoesserci dellrsquouomo al centro dellrsquoindagine non piugrave come lrsquoosservatore ligrave crsquoegrave lrsquouomo e ligrave crsquoegrave la cosa e lrsquoessere appartiene a quella cosa ligrave no lrsquoessere egrave qui qui dove sono io La filosofia di Heidegger ha segnato una svolta indubbiamente senzrsquoaltro ha costituito una grossa frattura certo non egrave stato lrsquounico esistenzialista ci sono stati Jasper e Sarte e Kierkegaard prima di loro Perograve per quanto riguarda lrsquointerpretazione cioegrave lrsquoermeneutica ha dato un avvio decisivo percheacute posta la questione in questi termini allora non crsquoegrave piugrave ldquola cosardquo ma ci sono io che mi rapporto alla cosa con tutto il mio bagaglio culturale questa egrave la tesi di Heidegger e dellrsquoermeneutica di conseguenza e cioegrave di tutto ciograve che egrave stato elaborato come interpretazione Heidegger ha segnato fortemente la teoria dellrsquointerpretazione era giagrave stata posta da Nietzsche ovviamente ricordate ldquoNon esistono fatti ma solo interpretazionirdquo dice Nietzsche Heidegger lo ha teorizzato 14 gennaio 2015 La tecnica cosigrave come la pone Heidegger egrave ciograve che dagrave agli umani lrsquoidea di avere il potere di avere il controllo su tutto e questo egrave uno dei motivi per cui la tecnica ha cosigrave tanto successo percheacute supporta una fantasia di onnipotenza come se attraverso la tecnica fosse possibile controllare ogni cosa Egrave una posizione gnostica vi ricordate il famoso motto degli gnostici ldquoEritis sicut diirdquo Heidegger ldquooriginariamenterdquo si volge ai presocratici anche se poi verso la fine si accorge che anche i presocratici erano giagrave metafisici ma lrsquoidea egrave che i presocratici si trovassero ancora in una fase ldquoauroralerdquo del pensiero quindi non ancora volto alla costruzione e al perseguimento della tecnica come strumento per il controllo del mondo Per controllare qualcosa occorre che questo qualcosa sia oggettivato sia quello che egrave da qui lrsquoesigenza della metafisica che fa proprio questo dice che ciascuna cosa egrave quella che egrave e quindi non la lascia esistere per seacute cosigrave come secondo sempre

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Heidegger accadeva presso i presocratici rispetto allrsquoidea della ldquoφύσιςrdquo cioegrave la ldquoφύσιςrdquo come sigrave lrsquoessere delle cose certo ma come un essere che egrave lasciato essere e cioegrave non egrave oggettivato non egrave posto come un qualche cosa da controllare da gestire da manipolare questo ancora per Heidegger per i presocratici non crsquoera ed egrave questo che a lui interessa ed egrave per questo che si egrave interessato molto a Houmllderlin Houmllderlin o almeno cosigrave egrave apparso ad Heidegger ha la posizione dei presocratici rispetto al ldquolasciar essere lrsquoessererdquo per dirla cosigrave senza quindi piegarlo necessariamente a una oggettivitagrave manipolante Questo potrebbe essere riassunto in due parole e cioegrave il passaggio operato dalla storia del pensiero egrave stato quello di passare dalla poesia alla tecnica ldquopoesiardquo nel senso heideggeriano del termine come ldquoποίησιςrdquo come produzione come il produrre il lasciar produrre e lasciare anche venire in luce le cose senza costringerle nella oggettivazione quindi ciograve che ha operato la metafisica quindi tutto il pensiero occidentale egrave questo passaggio dalla ποίησις alla τέχνη Lrsquoopera di Heidegger ha puntato su questo Questo lo dicevo per motivare il fatto che ci occuperemo della tecnica percheacute appare la tecnica come il piugrave formidabile supporto della fantasia di potenza della fantasia di controllo di dominio tecnica che ovviamente non si riferisce oggi allrsquoinformatica o alle cose piugrave recenti era giagrave presente nei presocratici Era presente cosigrave come egrave presente oggi come il tentativo piugrave o meno riuscito di manipolazione dellrsquoente e quindi necessariamente di oggettivazione dellrsquoessere cioegrave trasformando lrsquoessere in ente Questa egrave una accusa che Heidegger rivolge al pensiero ma vede in questo anche la possibilitagrave di andare oltre la metafisica e cioegrave di giungere a una posizione come la chiama lui ldquotrans metafisicardquo e cioegrave la tecnica con il suo nichilismo percheacute egrave fondata sulla ldquodeiezionerdquo questo egrave il termine che usa lui la ldquodeiezione dellrsquoessererdquo cioegrave lrsquooblio la dimenticanza dellrsquoessere in questo senso la tecnica egrave nichilista perograve portando alle estreme conseguenze questa posizione operata dalla tecnica dovrebbe giungersi sempre secondo Heidegger a quel punto in cui la tecnica mostra la sua incapacitagrave di governare nel senso di controllare di gestire lrsquoente e allora a questo punto mostrando il fallimento della tecnica dovrebbe accadere a parere di Heidegger ma su questo egrave abbastanza vago dovrebbe accadere quello che lui auspica e cioegrave un approccio autentico allrsquoessere ldquolasciar essere lrsquoessererdquo usiamo questi termini cosa che secondo lui non egrave piugrave avvenuto anzi come dicevo prima nellrsquoultimo Heidegger lrsquoidea egrave che non sia mai avvenuto tantrsquoegrave che giunge a un certo punto a dire che ldquosolo un dio ci puograve salvarerdquo Ecco questo egrave il motivo per cui ci interesseremo alla questione della tecnica per vedere se ci sono elementi che possono tornarci utili sia concettualmente sia perograve anche retoricamente per articolare la questione del potere di come funziona il potere Certo neacute Heidegger neacute meno che mai i presocratici erano in condizioni di intendere da dove viene questa esigenza di controllo di potere su tutto e cioegrave che cosa ha fatto sigrave che a un certo punto gli umani si siano inventati la metafisica e cioegrave quel pensiero che ldquooggettivardquo lrsquoessere trasformandolo in ente al fine di controllarlo di gestirlo di manipolarlo per averne il potere appunto e ovviamente come sappiamo ldquoenterdquo egrave qualunque cosa anche una relazione amorosa egrave un ente La volta scorsa Heidegger stava considerando quella famosa frase di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo prendendo i vari pezzi della frase Si chiede che cosa significano queste parole ldquoαὐτόrdquo ldquoνοεῖνrdquo ldquoεἷναιrdquo ldquolo stessordquo ldquoil pensierordquo ldquolrsquoessererdquo cercando in queste parole qualche cosa di piugrave che a suo parere egrave sfuggito a tutta la ricerca filosofica che lo ha preceduto Parla qui del ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro ldquoνοεῖνrdquo (pensare) per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica cioegrave come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoΝοεῖνrdquo significa apprendere ldquoνοῦςrdquo ldquoapprensionerdquo e ciograve in due sensi strettamente connessi ldquoapprendererdquo vuol dire anzi tutto ldquoaccogliererdquo lasciar pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare (lrsquoessere egrave ciograve che appare e qui si

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tratta nel pensiero cioegrave nel νοεῖν di accogliere questo apparire che non egrave un analizzare di sezionare ma di accogliere innanzi tutto) ldquoapprendererdquo significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare un fatto stabilire di che si tratta e in che consiste lrsquoldquoapprensionerdquo in questo duplice senso esprime un lasciar pervenire a seacute consistente non in una duplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa duplice possibilitagrave di tradurre questo termine non significa soltanto avere di fronte due possibilitagrave ma significa prendere una decisione e cioegrave trovarsi nellrsquoagire questo accoglimento per Heidegger abbiamo detto ma lo ripetiamo si tratta sempre di un essere ldquoprogettatordquo in qualche cosa cosa che comporta un agire comporta un assumersi una responsabilitagrave il fatto di indicare lrsquouomo come lrsquoldquoessercirdquo comporta che questo uomo non egrave mai spettatore passivo di quello che accade egrave sempre qualcuno che agisce agisce in prima persona e si assume la responsabilitagrave di quello che fa questo per Heidegger egrave lrsquouomo autentico non quello che vive percheacute ha sentito dire percheacute si fa cosigrave si fa cosagrave no egrave quello che accoglie ciograve che appare e soprattutto lo lascia apparire senza potremmo dirla Heidegger non lo dice ma potremmo dirlo ldquosenza necessariamente oggettivarerdquo cioegrave senza necessariamente compiere un operazione metafisica torno a dirvi Heidegger questo non lo dice lo sto dicendo io) Nel νοεῖν egrave espresso questo ricevere ciograve che appare portandolo a fissarsi in posizione (vedete che tornano vari elementi il permanere lrsquoassumere una posizione prendere posizione) siamo giunti cosigrave al chiarimento di ciograve che ci eravamo in primo luogo domandati ldquoche significa τό αὐτόrdquo (lo stesso) Quando una cosa egrave uguale a unrsquoaltra noi la consideriamo come costituente a unitagrave come una sola e medesima cosa con lrsquoaltra come concepire lrsquounitagrave quando si tratta dellrsquounitagrave dello stesso (cioegrave lo ldquostessordquo come unitagrave) non possiamo stabilirlo a nostro piacere almeno in questo caso in cui egrave il discorso dellrsquoessere dobbiamo cercare di comprendere lrsquounitagrave nel senso che Parmenide intende con la parola ldquoἕνrdquo (uno) sappiamo che lrsquounitagrave non egrave mai qui vuota uniformitagrave identitagrave come pura indifferenza lrsquounitagrave egrave costituita dalla coappartenenza reciproca di antagonisti egrave lrsquooriginariamente uno Percheacute Parmenide dice ldquoτε καίrdquo percheacute essere e pensare sono nel loro contrapporsi uniti ossia sono la stessa cosa in quanto coappartenentesi (stavamo riflettendo sulla contrapposizione tra essere e pensare non so se ve lo ricordate che sono lo stesso appunto) Partiamo dallrsquoessere cosigrave come da piugrave punti di vista ci si egrave chiarito quale ldquoφύσιςrdquo essere significa mantenersi in luce apparire venire nella non latenza (non-latenza ldquoa-λήθειαrdquo che egrave la veritagrave appunto il venire alla luce) laddove qualcosa di simile si verifica ossia laddove lrsquoessere si impone ivi si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione lrsquoarrestare accogliente dello stabile in seacute che si mostra (ve lo rileggo percheacute egrave un porsquo complessa dunque dove qualcosa si verifica cioegrave nella non latenza nellrsquoaλήθεια si verifica che lrsquoessere si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione cioegrave non crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquoapprensione di qualche cosa cioegrave prima crsquoegrave qualche cosa poi crsquoegrave lrsquouomo che apprende Tenete sempre conto che quando parla di ldquoapprensionerdquo ldquoaccoglimentordquo si riferisce allrsquouomo che egrave lrsquounico ente sul pianeta in grado di porsi la domanda intorno allrsquoessere cosa per Heidegger non irrilevante per cui non dice che crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquouomo da unrsquoaltra parte e lrsquouomo considera lrsquoessere se cosigrave facesse lo considererebbe come un ente (metafisicamente) dice che si coappartengono non crsquoegrave lrsquouno senza lrsquoaltro non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquouomo che lo accoglie che lo lascia accogliere qui dire come dice lui delle volte ldquolo lascia venire in lucerdquo sembrerebbe che crsquoegrave un qualche cosa che lo precede ma questo ldquolasciare venire in lucerdquo non crsquoegrave prima della domanda che lrsquouomo si pone intorno allrsquoessere) Lrsquoessere si impone ma poicheacute esso si impone e quanto si impone e appare si produce necessariamente con questa apparizione anche lrsquoapprensione (si producono insieme non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra non crsquoegrave prima una e poi lrsquoaltra) Ora affincheacute lrsquouomo risulti interessato al prodursi di questa apparizione e di questa apprensione (sarebbe lrsquouomo autentico)

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occorre che lrsquouomo stesso effettivamente sia cioegrave che appartenga allrsquoessere Lrsquoessenza e la modalitagrave dellrsquoesser uomo possono dunque determinarsi solo in base allrsquoessenza dellrsquoessere (sta dicendo che non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di intendere lrsquoessere senza che ci sia lrsquouomo che domanda intorno allrsquoessere e in questo domandare lascia che lrsquoessere sia) Se tuttavia allrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo compete lrsquoapparire bisogna che lrsquouomo come essente appartenga a questo apparire (cioegrave appaia insieme) drsquoaltra parte siccome lrsquoesser uomo costituisce manifestamente un essere particolare sui generis infatti egrave lrsquounico che si fa sullrsquoessere risulta dalla singolaritagrave del suo appartenere allrsquoessere inteso come apparire imponentesi (cioegrave la sua singolaritagrave egrave di appartenere allrsquoessere ma come Come un apparire imponentesi appare e si impone si impone nel senso non che si impone con veemenza poi anche lo diragrave ma si impone nel senso che da quel momento crsquoegrave esiste) Ora perograve il fatto che un tale apparire compete lrsquoapprensione lrsquoapprendere recettivo di ciograve che si mostra egrave da ritenere che proprio in base a questo si determini lrsquoessenza dellrsquoessere uomo Nellrsquointerpretare la frase di Parmenide non bisogna dunque includervi o inserirvi una certa rappresentazione dellrsquouomo piugrave tardiva o addirittura odierna egrave al contrario la frase stessa che ci deve in primo luogo istruire sul come secondo essa vale a dire secondo lrsquoessenza dellrsquoessere si determini anche lrsquoessenza dellrsquouomo chi sia lrsquouomo stando a quanto ce ne dice Eraclito risulta ldquoἔδειξεrdquo (cioegrave lrsquouomo si mostra) si mostra soltanto nel ldquoπόλεμοςrdquo nel separarsi degli dei e degli uomini nel prodursi della rottura dellrsquoessere stesso (sempre quindi in una contrapposizione percheacute ricordate che lui distingue tra lrsquoessere parmenideo e lrsquoessere di Eraclito Per Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoimmobile egrave ciograve che sta ciograve che egrave necessariamente e di ligrave non muove non muta non varia egrave fermo immobile ma dice Heidegger anche per Eraclito egrave la stessa cosa solo che la considera non nel senso dello stare ma nel senso del movimento dellrsquoapparire questo apparire che egrave prodotto dal πόλεμος cioegrave dal contrasto tra varie cose Entrambe le posizione dice Heidegger sono la stessa posizione e cioegrave di qualche cosa che egrave quello che egrave e che permane solo che Parmenide considera in quanto sta in quanto immobilitagrave Eraclito in quanto apparire della cosa stessa movimento determinato dal πόλεμος) Chi sia lrsquouomo non egrave per la filosofia cosa scritta in cielo bisogna invece tener conto di quanto segue 1) la determinazione dellrsquoessenza dellrsquouomo non costituisce mai una risposta bensigrave essenzialmente una domanda (cioegrave sta dicendo che qualunque risposta si dia alla domanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquouomordquo questa risposta non saragrave nientrsquoaltro che unrsquoaltra domanda) 2) la posizione di questa domanda e la sua risoluzione sono ldquostoricherdquo non in modo generico ma in guisa tale da costituire lrsquoessenza stessa della storia (e cioegrave questa domanda egrave presa allrsquointerno di una ldquostoricitagraverdquo non sorge dal nulla sorge dal pensare da tutto ciograve che lrsquouomo ha pensato) 3) La domanda sullrsquouomo deve sempre venire posta in rapporto essenziale con la domanda sullrsquoessere la domanda concernente lrsquouomo non costituisce mai una domanda di carattere antropologico ma storico e metafisico (cioegrave non egrave mai incentrata su un discorso sullrsquouomo in quanto tale ma sempre sullrsquoessere) Non dobbiamo dunque far intendere quello che significano nella frase di Parmenide ldquoνοῦςrdquo e ldquoνοεῖνrdquo sulla base di un concetto dellrsquouomo introdotto da noi bisogna invece che impariamo a renderci conto che lrsquoessere dellrsquouomo si determina unicamente in base al verificarsi della connessione essenziale dellrsquoessere e dellrsquoapprendere (se crsquoegrave lrsquoessere dice Heidegger crsquoegrave lrsquoapprendere ma lrsquoapprendere egrave solo lrsquouomo che lo fa lrsquoessere non puograve prendere nulla quindi percheacute ci sia essere occorre che ci sia apprendere e viceversa percheacute ci sia apprendere occorre che ci sia essere cioegrave ci sia lrsquouomo) Lrsquoapprensione e quanto di essa egrave detto nella frase di Parmenide non costituisce una facoltagrave (questa apprensione non egrave una facoltagrave di un uomo giagrave altrimenti determinato) lrsquoapprensione egrave un accadere nel quale soltanto accadendo lrsquouomo entra come essente nella storia appare ossia letteralmente perviene lui stesso allrsquoessere (cioegrave lrsquoapprensione non egrave una facoltagrave di tizio o caio potremmo dire che lrsquoapprensione egrave lui dice sigrave un accadere in quanto qualche cosa accade ma cosa accade Accade

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tutto ciograve che puograve accadere quando qualcuno fa qualche cosa progetta pensa qualche cosa ha unrsquoidea in testa questo egrave un accadere e soltanto in questo accadere lrsquouomo entra come essente nella storia cioegrave soltanto quando qualche cosa si produce ecco la ποίησις si genera si genera percheacute lrsquouomo si sta ldquoprogettandordquo quindi egrave preso nella oggi diremmo ldquopoesiardquo ma dire ldquopoesiardquo ha unrsquoaltra accezione oggi di quella che era la ποίησις per i greci in cui crsquoera anche la poesia poesia cosigrave come la intendiamo noi perograve questo ldquoaccadererdquo per Heidegger egrave un termine importante percheacute gli serve per mostrare che lrsquouomo non egrave oggettivato non ha delle facoltagrave propriamente ma anche lrsquouomo si trova ad accadere cosigrave come lrsquoessere appare a un certo punto e le cose appaiono anche lrsquouomo accade senza che questa sia una sua facoltagrave Infatti lui fa una critica poi anche del soggetto della soggettivitagrave che chiama coniando un nuovo termine la ldquosoggettitagraverdquo infatti dice) Lrsquoapprensione non egrave un modo di comportamento che lrsquouomo possegga come una proprietagrave ma al contrario lrsquoapprensione egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo (quindi egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo ciograve che accade lo possiede percheacute egrave in questo accadere che lrsquouomo si manifesta in questa accadere che viene accolto ovviamente crsquoegrave un agire in tutto ciograve) Ciograve che in quella espressione si attua (a proposito di ldquonoeinrdquo e ldquoapprensionerdquo) egrave nientemeno che il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere (in questa frase crsquoegrave tutto il pensiero di Heidegger propriamente cioegrave il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere lrsquouomo che si manifesta si manifesta esattamente cosigrave come si manifesta lrsquoessere cioegrave appare nel momento in cui si lascia apparire qualche cosa cioegrave ci si dispone a questa apertura e lrsquouomo egrave anche questo percheacute non egrave diverso anche lrsquouomo appartiene allrsquoessere come abbiamo visto prima non egrave una cosa separata) Chi sia lrsquouomo non possiamo venire a saperlo da una definizione erudita ma solo in quanto lrsquouomo viene nella contrapposizione allrsquoessente tentando di recarlo al suo essere in quanto cioegrave gli conferisce limite e forma ossia in quanto progetta del nuovo non ancora presente cioegrave poeta originariamente poeticamente fonda (quindi possiamo sapere chi egrave lrsquouomo soltanto in relazione al progetto che lrsquouomo ha e lrsquouomo egrave un progetto che egrave sempre gettato egrave sempre buttato in avanti egrave in questo progettare continuo che egrave la ldquoποίησιςrdquo di fatto ldquopoeta originariamente poeticamente fondardquo cioegrave poeta originariamente lrsquouomo in quanto produce ldquooriginariamenterdquo cioegrave mettendosi nella posizione di questo pensiero aurorale che era il pensiero dei presocratici quel pensiero che come dicevo prima lascia lrsquoessere senza vincolarlo alla metafisica cioegrave senza oggettivarlo senza trasformarlo in oggetto in ente) Nostro scopo egrave di cercare di comprendere la separazione di essere e pensare nella sua origine questa formula designa la fondamentale attitudine dello spirito occidentale (cerca di vedere come egrave potuto accadere che essere e pensare si siano divisi quando essere e pensare sono lo stesso) in base ad essa lrsquoessere si determina nella prospettiva del pensare e della ragione e ciograve anche quando lo spirito occidentale cerca di sottrarsi al dominio della ragione con volere lrsquoldquoirrazionalerdquo cercando lrsquoalogico (non logico) Perseguendo la distinzione di essere e pensare ci imbattiamo nellrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo stando alla traduzione e alla concezione ordinaria questo vorrebbe dire ldquopensare ed essere sono la stessa cosardquo (una della frasi piugrave celebri di Parmenide) possiamo chiamare questa espressione il principio guida della filosofia occidentale a patto soltanto di aggiungere la seguente considerazione se lrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo egrave diventata il principio direttivo della filosofia occidentale ciograve egrave stato solo in quanto essa non egrave stata piugrave compresa non avendo piugrave potuto la sua originaria veritagrave essere ritenuta la perdita della veritagrave di questa proposizione si verificograve subito dopo Parmenide presso i greci stessi veritagrave originarie di tale portata non possono essere mantenute che a patto di essere costantemente sviluppate in modo ancora piugrave originario giammai con la loro semplice applicazione con lrsquoappellarsi semplicemente ad esse lrsquooriginario rimane tale se cioegrave solo se ha la

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costante possibilitagrave di essere ciograve che egrave vale a dire origine (Qui torna lrsquoidea antica autentica di lasciare ldquoessere lrsquoessererdquo senza costringerlo allrsquointerno di unrsquooggettivazione) Vale a dire ldquooriginerdquo nel senso di uno scaturire fuori dalla latenza dellrsquoessere noi tentiamo ora di riconquistare la veritagrave originaria del detto di Parmenide Un primo accenno alla diversitagrave dellrsquointerpretazione lrsquoabbiamo fornito con la nostra produzione lrsquoespressione non dice ldquopensare e essere sono la stessa cosardquo bensigrave ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo (questo egrave il modo in cui Heidegger ha tradotto la frase celebre di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo ve la rileggo ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo ma cosa significa ciograve) La frase viene a parlare in un certo senso dellrsquouomo (sigrave percheacute egrave ovvio che se si parla del pensare si parla dellrsquouomo visto che abbiamo stabilito che egrave lrsquounico ente che ha questa caratteristica) ed egrave pertanto pressocheacute inevitabile che si incominci con lrsquointrodurvi la rappresentazione abituale dellrsquouomo tanto che in tal modo si giunge a far intendere quella che secondo lrsquoesperienza greca egrave lrsquoessenza dellrsquouomo sia che questo fraintendimento avvenga nel senso del concetto cristiano sia di quello moderno dellrsquouomo o nel senso di una scialba e vuota mescolanza dei due Ma questo fraintendimento nel senso di una rappresentazione non greca dellrsquouomo egrave ancora il male minore ciograve che risulta veramente fatale egrave il fatto che si smarrisce assolutamente e di primo acchito la veritagrave della proposizione poicheacute egrave senzrsquoaltro in essa che si compie la decisiva determinazione dellrsquoesser uomo noi dobbiamo dunque nellrsquointerpretarla scartare non soltanto questa o quella rappresentazione inadeguata dellrsquouomo ma addirittura qualunque rappresentazione dobbiamo cercare di intendere solo ciograve che in essa viene detto (a un certo punto introduce la questione dellrsquoldquoinquietanterdquo) Lrsquouomo egrave ldquoτό δεινότατονrdquo ciograve che vi egrave di piugrave inquietante fra tutto lrsquoinquietante ldquoδεινότατονrdquo viene dalla parola greca ldquoδεινόνrdquo e la traduzione che ne abbiamo data esige una spiegazione Questa puograve essere data proprio solo in base a una visione preliminare la parola ldquoδεινόνrdquo egrave ambigua da un lato il δεινόν designa il terribile lo spaventoso ma ciograve che appare tale non nei confronti di una meschina pusillanimitagrave e ancor meno in quel senso frivolo e vuoto in cui si usa da noi la parola quando si dice ldquoterribilmente gentilerdquo Non egrave in questo senso il δεινόν egrave il terribile nel senso dellrsquoimporsi predominante che provoca ugualmente il timor panico la vera angoscia cosigrave come il timore discreto meditato raccolto La violenza la prepotenza rappresentano il carattere costitutivo essenziale dellrsquoimporsi stesso (abbiamo visto che ciograve che si impone egrave lrsquoapparire la φύσις la indicava come il dischiudentesi imporsi quindi parla di violenza in questo imporsi della cosa) nel suo irrompere questo puograve rimanere in seacute la sua forza prepotente con ciograve esso non diventa inoffensivo tuttrsquoaltro ma ancor piugrave terribile per altro verso δεινόν significa il ldquoviolentordquo nel senso di colui che esercita la violenza non solo ne dispone ma che egrave violento in quanto che lrsquouso della violenza egrave il carattere fondamentale non solo del suo agire ma del suo stesso essere (Lrsquoessente nella sua totalitagrave in quanto si impone egrave il predominante nel primo senso quello che provoca timore eccetera ora lrsquouomo egrave in un primo senso ldquoδεινόνrdquo in quanto appartenendo per essenza allrsquoessere risulta esposto a questo predominante predominante dellrsquoessere della φύσις in particolare Lrsquouomo egrave in pari tempo ldquoδεινόνrdquo percheacute egrave colui che esercita la violenza non solo subisce la violenza della cosa che egrave ligrave e che si impone apparendo ma egrave lui stesso che egrave violento) Egli raccoglie lrsquoimporsi e lo reca in unrsquoapertura (questa egrave per Heidegger la violenza Raccoglie questo raccoglimento vi ricordate Egrave anche un raccogliere il λόγος cioegrave quando interviene il λόγος crsquoegrave un raccogliere qualche cosa e lo esercita Accoglie lrsquoimporsi della φύσις e la espone alla poesia alla produzione percheacute questo gesto egrave sempre un gesto comunque attivo per Heidegger mai passivo non crsquoegrave un subire un qualche cosa) Dunque percheacute traduciamo ldquoδεινόνrdquo con ldquoinquietanterdquo proprio percheacute il δεινόν risulta riferito nella sua massima intensitagrave e ambivalenza allrsquoessere dellrsquouomo che lrsquoessenza di tale essere deve essere considerata senzrsquoaltro nel suo aspetto decisivo Ma la caratterizzazione

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del violento come lrsquoinquietante non egrave per caso una determinazione derivata (dato che prende in considerazione il modo come il ldquoviolentordquo agisce su di noi) mentre si tratterebbe precisamente di intendere il δεινόν come in se stesso Noi concepiamo lrsquoinquietante come quello che estromette dalla tranquillitagrave (questa egrave la cosa importante) ovvero sia dal nostro elemento dallrsquoabituale dal familiare dalla sicurezza inconcussa Ciograve che egrave insolito dunque non familiare non ci permette di rimanere nel nostro elemento ed egrave in ciograve che consiste il pre-dominante (Il pre-dominante egrave qualche cosa che si impone imponendosi non lascia stare tranquilli) non lascia le cose come stanno Ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge da quei limiti che gli sono anzi tutto per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante (in ciograve dunque consiste il predominante ciograve che non ci permette di rimanere nel nostro elemento quieto eccetera ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso cioegrave egrave inquietante non soltanto percheacute abita il ldquopermanere violentordquo di una cosa ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge quei limiti che gli sono anzi tutto e per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante E cioegrave ogni volta che si progetta ogni volta che decide che fa qualche cosa che vuole muovere un aggeggio da qui a ligrave compie compie un atto di violenza Su questo poi Severino ha ripreso delle cose e forse ne parleremo Quindi lrsquouomo autentico egrave preso in una trasgressione continua percheacute lui egrave tutte queste cose in Heidegger lrsquouomo lrsquoessere lrsquoesserci il progetto tutte queste cose sono come facce di una stessa questione egrave questo il capovolgimento lo stravolgimento che operato Heidegger rispetto alla filosofia che lo ha preceduto La filosofia contemporanea da Cartesio fino a Husserl crsquoegrave sempre lrsquouomo da una parte e lrsquoessere da unrsquoaltra Heidegger toglie di mezzo tutto ciograve sovverte questa posizione per cui non crsquoegrave piugrave lrsquoessere da una parte e lrsquouomo dallrsquoaltra egrave lrsquouomo che deve considerare lrsquoessere anzi questo egrave sempre ciograve che lui ha considerato come una posizione metafisica percheacute considerandolo cosigrave lo oggettivizza e lo trasforma in ente quindi parla dellrsquoente e non dellrsquoessere lrsquoessere egrave ciograve che lo coinvolge lo travolge continuamente) (in Heidegger egrave sempre lo stesso ldquostranianterdquo di Freudrdquo) (la parola egrave sempre la stessa un ndash opposizione il non ndash Un-heimliche ndash familiare il domestico il tranquillo il noto il sereno Se proseguiamo Heidegger egrave un esercizio di pensiero dopo approcceremo la questione della tecnica sempre di Heidegger cercando di intendere ciograve che a noi principalmente interessa e cioegrave come la tecnica costituisca insieme con la metafisica che ne egrave il suo presupposto e la sua origine come sia fatto nella tecnica il modo di operare della fantasia di potenza Che cosa intende Heidegger quando parla di tecnica La ldquoτέχνηrdquo per Heidegger egrave lrsquooperato dellrsquouomo Vi ricordate la distinzione tra ldquoφύσιςrdquo e ldquoτέχνηrdquo Φύσις egrave ciograve che appare avendo in seacute mantenendo in seacute la causa della propria origine e la propria finalitagrave la τέχνη invece egrave il manufatto ciograve che egrave opera dellrsquouomo e quindi non ha in seacute la propria causa Riporta lrsquoesempio che fa Aristotele nella Fisica dice che crsquoegrave lrsquoalbero e crsquoegrave il letto entrambi sono di legno ma lrsquoalbero produce un altro albero il letto non produce un altro letto lrsquoalbero egrave la φύσις il letto la τέχνη Adesso cosigrave egrave piugrave chiaro forse Quindi egrave lrsquoagire dellrsquouomo che manipola lrsquoente percheacute puograve fare questo Percheacute ha dimenticato lrsquoessere percheacute sembra anche se non lo dice almeno non mi pare in modo esplicito che originariamente nei presocratici e forse anche prima non crsquoera lrsquoesigenza di volgere lrsquoessere in ente e cioegrave di farne un oggetto da manipolare e quindi in teoria lasciando stare lrsquoessere non ci sarebbe stata la fantasia di potere perograve questa egrave unrsquoelucubrazione mia del momento diciamo che si puograve trarre in qualche modo da ciograve che lui dice percheacute se la tecnica egrave il prodotto della metafisica e ha come movimento

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necessario lrsquooggettivazione dellrsquoessere allora se questa oggettivazione non crsquoegrave ma lrsquoessere puograve apparire come egrave adesso usiamo termini un porsquo banali allora non crsquoegrave piugrave la manipolazione non crsquoegrave piugrave il controllo cioegrave nulla di tutto ciograve risulta necessario percheacute lascia stare lrsquoessere Lo lascio apparire dunque lo accolgo e mi trovo preso in questo essere continuamente (perograve noi il gioco linguistico che abbiamo costruito quello del linguaggio ovviamente noi affermiamo che gli umani non possono sottrarsi a questa fantasia di potere percheacute egrave data dalle affermazioni e dal lavoro del linguaggio mentre costruisce) Heidegger non aveva conoscenze sufficienti per intendere il funzionamento del linguaggio per lui il linguaggio egrave per un verso la dimora dellrsquoessere percheacute senza lrsquouomo che parla non crsquoegrave niente ma egrave anche un ostacolo Sembra che abbia interrotto la stesura di Sein und Zeit (Essere e Tempo) che prevedeva un seguito a causa del fatto che si egrave scontrato con il linguaggio cioegrave si egrave trovato di fronte a un linguaggio insufficiente a dire quello che voleva dire Questo si dice sia avvenuto e la domanda ldquoda dove viene una fantasia di potenzardquo non puograve essere intesa se non si intende il funzionamento del linguaggio ovviamente a noi interessa intendere come infatti lrsquoho detto prima sia concettualmente cioegrave attraverso unrsquoanalisi precisa dellrsquointervento della tecnica nel pensiero e sia anche per una portata retorica mostrare per quale motivo la tecnica oggi egrave cosigrave potente cosigrave efficace lo egrave sempre stata ma oggi forse di piugrave forse non egrave affatto sicuro Il motivo per cui ciascuno vuole avere sempre lrsquoultimo ritrovato della tecnica il motivo per cui ha fiducia che la tecnica possa risolvere ogni cosa La tecnica puograve fare molto certo ma come diceva sempre Heidegger ldquola scienza non pensardquo cioegrave non si occupa propriamente di che cosa sta facendo fa delle cose esegue delle procedure ma non sa propriamente che cosa sta facendo in questo senso ldquonon pensardquo non egrave in senso negativo ma nel senso che la scienza non si pone questo obiettivo fa altro non pensa se stessa cioegrave la scienza non dice che cosa egrave se stessa la matematica non dice che cosrsquoegrave la matematica la matematica dice come si compiono certe operazioni ma non dice che cosrsquoegrave ldquomatematicardquo Si potrebbe anche dire che la matematica egrave lrsquoesecuzione di operazioni secondo certi algoritmi ma non risponde propriamente alla domanda di Heidegger 21 gennaio 2014 Ricordate che lrsquoultima volta eravamo rimasti sulla questione dellrsquointerpretazione Si chiede Heidegger Quale interpretazione egrave la vera Quella che non fa che desumere la sua prospettiva da ciograve che egrave risaputo ovvio abituale o quella che mette radicalmente in discussione la prospettiva abituale in quanto potrebbe essere e di fatto egrave cosigrave che tale prospettiva non conduca affatto verso quello che si tratta di scorgere Indubbiamente rinunciare a ciograve che egrave abituale per ritornare verso unrsquointerpretazione problematizzante costituisce un salto per saltare occorre prendere il giusto slancio egrave questo slancio che decide di tutto in quanto significa che noi stessi riproponiamo realmente le domande e solo in esse ci costruiamo le prospettive Questo drsquoaltra parte non egrave un procedere arbitrario e ancor meno attenendosi a un sistema assunto a norma ma soltanto per entro e in base alla necessitagrave storica alla necessitagrave dellrsquoesserci storico (sta dicendo che questo domandare non puograve porsi se non allrsquointerno di un orizzonte storico cioegrave dellrsquouomo in quanto esserci cioegrave in quanto egrave allrsquointerno di un progetto che egrave soprattutto storico egrave un progetto che non viene dal nulla egrave un progetto che egrave sempre comunque prodotto dalla sua storia dalla sua esistenza) ldquoλέγεινrdquo e ldquoνοεῖνrdquo ldquoraccoglimentordquo e ldquoapprensionerdquo costituiscono una necessitagrave e un far violenza contro il predominante (il ldquopredominanterdquo vi ricordate era il permanere della ldquoφύσιςrdquo) ma in pari tempo anche sempre a suo favore cosigrave quanti esercitano violenza dovranno provare pur sempre un moto di spavento di fronte a questo uso della violenza non potendo tuttavia indietreggiare in questo vuoto di spavento pur nella volontagrave di dominare deve per un

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attimo brillare la possibilitagrave che il dominio sul predominante si conquisti nel modo piugrave sicuro e piugrave pieno quando si conservi semplicemente allrsquoessere ossia allo schiudentesi imporsi che si fa presente in seacute come logos come insieme raccolto dei contrari la sua latenza inibendogli cosigrave in un certo ogni possibilitagrave di apparire (sta dicendo molto semplicemente che egrave la metafisica che deve dominare le cose egrave per questo che ha la necessitagrave di stabilire e di determinare la realtagrave di bloccare lrsquooggetto di renderlo analizzabile quindi il dominio sul predominante (φύσις) egrave lrsquoobiettivo della metafisica propriamente) Allrsquoazione violenta del piugrave inquietante compete questa audacia quella di rifiutare allrsquoapparire del predominante ogni apertura per giungere cosigrave a padroneggiarlo (sta parlando della metafisica) innalzandosi fino ad esso per il fatto di precludere alla sua onnipotenza il luogo dellrsquoapparire (egrave la metafisica che impedisce allrsquoessere di manifestarsi allrsquoessere di apparire di venire alla luce) se non che rifiutare una tale apertura allrsquoessere non significa per lrsquoesserci che questo rinunciare alla propria essenza (cioegrave rinunciando allrsquoapertura rinunciando allrsquoessere da parte della metafisica si rinuncia allrsquoesserci dice Heidegger cioegrave alla vita autentica in definitiva) Questo richiede di uscire dallrsquoessere oppure di non entrare mai nellrsquoessere Non aver mai assunto lrsquoesserci ldquoμε φύσαιrdquo vien detto dellrsquouomo come di colui che in questa essenza egrave assimilato alla φύσις come raccoglitore di questa (lrsquouomo assimilato alla φύσις vuol dire che egrave lui stesso che immagina di diventare lrsquoessere) Questi ldquoμε φύσαιrdquo sono usati per significare lrsquoessere dellrsquouomo mentre ldquoλόγοςrdquo egrave impiegato nel senso di Eraclito come lrsquoordine predominante dellrsquoessente nella sua totalitagrave (vi ricordate che Eraclito aveva detto almeno questa era lrsquointerpretazione di Heidegger che il logos egrave quellrsquoordinare dellrsquoessere ciograve che pone ordine) Questa parola del poeta esprime lrsquointimo rapporto dellrsquoesserci allrsquoessere e alla sua apertura menzionando quello che rappresenta la maggiore distanza dallrsquoessere (il ldquonon essercirdquo ciograve che egrave piugrave distante dallrsquoessere egrave il non essere ovviamente) qui si mostra la piugrave inquietante possibilitagrave dellrsquoesserci quella di infrangere il predominio dellrsquoessere esercitando la suprema violenza contro se stesso (questa egrave la possibilitagrave dellrsquoessere il ldquonon essererdquo come possibilitagrave dellrsquoessere ed egrave la cosa che per Heidegger risulta la piugrave inquietante) Questa possibilitagrave non costituisce per lrsquoesserci una vuota scappatoia egli stesso egrave (lrsquoesserci) questa possibilitagrave per il fatto stesso di essere giaccheacute in quanto esserci egrave necessario che in ogni far violenza egli si infranga sullrsquoessere La piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci (potete intendere qui il ldquonon essercirdquo come la metafisica) Lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere e cioegrave in modo che lrsquoonnipotenza dellrsquoessere costringe letteralmente lrsquoesserci ad essere il luogo del suo apparire e come tale lo domina circondandolo e pervadendolo e lo mantiene nellrsquoessere (dice che la piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci egrave il modo piugrave potente per sconfiggere lrsquoessere il non esserci semplicemente quindi lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta e della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere percheacute lrsquoesserci contiene questa possibilitagrave di non essere) A dire una separazione di λόγος e φύσις ma non si tratta ancora di una secessione del logos questo significa che il λόγος non si pone ancora di fronte allrsquoessere dellrsquoessente e non appare ancora di fronte a lui in modo da attribuirsi in quanto ragione una giurisdizione sullrsquoessere ed assumere su di seacute e regolare la determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente (questa separazione tra λόγος e φύσις di cui parla dice che ancora non egrave un allontanamento una eliminazione del logos cioegrave non si pone ancora di fronte allrsquoessere non si contrappone ancora allrsquoessere questo avviene con la metafisica originariamente no vi ricordate che ldquoλόγοςrdquo era uno dei modi di indicare lrsquoessere) A ciograve il logos (infatti qui lo scrive non piugrave in greco ma in caratteri latini per indicare questa differenza cioegrave quando intende logos come ldquoragionerdquo quindi non piugrave come era inteso sempre secondo Heidegger dai presocratici e cioegrave come uno dei modi dellrsquoessere) a ciograve il logos arriva solo allorcheacute enuncia la sua originaria essenza in quanto lrsquoessere come φύσις viene

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coperto e travisato (appunto) ne consegue un mutamento dellrsquoesserci dellrsquouomo la lenta conclusione di questa storia in cui da lungo tempo viviamo egrave costituita dal predominio del pensiero concepito come ratio (logos appunto) e sia nel senso che di intelletto che di ragione sullrsquoessere dellrsquoessente (quindi incomincia a parlare della vittoria del logos inteso come ratio sullrsquoessere quindi della metafisica sulla φύσις potremmo dire) egrave a questo punto che incomincia lrsquoalternativa fra razionalismo e irrazionalismo (cioegrave a seguito di questo) alternativa che si presenta ancora oggi sotto tutti i travestimenti possibili e sotto le piugrave contrastanti denominazioni lrsquoirrazionalismo egrave solo la debolezza divenuta palese e il fallimento finale del razionalismo e per ciograve egrave esso stesso una forma di razionalismo Lrsquoirrazionalismo rappresenta una scappatoia dal razionalismo ma tale da non condurci in territorio libero bensigrave da irretirci ancor piugrave nel razionalismo (ldquorazionalismordquo qui egrave sempre inteso in accezione di logos latino quindi come ratio appunto) mentre cosigrave dissimulato esso risulta maggiormente pericoloso potendo seguitare cosigrave il suo gioco indisturbato (lui sta affrontando adesso questa questione ldquocome egrave avvenuto ciograve che egrave avvenutordquo e cioegrave che gli umani a un certo punto dopo i greci dopo lrsquoautentico modo di porsi dei greci questo λόγος che originariamente per i greci autenticamente era lrsquoessere non era distinto dallrsquoessere dopo egrave diventato la ratio latina si chiede come egrave potuta accadere questa cosa) Vediamo ora come si giunge a questa secessione a questa prioritagrave del logos (di nuovo scritto in latino) nei confronti dellrsquoessere Come avviene la determinazione decisiva la separazione di essere e pensare (vi ricordate la famosa frase di Parmenide ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) Si tratta anche qui di una storia che possiamo disegnare a grandi linee incominciando dalla fine chiediamo ldquocome si presenta il rapporto fra ldquoφύσιςrdquo e ldquoλόγοςrdquo al termine della filosofia greca in Platone e Aristotele come viene intesa la φύσις qual egrave la forma e il ruolo che il λόγος ha assunto Come si giunge a questa fine In che consiste il motivo vero e proprio della trasformazione avvenuta (questo egrave importante percheacute da questa scissione del λόγος dalla φύσις diventando il logos dei latini della ratio questo ha coinciso con lrsquoabbandono dellrsquoessere e cioegrave nel passaggio dallrsquoautentico allrsquoinautentico allrsquouomo come dice Heidegger in Essere e Tempo allrsquouomo della chiacchiera dice) Primo punto Allrsquoessere finisce da ultimo per imporsi la denominazione predominate e basilare di ldquoἰδέαrdquo (ldquoῖrdquo ldquoἰδέαrdquo questo secondo lui egrave lrsquoelemento intermedio quello che ha consentito il passaggio fra la φύσις come essere e il logos come ratio) da allora fino a oggi lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ldquoἰδέαrdquo domina lrsquointero corso del pensiero Occidentale attraverso tutti i suoi sviluppi questa origine spiega anche il fatto in quello che costituisce la grande definitiva conclusione della prima fase del pensiero Occidentale il sistema di Hegel la realtagrave del reale lrsquoessere in senso assoluto egrave concepito come ldquoἰδέαrdquo e viene cosigrave espressamente designato Ma cosa significa che in Platone la φύσις viene interpretata come ἰδέα (percheacute per Heidegger la ldquocolpardquo tra virgolette egrave di Platone egrave stato lui ad avviare tutta questa catastrofe) Egrave di fatto innegabile che lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ἰδέα risulta dallrsquoesperienza fondamentale dellrsquoessere come φύσις (cioegrave viene da ligrave) essa egrave per cosigrave dire una conseguenza necessaria della concezione dellrsquoessenza dellrsquoessere come ldquoapparire schiudentesirdquo (cioegrave dice che questo passaggio dallrsquoessere in quanto φύσις allrsquoἰδέα viene proprio dal fatto che lrsquoessere egrave un apparire schiudentesi che egrave la forma autentica della manifestazione dellrsquoessere) infatti non vi egrave piugrave nulla che rappresenti un allontanamento oppure una defezione dal principio (certamente no) ma se ciograve che egrave una conseguenza essenziale viene elevato al rango stesso dellrsquoessenza collocandosi al suo posto che cosa succede (sta dicendo che sembra una conseguenza questa del passaggio dellrsquoessere come φύσις allrsquoidea di Platone dice ldquoallora egrave il declinordquo e questo produce necessariamente a sua volta specifiche conseguenze) cosigrave egrave avvenuto il fatto decisivo rimane non giagrave che la φύσις sia stata caratterizzata come idea ma che lrsquoidea si ponga come interpretazione unica e determinante dellrsquoessere Possiamo facilmente apprezzare la distanza che intercorre tra le due interpretazioni valutando la

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diversa prospettiva in cui si muovono anche queste due determinazioni essenziali dellrsquoessere la φύσις e lrsquoἰδέα La φύσις egrave lo schiudentesi imporsi lo star ligrave in seacute (egrave stabilitagrave Parmenide lo poneva in questo modo) ldquoἰδέαrdquo egrave lrsquoevidenza concepita come darsi alla vista (badate bene qui ldquoἰδέαrdquo egrave in accezione greca non come ciograve che poi ne egrave seguito anche se mantiene in parte il concetto greco e cioegrave come il manifestarsi lrsquoevidenza) egrave una determinazione dello stabile in quanto e soltanto in quanto sta di fronte a un vedere (lrsquoidea per il greco egrave lrsquoevidenza) ma la φύσις come schiudentesi imporsi egrave giagrave anche indubbiamente un apparire solo che lrsquoldquoapparirerdquo egrave ambiguo apparire vuol dire anzitutto il raccoglientesi portarsi in posizione dellrsquoinsieme raccolto e cosigrave stare (qui ci ha messo dentro tutto il raccoglientesi ciograve che raccoglie egrave il logos si mette in posizione nella sua posizione questo egrave lo stare lo stare della φύσις) ma apparire significa allora anche nello stare giagrave presentare una faccia una superficie una evidenza che si offre alla vista Ma il frammento di Parmenide non dice forse giagrave che lrsquoessere e lrsquoapprensione sono reciprocamente connessi e quindi anche lrsquoaspetto veduto egrave il vedere Egrave certo che al ldquovedererdquo compete un veduto ma da ciograve non consegue che lrsquoesser visto come tale debba e possa determinare da solo la presenza del ldquovedutordquo (non ha mica tutti i torti non egrave cosigrave automatico che lrsquoessere visto in quanto tale possa determinare da solo la presenza del veduto io posso vedere ciograve che non crsquoegrave) il frammento di Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso ma invece che lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere (sta dicendo che si sta attuando un passaggio tale per cui si giunge a immaginare che lrsquoessere incomincia ad essere inteso solo in base allrsquoapprensione a ciograve che mi si evidenzia egrave questo il passaggio chiave mentre invece per Heidegger secondo lui per il pensiero autentico lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere mentre nella metafisica lrsquoessere esiste percheacute lo prendo lo apprendo capite che egrave esattamente il contrario Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione come dire che non dipende dallrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso lrsquoessere ma invece sempre Parmenide dice che egrave lrsquoapprensione che esiste percheacute crsquoegrave lrsquoessere) Lrsquoapprensione deve aprire lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere (questo egrave ciograve che dovrebbe fare lrsquoapprensione e cioegrave apre lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere assumendolo nel ldquocherdquo nel ldquoche cosardquo del suo presentarsi e cioegrave in questo caso mantiene la domanda fondamentale Mentre la metafisica considera lrsquooggetto e in base a questa evidenza desume lrsquoessere invece dice Heidegger che egrave esattamente il contrario Se qualcosa si evidenzia egrave percheacute crsquoegrave lrsquoessere nella quale apertura egrave possibile la presenza dellrsquoente) Drsquoaltra parte lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea fa sigrave che non soltanto una conseguenza essenziale risulti falsata in quanto presa per lrsquoessenza stessa ma che ciograve che risulta in tal modo falsificato venga a sua volta frainteso e tutto ciograve si verifica pur sempre nel corso dellrsquoesperienza e della concezione greca dellrsquoessere (quindi non egrave un cosa recente sta dicendo Heidegger infatti appunto Platone Aristotele eccetera) Lrsquoἰδέα in quanto evidenza viene a costituire ldquoil che cosardquo dellrsquoessente la quidditagrave (la quidditas egrave il che cosa egrave lrsquoente) in base a questo significato lrsquoessenza ossia il suo concetto risulta del pari ambiguo infatti un essente sussiste si impone chiama e compie quanto gli compete compreso precisamente il conflitto Un essente sussiste come questo e quello ossia risulta determinato come un quid (giagrave ma lrsquoessere no lrsquoessere non egrave un quid) come risulta nel passaggio dalla φύσις allrsquoἰδέα il τί ἐστίν ldquoil che cosardquo e come lrsquoὅτιἐστίν ldquoil cherdquo se ne distingue contrapponendoglisi (cioegrave si sta chiedendo come ha fatto lrsquoessere la φύσις a diventare un qualche cosa cioegrave un ente che egrave esattamente hellip) non egrave qui il caso di approfondire lrsquoaccenno che egrave giagrave stato fatto allrsquoorigine essenziale della distinzione di ldquoessentiardquo ed ldquoexistentia hellip Dal momento comunque che lrsquoessenza dellrsquoessere egrave posta nella quidditagrave (lrsquoidea ciograve che si evidenzia la ldquomiardquo apprensione dellrsquooggetto) questrsquoultima in quanto costituisce lrsquoessere vero e proprio dellrsquoessente diventa anche quanto vi egrave di piugrave essente nellrsquoessente (il passaggio

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ormai egrave compiuto dice Heidegger ldquoφύσιςrdquo come idea come evidenza come apprensione ciograve che si apprende diventa lui stesso essere immaginariamente ma non lo egrave e si scambia a questo punto lrsquoessere con lrsquoente) questa idea egrave a sua volta lrsquoessente per lrsquoeccellenza ldquoὄντος ὄνrdquo lrsquoessere come idea egrave ora promosso al rango di essente per eccellenza e lrsquoessente stesso che era dianzi predominante decade al livello di ciograve che per Platone chiama ldquoμή ὄνrdquo (lrsquoente) ciograve che propriamente non dovrebbe essere e di fatto anche propriamente non egrave in quanto deforma sempre lrsquoidea la pura evidenza con il realizzarla con lrsquoincarnarla nella materia (questa egrave la ldquofolliardquo di Platone e di tutta la filosofia fino a lui e cioegrave il fatto che lrsquoidea diventa reale diventa la ldquopura evidenzardquo che egrave apprensione sigrave ma apprensione che deve la sua esistenza allrsquoessere mentre a un certo punto si sgancia egrave questa la questione appunto lrsquoidea diventa incarnata nella materia diventa lrsquoente appunto) Dal suo canto lrsquoidea diventa ldquoπαράδειγμαrdquo (ldquomodellordquo ldquoparadigmardquo) lrsquoidea diventa contemporaneamente necessariamente ideale la copia propriamente non egrave (vi ricordate di Platone Crsquoegrave il mondo delle cose che sono immagini sono finte la realtagrave vera che sta su nellrsquoIperuranio hellip) ma solo partecipa dellrsquoessere il ldquoχωρισμόςrdquo lrsquoabisso tra idea intesa come il vero essente il prototipo lrsquooriginale e il non essente vero e proprio lrsquoimitazione la copia questo abisso egrave cosigrave scavato ormai egrave fatta (e cioegrave lrsquoidea come lrsquoimitazione di un vero un reale che sta da qualche parte ma questo in Platone) Lrsquoapparire riceve ora in base allrsquoἰδέα un altro senso ancora ciograve che appare lrsquoapparenza non egrave piugrave la φύσις lrsquoessere lo schiudentesi imporsi e neppure il mostrarsi dellrsquoevidenza lrsquoidea in senso greco lrsquoapparenza egrave invece lrsquoemergere della copia ecco Platone siccome questa non raggiunge mai lrsquooriginale lrsquoapparente egrave mera apparenza ossia propriamente un sembrare una diffettivitagrave una mancanza a questo punto lrsquoente e il φαινόμενον ldquofenomenordquo si separano ne discende unrsquoaltra essenziale conseguenza siccome lrsquoessere vero e proprio egrave lrsquoidea e questa egrave il modello bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale se siamo ormai ridotti allrsquoἰδέα considerata come il modello di qualche altra cosa bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale appunto ad adeguarsi al modello a regolarsi sullrsquoidea La veritagrave della φύσις lrsquoἀλήθεια concepita come la non latenza che si realizza nello schiudentesi imporsi diventa μίμησις lrsquoadeguazione il regolarsi su lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere egrave concepito come un rappresentare qui in questo punto esatto (Heidegger non lo dice ma lo dico io nasce la scienza esattamente a questo punto e cioegrave) lrsquoesattezza che occorre verificare a questo punto egrave lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere concepito (lrsquoἀλήθεια come non nascondimento si trasforma in ὁμοίωσις e cioegrave in adaeligquatio rei et intellectus ndash in adeguamento della parola alla cosa ndash questo adeguamento egrave possibile percheacute lrsquoidea cosigrave intesa cioegrave non piugrave in senso greco come lrsquoessere che si evidenzia ma come un evidenza di un qualche cosa e a questo punto ogni idea egrave sempre un simulacro appunto una μίμησις di un qualche altra cosa che deve essere trovato la realtagrave vera quali sono le vere proprietagrave di una cosa come la si misura che cosrsquoegrave esattamente questo aggeggio egrave appunto il momento in cui nasce la scienza) Intendendo bene tutto ciograve non egrave piugrave possibile negare che con lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea si attua un distacco nei confronti del principio originario drsquoaltra parte se si parla qui di ldquocadutardquo si deve tenere presente che non si tratta di una caduta ad un livello troppo basso ma che rimane malgrado tutto a considerevole altezza hellip Si tratta ora di vedere che cosa succede del λόγος in corrispondenza al cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις la rivelazione dellrsquoessente si produce nel logos inteso come raccoglimento (ricordate lrsquoaccezione greca di λόγος Era appunto il raccoglientesi raccogliere) Questrsquoultimo (λόγος) si compie originariamente nel linguaggio egrave per questo che logos diventa la basilare determinazione essenziale del discorso Il linguaggio concepito come ciograve che egrave enunciato e detto e ancora dicibile custodisce di volta in volta lrsquoessente cosigrave rivelato ciograve che egrave stato detto puograve essere ripetuto e proseguito in un altro dire la veritagrave che esso custodisce si diffonde ma in modo tale che lrsquoessente reso originariamente

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manifesto nel raccoglimento non risulta ogni volta sperimentato veramente in se stesso in ciograve che viene ripetuto la veritagrave si distacca per cosigrave dire dallrsquoessenza e questo fino al punto che il ri-detto diventa qualcosa di semplicemente re-citato diventa γλῶσσα (come si dice appunto in Essere e Tempo Ora considerate questo lui si chiede cosa ne egrave a questo punto del logos in corrispondenza del cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις come evidenza quindi della φύσις che diventa ldquoideardquo in accezione latina del termine Il linguaggio diventa ciograve che egrave enunciato e detto ed egrave come se di volta in volta questo logos custodisse lrsquoessente che si egrave rivelato nellrsquoidea sempre in senso latino egrave lrsquoidea che rivela lrsquoessente in questo caso come lrsquoessere dellrsquoessente e il linguaggio diventa ciograve che rende ripetibile ciograve che lrsquoidea ha evidenziato che non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave lrsquoente egrave soltanto percheacute egrave lrsquoente che puograve essere ripetuto ridetto ed egrave da qui che si produce la chiacchiera per Heidegger Allora riassumiamo su quanto egrave stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa idea diventa il paradigma la veritagrave diventa giustezza ἀλήθεια diventa ὀρθότης il λόγος diventa enunciazione ricordate che il logos era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere - diventa lui il logos a decidere dellrsquoessere) lrsquoidea e categoria costituiscono ormai i due concetti sotto cui ricadono il pensare lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto la trasformazione della φύσις e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto (qual egrave la trasformazione del loro reciproco rapporto Percheacute originariamente egrave la φύσις cioegrave lrsquoessere a determinare il λόγος come modo di manifestazione dellrsquoessere ad un certo punto invece in seguito alla trasformazione di φύσις in idea diventa il logos il luogo della riproduzione dellrsquoessere appunto riproducendo il dire il dicibile) la trasformazione della φύσις e del λόγος noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano la caduta del principio originario tutta la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel La storia quando egrave autentica non perviene alla sua fine cessando e finendo hellip che cosa dovette di necessitagrave accadere percheacute si giungesse nella filosofia greca alla fine principiale e a questa trasformazione della φύσις e del logos Siamo cosigrave giunti al secondo quesito secondo punto per ciograve che concerne la indicata trasformazione si devono fare due osservazioni (aggiunge ancora qualcosa Tenete conto che per Heidegger la metafisica egrave lrsquoorigine della scienza e della tecnica La τέχνη egrave il compimento della filosofia greca mentre la φύσις era il principio con la τέχνη invece si arriva alla fine per Heidegger la filosofia egrave finita non crsquoegrave piugrave niente da filosofare per Heidegger si egrave compiuta ha fatto il suo ciclo ed egrave finita con la tecnica di cui diremo quando saragrave il momento) Essa (questa trasformazione) si opera allrsquointerno dellrsquoessenza della φύσις e del λόγος o meglio per entro a una loro essenziale conseguenza in tal modo che lrsquoapparente presenza nel suo apparire una evidenza mentre il detto finisce per scadere nella diceria (va beh questo lo abbiamo giagrave visto) ma la trasformazione non avviene dunque dallrsquoesterno ma dallrsquointerno ma che significa qui dallrsquointerno Ciograve che egrave in questione non sono neacute la φύσις neacute il λόγος presi separatamente in Parmenide vediamo che essi sono essenzialmente connessi (diceva ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) il fondamento che regge e governa la loro essenza e costituisce il loro interno egrave lo stesso loro rapporto (tra φύσις e λόγος) e ciograve anche se il fondamento del rapporto stesso si cela primariamente e propriamente nellrsquoessenza della φύσις hellip Ma di che tipo egrave questo rapporto In ogni caso la trasformazione fa sigrave che sia dal punto di vista dellrsquoidea sia da quello dellrsquoenunciazione lrsquoessenza originaria della veritagrave lrsquoἀλήθεια si trasforma in giustezza la non latenza costituisce infatti quello che abbiamo chiamato ldquointernordquo ossia il rapporto imponente tra φύσις e λόγος nel senso originario lrsquoimporsi si verifica come un venir fuori nella non latenza Ora lrsquoapprensione e il raccoglimento costituiscono lrsquoeconomia del rivelarsi della non latenza dellrsquoessere il

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trasformarsi della φύσις e del λόγος in idea ed enunciazione trova il suo intrinseco fondamento in un passaggio dallrsquoessenza della veritagrave come non latenza alla veritagrave come giustezza Tale essenza della veritagrave non ha potuto fissarsi ed essere mantenuta nella sua iniziale originarietagrave la non latenza vale a dire lo spazio costituito per lrsquoapparire dellrsquoessente egrave crollato si sono salvate come macerie del crollo ldquoἰδέαrdquo ed ldquoenunciazionerdquo οὐσία e παράδειγμα (sta parlando del crollo della filosofia in sostanza) Da che lrsquoidea e la categoria hanno preso a regnare la filosofia invano si arrabatta per spiegare in tutti i modi possibili e impossibili il rapporto tra enunciazione il pensare e lrsquoessere (una cosa egrave quello che penso una cosa egrave la realtagrave di ciograve che penso questo dualismo che si instaura con Parmenide secondo Heidegger) invano in quanto la domanda sullrsquoessere non viene ricondotta al fondamento e al terreno in cui essa si trova radicata onde trovare su questa base la sua spiegazione (insomma la questione per Heidegger egrave che si egrave persa la domanda fondamentale e cioegrave la domanda non verte piugrave sullrsquoessere ma sullrsquoente si chiede allrsquoente di dire come egrave fatto come funziona come si accende questo aggeggio ma la domanda non egrave piugrave la domanda autentica sullrsquoessere e quindi non essendo una domanda sullrsquoessere non egrave piugrave la domanda autentica egrave una domanda intorno allrsquoente alle sue caratteristiche le sue proprietagrave ma non si pone piugrave come la domanda fondamentale e cioegrave ldquopercheacute qualche cosa apparerdquo questa egrave la domanda fondamentale ricordate la domanda da cui siamo partiti allrsquoinizio ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute nulla Percheacute qualche cosa ci appare Percheacute qualche cosa fa sigrave che qualche cosa ci appaia Questa egrave la domanda fondamentale per Heidegger la domanda che deve porsi la filosofia Non chiedersi che cosrsquoegrave questo aggeggio quali sono le sue caratteristiche questo egrave il compito della scienza e abbiamo visto che nasce nel momento in cui cessa il pensare autentico il pensare autentico cessa e nasce la scienza) Sappiamo da Eraclito e da Parmenide che la non latenza dellrsquoessente non costituisce semplicemente qualcosa di sussistente (sappiamo da Eraclito e Parmenide che lrsquoessere non egrave lrsquoente diciamola cosigrave) la non latenza accade solo in quanto egrave realizzata con lrsquoopera (ecco qua lrsquoopera il progetto il progetto gettato con lrsquoopera con lrsquoagire con il fare) la non latenza accade (la non latenza la veritagrave chiamiamola cosigrave per distinguerla dalla veritagrave ὀρθότης la veritagrave per adeguamento lrsquoadeguatezza) solo con lrsquoopera lrsquoopera della parole che egrave la poesia (naturalmente qui poesia intesa in accezione greca come ποίησις come produzione come ciograve che si produce al momento in cui lrsquoessere appare) lrsquoopera della pietra nel tempio e nella statua lrsquoopera della parola costituente il pensiero lrsquoopera della πόλις come luogo della storia che fonda e custodisce tutto ciograve opera qui deve sempre essere intesa in base a quanto egrave stato detto nel senso greco di ἔργον (da qui energia eccetera) cioegrave sia come lrsquoessere presente prodotto (la ποίησις egrave la produzione ciograve che egrave presente il prodotto della produzione egrave ldquoἔργονrdquo) come lrsquoessere presente prodotto nella non latenza La conquista della non latenza dellrsquoessente e con ciograve dellrsquoessere stesso nellrsquoopera questa conquista che giagrave di per seacute non si produce che sotto forma di un costante antagonismo egrave sempre in pari tempo lotta contro il nascondimento il coprimento contro lrsquoapparenza (questo prodursi nellrsquoopera dice che lrsquoopera stessa egrave sempre una lotta tra lo svelarsi e il rivelarsi continuamente dellrsquoessere Vi ricordate questo movimento dellrsquoessere tra il velarsi e il disvelarsi) lrsquoapparenza (δόξα) non egrave qualche cosa che si ponga accanto allrsquoessere la non latenza ma appartiene a questa (cioegrave la δόξα lrsquoopinione appartiene alla non latenza allrsquooblio dellrsquoessere) la δόξα tuttavia egrave a sua volta ambigua essa designa lrsquoaspetto con cui qualcosa si presenta e in pari tempo la visione che gli uomini ne hanno (sono quegli uomini diceva Eraclito che non vedono le cose ma si muovono senza sapere) Se ci si fissa in tali punti di vista i quali vengono espressi e ripetuti per tal modo la δόξα egrave una forma del logos i punti di vista predominanti impediscono ora la vista dellrsquoessente Questi egrave privato della possibilitagrave di apparire da se stesso rivolgendosi allrsquoapprensione hellip Lrsquoevidenza che tal volta ci si mostra egrave una evidenza degenerata in punto di vista (ecco qui la δόξα tra lrsquoidea in senso

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greco cioegrave lrsquoevidenza dellrsquoapparire di ciograve che appare che diventa δόξα opinione) cosigrave il dominio dei punti di vista perverte e distorce lrsquoessente Distorcere qualcosa egrave quanto i greci denominano ψεύδεσθαι la lotta per la non latenza dellrsquoessente lrsquoλήθεια diventa cosigrave una lotta contro lo ψεῦδος (qualcosa che sembra ma che non egrave) la distorsione e il pervertimento ma egrave proprio della natura della lotta che colui che combatte sia che esso risulti vittorioso o perdente venga a dipendere dal suo avversario siccome la lotta contro la non veritagrave egrave una lotta contro lo ψεῦδος inversamente in relazione allo ψεῦδος combattuto la lotta per la veritagrave diventa lotta per lrsquoldquoα-ψεῦδοςrdquo per il non pervertito per il non distorto (questo egrave ciograve con cui gli umani combattono continuamente cioegrave lrsquoautentico e lrsquoinautentico per Heidegger non egrave che lrsquouomo autentico riesca a eliminare lrsquoinautenticitagrave egrave sempre presente egrave una possibilitagrave costante cosigrave come il non esserci egrave una possibilitagrave costante e presente dellrsquoesserci ininterrottamente) In base a tutto questo si elabora e si afferma ora per lrsquoessere stesso quella definitiva interpretazione che si cristallizza nel termine ldquoοὐσίαrdquo (sostanza) questo designa lrsquoessere come presenza costante costante sussistenza ciograve che propriamente egrave egrave conseguentemente lrsquoognora essente lrsquoαει ὅν costantemente presente egrave ciograve cui dobbiamo rifarci fin da principio in qualunque apprendimento in qualunque produrre il modello lrsquoidea costantemente presente egrave ciograve a cui dobbiamo far ricorso come a ciograve che ci sta sempre davanti in ogni logos in qualunque enunciazione lrsquoὑποκείμενον ldquoil soggettordquo quello che ci sta giagrave sempre davanti costituisce dal punto di vista della φύσις dello schiudersi il πρότερον ldquolrsquoantecedenterdquo lrsquoldquoa priorirdquo questa determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente contraddistingue il modo in cui lrsquoessente sta di fronte a ogni apprendimento a ogni enunciazione lrsquoὑποκείμενον preannuncia la successiva interpretazione dellrsquoessente come oggetto (sarebbe quella che Heidegger in Essere e Tempo chiama la ldquopre comprensionerdquo per comprendere qualcosa occorre che questo qualcosa sia giagrave da sempre compreso percheacute lrsquouomo lrsquoesserci egrave allrsquointerno di un progetto storico in cui questa cosa giagrave crsquoegrave per questo la comprende) Lrsquoapprensione νοεῖν il viene assorbita dal λόγος nel senso di enunciazione essa diventa cosigrave sia nellrsquoapprendere che nel definirsi qualcosa in quanto qualcosa penetra e attraversa con lrsquoapprendere διανοεῖσθαι ciograve che si dagrave Questo penetrare enunciante διάνοια forma la caratteristica essenziale dellrsquointelletto concepito come una rappresentazione giudicante cosigrave lrsquoapprensione diviene intelletto ragione (egrave un altro modo per porre la questione di cui dicevamo prima cioegrave del passaggio da φύσις allrsquoἰδέα) Essente egrave solo ciograve che egrave pensato esattamente ed egrave in grado di tener testa a un pensiero esatto Il termine chiave che serve di base per lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoessente egrave ldquoοὐσίαrdquo come nozione filosofica la parola designa la costanza della presenza anche nellrsquoepoca in cui questa parola egrave divenuta giagrave il concetto dominante della filosofia essa continua a mantenere insieme il suo significato primitivo la proprietagrave sussistente ma neanche questo significato fondamentale dellrsquoοὐσία neacute la strada da esso segnata per lrsquointerpretazione dellrsquoessere hanno potuto mantenersi anche quella egrave caduta miseramente tosto egrave sopravenuta la trasformazione dellrsquointerpretazione dellrsquoοὐσία in ldquosubstantiardquo (ciograve che sta sotto) in questo senso essa perdura come nozione corrente nel Medioevo nei tempi moderni fino ai giorni nostri la filosofia greca viene allora interpretata retrospettivamente e totalmente falsata sulla base di questo concetto predominante di sostanza di cui quello di funzione non egrave che la forma matematizzata resta ancora da vedere come a partire dallrsquoοὐσία assunta come denominazione oggi decisiva per lrsquoessere risulti ora possibile concepire le distinzione precedentemente esposte di essere e divenire e di essere e apparenza Quello che si contrappone al divenire egrave la permanenza costante (ciograve che non diviene ne egrave costantemente privo) quello che si contrappone allrsquoapparenza intesa come mera apparenza egrave ciograve che egrave visto autenticamente (appunto lrsquoidea lrsquoevidenza che muove dallrsquoessere dallrsquoorizzonte dellrsquoessere) essa egrave drsquoaltra parte quale ὄντος ὄν il permanente costante opposto alla cangiante apparenza divenire e apparenza non risultano tuttavia determinati unicamente in base allrsquoοὐσία in quanto οὐσία dal canto suo ha ricevuto

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la propria determinazione decisiva in base al suo rapporto col logos col giudizio enunciante con la dianoia pertanto il divenire e lrsquoapparenza si determinano anche in base alla prospettiva del pensiero Dal punto di vista del pensare giudicante il quale si ricollega sempre a un qualcosa di permanente (ovviamente se deve significare qualcosa per qualcuno questo qualcosa occorre che sia permanente permanga percheacute se diviene non posso giudicare niente) il divenire appare come un non permanere il non permanere si qualifica dapprima per entro al sussistente come un non rimanere nello stesso luogo mentre il divenire appare come un cambiamento di luogo hellip Tutto sta nella domanda fondamentale posta allrsquoinizio ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo il primo svolgimento di questo fondamentale quesito ci ha indotti a porre la domanda ldquoChe cosa ne egrave in generale dellrsquoessererdquo la parola ldquoessererdquo ci egrave dapprima apparsa come una parola vuota di significato evanescente questo pareva essere un fatto constatabile come altri ma alla fine ciograve che allrsquoapparenza sembrava non porre particolari problemi neacute richiedere di venire ulteriormente indagato ci egrave apparso come la cosa piugrave degna di indagine lrsquoessere e la comprensione dellrsquoessere non sono un mero fatto lrsquoessere costituisce lrsquoevento fondamentale sulla cui base soltanto lrsquoesserci storico viene mantenuto in seno allrsquoapertura dellrsquoessere e nella sua totalitagrave (quindi appare qui lrsquoessere come evento un evento fondamentale senza il quale non accade nulla percheacute qualunque cosa accade per via del manifestarsi dellrsquoessere del suo disvelarsi cioegrave lrsquoldquoessercirdquo storico viene mantenuto in seno a questa apertura dellrsquoessente se no non crsquoegrave niente) hellip questo fondamento dellrsquoesserci storico cosigrave eminentemente degno di essere indagato non si puograve cogliere in tutta la sua dignitagrave e nel suo rango che col porlo in questione (ecco questa egrave unrsquoaltra cosa fondamentale in Heidegger cioegrave per interrogarsi sullrsquoessere per intendere qualche cosa dellrsquoessere occorre mantenerlo in questione se non lo si mantiene in questione vuole dire che la questione egrave chiusa se la questione egrave chiusa egrave reificata egrave oggettivata non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave un ente) Le indicazioni che sono state date sullrsquouso corrente tuttavia oltre modo variato di ldquoegraverdquo ci hanno convinto di questo egrave del tutto erroneo parlare di indeterminatezza e di vacuitagrave dellrsquoessere egrave lrsquoldquoegraverdquo che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo e non viceversa (ve lo rileggo percheacute egrave importante ldquoEgraverdquo lrsquoldquoegraverdquo ndash copula ndash che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo come verbo infinito lrsquoinfinito del verbo essere egrave appunto essere e non viceversa cioegrave lrsquoldquoegraverdquo egrave il qui e adesso ed egrave ciograve che si mostra che consente di pensare allrsquoessere come infinito cioegrave lrsquoessere lo ricaviamo da ciograve che si manifesta Egrave ligrave che sta lrsquoessere nel suo apparire in questo ldquoegraverdquo in questo ldquoessercirdquo potremmo dire ldquoDaseinrdquo) Possiamo ora anche capire percheacute la cosa sia necessariamente cosigrave lrsquoldquoegraverdquo vale come copula come piccolo termine di relazione qui cita Kant in seno alla proposizione questa contiene in seacute lrsquoldquoegraverdquo ma siccome la proposizione il logos come categoria ha aggiunto la giurisdizione sullrsquoessere egrave lei che in base al suo proprio ldquoegraverdquo determina lrsquoessere (cioegrave sta dicendo che egrave il logos che egrave in base al suo proprio lrsquoldquoegraverdquo che determina lrsquoessere percheacute egrave nella parola egrave nel logos nel dire egrave adesso qui che egrave possibile dire ldquoegraverdquo e quindi considerare lrsquoapparire di qualsiasi cosa per questo in altre parti dice che il linguaggio egrave la dimora dellrsquoessere) Lrsquoessere dal quale abbiamo preso le mosse considerandolo un termine vuoto deve perciograve contrariamente a questa apparenza avere un significato determinato Il carattere determinato dellrsquoessere egrave stato posto in evidenza con lrsquoesame delle quattro distinzioni lrsquoessere in contrapposizione al divenire e la permanenza lrsquoessere in contrapposizione allrsquoapparenza egrave il modello permanente il ldquosempre identicordquo lrsquoessere in contrapposizione al pensare egrave il sub strato il sussistente ldquoοὐσίαrdquo lrsquoessere in contrapposizione al dovere egrave ciograve che si propone di volta in volta come il ldquodovutordquo non ancora o giagrave realizzato Permanenza identitagrave sussistenza proporsi esprimono in fondo la stessa cosa la costante presenzialitagrave lrsquoὅν in quanto ldquoοὐσίαrdquo (lrsquoente in quanto sostanza cioegrave lrsquoente che si puograve manifestare percheacute crsquoegrave una sostanza rinvia allrsquoessere quindi lrsquoente non egrave che esista di per seacute) Questo carattere determinato dellrsquoessere non egrave accidentale esso risulta dalla disposizione stessa in cui si trova il nostro

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esserci storico in virtugrave del suo grande cominciamento presso la grecitagrave hellip Dovrsquoegrave allrsquoopera il vero nichilismo A questo punto egrave evidente lagrave dove si rimane attaccati allrsquoessente consueto dove si pensa sia sufficiente assumere lrsquoessente come egrave stato fatto fino ad oggi come essente puro e semplice e basta (come ente) ciograve significa respingere la domanda sullrsquoessere e trattare lrsquoessere come un nulla (Nihil Se io cancello lrsquoessere lrsquooblio dellrsquoessere egrave questo il nichilismo percheacute cancello lrsquoessere se cancello lrsquoessere cosa rimane Non essere Il non ente il ni-ente) il che anche in un certo senso esso egrave in quanto non sussiste lrsquoessente ma si essentia Il nichilismo egrave questo occuparsi soltanto dellrsquoessente dimenticando lrsquoessere egrave il nichilismo cosigrave inteso e soltanto questo il fondamento di quel nichilismo che Nietzsche ha messo in evidenza nel primo libro della volontagrave di potenza al contrario egrave sapere espressamente spingersi nel porre la domanda sullrsquoessere fino ai limiti del nulla includendolo in tale domanda costituisce il primo passo il solo fecondo per un reale superamento del nichilismo hellip Lrsquointera concezione dellrsquoessere proprio della tradizione occidentale e per conseguenza il fondamentale modo di rapportarsi allrsquoessere ancor oggi predominante si possono riassumente nella formula essere e pensare essere e pensare non piugrave con la copula ma con la congiunzione essere e pensare significa avere diviso lrsquoessere la φύσις dal λόγος (non sono piugrave la stessa cosa come diceva Parmenide ma Essere e tempo egrave il suo titolo si sta citando) egrave un titolo che non si puograve in alcun modo collegare alle predette distinzioni essa porta in tuttrsquoaltro orizzonte problematico Non si tratta in questo caso di sostituire semplicemente la parola ldquotempordquo alla parola ldquopensarerdquo il fatto egrave che lrsquoessenza del tempo risulta determinata fondamentalmente e solo nellrsquoorizzonte del problema dellrsquoessere da punti di vista del tutto diversi Ma percheacute proprio il ldquotempordquo percheacute allrsquoinizio della filosofia Occidentale la prospettiva che guida la manifestazione dellrsquoessere egrave il tempo ma in modo che questa prospettiva come tale rimaneva ancora occulta neacute poteva non rimanerlo (la metafisica egrave nata da questo la φύσις egrave diventata atemporale Se egrave ldquotemporalizzatardquo permettetemi questo termine allora lrsquoessere non egrave piugrave un oggetto ma lrsquoesserci egrave il progetto per esempio il progetto che si interroga sullrsquoessere e tutto ciograve che egrave lrsquouomo nel momento in cui fa qualcosa pensa qualcosa decide qualcosa tutto ciograve che accade infatti ad un certo punto parleragrave verso la fine di Ereignis egrave lrsquoevento la cosa essenziale lrsquoevento come ciograve che accade e quindi ciograve che si manifesta qui e adesso con tutto ciograve che questo comporta mentre la metafisica e quindi e sottolineo ldquoquindirdquo la scienza nascono secondo Heidegger dalla atemporalizzazione dellrsquoessere lrsquoessere non egrave piugrave temporale ed egrave la condizione per poterlo oggettivare cioegrave prendere lrsquoessere come un ente) Allorcheacute finalmente lrsquoοὐσία intendendo con ciograve la presenza costante (e quindi alla greca) diventa concetto fondamentale per designare lrsquoessere che cosa rimane nascostamente in fondo allrsquoessenza della costanza della presenza se non il tempo (lrsquoessere diventa staccato dal tempo) ma questo ldquotempordquo non egrave ancora nella sua essenza manifesto ma drsquoaltra parte nellrsquoambito della fisica egrave manifestabile (non si vede la fisica non puograve vedere il tempo non si manifesta) cosigrave quando succede che alla fine della filosofia greca con Aristotele (Per Heidegger Aristotele egrave la fine della filosofia greca da qual momento non egrave piugrave successo niente) la meditazione si fissa sullrsquoessenza del tempo il tempo medesimo deve necessariamente venire considerato come un sussistente οὐσία τίς Ciograve si esprime nel fatto che il tempo egrave qui concepito a partire dallrsquoora dal particolare e unico presente il passato egrave non piugrave presente il futuro un non ancora presente lrsquoessere nel senso della sussistenza diviene la prospettiva per la determinazione del tempo (sottolineo ldquodeterminazionerdquo del tempo) ma cosigrave il tempo non risulta autenticamente assunto come prospettiva per lrsquointerpretazione dellrsquoessere diventa anche lui una cosa un oggetto (un ente) al pari di qualunque altra cosa (per Heidegger essere e tempo non sono scindibili potreste leggere il titolo di Essere e Tempo come se la ldquoerdquo fosse una copula cioegrave Essere egrave Tempo) Essere e Tempo non rappresentano in tale ordine di idee un libro ma un compito un compito autentico egrave quello che noi non sappiamo e che

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nella misura in cui lo sappiamo autenticamente cioegrave come compito sappiamo sempre e solo in guisa interrogativa Ecco ci sarebbe da commentare percheacute questa ultima parte egrave importante soprattutto per la nascita della scienza e quindi del pensiero contemporaneo di tutto ciograve che ha costituito Heidegger e del pensiero autentico e tutti i misconoscimenti operati dalla metafisica e quindi dalla scienza Senza metafisica dice Heidegger la scienza non sarebbe mai esistita Tutto questo ci porta alla τέχνη alla τέχνη come ciograve che la metafisica ha inventato una volta che ha dimenticato lrsquoessere Cancellato rimosso lrsquoessere ciograve che egrave rimasto egrave la τέχνη la tecnica e cioegrave di potere manipolare come dice sempre Heidegger conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente 28 gennaio 2015 Abbiamo terminato lrsquoIntroduzione alla Metafisica di Heidegger perograve forse non ho letto un passaggio verso la fine che egrave importante per la questione del linguaggio e il principio di non contraddizione Ha appena detto del modo in cui la filosofia egrave passata dallrsquoidea della φύσις al ldquologosrdquo come contrapposizione come se il logos avesse la possibilitagrave di dire lrsquoessere dice Heidegger ne consegue che la decisione circa il vero si esplica ora fra il contrasto fra il dire vero e il puro recitare il logos nel senso del dire e dellrsquoenunciare diventa ora la sede in cui si decide della veritagrave vale a dire in senso originario della non latenza e con ciograve dellrsquoessere dellrsquoessente Inizialmente il logos (qui egrave sempre scritto in latino) in quanto raccoglimento egrave lrsquoaccadere della non latenza fondato in essa e al suo servizio ora per contro il logos diventa quale enunciazione la sede della veritagrave intesa come giustezza si giunge cosigrave allrsquoaffermazione di Aristotele per cui il logos come enunciazione egrave ciograve che puograve essere vero o falso La veritagrave che in quanto originariamente non latenza costituisce un evento dello stesso essere predominante ed egrave gestito dal raccoglimento diventa ora una proprietagrave del logos (quindi la veritagrave che era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa invece il luogo della veritagrave come giustezza e cioegrave adaeligquatio rei et intellectus il passaggio dallrsquoἀλήθεια allrsquoὀρθότης alla giustezza allrsquoadeguatezza) La veritagrave diventando una proprietagrave dellrsquoenunciazione non solo cambia sede ma trasforma la sua essenza dal punto di vista dellrsquoenunciazione il vero si consegue allorcheacute il dire si attiene a ciograve che enuncia quando lrsquoenunciazione si regola sullrsquoessente (egrave la veritagrave come adeguamento) la veritagrave diventa giustezza del logos in questo modo il logos esce dalla ritenzione originaria per entrare nellrsquoaccadere della non latenza cosigrave che ora egrave in base a lui e con riferimento a lui (al logos) che si decide della veritagrave e con ciograve dellrsquoessente perograve non solo dellrsquoessente ma anche in primo luogo dellrsquoessere il logos egrave ora λέγειν τί κατά τινός cioegrave dire alcuncheacute di qualcosa Ciograve di cui qualcosa egrave detto egrave ciograve che sta alla basa e davanti allrsquoenunciazione ldquoὑποκείμενονrdquo appunto il soggetto (ecco qui crsquoegrave una questione che egrave importante che riguarda la posizione di Heidegger nei confronti della metafisica per Heidegger la metafisica nasce con Platone ma percheacute Come mai fa questa considerazione Platone nel momento in cui suddivide lrsquoessente in due mondi il mondo del sensibile e il mondo del vero quindi lrsquoultramondo Iperuranio in particolare in questo modo cosa fa Platone Ma lo diceva giagrave prima dagrave lrsquoavvio a pensare le cose cioegrave gli enti come qualcosa di simile a ciograve che egrave vero e che sta lassugrave da qualche parte infatti parla di ὁμοίωσις ψεῦδος cioegrave qualcosa di simile che sembra ma non egrave e cioegrave qualcosa che deve essere sempre aggiustato da cui poi la questione della veritagrave come ὀρθότης Lrsquoopposizione di Platone a questo punto egrave tale per cui la veritagrave diventa un adeguamento del sensibile rispetto al vero E che cosa si inventa sempre secondo Heidegger si inventa lrsquoho detto un istante fa lrsquoὑποκείμενον il soggetto il soggetto vale a dire ciograve che si pone di fronte allrsquoente si pone di fronte al qualche cosa percheacute il soggetto non potrebbe tecnicamente porsi di fronte allrsquoesserci non puograve se crsquoegrave soggetto egrave percheacute crsquoegrave un qualche cosa rispetto al quale non soltanto il

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soggetto sta sotto ovviamente ma di fronte al quale il soggetto si pone questo qualche cosa di fronte al quale il soggetto si pone egrave un quid qualche cosa un qualche accidente ora questo non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto adesso qui estrapoliamo Heidegger ma non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto se permane il Dasein cioegrave lrsquoesserci percheacute a questo punto non crsquoegrave qualcuno che si pone a fronte di qualche cosa se questo ldquoqualcunordquo tra virgolette che quindi non puograve darsi egrave continuamente gettato in ciograve che accade nella situazione in cui si trova egrave un ldquoqualcunordquo sempre tra virgolette che in nessun modo puograve oggettivare qualche cosa di fronte a lui per il semplice fatto che questi oggetti sono anchrsquoessi allrsquointerno di questo progetto allrsquointerno di questo orizzonte come dice Heidegger che li fa apparire quindi non si dagrave un soggetto davanti a un oggetto mentre lrsquoinvenzione di Platone dice Heidegger egrave proprio questa ldquoil soggettordquo nel momento in cui inventa il soggetto compie quella operazione metafisica per cui divide la realtagrave nei due mondi il sensibile e il soprasensibile da quel momento ha inizio la metafisica cioegrave ha inizio il pensiero occidentale tutto ed egrave anche il momento in cui si avvia e lo diceva anche nelle pagine precedenti si avvia la questione della tecnica della τέχνη La τέχνη come il modo di approcciarsi allrsquoente in quanto oggetto la scienza inizia con Platone prima non poteva neacute sarebbe potuta senza Platone almeno la scienza cosigrave come la conosciamo percheacute la necessitagrave della scienza egrave che lrsquooggetto sia identificato si conosciuto solo a questa condizione puograve confrontarsi con lrsquoente nel modo in cui la scienza si confronta con lrsquoente come dice in modo preciso Heidegger attraverso la conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente per fare questo occorre che sia oggettivato la metafisica non egrave altro che la ldquooggettivazione dellrsquoenterdquo sempre heideggerianamente ora leggo questa cosa e poi aggiungo altre considerazioni) nellrsquoenunciazione ciograve che ne sta alla base puograve presentarsi in diversi modi (qui siamo nellrsquoenunciazione quindi siamo giagrave abbiamo giagrave abbandonato la ldquoφύσιςrdquo nel senso greco del termine ma siamo giagrave nel logos latino cioegrave nellrsquoenunciazione che immagina di potere dire lrsquoessere cioegrave una volta che si egrave posto il soggetto ciograve che il soggetto si trova di fronte lo considera lrsquoessere) come avente tale e tal altra qualitagrave tale e tal altra quantitagrave comportare tale e tal altra relazione qualitagrave quantitagrave relazione sono determinazioni dellrsquoessere a questo punto siccome quali modalitagrave dellrsquoesser detto esse sono tratte dal logos ed enunciare si dice in greco κατηγορεῖν le determinazioni dellrsquoessere dellrsquoessente si dicono κατηγορίαι categorie pertanto la dottrina dellrsquoessere e delle determinazioni dellrsquoessente come tale diventa dottrina delle categorie del loro ordine (qui siamo ad Aristotele ovviamente crsquoegrave stato un passaggio da Platone ad Aristotele) ogni ontologia ha per scopo la dottrina delle categorie che i caratteri essenziali dellrsquoessere siano categorie egrave cosa che oggi e da gran tempo appare ovvia ma si tratta in fondo di una cosa ben strana lo si puograve concepire solo se si capisce che e in che modo il logos come enunciazione sta con la ldquoφύσιςrdquo in un rapporto non di semplice distinzione (che potrebbe anche funzionare) ma di vera e propria contrapposizione presentandosi in pari tempo come lrsquoorizzonte normativo che diventa luogo di origine delle determinazioni dellrsquoessere (a questo punto egrave ciograve che avviene nel logos per questo parlava di enunciazione che stabilisce le determinazioni dellrsquoessere e quindi dellrsquoessere che a questo punto egrave diventato nientrsquoaltro che le sue determinazioni vedete che siamo giagrave nella scienza lrsquoessere inteso a questo punto come ente non egrave nientrsquoaltro che le sue proprietagrave cosa fa la scienza Cerca di indagare le proprietagrave dellrsquoente comprese le connessioni eccetera perograve quali sono le sue proprietagrave ora) Il λόγος φασις il detto nel senso dellrsquoenunciazione decide dellrsquoessere dellrsquoessente in modo cosigrave originario che ogni qual volta un detto si erge contro un altro ossia vi egrave contraddizione ἀντίφασις ciograve che contraddice non puograve essere (Questo egrave il principio di non contraddizione ma egrave interessante qui percheacute fa sorgere il principio di non contraddizione da ciograve che diceva prima e vale a dire dal fatto che egrave solo nel momento in cui il logos diventa enunciazione e non piugrave comrsquoera originariamente come diceva nelle pagine

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precedenti uno dei modi in cui appare lrsquoessere nel momento in cui diventa enunciazione e cioegrave si trasforma in serie di categorie che devono mostrare tutte le proprietagrave dellrsquoente allora ecco che il logos immaginando di dire di qualche cosa ciograve che questo qualche cosa egrave si pone una situazione imbarazzante percheacute a questo punto sorge il principio di non contraddizione percheacute se io dico che una certa cosa egrave quella mi riferisco allrsquoessere di quella cosa perograve come dice Heidegger in seguito allrsquooblio dellrsquoessere lrsquoidea egrave che ciograve che io dico egrave lrsquoessere egrave la cosa in seacute per dirla con Kant ma egrave proprio percheacute crsquoegrave questo pensiero che se io dico una cosa allora contraddire quella cosa significa contrapporre a quellrsquoessere un altro essere Egrave questo che sostiene almeno originariamente sempre per Heidegger al principio di non contraddizione occorre la pre-supposizione che una cosa sia quella che egrave e questo avviene a seguito di tutto ciograve che abbiamo visto prima senza questo non crsquoegrave principio di non contraddizione non crsquoegrave percheacute ciograve che si dice non ha se il logos si mantenesse cosigrave come Heidegger pensava che fosse presso la parola autentica e aurorale dei greci non crsquoegrave nessuna contraddizione percheacute il logos non fa nientrsquoaltro che mostrare uno dei modi in cui lrsquoessere si disvela viene alla luce quindi non ha da contraddire niente egrave un apparire di qualche cosa percheacute qualcosa possa contraddirsi egrave necessario che il logos si distacchi dalla φύσις cioegrave dallrsquoessere heideggerianamente inteso e diventi il modo di dire lrsquoessere cosa che per Heidegger non egrave possibile percheacute per dirlo occorre oggettivarlo entificarlo egrave ente non egrave piugrave essere Ecco che dunque qui sempre secondo Heidegger sorge il principio di non contraddizione che a questo punto potrebbe anche intendersi che per Heidegger non egrave originario neacute egrave un qualche cosa senza la quale lrsquouomo non puograve parlare non puograve esprimersi non puograve fare nulla come pensa Severino Per Heidegger non crsquoegrave contraddizione se il logos rimane lrsquoessere che originariamente egrave e allora nello schiudersi dellrsquoessere nellrsquoapparire dellrsquoessere nel mostrarsi alla luce alla non latenza nellrsquoἀλήθεια a questo punto lrsquoessere non egrave nientrsquoaltro che il trovarsi in una situazione come diceva Jasper per altro verso egrave il trovarsi in quella situazione che non ha da essere piugrave vera o meno vera o falsa eccetera ma egrave quella che egrave cioegrave quella situazione Intervento perograve ed egrave questa la questione che io non intendo se come per Heidegger tutto fosse unrsquoemanazione una nascita dellrsquoessere ciascuna volta in cui ci si trova a dire come potrebbe affermare le cose che afferma Non potrebbe giungere a quelle conclusioni percheacute non ci sarebbe nulla diciamo cosigrave nessun filo che gli consente di giungere a queste affermazioni egrave questo che mi egrave difficile intendere Heidegger si occupava di metafisica non di semiotica in prima istanza no non si contraddice percheacute per lui il linguaggio egrave come tutti sanno la dimora dellrsquoessere Ma si puograve muovere unrsquoobiezione ad Heidegger e adesso lo facciamo lui dice che senza il linguaggio cioegrave senza lrsquouomo percheacute egrave lrsquouomo che pone la domanda che domanda originariamente senza questa condizione di porsi una domanda e lrsquouomo egrave il solo ente a poterlo fare da qui la questione dellrsquoesistenzialismo che accoglie fino ad un certo punto poi ligrave va a scuole per esempio la posizione che ha Carlo Sini nei confronti di Heidegger almeno per molti aspetti non egrave la stessa che ha Vattimo e cosigrave la posizione di Emanuele Severino egrave ancora differente da quella di entrambi come spesso accade almeno rispetto ai pensatori piugrave importanti ci sono sempre molte posizioni differenti qual egrave quella vera Quella di ciascuno ovviamente Ma vi stavo dicevo dunque che Heidegger parte dallrsquouomo cioegrave da quellrsquoente che egrave in condizione di domandare ed egrave quello anche che domandando puograve ritrovarsi come progetto anche il domandare egrave un progettare e quindi si trova in questo progetto ora perograve la questione interessante egrave che lrsquouomo che egrave lrsquounico ente che puograve porsi delle domande senza le quali non crsquoegrave lrsquoessere puograve porsi delle domande e quindi ciograve che consente allrsquouomo di porsi delle domande dovrebbe essere qualcosa che precede lrsquoessere teoricamente visto che senza lrsquouomo non crsquoegrave domanda non puograve formularsi nessuna domanda questa penna non formula nessuna domanda Quindi ci si trova dicevo in una bizzarra situazione tale per cui la

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condizione per il darsi dellrsquoessere per lrsquoapparire dellrsquoessere egrave che ci sia lrsquouomo ma percheacute ci sia lrsquouomo occorre che ci sia linguaggio e cioegrave che lrsquouomo sia in condizione di domandare Adesso Heidegger parla della logica e grosso modo egrave quello che vi dicevo prima) non a torto la filosofia delle antiche scuole ha raccolto sotto il nome di ldquoOrganonrdquo i trattati di Aristotele che hanno riferimento al λόγος con ciograve la logica risulta anche giagrave definita nei suoi caratteri fondamentali (una volta che egrave stato stabilito il principio di non contraddizione e cioegrave che egrave il dire che fa esistere lrsquoessere a questo punto crsquoegrave il principio di non contraddizione e crsquoegrave logica) ed egrave cosigrave che Kant duemila anni piugrave tardi ha potuto dire nella prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura che la logica dopo Aristotele non ha potuto piugrave arretrare di un passo e che non ha fino ad oggi potuto fare neanche un passo avanti siccheacute secondo ogni apparenza sembra essere cosa definita e compiuta Ma non lo sembra soltanto (dice Heidegger) ma lo egrave la logica infatti malgrado Kant e Hegel non ha piugrave compiuto per ciograve che vi egrave in essa di essenziale e di originario alcun passo lrsquounico ancora possibile egrave quella di scardinarla (che egrave quello che aveva intenzione di fare Heidegger) in quanto prospettiva normativa dellrsquointerpretazione dellrsquoessere dal suo fondamento (e cioegrave come dicevo prima scardinare il logos dallrsquoessere e portarlo a ciograve che gli egrave ldquodovutordquo e cioegrave allrsquoessere inteso come ldquoφύσιςrdquo per esempio non piugrave quindi ldquoessererdquo come qualche cosa di oggettivato percheacute solo a questo punto sorge il logos nellrsquoaccezione latina quindi egrave questa la condizione per la nascita della logica sarebbe come a dire che stando a Heidegger diciamo che allrsquointerno dellrsquoldquouomo autenticordquo in un certo senso la logica egrave inutile percheacute non ha da stabilire cose vere o cose false ora dice) riassumiamo quanto stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa ἰδέα παράδειγμα la veritagrave diventa giustezza il λόγος diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie cioegrave il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere questo egrave ciograve che diventa il λόγος (ldquoil principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessererdquo percheacute lrsquoidea egrave che il logos faccia esistere le cose) idea e categoria costituiscono ormai due concetti sotto cui ricadono il pensare e lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto La trasformazione della φύσις e del λόγος la trasformazione della φύσις (come natura ldquonaturardquo intesa in accezione latina del termine) e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano una caduta dal principio originario la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel (Dice che si egrave raggiunto si egrave chiuso come un cerchio poi non egrave esattamente cosigrave percheacute in effetti non egrave tanto Hegel quanto Nietzsche a stabilire insieme con la tecnica la fine nel senso del compimento della metafisica Dice che la metafisica egrave la preistoria della tecnica la preistoria nel senso che egrave la condizione piugrave antica per il prodursi della tecnica la metafisica finisce per Heidegger con Nietzsche e con la tecnica con Nietzsche per via del famoso capovolgimento che opera del ldquocastello di Platonerdquo in cima che cosa crsquoegrave Crsquoegrave lrsquoaspetto piugrave nobile e degno e cioegrave crsquoegrave la volontagrave degli umani di raggiungere la conoscenza di raggiungere la veritagrave di raggiungere il bene tutto quanto di meglio sia pensabile ma dice Nietzsche capovolgiamo tutto questo e ciograve che crsquoegrave sotto portiamolo sopra cosa crsquoera sotto La volontagrave di potenza Egrave questo dice Nietzsche a fondamento di tutta la ricerca degli umani Quindi questo capovolgimento segna lo smascheramento infatti questi tre personaggi Nietzsche Marx e Freud passano in genere come gli autori della ldquoScuola del sospettordquo sospetto che le cose non stiano come si pensa che siano Tutto questo ci conduce a un altro aspetto molto importante stavo considerando per quanto riguarda il ldquopotererdquo le fantasie di potere che sembra almeno seguendo il discorso di Heidegger che abbiano anche loro a fondamento la metafisica e cioegrave che senza la metafisica non ci sono le fantasie di potere ma percheacute Percheacute la metafisica oggettivizza lrsquoente quindi pone la condizione per poterlo conoscere per poterlo dominare che cosa fa la scienza

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Domina fino alla tecnica poi per Heidegger la scienza diventa nientrsquoaltro che tecnica cioegrave la tecnica prende il sopravvento sulla scienza quindi dominare lrsquoente questo fa la metafisica questo egrave il compito della metafisica per questo giunge al suo compimento dice Heidegger con la tecnica percheacute egrave il massimo possibile di potere sulle cose attraverso la cibernetica Κυβερνήτης era il pilota della nave la cibernetica dunque egrave quel pensiero che egrave in grado di dominare tutto tantrsquoegrave che a tuttrsquooggi anzi oggi ancora di piugrave si pensa che la tecnica come ldquotecnologiardquo sia saragrave in grado a breve di fare cose straordinarie soprattutto attraverso i computer che con la loro velocitagrave di calcolo che egrave inimmaginabile per gli umani questa velocitagrave egrave quella cosa che consente o dovrebbe consentire di giungere al controllo totale su tutto Egrave una fantasia ovviamente non percheacute questo non sia raggiungibile ma percheacute occorrerebbe prima intendersi sul concetto di ldquotuttordquo eventualmente ma non egrave questa la questione quanto il fatto che la metafisica dicevo prima egrave la condizione per ogni fantasia di potenza cioegrave ogni fantasia di dominio dellrsquoente che avviene come Heidegger ha spiegato passo dopo passo Verrebbe anche da pensare questa magari egrave una questione su cui potremmo discutere anche nei mercoledigrave successivi rispetto alla questione del potere da pensare che il lavoro che ha fatto Freud rispetto alle fantasie straordinario importante e senza il quale oggi probabilmente non saremmo qui perograve ha puntato lrsquoattenzione su un tipo particolare di fantasie ldquofantasie sessualirdquo prevalentemente Freud non aveva neacute gli strumenti neacute i mezzi per intendere altrimenti verrebbe da pensare che senza fantasie di potere non possono darsi fantasie sessuali mentre senza fantasie sessuali egrave possibilissimo avere fantasie di potere e cioegrave la fantasie di potere precede anzi egrave la condizione percheacute possa darsi quella serie di cose che Freud chiama fantasie sessuali occorre cioegrave la necessitagrave che un qualche cosa sia considerato dominabile manipolabile ora che questo ente sia un orologio una penna stilografica una persona egrave irrilevante il dominio dellrsquoente passa anche per questo cioegrave per il dominio di una persona sullrsquoaltra percheacute a questo punto grazie alla metafisica egrave dominabile piugrave propriamente egrave possibile il pensiero di dominare quellrsquoente Quindi il motivo per cui abbiamo letto Introduzione alla metafisica egrave per intendere meglio proprio la questione del potere insieme con la questione della tecnica percheacute a questo punto paiono andare di pari passo le due cose cioegrave il potere sempre come fantasia ovviamente fantasia di dominio di controllo su tutto e la tecnica come ldquorealizzazionerdquo tra virgolette percheacute non egrave che realizzi propriamente perograve appare come una realizzazione di questa fantasia di dominio la ldquofantasiardquo avviata da Platone con la sua metafisica Questa egrave la posizione di Heidegger lui dice in modo molto esplicito che egrave stato Platone a incominciare tutto questo disastro Tuttavia Heidegger pur condannando la tecnica per tutti i motivi di cui vi ho detto in parte giunge a considerare che la tecnica comunque potrebbe contenere in seacute anche la propria dissoluzione e cioegrave essere quel veicolo che arrivato alle estreme conseguenze per cosigrave dire puograve consentire agli umani di verificare lrsquoimpotenza e lrsquoimpossibilitagrave della tecnica e di giungere quindi alla dissoluzione della tecnica per riappropriarsi del proprio progetto e passare dallrsquoessere inautentico allrsquoessere autentico La questione del potere egrave importante percheacute se la metafisica egrave la fase iniziale delle fantasie di potere egrave la condizione della fantasia di potere e se la metafisica egrave il pensiero occidentale allora egrave come dire che il pensiero occidentale egrave fatto di metafisica ed essendo fatto di metafisica egrave fatto di fantasia di dominio fantasia di controllo totale su tutto Dicevano gli gnostici ldquoeritis sicut diirdquo sarete come dei questo sarebbe un porsquo lo slogan della tecnica quando la tecnica avragrave raggiunto il suo culmine il suo ἀκμή acmeacute egrave la punta allora sarete come dei Intervento in Heidegger crsquoegrave questo aspetto che lrsquouomo essendo un ente diventa oggetto manipolabilehellip Sigrave ne parla in Was ist Metaphysik Che cosrsquoegrave la metafisica ma anche in ldquoEssere e tempordquo lrsquouomo si reifica si oggettivizza certo sigrave sono tanti gli aspetti di Heidegger ovviamente qui abbiamo letto solo questo volumetto ha scritto una grande quantitagrave di opere dove perograve la tesi centrale e

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fondamentale egrave grosso modo sempre la stessa cioegrave lrsquouomo egrave inautentico percheacute ha obliato lrsquoessere e non si rende conto che lrsquoessere non egrave quella cosa che immagina che sia ma egrave ciograve che consente ecco potremmo dire che ldquolrsquoessere egrave sempre un poter essererdquo per Heidegger cioegrave sempre un essere nel progetto un essere nella situazione essere in ciograve che sto facendo essere tutto ciograve che questo progetto progettare comporta egrave il Geworfener Entwurf il ldquoprogetto gettatordquo Ecco quindi la questione del potere anche se qui Heidegger non ne parla in modo diretto perograve la questione del potere egrave come se venisse mostrata nelle sue fasi aurorali nel modo in cui egrave nata egrave incominciata egrave incominciato tutto con Platone Tenere conto di questo significa innanzi tutto tenere conto che il pensare degli umani egrave necessariamente metafisico comunque e che perograve si puograve anche porre la questione in termini leggermente differenti per esempio lrsquoobiezione che muovevo prima ad Heidegger certo egrave chiaro che per lui trovarsi ldquogettatirdquo continuamente in un progetto ldquoprogettordquo non egrave altro che il volere fare qualche cosa per esempio volere cambiare le cose il trovarsi in questa cosa per volere cambiare le cose occorre che io abbia giagrave delle idee su queste cose che abbia una volontagrave Ciograve che non crsquoegrave almeno non in modo cosigrave delineato e preciso in Heidegger egrave il fatto che per potere avere una volontagrave per potere ldquovolererdquo progettarsi questo volere progettarsi non viene da seacute viene da dei pensieri delle idee dei discorsi che si sono fatti che si sono acquisiti e questo Heidegger lo sa ma tutto questo ha come condizione per potere accadere che esista una struttura che costruisca delle sequenze tali il cui utilizzo costituisce ciograve che comunemente si chiama ldquolinguaggiordquo senza il quale non egrave possibile farsi nessuna domanda Posso farmi una domanda se qualche cosa mi interroga ma percheacute qualche cosa mi interroga Da dove arriva una interrogazione una domanda un domandare Egrave il punto su cui buona parte della filosofia si arresta Quando Aristotele nella prima pagina del IV libro della Metafisica parla della meraviglia di che egrave ciograve che muove gli umani al conoscere al volere sapere percheacute si trova meravigliato di fronte a qualche cosa usa la parola ldquoθαῦμαrdquo Severino traduce questa parola non come ldquomeravigliardquo come avviene di solito che a suo parere egrave un modo troppo debole per lui ldquoθαῦμαrdquo egrave il terrore egrave la paura per Severino egrave questo che muove gli umani a inventarsi per esempio gli dei cioegrave a fare unrsquooperazione che egrave quella dice Severino di allearsi con il piugrave forte dio egrave il piugrave forte se io mi alleo con il piugrave forte sono piugrave forte Severino non lo dice perograve fra le righe lo sta enunciando anche se traduce ldquoθαῦμαrdquo con terrore con paura egrave comunque una paura di non essere adeguati a ciograve che si deve affrontare e la costruzione di una paura anche una bestia puograve avere paura ma egrave una reazione a qualcosa di immediato non crsquoegrave unrsquoelaborazione a partire da questo reagisce semplicemente scappa ma poi la cosa finisce ligrave non crsquoegrave nessun pensiero attorno a questo nessuna elaborazione nessun pensiero per porre un rimedio a quella situazione cioegrave di progettarsi questo per Heidegger soltanto lrsquouomo egrave in condizione di farlo Quindi anche parlando dello ldquoθαῦμαrdquo in questa accezione come fa Severino comunque allude al fatto che per allearsi cosigrave come secondo Severino sorgono le religioni allearsi con il piugrave potente dagrave giagrave pone giagrave il fatto che crsquoegrave qualcosa di piugrave potente o di meno potente e cioegrave lrsquoidea che se ho potere riesco a fronteggiare qualche cosa Naturalmente nessuno di costoro ha mai considerato lrsquoeventualitagrave di andare oltre questo cioegrave oltre il detto di Aristotele e cioegrave domandarsi percheacute Da dove viene la fantasia di potere Il desiderio di potere Sigrave qualcuno potrebbe dire per contrastare la malasorte questa egrave la tesi piugrave o meno di Severino per contrastare tutto ciograve che di negativo puograve accadere Egrave piugrave complicata la questione percheacute gli umani hanno operato appunto un progetto tale da mettere in atto delle tecniche per affrontare questo pericolo questo nemico approntando queste tecniche hanno considerato che il fare questo procede dallrsquoidea che se hanno piugrave potere sono piugrave al riparo perograve lrsquoidea del potere in seacute cioegrave quella che consente di pensare che se ho piugrave potere mi metto al riparo questa ha unrsquoorigine

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differente che neacute Heidegger neacute Aristotele nemmeno Platone ha mai posto La questione interessante egrave intendere questa fantasia di potere a partire da ciograve che rende umani gli umani che egrave esattamente ciograve che dice Heidegger il fatto che sono esseri parlanti sono gli unici su questo pianeta che parlino questo li rende non solo speciali ma li rende il prodotto in un certo senso di questa cosa che li fa essere umani cioegrave il linguaggio Se fosse possibile intendere esattamente il funzionamento del linguaggio allora potremmo sapere come funzionano gli umani necessariamente e sappiamo come funziona il linguaggio e pertanto sappiamo come funzionano gli umani e anche da dove viene la fantasia di potere Fare tutto il percorso che ha fatto Heidegger in questo libro sulla metafisica ci ha mostrato soltanto che la necessitagrave o meglio il destino degli umani metafisici egrave la tecnica ed egrave il motivo per cui la tecnica oggi egrave cosigrave importante non lo sarebbe mai stata se non ci fosse stata la metafisica cioegrave se la metafisica non avesse mostrato che egrave possibile conoscere dire e conoscere lrsquoessere conoscere cioegrave lrsquoessenza di qualche cosa lrsquoessere dellrsquoente che egrave il compito che si egrave prefissata la scienza sapere tutto di qualche cosa tutto cioegrave conoscere lrsquoessere solo che come dice Heidegger ha fatto confusione tra ente ed essere La tecnica sorge da questa illusione illude che sia possibile essere come dio percheacute la tecnica egrave questo che dice ti fornisco strumenti sempre piugrave potenti sempre piugrave veloci sempre piugrave efficaci alla fine potrai fare tutto saprai tutto Appunto sarai dio Questo evoca la famosa frase di Sartre rispetto agli umani come progetto fallito di essere dio questo diceva da qualche parte ldquoprogetto fallito di essere diordquo sempre ldquofallitordquo per Sartre ovviamente questa era la maledizione degli umani non dava nessuna chance mentre Heidegger la fornisce da qui una serie di divergenze tra Sartre e Heidegger Ma al di lagrave di questo egrave come se la tecnica dicesse che non egrave vero quello che dice Sartre lrsquoumano non egrave un progetto fallito di diventare dio percheacute lrsquouomo puograve appunto diventare dio come recita il motto gnostico ldquoeritis sicut diirdquo Questo ci dice che per gli umani per il modo in cui la societagrave e la civiltagrave e la cultura sono strutturate egrave impossibile eliminare la metafisica per una serie di motivi di cui abbiamo detto e altri ne diremo ancora perograve contrariamente a Sartre non propongo un pessimismo catastrofico Dicevo che se non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire dalla metafisica cosa che per altro anche Heidegger alla fine ha pensato da qui la sua celebre frase ldquosolo un dio puograve salvarcirdquo se non crsquoegrave questa possibilitagrave crsquoegrave perograve la possibilitagrave di tenerne conto di saperlo atto dopo atto e tenendone conto non esserne travolti e cioegrave non credere che ciograve che si sta dicendo ciograve che si sta osservando ciograve che si sta pensando sia necessariamente quello che egrave ma ciograve che io ho voluto che fosse

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ora tutto ciograve che egrave grande abbia avuto un grande inizio hellip la specie umana ha avuto un grande inizio No egrave nata da protozoi quindi non egrave sempre esattamente cosigrave per dire che certe volte ci si lascia prendere da affermazioni che risultano o possono risultare discutibili non egrave vero che tutto ciograve che egrave grande procede da qualche cosa di grande non necessariamente ndash tutto ciograve non ha comunque da fare minimamente con una interpretazione naturalistica della storia ciograve di cui si tratta hellip il significato di ldquoφύσιςrdquo dunque si restringe per contrapposizione a τέχνη ndash τέχνη da cui tecnica ndash che dal canto suo non designa neacute lrsquoarte neacute la tecnica bensigrave un sapere una sapiente disposizione a fare liberamente dei piani a organizzare e a disporre di tali organizzazioni ndash secondo lui egrave questo che si dice nel Fedro di Platone ndash la ldquoτέχνηrdquo egrave un generare un edificare in quanto pro-durre sapiente Il concetto contrapposto a ldquofisicordquo egrave drsquoaltra parte lo ldquostoricordquo una sfera dellrsquoEssere che tuttavia i greci comprendono ugualmente sotto il significato della ldquoφύσιςrdquo - cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave anche la storia per i greci questo dice Heidegger Heidegger ha lavorato molto anche sulla filologia non egrave un filologo ovviamente perograve ci ha lavorato ndash Tutto ciograve non ha da fare minimamente con una interrogazione naturalistica della storia lrsquoessente come tale nella sua totalitagrave egrave ldquoφύσιςrdquo cioegrave ha come essenza caratteristica lo schiudentesi permanente imporsi - questo egrave lrsquoessente per Heidegger - qualcosa del genere lo si avverte soprattutto nei confronti di quello che in un certo senso si impone con maggiore immediatezza e che viene piugrave tardi a significare la ldquoφύσιςrdquo nel senso piugrave ristretto (τάφύσειςὄντατάφσιχά) lrsquoente naturale ndash gli enti fisici la fisica ndash si puograve anche partire allorcheacute si discute della ldquoφύσιςrdquo in generale vale a dire quello che egrave lrsquoessente come tale dai ldquoφύσεις ὄνταrdquo (enti di natura) ma a patto fin da principio di non fermarci a questo o a quel regno della natura minerale vegetale animale ma di elevarci al di sopra di τά φσιχά degli enti fisici) - tenete conto che tutto ciograve che sta dicendo egrave per approcciare la questione della metafisica e cioegrave che cosrsquoegrave lrsquoEssere dellrsquoente Adesso si interroga sul sapere sapere che per Heidegger egrave poter stare nella veritagrave ndash La veritagrave egrave la manifestazione dellrsquoessente - che egrave una definizione un porsquo differente da quella classica medioevale quella dellrsquoadaeligquatio rei et intellectus non egrave esattamente cosigrave percheacute egrave la manifestazione dellrsquoessente cioegrave egrave il suo apparire ndash il sapere egrave quindi poter stare nella manifestazione dellrsquoessente sostenerne il peso ndash possedere delle semplici cognizioni seppure largamente estese non egrave sapere anche quando queste cognizioni attraverso un certo ordine di studi determinati esami vengono convogliate verso ciograve che egrave praticamente piugrave importante non costituiscono un sapere anche se tali cognizioni riattagliate ai bisogni piugrave necessari che si presentano piugrave vicini alla vita il possederle non costituisce un sapere anche se qualcuno fornito di tali conoscenze ha potuto servirsene per qualche suo trucco o maneggio di fronte alla realtagrave autentica risulteragrave non di meno sprovveduto e diverragrave necessariamente un abborracciatore costui (hellip) percheacute sarebbe comunque un abborracciatore Percheacute non possiede alcun sapere Sapere infatti vuole dire potere apprendere ndash Questo egrave per Heidegger il sapere il potere apprendere ndash ben inteso il comune buon senso ritiene che chi possiede un sapere non abbia piugrave bisogno di apprendere in quanto ha finito di imparare niente affatto chi sa egrave solo colui che comprende di dover sempre di nuovo imparare colui che in virtugrave di questa comprensione si egrave messo anzi tutto in condizione di sempre poter apprendere ndash e comrsquoegrave che uno si mette in questa condizione Attraverso questa apertura e cioegrave attraverso il domandare il domandare che deve porsi come un domandare alla radice alla base di tutto cioegrave porsi la domanda fondamentale ldquopercheacute qualcosa anzicheacute nulla ndash esaminiamo da altri punti di vista la nostra proposizione ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo la frase contiene una cesura (taglio) ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo e poi (taglio lrsquoaltra parte) ldquoe non il nullardquo ndash perograve a lui interessa la prima parte ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessenterdquo la domanda egrave con ciograve realmente posta la posizione della domanda comporta 1) lrsquoindicazione esatta di ciograve che egrave sottoposto alla domanda che egrave interrogato 2) lrsquoindicazione di ciograve su cui verte la domanda che egrave domandato

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Quanto a ciograve che egrave sottoposto alla domanda esso egrave indicato in modo inequivocabile lrsquoessente quanto a ciograve che egrave richiesto nella domanda il domandato egrave il percheacute vale a dire la ragione Ciograve che segue nella proposizione interrogativa ossia ldquoe non il nullardquo non egrave che unrsquoappendice la quale naturalmente consegue in vista di un parlare piugrave sciolto e al titolo introduttivo si tratta di unrsquoaggiunta di una frase la quale non dice nulla di piugrave su ciograve che viene sottoposto allrsquointerrogazione e su ciograve che egrave domandato un semplice ornamento ndash perograve tra poco vedremo se egrave proprio cosigrave Infatti dice - che cosa crsquoegrave da chiedersi riguardo al nulla Il nulla egrave semplicemente nulla il domandare non ha qui piugrave nulla da cercare di fronte al nulla Con il menzionare il nulla non si progredisce minimamente nella conoscenza dellrsquoessente ndash fincheacute parliamo del nulla questo egrave molto parmenideo ndash chi parla del nulla non sa assolutamente quello che fa chi parla del nulla ne fa con ciograve stesso un qualcosa cosigrave parlando parla contro ciograve che pensa famosa contraddizione antica si contraddice da seacute stesso ndash a causa della bebaiotate archegrave ndash ora un dire contraddittorio contrasta alla regola fondamentale del dire ldquologosrdquo cioegrave alla logica il parlare del nulla egrave illogico chi parla e pensa illogicamente egrave uomo che non sa di scienza ora il fatto che proprio allrsquointerno della filosofia dove la logica egrave di casa si parli del nulla fa sigrave che tanto piugrave duramente si incorre nel rimprovero di mancare alla regola fondamentale di ogni pensiero (βεβαιότατε ἀρχή bebaiotaacutetē arkḕ) chi inoltre prende sul serio il nulla si pone con ciograve stesso dalla parte della nullitagrave promuove espressamente lo spirito di negazione e si pone al servizio della distruzione parlare del nulla non ripugna soltanto completamente al pensiero ma significa minare ogni cultura ndash sta criticando chi sostiene il nulla o ogni fede anche ndash ciograve che disprezza cosigrave il pensiero misconoscendolo nella sua legge fondamentale e in pari tempo distrugge la volontagrave costruttiva egrave la fede chiunque sa tutto questo egrave il nichilismo Perograve torniamo alla domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo questa esprime in modo piugrave adeguato della formula abbreviata la domanda sullrsquoessente (la domanda abbreviata cioegrave senza il nulla) il fatto di introdurre qui il discorso sul nulla non indica mancanza di rigore o ridondanza del dire non egrave nemmeno una nostra invenzione ma egrave un modo di attenersi strettamente per quando riguarda il senso della domanda fondamentale alla tradizione originaria - a questo punto sta per porre una delle questioni importanti proprio riguardo a questa frase ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute il nullardquo - percheacute diragrave a breve ldquopercheacute posso dire che qualcosa ldquoesisterdquo egrave percheacute so che cosa significa ldquonon esisterdquo Se affermo che lrsquoessente egrave lo metto in connessione con ciograve che non egrave Sta dicendo che quando si parla del nulla si sta parlando di niente ci si contraddice ma tra breve diragrave che ciograve che lui pensa non egrave esattamente questo hellip quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla ndash ma forse egrave meglio leggere anche il brano precedente ndash ma se ci poniamo la domanda nella forma dellrsquointerrogativo iniziale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo allora lrsquoaggiunta (che sarebbe ldquoe non il nullardquo) impedendoci di porre la domanda immediatamente impedisce che ci si attenga al puro essente come un dato indubitabile impedisce che cosigrave facendo ci si perda fin da principio e sempre piugrave nella ricerca di un fondamento anchrsquoesso essente lrsquoessente viene invece mantenuto in guisa interrogativa nella possibilitagrave del non essere ndash sta dicendo che questa breve aggiunta ldquoe non il nullardquo egrave ciograve che consente a questa domanda di mantenersi come domanda ndash il percheacute allora acquista tuttrsquoaltra forza ed efficacia nellrsquoambito dellrsquointerrogazione percheacute lrsquoessente egrave sottratto alla possibilitagrave del non essere ndash percheacute noi poniamo lrsquoessente come tale Percheacute lo sottraiamo a questa possibilitagrave che non sia invece Percheacute non vi ricade senzrsquoaltro e continuamente Lrsquoessente non egrave piugrave ora un semplice sussistente esso (siccome abbiamo posto lrsquoeventualitagrave che non sia) esso incomincia a vacillare e questo a prescindere completamente dal fatto che si conosca o meno con piena certezza che lo si comprenda o meno in tutta la sua ampiezza lrsquoessente come tale ormai vacilla in quanto lo poniamo in questione (percheacute egrave questo che fa la domanda il domandare) lrsquoampiezza di questo oscillazione (tra essere e non essere) arriva fino alla piugrave estrema e opposta possibilitagrave dellrsquoessente fino al non essere e

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al nulla ndash qui ci sarebbe da inserire una serie di cose che riguardano Severino ma non lo faremo) allo stesso modo ora si trasforma anche la ricerca sul percheacute essa non mira semplicemente alla conquista di un fondamento esplicativo (che ci spieghi percheacute lrsquoessente egrave) un fondamento a sua volta sussistente del sussistente quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla e cioegrave affermare lrsquoessente a fronte del nulla ndash qui siamo proprio in piena metafisica totalmente e inesorabilmente immersi ndash Il fondamento egrave richiesto ora come fondamento della decisione a favore dellrsquoessente contro il nulla ndash ci vuole un fondamento che ci dica percheacute qualcosa egrave anzicheacute non egrave Egrave questa la domanda che si sta facendo adesso - e piugrave esattamente come fondamento di quella oscillazione (sempre tra lrsquoessere e il nulla) dellrsquoessente la quale ponendo lrsquoessente tra lrsquoessere e il non essere ci regge e ci libera ndash tra questo essere e non essere lrsquoessente - in questa oscillazione giaccheacute di qui deriva che noi non possiamo appartenere a nessuna cosa neppure a noi stessi quantunque lrsquoesserci (il Dasein) sia pur sempre mio ndash cioegrave io sono ndash lrsquoespressione ldquosempre miordquo significa che lrsquoesserci mi egrave addossato percheacute il mio stesso ldquoiordquo sia lrsquoesserci ndash e cioegrave occorre che sia qualche cosa percheacute io possa considerarlo mio e cioegrave che sia ndash Lrsquoesserci designa dal canto suo la cura (qui riprende cose elaborate in modo molto piugrave articolato nel suo scritto piugrave famoso Essere e tempo) il dire che ldquolrsquoesserci egrave sempre miordquo non significa neacute che sia posto da me neacute che sussista isolatamente in un io singolo lrsquoesserci infatti egrave se stesso per il suo essenziale rapporto allrsquoEssere in generale ndash cioegrave lrsquoesserci egrave percheacute esiste lrsquoEssere egrave questo che sta dicendo ndash tale egrave il significato della frase ripetuta piugrave volte in Sein und Zeit secondo la quale allrsquoesserci appartiene a una comprensione dellrsquoEssere ndash non egrave possibile lrsquoesserci se non si comprende lrsquoEssere percheacute egrave lrsquoEssere che fa da ldquofondamentordquo tra virgolette se non so nulla dellrsquoEssere non posso esserci La metafisica egrave quella disciplina che occupa di queste cose allrsquoinizio sigrave diceva che egrave questo domandarsi che pone le cose questo dischiudentesi imporsi tutta la sua critica alla metafisica e in particolare allrsquoontologia egrave che si egrave sempre occupata dellrsquoEssere considerandolo un ente senza accorgersene se io parlo dellrsquoEssere da quel momento lrsquoEssere egrave un ente al pari di qualunque altro (lui parla dellrsquoEssere di per seacute) esattamente che egrave unrsquoaltra cosa infatti per Heidegger lrsquoEssere egrave una cosa che sorge che si disvela nellrsquoapertura del domandare autentico Egrave la sua idea naturalmente tenete sempre conto che non sta dicendo anche se lui immaginava di sigrave come stanno le cose egrave soltanto una costruzione uno scenario possibile a partire da un certo sistema di riferimento che egrave la sua teoria 17 dicembre 2014 In quanto resiste alla possibilitagrave estrema del non essere lrsquoessente si mantiene nellrsquoessere senza con ciograve aver tuttavia oltrepassata neacute superata la possibilitagrave di non essere ndash sta dicendo che lrsquoente egrave quello che egrave nonostante possa anche non essere ndash stiamo parlando avventatamente del non essere dellrsquoessere e dellrsquoessente senza dire in che rapporto essi stiano con lrsquoessente medesimo lrsquoessente e il suo essere sono la stessa cosa in cosa consiste la loro differenza Cosrsquoegrave per esempio in questo pezzo di gesso lrsquoessente Giagrave la domanda egrave di per seacute ambigua in quanto la parola ldquoessenterdquo puograve assumere due significati come ldquotὸ ohrdquo lrsquoessente significa anzitutto ciograve che nei singoli casi egrave essente nel caso specifico a proposito del gesso questa massa egrave grigio tendente al bianco la forma determinata leggera friabile eccetera lrsquoessente significa in secondo luogo ciograve che per cosigrave dire fa sigrave che la cosa in questione sia un essente anzicheacute un non essente ciograve che nellrsquoessente se egrave un essente costituisce il suo essere (appunto sta cercando lrsquoessere dellrsquoessente) in conformitagrave di questa doppia significazione del termine ldquoessenterdquo il greco τό ὅν riveste spesso il secondo significato indica cioegrave non lrsquoessente stesso ciograve che egrave essente ma il fatto di essere lrsquoldquoessentitagraverdquo lrsquoessere essente per contro lrsquoessente nel primo senso designa le stesse cose essenti prese singolarmente nel loro insieme in altri termini tutto ciograve che egrave in rapporto ad esse e non alla loro

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ldquoessentitagraverdquo (alla loro essenza non so percheacute hanno tradotto essentitagrave) il primo significato di τό ὅν corrisponde a τά ὀντα (entia - ente) il secondo a ldquoτό εἶναιrdquo (esse ndash Essere) ndash (tenete sempre conto che ciograve che a noi interessa di tutto il discorso intorno alla metafisica egrave intendere la questione per noi piugrave importante e cioegrave come accade che qualche cosa venga considerato quello che egrave metafisicamente e non come una regola del gioco) ciograve che chiediamo questa egrave la domanda fondamentale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo sembra apparentemente che in questa domanda ci si attenga ancora e soltanto allrsquoessente sfuggendo al vuoto arrovellarsi sullrsquoessere ma che cosa domandiamo realmente percheacute lrsquoessente come tale sia Chiediamo la ragione del fatto che lrsquoessente egrave che egrave quella cosa determinata e percheacute non ci sia piuttosto il nulla (percheacute crsquoegrave questo piuttosto che nulla) la nostra domanda mira in ultima analisi allrsquoessere ma in che maniera La domanda che ci poniamo verte sullrsquoessere dellrsquoessente (cioegrave sullrsquoessere delle cose) noi interroghiamo lrsquoessente a proposito del suo essere tuttavia giagrave prima nellrsquoatto dellrsquointerrogare medesimo che noi facciamo la domanda verte giagrave in realtagrave sullrsquoessere sul suo fondamento e ciograve anche se questa domanda permane implicita e in quanto a sapere se lrsquoessere non sia giagrave di per se stesso il fondamento egrave fondamento sufficiente irresoluta (dice che continuiamo a domandarci intorno allrsquoessere nonostante tutto nonostante che questa domanda non ci porti da nessuna parte almeno per il momento) Il fatto che noi poniamo questa domanda sullrsquoessere come domanda di primo piano puograve forse accadere senza che noi sappiamo qualcosa dellrsquoessere e del suo comportamento nei confronti della sua differenza dallrsquoessente (se ci chiediamo questa cosa se ci chiediamo dellrsquoessere forse qualche cosa ne sappiamo giagrave di questo essere se ci stiamo domandando qualcosa) come sarebbe mai possibile non dico trovare ma anche soltanto cercare il fondamento dellrsquoessere dellrsquoessente senza aver prima sufficientemente afferrato compreso concepito lrsquoessere stesso sarebbe un progetto altrettanto disperato come voler rintracciare la causa e spiegare la ragione di un incendio senza curarci del suo andamento eccetera avviene cosigrave che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo ci costringe a porre la domanda preliminare ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Lrsquoessere permane tuttavia introvabile quasi come il nulla o in definitiva esattamente nello stesso modo (anche il nulla diceva prima ldquoegrave inutile che stiamo a domandarci del nulla che cosa ci domandiamordquo perograve anche con lrsquoessere dice accade qualche cosa di simile ) la parola ldquoessererdquo finisce per diventare cosigrave nientrsquoaltro che una parola vuota non designa nulla di effettivo di afferrabile di reale il suo significato egrave fumo esalazione irreale Nietzsche finisce cosigrave per avere ragione quando chiama i concetti piugrave alti come lrsquoldquoessererdquo lrsquoultima esalazione di una realtagrave che si dissolve Chi mai dovrebbe inseguire una tale esalazione il cui nome non egrave che la designazione di un grande errore ldquoin veritagraverdquo dice Nietzsche ldquoniente ha avuto finora una piugrave ingenua forza di persuasione dellrsquoerrore dellrsquoessererdquo egrave dallrsquoessere stesso che dipende questo fraintendimento (dice Heidegger) ed egrave questo vuoto persistente imputabile alla parola (Tenete conto che Heidegger ha sempre avuto una certa attenzione per il linguaggio e per la parola) oppure (il fraintendimento il soggetto) dipende da noi che in tutto questo gran darci da fare per andare a caccia dellrsquoessente siamo caduti fuori dallrsquoessere (questa egrave poi la sua accusa in definitiva a tutta la filosofia occidentale che per lui non egrave altro che una metafisica che ha mancato totalmente lrsquoessere percheacute ogni volta che si adopera per individuare lrsquoessere lo oggettivizza e di conseguenza lo trasforma in ente) o forse non dipende primariamente da noi uomini drsquooggi e neanche dai nostri prossimi e remoti predecessori ma da qualcosa che dallrsquoorigine trascorre in tutta quanta la storia dellrsquooccidente da un evento che tutti gli occhi degli storici non riuscirebbero a scorgere e che pur tuttavia avviene oggi come per lrsquoaddietro e avverragrave in futuro E se fosse davvero possibile che lrsquouomo che i popoli nei loro piugrave grandi affari drsquoimprese intrattengono una relazione con lrsquoessente e ciograve nonostante siano caduti da gran tempo fuori dellrsquoessere senza saperlo e che proprio questa sia la ragione piugrave intima e imponente della loro decadenza (qui adesso vi leggo delle cose che non hanno propriamente un grande interesse per

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la ricerca che stiamo facendo perograve ve le leggo come curiositagrave percheacute in queste righe crsquoegrave il motivo dellrsquoadesione di Heidegger al partito nazista) Si tratta di domande che non si pongono qui incidentalmente e neppure per influenzare i sentimenti o la concezione del mondo sono domande alle quali ci induce quella domanda preliminare che scaturisce necessariamente dalla principale e che suona ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Una domanda assai semplice e anche certamente assai inutile e non di meno una domanda anzi la domanda quella che chiede ldquolrsquoessere egrave una semplice parola e il suo significato evanescente oppure esso costituisce il destino spirituale dellrsquooccidenterdquo questa Europa in prede a un inguaribile accecamento sempre sul punto di pugnalarsi da se stessa si trova oggi (1935) nella morsa della Russia da un lato e dellrsquoAmerica dallrsquoaltro Russia e America rappresentano entrambe da un punto di vista metafisico la stessa cosa la medesima desolante frenesia della tecnica scatenata e dellrsquoorganizzazione senza radici dellrsquouomo massificato in un epoca in cui anche lrsquoultimo angolo del globo terrestre egrave stato conquistato dalla tecnica ed egrave diventato economicamente sfruttabile in cui qualunque evento in qualsiasi luogo e momento egrave venuto rapidamente accessibile in cui si puograve vivere nel medesimo tempo lrsquoattentato in Francia contro un monarca e un concerto sinfonico a Tokio per cui il tempo non egrave piugrave che velocitagrave istantaneitagrave e simultaneitagrave mentre il tempo come storicitagrave autentica egrave del tutto scomparso dalla realtagrave di qualsiasi popolo in un epoca in cui un pugile egrave considerato un eroe nazionale in cui i milioni di uomini delle adunate di massa costituiscono un trionfo allora proprio allora lrsquointerrogativo ldquoa che scopo dove e poirdquo continuamente ci si ripresenta come uno spettro al di sopra di tutta questa stregoneria La decadenza spirituale della terra egrave cosigrave avanzata che i popoli rischiano di perdere lrsquoestrema forza dello spirito quella che permetterebbe almeno di scorgere e di valutare come tale questa decadenza concepita in rapporto al destino dellrsquoessere questa semplice constatazione non ha nulla a che vedere con il pessimismo della civiltagrave come del resto con lrsquoottimismo poicheacute lrsquoabbuiarsi del mondo la fuga degli dei la distruzione della terra la riduzione dellrsquouomo a massa il sospetto gravido drsquoodio contro tutto ciograve che egrave creativo e libero ha in tutta la terra giagrave raggiunto una tale proporzione che delle categorie cosigrave puerili come pessimismo e ottimismo sono divenute ormai da gran tempo risibili siamo presi nella morsa il nostro popolo il popolo tedesco in quanto collocato nel mezzo subisce la pressione piugrave forte della morsa esso che egrave il popolo piugrave ricco di vicini e di conseguenza il piugrave esposto egrave insieme il popolo metafisico per eccellenza da questa sua caratteristica di cui siamo certi discende drsquoaltronde che questo popolo potragrave forgiarsi un destino solo se saragrave prima capace di provocare in se stesso una risonanza una possibilitagrave di risonanza nei confronti di questa caratteristica esso sapragrave comprendere la sua tradizione in maniera creatrice tutto ciograve implica che questo popolo in quanto popolo storico si avventuri ad esporre se stesso e insieme la storia stessa dellrsquooccidente colta a partire dal centro del suo avvenire nellrsquooriginario dominio della potenza dellrsquoessere e se la grande decisione concernente lrsquoEuropa non deve verificarsi nel senso dellrsquoannientamento potragrave solo verificarsi per via del dispiegarsi e a partire da questo centro nuove forze storiche e spirituali (hellip ) chiedere che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo significa nientemeno che attuare la ripetizione del cominciamento del nostro ldquoesserci storico e spiritualerdquo per trasformarlo in un altro cominciamento (quando lui parla del ldquocominciamento storico e spiritualerdquo allude a qualche cosa che aveva giagrave elaborato in ldquoSein und Zeitrdquo cioegrave lo spirito egrave questa forza creatrice la res cogitans di Cartesio cioegrave la potenza del pensiero questo egrave lo spirito anche per buona parte dellrsquoidealismo tedesco che lui conosceva molto bene e apprezzava quindi lrsquoldquoincominciamento di questo esserci storico e spiritualerdquo significa che questa forza creatrice del pensiero non puograve ovviamente essere scollegato dalla storia dalla sua storia nel senso che si storicizza di volta in volta il pensiero non puograve non tenere conto di ciograve che lo ha preceduto non nel senso di ritornare al passato per Heidegger non egrave assolutamente cosigrave ma piuttosto di fare agire ciograve che egrave stato in ciograve che egrave dice) una tal cosa egrave possibile questo oltretutto corrisponde alla capacitagrave formatrice e commisuratrice della storia in quanto si ricollega allrsquoevento

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fondamentale Un cominciamento si ripete non con il riportarvisi come ad alcuncheacute di trascorso di ormai risaputo e semplicemente da imitare bensigrave in modo che il cominciamento venga ricominciato in maniera ancor piugrave originaria (come dire in ciascun atto ciascuna volta egrave questo cominciamento ldquostoricordquo nel senso che non puograve non tener conto di ciograve che lo ha prodotto) la ripetizione come noi la intendiamo egrave tuttrsquoaltro che la prosecuzione migliorata di ciograve che si egrave giagrave attuato con i mezzi giagrave esistenti allora la domanda che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo si trova come domanda preliminare inclusa nella nostra domanda guida e cioegrave ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo se ci si pone alla ricerca di ciograve che in tale domanda preliminare viene perseguito vale a dire lrsquoldquoessererdquo tosto lrsquoespressione di Nietzsche ci appare nella sua piena veritagrave giaccheacute a ben guardare cosrsquoegrave lrsquoessere per noi piugrave che un semplice ldquoflatus vocisrdquo un significato vago indeterminato inafferrabile come il fumo Lrsquoessere per lui per Nietzsche egrave unrsquoillusione un inganno che non sarebbe mai dovuto verificarsi lrsquoessere qualcosa di vago indeterminato evanescente come fumo dunque Egrave vero non intendiamo contestare questo fatto si tratta anzi di chiarirne la natura per chiarirne tutta la portata (cioegrave lrsquoldquoessererdquo come una sciocchezza qui dice lo diceva prima egrave il concetto piugrave generale in assoluto) lrsquoambito della sua validitagrave si estende a tutto e a ogni cosa in particolare sino al nulla eccolo qua che torna il quale in quanto pensato e in quanto espresso egrave pure anchrsquoesso qualcosa al di sopra e al di fuori della sfera di validitagrave di questo concetto che egrave il piugrave generale lrsquoldquoessererdquo non esiste a rigore piugrave nulla da cui esso stesso possa venire ulteriormente determinato ( se egrave il concetto piugrave generale se fosse determinato da un altro concetto questo altro sarebbe ancora piugrave generale dellrsquoldquoessererdquo ovviamente ) il concetto dellrsquoessere egrave qualcosa di ultimo questo corrisponde anche a una legge della logica che dice ldquopiugrave un concetto egrave esteso ndash e quale concetto egrave piugrave esteso di essere ndash piugrave il suo contenuto risulta vuoto e indeterminatordquo (se io dico ldquotuttordquo appunto dico tutto e nulla Piugrave avanti dagrave una definizione di ldquospiritordquo visto che prima ne ha parlato ldquolo spirito egrave la risolutiva apertura originariamente disposta e cosciente allrsquoessenza dellrsquoessere lo spirito egrave la pienezza del potere dato alle potenze dellrsquoessere come tale nella sua totalitagraverdquo dire che lo spirito egrave lrsquoapertura cioegrave lrsquoapertura a ciograve che vi egrave di piugrave essenziale piugrave radicale possa essere pensato questo egrave lo spirito Poi qui fa qualche riflessione sullrsquoetimologia della parola ldquoessererdquo percheacute a suo parere ciograve che i greci intendevano con ldquoessererdquo egrave importante per intendere in seguito il modo in cui lui proporragrave questa nozione di essere) Questa via (cioegrave quella di seguire i greci sullrsquoetimo) essa deve sulla base di esempi grammaticali mostrarci come e percheacute lrsquoesperienza la concezione e lrsquointerpretazione del linguaggio divenute normative per lrsquooccidente siano la risultante di una concezione del tutto particolare dellrsquoessere Le parole ldquoπτῶσις e ἔγχυσιςrdquo significano cadere oscillare inclinarsi Crsquoegrave qui lrsquoidea di una deviazione dallo stare eretto e diritto ma questo lo star ligrave eretto in se stesso il venire in posizione e il rimanere in posizione i greci lo intendono come essere (lrsquoessere cioegrave egrave qualche cosa che egrave in posizione e sta ligrave dritto) ciograve che in tal guisa viene in posizione diventa in seacute stabile si pone con ciograve da se stesso liberamente nella necessitagrave del suo limite ldquoπέραςrdquo questrsquoultimo non egrave qualcosa che provenga allrsquoessente dal di fuori ancor meno esso rappresenta una mancanza una privazione (cioegrave il fatto di essere fermo ligrave) lrsquoarrestarsi il trattenersi in base al proprio limite di possedersi nel mantenersi stabile egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente (qui lui ha detto in modo chiarissimo che cosa intende con lrsquoessere dellrsquoessente Ciograve che si trattiene ligrave che sta ligrave che non si muove percheacute non puograve muoversi mentre lrsquoente sappiamo che si modifica lrsquoessere no (non lo sta oggettivando e quindi diventa un ente anche quello No a parer suo non lo oggettiva nel senso che ne parla egrave ovvio che bisogna parlare poi a parer suo non lo oggettiva percheacute per lui lrsquoessere non egrave un ente ma egrave il disvelarsi eccetera) Egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente egrave ciograve che costituisce primariamente lrsquoessente come tale nella differenza dal non essente (cioegrave la differenza per Heidegger fra lrsquoessere e lrsquoessente egrave propriamente ciograve che distingue lrsquoessente dal non essente percheacute Percheacute lrsquoessente egrave il non essente no questo egrave ciograve che fa essere lrsquoessente quello che egrave anzicheacute non essere la domanda principale ldquopercheacute lrsquoessente

