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P I A N O T R I E N N A L E D E L L O F F E R T A F O R M A T I V A per il triennio 2016/17 - 2017/18 - 2018/19 (ART.1, COMMI 12 e 14, LEGGE N.107/2015) D e l i b e r a d e l C o n s i g l i o d i C i r c o l o n. 129 d e l 1 3 g e n n a i o 2 0 1 6 Aggiornato per l’a.s. 2016/17 A p p r o v a t o d a l C o n s i g l i o d i C i r c o l o Delibera n. 182 d e l 27 ottobre 2 0 1 6 Ministero dell’istruzione Università Ricerca Direzione Didattica Statale Infanzia e Primaria V Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) Via Ofanto, 1- Barletta (BT) Codice Fiscale 8100331072 Codice Meccanografico BAEE063001 www.vcircolo-barletta.gov.it PEO: [email protected] PEC: [email protected]

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P I A N O

T R I E N N A L E

D E L L ’ O F F E R T A F O R M A T I V A

per il triennio 2016/17 - 2017/18 - 2018/19

(ART.1, COMMI 12 e 14, LEGGE N.107/2015)

D e l i b e r a d e l C o n s i g l i o d i C i r c o l o

n. 129 d e l 1 3 g e n n a i o 2 0 1 6

Aggiornato per l’a.s. 2016/17 A p p r o v a t o d a l C o n s i g l i o d i C i r c o l o

Delibera n. 182 d e l 27 ottobre 2 0 1 6

Ministero dell’istruzione Università Ricerca Direzione Didattica Statale Infanzia e Primaria

V Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) Via Ofanto, 1- Barletta (BT)

Codice Fiscale 8100331072 – Codice Meccanografico BAEE063001 www.vcircolo-barletta.gov.it

PEO: [email protected] PEC: [email protected]

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

2

I N D I C E

pag.

Premessa 4

Parte 1^ - Priorità, traguardi ed obiettivi 5

Parte 2^ - Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI 7

Parte 3^ - Proposte e pareri provenienti dall’utenza e dal territorio 9

Parte 4^ - Piano di miglioramento 11

Parte 5^ - Scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/15

5.1 Finalità della legge e compiti della scuola (c. 1-4)

5.2 Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno (c. 5)

5.3 Fabbisogno di organico di posti di potenziamento (c. 5)

5.4 Obiettivi prioritari adottati dalla scuola (c. 7)

5.5 Fabbisogno di organico di personale ATA (c. 14)

5.6 Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali (c. 6)

5.7 Scelte di gestione e di organizzazione (c. 14)

5.8 Educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere (c. 15-16)

5.9 Insegnamento lingua inglese nella scuola primaria (c.20)

5.10 Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale (c. 56-59)

5.11 Uso dei locali al di fuori dei periodi di attività didattiche (c. 61)

5.12 Formazione in servizio del personale (c. 124)

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Parte 6^ - Curricolo, Progettazione, Valutazione

6.1 - Il curricolo di scuola

6.2 - Profilo delle competenze al termine della scuola primaria

6.3 - Competenze chiave europee

6.4 - Curricolo verticale per competenze

6.5 - Scelte educativo – didattiche

6.6 - La progettazione dell’intervento formativo

6.7 - Quota oraria delle discipline

6.8 - La valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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6.9 - La valutazione autentica

6.10 – La certificazione delle competenze

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Parte 7^ - Progetti ed attività

7.1 - Ampliamento dell'offerta formativa

7.2 - Attività didattico - educative curriculari ed extracurriculari

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85

Parte 8^ - Scelte derivanti da priorità e da obiettivi assunti negli anni precedenti.

8.1 - M i s s i o n e V i s i o n

8.2 - La scuola e la sicurezza

8.3 - Scelte di fondo

8.4 - Organismi collegiali

8.5 – Scelte metodologico - didattiche

8.6 - Innovazione metodologica e strumentazioni PON

8.7 - Inclusione di alunni con Bisogni Educativi Speciali

8.8 - Integrazione di alunni diversamente abili

8.9 - Inclusione di alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento

8.10 – Integrazione di alunni non italiani

8.11 – Prevenzione al fenomeno della dispersione scolastica

8.12 - Il circolo in rete

8.13 - Patto educativo di corresponsabilità Scuola - Famiglia

8.14 - Alleanza scuola/famiglia: azioni da favorire per il successo formativo

dell’alunno

8.15 – Partecipazione e coinvolgimento delle famiglie

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Parte 9^ - Attività di Monitoraggio e Valutazione

9.1 - L’auto valutazione per la qualità dell’offerta formativa

9.2 - Sistemi di controllo e monitoraggio

9.3 - Le fasi dell’autovalutazione del P.T.O.F.

9.4 - Il Nucleo Interno di auto Valutazione

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D O C U M E N T I C O M P L E M E N T A R I A L P T O F 118

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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P R E M E S S A

Il 5° Circolo Didattico “G. Modugno” di Barletta è stato istituito nei primi anni ’60 presso la sede di Via

Mura Del Carmine n.19, all’interno dell’edificio scolastico appositamente costruito e destinato dal Comune

ad accogliere gli alunni di questa Istituzione. Dall’a.s. 1990/91 è stata acquisita la nuova sede di Via Ofanto 1.

Negli anni il Circolo si è arricchito con altri plessi per meglio accogliere anche i bambini di scuola dell’Infanzia

(“Montessori”, “Piazza Plebiscito”, “San Ruggiero”, “Via Ofanto 4”).

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, relativo al 5° Circolo Didattico “G. Modugno” di Barletta, è

elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema

nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.

Il Piano è stato elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli Indirizzi per le attività della scuola e

delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico con proprio Atto di Indirizzo

prot. AOOAGVCD7773/A19 del 28 dicembre 2015 e in continuità con il POF 2015/16 valorizzando le

esperienze positive pregresse integrate da nuove azioni per dare piena risposta ai bisogni formativi

dell’utenza con il contributo fondamentale dei docenti dell’organico dell’autonomia. Esso è coerente con il

Rapporto di AutoValutazione e con il Piano di Miglioramento, con particolare riguardo alle priorità, ai

traguardi di lungo periodo e alle azioni di miglioramento previste.

L’aggiornamento del Piano ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei Docenti nella seduta del 27

ottobre 2016; è stato approvato dal Consiglio di Circolo nella seduta del 27 ottobre 2016 con delibera n. 182.

Il Piano aggiornato, dopo l’approvazione, viene inviato all’U.S.R. competente per le verifiche di legge

ed in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato.

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P a r t e 1^

P r i o r i t à, t r a g u a r d i e d o b i e t t i v i

Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenute nel

Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo on line della scuola e presente sul portale Scuola in

Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera la Scuola,

l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati

degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto.

Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi

conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.

Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:

1) Migliorare i risultati degli studenti nelle prove INVALSI di Italiano riportati dalle classi V.

2) Migliorare i risultati degli studenti nelle prove INVALSI di Matematica riportati dalle classi V.

I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:

1) Ridurre di un punto percentuale la differenza tra il punteggio medio di Italiano riportato dalle

classi V ed il punteggio medio di Italiano riportato dalle classi V della Puglia.

2) Ridurre di un punto percentuale la differenza tra il punteggio medio di Matematica riportato dalle

classi V ed il punteggio medio di Matematica riportato dalle classi V della Puglia.

Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

Dalla lettura dei dati relativi alle rilevazioni sugli apprendimenti di Italiano e Matematica a.s.13/14

restituiti alla scuola dall’INVALSI si evince che la scuola ha riportato buoni risultati nella prova di

Italiano classe 2^, ma inferiori alla media regionale e nazionale nelle altre prove. Nella

consapevolezza che questi dati costituiscono un punto di partenza per riorientare il lavoro scolastico

ed elaborare una più efficace progettazione didattica annuale, la scuola s’impegna ad attuare azioni

di miglioramento e potenziamento dell’offerta formativa per raggiungere un più elevato standard di

qualità puntando su un insegnamento più significativo. In particolare i docenti saranno impegnati a

mettere in atto strategie didattiche innovative e attraenti per stimolare la motivazione

all’apprendimento e l’attivazione della memoria a lungo termine come supporto allo sviluppo delle

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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competenze. Tali azioni punteranno a ridurre il numero degli alunni con un basso livello di

apprendimento cercando di incrementare per contro il numero degli alunni con un livello di

apprendimento più alto, portando la distribuzione dei livelli degli alunni in ciascuna classe il più

possibile vicino alla curva di Gauss.

L’ obiettivo di processo per l’a.s. 2015/16 che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento

dei traguardi è:

Elaborare il Curricolo per competenze con definizione dei Nuclei fondanti in verticale ispirati al

Profilo dello studente e alle Competenze chiave.

La motivazione della scelta effettuata è la seguente:

Il curricolo, con un approccio per competenze, favorisce nell’alunno lo sviluppo della creatività e del

pensiero divergente, spronandolo a trasferire conoscenze e abilità da un contesto ad un altro, a

ricercare ed inventare soluzioni a problemi multidimensionali, superando il frazionamento delle

discipline e la frammentazione dei saperi.

Queste competenze trasversali renderanno l’alunno più pronto ad affrontare le prove di verifica

interne ed esterne che spesso sono transdisciplinari e finalizzate a verificare il livello di acquisizione

di conoscenze significative. Abituare gli alunni a mobilizzare conoscenze e abilità da un contesto

noto a uno non noto consente di metterlo nelle condizioni di affrontare le prove (anche quelle

standardizzate dell’INVALSI) con serenità e maggiore probabilità di successo.

L’ obiettivo di processo per l’a.s. 2016/17 che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento

dei traguardi è:

“Definire il Curricolo di scuola con riferimento ai Nuclei Fondanti, alle Competenze chiave europee, alle

Indicazioni Nazionali e al Profilo dello studente, declinato per annualità”.

La motivazione della scelta effettuata è la seguente:

La scuola, in linea con quanto realizzato per il conseguimento dell’obiettivo di processo relativo

all’a.s. 2015/16, intende proseguire nella definizione del curricolo verticale declinato per annualità e

sviluppato nelle progettazioni curriculari annuali strutturate in UDA. È di tutta evidenza che il

curricolo verticale per competenze rende l’alunno più pronto a mobilizzare conoscenze e abilità da

un contesto noto a uno non noto. Ci si attende quindi che la didattica per competenze consentirà

agli alunni di affrontare le prove (anche quelle standardizzate dell’INVALSI) con serenità e maggiore

probabilità di successo.

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P a r t e 2^

S c e l t e c o n s e g u e n t i a i r i s u l t a t i

d e l l e p r o v e I N V A L S I

L’analisi compiuta alla fine dell’a.s. 2014/15 nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle

prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza:

Questa scuola ha sempre risposto positivamente alle sollecitazioni dell’INVALSI partecipando ai

Progetti Pilota per la Valutazione della Scuola Italiana (PP1, PP2 e PP3) e al SNV sino ad oggi.

La partecipazione ad un sistema di valutazione esterna, ha offerto una valida occasione di crescita

professionale e culturale agli operatori scolastici in quanto gli stessi, attivando processi di verifica e

di ricerca, si sono impegnati per un progressivo miglioramento della qualità del sistema di istruzione

e formazione. La scuola sistematicamente mette in atto processi organizzativi per costituire classi

eterogenee all’interno ed omogenee fra di loro per assicurare esiti uniformi.

Il Nucleo di Autovalutazione interno ogni anno pianifica azioni preliminari e propedeutiche alla

somministrazione delle prove standardizzate dell’INVALSI organizzando corsi di

informazione/formazione con lettura e riflessioni sul manuale per docenti somministratori. Il piano

prevede anche lo scambio dei docenti delle classi seconde con quelli delle classi quinte. Ciò

garantisce una migliore affidabilità del corretto svolgimento delle prove.

Il ricorso a strategie innovative e alla personalizzazione degli interventi in classe, anche grazie al

contributo degli esperti di progetti per il rinforzo degli apprendimenti in Italiano e in Matematica, le

disparità a livello di risultati tra gli alunni meno dotati e quelli più dotati tendono a regredire nel

corso della loro permanenza a scuola.

ed i seguenti punti di debolezza:

La scuola nelle prove standardizzate nazionali a.s. 2013/14 di Italiano e Matematica ha raggiunto

risultati diversificati sia per discipline che per classi.

Tra le classi seconde e le classi quinte si rilevano risultati diversi soprattutto in italiano dove si

riscontra un soddisfacente livello generale delle classi seconde e una variabilità evidente nelle classi

quinte.

Il punteggio di Italiano e Matematica della scuola alle prove INVALSI è inferiore rispetto a quello di

scuole con background socio-economico e culturale simile. I punteggi delle diverse classi in Italiano e

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Matematica sono distanti e la varianza tra classi in Italiano e Matematica è superiore a quella

media. La quota di studenti collocata nel livello 1 è inferiore alla media regionale e nazionale ma le

quote dei livelli 2 e 3 in Italiano e in Matematica sono superiori alla media regionale e nazionale.

La varianza tra le classi seconde e quinte in Italiano è superiore alla media del sud Italia e nazionale.

Solo per matematica classi seconde la varianza è notevolmente al di sotto della media del sud Italia

e nazionale.

In fase di elaborazione del PdM a.s. 2015/16, la scuola ha deciso di modificare l’obiettivo di processo del RAV

nel modo seguente:

1 - Elaborare il curricolo verticale per competenze con definizione dei Nuclei fondanti in verticale.

Di perseguire un ulteriore obiettivo:

2 – Definire un modello condiviso di Unità di Apprendimento per competenze, progettare e

sviluppare una prima UdA da sperimentare in classe, documentandone il percorso.

L’analisi compiuta alla fine dell’a.s. 2015/16 nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento

nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce gli stessi punti di forza

dell’anno precedente ed i seguenti punti di debolezza:

La scuola nelle prove standardizzate nazionali a.s. 2014/15 di Italiano e Matematica ha raggiunto

risultati diversificati sia per discipline che per classi. Tra le classi seconde e le classi quinte si rilevano

risultati diversi soprattutto in italiano dove si riscontra un soddisfacente livello generale delle classi

seconde e una variabilità evidente nelle classi quinte. Il punteggio di Italiano e Matematica della scuola

alle prove INVALSI è inferiore rispetto a quello di scuole con background socio-economico e culturale

simile. I punteggi delle diverse classi in Italiano e Matematica sono distanti e la varianza tra classi in

Italiano e Matematica è superiore a quella media. La quota di studenti collocata nel livello 1 è inferiore

alla media regionale e nazionale ma le quote dei livelli 2 e 3 in Italiano e in Matematica sono superiori

alla media regionale e nazionale. La varianza tra le classi seconde e quinte in Italiano e Matematica si

discosta di poco dalla media nazionale e del Sud Italia.

In fase di elaborazione del PdM a.s. 2016/17, prendendo in considerazione l’obiettivo di processo del RAV

“Definire il Curricolo di scuola con riferimento ai Nuclei Fondanti, alle Competenze chiave europee, alle

Indicazioni Nazionali e al Profilo dello studente, declinato per annualità”, la scuola ha stabilito di

Declinare il Curricolo verticale per competenze in annualità e in progettazioni didattiche annuali

costituite da Unità di Apprendimento.

Attuazione delle Unità di Apprendimento previste nella progettazione.

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P a r t e 3^

P r o p o s t e e p a r e r i p r o v e n i e n t i

d a l l’ u t e n z a e d a l t e r r i t o r i o

Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano, sono stati sentiti rappresentanti

dell’utenza e del territorio come di seguito specificati:

- Genitori per l’ampliamento dell’orario scolastico nel tempo antimeridiano e pomeridiano;

- Genitori con particolari competenze professionali congruenti alle attività curriculari che dichiarano la

propria disponibilità a collaborare con i docenti di classe, in forma di volontariato;

- Enti Locali territoriali per instaurare rapporti improntati alla massima collaborazione allo scopo di:

mettere a disposizione delle scuole risorse finanziare, personale ausiliario, personale per assistenza ai

soggetti con handicap, personale dei LSU, ….., promuovere un uso integrato delle strutture scolastiche

anche al di fuori degli orari di lezione per attività sportive e culturali di interesse generale;

- Associazioni Culturali, Pro-Loco, Associazioni di volontariato… per intrecciare rapporti di collaborazione e

d’intesa, nella ricerca comune d’interventi mirati alla risoluzione dei problemi di natura psicologica,

organizzativa, per l’approfondimento della nostra storia, della nostra cultura e per lo studio del territorio;

- Associazioni sportive del territorio allo scopo di mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche

ed educative ampie ed al tempo stesso integrate e congruenti con le linee-guida indicate nel presente

Piano, di valorizzare le competenze professionali presenti all’interno delle Associazioni, di favorire un uso

integrato delle strutture scolastiche anche al di fuori degli orari di lezione per attività sportive e culturali

di interesse generale.

Nel corso di tali contatti, sono state definite le modalità di intervento per tutte le forme di

collaborazione che si svolgono all’interno degli edifici scolastici e finalizzate all’ampliamento dell’offerta

formativa (attività sportive, scacchi, ....) e sostegno all’autonomia per alunni disabili (educatori, psicologi,…).

Inoltre sono state formulate le seguenti proposte di:

- adesione e partecipazione a iniziative e concorsi: Spettacoli teatrali a scuola di Compagnie varie; Teatro

Ragazzi presso il Teatro Curci di Barletta; AGISCUOLA presso la multisala Paolillo; Colla Uh-Uh; Gazzetta

del Mezzogiorno; Marcia della Pace; Iniziative di solidarietà: Unicef, Caritas, Unitalsi, AMO Puglia, Partita

del Cuore; Mostre; LILT – Prevenire è vivere; Concorsi indetti dall’Ente Locale sulla tematica ambientale;

Concorsi sull’alimentazione; la Cartolina d’oro a cura della FIDAPA; Concorsi di Intercultura; Lotta alla

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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pediculosi; Prevenzione al tabagismo; l’Archivio della Memoria; Olimpiade GIOIAMATHESIS; Gare di

Problem solving; attività con Associazioni ambientaliste (WWF, Legambiente…), Educazione Finanziaria

nelle scuole, Fisco e scuola;

- partecipazione alle iniziative nazionali ed internazionali: Settimana Europea della mobilità sostenibile -

dal 16 al 22 settembre; Giornata Internazionale della Pace - 21 settembre; Puliamo il mondo - 28-29-30

settembre; Festa dei nonni - 2 ottobre; Giornata Nazionale della Pace, della fraternità e del dialogo tra

appartenenti a culture e religioni diverse - 4 ottobre; Giornata Mondiale dell’Alimentazione - 16 ottobre;

Giornata Mondiale del Risparmio - 31 ottobre; Giornata Mondiale della Scienza (UNESCO) - 10 novembre;

Giornata dei diritti dei bambini - 20 novembre; Festa dell’Albero - 21 novembre; Settimana Nazionale

contro la violenza e la discriminazione razziale - dal 24 al 30 novembre; Giornata per la Custodia del

Creato - 29 novembre; Giornata Mondiale della disabilità - 3 dicembre; Giorno della memoria - 27

gennaio; Giornata della Sicurezza in Internet - 5 febbraio; Darwin day - 12 febbraio; Legambiente:

Nontiscordardimé – Operazione scuole pulite - 16 marzo; Giornata dell’Unità Nazionale, della

Costituzione, dell’Inno e della Bandiera - 17 marzo; Giornata Mondiale contro il Razzismo - 21 marzo;

Giornata Mondiale dell’acqua - 22 marzo; Giornata Nazionale della promozione della lettura - 24 marzo;

Giornata Nazionale del Teatro - 27 marzo; Giornata Internazionale della Terra - 22 aprile; Giornata

Mondiale del libro - 23 aprile; Legambiente: 100 strade per giocare - dal 3 al 5 maggio; Festa dell’Europa -

9 maggio; Settimana Mondiale ONU dedicata alla Sicurezza Stradale - dal 6 al 12 maggio; Giornata

Mondiale della diversità culturale - 21 maggio; Giornata Mondiale dell’ambiente - 5 giugno.

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P a r t e 4^

P i a n o d i M i g l i o r a m e n t o

Il D.P.R. n. 80 del 28 marzo 2013 “Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di

istruzione e formazione”, all’art. 6 “Procedimento di valutazione” richiede a ciascuna scuola di procedere

all’autovalutazione sistematica del proprio servizio, alla elaborazione di un Rapporto di AutoValutazione in

formato elettronico e alla formulazione di un Piano di Miglioramento.

La Direttiva MIUR del 18 settembre 2014 e la nota MIUR del 1 settembre 2015 riprendono in esame le

scadenze per la pubblicazione del RAV e la predisposizione del Piano di Miglioramento che deve coinvolgere

tutta la comunità scolastica per un’azione di riflessione e progettazione di nuovi approcci formativi.

Il Piano di Miglioramento di questo Circolo Didattico è stato elaborato dal Nucleo Interno di

Valutazione con il contributo di figure apicali della scuola e personale ATA, nonché da genitori rappresentanti

dei due ordini di scuola.

Il Piano di Miglioramento, definito all’interno della Piattaforma INDIRE, ha una sua precisa struttura:

quattro Sezioni, ciascuna suddivisa in Passi. Le prime sezioni richiedono la scelta di obiettivi di processo

coerenti con priorità e traguardi individuati nel RAV con l’indicazione dei risultati attesi e degli indicatori di

monitoraggio e la descrizione delle modalità di rilevazione.

Si riportano di seguito gli obiettivi di processo collegati alle Priorità e ai Traguardi:

Priorità

triennali

Traguardi

triennali

Obiettivi funzionali al raggiungimento dei

traguardi del RAV

a.s. 2015/16

1- Migliorare i risultati

degli studenti nelle

prove INVALSI di

Italiano riportati dalle

classi V.

Ridurre di 1% la differenza tra

il punteggio medio di Italiano

delle classi V e il punteggio

medio di Italiano riportato

dalle classi V della Puglia.

Definire un modello condiviso di UdA per competenze, progettare e sviluppare una prima UdA da sperimentare in classe, documentandone il percorso.

Elaborare il Curricolo verticale per competenze con definizione dei Nuclei fondanti.

2- Migliorare i risultati

degli studenti nelle

prove INVALSI di

Matematica riportati

dalle classi V.

Ridurre di 1% la differenza tra il punteggio medio di Matematica delle classi V e il punteggio medio di Matematica riportato dalle classi V della Puglia.

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La pianificazione delle attività relative alla definizione di un modello condiviso di UdA per competenze,

alla progettazione e allo sviluppo di una prima UdA da sperimentare in classe, documentandone il percorso,

ha impegnato tutti docenti del Circolo nel periodo da gennaio a maggio, comprendendo anche i momenti di

monitoraggio delle stesse.

La pianificazione delle attività relative alla elaborazione del Curricolo verticale per competenze, ha

avuto inizio nel mese di settembre 2015 e sono terminate a giugno 2016, comprendendo anche i momenti di

monitoraggio.

L’ultima sezione è relativa alla valutazione, condivisione e diffusione dei risultati sia all’interno che

all’esterno dell’organizzazione scolastica.

Priorità

triennali

Traguardi

triennali

Obiettivi funzionali al raggiungimento dei

traguardi del RAV

a.s. 2016/17

1- Migliorare i risultati

degli studenti nelle

prove INVALSI di

Italiano riportati dalle

classi V.

Ridurre di 1% la differenza tra

il punteggio medio di Italiano

delle classi V e il punteggio

medio di Italiano riportato

dalle classi V della Puglia.

Declinare il Curricolo verticale per

competenze in annualità e in progettazioni

didattiche annuali costituite da Unità di

Apprendimento.

Attuazione delle Unità di Apprendimento

previste nella progettazione.

2- Migliorare i risultati

degli studenti nelle

prove INVALSI di

Matematica riportati

dalle classi V.

Ridurre di 1% la differenza tra il punteggio medio di Matematica delle classi V e il punteggio medio di Matematica riportato dalle classi V della Puglia.

La pianificazione delle attività relative alla declinazione del curricolo verticale per annualità, la

elaborazione di progettazioni didattiche annuali costituite da Unità di Apprendimento e la loro attuazione

impegnerà tutti docenti del Circolo nel periodo da settembre a giugno, comprendendo anche i momenti di

monitoraggio.

L’ultima sezione sarà relativa alla valutazione, condivisione e diffusione dei risultati sia all’interno che

all’esterno dell’organizzazione scolastica.

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P a r t e 5^

S c e l t e c o n s e g u e n t i a l l e p r e v i s i o n i

d i c u i a l l a l e g g e 1 0 7/1 5

5.1 – FINALITÀ DELLA LEGGE E COMPITI DELLA SCUOLA

LEGGE 107/15 - comma 1

“Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini, la presente legge dà piena attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all'articolo 21 della legge 15 marzo 1997 n. 59, e successive modificazioni, anche in relazione alla dotazione finanziaria”.

LEGGE 107/15 - comma 2

“Per i fini di cui al comma 1, le istituzioni scolastiche garantiscono la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali e la loro organizzazione è orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonché all'integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale. In tale ambito, l'istituzione scolastica effettua la programmazione triennale dell'offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l'apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali”.

LEGGE 107/15 - comma 3

“La piena realizzazione del curricolo della scuola e il raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi da 5 a 26, la valorizzazione delle potenzialità e degli stili di apprendimento nonché della comunità professionale scolastica con lo sviluppo del metodo cooperativo, nel rispetto della libertà di insegnamento, la collaborazione e la progettazione, l'interazione con le famiglie e il territorio sono perseguiti mediante le forme di flessibilità dell'autonomia didattica e organizzativa previste dal regolamento di cui al D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, e in particolare attraverso: a) l'articolazione modulare del monte orario annuale di ciascuna disciplina, ivi compresi attività e insegnamenti interdisciplinari; b) il potenziamento del tempo scolastico anche oltre i modelli e i quadri orari, nei limiti della dotazione organica dell'autonomia di cui al comma 5, tenuto conto delle scelte degli studenti e delle famiglie; c) la programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo del curricolo e di quello destinato alle singole discipline, anche mediante l'articolazione del gruppo della classe”.

LEGGE 107/15 - comma 4

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“All'attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 1 a 3 si provvede nei limiti della dotazione organica

dell'autonomia di cui al comma 201, nonché della dotazione organica di personale amministrativo,

tecnico e ausiliario e delle risorse strumentali e finanziarie disponibili”.

Coerentemente con quanto stabilito dalla Legge 107/2015, la scuola “G. Modugno”, consapevole del

suo ruolo centrale nella società della conoscenza, pianifica e organizza l’attività di educazione e istruzione al

fine di promuovere lo sviluppo culturale, spirituale, mentale e fisico di ciascun allievo e il successo formativo,

nel rispetto dei tempi e dei ritmi di apprendimento e nella valorizzazione delle capacità, attitudini e

aspirazioni personali, in sintonia con le scelte educative delle famiglie e con le esigenze del territorio.

La Scuola in particolare s'impegna a:

non mettere in atto alcuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico per motivi riguardanti

genere, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche, sociali ed economiche;

• agire secondo criteri d’obiettività ed equità;

• garantire, attraverso tutte le sue componenti e con l’impegno delle istituzioni collegate, il rispetto dei

principi e delle norme sancite dalla legge;

• favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento e l’integrazione di questi ultimi, con

particolare riguardo alla fase d’ingresso;

• rivolgere un particolare impegno alla soluzione delle problematiche relative a tutti coloro che si trovano in

condizioni di disagio, ai portatori di handicap, agli stranieri;

• promuovere la crescita integrale dell’individuo che apprende, facilitandone le potenzialità evolutive e

contribuendo allo sviluppo armonico della personalità;

favorire la costruzione e lo sviluppo d’identità consapevoli e aperte, rendendo l’alunno protagonista del

proprio processo di apprendimento;

garantire la realizzazione del curricolo della scuola, favorendo il potenziamento dei saperi e delle

competenze degli alunni;

• promuovere la capacità di vivere e di convivere, sviluppando il senso della legalità e l’etica della

responsabilità;

• promuovere il nuovo umanesimo e la consapevolezza delle condizioni dell’uomo planetario;

• rispettare la libertà d’insegnamento dei docenti diretta a promuovere la piena formazione della personalità

degli alunni;

• garantire il diritto all’aggiornamento e alla formazione in servizio per tutto il personale scolastico;

• assicurare l’obbligo scolastico e la regolarità della frequenza con interventi di prevenzione e controllo

dell’evasione e della dispersione scolastica;

• individuare ed elaborare gli strumenti per garantire la continuità educativa tra i diversi ordini e gradi

d’istruzione;

• promuovere il coordinamento con il contesto territoriale e il coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà

locali;

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favorire attività che realizzano la funzione della Scuola come centro di formazione culturale, sociale e civile

consentendo l’uso degli edifici e delle attrezzature anche in orario pomeridiano;

promuovere la valorizzazione dei suoi ambienti di apprendimento per renderli accoglienti ed al passo ci

tempi che richiedono sempre nuove competenze digitali e tecnologiche;

orientare l’organizzazione scolastica alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del

servizio.

5.2 – FABBISOGNO DI ORGANICO DI POSTI COMUNI E DI SOSTEGNO

LEGGE 107/15 - comma 5

“Al fine di dare piena attuazione al processo di realizzazione dell'autonomia e di riorganizzazione dell'intero sistema di istruzione, è istituito per l'intera istituzione scolastica, o istituto comprensivo, e per tutti gli indirizzi degli istituti secondari di secondo grado afferenti alla medesima istituzione scolastica l'organico dell'autonomia, funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dal piano triennale dell'offerta formativa predisposto ai sensi del comma 14. I docenti dell'organico dell'autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell'offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento”.

Il Circolo ospita oltre ottocentocinquanta alunni di Scuola Primaria e di Scuola dell’Infanzia ed offre un

tempo scuola differenziato in entrambi gli ordini di scuola:

SCUOLA PRIMARIA - Tempo Ordinario con attività antimeridiane dal lunedì al sabato - Tempo Pieno con attività antimeridiane e pomeridiane, comprensive del

servizio mensa, dal lunedì al venerdì

SCUOLA

DELL’INFANZIA

- Tempo Ridotto con attività antimeridiane dal lunedì al venerdì - Tempo Ordinario con attività antimeridiane e pomeridiane, comprensive del

servizio mensa, dal lunedì al venerdì

SCUOLA PRIMARIA

Per l’anno scolastico 2015/16 nella Scuola Primaria risultano presenti complessivamente 25 classi (n.

22 classi a Tempo Ordinario e n. 3 classi a Tempo Pieno) distribuite su due plessi. Pertanto l’organico di

diritto è stato definito in n. 45 docenti (n. 44 di scuola comune e n. 1 specializzato in L2). Ipotizzando lo

stesso numero di classi per il prossimo triennio 2016/17 – 2017/18 – 2018/19, si prevede il medesimo

fabbisogno di n. 45 docenti (n. 44 di scuola comune e n. 1 specializzato in L2), fatte salve eventuali variazioni

in aumento o in decremento della consistenza all’atto delle iscrizioni per gli anni scolastici successivi.

I docenti di scuola comune specializzati per l’IRC sono n. 2 e garantiscono l’insegnamento della

Religione Cattolica ciascuno nella classe di titolarità. In tutte le altre classi operano n. 3 docenti specialisti in

IRC. Lo stesso fabbisogno permane per il prossimo triennio 2016/17 – 2017/18 – 2018/19.

Per quanto riguarda la presenza degli alunni diversamente abili nelle classi di scuola primaria, nell’a.s.

2015/16 essi sono complessivamente n. 17, di cui 11 in situazione di gravità. Pertanto l’organico di sostegno

assegnato in fase di diritto è di n. 11 (n. 2 CH e n. 9 EH) e in fase di assegnazione di posti in deroga sono stati

attribuiti ulteriori n. 3 EH.

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Nell’anno scolastico 2016/17 sono presenti n. 15 diversamente abili di cui 10 alunni in situazione di

gravità. In organico di diritto sono stati assegnati n. 11 posti di sostegno e con i posti in deroga altri due

docenti per garantire la piena attuazione dei diritti al rapporto intero per gli alunni in situazione di gravità.

Per l’anno scolastico 2017/18 si prevede l’uscita verso la scuola secondaria di primo grado di n. 6

alunni, mentre si prevede in ingresso n. 2 alunno delle nostre scuole dell’Infanzia. Complessivamente si

presume la frequenza di n. 11 alunni di cui 6 in situazione di gravità, per cui si ipotizza un fabbisogno di n. 5,5

posti (n. 1 CH e n. 4,5 EH) per l’organico di diritto (calcolato sul rapporto medio docente/alunno di 1/2) e la

necessità di altri 3 posti in deroga per garantire la piena attuazione dei diritti al rapporto intero per gli alunni

in situazione di gravità.

Per l’anno scolastico 2018/19 si prevede l’uscita verso la scuola secondaria di primo grado di n. 2

alunni, mentre si prevede in ingresso n. 2 alunno delle nostre scuole dell’Infanzia. Complessivamente si

presume la frequenza di n. 10 alunni di cui 5 in situazione di gravità, per cui si ipotizza un fabbisogno di n. 5

posti (EH) per l’organico di diritto (calcolato sul rapporto medio docente/alunno di 1/2) e la necessità di altri

2,5 posti in deroga per garantire la piena attuazione dei diritti al rapporto intero per gli alunni in situazione di

gravità.

Le suddette previsioni per le richieste di organico sono basate solo sul numero degli alunni iscritti e

non comprendono i dati relativi alle nuove iscrizioni.

SCUOLA DELL’INFANZIA

Nella Scuola dell’Infanzia, per l’anno scolastico 2015/16, risultano presenti n. 14 sezioni (n. 13 a tempo

ordinario e n. 1 a tempo ridotto), pertanto l’organico di docenti curriculari di scuola dell’infanzia è di n. 27.

Ipotizzando uno stesso numero di sezioni per l’anno scolastico 2016/17, si prevede lo stesso fabbisogno di n.

27 docenti dell’infanzia su posto di scuola comune.

Per quanto riguarda la presenza degli alunni diversamente abili nelle sezioni di scuola dell’infanzia,

nell’a.s. 2015/16 essi sono complessivamente n. 5, di cui 4 in situazione di gravità. Pertanto l’organico di

sostegno assegnato in fase di diritto è di n. 3 EH e in fase di assegnazione di posti in deroga sono stati

attribuiti n. 1,5 EH.

Nell’anno scolastico 2016/17 sono presenti n.5 alunni in situazione di gravità. In organico di diritto

sono stati assegnati n. 2 posti di sostegno e con i posti in deroga altri tre docenti per garantire la piena

attuazione dei diritti al rapporto intero per gli alunni in situazione di gravità.

Per l’anno scolastico 2017/18 si prevede l’uscita verso la scuola primaria di n. 2 alunno. Resta

confermato n. 1 alunno frequentante in situazione di gravità. Al momento si può ipotizzare un fabbisogno di

n. 0,5 posti (EH) per l’organico di diritto (calcolato sul rapporto medio docente/alunno di 1/2) e la necessità

di ulteriore 0,5 (EH) su posti in deroga per garantire la piena attuazione dei diritti al rapporto intero per gli

alunni in situazione di gravità.

Per l’anno scolastico 2018/19 si prevede l’uscita verso la scuola primaria di n. 2 alunno. Non risultano

riconferme di alunni diversamente abili.

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Le suddette previsioni per le richieste di organico sono basate solo sul numero degli alunni

attualmente iscritti.

In mancanza di docenti specializzati in IRC, per tutte le sezioni è presente n. 1 docente specialista che

insegna la Religione Cattolica.

5.3 – FABBISOGNO DI ORGANICO DI POSTI DI POTENZIAMENTO

LEGGE 107/15 - comma 5

“Al fine di dare piena attuazione al processo di realizzazione dell'autonomia e di riorganizzazione dell'intero sistema di istruzione, è istituito per l'intera istituzione scolastica, o istituto comprensivo, e per tutti gli indirizzi degli istituti secondari di secondo grado afferenti alla medesima istituzione scolastica l'organico dell'autonomia, funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dal piano triennale dell'offerta formativa predisposto ai sensi del comma 14. I docenti dell'organico dell'autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell'offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento”.

Alla Scuola, per l’anno scolastico 2015/16 sono stati attribuiti n. 4 docenti dell’organico di

potenziamento che sono stati impegnati per lo svolgimento di un Progetto di recupero/consolidamento/

potenziamento in orario curriculare. Inoltre gli stessi svolgono attività laboratoriali con prolungamento

dell’orario curriculare per gruppi di alunni. Solo in parte le docenti concorrono a fronteggiare le necessità

giornaliere delle sostituzioni per assenze brevi.

Per il prossimo triennio 2016/17 – 2017/18 – 2018/19 si prevede la necessità di un organico di

potenziamento di n. 6 docenti per meglio rispondere ai bisogni degli alunni e delle famiglie, offrendo un

tempo scuola più esteso (passerà da 27 a 29 ore settimanali) e più ricco di stimoli all’apprendimento. Per il

conseguimento degli obiettivi formativi individuati dalla scuola come prioritari, i nuovi docenti dell’organico

dell’autonomia saranno impegnati in differenti modalità descritte nel paragrafo successivo di questo

documento.

