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PADELPADDLE 1 · 2019. 3. 6. · Nato a Vimercate (MI), 27 anni. Gioca a sinistra. Ha giocato a tennis come professionista ma non ha mai conquistato punti per la classifica mondiale

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  • 1 PA D E L PA D D L E

  • 2 PA D E L PA D D L E 3 PA D E L PA D D L E

    nella fotoLorenzo Rossi e Manuel Rocafort.Lo stile inconfondibile dello spagnolo.VII° SLAM - Accademia Paddle - NAPOLIà

  • 4 PA D E L PA D D L E 5 PA D E L PA D D L E

    nella fotoFrancesca Romana Zacchinià

  • 6 PA D E L PA D D L E 7 PA D E L PA D D L E

    eMi è stato chiesto di scrivere l’Editoriale. Woww! Ho accettato con grande entusiasmo dopo lunga trattativa (ci credete?). Sono pazzo di padel come tutti voi ma cercherò di scrivere i miei pensieri e speranze con razionalità e soprattutto con grande rispetto per la rivista creata e gestita con passione e competenza dall’amico Fabrizio Romiti che ringrazio per questa opportunità. Spero di non delude-re nessuno.La crescita del nostro movimento è continua e rapidissima. Esponenziale. Le cose avvengono con grande velocità, a volte anche eccessiva rispetto al trascorrere del tempo. Il motivo è semplice: siamo solo all’inizio e il padel italiano sta vivendo un periodo di grande fermento. Ci sono ancora tante cose da fare ma la priorità per una crescita sana è quella di qualunque altra disciplina sportiva. Il numero dei tesserati che dovrebbe coincidere poi con quello dei praticanti. Non sempre è così perché soltanto una piccola parte di chi pratica il padel viene regolarmente tesserato. Molti giocatori frequentano circoli e campi senza ambizioni agonistiche e fanno perdere le tracce. Prendono lezioni, si sfidano fra amici ma non si tesserano perché pensano di non essere presentabili dal punto di vista tecnico o che non potranno mai partecipare a un torneo Open o a uno Slam. Abbattiamo il muro della vergo-gna. Ci sono tornei per tutti. La Federazione ha nello statuto l’attività promozionale di base e quella ricreativa. In questo senso gli enti di promozione sportiva svolgono un importantissimo ruolo per la diffusione. In questi tornei c’è la stessa passione e impegno che troviamo nel World Padel Tour. E’ la magia dello sport. Trasversale. La competitività non dipende dal livello tecnico. E’ per questo che il padel è divertente. Non ho mai visto nessuno uscire dal campo triste. Dal punto di vista sociale il tesseramento rappresenta una sorta di censimento. Contiamoci! Il resto arriverà con naturalezza: numero di campi, attività agonistica, sponsor e media.

    Abbiamo provato a raccontarvi alcune emozioni di questo mese con particolare attenzione alla spe-dizione dell’Italia ai Mondiali di Cascais. Agli azzurri abbiamo dedicato una sezione speciale. Per la prima volta i media nazionali hanno trattato la Squadra Azzurra di Padel come informazione e non più come moda. E’ un piccolo grande passo. La presenza della lista dei convocati con nomi, cognomi e club di appartenenza, su diversi giornali a tiratura nazionale è la prova che qualcosa si muove. “PadelPaddle” avrà un suo inviato in Portogallo. Ci sarà anche un gruppo di tifosi.

    Il nostro piccolo mondo è in fermento.

    Dagli Azzurri alle Accademy riservate ai bambini. Molti circoli hanno cominciato a impegnarsi con corsi dedicati ai ragazzi. Loro sono il futuro. Sono convinto che abbiamo tutti lo stesso rammarico: peccato non aver cominciato a giocare da ragazzo!

    Paolo Cecinelli

    Stampa GESCOM spa Strada Teverina Km.7 (Pian di Giorgio) Località Acquarossa 01100 Viterbo

    RedazioneVia Senofonte, 800124 ROMAwww.padelpaddle.com

    EditoreFabrizio Romiti

    Progetto graficoRadici [email protected]

    Info e pubblicità[email protected]@padelpaddle.comPADEL

    PADDLE

    Editoriale

  • 8 PA D E L PA D D L E 9 PA D E L PA D D L E

  • 10 PA D E L PA D D L E 11 PA D E L PA D D L E

    PADE

    L

    PADD

    LE

    LOVE

    RS

    Per acquistare la t-shirt vai direttamente suWWW.PADELPADDLE.COM

    contentsNUMERO 316pagina

    34.El juego mágicoIntervista a Gustavo Spector, il coach argentino della nazionale italiana. Una passione sfrenata e coinvolgente.

    42.IL PADEL SECONDO MARTINALa forza e la passione di Martina Camorani.Bolognese, classe ‘78. Ha tante idee per la crescita del movimento italiano unite a sana sportività.

    50.Il lungo viaggio di MarceloLa storia di Marcelo Capitani, argentino e con bisnonno italiano. Una vita di viaggi inseguendo sempre la stessa passione.

    26.La città dei Re e dei pesciCascais. Nata da pescatori, cresciuta dalla nobiltà. La cittadina portoghese sarà l’ombelico del mondo del padel.

    66.Stranieri si ma sudore italianoGiocare con lo straniero o no? A chi non piace vincere? Però qualcosa non quadra...

  • 12 PA D E L PA D D L E 13 PA D E L PA D D L E

  • 14 PA D E L PA D D L E 15 PA D E L PA D D L E

    “Sono orgoglioso di accompagna-re la Squadra Azzurra a ricevere il saluto del Presidente del CONI Giovanni Malagò. Lo meritano i nostri ragazzi e tutto il movi-mento del padel italiano.Pochi mesi fa ci misuravamo con numeri che erano invisibili rispetto ai nostri sport di riferi-mento considerati “minori” ma in tanti eravamo sicuri che quei numeri sarebbero cambiati.Alla base di ogni successo l’entu-

    siasmo e la professionalità. Sotto questo punto di vista abbiamo basi solide perché da una parte ci sono i migliaia di praticanti che garantiscono una vivacità senza limiti e dall’altra c’è la FIT che con le sue solide risorse ci ha accompagnato in questo primo periodo di crescita.Un pensiero va a chi per un non-nulla non è rientrato in queste convocazioni. Ragazzi e ragazze che conosco da tempo, alcuni ad-

    dirittura dall’infanzia, ho con-stato la loro rabbia, guai se non fosse così. Spero sappiano tra-sformarla in energia al servizio di questo sport perché c’è bisogno di tutti per continuare a sentire quel rumore di vetro e griglie di ferro che oggi se fai una corsa sul Lungotevere di Roma ti accom-pagna da una parte all’altra. In bocca al lupo a tutti! Gianfranco Nirdaci

    Dal 14 al 19 novembre la Squadra Azzurra parteciperà a Cascais in Portogallo al Mondiale a Squadre (ma-

    schile e femminile) e al Mondiale a Coppie. La spedizione italiana è composta da 8 uomini guidati dal Coach

    Gustavo Spector e da 8 donne guidate dalla Coach Sandrine Testud che sarà anche in campo come giocatri-

    ce. Ad accompagnare la Squadra Luca Cimino, in rappresentanza della Commissione per il padel della Feder-

    tennis e Mauricio Rosciano come dirigente accompagnatore. Alla vigilia della partenza l’Italia verrà ricevuta

    dal Presidente del Coni Giovanni Malagò nel Salone d’Onore del Foro Italico. Mai come in questo momento

    il padel è stato sotto i riflettori dei media. Ci sarà anche un numeroso gruppo di tifosi. Forza Azzurri!

  • 16 PA D E L PA D D L E 17 PA D E L PA D D L E

    GRUPPO AARGENTINAURUGUAYSTAI UNITIAUSTRIA

    GRUPPO BSPAGNABRASILE

    GERMANIAPORTOGALLO

    GRUPPO CPARAGUAY

    ITALIABELGIO

    FRANCIA

    GRUPPO DCHILE

    MESSICOSVEZIA

    GRAN BRETAGNA

    TABELLONE PRINCIPALE MASCHILE

    GRUPPO ASPAGNAMESSICOFRANCIA

    GRUPPO BARGENTINA

    SVEZIABELGIO

    GRUPPO CPORTOGALLO

    BRASILEPARAGUAY

    GRUPPO DITALIACHILE

    URUGUAY

    TABELLONE PRINCIPALE FEMMINILE

    Sono complessi-

    vamente di 16

    nazionalità gli

    oltre 280 atleti

    che si fronteg-

    geranno in questo XIII°

    Campionato Mondiale di

    Padel.

    16 team maschili e 12

    femminili scenderanno sui

    campi sintetici del Quinta

    da Marinha di Cascais in

    Portogallo.

    Le 4 teste di serie del

    tabellone maschile parlano

    tutte spagnolo, la lingua

    madre del mondo padelista:

    Argentina, Spagna, Para-

    guay e Cile.

    In quello femminile invece

    c’è anche l’Italia che in virtù

    del 4° posto conquistato

    nella passata edizione, ha

    diritto a sedersi a capotavo-

    la in uno dei quattro gironi.

    Le altre sono Spagna, Ar-

    gentina, Portogallo.

    La nostra nazionale è ormai

    una habitué del palcosce-

    nico mondiale e di questa

    competizione. Sempre

    presente

    fin dalla sua

    prima edizione svoltasi

    a Siviglia nel ’92, l’Italia

    ha portato (spesso tra

    molteplici difficoltà) il

    proprio gruppo a misurarsi

    nel torneo più importante a

    livello internazionale.

    Il posizionamento del

    precedente campionato

    stabilisce chi può accedere

    alla fase conclusiva.

    Il Portogallo, essendo la na-

    zione ospitante, si assicura

    un posto.

    Belgio, Inghilterra, Fran-

    cia, e Austria (vittoriosa

    sull’Olanda nello scontro

    giocato allo Sporting Club

    Le Bandiere di Milano),

    invece, vanno a riempire le

    caselle libere del tabellone

    principale maschile sudan-

    do nelle qualificazioni.