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anzicheacute nulla) venire in posizione significa conseguentemente darsi un limite delimitarsi perciograve un carattere fondamentale dellrsquoessente egrave costituito da ciograve che viene chiamato in greco ldquoτό τέλοςrdquo che non significa neacute il fine neacute lo scopo (τέλος viene tradotto con ldquoscopordquo da cui teleologia) ma il ldquoterminerdquo in tedesco ldquoenderdquo cioegrave fine ldquoTerminerdquo non va qui inteso affatto in senso negativo come se si trattasse di qualcosa che non va piugrave avanti che fallisce che finisce ldquoterminerdquo significa il terminare la terminazione nel senso del compimento (per altro egrave in accezione che praticamente utilizzava Verdiglione) il limite e il termine sono ciograve per cui lrsquoessente incomincia ad essere (cioegrave questo essente incomincia ad essere qualcosa che viene delimitato percheacute egrave terminato) da questo punto di vista egrave da intendersi la denominazione piugrave alta che Aristotele usa per lrsquoessere ldquoἐντελέχειαrdquo il mantenersi conservarsi nella terminazione (limite) Lrsquouso che la filosofia posteriore e anche la biologia hanno fatto vedi Leibniz del termine ldquoἐντελέχειαrdquo denota tutto il distacco dai greci ciograve che si pone nel suo limite compiendolo e cosigrave costituendosi ha forma (morfegrave da cui morfologia eccetera) la forma cosigrave come concepita dai greci egrave essenzialmente uno schiudersi che si dispone nel limite ( si dischiude e si dispone in un limite cioegrave egrave determinato) se non cheacute ciograve che si mantiene consiste in se stesso diviene dal punto di vista dellrsquoosservatore ciograve che si propone che si offre mostrandosi nella sua apparenza lrsquoapparire di una cosa viene detto dai greci ldquoεἶδοςrdquo o ldquoideardquo (lrsquoidea egrave lrsquoapparire ciograve che appare) In ldquoεἶδοςrdquo risalta in primo piano ciograve che intendiamo anche quando diciamo ldquola cosa ha un certo aspetto si lascia vedere constardquo la cosa ldquoconsisterdquo essa riposa nellrsquoapparire egrave come dire nel sorgere della sua essenza (appare quando sorge) Tutte le determinazioni dellrsquoessere finora enumerate traggono tuttavia il loro fondamento e risultano insieme collegate da ciograve in cui i greci sperimentano inequivocabilmente il senso dellrsquoessere e che essi chiamano ldquoοὐσίαrdquo (la sostanza) e in senso piugrave pieno ldquoπαρουσίαrdquo la solita povertagrave di pensiero traduce la parola con ldquosostanzardquo e ne falsa con ciograve completamente il significato (in tutti i manuali di filosofia al temine greco ldquoοὐσίαrdquo viene tradotto con ldquosostanzardquo pero lui dice invece) Noi abbiamo per ldquoπαρουσίαrdquo la parola tedesca corrispondente ldquoan wesenrdquo si usa designare cosigrave una proprietagrave fondiaria e di tipo rurale in seacute conchiusa una proprietagrave ancora al tempo di Aristotele ldquoοὐσίαrdquo egrave usata in questo senso e insieme nel senso del termine filosofico fondamentale una cosa si presenta essa permane in se stessa e cosigrave si propone essa egrave Essere significa in fondo per i greci presenza Non di meno la filosofia greca non egrave risalita piugrave oltre sul fondamento dellrsquoessere cioegrave verso quello che esso nasconde essa si egrave fermata alla prima fase dellrsquoesser presente e ha cercato di considerarlo secondo le sue accennate determinazioni (che sono appunto enti) Quanto abbiamo detto ci permette di comprendere meglio per ciograve che riguarda lrsquoillustrazione del termine ldquometafisicardquo lrsquointerpretazione greca dellrsquoessere da noi menzionata fin dallrsquoinizio lrsquoapprensione cioegrave dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo (natura) Bisogna dicemmo mettere completamente da parte ogni altro concetto di natura ldquoφύσιςrdquo designa lrsquoerigersi nellrsquoatto di schiudersi (qualcosa che si erige nellrsquoatto in cui si dischiude compare appare) il dispiegarsi permanendo in seacute (si dispiega permanendo in seacute qualcosa che si dispiega lui faceva lrsquoesempio del fiore che sboccia della rosa che si dispiega e dispiegandosi permane questo egrave lrsquoessere) In questo imporsi riposo e movimento sono ritenuti e insieme manifestati ad opera di una unitagrave originaria questo imporsi costituisce la presenza predominante e ancora non padroneggiata dal pensiero in cui lrsquoesser presente sussiste come essente ma questo imporsi fuori esce dalla latenza il che egrave come dire per usare lrsquoespressione greca che lrsquoldquoαλήθειαrdquo ldquola non latenzardquo accade (ldquoαλήθειαrdquo ldquola veritagraverdquo uno dei termini che i greci usavano per ldquoveritagraverdquo che lui traduce piugrave propriamente come ldquonon latenzardquo Cosa vuol dire che accade la ldquonon latenzardquo che ad un certo punto ciograve che egrave non latente diventa latente appare si dischiude permane ma ciograve che permane egrave lrsquoessere non lrsquoessente) Infatti ciograve che viene qui denominato ldquoπόλεμοςrdquo egrave un conflitto che emerge da ogni cosa divina e umana non si tratta di una guerra di tipo umano la lotta cosigrave come concepita da Eraclito egrave quella che anzitutto

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fa sigrave che lrsquoente si ponga come distinto nel contrasto e che acquisti la sua posizione la sua condizione il suo rango (per differenza potremmo dire) Nellrsquoattuarsi di tale separazione si verificano delle crepe delle scissure dei distacchi e delle connessioni e nellrsquoesplicarsi vicendevole del contrasto che si produce il mondo Per i greci essere significa stabilitagrave e ciograve in duplice senso 1) lo stare in seacute nel senso del prodursi del procedere (questa egrave la ldquoφύσιςrdquo la natura ldquosta insiemerdquo nel senso che si produce procede per questo ldquosta in seacuterdquo si produce egrave ovvio che sta in seacute ) 2) ldquolo stare in seacuterdquo come tale come qualcosa di stabile che rimane di permanente nel senso di ldquoοὐσίαrdquo (prima era la ldquoφύσιςrdquo seconda ldquoοὐσίαrdquo) ldquoNon essererdquo per conseguenza significa lrsquouscire da tale stabilitagrave proceduta da se stessa ldquoEsistenzardquo ed ldquoesistererdquo significano quindi per i greci precisamente non essere Lrsquoinsipienza e la faciloneria con cui ci si serve delle parole ldquoesistenzardquo ed ldquoesistererdquo per indicare lrsquoldquoessererdquo testimoniano una volta di piugrave di quanto ci si egrave allontanati da esso e da una significazione ben altrimenti allrsquoorigine efficace e precisa (πτῶσιςeἔγχυσις indicano il cadere il declinare Poi parla dellrsquoinfinito il fatto che ldquoessererdquo sia infinito ma non egrave cosigrave determinante Ci sono tante cose da leggere ma quello che mi interessava qui egrave importante) Abbandoniamo dunque il vuoto schema di questa parola ldquoessererdquo percheacute risulta una parola vuota eccetera ma per andare dove La risposta non egrave difficile egrave il caso se mai di meravigliarci di esserci potuti intrattenere cosigrave a lungo e dettagliatamente sulla parola ldquoessererdquo allora dunque abbandoniamo questa vuota e generica parola ldquoessererdquo e rivolgiamoci piuttosto ai vari ambiti specifici dellrsquoessente (fa una serie di esempi i fiumi i boschi eccetera tutte queste cose sono essenti anche la folla egrave essente la calca umana eccetera anche i pazzi di un manicomio) essenti sempre ovunque a volontagrave tutto egrave essente solo donde noi troviamo la consapevolezza che tutto ciograve che presentiamo ed elenchiamo con tanta sicurezza sia veramente un essente (vedete qui innanzi tutto la portata metafisica anche di queste domande lui intende con essente un qualche cosa che egrave se stesso necessariamente non una parola che ha quindi una certa serie di connessioni e viene utilizzata in un certo modo no lrsquoessente egrave qualche cosa e questa egrave metafisica) pare una domanda assurda (cioegrave come facciamo a sapere che un essente egrave un essente) e dato che noi possiamo in ogni caso senza nessuna possibilitagrave di dubbio constatare che un certo essente egrave (questa penna egrave) non egrave nemmeno necessario per questo usare la parola ldquoessenterdquo e ldquolrsquoessenterdquo estranee al linguaggio comune neacute ora pensiamo a dubitare che tutti questi enti in generale non siano basando il nostro dubbio sulla pretesa e constatazione scientifica che noi non sperimenteremmo che le nostre sensazioni neacute usciremmo dal nostro corpo cui tutto quello che abbiamo testeacute nominato rimarrebbe legato in realtagrave lrsquoessente noi lo lasciamo essere cosigrave come nella vita di tutti i giorni o nelle ore e momenti decisivi che ci sollecita e ci assale ci solleva e ci opprime lasciamo ogni essente ldquoessererdquo cosigrave comrsquoegrave Ma egrave proprio quando ci abbandoniamo cosigrave spontaneamente e senza alcuna complicazione al corso della nostra esistenza storica quando lasciamo che lrsquoessente sia di volta in volta quello che egrave che ci troviamo nonostante tutto nella necessitagrave di sapere giagrave che cosa significa ldquoegraverdquo ed ldquoessererdquo e come stabilire drsquoaltra parte che in un certo tempo in un certo luogo un supposto essente non egrave se non siamo in grado di distinguere con chiarezza fra essere e non essere e come compiere questa decisiva distinzione se non sappiamo in modo altrettanto decisivo e determinato che cosa significhino lrsquoessere e il non essere che vengono qui appunto distinti come puograve nel caso specifico e in generale un essente essere per noi un essente se prima non comprendiamo che cosa significhino ldquoessererdquo e ldquonon essererdquo Abbiamo constatato allrsquoinizio la parola ldquoessererdquo non ci dice nulla di determinato (anzi abbiamo visto prima che egrave la parola piugrave indeterminata possibile) neacute ci siamo dopo tutto ingannati infatti abbiamo trovato e ci consta tuttora che ldquoessererdquo ha un significato evanescente impreciso drsquoaltronde le precisazioni fin qui fatte ci danno la convinzione di distinguere bene e con sicurezza lrsquoldquoessererdquo dal ldquonon essererdquo per raccapezzarci bisogna fare attenzione a quanto segue si puograve certo dubitare che in un luogo o in un tempo qualsiasi un singolo

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ente sia oppure no ci si puograve ingannare ad esempio sul fatto che una finestra che pure egrave un ente sia chiusa o non lo sia eppure anche percheacute semplicemente una cosa di tal genere possa venir posta in dubbio occorre che sia presente una precisa distinzione fra essere e non essere (non so se la finestra egrave aperta o chiusa ma so che una finestra egrave una finestra) Quello di cui in questo caso non dubitiamo affatto egrave che lrsquoessere sia diverso dal non essere Per quanto la parola ldquoessererdquo risulti indeterminata nel suo significato non di meno la comprendiamo in modo determinato ldquoEssererdquo si rivela cosigrave come qualcosa di pienamente indeterminato e altamente determinato secondo la logica comune vi egrave qui una contraddizione evidente ma ciograve che si contraddice non puograve essere Non esiste un circolo quadrato e tuttavia questa contraddizione ldquolrsquoessere completamente indeterminato e tuttavia determinatordquo esiste Se non vogliamo ingannarci se in mezzo ai molti affari e impegni della giornata ci concediamo un attimo di riflessione a questo riguardo ci capita di sorprenderci nel bel mezzo di questa contraddizione questa nostra situazione egrave reale come nessunrsquoaltra Il fatto che lrsquoessere sia per noi una parola vuota assume improvvisamente tuttrsquoaltro aspetto diventiamo finalmente diffidenti nei confronti del presunto ldquovuotordquo della parola riflettendo piugrave attentamente su questa parola risulta alfine questo malgrado ogni obliterazione mescolanza genericitagrave del suo significato noi pensiamo in essa qualcosa di determinato questo qualcosa di determinato egrave cosigrave determinato e unico nel suo genere che occorre fare la seguente aggiunta quellrsquoessere che tocca a qualsiasi ente e che si sperde cosigrave in tutto ciograve che vi egrave di piugrave comune egrave per eccellenza quanto vi egrave di piugrave unico (ora avete immediatamente inteso lrsquoimportanza di ciograve che sta dicendo anche percheacute ha anticipato siamo nel lsquo35 quelle stesse cose che vi stavo dicendo recentemente rispetto alle parole ai significati Avete ben chiaro ciograve che vi dicevo affermando che una parola egrave fatta di altre parole come la semiotica ha mostrato in vario modo e a vario titolo da Hjelmslev a Greimas a De Saussure eccetera quindi una parola egrave fatta di tutte le connessioni che intrattiene simultaneamente con tutte le altre parole Questo era un grosso problema giagrave per De Saussure ciograve non di meno questa parola pur essendo indeterminata oltre che indeterminabile risulta determinata risulta essere se stessa e cioegrave risulta utilizzabile percheacute se fosse effettivamente indeterminata e indeterminabile non sarebbe utilizzabile sarebbe nulla sarebbe evanescente esattamente quello che diceva Heidegger rispetto allrsquoessere come la parola piugrave generica piugrave indeterminata che scappa da tutte le parti eppure ci sta dicendo Heidegger che nonostante questo rimane la parola piugrave determinata) Qualunque altra cosa comunque possa essere anche se unica puograve venire ulteriormente paragonata ad altro con questa possibilitagrave di comparazione aumenta la sua determinabilitagrave (quando facciamo un esempio egrave la stessa cosa) ed egrave in virtugrave di questa determinabilitagrave che essa si trova in una condizione sotto molti aspetti di indeterminatezza (proprio percheacute egrave determinabile egrave indeterminata se fosse determinata sarebbe chiusa) Lrsquoessere per contro non puograve essere paragonato con nessunrsquoaltra cosa ha questa prerogativa solo il nulla per lui egrave altro solo il nulla e qui non crsquoegrave nulla da paragonare se lrsquoessere rappresenta cosigrave quanto vi egrave di piugrave unico nel suo genere e il piugrave determinato allora anche la parola ldquoessererdquo non puograve rimanere vuota e in veritagrave essa non egrave mai vuota Ce ne convinceremo facilmente con un paragone (appunto con una determinazione se vogliamo riprendere quanto si diceva prima) quando noi percepiamo la parola ldquoessererdquo udendola come forma sonora o vedendola scritta essa ci appare tosto come qualcosa di affatto diverso da un seguito di suoni e di lettere come ad esempio ldquoabracadabrardquo anche questo egrave un seguito di suoni ma noi diciamo immediatamente che egrave privo di senso anche se puograve averne come formula magica per contro ldquoessererdquo non egrave in tal modo privo di senso cosigrave ldquoessererdquo visto scritto egrave tuttrsquoaltro da ldquokzomilrdquo Non esistono parole vuote ci sono sigrave parole usate che mantengono ancora perograve un certo contenuto il nome ldquoessererdquo mantiene ancora la sua forza di appellazione (si rifagrave alla parola greca ai greci antichi ) proporsi di abbandonare lrsquoessere come parola vuota di senso per rivolgersi allrsquoessente particolare egrave cosa non solo avventata ma oltretutto eminentemente incerta riflettiamo su tutto questo servendoci ancora

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una volta di un esempio il quale drsquoaltronde come ogni esempio hellip In luogo del concetto generale di ldquoessererdquo prendiamo per esempio la rappresentazione generale di ldquoalberordquo (fa anche comodo percheacute echeggia il segno di De Saussure) per esprimere e precisare che cosa sia lrsquoessenza generale di albero occorre staccarci dalla rappresentazione generale di albero e rivolgerci a particolari specie di alberi a singoli esemplari di questa specie egrave un procedimento cosigrave di per seacute ovvio che quasi esitiamo a soffermarci su di esso in dettaglio la cosa tuttavia non egrave cosigrave semplice come possiamo in genere trovare questo particolare di cui tanto si parla gli alberi singoli come tali in quanto alberi Come possiamo in linea di massima anche solo cercare qualcosa del genere come un albero se non abbiamo giagrave da prima la chiara rappresentazione di quello che sia un albero in generale (egrave molto platonico) se questa rappresentazione generale di albero fosse cosigrave indeterminata e confusa cosigrave che essa non potesse darci alcuna sicura indicazione nel nostro cercare e trovare potrebbe accadere che invece di questi noi prendessimo come casi particolari determinati come esempi drsquoalberi delle automobili o dei conigli Per quanto possa essere esatto che noi per determinare piugrave da vicino i molteplici aspetti dellrsquoessenza ldquoalberordquo dobbiamo passare attraverso il particolare permane tuttavia almeno altrettanto esatto che la elucidazione di questa multiformitagrave e dellrsquoessenza si attua e progredisce solo in quanto ci rappresentiamo e conosciamo in modo piugrave originario lrsquoessenza generale ldquoalberordquo vale a dire lrsquoessenza ldquopiantardquo che egrave come dire lrsquoessenza ldquovitalerdquo e ldquovitardquo Per quanto riguarda il significato generale di ldquoessererdquo si potrebbe tuttavia a buon diritto replicare che dato che esso egrave piugrave generale della rappresentazione che lo concerne non puograve risalire a qualcosa di piugrave alto nel caso del concetto piugrave elevato e piugrave generale il rinvio a ciograve che si trova sotto di lui non costituirebbe soltanto una valida rappresentazione ma anche lrsquounica via per trionfare del vuoto cioegrave sta dicendo ldquonon possiamo andare su percheacute sopra lrsquoessere non crsquoegrave piugrave niente possiamo soltanto avvantaggiarci del fatto che ci sono degli essenti che lo determinano perograve dice Heidegger non egrave cosigrave ma lo vedremo mercoledigrave prossimo 23 dicembre 2014 La volta scorsa Heidegger giungeva a considerare che lrsquoessere egrave quanto di piugrave determinato e al tempo stesso quanto di piugrave indeterminato e dicevo che questo non egrave lontano dalla questione che posi qualche tempo fa rispetto alla parola e al segno lui giunge a quella considerazione attraverso un percorso prettamente metafisico mentre io vi ero giunto attraverso la logica e attraverso la semiotica in buona parte e quindi non solo con riferimenti ma anche con conclusioni leggermente differenti dalle sue comunque sia vediamo di leggere ancora qualche cosa Si domanda a proposito dellrsquoessere vi ricordate Considerava lrsquoessere come un flatus vocis come un nulla come qualcosa che di fatto non ha nessun interesse perograve poi dice che non egrave proprio cosigrave e infatti si chiede ldquolrsquoessere egrave solo una parolardquo cioegrave se togliamo lrsquoessere togliamo questa parola visto che non serve a niente e questo sulla scorta di Nietzsche per esempio e dice) Sarebbe solo una parola di meno della nostra lingua No Se togliamo lrsquoessere non ci sarebbe allora in generale alcun linguaggio non succederebbe piugrave affatto che nelle parole lrsquoessente si schiudesse come tale e cioegrave che potesse essere evocato e discusso poicheacute dire lrsquoessente come tale significa comprendere anzitutto lrsquoessente come essente vale a dire il suo essere Supposto che noi comprendiamo per nulla lrsquoessere supposto che la parola essere non avesse nemmeno quel significato evanescente ebbene in tal caso non ci sarebbe piugrave assolutamente alcuna parola Noi stessi non potremmo essere in alcun modo dei dicenti non potremmo in alcun modo essere quello che siamo poicheacute essere uomo significa essere uno capace di dire lrsquouomo egrave uno che dice di sigrave o di no solo percheacute egrave nel fondo della sua essenza un dicente egrave il dicente questo costituisce la sua distinzione e in pari tempo la sua miseria essa lo distingue dalla pietra dalla pianta dallrsquoanimale ma altresigrave

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dagli dei hellip eccetera volendo pertanto gettare uno sguardo retrospettivo su quanto egrave stato fin qui detto le cose ci si presentano nel modo seguente con lo stabilire in primo luogo come dato di fatto questa cosa parola priva di nome (non lo nomina lrsquoessere ancora) cioegrave che lrsquoessere non egrave per noi che una parola vuota di significato evanescente abbiamo abbassato lrsquoessere e lo abbiamo conseguentemente declassato dal suo vero rango per contro il fatto che noi comprendiamo lrsquoessere anche se in un modo indeterminato ha per in nostro ldquoessercirdquo il piugrave alto valore in quanto vi si manifesta una forza nella quale si fonda tutta la possibilitagrave essenziale del nostro esserci non si tratta di un fatto qualunque ma di qualcosa che per il suo peso esige la piugrave alta valutazione a patto che il nostro esserci che egrave sempre qualcosa di storico non rimanga per noi qualcosa di indifferente drsquoaltronde anche percheacute il nostro esserci possa rimanere per noi unrsquoentitagrave indifferente occorre comprendere lrsquoessere senza questa comprensione non saremmo neanche in grado di dire di no al nostro esserci (questo che sta dicendo egrave importante percheacute incomincia a porre la questione in termini tali per cui se non ci si apre al porsi storicamente nel mondo ldquostoricamenterdquo cioegrave tenendo conto del domandare ovviamente percheacute egrave di questo che si tratta di una domanda che egrave sempre e comunque posta e da porre ininterrottamente se non avviene questo allora lrsquouomo non egrave niente dice addirittura che lrsquouomo non egrave neanche un dicente percheacute per potere dire occorre potere affermare per potere affermare occorre che qualche cosa appaia occorre che qualche cosa si mostri (φαίνεισθαι) in greco lrsquoapparire di qualche cosa questo apparire non crsquoegrave se non crsquoegrave lrsquoesserci lrsquoessere nellrsquoaccezione che indicava prima e vale a dire un dischiudentesi permanere cioegrave qualcosa che permane Lrsquoessere egrave questo permanere questa permanenza che consente di potere affermare quindi dire percheacute se dico dico qualcosa e questo qualcosa occorre che permanga che sia Ora lui prosegue e critica la questione delle scienze che continuano a considerare lrsquoessere come un oggetto cioegrave fanno della metafisica ecco qui continua a dire ponendoci la questione che lrsquoessere sia la cosa piugrave degna di discussione) Porci in tal modo la domanda noi compiamo il passo decisivo da un fatto indifferente e dalla pretesa vacuitagrave di significato della parola ldquoessererdquo ci conduce allrsquoavvenimento piugrave degno di essere discusso sia al fatto che lrsquoessere si schiude necessariamente nel nostro comprendere (che egrave ciograve che dicevo prima cioegrave senza lrsquoessere non crsquoegrave comprensione non crsquoegrave comprensione percheacute se qualcosa non appare si svela a un certo punto si mostra potremmo dire per quello che egrave se non crsquoegrave questa apertura dunque per cui lrsquoente cessa di non essere e senza questo non crsquoegrave comprensione percheacute non crsquoegrave nulla da comprendere assolutamente niente Ciograve che a noi interessa egrave questo aspetto e il motivo per cui stiamo considerando queste cose e cioegrave lrsquoidea di Heidegger che per comprendere per potere parlare per potere esistere cosigrave come si intende comunemente lrsquoldquoesistererdquo percheacute tutto questo possa darsi occorre che qualcosa permanga Si dischiude qualche cosa in questo apparire cioegrave uscire dal non essere ma di fatto la cosa che lo interessa egrave che anche per lui occorre che permanga qualche cosa qualche cosa si ponga senza questo non crsquoegrave comprensione ed egrave il motivo per cui diceva che lrsquoessere egrave anche la cosa piugrave determinata e anche indeterminata percheacute dal nulla va verso il nulla ma ne parleragrave tra poco quando diragrave dellrsquoessere e del divenire ndash fa alcuni esempi lrsquoessere come un edificio come una casa come un accidente qualunque) Lrsquoessere dellrsquoedificio che si trova laggiugrave non egrave anchrsquoesso qualcosa e dello stesso genere del tetto e della cantina non vi egrave dunque alcuna cosa che corrisponda al parola e al significato di essere (tutte le cose che sono sono enti) non dobbiamo perograve concludere che lrsquoessere consista solo nella parola e nel suo significato in realtagrave il significato della parola non costituisce in quanto significato lrsquoessenza dellrsquoessere Sarebbe come dire che lrsquoessere dellrsquoessente ad esempio lrsquoedificio da noi considerato consiste nel suo significato verbale (percheacute lrsquoessere non egrave il significato il significato egrave una cosa verbale lrsquoessere no per Heidegger Se avesse considerato lrsquoessere come un segno linguistico non avrebbe fatto metafisica ma semiotica Non so se Heidegger conoscesse la semiotica non mi risulta comunque non ha importanza) Ora ritenere ciograve sarebbe

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visibilmente scorretto piuttosto noi intendiamo vediamo la parola essere attraverso il suo significato lrsquoessere stesso (cioegrave il significato della parola ldquoessererdquo rinvia non a un segno ma allrsquoessere) Solo che esso (lrsquoessere stesso) non egrave per niente una cosa intendendo per ldquocosardquo un essente qualsiasi (ovviamente se no sarebbe un ente un essente appunto) ne consegue che in ultima analisi nella parola essere considerata nelle sue modificazioni in tutta la sua estensione linguistica parola e significato risultano connessi in maniera piugrave originaria a ciograve che essi designano ma anche il contrario lrsquoessere stesso egrave legato alla parola in un senso del tutto diverso e piugrave essenziale di qualunque altro ente (per mostrare questo parleragrave fra breve della parola antica della parola dei greci la parola originaria) La parola ldquoessererdquo si rapporta in tutte le sue modificazioni allrsquoessere che viene detto in modo essenzialmente diverso da come tutti gli altri verbi e sostantivi si rapportano allrsquoessente che in essi egrave detto (sta dicendo che quando si pronuncia la parola ldquoessererdquo questa parola si rapporta a ciograve che viene detto cioegrave allrsquoessere in modo totalmente differente cioegrave non egrave la stessa cosa del modo in cui altri verbi si rapportano allrsquoente alla cosa Lrsquoessere non egrave un ente egrave un altro modo per dirlo) Ne viene di rimando che le spiegazioni fornite circa il termine ldquoessererdquo sono di tuttrsquoaltra portata delle varie considerazioni che egrave possibile fare sullrsquouso delle parole della lingua nei confronti di qualsiasi altra cosa anche se per ciograve che concerne la parola ldquoessererdquo sussiste una particolare connessione originaria tra la parola il significato e lrsquoessere stesso mentre la cosa lrsquoente per cosigrave dire manca (noi parliamo dellrsquoessere ma non crsquoegrave in questo dire intorno allrsquoessere nessun ente la cosa per cosigrave dire manca la cosa lrsquoente) noi dobbiamo ritenere per questo che lrsquoessenza dellrsquoessere stesso si lasci ricavare dalla semplice caratterizzazione del significato della parola nel significato stesso della parola ldquoessererdquo ligrave crsquoegrave lrsquoessere ma non come una determinazione verbale di qualche cosa ma come qualche cosa che egrave al di fuori della parola (ora dopo questo excursus aggiunge ancora qualche cosina) qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dai singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo (ha fatto prima una serie di esempi Il cane egrave in giardino Dio egrave La terra egrave Rosso egrave poi altre cose Questrsquouomo egrave della Svezia Tutti i modi in cui lrsquoldquoegraverdquo acquisisce dei significati ciascuna volta differenti hellip Semioticamente potremmo dire a seconda del gioco linguistico allrsquointerno del quale egrave inserito Se dico che quellrsquouomo egrave della Svezia questo ldquoegraverdquo egrave diverso dallrsquoldquoegraverdquo per esempio dellrsquoaffermazione ldquola terra egrave rotondardquo) Qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dei singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo una cosa risulta chiara nellrsquoldquoegraverdquo lrsquoessere ci si dischiude in molteplici guise lrsquoasserzione a prima vista cosigrave ovvia che lrsquoessere sia una parola vuota ci si rivela di nuovo e ancora piugrave efficacemente come falsa (percheacute se ogni volta determina cose diverse egrave ovvio che non egrave vuota) ma si potrebbe tuttavia replicare che lrsquoessere viene inteso veramente in guisa molteplice (come direbbe la semiotica) la ragione di ciograve non risiede affatto nello stesso ldquoegraverdquo ma dipende unicamente dalla varia portata degli enunciati i quali riguardano ognuno quanto a contenuto enti diversi dio la terra la coppa il contadino il libro la carestia la pace sulle cime (quindi contrariamente a quanto dice la semiotica e qui crsquoegrave la linea di demarcazione fra la metafisica e la semiotica ogni volta questo ldquoegraverdquo direbbe la semiotica cambia di significato a seconda del sistema linguistico in cui egrave inserito Heidegger invece dice che non egrave cosigrave percheacute tutte queste cose rispetto alle quali la ldquoegraverdquo cambia significato sono enti non si riferiscono allrsquoessere) egrave solo percheacute lrsquoldquoegraverdquo rimane in se stesso indeterminato e vuoto per questo puograve cambiare significato quanto al suo significato che puograve prestarsi a un uso cosigrave svariato e riempirsi e determinarsi secondo ogni caso La varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza il contrario di ciograve che doveva dimostrarsi essa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabile (che egrave una notazione abbastanza acuta in effetti quando dice ldquola terra egrave dio egrave questo egrave svedese ecceterardquo tutti questi ldquoegraverdquo sono riferiti a un ente non dicono dellrsquoessere propriamente come diceva lui ldquosi riempie e si determina secondo ogni caso la varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza ndash che cosa ndash il

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contrario di ciograve che doveva dimostrarsi ndash percheacute lrsquoessere varia egrave mutevole a seconda dei modi in cui lo si impiega ndash ma ldquoessa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabilerdquo ndash e cioegrave questo essere per potere determinarsi in quanto essere deve potere apparire negli enti nelle cose egrave ligrave che trovo lrsquoessere ldquose so interrogarerdquo aggiungerebbe) Che cosa si puograve replicare Entriamo qui nellrsquoambito di una questione decisiva le perviene una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi o per meglio dire dalle singole sfere alle quali essere si riferiscono oppure ldquolerdquo cioegrave a dire lrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi facciamo accessibile lrsquoessente nella sua veritagrave comrsquoegrave di volta in volta (Questa egrave la domanda che si pone ve la rileggo percheacute egrave importante ldquole perviene a una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi ldquoLrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi ci facciamo accessibile lrsquoessente nella sua varietagrave comrsquoegrave di volta in volta lrsquoente possiamo accedere allrsquoente in tutte le sue varietagrave percheacute questo ente egrave debitore dellrsquoessererdquo Percheacute lrsquoente egrave se lrsquoente non egrave egrave nulla quindi lrsquoente per potere essere percepito per potere esistere per poterlo descrivere per dire che quella casa egrave quella cosa che dio egrave che la terra egrave che Cesare egrave di Torino tutti questi enti non potrebbero hellip sarebbero non enti cioegrave ni-ente se non ci fosse lrsquoessere a garanzia quella che in altre occasioni chiamava ldquoφύσιςrdquo Adesso considera i vari aspetti dellrsquoessere cioegrave delle cose che si aggiungono generalmente allrsquoessere lui dice allrsquoessere in genere si attacca qualche cosa ldquolrsquoessere egrave qualche cosardquo Parla di essere e divenire che sono i due capisaldi del pensiero Parmenide Eraclito tanto per intenderci) Questa distinzione contrapposizione sta al principio dellrsquoindagine sullrsquoessere ancora oggi essa costituisce la piugrave comune delimitazione dellrsquoessere mediante qualcosa drsquoaltro (che cosa limita lrsquoessere Il non essere e il non essere egrave altro dallrsquoessere abbiamo lrsquoessere e lrsquoaltro dallrsquoessere) in quanto risulta immediatamente da una rappresentazione dellrsquoessere cristallizzatasi in evidenza banale ciograve che diviene non egrave ancora ciograve che egrave non abbisogna piugrave di divenire (se egrave che cosa addiviene a fare) ciograve che egrave lrsquoessente ha lasciato ogni divenire dietro di seacute ormai egrave divenuto o ha potuto divenire (si dovrebbe dire ldquoegrave potuto divenirerdquo comunque non importa) ciograve che autenticamente egrave resiste altresigrave a ogni impulso del divenire (se una cosa autenticamente egrave non ha piugrave bisogno del divenire in questo senso ldquoresiste a ogni impulso del divenirerdquo se egrave egrave giagrave compiuto) in una visione grandiosa degna dellrsquoassunto Parmenide vissuto tra il VI e il V secolo ha messo in luce in forma di pensiero poetico lrsquoessere dellrsquoessente in contrapposizione al divenire Il suo poema didascalico ci egrave pervenuto sotto forma di frammenti hellip (questo egrave Parmenide) ldquoResta ormai solo il discorso della via sulla quale si rivela lrsquoessere comrsquoegrave su questa via ci sono molte cose che stanno ad indicarlo come lrsquoessere senza nascere neacute perire se ne sta tutto intero solo e del pari senza timore in seacute senza essere stato portato a compimento esso (lrsquoessere) non fu in passato e nemmeno in futuro poicheacute come presente esso egrave tutto in una volta unico unificante unito da seacute in seacute raccogliendosi capace di tenere insieme colmo di presenzialitagraverdquo Queste poche parole si ergono con la maestositagrave delle statue greche hellip quel che viene detto a partire dallrsquoessere sono dei ldquosematardquo non giagrave dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacute (questo egrave importante per Heidegger il fatto che ldquolrsquoessere si mostra a partire da seacuterdquo e non da qualche altra cosa ogni tanto oscilla e Severino glielo fa notare percheacute ci sia lrsquoessere occorre che ci sia un ente altre volte sembra che possa darsi anche lrsquoessere senza lrsquoente come per esempio in questo caso appare che lrsquoessere si dia senza lrsquoente tantrsquoegrave che dice ldquonon dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacuterdquo - non a partire dallrsquoente ndash ma da seacute) per potere avere una tale visione dellrsquoessere occorre infatti rimuovere da lui ogni nascere ogni perire prescindere nel senso attivo di allontanarli con lo sguardo eliminarli ndash non nasce non muore non fa niente ndash ciograve che con ldquoἀ οὐδέrdquo viene tenuto lontano non egrave della misura dellrsquoessere la misura egrave tuttrsquoaltra

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possiamo da ciograve inferire che lrsquoessere si mostra a questo dire come la soliditagrave propria dello stabile in seacute raccolto immune da turbamento e da cangiamento (questo egrave lrsquoessere di Parmenide ovviamente) ancor oggi quando si espongono le origini della filosofia occidentale si usa contrapporre a questa dottrina di Parmenide quella di Eraclito da lui proverrebbe la frase frequentemente citata ldquoπάντα ῥεῖrdquo (tutto scorre) per conseguenza non vi egrave alcun essere tutto egrave divenire (perograve dice qui Heidegger che non egrave proprio cosigrave secondo la sua interpretazione del testo di Parmenide e di Eraclito di fatto entrambi piugrave o meno dicono la stessa cosa percheacute lui dice che non si deve interpretare la dottrina del divenire di Eraclito nel senso del darvinismo attuale) lrsquoopposizione di essere e divenire non si egrave mai piugrave presentato in maniera cosigrave esclusiva come nel dire di Parmenide in questa grande epoca il dire dellrsquoessere dellrsquoessente ha in seacute medesimo lrsquoessenza nascosta dellrsquoessere di cui si parla egrave in si fatta necessitagrave di carattere storico che risiede il segreto della grandezza per ragioni che appariranno piugrave chiare in seguito ci limitiamo per ora a porre questa prima antitesi ldquoessere e divenirerdquo (ora parla di essere e apparenza) questa distinzione egrave altrettanto antica quanto la prima da me menzionata il carattere ugualmente originario delle due suddivisioni ldquoessere e divenirerdquo ldquoessere e apparenzardquo denota lrsquoesistenza di un piugrave profondo rapporto che permane ancor oggi celato (dunque dice che questa seconda distinzione ldquoessere e apparenzardquo va colta perograve nel suo autentico contenuto per fare questo ecco che bisogna rifarsi alla parola greca dice poi che questa distinzione ldquoessere e apparenzardquo ci egrave abituale egrave una cosa molto semplice dice ldquouna cosa egrave oppure apparerdquo Egrave cosigrave o sembra che sia cosigrave Poi fa distinzioni lrsquoapparenza come splendore come rilucere lrsquoapparenza ldquoil parere come apparirerdquo lrsquoapparenza come pura apparenza cioegrave sembrare) per comprendere questa intima connessione di - essere e apparenza- interamente lrsquoessere in maniera ugualmente originaria vale a dire come lrsquointendevano i greci giagrave sappiamo che lrsquoessere si schiude ai greci quale ldquoφύσιςrdquo ndash ciograve che egrave la natura ciograve che egrave ligrave ciograve che sta ndash ldquolo schiudentesi permanente imporsirdquo (ricordate la definizione che da) egrave nel medesimo tempo in se stesso lrsquoapparire che si mostra Le radici ldquofu sardquo designano la stessa cosa ldquoφύεινrdquo ldquolo schiudersirdquo che riposa in se stesso e ldquoφαίνεισθαιrdquo ldquoil risplendererdquo ldquoil mostrarsirdquo ldquolrsquoapparirerdquo tutti quegli aspetti determinati dellrsquoessere che nel corso della nostra esposizione in conseguenza al nostro riferimento a Parmenide siamo andati via via citando Sarebbe nel contempo istruttivo illustrare lrsquoefficacia denominativa di questa parola (stiamo sempre parlando dellrsquoessere) alla grande poesia dei greci basti per esempio riferirsi a Pindaro per il quale il ldquoφυάrdquo costituisce la determinazione fondamentale dellrsquoesistenza cioegrave a partire dal ldquoφυάrdquo e per via di esso egrave in tutto e per tutto il piugrave potente ldquoφυάrdquo designa quello che egrave uno e giagrave originariamente oe autenticamente ciograve che egrave in quanto giagrave stato a differenza dalle opere e dalle azioni che si producono in seguito con sforzo deliberato essere egrave la determinazione fondamentale di ciograve che egrave nobile e della nobiltagrave ossia di ciograve che ha per sua essenza unrsquoaltra origine e riposa in essa egrave con riferimento a ciograve che Pindaro conia la massima ldquoγενοι οἷος ἐσσι μαθόνrdquo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo (che non egrave il ldquoconosci te stessordquo di Socrate anche se sembra evocarlo in qualche modo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo ndash se sono cosa devo riuscire Se sono giagrave Perograve dice) questo stare in seacute non significa altro per i greci che ldquostarcirdquo (sarebbe il ldquoDaseinrdquo ldquostare alla lucerdquo che significa ldquouscire dallrsquooscuritagraverdquo cioegrave ldquoapparirerdquo) essere significa ldquoapparirerdquo questrsquoultimo non egrave qualche cosa di accidentale (lrsquoapparire qualche cosa che abbia a che fare qualche volta con lrsquoessere qualche volta lrsquoapparire ha a che fare con lrsquoessere qualche volta no) lrsquoessere egrave come apparire il passo decisivo che si tratta ora di compiere sulla base di una concezione piugrave adeguata dellrsquoessere inteso alla maniera dei greci deve valere a schiuderci la comprensione dellrsquointima connessione esistente fra essere e apparenza si tratta di formarci lrsquoidea di una connessione che per quanto propriamente greca in origine ha avuto notevoli influssi sullo spirito occidentale lrsquoessere egrave come ldquoφύσιςrdquo ldquolo schiudentesi imporsirdquo egrave apparire

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(cioegrave sta dicendo che le cose che aveva attribuito allrsquoessere adesso le sta attribuendo allrsquoapparire percheacute anche lrsquoapparire egrave uno ldquoschiudente imporsirdquo) lrsquoapparire conduce allrsquoevidenza hellip Questo giagrave implica che lrsquoessere lrsquoapparire conduca fuori dal nascondimento (egrave questo ciograve a cui vuole giungere Heidegger e cioegrave lrsquoessere come ciograve esce dallrsquoombra esce dallrsquooscuritagrave dal nascondimento difatti la veritagrave la pone come disvelamento ldquoαλήθειαrdquo) per il fatto che lrsquoessente come tale egrave esso si colloca e permane nella non latenza (se lrsquoessente egrave qualche cosa egrave percheacute egrave innanzi tutto e quindi percheacute egrave uscito dalla non latenza cioegrave dal non nascondimento appunto ldquoαλήθειαrdquo) tradurre questa parola ldquoαλήθειαrdquo con veritagrave significa in pari tempo sconsideratamente fraintenderla egrave vero che ora si comincia un porsquo alla volta a tradurre la parola greca alla lettera ma ciograve serve a ben poco se si ricomincia subito dopo a intendere ldquoveritagraverdquo in un senso del tutto diverso spacciandolo per quello del vocabolo greco i greci concepiscono infatti lrsquoessenza della veritagrave unicamente in accordo con quella che egrave per essi lrsquoessenza dellrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo solo basandosi sulla peculiare connessione essenziale di ldquoφύσιςrdquo e ldquoαλήθειαrdquo i greci possono dire ldquolrsquoessente egrave in quanto essente verordquo e cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave quello che egrave percheacute si esce dal nascondimento e di rimando il vero in quanto tale egrave essente ciograve significa che quello che si mostra imponendosi sta nella non latenza (ciograve che si mostra e si impone sta nella non latenza essendo nella non latenza egrave vero essendo vero egrave o viceversa) la veritagrave come non latenza non egrave qualcosa che si aggiunga semplicemente allrsquoessere (lrsquoessere ha tante cose e anche questa no) la veritagrave (αλήθεια) appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere (cioegrave si appartengono le due cose non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra) lrsquoessere essente (significa lrsquoessere qualcosa qualcosa) comporta i seguenti significati pervenire allrsquoevidenza prodursi nellrsquoapparire proporsi produrre qualcosa non essere significa per contro ritrarsi dallrsquoapparizione dalla presenza Lrsquoapparizione nella sua essenza comporta lrsquoentrare e lrsquouscire lrsquoin e il fuori da nel senso autenticamente mostrativo manifestativo questrsquoultimo egrave ciograve che in ragione della sua prossimitagrave e continua accessibilitagrave si impone qua e lagrave dappertutto in quanto ldquoapparenterdquo si dagrave a vedere ldquoδόκειrdquo ldquoδόξαrdquo significa ldquoconsiderazionerdquo (qui introduce un nuovo elemento δόξα la traduzione opinione infatti crsquoegrave lrsquoagenzia δόξα che attraverso i suoi schedari mostra quale pensa che sia lrsquoopinione comune) dunque ldquoδόξαrdquo significa considerazione la considerazione di cui uno gode (qui si rifagrave allrsquoaccezione greca del termine antica) hellip nel caso che tale considerazione in relazione a ciograve che si mostra in essa si riveli eccellente un bravo uomo un nobile ldquoδόξαrdquo acquista il significato di lustro gloria (sempre per i greci antichi) nella teologia ellenistica e nel nuovo testamento ldquoδόξαθεοῦrdquo egrave la magnificenza di dio il glorificare il fatto di attribuire considerazione e manifestarla per i greci ha il valore di porre in luce procacciare con ciograve la stabilitagrave lrsquoessere (come dire il dare stabilitagrave il dare luce il dare fama eccetera e dando tutte queste cose si dagrave lrsquoessere egrave come quando si dice ldquoriconoscere qualcunordquo lo si fa esistere lo si fa essere si riconosce di essere di esistere) la gloria non egrave per i greci qualcosa di semplicemente accessorio ma costituisce la modalitagrave dellrsquoessere piugrave eccelso per la gente drsquooggi non egrave piugrave oramai da gran tempo che la celebritagrave una cosa come tale assai dubbia unrsquoacquisizione diffusa e profusa qua e lagrave dai giornali dalla radio quasi lrsquoinverso dellrsquoessere quanto a Pindaro se per lui glorificare costituisce lrsquoessenza della poesia poetare significa essenzialmente porre in luce (badate bene ldquopoetarerdquo come porre in luce cioegrave fare dischiudere lrsquoessere) ciograve non egrave da attribuirsi al fatto che per Pindaro la rappresentazione della luce abbia unrsquoimportanza particolare ma unicamente al fatto che egli pensa e opera eticamente come un greco allrsquointerno cioegrave dellrsquoessenza dellrsquoessere assegnatagli Ci siamo proposti di fare vedere come per i greci allrsquoessere competa lrsquoapparire o piugrave esattamente come lrsquoessenza dellrsquoessere stia anche nellrsquoapparire in che modo lo si egrave visto a proposito della gloria e del glorificare ossia della piugrave alta possibilitagrave riservata allrsquouomo cosigrave come lo concepiscono i greci gloria si dice ldquoδόξαrdquo (non soltanto opinione ma gloria nellrsquoaccezione che indicava prima) ldquoΔοχέωrdquo significa ldquomi mostrordquo ldquoappaiordquo ldquovengo in lucerdquo La considerazione di cui uno gode resta qui

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in base soprattutto al vedere e allrsquoaspetto viene desunta piuttosto dallrsquoudire e dal richiamare unrsquoaltra parola greca usata sempre per ldquogloriardquo ldquoχλεςrdquo in base a questa parola ldquogloriardquo risulta la rinomanza di cui uno gode dice Eraclito ldquouna cosa soprattutto scelgono i piugrave nobili la gloria che permane stabile di contro a ciograve che muore la massa egrave invece sazia come le bestie Quanto sopra deve essere comunque accompagnato da una riserva che in pari tempo denota lrsquoessenza intima della cosa ldquoδόξαrdquo egrave la considerazione di cui uno gode e in senso piugrave largo quello considerevole che ogni essente cela e svela nel suo aspetto nel suo mostrarsi mostrarsi ldquoεἶδοςrdquo ldquoἰδέαrdquo idea Una cittagrave presenta un aspetto una vista grandiosa lrsquoaspetto che un essente racchiude dentro di seacute e che puograve quindi presentare solo di propria iniziativa si lascia poi sempre cogliere da questo o da quel punto di vista Lrsquoaspetto egrave sempre quello che noi cogliamo ci formiamo in base alla nostra esperienza al nostro commercio con lrsquoessente vien fatto sempre riformarci nelle vedute particolari del suo aspetto e delle sue idee (insomma dice che opiniamo continuamente e opiniamo semplicemente ldquosupporrerdquo si dice in greco ldquoδέχεσθαιrdquo il supporre come assunzione egrave sempre collegato allrsquoofferta dellrsquoapparire eccetera ora dice) siamo giunti al punto che volevamo la ripresa dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo 30 dicembre 2014 Lrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo proprio per il fatto che consiste nellrsquoapparire nellrsquooffrire degli aspetti e delle prospettive puograve in base alla sua stessa essenza e per conseguenza in modo necessario e permanente rendere possibile unrsquoevidenza che in realtagrave occulta e cela quella che egrave la veritagrave dellrsquoessente ossia quello che lrsquoessente egrave nella sua non latenza (non latenza αλήθεια letteralmente) Tale modo di prospettarsi dellrsquoessente egrave lrsquoapparenza (che egrave diverso dallrsquoapparire) nel senso di sembrare (appunto) laddove sussiste la non latenza (sempre lrsquoαλήθεια e cioegrave la veritagrave) dellrsquoessente crsquoegrave anche la possibilitagrave dellrsquoapparenza e viceversa laddove lrsquoessente si trova nellrsquoapparenza e vi si mantiene a lungo e sicuramente lrsquoapparenza puograve sempre infrangersi e cadere (sta dicendo che lrsquoapparenza cioegrave il sembrare delle cose egrave connesso direttamente con lrsquoapparire delle cose) Con la parola ldquoδόξαrdquo vengono designate molte cose la considerazione in quanto ldquogloriardquo (egrave poco usato in italiano che si parli della δόξα in questa accezione) 2) il semplice aspetto offerto da una cosa 3) lrsquoesser considerato nel senso di avere soltanto lrsquoldquoaria di helliprdquo ossia lrsquoapparenza come semplice apparenza 4) il punto di vista che uno si forma al riguardo lrsquoopinione (che egrave il modo piugrave usato e piugrave corrente di intendere δόξα anche nelle traduzioni Vediamo percheacute introduce questa δόξα parla di apparenza egrave ovvio) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza di una grande lingua (greco antico) nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere qui per potere fin da principio una giusta visione delle cose bisogna guardarsi dallrsquoassumere sbrigativamente lrsquoapparenza come qualcosa di puramente immaginato di soggettivo falsandola bisogna invece tenere soprattutto presente che come lrsquoapparire anche lrsquoapparenza appartiene allrsquoessente stesso (non allrsquoessere ma allrsquoessente ora qui crsquoegrave una piccolissima cosa che lui dice ma a mio avviso abbastanza importante) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza della grande lingua nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere (questo egrave importante egrave importante percheacute egrave la matrice di buona parte del pensiero di Heidegger cioegrave lrsquoidea che in quelle parole antiche alcune parole come ldquo φύσιςrdquo ldquoλόγοςrdquo ldquoαλήθειαrdquo eccetera in queste parole antiche si custodisca qualcosa dellrsquoessere dentro a queste parole (criptato) criptato fino a un certo punto percheacute se lo fosse del tutto lui non ne avrebbe accesso perograve crsquoegrave da dire che queste parole antiche di 3000 anni grosso modo che significato hanno esattamente si

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tratta cioegrave di pensare di avere determinato individuato un significato di una parola o meglio di avere individuato il significato che quella parola aveva tremila anni fa egrave un compito arduo ovviamente come facciamo a sapere con certezza quale fosse il significato Ovvio che esiste una filologia esiste una scienza nota come etimologia eccetera che per vari sincretismi e encatalisi ndash lrsquoencatalisi egrave quella operazione che i linguisti compiono quando traggono dalle parole circostanti il significato di una parola che sta in mezzo che non crsquoegrave che egrave mancante per esempio nelle epigrafi crsquoegrave un coccetto con delle parole latine ne manca una questa che manca egrave facilmente desumibile dal contesto questo procedimento egrave noto come encatalisi Ecco quindi questa operazione egrave unrsquooperazione che potremmo anche indicare come fantasmatica e cioegrave egrave unrsquoidea quella che dice ad Heidegger che quella parola significava esattamente questo non soltanto ma che in quella parola crsquoegrave lrsquoessere Ovviamente lui non mette mai in discussione una cosa del genere se lrsquoavesse fatto questo gli avrebbe creato non pochi problemi in tutta la sua opera percheacute a questo punto avrebbe dovuto rendere conto del percheacute immagina che quella parola di tremila anni fa avesse esattamente quel significato che vuole lui (dove lrsquoha saputo) dove lrsquoha saputo questo avrebbe potuto rispondere facilmente ma il fatto di sapere che egrave cosigrave non garantisce che fosse proprio cosigrave) (sempre parlando dellrsquoapparenza dice) Pensiamo al sole esso sorge ogni giorno solo una minima quantitagrave di astronomi fisici filosofi e anche questo solo in base a un particolare punto di vista per loro piugrave o meno familiare sperimentano immediatamente questo stato di cose in maniera diversa ossia come un movimento della terra intorno al sole tuttavia lrsquoapparenza che assumono il sole la terra per esempio la campagna allrsquoalba alla sera alla notte eccetera egrave pur sempre un apparire questa apparenza (non apparire ma apparenza) non egrave nulla e non egrave nemmeno non vera (il modo in cui mi appare il sole alla mattina per esempio son di buon umore e mi appare in un modo sono di cattivo umore e mi appare in un altro) non egrave neanche una semplice apparizione di rapporti di natura in realtagrave costituiti altrimenti questa apparenza egrave storica egrave storia essa stessa egrave manifestata e fonda nella poesia e nel dire ed egrave cosigrave un aspetto essenziale del nostro mondo (crsquoegrave un altro aspetto importante del pensiero di Heidegger hellip dice questa apparenza egrave storica cosa vuole dire Che il modo in cui io vedo il sorgere del sole quando mi alzo la mattina questo egrave storicamente determinato percheacute io non vedo le cose come sono ma le vedo in base al mio ldquoessere nel mondordquo che egrave determinato da tutto ciograve che so tutto ciograve che spero tutto ciograve che ho visto che ho sentito che ho ammirato che ho detestato tutto ciograve che mi costituisce oggi come sono egrave un fatto storico cioegrave egrave qualcosa che determina il mio essere in questo momento quella cosa che Heidegger chiama ldquoessercirdquo (Dasein) Lrsquoldquoessercirdquo (Heidegger non parla mai dellrsquouomo dellrsquoio parla di ldquoessercirdquo per lui lrsquouomo egrave ldquoessere nel mondordquo non crsquoegrave un altro modo per Heidegger di pensare lrsquouomo se non come un essere nel mondo che questa egrave unrsquoaltra questione di cui non parla qui percheacute non gli interessa ma il modo in cui lrsquouomo egrave questo essere nel mondo cioegrave questo esserci essere qui adesso con tutto ciograve che mi concerne comporta lrsquoessere continuamente ldquoprogettatordquo lrsquoessere un ldquoprogetto gettatordquo ldquoGeworfener Entwurfrdquo Il ldquoprogetto gettatordquo egrave una delle principali posizioni teoriche di Heidegger dire che lrsquouomo egrave un progetto gettato significa che lrsquouomo si pone egrave nel mondo non come un puro spettatore ma egrave sempre nel mondo in quanto ha qualche cosa da fare ha un progetto ha unrsquointenzione e quindi egrave ligrave nel mondo come progetto gettato si trova come un progetto attivo come un qualcuno che vuole fare qualcosa per esempio anche stare dove egrave anche questo egrave un voler fare qualcosa ma comunque sempre un progetto che egrave gettato nel mondo Questo per dare unrsquoidea del pensiero di Heidegger in due parole (hellip) si trova chiaramente ma Dice) I greci dovettero sempre strappare lrsquoessere allrsquoapparenza e proteggerlo contro di essa lrsquoessere egrave infatti come non latenza (quando parla di non latenza ne parla sempre come αλήθεια cioegrave veritagrave) solamente nel perdurare della lotta tra essere e apparenza essi sono giunti a conquistare lrsquoessere allrsquoessente e a condurre lrsquoessente alla stabilitagrave e alla

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non latenza (cioegrave soltanto lottando contro lrsquoapparire contro ciograve che appare sono riusciti a sganciare lrsquoessere appunto da ciograve che essere non egrave) gli dei e la cittagrave i templi e le tragedie gli agoni ginnici e la filosofia ma tutto ciograve nel bel mezzo dellrsquoapparenza dovunque in agguato assumendola seriamente cosciente della sua potenza (egrave questo che secondo Heidegger di grande hanno fatto gli antichi distinguere tra ciograve che appare e ciograve che egrave) egrave solo con la sofistica e con Platone che lrsquoapparenza viene intesa come mera apparenza cosigrave declassata contemporaneamente lrsquoessere viene come idea (questa egrave unrsquoaltra delle determinazioni di Heidegger dellrsquoessere essere come φύσις cioegrave come il dischiudentesi permanere lrsquoaltra determinazione egrave lrsquoidea Ιδέα sarebbe per i greci antichi la forma il modo in cui qualcosa si mostra la sua forma il suo aspetto questa egrave lrsquoidea) dunque lrsquoessere viene come idea innalzato in luogo ultra sensibile (quello che ha fatto Platone per esempio) viene a delinearsi cosigrave la separazione (χωρισμός) tra lrsquoessente meramente apparente quaggiugrave e lrsquoessere reale situato in qualche luogo lassugrave (capite immediatamente che questo egrave il fondamento della religione noi siamo qua e dio egrave lassugrave) in tale frattura ndash fra ciograve che egrave quaggiugrave e ciograve che egrave lassugrave ndash si stabiliragrave in seguito la dottrina del cristianesimo la quale reinterpreteragrave nel contempo il termine inferiore come ldquocreatordquo quello superiore come ldquocreatorerdquo con le quali armi cosigrave rifuse si rivolteragrave contro lrsquoantichitagrave intesa come paganesimo fino a snaturarla Nietzsche ha dunque ragione di dire ldquoil cristianesimo egrave il platonismo del popolordquo A questo punto risulta chiaro che lrsquoapparenza compete allrsquoessere inteso come apparire (non allrsquoessere come essere ma allrsquoessere come apparire egrave ligrave che troviamo lrsquoapparenza cioegrave in ciograve che appare nellrsquoente) lrsquoessere come apparenza non egrave meno potente dellrsquoessere come non latenza ndash come veritagrave ndash lrsquoapparenza si verifica nellrsquoessente stesso e si produce assieme ad esso ma lrsquoapparenza non si limita a far sigrave che lrsquoessente appaia quello che propriamente non egrave (se una cosa appare vuole dire che non egrave quella cosa di cui egrave apparenza) essa non si contenta di dissimulare lrsquoessente di cui egrave apparenza ma occulta come tale se stessa in quanto si mostra come essere (egrave questo che fa lrsquoapparenza si mostra nellrsquoapparire delle cose ma mostrandosi in questo apparire si occulta proditoriamente e si manifesta come lrsquoessere Dato che lrsquoapparenza dissimula cosigrave essenzialmente se stessa (percheacute si dissimula Percheacute si mostra come essere sta qui lrsquoinganno) occultando e travisando diciamo giustamente che lrsquoapparenza inganna questo inganno risiede nellrsquoapparenza stessa e solo per il fatto che lrsquoapparenza stessa inganna che puograve ingannare lrsquouomo collocandolo cosigrave in una illusione ma lrsquoilludersi non egrave che uno dei modi fra gli altri per cui lrsquouomo si muove nel triplice mondo ove si intersecano lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza (non latenza ricordatevi sempre egrave ldquoα-λήθειαrdquo) lo spazio per cosigrave dire che si dischiude nellrsquointersecarsi dellrsquoessere della non latenza e dellrsquoapparenza (quindi ciograve che emerge da queste tre istanze) lo intendo come lo sviamento o sviarsi apparenza inganno illusione sviamento sono fra di loro per ciograve che concerne la loro essenza il loro accadere in certi rapporti che sono stati per lungo tempo fraintesi ad opera della psicologia e della gnoseologia cosigrave che non siamo piugrave in grado di coglierli e ravvisarli chiaramente nellrsquoesserci quotidiano come delle potenze il nostro compito era in primo luogo di far vedere chiaramente in che maniera sulla base dellrsquointerpretazione greca dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo e solo a partire da ciograve (ldquoφύσιςrdquo egrave sempre lo schiudentesi permanere) tanto la veritagrave nel senso della non latenza quanto lrsquoapparenza come modo determinato del mostrarsi schiudentesi appartengono necessariamente allrsquoessere Ci si egrave dimenticati di tutto questo lrsquoapparenza dissimula fa credere di essere la veritagrave ma crsquoegrave un rapporto dice Heidegger molto stretto e antico tra lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza Siccome essere e apparenza si implicano vicendevolmente - non sono la stessa cosa si implicano ndash e in questo implicarsi vicendevole insieme si accompagnano e in tale accompagnarsi altresigrave e di continuo si possono scambiare lrsquouno nellrsquoaltro donde una costante confusione e la possibilitagrave di smarrimento e di equivoco che essi comportano cosigrave allrsquoinizio della filosofia Lo sforzo principale del pensiero egrave stato quello di cercare di

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dominare il rischio dellrsquoessere insito nellrsquoapparenza e di cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza (questo egrave il compito della filosofia antica) Nella prima manifestazione dellrsquoessere dellrsquoessente (lrsquoessere dellrsquoessente per Heidegger egrave ciograve che sta dietro lrsquoessente egrave lrsquoapparire dellrsquoessente lrsquoessere questo orizzonte che consente lrsquoapertura dellrsquoente e dunque il suo apparire questa apertura cioegrave lrsquoessere non ha fondamento egrave senza fondamento) Questo cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza ha richiesto dal suo canto di far prevalere la veritagrave come non latenza sulla latenza (cioegrave come non nascondimento ldquolatenzardquo egrave nascondimento) e lo svelare sul velare inteso come un coprire e un dissimulare preesistenti siccome per altro ciograve che si richiede egrave di separare lrsquoessere dallrsquoaltro da seacute (quindi ciograve che diceva prima a proposito di Eraclito e Parmenide ldquoπόλεμοςrdquo la guerra il combattere lrsquoessere per Heidegger egrave debitore di ldquoπόλεμοςrdquo percheacute egrave in guerra con ciograve che egrave altro dallrsquoessere egrave ciograve consente di distingue lrsquoessere dal non essere) e consolidarlo come ldquoφύσιςrdquo (consolidarlo percheacute ldquoφύσιςrdquo egrave il dischiudentesi permanente) avviene che con la separazione di essere e non essere compaia anche quella del non essere e dellrsquoapparenza anche se le due distinzioni non si corrispondono esattamente (distinzione tra essere e non essere e poi quella di non essere - apparenza Il non essere egrave ciograve che egrave altro dallrsquoessere ma anche ciograve che egrave altro dallrsquoessere Egrave lrsquoapparenza egrave ciograve che appare che non egrave lrsquoessere infatti se una cosa appare egrave percheacute non egrave) Stando cosigrave le cose in quanto allrsquoessere dalla non latenza allrsquoapparenza e al non essere per lrsquouomo che si trova in mezzo allrsquoessere che gli si schiude (cioegrave allrsquoente) e che sempre da tale posizione e che egrave in grado da rapportarsi in questo e quel modo allrsquoessente tre vie si dimostrano necessarie bisogna che lrsquouomo se vuole assumere il suo ldquoessercirdquo nella chiaritagrave dellrsquoessere (ldquoessercirdquo egrave essere nel mondo nella ldquochiaritagrave dellrsquoessererdquo cioegrave tenere aperto questo orizzonte che consente lrsquoapparire dellrsquoente) collochi questrsquoultimo (cioegrave lrsquoessere) al suo posto lo sostenga nellrsquoapparenza contro lrsquoapparenza sottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essere (cioegrave questrsquouomo che tiene aperto lrsquoessere e come si tiene aperto questo orizzonte Con la domanda con il domandare e questo lo diceva allrsquoinizio Dunque lrsquouomo questo uomo saggio mantiene aperto lrsquoorizzonte dellrsquoessere e quindi lo sostiene sia nellrsquoapparenza in ciograve che appare sia contro lrsquoapparenza cioegrave lo sostenga in ciograve che appare nel senso che sa che ciograve che appare comunque ha a che fare con lrsquoessere ma contro lrsquoapparenza percheacute sa che lrsquoapparenza come diceva prima tende a nascondere se stessa mostrandosi proditoriamente come essere cosa che non egrave ldquosottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essererdquo e cioegrave fa esistere sia lrsquoapparenza sia lrsquoessere in quanto lrsquoessere egrave come quellrsquoorizzonte di cui dicevamo e lrsquoapparenza ciograve che comunque dice qualcosa di questo essere e quindi li mantiene entrambi chiaramente ponendoli collocando lrsquoapparenza nella sua giusta posizione e quindi sottraendoli allrsquoabisso del non essere e cioegrave non dicendo che lrsquoapparenza semplicemente egrave qualche cosa che appare quindi non serve a niente e va buttato via no percheacute comunque dice qualche cosa dellrsquoessere) Occorre che lrsquouomo distingua queste tre vie e decida conformemente in pro o contro di esse Allrsquoinizio della filosofia il pensiero non consiste che nellrsquoapertura e nel percorrimento di queste tre vie (ed egrave questo il motivo per cui ad Heidegger egrave cosigrave cara la filosofia antica quella pre aristotelica pre socratica) percheacute allrsquoinizio il pensiero consiste che nellrsquoapertura (che egrave questo che lui propugna) hellip tre vie lrsquoessere non latenza apparenza (hellip) tale distinguere colloca lrsquouomo quale essere consapevole allrsquoincrocio di queste tre vie ponendolo cosigrave nella costante de-cisione egrave con questa che ha inizio precisamente la storia (cioegrave con questa decisione la decisione per esempio che decide di mantenersi nellrsquoapertura nel domandare) egrave in essa e soltanto in essa che si decide altresigrave riguardo agli dei hellip Se ne desume che qui de-cisione (de-cidere egrave tagliare come uccidere de-cidere tagliare fuori tagliare via qualche cosa quando decidi tagli via le cose che non decidi fra le varie possibilitagrave) Qui de-cisione non significa giudizio neacute scelta dellrsquouomo ma indica una divisione

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quel complesso costituito dallrsquoessere dalla non latenza dallrsquoapparenza e dal non essere (quindi decidere egrave tenere divise le cose lrsquoessere la veritagrave lrsquoapparire tenderle sempre divise tenendo sempre conto che questi elementi partecipano a modo loro dellrsquoessere e quindi non fare come fa lrsquouomo inautentico per Heidegger e cioegrave immaginare che lrsquoapparenza sia lrsquoessere e quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere questo comporta lrsquooblio dellrsquoessere la deiezione come la chiama lui Poi legge il frammento 4 di Parmenide ndash quello che dice che lrsquoessere egrave Su questa via devi metterti sulla via dellrsquoessere mentre il non essere non egrave e su questa via non dovrai mai avventurarti percheacute ti porta alla perdizione Esserenon essere Verofalso 10 Abbiamo fatto tutto il percorso in una frazione di secondo Allora cosigrave dice Parmenide) ldquoDirograve allora cosigrave prendi in tua custodia la parola che odi su questo argomento quali vie Le uniche meritino di essere prese in considerazione per un domandare (domandare egrave la questione fondamentale) la prima comrsquoegrave questo ciograve che esso lrsquoessere egrave E come altresigrave egrave impossibile il non essere (cioegrave sta dicendo come egrave possibile che qualcosa sia e come invece egrave impossibile che qualcosa non sia) della fondata fiducia il sentiero egrave questo esso segue infatti la non latenza (ora non crsquoegrave qui il testo greco ma sicuramente la parola che usa egrave αλήθεια non latenzaveritagrave Infatti nelle traduzioni viene posta proprio cosigrave ldquosegue infatti la veritagraverdquo ldquoquesta egrave la veritagraverdquo ldquoquesto egrave il sentiero giustordquo) lrsquoaltra invece come ciograve non sia e altresigrave come necessario sia il non essere (queste sono le due vie essere e non essere egrave necessario che ciograve che egrave sia e ciograve che non egrave non sia) questo drsquoaltronde lo dico chiaro egrave un sentiero per niente consigliabile (quello del non essere) per via che neacute potresti fare conoscenza con il non essere giaccheacute non puograve essere mostrato neacute con parole potresti neppure indicarlo (se non egrave non egrave non puoi indicarlo percheacute non egrave non puoi dirlo di nuovo percheacute non egrave egrave per questo che Parmenide dice ldquosu questa via non devi incamminarti percheacute stai solo perdere tempordquo) Si notano qui anzi tutto due vie nettamente separate e opposte la via che conduce verso lrsquoessere e che egrave in pari tempo la via che porta nella non latenza (cioegrave porta alla veritagrave tenete conto che αλήθεια per Heidegger e per le traduzioni comuni egrave sempre veritagrave egrave uno dei tre modi in cui i greci indicavano la ldquoveritagraverdquo Αλήθεια come non latenza che generalmente viene tradotta come non nascondimento ὀρθότης che egrave lrsquoadeguamento della parola alla cosa e ἐπιστήμη che egrave la veritagrave della scienza la veritagrave certificata e dimostrata da qui epistemologia che sarebbe il discorso sulle veritagrave dimostrate) egrave per via che lrsquoessere riveste il significato di ldquoapparire schiudentesirdquo (vedete qui che lo definisce come aveva definito la φύσις ldquodischiudentesi permanererdquo) di sortire dal nascondimento che a lui competono essenzialmente la latenza e la provenienza da quella (se lrsquoessere viene dalla latenza egrave ovvio che la latenza cioegrave il nascondimento gli appartiene) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale (cioegrave il provenire dalla latenza dal nascondimento questa egrave una parte importante della filosofia di Heidegger lrsquoessere non viene da seacute La prima cosa fondamentale egrave che lui pone lrsquouomo come essere nel mondo ed egrave lrsquouomo con il suo domandare questo lo diceva nelle prime pagine ldquopercheacute esiste lrsquoente anzicheacute il nulla Percheacute ci sia questa domanda occorre appunto il domandare percheacute ci sia domandare occorre che ci sia lrsquouomo per cui crsquoegrave essere in quanto crsquoegrave qualcuno che pone una domanda fondamentale egrave ponendo la domanda fondamentale che lrsquoessere puograve mostrarsi come quellrsquoorizzonte in cui le cose autenticamente appaiono attraverso la domanda fondamentale) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale lrsquoessere permane incline a ritornarvi (a tornare nella latenza) nel nascondimento sia nel grande occultamento che silenzio sia nella piugrave superficiale finzione e dissimulazione la stretta contiguitagrave di φύσις e di ldquoκρύπτεσθαι (cioegrave nascondimento quindi crsquoegrave una contiguitagrave stretta tra ciograve che appare permanendo ldquoφύσιςrdquo e nascondimento per questo lui parla dellrsquoessere anche come quella luce nella radura che illumina per un momento qualche cosa per tornare nel nascondimento cioegrave nel buio) egrave insieme manifestazione dellrsquointimitagrave

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di essere e apparenza e del loro conflitto (ecco percheacute lrsquoapparenza per Heidegger egrave importante e non la riduce al mero apparire al sembrare dellrsquouomo inautentico Crsquoegrave sempre un conflitto tra essere e apparenza nellrsquoaccezione heideggeriana non nellrsquoaccezione corrente lrsquoapparenza come ciograve che appartiene allrsquoessere come ciograve che consente anche il manifestarsi dellrsquoessere lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente appare da questo orizzonte che costituisce la possibilitagrave stessa dellrsquoapparire di qualcosa e questo orizzonte che egrave la possibilitagrave dellrsquoapparire dellrsquoente egrave lrsquoesserci ldquoDaseinrdquo Giungeragrave poi a dire che lrsquoessere egrave nulla Come ci arriveragrave a dire che Das Sein ist nicht Lrsquoessere egrave nienterdquo ma non un niente assoluto egrave ni-ente in quanto non ente percheacute lrsquoessere non egrave lrsquoente e da qui la differenza ontologica che lrsquoha reso celebre Bisogna dunque che nella iniziale apertura dellrsquoessere dellrsquoessente (il che vuol dire che questo spazio si apre e consente lrsquoapparire) il divenire risulti questo egrave ciograve che occorre dire alla stessa stregua dellrsquoapparenza contrapposto allrsquoessere (quindi sta dicendo che il divenire egrave posto alla stessa stregua dellrsquoapparenza lrsquoapparenza egrave il divenire e viceversa) drsquoaltra parte il divenire in quanto dischiudimento (percheacute il divenire badate bene egrave una cosa che riguarda anche lrsquoessere non pone il divenire nei termini di Severino ma per lui lrsquoessere come abbiamo visto prima egrave ciograve che si dischiude quindi si apre e consente lrsquoapparire dellrsquoente ma anche si richiude e cioegrave torna nella latenza nel nascondimento (percheacute non crsquoegrave domanda) nel domandare tu apri la possibilitagrave dellrsquoessere quindi dellrsquoapparire di qualcosa di autentico perograve in questo apparire in questa cosa che viene incontro crsquoegrave anche la condizione stessa del suo dischiudersi nel senso che lrsquoente pur essendo qualcosa che lrsquoessere mostra percheacute egrave la condizione dellrsquoapparire dellrsquoente una volta che lrsquoente appare occulta lrsquoessere non crsquoegrave piugrave lrsquoessere egrave occultato dallrsquoente e ancora a maggior ragione dallrsquoapparenza quindi a quel punto hai lrsquoente non crsquoegrave piugrave lrsquoessere lrsquoessere egrave occultato egrave tornato nella latenza torneragrave a ricomparire nel momento in cui il domandare consentiragrave di nuovo questa apertura allrsquointerno della quale lrsquoente appariragrave ma apparendo lrsquoente lrsquoessere scompare percheacute ha di fronte appunto lrsquoente e non lrsquoessere Sta qui tutto il problema per Heidegger del filosofare da quando esiste e cioegrave lrsquoavere scambiato lrsquoessere con lrsquoente Heidegger dice che tutto il filosofare da quando esiste egrave stato preso in un errore grossolano e cioegrave di avere scambiato lrsquoessere per lrsquoente lrsquoessere come un oggetto di indagine ma ponendolo come oggetto di indagine si trova di fronte un ente un quid un che ma questo ldquocherdquo questo ldquoquidrdquo non sono lrsquoessere sono lrsquoente e lrsquoente che ti appare nasconde lrsquoessere pur essendo lrsquoessere la condizione o per usare il suo termine la ldquoprecondizionerdquo dellrsquoapparire dellrsquoente ma quando ti appare lrsquoente ti appare lrsquoente non lrsquoessere lrsquoessere non puograve apparire se non come ente Questa differenza fondamentale che lui pone tra essere e ente egrave detta ldquodifferenza ontologicardquo che egrave un caposaldo di tutto il suo pensiero lrsquoessere e lrsquoente sono due cose diverse lrsquoessere egrave la condizione la precondizione dellrsquoente e lrsquoente viene dallrsquoessere da questa apertura da questo aprirsi che egrave lrsquoessere ma non saragrave mai lrsquoessere che egrave unrsquoaltra cosa appunto essere ente (e quindi questo ldquodischiudersi permanenterdquo) questa egrave la ldquo φύσιςrdquo lrsquoessere in quanto ldquo φύσιςrdquo (ma ciograve che permane egrave ente) no ciograve che permane cioegrave il ldquodischiudentesi permanererdquo egrave lrsquoessere egrave lui che si dischiude e permane se non permanesse non ci sarebbe lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente fintanto che egrave quello che egrave egrave debitore dellrsquoessere che rimane sempre nascosto dietro lrsquoente (ciograve che permane egrave il ldquodischiudersirdquo questo chiamiamolo ldquomovimentordquo che consente lrsquoapparire) sigrave proprio cosigrave Ho detto che lrsquoessere egrave questa apertura unrsquoapertura che permette lrsquoapparire di qualche cosa per Heidegger senza questa apertura che precede lrsquoapparire di qualunque cosa che lui chiama ldquoessererdquo non crsquoegrave nessuna possibilitagrave che qualcosa appaia il qualcosa che appare egrave lrsquoente ciograve che tu vedi che tocchi questo egrave un ente e lrsquoente egrave esattamente ciograve di cui si occupa la metafisica La matematica si occupa di numeri ma si occupa del numero in quanto numero la metafisica si occupa anche del numero ma non in quanto numero ma in quanto ente che egrave diverso percheacute il numero ha certe proprietagrave lrsquoente ne ha altre)

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Se intendiamo alla maniera dei greci il divenire come un venire e un andare via dalla presenza lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi (quindi considera lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi una presenza che appare nel momento in cui si schiude e il non essere come assenza ne viene che lrsquoalternanza di schiudersi e di svanire egrave lrsquoapparire lrsquoessere stesso egrave un continuo schiudersi e svanire egrave unrsquooscillazione tra latenza e non latenza che egrave diverso dallrsquooblio dellrsquoessere di cui parla altrove che invece egrave lrsquooperazione che compie lrsquouomo inautentico e cioegrave quello che non si pone nella domanda e non ponendosi nella domanda fondamentale egrave come se non avesse accesso allrsquoessere o meglio non consente allrsquoessere di aprirsi non consente questa apertura che egrave quella che permette allrsquoente autenticamente costituito di mostrarsi e quindi ha a che fare questo lo dice altrove ha a che fare con i ldquosi dicerdquo ldquomi sembrardquo ldquomi parerdquo con lrsquoorecchiare qualche cosa ma non crsquoegrave mai nulla di autentico in lui cioegrave non si costituisce mai come essere autentico nel senso che non si rapporta mai con lrsquoessere percheacute si accontenta di ciograve che sembra che appare ldquoApparerdquo nel senso di ldquoapparenzardquo di sembrare (δόξα) sigrave nel senso banale del termine (non ho capito quando qualche volta fa lei diceva di Heidegger e il nazismo) potresti averlo desunto da queste ultime pagine in teoria Lrsquouomo autentico quello egrave che vive nella ldquotradizionerdquo per usare un termine di Heidegger A quel tempo la Germania era relativamente poco tecnologizzata anche se poi con Hitler si tecnologizzograve molto rapidamente nella produzione di armi perograve lrsquouomo autentico sarebbe dovuto essere il tedesco per Heidegger percheacute essendo poco tecnologizzato era ancora quello piugrave prossimo piugrave vicino alla poesia percheacute la poesia nel suo dire egrave autentica cioegrave consente questa famosa apertura questo orizzonte in cui avviene lrsquoapparire dellrsquoente e quindi contrariamente agli anglosassoni agli americani i russi che stringono a morsa la Germania la Germania avrebbe avuto a causa di essere cosigrave ancorata alla tradizione la possibilitagrave di costruire lrsquouomo autentico non tecnologizzato Non dunque lrsquouomo della chiacchiera ma lrsquouomo autentico e questo uomo sarebbe dovuto essere il nuovo tedesco solo che poi si accorse che le cose che il nazismo aveva promesse poi non furono mantenute cioegrave lrsquoidea originaria di riproporre lrsquouomo autentico quel pensiero autentico che si rifagrave alla Grecia antica egrave stato abbandonato a vantaggio della produzione industriale Questo in due parole percheacute Heidegger aderigrave al nazismo un uomo nuovo che avrebbe potuto dovuto rilanciare quel pensiero autentico greco anzicheacute ridursi a semplice chiacchiera inautentica che lui ravvisava nei paesi altamente tecnologizzati Heidegger aveva un rapporto particolare con la tecnica da una parte allrsquoinizio lrsquoaveva condannata poi invece ravvisograve nella tecnica la possibilitagrave di liberazione per una serie di motivi che adesso non sto ad elencare 7 gennaio 2015 hellip viene contrapposto allrsquoessere il pensiero non egrave soltanto qualcosa di essenzialmente diverso dal divenire e dallrsquoapparenza ma anche la direzione dellrsquoopposizione egrave essenzialmente diversa Il pensiero si colloca in guisa tale di fronte allrsquoessere che questo gli risulta pro-posto e pertanto gli si oppone come un oggetto (Gegenstand)(sta dicendo che rispetto allrsquoessere il pensiero egrave un oggetto semplicemente) Ogni comprensione in quanto costituisce un modo fondamentale di apertura si muove necessariamente in un determinato campo di osservazione (questa cosa ad esempio lrsquoorologio) ci rimane preclusa in ciograve che essa egrave qualora non si sappia previamente che cosa sia il tempo il tener conto del tempo la misura del tempo (sta dicendo che per sapere un qualche cosa devo giagrave sapere molte altre cose) il campo di osservazione di ciograve che osserviamo deve risultare giagrave in precedenza aperto noi lo designiamo come campo preliminare di osservazione (quando lui parla di ldquoessercirdquo parla di questo cioegrave che lrsquouomo egrave quello che egrave in relazione a tutto ciograve sa che ha imparato che desidera che detesta tutto ciograve che lo

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riguarda compreso tutto ciograve che ha acquisito egrave allrsquointerno di questo orizzonte che puograve comprendere che cosrsquoegrave questo aggeggio qui percheacute sa un sacco di cose) noi lo designiamo come campo di osservazione come prospettiva si chiarisce cosigrave che non solo lrsquoessere non egrave compreso in modo indeterminato ma altresigrave che la comprensione determinata dellrsquoessere si muove giagrave essa stessa in un campo di osservazione previamente determinata la cosa vale per lrsquoessere (anche quando parliamo di essere siamo giagrave inseriti allrsquointerno di un mondo senza il quale non ci sarebbe mai venuto in mente di chiederci che cosa sia lrsquoessere) Il pensiero reca qualcosa davanti a noi ce lo rap-presenta questo ldquorap-presentarerdquo deriva pur sempre da noi egrave un libero disporre ma non arbitrariamente bensigrave egrave in un certo modo obbligato che noi rappresentando pensiamo il rappresentato lo ponderiamo smembrandolo scomponendolo e poi ricomponendolo inoltre pensando non ci limitiamo semplicemente a rappresentarci ossia a porci davanti noi da noi stessi qualcosa a smembrarlo percheacute resti smembrato ma riflettendoci sopra noi seguiamo il rappresentato non lo accettiamo semplicemente come ci capita ma ci volgiamo a scoprire per cosigrave dire quello che crsquoegrave dentro lagrave giunti ci rendiamo conto della cosa ce ne facciamo un concetto cerchiamo il generale (sta dicendo che cosa accade quando uno incomincia a riflettere su qualche cosa lo smembra dice lui lo suddivide per analizzarlo) Fra i caratteri indicati di ciograve che si suole chiamare ldquopensarerdquo ne rileveremo anzitutto tre 1) la rappresentazione che proviene da noi considerata come un comportamento dotato di libertagrave propria (cioegrave il modo in cui mi rappresento la cosa) 2) la rappresentazione concepita come ricongiungimento che si opera attraverso uno smembramento (prima lo colgo a modo mio dopo di che lo faccio a pezzetti per vedere di che cosrsquoegrave fatto come facevo io da piccolo con le robe che le smontavo poi non sapevo piugrave rimontarle e poi cogliere rappresentativamente il generale cioegrave lo colgo intanto poi lo smembro e poi lo rimetto insieme) 3) cogliere rappresentativamente il generale A seconda della cerchia in cui si svolge questo rappresentare a seconda del grado di libertagrave a seconda della perspicacia e sicurezza dellrsquoanalisi a seconda della portata del cogliere il pensiero puograve risultare superficiale oppure profondo vuoto o pieno di contenuto eccetera da tutto ciograve non possiamo ancora per altro inferire per quale ragione proprio il pensiero debba pervenire a quella accennata posizione fondamentale nei confronti dellrsquoessere il pensiero egrave una delle nostre facoltagrave accanto al desiderare al volere al sentire noi siamo in rapporto con lrsquoessente per mezzo di tutte le nostre facoltagrave e modi di comportamento e non solo per via del pensiero (il tatto per esempio) ma la distinzione di essere e pensare designa qualcosa di piugrave essenziale del semplice rapporto allrsquoessente questa distinzione si origina da una primitiva intrinseca appartenenza allrsquoessere stesso di ciograve che viene distinto e separato (ciograve che io comincio a comprendere a cogliere prima ancora di smembrarlo e di raggrupparlo egrave qualche cosa che deve essere questo essente ha alle spalle come abbiamo visto la volta scorsa lrsquoessere per cui occorre primariamente che ci sia lrsquoessere percheacute io possa comprendere qualcosa) la formula essere e pensare designa una distinzione che egrave per cosigrave dire richiesta dallrsquoessere stesso una siffatta intrinseca appartenenza del pensiero allrsquoessere non si desume certamente dalle caratteristiche del pensiero fin qui prodotte percheacute Percheacute noi non ci siamo ancora fatta una sufficiente idea del pensiero ma da dove possiamo ricavarla Chiederci questo egrave fare come se non esistesse da secoli una logica essa egrave la scienza del pensare la dottrina delle regole del pensare le forme del pensato essa egrave inoltre nellrsquoambito della filosofia la scienza e la disciplina in cui punti di vista o indirizzi che esprimono una concezione del mondo hanno poco o nessun peso (cioegrave dice la logica di per seacute non ha molto a che fare con i giudizi di valore con il bello il brutto eccetera) inoltre la logica egrave considerata una scienza sicura e degna di ogni fiducia da sempre essa insegna la stessa cosa poi dice che la logica ci libera da ogni preoccupazione di indagini complicate sullrsquoessenza del pensare (sembra quasi qui porla come una sorta di algoritmo uno lo segue e va avanti tranquillo) vorremmo non di meno avanzare ancora una domanda ldquoche significa logicardquo il termine egrave unrsquoabbreviazione per ldquoἐπιστήμη λογικέrdquo (cioegrave scienza del λόγος abbiamo visto che ἐπιστήμη egrave la scienza e λόγος

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designa qui la proposizione) la logica dovrebbe tuttavia essere la dottrina del pensare percheacute mai allora egrave essa scienza della proposizione Percheacute il pensare risulta determinato a partire dalla proposizione Percheacute Egrave cosa che non si comprende affatto da seacute abbiamo prima spiegato il pensare senza rifarci alla proposizione al discorso la riflessione sullrsquoessenza del pensare egrave per conseguenza qualcosa del tutto particolare se essa si compie come riflessione sul λόγος e finisce per diventare una logica la logica e il logico non possono affatto essere considerati cosigrave come sono egrave assolutamente come se fossero senzrsquoaltro i modi di una determinazione del pensare hellip non egrave che si voglia rinnegare il logico nel senso del correttamente pensato (questo egrave ciograve che si intende generalmente con ldquologicardquo cioegrave pensare correttamente) al contrario egrave proprio per servire il pensiero che cerchiamo di raggiungere ciograve da cui si determina lrsquoessenza del pensare ossia lrsquoαλήθεια e la φύσις lrsquoessere come non latenza quello che proprio attraverso la logica egrave andato perduto da quando dunque esiste la logica che ancor oggi governa il nostro pensiero il nostro dire e che dallrsquoorigine interviene essenzialmente a determinare la concezione grammaticale della lingua e per conseguenza la posizione fondamentale dellrsquoOccidente riguardo al linguaggio (da quando dunque esiste ldquoquesta cosardquo quando egrave che ha inizio la formazione della logica) dal momento in cui la filosofia greca perviene alla sua fine e si trasforma in un affare di scuola di organizzazione di tecnica questo incomincia con lrsquoἑόν lrsquoessere dellrsquoessente appare come ldquoideardquo e come tale diventa ldquooggettordquo dellrsquoldquoepistemerdquo (quindi egrave questo che ha fatto il pensiero occidentale ad un certo punto ha posto lrsquoessere dellrsquoessente come ldquoideardquo e questa idea lrsquoha posta come lrsquooggetto lrsquooggetto dellrsquoepisteme quindi come ente) La logica ha bisogno essa stessa che si spieghi la sua origine e si giustifichi la legittimitagrave della sua pretesa a costituire lrsquointerpretazione determinante del pensiero (sta cercando cioegrave lrsquoessenza il fondamento della logica Questo potrebbe essere un problema per esempio se si considera lrsquoaspetto particolare su cui lavora Severino della logica e cioegrave il principio di non contraddizione unrsquoobiezione che potrebbe fare Severino rispetto come abbiamo visto peraltro allrsquoidea di trovare il fondamento della logica e quindi del principio di contraddizione (Łukasiewicz) e che per fare questa operazione egrave necessario previamente il principio di non contraddizione) Egrave necessario considerare i seguenti quesiti 1) percheacute poteva e doveva sorgere nellrsquoambito della scuola platonica una cosa come la logica 2) percheacute siffatta teoria del pensiero si egrave presentata come dottrina del λόγος nel senso della proposizione 3) su che cosa si fonda dopo di allora la potenza ogni ora crescente del logico potenza che trova la sua espressione conclusiva nella seguente frase di Hegel ldquoil logico egrave la forma assoluta della veritagrave anzi di piugrave egrave la pura veritagrave stessardquo (Enciclopedia) Egrave in forza di questa preminenza del logico che Hegel chiama a ragione veduta ldquologicardquo quella disciplina altrimenti comunemente denominata ldquometafisicardquo La sua ldquoscienza della logicardquo non ha niente a che fare con un trattato di logica del tipo consueto Dopo aver cosigrave caratterizzato la distinzione di essere e pensare (e cioegrave la distinzione che ha fatto egrave quella della logica diceva prima che appare come ldquoideardquo quindi come oggetto eccetera) Come si presenta la originaria unitagrave di essere e pensare come la stessa di φύσις e λόγος (cioegrave dellrsquoessere e della proposizione Cioegrave questa unitagrave come si presenta Poi come si produce la originaria contrapposizione di λόγος e φύσις di prima La domanda egrave lrsquounitagrave poi la contrapposizione) 3) come si giunge allrsquoemergere e al presentarsi del λόγος Come il λόγος (il logico) diventa lrsquoessenza del pensare Come giunge questo λόγος quale ragione e intelletto a esercitare il suo predominio sullrsquoessere fin dai primordi della filosofia greca (per Heidegger questo predominio del λόγος sulla e nella filosofia compare giagrave egrave giagrave presente in Platone e in Aristotele) Allora cominceremo con lrsquoassodare che se egrave vero che la contrapposizione di essere e pensare egrave una contrapposizione intrinseca e necessaria essa deve risultare fondata in un originario appartenersi di ciograve che risulta in seguito diviso (cioegrave originariamente queste due cose si appartengono dopo di che avviene una divisione perograve originariamente sono la stessa cosa) la

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nostra domanda sullrsquoorigine di questa divisione verte quindi e in pari tempo e prima di tutto sullrsquoappartenenza essenziale del pensiero allrsquoessere Storicamente il problema si presenta cosigrave che ne egrave di questa appartenenza nel momento decisivo in cui ha inizio la filosofia occidentale Come egrave inteso allrsquoinizio di essa il pensare (si sta chiedendo che cosrsquoera il pensiero per gli antichi sta cercando quella parola originaria come faceva nelle pagine precedenti) Il fatto che la dottrina greca del pensare finisca per diventare dottrina del ldquoλόγοςrdquo ldquoλόγοςrdquo puograve fornirci unrsquoindicazione di fatto ci imbattiamo in unrsquooriginaria appartenenza di essere ldquoφύσις e λόγοςrdquo occorre solo liberarci dallrsquoidea che ldquoλόγοςrdquo e ldquoλέγεινrdquo significhino in origine e propriamente qualcosa come pensiero intelletto e ragione (percheacute secondo lui non egrave cosigrave per lrsquoantico ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo non significano pensiero e intelletto o ragione) fincheacute resteremo di questa opinione e ci serviremo inoltre come criterio per lrsquointerpretazione di ldquoλόγοςrdquo della concezione che ha di esso la logica successiva non faremo nel nostro tentativo di riaccedere allrsquoinizio della filosofia greca che incorrere in assurditagrave Inoltre con questa concezione non potremmo mai intendere 1) per quale motivo il λόγος ha potuto in linea generale venir separato dallrsquoessere dellrsquoessente 2) percheacute il λόγος cosigrave inteso ha dovuto determinare in seguito lrsquoessenza del pensare e portarla a contrapporsi allrsquoessere (come egrave potuto accadere) Veniamo subito allrsquoargomento decisivo e domandiamoci che cosa significano ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo se non significano pensare ldquoλόγοςrdquo significa la parola il discorso e λέγειν il parlare Il dia-logo egrave il discorso che si scambia e il monologo egrave il discorso di uno solo hellip Ma λόγος in origine non significa ldquodiscorsordquo ldquodirerdquo come egrave stato tradotto e viene tradotto sempre quanto al suo significato la parola non ha alcun immediato rapporto con il linguaggio ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo in latino ldquolegererdquo corrisponde come parola al nostro ldquocogliererdquo cogliere delle spighe della legna dellrsquouva o anche scernere La lettura di un libro egrave solo un caso particolare del ldquocogliererdquo nel senso proprio del ldquolegererdquo del leggere egrave solo un aspetto particolare questa parola significa ldquoporre una cosa vicino allrsquoaltra metterle insieme in breve ldquoraccogliererdquo con ciograve le cose vengono contemporaneamente distinte lrsquouna dallrsquoaltra mentre si raccolgono queste cose (per raccoglierle devo distinguerle sono varie cose e le raccolgono il ldquolegererdquo latino ldquoλόγοςrdquo greco per Heidegger fa questo) Egrave questo lrsquouso che i matematici greci fanno della parola una raccolta una collezione di monete non costituisce un semplice ammasso di monete alla rinfusa nellrsquoespressione ldquoanalogiardquo troviamo addirittura entrambi i significati giustapposti quello originario di rapporto relazione e quello di lingua discorso ma come nel termine ldquocorrispondenzardquo noi non pensiamo ormai piugrave al ldquorispondererdquo (cor-rispondere) cosigrave inversamente i greci dal canto loro nel pronunciare la parola ldquoλόγοςrdquo non pensavano ancora o almeno non necessariamente al discorso e al dire (cioegrave pensavano al raccogliere delle cose coglierle insieme) Quale esempio della significazione originaria di ldquoλέγεινrdquo nel senso di raccogliere (Odissea) Anfimedonte per quale distretta siete stati quaggiugrave nel buio della terra sprofondati tutti voi eccellentissimi e coetanei talcheacute ben difficilmente altrimenti chi li ricercasse per tutta una cittagrave ne potrebbe di cosigrave nobili raccogliere (Aristotele dice non ci interessa) Non andremo per ora in cerca di come la nostra parola dal suo significato originario che non ha niente a che fare inizialmente con ldquolinguardquo ldquoparolardquo ldquodiscorso pervenga a significare ldquodirerdquo e ldquodiscorsordquo ci contenteremo soltanto a ricordare che il termine ldquoλόγοςrdquo anche quando da lungo tempo giagrave significava discorso o proposizione ha mantenuto il suo significato originario inteso a designare il rapporto di una cosa con lrsquoaltra (Λόγος ldquodiscorsordquo ldquoproposizionerdquo) (qui ci sarebbe una questione da porre che riguarda lrsquoetimo e lrsquouso che si fa generalmente dellrsquoetimo delle parole lui dice che questo termine ldquoλόγοςrdquo ha mantenuto il suo significato originario egrave sottointeso nella traduzione che se ne fa oggi come ha fatto cioegrave sarebbe come dire che crsquoegrave un qualche cosa dentro la parola che si mantiene identica a seacute per tre mila anni e nonostante tutto intorno a seacute vari muti continuamente quella cosa rimane la stessa Egrave questa lrsquoidea di Heidegger e non solo sua e che tanto ha interessato molti

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allrsquoetimo come se trovasse o fosse possibile trovare qualche cosa di originario che egrave rimasto intatto fino ad oggi che se mi consentite egrave una follia sarebbe come immaginare che qualche cosa nella parola rimanga esattamente quello che egrave nonostante la parola cambi come fa quella cosa a rimanere la stessa E come faccio a sapere che egrave la stessa) Riflettendo sul significato fondamentale del ldquoλόγοςrdquo come raccolta raccogliere non si egrave fatta ancora molta strada nel chiarire fino a che punto per i greci essere e λόγος siano la stessa cosa originariamente uniti tanto da potere e dovere necessariamente per determinate ragioni dividersi (adesso ci dice percheacute per i greci λόγος e φύσις sono praticamente la stessa cosa) Il riferirsi al significato fondamentale di ldquoλόγοςrdquo (cioegrave come raccolta addirittura come rapporto di una cosa con unrsquoaltra) non puograve dare unrsquoindicazione a patto di intendere previamente ciograve che significhi lrsquoessere per i greci la ldquoφύσιςrdquo Da parte nostra non soltanto ci siamo sforzati di intendere in generale lrsquoessere secondo la concezione greca ma ponendo poco sopra in risalto lrsquoessere di contro al divenire e allrsquoapparenza abbiamo fatto in modo che il significato dellrsquoessere risultasse circoscritto con sempre maggiore chiarezza a patto di tenere costantemente presente il giagrave detto possiamo dire lrsquoessere in quanto φύσις egrave lo schiudentesi imporsi In contrapposizione al divenire esso si mostra come costanza come costante presenza questa si manifesta in contrapposizione alla mera apparenza come apparire come la presenza manifesta (ora ha fatto un breve riassunto dice come si pone lrsquoessere ldquodischiudentesi permanenterdquo in relazione al divenire Percheacute il divenire si manifesta come ciograve che permane rispetto a ciograve che diviene ciograve che permane egrave lrsquoessere La stessa cosa rispetto allrsquoapparire allrsquoapparenza lrsquoessere si mostra come la presenza manifesta in ciograve che egrave apparenza) Che cosa ha a che fare il λόγος (raccolta) con lrsquoessere cosigrave inteso (Come ciograve che permane e ciograve che si manifesta in ciograve che permane) Per fornire la prova dellrsquointima connessione di λόγος e di φύσις agli albori della filosofia occidentale incominceremo con unrsquointerpretazione di Eraclito (fa una disquisizione su come egrave stato frainteso Eraclito questo dice egrave dipeso dal cristianesimo poi aggiunge che ancora Hegel si trova in questa linea) La dottrina del λόγος di Eraclito egrave intesa come preannuncio del λόγος di cui si tratta nel Nuovo Testamento il prologo dellrsquoEvangelo di Giovanni Il λόγος egrave Cristo Siccome giagrave Eraclito parla giagrave del λόγος i greci sarebbero giunti (per il cristianesimo) addirittura alla soglia della veritagrave assoluta ossia della veritagrave rivelata dal cristianesimo (perograve questo qui ci interessa poco) In base a tale concezione della filosofia comunemente diffusa sotto diverse forme (filosofia cristiana) i greci sarebbero i classici della filosofia per essere stati dei teologi cristiani in embrione (qui ci sta dicendo come egrave potuto accadere che la filosofia greca sia stata tradotta e trasformata nel modo in cui si presenta oggi egrave stata opera del cristianesimo) allora cita due frammenti di Eraclito 1) ora mentre il λόγος permane costantemente tale gli uomini si comportano come degli insipienti (Eraclito quello del πάντα ῥεῖ tutto scorre) cosigrave prima di aver inteso come dopo di aver udito Tutto infatti diviene essente ldquoκατά τόν λόγον τόνδεrdquo a misura e secondo questo λόγος (cioegrave tutto diviene a misura di questo λόγος) nondimeno essi (gli uomini) assomigliano a quelli che privi drsquoaudacia non hanno mai fatto esperienza di nulla bencheacute si affannino tanto in parole ed opere come quelle che io compio allorcheacute analizzo ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere (Eraclito analizza ogni cosa secondo lrsquoessere non secondo il divenire secondo lrsquoessere κατά φύσις) e spiego come essa (ogni cosa) si comporti Ma agli altri uomini (alla generalitagrave οἵ πολλοί ndash letteralmente i ldquomoltirdquo generalmente tradotto con ldquola pleberdquo) rimane nascosto ciograve che essi propriamente fanno quando sono svegli come quello che han fatto nel sonno ridiviene in seguito per essi nascosto 2) Per questo egrave necessario seguire questo ossia attenersi a ciograve che costituisce nellrsquoessente lrsquoinsieme ma mentre il λόγος egrave presente come questo insieme nellrsquoessente la massa vive come se ognuno avesse lrsquointendimento (il senso) suo proprio (Il λόγος egrave presente come un insieme nellrsquoessente e il λόγος

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egrave ciograve che raccoglie nellrsquoessente e raccogliendo lo rende possibile lo rende coglibile conoscibile) Che cosa dobbiamo desumere da questi due frammenti Del λόγος abbiamo detto 1) che esso ha come propria prerogativa la stabilitagrave la permanenza 2) che esso si presenta nellrsquoessente come lrsquoinsieme lrsquoinsieme dellrsquoessente il raccogliente 3) che tutto ciograve che avviene ossia sopravviene nellrsquoessere sussiste in conformitagrave di questo stabile insieme Questo egrave ciograve che si impone (das Waltende) Quanto viene detto qui del λόγος corrisponde perfettamente al vero significato della parola tedesca ldquoSammlungrdquo la quale designa 1) lrsquoatto del raccogliere 2) lrsquoinsieme raccolto Cosigrave qui λόγος significa lrsquoinsieme raccolto raccogliente il raccogliente originario (dellrsquoente lrsquoente sarebbe fatto di questo raccogliente originario) Λόγος non vale qui neacute significato neacute parola neacute dottrina ancor meno ldquosignificato di una dottrinardquo ma come lrsquoinsieme raccolto originariamente raccogliente e che costantemente in seacute si impone (cioegrave questo insieme raccolto originariamente originariamente nel domandare Tenete conto per Heidegger lrsquouomo autentico egrave quello che si trova sempre nellrsquoapertura del domandare questo va tenuto sempre presente o sfuggono un porsquo di cose) (questo raccogliente in teoria egrave il linguaggio) (λόγος egrave un raccogliere originario raccogliente cioegrave nel suo cogliersi non egrave un raccogliente che egrave stato messo lagrave egrave un raccogliente nellrsquoatto del raccogliersi Questa particolaritagrave egrave sempre presente in Heidegger cioegrave di un qualche cosa che viene considerato nel momento in cui questo qualcosa sta agendo non come lrsquoagito o ciograve che agiragrave ma ciograve che sta agendo adesso) Certamente nel frammento (1) il contesto sembra propendere verso una interpretazione del λόγος nel senso della parola del discorso e persino reclamarla come la sola possibile infatti si tratta dellrsquoudire degli uomini Esiste un frammento in cui questa connessione fra λόγος e udire egrave espressa in maniera immediata ldquopoicheacute avete udito non me ma il λόγος egrave saggio dire conformemente lrsquoUno egrave il tutto (questo egrave un altro frammento il frammento 50 di Eraclito Sigrave occorre dire che Heidegger mette in atto queste torsioni e contorsioni linguistiche allo scopo di mostrare ciograve che lui vuole mostrare e cioegrave che la parola greca originaria egrave quella che contiene lrsquoessere autentico e che pertanto lrsquouomo autentico che si pone nellrsquoapertura del domandare e quindi consente allrsquoessere di aprire il suo orizzonte e quindi allrsquoente di sopraggiungere Questo essere autentico egrave quello che mantiene la tradizione del rapportarsi originario alla parola al λόγος quindi alla φύσις quindi allrsquoessere e cioegrave egrave lrsquouomo tedesco per eccellenza Percheacute questo egrave il senso come dicevo forse lrsquoaltra volta dellrsquoavvicinarsi anzi dellrsquoaderire nei primi tempi di Heidegger al nazismo lrsquoidea che il nazismo avrebbe potuto riproporre lrsquouomo autentico anzicheacute lrsquouomo della chiacchiera lrsquouomo del sentito dire lrsquouomo che si accontenta di quello che altri sanno e lo fa suo e lo ripropone allrsquoinfinito ma che non si trova piugrave nella domanda autentica e cioegrave la domanda che continua a domandare e quindi a rilanciare lrsquoapertura dellrsquoessere Questo per dire per quale motivo Heidegger fa questi contorcimenti linguistici etimologici filologici lui non era un filologo tra lrsquoaltro conosceva molto bene il greco e la filologia ovviamente ma tutte queste contorsioni hanno questo obiettivo mostrare se non proprio dimostrare che lrsquoautentico lrsquooriginario sta nella parola greca e soltanto lrsquouomo che ripercorre e sa soprattutto ripercorrere questa strada per ritornare alla tradizione greca egrave lrsquouomo autentico quello degno di dominare il mondo Questo non lo dice questa egrave stata lrsquoevoluzione e soprattutto il modo in cui egrave stato utilizzato Heidegger dal pensiero nazista Heidegger ma anche Nietzsche badate bene egrave stato utilizzato anche lui Heidegger Nietzsche e poi Wagner ma queste sono altre storie) (se non ci fosse stata quella parola tedesca) (ldquoSammlungrdquo ldquoraccogliererdquo per questo sto parlando di contorcimenti linguistici di torsioni e contorsioni legittime fino ad un certo punto anche percheacute qui dagrave sempre come acquisito che per esempio la parola tedesca ldquoSammlungrdquo significhi quella cosa ligrave sia quella cosa ligrave sia lrsquoatto del raccogliere sia lrsquoinsieme raccolto sia questo E se noi volessimo addirittura giungere a considerare che lrsquouomo autentico egrave colui come dicevo

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prima che si mantiene sempre nella costante apertura della domanda e non abdica mai a questo domandare ldquooriginariordquo nel senso che egrave sempre allrsquoorigine del suo essere del suo dire del suo fare questo domandare continuo beh questo egrave lo psicanalista perograve egrave anche lrsquouomo autentico e anche il nazista Se volessimo fare torsioni e contorsioni ne potremmo fare quante ne vogliamo Dai frammenti di Eraclito Gli uomini stanno di fronte al λόγος come coloro che il λόγος non comprendono Eraclito usa spesso questa parola ldquoἀξύνετοιrdquo per dire che non comprendono essa egrave la negazione di ldquoσυνίημιrdquo che significa portarsi lrsquoun lrsquoaltro ldquoἀξύνετοιrdquo sono gli uomini che non si portano lrsquouno con lrsquoaltro che cosa (che cosa si chiede che cosa non si portano lrsquoun lrsquoaltro Il λόγος ciograve che egrave costantemente insieme lrsquoinsieme raccolto Cioegrave gli uomini che chiama ldquosprovvedutirdquo sono quelli che non si trasmettono il λόγος cioegrave questa cosa che continuamente si raccoglie questo raccogliente) Gli uomini rimangono coloro che non lo ldquomettono insiemerdquo non lo ldquocom-prendonordquo non lo compongono in unitagrave abbiano o non abbiano essi di giagrave udito (sta dicendo che lrsquouomo autentico egrave quello che comprende cioegrave mette insieme compie questo raccoglimento il raccogliere ma il raccogliere che cosa raccogliere ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere egrave questo il raccogliere raccogliente raccogliere secondo lrsquoessere cioegrave raccogliere secondo ciograve che permane in questo raccogliente raccogliersi) Gli uomini non pervengono al λόγος nemmeno se lo tentano con le parole (ἐπῇα) Si fa indubbiamente menzione di parole e discorso ma proprio in quanto differenti dal λόγος e addirittura a lui opposti Eraclito vuol dire gli uomini indubbiamente odono e odono delle parole ma in questo udire essi non sanno ascoltare ossia (sembra che stia parlando dellrsquoanalista) seguire ciograve che non egrave udibile come parola ciograve che non costituisce un particolare ma il λόγος (cioegrave questo tutto raccoglientesi che permane) (vedete come giagrave incomincia ad alludere alla questione dellrsquointerpretazione lrsquointerpretazione sta nellrsquoascoltare ciograve che la parola non dice portare alla luce ciograve che egrave nascosto portare alla non latenza (αλήθεια) Questo egrave per Heidegger lrsquointerpretare ma poi anche per lrsquoermeneutica drsquoaltra parte si fa nascere con lui tutto il pensiero ermeneutico anche se si considera un primo grande ermeneuta come tutti sapete Schleiermacher) Se interpretiamo bene il frammento 50 (cioegrave lo interpretiamo come pare a lui) esso dice voi non dovete rimanere attaccati alle parole ma apprendere il λόγος e proprio percheacute λόγος e λέγειν significano discorso e dire e non di meno tutto ciograve non costituisce lrsquoessenza del λόγος che λόγος viene qui contrapposto a ldquoἐπῇαrdquo (discorso) corrispondentemente al semplice udire orecchiare si contrappone lrsquoautentico essere ascoltante lrsquoessere ascoltante egrave colui che appunto riesce a cogliere nel λόγος non ciograve che con λόγος egrave stato inteso dopo il discorso la proposizione eccetera ma come lrsquooriginario raccogliere di ciograve che appare nel momento in cui lrsquoessere compare allrsquoorizzonte (compare lrsquoessere e quindi se crsquoegrave lrsquoessere solo allora puograve apparire lrsquoente e ciograve che permane ciograve che permane in questo apparire egrave il λόγος che egrave uno dei modi lui non lo ammetterebbe mai ma egrave una delle figure dellrsquoessere come la φύσις come lrsquoαλήθεια eccetera sono tutte ldquofigurerdquo mettetelo fra virgolette percheacute Heidegger non lo dice mai ma per dare unrsquoidea molto spiccia ldquofigurerdquo dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere appare mettiamola cosigrave forse egrave piugrave corretto) Il semplice udire si disperde e si dissipa in ciograve che comunemente si opina e si dice nel sentito dire nella δόξα nellrsquoapparenza lrsquoautentico ascoltare non ha nulla a che fare con lrsquoorecchio e con la bocca ma vuol dire ldquoprestare obbedienza a ciograve che il λόγος egrave lrsquoinsieme raccolto dello stesso essenterdquo (come dire in altri termini che lrsquoessente in quanto si mostra come qualche cosa di raccolto non sono cose messe ligrave alla rinfusa sono quelle cose che appaiono mentre si raccolgono ascoltare ciograve che la parola non dice egrave intendere cogliere ciograve che appare dalla non latenza come qualcosa di raccolto in un certo modo secondo il modo dellrsquoessere e cioegrave ciograve che appare di autentico in ciograve che si dice) noi non possiamo udire autenticamente se non siamo giagrave disposti allrsquoobbedienza (e cioegrave lrsquouomo nel suo domandare apre allrsquoessere e obbedisce allrsquoessere cioegrave a ciograve che

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di autentico appare) Chi non egrave disposto allrsquoobbedienza egrave destinato fin dallrsquoinizio a rimanere lungi dal λόγος escluso da lui sia che egli abbia precedentemente udito con lrsquoorecchio o meno coloro che odono soltanto orecchiano dappertutto e riportano in giro quanto hanno sentito sono e rimangono degli incomprensivi (ancora sulla non comprensione) Λόγος egrave (pag 139) il raccoglimento stabile insieme raccolto e che si mantiene in se stesso dellrsquoessente (cioegrave ci sta dicendo di cosa egrave fatto lrsquoessente) vale a dire lrsquoessere (che cosa si mantiene costante nellrsquoente che egrave qualcosa che muta che cosa si mantiene e permane Lrsquoessere Questo insieme dunque raccolto che si mantiene nellrsquoente e che lo rende tale egrave lrsquoessere solo che in questo caso lrsquoessere egrave λόγος) Per questo nel frammento (1) κατά τό χρεῶν ha lo stesso significato di κατά φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa (cioegrave secondo il λόγος o secondo la φύσις egrave sempre la stessa cosa dice lui cioegrave secondo lrsquoessere che si manifesti come λόγος o che si manifesti come φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa lo dice qui) Λόγος caratterizza lrsquoessere da un punto di vista nuovo e pure antico ciograve che egrave essente ciograve che sta in seacute ben eretto e caratterizzato egrave in seacute e da seacute raccolto e si mantiene in tale raccoglimento (questo egrave lrsquoaspetto specifico del λόγος) Lrsquoἑόν lrsquoessente egrave nella sua propria essenza ξυνόνrdquo ldquopresenza raccolta (lrsquoessente egrave una presenza raccolta non significa il generale ma ciograve che raccoglie in seacute tutte le cose mantenendole insieme parla ancora di porre insieme) Lrsquounitagrave originariamente unificante di ciograve che diverge (tutti questi elementi che il λόγος raccoglie insieme sono diciamola cosigrave ldquopotenzialmente divergentirdquo ma egrave il λόγος che li mantiene raccolti insieme ed egrave ciograve che consente la comprensione) (qui parla dellrsquoetica dellrsquoestetica ldquopercheacute il λόγος ha valorerdquo percheacute egrave un raccoglimento originario non un ammasso confuso una mescolanza di tutto con tutto il medesimo valore lui dice che egrave per questo che gli competono rango e sovranitagrave Poi qui esagera) Proprio percheacute lrsquoessere egrave λόγος egrave armonia αλήθεια φύσις φαίνεσθαι dunque proprio percheacute lrsquoessere egrave queste cose che non si mostra a discrezione il vero non egrave per tutti ma solo per i forti questa intrinseca superioritagrave e celatezza dellrsquoessere viene espressa da quella singolare massima che proprio percheacute egrave cosigrave poco greca in apparenza esprime lrsquoessenza dellrsquoesperienza greca dellrsquoessere dellrsquoessente Frammento (124) Come spazzatura alla rinfusa ammucchiata il mondo piugrave bello Si egrave soliti compendiare la filosofia di Eraclito nel detto ldquoπάντα ῥεῖrdquo questa espressione qualora provenga veramente da Eraclito non significa che tutto egrave cangiamento puro e semplice che si disperde e scorre senza posa pura instabilitagrave ma vuol dire (qui egrave lrsquointerpretazione di Heidegger del ldquopanta reirdquo) la totalitagrave dellrsquoessente viene nel suo essere continuamente rigettata da un contrario allrsquoaltro lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica (Tutti questi elementi che si contrappongono vengono raccolti in un tutto in un tutto raccolto lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica questa instabilitagrave di cose che vanno in conflitto fra loro) (come fa ad essere cosigrave sicuro di cogliere lrsquoldquoautenticordquo) (percheacute lui coglie nellrsquoaccezione greca dellrsquoessere ciograve che di autentico crsquoegrave stato nel primo sorgere del pensiero che ha giagrave posto la questione percheacute se ne egrave accorto in questo senso ldquooriginalerdquo viene dallrsquoorigine e poi egrave stato disperso dalla filosofia in buona parte come diceva prima a causa dellrsquointromissione della religione nella filosofia che ha visto addirittura nel λόγος il Cristo perograve lrsquooriginario egrave ciograve che sta nella parola del greco antico egrave per questo che sta facendo tutte queste storie con le parole greche) Una volta afferrata la concezione fondamentale del λόγος cioegrave dellrsquoessere come raccoglimento e come insieme raccolto occorre considerare e tenere per fermo quanto segue il raccoglimento non egrave un semplice mettere insieme un ammucchiare esso mantiene in una coappartenenza reciproca ciograve che tenderebbe a separarsi e a contrapporsi (cioegrave di tutti questi elementi di cui egrave fatto lrsquoente elementi che si contrappongono il λόγος li mantiene insieme in una relazione fra loro) Non lo lascia mai cadere nella mera dispersione e dissipazione In quanto ritenzione il λόγος ha il carattere dellrsquoimporsi predominante della φύσις (e naturalmente lrsquoessere mantiene

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mantenendo sotto forma di λόγος questi elementi contrapposti uniti mantiene anche una continua tensione e domandare egrave rilanciare questa tensione in definitiva) pag 145 Dovrsquoegrave che il λόγος viene menzionato da Parmenide E soprattutto dovrsquoegrave che si parla dellrsquooggetto della nostra attuale ricerca cioegrave del contrapporsi di essere e λόγος Se in Parmenide si trova qualcosa a questo proposito sembra essere proprio il contrario di una contrapposizione il frammento (5) ci trasmette una frase di cui esistono in Parmenide due versioni ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo grosso modo e secondo la maniera di ogni tempo invalsa di tradurre ciograve vorrebbe significare ldquoora il pensare e lrsquoessere sono la stessa cosardquo ldquoνοεῖνrdquo egrave il pensare e ldquoεἷναιrdquo egrave lrsquoessere) Ora il fraintendimento non greco di questa celebre frase non egrave inferiore alla falsificazione subita dalla dottrina del λόγος di Eraclito si intende ldquonoeinrdquo come pensare e il pensare come attivitagrave del soggetto il pensiero del soggetto determina ciograve che lrsquoessere egrave (questo nella filosofia tradizionalmente) lrsquoessere non egrave altro se non ciograve che egrave pensato dal pensiero ora siccome il pensare rimane unrsquoattivitagrave soggettiva e pensare ed essere devono secondo Parmenide risultare la medesima cosa tutto diventa soggettivo non vi egrave un essente in seacute ora stando a quanto si insegna una tale dottrina si trova in Kant e nellrsquoidealismo tedesco Parmenide in fondo non avrebbe fatto che anticipare tale dottrina pertanto egli viene lodato per questa impresa progressista soprattutto nei confronti di Aristotele che fu pensatore greco piugrave tardo Ma che cosa significano τό αὐτό cioegrave lo stesso che significa ldquoνοεῖνrdquo che significa ldquoεἷναιrdquo (sta dicendo ldquoche significa pensiero essere in Parmeniderdquo) Percheacute in ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoνοεῖνrdquo significa prendere ldquoνοῦςrdquo significa apprensione cioegrave in due sensi strettamente connessi ldquoprendererdquo significa anzi tutto accogliere (prima parlava del cogliere adesso dellrsquoaccogliere e cioegrave) lasciare pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare accogliere egrave lasciare venire a seacute ciograve che appare Apprendere significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare cosigrave un fatto stabilire di che si tratti e in che consiste Quindi si tratta di un lasciar pervenire a seacute consistente non in una semplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa egrave la posizione proprio tipica di Heidegger cioegrave prendere posizione nei confronti di ciograve che si mostra lrsquouomo autentico egrave uno che prende posizione cioegrave sa di essere nel mondo si rende conto che essere nel mondo procede dal domandare pone in essere la domanda ponendo la domanda in atto apre allrsquoessere ma non egrave passivo rispetto a tutto questo lrsquouomo di Heidegger non egrave passivo rispetto al mondo egrave sempre un essere in atto un esserci (Dasein) un essere qui adesso e assumere la responsabilitagrave di questo ldquoessercirdquo questo ldquoessere qui adessordquo con tutto ciograve che questo comporta e quindi questa ldquoapprensionerdquo questo accogliere ciograve che appare dice che ciograve che ldquomi apparerdquo non viene recepito dallrsquouomo autentico passivamente come uno spettatore come un osservatore ma in questo ldquoaccogliererdquo crsquoegrave tutto Heidegger e cioegrave crsquoegrave il porsi come agente cioegrave come colui che agisce questo accogliere non lo subisce lo agisce Poi considera il τό αὐτό cioegrave ldquolo stessordquo Ci fermiamo qui (Pag 147) Egrave piacevole la lettura di Heidegger mostra molti aspetti mostra come sia possibile torcendo e ritorcendo le parole a proprio volere fare tutto quello che si vuole Lui pensava che perograve non stesse compiendo questa operazione di torsione delle parole ma immaginava di andare a cogliere lrsquoessenza originale ldquooriginariardquo anzi la piugrave originaria la parola autentica percheacute ligrave in ciograve che gli umani hanno pensato originariamente prima di essere traviati dalla filosofia ligrave crsquoegrave lrsquoautentico ligrave crsquoegrave il vero aprirsi allrsquoessere (Torce le parole come se allrsquoorigine ci fosse la veritagrave) (In un certo senso αλήθεια egrave il nascondimento) Il lavoro che ha fatto Heidegger egrave stato quello di porsi nei confronti dellrsquoessere in maniera particolare cioegrave per lui lrsquoessere egrave il problema ha problematizzato lrsquoessere in tutta la filosofia greca e a seguire fino a beh si salva Nietzsche in parte lrsquoessere egrave sempre stato pensato

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come la ldquocosa stessardquo che quindi egrave quella che egrave ed egrave immutabile quindi se anche lrsquouomo egrave lrsquoessere anche lrsquouomo egrave quello che egrave e questo andava a urtare il pensiero nel quale Heidegger si egrave formato e cioegrave un pensiero dei primi del lsquo900 delle avanguardie artistiche e le prime manifestazioni di opposizione nei confronti del positivismo che aveva portato allrsquoindustrializzazione a una grandissima fiducia nella tecnica e nellrsquoindustria che invece si era rivelata dopo la prima guerra mondiale non cosigrave vicina allrsquoesigenza dellrsquouomo Allora tutto questo ma non solo ha portato Heidegger a considerare lrsquoessere in un altro modo e si egrave domandato ldquose lrsquoessere non egrave la cosa non egrave quella roba ligrave allora che cosrsquoegraverdquo e ha incominciato a rispondersi ldquopercheacute intanto ci sia lrsquoessere occorre che ci sia lrsquouomo percheacute egrave con lrsquouomo che si pone la domanda intorno allrsquoessererdquo da qui lrsquoldquoesistenzialismordquo cioegrave egrave dallrsquoesistenza che si parte dallrsquoesistenza lrsquouomo a questo punto ha incominciato a dirsi che egrave lrsquouomo che si pone come colui che si pone la domanda fondamentale la famosa domanda fondamentale e allora ciograve che lrsquouomo domanda egrave sigrave intorno allrsquoessere ma non tiene conto del fatto che questo ldquoessererdquo di cui lrsquouomo sta domandando egrave in qualche modo giagrave presente nel suo domandare Questa egrave la tesi di Heidegger e cioegrave si tratta per Heidegger rispetto allrsquoessere non piugrave della ldquocosardquo ma del mondo in cui lrsquouomo e la cosa si corrispondono percheacute quando lrsquouomo si rapporta alla cosa si rapporta sempre per un motivo vuole modificarla vuole fare varie storie quindi questa ldquocosardquo Questo ldquoessererdquo non egrave piugrave la cosa in seacute tale e quale ma viene modificata continuamente dallrsquouomo stesso ecco percheacute lrsquoessere per Heidegger non egrave piugrave una cosa ferma e stabile ma egrave lrsquoldquoessercirdquo cioegrave lrsquoessere me in questo momento particolare specifico con tutto ciograve che io sono percheacute non sono soltanto quella cosa ligrave fatto di una testa due braccia eccetera sono tutto ciograve di cui sono fatto ma sono anche quelle cose che altri prima di me hanno fatto io sono tutte queste cose La portata del suo pensiero egrave stato quello di ricondurre lrsquoessere allrsquouomo fare un umanismo e cioegrave ha posto lrsquouomo lrsquoesserci dellrsquouomo al centro dellrsquoindagine non piugrave come lrsquoosservatore ligrave crsquoegrave lrsquouomo e ligrave crsquoegrave la cosa e lrsquoessere appartiene a quella cosa ligrave no lrsquoessere egrave qui qui dove sono io La filosofia di Heidegger ha segnato una svolta indubbiamente senzrsquoaltro ha costituito una grossa frattura certo non egrave stato lrsquounico esistenzialista ci sono stati Jasper e Sarte e Kierkegaard prima di loro Perograve per quanto riguarda lrsquointerpretazione cioegrave lrsquoermeneutica ha dato un avvio decisivo percheacute posta la questione in questi termini allora non crsquoegrave piugrave ldquola cosardquo ma ci sono io che mi rapporto alla cosa con tutto il mio bagaglio culturale questa egrave la tesi di Heidegger e dellrsquoermeneutica di conseguenza e cioegrave di tutto ciograve che egrave stato elaborato come interpretazione Heidegger ha segnato fortemente la teoria dellrsquointerpretazione era giagrave stata posta da Nietzsche ovviamente ricordate ldquoNon esistono fatti ma solo interpretazionirdquo dice Nietzsche Heidegger lo ha teorizzato 14 gennaio 2015 La tecnica cosigrave come la pone Heidegger egrave ciograve che dagrave agli umani lrsquoidea di avere il potere di avere il controllo su tutto e questo egrave uno dei motivi per cui la tecnica ha cosigrave tanto successo percheacute supporta una fantasia di onnipotenza come se attraverso la tecnica fosse possibile controllare ogni cosa Egrave una posizione gnostica vi ricordate il famoso motto degli gnostici ldquoEritis sicut diirdquo Heidegger ldquooriginariamenterdquo si volge ai presocratici anche se poi verso la fine si accorge che anche i presocratici erano giagrave metafisici ma lrsquoidea egrave che i presocratici si trovassero ancora in una fase ldquoauroralerdquo del pensiero quindi non ancora volto alla costruzione e al perseguimento della tecnica come strumento per il controllo del mondo Per controllare qualcosa occorre che questo qualcosa sia oggettivato sia quello che egrave da qui lrsquoesigenza della metafisica che fa proprio questo dice che ciascuna cosa egrave quella che egrave e quindi non la lascia esistere per seacute cosigrave come secondo sempre

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Heidegger accadeva presso i presocratici rispetto allrsquoidea della ldquoφύσιςrdquo cioegrave la ldquoφύσιςrdquo come sigrave lrsquoessere delle cose certo ma come un essere che egrave lasciato essere e cioegrave non egrave oggettivato non egrave posto come un qualche cosa da controllare da gestire da manipolare questo ancora per Heidegger per i presocratici non crsquoera ed egrave questo che a lui interessa ed egrave per questo che si egrave interessato molto a Houmllderlin Houmllderlin o almeno cosigrave egrave apparso ad Heidegger ha la posizione dei presocratici rispetto al ldquolasciar essere lrsquoessererdquo per dirla cosigrave senza quindi piegarlo necessariamente a una oggettivitagrave manipolante Questo potrebbe essere riassunto in due parole e cioegrave il passaggio operato dalla storia del pensiero egrave stato quello di passare dalla poesia alla tecnica ldquopoesiardquo nel senso heideggeriano del termine come ldquoποίησιςrdquo come produzione come il produrre il lasciar produrre e lasciare anche venire in luce le cose senza costringerle nella oggettivazione quindi ciograve che ha operato la metafisica quindi tutto il pensiero occidentale egrave questo passaggio dalla ποίησις alla τέχνη Lrsquoopera di Heidegger ha puntato su questo Questo lo dicevo per motivare il fatto che ci occuperemo della tecnica percheacute appare la tecnica come il piugrave formidabile supporto della fantasia di potenza della fantasia di controllo di dominio tecnica che ovviamente non si riferisce oggi allrsquoinformatica o alle cose piugrave recenti era giagrave presente nei presocratici Era presente cosigrave come egrave presente oggi come il tentativo piugrave o meno riuscito di manipolazione dellrsquoente e quindi necessariamente di oggettivazione dellrsquoessere cioegrave trasformando lrsquoessere in ente Questa egrave una accusa che Heidegger rivolge al pensiero ma vede in questo anche la possibilitagrave di andare oltre la metafisica e cioegrave di giungere a una posizione come la chiama lui ldquotrans metafisicardquo e cioegrave la tecnica con il suo nichilismo percheacute egrave fondata sulla ldquodeiezionerdquo questo egrave il termine che usa lui la ldquodeiezione dellrsquoessererdquo cioegrave lrsquooblio la dimenticanza dellrsquoessere in questo senso la tecnica egrave nichilista perograve portando alle estreme conseguenze questa posizione operata dalla tecnica dovrebbe giungersi sempre secondo Heidegger a quel punto in cui la tecnica mostra la sua incapacitagrave di governare nel senso di controllare di gestire lrsquoente e allora a questo punto mostrando il fallimento della tecnica dovrebbe accadere a parere di Heidegger ma su questo egrave abbastanza vago dovrebbe accadere quello che lui auspica e cioegrave un approccio autentico allrsquoessere ldquolasciar essere lrsquoessererdquo usiamo questi termini cosa che secondo lui non egrave piugrave avvenuto anzi come dicevo prima nellrsquoultimo Heidegger lrsquoidea egrave che non sia mai avvenuto tantrsquoegrave che giunge a un certo punto a dire che ldquosolo un dio ci puograve salvarerdquo Ecco questo egrave il motivo per cui ci interesseremo alla questione della tecnica per vedere se ci sono elementi che possono tornarci utili sia concettualmente sia perograve anche retoricamente per articolare la questione del potere di come funziona il potere Certo neacute Heidegger neacute meno che mai i presocratici erano in condizioni di intendere da dove viene questa esigenza di controllo di potere su tutto e cioegrave che cosa ha fatto sigrave che a un certo punto gli umani si siano inventati la metafisica e cioegrave quel pensiero che ldquooggettivardquo lrsquoessere trasformandolo in ente al fine di controllarlo di gestirlo di manipolarlo per averne il potere appunto e ovviamente come sappiamo ldquoenterdquo egrave qualunque cosa anche una relazione amorosa egrave un ente La volta scorsa Heidegger stava considerando quella famosa frase di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo prendendo i vari pezzi della frase Si chiede che cosa significano queste parole ldquoαὐτόrdquo ldquoνοεῖνrdquo ldquoεἷναιrdquo ldquolo stessordquo ldquoil pensierordquo ldquolrsquoessererdquo cercando in queste parole qualche cosa di piugrave che a suo parere egrave sfuggito a tutta la ricerca filosofica che lo ha preceduto Parla qui del ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro ldquoνοεῖνrdquo (pensare) per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica cioegrave come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoΝοεῖνrdquo significa apprendere ldquoνοῦςrdquo ldquoapprensionerdquo e ciograve in due sensi strettamente connessi ldquoapprendererdquo vuol dire anzi tutto ldquoaccogliererdquo lasciar pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare (lrsquoessere egrave ciograve che appare e qui si

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tratta nel pensiero cioegrave nel νοεῖν di accogliere questo apparire che non egrave un analizzare di sezionare ma di accogliere innanzi tutto) ldquoapprendererdquo significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare un fatto stabilire di che si tratta e in che consiste lrsquoldquoapprensionerdquo in questo duplice senso esprime un lasciar pervenire a seacute consistente non in una duplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa duplice possibilitagrave di tradurre questo termine non significa soltanto avere di fronte due possibilitagrave ma significa prendere una decisione e cioegrave trovarsi nellrsquoagire questo accoglimento per Heidegger abbiamo detto ma lo ripetiamo si tratta sempre di un essere ldquoprogettatordquo in qualche cosa cosa che comporta un agire comporta un assumersi una responsabilitagrave il fatto di indicare lrsquouomo come lrsquoldquoessercirdquo comporta che questo uomo non egrave mai spettatore passivo di quello che accade egrave sempre qualcuno che agisce agisce in prima persona e si assume la responsabilitagrave di quello che fa questo per Heidegger egrave lrsquouomo autentico non quello che vive percheacute ha sentito dire percheacute si fa cosigrave si fa cosagrave no egrave quello che accoglie ciograve che appare e soprattutto lo lascia apparire senza potremmo dirla Heidegger non lo dice ma potremmo dirlo ldquosenza necessariamente oggettivarerdquo cioegrave senza necessariamente compiere un operazione metafisica torno a dirvi Heidegger questo non lo dice lo sto dicendo io) Nel νοεῖν egrave espresso questo ricevere ciograve che appare portandolo a fissarsi in posizione (vedete che tornano vari elementi il permanere lrsquoassumere una posizione prendere posizione) siamo giunti cosigrave al chiarimento di ciograve che ci eravamo in primo luogo domandati ldquoche significa τό αὐτόrdquo (lo stesso) Quando una cosa egrave uguale a unrsquoaltra noi la consideriamo come costituente a unitagrave come una sola e medesima cosa con lrsquoaltra come concepire lrsquounitagrave quando si tratta dellrsquounitagrave dello stesso (cioegrave lo ldquostessordquo come unitagrave) non possiamo stabilirlo a nostro piacere almeno in questo caso in cui egrave il discorso dellrsquoessere dobbiamo cercare di comprendere lrsquounitagrave nel senso che Parmenide intende con la parola ldquoἕνrdquo (uno) sappiamo che lrsquounitagrave non egrave mai qui vuota uniformitagrave identitagrave come pura indifferenza lrsquounitagrave egrave costituita dalla coappartenenza reciproca di antagonisti egrave lrsquooriginariamente uno Percheacute Parmenide dice ldquoτε καίrdquo percheacute essere e pensare sono nel loro contrapporsi uniti ossia sono la stessa cosa in quanto coappartenentesi (stavamo riflettendo sulla contrapposizione tra essere e pensare non so se ve lo ricordate che sono lo stesso appunto) Partiamo dallrsquoessere cosigrave come da piugrave punti di vista ci si egrave chiarito quale ldquoφύσιςrdquo essere significa mantenersi in luce apparire venire nella non latenza (non-latenza ldquoa-λήθειαrdquo che egrave la veritagrave appunto il venire alla luce) laddove qualcosa di simile si verifica ossia laddove lrsquoessere si impone ivi si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione lrsquoarrestare accogliente dello stabile in seacute che si mostra (ve lo rileggo percheacute egrave un porsquo complessa dunque dove qualcosa si verifica cioegrave nella non latenza nellrsquoaλήθεια si verifica che lrsquoessere si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione cioegrave non crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquoapprensione di qualche cosa cioegrave prima crsquoegrave qualche cosa poi crsquoegrave lrsquouomo che apprende Tenete sempre conto che quando parla di ldquoapprensionerdquo ldquoaccoglimentordquo si riferisce allrsquouomo che egrave lrsquounico ente sul pianeta in grado di porsi la domanda intorno allrsquoessere cosa per Heidegger non irrilevante per cui non dice che crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquouomo da unrsquoaltra parte e lrsquouomo considera lrsquoessere se cosigrave facesse lo considererebbe come un ente (metafisicamente) dice che si coappartengono non crsquoegrave lrsquouno senza lrsquoaltro non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquouomo che lo accoglie che lo lascia accogliere qui dire come dice lui delle volte ldquolo lascia venire in lucerdquo sembrerebbe che crsquoegrave un qualche cosa che lo precede ma questo ldquolasciare venire in lucerdquo non crsquoegrave prima della domanda che lrsquouomo si pone intorno allrsquoessere) Lrsquoessere si impone ma poicheacute esso si impone e quanto si impone e appare si produce necessariamente con questa apparizione anche lrsquoapprensione (si producono insieme non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra non crsquoegrave prima una e poi lrsquoaltra) Ora affincheacute lrsquouomo risulti interessato al prodursi di questa apparizione e di questa apprensione (sarebbe lrsquouomo autentico)

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occorre che lrsquouomo stesso effettivamente sia cioegrave che appartenga allrsquoessere Lrsquoessenza e la modalitagrave dellrsquoesser uomo possono dunque determinarsi solo in base allrsquoessenza dellrsquoessere (sta dicendo che non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di intendere lrsquoessere senza che ci sia lrsquouomo che domanda intorno allrsquoessere e in questo domandare lascia che lrsquoessere sia) Se tuttavia allrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo compete lrsquoapparire bisogna che lrsquouomo come essente appartenga a questo apparire (cioegrave appaia insieme) drsquoaltra parte siccome lrsquoesser uomo costituisce manifestamente un essere particolare sui generis infatti egrave lrsquounico che si fa sullrsquoessere risulta dalla singolaritagrave del suo appartenere allrsquoessere inteso come apparire imponentesi (cioegrave la sua singolaritagrave egrave di appartenere allrsquoessere ma come Come un apparire imponentesi appare e si impone si impone nel senso non che si impone con veemenza poi anche lo diragrave ma si impone nel senso che da quel momento crsquoegrave esiste) Ora perograve il fatto che un tale apparire compete lrsquoapprensione lrsquoapprendere recettivo di ciograve che si mostra egrave da ritenere che proprio in base a questo si determini lrsquoessenza dellrsquoessere uomo Nellrsquointerpretare la frase di Parmenide non bisogna dunque includervi o inserirvi una certa rappresentazione dellrsquouomo piugrave tardiva o addirittura odierna egrave al contrario la frase stessa che ci deve in primo luogo istruire sul come secondo essa vale a dire secondo lrsquoessenza dellrsquoessere si determini anche lrsquoessenza dellrsquouomo chi sia lrsquouomo stando a quanto ce ne dice Eraclito risulta ldquoἔδειξεrdquo (cioegrave lrsquouomo si mostra) si mostra soltanto nel ldquoπόλεμοςrdquo nel separarsi degli dei e degli uomini nel prodursi della rottura dellrsquoessere stesso (sempre quindi in una contrapposizione percheacute ricordate che lui distingue tra lrsquoessere parmenideo e lrsquoessere di Eraclito Per Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoimmobile egrave ciograve che sta ciograve che egrave necessariamente e di ligrave non muove non muta non varia egrave fermo immobile ma dice Heidegger anche per Eraclito egrave la stessa cosa solo che la considera non nel senso dello stare ma nel senso del movimento dellrsquoapparire questo apparire che egrave prodotto dal πόλεμος cioegrave dal contrasto tra varie cose Entrambe le posizione dice Heidegger sono la stessa posizione e cioegrave di qualche cosa che egrave quello che egrave e che permane solo che Parmenide considera in quanto sta in quanto immobilitagrave Eraclito in quanto apparire della cosa stessa movimento determinato dal πόλεμος) Chi sia lrsquouomo non egrave per la filosofia cosa scritta in cielo bisogna invece tener conto di quanto segue 1) la determinazione dellrsquoessenza dellrsquouomo non costituisce mai una risposta bensigrave essenzialmente una domanda (cioegrave sta dicendo che qualunque risposta si dia alla domanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquouomordquo questa risposta non saragrave nientrsquoaltro che unrsquoaltra domanda) 2) la posizione di questa domanda e la sua risoluzione sono ldquostoricherdquo non in modo generico ma in guisa tale da costituire lrsquoessenza stessa della storia (e cioegrave questa domanda egrave presa allrsquointerno di una ldquostoricitagraverdquo non sorge dal nulla sorge dal pensare da tutto ciograve che lrsquouomo ha pensato) 3) La domanda sullrsquouomo deve sempre venire posta in rapporto essenziale con la domanda sullrsquoessere la domanda concernente lrsquouomo non costituisce mai una domanda di carattere antropologico ma storico e metafisico (cioegrave non egrave mai incentrata su un discorso sullrsquouomo in quanto tale ma sempre sullrsquoessere) Non dobbiamo dunque far intendere quello che significano nella frase di Parmenide ldquoνοῦςrdquo e ldquoνοεῖνrdquo sulla base di un concetto dellrsquouomo introdotto da noi bisogna invece che impariamo a renderci conto che lrsquoessere dellrsquouomo si determina unicamente in base al verificarsi della connessione essenziale dellrsquoessere e dellrsquoapprendere (se crsquoegrave lrsquoessere dice Heidegger crsquoegrave lrsquoapprendere ma lrsquoapprendere egrave solo lrsquouomo che lo fa lrsquoessere non puograve prendere nulla quindi percheacute ci sia essere occorre che ci sia apprendere e viceversa percheacute ci sia apprendere occorre che ci sia essere cioegrave ci sia lrsquouomo) Lrsquoapprensione e quanto di essa egrave detto nella frase di Parmenide non costituisce una facoltagrave (questa apprensione non egrave una facoltagrave di un uomo giagrave altrimenti determinato) lrsquoapprensione egrave un accadere nel quale soltanto accadendo lrsquouomo entra come essente nella storia appare ossia letteralmente perviene lui stesso allrsquoessere (cioegrave lrsquoapprensione non egrave una facoltagrave di tizio o caio potremmo dire che lrsquoapprensione egrave lui dice sigrave un accadere in quanto qualche cosa accade ma cosa accade Accade

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tutto ciograve che puograve accadere quando qualcuno fa qualche cosa progetta pensa qualche cosa ha unrsquoidea in testa questo egrave un accadere e soltanto in questo accadere lrsquouomo entra come essente nella storia cioegrave soltanto quando qualche cosa si produce ecco la ποίησις si genera si genera percheacute lrsquouomo si sta ldquoprogettandordquo quindi egrave preso nella oggi diremmo ldquopoesiardquo ma dire ldquopoesiardquo ha unrsquoaltra accezione oggi di quella che era la ποίησις per i greci in cui crsquoera anche la poesia poesia cosigrave come la intendiamo noi perograve questo ldquoaccadererdquo per Heidegger egrave un termine importante percheacute gli serve per mostrare che lrsquouomo non egrave oggettivato non ha delle facoltagrave propriamente ma anche lrsquouomo si trova ad accadere cosigrave come lrsquoessere appare a un certo punto e le cose appaiono anche lrsquouomo accade senza che questa sia una sua facoltagrave Infatti lui fa una critica poi anche del soggetto della soggettivitagrave che chiama coniando un nuovo termine la ldquosoggettitagraverdquo infatti dice) Lrsquoapprensione non egrave un modo di comportamento che lrsquouomo possegga come una proprietagrave ma al contrario lrsquoapprensione egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo (quindi egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo ciograve che accade lo possiede percheacute egrave in questo accadere che lrsquouomo si manifesta in questa accadere che viene accolto ovviamente crsquoegrave un agire in tutto ciograve) Ciograve che in quella espressione si attua (a proposito di ldquonoeinrdquo e ldquoapprensionerdquo) egrave nientemeno che il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere (in questa frase crsquoegrave tutto il pensiero di Heidegger propriamente cioegrave il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere lrsquouomo che si manifesta si manifesta esattamente cosigrave come si manifesta lrsquoessere cioegrave appare nel momento in cui si lascia apparire qualche cosa cioegrave ci si dispone a questa apertura e lrsquouomo egrave anche questo percheacute non egrave diverso anche lrsquouomo appartiene allrsquoessere come abbiamo visto prima non egrave una cosa separata) Chi sia lrsquouomo non possiamo venire a saperlo da una definizione erudita ma solo in quanto lrsquouomo viene nella contrapposizione allrsquoessente tentando di recarlo al suo essere in quanto cioegrave gli conferisce limite e forma ossia in quanto progetta del nuovo non ancora presente cioegrave poeta originariamente poeticamente fonda (quindi possiamo sapere chi egrave lrsquouomo soltanto in relazione al progetto che lrsquouomo ha e lrsquouomo egrave un progetto che egrave sempre gettato egrave sempre buttato in avanti egrave in questo progettare continuo che egrave la ldquoποίησιςrdquo di fatto ldquopoeta originariamente poeticamente fondardquo cioegrave poeta originariamente lrsquouomo in quanto produce ldquooriginariamenterdquo cioegrave mettendosi nella posizione di questo pensiero aurorale che era il pensiero dei presocratici quel pensiero che come dicevo prima lascia lrsquoessere senza vincolarlo alla metafisica cioegrave senza oggettivarlo senza trasformarlo in oggetto in ente) Nostro scopo egrave di cercare di comprendere la separazione di essere e pensare nella sua origine questa formula designa la fondamentale attitudine dello spirito occidentale (cerca di vedere come egrave potuto accadere che essere e pensare si siano divisi quando essere e pensare sono lo stesso) in base ad essa lrsquoessere si determina nella prospettiva del pensare e della ragione e ciograve anche quando lo spirito occidentale cerca di sottrarsi al dominio della ragione con volere lrsquoldquoirrazionalerdquo cercando lrsquoalogico (non logico) Perseguendo la distinzione di essere e pensare ci imbattiamo nellrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo stando alla traduzione e alla concezione ordinaria questo vorrebbe dire ldquopensare ed essere sono la stessa cosardquo (una della frasi piugrave celebri di Parmenide) possiamo chiamare questa espressione il principio guida della filosofia occidentale a patto soltanto di aggiungere la seguente considerazione se lrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo egrave diventata il principio direttivo della filosofia occidentale ciograve egrave stato solo in quanto essa non egrave stata piugrave compresa non avendo piugrave potuto la sua originaria veritagrave essere ritenuta la perdita della veritagrave di questa proposizione si verificograve subito dopo Parmenide presso i greci stessi veritagrave originarie di tale portata non possono essere mantenute che a patto di essere costantemente sviluppate in modo ancora piugrave originario giammai con la loro semplice applicazione con lrsquoappellarsi semplicemente ad esse lrsquooriginario rimane tale se cioegrave solo se ha la