5.4 - OBIETTIVI PRIORITARI ADOTTATI DALLA SCUOLA

LEGGE 107/15 - comma 7

“Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilità, nonché in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti: a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione Europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori; d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità; e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica; h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal MIUR il 18 dicembre 2014; m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al D.P.R. 20 marzo 2009 n. 89; o)incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione; p)valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; q)individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti; r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; s) definizione di un sistema di orientamento”.

Il Collegio Docenti del 5° Circolo Didattico “G. Modugno” di Barletta conformemente alla Legge n.

107/2015 art.1 c. 7, alla nota del MIUR prot. n. 30549 del 21.09.2015 e alla nota USR prot. n. 10476 del

22.09.2015 avente per oggetto “Acquisizione del fabbisogno dell’organico del potenziamento propedeutica

all’attuazione della fase C del Piano assunzionale”, tenuto conto degli obiettivi di miglioramento indicati nel

R.A.V. della scuola con Delibera n. 27 del 28/09/2015 ha individuato il seguente ordine di priorità tra i Campi

di Potenziamento e i relativi obiettivi formativi:

Priorità Campi di potenziamento Obiettivi formativi (prioritari)

1 Potenziamento

scientifico

Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche

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2 Potenziamento

linguistico

Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con

particolare riferimento all’Italiano.

3

Potenziamento

umanistico socio-

economico e per la

legalità

Prevenzione e contrasto della Dispersione scolastica, di ogni forma di

discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento

dell’inclusione scolastica e del Diritto allo studio degli alunni con

Bisogni Educativi Speciali attraverso percorsi individualizzati e

personalizzati.

4 Potenziamento artistico

e musicale

Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura

musicali, nell’arte e nella storia dell’arte, nel cinema, nelle tecniche e

nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni.

5 Potenziamento motorio

Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti

ispirati ad uno stile di vita sano, con particolare riferimento

all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport.

6 Potenziamento

laboratoriale

Sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare

riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e

consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione.

Per il raggiungimento degli obiettivi formativi indicati con la priorità 1 e 2 “Potenziamento scientifico”

e “Potenziamento linguistico”, che intendono valorizzare e potenziare sia le competenze linguistiche, con

particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese, che le competenze matematico-logico-

scientifiche, si prevede l’utilizzo di n. 5 docenti dell’organico dell’autonomia al fine di ampliare l’offerta

formativa curriculare, anche in orario pomeridiano.

I docenti saranno distribuiti uno per interclasse e saranno impegnati in:

- attività curriculari con insegnamento frontale all’intero gruppo classe, concorrendo in tal modo

all’ampliamento dell’orario scolastico che da 27 ore verrà portato a 29 con l’incremento di un’ora di

Italiano e/o di Matematica;

- attività curriculari a classi aperte o per gruppi di livello per lo svolgimento di laboratori di

recupero/consolidamento delle competenze linguistiche e logico-matematiche;

- attività didattiche in orario pomeridiano, per il potenziamento scientifico, linguistico, umanistico-socio-

economico e per la legalità, artistico e musicale, motorio, laboratoriale.

Saranno privilegiate le seguenti metodologie e strategie didattiche: peer to peer , apprendimento

cooperativo, problem solving, circle time, role play, flipped classroom, …

Anche gli altri docenti dell’organico dell’autonomia, mediante forme di flessibilità didattica e

organizzativa previste dalle norme, potranno far ricorso all’articolazione modulare del monte orario annuale

di ciascuna disciplina allo scopo di concentrare in particolari periodi alcuni insegnamenti per favorirne gli

apprendimenti, oppure in orario di apertura pomeridiana della scuola, potranno destinare parte delle ore

antimeridiane di contemporaneità ad attività per il recupero/consolidamento/potenziamento scientifico,

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linguistico, umanistico-socio-economico e per la legalità, artistico e musicale, motorio, laboratoriale con il

proprio gruppo classe o gruppi di alunni.

Per il raggiungimento degli obiettivi formativi indicati con la priorità 4 “Potenziamento artistico e

musicale”, con la priorità 5 “Potenziamento motorio”, con la priorità 6 “Potenziamento laboratoriale” si

prevede, come specificato nelle priorità 1 e 2, l’utilizzazione degli stessi 5 docenti dell’organico

dell’autonomia che presteranno parte del loro servizio in orario pomeridiano per la realizzazione di attività

musicali, motorie e di acquisizione di competenze digitali, ma anche della disponibilità di docenti curriculari

che intendono svolgere tali attività.

Con le attività musicali si vuole condurre gli alunni alla comprensione ed alla progressiva

razionalizzazione di tutto ciò che l’esperienza musicale suscita in termini di emozioni e riflessioni, anche nella

prospettiva di arricchimento del bagaglio comunicativo con riferimento alla pluralità dei linguaggi compreso

ovviamente anche quello musicale. L’attività musicale costituirà il motore di sviluppo della sicurezza

individuale e delle capacità di “star bene insieme”.

Con le attività motorie si vuole favorire l’utilizzo del linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed

esprimere i propri stati d’animo; l’acquisizione della consapevolezza di sé attraverso la percezione del

proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali; la comprensione del fair play all’interno delle

occasioni di gioco e di sport.

Il potenziamento delle metodologie laboratoriali riveste particolare importanza per tutti gli alunni

dell’istituzione scolastica. Lo sviluppo delle competenze digitali e del pensiero computazionale è un

obiettivo trasversale alle discipline. Le TIC possono offrire significative occasioni per sviluppare le

competenze di comunicazione (E-twinning), di collaborazione, di problem solving, di pensiero

computazionale (CODING) e sono in grado di adattarsi al livello di abilità e conoscenze del singolo alunno

promuovendo un apprendimento di tipo individualizzato ed autonomo, monitorando le prestazioni e il

progresso dello studente. Una opzione strategica che colloca la competenza digitale, con la descrizione delle

relative competenze specifiche, non tra gli ambiti e le discipline, ma in uno spazio autonomo e trasversale.

Gli alunni dovranno avere l’opportunità di sviluppare l’approccio alle TIC in tutte le discipline scolastiche per

maturare sempre più la loro competenza digitale.

Per il raggiungimento dell’obiettivo formativo indicato con la priorità 3 “Potenziamento umanistico

socio-economico per la legalità” si prevede di impegnare n. 1 docente particolarmente competente nella

gestione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, che agisca da Facilitatore nella individuazione delle

problematiche, nella costruzione di Piani Didattici Personalizzati e nella pratica quotidiana, supportando i

docenti “in campo”. Insomma, un Esperto che intervenga non solo nelle classi ma anche nei rapporti con i

genitori (Sportello Ascolto) per meglio garantire il Diritto allo studio di tutti e potenziare l’inclusione

scolastica prevenendo e contrastando la Dispersione scolastica. In tal modo la scuola potrà sviluppare la

propria azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione e dell’integrazione delle culture,

considerando l’accoglienza della diversità un valore irrinunciabile e consolidare le buone pratiche inclusive

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nei confronti dei bambini di cittadinanza non italiana, promuovendone la piena integrazione. Così il bisogno

educativo diventa “speciale” e per lavorare adeguatamente si ha dunque bisogno di competenze e risorse

“speciali”, migliori, più efficaci.

Infine deve essere considerata la necessità di fronteggiare le supplenze brevi che, sulla base dei dati

statistici rilevati dall’analisi delle assenze registrate negli ultimi anni scolastici, si attesta su una sostituzione

media giornaliera di due docenti.

ORGANICO DI POSTI DI POTENZIAMENTO ATTRIBUITI PER L’ANNO SCOLASTICO 2016/17

Alla Scuola, per l’anno scolastico 2016/17 sono stati confermati i quattro posti già attribuiti nello

scorso anno scolastico a fronte dei sei richiesti per svolgere le attività sopra descritte. La scuola, rispondendo

alle richieste delle famiglie e per una più efficace distribuzione delle risorse ha prolungato l’orario scolastico

di due ore settimanali (da 27 a 29 ore settimanali) ed ha affidato a ciascun docente assegnato su tali posti

l’insegnamento curriculare e progettuale di ampliamento dell’offerta formativa per ciascuna interclasse,

dalla prima alla quarta. Le docenti concorrono, con tutti gli altri docenti in organico, a fronteggiare le

necessità giornaliere delle sostituzioni per assenze brevi, .

Per il prossimo biennio 2017/18 – 2018/19 si prevede la necessità di ulteriori due posti di

potenziamento per meglio rispondere ai bisogni degli alunni e delle famiglie delle classi quinte, nonché per

meglio fronteggiare le problematiche degli alunni con BES.

5.5 - FABBISOGNO DI ORGANICO DI PERSONALE ATA

LEGGE 107/15 - comma 14

“L'articolo 3 del regolamento di cui al D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 è sostituito dal seguente: «Art. 3 (Piano triennale dell'offerta formativa). - 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. - 2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire: a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente; b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. - 3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al D.P.R. 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 1, c. 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80. - 4. Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d'istituto.

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- 5. Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti».

“Per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e

innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva” (legge 107/15 - c. 14),

l’organico dell’autonomia dovrà prevedere un incremento del numero dei collaboratori scolastici e del

personale amministrativo in organico nonché l’attribuzione in organico di un posto di assistente tecnico.

Nella fattispecie il numero dei nove collaboratori scolastici in organico assegnati in ragione dei circa

ottocentocinquanta alunni ed in presenza di “ex lsu” è insufficiente per la realizzazione di una “scuola

aperta” che veda il pieno coinvolgimento dei quattro plessi di scuola infanzia e dei due plessi di scuola

primaria afferenti. L’assegnazione dell’”organico pieno” dei collaboratori scolastici, ossia privo della

decurtazione prevista in presenza di ex LSU, in ragione ulteriori 05 unità in aggiunta alle nove assegnate

garantirebbe la piena funzionalità e apertura al territorio, in orario pomeridiano, di tutti i plessi di scuola

infanzia e primaria.

Si auspica altresì l’assegnazione di ulteriori n. 02 unità di Assistenti Amministrativi, in aggiunta alle

quattro esistenti, al fine di garantire la piena funzionalità dei settori “Affari Generali”, “Personale”, “Alunni”

anche in presenza di eventi quali malattie, aspettative, permessi, ecc.

La presenza dell’Assistente Tecnico – Area informatica - garantirebbe la corretta funzionalità di tutte le

apparecchiature informatiche in dotazione alla Scuola e di quelle da acquisire attraverso l’attuazione di

progetti F.E.S.R.. Ricordiamo Il Piano Nazionale della Scuola Digitale che indirizza la Scuola verso un sistema

educativo nell’era digitale, attraverso l’uso di tecnologie informatiche che rendono necessaria la presenza

costante di due figure professionali specifiche che possano gestire “dall’interno” la costante manutenzione di

tali apparecchiature presenti nei due plessi di scuola primaria.

5.6 – FABBISOGNO DI ATTREZZATURE ED INFRASTRUTTURE MATERIALI

LEGGE 107/15 - comma 6

“Le istituzioni scolastiche effettuano le proprie scelte in merito agli insegnamenti e alle attività curricolari,

extracurricolari, educative e organizzative e individuano il proprio fabbisogno di attrezzature e di

infrastrutture materiali, nonché di posti dell'organico dell'autonomia di cui al comma 64”.

RISORSE STRUTTURALI

La Scuola Primaria “G. Modugno”, sita in Via Ofanto n. 1, dispone di una costruzione dalla struttura

moderna e funzionale con 25 aule; un auditorium dotato di palco stabile utilizzato anche come sala teatro;

una sala mensa; una palestra con spogliatoi; una Sala Docenti; Uffici Amministrativi e di Dirigenza. L’esterno

è dotato di cortili e di un ampio giardino con annesso un campo di calcio e pista da corsa. La scuola è dotata

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inoltre di: un Refettorio, una Biblioteca, un Laboratorio scientifico-tecnologico, un Laboratorio multimediale,

un Laboratorio linguistico.

Le Scuole Primaria e dell’Infanzia “S. Ruggiero”, con la Scuola dell’Infanzia “Piazza Plebiscito 1” sono

collocate presso l’edificio Dimiccoli in Via Mura del Carmine, nella zona centrale della città. Tutte le sezioni di

Scuola dell’infanzia occupano il piano terra dello stabile, mentre le classi di scuola primaria sono collocate al

primo piano. Nell’edificio sono in fase di allestimento un Laboratorio multimediale e una Biblioteca.

La Scuola dell’Infanzia “M. Montessori”, è allocata in un edificio appositamente costruito: ospita

quattro sezioni dotate di servizi igienici all’interno. Esse si affacciano su un ampio salone, con impianto di

amplificazione che viene utilizzato anche per attività teatrali e di animazione. La scuola dispone di una Sala

Insegnanti e un Laboratorio per attività progettuali. La scuola dispone inoltre di un ampio spazio all’aperto

costituito da cortili, aiuole coltivate e prato.

La Scuola dell’Infanzia “Via Ofanto, 4”, ospita tre sezioni, è ubicata nei locali a pianterreno di un edificio

attiguo a quello della Sede centrale. Dispone di un salone destinato alle attività ludico-ricreativo-laboratoriali

e di un cortile per attività all’aperto.

Si auspica, quanto prima, l’acquisizione dei locali (ex-CPR – Zona Maranco) già assegnati

dall’Amministrazione Comunale a questa Istituzione, che di fatto consentirebbe di soddisfare tutte le

richieste di iscrizione di alunni alla Scuola dell’Infanzia provenienti da famiglie che si insediano nei nuovi

condomini della zona periferica del circolo.

RISORSE STRUMENTALI

La scuola dispone di Attrezzature tecnologiche; Sussidi scientifico-tecnologici, audiovisivi, musicali,

didattici, ginnici; Biblioteca per alunni e insegnanti; Palco stabile.

Con i finanziamenti del P.O.N. “Ambienti per l’apprendimento” - FESR 2007 – 2013, sono stati

allestiti: un Laboratorio scientifico al fine di migliorare l’apprendimento delle competenze degli alunni

attraverso il metodo sperimentale; un laboratorio multimediale presso la sede staccata di scuola primaria,

con n. 21 pc portatili; un laboratorio multimediale-linguistico itinerante presso la sede centrale, anche con

21 pc portatili corredati di cuffie audio; due laboratori musicali: uno presso la sede staccata e uno in sede

centrale, dotati d’impianto audio e stereo, microfoni e strumenti musicali vari; un laboratorio multimediale

stabile costituito da postazioni in rete, presso la sede centrale. Sempre con i finanziamenti europei la scuola

ha acquistato LIM per le aule didattiche, sia in sede centrale che in quella staccata. Necessitano ancora altre

LIM per “aumentare” il numero delle aule attrezzate ed altri strumenti tecnologici per veicolare al meglio i

saperi.

Con l’attuazione del progetto PON 10.8.1.A1-FESRPON-2015-96 la Scuola ha realizzato una nuova

infrastruttura di rete che ha consentito, attraverso la strutturazione di sottoreti dedicate alla didattica ed agli

Uffici Amministrativi, un più rapido collegamento wi-fi in tutti gli ambienti scolastici e un aumento della

connettività, indispensabile per il collegamento delle LIM con IINTERNET, per la compilazione del registro

elettronico, per la realizzazione di attività di coding, per la partecipazione alle Olimpiadi di Problem Solving,

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per l partecipazione al programma [email protected], per attività progettuali destinate ad alunni e per attività di

formazione/aggiornamento del personale…

Con l’attuazione del progetto PON 10.8.1.A3-FESR PON 215-240 si è giunti al completamento della

installazione delle LIM in tutte le classi di scuola primaria nonché alla realizzazione di un nuovo ambiente di

apprendimento per gli alunni della direzione didattica dotato di LIM e tablet.

Gli spazi alternativi per l’apprendimento necessitano di arredi e tecnologie per la fruizione individuale e

collettiva delle attività didattiche rivolte agli alunni e di formazione /aggiornamento per i docenti.

Per migliorare la comunicazione e favorire la diffusione delle informazioni con l’utenza, anche in tempo

reale, grazie agli strumenti tecnologici più avanzati, si prevede di attrezzare la sede centrale con una

postazione informatica all’ingresso della scuola.

Si auspica altresì: la realizzazione in tutte le scuole dell’infanzia di rete Internet che consenta l’utilizzo

attraverso apparecchiature informatiche del web ai fini didattici; un rinnovo di tutte le attrezzature

informatiche già presenti ed in alcuni ambienti ormai obsolete; una completa dotazione di un sistema

antivirus che consenta la navigazione sicura sul web.

Considerato il costante aumento della statura delle nuove generazioni, si rende altresì necessario un

incremento della suppellettile scolastica, ossia banchi e sedie di dimensioni maggiori rispetto alle esistenti.

5.7 - SCELTE DI GESTIONE E DI ORGANIZZAZIONE

LEGGE 107/15 - comma 14

“L'articolo 3 del regolamento di cui al D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 è sostituito dal seguente: «Art. 3 (Piano triennale dell'offerta formativa). - 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. - 2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire: a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente; b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. - 3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al D.P.R. 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 1, c. 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80. - 4. Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d'istituto.

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- 5. Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti».

In linea con le indicazioni delle scelte organizzative e gestionali del Dirigente Scolastico, al fine di

garantire la piena attuazione delle diverse attività didattiche previste dal PTOF, in ogni plesso è istituita la

figura del COORDINATORE DI PLESSO e del COORDINATORE DI CLASSI A TEMPO PIENO, i cui compiti sono

così definiti: svolgere funzioni organizzative sulla base dell’Atto di Indirizzo del Dirigente; aggiornare i registri

e curarne il loro corretto utilizzo; coordinare il personale, compresi i collaboratori scolastici, gestendo le

sostituzioni del personale assente, i permessi brevi; vigilare sul regolare funzionamento del plesso,

fronteggiando i bisogni immediati e riferendo tempestivamente al Dirigente; vigilare sulla sicurezza. Il

Coordinatore inoltre dovrà facilitare le relazioni tra persone dell’ambiente scolastico, accogliere gli insegnanti

nuovi mettendoli a conoscenza della realtà del plesso, ricevere le richieste di docenti e genitori, collaborare

con il personale ATA.

È altresì istituita la figura del COORDINATORE DEL CONSIGLIO DI INTERCLASSE/INTERSEZIONE che ha i

seguenti compiti in relazione alle attività previste dal PTOF e dagli ordinamenti della scuola: cura il Registro

dei verbali di tutte le riunioni; cura la stesura della progettazione curriculare annuale e la verifica periodica

della sua efficacia in rispondenza con l’Atto di Indirizzo per la revisione del PTOF a.s. 2016/17; cura

l’individuazione da parte del Consiglio degli itinerari compatibili con il percorso didattico, dei docenti

accompagnatori e della scelta del periodo di effettuazione delle varie uscite; cura i rapporti con genitori ed

alunni e presiede le riunioni delle assemblee e del Consiglio di Interclasse/Intersezione se delegato dal

Dirigente Scolastico, richiedendo l’attenzione e la partecipazione di tutti. controllando che la discussione nel

Consiglio sia attinente agli argomenti all’o.d.g. e non consenta deviazioni e divagazioni.

Altre figure con compiti connessi alle attività previste nel PTOF sono:

- il REFERENTE DI SETTORE con i seguenti compiti: definire il Piano Triennale dell’Offerta Formativa in linea

con l’Atto di Indirizzo del DS per la sua revisione a.s.2016/17; presidiare il PTOF nelle fasi di realizzazione,

monitoraggio, autovalutazione rendicontazione sociale dei risultati. Contribuisce quindi all’aggiornamento

del PTOF a.s. 2016/17 relativamente al proprio settore, in modo coerente e complementare agli altri

settori, presentando al Nucleo Interno di Autovalutazione un dossier finale composto da schede di

monitoraggio predefinite e compilate con una relazione conclusiva di autoanalisi.

- il REFERENTE DI PROGETTO con i seguenti compiti: coordinare i lavori di attuazione del progetto

richiedendo, ai Responsabili di attività laboratoriali e ad ogni docente coinvolto nel progetto,

l’espletamento del compito assunto nonché la massima collaborazione per la riuscita del progetto stesso;

controllare il raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto; presentare al Nucleo Interno di

Autovalutazione una relazione finale stilata secondo il modello predefinito consegnando i Fascicoli di

Progetto compilati da ciascun Responsabile delle attività laboratoriali.

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- il COORDINATORE DELL’UTILIZZO DIDATTICO DELLE NUOVE TENOLOGIE E DEI SUSSIDI DEI LABORATORI

MULTIMEDIALE, SCENTIFICO, MUSICALE E LINGUISTICO con il compito di: procedere alla ricognizione di

tutte le apparecchiature e verifica del loro stato; predisporre il piano di manutenzione ordinaria; elaborare

proposte di miglioramento e innovazione tecnologica; presentare dettagliata relazione dell’attività, insieme

al resoconto dei consumi, delle giacenze e degli eventuali problemi riscontrati; coordinare gli orari e le

modalità di utilizzo delle attrezzature e delle aule mediante appositi registri; informare immediatamente il

D.S.G.A. di eventuali danneggiamenti subiti alle attrezzature e ai locali.

- il NUCLEO INTERNO DI VALUTAZIONE con il compito di approfondire la tematica relativa al processo di

Autoanalisi ed Autovalutazione di Istituto; elaborare strumenti per rilevare e valutare i dati e le

informazioni più significative ai fini della loro utilizzazione nella costruzione del curricolo, i processi di

istituto (didattici e gestionali), i risultati raggiunti mediante l’erogazione del servizio; raccogliere dati,

tabularli, analizzarli e pubblicizzarli, elaborare un Rapporto di sintesi con l’indicazione dei risultati e degli

eventuali punti di forza e di debolezza; supportare il docente coordinatore del NIV nell’implementazione

delle attività relative al Sistema nazionale di Valutazione ed in particolare dell’INVALSI, comprese quelle

azioni di miglioramento programmate dalla lettura dei risultati registrati in seguito alla somministrazione

delle prove; predisporre il Rapporto di Autovalutazione in formato elettronico secondo il quadro di

riferimento predisposto dall’INDIRE; partecipare ai lavori per la formulazione del PdM e la pianificazione

delle azioni relative. A conclusione dell’anno scolastico il Nucleo raccoglie ed analizza i dossier finali

elaborati e presentati da ogni Funzione Strumentale, da ogni Referente di settore e da ciascun Referente di

progetto per rapportarne gli esiti al Collegio e verificare la rispondenza e l’efficacia delle scelte collegiali agli

indirizzi emanati dal Dirigente Scolastico per il P.T.O.F. a.s. 2016/2017.

- le FUNZIONI STRUMENTALI con il compito di svolgere l’incarico in orario non coincidente con il proprio

orario di servizio. I docenti funzioni strumentali entrano a far parte dello staff di direzione, pertanto

collaboreranno con l’Ufficio di dirigenza per fronteggiare le istanze e le necessità momentanee e

quotidiane. Ogni F.S. collabora con le altre FF.SS. per la definizione del Piano Triennale dell’Offerta

Formativa, in linea con l’Atto di Indirizzo per la sua revisione per l’a. s. 2016/17 e “presidiare” lo stesso nelle

fasi di realizzazione, monitoraggio, autovalutazione e rendicontazione sociale dei risultati. Ogni funzione

strumentale presenta al Nucleo Interno di Valutazione un dossier finale composto da schede di

monitoraggio predefinite e compilate da ciascuno con una scheda di autoanalisi riferita al contributo

apportato al Piano di Miglioramento.

- il GRUPPO DI LAVORO PTOF – PdM cura la definizione delle attività curriculari e progettuali del piano in

riferimento al proprio ruolo/incarico, secondo le indicazioni fornite dalla Dirigente nel suo Atto di Indirizzo

per la revisione del P.T.O.F. a.s. 2016/2017.

- lo STAFF AREA MOTORIA - Centro Sportivo Scolastico con il compito di supportare i docenti delle classi loro

assegnate nell’ambito del progetto “Sport di Classe” Primaria partecipando anche all’individuazione di

strategie educative speciali per gli alunni con BES o disabilità, per organizzare i Giochi di Primavera e i

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Giochi di fine anno scolastico, per promuovere la continuità metodologica dell’intera Offerta Formativa

Sportiva scolastica.

- Il GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE con il compito di: elaborare/aggiornare il Piano Annuale

dell’Inclusione, curare i monitoraggi (iniziali, intermedi e finali) per individuare ed osservare gli alunni con

Bisogni Educativi Speciali.

Attività di ausilio alla Dirigenza per l’organizzazione e la gestione delle risorse umane e strumentali

vengono svolte dalle figure di Collaboratori del Dirigente:

- il COLLABORATORE CON FUNZIONE VICARIA con il compito di: rappresentare il Dirigente scolastico in caso

di temporanea assenza o impedimento del medesimo, svolgendo le sue funzioni di ordinaria

amministrazione, con esclusione della firma dei mandati e/o reversali e degli atti che comportano impegni di

spesa; curare con il D.S. il raccordo tra l’Ufficio Dirigenziale e gli Uffici Amministrativi; accogliere i nuovi

docenti; organizzare l’orario e gli adattamenti di orario; organizzare la sostituzione dei docenti assenti,

verbalizzare le sedute del Collegio dei Docenti; vigilare sull’orario di servizio del personale; organizzare le

attività collegiali d’intesa con il Dirigente Scolastico; coordinare gruppi di lavoro in caso di assenza o per

delega del Dirigente; redigere circolari per docenti su argomenti specifici.

- il SECONDO COLLABORATORE con il compito di: rappresentare il Dirigente scolastico in caso di temporanea

assenza o impedimento del medesimo e del 1° Collaboratore, svolgendo le sue funzioni di ordinaria

amministrazione, con esclusione della firma dei mandati e/o reversali e degli atti che comportano impegni di

spesa; curare con il D.S. il raccordo tra l’Ufficio Dirigenziale e gli Uffici Amministrativi; accogliere i nuovi

docenti; organizzare l’orario e gli adattamenti di orario; organizzare la sostituzione dei docenti assenti,

verbalizzare le sedute del Collegio dei Docenti; vigilare sull’orario di servizio del personale; organizzare le

attività collegiali d’intesa con il Dirigente Scolastico; coordinare gruppi di lavoro in caso di assenza o per

delega del Dirigente; redigere circolari per docenti su argomenti specifici.

5.8 - EDUCAZIONE ALLE PARI OPPORTUNITÀ E PREVENZIONE DELLA VIOLENZA

DI GENERE

LEGGE 107/15 - comma 15

“All'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2, secondo periodo, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, come sostituito dal comma 14 del presente articolo, si provvede nel limite massimo della dotazione organica complessiva del personale docente di cui al comma 201 del presente articolo”. LEGGE 107/15 - comma 16

“Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013”.

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La nostra è una "Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi”, come documentato dagli attestati di

riconoscimento ottenuti dall’USR Puglia per aver partecipato sin dalla fase sperimentale a detto Progetto

promosso dall’UNICEF Italia e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Pertanto,

nell’accompagnare i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze nel loro processo di crescita umana ed

intellettuale, questa scuola si preoccupa di sensibilizzare i minori al rispetto e all’educazione, attraverso

l’apprendimento di valori e conoscenze, nell’ottica della reciprocità e solidarietà sociale; di aiutare l’alunno a

“saper stare al mondo” e a “saper interagire con culture diverse”.

La Scuola assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo l'educazione alla parità tra

i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di

sensibilizzare gli alunni, i docenti e i genitori per prevenire il fenomeno della violenza contro le donne,

rafforzando la consapevolezza nella soluzione dei conflitti nei rapporti interpersonali.

In particolare nelle classi e nelle sezioni, in rapporto all’età degli alunni, nell’ambito dell’insegnamento

di Cittadinanza e Costituzione e in maniera trasversale, vengono condotte conversazioni guidate allo scopo di

far emergere l’interiorizzazione di ruoli sessuali stereotipati che vanno rimossi per evitare condizionamenti

nello sviluppo dell’identità di genere con ripercussioni sulle scelte scolastiche e professionali future; viene

anche promossa un’azione educativa finalizzata a superare la “tradizionale” divisione dei ruoli tra uomini e

donne nei compiti quotidiani di cura e lavoro domestico. I bambini lavorano sul tema delle differenze fra i

generi, delle discriminazioni e della condivisione di responsabilità, utilizzando prevalentemente strumenti

come le poesie, le fiabe e i disegni.

Molte attività didattiche consentono anche di comprendere il valore e l’importanza che hanno le

differenze.

Nell’a.s. 2016/17 si realizzerà il Progetto “Di pari passo” in collaborazione con l’Osservatorio Giulia e

Rossella, la Regione Puglia ed il comune di Barletta con la finalità di sostenere il consolidamento e

potenziamento dei servizi di prevenzione e contrasto della violenza di genere previsti dalla Legge Regionale

n. 29/2004. Obiettivo generale del percorso formativo è quello di favorire l’acquisizione della cultura del

rispetto tra i generi e la promozione delle pari opportunità a scuola e in famiglia. Esso è destinato ad alunni di

classe quarta per un totale di trenta ore. Sono previste attività con alunni e seminari con docenti e genitori.

5.9 INSEGNAMENTO LINGUA INGLESE NELLA SCUOLA PRIMARIA

LEGGE 107/15 - comma 20

“Per l'insegnamento della lingua inglese, della musica e dell'educazione motoria nella scuola primaria sono utilizzati, nell'ambito delle risorse di organico disponibili, docenti abilitati all'insegnamento per la scuola primaria in possesso di competenze certificate, nonché docenti abilitati all'insegnamento anche per altri gradi di istruzione in qualità di specialisti, ai quali è assicurata una specifica formazione nell'ambito del Piano nazionale di cui al comma 124”.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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Per l'insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria, all’interno del team docenti di quasi tutte

le classi viene individuato un docente specializzato in lingua inglese. La presenza di un docente specialista in

lingua inglese garantisce un’organizzazione didattica equilibrata ed efficace.

5.10 - AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

LEGGE 107/15 - comma 56

“Al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, il MIUR adotta il Piano nazionale per la scuola digitale, in sinergia con la programmazione europea e regionale e con il Progetto strategico nazionale per la banda ultra larga”.

LEGGE 107/15 - comma 57

“A decorrere dall'anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, le istituzioni scolastiche promuovono, all'interno dei piani triennali dell'offerta formativa e in collaborazione con il MIUR azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la scuola digitale di cui al comma 56”.

LEGGE 107/15 - comma 58

“Il Piano nazionale per la scuola digitale persegue i seguenti obiettivi: a) realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso la collaborazione con università, associazioni, organismi del terzo settore e imprese, nel rispetto dell'obiettivo di cui al comma 7, lettera h); b) potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche; c) adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati, nonché lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche ed educative e articolazioni amministrative del MIUR; d) formazione dei docenti per l'innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l'insegnamento, l'apprendimento e la formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli studenti; e) formazione dei DSGA, degli assistenti amministrativi e degli assistenti tecnici per l'innovazione digitale nell'amministrazione; f) potenziamento delle infrastrutture di rete, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, con particolare riferimento alla connettività nelle scuole; g) valorizzazione delle migliori esperienze delle istituzioni scolastiche anche attraverso la promozione di una rete nazionale di centri di ricerca e di formazione; h) definizione dei criteri e delle finalità per l'adozione di testi didattici in formato digitale e per la produzione e la diffusione di opere e materiali per la didattica, anche prodotti autonomamente dagli istituti scolastici”. LEGGE 107/15 - comma 59

“Le istituzioni scolastiche possono individuare, nell'ambito dell'organico dell'autonomia, docenti cui affidare il coordinamento delle attività di cui al comma 57. Ai docenti può essere affiancato un insegnante tecnico-pratico. Dall'attuazione delle disposizioni di cui al presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.

La Scuola promuove la realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli alunni.

In particolar modo cura il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali anche rispondendo agli

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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avvisi pubblici del MIUR, quali l’avviso FSE-FESR 9035 del 13/07/2015 (infrastrutture di rete), l’avviso FSE-

FESR del 15/10/2015 (ambienti digitali), l’avviso 14384 del 5/11/2015 (#lamiascuolaccogliente), necessari a

migliorare il numero e la qualità delle risorse tecnologiche, la formazione e i processi di innovazione.

La Scuola ha da tempo adottato strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la

trasparenza, la condivisione di dati e lo scambio di informazioni utilizzando le tecnologie della comunicazione

e dell’informazione, favorendo l’uso della posta elettronica per le comunicazioni interne. Gli adempimenti

relativi alla trasparenza amministrativa di cui al D.lgs.33/2013, le comunicazioni interne ed esterne, le

informazioni alla comunità vengono tempestivamente effettuati attraverso il sito istituzionale della Scuola

http://www.vcircolo-barletta.gov.it/

La scuola sta dando piena attuazione del Codice dell’Amministrazione Digitale di cui al D.lgs.235/2010

implementando un sistema di gestione documentale informatico in grado di automatizzare i processi di

classificazione, fascicolazione e definizione dei metadati, automatizzare la fase di registrazione dei documenti

in ingresso e uscita e assegnazione delle unità organizzative, dematerializzare il trattamento dei flussi

documentali sia in ingresso che in uscita, supportare la conservazione a norma e l’archiviazione dei

documenti informatici.

La Scuola promuove la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e sviluppo della cultura

digitale. L’Animatore Digitale ins. Annacondia Antonia contribuisce a promuovere la diffusione

dell’innovazione e coordina le attività del Piano Nazionale Scuola Digitale organizzando: workshop e altre

attività, anche strutturate, sui temi del PNSD; momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del

territorio, per la diffusione di una cultura digitale condivisa; attività didattiche con metodologie e tecnologie

sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la

didattica di cui la scuola si è dotata); laboratori per lo sviluppo del pensiero computazione (CODING)

utilizzando applicazioni reperibili in rete e/o la piattaforma MIUR “programmailfuturo”; esperienze di

gemellaggio elettronico in lingua comunitaria (e-twinning), concorsi di Olimpiadi di informatica di problem-

solving. L’animatore digitale è supportato dal Team per l’innovazione, costituito da tre docenti (inss. Calò,

Gentile e Valente) e da una assistente amministrativo (signora Chiariello). Tutti i suddetti sono stati iscritti ai

percorsi formativi previsti dalla nota MIUR n. 4605 del 3/3/2016 per perfezionare le loro competenze da

mettere al servizio della comunità scolastica.

La scuola ha risposto positivamente alla nota del MIUR prot. n. AOODRPU/12314 dell’01.08.2016 deliberando

la partecipazione alla formazione prevista dai Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale

“Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014 – 2020. Fondo Sociale Europeo. Azione

10.8.4 “Formazione del personale della scuola e della formazione su tecnologie e approcci metodologici

innovativi” per le seguenti tipologie:

- “Accompagnare l’innovazione digitale” - formazione per animatori digitali – ins. Annacondia M.A.

- “Soluzioni per la didattica digitale integrata” - formazione per il team per l’innovazione (componente

docenti) – inss. Calò O., Gentile C.D., Valente N.

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“Strategie per la didattica digitale integrata” - formazione per 10 docenti – Mininni S., Palumbo G., Falanga

M.A., Clemente, Delcuratolo R., Golia G., Sinesi A., Capacchione L., Cilli M.S., Salvemini F.

La scuola ha potenziato gli strumenti didattici e laboratoriali e, grazie alla dotazione di LIM in tutte le aule

didattiche, sostiene ed avvia uno specifico percorso di didattica digitale con le classi nell’intento di realizzare

ambienti di apprendimento adatti ad un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella quotidianità

scolastica. La LIM risulta uno strumento tecnologico che crea un ambiente vivo e interattivo.

I nuovi spazi educativi, ma anche e soprattutto la formazione di docenti, costituiscono i presupposti per

accogliere favorevolmente le successive proposte al Piano Nazionale Scuola Digitale.

5.11 - USO DEI LOCALI AL DI FUORI DEI PERIODI DI ATTIVITÀ DIDATTICHE

LEGGE 107/15 - comma 61

“I soggetti esterni che usufruiscono dell'edificio scolastico per effettuare attività didattiche e culturali sono responsabili della sicurezza e del mantenimento del decoro degli spazi”.

La scuola intreccia rapporti di collaborazione e d’intesa con Associazioni Culturali e Sportive del territorio allo

scopo di mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie ed al tempo stesso

integrate e congruenti con il presente Piano, anche al di fuori degli orari di lezione.

Con il Regolamento d’Istituto, Capo X artt. 52 – 60, vengono definiti le finalità, i criteri di assegnazione, i

doveri e le responsabilità del concessionario, le fasce orarie di utilizzo e la procedura per la concessione.

5.12 - FORMAZIONE IN SERVIZIO DEL PERSONALE

LEGGE 107/15 - comma 124

“Nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale. Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al DPR 28 marzo 2013, n. 80, sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, adottato ogni tre anni con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria”.