    Argentina e Spagna,

    rispettivamente detentrici

    del titolo maschile e quello

    fem-

    minile

    scenderanno

    in campo anche in

    questa edizione da

    favorite ma in que-

    sti due anni di pausa il

    livello globale del padel

    è cresciuto.

    Nel maschile la Spagna

    (medaglia d’argento) e

    il Paraguay (bronzo)

    tenteranno nuovamente

    l’assalto al gradino più

    alto.

    Nel seeding femminile

    l’Argentina cercherà di

    trasformare in oro l’ar-

    gento vinto due anni fa e il

    Portogallo farà lo stesso col

    suo bronzo.

    Tra maschile e femminile, saranno 280 gli atleti di ben 16 nazionalità diverse chiamate a contendersi il titolo iridato messo in palio in Portogallo.

    Dal 14 al 19 novembre a Cascais si disputerà il XIII° World Padel Championships

    AL VIA ANCHE IL MONDIALE A COPPIEContemporaneamente al Mondiale a Squadre, a Cascais gli azzurri parteciperanno anche al

    5° Campionato Mondiale a Coppie. Ecco gli abbinamenti delle coppie italiane:

    Burzi Enrico - Capitani Marcelo

    Celata Sara - Moroni Micaela

    Cattaneo Daniele - Cervellati Alessandro

    Camorani Martina - Pollacci Laura

    Spizzica Matteo - Verginelli Lorenzo

    Lombardi Martina - Pappacena Chiara

    Palmieri Saverio - Serafino Maurizio

    Testud Sandrine - La Monaca Alessia

  • 18 PA D E L PA D D L E 19 PA D E L PA D D L E

    DANIELE CATTANEOGardanella Milano

    Nato a Vimercate (MI), 27 anni. Gioca a sinistra. Ha giocato a tennis come professionista ma non ha mai conquistato punti per la classifica mondiale. In Italia è stato 2.6 ed ha fatto un’esperienza di quattro mesi come Maestro di tennis in Cina.

    A padel gioca da due anni e mezzo.

    ENRICO BURZIDue Ponti Roma

    Nato a Bologna, 35 anni. Gioca a sinistra. Nel tennis è stato n. 256 della classifica mondiale dell’ ATP. Gioca a padel da 18

    anni. Ha iniziato a Bologna. Vive in Spagna a Murcia.

    MARCELO CAPITANIGardanella Milano

    Nato a Santa Fe (Argentina). Gioca a sinistra. 41 anni.

    Ha iniziato a giocare all’età di 15 anni. E’ stato numero 24 della classifica del

    World Padel Tour. Attualmente è al 70-esimo posto del ranking.

    Vive a Roma e lavora presso il circolo Due Ponti.

    MATTEO SPIZZICALe Molette Roma

    Nato a Genova, 41 anni.Gioca a destra. Ha esordito in Nazionale agli Europei 2016.

    Nel tennis è stato B3.Ottimi risultati nella Coppa

    Facchinetti da ragazzo. Gioca a padel da due anni.

    ALESSANDRO CERVELLATI

    Aeroporto BolognaNato a Bologna, 20 anni.

    Gioca a destra. Dopo aver praticato karate e basket a 11 anni è passato al tennis

    ma da due anni e mezzo gioca solo a padel.

    LORENZO VERGINELLIDue Ponti Roma

    nato a Roma, 41 anni.Gioca a sinistra o destra.

    Esordiente in azzurro.Gioca a Padel da due anni e

    mezzo..

    MAURIZIO SERAFINO “SERF”Due Ponti RomaNato a Bologna, 50 anni.Gioca a destra. E’ al suo terzo mondiale. Proveniente dallo squash.Gioca a padel da circa cinque anni.

    SAVERIO PALMIERIDue Ponti Roma

    Nato a Roma, 31 anni. Gioca a sinistra. 4

    presenze in Nazionale, è al suo secondo mondiale. Nel tennis è stato terza

    categoria. Gioca a padel da tre anni e mezzo.

    Conosciamo meglio gli 8 atleti italiani che parteciperanno ai prossimi Campionati del Mondo di Cascais.

  • 20 PA D E L PA D D L E 21 PA D E L PA D D L E

    MARTINA CAMORANIGardanella Milano

    Nata a Bologna, 38 anni.Gioca a sinistra. E’ al suo quinto

    mondiale (2006, 2010, 2012, 2014 e 2016). Ha partecipato

    anche a un Europeo. Nel Tennis è stata B2. Ha iniziato a giocare

    a padel nel 2006 ma soltanto da due stagioni gioca con

    regolarità. Ha partecipato alla tappa di Barcellona del World Padel Tour 2016 in coppia con

    Mar Cabrera.

    SARA CELATALe Molette Roma

    Nata a Roma, 41 anni. Gioca a sinistra. E’ al suo secondo

    mondiale. Nel tennis è stata B1. Una passione

    ereditata dal papà Giorgio. Ha partecipato agli Europei

    2016 di padel e ai mondiali di beach tennis. Gioca a padel

    da due anni.

    ALESSIA LA MONACAEur Padel Club Roma

    Nata a Milano, età 30 anni. Gioca prevalentemente a

    sinistra. Viene considerata una giocatrice jolly (destra o sinistra). A tennis ha giocato a livello pro all’età di 15 anni

    (682 WTA in singolo e 524 in doppio). Ha smesso all’età di 19 anni per problemi fisici

    alla spalla. Esperienza di un anno anche nel Beach Tennis,

    disciplina in cui ha raggiunto la posizione 140 nel mondo.

    Gioca a Padel da un anno e mezzo (Foro Italiaco 2015).

    Esordiente in Nazionale.

    MARTINA LOMBARDIDue Ponti Romanata a Roma, 23 anni. Gioca a sinistra. Esordiente. Ha giocato a tennis in serie B. miglior classifica 2/4. E’ stata seconda in Italia nel doppio nella categoria under 14. Gioca a Padel da 1 anno.

    CHIARA PAPPACENAOasi di Pace Romanata a Roma, 22 anni. Ha esordito in nazionale all’Europeo 2016. Nel tennis è stata 2/3 e si è affacciata nelle classifiche mondiali WTA ma poi ha smesso e ha iniziato a giocare a Padel.

    LAURA POLLACCIDue Ponti Roma

    Nata a Pisa, 40 anni. Gioca a sinistra. E’ al suo sesto mondiale, ha esordito

    in nazionale al mondiale 2004 in Argentina poi ha ha partecipato

    all’edizione del 2006 in Spagna, a quelle del 2010 e 2012 in Messico e nel 2014 a Palma (quando l’Italia conquistò la quarta posizione). Ha

    partecipato anche all’Europeo 2016. Ha vinto il Mondiale a coppie.

    MICAELA MORONIParioli Romanata a Roma, 28 anni. Gioca a destra. Ha iniziato a giocare a tennis all’età di 11 anni e ha raggiunto le classifiche mondiali WTA. Gioca a Padel dal 2015. E’ stata convocata per l’Europeo 2016. E’ al suo primo mondiale.

    SANDRINE TESTUDLe Molette RomaNata a Lione, età 44 anni. Gioca a sinistra.E’ stata n. 9 della classifica mondiale WTA disciplina che ha lasciato nel 2005.Ha vinto tre titoli nel circuito mondiale e ha raggiunto due volte i quarti di finale nei tornei del Gran Slam (UsOpen e Australia Open) e due volte il quarto turno a Wimbledon e Roland Garros. Ha partecipato all’Europeo 2016.Gioca a Padel da un anno e mezzo.Doppio ruolo di selezionatrice e giocatrice.

  • 22 PA D E L PA D D L E 23 PA D E L PA D D L E

    ARGENTINA Ranking FIP 2

    CILE Ranking FIP 6

    PARAGUAY Ranking FIP 10

    PORTOGALLO Ranking FIP 3

    MESSICO Ranking FIP 7

    FRANCIA Ranking FIP 11

    ITALIA Ranking FIP 4

    SVEZIA Ranking FIP 8

    BELGIO Ranking FIP 11

    SPAGNA Ranking FIP 1

    BRASILE Ranking FIP 5

    URUGUAY Ranking FIP 9

    BREA DelfinaBRITO NélidaCAMPUS Silvana Rita EYHERAGUIBEL María Paula OSORO ULRICH Aranzazu REITER Cecilia Lorena RIERA María Virginia TENORIO Catalina CoachBREA Fernando

    BASCUÑÁN PINO Solange Pilar MACAYA DANUS Trinidad MARTICORENA JURY Alexandra Ester MINIERI ÁLVAREZ Giannina DanielaLOBO RAMÍREZ Macarena Cecilia OBRECHT IHL Catalina OBRECHT IHL PazQUEZADA RISI Sofía Andrea

    CoachCABRERA Christian

    CALDERINI Laura Rocío DIETZE LorenaDOLDÁN Liz PaolaMAIDANA AdrianaMORALES JesicaPEREIRA AndreaRIQUELME LorenaROJAS Miryam

    CoachDAMUS VIRE José Maria

    ALEXANDRINO FERRAZ DE MENDONÇA FilipaAFONSO MarinaALMEIDA CatarinaARAÚJO SofiaBARREIRO BREA VILELA GONÇALVES Ana SofiaFERNANDEZ Margarida RODRIGUES JUNIOR Kátia SILVA Diana CoachRODRIGUEZ Juan M.