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costante possibilitagrave di essere ciograve che egrave vale a dire origine (Qui torna lrsquoidea antica autentica di lasciare ldquoessere lrsquoessererdquo senza costringerlo allrsquointerno di unrsquooggettivazione) Vale a dire ldquooriginerdquo nel senso di uno scaturire fuori dalla latenza dellrsquoessere noi tentiamo ora di riconquistare la veritagrave originaria del detto di Parmenide Un primo accenno alla diversitagrave dellrsquointerpretazione lrsquoabbiamo fornito con la nostra produzione lrsquoespressione non dice ldquopensare e essere sono la stessa cosardquo bensigrave ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo (questo egrave il modo in cui Heidegger ha tradotto la frase celebre di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo ve la rileggo ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo ma cosa significa ciograve) La frase viene a parlare in un certo senso dellrsquouomo (sigrave percheacute egrave ovvio che se si parla del pensare si parla dellrsquouomo visto che abbiamo stabilito che egrave lrsquounico ente che ha questa caratteristica) ed egrave pertanto pressocheacute inevitabile che si incominci con lrsquointrodurvi la rappresentazione abituale dellrsquouomo tanto che in tal modo si giunge a far intendere quella che secondo lrsquoesperienza greca egrave lrsquoessenza dellrsquouomo sia che questo fraintendimento avvenga nel senso del concetto cristiano sia di quello moderno dellrsquouomo o nel senso di una scialba e vuota mescolanza dei due Ma questo fraintendimento nel senso di una rappresentazione non greca dellrsquouomo egrave ancora il male minore ciograve che risulta veramente fatale egrave il fatto che si smarrisce assolutamente e di primo acchito la veritagrave della proposizione poicheacute egrave senzrsquoaltro in essa che si compie la decisiva determinazione dellrsquoesser uomo noi dobbiamo dunque nellrsquointerpretarla scartare non soltanto questa o quella rappresentazione inadeguata dellrsquouomo ma addirittura qualunque rappresentazione dobbiamo cercare di intendere solo ciograve che in essa viene detto (a un certo punto introduce la questione dellrsquoldquoinquietanterdquo) Lrsquouomo egrave ldquoτό δεινότατονrdquo ciograve che vi egrave di piugrave inquietante fra tutto lrsquoinquietante ldquoδεινότατονrdquo viene dalla parola greca ldquoδεινόνrdquo e la traduzione che ne abbiamo data esige una spiegazione Questa puograve essere data proprio solo in base a una visione preliminare la parola ldquoδεινόνrdquo egrave ambigua da un lato il δεινόν designa il terribile lo spaventoso ma ciograve che appare tale non nei confronti di una meschina pusillanimitagrave e ancor meno in quel senso frivolo e vuoto in cui si usa da noi la parola quando si dice ldquoterribilmente gentilerdquo Non egrave in questo senso il δεινόν egrave il terribile nel senso dellrsquoimporsi predominante che provoca ugualmente il timor panico la vera angoscia cosigrave come il timore discreto meditato raccolto La violenza la prepotenza rappresentano il carattere costitutivo essenziale dellrsquoimporsi stesso (abbiamo visto che ciograve che si impone egrave lrsquoapparire la φύσις la indicava come il dischiudentesi imporsi quindi parla di violenza in questo imporsi della cosa) nel suo irrompere questo puograve rimanere in seacute la sua forza prepotente con ciograve esso non diventa inoffensivo tuttrsquoaltro ma ancor piugrave terribile per altro verso δεινόν significa il ldquoviolentordquo nel senso di colui che esercita la violenza non solo ne dispone ma che egrave violento in quanto che lrsquouso della violenza egrave il carattere fondamentale non solo del suo agire ma del suo stesso essere (Lrsquoessente nella sua totalitagrave in quanto si impone egrave il predominante nel primo senso quello che provoca timore eccetera ora lrsquouomo egrave in un primo senso ldquoδεινόνrdquo in quanto appartenendo per essenza allrsquoessere risulta esposto a questo predominante predominante dellrsquoessere della φύσις in particolare Lrsquouomo egrave in pari tempo ldquoδεινόνrdquo percheacute egrave colui che esercita la violenza non solo subisce la violenza della cosa che egrave ligrave e che si impone apparendo ma egrave lui stesso che egrave violento) Egli raccoglie lrsquoimporsi e lo reca in unrsquoapertura (questa egrave per Heidegger la violenza Raccoglie questo raccoglimento vi ricordate Egrave anche un raccogliere il λόγος cioegrave quando interviene il λόγος crsquoegrave un raccogliere qualche cosa e lo esercita Accoglie lrsquoimporsi della φύσις e la espone alla poesia alla produzione percheacute questo gesto egrave sempre un gesto comunque attivo per Heidegger mai passivo non crsquoegrave un subire un qualche cosa) Dunque percheacute traduciamo ldquoδεινόνrdquo con ldquoinquietanterdquo proprio percheacute il δεινόν risulta riferito nella sua massima intensitagrave e ambivalenza allrsquoessere dellrsquouomo che lrsquoessenza di tale essere deve essere considerata senzrsquoaltro nel suo aspetto decisivo Ma la caratterizzazione

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del violento come lrsquoinquietante non egrave per caso una determinazione derivata (dato che prende in considerazione il modo come il ldquoviolentordquo agisce su di noi) mentre si tratterebbe precisamente di intendere il δεινόν come in se stesso Noi concepiamo lrsquoinquietante come quello che estromette dalla tranquillitagrave (questa egrave la cosa importante) ovvero sia dal nostro elemento dallrsquoabituale dal familiare dalla sicurezza inconcussa Ciograve che egrave insolito dunque non familiare non ci permette di rimanere nel nostro elemento ed egrave in ciograve che consiste il pre-dominante (Il pre-dominante egrave qualche cosa che si impone imponendosi non lascia stare tranquilli) non lascia le cose come stanno Ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge da quei limiti che gli sono anzi tutto per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante (in ciograve dunque consiste il predominante ciograve che non ci permette di rimanere nel nostro elemento quieto eccetera ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso cioegrave egrave inquietante non soltanto percheacute abita il ldquopermanere violentordquo di una cosa ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge quei limiti che gli sono anzi tutto e per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante E cioegrave ogni volta che si progetta ogni volta che decide che fa qualche cosa che vuole muovere un aggeggio da qui a ligrave compie compie un atto di violenza Su questo poi Severino ha ripreso delle cose e forse ne parleremo Quindi lrsquouomo autentico egrave preso in una trasgressione continua percheacute lui egrave tutte queste cose in Heidegger lrsquouomo lrsquoessere lrsquoesserci il progetto tutte queste cose sono come facce di una stessa questione egrave questo il capovolgimento lo stravolgimento che operato Heidegger rispetto alla filosofia che lo ha preceduto La filosofia contemporanea da Cartesio fino a Husserl crsquoegrave sempre lrsquouomo da una parte e lrsquoessere da unrsquoaltra Heidegger toglie di mezzo tutto ciograve sovverte questa posizione per cui non crsquoegrave piugrave lrsquoessere da una parte e lrsquouomo dallrsquoaltra egrave lrsquouomo che deve considerare lrsquoessere anzi questo egrave sempre ciograve che lui ha considerato come una posizione metafisica percheacute considerandolo cosigrave lo oggettivizza e lo trasforma in ente quindi parla dellrsquoente e non dellrsquoessere lrsquoessere egrave ciograve che lo coinvolge lo travolge continuamente) (in Heidegger egrave sempre lo stesso ldquostranianterdquo di Freudrdquo) (la parola egrave sempre la stessa un ndash opposizione il non ndash Un-heimliche ndash familiare il domestico il tranquillo il noto il sereno Se proseguiamo Heidegger egrave un esercizio di pensiero dopo approcceremo la questione della tecnica sempre di Heidegger cercando di intendere ciograve che a noi principalmente interessa e cioegrave come la tecnica costituisca insieme con la metafisica che ne egrave il suo presupposto e la sua origine come sia fatto nella tecnica il modo di operare della fantasia di potenza Che cosa intende Heidegger quando parla di tecnica La ldquoτέχνηrdquo per Heidegger egrave lrsquooperato dellrsquouomo Vi ricordate la distinzione tra ldquoφύσιςrdquo e ldquoτέχνηrdquo Φύσις egrave ciograve che appare avendo in seacute mantenendo in seacute la causa della propria origine e la propria finalitagrave la τέχνη invece egrave il manufatto ciograve che egrave opera dellrsquouomo e quindi non ha in seacute la propria causa Riporta lrsquoesempio che fa Aristotele nella Fisica dice che crsquoegrave lrsquoalbero e crsquoegrave il letto entrambi sono di legno ma lrsquoalbero produce un altro albero il letto non produce un altro letto lrsquoalbero egrave la φύσις il letto la τέχνη Adesso cosigrave egrave piugrave chiaro forse Quindi egrave lrsquoagire dellrsquouomo che manipola lrsquoente percheacute puograve fare questo Percheacute ha dimenticato lrsquoessere percheacute sembra anche se non lo dice almeno non mi pare in modo esplicito che originariamente nei presocratici e forse anche prima non crsquoera lrsquoesigenza di volgere lrsquoessere in ente e cioegrave di farne un oggetto da manipolare e quindi in teoria lasciando stare lrsquoessere non ci sarebbe stata la fantasia di potere perograve questa egrave unrsquoelucubrazione mia del momento diciamo che si puograve trarre in qualche modo da ciograve che lui dice percheacute se la tecnica egrave il prodotto della metafisica e ha come movimento

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necessario lrsquooggettivazione dellrsquoessere allora se questa oggettivazione non crsquoegrave ma lrsquoessere puograve apparire come egrave adesso usiamo termini un porsquo banali allora non crsquoegrave piugrave la manipolazione non crsquoegrave piugrave il controllo cioegrave nulla di tutto ciograve risulta necessario percheacute lascia stare lrsquoessere Lo lascio apparire dunque lo accolgo e mi trovo preso in questo essere continuamente (perograve noi il gioco linguistico che abbiamo costruito quello del linguaggio ovviamente noi affermiamo che gli umani non possono sottrarsi a questa fantasia di potere percheacute egrave data dalle affermazioni e dal lavoro del linguaggio mentre costruisce) Heidegger non aveva conoscenze sufficienti per intendere il funzionamento del linguaggio per lui il linguaggio egrave per un verso la dimora dellrsquoessere percheacute senza lrsquouomo che parla non crsquoegrave niente ma egrave anche un ostacolo Sembra che abbia interrotto la stesura di Sein und Zeit (Essere e Tempo) che prevedeva un seguito a causa del fatto che si egrave scontrato con il linguaggio cioegrave si egrave trovato di fronte a un linguaggio insufficiente a dire quello che voleva dire Questo si dice sia avvenuto e la domanda ldquoda dove viene una fantasia di potenzardquo non puograve essere intesa se non si intende il funzionamento del linguaggio ovviamente a noi interessa intendere come infatti lrsquoho detto prima sia concettualmente cioegrave attraverso unrsquoanalisi precisa dellrsquointervento della tecnica nel pensiero e sia anche per una portata retorica mostrare per quale motivo la tecnica oggi egrave cosigrave potente cosigrave efficace lo egrave sempre stata ma oggi forse di piugrave forse non egrave affatto sicuro Il motivo per cui ciascuno vuole avere sempre lrsquoultimo ritrovato della tecnica il motivo per cui ha fiducia che la tecnica possa risolvere ogni cosa La tecnica puograve fare molto certo ma come diceva sempre Heidegger ldquola scienza non pensardquo cioegrave non si occupa propriamente di che cosa sta facendo fa delle cose esegue delle procedure ma non sa propriamente che cosa sta facendo in questo senso ldquonon pensardquo non egrave in senso negativo ma nel senso che la scienza non si pone questo obiettivo fa altro non pensa se stessa cioegrave la scienza non dice che cosa egrave se stessa la matematica non dice che cosrsquoegrave la matematica la matematica dice come si compiono certe operazioni ma non dice che cosrsquoegrave ldquomatematicardquo Si potrebbe anche dire che la matematica egrave lrsquoesecuzione di operazioni secondo certi algoritmi ma non risponde propriamente alla domanda di Heidegger 21 gennaio 2014 Ricordate che lrsquoultima volta eravamo rimasti sulla questione dellrsquointerpretazione Si chiede Heidegger Quale interpretazione egrave la vera Quella che non fa che desumere la sua prospettiva da ciograve che egrave risaputo ovvio abituale o quella che mette radicalmente in discussione la prospettiva abituale in quanto potrebbe essere e di fatto egrave cosigrave che tale prospettiva non conduca affatto verso quello che si tratta di scorgere Indubbiamente rinunciare a ciograve che egrave abituale per ritornare verso unrsquointerpretazione problematizzante costituisce un salto per saltare occorre prendere il giusto slancio egrave questo slancio che decide di tutto in quanto significa che noi stessi riproponiamo realmente le domande e solo in esse ci costruiamo le prospettive Questo drsquoaltra parte non egrave un procedere arbitrario e ancor meno attenendosi a un sistema assunto a norma ma soltanto per entro e in base alla necessitagrave storica alla necessitagrave dellrsquoesserci storico (sta dicendo che questo domandare non puograve porsi se non allrsquointerno di un orizzonte storico cioegrave dellrsquouomo in quanto esserci cioegrave in quanto egrave allrsquointerno di un progetto che egrave soprattutto storico egrave un progetto che non viene dal nulla egrave un progetto che egrave sempre comunque prodotto dalla sua storia dalla sua esistenza) ldquoλέγεινrdquo e ldquoνοεῖνrdquo ldquoraccoglimentordquo e ldquoapprensionerdquo costituiscono una necessitagrave e un far violenza contro il predominante (il ldquopredominanterdquo vi ricordate era il permanere della ldquoφύσιςrdquo) ma in pari tempo anche sempre a suo favore cosigrave quanti esercitano violenza dovranno provare pur sempre un moto di spavento di fronte a questo uso della violenza non potendo tuttavia indietreggiare in questo vuoto di spavento pur nella volontagrave di dominare deve per un

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attimo brillare la possibilitagrave che il dominio sul predominante si conquisti nel modo piugrave sicuro e piugrave pieno quando si conservi semplicemente allrsquoessere ossia allo schiudentesi imporsi che si fa presente in seacute come logos come insieme raccolto dei contrari la sua latenza inibendogli cosigrave in un certo ogni possibilitagrave di apparire (sta dicendo molto semplicemente che egrave la metafisica che deve dominare le cose egrave per questo che ha la necessitagrave di stabilire e di determinare la realtagrave di bloccare lrsquooggetto di renderlo analizzabile quindi il dominio sul predominante (φύσις) egrave lrsquoobiettivo della metafisica propriamente) Allrsquoazione violenta del piugrave inquietante compete questa audacia quella di rifiutare allrsquoapparire del predominante ogni apertura per giungere cosigrave a padroneggiarlo (sta parlando della metafisica) innalzandosi fino ad esso per il fatto di precludere alla sua onnipotenza il luogo dellrsquoapparire (egrave la metafisica che impedisce allrsquoessere di manifestarsi allrsquoessere di apparire di venire alla luce) se non che rifiutare una tale apertura allrsquoessere non significa per lrsquoesserci che questo rinunciare alla propria essenza (cioegrave rinunciando allrsquoapertura rinunciando allrsquoessere da parte della metafisica si rinuncia allrsquoesserci dice Heidegger cioegrave alla vita autentica in definitiva) Questo richiede di uscire dallrsquoessere oppure di non entrare mai nellrsquoessere Non aver mai assunto lrsquoesserci ldquoμε φύσαιrdquo vien detto dellrsquouomo come di colui che in questa essenza egrave assimilato alla φύσις come raccoglitore di questa (lrsquouomo assimilato alla φύσις vuol dire che egrave lui stesso che immagina di diventare lrsquoessere) Questi ldquoμε φύσαιrdquo sono usati per significare lrsquoessere dellrsquouomo mentre ldquoλόγοςrdquo egrave impiegato nel senso di Eraclito come lrsquoordine predominante dellrsquoessente nella sua totalitagrave (vi ricordate che Eraclito aveva detto almeno questa era lrsquointerpretazione di Heidegger che il logos egrave quellrsquoordinare dellrsquoessere ciograve che pone ordine) Questa parola del poeta esprime lrsquointimo rapporto dellrsquoesserci allrsquoessere e alla sua apertura menzionando quello che rappresenta la maggiore distanza dallrsquoessere (il ldquonon essercirdquo ciograve che egrave piugrave distante dallrsquoessere egrave il non essere ovviamente) qui si mostra la piugrave inquietante possibilitagrave dellrsquoesserci quella di infrangere il predominio dellrsquoessere esercitando la suprema violenza contro se stesso (questa egrave la possibilitagrave dellrsquoessere il ldquonon essererdquo come possibilitagrave dellrsquoessere ed egrave la cosa che per Heidegger risulta la piugrave inquietante) Questa possibilitagrave non costituisce per lrsquoesserci una vuota scappatoia egli stesso egrave (lrsquoesserci) questa possibilitagrave per il fatto stesso di essere giaccheacute in quanto esserci egrave necessario che in ogni far violenza egli si infranga sullrsquoessere La piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci (potete intendere qui il ldquonon essercirdquo come la metafisica) Lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere e cioegrave in modo che lrsquoonnipotenza dellrsquoessere costringe letteralmente lrsquoesserci ad essere il luogo del suo apparire e come tale lo domina circondandolo e pervadendolo e lo mantiene nellrsquoessere (dice che la piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci egrave il modo piugrave potente per sconfiggere lrsquoessere il non esserci semplicemente quindi lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta e della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere percheacute lrsquoesserci contiene questa possibilitagrave di non essere) A dire una separazione di λόγος e φύσις ma non si tratta ancora di una secessione del logos questo significa che il λόγος non si pone ancora di fronte allrsquoessere dellrsquoessente e non appare ancora di fronte a lui in modo da attribuirsi in quanto ragione una giurisdizione sullrsquoessere ed assumere su di seacute e regolare la determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente (questa separazione tra λόγος e φύσις di cui parla dice che ancora non egrave un allontanamento una eliminazione del logos cioegrave non si pone ancora di fronte allrsquoessere non si contrappone ancora allrsquoessere questo avviene con la metafisica originariamente no vi ricordate che ldquoλόγοςrdquo era uno dei modi di indicare lrsquoessere) A ciograve il logos (infatti qui lo scrive non piugrave in greco ma in caratteri latini per indicare questa differenza cioegrave quando intende logos come ldquoragionerdquo quindi non piugrave come era inteso sempre secondo Heidegger dai presocratici e cioegrave come uno dei modi dellrsquoessere) a ciograve il logos arriva solo allorcheacute enuncia la sua originaria essenza in quanto lrsquoessere come φύσις viene

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coperto e travisato (appunto) ne consegue un mutamento dellrsquoesserci dellrsquouomo la lenta conclusione di questa storia in cui da lungo tempo viviamo egrave costituita dal predominio del pensiero concepito come ratio (logos appunto) e sia nel senso che di intelletto che di ragione sullrsquoessere dellrsquoessente (quindi incomincia a parlare della vittoria del logos inteso come ratio sullrsquoessere quindi della metafisica sulla φύσις potremmo dire) egrave a questo punto che incomincia lrsquoalternativa fra razionalismo e irrazionalismo (cioegrave a seguito di questo) alternativa che si presenta ancora oggi sotto tutti i travestimenti possibili e sotto le piugrave contrastanti denominazioni lrsquoirrazionalismo egrave solo la debolezza divenuta palese e il fallimento finale del razionalismo e per ciograve egrave esso stesso una forma di razionalismo Lrsquoirrazionalismo rappresenta una scappatoia dal razionalismo ma tale da non condurci in territorio libero bensigrave da irretirci ancor piugrave nel razionalismo (ldquorazionalismordquo qui egrave sempre inteso in accezione di logos latino quindi come ratio appunto) mentre cosigrave dissimulato esso risulta maggiormente pericoloso potendo seguitare cosigrave il suo gioco indisturbato (lui sta affrontando adesso questa questione ldquocome egrave avvenuto ciograve che egrave avvenutordquo e cioegrave che gli umani a un certo punto dopo i greci dopo lrsquoautentico modo di porsi dei greci questo λόγος che originariamente per i greci autenticamente era lrsquoessere non era distinto dallrsquoessere dopo egrave diventato la ratio latina si chiede come egrave potuta accadere questa cosa) Vediamo ora come si giunge a questa secessione a questa prioritagrave del logos (di nuovo scritto in latino) nei confronti dellrsquoessere Come avviene la determinazione decisiva la separazione di essere e pensare (vi ricordate la famosa frase di Parmenide ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) Si tratta anche qui di una storia che possiamo disegnare a grandi linee incominciando dalla fine chiediamo ldquocome si presenta il rapporto fra ldquoφύσιςrdquo e ldquoλόγοςrdquo al termine della filosofia greca in Platone e Aristotele come viene intesa la φύσις qual egrave la forma e il ruolo che il λόγος ha assunto Come si giunge a questa fine In che consiste il motivo vero e proprio della trasformazione avvenuta (questo egrave importante percheacute da questa scissione del λόγος dalla φύσις diventando il logos dei latini della ratio questo ha coinciso con lrsquoabbandono dellrsquoessere e cioegrave nel passaggio dallrsquoautentico allrsquoinautentico allrsquouomo come dice Heidegger in Essere e Tempo allrsquouomo della chiacchiera dice) Primo punto Allrsquoessere finisce da ultimo per imporsi la denominazione predominate e basilare di ldquoἰδέαrdquo (ldquoῖrdquo ldquoἰδέαrdquo questo secondo lui egrave lrsquoelemento intermedio quello che ha consentito il passaggio fra la φύσις come essere e il logos come ratio) da allora fino a oggi lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ldquoἰδέαrdquo domina lrsquointero corso del pensiero Occidentale attraverso tutti i suoi sviluppi questa origine spiega anche il fatto in quello che costituisce la grande definitiva conclusione della prima fase del pensiero Occidentale il sistema di Hegel la realtagrave del reale lrsquoessere in senso assoluto egrave concepito come ldquoἰδέαrdquo e viene cosigrave espressamente designato Ma cosa significa che in Platone la φύσις viene interpretata come ἰδέα (percheacute per Heidegger la ldquocolpardquo tra virgolette egrave di Platone egrave stato lui ad avviare tutta questa catastrofe) Egrave di fatto innegabile che lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ἰδέα risulta dallrsquoesperienza fondamentale dellrsquoessere come φύσις (cioegrave viene da ligrave) essa egrave per cosigrave dire una conseguenza necessaria della concezione dellrsquoessenza dellrsquoessere come ldquoapparire schiudentesirdquo (cioegrave dice che questo passaggio dallrsquoessere in quanto φύσις allrsquoἰδέα viene proprio dal fatto che lrsquoessere egrave un apparire schiudentesi che egrave la forma autentica della manifestazione dellrsquoessere) infatti non vi egrave piugrave nulla che rappresenti un allontanamento oppure una defezione dal principio (certamente no) ma se ciograve che egrave una conseguenza essenziale viene elevato al rango stesso dellrsquoessenza collocandosi al suo posto che cosa succede (sta dicendo che sembra una conseguenza questa del passaggio dellrsquoessere come φύσις allrsquoidea di Platone dice ldquoallora egrave il declinordquo e questo produce necessariamente a sua volta specifiche conseguenze) cosigrave egrave avvenuto il fatto decisivo rimane non giagrave che la φύσις sia stata caratterizzata come idea ma che lrsquoidea si ponga come interpretazione unica e determinante dellrsquoessere Possiamo facilmente apprezzare la distanza che intercorre tra le due interpretazioni valutando la

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diversa prospettiva in cui si muovono anche queste due determinazioni essenziali dellrsquoessere la φύσις e lrsquoἰδέα La φύσις egrave lo schiudentesi imporsi lo star ligrave in seacute (egrave stabilitagrave Parmenide lo poneva in questo modo) ldquoἰδέαrdquo egrave lrsquoevidenza concepita come darsi alla vista (badate bene qui ldquoἰδέαrdquo egrave in accezione greca non come ciograve che poi ne egrave seguito anche se mantiene in parte il concetto greco e cioegrave come il manifestarsi lrsquoevidenza) egrave una determinazione dello stabile in quanto e soltanto in quanto sta di fronte a un vedere (lrsquoidea per il greco egrave lrsquoevidenza) ma la φύσις come schiudentesi imporsi egrave giagrave anche indubbiamente un apparire solo che lrsquoldquoapparirerdquo egrave ambiguo apparire vuol dire anzitutto il raccoglientesi portarsi in posizione dellrsquoinsieme raccolto e cosigrave stare (qui ci ha messo dentro tutto il raccoglientesi ciograve che raccoglie egrave il logos si mette in posizione nella sua posizione questo egrave lo stare lo stare della φύσις) ma apparire significa allora anche nello stare giagrave presentare una faccia una superficie una evidenza che si offre alla vista Ma il frammento di Parmenide non dice forse giagrave che lrsquoessere e lrsquoapprensione sono reciprocamente connessi e quindi anche lrsquoaspetto veduto egrave il vedere Egrave certo che al ldquovedererdquo compete un veduto ma da ciograve non consegue che lrsquoesser visto come tale debba e possa determinare da solo la presenza del ldquovedutordquo (non ha mica tutti i torti non egrave cosigrave automatico che lrsquoessere visto in quanto tale possa determinare da solo la presenza del veduto io posso vedere ciograve che non crsquoegrave) il frammento di Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso ma invece che lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere (sta dicendo che si sta attuando un passaggio tale per cui si giunge a immaginare che lrsquoessere incomincia ad essere inteso solo in base allrsquoapprensione a ciograve che mi si evidenzia egrave questo il passaggio chiave mentre invece per Heidegger secondo lui per il pensiero autentico lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere mentre nella metafisica lrsquoessere esiste percheacute lo prendo lo apprendo capite che egrave esattamente il contrario Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione come dire che non dipende dallrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso lrsquoessere ma invece sempre Parmenide dice che egrave lrsquoapprensione che esiste percheacute crsquoegrave lrsquoessere) Lrsquoapprensione deve aprire lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere (questo egrave ciograve che dovrebbe fare lrsquoapprensione e cioegrave apre lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere assumendolo nel ldquocherdquo nel ldquoche cosardquo del suo presentarsi e cioegrave in questo caso mantiene la domanda fondamentale Mentre la metafisica considera lrsquooggetto e in base a questa evidenza desume lrsquoessere invece dice Heidegger che egrave esattamente il contrario Se qualcosa si evidenzia egrave percheacute crsquoegrave lrsquoessere nella quale apertura egrave possibile la presenza dellrsquoente) Drsquoaltra parte lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea fa sigrave che non soltanto una conseguenza essenziale risulti falsata in quanto presa per lrsquoessenza stessa ma che ciograve che risulta in tal modo falsificato venga a sua volta frainteso e tutto ciograve si verifica pur sempre nel corso dellrsquoesperienza e della concezione greca dellrsquoessere (quindi non egrave un cosa recente sta dicendo Heidegger infatti appunto Platone Aristotele eccetera) Lrsquoἰδέα in quanto evidenza viene a costituire ldquoil che cosardquo dellrsquoessente la quidditagrave (la quidditas egrave il che cosa egrave lrsquoente) in base a questo significato lrsquoessenza ossia il suo concetto risulta del pari ambiguo infatti un essente sussiste si impone chiama e compie quanto gli compete compreso precisamente il conflitto Un essente sussiste come questo e quello ossia risulta determinato come un quid (giagrave ma lrsquoessere no lrsquoessere non egrave un quid) come risulta nel passaggio dalla φύσις allrsquoἰδέα il τί ἐστίν ldquoil che cosardquo e come lrsquoὅτιἐστίν ldquoil cherdquo se ne distingue contrapponendoglisi (cioegrave si sta chiedendo come ha fatto lrsquoessere la φύσις a diventare un qualche cosa cioegrave un ente che egrave esattamente hellip) non egrave qui il caso di approfondire lrsquoaccenno che egrave giagrave stato fatto allrsquoorigine essenziale della distinzione di ldquoessentiardquo ed ldquoexistentia hellip Dal momento comunque che lrsquoessenza dellrsquoessere egrave posta nella quidditagrave (lrsquoidea ciograve che si evidenzia la ldquomiardquo apprensione dellrsquooggetto) questrsquoultima in quanto costituisce lrsquoessere vero e proprio dellrsquoessente diventa anche quanto vi egrave di piugrave essente nellrsquoessente (il passaggio

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ormai egrave compiuto dice Heidegger ldquoφύσιςrdquo come idea come evidenza come apprensione ciograve che si apprende diventa lui stesso essere immaginariamente ma non lo egrave e si scambia a questo punto lrsquoessere con lrsquoente) questa idea egrave a sua volta lrsquoessente per lrsquoeccellenza ldquoὄντος ὄνrdquo lrsquoessere come idea egrave ora promosso al rango di essente per eccellenza e lrsquoessente stesso che era dianzi predominante decade al livello di ciograve che per Platone chiama ldquoμή ὄνrdquo (lrsquoente) ciograve che propriamente non dovrebbe essere e di fatto anche propriamente non egrave in quanto deforma sempre lrsquoidea la pura evidenza con il realizzarla con lrsquoincarnarla nella materia (questa egrave la ldquofolliardquo di Platone e di tutta la filosofia fino a lui e cioegrave il fatto che lrsquoidea diventa reale diventa la ldquopura evidenzardquo che egrave apprensione sigrave ma apprensione che deve la sua esistenza allrsquoessere mentre a un certo punto si sgancia egrave questa la questione appunto lrsquoidea diventa incarnata nella materia diventa lrsquoente appunto) Dal suo canto lrsquoidea diventa ldquoπαράδειγμαrdquo (ldquomodellordquo ldquoparadigmardquo) lrsquoidea diventa contemporaneamente necessariamente ideale la copia propriamente non egrave (vi ricordate di Platone Crsquoegrave il mondo delle cose che sono immagini sono finte la realtagrave vera che sta su nellrsquoIperuranio hellip) ma solo partecipa dellrsquoessere il ldquoχωρισμόςrdquo lrsquoabisso tra idea intesa come il vero essente il prototipo lrsquooriginale e il non essente vero e proprio lrsquoimitazione la copia questo abisso egrave cosigrave scavato ormai egrave fatta (e cioegrave lrsquoidea come lrsquoimitazione di un vero un reale che sta da qualche parte ma questo in Platone) Lrsquoapparire riceve ora in base allrsquoἰδέα un altro senso ancora ciograve che appare lrsquoapparenza non egrave piugrave la φύσις lrsquoessere lo schiudentesi imporsi e neppure il mostrarsi dellrsquoevidenza lrsquoidea in senso greco lrsquoapparenza egrave invece lrsquoemergere della copia ecco Platone siccome questa non raggiunge mai lrsquooriginale lrsquoapparente egrave mera apparenza ossia propriamente un sembrare una diffettivitagrave una mancanza a questo punto lrsquoente e il φαινόμενον ldquofenomenordquo si separano ne discende unrsquoaltra essenziale conseguenza siccome lrsquoessere vero e proprio egrave lrsquoidea e questa egrave il modello bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale se siamo ormai ridotti allrsquoἰδέα considerata come il modello di qualche altra cosa bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale appunto ad adeguarsi al modello a regolarsi sullrsquoidea La veritagrave della φύσις lrsquoἀλήθεια concepita come la non latenza che si realizza nello schiudentesi imporsi diventa μίμησις lrsquoadeguazione il regolarsi su lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere egrave concepito come un rappresentare qui in questo punto esatto (Heidegger non lo dice ma lo dico io nasce la scienza esattamente a questo punto e cioegrave) lrsquoesattezza che occorre verificare a questo punto egrave lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere concepito (lrsquoἀλήθεια come non nascondimento si trasforma in ὁμοίωσις e cioegrave in adaeligquatio rei et intellectus ndash in adeguamento della parola alla cosa ndash questo adeguamento egrave possibile percheacute lrsquoidea cosigrave intesa cioegrave non piugrave in senso greco come lrsquoessere che si evidenzia ma come un evidenza di un qualche cosa e a questo punto ogni idea egrave sempre un simulacro appunto una μίμησις di un qualche altra cosa che deve essere trovato la realtagrave vera quali sono le vere proprietagrave di una cosa come la si misura che cosrsquoegrave esattamente questo aggeggio egrave appunto il momento in cui nasce la scienza) Intendendo bene tutto ciograve non egrave piugrave possibile negare che con lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea si attua un distacco nei confronti del principio originario drsquoaltra parte se si parla qui di ldquocadutardquo si deve tenere presente che non si tratta di una caduta ad un livello troppo basso ma che rimane malgrado tutto a considerevole altezza hellip Si tratta ora di vedere che cosa succede del λόγος in corrispondenza al cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις la rivelazione dellrsquoessente si produce nel logos inteso come raccoglimento (ricordate lrsquoaccezione greca di λόγος Era appunto il raccoglientesi raccogliere) Questrsquoultimo (λόγος) si compie originariamente nel linguaggio egrave per questo che logos diventa la basilare determinazione essenziale del discorso Il linguaggio concepito come ciograve che egrave enunciato e detto e ancora dicibile custodisce di volta in volta lrsquoessente cosigrave rivelato ciograve che egrave stato detto puograve essere ripetuto e proseguito in un altro dire la veritagrave che esso custodisce si diffonde ma in modo tale che lrsquoessente reso originariamente

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manifesto nel raccoglimento non risulta ogni volta sperimentato veramente in se stesso in ciograve che viene ripetuto la veritagrave si distacca per cosigrave dire dallrsquoessenza e questo fino al punto che il ri-detto diventa qualcosa di semplicemente re-citato diventa γλῶσσα (come si dice appunto in Essere e Tempo Ora considerate questo lui si chiede cosa ne egrave a questo punto del logos in corrispondenza del cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις come evidenza quindi della φύσις che diventa ldquoideardquo in accezione latina del termine Il linguaggio diventa ciograve che egrave enunciato e detto ed egrave come se di volta in volta questo logos custodisse lrsquoessente che si egrave rivelato nellrsquoidea sempre in senso latino egrave lrsquoidea che rivela lrsquoessente in questo caso come lrsquoessere dellrsquoessente e il linguaggio diventa ciograve che rende ripetibile ciograve che lrsquoidea ha evidenziato che non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave lrsquoente egrave soltanto percheacute egrave lrsquoente che puograve essere ripetuto ridetto ed egrave da qui che si produce la chiacchiera per Heidegger Allora riassumiamo su quanto egrave stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa idea diventa il paradigma la veritagrave diventa giustezza ἀλήθεια diventa ὀρθότης il λόγος diventa enunciazione ricordate che il logos era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere - diventa lui il logos a decidere dellrsquoessere) lrsquoidea e categoria costituiscono ormai i due concetti sotto cui ricadono il pensare lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto la trasformazione della φύσις e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto (qual egrave la trasformazione del loro reciproco rapporto Percheacute originariamente egrave la φύσις cioegrave lrsquoessere a determinare il λόγος come modo di manifestazione dellrsquoessere ad un certo punto invece in seguito alla trasformazione di φύσις in idea diventa il logos il luogo della riproduzione dellrsquoessere appunto riproducendo il dire il dicibile) la trasformazione della φύσις e del λόγος noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano la caduta del principio originario tutta la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel La storia quando egrave autentica non perviene alla sua fine cessando e finendo hellip che cosa dovette di necessitagrave accadere percheacute si giungesse nella filosofia greca alla fine principiale e a questa trasformazione della φύσις e del logos Siamo cosigrave giunti al secondo quesito secondo punto per ciograve che concerne la indicata trasformazione si devono fare due osservazioni (aggiunge ancora qualcosa Tenete conto che per Heidegger la metafisica egrave lrsquoorigine della scienza e della tecnica La τέχνη egrave il compimento della filosofia greca mentre la φύσις era il principio con la τέχνη invece si arriva alla fine per Heidegger la filosofia egrave finita non crsquoegrave piugrave niente da filosofare per Heidegger si egrave compiuta ha fatto il suo ciclo ed egrave finita con la tecnica di cui diremo quando saragrave il momento) Essa (questa trasformazione) si opera allrsquointerno dellrsquoessenza della φύσις e del λόγος o meglio per entro a una loro essenziale conseguenza in tal modo che lrsquoapparente presenza nel suo apparire una evidenza mentre il detto finisce per scadere nella diceria (va beh questo lo abbiamo giagrave visto) ma la trasformazione non avviene dunque dallrsquoesterno ma dallrsquointerno ma che significa qui dallrsquointerno Ciograve che egrave in questione non sono neacute la φύσις neacute il λόγος presi separatamente in Parmenide vediamo che essi sono essenzialmente connessi (diceva ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) il fondamento che regge e governa la loro essenza e costituisce il loro interno egrave lo stesso loro rapporto (tra φύσις e λόγος) e ciograve anche se il fondamento del rapporto stesso si cela primariamente e propriamente nellrsquoessenza della φύσις hellip Ma di che tipo egrave questo rapporto In ogni caso la trasformazione fa sigrave che sia dal punto di vista dellrsquoidea sia da quello dellrsquoenunciazione lrsquoessenza originaria della veritagrave lrsquoἀλήθεια si trasforma in giustezza la non latenza costituisce infatti quello che abbiamo chiamato ldquointernordquo ossia il rapporto imponente tra φύσις e λόγος nel senso originario lrsquoimporsi si verifica come un venir fuori nella non latenza Ora lrsquoapprensione e il raccoglimento costituiscono lrsquoeconomia del rivelarsi della non latenza dellrsquoessere il

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trasformarsi della φύσις e del λόγος in idea ed enunciazione trova il suo intrinseco fondamento in un passaggio dallrsquoessenza della veritagrave come non latenza alla veritagrave come giustezza Tale essenza della veritagrave non ha potuto fissarsi ed essere mantenuta nella sua iniziale originarietagrave la non latenza vale a dire lo spazio costituito per lrsquoapparire dellrsquoessente egrave crollato si sono salvate come macerie del crollo ldquoἰδέαrdquo ed ldquoenunciazionerdquo οὐσία e παράδειγμα (sta parlando del crollo della filosofia in sostanza) Da che lrsquoidea e la categoria hanno preso a regnare la filosofia invano si arrabatta per spiegare in tutti i modi possibili e impossibili il rapporto tra enunciazione il pensare e lrsquoessere (una cosa egrave quello che penso una cosa egrave la realtagrave di ciograve che penso questo dualismo che si instaura con Parmenide secondo Heidegger) invano in quanto la domanda sullrsquoessere non viene ricondotta al fondamento e al terreno in cui essa si trova radicata onde trovare su questa base la sua spiegazione (insomma la questione per Heidegger egrave che si egrave persa la domanda fondamentale e cioegrave la domanda non verte piugrave sullrsquoessere ma sullrsquoente si chiede allrsquoente di dire come egrave fatto come funziona come si accende questo aggeggio ma la domanda non egrave piugrave la domanda autentica sullrsquoessere e quindi non essendo una domanda sullrsquoessere non egrave piugrave la domanda autentica egrave una domanda intorno allrsquoente alle sue caratteristiche le sue proprietagrave ma non si pone piugrave come la domanda fondamentale e cioegrave ldquopercheacute qualche cosa apparerdquo questa egrave la domanda fondamentale ricordate la domanda da cui siamo partiti allrsquoinizio ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute nulla Percheacute qualche cosa ci appare Percheacute qualche cosa fa sigrave che qualche cosa ci appaia Questa egrave la domanda fondamentale per Heidegger la domanda che deve porsi la filosofia Non chiedersi che cosrsquoegrave questo aggeggio quali sono le sue caratteristiche questo egrave il compito della scienza e abbiamo visto che nasce nel momento in cui cessa il pensare autentico il pensare autentico cessa e nasce la scienza) Sappiamo da Eraclito e da Parmenide che la non latenza dellrsquoessente non costituisce semplicemente qualcosa di sussistente (sappiamo da Eraclito e Parmenide che lrsquoessere non egrave lrsquoente diciamola cosigrave) la non latenza accade solo in quanto egrave realizzata con lrsquoopera (ecco qua lrsquoopera il progetto il progetto gettato con lrsquoopera con lrsquoagire con il fare) la non latenza accade (la non latenza la veritagrave chiamiamola cosigrave per distinguerla dalla veritagrave ὀρθότης la veritagrave per adeguamento lrsquoadeguatezza) solo con lrsquoopera lrsquoopera della parole che egrave la poesia (naturalmente qui poesia intesa in accezione greca come ποίησις come produzione come ciograve che si produce al momento in cui lrsquoessere appare) lrsquoopera della pietra nel tempio e nella statua lrsquoopera della parola costituente il pensiero lrsquoopera della πόλις come luogo della storia che fonda e custodisce tutto ciograve opera qui deve sempre essere intesa in base a quanto egrave stato detto nel senso greco di ἔργον (da qui energia eccetera) cioegrave sia come lrsquoessere presente prodotto (la ποίησις egrave la produzione ciograve che egrave presente il prodotto della produzione egrave ldquoἔργονrdquo) come lrsquoessere presente prodotto nella non latenza La conquista della non latenza dellrsquoessente e con ciograve dellrsquoessere stesso nellrsquoopera questa conquista che giagrave di per seacute non si produce che sotto forma di un costante antagonismo egrave sempre in pari tempo lotta contro il nascondimento il coprimento contro lrsquoapparenza (questo prodursi nellrsquoopera dice che lrsquoopera stessa egrave sempre una lotta tra lo svelarsi e il rivelarsi continuamente dellrsquoessere Vi ricordate questo movimento dellrsquoessere tra il velarsi e il disvelarsi) lrsquoapparenza (δόξα) non egrave qualche cosa che si ponga accanto allrsquoessere la non latenza ma appartiene a questa (cioegrave la δόξα lrsquoopinione appartiene alla non latenza allrsquooblio dellrsquoessere) la δόξα tuttavia egrave a sua volta ambigua essa designa lrsquoaspetto con cui qualcosa si presenta e in pari tempo la visione che gli uomini ne hanno (sono quegli uomini diceva Eraclito che non vedono le cose ma si muovono senza sapere) Se ci si fissa in tali punti di vista i quali vengono espressi e ripetuti per tal modo la δόξα egrave una forma del logos i punti di vista predominanti impediscono ora la vista dellrsquoessente Questi egrave privato della possibilitagrave di apparire da se stesso rivolgendosi allrsquoapprensione hellip Lrsquoevidenza che tal volta ci si mostra egrave una evidenza degenerata in punto di vista (ecco qui la δόξα tra lrsquoidea in senso

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greco cioegrave lrsquoevidenza dellrsquoapparire di ciograve che appare che diventa δόξα opinione) cosigrave il dominio dei punti di vista perverte e distorce lrsquoessente Distorcere qualcosa egrave quanto i greci denominano ψεύδεσθαι la lotta per la non latenza dellrsquoessente lrsquoλήθεια diventa cosigrave una lotta contro lo ψεῦδος (qualcosa che sembra ma che non egrave) la distorsione e il pervertimento ma egrave proprio della natura della lotta che colui che combatte sia che esso risulti vittorioso o perdente venga a dipendere dal suo avversario siccome la lotta contro la non veritagrave egrave una lotta contro lo ψεῦδος inversamente in relazione allo ψεῦδος combattuto la lotta per la veritagrave diventa lotta per lrsquoldquoα-ψεῦδοςrdquo per il non pervertito per il non distorto (questo egrave ciograve con cui gli umani combattono continuamente cioegrave lrsquoautentico e lrsquoinautentico per Heidegger non egrave che lrsquouomo autentico riesca a eliminare lrsquoinautenticitagrave egrave sempre presente egrave una possibilitagrave costante cosigrave come il non esserci egrave una possibilitagrave costante e presente dellrsquoesserci ininterrottamente) In base a tutto questo si elabora e si afferma ora per lrsquoessere stesso quella definitiva interpretazione che si cristallizza nel termine ldquoοὐσίαrdquo (sostanza) questo designa lrsquoessere come presenza costante costante sussistenza ciograve che propriamente egrave egrave conseguentemente lrsquoognora essente lrsquoαει ὅν costantemente presente egrave ciograve cui dobbiamo rifarci fin da principio in qualunque apprendimento in qualunque produrre il modello lrsquoidea costantemente presente egrave ciograve a cui dobbiamo far ricorso come a ciograve che ci sta sempre davanti in ogni logos in qualunque enunciazione lrsquoὑποκείμενον ldquoil soggettordquo quello che ci sta giagrave sempre davanti costituisce dal punto di vista della φύσις dello schiudersi il πρότερον ldquolrsquoantecedenterdquo lrsquoldquoa priorirdquo questa determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente contraddistingue il modo in cui lrsquoessente sta di fronte a ogni apprendimento a ogni enunciazione lrsquoὑποκείμενον preannuncia la successiva interpretazione dellrsquoessente come oggetto (sarebbe quella che Heidegger in Essere e Tempo chiama la ldquopre comprensionerdquo per comprendere qualcosa occorre che questo qualcosa sia giagrave da sempre compreso percheacute lrsquouomo lrsquoesserci egrave allrsquointerno di un progetto storico in cui questa cosa giagrave crsquoegrave per questo la comprende) Lrsquoapprensione νοεῖν il viene assorbita dal λόγος nel senso di enunciazione essa diventa cosigrave sia nellrsquoapprendere che nel definirsi qualcosa in quanto qualcosa penetra e attraversa con lrsquoapprendere διανοεῖσθαι ciograve che si dagrave Questo penetrare enunciante διάνοια forma la caratteristica essenziale dellrsquointelletto concepito come una rappresentazione giudicante cosigrave lrsquoapprensione diviene intelletto ragione (egrave un altro modo per porre la questione di cui dicevamo prima cioegrave del passaggio da φύσις allrsquoἰδέα) Essente egrave solo ciograve che egrave pensato esattamente ed egrave in grado di tener testa a un pensiero esatto Il termine chiave che serve di base per lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoessente egrave ldquoοὐσίαrdquo come nozione filosofica la parola designa la costanza della presenza anche nellrsquoepoca in cui questa parola egrave divenuta giagrave il concetto dominante della filosofia essa continua a mantenere insieme il suo significato primitivo la proprietagrave sussistente ma neanche questo significato fondamentale dellrsquoοὐσία neacute la strada da esso segnata per lrsquointerpretazione dellrsquoessere hanno potuto mantenersi anche quella egrave caduta miseramente tosto egrave sopravenuta la trasformazione dellrsquointerpretazione dellrsquoοὐσία in ldquosubstantiardquo (ciograve che sta sotto) in questo senso essa perdura come nozione corrente nel Medioevo nei tempi moderni fino ai giorni nostri la filosofia greca viene allora interpretata retrospettivamente e totalmente falsata sulla base di questo concetto predominante di sostanza di cui quello di funzione non egrave che la forma matematizzata resta ancora da vedere come a partire dallrsquoοὐσία assunta come denominazione oggi decisiva per lrsquoessere risulti ora possibile concepire le distinzione precedentemente esposte di essere e divenire e di essere e apparenza Quello che si contrappone al divenire egrave la permanenza costante (ciograve che non diviene ne egrave costantemente privo) quello che si contrappone allrsquoapparenza intesa come mera apparenza egrave ciograve che egrave visto autenticamente (appunto lrsquoidea lrsquoevidenza che muove dallrsquoessere dallrsquoorizzonte dellrsquoessere) essa egrave drsquoaltra parte quale ὄντος ὄν il permanente costante opposto alla cangiante apparenza divenire e apparenza non risultano tuttavia determinati unicamente in base allrsquoοὐσία in quanto οὐσία dal canto suo ha ricevuto

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la propria determinazione decisiva in base al suo rapporto col logos col giudizio enunciante con la dianoia pertanto il divenire e lrsquoapparenza si determinano anche in base alla prospettiva del pensiero Dal punto di vista del pensare giudicante il quale si ricollega sempre a un qualcosa di permanente (ovviamente se deve significare qualcosa per qualcuno questo qualcosa occorre che sia permanente permanga percheacute se diviene non posso giudicare niente) il divenire appare come un non permanere il non permanere si qualifica dapprima per entro al sussistente come un non rimanere nello stesso luogo mentre il divenire appare come un cambiamento di luogo hellip Tutto sta nella domanda fondamentale posta allrsquoinizio ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo il primo svolgimento di questo fondamentale quesito ci ha indotti a porre la domanda ldquoChe cosa ne egrave in generale dellrsquoessererdquo la parola ldquoessererdquo ci egrave dapprima apparsa come una parola vuota di significato evanescente questo pareva essere un fatto constatabile come altri ma alla fine ciograve che allrsquoapparenza sembrava non porre particolari problemi neacute richiedere di venire ulteriormente indagato ci egrave apparso come la cosa piugrave degna di indagine lrsquoessere e la comprensione dellrsquoessere non sono un mero fatto lrsquoessere costituisce lrsquoevento fondamentale sulla cui base soltanto lrsquoesserci storico viene mantenuto in seno allrsquoapertura dellrsquoessere e nella sua totalitagrave (quindi appare qui lrsquoessere come evento un evento fondamentale senza il quale non accade nulla percheacute qualunque cosa accade per via del manifestarsi dellrsquoessere del suo disvelarsi cioegrave lrsquoldquoessercirdquo storico viene mantenuto in seno a questa apertura dellrsquoessente se no non crsquoegrave niente) hellip questo fondamento dellrsquoesserci storico cosigrave eminentemente degno di essere indagato non si puograve cogliere in tutta la sua dignitagrave e nel suo rango che col porlo in questione (ecco questa egrave unrsquoaltra cosa fondamentale in Heidegger cioegrave per interrogarsi sullrsquoessere per intendere qualche cosa dellrsquoessere occorre mantenerlo in questione se non lo si mantiene in questione vuole dire che la questione egrave chiusa se la questione egrave chiusa egrave reificata egrave oggettivata non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave un ente) Le indicazioni che sono state date sullrsquouso corrente tuttavia oltre modo variato di ldquoegraverdquo ci hanno convinto di questo egrave del tutto erroneo parlare di indeterminatezza e di vacuitagrave dellrsquoessere egrave lrsquoldquoegraverdquo che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo e non viceversa (ve lo rileggo percheacute egrave importante ldquoEgraverdquo lrsquoldquoegraverdquo ndash copula ndash che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo come verbo infinito lrsquoinfinito del verbo essere egrave appunto essere e non viceversa cioegrave lrsquoldquoegraverdquo egrave il qui e adesso ed egrave ciograve che si mostra che consente di pensare allrsquoessere come infinito cioegrave lrsquoessere lo ricaviamo da ciograve che si manifesta Egrave ligrave che sta lrsquoessere nel suo apparire in questo ldquoegraverdquo in questo ldquoessercirdquo potremmo dire ldquoDaseinrdquo) Possiamo ora anche capire percheacute la cosa sia necessariamente cosigrave lrsquoldquoegraverdquo vale come copula come piccolo termine di relazione qui cita Kant in seno alla proposizione questa contiene in seacute lrsquoldquoegraverdquo ma siccome la proposizione il logos come categoria ha aggiunto la giurisdizione sullrsquoessere egrave lei che in base al suo proprio ldquoegraverdquo determina lrsquoessere (cioegrave sta dicendo che egrave il logos che egrave in base al suo proprio lrsquoldquoegraverdquo che determina lrsquoessere percheacute egrave nella parola egrave nel logos nel dire egrave adesso qui che egrave possibile dire ldquoegraverdquo e quindi considerare lrsquoapparire di qualsiasi cosa per questo in altre parti dice che il linguaggio egrave la dimora dellrsquoessere) Lrsquoessere dal quale abbiamo preso le mosse considerandolo un termine vuoto deve perciograve contrariamente a questa apparenza avere un significato determinato Il carattere determinato dellrsquoessere egrave stato posto in evidenza con lrsquoesame delle quattro distinzioni lrsquoessere in contrapposizione al divenire e la permanenza lrsquoessere in contrapposizione allrsquoapparenza egrave il modello permanente il ldquosempre identicordquo lrsquoessere in contrapposizione al pensare egrave il sub strato il sussistente ldquoοὐσίαrdquo lrsquoessere in contrapposizione al dovere egrave ciograve che si propone di volta in volta come il ldquodovutordquo non ancora o giagrave realizzato Permanenza identitagrave sussistenza proporsi esprimono in fondo la stessa cosa la costante presenzialitagrave lrsquoὅν in quanto ldquoοὐσίαrdquo (lrsquoente in quanto sostanza cioegrave lrsquoente che si puograve manifestare percheacute crsquoegrave una sostanza rinvia allrsquoessere quindi lrsquoente non egrave che esista di per seacute) Questo carattere determinato dellrsquoessere non egrave accidentale esso risulta dalla disposizione stessa in cui si trova il nostro

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esserci storico in virtugrave del suo grande cominciamento presso la grecitagrave hellip Dovrsquoegrave allrsquoopera il vero nichilismo A questo punto egrave evidente lagrave dove si rimane attaccati allrsquoessente consueto dove si pensa sia sufficiente assumere lrsquoessente come egrave stato fatto fino ad oggi come essente puro e semplice e basta (come ente) ciograve significa respingere la domanda sullrsquoessere e trattare lrsquoessere come un nulla (Nihil Se io cancello lrsquoessere lrsquooblio dellrsquoessere egrave questo il nichilismo percheacute cancello lrsquoessere se cancello lrsquoessere cosa rimane Non essere Il non ente il ni-ente) il che anche in un certo senso esso egrave in quanto non sussiste lrsquoessente ma si essentia Il nichilismo egrave questo occuparsi soltanto dellrsquoessente dimenticando lrsquoessere egrave il nichilismo cosigrave inteso e soltanto questo il fondamento di quel nichilismo che Nietzsche ha messo in evidenza nel primo libro della volontagrave di potenza al contrario egrave sapere espressamente spingersi nel porre la domanda sullrsquoessere fino ai limiti del nulla includendolo in tale domanda costituisce il primo passo il solo fecondo per un reale superamento del nichilismo hellip Lrsquointera concezione dellrsquoessere proprio della tradizione occidentale e per conseguenza il fondamentale modo di rapportarsi allrsquoessere ancor oggi predominante si possono riassumente nella formula essere e pensare essere e pensare non piugrave con la copula ma con la congiunzione essere e pensare significa avere diviso lrsquoessere la φύσις dal λόγος (non sono piugrave la stessa cosa come diceva Parmenide ma Essere e tempo egrave il suo titolo si sta citando) egrave un titolo che non si puograve in alcun modo collegare alle predette distinzioni essa porta in tuttrsquoaltro orizzonte problematico Non si tratta in questo caso di sostituire semplicemente la parola ldquotempordquo alla parola ldquopensarerdquo il fatto egrave che lrsquoessenza del tempo risulta determinata fondamentalmente e solo nellrsquoorizzonte del problema dellrsquoessere da punti di vista del tutto diversi Ma percheacute proprio il ldquotempordquo percheacute allrsquoinizio della filosofia Occidentale la prospettiva che guida la manifestazione dellrsquoessere egrave il tempo ma in modo che questa prospettiva come tale rimaneva ancora occulta neacute poteva non rimanerlo (la metafisica egrave nata da questo la φύσις egrave diventata atemporale Se egrave ldquotemporalizzatardquo permettetemi questo termine allora lrsquoessere non egrave piugrave un oggetto ma lrsquoesserci egrave il progetto per esempio il progetto che si interroga sullrsquoessere e tutto ciograve che egrave lrsquouomo nel momento in cui fa qualcosa pensa qualcosa decide qualcosa tutto ciograve che accade infatti ad un certo punto parleragrave verso la fine di Ereignis egrave lrsquoevento la cosa essenziale lrsquoevento come ciograve che accade e quindi ciograve che si manifesta qui e adesso con tutto ciograve che questo comporta mentre la metafisica e quindi e sottolineo ldquoquindirdquo la scienza nascono secondo Heidegger dalla atemporalizzazione dellrsquoessere lrsquoessere non egrave piugrave temporale ed egrave la condizione per poterlo oggettivare cioegrave prendere lrsquoessere come un ente) Allorcheacute finalmente lrsquoοὐσία intendendo con ciograve la presenza costante (e quindi alla greca) diventa concetto fondamentale per designare lrsquoessere che cosa rimane nascostamente in fondo allrsquoessenza della costanza della presenza se non il tempo (lrsquoessere diventa staccato dal tempo) ma questo ldquotempordquo non egrave ancora nella sua essenza manifesto ma drsquoaltra parte nellrsquoambito della fisica egrave manifestabile (non si vede la fisica non puograve vedere il tempo non si manifesta) cosigrave quando succede che alla fine della filosofia greca con Aristotele (Per Heidegger Aristotele egrave la fine della filosofia greca da qual momento non egrave piugrave successo niente) la meditazione si fissa sullrsquoessenza del tempo il tempo medesimo deve necessariamente venire considerato come un sussistente οὐσία τίς Ciograve si esprime nel fatto che il tempo egrave qui concepito a partire dallrsquoora dal particolare e unico presente il passato egrave non piugrave presente il futuro un non ancora presente lrsquoessere nel senso della sussistenza diviene la prospettiva per la determinazione del tempo (sottolineo ldquodeterminazionerdquo del tempo) ma cosigrave il tempo non risulta autenticamente assunto come prospettiva per lrsquointerpretazione dellrsquoessere diventa anche lui una cosa un oggetto (un ente) al pari di qualunque altra cosa (per Heidegger essere e tempo non sono scindibili potreste leggere il titolo di Essere e Tempo come se la ldquoerdquo fosse una copula cioegrave Essere egrave Tempo) Essere e Tempo non rappresentano in tale ordine di idee un libro ma un compito un compito autentico egrave quello che noi non sappiamo e che

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nella misura in cui lo sappiamo autenticamente cioegrave come compito sappiamo sempre e solo in guisa interrogativa Ecco ci sarebbe da commentare percheacute questa ultima parte egrave importante soprattutto per la nascita della scienza e quindi del pensiero contemporaneo di tutto ciograve che ha costituito Heidegger e del pensiero autentico e tutti i misconoscimenti operati dalla metafisica e quindi dalla scienza Senza metafisica dice Heidegger la scienza non sarebbe mai esistita Tutto questo ci porta alla τέχνη alla τέχνη come ciograve che la metafisica ha inventato una volta che ha dimenticato lrsquoessere Cancellato rimosso lrsquoessere ciograve che egrave rimasto egrave la τέχνη la tecnica e cioegrave di potere manipolare come dice sempre Heidegger conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente 28 gennaio 2015 Abbiamo terminato lrsquoIntroduzione alla Metafisica di Heidegger perograve forse non ho letto un passaggio verso la fine che egrave importante per la questione del linguaggio e il principio di non contraddizione Ha appena detto del modo in cui la filosofia egrave passata dallrsquoidea della φύσις al ldquologosrdquo come contrapposizione come se il logos avesse la possibilitagrave di dire lrsquoessere dice Heidegger ne consegue che la decisione circa il vero si esplica ora fra il contrasto fra il dire vero e il puro recitare il logos nel senso del dire e dellrsquoenunciare diventa ora la sede in cui si decide della veritagrave vale a dire in senso originario della non latenza e con ciograve dellrsquoessere dellrsquoessente Inizialmente il logos (qui egrave sempre scritto in latino) in quanto raccoglimento egrave lrsquoaccadere della non latenza fondato in essa e al suo servizio ora per contro il logos diventa quale enunciazione la sede della veritagrave intesa come giustezza si giunge cosigrave allrsquoaffermazione di Aristotele per cui il logos come enunciazione egrave ciograve che puograve essere vero o falso La veritagrave che in quanto originariamente non latenza costituisce un evento dello stesso essere predominante ed egrave gestito dal raccoglimento diventa ora una proprietagrave del logos (quindi la veritagrave che era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa invece il luogo della veritagrave come giustezza e cioegrave adaeligquatio rei et intellectus il passaggio dallrsquoἀλήθεια allrsquoὀρθότης alla giustezza allrsquoadeguatezza) La veritagrave diventando una proprietagrave dellrsquoenunciazione non solo cambia sede ma trasforma la sua essenza dal punto di vista dellrsquoenunciazione il vero si consegue allorcheacute il dire si attiene a ciograve che enuncia quando lrsquoenunciazione si regola sullrsquoessente (egrave la veritagrave come adeguamento) la veritagrave diventa giustezza del logos in questo modo il logos esce dalla ritenzione originaria per entrare nellrsquoaccadere della non latenza cosigrave che ora egrave in base a lui e con riferimento a lui (al logos) che si decide della veritagrave e con ciograve dellrsquoessente perograve non solo dellrsquoessente ma anche in primo luogo dellrsquoessere il logos egrave ora λέγειν τί κατά τινός cioegrave dire alcuncheacute di qualcosa Ciograve di cui qualcosa egrave detto egrave ciograve che sta alla basa e davanti allrsquoenunciazione ldquoὑποκείμενονrdquo appunto il soggetto (ecco qui crsquoegrave una questione che egrave importante che riguarda la posizione di Heidegger nei confronti della metafisica per Heidegger la metafisica nasce con Platone ma percheacute Come mai fa questa considerazione Platone nel momento in cui suddivide lrsquoessente in due mondi il mondo del sensibile e il mondo del vero quindi lrsquoultramondo Iperuranio in particolare in questo modo cosa fa Platone Ma lo diceva giagrave prima dagrave lrsquoavvio a pensare le cose cioegrave gli enti come qualcosa di simile a ciograve che egrave vero e che sta lassugrave da qualche parte infatti parla di ὁμοίωσις ψεῦδος cioegrave qualcosa di simile che sembra ma non egrave e cioegrave qualcosa che deve essere sempre aggiustato da cui poi la questione della veritagrave come ὀρθότης Lrsquoopposizione di Platone a questo punto egrave tale per cui la veritagrave diventa un adeguamento del sensibile rispetto al vero E che cosa si inventa sempre secondo Heidegger si inventa lrsquoho detto un istante fa lrsquoὑποκείμενον il soggetto il soggetto vale a dire ciograve che si pone di fronte allrsquoente si pone di fronte al qualche cosa percheacute il soggetto non potrebbe tecnicamente porsi di fronte allrsquoesserci non puograve se crsquoegrave soggetto egrave percheacute crsquoegrave un qualche cosa rispetto al quale non soltanto il

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soggetto sta sotto ovviamente ma di fronte al quale il soggetto si pone questo qualche cosa di fronte al quale il soggetto si pone egrave un quid qualche cosa un qualche accidente ora questo non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto adesso qui estrapoliamo Heidegger ma non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto se permane il Dasein cioegrave lrsquoesserci percheacute a questo punto non crsquoegrave qualcuno che si pone a fronte di qualche cosa se questo ldquoqualcunordquo tra virgolette che quindi non puograve darsi egrave continuamente gettato in ciograve che accade nella situazione in cui si trova egrave un ldquoqualcunordquo sempre tra virgolette che in nessun modo puograve oggettivare qualche cosa di fronte a lui per il semplice fatto che questi oggetti sono anchrsquoessi allrsquointerno di questo progetto allrsquointerno di questo orizzonte come dice Heidegger che li fa apparire quindi non si dagrave un soggetto davanti a un oggetto mentre lrsquoinvenzione di Platone dice Heidegger egrave proprio questa ldquoil soggettordquo nel momento in cui inventa il soggetto compie quella operazione metafisica per cui divide la realtagrave nei due mondi il sensibile e il soprasensibile da quel momento ha inizio la metafisica cioegrave ha inizio il pensiero occidentale tutto ed egrave anche il momento in cui si avvia e lo diceva anche nelle pagine precedenti si avvia la questione della tecnica della τέχνη La τέχνη come il modo di approcciarsi allrsquoente in quanto oggetto la scienza inizia con Platone prima non poteva neacute sarebbe potuta senza Platone almeno la scienza cosigrave come la conosciamo percheacute la necessitagrave della scienza egrave che lrsquooggetto sia identificato si conosciuto solo a questa condizione puograve confrontarsi con lrsquoente nel modo in cui la scienza si confronta con lrsquoente come dice in modo preciso Heidegger attraverso la conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente per fare questo occorre che sia oggettivato la metafisica non egrave altro che la ldquooggettivazione dellrsquoenterdquo sempre heideggerianamente ora leggo questa cosa e poi aggiungo altre considerazioni) nellrsquoenunciazione ciograve che ne sta alla base puograve presentarsi in diversi modi (qui siamo nellrsquoenunciazione quindi siamo giagrave abbiamo giagrave abbandonato la ldquoφύσιςrdquo nel senso greco del termine ma siamo giagrave nel logos latino cioegrave nellrsquoenunciazione che immagina di potere dire lrsquoessere cioegrave una volta che si egrave posto il soggetto ciograve che il soggetto si trova di fronte lo considera lrsquoessere) come avente tale e tal altra qualitagrave tale e tal altra quantitagrave comportare tale e tal altra relazione qualitagrave quantitagrave relazione sono determinazioni dellrsquoessere a questo punto siccome quali modalitagrave dellrsquoesser detto esse sono tratte dal logos ed enunciare si dice in greco κατηγορεῖν le determinazioni dellrsquoessere dellrsquoessente si dicono κατηγορίαι categorie pertanto la dottrina dellrsquoessere e delle determinazioni dellrsquoessente come tale diventa dottrina delle categorie del loro ordine (qui siamo ad Aristotele ovviamente crsquoegrave stato un passaggio da Platone ad Aristotele) ogni ontologia ha per scopo la dottrina delle categorie che i caratteri essenziali dellrsquoessere siano categorie egrave cosa che oggi e da gran tempo appare ovvia ma si tratta in fondo di una cosa ben strana lo si puograve concepire solo se si capisce che e in che modo il logos come enunciazione sta con la ldquoφύσιςrdquo in un rapporto non di semplice distinzione (che potrebbe anche funzionare) ma di vera e propria contrapposizione presentandosi in pari tempo come lrsquoorizzonte normativo che diventa luogo di origine delle determinazioni dellrsquoessere (a questo punto egrave ciograve che avviene nel logos per questo parlava di enunciazione che stabilisce le determinazioni dellrsquoessere e quindi dellrsquoessere che a questo punto egrave diventato nientrsquoaltro che le sue determinazioni vedete che siamo giagrave nella scienza lrsquoessere inteso a questo punto come ente non egrave nientrsquoaltro che le sue proprietagrave cosa fa la scienza Cerca di indagare le proprietagrave dellrsquoente comprese le connessioni eccetera perograve quali sono le sue proprietagrave ora) Il λόγος φασις il detto nel senso dellrsquoenunciazione decide dellrsquoessere dellrsquoessente in modo cosigrave originario che ogni qual volta un detto si erge contro un altro ossia vi egrave contraddizione ἀντίφασις ciograve che contraddice non puograve essere (Questo egrave il principio di non contraddizione ma egrave interessante qui percheacute fa sorgere il principio di non contraddizione da ciograve che diceva prima e vale a dire dal fatto che egrave solo nel momento in cui il logos diventa enunciazione e non piugrave comrsquoera originariamente come diceva nelle pagine

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precedenti uno dei modi in cui appare lrsquoessere nel momento in cui diventa enunciazione e cioegrave si trasforma in serie di categorie che devono mostrare tutte le proprietagrave dellrsquoente allora ecco che il logos immaginando di dire di qualche cosa ciograve che questo qualche cosa egrave si pone una situazione imbarazzante percheacute a questo punto sorge il principio di non contraddizione percheacute se io dico che una certa cosa egrave quella mi riferisco allrsquoessere di quella cosa perograve come dice Heidegger in seguito allrsquooblio dellrsquoessere lrsquoidea egrave che ciograve che io dico egrave lrsquoessere egrave la cosa in seacute per dirla con Kant ma egrave proprio percheacute crsquoegrave questo pensiero che se io dico una cosa allora contraddire quella cosa significa contrapporre a quellrsquoessere un altro essere Egrave questo che sostiene almeno originariamente sempre per Heidegger al principio di non contraddizione occorre la pre-supposizione che una cosa sia quella che egrave e questo avviene a seguito di tutto ciograve che abbiamo visto prima senza questo non crsquoegrave principio di non contraddizione non crsquoegrave percheacute ciograve che si dice non ha se il logos si mantenesse cosigrave come Heidegger pensava che fosse presso la parola autentica e aurorale dei greci non crsquoegrave nessuna contraddizione percheacute il logos non fa nientrsquoaltro che mostrare uno dei modi in cui lrsquoessere si disvela viene alla luce quindi non ha da contraddire niente egrave un apparire di qualche cosa percheacute qualcosa possa contraddirsi egrave necessario che il logos si distacchi dalla φύσις cioegrave dallrsquoessere heideggerianamente inteso e diventi il modo di dire lrsquoessere cosa che per Heidegger non egrave possibile percheacute per dirlo occorre oggettivarlo entificarlo egrave ente non egrave piugrave essere Ecco che dunque qui sempre secondo Heidegger sorge il principio di non contraddizione che a questo punto potrebbe anche intendersi che per Heidegger non egrave originario neacute egrave un qualche cosa senza la quale lrsquouomo non puograve parlare non puograve esprimersi non puograve fare nulla come pensa Severino Per Heidegger non crsquoegrave contraddizione se il logos rimane lrsquoessere che originariamente egrave e allora nello schiudersi dellrsquoessere nellrsquoapparire dellrsquoessere nel mostrarsi alla luce alla non latenza nellrsquoἀλήθεια a questo punto lrsquoessere non egrave nientrsquoaltro che il trovarsi in una situazione come diceva Jasper per altro verso egrave il trovarsi in quella situazione che non ha da essere piugrave vera o meno vera o falsa eccetera ma egrave quella che egrave cioegrave quella situazione Intervento perograve ed egrave questa la questione che io non intendo se come per Heidegger tutto fosse unrsquoemanazione una nascita dellrsquoessere ciascuna volta in cui ci si trova a dire come potrebbe affermare le cose che afferma Non potrebbe giungere a quelle conclusioni percheacute non ci sarebbe nulla diciamo cosigrave nessun filo che gli consente di giungere a queste affermazioni egrave questo che mi egrave difficile intendere Heidegger si occupava di metafisica non di semiotica in prima istanza no non si contraddice percheacute per lui il linguaggio egrave come tutti sanno la dimora dellrsquoessere Ma si puograve muovere unrsquoobiezione ad Heidegger e adesso lo facciamo lui dice che senza il linguaggio cioegrave senza lrsquouomo percheacute egrave lrsquouomo che pone la domanda che domanda originariamente senza questa condizione di porsi una domanda e lrsquouomo egrave il solo ente a poterlo fare da qui la questione dellrsquoesistenzialismo che accoglie fino ad un certo punto poi ligrave va a scuole per esempio la posizione che ha Carlo Sini nei confronti di Heidegger almeno per molti aspetti non egrave la stessa che ha Vattimo e cosigrave la posizione di Emanuele Severino egrave ancora differente da quella di entrambi come spesso accade almeno rispetto ai pensatori piugrave importanti ci sono sempre molte posizioni differenti qual egrave quella vera Quella di ciascuno ovviamente Ma vi stavo dicevo dunque che Heidegger parte dallrsquouomo cioegrave da quellrsquoente che egrave in condizione di domandare ed egrave quello anche che domandando puograve ritrovarsi come progetto anche il domandare egrave un progettare e quindi si trova in questo progetto ora perograve la questione interessante egrave che lrsquouomo che egrave lrsquounico ente che puograve porsi delle domande senza le quali non crsquoegrave lrsquoessere puograve porsi delle domande e quindi ciograve che consente allrsquouomo di porsi delle domande dovrebbe essere qualcosa che precede lrsquoessere teoricamente visto che senza lrsquouomo non crsquoegrave domanda non puograve formularsi nessuna domanda questa penna non formula nessuna domanda Quindi ci si trova dicevo in una bizzarra situazione tale per cui la

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condizione per il darsi dellrsquoessere per lrsquoapparire dellrsquoessere egrave che ci sia lrsquouomo ma percheacute ci sia lrsquouomo occorre che ci sia linguaggio e cioegrave che lrsquouomo sia in condizione di domandare Adesso Heidegger parla della logica e grosso modo egrave quello che vi dicevo prima) non a torto la filosofia delle antiche scuole ha raccolto sotto il nome di ldquoOrganonrdquo i trattati di Aristotele che hanno riferimento al λόγος con ciograve la logica risulta anche giagrave definita nei suoi caratteri fondamentali (una volta che egrave stato stabilito il principio di non contraddizione e cioegrave che egrave il dire che fa esistere lrsquoessere a questo punto crsquoegrave il principio di non contraddizione e crsquoegrave logica) ed egrave cosigrave che Kant duemila anni piugrave tardi ha potuto dire nella prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura che la logica dopo Aristotele non ha potuto piugrave arretrare di un passo e che non ha fino ad oggi potuto fare neanche un passo avanti siccheacute secondo ogni apparenza sembra essere cosa definita e compiuta Ma non lo sembra soltanto (dice Heidegger) ma lo egrave la logica infatti malgrado Kant e Hegel non ha piugrave compiuto per ciograve che vi egrave in essa di essenziale e di originario alcun passo lrsquounico ancora possibile egrave quella di scardinarla (che egrave quello che aveva intenzione di fare Heidegger) in quanto prospettiva normativa dellrsquointerpretazione dellrsquoessere dal suo fondamento (e cioegrave come dicevo prima scardinare il logos dallrsquoessere e portarlo a ciograve che gli egrave ldquodovutordquo e cioegrave allrsquoessere inteso come ldquoφύσιςrdquo per esempio non piugrave quindi ldquoessererdquo come qualche cosa di oggettivato percheacute solo a questo punto sorge il logos nellrsquoaccezione latina quindi egrave questa la condizione per la nascita della logica sarebbe come a dire che stando a Heidegger diciamo che allrsquointerno dellrsquoldquouomo autenticordquo in un certo senso la logica egrave inutile percheacute non ha da stabilire cose vere o cose false ora dice) riassumiamo quanto stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa ἰδέα παράδειγμα la veritagrave diventa giustezza il λόγος diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie cioegrave il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere questo egrave ciograve che diventa il λόγος (ldquoil principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessererdquo percheacute lrsquoidea egrave che il logos faccia esistere le cose) idea e categoria costituiscono ormai due concetti sotto cui ricadono il pensare e lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto La trasformazione della φύσις e del λόγος la trasformazione della φύσις (come natura ldquonaturardquo intesa in accezione latina del termine) e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano una caduta dal principio originario la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel (Dice che si egrave raggiunto si egrave chiuso come un cerchio poi non egrave esattamente cosigrave percheacute in effetti non egrave tanto Hegel quanto Nietzsche a stabilire insieme con la tecnica la fine nel senso del compimento della metafisica Dice che la metafisica egrave la preistoria della tecnica la preistoria nel senso che egrave la condizione piugrave antica per il prodursi della tecnica la metafisica finisce per Heidegger con Nietzsche e con la tecnica con Nietzsche per via del famoso capovolgimento che opera del ldquocastello di Platonerdquo in cima che cosa crsquoegrave Crsquoegrave lrsquoaspetto piugrave nobile e degno e cioegrave crsquoegrave la volontagrave degli umani di raggiungere la conoscenza di raggiungere la veritagrave di raggiungere il bene tutto quanto di meglio sia pensabile ma dice Nietzsche capovolgiamo tutto questo e ciograve che crsquoegrave sotto portiamolo sopra cosa crsquoera sotto La volontagrave di potenza Egrave questo dice Nietzsche a fondamento di tutta la ricerca degli umani Quindi questo capovolgimento segna lo smascheramento infatti questi tre personaggi Nietzsche Marx e Freud passano in genere come gli autori della ldquoScuola del sospettordquo sospetto che le cose non stiano come si pensa che siano Tutto questo ci conduce a un altro aspetto molto importante stavo considerando per quanto riguarda il ldquopotererdquo le fantasie di potere che sembra almeno seguendo il discorso di Heidegger che abbiano anche loro a fondamento la metafisica e cioegrave che senza la metafisica non ci sono le fantasie di potere ma percheacute Percheacute la metafisica oggettivizza lrsquoente quindi pone la condizione per poterlo conoscere per poterlo dominare che cosa fa la scienza

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Domina fino alla tecnica poi per Heidegger la scienza diventa nientrsquoaltro che tecnica cioegrave la tecnica prende il sopravvento sulla scienza quindi dominare lrsquoente questo fa la metafisica questo egrave il compito della metafisica per questo giunge al suo compimento dice Heidegger con la tecnica percheacute egrave il massimo possibile di potere sulle cose attraverso la cibernetica Κυβερνήτης era il pilota della nave la cibernetica dunque egrave quel pensiero che egrave in grado di dominare tutto tantrsquoegrave che a tuttrsquooggi anzi oggi ancora di piugrave si pensa che la tecnica come ldquotecnologiardquo sia saragrave in grado a breve di fare cose straordinarie soprattutto attraverso i computer che con la loro velocitagrave di calcolo che egrave inimmaginabile per gli umani questa velocitagrave egrave quella cosa che consente o dovrebbe consentire di giungere al controllo totale su tutto Egrave una fantasia ovviamente non percheacute questo non sia raggiungibile ma percheacute occorrerebbe prima intendersi sul concetto di ldquotuttordquo eventualmente ma non egrave questa la questione quanto il fatto che la metafisica dicevo prima egrave la condizione per ogni fantasia di potenza cioegrave ogni fantasia di dominio dellrsquoente che avviene come Heidegger ha spiegato passo dopo passo Verrebbe anche da pensare questa magari egrave una questione su cui potremmo discutere anche nei mercoledigrave successivi rispetto alla questione del potere da pensare che il lavoro che ha fatto Freud rispetto alle fantasie straordinario importante e senza il quale oggi probabilmente non saremmo qui perograve ha puntato lrsquoattenzione su un tipo particolare di fantasie ldquofantasie sessualirdquo prevalentemente Freud non aveva neacute gli strumenti neacute i mezzi per intendere altrimenti verrebbe da pensare che senza fantasie di potere non possono darsi fantasie sessuali mentre senza fantasie sessuali egrave possibilissimo avere fantasie di potere e cioegrave la fantasie di potere precede anzi egrave la condizione percheacute possa darsi quella serie di cose che Freud chiama fantasie sessuali occorre cioegrave la necessitagrave che un qualche cosa sia considerato dominabile manipolabile ora che questo ente sia un orologio una penna stilografica una persona egrave irrilevante il dominio dellrsquoente passa anche per questo cioegrave per il dominio di una persona sullrsquoaltra percheacute a questo punto grazie alla metafisica egrave dominabile piugrave propriamente egrave possibile il pensiero di dominare quellrsquoente Quindi il motivo per cui abbiamo letto Introduzione alla metafisica egrave per intendere meglio proprio la questione del potere insieme con la questione della tecnica percheacute a questo punto paiono andare di pari passo le due cose cioegrave il potere sempre come fantasia ovviamente fantasia di dominio di controllo su tutto e la tecnica come ldquorealizzazionerdquo tra virgolette percheacute non egrave che realizzi propriamente perograve appare come una realizzazione di questa fantasia di dominio la ldquofantasiardquo avviata da Platone con la sua metafisica Questa egrave la posizione di Heidegger lui dice in modo molto esplicito che egrave stato Platone a incominciare tutto questo disastro Tuttavia Heidegger pur condannando la tecnica per tutti i motivi di cui vi ho detto in parte giunge a considerare che la tecnica comunque potrebbe contenere in seacute anche la propria dissoluzione e cioegrave essere quel veicolo che arrivato alle estreme conseguenze per cosigrave dire puograve consentire agli umani di verificare lrsquoimpotenza e lrsquoimpossibilitagrave della tecnica e di giungere quindi alla dissoluzione della tecnica per riappropriarsi del proprio progetto e passare dallrsquoessere inautentico allrsquoessere autentico La questione del potere egrave importante percheacute se la metafisica egrave la fase iniziale delle fantasie di potere egrave la condizione della fantasia di potere e se la metafisica egrave il pensiero occidentale allora egrave come dire che il pensiero occidentale egrave fatto di metafisica ed essendo fatto di metafisica egrave fatto di fantasia di dominio fantasia di controllo totale su tutto Dicevano gli gnostici ldquoeritis sicut diirdquo sarete come dei questo sarebbe un porsquo lo slogan della tecnica quando la tecnica avragrave raggiunto il suo culmine il suo ἀκμή acmeacute egrave la punta allora sarete come dei Intervento in Heidegger crsquoegrave questo aspetto che lrsquouomo essendo un ente diventa oggetto manipolabilehellip Sigrave ne parla in Was ist Metaphysik Che cosrsquoegrave la metafisica ma anche in ldquoEssere e tempordquo lrsquouomo si reifica si oggettivizza certo sigrave sono tanti gli aspetti di Heidegger ovviamente qui abbiamo letto solo questo volumetto ha scritto una grande quantitagrave di opere dove perograve la tesi centrale e

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fondamentale egrave grosso modo sempre la stessa cioegrave lrsquouomo egrave inautentico percheacute ha obliato lrsquoessere e non si rende conto che lrsquoessere non egrave quella cosa che immagina che sia ma egrave ciograve che consente ecco potremmo dire che ldquolrsquoessere egrave sempre un poter essererdquo per Heidegger cioegrave sempre un essere nel progetto un essere nella situazione essere in ciograve che sto facendo essere tutto ciograve che questo progetto progettare comporta egrave il Geworfener Entwurf il ldquoprogetto gettatordquo Ecco quindi la questione del potere anche se qui Heidegger non ne parla in modo diretto perograve la questione del potere egrave come se venisse mostrata nelle sue fasi aurorali nel modo in cui egrave nata egrave incominciata egrave incominciato tutto con Platone Tenere conto di questo significa innanzi tutto tenere conto che il pensare degli umani egrave necessariamente metafisico comunque e che perograve si puograve anche porre la questione in termini leggermente differenti per esempio lrsquoobiezione che muovevo prima ad Heidegger certo egrave chiaro che per lui trovarsi ldquogettatirdquo continuamente in un progetto ldquoprogettordquo non egrave altro che il volere fare qualche cosa per esempio volere cambiare le cose il trovarsi in questa cosa per volere cambiare le cose occorre che io abbia giagrave delle idee su queste cose che abbia una volontagrave Ciograve che non crsquoegrave almeno non in modo cosigrave delineato e preciso in Heidegger egrave il fatto che per potere avere una volontagrave per potere ldquovolererdquo progettarsi questo volere progettarsi non viene da seacute viene da dei pensieri delle idee dei discorsi che si sono fatti che si sono acquisiti e questo Heidegger lo sa ma tutto questo ha come condizione per potere accadere che esista una struttura che costruisca delle sequenze tali il cui utilizzo costituisce ciograve che comunemente si chiama ldquolinguaggiordquo senza il quale non egrave possibile farsi nessuna domanda Posso farmi una domanda se qualche cosa mi interroga ma percheacute qualche cosa mi interroga Da dove arriva una interrogazione una domanda un domandare Egrave il punto su cui buona parte della filosofia si arresta Quando Aristotele nella prima pagina del IV libro della Metafisica parla della meraviglia di che egrave ciograve che muove gli umani al conoscere al volere sapere percheacute si trova meravigliato di fronte a qualche cosa usa la parola ldquoθαῦμαrdquo Severino traduce questa parola non come ldquomeravigliardquo come avviene di solito che a suo parere egrave un modo troppo debole per lui ldquoθαῦμαrdquo egrave il terrore egrave la paura per Severino egrave questo che muove gli umani a inventarsi per esempio gli dei cioegrave a fare unrsquooperazione che egrave quella dice Severino di allearsi con il piugrave forte dio egrave il piugrave forte se io mi alleo con il piugrave forte sono piugrave forte Severino non lo dice perograve fra le righe lo sta enunciando anche se traduce ldquoθαῦμαrdquo con terrore con paura egrave comunque una paura di non essere adeguati a ciograve che si deve affrontare e la costruzione di una paura anche una bestia puograve avere paura ma egrave una reazione a qualcosa di immediato non crsquoegrave unrsquoelaborazione a partire da questo reagisce semplicemente scappa ma poi la cosa finisce ligrave non crsquoegrave nessun pensiero attorno a questo nessuna elaborazione nessun pensiero per porre un rimedio a quella situazione cioegrave di progettarsi questo per Heidegger soltanto lrsquouomo egrave in condizione di farlo Quindi anche parlando dello ldquoθαῦμαrdquo in questa accezione come fa Severino comunque allude al fatto che per allearsi cosigrave come secondo Severino sorgono le religioni allearsi con il piugrave potente dagrave giagrave pone giagrave il fatto che crsquoegrave qualcosa di piugrave potente o di meno potente e cioegrave lrsquoidea che se ho potere riesco a fronteggiare qualche cosa Naturalmente nessuno di costoro ha mai considerato lrsquoeventualitagrave di andare oltre questo cioegrave oltre il detto di Aristotele e cioegrave domandarsi percheacute Da dove viene la fantasia di potere Il desiderio di potere Sigrave qualcuno potrebbe dire per contrastare la malasorte questa egrave la tesi piugrave o meno di Severino per contrastare tutto ciograve che di negativo puograve accadere Egrave piugrave complicata la questione percheacute gli umani hanno operato appunto un progetto tale da mettere in atto delle tecniche per affrontare questo pericolo questo nemico approntando queste tecniche hanno considerato che il fare questo procede dallrsquoidea che se hanno piugrave potere sono piugrave al riparo perograve lrsquoidea del potere in seacute cioegrave quella che consente di pensare che se ho piugrave potere mi metto al riparo questa ha unrsquoorigine

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differente che neacute Heidegger neacute Aristotele nemmeno Platone ha mai posto La questione interessante egrave intendere questa fantasia di potere a partire da ciograve che rende umani gli umani che egrave esattamente ciograve che dice Heidegger il fatto che sono esseri parlanti sono gli unici su questo pianeta che parlino questo li rende non solo speciali ma li rende il prodotto in un certo senso di questa cosa che li fa essere umani cioegrave il linguaggio Se fosse possibile intendere esattamente il funzionamento del linguaggio allora potremmo sapere come funzionano gli umani necessariamente e sappiamo come funziona il linguaggio e pertanto sappiamo come funzionano gli umani e anche da dove viene la fantasia di potere Fare tutto il percorso che ha fatto Heidegger in questo libro sulla metafisica ci ha mostrato soltanto che la necessitagrave o meglio il destino degli umani metafisici egrave la tecnica ed egrave il motivo per cui la tecnica oggi egrave cosigrave importante non lo sarebbe mai stata se non ci fosse stata la metafisica cioegrave se la metafisica non avesse mostrato che egrave possibile conoscere dire e conoscere lrsquoessere conoscere cioegrave lrsquoessenza di qualche cosa lrsquoessere dellrsquoente che egrave il compito che si egrave prefissata la scienza sapere tutto di qualche cosa tutto cioegrave conoscere lrsquoessere solo che come dice Heidegger ha fatto confusione tra ente ed essere La tecnica sorge da questa illusione illude che sia possibile essere come dio percheacute la tecnica egrave questo che dice ti fornisco strumenti sempre piugrave potenti sempre piugrave veloci sempre piugrave efficaci alla fine potrai fare tutto saprai tutto Appunto sarai dio Questo evoca la famosa frase di Sartre rispetto agli umani come progetto fallito di essere dio questo diceva da qualche parte ldquoprogetto fallito di essere diordquo sempre ldquofallitordquo per Sartre ovviamente questa era la maledizione degli umani non dava nessuna chance mentre Heidegger la fornisce da qui una serie di divergenze tra Sartre e Heidegger Ma al di lagrave di questo egrave come se la tecnica dicesse che non egrave vero quello che dice Sartre lrsquoumano non egrave un progetto fallito di diventare dio percheacute lrsquouomo puograve appunto diventare dio come recita il motto gnostico ldquoeritis sicut diirdquo Questo ci dice che per gli umani per il modo in cui la societagrave e la civiltagrave e la cultura sono strutturate egrave impossibile eliminare la metafisica per una serie di motivi di cui abbiamo detto e altri ne diremo ancora perograve contrariamente a Sartre non propongo un pessimismo catastrofico Dicevo che se non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire dalla metafisica cosa che per altro anche Heidegger alla fine ha pensato da qui la sua celebre frase ldquosolo un dio puograve salvarcirdquo se non crsquoegrave questa possibilitagrave crsquoegrave perograve la possibilitagrave di tenerne conto di saperlo atto dopo atto e tenendone conto non esserne travolti e cioegrave non credere che ciograve che si sta dicendo ciograve che si sta osservando ciograve che si sta pensando sia necessariamente quello che egrave ma ciograve che io ho voluto che fosse

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Quanto a ciograve che egrave sottoposto alla domanda esso egrave indicato in modo inequivocabile lrsquoessente quanto a ciograve che egrave richiesto nella domanda il domandato egrave il percheacute vale a dire la ragione Ciograve che segue nella proposizione interrogativa ossia ldquoe non il nullardquo non egrave che unrsquoappendice la quale naturalmente consegue in vista di un parlare piugrave sciolto e al titolo introduttivo si tratta di unrsquoaggiunta di una frase la quale non dice nulla di piugrave su ciograve che viene sottoposto allrsquointerrogazione e su ciograve che egrave domandato un semplice ornamento ndash perograve tra poco vedremo se egrave proprio cosigrave Infatti dice - che cosa crsquoegrave da chiedersi riguardo al nulla Il nulla egrave semplicemente nulla il domandare non ha qui piugrave nulla da cercare di fronte al nulla Con il menzionare il nulla non si progredisce minimamente nella conoscenza dellrsquoessente ndash fincheacute parliamo del nulla questo egrave molto parmenideo ndash chi parla del nulla non sa assolutamente quello che fa chi parla del nulla ne fa con ciograve stesso un qualcosa cosigrave parlando parla contro ciograve che pensa famosa contraddizione antica si contraddice da seacute stesso ndash a causa della bebaiotate archegrave ndash ora un dire contraddittorio contrasta alla regola fondamentale del dire ldquologosrdquo cioegrave alla logica il parlare del nulla egrave illogico chi parla e pensa illogicamente egrave uomo che non sa di scienza ora il fatto che proprio allrsquointerno della filosofia dove la logica egrave di casa si parli del nulla fa sigrave che tanto piugrave duramente si incorre nel rimprovero di mancare alla regola fondamentale di ogni pensiero (βεβαιότατε ἀρχή bebaiotaacutetē arkḕ) chi inoltre prende sul serio il nulla si pone con ciograve stesso dalla parte della nullitagrave promuove espressamente lo spirito di negazione e si pone al servizio della distruzione parlare del nulla non ripugna soltanto completamente al pensiero ma significa minare ogni cultura ndash sta criticando chi sostiene il nulla o ogni fede anche ndash ciograve che disprezza cosigrave il pensiero misconoscendolo nella sua legge fondamentale e in pari tempo distrugge la volontagrave costruttiva egrave la fede chiunque sa tutto questo egrave il nichilismo Perograve torniamo alla domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo questa esprime in modo piugrave adeguato della formula abbreviata la domanda sullrsquoessente (la domanda abbreviata cioegrave senza il nulla) il fatto di introdurre qui il discorso sul nulla non indica mancanza di rigore o ridondanza del dire non egrave nemmeno una nostra invenzione ma egrave un modo di attenersi strettamente per quando riguarda il senso della domanda fondamentale alla tradizione originaria - a questo punto sta per porre una delle questioni importanti proprio riguardo a questa frase ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute il nullardquo - percheacute diragrave a breve ldquopercheacute posso dire che qualcosa ldquoesisterdquo egrave percheacute so che cosa significa ldquonon esisterdquo Se affermo che lrsquoessente egrave lo metto in connessione con ciograve che non egrave Sta dicendo che quando si parla del nulla si sta parlando di niente ci si contraddice ma tra breve diragrave che ciograve che lui pensa non egrave esattamente questo hellip quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla ndash ma forse egrave meglio leggere anche il brano precedente ndash ma se ci poniamo la domanda nella forma dellrsquointerrogativo iniziale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo allora lrsquoaggiunta (che sarebbe ldquoe non il nullardquo) impedendoci di porre la domanda immediatamente impedisce che ci si attenga al puro essente come un dato indubitabile impedisce che cosigrave facendo ci si perda fin da principio e sempre piugrave nella ricerca di un fondamento anchrsquoesso essente lrsquoessente viene invece mantenuto in guisa interrogativa nella possibilitagrave del non essere ndash sta dicendo che questa breve aggiunta ldquoe non il nullardquo egrave ciograve che consente a questa domanda di mantenersi come domanda ndash il percheacute allora acquista tuttrsquoaltra forza ed efficacia nellrsquoambito dellrsquointerrogazione percheacute lrsquoessente egrave sottratto alla possibilitagrave del non essere ndash percheacute noi poniamo lrsquoessente come tale Percheacute lo sottraiamo a questa possibilitagrave che non sia invece Percheacute non vi ricade senzrsquoaltro e continuamente Lrsquoessente non egrave piugrave ora un semplice sussistente esso (siccome abbiamo posto lrsquoeventualitagrave che non sia) esso incomincia a vacillare e questo a prescindere completamente dal fatto che si conosca o meno con piena certezza che lo si comprenda o meno in tutta la sua ampiezza lrsquoessente come tale ormai vacilla in quanto lo poniamo in questione (percheacute egrave questo che fa la domanda il domandare) lrsquoampiezza di questo oscillazione (tra essere e non essere) arriva fino alla piugrave estrema e opposta possibilitagrave dellrsquoessente fino al non essere e

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al nulla ndash qui ci sarebbe da inserire una serie di cose che riguardano Severino ma non lo faremo) allo stesso modo ora si trasforma anche la ricerca sul percheacute essa non mira semplicemente alla conquista di un fondamento esplicativo (che ci spieghi percheacute lrsquoessente egrave) un fondamento a sua volta sussistente del sussistente quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla e cioegrave affermare lrsquoessente a fronte del nulla ndash qui siamo proprio in piena metafisica totalmente e inesorabilmente immersi ndash Il fondamento egrave richiesto ora come fondamento della decisione a favore dellrsquoessente contro il nulla ndash ci vuole un fondamento che ci dica percheacute qualcosa egrave anzicheacute non egrave Egrave questa la domanda che si sta facendo adesso - e piugrave esattamente come fondamento di quella oscillazione (sempre tra lrsquoessere e il nulla) dellrsquoessente la quale ponendo lrsquoessente tra lrsquoessere e il non essere ci regge e ci libera ndash tra questo essere e non essere lrsquoessente - in questa oscillazione giaccheacute di qui deriva che noi non possiamo appartenere a nessuna cosa neppure a noi stessi quantunque lrsquoesserci (il Dasein) sia pur sempre mio ndash cioegrave io sono ndash lrsquoespressione ldquosempre miordquo significa che lrsquoesserci mi egrave addossato percheacute il mio stesso ldquoiordquo sia lrsquoesserci ndash e cioegrave occorre che sia qualche cosa percheacute io possa considerarlo mio e cioegrave che sia ndash Lrsquoesserci designa dal canto suo la cura (qui riprende cose elaborate in modo molto piugrave articolato nel suo scritto piugrave famoso Essere e tempo) il dire che ldquolrsquoesserci egrave sempre miordquo non significa neacute che sia posto da me neacute che sussista isolatamente in un io singolo lrsquoesserci infatti egrave se stesso per il suo essenziale rapporto allrsquoEssere in generale ndash cioegrave lrsquoesserci egrave percheacute esiste lrsquoEssere egrave questo che sta dicendo ndash tale egrave il significato della frase ripetuta piugrave volte in Sein und Zeit secondo la quale allrsquoesserci appartiene a una comprensione dellrsquoEssere ndash non egrave possibile lrsquoesserci se non si comprende lrsquoEssere percheacute egrave lrsquoEssere che fa da ldquofondamentordquo tra virgolette se non so nulla dellrsquoEssere non posso esserci La metafisica egrave quella disciplina che occupa di queste cose allrsquoinizio sigrave diceva che egrave questo domandarsi che pone le cose questo dischiudentesi imporsi tutta la sua critica alla metafisica e in particolare allrsquoontologia egrave che si egrave sempre occupata dellrsquoEssere considerandolo un ente senza accorgersene se io parlo dellrsquoEssere da quel momento lrsquoEssere egrave un ente al pari di qualunque altro (lui parla dellrsquoEssere di per seacute) esattamente che egrave unrsquoaltra cosa infatti per Heidegger lrsquoEssere egrave una cosa che sorge che si disvela nellrsquoapertura del domandare autentico Egrave la sua idea naturalmente tenete sempre conto che non sta dicendo anche se lui immaginava di sigrave come stanno le cose egrave soltanto una costruzione uno scenario possibile a partire da un certo sistema di riferimento che egrave la sua teoria 17 dicembre 2014 In quanto resiste alla possibilitagrave estrema del non essere lrsquoessente si mantiene nellrsquoessere senza con ciograve aver tuttavia oltrepassata neacute superata la possibilitagrave di non essere ndash sta dicendo che lrsquoente egrave quello che egrave nonostante possa anche non essere ndash stiamo parlando avventatamente del non essere dellrsquoessere e dellrsquoessente senza dire in che rapporto essi stiano con lrsquoessente medesimo lrsquoessente e il suo essere sono la stessa cosa in cosa consiste la loro differenza Cosrsquoegrave per esempio in questo pezzo di gesso lrsquoessente Giagrave la domanda egrave di per seacute ambigua in quanto la parola ldquoessenterdquo puograve assumere due significati come ldquotὸ ohrdquo lrsquoessente significa anzitutto ciograve che nei singoli casi egrave essente nel caso specifico a proposito del gesso questa massa egrave grigio tendente al bianco la forma determinata leggera friabile eccetera lrsquoessente significa in secondo luogo ciograve che per cosigrave dire fa sigrave che la cosa in questione sia un essente anzicheacute un non essente ciograve che nellrsquoessente se egrave un essente costituisce il suo essere (appunto sta cercando lrsquoessere dellrsquoessente) in conformitagrave di questa doppia significazione del termine ldquoessenterdquo il greco τό ὅν riveste spesso il secondo significato indica cioegrave non lrsquoessente stesso ciograve che egrave essente ma il fatto di essere lrsquoldquoessentitagraverdquo lrsquoessere essente per contro lrsquoessente nel primo senso designa le stesse cose essenti prese singolarmente nel loro insieme in altri termini tutto ciograve che egrave in rapporto ad esse e non alla loro

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ldquoessentitagraverdquo (alla loro essenza non so percheacute hanno tradotto essentitagrave) il primo significato di τό ὅν corrisponde a τά ὀντα (entia - ente) il secondo a ldquoτό εἶναιrdquo (esse ndash Essere) ndash (tenete sempre conto che ciograve che a noi interessa di tutto il discorso intorno alla metafisica egrave intendere la questione per noi piugrave importante e cioegrave come accade che qualche cosa venga considerato quello che egrave metafisicamente e non come una regola del gioco) ciograve che chiediamo questa egrave la domanda fondamentale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo sembra apparentemente che in questa domanda ci si attenga ancora e soltanto allrsquoessente sfuggendo al vuoto arrovellarsi sullrsquoessere ma che cosa domandiamo realmente percheacute lrsquoessente come tale sia Chiediamo la ragione del fatto che lrsquoessente egrave che egrave quella cosa determinata e percheacute non ci sia piuttosto il nulla (percheacute crsquoegrave questo piuttosto che nulla) la nostra domanda mira in ultima analisi allrsquoessere ma in che maniera La domanda che ci poniamo verte sullrsquoessere dellrsquoessente (cioegrave sullrsquoessere delle cose) noi interroghiamo lrsquoessente a proposito del suo essere tuttavia giagrave prima nellrsquoatto dellrsquointerrogare medesimo che noi facciamo la domanda verte giagrave in realtagrave sullrsquoessere sul suo fondamento e ciograve anche se questa domanda permane implicita e in quanto a sapere se lrsquoessere non sia giagrave di per se stesso il fondamento egrave fondamento sufficiente irresoluta (dice che continuiamo a domandarci intorno allrsquoessere nonostante tutto nonostante che questa domanda non ci porti da nessuna parte almeno per il momento) Il fatto che noi poniamo questa domanda sullrsquoessere come domanda di primo piano puograve forse accadere senza che noi sappiamo qualcosa dellrsquoessere e del suo comportamento nei confronti della sua differenza dallrsquoessente (se ci chiediamo questa cosa se ci chiediamo dellrsquoessere forse qualche cosa ne sappiamo giagrave di questo essere se ci stiamo domandando qualcosa) come sarebbe mai possibile non dico trovare ma anche soltanto cercare il fondamento dellrsquoessere dellrsquoessente senza aver prima sufficientemente afferrato compreso concepito lrsquoessere stesso sarebbe un progetto altrettanto disperato come voler rintracciare la causa e spiegare la ragione di un incendio senza curarci del suo andamento eccetera avviene cosigrave che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo ci costringe a porre la domanda preliminare ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Lrsquoessere permane tuttavia introvabile quasi come il nulla o in definitiva esattamente nello stesso modo (anche il nulla diceva prima ldquoegrave inutile che stiamo a domandarci del nulla che cosa ci domandiamordquo perograve anche con lrsquoessere dice accade qualche cosa di simile ) la parola ldquoessererdquo finisce per diventare cosigrave nientrsquoaltro che una parola vuota non designa nulla di effettivo di afferrabile di reale il suo significato egrave fumo esalazione irreale Nietzsche finisce cosigrave per avere ragione quando chiama i concetti piugrave alti come lrsquoldquoessererdquo lrsquoultima esalazione di una realtagrave che si dissolve Chi mai dovrebbe inseguire una tale esalazione il cui nome non egrave che la designazione di un grande errore ldquoin veritagraverdquo dice Nietzsche ldquoniente ha avuto finora una piugrave ingenua forza di persuasione dellrsquoerrore dellrsquoessererdquo egrave dallrsquoessere stesso che dipende questo fraintendimento (dice Heidegger) ed egrave questo vuoto persistente imputabile alla parola (Tenete conto che Heidegger ha sempre avuto una certa attenzione per il linguaggio e per la parola) oppure (il fraintendimento il soggetto) dipende da noi che in tutto questo gran darci da fare per andare a caccia dellrsquoessente siamo caduti fuori dallrsquoessere (questa egrave poi la sua accusa in definitiva a tutta la filosofia occidentale che per lui non egrave altro che una metafisica che ha mancato totalmente lrsquoessere percheacute ogni volta che si adopera per individuare lrsquoessere lo oggettivizza e di conseguenza lo trasforma in ente) o forse non dipende primariamente da noi uomini drsquooggi e neanche dai nostri prossimi e remoti predecessori ma da qualcosa che dallrsquoorigine trascorre in tutta quanta la storia dellrsquooccidente da un evento che tutti gli occhi degli storici non riuscirebbero a scorgere e che pur tuttavia avviene oggi come per lrsquoaddietro e avverragrave in futuro E se fosse davvero possibile che lrsquouomo che i popoli nei loro piugrave grandi affari drsquoimprese intrattengono una relazione con lrsquoessente e ciograve nonostante siano caduti da gran tempo fuori dellrsquoessere senza saperlo e che proprio questa sia la ragione piugrave intima e imponente della loro decadenza (qui adesso vi leggo delle cose che non hanno propriamente un grande interesse per

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la ricerca che stiamo facendo perograve ve le leggo come curiositagrave percheacute in queste righe crsquoegrave il motivo dellrsquoadesione di Heidegger al partito nazista) Si tratta di domande che non si pongono qui incidentalmente e neppure per influenzare i sentimenti o la concezione del mondo sono domande alle quali ci induce quella domanda preliminare che scaturisce necessariamente dalla principale e che suona ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Una domanda assai semplice e anche certamente assai inutile e non di meno una domanda anzi la domanda quella che chiede ldquolrsquoessere egrave una semplice parola e il suo significato evanescente oppure esso costituisce il destino spirituale dellrsquooccidenterdquo questa Europa in prede a un inguaribile accecamento sempre sul punto di pugnalarsi da se stessa si trova oggi (1935) nella morsa della Russia da un lato e dellrsquoAmerica dallrsquoaltro Russia e America rappresentano entrambe da un punto di vista metafisico la stessa cosa la medesima desolante frenesia della tecnica scatenata e dellrsquoorganizzazione senza radici dellrsquouomo massificato in un epoca in cui anche lrsquoultimo angolo del globo terrestre egrave stato conquistato dalla tecnica ed egrave diventato economicamente sfruttabile in cui qualunque evento in qualsiasi luogo e momento egrave venuto rapidamente accessibile in cui si puograve vivere nel medesimo tempo lrsquoattentato in Francia contro un monarca e un concerto sinfonico a Tokio per cui il tempo non egrave piugrave che velocitagrave istantaneitagrave e simultaneitagrave mentre il tempo come storicitagrave autentica egrave del tutto scomparso dalla realtagrave di qualsiasi popolo in un epoca in cui un pugile egrave considerato un eroe nazionale in cui i milioni di uomini delle adunate di massa costituiscono un trionfo allora proprio allora lrsquointerrogativo ldquoa che scopo dove e poirdquo continuamente ci si ripresenta come uno spettro al di sopra di tutta questa stregoneria La decadenza spirituale della terra egrave cosigrave avanzata che i popoli rischiano di perdere lrsquoestrema forza dello spirito quella che permetterebbe almeno di scorgere e di valutare come tale questa decadenza concepita in rapporto al destino dellrsquoessere questa semplice constatazione non ha nulla a che vedere con il pessimismo della civiltagrave come del resto con lrsquoottimismo poicheacute lrsquoabbuiarsi del mondo la fuga degli dei la distruzione della terra la riduzione dellrsquouomo a massa il sospetto gravido drsquoodio contro tutto ciograve che egrave creativo e libero ha in tutta la terra giagrave raggiunto una tale proporzione che delle categorie cosigrave puerili come pessimismo e ottimismo sono divenute ormai da gran tempo risibili siamo presi nella morsa il nostro popolo il popolo tedesco in quanto collocato nel mezzo subisce la pressione piugrave forte della morsa esso che egrave il popolo piugrave ricco di vicini e di conseguenza il piugrave esposto egrave insieme il popolo metafisico per eccellenza da questa sua caratteristica di cui siamo certi discende drsquoaltronde che questo popolo potragrave forgiarsi un destino solo se saragrave prima capace di provocare in se stesso una risonanza una possibilitagrave di risonanza nei confronti di questa caratteristica esso sapragrave comprendere la sua tradizione in maniera creatrice tutto ciograve implica che questo popolo in quanto popolo storico si avventuri ad esporre se stesso e insieme la storia stessa dellrsquooccidente colta a partire dal centro del suo avvenire nellrsquooriginario dominio della potenza dellrsquoessere e se la grande decisione concernente lrsquoEuropa non deve verificarsi nel senso dellrsquoannientamento potragrave solo verificarsi per via del dispiegarsi e a partire da questo centro nuove forze storiche e spirituali (hellip ) chiedere che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo significa nientemeno che attuare la ripetizione del cominciamento del nostro ldquoesserci storico e spiritualerdquo per trasformarlo in un altro cominciamento (quando lui parla del ldquocominciamento storico e spiritualerdquo allude a qualche cosa che aveva giagrave elaborato in ldquoSein und Zeitrdquo cioegrave lo spirito egrave questa forza creatrice la res cogitans di Cartesio cioegrave la potenza del pensiero questo egrave lo spirito anche per buona parte dellrsquoidealismo tedesco che lui conosceva molto bene e apprezzava quindi lrsquoldquoincominciamento di questo esserci storico e spiritualerdquo significa che questa forza creatrice del pensiero non puograve ovviamente essere scollegato dalla storia dalla sua storia nel senso che si storicizza di volta in volta il pensiero non puograve non tenere conto di ciograve che lo ha preceduto non nel senso di ritornare al passato per Heidegger non egrave assolutamente cosigrave ma piuttosto di fare agire ciograve che egrave stato in ciograve che egrave dice) una tal cosa egrave possibile questo oltretutto corrisponde alla capacitagrave formatrice e commisuratrice della storia in quanto si ricollega allrsquoevento

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fondamentale Un cominciamento si ripete non con il riportarvisi come ad alcuncheacute di trascorso di ormai risaputo e semplicemente da imitare bensigrave in modo che il cominciamento venga ricominciato in maniera ancor piugrave originaria (come dire in ciascun atto ciascuna volta egrave questo cominciamento ldquostoricordquo nel senso che non puograve non tener conto di ciograve che lo ha prodotto) la ripetizione come noi la intendiamo egrave tuttrsquoaltro che la prosecuzione migliorata di ciograve che si egrave giagrave attuato con i mezzi giagrave esistenti allora la domanda che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo si trova come domanda preliminare inclusa nella nostra domanda guida e cioegrave ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo se ci si pone alla ricerca di ciograve che in tale domanda preliminare viene perseguito vale a dire lrsquoldquoessererdquo tosto lrsquoespressione di Nietzsche ci appare nella sua piena veritagrave giaccheacute a ben guardare cosrsquoegrave lrsquoessere per noi piugrave che un semplice ldquoflatus vocisrdquo un significato vago indeterminato inafferrabile come il fumo Lrsquoessere per lui per Nietzsche egrave unrsquoillusione un inganno che non sarebbe mai dovuto verificarsi lrsquoessere qualcosa di vago indeterminato evanescente come fumo dunque Egrave vero non intendiamo contestare questo fatto si tratta anzi di chiarirne la natura per chiarirne tutta la portata (cioegrave lrsquoldquoessererdquo come una sciocchezza qui dice lo diceva prima egrave il concetto piugrave generale in assoluto) lrsquoambito della sua validitagrave si estende a tutto e a ogni cosa in particolare sino al nulla eccolo qua che torna il quale in quanto pensato e in quanto espresso egrave pure anchrsquoesso qualcosa al di sopra e al di fuori della sfera di validitagrave di questo concetto che egrave il piugrave generale lrsquoldquoessererdquo non esiste a rigore piugrave nulla da cui esso stesso possa venire ulteriormente determinato ( se egrave il concetto piugrave generale se fosse determinato da un altro concetto questo altro sarebbe ancora piugrave generale dellrsquoldquoessererdquo ovviamente ) il concetto dellrsquoessere egrave qualcosa di ultimo questo corrisponde anche a una legge della logica che dice ldquopiugrave un concetto egrave esteso ndash e quale concetto egrave piugrave esteso di essere ndash piugrave il suo contenuto risulta vuoto e indeterminatordquo (se io dico ldquotuttordquo appunto dico tutto e nulla Piugrave avanti dagrave una definizione di ldquospiritordquo visto che prima ne ha parlato ldquolo spirito egrave la risolutiva apertura originariamente disposta e cosciente allrsquoessenza dellrsquoessere lo spirito egrave la pienezza del potere dato alle potenze dellrsquoessere come tale nella sua totalitagraverdquo dire che lo spirito egrave lrsquoapertura cioegrave lrsquoapertura a ciograve che vi egrave di piugrave essenziale piugrave radicale possa essere pensato questo egrave lo spirito Poi qui fa qualche riflessione sullrsquoetimologia della parola ldquoessererdquo percheacute a suo parere ciograve che i greci intendevano con ldquoessererdquo egrave importante per intendere in seguito il modo in cui lui proporragrave questa nozione di essere) Questa via (cioegrave quella di seguire i greci sullrsquoetimo) essa deve sulla base di esempi grammaticali mostrarci come e percheacute lrsquoesperienza la concezione e lrsquointerpretazione del linguaggio divenute normative per lrsquooccidente siano la risultante di una concezione del tutto particolare dellrsquoessere Le parole ldquoπτῶσις e ἔγχυσιςrdquo significano cadere oscillare inclinarsi Crsquoegrave qui lrsquoidea di una deviazione dallo stare eretto e diritto ma questo lo star ligrave eretto in se stesso il venire in posizione e il rimanere in posizione i greci lo intendono come essere (lrsquoessere cioegrave egrave qualche cosa che egrave in posizione e sta ligrave dritto) ciograve che in tal guisa viene in posizione diventa in seacute stabile si pone con ciograve da se stesso liberamente nella necessitagrave del suo limite ldquoπέραςrdquo questrsquoultimo non egrave qualcosa che provenga allrsquoessente dal di fuori ancor meno esso rappresenta una mancanza una privazione (cioegrave il fatto di essere fermo ligrave) lrsquoarrestarsi il trattenersi in base al proprio limite di possedersi nel mantenersi stabile egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente (qui lui ha detto in modo chiarissimo che cosa intende con lrsquoessere dellrsquoessente Ciograve che si trattiene ligrave che sta ligrave che non si muove percheacute non puograve muoversi mentre lrsquoente sappiamo che si modifica lrsquoessere no (non lo sta oggettivando e quindi diventa un ente anche quello No a parer suo non lo oggettiva nel senso che ne parla egrave ovvio che bisogna parlare poi a parer suo non lo oggettiva percheacute per lui lrsquoessere non egrave un ente ma egrave il disvelarsi eccetera) Egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente egrave ciograve che costituisce primariamente lrsquoessente come tale nella differenza dal non essente (cioegrave la differenza per Heidegger fra lrsquoessere e lrsquoessente egrave propriamente ciograve che distingue lrsquoessente dal non essente percheacute Percheacute lrsquoessente egrave il non essente no questo egrave ciograve che fa essere lrsquoessente quello che egrave anzicheacute non essere la domanda principale ldquopercheacute lrsquoessente

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anzicheacute nulla) venire in posizione significa conseguentemente darsi un limite delimitarsi perciograve un carattere fondamentale dellrsquoessente egrave costituito da ciograve che viene chiamato in greco ldquoτό τέλοςrdquo che non significa neacute il fine neacute lo scopo (τέλος viene tradotto con ldquoscopordquo da cui teleologia) ma il ldquoterminerdquo in tedesco ldquoenderdquo cioegrave fine ldquoTerminerdquo non va qui inteso affatto in senso negativo come se si trattasse di qualcosa che non va piugrave avanti che fallisce che finisce ldquoterminerdquo significa il terminare la terminazione nel senso del compimento (per altro egrave in accezione che praticamente utilizzava Verdiglione) il limite e il termine sono ciograve per cui lrsquoessente incomincia ad essere (cioegrave questo essente incomincia ad essere qualcosa che viene delimitato percheacute egrave terminato) da questo punto di vista egrave da intendersi la denominazione piugrave alta che Aristotele usa per lrsquoessere ldquoἐντελέχειαrdquo il mantenersi conservarsi nella terminazione (limite) Lrsquouso che la filosofia posteriore e anche la biologia hanno fatto vedi Leibniz del termine ldquoἐντελέχειαrdquo denota tutto il distacco dai greci ciograve che si pone nel suo limite compiendolo e cosigrave costituendosi ha forma (morfegrave da cui morfologia eccetera) la forma cosigrave come concepita dai greci egrave essenzialmente uno schiudersi che si dispone nel limite ( si dischiude e si dispone in un limite cioegrave egrave determinato) se non cheacute ciograve che si mantiene consiste in se stesso diviene dal punto di vista dellrsquoosservatore ciograve che si propone che si offre mostrandosi nella sua apparenza lrsquoapparire di una cosa viene detto dai greci ldquoεἶδοςrdquo o ldquoideardquo (lrsquoidea egrave lrsquoapparire ciograve che appare) In ldquoεἶδοςrdquo risalta in primo piano ciograve che intendiamo anche quando diciamo ldquola cosa ha un certo aspetto si lascia vedere constardquo la cosa ldquoconsisterdquo essa riposa nellrsquoapparire egrave come dire nel sorgere della sua essenza (appare quando sorge) Tutte le determinazioni dellrsquoessere finora enumerate traggono tuttavia il loro fondamento e risultano insieme collegate da ciograve in cui i greci sperimentano inequivocabilmente il senso dellrsquoessere e che essi chiamano ldquoοὐσίαrdquo (la sostanza) e in senso piugrave pieno ldquoπαρουσίαrdquo la solita povertagrave di pensiero traduce la parola con ldquosostanzardquo e ne falsa con ciograve completamente il significato (in tutti i manuali di filosofia al temine greco ldquoοὐσίαrdquo viene tradotto con ldquosostanzardquo pero lui dice invece) Noi abbiamo per ldquoπαρουσίαrdquo la parola tedesca corrispondente ldquoan wesenrdquo si usa designare cosigrave una proprietagrave fondiaria e di tipo rurale in seacute conchiusa una proprietagrave ancora al tempo di Aristotele ldquoοὐσίαrdquo egrave usata in questo senso e insieme nel senso del termine filosofico fondamentale una cosa si presenta essa permane in se stessa e cosigrave si propone essa egrave Essere significa in fondo per i greci presenza Non di meno la filosofia greca non egrave risalita piugrave oltre sul fondamento dellrsquoessere cioegrave verso quello che esso nasconde essa si egrave fermata alla prima fase dellrsquoesser presente e ha cercato di considerarlo secondo le sue accennate determinazioni (che sono appunto enti) Quanto abbiamo detto ci permette di comprendere meglio per ciograve che riguarda lrsquoillustrazione del termine ldquometafisicardquo lrsquointerpretazione greca dellrsquoessere da noi menzionata fin dallrsquoinizio lrsquoapprensione cioegrave dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo (natura) Bisogna dicemmo mettere completamente da parte ogni altro concetto di natura ldquoφύσιςrdquo designa lrsquoerigersi nellrsquoatto di schiudersi (qualcosa che si erige nellrsquoatto in cui si dischiude compare appare) il dispiegarsi permanendo in seacute (si dispiega permanendo in seacute qualcosa che si dispiega lui faceva lrsquoesempio del fiore che sboccia della rosa che si dispiega e dispiegandosi permane questo egrave lrsquoessere) In questo imporsi riposo e movimento sono ritenuti e insieme manifestati ad opera di una unitagrave originaria questo imporsi costituisce la presenza predominante e ancora non padroneggiata dal pensiero in cui lrsquoesser presente sussiste come essente ma questo imporsi fuori esce dalla latenza il che egrave come dire per usare lrsquoespressione greca che lrsquoldquoαλήθειαrdquo ldquola non latenzardquo accade (ldquoαλήθειαrdquo ldquola veritagraverdquo uno dei termini che i greci usavano per ldquoveritagraverdquo che lui traduce piugrave propriamente come ldquonon latenzardquo Cosa vuol dire che accade la ldquonon latenzardquo che ad un certo punto ciograve che egrave non latente diventa latente appare si dischiude permane ma ciograve che permane egrave lrsquoessere non lrsquoessente) Infatti ciograve che viene qui denominato ldquoπόλεμοςrdquo egrave un conflitto che emerge da ogni cosa divina e umana non si tratta di una guerra di tipo umano la lotta cosigrave come concepita da Eraclito egrave quella che anzitutto

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fa sigrave che lrsquoente si ponga come distinto nel contrasto e che acquisti la sua posizione la sua condizione il suo rango (per differenza potremmo dire) Nellrsquoattuarsi di tale separazione si verificano delle crepe delle scissure dei distacchi e delle connessioni e nellrsquoesplicarsi vicendevole del contrasto che si produce il mondo Per i greci essere significa stabilitagrave e ciograve in duplice senso 1) lo stare in seacute nel senso del prodursi del procedere (questa egrave la ldquoφύσιςrdquo la natura ldquosta insiemerdquo nel senso che si produce procede per questo ldquosta in seacuterdquo si produce egrave ovvio che sta in seacute ) 2) ldquolo stare in seacuterdquo come tale come qualcosa di stabile che rimane di permanente nel senso di ldquoοὐσίαrdquo (prima era la ldquoφύσιςrdquo seconda ldquoοὐσίαrdquo) ldquoNon essererdquo per conseguenza significa lrsquouscire da tale stabilitagrave proceduta da se stessa ldquoEsistenzardquo ed ldquoesistererdquo significano quindi per i greci precisamente non essere Lrsquoinsipienza e la faciloneria con cui ci si serve delle parole ldquoesistenzardquo ed ldquoesistererdquo per indicare lrsquoldquoessererdquo testimoniano una volta di piugrave di quanto ci si egrave allontanati da esso e da una significazione ben altrimenti allrsquoorigine efficace e precisa (πτῶσιςeἔγχυσις indicano il cadere il declinare Poi parla dellrsquoinfinito il fatto che ldquoessererdquo sia infinito ma non egrave cosigrave determinante Ci sono tante cose da leggere ma quello che mi interessava qui egrave importante) Abbandoniamo dunque il vuoto schema di questa parola ldquoessererdquo percheacute risulta una parola vuota eccetera ma per andare dove La risposta non egrave difficile egrave il caso se mai di meravigliarci di esserci potuti intrattenere cosigrave a lungo e dettagliatamente sulla parola ldquoessererdquo allora dunque abbandoniamo questa vuota e generica parola ldquoessererdquo e rivolgiamoci piuttosto ai vari ambiti specifici dellrsquoessente (fa una serie di esempi i fiumi i boschi eccetera tutte queste cose sono essenti anche la folla egrave essente la calca umana eccetera anche i pazzi di un manicomio) essenti sempre ovunque a volontagrave tutto egrave essente solo donde noi troviamo la consapevolezza che tutto ciograve che presentiamo ed elenchiamo con tanta sicurezza sia veramente un essente (vedete qui innanzi tutto la portata metafisica anche di queste domande lui intende con essente un qualche cosa che egrave se stesso necessariamente non una parola che ha quindi una certa serie di connessioni e viene utilizzata in un certo modo no lrsquoessente egrave qualche cosa e questa egrave metafisica) pare una domanda assurda (cioegrave come facciamo a sapere che un essente egrave un essente) e dato che noi possiamo in ogni caso senza nessuna possibilitagrave di dubbio constatare che un certo essente egrave (questa penna egrave) non egrave nemmeno necessario per questo usare la parola ldquoessenterdquo e ldquolrsquoessenterdquo estranee al linguaggio comune neacute ora pensiamo a dubitare che tutti questi enti in generale non siano basando il nostro dubbio sulla pretesa e constatazione scientifica che noi non sperimenteremmo che le nostre sensazioni neacute usciremmo dal nostro corpo cui tutto quello che abbiamo testeacute nominato rimarrebbe legato in realtagrave lrsquoessente noi lo lasciamo essere cosigrave come nella vita di tutti i giorni o nelle ore e momenti decisivi che ci sollecita e ci assale ci solleva e ci opprime lasciamo ogni essente ldquoessererdquo cosigrave comrsquoegrave Ma egrave proprio quando ci abbandoniamo cosigrave spontaneamente e senza alcuna complicazione al corso della nostra esistenza storica quando lasciamo che lrsquoessente sia di volta in volta quello che egrave che ci troviamo nonostante tutto nella necessitagrave di sapere giagrave che cosa significa ldquoegraverdquo ed ldquoessererdquo e come stabilire drsquoaltra parte che in un certo tempo in un certo luogo un supposto essente non egrave se non siamo in grado di distinguere con chiarezza fra essere e non essere e come compiere questa decisiva distinzione se non sappiamo in modo altrettanto decisivo e determinato che cosa significhino lrsquoessere e il non essere che vengono qui appunto distinti come puograve nel caso specifico e in generale un essente essere per noi un essente se prima non comprendiamo che cosa significhino ldquoessererdquo e ldquonon essererdquo Abbiamo constatato allrsquoinizio la parola ldquoessererdquo non ci dice nulla di determinato (anzi abbiamo visto prima che egrave la parola piugrave indeterminata possibile) neacute ci siamo dopo tutto ingannati infatti abbiamo trovato e ci consta tuttora che ldquoessererdquo ha un significato evanescente impreciso drsquoaltronde le precisazioni fin qui fatte ci danno la convinzione di distinguere bene e con sicurezza lrsquoldquoessererdquo dal ldquonon essererdquo per raccapezzarci bisogna fare attenzione a quanto segue si puograve certo dubitare che in un luogo o in un tempo qualsiasi un singolo

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ente sia oppure no ci si puograve ingannare ad esempio sul fatto che una finestra che pure egrave un ente sia chiusa o non lo sia eppure anche percheacute semplicemente una cosa di tal genere possa venir posta in dubbio occorre che sia presente una precisa distinzione fra essere e non essere (non so se la finestra egrave aperta o chiusa ma so che una finestra egrave una finestra) Quello di cui in questo caso non dubitiamo affatto egrave che lrsquoessere sia diverso dal non essere Per quanto la parola ldquoessererdquo risulti indeterminata nel suo significato non di meno la comprendiamo in modo determinato ldquoEssererdquo si rivela cosigrave come qualcosa di pienamente indeterminato e altamente determinato secondo la logica comune vi egrave qui una contraddizione evidente ma ciograve che si contraddice non puograve essere Non esiste un circolo quadrato e tuttavia questa contraddizione ldquolrsquoessere completamente indeterminato e tuttavia determinatordquo esiste Se non vogliamo ingannarci se in mezzo ai molti affari e impegni della giornata ci concediamo un attimo di riflessione a questo riguardo ci capita di sorprenderci nel bel mezzo di questa contraddizione questa nostra situazione egrave reale come nessunrsquoaltra Il fatto che lrsquoessere sia per noi una parola vuota assume improvvisamente tuttrsquoaltro aspetto diventiamo finalmente diffidenti nei confronti del presunto ldquovuotordquo della parola riflettendo piugrave attentamente su questa parola risulta alfine questo malgrado ogni obliterazione mescolanza genericitagrave del suo significato noi pensiamo in essa qualcosa di determinato questo qualcosa di determinato egrave cosigrave determinato e unico nel suo genere che occorre fare la seguente aggiunta quellrsquoessere che tocca a qualsiasi ente e che si sperde cosigrave in tutto ciograve che vi egrave di piugrave comune egrave per eccellenza quanto vi egrave di piugrave unico (ora avete immediatamente inteso lrsquoimportanza di ciograve che sta dicendo anche percheacute ha anticipato siamo nel lsquo35 quelle stesse cose che vi stavo dicendo recentemente rispetto alle parole ai significati Avete ben chiaro ciograve che vi dicevo affermando che una parola egrave fatta di altre parole come la semiotica ha mostrato in vario modo e a vario titolo da Hjelmslev a Greimas a De Saussure eccetera quindi una parola egrave fatta di tutte le connessioni che intrattiene simultaneamente con tutte le altre parole Questo era un grosso problema giagrave per De Saussure ciograve non di meno questa parola pur essendo indeterminata oltre che indeterminabile risulta determinata risulta essere se stessa e cioegrave risulta utilizzabile percheacute se fosse effettivamente indeterminata e indeterminabile non sarebbe utilizzabile sarebbe nulla sarebbe evanescente esattamente quello che diceva Heidegger rispetto allrsquoessere come la parola piugrave generica piugrave indeterminata che scappa da tutte le parti eppure ci sta dicendo Heidegger che nonostante questo rimane la parola piugrave determinata) Qualunque altra cosa comunque possa essere anche se unica puograve venire ulteriormente paragonata ad altro con questa possibilitagrave di comparazione aumenta la sua determinabilitagrave (quando facciamo un esempio egrave la stessa cosa) ed egrave in virtugrave di questa determinabilitagrave che essa si trova in una condizione sotto molti aspetti di indeterminatezza (proprio percheacute egrave determinabile egrave indeterminata se fosse determinata sarebbe chiusa) Lrsquoessere per contro non puograve essere paragonato con nessunrsquoaltra cosa ha questa prerogativa solo il nulla per lui egrave altro solo il nulla e qui non crsquoegrave nulla da paragonare se lrsquoessere rappresenta cosigrave quanto vi egrave di piugrave unico nel suo genere e il piugrave determinato allora anche la parola ldquoessererdquo non puograve rimanere vuota e in veritagrave essa non egrave mai vuota Ce ne convinceremo facilmente con un paragone (appunto con una determinazione se vogliamo riprendere quanto si diceva prima) quando noi percepiamo la parola ldquoessererdquo udendola come forma sonora o vedendola scritta essa ci appare tosto come qualcosa di affatto diverso da un seguito di suoni e di lettere come ad esempio ldquoabracadabrardquo anche questo egrave un seguito di suoni ma noi diciamo immediatamente che egrave privo di senso anche se puograve averne come formula magica per contro ldquoessererdquo non egrave in tal modo privo di senso cosigrave ldquoessererdquo visto scritto egrave tuttrsquoaltro da ldquokzomilrdquo Non esistono parole vuote ci sono sigrave parole usate che mantengono ancora perograve un certo contenuto il nome ldquoessererdquo mantiene ancora la sua forza di appellazione (si rifagrave alla parola greca ai greci antichi ) proporsi di abbandonare lrsquoessere come parola vuota di senso per rivolgersi allrsquoessente particolare egrave cosa non solo avventata ma oltretutto eminentemente incerta riflettiamo su tutto questo servendoci ancora

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una volta di un esempio il quale drsquoaltronde come ogni esempio hellip In luogo del concetto generale di ldquoessererdquo prendiamo per esempio la rappresentazione generale di ldquoalberordquo (fa anche comodo percheacute echeggia il segno di De Saussure) per esprimere e precisare che cosa sia lrsquoessenza generale di albero occorre staccarci dalla rappresentazione generale di albero e rivolgerci a particolari specie di alberi a singoli esemplari di questa specie egrave un procedimento cosigrave di per seacute ovvio che quasi esitiamo a soffermarci su di esso in dettaglio la cosa tuttavia non egrave cosigrave semplice come possiamo in genere trovare questo particolare di cui tanto si parla gli alberi singoli come tali in quanto alberi Come possiamo in linea di massima anche solo cercare qualcosa del genere come un albero se non abbiamo giagrave da prima la chiara rappresentazione di quello che sia un albero in generale (egrave molto platonico) se questa rappresentazione generale di albero fosse cosigrave indeterminata e confusa cosigrave che essa non potesse darci alcuna sicura indicazione nel nostro cercare e trovare potrebbe accadere che invece di questi noi prendessimo come casi particolari determinati come esempi drsquoalberi delle automobili o dei conigli Per quanto possa essere esatto che noi per determinare piugrave da vicino i molteplici aspetti dellrsquoessenza ldquoalberordquo dobbiamo passare attraverso il particolare permane tuttavia almeno altrettanto esatto che la elucidazione di questa multiformitagrave e dellrsquoessenza si attua e progredisce solo in quanto ci rappresentiamo e conosciamo in modo piugrave originario lrsquoessenza generale ldquoalberordquo vale a dire lrsquoessenza ldquopiantardquo che egrave come dire lrsquoessenza ldquovitalerdquo e ldquovitardquo Per quanto riguarda il significato generale di ldquoessererdquo si potrebbe tuttavia a buon diritto replicare che dato che esso egrave piugrave generale della rappresentazione che lo concerne non puograve risalire a qualcosa di piugrave alto nel caso del concetto piugrave elevato e piugrave generale il rinvio a ciograve che si trova sotto di lui non costituirebbe soltanto una valida rappresentazione ma anche lrsquounica via per trionfare del vuoto cioegrave sta dicendo ldquonon possiamo andare su percheacute sopra lrsquoessere non crsquoegrave piugrave niente possiamo soltanto avvantaggiarci del fatto che ci sono degli essenti che lo determinano perograve dice Heidegger non egrave cosigrave ma lo vedremo mercoledigrave prossimo 23 dicembre 2014 La volta scorsa Heidegger giungeva a considerare che lrsquoessere egrave quanto di piugrave determinato e al tempo stesso quanto di piugrave indeterminato e dicevo che questo non egrave lontano dalla questione che posi qualche tempo fa rispetto alla parola e al segno lui giunge a quella considerazione attraverso un percorso prettamente metafisico mentre io vi ero giunto attraverso la logica e attraverso la semiotica in buona parte e quindi non solo con riferimenti ma anche con conclusioni leggermente differenti dalle sue comunque sia vediamo di leggere ancora qualche cosa Si domanda a proposito dellrsquoessere vi ricordate Considerava lrsquoessere come un flatus vocis come un nulla come qualcosa che di fatto non ha nessun interesse perograve poi dice che non egrave proprio cosigrave e infatti si chiede ldquolrsquoessere egrave solo una parolardquo cioegrave se togliamo lrsquoessere togliamo questa parola visto che non serve a niente e questo sulla scorta di Nietzsche per esempio e dice) Sarebbe solo una parola di meno della nostra lingua No Se togliamo lrsquoessere non ci sarebbe allora in generale alcun linguaggio non succederebbe piugrave affatto che nelle parole lrsquoessente si schiudesse come tale e cioegrave che potesse essere evocato e discusso poicheacute dire lrsquoessente come tale significa comprendere anzitutto lrsquoessente come essente vale a dire il suo essere Supposto che noi comprendiamo per nulla lrsquoessere supposto che la parola essere non avesse nemmeno quel significato evanescente ebbene in tal caso non ci sarebbe piugrave assolutamente alcuna parola Noi stessi non potremmo essere in alcun modo dei dicenti non potremmo in alcun modo essere quello che siamo poicheacute essere uomo significa essere uno capace di dire lrsquouomo egrave uno che dice di sigrave o di no solo percheacute egrave nel fondo della sua essenza un dicente egrave il dicente questo costituisce la sua distinzione e in pari tempo la sua miseria essa lo distingue dalla pietra dalla pianta dallrsquoanimale ma altresigrave

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dagli dei hellip eccetera volendo pertanto gettare uno sguardo retrospettivo su quanto egrave stato fin qui detto le cose ci si presentano nel modo seguente con lo stabilire in primo luogo come dato di fatto questa cosa parola priva di nome (non lo nomina lrsquoessere ancora) cioegrave che lrsquoessere non egrave per noi che una parola vuota di significato evanescente abbiamo abbassato lrsquoessere e lo abbiamo conseguentemente declassato dal suo vero rango per contro il fatto che noi comprendiamo lrsquoessere anche se in un modo indeterminato ha per in nostro ldquoessercirdquo il piugrave alto valore in quanto vi si manifesta una forza nella quale si fonda tutta la possibilitagrave essenziale del nostro esserci non si tratta di un fatto qualunque ma di qualcosa che per il suo peso esige la piugrave alta valutazione a patto che il nostro esserci che egrave sempre qualcosa di storico non rimanga per noi qualcosa di indifferente drsquoaltronde anche percheacute il nostro esserci possa rimanere per noi unrsquoentitagrave indifferente occorre comprendere lrsquoessere senza questa comprensione non saremmo neanche in grado di dire di no al nostro esserci (questo che sta dicendo egrave importante percheacute incomincia a porre la questione in termini tali per cui se non ci si apre al porsi storicamente nel mondo ldquostoricamenterdquo cioegrave tenendo conto del domandare ovviamente percheacute egrave di questo che si tratta di una domanda che egrave sempre e comunque posta e da porre ininterrottamente se non avviene questo allora lrsquouomo non egrave niente dice addirittura che lrsquouomo non egrave neanche un dicente percheacute per potere dire occorre potere affermare per potere affermare occorre che qualche cosa appaia occorre che qualche cosa si mostri (φαίνεισθαι) in greco lrsquoapparire di qualche cosa questo apparire non crsquoegrave se non crsquoegrave lrsquoesserci lrsquoessere nellrsquoaccezione che indicava prima e vale a dire un dischiudentesi permanere cioegrave qualcosa che permane Lrsquoessere egrave questo permanere questa permanenza che consente di potere affermare quindi dire percheacute se dico dico qualcosa e questo qualcosa occorre che permanga che sia Ora lui prosegue e critica la questione delle scienze che continuano a considerare lrsquoessere come un oggetto cioegrave fanno della metafisica ecco qui continua a dire ponendoci la questione che lrsquoessere sia la cosa piugrave degna di discussione) Porci in tal modo la domanda noi compiamo il passo decisivo da un fatto indifferente e dalla pretesa vacuitagrave di significato della parola ldquoessererdquo ci conduce allrsquoavvenimento piugrave degno di essere discusso sia al fatto che lrsquoessere si schiude necessariamente nel nostro comprendere (che egrave ciograve che dicevo prima cioegrave senza lrsquoessere non crsquoegrave comprensione non crsquoegrave comprensione percheacute se qualcosa non appare si svela a un certo punto si mostra potremmo dire per quello che egrave se non crsquoegrave questa apertura dunque per cui lrsquoente cessa di non essere e senza questo non crsquoegrave comprensione percheacute non crsquoegrave nulla da comprendere assolutamente niente Ciograve che a noi interessa egrave questo aspetto e il motivo per cui stiamo considerando queste cose e cioegrave lrsquoidea di Heidegger che per comprendere per potere parlare per potere esistere cosigrave come si intende comunemente lrsquoldquoesistererdquo percheacute tutto questo possa darsi occorre che qualcosa permanga Si dischiude qualche cosa in questo apparire cioegrave uscire dal non essere ma di fatto la cosa che lo interessa egrave che anche per lui occorre che permanga qualche cosa qualche cosa si ponga senza questo non crsquoegrave comprensione ed egrave il motivo per cui diceva che lrsquoessere egrave anche la cosa piugrave determinata e anche indeterminata percheacute dal nulla va verso il nulla ma ne parleragrave tra poco quando diragrave dellrsquoessere e del divenire ndash fa alcuni esempi lrsquoessere come un edificio come una casa come un accidente qualunque) Lrsquoessere dellrsquoedificio che si trova laggiugrave non egrave anchrsquoesso qualcosa e dello stesso genere del tetto e della cantina non vi egrave dunque alcuna cosa che corrisponda al parola e al significato di essere (tutte le cose che sono sono enti) non dobbiamo perograve concludere che lrsquoessere consista solo nella parola e nel suo significato in realtagrave il significato della parola non costituisce in quanto significato lrsquoessenza dellrsquoessere Sarebbe come dire che lrsquoessere dellrsquoessente ad esempio lrsquoedificio da noi considerato consiste nel suo significato verbale (percheacute lrsquoessere non egrave il significato il significato egrave una cosa verbale lrsquoessere no per Heidegger Se avesse considerato lrsquoessere come un segno linguistico non avrebbe fatto metafisica ma semiotica Non so se Heidegger conoscesse la semiotica non mi risulta comunque non ha importanza) Ora ritenere ciograve sarebbe

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visibilmente scorretto piuttosto noi intendiamo vediamo la parola essere attraverso il suo significato lrsquoessere stesso (cioegrave il significato della parola ldquoessererdquo rinvia non a un segno ma allrsquoessere) Solo che esso (lrsquoessere stesso) non egrave per niente una cosa intendendo per ldquocosardquo un essente qualsiasi (ovviamente se no sarebbe un ente un essente appunto) ne consegue che in ultima analisi nella parola essere considerata nelle sue modificazioni in tutta la sua estensione linguistica parola e significato risultano connessi in maniera piugrave originaria a ciograve che essi designano ma anche il contrario lrsquoessere stesso egrave legato alla parola in un senso del tutto diverso e piugrave essenziale di qualunque altro ente (per mostrare questo parleragrave fra breve della parola antica della parola dei greci la parola originaria) La parola ldquoessererdquo si rapporta in tutte le sue modificazioni allrsquoessere che viene detto in modo essenzialmente diverso da come tutti gli altri verbi e sostantivi si rapportano allrsquoessente che in essi egrave detto (sta dicendo che quando si pronuncia la parola ldquoessererdquo questa parola si rapporta a ciograve che viene detto cioegrave allrsquoessere in modo totalmente differente cioegrave non egrave la stessa cosa del modo in cui altri verbi si rapportano allrsquoente alla cosa Lrsquoessere non egrave un ente egrave un altro modo per dirlo) Ne viene di rimando che le spiegazioni fornite circa il termine ldquoessererdquo sono di tuttrsquoaltra portata delle varie considerazioni che egrave possibile fare sullrsquouso delle parole della lingua nei confronti di qualsiasi altra cosa anche se per ciograve che concerne la parola ldquoessererdquo sussiste una particolare connessione originaria tra la parola il significato e lrsquoessere stesso mentre la cosa lrsquoente per cosigrave dire manca (noi parliamo dellrsquoessere ma non crsquoegrave in questo dire intorno allrsquoessere nessun ente la cosa per cosigrave dire manca la cosa lrsquoente) noi dobbiamo ritenere per questo che lrsquoessenza dellrsquoessere stesso si lasci ricavare dalla semplice caratterizzazione del significato della parola nel significato stesso della parola ldquoessererdquo ligrave crsquoegrave lrsquoessere ma non come una determinazione verbale di qualche cosa ma come qualche cosa che egrave al di fuori della parola (ora dopo questo excursus aggiunge ancora qualche cosina) qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dai singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo (ha fatto prima una serie di esempi Il cane egrave in giardino Dio egrave La terra egrave Rosso egrave poi altre cose Questrsquouomo egrave della Svezia Tutti i modi in cui lrsquoldquoegraverdquo acquisisce dei significati ciascuna volta differenti hellip Semioticamente potremmo dire a seconda del gioco linguistico allrsquointerno del quale egrave inserito Se dico che quellrsquouomo egrave della Svezia questo ldquoegraverdquo egrave diverso dallrsquoldquoegraverdquo per esempio dellrsquoaffermazione ldquola terra egrave rotondardquo) Qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dei singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo una cosa risulta chiara nellrsquoldquoegraverdquo lrsquoessere ci si dischiude in molteplici guise lrsquoasserzione a prima vista cosigrave ovvia che lrsquoessere sia una parola vuota ci si rivela di nuovo e ancora piugrave efficacemente come falsa (percheacute se ogni volta determina cose diverse egrave ovvio che non egrave vuota) ma si potrebbe tuttavia replicare che lrsquoessere viene inteso veramente in guisa molteplice (come direbbe la semiotica) la ragione di ciograve non risiede affatto nello stesso ldquoegraverdquo ma dipende unicamente dalla varia portata degli enunciati i quali riguardano ognuno quanto a contenuto enti diversi dio la terra la coppa il contadino il libro la carestia la pace sulle cime (quindi contrariamente a quanto dice la semiotica e qui crsquoegrave la linea di demarcazione fra la metafisica e la semiotica ogni volta questo ldquoegraverdquo direbbe la semiotica cambia di significato a seconda del sistema linguistico in cui egrave inserito Heidegger invece dice che non egrave cosigrave percheacute tutte queste cose rispetto alle quali la ldquoegraverdquo cambia significato sono enti non si riferiscono allrsquoessere) egrave solo percheacute lrsquoldquoegraverdquo rimane in se stesso indeterminato e vuoto per questo puograve cambiare significato quanto al suo significato che puograve prestarsi a un uso cosigrave svariato e riempirsi e determinarsi secondo ogni caso La varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza il contrario di ciograve che doveva dimostrarsi essa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabile (che egrave una notazione abbastanza acuta in effetti quando dice ldquola terra egrave dio egrave questo egrave svedese ecceterardquo tutti questi ldquoegraverdquo sono riferiti a un ente non dicono dellrsquoessere propriamente come diceva lui ldquosi riempie e si determina secondo ogni caso la varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza ndash che cosa ndash il