Riferimenti normativi

Art.1 della Legge 13 luglio 2015 n.107,

commi da 56 a 62: Piano Nazionale Scuola Digitale;

commi da 70 a 72: Reti tra Istituzioni Scolastiche;

commi da 121 a 125: Carta elettronica per l’aggiornamento docenti di ruolo, in particolare il comma 124 – “la

formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale, nell’ambito degli

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adempimenti connessi con la funzione docente; le attività di formazione sono definite dalle singole

istituzioni scolastiche in coerenza con il Piano Triennale dell’ Offerta Formativa”

D.P.R. n.80 del 28 marzo 2013 – “Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di

istruzione e formazione” in coerenza del quale deve essere sviluppato il Piano di Formazione e

Aggiornamento del personale

Il Piano Nazionale di Formazione per la realizzazione di attività formative, adottato ogni tre anni con

decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – comma 124, Legge 13 luglio 2015

n.107 di recente pubblicazione (3 ottobre 2016) per il triennio 2016-2019

La nota MIUR prot. n. 2805 dell’11/12/2015 – Orientamenti per l’elaborazione del Piano Triennale

dell’Offerta Formativa – Piano di Formazione del Personale – Reti di scuole e collaborazioni esterne “la

legge 107 contempla attività di formazione in servizio per tutto il personale”

La nota MIUR prot. n. 000035 del 07/01/2016 – Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano

triennale per la formazione del personale

Gli artt. dal 63 al 71 del CCNL 29.11.2007 recanti disposizioni per l’attività di aggiornamento e formazione

dei docenti

Art. 24 CCNL 24.07.2003 “la formazione e l’aggiornamento fanno parte della funzione docente”

Le linee d’indirizzo contenute nella direttiva annuale del Ministero

Premessa

Il Piano Triennale di Formazione e Aggiornamento del personale docente è finalizzato all’acquisizione di

competenze per l’attuazione di interventi di miglioramento e adeguamento alle nuove esigenze dell’Offerta

Formativa Triennale.

Le priorità di formazione che la scuola intende adottare riflettono le Priorità, i Traguardi individuati nel RAV, i

relativi Obiettivi di processo e il Piano di Miglioramento.

I nuovi bisogni formativi emersi dal RAV evidenziano la necessità di una formazione centrata sulle

competenze: potenziamento, certificazione, valutazione autentica e suoi strumenti, e sulla conoscenza dei

processi e delle metodologie necessarie a raggiungere i risultati di potenziamento: didattica laboratoriale e

uso sistematico di pratiche innovative, anche basate sulle Nuove Tecnologie, e idonee a promuovere

apprendimenti significativi.

L’Istituto organizza, sia singolarmente che in Rete con altre scuole, corsi di formazione che concorrono alla

formazione sulle tematiche sopra individuate.

Oltre alle attività d’Istituto, è prevista la possibilità di svolgere attività individuali di formazione scelte

liberamente ma in piena aderenza al RAV, al Piano di Miglioramento e alle necessità formative individuate

per questa Istituzione Scolastica. Si riconosce e si incentiverà la libera iniziativa dei docenti, da “ricondurre

comunque a una dimensione professionale utili ad arricchire le competenze degli insegnanti e quindi la

qualità dell’insegnamento” – nota MIUR prot. n. 000035 del 07/01/2016 – Indicazioni e orientamenti per la

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definizione del piano triennale per la formazione del personale, la quale definisce la politica formativa di

Istituto e di territorio, fondata sulla dimensione di rete di scuole, e incentrata sui seguenti temi strategici:

Competenze digitali e per l’innovazione didattica e metodologica;

Competenze linguistiche;

Inclusione, disabilità, integrazione, competenze di cittadinanza globale;

Potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla lettura e alla comprensione,

alle competenze logico-argomentative degli studenti e alle competenze matematiche;

La valutazione

Il Piano Nazionale di Formazione indica 9 macro-aree che rappresentano l’intelaiatura entro la quale le

scuole o reti di scuole, coinvolgendo i propri docenti, potranno individuare percorsi formativi specifici e

adatti alle esigenze degli insegnanti e degli studenti.

Il Piano sottolinea come le azioni formative debbano essere flessibili e adeguate ai numerosi e complessi

contesti che caratterizzano il sistema scolastico e il territorio italiano. Ciò è reso possibile soprattutto

attraverso la promozione delle reti di scuole che potranno mettere a fattore comune esperienze passate e

progettare percorsi innovativi avvalendosi anche di gruppi di insegnanti esperti.

Le aree e/o priorità della formazione 2016/2019si possono incardinare in un sistema che si basa sul

raggiungimento di tre competenze essenziali per il buon funzionamento della scuola.

Competenze Aree della formazione

COMPETENZE DI SISTEMA

Autonomia didattica e organizzativa

Valutazione e miglioramento

Didattica per competenze e innovazione metodologica

COMPETENZE PER IL 21ESIMO SECOLO

Lingue straniere

Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento

Scuola e lavoro

COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA

Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale

Inclusione e disabilità

Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile

Finalità e obiettivi della formazione

1. Acquisire conoscenze utili al miglioramento del rapporto educativo e alla facilitazione degli

apprendimenti, oltre a riflettere sui vissuti e sulle pratiche didattiche;

2. Favorire il rinforzo della motivazione personale e della coscienza/responsabilità professionale;

3. Migliorare la comunicazione tra i docenti, aumentando contestualmente conoscenza e stima reciproca;

4. Fornire occasioni di approfondimento e aggiornamento dei contenuti delle discipline in vista della loro

utilizzazione didattica;

5. Valorizzare la professionalità per una crescita della stessa nel singolo e nel gruppo;

6. Creare apposite prospettive di sviluppo della singola professionalità per l’assegnazione di incarichi

specifici al docente;

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7. Documentare le competenze attraverso il portfolio digitale per il riconoscimento di meriti e assegnazione

di incarichi;

8. Creare opportunità di Innovazione per le scuole affinchè si incentivi l’innovazione permanente e condivisa

cosicchè le buone pratiche diventino sistema

Corsi di formazione

Nel corso del triennio di riferimento, il V circolo didattico “G.Modugno” si propone l’organizzazione delle

seguenti attività formative che sono qui specificate nei tempi e modalità nella programmazione dettagliata

per anno scolastico 2016/2017, 2017/2018, 2018/2019.

PERIODO DESTINATARI: DOCENTI DESTINATARI: ATA

2016/17 1. SICUREZZA A SCUOLA:

Unità Formative con attività seminariali:

n. 1 – Formazione per lavoratori (D.Lgs. 81/08) - 12 ore

n. 2 - Formazione per preposti alla sicurezza (D.Lgs. 81/08)

- 20 ore

n. 3 - Formazione per addetti al servizio di prevenzione e

protezione (D.Lgs. 81/08) - 28 ore

n. 4 - Formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la

Sicurezza (D.Lgs. 81/08) -32 ore

2. PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE PER COMPETENZE:

Unità Formative con attività seminariali – 3 ore:

n. 1 – Riferimenti normativi

n.2 - La progettazione del curricolo

n. 3 –La valutazione delle competenze

n. 4 – La metodologia laboratoriale

n. 5 – Prova esperta

Unità Formative con lavori di gruppo – 3 ore:

n. 6: La costruzione di UDA

n. 7: Le rubriche di valutazione

Unità Formativa con attività seminariale – 3 ore:

n 8: Analisi di UDA e rubriche di valutazione

Unità Formativa di sperimentazione in classe– 4h:

n. 9: Sperimentazione nelle classi prime

n. 10: Sperimentazione nelle classi seconde

n. 11: Sperimentazione nelle classi terze

n. 12: Sperimentazione nelle classi quarte

n. 13: Sperimentazione nelle classi quinte

Unità Formativa con attività seminariale – 3 ore:

n. 15: La valutazione delle competenze

SICUREZZA A SCUOLA:

Unità Formative con attività

seminariali:

n. 1 – Formazione per lavoratori

(D.Lgs. 81/08) - 12 ore

n. 2 - Formazione per preposti alla

sicurezza (D.Lgs. 81/08) - 20 ore

n. 3 - Formazione per addetti al

servizio di prevenzione e protezione

(D.Lgs. 81/08) - 28 ore

n. 4 - Formazione per

Rappresentante dei Lavoratori per la

Sicurezza (D.Lgs. 81/08) -32 ore

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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Unità Formative con lavori di gruppo – 3h:

n. 16 – La progettazione annuale per UDA

3. SCUOLA E FAMIGLIA, UN DIALOGO POSSIBILE:

Unità Formative con attività seminariali – 3 ore:

n. 1 – Il bambino fra adulti separati.

n. 2 – Bambini tiranni ed adulti increduli?

n. 3 – Vertigine, inciampo, rabbia, ritiro.

4. INCENTIVI E OPPORTUNITA’ PER SCUOLA E FAMIGLIE:

Unità Formative con attività seminariali – 3 ore:

n. 1 – UDA multidisciplinare di intercultura.

n. 2 – Il Reddito di Dignità.

n. 3 – Avviso UE “Garanzia Giovani”.

5. SCUOLA – FAMIGLIA E SICUREZZA:

Unità Formative con attività seminariali – 3 ore:

n. 1 – La sicurezza del web.

n. 2 – Maltrattamenti in famiglia.

n. 3 –Famiglia legittima e Famiglia di fatto.

6. DISABILITÀ: “AUTISMO E SCUOLA: COME FAVORIRE

L’APPRENDIMENTO DELLE ABILITÀ DI BASE”

Unità Formative con attività seminariali – 3 ore:

n.1: Il bambino autistico a scuola.

n.2: Strategie per l’apprendimento.

PERIODO DESTINATARI: DOCENTI DESTINATARI: ATA

2017/18 1. SICUREZZA A SCUOLA:

Unità Formative con attività seminariali:

n. 1 – Formazione per lavoratori (D.Lgs. 81/08) –12h

n. 2 - Formazione per preposti alla sicurezza (D.Lgs.

81/08) - 20 ore

n. 3 - Formazione per addetti al servizio di

prevenzione e protezione (D.Lgs. 81/08) - 28 ore

n. 4 - Formazione per Rappresentante dei Lavoratori

per la Sicurezza (D.Lgs. 81/08) -32 ore

2. LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E

DELLE COMPETENZE

3. LA DISABILITÀ NELLA SCUOLA

SICUREZZA A SCUOLA:

Unità Formative con attività seminariali:

n. 1 – Formazione per lavoratori (D.Lgs.

81/08) - 12 ore

n. 2 - Formazione per preposti alla sicurezza

(D.Lgs. 81/08) - 20 ore

n. 3 - Formazione per addetti al servizio di

prevenzione e protezione (D.Lgs. 81/08) - 28

ore

n. 4 - Formazione per Rappresentante dei

Lavoratori per la Sicurezza (D.Lgs. 81/08) -32

ore

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PERIODO DESTINATARI: DOCENTI DESTINATARI: ATA

2018/19 1.SICUREZZA A SCUOLA:

Unità Formative con attività seminariali:

n. 1 – Formazione per lavoratori (D.Lgs. 81/08) –12h

n. 2 - Formazione per preposti alla sicurezza (D.Lgs.

81/08) - 20 ore

n. 3 - Formazione per addetti al servizio di

prevenzione e protezione (D.Lgs. 81/08) - 28 ore

n. 4 - Formazione per Rappresentante dei Lavoratori

per la Sicurezza (D.Lgs. 81/08) -32 ore

2. COMPETENZE DIGITALI E NUOVI AMBITI

PER L’APPRENDIMENTO

3. LA DIDATTICA DIFFERENZIATA

SICUREZZA A SCUOLA:

Unità Formative con attività seminariali:

n. 1 – Formazione per lavoratori (D.Lgs.

81/08) - 12 ore

n. 2 - Formazione per preposti alla sicurezza

(D.Lgs. 81/08) - 20 ore

n. 3 - Formazione per addetti al servizio di

prevenzione e protezione (D.Lgs. 81/08) - 28

ore

n. 4 - Formazione per Rappresentante dei

Lavoratori per la Sicurezza (D.Lgs. 81/08) -32h

Il Piano di Formazione Annuale del V circolo didattico “G.Modugno” prevede altresì:

Gli interventi formativi, sia in auto-aggiornamento sia in presenza di tutor esterni o interni,

autonomamente progettati e realizzati dalla scuola a supporto dei progetti di Istituto previsti dal PTOF;

I corsi organizzati dalla Rete di Ambito;

I corsi per la formazione definita all’interno della Rete di Ambito e coincidente con essa, in quanto

costituita dalle stesse scuole del comune di Barletta, Canosa, Spinazzola, Minervino Murge, avente come

scuola capofila il L.S. “Cafiero” di Barletta;

I corsi di formazione organizzati da MIUR e USR per rispondere a specifiche esigenze connesse agli

insegnamenti previsti dagli ordinamenti o ad innovazioni di carattere strutturale o metodologico decise

dall’Amministrazione;

I corsi proposti da Enti e associazioni professionali, accreditati presso il Ministero, coerenti con gli obiettivi

del PTOF-RAV-PdM;

Altri interventi formativi discendenti da obblighi di legge (Decreto Legislativo 81/2008).

Per garantire l’efficacia nei processi di crescita professionale e l’efficienza del servizio scolastico offerto, il

Collegio favorisce iniziative che fanno ricorso alla formazione on-line e all’auto-formazione.

Le tematiche saranno inerenti ai bisogni rilevati, in coerenza con le specifiche esigenze dell’Istituzione

scolastica e dei docenti.

Per ciascuna delle iniziative realizzate all’interno della scuola, la Funzione Strumentale “Formazione del

personale e Sostegno al lavoro dei docenti”, avrà cura di mettere a disposizione del personale interessato la

programmazione dell’attività formativa con la definizione degli obiettivi e del percorso logico dei contenuti.

Il docente in questione, che opera con lo Staff di Presidenza (il Dirigente Scolastico, i Collaboratori e le altre

Funzioni Strumentali), avrà il compito di coordinare le attività di formazione previste dal piano. In particolare,

sarà sua cura collaborare con i direttori di corso affinchè vengano definite e organizzate le attività formative

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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(relazioni, lavori di gruppo, laboratorio, data dell’incontro e articolazione oraria) e siano pubblicizzati i

programmi predisposti, completi di tutte le indicazioni utili e dei criteri di selezione dei partecipanti, al

personale interno e alle altre scuole in rete per la formazione.

Inoltre, avrà cura di acquisire le schede di partecipazione al singolo corso e di predisporre gli elenchi dei

partecipanti per le firme di presenza e di organizzare le fasi del monitoraggio e della certificazione.

Modalità di realizzazione e valutazione dell’efficacia della formazione

e della ricaduta nell’attività curriculare

Per ciascuna attività formativa:

Il direttore del corso provvederà alla documentazione delle modalità di realizzazione e partecipazione;

I docenti partecipanti ad attività esterne all’Istituto dovranno mettere a disposizione dei colleghi il

materiale prodotto o distribuito durante il corso.

Per le iniziative di formazione la verifica di efficacia è costituita dalla realizzazione di materiali inerenti allo

specifico o alla dimostrazione del possesso di competenze documentate sul campo.

Il D.S. accerta l’avvenuta formazione mediante “Attestato di partecipazione” o “Diploma di competenze

acquisite” rilasciato dall’Ente formatore.

Si ricorda che la formazione deve essere certificata, cioè erogata da un soggetto accreditato dal MIUR.

Tutte le scuole statali e le Università sono automaticamente soggetti accreditati. Tutti gli altri devono

riportare in calce agli attestati gli estremi del decreto ministeriale che conferisce loro l’accreditamento.

Il presente Piano può essere successivamente integrato con altre iniziative di formazione di volta in volta

proposte a livello nazionale, regionale e provinciale, cui l’Istituto aderisce.

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P a r t e 6^

C u r r i c o l o, P r o g e t t a z i o n e,

V a l u t a z i o n e

6.1 - IL CURRICOLO DI SCUOLA

Il cuore didattico del Piano Triennale dell’Offerta Formativa è il curricolo di scuola. Esso, nel pieno

rispetto dell’autonomia, è predisposto sinergicamente dalla comunità professionale integrando l’istanza del

centro che, attraverso le Indicazioni Nazionali 2012, stabilisce i principali assi culturali del curricolo per

garantire l’unitarietà del sistema nazionale, con l’istanza locale, della propria realtà di appartenenza,

specificando meglio gli obiettivi da raggiungere.

Il curricolo di scuola non va inteso come la somma di curricoli disciplinari tra loro indipendenti, bensì

un progetto unitario, del quale i curricoli disciplinari rappresentano le interpretazioni specifiche.

Per la piena realizzazione del curricolo di scuola ed il raggiungimento dei traguardi ed obiettivi fissati

nel Rapporto di Auto Valutazione, nonché per rispondere alle richieste dell’utenza, questa Istituzione dall’a.s.

2016/17 ha potenziato di due ore settimanali il Tempo scolastico portandolo da 27 ore a 29 ore

antimeridiane, consentendo un aumento delle discipline di Italiano e Matematica.

Il curricolo di scuola si ispira alle competenze chiave europee (comunicazione nella madrelingua,

comunicazione in lingue straniere, competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e

tecnologico, competenza digitale, imparare a imparare, competenze sociali e civiche, senso di iniziativa ed

imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale) e mette in atto percorsi formativi per il

raggiungimento delle mete educative individuate collegialmente:

IDENTITÀ: Alfabetizzazione corporea. Alfabetizzazione emotiva: lettura delle proprie emozioni e loro

gestione. Accoglienza come accettazione e sviluppo di ogni bambino. Continuità: orizzontale e verticale.

Valorizzazione delle diversità. Memoria collettiva: appartenenza e identità culturale.

RELAZIONE: Regole di convivenza/abilità sociali. Riconoscimento della dignità di tutti e di ciascuno.

Modo e stili di comunicazione in classe. Educazione al rispetto del bene comune, di sé e degli altri.

Apprendimento cooperativo. Solidarietà dal vicino al lontano. Clima che caratterizza l’ambiente scolastico.

Gli spazi, le attrezzature e le relative modalità d’uso.

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INTEGRAZIONE: Coinvolgimento delle famiglie nella progettazione e attuazione, di proposte formative.

Accoglienza. Alfabetizzazione linguistica, cognitiva ed emotiva. Educazione interculturale. Ampliamento

dell’offerta formativa (curriculare ed extracurriculare).

CONOSCENZE: Percorsi disciplinari con possesso di saperi e linguaggi culturali di base. Progetti

d’integrazione degli ambiti intorno a esperienze rilevanti. Laboratori (sviluppo delle attitudini individuali).

Strategie costruttive e metacognitive (ruolo attivo e consapevole del soggetto in apprendimento):

motivazione, autostima, stili cognitivi, interesse, memoria, attenzione, capacità di problematizzazione.

Attività con strumenti multimediali. Percorsi di lingua straniera.

6.2 PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Le Indicazioni Nazionali asseriscono che il profilo descrive, in forma essenziale, sia le competenze

riferite alle discipline di insegnamento sia le competenze riferite al pieno esercizio della cittadinanza:

competenze che un ragazzo deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione. Il

documento in realtà traccia un profilo ideale di studente. Alcune competenze si riferiscono agli aspetti

comportamentali e civici e quindi alla dimensione educativa, altre sono di natura disciplinare e chiamano in

causa la dimensione culturale. Questo aspetto va visto in funzione di quello educativo, ossia le discipline

assumono una funzione strumentale rispetto alla formazione integrale della persona umana.

Il profilo rappresenta dunque, i terminus a quo, il punto di partenza da cui muovere per costruire

l’offerta formativa della scuola e il curricolo di istituto, ma anche il terminus ad quem, il punto verso cui

tendere e cercare di arrivare.

Lo studente al termine della scuola primaria, attraverso gli apprendimenti acquisiti a scuola, anche con

l’utilizzo delle TIC, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, deve

perseguire adeguati livelli di competenza nelle varie aree che contribuiscono allo sviluppo armonico e

integrale della persona. Il profilo delle competenze dello studente è articolato come segue:

- Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per

comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e

religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

- Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si assume le

proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Si

impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Ha cura e rispetto di sé,

degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano e corretto stile di vita.

- Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare

le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

- È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione

essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana.

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- Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a

problemi reali.

- Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significati ad ambienti, fatti, fenomeni e

produzioni artistiche.

- Usa le tecnologie in contesti comunicativi con reti per ricercare dati e informazioni e per interagire con

soggetti diversi (v. Progetti di Coding, ETwinning, Problem solving…).

- Si esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali, In relazione alle proprie

potenzialità e al proprio talento.

- Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare e organizzare nuove

informazioni.

- Dimostra originalità e spirito di iniziativa ed è in grado di realizzare semplici progetti.

Il profilo di studente in uscita da questa scuola sarà quello di essere in grado di iniziare ad affrontare in

autonomia e corresponsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età riflettendo ed esprimendo la

propria personalità in tutte le sue dimensioni.

6.3 COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle

competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio

dell’Unione Europea. Certamente nel rispetto della propria cultura, della tradizione pedagogica e didattica,

degli ordinamenti scolastici è quanto mai opportuno che ciascun Paese compia ogni sforzo per far conseguire

ai propri cittadini tali competenze ritenute utili per la vita e non solo per il lavoro.

Si riporta di seguito la definizione delle otto competenze-chiave europee:

1. comunicazione nella madrelingua, che è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri,

sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale,

comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano

linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali;

2. comunicazione nelle lingue straniere che, oltre alle principali abilità richieste per la comunicazione nella

madrelingua, richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di

padronanza dipende da numerosi fattori e dalla capacità di ascoltare, parlare, leggere e scrivere;

3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia dove la competenza matematica è

l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni

quotidiane, ponendo l’accento sugli aspetti del processo, dell’attività e della conoscenza; le competenze

di base in campo scientifico e tecnologico riguardano la padronanza, l’uso e l’applicazione di conoscenze e

metodologie che spiegano il mondo naturale. Tali competenze comportano la comprensione dei

cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino;

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4. competenza digitale che consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della

società dell’informazione (TSI) e richiede quindi abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della

comunicazione (TIC);

5. imparare a imparare è collegata all’apprendimento, all’abilità di perseverare nell’apprendimento, di

organizzare il proprio apprendimento sia a livello individuale che in gruppo, a seconda delle proprie

necessità, e alla consapevolezza relativa a metodi e opportunità;

6. competenze sociali e civiche sono competenze personali, interpersonali e interculturali e tutte le forme di

comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale

e lavorativa. La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale. È essenziale

comprendere i codici di comportamento e le maniere nei diversi ambienti in cui le persone agiscono. La

competenza civica e in particolare la conoscenza di concetti e strutture sociopolitici (democrazia, giustizia,

uguaglianza, cittadinanza e diritti civili) dota le persone degli strumenti per impegnarsi a una

partecipazione attiva e democratica;

7. spirito di iniziativa e imprenditorialità significa saper tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la

creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti

per raggiungere obiettivi. L’individuo è consapevole del contesto in cui lavora ed è in grado di cogliere le

opportunità che gli si offrono. È il punto di partenza per acquisire le abilità e le conoscenze più specifiche

di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale. Essa

dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo;

8. consapevolezza ed espressione culturale che implicano la consapevolezza dell’importanza

dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni attraverso un’ampia varietà di mezzi di

comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

6.4 CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE

Il curricolo verticale per competenze si inserisce nel contesto dell’autonomia scolastica che

presuppone

- la centralità del processo di insegnamento-apprendimento;

- il passaggio da una prevalenza dell’aspetto trasmissivo a quello di mediazione culturale;

- l’emergere di nuove responsabilità, funzioni, compiti;

- il bisogno di conciliare l’autonomia culturale professionale di ogni singolo insegnante con la collegialità

e la cooperazione (autonomia “funzionale” delle scuole di Giancarlo Cerini).

In questa ottica, il curricolo verticale per competenze si avvale di una didattica interattiva e dialogata

all’interno della classe, che non abusa della lezione espositiva, ma che sperimenta un metodo di lavoro d’aula

basato sui processi da attivare, su capacità metacognitive, sul clima favorevole per una partecipazione

emotiva attraverso situazioni di sfida, dalle quali derivano curiosità, domande, problemi da affrontare. Se il

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“principiante” è colui che sa, il “competente” è colui che sa cosa fare con ciò che sa, mettendo in gioco le

proprie attitudini, i “dialoghi interni” e gli strumenti esterni che ha a disposizione.

Le Indicazioni per il curricolo, pur riconoscendo che nella Scuola dell’Infanzia le scoperte e le

esperienze che i bambini compiono sono caratterizzati da una profonda unitarietà, individuano i seguenti

campi di esperienza: Il sè e l’altro; Il corpo e il movimento; Immagini, suoni, colori; I discorsi e le parole;

La conoscenza del mondo.

Per la scuola Primaria sono individuate le seguenti Discipline: Lingua italiana – Lingua inglese – Musica

– Arte e immagine – Educazione fisica – Matematica – Scienze – Tecnologia – Storia – Geografia.

Il curricolo verticale per competenza di seguito riportato in tabella individua alcuni NUCLEI FONDANTI

intorno a cui vengono intrecciati i traguardi di competenza delle singole discipline.

I Nuclei fondanti sono tratti con una certa flessibilità dalle Indicazioni Nazionali ed hanno una natura

sia tematica che cognitiva. I processi cognitivi attribuiti a ciascun Nucleo fondante sono stati selezionati

prendendo quelli che intervengono maggiormente e hanno una maggiore attinenza, senza escludere che

possano intervenire anche altri. Per ciascun Nucleo fondante sono indicati anche i Traguardi di sviluppo delle

competenze in successione dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria.

NUCLEO FONDANTE: ASCOLTO E PARLATO Operazioni e processi cognitivi: processi percettivi, processi mnestici, processi dialettici, prestare attenzione, comprendere, compartecipare (interagire), rielaborare, confrontare, interpretare, sperimentare il piacere dell’ascolto, domandare, rispondere, dialogare, raccontare, descrivere, informare, proporre, ipotizzare, problematizzare.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni.

- Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.

- Sperimenta rime, filastrocche e drammatizzazioni.

- Inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati.

- Inventa storie sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative.

- Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse.

- Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.

- Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Ascolta e comprende testi orali “diretti” o “trasmessi” dai

media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.

- Comprende il significato globale dei testi ascoltati riconoscendone gli elementi costitutivi.

- Partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.

- Interagisce con i compagni in situazioni già note utilizzando espressioni e frasi adatte al contesto in lingua inglese.

- Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera.

- Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale utilizzandoli nella pratica.

- Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate.

- Articola combinazioni timbriche. ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica.

- Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti.

- Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni

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semplici sequenze sonoro-musicali. - Esplora i primi alfabeti musicali,

utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

e semplici routine.

NUCLEO FONDANTE: LETTURA

Operazioni e processi cognitivi: processi percettivi, processi mnestici, processi induttivi, processi deduttivi, decodificare, comprendere, ipotizzare, riflettere, problematizzare, interpretare, rielaborare, comparare, selezionare.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.

- Utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative.

- Esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie.

- È in grado di decodificare un’immagine.

- Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo.

- Sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. - Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mete in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. - Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. - Utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

NUCLEO FONDANTE: SCRITTURA

Operazioni e processi cognitivi: processi mnestici, processi induttivi, processi dialettici, processi creativi, riflettere, ipotizzare, selezionare, argomentare, inventare, interpretare, comparare, completare, rielaborare, sintetizzare.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.

- Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva.

- Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati

all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.

- Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio.

- Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche.

- Osserva, esplora, descrive e legge immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc.) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, video clip, ecc.).

- Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte, apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria.

- Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.

NUCLEO FONDANTE: RIFLESSIONE LINGUISTICA

Operazioni e processi cognitivi: processi mnestici, processi induttivi, comprendere, classificare, confrontare.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria

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Scuola Infanzia - Usa la lingua italiana, arricchisce e

precisa il proprio lessico. - Comprende parole e discorsi, fa

ipotesi sui significati.

- Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà dio situazioni comunicative.

- È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo).

- Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali ) e ai principi connettivi.

NUCLEO FONDANTE: NUMERO Operazioni e processi cognitivi: processi induttivi, processi deduttivi, classificare, generalizzare, confrontare, fare previsioni sui risultati dei calcoli, descrivere con espressioni numeriche.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità.

- Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi e altre quantità.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri

naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere ad una calcolatrice.

- Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione).

NUCLEO FONDANTE: SPAZIO, FIGURE, MISURA Operazioni e processi cognitivi: processi percettivi, processi induttivi, esplorare, classificare, confrontare, descrivere, riconoscere trasformazioni, risolvere problemi.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio,

relazione e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo.

- Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo.

- Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso e squadra) e i più comuni strumenti di misura.

NUCLEO FONDANTE: RELAZIONI Operazioni e processi cognitivi: processi percettivi, processi induttivi, processi dialettici, stabilire relazioni, confrontare, descrivere, argomentare.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Utilizza simboli per registrare le quantità.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce

rappresentazioni (tabelle e grafici). - Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici. - Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza. - Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto,

mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo che sui risultati.

NUCLEO FONDANTE: DATI E PREVISIONI Operazioni e processi cognitivi: processi dialettici, processi creativi, raccogliere e confrontare dati, interpretare e costruire grafici, argomentare, ipotizzare soluzioni.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola

Infanzia - Esegue misurazioni usando

strumenti alla sua portata.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione

diverse dalla propria. - Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le

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proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri. - Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso

esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato a utilizzare siano utili per operare nella realtà. NUCLEO FONDANTE: SCIENZE E TECNOLOGIA

Operazioni e processi cognitivi: processi percettivi, processi dialettici, processi creativi, processi deduttivi, confrontare e classificare, elaborare, rappresentare i fenomeni, interpretare i fenomeni, stabilire relazioni, argomentare, fare ipotesi.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.

- Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo

stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. - Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante,

dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti.

- Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.

- Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali.

- Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli.

- Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali.

- Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati, ne riconosce e descrive il funzionamento utilizzando modelli intuitivi ed ha cura della sua salute.

- Ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta ed apprezza il valore dell’ambiente sociale e naturale.

- Riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale.

- È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale.

- Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il funzionamento.

- Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica e commerciale.

- Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato a seconda delle diverse situazioni.

- Produce semplici modelli e rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali.

- Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale.

NUCLEO FONDANTE: CORPO, SPAZIO E TEMPO

Operazioni e processi cognitivi: processi mnestici, processi percettivi, processi dialettici, percepire, ordinare, collocare, analizzare, interpretare, ipotizzare, memorizzare, selezionare, rappresentare.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Sa orientarsi nel tempo e nella vita quotidiana. - Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della

giornata e della settimana. - Vive pienamente la propria corporeità, ne

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Sc. Primaria - Acquisisce consapevolezza di sé attraverso la

percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti.

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percepisce il potenziale comunicativo ed espressive, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata scolastica.

- Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di una cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.

- Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto.

- Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva.

- Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta io corpo fermo e in movimento.

- Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport anche come orientamento alla futura pratica sportiva.

- Sperimenta, in forma semplice e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche.

- Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell’uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico.

- Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, ad un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di sostanze che inducono dipendenza.

- Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

NUCLEO FONDANTE: FATTI, RELAZIONI Operazioni e processi cognitivi: processi mnestici, processi induttivi, processi deduttivi, riconoscere, selezionare, generalizzare, connettere, formulare, memorizzare, rielaborare.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo.

- Sa esprimere e comunicare agli altri argomentazioni attraverso il linguaggio verbale.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di

vita. - Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze,

periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.

- Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. - Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le

caratteristiche. - Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. - Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche

con risorse digitali.

NUCLEO FONDANTE: FONTI Operazioni e processi cognitivi: processi mnestici, processi induttivi, inferire, estrapolara, organizzare, classificare, interpretare.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE Scuola Infanzia

- Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con le altre.

- Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro.

- Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

-

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE - Scuola Primaria - Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà

che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.

- Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.

- Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.

- Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale.

NUCLEO FONDANTE: ORIENTAMENTO, CARTE MENTALI, LINGUAGGIO DELLA GEOGRAFICITÀ, PAESAGGIO, TERRITORIO E REGIONE

Operazioni e processi cognitivi: processi percettivi, processi induttivi, osservare, esplorare, confrontare, orientarsi, rappresentare, localizzare, simbolizzare, descrivere, costruire, utilizzare, interpretare.

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TRAGUARDI DELLE COMTETENZE

Scuola Infanzia - Sa orientarsi nello

spazio. - Segue correttamente

un percorso sulla base di indicazioni verbali.

TRAGUARDI DELLE COMTETENZE - Suola Primaria - Si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando

riferimenti topologici e puti cardinali. - Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e

globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio.

- Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, fotografiche, artistico-letterarie) anche con utilizzo di tecnologie.

- Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.).

- Individua caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcani, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti.

- Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione /o interdipendenza.

Nell’anno scolastico 2016/17 la scuola sta declinando il curricolo verticale per annualità e sarà

sperimentato con l’attuazione di una progettazione per Unità di Apprendimento.

6.5 - SCELTE EDUCATIVO – DIDATTICHE

Il 5° Circolo s’ispira a tre principi educativi irrinunciabili:

1. Dare di più a chi ha di meno, ribadendo la necessità che la scuola contribuisce con ogni mezzo a colmare

le differenze socio-culturali che limitano il pieno sviluppo della persona, garantendo pari opportunità

formative ad ogni alunno;

2. Differenziare la proposta formativa, rendendola proporzionale alle esigenze di ciascuno, nella

consapevolezza che a tutti gli alunni debba essere offerta la possibilità di sviluppare al meglio le proprie

potenzialità.

3. Valorizzare le molteplici risorse del territorio, collaborando con enti, associazioni culturali e professionali,

società sportive, gruppi di volontariato, organismi privati per realizzare un progetto educativo ricco e

articolato, affinché l'offerta formativa della scuola assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e

sociale.

Tenendo conto di tali principi, le scelte educative dei due ordini di scuola sono riportate qui di seguito:

SCUOLA DELL’INFANZIA

- concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle

bambine e dei bambini;

- promuove lo sviluppo dell’ identità, come capacità di star bene e sentirsi sicuri nell’affrontare nuove

esperienze in un ambiente sociale allargato; dell’ autonomia, come capacità di interpretare e governare il

proprio corpo, avere fiducia in sé e fidarsi degli altri, realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi,

esplorare la realtà…;

- assicura un’effettiva eguaglianza delle opportunità educative;

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- contribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei bambini, nel rispetto delle primaria

responsabilità educativa dei genitori;

- realizza il profilo educativo e la continuità educativa con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola

primaria.

SCUOLA PRIMARIA

Si prefigge di promuovere il pieno sviluppo della persona, perciò accompagna gli alunni nell’espletamento

delle seguenti azioni:

elaborazione del senso della propria esperienza, che si concretizza nel favorire lo sviluppo delle capacità

necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle; nel promuovere un primario senso di

responsabilità; nel sollecitare gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo; nel seguire

con attenzione le diverse condizioni di sviluppo e di elaborazione di genere; nel facilitare le condizioni di

fruizione della comunicazione.

interiorizzazione dei valori della convivenza civile e della legalità, promuovendo la pratica consapevole

della cittadinanza attiva, che si concretizza attraverso la promozione di esperienze significative che

consentano la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un’etica di responsabilità;

acquisizione degli alfabeti di base della cultura e la conquista dei saperi, attraverso l’acquisizione dei

linguaggi simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre

culture con cui conviviamo;

valorizzazione delle intelligenze multiple promuovendo e alimentando la molteplicità di intelligenze

diverse in un ambiente favorevole, ricco di stimolazioni e interventi educativi individualizzati;

sviluppando le capacità e le potenzialità individuali per la loro traduzione in competenze reali, concrete,

capitalizzate e spendibili in altre situazioni di apprendimento e/o nella vita quotidiana.

acquisizione di competenze “metacognitive” affinché l’alunno impari ad “apprendere per apprendere”,

in modo da regolare i propri processi cognitivi in maniera autonoma e costruttiva, per tutto l’arco della

vita (educazione permanente);

sviluppo del pensiero riflessivo e critico affinché l’alunno sappia: assumere consapevolezza delle proprie

idee e responsabilità delle proprie azioni alla luce di criteri di condotta chiari e coerenti che attuino valori

riconosciuti; avere autonomia di giudizio e di scelta; sapere assumere impegni nell’inserimento attivo nel

mondo delle relazioni interpersonali sulla base dell’accettazione e rispetto dell’altro; saper lavorare nel

gruppo; avere coscienza della differenza fra solidarietà attiva col gruppo e cedimento passivo alle

pressioni del gruppo stesso; avere consapevolezza del valore della coerenza tra ideale e sua realizzazione

con impegno personale.

6.6 - LA PROGETTAZIONE DELL’INTERVENTO FORMATIVO

La progettazione didattica ha il compito di tradurre le Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 in

percorsi formativi per gli alunni di una determinata scuola. Il Collegio docenti svolge la funzione di

interpretare e declinare le Indicazioni Nazionali alla luce della realtà locale, rendendo operativo il curricolo, in

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modo che costituisca effettivamente un punto di riferimento per l’intera comunità professionale. Per questo

il Collegio del 5° Circolo, elabora il Curricolo d’istituto, vero cuore didattico del POF.

La matrice progettuale utilizza quelli che sono gli elementi fondamentali e costruttivi: i Traguardi per lo

sviluppo delle competenze, da considerare una sorta di struttura portante, idonea a garantire la continuità

dell’azione didattica, delineando i fondamentali contributi offerti da ogni disciplina al processo di formazione

personale, in termini di traguardi permanenti, trasferibili, propedeutici rispetto alle ulteriori possibilità di

apprendere, posti al termine del percorso quinquennale e in raccordo con i successivi segmenti formativi; gli

Obiettivi di Apprendimento costituiti da un intreccio di conoscenze e abilità disciplinari, da declinare per ogni

anno, con riferimento ai traguardi di competenza, di cui costituiscono elementi formativi funzionali.