    BLANCO GARZA GALINDO Natalia BORNACINI HERVELLA Fabiola CABREJAS RUIZ Ana Maria CUESTA DE ABIEGA Almudena ESCOBAR ElizabethMORENO AnaRAMME CamilaTALAYERO Fabiola CoachARELLANO Rubén

    BERARD LaurèneCASANOVA Audrey COLLOMBON AlixDAMIANO ElodieGINIER JessicaGODARD SandySOREL Géraldine

    Player/CoachCLERGUE Laura

    CAMORANI MartinaCELATA SaraLA MONACA AlessiaLOMBARDI MartinaMORONI MicaelaPAPPACENA ChiaraPOLLACCI Laura

    Player/CoachTESTUD SANDRINE

    ANDERSSON Antonette CastanedaANDERSSON Mari Jong Mee ANDERSSON Sandra Rebecca ARVIDSSON SofiaGAJIC BiljanaMÅRTENSSON Karin Ulla CharlotteSTEDT EbbaSVEDENHOF Anna

    CoachBJELKEDAL Mikael

    BERENGER AlexandraBERNARD LauraBONNARENS JanaHITIMANA CarolineLAURENT Barbara STEVENS CarolineWYCKAERT ElizabethWYCKAERT HELENA

    CoachBRAET Nick

    AMATRIAIN ARMAS Elisabeth LLAGUNO ZIELINSKY Patricia MARRERO MARRERO Marta SAINZ PELEGRI LucíaSALAZAR BENGOECHEA AlejandraSÁNCHEZ ALAYETO María José SÁNCHEZ ALAYETO María Pilar TRIAY PONS Gemma

    CoachMONTES ARCE Iciar

    BORGES ALTMAYER MarianaIRNE LIMA DE OLIVEIRA Cristina FABRIS DE MATOS AndreiaMENNA BARRETO GabrielaPILTCHER RaquelSCHUCK SILVA ManuelaSILVA RafaellaXAVIER Thais

    CoachRUSSOWSKY Marcelo

    AMBROSONI JUANENA María NataliaCARRIQUIRY DEPONS Inés DE LOS SANTOS SARASUA AndreinaFERNÁNDEZ GARCÍA Claudia MEGA OLIVEIRA MayraNÚÑEZ FRABASILE Mariana PINTOS DanielaSAMPAIO TECHERA Carolina

    CoachCORBO Mauricio

    SPAGNA Ranking FIP 2

    CEPERO RODRÍGUEZ Álvaro DÍAZ SANGIORGIO Matías FernandoDÍAZ MARTÍNEZ Juan Martín LAHOZ RODRIGUEZ Guillermo LEBRÓN CHINCOA Juan MIERES PETRUF Juan José NAVARRO COMPAN Francisco JesúsSANTANA FERRERO Aday

    CoachGARCÍA ARIÑO GARCÍA Jon

    ITALIA Ranking FIP 6

    BURZI EnricoCAPITANI MarceloCATTANEO DanieleCERVELLATI AlessandroPALMIERI SaverioSERAFINO MaurizioSPIZZICA MatteoVERGINELLI Lorenzo

    CoachSPECTOR Gustavo

    GERMANIA Ranking FIP 10

    BOEHNKE ChristianGREIF TorstenHERBERT Justus Alexander LINGEN Daniel MORDHORST AndréNOWICKI DariuszPANSKE ClaudiusSCHMIDT Fabian

    CoachSCHÄFER German

    AUSTRIA Ranking FIP 14

    ALTEN DavidBIERENT DominikEDERER MatthiasHUBER RalphKRENN ChristophSCHÖDLBAUER GustavoSIMON DavidSOTIRIU Kristopher CoachKRENN Josef

    PARAGUAY Ranking FIP 3

    ARMOA RodrigoBENÍTEZ José Orlando DUARTE VILLALBA Rubén Antonio GÓMEZ FRETES Rodrigo AlejandroGONZÁLEZ CARÍSIMO Diego Raúl HAHN VILLALBA Christian José JANSSEN AdrianMILTOS ALMIRÓN Carlos Samuel

    CoachLOPEZ Sebastián

    MESSICO Ranking FIP 7

    ACEVEDO ITURRIBARRIA Pablo AROZARENA Fernando BRAVO RobertoDAVILA GiovaniLOREDO ALMANZA Gabriel MENDIOLA MOLINA Ignacio MONTOYA Rodrigo MUJICA Fabian

    CoachORTEGA Felipe

    SVEZIA Ranking FIP 11

    ANDERSSON AntonBRODEN OlaFRIDOLF Bo Roger Daniel MEHMEDOVIC HuseinMOSSBERG BjörnPÅLSSON Tomas Andreas SEGER Bobby SONESSON Christoffer

    CoachTHELLMARK Johan

    FRANCIA Ranking FIP 14

    BENSADOUN LorentLAPOUGE Mathieu MANNARINO Morgan MOREAU Maxime RITZ JérémySCATENA JérémyVEBER Fabien

    Player/CoachTHELLMARK Johan

    CILE Ranking FIP 4

    BECERRA JORQUERA Luis AlejandroGALINDO ORTIZ Mario Enrique GUERRERO GONZALEZ Mauricio IgnacioPEREZ VERA Andrés Eduardo SANTIBAÑEZ METTIFOGO Claudio AndresSUAREZ GONZALES Diego Andrés VALDÉS GONZALEZ Javier Ignacio ZAHRI Carlos Eduardo

    CoachPAROLIN Héctor Fabián

    URUGUAY Ranking FIP 8

    AGESTA RODRIGUEZ Lucas ARTÍA MALUGANI Ignacio CAORSI BRUNELLI Alcides Agustín CHIRIBAO POMBO Federico PIASTRI SILVEIRA Valentín RAMOS SALDIVIA Diego SebastiánSORIA KUTSCHER Franco VEIGA TRINDADE André

    CoachSOUZA W. Alejandro

    BELGIO Ranking FIP 12

    GALA JérémyJEUNIAUX Laurent LEROY JérémyMONTOISY Laurent DanielMORETTI GéraldROCHUS Christophe Philippe ROCHUS Olivier WITMEUR Alec Paul

    CoachABARCA Juan Pablo

    GRAN BRETAGNA Ranking FIP 14

    BROOKS RichardDARLINGTON GraemeMEDINA MURPHY Christian LEACH JohnJONES SamMURRAY ThomasFARQUHARSON Sandy ASENSIO James

    CoachANDRINI Mauricio

    ARGENTINA Ranking FIP 1

    ALLEMANDI Adrián Fernando BELASTEGUIN Fernando JavierGOMEZ SILINGO Agustín GRABIEL Maximiliano Sergio GUTIERREZ Carlos Daniel GUTIERREZ Cristian Hugo LAMPERTI MiguelSANCHEZ Maximiliano Raúl

    CoachMOCOROA Sebastián

    BRASILE Ranking FIP 5

    CUNHA LucasDA CUNHA BERGAMINI LucasDE OLIVEIRA CAMPAGNOLO Lucas FLORES João PedroFLORES StefanoJULIANOTI Julio CesarNAKID BrunoNUNES GOMES Francisco De Paula

    CoachFERREIRA Gilberto

    STATI UNITI Ranking FIP 9

    ALCÁNTARA RicardoARIZPE José PabloBELTRAMINO Adrian CHUN John E.FRIAS Alexander Christian RIVEROLL Francisco

    Player/CoachMAY MICHAEL EDWARD

    PORTOGALLO Ranking FIP 13

    BASTOS JoãoNEVES FranciscoOLIVEIRA MiguelPASCOAL VascoPLANTIER PedroROCHA DiogoSANTOS TiagoSCHAEFER Diogo

    CoachRODRIGUEZ Juan M.

    Le schede di tutte le squadre che parteciperanno al XIII° Campionato Mondiale di Padel. Dal posizionamento in classifica agli allenatori

    e i rispettivi atleti che compongono ogni team nazionale. 96 donne e 135 uomini, alcuni nel doppio ruolo di coach e giocatore. Nomi illustri sia tra gli uomini che tra le donne.

    Le moltissime presenze dei giocatori professionisti che partecipano sta-bilmente al circuito del World Padel Tour renderanno questa competizio-ne affascinante e spettacolare.

    Tutti iProtagonisti

  • 24 PA D E L PA D D L E 25 PA D E L PA D D L E

    SLIDINGDOORS

    LA SPERANZA È DI VEDERE UN MONDIALE EQUILIBRATO E SPETTACOLARE.C’È MOLTO DA FARE

    Con Daniel Patti, Presidente della Federazione internazionale, scambiamo un paio di battute prima del via di questi campionati Mondiali di Padel in Portogallo.

    Manca ancora poco al via di questo

    XIII° Campionato Mondiale di padel.

    E’ sicuramente il più grande evento

    della stagione agonistica ma non solo.

    Rappresenta il momento di valutare dove

    l’attuale movimento sportivo vuole andare

    e quali obiettivi raggiungere. Soprattutto

    capire come arrivare alla meta. I binari del

    padel passano per Cascais, la città dei “Re

    e dei pesci”. Sarà un’importante crocevia

    atteso due anni (il tempo che intercorre

    “E’ il momento delle verifiche. Mi aspetto un clima disteso e un dialogo proficuo.”

    tra un mondiale e l’altro). Sarà il momento

    per vivere lo sport ma anche del confronto al

    vertice di chi lo gestisce.

    Raccogliamo qualche battuta del Presidente

    della Federazione Internazionale, Daniel

    Patti, a pochi giorni dal taglio del nastro

    che ufficialmente aprirà questi Campionati

    del Mondo 2016. Di orginine argentina ma

    trapiantato da anni in Italia, proprio nella

    terra bolognese che ha sentito i primi vaggiti

    del padel italiano.

    Cosa si aspetta dal mondiale sotto il punto di

    vista sportivo?

    “Innanzitutto che nessuno si faccia male e che ci sia maggiore equilibrio e risultati meno scontati rispetto al passato. Significherebbe partite innanzi tutto più spettacolari. Dal punto di vista organizzativo ci siamo dotati di una struttura super professionale con personaggi con grande esperienza negli eventi sportivi internazionali definiti Premium. I presupposti per un grande successo ci sono tutti. Il Campionato Mondiale è l’evento clou della nostra attività vi partecipano più di 250 atleti per 28 nazioni. Tutta l’attenzione del mondo del padel sarà concentrata su Cascais.”

    Il padel è passione anche fra voi presidenti ?

    “Assolutamente si. A volte certe incomprensioni si superano giocando insieme una bella partita. Il problema sarà trovare il tempo.”

    Daniel Patti è da quattro anni alla guida della

    Federazione Internazionale di padel e durante

    i Mondiali di Cascais ci saranno le elezioni

    per il rinnovo delle cariche. Alla votazione

    parteciperanno tutte le federazioni associate.

    Presidente cosa si aspetta?