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contrario di ciograve che doveva dimostrarsi ndash percheacute lrsquoessere varia egrave mutevole a seconda dei modi in cui lo si impiega ndash ma ldquoessa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabilerdquo ndash e cioegrave questo essere per potere determinarsi in quanto essere deve potere apparire negli enti nelle cose egrave ligrave che trovo lrsquoessere ldquose so interrogarerdquo aggiungerebbe) Che cosa si puograve replicare Entriamo qui nellrsquoambito di una questione decisiva le perviene una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi o per meglio dire dalle singole sfere alle quali essere si riferiscono oppure ldquolerdquo cioegrave a dire lrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi facciamo accessibile lrsquoessente nella sua veritagrave comrsquoegrave di volta in volta (Questa egrave la domanda che si pone ve la rileggo percheacute egrave importante ldquole perviene a una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi ldquoLrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi ci facciamo accessibile lrsquoessente nella sua varietagrave comrsquoegrave di volta in volta lrsquoente possiamo accedere allrsquoente in tutte le sue varietagrave percheacute questo ente egrave debitore dellrsquoessererdquo Percheacute lrsquoente egrave se lrsquoente non egrave egrave nulla quindi lrsquoente per potere essere percepito per potere esistere per poterlo descrivere per dire che quella casa egrave quella cosa che dio egrave che la terra egrave che Cesare egrave di Torino tutti questi enti non potrebbero hellip sarebbero non enti cioegrave ni-ente se non ci fosse lrsquoessere a garanzia quella che in altre occasioni chiamava ldquoφύσιςrdquo Adesso considera i vari aspetti dellrsquoessere cioegrave delle cose che si aggiungono generalmente allrsquoessere lui dice allrsquoessere in genere si attacca qualche cosa ldquolrsquoessere egrave qualche cosardquo Parla di essere e divenire che sono i due capisaldi del pensiero Parmenide Eraclito tanto per intenderci) Questa distinzione contrapposizione sta al principio dellrsquoindagine sullrsquoessere ancora oggi essa costituisce la piugrave comune delimitazione dellrsquoessere mediante qualcosa drsquoaltro (che cosa limita lrsquoessere Il non essere e il non essere egrave altro dallrsquoessere abbiamo lrsquoessere e lrsquoaltro dallrsquoessere) in quanto risulta immediatamente da una rappresentazione dellrsquoessere cristallizzatasi in evidenza banale ciograve che diviene non egrave ancora ciograve che egrave non abbisogna piugrave di divenire (se egrave che cosa addiviene a fare) ciograve che egrave lrsquoessente ha lasciato ogni divenire dietro di seacute ormai egrave divenuto o ha potuto divenire (si dovrebbe dire ldquoegrave potuto divenirerdquo comunque non importa) ciograve che autenticamente egrave resiste altresigrave a ogni impulso del divenire (se una cosa autenticamente egrave non ha piugrave bisogno del divenire in questo senso ldquoresiste a ogni impulso del divenirerdquo se egrave egrave giagrave compiuto) in una visione grandiosa degna dellrsquoassunto Parmenide vissuto tra il VI e il V secolo ha messo in luce in forma di pensiero poetico lrsquoessere dellrsquoessente in contrapposizione al divenire Il suo poema didascalico ci egrave pervenuto sotto forma di frammenti hellip (questo egrave Parmenide) ldquoResta ormai solo il discorso della via sulla quale si rivela lrsquoessere comrsquoegrave su questa via ci sono molte cose che stanno ad indicarlo come lrsquoessere senza nascere neacute perire se ne sta tutto intero solo e del pari senza timore in seacute senza essere stato portato a compimento esso (lrsquoessere) non fu in passato e nemmeno in futuro poicheacute come presente esso egrave tutto in una volta unico unificante unito da seacute in seacute raccogliendosi capace di tenere insieme colmo di presenzialitagraverdquo Queste poche parole si ergono con la maestositagrave delle statue greche hellip quel che viene detto a partire dallrsquoessere sono dei ldquosematardquo non giagrave dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacute (questo egrave importante per Heidegger il fatto che ldquolrsquoessere si mostra a partire da seacuterdquo e non da qualche altra cosa ogni tanto oscilla e Severino glielo fa notare percheacute ci sia lrsquoessere occorre che ci sia un ente altre volte sembra che possa darsi anche lrsquoessere senza lrsquoente come per esempio in questo caso appare che lrsquoessere si dia senza lrsquoente tantrsquoegrave che dice ldquonon dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacuterdquo - non a partire dallrsquoente ndash ma da seacute) per potere avere una tale visione dellrsquoessere occorre infatti rimuovere da lui ogni nascere ogni perire prescindere nel senso attivo di allontanarli con lo sguardo eliminarli ndash non nasce non muore non fa niente ndash ciograve che con ldquoἀ οὐδέrdquo viene tenuto lontano non egrave della misura dellrsquoessere la misura egrave tuttrsquoaltra

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possiamo da ciograve inferire che lrsquoessere si mostra a questo dire come la soliditagrave propria dello stabile in seacute raccolto immune da turbamento e da cangiamento (questo egrave lrsquoessere di Parmenide ovviamente) ancor oggi quando si espongono le origini della filosofia occidentale si usa contrapporre a questa dottrina di Parmenide quella di Eraclito da lui proverrebbe la frase frequentemente citata ldquoπάντα ῥεῖrdquo (tutto scorre) per conseguenza non vi egrave alcun essere tutto egrave divenire (perograve dice qui Heidegger che non egrave proprio cosigrave secondo la sua interpretazione del testo di Parmenide e di Eraclito di fatto entrambi piugrave o meno dicono la stessa cosa percheacute lui dice che non si deve interpretare la dottrina del divenire di Eraclito nel senso del darvinismo attuale) lrsquoopposizione di essere e divenire non si egrave mai piugrave presentato in maniera cosigrave esclusiva come nel dire di Parmenide in questa grande epoca il dire dellrsquoessere dellrsquoessente ha in seacute medesimo lrsquoessenza nascosta dellrsquoessere di cui si parla egrave in si fatta necessitagrave di carattere storico che risiede il segreto della grandezza per ragioni che appariranno piugrave chiare in seguito ci limitiamo per ora a porre questa prima antitesi ldquoessere e divenirerdquo (ora parla di essere e apparenza) questa distinzione egrave altrettanto antica quanto la prima da me menzionata il carattere ugualmente originario delle due suddivisioni ldquoessere e divenirerdquo ldquoessere e apparenzardquo denota lrsquoesistenza di un piugrave profondo rapporto che permane ancor oggi celato (dunque dice che questa seconda distinzione ldquoessere e apparenzardquo va colta perograve nel suo autentico contenuto per fare questo ecco che bisogna rifarsi alla parola greca dice poi che questa distinzione ldquoessere e apparenzardquo ci egrave abituale egrave una cosa molto semplice dice ldquouna cosa egrave oppure apparerdquo Egrave cosigrave o sembra che sia cosigrave Poi fa distinzioni lrsquoapparenza come splendore come rilucere lrsquoapparenza ldquoil parere come apparirerdquo lrsquoapparenza come pura apparenza cioegrave sembrare) per comprendere questa intima connessione di - essere e apparenza- interamente lrsquoessere in maniera ugualmente originaria vale a dire come lrsquointendevano i greci giagrave sappiamo che lrsquoessere si schiude ai greci quale ldquoφύσιςrdquo ndash ciograve che egrave la natura ciograve che egrave ligrave ciograve che sta ndash ldquolo schiudentesi permanente imporsirdquo (ricordate la definizione che da) egrave nel medesimo tempo in se stesso lrsquoapparire che si mostra Le radici ldquofu sardquo designano la stessa cosa ldquoφύεινrdquo ldquolo schiudersirdquo che riposa in se stesso e ldquoφαίνεισθαιrdquo ldquoil risplendererdquo ldquoil mostrarsirdquo ldquolrsquoapparirerdquo tutti quegli aspetti determinati dellrsquoessere che nel corso della nostra esposizione in conseguenza al nostro riferimento a Parmenide siamo andati via via citando Sarebbe nel contempo istruttivo illustrare lrsquoefficacia denominativa di questa parola (stiamo sempre parlando dellrsquoessere) alla grande poesia dei greci basti per esempio riferirsi a Pindaro per il quale il ldquoφυάrdquo costituisce la determinazione fondamentale dellrsquoesistenza cioegrave a partire dal ldquoφυάrdquo e per via di esso egrave in tutto e per tutto il piugrave potente ldquoφυάrdquo designa quello che egrave uno e giagrave originariamente oe autenticamente ciograve che egrave in quanto giagrave stato a differenza dalle opere e dalle azioni che si producono in seguito con sforzo deliberato essere egrave la determinazione fondamentale di ciograve che egrave nobile e della nobiltagrave ossia di ciograve che ha per sua essenza unrsquoaltra origine e riposa in essa egrave con riferimento a ciograve che Pindaro conia la massima ldquoγενοι οἷος ἐσσι μαθόνrdquo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo (che non egrave il ldquoconosci te stessordquo di Socrate anche se sembra evocarlo in qualche modo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo ndash se sono cosa devo riuscire Se sono giagrave Perograve dice) questo stare in seacute non significa altro per i greci che ldquostarcirdquo (sarebbe il ldquoDaseinrdquo ldquostare alla lucerdquo che significa ldquouscire dallrsquooscuritagraverdquo cioegrave ldquoapparirerdquo) essere significa ldquoapparirerdquo questrsquoultimo non egrave qualche cosa di accidentale (lrsquoapparire qualche cosa che abbia a che fare qualche volta con lrsquoessere qualche volta lrsquoapparire ha a che fare con lrsquoessere qualche volta no) lrsquoessere egrave come apparire il passo decisivo che si tratta ora di compiere sulla base di una concezione piugrave adeguata dellrsquoessere inteso alla maniera dei greci deve valere a schiuderci la comprensione dellrsquointima connessione esistente fra essere e apparenza si tratta di formarci lrsquoidea di una connessione che per quanto propriamente greca in origine ha avuto notevoli influssi sullo spirito occidentale lrsquoessere egrave come ldquoφύσιςrdquo ldquolo schiudentesi imporsirdquo egrave apparire

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(cioegrave sta dicendo che le cose che aveva attribuito allrsquoessere adesso le sta attribuendo allrsquoapparire percheacute anche lrsquoapparire egrave uno ldquoschiudente imporsirdquo) lrsquoapparire conduce allrsquoevidenza hellip Questo giagrave implica che lrsquoessere lrsquoapparire conduca fuori dal nascondimento (egrave questo ciograve a cui vuole giungere Heidegger e cioegrave lrsquoessere come ciograve esce dallrsquoombra esce dallrsquooscuritagrave dal nascondimento difatti la veritagrave la pone come disvelamento ldquoαλήθειαrdquo) per il fatto che lrsquoessente come tale egrave esso si colloca e permane nella non latenza (se lrsquoessente egrave qualche cosa egrave percheacute egrave innanzi tutto e quindi percheacute egrave uscito dalla non latenza cioegrave dal non nascondimento appunto ldquoαλήθειαrdquo) tradurre questa parola ldquoαλήθειαrdquo con veritagrave significa in pari tempo sconsideratamente fraintenderla egrave vero che ora si comincia un porsquo alla volta a tradurre la parola greca alla lettera ma ciograve serve a ben poco se si ricomincia subito dopo a intendere ldquoveritagraverdquo in un senso del tutto diverso spacciandolo per quello del vocabolo greco i greci concepiscono infatti lrsquoessenza della veritagrave unicamente in accordo con quella che egrave per essi lrsquoessenza dellrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo solo basandosi sulla peculiare connessione essenziale di ldquoφύσιςrdquo e ldquoαλήθειαrdquo i greci possono dire ldquolrsquoessente egrave in quanto essente verordquo e cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave quello che egrave percheacute si esce dal nascondimento e di rimando il vero in quanto tale egrave essente ciograve significa che quello che si mostra imponendosi sta nella non latenza (ciograve che si mostra e si impone sta nella non latenza essendo nella non latenza egrave vero essendo vero egrave o viceversa) la veritagrave come non latenza non egrave qualcosa che si aggiunga semplicemente allrsquoessere (lrsquoessere ha tante cose e anche questa no) la veritagrave (αλήθεια) appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere (cioegrave si appartengono le due cose non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra) lrsquoessere essente (significa lrsquoessere qualcosa qualcosa) comporta i seguenti significati pervenire allrsquoevidenza prodursi nellrsquoapparire proporsi produrre qualcosa non essere significa per contro ritrarsi dallrsquoapparizione dalla presenza Lrsquoapparizione nella sua essenza comporta lrsquoentrare e lrsquouscire lrsquoin e il fuori da nel senso autenticamente mostrativo manifestativo questrsquoultimo egrave ciograve che in ragione della sua prossimitagrave e continua accessibilitagrave si impone qua e lagrave dappertutto in quanto ldquoapparenterdquo si dagrave a vedere ldquoδόκειrdquo ldquoδόξαrdquo significa ldquoconsiderazionerdquo (qui introduce un nuovo elemento δόξα la traduzione opinione infatti crsquoegrave lrsquoagenzia δόξα che attraverso i suoi schedari mostra quale pensa che sia lrsquoopinione comune) dunque ldquoδόξαrdquo significa considerazione la considerazione di cui uno gode (qui si rifagrave allrsquoaccezione greca del termine antica) hellip nel caso che tale considerazione in relazione a ciograve che si mostra in essa si riveli eccellente un bravo uomo un nobile ldquoδόξαrdquo acquista il significato di lustro gloria (sempre per i greci antichi) nella teologia ellenistica e nel nuovo testamento ldquoδόξαθεοῦrdquo egrave la magnificenza di dio il glorificare il fatto di attribuire considerazione e manifestarla per i greci ha il valore di porre in luce procacciare con ciograve la stabilitagrave lrsquoessere (come dire il dare stabilitagrave il dare luce il dare fama eccetera e dando tutte queste cose si dagrave lrsquoessere egrave come quando si dice ldquoriconoscere qualcunordquo lo si fa esistere lo si fa essere si riconosce di essere di esistere) la gloria non egrave per i greci qualcosa di semplicemente accessorio ma costituisce la modalitagrave dellrsquoessere piugrave eccelso per la gente drsquooggi non egrave piugrave oramai da gran tempo che la celebritagrave una cosa come tale assai dubbia unrsquoacquisizione diffusa e profusa qua e lagrave dai giornali dalla radio quasi lrsquoinverso dellrsquoessere quanto a Pindaro se per lui glorificare costituisce lrsquoessenza della poesia poetare significa essenzialmente porre in luce (badate bene ldquopoetarerdquo come porre in luce cioegrave fare dischiudere lrsquoessere) ciograve non egrave da attribuirsi al fatto che per Pindaro la rappresentazione della luce abbia unrsquoimportanza particolare ma unicamente al fatto che egli pensa e opera eticamente come un greco allrsquointerno cioegrave dellrsquoessenza dellrsquoessere assegnatagli Ci siamo proposti di fare vedere come per i greci allrsquoessere competa lrsquoapparire o piugrave esattamente come lrsquoessenza dellrsquoessere stia anche nellrsquoapparire in che modo lo si egrave visto a proposito della gloria e del glorificare ossia della piugrave alta possibilitagrave riservata allrsquouomo cosigrave come lo concepiscono i greci gloria si dice ldquoδόξαrdquo (non soltanto opinione ma gloria nellrsquoaccezione che indicava prima) ldquoΔοχέωrdquo significa ldquomi mostrordquo ldquoappaiordquo ldquovengo in lucerdquo La considerazione di cui uno gode resta qui

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in base soprattutto al vedere e allrsquoaspetto viene desunta piuttosto dallrsquoudire e dal richiamare unrsquoaltra parola greca usata sempre per ldquogloriardquo ldquoχλεςrdquo in base a questa parola ldquogloriardquo risulta la rinomanza di cui uno gode dice Eraclito ldquouna cosa soprattutto scelgono i piugrave nobili la gloria che permane stabile di contro a ciograve che muore la massa egrave invece sazia come le bestie Quanto sopra deve essere comunque accompagnato da una riserva che in pari tempo denota lrsquoessenza intima della cosa ldquoδόξαrdquo egrave la considerazione di cui uno gode e in senso piugrave largo quello considerevole che ogni essente cela e svela nel suo aspetto nel suo mostrarsi mostrarsi ldquoεἶδοςrdquo ldquoἰδέαrdquo idea Una cittagrave presenta un aspetto una vista grandiosa lrsquoaspetto che un essente racchiude dentro di seacute e che puograve quindi presentare solo di propria iniziativa si lascia poi sempre cogliere da questo o da quel punto di vista Lrsquoaspetto egrave sempre quello che noi cogliamo ci formiamo in base alla nostra esperienza al nostro commercio con lrsquoessente vien fatto sempre riformarci nelle vedute particolari del suo aspetto e delle sue idee (insomma dice che opiniamo continuamente e opiniamo semplicemente ldquosupporrerdquo si dice in greco ldquoδέχεσθαιrdquo il supporre come assunzione egrave sempre collegato allrsquoofferta dellrsquoapparire eccetera ora dice) siamo giunti al punto che volevamo la ripresa dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo 30 dicembre 2014 Lrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo proprio per il fatto che consiste nellrsquoapparire nellrsquooffrire degli aspetti e delle prospettive puograve in base alla sua stessa essenza e per conseguenza in modo necessario e permanente rendere possibile unrsquoevidenza che in realtagrave occulta e cela quella che egrave la veritagrave dellrsquoessente ossia quello che lrsquoessente egrave nella sua non latenza (non latenza αλήθεια letteralmente) Tale modo di prospettarsi dellrsquoessente egrave lrsquoapparenza (che egrave diverso dallrsquoapparire) nel senso di sembrare (appunto) laddove sussiste la non latenza (sempre lrsquoαλήθεια e cioegrave la veritagrave) dellrsquoessente crsquoegrave anche la possibilitagrave dellrsquoapparenza e viceversa laddove lrsquoessente si trova nellrsquoapparenza e vi si mantiene a lungo e sicuramente lrsquoapparenza puograve sempre infrangersi e cadere (sta dicendo che lrsquoapparenza cioegrave il sembrare delle cose egrave connesso direttamente con lrsquoapparire delle cose) Con la parola ldquoδόξαrdquo vengono designate molte cose la considerazione in quanto ldquogloriardquo (egrave poco usato in italiano che si parli della δόξα in questa accezione) 2) il semplice aspetto offerto da una cosa 3) lrsquoesser considerato nel senso di avere soltanto lrsquoldquoaria di helliprdquo ossia lrsquoapparenza come semplice apparenza 4) il punto di vista che uno si forma al riguardo lrsquoopinione (che egrave il modo piugrave usato e piugrave corrente di intendere δόξα anche nelle traduzioni Vediamo percheacute introduce questa δόξα parla di apparenza egrave ovvio) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza di una grande lingua (greco antico) nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere qui per potere fin da principio una giusta visione delle cose bisogna guardarsi dallrsquoassumere sbrigativamente lrsquoapparenza come qualcosa di puramente immaginato di soggettivo falsandola bisogna invece tenere soprattutto presente che come lrsquoapparire anche lrsquoapparenza appartiene allrsquoessente stesso (non allrsquoessere ma allrsquoessente ora qui crsquoegrave una piccolissima cosa che lui dice ma a mio avviso abbastanza importante) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza della grande lingua nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere (questo egrave importante egrave importante percheacute egrave la matrice di buona parte del pensiero di Heidegger cioegrave lrsquoidea che in quelle parole antiche alcune parole come ldquo φύσιςrdquo ldquoλόγοςrdquo ldquoαλήθειαrdquo eccetera in queste parole antiche si custodisca qualcosa dellrsquoessere dentro a queste parole (criptato) criptato fino a un certo punto percheacute se lo fosse del tutto lui non ne avrebbe accesso perograve crsquoegrave da dire che queste parole antiche di 3000 anni grosso modo che significato hanno esattamente si

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tratta cioegrave di pensare di avere determinato individuato un significato di una parola o meglio di avere individuato il significato che quella parola aveva tremila anni fa egrave un compito arduo ovviamente come facciamo a sapere con certezza quale fosse il significato Ovvio che esiste una filologia esiste una scienza nota come etimologia eccetera che per vari sincretismi e encatalisi ndash lrsquoencatalisi egrave quella operazione che i linguisti compiono quando traggono dalle parole circostanti il significato di una parola che sta in mezzo che non crsquoegrave che egrave mancante per esempio nelle epigrafi crsquoegrave un coccetto con delle parole latine ne manca una questa che manca egrave facilmente desumibile dal contesto questo procedimento egrave noto come encatalisi Ecco quindi questa operazione egrave unrsquooperazione che potremmo anche indicare come fantasmatica e cioegrave egrave unrsquoidea quella che dice ad Heidegger che quella parola significava esattamente questo non soltanto ma che in quella parola crsquoegrave lrsquoessere Ovviamente lui non mette mai in discussione una cosa del genere se lrsquoavesse fatto questo gli avrebbe creato non pochi problemi in tutta la sua opera percheacute a questo punto avrebbe dovuto rendere conto del percheacute immagina che quella parola di tremila anni fa avesse esattamente quel significato che vuole lui (dove lrsquoha saputo) dove lrsquoha saputo questo avrebbe potuto rispondere facilmente ma il fatto di sapere che egrave cosigrave non garantisce che fosse proprio cosigrave) (sempre parlando dellrsquoapparenza dice) Pensiamo al sole esso sorge ogni giorno solo una minima quantitagrave di astronomi fisici filosofi e anche questo solo in base a un particolare punto di vista per loro piugrave o meno familiare sperimentano immediatamente questo stato di cose in maniera diversa ossia come un movimento della terra intorno al sole tuttavia lrsquoapparenza che assumono il sole la terra per esempio la campagna allrsquoalba alla sera alla notte eccetera egrave pur sempre un apparire questa apparenza (non apparire ma apparenza) non egrave nulla e non egrave nemmeno non vera (il modo in cui mi appare il sole alla mattina per esempio son di buon umore e mi appare in un modo sono di cattivo umore e mi appare in un altro) non egrave neanche una semplice apparizione di rapporti di natura in realtagrave costituiti altrimenti questa apparenza egrave storica egrave storia essa stessa egrave manifestata e fonda nella poesia e nel dire ed egrave cosigrave un aspetto essenziale del nostro mondo (crsquoegrave un altro aspetto importante del pensiero di Heidegger hellip dice questa apparenza egrave storica cosa vuole dire Che il modo in cui io vedo il sorgere del sole quando mi alzo la mattina questo egrave storicamente determinato percheacute io non vedo le cose come sono ma le vedo in base al mio ldquoessere nel mondordquo che egrave determinato da tutto ciograve che so tutto ciograve che spero tutto ciograve che ho visto che ho sentito che ho ammirato che ho detestato tutto ciograve che mi costituisce oggi come sono egrave un fatto storico cioegrave egrave qualcosa che determina il mio essere in questo momento quella cosa che Heidegger chiama ldquoessercirdquo (Dasein) Lrsquoldquoessercirdquo (Heidegger non parla mai dellrsquouomo dellrsquoio parla di ldquoessercirdquo per lui lrsquouomo egrave ldquoessere nel mondordquo non crsquoegrave un altro modo per Heidegger di pensare lrsquouomo se non come un essere nel mondo che questa egrave unrsquoaltra questione di cui non parla qui percheacute non gli interessa ma il modo in cui lrsquouomo egrave questo essere nel mondo cioegrave questo esserci essere qui adesso con tutto ciograve che mi concerne comporta lrsquoessere continuamente ldquoprogettatordquo lrsquoessere un ldquoprogetto gettatordquo ldquoGeworfener Entwurfrdquo Il ldquoprogetto gettatordquo egrave una delle principali posizioni teoriche di Heidegger dire che lrsquouomo egrave un progetto gettato significa che lrsquouomo si pone egrave nel mondo non come un puro spettatore ma egrave sempre nel mondo in quanto ha qualche cosa da fare ha un progetto ha unrsquointenzione e quindi egrave ligrave nel mondo come progetto gettato si trova come un progetto attivo come un qualcuno che vuole fare qualcosa per esempio anche stare dove egrave anche questo egrave un voler fare qualcosa ma comunque sempre un progetto che egrave gettato nel mondo Questo per dare unrsquoidea del pensiero di Heidegger in due parole (hellip) si trova chiaramente ma Dice) I greci dovettero sempre strappare lrsquoessere allrsquoapparenza e proteggerlo contro di essa lrsquoessere egrave infatti come non latenza (quando parla di non latenza ne parla sempre come αλήθεια cioegrave veritagrave) solamente nel perdurare della lotta tra essere e apparenza essi sono giunti a conquistare lrsquoessere allrsquoessente e a condurre lrsquoessente alla stabilitagrave e alla

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non latenza (cioegrave soltanto lottando contro lrsquoapparire contro ciograve che appare sono riusciti a sganciare lrsquoessere appunto da ciograve che essere non egrave) gli dei e la cittagrave i templi e le tragedie gli agoni ginnici e la filosofia ma tutto ciograve nel bel mezzo dellrsquoapparenza dovunque in agguato assumendola seriamente cosciente della sua potenza (egrave questo che secondo Heidegger di grande hanno fatto gli antichi distinguere tra ciograve che appare e ciograve che egrave) egrave solo con la sofistica e con Platone che lrsquoapparenza viene intesa come mera apparenza cosigrave declassata contemporaneamente lrsquoessere viene come idea (questa egrave unrsquoaltra delle determinazioni di Heidegger dellrsquoessere essere come φύσις cioegrave come il dischiudentesi permanere lrsquoaltra determinazione egrave lrsquoidea Ιδέα sarebbe per i greci antichi la forma il modo in cui qualcosa si mostra la sua forma il suo aspetto questa egrave lrsquoidea) dunque lrsquoessere viene come idea innalzato in luogo ultra sensibile (quello che ha fatto Platone per esempio) viene a delinearsi cosigrave la separazione (χωρισμός) tra lrsquoessente meramente apparente quaggiugrave e lrsquoessere reale situato in qualche luogo lassugrave (capite immediatamente che questo egrave il fondamento della religione noi siamo qua e dio egrave lassugrave) in tale frattura ndash fra ciograve che egrave quaggiugrave e ciograve che egrave lassugrave ndash si stabiliragrave in seguito la dottrina del cristianesimo la quale reinterpreteragrave nel contempo il termine inferiore come ldquocreatordquo quello superiore come ldquocreatorerdquo con le quali armi cosigrave rifuse si rivolteragrave contro lrsquoantichitagrave intesa come paganesimo fino a snaturarla Nietzsche ha dunque ragione di dire ldquoil cristianesimo egrave il platonismo del popolordquo A questo punto risulta chiaro che lrsquoapparenza compete allrsquoessere inteso come apparire (non allrsquoessere come essere ma allrsquoessere come apparire egrave ligrave che troviamo lrsquoapparenza cioegrave in ciograve che appare nellrsquoente) lrsquoessere come apparenza non egrave meno potente dellrsquoessere come non latenza ndash come veritagrave ndash lrsquoapparenza si verifica nellrsquoessente stesso e si produce assieme ad esso ma lrsquoapparenza non si limita a far sigrave che lrsquoessente appaia quello che propriamente non egrave (se una cosa appare vuole dire che non egrave quella cosa di cui egrave apparenza) essa non si contenta di dissimulare lrsquoessente di cui egrave apparenza ma occulta come tale se stessa in quanto si mostra come essere (egrave questo che fa lrsquoapparenza si mostra nellrsquoapparire delle cose ma mostrandosi in questo apparire si occulta proditoriamente e si manifesta come lrsquoessere Dato che lrsquoapparenza dissimula cosigrave essenzialmente se stessa (percheacute si dissimula Percheacute si mostra come essere sta qui lrsquoinganno) occultando e travisando diciamo giustamente che lrsquoapparenza inganna questo inganno risiede nellrsquoapparenza stessa e solo per il fatto che lrsquoapparenza stessa inganna che puograve ingannare lrsquouomo collocandolo cosigrave in una illusione ma lrsquoilludersi non egrave che uno dei modi fra gli altri per cui lrsquouomo si muove nel triplice mondo ove si intersecano lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza (non latenza ricordatevi sempre egrave ldquoα-λήθειαrdquo) lo spazio per cosigrave dire che si dischiude nellrsquointersecarsi dellrsquoessere della non latenza e dellrsquoapparenza (quindi ciograve che emerge da queste tre istanze) lo intendo come lo sviamento o sviarsi apparenza inganno illusione sviamento sono fra di loro per ciograve che concerne la loro essenza il loro accadere in certi rapporti che sono stati per lungo tempo fraintesi ad opera della psicologia e della gnoseologia cosigrave che non siamo piugrave in grado di coglierli e ravvisarli chiaramente nellrsquoesserci quotidiano come delle potenze il nostro compito era in primo luogo di far vedere chiaramente in che maniera sulla base dellrsquointerpretazione greca dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo e solo a partire da ciograve (ldquoφύσιςrdquo egrave sempre lo schiudentesi permanere) tanto la veritagrave nel senso della non latenza quanto lrsquoapparenza come modo determinato del mostrarsi schiudentesi appartengono necessariamente allrsquoessere Ci si egrave dimenticati di tutto questo lrsquoapparenza dissimula fa credere di essere la veritagrave ma crsquoegrave un rapporto dice Heidegger molto stretto e antico tra lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza Siccome essere e apparenza si implicano vicendevolmente - non sono la stessa cosa si implicano ndash e in questo implicarsi vicendevole insieme si accompagnano e in tale accompagnarsi altresigrave e di continuo si possono scambiare lrsquouno nellrsquoaltro donde una costante confusione e la possibilitagrave di smarrimento e di equivoco che essi comportano cosigrave allrsquoinizio della filosofia Lo sforzo principale del pensiero egrave stato quello di cercare di

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dominare il rischio dellrsquoessere insito nellrsquoapparenza e di cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza (questo egrave il compito della filosofia antica) Nella prima manifestazione dellrsquoessere dellrsquoessente (lrsquoessere dellrsquoessente per Heidegger egrave ciograve che sta dietro lrsquoessente egrave lrsquoapparire dellrsquoessente lrsquoessere questo orizzonte che consente lrsquoapertura dellrsquoente e dunque il suo apparire questa apertura cioegrave lrsquoessere non ha fondamento egrave senza fondamento) Questo cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza ha richiesto dal suo canto di far prevalere la veritagrave come non latenza sulla latenza (cioegrave come non nascondimento ldquolatenzardquo egrave nascondimento) e lo svelare sul velare inteso come un coprire e un dissimulare preesistenti siccome per altro ciograve che si richiede egrave di separare lrsquoessere dallrsquoaltro da seacute (quindi ciograve che diceva prima a proposito di Eraclito e Parmenide ldquoπόλεμοςrdquo la guerra il combattere lrsquoessere per Heidegger egrave debitore di ldquoπόλεμοςrdquo percheacute egrave in guerra con ciograve che egrave altro dallrsquoessere egrave ciograve consente di distingue lrsquoessere dal non essere) e consolidarlo come ldquoφύσιςrdquo (consolidarlo percheacute ldquoφύσιςrdquo egrave il dischiudentesi permanente) avviene che con la separazione di essere e non essere compaia anche quella del non essere e dellrsquoapparenza anche se le due distinzioni non si corrispondono esattamente (distinzione tra essere e non essere e poi quella di non essere - apparenza Il non essere egrave ciograve che egrave altro dallrsquoessere ma anche ciograve che egrave altro dallrsquoessere Egrave lrsquoapparenza egrave ciograve che appare che non egrave lrsquoessere infatti se una cosa appare egrave percheacute non egrave) Stando cosigrave le cose in quanto allrsquoessere dalla non latenza allrsquoapparenza e al non essere per lrsquouomo che si trova in mezzo allrsquoessere che gli si schiude (cioegrave allrsquoente) e che sempre da tale posizione e che egrave in grado da rapportarsi in questo e quel modo allrsquoessente tre vie si dimostrano necessarie bisogna che lrsquouomo se vuole assumere il suo ldquoessercirdquo nella chiaritagrave dellrsquoessere (ldquoessercirdquo egrave essere nel mondo nella ldquochiaritagrave dellrsquoessererdquo cioegrave tenere aperto questo orizzonte che consente lrsquoapparire dellrsquoente) collochi questrsquoultimo (cioegrave lrsquoessere) al suo posto lo sostenga nellrsquoapparenza contro lrsquoapparenza sottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essere (cioegrave questrsquouomo che tiene aperto lrsquoessere e come si tiene aperto questo orizzonte Con la domanda con il domandare e questo lo diceva allrsquoinizio Dunque lrsquouomo questo uomo saggio mantiene aperto lrsquoorizzonte dellrsquoessere e quindi lo sostiene sia nellrsquoapparenza in ciograve che appare sia contro lrsquoapparenza cioegrave lo sostenga in ciograve che appare nel senso che sa che ciograve che appare comunque ha a che fare con lrsquoessere ma contro lrsquoapparenza percheacute sa che lrsquoapparenza come diceva prima tende a nascondere se stessa mostrandosi proditoriamente come essere cosa che non egrave ldquosottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essererdquo e cioegrave fa esistere sia lrsquoapparenza sia lrsquoessere in quanto lrsquoessere egrave come quellrsquoorizzonte di cui dicevamo e lrsquoapparenza ciograve che comunque dice qualcosa di questo essere e quindi li mantiene entrambi chiaramente ponendoli collocando lrsquoapparenza nella sua giusta posizione e quindi sottraendoli allrsquoabisso del non essere e cioegrave non dicendo che lrsquoapparenza semplicemente egrave qualche cosa che appare quindi non serve a niente e va buttato via no percheacute comunque dice qualche cosa dellrsquoessere) Occorre che lrsquouomo distingua queste tre vie e decida conformemente in pro o contro di esse Allrsquoinizio della filosofia il pensiero non consiste che nellrsquoapertura e nel percorrimento di queste tre vie (ed egrave questo il motivo per cui ad Heidegger egrave cosigrave cara la filosofia antica quella pre aristotelica pre socratica) percheacute allrsquoinizio il pensiero consiste che nellrsquoapertura (che egrave questo che lui propugna) hellip tre vie lrsquoessere non latenza apparenza (hellip) tale distinguere colloca lrsquouomo quale essere consapevole allrsquoincrocio di queste tre vie ponendolo cosigrave nella costante de-cisione egrave con questa che ha inizio precisamente la storia (cioegrave con questa decisione la decisione per esempio che decide di mantenersi nellrsquoapertura nel domandare) egrave in essa e soltanto in essa che si decide altresigrave riguardo agli dei hellip Se ne desume che qui de-cisione (de-cidere egrave tagliare come uccidere de-cidere tagliare fuori tagliare via qualche cosa quando decidi tagli via le cose che non decidi fra le varie possibilitagrave) Qui de-cisione non significa giudizio neacute scelta dellrsquouomo ma indica una divisione

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quel complesso costituito dallrsquoessere dalla non latenza dallrsquoapparenza e dal non essere (quindi decidere egrave tenere divise le cose lrsquoessere la veritagrave lrsquoapparire tenderle sempre divise tenendo sempre conto che questi elementi partecipano a modo loro dellrsquoessere e quindi non fare come fa lrsquouomo inautentico per Heidegger e cioegrave immaginare che lrsquoapparenza sia lrsquoessere e quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere questo comporta lrsquooblio dellrsquoessere la deiezione come la chiama lui Poi legge il frammento 4 di Parmenide ndash quello che dice che lrsquoessere egrave Su questa via devi metterti sulla via dellrsquoessere mentre il non essere non egrave e su questa via non dovrai mai avventurarti percheacute ti porta alla perdizione Esserenon essere Verofalso 10 Abbiamo fatto tutto il percorso in una frazione di secondo Allora cosigrave dice Parmenide) ldquoDirograve allora cosigrave prendi in tua custodia la parola che odi su questo argomento quali vie Le uniche meritino di essere prese in considerazione per un domandare (domandare egrave la questione fondamentale) la prima comrsquoegrave questo ciograve che esso lrsquoessere egrave E come altresigrave egrave impossibile il non essere (cioegrave sta dicendo come egrave possibile che qualcosa sia e come invece egrave impossibile che qualcosa non sia) della fondata fiducia il sentiero egrave questo esso segue infatti la non latenza (ora non crsquoegrave qui il testo greco ma sicuramente la parola che usa egrave αλήθεια non latenzaveritagrave Infatti nelle traduzioni viene posta proprio cosigrave ldquosegue infatti la veritagraverdquo ldquoquesta egrave la veritagraverdquo ldquoquesto egrave il sentiero giustordquo) lrsquoaltra invece come ciograve non sia e altresigrave come necessario sia il non essere (queste sono le due vie essere e non essere egrave necessario che ciograve che egrave sia e ciograve che non egrave non sia) questo drsquoaltronde lo dico chiaro egrave un sentiero per niente consigliabile (quello del non essere) per via che neacute potresti fare conoscenza con il non essere giaccheacute non puograve essere mostrato neacute con parole potresti neppure indicarlo (se non egrave non egrave non puoi indicarlo percheacute non egrave non puoi dirlo di nuovo percheacute non egrave egrave per questo che Parmenide dice ldquosu questa via non devi incamminarti percheacute stai solo perdere tempordquo) Si notano qui anzi tutto due vie nettamente separate e opposte la via che conduce verso lrsquoessere e che egrave in pari tempo la via che porta nella non latenza (cioegrave porta alla veritagrave tenete conto che αλήθεια per Heidegger e per le traduzioni comuni egrave sempre veritagrave egrave uno dei tre modi in cui i greci indicavano la ldquoveritagraverdquo Αλήθεια come non latenza che generalmente viene tradotta come non nascondimento ὀρθότης che egrave lrsquoadeguamento della parola alla cosa e ἐπιστήμη che egrave la veritagrave della scienza la veritagrave certificata e dimostrata da qui epistemologia che sarebbe il discorso sulle veritagrave dimostrate) egrave per via che lrsquoessere riveste il significato di ldquoapparire schiudentesirdquo (vedete qui che lo definisce come aveva definito la φύσις ldquodischiudentesi permanererdquo) di sortire dal nascondimento che a lui competono essenzialmente la latenza e la provenienza da quella (se lrsquoessere viene dalla latenza egrave ovvio che la latenza cioegrave il nascondimento gli appartiene) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale (cioegrave il provenire dalla latenza dal nascondimento questa egrave una parte importante della filosofia di Heidegger lrsquoessere non viene da seacute La prima cosa fondamentale egrave che lui pone lrsquouomo come essere nel mondo ed egrave lrsquouomo con il suo domandare questo lo diceva nelle prime pagine ldquopercheacute esiste lrsquoente anzicheacute il nulla Percheacute ci sia questa domanda occorre appunto il domandare percheacute ci sia domandare occorre che ci sia lrsquouomo per cui crsquoegrave essere in quanto crsquoegrave qualcuno che pone una domanda fondamentale egrave ponendo la domanda fondamentale che lrsquoessere puograve mostrarsi come quellrsquoorizzonte in cui le cose autenticamente appaiono attraverso la domanda fondamentale) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale lrsquoessere permane incline a ritornarvi (a tornare nella latenza) nel nascondimento sia nel grande occultamento che silenzio sia nella piugrave superficiale finzione e dissimulazione la stretta contiguitagrave di φύσις e di ldquoκρύπτεσθαι (cioegrave nascondimento quindi crsquoegrave una contiguitagrave stretta tra ciograve che appare permanendo ldquoφύσιςrdquo e nascondimento per questo lui parla dellrsquoessere anche come quella luce nella radura che illumina per un momento qualche cosa per tornare nel nascondimento cioegrave nel buio) egrave insieme manifestazione dellrsquointimitagrave

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di essere e apparenza e del loro conflitto (ecco percheacute lrsquoapparenza per Heidegger egrave importante e non la riduce al mero apparire al sembrare dellrsquouomo inautentico Crsquoegrave sempre un conflitto tra essere e apparenza nellrsquoaccezione heideggeriana non nellrsquoaccezione corrente lrsquoapparenza come ciograve che appartiene allrsquoessere come ciograve che consente anche il manifestarsi dellrsquoessere lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente appare da questo orizzonte che costituisce la possibilitagrave stessa dellrsquoapparire di qualcosa e questo orizzonte che egrave la possibilitagrave dellrsquoapparire dellrsquoente egrave lrsquoesserci ldquoDaseinrdquo Giungeragrave poi a dire che lrsquoessere egrave nulla Come ci arriveragrave a dire che Das Sein ist nicht Lrsquoessere egrave nienterdquo ma non un niente assoluto egrave ni-ente in quanto non ente percheacute lrsquoessere non egrave lrsquoente e da qui la differenza ontologica che lrsquoha reso celebre Bisogna dunque che nella iniziale apertura dellrsquoessere dellrsquoessente (il che vuol dire che questo spazio si apre e consente lrsquoapparire) il divenire risulti questo egrave ciograve che occorre dire alla stessa stregua dellrsquoapparenza contrapposto allrsquoessere (quindi sta dicendo che il divenire egrave posto alla stessa stregua dellrsquoapparenza lrsquoapparenza egrave il divenire e viceversa) drsquoaltra parte il divenire in quanto dischiudimento (percheacute il divenire badate bene egrave una cosa che riguarda anche lrsquoessere non pone il divenire nei termini di Severino ma per lui lrsquoessere come abbiamo visto prima egrave ciograve che si dischiude quindi si apre e consente lrsquoapparire dellrsquoente ma anche si richiude e cioegrave torna nella latenza nel nascondimento (percheacute non crsquoegrave domanda) nel domandare tu apri la possibilitagrave dellrsquoessere quindi dellrsquoapparire di qualcosa di autentico perograve in questo apparire in questa cosa che viene incontro crsquoegrave anche la condizione stessa del suo dischiudersi nel senso che lrsquoente pur essendo qualcosa che lrsquoessere mostra percheacute egrave la condizione dellrsquoapparire dellrsquoente una volta che lrsquoente appare occulta lrsquoessere non crsquoegrave piugrave lrsquoessere egrave occultato dallrsquoente e ancora a maggior ragione dallrsquoapparenza quindi a quel punto hai lrsquoente non crsquoegrave piugrave lrsquoessere lrsquoessere egrave occultato egrave tornato nella latenza torneragrave a ricomparire nel momento in cui il domandare consentiragrave di nuovo questa apertura allrsquointerno della quale lrsquoente appariragrave ma apparendo lrsquoente lrsquoessere scompare percheacute ha di fronte appunto lrsquoente e non lrsquoessere Sta qui tutto il problema per Heidegger del filosofare da quando esiste e cioegrave lrsquoavere scambiato lrsquoessere con lrsquoente Heidegger dice che tutto il filosofare da quando esiste egrave stato preso in un errore grossolano e cioegrave di avere scambiato lrsquoessere per lrsquoente lrsquoessere come un oggetto di indagine ma ponendolo come oggetto di indagine si trova di fronte un ente un quid un che ma questo ldquocherdquo questo ldquoquidrdquo non sono lrsquoessere sono lrsquoente e lrsquoente che ti appare nasconde lrsquoessere pur essendo lrsquoessere la condizione o per usare il suo termine la ldquoprecondizionerdquo dellrsquoapparire dellrsquoente ma quando ti appare lrsquoente ti appare lrsquoente non lrsquoessere lrsquoessere non puograve apparire se non come ente Questa differenza fondamentale che lui pone tra essere e ente egrave detta ldquodifferenza ontologicardquo che egrave un caposaldo di tutto il suo pensiero lrsquoessere e lrsquoente sono due cose diverse lrsquoessere egrave la condizione la precondizione dellrsquoente e lrsquoente viene dallrsquoessere da questa apertura da questo aprirsi che egrave lrsquoessere ma non saragrave mai lrsquoessere che egrave unrsquoaltra cosa appunto essere ente (e quindi questo ldquodischiudersi permanenterdquo) questa egrave la ldquo φύσιςrdquo lrsquoessere in quanto ldquo φύσιςrdquo (ma ciograve che permane egrave ente) no ciograve che permane cioegrave il ldquodischiudentesi permanererdquo egrave lrsquoessere egrave lui che si dischiude e permane se non permanesse non ci sarebbe lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente fintanto che egrave quello che egrave egrave debitore dellrsquoessere che rimane sempre nascosto dietro lrsquoente (ciograve che permane egrave il ldquodischiudersirdquo questo chiamiamolo ldquomovimentordquo che consente lrsquoapparire) sigrave proprio cosigrave Ho detto che lrsquoessere egrave questa apertura unrsquoapertura che permette lrsquoapparire di qualche cosa per Heidegger senza questa apertura che precede lrsquoapparire di qualunque cosa che lui chiama ldquoessererdquo non crsquoegrave nessuna possibilitagrave che qualcosa appaia il qualcosa che appare egrave lrsquoente ciograve che tu vedi che tocchi questo egrave un ente e lrsquoente egrave esattamente ciograve di cui si occupa la metafisica La matematica si occupa di numeri ma si occupa del numero in quanto numero la metafisica si occupa anche del numero ma non in quanto numero ma in quanto ente che egrave diverso percheacute il numero ha certe proprietagrave lrsquoente ne ha altre)

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Se intendiamo alla maniera dei greci il divenire come un venire e un andare via dalla presenza lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi (quindi considera lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi una presenza che appare nel momento in cui si schiude e il non essere come assenza ne viene che lrsquoalternanza di schiudersi e di svanire egrave lrsquoapparire lrsquoessere stesso egrave un continuo schiudersi e svanire egrave unrsquooscillazione tra latenza e non latenza che egrave diverso dallrsquooblio dellrsquoessere di cui parla altrove che invece egrave lrsquooperazione che compie lrsquouomo inautentico e cioegrave quello che non si pone nella domanda e non ponendosi nella domanda fondamentale egrave come se non avesse accesso allrsquoessere o meglio non consente allrsquoessere di aprirsi non consente questa apertura che egrave quella che permette allrsquoente autenticamente costituito di mostrarsi e quindi ha a che fare questo lo dice altrove ha a che fare con i ldquosi dicerdquo ldquomi sembrardquo ldquomi parerdquo con lrsquoorecchiare qualche cosa ma non crsquoegrave mai nulla di autentico in lui cioegrave non si costituisce mai come essere autentico nel senso che non si rapporta mai con lrsquoessere percheacute si accontenta di ciograve che sembra che appare ldquoApparerdquo nel senso di ldquoapparenzardquo di sembrare (δόξα) sigrave nel senso banale del termine (non ho capito quando qualche volta fa lei diceva di Heidegger e il nazismo) potresti averlo desunto da queste ultime pagine in teoria Lrsquouomo autentico quello egrave che vive nella ldquotradizionerdquo per usare un termine di Heidegger A quel tempo la Germania era relativamente poco tecnologizzata anche se poi con Hitler si tecnologizzograve molto rapidamente nella produzione di armi perograve lrsquouomo autentico sarebbe dovuto essere il tedesco per Heidegger percheacute essendo poco tecnologizzato era ancora quello piugrave prossimo piugrave vicino alla poesia percheacute la poesia nel suo dire egrave autentica cioegrave consente questa famosa apertura questo orizzonte in cui avviene lrsquoapparire dellrsquoente e quindi contrariamente agli anglosassoni agli americani i russi che stringono a morsa la Germania la Germania avrebbe avuto a causa di essere cosigrave ancorata alla tradizione la possibilitagrave di costruire lrsquouomo autentico non tecnologizzato Non dunque lrsquouomo della chiacchiera ma lrsquouomo autentico e questo uomo sarebbe dovuto essere il nuovo tedesco solo che poi si accorse che le cose che il nazismo aveva promesse poi non furono mantenute cioegrave lrsquoidea originaria di riproporre lrsquouomo autentico quel pensiero autentico che si rifagrave alla Grecia antica egrave stato abbandonato a vantaggio della produzione industriale Questo in due parole percheacute Heidegger aderigrave al nazismo un uomo nuovo che avrebbe potuto dovuto rilanciare quel pensiero autentico greco anzicheacute ridursi a semplice chiacchiera inautentica che lui ravvisava nei paesi altamente tecnologizzati Heidegger aveva un rapporto particolare con la tecnica da una parte allrsquoinizio lrsquoaveva condannata poi invece ravvisograve nella tecnica la possibilitagrave di liberazione per una serie di motivi che adesso non sto ad elencare 7 gennaio 2015 hellip viene contrapposto allrsquoessere il pensiero non egrave soltanto qualcosa di essenzialmente diverso dal divenire e dallrsquoapparenza ma anche la direzione dellrsquoopposizione egrave essenzialmente diversa Il pensiero si colloca in guisa tale di fronte allrsquoessere che questo gli risulta pro-posto e pertanto gli si oppone come un oggetto (Gegenstand)(sta dicendo che rispetto allrsquoessere il pensiero egrave un oggetto semplicemente) Ogni comprensione in quanto costituisce un modo fondamentale di apertura si muove necessariamente in un determinato campo di osservazione (questa cosa ad esempio lrsquoorologio) ci rimane preclusa in ciograve che essa egrave qualora non si sappia previamente che cosa sia il tempo il tener conto del tempo la misura del tempo (sta dicendo che per sapere un qualche cosa devo giagrave sapere molte altre cose) il campo di osservazione di ciograve che osserviamo deve risultare giagrave in precedenza aperto noi lo designiamo come campo preliminare di osservazione (quando lui parla di ldquoessercirdquo parla di questo cioegrave che lrsquouomo egrave quello che egrave in relazione a tutto ciograve sa che ha imparato che desidera che detesta tutto ciograve che lo

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riguarda compreso tutto ciograve che ha acquisito egrave allrsquointerno di questo orizzonte che puograve comprendere che cosrsquoegrave questo aggeggio qui percheacute sa un sacco di cose) noi lo designiamo come campo di osservazione come prospettiva si chiarisce cosigrave che non solo lrsquoessere non egrave compreso in modo indeterminato ma altresigrave che la comprensione determinata dellrsquoessere si muove giagrave essa stessa in un campo di osservazione previamente determinata la cosa vale per lrsquoessere (anche quando parliamo di essere siamo giagrave inseriti allrsquointerno di un mondo senza il quale non ci sarebbe mai venuto in mente di chiederci che cosa sia lrsquoessere) Il pensiero reca qualcosa davanti a noi ce lo rap-presenta questo ldquorap-presentarerdquo deriva pur sempre da noi egrave un libero disporre ma non arbitrariamente bensigrave egrave in un certo modo obbligato che noi rappresentando pensiamo il rappresentato lo ponderiamo smembrandolo scomponendolo e poi ricomponendolo inoltre pensando non ci limitiamo semplicemente a rappresentarci ossia a porci davanti noi da noi stessi qualcosa a smembrarlo percheacute resti smembrato ma riflettendoci sopra noi seguiamo il rappresentato non lo accettiamo semplicemente come ci capita ma ci volgiamo a scoprire per cosigrave dire quello che crsquoegrave dentro lagrave giunti ci rendiamo conto della cosa ce ne facciamo un concetto cerchiamo il generale (sta dicendo che cosa accade quando uno incomincia a riflettere su qualche cosa lo smembra dice lui lo suddivide per analizzarlo) Fra i caratteri indicati di ciograve che si suole chiamare ldquopensarerdquo ne rileveremo anzitutto tre 1) la rappresentazione che proviene da noi considerata come un comportamento dotato di libertagrave propria (cioegrave il modo in cui mi rappresento la cosa) 2) la rappresentazione concepita come ricongiungimento che si opera attraverso uno smembramento (prima lo colgo a modo mio dopo di che lo faccio a pezzetti per vedere di che cosrsquoegrave fatto come facevo io da piccolo con le robe che le smontavo poi non sapevo piugrave rimontarle e poi cogliere rappresentativamente il generale cioegrave lo colgo intanto poi lo smembro e poi lo rimetto insieme) 3) cogliere rappresentativamente il generale A seconda della cerchia in cui si svolge questo rappresentare a seconda del grado di libertagrave a seconda della perspicacia e sicurezza dellrsquoanalisi a seconda della portata del cogliere il pensiero puograve risultare superficiale oppure profondo vuoto o pieno di contenuto eccetera da tutto ciograve non possiamo ancora per altro inferire per quale ragione proprio il pensiero debba pervenire a quella accennata posizione fondamentale nei confronti dellrsquoessere il pensiero egrave una delle nostre facoltagrave accanto al desiderare al volere al sentire noi siamo in rapporto con lrsquoessente per mezzo di tutte le nostre facoltagrave e modi di comportamento e non solo per via del pensiero (il tatto per esempio) ma la distinzione di essere e pensare designa qualcosa di piugrave essenziale del semplice rapporto allrsquoessente questa distinzione si origina da una primitiva intrinseca appartenenza allrsquoessere stesso di ciograve che viene distinto e separato (ciograve che io comincio a comprendere a cogliere prima ancora di smembrarlo e di raggrupparlo egrave qualche cosa che deve essere questo essente ha alle spalle come abbiamo visto la volta scorsa lrsquoessere per cui occorre primariamente che ci sia lrsquoessere percheacute io possa comprendere qualcosa) la formula essere e pensare designa una distinzione che egrave per cosigrave dire richiesta dallrsquoessere stesso una siffatta intrinseca appartenenza del pensiero allrsquoessere non si desume certamente dalle caratteristiche del pensiero fin qui prodotte percheacute Percheacute noi non ci siamo ancora fatta una sufficiente idea del pensiero ma da dove possiamo ricavarla Chiederci questo egrave fare come se non esistesse da secoli una logica essa egrave la scienza del pensare la dottrina delle regole del pensare le forme del pensato essa egrave inoltre nellrsquoambito della filosofia la scienza e la disciplina in cui punti di vista o indirizzi che esprimono una concezione del mondo hanno poco o nessun peso (cioegrave dice la logica di per seacute non ha molto a che fare con i giudizi di valore con il bello il brutto eccetera) inoltre la logica egrave considerata una scienza sicura e degna di ogni fiducia da sempre essa insegna la stessa cosa poi dice che la logica ci libera da ogni preoccupazione di indagini complicate sullrsquoessenza del pensare (sembra quasi qui porla come una sorta di algoritmo uno lo segue e va avanti tranquillo) vorremmo non di meno avanzare ancora una domanda ldquoche significa logicardquo il termine egrave unrsquoabbreviazione per ldquoἐπιστήμη λογικέrdquo (cioegrave scienza del λόγος abbiamo visto che ἐπιστήμη egrave la scienza e λόγος

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designa qui la proposizione) la logica dovrebbe tuttavia essere la dottrina del pensare percheacute mai allora egrave essa scienza della proposizione Percheacute il pensare risulta determinato a partire dalla proposizione Percheacute Egrave cosa che non si comprende affatto da seacute abbiamo prima spiegato il pensare senza rifarci alla proposizione al discorso la riflessione sullrsquoessenza del pensare egrave per conseguenza qualcosa del tutto particolare se essa si compie come riflessione sul λόγος e finisce per diventare una logica la logica e il logico non possono affatto essere considerati cosigrave come sono egrave assolutamente come se fossero senzrsquoaltro i modi di una determinazione del pensare hellip non egrave che si voglia rinnegare il logico nel senso del correttamente pensato (questo egrave ciograve che si intende generalmente con ldquologicardquo cioegrave pensare correttamente) al contrario egrave proprio per servire il pensiero che cerchiamo di raggiungere ciograve da cui si determina lrsquoessenza del pensare ossia lrsquoαλήθεια e la φύσις lrsquoessere come non latenza quello che proprio attraverso la logica egrave andato perduto da quando dunque esiste la logica che ancor oggi governa il nostro pensiero il nostro dire e che dallrsquoorigine interviene essenzialmente a determinare la concezione grammaticale della lingua e per conseguenza la posizione fondamentale dellrsquoOccidente riguardo al linguaggio (da quando dunque esiste ldquoquesta cosardquo quando egrave che ha inizio la formazione della logica) dal momento in cui la filosofia greca perviene alla sua fine e si trasforma in un affare di scuola di organizzazione di tecnica questo incomincia con lrsquoἑόν lrsquoessere dellrsquoessente appare come ldquoideardquo e come tale diventa ldquooggettordquo dellrsquoldquoepistemerdquo (quindi egrave questo che ha fatto il pensiero occidentale ad un certo punto ha posto lrsquoessere dellrsquoessente come ldquoideardquo e questa idea lrsquoha posta come lrsquooggetto lrsquooggetto dellrsquoepisteme quindi come ente) La logica ha bisogno essa stessa che si spieghi la sua origine e si giustifichi la legittimitagrave della sua pretesa a costituire lrsquointerpretazione determinante del pensiero (sta cercando cioegrave lrsquoessenza il fondamento della logica Questo potrebbe essere un problema per esempio se si considera lrsquoaspetto particolare su cui lavora Severino della logica e cioegrave il principio di non contraddizione unrsquoobiezione che potrebbe fare Severino rispetto come abbiamo visto peraltro allrsquoidea di trovare il fondamento della logica e quindi del principio di contraddizione (Łukasiewicz) e che per fare questa operazione egrave necessario previamente il principio di non contraddizione) Egrave necessario considerare i seguenti quesiti 1) percheacute poteva e doveva sorgere nellrsquoambito della scuola platonica una cosa come la logica 2) percheacute siffatta teoria del pensiero si egrave presentata come dottrina del λόγος nel senso della proposizione 3) su che cosa si fonda dopo di allora la potenza ogni ora crescente del logico potenza che trova la sua espressione conclusiva nella seguente frase di Hegel ldquoil logico egrave la forma assoluta della veritagrave anzi di piugrave egrave la pura veritagrave stessardquo (Enciclopedia) Egrave in forza di questa preminenza del logico che Hegel chiama a ragione veduta ldquologicardquo quella disciplina altrimenti comunemente denominata ldquometafisicardquo La sua ldquoscienza della logicardquo non ha niente a che fare con un trattato di logica del tipo consueto Dopo aver cosigrave caratterizzato la distinzione di essere e pensare (e cioegrave la distinzione che ha fatto egrave quella della logica diceva prima che appare come ldquoideardquo quindi come oggetto eccetera) Come si presenta la originaria unitagrave di essere e pensare come la stessa di φύσις e λόγος (cioegrave dellrsquoessere e della proposizione Cioegrave questa unitagrave come si presenta Poi come si produce la originaria contrapposizione di λόγος e φύσις di prima La domanda egrave lrsquounitagrave poi la contrapposizione) 3) come si giunge allrsquoemergere e al presentarsi del λόγος Come il λόγος (il logico) diventa lrsquoessenza del pensare Come giunge questo λόγος quale ragione e intelletto a esercitare il suo predominio sullrsquoessere fin dai primordi della filosofia greca (per Heidegger questo predominio del λόγος sulla e nella filosofia compare giagrave egrave giagrave presente in Platone e in Aristotele) Allora cominceremo con lrsquoassodare che se egrave vero che la contrapposizione di essere e pensare egrave una contrapposizione intrinseca e necessaria essa deve risultare fondata in un originario appartenersi di ciograve che risulta in seguito diviso (cioegrave originariamente queste due cose si appartengono dopo di che avviene una divisione perograve originariamente sono la stessa cosa) la

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nostra domanda sullrsquoorigine di questa divisione verte quindi e in pari tempo e prima di tutto sullrsquoappartenenza essenziale del pensiero allrsquoessere Storicamente il problema si presenta cosigrave che ne egrave di questa appartenenza nel momento decisivo in cui ha inizio la filosofia occidentale Come egrave inteso allrsquoinizio di essa il pensare (si sta chiedendo che cosrsquoera il pensiero per gli antichi sta cercando quella parola originaria come faceva nelle pagine precedenti) Il fatto che la dottrina greca del pensare finisca per diventare dottrina del ldquoλόγοςrdquo ldquoλόγοςrdquo puograve fornirci unrsquoindicazione di fatto ci imbattiamo in unrsquooriginaria appartenenza di essere ldquoφύσις e λόγοςrdquo occorre solo liberarci dallrsquoidea che ldquoλόγοςrdquo e ldquoλέγεινrdquo significhino in origine e propriamente qualcosa come pensiero intelletto e ragione (percheacute secondo lui non egrave cosigrave per lrsquoantico ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo non significano pensiero e intelletto o ragione) fincheacute resteremo di questa opinione e ci serviremo inoltre come criterio per lrsquointerpretazione di ldquoλόγοςrdquo della concezione che ha di esso la logica successiva non faremo nel nostro tentativo di riaccedere allrsquoinizio della filosofia greca che incorrere in assurditagrave Inoltre con questa concezione non potremmo mai intendere 1) per quale motivo il λόγος ha potuto in linea generale venir separato dallrsquoessere dellrsquoessente 2) percheacute il λόγος cosigrave inteso ha dovuto determinare in seguito lrsquoessenza del pensare e portarla a contrapporsi allrsquoessere (come egrave potuto accadere) Veniamo subito allrsquoargomento decisivo e domandiamoci che cosa significano ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo se non significano pensare ldquoλόγοςrdquo significa la parola il discorso e λέγειν il parlare Il dia-logo egrave il discorso che si scambia e il monologo egrave il discorso di uno solo hellip Ma λόγος in origine non significa ldquodiscorsordquo ldquodirerdquo come egrave stato tradotto e viene tradotto sempre quanto al suo significato la parola non ha alcun immediato rapporto con il linguaggio ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo in latino ldquolegererdquo corrisponde come parola al nostro ldquocogliererdquo cogliere delle spighe della legna dellrsquouva o anche scernere La lettura di un libro egrave solo un caso particolare del ldquocogliererdquo nel senso proprio del ldquolegererdquo del leggere egrave solo un aspetto particolare questa parola significa ldquoporre una cosa vicino allrsquoaltra metterle insieme in breve ldquoraccogliererdquo con ciograve le cose vengono contemporaneamente distinte lrsquouna dallrsquoaltra mentre si raccolgono queste cose (per raccoglierle devo distinguerle sono varie cose e le raccolgono il ldquolegererdquo latino ldquoλόγοςrdquo greco per Heidegger fa questo) Egrave questo lrsquouso che i matematici greci fanno della parola una raccolta una collezione di monete non costituisce un semplice ammasso di monete alla rinfusa nellrsquoespressione ldquoanalogiardquo troviamo addirittura entrambi i significati giustapposti quello originario di rapporto relazione e quello di lingua discorso ma come nel termine ldquocorrispondenzardquo noi non pensiamo ormai piugrave al ldquorispondererdquo (cor-rispondere) cosigrave inversamente i greci dal canto loro nel pronunciare la parola ldquoλόγοςrdquo non pensavano ancora o almeno non necessariamente al discorso e al dire (cioegrave pensavano al raccogliere delle cose coglierle insieme) Quale esempio della significazione originaria di ldquoλέγεινrdquo nel senso di raccogliere (Odissea) Anfimedonte per quale distretta siete stati quaggiugrave nel buio della terra sprofondati tutti voi eccellentissimi e coetanei talcheacute ben difficilmente altrimenti chi li ricercasse per tutta una cittagrave ne potrebbe di cosigrave nobili raccogliere (Aristotele dice non ci interessa) Non andremo per ora in cerca di come la nostra parola dal suo significato originario che non ha niente a che fare inizialmente con ldquolinguardquo ldquoparolardquo ldquodiscorso pervenga a significare ldquodirerdquo e ldquodiscorsordquo ci contenteremo soltanto a ricordare che il termine ldquoλόγοςrdquo anche quando da lungo tempo giagrave significava discorso o proposizione ha mantenuto il suo significato originario inteso a designare il rapporto di una cosa con lrsquoaltra (Λόγος ldquodiscorsordquo ldquoproposizionerdquo) (qui ci sarebbe una questione da porre che riguarda lrsquoetimo e lrsquouso che si fa generalmente dellrsquoetimo delle parole lui dice che questo termine ldquoλόγοςrdquo ha mantenuto il suo significato originario egrave sottointeso nella traduzione che se ne fa oggi come ha fatto cioegrave sarebbe come dire che crsquoegrave un qualche cosa dentro la parola che si mantiene identica a seacute per tre mila anni e nonostante tutto intorno a seacute vari muti continuamente quella cosa rimane la stessa Egrave questa lrsquoidea di Heidegger e non solo sua e che tanto ha interessato molti

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allrsquoetimo come se trovasse o fosse possibile trovare qualche cosa di originario che egrave rimasto intatto fino ad oggi che se mi consentite egrave una follia sarebbe come immaginare che qualche cosa nella parola rimanga esattamente quello che egrave nonostante la parola cambi come fa quella cosa a rimanere la stessa E come faccio a sapere che egrave la stessa) Riflettendo sul significato fondamentale del ldquoλόγοςrdquo come raccolta raccogliere non si egrave fatta ancora molta strada nel chiarire fino a che punto per i greci essere e λόγος siano la stessa cosa originariamente uniti tanto da potere e dovere necessariamente per determinate ragioni dividersi (adesso ci dice percheacute per i greci λόγος e φύσις sono praticamente la stessa cosa) Il riferirsi al significato fondamentale di ldquoλόγοςrdquo (cioegrave come raccolta addirittura come rapporto di una cosa con unrsquoaltra) non puograve dare unrsquoindicazione a patto di intendere previamente ciograve che significhi lrsquoessere per i greci la ldquoφύσιςrdquo Da parte nostra non soltanto ci siamo sforzati di intendere in generale lrsquoessere secondo la concezione greca ma ponendo poco sopra in risalto lrsquoessere di contro al divenire e allrsquoapparenza abbiamo fatto in modo che il significato dellrsquoessere risultasse circoscritto con sempre maggiore chiarezza a patto di tenere costantemente presente il giagrave detto possiamo dire lrsquoessere in quanto φύσις egrave lo schiudentesi imporsi In contrapposizione al divenire esso si mostra come costanza come costante presenza questa si manifesta in contrapposizione alla mera apparenza come apparire come la presenza manifesta (ora ha fatto un breve riassunto dice come si pone lrsquoessere ldquodischiudentesi permanenterdquo in relazione al divenire Percheacute il divenire si manifesta come ciograve che permane rispetto a ciograve che diviene ciograve che permane egrave lrsquoessere La stessa cosa rispetto allrsquoapparire allrsquoapparenza lrsquoessere si mostra come la presenza manifesta in ciograve che egrave apparenza) Che cosa ha a che fare il λόγος (raccolta) con lrsquoessere cosigrave inteso (Come ciograve che permane e ciograve che si manifesta in ciograve che permane) Per fornire la prova dellrsquointima connessione di λόγος e di φύσις agli albori della filosofia occidentale incominceremo con unrsquointerpretazione di Eraclito (fa una disquisizione su come egrave stato frainteso Eraclito questo dice egrave dipeso dal cristianesimo poi aggiunge che ancora Hegel si trova in questa linea) La dottrina del λόγος di Eraclito egrave intesa come preannuncio del λόγος di cui si tratta nel Nuovo Testamento il prologo dellrsquoEvangelo di Giovanni Il λόγος egrave Cristo Siccome giagrave Eraclito parla giagrave del λόγος i greci sarebbero giunti (per il cristianesimo) addirittura alla soglia della veritagrave assoluta ossia della veritagrave rivelata dal cristianesimo (perograve questo qui ci interessa poco) In base a tale concezione della filosofia comunemente diffusa sotto diverse forme (filosofia cristiana) i greci sarebbero i classici della filosofia per essere stati dei teologi cristiani in embrione (qui ci sta dicendo come egrave potuto accadere che la filosofia greca sia stata tradotta e trasformata nel modo in cui si presenta oggi egrave stata opera del cristianesimo) allora cita due frammenti di Eraclito 1) ora mentre il λόγος permane costantemente tale gli uomini si comportano come degli insipienti (Eraclito quello del πάντα ῥεῖ tutto scorre) cosigrave prima di aver inteso come dopo di aver udito Tutto infatti diviene essente ldquoκατά τόν λόγον τόνδεrdquo a misura e secondo questo λόγος (cioegrave tutto diviene a misura di questo λόγος) nondimeno essi (gli uomini) assomigliano a quelli che privi drsquoaudacia non hanno mai fatto esperienza di nulla bencheacute si affannino tanto in parole ed opere come quelle che io compio allorcheacute analizzo ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere (Eraclito analizza ogni cosa secondo lrsquoessere non secondo il divenire secondo lrsquoessere κατά φύσις) e spiego come essa (ogni cosa) si comporti Ma agli altri uomini (alla generalitagrave οἵ πολλοί ndash letteralmente i ldquomoltirdquo generalmente tradotto con ldquola pleberdquo) rimane nascosto ciograve che essi propriamente fanno quando sono svegli come quello che han fatto nel sonno ridiviene in seguito per essi nascosto 2) Per questo egrave necessario seguire questo ossia attenersi a ciograve che costituisce nellrsquoessente lrsquoinsieme ma mentre il λόγος egrave presente come questo insieme nellrsquoessente la massa vive come se ognuno avesse lrsquointendimento (il senso) suo proprio (Il λόγος egrave presente come un insieme nellrsquoessente e il λόγος

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egrave ciograve che raccoglie nellrsquoessente e raccogliendo lo rende possibile lo rende coglibile conoscibile) Che cosa dobbiamo desumere da questi due frammenti Del λόγος abbiamo detto 1) che esso ha come propria prerogativa la stabilitagrave la permanenza 2) che esso si presenta nellrsquoessente come lrsquoinsieme lrsquoinsieme dellrsquoessente il raccogliente 3) che tutto ciograve che avviene ossia sopravviene nellrsquoessere sussiste in conformitagrave di questo stabile insieme Questo egrave ciograve che si impone (das Waltende) Quanto viene detto qui del λόγος corrisponde perfettamente al vero significato della parola tedesca ldquoSammlungrdquo la quale designa 1) lrsquoatto del raccogliere 2) lrsquoinsieme raccolto Cosigrave qui λόγος significa lrsquoinsieme raccolto raccogliente il raccogliente originario (dellrsquoente lrsquoente sarebbe fatto di questo raccogliente originario) Λόγος non vale qui neacute significato neacute parola neacute dottrina ancor meno ldquosignificato di una dottrinardquo ma come lrsquoinsieme raccolto originariamente raccogliente e che costantemente in seacute si impone (cioegrave questo insieme raccolto originariamente originariamente nel domandare Tenete conto per Heidegger lrsquouomo autentico egrave quello che si trova sempre nellrsquoapertura del domandare questo va tenuto sempre presente o sfuggono un porsquo di cose) (questo raccogliente in teoria egrave il linguaggio) (λόγος egrave un raccogliere originario raccogliente cioegrave nel suo cogliersi non egrave un raccogliente che egrave stato messo lagrave egrave un raccogliente nellrsquoatto del raccogliersi Questa particolaritagrave egrave sempre presente in Heidegger cioegrave di un qualche cosa che viene considerato nel momento in cui questo qualcosa sta agendo non come lrsquoagito o ciograve che agiragrave ma ciograve che sta agendo adesso) Certamente nel frammento (1) il contesto sembra propendere verso una interpretazione del λόγος nel senso della parola del discorso e persino reclamarla come la sola possibile infatti si tratta dellrsquoudire degli uomini Esiste un frammento in cui questa connessione fra λόγος e udire egrave espressa in maniera immediata ldquopoicheacute avete udito non me ma il λόγος egrave saggio dire conformemente lrsquoUno egrave il tutto (questo egrave un altro frammento il frammento 50 di Eraclito Sigrave occorre dire che Heidegger mette in atto queste torsioni e contorsioni linguistiche allo scopo di mostrare ciograve che lui vuole mostrare e cioegrave che la parola greca originaria egrave quella che contiene lrsquoessere autentico e che pertanto lrsquouomo autentico che si pone nellrsquoapertura del domandare e quindi consente allrsquoessere di aprire il suo orizzonte e quindi allrsquoente di sopraggiungere Questo essere autentico egrave quello che mantiene la tradizione del rapportarsi originario alla parola al λόγος quindi alla φύσις quindi allrsquoessere e cioegrave egrave lrsquouomo tedesco per eccellenza Percheacute questo egrave il senso come dicevo forse lrsquoaltra volta dellrsquoavvicinarsi anzi dellrsquoaderire nei primi tempi di Heidegger al nazismo lrsquoidea che il nazismo avrebbe potuto riproporre lrsquouomo autentico anzicheacute lrsquouomo della chiacchiera lrsquouomo del sentito dire lrsquouomo che si accontenta di quello che altri sanno e lo fa suo e lo ripropone allrsquoinfinito ma che non si trova piugrave nella domanda autentica e cioegrave la domanda che continua a domandare e quindi a rilanciare lrsquoapertura dellrsquoessere Questo per dire per quale motivo Heidegger fa questi contorcimenti linguistici etimologici filologici lui non era un filologo tra lrsquoaltro conosceva molto bene il greco e la filologia ovviamente ma tutte queste contorsioni hanno questo obiettivo mostrare se non proprio dimostrare che lrsquoautentico lrsquooriginario sta nella parola greca e soltanto lrsquouomo che ripercorre e sa soprattutto ripercorrere questa strada per ritornare alla tradizione greca egrave lrsquouomo autentico quello degno di dominare il mondo Questo non lo dice questa egrave stata lrsquoevoluzione e soprattutto il modo in cui egrave stato utilizzato Heidegger dal pensiero nazista Heidegger ma anche Nietzsche badate bene egrave stato utilizzato anche lui Heidegger Nietzsche e poi Wagner ma queste sono altre storie) (se non ci fosse stata quella parola tedesca) (ldquoSammlungrdquo ldquoraccogliererdquo per questo sto parlando di contorcimenti linguistici di torsioni e contorsioni legittime fino ad un certo punto anche percheacute qui dagrave sempre come acquisito che per esempio la parola tedesca ldquoSammlungrdquo significhi quella cosa ligrave sia quella cosa ligrave sia lrsquoatto del raccogliere sia lrsquoinsieme raccolto sia questo E se noi volessimo addirittura giungere a considerare che lrsquouomo autentico egrave colui come dicevo

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prima che si mantiene sempre nella costante apertura della domanda e non abdica mai a questo domandare ldquooriginariordquo nel senso che egrave sempre allrsquoorigine del suo essere del suo dire del suo fare questo domandare continuo beh questo egrave lo psicanalista perograve egrave anche lrsquouomo autentico e anche il nazista Se volessimo fare torsioni e contorsioni ne potremmo fare quante ne vogliamo Dai frammenti di Eraclito Gli uomini stanno di fronte al λόγος come coloro che il λόγος non comprendono Eraclito usa spesso questa parola ldquoἀξύνετοιrdquo per dire che non comprendono essa egrave la negazione di ldquoσυνίημιrdquo che significa portarsi lrsquoun lrsquoaltro ldquoἀξύνετοιrdquo sono gli uomini che non si portano lrsquouno con lrsquoaltro che cosa (che cosa si chiede che cosa non si portano lrsquoun lrsquoaltro Il λόγος ciograve che egrave costantemente insieme lrsquoinsieme raccolto Cioegrave gli uomini che chiama ldquosprovvedutirdquo sono quelli che non si trasmettono il λόγος cioegrave questa cosa che continuamente si raccoglie questo raccogliente) Gli uomini rimangono coloro che non lo ldquomettono insiemerdquo non lo ldquocom-prendonordquo non lo compongono in unitagrave abbiano o non abbiano essi di giagrave udito (sta dicendo che lrsquouomo autentico egrave quello che comprende cioegrave mette insieme compie questo raccoglimento il raccogliere ma il raccogliere che cosa raccogliere ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere egrave questo il raccogliere raccogliente raccogliere secondo lrsquoessere cioegrave raccogliere secondo ciograve che permane in questo raccogliente raccogliersi) Gli uomini non pervengono al λόγος nemmeno se lo tentano con le parole (ἐπῇα) Si fa indubbiamente menzione di parole e discorso ma proprio in quanto differenti dal λόγος e addirittura a lui opposti Eraclito vuol dire gli uomini indubbiamente odono e odono delle parole ma in questo udire essi non sanno ascoltare ossia (sembra che stia parlando dellrsquoanalista) seguire ciograve che non egrave udibile come parola ciograve che non costituisce un particolare ma il λόγος (cioegrave questo tutto raccoglientesi che permane) (vedete come giagrave incomincia ad alludere alla questione dellrsquointerpretazione lrsquointerpretazione sta nellrsquoascoltare ciograve che la parola non dice portare alla luce ciograve che egrave nascosto portare alla non latenza (αλήθεια) Questo egrave per Heidegger lrsquointerpretare ma poi anche per lrsquoermeneutica drsquoaltra parte si fa nascere con lui tutto il pensiero ermeneutico anche se si considera un primo grande ermeneuta come tutti sapete Schleiermacher) Se interpretiamo bene il frammento 50 (cioegrave lo interpretiamo come pare a lui) esso dice voi non dovete rimanere attaccati alle parole ma apprendere il λόγος e proprio percheacute λόγος e λέγειν significano discorso e dire e non di meno tutto ciograve non costituisce lrsquoessenza del λόγος che λόγος viene qui contrapposto a ldquoἐπῇαrdquo (discorso) corrispondentemente al semplice udire orecchiare si contrappone lrsquoautentico essere ascoltante lrsquoessere ascoltante egrave colui che appunto riesce a cogliere nel λόγος non ciograve che con λόγος egrave stato inteso dopo il discorso la proposizione eccetera ma come lrsquooriginario raccogliere di ciograve che appare nel momento in cui lrsquoessere compare allrsquoorizzonte (compare lrsquoessere e quindi se crsquoegrave lrsquoessere solo allora puograve apparire lrsquoente e ciograve che permane ciograve che permane in questo apparire egrave il λόγος che egrave uno dei modi lui non lo ammetterebbe mai ma egrave una delle figure dellrsquoessere come la φύσις come lrsquoαλήθεια eccetera sono tutte ldquofigurerdquo mettetelo fra virgolette percheacute Heidegger non lo dice mai ma per dare unrsquoidea molto spiccia ldquofigurerdquo dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere appare mettiamola cosigrave forse egrave piugrave corretto) Il semplice udire si disperde e si dissipa in ciograve che comunemente si opina e si dice nel sentito dire nella δόξα nellrsquoapparenza lrsquoautentico ascoltare non ha nulla a che fare con lrsquoorecchio e con la bocca ma vuol dire ldquoprestare obbedienza a ciograve che il λόγος egrave lrsquoinsieme raccolto dello stesso essenterdquo (come dire in altri termini che lrsquoessente in quanto si mostra come qualche cosa di raccolto non sono cose messe ligrave alla rinfusa sono quelle cose che appaiono mentre si raccolgono ascoltare ciograve che la parola non dice egrave intendere cogliere ciograve che appare dalla non latenza come qualcosa di raccolto in un certo modo secondo il modo dellrsquoessere e cioegrave ciograve che appare di autentico in ciograve che si dice) noi non possiamo udire autenticamente se non siamo giagrave disposti allrsquoobbedienza (e cioegrave lrsquouomo nel suo domandare apre allrsquoessere e obbedisce allrsquoessere cioegrave a ciograve che

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di autentico appare) Chi non egrave disposto allrsquoobbedienza egrave destinato fin dallrsquoinizio a rimanere lungi dal λόγος escluso da lui sia che egli abbia precedentemente udito con lrsquoorecchio o meno coloro che odono soltanto orecchiano dappertutto e riportano in giro quanto hanno sentito sono e rimangono degli incomprensivi (ancora sulla non comprensione) Λόγος egrave (pag 139) il raccoglimento stabile insieme raccolto e che si mantiene in se stesso dellrsquoessente (cioegrave ci sta dicendo di cosa egrave fatto lrsquoessente) vale a dire lrsquoessere (che cosa si mantiene costante nellrsquoente che egrave qualcosa che muta che cosa si mantiene e permane Lrsquoessere Questo insieme dunque raccolto che si mantiene nellrsquoente e che lo rende tale egrave lrsquoessere solo che in questo caso lrsquoessere egrave λόγος) Per questo nel frammento (1) κατά τό χρεῶν ha lo stesso significato di κατά φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa (cioegrave secondo il λόγος o secondo la φύσις egrave sempre la stessa cosa dice lui cioegrave secondo lrsquoessere che si manifesti come λόγος o che si manifesti come φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa lo dice qui) Λόγος caratterizza lrsquoessere da un punto di vista nuovo e pure antico ciograve che egrave essente ciograve che sta in seacute ben eretto e caratterizzato egrave in seacute e da seacute raccolto e si mantiene in tale raccoglimento (questo egrave lrsquoaspetto specifico del λόγος) Lrsquoἑόν lrsquoessente egrave nella sua propria essenza ξυνόνrdquo ldquopresenza raccolta (lrsquoessente egrave una presenza raccolta non significa il generale ma ciograve che raccoglie in seacute tutte le cose mantenendole insieme parla ancora di porre insieme) Lrsquounitagrave originariamente unificante di ciograve che diverge (tutti questi elementi che il λόγος raccoglie insieme sono diciamola cosigrave ldquopotenzialmente divergentirdquo ma egrave il λόγος che li mantiene raccolti insieme ed egrave ciograve che consente la comprensione) (qui parla dellrsquoetica dellrsquoestetica ldquopercheacute il λόγος ha valorerdquo percheacute egrave un raccoglimento originario non un ammasso confuso una mescolanza di tutto con tutto il medesimo valore lui dice che egrave per questo che gli competono rango e sovranitagrave Poi qui esagera) Proprio percheacute lrsquoessere egrave λόγος egrave armonia αλήθεια φύσις φαίνεσθαι dunque proprio percheacute lrsquoessere egrave queste cose che non si mostra a discrezione il vero non egrave per tutti ma solo per i forti questa intrinseca superioritagrave e celatezza dellrsquoessere viene espressa da quella singolare massima che proprio percheacute egrave cosigrave poco greca in apparenza esprime lrsquoessenza dellrsquoesperienza greca dellrsquoessere dellrsquoessente Frammento (124) Come spazzatura alla rinfusa ammucchiata il mondo piugrave bello Si egrave soliti compendiare la filosofia di Eraclito nel detto ldquoπάντα ῥεῖrdquo questa espressione qualora provenga veramente da Eraclito non significa che tutto egrave cangiamento puro e semplice che si disperde e scorre senza posa pura instabilitagrave ma vuol dire (qui egrave lrsquointerpretazione di Heidegger del ldquopanta reirdquo) la totalitagrave dellrsquoessente viene nel suo essere continuamente rigettata da un contrario allrsquoaltro lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica (Tutti questi elementi che si contrappongono vengono raccolti in un tutto in un tutto raccolto lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica questa instabilitagrave di cose che vanno in conflitto fra loro) (come fa ad essere cosigrave sicuro di cogliere lrsquoldquoautenticordquo) (percheacute lui coglie nellrsquoaccezione greca dellrsquoessere ciograve che di autentico crsquoegrave stato nel primo sorgere del pensiero che ha giagrave posto la questione percheacute se ne egrave accorto in questo senso ldquooriginalerdquo viene dallrsquoorigine e poi egrave stato disperso dalla filosofia in buona parte come diceva prima a causa dellrsquointromissione della religione nella filosofia che ha visto addirittura nel λόγος il Cristo perograve lrsquooriginario egrave ciograve che sta nella parola del greco antico egrave per questo che sta facendo tutte queste storie con le parole greche) Una volta afferrata la concezione fondamentale del λόγος cioegrave dellrsquoessere come raccoglimento e come insieme raccolto occorre considerare e tenere per fermo quanto segue il raccoglimento non egrave un semplice mettere insieme un ammucchiare esso mantiene in una coappartenenza reciproca ciograve che tenderebbe a separarsi e a contrapporsi (cioegrave di tutti questi elementi di cui egrave fatto lrsquoente elementi che si contrappongono il λόγος li mantiene insieme in una relazione fra loro) Non lo lascia mai cadere nella mera dispersione e dissipazione In quanto ritenzione il λόγος ha il carattere dellrsquoimporsi predominante della φύσις (e naturalmente lrsquoessere mantiene

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mantenendo sotto forma di λόγος questi elementi contrapposti uniti mantiene anche una continua tensione e domandare egrave rilanciare questa tensione in definitiva) pag 145 Dovrsquoegrave che il λόγος viene menzionato da Parmenide E soprattutto dovrsquoegrave che si parla dellrsquooggetto della nostra attuale ricerca cioegrave del contrapporsi di essere e λόγος Se in Parmenide si trova qualcosa a questo proposito sembra essere proprio il contrario di una contrapposizione il frammento (5) ci trasmette una frase di cui esistono in Parmenide due versioni ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo grosso modo e secondo la maniera di ogni tempo invalsa di tradurre ciograve vorrebbe significare ldquoora il pensare e lrsquoessere sono la stessa cosardquo ldquoνοεῖνrdquo egrave il pensare e ldquoεἷναιrdquo egrave lrsquoessere) Ora il fraintendimento non greco di questa celebre frase non egrave inferiore alla falsificazione subita dalla dottrina del λόγος di Eraclito si intende ldquonoeinrdquo come pensare e il pensare come attivitagrave del soggetto il pensiero del soggetto determina ciograve che lrsquoessere egrave (questo nella filosofia tradizionalmente) lrsquoessere non egrave altro se non ciograve che egrave pensato dal pensiero ora siccome il pensare rimane unrsquoattivitagrave soggettiva e pensare ed essere devono secondo Parmenide risultare la medesima cosa tutto diventa soggettivo non vi egrave un essente in seacute ora stando a quanto si insegna una tale dottrina si trova in Kant e nellrsquoidealismo tedesco Parmenide in fondo non avrebbe fatto che anticipare tale dottrina pertanto egli viene lodato per questa impresa progressista soprattutto nei confronti di Aristotele che fu pensatore greco piugrave tardo Ma che cosa significano τό αὐτό cioegrave lo stesso che significa ldquoνοεῖνrdquo che significa ldquoεἷναιrdquo (sta dicendo ldquoche significa pensiero essere in Parmeniderdquo) Percheacute in ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoνοεῖνrdquo significa prendere ldquoνοῦςrdquo significa apprensione cioegrave in due sensi strettamente connessi ldquoprendererdquo significa anzi tutto accogliere (prima parlava del cogliere adesso dellrsquoaccogliere e cioegrave) lasciare pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare accogliere egrave lasciare venire a seacute ciograve che appare Apprendere significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare cosigrave un fatto stabilire di che si tratti e in che consiste Quindi si tratta di un lasciar pervenire a seacute consistente non in una semplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa egrave la posizione proprio tipica di Heidegger cioegrave prendere posizione nei confronti di ciograve che si mostra lrsquouomo autentico egrave uno che prende posizione cioegrave sa di essere nel mondo si rende conto che essere nel mondo procede dal domandare pone in essere la domanda ponendo la domanda in atto apre allrsquoessere ma non egrave passivo rispetto a tutto questo lrsquouomo di Heidegger non egrave passivo rispetto al mondo egrave sempre un essere in atto un esserci (Dasein) un essere qui adesso e assumere la responsabilitagrave di questo ldquoessercirdquo questo ldquoessere qui adessordquo con tutto ciograve che questo comporta e quindi questa ldquoapprensionerdquo questo accogliere ciograve che appare dice che ciograve che ldquomi apparerdquo non viene recepito dallrsquouomo autentico passivamente come uno spettatore come un osservatore ma in questo ldquoaccogliererdquo crsquoegrave tutto Heidegger e cioegrave crsquoegrave il porsi come agente cioegrave come colui che agisce questo accogliere non lo subisce lo agisce Poi considera il τό αὐτό cioegrave ldquolo stessordquo Ci fermiamo qui (Pag 147) Egrave piacevole la lettura di Heidegger mostra molti aspetti mostra come sia possibile torcendo e ritorcendo le parole a proprio volere fare tutto quello che si vuole Lui pensava che perograve non stesse compiendo questa operazione di torsione delle parole ma immaginava di andare a cogliere lrsquoessenza originale ldquooriginariardquo anzi la piugrave originaria la parola autentica percheacute ligrave in ciograve che gli umani hanno pensato originariamente prima di essere traviati dalla filosofia ligrave crsquoegrave lrsquoautentico ligrave crsquoegrave il vero aprirsi allrsquoessere (Torce le parole come se allrsquoorigine ci fosse la veritagrave) (In un certo senso αλήθεια egrave il nascondimento) Il lavoro che ha fatto Heidegger egrave stato quello di porsi nei confronti dellrsquoessere in maniera particolare cioegrave per lui lrsquoessere egrave il problema ha problematizzato lrsquoessere in tutta la filosofia greca e a seguire fino a beh si salva Nietzsche in parte lrsquoessere egrave sempre stato pensato

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come la ldquocosa stessardquo che quindi egrave quella che egrave ed egrave immutabile quindi se anche lrsquouomo egrave lrsquoessere anche lrsquouomo egrave quello che egrave e questo andava a urtare il pensiero nel quale Heidegger si egrave formato e cioegrave un pensiero dei primi del lsquo900 delle avanguardie artistiche e le prime manifestazioni di opposizione nei confronti del positivismo che aveva portato allrsquoindustrializzazione a una grandissima fiducia nella tecnica e nellrsquoindustria che invece si era rivelata dopo la prima guerra mondiale non cosigrave vicina allrsquoesigenza dellrsquouomo Allora tutto questo ma non solo ha portato Heidegger a considerare lrsquoessere in un altro modo e si egrave domandato ldquose lrsquoessere non egrave la cosa non egrave quella roba ligrave allora che cosrsquoegraverdquo e ha incominciato a rispondersi ldquopercheacute intanto ci sia lrsquoessere occorre che ci sia lrsquouomo percheacute egrave con lrsquouomo che si pone la domanda intorno allrsquoessererdquo da qui lrsquoldquoesistenzialismordquo cioegrave egrave dallrsquoesistenza che si parte dallrsquoesistenza lrsquouomo a questo punto ha incominciato a dirsi che egrave lrsquouomo che si pone come colui che si pone la domanda fondamentale la famosa domanda fondamentale e allora ciograve che lrsquouomo domanda egrave sigrave intorno allrsquoessere ma non tiene conto del fatto che questo ldquoessererdquo di cui lrsquouomo sta domandando egrave in qualche modo giagrave presente nel suo domandare Questa egrave la tesi di Heidegger e cioegrave si tratta per Heidegger rispetto allrsquoessere non piugrave della ldquocosardquo ma del mondo in cui lrsquouomo e la cosa si corrispondono percheacute quando lrsquouomo si rapporta alla cosa si rapporta sempre per un motivo vuole modificarla vuole fare varie storie quindi questa ldquocosardquo Questo ldquoessererdquo non egrave piugrave la cosa in seacute tale e quale ma viene modificata continuamente dallrsquouomo stesso ecco percheacute lrsquoessere per Heidegger non egrave piugrave una cosa ferma e stabile ma egrave lrsquoldquoessercirdquo cioegrave lrsquoessere me in questo momento particolare specifico con tutto ciograve che io sono percheacute non sono soltanto quella cosa ligrave fatto di una testa due braccia eccetera sono tutto ciograve di cui sono fatto ma sono anche quelle cose che altri prima di me hanno fatto io sono tutte queste cose La portata del suo pensiero egrave stato quello di ricondurre lrsquoessere allrsquouomo fare un umanismo e cioegrave ha posto lrsquouomo lrsquoesserci dellrsquouomo al centro dellrsquoindagine non piugrave come lrsquoosservatore ligrave crsquoegrave lrsquouomo e ligrave crsquoegrave la cosa e lrsquoessere appartiene a quella cosa ligrave no lrsquoessere egrave qui qui dove sono io La filosofia di Heidegger ha segnato una svolta indubbiamente senzrsquoaltro ha costituito una grossa frattura certo non egrave stato lrsquounico esistenzialista ci sono stati Jasper e Sarte e Kierkegaard prima di loro Perograve per quanto riguarda lrsquointerpretazione cioegrave lrsquoermeneutica ha dato un avvio decisivo percheacute posta la questione in questi termini allora non crsquoegrave piugrave ldquola cosardquo ma ci sono io che mi rapporto alla cosa con tutto il mio bagaglio culturale questa egrave la tesi di Heidegger e dellrsquoermeneutica di conseguenza e cioegrave di tutto ciograve che egrave stato elaborato come interpretazione Heidegger ha segnato fortemente la teoria dellrsquointerpretazione era giagrave stata posta da Nietzsche ovviamente ricordate ldquoNon esistono fatti ma solo interpretazionirdquo dice Nietzsche Heidegger lo ha teorizzato 14 gennaio 2015 La tecnica cosigrave come la pone Heidegger egrave ciograve che dagrave agli umani lrsquoidea di avere il potere di avere il controllo su tutto e questo egrave uno dei motivi per cui la tecnica ha cosigrave tanto successo percheacute supporta una fantasia di onnipotenza come se attraverso la tecnica fosse possibile controllare ogni cosa Egrave una posizione gnostica vi ricordate il famoso motto degli gnostici ldquoEritis sicut diirdquo Heidegger ldquooriginariamenterdquo si volge ai presocratici anche se poi verso la fine si accorge che anche i presocratici erano giagrave metafisici ma lrsquoidea egrave che i presocratici si trovassero ancora in una fase ldquoauroralerdquo del pensiero quindi non ancora volto alla costruzione e al perseguimento della tecnica come strumento per il controllo del mondo Per controllare qualcosa occorre che questo qualcosa sia oggettivato sia quello che egrave da qui lrsquoesigenza della metafisica che fa proprio questo dice che ciascuna cosa egrave quella che egrave e quindi non la lascia esistere per seacute cosigrave come secondo sempre

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Heidegger accadeva presso i presocratici rispetto allrsquoidea della ldquoφύσιςrdquo cioegrave la ldquoφύσιςrdquo come sigrave lrsquoessere delle cose certo ma come un essere che egrave lasciato essere e cioegrave non egrave oggettivato non egrave posto come un qualche cosa da controllare da gestire da manipolare questo ancora per Heidegger per i presocratici non crsquoera ed egrave questo che a lui interessa ed egrave per questo che si egrave interessato molto a Houmllderlin Houmllderlin o almeno cosigrave egrave apparso ad Heidegger ha la posizione dei presocratici rispetto al ldquolasciar essere lrsquoessererdquo per dirla cosigrave senza quindi piegarlo necessariamente a una oggettivitagrave manipolante Questo potrebbe essere riassunto in due parole e cioegrave il passaggio operato dalla storia del pensiero egrave stato quello di passare dalla poesia alla tecnica ldquopoesiardquo nel senso heideggeriano del termine come ldquoποίησιςrdquo come produzione come il produrre il lasciar produrre e lasciare anche venire in luce le cose senza costringerle nella oggettivazione quindi ciograve che ha operato la metafisica quindi tutto il pensiero occidentale egrave questo passaggio dalla ποίησις alla τέχνη Lrsquoopera di Heidegger ha puntato su questo Questo lo dicevo per motivare il fatto che ci occuperemo della tecnica percheacute appare la tecnica come il piugrave formidabile supporto della fantasia di potenza della fantasia di controllo di dominio tecnica che ovviamente non si riferisce oggi allrsquoinformatica o alle cose piugrave recenti era giagrave presente nei presocratici Era presente cosigrave come egrave presente oggi come il tentativo piugrave o meno riuscito di manipolazione dellrsquoente e quindi necessariamente di oggettivazione dellrsquoessere cioegrave trasformando lrsquoessere in ente Questa egrave una accusa che Heidegger rivolge al pensiero ma vede in questo anche la possibilitagrave di andare oltre la metafisica e cioegrave di giungere a una posizione come la chiama lui ldquotrans metafisicardquo e cioegrave la tecnica con il suo nichilismo percheacute egrave fondata sulla ldquodeiezionerdquo questo egrave il termine che usa lui la ldquodeiezione dellrsquoessererdquo cioegrave lrsquooblio la dimenticanza dellrsquoessere in questo senso la tecnica egrave nichilista perograve portando alle estreme conseguenze questa posizione operata dalla tecnica dovrebbe giungersi sempre secondo Heidegger a quel punto in cui la tecnica mostra la sua incapacitagrave di governare nel senso di controllare di gestire lrsquoente e allora a questo punto mostrando il fallimento della tecnica dovrebbe accadere a parere di Heidegger ma su questo egrave abbastanza vago dovrebbe accadere quello che lui auspica e cioegrave un approccio autentico allrsquoessere ldquolasciar essere lrsquoessererdquo usiamo questi termini cosa che secondo lui non egrave piugrave avvenuto anzi come dicevo prima nellrsquoultimo Heidegger lrsquoidea egrave che non sia mai avvenuto tantrsquoegrave che giunge a un certo punto a dire che ldquosolo un dio ci puograve salvarerdquo Ecco questo egrave il motivo per cui ci interesseremo alla questione della tecnica per vedere se ci sono elementi che possono tornarci utili sia concettualmente sia perograve anche retoricamente per articolare la questione del potere di come funziona il potere Certo neacute Heidegger neacute meno che mai i presocratici erano in condizioni di intendere da dove viene questa esigenza di controllo di potere su tutto e cioegrave che cosa ha fatto sigrave che a un certo punto gli umani si siano inventati la metafisica e cioegrave quel pensiero che ldquooggettivardquo lrsquoessere trasformandolo in ente al fine di controllarlo di gestirlo di manipolarlo per averne il potere appunto e ovviamente come sappiamo ldquoenterdquo egrave qualunque cosa anche una relazione amorosa egrave un ente La volta scorsa Heidegger stava considerando quella famosa frase di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo prendendo i vari pezzi della frase Si chiede che cosa significano queste parole ldquoαὐτόrdquo ldquoνοεῖνrdquo ldquoεἷναιrdquo ldquolo stessordquo ldquoil pensierordquo ldquolrsquoessererdquo cercando in queste parole qualche cosa di piugrave che a suo parere egrave sfuggito a tutta la ricerca filosofica che lo ha preceduto Parla qui del ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro ldquoνοεῖνrdquo (pensare) per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica cioegrave come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoΝοεῖνrdquo significa apprendere ldquoνοῦςrdquo ldquoapprensionerdquo e ciograve in due sensi strettamente connessi ldquoapprendererdquo vuol dire anzi tutto ldquoaccogliererdquo lasciar pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare (lrsquoessere egrave ciograve che appare e qui si

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tratta nel pensiero cioegrave nel νοεῖν di accogliere questo apparire che non egrave un analizzare di sezionare ma di accogliere innanzi tutto) ldquoapprendererdquo significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare un fatto stabilire di che si tratta e in che consiste lrsquoldquoapprensionerdquo in questo duplice senso esprime un lasciar pervenire a seacute consistente non in una duplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa duplice possibilitagrave di tradurre questo termine non significa soltanto avere di fronte due possibilitagrave ma significa prendere una decisione e cioegrave trovarsi nellrsquoagire questo accoglimento per Heidegger abbiamo detto ma lo ripetiamo si tratta sempre di un essere ldquoprogettatordquo in qualche cosa cosa che comporta un agire comporta un assumersi una responsabilitagrave il fatto di indicare lrsquouomo come lrsquoldquoessercirdquo comporta che questo uomo non egrave mai spettatore passivo di quello che accade egrave sempre qualcuno che agisce agisce in prima persona e si assume la responsabilitagrave di quello che fa questo per Heidegger egrave lrsquouomo autentico non quello che vive percheacute ha sentito dire percheacute si fa cosigrave si fa cosagrave no egrave quello che accoglie ciograve che appare e soprattutto lo lascia apparire senza potremmo dirla Heidegger non lo dice ma potremmo dirlo ldquosenza necessariamente oggettivarerdquo cioegrave senza necessariamente compiere un operazione metafisica torno a dirvi Heidegger questo non lo dice lo sto dicendo io) Nel νοεῖν egrave espresso questo ricevere ciograve che appare portandolo a fissarsi in posizione (vedete che tornano vari elementi il permanere lrsquoassumere una posizione prendere posizione) siamo giunti cosigrave al chiarimento di ciograve che ci eravamo in primo luogo domandati ldquoche significa τό αὐτόrdquo (lo stesso) Quando una cosa egrave uguale a unrsquoaltra noi la consideriamo come costituente a unitagrave come una sola e medesima cosa con lrsquoaltra come concepire lrsquounitagrave quando si tratta dellrsquounitagrave dello stesso (cioegrave lo ldquostessordquo come unitagrave) non possiamo stabilirlo a nostro piacere almeno in questo caso in cui egrave il discorso dellrsquoessere dobbiamo cercare di comprendere lrsquounitagrave nel senso che Parmenide intende con la parola ldquoἕνrdquo (uno) sappiamo che lrsquounitagrave non egrave mai qui vuota uniformitagrave identitagrave come pura indifferenza lrsquounitagrave egrave costituita dalla coappartenenza reciproca di antagonisti egrave lrsquooriginariamente uno Percheacute Parmenide dice ldquoτε καίrdquo percheacute essere e pensare sono nel loro contrapporsi uniti ossia sono la stessa cosa in quanto coappartenentesi (stavamo riflettendo sulla contrapposizione tra essere e pensare non so se ve lo ricordate che sono lo stesso appunto) Partiamo dallrsquoessere cosigrave come da piugrave punti di vista ci si egrave chiarito quale ldquoφύσιςrdquo essere significa mantenersi in luce apparire venire nella non latenza (non-latenza ldquoa-λήθειαrdquo che egrave la veritagrave appunto il venire alla luce) laddove qualcosa di simile si verifica ossia laddove lrsquoessere si impone ivi si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione lrsquoarrestare accogliente dello stabile in seacute che si mostra (ve lo rileggo percheacute egrave un porsquo complessa dunque dove qualcosa si verifica cioegrave nella non latenza nellrsquoaλήθεια si verifica che lrsquoessere si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione cioegrave non crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquoapprensione di qualche cosa cioegrave prima crsquoegrave qualche cosa poi crsquoegrave lrsquouomo che apprende Tenete sempre conto che quando parla di ldquoapprensionerdquo ldquoaccoglimentordquo si riferisce allrsquouomo che egrave lrsquounico ente sul pianeta in grado di porsi la domanda intorno allrsquoessere cosa per Heidegger non irrilevante per cui non dice che crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquouomo da unrsquoaltra parte e lrsquouomo considera lrsquoessere se cosigrave facesse lo considererebbe come un ente (metafisicamente) dice che si coappartengono non crsquoegrave lrsquouno senza lrsquoaltro non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquouomo che lo accoglie che lo lascia accogliere qui dire come dice lui delle volte ldquolo lascia venire in lucerdquo sembrerebbe che crsquoegrave un qualche cosa che lo precede ma questo ldquolasciare venire in lucerdquo non crsquoegrave prima della domanda che lrsquouomo si pone intorno allrsquoessere) Lrsquoessere si impone ma poicheacute esso si impone e quanto si impone e appare si produce necessariamente con questa apparizione anche lrsquoapprensione (si producono insieme non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra non crsquoegrave prima una e poi lrsquoaltra) Ora affincheacute lrsquouomo risulti interessato al prodursi di questa apparizione e di questa apprensione (sarebbe lrsquouomo autentico)

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occorre che lrsquouomo stesso effettivamente sia cioegrave che appartenga allrsquoessere Lrsquoessenza e la modalitagrave dellrsquoesser uomo possono dunque determinarsi solo in base allrsquoessenza dellrsquoessere (sta dicendo che non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di intendere lrsquoessere senza che ci sia lrsquouomo che domanda intorno allrsquoessere e in questo domandare lascia che lrsquoessere sia) Se tuttavia allrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo compete lrsquoapparire bisogna che lrsquouomo come essente appartenga a questo apparire (cioegrave appaia insieme) drsquoaltra parte siccome lrsquoesser uomo costituisce manifestamente un essere particolare sui generis infatti egrave lrsquounico che si fa sullrsquoessere risulta dalla singolaritagrave del suo appartenere allrsquoessere inteso come apparire imponentesi (cioegrave la sua singolaritagrave egrave di appartenere allrsquoessere ma come Come un apparire imponentesi appare e si impone si impone nel senso non che si impone con veemenza poi anche lo diragrave ma si impone nel senso che da quel momento crsquoegrave esiste) Ora perograve il fatto che un tale apparire compete lrsquoapprensione lrsquoapprendere recettivo di ciograve che si mostra egrave da ritenere che proprio in base a questo si determini lrsquoessenza dellrsquoessere uomo Nellrsquointerpretare la frase di Parmenide non bisogna dunque includervi o inserirvi una certa rappresentazione dellrsquouomo piugrave tardiva o addirittura odierna egrave al contrario la frase stessa che ci deve in primo luogo istruire sul come secondo essa vale a dire secondo lrsquoessenza dellrsquoessere si determini anche lrsquoessenza dellrsquouomo chi sia lrsquouomo stando a quanto ce ne dice Eraclito risulta ldquoἔδειξεrdquo (cioegrave lrsquouomo si mostra) si mostra soltanto nel ldquoπόλεμοςrdquo nel separarsi degli dei e degli uomini nel prodursi della rottura dellrsquoessere stesso (sempre quindi in una contrapposizione percheacute ricordate che lui distingue tra lrsquoessere parmenideo e lrsquoessere di Eraclito Per Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoimmobile egrave ciograve che sta ciograve che egrave necessariamente e di ligrave non muove non muta non varia egrave fermo immobile ma dice Heidegger anche per Eraclito egrave la stessa cosa solo che la considera non nel senso dello stare ma nel senso del movimento dellrsquoapparire questo apparire che egrave prodotto dal πόλεμος cioegrave dal contrasto tra varie cose Entrambe le posizione dice Heidegger sono la stessa posizione e cioegrave di qualche cosa che egrave quello che egrave e che permane solo che Parmenide considera in quanto sta in quanto immobilitagrave Eraclito in quanto apparire della cosa stessa movimento determinato dal πόλεμος) Chi sia lrsquouomo non egrave per la filosofia cosa scritta in cielo bisogna invece tener conto di quanto segue 1) la determinazione dellrsquoessenza dellrsquouomo non costituisce mai una risposta bensigrave essenzialmente una domanda (cioegrave sta dicendo che qualunque risposta si dia alla domanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquouomordquo questa risposta non saragrave nientrsquoaltro che unrsquoaltra domanda) 2) la posizione di questa domanda e la sua risoluzione sono ldquostoricherdquo non in modo generico ma in guisa tale da costituire lrsquoessenza stessa della storia (e cioegrave questa domanda egrave presa allrsquointerno di una ldquostoricitagraverdquo non sorge dal nulla sorge dal pensare da tutto ciograve che lrsquouomo ha pensato) 3) La domanda sullrsquouomo deve sempre venire posta in rapporto essenziale con la domanda sullrsquoessere la domanda concernente lrsquouomo non costituisce mai una domanda di carattere antropologico ma storico e metafisico (cioegrave non egrave mai incentrata su un discorso sullrsquouomo in quanto tale ma sempre sullrsquoessere) Non dobbiamo dunque far intendere quello che significano nella frase di Parmenide ldquoνοῦςrdquo e ldquoνοεῖνrdquo sulla base di un concetto dellrsquouomo introdotto da noi bisogna invece che impariamo a renderci conto che lrsquoessere dellrsquouomo si determina unicamente in base al verificarsi della connessione essenziale dellrsquoessere e dellrsquoapprendere (se crsquoegrave lrsquoessere dice Heidegger crsquoegrave lrsquoapprendere ma lrsquoapprendere egrave solo lrsquouomo che lo fa lrsquoessere non puograve prendere nulla quindi percheacute ci sia essere occorre che ci sia apprendere e viceversa percheacute ci sia apprendere occorre che ci sia essere cioegrave ci sia lrsquouomo) Lrsquoapprensione e quanto di essa egrave detto nella frase di Parmenide non costituisce una facoltagrave (questa apprensione non egrave una facoltagrave di un uomo giagrave altrimenti determinato) lrsquoapprensione egrave un accadere nel quale soltanto accadendo lrsquouomo entra come essente nella storia appare ossia letteralmente perviene lui stesso allrsquoessere (cioegrave lrsquoapprensione non egrave una facoltagrave di tizio o caio potremmo dire che lrsquoapprensione egrave lui dice sigrave un accadere in quanto qualche cosa accade ma cosa accade Accade

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tutto ciograve che puograve accadere quando qualcuno fa qualche cosa progetta pensa qualche cosa ha unrsquoidea in testa questo egrave un accadere e soltanto in questo accadere lrsquouomo entra come essente nella storia cioegrave soltanto quando qualche cosa si produce ecco la ποίησις si genera si genera percheacute lrsquouomo si sta ldquoprogettandordquo quindi egrave preso nella oggi diremmo ldquopoesiardquo ma dire ldquopoesiardquo ha unrsquoaltra accezione oggi di quella che era la ποίησις per i greci in cui crsquoera anche la poesia poesia cosigrave come la intendiamo noi perograve questo ldquoaccadererdquo per Heidegger egrave un termine importante percheacute gli serve per mostrare che lrsquouomo non egrave oggettivato non ha delle facoltagrave propriamente ma anche lrsquouomo si trova ad accadere cosigrave come lrsquoessere appare a un certo punto e le cose appaiono anche lrsquouomo accade senza che questa sia una sua facoltagrave Infatti lui fa una critica poi anche del soggetto della soggettivitagrave che chiama coniando un nuovo termine la ldquosoggettitagraverdquo infatti dice) Lrsquoapprensione non egrave un modo di comportamento che lrsquouomo possegga come una proprietagrave ma al contrario lrsquoapprensione egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo (quindi egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo ciograve che accade lo possiede percheacute egrave in questo accadere che lrsquouomo si manifesta in questa accadere che viene accolto ovviamente crsquoegrave un agire in tutto ciograve) Ciograve che in quella espressione si attua (a proposito di ldquonoeinrdquo e ldquoapprensionerdquo) egrave nientemeno che il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere (in questa frase crsquoegrave tutto il pensiero di Heidegger propriamente cioegrave il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere lrsquouomo che si manifesta si manifesta esattamente cosigrave come si manifesta lrsquoessere cioegrave appare nel momento in cui si lascia apparire qualche cosa cioegrave ci si dispone a questa apertura e lrsquouomo egrave anche questo percheacute non egrave diverso anche lrsquouomo appartiene allrsquoessere come abbiamo visto prima non egrave una cosa separata) Chi sia lrsquouomo non possiamo venire a saperlo da una definizione erudita ma solo in quanto lrsquouomo viene nella contrapposizione allrsquoessente tentando di recarlo al suo essere in quanto cioegrave gli conferisce limite e forma ossia in quanto progetta del nuovo non ancora presente cioegrave poeta originariamente poeticamente fonda (quindi possiamo sapere chi egrave lrsquouomo soltanto in relazione al progetto che lrsquouomo ha e lrsquouomo egrave un progetto che egrave sempre gettato egrave sempre buttato in avanti egrave in questo progettare continuo che egrave la ldquoποίησιςrdquo di fatto ldquopoeta originariamente poeticamente fondardquo cioegrave poeta originariamente lrsquouomo in quanto produce ldquooriginariamenterdquo cioegrave mettendosi nella posizione di questo pensiero aurorale che era il pensiero dei presocratici quel pensiero che come dicevo prima lascia lrsquoessere senza vincolarlo alla metafisica cioegrave senza oggettivarlo senza trasformarlo in oggetto in ente) Nostro scopo egrave di cercare di comprendere la separazione di essere e pensare nella sua origine questa formula designa la fondamentale attitudine dello spirito occidentale (cerca di vedere come egrave potuto accadere che essere e pensare si siano divisi quando essere e pensare sono lo stesso) in base ad essa lrsquoessere si determina nella prospettiva del pensare e della ragione e ciograve anche quando lo spirito occidentale cerca di sottrarsi al dominio della ragione con volere lrsquoldquoirrazionalerdquo cercando lrsquoalogico (non logico) Perseguendo la distinzione di essere e pensare ci imbattiamo nellrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo stando alla traduzione e alla concezione ordinaria questo vorrebbe dire ldquopensare ed essere sono la stessa cosardquo (una della frasi piugrave celebri di Parmenide) possiamo chiamare questa espressione il principio guida della filosofia occidentale a patto soltanto di aggiungere la seguente considerazione se lrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo egrave diventata il principio direttivo della filosofia occidentale ciograve egrave stato solo in quanto essa non egrave stata piugrave compresa non avendo piugrave potuto la sua originaria veritagrave essere ritenuta la perdita della veritagrave di questa proposizione si verificograve subito dopo Parmenide presso i greci stessi veritagrave originarie di tale portata non possono essere mantenute che a patto di essere costantemente sviluppate in modo ancora piugrave originario giammai con la loro semplice applicazione con lrsquoappellarsi semplicemente ad esse lrsquooriginario rimane tale se cioegrave solo se ha la

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costante possibilitagrave di essere ciograve che egrave vale a dire origine (Qui torna lrsquoidea antica autentica di lasciare ldquoessere lrsquoessererdquo senza costringerlo allrsquointerno di unrsquooggettivazione) Vale a dire ldquooriginerdquo nel senso di uno scaturire fuori dalla latenza dellrsquoessere noi tentiamo ora di riconquistare la veritagrave originaria del detto di Parmenide Un primo accenno alla diversitagrave dellrsquointerpretazione lrsquoabbiamo fornito con la nostra produzione lrsquoespressione non dice ldquopensare e essere sono la stessa cosardquo bensigrave ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo (questo egrave il modo in cui Heidegger ha tradotto la frase celebre di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo ve la rileggo ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo ma cosa significa ciograve) La frase viene a parlare in un certo senso dellrsquouomo (sigrave percheacute egrave ovvio che se si parla del pensare si parla dellrsquouomo visto che abbiamo stabilito che egrave lrsquounico ente che ha questa caratteristica) ed egrave pertanto pressocheacute inevitabile che si incominci con lrsquointrodurvi la rappresentazione abituale dellrsquouomo tanto che in tal modo si giunge a far intendere quella che secondo lrsquoesperienza greca egrave lrsquoessenza dellrsquouomo sia che questo fraintendimento avvenga nel senso del concetto cristiano sia di quello moderno dellrsquouomo o nel senso di una scialba e vuota mescolanza dei due Ma questo fraintendimento nel senso di una rappresentazione non greca dellrsquouomo egrave ancora il male minore ciograve che risulta veramente fatale egrave il fatto che si smarrisce assolutamente e di primo acchito la veritagrave della proposizione poicheacute egrave senzrsquoaltro in essa che si compie la decisiva determinazione dellrsquoesser uomo noi dobbiamo dunque nellrsquointerpretarla scartare non soltanto questa o quella rappresentazione inadeguata dellrsquouomo ma addirittura qualunque rappresentazione dobbiamo cercare di intendere solo ciograve che in essa viene detto (a un certo punto introduce la questione dellrsquoldquoinquietanterdquo) Lrsquouomo egrave ldquoτό δεινότατονrdquo ciograve che vi egrave di piugrave inquietante fra tutto lrsquoinquietante ldquoδεινότατονrdquo viene dalla parola greca ldquoδεινόνrdquo e la traduzione che ne abbiamo data esige una spiegazione Questa puograve essere data proprio solo in base a una visione preliminare la parola ldquoδεινόνrdquo egrave ambigua da un lato il δεινόν designa il terribile lo spaventoso ma ciograve che appare tale non nei confronti di una meschina pusillanimitagrave e ancor meno in quel senso frivolo e vuoto in cui si usa da noi la parola quando si dice ldquoterribilmente gentilerdquo Non egrave in questo senso il δεινόν egrave il terribile nel senso dellrsquoimporsi predominante che provoca ugualmente il timor panico la vera angoscia cosigrave come il timore discreto meditato raccolto La violenza la prepotenza rappresentano il carattere costitutivo essenziale dellrsquoimporsi stesso (abbiamo visto che ciograve che si impone egrave lrsquoapparire la φύσις la indicava come il dischiudentesi imporsi quindi parla di violenza in questo imporsi della cosa) nel suo irrompere questo puograve rimanere in seacute la sua forza prepotente con ciograve esso non diventa inoffensivo tuttrsquoaltro ma ancor piugrave terribile per altro verso δεινόν significa il ldquoviolentordquo nel senso di colui che esercita la violenza non solo ne dispone ma che egrave violento in quanto che lrsquouso della violenza egrave il carattere fondamentale non solo del suo agire ma del suo stesso essere (Lrsquoessente nella sua totalitagrave in quanto si impone egrave il predominante nel primo senso quello che provoca timore eccetera ora lrsquouomo egrave in un primo senso ldquoδεινόνrdquo in quanto appartenendo per essenza allrsquoessere risulta esposto a questo predominante predominante dellrsquoessere della φύσις in particolare Lrsquouomo egrave in pari tempo ldquoδεινόνrdquo percheacute egrave colui che esercita la violenza non solo subisce la violenza della cosa che egrave ligrave e che si impone apparendo ma egrave lui stesso che egrave violento) Egli raccoglie lrsquoimporsi e lo reca in unrsquoapertura (questa egrave per Heidegger la violenza Raccoglie questo raccoglimento vi ricordate Egrave anche un raccogliere il λόγος cioegrave quando interviene il λόγος crsquoegrave un raccogliere qualche cosa e lo esercita Accoglie lrsquoimporsi della φύσις e la espone alla poesia alla produzione percheacute questo gesto egrave sempre un gesto comunque attivo per Heidegger mai passivo non crsquoegrave un subire un qualche cosa) Dunque percheacute traduciamo ldquoδεινόνrdquo con ldquoinquietanterdquo proprio percheacute il δεινόν risulta riferito nella sua massima intensitagrave e ambivalenza allrsquoessere dellrsquouomo che lrsquoessenza di tale essere deve essere considerata senzrsquoaltro nel suo aspetto decisivo Ma la caratterizzazione

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del violento come lrsquoinquietante non egrave per caso una determinazione derivata (dato che prende in considerazione il modo come il ldquoviolentordquo agisce su di noi) mentre si tratterebbe precisamente di intendere il δεινόν come in se stesso Noi concepiamo lrsquoinquietante come quello che estromette dalla tranquillitagrave (questa egrave la cosa importante) ovvero sia dal nostro elemento dallrsquoabituale dal familiare dalla sicurezza inconcussa Ciograve che egrave insolito dunque non familiare non ci permette di rimanere nel nostro elemento ed egrave in ciograve che consiste il pre-dominante (Il pre-dominante egrave qualche cosa che si impone imponendosi non lascia stare tranquilli) non lascia le cose come stanno Ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge da quei limiti che gli sono anzi tutto per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante (in ciograve dunque consiste il predominante ciograve che non ci permette di rimanere nel nostro elemento quieto eccetera ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso cioegrave egrave inquietante non soltanto percheacute abita il ldquopermanere violentordquo di una cosa ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge quei limiti che gli sono anzi tutto e per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante E cioegrave ogni volta che si progetta ogni volta che decide che fa qualche cosa che vuole muovere un aggeggio da qui a ligrave compie compie un atto di violenza Su questo poi Severino ha ripreso delle cose e forse ne parleremo Quindi lrsquouomo autentico egrave preso in una trasgressione continua percheacute lui egrave tutte queste cose in Heidegger lrsquouomo lrsquoessere lrsquoesserci il progetto tutte queste cose sono come facce di una stessa questione egrave questo il capovolgimento lo stravolgimento che operato Heidegger rispetto alla filosofia che lo ha preceduto La filosofia contemporanea da Cartesio fino a Husserl crsquoegrave sempre lrsquouomo da una parte e lrsquoessere da unrsquoaltra Heidegger toglie di mezzo tutto ciograve sovverte questa posizione per cui non crsquoegrave piugrave lrsquoessere da una parte e lrsquouomo dallrsquoaltra egrave lrsquouomo che deve considerare lrsquoessere anzi questo egrave sempre ciograve che lui ha considerato come una posizione metafisica percheacute considerandolo cosigrave lo oggettivizza e lo trasforma in ente quindi parla dellrsquoente e non dellrsquoessere lrsquoessere egrave ciograve che lo coinvolge lo travolge continuamente) (in Heidegger egrave sempre lo stesso ldquostranianterdquo di Freudrdquo) (la parola egrave sempre la stessa un ndash opposizione il non ndash Un-heimliche ndash familiare il domestico il tranquillo il noto il sereno Se proseguiamo Heidegger egrave un esercizio di pensiero dopo approcceremo la questione della tecnica sempre di Heidegger cercando di intendere ciograve che a noi principalmente interessa e cioegrave come la tecnica costituisca insieme con la metafisica che ne egrave il suo presupposto e la sua origine come sia fatto nella tecnica il modo di operare della fantasia di potenza Che cosa intende Heidegger quando parla di tecnica La ldquoτέχνηrdquo per Heidegger egrave lrsquooperato dellrsquouomo Vi ricordate la distinzione tra ldquoφύσιςrdquo e ldquoτέχνηrdquo Φύσις egrave ciograve che appare avendo in seacute mantenendo in seacute la causa della propria origine e la propria finalitagrave la τέχνη invece egrave il manufatto ciograve che egrave opera dellrsquouomo e quindi non ha in seacute la propria causa Riporta lrsquoesempio che fa Aristotele nella Fisica dice che crsquoegrave lrsquoalbero e crsquoegrave il letto entrambi sono di legno ma lrsquoalbero produce un altro albero il letto non produce un altro letto lrsquoalbero egrave la φύσις il letto la τέχνη Adesso cosigrave egrave piugrave chiaro forse Quindi egrave lrsquoagire dellrsquouomo che manipola lrsquoente percheacute puograve fare questo Percheacute ha dimenticato lrsquoessere percheacute sembra anche se non lo dice almeno non mi pare in modo esplicito che originariamente nei presocratici e forse anche prima non crsquoera lrsquoesigenza di volgere lrsquoessere in ente e cioegrave di farne un oggetto da manipolare e quindi in teoria lasciando stare lrsquoessere non ci sarebbe stata la fantasia di potere perograve questa egrave unrsquoelucubrazione mia del momento diciamo che si puograve trarre in qualche modo da ciograve che lui dice percheacute se la tecnica egrave il prodotto della metafisica e ha come movimento

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necessario lrsquooggettivazione dellrsquoessere allora se questa oggettivazione non crsquoegrave ma lrsquoessere puograve apparire come egrave adesso usiamo termini un porsquo banali allora non crsquoegrave piugrave la manipolazione non crsquoegrave piugrave il controllo cioegrave nulla di tutto ciograve risulta necessario percheacute lascia stare lrsquoessere Lo lascio apparire dunque lo accolgo e mi trovo preso in questo essere continuamente (perograve noi il gioco linguistico che abbiamo costruito quello del linguaggio ovviamente noi affermiamo che gli umani non possono sottrarsi a questa fantasia di potere percheacute egrave data dalle affermazioni e dal lavoro del linguaggio mentre costruisce) Heidegger non aveva conoscenze sufficienti per intendere il funzionamento del linguaggio per lui il linguaggio egrave per un verso la dimora dellrsquoessere percheacute senza lrsquouomo che parla non crsquoegrave niente ma egrave anche un ostacolo Sembra che abbia interrotto la stesura di Sein und Zeit (Essere e Tempo) che prevedeva un seguito a causa del fatto che si egrave scontrato con il linguaggio cioegrave si egrave trovato di fronte a un linguaggio insufficiente a dire quello che voleva dire Questo si dice sia avvenuto e la domanda ldquoda dove viene una fantasia di potenzardquo non puograve essere intesa se non si intende il funzionamento del linguaggio ovviamente a noi interessa intendere come infatti lrsquoho detto prima sia concettualmente cioegrave attraverso unrsquoanalisi precisa dellrsquointervento della tecnica nel pensiero e sia anche per una portata retorica mostrare per quale motivo la tecnica oggi egrave cosigrave potente cosigrave efficace lo egrave sempre stata ma oggi forse di piugrave forse non egrave affatto sicuro Il motivo per cui ciascuno vuole avere sempre lrsquoultimo ritrovato della tecnica il motivo per cui ha fiducia che la tecnica possa risolvere ogni cosa La tecnica puograve fare molto certo ma come diceva sempre Heidegger ldquola scienza non pensardquo cioegrave non si occupa propriamente di che cosa sta facendo fa delle cose esegue delle procedure ma non sa propriamente che cosa sta facendo in questo senso ldquonon pensardquo non egrave in senso negativo ma nel senso che la scienza non si pone questo obiettivo fa altro non pensa se stessa cioegrave la scienza non dice che cosa egrave se stessa la matematica non dice che cosrsquoegrave la matematica la matematica dice come si compiono certe operazioni ma non dice che cosrsquoegrave ldquomatematicardquo Si potrebbe anche dire che la matematica egrave lrsquoesecuzione di operazioni secondo certi algoritmi ma non risponde propriamente alla domanda di Heidegger 21 gennaio 2014 Ricordate che lrsquoultima volta eravamo rimasti sulla questione dellrsquointerpretazione Si chiede Heidegger Quale interpretazione egrave la vera Quella che non fa che desumere la sua prospettiva da ciograve che egrave risaputo ovvio abituale o quella che mette radicalmente in discussione la prospettiva abituale in quanto potrebbe essere e di fatto egrave cosigrave che tale prospettiva non conduca affatto verso quello che si tratta di scorgere Indubbiamente rinunciare a ciograve che egrave abituale per ritornare verso unrsquointerpretazione problematizzante costituisce un salto per saltare occorre prendere il giusto slancio egrave questo slancio che decide di tutto in quanto significa che noi stessi riproponiamo realmente le domande e solo in esse ci costruiamo le prospettive Questo drsquoaltra parte non egrave un procedere arbitrario e ancor meno attenendosi a un sistema assunto a norma ma soltanto per entro e in base alla necessitagrave storica alla necessitagrave dellrsquoesserci storico (sta dicendo che questo domandare non puograve porsi se non allrsquointerno di un orizzonte storico cioegrave dellrsquouomo in quanto esserci cioegrave in quanto egrave allrsquointerno di un progetto che egrave soprattutto storico egrave un progetto che non viene dal nulla egrave un progetto che egrave sempre comunque prodotto dalla sua storia dalla sua esistenza) ldquoλέγεινrdquo e ldquoνοεῖνrdquo ldquoraccoglimentordquo e ldquoapprensionerdquo costituiscono una necessitagrave e un far violenza contro il predominante (il ldquopredominanterdquo vi ricordate era il permanere della ldquoφύσιςrdquo) ma in pari tempo anche sempre a suo favore cosigrave quanti esercitano violenza dovranno provare pur sempre un moto di spavento di fronte a questo uso della violenza non potendo tuttavia indietreggiare in questo vuoto di spavento pur nella volontagrave di dominare deve per un

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attimo brillare la possibilitagrave che il dominio sul predominante si conquisti nel modo piugrave sicuro e piugrave pieno quando si conservi semplicemente allrsquoessere ossia allo schiudentesi imporsi che si fa presente in seacute come logos come insieme raccolto dei contrari la sua latenza inibendogli cosigrave in un certo ogni possibilitagrave di apparire (sta dicendo molto semplicemente che egrave la metafisica che deve dominare le cose egrave per questo che ha la necessitagrave di stabilire e di determinare la realtagrave di bloccare lrsquooggetto di renderlo analizzabile quindi il dominio sul predominante (φύσις) egrave lrsquoobiettivo della metafisica propriamente) Allrsquoazione violenta del piugrave inquietante compete questa audacia quella di rifiutare allrsquoapparire del predominante ogni apertura per giungere cosigrave a padroneggiarlo (sta parlando della metafisica) innalzandosi fino ad esso per il fatto di precludere alla sua onnipotenza il luogo dellrsquoapparire (egrave la metafisica che impedisce allrsquoessere di manifestarsi allrsquoessere di apparire di venire alla luce) se non che rifiutare una tale apertura allrsquoessere non significa per lrsquoesserci che questo rinunciare alla propria essenza (cioegrave rinunciando allrsquoapertura rinunciando allrsquoessere da parte della metafisica si rinuncia allrsquoesserci dice Heidegger cioegrave alla vita autentica in definitiva) Questo richiede di uscire dallrsquoessere oppure di non entrare mai nellrsquoessere Non aver mai assunto lrsquoesserci ldquoμε φύσαιrdquo vien detto dellrsquouomo come di colui che in questa essenza egrave assimilato alla φύσις come raccoglitore di questa (lrsquouomo assimilato alla φύσις vuol dire che egrave lui stesso che immagina di diventare lrsquoessere) Questi ldquoμε φύσαιrdquo sono usati per significare lrsquoessere dellrsquouomo mentre ldquoλόγοςrdquo egrave impiegato nel senso di Eraclito come lrsquoordine predominante dellrsquoessente nella sua totalitagrave (vi ricordate che Eraclito aveva detto almeno questa era lrsquointerpretazione di Heidegger che il logos egrave quellrsquoordinare dellrsquoessere ciograve che pone ordine) Questa parola del poeta esprime lrsquointimo rapporto dellrsquoesserci allrsquoessere e alla sua apertura menzionando quello che rappresenta la maggiore distanza dallrsquoessere (il ldquonon essercirdquo ciograve che egrave piugrave distante dallrsquoessere egrave il non essere ovviamente) qui si mostra la piugrave inquietante possibilitagrave dellrsquoesserci quella di infrangere il predominio dellrsquoessere esercitando la suprema violenza contro se stesso (questa egrave la possibilitagrave dellrsquoessere il ldquonon essererdquo come possibilitagrave dellrsquoessere ed egrave la cosa che per Heidegger risulta la piugrave inquietante) Questa possibilitagrave non costituisce per lrsquoesserci una vuota scappatoia egli stesso egrave (lrsquoesserci) questa possibilitagrave per il fatto stesso di essere giaccheacute in quanto esserci egrave necessario che in ogni far violenza egli si infranga sullrsquoessere La piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci (potete intendere qui il ldquonon essercirdquo come la metafisica) Lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere e cioegrave in modo che lrsquoonnipotenza dellrsquoessere costringe letteralmente lrsquoesserci ad essere il luogo del suo apparire e come tale lo domina circondandolo e pervadendolo e lo mantiene nellrsquoessere (dice che la piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci egrave il modo piugrave potente per sconfiggere lrsquoessere il non esserci semplicemente quindi lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta e della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere percheacute lrsquoesserci contiene questa possibilitagrave di non essere) A dire una separazione di λόγος e φύσις ma non si tratta ancora di una secessione del logos questo significa che il λόγος non si pone ancora di fronte allrsquoessere dellrsquoessente e non appare ancora di fronte a lui in modo da attribuirsi in quanto ragione una giurisdizione sullrsquoessere ed assumere su di seacute e regolare la determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente (questa separazione tra λόγος e φύσις di cui parla dice che ancora non egrave un allontanamento una eliminazione del logos cioegrave non si pone ancora di fronte allrsquoessere non si contrappone ancora allrsquoessere questo avviene con la metafisica originariamente no vi ricordate che ldquoλόγοςrdquo era uno dei modi di indicare lrsquoessere) A ciograve il logos (infatti qui lo scrive non piugrave in greco ma in caratteri latini per indicare questa differenza cioegrave quando intende logos come ldquoragionerdquo quindi non piugrave come era inteso sempre secondo Heidegger dai presocratici e cioegrave come uno dei modi dellrsquoessere) a ciograve il logos arriva solo allorcheacute enuncia la sua originaria essenza in quanto lrsquoessere come φύσις viene

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coperto e travisato (appunto) ne consegue un mutamento dellrsquoesserci dellrsquouomo la lenta conclusione di questa storia in cui da lungo tempo viviamo egrave costituita dal predominio del pensiero concepito come ratio (logos appunto) e sia nel senso che di intelletto che di ragione sullrsquoessere dellrsquoessente (quindi incomincia a parlare della vittoria del logos inteso come ratio sullrsquoessere quindi della metafisica sulla φύσις potremmo dire) egrave a questo punto che incomincia lrsquoalternativa fra razionalismo e irrazionalismo (cioegrave a seguito di questo) alternativa che si presenta ancora oggi sotto tutti i travestimenti possibili e sotto le piugrave contrastanti denominazioni lrsquoirrazionalismo egrave solo la debolezza divenuta palese e il fallimento finale del razionalismo e per ciograve egrave esso stesso una forma di razionalismo Lrsquoirrazionalismo rappresenta una scappatoia dal razionalismo ma tale da non condurci in territorio libero bensigrave da irretirci ancor piugrave nel razionalismo (ldquorazionalismordquo qui egrave sempre inteso in accezione di logos latino quindi come ratio appunto) mentre cosigrave dissimulato esso risulta maggiormente pericoloso potendo seguitare cosigrave il suo gioco indisturbato (lui sta affrontando adesso questa questione ldquocome egrave avvenuto ciograve che egrave avvenutordquo e cioegrave che gli umani a un certo punto dopo i greci dopo lrsquoautentico modo di porsi dei greci questo λόγος che originariamente per i greci autenticamente era lrsquoessere non era distinto dallrsquoessere dopo egrave diventato la ratio latina si chiede come egrave potuta accadere questa cosa) Vediamo ora come si giunge a questa secessione a questa prioritagrave del logos (di nuovo scritto in latino) nei confronti dellrsquoessere Come avviene la determinazione decisiva la separazione di essere e pensare (vi ricordate la famosa frase di Parmenide ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) Si tratta anche qui di una storia che possiamo disegnare a grandi linee incominciando dalla fine chiediamo ldquocome si presenta il rapporto fra ldquoφύσιςrdquo e ldquoλόγοςrdquo al termine della filosofia greca in Platone e Aristotele come viene intesa la φύσις qual egrave la forma e il ruolo che il λόγος ha assunto Come si giunge a questa fine In che consiste il motivo vero e proprio della trasformazione avvenuta (questo egrave importante percheacute da questa scissione del λόγος dalla φύσις diventando il logos dei latini della ratio questo ha coinciso con lrsquoabbandono dellrsquoessere e cioegrave nel passaggio dallrsquoautentico allrsquoinautentico allrsquouomo come dice Heidegger in Essere e Tempo allrsquouomo della chiacchiera dice) Primo punto Allrsquoessere finisce da ultimo per imporsi la denominazione predominate e basilare di ldquoἰδέαrdquo (ldquoῖrdquo ldquoἰδέαrdquo questo secondo lui egrave lrsquoelemento intermedio quello che ha consentito il passaggio fra la φύσις come essere e il logos come ratio) da allora fino a oggi lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ldquoἰδέαrdquo domina lrsquointero corso del pensiero Occidentale attraverso tutti i suoi sviluppi questa origine spiega anche il fatto in quello che costituisce la grande definitiva conclusione della prima fase del pensiero Occidentale il sistema di Hegel la realtagrave del reale lrsquoessere in senso assoluto egrave concepito come ldquoἰδέαrdquo e viene cosigrave espressamente designato Ma cosa significa che in Platone la φύσις viene interpretata come ἰδέα (percheacute per Heidegger la ldquocolpardquo tra virgolette egrave di Platone egrave stato lui ad avviare tutta questa catastrofe) Egrave di fatto innegabile che lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ἰδέα risulta dallrsquoesperienza fondamentale dellrsquoessere come φύσις (cioegrave viene da ligrave) essa egrave per cosigrave dire una conseguenza necessaria della concezione dellrsquoessenza dellrsquoessere come ldquoapparire schiudentesirdquo (cioegrave dice che questo passaggio dallrsquoessere in quanto φύσις allrsquoἰδέα viene proprio dal fatto che lrsquoessere egrave un apparire schiudentesi che egrave la forma autentica della manifestazione dellrsquoessere) infatti non vi egrave piugrave nulla che rappresenti un allontanamento oppure una defezione dal principio (certamente no) ma se ciograve che egrave una conseguenza essenziale viene elevato al rango stesso dellrsquoessenza collocandosi al suo posto che cosa succede (sta dicendo che sembra una conseguenza questa del passaggio dellrsquoessere come φύσις allrsquoidea di Platone dice ldquoallora egrave il declinordquo e questo produce necessariamente a sua volta specifiche conseguenze) cosigrave egrave avvenuto il fatto decisivo rimane non giagrave che la φύσις sia stata caratterizzata come idea ma che lrsquoidea si ponga come interpretazione unica e determinante dellrsquoessere Possiamo facilmente apprezzare la distanza che intercorre tra le due interpretazioni valutando la

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diversa prospettiva in cui si muovono anche queste due determinazioni essenziali dellrsquoessere la φύσις e lrsquoἰδέα La φύσις egrave lo schiudentesi imporsi lo star ligrave in seacute (egrave stabilitagrave Parmenide lo poneva in questo modo) ldquoἰδέαrdquo egrave lrsquoevidenza concepita come darsi alla vista (badate bene qui ldquoἰδέαrdquo egrave in accezione greca non come ciograve che poi ne egrave seguito anche se mantiene in parte il concetto greco e cioegrave come il manifestarsi lrsquoevidenza) egrave una determinazione dello stabile in quanto e soltanto in quanto sta di fronte a un vedere (lrsquoidea per il greco egrave lrsquoevidenza) ma la φύσις come schiudentesi imporsi egrave giagrave anche indubbiamente un apparire solo che lrsquoldquoapparirerdquo egrave ambiguo apparire vuol dire anzitutto il raccoglientesi portarsi in posizione dellrsquoinsieme raccolto e cosigrave stare (qui ci ha messo dentro tutto il raccoglientesi ciograve che raccoglie egrave il logos si mette in posizione nella sua posizione questo egrave lo stare lo stare della φύσις) ma apparire significa allora anche nello stare giagrave presentare una faccia una superficie una evidenza che si offre alla vista Ma il frammento di Parmenide non dice forse giagrave che lrsquoessere e lrsquoapprensione sono reciprocamente connessi e quindi anche lrsquoaspetto veduto egrave il vedere Egrave certo che al ldquovedererdquo compete un veduto ma da ciograve non consegue che lrsquoesser visto come tale debba e possa determinare da solo la presenza del ldquovedutordquo (non ha mica tutti i torti non egrave cosigrave automatico che lrsquoessere visto in quanto tale possa determinare da solo la presenza del veduto io posso vedere ciograve che non crsquoegrave) il frammento di Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso ma invece che lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere (sta dicendo che si sta attuando un passaggio tale per cui si giunge a immaginare che lrsquoessere incomincia ad essere inteso solo in base allrsquoapprensione a ciograve che mi si evidenzia egrave questo il passaggio chiave mentre invece per Heidegger secondo lui per il pensiero autentico lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere mentre nella metafisica lrsquoessere esiste percheacute lo prendo lo apprendo capite che egrave esattamente il contrario Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione come dire che non dipende dallrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso lrsquoessere ma invece sempre Parmenide dice che egrave lrsquoapprensione che esiste percheacute crsquoegrave lrsquoessere) Lrsquoapprensione deve aprire lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere (questo egrave ciograve che dovrebbe fare lrsquoapprensione e cioegrave apre lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere assumendolo nel ldquocherdquo nel ldquoche cosardquo del suo presentarsi e cioegrave in questo caso mantiene la domanda fondamentale Mentre la metafisica considera lrsquooggetto e in base a questa evidenza desume lrsquoessere invece dice Heidegger che egrave esattamente il contrario Se qualcosa si evidenzia egrave percheacute crsquoegrave lrsquoessere nella quale apertura egrave possibile la presenza dellrsquoente) Drsquoaltra parte lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea fa sigrave che non soltanto una conseguenza essenziale risulti falsata in quanto presa per lrsquoessenza stessa ma che ciograve che risulta in tal modo falsificato venga a sua volta frainteso e tutto ciograve si verifica pur sempre nel corso dellrsquoesperienza e della concezione greca dellrsquoessere (quindi non egrave un cosa recente sta dicendo Heidegger infatti appunto Platone Aristotele eccetera) Lrsquoἰδέα in quanto evidenza viene a costituire ldquoil che cosardquo dellrsquoessente la quidditagrave (la quidditas egrave il che cosa egrave lrsquoente) in base a questo significato lrsquoessenza ossia il suo concetto risulta del pari ambiguo infatti un essente sussiste si impone chiama e compie quanto gli compete compreso precisamente il conflitto Un essente sussiste come questo e quello ossia risulta determinato come un quid (giagrave ma lrsquoessere no lrsquoessere non egrave un quid) come risulta nel passaggio dalla φύσις allrsquoἰδέα il τί ἐστίν ldquoil che cosardquo e come lrsquoὅτιἐστίν ldquoil cherdquo se ne distingue contrapponendoglisi (cioegrave si sta chiedendo come ha fatto lrsquoessere la φύσις a diventare un qualche cosa cioegrave un ente che egrave esattamente hellip) non egrave qui il caso di approfondire lrsquoaccenno che egrave giagrave stato fatto allrsquoorigine essenziale della distinzione di ldquoessentiardquo ed ldquoexistentia hellip Dal momento comunque che lrsquoessenza dellrsquoessere egrave posta nella quidditagrave (lrsquoidea ciograve che si evidenzia la ldquomiardquo apprensione dellrsquooggetto) questrsquoultima in quanto costituisce lrsquoessere vero e proprio dellrsquoessente diventa anche quanto vi egrave di piugrave essente nellrsquoessente (il passaggio