Nella stesura della progettazione annuale, che viene elaborata a inizio anno scolastico, i team docenti

tengono conto di alcuni criteri:

-essenzialità, nella scelta degli argomenti e delle abilità da sviluppare;

-continuità nello sviluppo degli apprendimenti;

-ricorsività per un approfondimento;

-significatività per l’esperienza dell’alunno.

Nell’a.s. 2015/16, in ottemperanza a quanto stabilito nel PdM, è stato elaborato un curricolo verticale

per Nuclei Fondanti ed è stata svolta una ricerca/azione che ha impegnato tutti i docenti del Circolo

nell’elaborazione di una Unità di Apprendimento.

Intanto la progettazione dell’intervento formativo, tenendo conto sia delle reali condizioni sociali,

culturali, ambientali in cui si opera, sia delle risorse disponibili, prevede:

- PREMESSA con riferimento alla definizione dei Traguardi di competenza per Interclasse, individuati tra

quelli previsti dalle Indicazioni nazionali e alla definizione degli obiettivi di apprendimento strumentali a

sviluppare i Traguardi di competenza;

- ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE DELLA CLASSE / SEZIONE (descrizione del gruppo classe – livelli di

apprendimento posseduti ed accertati…) accertando la distanza degli allievi rispetto al quadro delle

attese irrinunciabili definite a livello di interclasse;

- DEFINIZIONE DEI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (padronanza dei concetti e delle

modalità d’indagine delle discipline e il loro utilizzo per interpretare la realtà e operare su di essa);

- INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (per il raggiungimento dei Traguardi)

- INDIVIDUAZIONE DEGLI STANDARD MINIMI DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO;

- INDICAZIONE DEI CONTENUTI ESSENZIALI E DELLE ATTIVITÀ;

- PROGETTAZIONE DELLE ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALLA I.R.C. (ove necessario);

- SCELTE METODOLOGICHE E STRATEGIE ORGANIZZATIVE (che concorrono ad un apprendimento cognitivamente significativo, nel rispetto delle diverse “intelligenze” e dei diversi stili di apprendimento, stimolando sempre alla motivazione ad apprendere);

- STRATEGIE D’INTERVENTO (per i casi di disagio, demotivazione, difficoltà o ritardi di apprendimento…);

- UTILIZZO DI SPAZI, TEMPI, SUSSIDI E MATERIALI;

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- CRITERI DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE degli apprendimenti, del comportamento e delle competenze:

tempi delle prove, tipologia (uso di schede standardizzate, prove tipo INVALSI,griglie di osservazione,

compiti di realtà)…;

- FUNZIONIGRAMMA DELLE CLASSI /SEZIONI (risorse professionali: docenti curriculari, docente di

sostegno, assistente all’autonomia e alla comunicazione);

- QUADRO ORARIO SETTIMANALE (del gruppo docenti, delle discipline, gestione delle ore residue e delle

attività di sostegno);

- LA CONTINUITÀ EDUCATIVO – DIDATTICA;

- CRITERI E MODALITA’ DI RELAZIONE INSEGNANTI/ALUNNI E INSEGNANTI/FAMIGLIE;

- INDICAZIONE DELLE USCITE (per visite guidate/viaggi d’istruzione/uscite didattiche; visione di spettacoli

teatrali/cinematografici; partecipazione a manifestazioni del territorio);

- MACROTEMATICHE CHE SI INTENDONO SVILUPPARE CON LE UNITA’ FORMATIVE ;

- PROGETTI IN ORARIO SCOLASTICO E/O EXTRASCOLASTICO.

Nell’anno scolastico 2016/17, in ottemperanza a quanto stabilito nel PdM, si procederà alla

declinazione del curricolo di scuola per ciascuna annualità e alla costruzione di progettazioni curriculari

annuali costituite da Unità di Apprendimento.

6.7 – QUOTA ORARIA DELLE DISCIPLINE

Le Indicazioni per il curricolo definiscono gli Obiettivi di Apprendimento e i Traguardi per lo sviluppo

delle competenze, ordinati per discipline.

Il 5° Circolo Didattico, ben sapendo che la logica della multi-interdisciplinarità, in cui si precisa ogni

attività didattica, garantisce all’utenza il diritto a una istruzione – formazione dei saperi integrati, dove vige il

principio che il tutto è sempre maggiore della somma delle parti, definisce una quantificazione minima del

monte ore disciplinare, come da tabella:

DISCIPLINA SOGLIA MINIMA SETTIMANALE SOGLIA MINIMA ANNUALE

Italiano 6 ore 198 ore

Matematica 5 ore 165 ore

Scienze 2 ore 66 ore

Storia – Geografia 3 ore (2 h. + 1 h.) 99 ore

Arte e immagine 1 ora 33 ore

Musica 1 ora 33 ore

Educazione Fisica 1 ora 33 ore

Inglese: classi 3^– 4^ – 5^ 3 ore 99 ore

Inglese: classi 2^ 2 ore 66 ore

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Inglese: classi 1^ 1 ora 33 ore

Religione Cattolica 2 ore 66 ore

Tecnologia 1 ora 33 ore

Il Collegio Docenti demanda al gruppo d’insegnamento il completamento del quadro orario

settimanale, in considerazione dei bisogni formativi e di apprendimento degli alunni, con “una

periodizzazione differenziata dei diversi insegnamenti nel corso dell’anno scolastico”.

CITTADINANZA E COSTITUZIONE costituisce un percorso formativo trasversale a tutte le discipline.

Come tale chiama in causa l’azione e la responsabilità di tutti i docenti che, impegnati nel costituire essi stessi

un buon esempio per gli alunni, favoriscono la creazione di un clima sociale positivo nella scuola e, attraverso

ordini partecipati e condivisi, realizzano un ambiente educativo propedeutico all’interiorizzazione dei principi

di convivenza civile.

Per quanto attiene l’insegnamento dell’Inglese in quasi tutte le classi opera un insegnante

specializzato. In alcune è presente un docente specialista in lingua inglese.

Gli alunni, i cui genitori hanno dichiarato che non intendono avvalersi dell’I.R.C., sono coinvolti in

attività laboratoriali nell’altro gruppo classe o in apposito Progetto - Laboratorio.

6.8 - LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DEL COMPORTAMENTO DEGLI

ALUNNI

Relativamente alla VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DEL COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI

occorre distinguere la Verifica dalla Valutazione.

Verificare significa raccogliere informazioni sul processo di insegnamento/apprendimento, per

modificarlo, se necessario; controllare l’adeguatezza dei metodi e delle tecniche utilizzati; accertare il

raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. La verifica dell’apprendimento, indispensabile per

un’oggettiva valutazione dell’alunno, deve essere un fatto quotidiano, evento abituale dell’attività didattica,

perché possa favorire l’abitudine all’applicazione costante e permettere di modificare in itinere l’intervento

didattico. Quando si parla di verifica s’intende riferirsi ad un complesso repertorio di strumenti di

accertamento degli apprendimenti (conoscenze e abilità) disciplinari. La verifica ha il compito d evidenziare la

distanza tra gli obiettivi programmati e gli esiti registrati, raccogliendo tutte le evidenze empiriche e, su

questa base, approntare i necessari adeguamenti della programmazione didattica o attivare iniziative di

recupero, sostegno o sviluppo degli apprendimenti, per piccoli gruppi o individualizzate.

La valutazione, sulla base degli elementi raccolti e registrati in sede di verifica e di altre osservazioni

sistematiche, considera gli esiti formativi , ossia gli effetti prodotti dagli apprendimenti sulla maturazione

complessiva della personalità, in termini di capacità di apprendere, di autonomia, di responsabilità, di

sviluppo sociale. La valutazione è dinamica, punta a far maturare consapevolezza, a orientare e indirizzare gli

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impegni dell’alunno, a renderlo protagonista motivato del proprio processo di apprendimento e sviluppo

personale, accompagnandone e sostenendone il percorso. Pertanto la valutazione si avvale di criteri che

tengono conto dei livelli e della condizione di partenza dell’alunno, delle sue potenzialità, delle condizioni

socio-familiari, del percorso scolastico e della sua progressione, dell’impegno manifestato. Per questo motivo

le valutazioni, anche espresse con voto numerico, riferite ai singoli alunni, non possono mai essere

confrontate, se non in modo relativo, perché rispondono a percorsi assolutamente originali. La valutazione

del lavoro scolastico, a seconda che sia effettuata durante o alla fine del processo educativo, è suddivisa in:

Valutazione diagnostica: si attua attraverso i colloqui iniziali e le prove d’ingresso, si propone di

accertare il livello culturale degli alunni in rapporto al possesso di conoscenze, capacità e competenze ed è

utilizzata dal Team dei docenti per stendere la programmazione annuale. I modi per rilevare la situazione di

partenza sono: nella prima quindicina di giorni dall’inizio delle attività didattiche attraverso l’esame della

scheda di scolarità precedente; le prove d’ingresso per obiettivi concordate per dipartimento di area

disciplinare per interclasse; le osservazioni in classe con riferimento agli obiettivi formativi. Le valutazioni

sulla situazione di partenza di ogni alunno sono registrate sul Giornale dell’Insegnante.

Valutazione formativa: fornisce indicazioni sullo svolgimento del processo educativo, interessa brevi

tratti di percorso, registra il livello di progresso degli studenti e consente di organizzare strategie di recupero

in itinere. Attraverso la valutazione formativa, i docenti possono valutare l’efficacia della loro azione didattica

in rapporto alle metodologie, alle strategie educative e agli strumenti formativi adottati. La valutazione

formativa concorre pertanto anche a valutare il processo d’insegnamento-apprendimento.

Valutazione sommativa: valuta l'esito del processo di apprendimento per formulare un giudizio

sull'allievo. Il giudizio è formulato dal team sulla base dei seguenti parametri: partecipazione; impegno;

relazionalità; livello di autostima; progressi nell’apprendimento, rispetto ai livelli di partenza. È comunicato

quadrimestralmente ai genitori con il Documento di Valutazione.

L’art. 1 del DPR 122/09 afferma che è compito del Collegio docenti promuovere una riflessione

collegiale sulla valutazione, che sostanzia l’autonomia professionale e assicura caratteri di equità,

omogeneità e trasparenza dei processi e delle decisioni assunte dai diversi gruppi d’insegnamento.

Questa scuola ha definito criteri, strumenti, modalità e tempi della valutazione nel Documento “Criteri

di valutazione d’istituto” che costituisce parte complementare del PTOF. Inoltre si impegna ad assicurare

una tempestiva e continua comunicazione con le famiglie circa il percorso scolastico dei bambini, al fine di

attivare le necessarie sinergie, di condividere con i genitori informazioni e richieste da fare agli alunni , di

essere sempre disponibili a giustificare e rendere conto delle scelte che in autonomia e responsabilità la

scuola ha fatto.

SCALA DI MISURAZIONE - La misurazione è effettuata in decimi con frazioni non minori del mezzo

punto. L’utilizzo di una misurazione che prevede l’uso di un mezzo intero trova la sua ragione nella

corrispondenza fra voti e livelli di conoscenza e competenza collocando la valutazione in una posizione

intermedia fra i due livelli definiti. La soglia di sufficienza è pari a 6/10. Qualora il docente intenda utilizzare,

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sul registro personale, simboli per memorizzare e documentare osservazioni di tipo cognitivo e non cognitivo

è necessario che l’uso dei simboli sia accompagnato da una legenda molto chiara ed esplicativa.

STANDARD DI VALUTAZIONE - Allo scopo di assicurare l'omogeneità e la trasparenza della valutazione,

si devono adottare criteri comuni per la corrispondenza tra voti e livelli di conoscenza e competenza

utilizzando apposite griglie di osservazione e valutazione del processo di apprendimento.

ELEMENTI CHE CONCORRONO ALLA VALUTAZIONE FINALE: CRITERI GENERALI - I Team docenti

verificano che le prestazioni degli alunni siano adeguate ai livelli minimi disciplinari indispensabili per la

frequenza della classe successiva, fissati in fase di programmazione dell'attività didattica. La valutazione

finale e quadrimestrale di ogni singola disciplina non può essere espressa con mezzi voti e certifica il

raggiungimento degli obiettivi cognitivi disciplinari, i progressi raggiunti e l’acquisizione dei metodi specifici

della disciplina. Nell’ambito dell’arrotondamento per la valutazione può altresì far riferimento a

considerazioni più generali relative alla partecipazione, all'impegno, all’acquisizione di un metodo di studio e

lavoro… La valutazione degli insegnanti ed esperti esterni impegnati nello svolgimento delle attività

aggiuntive finalizzate all’ampliamento dell’offerta formativa, contribuisce alla formulazione della valutazione

finale.

Il 5° C.D. “G. Modugno” di Barletta ha sempre risposto positivamente alle sollecitazioni dell’INVALSI

partecipando ai Progetti Pilota per la Valutazione della Scuola Italiana (PP1, PP2 e PP3) negli anni scolastici

2001/2002, 2002/2003 e 2003/2004 e al SNV per tutti gli anni successivi, sino ad oggi.

La partecipazione ad un sistema di valutazione esterna, ha offerto una valida occasione di crescita

professionale e culturale agli operatori scolastici in quanto gli stessi, attivando processi di verifica e di ricerca,

si sono impegnati per un progressivo miglioramento della qualità del sistema di istruzione e formazione.

Da una lettura dettagliata e attenta dei risultati precedenti pubblicati dall’INVALSI relativamente alle

prove di apprendimento si è rilevata la necessità di rinforzare gli apprendimenti in Italiano che in Matematica

per il miglioramento continuo della scuola e il raggiungimento di un più elevato standard di qualità.

La valutazione standardizzata dell’INVALSI non è e non vuol essere in antitesi con quella soggettiva del

docente. Le prove predisposte dall’Istituto Nazionale di Valutazione non sono dirette a sostituire la

valutazione operata dagli insegnanti, ma ad affiancarla. Il riferimento a parametri oggettivi ed uguali per tutti

può svolgere una funzione essenziale nel dare agli insegnati un’informazione che li aiuti a rendersi conto del

punto in cui si trovano i loro alunni e a meglio calibrare il proprio intervento educativo, oltre a segnalare e

situazioni di difficoltà in cui intervenire a supporto dell’azione dei docenti e della scuola.

6.9 – LA VALUTAZIONE AUTENTICA

In questi ultimi decenni sono stati sollevati non pochi interrogativi sul valore della valutazione

comunemente praticata a scuola. La soluzione ai problemi della valutazione è stata ricercata in varie

direzioni: in una ridefinizione degli obiettivi, del ruolo dell’insegnante, del processo di apprendimento, dei

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contenuti da apprendere, ma soprattutto in ciò che avrebbe potuto consentire di esprimere una valutazione

più autentica dell’apprendimento dello studente.

Il concetto di “autentico” ha assunto il valore non contrapposto a “soggettivo”, ma ad

“autoreferenziale”, “riproduttivo”, “non-predittivo” di ciò che realmente lo studente saprebbe fare, con ciò

che ha imparato, qualora fosse impegnato in compiti reali.

La focalizzazione su compiti di prestazione e non su compiti ripetitivi e speculari di ciò che è stato

appreso richiede agli studenti l’uso e l’applicazione della propria conoscenza per produrre prodotti complessi

nei quali si rivelino la padronanza e la competenza.

Lo spostamento dell’attenzione sulla prestazione più che sul possesso dei contenuti ha evidenziato

l’insufficienza e i limiti di altre prove e strumenti di valutazione. La critica si è diretta soprattutto alle prove

oggettive e a ogni compito che consenta solo un giudizio autoreferenziale rispetto a quanto è stato insegnato

e non verifichi ciò che lo studente sa fare, con ciò che ha appreso, in contesti e problemi reali.

Si parla quindi di valutazione autentica “quando ancoriamo il controllo al tipo di lavoro che persone

concrete fanno piuttosto che solo sollecitare risposte facili da calcolare con risposte semplici. La valutazione

autentica è un vero accertamento della prestazione, perché da essa apprendiamo se gli studenti possono in

modo intelligente usare ciò che hanno appreso in situazioni che in modo considerevole li avvicinano a

situazioni di adulti e se possono rinnovare nuove situazioni” (Wiggins).

Winograd e Perkins definiscono la valutazione autentica come l’intento di coinvolgere gli studenti in

compiti che richiedono di applicare le conoscenze nelle esperienze del mondo reale. La valutazione autentica

scoraggia le prove carta-e-penna sconnesse dalle attività d’insegnamento e di apprendimento.

Nella valutazione autentica c’è un intento personale, una ragione ad impegnarsi e un ascolto vero al di

là delle capacità e delle doti dell’insegnante.

La valutazione autentica o alternativa si fonda sulla convinzione che l’apprendimento scolastico non si

dimostra nell’accumulo e nella comprensione superficiale di un azione, ma nella capacità di generalizzare, di

trasferire e di utilizzare la conoscenza acquisita a contesti reali. Per questo nella valutazione autentica le

prove sono preparate in modo da richiedere agli studenti di utilizzare processi di pensiero più complesso, più

impegnativo e più elevato.

Verificando con maggiore autenticità l’apprendimento si possono far raggiungere livelli più elevati di

prestazione e preparare meglio gli studenti ad un inserimento di successo nella vita reale.

Non avendo prioritariamente lo scopo della classificazione o della selezione, la valutazione autentica

cerca di promuovere e di rafforzare tutti, dando opportunità a tutti di compiere prestazioni di qualità.

Essa offre la possibilità sia agli insegnanti che agli studenti di vedere a che punto stanno, di

autovalutarsi e, in conformità a ciò, di migliorare il processo di insegnamento o di apprendimento: gli uni,

cioè gli insegnanti, per sviluppare la propria professionalità e gli altri, cioè gli studenti, per diventare

autoriflessivi ed assumersi il controllo del proprio apprendimento. In questo modo, gli insegnanti scoprono il

loro ruolo come mediatori dell’apprendimento, gli studenti si scoprono esaminatori di se stessi.

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6.10 – LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Con la Circolare n.3 del 13 febbraio 2015, Adozione Sperimentale dei nuovi modelli di certificazione

delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione il MIUR ha previsto un cronogramma (2014/15

sperimentazione, 2015/16 generalizzazione, 2016/17 adozione obbligatoria) al fine di “pervenire in tempi

ragionevoli all’adozione generalizzata e obbligatoria dei nuovi modelli di sperimentazione”.

Questa scuola ha aderito alla sperimentazione con l’approfondimento delle Linee guida che

accompagnano i modelli di certificazione e richiamano i concetti fondamentali relativi alla problematica delle

competenze e delineano il senso della certificazione nei livelli iniziali del percorso scolastico. Le competenze

chiave della Raccomandazione europea del 2006 sono considerate nelle Indicazioni 2012 come un orizzonte

di riferimento a cui tendere in tutto l’arco della vita, e quindi nel primo ciclo la certificazione non è

un’operazione conclusiva, ma ha la funzione di accompagnare lo sviluppo delle competenze, di descrivere i

livelli raggiunti in alcuni passaggi significativi e di renderne consapevole l’alunno e la sua famiglia.

Con la sperimentazione i docenti della nostra scuola hanno preso atto della distinzione tra gli

apprendimenti (conoscenze e abilità) e le competenze (l’utilizzo autonomo e responsabile degli

apprendimenti “per risolvere situazioni inedite e complesse”), il cui accertamento richiede metodi e strumenti

diversi: compiti di realtà, osservazioni sistematiche, autobiografie cognitive…

La certificazione non sostituisce il documento di valutazione dell’alunno che attesta i suoi risultati negli

apprendimenti disciplinari e che legittima l’ammissione alla classe successiva, ma lo accompagna e lo integra

con informazioni di tipo qualitativo.

La certificazione delle competenze impegna i docenti in più direzioni:

- nella progettazione perché occorre individuare, per ciascuna competenza del Profilo, quali traguardi delle

varie discipline concorrono maggiormente al suo sviluppo, e collegare poi a i vari traguardi gli obiettivi di

apprendimento pertinenti;

- nell’azione didattica perché si tratta di promuovere l’acquisizione delle componenti di ciascuna

competenza (conoscenze, abilità, processi cognitivi e metacognitivi,…) e di creare situazioni (risoluzione di

problemi reali e complessi, predisposizione di progetti, realizzazione di prodotti…) che stimolino gli alunni

ad attivare ed integrare tutti questi elementi;

- nella valutazione perché occorre accertare lo sviluppo delle competenze mediante appositi strumenti,

sulla base degli elementi raccolti, che tengano conto dei quattro livelli (iniziale, base, intermedio,

avanzato) previsti nel modello di certificazione.

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P a r t e 7^

P r o g e t t i e d a t t i v i t à

7.1 - AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA

Per la piena realizzazione del curricolo di scuola ed il raggiungimento dei traguardi fissati nel Rapporto

di Auto Valutazione questa Istituzione nell’anno scolastico 2016/17 ha potenziato il Tempo scolastico, anche

in risposta alle esigenze dell’utenza. Pertanto l’orario antimeridiano delle attività didattiche è stato

incrementato di due ore settimanali consentendo di aumentare l’offerta formativa delle discipline di Italiano

e Matematica. Il Tempo scuola è distribuito su sei giorni settimanali: 5 ore dal lunedì al venerdì e 4 ore il

sabato.

Inoltre la scuola propone agli alunni una vasta gamma di progetti ed attività didattico-educative

curriculari ed extracurriculari allo scopo di arricchire il Piano dell’offerta formativa e per una crescita

armonica della personalità dell’alunno. Essi sono sottoposti ad un controllo di gestione al fine di verificare se

le azioni intraprese siano state utili al raggiungimento degli obiettivi predefiniti. In particolare la gestione dei

progetti deve essere realizzata all'interno di un controllo sulle modalità d'uso delle risorse e sui risultati

ottenuti che deve coinvolgere sia i docenti, quali soggetti attivi nella realizzazione dei percorsi, sia le famiglie,

quali destinatarie delle iniziative.

I progetti e le attività che si riferiscono alla valorizzazione ed al potenziamento delle competenze

matematico-scientifiche, linguistiche, digitali, motorie e musicali ed alla prevenzione e contrasto della

dispersione scolastica sono rivolti ad alunni per gruppi di livello, anche a classi aperte per meglio attuare una

didattica individualizzata e personalizzata, in orario curriculare con l’apertura pomeridiana della scuola.

Le schede progettuali, qui di seguito riportate, rappresentano l’azione di ampliamento dell’offerta

formativa tesa a rispondere ai bisogni emersi dal Rapporto di Auto Valutazione e confluiti nel Piano di

Miglioramento.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 01

TUTTI A SCUOLA

Ins. Referente Nicoletta Valente

Finalità

Prevenzione e contrasto della Dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell’inclusione scolastica e del Diritto allo studio degli alunni con Bisogni Educativi Speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati.

Obiettivi prioritari

Riconoscere e valorizzare le differenze. Superare gli ostacoli negli apprendimenti e nella partecipazione, rinforzando la motivazione. Differenziare la proposta formativa, offrendo alle diverse intelligenze percorsi di apprendimento efficaci e di senso, sia nell’ambito delle singole discipline (sapere) che in ambito relazionale (essere) che metodologico – operativo (saper fare). Prevenire situazioni di disagio scolastico e cercare di affrontare quelle già in atto. Offrire occasioni di lavoro in piccolo gruppo e in ambiti relazionali più ridotti in modo da far emergere le potenzialità di ciascuno. Supportare i docenti nell’azione educativo-didattica in presenza di alunni BES.

Attività previste

Osservazione e studio di casi. Sportello Ascolto per docenti e famiglie. Interventi di supporto nelle classi. Consulenza per la predisposizione di PDP. Attività con uso di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, e misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere.

Metodologia

Metodologia laboratoriale di didattica inclusiva. Uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti adottando strategie educative adeguate ai vari bisogni educativi.

Destinatari Alunni di scuola primaria e scuola dell’infanzia.

Risorse umane

N. 1 docente dell’organico dell’autonomia con competenze di didattica inclusiva per la gestione di attività laboratoriali e di Sportello. Personale ATA (Assistente Amministrativo - Collaboratore Scolastico) per assistenza tecnica e logistica.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Aule didattiche, biblioteca, laboratorio scientifico, laboratorio di informatica, aula magna…

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

Riduzione del fenomeno di dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico. Potenziamento dell’inclusione scolastica e del Diritto allo studio degli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Numero degli interventi mirati nelle classi e dei colloqui attivati con lo Sportello Ascolto. Aumento, da parte degli alunni con BES, della motivazione all'apprendimento, dell’acquisizione di un adeguato metodo di studio, della partecipazione ai lavori, dell’assunzione di responsabilità, della cooperazione, della comunicazione, dell’interazione con gli altri e del consolidamento delle abilità di base.

Modalità di rilevazione Schede di monitoraggio iniziale, intermedio e finale.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 02

ACCOGLIENZA

Ins. Referente Giuseppina Terlizzi

Finalità

Superamento dei disagi, ansie, paure, insicurezza che sono naturali in chi si affaccia per la prima volta al mondo della scuola o deve affrontare il assaggio da un ordine all’altro di scuola.

Obiettivi prioritari

Favorire l’inserimento nel nuovo contesto dei neo-iscritti alla scuola. Rendere piacevole il ritorno a scuola di quelli che hanno già frequentato, rinnovando e consolidando il senso di appartenenza alla comunità scolastica. Accogliere ogni bambino in maniera individualizzata e personalizzata perché superi il distacco della famiglia e si inserisca nella scuola. Imparare a condividere semplici regole di comportamento.

Attività previste

Scuola Infanzia: Giochi liberi ed organizzati nel piccolo e nel grande gruppo; Attività creative e manipolative; Disegno libero; Canti, filastrocche. Scuola Primaria: Attività di ascolto e di narrazione, giochi organizzati di gruppo.

Laboratorio pittorico, manipolativo, musicale.

Percorsi motori guidati, giochi a squadra.

Metodologia

Didattica laboratoriale in modalità di gioco. Cooperative-learning. Attività espressive (grafiche, ludiche…) di gruppo. Attività di sviluppo della comunicazione interpersonale.

Destinatari Tutti gli alunni.

Risorse umane Tutti i docenti.

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

Scuola Infanzia: Durante il primo periodo i bambini verranno accolti nelle proprie sezioni. Progressivamente saranno guidati alla scoperta degli altri spazi della scuola. Scuola Primaria: Aule scolastiche, giardino, palestra, aula magna ed interspazi.

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli

alunni

Positivo inserimento degli alunni. Conseguimento di livelli di competenza più elevati.

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

Scuola Infanzia: Diffusione della cultura dell’accoglienza come dimensione costitutiva della azione educativa. Scuola Primaria: Motivazione all’apprendimento, partecipazione e interesse per le attività, cooperazione con i compagni, comunicazione, interazione con gli altri.

Modalità di rilevazione

Scuola Infanzia: Osservazione e registrazione su griglia appositamente predisposta dei comportamenti e delle abilità di ingresso per rilevare il grado di inserimento nell’ambiente scolastico. Scuola Primaria: Gli strumenti di verifica consisteranno nelle osservazioni degli insegnanti ed in prove d'ingresso predefinite dal Circolo.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 03

CONTINUITA’

Ins. Referente Giuseppina Terlizzi

Finalità

Favorire concretamente il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all’altro anche per prevenire disagi ed insuccessi; realizzare un clima culturale, relazionale ed istituzionale che consenta a tutti di partecipare ed essere protagonisti.

Obiettivi prioritari

Prevenire e limitare lo svantaggio utilizzando opportunità molteplici in grado di motivare maggiormente gli alunni. Consolidare la continuità con le scuole del Primo Ciclo facilitando il passaggio degli alunni tra Scuola Infanzia-Primaria-Secondaria 1° grado.

Attività previste

Continuità Scuola Infanzia/ Scuola Primaria: - In orario curriculare – visite delle sedi della scuola primaria da parte

degli alunni dei nostri plessi di S. Infanzia che, accompagnati dai genitori, possono conoscere gli spazi e l’organizzazione della nostra scuola e partecipare ad alcune attività ludico-motorio-manipolative con gli alunni delle classi 1^ e 5^;

- Realizzazione di progetti in orario extrascolastico con alunni interni (cinquenni e di classi 1^) e con alunni provenienti da scuole paritarie e non, presenti sul territorio: ”Giochiamo con le fiabe”, “Manioliamo”, “Tante voci… un solo coro”;

Continuità Scuola Primaria/ Scuole Secondarie di primo grado: - In orario curriculare – visite di alunni di scuola primaria alle scuole

dell’ordine successivo per conoscerne gli ambienti e partecipare a vari laboratori; partecipazione a progetti come “Libriamoci”;

- In orario extracurriculare – partecipazione degli alunni di scuola primaria ad attività che si svolgono nei laboratori (Arte, Musica, Inglese, Francese, Scienze, Informatica) presso le scuole secondarie di primo grado.

Vengono organizzati incontri tra i docenti dei due ordini di scuola per : • individuare i livelli di acquisizione delle competenze e delle conoscenze degli alunni, le modalità di apprendimento, gli aspetti relazionali; • raccogliere informazioni sugli alunni che presentano disagi (difficoltà di apprendimento, relazionali, familiari…).

Metodologia Didattica laboratoriale.

Destinatari

Alunni cinquenni di Scuola Infanzia e alunni di classi 1^ e 5^ di scuola Primaria. Alunni di classi 5^ di scuola Primaria e alunni di scuola secondaria di primo grado.

Risorse umane

Docenti dell’ultimo anno di scuola dell’Infanzia, docenti di classe 1^ e 5^ di scuola primaria, docenti di scuola secondaria di primo grado.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Materiale di facile consumo e di cancellerie. Testi di vario genere; computer; laboratorio musicale e strumenti; LIM; aula di artistica e materiale prodotto.

Risultati attei in rispondenza ai bisogni formativi degli

alunni

Creare un clima sereno per l’ingresso a scuola e l’avvio di un nuovo ciclo di studi. Suscitare - rafforzare interesse, motivazione, piacere nello studio. Collaborazione scuola – famiglia. Promozione del desiderio di essere parte attiva dell’ambiente scolastico.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Motivazione all’apprendimento, partecipazione e interesse per le attività, cooperazione con i compagni, comunicazione, interazione con gli altri.

Modalità di rilevazione Cartelloni testimonianti l’esperienza svolta; partecipazione ad una mostra o evento finale con esposizione del materiale prodotto.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 04

C O M P E T E N Z E I N A Z I O N E

Ins. Referente Maria Angela Falanga

Finalità Recupero, Consolidamento e Potenziamento delle competenze linguistiche e logico-matematiche. Prevenzione del disagio scolastico.

Obiettivi prioritari

- Prolungare i tempi di attenzione e di concentrazione. - Sviluppare/consolidare la capacità di ascoltare, comprendere, rielaborare e

comunicare. - Favorire la motivazione all’apprendimento. - Utilizzare in modo pertinente i vari codici comunicativi. - Acquisire una maggiore padronanza strumentale nell’area linguistica. - Arricchire il codice linguistico. - Sviluppare le competenze logico-espressive. - Acquisire abilità nella risoluzione di situazioni problematiche attraverso la

formulazione di ipotesi, soluzioni e loro verifica. - Padroneggiare il metodo scientifico-sperimentale.

Attività previste

Ascolto, lettura e comprensione di testi di vario genere; conversazioni; rielaborazione di testi; completamento di schede operative; esercizi di consolidamento; verbalizzazioni; giochi con materiale strutturato e non; rappresentazioni grafiche; utilizzazione di schede e tabelle; utilizzo di software specifici per sviluppare le capacità logiche, la comprensione del testo e la correttezza ortografica; riflessione linguistica con analisi grammaticale e logica partendo da giochi logici anche con l’utilizzo delle LIM.

Metodologia

Il docente si porrà come animatore della comunicazione assumendo un ruolo di REGISTA-FACILITATORE che orienterà gli interventi degli alunni senza interferire direttamente, creando le condizioni per rinforzare in essi la capacità di comunicare efficacemente, anche attraverso la metodologia laboratoriale. Si attueranno inoltre: Circle-time, cooperative learning, giochi di ruolo, brainstorming, mastery learning, peer teaching, tutoring… In particolare si farà ricorso alla didattica per competenze.

Destinatari Tutti gli alunni di scuola primaria: dalla classe 1^ alla classe 5^.

Risorse umane

Tutti i docenti dell’organico dell’autonomia, in ciascuna classe di contitolarità, durante le ore di contemporaneità. Personale ATA (Assistente Amministrativo - Collaboratore scolastico) per assistenza tecnica e logistica.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Aule didattiche, biblioteca, laboratorio scientifico, laboratorio di informatica, aula magna… Materiale di consumo e strumenti: risme, libri, LIM, software didattici,…

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli alunni

Miglioramento degli apprendimenti nell’area linguistica e logico-matematica. Diminuzione del disagio degli alunni con maggiori difficoltà di apprendimento.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Incremento della motivazione all'apprendimento, della partecipazione, dell’assunzione di responsabilità, della cooperazione, della comunicazione, dell’interazione con gli altri; dei risultati delle prove INVALSI.

Modalità di rilevazione

Comparazione dei livelli di apprendimento che si configurano nelle classi a inizio anno e alla fine dei due quadrimestri. Comparazione dei risultati delle prove di verifica iniziali, intermedie e finali in Italiano e Matematica. Comparazione dei risultati di Italiano e Matematica alla fine del primo e secondo quadrimestre.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 05

IL VIZIO DI LEGGERE

Ins. Referente Maria Antonia Annacondia

Finalità

1. Far vivere la lettura come piacere e come occasione di incontro e crescita interiore, creando momenti favorevoli 2. Stimolare ed incrementare la motivazione all’ascolto e alla lettura autonoma, soprattutto nei ragazzi che vivono uno svantaggio culturale 3. Stimolare gli alunni alla ricerca e scoperta di vari orizzonti testuali 4. Far nascere il desiderio di frequentare biblioteche e librerie 5. Creare occasioni di lettura piacevoli, individuali e di gruppo

Obiettivi prioritari

Migliorare la capacità di lettura di libri sia noti che nuovi.

Favorire il piacere della lettura.

Potenziare tecniche e strategie di lettura attiva.

Migliorare le abilità comunicative ed espressive.

Responsabilizzare il bambino all’uso della biblioteca.

Attività previste

- Letture animate da parte di alunni di classi ponte. - “La Giornata della Lettura”, con momenti di narrazione a scuola

dell’insegnante, animati anche da genitori o nonni degli alunni. - Laboratorio didattico – creativo: il piacere di ascoltare l’adulto che legge

e racconta;il piacere di drammatizzare una storia - Costruzione di strumenti e attività guidate per incrementare l’uso

corretto e consapevole delle biblioteche di classe e/o di scuola; - Visite a Biblioteche, a Librerie, a Redazioni di Giornali, a Case editrici; - Partecipazione e il coinvolgimento alla giornata mondiale del libro (23

Aprile) e ad eventuali concorsi inerenti la lettura o la produzione di testi

Metodologia

Le strategie metodologiche si baseranno sulla valorizzazione delle potenzialità di tutti gli alunni, sulla creazione di situazioni motivanti all'ascolto, alla lettura e alla produzione. L’insegnante individuerà momenti e luoghi, quali la biblioteca, per favorire e stimolare l’ascolto regolandone gradatamente i tempi, creando un’atmosfera di aspettativa, proponendo testi adeguati all’età e agli interessi degli alunni, con l’utilizzazione di mediatori ludici, analogici, iconici, simbolici e multimediali.

Destinatari Aderiranno al progetto curriculare i bambini di 5 anni della scuola dell'Infanzia, tutte le classi della scuola Primaria.

Risorse umane

Docenti di tutte le discipline, alunni, docente con funzione di bibliotecario, autori, animatori, genitori.

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

- Libri per gli alunni e per i docenti in dotazione alle Biblioteche centralizzate dei plessi; - Libri della dotazione personale di docenti e di alunni fatti circolare liberamente; - Libri prodotti dai bambini nel corso degli anni; - LIM per letture animate

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli

alunni

- Arricchire il lessico; - Favorire la lettura; - Sapersi orientare nella scelta dei generi letterari

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

Sarà possibile valutare l'esperienza, attraverso osservazioni sulla: - sensibilizzazione verso la lettura; - miglioramento della lettura; - frequenza delle classi alla biblioteca per il prestito librario; - partecipazione attiva e interesse per eventuali incontri con l'autore o

esperti; - partecipazione alla giornata mondiale del libro

Modalità di rilevazione L’insegnante referente, attraverso il colloquio con gli altri insegnanti, monitorerà l’andamento delle esperienze: frequenza in biblioteca, prestito libri da parte della classe e/o sezione.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 06

DIGITAL…MENTE

Ins. Referente Maria Antonia Annacondia

Finalità

Incoraggiare, sostenere ed avviare uno specifico progetto di didattica digitale nella scuola , con l’intento di realizzare ambienti di apprendimento adatti ad un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella quotidianità scolastica.