    “Mi aspetto che l’atmosfera sia serena e offra spunti interessanti per il consiglio direttivo futuro. E’ il momento delle verifiche ma c’è molto da fare. La federazione spagnola si presenta con un nuovo direttivo. Spero ci sia un dialogo proficuo. La Federazione Internazionale deve cercare di tutelare i paesi leader ma anche promuovere il gioco del padel dove ancora non è conosciuto. Gli obiettivi verranno comunque indicati dall’assemblea delle federazioni locali ma è il momento di porre grande attenzione ai paesi meno sviluppati e aiutarli a raggiungere una struttura organizzativa adeguata. Le federazioni sono il motore dell’attività. Ci riuniremo tutti insieme (europei, sudamericani, arabi, americani, etc ) per ascoltare le esigenze di ognuno.”

    E dai ragazzi cosa si aspetta?

    “Sono il nostro futuro. Non dobbiamo deluderli. Ci vogliono campi, maestri e soprattutto educatori per farli crescere e se vorranno diventare dei campioni. Fortunatamente il gioco del padel è divertente e i bambini lo amano.”

  • 26 PA D E L PA D D L E 27 PA D E L PA D D L E

    CASCAIS NATA DA PESCATORI, CRESCIUTA DALLA NOBILTÀ. LA CIT TADINA PORTOGHESE SARÀ L’OMBELICO DEL MONDO DEL PADEL

    Praia da Rainha - © Katatonia82

    La cit ta’ deiRe e dei pesci

  • 28 PA D E L PA D D L E 29 PA D E L PA D D L E

    SOPRAUno scorcio dei tetti della città.

    FOTO GRANDEVista aerea della tipica pavimentazione di Cascais che ricorda quella brasiliana di Copacabana.

    A DESTRA IN ALTOUna vista mozzafiato dal faro di Cabo da Roca che domina dalla scogliera

    Un tempo era solamente un piccolo villaggio di pescatori ma l’anima di questa terra, con le sue coste e le sue ac-

    que, era destinato a crescere.

    Divenuta un importante punto d’attracco delle navi che andava-no verso Lisbona, Cascais visse un importante sviluppo intorno al XIV secolo.

    Fu grazie a Luigi I di Braganza, in portoghese Luís I, re del Portogal-lo, che Cascais venne tramutata in ridente località balneare. Egli stesso convertendo la fortezza della piccola cittadella, la trasformò nella residenza estiva della famiglia reale portoghese. Gesto che venne seguito dalla nobiltà di quel tempo modificando completamente il volto di quell’antico borgo di pescatori divenuto sempre più meta turistica dell’aristocrazia portoghese.

    A 25 km da Lisbona, oggi Cascais è un’affermata località balneare dall’anima vivace e cosmopolita. Dal 14 al 19 novembre diventerà l’ombelico del mondo padelista ma gli eventi che sfruttano le potenzia-lità della cittadina portoghese non mancano.

    “La città dei re e dei pesci” (que-

    sto il suo famoso quanto bizzarro soprannome) ha mantenuto quel raffinato e sofisticato appeal con-tinuando ad attrarre l’alta società, famosa e benestante di Lisbona.

    Meta da un giorno o anche più, Cascais è facilmente raggiungibile da Lisbona con autobus o treni a poco più di 2€ a biglietto. Si lascia scoprire tra i vicoli della cittadella ma al tempo stesso svela quanto è il suo passato tra musei (ingresso li-bero) e dimore storiche. Per visitar-la in bicicletta (è possibile noleg-giarle gratuitamente) basta seguire la pista che costeggia la costa. Dalla scogliera di “Boca do Inferno” alla grande spiaggia di Guincho, meta indimenticabile per moltissimi surfisti, per arrivare fino a Cabo da Roca con le impressionanti scogliere

    Il piccolo villaggio di pescatori si trasformò nel tempo in cittadina

    balneare della borghesia portoghese grazie al Re Luigi di Braganza intorno al

    XIV secolo

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    © Dimitrisurkov | Dreamstime.com

  • 30 PA D E L PA D D L E 31 PA D E L PA D D L E

    su cui l’oceano si infrange terminando la sua corsa.

    8 km di tragitto lungo cui si trovano numero-si luoghi d’interesse. Negozi di artigianato, fortificazioni, fari e splendide formazioni rocciose accompagnano le pedalate dei turi-sti più attivi.Per quelli invece più sedentari le spiagge di Cascais rappresentano una comoda cornice per una vacanza più rilassante.

    Praia da Rainha è l’insenatura più piccola ma anche la più pittoresca di Cascais, così bella che fu scelta dalla Regina Dona Amelia come sua spiaggia privata, da cui il suo nome.

    Circondata da rocce, con sabbia dorata e acque limpide, offre ottimi servizi tra cui un beach-bar aperto fino a tardi con musica ed intrattenimento.

    Il tramonto incornicia una piacevole giornata che si chiude gustando pesce fresco e aperi-tivi fino a tarda notte.

    In treno o in autobus a prezzi molto bassi, Cascais è facilmente

    raggiungibile da Lisbona per poi esser visitata in bicicletta

    gratuitamente

    Italian Express srl Via Cassia 8a Roma (Ponte Milvio) tel 06-33220055

    [email protected]

  • 32 PA D E L PA D D L E 33 PA D E L PA D D L E

  • 34 PA D E L PA D D L E 35 PA D E L PA D D L E

    di Fabrizio Romiti

  • 36 PA D E L PA D D L E 37 PA D E L PA D D L E

    Che visione hai nel prossimo futuro?

    “Fino a qualche anno fa il padel era praticato soltanto nei paesi latini mentre ora sta crescendo anche in Germania e Olanda. In quasi tutti i paesi d’Europa si parla di padel. Il fenomeno crescerà ancora perché il principio di questo sport è di essere fruibile a chiunque. E’ una disciplina di larghissima socializzazione. Tutti possono praticarlo. Non importa il livello di conoscenza tecnica, lo stile, la condizione fisica, quella economica. Il padel unisce tutti dividendo i giocatori fra loro a coppie, mettendoli in competizione. La capacità di aggregazione e socializzazione sono fortissime. E poi magicamente si torna bambini.”

    Sport, gioco oppure moda?

    “Nel padel c’è tutto. E’ una miscela esplosiva. Se devo utilizzare una sola parola dico: divertimento. Chi gioca a padel si diverte. Questa è la magia. Quando alleno la squadra di serie A del mio circolo (Gardanella Milano) faccio delle sessione molto dure e di grande concentrazione ma appena faccio una pausa i ragazzi iniziano subito a scherzare fra loro. Credo che accada in tutti i circoli

    C’è u n detto in Argentina

    che recita: “la pelota

    busca el jogador”, la

    palla cerca il giocatore.

    Gustavo Spector lo

    ripete con grande semplicità e naturalezza,

    la stessa che mostra quando gioca.

    In campo Gustavo potrebbe rimanere per

    giorni interi senza mai stancarsi. Non fatica

    - almeno sembra – e non forza mai un colpo

    ma accarezza la palla con un tocco dolce e

    velenoso.

    L’eleganza del controllo si misura in

    piccolissimi movimenti fatti sempre in

    sintonia con il mondo. Senza aggressività

    ma in pace con tutti. Pareti, palla e avversari.

    Quando la superiorità è assoluta.

    Gli argentini sono i grandi maestri di questo

    sport. Bisogna comunque precisare che

    la frase argentina vale solo per giocatori

    esperti che sanno muoversi in anticipo. Si

    chiama lettura del gioco, o se volete lettura

    della palla.

    Gustavo come hai iniziato?

    “Giocavo a tennis ma un giorno un mio amico mi invitò a provare il padel. Fu subito amore. Un rapporto davvero speciale, non ho mai smesso. Al primo torneo conquistai la semifinale e dopo altri due tornei sono rimasto letteralmente coinvolto come fosse una religione.Oltre il padel niente.”

    “Con il padel fu subito amore. Tutti possono

    praticarlo. E’ come tornare bambini”

    “Aggregazionee socializzazione sono la forza del

    padel”

    “La magia del padel è puro divertimento”

    Nella foto: Gustavo Spector, classe ‘69 e sangue argentino.

  • 38 PA D E L PA D D L E 39 PA D E L PA D D L E

    – in Italia, Argentina o Spagna - e a tutti i livelli.”

    Allenatore e giocatore. Qual’è il

    ruolo più difficile?

    “Sono stato professionista in Argentina dai 20 ai 25 anni. Ora che ho la mia accademia di padel e sono il tecnico della nazionale italiana, occupandomi anche di fare formazione per la federazione italiana, il ruolo da giocatore sta venendo sempre meno. Gioco perché mi piace tantissimo lo sport ma ormai preferisco dare spazio ai miei giocatori. Ho altre priorità e il mio ruolo si è spostato anche se giocare mi piace ancora da morire. È molto

    difficile ma bisogna accettare i tempi che passano.”

    In Italia manca un vero vivaio.

    Ci sono pochissimi ragazzi che

    giocano a padel.

    “I vivai e le scuole sono fondamentali per il futuro di qualunque sport. Siamo tutti d’accordo su questo principio ma bisogna avere pazienza perché il padel in Italia non è ancora lo sport di tutti

    e fino a quando un genitore non lo conoscerà, non porterà mai i propri figli a giocarci. E’ normale che la tendenza sia quella di orientare il proprio figlio alla

    pratica delle discipline classiche e più popolari come calcio, basket, nuoto o tennis. Ma con il tempo anche il padel conquisterà il suo spazio. In Argentina o in Spagna - dove continua ancora a

    crescere in maniera costante - ci sono stati anni in cui si è vissuta la stessa situazione di crisi giovanile che abbiamo qui da noi. Cinque anni fa in Spagna – un paese con oltre quattro milioni di praticanti - c’era una sola categoria di ragazzi agonisti con grandissime difficoltà per organizzare un’attività

    agonistica decente. I tornei dei ragazzi venivano spesso cancellati per numero insufficiente di partecipanti oppure venivano inglobati con altri tornei, magari di categoria diversa.Oggi invece è tutto diverso ma c’è voluto tempo. Quello che dobbiamo fare è creare le condizioni per aiutare questa crescita un lavoro importantissimo sul quale la Federazione stessa è già impegnata seriamente. I circoli che svolgono questo tipo di attività rivolta ai giovani ricevono materiali e incentivi. Penso che siamo sulla strada giusta.”