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ormai egrave compiuto dice Heidegger ldquoφύσιςrdquo come idea come evidenza come apprensione ciograve che si apprende diventa lui stesso essere immaginariamente ma non lo egrave e si scambia a questo punto lrsquoessere con lrsquoente) questa idea egrave a sua volta lrsquoessente per lrsquoeccellenza ldquoὄντος ὄνrdquo lrsquoessere come idea egrave ora promosso al rango di essente per eccellenza e lrsquoessente stesso che era dianzi predominante decade al livello di ciograve che per Platone chiama ldquoμή ὄνrdquo (lrsquoente) ciograve che propriamente non dovrebbe essere e di fatto anche propriamente non egrave in quanto deforma sempre lrsquoidea la pura evidenza con il realizzarla con lrsquoincarnarla nella materia (questa egrave la ldquofolliardquo di Platone e di tutta la filosofia fino a lui e cioegrave il fatto che lrsquoidea diventa reale diventa la ldquopura evidenzardquo che egrave apprensione sigrave ma apprensione che deve la sua esistenza allrsquoessere mentre a un certo punto si sgancia egrave questa la questione appunto lrsquoidea diventa incarnata nella materia diventa lrsquoente appunto) Dal suo canto lrsquoidea diventa ldquoπαράδειγμαrdquo (ldquomodellordquo ldquoparadigmardquo) lrsquoidea diventa contemporaneamente necessariamente ideale la copia propriamente non egrave (vi ricordate di Platone Crsquoegrave il mondo delle cose che sono immagini sono finte la realtagrave vera che sta su nellrsquoIperuranio hellip) ma solo partecipa dellrsquoessere il ldquoχωρισμόςrdquo lrsquoabisso tra idea intesa come il vero essente il prototipo lrsquooriginale e il non essente vero e proprio lrsquoimitazione la copia questo abisso egrave cosigrave scavato ormai egrave fatta (e cioegrave lrsquoidea come lrsquoimitazione di un vero un reale che sta da qualche parte ma questo in Platone) Lrsquoapparire riceve ora in base allrsquoἰδέα un altro senso ancora ciograve che appare lrsquoapparenza non egrave piugrave la φύσις lrsquoessere lo schiudentesi imporsi e neppure il mostrarsi dellrsquoevidenza lrsquoidea in senso greco lrsquoapparenza egrave invece lrsquoemergere della copia ecco Platone siccome questa non raggiunge mai lrsquooriginale lrsquoapparente egrave mera apparenza ossia propriamente un sembrare una diffettivitagrave una mancanza a questo punto lrsquoente e il φαινόμενον ldquofenomenordquo si separano ne discende unrsquoaltra essenziale conseguenza siccome lrsquoessere vero e proprio egrave lrsquoidea e questa egrave il modello bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale se siamo ormai ridotti allrsquoἰδέα considerata come il modello di qualche altra cosa bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale appunto ad adeguarsi al modello a regolarsi sullrsquoidea La veritagrave della φύσις lrsquoἀλήθεια concepita come la non latenza che si realizza nello schiudentesi imporsi diventa μίμησις lrsquoadeguazione il regolarsi su lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere egrave concepito come un rappresentare qui in questo punto esatto (Heidegger non lo dice ma lo dico io nasce la scienza esattamente a questo punto e cioegrave) lrsquoesattezza che occorre verificare a questo punto egrave lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere concepito (lrsquoἀλήθεια come non nascondimento si trasforma in ὁμοίωσις e cioegrave in adaeligquatio rei et intellectus ndash in adeguamento della parola alla cosa ndash questo adeguamento egrave possibile percheacute lrsquoidea cosigrave intesa cioegrave non piugrave in senso greco come lrsquoessere che si evidenzia ma come un evidenza di un qualche cosa e a questo punto ogni idea egrave sempre un simulacro appunto una μίμησις di un qualche altra cosa che deve essere trovato la realtagrave vera quali sono le vere proprietagrave di una cosa come la si misura che cosrsquoegrave esattamente questo aggeggio egrave appunto il momento in cui nasce la scienza) Intendendo bene tutto ciograve non egrave piugrave possibile negare che con lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea si attua un distacco nei confronti del principio originario drsquoaltra parte se si parla qui di ldquocadutardquo si deve tenere presente che non si tratta di una caduta ad un livello troppo basso ma che rimane malgrado tutto a considerevole altezza hellip Si tratta ora di vedere che cosa succede del λόγος in corrispondenza al cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις la rivelazione dellrsquoessente si produce nel logos inteso come raccoglimento (ricordate lrsquoaccezione greca di λόγος Era appunto il raccoglientesi raccogliere) Questrsquoultimo (λόγος) si compie originariamente nel linguaggio egrave per questo che logos diventa la basilare determinazione essenziale del discorso Il linguaggio concepito come ciograve che egrave enunciato e detto e ancora dicibile custodisce di volta in volta lrsquoessente cosigrave rivelato ciograve che egrave stato detto puograve essere ripetuto e proseguito in un altro dire la veritagrave che esso custodisce si diffonde ma in modo tale che lrsquoessente reso originariamente

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manifesto nel raccoglimento non risulta ogni volta sperimentato veramente in se stesso in ciograve che viene ripetuto la veritagrave si distacca per cosigrave dire dallrsquoessenza e questo fino al punto che il ri-detto diventa qualcosa di semplicemente re-citato diventa γλῶσσα (come si dice appunto in Essere e Tempo Ora considerate questo lui si chiede cosa ne egrave a questo punto del logos in corrispondenza del cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις come evidenza quindi della φύσις che diventa ldquoideardquo in accezione latina del termine Il linguaggio diventa ciograve che egrave enunciato e detto ed egrave come se di volta in volta questo logos custodisse lrsquoessente che si egrave rivelato nellrsquoidea sempre in senso latino egrave lrsquoidea che rivela lrsquoessente in questo caso come lrsquoessere dellrsquoessente e il linguaggio diventa ciograve che rende ripetibile ciograve che lrsquoidea ha evidenziato che non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave lrsquoente egrave soltanto percheacute egrave lrsquoente che puograve essere ripetuto ridetto ed egrave da qui che si produce la chiacchiera per Heidegger Allora riassumiamo su quanto egrave stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa idea diventa il paradigma la veritagrave diventa giustezza ἀλήθεια diventa ὀρθότης il λόγος diventa enunciazione ricordate che il logos era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere - diventa lui il logos a decidere dellrsquoessere) lrsquoidea e categoria costituiscono ormai i due concetti sotto cui ricadono il pensare lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto la trasformazione della φύσις e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto (qual egrave la trasformazione del loro reciproco rapporto Percheacute originariamente egrave la φύσις cioegrave lrsquoessere a determinare il λόγος come modo di manifestazione dellrsquoessere ad un certo punto invece in seguito alla trasformazione di φύσις in idea diventa il logos il luogo della riproduzione dellrsquoessere appunto riproducendo il dire il dicibile) la trasformazione della φύσις e del λόγος noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano la caduta del principio originario tutta la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel La storia quando egrave autentica non perviene alla sua fine cessando e finendo hellip che cosa dovette di necessitagrave accadere percheacute si giungesse nella filosofia greca alla fine principiale e a questa trasformazione della φύσις e del logos Siamo cosigrave giunti al secondo quesito secondo punto per ciograve che concerne la indicata trasformazione si devono fare due osservazioni (aggiunge ancora qualcosa Tenete conto che per Heidegger la metafisica egrave lrsquoorigine della scienza e della tecnica La τέχνη egrave il compimento della filosofia greca mentre la φύσις era il principio con la τέχνη invece si arriva alla fine per Heidegger la filosofia egrave finita non crsquoegrave piugrave niente da filosofare per Heidegger si egrave compiuta ha fatto il suo ciclo ed egrave finita con la tecnica di cui diremo quando saragrave il momento) Essa (questa trasformazione) si opera allrsquointerno dellrsquoessenza della φύσις e del λόγος o meglio per entro a una loro essenziale conseguenza in tal modo che lrsquoapparente presenza nel suo apparire una evidenza mentre il detto finisce per scadere nella diceria (va beh questo lo abbiamo giagrave visto) ma la trasformazione non avviene dunque dallrsquoesterno ma dallrsquointerno ma che significa qui dallrsquointerno Ciograve che egrave in questione non sono neacute la φύσις neacute il λόγος presi separatamente in Parmenide vediamo che essi sono essenzialmente connessi (diceva ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) il fondamento che regge e governa la loro essenza e costituisce il loro interno egrave lo stesso loro rapporto (tra φύσις e λόγος) e ciograve anche se il fondamento del rapporto stesso si cela primariamente e propriamente nellrsquoessenza della φύσις hellip Ma di che tipo egrave questo rapporto In ogni caso la trasformazione fa sigrave che sia dal punto di vista dellrsquoidea sia da quello dellrsquoenunciazione lrsquoessenza originaria della veritagrave lrsquoἀλήθεια si trasforma in giustezza la non latenza costituisce infatti quello che abbiamo chiamato ldquointernordquo ossia il rapporto imponente tra φύσις e λόγος nel senso originario lrsquoimporsi si verifica come un venir fuori nella non latenza Ora lrsquoapprensione e il raccoglimento costituiscono lrsquoeconomia del rivelarsi della non latenza dellrsquoessere il

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trasformarsi della φύσις e del λόγος in idea ed enunciazione trova il suo intrinseco fondamento in un passaggio dallrsquoessenza della veritagrave come non latenza alla veritagrave come giustezza Tale essenza della veritagrave non ha potuto fissarsi ed essere mantenuta nella sua iniziale originarietagrave la non latenza vale a dire lo spazio costituito per lrsquoapparire dellrsquoessente egrave crollato si sono salvate come macerie del crollo ldquoἰδέαrdquo ed ldquoenunciazionerdquo οὐσία e παράδειγμα (sta parlando del crollo della filosofia in sostanza) Da che lrsquoidea e la categoria hanno preso a regnare la filosofia invano si arrabatta per spiegare in tutti i modi possibili e impossibili il rapporto tra enunciazione il pensare e lrsquoessere (una cosa egrave quello che penso una cosa egrave la realtagrave di ciograve che penso questo dualismo che si instaura con Parmenide secondo Heidegger) invano in quanto la domanda sullrsquoessere non viene ricondotta al fondamento e al terreno in cui essa si trova radicata onde trovare su questa base la sua spiegazione (insomma la questione per Heidegger egrave che si egrave persa la domanda fondamentale e cioegrave la domanda non verte piugrave sullrsquoessere ma sullrsquoente si chiede allrsquoente di dire come egrave fatto come funziona come si accende questo aggeggio ma la domanda non egrave piugrave la domanda autentica sullrsquoessere e quindi non essendo una domanda sullrsquoessere non egrave piugrave la domanda autentica egrave una domanda intorno allrsquoente alle sue caratteristiche le sue proprietagrave ma non si pone piugrave come la domanda fondamentale e cioegrave ldquopercheacute qualche cosa apparerdquo questa egrave la domanda fondamentale ricordate la domanda da cui siamo partiti allrsquoinizio ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute nulla Percheacute qualche cosa ci appare Percheacute qualche cosa fa sigrave che qualche cosa ci appaia Questa egrave la domanda fondamentale per Heidegger la domanda che deve porsi la filosofia Non chiedersi che cosrsquoegrave questo aggeggio quali sono le sue caratteristiche questo egrave il compito della scienza e abbiamo visto che nasce nel momento in cui cessa il pensare autentico il pensare autentico cessa e nasce la scienza) Sappiamo da Eraclito e da Parmenide che la non latenza dellrsquoessente non costituisce semplicemente qualcosa di sussistente (sappiamo da Eraclito e Parmenide che lrsquoessere non egrave lrsquoente diciamola cosigrave) la non latenza accade solo in quanto egrave realizzata con lrsquoopera (ecco qua lrsquoopera il progetto il progetto gettato con lrsquoopera con lrsquoagire con il fare) la non latenza accade (la non latenza la veritagrave chiamiamola cosigrave per distinguerla dalla veritagrave ὀρθότης la veritagrave per adeguamento lrsquoadeguatezza) solo con lrsquoopera lrsquoopera della parole che egrave la poesia (naturalmente qui poesia intesa in accezione greca come ποίησις come produzione come ciograve che si produce al momento in cui lrsquoessere appare) lrsquoopera della pietra nel tempio e nella statua lrsquoopera della parola costituente il pensiero lrsquoopera della πόλις come luogo della storia che fonda e custodisce tutto ciograve opera qui deve sempre essere intesa in base a quanto egrave stato detto nel senso greco di ἔργον (da qui energia eccetera) cioegrave sia come lrsquoessere presente prodotto (la ποίησις egrave la produzione ciograve che egrave presente il prodotto della produzione egrave ldquoἔργονrdquo) come lrsquoessere presente prodotto nella non latenza La conquista della non latenza dellrsquoessente e con ciograve dellrsquoessere stesso nellrsquoopera questa conquista che giagrave di per seacute non si produce che sotto forma di un costante antagonismo egrave sempre in pari tempo lotta contro il nascondimento il coprimento contro lrsquoapparenza (questo prodursi nellrsquoopera dice che lrsquoopera stessa egrave sempre una lotta tra lo svelarsi e il rivelarsi continuamente dellrsquoessere Vi ricordate questo movimento dellrsquoessere tra il velarsi e il disvelarsi) lrsquoapparenza (δόξα) non egrave qualche cosa che si ponga accanto allrsquoessere la non latenza ma appartiene a questa (cioegrave la δόξα lrsquoopinione appartiene alla non latenza allrsquooblio dellrsquoessere) la δόξα tuttavia egrave a sua volta ambigua essa designa lrsquoaspetto con cui qualcosa si presenta e in pari tempo la visione che gli uomini ne hanno (sono quegli uomini diceva Eraclito che non vedono le cose ma si muovono senza sapere) Se ci si fissa in tali punti di vista i quali vengono espressi e ripetuti per tal modo la δόξα egrave una forma del logos i punti di vista predominanti impediscono ora la vista dellrsquoessente Questi egrave privato della possibilitagrave di apparire da se stesso rivolgendosi allrsquoapprensione hellip Lrsquoevidenza che tal volta ci si mostra egrave una evidenza degenerata in punto di vista (ecco qui la δόξα tra lrsquoidea in senso

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greco cioegrave lrsquoevidenza dellrsquoapparire di ciograve che appare che diventa δόξα opinione) cosigrave il dominio dei punti di vista perverte e distorce lrsquoessente Distorcere qualcosa egrave quanto i greci denominano ψεύδεσθαι la lotta per la non latenza dellrsquoessente lrsquoλήθεια diventa cosigrave una lotta contro lo ψεῦδος (qualcosa che sembra ma che non egrave) la distorsione e il pervertimento ma egrave proprio della natura della lotta che colui che combatte sia che esso risulti vittorioso o perdente venga a dipendere dal suo avversario siccome la lotta contro la non veritagrave egrave una lotta contro lo ψεῦδος inversamente in relazione allo ψεῦδος combattuto la lotta per la veritagrave diventa lotta per lrsquoldquoα-ψεῦδοςrdquo per il non pervertito per il non distorto (questo egrave ciograve con cui gli umani combattono continuamente cioegrave lrsquoautentico e lrsquoinautentico per Heidegger non egrave che lrsquouomo autentico riesca a eliminare lrsquoinautenticitagrave egrave sempre presente egrave una possibilitagrave costante cosigrave come il non esserci egrave una possibilitagrave costante e presente dellrsquoesserci ininterrottamente) In base a tutto questo si elabora e si afferma ora per lrsquoessere stesso quella definitiva interpretazione che si cristallizza nel termine ldquoοὐσίαrdquo (sostanza) questo designa lrsquoessere come presenza costante costante sussistenza ciograve che propriamente egrave egrave conseguentemente lrsquoognora essente lrsquoαει ὅν costantemente presente egrave ciograve cui dobbiamo rifarci fin da principio in qualunque apprendimento in qualunque produrre il modello lrsquoidea costantemente presente egrave ciograve a cui dobbiamo far ricorso come a ciograve che ci sta sempre davanti in ogni logos in qualunque enunciazione lrsquoὑποκείμενον ldquoil soggettordquo quello che ci sta giagrave sempre davanti costituisce dal punto di vista della φύσις dello schiudersi il πρότερον ldquolrsquoantecedenterdquo lrsquoldquoa priorirdquo questa determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente contraddistingue il modo in cui lrsquoessente sta di fronte a ogni apprendimento a ogni enunciazione lrsquoὑποκείμενον preannuncia la successiva interpretazione dellrsquoessente come oggetto (sarebbe quella che Heidegger in Essere e Tempo chiama la ldquopre comprensionerdquo per comprendere qualcosa occorre che questo qualcosa sia giagrave da sempre compreso percheacute lrsquouomo lrsquoesserci egrave allrsquointerno di un progetto storico in cui questa cosa giagrave crsquoegrave per questo la comprende) Lrsquoapprensione νοεῖν il viene assorbita dal λόγος nel senso di enunciazione essa diventa cosigrave sia nellrsquoapprendere che nel definirsi qualcosa in quanto qualcosa penetra e attraversa con lrsquoapprendere διανοεῖσθαι ciograve che si dagrave Questo penetrare enunciante διάνοια forma la caratteristica essenziale dellrsquointelletto concepito come una rappresentazione giudicante cosigrave lrsquoapprensione diviene intelletto ragione (egrave un altro modo per porre la questione di cui dicevamo prima cioegrave del passaggio da φύσις allrsquoἰδέα) Essente egrave solo ciograve che egrave pensato esattamente ed egrave in grado di tener testa a un pensiero esatto Il termine chiave che serve di base per lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoessente egrave ldquoοὐσίαrdquo come nozione filosofica la parola designa la costanza della presenza anche nellrsquoepoca in cui questa parola egrave divenuta giagrave il concetto dominante della filosofia essa continua a mantenere insieme il suo significato primitivo la proprietagrave sussistente ma neanche questo significato fondamentale dellrsquoοὐσία neacute la strada da esso segnata per lrsquointerpretazione dellrsquoessere hanno potuto mantenersi anche quella egrave caduta miseramente tosto egrave sopravenuta la trasformazione dellrsquointerpretazione dellrsquoοὐσία in ldquosubstantiardquo (ciograve che sta sotto) in questo senso essa perdura come nozione corrente nel Medioevo nei tempi moderni fino ai giorni nostri la filosofia greca viene allora interpretata retrospettivamente e totalmente falsata sulla base di questo concetto predominante di sostanza di cui quello di funzione non egrave che la forma matematizzata resta ancora da vedere come a partire dallrsquoοὐσία assunta come denominazione oggi decisiva per lrsquoessere risulti ora possibile concepire le distinzione precedentemente esposte di essere e divenire e di essere e apparenza Quello che si contrappone al divenire egrave la permanenza costante (ciograve che non diviene ne egrave costantemente privo) quello che si contrappone allrsquoapparenza intesa come mera apparenza egrave ciograve che egrave visto autenticamente (appunto lrsquoidea lrsquoevidenza che muove dallrsquoessere dallrsquoorizzonte dellrsquoessere) essa egrave drsquoaltra parte quale ὄντος ὄν il permanente costante opposto alla cangiante apparenza divenire e apparenza non risultano tuttavia determinati unicamente in base allrsquoοὐσία in quanto οὐσία dal canto suo ha ricevuto

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la propria determinazione decisiva in base al suo rapporto col logos col giudizio enunciante con la dianoia pertanto il divenire e lrsquoapparenza si determinano anche in base alla prospettiva del pensiero Dal punto di vista del pensare giudicante il quale si ricollega sempre a un qualcosa di permanente (ovviamente se deve significare qualcosa per qualcuno questo qualcosa occorre che sia permanente permanga percheacute se diviene non posso giudicare niente) il divenire appare come un non permanere il non permanere si qualifica dapprima per entro al sussistente come un non rimanere nello stesso luogo mentre il divenire appare come un cambiamento di luogo hellip Tutto sta nella domanda fondamentale posta allrsquoinizio ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo il primo svolgimento di questo fondamentale quesito ci ha indotti a porre la domanda ldquoChe cosa ne egrave in generale dellrsquoessererdquo la parola ldquoessererdquo ci egrave dapprima apparsa come una parola vuota di significato evanescente questo pareva essere un fatto constatabile come altri ma alla fine ciograve che allrsquoapparenza sembrava non porre particolari problemi neacute richiedere di venire ulteriormente indagato ci egrave apparso come la cosa piugrave degna di indagine lrsquoessere e la comprensione dellrsquoessere non sono un mero fatto lrsquoessere costituisce lrsquoevento fondamentale sulla cui base soltanto lrsquoesserci storico viene mantenuto in seno allrsquoapertura dellrsquoessere e nella sua totalitagrave (quindi appare qui lrsquoessere come evento un evento fondamentale senza il quale non accade nulla percheacute qualunque cosa accade per via del manifestarsi dellrsquoessere del suo disvelarsi cioegrave lrsquoldquoessercirdquo storico viene mantenuto in seno a questa apertura dellrsquoessente se no non crsquoegrave niente) hellip questo fondamento dellrsquoesserci storico cosigrave eminentemente degno di essere indagato non si puograve cogliere in tutta la sua dignitagrave e nel suo rango che col porlo in questione (ecco questa egrave unrsquoaltra cosa fondamentale in Heidegger cioegrave per interrogarsi sullrsquoessere per intendere qualche cosa dellrsquoessere occorre mantenerlo in questione se non lo si mantiene in questione vuole dire che la questione egrave chiusa se la questione egrave chiusa egrave reificata egrave oggettivata non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave un ente) Le indicazioni che sono state date sullrsquouso corrente tuttavia oltre modo variato di ldquoegraverdquo ci hanno convinto di questo egrave del tutto erroneo parlare di indeterminatezza e di vacuitagrave dellrsquoessere egrave lrsquoldquoegraverdquo che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo e non viceversa (ve lo rileggo percheacute egrave importante ldquoEgraverdquo lrsquoldquoegraverdquo ndash copula ndash che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo come verbo infinito lrsquoinfinito del verbo essere egrave appunto essere e non viceversa cioegrave lrsquoldquoegraverdquo egrave il qui e adesso ed egrave ciograve che si mostra che consente di pensare allrsquoessere come infinito cioegrave lrsquoessere lo ricaviamo da ciograve che si manifesta Egrave ligrave che sta lrsquoessere nel suo apparire in questo ldquoegraverdquo in questo ldquoessercirdquo potremmo dire ldquoDaseinrdquo) Possiamo ora anche capire percheacute la cosa sia necessariamente cosigrave lrsquoldquoegraverdquo vale come copula come piccolo termine di relazione qui cita Kant in seno alla proposizione questa contiene in seacute lrsquoldquoegraverdquo ma siccome la proposizione il logos come categoria ha aggiunto la giurisdizione sullrsquoessere egrave lei che in base al suo proprio ldquoegraverdquo determina lrsquoessere (cioegrave sta dicendo che egrave il logos che egrave in base al suo proprio lrsquoldquoegraverdquo che determina lrsquoessere percheacute egrave nella parola egrave nel logos nel dire egrave adesso qui che egrave possibile dire ldquoegraverdquo e quindi considerare lrsquoapparire di qualsiasi cosa per questo in altre parti dice che il linguaggio egrave la dimora dellrsquoessere) Lrsquoessere dal quale abbiamo preso le mosse considerandolo un termine vuoto deve perciograve contrariamente a questa apparenza avere un significato determinato Il carattere determinato dellrsquoessere egrave stato posto in evidenza con lrsquoesame delle quattro distinzioni lrsquoessere in contrapposizione al divenire e la permanenza lrsquoessere in contrapposizione allrsquoapparenza egrave il modello permanente il ldquosempre identicordquo lrsquoessere in contrapposizione al pensare egrave il sub strato il sussistente ldquoοὐσίαrdquo lrsquoessere in contrapposizione al dovere egrave ciograve che si propone di volta in volta come il ldquodovutordquo non ancora o giagrave realizzato Permanenza identitagrave sussistenza proporsi esprimono in fondo la stessa cosa la costante presenzialitagrave lrsquoὅν in quanto ldquoοὐσίαrdquo (lrsquoente in quanto sostanza cioegrave lrsquoente che si puograve manifestare percheacute crsquoegrave una sostanza rinvia allrsquoessere quindi lrsquoente non egrave che esista di per seacute) Questo carattere determinato dellrsquoessere non egrave accidentale esso risulta dalla disposizione stessa in cui si trova il nostro

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esserci storico in virtugrave del suo grande cominciamento presso la grecitagrave hellip Dovrsquoegrave allrsquoopera il vero nichilismo A questo punto egrave evidente lagrave dove si rimane attaccati allrsquoessente consueto dove si pensa sia sufficiente assumere lrsquoessente come egrave stato fatto fino ad oggi come essente puro e semplice e basta (come ente) ciograve significa respingere la domanda sullrsquoessere e trattare lrsquoessere come un nulla (Nihil Se io cancello lrsquoessere lrsquooblio dellrsquoessere egrave questo il nichilismo percheacute cancello lrsquoessere se cancello lrsquoessere cosa rimane Non essere Il non ente il ni-ente) il che anche in un certo senso esso egrave in quanto non sussiste lrsquoessente ma si essentia Il nichilismo egrave questo occuparsi soltanto dellrsquoessente dimenticando lrsquoessere egrave il nichilismo cosigrave inteso e soltanto questo il fondamento di quel nichilismo che Nietzsche ha messo in evidenza nel primo libro della volontagrave di potenza al contrario egrave sapere espressamente spingersi nel porre la domanda sullrsquoessere fino ai limiti del nulla includendolo in tale domanda costituisce il primo passo il solo fecondo per un reale superamento del nichilismo hellip Lrsquointera concezione dellrsquoessere proprio della tradizione occidentale e per conseguenza il fondamentale modo di rapportarsi allrsquoessere ancor oggi predominante si possono riassumente nella formula essere e pensare essere e pensare non piugrave con la copula ma con la congiunzione essere e pensare significa avere diviso lrsquoessere la φύσις dal λόγος (non sono piugrave la stessa cosa come diceva Parmenide ma Essere e tempo egrave il suo titolo si sta citando) egrave un titolo che non si puograve in alcun modo collegare alle predette distinzioni essa porta in tuttrsquoaltro orizzonte problematico Non si tratta in questo caso di sostituire semplicemente la parola ldquotempordquo alla parola ldquopensarerdquo il fatto egrave che lrsquoessenza del tempo risulta determinata fondamentalmente e solo nellrsquoorizzonte del problema dellrsquoessere da punti di vista del tutto diversi Ma percheacute proprio il ldquotempordquo percheacute allrsquoinizio della filosofia Occidentale la prospettiva che guida la manifestazione dellrsquoessere egrave il tempo ma in modo che questa prospettiva come tale rimaneva ancora occulta neacute poteva non rimanerlo (la metafisica egrave nata da questo la φύσις egrave diventata atemporale Se egrave ldquotemporalizzatardquo permettetemi questo termine allora lrsquoessere non egrave piugrave un oggetto ma lrsquoesserci egrave il progetto per esempio il progetto che si interroga sullrsquoessere e tutto ciograve che egrave lrsquouomo nel momento in cui fa qualcosa pensa qualcosa decide qualcosa tutto ciograve che accade infatti ad un certo punto parleragrave verso la fine di Ereignis egrave lrsquoevento la cosa essenziale lrsquoevento come ciograve che accade e quindi ciograve che si manifesta qui e adesso con tutto ciograve che questo comporta mentre la metafisica e quindi e sottolineo ldquoquindirdquo la scienza nascono secondo Heidegger dalla atemporalizzazione dellrsquoessere lrsquoessere non egrave piugrave temporale ed egrave la condizione per poterlo oggettivare cioegrave prendere lrsquoessere come un ente) Allorcheacute finalmente lrsquoοὐσία intendendo con ciograve la presenza costante (e quindi alla greca) diventa concetto fondamentale per designare lrsquoessere che cosa rimane nascostamente in fondo allrsquoessenza della costanza della presenza se non il tempo (lrsquoessere diventa staccato dal tempo) ma questo ldquotempordquo non egrave ancora nella sua essenza manifesto ma drsquoaltra parte nellrsquoambito della fisica egrave manifestabile (non si vede la fisica non puograve vedere il tempo non si manifesta) cosigrave quando succede che alla fine della filosofia greca con Aristotele (Per Heidegger Aristotele egrave la fine della filosofia greca da qual momento non egrave piugrave successo niente) la meditazione si fissa sullrsquoessenza del tempo il tempo medesimo deve necessariamente venire considerato come un sussistente οὐσία τίς Ciograve si esprime nel fatto che il tempo egrave qui concepito a partire dallrsquoora dal particolare e unico presente il passato egrave non piugrave presente il futuro un non ancora presente lrsquoessere nel senso della sussistenza diviene la prospettiva per la determinazione del tempo (sottolineo ldquodeterminazionerdquo del tempo) ma cosigrave il tempo non risulta autenticamente assunto come prospettiva per lrsquointerpretazione dellrsquoessere diventa anche lui una cosa un oggetto (un ente) al pari di qualunque altra cosa (per Heidegger essere e tempo non sono scindibili potreste leggere il titolo di Essere e Tempo come se la ldquoerdquo fosse una copula cioegrave Essere egrave Tempo) Essere e Tempo non rappresentano in tale ordine di idee un libro ma un compito un compito autentico egrave quello che noi non sappiamo e che

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nella misura in cui lo sappiamo autenticamente cioegrave come compito sappiamo sempre e solo in guisa interrogativa Ecco ci sarebbe da commentare percheacute questa ultima parte egrave importante soprattutto per la nascita della scienza e quindi del pensiero contemporaneo di tutto ciograve che ha costituito Heidegger e del pensiero autentico e tutti i misconoscimenti operati dalla metafisica e quindi dalla scienza Senza metafisica dice Heidegger la scienza non sarebbe mai esistita Tutto questo ci porta alla τέχνη alla τέχνη come ciograve che la metafisica ha inventato una volta che ha dimenticato lrsquoessere Cancellato rimosso lrsquoessere ciograve che egrave rimasto egrave la τέχνη la tecnica e cioegrave di potere manipolare come dice sempre Heidegger conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente 28 gennaio 2015 Abbiamo terminato lrsquoIntroduzione alla Metafisica di Heidegger perograve forse non ho letto un passaggio verso la fine che egrave importante per la questione del linguaggio e il principio di non contraddizione Ha appena detto del modo in cui la filosofia egrave passata dallrsquoidea della φύσις al ldquologosrdquo come contrapposizione come se il logos avesse la possibilitagrave di dire lrsquoessere dice Heidegger ne consegue che la decisione circa il vero si esplica ora fra il contrasto fra il dire vero e il puro recitare il logos nel senso del dire e dellrsquoenunciare diventa ora la sede in cui si decide della veritagrave vale a dire in senso originario della non latenza e con ciograve dellrsquoessere dellrsquoessente Inizialmente il logos (qui egrave sempre scritto in latino) in quanto raccoglimento egrave lrsquoaccadere della non latenza fondato in essa e al suo servizio ora per contro il logos diventa quale enunciazione la sede della veritagrave intesa come giustezza si giunge cosigrave allrsquoaffermazione di Aristotele per cui il logos come enunciazione egrave ciograve che puograve essere vero o falso La veritagrave che in quanto originariamente non latenza costituisce un evento dello stesso essere predominante ed egrave gestito dal raccoglimento diventa ora una proprietagrave del logos (quindi la veritagrave che era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa invece il luogo della veritagrave come giustezza e cioegrave adaeligquatio rei et intellectus il passaggio dallrsquoἀλήθεια allrsquoὀρθότης alla giustezza allrsquoadeguatezza) La veritagrave diventando una proprietagrave dellrsquoenunciazione non solo cambia sede ma trasforma la sua essenza dal punto di vista dellrsquoenunciazione il vero si consegue allorcheacute il dire si attiene a ciograve che enuncia quando lrsquoenunciazione si regola sullrsquoessente (egrave la veritagrave come adeguamento) la veritagrave diventa giustezza del logos in questo modo il logos esce dalla ritenzione originaria per entrare nellrsquoaccadere della non latenza cosigrave che ora egrave in base a lui e con riferimento a lui (al logos) che si decide della veritagrave e con ciograve dellrsquoessente perograve non solo dellrsquoessente ma anche in primo luogo dellrsquoessere il logos egrave ora λέγειν τί κατά τινός cioegrave dire alcuncheacute di qualcosa Ciograve di cui qualcosa egrave detto egrave ciograve che sta alla basa e davanti allrsquoenunciazione ldquoὑποκείμενονrdquo appunto il soggetto (ecco qui crsquoegrave una questione che egrave importante che riguarda la posizione di Heidegger nei confronti della metafisica per Heidegger la metafisica nasce con Platone ma percheacute Come mai fa questa considerazione Platone nel momento in cui suddivide lrsquoessente in due mondi il mondo del sensibile e il mondo del vero quindi lrsquoultramondo Iperuranio in particolare in questo modo cosa fa Platone Ma lo diceva giagrave prima dagrave lrsquoavvio a pensare le cose cioegrave gli enti come qualcosa di simile a ciograve che egrave vero e che sta lassugrave da qualche parte infatti parla di ὁμοίωσις ψεῦδος cioegrave qualcosa di simile che sembra ma non egrave e cioegrave qualcosa che deve essere sempre aggiustato da cui poi la questione della veritagrave come ὀρθότης Lrsquoopposizione di Platone a questo punto egrave tale per cui la veritagrave diventa un adeguamento del sensibile rispetto al vero E che cosa si inventa sempre secondo Heidegger si inventa lrsquoho detto un istante fa lrsquoὑποκείμενον il soggetto il soggetto vale a dire ciograve che si pone di fronte allrsquoente si pone di fronte al qualche cosa percheacute il soggetto non potrebbe tecnicamente porsi di fronte allrsquoesserci non puograve se crsquoegrave soggetto egrave percheacute crsquoegrave un qualche cosa rispetto al quale non soltanto il

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soggetto sta sotto ovviamente ma di fronte al quale il soggetto si pone questo qualche cosa di fronte al quale il soggetto si pone egrave un quid qualche cosa un qualche accidente ora questo non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto adesso qui estrapoliamo Heidegger ma non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto se permane il Dasein cioegrave lrsquoesserci percheacute a questo punto non crsquoegrave qualcuno che si pone a fronte di qualche cosa se questo ldquoqualcunordquo tra virgolette che quindi non puograve darsi egrave continuamente gettato in ciograve che accade nella situazione in cui si trova egrave un ldquoqualcunordquo sempre tra virgolette che in nessun modo puograve oggettivare qualche cosa di fronte a lui per il semplice fatto che questi oggetti sono anchrsquoessi allrsquointerno di questo progetto allrsquointerno di questo orizzonte come dice Heidegger che li fa apparire quindi non si dagrave un soggetto davanti a un oggetto mentre lrsquoinvenzione di Platone dice Heidegger egrave proprio questa ldquoil soggettordquo nel momento in cui inventa il soggetto compie quella operazione metafisica per cui divide la realtagrave nei due mondi il sensibile e il soprasensibile da quel momento ha inizio la metafisica cioegrave ha inizio il pensiero occidentale tutto ed egrave anche il momento in cui si avvia e lo diceva anche nelle pagine precedenti si avvia la questione della tecnica della τέχνη La τέχνη come il modo di approcciarsi allrsquoente in quanto oggetto la scienza inizia con Platone prima non poteva neacute sarebbe potuta senza Platone almeno la scienza cosigrave come la conosciamo percheacute la necessitagrave della scienza egrave che lrsquooggetto sia identificato si conosciuto solo a questa condizione puograve confrontarsi con lrsquoente nel modo in cui la scienza si confronta con lrsquoente come dice in modo preciso Heidegger attraverso la conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente per fare questo occorre che sia oggettivato la metafisica non egrave altro che la ldquooggettivazione dellrsquoenterdquo sempre heideggerianamente ora leggo questa cosa e poi aggiungo altre considerazioni) nellrsquoenunciazione ciograve che ne sta alla base puograve presentarsi in diversi modi (qui siamo nellrsquoenunciazione quindi siamo giagrave abbiamo giagrave abbandonato la ldquoφύσιςrdquo nel senso greco del termine ma siamo giagrave nel logos latino cioegrave nellrsquoenunciazione che immagina di potere dire lrsquoessere cioegrave una volta che si egrave posto il soggetto ciograve che il soggetto si trova di fronte lo considera lrsquoessere) come avente tale e tal altra qualitagrave tale e tal altra quantitagrave comportare tale e tal altra relazione qualitagrave quantitagrave relazione sono determinazioni dellrsquoessere a questo punto siccome quali modalitagrave dellrsquoesser detto esse sono tratte dal logos ed enunciare si dice in greco κατηγορεῖν le determinazioni dellrsquoessere dellrsquoessente si dicono κατηγορίαι categorie pertanto la dottrina dellrsquoessere e delle determinazioni dellrsquoessente come tale diventa dottrina delle categorie del loro ordine (qui siamo ad Aristotele ovviamente crsquoegrave stato un passaggio da Platone ad Aristotele) ogni ontologia ha per scopo la dottrina delle categorie che i caratteri essenziali dellrsquoessere siano categorie egrave cosa che oggi e da gran tempo appare ovvia ma si tratta in fondo di una cosa ben strana lo si puograve concepire solo se si capisce che e in che modo il logos come enunciazione sta con la ldquoφύσιςrdquo in un rapporto non di semplice distinzione (che potrebbe anche funzionare) ma di vera e propria contrapposizione presentandosi in pari tempo come lrsquoorizzonte normativo che diventa luogo di origine delle determinazioni dellrsquoessere (a questo punto egrave ciograve che avviene nel logos per questo parlava di enunciazione che stabilisce le determinazioni dellrsquoessere e quindi dellrsquoessere che a questo punto egrave diventato nientrsquoaltro che le sue determinazioni vedete che siamo giagrave nella scienza lrsquoessere inteso a questo punto come ente non egrave nientrsquoaltro che le sue proprietagrave cosa fa la scienza Cerca di indagare le proprietagrave dellrsquoente comprese le connessioni eccetera perograve quali sono le sue proprietagrave ora) Il λόγος φασις il detto nel senso dellrsquoenunciazione decide dellrsquoessere dellrsquoessente in modo cosigrave originario che ogni qual volta un detto si erge contro un altro ossia vi egrave contraddizione ἀντίφασις ciograve che contraddice non puograve essere (Questo egrave il principio di non contraddizione ma egrave interessante qui percheacute fa sorgere il principio di non contraddizione da ciograve che diceva prima e vale a dire dal fatto che egrave solo nel momento in cui il logos diventa enunciazione e non piugrave comrsquoera originariamente come diceva nelle pagine

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precedenti uno dei modi in cui appare lrsquoessere nel momento in cui diventa enunciazione e cioegrave si trasforma in serie di categorie che devono mostrare tutte le proprietagrave dellrsquoente allora ecco che il logos immaginando di dire di qualche cosa ciograve che questo qualche cosa egrave si pone una situazione imbarazzante percheacute a questo punto sorge il principio di non contraddizione percheacute se io dico che una certa cosa egrave quella mi riferisco allrsquoessere di quella cosa perograve come dice Heidegger in seguito allrsquooblio dellrsquoessere lrsquoidea egrave che ciograve che io dico egrave lrsquoessere egrave la cosa in seacute per dirla con Kant ma egrave proprio percheacute crsquoegrave questo pensiero che se io dico una cosa allora contraddire quella cosa significa contrapporre a quellrsquoessere un altro essere Egrave questo che sostiene almeno originariamente sempre per Heidegger al principio di non contraddizione occorre la pre-supposizione che una cosa sia quella che egrave e questo avviene a seguito di tutto ciograve che abbiamo visto prima senza questo non crsquoegrave principio di non contraddizione non crsquoegrave percheacute ciograve che si dice non ha se il logos si mantenesse cosigrave come Heidegger pensava che fosse presso la parola autentica e aurorale dei greci non crsquoegrave nessuna contraddizione percheacute il logos non fa nientrsquoaltro che mostrare uno dei modi in cui lrsquoessere si disvela viene alla luce quindi non ha da contraddire niente egrave un apparire di qualche cosa percheacute qualcosa possa contraddirsi egrave necessario che il logos si distacchi dalla φύσις cioegrave dallrsquoessere heideggerianamente inteso e diventi il modo di dire lrsquoessere cosa che per Heidegger non egrave possibile percheacute per dirlo occorre oggettivarlo entificarlo egrave ente non egrave piugrave essere Ecco che dunque qui sempre secondo Heidegger sorge il principio di non contraddizione che a questo punto potrebbe anche intendersi che per Heidegger non egrave originario neacute egrave un qualche cosa senza la quale lrsquouomo non puograve parlare non puograve esprimersi non puograve fare nulla come pensa Severino Per Heidegger non crsquoegrave contraddizione se il logos rimane lrsquoessere che originariamente egrave e allora nello schiudersi dellrsquoessere nellrsquoapparire dellrsquoessere nel mostrarsi alla luce alla non latenza nellrsquoἀλήθεια a questo punto lrsquoessere non egrave nientrsquoaltro che il trovarsi in una situazione come diceva Jasper per altro verso egrave il trovarsi in quella situazione che non ha da essere piugrave vera o meno vera o falsa eccetera ma egrave quella che egrave cioegrave quella situazione Intervento perograve ed egrave questa la questione che io non intendo se come per Heidegger tutto fosse unrsquoemanazione una nascita dellrsquoessere ciascuna volta in cui ci si trova a dire come potrebbe affermare le cose che afferma Non potrebbe giungere a quelle conclusioni percheacute non ci sarebbe nulla diciamo cosigrave nessun filo che gli consente di giungere a queste affermazioni egrave questo che mi egrave difficile intendere Heidegger si occupava di metafisica non di semiotica in prima istanza no non si contraddice percheacute per lui il linguaggio egrave come tutti sanno la dimora dellrsquoessere Ma si puograve muovere unrsquoobiezione ad Heidegger e adesso lo facciamo lui dice che senza il linguaggio cioegrave senza lrsquouomo percheacute egrave lrsquouomo che pone la domanda che domanda originariamente senza questa condizione di porsi una domanda e lrsquouomo egrave il solo ente a poterlo fare da qui la questione dellrsquoesistenzialismo che accoglie fino ad un certo punto poi ligrave va a scuole per esempio la posizione che ha Carlo Sini nei confronti di Heidegger almeno per molti aspetti non egrave la stessa che ha Vattimo e cosigrave la posizione di Emanuele Severino egrave ancora differente da quella di entrambi come spesso accade almeno rispetto ai pensatori piugrave importanti ci sono sempre molte posizioni differenti qual egrave quella vera Quella di ciascuno ovviamente Ma vi stavo dicevo dunque che Heidegger parte dallrsquouomo cioegrave da quellrsquoente che egrave in condizione di domandare ed egrave quello anche che domandando puograve ritrovarsi come progetto anche il domandare egrave un progettare e quindi si trova in questo progetto ora perograve la questione interessante egrave che lrsquouomo che egrave lrsquounico ente che puograve porsi delle domande senza le quali non crsquoegrave lrsquoessere puograve porsi delle domande e quindi ciograve che consente allrsquouomo di porsi delle domande dovrebbe essere qualcosa che precede lrsquoessere teoricamente visto che senza lrsquouomo non crsquoegrave domanda non puograve formularsi nessuna domanda questa penna non formula nessuna domanda Quindi ci si trova dicevo in una bizzarra situazione tale per cui la

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condizione per il darsi dellrsquoessere per lrsquoapparire dellrsquoessere egrave che ci sia lrsquouomo ma percheacute ci sia lrsquouomo occorre che ci sia linguaggio e cioegrave che lrsquouomo sia in condizione di domandare Adesso Heidegger parla della logica e grosso modo egrave quello che vi dicevo prima) non a torto la filosofia delle antiche scuole ha raccolto sotto il nome di ldquoOrganonrdquo i trattati di Aristotele che hanno riferimento al λόγος con ciograve la logica risulta anche giagrave definita nei suoi caratteri fondamentali (una volta che egrave stato stabilito il principio di non contraddizione e cioegrave che egrave il dire che fa esistere lrsquoessere a questo punto crsquoegrave il principio di non contraddizione e crsquoegrave logica) ed egrave cosigrave che Kant duemila anni piugrave tardi ha potuto dire nella prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura che la logica dopo Aristotele non ha potuto piugrave arretrare di un passo e che non ha fino ad oggi potuto fare neanche un passo avanti siccheacute secondo ogni apparenza sembra essere cosa definita e compiuta Ma non lo sembra soltanto (dice Heidegger) ma lo egrave la logica infatti malgrado Kant e Hegel non ha piugrave compiuto per ciograve che vi egrave in essa di essenziale e di originario alcun passo lrsquounico ancora possibile egrave quella di scardinarla (che egrave quello che aveva intenzione di fare Heidegger) in quanto prospettiva normativa dellrsquointerpretazione dellrsquoessere dal suo fondamento (e cioegrave come dicevo prima scardinare il logos dallrsquoessere e portarlo a ciograve che gli egrave ldquodovutordquo e cioegrave allrsquoessere inteso come ldquoφύσιςrdquo per esempio non piugrave quindi ldquoessererdquo come qualche cosa di oggettivato percheacute solo a questo punto sorge il logos nellrsquoaccezione latina quindi egrave questa la condizione per la nascita della logica sarebbe come a dire che stando a Heidegger diciamo che allrsquointerno dellrsquoldquouomo autenticordquo in un certo senso la logica egrave inutile percheacute non ha da stabilire cose vere o cose false ora dice) riassumiamo quanto stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa ἰδέα παράδειγμα la veritagrave diventa giustezza il λόγος diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie cioegrave il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere questo egrave ciograve che diventa il λόγος (ldquoil principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessererdquo percheacute lrsquoidea egrave che il logos faccia esistere le cose) idea e categoria costituiscono ormai due concetti sotto cui ricadono il pensare e lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto La trasformazione della φύσις e del λόγος la trasformazione della φύσις (come natura ldquonaturardquo intesa in accezione latina del termine) e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano una caduta dal principio originario la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel (Dice che si egrave raggiunto si egrave chiuso come un cerchio poi non egrave esattamente cosigrave percheacute in effetti non egrave tanto Hegel quanto Nietzsche a stabilire insieme con la tecnica la fine nel senso del compimento della metafisica Dice che la metafisica egrave la preistoria della tecnica la preistoria nel senso che egrave la condizione piugrave antica per il prodursi della tecnica la metafisica finisce per Heidegger con Nietzsche e con la tecnica con Nietzsche per via del famoso capovolgimento che opera del ldquocastello di Platonerdquo in cima che cosa crsquoegrave Crsquoegrave lrsquoaspetto piugrave nobile e degno e cioegrave crsquoegrave la volontagrave degli umani di raggiungere la conoscenza di raggiungere la veritagrave di raggiungere il bene tutto quanto di meglio sia pensabile ma dice Nietzsche capovolgiamo tutto questo e ciograve che crsquoegrave sotto portiamolo sopra cosa crsquoera sotto La volontagrave di potenza Egrave questo dice Nietzsche a fondamento di tutta la ricerca degli umani Quindi questo capovolgimento segna lo smascheramento infatti questi tre personaggi Nietzsche Marx e Freud passano in genere come gli autori della ldquoScuola del sospettordquo sospetto che le cose non stiano come si pensa che siano Tutto questo ci conduce a un altro aspetto molto importante stavo considerando per quanto riguarda il ldquopotererdquo le fantasie di potere che sembra almeno seguendo il discorso di Heidegger che abbiano anche loro a fondamento la metafisica e cioegrave che senza la metafisica non ci sono le fantasie di potere ma percheacute Percheacute la metafisica oggettivizza lrsquoente quindi pone la condizione per poterlo conoscere per poterlo dominare che cosa fa la scienza

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Domina fino alla tecnica poi per Heidegger la scienza diventa nientrsquoaltro che tecnica cioegrave la tecnica prende il sopravvento sulla scienza quindi dominare lrsquoente questo fa la metafisica questo egrave il compito della metafisica per questo giunge al suo compimento dice Heidegger con la tecnica percheacute egrave il massimo possibile di potere sulle cose attraverso la cibernetica Κυβερνήτης era il pilota della nave la cibernetica dunque egrave quel pensiero che egrave in grado di dominare tutto tantrsquoegrave che a tuttrsquooggi anzi oggi ancora di piugrave si pensa che la tecnica come ldquotecnologiardquo sia saragrave in grado a breve di fare cose straordinarie soprattutto attraverso i computer che con la loro velocitagrave di calcolo che egrave inimmaginabile per gli umani questa velocitagrave egrave quella cosa che consente o dovrebbe consentire di giungere al controllo totale su tutto Egrave una fantasia ovviamente non percheacute questo non sia raggiungibile ma percheacute occorrerebbe prima intendersi sul concetto di ldquotuttordquo eventualmente ma non egrave questa la questione quanto il fatto che la metafisica dicevo prima egrave la condizione per ogni fantasia di potenza cioegrave ogni fantasia di dominio dellrsquoente che avviene come Heidegger ha spiegato passo dopo passo Verrebbe anche da pensare questa magari egrave una questione su cui potremmo discutere anche nei mercoledigrave successivi rispetto alla questione del potere da pensare che il lavoro che ha fatto Freud rispetto alle fantasie straordinario importante e senza il quale oggi probabilmente non saremmo qui perograve ha puntato lrsquoattenzione su un tipo particolare di fantasie ldquofantasie sessualirdquo prevalentemente Freud non aveva neacute gli strumenti neacute i mezzi per intendere altrimenti verrebbe da pensare che senza fantasie di potere non possono darsi fantasie sessuali mentre senza fantasie sessuali egrave possibilissimo avere fantasie di potere e cioegrave la fantasie di potere precede anzi egrave la condizione percheacute possa darsi quella serie di cose che Freud chiama fantasie sessuali occorre cioegrave la necessitagrave che un qualche cosa sia considerato dominabile manipolabile ora che questo ente sia un orologio una penna stilografica una persona egrave irrilevante il dominio dellrsquoente passa anche per questo cioegrave per il dominio di una persona sullrsquoaltra percheacute a questo punto grazie alla metafisica egrave dominabile piugrave propriamente egrave possibile il pensiero di dominare quellrsquoente Quindi il motivo per cui abbiamo letto Introduzione alla metafisica egrave per intendere meglio proprio la questione del potere insieme con la questione della tecnica percheacute a questo punto paiono andare di pari passo le due cose cioegrave il potere sempre come fantasia ovviamente fantasia di dominio di controllo su tutto e la tecnica come ldquorealizzazionerdquo tra virgolette percheacute non egrave che realizzi propriamente perograve appare come una realizzazione di questa fantasia di dominio la ldquofantasiardquo avviata da Platone con la sua metafisica Questa egrave la posizione di Heidegger lui dice in modo molto esplicito che egrave stato Platone a incominciare tutto questo disastro Tuttavia Heidegger pur condannando la tecnica per tutti i motivi di cui vi ho detto in parte giunge a considerare che la tecnica comunque potrebbe contenere in seacute anche la propria dissoluzione e cioegrave essere quel veicolo che arrivato alle estreme conseguenze per cosigrave dire puograve consentire agli umani di verificare lrsquoimpotenza e lrsquoimpossibilitagrave della tecnica e di giungere quindi alla dissoluzione della tecnica per riappropriarsi del proprio progetto e passare dallrsquoessere inautentico allrsquoessere autentico La questione del potere egrave importante percheacute se la metafisica egrave la fase iniziale delle fantasie di potere egrave la condizione della fantasia di potere e se la metafisica egrave il pensiero occidentale allora egrave come dire che il pensiero occidentale egrave fatto di metafisica ed essendo fatto di metafisica egrave fatto di fantasia di dominio fantasia di controllo totale su tutto Dicevano gli gnostici ldquoeritis sicut diirdquo sarete come dei questo sarebbe un porsquo lo slogan della tecnica quando la tecnica avragrave raggiunto il suo culmine il suo ἀκμή acmeacute egrave la punta allora sarete come dei Intervento in Heidegger crsquoegrave questo aspetto che lrsquouomo essendo un ente diventa oggetto manipolabilehellip Sigrave ne parla in Was ist Metaphysik Che cosrsquoegrave la metafisica ma anche in ldquoEssere e tempordquo lrsquouomo si reifica si oggettivizza certo sigrave sono tanti gli aspetti di Heidegger ovviamente qui abbiamo letto solo questo volumetto ha scritto una grande quantitagrave di opere dove perograve la tesi centrale e

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fondamentale egrave grosso modo sempre la stessa cioegrave lrsquouomo egrave inautentico percheacute ha obliato lrsquoessere e non si rende conto che lrsquoessere non egrave quella cosa che immagina che sia ma egrave ciograve che consente ecco potremmo dire che ldquolrsquoessere egrave sempre un poter essererdquo per Heidegger cioegrave sempre un essere nel progetto un essere nella situazione essere in ciograve che sto facendo essere tutto ciograve che questo progetto progettare comporta egrave il Geworfener Entwurf il ldquoprogetto gettatordquo Ecco quindi la questione del potere anche se qui Heidegger non ne parla in modo diretto perograve la questione del potere egrave come se venisse mostrata nelle sue fasi aurorali nel modo in cui egrave nata egrave incominciata egrave incominciato tutto con Platone Tenere conto di questo significa innanzi tutto tenere conto che il pensare degli umani egrave necessariamente metafisico comunque e che perograve si puograve anche porre la questione in termini leggermente differenti per esempio lrsquoobiezione che muovevo prima ad Heidegger certo egrave chiaro che per lui trovarsi ldquogettatirdquo continuamente in un progetto ldquoprogettordquo non egrave altro che il volere fare qualche cosa per esempio volere cambiare le cose il trovarsi in questa cosa per volere cambiare le cose occorre che io abbia giagrave delle idee su queste cose che abbia una volontagrave Ciograve che non crsquoegrave almeno non in modo cosigrave delineato e preciso in Heidegger egrave il fatto che per potere avere una volontagrave per potere ldquovolererdquo progettarsi questo volere progettarsi non viene da seacute viene da dei pensieri delle idee dei discorsi che si sono fatti che si sono acquisiti e questo Heidegger lo sa ma tutto questo ha come condizione per potere accadere che esista una struttura che costruisca delle sequenze tali il cui utilizzo costituisce ciograve che comunemente si chiama ldquolinguaggiordquo senza il quale non egrave possibile farsi nessuna domanda Posso farmi una domanda se qualche cosa mi interroga ma percheacute qualche cosa mi interroga Da dove arriva una interrogazione una domanda un domandare Egrave il punto su cui buona parte della filosofia si arresta Quando Aristotele nella prima pagina del IV libro della Metafisica parla della meraviglia di che egrave ciograve che muove gli umani al conoscere al volere sapere percheacute si trova meravigliato di fronte a qualche cosa usa la parola ldquoθαῦμαrdquo Severino traduce questa parola non come ldquomeravigliardquo come avviene di solito che a suo parere egrave un modo troppo debole per lui ldquoθαῦμαrdquo egrave il terrore egrave la paura per Severino egrave questo che muove gli umani a inventarsi per esempio gli dei cioegrave a fare unrsquooperazione che egrave quella dice Severino di allearsi con il piugrave forte dio egrave il piugrave forte se io mi alleo con il piugrave forte sono piugrave forte Severino non lo dice perograve fra le righe lo sta enunciando anche se traduce ldquoθαῦμαrdquo con terrore con paura egrave comunque una paura di non essere adeguati a ciograve che si deve affrontare e la costruzione di una paura anche una bestia puograve avere paura ma egrave una reazione a qualcosa di immediato non crsquoegrave unrsquoelaborazione a partire da questo reagisce semplicemente scappa ma poi la cosa finisce ligrave non crsquoegrave nessun pensiero attorno a questo nessuna elaborazione nessun pensiero per porre un rimedio a quella situazione cioegrave di progettarsi questo per Heidegger soltanto lrsquouomo egrave in condizione di farlo Quindi anche parlando dello ldquoθαῦμαrdquo in questa accezione come fa Severino comunque allude al fatto che per allearsi cosigrave come secondo Severino sorgono le religioni allearsi con il piugrave potente dagrave giagrave pone giagrave il fatto che crsquoegrave qualcosa di piugrave potente o di meno potente e cioegrave lrsquoidea che se ho potere riesco a fronteggiare qualche cosa Naturalmente nessuno di costoro ha mai considerato lrsquoeventualitagrave di andare oltre questo cioegrave oltre il detto di Aristotele e cioegrave domandarsi percheacute Da dove viene la fantasia di potere Il desiderio di potere Sigrave qualcuno potrebbe dire per contrastare la malasorte questa egrave la tesi piugrave o meno di Severino per contrastare tutto ciograve che di negativo puograve accadere Egrave piugrave complicata la questione percheacute gli umani hanno operato appunto un progetto tale da mettere in atto delle tecniche per affrontare questo pericolo questo nemico approntando queste tecniche hanno considerato che il fare questo procede dallrsquoidea che se hanno piugrave potere sono piugrave al riparo perograve lrsquoidea del potere in seacute cioegrave quella che consente di pensare che se ho piugrave potere mi metto al riparo questa ha unrsquoorigine

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differente che neacute Heidegger neacute Aristotele nemmeno Platone ha mai posto La questione interessante egrave intendere questa fantasia di potere a partire da ciograve che rende umani gli umani che egrave esattamente ciograve che dice Heidegger il fatto che sono esseri parlanti sono gli unici su questo pianeta che parlino questo li rende non solo speciali ma li rende il prodotto in un certo senso di questa cosa che li fa essere umani cioegrave il linguaggio Se fosse possibile intendere esattamente il funzionamento del linguaggio allora potremmo sapere come funzionano gli umani necessariamente e sappiamo come funziona il linguaggio e pertanto sappiamo come funzionano gli umani e anche da dove viene la fantasia di potere Fare tutto il percorso che ha fatto Heidegger in questo libro sulla metafisica ci ha mostrato soltanto che la necessitagrave o meglio il destino degli umani metafisici egrave la tecnica ed egrave il motivo per cui la tecnica oggi egrave cosigrave importante non lo sarebbe mai stata se non ci fosse stata la metafisica cioegrave se la metafisica non avesse mostrato che egrave possibile conoscere dire e conoscere lrsquoessere conoscere cioegrave lrsquoessenza di qualche cosa lrsquoessere dellrsquoente che egrave il compito che si egrave prefissata la scienza sapere tutto di qualche cosa tutto cioegrave conoscere lrsquoessere solo che come dice Heidegger ha fatto confusione tra ente ed essere La tecnica sorge da questa illusione illude che sia possibile essere come dio percheacute la tecnica egrave questo che dice ti fornisco strumenti sempre piugrave potenti sempre piugrave veloci sempre piugrave efficaci alla fine potrai fare tutto saprai tutto Appunto sarai dio Questo evoca la famosa frase di Sartre rispetto agli umani come progetto fallito di essere dio questo diceva da qualche parte ldquoprogetto fallito di essere diordquo sempre ldquofallitordquo per Sartre ovviamente questa era la maledizione degli umani non dava nessuna chance mentre Heidegger la fornisce da qui una serie di divergenze tra Sartre e Heidegger Ma al di lagrave di questo egrave come se la tecnica dicesse che non egrave vero quello che dice Sartre lrsquoumano non egrave un progetto fallito di diventare dio percheacute lrsquouomo puograve appunto diventare dio come recita il motto gnostico ldquoeritis sicut diirdquo Questo ci dice che per gli umani per il modo in cui la societagrave e la civiltagrave e la cultura sono strutturate egrave impossibile eliminare la metafisica per una serie di motivi di cui abbiamo detto e altri ne diremo ancora perograve contrariamente a Sartre non propongo un pessimismo catastrofico Dicevo che se non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire dalla metafisica cosa che per altro anche Heidegger alla fine ha pensato da qui la sua celebre frase ldquosolo un dio puograve salvarcirdquo se non crsquoegrave questa possibilitagrave crsquoegrave perograve la possibilitagrave di tenerne conto di saperlo atto dopo atto e tenendone conto non esserne travolti e cioegrave non credere che ciograve che si sta dicendo ciograve che si sta osservando ciograve che si sta pensando sia necessariamente quello che egrave ma ciograve che io ho voluto che fosse

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al nulla ndash qui ci sarebbe da inserire una serie di cose che riguardano Severino ma non lo faremo) allo stesso modo ora si trasforma anche la ricerca sul percheacute essa non mira semplicemente alla conquista di un fondamento esplicativo (che ci spieghi percheacute lrsquoessente egrave) un fondamento a sua volta sussistente del sussistente quello di cui ora va in cerca egrave un fondamento in grado di fondare il dominio dellrsquoessente come vittoria sul nulla e cioegrave affermare lrsquoessente a fronte del nulla ndash qui siamo proprio in piena metafisica totalmente e inesorabilmente immersi ndash Il fondamento egrave richiesto ora come fondamento della decisione a favore dellrsquoessente contro il nulla ndash ci vuole un fondamento che ci dica percheacute qualcosa egrave anzicheacute non egrave Egrave questa la domanda che si sta facendo adesso - e piugrave esattamente come fondamento di quella oscillazione (sempre tra lrsquoessere e il nulla) dellrsquoessente la quale ponendo lrsquoessente tra lrsquoessere e il non essere ci regge e ci libera ndash tra questo essere e non essere lrsquoessente - in questa oscillazione giaccheacute di qui deriva che noi non possiamo appartenere a nessuna cosa neppure a noi stessi quantunque lrsquoesserci (il Dasein) sia pur sempre mio ndash cioegrave io sono ndash lrsquoespressione ldquosempre miordquo significa che lrsquoesserci mi egrave addossato percheacute il mio stesso ldquoiordquo sia lrsquoesserci ndash e cioegrave occorre che sia qualche cosa percheacute io possa considerarlo mio e cioegrave che sia ndash Lrsquoesserci designa dal canto suo la cura (qui riprende cose elaborate in modo molto piugrave articolato nel suo scritto piugrave famoso Essere e tempo) il dire che ldquolrsquoesserci egrave sempre miordquo non significa neacute che sia posto da me neacute che sussista isolatamente in un io singolo lrsquoesserci infatti egrave se stesso per il suo essenziale rapporto allrsquoEssere in generale ndash cioegrave lrsquoesserci egrave percheacute esiste lrsquoEssere egrave questo che sta dicendo ndash tale egrave il significato della frase ripetuta piugrave volte in Sein und Zeit secondo la quale allrsquoesserci appartiene a una comprensione dellrsquoEssere ndash non egrave possibile lrsquoesserci se non si comprende lrsquoEssere percheacute egrave lrsquoEssere che fa da ldquofondamentordquo tra virgolette se non so nulla dellrsquoEssere non posso esserci La metafisica egrave quella disciplina che occupa di queste cose allrsquoinizio sigrave diceva che egrave questo domandarsi che pone le cose questo dischiudentesi imporsi tutta la sua critica alla metafisica e in particolare allrsquoontologia egrave che si egrave sempre occupata dellrsquoEssere considerandolo un ente senza accorgersene se io parlo dellrsquoEssere da quel momento lrsquoEssere egrave un ente al pari di qualunque altro (lui parla dellrsquoEssere di per seacute) esattamente che egrave unrsquoaltra cosa infatti per Heidegger lrsquoEssere egrave una cosa che sorge che si disvela nellrsquoapertura del domandare autentico Egrave la sua idea naturalmente tenete sempre conto che non sta dicendo anche se lui immaginava di sigrave come stanno le cose egrave soltanto una costruzione uno scenario possibile a partire da un certo sistema di riferimento che egrave la sua teoria 17 dicembre 2014 In quanto resiste alla possibilitagrave estrema del non essere lrsquoessente si mantiene nellrsquoessere senza con ciograve aver tuttavia oltrepassata neacute superata la possibilitagrave di non essere ndash sta dicendo che lrsquoente egrave quello che egrave nonostante possa anche non essere ndash stiamo parlando avventatamente del non essere dellrsquoessere e dellrsquoessente senza dire in che rapporto essi stiano con lrsquoessente medesimo lrsquoessente e il suo essere sono la stessa cosa in cosa consiste la loro differenza Cosrsquoegrave per esempio in questo pezzo di gesso lrsquoessente Giagrave la domanda egrave di per seacute ambigua in quanto la parola ldquoessenterdquo puograve assumere due significati come ldquotὸ ohrdquo lrsquoessente significa anzitutto ciograve che nei singoli casi egrave essente nel caso specifico a proposito del gesso questa massa egrave grigio tendente al bianco la forma determinata leggera friabile eccetera lrsquoessente significa in secondo luogo ciograve che per cosigrave dire fa sigrave che la cosa in questione sia un essente anzicheacute un non essente ciograve che nellrsquoessente se egrave un essente costituisce il suo essere (appunto sta cercando lrsquoessere dellrsquoessente) in conformitagrave di questa doppia significazione del termine ldquoessenterdquo il greco τό ὅν riveste spesso il secondo significato indica cioegrave non lrsquoessente stesso ciograve che egrave essente ma il fatto di essere lrsquoldquoessentitagraverdquo lrsquoessere essente per contro lrsquoessente nel primo senso designa le stesse cose essenti prese singolarmente nel loro insieme in altri termini tutto ciograve che egrave in rapporto ad esse e non alla loro

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ldquoessentitagraverdquo (alla loro essenza non so percheacute hanno tradotto essentitagrave) il primo significato di τό ὅν corrisponde a τά ὀντα (entia - ente) il secondo a ldquoτό εἶναιrdquo (esse ndash Essere) ndash (tenete sempre conto che ciograve che a noi interessa di tutto il discorso intorno alla metafisica egrave intendere la questione per noi piugrave importante e cioegrave come accade che qualche cosa venga considerato quello che egrave metafisicamente e non come una regola del gioco) ciograve che chiediamo questa egrave la domanda fondamentale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo sembra apparentemente che in questa domanda ci si attenga ancora e soltanto allrsquoessente sfuggendo al vuoto arrovellarsi sullrsquoessere ma che cosa domandiamo realmente percheacute lrsquoessente come tale sia Chiediamo la ragione del fatto che lrsquoessente egrave che egrave quella cosa determinata e percheacute non ci sia piuttosto il nulla (percheacute crsquoegrave questo piuttosto che nulla) la nostra domanda mira in ultima analisi allrsquoessere ma in che maniera La domanda che ci poniamo verte sullrsquoessere dellrsquoessente (cioegrave sullrsquoessere delle cose) noi interroghiamo lrsquoessente a proposito del suo essere tuttavia giagrave prima nellrsquoatto dellrsquointerrogare medesimo che noi facciamo la domanda verte giagrave in realtagrave sullrsquoessere sul suo fondamento e ciograve anche se questa domanda permane implicita e in quanto a sapere se lrsquoessere non sia giagrave di per se stesso il fondamento egrave fondamento sufficiente irresoluta (dice che continuiamo a domandarci intorno allrsquoessere nonostante tutto nonostante che questa domanda non ci porti da nessuna parte almeno per il momento) Il fatto che noi poniamo questa domanda sullrsquoessere come domanda di primo piano puograve forse accadere senza che noi sappiamo qualcosa dellrsquoessere e del suo comportamento nei confronti della sua differenza dallrsquoessente (se ci chiediamo questa cosa se ci chiediamo dellrsquoessere forse qualche cosa ne sappiamo giagrave di questo essere se ci stiamo domandando qualcosa) come sarebbe mai possibile non dico trovare ma anche soltanto cercare il fondamento dellrsquoessere dellrsquoessente senza aver prima sufficientemente afferrato compreso concepito lrsquoessere stesso sarebbe un progetto altrettanto disperato come voler rintracciare la causa e spiegare la ragione di un incendio senza curarci del suo andamento eccetera avviene cosigrave che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo ci costringe a porre la domanda preliminare ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Lrsquoessere permane tuttavia introvabile quasi come il nulla o in definitiva esattamente nello stesso modo (anche il nulla diceva prima ldquoegrave inutile che stiamo a domandarci del nulla che cosa ci domandiamordquo perograve anche con lrsquoessere dice accade qualche cosa di simile ) la parola ldquoessererdquo finisce per diventare cosigrave nientrsquoaltro che una parola vuota non designa nulla di effettivo di afferrabile di reale il suo significato egrave fumo esalazione irreale Nietzsche finisce cosigrave per avere ragione quando chiama i concetti piugrave alti come lrsquoldquoessererdquo lrsquoultima esalazione di una realtagrave che si dissolve Chi mai dovrebbe inseguire una tale esalazione il cui nome non egrave che la designazione di un grande errore ldquoin veritagraverdquo dice Nietzsche ldquoniente ha avuto finora una piugrave ingenua forza di persuasione dellrsquoerrore dellrsquoessererdquo egrave dallrsquoessere stesso che dipende questo fraintendimento (dice Heidegger) ed egrave questo vuoto persistente imputabile alla parola (Tenete conto che Heidegger ha sempre avuto una certa attenzione per il linguaggio e per la parola) oppure (il fraintendimento il soggetto) dipende da noi che in tutto questo gran darci da fare per andare a caccia dellrsquoessente siamo caduti fuori dallrsquoessere (questa egrave poi la sua accusa in definitiva a tutta la filosofia occidentale che per lui non egrave altro che una metafisica che ha mancato totalmente lrsquoessere percheacute ogni volta che si adopera per individuare lrsquoessere lo oggettivizza e di conseguenza lo trasforma in ente) o forse non dipende primariamente da noi uomini drsquooggi e neanche dai nostri prossimi e remoti predecessori ma da qualcosa che dallrsquoorigine trascorre in tutta quanta la storia dellrsquooccidente da un evento che tutti gli occhi degli storici non riuscirebbero a scorgere e che pur tuttavia avviene oggi come per lrsquoaddietro e avverragrave in futuro E se fosse davvero possibile che lrsquouomo che i popoli nei loro piugrave grandi affari drsquoimprese intrattengono una relazione con lrsquoessente e ciograve nonostante siano caduti da gran tempo fuori dellrsquoessere senza saperlo e che proprio questa sia la ragione piugrave intima e imponente della loro decadenza (qui adesso vi leggo delle cose che non hanno propriamente un grande interesse per

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la ricerca che stiamo facendo perograve ve le leggo come curiositagrave percheacute in queste righe crsquoegrave il motivo dellrsquoadesione di Heidegger al partito nazista) Si tratta di domande che non si pongono qui incidentalmente e neppure per influenzare i sentimenti o la concezione del mondo sono domande alle quali ci induce quella domanda preliminare che scaturisce necessariamente dalla principale e che suona ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Una domanda assai semplice e anche certamente assai inutile e non di meno una domanda anzi la domanda quella che chiede ldquolrsquoessere egrave una semplice parola e il suo significato evanescente oppure esso costituisce il destino spirituale dellrsquooccidenterdquo questa Europa in prede a un inguaribile accecamento sempre sul punto di pugnalarsi da se stessa si trova oggi (1935) nella morsa della Russia da un lato e dellrsquoAmerica dallrsquoaltro Russia e America rappresentano entrambe da un punto di vista metafisico la stessa cosa la medesima desolante frenesia della tecnica scatenata e dellrsquoorganizzazione senza radici dellrsquouomo massificato in un epoca in cui anche lrsquoultimo angolo del globo terrestre egrave stato conquistato dalla tecnica ed egrave diventato economicamente sfruttabile in cui qualunque evento in qualsiasi luogo e momento egrave venuto rapidamente accessibile in cui si puograve vivere nel medesimo tempo lrsquoattentato in Francia contro un monarca e un concerto sinfonico a Tokio per cui il tempo non egrave piugrave che velocitagrave istantaneitagrave e simultaneitagrave mentre il tempo come storicitagrave autentica egrave del tutto scomparso dalla realtagrave di qualsiasi popolo in un epoca in cui un pugile egrave considerato un eroe nazionale in cui i milioni di uomini delle adunate di massa costituiscono un trionfo allora proprio allora lrsquointerrogativo ldquoa che scopo dove e poirdquo continuamente ci si ripresenta come uno spettro al di sopra di tutta questa stregoneria La decadenza spirituale della terra egrave cosigrave avanzata che i popoli rischiano di perdere lrsquoestrema forza dello spirito quella che permetterebbe almeno di scorgere e di valutare come tale questa decadenza concepita in rapporto al destino dellrsquoessere questa semplice constatazione non ha nulla a che vedere con il pessimismo della civiltagrave come del resto con lrsquoottimismo poicheacute lrsquoabbuiarsi del mondo la fuga degli dei la distruzione della terra la riduzione dellrsquouomo a massa il sospetto gravido drsquoodio contro tutto ciograve che egrave creativo e libero ha in tutta la terra giagrave raggiunto una tale proporzione che delle categorie cosigrave puerili come pessimismo e ottimismo sono divenute ormai da gran tempo risibili siamo presi nella morsa il nostro popolo il popolo tedesco in quanto collocato nel mezzo subisce la pressione piugrave forte della morsa esso che egrave il popolo piugrave ricco di vicini e di conseguenza il piugrave esposto egrave insieme il popolo metafisico per eccellenza da questa sua caratteristica di cui siamo certi discende drsquoaltronde che questo popolo potragrave forgiarsi un destino solo se saragrave prima capace di provocare in se stesso una risonanza una possibilitagrave di risonanza nei confronti di questa caratteristica esso sapragrave comprendere la sua tradizione in maniera creatrice tutto ciograve implica che questo popolo in quanto popolo storico si avventuri ad esporre se stesso e insieme la storia stessa dellrsquooccidente colta a partire dal centro del suo avvenire nellrsquooriginario dominio della potenza dellrsquoessere e se la grande decisione concernente lrsquoEuropa non deve verificarsi nel senso dellrsquoannientamento potragrave solo verificarsi per via del dispiegarsi e a partire da questo centro nuove forze storiche e spirituali (hellip ) chiedere che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo significa nientemeno che attuare la ripetizione del cominciamento del nostro ldquoesserci storico e spiritualerdquo per trasformarlo in un altro cominciamento (quando lui parla del ldquocominciamento storico e spiritualerdquo allude a qualche cosa che aveva giagrave elaborato in ldquoSein und Zeitrdquo cioegrave lo spirito egrave questa forza creatrice la res cogitans di Cartesio cioegrave la potenza del pensiero questo egrave lo spirito anche per buona parte dellrsquoidealismo tedesco che lui conosceva molto bene e apprezzava quindi lrsquoldquoincominciamento di questo esserci storico e spiritualerdquo significa che questa forza creatrice del pensiero non puograve ovviamente essere scollegato dalla storia dalla sua storia nel senso che si storicizza di volta in volta il pensiero non puograve non tenere conto di ciograve che lo ha preceduto non nel senso di ritornare al passato per Heidegger non egrave assolutamente cosigrave ma piuttosto di fare agire ciograve che egrave stato in ciograve che egrave dice) una tal cosa egrave possibile questo oltretutto corrisponde alla capacitagrave formatrice e commisuratrice della storia in quanto si ricollega allrsquoevento

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fondamentale Un cominciamento si ripete non con il riportarvisi come ad alcuncheacute di trascorso di ormai risaputo e semplicemente da imitare bensigrave in modo che il cominciamento venga ricominciato in maniera ancor piugrave originaria (come dire in ciascun atto ciascuna volta egrave questo cominciamento ldquostoricordquo nel senso che non puograve non tener conto di ciograve che lo ha prodotto) la ripetizione come noi la intendiamo egrave tuttrsquoaltro che la prosecuzione migliorata di ciograve che si egrave giagrave attuato con i mezzi giagrave esistenti allora la domanda che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo si trova come domanda preliminare inclusa nella nostra domanda guida e cioegrave ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo se ci si pone alla ricerca di ciograve che in tale domanda preliminare viene perseguito vale a dire lrsquoldquoessererdquo tosto lrsquoespressione di Nietzsche ci appare nella sua piena veritagrave giaccheacute a ben guardare cosrsquoegrave lrsquoessere per noi piugrave che un semplice ldquoflatus vocisrdquo un significato vago indeterminato inafferrabile come il fumo Lrsquoessere per lui per Nietzsche egrave unrsquoillusione un inganno che non sarebbe mai dovuto verificarsi lrsquoessere qualcosa di vago indeterminato evanescente come fumo dunque Egrave vero non intendiamo contestare questo fatto si tratta anzi di chiarirne la natura per chiarirne tutta la portata (cioegrave lrsquoldquoessererdquo come una sciocchezza qui dice lo diceva prima egrave il concetto piugrave generale in assoluto) lrsquoambito della sua validitagrave si estende a tutto e a ogni cosa in particolare sino al nulla eccolo qua che torna il quale in quanto pensato e in quanto espresso egrave pure anchrsquoesso qualcosa al di sopra e al di fuori della sfera di validitagrave di questo concetto che egrave il piugrave generale lrsquoldquoessererdquo non esiste a rigore piugrave nulla da cui esso stesso possa venire ulteriormente determinato ( se egrave il concetto piugrave generale se fosse determinato da un altro concetto questo altro sarebbe ancora piugrave generale dellrsquoldquoessererdquo ovviamente ) il concetto dellrsquoessere egrave qualcosa di ultimo questo corrisponde anche a una legge della logica che dice ldquopiugrave un concetto egrave esteso ndash e quale concetto egrave piugrave esteso di essere ndash piugrave il suo contenuto risulta vuoto e indeterminatordquo (se io dico ldquotuttordquo appunto dico tutto e nulla Piugrave avanti dagrave una definizione di ldquospiritordquo visto che prima ne ha parlato ldquolo spirito egrave la risolutiva apertura originariamente disposta e cosciente allrsquoessenza dellrsquoessere lo spirito egrave la pienezza del potere dato alle potenze dellrsquoessere come tale nella sua totalitagraverdquo dire che lo spirito egrave lrsquoapertura cioegrave lrsquoapertura a ciograve che vi egrave di piugrave essenziale piugrave radicale possa essere pensato questo egrave lo spirito Poi qui fa qualche riflessione sullrsquoetimologia della parola ldquoessererdquo percheacute a suo parere ciograve che i greci intendevano con ldquoessererdquo egrave importante per intendere in seguito il modo in cui lui proporragrave questa nozione di essere) Questa via (cioegrave quella di seguire i greci sullrsquoetimo) essa deve sulla base di esempi grammaticali mostrarci come e percheacute lrsquoesperienza la concezione e lrsquointerpretazione del linguaggio divenute normative per lrsquooccidente siano la risultante di una concezione del tutto particolare dellrsquoessere Le parole ldquoπτῶσις e ἔγχυσιςrdquo significano cadere oscillare inclinarsi Crsquoegrave qui lrsquoidea di una deviazione dallo stare eretto e diritto ma questo lo star ligrave eretto in se stesso il venire in posizione e il rimanere in posizione i greci lo intendono come essere (lrsquoessere cioegrave egrave qualche cosa che egrave in posizione e sta ligrave dritto) ciograve che in tal guisa viene in posizione diventa in seacute stabile si pone con ciograve da se stesso liberamente nella necessitagrave del suo limite ldquoπέραςrdquo questrsquoultimo non egrave qualcosa che provenga allrsquoessente dal di fuori ancor meno esso rappresenta una mancanza una privazione (cioegrave il fatto di essere fermo ligrave) lrsquoarrestarsi il trattenersi in base al proprio limite di possedersi nel mantenersi stabile egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente (qui lui ha detto in modo chiarissimo che cosa intende con lrsquoessere dellrsquoessente Ciograve che si trattiene ligrave che sta ligrave che non si muove percheacute non puograve muoversi mentre lrsquoente sappiamo che si modifica lrsquoessere no (non lo sta oggettivando e quindi diventa un ente anche quello No a parer suo non lo oggettiva nel senso che ne parla egrave ovvio che bisogna parlare poi a parer suo non lo oggettiva percheacute per lui lrsquoessere non egrave un ente ma egrave il disvelarsi eccetera) Egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente egrave ciograve che costituisce primariamente lrsquoessente come tale nella differenza dal non essente (cioegrave la differenza per Heidegger fra lrsquoessere e lrsquoessente egrave propriamente ciograve che distingue lrsquoessente dal non essente percheacute Percheacute lrsquoessente egrave il non essente no questo egrave ciograve che fa essere lrsquoessente quello che egrave anzicheacute non essere la domanda principale ldquopercheacute lrsquoessente

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anzicheacute nulla) venire in posizione significa conseguentemente darsi un limite delimitarsi perciograve un carattere fondamentale dellrsquoessente egrave costituito da ciograve che viene chiamato in greco ldquoτό τέλοςrdquo che non significa neacute il fine neacute lo scopo (τέλος viene tradotto con ldquoscopordquo da cui teleologia) ma il ldquoterminerdquo in tedesco ldquoenderdquo cioegrave fine ldquoTerminerdquo non va qui inteso affatto in senso negativo come se si trattasse di qualcosa che non va piugrave avanti che fallisce che finisce ldquoterminerdquo significa il terminare la terminazione nel senso del compimento (per altro egrave in accezione che praticamente utilizzava Verdiglione) il limite e il termine sono ciograve per cui lrsquoessente incomincia ad essere (cioegrave questo essente incomincia ad essere qualcosa che viene delimitato percheacute egrave terminato) da questo punto di vista egrave da intendersi la denominazione piugrave alta che Aristotele usa per lrsquoessere ldquoἐντελέχειαrdquo il mantenersi conservarsi nella terminazione (limite) Lrsquouso che la filosofia posteriore e anche la biologia hanno fatto vedi Leibniz del termine ldquoἐντελέχειαrdquo denota tutto il distacco dai greci ciograve che si pone nel suo limite compiendolo e cosigrave costituendosi ha forma (morfegrave da cui morfologia eccetera) la forma cosigrave come concepita dai greci egrave essenzialmente uno schiudersi che si dispone nel limite ( si dischiude e si dispone in un limite cioegrave egrave determinato) se non cheacute ciograve che si mantiene consiste in se stesso diviene dal punto di vista dellrsquoosservatore ciograve che si propone che si offre mostrandosi nella sua apparenza lrsquoapparire di una cosa viene detto dai greci ldquoεἶδοςrdquo o ldquoideardquo (lrsquoidea egrave lrsquoapparire ciograve che appare) In ldquoεἶδοςrdquo risalta in primo piano ciograve che intendiamo anche quando diciamo ldquola cosa ha un certo aspetto si lascia vedere constardquo la cosa ldquoconsisterdquo essa riposa nellrsquoapparire egrave come dire nel sorgere della sua essenza (appare quando sorge) Tutte le determinazioni dellrsquoessere finora enumerate traggono tuttavia il loro fondamento e risultano insieme collegate da ciograve in cui i greci sperimentano inequivocabilmente il senso dellrsquoessere e che essi chiamano ldquoοὐσίαrdquo (la sostanza) e in senso piugrave pieno ldquoπαρουσίαrdquo la solita povertagrave di pensiero traduce la parola con ldquosostanzardquo e ne falsa con ciograve completamente il significato (in tutti i manuali di filosofia al temine greco ldquoοὐσίαrdquo viene tradotto con ldquosostanzardquo pero lui dice invece) Noi abbiamo per ldquoπαρουσίαrdquo la parola tedesca corrispondente ldquoan wesenrdquo si usa designare cosigrave una proprietagrave fondiaria e di tipo rurale in seacute conchiusa una proprietagrave ancora al tempo di Aristotele ldquoοὐσίαrdquo egrave usata in questo senso e insieme nel senso del termine filosofico fondamentale una cosa si presenta essa permane in se stessa e cosigrave si propone essa egrave Essere significa in fondo per i greci presenza Non di meno la filosofia greca non egrave risalita piugrave oltre sul fondamento dellrsquoessere cioegrave verso quello che esso nasconde essa si egrave fermata alla prima fase dellrsquoesser presente e ha cercato di considerarlo secondo le sue accennate determinazioni (che sono appunto enti) Quanto abbiamo detto ci permette di comprendere meglio per ciograve che riguarda lrsquoillustrazione del termine ldquometafisicardquo lrsquointerpretazione greca dellrsquoessere da noi menzionata fin dallrsquoinizio lrsquoapprensione cioegrave dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo (natura) Bisogna dicemmo mettere completamente da parte ogni altro concetto di natura ldquoφύσιςrdquo designa lrsquoerigersi nellrsquoatto di schiudersi (qualcosa che si erige nellrsquoatto in cui si dischiude compare appare) il dispiegarsi permanendo in seacute (si dispiega permanendo in seacute qualcosa che si dispiega lui faceva lrsquoesempio del fiore che sboccia della rosa che si dispiega e dispiegandosi permane questo egrave lrsquoessere) In questo imporsi riposo e movimento sono ritenuti e insieme manifestati ad opera di una unitagrave originaria questo imporsi costituisce la presenza predominante e ancora non padroneggiata dal pensiero in cui lrsquoesser presente sussiste come essente ma questo imporsi fuori esce dalla latenza il che egrave come dire per usare lrsquoespressione greca che lrsquoldquoαλήθειαrdquo ldquola non latenzardquo accade (ldquoαλήθειαrdquo ldquola veritagraverdquo uno dei termini che i greci usavano per ldquoveritagraverdquo che lui traduce piugrave propriamente come ldquonon latenzardquo Cosa vuol dire che accade la ldquonon latenzardquo che ad un certo punto ciograve che egrave non latente diventa latente appare si dischiude permane ma ciograve che permane egrave lrsquoessere non lrsquoessente) Infatti ciograve che viene qui denominato ldquoπόλεμοςrdquo egrave un conflitto che emerge da ogni cosa divina e umana non si tratta di una guerra di tipo umano la lotta cosigrave come concepita da Eraclito egrave quella che anzitutto

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fa sigrave che lrsquoente si ponga come distinto nel contrasto e che acquisti la sua posizione la sua condizione il suo rango (per differenza potremmo dire) Nellrsquoattuarsi di tale separazione si verificano delle crepe delle scissure dei distacchi e delle connessioni e nellrsquoesplicarsi vicendevole del contrasto che si produce il mondo Per i greci essere significa stabilitagrave e ciograve in duplice senso 1) lo stare in seacute nel senso del prodursi del procedere (questa egrave la ldquoφύσιςrdquo la natura ldquosta insiemerdquo nel senso che si produce procede per questo ldquosta in seacuterdquo si produce egrave ovvio che sta in seacute ) 2) ldquolo stare in seacuterdquo come tale come qualcosa di stabile che rimane di permanente nel senso di ldquoοὐσίαrdquo (prima era la ldquoφύσιςrdquo seconda ldquoοὐσίαrdquo) ldquoNon essererdquo per conseguenza significa lrsquouscire da tale stabilitagrave proceduta da se stessa ldquoEsistenzardquo ed ldquoesistererdquo significano quindi per i greci precisamente non essere Lrsquoinsipienza e la faciloneria con cui ci si serve delle parole ldquoesistenzardquo ed ldquoesistererdquo per indicare lrsquoldquoessererdquo testimoniano una volta di piugrave di quanto ci si egrave allontanati da esso e da una significazione ben altrimenti allrsquoorigine efficace e precisa (πτῶσιςeἔγχυσις indicano il cadere il declinare Poi parla dellrsquoinfinito il fatto che ldquoessererdquo sia infinito ma non egrave cosigrave determinante Ci sono tante cose da leggere ma quello che mi interessava qui egrave importante) Abbandoniamo dunque il vuoto schema di questa parola ldquoessererdquo percheacute risulta una parola vuota eccetera ma per andare dove La risposta non egrave difficile egrave il caso se mai di meravigliarci di esserci potuti intrattenere cosigrave a lungo e dettagliatamente sulla parola ldquoessererdquo allora dunque abbandoniamo questa vuota e generica parola ldquoessererdquo e rivolgiamoci piuttosto ai vari ambiti specifici dellrsquoessente (fa una serie di esempi i fiumi i boschi eccetera tutte queste cose sono essenti anche la folla egrave essente la calca umana eccetera anche i pazzi di un manicomio) essenti sempre ovunque a volontagrave tutto egrave essente solo donde noi troviamo la consapevolezza che tutto ciograve che presentiamo ed elenchiamo con tanta sicurezza sia veramente un essente (vedete qui innanzi tutto la portata metafisica anche di queste domande lui intende con essente un qualche cosa che egrave se stesso necessariamente non una parola che ha quindi una certa serie di connessioni e viene utilizzata in un certo modo no lrsquoessente egrave qualche cosa e questa egrave metafisica) pare una domanda assurda (cioegrave come facciamo a sapere che un essente egrave un essente) e dato che noi possiamo in ogni caso senza nessuna possibilitagrave di dubbio constatare che un certo essente egrave (questa penna egrave) non egrave nemmeno necessario per questo usare la parola ldquoessenterdquo e ldquolrsquoessenterdquo estranee al linguaggio comune neacute ora pensiamo a dubitare che tutti questi enti in generale non siano basando il nostro dubbio sulla pretesa e constatazione scientifica che noi non sperimenteremmo che le nostre sensazioni neacute usciremmo dal nostro corpo cui tutto quello che abbiamo testeacute nominato rimarrebbe legato in realtagrave lrsquoessente noi lo lasciamo essere cosigrave come nella vita di tutti i giorni o nelle ore e momenti decisivi che ci sollecita e ci assale ci solleva e ci opprime lasciamo ogni essente ldquoessererdquo cosigrave comrsquoegrave Ma egrave proprio quando ci abbandoniamo cosigrave spontaneamente e senza alcuna complicazione al corso della nostra esistenza storica quando lasciamo che lrsquoessente sia di volta in volta quello che egrave che ci troviamo nonostante tutto nella necessitagrave di sapere giagrave che cosa significa ldquoegraverdquo ed ldquoessererdquo e come stabilire drsquoaltra parte che in un certo tempo in un certo luogo un supposto essente non egrave se non siamo in grado di distinguere con chiarezza fra essere e non essere e come compiere questa decisiva distinzione se non sappiamo in modo altrettanto decisivo e determinato che cosa significhino lrsquoessere e il non essere che vengono qui appunto distinti come puograve nel caso specifico e in generale un essente essere per noi un essente se prima non comprendiamo che cosa significhino ldquoessererdquo e ldquonon essererdquo Abbiamo constatato allrsquoinizio la parola ldquoessererdquo non ci dice nulla di determinato (anzi abbiamo visto prima che egrave la parola piugrave indeterminata possibile) neacute ci siamo dopo tutto ingannati infatti abbiamo trovato e ci consta tuttora che ldquoessererdquo ha un significato evanescente impreciso drsquoaltronde le precisazioni fin qui fatte ci danno la convinzione di distinguere bene e con sicurezza lrsquoldquoessererdquo dal ldquonon essererdquo per raccapezzarci bisogna fare attenzione a quanto segue si puograve certo dubitare che in un luogo o in un tempo qualsiasi un singolo

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ente sia oppure no ci si puograve ingannare ad esempio sul fatto che una finestra che pure egrave un ente sia chiusa o non lo sia eppure anche percheacute semplicemente una cosa di tal genere possa venir posta in dubbio occorre che sia presente una precisa distinzione fra essere e non essere (non so se la finestra egrave aperta o chiusa ma so che una finestra egrave una finestra) Quello di cui in questo caso non dubitiamo affatto egrave che lrsquoessere sia diverso dal non essere Per quanto la parola ldquoessererdquo risulti indeterminata nel suo significato non di meno la comprendiamo in modo determinato ldquoEssererdquo si rivela cosigrave come qualcosa di pienamente indeterminato e altamente determinato secondo la logica comune vi egrave qui una contraddizione evidente ma ciograve che si contraddice non puograve essere Non esiste un circolo quadrato e tuttavia questa contraddizione ldquolrsquoessere completamente indeterminato e tuttavia determinatordquo esiste Se non vogliamo ingannarci se in mezzo ai molti affari e impegni della giornata ci concediamo un attimo di riflessione a questo riguardo ci capita di sorprenderci nel bel mezzo di questa contraddizione questa nostra situazione egrave reale come nessunrsquoaltra Il fatto che lrsquoessere sia per noi una parola vuota assume improvvisamente tuttrsquoaltro aspetto diventiamo finalmente diffidenti nei confronti del presunto ldquovuotordquo della parola riflettendo piugrave attentamente su questa parola risulta alfine questo malgrado ogni obliterazione mescolanza genericitagrave del suo significato noi pensiamo in essa qualcosa di determinato questo qualcosa di determinato egrave cosigrave determinato e unico nel suo genere che occorre fare la seguente aggiunta quellrsquoessere che tocca a qualsiasi ente e che si sperde cosigrave in tutto ciograve che vi egrave di piugrave comune egrave per eccellenza quanto vi egrave di piugrave unico (ora avete immediatamente inteso lrsquoimportanza di ciograve che sta dicendo anche percheacute ha anticipato siamo nel lsquo35 quelle stesse cose che vi stavo dicendo recentemente rispetto alle parole ai significati Avete ben chiaro ciograve che vi dicevo affermando che una parola egrave fatta di altre parole come la semiotica ha mostrato in vario modo e a vario titolo da Hjelmslev a Greimas a De Saussure eccetera quindi una parola egrave fatta di tutte le connessioni che intrattiene simultaneamente con tutte le altre parole Questo era un grosso problema giagrave per De Saussure ciograve non di meno questa parola pur essendo indeterminata oltre che indeterminabile risulta determinata risulta essere se stessa e cioegrave risulta utilizzabile percheacute se fosse effettivamente indeterminata e indeterminabile non sarebbe utilizzabile sarebbe nulla sarebbe evanescente esattamente quello che diceva Heidegger rispetto allrsquoessere come la parola piugrave generica piugrave indeterminata che scappa da tutte le parti eppure ci sta dicendo Heidegger che nonostante questo rimane la parola piugrave determinata) Qualunque altra cosa comunque possa essere anche se unica puograve venire ulteriormente paragonata ad altro con questa possibilitagrave di comparazione aumenta la sua determinabilitagrave (quando facciamo un esempio egrave la stessa cosa) ed egrave in virtugrave di questa determinabilitagrave che essa si trova in una condizione sotto molti aspetti di indeterminatezza (proprio percheacute egrave determinabile egrave indeterminata se fosse determinata sarebbe chiusa) Lrsquoessere per contro non puograve essere paragonato con nessunrsquoaltra cosa ha questa prerogativa solo il nulla per lui egrave altro solo il nulla e qui non crsquoegrave nulla da paragonare se lrsquoessere rappresenta cosigrave quanto vi egrave di piugrave unico nel suo genere e il piugrave determinato allora anche la parola ldquoessererdquo non puograve rimanere vuota e in veritagrave essa non egrave mai vuota Ce ne convinceremo facilmente con un paragone (appunto con una determinazione se vogliamo riprendere quanto si diceva prima) quando noi percepiamo la parola ldquoessererdquo udendola come forma sonora o vedendola scritta essa ci appare tosto come qualcosa di affatto diverso da un seguito di suoni e di lettere come ad esempio ldquoabracadabrardquo anche questo egrave un seguito di suoni ma noi diciamo immediatamente che egrave privo di senso anche se puograve averne come formula magica per contro ldquoessererdquo non egrave in tal modo privo di senso cosigrave ldquoessererdquo visto scritto egrave tuttrsquoaltro da ldquokzomilrdquo Non esistono parole vuote ci sono sigrave parole usate che mantengono ancora perograve un certo contenuto il nome ldquoessererdquo mantiene ancora la sua forza di appellazione (si rifagrave alla parola greca ai greci antichi ) proporsi di abbandonare lrsquoessere come parola vuota di senso per rivolgersi allrsquoessente particolare egrave cosa non solo avventata ma oltretutto eminentemente incerta riflettiamo su tutto questo servendoci ancora

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una volta di un esempio il quale drsquoaltronde come ogni esempio hellip In luogo del concetto generale di ldquoessererdquo prendiamo per esempio la rappresentazione generale di ldquoalberordquo (fa anche comodo percheacute echeggia il segno di De Saussure) per esprimere e precisare che cosa sia lrsquoessenza generale di albero occorre staccarci dalla rappresentazione generale di albero e rivolgerci a particolari specie di alberi a singoli esemplari di questa specie egrave un procedimento cosigrave di per seacute ovvio che quasi esitiamo a soffermarci su di esso in dettaglio la cosa tuttavia non egrave cosigrave semplice come possiamo in genere trovare questo particolare di cui tanto si parla gli alberi singoli come tali in quanto alberi Come possiamo in linea di massima anche solo cercare qualcosa del genere come un albero se non abbiamo giagrave da prima la chiara rappresentazione di quello che sia un albero in generale (egrave molto platonico) se questa rappresentazione generale di albero fosse cosigrave indeterminata e confusa cosigrave che essa non potesse darci alcuna sicura indicazione nel nostro cercare e trovare potrebbe accadere che invece di questi noi prendessimo come casi particolari determinati come esempi drsquoalberi delle automobili o dei conigli Per quanto possa essere esatto che noi per determinare piugrave da vicino i molteplici aspetti dellrsquoessenza ldquoalberordquo dobbiamo passare attraverso il particolare permane tuttavia almeno altrettanto esatto che la elucidazione di questa multiformitagrave e dellrsquoessenza si attua e progredisce solo in quanto ci rappresentiamo e conosciamo in modo piugrave originario lrsquoessenza generale ldquoalberordquo vale a dire lrsquoessenza ldquopiantardquo che egrave come dire lrsquoessenza ldquovitalerdquo e ldquovitardquo Per quanto riguarda il significato generale di ldquoessererdquo si potrebbe tuttavia a buon diritto replicare che dato che esso egrave piugrave generale della rappresentazione che lo concerne non puograve risalire a qualcosa di piugrave alto nel caso del concetto piugrave elevato e piugrave generale il rinvio a ciograve che si trova sotto di lui non costituirebbe soltanto una valida rappresentazione ma anche lrsquounica via per trionfare del vuoto cioegrave sta dicendo ldquonon possiamo andare su percheacute sopra lrsquoessere non crsquoegrave piugrave niente possiamo soltanto avvantaggiarci del fatto che ci sono degli essenti che lo determinano perograve dice Heidegger non egrave cosigrave ma lo vedremo mercoledigrave prossimo 23 dicembre 2014 La volta scorsa Heidegger giungeva a considerare che lrsquoessere egrave quanto di piugrave determinato e al tempo stesso quanto di piugrave indeterminato e dicevo che questo non egrave lontano dalla questione che posi qualche tempo fa rispetto alla parola e al segno lui giunge a quella considerazione attraverso un percorso prettamente metafisico mentre io vi ero giunto attraverso la logica e attraverso la semiotica in buona parte e quindi non solo con riferimenti ma anche con conclusioni leggermente differenti dalle sue comunque sia vediamo di leggere ancora qualche cosa Si domanda a proposito dellrsquoessere vi ricordate Considerava lrsquoessere come un flatus vocis come un nulla come qualcosa che di fatto non ha nessun interesse perograve poi dice che non egrave proprio cosigrave e infatti si chiede ldquolrsquoessere egrave solo una parolardquo cioegrave se togliamo lrsquoessere togliamo questa parola visto che non serve a niente e questo sulla scorta di Nietzsche per esempio e dice) Sarebbe solo una parola di meno della nostra lingua No Se togliamo lrsquoessere non ci sarebbe allora in generale alcun linguaggio non succederebbe piugrave affatto che nelle parole lrsquoessente si schiudesse come tale e cioegrave che potesse essere evocato e discusso poicheacute dire lrsquoessente come tale significa comprendere anzitutto lrsquoessente come essente vale a dire il suo essere Supposto che noi comprendiamo per nulla lrsquoessere supposto che la parola essere non avesse nemmeno quel significato evanescente ebbene in tal caso non ci sarebbe piugrave assolutamente alcuna parola Noi stessi non potremmo essere in alcun modo dei dicenti non potremmo in alcun modo essere quello che siamo poicheacute essere uomo significa essere uno capace di dire lrsquouomo egrave uno che dice di sigrave o di no solo percheacute egrave nel fondo della sua essenza un dicente egrave il dicente questo costituisce la sua distinzione e in pari tempo la sua miseria essa lo distingue dalla pietra dalla pianta dallrsquoanimale ma altresigrave

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dagli dei hellip eccetera volendo pertanto gettare uno sguardo retrospettivo su quanto egrave stato fin qui detto le cose ci si presentano nel modo seguente con lo stabilire in primo luogo come dato di fatto questa cosa parola priva di nome (non lo nomina lrsquoessere ancora) cioegrave che lrsquoessere non egrave per noi che una parola vuota di significato evanescente abbiamo abbassato lrsquoessere e lo abbiamo conseguentemente declassato dal suo vero rango per contro il fatto che noi comprendiamo lrsquoessere anche se in un modo indeterminato ha per in nostro ldquoessercirdquo il piugrave alto valore in quanto vi si manifesta una forza nella quale si fonda tutta la possibilitagrave essenziale del nostro esserci non si tratta di un fatto qualunque ma di qualcosa che per il suo peso esige la piugrave alta valutazione a patto che il nostro esserci che egrave sempre qualcosa di storico non rimanga per noi qualcosa di indifferente drsquoaltronde anche percheacute il nostro esserci possa rimanere per noi unrsquoentitagrave indifferente occorre comprendere lrsquoessere senza questa comprensione non saremmo neanche in grado di dire di no al nostro esserci (questo che sta dicendo egrave importante percheacute incomincia a porre la questione in termini tali per cui se non ci si apre al porsi storicamente nel mondo ldquostoricamenterdquo cioegrave tenendo conto del domandare ovviamente percheacute egrave di questo che si tratta di una domanda che egrave sempre e comunque posta e da porre ininterrottamente se non avviene questo allora lrsquouomo non egrave niente dice addirittura che lrsquouomo non egrave neanche un dicente percheacute per potere dire occorre potere affermare per potere affermare occorre che qualche cosa appaia occorre che qualche cosa si mostri (φαίνεισθαι) in greco lrsquoapparire di qualche cosa questo apparire non crsquoegrave se non crsquoegrave lrsquoesserci lrsquoessere nellrsquoaccezione che indicava prima e vale a dire un dischiudentesi permanere cioegrave qualcosa che permane Lrsquoessere egrave questo permanere questa permanenza che consente di potere affermare quindi dire percheacute se dico dico qualcosa e questo qualcosa occorre che permanga che sia Ora lui prosegue e critica la questione delle scienze che continuano a considerare lrsquoessere come un oggetto cioegrave fanno della metafisica ecco qui continua a dire ponendoci la questione che lrsquoessere sia la cosa piugrave degna di discussione) Porci in tal modo la domanda noi compiamo il passo decisivo da un fatto indifferente e dalla pretesa vacuitagrave di significato della parola ldquoessererdquo ci conduce allrsquoavvenimento piugrave degno di essere discusso sia al fatto che lrsquoessere si schiude necessariamente nel nostro comprendere (che egrave ciograve che dicevo prima cioegrave senza lrsquoessere non crsquoegrave comprensione non crsquoegrave comprensione percheacute se qualcosa non appare si svela a un certo punto si mostra potremmo dire per quello che egrave se non crsquoegrave questa apertura dunque per cui lrsquoente cessa di non essere e senza questo non crsquoegrave comprensione percheacute non crsquoegrave nulla da comprendere assolutamente niente Ciograve che a noi interessa egrave questo aspetto e il motivo per cui stiamo considerando queste cose e cioegrave lrsquoidea di Heidegger che per comprendere per potere parlare per potere esistere cosigrave come si intende comunemente lrsquoldquoesistererdquo percheacute tutto questo possa darsi occorre che qualcosa permanga Si dischiude qualche cosa in questo apparire cioegrave uscire dal non essere ma di fatto la cosa che lo interessa egrave che anche per lui occorre che permanga qualche cosa qualche cosa si ponga senza questo non crsquoegrave comprensione ed egrave il motivo per cui diceva che lrsquoessere egrave anche la cosa piugrave determinata e anche indeterminata percheacute dal nulla va verso il nulla ma ne parleragrave tra poco quando diragrave dellrsquoessere e del divenire ndash fa alcuni esempi lrsquoessere come un edificio come una casa come un accidente qualunque) Lrsquoessere dellrsquoedificio che si trova laggiugrave non egrave anchrsquoesso qualcosa e dello stesso genere del tetto e della cantina non vi egrave dunque alcuna cosa che corrisponda al parola e al significato di essere (tutte le cose che sono sono enti) non dobbiamo perograve concludere che lrsquoessere consista solo nella parola e nel suo significato in realtagrave il significato della parola non costituisce in quanto significato lrsquoessenza dellrsquoessere Sarebbe come dire che lrsquoessere dellrsquoessente ad esempio lrsquoedificio da noi considerato consiste nel suo significato verbale (percheacute lrsquoessere non egrave il significato il significato egrave una cosa verbale lrsquoessere no per Heidegger Se avesse considerato lrsquoessere come un segno linguistico non avrebbe fatto metafisica ma semiotica Non so se Heidegger conoscesse la semiotica non mi risulta comunque non ha importanza) Ora ritenere ciograve sarebbe

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visibilmente scorretto piuttosto noi intendiamo vediamo la parola essere attraverso il suo significato lrsquoessere stesso (cioegrave il significato della parola ldquoessererdquo rinvia non a un segno ma allrsquoessere) Solo che esso (lrsquoessere stesso) non egrave per niente una cosa intendendo per ldquocosardquo un essente qualsiasi (ovviamente se no sarebbe un ente un essente appunto) ne consegue che in ultima analisi nella parola essere considerata nelle sue modificazioni in tutta la sua estensione linguistica parola e significato risultano connessi in maniera piugrave originaria a ciograve che essi designano ma anche il contrario lrsquoessere stesso egrave legato alla parola in un senso del tutto diverso e piugrave essenziale di qualunque altro ente (per mostrare questo parleragrave fra breve della parola antica della parola dei greci la parola originaria) La parola ldquoessererdquo si rapporta in tutte le sue modificazioni allrsquoessere che viene detto in modo essenzialmente diverso da come tutti gli altri verbi e sostantivi si rapportano allrsquoessente che in essi egrave detto (sta dicendo che quando si pronuncia la parola ldquoessererdquo questa parola si rapporta a ciograve che viene detto cioegrave allrsquoessere in modo totalmente differente cioegrave non egrave la stessa cosa del modo in cui altri verbi si rapportano allrsquoente alla cosa Lrsquoessere non egrave un ente egrave un altro modo per dirlo) Ne viene di rimando che le spiegazioni fornite circa il termine ldquoessererdquo sono di tuttrsquoaltra portata delle varie considerazioni che egrave possibile fare sullrsquouso delle parole della lingua nei confronti di qualsiasi altra cosa anche se per ciograve che concerne la parola ldquoessererdquo sussiste una particolare connessione originaria tra la parola il significato e lrsquoessere stesso mentre la cosa lrsquoente per cosigrave dire manca (noi parliamo dellrsquoessere ma non crsquoegrave in questo dire intorno allrsquoessere nessun ente la cosa per cosigrave dire manca la cosa lrsquoente) noi dobbiamo ritenere per questo che lrsquoessenza dellrsquoessere stesso si lasci ricavare dalla semplice caratterizzazione del significato della parola nel significato stesso della parola ldquoessererdquo ligrave crsquoegrave lrsquoessere ma non come una determinazione verbale di qualche cosa ma come qualche cosa che egrave al di fuori della parola (ora dopo questo excursus aggiunge ancora qualche cosina) qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dai singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo (ha fatto prima una serie di esempi Il cane egrave in giardino Dio egrave La terra egrave Rosso egrave poi altre cose Questrsquouomo egrave della Svezia Tutti i modi in cui lrsquoldquoegraverdquo acquisisce dei significati ciascuna volta differenti hellip Semioticamente potremmo dire a seconda del gioco linguistico allrsquointerno del quale egrave inserito Se dico che quellrsquouomo egrave della Svezia questo ldquoegraverdquo egrave diverso dallrsquoldquoegraverdquo per esempio dellrsquoaffermazione ldquola terra egrave rotondardquo) Qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dei singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo una cosa risulta chiara nellrsquoldquoegraverdquo lrsquoessere ci si dischiude in molteplici guise lrsquoasserzione a prima vista cosigrave ovvia che lrsquoessere sia una parola vuota ci si rivela di nuovo e ancora piugrave efficacemente come falsa (percheacute se ogni volta determina cose diverse egrave ovvio che non egrave vuota) ma si potrebbe tuttavia replicare che lrsquoessere viene inteso veramente in guisa molteplice (come direbbe la semiotica) la ragione di ciograve non risiede affatto nello stesso ldquoegraverdquo ma dipende unicamente dalla varia portata degli enunciati i quali riguardano ognuno quanto a contenuto enti diversi dio la terra la coppa il contadino il libro la carestia la pace sulle cime (quindi contrariamente a quanto dice la semiotica e qui crsquoegrave la linea di demarcazione fra la metafisica e la semiotica ogni volta questo ldquoegraverdquo direbbe la semiotica cambia di significato a seconda del sistema linguistico in cui egrave inserito Heidegger invece dice che non egrave cosigrave percheacute tutte queste cose rispetto alle quali la ldquoegraverdquo cambia significato sono enti non si riferiscono allrsquoessere) egrave solo percheacute lrsquoldquoegraverdquo rimane in se stesso indeterminato e vuoto per questo puograve cambiare significato quanto al suo significato che puograve prestarsi a un uso cosigrave svariato e riempirsi e determinarsi secondo ogni caso La varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza il contrario di ciograve che doveva dimostrarsi essa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabile (che egrave una notazione abbastanza acuta in effetti quando dice ldquola terra egrave dio egrave questo egrave svedese ecceterardquo tutti questi ldquoegraverdquo sono riferiti a un ente non dicono dellrsquoessere propriamente come diceva lui ldquosi riempie e si determina secondo ogni caso la varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza ndash che cosa ndash il

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contrario di ciograve che doveva dimostrarsi ndash percheacute lrsquoessere varia egrave mutevole a seconda dei modi in cui lo si impiega ndash ma ldquoessa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabilerdquo ndash e cioegrave questo essere per potere determinarsi in quanto essere deve potere apparire negli enti nelle cose egrave ligrave che trovo lrsquoessere ldquose so interrogarerdquo aggiungerebbe) Che cosa si puograve replicare Entriamo qui nellrsquoambito di una questione decisiva le perviene una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi o per meglio dire dalle singole sfere alle quali essere si riferiscono oppure ldquolerdquo cioegrave a dire lrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi facciamo accessibile lrsquoessente nella sua veritagrave comrsquoegrave di volta in volta (Questa egrave la domanda che si pone ve la rileggo percheacute egrave importante ldquole perviene a una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi ldquoLrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi ci facciamo accessibile lrsquoessente nella sua varietagrave comrsquoegrave di volta in volta lrsquoente possiamo accedere allrsquoente in tutte le sue varietagrave percheacute questo ente egrave debitore dellrsquoessererdquo Percheacute lrsquoente egrave se lrsquoente non egrave egrave nulla quindi lrsquoente per potere essere percepito per potere esistere per poterlo descrivere per dire che quella casa egrave quella cosa che dio egrave che la terra egrave che Cesare egrave di Torino tutti questi enti non potrebbero hellip sarebbero non enti cioegrave ni-ente se non ci fosse lrsquoessere a garanzia quella che in altre occasioni chiamava ldquoφύσιςrdquo Adesso considera i vari aspetti dellrsquoessere cioegrave delle cose che si aggiungono generalmente allrsquoessere lui dice allrsquoessere in genere si attacca qualche cosa ldquolrsquoessere egrave qualche cosardquo Parla di essere e divenire che sono i due capisaldi del pensiero Parmenide Eraclito tanto per intenderci) Questa distinzione contrapposizione sta al principio dellrsquoindagine sullrsquoessere ancora oggi essa costituisce la piugrave comune delimitazione dellrsquoessere mediante qualcosa drsquoaltro (che cosa limita lrsquoessere Il non essere e il non essere egrave altro dallrsquoessere abbiamo lrsquoessere e lrsquoaltro dallrsquoessere) in quanto risulta immediatamente da una rappresentazione dellrsquoessere cristallizzatasi in evidenza banale ciograve che diviene non egrave ancora ciograve che egrave non abbisogna piugrave di divenire (se egrave che cosa addiviene a fare) ciograve che egrave lrsquoessente ha lasciato ogni divenire dietro di seacute ormai egrave divenuto o ha potuto divenire (si dovrebbe dire ldquoegrave potuto divenirerdquo comunque non importa) ciograve che autenticamente egrave resiste altresigrave a ogni impulso del divenire (se una cosa autenticamente egrave non ha piugrave bisogno del divenire in questo senso ldquoresiste a ogni impulso del divenirerdquo se egrave egrave giagrave compiuto) in una visione grandiosa degna dellrsquoassunto Parmenide vissuto tra il VI e il V secolo ha messo in luce in forma di pensiero poetico lrsquoessere dellrsquoessente in contrapposizione al divenire Il suo poema didascalico ci egrave pervenuto sotto forma di frammenti hellip (questo egrave Parmenide) ldquoResta ormai solo il discorso della via sulla quale si rivela lrsquoessere comrsquoegrave su questa via ci sono molte cose che stanno ad indicarlo come lrsquoessere senza nascere neacute perire se ne sta tutto intero solo e del pari senza timore in seacute senza essere stato portato a compimento esso (lrsquoessere) non fu in passato e nemmeno in futuro poicheacute come presente esso egrave tutto in una volta unico unificante unito da seacute in seacute raccogliendosi capace di tenere insieme colmo di presenzialitagraverdquo Queste poche parole si ergono con la maestositagrave delle statue greche hellip quel che viene detto a partire dallrsquoessere sono dei ldquosematardquo non giagrave dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacute (questo egrave importante per Heidegger il fatto che ldquolrsquoessere si mostra a partire da seacuterdquo e non da qualche altra cosa ogni tanto oscilla e Severino glielo fa notare percheacute ci sia lrsquoessere occorre che ci sia un ente altre volte sembra che possa darsi anche lrsquoessere senza lrsquoente come per esempio in questo caso appare che lrsquoessere si dia senza lrsquoente tantrsquoegrave che dice ldquonon dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacuterdquo - non a partire dallrsquoente ndash ma da seacute) per potere avere una tale visione dellrsquoessere occorre infatti rimuovere da lui ogni nascere ogni perire prescindere nel senso attivo di allontanarli con lo sguardo eliminarli ndash non nasce non muore non fa niente ndash ciograve che con ldquoἀ οὐδέrdquo viene tenuto lontano non egrave della misura dellrsquoessere la misura egrave tuttrsquoaltra

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possiamo da ciograve inferire che lrsquoessere si mostra a questo dire come la soliditagrave propria dello stabile in seacute raccolto immune da turbamento e da cangiamento (questo egrave lrsquoessere di Parmenide ovviamente) ancor oggi quando si espongono le origini della filosofia occidentale si usa contrapporre a questa dottrina di Parmenide quella di Eraclito da lui proverrebbe la frase frequentemente citata ldquoπάντα ῥεῖrdquo (tutto scorre) per conseguenza non vi egrave alcun essere tutto egrave divenire (perograve dice qui Heidegger che non egrave proprio cosigrave secondo la sua interpretazione del testo di Parmenide e di Eraclito di fatto entrambi piugrave o meno dicono la stessa cosa percheacute lui dice che non si deve interpretare la dottrina del divenire di Eraclito nel senso del darvinismo attuale) lrsquoopposizione di essere e divenire non si egrave mai piugrave presentato in maniera cosigrave esclusiva come nel dire di Parmenide in questa grande epoca il dire dellrsquoessere dellrsquoessente ha in seacute medesimo lrsquoessenza nascosta dellrsquoessere di cui si parla egrave in si fatta necessitagrave di carattere storico che risiede il segreto della grandezza per ragioni che appariranno piugrave chiare in seguito ci limitiamo per ora a porre questa prima antitesi ldquoessere e divenirerdquo (ora parla di essere e apparenza) questa distinzione egrave altrettanto antica quanto la prima da me menzionata il carattere ugualmente originario delle due suddivisioni ldquoessere e divenirerdquo ldquoessere e apparenzardquo denota lrsquoesistenza di un piugrave profondo rapporto che permane ancor oggi celato (dunque dice che questa seconda distinzione ldquoessere e apparenzardquo va colta perograve nel suo autentico contenuto per fare questo ecco che bisogna rifarsi alla parola greca dice poi che questa distinzione ldquoessere e apparenzardquo ci egrave abituale egrave una cosa molto semplice dice ldquouna cosa egrave oppure apparerdquo Egrave cosigrave o sembra che sia cosigrave Poi fa distinzioni lrsquoapparenza come splendore come rilucere lrsquoapparenza ldquoil parere come apparirerdquo lrsquoapparenza come pura apparenza cioegrave sembrare) per comprendere questa intima connessione di - essere e apparenza- interamente lrsquoessere in maniera ugualmente originaria vale a dire come lrsquointendevano i greci giagrave sappiamo che lrsquoessere si schiude ai greci quale ldquoφύσιςrdquo ndash ciograve che egrave la natura ciograve che egrave ligrave ciograve che sta ndash ldquolo schiudentesi permanente imporsirdquo (ricordate la definizione che da) egrave nel medesimo tempo in se stesso lrsquoapparire che si mostra Le radici ldquofu sardquo designano la stessa cosa ldquoφύεινrdquo ldquolo schiudersirdquo che riposa in se stesso e ldquoφαίνεισθαιrdquo ldquoil risplendererdquo ldquoil mostrarsirdquo ldquolrsquoapparirerdquo tutti quegli aspetti determinati dellrsquoessere che nel corso della nostra esposizione in conseguenza al nostro riferimento a Parmenide siamo andati via via citando Sarebbe nel contempo istruttivo illustrare lrsquoefficacia denominativa di questa parola (stiamo sempre parlando dellrsquoessere) alla grande poesia dei greci basti per esempio riferirsi a Pindaro per il quale il ldquoφυάrdquo costituisce la determinazione fondamentale dellrsquoesistenza cioegrave a partire dal ldquoφυάrdquo e per via di esso egrave in tutto e per tutto il piugrave potente ldquoφυάrdquo designa quello che egrave uno e giagrave originariamente oe autenticamente ciograve che egrave in quanto giagrave stato a differenza dalle opere e dalle azioni che si producono in seguito con sforzo deliberato essere egrave la determinazione fondamentale di ciograve che egrave nobile e della nobiltagrave ossia di ciograve che ha per sua essenza unrsquoaltra origine e riposa in essa egrave con riferimento a ciograve che Pindaro conia la massima ldquoγενοι οἷος ἐσσι μαθόνrdquo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo (che non egrave il ldquoconosci te stessordquo di Socrate anche se sembra evocarlo in qualche modo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo ndash se sono cosa devo riuscire Se sono giagrave Perograve dice) questo stare in seacute non significa altro per i greci che ldquostarcirdquo (sarebbe il ldquoDaseinrdquo ldquostare alla lucerdquo che significa ldquouscire dallrsquooscuritagraverdquo cioegrave ldquoapparirerdquo) essere significa ldquoapparirerdquo questrsquoultimo non egrave qualche cosa di accidentale (lrsquoapparire qualche cosa che abbia a che fare qualche volta con lrsquoessere qualche volta lrsquoapparire ha a che fare con lrsquoessere qualche volta no) lrsquoessere egrave come apparire il passo decisivo che si tratta ora di compiere sulla base di una concezione piugrave adeguata dellrsquoessere inteso alla maniera dei greci deve valere a schiuderci la comprensione dellrsquointima connessione esistente fra essere e apparenza si tratta di formarci lrsquoidea di una connessione che per quanto propriamente greca in origine ha avuto notevoli influssi sullo spirito occidentale lrsquoessere egrave come ldquoφύσιςrdquo ldquolo schiudentesi imporsirdquo egrave apparire

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(cioegrave sta dicendo che le cose che aveva attribuito allrsquoessere adesso le sta attribuendo allrsquoapparire percheacute anche lrsquoapparire egrave uno ldquoschiudente imporsirdquo) lrsquoapparire conduce allrsquoevidenza hellip Questo giagrave implica che lrsquoessere lrsquoapparire conduca fuori dal nascondimento (egrave questo ciograve a cui vuole giungere Heidegger e cioegrave lrsquoessere come ciograve esce dallrsquoombra esce dallrsquooscuritagrave dal nascondimento difatti la veritagrave la pone come disvelamento ldquoαλήθειαrdquo) per il fatto che lrsquoessente come tale egrave esso si colloca e permane nella non latenza (se lrsquoessente egrave qualche cosa egrave percheacute egrave innanzi tutto e quindi percheacute egrave uscito dalla non latenza cioegrave dal non nascondimento appunto ldquoαλήθειαrdquo) tradurre questa parola ldquoαλήθειαrdquo con veritagrave significa in pari tempo sconsideratamente fraintenderla egrave vero che ora si comincia un porsquo alla volta a tradurre la parola greca alla lettera ma ciograve serve a ben poco se si ricomincia subito dopo a intendere ldquoveritagraverdquo in un senso del tutto diverso spacciandolo per quello del vocabolo greco i greci concepiscono infatti lrsquoessenza della veritagrave unicamente in accordo con quella che egrave per essi lrsquoessenza dellrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo solo basandosi sulla peculiare connessione essenziale di ldquoφύσιςrdquo e ldquoαλήθειαrdquo i greci possono dire ldquolrsquoessente egrave in quanto essente verordquo e cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave quello che egrave percheacute si esce dal nascondimento e di rimando il vero in quanto tale egrave essente ciograve significa che quello che si mostra imponendosi sta nella non latenza (ciograve che si mostra e si impone sta nella non latenza essendo nella non latenza egrave vero essendo vero egrave o viceversa) la veritagrave come non latenza non egrave qualcosa che si aggiunga semplicemente allrsquoessere (lrsquoessere ha tante cose e anche questa no) la veritagrave (αλήθεια) appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere (cioegrave si appartengono le due cose non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra) lrsquoessere essente (significa lrsquoessere qualcosa qualcosa) comporta i seguenti significati pervenire allrsquoevidenza prodursi nellrsquoapparire proporsi produrre qualcosa non essere significa per contro ritrarsi dallrsquoapparizione dalla presenza Lrsquoapparizione nella sua essenza comporta lrsquoentrare e lrsquouscire lrsquoin e il fuori da nel senso autenticamente mostrativo manifestativo questrsquoultimo egrave ciograve che in ragione della sua prossimitagrave e continua accessibilitagrave si impone qua e lagrave dappertutto in quanto ldquoapparenterdquo si dagrave a vedere ldquoδόκειrdquo ldquoδόξαrdquo significa ldquoconsiderazionerdquo (qui introduce un nuovo elemento δόξα la traduzione opinione infatti crsquoegrave lrsquoagenzia δόξα che attraverso i suoi schedari mostra quale pensa che sia lrsquoopinione comune) dunque ldquoδόξαrdquo significa considerazione la considerazione di cui uno gode (qui si rifagrave allrsquoaccezione greca del termine antica) hellip nel caso che tale considerazione in relazione a ciograve che si mostra in essa si riveli eccellente un bravo uomo un nobile ldquoδόξαrdquo acquista il significato di lustro gloria (sempre per i greci antichi) nella teologia ellenistica e nel nuovo testamento ldquoδόξαθεοῦrdquo egrave la magnificenza di dio il glorificare il fatto di attribuire considerazione e manifestarla per i greci ha il valore di porre in luce procacciare con ciograve la stabilitagrave lrsquoessere (come dire il dare stabilitagrave il dare luce il dare fama eccetera e dando tutte queste cose si dagrave lrsquoessere egrave come quando si dice ldquoriconoscere qualcunordquo lo si fa esistere lo si fa essere si riconosce di essere di esistere) la gloria non egrave per i greci qualcosa di semplicemente accessorio ma costituisce la modalitagrave dellrsquoessere piugrave eccelso per la gente drsquooggi non egrave piugrave oramai da gran tempo che la celebritagrave una cosa come tale assai dubbia unrsquoacquisizione diffusa e profusa qua e lagrave dai giornali dalla radio quasi lrsquoinverso dellrsquoessere quanto a Pindaro se per lui glorificare costituisce lrsquoessenza della poesia poetare significa essenzialmente porre in luce (badate bene ldquopoetarerdquo come porre in luce cioegrave fare dischiudere lrsquoessere) ciograve non egrave da attribuirsi al fatto che per Pindaro la rappresentazione della luce abbia unrsquoimportanza particolare ma unicamente al fatto che egli pensa e opera eticamente come un greco allrsquointerno cioegrave dellrsquoessenza dellrsquoessere assegnatagli Ci siamo proposti di fare vedere come per i greci allrsquoessere competa lrsquoapparire o piugrave esattamente come lrsquoessenza dellrsquoessere stia anche nellrsquoapparire in che modo lo si egrave visto a proposito della gloria e del glorificare ossia della piugrave alta possibilitagrave riservata allrsquouomo cosigrave come lo concepiscono i greci gloria si dice ldquoδόξαrdquo (non soltanto opinione ma gloria nellrsquoaccezione che indicava prima) ldquoΔοχέωrdquo significa ldquomi mostrordquo ldquoappaiordquo ldquovengo in lucerdquo La considerazione di cui uno gode resta qui

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in base soprattutto al vedere e allrsquoaspetto viene desunta piuttosto dallrsquoudire e dal richiamare unrsquoaltra parola greca usata sempre per ldquogloriardquo ldquoχλεςrdquo in base a questa parola ldquogloriardquo risulta la rinomanza di cui uno gode dice Eraclito ldquouna cosa soprattutto scelgono i piugrave nobili la gloria che permane stabile di contro a ciograve che muore la massa egrave invece sazia come le bestie Quanto sopra deve essere comunque accompagnato da una riserva che in pari tempo denota lrsquoessenza intima della cosa ldquoδόξαrdquo egrave la considerazione di cui uno gode e in senso piugrave largo quello considerevole che ogni essente cela e svela nel suo aspetto nel suo mostrarsi mostrarsi ldquoεἶδοςrdquo ldquoἰδέαrdquo idea Una cittagrave presenta un aspetto una vista grandiosa lrsquoaspetto che un essente racchiude dentro di seacute e che puograve quindi presentare solo di propria iniziativa si lascia poi sempre cogliere da questo o da quel punto di vista Lrsquoaspetto egrave sempre quello che noi cogliamo ci formiamo in base alla nostra esperienza al nostro commercio con lrsquoessente vien fatto sempre riformarci nelle vedute particolari del suo aspetto e delle sue idee (insomma dice che opiniamo continuamente e opiniamo semplicemente ldquosupporrerdquo si dice in greco ldquoδέχεσθαιrdquo il supporre come assunzione egrave sempre collegato allrsquoofferta dellrsquoapparire eccetera ora dice) siamo giunti al punto che volevamo la ripresa dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo 30 dicembre 2014 Lrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo proprio per il fatto che consiste nellrsquoapparire nellrsquooffrire degli aspetti e delle prospettive puograve in base alla sua stessa essenza e per conseguenza in modo necessario e permanente rendere possibile unrsquoevidenza che in realtagrave occulta e cela quella che egrave la veritagrave dellrsquoessente ossia quello che lrsquoessente egrave nella sua non latenza (non latenza αλήθεια letteralmente) Tale modo di prospettarsi dellrsquoessente egrave lrsquoapparenza (che egrave diverso dallrsquoapparire) nel senso di sembrare (appunto) laddove sussiste la non latenza (sempre lrsquoαλήθεια e cioegrave la veritagrave) dellrsquoessente crsquoegrave anche la possibilitagrave dellrsquoapparenza e viceversa laddove lrsquoessente si trova nellrsquoapparenza e vi si mantiene a lungo e sicuramente lrsquoapparenza puograve sempre infrangersi e cadere (sta dicendo che lrsquoapparenza cioegrave il sembrare delle cose egrave connesso direttamente con lrsquoapparire delle cose) Con la parola ldquoδόξαrdquo vengono designate molte cose la considerazione in quanto ldquogloriardquo (egrave poco usato in italiano che si parli della δόξα in questa accezione) 2) il semplice aspetto offerto da una cosa 3) lrsquoesser considerato nel senso di avere soltanto lrsquoldquoaria di helliprdquo ossia lrsquoapparenza come semplice apparenza 4) il punto di vista che uno si forma al riguardo lrsquoopinione (che egrave il modo piugrave usato e piugrave corrente di intendere δόξα anche nelle traduzioni Vediamo percheacute introduce questa δόξα parla di apparenza egrave ovvio) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza di una grande lingua (greco antico) nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere qui per potere fin da principio una giusta visione delle cose bisogna guardarsi dallrsquoassumere sbrigativamente lrsquoapparenza come qualcosa di puramente immaginato di soggettivo falsandola bisogna invece tenere soprattutto presente che come lrsquoapparire anche lrsquoapparenza appartiene allrsquoessente stesso (non allrsquoessere ma allrsquoessente ora qui crsquoegrave una piccolissima cosa che lui dice ma a mio avviso abbastanza importante) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza della grande lingua nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere (questo egrave importante egrave importante percheacute egrave la matrice di buona parte del pensiero di Heidegger cioegrave lrsquoidea che in quelle parole antiche alcune parole come ldquo φύσιςrdquo ldquoλόγοςrdquo ldquoαλήθειαrdquo eccetera in queste parole antiche si custodisca qualcosa dellrsquoessere dentro a queste parole (criptato) criptato fino a un certo punto percheacute se lo fosse del tutto lui non ne avrebbe accesso perograve crsquoegrave da dire che queste parole antiche di 3000 anni grosso modo che significato hanno esattamente si

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tratta cioegrave di pensare di avere determinato individuato un significato di una parola o meglio di avere individuato il significato che quella parola aveva tremila anni fa egrave un compito arduo ovviamente come facciamo a sapere con certezza quale fosse il significato Ovvio che esiste una filologia esiste una scienza nota come etimologia eccetera che per vari sincretismi e encatalisi ndash lrsquoencatalisi egrave quella operazione che i linguisti compiono quando traggono dalle parole circostanti il significato di una parola che sta in mezzo che non crsquoegrave che egrave mancante per esempio nelle epigrafi crsquoegrave un coccetto con delle parole latine ne manca una questa che manca egrave facilmente desumibile dal contesto questo procedimento egrave noto come encatalisi Ecco quindi questa operazione egrave unrsquooperazione che potremmo anche indicare come fantasmatica e cioegrave egrave unrsquoidea quella che dice ad Heidegger che quella parola significava esattamente questo non soltanto ma che in quella parola crsquoegrave lrsquoessere Ovviamente lui non mette mai in discussione una cosa del genere se lrsquoavesse fatto questo gli avrebbe creato non pochi problemi in tutta la sua opera percheacute a questo punto avrebbe dovuto rendere conto del percheacute immagina che quella parola di tremila anni fa avesse esattamente quel significato che vuole lui (dove lrsquoha saputo) dove lrsquoha saputo questo avrebbe potuto rispondere facilmente ma il fatto di sapere che egrave cosigrave non garantisce che fosse proprio cosigrave) (sempre parlando dellrsquoapparenza dice) Pensiamo al sole esso sorge ogni giorno solo una minima quantitagrave di astronomi fisici filosofi e anche questo solo in base a un particolare punto di vista per loro piugrave o meno familiare sperimentano immediatamente questo stato di cose in maniera diversa ossia come un movimento della terra intorno al sole tuttavia lrsquoapparenza che assumono il sole la terra per esempio la campagna allrsquoalba alla sera alla notte eccetera egrave pur sempre un apparire questa apparenza (non apparire ma apparenza) non egrave nulla e non egrave nemmeno non vera (il modo in cui mi appare il sole alla mattina per esempio son di buon umore e mi appare in un modo sono di cattivo umore e mi appare in un altro) non egrave neanche una semplice apparizione di rapporti di natura in realtagrave costituiti altrimenti questa apparenza egrave storica egrave storia essa stessa egrave manifestata e fonda nella poesia e nel dire ed egrave cosigrave un aspetto essenziale del nostro mondo (crsquoegrave un altro aspetto importante del pensiero di Heidegger hellip dice questa apparenza egrave storica cosa vuole dire Che il modo in cui io vedo il sorgere del sole quando mi alzo la mattina questo egrave storicamente determinato percheacute io non vedo le cose come sono ma le vedo in base al mio ldquoessere nel mondordquo che egrave determinato da tutto ciograve che so tutto ciograve che spero tutto ciograve che ho visto che ho sentito che ho ammirato che ho detestato tutto ciograve che mi costituisce oggi come sono egrave un fatto storico cioegrave egrave qualcosa che determina il mio essere in questo momento quella cosa che Heidegger chiama ldquoessercirdquo (Dasein) Lrsquoldquoessercirdquo (Heidegger non parla mai dellrsquouomo dellrsquoio parla di ldquoessercirdquo per lui lrsquouomo egrave ldquoessere nel mondordquo non crsquoegrave un altro modo per Heidegger di pensare lrsquouomo se non come un essere nel mondo che questa egrave unrsquoaltra questione di cui non parla qui percheacute non gli interessa ma il modo in cui lrsquouomo egrave questo essere nel mondo cioegrave questo esserci essere qui adesso con tutto ciograve che mi concerne comporta lrsquoessere continuamente ldquoprogettatordquo lrsquoessere un ldquoprogetto gettatordquo ldquoGeworfener Entwurfrdquo Il ldquoprogetto gettatordquo egrave una delle principali posizioni teoriche di Heidegger dire che lrsquouomo egrave un progetto gettato significa che lrsquouomo si pone egrave nel mondo non come un puro spettatore ma egrave sempre nel mondo in quanto ha qualche cosa da fare ha un progetto ha unrsquointenzione e quindi egrave ligrave nel mondo come progetto gettato si trova come un progetto attivo come un qualcuno che vuole fare qualcosa per esempio anche stare dove egrave anche questo egrave un voler fare qualcosa ma comunque sempre un progetto che egrave gettato nel mondo Questo per dare unrsquoidea del pensiero di Heidegger in due parole (hellip) si trova chiaramente ma Dice) I greci dovettero sempre strappare lrsquoessere allrsquoapparenza e proteggerlo contro di essa lrsquoessere egrave infatti come non latenza (quando parla di non latenza ne parla sempre come αλήθεια cioegrave veritagrave) solamente nel perdurare della lotta tra essere e apparenza essi sono giunti a conquistare lrsquoessere allrsquoessente e a condurre lrsquoessente alla stabilitagrave e alla

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non latenza (cioegrave soltanto lottando contro lrsquoapparire contro ciograve che appare sono riusciti a sganciare lrsquoessere appunto da ciograve che essere non egrave) gli dei e la cittagrave i templi e le tragedie gli agoni ginnici e la filosofia ma tutto ciograve nel bel mezzo dellrsquoapparenza dovunque in agguato assumendola seriamente cosciente della sua potenza (egrave questo che secondo Heidegger di grande hanno fatto gli antichi distinguere tra ciograve che appare e ciograve che egrave) egrave solo con la sofistica e con Platone che lrsquoapparenza viene intesa come mera apparenza cosigrave declassata contemporaneamente lrsquoessere viene come idea (questa egrave unrsquoaltra delle determinazioni di Heidegger dellrsquoessere essere come φύσις cioegrave come il dischiudentesi permanere lrsquoaltra determinazione egrave lrsquoidea Ιδέα sarebbe per i greci antichi la forma il modo in cui qualcosa si mostra la sua forma il suo aspetto questa egrave lrsquoidea) dunque lrsquoessere viene come idea innalzato in luogo ultra sensibile (quello che ha fatto Platone per esempio) viene a delinearsi cosigrave la separazione (χωρισμός) tra lrsquoessente meramente apparente quaggiugrave e lrsquoessere reale situato in qualche luogo lassugrave (capite immediatamente che questo egrave il fondamento della religione noi siamo qua e dio egrave lassugrave) in tale frattura ndash fra ciograve che egrave quaggiugrave e ciograve che egrave lassugrave ndash si stabiliragrave in seguito la dottrina del cristianesimo la quale reinterpreteragrave nel contempo il termine inferiore come ldquocreatordquo quello superiore come ldquocreatorerdquo con le quali armi cosigrave rifuse si rivolteragrave contro lrsquoantichitagrave intesa come paganesimo fino a snaturarla Nietzsche ha dunque ragione di dire ldquoil cristianesimo egrave il platonismo del popolordquo A questo punto risulta chiaro che lrsquoapparenza compete allrsquoessere inteso come apparire (non allrsquoessere come essere ma allrsquoessere come apparire egrave ligrave che troviamo lrsquoapparenza cioegrave in ciograve che appare nellrsquoente) lrsquoessere come apparenza non egrave meno potente dellrsquoessere come non latenza ndash come veritagrave ndash lrsquoapparenza si verifica nellrsquoessente stesso e si produce assieme ad esso ma lrsquoapparenza non si limita a far sigrave che lrsquoessente appaia quello che propriamente non egrave (se una cosa appare vuole dire che non egrave quella cosa di cui egrave apparenza) essa non si contenta di dissimulare lrsquoessente di cui egrave apparenza ma occulta come tale se stessa in quanto si mostra come essere (egrave questo che fa lrsquoapparenza si mostra nellrsquoapparire delle cose ma mostrandosi in questo apparire si occulta proditoriamente e si manifesta come lrsquoessere Dato che lrsquoapparenza dissimula cosigrave essenzialmente se stessa (percheacute si dissimula Percheacute si mostra come essere sta qui lrsquoinganno) occultando e travisando diciamo giustamente che lrsquoapparenza inganna questo inganno risiede nellrsquoapparenza stessa e solo per il fatto che lrsquoapparenza stessa inganna che puograve ingannare lrsquouomo collocandolo cosigrave in una illusione ma lrsquoilludersi non egrave che uno dei modi fra gli altri per cui lrsquouomo si muove nel triplice mondo ove si intersecano lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza (non latenza ricordatevi sempre egrave ldquoα-λήθειαrdquo) lo spazio per cosigrave dire che si dischiude nellrsquointersecarsi dellrsquoessere della non latenza e dellrsquoapparenza (quindi ciograve che emerge da queste tre istanze) lo intendo come lo sviamento o sviarsi apparenza inganno illusione sviamento sono fra di loro per ciograve che concerne la loro essenza il loro accadere in certi rapporti che sono stati per lungo tempo fraintesi ad opera della psicologia e della gnoseologia cosigrave che non siamo piugrave in grado di coglierli e ravvisarli chiaramente nellrsquoesserci quotidiano come delle potenze il nostro compito era in primo luogo di far vedere chiaramente in che maniera sulla base dellrsquointerpretazione greca dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo e solo a partire da ciograve (ldquoφύσιςrdquo egrave sempre lo schiudentesi permanere) tanto la veritagrave nel senso della non latenza quanto lrsquoapparenza come modo determinato del mostrarsi schiudentesi appartengono necessariamente allrsquoessere Ci si egrave dimenticati di tutto questo lrsquoapparenza dissimula fa credere di essere la veritagrave ma crsquoegrave un rapporto dice Heidegger molto stretto e antico tra lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza Siccome essere e apparenza si implicano vicendevolmente - non sono la stessa cosa si implicano ndash e in questo implicarsi vicendevole insieme si accompagnano e in tale accompagnarsi altresigrave e di continuo si possono scambiare lrsquouno nellrsquoaltro donde una costante confusione e la possibilitagrave di smarrimento e di equivoco che essi comportano cosigrave allrsquoinizio della filosofia Lo sforzo principale del pensiero egrave stato quello di cercare di