Obiettivi prioritari

- Integrare la didattica e lo studio fondato sull’insegnamento in presenza e sul libro di testo cartaceo già adottato, con il contributo offerto dai contenuti digitali (i cosiddetti Learning Objects) e dalla rete

- Realizzare percorsi didattici per le discipline che sfruttino un ambiente di apprendimento collaborativo e gli oggetti multimediali (la LIM nelle classi)

- Realizzare un modello di diffusione delle Tic - Valorizzare le competenze del personale docente in termine di didattica con le

nuove tecnologie

Attività previste

Lezioni interattive multidisciplinari, attraverso esercitazioni pratiche al computer, l’ascolto di documenti in lingua inglese , la stesura di documenti di testo, l’utilizzo di software disciplinari; coinvolgimento di classi in attività ed esperienze di coding, in attività ed esperienze di gemellaggio elettronico in lingua inglese E-Twinning; Partecipare ad iniziative e concorsi di Olimpiadi di Informatica di Problem-Solving

Metodologia

L’uso dei mezzi multimediali che associano alle immagini la musica, il disegno, le fotografie, il commento sonoro, consentono agli alunni di navigare seguendo un proprio percorso. Rispetto a tutti gli altri mezzi di comunicazione tradizionale, i prodotti multimediali hanno una caratteristica inedita che è l’interattività. Il lettore multimediale si trova proiettato in un ambiente vivo dove leggere significa anche agire e godere dei risultati delle proprie azioni.

Destinatari

- Bambini di tutte le classi della scuola Primaria. - Alunni di classe quarta con attività inerenti al pensiero computazionale - Alunni di classe 4^ e 5^ per le Olimpiadi di Informatica e Problem-Solving - Le classi con docenti formati in esperienze di E-twinning aderiranno a iniziative

di gemellaggio elettronico con colleghi di altre Nazioni

Risorse umane

Docenti di tutte le discipline, alunni, docente con funzione Animatore Digitale e docenti del Team Supporto Tecnico.

Attivazione delle risorse materiali

disponibili

- Adozione dell’e-book in dotazione con il libro di testo - Laboratorio multimediale - Lim presenti nelle classi, strumento tecnologico che permette di mantenere il

classico paradigma didattico centrato sulla lavagna, potenziandolo con la multimedialità e la possibilità di usare software didattico in modo collettivo.

Risultati attesi in

rispondenza ai bisogni formativi degli alunni

- Combinare l’insegnamento tradizionale con l’utilizzo di un ambiente digitale di apprendimento. Si tratta del cosiddetto apprendimento misto, che unisce diversi tipi d’insegnamento in modo innovativo

- Valorizzare l’insegnamento - Aumentare le capacità attentive e collaborative degli alunni

Valutazione dell’efficacia del

Progetto Utilizzo integrato di più codici e tecniche della comunicazione multimediale.

Modalità di rilevazione

- Monitoraggi di gradimento al fine di verificare se l’alunno percepisce come importante quanto la scuola propone;

- Autovalutazione degli alunni circa l’utilità e l’uso degli strumenti digitali nella pratica didattica

- Focus con le famiglie per verificare il grado di soddisfazione loro e dei figli sul piacere di apprendere attraverso gli strumenti informatici

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a.s. 2016/17

Scheda Progetto n. 07

NOI E L’AMBIENTE

Ins. Referente Maria Sterpeta Cilli – Francesca Forni

Finalità

Formazione di un cittadino consapevole, attento, critico, propositivo nei confronti dell’ambiente, nell’ottica di risoluzioni delle relative problematiche.

Obiettivi prioritari

-Conoscere, nell’ambiente che ci circonda, gli elementi che lo caratterizzano e le relazioni che li legano . -Conoscere il ciclo vitale dell’albero. -Rilevare gli aspetti di degrado ambientale,a causa dell’intervento dell’uomo. -Cogliere nel rifiuto una possibile risorsa. -Progettare e produrre oggetti con i RIFIUTI.

Attività previste

Laboratori di carta riciclata e cartapesta. Festa dell’albero. Rappresentazioni tematiche. Piantumazione

Metodologia

Saranno proposte attività di tipo ludico: giochi ,canzoncine, filastrocche , poesie e animazione.

Destinatari Progetto rivolto a tutti i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria per l’intero anno scolastico.

Risorse umane

Docenti

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Aula magna -saloni -giardini -palestra.

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli alunni

Il progetto nasce con la motivazione di guidare i bambini ad un avvicinamento fantastico e graduale al problema del rispetto e della conservazione dell’ambiente, a partire da quello più vicino a loro, ad esempio la scuola, la casa, per allargarsi verso il mondo esterno. L’obiettivo che si ritiene essere di primaria importanza in questo progetto ,è quello di formare delle coscienze civili, sensibili alle problematiche ambientali ,fin da bambini, promuovendo comportamenti rispettosi nei confronti dell’ambiente, sensibilizzando gli alunni alla raccolta differenziata ed al riciclaggio dei materiali.

Valutazione dell’efficacia del progetto

Costruzione negli alunni di un “abito mentale “di rispetto dell’ambiente naturale che lo circonda-

Modalità di rilevazione

Schede di monitoraggio.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 08

DALLA SALUTE AL BENESSERE

Ins. Referente Ilaria Piazzolla

Finalità

Comprendere che una corretta alimentazione è uno degli strumenti necessari per vivere bene.

Fornire nozioni generali del concetto di salute e benessere, rendendo consapevoli gli alunni dell’importanza che l’equilibrio psico-fisico ha per l’individuo.

Obiettivi prioritari

Promuovere nei bambini scelte alimentari corrette;

Comprendere il legame tra alimentazione e salute;

Promuovere uno stile di vita corretto con movimento e sport;

Prevenire il melanoma, il tabagismo, la pediculosi, dipendenze da droghe, alcool, cellulari, internet, videogiochi, ecc.

Attività previste

Corsi presieduti da esperti;

visione di dvd;

Giochi;

Consultazioni di siti on-line, ecc.

Metodologia

Catturare l’attenzione dei bambini con video che esplicitano il messaggio che si vuole dare attraverso personaggi animati;

Fare domande su ciò che è stato visionato per creare una conversazione animata tra tutti i presenti, in moda da suscitare riflessioni ed interesse.

Destinatari

Tutti gli alunni della scuola dell’infanzia e primaria.

Risorse umane

Insegnanti, medici ed altri professionisti.

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

Auditorium con Lim, pen drive, fotocopie, opuscoli.

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

Aumento delle conoscenze sulle scelte alimentari corrette;

Consumo, a scuola, di acqua e frutta;

Prevenzione di dipendenze;

Attenzione al proprio benessere.

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

Attraverso la:

Partecipazione attiva degli alunni;

Attuazione dei consigli degli esperti

Modalità di rilevazione

Questionari per alunni e genitori.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 09

I O C I T T A D I N O

Ins. Referente Maria Angela Falanga

Finalità

Sviluppare nell’alunno cittadino un’etica della responsabilità, il senso della legalità e il senso di appartenenza ad una comunità residente in un determinato territorio, alla cui vita sociale egli deve contribuire in modo attivo e competente, secondo le regole proprie della democrazia. Formare cittadini italiani che siano allo stesso tempo cittadini dell’Europa e del mondo.

Obiettivi prioritari

Favorire la cittadinanza attiva tra gli studenti

Implementare la qualità delle competenze sociali e civiche di ciascuno

Far crescere negli studenti la consapevolezza dei diritti e dei doveri par

tendo dal contesto scolastico

Promuovere la piena conoscenza e l’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Attivare i processi che rendano la scuola luogo fisico e relazionale in cui i diritti dei bambini siano concretamente vissuti.

Far sviluppare il senso di appartenenza alla propria comunità

Promuovere la solidarietà a tutti i livelli di vita sociale ed organizzata

Attività previste

Percorsi d’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” Attività dai contenuti multi e interdisciplinari che sfocino in iniziative “civiche” attuate in relazione al tipo di classe/sezione, alle esigenze degli studenti e alle risorse del territorio secondo una concezione aperta e attiva di cittadinanza. Attività che prevedono il coinvolgimento della famiglia, della scuola, del lavoro, del volontariato, delle Istituzioni. Conversazioni guidate, approfondimenti con utilizzo di materiale cartaceo e tecnologico; lettura di testi, schede didattiche sui diritti e doveri; canti a tema; realizzazione di Pigotte con la collaborazione delle famiglie, per la finalità umanitaria dell’UNICEF.

Metodologia Didattica laboratoriale in modalità di “cooperative learning”, ricerca-azione, problem – solving e tutoraggio.

Destinatari Tutti gli alunni della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria.

Risorse umane

Tutti i docenti dell’Istituto all’interno della propria area disciplinare, poiché l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione è trasversale a tutti gli ambiti. Personale ATA (Assistente Amministrativo - Collaboratore scolastico) per assistenza tecnica e logistica.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Aule didattiche, biblioteca, laboratorio di informatica, aula magna… Materiale di consumo e strumenti: risme, libri, LIM, software didattici…

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli

alunni

Miglioramento delle manifestazioni comportamentali degli alunni in merito alla partecipazione attiva alla vita scolastica e alla pratica di corretti comportamenti sociali e civici.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Miglioramento delle valutazioni nel comportamento rilevabile dalle schede di valutazione al primo e secondo quadrimestre. Incremento del punteggio relativo ai passi ed alle azioni individuate nel Protocollo attuativo dell’UNICEF.

Modalità di rilevazione

Rilevazione delle Competenze sociali e civiche durante lo svolgimento di compiti di realtà. Comparazione dei giudizi del comportamento degli allievi riportati sulla scheda di valutazione alla fine del primo e secondo quadrimestre.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 14

TITOLO “ DO - RE – MI- FA… STAR BENE”

Ins. Referente Maria Sterpeta Cilli

Finalità

Offrire occasioni di partecipazione ad esperienze di inclusione sociale e di sviluppo del concetto del sé proprie della pratica musicale. Promuovere la sensibilizzazione verso lo studio e la fruizione della musica nel territorio.

Obiettivi prioritari

-Potenziare le esperienze di educazione musicale già sperimentato in passato. -Valorizzare la didattica della musica come strumento per lo sviluppo del pensiero flessibile e la capacità di rappresentazione simbolica della realtà. -Migliorare lo sviluppo della vocalità e della comprensione musicale.

Attività previste

-Introduzione al ritmo: suonare insieme significa ascoltarsi. -Scansione di ritmi semplici con il corpo. -Proposta di alcuni semplici ritmi. -Sperimentazione di musica d’insieme.

Metodologia

Sarà utilizzata una tecnica di insegnamento basata sulla parola e l’azione, senza lettura di spartiti. La tecnica si basa soprattutto sul canto dei ritmi che verranno sperimentati dapprima con il proprio corpo e, solo di seguito, riportati sullo strumento. Potranno essere utilizzate registrazioni, per rendere più chiari alcuni passaggi.

Destinatari

Il Progetto è rivolto agli alunni della Scuola Primaria.

Risorse umane

Docenti di scuola primaria.

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

Si prevede l’uso del laboratorio di Educazione Musicale o, in alternativa, altri spazi adeguatamente attrezzati. Materiale di facile consumo; Computer, impianto stereo, microfoni ecc.

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

Sviluppo di capacità di gestione dei rapporti interpersonali e di modalità comunicative organizzate e consapevoli; -affinamento delle tecniche vocali e strumentali; -capacità di partecipare in modo coordinato e razionale ad esecuzioni collettive(ascoltare, andare a tempo, rispettare i turni); -sviluppo di capacità di produzione di un prodotto finito.

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

Il Progetto verrà valutato sulla base di una serie di Indicatori: -Coerenza con il progetto presentato; -raggiungimento degli obiettivi formativi/didattici; -Competenza professionale dell’esperto; -gestione del gruppo; -organizzazione dei tempi e degli spazi; -Evento finale..

Modalità di rilevazione

Particolare attenzione verrà riservata al riscontro di gradimento delle famiglie, attraverso un questionario

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 11

MATTO… PER GLI SCACCHI

Ins. Referente Maria Antonia Annacondia

Finalità

Offrire uno strumento piacevole che favorisca lo sviluppo del pensiero formale, la fiducia nei propri mezzi, la formazione della coscienza sociale attraverso il rispetto delle regole e dell’avversario, l’accrescimento della correttezza, l’accettazione della sconfitta e l’adattamento alla realtà.

Obiettivi prioritari

SVILUPPO MENTALE: affrontare e risolvere situazioni problematiche; sviluppare le capacità logiche, di ragionamento e di astrazione; sviluppare la creatività, la fantasia. FORMAZIONE DEL CARATTERE: controllare l'impulsività, l'emotività, l'approssimazione, la superficialità e la presunzione; stimolare la fiducia in se stessi, l'autocontrollo, le capacità decisionali, il senso di responsabilità; incoraggiare e sviluppare lo spirito d’iniziativa. FORMAZIONE DELLA COSCIENZA SOCIALE: rispettare l'avversario; favorire e sviluppare la leale competitività; accettare la sconfitta.

Attività previste

Due tipi di corsi: uno per i principianti ed uno per coloro che già conoscono gli elementi fondamentali del gioco. Psicomotricità su scacchiera gigante: attività altamente propedeutica all’apprendimento del gioco degli scacchi, correlata alla conoscenza dello spazio. Gioco sulle proprietà delle operazioni. Giochi con le parole. Avvio a piccole partite anche con un numero ridotto di pezzi. Tornei di squadra.

Metodologia

Nella fase iniziale, è opportuno fornire solo quelle regole che sono indispensabili per poter giocare una partita. Successivamente l’alunno deve affinare il gioco sulla base dei tentativi pratici, adoperando in modo sempre più efficace la sua fantasia e la sua capacita di calcolo. Il fattore agonistico è per l’alunno una componente naturale del gioco che non c’è motivo di reprimere, ma che nemmeno va esasperata. L’organizzazione di piccoli tornei è quindi uno sbocco quasi inevitabile, anzi utile e stimolante.

Destinatari

- Classi di scuola primaria con docenti curriculari in orario scolastico. - Alunni di scuola primaria che partecipano a corsi pomeridiani

facoltativamente scelti dai genitori con istruttori di scacchi.

Risorse umane

Le lezioni saranno tenute da: docenti della scuola in possesso di competenze del gioco scacchi; esperti esterni del circolo scacchistico di Barletta.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Scacchiere con relativi pezzi (già disponibili); scacchiera murale (già disponibile); orologi da torneo; dispense e schede per gli allievi; software scacchistico fornito dalla Federazione Scacchistica Italiana.

Risultati attesi in

rispondenza ai bisogni formativi degli alunni

La validità e l'utilità del percorso inteso come intervento educativo che diviene un sostegno metodologico e didattico per le numerose valenze formative insite nel gioco degli scacchi. Attraverso la pratica del gioco degli scacchi gli studenti potranno: esercitare e migliorare le capacità logiche; sviluppare la capacità di rispetto delle regole e di rispetto dell’altro.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Saranno valutati l’impegno, l’applicazione, la serietà e la correttezza che ogni alunno metterà in mostra. I questionari rivolti a genitori e minori, saranno atti a: stabilire l’efficacia del progetto rispetto a strategie di insegnamento-apprendimento più flessibili e innovative; verificare numericamente la diminuzione del fenomeno dell'aggressività tra pari.

Modalità di rilevazione

A conclusione del percorso sarà realizzato nella scuola un torneo di selezione fra tutti i gli studenti per la partecipazione ai campionati scolastici. Questionario per valutare il gradimento dell’attività fra gli alunni. Risultati che gli alunni conseguono ai tornei di scacchi a cui partecipano.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 12

UN MONDO A COLORI

Ins. Referente Giuseppina Terlizzi

Finalità

Favorire la relazione el’integrazione del “ diverso” , superando quei confini geografici, valoriali, etici e culturali chesono propri di ciascun individuo. Prevenzione e contrasto della Dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell’inclusione scolastica e del Diritto allo studio degli alunni con Bisogni Educativi Speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati

Obiettivi prioritari

Condurre l’alunno all’elaborazione di sé in chiave positiva (possibilità effettive, emozionali, relazionali). Sviluppare competenze cognitive, relazionali e comportamentali. Integrare gli insegnamenti curriculari con piani di studio e attività orientate ai principi fondamentali dell’ U.N.E.S.C.O. che abbiano vocazione internazionale; sviluppare maggiormente l’educazione interculturale e quella al turismo culturale. Potenziare le abilità tecnologiche degli alunni attraverso la preparazione delle comunicazioni da trasmettere. Favorire la conoscenza di culture diverse. Migliorare le competenze fonologiche e linguistiche.

Attività previste

Ascolto di fiabe inerenti culture diverse,verbalizzazioni, ascolto di musiche, attività grafico-pittoriche. Gli alunni interagiranno con i loro compagni dei Paesi aderenti alla Rete Nazionale “ASpNET – U.N.E.S.C.O.” per conoscersi vicendevolmente e presentare la propria scuola con testi ed immagini. Inoltre essi saranno stimolati a comunicare aspetti significativi della propria cultura prendendo spunto dalle caratteristiche delle stagioni e dalle tradizioni legate alle festività del Natale e della Pasqua. Ogni comunicazione sarà accompagnata da testi, foto, piccoli doni, canzoni, video, presentazioni multimediali, e-book,… per la cui realizzazione gli alunni saranno stimolati a migliorare le loro competenze tecnologiche. Presentazione finale di tutte le attività svolte nell’anno scolastico.

Metodologia

Didattica laboratoriale in modalità di “cooperative learning” con l’uso, oltre che dei consueti sussidi didattici, anche delle aule di informatica e LIM.

Destinatari

Alunni di scuola primaria: dalla classe 1^ alla classe 5^.

Risorse umane

Docenti dell’organico dell’autonomia per la gestione di attività laboratoriali. Personale ATA (Assistente Amministrativo - Collaboratore scolastico) per assistenza tecnica e logistica.

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

Aule didattiche, e spazi in dotazione alla scuola… Materiale: risme, giochi…

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

Ampliamento della conoscenza di altre culture. Miglioramento della “formazione interculturale”. Incremento dell’utilizzo dell’inglese e delle TIC

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

Motivazione all'apprendimento, partecipazione e interesse per le attività, assunzione di responsabilità, cooperazione con i compagni, comunicazione, interazione con gli altri.

Modalità di rilevazione

Schede di monitoraggio iniziale e finale.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 13

TITOLO SCUOLA AMICA

Ins. Referente Anna Luisa Delvecchio

Finalità Il Progetto è finalizzato ad attivare prassi educative volte a promuovere la conoscenza e l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Obiettivi prioritari Migliorare l’accoglienza e la qualità delle relazioni, favorire l’inclusione della diversità (per genere, religione, provenienza, lingua, opinione, cultura) e per promuovere la partecipazione attiva da parte degli alunni.

Attività previste

Realizzazione di percorsi educativi elaborati nel Programma “Noi e gli Altri”. Realizzazione e vendita della Pigotta. Realizzazione del progetto “Di pari passo” in collaborazione con l’Osservatorio Giulia Rossella, la Regione Puglia ed il comune di Barletta.

Metodologia Progettazione partecipata e di gruppo con il coinvolgimento degli alunni in tutte le fasi delle attività.

Destinatari Comunità scolastica: studenti, docenti, genitori, familiari.

Risorse umane Commissione Provinciale (coi referenti dell’Ufficio Scolastico Provinciale, del Comitato Provinciale UNICEF e della Consulta degli Studenti), Docenti, Genitori.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Kit didattici e documentari video e infografici, testi didattici e narrativi, LIM, stereo, carta e colori, materiale per riproduzione grafica vario, stoffe, cotone, lana, ecc.

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli

alunni

Consolidamento di comportamenti di civile convivenza

Partecipazione responsabile e costruttiva alla vita della scuola e della sua comunità

Promozione della collaborazione e dell’integrazione sociale.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Analisi condivisa con tutte le personalità attive nella scuola sui seguenti indicatori, svolta in 3 TEMPI:

INIZIALE sullo “status quo” della realtà dell’istituzione scolastica (ottobre/novembre)

INTERMEDIA sullo stato di attuazione del progetto (gennaio/febbraio)

FINALE di rilevazione dei risultati ottenuti in base alle azioni intraprese (aprile/maggio)

INDICATORI 1. Per un’educazione inclusiva: Accoglienza e qualità delle

relazioni 2. La voce dei bambini e degli adolescenti 3. Protagonismo dei bambini e dei ragazzi 4. Spazi e tempi della scuola 5. Patto Formativo 6. Rete Territoriale

Modalità di rilevazione

Schede di autovalutazione in riferimento al Quadro degli indicatori

Relazione sulle attività/progetti realizzati impostata sullo Schema delle Buone pratiche.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 14

SPORT DI CLASSE

Ins. Referente Stefania Santina Piccolo

Finalità

dare la possibilità di partecipazione a tutte le scuole primarie d’Italia coinvolgere tutte le classi dalla 1^ alla 5^ coprire l’intero anno scolastico promuovere l’adozione delle 2 ore settimanali di educazione fisica nella

scuola primaria promuovere i valori educativi dello sport motivare le giovani generazioni all’attività motoria e fisica

Obiettivi prioritari

Educare al rispetto degli altri e dei tempi attraverso il lavoro di gruppo;

Educare all’ utilizzo delle nuove tecnologie e di efficaci e innovative forme di E-LEARNING utilizzando come contenuto d interesse il gioco del calcio

Avvicinare i più piccoli alla scrittura non solo come pratica individuale scolastica ma anche come pratica sociale e collaborativa;

Stimolare la creatività e favorire la partecipazione di tutti,nessuno escluso.

Attività previste

Giochi motori liberi..

Giochi con la palla e uso di vari attrezzi.

Giochi di squadra.

Metodologia

Ogni attività si sviluppa attraverso un processo di interazione fra l’allievo e l’insegnante il quale non dovrà esclusivamente trasmettere delle conoscenze o creare delle abilità nell’alunno, bensì guidare e stimolare un lavoro personale che lo condurrà alla formazione delle attitudini.

Destinatari

Tutte le classi di scuola primaria.

Risorse umane Docenti di Educazione fisica ed esperti del CONI

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Palestra della scuola, spazi esterni/ area verde della scuola, attrezzi ginnici.

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

Acquisizione di atteggiamenti “sportivi” di lealtà, correttezza, socializzazione;

Accettazione della vittoria e della sconfitta per imparare a vivere;

Acquisizione del senso di appartenenza per un inserimento sociale;

Acquisizione dell’esperienza del confronto;

Acquisizione di una corretta cultura dell’alimentazione.

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

La valutazione di efficacia si prefigge di mettere a fuoco se il programma formativo ha ottenuto o meno risultati attraverso STEP obbligati. L'efficacia di un progetto formativo sarà osservato mettendo in relazione i miglioramenti, i risultati effettivamente conseguiti con gli obiettivi ovvero con le finalità globali del progetto stesso.

Modalità di rilevazione Verranno somministrati test di gradimento finali agli alunni.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 15

GIOCO CALCIANDO

Ins. Referente Stefania Santina Piccolo

Finalità

COMUNICARE il proprio impegno nell’educazione dei più giovani attraverso il calcio

PROMUOVERE l’educazione e la sensibilizzazione di studenti,insegnanti e genitori ad assumere sempre comportamenti responsabili

VIVERE i valori positivi e la gioia del calcio

FOVORIRE la relazione e la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti , abili e diversamente abili.

Obiettivi prioritari

Educare al rispetto degli altri e dei tempi attraverso il lavoro di gruppo;

Educare all’ utilizzo delle nuove tecnologie e di efficaci e innovative forme di E-LEARNING utilizzando come contenuto d interesse il gioco del calcio

Avvicinare i più piccoli alla scrittura non solo come pratica individuale scolastica ma anche come pratica sociale e collaborativa;

Stimolare la creatività e favorire la partecipazione di tutti,nessuno escluso.

Attività previste

Giochi motori liberi..

Giochi con la palla e uso di vari attrezzi.

Giochi di squadra.

Metodologia

Ogni attività si sviluppa attraverso un processo di interazione fra l’allievo e l’insegnante il quale non dovrà esclusivamente trasmettere delle conoscenze o creare delle abilità nell’alunno, bensì guidare e stimolare un lavoro personale che lo condurrà alla formazione delle attitudini.

Destinatari

Classi terminali

Risorse umane

Insegnanti di Educazione fisica ed esperto progetto FIGC

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

Palestra della scuola, spazi esterni/ area verde della scuola, attrezzi ginnici.

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

Acquisizione di atteggiamenti “sportivi” di lealtà, correttezza, socializzazione;

Accettazione della vittoria e della sconfitta per imparare a vivere;

Acquisizione del senso di appartenenza per un inserimento sociale;

Acquisizione dell’esperienza del confronto;

Acquisizione di una corretta cultura dell’alimentazione.

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

La valutazione di efficacia si prefigge di mettere a fuoco se il programma formativo ha ottenuto o meno risultati attraverso STEP obbligati. L'efficacia di un progetto formativo sarà osservato mettendo in relazione i miglioramenti, i risultati effettivamente conseguiti con gli obiettivi ovvero con le finalità globali del progetto stesso.

Modalità di rilevazione

Verranno somministrati test di gradimento finali agli alunni.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 16

LIS…. INCANTO DI MANI

Ins. Referente Angela Doronzo

Finalità

Approccio ad una nuova forma di comunicazione: la LIS (Lingua dei Segni Italiana).

Obiettivi prioritari

Stimolare il canale di comunicazione visivo-gestuale, favorendo il potenziamento di alcune aree cognitive particolarmente legate all’attenzione, discriminazione e memoria visiva. Avere la possibilità di comprendere e apprezzare appieno la comunità delle persone sorde e di rispettarne le esigenze.

Attività previste

Lettura delle frasi inerenti le canzoni da segnare, riformulazione e ricostruzione della frase nella lingua dei segni, trasformazione di quest’ultima in LIS

Metodologia

Docente come animatore dell’apprendimento. Tutoraggio, learning by doing, peer to peer.

Destinatari Alunni della 4 G e alunni della 3 D

Risorse umane Docente madrelingua lis e docenti di classe. Spazi: aula didattica, auditorium della scuola, teatro

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Riprese video delle canzoni segnate, proiezione alla LIM degli stessi.

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli

alunni

Miglioramento della capacità attentiva degli alunni e sviluppo della comunicazione visivo-gestuale.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Acquisizione di una nuova foma di comunicazione: la LIS.

Modalità di rilevazione Monitoraggio di gradimento da somministrare ai genitori e alunni.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 17

I M P A R O G I O C A N D O

Ins. Referente Francesca Forni

Finalità Recupero e Consolidamento delle competenze linguistiche e logiche. Prevenzione del disagio scolastico.

Obiettivi prioritari

- Prolungare i tempi di attenzione e di concentrazione. -Sviluppare/consolidare la capacità di ascoltare, comprendere,

rielaborare e comunicare. - Favorire la motivazione all’apprendimento. - Utilizzare in modo pertinente i vari codici comunicativi. - Arricchire il codice linguistico. - Sviluppare La logica

Attività previste

Attività didattiche di individualizzazione e/o di personalizzazione, espletate nella fascia oraria di contemporaneità-docenti, e secondo i bisogni formativi accertati ad inizio progetto.

Metodologia

Prevalentemente si utilizzerà la didattica laboratoriale in modalità di “cooperative learning”, ma si ricorrerà anche a: circle-time, cooperative learning, giochi di ruolo, brainstorming, mastery learning, tutoring…

Destinatari Gruppi di alunni, di scuola dell’infanzia, con svantaggio socio-culturale o comportamentale o con difficoltà di apprendimento.

Risorse umane

Docenti di Scuola dell’Infanzia per la gestione di attività laboratori ali in orario di contemporaneità. Personale ATA (Assistente Amministrativo - Collaboratore scolastico) per assistenza tecnica e logistica.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Aule didattiche, aula magna, laboratorio multimediale, biblioteca… Materiale: risme, libri, materiale di cancelleria, …

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli

alunni

Aumento dei livelli di sviluppo qualitativo conseguiti da ciascun alunno in relazione alla situazione di partenza.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Partecipazione e interesse per le attività, cooperazione con i compagni, comunicazione, interazione con gli altri.

Modalità di rilevazione Schede di monitoraggio iniziale e finale.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 18

U N T R E N O D I L E T T E R E

Ins. Referente Nicoletta Valente

Finalità

Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche e matematiche. Potenziare la conoscenza della lingua nelle sue varie forme al fine di agevolare gli apprendimenti nei diversi campi di esperienza.

Obiettivi prioritari

Avviare gli alunni alla letto-scrittura. Potenziare il coordinamento oculo-manuale e visivo-spaziale. Acquisire fiducia nelle proprie capacità comunicative ed espressive. Utilizzare il linguaggio nelle sue molteplici funzioni (interpersonale, immaginativa, argomentativa, metalinguistica...). Esprimere piacere e curiosità nell'ascolto di testi.

Attività previste Attività di gruppo ed individuale. Rielaborazione grafico-pittorica, compilazione di schede strutturate, giochi interattivi, drammatizzazioni.

Metodologia

Didattica laboratoriale con giochi attivi e psicomotori, role play, conversazioni a grande e piccolo gruppo, circle time, cooperative learning, … Globalismo affettivo.

Destinatari Alunni quattrenni e cinquenni della scuola dell’Infanzia.

Risorse umane

Docenti di Scuola dell’Infanzia per la gestione di attività laboratori ali in orario di contemporaneità. Personale ATA (Assistente Amministrativo - Collaboratore scolastico) per assistenza tecnica e logistica.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Aule didattiche, un pc. Materiale di consumo e strumenti: risme, software didattici…

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli

alunni

Aumento del livello di apprendimento della letto-scrittura. Partecipazione alle attività, cooperazione con i compagni, comunicazione, interazione con gli altri.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

La valutazione avverrà attraverso l'osservazione dell'interesse e della partecipazione dei bambini alle varie proposte didattiche utilizzando come indicatori i traguardi di sviluppo delle competenze.

Modalità di rilevazione Schede di monitoraggio iniziale e finale.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 19

GIOCHIAMO CON L'INGLESE

Ins. Referente Nicoletta Valente

Finalità

Creare interesse e piacere verso l'apprendimento della lingua straniera. Sviluppare la consapevolezza della lingua come strumento di comunicazione.

Obiettivi prioritari

Suscitare negli alunni l'interesse verso un codice linguistico diverso. Potenziare le capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione e di memorizzazione. Favorire la collaborazione e il lavoro in gruppo al fine di utilizzare al massimo le conoscenze e le abilità di ognuno.

Attività previste

Giochi individuali e di gruppi. Facili canzoncine e filastrocche. Attività grafico pittoriche.

Metodologia Ascolto e ripetizione di vocaboli. Ascolto e ripetizioni di filastrocche e canzoni.

Destinatari Alunni cinquenni di scuola dell'infanzia.

Risorse umane Docenti curriculari della scuola dell'Infanzia per la gestione di attività laboratoriali.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Aule didattiche, un pc. Materiale di consumo e strumenti: risme, software didattici…

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli alunni

Arricchire lo sviluppo cognitivo dei bambini e sviluppare le capacità di comprensione globale,di ascolto e le abilità comunicative stimolando la loro curiosità

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Formare un atteggiamento positivo nell'apprendimento della lingua straniera. Fare acquisire abilità linguistiche per la comprensione della lingua orale in forma elementare. Rendere cosciente che la lingua inglese è un ulteriore strumento di comunicazione.

Modalità di rilevazione Schede di monitoraggio iniziale e finale.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 20

“TANTE VOCI…UN SOLO CORO” + LIS

Ins. Referente Maria Sterpeta Cilli

Finalità Avviare gli alunni alla musica, attraverso il canto e , con l’introduzione della LIS, promuovere forme diverse di comunicazione che favoriscano l’interesse per il linguaggio musicale.

Obiettivi prioritari

-Avvicinare gli alunni alla musica attraverso il canto. -Creare emozioni all’interno del gruppo corale -Sapersi ascoltare e saper ascoltare gli altri. -Comprendere, pensare e parlare il linguaggio dei suoni. -Comprendere la relazione fra suono e parola. -Promuovere il suono come occasione di integrazione e riabilitazione.

Attività previste

-Prima alfabetizzazione musicale attraverso esercizi e giochi di rilassamento e scioglimento della muscolatura. -Esercizi di respirazione e vocalizzi su fonemi, vocali , nonsense ecc. -Vocalizzi per lo sviluppo di: risonanza ed estensione vocale. -Giochi di coordinazione gesto- suono-ritmo. -Canti per l’apprendimento dei primi elementi del linguaggio musicale

Metodologia

I principi generali a cui ci si dovra ispirare saranno i seguenti: lo sviluppo della personalita del bambino deve includere la totalita

delle sue dimensioni; si fara, quindi, particolare attenzione a valorizzare le potenzialita cognitive, affettive ed espressive, come la spontaneita e il contributo personale;

le oposte saranno sempre operative, favorendo un’acquisizione di tipo concreto prima che teorico, predisposte per coinvolgere attivamente gli alunni ;

si prediligera la forma di gioco organizzato, elaborando esperienze di traduzione tra i diversi linguaggi (dal sonoro al motorio-gestuale, al grafico-iconico, ecc.) e l’attivita di gruppo. Pertanto, le linee di condotta delle attivita dovranno contenere una giusta dose di mescolanza tra gioco, movimento ed elemento fantastico. Sfruttando questi “ingredienti”, che gia in partenza sono patrimonio naturale dei bambini, l’apprendimento risultera certamente naturale e gioioso.

Destinatari

Alunni del terzo anno di Scuola dell’Infanzie e delle classi: 1^, 2^ e 3^ della scuola Primaria.

Risorse umane

Tre docenti : una di scuola dell’Infanzia, due di scuola Primaria ,una delle quali esperta nella Lingua dei Segni.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Per questo Progetto sono necessari materiali di facile consumo e di cancelleria: risme, cartoncini colorati e cartelline portalistini per raccolta di spartiti e testi; tastiera, microfoni, computer e radio-registratore, LIM.

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

La Musica come disciplina scolastica si propone il fine primario di sviluppare la capacita dei bambini di partecipare all’esperienza musicale, sia nella dimensione espressiva del fare musica, sia in quella ricettiva dell’ascoltare e del capire. Ascoltare, cantare, interpretare:è attraverso l’attività pratica che gli alunni dimostrano di saper padroneggiare le abilita e le conoscenze. Tuttavia le verifiche saranno effettuate in itinere anche sulla base della risposta degli alunni in merito all’interesse e alla partecipazione.

Modalità di rilevazione

Attraverso l’osservazione diretta , nonché mediante questionari di gradimento sottoposti agli alunni e alle rispettive famiglie.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 21

MANIPOLI…AMO

Ins. Referente Ilaria Piazzolla

Finalità Sviluppare l’area linguistica attraverso diverse capacità espressive.

Obiettivi prioritari

Saper utilizzare oltre al codice verbale altre risorse comunicative ed espressive alternative;

Prendere coscienza dello schema corporeo;

Comprendere il linguaggio musicale ed utilizzarlo come risorsa espressiva.

Attività previste

Lettura, analisi e, se possibile, drammatizzazione delle parti più significative della favola;

visione della favola e riordino di sequenze;

discussione, riflessione e confronto su personaggi e situazioni;

giochi di animazione;

costruzione di manufatti riguardanti la fiaba.

Metodologia

Creare un clima sereno e collaborativo utilizzando sottofondi musicali che consentano distensione e concentrazione;

Lettura della fiaba, interpretata dall’insegnante;

Drammatizzazione degli alunni, solo se sono un numero ridotto di bambini, che consentirà di esprimersi mediante le diverse forme del linguaggio;

attività manipolative consentiranno l’acquisizione e/o il rinforzo delle capacità fino-motorie ed oculo-manuali.

Destinatari

Bambini diversamente abili e normodotati cinquenni di scuola

dell’infanzia e della classe 1° di scuola primaria.

Risorse umane

2 insegnanti con titolo di sostegno: 1 di scola primaria ed 1 di scuola

infanzia.

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

Schede strutturate e non, aula con Lim, colori, cartoncini, materiali

riciclabili, pennelli, colla, ecc.

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli

alunni

Sviluppare capacità espressive e di comunicazione al fine di interagire nel gruppo;

riuscire ad esprimere le proprie emozioni e i propri stati d’animo;

sviluppare la conoscenza del sé e degli altri;

sviluppare abilità oculo-manuali e fino-motorie.

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

Interazione nel gruppo;

comunicazione;

questionari di gradimento.

Modalità di rilevazione

la verifica avverrà attraverso la costruzione di manufatti;

attraverso la drammatizzazione e la rappresentazione della favola trattata;

Corretto utilizzo del materiale.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 22

GIOCHIAMO CON LE FIABE

Ins. Referente Giuseppina Terlizzi

Finalità

Educare all’ascolto. Usare linguaggi espressivi vari: iconico, musicale, gestuale.

Obiettivi prioritari

Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’Italiano.

Attività previste

Ascolto di storie e fiabe lette o raccontate dall’insegnante, verbalizzazioni, analisi degli elementi che compongono la fiaba, drammatizzazioni, disegno e coloritura, compilazione di schede grafico-operative, giochi motori, ascolto di musiche, giochi con utilizzo del pc e della LIM.