    Ci sono giovani di buone speranze?

    “Si, ne ho visti tanti. Molti non li conoscevo e guardandoli giocare un ottimo livello di padel inizialmente li

    avevo scambiati per stranieri venuti a giocare in Italia. Invece poi mi sono informato meglio ed ho saputo che sono ragazzi romani, tra i 23 e i 28 anni che giocano da circa un anno. Di alcuni non conosco ancora il nome. Ma li sto seguendo.”

    A livello femminile invece cosa

    manca?

    “Credo che per questa categoria vada fatta una distinzione. Se guardiamo il livello femminile da un punto di vista qualitativo dico che l’Italia ha un livello veramente alto ma se lo giudichiamo da quello quantitativo siamo ancora molto indietro rispetto agli uomini. Ma anche qui bisogna fare un’analisi più approfondita. Se consideriamo le giocatrici presenti nei circoli c’è una quantità enorme di donne di livello medio-alto non ancora tesserate. Manca invece quantità a livello agonistico ma sono rimasto sorpreso da quante donne, anche ex-tenniste WTA, dopo aver giocato due volte mi hanno chiesto di essere allenate per migliorare il proprio gioco. In questo le donne sono più in gamba degli uomini che da questo punto di vista sono sono un po’ presuntuosi… E mi fa sorridere vedere

    le coppie sposate o di fidanzati che hanno un approccio opposto: la donna vuol fare lezione e l’uomo vuole subito giocare pensando di non aver bisogno di imparare. Ma poi passano 3, 4 mesi e le donne cominciano a battere anche gli uomini. E’ molto divertente e questo ci fa capire che tutti abbiamo bisogno di allenarci per crescere.”

    Cosa ci dobbiamo aspettare da

    questo Mondiale, qualche nome

    “illustre” è stato sacrificato per far

    posto ai nuovi. Cosa ti ha spinto

    a scegliere gli azzurri che hai

    convocato?

    “Nella scelta dei giocatori da convocare influiscono diversi fattori. Non voglio parlare dei singoli ma della squadra intera. Otto giocatori che cercano di raggiungere tutti insieme un unico obiettivo. Si ragiona soprattutto sugli eventuali abbinamenti e non ci si ferma al singolo incontro. L’impegno sarà molto pesante. La prima fase e poi quella dei quarti di finale. Credo in questo gruppo. Ognuno di loro sa cosa fare per dare il proprio contributo.Ne riparleremo dopo il mondiale adesso è il momento di scendere in campo con il giusto approccio mentale.”

    “Giocare mi piace ancora tantissimo ma ora ho altre priorità. Bisogna accettare i tempi anche se è difficile.”

  • 40 PA D E L PA D D L E 41 PA D E L PA D D L E

    Quali sono le difficoltà maggiori di un coach?

    Il ruolo dell’allenatore è particolare. Trovare la via giusta per comunicare e incitare ogni giocatore per farlo rendere al massimo rappresenta la vera essenza di questo ruolo. Ma anche del giocatore perché il mio scopo come coach è far sì che ogni mio atleta dia il 100%.Le parole che devi utilizzare per ogni giocatore sono assolutamente diverse. Ci sono giocatori che devi

    pressare fino a farli anche arrabbiare, quando serve, per fargli tirare fuori il meglio. Con altri invece devi parlare a voce bassa per evitare che questi si chiudano. Poi c’è quello al quale basta essere incitato o quello che deve sentirsi dire esattamente quello che deve fare. Riuscire a capire, trovare, scoprire e toccare il punto esatto di ogni giocatore per farlo rendere al massimo è la chiave di questo ruolo..

    Cosa chiedi maggiormente in campo ai

    tuoi giocatori?

    “A volte la mancanza di esperienza fa sì che l’atleta tenda a chiudersi un pochino intimorendosi davanti all’avversario. La mia filosofia è quella di vincere giocando, cercando il risultato e non aspettando di vedere cosa fanno gli avversari. Questo non vuol dire essere solo violento o aggressivo.

    Significa cercare la soluzione di gioco adatta alla situazione, in base al momento, optando, qualora fosse necessario, anche per un gioco in difesa, lento, ma sempre lottando fino alla fine cercando di fare il gioco e non aspettare il gioco altrui.

    Sono sempre dell’idea di essere propositivo. Posso giocare anche in difesa e comandare al tempo stesso il gioco.”

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    IL PADEL SECONDO MARTINA

    La forza e la passione di Martina Camorani.Bolognese, classe ‘78. Ha tante idee per la crescita

    del movimento italiano unite a sana sportività.

  • 44 PA D E L PA D D L E 45 PA D E L PA D D L E

    DDeve essere stata una sensazione

    strana. Essere catapultati per caso

    sulla ribalta del circuito mondiale

    del padel senza neanche avere

    il tempo di pensare. Un shock.

    Martina Camorani aveva deciso di

    trascorrere un mese a Barcellona

    per scoprire la vera essenza del

    Padel. Una profonda full immersion

    che soltanto chi ha grande passione

    riesce a capire. La proposta

    “indecente” arrivò da Andrea

    Balducci che a Barcellona è come

    Maradona a Napoli o se preferite

    Raiola nel calcio di oggi.

    Balducci convinse Martina a tentare

    un’esperienza unica. Partecipare a

    una tappa del World Padel Tour. Un

    sogno.

    “Un’esperienza molto positiva. Mi sono resa conto di persona del differente approccio del Padel professionistico. La velocità della palla non ha paragoni in Italia. Il comportamento e la preparazione sono curati nei minimi

    dettagli. Nonostante ci siano giocatrici di tutte le età nel circuito entrano - senza sfigurare - anche molte ragazze giovani. Una bella differenza rispetto al nostro movimento”.

    Li raggiungeremo mai?

    “Non lo so. Bisogna puntare sui giovani, avere fiducia e pazienza. Forse al prossimo cambio generazionale le cose possono cambiare parecchio. In Italia chi gioca a Padel proviene da altre discipline mentre in Spagna molti crescono con la racchetta di Padel in mano. Ci vuole tempo ma anche da noi ci sono ragazze nate con il padel. Un’altra storia.”.

    Perchè in Spagna è così popolare?

    “I motivi sono sempre gli stessi. In Argentina, Spagna e ora anche da noi,

    il padel è sociale. Si gioca in quattro ed è molto più immediato del tennis. A mio avviso la differenza tra noi e la Spagna è che da loro è praticato da molte donne. Il livello non è altissimo ma sono davvero tante mentre da noi siamo poche rispetto agli uomini. A livello amatoriale però le cose stanno andando bene. Questa estate a Cervia hanno montato un campo proprio sulla spiaggia ed è stato un successo. A Roma il Padel è esploso. Ora

    serve un supporto dalla federazione per crescere ancora perché siamo a un livello quasi amatoriale. Per giocare un torneo a volte devi metterti in ferie al lavoro. E’ sempre tutto molto difficile. Cambierei qualcosa anche per l’attività dei giocatori in nazionale. Per esempio il numero dei raduni. Due anni fa feci diversi tornei a Roma e il bilancio spese/entrate fu un disastro. Ogni week end ti partono almeno 300 euro. Ci arrangiamo facendoci ospitare da qualche amicizia. Se non ci fosse la passione nessuno si iscriverebbe a un torneo lontano da casa. Non ha senso, meglio fare un week end a Barcellona.”

    “Giocare la tappa del WPT è stato fantastico.

    L’approccio al padel è molto diverso dal nostro”

  • 46 PA D E L PA D D L E 47 PA D E L PA D D L E

    Questi problemi allontanano i

    giocatori dai tornei, soprattutto gli

    Slam?

    “Sono troppi. Credo sia troppo presto programmare tutte queste tappe. Sarebbe più utile concentrare i tonei più importanti in poche tappe e cercare di obbligare i giocatori migliori a partecipare. Poi bisogna lavorare molto con il movimento di base e incentivare l’attività agonistica dei principianti che però non devono trovare al primo turno avversari impossibili. La soluzione potrebbe essere anche un tabellone dedicato ai perdenti. Altrimenti si allontanano.”

    Come funziona in Spagna?

    “Ci sono i tornei agonistici a cui partecipano quelli che sono interessati ad percorso agonistico federale ma poi ci sono una serie di tornei, definiamoli “privati”, sostenuti dagli sponsor a cui partecipano anche giocatori forti. Vengono fatti una volta al mese. Ho partecipato ad uno di questi in cui lo sponsor era un gruppo che sostiene anche Belasteguin.

    Le categorie sono divise in prima, seconda, terza e quarta. Al torneo si giocavano per ognuna di queste categorie il femminile, il maschile ed il doppio misto. Questo dà la misura anche di quanta gente frequenta questi eventi.

    Eventi è la parola chiave?

    Si assolutamente. L’ultimo giorno ci fu anche un’esibizione di Bela, Lima e Juan Martin Diaz. Con l’iscrizione di 20€ ricevevi l’accesso alla cena finale offerta dagli

    organizzatori in cui poi si svolgevano le premiazioni in un ambiente molto bello con piscina.E’ così che invogli la gente a partecipare e soprattutto a tornare anche se perdi. A volte la serata finale si fa in discoteca.Da noi questo non si è mai visto. In Spagna i tornei durano una settimana – si gioca solo la sera - sono una festa del Padel.

    Hai citato Belastaguin. Hai

    partecipato alla traduzione del suo

    libro e lo conosci personalmente.

    Cosa ti ha colpito di più di questo

    straordinario giocatore?

    La semplicità. E’ una persona molto cordiale. Un campione dovrebbe essere sempre così, deve saper comunicare e essere disponibile. Quello del Padel è un mondo umile. Bela è consapevole

    che finita la carriera sportiva, dovrà mettersi a lavorare.”

    Martina Camorani ha iniziato a

    giocare a Padel nel 2006, anno in

    cui partecipò al suo primo mondiale.

    Poi non ha più giocato per quattro

    stagioni e nel 2012 ha ricominciato

    ad allenarsi seriamente.