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dominare il rischio dellrsquoessere insito nellrsquoapparenza e di cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza (questo egrave il compito della filosofia antica) Nella prima manifestazione dellrsquoessere dellrsquoessente (lrsquoessere dellrsquoessente per Heidegger egrave ciograve che sta dietro lrsquoessente egrave lrsquoapparire dellrsquoessente lrsquoessere questo orizzonte che consente lrsquoapertura dellrsquoente e dunque il suo apparire questa apertura cioegrave lrsquoessere non ha fondamento egrave senza fondamento) Questo cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza ha richiesto dal suo canto di far prevalere la veritagrave come non latenza sulla latenza (cioegrave come non nascondimento ldquolatenzardquo egrave nascondimento) e lo svelare sul velare inteso come un coprire e un dissimulare preesistenti siccome per altro ciograve che si richiede egrave di separare lrsquoessere dallrsquoaltro da seacute (quindi ciograve che diceva prima a proposito di Eraclito e Parmenide ldquoπόλεμοςrdquo la guerra il combattere lrsquoessere per Heidegger egrave debitore di ldquoπόλεμοςrdquo percheacute egrave in guerra con ciograve che egrave altro dallrsquoessere egrave ciograve consente di distingue lrsquoessere dal non essere) e consolidarlo come ldquoφύσιςrdquo (consolidarlo percheacute ldquoφύσιςrdquo egrave il dischiudentesi permanente) avviene che con la separazione di essere e non essere compaia anche quella del non essere e dellrsquoapparenza anche se le due distinzioni non si corrispondono esattamente (distinzione tra essere e non essere e poi quella di non essere - apparenza Il non essere egrave ciograve che egrave altro dallrsquoessere ma anche ciograve che egrave altro dallrsquoessere Egrave lrsquoapparenza egrave ciograve che appare che non egrave lrsquoessere infatti se una cosa appare egrave percheacute non egrave) Stando cosigrave le cose in quanto allrsquoessere dalla non latenza allrsquoapparenza e al non essere per lrsquouomo che si trova in mezzo allrsquoessere che gli si schiude (cioegrave allrsquoente) e che sempre da tale posizione e che egrave in grado da rapportarsi in questo e quel modo allrsquoessente tre vie si dimostrano necessarie bisogna che lrsquouomo se vuole assumere il suo ldquoessercirdquo nella chiaritagrave dellrsquoessere (ldquoessercirdquo egrave essere nel mondo nella ldquochiaritagrave dellrsquoessererdquo cioegrave tenere aperto questo orizzonte che consente lrsquoapparire dellrsquoente) collochi questrsquoultimo (cioegrave lrsquoessere) al suo posto lo sostenga nellrsquoapparenza contro lrsquoapparenza sottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essere (cioegrave questrsquouomo che tiene aperto lrsquoessere e come si tiene aperto questo orizzonte Con la domanda con il domandare e questo lo diceva allrsquoinizio Dunque lrsquouomo questo uomo saggio mantiene aperto lrsquoorizzonte dellrsquoessere e quindi lo sostiene sia nellrsquoapparenza in ciograve che appare sia contro lrsquoapparenza cioegrave lo sostenga in ciograve che appare nel senso che sa che ciograve che appare comunque ha a che fare con lrsquoessere ma contro lrsquoapparenza percheacute sa che lrsquoapparenza come diceva prima tende a nascondere se stessa mostrandosi proditoriamente come essere cosa che non egrave ldquosottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essererdquo e cioegrave fa esistere sia lrsquoapparenza sia lrsquoessere in quanto lrsquoessere egrave come quellrsquoorizzonte di cui dicevamo e lrsquoapparenza ciograve che comunque dice qualcosa di questo essere e quindi li mantiene entrambi chiaramente ponendoli collocando lrsquoapparenza nella sua giusta posizione e quindi sottraendoli allrsquoabisso del non essere e cioegrave non dicendo che lrsquoapparenza semplicemente egrave qualche cosa che appare quindi non serve a niente e va buttato via no percheacute comunque dice qualche cosa dellrsquoessere) Occorre che lrsquouomo distingua queste tre vie e decida conformemente in pro o contro di esse Allrsquoinizio della filosofia il pensiero non consiste che nellrsquoapertura e nel percorrimento di queste tre vie (ed egrave questo il motivo per cui ad Heidegger egrave cosigrave cara la filosofia antica quella pre aristotelica pre socratica) percheacute allrsquoinizio il pensiero consiste che nellrsquoapertura (che egrave questo che lui propugna) hellip tre vie lrsquoessere non latenza apparenza (hellip) tale distinguere colloca lrsquouomo quale essere consapevole allrsquoincrocio di queste tre vie ponendolo cosigrave nella costante de-cisione egrave con questa che ha inizio precisamente la storia (cioegrave con questa decisione la decisione per esempio che decide di mantenersi nellrsquoapertura nel domandare) egrave in essa e soltanto in essa che si decide altresigrave riguardo agli dei hellip Se ne desume che qui de-cisione (de-cidere egrave tagliare come uccidere de-cidere tagliare fuori tagliare via qualche cosa quando decidi tagli via le cose che non decidi fra le varie possibilitagrave) Qui de-cisione non significa giudizio neacute scelta dellrsquouomo ma indica una divisione

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quel complesso costituito dallrsquoessere dalla non latenza dallrsquoapparenza e dal non essere (quindi decidere egrave tenere divise le cose lrsquoessere la veritagrave lrsquoapparire tenderle sempre divise tenendo sempre conto che questi elementi partecipano a modo loro dellrsquoessere e quindi non fare come fa lrsquouomo inautentico per Heidegger e cioegrave immaginare che lrsquoapparenza sia lrsquoessere e quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere questo comporta lrsquooblio dellrsquoessere la deiezione come la chiama lui Poi legge il frammento 4 di Parmenide ndash quello che dice che lrsquoessere egrave Su questa via devi metterti sulla via dellrsquoessere mentre il non essere non egrave e su questa via non dovrai mai avventurarti percheacute ti porta alla perdizione Esserenon essere Verofalso 10 Abbiamo fatto tutto il percorso in una frazione di secondo Allora cosigrave dice Parmenide) ldquoDirograve allora cosigrave prendi in tua custodia la parola che odi su questo argomento quali vie Le uniche meritino di essere prese in considerazione per un domandare (domandare egrave la questione fondamentale) la prima comrsquoegrave questo ciograve che esso lrsquoessere egrave E come altresigrave egrave impossibile il non essere (cioegrave sta dicendo come egrave possibile che qualcosa sia e come invece egrave impossibile che qualcosa non sia) della fondata fiducia il sentiero egrave questo esso segue infatti la non latenza (ora non crsquoegrave qui il testo greco ma sicuramente la parola che usa egrave αλήθεια non latenzaveritagrave Infatti nelle traduzioni viene posta proprio cosigrave ldquosegue infatti la veritagraverdquo ldquoquesta egrave la veritagraverdquo ldquoquesto egrave il sentiero giustordquo) lrsquoaltra invece come ciograve non sia e altresigrave come necessario sia il non essere (queste sono le due vie essere e non essere egrave necessario che ciograve che egrave sia e ciograve che non egrave non sia) questo drsquoaltronde lo dico chiaro egrave un sentiero per niente consigliabile (quello del non essere) per via che neacute potresti fare conoscenza con il non essere giaccheacute non puograve essere mostrato neacute con parole potresti neppure indicarlo (se non egrave non egrave non puoi indicarlo percheacute non egrave non puoi dirlo di nuovo percheacute non egrave egrave per questo che Parmenide dice ldquosu questa via non devi incamminarti percheacute stai solo perdere tempordquo) Si notano qui anzi tutto due vie nettamente separate e opposte la via che conduce verso lrsquoessere e che egrave in pari tempo la via che porta nella non latenza (cioegrave porta alla veritagrave tenete conto che αλήθεια per Heidegger e per le traduzioni comuni egrave sempre veritagrave egrave uno dei tre modi in cui i greci indicavano la ldquoveritagraverdquo Αλήθεια come non latenza che generalmente viene tradotta come non nascondimento ὀρθότης che egrave lrsquoadeguamento della parola alla cosa e ἐπιστήμη che egrave la veritagrave della scienza la veritagrave certificata e dimostrata da qui epistemologia che sarebbe il discorso sulle veritagrave dimostrate) egrave per via che lrsquoessere riveste il significato di ldquoapparire schiudentesirdquo (vedete qui che lo definisce come aveva definito la φύσις ldquodischiudentesi permanererdquo) di sortire dal nascondimento che a lui competono essenzialmente la latenza e la provenienza da quella (se lrsquoessere viene dalla latenza egrave ovvio che la latenza cioegrave il nascondimento gli appartiene) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale (cioegrave il provenire dalla latenza dal nascondimento questa egrave una parte importante della filosofia di Heidegger lrsquoessere non viene da seacute La prima cosa fondamentale egrave che lui pone lrsquouomo come essere nel mondo ed egrave lrsquouomo con il suo domandare questo lo diceva nelle prime pagine ldquopercheacute esiste lrsquoente anzicheacute il nulla Percheacute ci sia questa domanda occorre appunto il domandare percheacute ci sia domandare occorre che ci sia lrsquouomo per cui crsquoegrave essere in quanto crsquoegrave qualcuno che pone una domanda fondamentale egrave ponendo la domanda fondamentale che lrsquoessere puograve mostrarsi come quellrsquoorizzonte in cui le cose autenticamente appaiono attraverso la domanda fondamentale) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale lrsquoessere permane incline a ritornarvi (a tornare nella latenza) nel nascondimento sia nel grande occultamento che silenzio sia nella piugrave superficiale finzione e dissimulazione la stretta contiguitagrave di φύσις e di ldquoκρύπτεσθαι (cioegrave nascondimento quindi crsquoegrave una contiguitagrave stretta tra ciograve che appare permanendo ldquoφύσιςrdquo e nascondimento per questo lui parla dellrsquoessere anche come quella luce nella radura che illumina per un momento qualche cosa per tornare nel nascondimento cioegrave nel buio) egrave insieme manifestazione dellrsquointimitagrave

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di essere e apparenza e del loro conflitto (ecco percheacute lrsquoapparenza per Heidegger egrave importante e non la riduce al mero apparire al sembrare dellrsquouomo inautentico Crsquoegrave sempre un conflitto tra essere e apparenza nellrsquoaccezione heideggeriana non nellrsquoaccezione corrente lrsquoapparenza come ciograve che appartiene allrsquoessere come ciograve che consente anche il manifestarsi dellrsquoessere lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente appare da questo orizzonte che costituisce la possibilitagrave stessa dellrsquoapparire di qualcosa e questo orizzonte che egrave la possibilitagrave dellrsquoapparire dellrsquoente egrave lrsquoesserci ldquoDaseinrdquo Giungeragrave poi a dire che lrsquoessere egrave nulla Come ci arriveragrave a dire che Das Sein ist nicht Lrsquoessere egrave nienterdquo ma non un niente assoluto egrave ni-ente in quanto non ente percheacute lrsquoessere non egrave lrsquoente e da qui la differenza ontologica che lrsquoha reso celebre Bisogna dunque che nella iniziale apertura dellrsquoessere dellrsquoessente (il che vuol dire che questo spazio si apre e consente lrsquoapparire) il divenire risulti questo egrave ciograve che occorre dire alla stessa stregua dellrsquoapparenza contrapposto allrsquoessere (quindi sta dicendo che il divenire egrave posto alla stessa stregua dellrsquoapparenza lrsquoapparenza egrave il divenire e viceversa) drsquoaltra parte il divenire in quanto dischiudimento (percheacute il divenire badate bene egrave una cosa che riguarda anche lrsquoessere non pone il divenire nei termini di Severino ma per lui lrsquoessere come abbiamo visto prima egrave ciograve che si dischiude quindi si apre e consente lrsquoapparire dellrsquoente ma anche si richiude e cioegrave torna nella latenza nel nascondimento (percheacute non crsquoegrave domanda) nel domandare tu apri la possibilitagrave dellrsquoessere quindi dellrsquoapparire di qualcosa di autentico perograve in questo apparire in questa cosa che viene incontro crsquoegrave anche la condizione stessa del suo dischiudersi nel senso che lrsquoente pur essendo qualcosa che lrsquoessere mostra percheacute egrave la condizione dellrsquoapparire dellrsquoente una volta che lrsquoente appare occulta lrsquoessere non crsquoegrave piugrave lrsquoessere egrave occultato dallrsquoente e ancora a maggior ragione dallrsquoapparenza quindi a quel punto hai lrsquoente non crsquoegrave piugrave lrsquoessere lrsquoessere egrave occultato egrave tornato nella latenza torneragrave a ricomparire nel momento in cui il domandare consentiragrave di nuovo questa apertura allrsquointerno della quale lrsquoente appariragrave ma apparendo lrsquoente lrsquoessere scompare percheacute ha di fronte appunto lrsquoente e non lrsquoessere Sta qui tutto il problema per Heidegger del filosofare da quando esiste e cioegrave lrsquoavere scambiato lrsquoessere con lrsquoente Heidegger dice che tutto il filosofare da quando esiste egrave stato preso in un errore grossolano e cioegrave di avere scambiato lrsquoessere per lrsquoente lrsquoessere come un oggetto di indagine ma ponendolo come oggetto di indagine si trova di fronte un ente un quid un che ma questo ldquocherdquo questo ldquoquidrdquo non sono lrsquoessere sono lrsquoente e lrsquoente che ti appare nasconde lrsquoessere pur essendo lrsquoessere la condizione o per usare il suo termine la ldquoprecondizionerdquo dellrsquoapparire dellrsquoente ma quando ti appare lrsquoente ti appare lrsquoente non lrsquoessere lrsquoessere non puograve apparire se non come ente Questa differenza fondamentale che lui pone tra essere e ente egrave detta ldquodifferenza ontologicardquo che egrave un caposaldo di tutto il suo pensiero lrsquoessere e lrsquoente sono due cose diverse lrsquoessere egrave la condizione la precondizione dellrsquoente e lrsquoente viene dallrsquoessere da questa apertura da questo aprirsi che egrave lrsquoessere ma non saragrave mai lrsquoessere che egrave unrsquoaltra cosa appunto essere ente (e quindi questo ldquodischiudersi permanenterdquo) questa egrave la ldquo φύσιςrdquo lrsquoessere in quanto ldquo φύσιςrdquo (ma ciograve che permane egrave ente) no ciograve che permane cioegrave il ldquodischiudentesi permanererdquo egrave lrsquoessere egrave lui che si dischiude e permane se non permanesse non ci sarebbe lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente fintanto che egrave quello che egrave egrave debitore dellrsquoessere che rimane sempre nascosto dietro lrsquoente (ciograve che permane egrave il ldquodischiudersirdquo questo chiamiamolo ldquomovimentordquo che consente lrsquoapparire) sigrave proprio cosigrave Ho detto che lrsquoessere egrave questa apertura unrsquoapertura che permette lrsquoapparire di qualche cosa per Heidegger senza questa apertura che precede lrsquoapparire di qualunque cosa che lui chiama ldquoessererdquo non crsquoegrave nessuna possibilitagrave che qualcosa appaia il qualcosa che appare egrave lrsquoente ciograve che tu vedi che tocchi questo egrave un ente e lrsquoente egrave esattamente ciograve di cui si occupa la metafisica La matematica si occupa di numeri ma si occupa del numero in quanto numero la metafisica si occupa anche del numero ma non in quanto numero ma in quanto ente che egrave diverso percheacute il numero ha certe proprietagrave lrsquoente ne ha altre)

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Se intendiamo alla maniera dei greci il divenire come un venire e un andare via dalla presenza lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi (quindi considera lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi una presenza che appare nel momento in cui si schiude e il non essere come assenza ne viene che lrsquoalternanza di schiudersi e di svanire egrave lrsquoapparire lrsquoessere stesso egrave un continuo schiudersi e svanire egrave unrsquooscillazione tra latenza e non latenza che egrave diverso dallrsquooblio dellrsquoessere di cui parla altrove che invece egrave lrsquooperazione che compie lrsquouomo inautentico e cioegrave quello che non si pone nella domanda e non ponendosi nella domanda fondamentale egrave come se non avesse accesso allrsquoessere o meglio non consente allrsquoessere di aprirsi non consente questa apertura che egrave quella che permette allrsquoente autenticamente costituito di mostrarsi e quindi ha a che fare questo lo dice altrove ha a che fare con i ldquosi dicerdquo ldquomi sembrardquo ldquomi parerdquo con lrsquoorecchiare qualche cosa ma non crsquoegrave mai nulla di autentico in lui cioegrave non si costituisce mai come essere autentico nel senso che non si rapporta mai con lrsquoessere percheacute si accontenta di ciograve che sembra che appare ldquoApparerdquo nel senso di ldquoapparenzardquo di sembrare (δόξα) sigrave nel senso banale del termine (non ho capito quando qualche volta fa lei diceva di Heidegger e il nazismo) potresti averlo desunto da queste ultime pagine in teoria Lrsquouomo autentico quello egrave che vive nella ldquotradizionerdquo per usare un termine di Heidegger A quel tempo la Germania era relativamente poco tecnologizzata anche se poi con Hitler si tecnologizzograve molto rapidamente nella produzione di armi perograve lrsquouomo autentico sarebbe dovuto essere il tedesco per Heidegger percheacute essendo poco tecnologizzato era ancora quello piugrave prossimo piugrave vicino alla poesia percheacute la poesia nel suo dire egrave autentica cioegrave consente questa famosa apertura questo orizzonte in cui avviene lrsquoapparire dellrsquoente e quindi contrariamente agli anglosassoni agli americani i russi che stringono a morsa la Germania la Germania avrebbe avuto a causa di essere cosigrave ancorata alla tradizione la possibilitagrave di costruire lrsquouomo autentico non tecnologizzato Non dunque lrsquouomo della chiacchiera ma lrsquouomo autentico e questo uomo sarebbe dovuto essere il nuovo tedesco solo che poi si accorse che le cose che il nazismo aveva promesse poi non furono mantenute cioegrave lrsquoidea originaria di riproporre lrsquouomo autentico quel pensiero autentico che si rifagrave alla Grecia antica egrave stato abbandonato a vantaggio della produzione industriale Questo in due parole percheacute Heidegger aderigrave al nazismo un uomo nuovo che avrebbe potuto dovuto rilanciare quel pensiero autentico greco anzicheacute ridursi a semplice chiacchiera inautentica che lui ravvisava nei paesi altamente tecnologizzati Heidegger aveva un rapporto particolare con la tecnica da una parte allrsquoinizio lrsquoaveva condannata poi invece ravvisograve nella tecnica la possibilitagrave di liberazione per una serie di motivi che adesso non sto ad elencare 7 gennaio 2015 hellip viene contrapposto allrsquoessere il pensiero non egrave soltanto qualcosa di essenzialmente diverso dal divenire e dallrsquoapparenza ma anche la direzione dellrsquoopposizione egrave essenzialmente diversa Il pensiero si colloca in guisa tale di fronte allrsquoessere che questo gli risulta pro-posto e pertanto gli si oppone come un oggetto (Gegenstand)(sta dicendo che rispetto allrsquoessere il pensiero egrave un oggetto semplicemente) Ogni comprensione in quanto costituisce un modo fondamentale di apertura si muove necessariamente in un determinato campo di osservazione (questa cosa ad esempio lrsquoorologio) ci rimane preclusa in ciograve che essa egrave qualora non si sappia previamente che cosa sia il tempo il tener conto del tempo la misura del tempo (sta dicendo che per sapere un qualche cosa devo giagrave sapere molte altre cose) il campo di osservazione di ciograve che osserviamo deve risultare giagrave in precedenza aperto noi lo designiamo come campo preliminare di osservazione (quando lui parla di ldquoessercirdquo parla di questo cioegrave che lrsquouomo egrave quello che egrave in relazione a tutto ciograve sa che ha imparato che desidera che detesta tutto ciograve che lo

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riguarda compreso tutto ciograve che ha acquisito egrave allrsquointerno di questo orizzonte che puograve comprendere che cosrsquoegrave questo aggeggio qui percheacute sa un sacco di cose) noi lo designiamo come campo di osservazione come prospettiva si chiarisce cosigrave che non solo lrsquoessere non egrave compreso in modo indeterminato ma altresigrave che la comprensione determinata dellrsquoessere si muove giagrave essa stessa in un campo di osservazione previamente determinata la cosa vale per lrsquoessere (anche quando parliamo di essere siamo giagrave inseriti allrsquointerno di un mondo senza il quale non ci sarebbe mai venuto in mente di chiederci che cosa sia lrsquoessere) Il pensiero reca qualcosa davanti a noi ce lo rap-presenta questo ldquorap-presentarerdquo deriva pur sempre da noi egrave un libero disporre ma non arbitrariamente bensigrave egrave in un certo modo obbligato che noi rappresentando pensiamo il rappresentato lo ponderiamo smembrandolo scomponendolo e poi ricomponendolo inoltre pensando non ci limitiamo semplicemente a rappresentarci ossia a porci davanti noi da noi stessi qualcosa a smembrarlo percheacute resti smembrato ma riflettendoci sopra noi seguiamo il rappresentato non lo accettiamo semplicemente come ci capita ma ci volgiamo a scoprire per cosigrave dire quello che crsquoegrave dentro lagrave giunti ci rendiamo conto della cosa ce ne facciamo un concetto cerchiamo il generale (sta dicendo che cosa accade quando uno incomincia a riflettere su qualche cosa lo smembra dice lui lo suddivide per analizzarlo) Fra i caratteri indicati di ciograve che si suole chiamare ldquopensarerdquo ne rileveremo anzitutto tre 1) la rappresentazione che proviene da noi considerata come un comportamento dotato di libertagrave propria (cioegrave il modo in cui mi rappresento la cosa) 2) la rappresentazione concepita come ricongiungimento che si opera attraverso uno smembramento (prima lo colgo a modo mio dopo di che lo faccio a pezzetti per vedere di che cosrsquoegrave fatto come facevo io da piccolo con le robe che le smontavo poi non sapevo piugrave rimontarle e poi cogliere rappresentativamente il generale cioegrave lo colgo intanto poi lo smembro e poi lo rimetto insieme) 3) cogliere rappresentativamente il generale A seconda della cerchia in cui si svolge questo rappresentare a seconda del grado di libertagrave a seconda della perspicacia e sicurezza dellrsquoanalisi a seconda della portata del cogliere il pensiero puograve risultare superficiale oppure profondo vuoto o pieno di contenuto eccetera da tutto ciograve non possiamo ancora per altro inferire per quale ragione proprio il pensiero debba pervenire a quella accennata posizione fondamentale nei confronti dellrsquoessere il pensiero egrave una delle nostre facoltagrave accanto al desiderare al volere al sentire noi siamo in rapporto con lrsquoessente per mezzo di tutte le nostre facoltagrave e modi di comportamento e non solo per via del pensiero (il tatto per esempio) ma la distinzione di essere e pensare designa qualcosa di piugrave essenziale del semplice rapporto allrsquoessente questa distinzione si origina da una primitiva intrinseca appartenenza allrsquoessere stesso di ciograve che viene distinto e separato (ciograve che io comincio a comprendere a cogliere prima ancora di smembrarlo e di raggrupparlo egrave qualche cosa che deve essere questo essente ha alle spalle come abbiamo visto la volta scorsa lrsquoessere per cui occorre primariamente che ci sia lrsquoessere percheacute io possa comprendere qualcosa) la formula essere e pensare designa una distinzione che egrave per cosigrave dire richiesta dallrsquoessere stesso una siffatta intrinseca appartenenza del pensiero allrsquoessere non si desume certamente dalle caratteristiche del pensiero fin qui prodotte percheacute Percheacute noi non ci siamo ancora fatta una sufficiente idea del pensiero ma da dove possiamo ricavarla Chiederci questo egrave fare come se non esistesse da secoli una logica essa egrave la scienza del pensare la dottrina delle regole del pensare le forme del pensato essa egrave inoltre nellrsquoambito della filosofia la scienza e la disciplina in cui punti di vista o indirizzi che esprimono una concezione del mondo hanno poco o nessun peso (cioegrave dice la logica di per seacute non ha molto a che fare con i giudizi di valore con il bello il brutto eccetera) inoltre la logica egrave considerata una scienza sicura e degna di ogni fiducia da sempre essa insegna la stessa cosa poi dice che la logica ci libera da ogni preoccupazione di indagini complicate sullrsquoessenza del pensare (sembra quasi qui porla come una sorta di algoritmo uno lo segue e va avanti tranquillo) vorremmo non di meno avanzare ancora una domanda ldquoche significa logicardquo il termine egrave unrsquoabbreviazione per ldquoἐπιστήμη λογικέrdquo (cioegrave scienza del λόγος abbiamo visto che ἐπιστήμη egrave la scienza e λόγος

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designa qui la proposizione) la logica dovrebbe tuttavia essere la dottrina del pensare percheacute mai allora egrave essa scienza della proposizione Percheacute il pensare risulta determinato a partire dalla proposizione Percheacute Egrave cosa che non si comprende affatto da seacute abbiamo prima spiegato il pensare senza rifarci alla proposizione al discorso la riflessione sullrsquoessenza del pensare egrave per conseguenza qualcosa del tutto particolare se essa si compie come riflessione sul λόγος e finisce per diventare una logica la logica e il logico non possono affatto essere considerati cosigrave come sono egrave assolutamente come se fossero senzrsquoaltro i modi di una determinazione del pensare hellip non egrave che si voglia rinnegare il logico nel senso del correttamente pensato (questo egrave ciograve che si intende generalmente con ldquologicardquo cioegrave pensare correttamente) al contrario egrave proprio per servire il pensiero che cerchiamo di raggiungere ciograve da cui si determina lrsquoessenza del pensare ossia lrsquoαλήθεια e la φύσις lrsquoessere come non latenza quello che proprio attraverso la logica egrave andato perduto da quando dunque esiste la logica che ancor oggi governa il nostro pensiero il nostro dire e che dallrsquoorigine interviene essenzialmente a determinare la concezione grammaticale della lingua e per conseguenza la posizione fondamentale dellrsquoOccidente riguardo al linguaggio (da quando dunque esiste ldquoquesta cosardquo quando egrave che ha inizio la formazione della logica) dal momento in cui la filosofia greca perviene alla sua fine e si trasforma in un affare di scuola di organizzazione di tecnica questo incomincia con lrsquoἑόν lrsquoessere dellrsquoessente appare come ldquoideardquo e come tale diventa ldquooggettordquo dellrsquoldquoepistemerdquo (quindi egrave questo che ha fatto il pensiero occidentale ad un certo punto ha posto lrsquoessere dellrsquoessente come ldquoideardquo e questa idea lrsquoha posta come lrsquooggetto lrsquooggetto dellrsquoepisteme quindi come ente) La logica ha bisogno essa stessa che si spieghi la sua origine e si giustifichi la legittimitagrave della sua pretesa a costituire lrsquointerpretazione determinante del pensiero (sta cercando cioegrave lrsquoessenza il fondamento della logica Questo potrebbe essere un problema per esempio se si considera lrsquoaspetto particolare su cui lavora Severino della logica e cioegrave il principio di non contraddizione unrsquoobiezione che potrebbe fare Severino rispetto come abbiamo visto peraltro allrsquoidea di trovare il fondamento della logica e quindi del principio di contraddizione (Łukasiewicz) e che per fare questa operazione egrave necessario previamente il principio di non contraddizione) Egrave necessario considerare i seguenti quesiti 1) percheacute poteva e doveva sorgere nellrsquoambito della scuola platonica una cosa come la logica 2) percheacute siffatta teoria del pensiero si egrave presentata come dottrina del λόγος nel senso della proposizione 3) su che cosa si fonda dopo di allora la potenza ogni ora crescente del logico potenza che trova la sua espressione conclusiva nella seguente frase di Hegel ldquoil logico egrave la forma assoluta della veritagrave anzi di piugrave egrave la pura veritagrave stessardquo (Enciclopedia) Egrave in forza di questa preminenza del logico che Hegel chiama a ragione veduta ldquologicardquo quella disciplina altrimenti comunemente denominata ldquometafisicardquo La sua ldquoscienza della logicardquo non ha niente a che fare con un trattato di logica del tipo consueto Dopo aver cosigrave caratterizzato la distinzione di essere e pensare (e cioegrave la distinzione che ha fatto egrave quella della logica diceva prima che appare come ldquoideardquo quindi come oggetto eccetera) Come si presenta la originaria unitagrave di essere e pensare come la stessa di φύσις e λόγος (cioegrave dellrsquoessere e della proposizione Cioegrave questa unitagrave come si presenta Poi come si produce la originaria contrapposizione di λόγος e φύσις di prima La domanda egrave lrsquounitagrave poi la contrapposizione) 3) come si giunge allrsquoemergere e al presentarsi del λόγος Come il λόγος (il logico) diventa lrsquoessenza del pensare Come giunge questo λόγος quale ragione e intelletto a esercitare il suo predominio sullrsquoessere fin dai primordi della filosofia greca (per Heidegger questo predominio del λόγος sulla e nella filosofia compare giagrave egrave giagrave presente in Platone e in Aristotele) Allora cominceremo con lrsquoassodare che se egrave vero che la contrapposizione di essere e pensare egrave una contrapposizione intrinseca e necessaria essa deve risultare fondata in un originario appartenersi di ciograve che risulta in seguito diviso (cioegrave originariamente queste due cose si appartengono dopo di che avviene una divisione perograve originariamente sono la stessa cosa) la

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nostra domanda sullrsquoorigine di questa divisione verte quindi e in pari tempo e prima di tutto sullrsquoappartenenza essenziale del pensiero allrsquoessere Storicamente il problema si presenta cosigrave che ne egrave di questa appartenenza nel momento decisivo in cui ha inizio la filosofia occidentale Come egrave inteso allrsquoinizio di essa il pensare (si sta chiedendo che cosrsquoera il pensiero per gli antichi sta cercando quella parola originaria come faceva nelle pagine precedenti) Il fatto che la dottrina greca del pensare finisca per diventare dottrina del ldquoλόγοςrdquo ldquoλόγοςrdquo puograve fornirci unrsquoindicazione di fatto ci imbattiamo in unrsquooriginaria appartenenza di essere ldquoφύσις e λόγοςrdquo occorre solo liberarci dallrsquoidea che ldquoλόγοςrdquo e ldquoλέγεινrdquo significhino in origine e propriamente qualcosa come pensiero intelletto e ragione (percheacute secondo lui non egrave cosigrave per lrsquoantico ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo non significano pensiero e intelletto o ragione) fincheacute resteremo di questa opinione e ci serviremo inoltre come criterio per lrsquointerpretazione di ldquoλόγοςrdquo della concezione che ha di esso la logica successiva non faremo nel nostro tentativo di riaccedere allrsquoinizio della filosofia greca che incorrere in assurditagrave Inoltre con questa concezione non potremmo mai intendere 1) per quale motivo il λόγος ha potuto in linea generale venir separato dallrsquoessere dellrsquoessente 2) percheacute il λόγος cosigrave inteso ha dovuto determinare in seguito lrsquoessenza del pensare e portarla a contrapporsi allrsquoessere (come egrave potuto accadere) Veniamo subito allrsquoargomento decisivo e domandiamoci che cosa significano ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo se non significano pensare ldquoλόγοςrdquo significa la parola il discorso e λέγειν il parlare Il dia-logo egrave il discorso che si scambia e il monologo egrave il discorso di uno solo hellip Ma λόγος in origine non significa ldquodiscorsordquo ldquodirerdquo come egrave stato tradotto e viene tradotto sempre quanto al suo significato la parola non ha alcun immediato rapporto con il linguaggio ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo in latino ldquolegererdquo corrisponde come parola al nostro ldquocogliererdquo cogliere delle spighe della legna dellrsquouva o anche scernere La lettura di un libro egrave solo un caso particolare del ldquocogliererdquo nel senso proprio del ldquolegererdquo del leggere egrave solo un aspetto particolare questa parola significa ldquoporre una cosa vicino allrsquoaltra metterle insieme in breve ldquoraccogliererdquo con ciograve le cose vengono contemporaneamente distinte lrsquouna dallrsquoaltra mentre si raccolgono queste cose (per raccoglierle devo distinguerle sono varie cose e le raccolgono il ldquolegererdquo latino ldquoλόγοςrdquo greco per Heidegger fa questo) Egrave questo lrsquouso che i matematici greci fanno della parola una raccolta una collezione di monete non costituisce un semplice ammasso di monete alla rinfusa nellrsquoespressione ldquoanalogiardquo troviamo addirittura entrambi i significati giustapposti quello originario di rapporto relazione e quello di lingua discorso ma come nel termine ldquocorrispondenzardquo noi non pensiamo ormai piugrave al ldquorispondererdquo (cor-rispondere) cosigrave inversamente i greci dal canto loro nel pronunciare la parola ldquoλόγοςrdquo non pensavano ancora o almeno non necessariamente al discorso e al dire (cioegrave pensavano al raccogliere delle cose coglierle insieme) Quale esempio della significazione originaria di ldquoλέγεινrdquo nel senso di raccogliere (Odissea) Anfimedonte per quale distretta siete stati quaggiugrave nel buio della terra sprofondati tutti voi eccellentissimi e coetanei talcheacute ben difficilmente altrimenti chi li ricercasse per tutta una cittagrave ne potrebbe di cosigrave nobili raccogliere (Aristotele dice non ci interessa) Non andremo per ora in cerca di come la nostra parola dal suo significato originario che non ha niente a che fare inizialmente con ldquolinguardquo ldquoparolardquo ldquodiscorso pervenga a significare ldquodirerdquo e ldquodiscorsordquo ci contenteremo soltanto a ricordare che il termine ldquoλόγοςrdquo anche quando da lungo tempo giagrave significava discorso o proposizione ha mantenuto il suo significato originario inteso a designare il rapporto di una cosa con lrsquoaltra (Λόγος ldquodiscorsordquo ldquoproposizionerdquo) (qui ci sarebbe una questione da porre che riguarda lrsquoetimo e lrsquouso che si fa generalmente dellrsquoetimo delle parole lui dice che questo termine ldquoλόγοςrdquo ha mantenuto il suo significato originario egrave sottointeso nella traduzione che se ne fa oggi come ha fatto cioegrave sarebbe come dire che crsquoegrave un qualche cosa dentro la parola che si mantiene identica a seacute per tre mila anni e nonostante tutto intorno a seacute vari muti continuamente quella cosa rimane la stessa Egrave questa lrsquoidea di Heidegger e non solo sua e che tanto ha interessato molti

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allrsquoetimo come se trovasse o fosse possibile trovare qualche cosa di originario che egrave rimasto intatto fino ad oggi che se mi consentite egrave una follia sarebbe come immaginare che qualche cosa nella parola rimanga esattamente quello che egrave nonostante la parola cambi come fa quella cosa a rimanere la stessa E come faccio a sapere che egrave la stessa) Riflettendo sul significato fondamentale del ldquoλόγοςrdquo come raccolta raccogliere non si egrave fatta ancora molta strada nel chiarire fino a che punto per i greci essere e λόγος siano la stessa cosa originariamente uniti tanto da potere e dovere necessariamente per determinate ragioni dividersi (adesso ci dice percheacute per i greci λόγος e φύσις sono praticamente la stessa cosa) Il riferirsi al significato fondamentale di ldquoλόγοςrdquo (cioegrave come raccolta addirittura come rapporto di una cosa con unrsquoaltra) non puograve dare unrsquoindicazione a patto di intendere previamente ciograve che significhi lrsquoessere per i greci la ldquoφύσιςrdquo Da parte nostra non soltanto ci siamo sforzati di intendere in generale lrsquoessere secondo la concezione greca ma ponendo poco sopra in risalto lrsquoessere di contro al divenire e allrsquoapparenza abbiamo fatto in modo che il significato dellrsquoessere risultasse circoscritto con sempre maggiore chiarezza a patto di tenere costantemente presente il giagrave detto possiamo dire lrsquoessere in quanto φύσις egrave lo schiudentesi imporsi In contrapposizione al divenire esso si mostra come costanza come costante presenza questa si manifesta in contrapposizione alla mera apparenza come apparire come la presenza manifesta (ora ha fatto un breve riassunto dice come si pone lrsquoessere ldquodischiudentesi permanenterdquo in relazione al divenire Percheacute il divenire si manifesta come ciograve che permane rispetto a ciograve che diviene ciograve che permane egrave lrsquoessere La stessa cosa rispetto allrsquoapparire allrsquoapparenza lrsquoessere si mostra come la presenza manifesta in ciograve che egrave apparenza) Che cosa ha a che fare il λόγος (raccolta) con lrsquoessere cosigrave inteso (Come ciograve che permane e ciograve che si manifesta in ciograve che permane) Per fornire la prova dellrsquointima connessione di λόγος e di φύσις agli albori della filosofia occidentale incominceremo con unrsquointerpretazione di Eraclito (fa una disquisizione su come egrave stato frainteso Eraclito questo dice egrave dipeso dal cristianesimo poi aggiunge che ancora Hegel si trova in questa linea) La dottrina del λόγος di Eraclito egrave intesa come preannuncio del λόγος di cui si tratta nel Nuovo Testamento il prologo dellrsquoEvangelo di Giovanni Il λόγος egrave Cristo Siccome giagrave Eraclito parla giagrave del λόγος i greci sarebbero giunti (per il cristianesimo) addirittura alla soglia della veritagrave assoluta ossia della veritagrave rivelata dal cristianesimo (perograve questo qui ci interessa poco) In base a tale concezione della filosofia comunemente diffusa sotto diverse forme (filosofia cristiana) i greci sarebbero i classici della filosofia per essere stati dei teologi cristiani in embrione (qui ci sta dicendo come egrave potuto accadere che la filosofia greca sia stata tradotta e trasformata nel modo in cui si presenta oggi egrave stata opera del cristianesimo) allora cita due frammenti di Eraclito 1) ora mentre il λόγος permane costantemente tale gli uomini si comportano come degli insipienti (Eraclito quello del πάντα ῥεῖ tutto scorre) cosigrave prima di aver inteso come dopo di aver udito Tutto infatti diviene essente ldquoκατά τόν λόγον τόνδεrdquo a misura e secondo questo λόγος (cioegrave tutto diviene a misura di questo λόγος) nondimeno essi (gli uomini) assomigliano a quelli che privi drsquoaudacia non hanno mai fatto esperienza di nulla bencheacute si affannino tanto in parole ed opere come quelle che io compio allorcheacute analizzo ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere (Eraclito analizza ogni cosa secondo lrsquoessere non secondo il divenire secondo lrsquoessere κατά φύσις) e spiego come essa (ogni cosa) si comporti Ma agli altri uomini (alla generalitagrave οἵ πολλοί ndash letteralmente i ldquomoltirdquo generalmente tradotto con ldquola pleberdquo) rimane nascosto ciograve che essi propriamente fanno quando sono svegli come quello che han fatto nel sonno ridiviene in seguito per essi nascosto 2) Per questo egrave necessario seguire questo ossia attenersi a ciograve che costituisce nellrsquoessente lrsquoinsieme ma mentre il λόγος egrave presente come questo insieme nellrsquoessente la massa vive come se ognuno avesse lrsquointendimento (il senso) suo proprio (Il λόγος egrave presente come un insieme nellrsquoessente e il λόγος

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egrave ciograve che raccoglie nellrsquoessente e raccogliendo lo rende possibile lo rende coglibile conoscibile) Che cosa dobbiamo desumere da questi due frammenti Del λόγος abbiamo detto 1) che esso ha come propria prerogativa la stabilitagrave la permanenza 2) che esso si presenta nellrsquoessente come lrsquoinsieme lrsquoinsieme dellrsquoessente il raccogliente 3) che tutto ciograve che avviene ossia sopravviene nellrsquoessere sussiste in conformitagrave di questo stabile insieme Questo egrave ciograve che si impone (das Waltende) Quanto viene detto qui del λόγος corrisponde perfettamente al vero significato della parola tedesca ldquoSammlungrdquo la quale designa 1) lrsquoatto del raccogliere 2) lrsquoinsieme raccolto Cosigrave qui λόγος significa lrsquoinsieme raccolto raccogliente il raccogliente originario (dellrsquoente lrsquoente sarebbe fatto di questo raccogliente originario) Λόγος non vale qui neacute significato neacute parola neacute dottrina ancor meno ldquosignificato di una dottrinardquo ma come lrsquoinsieme raccolto originariamente raccogliente e che costantemente in seacute si impone (cioegrave questo insieme raccolto originariamente originariamente nel domandare Tenete conto per Heidegger lrsquouomo autentico egrave quello che si trova sempre nellrsquoapertura del domandare questo va tenuto sempre presente o sfuggono un porsquo di cose) (questo raccogliente in teoria egrave il linguaggio) (λόγος egrave un raccogliere originario raccogliente cioegrave nel suo cogliersi non egrave un raccogliente che egrave stato messo lagrave egrave un raccogliente nellrsquoatto del raccogliersi Questa particolaritagrave egrave sempre presente in Heidegger cioegrave di un qualche cosa che viene considerato nel momento in cui questo qualcosa sta agendo non come lrsquoagito o ciograve che agiragrave ma ciograve che sta agendo adesso) Certamente nel frammento (1) il contesto sembra propendere verso una interpretazione del λόγος nel senso della parola del discorso e persino reclamarla come la sola possibile infatti si tratta dellrsquoudire degli uomini Esiste un frammento in cui questa connessione fra λόγος e udire egrave espressa in maniera immediata ldquopoicheacute avete udito non me ma il λόγος egrave saggio dire conformemente lrsquoUno egrave il tutto (questo egrave un altro frammento il frammento 50 di Eraclito Sigrave occorre dire che Heidegger mette in atto queste torsioni e contorsioni linguistiche allo scopo di mostrare ciograve che lui vuole mostrare e cioegrave che la parola greca originaria egrave quella che contiene lrsquoessere autentico e che pertanto lrsquouomo autentico che si pone nellrsquoapertura del domandare e quindi consente allrsquoessere di aprire il suo orizzonte e quindi allrsquoente di sopraggiungere Questo essere autentico egrave quello che mantiene la tradizione del rapportarsi originario alla parola al λόγος quindi alla φύσις quindi allrsquoessere e cioegrave egrave lrsquouomo tedesco per eccellenza Percheacute questo egrave il senso come dicevo forse lrsquoaltra volta dellrsquoavvicinarsi anzi dellrsquoaderire nei primi tempi di Heidegger al nazismo lrsquoidea che il nazismo avrebbe potuto riproporre lrsquouomo autentico anzicheacute lrsquouomo della chiacchiera lrsquouomo del sentito dire lrsquouomo che si accontenta di quello che altri sanno e lo fa suo e lo ripropone allrsquoinfinito ma che non si trova piugrave nella domanda autentica e cioegrave la domanda che continua a domandare e quindi a rilanciare lrsquoapertura dellrsquoessere Questo per dire per quale motivo Heidegger fa questi contorcimenti linguistici etimologici filologici lui non era un filologo tra lrsquoaltro conosceva molto bene il greco e la filologia ovviamente ma tutte queste contorsioni hanno questo obiettivo mostrare se non proprio dimostrare che lrsquoautentico lrsquooriginario sta nella parola greca e soltanto lrsquouomo che ripercorre e sa soprattutto ripercorrere questa strada per ritornare alla tradizione greca egrave lrsquouomo autentico quello degno di dominare il mondo Questo non lo dice questa egrave stata lrsquoevoluzione e soprattutto il modo in cui egrave stato utilizzato Heidegger dal pensiero nazista Heidegger ma anche Nietzsche badate bene egrave stato utilizzato anche lui Heidegger Nietzsche e poi Wagner ma queste sono altre storie) (se non ci fosse stata quella parola tedesca) (ldquoSammlungrdquo ldquoraccogliererdquo per questo sto parlando di contorcimenti linguistici di torsioni e contorsioni legittime fino ad un certo punto anche percheacute qui dagrave sempre come acquisito che per esempio la parola tedesca ldquoSammlungrdquo significhi quella cosa ligrave sia quella cosa ligrave sia lrsquoatto del raccogliere sia lrsquoinsieme raccolto sia questo E se noi volessimo addirittura giungere a considerare che lrsquouomo autentico egrave colui come dicevo

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prima che si mantiene sempre nella costante apertura della domanda e non abdica mai a questo domandare ldquooriginariordquo nel senso che egrave sempre allrsquoorigine del suo essere del suo dire del suo fare questo domandare continuo beh questo egrave lo psicanalista perograve egrave anche lrsquouomo autentico e anche il nazista Se volessimo fare torsioni e contorsioni ne potremmo fare quante ne vogliamo Dai frammenti di Eraclito Gli uomini stanno di fronte al λόγος come coloro che il λόγος non comprendono Eraclito usa spesso questa parola ldquoἀξύνετοιrdquo per dire che non comprendono essa egrave la negazione di ldquoσυνίημιrdquo che significa portarsi lrsquoun lrsquoaltro ldquoἀξύνετοιrdquo sono gli uomini che non si portano lrsquouno con lrsquoaltro che cosa (che cosa si chiede che cosa non si portano lrsquoun lrsquoaltro Il λόγος ciograve che egrave costantemente insieme lrsquoinsieme raccolto Cioegrave gli uomini che chiama ldquosprovvedutirdquo sono quelli che non si trasmettono il λόγος cioegrave questa cosa che continuamente si raccoglie questo raccogliente) Gli uomini rimangono coloro che non lo ldquomettono insiemerdquo non lo ldquocom-prendonordquo non lo compongono in unitagrave abbiano o non abbiano essi di giagrave udito (sta dicendo che lrsquouomo autentico egrave quello che comprende cioegrave mette insieme compie questo raccoglimento il raccogliere ma il raccogliere che cosa raccogliere ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere egrave questo il raccogliere raccogliente raccogliere secondo lrsquoessere cioegrave raccogliere secondo ciograve che permane in questo raccogliente raccogliersi) Gli uomini non pervengono al λόγος nemmeno se lo tentano con le parole (ἐπῇα) Si fa indubbiamente menzione di parole e discorso ma proprio in quanto differenti dal λόγος e addirittura a lui opposti Eraclito vuol dire gli uomini indubbiamente odono e odono delle parole ma in questo udire essi non sanno ascoltare ossia (sembra che stia parlando dellrsquoanalista) seguire ciograve che non egrave udibile come parola ciograve che non costituisce un particolare ma il λόγος (cioegrave questo tutto raccoglientesi che permane) (vedete come giagrave incomincia ad alludere alla questione dellrsquointerpretazione lrsquointerpretazione sta nellrsquoascoltare ciograve che la parola non dice portare alla luce ciograve che egrave nascosto portare alla non latenza (αλήθεια) Questo egrave per Heidegger lrsquointerpretare ma poi anche per lrsquoermeneutica drsquoaltra parte si fa nascere con lui tutto il pensiero ermeneutico anche se si considera un primo grande ermeneuta come tutti sapete Schleiermacher) Se interpretiamo bene il frammento 50 (cioegrave lo interpretiamo come pare a lui) esso dice voi non dovete rimanere attaccati alle parole ma apprendere il λόγος e proprio percheacute λόγος e λέγειν significano discorso e dire e non di meno tutto ciograve non costituisce lrsquoessenza del λόγος che λόγος viene qui contrapposto a ldquoἐπῇαrdquo (discorso) corrispondentemente al semplice udire orecchiare si contrappone lrsquoautentico essere ascoltante lrsquoessere ascoltante egrave colui che appunto riesce a cogliere nel λόγος non ciograve che con λόγος egrave stato inteso dopo il discorso la proposizione eccetera ma come lrsquooriginario raccogliere di ciograve che appare nel momento in cui lrsquoessere compare allrsquoorizzonte (compare lrsquoessere e quindi se crsquoegrave lrsquoessere solo allora puograve apparire lrsquoente e ciograve che permane ciograve che permane in questo apparire egrave il λόγος che egrave uno dei modi lui non lo ammetterebbe mai ma egrave una delle figure dellrsquoessere come la φύσις come lrsquoαλήθεια eccetera sono tutte ldquofigurerdquo mettetelo fra virgolette percheacute Heidegger non lo dice mai ma per dare unrsquoidea molto spiccia ldquofigurerdquo dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere appare mettiamola cosigrave forse egrave piugrave corretto) Il semplice udire si disperde e si dissipa in ciograve che comunemente si opina e si dice nel sentito dire nella δόξα nellrsquoapparenza lrsquoautentico ascoltare non ha nulla a che fare con lrsquoorecchio e con la bocca ma vuol dire ldquoprestare obbedienza a ciograve che il λόγος egrave lrsquoinsieme raccolto dello stesso essenterdquo (come dire in altri termini che lrsquoessente in quanto si mostra come qualche cosa di raccolto non sono cose messe ligrave alla rinfusa sono quelle cose che appaiono mentre si raccolgono ascoltare ciograve che la parola non dice egrave intendere cogliere ciograve che appare dalla non latenza come qualcosa di raccolto in un certo modo secondo il modo dellrsquoessere e cioegrave ciograve che appare di autentico in ciograve che si dice) noi non possiamo udire autenticamente se non siamo giagrave disposti allrsquoobbedienza (e cioegrave lrsquouomo nel suo domandare apre allrsquoessere e obbedisce allrsquoessere cioegrave a ciograve che

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di autentico appare) Chi non egrave disposto allrsquoobbedienza egrave destinato fin dallrsquoinizio a rimanere lungi dal λόγος escluso da lui sia che egli abbia precedentemente udito con lrsquoorecchio o meno coloro che odono soltanto orecchiano dappertutto e riportano in giro quanto hanno sentito sono e rimangono degli incomprensivi (ancora sulla non comprensione) Λόγος egrave (pag 139) il raccoglimento stabile insieme raccolto e che si mantiene in se stesso dellrsquoessente (cioegrave ci sta dicendo di cosa egrave fatto lrsquoessente) vale a dire lrsquoessere (che cosa si mantiene costante nellrsquoente che egrave qualcosa che muta che cosa si mantiene e permane Lrsquoessere Questo insieme dunque raccolto che si mantiene nellrsquoente e che lo rende tale egrave lrsquoessere solo che in questo caso lrsquoessere egrave λόγος) Per questo nel frammento (1) κατά τό χρεῶν ha lo stesso significato di κατά φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa (cioegrave secondo il λόγος o secondo la φύσις egrave sempre la stessa cosa dice lui cioegrave secondo lrsquoessere che si manifesti come λόγος o che si manifesti come φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa lo dice qui) Λόγος caratterizza lrsquoessere da un punto di vista nuovo e pure antico ciograve che egrave essente ciograve che sta in seacute ben eretto e caratterizzato egrave in seacute e da seacute raccolto e si mantiene in tale raccoglimento (questo egrave lrsquoaspetto specifico del λόγος) Lrsquoἑόν lrsquoessente egrave nella sua propria essenza ξυνόνrdquo ldquopresenza raccolta (lrsquoessente egrave una presenza raccolta non significa il generale ma ciograve che raccoglie in seacute tutte le cose mantenendole insieme parla ancora di porre insieme) Lrsquounitagrave originariamente unificante di ciograve che diverge (tutti questi elementi che il λόγος raccoglie insieme sono diciamola cosigrave ldquopotenzialmente divergentirdquo ma egrave il λόγος che li mantiene raccolti insieme ed egrave ciograve che consente la comprensione) (qui parla dellrsquoetica dellrsquoestetica ldquopercheacute il λόγος ha valorerdquo percheacute egrave un raccoglimento originario non un ammasso confuso una mescolanza di tutto con tutto il medesimo valore lui dice che egrave per questo che gli competono rango e sovranitagrave Poi qui esagera) Proprio percheacute lrsquoessere egrave λόγος egrave armonia αλήθεια φύσις φαίνεσθαι dunque proprio percheacute lrsquoessere egrave queste cose che non si mostra a discrezione il vero non egrave per tutti ma solo per i forti questa intrinseca superioritagrave e celatezza dellrsquoessere viene espressa da quella singolare massima che proprio percheacute egrave cosigrave poco greca in apparenza esprime lrsquoessenza dellrsquoesperienza greca dellrsquoessere dellrsquoessente Frammento (124) Come spazzatura alla rinfusa ammucchiata il mondo piugrave bello Si egrave soliti compendiare la filosofia di Eraclito nel detto ldquoπάντα ῥεῖrdquo questa espressione qualora provenga veramente da Eraclito non significa che tutto egrave cangiamento puro e semplice che si disperde e scorre senza posa pura instabilitagrave ma vuol dire (qui egrave lrsquointerpretazione di Heidegger del ldquopanta reirdquo) la totalitagrave dellrsquoessente viene nel suo essere continuamente rigettata da un contrario allrsquoaltro lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica (Tutti questi elementi che si contrappongono vengono raccolti in un tutto in un tutto raccolto lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica questa instabilitagrave di cose che vanno in conflitto fra loro) (come fa ad essere cosigrave sicuro di cogliere lrsquoldquoautenticordquo) (percheacute lui coglie nellrsquoaccezione greca dellrsquoessere ciograve che di autentico crsquoegrave stato nel primo sorgere del pensiero che ha giagrave posto la questione percheacute se ne egrave accorto in questo senso ldquooriginalerdquo viene dallrsquoorigine e poi egrave stato disperso dalla filosofia in buona parte come diceva prima a causa dellrsquointromissione della religione nella filosofia che ha visto addirittura nel λόγος il Cristo perograve lrsquooriginario egrave ciograve che sta nella parola del greco antico egrave per questo che sta facendo tutte queste storie con le parole greche) Una volta afferrata la concezione fondamentale del λόγος cioegrave dellrsquoessere come raccoglimento e come insieme raccolto occorre considerare e tenere per fermo quanto segue il raccoglimento non egrave un semplice mettere insieme un ammucchiare esso mantiene in una coappartenenza reciproca ciograve che tenderebbe a separarsi e a contrapporsi (cioegrave di tutti questi elementi di cui egrave fatto lrsquoente elementi che si contrappongono il λόγος li mantiene insieme in una relazione fra loro) Non lo lascia mai cadere nella mera dispersione e dissipazione In quanto ritenzione il λόγος ha il carattere dellrsquoimporsi predominante della φύσις (e naturalmente lrsquoessere mantiene

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mantenendo sotto forma di λόγος questi elementi contrapposti uniti mantiene anche una continua tensione e domandare egrave rilanciare questa tensione in definitiva) pag 145 Dovrsquoegrave che il λόγος viene menzionato da Parmenide E soprattutto dovrsquoegrave che si parla dellrsquooggetto della nostra attuale ricerca cioegrave del contrapporsi di essere e λόγος Se in Parmenide si trova qualcosa a questo proposito sembra essere proprio il contrario di una contrapposizione il frammento (5) ci trasmette una frase di cui esistono in Parmenide due versioni ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo grosso modo e secondo la maniera di ogni tempo invalsa di tradurre ciograve vorrebbe significare ldquoora il pensare e lrsquoessere sono la stessa cosardquo ldquoνοεῖνrdquo egrave il pensare e ldquoεἷναιrdquo egrave lrsquoessere) Ora il fraintendimento non greco di questa celebre frase non egrave inferiore alla falsificazione subita dalla dottrina del λόγος di Eraclito si intende ldquonoeinrdquo come pensare e il pensare come attivitagrave del soggetto il pensiero del soggetto determina ciograve che lrsquoessere egrave (questo nella filosofia tradizionalmente) lrsquoessere non egrave altro se non ciograve che egrave pensato dal pensiero ora siccome il pensare rimane unrsquoattivitagrave soggettiva e pensare ed essere devono secondo Parmenide risultare la medesima cosa tutto diventa soggettivo non vi egrave un essente in seacute ora stando a quanto si insegna una tale dottrina si trova in Kant e nellrsquoidealismo tedesco Parmenide in fondo non avrebbe fatto che anticipare tale dottrina pertanto egli viene lodato per questa impresa progressista soprattutto nei confronti di Aristotele che fu pensatore greco piugrave tardo Ma che cosa significano τό αὐτό cioegrave lo stesso che significa ldquoνοεῖνrdquo che significa ldquoεἷναιrdquo (sta dicendo ldquoche significa pensiero essere in Parmeniderdquo) Percheacute in ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoνοεῖνrdquo significa prendere ldquoνοῦςrdquo significa apprensione cioegrave in due sensi strettamente connessi ldquoprendererdquo significa anzi tutto accogliere (prima parlava del cogliere adesso dellrsquoaccogliere e cioegrave) lasciare pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare accogliere egrave lasciare venire a seacute ciograve che appare Apprendere significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare cosigrave un fatto stabilire di che si tratti e in che consiste Quindi si tratta di un lasciar pervenire a seacute consistente non in una semplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa egrave la posizione proprio tipica di Heidegger cioegrave prendere posizione nei confronti di ciograve che si mostra lrsquouomo autentico egrave uno che prende posizione cioegrave sa di essere nel mondo si rende conto che essere nel mondo procede dal domandare pone in essere la domanda ponendo la domanda in atto apre allrsquoessere ma non egrave passivo rispetto a tutto questo lrsquouomo di Heidegger non egrave passivo rispetto al mondo egrave sempre un essere in atto un esserci (Dasein) un essere qui adesso e assumere la responsabilitagrave di questo ldquoessercirdquo questo ldquoessere qui adessordquo con tutto ciograve che questo comporta e quindi questa ldquoapprensionerdquo questo accogliere ciograve che appare dice che ciograve che ldquomi apparerdquo non viene recepito dallrsquouomo autentico passivamente come uno spettatore come un osservatore ma in questo ldquoaccogliererdquo crsquoegrave tutto Heidegger e cioegrave crsquoegrave il porsi come agente cioegrave come colui che agisce questo accogliere non lo subisce lo agisce Poi considera il τό αὐτό cioegrave ldquolo stessordquo Ci fermiamo qui (Pag 147) Egrave piacevole la lettura di Heidegger mostra molti aspetti mostra come sia possibile torcendo e ritorcendo le parole a proprio volere fare tutto quello che si vuole Lui pensava che perograve non stesse compiendo questa operazione di torsione delle parole ma immaginava di andare a cogliere lrsquoessenza originale ldquooriginariardquo anzi la piugrave originaria la parola autentica percheacute ligrave in ciograve che gli umani hanno pensato originariamente prima di essere traviati dalla filosofia ligrave crsquoegrave lrsquoautentico ligrave crsquoegrave il vero aprirsi allrsquoessere (Torce le parole come se allrsquoorigine ci fosse la veritagrave) (In un certo senso αλήθεια egrave il nascondimento) Il lavoro che ha fatto Heidegger egrave stato quello di porsi nei confronti dellrsquoessere in maniera particolare cioegrave per lui lrsquoessere egrave il problema ha problematizzato lrsquoessere in tutta la filosofia greca e a seguire fino a beh si salva Nietzsche in parte lrsquoessere egrave sempre stato pensato

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come la ldquocosa stessardquo che quindi egrave quella che egrave ed egrave immutabile quindi se anche lrsquouomo egrave lrsquoessere anche lrsquouomo egrave quello che egrave e questo andava a urtare il pensiero nel quale Heidegger si egrave formato e cioegrave un pensiero dei primi del lsquo900 delle avanguardie artistiche e le prime manifestazioni di opposizione nei confronti del positivismo che aveva portato allrsquoindustrializzazione a una grandissima fiducia nella tecnica e nellrsquoindustria che invece si era rivelata dopo la prima guerra mondiale non cosigrave vicina allrsquoesigenza dellrsquouomo Allora tutto questo ma non solo ha portato Heidegger a considerare lrsquoessere in un altro modo e si egrave domandato ldquose lrsquoessere non egrave la cosa non egrave quella roba ligrave allora che cosrsquoegraverdquo e ha incominciato a rispondersi ldquopercheacute intanto ci sia lrsquoessere occorre che ci sia lrsquouomo percheacute egrave con lrsquouomo che si pone la domanda intorno allrsquoessererdquo da qui lrsquoldquoesistenzialismordquo cioegrave egrave dallrsquoesistenza che si parte dallrsquoesistenza lrsquouomo a questo punto ha incominciato a dirsi che egrave lrsquouomo che si pone come colui che si pone la domanda fondamentale la famosa domanda fondamentale e allora ciograve che lrsquouomo domanda egrave sigrave intorno allrsquoessere ma non tiene conto del fatto che questo ldquoessererdquo di cui lrsquouomo sta domandando egrave in qualche modo giagrave presente nel suo domandare Questa egrave la tesi di Heidegger e cioegrave si tratta per Heidegger rispetto allrsquoessere non piugrave della ldquocosardquo ma del mondo in cui lrsquouomo e la cosa si corrispondono percheacute quando lrsquouomo si rapporta alla cosa si rapporta sempre per un motivo vuole modificarla vuole fare varie storie quindi questa ldquocosardquo Questo ldquoessererdquo non egrave piugrave la cosa in seacute tale e quale ma viene modificata continuamente dallrsquouomo stesso ecco percheacute lrsquoessere per Heidegger non egrave piugrave una cosa ferma e stabile ma egrave lrsquoldquoessercirdquo cioegrave lrsquoessere me in questo momento particolare specifico con tutto ciograve che io sono percheacute non sono soltanto quella cosa ligrave fatto di una testa due braccia eccetera sono tutto ciograve di cui sono fatto ma sono anche quelle cose che altri prima di me hanno fatto io sono tutte queste cose La portata del suo pensiero egrave stato quello di ricondurre lrsquoessere allrsquouomo fare un umanismo e cioegrave ha posto lrsquouomo lrsquoesserci dellrsquouomo al centro dellrsquoindagine non piugrave come lrsquoosservatore ligrave crsquoegrave lrsquouomo e ligrave crsquoegrave la cosa e lrsquoessere appartiene a quella cosa ligrave no lrsquoessere egrave qui qui dove sono io La filosofia di Heidegger ha segnato una svolta indubbiamente senzrsquoaltro ha costituito una grossa frattura certo non egrave stato lrsquounico esistenzialista ci sono stati Jasper e Sarte e Kierkegaard prima di loro Perograve per quanto riguarda lrsquointerpretazione cioegrave lrsquoermeneutica ha dato un avvio decisivo percheacute posta la questione in questi termini allora non crsquoegrave piugrave ldquola cosardquo ma ci sono io che mi rapporto alla cosa con tutto il mio bagaglio culturale questa egrave la tesi di Heidegger e dellrsquoermeneutica di conseguenza e cioegrave di tutto ciograve che egrave stato elaborato come interpretazione Heidegger ha segnato fortemente la teoria dellrsquointerpretazione era giagrave stata posta da Nietzsche ovviamente ricordate ldquoNon esistono fatti ma solo interpretazionirdquo dice Nietzsche Heidegger lo ha teorizzato 14 gennaio 2015 La tecnica cosigrave come la pone Heidegger egrave ciograve che dagrave agli umani lrsquoidea di avere il potere di avere il controllo su tutto e questo egrave uno dei motivi per cui la tecnica ha cosigrave tanto successo percheacute supporta una fantasia di onnipotenza come se attraverso la tecnica fosse possibile controllare ogni cosa Egrave una posizione gnostica vi ricordate il famoso motto degli gnostici ldquoEritis sicut diirdquo Heidegger ldquooriginariamenterdquo si volge ai presocratici anche se poi verso la fine si accorge che anche i presocratici erano giagrave metafisici ma lrsquoidea egrave che i presocratici si trovassero ancora in una fase ldquoauroralerdquo del pensiero quindi non ancora volto alla costruzione e al perseguimento della tecnica come strumento per il controllo del mondo Per controllare qualcosa occorre che questo qualcosa sia oggettivato sia quello che egrave da qui lrsquoesigenza della metafisica che fa proprio questo dice che ciascuna cosa egrave quella che egrave e quindi non la lascia esistere per seacute cosigrave come secondo sempre

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Heidegger accadeva presso i presocratici rispetto allrsquoidea della ldquoφύσιςrdquo cioegrave la ldquoφύσιςrdquo come sigrave lrsquoessere delle cose certo ma come un essere che egrave lasciato essere e cioegrave non egrave oggettivato non egrave posto come un qualche cosa da controllare da gestire da manipolare questo ancora per Heidegger per i presocratici non crsquoera ed egrave questo che a lui interessa ed egrave per questo che si egrave interessato molto a Houmllderlin Houmllderlin o almeno cosigrave egrave apparso ad Heidegger ha la posizione dei presocratici rispetto al ldquolasciar essere lrsquoessererdquo per dirla cosigrave senza quindi piegarlo necessariamente a una oggettivitagrave manipolante Questo potrebbe essere riassunto in due parole e cioegrave il passaggio operato dalla storia del pensiero egrave stato quello di passare dalla poesia alla tecnica ldquopoesiardquo nel senso heideggeriano del termine come ldquoποίησιςrdquo come produzione come il produrre il lasciar produrre e lasciare anche venire in luce le cose senza costringerle nella oggettivazione quindi ciograve che ha operato la metafisica quindi tutto il pensiero occidentale egrave questo passaggio dalla ποίησις alla τέχνη Lrsquoopera di Heidegger ha puntato su questo Questo lo dicevo per motivare il fatto che ci occuperemo della tecnica percheacute appare la tecnica come il piugrave formidabile supporto della fantasia di potenza della fantasia di controllo di dominio tecnica che ovviamente non si riferisce oggi allrsquoinformatica o alle cose piugrave recenti era giagrave presente nei presocratici Era presente cosigrave come egrave presente oggi come il tentativo piugrave o meno riuscito di manipolazione dellrsquoente e quindi necessariamente di oggettivazione dellrsquoessere cioegrave trasformando lrsquoessere in ente Questa egrave una accusa che Heidegger rivolge al pensiero ma vede in questo anche la possibilitagrave di andare oltre la metafisica e cioegrave di giungere a una posizione come la chiama lui ldquotrans metafisicardquo e cioegrave la tecnica con il suo nichilismo percheacute egrave fondata sulla ldquodeiezionerdquo questo egrave il termine che usa lui la ldquodeiezione dellrsquoessererdquo cioegrave lrsquooblio la dimenticanza dellrsquoessere in questo senso la tecnica egrave nichilista perograve portando alle estreme conseguenze questa posizione operata dalla tecnica dovrebbe giungersi sempre secondo Heidegger a quel punto in cui la tecnica mostra la sua incapacitagrave di governare nel senso di controllare di gestire lrsquoente e allora a questo punto mostrando il fallimento della tecnica dovrebbe accadere a parere di Heidegger ma su questo egrave abbastanza vago dovrebbe accadere quello che lui auspica e cioegrave un approccio autentico allrsquoessere ldquolasciar essere lrsquoessererdquo usiamo questi termini cosa che secondo lui non egrave piugrave avvenuto anzi come dicevo prima nellrsquoultimo Heidegger lrsquoidea egrave che non sia mai avvenuto tantrsquoegrave che giunge a un certo punto a dire che ldquosolo un dio ci puograve salvarerdquo Ecco questo egrave il motivo per cui ci interesseremo alla questione della tecnica per vedere se ci sono elementi che possono tornarci utili sia concettualmente sia perograve anche retoricamente per articolare la questione del potere di come funziona il potere Certo neacute Heidegger neacute meno che mai i presocratici erano in condizioni di intendere da dove viene questa esigenza di controllo di potere su tutto e cioegrave che cosa ha fatto sigrave che a un certo punto gli umani si siano inventati la metafisica e cioegrave quel pensiero che ldquooggettivardquo lrsquoessere trasformandolo in ente al fine di controllarlo di gestirlo di manipolarlo per averne il potere appunto e ovviamente come sappiamo ldquoenterdquo egrave qualunque cosa anche una relazione amorosa egrave un ente La volta scorsa Heidegger stava considerando quella famosa frase di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo prendendo i vari pezzi della frase Si chiede che cosa significano queste parole ldquoαὐτόrdquo ldquoνοεῖνrdquo ldquoεἷναιrdquo ldquolo stessordquo ldquoil pensierordquo ldquolrsquoessererdquo cercando in queste parole qualche cosa di piugrave che a suo parere egrave sfuggito a tutta la ricerca filosofica che lo ha preceduto Parla qui del ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro ldquoνοεῖνrdquo (pensare) per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica cioegrave come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoΝοεῖνrdquo significa apprendere ldquoνοῦςrdquo ldquoapprensionerdquo e ciograve in due sensi strettamente connessi ldquoapprendererdquo vuol dire anzi tutto ldquoaccogliererdquo lasciar pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare (lrsquoessere egrave ciograve che appare e qui si

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tratta nel pensiero cioegrave nel νοεῖν di accogliere questo apparire che non egrave un analizzare di sezionare ma di accogliere innanzi tutto) ldquoapprendererdquo significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare un fatto stabilire di che si tratta e in che consiste lrsquoldquoapprensionerdquo in questo duplice senso esprime un lasciar pervenire a seacute consistente non in una duplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa duplice possibilitagrave di tradurre questo termine non significa soltanto avere di fronte due possibilitagrave ma significa prendere una decisione e cioegrave trovarsi nellrsquoagire questo accoglimento per Heidegger abbiamo detto ma lo ripetiamo si tratta sempre di un essere ldquoprogettatordquo in qualche cosa cosa che comporta un agire comporta un assumersi una responsabilitagrave il fatto di indicare lrsquouomo come lrsquoldquoessercirdquo comporta che questo uomo non egrave mai spettatore passivo di quello che accade egrave sempre qualcuno che agisce agisce in prima persona e si assume la responsabilitagrave di quello che fa questo per Heidegger egrave lrsquouomo autentico non quello che vive percheacute ha sentito dire percheacute si fa cosigrave si fa cosagrave no egrave quello che accoglie ciograve che appare e soprattutto lo lascia apparire senza potremmo dirla Heidegger non lo dice ma potremmo dirlo ldquosenza necessariamente oggettivarerdquo cioegrave senza necessariamente compiere un operazione metafisica torno a dirvi Heidegger questo non lo dice lo sto dicendo io) Nel νοεῖν egrave espresso questo ricevere ciograve che appare portandolo a fissarsi in posizione (vedete che tornano vari elementi il permanere lrsquoassumere una posizione prendere posizione) siamo giunti cosigrave al chiarimento di ciograve che ci eravamo in primo luogo domandati ldquoche significa τό αὐτόrdquo (lo stesso) Quando una cosa egrave uguale a unrsquoaltra noi la consideriamo come costituente a unitagrave come una sola e medesima cosa con lrsquoaltra come concepire lrsquounitagrave quando si tratta dellrsquounitagrave dello stesso (cioegrave lo ldquostessordquo come unitagrave) non possiamo stabilirlo a nostro piacere almeno in questo caso in cui egrave il discorso dellrsquoessere dobbiamo cercare di comprendere lrsquounitagrave nel senso che Parmenide intende con la parola ldquoἕνrdquo (uno) sappiamo che lrsquounitagrave non egrave mai qui vuota uniformitagrave identitagrave come pura indifferenza lrsquounitagrave egrave costituita dalla coappartenenza reciproca di antagonisti egrave lrsquooriginariamente uno Percheacute Parmenide dice ldquoτε καίrdquo percheacute essere e pensare sono nel loro contrapporsi uniti ossia sono la stessa cosa in quanto coappartenentesi (stavamo riflettendo sulla contrapposizione tra essere e pensare non so se ve lo ricordate che sono lo stesso appunto) Partiamo dallrsquoessere cosigrave come da piugrave punti di vista ci si egrave chiarito quale ldquoφύσιςrdquo essere significa mantenersi in luce apparire venire nella non latenza (non-latenza ldquoa-λήθειαrdquo che egrave la veritagrave appunto il venire alla luce) laddove qualcosa di simile si verifica ossia laddove lrsquoessere si impone ivi si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione lrsquoarrestare accogliente dello stabile in seacute che si mostra (ve lo rileggo percheacute egrave un porsquo complessa dunque dove qualcosa si verifica cioegrave nella non latenza nellrsquoaλήθεια si verifica che lrsquoessere si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione cioegrave non crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquoapprensione di qualche cosa cioegrave prima crsquoegrave qualche cosa poi crsquoegrave lrsquouomo che apprende Tenete sempre conto che quando parla di ldquoapprensionerdquo ldquoaccoglimentordquo si riferisce allrsquouomo che egrave lrsquounico ente sul pianeta in grado di porsi la domanda intorno allrsquoessere cosa per Heidegger non irrilevante per cui non dice che crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquouomo da unrsquoaltra parte e lrsquouomo considera lrsquoessere se cosigrave facesse lo considererebbe come un ente (metafisicamente) dice che si coappartengono non crsquoegrave lrsquouno senza lrsquoaltro non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquouomo che lo accoglie che lo lascia accogliere qui dire come dice lui delle volte ldquolo lascia venire in lucerdquo sembrerebbe che crsquoegrave un qualche cosa che lo precede ma questo ldquolasciare venire in lucerdquo non crsquoegrave prima della domanda che lrsquouomo si pone intorno allrsquoessere) Lrsquoessere si impone ma poicheacute esso si impone e quanto si impone e appare si produce necessariamente con questa apparizione anche lrsquoapprensione (si producono insieme non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra non crsquoegrave prima una e poi lrsquoaltra) Ora affincheacute lrsquouomo risulti interessato al prodursi di questa apparizione e di questa apprensione (sarebbe lrsquouomo autentico)

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occorre che lrsquouomo stesso effettivamente sia cioegrave che appartenga allrsquoessere Lrsquoessenza e la modalitagrave dellrsquoesser uomo possono dunque determinarsi solo in base allrsquoessenza dellrsquoessere (sta dicendo che non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di intendere lrsquoessere senza che ci sia lrsquouomo che domanda intorno allrsquoessere e in questo domandare lascia che lrsquoessere sia) Se tuttavia allrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo compete lrsquoapparire bisogna che lrsquouomo come essente appartenga a questo apparire (cioegrave appaia insieme) drsquoaltra parte siccome lrsquoesser uomo costituisce manifestamente un essere particolare sui generis infatti egrave lrsquounico che si fa sullrsquoessere risulta dalla singolaritagrave del suo appartenere allrsquoessere inteso come apparire imponentesi (cioegrave la sua singolaritagrave egrave di appartenere allrsquoessere ma come Come un apparire imponentesi appare e si impone si impone nel senso non che si impone con veemenza poi anche lo diragrave ma si impone nel senso che da quel momento crsquoegrave esiste) Ora perograve il fatto che un tale apparire compete lrsquoapprensione lrsquoapprendere recettivo di ciograve che si mostra egrave da ritenere che proprio in base a questo si determini lrsquoessenza dellrsquoessere uomo Nellrsquointerpretare la frase di Parmenide non bisogna dunque includervi o inserirvi una certa rappresentazione dellrsquouomo piugrave tardiva o addirittura odierna egrave al contrario la frase stessa che ci deve in primo luogo istruire sul come secondo essa vale a dire secondo lrsquoessenza dellrsquoessere si determini anche lrsquoessenza dellrsquouomo chi sia lrsquouomo stando a quanto ce ne dice Eraclito risulta ldquoἔδειξεrdquo (cioegrave lrsquouomo si mostra) si mostra soltanto nel ldquoπόλεμοςrdquo nel separarsi degli dei e degli uomini nel prodursi della rottura dellrsquoessere stesso (sempre quindi in una contrapposizione percheacute ricordate che lui distingue tra lrsquoessere parmenideo e lrsquoessere di Eraclito Per Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoimmobile egrave ciograve che sta ciograve che egrave necessariamente e di ligrave non muove non muta non varia egrave fermo immobile ma dice Heidegger anche per Eraclito egrave la stessa cosa solo che la considera non nel senso dello stare ma nel senso del movimento dellrsquoapparire questo apparire che egrave prodotto dal πόλεμος cioegrave dal contrasto tra varie cose Entrambe le posizione dice Heidegger sono la stessa posizione e cioegrave di qualche cosa che egrave quello che egrave e che permane solo che Parmenide considera in quanto sta in quanto immobilitagrave Eraclito in quanto apparire della cosa stessa movimento determinato dal πόλεμος) Chi sia lrsquouomo non egrave per la filosofia cosa scritta in cielo bisogna invece tener conto di quanto segue 1) la determinazione dellrsquoessenza dellrsquouomo non costituisce mai una risposta bensigrave essenzialmente una domanda (cioegrave sta dicendo che qualunque risposta si dia alla domanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquouomordquo questa risposta non saragrave nientrsquoaltro che unrsquoaltra domanda) 2) la posizione di questa domanda e la sua risoluzione sono ldquostoricherdquo non in modo generico ma in guisa tale da costituire lrsquoessenza stessa della storia (e cioegrave questa domanda egrave presa allrsquointerno di una ldquostoricitagraverdquo non sorge dal nulla sorge dal pensare da tutto ciograve che lrsquouomo ha pensato) 3) La domanda sullrsquouomo deve sempre venire posta in rapporto essenziale con la domanda sullrsquoessere la domanda concernente lrsquouomo non costituisce mai una domanda di carattere antropologico ma storico e metafisico (cioegrave non egrave mai incentrata su un discorso sullrsquouomo in quanto tale ma sempre sullrsquoessere) Non dobbiamo dunque far intendere quello che significano nella frase di Parmenide ldquoνοῦςrdquo e ldquoνοεῖνrdquo sulla base di un concetto dellrsquouomo introdotto da noi bisogna invece che impariamo a renderci conto che lrsquoessere dellrsquouomo si determina unicamente in base al verificarsi della connessione essenziale dellrsquoessere e dellrsquoapprendere (se crsquoegrave lrsquoessere dice Heidegger crsquoegrave lrsquoapprendere ma lrsquoapprendere egrave solo lrsquouomo che lo fa lrsquoessere non puograve prendere nulla quindi percheacute ci sia essere occorre che ci sia apprendere e viceversa percheacute ci sia apprendere occorre che ci sia essere cioegrave ci sia lrsquouomo) Lrsquoapprensione e quanto di essa egrave detto nella frase di Parmenide non costituisce una facoltagrave (questa apprensione non egrave una facoltagrave di un uomo giagrave altrimenti determinato) lrsquoapprensione egrave un accadere nel quale soltanto accadendo lrsquouomo entra come essente nella storia appare ossia letteralmente perviene lui stesso allrsquoessere (cioegrave lrsquoapprensione non egrave una facoltagrave di tizio o caio potremmo dire che lrsquoapprensione egrave lui dice sigrave un accadere in quanto qualche cosa accade ma cosa accade Accade

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tutto ciograve che puograve accadere quando qualcuno fa qualche cosa progetta pensa qualche cosa ha unrsquoidea in testa questo egrave un accadere e soltanto in questo accadere lrsquouomo entra come essente nella storia cioegrave soltanto quando qualche cosa si produce ecco la ποίησις si genera si genera percheacute lrsquouomo si sta ldquoprogettandordquo quindi egrave preso nella oggi diremmo ldquopoesiardquo ma dire ldquopoesiardquo ha unrsquoaltra accezione oggi di quella che era la ποίησις per i greci in cui crsquoera anche la poesia poesia cosigrave come la intendiamo noi perograve questo ldquoaccadererdquo per Heidegger egrave un termine importante percheacute gli serve per mostrare che lrsquouomo non egrave oggettivato non ha delle facoltagrave propriamente ma anche lrsquouomo si trova ad accadere cosigrave come lrsquoessere appare a un certo punto e le cose appaiono anche lrsquouomo accade senza che questa sia una sua facoltagrave Infatti lui fa una critica poi anche del soggetto della soggettivitagrave che chiama coniando un nuovo termine la ldquosoggettitagraverdquo infatti dice) Lrsquoapprensione non egrave un modo di comportamento che lrsquouomo possegga come una proprietagrave ma al contrario lrsquoapprensione egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo (quindi egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo ciograve che accade lo possiede percheacute egrave in questo accadere che lrsquouomo si manifesta in questa accadere che viene accolto ovviamente crsquoegrave un agire in tutto ciograve) Ciograve che in quella espressione si attua (a proposito di ldquonoeinrdquo e ldquoapprensionerdquo) egrave nientemeno che il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere (in questa frase crsquoegrave tutto il pensiero di Heidegger propriamente cioegrave il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere lrsquouomo che si manifesta si manifesta esattamente cosigrave come si manifesta lrsquoessere cioegrave appare nel momento in cui si lascia apparire qualche cosa cioegrave ci si dispone a questa apertura e lrsquouomo egrave anche questo percheacute non egrave diverso anche lrsquouomo appartiene allrsquoessere come abbiamo visto prima non egrave una cosa separata) Chi sia lrsquouomo non possiamo venire a saperlo da una definizione erudita ma solo in quanto lrsquouomo viene nella contrapposizione allrsquoessente tentando di recarlo al suo essere in quanto cioegrave gli conferisce limite e forma ossia in quanto progetta del nuovo non ancora presente cioegrave poeta originariamente poeticamente fonda (quindi possiamo sapere chi egrave lrsquouomo soltanto in relazione al progetto che lrsquouomo ha e lrsquouomo egrave un progetto che egrave sempre gettato egrave sempre buttato in avanti egrave in questo progettare continuo che egrave la ldquoποίησιςrdquo di fatto ldquopoeta originariamente poeticamente fondardquo cioegrave poeta originariamente lrsquouomo in quanto produce ldquooriginariamenterdquo cioegrave mettendosi nella posizione di questo pensiero aurorale che era il pensiero dei presocratici quel pensiero che come dicevo prima lascia lrsquoessere senza vincolarlo alla metafisica cioegrave senza oggettivarlo senza trasformarlo in oggetto in ente) Nostro scopo egrave di cercare di comprendere la separazione di essere e pensare nella sua origine questa formula designa la fondamentale attitudine dello spirito occidentale (cerca di vedere come egrave potuto accadere che essere e pensare si siano divisi quando essere e pensare sono lo stesso) in base ad essa lrsquoessere si determina nella prospettiva del pensare e della ragione e ciograve anche quando lo spirito occidentale cerca di sottrarsi al dominio della ragione con volere lrsquoldquoirrazionalerdquo cercando lrsquoalogico (non logico) Perseguendo la distinzione di essere e pensare ci imbattiamo nellrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo stando alla traduzione e alla concezione ordinaria questo vorrebbe dire ldquopensare ed essere sono la stessa cosardquo (una della frasi piugrave celebri di Parmenide) possiamo chiamare questa espressione il principio guida della filosofia occidentale a patto soltanto di aggiungere la seguente considerazione se lrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo egrave diventata il principio direttivo della filosofia occidentale ciograve egrave stato solo in quanto essa non egrave stata piugrave compresa non avendo piugrave potuto la sua originaria veritagrave essere ritenuta la perdita della veritagrave di questa proposizione si verificograve subito dopo Parmenide presso i greci stessi veritagrave originarie di tale portata non possono essere mantenute che a patto di essere costantemente sviluppate in modo ancora piugrave originario giammai con la loro semplice applicazione con lrsquoappellarsi semplicemente ad esse lrsquooriginario rimane tale se cioegrave solo se ha la

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costante possibilitagrave di essere ciograve che egrave vale a dire origine (Qui torna lrsquoidea antica autentica di lasciare ldquoessere lrsquoessererdquo senza costringerlo allrsquointerno di unrsquooggettivazione) Vale a dire ldquooriginerdquo nel senso di uno scaturire fuori dalla latenza dellrsquoessere noi tentiamo ora di riconquistare la veritagrave originaria del detto di Parmenide Un primo accenno alla diversitagrave dellrsquointerpretazione lrsquoabbiamo fornito con la nostra produzione lrsquoespressione non dice ldquopensare e essere sono la stessa cosardquo bensigrave ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo (questo egrave il modo in cui Heidegger ha tradotto la frase celebre di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo ve la rileggo ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo ma cosa significa ciograve) La frase viene a parlare in un certo senso dellrsquouomo (sigrave percheacute egrave ovvio che se si parla del pensare si parla dellrsquouomo visto che abbiamo stabilito che egrave lrsquounico ente che ha questa caratteristica) ed egrave pertanto pressocheacute inevitabile che si incominci con lrsquointrodurvi la rappresentazione abituale dellrsquouomo tanto che in tal modo si giunge a far intendere quella che secondo lrsquoesperienza greca egrave lrsquoessenza dellrsquouomo sia che questo fraintendimento avvenga nel senso del concetto cristiano sia di quello moderno dellrsquouomo o nel senso di una scialba e vuota mescolanza dei due Ma questo fraintendimento nel senso di una rappresentazione non greca dellrsquouomo egrave ancora il male minore ciograve che risulta veramente fatale egrave il fatto che si smarrisce assolutamente e di primo acchito la veritagrave della proposizione poicheacute egrave senzrsquoaltro in essa che si compie la decisiva determinazione dellrsquoesser uomo noi dobbiamo dunque nellrsquointerpretarla scartare non soltanto questa o quella rappresentazione inadeguata dellrsquouomo ma addirittura qualunque rappresentazione dobbiamo cercare di intendere solo ciograve che in essa viene detto (a un certo punto introduce la questione dellrsquoldquoinquietanterdquo) Lrsquouomo egrave ldquoτό δεινότατονrdquo ciograve che vi egrave di piugrave inquietante fra tutto lrsquoinquietante ldquoδεινότατονrdquo viene dalla parola greca ldquoδεινόνrdquo e la traduzione che ne abbiamo data esige una spiegazione Questa puograve essere data proprio solo in base a una visione preliminare la parola ldquoδεινόνrdquo egrave ambigua da un lato il δεινόν designa il terribile lo spaventoso ma ciograve che appare tale non nei confronti di una meschina pusillanimitagrave e ancor meno in quel senso frivolo e vuoto in cui si usa da noi la parola quando si dice ldquoterribilmente gentilerdquo Non egrave in questo senso il δεινόν egrave il terribile nel senso dellrsquoimporsi predominante che provoca ugualmente il timor panico la vera angoscia cosigrave come il timore discreto meditato raccolto La violenza la prepotenza rappresentano il carattere costitutivo essenziale dellrsquoimporsi stesso (abbiamo visto che ciograve che si impone egrave lrsquoapparire la φύσις la indicava come il dischiudentesi imporsi quindi parla di violenza in questo imporsi della cosa) nel suo irrompere questo puograve rimanere in seacute la sua forza prepotente con ciograve esso non diventa inoffensivo tuttrsquoaltro ma ancor piugrave terribile per altro verso δεινόν significa il ldquoviolentordquo nel senso di colui che esercita la violenza non solo ne dispone ma che egrave violento in quanto che lrsquouso della violenza egrave il carattere fondamentale non solo del suo agire ma del suo stesso essere (Lrsquoessente nella sua totalitagrave in quanto si impone egrave il predominante nel primo senso quello che provoca timore eccetera ora lrsquouomo egrave in un primo senso ldquoδεινόνrdquo in quanto appartenendo per essenza allrsquoessere risulta esposto a questo predominante predominante dellrsquoessere della φύσις in particolare Lrsquouomo egrave in pari tempo ldquoδεινόνrdquo percheacute egrave colui che esercita la violenza non solo subisce la violenza della cosa che egrave ligrave e che si impone apparendo ma egrave lui stesso che egrave violento) Egli raccoglie lrsquoimporsi e lo reca in unrsquoapertura (questa egrave per Heidegger la violenza Raccoglie questo raccoglimento vi ricordate Egrave anche un raccogliere il λόγος cioegrave quando interviene il λόγος crsquoegrave un raccogliere qualche cosa e lo esercita Accoglie lrsquoimporsi della φύσις e la espone alla poesia alla produzione percheacute questo gesto egrave sempre un gesto comunque attivo per Heidegger mai passivo non crsquoegrave un subire un qualche cosa) Dunque percheacute traduciamo ldquoδεινόνrdquo con ldquoinquietanterdquo proprio percheacute il δεινόν risulta riferito nella sua massima intensitagrave e ambivalenza allrsquoessere dellrsquouomo che lrsquoessenza di tale essere deve essere considerata senzrsquoaltro nel suo aspetto decisivo Ma la caratterizzazione

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del violento come lrsquoinquietante non egrave per caso una determinazione derivata (dato che prende in considerazione il modo come il ldquoviolentordquo agisce su di noi) mentre si tratterebbe precisamente di intendere il δεινόν come in se stesso Noi concepiamo lrsquoinquietante come quello che estromette dalla tranquillitagrave (questa egrave la cosa importante) ovvero sia dal nostro elemento dallrsquoabituale dal familiare dalla sicurezza inconcussa Ciograve che egrave insolito dunque non familiare non ci permette di rimanere nel nostro elemento ed egrave in ciograve che consiste il pre-dominante (Il pre-dominante egrave qualche cosa che si impone imponendosi non lascia stare tranquilli) non lascia le cose come stanno Ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge da quei limiti che gli sono anzi tutto per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante (in ciograve dunque consiste il predominante ciograve che non ci permette di rimanere nel nostro elemento quieto eccetera ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso cioegrave egrave inquietante non soltanto percheacute abita il ldquopermanere violentordquo di una cosa ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge quei limiti che gli sono anzi tutto e per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante E cioegrave ogni volta che si progetta ogni volta che decide che fa qualche cosa che vuole muovere un aggeggio da qui a ligrave compie compie un atto di violenza Su questo poi Severino ha ripreso delle cose e forse ne parleremo Quindi lrsquouomo autentico egrave preso in una trasgressione continua percheacute lui egrave tutte queste cose in Heidegger lrsquouomo lrsquoessere lrsquoesserci il progetto tutte queste cose sono come facce di una stessa questione egrave questo il capovolgimento lo stravolgimento che operato Heidegger rispetto alla filosofia che lo ha preceduto La filosofia contemporanea da Cartesio fino a Husserl crsquoegrave sempre lrsquouomo da una parte e lrsquoessere da unrsquoaltra Heidegger toglie di mezzo tutto ciograve sovverte questa posizione per cui non crsquoegrave piugrave lrsquoessere da una parte e lrsquouomo dallrsquoaltra egrave lrsquouomo che deve considerare lrsquoessere anzi questo egrave sempre ciograve che lui ha considerato come una posizione metafisica percheacute considerandolo cosigrave lo oggettivizza e lo trasforma in ente quindi parla dellrsquoente e non dellrsquoessere lrsquoessere egrave ciograve che lo coinvolge lo travolge continuamente) (in Heidegger egrave sempre lo stesso ldquostranianterdquo di Freudrdquo) (la parola egrave sempre la stessa un ndash opposizione il non ndash Un-heimliche ndash familiare il domestico il tranquillo il noto il sereno Se proseguiamo Heidegger egrave un esercizio di pensiero dopo approcceremo la questione della tecnica sempre di Heidegger cercando di intendere ciograve che a noi principalmente interessa e cioegrave come la tecnica costituisca insieme con la metafisica che ne egrave il suo presupposto e la sua origine come sia fatto nella tecnica il modo di operare della fantasia di potenza Che cosa intende Heidegger quando parla di tecnica La ldquoτέχνηrdquo per Heidegger egrave lrsquooperato dellrsquouomo Vi ricordate la distinzione tra ldquoφύσιςrdquo e ldquoτέχνηrdquo Φύσις egrave ciograve che appare avendo in seacute mantenendo in seacute la causa della propria origine e la propria finalitagrave la τέχνη invece egrave il manufatto ciograve che egrave opera dellrsquouomo e quindi non ha in seacute la propria causa Riporta lrsquoesempio che fa Aristotele nella Fisica dice che crsquoegrave lrsquoalbero e crsquoegrave il letto entrambi sono di legno ma lrsquoalbero produce un altro albero il letto non produce un altro letto lrsquoalbero egrave la φύσις il letto la τέχνη Adesso cosigrave egrave piugrave chiaro forse Quindi egrave lrsquoagire dellrsquouomo che manipola lrsquoente percheacute puograve fare questo Percheacute ha dimenticato lrsquoessere percheacute sembra anche se non lo dice almeno non mi pare in modo esplicito che originariamente nei presocratici e forse anche prima non crsquoera lrsquoesigenza di volgere lrsquoessere in ente e cioegrave di farne un oggetto da manipolare e quindi in teoria lasciando stare lrsquoessere non ci sarebbe stata la fantasia di potere perograve questa egrave unrsquoelucubrazione mia del momento diciamo che si puograve trarre in qualche modo da ciograve che lui dice percheacute se la tecnica egrave il prodotto della metafisica e ha come movimento

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necessario lrsquooggettivazione dellrsquoessere allora se questa oggettivazione non crsquoegrave ma lrsquoessere puograve apparire come egrave adesso usiamo termini un porsquo banali allora non crsquoegrave piugrave la manipolazione non crsquoegrave piugrave il controllo cioegrave nulla di tutto ciograve risulta necessario percheacute lascia stare lrsquoessere Lo lascio apparire dunque lo accolgo e mi trovo preso in questo essere continuamente (perograve noi il gioco linguistico che abbiamo costruito quello del linguaggio ovviamente noi affermiamo che gli umani non possono sottrarsi a questa fantasia di potere percheacute egrave data dalle affermazioni e dal lavoro del linguaggio mentre costruisce) Heidegger non aveva conoscenze sufficienti per intendere il funzionamento del linguaggio per lui il linguaggio egrave per un verso la dimora dellrsquoessere percheacute senza lrsquouomo che parla non crsquoegrave niente ma egrave anche un ostacolo Sembra che abbia interrotto la stesura di Sein und Zeit (Essere e Tempo) che prevedeva un seguito a causa del fatto che si egrave scontrato con il linguaggio cioegrave si egrave trovato di fronte a un linguaggio insufficiente a dire quello che voleva dire Questo si dice sia avvenuto e la domanda ldquoda dove viene una fantasia di potenzardquo non puograve essere intesa se non si intende il funzionamento del linguaggio ovviamente a noi interessa intendere come infatti lrsquoho detto prima sia concettualmente cioegrave attraverso unrsquoanalisi precisa dellrsquointervento della tecnica nel pensiero e sia anche per una portata retorica mostrare per quale motivo la tecnica oggi egrave cosigrave potente cosigrave efficace lo egrave sempre stata ma oggi forse di piugrave forse non egrave affatto sicuro Il motivo per cui ciascuno vuole avere sempre lrsquoultimo ritrovato della tecnica il motivo per cui ha fiducia che la tecnica possa risolvere ogni cosa La tecnica puograve fare molto certo ma come diceva sempre Heidegger ldquola scienza non pensardquo cioegrave non si occupa propriamente di che cosa sta facendo fa delle cose esegue delle procedure ma non sa propriamente che cosa sta facendo in questo senso ldquonon pensardquo non egrave in senso negativo ma nel senso che la scienza non si pone questo obiettivo fa altro non pensa se stessa cioegrave la scienza non dice che cosa egrave se stessa la matematica non dice che cosrsquoegrave la matematica la matematica dice come si compiono certe operazioni ma non dice che cosrsquoegrave ldquomatematicardquo Si potrebbe anche dire che la matematica egrave lrsquoesecuzione di operazioni secondo certi algoritmi ma non risponde propriamente alla domanda di Heidegger 21 gennaio 2014 Ricordate che lrsquoultima volta eravamo rimasti sulla questione dellrsquointerpretazione Si chiede Heidegger Quale interpretazione egrave la vera Quella che non fa che desumere la sua prospettiva da ciograve che egrave risaputo ovvio abituale o quella che mette radicalmente in discussione la prospettiva abituale in quanto potrebbe essere e di fatto egrave cosigrave che tale prospettiva non conduca affatto verso quello che si tratta di scorgere Indubbiamente rinunciare a ciograve che egrave abituale per ritornare verso unrsquointerpretazione problematizzante costituisce un salto per saltare occorre prendere il giusto slancio egrave questo slancio che decide di tutto in quanto significa che noi stessi riproponiamo realmente le domande e solo in esse ci costruiamo le prospettive Questo drsquoaltra parte non egrave un procedere arbitrario e ancor meno attenendosi a un sistema assunto a norma ma soltanto per entro e in base alla necessitagrave storica alla necessitagrave dellrsquoesserci storico (sta dicendo che questo domandare non puograve porsi se non allrsquointerno di un orizzonte storico cioegrave dellrsquouomo in quanto esserci cioegrave in quanto egrave allrsquointerno di un progetto che egrave soprattutto storico egrave un progetto che non viene dal nulla egrave un progetto che egrave sempre comunque prodotto dalla sua storia dalla sua esistenza) ldquoλέγεινrdquo e ldquoνοεῖνrdquo ldquoraccoglimentordquo e ldquoapprensionerdquo costituiscono una necessitagrave e un far violenza contro il predominante (il ldquopredominanterdquo vi ricordate era il permanere della ldquoφύσιςrdquo) ma in pari tempo anche sempre a suo favore cosigrave quanti esercitano violenza dovranno provare pur sempre un moto di spavento di fronte a questo uso della violenza non potendo tuttavia indietreggiare in questo vuoto di spavento pur nella volontagrave di dominare deve per un

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attimo brillare la possibilitagrave che il dominio sul predominante si conquisti nel modo piugrave sicuro e piugrave pieno quando si conservi semplicemente allrsquoessere ossia allo schiudentesi imporsi che si fa presente in seacute come logos come insieme raccolto dei contrari la sua latenza inibendogli cosigrave in un certo ogni possibilitagrave di apparire (sta dicendo molto semplicemente che egrave la metafisica che deve dominare le cose egrave per questo che ha la necessitagrave di stabilire e di determinare la realtagrave di bloccare lrsquooggetto di renderlo analizzabile quindi il dominio sul predominante (φύσις) egrave lrsquoobiettivo della metafisica propriamente) Allrsquoazione violenta del piugrave inquietante compete questa audacia quella di rifiutare allrsquoapparire del predominante ogni apertura per giungere cosigrave a padroneggiarlo (sta parlando della metafisica) innalzandosi fino ad esso per il fatto di precludere alla sua onnipotenza il luogo dellrsquoapparire (egrave la metafisica che impedisce allrsquoessere di manifestarsi allrsquoessere di apparire di venire alla luce) se non che rifiutare una tale apertura allrsquoessere non significa per lrsquoesserci che questo rinunciare alla propria essenza (cioegrave rinunciando allrsquoapertura rinunciando allrsquoessere da parte della metafisica si rinuncia allrsquoesserci dice Heidegger cioegrave alla vita autentica in definitiva) Questo richiede di uscire dallrsquoessere oppure di non entrare mai nellrsquoessere Non aver mai assunto lrsquoesserci ldquoμε φύσαιrdquo vien detto dellrsquouomo come di colui che in questa essenza egrave assimilato alla φύσις come raccoglitore di questa (lrsquouomo assimilato alla φύσις vuol dire che egrave lui stesso che immagina di diventare lrsquoessere) Questi ldquoμε φύσαιrdquo sono usati per significare lrsquoessere dellrsquouomo mentre ldquoλόγοςrdquo egrave impiegato nel senso di Eraclito come lrsquoordine predominante dellrsquoessente nella sua totalitagrave (vi ricordate che Eraclito aveva detto almeno questa era lrsquointerpretazione di Heidegger che il logos egrave quellrsquoordinare dellrsquoessere ciograve che pone ordine) Questa parola del poeta esprime lrsquointimo rapporto dellrsquoesserci allrsquoessere e alla sua apertura menzionando quello che rappresenta la maggiore distanza dallrsquoessere (il ldquonon essercirdquo ciograve che egrave piugrave distante dallrsquoessere egrave il non essere ovviamente) qui si mostra la piugrave inquietante possibilitagrave dellrsquoesserci quella di infrangere il predominio dellrsquoessere esercitando la suprema violenza contro se stesso (questa egrave la possibilitagrave dellrsquoessere il ldquonon essererdquo come possibilitagrave dellrsquoessere ed egrave la cosa che per Heidegger risulta la piugrave inquietante) Questa possibilitagrave non costituisce per lrsquoesserci una vuota scappatoia egli stesso egrave (lrsquoesserci) questa possibilitagrave per il fatto stesso di essere giaccheacute in quanto esserci egrave necessario che in ogni far violenza egli si infranga sullrsquoessere La piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci (potete intendere qui il ldquonon essercirdquo come la metafisica) Lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere e cioegrave in modo che lrsquoonnipotenza dellrsquoessere costringe letteralmente lrsquoesserci ad essere il luogo del suo apparire e come tale lo domina circondandolo e pervadendolo e lo mantiene nellrsquoessere (dice che la piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci egrave il modo piugrave potente per sconfiggere lrsquoessere il non esserci semplicemente quindi lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta e della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere percheacute lrsquoesserci contiene questa possibilitagrave di non essere) A dire una separazione di λόγος e φύσις ma non si tratta ancora di una secessione del logos questo significa che il λόγος non si pone ancora di fronte allrsquoessere dellrsquoessente e non appare ancora di fronte a lui in modo da attribuirsi in quanto ragione una giurisdizione sullrsquoessere ed assumere su di seacute e regolare la determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente (questa separazione tra λόγος e φύσις di cui parla dice che ancora non egrave un allontanamento una eliminazione del logos cioegrave non si pone ancora di fronte allrsquoessere non si contrappone ancora allrsquoessere questo avviene con la metafisica originariamente no vi ricordate che ldquoλόγοςrdquo era uno dei modi di indicare lrsquoessere) A ciograve il logos (infatti qui lo scrive non piugrave in greco ma in caratteri latini per indicare questa differenza cioegrave quando intende logos come ldquoragionerdquo quindi non piugrave come era inteso sempre secondo Heidegger dai presocratici e cioegrave come uno dei modi dellrsquoessere) a ciograve il logos arriva solo allorcheacute enuncia la sua originaria essenza in quanto lrsquoessere come φύσις viene

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coperto e travisato (appunto) ne consegue un mutamento dellrsquoesserci dellrsquouomo la lenta conclusione di questa storia in cui da lungo tempo viviamo egrave costituita dal predominio del pensiero concepito come ratio (logos appunto) e sia nel senso che di intelletto che di ragione sullrsquoessere dellrsquoessente (quindi incomincia a parlare della vittoria del logos inteso come ratio sullrsquoessere quindi della metafisica sulla φύσις potremmo dire) egrave a questo punto che incomincia lrsquoalternativa fra razionalismo e irrazionalismo (cioegrave a seguito di questo) alternativa che si presenta ancora oggi sotto tutti i travestimenti possibili e sotto le piugrave contrastanti denominazioni lrsquoirrazionalismo egrave solo la debolezza divenuta palese e il fallimento finale del razionalismo e per ciograve egrave esso stesso una forma di razionalismo Lrsquoirrazionalismo rappresenta una scappatoia dal razionalismo ma tale da non condurci in territorio libero bensigrave da irretirci ancor piugrave nel razionalismo (ldquorazionalismordquo qui egrave sempre inteso in accezione di logos latino quindi come ratio appunto) mentre cosigrave dissimulato esso risulta maggiormente pericoloso potendo seguitare cosigrave il suo gioco indisturbato (lui sta affrontando adesso questa questione ldquocome egrave avvenuto ciograve che egrave avvenutordquo e cioegrave che gli umani a un certo punto dopo i greci dopo lrsquoautentico modo di porsi dei greci questo λόγος che originariamente per i greci autenticamente era lrsquoessere non era distinto dallrsquoessere dopo egrave diventato la ratio latina si chiede come egrave potuta accadere questa cosa) Vediamo ora come si giunge a questa secessione a questa prioritagrave del logos (di nuovo scritto in latino) nei confronti dellrsquoessere Come avviene la determinazione decisiva la separazione di essere e pensare (vi ricordate la famosa frase di Parmenide ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) Si tratta anche qui di una storia che possiamo disegnare a grandi linee incominciando dalla fine chiediamo ldquocome si presenta il rapporto fra ldquoφύσιςrdquo e ldquoλόγοςrdquo al termine della filosofia greca in Platone e Aristotele come viene intesa la φύσις qual egrave la forma e il ruolo che il λόγος ha assunto Come si giunge a questa fine In che consiste il motivo vero e proprio della trasformazione avvenuta (questo egrave importante percheacute da questa scissione del λόγος dalla φύσις diventando il logos dei latini della ratio questo ha coinciso con lrsquoabbandono dellrsquoessere e cioegrave nel passaggio dallrsquoautentico allrsquoinautentico allrsquouomo come dice Heidegger in Essere e Tempo allrsquouomo della chiacchiera dice) Primo punto Allrsquoessere finisce da ultimo per imporsi la denominazione predominate e basilare di ldquoἰδέαrdquo (ldquoῖrdquo ldquoἰδέαrdquo questo secondo lui egrave lrsquoelemento intermedio quello che ha consentito il passaggio fra la φύσις come essere e il logos come ratio) da allora fino a oggi lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ldquoἰδέαrdquo domina lrsquointero corso del pensiero Occidentale attraverso tutti i suoi sviluppi questa origine spiega anche il fatto in quello che costituisce la grande definitiva conclusione della prima fase del pensiero Occidentale il sistema di Hegel la realtagrave del reale lrsquoessere in senso assoluto egrave concepito come ldquoἰδέαrdquo e viene cosigrave espressamente designato Ma cosa significa che in Platone la φύσις viene interpretata come ἰδέα (percheacute per Heidegger la ldquocolpardquo tra virgolette egrave di Platone egrave stato lui ad avviare tutta questa catastrofe) Egrave di fatto innegabile che lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ἰδέα risulta dallrsquoesperienza fondamentale dellrsquoessere come φύσις (cioegrave viene da ligrave) essa egrave per cosigrave dire una conseguenza necessaria della concezione dellrsquoessenza dellrsquoessere come ldquoapparire schiudentesirdquo (cioegrave dice che questo passaggio dallrsquoessere in quanto φύσις allrsquoἰδέα viene proprio dal fatto che lrsquoessere egrave un apparire schiudentesi che egrave la forma autentica della manifestazione dellrsquoessere) infatti non vi egrave piugrave nulla che rappresenti un allontanamento oppure una defezione dal principio (certamente no) ma se ciograve che egrave una conseguenza essenziale viene elevato al rango stesso dellrsquoessenza collocandosi al suo posto che cosa succede (sta dicendo che sembra una conseguenza questa del passaggio dellrsquoessere come φύσις allrsquoidea di Platone dice ldquoallora egrave il declinordquo e questo produce necessariamente a sua volta specifiche conseguenze) cosigrave egrave avvenuto il fatto decisivo rimane non giagrave che la φύσις sia stata caratterizzata come idea ma che lrsquoidea si ponga come interpretazione unica e determinante dellrsquoessere Possiamo facilmente apprezzare la distanza che intercorre tra le due interpretazioni valutando la

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diversa prospettiva in cui si muovono anche queste due determinazioni essenziali dellrsquoessere la φύσις e lrsquoἰδέα La φύσις egrave lo schiudentesi imporsi lo star ligrave in seacute (egrave stabilitagrave Parmenide lo poneva in questo modo) ldquoἰδέαrdquo egrave lrsquoevidenza concepita come darsi alla vista (badate bene qui ldquoἰδέαrdquo egrave in accezione greca non come ciograve che poi ne egrave seguito anche se mantiene in parte il concetto greco e cioegrave come il manifestarsi lrsquoevidenza) egrave una determinazione dello stabile in quanto e soltanto in quanto sta di fronte a un vedere (lrsquoidea per il greco egrave lrsquoevidenza) ma la φύσις come schiudentesi imporsi egrave giagrave anche indubbiamente un apparire solo che lrsquoldquoapparirerdquo egrave ambiguo apparire vuol dire anzitutto il raccoglientesi portarsi in posizione dellrsquoinsieme raccolto e cosigrave stare (qui ci ha messo dentro tutto il raccoglientesi ciograve che raccoglie egrave il logos si mette in posizione nella sua posizione questo egrave lo stare lo stare della φύσις) ma apparire significa allora anche nello stare giagrave presentare una faccia una superficie una evidenza che si offre alla vista Ma il frammento di Parmenide non dice forse giagrave che lrsquoessere e lrsquoapprensione sono reciprocamente connessi e quindi anche lrsquoaspetto veduto egrave il vedere Egrave certo che al ldquovedererdquo compete un veduto ma da ciograve non consegue che lrsquoesser visto come tale debba e possa determinare da solo la presenza del ldquovedutordquo (non ha mica tutti i torti non egrave cosigrave automatico che lrsquoessere visto in quanto tale possa determinare da solo la presenza del veduto io posso vedere ciograve che non crsquoegrave) il frammento di Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso ma invece che lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere (sta dicendo che si sta attuando un passaggio tale per cui si giunge a immaginare che lrsquoessere incomincia ad essere inteso solo in base allrsquoapprensione a ciograve che mi si evidenzia egrave questo il passaggio chiave mentre invece per Heidegger secondo lui per il pensiero autentico lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere mentre nella metafisica lrsquoessere esiste percheacute lo prendo lo apprendo capite che egrave esattamente il contrario Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione come dire che non dipende dallrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso lrsquoessere ma invece sempre Parmenide dice che egrave lrsquoapprensione che esiste percheacute crsquoegrave lrsquoessere) Lrsquoapprensione deve aprire lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere (questo egrave ciograve che dovrebbe fare lrsquoapprensione e cioegrave apre lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere assumendolo nel ldquocherdquo nel ldquoche cosardquo del suo presentarsi e cioegrave in questo caso mantiene la domanda fondamentale Mentre la metafisica considera lrsquooggetto e in base a questa evidenza desume lrsquoessere invece dice Heidegger che egrave esattamente il contrario Se qualcosa si evidenzia egrave percheacute crsquoegrave lrsquoessere nella quale apertura egrave possibile la presenza dellrsquoente) Drsquoaltra parte lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea fa sigrave che non soltanto una conseguenza essenziale risulti falsata in quanto presa per lrsquoessenza stessa ma che ciograve che risulta in tal modo falsificato venga a sua volta frainteso e tutto ciograve si verifica pur sempre nel corso dellrsquoesperienza e della concezione greca dellrsquoessere (quindi non egrave un cosa recente sta dicendo Heidegger infatti appunto Platone Aristotele eccetera) Lrsquoἰδέα in quanto evidenza viene a costituire ldquoil che cosardquo dellrsquoessente la quidditagrave (la quidditas egrave il che cosa egrave lrsquoente) in base a questo significato lrsquoessenza ossia il suo concetto risulta del pari ambiguo infatti un essente sussiste si impone chiama e compie quanto gli compete compreso precisamente il conflitto Un essente sussiste come questo e quello ossia risulta determinato come un quid (giagrave ma lrsquoessere no lrsquoessere non egrave un quid) come risulta nel passaggio dalla φύσις allrsquoἰδέα il τί ἐστίν ldquoil che cosardquo e come lrsquoὅτιἐστίν ldquoil cherdquo se ne distingue contrapponendoglisi (cioegrave si sta chiedendo come ha fatto lrsquoessere la φύσις a diventare un qualche cosa cioegrave un ente che egrave esattamente hellip) non egrave qui il caso di approfondire lrsquoaccenno che egrave giagrave stato fatto allrsquoorigine essenziale della distinzione di ldquoessentiardquo ed ldquoexistentia hellip Dal momento comunque che lrsquoessenza dellrsquoessere egrave posta nella quidditagrave (lrsquoidea ciograve che si evidenzia la ldquomiardquo apprensione dellrsquooggetto) questrsquoultima in quanto costituisce lrsquoessere vero e proprio dellrsquoessente diventa anche quanto vi egrave di piugrave essente nellrsquoessente (il passaggio

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ormai egrave compiuto dice Heidegger ldquoφύσιςrdquo come idea come evidenza come apprensione ciograve che si apprende diventa lui stesso essere immaginariamente ma non lo egrave e si scambia a questo punto lrsquoessere con lrsquoente) questa idea egrave a sua volta lrsquoessente per lrsquoeccellenza ldquoὄντος ὄνrdquo lrsquoessere come idea egrave ora promosso al rango di essente per eccellenza e lrsquoessente stesso che era dianzi predominante decade al livello di ciograve che per Platone chiama ldquoμή ὄνrdquo (lrsquoente) ciograve che propriamente non dovrebbe essere e di fatto anche propriamente non egrave in quanto deforma sempre lrsquoidea la pura evidenza con il realizzarla con lrsquoincarnarla nella materia (questa egrave la ldquofolliardquo di Platone e di tutta la filosofia fino a lui e cioegrave il fatto che lrsquoidea diventa reale diventa la ldquopura evidenzardquo che egrave apprensione sigrave ma apprensione che deve la sua esistenza allrsquoessere mentre a un certo punto si sgancia egrave questa la questione appunto lrsquoidea diventa incarnata nella materia diventa lrsquoente appunto) Dal suo canto lrsquoidea diventa ldquoπαράδειγμαrdquo (ldquomodellordquo ldquoparadigmardquo) lrsquoidea diventa contemporaneamente necessariamente ideale la copia propriamente non egrave (vi ricordate di Platone Crsquoegrave il mondo delle cose che sono immagini sono finte la realtagrave vera che sta su nellrsquoIperuranio hellip) ma solo partecipa dellrsquoessere il ldquoχωρισμόςrdquo lrsquoabisso tra idea intesa come il vero essente il prototipo lrsquooriginale e il non essente vero e proprio lrsquoimitazione la copia questo abisso egrave cosigrave scavato ormai egrave fatta (e cioegrave lrsquoidea come lrsquoimitazione di un vero un reale che sta da qualche parte ma questo in Platone) Lrsquoapparire riceve ora in base allrsquoἰδέα un altro senso ancora ciograve che appare lrsquoapparenza non egrave piugrave la φύσις lrsquoessere lo schiudentesi imporsi e neppure il mostrarsi dellrsquoevidenza lrsquoidea in senso greco lrsquoapparenza egrave invece lrsquoemergere della copia ecco Platone siccome questa non raggiunge mai lrsquooriginale lrsquoapparente egrave mera apparenza ossia propriamente un sembrare una diffettivitagrave una mancanza a questo punto lrsquoente e il φαινόμενον ldquofenomenordquo si separano ne discende unrsquoaltra essenziale conseguenza siccome lrsquoessere vero e proprio egrave lrsquoidea e questa egrave il modello bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale se siamo ormai ridotti allrsquoἰδέα considerata come il modello di qualche altra cosa bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale appunto ad adeguarsi al modello a regolarsi sullrsquoidea La veritagrave della φύσις lrsquoἀλήθεια concepita come la non latenza che si realizza nello schiudentesi imporsi diventa μίμησις lrsquoadeguazione il regolarsi su lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere egrave concepito come un rappresentare qui in questo punto esatto (Heidegger non lo dice ma lo dico io nasce la scienza esattamente a questo punto e cioegrave) lrsquoesattezza che occorre verificare a questo punto egrave lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere concepito (lrsquoἀλήθεια come non nascondimento si trasforma in ὁμοίωσις e cioegrave in adaeligquatio rei et intellectus ndash in adeguamento della parola alla cosa ndash questo adeguamento egrave possibile percheacute lrsquoidea cosigrave intesa cioegrave non piugrave in senso greco come lrsquoessere che si evidenzia ma come un evidenza di un qualche cosa e a questo punto ogni idea egrave sempre un simulacro appunto una μίμησις di un qualche altra cosa che deve essere trovato la realtagrave vera quali sono le vere proprietagrave di una cosa come la si misura che cosrsquoegrave esattamente questo aggeggio egrave appunto il momento in cui nasce la scienza) Intendendo bene tutto ciograve non egrave piugrave possibile negare che con lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea si attua un distacco nei confronti del principio originario drsquoaltra parte se si parla qui di ldquocadutardquo si deve tenere presente che non si tratta di una caduta ad un livello troppo basso ma che rimane malgrado tutto a considerevole altezza hellip Si tratta ora di vedere che cosa succede del λόγος in corrispondenza al cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις la rivelazione dellrsquoessente si produce nel logos inteso come raccoglimento (ricordate lrsquoaccezione greca di λόγος Era appunto il raccoglientesi raccogliere) Questrsquoultimo (λόγος) si compie originariamente nel linguaggio egrave per questo che logos diventa la basilare determinazione essenziale del discorso Il linguaggio concepito come ciograve che egrave enunciato e detto e ancora dicibile custodisce di volta in volta lrsquoessente cosigrave rivelato ciograve che egrave stato detto puograve essere ripetuto e proseguito in un altro dire la veritagrave che esso custodisce si diffonde ma in modo tale che lrsquoessente reso originariamente

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manifesto nel raccoglimento non risulta ogni volta sperimentato veramente in se stesso in ciograve che viene ripetuto la veritagrave si distacca per cosigrave dire dallrsquoessenza e questo fino al punto che il ri-detto diventa qualcosa di semplicemente re-citato diventa γλῶσσα (come si dice appunto in Essere e Tempo Ora considerate questo lui si chiede cosa ne egrave a questo punto del logos in corrispondenza del cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις come evidenza quindi della φύσις che diventa ldquoideardquo in accezione latina del termine Il linguaggio diventa ciograve che egrave enunciato e detto ed egrave come se di volta in volta questo logos custodisse lrsquoessente che si egrave rivelato nellrsquoidea sempre in senso latino egrave lrsquoidea che rivela lrsquoessente in questo caso come lrsquoessere dellrsquoessente e il linguaggio diventa ciograve che rende ripetibile ciograve che lrsquoidea ha evidenziato che non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave lrsquoente egrave soltanto percheacute egrave lrsquoente che puograve essere ripetuto ridetto ed egrave da qui che si produce la chiacchiera per Heidegger Allora riassumiamo su quanto egrave stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa idea diventa il paradigma la veritagrave diventa giustezza ἀλήθεια diventa ὀρθότης il λόγος diventa enunciazione ricordate che il logos era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere - diventa lui il logos a decidere dellrsquoessere) lrsquoidea e categoria costituiscono ormai i due concetti sotto cui ricadono il pensare lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto la trasformazione della φύσις e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto (qual egrave la trasformazione del loro reciproco rapporto Percheacute originariamente egrave la φύσις cioegrave lrsquoessere a determinare il λόγος come modo di manifestazione dellrsquoessere ad un certo punto invece in seguito alla trasformazione di φύσις in idea diventa il logos il luogo della riproduzione dellrsquoessere appunto riproducendo il dire il dicibile) la trasformazione della φύσις e del λόγος noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano la caduta del principio originario tutta la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel La storia quando egrave autentica non perviene alla sua fine cessando e finendo hellip che cosa dovette di necessitagrave accadere percheacute si giungesse nella filosofia greca alla fine principiale e a questa trasformazione della φύσις e del logos Siamo cosigrave giunti al secondo quesito secondo punto per ciograve che concerne la indicata trasformazione si devono fare due osservazioni (aggiunge ancora qualcosa Tenete conto che per Heidegger la metafisica egrave lrsquoorigine della scienza e della tecnica La τέχνη egrave il compimento della filosofia greca mentre la φύσις era il principio con la τέχνη invece si arriva alla fine per Heidegger la filosofia egrave finita non crsquoegrave piugrave niente da filosofare per Heidegger si egrave compiuta ha fatto il suo ciclo ed egrave finita con la tecnica di cui diremo quando saragrave il momento) Essa (questa trasformazione) si opera allrsquointerno dellrsquoessenza della φύσις e del λόγος o meglio per entro a una loro essenziale conseguenza in tal modo che lrsquoapparente presenza nel suo apparire una evidenza mentre il detto finisce per scadere nella diceria (va beh questo lo abbiamo giagrave visto) ma la trasformazione non avviene dunque dallrsquoesterno ma dallrsquointerno ma che significa qui dallrsquointerno Ciograve che egrave in questione non sono neacute la φύσις neacute il λόγος presi separatamente in Parmenide vediamo che essi sono essenzialmente connessi (diceva ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) il fondamento che regge e governa la loro essenza e costituisce il loro interno egrave lo stesso loro rapporto (tra φύσις e λόγος) e ciograve anche se il fondamento del rapporto stesso si cela primariamente e propriamente nellrsquoessenza della φύσις hellip Ma di che tipo egrave questo rapporto In ogni caso la trasformazione fa sigrave che sia dal punto di vista dellrsquoidea sia da quello dellrsquoenunciazione lrsquoessenza originaria della veritagrave lrsquoἀλήθεια si trasforma in giustezza la non latenza costituisce infatti quello che abbiamo chiamato ldquointernordquo ossia il rapporto imponente tra φύσις e λόγος nel senso originario lrsquoimporsi si verifica come un venir fuori nella non latenza Ora lrsquoapprensione e il raccoglimento costituiscono lrsquoeconomia del rivelarsi della non latenza dellrsquoessere il

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trasformarsi della φύσις e del λόγος in idea ed enunciazione trova il suo intrinseco fondamento in un passaggio dallrsquoessenza della veritagrave come non latenza alla veritagrave come giustezza Tale essenza della veritagrave non ha potuto fissarsi ed essere mantenuta nella sua iniziale originarietagrave la non latenza vale a dire lo spazio costituito per lrsquoapparire dellrsquoessente egrave crollato si sono salvate come macerie del crollo ldquoἰδέαrdquo ed ldquoenunciazionerdquo οὐσία e παράδειγμα (sta parlando del crollo della filosofia in sostanza) Da che lrsquoidea e la categoria hanno preso a regnare la filosofia invano si arrabatta per spiegare in tutti i modi possibili e impossibili il rapporto tra enunciazione il pensare e lrsquoessere (una cosa egrave quello che penso una cosa egrave la realtagrave di ciograve che penso questo dualismo che si instaura con Parmenide secondo Heidegger) invano in quanto la domanda sullrsquoessere non viene ricondotta al fondamento e al terreno in cui essa si trova radicata onde trovare su questa base la sua spiegazione (insomma la questione per Heidegger egrave che si egrave persa la domanda fondamentale e cioegrave la domanda non verte piugrave sullrsquoessere ma sullrsquoente si chiede allrsquoente di dire come egrave fatto come funziona come si accende questo aggeggio ma la domanda non egrave piugrave la domanda autentica sullrsquoessere e quindi non essendo una domanda sullrsquoessere non egrave piugrave la domanda autentica egrave una domanda intorno allrsquoente alle sue caratteristiche le sue proprietagrave ma non si pone piugrave come la domanda fondamentale e cioegrave ldquopercheacute qualche cosa apparerdquo questa egrave la domanda fondamentale ricordate la domanda da cui siamo partiti allrsquoinizio ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute nulla Percheacute qualche cosa ci appare Percheacute qualche cosa fa sigrave che qualche cosa ci appaia Questa egrave la domanda fondamentale per Heidegger la domanda che deve porsi la filosofia Non chiedersi che cosrsquoegrave questo aggeggio quali sono le sue caratteristiche questo egrave il compito della scienza e abbiamo visto che nasce nel momento in cui cessa il pensare autentico il pensare autentico cessa e nasce la scienza) Sappiamo da Eraclito e da Parmenide che la non latenza dellrsquoessente non costituisce semplicemente qualcosa di sussistente (sappiamo da Eraclito e Parmenide che lrsquoessere non egrave lrsquoente diciamola cosigrave) la non latenza accade solo in quanto egrave realizzata con lrsquoopera (ecco qua lrsquoopera il progetto il progetto gettato con lrsquoopera con lrsquoagire con il fare) la non latenza accade (la non latenza la veritagrave chiamiamola cosigrave per distinguerla dalla veritagrave ὀρθότης la veritagrave per adeguamento lrsquoadeguatezza) solo con lrsquoopera lrsquoopera della parole che egrave la poesia (naturalmente qui poesia intesa in accezione greca come ποίησις come produzione come ciograve che si produce al momento in cui lrsquoessere appare) lrsquoopera della pietra nel tempio e nella statua lrsquoopera della parola costituente il pensiero lrsquoopera della πόλις come luogo della storia che fonda e custodisce tutto ciograve opera qui deve sempre essere intesa in base a quanto egrave stato detto nel senso greco di ἔργον (da qui energia eccetera) cioegrave sia come lrsquoessere presente prodotto (la ποίησις egrave la produzione ciograve che egrave presente il prodotto della produzione egrave ldquoἔργονrdquo) come lrsquoessere presente prodotto nella non latenza La conquista della non latenza dellrsquoessente e con ciograve dellrsquoessere stesso nellrsquoopera questa conquista che giagrave di per seacute non si produce che sotto forma di un costante antagonismo egrave sempre in pari tempo lotta contro il nascondimento il coprimento contro lrsquoapparenza (questo prodursi nellrsquoopera dice che lrsquoopera stessa egrave sempre una lotta tra lo svelarsi e il rivelarsi continuamente dellrsquoessere Vi ricordate questo movimento dellrsquoessere tra il velarsi e il disvelarsi) lrsquoapparenza (δόξα) non egrave qualche cosa che si ponga accanto allrsquoessere la non latenza ma appartiene a questa (cioegrave la δόξα lrsquoopinione appartiene alla non latenza allrsquooblio dellrsquoessere) la δόξα tuttavia egrave a sua volta ambigua essa designa lrsquoaspetto con cui qualcosa si presenta e in pari tempo la visione che gli uomini ne hanno (sono quegli uomini diceva Eraclito che non vedono le cose ma si muovono senza sapere) Se ci si fissa in tali punti di vista i quali vengono espressi e ripetuti per tal modo la δόξα egrave una forma del logos i punti di vista predominanti impediscono ora la vista dellrsquoessente Questi egrave privato della possibilitagrave di apparire da se stesso rivolgendosi allrsquoapprensione hellip Lrsquoevidenza che tal volta ci si mostra egrave una evidenza degenerata in punto di vista (ecco qui la δόξα tra lrsquoidea in senso

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greco cioegrave lrsquoevidenza dellrsquoapparire di ciograve che appare che diventa δόξα opinione) cosigrave il dominio dei punti di vista perverte e distorce lrsquoessente Distorcere qualcosa egrave quanto i greci denominano ψεύδεσθαι la lotta per la non latenza dellrsquoessente lrsquoλήθεια diventa cosigrave una lotta contro lo ψεῦδος (qualcosa che sembra ma che non egrave) la distorsione e il pervertimento ma egrave proprio della natura della lotta che colui che combatte sia che esso risulti vittorioso o perdente venga a dipendere dal suo avversario siccome la lotta contro la non veritagrave egrave una lotta contro lo ψεῦδος inversamente in relazione allo ψεῦδος combattuto la lotta per la veritagrave diventa lotta per lrsquoldquoα-ψεῦδοςrdquo per il non pervertito per il non distorto (questo egrave ciograve con cui gli umani combattono continuamente cioegrave lrsquoautentico e lrsquoinautentico per Heidegger non egrave che lrsquouomo autentico riesca a eliminare lrsquoinautenticitagrave egrave sempre presente egrave una possibilitagrave costante cosigrave come il non esserci egrave una possibilitagrave costante e presente dellrsquoesserci ininterrottamente) In base a tutto questo si elabora e si afferma ora per lrsquoessere stesso quella definitiva interpretazione che si cristallizza nel termine ldquoοὐσίαrdquo (sostanza) questo designa lrsquoessere come presenza costante costante sussistenza ciograve che propriamente egrave egrave conseguentemente lrsquoognora essente lrsquoαει ὅν costantemente presente egrave ciograve cui dobbiamo rifarci fin da principio in qualunque apprendimento in qualunque produrre il modello lrsquoidea costantemente presente egrave ciograve a cui dobbiamo far ricorso come a ciograve che ci sta sempre davanti in ogni logos in qualunque enunciazione lrsquoὑποκείμενον ldquoil soggettordquo quello che ci sta giagrave sempre davanti costituisce dal punto di vista della φύσις dello schiudersi il πρότερον ldquolrsquoantecedenterdquo lrsquoldquoa priorirdquo questa determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente contraddistingue il modo in cui lrsquoessente sta di fronte a ogni apprendimento a ogni enunciazione lrsquoὑποκείμενον preannuncia la successiva interpretazione dellrsquoessente come oggetto (sarebbe quella che Heidegger in Essere e Tempo chiama la ldquopre comprensionerdquo per comprendere qualcosa occorre che questo qualcosa sia giagrave da sempre compreso percheacute lrsquouomo lrsquoesserci egrave allrsquointerno di un progetto storico in cui questa cosa giagrave crsquoegrave per questo la comprende) Lrsquoapprensione νοεῖν il viene assorbita dal λόγος nel senso di enunciazione essa diventa cosigrave sia nellrsquoapprendere che nel definirsi qualcosa in quanto qualcosa penetra e attraversa con lrsquoapprendere διανοεῖσθαι ciograve che si dagrave Questo penetrare enunciante διάνοια forma la caratteristica essenziale dellrsquointelletto concepito come una rappresentazione giudicante cosigrave lrsquoapprensione diviene intelletto ragione (egrave un altro modo per porre la questione di cui dicevamo prima cioegrave del passaggio da φύσις allrsquoἰδέα) Essente egrave solo ciograve che egrave pensato esattamente ed egrave in grado di tener testa a un pensiero esatto Il termine chiave che serve di base per lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoessente egrave ldquoοὐσίαrdquo come nozione filosofica la parola designa la costanza della presenza anche nellrsquoepoca in cui questa parola egrave divenuta giagrave il concetto dominante della filosofia essa continua a mantenere insieme il suo significato primitivo la proprietagrave sussistente ma neanche questo significato fondamentale dellrsquoοὐσία neacute la strada da esso segnata per lrsquointerpretazione dellrsquoessere hanno potuto mantenersi anche quella egrave caduta miseramente tosto egrave sopravenuta la trasformazione dellrsquointerpretazione dellrsquoοὐσία in ldquosubstantiardquo (ciograve che sta sotto) in questo senso essa perdura come nozione corrente nel Medioevo nei tempi moderni fino ai giorni nostri la filosofia greca viene allora interpretata retrospettivamente e totalmente falsata sulla base di questo concetto predominante di sostanza di cui quello di funzione non egrave che la forma matematizzata resta ancora da vedere come a partire dallrsquoοὐσία assunta come denominazione oggi decisiva per lrsquoessere risulti ora possibile concepire le distinzione precedentemente esposte di essere e divenire e di essere e apparenza Quello che si contrappone al divenire egrave la permanenza costante (ciograve che non diviene ne egrave costantemente privo) quello che si contrappone allrsquoapparenza intesa come mera apparenza egrave ciograve che egrave visto autenticamente (appunto lrsquoidea lrsquoevidenza che muove dallrsquoessere dallrsquoorizzonte dellrsquoessere) essa egrave drsquoaltra parte quale ὄντος ὄν il permanente costante opposto alla cangiante apparenza divenire e apparenza non risultano tuttavia determinati unicamente in base allrsquoοὐσία in quanto οὐσία dal canto suo ha ricevuto

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la propria determinazione decisiva in base al suo rapporto col logos col giudizio enunciante con la dianoia pertanto il divenire e lrsquoapparenza si determinano anche in base alla prospettiva del pensiero Dal punto di vista del pensare giudicante il quale si ricollega sempre a un qualcosa di permanente (ovviamente se deve significare qualcosa per qualcuno questo qualcosa occorre che sia permanente permanga percheacute se diviene non posso giudicare niente) il divenire appare come un non permanere il non permanere si qualifica dapprima per entro al sussistente come un non rimanere nello stesso luogo mentre il divenire appare come un cambiamento di luogo hellip Tutto sta nella domanda fondamentale posta allrsquoinizio ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo il primo svolgimento di questo fondamentale quesito ci ha indotti a porre la domanda ldquoChe cosa ne egrave in generale dellrsquoessererdquo la parola ldquoessererdquo ci egrave dapprima apparsa come una parola vuota di significato evanescente questo pareva essere un fatto constatabile come altri ma alla fine ciograve che allrsquoapparenza sembrava non porre particolari problemi neacute richiedere di venire ulteriormente indagato ci egrave apparso come la cosa piugrave degna di indagine lrsquoessere e la comprensione dellrsquoessere non sono un mero fatto lrsquoessere costituisce lrsquoevento fondamentale sulla cui base soltanto lrsquoesserci storico viene mantenuto in seno allrsquoapertura dellrsquoessere e nella sua totalitagrave (quindi appare qui lrsquoessere come evento un evento fondamentale senza il quale non accade nulla percheacute qualunque cosa accade per via del manifestarsi dellrsquoessere del suo disvelarsi cioegrave lrsquoldquoessercirdquo storico viene mantenuto in seno a questa apertura dellrsquoessente se no non crsquoegrave niente) hellip questo fondamento dellrsquoesserci storico cosigrave eminentemente degno di essere indagato non si puograve cogliere in tutta la sua dignitagrave e nel suo rango che col porlo in questione (ecco questa egrave unrsquoaltra cosa fondamentale in Heidegger cioegrave per interrogarsi sullrsquoessere per intendere qualche cosa dellrsquoessere occorre mantenerlo in questione se non lo si mantiene in questione vuole dire che la questione egrave chiusa se la questione egrave chiusa egrave reificata egrave oggettivata non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave un ente) Le indicazioni che sono state date sullrsquouso corrente tuttavia oltre modo variato di ldquoegraverdquo ci hanno convinto di questo egrave del tutto erroneo parlare di indeterminatezza e di vacuitagrave dellrsquoessere egrave lrsquoldquoegraverdquo che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo e non viceversa (ve lo rileggo percheacute egrave importante ldquoEgraverdquo lrsquoldquoegraverdquo ndash copula ndash che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo come verbo infinito lrsquoinfinito del verbo essere egrave appunto essere e non viceversa cioegrave lrsquoldquoegraverdquo egrave il qui e adesso ed egrave ciograve che si mostra che consente di pensare allrsquoessere come infinito cioegrave lrsquoessere lo ricaviamo da ciograve che si manifesta Egrave ligrave che sta lrsquoessere nel suo apparire in questo ldquoegraverdquo in questo ldquoessercirdquo potremmo dire ldquoDaseinrdquo) Possiamo ora anche capire percheacute la cosa sia necessariamente cosigrave lrsquoldquoegraverdquo vale come copula come piccolo termine di relazione qui cita Kant in seno alla proposizione questa contiene in seacute lrsquoldquoegraverdquo ma siccome la proposizione il logos come categoria ha aggiunto la giurisdizione sullrsquoessere egrave lei che in base al suo proprio ldquoegraverdquo determina lrsquoessere (cioegrave sta dicendo che egrave il logos che egrave in base al suo proprio lrsquoldquoegraverdquo che determina lrsquoessere percheacute egrave nella parola egrave nel logos nel dire egrave adesso qui che egrave possibile dire ldquoegraverdquo e quindi considerare lrsquoapparire di qualsiasi cosa per questo in altre parti dice che il linguaggio egrave la dimora dellrsquoessere) Lrsquoessere dal quale abbiamo preso le mosse considerandolo un termine vuoto deve perciograve contrariamente a questa apparenza avere un significato determinato Il carattere determinato dellrsquoessere egrave stato posto in evidenza con lrsquoesame delle quattro distinzioni lrsquoessere in contrapposizione al divenire e la permanenza lrsquoessere in contrapposizione allrsquoapparenza egrave il modello permanente il ldquosempre identicordquo lrsquoessere in contrapposizione al pensare egrave il sub strato il sussistente ldquoοὐσίαrdquo lrsquoessere in contrapposizione al dovere egrave ciograve che si propone di volta in volta come il ldquodovutordquo non ancora o giagrave realizzato Permanenza identitagrave sussistenza proporsi esprimono in fondo la stessa cosa la costante presenzialitagrave lrsquoὅν in quanto ldquoοὐσίαrdquo (lrsquoente in quanto sostanza cioegrave lrsquoente che si puograve manifestare percheacute crsquoegrave una sostanza rinvia allrsquoessere quindi lrsquoente non egrave che esista di per seacute) Questo carattere determinato dellrsquoessere non egrave accidentale esso risulta dalla disposizione stessa in cui si trova il nostro

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esserci storico in virtugrave del suo grande cominciamento presso la grecitagrave hellip Dovrsquoegrave allrsquoopera il vero nichilismo A questo punto egrave evidente lagrave dove si rimane attaccati allrsquoessente consueto dove si pensa sia sufficiente assumere lrsquoessente come egrave stato fatto fino ad oggi come essente puro e semplice e basta (come ente) ciograve significa respingere la domanda sullrsquoessere e trattare lrsquoessere come un nulla (Nihil Se io cancello lrsquoessere lrsquooblio dellrsquoessere egrave questo il nichilismo percheacute cancello lrsquoessere se cancello lrsquoessere cosa rimane Non essere Il non ente il ni-ente) il che anche in un certo senso esso egrave in quanto non sussiste lrsquoessente ma si essentia Il nichilismo egrave questo occuparsi soltanto dellrsquoessente dimenticando lrsquoessere egrave il nichilismo cosigrave inteso e soltanto questo il fondamento di quel nichilismo che Nietzsche ha messo in evidenza nel primo libro della volontagrave di potenza al contrario egrave sapere espressamente spingersi nel porre la domanda sullrsquoessere fino ai limiti del nulla includendolo in tale domanda costituisce il primo passo il solo fecondo per un reale superamento del nichilismo hellip Lrsquointera concezione dellrsquoessere proprio della tradizione occidentale e per conseguenza il fondamentale modo di rapportarsi allrsquoessere ancor oggi predominante si possono riassumente nella formula essere e pensare essere e pensare non piugrave con la copula ma con la congiunzione essere e pensare significa avere diviso lrsquoessere la φύσις dal λόγος (non sono piugrave la stessa cosa come diceva Parmenide ma Essere e tempo egrave il suo titolo si sta citando) egrave un titolo che non si puograve in alcun modo collegare alle predette distinzioni essa porta in tuttrsquoaltro orizzonte problematico Non si tratta in questo caso di sostituire semplicemente la parola ldquotempordquo alla parola ldquopensarerdquo il fatto egrave che lrsquoessenza del tempo risulta determinata fondamentalmente e solo nellrsquoorizzonte del problema dellrsquoessere da punti di vista del tutto diversi Ma percheacute proprio il ldquotempordquo percheacute allrsquoinizio della filosofia Occidentale la prospettiva che guida la manifestazione dellrsquoessere egrave il tempo ma in modo che questa prospettiva come tale rimaneva ancora occulta neacute poteva non rimanerlo (la metafisica egrave nata da questo la φύσις egrave diventata atemporale Se egrave ldquotemporalizzatardquo permettetemi questo termine allora lrsquoessere non egrave piugrave un oggetto ma lrsquoesserci egrave il progetto per esempio il progetto che si interroga sullrsquoessere e tutto ciograve che egrave lrsquouomo nel momento in cui fa qualcosa pensa qualcosa decide qualcosa tutto ciograve che accade infatti ad un certo punto parleragrave verso la fine di Ereignis egrave lrsquoevento la cosa essenziale lrsquoevento come ciograve che accade e quindi ciograve che si manifesta qui e adesso con tutto ciograve che questo comporta mentre la metafisica e quindi e sottolineo ldquoquindirdquo la scienza nascono secondo Heidegger dalla atemporalizzazione dellrsquoessere lrsquoessere non egrave piugrave temporale ed egrave la condizione per poterlo oggettivare cioegrave prendere lrsquoessere come un ente) Allorcheacute finalmente lrsquoοὐσία intendendo con ciograve la presenza costante (e quindi alla greca) diventa concetto fondamentale per designare lrsquoessere che cosa rimane nascostamente in fondo allrsquoessenza della costanza della presenza se non il tempo (lrsquoessere diventa staccato dal tempo) ma questo ldquotempordquo non egrave ancora nella sua essenza manifesto ma drsquoaltra parte nellrsquoambito della fisica egrave manifestabile (non si vede la fisica non puograve vedere il tempo non si manifesta) cosigrave quando succede che alla fine della filosofia greca con Aristotele (Per Heidegger Aristotele egrave la fine della filosofia greca da qual momento non egrave piugrave successo niente) la meditazione si fissa sullrsquoessenza del tempo il tempo medesimo deve necessariamente venire considerato come un sussistente οὐσία τίς Ciograve si esprime nel fatto che il tempo egrave qui concepito a partire dallrsquoora dal particolare e unico presente il passato egrave non piugrave presente il futuro un non ancora presente lrsquoessere nel senso della sussistenza diviene la prospettiva per la determinazione del tempo (sottolineo ldquodeterminazionerdquo del tempo) ma cosigrave il tempo non risulta autenticamente assunto come prospettiva per lrsquointerpretazione dellrsquoessere diventa anche lui una cosa un oggetto (un ente) al pari di qualunque altra cosa (per Heidegger essere e tempo non sono scindibili potreste leggere il titolo di Essere e Tempo come se la ldquoerdquo fosse una copula cioegrave Essere egrave Tempo) Essere e Tempo non rappresentano in tale ordine di idee un libro ma un compito un compito autentico egrave quello che noi non sappiamo e che