Metodologia

Didattica laboratoriale in modalità di gioco.

Destinatari

Alunni cinquenni di scuola dell’infanzia e alunni di classe 1^ della scuola primaria.

Risorse umane

Un docente di scuola primaria e un docente di scuola dell’infanzia. Personale ATA (Assistente Amministrativo – Collaboratore scolastico) per assistenza tecnica e logistica.

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

Aule didattiche, e spazi in dotazione alla scuola… Materiale: risme, giochi…

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

Potenziamento delle competenze linguistiche.

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

Motivazione all’apprendimento, partecipazione e interesse per le attività, cooperazione con i compagni, comunicazione, interazione con gli altri.

Modalità di rilevazione

Schede di monitoraggio iniziale e finale.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 23

M A T . . . I T A

Ins. Referente Maria Angela Falanga

Finalità Recupero, Consolidamento e Potenziamento delle competenze linguistiche e logico-matematiche. Prevenzione del disagio scolastico.

Obiettivi prioritari

Recuperare e sviluppare le conoscenze, le abilità e le competenze legate all’apprendimento dell’italiano e della matematica.

Acquisire un metodo di studio, insieme al recupero e al rafforzamento delle abilità linguistiche e logico- matematiche.

Consolidare le conoscenze acquisite e rinsaldare le abilità di base.

Recuperare carenze di impegno.

Affinare capacità di ascolto e concentrazione.

Sviluppare competenze cognitive, relazionali e comportamentali.

Promuovere le eccellenze partecipando a Concorsi a livello Nazionale ed Internazionale (Scacchi, Olimpiade dei giochi logici linguistici matematici Gioamathesis, Rally Matematico Transalpino, Olimpiadi di Problem-Solving Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo)

Attività previste

Lettura e comprensione di testi di vario genere e diverse difficoltà; ascolto e comprensione di messaggi; produzione testuale; completamento di schede operative tipologia INVALSI; verbalizzazioni; utilizzazione di testi continui e non; esercizi di riflessione linguistica con analisi grammaticale e logica; giochi logici anche con l’utilizzo delle LIM e di software specifici.

Metodologia

Didattica laboratoriale in modalità di “cooperative learning” con l’uso, oltre che dei consueti sussidi didattici, anche delle aule di informatica e LIM. Ricerca-azione, problem – solving e tutoraggio. In particolare i risultati delle prove di ingresso di Italiano e Matematica somministrate all’inizio del progetto serviranno a mostrare il livello di partenza degli alunni e saranno il punto di riferimento da cui procedere per la preparazione nelle due materie e per le Prove INVALSI.

Destinatari Alunni di scuola primaria: dalla classe 1^ alla classe 5^.

Risorse umane Docenti responsabili della gestione di attività laboratoriali. Personale ATA (Assistente Amministrativo - Collaboratore scolastico) per assistenza tecnica e logistica.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Aule didattiche, biblioteca, laboratorio scientifico, laboratorio di informatica, aula magna… Materiale di consumo e strumenti: risme, LIM, software didattici…

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli alunni

Aumento del livello di apprendimento in italiano e in matematica a partire dalla situazione media di classe. Diminuzione del divario tra valutazione interna degli apprendimenti e valutazione esterna.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Motivazione all'apprendimento, partecipazione e interesse per le attività, assunzione di responsabilità, cooperazione con i compagni, comunicazione, interazione con gli altri; i risultati delle prove INVALSI; le classifiche dei concorsi Nazionali ed Internazionali.

Modalità di rilevazione

Comparazione dei risultati delle prove di verifica iniziali e finali. Scheda di gradimento finale per alunni e genitori. Comparazione dei risultati di Italiano e Matematica alla fine del primo e secondo quadrimestre.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 24

TUTTI PER LO SPORT… SPORT PER TUTTI!

Ins. Referente Santina Stefania Piccolo

Finalità

Valorizzare le esperienze di interventi già realizzati;

Costruire un'offerta ampia e articolata di attività motorie da realizzare in ambito scolastico;

Qualificare l'intervento di educazione motoria;

Garantire la continuità dell'intervento, dalla prima alla quinta.

Obiettivi prioritari

Consolidare degli schemi motori e posturali;

Affinare delle capacità coordinative generali e speciali;

Eseguire movimenti precisati e adattarli a situazioni esecutive sempre più complesse;

Avviamento ai giochi sportivi di squadra, conoscenza e pratica dei giochi popolari;

Conoscere e praticare gli sport di squadra, mettendo in rilievo il rispetto delle regole ;

Promuovere una sana alimentazione, la salute e il benessere psico-fisico;

Rispettare regole esecutive funzionali alla sicurezza nei vari ambienti di vita, anche in quello stradale;

Attività previste

Giochi motori liberi.

Giochi con la palla e uso di vari attrezzi.

Giochi di squadra.

Metodologia

Le attività di scienze motorie e sportive proposte mireranno a maturare

negli alunni la capacità di autonomia ed egocentrismo tipiche dell’età. Si

stimolerà l’impegno , lo spirito di collaborazione e di gruppo, il rispetto

del prossimo e delle regole, guidando così gli alunni verso un modo

positivo di vivere la competizione e l’agonismo .Per suscitare interesse e

curiosità, si discuterà riguardo le loro preferenze in fatto di gioco-sport e

le attività saranno proposte in forma ludica privilegiando giochi ed

esercizi di percezione del corpo.

Destinatari Plesso principale Modugno:Tutte le classi quarte e quinte Plesso distaccato Dimiccoli : 4E-5E

Risorse umane Docenti dello staff Area motoria/Centro Sportivo Scolastico Esperto del CSS per alunni di scuola primaria che partecipano a corsi pomeridiani facoltativamente scelti dai genitori.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Palestra della scuola, spazi esterni/ area verde della scuola, attrezzi ginnici.

Risultati attesi in rispondenza ai bisogni formativi degli

alunni

Acquisizione di atteggiamenti “sportivi” di lealtà, correttezza, socializzazione;

Accettazione della vittoria e della sconfitta per imparare a vivere;

Acquisizione del senso di appartenenza per un inserimento sociale;

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

La partecipazione ai Campionati e ai tornei fornirà ulteriori occasioni di riscontro delle abilità acquisite da parte dei ragazzi, valide anch’esse alla valutazione quadrimestrale nella materia. Le attività significative svolte dagli alunni potranno essere certificate nel quadro delle competenze al termine della frequenza del ciclo scolastico. La partecipazione degli alunni sarà registrata su appositi elenchi o registri a cura del docente conduttore.

Modalità di rilevazione

Verranno somministrati test di gradimento finali agli alunni.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 13

CLASSI IN MOVIMENTO

Ins. Referente Stefania Santina Piccolo

Finalità

Contribuire alla formazione di un'identità psico-fisica positiva

Favorire la presa di coscienza del valore del proprio corpo e della propria motricità, intesi come espressione della propria persona

Qualificare l'intervento di educazione motoria;

Obiettivi prioritari

Consolidamento degli schemi motori e posturali;

Utilizzare gli schemi motori e posturali e le loro interazioni, in situazione combinata e simultanea;

Avviamento ai giochi sportivi di squadra, conoscenza e pratica dei giochi popolari;

Conoscere e praticare gli sport di squadra;

Favorire la rielaborazione e la trasformazione delle tendenze aggressive;

Rispettare regole esecutive funzionali alla sicurezza nei vari ambienti di vita, anche in quello stradale;

Attività previste

Giochi motori liberi..

Giochi con la palla e uso di vari attrezzi.

Giochi di squadra.

Metodologia

Le attività di scienze motorie e sportive proposte mireranno a maturare negli alunni la capacità di autonomia ed egocentrismo tipiche dell’età. Si stimolerà l’impegno , lo spirito di collaborazione e di gruppo, il rispetto del prossimo e delle regole, guidando così gli alunni verso un modo positivo di vivere la competizione e l’agonismo .Per suscitare interesse e curiosità, si discuterà riguardo le loro preferenze in fatto di gioco-sport ele attività saranno proposte in forma ludica privilegiando giochi ed esercizi di percezione del corpo.

Destinatari

CLASSI 4A-4B-4C PLESSO MODUGNO CLASSE 4E PLESSO STACCATO DIMICCOLI

Risorse umane

Insegnante referente sport delle classi interessate.

Attivazione delle risorse materiali disponibili

Palestra della scuola, spazi esterni/ area verde della scuola, attrezzi ginnici.

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

La partecipazione ai Campionati e ai tornei fornirà ulteriori occasioni di riscontro delle abilità acquisite da parte dei ragazzi, valide anch’esse alla valutazione quadrimestrale nella materia. Le attività significative svolte dagli alunni potranno essere certificate nel quadro delle competenze al termine della frequenza del ciclo scolastico. La partecipazione degli alunni sarà registrata su appositi elenchi o registri a cura del docente conduttore.

Modalità di rilevazione

Verranno somministrati test di gradimento finali sia agli alunni che alle famiglie.

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 26

“MOI AUSSI, JE PARLE FRANÇAIS”

Ins. Referente Giulia Palumbo

Finalità

Stimolare l’interesse degli allievi verso la Lingua e la Civiltà Francese Acquisire una iniziale competenza comunicativa in Lingua Francese Oltrepassare la dimensione etnocentrica della propria cultura attraverso il confronto interculturale

Obiettivi prioritari

Comprendere semplici espressioni e messaggi Usare le espressioni apprese per interagire con compagni e insegnante Scrivere brevi messaggi

Attività previste

Jeux de rôle, action songs, drammatizzazioni, rappresentazioni grafiche di filastrocche,….

Metodologia

Didattica laboratoriale Approccio ludico-comunicativo Total Physical Response

Destinatari

Alunni delle classi 2^ sez. A/B/E

Risorse umane

Insegnante responsabile delle attività progettuali

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

Tecnologie audiovisive e multimediali; schede didattiche strutturate e non,…..

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

Saper utilizzare alcuni elementi base del lessico presentato in situazioni comunicative reali Acquisire un sufficiente livello di competenze comunicativo-linguistiche

Valutazione dell’efficacia del

Progetto

Comunicazione nelle lingue straniere Imparare a imparare Competenze sociali e civiche

Modalità di rilevazione

Attività di osservazione e registrazione del “comportamento” degli alunni attraverso monitoraggi, questionari e schede:

Livello di partecipazione attiva

Relazioni interpersonali

Risultati degli apprendimenti

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 27

“TI RACCONTO UNA STORIA”…. ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO…. IN TUTTI I SENSI

Ins. Referente Antonella Clemente

Finalità

-Conoscere in modo diretto e giocoso il proprio territorio. -Interiorizzare i valori della propria cultura -Scoprire la realtà del territorio con la sua storia e le sue tradizioni,attraverso l’indagine e l’esplorazione del paese in cui vive.

Obiettivi prioritari

-Recuperare la memoria storica del paese e del territorio -Potenziare il senso di identità sociale e di appartenenza ad uno stesso territorio -Valorizzare i beni culturali e rendere significativo il legame tra il presente e il passato

Attività previste

-Ascoltare letture di storie e racconti -Ricercare informazioni riguardanti la storia della città,individuare le tracce e usarle come fonti -Simulazione del ruolo di guida -Utilizzo di strumenti informatici per l’elaborazione di immagini -Costruire un libro con il materiale raccolto -Uscite sul territorio

Metodologia

-Cooperative learning:gruppi di lavoro -Interattivo:fare leva sulle capacità intuitive dei bambini,in modo da ridurre al minimo le spiegazioni dell’insegnante -Brain-storming:strategia comunicativa che consente la produzione di numerose idee intorno ad un argomento,oggetto di discussione -Osservazione e manipolazione diretta

Destinatari

Tutti gli alunni delle classi terze(A-B-C-D-E) Scuola Primaria V Circolo Didattico Statale”G.Modugno”

Risorse umane

-Docente di classe(referente del progetto) -Collaboratore scolastico

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

-Sussidi didattici -Sussidi audiovisivi -Sussidi tecnologici

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

-Ampliare il patrimonio lessicale attraverso attività di interazione orale -Comprendere il significato di testi orali -Riconoscere la differenza tra mito e racconto storico -Produrre testi di diverso genere -Leggere, rappresentare relazioni e dati -Collocare persone,fatti ed eventi nel tempo e nello spazio, individuando i possibili nessi tra eventi storici e caratteristiche geografiche di un territorio

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Le attività saranno valutate e verificate rispetto a partecipazione e coinvolgimento, efficacia nel raggiungimento degli obiettivi

Modalità di rilevazione -Schede di osservazione valutativa -Lavoro dei gruppi e loro prodotti.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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a.s. 2016/17 Scheda Progetto n. 28

SEI FOLLETTI NEL MIO CUORE

Ins. Referente Angela Catia Ventura

Finalità

Promuovere il piacere della lettura. Avvicinare i bambini ai libri per condurli alla lettura volta allo scopo delle potenzialità espressive.

Obiettivi prioritari

Leggere il testo proposto ed usare opportune strategie per analizzare il contenuto. Cogliere indizi utili a risolvere i nodi della comprensione. Sfruttare le informazioni delle immagini e delle didascalie.

Attività previste

Laboratorio linguistico Laboratorio musicale Laboratorio multimediale Laboratorio teatrale

Metodologia

Apprendimento coopertivo. Valorizzazione delle potenzialità di tutti gli alunni. Creazione di situazioni motivanti all’ascolto.

Destinatari

Alunni di 1^ A B C D E

Risorse umane

-Docente di classe(referente del progetto) -Collaboratore scolastico

Attivazione delle risorse

materiali disponibili

LIM

Risultati attesi in rispondenza

ai bisogni formativi degli alunni

Grado di coinvolgimento degli alunni nelle attività proposte. Sensibilizzazione verso la lettura. Miglioramento della lettura. Partecipazione attiva e interesse per le attività.

Valutazione dell’efficacia del Progetto

Risposta degli alunni relativamente ad interesse e partecipazione, arricchimento culturale.

Modalità di rilevazione Osservazione diretta. Schede di lettura.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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7.2 - ATTIVITÀ DIDATTICO - EDUCATIVE CURRICULARI ED EXTRACURRICULARI

Inoltre, confermando quanto definito nel POF 2015/16, la scuola intende svolgere nel successivo

triennio buone pratiche e attività relativamente ai settori formativi di seguito descritti.

C O N T I N U I T À

Il passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria, così come il passaggio verso il successivo

grado, rappresenta per l’alunno un momento estremamente delicato attorno al quale si concentrano

fantasie, interrogativi e timori. Entrare in un nuovo ordine di scuola significa cambiare gruppo di amici, uscire

dalle sicurezze affettive costruite nella vecchia scuola, affrontare nuovi sistemi relazionali, incontrare nuove

regole e nuove responsabilità, ma anche provare entusiasmo per il nuovo, trepidazione, desiderio di

scoperta, speranza...

Con le azioni di continuità si intende rivolgere attenzione specifica proprio ai momenti di passaggio

promuovendo un “ponte” di esperienze tra un grado scolastico e l’altro, aprendo una finestra sulla nuova

realtà scolastica in cui gli studenti saranno immersi, cercando di diminuire la tensione che inevitabilmente

viene determinata dal passaggio.

In particolare si cerca di:

1. Individuare percorsi metodologico-didattici integrati e condivisi dai diversi ordini di scuola per favorire il

successo formativo.

2. Progettare e realizzare percorsi che si sviluppino in verticale tra i vari ordini di scuola.

3. Promuovere la continuità del processo educativo in quanto i vari ordini di scuola, pur nella diversità, sono

strettamente connessi l’uno l’altro, per assicurare agli alunni il positivo conseguimento delle finalità

dell’istruzione obbligatoria.

E D U C A Z I O N E S T R A D A L E

La scuola è attenta a promuovere lo sviluppo della personalità del bambino e di educarlo ai principi

fondamentali della convivenza civile. Pertanto l’educazione stradale risponde alle prerogative di un

programma di alfabetizzazione culturale, finalizzato ad apprendere comportamenti stradali e di sicurezza nel

traffico e nella circolazione, a piedi o con i mezzi. Vengono attivati percorsi didattico-educativi differenziati

per i due ordini di scuola.

Per la scuola dell’Infanzia: la conoscenza delle regole minime e dei probabili pericoli in un contesto

stradale attraverso percorsi psicomotori, giochi di gruppo, incontri con vigili e la realizzazione finale della

patente del piccolo automobilista.

Per la scuola primaria: partendo dal Codice della strada, comprensione del significato di simboli

stradali, di termini specifici e comprensione di concetti chiave quali la prudenza, il rispetto, la tolleranza

verso gli altri. Tutto ciò attraverso letture, incontri con le forze dell’ordine, in particolare con la Polizia

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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Stradale, presentazione della segnaletica stradale, simulazione di percorsi nel rispetto delle regole stradali. Si

parteciperà ad eventuali concorsi attinenti tale tematica.

I N T E R C U L T U R A

La scuola, partendo dall’accoglienza di tutti gli alunni anche di quelli stranieri, favorisce l’inclusione in

modo indifferenziato valorizzando le culture di provenienza e riconoscendo le diversità come risorse.

Le attività si sviluppano in percorsi didattico-educativi attraverso letture di storie, ascolto di brani e

musiche, drammatizzazioni dove si evidenziano le tradizioni delle diverse culture al fine di integrare gli

alunni, educarli all’amicizia, alla pace, alla solidarietà, alla comprensione dell’altro, alla convivenza

democratica, alla formazione dell’identità personale.

L E G A L I T A’

La scuola educa alla cittadinanza attiva e responsabile, dove preminenti sono i valori di legalità, al

rispetto per se stessi e per gli altri, partendo dalle regole di vita scolastica. Rilevante è la conoscenza dei

Principi fondamentali della Costituzione Italiana mediante la lettura del testo e la riflessione su di essa.

I percorsi didattico-educativi sulla Legalità si prevedono attività di: letture a tema, racconti, produzioni

di disegni, giochi di ruolo, cartelloni, conversazioni guidate, visione di documentari e film, incontri con le

forze dell’ordine, riflessione collettiva sulle attività svolte, partecipazione a concorsi legati allo sviluppo della

tematica.

S A L U T E

La scuola riconosce la promozione della salute come finalità sottesa a tutto il curricolo formativo,

promuovendo la stessa come condizione di benessere di tutti coloro che in essa operano, preoccupandosi

del

benessere fisico ( assicurando ambienti ed attrezzature idonee);

benessere psichico, attraverso al realizzazione di un clima socio – affettivo positivo, configurandosi come

ambiente di vita, di relazioni, umane, sociali tra giovani ed con gli adulti;

benessere intellettuale che si assicura quando i ragazzi stanno bene a scuola perché riescono ad

acquisire delle competenze di vita trasmesse grazie ad una fruizione interessante e coinvolgente delle

discipline.

Inoltre vengono attuati percorsi formativi mirati rivolti ad alunni e famiglie, anche con l’adesione al

“Piano Strategico Regionale per la Promozione della Salute nelle Scuole” ed al Programma “Frutta nelle

scuole”.

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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SPORT

La scuola, avendo aderito alle proposte dell’USR Puglia di partecipazione ad attività motoria e ludico-

sportiva, si attiva per la realizzazione di percorsi formativi destinati ad alunni di Scuola Infanzia afferenti al

progetto regionale “Una regione in movimento”- Corri, salta ed impara.

Inoltre tutta la scuola organizza due giornale dello sport afferenti al progetto regionale “Gioco e movimento

in festa”.

PROGETTI AFFERENTI AL D.M. N. 663 DEL 01/09/2016

La scuola ha aderito ai progetti afferenti al D.M. n. 663 del 01/09/2016- Fondi ex legge n. 440/1997.

Pertanto la scuola può elaborare ed inoltrare singolarmente o in rete proposte per la partecipazione alle

attività di interesse, in coerenza con il PTOF. In merito la scuola ha aderito alla proposta in rete con altre

scuole primarie e secondarie di I grado del Comune di Barletta, scuola capofila Scuola Secondaria di primo

grado “Baldacchini. Manzoni” per lo sviluppo delle CLIL. Altre proposte progettuali afferenti al al D.M. n. 663

sono in fase di definizione.

P I A N O V I A G G I

La scuola considera i viaggi d’istruzione e le visite guidate come parte integrante e qualificante

dell’offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione. L’offerta è

rivolta a tutti gli alunni del circolo: scuola primaria e scuola dell’Infanzia.

Visite guidate a musei, mostre, manifestazioni culturali di interesse didattico o professionale, lezioni

con esperti e visite ad enti istituzionali o amministrativi, partecipazione ad attività teatrali e sportive,

soggiorni presso laboratori ambientali, partecipazione a concorsi provinciali, regionali, nazionali, a

campionati o gare sportive, a manifestazioni culturali o didattiche, i gemellaggi con scuole estere.

Per la realizzazione dei viaggi d’istruzione giornalieri, visite guidate ed uscite didattiche sul territorio è

garantita la presenza dei docenti accompagnatori. È prevista la collaborazione dei genitori rappresentanti di

classe. La valutazione della valenza formativa delle uscite è subordinata al raggiungimento degli obiettivi

contemplati nella loro progettazione.

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P a r t e 8^

S c e l t e d e r i v a n t i d a p r i o r i t à e d

o b i e t t i v i a s s u n t i

n e g l i a n n i p r e c e d e n t i

8.1 - M I S S I O N E V I S I O N

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa del 5° Circolo Didattico di Barletta rappresenta il documento

fondamentale costitutivo della sua “identità culturale e progettuale”, in quanto esplicita l’offerta formativa e

i modi di realizzarla. Esso risponde all’esigenza della scuola di garantire il diritto–dovere dell’alunno alla piena

formazione.

Nel PTOF sono contenute tutte le informazioni utili per capire le modalità di organizzazione della

scuola ed il pensiero pedagogico che ne ispira l’azione educativa-didattica.

M I S S I O N

Il Piano è stato elaborato in ottemperanza ai seguenti documenti:

Carta costituzionale

ART. 2

ART. 3

ART. 9

ART. 29

ART. 30

ART. 33

ART.34

diritti inviolabili dell’uomo come singolo e nelle formazioni sociali.

…uguaglianza sostanziale…rimuovere ostacoli…sviluppo della persona.

promozione dello sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica.

diritti della famiglia come società naturale.

dovere diritto dei genitori mantenere ed educare i figli.

libertà d’insegnamento…la Repubblica detta le norme generali sull’istruzione.

la scuola è aperta a tutti.

Rapporto Delors (1994) “L’educazione deve offrire simultaneamente le mappe di un mondo complesso in

perenne agitazione, è la bussola che consente agli individui di trovarsi la propria rotta”.

Rapporto Cresson (1995) “La funzione essenziale dell’istruzione e della formazione è l’inserimento sociale e lo

sviluppo personale, mediante la condivisione di valori comuni, la trasmissione di un patrimonio culturale e

l’apprendimento dell’autonomia”.

Memorandum di Lisbona (2000 e 2004) “Apprendimento in vista della vera conoscenza per tutto l’arco della

vita attiva (life long learning), come capitale su cui contare per affrontare le sfide del terzo millennio”.

Comunicazione della Commissione europea “Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e

inclusiva” (Bruxelles 3.3.2010).

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In particolare, per l’inclusività rispetto alla nazionalità: Libro verde su Istruzione e Migrazione aprile 2008;

Consiglio Unione Europea Bruxelles 20 ottobre 2009, istruzione dei bambini provenienti da un contesto

migratorio e C.M. 2 dell’8 gennaio 2010.

Per l’inclusività rispetto alla disabilità: Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità –

MIUR agosto 2009 e C.M. 38 del 15 aprile 2010.

Per l’inclusività rispetto ai DSA (Legge 170/2010, Decreto Ministeriale n. 5669 del 12.07.2011 e allegate Linee

Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento).

D.P.R. n. 275 dell’8 marzo 1999, “Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche”.

Legge n. 53 del 28 marzo 2003, “Delega del Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e

dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”.

D. L.vo n. 59 del 19.02.2004, “Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’Infanzia e al 1° ciclo

dell’istruzione, a norma dell’art. 1 della legge n. 53 del 28.03.2003”.

Legge n.133 del 06.08.2008 “Piano programmatico di interventi per un più razionale utilizzo delle risorse

umane”.

Legge n. 169 del 30.10.2008, D.P.R. 11.02.2010 “Approvazione dei traguardi per lo sviluppo delle competenze

e obiettivi di apprendimento della religione cattolica per la scuola dell’Infanzia e il primo ciclo d’istruzione.

Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 e C. M. n. 8 del 6 marzo 2013 “Strumenti di intervento per alunni con

Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.

D. P. R. n. 80 dell’8 marzo 2013 sul Sistema di Valutazione Nazionale e la Direttiva triennale del MIUR del 18

settembre 2014;

Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), approvata

dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.

Decreto Legislativo n. 76 del 2005 che definisce la MISSION ISTITUZIONALE (scopo generale) DEL SISTEMA

SCOLASTICO - con due direttive: LONGITUDINALE (pone a traguardo l’educazione permanente);

TRASVERSALE (pone a traguardo il sistema formativo).

“La Repubblica promuove l’apprendimento in tutto l’arco della vita e assicura a tutti pari opportunità di

raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e

abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita

sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”.

Indicazioni per il curricolo 2012 che definiscono la MISSION della SCUOLA DELL’INFANZIA “…promuovere nei

bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. …Tali finalità

sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità,

garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la

comunità” e della SCUOLA DEL PRIMO CICLO “… acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali

per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per

realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza;

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cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la

dispersione; valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della

qualità del sistema di istruzione. In questa prospettiva ogni scuola pone particolare attenzione ai processi di

apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria

esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza.”

Atto di indirizzo sul primo ciclo del Ministro dell’Istruzione emanato per assicurare lo sviluppo e la crescita

economica e sociale del Paese il continuo miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli

apprendimenti.

Legge di Riforma n. 107/2015 “La Buona Scuola”.

Atto di indirizzo per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal

Dirigente Scolastico, rispondenti ai principi di: Unitarietà dei diversi settori (didattico/educativo,

gestionale…); Flessibilità didattica ed organizzativa; Trasparenza delle azioni; Affidabilità nella coerenza tra

pianificazione e agito; Responsabilità delle decisioni assunte; Rendicontabilità; Ottimizzazione delle risorse.

L’Atto di Indirizzo del Dirigente Scolastico che, guidando l’istituzione scolastica nella duplice funzione di

responsabile della gestione unitaria e dei risultati, si rivolge a tutti gli operatori scolastici perché rendano

ancora più efficace ed efficiente il loro servizio. L’Atto esplicita il ruolo fondamentale che il capo d’istituto

assume nell’attività di promozione, coordinamento e controllo. L’attività di promozione si esplicita nella

forma di proposte e di stimolazioni, e si integra con l’attività di coordinamento. Quest’ultima si traduce nel

disporre e assegnare compiti nel modo più appropriato in vista del perseguimento della mission. L’esercizio

di controllo assume, invece, le forme dell’attività disciplinatrice delle attività altrui che devono uniformarsi

alla qualità e al valore del fine da conseguire.

V I S I O N

Alla luce di quanto sopra riportato, il Piano definisce la vision della scuola “G. MODUGNO”.

La scuola “G. Modugno” pianifica e organizza l’attività di educazione e istruzione al fine di promuovere lo

sviluppo culturale, spirituale, mentale e fisico di ciascun allievo e il successo formativo, nel rispetto e nella

valorizzazione delle capacità, attitudini e aspirazioni personali, in sintonia con le scelte educative delle

famiglie e con le esigenze del territorio.

La Scuola in particolare s'impegna a:

• non mettere in atto nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico per motivi riguardanti

genere, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche, sociali ed economiche;

• agire secondo criteri d’obiettività ed equità;

• garantire, attraverso tutte le sue componenti e con l’impegno delle istituzioni collegate, il rispetto dei

principi e delle norme sancite dalla legge;

• favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento e l’integrazione di questi ultimi, con

particolare riguardo alla fase d’ingresso e alle situazioni di rilevante necessità, con opportuni ed adeguati

atteggiamenti ed azioni di tutti gli operatori del servizio;

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• rivolgere un particolare impegno alla soluzione delle problematiche relative a tutti coloro che si trovano in

condizioni di disagio, ai portatori di handicap, agli stranieri (in particolare coloro che provengono da paesi

extracomunitari);

• rispettare, nello svolgimento della propria attività, i diritti e gli interessi degli utenti;

• promuovere lo sviluppo d’identità consapevoli e aperte;

• garantire la formazione dell’alunno, facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo

armonico della personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici,

recepiti nei piani di studi di ciascun indirizzo;

• promuovere la capacità di apprendere e di essere, di vivere e di convivere;

• promuovere senso della legalità ed etica della responsabilità;

• promuovere il nuovo umanesimo e la consapevolezza delle condizioni dell’uomo planetario;

• rispettare la libertà d’insegnamento dei docenti diretta a promuovere la piena formazione della personalità

degli alunni;

• garantire il diritto all’aggiornamento e alla formazione in servizio per tutto il personale scolastico;

• assicurare l’obbligo scolastico e la regolarità della frequenza con interventi di prevenzione e controllo

dell’evasione e della dispersione scolastica;

• individuare ed elaborare gli strumenti per garantire la continuità educativa tra i diversi ordini e gradi

d’istruzione, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalità degli alunni;

• favorire le attività extrascolastiche che realizzano la funzione della Scuola come centro di formazione

culturale, sociale e civile consentendo l’uso degli edifici e delle attrezzature fuori dell’orario scolastico.

La Scuola, quindi, intende promuovere la crescita integrale dell’individuo che apprende, nel rispetto

del percorso individuale e delle possibilità offerte dalla rete di relazioni che lo legano alla famiglia e agli

ambiti sociali; si attiva per favorire la costruzione dell’identità del bambino attraverso occasioni di scambio e

di confronto con l’altro nella consapevolezza del valore positivo della diversità e nel rispetto delle regole

della convivenza democratica; rende l’alunno protagonista del suo processo di sviluppo, dedicando

particolare cura alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi, alla

gestione e risoluzione dei possibili conflitti legati alla socializzazione; si conferma come ambiente educativo

favorendo in un clima sociale sereno, la trasmissione e l’interiorizzazione di valori fondamentali come

l’amicizia, la solidarietà e l’accettazione dell’altro; promuove la valorizzazione dei suoi ambienti di

apprendimento per renderli accoglienti ed al passo ci tempi che richiedono sempre nuove competenze

digitali e tecnologiche.

8.2 - LA SCUOLA E LA SICUREZZA

Come previsto dalla normativa in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, Decreto Legislativo

n. 81/2008, il Dirigente Scolastico è assimilato al datore di lavoro ed è quindi il primo responsabile

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dell’individuazione e del rispetto di tutte le misure necessarie per valutare e rimuovere le cause di rischio per

la salute e per la sicurezza delle attrezzature e strutture della scuola.

Il Dirigente ha incaricato come Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione l’Arch. Pietro

Todisco con il compito di affiancarlo in quest’onere e di coadiuvarlo impegnandosi ad assicurare quanto

segue:

Compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione (D.Lvo n. 81/2008);

Elaborazione/Aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (D.Lvo n. 81/2008);

Elaborazione/Aggiornamento del Piano di Emergenza (D.M. 10 marzo 1998 – D.M. 26 agosto 1992);

Riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi (D.Lvo n. 81/2008);

Verifiche e ispezioni relative al registro dei controlli periodici (D.M. 10 marzo 1998 – D.M. 26 agosto

1992);

Esercitazione semestrale di emergenza (D.M. 10 marzo 1998 – D.M. 26 agosto 1992);

Informazione dei lavoratori (D.Lvo n. 81/2008);

Informazione e addestramento al corretto utilizzo degli estintori e degli idranti, conformemente a quanto

indicato dall’allegato IX del D.M. 10 marzo 1998 (D.Lvo n. 81/2008).

Allo scopo è stato formulato un organigramma per la sicurezza i cui membri hanno seguito appositi

corsi di formazione. Tali figure sensibili sono dislocate nei vari plessi scolastici.

La scuola si è attivata a richiedere il finanziamento del Progetto PON FESR Asse II “Qualità degli

ambienti scolastici”. A tal scopo è stata eseguita un’Autodiagnosi dell’edificio di Via Ofanto 1 e delle sue

caratteristiche. È stata individuata la priorità degli interventi riguardanti l’Isolamento termico e all’Impianto

fotovoltaico, agli Spazi esterni e Raccordi con il territorio urbano, Ristrutturazione palestre esistenti e/o spazi

polivalenti. Il Progetto prevede un Accordo di rete con l’Ente Locale.

La scuola, all’inizio di ogni anno scolastico si attiva, con il contributo dei genitori, ad assicurare tutti gli

alunni del Circolo e offre ai docenti la possibilità di assicurarsi. Il Rappresentante dei Lavoratori per la

Sicurezza è il docente C. D. Gentile.

8.3 - SCELTE DI FONDO

Le scelte di fondo del 5° Circolo Didattico “G. Modugno” di Barletta sono alla base di una

organizzazione flessibile e propositiva che, fondata sui principi della trasparenza, della cooperazione e della

corresponsabilità, agisce al suo interno per portare avanti in modo efficace il suo impegno istituzionale in

collaborazione con le altre agenzie formative del territorio.

La scuola è un “cantiere” di costruzione di conoscenze e di competenze sia per i destinatari dell’azione

didattica che per i suoi operatori. Pertanto la “partecipazione attiva” che si realizza nelle classi per favorire

l’apprendimento degli alunni viene anche perseguita nei momenti di lavoro per gli insegnanti a partire dagli

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incontri di programmazione durante i quali il confronto costruttivo favorisce la crescita professionale oltre

che l’unitarietà delle azioni.

Le scelte di fondo di questa scuola possono essere così sintetizzate:

Scuola come ambiente di apprendimento, Clima di benessere, Diversificazione delle proposte rispetto ai

bisogni formativi, Arricchimento e ampliamento dell’offerta formativa, Democrazia e partecipazione attiva,

Cooperazione, Corresponsabilità, Trasparenza, Continuità, Condivisione, Accoglienza, Flessibilità,

Integrazione, Valorizzazione delle intelligenze multiple.

8.4 - ORGANISMI COLLEGIALI

Gli Organi collegiali del 5° Circolo D. sono composti secondo la normativa vigente.

CONSIGLIO DI CIRCOLO - Organo di Indirizzo e Controllo, unico a rappresentare tutte le componenti

dell’Istituto, perciò sovrano. È costituito dal D. S. - Membro di diritto, Presidente, Vice Presidente,

Segretario, Consiglieri (rappresentanti della componente Genitori, Docenti e ATA).

GIUNTA ESECUTIVA – Costituito dal D. S. con funzione di Presidente, Segretario, Membri (rappresentanti

della componente Genitori, Docenti e ATA).

COLLEGIO DOCENTI - Organo tecnico di tutti i docenti. È costituito dal D. S. con funzione di Presidente, dal

Segretario e da tutti i docenti del Circolo (Scuola Primaria e Scuola Infanzia).

GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE - Costituito dal D. S. con funzione di Presidente, dai Docenti

Referenti (BES e DSA), da docenti con incarico di Funzione Strumentale (Integrazione diversamente abili,

Intercultura, Dispersione), da docenti di Sostegno di Scuola Primaria e di Scuola dell’infanzia del GLHI , da

docenti curriculari di Scuola Primaria e di Scuola dell’infanzia del GLHI, dai Docenti Presidenti delle cinque

Interclassi, da rappresentanti dei Genitori di Scuola Primaria e Scuola dell’Infanzia del GLHI, da personale del

Centro per la Riabilitazione e del Servizi Sociali Comune Barletta (Medico, Psicologa, Assistente Sociale).

GRUPPI H. O. - - È costituito dal D. S. con funzione di Presidente, dal docente Referente di Circolo, personale

del Centro Riabilitazione, del Centro Autistico Territoriale e dei Servizi Sociali Comune Barletta (Medico

psichiatra, Psicologa, Medico, Assistente Sociale), Team docenti, Genitori alunni disabili.

CONSIGLI D’INTERCLASSE - Costituito dal D. S. con funzione di Presidente, un Coordinatore, un Segretario,

Tutti i gruppi docenti dell’interclasse, Rappresentanti dei genitori.

CONSIGLI D’INTERSEZIONE - Costituito dal D. S. con funzione di Presidente, un Coordinatore, un Segretario,

Tutti i gruppi docenti del plesso, Rappresentanti dei genitori.

NUCLEO DI VALUTAZIONE - Costituito dal D. S. con funzione di Presidente, da docenti di Scuola Primaria e

Scuola dell’Infanzia, da personale ATA e genitori.

COMITATO DI VALUTAZIONE - Costituito dal D. S. con funzione di Presidente, da docenti, genitori e da un

membro esterno.

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STAFF AREA MOTORIA - Costituito da: Docente Tutor Motoria, Docente Ed. Fisica, Referente Eventi,

Referente Sostegno, Referente Infanzia, Rappresentante Genitori, Referente Ass. Sportiva, Esperto ISEF.