    Questo è il mondo del Padel secondo

    Martina Camorani. Martina ha forza

    e tante idee e vorrebbe migliorare

    culturalmente questo nostro piccolo

    “grande” mondo come fare in modo

    che sia maggiore sportività e rispetto

    fra i giocatori.

    “Introduciamo un momento di fair-play prima dei match, come succede nel calcio. Auguriamoci tutti buon divertimento e “Buon Gioco”.

  • 48 PA D E L PA D D L E 49 PA D E L PA D D L E

  • 50 PA D E L PA D D L E 51 PA D E L PA D D L E

    La storia di un argentino di bisnonno italiano che giocherà nell’Italia al prossimo Campionato Mondiale di padel..Una vita di viaggi inseguendo sempre la stessa passione.

    di Paolo Cecinelli

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  • 52 PA D E L PA D D L E 53 PA D E L PA D D L E

    QQuando passava tra i campi se

    ne accorgevano tutti. Aveva

    poco più di tre anni e camminava

    all’interno de “il Club Tennis di

    Santa Fe” strusciando per terra una

    racchetta di legno. Ne usciva un

    rumore sgradevole ma nessuno lo

    rimproverava. Era la mascotte del

    circolo.

    La storia di Marcelo Capitani e il

    Padel inizia proprio lì, nei viali di quel

    circolo di tennis dove passava intere

    giornate giocando con racchette

    e palline ma senza ancora essere

    in grado di sostenere un incontro

    regolare. Marcelo è nato a Santa Fe

    de la Vera Cruz, una città di seimila

    abitanti nel nord dell’Argentina,

    importante polo commerciale

    in una zona prevalentemente

    agricola. La città è collegata con

    un tunnel sub-fluviale con Paranà.

    La passione per lo sport a Santa Fe

    ha una lunga tradizione. Qui sono

    nati ed sono stati iniziati diversi

    campioni tra cui calciatori come il

    famoso portiere Nery Pumpido;

    l’attaccante e campione del mondo

    con la nazionale argentina nell’86

    Pedro Paolo Pasculli; Santiago Juan

    Gentiletti – ex Lazio ora difensore

    del Genoa; Juan Pablo Carrizo

    portiere dell’Inter e due icone

    mondiali come il pilota di formula

    uno ex-ferrarista Carlos Reutemann

    e il pugile Carlos Monzon.

  • 54 PA D E L PA D D L E 55 PA D E L PA D D L E

    Vincenzo Capitani, il bisnonno di

    Marcelo, emigrò in Argentina agli

    inizi del novecento in cerca di fortuna

    partendo da Pollenza, provincia di

    Macerata, un paesino oggi di quasi

    seimila anime sulle colline marchigiane.

    A Pollenza non ci sono campi da Padel

    ma Marcelo è curioso di visitare il luogo

    dove la sua famiglia è cresciuta. E’

    grazie a Vincenzo che Marcelo Capitani

    è stato convocato nella nazionale

    italiana come oriundo.

    “Sono orgoglioso e onorato di poter giocare per il paese che mi ha aperto le porte. Il paese che rappresenta le mie origini”.

    Le parole orgoglio e onore nella

    provincia argentina hanno un valore

    speciale. Marcelo sta già imparando

    l’Inno di Mameli perché ha grande

    rispetto per la maglia azzurra. Nello

    spogliatoio del circolo dove lavora – il

    Due Ponti di Roma – nonostante non

    siano molto intonati i suoi compagni

    di squadra (Lorenzo Verginelli, Serf e

    Saverio Palmieri) lo stanno preparando.

    Marcelo è numero 60 nella classifica

    del World Padel Tour. Anche Potito

    Starace, ex numero 27 al mondo nel

    tennis, fa parte della squadra del

    circolo romano e gioca almeno due

    volte a settimana con Capitani. Per

    lui Marcelo è “tanta roba” come dice

    scherzando.

    Ma quanto può migliorare il Padel

    italiano?

    “Mi piace moltissimo il carattere dei

    giocatori italiani. Hanno sangue caldo, una componente decisiva per un giocatore. Se riusciamo a lavorare bene e con qualità abbiamo un grande futuro. E’ fondamentale fare partite di alto livello. Mi sto impegnando insieme al Presidente del Due ponti Emanuele Tornaboni e al direttore del circolo Leonardo Schiavoncini, in un progetto dedicato ai giovani. Esistono metodi di allenamento molto efficaci e i ragazzi hanno una velocità di apprendimento pazzesca”.

    Quanti anni avevi quando hai iniziato a

    giocare a Padel?

    “Ho iniziato a giocare a “Criollo”, una specie di mini-tennis su campo ridotto e sono stato

    campione argentino under 9 e under 11 ma il primo torneo vero l’ho fatto quando avevo appena cinque anni. Giocavo con Nerone, Nito Brea e Gastone Malacalza e trascorrevo tutti i giorni dentro il club che era a trecento metri da casa mia. Nel 1989, quando avevo , mio padre prese in gestione il ristorante e così diventò anche la mia casa. Sono cresciuto con una racchetta in mano. La mia vita è girata intorno ad una “pala”. Un rapporto incredibile. L’ho sempre rispettata. Non ho mai dato la colpa alla racchetta o alla palla. Quando sbagli è soltanto colpa tua.”

    Ma quando hai giocato per la prima

    volta a Padel? Ma soprattutto è stato

    “Mi sto impegnando in un progetto dedicato ai giovani. Loro hanno gran voglia di apprendere”

  • 56 PA D E L PA D D L E 57 PA D E L PA D D L E

    un amore violento come sta accadendo ora in

    Italia a tutti i praticanti?

    “Avevo quindici anni, era il 1990. Partecipai e vinsi un torneo a Santa Fe. Fu subito passione. Il Padel è divertente e ti permette di esprimerti. E’ difficile da spiegare ma all’epoca giocavo a calcio, ero un buon centravanti ma quando conobbi il Padel dissi a mio padre “lascio tutto per il Padel”. Mi ha conquistato subito sin dal primo colpo. Negli anni ’90 ci fu un vero e proprio boom del Padel in Argentina e io ne rimasi travolto. E’ incredibile perché la sensazione che ho provato la prima volta che ho giocato è la stessa che provo ora. Piacere. Divertimento. Subito immediato. Al primo colpo che fai.”

    Raccontaci una storia che faccia capire

    questa passione.

    “Avevo meno di sedici anni e giravo l’Argentina in auto con il papà del mio compagno di doppio partecipando a un circuito di tornei che si disputavano a metà settimana prima della tappa dei professionisti. Mercoledì e giovedì e poi via lasciavamo il campo. Una specie di prologo, di anteprima che serviva per farci fare esperienza ma anche per promuovere il Padel. Facevamo tantissimi chilometri in auto perché le città che ospitavano le gare erano lontanissime. Un giorno però mi sono ribellato e non sono salito in auto per tornare a casa. Volevo rimanere a vedere i professionisti e così è stato. Sono rimasto lì tre giorni e poi sono tornato da solo con gli occhi pieni di sogni. Avevo scoperto il vero Padel.”

    Marcelo Capitani come il bisnonno Vincenzo.

    Ci vuole grande personalità per fare certe

    cose e bisogna saper avere le idee chiare.

    Indipendente, libero e coraggioso come tutti gli

    italiani che emigrarono in Argentina a inizio del

    Novecento.

  • 58 PA D E L PA D D L E 59 PA D E L PA D D L E

    LA “MANITA” DI ACUERO

    LA REALTÀ CATALANA

    SPORT E DIVERTIMENTO

    GIUNTO ALLA 5a EDIZIONE IL RADUNO DI PADEL BARCELLONA / ITALIA ACUERO STAR’S PADEL

    L’appuntamento, come da consuetudine,

    permette agli amatori del padel spagnoli

    ed italiani di sfidarsi in una serie di incontri

    non competitivi dove si alternano momenti

    di buon gioco a, soprattutto, attimi di

    divertimento e risate accompagnati, perché

    no, da qualche bicchiere di “cerveza”.

    “Al contrario di altri sport il padel dà poche occasioni per accendere polemiche o nevrosi che lasciamo volentieri ad altri settori sportivi”, dichiara Alessandro Venuto, direttore marketing di Acuero, “È anche per questo che le bellissime giornate destinate a questo evento riservano sempre tante risate in compagnia dei nostri amici di Barcellona che di sicuro sanno come divertirsi e divertire i loro ospiti. Colgo infatti l’occasione - conclude Venuto - per ringraziare tutto lo staff ed i soci del club Star’s Padel e non ultimi Andrea Balducci e Lluis Roura che ci accolgono

    sempre con tanto affetto e professionalità”

    Gli fa eco Andrea Balducci:”Numerosi gruppi di padelisti vengono tutte le settimane da tutta Italia, specialmente da Roma allo Star’s Padel per lezioni, corsi, clinic, ecc. Vogliono vedere lo spettacolare circolo di Bela, conosce-re il numero 1 al mondo, farsi firmare qualche autografo e farsi una foto con il campione.

    Questa volta per iniziativa di Acuero - prose-gue Balducci - è stato fatto un raduno di 10 italiani a Barcellona, tra cui Sandrine Testud. Hanno giocato partite e tornei all’americana con giocatori ed allenatori dello Star’s Padel per due giorni, oltre ad essere stati in un altro bel circolo al mare (Accura Gavá Mar). E’ già la terza volta che Acuero è presente a Barcel-lona.

    Non resta che attendere con trepidazione

    la sesta edizione di questa manifestazione,

    senza prima escludere una visita dei nostri

    amici di Barcellona nella città eterna, Roma.

    Trionferà come sempre il divertimento e

    l’amicizia. Stay tuned!!!

    “Già prima di partire, avevo la percezione che il padel fosse molto aggregativo e socializzante.”Ne ha avuto la conferma Genni Eboli

    che ha preso parte a questa trasferta

    catalana con il gruppo italiano proprio

    per meglio capire lo spirito spagnolo.