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nella misura in cui lo sappiamo autenticamente cioegrave come compito sappiamo sempre e solo in guisa interrogativa Ecco ci sarebbe da commentare percheacute questa ultima parte egrave importante soprattutto per la nascita della scienza e quindi del pensiero contemporaneo di tutto ciograve che ha costituito Heidegger e del pensiero autentico e tutti i misconoscimenti operati dalla metafisica e quindi dalla scienza Senza metafisica dice Heidegger la scienza non sarebbe mai esistita Tutto questo ci porta alla τέχνη alla τέχνη come ciograve che la metafisica ha inventato una volta che ha dimenticato lrsquoessere Cancellato rimosso lrsquoessere ciograve che egrave rimasto egrave la τέχνη la tecnica e cioegrave di potere manipolare come dice sempre Heidegger conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente 28 gennaio 2015 Abbiamo terminato lrsquoIntroduzione alla Metafisica di Heidegger perograve forse non ho letto un passaggio verso la fine che egrave importante per la questione del linguaggio e il principio di non contraddizione Ha appena detto del modo in cui la filosofia egrave passata dallrsquoidea della φύσις al ldquologosrdquo come contrapposizione come se il logos avesse la possibilitagrave di dire lrsquoessere dice Heidegger ne consegue che la decisione circa il vero si esplica ora fra il contrasto fra il dire vero e il puro recitare il logos nel senso del dire e dellrsquoenunciare diventa ora la sede in cui si decide della veritagrave vale a dire in senso originario della non latenza e con ciograve dellrsquoessere dellrsquoessente Inizialmente il logos (qui egrave sempre scritto in latino) in quanto raccoglimento egrave lrsquoaccadere della non latenza fondato in essa e al suo servizio ora per contro il logos diventa quale enunciazione la sede della veritagrave intesa come giustezza si giunge cosigrave allrsquoaffermazione di Aristotele per cui il logos come enunciazione egrave ciograve che puograve essere vero o falso La veritagrave che in quanto originariamente non latenza costituisce un evento dello stesso essere predominante ed egrave gestito dal raccoglimento diventa ora una proprietagrave del logos (quindi la veritagrave che era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa invece il luogo della veritagrave come giustezza e cioegrave adaeligquatio rei et intellectus il passaggio dallrsquoἀλήθεια allrsquoὀρθότης alla giustezza allrsquoadeguatezza) La veritagrave diventando una proprietagrave dellrsquoenunciazione non solo cambia sede ma trasforma la sua essenza dal punto di vista dellrsquoenunciazione il vero si consegue allorcheacute il dire si attiene a ciograve che enuncia quando lrsquoenunciazione si regola sullrsquoessente (egrave la veritagrave come adeguamento) la veritagrave diventa giustezza del logos in questo modo il logos esce dalla ritenzione originaria per entrare nellrsquoaccadere della non latenza cosigrave che ora egrave in base a lui e con riferimento a lui (al logos) che si decide della veritagrave e con ciograve dellrsquoessente perograve non solo dellrsquoessente ma anche in primo luogo dellrsquoessere il logos egrave ora λέγειν τί κατά τινός cioegrave dire alcuncheacute di qualcosa Ciograve di cui qualcosa egrave detto egrave ciograve che sta alla basa e davanti allrsquoenunciazione ldquoὑποκείμενονrdquo appunto il soggetto (ecco qui crsquoegrave una questione che egrave importante che riguarda la posizione di Heidegger nei confronti della metafisica per Heidegger la metafisica nasce con Platone ma percheacute Come mai fa questa considerazione Platone nel momento in cui suddivide lrsquoessente in due mondi il mondo del sensibile e il mondo del vero quindi lrsquoultramondo Iperuranio in particolare in questo modo cosa fa Platone Ma lo diceva giagrave prima dagrave lrsquoavvio a pensare le cose cioegrave gli enti come qualcosa di simile a ciograve che egrave vero e che sta lassugrave da qualche parte infatti parla di ὁμοίωσις ψεῦδος cioegrave qualcosa di simile che sembra ma non egrave e cioegrave qualcosa che deve essere sempre aggiustato da cui poi la questione della veritagrave come ὀρθότης Lrsquoopposizione di Platone a questo punto egrave tale per cui la veritagrave diventa un adeguamento del sensibile rispetto al vero E che cosa si inventa sempre secondo Heidegger si inventa lrsquoho detto un istante fa lrsquoὑποκείμενον il soggetto il soggetto vale a dire ciograve che si pone di fronte allrsquoente si pone di fronte al qualche cosa percheacute il soggetto non potrebbe tecnicamente porsi di fronte allrsquoesserci non puograve se crsquoegrave soggetto egrave percheacute crsquoegrave un qualche cosa rispetto al quale non soltanto il

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soggetto sta sotto ovviamente ma di fronte al quale il soggetto si pone questo qualche cosa di fronte al quale il soggetto si pone egrave un quid qualche cosa un qualche accidente ora questo non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto adesso qui estrapoliamo Heidegger ma non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto se permane il Dasein cioegrave lrsquoesserci percheacute a questo punto non crsquoegrave qualcuno che si pone a fronte di qualche cosa se questo ldquoqualcunordquo tra virgolette che quindi non puograve darsi egrave continuamente gettato in ciograve che accade nella situazione in cui si trova egrave un ldquoqualcunordquo sempre tra virgolette che in nessun modo puograve oggettivare qualche cosa di fronte a lui per il semplice fatto che questi oggetti sono anchrsquoessi allrsquointerno di questo progetto allrsquointerno di questo orizzonte come dice Heidegger che li fa apparire quindi non si dagrave un soggetto davanti a un oggetto mentre lrsquoinvenzione di Platone dice Heidegger egrave proprio questa ldquoil soggettordquo nel momento in cui inventa il soggetto compie quella operazione metafisica per cui divide la realtagrave nei due mondi il sensibile e il soprasensibile da quel momento ha inizio la metafisica cioegrave ha inizio il pensiero occidentale tutto ed egrave anche il momento in cui si avvia e lo diceva anche nelle pagine precedenti si avvia la questione della tecnica della τέχνη La τέχνη come il modo di approcciarsi allrsquoente in quanto oggetto la scienza inizia con Platone prima non poteva neacute sarebbe potuta senza Platone almeno la scienza cosigrave come la conosciamo percheacute la necessitagrave della scienza egrave che lrsquooggetto sia identificato si conosciuto solo a questa condizione puograve confrontarsi con lrsquoente nel modo in cui la scienza si confronta con lrsquoente come dice in modo preciso Heidegger attraverso la conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente per fare questo occorre che sia oggettivato la metafisica non egrave altro che la ldquooggettivazione dellrsquoenterdquo sempre heideggerianamente ora leggo questa cosa e poi aggiungo altre considerazioni) nellrsquoenunciazione ciograve che ne sta alla base puograve presentarsi in diversi modi (qui siamo nellrsquoenunciazione quindi siamo giagrave abbiamo giagrave abbandonato la ldquoφύσιςrdquo nel senso greco del termine ma siamo giagrave nel logos latino cioegrave nellrsquoenunciazione che immagina di potere dire lrsquoessere cioegrave una volta che si egrave posto il soggetto ciograve che il soggetto si trova di fronte lo considera lrsquoessere) come avente tale e tal altra qualitagrave tale e tal altra quantitagrave comportare tale e tal altra relazione qualitagrave quantitagrave relazione sono determinazioni dellrsquoessere a questo punto siccome quali modalitagrave dellrsquoesser detto esse sono tratte dal logos ed enunciare si dice in greco κατηγορεῖν le determinazioni dellrsquoessere dellrsquoessente si dicono κατηγορίαι categorie pertanto la dottrina dellrsquoessere e delle determinazioni dellrsquoessente come tale diventa dottrina delle categorie del loro ordine (qui siamo ad Aristotele ovviamente crsquoegrave stato un passaggio da Platone ad Aristotele) ogni ontologia ha per scopo la dottrina delle categorie che i caratteri essenziali dellrsquoessere siano categorie egrave cosa che oggi e da gran tempo appare ovvia ma si tratta in fondo di una cosa ben strana lo si puograve concepire solo se si capisce che e in che modo il logos come enunciazione sta con la ldquoφύσιςrdquo in un rapporto non di semplice distinzione (che potrebbe anche funzionare) ma di vera e propria contrapposizione presentandosi in pari tempo come lrsquoorizzonte normativo che diventa luogo di origine delle determinazioni dellrsquoessere (a questo punto egrave ciograve che avviene nel logos per questo parlava di enunciazione che stabilisce le determinazioni dellrsquoessere e quindi dellrsquoessere che a questo punto egrave diventato nientrsquoaltro che le sue determinazioni vedete che siamo giagrave nella scienza lrsquoessere inteso a questo punto come ente non egrave nientrsquoaltro che le sue proprietagrave cosa fa la scienza Cerca di indagare le proprietagrave dellrsquoente comprese le connessioni eccetera perograve quali sono le sue proprietagrave ora) Il λόγος φασις il detto nel senso dellrsquoenunciazione decide dellrsquoessere dellrsquoessente in modo cosigrave originario che ogni qual volta un detto si erge contro un altro ossia vi egrave contraddizione ἀντίφασις ciograve che contraddice non puograve essere (Questo egrave il principio di non contraddizione ma egrave interessante qui percheacute fa sorgere il principio di non contraddizione da ciograve che diceva prima e vale a dire dal fatto che egrave solo nel momento in cui il logos diventa enunciazione e non piugrave comrsquoera originariamente come diceva nelle pagine

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precedenti uno dei modi in cui appare lrsquoessere nel momento in cui diventa enunciazione e cioegrave si trasforma in serie di categorie che devono mostrare tutte le proprietagrave dellrsquoente allora ecco che il logos immaginando di dire di qualche cosa ciograve che questo qualche cosa egrave si pone una situazione imbarazzante percheacute a questo punto sorge il principio di non contraddizione percheacute se io dico che una certa cosa egrave quella mi riferisco allrsquoessere di quella cosa perograve come dice Heidegger in seguito allrsquooblio dellrsquoessere lrsquoidea egrave che ciograve che io dico egrave lrsquoessere egrave la cosa in seacute per dirla con Kant ma egrave proprio percheacute crsquoegrave questo pensiero che se io dico una cosa allora contraddire quella cosa significa contrapporre a quellrsquoessere un altro essere Egrave questo che sostiene almeno originariamente sempre per Heidegger al principio di non contraddizione occorre la pre-supposizione che una cosa sia quella che egrave e questo avviene a seguito di tutto ciograve che abbiamo visto prima senza questo non crsquoegrave principio di non contraddizione non crsquoegrave percheacute ciograve che si dice non ha se il logos si mantenesse cosigrave come Heidegger pensava che fosse presso la parola autentica e aurorale dei greci non crsquoegrave nessuna contraddizione percheacute il logos non fa nientrsquoaltro che mostrare uno dei modi in cui lrsquoessere si disvela viene alla luce quindi non ha da contraddire niente egrave un apparire di qualche cosa percheacute qualcosa possa contraddirsi egrave necessario che il logos si distacchi dalla φύσις cioegrave dallrsquoessere heideggerianamente inteso e diventi il modo di dire lrsquoessere cosa che per Heidegger non egrave possibile percheacute per dirlo occorre oggettivarlo entificarlo egrave ente non egrave piugrave essere Ecco che dunque qui sempre secondo Heidegger sorge il principio di non contraddizione che a questo punto potrebbe anche intendersi che per Heidegger non egrave originario neacute egrave un qualche cosa senza la quale lrsquouomo non puograve parlare non puograve esprimersi non puograve fare nulla come pensa Severino Per Heidegger non crsquoegrave contraddizione se il logos rimane lrsquoessere che originariamente egrave e allora nello schiudersi dellrsquoessere nellrsquoapparire dellrsquoessere nel mostrarsi alla luce alla non latenza nellrsquoἀλήθεια a questo punto lrsquoessere non egrave nientrsquoaltro che il trovarsi in una situazione come diceva Jasper per altro verso egrave il trovarsi in quella situazione che non ha da essere piugrave vera o meno vera o falsa eccetera ma egrave quella che egrave cioegrave quella situazione Intervento perograve ed egrave questa la questione che io non intendo se come per Heidegger tutto fosse unrsquoemanazione una nascita dellrsquoessere ciascuna volta in cui ci si trova a dire come potrebbe affermare le cose che afferma Non potrebbe giungere a quelle conclusioni percheacute non ci sarebbe nulla diciamo cosigrave nessun filo che gli consente di giungere a queste affermazioni egrave questo che mi egrave difficile intendere Heidegger si occupava di metafisica non di semiotica in prima istanza no non si contraddice percheacute per lui il linguaggio egrave come tutti sanno la dimora dellrsquoessere Ma si puograve muovere unrsquoobiezione ad Heidegger e adesso lo facciamo lui dice che senza il linguaggio cioegrave senza lrsquouomo percheacute egrave lrsquouomo che pone la domanda che domanda originariamente senza questa condizione di porsi una domanda e lrsquouomo egrave il solo ente a poterlo fare da qui la questione dellrsquoesistenzialismo che accoglie fino ad un certo punto poi ligrave va a scuole per esempio la posizione che ha Carlo Sini nei confronti di Heidegger almeno per molti aspetti non egrave la stessa che ha Vattimo e cosigrave la posizione di Emanuele Severino egrave ancora differente da quella di entrambi come spesso accade almeno rispetto ai pensatori piugrave importanti ci sono sempre molte posizioni differenti qual egrave quella vera Quella di ciascuno ovviamente Ma vi stavo dicevo dunque che Heidegger parte dallrsquouomo cioegrave da quellrsquoente che egrave in condizione di domandare ed egrave quello anche che domandando puograve ritrovarsi come progetto anche il domandare egrave un progettare e quindi si trova in questo progetto ora perograve la questione interessante egrave che lrsquouomo che egrave lrsquounico ente che puograve porsi delle domande senza le quali non crsquoegrave lrsquoessere puograve porsi delle domande e quindi ciograve che consente allrsquouomo di porsi delle domande dovrebbe essere qualcosa che precede lrsquoessere teoricamente visto che senza lrsquouomo non crsquoegrave domanda non puograve formularsi nessuna domanda questa penna non formula nessuna domanda Quindi ci si trova dicevo in una bizzarra situazione tale per cui la

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condizione per il darsi dellrsquoessere per lrsquoapparire dellrsquoessere egrave che ci sia lrsquouomo ma percheacute ci sia lrsquouomo occorre che ci sia linguaggio e cioegrave che lrsquouomo sia in condizione di domandare Adesso Heidegger parla della logica e grosso modo egrave quello che vi dicevo prima) non a torto la filosofia delle antiche scuole ha raccolto sotto il nome di ldquoOrganonrdquo i trattati di Aristotele che hanno riferimento al λόγος con ciograve la logica risulta anche giagrave definita nei suoi caratteri fondamentali (una volta che egrave stato stabilito il principio di non contraddizione e cioegrave che egrave il dire che fa esistere lrsquoessere a questo punto crsquoegrave il principio di non contraddizione e crsquoegrave logica) ed egrave cosigrave che Kant duemila anni piugrave tardi ha potuto dire nella prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura che la logica dopo Aristotele non ha potuto piugrave arretrare di un passo e che non ha fino ad oggi potuto fare neanche un passo avanti siccheacute secondo ogni apparenza sembra essere cosa definita e compiuta Ma non lo sembra soltanto (dice Heidegger) ma lo egrave la logica infatti malgrado Kant e Hegel non ha piugrave compiuto per ciograve che vi egrave in essa di essenziale e di originario alcun passo lrsquounico ancora possibile egrave quella di scardinarla (che egrave quello che aveva intenzione di fare Heidegger) in quanto prospettiva normativa dellrsquointerpretazione dellrsquoessere dal suo fondamento (e cioegrave come dicevo prima scardinare il logos dallrsquoessere e portarlo a ciograve che gli egrave ldquodovutordquo e cioegrave allrsquoessere inteso come ldquoφύσιςrdquo per esempio non piugrave quindi ldquoessererdquo come qualche cosa di oggettivato percheacute solo a questo punto sorge il logos nellrsquoaccezione latina quindi egrave questa la condizione per la nascita della logica sarebbe come a dire che stando a Heidegger diciamo che allrsquointerno dellrsquoldquouomo autenticordquo in un certo senso la logica egrave inutile percheacute non ha da stabilire cose vere o cose false ora dice) riassumiamo quanto stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa ἰδέα παράδειγμα la veritagrave diventa giustezza il λόγος diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie cioegrave il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere questo egrave ciograve che diventa il λόγος (ldquoil principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessererdquo percheacute lrsquoidea egrave che il logos faccia esistere le cose) idea e categoria costituiscono ormai due concetti sotto cui ricadono il pensare e lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto La trasformazione della φύσις e del λόγος la trasformazione della φύσις (come natura ldquonaturardquo intesa in accezione latina del termine) e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano una caduta dal principio originario la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel (Dice che si egrave raggiunto si egrave chiuso come un cerchio poi non egrave esattamente cosigrave percheacute in effetti non egrave tanto Hegel quanto Nietzsche a stabilire insieme con la tecnica la fine nel senso del compimento della metafisica Dice che la metafisica egrave la preistoria della tecnica la preistoria nel senso che egrave la condizione piugrave antica per il prodursi della tecnica la metafisica finisce per Heidegger con Nietzsche e con la tecnica con Nietzsche per via del famoso capovolgimento che opera del ldquocastello di Platonerdquo in cima che cosa crsquoegrave Crsquoegrave lrsquoaspetto piugrave nobile e degno e cioegrave crsquoegrave la volontagrave degli umani di raggiungere la conoscenza di raggiungere la veritagrave di raggiungere il bene tutto quanto di meglio sia pensabile ma dice Nietzsche capovolgiamo tutto questo e ciograve che crsquoegrave sotto portiamolo sopra cosa crsquoera sotto La volontagrave di potenza Egrave questo dice Nietzsche a fondamento di tutta la ricerca degli umani Quindi questo capovolgimento segna lo smascheramento infatti questi tre personaggi Nietzsche Marx e Freud passano in genere come gli autori della ldquoScuola del sospettordquo sospetto che le cose non stiano come si pensa che siano Tutto questo ci conduce a un altro aspetto molto importante stavo considerando per quanto riguarda il ldquopotererdquo le fantasie di potere che sembra almeno seguendo il discorso di Heidegger che abbiano anche loro a fondamento la metafisica e cioegrave che senza la metafisica non ci sono le fantasie di potere ma percheacute Percheacute la metafisica oggettivizza lrsquoente quindi pone la condizione per poterlo conoscere per poterlo dominare che cosa fa la scienza

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Domina fino alla tecnica poi per Heidegger la scienza diventa nientrsquoaltro che tecnica cioegrave la tecnica prende il sopravvento sulla scienza quindi dominare lrsquoente questo fa la metafisica questo egrave il compito della metafisica per questo giunge al suo compimento dice Heidegger con la tecnica percheacute egrave il massimo possibile di potere sulle cose attraverso la cibernetica Κυβερνήτης era il pilota della nave la cibernetica dunque egrave quel pensiero che egrave in grado di dominare tutto tantrsquoegrave che a tuttrsquooggi anzi oggi ancora di piugrave si pensa che la tecnica come ldquotecnologiardquo sia saragrave in grado a breve di fare cose straordinarie soprattutto attraverso i computer che con la loro velocitagrave di calcolo che egrave inimmaginabile per gli umani questa velocitagrave egrave quella cosa che consente o dovrebbe consentire di giungere al controllo totale su tutto Egrave una fantasia ovviamente non percheacute questo non sia raggiungibile ma percheacute occorrerebbe prima intendersi sul concetto di ldquotuttordquo eventualmente ma non egrave questa la questione quanto il fatto che la metafisica dicevo prima egrave la condizione per ogni fantasia di potenza cioegrave ogni fantasia di dominio dellrsquoente che avviene come Heidegger ha spiegato passo dopo passo Verrebbe anche da pensare questa magari egrave una questione su cui potremmo discutere anche nei mercoledigrave successivi rispetto alla questione del potere da pensare che il lavoro che ha fatto Freud rispetto alle fantasie straordinario importante e senza il quale oggi probabilmente non saremmo qui perograve ha puntato lrsquoattenzione su un tipo particolare di fantasie ldquofantasie sessualirdquo prevalentemente Freud non aveva neacute gli strumenti neacute i mezzi per intendere altrimenti verrebbe da pensare che senza fantasie di potere non possono darsi fantasie sessuali mentre senza fantasie sessuali egrave possibilissimo avere fantasie di potere e cioegrave la fantasie di potere precede anzi egrave la condizione percheacute possa darsi quella serie di cose che Freud chiama fantasie sessuali occorre cioegrave la necessitagrave che un qualche cosa sia considerato dominabile manipolabile ora che questo ente sia un orologio una penna stilografica una persona egrave irrilevante il dominio dellrsquoente passa anche per questo cioegrave per il dominio di una persona sullrsquoaltra percheacute a questo punto grazie alla metafisica egrave dominabile piugrave propriamente egrave possibile il pensiero di dominare quellrsquoente Quindi il motivo per cui abbiamo letto Introduzione alla metafisica egrave per intendere meglio proprio la questione del potere insieme con la questione della tecnica percheacute a questo punto paiono andare di pari passo le due cose cioegrave il potere sempre come fantasia ovviamente fantasia di dominio di controllo su tutto e la tecnica come ldquorealizzazionerdquo tra virgolette percheacute non egrave che realizzi propriamente perograve appare come una realizzazione di questa fantasia di dominio la ldquofantasiardquo avviata da Platone con la sua metafisica Questa egrave la posizione di Heidegger lui dice in modo molto esplicito che egrave stato Platone a incominciare tutto questo disastro Tuttavia Heidegger pur condannando la tecnica per tutti i motivi di cui vi ho detto in parte giunge a considerare che la tecnica comunque potrebbe contenere in seacute anche la propria dissoluzione e cioegrave essere quel veicolo che arrivato alle estreme conseguenze per cosigrave dire puograve consentire agli umani di verificare lrsquoimpotenza e lrsquoimpossibilitagrave della tecnica e di giungere quindi alla dissoluzione della tecnica per riappropriarsi del proprio progetto e passare dallrsquoessere inautentico allrsquoessere autentico La questione del potere egrave importante percheacute se la metafisica egrave la fase iniziale delle fantasie di potere egrave la condizione della fantasia di potere e se la metafisica egrave il pensiero occidentale allora egrave come dire che il pensiero occidentale egrave fatto di metafisica ed essendo fatto di metafisica egrave fatto di fantasia di dominio fantasia di controllo totale su tutto Dicevano gli gnostici ldquoeritis sicut diirdquo sarete come dei questo sarebbe un porsquo lo slogan della tecnica quando la tecnica avragrave raggiunto il suo culmine il suo ἀκμή acmeacute egrave la punta allora sarete come dei Intervento in Heidegger crsquoegrave questo aspetto che lrsquouomo essendo un ente diventa oggetto manipolabilehellip Sigrave ne parla in Was ist Metaphysik Che cosrsquoegrave la metafisica ma anche in ldquoEssere e tempordquo lrsquouomo si reifica si oggettivizza certo sigrave sono tanti gli aspetti di Heidegger ovviamente qui abbiamo letto solo questo volumetto ha scritto una grande quantitagrave di opere dove perograve la tesi centrale e

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fondamentale egrave grosso modo sempre la stessa cioegrave lrsquouomo egrave inautentico percheacute ha obliato lrsquoessere e non si rende conto che lrsquoessere non egrave quella cosa che immagina che sia ma egrave ciograve che consente ecco potremmo dire che ldquolrsquoessere egrave sempre un poter essererdquo per Heidegger cioegrave sempre un essere nel progetto un essere nella situazione essere in ciograve che sto facendo essere tutto ciograve che questo progetto progettare comporta egrave il Geworfener Entwurf il ldquoprogetto gettatordquo Ecco quindi la questione del potere anche se qui Heidegger non ne parla in modo diretto perograve la questione del potere egrave come se venisse mostrata nelle sue fasi aurorali nel modo in cui egrave nata egrave incominciata egrave incominciato tutto con Platone Tenere conto di questo significa innanzi tutto tenere conto che il pensare degli umani egrave necessariamente metafisico comunque e che perograve si puograve anche porre la questione in termini leggermente differenti per esempio lrsquoobiezione che muovevo prima ad Heidegger certo egrave chiaro che per lui trovarsi ldquogettatirdquo continuamente in un progetto ldquoprogettordquo non egrave altro che il volere fare qualche cosa per esempio volere cambiare le cose il trovarsi in questa cosa per volere cambiare le cose occorre che io abbia giagrave delle idee su queste cose che abbia una volontagrave Ciograve che non crsquoegrave almeno non in modo cosigrave delineato e preciso in Heidegger egrave il fatto che per potere avere una volontagrave per potere ldquovolererdquo progettarsi questo volere progettarsi non viene da seacute viene da dei pensieri delle idee dei discorsi che si sono fatti che si sono acquisiti e questo Heidegger lo sa ma tutto questo ha come condizione per potere accadere che esista una struttura che costruisca delle sequenze tali il cui utilizzo costituisce ciograve che comunemente si chiama ldquolinguaggiordquo senza il quale non egrave possibile farsi nessuna domanda Posso farmi una domanda se qualche cosa mi interroga ma percheacute qualche cosa mi interroga Da dove arriva una interrogazione una domanda un domandare Egrave il punto su cui buona parte della filosofia si arresta Quando Aristotele nella prima pagina del IV libro della Metafisica parla della meraviglia di che egrave ciograve che muove gli umani al conoscere al volere sapere percheacute si trova meravigliato di fronte a qualche cosa usa la parola ldquoθαῦμαrdquo Severino traduce questa parola non come ldquomeravigliardquo come avviene di solito che a suo parere egrave un modo troppo debole per lui ldquoθαῦμαrdquo egrave il terrore egrave la paura per Severino egrave questo che muove gli umani a inventarsi per esempio gli dei cioegrave a fare unrsquooperazione che egrave quella dice Severino di allearsi con il piugrave forte dio egrave il piugrave forte se io mi alleo con il piugrave forte sono piugrave forte Severino non lo dice perograve fra le righe lo sta enunciando anche se traduce ldquoθαῦμαrdquo con terrore con paura egrave comunque una paura di non essere adeguati a ciograve che si deve affrontare e la costruzione di una paura anche una bestia puograve avere paura ma egrave una reazione a qualcosa di immediato non crsquoegrave unrsquoelaborazione a partire da questo reagisce semplicemente scappa ma poi la cosa finisce ligrave non crsquoegrave nessun pensiero attorno a questo nessuna elaborazione nessun pensiero per porre un rimedio a quella situazione cioegrave di progettarsi questo per Heidegger soltanto lrsquouomo egrave in condizione di farlo Quindi anche parlando dello ldquoθαῦμαrdquo in questa accezione come fa Severino comunque allude al fatto che per allearsi cosigrave come secondo Severino sorgono le religioni allearsi con il piugrave potente dagrave giagrave pone giagrave il fatto che crsquoegrave qualcosa di piugrave potente o di meno potente e cioegrave lrsquoidea che se ho potere riesco a fronteggiare qualche cosa Naturalmente nessuno di costoro ha mai considerato lrsquoeventualitagrave di andare oltre questo cioegrave oltre il detto di Aristotele e cioegrave domandarsi percheacute Da dove viene la fantasia di potere Il desiderio di potere Sigrave qualcuno potrebbe dire per contrastare la malasorte questa egrave la tesi piugrave o meno di Severino per contrastare tutto ciograve che di negativo puograve accadere Egrave piugrave complicata la questione percheacute gli umani hanno operato appunto un progetto tale da mettere in atto delle tecniche per affrontare questo pericolo questo nemico approntando queste tecniche hanno considerato che il fare questo procede dallrsquoidea che se hanno piugrave potere sono piugrave al riparo perograve lrsquoidea del potere in seacute cioegrave quella che consente di pensare che se ho piugrave potere mi metto al riparo questa ha unrsquoorigine

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differente che neacute Heidegger neacute Aristotele nemmeno Platone ha mai posto La questione interessante egrave intendere questa fantasia di potere a partire da ciograve che rende umani gli umani che egrave esattamente ciograve che dice Heidegger il fatto che sono esseri parlanti sono gli unici su questo pianeta che parlino questo li rende non solo speciali ma li rende il prodotto in un certo senso di questa cosa che li fa essere umani cioegrave il linguaggio Se fosse possibile intendere esattamente il funzionamento del linguaggio allora potremmo sapere come funzionano gli umani necessariamente e sappiamo come funziona il linguaggio e pertanto sappiamo come funzionano gli umani e anche da dove viene la fantasia di potere Fare tutto il percorso che ha fatto Heidegger in questo libro sulla metafisica ci ha mostrato soltanto che la necessitagrave o meglio il destino degli umani metafisici egrave la tecnica ed egrave il motivo per cui la tecnica oggi egrave cosigrave importante non lo sarebbe mai stata se non ci fosse stata la metafisica cioegrave se la metafisica non avesse mostrato che egrave possibile conoscere dire e conoscere lrsquoessere conoscere cioegrave lrsquoessenza di qualche cosa lrsquoessere dellrsquoente che egrave il compito che si egrave prefissata la scienza sapere tutto di qualche cosa tutto cioegrave conoscere lrsquoessere solo che come dice Heidegger ha fatto confusione tra ente ed essere La tecnica sorge da questa illusione illude che sia possibile essere come dio percheacute la tecnica egrave questo che dice ti fornisco strumenti sempre piugrave potenti sempre piugrave veloci sempre piugrave efficaci alla fine potrai fare tutto saprai tutto Appunto sarai dio Questo evoca la famosa frase di Sartre rispetto agli umani come progetto fallito di essere dio questo diceva da qualche parte ldquoprogetto fallito di essere diordquo sempre ldquofallitordquo per Sartre ovviamente questa era la maledizione degli umani non dava nessuna chance mentre Heidegger la fornisce da qui una serie di divergenze tra Sartre e Heidegger Ma al di lagrave di questo egrave come se la tecnica dicesse che non egrave vero quello che dice Sartre lrsquoumano non egrave un progetto fallito di diventare dio percheacute lrsquouomo puograve appunto diventare dio come recita il motto gnostico ldquoeritis sicut diirdquo Questo ci dice che per gli umani per il modo in cui la societagrave e la civiltagrave e la cultura sono strutturate egrave impossibile eliminare la metafisica per una serie di motivi di cui abbiamo detto e altri ne diremo ancora perograve contrariamente a Sartre non propongo un pessimismo catastrofico Dicevo che se non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire dalla metafisica cosa che per altro anche Heidegger alla fine ha pensato da qui la sua celebre frase ldquosolo un dio puograve salvarcirdquo se non crsquoegrave questa possibilitagrave crsquoegrave perograve la possibilitagrave di tenerne conto di saperlo atto dopo atto e tenendone conto non esserne travolti e cioegrave non credere che ciograve che si sta dicendo ciograve che si sta osservando ciograve che si sta pensando sia necessariamente quello che egrave ma ciograve che io ho voluto che fosse

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ldquoessentitagraverdquo (alla loro essenza non so percheacute hanno tradotto essentitagrave) il primo significato di τό ὅν corrisponde a τά ὀντα (entia - ente) il secondo a ldquoτό εἶναιrdquo (esse ndash Essere) ndash (tenete sempre conto che ciograve che a noi interessa di tutto il discorso intorno alla metafisica egrave intendere la questione per noi piugrave importante e cioegrave come accade che qualche cosa venga considerato quello che egrave metafisicamente e non come una regola del gioco) ciograve che chiediamo questa egrave la domanda fondamentale ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo sembra apparentemente che in questa domanda ci si attenga ancora e soltanto allrsquoessente sfuggendo al vuoto arrovellarsi sullrsquoessere ma che cosa domandiamo realmente percheacute lrsquoessente come tale sia Chiediamo la ragione del fatto che lrsquoessente egrave che egrave quella cosa determinata e percheacute non ci sia piuttosto il nulla (percheacute crsquoegrave questo piuttosto che nulla) la nostra domanda mira in ultima analisi allrsquoessere ma in che maniera La domanda che ci poniamo verte sullrsquoessere dellrsquoessente (cioegrave sullrsquoessere delle cose) noi interroghiamo lrsquoessente a proposito del suo essere tuttavia giagrave prima nellrsquoatto dellrsquointerrogare medesimo che noi facciamo la domanda verte giagrave in realtagrave sullrsquoessere sul suo fondamento e ciograve anche se questa domanda permane implicita e in quanto a sapere se lrsquoessere non sia giagrave di per se stesso il fondamento egrave fondamento sufficiente irresoluta (dice che continuiamo a domandarci intorno allrsquoessere nonostante tutto nonostante che questa domanda non ci porti da nessuna parte almeno per il momento) Il fatto che noi poniamo questa domanda sullrsquoessere come domanda di primo piano puograve forse accadere senza che noi sappiamo qualcosa dellrsquoessere e del suo comportamento nei confronti della sua differenza dallrsquoessente (se ci chiediamo questa cosa se ci chiediamo dellrsquoessere forse qualche cosa ne sappiamo giagrave di questo essere se ci stiamo domandando qualcosa) come sarebbe mai possibile non dico trovare ma anche soltanto cercare il fondamento dellrsquoessere dellrsquoessente senza aver prima sufficientemente afferrato compreso concepito lrsquoessere stesso sarebbe un progetto altrettanto disperato come voler rintracciare la causa e spiegare la ragione di un incendio senza curarci del suo andamento eccetera avviene cosigrave che la domanda ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo ci costringe a porre la domanda preliminare ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Lrsquoessere permane tuttavia introvabile quasi come il nulla o in definitiva esattamente nello stesso modo (anche il nulla diceva prima ldquoegrave inutile che stiamo a domandarci del nulla che cosa ci domandiamordquo perograve anche con lrsquoessere dice accade qualche cosa di simile ) la parola ldquoessererdquo finisce per diventare cosigrave nientrsquoaltro che una parola vuota non designa nulla di effettivo di afferrabile di reale il suo significato egrave fumo esalazione irreale Nietzsche finisce cosigrave per avere ragione quando chiama i concetti piugrave alti come lrsquoldquoessererdquo lrsquoultima esalazione di una realtagrave che si dissolve Chi mai dovrebbe inseguire una tale esalazione il cui nome non egrave che la designazione di un grande errore ldquoin veritagraverdquo dice Nietzsche ldquoniente ha avuto finora una piugrave ingenua forza di persuasione dellrsquoerrore dellrsquoessererdquo egrave dallrsquoessere stesso che dipende questo fraintendimento (dice Heidegger) ed egrave questo vuoto persistente imputabile alla parola (Tenete conto che Heidegger ha sempre avuto una certa attenzione per il linguaggio e per la parola) oppure (il fraintendimento il soggetto) dipende da noi che in tutto questo gran darci da fare per andare a caccia dellrsquoessente siamo caduti fuori dallrsquoessere (questa egrave poi la sua accusa in definitiva a tutta la filosofia occidentale che per lui non egrave altro che una metafisica che ha mancato totalmente lrsquoessere percheacute ogni volta che si adopera per individuare lrsquoessere lo oggettivizza e di conseguenza lo trasforma in ente) o forse non dipende primariamente da noi uomini drsquooggi e neanche dai nostri prossimi e remoti predecessori ma da qualcosa che dallrsquoorigine trascorre in tutta quanta la storia dellrsquooccidente da un evento che tutti gli occhi degli storici non riuscirebbero a scorgere e che pur tuttavia avviene oggi come per lrsquoaddietro e avverragrave in futuro E se fosse davvero possibile che lrsquouomo che i popoli nei loro piugrave grandi affari drsquoimprese intrattengono una relazione con lrsquoessente e ciograve nonostante siano caduti da gran tempo fuori dellrsquoessere senza saperlo e che proprio questa sia la ragione piugrave intima e imponente della loro decadenza (qui adesso vi leggo delle cose che non hanno propriamente un grande interesse per

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la ricerca che stiamo facendo perograve ve le leggo come curiositagrave percheacute in queste righe crsquoegrave il motivo dellrsquoadesione di Heidegger al partito nazista) Si tratta di domande che non si pongono qui incidentalmente e neppure per influenzare i sentimenti o la concezione del mondo sono domande alle quali ci induce quella domanda preliminare che scaturisce necessariamente dalla principale e che suona ldquoche cosa ne egrave dellrsquoessererdquo Una domanda assai semplice e anche certamente assai inutile e non di meno una domanda anzi la domanda quella che chiede ldquolrsquoessere egrave una semplice parola e il suo significato evanescente oppure esso costituisce il destino spirituale dellrsquooccidenterdquo questa Europa in prede a un inguaribile accecamento sempre sul punto di pugnalarsi da se stessa si trova oggi (1935) nella morsa della Russia da un lato e dellrsquoAmerica dallrsquoaltro Russia e America rappresentano entrambe da un punto di vista metafisico la stessa cosa la medesima desolante frenesia della tecnica scatenata e dellrsquoorganizzazione senza radici dellrsquouomo massificato in un epoca in cui anche lrsquoultimo angolo del globo terrestre egrave stato conquistato dalla tecnica ed egrave diventato economicamente sfruttabile in cui qualunque evento in qualsiasi luogo e momento egrave venuto rapidamente accessibile in cui si puograve vivere nel medesimo tempo lrsquoattentato in Francia contro un monarca e un concerto sinfonico a Tokio per cui il tempo non egrave piugrave che velocitagrave istantaneitagrave e simultaneitagrave mentre il tempo come storicitagrave autentica egrave del tutto scomparso dalla realtagrave di qualsiasi popolo in un epoca in cui un pugile egrave considerato un eroe nazionale in cui i milioni di uomini delle adunate di massa costituiscono un trionfo allora proprio allora lrsquointerrogativo ldquoa che scopo dove e poirdquo continuamente ci si ripresenta come uno spettro al di sopra di tutta questa stregoneria La decadenza spirituale della terra egrave cosigrave avanzata che i popoli rischiano di perdere lrsquoestrema forza dello spirito quella che permetterebbe almeno di scorgere e di valutare come tale questa decadenza concepita in rapporto al destino dellrsquoessere questa semplice constatazione non ha nulla a che vedere con il pessimismo della civiltagrave come del resto con lrsquoottimismo poicheacute lrsquoabbuiarsi del mondo la fuga degli dei la distruzione della terra la riduzione dellrsquouomo a massa il sospetto gravido drsquoodio contro tutto ciograve che egrave creativo e libero ha in tutta la terra giagrave raggiunto una tale proporzione che delle categorie cosigrave puerili come pessimismo e ottimismo sono divenute ormai da gran tempo risibili siamo presi nella morsa il nostro popolo il popolo tedesco in quanto collocato nel mezzo subisce la pressione piugrave forte della morsa esso che egrave il popolo piugrave ricco di vicini e di conseguenza il piugrave esposto egrave insieme il popolo metafisico per eccellenza da questa sua caratteristica di cui siamo certi discende drsquoaltronde che questo popolo potragrave forgiarsi un destino solo se saragrave prima capace di provocare in se stesso una risonanza una possibilitagrave di risonanza nei confronti di questa caratteristica esso sapragrave comprendere la sua tradizione in maniera creatrice tutto ciograve implica che questo popolo in quanto popolo storico si avventuri ad esporre se stesso e insieme la storia stessa dellrsquooccidente colta a partire dal centro del suo avvenire nellrsquooriginario dominio della potenza dellrsquoessere e se la grande decisione concernente lrsquoEuropa non deve verificarsi nel senso dellrsquoannientamento potragrave solo verificarsi per via del dispiegarsi e a partire da questo centro nuove forze storiche e spirituali (hellip ) chiedere che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo significa nientemeno che attuare la ripetizione del cominciamento del nostro ldquoesserci storico e spiritualerdquo per trasformarlo in un altro cominciamento (quando lui parla del ldquocominciamento storico e spiritualerdquo allude a qualche cosa che aveva giagrave elaborato in ldquoSein und Zeitrdquo cioegrave lo spirito egrave questa forza creatrice la res cogitans di Cartesio cioegrave la potenza del pensiero questo egrave lo spirito anche per buona parte dellrsquoidealismo tedesco che lui conosceva molto bene e apprezzava quindi lrsquoldquoincominciamento di questo esserci storico e spiritualerdquo significa che questa forza creatrice del pensiero non puograve ovviamente essere scollegato dalla storia dalla sua storia nel senso che si storicizza di volta in volta il pensiero non puograve non tenere conto di ciograve che lo ha preceduto non nel senso di ritornare al passato per Heidegger non egrave assolutamente cosigrave ma piuttosto di fare agire ciograve che egrave stato in ciograve che egrave dice) una tal cosa egrave possibile questo oltretutto corrisponde alla capacitagrave formatrice e commisuratrice della storia in quanto si ricollega allrsquoevento

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fondamentale Un cominciamento si ripete non con il riportarvisi come ad alcuncheacute di trascorso di ormai risaputo e semplicemente da imitare bensigrave in modo che il cominciamento venga ricominciato in maniera ancor piugrave originaria (come dire in ciascun atto ciascuna volta egrave questo cominciamento ldquostoricordquo nel senso che non puograve non tener conto di ciograve che lo ha prodotto) la ripetizione come noi la intendiamo egrave tuttrsquoaltro che la prosecuzione migliorata di ciograve che si egrave giagrave attuato con i mezzi giagrave esistenti allora la domanda che ldquocosa ne egrave dellrsquoessererdquo si trova come domanda preliminare inclusa nella nostra domanda guida e cioegrave ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo se ci si pone alla ricerca di ciograve che in tale domanda preliminare viene perseguito vale a dire lrsquoldquoessererdquo tosto lrsquoespressione di Nietzsche ci appare nella sua piena veritagrave giaccheacute a ben guardare cosrsquoegrave lrsquoessere per noi piugrave che un semplice ldquoflatus vocisrdquo un significato vago indeterminato inafferrabile come il fumo Lrsquoessere per lui per Nietzsche egrave unrsquoillusione un inganno che non sarebbe mai dovuto verificarsi lrsquoessere qualcosa di vago indeterminato evanescente come fumo dunque Egrave vero non intendiamo contestare questo fatto si tratta anzi di chiarirne la natura per chiarirne tutta la portata (cioegrave lrsquoldquoessererdquo come una sciocchezza qui dice lo diceva prima egrave il concetto piugrave generale in assoluto) lrsquoambito della sua validitagrave si estende a tutto e a ogni cosa in particolare sino al nulla eccolo qua che torna il quale in quanto pensato e in quanto espresso egrave pure anchrsquoesso qualcosa al di sopra e al di fuori della sfera di validitagrave di questo concetto che egrave il piugrave generale lrsquoldquoessererdquo non esiste a rigore piugrave nulla da cui esso stesso possa venire ulteriormente determinato ( se egrave il concetto piugrave generale se fosse determinato da un altro concetto questo altro sarebbe ancora piugrave generale dellrsquoldquoessererdquo ovviamente ) il concetto dellrsquoessere egrave qualcosa di ultimo questo corrisponde anche a una legge della logica che dice ldquopiugrave un concetto egrave esteso ndash e quale concetto egrave piugrave esteso di essere ndash piugrave il suo contenuto risulta vuoto e indeterminatordquo (se io dico ldquotuttordquo appunto dico tutto e nulla Piugrave avanti dagrave una definizione di ldquospiritordquo visto che prima ne ha parlato ldquolo spirito egrave la risolutiva apertura originariamente disposta e cosciente allrsquoessenza dellrsquoessere lo spirito egrave la pienezza del potere dato alle potenze dellrsquoessere come tale nella sua totalitagraverdquo dire che lo spirito egrave lrsquoapertura cioegrave lrsquoapertura a ciograve che vi egrave di piugrave essenziale piugrave radicale possa essere pensato questo egrave lo spirito Poi qui fa qualche riflessione sullrsquoetimologia della parola ldquoessererdquo percheacute a suo parere ciograve che i greci intendevano con ldquoessererdquo egrave importante per intendere in seguito il modo in cui lui proporragrave questa nozione di essere) Questa via (cioegrave quella di seguire i greci sullrsquoetimo) essa deve sulla base di esempi grammaticali mostrarci come e percheacute lrsquoesperienza la concezione e lrsquointerpretazione del linguaggio divenute normative per lrsquooccidente siano la risultante di una concezione del tutto particolare dellrsquoessere Le parole ldquoπτῶσις e ἔγχυσιςrdquo significano cadere oscillare inclinarsi Crsquoegrave qui lrsquoidea di una deviazione dallo stare eretto e diritto ma questo lo star ligrave eretto in se stesso il venire in posizione e il rimanere in posizione i greci lo intendono come essere (lrsquoessere cioegrave egrave qualche cosa che egrave in posizione e sta ligrave dritto) ciograve che in tal guisa viene in posizione diventa in seacute stabile si pone con ciograve da se stesso liberamente nella necessitagrave del suo limite ldquoπέραςrdquo questrsquoultimo non egrave qualcosa che provenga allrsquoessente dal di fuori ancor meno esso rappresenta una mancanza una privazione (cioegrave il fatto di essere fermo ligrave) lrsquoarrestarsi il trattenersi in base al proprio limite di possedersi nel mantenersi stabile egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente (qui lui ha detto in modo chiarissimo che cosa intende con lrsquoessere dellrsquoessente Ciograve che si trattiene ligrave che sta ligrave che non si muove percheacute non puograve muoversi mentre lrsquoente sappiamo che si modifica lrsquoessere no (non lo sta oggettivando e quindi diventa un ente anche quello No a parer suo non lo oggettiva nel senso che ne parla egrave ovvio che bisogna parlare poi a parer suo non lo oggettiva percheacute per lui lrsquoessere non egrave un ente ma egrave il disvelarsi eccetera) Egrave questo lrsquoessere dellrsquoessente egrave ciograve che costituisce primariamente lrsquoessente come tale nella differenza dal non essente (cioegrave la differenza per Heidegger fra lrsquoessere e lrsquoessente egrave propriamente ciograve che distingue lrsquoessente dal non essente percheacute Percheacute lrsquoessente egrave il non essente no questo egrave ciograve che fa essere lrsquoessente quello che egrave anzicheacute non essere la domanda principale ldquopercheacute lrsquoessente

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anzicheacute nulla) venire in posizione significa conseguentemente darsi un limite delimitarsi perciograve un carattere fondamentale dellrsquoessente egrave costituito da ciograve che viene chiamato in greco ldquoτό τέλοςrdquo che non significa neacute il fine neacute lo scopo (τέλος viene tradotto con ldquoscopordquo da cui teleologia) ma il ldquoterminerdquo in tedesco ldquoenderdquo cioegrave fine ldquoTerminerdquo non va qui inteso affatto in senso negativo come se si trattasse di qualcosa che non va piugrave avanti che fallisce che finisce ldquoterminerdquo significa il terminare la terminazione nel senso del compimento (per altro egrave in accezione che praticamente utilizzava Verdiglione) il limite e il termine sono ciograve per cui lrsquoessente incomincia ad essere (cioegrave questo essente incomincia ad essere qualcosa che viene delimitato percheacute egrave terminato) da questo punto di vista egrave da intendersi la denominazione piugrave alta che Aristotele usa per lrsquoessere ldquoἐντελέχειαrdquo il mantenersi conservarsi nella terminazione (limite) Lrsquouso che la filosofia posteriore e anche la biologia hanno fatto vedi Leibniz del termine ldquoἐντελέχειαrdquo denota tutto il distacco dai greci ciograve che si pone nel suo limite compiendolo e cosigrave costituendosi ha forma (morfegrave da cui morfologia eccetera) la forma cosigrave come concepita dai greci egrave essenzialmente uno schiudersi che si dispone nel limite ( si dischiude e si dispone in un limite cioegrave egrave determinato) se non cheacute ciograve che si mantiene consiste in se stesso diviene dal punto di vista dellrsquoosservatore ciograve che si propone che si offre mostrandosi nella sua apparenza lrsquoapparire di una cosa viene detto dai greci ldquoεἶδοςrdquo o ldquoideardquo (lrsquoidea egrave lrsquoapparire ciograve che appare) In ldquoεἶδοςrdquo risalta in primo piano ciograve che intendiamo anche quando diciamo ldquola cosa ha un certo aspetto si lascia vedere constardquo la cosa ldquoconsisterdquo essa riposa nellrsquoapparire egrave come dire nel sorgere della sua essenza (appare quando sorge) Tutte le determinazioni dellrsquoessere finora enumerate traggono tuttavia il loro fondamento e risultano insieme collegate da ciograve in cui i greci sperimentano inequivocabilmente il senso dellrsquoessere e che essi chiamano ldquoοὐσίαrdquo (la sostanza) e in senso piugrave pieno ldquoπαρουσίαrdquo la solita povertagrave di pensiero traduce la parola con ldquosostanzardquo e ne falsa con ciograve completamente il significato (in tutti i manuali di filosofia al temine greco ldquoοὐσίαrdquo viene tradotto con ldquosostanzardquo pero lui dice invece) Noi abbiamo per ldquoπαρουσίαrdquo la parola tedesca corrispondente ldquoan wesenrdquo si usa designare cosigrave una proprietagrave fondiaria e di tipo rurale in seacute conchiusa una proprietagrave ancora al tempo di Aristotele ldquoοὐσίαrdquo egrave usata in questo senso e insieme nel senso del termine filosofico fondamentale una cosa si presenta essa permane in se stessa e cosigrave si propone essa egrave Essere significa in fondo per i greci presenza Non di meno la filosofia greca non egrave risalita piugrave oltre sul fondamento dellrsquoessere cioegrave verso quello che esso nasconde essa si egrave fermata alla prima fase dellrsquoesser presente e ha cercato di considerarlo secondo le sue accennate determinazioni (che sono appunto enti) Quanto abbiamo detto ci permette di comprendere meglio per ciograve che riguarda lrsquoillustrazione del termine ldquometafisicardquo lrsquointerpretazione greca dellrsquoessere da noi menzionata fin dallrsquoinizio lrsquoapprensione cioegrave dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo (natura) Bisogna dicemmo mettere completamente da parte ogni altro concetto di natura ldquoφύσιςrdquo designa lrsquoerigersi nellrsquoatto di schiudersi (qualcosa che si erige nellrsquoatto in cui si dischiude compare appare) il dispiegarsi permanendo in seacute (si dispiega permanendo in seacute qualcosa che si dispiega lui faceva lrsquoesempio del fiore che sboccia della rosa che si dispiega e dispiegandosi permane questo egrave lrsquoessere) In questo imporsi riposo e movimento sono ritenuti e insieme manifestati ad opera di una unitagrave originaria questo imporsi costituisce la presenza predominante e ancora non padroneggiata dal pensiero in cui lrsquoesser presente sussiste come essente ma questo imporsi fuori esce dalla latenza il che egrave come dire per usare lrsquoespressione greca che lrsquoldquoαλήθειαrdquo ldquola non latenzardquo accade (ldquoαλήθειαrdquo ldquola veritagraverdquo uno dei termini che i greci usavano per ldquoveritagraverdquo che lui traduce piugrave propriamente come ldquonon latenzardquo Cosa vuol dire che accade la ldquonon latenzardquo che ad un certo punto ciograve che egrave non latente diventa latente appare si dischiude permane ma ciograve che permane egrave lrsquoessere non lrsquoessente) Infatti ciograve che viene qui denominato ldquoπόλεμοςrdquo egrave un conflitto che emerge da ogni cosa divina e umana non si tratta di una guerra di tipo umano la lotta cosigrave come concepita da Eraclito egrave quella che anzitutto

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fa sigrave che lrsquoente si ponga come distinto nel contrasto e che acquisti la sua posizione la sua condizione il suo rango (per differenza potremmo dire) Nellrsquoattuarsi di tale separazione si verificano delle crepe delle scissure dei distacchi e delle connessioni e nellrsquoesplicarsi vicendevole del contrasto che si produce il mondo Per i greci essere significa stabilitagrave e ciograve in duplice senso 1) lo stare in seacute nel senso del prodursi del procedere (questa egrave la ldquoφύσιςrdquo la natura ldquosta insiemerdquo nel senso che si produce procede per questo ldquosta in seacuterdquo si produce egrave ovvio che sta in seacute ) 2) ldquolo stare in seacuterdquo come tale come qualcosa di stabile che rimane di permanente nel senso di ldquoοὐσίαrdquo (prima era la ldquoφύσιςrdquo seconda ldquoοὐσίαrdquo) ldquoNon essererdquo per conseguenza significa lrsquouscire da tale stabilitagrave proceduta da se stessa ldquoEsistenzardquo ed ldquoesistererdquo significano quindi per i greci precisamente non essere Lrsquoinsipienza e la faciloneria con cui ci si serve delle parole ldquoesistenzardquo ed ldquoesistererdquo per indicare lrsquoldquoessererdquo testimoniano una volta di piugrave di quanto ci si egrave allontanati da esso e da una significazione ben altrimenti allrsquoorigine efficace e precisa (πτῶσιςeἔγχυσις indicano il cadere il declinare Poi parla dellrsquoinfinito il fatto che ldquoessererdquo sia infinito ma non egrave cosigrave determinante Ci sono tante cose da leggere ma quello che mi interessava qui egrave importante) Abbandoniamo dunque il vuoto schema di questa parola ldquoessererdquo percheacute risulta una parola vuota eccetera ma per andare dove La risposta non egrave difficile egrave il caso se mai di meravigliarci di esserci potuti intrattenere cosigrave a lungo e dettagliatamente sulla parola ldquoessererdquo allora dunque abbandoniamo questa vuota e generica parola ldquoessererdquo e rivolgiamoci piuttosto ai vari ambiti specifici dellrsquoessente (fa una serie di esempi i fiumi i boschi eccetera tutte queste cose sono essenti anche la folla egrave essente la calca umana eccetera anche i pazzi di un manicomio) essenti sempre ovunque a volontagrave tutto egrave essente solo donde noi troviamo la consapevolezza che tutto ciograve che presentiamo ed elenchiamo con tanta sicurezza sia veramente un essente (vedete qui innanzi tutto la portata metafisica anche di queste domande lui intende con essente un qualche cosa che egrave se stesso necessariamente non una parola che ha quindi una certa serie di connessioni e viene utilizzata in un certo modo no lrsquoessente egrave qualche cosa e questa egrave metafisica) pare una domanda assurda (cioegrave come facciamo a sapere che un essente egrave un essente) e dato che noi possiamo in ogni caso senza nessuna possibilitagrave di dubbio constatare che un certo essente egrave (questa penna egrave) non egrave nemmeno necessario per questo usare la parola ldquoessenterdquo e ldquolrsquoessenterdquo estranee al linguaggio comune neacute ora pensiamo a dubitare che tutti questi enti in generale non siano basando il nostro dubbio sulla pretesa e constatazione scientifica che noi non sperimenteremmo che le nostre sensazioni neacute usciremmo dal nostro corpo cui tutto quello che abbiamo testeacute nominato rimarrebbe legato in realtagrave lrsquoessente noi lo lasciamo essere cosigrave come nella vita di tutti i giorni o nelle ore e momenti decisivi che ci sollecita e ci assale ci solleva e ci opprime lasciamo ogni essente ldquoessererdquo cosigrave comrsquoegrave Ma egrave proprio quando ci abbandoniamo cosigrave spontaneamente e senza alcuna complicazione al corso della nostra esistenza storica quando lasciamo che lrsquoessente sia di volta in volta quello che egrave che ci troviamo nonostante tutto nella necessitagrave di sapere giagrave che cosa significa ldquoegraverdquo ed ldquoessererdquo e come stabilire drsquoaltra parte che in un certo tempo in un certo luogo un supposto essente non egrave se non siamo in grado di distinguere con chiarezza fra essere e non essere e come compiere questa decisiva distinzione se non sappiamo in modo altrettanto decisivo e determinato che cosa significhino lrsquoessere e il non essere che vengono qui appunto distinti come puograve nel caso specifico e in generale un essente essere per noi un essente se prima non comprendiamo che cosa significhino ldquoessererdquo e ldquonon essererdquo Abbiamo constatato allrsquoinizio la parola ldquoessererdquo non ci dice nulla di determinato (anzi abbiamo visto prima che egrave la parola piugrave indeterminata possibile) neacute ci siamo dopo tutto ingannati infatti abbiamo trovato e ci consta tuttora che ldquoessererdquo ha un significato evanescente impreciso drsquoaltronde le precisazioni fin qui fatte ci danno la convinzione di distinguere bene e con sicurezza lrsquoldquoessererdquo dal ldquonon essererdquo per raccapezzarci bisogna fare attenzione a quanto segue si puograve certo dubitare che in un luogo o in un tempo qualsiasi un singolo

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ente sia oppure no ci si puograve ingannare ad esempio sul fatto che una finestra che pure egrave un ente sia chiusa o non lo sia eppure anche percheacute semplicemente una cosa di tal genere possa venir posta in dubbio occorre che sia presente una precisa distinzione fra essere e non essere (non so se la finestra egrave aperta o chiusa ma so che una finestra egrave una finestra) Quello di cui in questo caso non dubitiamo affatto egrave che lrsquoessere sia diverso dal non essere Per quanto la parola ldquoessererdquo risulti indeterminata nel suo significato non di meno la comprendiamo in modo determinato ldquoEssererdquo si rivela cosigrave come qualcosa di pienamente indeterminato e altamente determinato secondo la logica comune vi egrave qui una contraddizione evidente ma ciograve che si contraddice non puograve essere Non esiste un circolo quadrato e tuttavia questa contraddizione ldquolrsquoessere completamente indeterminato e tuttavia determinatordquo esiste Se non vogliamo ingannarci se in mezzo ai molti affari e impegni della giornata ci concediamo un attimo di riflessione a questo riguardo ci capita di sorprenderci nel bel mezzo di questa contraddizione questa nostra situazione egrave reale come nessunrsquoaltra Il fatto che lrsquoessere sia per noi una parola vuota assume improvvisamente tuttrsquoaltro aspetto diventiamo finalmente diffidenti nei confronti del presunto ldquovuotordquo della parola riflettendo piugrave attentamente su questa parola risulta alfine questo malgrado ogni obliterazione mescolanza genericitagrave del suo significato noi pensiamo in essa qualcosa di determinato questo qualcosa di determinato egrave cosigrave determinato e unico nel suo genere che occorre fare la seguente aggiunta quellrsquoessere che tocca a qualsiasi ente e che si sperde cosigrave in tutto ciograve che vi egrave di piugrave comune egrave per eccellenza quanto vi egrave di piugrave unico (ora avete immediatamente inteso lrsquoimportanza di ciograve che sta dicendo anche percheacute ha anticipato siamo nel lsquo35 quelle stesse cose che vi stavo dicendo recentemente rispetto alle parole ai significati Avete ben chiaro ciograve che vi dicevo affermando che una parola egrave fatta di altre parole come la semiotica ha mostrato in vario modo e a vario titolo da Hjelmslev a Greimas a De Saussure eccetera quindi una parola egrave fatta di tutte le connessioni che intrattiene simultaneamente con tutte le altre parole Questo era un grosso problema giagrave per De Saussure ciograve non di meno questa parola pur essendo indeterminata oltre che indeterminabile risulta determinata risulta essere se stessa e cioegrave risulta utilizzabile percheacute se fosse effettivamente indeterminata e indeterminabile non sarebbe utilizzabile sarebbe nulla sarebbe evanescente esattamente quello che diceva Heidegger rispetto allrsquoessere come la parola piugrave generica piugrave indeterminata che scappa da tutte le parti eppure ci sta dicendo Heidegger che nonostante questo rimane la parola piugrave determinata) Qualunque altra cosa comunque possa essere anche se unica puograve venire ulteriormente paragonata ad altro con questa possibilitagrave di comparazione aumenta la sua determinabilitagrave (quando facciamo un esempio egrave la stessa cosa) ed egrave in virtugrave di questa determinabilitagrave che essa si trova in una condizione sotto molti aspetti di indeterminatezza (proprio percheacute egrave determinabile egrave indeterminata se fosse determinata sarebbe chiusa) Lrsquoessere per contro non puograve essere paragonato con nessunrsquoaltra cosa ha questa prerogativa solo il nulla per lui egrave altro solo il nulla e qui non crsquoegrave nulla da paragonare se lrsquoessere rappresenta cosigrave quanto vi egrave di piugrave unico nel suo genere e il piugrave determinato allora anche la parola ldquoessererdquo non puograve rimanere vuota e in veritagrave essa non egrave mai vuota Ce ne convinceremo facilmente con un paragone (appunto con una determinazione se vogliamo riprendere quanto si diceva prima) quando noi percepiamo la parola ldquoessererdquo udendola come forma sonora o vedendola scritta essa ci appare tosto come qualcosa di affatto diverso da un seguito di suoni e di lettere come ad esempio ldquoabracadabrardquo anche questo egrave un seguito di suoni ma noi diciamo immediatamente che egrave privo di senso anche se puograve averne come formula magica per contro ldquoessererdquo non egrave in tal modo privo di senso cosigrave ldquoessererdquo visto scritto egrave tuttrsquoaltro da ldquokzomilrdquo Non esistono parole vuote ci sono sigrave parole usate che mantengono ancora perograve un certo contenuto il nome ldquoessererdquo mantiene ancora la sua forza di appellazione (si rifagrave alla parola greca ai greci antichi ) proporsi di abbandonare lrsquoessere come parola vuota di senso per rivolgersi allrsquoessente particolare egrave cosa non solo avventata ma oltretutto eminentemente incerta riflettiamo su tutto questo servendoci ancora

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una volta di un esempio il quale drsquoaltronde come ogni esempio hellip In luogo del concetto generale di ldquoessererdquo prendiamo per esempio la rappresentazione generale di ldquoalberordquo (fa anche comodo percheacute echeggia il segno di De Saussure) per esprimere e precisare che cosa sia lrsquoessenza generale di albero occorre staccarci dalla rappresentazione generale di albero e rivolgerci a particolari specie di alberi a singoli esemplari di questa specie egrave un procedimento cosigrave di per seacute ovvio che quasi esitiamo a soffermarci su di esso in dettaglio la cosa tuttavia non egrave cosigrave semplice come possiamo in genere trovare questo particolare di cui tanto si parla gli alberi singoli come tali in quanto alberi Come possiamo in linea di massima anche solo cercare qualcosa del genere come un albero se non abbiamo giagrave da prima la chiara rappresentazione di quello che sia un albero in generale (egrave molto platonico) se questa rappresentazione generale di albero fosse cosigrave indeterminata e confusa cosigrave che essa non potesse darci alcuna sicura indicazione nel nostro cercare e trovare potrebbe accadere che invece di questi noi prendessimo come casi particolari determinati come esempi drsquoalberi delle automobili o dei conigli Per quanto possa essere esatto che noi per determinare piugrave da vicino i molteplici aspetti dellrsquoessenza ldquoalberordquo dobbiamo passare attraverso il particolare permane tuttavia almeno altrettanto esatto che la elucidazione di questa multiformitagrave e dellrsquoessenza si attua e progredisce solo in quanto ci rappresentiamo e conosciamo in modo piugrave originario lrsquoessenza generale ldquoalberordquo vale a dire lrsquoessenza ldquopiantardquo che egrave come dire lrsquoessenza ldquovitalerdquo e ldquovitardquo Per quanto riguarda il significato generale di ldquoessererdquo si potrebbe tuttavia a buon diritto replicare che dato che esso egrave piugrave generale della rappresentazione che lo concerne non puograve risalire a qualcosa di piugrave alto nel caso del concetto piugrave elevato e piugrave generale il rinvio a ciograve che si trova sotto di lui non costituirebbe soltanto una valida rappresentazione ma anche lrsquounica via per trionfare del vuoto cioegrave sta dicendo ldquonon possiamo andare su percheacute sopra lrsquoessere non crsquoegrave piugrave niente possiamo soltanto avvantaggiarci del fatto che ci sono degli essenti che lo determinano perograve dice Heidegger non egrave cosigrave ma lo vedremo mercoledigrave prossimo 23 dicembre 2014 La volta scorsa Heidegger giungeva a considerare che lrsquoessere egrave quanto di piugrave determinato e al tempo stesso quanto di piugrave indeterminato e dicevo che questo non egrave lontano dalla questione che posi qualche tempo fa rispetto alla parola e al segno lui giunge a quella considerazione attraverso un percorso prettamente metafisico mentre io vi ero giunto attraverso la logica e attraverso la semiotica in buona parte e quindi non solo con riferimenti ma anche con conclusioni leggermente differenti dalle sue comunque sia vediamo di leggere ancora qualche cosa Si domanda a proposito dellrsquoessere vi ricordate Considerava lrsquoessere come un flatus vocis come un nulla come qualcosa che di fatto non ha nessun interesse perograve poi dice che non egrave proprio cosigrave e infatti si chiede ldquolrsquoessere egrave solo una parolardquo cioegrave se togliamo lrsquoessere togliamo questa parola visto che non serve a niente e questo sulla scorta di Nietzsche per esempio e dice) Sarebbe solo una parola di meno della nostra lingua No Se togliamo lrsquoessere non ci sarebbe allora in generale alcun linguaggio non succederebbe piugrave affatto che nelle parole lrsquoessente si schiudesse come tale e cioegrave che potesse essere evocato e discusso poicheacute dire lrsquoessente come tale significa comprendere anzitutto lrsquoessente come essente vale a dire il suo essere Supposto che noi comprendiamo per nulla lrsquoessere supposto che la parola essere non avesse nemmeno quel significato evanescente ebbene in tal caso non ci sarebbe piugrave assolutamente alcuna parola Noi stessi non potremmo essere in alcun modo dei dicenti non potremmo in alcun modo essere quello che siamo poicheacute essere uomo significa essere uno capace di dire lrsquouomo egrave uno che dice di sigrave o di no solo percheacute egrave nel fondo della sua essenza un dicente egrave il dicente questo costituisce la sua distinzione e in pari tempo la sua miseria essa lo distingue dalla pietra dalla pianta dallrsquoanimale ma altresigrave

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dagli dei hellip eccetera volendo pertanto gettare uno sguardo retrospettivo su quanto egrave stato fin qui detto le cose ci si presentano nel modo seguente con lo stabilire in primo luogo come dato di fatto questa cosa parola priva di nome (non lo nomina lrsquoessere ancora) cioegrave che lrsquoessere non egrave per noi che una parola vuota di significato evanescente abbiamo abbassato lrsquoessere e lo abbiamo conseguentemente declassato dal suo vero rango per contro il fatto che noi comprendiamo lrsquoessere anche se in un modo indeterminato ha per in nostro ldquoessercirdquo il piugrave alto valore in quanto vi si manifesta una forza nella quale si fonda tutta la possibilitagrave essenziale del nostro esserci non si tratta di un fatto qualunque ma di qualcosa che per il suo peso esige la piugrave alta valutazione a patto che il nostro esserci che egrave sempre qualcosa di storico non rimanga per noi qualcosa di indifferente drsquoaltronde anche percheacute il nostro esserci possa rimanere per noi unrsquoentitagrave indifferente occorre comprendere lrsquoessere senza questa comprensione non saremmo neanche in grado di dire di no al nostro esserci (questo che sta dicendo egrave importante percheacute incomincia a porre la questione in termini tali per cui se non ci si apre al porsi storicamente nel mondo ldquostoricamenterdquo cioegrave tenendo conto del domandare ovviamente percheacute egrave di questo che si tratta di una domanda che egrave sempre e comunque posta e da porre ininterrottamente se non avviene questo allora lrsquouomo non egrave niente dice addirittura che lrsquouomo non egrave neanche un dicente percheacute per potere dire occorre potere affermare per potere affermare occorre che qualche cosa appaia occorre che qualche cosa si mostri (φαίνεισθαι) in greco lrsquoapparire di qualche cosa questo apparire non crsquoegrave se non crsquoegrave lrsquoesserci lrsquoessere nellrsquoaccezione che indicava prima e vale a dire un dischiudentesi permanere cioegrave qualcosa che permane Lrsquoessere egrave questo permanere questa permanenza che consente di potere affermare quindi dire percheacute se dico dico qualcosa e questo qualcosa occorre che permanga che sia Ora lui prosegue e critica la questione delle scienze che continuano a considerare lrsquoessere come un oggetto cioegrave fanno della metafisica ecco qui continua a dire ponendoci la questione che lrsquoessere sia la cosa piugrave degna di discussione) Porci in tal modo la domanda noi compiamo il passo decisivo da un fatto indifferente e dalla pretesa vacuitagrave di significato della parola ldquoessererdquo ci conduce allrsquoavvenimento piugrave degno di essere discusso sia al fatto che lrsquoessere si schiude necessariamente nel nostro comprendere (che egrave ciograve che dicevo prima cioegrave senza lrsquoessere non crsquoegrave comprensione non crsquoegrave comprensione percheacute se qualcosa non appare si svela a un certo punto si mostra potremmo dire per quello che egrave se non crsquoegrave questa apertura dunque per cui lrsquoente cessa di non essere e senza questo non crsquoegrave comprensione percheacute non crsquoegrave nulla da comprendere assolutamente niente Ciograve che a noi interessa egrave questo aspetto e il motivo per cui stiamo considerando queste cose e cioegrave lrsquoidea di Heidegger che per comprendere per potere parlare per potere esistere cosigrave come si intende comunemente lrsquoldquoesistererdquo percheacute tutto questo possa darsi occorre che qualcosa permanga Si dischiude qualche cosa in questo apparire cioegrave uscire dal non essere ma di fatto la cosa che lo interessa egrave che anche per lui occorre che permanga qualche cosa qualche cosa si ponga senza questo non crsquoegrave comprensione ed egrave il motivo per cui diceva che lrsquoessere egrave anche la cosa piugrave determinata e anche indeterminata percheacute dal nulla va verso il nulla ma ne parleragrave tra poco quando diragrave dellrsquoessere e del divenire ndash fa alcuni esempi lrsquoessere come un edificio come una casa come un accidente qualunque) Lrsquoessere dellrsquoedificio che si trova laggiugrave non egrave anchrsquoesso qualcosa e dello stesso genere del tetto e della cantina non vi egrave dunque alcuna cosa che corrisponda al parola e al significato di essere (tutte le cose che sono sono enti) non dobbiamo perograve concludere che lrsquoessere consista solo nella parola e nel suo significato in realtagrave il significato della parola non costituisce in quanto significato lrsquoessenza dellrsquoessere Sarebbe come dire che lrsquoessere dellrsquoessente ad esempio lrsquoedificio da noi considerato consiste nel suo significato verbale (percheacute lrsquoessere non egrave il significato il significato egrave una cosa verbale lrsquoessere no per Heidegger Se avesse considerato lrsquoessere come un segno linguistico non avrebbe fatto metafisica ma semiotica Non so se Heidegger conoscesse la semiotica non mi risulta comunque non ha importanza) Ora ritenere ciograve sarebbe

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visibilmente scorretto piuttosto noi intendiamo vediamo la parola essere attraverso il suo significato lrsquoessere stesso (cioegrave il significato della parola ldquoessererdquo rinvia non a un segno ma allrsquoessere) Solo che esso (lrsquoessere stesso) non egrave per niente una cosa intendendo per ldquocosardquo un essente qualsiasi (ovviamente se no sarebbe un ente un essente appunto) ne consegue che in ultima analisi nella parola essere considerata nelle sue modificazioni in tutta la sua estensione linguistica parola e significato risultano connessi in maniera piugrave originaria a ciograve che essi designano ma anche il contrario lrsquoessere stesso egrave legato alla parola in un senso del tutto diverso e piugrave essenziale di qualunque altro ente (per mostrare questo parleragrave fra breve della parola antica della parola dei greci la parola originaria) La parola ldquoessererdquo si rapporta in tutte le sue modificazioni allrsquoessere che viene detto in modo essenzialmente diverso da come tutti gli altri verbi e sostantivi si rapportano allrsquoessente che in essi egrave detto (sta dicendo che quando si pronuncia la parola ldquoessererdquo questa parola si rapporta a ciograve che viene detto cioegrave allrsquoessere in modo totalmente differente cioegrave non egrave la stessa cosa del modo in cui altri verbi si rapportano allrsquoente alla cosa Lrsquoessere non egrave un ente egrave un altro modo per dirlo) Ne viene di rimando che le spiegazioni fornite circa il termine ldquoessererdquo sono di tuttrsquoaltra portata delle varie considerazioni che egrave possibile fare sullrsquouso delle parole della lingua nei confronti di qualsiasi altra cosa anche se per ciograve che concerne la parola ldquoessererdquo sussiste una particolare connessione originaria tra la parola il significato e lrsquoessere stesso mentre la cosa lrsquoente per cosigrave dire manca (noi parliamo dellrsquoessere ma non crsquoegrave in questo dire intorno allrsquoessere nessun ente la cosa per cosigrave dire manca la cosa lrsquoente) noi dobbiamo ritenere per questo che lrsquoessenza dellrsquoessere stesso si lasci ricavare dalla semplice caratterizzazione del significato della parola nel significato stesso della parola ldquoessererdquo ligrave crsquoegrave lrsquoessere ma non come una determinazione verbale di qualche cosa ma come qualche cosa che egrave al di fuori della parola (ora dopo questo excursus aggiunge ancora qualche cosina) qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dai singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo (ha fatto prima una serie di esempi Il cane egrave in giardino Dio egrave La terra egrave Rosso egrave poi altre cose Questrsquouomo egrave della Svezia Tutti i modi in cui lrsquoldquoegraverdquo acquisisce dei significati ciascuna volta differenti hellip Semioticamente potremmo dire a seconda del gioco linguistico allrsquointerno del quale egrave inserito Se dico che quellrsquouomo egrave della Svezia questo ldquoegraverdquo egrave diverso dallrsquoldquoegraverdquo per esempio dellrsquoaffermazione ldquola terra egrave rotondardquo) Qualunque possa essere lrsquointerpretazione risultante dei singoli esempi addotti circa il modo di dire ldquoegraverdquo una cosa risulta chiara nellrsquoldquoegraverdquo lrsquoessere ci si dischiude in molteplici guise lrsquoasserzione a prima vista cosigrave ovvia che lrsquoessere sia una parola vuota ci si rivela di nuovo e ancora piugrave efficacemente come falsa (percheacute se ogni volta determina cose diverse egrave ovvio che non egrave vuota) ma si potrebbe tuttavia replicare che lrsquoessere viene inteso veramente in guisa molteplice (come direbbe la semiotica) la ragione di ciograve non risiede affatto nello stesso ldquoegraverdquo ma dipende unicamente dalla varia portata degli enunciati i quali riguardano ognuno quanto a contenuto enti diversi dio la terra la coppa il contadino il libro la carestia la pace sulle cime (quindi contrariamente a quanto dice la semiotica e qui crsquoegrave la linea di demarcazione fra la metafisica e la semiotica ogni volta questo ldquoegraverdquo direbbe la semiotica cambia di significato a seconda del sistema linguistico in cui egrave inserito Heidegger invece dice che non egrave cosigrave percheacute tutte queste cose rispetto alle quali la ldquoegraverdquo cambia significato sono enti non si riferiscono allrsquoessere) egrave solo percheacute lrsquoldquoegraverdquo rimane in se stesso indeterminato e vuoto per questo puograve cambiare significato quanto al suo significato che puograve prestarsi a un uso cosigrave svariato e riempirsi e determinarsi secondo ogni caso La varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza il contrario di ciograve che doveva dimostrarsi essa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabile (che egrave una notazione abbastanza acuta in effetti quando dice ldquola terra egrave dio egrave questo egrave svedese ecceterardquo tutti questi ldquoegraverdquo sono riferiti a un ente non dicono dellrsquoessere propriamente come diceva lui ldquosi riempie e si determina secondo ogni caso la varietagrave dei significati specifici proposta prova per conseguenza ndash che cosa ndash il

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contrario di ciograve che doveva dimostrarsi ndash percheacute lrsquoessere varia egrave mutevole a seconda dei modi in cui lo si impiega ndash ma ldquoessa denota solo nella maniera piugrave chiara che lrsquoessere deve essere indeterminato per essere determinabilerdquo ndash e cioegrave questo essere per potere determinarsi in quanto essere deve potere apparire negli enti nelle cose egrave ligrave che trovo lrsquoessere ldquose so interrogarerdquo aggiungerebbe) Che cosa si puograve replicare Entriamo qui nellrsquoambito di una questione decisiva le perviene una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi o per meglio dire dalle singole sfere alle quali essere si riferiscono oppure ldquolerdquo cioegrave a dire lrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi facciamo accessibile lrsquoessente nella sua veritagrave comrsquoegrave di volta in volta (Questa egrave la domanda che si pone ve la rileggo percheacute egrave importante ldquole perviene a una tale molteplicitagrave di significati in ragione del contenuto via via trasmessogli dalle singole frasi ldquoLrsquoldquoessererdquo cela in se stesso quella molteplicitagrave di significati il cui plesso rende possibile che noi ci facciamo accessibile lrsquoessente nella sua varietagrave comrsquoegrave di volta in volta lrsquoente possiamo accedere allrsquoente in tutte le sue varietagrave percheacute questo ente egrave debitore dellrsquoessererdquo Percheacute lrsquoente egrave se lrsquoente non egrave egrave nulla quindi lrsquoente per potere essere percepito per potere esistere per poterlo descrivere per dire che quella casa egrave quella cosa che dio egrave che la terra egrave che Cesare egrave di Torino tutti questi enti non potrebbero hellip sarebbero non enti cioegrave ni-ente se non ci fosse lrsquoessere a garanzia quella che in altre occasioni chiamava ldquoφύσιςrdquo Adesso considera i vari aspetti dellrsquoessere cioegrave delle cose che si aggiungono generalmente allrsquoessere lui dice allrsquoessere in genere si attacca qualche cosa ldquolrsquoessere egrave qualche cosardquo Parla di essere e divenire che sono i due capisaldi del pensiero Parmenide Eraclito tanto per intenderci) Questa distinzione contrapposizione sta al principio dellrsquoindagine sullrsquoessere ancora oggi essa costituisce la piugrave comune delimitazione dellrsquoessere mediante qualcosa drsquoaltro (che cosa limita lrsquoessere Il non essere e il non essere egrave altro dallrsquoessere abbiamo lrsquoessere e lrsquoaltro dallrsquoessere) in quanto risulta immediatamente da una rappresentazione dellrsquoessere cristallizzatasi in evidenza banale ciograve che diviene non egrave ancora ciograve che egrave non abbisogna piugrave di divenire (se egrave che cosa addiviene a fare) ciograve che egrave lrsquoessente ha lasciato ogni divenire dietro di seacute ormai egrave divenuto o ha potuto divenire (si dovrebbe dire ldquoegrave potuto divenirerdquo comunque non importa) ciograve che autenticamente egrave resiste altresigrave a ogni impulso del divenire (se una cosa autenticamente egrave non ha piugrave bisogno del divenire in questo senso ldquoresiste a ogni impulso del divenirerdquo se egrave egrave giagrave compiuto) in una visione grandiosa degna dellrsquoassunto Parmenide vissuto tra il VI e il V secolo ha messo in luce in forma di pensiero poetico lrsquoessere dellrsquoessente in contrapposizione al divenire Il suo poema didascalico ci egrave pervenuto sotto forma di frammenti hellip (questo egrave Parmenide) ldquoResta ormai solo il discorso della via sulla quale si rivela lrsquoessere comrsquoegrave su questa via ci sono molte cose che stanno ad indicarlo come lrsquoessere senza nascere neacute perire se ne sta tutto intero solo e del pari senza timore in seacute senza essere stato portato a compimento esso (lrsquoessere) non fu in passato e nemmeno in futuro poicheacute come presente esso egrave tutto in una volta unico unificante unito da seacute in seacute raccogliendosi capace di tenere insieme colmo di presenzialitagraverdquo Queste poche parole si ergono con la maestositagrave delle statue greche hellip quel che viene detto a partire dallrsquoessere sono dei ldquosematardquo non giagrave dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacute (questo egrave importante per Heidegger il fatto che ldquolrsquoessere si mostra a partire da seacuterdquo e non da qualche altra cosa ogni tanto oscilla e Severino glielo fa notare percheacute ci sia lrsquoessere occorre che ci sia un ente altre volte sembra che possa darsi anche lrsquoessere senza lrsquoente come per esempio in questo caso appare che lrsquoessere si dia senza lrsquoente tantrsquoegrave che dice ldquonon dei contrassegni dellrsquoessere neacute dei predicati ma quanto nel riguardare verso lrsquoessere ce lo mostra in se stesso a partire da seacuterdquo - non a partire dallrsquoente ndash ma da seacute) per potere avere una tale visione dellrsquoessere occorre infatti rimuovere da lui ogni nascere ogni perire prescindere nel senso attivo di allontanarli con lo sguardo eliminarli ndash non nasce non muore non fa niente ndash ciograve che con ldquoἀ οὐδέrdquo viene tenuto lontano non egrave della misura dellrsquoessere la misura egrave tuttrsquoaltra

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possiamo da ciograve inferire che lrsquoessere si mostra a questo dire come la soliditagrave propria dello stabile in seacute raccolto immune da turbamento e da cangiamento (questo egrave lrsquoessere di Parmenide ovviamente) ancor oggi quando si espongono le origini della filosofia occidentale si usa contrapporre a questa dottrina di Parmenide quella di Eraclito da lui proverrebbe la frase frequentemente citata ldquoπάντα ῥεῖrdquo (tutto scorre) per conseguenza non vi egrave alcun essere tutto egrave divenire (perograve dice qui Heidegger che non egrave proprio cosigrave secondo la sua interpretazione del testo di Parmenide e di Eraclito di fatto entrambi piugrave o meno dicono la stessa cosa percheacute lui dice che non si deve interpretare la dottrina del divenire di Eraclito nel senso del darvinismo attuale) lrsquoopposizione di essere e divenire non si egrave mai piugrave presentato in maniera cosigrave esclusiva come nel dire di Parmenide in questa grande epoca il dire dellrsquoessere dellrsquoessente ha in seacute medesimo lrsquoessenza nascosta dellrsquoessere di cui si parla egrave in si fatta necessitagrave di carattere storico che risiede il segreto della grandezza per ragioni che appariranno piugrave chiare in seguito ci limitiamo per ora a porre questa prima antitesi ldquoessere e divenirerdquo (ora parla di essere e apparenza) questa distinzione egrave altrettanto antica quanto la prima da me menzionata il carattere ugualmente originario delle due suddivisioni ldquoessere e divenirerdquo ldquoessere e apparenzardquo denota lrsquoesistenza di un piugrave profondo rapporto che permane ancor oggi celato (dunque dice che questa seconda distinzione ldquoessere e apparenzardquo va colta perograve nel suo autentico contenuto per fare questo ecco che bisogna rifarsi alla parola greca dice poi che questa distinzione ldquoessere e apparenzardquo ci egrave abituale egrave una cosa molto semplice dice ldquouna cosa egrave oppure apparerdquo Egrave cosigrave o sembra che sia cosigrave Poi fa distinzioni lrsquoapparenza come splendore come rilucere lrsquoapparenza ldquoil parere come apparirerdquo lrsquoapparenza come pura apparenza cioegrave sembrare) per comprendere questa intima connessione di - essere e apparenza- interamente lrsquoessere in maniera ugualmente originaria vale a dire come lrsquointendevano i greci giagrave sappiamo che lrsquoessere si schiude ai greci quale ldquoφύσιςrdquo ndash ciograve che egrave la natura ciograve che egrave ligrave ciograve che sta ndash ldquolo schiudentesi permanente imporsirdquo (ricordate la definizione che da) egrave nel medesimo tempo in se stesso lrsquoapparire che si mostra Le radici ldquofu sardquo designano la stessa cosa ldquoφύεινrdquo ldquolo schiudersirdquo che riposa in se stesso e ldquoφαίνεισθαιrdquo ldquoil risplendererdquo ldquoil mostrarsirdquo ldquolrsquoapparirerdquo tutti quegli aspetti determinati dellrsquoessere che nel corso della nostra esposizione in conseguenza al nostro riferimento a Parmenide siamo andati via via citando Sarebbe nel contempo istruttivo illustrare lrsquoefficacia denominativa di questa parola (stiamo sempre parlando dellrsquoessere) alla grande poesia dei greci basti per esempio riferirsi a Pindaro per il quale il ldquoφυάrdquo costituisce la determinazione fondamentale dellrsquoesistenza cioegrave a partire dal ldquoφυάrdquo e per via di esso egrave in tutto e per tutto il piugrave potente ldquoφυάrdquo designa quello che egrave uno e giagrave originariamente oe autenticamente ciograve che egrave in quanto giagrave stato a differenza dalle opere e dalle azioni che si producono in seguito con sforzo deliberato essere egrave la determinazione fondamentale di ciograve che egrave nobile e della nobiltagrave ossia di ciograve che ha per sua essenza unrsquoaltra origine e riposa in essa egrave con riferimento a ciograve che Pindaro conia la massima ldquoγενοι οἷος ἐσσι μαθόνrdquo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo (che non egrave il ldquoconosci te stessordquo di Socrate anche se sembra evocarlo in qualche modo ldquopossa tu apprendendo riuscire quello che seirdquo ndash se sono cosa devo riuscire Se sono giagrave Perograve dice) questo stare in seacute non significa altro per i greci che ldquostarcirdquo (sarebbe il ldquoDaseinrdquo ldquostare alla lucerdquo che significa ldquouscire dallrsquooscuritagraverdquo cioegrave ldquoapparirerdquo) essere significa ldquoapparirerdquo questrsquoultimo non egrave qualche cosa di accidentale (lrsquoapparire qualche cosa che abbia a che fare qualche volta con lrsquoessere qualche volta lrsquoapparire ha a che fare con lrsquoessere qualche volta no) lrsquoessere egrave come apparire il passo decisivo che si tratta ora di compiere sulla base di una concezione piugrave adeguata dellrsquoessere inteso alla maniera dei greci deve valere a schiuderci la comprensione dellrsquointima connessione esistente fra essere e apparenza si tratta di formarci lrsquoidea di una connessione che per quanto propriamente greca in origine ha avuto notevoli influssi sullo spirito occidentale lrsquoessere egrave come ldquoφύσιςrdquo ldquolo schiudentesi imporsirdquo egrave apparire

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(cioegrave sta dicendo che le cose che aveva attribuito allrsquoessere adesso le sta attribuendo allrsquoapparire percheacute anche lrsquoapparire egrave uno ldquoschiudente imporsirdquo) lrsquoapparire conduce allrsquoevidenza hellip Questo giagrave implica che lrsquoessere lrsquoapparire conduca fuori dal nascondimento (egrave questo ciograve a cui vuole giungere Heidegger e cioegrave lrsquoessere come ciograve esce dallrsquoombra esce dallrsquooscuritagrave dal nascondimento difatti la veritagrave la pone come disvelamento ldquoαλήθειαrdquo) per il fatto che lrsquoessente come tale egrave esso si colloca e permane nella non latenza (se lrsquoessente egrave qualche cosa egrave percheacute egrave innanzi tutto e quindi percheacute egrave uscito dalla non latenza cioegrave dal non nascondimento appunto ldquoαλήθειαrdquo) tradurre questa parola ldquoαλήθειαrdquo con veritagrave significa in pari tempo sconsideratamente fraintenderla egrave vero che ora si comincia un porsquo alla volta a tradurre la parola greca alla lettera ma ciograve serve a ben poco se si ricomincia subito dopo a intendere ldquoveritagraverdquo in un senso del tutto diverso spacciandolo per quello del vocabolo greco i greci concepiscono infatti lrsquoessenza della veritagrave unicamente in accordo con quella che egrave per essi lrsquoessenza dellrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo solo basandosi sulla peculiare connessione essenziale di ldquoφύσιςrdquo e ldquoαλήθειαrdquo i greci possono dire ldquolrsquoessente egrave in quanto essente verordquo e cioegrave la ldquoφύσιςrdquo egrave quello che egrave percheacute si esce dal nascondimento e di rimando il vero in quanto tale egrave essente ciograve significa che quello che si mostra imponendosi sta nella non latenza (ciograve che si mostra e si impone sta nella non latenza essendo nella non latenza egrave vero essendo vero egrave o viceversa) la veritagrave come non latenza non egrave qualcosa che si aggiunga semplicemente allrsquoessere (lrsquoessere ha tante cose e anche questa no) la veritagrave (αλήθεια) appartiene allrsquoessenza dellrsquoessere (cioegrave si appartengono le due cose non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra) lrsquoessere essente (significa lrsquoessere qualcosa qualcosa) comporta i seguenti significati pervenire allrsquoevidenza prodursi nellrsquoapparire proporsi produrre qualcosa non essere significa per contro ritrarsi dallrsquoapparizione dalla presenza Lrsquoapparizione nella sua essenza comporta lrsquoentrare e lrsquouscire lrsquoin e il fuori da nel senso autenticamente mostrativo manifestativo questrsquoultimo egrave ciograve che in ragione della sua prossimitagrave e continua accessibilitagrave si impone qua e lagrave dappertutto in quanto ldquoapparenterdquo si dagrave a vedere ldquoδόκειrdquo ldquoδόξαrdquo significa ldquoconsiderazionerdquo (qui introduce un nuovo elemento δόξα la traduzione opinione infatti crsquoegrave lrsquoagenzia δόξα che attraverso i suoi schedari mostra quale pensa che sia lrsquoopinione comune) dunque ldquoδόξαrdquo significa considerazione la considerazione di cui uno gode (qui si rifagrave allrsquoaccezione greca del termine antica) hellip nel caso che tale considerazione in relazione a ciograve che si mostra in essa si riveli eccellente un bravo uomo un nobile ldquoδόξαrdquo acquista il significato di lustro gloria (sempre per i greci antichi) nella teologia ellenistica e nel nuovo testamento ldquoδόξαθεοῦrdquo egrave la magnificenza di dio il glorificare il fatto di attribuire considerazione e manifestarla per i greci ha il valore di porre in luce procacciare con ciograve la stabilitagrave lrsquoessere (come dire il dare stabilitagrave il dare luce il dare fama eccetera e dando tutte queste cose si dagrave lrsquoessere egrave come quando si dice ldquoriconoscere qualcunordquo lo si fa esistere lo si fa essere si riconosce di essere di esistere) la gloria non egrave per i greci qualcosa di semplicemente accessorio ma costituisce la modalitagrave dellrsquoessere piugrave eccelso per la gente drsquooggi non egrave piugrave oramai da gran tempo che la celebritagrave una cosa come tale assai dubbia unrsquoacquisizione diffusa e profusa qua e lagrave dai giornali dalla radio quasi lrsquoinverso dellrsquoessere quanto a Pindaro se per lui glorificare costituisce lrsquoessenza della poesia poetare significa essenzialmente porre in luce (badate bene ldquopoetarerdquo come porre in luce cioegrave fare dischiudere lrsquoessere) ciograve non egrave da attribuirsi al fatto che per Pindaro la rappresentazione della luce abbia unrsquoimportanza particolare ma unicamente al fatto che egli pensa e opera eticamente come un greco allrsquointerno cioegrave dellrsquoessenza dellrsquoessere assegnatagli Ci siamo proposti di fare vedere come per i greci allrsquoessere competa lrsquoapparire o piugrave esattamente come lrsquoessenza dellrsquoessere stia anche nellrsquoapparire in che modo lo si egrave visto a proposito della gloria e del glorificare ossia della piugrave alta possibilitagrave riservata allrsquouomo cosigrave come lo concepiscono i greci gloria si dice ldquoδόξαrdquo (non soltanto opinione ma gloria nellrsquoaccezione che indicava prima) ldquoΔοχέωrdquo significa ldquomi mostrordquo ldquoappaiordquo ldquovengo in lucerdquo La considerazione di cui uno gode resta qui

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in base soprattutto al vedere e allrsquoaspetto viene desunta piuttosto dallrsquoudire e dal richiamare unrsquoaltra parola greca usata sempre per ldquogloriardquo ldquoχλεςrdquo in base a questa parola ldquogloriardquo risulta la rinomanza di cui uno gode dice Eraclito ldquouna cosa soprattutto scelgono i piugrave nobili la gloria che permane stabile di contro a ciograve che muore la massa egrave invece sazia come le bestie Quanto sopra deve essere comunque accompagnato da una riserva che in pari tempo denota lrsquoessenza intima della cosa ldquoδόξαrdquo egrave la considerazione di cui uno gode e in senso piugrave largo quello considerevole che ogni essente cela e svela nel suo aspetto nel suo mostrarsi mostrarsi ldquoεἶδοςrdquo ldquoἰδέαrdquo idea Una cittagrave presenta un aspetto una vista grandiosa lrsquoaspetto che un essente racchiude dentro di seacute e che puograve quindi presentare solo di propria iniziativa si lascia poi sempre cogliere da questo o da quel punto di vista Lrsquoaspetto egrave sempre quello che noi cogliamo ci formiamo in base alla nostra esperienza al nostro commercio con lrsquoessente vien fatto sempre riformarci nelle vedute particolari del suo aspetto e delle sue idee (insomma dice che opiniamo continuamente e opiniamo semplicemente ldquosupporrerdquo si dice in greco ldquoδέχεσθαιrdquo il supporre come assunzione egrave sempre collegato allrsquoofferta dellrsquoapparire eccetera ora dice) siamo giunti al punto che volevamo la ripresa dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo 30 dicembre 2014 Lrsquoessere la ldquoφύσιςrdquo proprio per il fatto che consiste nellrsquoapparire nellrsquooffrire degli aspetti e delle prospettive puograve in base alla sua stessa essenza e per conseguenza in modo necessario e permanente rendere possibile unrsquoevidenza che in realtagrave occulta e cela quella che egrave la veritagrave dellrsquoessente ossia quello che lrsquoessente egrave nella sua non latenza (non latenza αλήθεια letteralmente) Tale modo di prospettarsi dellrsquoessente egrave lrsquoapparenza (che egrave diverso dallrsquoapparire) nel senso di sembrare (appunto) laddove sussiste la non latenza (sempre lrsquoαλήθεια e cioegrave la veritagrave) dellrsquoessente crsquoegrave anche la possibilitagrave dellrsquoapparenza e viceversa laddove lrsquoessente si trova nellrsquoapparenza e vi si mantiene a lungo e sicuramente lrsquoapparenza puograve sempre infrangersi e cadere (sta dicendo che lrsquoapparenza cioegrave il sembrare delle cose egrave connesso direttamente con lrsquoapparire delle cose) Con la parola ldquoδόξαrdquo vengono designate molte cose la considerazione in quanto ldquogloriardquo (egrave poco usato in italiano che si parli della δόξα in questa accezione) 2) il semplice aspetto offerto da una cosa 3) lrsquoesser considerato nel senso di avere soltanto lrsquoldquoaria di helliprdquo ossia lrsquoapparenza come semplice apparenza 4) il punto di vista che uno si forma al riguardo lrsquoopinione (che egrave il modo piugrave usato e piugrave corrente di intendere δόξα anche nelle traduzioni Vediamo percheacute introduce questa δόξα parla di apparenza egrave ovvio) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza di una grande lingua (greco antico) nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere qui per potere fin da principio una giusta visione delle cose bisogna guardarsi dallrsquoassumere sbrigativamente lrsquoapparenza come qualcosa di puramente immaginato di soggettivo falsandola bisogna invece tenere soprattutto presente che come lrsquoapparire anche lrsquoapparenza appartiene allrsquoessente stesso (non allrsquoessere ma allrsquoessente ora qui crsquoegrave una piccolissima cosa che lui dice ma a mio avviso abbastanza importante) Questa pluralitagrave di significati non discende da una perfezione della lingua ma egrave un gioco profondamente radicato nella maturata saggezza della grande lingua nella cui parola si custodiscono tratti essenziali dellrsquoessere (questo egrave importante egrave importante percheacute egrave la matrice di buona parte del pensiero di Heidegger cioegrave lrsquoidea che in quelle parole antiche alcune parole come ldquo φύσιςrdquo ldquoλόγοςrdquo ldquoαλήθειαrdquo eccetera in queste parole antiche si custodisca qualcosa dellrsquoessere dentro a queste parole (criptato) criptato fino a un certo punto percheacute se lo fosse del tutto lui non ne avrebbe accesso perograve crsquoegrave da dire che queste parole antiche di 3000 anni grosso modo che significato hanno esattamente si

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tratta cioegrave di pensare di avere determinato individuato un significato di una parola o meglio di avere individuato il significato che quella parola aveva tremila anni fa egrave un compito arduo ovviamente come facciamo a sapere con certezza quale fosse il significato Ovvio che esiste una filologia esiste una scienza nota come etimologia eccetera che per vari sincretismi e encatalisi ndash lrsquoencatalisi egrave quella operazione che i linguisti compiono quando traggono dalle parole circostanti il significato di una parola che sta in mezzo che non crsquoegrave che egrave mancante per esempio nelle epigrafi crsquoegrave un coccetto con delle parole latine ne manca una questa che manca egrave facilmente desumibile dal contesto questo procedimento egrave noto come encatalisi Ecco quindi questa operazione egrave unrsquooperazione che potremmo anche indicare come fantasmatica e cioegrave egrave unrsquoidea quella che dice ad Heidegger che quella parola significava esattamente questo non soltanto ma che in quella parola crsquoegrave lrsquoessere Ovviamente lui non mette mai in discussione una cosa del genere se lrsquoavesse fatto questo gli avrebbe creato non pochi problemi in tutta la sua opera percheacute a questo punto avrebbe dovuto rendere conto del percheacute immagina che quella parola di tremila anni fa avesse esattamente quel significato che vuole lui (dove lrsquoha saputo) dove lrsquoha saputo questo avrebbe potuto rispondere facilmente ma il fatto di sapere che egrave cosigrave non garantisce che fosse proprio cosigrave) (sempre parlando dellrsquoapparenza dice) Pensiamo al sole esso sorge ogni giorno solo una minima quantitagrave di astronomi fisici filosofi e anche questo solo in base a un particolare punto di vista per loro piugrave o meno familiare sperimentano immediatamente questo stato di cose in maniera diversa ossia come un movimento della terra intorno al sole tuttavia lrsquoapparenza che assumono il sole la terra per esempio la campagna allrsquoalba alla sera alla notte eccetera egrave pur sempre un apparire questa apparenza (non apparire ma apparenza) non egrave nulla e non egrave nemmeno non vera (il modo in cui mi appare il sole alla mattina per esempio son di buon umore e mi appare in un modo sono di cattivo umore e mi appare in un altro) non egrave neanche una semplice apparizione di rapporti di natura in realtagrave costituiti altrimenti questa apparenza egrave storica egrave storia essa stessa egrave manifestata e fonda nella poesia e nel dire ed egrave cosigrave un aspetto essenziale del nostro mondo (crsquoegrave un altro aspetto importante del pensiero di Heidegger hellip dice questa apparenza egrave storica cosa vuole dire Che il modo in cui io vedo il sorgere del sole quando mi alzo la mattina questo egrave storicamente determinato percheacute io non vedo le cose come sono ma le vedo in base al mio ldquoessere nel mondordquo che egrave determinato da tutto ciograve che so tutto ciograve che spero tutto ciograve che ho visto che ho sentito che ho ammirato che ho detestato tutto ciograve che mi costituisce oggi come sono egrave un fatto storico cioegrave egrave qualcosa che determina il mio essere in questo momento quella cosa che Heidegger chiama ldquoessercirdquo (Dasein) Lrsquoldquoessercirdquo (Heidegger non parla mai dellrsquouomo dellrsquoio parla di ldquoessercirdquo per lui lrsquouomo egrave ldquoessere nel mondordquo non crsquoegrave un altro modo per Heidegger di pensare lrsquouomo se non come un essere nel mondo che questa egrave unrsquoaltra questione di cui non parla qui percheacute non gli interessa ma il modo in cui lrsquouomo egrave questo essere nel mondo cioegrave questo esserci essere qui adesso con tutto ciograve che mi concerne comporta lrsquoessere continuamente ldquoprogettatordquo lrsquoessere un ldquoprogetto gettatordquo ldquoGeworfener Entwurfrdquo Il ldquoprogetto gettatordquo egrave una delle principali posizioni teoriche di Heidegger dire che lrsquouomo egrave un progetto gettato significa che lrsquouomo si pone egrave nel mondo non come un puro spettatore ma egrave sempre nel mondo in quanto ha qualche cosa da fare ha un progetto ha unrsquointenzione e quindi egrave ligrave nel mondo come progetto gettato si trova come un progetto attivo come un qualcuno che vuole fare qualcosa per esempio anche stare dove egrave anche questo egrave un voler fare qualcosa ma comunque sempre un progetto che egrave gettato nel mondo Questo per dare unrsquoidea del pensiero di Heidegger in due parole (hellip) si trova chiaramente ma Dice) I greci dovettero sempre strappare lrsquoessere allrsquoapparenza e proteggerlo contro di essa lrsquoessere egrave infatti come non latenza (quando parla di non latenza ne parla sempre come αλήθεια cioegrave veritagrave) solamente nel perdurare della lotta tra essere e apparenza essi sono giunti a conquistare lrsquoessere allrsquoessente e a condurre lrsquoessente alla stabilitagrave e alla

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non latenza (cioegrave soltanto lottando contro lrsquoapparire contro ciograve che appare sono riusciti a sganciare lrsquoessere appunto da ciograve che essere non egrave) gli dei e la cittagrave i templi e le tragedie gli agoni ginnici e la filosofia ma tutto ciograve nel bel mezzo dellrsquoapparenza dovunque in agguato assumendola seriamente cosciente della sua potenza (egrave questo che secondo Heidegger di grande hanno fatto gli antichi distinguere tra ciograve che appare e ciograve che egrave) egrave solo con la sofistica e con Platone che lrsquoapparenza viene intesa come mera apparenza cosigrave declassata contemporaneamente lrsquoessere viene come idea (questa egrave unrsquoaltra delle determinazioni di Heidegger dellrsquoessere essere come φύσις cioegrave come il dischiudentesi permanere lrsquoaltra determinazione egrave lrsquoidea Ιδέα sarebbe per i greci antichi la forma il modo in cui qualcosa si mostra la sua forma il suo aspetto questa egrave lrsquoidea) dunque lrsquoessere viene come idea innalzato in luogo ultra sensibile (quello che ha fatto Platone per esempio) viene a delinearsi cosigrave la separazione (χωρισμός) tra lrsquoessente meramente apparente quaggiugrave e lrsquoessere reale situato in qualche luogo lassugrave (capite immediatamente che questo egrave il fondamento della religione noi siamo qua e dio egrave lassugrave) in tale frattura ndash fra ciograve che egrave quaggiugrave e ciograve che egrave lassugrave ndash si stabiliragrave in seguito la dottrina del cristianesimo la quale reinterpreteragrave nel contempo il termine inferiore come ldquocreatordquo quello superiore come ldquocreatorerdquo con le quali armi cosigrave rifuse si rivolteragrave contro lrsquoantichitagrave intesa come paganesimo fino a snaturarla Nietzsche ha dunque ragione di dire ldquoil cristianesimo egrave il platonismo del popolordquo A questo punto risulta chiaro che lrsquoapparenza compete allrsquoessere inteso come apparire (non allrsquoessere come essere ma allrsquoessere come apparire egrave ligrave che troviamo lrsquoapparenza cioegrave in ciograve che appare nellrsquoente) lrsquoessere come apparenza non egrave meno potente dellrsquoessere come non latenza ndash come veritagrave ndash lrsquoapparenza si verifica nellrsquoessente stesso e si produce assieme ad esso ma lrsquoapparenza non si limita a far sigrave che lrsquoessente appaia quello che propriamente non egrave (se una cosa appare vuole dire che non egrave quella cosa di cui egrave apparenza) essa non si contenta di dissimulare lrsquoessente di cui egrave apparenza ma occulta come tale se stessa in quanto si mostra come essere (egrave questo che fa lrsquoapparenza si mostra nellrsquoapparire delle cose ma mostrandosi in questo apparire si occulta proditoriamente e si manifesta come lrsquoessere Dato che lrsquoapparenza dissimula cosigrave essenzialmente se stessa (percheacute si dissimula Percheacute si mostra come essere sta qui lrsquoinganno) occultando e travisando diciamo giustamente che lrsquoapparenza inganna questo inganno risiede nellrsquoapparenza stessa e solo per il fatto che lrsquoapparenza stessa inganna che puograve ingannare lrsquouomo collocandolo cosigrave in una illusione ma lrsquoilludersi non egrave che uno dei modi fra gli altri per cui lrsquouomo si muove nel triplice mondo ove si intersecano lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza (non latenza ricordatevi sempre egrave ldquoα-λήθειαrdquo) lo spazio per cosigrave dire che si dischiude nellrsquointersecarsi dellrsquoessere della non latenza e dellrsquoapparenza (quindi ciograve che emerge da queste tre istanze) lo intendo come lo sviamento o sviarsi apparenza inganno illusione sviamento sono fra di loro per ciograve che concerne la loro essenza il loro accadere in certi rapporti che sono stati per lungo tempo fraintesi ad opera della psicologia e della gnoseologia cosigrave che non siamo piugrave in grado di coglierli e ravvisarli chiaramente nellrsquoesserci quotidiano come delle potenze il nostro compito era in primo luogo di far vedere chiaramente in che maniera sulla base dellrsquointerpretazione greca dellrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo e solo a partire da ciograve (ldquoφύσιςrdquo egrave sempre lo schiudentesi permanere) tanto la veritagrave nel senso della non latenza quanto lrsquoapparenza come modo determinato del mostrarsi schiudentesi appartengono necessariamente allrsquoessere Ci si egrave dimenticati di tutto questo lrsquoapparenza dissimula fa credere di essere la veritagrave ma crsquoegrave un rapporto dice Heidegger molto stretto e antico tra lrsquoessere la non latenza e lrsquoapparenza Siccome essere e apparenza si implicano vicendevolmente - non sono la stessa cosa si implicano ndash e in questo implicarsi vicendevole insieme si accompagnano e in tale accompagnarsi altresigrave e di continuo si possono scambiare lrsquouno nellrsquoaltro donde una costante confusione e la possibilitagrave di smarrimento e di equivoco che essi comportano cosigrave allrsquoinizio della filosofia Lo sforzo principale del pensiero egrave stato quello di cercare di

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dominare il rischio dellrsquoessere insito nellrsquoapparenza e di cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza (questo egrave il compito della filosofia antica) Nella prima manifestazione dellrsquoessere dellrsquoessente (lrsquoessere dellrsquoessente per Heidegger egrave ciograve che sta dietro lrsquoessente egrave lrsquoapparire dellrsquoessente lrsquoessere questo orizzonte che consente lrsquoapertura dellrsquoente e dunque il suo apparire questa apertura cioegrave lrsquoessere non ha fondamento egrave senza fondamento) Questo cercare di distinguere lrsquoessere dallrsquoapparenza ha richiesto dal suo canto di far prevalere la veritagrave come non latenza sulla latenza (cioegrave come non nascondimento ldquolatenzardquo egrave nascondimento) e lo svelare sul velare inteso come un coprire e un dissimulare preesistenti siccome per altro ciograve che si richiede egrave di separare lrsquoessere dallrsquoaltro da seacute (quindi ciograve che diceva prima a proposito di Eraclito e Parmenide ldquoπόλεμοςrdquo la guerra il combattere lrsquoessere per Heidegger egrave debitore di ldquoπόλεμοςrdquo percheacute egrave in guerra con ciograve che egrave altro dallrsquoessere egrave ciograve consente di distingue lrsquoessere dal non essere) e consolidarlo come ldquoφύσιςrdquo (consolidarlo percheacute ldquoφύσιςrdquo egrave il dischiudentesi permanente) avviene che con la separazione di essere e non essere compaia anche quella del non essere e dellrsquoapparenza anche se le due distinzioni non si corrispondono esattamente (distinzione tra essere e non essere e poi quella di non essere - apparenza Il non essere egrave ciograve che egrave altro dallrsquoessere ma anche ciograve che egrave altro dallrsquoessere Egrave lrsquoapparenza egrave ciograve che appare che non egrave lrsquoessere infatti se una cosa appare egrave percheacute non egrave) Stando cosigrave le cose in quanto allrsquoessere dalla non latenza allrsquoapparenza e al non essere per lrsquouomo che si trova in mezzo allrsquoessere che gli si schiude (cioegrave allrsquoente) e che sempre da tale posizione e che egrave in grado da rapportarsi in questo e quel modo allrsquoessente tre vie si dimostrano necessarie bisogna che lrsquouomo se vuole assumere il suo ldquoessercirdquo nella chiaritagrave dellrsquoessere (ldquoessercirdquo egrave essere nel mondo nella ldquochiaritagrave dellrsquoessererdquo cioegrave tenere aperto questo orizzonte che consente lrsquoapparire dellrsquoente) collochi questrsquoultimo (cioegrave lrsquoessere) al suo posto lo sostenga nellrsquoapparenza contro lrsquoapparenza sottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essere (cioegrave questrsquouomo che tiene aperto lrsquoessere e come si tiene aperto questo orizzonte Con la domanda con il domandare e questo lo diceva allrsquoinizio Dunque lrsquouomo questo uomo saggio mantiene aperto lrsquoorizzonte dellrsquoessere e quindi lo sostiene sia nellrsquoapparenza in ciograve che appare sia contro lrsquoapparenza cioegrave lo sostenga in ciograve che appare nel senso che sa che ciograve che appare comunque ha a che fare con lrsquoessere ma contro lrsquoapparenza percheacute sa che lrsquoapparenza come diceva prima tende a nascondere se stessa mostrandosi proditoriamente come essere cosa che non egrave ldquosottraendo in pari tempo lrsquoessere e lrsquoapparenza allrsquoabisso del non essererdquo e cioegrave fa esistere sia lrsquoapparenza sia lrsquoessere in quanto lrsquoessere egrave come quellrsquoorizzonte di cui dicevamo e lrsquoapparenza ciograve che comunque dice qualcosa di questo essere e quindi li mantiene entrambi chiaramente ponendoli collocando lrsquoapparenza nella sua giusta posizione e quindi sottraendoli allrsquoabisso del non essere e cioegrave non dicendo che lrsquoapparenza semplicemente egrave qualche cosa che appare quindi non serve a niente e va buttato via no percheacute comunque dice qualche cosa dellrsquoessere) Occorre che lrsquouomo distingua queste tre vie e decida conformemente in pro o contro di esse Allrsquoinizio della filosofia il pensiero non consiste che nellrsquoapertura e nel percorrimento di queste tre vie (ed egrave questo il motivo per cui ad Heidegger egrave cosigrave cara la filosofia antica quella pre aristotelica pre socratica) percheacute allrsquoinizio il pensiero consiste che nellrsquoapertura (che egrave questo che lui propugna) hellip tre vie lrsquoessere non latenza apparenza (hellip) tale distinguere colloca lrsquouomo quale essere consapevole allrsquoincrocio di queste tre vie ponendolo cosigrave nella costante de-cisione egrave con questa che ha inizio precisamente la storia (cioegrave con questa decisione la decisione per esempio che decide di mantenersi nellrsquoapertura nel domandare) egrave in essa e soltanto in essa che si decide altresigrave riguardo agli dei hellip Se ne desume che qui de-cisione (de-cidere egrave tagliare come uccidere de-cidere tagliare fuori tagliare via qualche cosa quando decidi tagli via le cose che non decidi fra le varie possibilitagrave) Qui de-cisione non significa giudizio neacute scelta dellrsquouomo ma indica una divisione

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quel complesso costituito dallrsquoessere dalla non latenza dallrsquoapparenza e dal non essere (quindi decidere egrave tenere divise le cose lrsquoessere la veritagrave lrsquoapparire tenderle sempre divise tenendo sempre conto che questi elementi partecipano a modo loro dellrsquoessere e quindi non fare come fa lrsquouomo inautentico per Heidegger e cioegrave immaginare che lrsquoapparenza sia lrsquoessere e quindi non crsquoegrave piugrave lrsquoessere questo comporta lrsquooblio dellrsquoessere la deiezione come la chiama lui Poi legge il frammento 4 di Parmenide ndash quello che dice che lrsquoessere egrave Su questa via devi metterti sulla via dellrsquoessere mentre il non essere non egrave e su questa via non dovrai mai avventurarti percheacute ti porta alla perdizione Esserenon essere Verofalso 10 Abbiamo fatto tutto il percorso in una frazione di secondo Allora cosigrave dice Parmenide) ldquoDirograve allora cosigrave prendi in tua custodia la parola che odi su questo argomento quali vie Le uniche meritino di essere prese in considerazione per un domandare (domandare egrave la questione fondamentale) la prima comrsquoegrave questo ciograve che esso lrsquoessere egrave E come altresigrave egrave impossibile il non essere (cioegrave sta dicendo come egrave possibile che qualcosa sia e come invece egrave impossibile che qualcosa non sia) della fondata fiducia il sentiero egrave questo esso segue infatti la non latenza (ora non crsquoegrave qui il testo greco ma sicuramente la parola che usa egrave αλήθεια non latenzaveritagrave Infatti nelle traduzioni viene posta proprio cosigrave ldquosegue infatti la veritagraverdquo ldquoquesta egrave la veritagraverdquo ldquoquesto egrave il sentiero giustordquo) lrsquoaltra invece come ciograve non sia e altresigrave come necessario sia il non essere (queste sono le due vie essere e non essere egrave necessario che ciograve che egrave sia e ciograve che non egrave non sia) questo drsquoaltronde lo dico chiaro egrave un sentiero per niente consigliabile (quello del non essere) per via che neacute potresti fare conoscenza con il non essere giaccheacute non puograve essere mostrato neacute con parole potresti neppure indicarlo (se non egrave non egrave non puoi indicarlo percheacute non egrave non puoi dirlo di nuovo percheacute non egrave egrave per questo che Parmenide dice ldquosu questa via non devi incamminarti percheacute stai solo perdere tempordquo) Si notano qui anzi tutto due vie nettamente separate e opposte la via che conduce verso lrsquoessere e che egrave in pari tempo la via che porta nella non latenza (cioegrave porta alla veritagrave tenete conto che αλήθεια per Heidegger e per le traduzioni comuni egrave sempre veritagrave egrave uno dei tre modi in cui i greci indicavano la ldquoveritagraverdquo Αλήθεια come non latenza che generalmente viene tradotta come non nascondimento ὀρθότης che egrave lrsquoadeguamento della parola alla cosa e ἐπιστήμη che egrave la veritagrave della scienza la veritagrave certificata e dimostrata da qui epistemologia che sarebbe il discorso sulle veritagrave dimostrate) egrave per via che lrsquoessere riveste il significato di ldquoapparire schiudentesirdquo (vedete qui che lo definisce come aveva definito la φύσις ldquodischiudentesi permanererdquo) di sortire dal nascondimento che a lui competono essenzialmente la latenza e la provenienza da quella (se lrsquoessere viene dalla latenza egrave ovvio che la latenza cioegrave il nascondimento gli appartiene) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale (cioegrave il provenire dalla latenza dal nascondimento questa egrave una parte importante della filosofia di Heidegger lrsquoessere non viene da seacute La prima cosa fondamentale egrave che lui pone lrsquouomo come essere nel mondo ed egrave lrsquouomo con il suo domandare questo lo diceva nelle prime pagine ldquopercheacute esiste lrsquoente anzicheacute il nulla Percheacute ci sia questa domanda occorre appunto il domandare percheacute ci sia domandare occorre che ci sia lrsquouomo per cui crsquoegrave essere in quanto crsquoegrave qualcuno che pone una domanda fondamentale egrave ponendo la domanda fondamentale che lrsquoessere puograve mostrarsi come quellrsquoorizzonte in cui le cose autenticamente appaiono attraverso la domanda fondamentale) questa provenienza costituisce lrsquoessenza dellrsquoessere dellrsquoapparente come tale lrsquoessere permane incline a ritornarvi (a tornare nella latenza) nel nascondimento sia nel grande occultamento che silenzio sia nella piugrave superficiale finzione e dissimulazione la stretta contiguitagrave di φύσις e di ldquoκρύπτεσθαι (cioegrave nascondimento quindi crsquoegrave una contiguitagrave stretta tra ciograve che appare permanendo ldquoφύσιςrdquo e nascondimento per questo lui parla dellrsquoessere anche come quella luce nella radura che illumina per un momento qualche cosa per tornare nel nascondimento cioegrave nel buio) egrave insieme manifestazione dellrsquointimitagrave

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di essere e apparenza e del loro conflitto (ecco percheacute lrsquoapparenza per Heidegger egrave importante e non la riduce al mero apparire al sembrare dellrsquouomo inautentico Crsquoegrave sempre un conflitto tra essere e apparenza nellrsquoaccezione heideggeriana non nellrsquoaccezione corrente lrsquoapparenza come ciograve che appartiene allrsquoessere come ciograve che consente anche il manifestarsi dellrsquoessere lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente appare da questo orizzonte che costituisce la possibilitagrave stessa dellrsquoapparire di qualcosa e questo orizzonte che egrave la possibilitagrave dellrsquoapparire dellrsquoente egrave lrsquoesserci ldquoDaseinrdquo Giungeragrave poi a dire che lrsquoessere egrave nulla Come ci arriveragrave a dire che Das Sein ist nicht Lrsquoessere egrave nienterdquo ma non un niente assoluto egrave ni-ente in quanto non ente percheacute lrsquoessere non egrave lrsquoente e da qui la differenza ontologica che lrsquoha reso celebre Bisogna dunque che nella iniziale apertura dellrsquoessere dellrsquoessente (il che vuol dire che questo spazio si apre e consente lrsquoapparire) il divenire risulti questo egrave ciograve che occorre dire alla stessa stregua dellrsquoapparenza contrapposto allrsquoessere (quindi sta dicendo che il divenire egrave posto alla stessa stregua dellrsquoapparenza lrsquoapparenza egrave il divenire e viceversa) drsquoaltra parte il divenire in quanto dischiudimento (percheacute il divenire badate bene egrave una cosa che riguarda anche lrsquoessere non pone il divenire nei termini di Severino ma per lui lrsquoessere come abbiamo visto prima egrave ciograve che si dischiude quindi si apre e consente lrsquoapparire dellrsquoente ma anche si richiude e cioegrave torna nella latenza nel nascondimento (percheacute non crsquoegrave domanda) nel domandare tu apri la possibilitagrave dellrsquoessere quindi dellrsquoapparire di qualcosa di autentico perograve in questo apparire in questa cosa che viene incontro crsquoegrave anche la condizione stessa del suo dischiudersi nel senso che lrsquoente pur essendo qualcosa che lrsquoessere mostra percheacute egrave la condizione dellrsquoapparire dellrsquoente una volta che lrsquoente appare occulta lrsquoessere non crsquoegrave piugrave lrsquoessere egrave occultato dallrsquoente e ancora a maggior ragione dallrsquoapparenza quindi a quel punto hai lrsquoente non crsquoegrave piugrave lrsquoessere lrsquoessere egrave occultato egrave tornato nella latenza torneragrave a ricomparire nel momento in cui il domandare consentiragrave di nuovo questa apertura allrsquointerno della quale lrsquoente appariragrave ma apparendo lrsquoente lrsquoessere scompare percheacute ha di fronte appunto lrsquoente e non lrsquoessere Sta qui tutto il problema per Heidegger del filosofare da quando esiste e cioegrave lrsquoavere scambiato lrsquoessere con lrsquoente Heidegger dice che tutto il filosofare da quando esiste egrave stato preso in un errore grossolano e cioegrave di avere scambiato lrsquoessere per lrsquoente lrsquoessere come un oggetto di indagine ma ponendolo come oggetto di indagine si trova di fronte un ente un quid un che ma questo ldquocherdquo questo ldquoquidrdquo non sono lrsquoessere sono lrsquoente e lrsquoente che ti appare nasconde lrsquoessere pur essendo lrsquoessere la condizione o per usare il suo termine la ldquoprecondizionerdquo dellrsquoapparire dellrsquoente ma quando ti appare lrsquoente ti appare lrsquoente non lrsquoessere lrsquoessere non puograve apparire se non come ente Questa differenza fondamentale che lui pone tra essere e ente egrave detta ldquodifferenza ontologicardquo che egrave un caposaldo di tutto il suo pensiero lrsquoessere e lrsquoente sono due cose diverse lrsquoessere egrave la condizione la precondizione dellrsquoente e lrsquoente viene dallrsquoessere da questa apertura da questo aprirsi che egrave lrsquoessere ma non saragrave mai lrsquoessere che egrave unrsquoaltra cosa appunto essere ente (e quindi questo ldquodischiudersi permanenterdquo) questa egrave la ldquo φύσιςrdquo lrsquoessere in quanto ldquo φύσιςrdquo (ma ciograve che permane egrave ente) no ciograve che permane cioegrave il ldquodischiudentesi permanererdquo egrave lrsquoessere egrave lui che si dischiude e permane se non permanesse non ci sarebbe lrsquoapparire dellrsquoente lrsquoente fintanto che egrave quello che egrave egrave debitore dellrsquoessere che rimane sempre nascosto dietro lrsquoente (ciograve che permane egrave il ldquodischiudersirdquo questo chiamiamolo ldquomovimentordquo che consente lrsquoapparire) sigrave proprio cosigrave Ho detto che lrsquoessere egrave questa apertura unrsquoapertura che permette lrsquoapparire di qualche cosa per Heidegger senza questa apertura che precede lrsquoapparire di qualunque cosa che lui chiama ldquoessererdquo non crsquoegrave nessuna possibilitagrave che qualcosa appaia il qualcosa che appare egrave lrsquoente ciograve che tu vedi che tocchi questo egrave un ente e lrsquoente egrave esattamente ciograve di cui si occupa la metafisica La matematica si occupa di numeri ma si occupa del numero in quanto numero la metafisica si occupa anche del numero ma non in quanto numero ma in quanto ente che egrave diverso percheacute il numero ha certe proprietagrave lrsquoente ne ha altre)

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Se intendiamo alla maniera dei greci il divenire come un venire e un andare via dalla presenza lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi (quindi considera lrsquoessere come una presenza apparente nello schiudersi una presenza che appare nel momento in cui si schiude e il non essere come assenza ne viene che lrsquoalternanza di schiudersi e di svanire egrave lrsquoapparire lrsquoessere stesso egrave un continuo schiudersi e svanire egrave unrsquooscillazione tra latenza e non latenza che egrave diverso dallrsquooblio dellrsquoessere di cui parla altrove che invece egrave lrsquooperazione che compie lrsquouomo inautentico e cioegrave quello che non si pone nella domanda e non ponendosi nella domanda fondamentale egrave come se non avesse accesso allrsquoessere o meglio non consente allrsquoessere di aprirsi non consente questa apertura che egrave quella che permette allrsquoente autenticamente costituito di mostrarsi e quindi ha a che fare questo lo dice altrove ha a che fare con i ldquosi dicerdquo ldquomi sembrardquo ldquomi parerdquo con lrsquoorecchiare qualche cosa ma non crsquoegrave mai nulla di autentico in lui cioegrave non si costituisce mai come essere autentico nel senso che non si rapporta mai con lrsquoessere percheacute si accontenta di ciograve che sembra che appare ldquoApparerdquo nel senso di ldquoapparenzardquo di sembrare (δόξα) sigrave nel senso banale del termine (non ho capito quando qualche volta fa lei diceva di Heidegger e il nazismo) potresti averlo desunto da queste ultime pagine in teoria Lrsquouomo autentico quello egrave che vive nella ldquotradizionerdquo per usare un termine di Heidegger A quel tempo la Germania era relativamente poco tecnologizzata anche se poi con Hitler si tecnologizzograve molto rapidamente nella produzione di armi perograve lrsquouomo autentico sarebbe dovuto essere il tedesco per Heidegger percheacute essendo poco tecnologizzato era ancora quello piugrave prossimo piugrave vicino alla poesia percheacute la poesia nel suo dire egrave autentica cioegrave consente questa famosa apertura questo orizzonte in cui avviene lrsquoapparire dellrsquoente e quindi contrariamente agli anglosassoni agli americani i russi che stringono a morsa la Germania la Germania avrebbe avuto a causa di essere cosigrave ancorata alla tradizione la possibilitagrave di costruire lrsquouomo autentico non tecnologizzato Non dunque lrsquouomo della chiacchiera ma lrsquouomo autentico e questo uomo sarebbe dovuto essere il nuovo tedesco solo che poi si accorse che le cose che il nazismo aveva promesse poi non furono mantenute cioegrave lrsquoidea originaria di riproporre lrsquouomo autentico quel pensiero autentico che si rifagrave alla Grecia antica egrave stato abbandonato a vantaggio della produzione industriale Questo in due parole percheacute Heidegger aderigrave al nazismo un uomo nuovo che avrebbe potuto dovuto rilanciare quel pensiero autentico greco anzicheacute ridursi a semplice chiacchiera inautentica che lui ravvisava nei paesi altamente tecnologizzati Heidegger aveva un rapporto particolare con la tecnica da una parte allrsquoinizio lrsquoaveva condannata poi invece ravvisograve nella tecnica la possibilitagrave di liberazione per una serie di motivi che adesso non sto ad elencare 7 gennaio 2015 hellip viene contrapposto allrsquoessere il pensiero non egrave soltanto qualcosa di essenzialmente diverso dal divenire e dallrsquoapparenza ma anche la direzione dellrsquoopposizione egrave essenzialmente diversa Il pensiero si colloca in guisa tale di fronte allrsquoessere che questo gli risulta pro-posto e pertanto gli si oppone come un oggetto (Gegenstand)(sta dicendo che rispetto allrsquoessere il pensiero egrave un oggetto semplicemente) Ogni comprensione in quanto costituisce un modo fondamentale di apertura si muove necessariamente in un determinato campo di osservazione (questa cosa ad esempio lrsquoorologio) ci rimane preclusa in ciograve che essa egrave qualora non si sappia previamente che cosa sia il tempo il tener conto del tempo la misura del tempo (sta dicendo che per sapere un qualche cosa devo giagrave sapere molte altre cose) il campo di osservazione di ciograve che osserviamo deve risultare giagrave in precedenza aperto noi lo designiamo come campo preliminare di osservazione (quando lui parla di ldquoessercirdquo parla di questo cioegrave che lrsquouomo egrave quello che egrave in relazione a tutto ciograve sa che ha imparato che desidera che detesta tutto ciograve che lo

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riguarda compreso tutto ciograve che ha acquisito egrave allrsquointerno di questo orizzonte che puograve comprendere che cosrsquoegrave questo aggeggio qui percheacute sa un sacco di cose) noi lo designiamo come campo di osservazione come prospettiva si chiarisce cosigrave che non solo lrsquoessere non egrave compreso in modo indeterminato ma altresigrave che la comprensione determinata dellrsquoessere si muove giagrave essa stessa in un campo di osservazione previamente determinata la cosa vale per lrsquoessere (anche quando parliamo di essere siamo giagrave inseriti allrsquointerno di un mondo senza il quale non ci sarebbe mai venuto in mente di chiederci che cosa sia lrsquoessere) Il pensiero reca qualcosa davanti a noi ce lo rap-presenta questo ldquorap-presentarerdquo deriva pur sempre da noi egrave un libero disporre ma non arbitrariamente bensigrave egrave in un certo modo obbligato che noi rappresentando pensiamo il rappresentato lo ponderiamo smembrandolo scomponendolo e poi ricomponendolo inoltre pensando non ci limitiamo semplicemente a rappresentarci ossia a porci davanti noi da noi stessi qualcosa a smembrarlo percheacute resti smembrato ma riflettendoci sopra noi seguiamo il rappresentato non lo accettiamo semplicemente come ci capita ma ci volgiamo a scoprire per cosigrave dire quello che crsquoegrave dentro lagrave giunti ci rendiamo conto della cosa ce ne facciamo un concetto cerchiamo il generale (sta dicendo che cosa accade quando uno incomincia a riflettere su qualche cosa lo smembra dice lui lo suddivide per analizzarlo) Fra i caratteri indicati di ciograve che si suole chiamare ldquopensarerdquo ne rileveremo anzitutto tre 1) la rappresentazione che proviene da noi considerata come un comportamento dotato di libertagrave propria (cioegrave il modo in cui mi rappresento la cosa) 2) la rappresentazione concepita come ricongiungimento che si opera attraverso uno smembramento (prima lo colgo a modo mio dopo di che lo faccio a pezzetti per vedere di che cosrsquoegrave fatto come facevo io da piccolo con le robe che le smontavo poi non sapevo piugrave rimontarle e poi cogliere rappresentativamente il generale cioegrave lo colgo intanto poi lo smembro e poi lo rimetto insieme) 3) cogliere rappresentativamente il generale A seconda della cerchia in cui si svolge questo rappresentare a seconda del grado di libertagrave a seconda della perspicacia e sicurezza dellrsquoanalisi a seconda della portata del cogliere il pensiero puograve risultare superficiale oppure profondo vuoto o pieno di contenuto eccetera da tutto ciograve non possiamo ancora per altro inferire per quale ragione proprio il pensiero debba pervenire a quella accennata posizione fondamentale nei confronti dellrsquoessere il pensiero egrave una delle nostre facoltagrave accanto al desiderare al volere al sentire noi siamo in rapporto con lrsquoessente per mezzo di tutte le nostre facoltagrave e modi di comportamento e non solo per via del pensiero (il tatto per esempio) ma la distinzione di essere e pensare designa qualcosa di piugrave essenziale del semplice rapporto allrsquoessente questa distinzione si origina da una primitiva intrinseca appartenenza allrsquoessere stesso di ciograve che viene distinto e separato (ciograve che io comincio a comprendere a cogliere prima ancora di smembrarlo e di raggrupparlo egrave qualche cosa che deve essere questo essente ha alle spalle come abbiamo visto la volta scorsa lrsquoessere per cui occorre primariamente che ci sia lrsquoessere percheacute io possa comprendere qualcosa) la formula essere e pensare designa una distinzione che egrave per cosigrave dire richiesta dallrsquoessere stesso una siffatta intrinseca appartenenza del pensiero allrsquoessere non si desume certamente dalle caratteristiche del pensiero fin qui prodotte percheacute Percheacute noi non ci siamo ancora fatta una sufficiente idea del pensiero ma da dove possiamo ricavarla Chiederci questo egrave fare come se non esistesse da secoli una logica essa egrave la scienza del pensare la dottrina delle regole del pensare le forme del pensato essa egrave inoltre nellrsquoambito della filosofia la scienza e la disciplina in cui punti di vista o indirizzi che esprimono una concezione del mondo hanno poco o nessun peso (cioegrave dice la logica di per seacute non ha molto a che fare con i giudizi di valore con il bello il brutto eccetera) inoltre la logica egrave considerata una scienza sicura e degna di ogni fiducia da sempre essa insegna la stessa cosa poi dice che la logica ci libera da ogni preoccupazione di indagini complicate sullrsquoessenza del pensare (sembra quasi qui porla come una sorta di algoritmo uno lo segue e va avanti tranquillo) vorremmo non di meno avanzare ancora una domanda ldquoche significa logicardquo il termine egrave unrsquoabbreviazione per ldquoἐπιστήμη λογικέrdquo (cioegrave scienza del λόγος abbiamo visto che ἐπιστήμη egrave la scienza e λόγος

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designa qui la proposizione) la logica dovrebbe tuttavia essere la dottrina del pensare percheacute mai allora egrave essa scienza della proposizione Percheacute il pensare risulta determinato a partire dalla proposizione Percheacute Egrave cosa che non si comprende affatto da seacute abbiamo prima spiegato il pensare senza rifarci alla proposizione al discorso la riflessione sullrsquoessenza del pensare egrave per conseguenza qualcosa del tutto particolare se essa si compie come riflessione sul λόγος e finisce per diventare una logica la logica e il logico non possono affatto essere considerati cosigrave come sono egrave assolutamente come se fossero senzrsquoaltro i modi di una determinazione del pensare hellip non egrave che si voglia rinnegare il logico nel senso del correttamente pensato (questo egrave ciograve che si intende generalmente con ldquologicardquo cioegrave pensare correttamente) al contrario egrave proprio per servire il pensiero che cerchiamo di raggiungere ciograve da cui si determina lrsquoessenza del pensare ossia lrsquoαλήθεια e la φύσις lrsquoessere come non latenza quello che proprio attraverso la logica egrave andato perduto da quando dunque esiste la logica che ancor oggi governa il nostro pensiero il nostro dire e che dallrsquoorigine interviene essenzialmente a determinare la concezione grammaticale della lingua e per conseguenza la posizione fondamentale dellrsquoOccidente riguardo al linguaggio (da quando dunque esiste ldquoquesta cosardquo quando egrave che ha inizio la formazione della logica) dal momento in cui la filosofia greca perviene alla sua fine e si trasforma in un affare di scuola di organizzazione di tecnica questo incomincia con lrsquoἑόν lrsquoessere dellrsquoessente appare come ldquoideardquo e come tale diventa ldquooggettordquo dellrsquoldquoepistemerdquo (quindi egrave questo che ha fatto il pensiero occidentale ad un certo punto ha posto lrsquoessere dellrsquoessente come ldquoideardquo e questa idea lrsquoha posta come lrsquooggetto lrsquooggetto dellrsquoepisteme quindi come ente) La logica ha bisogno essa stessa che si spieghi la sua origine e si giustifichi la legittimitagrave della sua pretesa a costituire lrsquointerpretazione determinante del pensiero (sta cercando cioegrave lrsquoessenza il fondamento della logica Questo potrebbe essere un problema per esempio se si considera lrsquoaspetto particolare su cui lavora Severino della logica e cioegrave il principio di non contraddizione unrsquoobiezione che potrebbe fare Severino rispetto come abbiamo visto peraltro allrsquoidea di trovare il fondamento della logica e quindi del principio di contraddizione (Łukasiewicz) e che per fare questa operazione egrave necessario previamente il principio di non contraddizione) Egrave necessario considerare i seguenti quesiti 1) percheacute poteva e doveva sorgere nellrsquoambito della scuola platonica una cosa come la logica 2) percheacute siffatta teoria del pensiero si egrave presentata come dottrina del λόγος nel senso della proposizione 3) su che cosa si fonda dopo di allora la potenza ogni ora crescente del logico potenza che trova la sua espressione conclusiva nella seguente frase di Hegel ldquoil logico egrave la forma assoluta della veritagrave anzi di piugrave egrave la pura veritagrave stessardquo (Enciclopedia) Egrave in forza di questa preminenza del logico che Hegel chiama a ragione veduta ldquologicardquo quella disciplina altrimenti comunemente denominata ldquometafisicardquo La sua ldquoscienza della logicardquo non ha niente a che fare con un trattato di logica del tipo consueto Dopo aver cosigrave caratterizzato la distinzione di essere e pensare (e cioegrave la distinzione che ha fatto egrave quella della logica diceva prima che appare come ldquoideardquo quindi come oggetto eccetera) Come si presenta la originaria unitagrave di essere e pensare come la stessa di φύσις e λόγος (cioegrave dellrsquoessere e della proposizione Cioegrave questa unitagrave come si presenta Poi come si produce la originaria contrapposizione di λόγος e φύσις di prima La domanda egrave lrsquounitagrave poi la contrapposizione) 3) come si giunge allrsquoemergere e al presentarsi del λόγος Come il λόγος (il logico) diventa lrsquoessenza del pensare Come giunge questo λόγος quale ragione e intelletto a esercitare il suo predominio sullrsquoessere fin dai primordi della filosofia greca (per Heidegger questo predominio del λόγος sulla e nella filosofia compare giagrave egrave giagrave presente in Platone e in Aristotele) Allora cominceremo con lrsquoassodare che se egrave vero che la contrapposizione di essere e pensare egrave una contrapposizione intrinseca e necessaria essa deve risultare fondata in un originario appartenersi di ciograve che risulta in seguito diviso (cioegrave originariamente queste due cose si appartengono dopo di che avviene una divisione perograve originariamente sono la stessa cosa) la

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nostra domanda sullrsquoorigine di questa divisione verte quindi e in pari tempo e prima di tutto sullrsquoappartenenza essenziale del pensiero allrsquoessere Storicamente il problema si presenta cosigrave che ne egrave di questa appartenenza nel momento decisivo in cui ha inizio la filosofia occidentale Come egrave inteso allrsquoinizio di essa il pensare (si sta chiedendo che cosrsquoera il pensiero per gli antichi sta cercando quella parola originaria come faceva nelle pagine precedenti) Il fatto che la dottrina greca del pensare finisca per diventare dottrina del ldquoλόγοςrdquo ldquoλόγοςrdquo puograve fornirci unrsquoindicazione di fatto ci imbattiamo in unrsquooriginaria appartenenza di essere ldquoφύσις e λόγοςrdquo occorre solo liberarci dallrsquoidea che ldquoλόγοςrdquo e ldquoλέγεινrdquo significhino in origine e propriamente qualcosa come pensiero intelletto e ragione (percheacute secondo lui non egrave cosigrave per lrsquoantico ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo non significano pensiero e intelletto o ragione) fincheacute resteremo di questa opinione e ci serviremo inoltre come criterio per lrsquointerpretazione di ldquoλόγοςrdquo della concezione che ha di esso la logica successiva non faremo nel nostro tentativo di riaccedere allrsquoinizio della filosofia greca che incorrere in assurditagrave Inoltre con questa concezione non potremmo mai intendere 1) per quale motivo il λόγος ha potuto in linea generale venir separato dallrsquoessere dellrsquoessente 2) percheacute il λόγος cosigrave inteso ha dovuto determinare in seguito lrsquoessenza del pensare e portarla a contrapporsi allrsquoessere (come egrave potuto accadere) Veniamo subito allrsquoargomento decisivo e domandiamoci che cosa significano ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo se non significano pensare ldquoλόγοςrdquo significa la parola il discorso e λέγειν il parlare Il dia-logo egrave il discorso che si scambia e il monologo egrave il discorso di uno solo hellip Ma λόγος in origine non significa ldquodiscorsordquo ldquodirerdquo come egrave stato tradotto e viene tradotto sempre quanto al suo significato la parola non ha alcun immediato rapporto con il linguaggio ldquoλόγοςrdquo ldquoλέγεινrdquo in latino ldquolegererdquo corrisponde come parola al nostro ldquocogliererdquo cogliere delle spighe della legna dellrsquouva o anche scernere La lettura di un libro egrave solo un caso particolare del ldquocogliererdquo nel senso proprio del ldquolegererdquo del leggere egrave solo un aspetto particolare questa parola significa ldquoporre una cosa vicino allrsquoaltra metterle insieme in breve ldquoraccogliererdquo con ciograve le cose vengono contemporaneamente distinte lrsquouna dallrsquoaltra mentre si raccolgono queste cose (per raccoglierle devo distinguerle sono varie cose e le raccolgono il ldquolegererdquo latino ldquoλόγοςrdquo greco per Heidegger fa questo) Egrave questo lrsquouso che i matematici greci fanno della parola una raccolta una collezione di monete non costituisce un semplice ammasso di monete alla rinfusa nellrsquoespressione ldquoanalogiardquo troviamo addirittura entrambi i significati giustapposti quello originario di rapporto relazione e quello di lingua discorso ma come nel termine ldquocorrispondenzardquo noi non pensiamo ormai piugrave al ldquorispondererdquo (cor-rispondere) cosigrave inversamente i greci dal canto loro nel pronunciare la parola ldquoλόγοςrdquo non pensavano ancora o almeno non necessariamente al discorso e al dire (cioegrave pensavano al raccogliere delle cose coglierle insieme) Quale esempio della significazione originaria di ldquoλέγεινrdquo nel senso di raccogliere (Odissea) Anfimedonte per quale distretta siete stati quaggiugrave nel buio della terra sprofondati tutti voi eccellentissimi e coetanei talcheacute ben difficilmente altrimenti chi li ricercasse per tutta una cittagrave ne potrebbe di cosigrave nobili raccogliere (Aristotele dice non ci interessa) Non andremo per ora in cerca di come la nostra parola dal suo significato originario che non ha niente a che fare inizialmente con ldquolinguardquo ldquoparolardquo ldquodiscorso pervenga a significare ldquodirerdquo e ldquodiscorsordquo ci contenteremo soltanto a ricordare che il termine ldquoλόγοςrdquo anche quando da lungo tempo giagrave significava discorso o proposizione ha mantenuto il suo significato originario inteso a designare il rapporto di una cosa con lrsquoaltra (Λόγος ldquodiscorsordquo ldquoproposizionerdquo) (qui ci sarebbe una questione da porre che riguarda lrsquoetimo e lrsquouso che si fa generalmente dellrsquoetimo delle parole lui dice che questo termine ldquoλόγοςrdquo ha mantenuto il suo significato originario egrave sottointeso nella traduzione che se ne fa oggi come ha fatto cioegrave sarebbe come dire che crsquoegrave un qualche cosa dentro la parola che si mantiene identica a seacute per tre mila anni e nonostante tutto intorno a seacute vari muti continuamente quella cosa rimane la stessa Egrave questa lrsquoidea di Heidegger e non solo sua e che tanto ha interessato molti