8.5 – SCELTE M ETODOLOGOCO - DIDATTICHE

Nell’attuale dibattito sul rinnovamento della scuola appare sempre più centrale la questione

dell’innovazione della didattica, sollecitata fra l’altro anche dalle profonde trasformazioni delle tecnologie e

degli ambienti di apprendimento.

La questione di modi di apprendere e dei metodi e delle tecniche per insegnare è associata anche alla

ricerca di qualità ed efficacia dell’istruzione, perché è sufficientemente dimostrato e condiviso che le scelte

metodologico-didattiche incidono, anche se in modo non deterministico e meccanico, sulla qualità e sul

livello degli apprendimenti.

La ricerca psicopedagogica ha, da qualche tempo e con convinzione, affermato che i contenuti di

apprendimento non sono estranei agli specifici processi cognitivi, proprio perché il loro apprendimento esige

e attiva modi, tempi, strategie e abilità diverse ecco perché tra i modelli didattici non possono essere assenti

quelli che si occupano della riflessione sui modi di organizzazione dei concetti, argomenti, percorsi oggetto di

studio.

I modelli didattici possono svolgere una funzione classificatoria descrittiva o anche esplicativa

dell’universo delle tecniche utilizzate nella pratica d’insegnamento. Alla base delle formalizzazioni possibili, si

possono individuare concezioni consolidate e sufficientemente condivise del processo di apprendimento da

una parte e concezioni altrettanto articolate e riconosciute del processo didattico dall’altra. L’apprendimento

è oggi inteso come un processo attivo, interattivo, costruttivo e riflessivo, e alla didattica si riconoscono una

complessità e organicità di dimensioni che riguardano le caratteristiche del soggetto che impara, la natura e

presentazione dei contenuti, le attività e strategie richieste e messe in atto dall’alunno, i compiti utilizzati per

la verifica, le dinamiche relazionali e comunicative attivate.

La lezione. Se ne riconoscono due diverse fondamentali: quella tradizionale, che adotta modalità di

tipo trasmissivo, lineare, poco coinvolgente, rigido e non differenziato; quella strutturata, nella quale è

possibile un apprendimento significativo, che viene organizzato prevedendo anche l’impiego di sussidi e di

fasi o sequenze funzionali: ottenere l’attenzione, comunicare gli obiettivi, favorire il recupero delle

conoscenze e abilità disponibili, presentare il materiale di apprendimento, fornire un feedback, verificare

l’apprendimento e facilitare i processi di memorizzazione.

Approccio tutoriale: tutoring. È rivolto soprattutto allo sviluppo di abilità e procedure ed è

caratterizzato da un processo di accompagnamento dell’alunno verso compiti progressivamente più

complessi. Un primo modello classico, d’ispirazione comportamentista, è quello dell’istruzione programmata,

nella quale il percorso di apprendimento è suddiviso in sequenze di crescente difficoltà. La modalità della

pratica guidata o “modellamento” prevede invece la dimostrazione di qualcuno che mostra come si fa,

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fornendo il modello di riferimento per l’allievo: dall’applicazione di regole o procedure all’impiego di

strumenti.

Didattica per problemi: problem solving. Prevede che si proponga agli alunni un compito scolastico che

riserva o implica dissonanze o conflitti cognitivi, per il quale non si possiedono tutti gli elementi di soluzione,

idoneo però ad attivare un percorso euristico, che necessita in parte di nuove acquisizioni, in parte di

strutturazioni del campo cognitivo… il compito presenta un carattere motivante per gli alunni, essendo essi

chiamati a utilizzare e rielaborare conoscenze, abilità e processi, producendo nuove acquisizioni che hanno

qualità di stabilità, significatività e trasferibilità.

Simulazione: role plays. Consiste nel riprodurre, in una situazione protetta, problemi ed eventi simili a

quelli del mondo reale, consentendo agli alunni di agire in un ambiente controllato e di apprendere dalle

conseguenze delle proprie azioni. La simulazione può aver valenza più concettuale o simbolica ed essere

anche affidata all’impiego di ambienti digitali di apprendimento o di studio di casi o presentare un carattere

più concreto ed esperienziale (come nell’attività ludica, teatrale).

Apprendimento cooperativo: cooperative learning. L’apprendimento di gruppo attinge anche alle

indicazioni del costruttivismo e alla psicologia vygotskijana. Assunto da cui si parte è che il gruppo dei pari

media e potenzia i processi cognitivi individuali, facilita una loro personalizzazione, li rende motivanti e

significativi, consente la piena espressione del potenziale individuale. Le forme organizzative sono molte e

vanno dai gruppi di sostegno fra pari ai gruppi impegnati su consegne o compiti comuni, per finire con i

gruppi impegnati a realizzare ricerche o progetti condivisi.

Didattica per concetti. Essa pone attenzione al rapporto fra organizzazione dei contenuti e modalità di

organizzazione dei processi cognitivi. Per questo è necessario che l’analisi del contenuto, da cui emerge la

struttura sostanziale e sintattica della disciplina e si genera una mappa concettuale dell’argomento trattato,

sia messa in rapporto con la sequenza psico-didattica raccomandata dai processi di apprendimento

dell’alunno.

Didattica per competenze. La didattica e l’insegnamento vengono impostate in modo che gli alunni

possano avvicinarsi al sapere attraverso l’esperienza e acquisire la teoria attraverso un percorso induttivo,

che passi dall’esperienza alla sua rappresentazione. La didattica per competenze si avvale di diverse strategie

e tecniche sia didattiche sia di organizzazione del gruppo classe: • l’apparato tradizionale di didattiche di

trasmissione delle conoscenze e di esercitazione di procedure; • la proposizione in chiave problematica e

interlocutoria dei contenuti di conoscenza e l’utilizzo di mediatori e tecniche didattiche vari e flessibili per

valorizzare i diversi stili cognitivi e di apprendimento degli allievi; • la valorizzazione dell’esperienza

dell’allievo attraverso la proposta di problemi da risolvere, situazioni da gestire, prodotti da realizzare in

autonomia e responsabilità, individualmente e in gruppo, utilizzando le conoscenze e le abilità già possedute

e acquisendone di nuove, attraverso le procedure di problem solving e di ricerca; • la riflessione e la

riformulazione metacognitive continue, prima, durante e dopo l’azione, per trovare giustificazione,

significato, fondamento e sistematizzazione al proprio procedere; • l’apprendimento in contesto sociale e

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cooperativo per dare rilievo ai contributi, alle capacità e alle attitudini diverse e per favorire la mutua

collaborazione e la reciprocità.

Insegnare per competenze, ovvero avvicinarsi al sapere attraverso l’esperienza, non significa

abbandonare i contenuti, giacché essi rappresentano proprio il campo di esperienza in cui esercitare abilità e

competenze. Essi, però, vanno accuratamente vagliati e selezionati, poiché non tutto è ugualmente rilevante

e non tutto si può imparare; vanno proposti i contenuti irrinunciabili e fondamentali. La didattica trasmissiva

ed esercitativa non basta più: essa permette al massimo di conseguire conoscenze e abilità, ma non

competenze; inoltre, genera sempre più estraniazione e rifiuto negli alunni, che troppo spesso non riescono a

rintracciare il senso e il significato delle proposte e richieste della scuola. Per far loro conseguire competenze,

bisogna offrire agli allievi occasioni di assolvere in autonomia i “compiti significativi”, cioè compiti realizzati in

contesto vero o verosimile e in situazioni di esperienza, che implichino la mobilitazione di saperi provenienti

da campi disciplinari differenti, la capacità di generalizzare, organizzare il pensiero, fare ipotesi, collaborare,

realizzare un prodotto materiale o immateriale.

8.6 - INNOVAZIONE METODOLOGICA E STRUMENTAZIONI PON

I risultati dell’indagine OCSE-Pisa del 2006, dichiarano che i nostri quindicenni si posizionano al

quintultimo posto fra i 30 Paesi dell’OCSE e fra gli ultimi dell’Unione Europea. Il “Rapporto sugli obiettivi

futuri e concreti dei sistemi d’istruzione e di formazione” presentato al Consiglio europeo di Stoccolma nel

marzo 2001 recita: Dato che stiamo entrando nella società della conoscenza dovremo aumentare il livello

generale della cultura scientifica nella società. Le conoscenze specialistiche della scienza e della tecnologia

sono sempre più indispensabili per contribuire al dibattito pubblico e al processo decisionale e legislativo.

Occorre dare ai cittadini una comprensione di base della matematica e delle scienze in modo che capiscano i

problemi e scelgano consapevolmente. Ed è proprio la Svezia che può vantare i migliori risultati in campo

scientifico perché avvicina gli alunni allo studio della matematica e delle scienze attraverso i laboratori sin dai

primi anni della scuola dell’infanzia.

I risultati dell’indagine PISA assumono un significato particolare per la scuola italiana e quella del

meridione in particolare che è chiamata a invertire la rotta con scelte idonee ad accelerare i processi di

miglioramento. Per questo una grande parte dei Fondi Strutturali Europei nella programmazione 2007/2013

è destinata all’Istruzione.

Negli anni scolastici precedenti, questa scuola ha realizzato Piani Integrati di attività cofinanziate da

Fondi Strutturali Europei con l’attuazione di corsi di formazione per insegnanti che hanno migliorato le

competenze metodologiche per la didattica dell’Italiano, della Matematica, delle Scienze, dell’Informatica e

delle competenze specifiche per favorire l’inclusione di tutti gli alunni; laboratori per alunni: di

consolidamento o potenziamento nel possesso del metodo di studio e per apprendimento della Lingua

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Italiana, della Matematica e delle Scienze, di Lingua Inglese; per l’acquisizione dei principi di legalità e

ambiente; per la valorizzazione delle eccellenze.

Con i fondi FESR sono stati realizzati:

- un laboratorio scientifico, presso la sede centrale, con l’acquisto di: una bilancia di precisione, un software

per l’elaborazione dei dati; due microscopi biologici, un televisore lcd 32”, uno stereo microscopio, una

confezione di vetrini, un datalogger/pc touch-display, un sensore di CO2, due sensori di temperatura, un

sensore di O2, un sensore di livello sonoro; un ph metro; un sensore di pressione, uno di umidità del

terreno, uno di luminosità, una camera ccd, un modello corpo umano e scheletro, un kit per lo studio

dell’acqua e delle sue proprietà, un kit per lo studio della chimica, un kit molecolare, un kit DNA, RNA e

proteine, un kit software didattico e scientifico matematico;

- un primo laboratorio informatico presso la sede centrale, dotandolo di n.17 notebook, n.4 access point, un

software didattico, un mobile in ferro e un armadio cablato. Inoltre: due pc per segreteria e tre stampanti

multifunzione;

- un primo laboratorio di lingue al plesso “S. Ruggiero”costituito da un armadio cablato, un mobile supporto,

16 notebook, 4 access point, un software linguistico e n. 31 cuffie;

- un nuovo laboratorio di informatica presso la sede centrale, dotato di un armadio rack e uno metallico, un

software di gestione Netsupport School, n.18 sedie, un pc docente e n.17 postazioni alunni, un

videoproiettore con ottica ultracorta, una videocamera digitale;

- arricchimento della preesistente dotazione del laboratorio scientifico della sede centrale con: n. 01 LIM, un

videoproiettore ad ottica ultracorta, n. 01 tavolo interattivo multimediale, n. 02 armadi con ante in vetro,

tre pc all in one di ultima generazione, un software di matematica cabri II Plus, oltre ad una notevole

quantità di materiale scientifico; n.10 capsule petri in vetro, in pompa rotativa manuale, una centrifuga

manuale, un clinometro, n.4 clessidre, due cronometri digitali, n.4 densimetri, n.6 dinamometri, due

bilance didattiche, due bilance elettriche, due termometri elettronici digitali, un multimetro digitale, due

“Diavoletto di Cartesio”, un “Emisfero di Magdeburgo”, una campana per vuoto con campanello, due

specchi concavi, due specchi convessi, due specchi piani, tre prismi ottici, n.4 magneti lenari, un pannello

fotovoltaico su basetta, carta per cromatografia, n.10 ingranditori centimetrati per insetti, due microscopi

biologici monoculari digitali, due telluri elettrici, provette in vetro, un modello per igiene dentale;

- un ulteriore laboratorio di lingue destinato al plesso di scuola primaria “San Ruggiero”, costituito da un

software di rete, da n. 18 pc, n. 05 cuffie, un carrello per lavagna interattiva, un carrello porta notebook, un

software di gestione aula didattica e uno di gestione multilicenza, una L.I.M. e un videoproiettore ad ottica

ultracorta;

- n. 2 laboratori musicali, con n. 02 tastiere musicali, casse amplificate, microfoni, aste per microfoni, mixer e

strumenti musicali vari quali bastone pioggia, effetto vento, tamburelli, tuonatori, djembe, bongos, congas,

arpeggi, agogo, metallofono, glockenspiel, ecc.

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- arricchimento della preesistente dotazione del laboratorio multimediale con l’acquisto di n. 01 document

camera, n. 03 pc, casse amplificate, n. 05 scanner, software didattici, n. 03 tablet, tre LIM con rispettivi

carrelli e videoproiettori ad ottica ultracorta, 3 tavoli con sedie;

- arricchimento dotazione del plesso “S. Ruggiero” con la fornitura di n.7 mini pc con tastiera e mouse

wireless, n.7 LIM, n.7 videoproiettori ad onda ultracorta, n.7 sistemi audio per LIM;

- allestimento aule con n.9 mini pc con tastiera e mouse wireless, n.9 LIM, n.9 videoproiettori ad onda

ultracorta, n.9 sistemi audio per LIM e n.1 videoproiettore con kit di montaggio a soffitto per l’aula magna.

La scuola deve ulteriormente dotarsi di strumentazioni tecnologiche per: completare l’allestimento

delle aule didattiche e di ambienti attrezzati per l’apprendimento destinate allo svolgimento di attività

didattiche per alunni e attività di formazione/aggiornamento per docenti; diffondere le informazioni

all’utenza.

8.7 - INCLUSIONE DI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Il 5° Circolo Didattico “G. Modugno” di Barletta si è sempre attivato nel dare risposte concrete ai

bisogni formativi della sua utenza. Sempre più frequente è la possibilità di incontrare alunni provenienti da

famiglie anche mono-genitoriali di cittadinanza non italiana e alunni con bisogni personali diversificati che,

per la presenza di una qualche forma di difficoltà, preoccupano insegnanti e famiglie: dai disturbi

dell’apprendimento, alle più svariate difficoltà psicologiche, comportamentali, affettivo - relazionali, fino ad

arrivare allo svantaggio sociale e alle varie differenze linguistiche e culturali. In molti bambini sono anche

presenti manifestazioni di labilità dell’attenzione, difficoltà di ascolto e concentrazione, scarsa autostima.

Il Piano Annuale di Inclusione di questa istituzione accomuna tutti gli alunni con Bisogni Educativi

Speciali. Esso è stato elaborato in conformità alla Direttiva MIUR del 27.12.2012 “Strumenti d’intervento per

gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e successiva

Circolare Ministeriale n. 8 prot. 561 del 6 marzo 2013. Si tratta di due documenti che aprono un nuovo fronte

relativo alla piena inclusione di tutti gli alunni, non solo di quelli con disabilità (ex lege n.104/1992) e con DSA

(ex lege n. 170/2010), ma di tutti quelli che hanno bisogno di un’attenzione speciale a causa di uno

svantaggio sociale e culturale in cui vivono, a causa della presenza di disturbi evolutivi specifici, oppure

perché l’inadeguata conoscenza della lingua italiana rappresenta un ostacolo. In questo modo si dà piena

applicazione al DPR 275/1999 e alla Legge 53/2003 che stabiliscono l’impegno dei docenti e delle istituzioni

scolastiche autonome a farsi carico dei bisogni di ciascuna persona coinvolta nei processi didattico-educativi,

anche con strumenti personalizzati, estendendo a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione

dell’apprendimento.

In classe dunque è necessario prestare maggiore attenzione e cercare di individuare tutti quegli alunni

che manifestano “inadeguatezza” alle sollecitazioni dell’ambiente scolastico sia con riferimento a

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comportamenti di disagio sia con riferimento al non raggiungimento dei risultati attesi e in ordine alle

competenze culturali e competenze chiave di life long learning (UE, Raccomandazioni del 2006).

La scuola pertanto deve sviluppare la propria azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione

delle persone e dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità come un valore

irrinunciabile, e consolidare le buone pratiche inclusive nei confronti dei bambini di cittadinanza non italiana,

promuovendone la piena integrazione (v. Indicazioni per il curricolo 2012). Nell’organizzare il curricolo di

scuola, contenuto nel Piano dell’Offerta Formativa, e nell’individuare i traguardi per lo sviluppo delle

competenze si definiscono i traguardi minimi raggiungibili con strategie e percorsi personalizzati, anche con

l’attivazione di risorse e iniziative mirate in collaborazione con gli Enti locali e le altre agenzie del territorio.

Il Piano di Studi Personalizzato, dei casi in cui si ritenga opportuna e necessaria l’adozione di una

personalizzazione della didattica e di eventuali misure compensative e dispensative, è deliberato dal team

dei docenti, firmato dal Dirigente Scolastico (o da docente specificamente delegato) e dalla famiglia, per una

piena consapevolezza della personalizzazione del percorso scolastico del proprio figlio e per una condivisione

di strumenti e modalità da utilizzare a scuola per il successo formativo, nell’ottica della valorizzazione dei

ruoli di ciascuno. Il Piano, che costituisce uno strumento di lavoro in itinere, può essere individuale o anche

riferito a gruppi di bambini della classe con BES similari, di durata variabile. Infatti, in linea con l’idea

evolutiva dello sviluppo delle persone, i BES possono presentarsi con continuità, oppure per periodi

circoscritti della vita dell’alunno, poiché le cause che li generano possono anche avere origine organica,

biologica, fisiologica, psicologica o sociale.

Presso il nostro Circolo si è costituito il G.L.I. composto da docenti curriculari e di sostegno, genitori,

personale socio-sanitario, con il compito quantitativo di rilevare i BES a livello di scuola, ma soprattutto

qualitativo di raccolta e documentazione di buone pratiche d’inclusione, e di confronto sui casi che

confluiscono nel “Piano Annuale per l’Inclusività”.

Il GLI, dopo aver individuato gli allievi con BES, in conformità ad attente considerazioni didattiche e

psicopedagogiche, definisce le misure educative e didattiche di supporto per tutti gli alunni con BES,

sottoposte periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi. Si

riportano di seguito alcune strategie educative:

a) uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che

tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti adottando una metodologia e una strategia

educativa adeguata;

b) introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie

informatiche, e misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da

apprendere;

c) uso di strumenti compensativi, per l'insegnamento delle lingue straniere, che favoriscano la comunicazione

verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove fosse utile, la possibilità

dell'esonero;

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d) uso di adeguate forme di verifica e di valutazione.

Per un’ottimale realizzazione dell’inclusione scolastica la scuola è collegata a:

- Centri Territoriali di Supporto (CTS) istituiti dagli Uffici Scolastici Regionali (URS) in accordo con il MIUR

mediante il Progetto “Nuove tecnologie e disabilità” con il compito di coordinare le proprie attività con

Province, Comuni, Municipi , Servizi Sanitari, Associazioni delle persone con disabilità e loro familiari, Centri

di ricerca, formazione e documentazione;

- Scuole in rete “I CARE”, progetto finalizzato alla promozione di buone pratiche educative a favore

dell’integrazione di tutti gli alunni e che adottano il modello diagnostico ICF.

- Ufficio Scolastico Regionale (USR) che ha il compito di raccordare i CTS e i GLI strutturando una rete

territoriale in cui sia possibile per i docenti avere punti di riferimento certi per tutte le problematiche

inerenti i B.E.S., anche attraverso apposito Link selezionabile dal portale.

8.8 - INTEGRAZIONE DI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

La legge n. 53/2003, che ri-scrive il sistema scolastico italiano, all’art. 2 precisa che “…è garantito,

attraverso adeguati interventi, l’integrazione delle persone in situazione di handicap, a norma della legge 5

febbraio 1992, n. 104”. L’intera normativa di settore è stata richiamata dal Ministero con la nota n. 4274/09

“Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità”. Si tratta di un utile abstract che,

riassumendo i punti cardinali posti alla base dei percorsi d’integrazione, forniscono al contempo una visione

complessiva delle diverse responsabilità in gioco a livello interistituzionale e la loro specifica declinazione a

livello scolastico:

innalzamento del livello qualitativo degli interventi educativi e didattici in favore degli alunni con

disabilità;

sviluppo di una visione integrata e sistematica dei processi di integrazione a supporto di comportamenti

professionali pienamente conformi alle logiche dell’inclusione;

implementazione di modelli di “integrazione diffusa” in cui la presa in carico educativa dello studente

con disabilità si estende all’intero gruppo docente (curriculari e sostegno), in una prospettiva di costante

ricerca di intese e sinergie con gli EE.LL., le famiglie e le ASL.;

attenzione specifica all’interazione tra la capacità di funzionamento di una persona e il contesto sociale

culturale in cui la stessa vive (modello bio-psichico-sociale proprio dell’ICF).

Presso il 5° C. D. è stato costituito il Gruppo di Lavoro per l’Handicap d’Istituto (GLHI) composto dal D.

S. che presiede, dalla docente con incarico F.S., da docenti curriculari e di sostegno, da operatori della A.S.L.,

componenti del Centro di Riabilitazione e dell’Ente Locale – Servizi Sociali, genitori di alunni diversamente

abili e altro personale psico-socio-pedagogico (anche privato), con il compito di individuare le migliori

modalità di inserimento dei diversabili e di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte

dal P.E.I.

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L’Unità Operativa Territoriale di N.P.I. (Psicologo, Assistente Sociale e Medico Specialista delle

patologie di base per alunni diversamente abili), i genitori e i docenti curriculari e di sostegno, presieduti dal

D. S., in collaborazione con gli operatori del Centro per la Riabilitazione e altro personale psico-socio-

pedagogico (anche privato), compilano il P.D.F. e il P.E.I. (su modello I CARE già predisposto e ultimamente

ampliato per eventuale presenza di DSA) per ogni alunno.

La programmazione integrata, prevede interventi di didattica differenziata, consistente in attività

specifiche che permettono di lavorare parallelamente a tutta la classe, ma in maniera esemplificata in modo

da renderle fruibili al disabile, senza però svilirne i contenuti e gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

In tal modo si mira a dare al bambino la propria autonomia attraverso la conquista di particolari abilità,

la capacità di comunicare con linguaggi specifici, la sicurezza affettiva per gli alunni in difficoltà, una

programmazione che, oltre ad essere un programma individualizzato e personalizzato (sulla base di quello

che è il suo potenziale educativo), sia il risultato di una pluralità di interventi resi possibili da

un’organizzazione scolastica che prescinde dalla classe chiusa e dal rapporto educativo esclusivo insegnante -

classe. I docenti di classe (curriculari e di sostegno) sono chiamati a partecipare all’elaborazione del Profilo

Dinamico Funzionale e del conseguente P.E.I. riferiti al singolo alunno disabile, assieme a tutti gli operatori su

menzionati.

Per una coerente traduzione del disegno complessivo d’integrazione in uno specifico percorso

didattico, compete poi a ciascun docente, di concerto con l’insegnante di sostegno, la predisposizione e

conseguente attuazione della programmazione individualizzata, la preparazione di strumenti e del

materiale specifico, la connessione tra la pianificazione didattica di classe e le azioni di integrazione, la

particolare cura della relazione formativa con l’alunno e di quella con la sua famiglia e gli operatori.

La diretta presa in carico da parte dei docenti di classe, intesa sia come singoli sia come gruppo, delle

concrete azioni didattiche di integrazione e di individualizzazione risulta sempre come un fattore

determinante nel percorso di crescita di un alunno disabile, nel quale all’insegnante di sostegno compete un

prezioso ruolo di regia e non certo una delega totale.

Nella stesura del P.E.I. è importante ipotizzare interventi articolati in:

- Attività curriculari svolti in comune. L’alunno è parte integrante della classe e lo stesso viene seguito non

solo dall’insegnante di sostegno, ma anche dagli insegnanti curriculari, i quali devono programmare in

considerazione della presenza dell’alunno in difficoltà. Quindi il piano individualizzato ha un’area comune di

attività, che l’alunno disabile svolge in classe con i suoi compagni e i suoi insegnanti curriculari, anche senza

la presenza dell’insegnante di sostegno.

- Attività curriculari svolte con la mediazione didattica personalizzata. L’insegnante specializzato opera nella

classe individualmente o in piccoli gruppi, omogenei o eterogenei, in attività comuni alla scolaresca.

- Attività didattiche individualizzate per interventi di particolare natura, per cui è necessario attuare un

rapporto duale, anche in palestra e laboratori attrezzati anche con le TIC e software specifici.

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Infine è necessario che l’attività dei docenti si svolga sulla base della contitolarità di ciascuno. Pertanto

tutti gli operatori sono concretamente coinvolti nell’azione educativa in modo da operare scambiandosi i

ruoli con chiara e coordinata consapevolezza del compito comune e delle risorse che sono a disposizione.

Inoltre, nella progettazione del curricolo elaborato per tutti gli alunni si inseriscono gli obiettivi degli ambiti

psicomotori, affettivo - relazionale, cognitivo, comunicativo, verbale e non, strettamente legati alla vita degli

alunni in difficoltà. Il tutto viene preceduto da una attenta osservazione ed analisi della situazione di

partenza. Affinché il lavoro scolastico produca esiti formativi apprezzabili è indispensabile che i momenti

riservati alla verifica siano fattivi e realizzati con l’ausilio di tutti gli operatori scolastici.

All’inizio dell’anno scolastico si riunisce il Gruppo di Lavoro Handicap d’Istituto per analizzare i casi e

procedere ad una efficace pianificazione didattico-organizzativa. Nel corso dell’anno scolastico, sono attivati

altre due riunioni del Gruppo di Lavoro Handicap d’Istituto: una intermedia per procedere ad una

ricognizione in itinere dei casi ed apportare eventuali modifiche al piano organizzativo; una finale per

valutare i risultati raggiunti e curare le azioni di continuità e orientamento per gli alunni.

Almeno due volte l’anno si riunisce per ciascun alunno il Gruppo H composto dal D. S. che presiede,

dalla docente con incarico F.S. per l’integrazione degli alunni diversamente abili, da docenti curriculari e di

sostegno, da operatori della A.S.L., componenti del Centro di Riabilitazione, del Centro Autistico territoriale e

dell’Ente Locale – Servizi Sociali, genitori di alunni diversamente abili.

Per meglio favorire l’integrazione degli alunni diversabili vengono attivati i seguenti interventi:

- assegnazione di figure professionali specializzate, da parte dell’Ente Locale, che affiancano i docenti del

team per la realizzazione di progetti individualizzati per lo sviluppo dell’autonomia;

- incontri tra i docenti degli anni-ponte per facilitare l’inserimento degli alunni;

- predisposizione di un Piano d’intervento per garantire, nei primi giorni di scuola, la compresenza del

docente di sostegno di Scuola dell’Infanzia con l’insegnante di sostegno della classe di Scuola Primaria in cui

è inserito il bambino diversabile;

- individuazione di personale scolastico formato e non, che provvede ad accompagnare gli alunni non

autonomi fisicamente negli spostamenti (bagno, palestra, laboratori, aula magna…..).

8.9 - INCLUSIONE DI ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO

La normativa in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento, cioè la legge 170 del 2010 e il D.M. 12

luglio 2011, meglio conosciuta come Linee Guida per il trattamento degli alunni con DSA, offre agli insegnanti

e agli altri attori dell’apprendimento, le giuste “misure educative e didattiche, utili a sostenere il corretto

processo di insegnamento/apprendimento… per garantire il diritto allo studio degli alunni con diagnosi di

DSA”.

Il Decreto ministeriale del 17 aprile 2013, concernente le Linee guida per la predisposizione dei

protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA in ambito scolastico,

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contiene una serie di indicazioni e di spunti chiari e ben definiti, essenziali per la realizzazione di buone prassi

nel contesto scolastico. Nella sostanza, la normativa prevede un duplice livello di intervento, consistente

nella “…rilevazione delle potenziali difficoltà di apprendimento…” cui possa fare seguito una “…attività di

potenziamento (…) utile ad identificare ulteriori ritardi di sviluppo nonché a realizzare un percorso formativo-

progettuale…”.

Il 5° Circolo Didattico negli ultimi anni ha organizzato forme di aggiornamento e supporto specialistico

ai docenti, alunni e famiglie con interventi mirati di esperti nel settore. La Referente ai DSA opera

costantemente nella scuola, agevolando i docenti nel lavoro di costruzione di un percorso didattico arricchito

da un’adeguata metodologia in tutte le discipline. Il percorso risulta ancor più efficace grazie alla produttiva

sinergia dei docenti con le famiglie e gli specialisti.

La scuola si avvale della collaborazione con l’Associazione S.Qu.O.L.A (Sostegno Qualificato Orientato ai

Laboratori per l’Apprendimento) gestito da personale specializzato e coordinato da una psicologa esperta

nella psicopatologia dell’apprendimento. Tale Associazione è ospitata nei locali della nostra sede centrale.

I docenti di questa istituzione frequentano corsi di formazione e aggiornamento sui DSA che si

espletano nel territorio. Questa scuola ha elaborato uno specifico modello di PDP (Piano Didattico

Personalizzato) per gli alunni con DSA che viene personalizzato per ciascun caso certificato con la definizione

di misure dispensative, scelte di carattere didattico (dispensa da lettura a voce alta, tempi più lunghi per

esercitazioni scritte, criteri di valutazione individualizzati, etc.) e l’individuazione di strumenti compensativi

consistenti nella predisposizione di materiale didattico specifico (supporti tecnologici, tabelle e schemi, sunti,

etc.).

8.10 – INTEGRAZIONE DI ALUNNI NON ITALIANI

Sin dalle prime Circolari Ministeriali emanate negli anni ‘90, i punti chiave per la piena integrazione

sociale, culturale e didattica degli alunni provenienti da altri Paesi, sono stati individuati nell’educazione

interculturale e nella priorità dell’apprendimento della lingua italiana. Nel Testo Unico del 1994 gli artt. 115 e

116 sono stati dedicati alla scolarità dei cittadini stranieri e gli aspetti scolastici sono stati trattati anche nella

legislazione specifica elaborata alla fine degli anni ‘90 (art. 36 della legge n.40/98, art.31,32,33 del D.lgs.

n.286/98, art. 45 del D.P.R. n. 394/99). Si sono inoltre succedute specifiche disposizioni contrattuali (con

finanziamenti per le zone a forte processo migratorio – art.9) e disposizioni ministeriali sino alla più recente

C.M. n. 2/10 che hanno fissato nuovi indirizzi di orientamento dei flussi di iscrizione, promuovendo ulteriori

misure di coordinamento territoriale.

Il documento chiave è rappresentato dalle Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni

stranieri (C.M. n. 24/06), in cui è stato raccolto un sunto della normativa di settore allora vigente in tema di

diritto allo studio degli alunni con cittadinanza non italiana. Esso mantiene ancora oggi tutta la sua

importanza, nonostante il D.P.R. n. 122/09 abbia eliminato le specifiche garanzie prima assicurate nel 1° ciclo

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d’istruzione in termini di valutazione individualizzata. Le Linee Guida raccomandano di curare in modo

particolare la fase dell’accoglienza, organizzando al meglio l’inserimento nella nuova classe; al centro

dell’azione didattica vanno posti l’apprendimento e lo sviluppo della lingua italiana come seconda lingua, con

il coinvolgimento di tutti gli insegnanti della classe.

Al di là della risorsa aggiuntiva rappresentata dai mediatori linguistici e culturali, la funzione di

mediazione fondamentale, nel suo insieme, è compito generale e prioritario della scuola stessa; in tale

ambito, oltre al clima culturale e relazionale che caratterizza questo istituto, diviene essenziale la formazione

del personale che partecipa alle iniziative proposte dalla scuola capofila del territorio “Giustina Rocca”.

Sull’insieme di tali fonti si viene quindi a misurare l’adeguatezza professionale di ciascun docente in

tema d’integrazione degli alunni provenienti da altri Paesi: l’interpretazione positiva e concreta

dell’accoglienza, la frequenza di corsi specifici per l’insegnamento dell’italiano quale seconda lingua,

l’elaborazione di percorsi dell’apprendimento individualizzati, la predisposizione di materiali didattici di

facilitazione divengono così alcuni dei doveri professionali specifici che ricadono su ognuno degli insegnati

della classe, al di là dei ruoli di coordinamento assegnati a singoli o a gruppi di responsabili.

Nelle scuole del 5° Circolo Didattico è crescente il numero di alunni di nazionalità non italiana, le

proiezioni portano a ritenere questo dato in continuo aumento. Particolare attenzione è quindi rivolta

all’accoglienza e all’integrazione di tutti e l’educazione e istruzione “su misura” di ciascuno, anche di questi

alunni. Viene, perciò, riservato un breve periodo di tempo durante il quale rilevare la situazione iniziale degli

alunni, in particolare riguardo al livello di conoscenza della lingua italiana. È oltremodo importante conoscere

l’impostazione socio-culturale del paese di origine del bambino per favorire un reale inserimento e

l'integrazione in una nuova realtà, che presuppone la conoscenza e il rispetto reciproco; a tale proposito si dà

molta importanza al contatto ed alla partecipazione alla vita della scuola da parte dei genitori. Dopo il

periodo di osservazione viene predisposta una programmazione individualizzata per la lingua italiana,

strumento trasversale di ogni conoscenza.

La scuola prevede di realizzare un’azione specifica per gli alunni stranieri di scuola primaria attivando

laboratori nell’ambito del Progetto ART.9 CCNL, impegnandosi a essere: Luogo di intercultura, di promozione

della solidarietà e di attenzione ad apporti culturali diversi.

L’Istituzione stipula un accordo di rete con il CRIT per la realizzazione dei corsi di Lingua Italiana come

Lingua Seconda a favore di alunni extracomunitari e brevi interventi di accoglienza come supporto

all’integrazione nella comunità scolastica attuati da mediatori linguistico – culturali.

La Scuola, conformemente all’art. 45 dei D.P.R. n. 394 del 31/08/1999, ha elaborato un Protocollo di

Accoglienza per alunni di cittadinanza non italiana. Tale Documento nasce dall'esigenza di definire pratiche

condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza degli alunni "venuti da lontano"; costituisce punto di

partenza comune per i percorsi dei team docenti; fornisce l’input per attività di Ricerca Pedagogica e

Didattica. Il Protocollo si prefigge i seguenti scopi: Definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema

di accoglienza sia per i bambini stranieri, sia per coloro che provengono da altre scuole e/o da altre città

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5° Circolo Didattico Statale “G. Modugno” – Barletta (BT) - PTOF 2016/19

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italiane; Facilitare l'ingresso degli alunni di cittadinanza non italiana nelle classi sezioni di questo Circolo

Didattico; Sostenere gli alunni neo - arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto; Ridurre il rischio di

vulnerabilità degli alunni e degli insegnanti nel momento del cambiamento; Costruire un "clima favorevole"

all'incontro con le altre culture e con le "storie" di ogni alunno; Promuovere la comunicazione e la

collaborazione fra scuole e territorio sui temi dell'accoglienza, delle relazioni interculturali, dei rapporto

scuola - famiglia.

Il Protocollo delinea prassi condivise relative ad Aspetti Amministrativo - Burocratici (iscrizione);

Aspetti Comunicativo - Relazionali (prima conoscenza); Aspetti Educativo - Didattici (proposta di

assegnazione alla classe, accoglienza, relazioni interculturali, italiano come lingua altra da quella di origine -

se necessario), Aspetti Sociali (rapporti e collaborazione con il territorio).

8.11 – PREVENZIONE AL FENOMENO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA

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Il fenomeno della Dispersione scolastica rappresenta, a livello internazionale, un nodo urgente da

affrontare per migliorare la qualità del sistema scolastico. Il Memorandum di Lisbona 2000 è stato ridefinito

nella “Strategia Europea 2020” che persegue tre obiettivi prioritari: - crescita intelligente, - crescita

sostenibile, - crescita inclusiva.

Il problema del disagio e dell’insuccesso scolastico va affrontato in modo efficace sin dai primi anni di

scuola, perché non si attivi quel circolo vizioso che, partendo da piccoli e ricorsivi “insuccessi” di tipo

relazionale e scolastico, innesti quasi un processo a spirale centrato sulla disistima di sé e sulla sfiducia verso

la scuola. È, questo, un percorso che porta a un progressivo disinvestimento verso l’impegno scolastico e che,

paradossalmente, si autoalimenta nel tempo.

Garmezy considera “fattori protettivi” quelle variabili che possono moderare, tamponare o isolare i

fattori di rischio. I fattori di protezione sui quali la scuola può influire sono: fattori ambientali (azioni che

possono migliorare il contesto di socializzazione tra pari e con gli adulti, promuovere la fruizione di servizi di

supporto aperti anche alle famiglie; fattori relazionali (la scuola offre un ambiente caratterizzato da

interazioni positive, da rapporti socio-affettivi incoraggianti, determinante risulta l’atteggiamento degli

insegnanti nel favorire l’instaurarsi di un contesto sereno, collaborativo e solidale); fattori personali (la scuola

può intervenire agendo su aspettative positive come l’orientamento verso il successo più che verso il

fallimento); stima di sé (coscienza di avere una posizione attiva rispetto agli eventi della vita); autodisciplina

(abilità a controllare i propri impulsi e a rinviare le gratificazioni).