    “Nel mio circolo - prosegue Genni - infatti, ho provato a trasmettere questi stessi input con ottimi risultati e questa esperienza di Barcellona mi fatto capire che la forza del loro movimento

    è effettivamente questa. Centinaia di persone che giocano a padel la sera in un solo circolo è stupendo ma ancora più è bello vedere girare tra loro personaggi del mondo dello sport come Puyol e Bela con quella naturalezza.Dal punto di vista tecnico ho notato che nel movimento medio non c’è tanto gap tra i nostri giocatori ed i loro. La differenza sta invece nel movimento di base che, come quello dei pro, è molto più numeroso ed esperto del nostro.

    Nelle foto:Alcuni momenti di gioco svolti nei due circoli di Barcellona.“Tutti contro tutti” una formula divertente e che dà modo a tutti di confrontarsi

    AL TORNEO SOCIALE IN PREMIO C’È ANCHE UN’ORA DI GIOCO CON BELASTEGUINGli oltre 450 soci del club hanno

    celebrato il torneo sociale (nome

    “Ranking”) suddivisi in categorie

    maschile e femminile (per la cronaca il

    maschile vinto proprio da me assieme

    al giocatore Roger Morte). Oltre ad

    occuparmi dei gruppi che vengono

    dall’Italia sono anche il capitano

    sportivo delle squadre di Stars Padel.

    Il torneo dura 3 giorni e le 140 coppie

    giocano i primi due giorni i gironi,

    e l’ultimo giorno un tabellone ad

    eliminazione diretta fino alla fine.

    Si gioca nei 14 campi, con diversi

    sponsors che espongono i loro

    prodotti. Il sabato si pranza tutti

    insieme con birra e acqua libera.

    Belasteguin gioca ogni torneo sociale

    1 ora con i campioni e le campionesse

    del precedente torneo sociale, che in

    genere si disputa ogni 3 mesi.

    SOCIALE ALLO STAR’S PADEL

    PADELSOCIAL

  • 60 PA D E L PA D D L E 61 PA D E L PA D D L E

    nella fotoMarco Bianchià

  • 62 PA D E L PA D D L E 63 PA D E L PA D D L E

    ESSERE... UNO DEI TANTILa semplicità di un campione indiscusso. Fernando Belasteguin, allo Star’s Padel

    si sente in famiglia e come uno dei soci.

    hiamatele come volete: strategie

    di marketing o semplici azioni di

    pubbliche relazioni ma Fernando

    Belasteguin, è lì che gioca con tutti. Si diverte e

    fa divertire.

    Entrare nello Star’s Padel è come varcare

    l’ingresso del Advocate Center, la struttura di

    allenamento degli Chicago Bulls o La Ciudad

    del Real Madrid, meglio ancora la Ciutat

    Esportiva Joan Gamper del Barca. Templi dello

    sport dove respiri il profumo della gloria, dei

    trionfi sportivi. Per quei malati della “pala” il

    circolo delle stelle del padel rappresenta molto

    più di un luogo dove ritrovarsi a giocare e in

    molti farebbero carte false per essere ospite

    nel reame del più grande giocatore di padel di

    tutti i tempi. E lui è lì che scherza, ride e gioca

    con gente (perlopiù sconosciuta per noi) del

    suo circolo. Gente che lui conosce in realtà

    uno per uno perché ha rapporti con tutti. Bela,

    uomo e poi giocatore, è la semplicità in carne

    ed ossa.

    È in campo a giocare con i vincitori di un torneo

    sociale disputato la settimana prima e lui è

    quel premio per chi si è aggiudicato un posto in

    finale.

    Un po’ come se Messi si mettesse in palio dopo

    una partita tra scapoli e ammogliati... Roba

    poco credibile. Invece per l’argentino che

    ormai vive a Barcellona, questo rappresenta la

    quotidianità.

    “Il rapporto con i soci del club, o meglio ancora con la famiglia del club, è eccezionale - ci confida l’argentino - Ogni giorno sono lì e tento di mantenere un contatto con loro, parlarci, dargli consigli quando sono in campo. Cerco di essere vicino alla gente perchè mi piace e perchè nel club io sono uno in più, sono uno di loro! Ogni tanto gioco con i soci. Questo tipo di attività a loro piace e li motiva per continuare a giocare. Molte volte mi piace entrare in campo anche con i bambini.”

    La disponibilità a fare due chiacchiere veloci, un

    selfie e un paio di battute con noi è incredibile.

    C’è Bela ed il circolo è pieno. L’atmosfera

    magica e allegra del popolo catalano è

    contagiosa e quest’uomo ci ha già stregati...

    C

  • 64 PA D E L PA D D L E 65 PA D E L PA D D L E

    nella fotoFernando Belasteguin

    à

  • 66 PA D E L PA D D L E 67 PA D E L PA D D L E

    Stranieri si,ma sudoreitalianoGIOCARE CON LO STRANIERO O NO? A CHI NON PIACE VINCERE? PERÒ QUALCOSA NON QUADRA...

    Lo straniero, uno degli

    argomenti che va per la

    maggiore sia fuori che

    dentro al campo.

    Commenti di esperti, o

    presunti tali, commenti

    di chi “io non ci giocherò

    mai, preferisco perdere

    che vincere così”, per poi ritrovarsi

    iscritti in tabellone con un certo

    Gutierrez (cognome molto diffuso

    in Spagna) e commenti di chi rimane

    fedele al proprio io e gioca solo con gli

    amici (però un pensierino ogni tanto

    se non si dovessero pagare magari ce

    l’hanno anche fatto).

    Ma la questione basilare è, perchè

    giocare con lo straniero?

    Del resto è una evoluzione sportiva

    comune, nel calcio si è passati da

    massimo due stranieri comunitari e uno

    extracomunitario per squadra, a ogni

    tanto qualche italiano fatelo giocare.

    Certo nel padel l’evoluzione non può

    essere così drastica, perchè questo

    “spaccio” di stranieri può esitere solo se

    c’è l’italiano che paga, andiamo quindi

    verso un 1 su 2.

    Il tutto, come dicevo, per cosa?

    Vincere o apprendere?

    Credo che l’unica cosa chiara sia che

    lo spagnolo, l’argentino o il brasiliano

    di turno lo facciano esclusivamente

    per i soldi o per un bel viaggio in Italia

    all inclusive, ma il giocatore italiano?

    Quello che mi domando è: perchè si

    paga lo straniero per farlo giocare

    insieme a noi, ma non lo si paga per le

    lezioni se lo scopo è quello di migliorare

    il proprio padel?

    Certo averlo di fianco è un piacere, è

    divertente, è entusiasmante, nessuno

    lo mette in dubbio, ma chiedo a voi, in

    due partite si può apprendere la sua

    bandeja o la sua parete?

    Oppure giocarci insieme ha un unico e

    grande scopo? Vincere!

    In fondo lo spagnolo, o chi per lui,

    viene pagato per questo, se necessario

    invadendo anche la parte di campo

    del proprio compagno, forse perchè

    così gli fa vedere come si fanno i colpi?

    Qualcosa non quadra.

    Non giudico e lascio a voi decidere,

    è chiaro però che è tutto legittimo,

    pertanto si può essere d’accordo o

    meno, si può decidere di farlo o meno,

    ma quello che non si dovrebbe mai

    fare è essere ipocriti, in fondo a tutti

    piace vincere, anche quando si sta

    disputando il torneo della parrocchia.

    Credo che qui in Italia manchi molto

    la cultura del “far fatica”, farsi ore di

    lezione e sudare per apprendere, è

    quasi un miraggio perchè “io non ne

    ho bisogno”, perchè uno sport come il

    padel, dove tutti, bene o male, possono

    giocare, dove molti sono diventati

    prima istruttori che giocatori, porta,

    forse un po’ troppo, a sentirsi dei piccoli

    Belasteguin. Ma il signor Belasteguin e

    tutti questi ragazzi stranieri, per diritto

    di cronaca, si allenano tantissimo.

    D’altra parte per chi invece decide di

    giocarci non con, ma contro, potrebbe

    essere produttivo, a scapito della

    vittoria forse, ma questo tipo di match

    ti porta verso il “vero” padel, padel che,

    senza l’aggiunta di stranieri, purtroppo,

    diventa un “mini tennis”, vista la

    provenienza del 90% dei giocatori

    italiani più forti. Il tennis applicato

    al padel in Italia ancora funziona, ma

    credo anche che, per giocare altrove e

    imparare, se quello è davvero lo scopo

    ultimo, bisogni davvero fare uno sforzo

    in più.

    Il consiglio, a prescindere da tutto, è

    di andare in Spagna, guardare la loro

    realtà, sentire l’aria che si respira

    nei loro club, fare lezione, guardarsi

    le partite dal vivo del WPT, perchè

    no, mangiarsi una buona paella, e poi

    tornare qui e magari vincere un torneo

    con lo straniero, ma dopo aver appreso

    che non basta pensare di essere bravi

    per esserlo veramente.

    L’argomento stranieri ha da sempre sollevato tante polemiche. Giocarci o meno è una scelta personale. Certamente sarà fondamentale far propria la cultura del “far fatica” per migliorarsi e tutti gli stranieri si allenano tantissimo.

    di Laura Pollacci

  • 68 PA D E L PA D D L E 69 PA D E L PA D D L E

    Lorenzo Verginelli (a sinistra)e Juan Restivo (a destra)foto di Laura Pollaccià

  • 70 PA D E L PA D D L E 71 PA D E L PA D D L E

    Smash di Marcelo Capitani (a destra)e Gustavo Spector (a destra)foto di Laura Pollacci

    à

  • 72 PA D E L PA D D L E 73 PA D E L PA D D L E

    Braccia al cielo per Lorenzo Verginellifoto di Laura Pollaccià

  • 74 PA D E L PA D D L E 75 PA D E L PA D D L E

    SLAM NEL NAPOLETANOCapitani e Verginelli mettono le mani sulla tappa giocata a Pozzuoli. Trionfo anche per Guglielmi e Tommasi nel femminile.

    Purtroppo questo VII° SLAM, organizzato dall’Accademia

    di Paddle di Napoli, non ha generato molto interesse e

    su questo bisognerà ragionare ma la formula di spalmare

    sull’intero territorio nazionale le tappe non è male. Portare il padel

    anche nelle zone dove questo è meno conosciuto ha una valenza

    solo se poi si dà seguito a questa attività promozionale con un

    coinvolgimento maggiore in termini di presenze e per fare questo

    servirà uno sforzo in più da parte di tutti.