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allrsquoetimo come se trovasse o fosse possibile trovare qualche cosa di originario che egrave rimasto intatto fino ad oggi che se mi consentite egrave una follia sarebbe come immaginare che qualche cosa nella parola rimanga esattamente quello che egrave nonostante la parola cambi come fa quella cosa a rimanere la stessa E come faccio a sapere che egrave la stessa) Riflettendo sul significato fondamentale del ldquoλόγοςrdquo come raccolta raccogliere non si egrave fatta ancora molta strada nel chiarire fino a che punto per i greci essere e λόγος siano la stessa cosa originariamente uniti tanto da potere e dovere necessariamente per determinate ragioni dividersi (adesso ci dice percheacute per i greci λόγος e φύσις sono praticamente la stessa cosa) Il riferirsi al significato fondamentale di ldquoλόγοςrdquo (cioegrave come raccolta addirittura come rapporto di una cosa con unrsquoaltra) non puograve dare unrsquoindicazione a patto di intendere previamente ciograve che significhi lrsquoessere per i greci la ldquoφύσιςrdquo Da parte nostra non soltanto ci siamo sforzati di intendere in generale lrsquoessere secondo la concezione greca ma ponendo poco sopra in risalto lrsquoessere di contro al divenire e allrsquoapparenza abbiamo fatto in modo che il significato dellrsquoessere risultasse circoscritto con sempre maggiore chiarezza a patto di tenere costantemente presente il giagrave detto possiamo dire lrsquoessere in quanto φύσις egrave lo schiudentesi imporsi In contrapposizione al divenire esso si mostra come costanza come costante presenza questa si manifesta in contrapposizione alla mera apparenza come apparire come la presenza manifesta (ora ha fatto un breve riassunto dice come si pone lrsquoessere ldquodischiudentesi permanenterdquo in relazione al divenire Percheacute il divenire si manifesta come ciograve che permane rispetto a ciograve che diviene ciograve che permane egrave lrsquoessere La stessa cosa rispetto allrsquoapparire allrsquoapparenza lrsquoessere si mostra come la presenza manifesta in ciograve che egrave apparenza) Che cosa ha a che fare il λόγος (raccolta) con lrsquoessere cosigrave inteso (Come ciograve che permane e ciograve che si manifesta in ciograve che permane) Per fornire la prova dellrsquointima connessione di λόγος e di φύσις agli albori della filosofia occidentale incominceremo con unrsquointerpretazione di Eraclito (fa una disquisizione su come egrave stato frainteso Eraclito questo dice egrave dipeso dal cristianesimo poi aggiunge che ancora Hegel si trova in questa linea) La dottrina del λόγος di Eraclito egrave intesa come preannuncio del λόγος di cui si tratta nel Nuovo Testamento il prologo dellrsquoEvangelo di Giovanni Il λόγος egrave Cristo Siccome giagrave Eraclito parla giagrave del λόγος i greci sarebbero giunti (per il cristianesimo) addirittura alla soglia della veritagrave assoluta ossia della veritagrave rivelata dal cristianesimo (perograve questo qui ci interessa poco) In base a tale concezione della filosofia comunemente diffusa sotto diverse forme (filosofia cristiana) i greci sarebbero i classici della filosofia per essere stati dei teologi cristiani in embrione (qui ci sta dicendo come egrave potuto accadere che la filosofia greca sia stata tradotta e trasformata nel modo in cui si presenta oggi egrave stata opera del cristianesimo) allora cita due frammenti di Eraclito 1) ora mentre il λόγος permane costantemente tale gli uomini si comportano come degli insipienti (Eraclito quello del πάντα ῥεῖ tutto scorre) cosigrave prima di aver inteso come dopo di aver udito Tutto infatti diviene essente ldquoκατά τόν λόγον τόνδεrdquo a misura e secondo questo λόγος (cioegrave tutto diviene a misura di questo λόγος) nondimeno essi (gli uomini) assomigliano a quelli che privi drsquoaudacia non hanno mai fatto esperienza di nulla bencheacute si affannino tanto in parole ed opere come quelle che io compio allorcheacute analizzo ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere (Eraclito analizza ogni cosa secondo lrsquoessere non secondo il divenire secondo lrsquoessere κατά φύσις) e spiego come essa (ogni cosa) si comporti Ma agli altri uomini (alla generalitagrave οἵ πολλοί ndash letteralmente i ldquomoltirdquo generalmente tradotto con ldquola pleberdquo) rimane nascosto ciograve che essi propriamente fanno quando sono svegli come quello che han fatto nel sonno ridiviene in seguito per essi nascosto 2) Per questo egrave necessario seguire questo ossia attenersi a ciograve che costituisce nellrsquoessente lrsquoinsieme ma mentre il λόγος egrave presente come questo insieme nellrsquoessente la massa vive come se ognuno avesse lrsquointendimento (il senso) suo proprio (Il λόγος egrave presente come un insieme nellrsquoessente e il λόγος

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egrave ciograve che raccoglie nellrsquoessente e raccogliendo lo rende possibile lo rende coglibile conoscibile) Che cosa dobbiamo desumere da questi due frammenti Del λόγος abbiamo detto 1) che esso ha come propria prerogativa la stabilitagrave la permanenza 2) che esso si presenta nellrsquoessente come lrsquoinsieme lrsquoinsieme dellrsquoessente il raccogliente 3) che tutto ciograve che avviene ossia sopravviene nellrsquoessere sussiste in conformitagrave di questo stabile insieme Questo egrave ciograve che si impone (das Waltende) Quanto viene detto qui del λόγος corrisponde perfettamente al vero significato della parola tedesca ldquoSammlungrdquo la quale designa 1) lrsquoatto del raccogliere 2) lrsquoinsieme raccolto Cosigrave qui λόγος significa lrsquoinsieme raccolto raccogliente il raccogliente originario (dellrsquoente lrsquoente sarebbe fatto di questo raccogliente originario) Λόγος non vale qui neacute significato neacute parola neacute dottrina ancor meno ldquosignificato di una dottrinardquo ma come lrsquoinsieme raccolto originariamente raccogliente e che costantemente in seacute si impone (cioegrave questo insieme raccolto originariamente originariamente nel domandare Tenete conto per Heidegger lrsquouomo autentico egrave quello che si trova sempre nellrsquoapertura del domandare questo va tenuto sempre presente o sfuggono un porsquo di cose) (questo raccogliente in teoria egrave il linguaggio) (λόγος egrave un raccogliere originario raccogliente cioegrave nel suo cogliersi non egrave un raccogliente che egrave stato messo lagrave egrave un raccogliente nellrsquoatto del raccogliersi Questa particolaritagrave egrave sempre presente in Heidegger cioegrave di un qualche cosa che viene considerato nel momento in cui questo qualcosa sta agendo non come lrsquoagito o ciograve che agiragrave ma ciograve che sta agendo adesso) Certamente nel frammento (1) il contesto sembra propendere verso una interpretazione del λόγος nel senso della parola del discorso e persino reclamarla come la sola possibile infatti si tratta dellrsquoudire degli uomini Esiste un frammento in cui questa connessione fra λόγος e udire egrave espressa in maniera immediata ldquopoicheacute avete udito non me ma il λόγος egrave saggio dire conformemente lrsquoUno egrave il tutto (questo egrave un altro frammento il frammento 50 di Eraclito Sigrave occorre dire che Heidegger mette in atto queste torsioni e contorsioni linguistiche allo scopo di mostrare ciograve che lui vuole mostrare e cioegrave che la parola greca originaria egrave quella che contiene lrsquoessere autentico e che pertanto lrsquouomo autentico che si pone nellrsquoapertura del domandare e quindi consente allrsquoessere di aprire il suo orizzonte e quindi allrsquoente di sopraggiungere Questo essere autentico egrave quello che mantiene la tradizione del rapportarsi originario alla parola al λόγος quindi alla φύσις quindi allrsquoessere e cioegrave egrave lrsquouomo tedesco per eccellenza Percheacute questo egrave il senso come dicevo forse lrsquoaltra volta dellrsquoavvicinarsi anzi dellrsquoaderire nei primi tempi di Heidegger al nazismo lrsquoidea che il nazismo avrebbe potuto riproporre lrsquouomo autentico anzicheacute lrsquouomo della chiacchiera lrsquouomo del sentito dire lrsquouomo che si accontenta di quello che altri sanno e lo fa suo e lo ripropone allrsquoinfinito ma che non si trova piugrave nella domanda autentica e cioegrave la domanda che continua a domandare e quindi a rilanciare lrsquoapertura dellrsquoessere Questo per dire per quale motivo Heidegger fa questi contorcimenti linguistici etimologici filologici lui non era un filologo tra lrsquoaltro conosceva molto bene il greco e la filologia ovviamente ma tutte queste contorsioni hanno questo obiettivo mostrare se non proprio dimostrare che lrsquoautentico lrsquooriginario sta nella parola greca e soltanto lrsquouomo che ripercorre e sa soprattutto ripercorrere questa strada per ritornare alla tradizione greca egrave lrsquouomo autentico quello degno di dominare il mondo Questo non lo dice questa egrave stata lrsquoevoluzione e soprattutto il modo in cui egrave stato utilizzato Heidegger dal pensiero nazista Heidegger ma anche Nietzsche badate bene egrave stato utilizzato anche lui Heidegger Nietzsche e poi Wagner ma queste sono altre storie) (se non ci fosse stata quella parola tedesca) (ldquoSammlungrdquo ldquoraccogliererdquo per questo sto parlando di contorcimenti linguistici di torsioni e contorsioni legittime fino ad un certo punto anche percheacute qui dagrave sempre come acquisito che per esempio la parola tedesca ldquoSammlungrdquo significhi quella cosa ligrave sia quella cosa ligrave sia lrsquoatto del raccogliere sia lrsquoinsieme raccolto sia questo E se noi volessimo addirittura giungere a considerare che lrsquouomo autentico egrave colui come dicevo

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prima che si mantiene sempre nella costante apertura della domanda e non abdica mai a questo domandare ldquooriginariordquo nel senso che egrave sempre allrsquoorigine del suo essere del suo dire del suo fare questo domandare continuo beh questo egrave lo psicanalista perograve egrave anche lrsquouomo autentico e anche il nazista Se volessimo fare torsioni e contorsioni ne potremmo fare quante ne vogliamo Dai frammenti di Eraclito Gli uomini stanno di fronte al λόγος come coloro che il λόγος non comprendono Eraclito usa spesso questa parola ldquoἀξύνετοιrdquo per dire che non comprendono essa egrave la negazione di ldquoσυνίημιrdquo che significa portarsi lrsquoun lrsquoaltro ldquoἀξύνετοιrdquo sono gli uomini che non si portano lrsquouno con lrsquoaltro che cosa (che cosa si chiede che cosa non si portano lrsquoun lrsquoaltro Il λόγος ciograve che egrave costantemente insieme lrsquoinsieme raccolto Cioegrave gli uomini che chiama ldquosprovvedutirdquo sono quelli che non si trasmettono il λόγος cioegrave questa cosa che continuamente si raccoglie questo raccogliente) Gli uomini rimangono coloro che non lo ldquomettono insiemerdquo non lo ldquocom-prendonordquo non lo compongono in unitagrave abbiano o non abbiano essi di giagrave udito (sta dicendo che lrsquouomo autentico egrave quello che comprende cioegrave mette insieme compie questo raccoglimento il raccogliere ma il raccogliere che cosa raccogliere ogni cosa κατά φύσις secondo lrsquoessere egrave questo il raccogliere raccogliente raccogliere secondo lrsquoessere cioegrave raccogliere secondo ciograve che permane in questo raccogliente raccogliersi) Gli uomini non pervengono al λόγος nemmeno se lo tentano con le parole (ἐπῇα) Si fa indubbiamente menzione di parole e discorso ma proprio in quanto differenti dal λόγος e addirittura a lui opposti Eraclito vuol dire gli uomini indubbiamente odono e odono delle parole ma in questo udire essi non sanno ascoltare ossia (sembra che stia parlando dellrsquoanalista) seguire ciograve che non egrave udibile come parola ciograve che non costituisce un particolare ma il λόγος (cioegrave questo tutto raccoglientesi che permane) (vedete come giagrave incomincia ad alludere alla questione dellrsquointerpretazione lrsquointerpretazione sta nellrsquoascoltare ciograve che la parola non dice portare alla luce ciograve che egrave nascosto portare alla non latenza (αλήθεια) Questo egrave per Heidegger lrsquointerpretare ma poi anche per lrsquoermeneutica drsquoaltra parte si fa nascere con lui tutto il pensiero ermeneutico anche se si considera un primo grande ermeneuta come tutti sapete Schleiermacher) Se interpretiamo bene il frammento 50 (cioegrave lo interpretiamo come pare a lui) esso dice voi non dovete rimanere attaccati alle parole ma apprendere il λόγος e proprio percheacute λόγος e λέγειν significano discorso e dire e non di meno tutto ciograve non costituisce lrsquoessenza del λόγος che λόγος viene qui contrapposto a ldquoἐπῇαrdquo (discorso) corrispondentemente al semplice udire orecchiare si contrappone lrsquoautentico essere ascoltante lrsquoessere ascoltante egrave colui che appunto riesce a cogliere nel λόγος non ciograve che con λόγος egrave stato inteso dopo il discorso la proposizione eccetera ma come lrsquooriginario raccogliere di ciograve che appare nel momento in cui lrsquoessere compare allrsquoorizzonte (compare lrsquoessere e quindi se crsquoegrave lrsquoessere solo allora puograve apparire lrsquoente e ciograve che permane ciograve che permane in questo apparire egrave il λόγος che egrave uno dei modi lui non lo ammetterebbe mai ma egrave una delle figure dellrsquoessere come la φύσις come lrsquoαλήθεια eccetera sono tutte ldquofigurerdquo mettetelo fra virgolette percheacute Heidegger non lo dice mai ma per dare unrsquoidea molto spiccia ldquofigurerdquo dellrsquoessere il modo in cui lrsquoessere appare mettiamola cosigrave forse egrave piugrave corretto) Il semplice udire si disperde e si dissipa in ciograve che comunemente si opina e si dice nel sentito dire nella δόξα nellrsquoapparenza lrsquoautentico ascoltare non ha nulla a che fare con lrsquoorecchio e con la bocca ma vuol dire ldquoprestare obbedienza a ciograve che il λόγος egrave lrsquoinsieme raccolto dello stesso essenterdquo (come dire in altri termini che lrsquoessente in quanto si mostra come qualche cosa di raccolto non sono cose messe ligrave alla rinfusa sono quelle cose che appaiono mentre si raccolgono ascoltare ciograve che la parola non dice egrave intendere cogliere ciograve che appare dalla non latenza come qualcosa di raccolto in un certo modo secondo il modo dellrsquoessere e cioegrave ciograve che appare di autentico in ciograve che si dice) noi non possiamo udire autenticamente se non siamo giagrave disposti allrsquoobbedienza (e cioegrave lrsquouomo nel suo domandare apre allrsquoessere e obbedisce allrsquoessere cioegrave a ciograve che

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di autentico appare) Chi non egrave disposto allrsquoobbedienza egrave destinato fin dallrsquoinizio a rimanere lungi dal λόγος escluso da lui sia che egli abbia precedentemente udito con lrsquoorecchio o meno coloro che odono soltanto orecchiano dappertutto e riportano in giro quanto hanno sentito sono e rimangono degli incomprensivi (ancora sulla non comprensione) Λόγος egrave (pag 139) il raccoglimento stabile insieme raccolto e che si mantiene in se stesso dellrsquoessente (cioegrave ci sta dicendo di cosa egrave fatto lrsquoessente) vale a dire lrsquoessere (che cosa si mantiene costante nellrsquoente che egrave qualcosa che muta che cosa si mantiene e permane Lrsquoessere Questo insieme dunque raccolto che si mantiene nellrsquoente e che lo rende tale egrave lrsquoessere solo che in questo caso lrsquoessere egrave λόγος) Per questo nel frammento (1) κατά τό χρεῶν ha lo stesso significato di κατά φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa (cioegrave secondo il λόγος o secondo la φύσις egrave sempre la stessa cosa dice lui cioegrave secondo lrsquoessere che si manifesti come λόγος o che si manifesti come φύσις Φύσις e λόγος sono la stessa cosa lo dice qui) Λόγος caratterizza lrsquoessere da un punto di vista nuovo e pure antico ciograve che egrave essente ciograve che sta in seacute ben eretto e caratterizzato egrave in seacute e da seacute raccolto e si mantiene in tale raccoglimento (questo egrave lrsquoaspetto specifico del λόγος) Lrsquoἑόν lrsquoessente egrave nella sua propria essenza ξυνόνrdquo ldquopresenza raccolta (lrsquoessente egrave una presenza raccolta non significa il generale ma ciograve che raccoglie in seacute tutte le cose mantenendole insieme parla ancora di porre insieme) Lrsquounitagrave originariamente unificante di ciograve che diverge (tutti questi elementi che il λόγος raccoglie insieme sono diciamola cosigrave ldquopotenzialmente divergentirdquo ma egrave il λόγος che li mantiene raccolti insieme ed egrave ciograve che consente la comprensione) (qui parla dellrsquoetica dellrsquoestetica ldquopercheacute il λόγος ha valorerdquo percheacute egrave un raccoglimento originario non un ammasso confuso una mescolanza di tutto con tutto il medesimo valore lui dice che egrave per questo che gli competono rango e sovranitagrave Poi qui esagera) Proprio percheacute lrsquoessere egrave λόγος egrave armonia αλήθεια φύσις φαίνεσθαι dunque proprio percheacute lrsquoessere egrave queste cose che non si mostra a discrezione il vero non egrave per tutti ma solo per i forti questa intrinseca superioritagrave e celatezza dellrsquoessere viene espressa da quella singolare massima che proprio percheacute egrave cosigrave poco greca in apparenza esprime lrsquoessenza dellrsquoesperienza greca dellrsquoessere dellrsquoessente Frammento (124) Come spazzatura alla rinfusa ammucchiata il mondo piugrave bello Si egrave soliti compendiare la filosofia di Eraclito nel detto ldquoπάντα ῥεῖrdquo questa espressione qualora provenga veramente da Eraclito non significa che tutto egrave cangiamento puro e semplice che si disperde e scorre senza posa pura instabilitagrave ma vuol dire (qui egrave lrsquointerpretazione di Heidegger del ldquopanta reirdquo) la totalitagrave dellrsquoessente viene nel suo essere continuamente rigettata da un contrario allrsquoaltro lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica (Tutti questi elementi che si contrappongono vengono raccolti in un tutto in un tutto raccolto lrsquoessere egrave lrsquoinsieme raccolto di questa instabilitagrave antagonistica questa instabilitagrave di cose che vanno in conflitto fra loro) (come fa ad essere cosigrave sicuro di cogliere lrsquoldquoautenticordquo) (percheacute lui coglie nellrsquoaccezione greca dellrsquoessere ciograve che di autentico crsquoegrave stato nel primo sorgere del pensiero che ha giagrave posto la questione percheacute se ne egrave accorto in questo senso ldquooriginalerdquo viene dallrsquoorigine e poi egrave stato disperso dalla filosofia in buona parte come diceva prima a causa dellrsquointromissione della religione nella filosofia che ha visto addirittura nel λόγος il Cristo perograve lrsquooriginario egrave ciograve che sta nella parola del greco antico egrave per questo che sta facendo tutte queste storie con le parole greche) Una volta afferrata la concezione fondamentale del λόγος cioegrave dellrsquoessere come raccoglimento e come insieme raccolto occorre considerare e tenere per fermo quanto segue il raccoglimento non egrave un semplice mettere insieme un ammucchiare esso mantiene in una coappartenenza reciproca ciograve che tenderebbe a separarsi e a contrapporsi (cioegrave di tutti questi elementi di cui egrave fatto lrsquoente elementi che si contrappongono il λόγος li mantiene insieme in una relazione fra loro) Non lo lascia mai cadere nella mera dispersione e dissipazione In quanto ritenzione il λόγος ha il carattere dellrsquoimporsi predominante della φύσις (e naturalmente lrsquoessere mantiene

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mantenendo sotto forma di λόγος questi elementi contrapposti uniti mantiene anche una continua tensione e domandare egrave rilanciare questa tensione in definitiva) pag 145 Dovrsquoegrave che il λόγος viene menzionato da Parmenide E soprattutto dovrsquoegrave che si parla dellrsquooggetto della nostra attuale ricerca cioegrave del contrapporsi di essere e λόγος Se in Parmenide si trova qualcosa a questo proposito sembra essere proprio il contrario di una contrapposizione il frammento (5) ci trasmette una frase di cui esistono in Parmenide due versioni ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo grosso modo e secondo la maniera di ogni tempo invalsa di tradurre ciograve vorrebbe significare ldquoora il pensare e lrsquoessere sono la stessa cosardquo ldquoνοεῖνrdquo egrave il pensare e ldquoεἷναιrdquo egrave lrsquoessere) Ora il fraintendimento non greco di questa celebre frase non egrave inferiore alla falsificazione subita dalla dottrina del λόγος di Eraclito si intende ldquonoeinrdquo come pensare e il pensare come attivitagrave del soggetto il pensiero del soggetto determina ciograve che lrsquoessere egrave (questo nella filosofia tradizionalmente) lrsquoessere non egrave altro se non ciograve che egrave pensato dal pensiero ora siccome il pensare rimane unrsquoattivitagrave soggettiva e pensare ed essere devono secondo Parmenide risultare la medesima cosa tutto diventa soggettivo non vi egrave un essente in seacute ora stando a quanto si insegna una tale dottrina si trova in Kant e nellrsquoidealismo tedesco Parmenide in fondo non avrebbe fatto che anticipare tale dottrina pertanto egli viene lodato per questa impresa progressista soprattutto nei confronti di Aristotele che fu pensatore greco piugrave tardo Ma che cosa significano τό αὐτό cioegrave lo stesso che significa ldquoνοεῖνrdquo che significa ldquoεἷναιrdquo (sta dicendo ldquoche significa pensiero essere in Parmeniderdquo) Percheacute in ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoνοεῖνrdquo significa prendere ldquoνοῦςrdquo significa apprensione cioegrave in due sensi strettamente connessi ldquoprendererdquo significa anzi tutto accogliere (prima parlava del cogliere adesso dellrsquoaccogliere e cioegrave) lasciare pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare accogliere egrave lasciare venire a seacute ciograve che appare Apprendere significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare cosigrave un fatto stabilire di che si tratti e in che consiste Quindi si tratta di un lasciar pervenire a seacute consistente non in una semplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa egrave la posizione proprio tipica di Heidegger cioegrave prendere posizione nei confronti di ciograve che si mostra lrsquouomo autentico egrave uno che prende posizione cioegrave sa di essere nel mondo si rende conto che essere nel mondo procede dal domandare pone in essere la domanda ponendo la domanda in atto apre allrsquoessere ma non egrave passivo rispetto a tutto questo lrsquouomo di Heidegger non egrave passivo rispetto al mondo egrave sempre un essere in atto un esserci (Dasein) un essere qui adesso e assumere la responsabilitagrave di questo ldquoessercirdquo questo ldquoessere qui adessordquo con tutto ciograve che questo comporta e quindi questa ldquoapprensionerdquo questo accogliere ciograve che appare dice che ciograve che ldquomi apparerdquo non viene recepito dallrsquouomo autentico passivamente come uno spettatore come un osservatore ma in questo ldquoaccogliererdquo crsquoegrave tutto Heidegger e cioegrave crsquoegrave il porsi come agente cioegrave come colui che agisce questo accogliere non lo subisce lo agisce Poi considera il τό αὐτό cioegrave ldquolo stessordquo Ci fermiamo qui (Pag 147) Egrave piacevole la lettura di Heidegger mostra molti aspetti mostra come sia possibile torcendo e ritorcendo le parole a proprio volere fare tutto quello che si vuole Lui pensava che perograve non stesse compiendo questa operazione di torsione delle parole ma immaginava di andare a cogliere lrsquoessenza originale ldquooriginariardquo anzi la piugrave originaria la parola autentica percheacute ligrave in ciograve che gli umani hanno pensato originariamente prima di essere traviati dalla filosofia ligrave crsquoegrave lrsquoautentico ligrave crsquoegrave il vero aprirsi allrsquoessere (Torce le parole come se allrsquoorigine ci fosse la veritagrave) (In un certo senso αλήθεια egrave il nascondimento) Il lavoro che ha fatto Heidegger egrave stato quello di porsi nei confronti dellrsquoessere in maniera particolare cioegrave per lui lrsquoessere egrave il problema ha problematizzato lrsquoessere in tutta la filosofia greca e a seguire fino a beh si salva Nietzsche in parte lrsquoessere egrave sempre stato pensato

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come la ldquocosa stessardquo che quindi egrave quella che egrave ed egrave immutabile quindi se anche lrsquouomo egrave lrsquoessere anche lrsquouomo egrave quello che egrave e questo andava a urtare il pensiero nel quale Heidegger si egrave formato e cioegrave un pensiero dei primi del lsquo900 delle avanguardie artistiche e le prime manifestazioni di opposizione nei confronti del positivismo che aveva portato allrsquoindustrializzazione a una grandissima fiducia nella tecnica e nellrsquoindustria che invece si era rivelata dopo la prima guerra mondiale non cosigrave vicina allrsquoesigenza dellrsquouomo Allora tutto questo ma non solo ha portato Heidegger a considerare lrsquoessere in un altro modo e si egrave domandato ldquose lrsquoessere non egrave la cosa non egrave quella roba ligrave allora che cosrsquoegraverdquo e ha incominciato a rispondersi ldquopercheacute intanto ci sia lrsquoessere occorre che ci sia lrsquouomo percheacute egrave con lrsquouomo che si pone la domanda intorno allrsquoessererdquo da qui lrsquoldquoesistenzialismordquo cioegrave egrave dallrsquoesistenza che si parte dallrsquoesistenza lrsquouomo a questo punto ha incominciato a dirsi che egrave lrsquouomo che si pone come colui che si pone la domanda fondamentale la famosa domanda fondamentale e allora ciograve che lrsquouomo domanda egrave sigrave intorno allrsquoessere ma non tiene conto del fatto che questo ldquoessererdquo di cui lrsquouomo sta domandando egrave in qualche modo giagrave presente nel suo domandare Questa egrave la tesi di Heidegger e cioegrave si tratta per Heidegger rispetto allrsquoessere non piugrave della ldquocosardquo ma del mondo in cui lrsquouomo e la cosa si corrispondono percheacute quando lrsquouomo si rapporta alla cosa si rapporta sempre per un motivo vuole modificarla vuole fare varie storie quindi questa ldquocosardquo Questo ldquoessererdquo non egrave piugrave la cosa in seacute tale e quale ma viene modificata continuamente dallrsquouomo stesso ecco percheacute lrsquoessere per Heidegger non egrave piugrave una cosa ferma e stabile ma egrave lrsquoldquoessercirdquo cioegrave lrsquoessere me in questo momento particolare specifico con tutto ciograve che io sono percheacute non sono soltanto quella cosa ligrave fatto di una testa due braccia eccetera sono tutto ciograve di cui sono fatto ma sono anche quelle cose che altri prima di me hanno fatto io sono tutte queste cose La portata del suo pensiero egrave stato quello di ricondurre lrsquoessere allrsquouomo fare un umanismo e cioegrave ha posto lrsquouomo lrsquoesserci dellrsquouomo al centro dellrsquoindagine non piugrave come lrsquoosservatore ligrave crsquoegrave lrsquouomo e ligrave crsquoegrave la cosa e lrsquoessere appartiene a quella cosa ligrave no lrsquoessere egrave qui qui dove sono io La filosofia di Heidegger ha segnato una svolta indubbiamente senzrsquoaltro ha costituito una grossa frattura certo non egrave stato lrsquounico esistenzialista ci sono stati Jasper e Sarte e Kierkegaard prima di loro Perograve per quanto riguarda lrsquointerpretazione cioegrave lrsquoermeneutica ha dato un avvio decisivo percheacute posta la questione in questi termini allora non crsquoegrave piugrave ldquola cosardquo ma ci sono io che mi rapporto alla cosa con tutto il mio bagaglio culturale questa egrave la tesi di Heidegger e dellrsquoermeneutica di conseguenza e cioegrave di tutto ciograve che egrave stato elaborato come interpretazione Heidegger ha segnato fortemente la teoria dellrsquointerpretazione era giagrave stata posta da Nietzsche ovviamente ricordate ldquoNon esistono fatti ma solo interpretazionirdquo dice Nietzsche Heidegger lo ha teorizzato 14 gennaio 2015 La tecnica cosigrave come la pone Heidegger egrave ciograve che dagrave agli umani lrsquoidea di avere il potere di avere il controllo su tutto e questo egrave uno dei motivi per cui la tecnica ha cosigrave tanto successo percheacute supporta una fantasia di onnipotenza come se attraverso la tecnica fosse possibile controllare ogni cosa Egrave una posizione gnostica vi ricordate il famoso motto degli gnostici ldquoEritis sicut diirdquo Heidegger ldquooriginariamenterdquo si volge ai presocratici anche se poi verso la fine si accorge che anche i presocratici erano giagrave metafisici ma lrsquoidea egrave che i presocratici si trovassero ancora in una fase ldquoauroralerdquo del pensiero quindi non ancora volto alla costruzione e al perseguimento della tecnica come strumento per il controllo del mondo Per controllare qualcosa occorre che questo qualcosa sia oggettivato sia quello che egrave da qui lrsquoesigenza della metafisica che fa proprio questo dice che ciascuna cosa egrave quella che egrave e quindi non la lascia esistere per seacute cosigrave come secondo sempre

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Heidegger accadeva presso i presocratici rispetto allrsquoidea della ldquoφύσιςrdquo cioegrave la ldquoφύσιςrdquo come sigrave lrsquoessere delle cose certo ma come un essere che egrave lasciato essere e cioegrave non egrave oggettivato non egrave posto come un qualche cosa da controllare da gestire da manipolare questo ancora per Heidegger per i presocratici non crsquoera ed egrave questo che a lui interessa ed egrave per questo che si egrave interessato molto a Houmllderlin Houmllderlin o almeno cosigrave egrave apparso ad Heidegger ha la posizione dei presocratici rispetto al ldquolasciar essere lrsquoessererdquo per dirla cosigrave senza quindi piegarlo necessariamente a una oggettivitagrave manipolante Questo potrebbe essere riassunto in due parole e cioegrave il passaggio operato dalla storia del pensiero egrave stato quello di passare dalla poesia alla tecnica ldquopoesiardquo nel senso heideggeriano del termine come ldquoποίησιςrdquo come produzione come il produrre il lasciar produrre e lasciare anche venire in luce le cose senza costringerle nella oggettivazione quindi ciograve che ha operato la metafisica quindi tutto il pensiero occidentale egrave questo passaggio dalla ποίησις alla τέχνη Lrsquoopera di Heidegger ha puntato su questo Questo lo dicevo per motivare il fatto che ci occuperemo della tecnica percheacute appare la tecnica come il piugrave formidabile supporto della fantasia di potenza della fantasia di controllo di dominio tecnica che ovviamente non si riferisce oggi allrsquoinformatica o alle cose piugrave recenti era giagrave presente nei presocratici Era presente cosigrave come egrave presente oggi come il tentativo piugrave o meno riuscito di manipolazione dellrsquoente e quindi necessariamente di oggettivazione dellrsquoessere cioegrave trasformando lrsquoessere in ente Questa egrave una accusa che Heidegger rivolge al pensiero ma vede in questo anche la possibilitagrave di andare oltre la metafisica e cioegrave di giungere a una posizione come la chiama lui ldquotrans metafisicardquo e cioegrave la tecnica con il suo nichilismo percheacute egrave fondata sulla ldquodeiezionerdquo questo egrave il termine che usa lui la ldquodeiezione dellrsquoessererdquo cioegrave lrsquooblio la dimenticanza dellrsquoessere in questo senso la tecnica egrave nichilista perograve portando alle estreme conseguenze questa posizione operata dalla tecnica dovrebbe giungersi sempre secondo Heidegger a quel punto in cui la tecnica mostra la sua incapacitagrave di governare nel senso di controllare di gestire lrsquoente e allora a questo punto mostrando il fallimento della tecnica dovrebbe accadere a parere di Heidegger ma su questo egrave abbastanza vago dovrebbe accadere quello che lui auspica e cioegrave un approccio autentico allrsquoessere ldquolasciar essere lrsquoessererdquo usiamo questi termini cosa che secondo lui non egrave piugrave avvenuto anzi come dicevo prima nellrsquoultimo Heidegger lrsquoidea egrave che non sia mai avvenuto tantrsquoegrave che giunge a un certo punto a dire che ldquosolo un dio ci puograve salvarerdquo Ecco questo egrave il motivo per cui ci interesseremo alla questione della tecnica per vedere se ci sono elementi che possono tornarci utili sia concettualmente sia perograve anche retoricamente per articolare la questione del potere di come funziona il potere Certo neacute Heidegger neacute meno che mai i presocratici erano in condizioni di intendere da dove viene questa esigenza di controllo di potere su tutto e cioegrave che cosa ha fatto sigrave che a un certo punto gli umani si siano inventati la metafisica e cioegrave quel pensiero che ldquooggettivardquo lrsquoessere trasformandolo in ente al fine di controllarlo di gestirlo di manipolarlo per averne il potere appunto e ovviamente come sappiamo ldquoenterdquo egrave qualunque cosa anche una relazione amorosa egrave un ente La volta scorsa Heidegger stava considerando quella famosa frase di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo prendendo i vari pezzi della frase Si chiede che cosa significano queste parole ldquoαὐτόrdquo ldquoνοεῖνrdquo ldquoεἷναιrdquo ldquolo stessordquo ldquoil pensierordquo ldquolrsquoessererdquo cercando in queste parole qualche cosa di piugrave che a suo parere egrave sfuggito a tutta la ricerca filosofica che lo ha preceduto Parla qui del ldquoνοεῖνrdquo nominato al secondo posto resta tuttavia oscuro ldquoνοεῖνrdquo (pensare) per lo meno qualora non si voglia tradurre senzrsquoaltro il verbo con ldquopensarerdquo nel senso della logica cioegrave come attivitagrave analizzante dellrsquoenunciazione ldquoΝοεῖνrdquo significa apprendere ldquoνοῦςrdquo ldquoapprensionerdquo e ciograve in due sensi strettamente connessi ldquoapprendererdquo vuol dire anzi tutto ldquoaccogliererdquo lasciar pervenire a seacute ciograve che per cosigrave dire si mostra ciograve che appare (lrsquoessere egrave ciograve che appare e qui si

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tratta nel pensiero cioegrave nel νοεῖν di accogliere questo apparire che non egrave un analizzare di sezionare ma di accogliere innanzi tutto) ldquoapprendererdquo significa inoltre sentire esaminare un teste assumere una testimonianza accertare un fatto stabilire di che si tratta e in che consiste lrsquoldquoapprensionerdquo in questo duplice senso esprime un lasciar pervenire a seacute consistente non in una duplice accettazione ma in una presa di posizione nei confronti di ciograve che si mostra (questa duplice possibilitagrave di tradurre questo termine non significa soltanto avere di fronte due possibilitagrave ma significa prendere una decisione e cioegrave trovarsi nellrsquoagire questo accoglimento per Heidegger abbiamo detto ma lo ripetiamo si tratta sempre di un essere ldquoprogettatordquo in qualche cosa cosa che comporta un agire comporta un assumersi una responsabilitagrave il fatto di indicare lrsquouomo come lrsquoldquoessercirdquo comporta che questo uomo non egrave mai spettatore passivo di quello che accade egrave sempre qualcuno che agisce agisce in prima persona e si assume la responsabilitagrave di quello che fa questo per Heidegger egrave lrsquouomo autentico non quello che vive percheacute ha sentito dire percheacute si fa cosigrave si fa cosagrave no egrave quello che accoglie ciograve che appare e soprattutto lo lascia apparire senza potremmo dirla Heidegger non lo dice ma potremmo dirlo ldquosenza necessariamente oggettivarerdquo cioegrave senza necessariamente compiere un operazione metafisica torno a dirvi Heidegger questo non lo dice lo sto dicendo io) Nel νοεῖν egrave espresso questo ricevere ciograve che appare portandolo a fissarsi in posizione (vedete che tornano vari elementi il permanere lrsquoassumere una posizione prendere posizione) siamo giunti cosigrave al chiarimento di ciograve che ci eravamo in primo luogo domandati ldquoche significa τό αὐτόrdquo (lo stesso) Quando una cosa egrave uguale a unrsquoaltra noi la consideriamo come costituente a unitagrave come una sola e medesima cosa con lrsquoaltra come concepire lrsquounitagrave quando si tratta dellrsquounitagrave dello stesso (cioegrave lo ldquostessordquo come unitagrave) non possiamo stabilirlo a nostro piacere almeno in questo caso in cui egrave il discorso dellrsquoessere dobbiamo cercare di comprendere lrsquounitagrave nel senso che Parmenide intende con la parola ldquoἕνrdquo (uno) sappiamo che lrsquounitagrave non egrave mai qui vuota uniformitagrave identitagrave come pura indifferenza lrsquounitagrave egrave costituita dalla coappartenenza reciproca di antagonisti egrave lrsquooriginariamente uno Percheacute Parmenide dice ldquoτε καίrdquo percheacute essere e pensare sono nel loro contrapporsi uniti ossia sono la stessa cosa in quanto coappartenentesi (stavamo riflettendo sulla contrapposizione tra essere e pensare non so se ve lo ricordate che sono lo stesso appunto) Partiamo dallrsquoessere cosigrave come da piugrave punti di vista ci si egrave chiarito quale ldquoφύσιςrdquo essere significa mantenersi in luce apparire venire nella non latenza (non-latenza ldquoa-λήθειαrdquo che egrave la veritagrave appunto il venire alla luce) laddove qualcosa di simile si verifica ossia laddove lrsquoessere si impone ivi si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione lrsquoarrestare accogliente dello stabile in seacute che si mostra (ve lo rileggo percheacute egrave un porsquo complessa dunque dove qualcosa si verifica cioegrave nella non latenza nellrsquoaλήθεια si verifica che lrsquoessere si impone e si produce in pari tempo come a lui inerente lrsquoapprensione cioegrave non crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquoapprensione di qualche cosa cioegrave prima crsquoegrave qualche cosa poi crsquoegrave lrsquouomo che apprende Tenete sempre conto che quando parla di ldquoapprensionerdquo ldquoaccoglimentordquo si riferisce allrsquouomo che egrave lrsquounico ente sul pianeta in grado di porsi la domanda intorno allrsquoessere cosa per Heidegger non irrilevante per cui non dice che crsquoegrave lrsquoessere e poi lrsquouomo da unrsquoaltra parte e lrsquouomo considera lrsquoessere se cosigrave facesse lo considererebbe come un ente (metafisicamente) dice che si coappartengono non crsquoegrave lrsquouno senza lrsquoaltro non crsquoegrave lrsquoessere senza lrsquouomo che lo accoglie che lo lascia accogliere qui dire come dice lui delle volte ldquolo lascia venire in lucerdquo sembrerebbe che crsquoegrave un qualche cosa che lo precede ma questo ldquolasciare venire in lucerdquo non crsquoegrave prima della domanda che lrsquouomo si pone intorno allrsquoessere) Lrsquoessere si impone ma poicheacute esso si impone e quanto si impone e appare si produce necessariamente con questa apparizione anche lrsquoapprensione (si producono insieme non crsquoegrave lrsquouna senza lrsquoaltra non crsquoegrave prima una e poi lrsquoaltra) Ora affincheacute lrsquouomo risulti interessato al prodursi di questa apparizione e di questa apprensione (sarebbe lrsquouomo autentico)

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occorre che lrsquouomo stesso effettivamente sia cioegrave che appartenga allrsquoessere Lrsquoessenza e la modalitagrave dellrsquoesser uomo possono dunque determinarsi solo in base allrsquoessenza dellrsquoessere (sta dicendo che non crsquoegrave nessuna possibilitagrave di intendere lrsquoessere senza che ci sia lrsquouomo che domanda intorno allrsquoessere e in questo domandare lascia che lrsquoessere sia) Se tuttavia allrsquoessere come ldquoφύσιςrdquo compete lrsquoapparire bisogna che lrsquouomo come essente appartenga a questo apparire (cioegrave appaia insieme) drsquoaltra parte siccome lrsquoesser uomo costituisce manifestamente un essere particolare sui generis infatti egrave lrsquounico che si fa sullrsquoessere risulta dalla singolaritagrave del suo appartenere allrsquoessere inteso come apparire imponentesi (cioegrave la sua singolaritagrave egrave di appartenere allrsquoessere ma come Come un apparire imponentesi appare e si impone si impone nel senso non che si impone con veemenza poi anche lo diragrave ma si impone nel senso che da quel momento crsquoegrave esiste) Ora perograve il fatto che un tale apparire compete lrsquoapprensione lrsquoapprendere recettivo di ciograve che si mostra egrave da ritenere che proprio in base a questo si determini lrsquoessenza dellrsquoessere uomo Nellrsquointerpretare la frase di Parmenide non bisogna dunque includervi o inserirvi una certa rappresentazione dellrsquouomo piugrave tardiva o addirittura odierna egrave al contrario la frase stessa che ci deve in primo luogo istruire sul come secondo essa vale a dire secondo lrsquoessenza dellrsquoessere si determini anche lrsquoessenza dellrsquouomo chi sia lrsquouomo stando a quanto ce ne dice Eraclito risulta ldquoἔδειξεrdquo (cioegrave lrsquouomo si mostra) si mostra soltanto nel ldquoπόλεμοςrdquo nel separarsi degli dei e degli uomini nel prodursi della rottura dellrsquoessere stesso (sempre quindi in una contrapposizione percheacute ricordate che lui distingue tra lrsquoessere parmenideo e lrsquoessere di Eraclito Per Parmenide lrsquoessere egrave lrsquoimmobile egrave ciograve che sta ciograve che egrave necessariamente e di ligrave non muove non muta non varia egrave fermo immobile ma dice Heidegger anche per Eraclito egrave la stessa cosa solo che la considera non nel senso dello stare ma nel senso del movimento dellrsquoapparire questo apparire che egrave prodotto dal πόλεμος cioegrave dal contrasto tra varie cose Entrambe le posizione dice Heidegger sono la stessa posizione e cioegrave di qualche cosa che egrave quello che egrave e che permane solo che Parmenide considera in quanto sta in quanto immobilitagrave Eraclito in quanto apparire della cosa stessa movimento determinato dal πόλεμος) Chi sia lrsquouomo non egrave per la filosofia cosa scritta in cielo bisogna invece tener conto di quanto segue 1) la determinazione dellrsquoessenza dellrsquouomo non costituisce mai una risposta bensigrave essenzialmente una domanda (cioegrave sta dicendo che qualunque risposta si dia alla domanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquouomordquo questa risposta non saragrave nientrsquoaltro che unrsquoaltra domanda) 2) la posizione di questa domanda e la sua risoluzione sono ldquostoricherdquo non in modo generico ma in guisa tale da costituire lrsquoessenza stessa della storia (e cioegrave questa domanda egrave presa allrsquointerno di una ldquostoricitagraverdquo non sorge dal nulla sorge dal pensare da tutto ciograve che lrsquouomo ha pensato) 3) La domanda sullrsquouomo deve sempre venire posta in rapporto essenziale con la domanda sullrsquoessere la domanda concernente lrsquouomo non costituisce mai una domanda di carattere antropologico ma storico e metafisico (cioegrave non egrave mai incentrata su un discorso sullrsquouomo in quanto tale ma sempre sullrsquoessere) Non dobbiamo dunque far intendere quello che significano nella frase di Parmenide ldquoνοῦςrdquo e ldquoνοεῖνrdquo sulla base di un concetto dellrsquouomo introdotto da noi bisogna invece che impariamo a renderci conto che lrsquoessere dellrsquouomo si determina unicamente in base al verificarsi della connessione essenziale dellrsquoessere e dellrsquoapprendere (se crsquoegrave lrsquoessere dice Heidegger crsquoegrave lrsquoapprendere ma lrsquoapprendere egrave solo lrsquouomo che lo fa lrsquoessere non puograve prendere nulla quindi percheacute ci sia essere occorre che ci sia apprendere e viceversa percheacute ci sia apprendere occorre che ci sia essere cioegrave ci sia lrsquouomo) Lrsquoapprensione e quanto di essa egrave detto nella frase di Parmenide non costituisce una facoltagrave (questa apprensione non egrave una facoltagrave di un uomo giagrave altrimenti determinato) lrsquoapprensione egrave un accadere nel quale soltanto accadendo lrsquouomo entra come essente nella storia appare ossia letteralmente perviene lui stesso allrsquoessere (cioegrave lrsquoapprensione non egrave una facoltagrave di tizio o caio potremmo dire che lrsquoapprensione egrave lui dice sigrave un accadere in quanto qualche cosa accade ma cosa accade Accade

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tutto ciograve che puograve accadere quando qualcuno fa qualche cosa progetta pensa qualche cosa ha unrsquoidea in testa questo egrave un accadere e soltanto in questo accadere lrsquouomo entra come essente nella storia cioegrave soltanto quando qualche cosa si produce ecco la ποίησις si genera si genera percheacute lrsquouomo si sta ldquoprogettandordquo quindi egrave preso nella oggi diremmo ldquopoesiardquo ma dire ldquopoesiardquo ha unrsquoaltra accezione oggi di quella che era la ποίησις per i greci in cui crsquoera anche la poesia poesia cosigrave come la intendiamo noi perograve questo ldquoaccadererdquo per Heidegger egrave un termine importante percheacute gli serve per mostrare che lrsquouomo non egrave oggettivato non ha delle facoltagrave propriamente ma anche lrsquouomo si trova ad accadere cosigrave come lrsquoessere appare a un certo punto e le cose appaiono anche lrsquouomo accade senza che questa sia una sua facoltagrave Infatti lui fa una critica poi anche del soggetto della soggettivitagrave che chiama coniando un nuovo termine la ldquosoggettitagraverdquo infatti dice) Lrsquoapprensione non egrave un modo di comportamento che lrsquouomo possegga come una proprietagrave ma al contrario lrsquoapprensione egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo (quindi egrave lrsquoevento che possiede lrsquouomo ciograve che accade lo possiede percheacute egrave in questo accadere che lrsquouomo si manifesta in questa accadere che viene accolto ovviamente crsquoegrave un agire in tutto ciograve) Ciograve che in quella espressione si attua (a proposito di ldquonoeinrdquo e ldquoapprensionerdquo) egrave nientemeno che il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere (in questa frase crsquoegrave tutto il pensiero di Heidegger propriamente cioegrave il consapevole manifestarsi dellrsquouomo in quanto storico custode dellrsquoessere lrsquouomo che si manifesta si manifesta esattamente cosigrave come si manifesta lrsquoessere cioegrave appare nel momento in cui si lascia apparire qualche cosa cioegrave ci si dispone a questa apertura e lrsquouomo egrave anche questo percheacute non egrave diverso anche lrsquouomo appartiene allrsquoessere come abbiamo visto prima non egrave una cosa separata) Chi sia lrsquouomo non possiamo venire a saperlo da una definizione erudita ma solo in quanto lrsquouomo viene nella contrapposizione allrsquoessente tentando di recarlo al suo essere in quanto cioegrave gli conferisce limite e forma ossia in quanto progetta del nuovo non ancora presente cioegrave poeta originariamente poeticamente fonda (quindi possiamo sapere chi egrave lrsquouomo soltanto in relazione al progetto che lrsquouomo ha e lrsquouomo egrave un progetto che egrave sempre gettato egrave sempre buttato in avanti egrave in questo progettare continuo che egrave la ldquoποίησιςrdquo di fatto ldquopoeta originariamente poeticamente fondardquo cioegrave poeta originariamente lrsquouomo in quanto produce ldquooriginariamenterdquo cioegrave mettendosi nella posizione di questo pensiero aurorale che era il pensiero dei presocratici quel pensiero che come dicevo prima lascia lrsquoessere senza vincolarlo alla metafisica cioegrave senza oggettivarlo senza trasformarlo in oggetto in ente) Nostro scopo egrave di cercare di comprendere la separazione di essere e pensare nella sua origine questa formula designa la fondamentale attitudine dello spirito occidentale (cerca di vedere come egrave potuto accadere che essere e pensare si siano divisi quando essere e pensare sono lo stesso) in base ad essa lrsquoessere si determina nella prospettiva del pensare e della ragione e ciograve anche quando lo spirito occidentale cerca di sottrarsi al dominio della ragione con volere lrsquoldquoirrazionalerdquo cercando lrsquoalogico (non logico) Perseguendo la distinzione di essere e pensare ci imbattiamo nellrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo stando alla traduzione e alla concezione ordinaria questo vorrebbe dire ldquopensare ed essere sono la stessa cosardquo (una della frasi piugrave celebri di Parmenide) possiamo chiamare questa espressione il principio guida della filosofia occidentale a patto soltanto di aggiungere la seguente considerazione se lrsquoespressione di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo egrave diventata il principio direttivo della filosofia occidentale ciograve egrave stato solo in quanto essa non egrave stata piugrave compresa non avendo piugrave potuto la sua originaria veritagrave essere ritenuta la perdita della veritagrave di questa proposizione si verificograve subito dopo Parmenide presso i greci stessi veritagrave originarie di tale portata non possono essere mantenute che a patto di essere costantemente sviluppate in modo ancora piugrave originario giammai con la loro semplice applicazione con lrsquoappellarsi semplicemente ad esse lrsquooriginario rimane tale se cioegrave solo se ha la

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costante possibilitagrave di essere ciograve che egrave vale a dire origine (Qui torna lrsquoidea antica autentica di lasciare ldquoessere lrsquoessererdquo senza costringerlo allrsquointerno di unrsquooggettivazione) Vale a dire ldquooriginerdquo nel senso di uno scaturire fuori dalla latenza dellrsquoessere noi tentiamo ora di riconquistare la veritagrave originaria del detto di Parmenide Un primo accenno alla diversitagrave dellrsquointerpretazione lrsquoabbiamo fornito con la nostra produzione lrsquoespressione non dice ldquopensare e essere sono la stessa cosardquo bensigrave ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo (questo egrave il modo in cui Heidegger ha tradotto la frase celebre di Parmenide ldquoτό γάρ αὐτό νοεῖν ἐστιν τε καί εἷναιrdquo ve la rileggo ldquoapprensione ed essere stanno in un rapporto di coappartenenza reciprocardquo ma cosa significa ciograve) La frase viene a parlare in un certo senso dellrsquouomo (sigrave percheacute egrave ovvio che se si parla del pensare si parla dellrsquouomo visto che abbiamo stabilito che egrave lrsquounico ente che ha questa caratteristica) ed egrave pertanto pressocheacute inevitabile che si incominci con lrsquointrodurvi la rappresentazione abituale dellrsquouomo tanto che in tal modo si giunge a far intendere quella che secondo lrsquoesperienza greca egrave lrsquoessenza dellrsquouomo sia che questo fraintendimento avvenga nel senso del concetto cristiano sia di quello moderno dellrsquouomo o nel senso di una scialba e vuota mescolanza dei due Ma questo fraintendimento nel senso di una rappresentazione non greca dellrsquouomo egrave ancora il male minore ciograve che risulta veramente fatale egrave il fatto che si smarrisce assolutamente e di primo acchito la veritagrave della proposizione poicheacute egrave senzrsquoaltro in essa che si compie la decisiva determinazione dellrsquoesser uomo noi dobbiamo dunque nellrsquointerpretarla scartare non soltanto questa o quella rappresentazione inadeguata dellrsquouomo ma addirittura qualunque rappresentazione dobbiamo cercare di intendere solo ciograve che in essa viene detto (a un certo punto introduce la questione dellrsquoldquoinquietanterdquo) Lrsquouomo egrave ldquoτό δεινότατονrdquo ciograve che vi egrave di piugrave inquietante fra tutto lrsquoinquietante ldquoδεινότατονrdquo viene dalla parola greca ldquoδεινόνrdquo e la traduzione che ne abbiamo data esige una spiegazione Questa puograve essere data proprio solo in base a una visione preliminare la parola ldquoδεινόνrdquo egrave ambigua da un lato il δεινόν designa il terribile lo spaventoso ma ciograve che appare tale non nei confronti di una meschina pusillanimitagrave e ancor meno in quel senso frivolo e vuoto in cui si usa da noi la parola quando si dice ldquoterribilmente gentilerdquo Non egrave in questo senso il δεινόν egrave il terribile nel senso dellrsquoimporsi predominante che provoca ugualmente il timor panico la vera angoscia cosigrave come il timore discreto meditato raccolto La violenza la prepotenza rappresentano il carattere costitutivo essenziale dellrsquoimporsi stesso (abbiamo visto che ciograve che si impone egrave lrsquoapparire la φύσις la indicava come il dischiudentesi imporsi quindi parla di violenza in questo imporsi della cosa) nel suo irrompere questo puograve rimanere in seacute la sua forza prepotente con ciograve esso non diventa inoffensivo tuttrsquoaltro ma ancor piugrave terribile per altro verso δεινόν significa il ldquoviolentordquo nel senso di colui che esercita la violenza non solo ne dispone ma che egrave violento in quanto che lrsquouso della violenza egrave il carattere fondamentale non solo del suo agire ma del suo stesso essere (Lrsquoessente nella sua totalitagrave in quanto si impone egrave il predominante nel primo senso quello che provoca timore eccetera ora lrsquouomo egrave in un primo senso ldquoδεινόνrdquo in quanto appartenendo per essenza allrsquoessere risulta esposto a questo predominante predominante dellrsquoessere della φύσις in particolare Lrsquouomo egrave in pari tempo ldquoδεινόνrdquo percheacute egrave colui che esercita la violenza non solo subisce la violenza della cosa che egrave ligrave e che si impone apparendo ma egrave lui stesso che egrave violento) Egli raccoglie lrsquoimporsi e lo reca in unrsquoapertura (questa egrave per Heidegger la violenza Raccoglie questo raccoglimento vi ricordate Egrave anche un raccogliere il λόγος cioegrave quando interviene il λόγος crsquoegrave un raccogliere qualche cosa e lo esercita Accoglie lrsquoimporsi della φύσις e la espone alla poesia alla produzione percheacute questo gesto egrave sempre un gesto comunque attivo per Heidegger mai passivo non crsquoegrave un subire un qualche cosa) Dunque percheacute traduciamo ldquoδεινόνrdquo con ldquoinquietanterdquo proprio percheacute il δεινόν risulta riferito nella sua massima intensitagrave e ambivalenza allrsquoessere dellrsquouomo che lrsquoessenza di tale essere deve essere considerata senzrsquoaltro nel suo aspetto decisivo Ma la caratterizzazione

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del violento come lrsquoinquietante non egrave per caso una determinazione derivata (dato che prende in considerazione il modo come il ldquoviolentordquo agisce su di noi) mentre si tratterebbe precisamente di intendere il δεινόν come in se stesso Noi concepiamo lrsquoinquietante come quello che estromette dalla tranquillitagrave (questa egrave la cosa importante) ovvero sia dal nostro elemento dallrsquoabituale dal familiare dalla sicurezza inconcussa Ciograve che egrave insolito dunque non familiare non ci permette di rimanere nel nostro elemento ed egrave in ciograve che consiste il pre-dominante (Il pre-dominante egrave qualche cosa che si impone imponendosi non lascia stare tranquilli) non lascia le cose come stanno Ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge da quei limiti che gli sono anzi tutto per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante (in ciograve dunque consiste il predominante ciograve che non ci permette di rimanere nel nostro elemento quieto eccetera ma lrsquouomo egrave quanto vi egrave di piugrave inquietante non soltanto percheacute svolge la sua essenza in mezzo allrsquoinquietante cosigrave inteso cioegrave egrave inquietante non soltanto percheacute abita il ldquopermanere violentordquo di una cosa ma lo egrave percheacute fuoriesce sfugge quei limiti che gli sono anzi tutto e per lo piugrave familiari in quanto come colui che esercita la violenza trasgredisce i limiti del familiare e ciograve proprio in direzione dellrsquoinquietante inteso come il predominante E cioegrave ogni volta che si progetta ogni volta che decide che fa qualche cosa che vuole muovere un aggeggio da qui a ligrave compie compie un atto di violenza Su questo poi Severino ha ripreso delle cose e forse ne parleremo Quindi lrsquouomo autentico egrave preso in una trasgressione continua percheacute lui egrave tutte queste cose in Heidegger lrsquouomo lrsquoessere lrsquoesserci il progetto tutte queste cose sono come facce di una stessa questione egrave questo il capovolgimento lo stravolgimento che operato Heidegger rispetto alla filosofia che lo ha preceduto La filosofia contemporanea da Cartesio fino a Husserl crsquoegrave sempre lrsquouomo da una parte e lrsquoessere da unrsquoaltra Heidegger toglie di mezzo tutto ciograve sovverte questa posizione per cui non crsquoegrave piugrave lrsquoessere da una parte e lrsquouomo dallrsquoaltra egrave lrsquouomo che deve considerare lrsquoessere anzi questo egrave sempre ciograve che lui ha considerato come una posizione metafisica percheacute considerandolo cosigrave lo oggettivizza e lo trasforma in ente quindi parla dellrsquoente e non dellrsquoessere lrsquoessere egrave ciograve che lo coinvolge lo travolge continuamente) (in Heidegger egrave sempre lo stesso ldquostranianterdquo di Freudrdquo) (la parola egrave sempre la stessa un ndash opposizione il non ndash Un-heimliche ndash familiare il domestico il tranquillo il noto il sereno Se proseguiamo Heidegger egrave un esercizio di pensiero dopo approcceremo la questione della tecnica sempre di Heidegger cercando di intendere ciograve che a noi principalmente interessa e cioegrave come la tecnica costituisca insieme con la metafisica che ne egrave il suo presupposto e la sua origine come sia fatto nella tecnica il modo di operare della fantasia di potenza Che cosa intende Heidegger quando parla di tecnica La ldquoτέχνηrdquo per Heidegger egrave lrsquooperato dellrsquouomo Vi ricordate la distinzione tra ldquoφύσιςrdquo e ldquoτέχνηrdquo Φύσις egrave ciograve che appare avendo in seacute mantenendo in seacute la causa della propria origine e la propria finalitagrave la τέχνη invece egrave il manufatto ciograve che egrave opera dellrsquouomo e quindi non ha in seacute la propria causa Riporta lrsquoesempio che fa Aristotele nella Fisica dice che crsquoegrave lrsquoalbero e crsquoegrave il letto entrambi sono di legno ma lrsquoalbero produce un altro albero il letto non produce un altro letto lrsquoalbero egrave la φύσις il letto la τέχνη Adesso cosigrave egrave piugrave chiaro forse Quindi egrave lrsquoagire dellrsquouomo che manipola lrsquoente percheacute puograve fare questo Percheacute ha dimenticato lrsquoessere percheacute sembra anche se non lo dice almeno non mi pare in modo esplicito che originariamente nei presocratici e forse anche prima non crsquoera lrsquoesigenza di volgere lrsquoessere in ente e cioegrave di farne un oggetto da manipolare e quindi in teoria lasciando stare lrsquoessere non ci sarebbe stata la fantasia di potere perograve questa egrave unrsquoelucubrazione mia del momento diciamo che si puograve trarre in qualche modo da ciograve che lui dice percheacute se la tecnica egrave il prodotto della metafisica e ha come movimento

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necessario lrsquooggettivazione dellrsquoessere allora se questa oggettivazione non crsquoegrave ma lrsquoessere puograve apparire come egrave adesso usiamo termini un porsquo banali allora non crsquoegrave piugrave la manipolazione non crsquoegrave piugrave il controllo cioegrave nulla di tutto ciograve risulta necessario percheacute lascia stare lrsquoessere Lo lascio apparire dunque lo accolgo e mi trovo preso in questo essere continuamente (perograve noi il gioco linguistico che abbiamo costruito quello del linguaggio ovviamente noi affermiamo che gli umani non possono sottrarsi a questa fantasia di potere percheacute egrave data dalle affermazioni e dal lavoro del linguaggio mentre costruisce) Heidegger non aveva conoscenze sufficienti per intendere il funzionamento del linguaggio per lui il linguaggio egrave per un verso la dimora dellrsquoessere percheacute senza lrsquouomo che parla non crsquoegrave niente ma egrave anche un ostacolo Sembra che abbia interrotto la stesura di Sein und Zeit (Essere e Tempo) che prevedeva un seguito a causa del fatto che si egrave scontrato con il linguaggio cioegrave si egrave trovato di fronte a un linguaggio insufficiente a dire quello che voleva dire Questo si dice sia avvenuto e la domanda ldquoda dove viene una fantasia di potenzardquo non puograve essere intesa se non si intende il funzionamento del linguaggio ovviamente a noi interessa intendere come infatti lrsquoho detto prima sia concettualmente cioegrave attraverso unrsquoanalisi precisa dellrsquointervento della tecnica nel pensiero e sia anche per una portata retorica mostrare per quale motivo la tecnica oggi egrave cosigrave potente cosigrave efficace lo egrave sempre stata ma oggi forse di piugrave forse non egrave affatto sicuro Il motivo per cui ciascuno vuole avere sempre lrsquoultimo ritrovato della tecnica il motivo per cui ha fiducia che la tecnica possa risolvere ogni cosa La tecnica puograve fare molto certo ma come diceva sempre Heidegger ldquola scienza non pensardquo cioegrave non si occupa propriamente di che cosa sta facendo fa delle cose esegue delle procedure ma non sa propriamente che cosa sta facendo in questo senso ldquonon pensardquo non egrave in senso negativo ma nel senso che la scienza non si pone questo obiettivo fa altro non pensa se stessa cioegrave la scienza non dice che cosa egrave se stessa la matematica non dice che cosrsquoegrave la matematica la matematica dice come si compiono certe operazioni ma non dice che cosrsquoegrave ldquomatematicardquo Si potrebbe anche dire che la matematica egrave lrsquoesecuzione di operazioni secondo certi algoritmi ma non risponde propriamente alla domanda di Heidegger 21 gennaio 2014 Ricordate che lrsquoultima volta eravamo rimasti sulla questione dellrsquointerpretazione Si chiede Heidegger Quale interpretazione egrave la vera Quella che non fa che desumere la sua prospettiva da ciograve che egrave risaputo ovvio abituale o quella che mette radicalmente in discussione la prospettiva abituale in quanto potrebbe essere e di fatto egrave cosigrave che tale prospettiva non conduca affatto verso quello che si tratta di scorgere Indubbiamente rinunciare a ciograve che egrave abituale per ritornare verso unrsquointerpretazione problematizzante costituisce un salto per saltare occorre prendere il giusto slancio egrave questo slancio che decide di tutto in quanto significa che noi stessi riproponiamo realmente le domande e solo in esse ci costruiamo le prospettive Questo drsquoaltra parte non egrave un procedere arbitrario e ancor meno attenendosi a un sistema assunto a norma ma soltanto per entro e in base alla necessitagrave storica alla necessitagrave dellrsquoesserci storico (sta dicendo che questo domandare non puograve porsi se non allrsquointerno di un orizzonte storico cioegrave dellrsquouomo in quanto esserci cioegrave in quanto egrave allrsquointerno di un progetto che egrave soprattutto storico egrave un progetto che non viene dal nulla egrave un progetto che egrave sempre comunque prodotto dalla sua storia dalla sua esistenza) ldquoλέγεινrdquo e ldquoνοεῖνrdquo ldquoraccoglimentordquo e ldquoapprensionerdquo costituiscono una necessitagrave e un far violenza contro il predominante (il ldquopredominanterdquo vi ricordate era il permanere della ldquoφύσιςrdquo) ma in pari tempo anche sempre a suo favore cosigrave quanti esercitano violenza dovranno provare pur sempre un moto di spavento di fronte a questo uso della violenza non potendo tuttavia indietreggiare in questo vuoto di spavento pur nella volontagrave di dominare deve per un

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attimo brillare la possibilitagrave che il dominio sul predominante si conquisti nel modo piugrave sicuro e piugrave pieno quando si conservi semplicemente allrsquoessere ossia allo schiudentesi imporsi che si fa presente in seacute come logos come insieme raccolto dei contrari la sua latenza inibendogli cosigrave in un certo ogni possibilitagrave di apparire (sta dicendo molto semplicemente che egrave la metafisica che deve dominare le cose egrave per questo che ha la necessitagrave di stabilire e di determinare la realtagrave di bloccare lrsquooggetto di renderlo analizzabile quindi il dominio sul predominante (φύσις) egrave lrsquoobiettivo della metafisica propriamente) Allrsquoazione violenta del piugrave inquietante compete questa audacia quella di rifiutare allrsquoapparire del predominante ogni apertura per giungere cosigrave a padroneggiarlo (sta parlando della metafisica) innalzandosi fino ad esso per il fatto di precludere alla sua onnipotenza il luogo dellrsquoapparire (egrave la metafisica che impedisce allrsquoessere di manifestarsi allrsquoessere di apparire di venire alla luce) se non che rifiutare una tale apertura allrsquoessere non significa per lrsquoesserci che questo rinunciare alla propria essenza (cioegrave rinunciando allrsquoapertura rinunciando allrsquoessere da parte della metafisica si rinuncia allrsquoesserci dice Heidegger cioegrave alla vita autentica in definitiva) Questo richiede di uscire dallrsquoessere oppure di non entrare mai nellrsquoessere Non aver mai assunto lrsquoesserci ldquoμε φύσαιrdquo vien detto dellrsquouomo come di colui che in questa essenza egrave assimilato alla φύσις come raccoglitore di questa (lrsquouomo assimilato alla φύσις vuol dire che egrave lui stesso che immagina di diventare lrsquoessere) Questi ldquoμε φύσαιrdquo sono usati per significare lrsquoessere dellrsquouomo mentre ldquoλόγοςrdquo egrave impiegato nel senso di Eraclito come lrsquoordine predominante dellrsquoessente nella sua totalitagrave (vi ricordate che Eraclito aveva detto almeno questa era lrsquointerpretazione di Heidegger che il logos egrave quellrsquoordinare dellrsquoessere ciograve che pone ordine) Questa parola del poeta esprime lrsquointimo rapporto dellrsquoesserci allrsquoessere e alla sua apertura menzionando quello che rappresenta la maggiore distanza dallrsquoessere (il ldquonon essercirdquo ciograve che egrave piugrave distante dallrsquoessere egrave il non essere ovviamente) qui si mostra la piugrave inquietante possibilitagrave dellrsquoesserci quella di infrangere il predominio dellrsquoessere esercitando la suprema violenza contro se stesso (questa egrave la possibilitagrave dellrsquoessere il ldquonon essererdquo come possibilitagrave dellrsquoessere ed egrave la cosa che per Heidegger risulta la piugrave inquietante) Questa possibilitagrave non costituisce per lrsquoesserci una vuota scappatoia egli stesso egrave (lrsquoesserci) questa possibilitagrave per il fatto stesso di essere giaccheacute in quanto esserci egrave necessario che in ogni far violenza egli si infranga sullrsquoessere La piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci (potete intendere qui il ldquonon essercirdquo come la metafisica) Lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere e cioegrave in modo che lrsquoonnipotenza dellrsquoessere costringe letteralmente lrsquoesserci ad essere il luogo del suo apparire e come tale lo domina circondandolo e pervadendolo e lo mantiene nellrsquoessere (dice che la piugrave alta vittoria sullrsquoessere egrave rappresentata dal non esserci egrave il modo piugrave potente per sconfiggere lrsquoessere il non esserci semplicemente quindi lrsquoesserci egrave la necessitagrave costante della disfatta e della sempre nuova insorgenza dellrsquoatto di violenza contro lrsquoessere percheacute lrsquoesserci contiene questa possibilitagrave di non essere) A dire una separazione di λόγος e φύσις ma non si tratta ancora di una secessione del logos questo significa che il λόγος non si pone ancora di fronte allrsquoessere dellrsquoessente e non appare ancora di fronte a lui in modo da attribuirsi in quanto ragione una giurisdizione sullrsquoessere ed assumere su di seacute e regolare la determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente (questa separazione tra λόγος e φύσις di cui parla dice che ancora non egrave un allontanamento una eliminazione del logos cioegrave non si pone ancora di fronte allrsquoessere non si contrappone ancora allrsquoessere questo avviene con la metafisica originariamente no vi ricordate che ldquoλόγοςrdquo era uno dei modi di indicare lrsquoessere) A ciograve il logos (infatti qui lo scrive non piugrave in greco ma in caratteri latini per indicare questa differenza cioegrave quando intende logos come ldquoragionerdquo quindi non piugrave come era inteso sempre secondo Heidegger dai presocratici e cioegrave come uno dei modi dellrsquoessere) a ciograve il logos arriva solo allorcheacute enuncia la sua originaria essenza in quanto lrsquoessere come φύσις viene

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coperto e travisato (appunto) ne consegue un mutamento dellrsquoesserci dellrsquouomo la lenta conclusione di questa storia in cui da lungo tempo viviamo egrave costituita dal predominio del pensiero concepito come ratio (logos appunto) e sia nel senso che di intelletto che di ragione sullrsquoessere dellrsquoessente (quindi incomincia a parlare della vittoria del logos inteso come ratio sullrsquoessere quindi della metafisica sulla φύσις potremmo dire) egrave a questo punto che incomincia lrsquoalternativa fra razionalismo e irrazionalismo (cioegrave a seguito di questo) alternativa che si presenta ancora oggi sotto tutti i travestimenti possibili e sotto le piugrave contrastanti denominazioni lrsquoirrazionalismo egrave solo la debolezza divenuta palese e il fallimento finale del razionalismo e per ciograve egrave esso stesso una forma di razionalismo Lrsquoirrazionalismo rappresenta una scappatoia dal razionalismo ma tale da non condurci in territorio libero bensigrave da irretirci ancor piugrave nel razionalismo (ldquorazionalismordquo qui egrave sempre inteso in accezione di logos latino quindi come ratio appunto) mentre cosigrave dissimulato esso risulta maggiormente pericoloso potendo seguitare cosigrave il suo gioco indisturbato (lui sta affrontando adesso questa questione ldquocome egrave avvenuto ciograve che egrave avvenutordquo e cioegrave che gli umani a un certo punto dopo i greci dopo lrsquoautentico modo di porsi dei greci questo λόγος che originariamente per i greci autenticamente era lrsquoessere non era distinto dallrsquoessere dopo egrave diventato la ratio latina si chiede come egrave potuta accadere questa cosa) Vediamo ora come si giunge a questa secessione a questa prioritagrave del logos (di nuovo scritto in latino) nei confronti dellrsquoessere Come avviene la determinazione decisiva la separazione di essere e pensare (vi ricordate la famosa frase di Parmenide ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) Si tratta anche qui di una storia che possiamo disegnare a grandi linee incominciando dalla fine chiediamo ldquocome si presenta il rapporto fra ldquoφύσιςrdquo e ldquoλόγοςrdquo al termine della filosofia greca in Platone e Aristotele come viene intesa la φύσις qual egrave la forma e il ruolo che il λόγος ha assunto Come si giunge a questa fine In che consiste il motivo vero e proprio della trasformazione avvenuta (questo egrave importante percheacute da questa scissione del λόγος dalla φύσις diventando il logos dei latini della ratio questo ha coinciso con lrsquoabbandono dellrsquoessere e cioegrave nel passaggio dallrsquoautentico allrsquoinautentico allrsquouomo come dice Heidegger in Essere e Tempo allrsquouomo della chiacchiera dice) Primo punto Allrsquoessere finisce da ultimo per imporsi la denominazione predominate e basilare di ldquoἰδέαrdquo (ldquoῖrdquo ldquoἰδέαrdquo questo secondo lui egrave lrsquoelemento intermedio quello che ha consentito il passaggio fra la φύσις come essere e il logos come ratio) da allora fino a oggi lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ldquoἰδέαrdquo domina lrsquointero corso del pensiero Occidentale attraverso tutti i suoi sviluppi questa origine spiega anche il fatto in quello che costituisce la grande definitiva conclusione della prima fase del pensiero Occidentale il sistema di Hegel la realtagrave del reale lrsquoessere in senso assoluto egrave concepito come ldquoἰδέαrdquo e viene cosigrave espressamente designato Ma cosa significa che in Platone la φύσις viene interpretata come ἰδέα (percheacute per Heidegger la ldquocolpardquo tra virgolette egrave di Platone egrave stato lui ad avviare tutta questa catastrofe) Egrave di fatto innegabile che lrsquointerpretazione dellrsquoessere come ἰδέα risulta dallrsquoesperienza fondamentale dellrsquoessere come φύσις (cioegrave viene da ligrave) essa egrave per cosigrave dire una conseguenza necessaria della concezione dellrsquoessenza dellrsquoessere come ldquoapparire schiudentesirdquo (cioegrave dice che questo passaggio dallrsquoessere in quanto φύσις allrsquoἰδέα viene proprio dal fatto che lrsquoessere egrave un apparire schiudentesi che egrave la forma autentica della manifestazione dellrsquoessere) infatti non vi egrave piugrave nulla che rappresenti un allontanamento oppure una defezione dal principio (certamente no) ma se ciograve che egrave una conseguenza essenziale viene elevato al rango stesso dellrsquoessenza collocandosi al suo posto che cosa succede (sta dicendo che sembra una conseguenza questa del passaggio dellrsquoessere come φύσις allrsquoidea di Platone dice ldquoallora egrave il declinordquo e questo produce necessariamente a sua volta specifiche conseguenze) cosigrave egrave avvenuto il fatto decisivo rimane non giagrave che la φύσις sia stata caratterizzata come idea ma che lrsquoidea si ponga come interpretazione unica e determinante dellrsquoessere Possiamo facilmente apprezzare la distanza che intercorre tra le due interpretazioni valutando la

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diversa prospettiva in cui si muovono anche queste due determinazioni essenziali dellrsquoessere la φύσις e lrsquoἰδέα La φύσις egrave lo schiudentesi imporsi lo star ligrave in seacute (egrave stabilitagrave Parmenide lo poneva in questo modo) ldquoἰδέαrdquo egrave lrsquoevidenza concepita come darsi alla vista (badate bene qui ldquoἰδέαrdquo egrave in accezione greca non come ciograve che poi ne egrave seguito anche se mantiene in parte il concetto greco e cioegrave come il manifestarsi lrsquoevidenza) egrave una determinazione dello stabile in quanto e soltanto in quanto sta di fronte a un vedere (lrsquoidea per il greco egrave lrsquoevidenza) ma la φύσις come schiudentesi imporsi egrave giagrave anche indubbiamente un apparire solo che lrsquoldquoapparirerdquo egrave ambiguo apparire vuol dire anzitutto il raccoglientesi portarsi in posizione dellrsquoinsieme raccolto e cosigrave stare (qui ci ha messo dentro tutto il raccoglientesi ciograve che raccoglie egrave il logos si mette in posizione nella sua posizione questo egrave lo stare lo stare della φύσις) ma apparire significa allora anche nello stare giagrave presentare una faccia una superficie una evidenza che si offre alla vista Ma il frammento di Parmenide non dice forse giagrave che lrsquoessere e lrsquoapprensione sono reciprocamente connessi e quindi anche lrsquoaspetto veduto egrave il vedere Egrave certo che al ldquovedererdquo compete un veduto ma da ciograve non consegue che lrsquoesser visto come tale debba e possa determinare da solo la presenza del ldquovedutordquo (non ha mica tutti i torti non egrave cosigrave automatico che lrsquoessere visto in quanto tale possa determinare da solo la presenza del veduto io posso vedere ciograve che non crsquoegrave) il frammento di Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso ma invece che lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere (sta dicendo che si sta attuando un passaggio tale per cui si giunge a immaginare che lrsquoessere incomincia ad essere inteso solo in base allrsquoapprensione a ciograve che mi si evidenzia egrave questo il passaggio chiave mentre invece per Heidegger secondo lui per il pensiero autentico lrsquoapprensione esiste per lrsquoessere mentre nella metafisica lrsquoessere esiste percheacute lo prendo lo apprendo capite che egrave esattamente il contrario Parmenide non dice affatto che lrsquoessere debba venire inteso solo in base allrsquoapprensione come dire che non dipende dallrsquoapprensione ossia come qualcosa di semplicemente appreso lrsquoessere ma invece sempre Parmenide dice che egrave lrsquoapprensione che esiste percheacute crsquoegrave lrsquoessere) Lrsquoapprensione deve aprire lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere (questo egrave ciograve che dovrebbe fare lrsquoapprensione e cioegrave apre lrsquoessente in modo da riportarlo al suo essere assumendolo nel ldquocherdquo nel ldquoche cosardquo del suo presentarsi e cioegrave in questo caso mantiene la domanda fondamentale Mentre la metafisica considera lrsquooggetto e in base a questa evidenza desume lrsquoessere invece dice Heidegger che egrave esattamente il contrario Se qualcosa si evidenzia egrave percheacute crsquoegrave lrsquoessere nella quale apertura egrave possibile la presenza dellrsquoente) Drsquoaltra parte lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea fa sigrave che non soltanto una conseguenza essenziale risulti falsata in quanto presa per lrsquoessenza stessa ma che ciograve che risulta in tal modo falsificato venga a sua volta frainteso e tutto ciograve si verifica pur sempre nel corso dellrsquoesperienza e della concezione greca dellrsquoessere (quindi non egrave un cosa recente sta dicendo Heidegger infatti appunto Platone Aristotele eccetera) Lrsquoἰδέα in quanto evidenza viene a costituire ldquoil che cosardquo dellrsquoessente la quidditagrave (la quidditas egrave il che cosa egrave lrsquoente) in base a questo significato lrsquoessenza ossia il suo concetto risulta del pari ambiguo infatti un essente sussiste si impone chiama e compie quanto gli compete compreso precisamente il conflitto Un essente sussiste come questo e quello ossia risulta determinato come un quid (giagrave ma lrsquoessere no lrsquoessere non egrave un quid) come risulta nel passaggio dalla φύσις allrsquoἰδέα il τί ἐστίν ldquoil che cosardquo e come lrsquoὅτιἐστίν ldquoil cherdquo se ne distingue contrapponendoglisi (cioegrave si sta chiedendo come ha fatto lrsquoessere la φύσις a diventare un qualche cosa cioegrave un ente che egrave esattamente hellip) non egrave qui il caso di approfondire lrsquoaccenno che egrave giagrave stato fatto allrsquoorigine essenziale della distinzione di ldquoessentiardquo ed ldquoexistentia hellip Dal momento comunque che lrsquoessenza dellrsquoessere egrave posta nella quidditagrave (lrsquoidea ciograve che si evidenzia la ldquomiardquo apprensione dellrsquooggetto) questrsquoultima in quanto costituisce lrsquoessere vero e proprio dellrsquoessente diventa anche quanto vi egrave di piugrave essente nellrsquoessente (il passaggio

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ormai egrave compiuto dice Heidegger ldquoφύσιςrdquo come idea come evidenza come apprensione ciograve che si apprende diventa lui stesso essere immaginariamente ma non lo egrave e si scambia a questo punto lrsquoessere con lrsquoente) questa idea egrave a sua volta lrsquoessente per lrsquoeccellenza ldquoὄντος ὄνrdquo lrsquoessere come idea egrave ora promosso al rango di essente per eccellenza e lrsquoessente stesso che era dianzi predominante decade al livello di ciograve che per Platone chiama ldquoμή ὄνrdquo (lrsquoente) ciograve che propriamente non dovrebbe essere e di fatto anche propriamente non egrave in quanto deforma sempre lrsquoidea la pura evidenza con il realizzarla con lrsquoincarnarla nella materia (questa egrave la ldquofolliardquo di Platone e di tutta la filosofia fino a lui e cioegrave il fatto che lrsquoidea diventa reale diventa la ldquopura evidenzardquo che egrave apprensione sigrave ma apprensione che deve la sua esistenza allrsquoessere mentre a un certo punto si sgancia egrave questa la questione appunto lrsquoidea diventa incarnata nella materia diventa lrsquoente appunto) Dal suo canto lrsquoidea diventa ldquoπαράδειγμαrdquo (ldquomodellordquo ldquoparadigmardquo) lrsquoidea diventa contemporaneamente necessariamente ideale la copia propriamente non egrave (vi ricordate di Platone Crsquoegrave il mondo delle cose che sono immagini sono finte la realtagrave vera che sta su nellrsquoIperuranio hellip) ma solo partecipa dellrsquoessere il ldquoχωρισμόςrdquo lrsquoabisso tra idea intesa come il vero essente il prototipo lrsquooriginale e il non essente vero e proprio lrsquoimitazione la copia questo abisso egrave cosigrave scavato ormai egrave fatta (e cioegrave lrsquoidea come lrsquoimitazione di un vero un reale che sta da qualche parte ma questo in Platone) Lrsquoapparire riceve ora in base allrsquoἰδέα un altro senso ancora ciograve che appare lrsquoapparenza non egrave piugrave la φύσις lrsquoessere lo schiudentesi imporsi e neppure il mostrarsi dellrsquoevidenza lrsquoidea in senso greco lrsquoapparenza egrave invece lrsquoemergere della copia ecco Platone siccome questa non raggiunge mai lrsquooriginale lrsquoapparente egrave mera apparenza ossia propriamente un sembrare una diffettivitagrave una mancanza a questo punto lrsquoente e il φαινόμενον ldquofenomenordquo si separano ne discende unrsquoaltra essenziale conseguenza siccome lrsquoessere vero e proprio egrave lrsquoidea e questa egrave il modello bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale se siamo ormai ridotti allrsquoἰδέα considerata come il modello di qualche altra cosa bisogna che ogni manifestazione dellrsquoessente tenda ad eguagliare lrsquooriginale appunto ad adeguarsi al modello a regolarsi sullrsquoidea La veritagrave della φύσις lrsquoἀλήθεια concepita come la non latenza che si realizza nello schiudentesi imporsi diventa μίμησις lrsquoadeguazione il regolarsi su lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere egrave concepito come un rappresentare qui in questo punto esatto (Heidegger non lo dice ma lo dico io nasce la scienza esattamente a questo punto e cioegrave) lrsquoesattezza che occorre verificare a questo punto egrave lrsquoesattezza del vedere dellrsquoapprendere concepito (lrsquoἀλήθεια come non nascondimento si trasforma in ὁμοίωσις e cioegrave in adaeligquatio rei et intellectus ndash in adeguamento della parola alla cosa ndash questo adeguamento egrave possibile percheacute lrsquoidea cosigrave intesa cioegrave non piugrave in senso greco come lrsquoessere che si evidenzia ma come un evidenza di un qualche cosa e a questo punto ogni idea egrave sempre un simulacro appunto una μίμησις di un qualche altra cosa che deve essere trovato la realtagrave vera quali sono le vere proprietagrave di una cosa come la si misura che cosrsquoegrave esattamente questo aggeggio egrave appunto il momento in cui nasce la scienza) Intendendo bene tutto ciograve non egrave piugrave possibile negare che con lrsquointerpretazione dellrsquoessere come idea si attua un distacco nei confronti del principio originario drsquoaltra parte se si parla qui di ldquocadutardquo si deve tenere presente che non si tratta di una caduta ad un livello troppo basso ma che rimane malgrado tutto a considerevole altezza hellip Si tratta ora di vedere che cosa succede del λόγος in corrispondenza al cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις la rivelazione dellrsquoessente si produce nel logos inteso come raccoglimento (ricordate lrsquoaccezione greca di λόγος Era appunto il raccoglientesi raccogliere) Questrsquoultimo (λόγος) si compie originariamente nel linguaggio egrave per questo che logos diventa la basilare determinazione essenziale del discorso Il linguaggio concepito come ciograve che egrave enunciato e detto e ancora dicibile custodisce di volta in volta lrsquoessente cosigrave rivelato ciograve che egrave stato detto puograve essere ripetuto e proseguito in un altro dire la veritagrave che esso custodisce si diffonde ma in modo tale che lrsquoessente reso originariamente

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manifesto nel raccoglimento non risulta ogni volta sperimentato veramente in se stesso in ciograve che viene ripetuto la veritagrave si distacca per cosigrave dire dallrsquoessenza e questo fino al punto che il ri-detto diventa qualcosa di semplicemente re-citato diventa γλῶσσα (come si dice appunto in Essere e Tempo Ora considerate questo lui si chiede cosa ne egrave a questo punto del logos in corrispondenza del cambiamento dellrsquointerpretazione della φύσις come evidenza quindi della φύσις che diventa ldquoideardquo in accezione latina del termine Il linguaggio diventa ciograve che egrave enunciato e detto ed egrave come se di volta in volta questo logos custodisse lrsquoessente che si egrave rivelato nellrsquoidea sempre in senso latino egrave lrsquoidea che rivela lrsquoessente in questo caso come lrsquoessere dellrsquoessente e il linguaggio diventa ciograve che rende ripetibile ciograve che lrsquoidea ha evidenziato che non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave lrsquoente egrave soltanto percheacute egrave lrsquoente che puograve essere ripetuto ridetto ed egrave da qui che si produce la chiacchiera per Heidegger Allora riassumiamo su quanto egrave stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa idea diventa il paradigma la veritagrave diventa giustezza ἀλήθεια diventa ὀρθότης il λόγος diventa enunciazione ricordate che il logos era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere - diventa lui il logos a decidere dellrsquoessere) lrsquoidea e categoria costituiscono ormai i due concetti sotto cui ricadono il pensare lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto la trasformazione della φύσις e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto (qual egrave la trasformazione del loro reciproco rapporto Percheacute originariamente egrave la φύσις cioegrave lrsquoessere a determinare il λόγος come modo di manifestazione dellrsquoessere ad un certo punto invece in seguito alla trasformazione di φύσις in idea diventa il logos il luogo della riproduzione dellrsquoessere appunto riproducendo il dire il dicibile) la trasformazione della φύσις e del λόγος noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano la caduta del principio originario tutta la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel La storia quando egrave autentica non perviene alla sua fine cessando e finendo hellip che cosa dovette di necessitagrave accadere percheacute si giungesse nella filosofia greca alla fine principiale e a questa trasformazione della φύσις e del logos Siamo cosigrave giunti al secondo quesito secondo punto per ciograve che concerne la indicata trasformazione si devono fare due osservazioni (aggiunge ancora qualcosa Tenete conto che per Heidegger la metafisica egrave lrsquoorigine della scienza e della tecnica La τέχνη egrave il compimento della filosofia greca mentre la φύσις era il principio con la τέχνη invece si arriva alla fine per Heidegger la filosofia egrave finita non crsquoegrave piugrave niente da filosofare per Heidegger si egrave compiuta ha fatto il suo ciclo ed egrave finita con la tecnica di cui diremo quando saragrave il momento) Essa (questa trasformazione) si opera allrsquointerno dellrsquoessenza della φύσις e del λόγος o meglio per entro a una loro essenziale conseguenza in tal modo che lrsquoapparente presenza nel suo apparire una evidenza mentre il detto finisce per scadere nella diceria (va beh questo lo abbiamo giagrave visto) ma la trasformazione non avviene dunque dallrsquoesterno ma dallrsquointerno ma che significa qui dallrsquointerno Ciograve che egrave in questione non sono neacute la φύσις neacute il λόγος presi separatamente in Parmenide vediamo che essi sono essenzialmente connessi (diceva ldquoessere e pensare sono lo stessordquo) il fondamento che regge e governa la loro essenza e costituisce il loro interno egrave lo stesso loro rapporto (tra φύσις e λόγος) e ciograve anche se il fondamento del rapporto stesso si cela primariamente e propriamente nellrsquoessenza della φύσις hellip Ma di che tipo egrave questo rapporto In ogni caso la trasformazione fa sigrave che sia dal punto di vista dellrsquoidea sia da quello dellrsquoenunciazione lrsquoessenza originaria della veritagrave lrsquoἀλήθεια si trasforma in giustezza la non latenza costituisce infatti quello che abbiamo chiamato ldquointernordquo ossia il rapporto imponente tra φύσις e λόγος nel senso originario lrsquoimporsi si verifica come un venir fuori nella non latenza Ora lrsquoapprensione e il raccoglimento costituiscono lrsquoeconomia del rivelarsi della non latenza dellrsquoessere il

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trasformarsi della φύσις e del λόγος in idea ed enunciazione trova il suo intrinseco fondamento in un passaggio dallrsquoessenza della veritagrave come non latenza alla veritagrave come giustezza Tale essenza della veritagrave non ha potuto fissarsi ed essere mantenuta nella sua iniziale originarietagrave la non latenza vale a dire lo spazio costituito per lrsquoapparire dellrsquoessente egrave crollato si sono salvate come macerie del crollo ldquoἰδέαrdquo ed ldquoenunciazionerdquo οὐσία e παράδειγμα (sta parlando del crollo della filosofia in sostanza) Da che lrsquoidea e la categoria hanno preso a regnare la filosofia invano si arrabatta per spiegare in tutti i modi possibili e impossibili il rapporto tra enunciazione il pensare e lrsquoessere (una cosa egrave quello che penso una cosa egrave la realtagrave di ciograve che penso questo dualismo che si instaura con Parmenide secondo Heidegger) invano in quanto la domanda sullrsquoessere non viene ricondotta al fondamento e al terreno in cui essa si trova radicata onde trovare su questa base la sua spiegazione (insomma la questione per Heidegger egrave che si egrave persa la domanda fondamentale e cioegrave la domanda non verte piugrave sullrsquoessere ma sullrsquoente si chiede allrsquoente di dire come egrave fatto come funziona come si accende questo aggeggio ma la domanda non egrave piugrave la domanda autentica sullrsquoessere e quindi non essendo una domanda sullrsquoessere non egrave piugrave la domanda autentica egrave una domanda intorno allrsquoente alle sue caratteristiche le sue proprietagrave ma non si pone piugrave come la domanda fondamentale e cioegrave ldquopercheacute qualche cosa apparerdquo questa egrave la domanda fondamentale ricordate la domanda da cui siamo partiti allrsquoinizio ldquopercheacute esiste lrsquoessente anzicheacute nulla Percheacute qualche cosa ci appare Percheacute qualche cosa fa sigrave che qualche cosa ci appaia Questa egrave la domanda fondamentale per Heidegger la domanda che deve porsi la filosofia Non chiedersi che cosrsquoegrave questo aggeggio quali sono le sue caratteristiche questo egrave il compito della scienza e abbiamo visto che nasce nel momento in cui cessa il pensare autentico il pensare autentico cessa e nasce la scienza) Sappiamo da Eraclito e da Parmenide che la non latenza dellrsquoessente non costituisce semplicemente qualcosa di sussistente (sappiamo da Eraclito e Parmenide che lrsquoessere non egrave lrsquoente diciamola cosigrave) la non latenza accade solo in quanto egrave realizzata con lrsquoopera (ecco qua lrsquoopera il progetto il progetto gettato con lrsquoopera con lrsquoagire con il fare) la non latenza accade (la non latenza la veritagrave chiamiamola cosigrave per distinguerla dalla veritagrave ὀρθότης la veritagrave per adeguamento lrsquoadeguatezza) solo con lrsquoopera lrsquoopera della parole che egrave la poesia (naturalmente qui poesia intesa in accezione greca come ποίησις come produzione come ciograve che si produce al momento in cui lrsquoessere appare) lrsquoopera della pietra nel tempio e nella statua lrsquoopera della parola costituente il pensiero lrsquoopera della πόλις come luogo della storia che fonda e custodisce tutto ciograve opera qui deve sempre essere intesa in base a quanto egrave stato detto nel senso greco di ἔργον (da qui energia eccetera) cioegrave sia come lrsquoessere presente prodotto (la ποίησις egrave la produzione ciograve che egrave presente il prodotto della produzione egrave ldquoἔργονrdquo) come lrsquoessere presente prodotto nella non latenza La conquista della non latenza dellrsquoessente e con ciograve dellrsquoessere stesso nellrsquoopera questa conquista che giagrave di per seacute non si produce che sotto forma di un costante antagonismo egrave sempre in pari tempo lotta contro il nascondimento il coprimento contro lrsquoapparenza (questo prodursi nellrsquoopera dice che lrsquoopera stessa egrave sempre una lotta tra lo svelarsi e il rivelarsi continuamente dellrsquoessere Vi ricordate questo movimento dellrsquoessere tra il velarsi e il disvelarsi) lrsquoapparenza (δόξα) non egrave qualche cosa che si ponga accanto allrsquoessere la non latenza ma appartiene a questa (cioegrave la δόξα lrsquoopinione appartiene alla non latenza allrsquooblio dellrsquoessere) la δόξα tuttavia egrave a sua volta ambigua essa designa lrsquoaspetto con cui qualcosa si presenta e in pari tempo la visione che gli uomini ne hanno (sono quegli uomini diceva Eraclito che non vedono le cose ma si muovono senza sapere) Se ci si fissa in tali punti di vista i quali vengono espressi e ripetuti per tal modo la δόξα egrave una forma del logos i punti di vista predominanti impediscono ora la vista dellrsquoessente Questi egrave privato della possibilitagrave di apparire da se stesso rivolgendosi allrsquoapprensione hellip Lrsquoevidenza che tal volta ci si mostra egrave una evidenza degenerata in punto di vista (ecco qui la δόξα tra lrsquoidea in senso

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greco cioegrave lrsquoevidenza dellrsquoapparire di ciograve che appare che diventa δόξα opinione) cosigrave il dominio dei punti di vista perverte e distorce lrsquoessente Distorcere qualcosa egrave quanto i greci denominano ψεύδεσθαι la lotta per la non latenza dellrsquoessente lrsquoλήθεια diventa cosigrave una lotta contro lo ψεῦδος (qualcosa che sembra ma che non egrave) la distorsione e il pervertimento ma egrave proprio della natura della lotta che colui che combatte sia che esso risulti vittorioso o perdente venga a dipendere dal suo avversario siccome la lotta contro la non veritagrave egrave una lotta contro lo ψεῦδος inversamente in relazione allo ψεῦδος combattuto la lotta per la veritagrave diventa lotta per lrsquoldquoα-ψεῦδοςrdquo per il non pervertito per il non distorto (questo egrave ciograve con cui gli umani combattono continuamente cioegrave lrsquoautentico e lrsquoinautentico per Heidegger non egrave che lrsquouomo autentico riesca a eliminare lrsquoinautenticitagrave egrave sempre presente egrave una possibilitagrave costante cosigrave come il non esserci egrave una possibilitagrave costante e presente dellrsquoesserci ininterrottamente) In base a tutto questo si elabora e si afferma ora per lrsquoessere stesso quella definitiva interpretazione che si cristallizza nel termine ldquoοὐσίαrdquo (sostanza) questo designa lrsquoessere come presenza costante costante sussistenza ciograve che propriamente egrave egrave conseguentemente lrsquoognora essente lrsquoαει ὅν costantemente presente egrave ciograve cui dobbiamo rifarci fin da principio in qualunque apprendimento in qualunque produrre il modello lrsquoidea costantemente presente egrave ciograve a cui dobbiamo far ricorso come a ciograve che ci sta sempre davanti in ogni logos in qualunque enunciazione lrsquoὑποκείμενον ldquoil soggettordquo quello che ci sta giagrave sempre davanti costituisce dal punto di vista della φύσις dello schiudersi il πρότερον ldquolrsquoantecedenterdquo lrsquoldquoa priorirdquo questa determinazione dellrsquoessere dellrsquoessente contraddistingue il modo in cui lrsquoessente sta di fronte a ogni apprendimento a ogni enunciazione lrsquoὑποκείμενον preannuncia la successiva interpretazione dellrsquoessente come oggetto (sarebbe quella che Heidegger in Essere e Tempo chiama la ldquopre comprensionerdquo per comprendere qualcosa occorre che questo qualcosa sia giagrave da sempre compreso percheacute lrsquouomo lrsquoesserci egrave allrsquointerno di un progetto storico in cui questa cosa giagrave crsquoegrave per questo la comprende) Lrsquoapprensione νοεῖν il viene assorbita dal λόγος nel senso di enunciazione essa diventa cosigrave sia nellrsquoapprendere che nel definirsi qualcosa in quanto qualcosa penetra e attraversa con lrsquoapprendere διανοεῖσθαι ciograve che si dagrave Questo penetrare enunciante διάνοια forma la caratteristica essenziale dellrsquointelletto concepito come una rappresentazione giudicante cosigrave lrsquoapprensione diviene intelletto ragione (egrave un altro modo per porre la questione di cui dicevamo prima cioegrave del passaggio da φύσις allrsquoἰδέα) Essente egrave solo ciograve che egrave pensato esattamente ed egrave in grado di tener testa a un pensiero esatto Il termine chiave che serve di base per lrsquointerpretazione dellrsquoessere dellrsquoessente egrave ldquoοὐσίαrdquo come nozione filosofica la parola designa la costanza della presenza anche nellrsquoepoca in cui questa parola egrave divenuta giagrave il concetto dominante della filosofia essa continua a mantenere insieme il suo significato primitivo la proprietagrave sussistente ma neanche questo significato fondamentale dellrsquoοὐσία neacute la strada da esso segnata per lrsquointerpretazione dellrsquoessere hanno potuto mantenersi anche quella egrave caduta miseramente tosto egrave sopravenuta la trasformazione dellrsquointerpretazione dellrsquoοὐσία in ldquosubstantiardquo (ciograve che sta sotto) in questo senso essa perdura come nozione corrente nel Medioevo nei tempi moderni fino ai giorni nostri la filosofia greca viene allora interpretata retrospettivamente e totalmente falsata sulla base di questo concetto predominante di sostanza di cui quello di funzione non egrave che la forma matematizzata resta ancora da vedere come a partire dallrsquoοὐσία assunta come denominazione oggi decisiva per lrsquoessere risulti ora possibile concepire le distinzione precedentemente esposte di essere e divenire e di essere e apparenza Quello che si contrappone al divenire egrave la permanenza costante (ciograve che non diviene ne egrave costantemente privo) quello che si contrappone allrsquoapparenza intesa come mera apparenza egrave ciograve che egrave visto autenticamente (appunto lrsquoidea lrsquoevidenza che muove dallrsquoessere dallrsquoorizzonte dellrsquoessere) essa egrave drsquoaltra parte quale ὄντος ὄν il permanente costante opposto alla cangiante apparenza divenire e apparenza non risultano tuttavia determinati unicamente in base allrsquoοὐσία in quanto οὐσία dal canto suo ha ricevuto

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la propria determinazione decisiva in base al suo rapporto col logos col giudizio enunciante con la dianoia pertanto il divenire e lrsquoapparenza si determinano anche in base alla prospettiva del pensiero Dal punto di vista del pensare giudicante il quale si ricollega sempre a un qualcosa di permanente (ovviamente se deve significare qualcosa per qualcuno questo qualcosa occorre che sia permanente permanga percheacute se diviene non posso giudicare niente) il divenire appare come un non permanere il non permanere si qualifica dapprima per entro al sussistente come un non rimanere nello stesso luogo mentre il divenire appare come un cambiamento di luogo hellip Tutto sta nella domanda fondamentale posta allrsquoinizio ldquopercheacute vi egrave in generale lrsquoessente e non il nullardquo il primo svolgimento di questo fondamentale quesito ci ha indotti a porre la domanda ldquoChe cosa ne egrave in generale dellrsquoessererdquo la parola ldquoessererdquo ci egrave dapprima apparsa come una parola vuota di significato evanescente questo pareva essere un fatto constatabile come altri ma alla fine ciograve che allrsquoapparenza sembrava non porre particolari problemi neacute richiedere di venire ulteriormente indagato ci egrave apparso come la cosa piugrave degna di indagine lrsquoessere e la comprensione dellrsquoessere non sono un mero fatto lrsquoessere costituisce lrsquoevento fondamentale sulla cui base soltanto lrsquoesserci storico viene mantenuto in seno allrsquoapertura dellrsquoessere e nella sua totalitagrave (quindi appare qui lrsquoessere come evento un evento fondamentale senza il quale non accade nulla percheacute qualunque cosa accade per via del manifestarsi dellrsquoessere del suo disvelarsi cioegrave lrsquoldquoessercirdquo storico viene mantenuto in seno a questa apertura dellrsquoessente se no non crsquoegrave niente) hellip questo fondamento dellrsquoesserci storico cosigrave eminentemente degno di essere indagato non si puograve cogliere in tutta la sua dignitagrave e nel suo rango che col porlo in questione (ecco questa egrave unrsquoaltra cosa fondamentale in Heidegger cioegrave per interrogarsi sullrsquoessere per intendere qualche cosa dellrsquoessere occorre mantenerlo in questione se non lo si mantiene in questione vuole dire che la questione egrave chiusa se la questione egrave chiusa egrave reificata egrave oggettivata non egrave piugrave lrsquoessere ma egrave un ente) Le indicazioni che sono state date sullrsquouso corrente tuttavia oltre modo variato di ldquoegraverdquo ci hanno convinto di questo egrave del tutto erroneo parlare di indeterminatezza e di vacuitagrave dellrsquoessere egrave lrsquoldquoegraverdquo che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo e non viceversa (ve lo rileggo percheacute egrave importante ldquoEgraverdquo lrsquoldquoegraverdquo ndash copula ndash che determina il significato e il contenuto dellrsquoinfinito ldquoessererdquo come verbo infinito lrsquoinfinito del verbo essere egrave appunto essere e non viceversa cioegrave lrsquoldquoegraverdquo egrave il qui e adesso ed egrave ciograve che si mostra che consente di pensare allrsquoessere come infinito cioegrave lrsquoessere lo ricaviamo da ciograve che si manifesta Egrave ligrave che sta lrsquoessere nel suo apparire in questo ldquoegraverdquo in questo ldquoessercirdquo potremmo dire ldquoDaseinrdquo) Possiamo ora anche capire percheacute la cosa sia necessariamente cosigrave lrsquoldquoegraverdquo vale come copula come piccolo termine di relazione qui cita Kant in seno alla proposizione questa contiene in seacute lrsquoldquoegraverdquo ma siccome la proposizione il logos come categoria ha aggiunto la giurisdizione sullrsquoessere egrave lei che in base al suo proprio ldquoegraverdquo determina lrsquoessere (cioegrave sta dicendo che egrave il logos che egrave in base al suo proprio lrsquoldquoegraverdquo che determina lrsquoessere percheacute egrave nella parola egrave nel logos nel dire egrave adesso qui che egrave possibile dire ldquoegraverdquo e quindi considerare lrsquoapparire di qualsiasi cosa per questo in altre parti dice che il linguaggio egrave la dimora dellrsquoessere) Lrsquoessere dal quale abbiamo preso le mosse considerandolo un termine vuoto deve perciograve contrariamente a questa apparenza avere un significato determinato Il carattere determinato dellrsquoessere egrave stato posto in evidenza con lrsquoesame delle quattro distinzioni lrsquoessere in contrapposizione al divenire e la permanenza lrsquoessere in contrapposizione allrsquoapparenza egrave il modello permanente il ldquosempre identicordquo lrsquoessere in contrapposizione al pensare egrave il sub strato il sussistente ldquoοὐσίαrdquo lrsquoessere in contrapposizione al dovere egrave ciograve che si propone di volta in volta come il ldquodovutordquo non ancora o giagrave realizzato Permanenza identitagrave sussistenza proporsi esprimono in fondo la stessa cosa la costante presenzialitagrave lrsquoὅν in quanto ldquoοὐσίαrdquo (lrsquoente in quanto sostanza cioegrave lrsquoente che si puograve manifestare percheacute crsquoegrave una sostanza rinvia allrsquoessere quindi lrsquoente non egrave che esista di per seacute) Questo carattere determinato dellrsquoessere non egrave accidentale esso risulta dalla disposizione stessa in cui si trova il nostro

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esserci storico in virtugrave del suo grande cominciamento presso la grecitagrave hellip Dovrsquoegrave allrsquoopera il vero nichilismo A questo punto egrave evidente lagrave dove si rimane attaccati allrsquoessente consueto dove si pensa sia sufficiente assumere lrsquoessente come egrave stato fatto fino ad oggi come essente puro e semplice e basta (come ente) ciograve significa respingere la domanda sullrsquoessere e trattare lrsquoessere come un nulla (Nihil Se io cancello lrsquoessere lrsquooblio dellrsquoessere egrave questo il nichilismo percheacute cancello lrsquoessere se cancello lrsquoessere cosa rimane Non essere Il non ente il ni-ente) il che anche in un certo senso esso egrave in quanto non sussiste lrsquoessente ma si essentia Il nichilismo egrave questo occuparsi soltanto dellrsquoessente dimenticando lrsquoessere egrave il nichilismo cosigrave inteso e soltanto questo il fondamento di quel nichilismo che Nietzsche ha messo in evidenza nel primo libro della volontagrave di potenza al contrario egrave sapere espressamente spingersi nel porre la domanda sullrsquoessere fino ai limiti del nulla includendolo in tale domanda costituisce il primo passo il solo fecondo per un reale superamento del nichilismo hellip Lrsquointera concezione dellrsquoessere proprio della tradizione occidentale e per conseguenza il fondamentale modo di rapportarsi allrsquoessere ancor oggi predominante si possono riassumente nella formula essere e pensare essere e pensare non piugrave con la copula ma con la congiunzione essere e pensare significa avere diviso lrsquoessere la φύσις dal λόγος (non sono piugrave la stessa cosa come diceva Parmenide ma Essere e tempo egrave il suo titolo si sta citando) egrave un titolo che non si puograve in alcun modo collegare alle predette distinzioni essa porta in tuttrsquoaltro orizzonte problematico Non si tratta in questo caso di sostituire semplicemente la parola ldquotempordquo alla parola ldquopensarerdquo il fatto egrave che lrsquoessenza del tempo risulta determinata fondamentalmente e solo nellrsquoorizzonte del problema dellrsquoessere da punti di vista del tutto diversi Ma percheacute proprio il ldquotempordquo percheacute allrsquoinizio della filosofia Occidentale la prospettiva che guida la manifestazione dellrsquoessere egrave il tempo ma in modo che questa prospettiva come tale rimaneva ancora occulta neacute poteva non rimanerlo (la metafisica egrave nata da questo la φύσις egrave diventata atemporale Se egrave ldquotemporalizzatardquo permettetemi questo termine allora lrsquoessere non egrave piugrave un oggetto ma lrsquoesserci egrave il progetto per esempio il progetto che si interroga sullrsquoessere e tutto ciograve che egrave lrsquouomo nel momento in cui fa qualcosa pensa qualcosa decide qualcosa tutto ciograve che accade infatti ad un certo punto parleragrave verso la fine di Ereignis egrave lrsquoevento la cosa essenziale lrsquoevento come ciograve che accade e quindi ciograve che si manifesta qui e adesso con tutto ciograve che questo comporta mentre la metafisica e quindi e sottolineo ldquoquindirdquo la scienza nascono secondo Heidegger dalla atemporalizzazione dellrsquoessere lrsquoessere non egrave piugrave temporale ed egrave la condizione per poterlo oggettivare cioegrave prendere lrsquoessere come un ente) Allorcheacute finalmente lrsquoοὐσία intendendo con ciograve la presenza costante (e quindi alla greca) diventa concetto fondamentale per designare lrsquoessere che cosa rimane nascostamente in fondo allrsquoessenza della costanza della presenza se non il tempo (lrsquoessere diventa staccato dal tempo) ma questo ldquotempordquo non egrave ancora nella sua essenza manifesto ma drsquoaltra parte nellrsquoambito della fisica egrave manifestabile (non si vede la fisica non puograve vedere il tempo non si manifesta) cosigrave quando succede che alla fine della filosofia greca con Aristotele (Per Heidegger Aristotele egrave la fine della filosofia greca da qual momento non egrave piugrave successo niente) la meditazione si fissa sullrsquoessenza del tempo il tempo medesimo deve necessariamente venire considerato come un sussistente οὐσία τίς Ciograve si esprime nel fatto che il tempo egrave qui concepito a partire dallrsquoora dal particolare e unico presente il passato egrave non piugrave presente il futuro un non ancora presente lrsquoessere nel senso della sussistenza diviene la prospettiva per la determinazione del tempo (sottolineo ldquodeterminazionerdquo del tempo) ma cosigrave il tempo non risulta autenticamente assunto come prospettiva per lrsquointerpretazione dellrsquoessere diventa anche lui una cosa un oggetto (un ente) al pari di qualunque altra cosa (per Heidegger essere e tempo non sono scindibili potreste leggere il titolo di Essere e Tempo come se la ldquoerdquo fosse una copula cioegrave Essere egrave Tempo) Essere e Tempo non rappresentano in tale ordine di idee un libro ma un compito un compito autentico egrave quello che noi non sappiamo e che

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nella misura in cui lo sappiamo autenticamente cioegrave come compito sappiamo sempre e solo in guisa interrogativa Ecco ci sarebbe da commentare percheacute questa ultima parte egrave importante soprattutto per la nascita della scienza e quindi del pensiero contemporaneo di tutto ciograve che ha costituito Heidegger e del pensiero autentico e tutti i misconoscimenti operati dalla metafisica e quindi dalla scienza Senza metafisica dice Heidegger la scienza non sarebbe mai esistita Tutto questo ci porta alla τέχνη alla τέχνη come ciograve che la metafisica ha inventato una volta che ha dimenticato lrsquoessere Cancellato rimosso lrsquoessere ciograve che egrave rimasto egrave la τέχνη la tecnica e cioegrave di potere manipolare come dice sempre Heidegger conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente 28 gennaio 2015 Abbiamo terminato lrsquoIntroduzione alla Metafisica di Heidegger perograve forse non ho letto un passaggio verso la fine che egrave importante per la questione del linguaggio e il principio di non contraddizione Ha appena detto del modo in cui la filosofia egrave passata dallrsquoidea della φύσις al ldquologosrdquo come contrapposizione come se il logos avesse la possibilitagrave di dire lrsquoessere dice Heidegger ne consegue che la decisione circa il vero si esplica ora fra il contrasto fra il dire vero e il puro recitare il logos nel senso del dire e dellrsquoenunciare diventa ora la sede in cui si decide della veritagrave vale a dire in senso originario della non latenza e con ciograve dellrsquoessere dellrsquoessente Inizialmente il logos (qui egrave sempre scritto in latino) in quanto raccoglimento egrave lrsquoaccadere della non latenza fondato in essa e al suo servizio ora per contro il logos diventa quale enunciazione la sede della veritagrave intesa come giustezza si giunge cosigrave allrsquoaffermazione di Aristotele per cui il logos come enunciazione egrave ciograve che puograve essere vero o falso La veritagrave che in quanto originariamente non latenza costituisce un evento dello stesso essere predominante ed egrave gestito dal raccoglimento diventa ora una proprietagrave del logos (quindi la veritagrave che era uno dei modi in cui si manifesta lrsquoessere diventa invece il luogo della veritagrave come giustezza e cioegrave adaeligquatio rei et intellectus il passaggio dallrsquoἀλήθεια allrsquoὀρθότης alla giustezza allrsquoadeguatezza) La veritagrave diventando una proprietagrave dellrsquoenunciazione non solo cambia sede ma trasforma la sua essenza dal punto di vista dellrsquoenunciazione il vero si consegue allorcheacute il dire si attiene a ciograve che enuncia quando lrsquoenunciazione si regola sullrsquoessente (egrave la veritagrave come adeguamento) la veritagrave diventa giustezza del logos in questo modo il logos esce dalla ritenzione originaria per entrare nellrsquoaccadere della non latenza cosigrave che ora egrave in base a lui e con riferimento a lui (al logos) che si decide della veritagrave e con ciograve dellrsquoessente perograve non solo dellrsquoessente ma anche in primo luogo dellrsquoessere il logos egrave ora λέγειν τί κατά τινός cioegrave dire alcuncheacute di qualcosa Ciograve di cui qualcosa egrave detto egrave ciograve che sta alla basa e davanti allrsquoenunciazione ldquoὑποκείμενονrdquo appunto il soggetto (ecco qui crsquoegrave una questione che egrave importante che riguarda la posizione di Heidegger nei confronti della metafisica per Heidegger la metafisica nasce con Platone ma percheacute Come mai fa questa considerazione Platone nel momento in cui suddivide lrsquoessente in due mondi il mondo del sensibile e il mondo del vero quindi lrsquoultramondo Iperuranio in particolare in questo modo cosa fa Platone Ma lo diceva giagrave prima dagrave lrsquoavvio a pensare le cose cioegrave gli enti come qualcosa di simile a ciograve che egrave vero e che sta lassugrave da qualche parte infatti parla di ὁμοίωσις ψεῦδος cioegrave qualcosa di simile che sembra ma non egrave e cioegrave qualcosa che deve essere sempre aggiustato da cui poi la questione della veritagrave come ὀρθότης Lrsquoopposizione di Platone a questo punto egrave tale per cui la veritagrave diventa un adeguamento del sensibile rispetto al vero E che cosa si inventa sempre secondo Heidegger si inventa lrsquoho detto un istante fa lrsquoὑποκείμενον il soggetto il soggetto vale a dire ciograve che si pone di fronte allrsquoente si pone di fronte al qualche cosa percheacute il soggetto non potrebbe tecnicamente porsi di fronte allrsquoesserci non puograve se crsquoegrave soggetto egrave percheacute crsquoegrave un qualche cosa rispetto al quale non soltanto il

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soggetto sta sotto ovviamente ma di fronte al quale il soggetto si pone questo qualche cosa di fronte al quale il soggetto si pone egrave un quid qualche cosa un qualche accidente ora questo non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto adesso qui estrapoliamo Heidegger ma non puograve avvenire lrsquoinvenzione del soggetto se permane il Dasein cioegrave lrsquoesserci percheacute a questo punto non crsquoegrave qualcuno che si pone a fronte di qualche cosa se questo ldquoqualcunordquo tra virgolette che quindi non puograve darsi egrave continuamente gettato in ciograve che accade nella situazione in cui si trova egrave un ldquoqualcunordquo sempre tra virgolette che in nessun modo puograve oggettivare qualche cosa di fronte a lui per il semplice fatto che questi oggetti sono anchrsquoessi allrsquointerno di questo progetto allrsquointerno di questo orizzonte come dice Heidegger che li fa apparire quindi non si dagrave un soggetto davanti a un oggetto mentre lrsquoinvenzione di Platone dice Heidegger egrave proprio questa ldquoil soggettordquo nel momento in cui inventa il soggetto compie quella operazione metafisica per cui divide la realtagrave nei due mondi il sensibile e il soprasensibile da quel momento ha inizio la metafisica cioegrave ha inizio il pensiero occidentale tutto ed egrave anche il momento in cui si avvia e lo diceva anche nelle pagine precedenti si avvia la questione della tecnica della τέχνη La τέχνη come il modo di approcciarsi allrsquoente in quanto oggetto la scienza inizia con Platone prima non poteva neacute sarebbe potuta senza Platone almeno la scienza cosigrave come la conosciamo percheacute la necessitagrave della scienza egrave che lrsquooggetto sia identificato si conosciuto solo a questa condizione puograve confrontarsi con lrsquoente nel modo in cui la scienza si confronta con lrsquoente come dice in modo preciso Heidegger attraverso la conoscenza manipolazione elaborazione dellrsquoente per fare questo occorre che sia oggettivato la metafisica non egrave altro che la ldquooggettivazione dellrsquoenterdquo sempre heideggerianamente ora leggo questa cosa e poi aggiungo altre considerazioni) nellrsquoenunciazione ciograve che ne sta alla base puograve presentarsi in diversi modi (qui siamo nellrsquoenunciazione quindi siamo giagrave abbiamo giagrave abbandonato la ldquoφύσιςrdquo nel senso greco del termine ma siamo giagrave nel logos latino cioegrave nellrsquoenunciazione che immagina di potere dire lrsquoessere cioegrave una volta che si egrave posto il soggetto ciograve che il soggetto si trova di fronte lo considera lrsquoessere) come avente tale e tal altra qualitagrave tale e tal altra quantitagrave comportare tale e tal altra relazione qualitagrave quantitagrave relazione sono determinazioni dellrsquoessere a questo punto siccome quali modalitagrave dellrsquoesser detto esse sono tratte dal logos ed enunciare si dice in greco κατηγορεῖν le determinazioni dellrsquoessere dellrsquoessente si dicono κατηγορίαι categorie pertanto la dottrina dellrsquoessere e delle determinazioni dellrsquoessente come tale diventa dottrina delle categorie del loro ordine (qui siamo ad Aristotele ovviamente crsquoegrave stato un passaggio da Platone ad Aristotele) ogni ontologia ha per scopo la dottrina delle categorie che i caratteri essenziali dellrsquoessere siano categorie egrave cosa che oggi e da gran tempo appare ovvia ma si tratta in fondo di una cosa ben strana lo si puograve concepire solo se si capisce che e in che modo il logos come enunciazione sta con la ldquoφύσιςrdquo in un rapporto non di semplice distinzione (che potrebbe anche funzionare) ma di vera e propria contrapposizione presentandosi in pari tempo come lrsquoorizzonte normativo che diventa luogo di origine delle determinazioni dellrsquoessere (a questo punto egrave ciograve che avviene nel logos per questo parlava di enunciazione che stabilisce le determinazioni dellrsquoessere e quindi dellrsquoessere che a questo punto egrave diventato nientrsquoaltro che le sue determinazioni vedete che siamo giagrave nella scienza lrsquoessere inteso a questo punto come ente non egrave nientrsquoaltro che le sue proprietagrave cosa fa la scienza Cerca di indagare le proprietagrave dellrsquoente comprese le connessioni eccetera perograve quali sono le sue proprietagrave ora) Il λόγος φασις il detto nel senso dellrsquoenunciazione decide dellrsquoessere dellrsquoessente in modo cosigrave originario che ogni qual volta un detto si erge contro un altro ossia vi egrave contraddizione ἀντίφασις ciograve che contraddice non puograve essere (Questo egrave il principio di non contraddizione ma egrave interessante qui percheacute fa sorgere il principio di non contraddizione da ciograve che diceva prima e vale a dire dal fatto che egrave solo nel momento in cui il logos diventa enunciazione e non piugrave comrsquoera originariamente come diceva nelle pagine

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precedenti uno dei modi in cui appare lrsquoessere nel momento in cui diventa enunciazione e cioegrave si trasforma in serie di categorie che devono mostrare tutte le proprietagrave dellrsquoente allora ecco che il logos immaginando di dire di qualche cosa ciograve che questo qualche cosa egrave si pone una situazione imbarazzante percheacute a questo punto sorge il principio di non contraddizione percheacute se io dico che una certa cosa egrave quella mi riferisco allrsquoessere di quella cosa perograve come dice Heidegger in seguito allrsquooblio dellrsquoessere lrsquoidea egrave che ciograve che io dico egrave lrsquoessere egrave la cosa in seacute per dirla con Kant ma egrave proprio percheacute crsquoegrave questo pensiero che se io dico una cosa allora contraddire quella cosa significa contrapporre a quellrsquoessere un altro essere Egrave questo che sostiene almeno originariamente sempre per Heidegger al principio di non contraddizione occorre la pre-supposizione che una cosa sia quella che egrave e questo avviene a seguito di tutto ciograve che abbiamo visto prima senza questo non crsquoegrave principio di non contraddizione non crsquoegrave percheacute ciograve che si dice non ha se il logos si mantenesse cosigrave come Heidegger pensava che fosse presso la parola autentica e aurorale dei greci non crsquoegrave nessuna contraddizione percheacute il logos non fa nientrsquoaltro che mostrare uno dei modi in cui lrsquoessere si disvela viene alla luce quindi non ha da contraddire niente egrave un apparire di qualche cosa percheacute qualcosa possa contraddirsi egrave necessario che il logos si distacchi dalla φύσις cioegrave dallrsquoessere heideggerianamente inteso e diventi il modo di dire lrsquoessere cosa che per Heidegger non egrave possibile percheacute per dirlo occorre oggettivarlo entificarlo egrave ente non egrave piugrave essere Ecco che dunque qui sempre secondo Heidegger sorge il principio di non contraddizione che a questo punto potrebbe anche intendersi che per Heidegger non egrave originario neacute egrave un qualche cosa senza la quale lrsquouomo non puograve parlare non puograve esprimersi non puograve fare nulla come pensa Severino Per Heidegger non crsquoegrave contraddizione se il logos rimane lrsquoessere che originariamente egrave e allora nello schiudersi dellrsquoessere nellrsquoapparire dellrsquoessere nel mostrarsi alla luce alla non latenza nellrsquoἀλήθεια a questo punto lrsquoessere non egrave nientrsquoaltro che il trovarsi in una situazione come diceva Jasper per altro verso egrave il trovarsi in quella situazione che non ha da essere piugrave vera o meno vera o falsa eccetera ma egrave quella che egrave cioegrave quella situazione Intervento perograve ed egrave questa la questione che io non intendo se come per Heidegger tutto fosse unrsquoemanazione una nascita dellrsquoessere ciascuna volta in cui ci si trova a dire come potrebbe affermare le cose che afferma Non potrebbe giungere a quelle conclusioni percheacute non ci sarebbe nulla diciamo cosigrave nessun filo che gli consente di giungere a queste affermazioni egrave questo che mi egrave difficile intendere Heidegger si occupava di metafisica non di semiotica in prima istanza no non si contraddice percheacute per lui il linguaggio egrave come tutti sanno la dimora dellrsquoessere Ma si puograve muovere unrsquoobiezione ad Heidegger e adesso lo facciamo lui dice che senza il linguaggio cioegrave senza lrsquouomo percheacute egrave lrsquouomo che pone la domanda che domanda originariamente senza questa condizione di porsi una domanda e lrsquouomo egrave il solo ente a poterlo fare da qui la questione dellrsquoesistenzialismo che accoglie fino ad un certo punto poi ligrave va a scuole per esempio la posizione che ha Carlo Sini nei confronti di Heidegger almeno per molti aspetti non egrave la stessa che ha Vattimo e cosigrave la posizione di Emanuele Severino egrave ancora differente da quella di entrambi come spesso accade almeno rispetto ai pensatori piugrave importanti ci sono sempre molte posizioni differenti qual egrave quella vera Quella di ciascuno ovviamente Ma vi stavo dicevo dunque che Heidegger parte dallrsquouomo cioegrave da quellrsquoente che egrave in condizione di domandare ed egrave quello anche che domandando puograve ritrovarsi come progetto anche il domandare egrave un progettare e quindi si trova in questo progetto ora perograve la questione interessante egrave che lrsquouomo che egrave lrsquounico ente che puograve porsi delle domande senza le quali non crsquoegrave lrsquoessere puograve porsi delle domande e quindi ciograve che consente allrsquouomo di porsi delle domande dovrebbe essere qualcosa che precede lrsquoessere teoricamente visto che senza lrsquouomo non crsquoegrave domanda non puograve formularsi nessuna domanda questa penna non formula nessuna domanda Quindi ci si trova dicevo in una bizzarra situazione tale per cui la

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condizione per il darsi dellrsquoessere per lrsquoapparire dellrsquoessere egrave che ci sia lrsquouomo ma percheacute ci sia lrsquouomo occorre che ci sia linguaggio e cioegrave che lrsquouomo sia in condizione di domandare Adesso Heidegger parla della logica e grosso modo egrave quello che vi dicevo prima) non a torto la filosofia delle antiche scuole ha raccolto sotto il nome di ldquoOrganonrdquo i trattati di Aristotele che hanno riferimento al λόγος con ciograve la logica risulta anche giagrave definita nei suoi caratteri fondamentali (una volta che egrave stato stabilito il principio di non contraddizione e cioegrave che egrave il dire che fa esistere lrsquoessere a questo punto crsquoegrave il principio di non contraddizione e crsquoegrave logica) ed egrave cosigrave che Kant duemila anni piugrave tardi ha potuto dire nella prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura che la logica dopo Aristotele non ha potuto piugrave arretrare di un passo e che non ha fino ad oggi potuto fare neanche un passo avanti siccheacute secondo ogni apparenza sembra essere cosa definita e compiuta Ma non lo sembra soltanto (dice Heidegger) ma lo egrave la logica infatti malgrado Kant e Hegel non ha piugrave compiuto per ciograve che vi egrave in essa di essenziale e di originario alcun passo lrsquounico ancora possibile egrave quella di scardinarla (che egrave quello che aveva intenzione di fare Heidegger) in quanto prospettiva normativa dellrsquointerpretazione dellrsquoessere dal suo fondamento (e cioegrave come dicevo prima scardinare il logos dallrsquoessere e portarlo a ciograve che gli egrave ldquodovutordquo e cioegrave allrsquoessere inteso come ldquoφύσιςrdquo per esempio non piugrave quindi ldquoessererdquo come qualche cosa di oggettivato percheacute solo a questo punto sorge il logos nellrsquoaccezione latina quindi egrave questa la condizione per la nascita della logica sarebbe come a dire che stando a Heidegger diciamo che allrsquointerno dellrsquoldquouomo autenticordquo in un certo senso la logica egrave inutile percheacute non ha da stabilire cose vere o cose false ora dice) riassumiamo quanto stato detto sulla φύσις e sul logos La φύσις diventa ἰδέα παράδειγμα la veritagrave diventa giustezza il λόγος diventa enunciazione la sede della veritagrave concepita come giustezza lrsquoorigine delle categorie cioegrave il principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessere questo egrave ciograve che diventa il λόγος (ldquoil principio che decide delle possibilitagrave dellrsquoessererdquo percheacute lrsquoidea egrave che il logos faccia esistere le cose) idea e categoria costituiscono ormai due concetti sotto cui ricadono il pensare e lrsquoagire il valutare dellrsquoOccidente lrsquoesserci tutto La trasformazione della φύσις e del λόγος la trasformazione della φύσις (come natura ldquonaturardquo intesa in accezione latina del termine) e del logos noncheacute la trasformazione del loro reciproco rapporto rappresentano una caduta dal principio originario la filosofia dei greci perviene a dominare lrsquoOccidente non in virtugrave del suo originario principio ma della sua fine principiale che raggiunge in maniera grandiosa e definitiva la sua compiuta formulazione in Hegel (Dice che si egrave raggiunto si egrave chiuso come un cerchio poi non egrave esattamente cosigrave percheacute in effetti non egrave tanto Hegel quanto Nietzsche a stabilire insieme con la tecnica la fine nel senso del compimento della metafisica Dice che la metafisica egrave la preistoria della tecnica la preistoria nel senso che egrave la condizione piugrave antica per il prodursi della tecnica la metafisica finisce per Heidegger con Nietzsche e con la tecnica con Nietzsche per via del famoso capovolgimento che opera del ldquocastello di Platonerdquo in cima che cosa crsquoegrave Crsquoegrave lrsquoaspetto piugrave nobile e degno e cioegrave crsquoegrave la volontagrave degli umani di raggiungere la conoscenza di raggiungere la veritagrave di raggiungere il bene tutto quanto di meglio sia pensabile ma dice Nietzsche capovolgiamo tutto questo e ciograve che crsquoegrave sotto portiamolo sopra cosa crsquoera sotto La volontagrave di potenza Egrave questo dice Nietzsche a fondamento di tutta la ricerca degli umani Quindi questo capovolgimento segna lo smascheramento infatti questi tre personaggi Nietzsche Marx e Freud passano in genere come gli autori della ldquoScuola del sospettordquo sospetto che le cose non stiano come si pensa che siano Tutto questo ci conduce a un altro aspetto molto importante stavo considerando per quanto riguarda il ldquopotererdquo le fantasie di potere che sembra almeno seguendo il discorso di Heidegger che abbiano anche loro a fondamento la metafisica e cioegrave che senza la metafisica non ci sono le fantasie di potere ma percheacute Percheacute la metafisica oggettivizza lrsquoente quindi pone la condizione per poterlo conoscere per poterlo dominare che cosa fa la scienza

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Domina fino alla tecnica poi per Heidegger la scienza diventa nientrsquoaltro che tecnica cioegrave la tecnica prende il sopravvento sulla scienza quindi dominare lrsquoente questo fa la metafisica questo egrave il compito della metafisica per questo giunge al suo compimento dice Heidegger con la tecnica percheacute egrave il massimo possibile di potere sulle cose attraverso la cibernetica Κυβερνήτης era il pilota della nave la cibernetica dunque egrave quel pensiero che egrave in grado di dominare tutto tantrsquoegrave che a tuttrsquooggi anzi oggi ancora di piugrave si pensa che la tecnica come ldquotecnologiardquo sia saragrave in grado a breve di fare cose straordinarie soprattutto attraverso i computer che con la loro velocitagrave di calcolo che egrave inimmaginabile per gli umani questa velocitagrave egrave quella cosa che consente o dovrebbe consentire di giungere al controllo totale su tutto Egrave una fantasia ovviamente non percheacute questo non sia raggiungibile ma percheacute occorrerebbe prima intendersi sul concetto di ldquotuttordquo eventualmente ma non egrave questa la questione quanto il fatto che la metafisica dicevo prima egrave la condizione per ogni fantasia di potenza cioegrave ogni fantasia di dominio dellrsquoente che avviene come Heidegger ha spiegato passo dopo passo Verrebbe anche da pensare questa magari egrave una questione su cui potremmo discutere anche nei mercoledigrave successivi rispetto alla questione del potere da pensare che il lavoro che ha fatto Freud rispetto alle fantasie straordinario importante e senza il quale oggi probabilmente non saremmo qui perograve ha puntato lrsquoattenzione su un tipo particolare di fantasie ldquofantasie sessualirdquo prevalentemente Freud non aveva neacute gli strumenti neacute i mezzi per intendere altrimenti verrebbe da pensare che senza fantasie di potere non possono darsi fantasie sessuali mentre senza fantasie sessuali egrave possibilissimo avere fantasie di potere e cioegrave la fantasie di potere precede anzi egrave la condizione percheacute possa darsi quella serie di cose che Freud chiama fantasie sessuali occorre cioegrave la necessitagrave che un qualche cosa sia considerato dominabile manipolabile ora che questo ente sia un orologio una penna stilografica una persona egrave irrilevante il dominio dellrsquoente passa anche per questo cioegrave per il dominio di una persona sullrsquoaltra percheacute a questo punto grazie alla metafisica egrave dominabile piugrave propriamente egrave possibile il pensiero di dominare quellrsquoente Quindi il motivo per cui abbiamo letto Introduzione alla metafisica egrave per intendere meglio proprio la questione del potere insieme con la questione della tecnica percheacute a questo punto paiono andare di pari passo le due cose cioegrave il potere sempre come fantasia ovviamente fantasia di dominio di controllo su tutto e la tecnica come ldquorealizzazionerdquo tra virgolette percheacute non egrave che realizzi propriamente perograve appare come una realizzazione di questa fantasia di dominio la ldquofantasiardquo avviata da Platone con la sua metafisica Questa egrave la posizione di Heidegger lui dice in modo molto esplicito che egrave stato Platone a incominciare tutto questo disastro Tuttavia Heidegger pur condannando la tecnica per tutti i motivi di cui vi ho detto in parte giunge a considerare che la tecnica comunque potrebbe contenere in seacute anche la propria dissoluzione e cioegrave essere quel veicolo che arrivato alle estreme conseguenze per cosigrave dire puograve consentire agli umani di verificare lrsquoimpotenza e lrsquoimpossibilitagrave della tecnica e di giungere quindi alla dissoluzione della tecnica per riappropriarsi del proprio progetto e passare dallrsquoessere inautentico allrsquoessere autentico La questione del potere egrave importante percheacute se la metafisica egrave la fase iniziale delle fantasie di potere egrave la condizione della fantasia di potere e se la metafisica egrave il pensiero occidentale allora egrave come dire che il pensiero occidentale egrave fatto di metafisica ed essendo fatto di metafisica egrave fatto di fantasia di dominio fantasia di controllo totale su tutto Dicevano gli gnostici ldquoeritis sicut diirdquo sarete come dei questo sarebbe un porsquo lo slogan della tecnica quando la tecnica avragrave raggiunto il suo culmine il suo ἀκμή acmeacute egrave la punta allora sarete come dei Intervento in Heidegger crsquoegrave questo aspetto che lrsquouomo essendo un ente diventa oggetto manipolabilehellip Sigrave ne parla in Was ist Metaphysik Che cosrsquoegrave la metafisica ma anche in ldquoEssere e tempordquo lrsquouomo si reifica si oggettivizza certo sigrave sono tanti gli aspetti di Heidegger ovviamente qui abbiamo letto solo questo volumetto ha scritto una grande quantitagrave di opere dove perograve la tesi centrale e

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fondamentale egrave grosso modo sempre la stessa cioegrave lrsquouomo egrave inautentico percheacute ha obliato lrsquoessere e non si rende conto che lrsquoessere non egrave quella cosa che immagina che sia ma egrave ciograve che consente ecco potremmo dire che ldquolrsquoessere egrave sempre un poter essererdquo per Heidegger cioegrave sempre un essere nel progetto un essere nella situazione essere in ciograve che sto facendo essere tutto ciograve che questo progetto progettare comporta egrave il Geworfener Entwurf il ldquoprogetto gettatordquo Ecco quindi la questione del potere anche se qui Heidegger non ne parla in modo diretto perograve la questione del potere egrave come se venisse mostrata nelle sue fasi aurorali nel modo in cui egrave nata egrave incominciata egrave incominciato tutto con Platone Tenere conto di questo significa innanzi tutto tenere conto che il pensare degli umani egrave necessariamente metafisico comunque e che perograve si puograve anche porre la questione in termini leggermente differenti per esempio lrsquoobiezione che muovevo prima ad Heidegger certo egrave chiaro che per lui trovarsi ldquogettatirdquo continuamente in un progetto ldquoprogettordquo non egrave altro che il volere fare qualche cosa per esempio volere cambiare le cose il trovarsi in questa cosa per volere cambiare le cose occorre che io abbia giagrave delle idee su queste cose che abbia una volontagrave Ciograve che non crsquoegrave almeno non in modo cosigrave delineato e preciso in Heidegger egrave il fatto che per potere avere una volontagrave per potere ldquovolererdquo progettarsi questo volere progettarsi non viene da seacute viene da dei pensieri delle idee dei discorsi che si sono fatti che si sono acquisiti e questo Heidegger lo sa ma tutto questo ha come condizione per potere accadere che esista una struttura che costruisca delle sequenze tali il cui utilizzo costituisce ciograve che comunemente si chiama ldquolinguaggiordquo senza il quale non egrave possibile farsi nessuna domanda Posso farmi una domanda se qualche cosa mi interroga ma percheacute qualche cosa mi interroga Da dove arriva una interrogazione una domanda un domandare Egrave il punto su cui buona parte della filosofia si arresta Quando Aristotele nella prima pagina del IV libro della Metafisica parla della meraviglia di che egrave ciograve che muove gli umani al conoscere al volere sapere percheacute si trova meravigliato di fronte a qualche cosa usa la parola ldquoθαῦμαrdquo Severino traduce questa parola non come ldquomeravigliardquo come avviene di solito che a suo parere egrave un modo troppo debole per lui ldquoθαῦμαrdquo egrave il terrore egrave la paura per Severino egrave questo che muove gli umani a inventarsi per esempio gli dei cioegrave a fare unrsquooperazione che egrave quella dice Severino di allearsi con il piugrave forte dio egrave il piugrave forte se io mi alleo con il piugrave forte sono piugrave forte Severino non lo dice perograve fra le righe lo sta enunciando anche se traduce ldquoθαῦμαrdquo con terrore con paura egrave comunque una paura di non essere adeguati a ciograve che si deve affrontare e la costruzione di una paura anche una bestia puograve avere paura ma egrave una reazione a qualcosa di immediato non crsquoegrave unrsquoelaborazione a partire da questo reagisce semplicemente scappa ma poi la cosa finisce ligrave non crsquoegrave nessun pensiero attorno a questo nessuna elaborazione nessun pensiero per porre un rimedio a quella situazione cioegrave di progettarsi questo per Heidegger soltanto lrsquouomo egrave in condizione di farlo Quindi anche parlando dello ldquoθαῦμαrdquo in questa accezione come fa Severino comunque allude al fatto che per allearsi cosigrave come secondo Severino sorgono le religioni allearsi con il piugrave potente dagrave giagrave pone giagrave il fatto che crsquoegrave qualcosa di piugrave potente o di meno potente e cioegrave lrsquoidea che se ho potere riesco a fronteggiare qualche cosa Naturalmente nessuno di costoro ha mai considerato lrsquoeventualitagrave di andare oltre questo cioegrave oltre il detto di Aristotele e cioegrave domandarsi percheacute Da dove viene la fantasia di potere Il desiderio di potere Sigrave qualcuno potrebbe dire per contrastare la malasorte questa egrave la tesi piugrave o meno di Severino per contrastare tutto ciograve che di negativo puograve accadere Egrave piugrave complicata la questione percheacute gli umani hanno operato appunto un progetto tale da mettere in atto delle tecniche per affrontare questo pericolo questo nemico approntando queste tecniche hanno considerato che il fare questo procede dallrsquoidea che se hanno piugrave potere sono piugrave al riparo perograve lrsquoidea del potere in seacute cioegrave quella che consente di pensare che se ho piugrave potere mi metto al riparo questa ha unrsquoorigine

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differente che neacute Heidegger neacute Aristotele nemmeno Platone ha mai posto La questione interessante egrave intendere questa fantasia di potere a partire da ciograve che rende umani gli umani che egrave esattamente ciograve che dice Heidegger il fatto che sono esseri parlanti sono gli unici su questo pianeta che parlino questo li rende non solo speciali ma li rende il prodotto in un certo senso di questa cosa che li fa essere umani cioegrave il linguaggio Se fosse possibile intendere esattamente il funzionamento del linguaggio allora potremmo sapere come funzionano gli umani necessariamente e sappiamo come funziona il linguaggio e pertanto sappiamo come funzionano gli umani e anche da dove viene la fantasia di potere Fare tutto il percorso che ha fatto Heidegger in questo libro sulla metafisica ci ha mostrato soltanto che la necessitagrave o meglio il destino degli umani metafisici egrave la tecnica ed egrave il motivo per cui la tecnica oggi egrave cosigrave importante non lo sarebbe mai stata se non ci fosse stata la metafisica cioegrave se la metafisica non avesse mostrato che egrave possibile conoscere dire e conoscere lrsquoessere conoscere cioegrave lrsquoessenza di qualche cosa lrsquoessere dellrsquoente che egrave il compito che si egrave prefissata la scienza sapere tutto di qualche cosa tutto cioegrave conoscere lrsquoessere solo che come dice Heidegger ha fatto confusione tra ente ed essere La tecnica sorge da questa illusione illude che sia possibile essere come dio percheacute la tecnica egrave questo che dice ti fornisco strumenti sempre piugrave potenti sempre piugrave veloci sempre piugrave efficaci alla fine potrai fare tutto saprai tutto Appunto sarai dio Questo evoca la famosa frase di Sartre rispetto agli umani come progetto fallito di essere dio questo diceva da qualche parte ldquoprogetto fallito di essere diordquo sempre ldquofallitordquo per Sartre ovviamente questa era la maledizione degli umani non dava nessuna chance mentre Heidegger la fornisce da qui una serie di divergenze tra Sartre e Heidegger Ma al di lagrave di questo egrave come se la tecnica dicesse che non egrave vero quello che dice Sartre lrsquoumano non egrave un progetto fallito di diventare dio percheacute lrsquouomo puograve appunto diventare dio come recita il motto gnostico ldquoeritis sicut diirdquo Questo ci dice che per gli umani per il modo in cui la societagrave e la civiltagrave e la cultura sono strutturate egrave impossibile eliminare la metafisica per una serie di motivi di cui abbiamo detto e altri ne diremo ancora perograve contrariamente a Sartre non propongo un pessimismo catastrofico Dicevo che se non crsquoegrave la possibilitagrave di uscire dalla metafisica cosa che per altro anche Heidegger alla fine ha pensato da qui la sua celebre frase ldquosolo un dio puograve salvarcirdquo se non crsquoegrave questa possibilitagrave crsquoegrave perograve la possibilitagrave di tenerne conto di saperlo atto dopo atto e tenendone conto non esserne travolti e cioegrave non credere che ciograve che si sta dicendo ciograve che si sta osservando ciograve che si sta pensando sia necessariamente quello che egrave ma ciograve che io ho voluto che fosse

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