Le cause dello svantaggio sono da ricercare nei condizionamenti familiari, sociali, culturali ed

economici che determinano nel bambino deprivazioni sul piano cognitivo, linguistico, sociale che si

ripercuotono sul processo di apprendimento e d’inserimento nel contesto della classe, quindi sulla riuscita

del processo educativo.

I docenti del 5° Circolo Didattico, per favorire il de-condizionamento socio-culturale, mettono in atto

un modello organizzativo e didattico flessibile, adottano metodologie diversificate, favoriscono l'uso dei

linguaggi non verbali, organizzano laboratori e attività scolastiche motivanti (teatro, viaggi, uscite sul

territorio, laboratori...), collaborano con altre agenzie educative (famiglia, EE.LL., associazioni...). La

progettazione curriculare articolata in un percorso personalizzato rappresenta la principale base di recupero

del bambino svantaggiato. Parti integranti della stessa sono da considerare tutti i progetti di animazione,

attività manipolativa, sportiva, grafico-pittorica… importanti sono anche le attività per gruppi di livello al fine

di “sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti

con le attitudini e le scelte personali…” (art. 2 della L. n.53/03).

Tutti gli studi relativi al problema dello svantaggio hanno confermato il fatto che già all'età di tre-

quattro anni molti danni provocati da un contesto socio-culturale sfavorevole sono per lo più irreversibili. Per

questo motivo pensiamo che la prevenzione ed il trattamento dello svantaggio debbano essere un impegno

prioritario da assumere già nella scuola dell’infanzia.

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Si attuano pertanto le seguenti strategie: organizzazione di attività con articolazioni flessibili,

differenziate, individualizzate, di gruppo all’interno della classe, ma anche con altre classi; proposte

metodologiche attive attraverso l’utilizzo di laboratori diversificati, forniti di strumenti tecnologici ed

informatici, palestra, biblioteche interne ed esterne alla scuola….; programmazione di uscite sul territorio per

utilizzare le risorse esistenti; eventuale attivazione di collaborazioni al fine di proporre attività mirate di tipo

specialistico.

Nella scuola opera il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) che si attiva nella rilevazione di casi di

alunni con difficoltà di apprendimento; in proposte di aggiornamento per insegnanti; in progetti mirati e

percorsi formativi personalizzati che, favorendo la consapevolezza di sé, sostengono le motivazioni alla

crescita, promuovono l’affettività e la relazionalità, valorizzando le diversità. Tutto inserito nel Piano di

Inclusione.

Nella Scuola dell’Infanzia si realizzano: il progetto “Gioco Imparo” che destina le ore della compresenza

dei docenti e/o altre ore aggiuntive ad attività mirate alla prevenzione del fenomeno della dispersione

scolastica; il progetto “Emozioni in gioco 2.0” che aiuta il bambino ad entrare in contatto con le proprie

emozioni e con quelle degli altri per imparare a tenerle sotto controllo facilitando così gli apprendimenti e

sperimentando lo star bene a scuola.

Nella Scuola Primaria si espleta il Progetto MAT…ITA, per il recupero delle abilità di base in Lingua

Italiana e in Matematica; inoltre, per qualificare il sistema scolastico e prevenire la dispersione, favorendo il

successo scolastico questa scuola aderisce al Progetto DIRITTI A SCUOLA la cui finalità si sostanzia in azioni

che mirano a sostenere il recupero delle competenze di base (in italiano, matematica e scienze) e trasversali

degli studenti, garantendo a tutti gli studenti non solo il diritto formale a frequentare le scuole, ma quello

sostanziale ad apprendere. Nell’ambito di tale progetto viene istituito uno SPORTELLO ASCOLTO. Il Progetto

afferente l’Art.9 del CCNL contribuisce a porre in essere interventi mirati per prevenire sia il fenomeno delle

dispersione che per agevolare l’integrazione degli stranieri.

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8.12 - IL CIRCOLO IN RETE

Il 5° Circolo Didattico offre un servizio scolastico caratterizzato da una diversificata ed organica rete dei

rapporti che legano in modo programmato la scuola con il TERRITORIO e con le altre ISTITUZIONI

SCOLASTICHE. Tali rapporti e la progettazione del loro sviluppo rappresentano una parte integrante e

qualificante del P.O.F. che pertanto si propone di: CONSOLIDARE e INTENSIFICARE le collaborazioni già in

atto, rendendole sempre più organicamente convergenti verso l’obiettivo primario dell’incremento della

qualità del processo di insegnamento/apprendimento; ATTUARE accordi di programma con Ente Locale, altri

Enti ed Associazioni del Territorio; VALORIZZARE la funzione della scuola come centro culturale di

riferimento per l’intera comunità locale; REALIZZARE “strumenti” per la diffusione delle esperienze del

Circolo (v. giornalino, CD, calendari, libri-documenti, articoli, …).

Nello specifico la Scuola è in rete con:

- le Scuole del 1° ciclo di Barletta per attività amministrative e educativo-didattiche, anche in riferimento al

D.M. n. 435 del 2015;

- le Scuole Secondarie di I grado per la realizzazione di progetti di Continuità;

- il C.O.N.I. per la realizzazione delle attività previste dai progetti di educazione alla salute, educazione fisica

nella scuola primaria, Giochi sportivi studenteschi sul potenziamento dell’attività sportiva;

- il Centro Risorse Interculturali del Territorio – per la realizzazione di attività relative all’accoglienza degli

alunni extracomunitari e l’apprendimento della Lingua Italiana;

- l’Associazione Immigrati “Home e Homme” – sede a Barletta;

- la scuola “Garrone” per attività di integrazione alunni disabili;

- l’Archivio della Resistenza e della memoria di Barletta per iniziative rivolte ad alunni e docenti;

- l’Università per attività di tirocinio;

- gli Enti Locali (Comune, Regione, …) per la realizzazione di iniziative e progetti;

- l’UNICEF per il Programma “Verso una Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi”;

- il centro antiviolenza “Giulia e Rossella”;

- Altre Associazioni presenti sul territorio per progetti a breve o luna scadenza.

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8.13 - PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ SCUOLA - FAMIGLIA

L’esperienza della scuola costituisce nella vita di ogni essere umano, una tappa basilare all’interno della

quale l’individuo costruisce progressivamente il suo sviluppo emotivo, affettivo e relazionale e nella quale

egli acquisisce le chiavi per il suo ingresso nel sociale.

Trasmettere certezze, dare affetto e comunicare sicurezze sono i segni di forza della funzione dei

genitori, ma anche degli insegnanti, uniti nel comune intento di aiutare a crescere meglio i figli o gli alunni.

Il 5° Circolo Didattico ha sempre cercato di mettere in atto azioni tese a realizzare una fattiva

collaborazione fra scuola e famiglia e di formalizzare gli accordi fra queste due agenzie formative. In

conformità con il D.P.R. n.235 del 21/11/2007, la scuola con la famiglia condivide il Patto di corresponsabilità

educativa, favorente una solida alleanza basata sulla consapevolezza dei propri ruoli. Il Documento,

sottoscritto da tutte le componenti (Dirigente, docenti, personale ATA, genitori, alunni) viene consegnato in

copia a ciascun firmatario.

In tabella si riportano le azioni che contribuiscono a favorire un positivo rapporto scuola – famiglia.

SCUOLA FAMIGLIA

C O L L A B O R A Z I O N E

Esplicitare ai genitori il percorso formativo e le scelte educative e didattiche

Condividere il percorso formativo e le scelte educativo-didattiche. Sostenere l’azione della scuola. Dare continuità alle azioni concordate con la scuola per il proprio figlio.

C O E R E N Z A

Coerenza del percorso formativo scolastico rispetto alle finalità educativo-didattiche Condividere lo stile educativo con la fam.

Accordo e coerenza tra i genitori e con gli insegnanti sugli atteggiamenti e sullo stile educativo.

D I A L O G O

Disponibilità al dialogo con la famiglia che si allarga anche alla realtà extrascolastica del bambino.

Disponibilità al dialogo con la scuola. Attenzione verso le comunicazioni o le proposte che vengono dalla scuola.

P A R T E C I P A Z I O N E

Promozione di occasioni diversificate d’incontro tra genitori e insegnanti all’ interno della scuola.

Partecipazione agli incontri promossi dalla scuola.

C O M U N I C A Z I O N E

Prestare attenzione alla valenza educativa della comunicazione, formale e informale, sullo andamento educativo-didattico del bambino e saperla esprimere in modo chiaro al genitore.

Cogliere la comunicazione dell’insegnante sul proprio figlio come un contributo alla sua crescita.

C O I N VO L G I M E N T O

Coinvolgimento delle famiglie in particolare di fronte a problematiche educative che riguardano i singoli o l’intera classe.

Interessamento e collaborazione con la scuola quando si affrontano problematiche educative relative al proprio figlio o all’intera classe.

D I S T I N Z I O N E D E I R U O L I

Essere consapevoli delle diversità di ruoli e di mezzi, sia pur nel comune obiettivo di aiutare il bambino a divenire il miglior se stesso possibile. Riconoscere che la collaborazione con la fam. è un elemento fondamentale anche per il pieno svolgimento del proprio ruolo. Evitare di delegare alla famiglia il proprio ruolo educativo.

Essere consapevoli delle diversità di ruoli e di mezzi, sia pur nel comune obiettivo di aiutare il bambino a divenire il miglior se stesso possibile. Riconoscere che la collaborazione con la scuola è un elemento fondamentale anche per il pieno svolgimento del proprio ruolo. Evitare di delegare alla scuola il proprio ruolo educativo.

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L E A L T À

Affrontare la diversità dei punti di vista con la fam. in modo autentico e costruttivo. Evitare di esprimere giudizi negativi su scelte/comportamenti della famiglia in presenza del bambino.

Affrontare la diversità dei punti di vista con la sc. in modo autentico e costruttivo. Evitare di esprimere giudizi negativi in presenza del bambino verso la scuola, l’operato degli inss., il lavoro scolastico.

8.14 - ALLEANZA SCUOLA/FAMIGLIA: AZIONI DA FAVORIRE PER IL SUCCESSO

FORMATIVO DELL’ALUNNO

Tutti gli attori e protagonisti coinvolti nel processo formativo devono impegnarsi a sviluppare un

atteggiamento sereno, positivo e propositivo nei confronti della scuola teso a superare pregiudizi e il

disinteresse nei confronti di questa istituzione. Perché si costituisca un’alleanza formativa tra Scuola e

Famiglia occorre che le due agenzie educative siano collaborative e non antagoniste, nel rispetto del proprio

ruolo. È necessario quindi che la scuola si attivi con genitori e alunni in una serie d’iniziative che realizzino il

passaggio dal semplice “star bene” all’“operare e vincere insieme” in una progressione dei livelli di

partecipazione, di coordinamento degli sforzi e di cooperazione. In questo modo si può favorire il successo

formativo dell’alunno.

ALUNNO DOCENTI GENITORI

Parlo e so d’essere ascoltato!

Prestano attenzione ai bisogni psico-fisici del bambino e a quanto egli vive.

Sono disponibili al dialogo e all’ascolto dei bisogni del bambino interessandosi di come si “sente” a scuola.

A casa e a scuola sto diventando

grande!

Promuovono l’autonomia, l’autostima e il senso di responsabilità condividendo le aree di intervento con i genitori.

Favoriscono l’acquisizione dell’autonomia e della stima di sé nelle occasioni offerte dalla quotidianità. Riguardo agli impegni scolastici (preparare la cartella, eseguire i compiti …) operano in modo da promuovere l’azione del figlio evitando di sostituirsi a lui.

Quando sono bravo lo riconoscono e se sbaglio mi aiutano!

Favoriscono il senso di fiducia in se stessi e negli altri con un atteggiamento che valorizza le competenze di ciascuno. Pongono attenzione al percorso e non solamente al risultato. Di fronte all’insuccesso aiutano il bambino a non scoraggiarsi e a raggiungere l’obiettivo diversificando strategie e tempi.

Riconoscono la capacità del bambino e lo incoraggiano sottolineando i reali successi che ottiene e ne ridimensionano gli insuccessi, aiutandolo a gestire la frustrazione in modo realistico.

Cresco bene tra

adulti che si stimano!

Valorizzano il bambino anche attraverso le sue relazioni familiari e le relative esperienze, aiutandolo a costruirsi un’immagine positiva della sua famiglia.

Trasmettono al bambino una visione positiva della scuola e degli insegnanti.

Sono uguale agli altri bambini, ma

sono unico!

Creano un rapporto positivo e di dialogo con i bambini affinché si instauri un clima scolastico sereno dove ognuno stia volentieri insieme agli altri e si senta valorizzato per la sua unicità.

Valorizzano il proprio figlio in termini realistici e lo fanno sentire unico nelle proprie emozioni, capacità e idee, senza operare paragoni con gli altri fratelli o compagni di classe. Hanno nei suoi confronti aspettative adeguate all’età e alle sue potenzialità.

Parlami come parleresti a te

stesso!

Parlano al bambino con rispetto, valutando l’impatto delle proprie parole.

Parlano al bambino con rispetto, valutando l’impatto delle proprie parole.

Spiegano il senso delle richieste, Sono coerenti ed espliciti rispetto ai comportamenti che

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Se mi spieghi capisco cosa vuoi

da me!

motivando i permessi e divieti con le conseguenze degli stessi.

richiedono al bambino e lo aiutano a comprenderne le motivazioni e le conseguenze. Evitano di essere permissivi e sanno usare il no quando serve motivandolo.

Ricordati che quando sbaglio non

sono sbagliato!

Evitano di mortificare, umiliare, etichettare negativamente facendo rilevare che lo sbaglio è relativo a “quel” compito e non alla persona.

Evitano di riprendere il bambino insistendo negativamente sui lati negativi e sottolineando i suoi errori. Gratificano i piccoli successi.

Aiutami a trovare ciò che è giusto e

ciò che è sbagliato!

Nel dialogo con il bambino lo aiutano a riflettere sulla propria esperienza perché divenga capace di attribuirvi il giusto valore. Lo aiuta a comprendere il senso delle regole come orientamento all’agire bene. Sanno porre dei limiti come aiuto a crescere.

Orientano il comportamento dei figli, aiutandoli a riflettere su di esso. Adottano uno stile genitoriale autorevole che aiuta a comprendere le regole e i no come elementi necessari alla crescita.

Ho bisogno di

regole per crescere!

Favoriscono la presa di consapevolezza che le regole servono per orientare il comportamento in modo positivo rispetto alla propria ed altrui crescita.

Recuperano un ruolo autorevole e non autoritario: stabiliscono e fanno rispettare le regole (poche, chiare e coerenti) che aiutano a convivere e ad assumersi responsabilità.

Cresco bene se imparo a stare con

gli altri!

Promuovono l’integrazione di tutti i bambini nel gruppo classe aiutandoli a maturare le capacità di rapportarsi positivamente con gli altri. Creano occasioni perché il bambino maturi un atteggiamento di rispetto e accettazione verso tutti.

Aiutano il bambino ad acquisire una visione positiva degli altri e ad avere nei loro confronti rispetto. Favoriscono occasioni d’incontro extrascolastiche con tutti i compagni di classe, mostrando attenzione a che le preferenze non si trasformino in amicizie esclusive.

Aiutami a

conoscere tutti i miei compagni e a trovarmi bene con

loro!

Sono consapevoli che occorre creare le condizioni perché ogni bambino riesca ad integrarsi nel gruppo classe, motivano la partecipazione e favoriscono un clima accogliente e collaborativi tra tutti i bambini. Evitano situazioni di competizione ed individualismo eccessive.

Favoriscono i rapporti con i compagni di classe al di fuori della scuola e aiutano il bambino ad avere di ognuno un’immagine positiva. Gli amici veri sono pochi, ma con tutti occorre rispetto e si può essere gentili. Evitano situazioni di competizione ed individualismo eccessive.

Alt! Non ho fretta: aiutatemi a trovare

la strada, ma lasciatemi

camminare con il mio passo!

Rispettano i tempi di maturazione di ogni bambino, riconoscendone le potenzialità e le modalità cognitive, tipiche dell’età e proprie di ogni singolo.

Rispettano i tempi di maturazione del bambino, evitando precocismi e forzature di interessi. Propongono esperienze adeguate alla sua crescita.

Aiutami a

concentrarmi!

Creano un ambiente stimolante e tranquillo dove sia un piacere lavorare.

Prestano attenzione che il momento e l’ambiente in cui il bambino svolge i compiti siano adeguati al lavoro richiesto.

Io sono tutto me stesso sia a casa

che a scuola!

Valorizzano l’esperienza del bambino e lo aiutano a costruirsi un significato personale degli apprendimenti perché quanto impara a scuola non risulti separato dalla casa.

Valorizzano quanto il bambino apprende a scuola e trovano occasioni perché ciò serva a comprendere la realtà (es. utilizzo di carte stradali, visite di musei, attenzione alla dimensione storico-geografica-naturale dei luoghi che si visitano…)

Imparare è un’avventura emozionante!

Favoriscono un insegnamento motivante che stimola ad affrontare la scuola con entusiasmo. Si preoccupano di trasmettere lo stupore e la passione per il mondo della conoscenza nei suoi diversi aspetti.

Si mostrano personalmente interessati e curiosi riguardo all’avventura cognitiva del figlio. Lo stimolano a trovare il senso del lavoro scolastico e a dare ad esso la dovuta importanza. Portano il bambino a stupirsi della cose semplici e quotidiane.

Comunicano l’entusiasmo Colgono le occasioni quotidiane per incuriosire e

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Imparare è un piacere!

dell’imparare. Sono consapevoli che le discipline sono mezzi dell’educazione e non sono il fine, perciò ne valorizzano il contributo formativo. Considerano le discipline sia in riferimento ai contenuti, che devono essere significativi, sia riguardo ai processi metodologici e di pensiero che esse attivano.

coinvolgere il bambino. Riconoscono l’importanza della scuola per la formazione della personalità del bambino. Valorizzano non solo l’aspetto nozionistico e quantitativo del lavoro scolastico, ma sono attenti alla maturazione del pensiero de bambino e al suo atteggiamento positivo verso la scuola e la cultura.

8.15 – PARTECIPAZIONE E COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

La Costituzione riconosce ai genitori il diritto-dovere di istruire e di educare i figli (art. 30) attraverso

l’istituzione e il riconoscimento di scuole per tutti gli ordini e gradi (art. 33).

La legge 28 marzo 2003, n. 53 concernente la delega al Governo per la definizione delle norme generali

sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia d’istruzione e formazione professionale, nel

recepire tali principi costituzionali, introduce all’art.1 due passaggi fondamentali relativi ai diritti e ai compiti

originari della famiglia, prefigurando le modalità di svolgimento di essi, le attribuzioni e le conseguenti

responsabilità che esercita in solido con la scuola e con le altre realtà istituzionali (principio di sussidiarietà).

Il 5° Circolo Didattico, in ottemperanza a quanto sopra e alla normativa che dagli anni Novanta ha

rafforzato l’interazione Scuola-Famiglia (v. L. 241/1990, la Carta dei Servizi, il D.P.C.M. 7.6.1995, il D.P.R.

275/1999, il D.P.R. n.235/2007, il Patto di corresponsabilità educativa fra scuola e famiglia), si attiva per una

proficua rinnovata interpretazione e una nuova espressione della relazione scuola-famiglia. In tal senso

promuove: la crescita e la valorizzazione della persona umana, nello specifico della persona dell’alunno, nel

rispetto delle scelte educative della famiglia; nonché processi di educazione e di apprendimento, nonché

organizzativi a essi funzionali, che si sviluppano all’interno del sistema scolastico, nel quadro della

cooperazione scuola-famiglia. Gli appuntamenti con le famiglie sono così determinati:

SCUOLA PRIMARIA SCUOLA INFANZIA

Assemblea informativa sulla organizzazione scolastica e analisi del Patto di corresponsabilità educativa.

Assemblea di classe con illustrazione della Progettazione didattica annuale ed elezione dei rappresentanti di classe, interlocutori designati per l’interazione in merito all’organizzazione generale dei gruppi classe.

Assemblea di sezione con illustrazione della Progettazione didattica annuale ed elezione dei rappresentanti di sezione, interlocutori designati per l’interazione sull’organizzazione generale.

Assemblea informativa sull’andamento del lavoro scolastico e colloqui individuali.

Assemblea informativa sull’andamento del percorso formativo.

Iscrizione per l’anno scolastico successivo e assemblea informativa del P.O.F. ai genitori di alunni nuovi iscritti di Scuola dell’Infanzia e di Scuola Primaria, primo contratto con la scuola per conoscerne le caratteristiche organizzative essenziali così come si stanno realizzando nell’anno scolastico in corso (e presa d’atto di eventuali innovazioni già ipotizzabili; consegna del Minipof.

Incontro per l’illustrazione delle schede di valutazione al termine del 1° quadrimestre.

assemblea informativa sull’andamento del percorso formativo e colloqui individuali.

assemblea informativa sull’andamento del percorso formativo.

Consegna dell’esito finale delle competenze raggiunte ed ammissione alla classe o periodo didattico successivo.

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Ai colloqui individuali si attribuisce una funzione primaria:

per la raccolta di tutte le informazioni necessarie all'elaborazione di un'immagine relazionale del bambino

al di fuori del contesto scolastico;

per comunicare, in un clima disteso e nei modi più accessibili, la situazione socio-affettiva e i livelli di

apprendimento del bambino;

per costruire con le famiglie possibili itinerari per il superamento delle difficoltà e/o il potenziamento di

abilità e competenze.

Si svolgeranno, inoltre, le riunioni bimestrali dei Consigli di Interclasse con i rappresentanti dei genitori

per la verifica dell’attività didattica, per la formulazione del parere sulle visite guidate e i viaggi d’istruzione,

sull’adozione dei libri di testo, sui progetti e su tutte le iniziative scolastiche.

Incontri Suola-Famiglia di tipo non formalizzato possono avvenire nei momenti e secondo le modalità

che danno ai genitori degli alunni il diritto di accedere a scuola:

il martedì di programmazione nell’ultima mezz’ora, per colloquio individuale con i docenti, quando

particolari esigenze lo richiedano;1

in qualunque momento, quando siano convocati dagli insegnanti del proprio figlio;

per comunicazioni da fare agli insegnanti, dopo aver chiesto autorizzazione al Dirigente Sc.;

per accompagnare i figli non autonomi.

Il primo giorno di scuola i genitori potranno accedere alle aule come da Progetto Accoglienza.

Non è concesso ai genitori l’accesso nella scuola per consegnare materiale ai bambini. In caso di

emergenza vi provvederà il personale ausiliario.

I ritardi, le assenze e l’uscita anticipata degli alunni, sono contemplati nel Vademecum. Nello stesso

Documento è determinata la modalità di uscita autonoma di alunni.

In virtù della partecipazione al Progetto “DIRITTI A SCUOLA” a.s. 2015/16 – sezione C sono stati svolti

incontri a tema rivolti alle famiglie e anche a docenti su questioni legate alla formazione degli alunni, alla

collaborazione scuola-famiglia, alle problematiche sociali del nostro tempo ed alle opportunità esistenti. Si

riportano di seguito le tematiche dei seminari tenuti da ciascun Esperto:

- GIURISTA: La sicurezza sul web, il cyber-bullismo e i reati informatici. Il reato di maltrattamenti in famiglia e la violenza sulle donne e sui minori. Chi non ne vuole sapere? Vertigine, inciampo, rabbia, ritiro.

- PSICOLOGA: Scuola e famiglia: il bambino fra adulti separati? Per non sentirsi domatori: bambini tiranni ed adulti increduli. Famiglia legittima e Famiglia di fatto: le tutele apprestate dall’ordinamento ai conviventi e ai figli nati da genitori non sposati.

- MEDIATORE CULTURALE: Unità di apprendimento multidisciplinare: intercultura. Regione Puglia: Welfare to work 2016 e Reddito di Dignità. Avviso multimisura GARANZIA GIOVANI.

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P a r t e 9^

A t t i v i t à d i M o n i t o r a g g i o

e V a l u t a z i o n e

9.1 - L’AUTO VALUTAZIONE PER LA QUALITÀ DELL’OFFERTA FORMATIVA

L’autonomia, rendendo le istituzioni scolastiche protagoniste attive e responsabili del servizio reso

all’utenza, ha operato una vera e propria rivoluzione nella cultura e nel modo di essere e di funzionare del

sistema scolastico.

La capacità delle scuole di analizzarsi e di valutarsi, di individuare i propri punti di forza e di debolezza,

di giudicare il grado di realizzazione degli scopi e delle finalità a cui tendono diventa, pertanto, una funzione

indispensabile per prendere decisioni ragionate in vista di un miglioramento continuo della qualità del

servizio erogato, nonché uno strumento per adattare e riadattare la propria organizzazione ad una realtà

economica, sociale e culturale in continua evoluzione e rispondere alle richieste e ai bisogni dell’utenza e

della più vasta comunità con cui la scuola interagisce.

Con la circolare n. 47 del 21 ottobre 2014 il Ministro dell’Istruzione ha trasmesso alle scuole la direttiva

in materia di valutazione del sistema scolastico nazionale, dando così avvio alle relative procedure. A partire

dall’anno scolastico 2014/15 tutte le scuole d’Italia (statali e paritarie) si sono dotate di un proprio Nucleo di

autovalutazione. Questa scuola ha conservato il Nucleo già istituito negli anni precedenti e consolidatosi

nella sua funzione. Esso è costituito dal Dirigente Scolastico, dal docente referente per la valutazione, da

docenti di entrambi gli ordini di scuola, rappresentanti del personale ATA e dei genitori.

Il Nucleo, avvalendosi del modello on line predisposto dall’INVALSI, ha redatto il Rapporto di

AutoValutazione (RAV), che contiene anche una sezione appositamente dedicata all’individuazione delle

priorità strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento. Successivamente il Rapporto sarà pubblicato sul

portale “Scuola in chiaro” e sul sito della scuola stessa. Nel 2015/16 è prevista l’elaborazione del Piano di

Miglioramento che sarà periodicamente monitorato. Partiranno inoltre le operazioni per la valutazione

esterna: 800 scuole italiane, selezionate in parte casualmente e in parte individuate sulla base di specifici

indicatori di efficienza e di efficacia, saranno sottoposte a valutazione da parte di nuclei esterni coordinati da

dirigenti tecnici. Per il 2016/17, infine, è prevista la rendicontazione sociale. Infatti il Sistema Nazionale di

Valutazione si regge sull’apporto di tre diversi organismi tecnici (INVALSI, INDIRE, Corpo Ispettivo) a garanzia

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della pluralità dei punti di osservazione e delle finalità di sviluppo del sistema e non solo del suo controllo.

All’INVALSI spettano i compiti di natura tecnica e docimologica nell’approntare gli strumenti di valutazione e

la responsabilità delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti; all’INDIRE sono assegnate le funzioni di

supporto sviluppo, formazione e consulenza alle scuole; al Servizio Ispettivo viene rimessa l’azione di verifica

sul campo del funzionamento delle scuole. Essi sono stati definiti le tre gambe del SNV.

La scuola “G. Modugno”, che promuove il successo formativo, rispettando le capacità e le attitudini di

tutti gli alunni, eroga servizi di istruzione e di formazione qualitativamente significativi e rispondenti ai reali

bisogni dei clienti/utenti interni/esterni (alunni, docenti e non, Dirigente Scolastico, personale

amministrativo, comunità locale, famiglie), da alcuni anni si è attivata nel:

- potenziare la cultura della progettualità per rendere l’offerta formativa flessibile e mirata a soddisfare le

esigenze che emergono dal territorio (senza comunque per questo venire meno al perseguimento di

standard formativi nazionali);

- valutare costantemente la qualità e la validità dei processi e dei risultati raggiunti, in termini di efficacia ed

efficienza;

- riqualificare sempre la professionalità dirigente e docente per adeguarla ai cambiamenti;

- sviluppare l’organizzazione in rete tra scuole e con il territorio per favorire scambi di materiali didattici e

per potenziare le risorse specifiche delle diverse professionalità.

Infatti dalla compilazione delle aree del RAV (Contesto e risorse, Esiti, Processi - pratiche educative e

didattiche, Processi - pratiche gestionali ed educative, Processo di autovalutazione) è emerso che la scuola si

colloca ad un livello positivo con punti di forza preponderanti rispetto ai punti di debolezza. Solo negli Esiti,

ed in modo particolare nei risultati delle prove INVALSI, si è riscontrato un punto di debolezza, pertanto è

stata individuata come priorità a scadenza triennale la riduzione delle differenza tra il punteggio medio di

Italiano e Matematica riportato dalle classi quinte della nostra scuola e il relativo punteggio medio riportato

dalle classi quinte della Puglia. Di conseguenza l’obiettivo di processo individuato a scadenza annuale è

l’elaborazione del curricolo per competenze con definizione dei Nuclei fondanti in verticale ispirati al profilo

dello studente e alle competenze chiave europee. Infatti i docenti sono consapevoli che un approccio per

competenze favorisce nell’alunno lo sviluppo della creatività e del pensiero divergente spronandolo trasferire

conoscenze e abilità da un contesto ad un altro, a ricercare ed inventare soluzioni a problemi

multidimensionali, superando il frazionamento delle discipline e la frammentazione dei saperi. Abituare gli

alunni a mobilizzare conoscenze e abilità da un contesto noto a uno non noto consente di metterlo nelle

condizioni di affrontare le prove, anche quelle standardizzate dell’INVALSI, con serenità e maggiore

probabilità di successo.

INVALSI

CORPO ISPETTIVO

SNV

V. INDIRE

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9.2 - SISTEMI DI CONTROLLO E MONITORAGGIO

La valutazione costituisce un momento importante per il P.T.O.F. perché, attraverso adeguati

strumenti e strategie, consente di verificare la sua efficienza ed efficacia.

Per valutare il livello di «efficienza» del Piano si terrà conto dei seguenti indicatori: livello di

partecipazione/soddisfazione degli alunni alle attività programmate; livello di partecipazione/soddisfazione

del personale scolastico alle attività programmate; ampia circolarità delle comunicazioni; funzionalità

dell’orario; funzionalità delle attrezzature; agibilità degli spazi.

Per valutare il livello di «efficacia» del Piano vengono considerati i seguenti indicatori: risultati

dell’apprendimento; livello di dispersione; livello di formazione dei docenti; i rapporti con il territorio.

La Scuola, per l’autovalutazione adotta i seguenti strumenti: incontri individuali e di gruppi; schede,

test, questionari; analisi di documenti; relazioni periodiche e finali sulle attività svolte; valutazione collegiale

dei punti di forza e dei punti di debolezza.

9.3 - LE FASI DELL’AUTOVALUTAZIONE DEL P.T.O.F.

VALUTAZIONE TEMPI FUNZIONE

EX ANTE

PRIMA DELL’AVVIO DEL PIANO

si concretizza nella formulazione del

piano

ACCERTARE LA SITUAZIONE ESISTENTE E

PREFIGURARE GLI OBIETTIVI MASSIMI

RAGGIUNGIBILI

IN ITINERE

A METÀ ANNO SCOLASTICO

MONITORARE IL DIVENIRE DEL PIANO:

tenere sotto controllo tutti gli elementi in atto, al

fine di gestire le complessità del processo ed

acquisire dati utili per una eventuale

riprogettazione.

Gli esiti della valutazione in itinere saranno

condivisi con l’intero Collegio.

FINALE

AL TERMINE DELL’ANNO

SCOLASTICO

RILEVARE IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI

OBIETTIVI/FINALITÀ:

mira a verificare (qualitativamente e

quantitativamente) se, quanto realizzato

(modalità, condizioni, risultati) risulta coerente

con le finalità e quali sono i punti di forza e i punti

di debolezza del Piano.

EX POST DOPO QUELLA FINALE COMPARARE I RISULTATI CONSEGUITI

CON QUELLI ATTESI

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La “distanza” intercorrente tra i risultati ottenuti e quelli attesi rappresenta l’indicatore di riuscita/non

riuscita del Progetto:

quanto più ridotta è la “distanza” tra i risultati ottenuti e quelli attesi, tanto più efficace ed efficiente è

stata la realizzazione del Progetto (sia nel raggiungimento degli obiettivi che nel contenimento dei costi

sopportati in termini finanziari, di tempo e risorse professionali) e quindi risulta alto l’indice di

soddisfazione dei clienti/utenti;

se maggiore è la “distanza” tra i risultati ottenuti e quelli attesi, più elevata è stata l’inefficacia e

l’inefficienza delle decisioni assunte e delle azioni intraprese dalla scuola, pertanto si avrà un basso indice

di soddisfazione dei clienti/utenti.

La presa d’atto di quest’ultima evenienza svolge una funzione strategica nel miglioramento

(improvement) dell’organizzazione scolastica e delle competenze professionali, poiché consente di

individuare i “punti di debolezza” del Progetto e di sollecitare la riflessione sui modi per convertirli in “punti

di forza”.

9.4 - IL NUCLEO INTERNO DI AUTOVALUTAZIONE INTERNO

In conformità alla C.M. n. 47 del 21 ottobre 2014, nella scuola opera un Nucleo Interno di Valutazione

costituito da personale docente, non docente e genitori, presieduto dal Dirigente Scolastico, con la funzione

di:

Studio della tematica relativa al processo di Autoanalisi ed Autovalutazione di Istituto;

Elaborare strumenti per rilevare e valutare

1. i dati e le informazioni più significative ai fini della loro utilizzazione nella costruzione del curricolo

2. i processi di istituto (didattici e gestionali)

3. i risultati raggiunti mediante l’erogazione del servizio.

Raccogliere dati, tabularli, analizzarli e pubblicizzarli;

Elaborare un Rapporto di sintesi con l’indicazione dei risultati e degli eventuali punti di forza e di

debolezza;

Supportare il docente Coordinatore d’Istituto nell’implementazione delle attività relative al Sistema

Nazionale di Valutazione e in particolare dell’INVALSI, comprese quelle azioni di miglioramento

programmate dalla lettura dei risultati registrati in seguito alla somministrazione delle prove.

Predisporre il Rapporto di Auto Valutazione;

Elaborare ed implementare un Piano d’intervento per il miglioramento della qualità del servizio erogato,

monitorandolo periodicamente.

In relazione a particolari attività il lavoro viene svolto dal gruppo ristretto composto dai soli docenti,

presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato.

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D O C U M E N T I C O M P L E M E N T A R I

A L P T O F

Il P.T.O.F. è integrato da:

Carta dei Servizi che ritrova nel P.T.O.F. i riferimenti essenziali ai principi fondamentali, ai fattori di qualità,

agli standard, ai criteri di valutazione del servizio, alle modalità di ascolto della percezione della soddisfazione

dei clienti, alle procedure di presentazione dei reclami. Si configura come l’interfaccia esterna del P.T.O.F.

rispetto alla erogazione del servizio;

Regolamento di Circolo che guida e modula tutta la vita interna della scuola e contiene in allegato: il Patto

educativo di corresponsabilità scuola-famiglia; i Provvedimenti Educativi miranti al rimedio del danno, alla

riflessione, al ravvedimento; i Criteri generali per l’ammissione alle classi di Suola Primaria e alle sezioni di

Scuola dell’Infanzia; i Criteri generali per la formazione e composizione delle classi di scuola primaria e delle

sezioni di scuola dell’infanzia; i Criteri di Valutazione d’Istituto.

Atto di Indirizzo per le scelte di gestione ed amministrazione emanato dal del Dirigente Scolastico per

orientare la pianificazione dei percorsi formativi e organizzativi;

Protocollo d’Accoglienza per alunni di cittadinanza non italiana, al fine sostenere la prassi amministrativa,

educativa, didattica, sociale e culturale di tali alunni;

Piano Annuale di Inclusione per garantire la personalizzazione del processo di insegnamento/apprendimento;

Programma Annuale su cui si basa la gestione finanziaria della scuola. Mentre definisce la politica delle

entrate e degli investimenti e quando descrive ogni singolo progetto, necessita di un confronto analitico e

approfondito con il P.T.O.F., soprattutto in ordine alle priorità. Si configura come l’interfaccia finanziaria del

P.T.O.F.;

Documento sulla Valutazione dei Rischi che evidenzia gli aspetti critici riferiti alla sicurezza, ai sensi della

Legge n. 626 del 1994 e del D. L.vo n. 81/2008;

Documento Programmatico sulla Sicurezza dei dati personali, che stabilisce le misure di sicurezza

organizzative, fisiche e logiche da adottare affinché siano rispettati gli obblighi, in materia di sicurezza del

trattamento dei dati, previsti dal D.L.vo 30/06/2003 Num. 196 "Codice in materia di protezione dei dati

personali".

Codice Disciplinare che comprende il Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche

amministrazioni (All. 2 al CCNL scuola), il Codice disciplinare dei dipendenti pubblici (modificato dal d.lgs. n.

150/09), il Codice disciplinare per il personale A.T.A., il Codice disciplinare per il personale docente.