    Per i giocatori in campo la presenza di Gustavo Spector,

    selezionatore della nazionale, fa alzare l’attenzione e la voglia di

    dimostrare di meritare una maglia azzurra. Nel maschile Capitani-

    Verginelli hanno la meglio su Toccini-Palmieri che non riescono ad

    ingranare mai la marcia.

    Nel femminile il tabellone purtroppo è risicato e non ci sono molti

    incontri ma l’ottimo feeling “familiare” tra Marina Guglielmi e

    Valentina Tommasi permette un’agevole vittoria.

    MATCHPROFILEProsegue la stagione agonistica. Gli Slam in programma offrono spettacolo e indicazioni azzurre

    nella foto grandeManuel RocafortUscita di parete.

    Saverio Palmieri esulta per il punto fatto.Maurizio Serafino in azione

    Le vincitrici della tappaMarina Guglielmi e Valentina Tommasià

  • 76 PA D E L PA D D L E 77 PA D E L PA D D L E

    nella foto grandeFrancesca Romana Zacchini

    nella foto in alto a sinistraAlessandro Cervellati

    nella foto in basso a sinistraValentina Tommasià

  • 78 PA D E L PA D D L E 79 PA D E L PA D D L E

    nella fotoAlessandro CervellatiSLAM ACCADEMIA TENNIS NAPOLIà

  • 80 PA D E L PA D D L E 81 PA D E L PA D D L E

  • 82 PA D E L PA D D L E 83 PA D E L PA D D L E

    Entusiasmo e impegno. Un mix perfettoAl Padel Club Limena di Padova va in scena la IX tappa Slam

    La stuttura è bellissima e lo spettacolo non è da meno. Vittoria per Spector-Zamora nel maschile e Camorani-Maderna

    nel tabellone rosa. Una bella cornice di pubblico e una grande iniziativa dedicata agli “under”. Finalmente un torneo ben

    organizzato in una fantastica atmosfera, frutto dell’impegno degli organizzatori e degli appassionati veneti di padel

    Arrivare a Pa-

    dova ed esser

    accolti con

    tanto calore

    e disponibili-

    tà è stato il vero successo di

    questo torneo.

    Qui ha già vinto lo spirito del

    Padel… ancor prima di entra-

    re in campo. La struttura che

    protegge i 3 campi è una vera

    sorpresa, bellissima.

    I ragazzi della scuola Padel

    del maestro Scolari non

    vedono l’ora di vivere questo

    Slam…e di accogliere dei

    giovanissimi padelisti che

    arriveranno nella giornata di

    domenica per un’amichevole

    ‘under’ a cornice dell’ evento

    principe.

    21 coppie maschile e ben 11

    femminili, una conferma per

    il movimento maschile, una

    piacevole rivincita per quello

    femminile.

    Tra le presenze 7 portacolori

    azzurri per i prossimi Mon-

    diali di Lisbona: Cervellati,

    Cattaneo, Verginelli e Sera-

    fino nel seeding maschile e

    Camorani, Celata e Pollacci

    in quello femminile. Grandi

    battaglie e match di ottimo

    livello vedono confermarsi

    nelle semifinali maschili

    Verginelli/Toccini contro

    Spector/Zamora e, nella

    parte bassa, Cervellati/Lopez

    Algarra contrapposti a Sinisi/

    Cattaneo.

    Nel tabellone femminile

    come da pronostico Pollacci/

    Grimaldi contro Novello/

    Alberti e Camorani/Maderna

    opposte a Celata/Campagna.

    Verginelli/Toccini si arrendo-

    no alla compagine argentina

    Spector/Zamora mentre

    Sinisi/Cattaneo conquistano

    la finale dopo un durissimo

    match vinto al terzo contro

    Cervellati/Lopez Algarra.

    Tra le donne le bolognesi

    Pollacci/Grimaldi agilmente

    approdano in finale, mentre

    Camorani/Maderna conqui-

    stano la finale dopo un lotta-

    to match conclusosi al terzo

    contro le romane Celata/

    Campagna.

    Vittoriosi, dopo un bellissimo

    match di fronte a un gremito

    pubblico trionfano Spector

    e Zamora 6-1/7-5, entrambi

    portacolori della Gardanella

    SV (MI) così come le vincitrici

    del femminile Camorani/

    Maderna che si impongono

    6-3/7-6.

    Una fantastica atmosfera

    frutto dell’ impegno degli

    organizzatori e dell’ entusia-

    smo degli appassionati veneti

    di questo sport. Padel Club

    Limena voto: ottimo!

    di Maria Maderna

  • 84 PA D E L PA D D L E 85 PA D E L PA D D L E

    l padel capitolino è sem-

    pre più targato Libertas.

    Lo storico Ente di pro-

    mozione sportiva del CONI, tramite

    l’Asd Paddle & Tennis, sta cambian-

    do il volto del “tennis in gabbia”.

    Da sport di élite a sport per tut-

    ti, questa è la rivoluzione che la

    Paddle & Tennis ha iniziato a giugno

    2016, riportando il padel ad una

    dimensione rigorosamente amato-

    riale.

    A sostenere la “giusta causa” sono

    stati i numeri, da subito a dir poco

    confortanti. Dal “Padel Summer Tour”, con i suoi quattro appunta-menti lungo tutto il periodo estivo,

    fino al PadelOktoberfest del 22/23 ottobre, centinaia e centinaia di

    padelisti hanno preso coraggio dal

    clima familiare e l’atmosfera distesa

    che caratterizza questi appun-

    tamenti per armarsi di racchetta

    e mettersi in gioco. E poi il tanto

    intrattenimento, i gadget e i premi

    esclusivi: sono queste le armi in più

    del padel targato Libertas.

    L’ultima tappa, il PadelOktoberfest

    appunto, ha registrato la partecipa-

    zione di ben 51 coppie, divise per

    la categoria Maschile, Femminile e

    Misto, che si sono date battaglia sui

    tre campi del Just Padel La Polizia

    di Tor di Quinto.

    Ad allietare i tanti presenti un

    “fiume” di birra artigianale offerto

    dall’organizzazione e prodotto dal

    birrificio agricolo Birradamare.

    Poi, come ormai da “tradizione”, i

    premi firmati Avia Paddle, l’azienda,

    partner dell’Asd Paddle & Tennis,

    che con la sua linea di prodotti per

    il padel è presto diventata un’istitu-

    zione, in Italia e all’estero.

    Come se non bastasse, a termine

    dell’evento è stato estratto a sorte

    il fortunato partecipante che si è

    aggiudicato una splendida racchet-

    ta messa in palio dal negozio Sport

    & Company.

    Sponsor dell’evento lo Studio

    Mancini (consulenti del lavoro), di

    cui è stato allestito uno stand dove

    i presenti hanno potuto approfon-

    dire gratuitamente le conoscenze

    nell’ambito del diritto del lavoro, di-

    ritto sindacale, legislazione sociale

    e previdenziale.

    L’appuntamento va alle prossime

    tappe di novembre e dicembre,

    quando ancora una volta il padel

    sarà protagonista, ma a vincere sarà

    il sano divertimento.

    I

    Per maggiori info sulle prossime tappe visitate la nostra pagina

    Facebook: Paddle & Tennis Libertas Roma.

    PADDLE & TENNIS LIBERTASQUANDO A VINCERE È IL DIVERTIMENTO

    51 coppie rigorosamente amatoriali distribuite tra maschile, femminile e misto

  • 86 PA D E L PA D D L E 87 PA D E L PA D D L E

    nella fotoGUSTAVO SARMIENTO

    L’argentino, classe ‘76, detto “colo”.SLAM EUR PADEL LAURENTINA

    à

  • 88 PA D E L PA D D L E 89 PA D E L PA D D L E

    Una tappa che in sé aveva un sapore

    diverso dalle altre. C’era il gusto di

    misurarsi con buona parte dei più forti

    giocatori in Italia. Ma anche il sapore

    succoso di poter scendere in campo ed

    essere sotto i riflettori per una possibile

    convocazione in nazionale. E si per-

    chè in questa ottava tappa dello Slam,

    disputata al Padel Club Laurentina,

    erano presenti entrambi i selezionatori

    del team azzurro che parteciperà ai

    Mondiali di Lisbona: Sandrine Testud

    e Gustavo Spector. A loro il difficile

    compito di stilare le convocazioni che

    inevitabilmente porteranno gioie per

    chi rappresenterà il proprio Paese ma

    anche qualche nota amara per quelli che

    resteranno sui campi nostrani. Ma que-

    sto si saprà solo in un prossimo futuro.

    L’attesa durerà ancora pochi giorni...

    Intanto il presente ha messo a con-

    fronto molte coppie maschili (32) e una

    manciata di donne (9) a completare

    un tabellone che ha alternato match

    incandescenti ad altri meno combattu-

    ti. Certamente questa finale maschile

    verrà ricordata tra le più belle di questo

    2016. Marcelo Capitani e Lorenzo

    Verginelli opposti all’argentino Gustavo

    Sarmiento affiancato dallo spagnolo

    Manuel Rocafort. Lo spettacolo non

    poteva mancare e gli spettatori presenti

    hanno accerchiato il campo 1 per goder-

    si lo spettacolo.

    Purtroppo, in contemporanea,

    è stata giocata anche la finale

    femminile e attorno a quel

    campo erano poche le sedie

    occupate. Una scelta che non

    bisognerà ripetere se si vuol

    dare visibilità ad un movimento

    che cerca di ritagliarsi un pro-

    prio posto.

    Ma partiamo proprio da questo

    tabellone rosa che ha portato

    in finale Chiara Pappacena,

    Annalisa Bona, Micaela Moroni

    e Martina Lombardi. Ad avere

    la meglio sarà la coppia Pappa-

    cena-Bona che con il punteggio

    di 7-5/6-3 concludono una

    tappa-test per molte giocatrici

    dal futuro “azzurro”.

    “Sono molto contenta per questo risultato ottenuto - esclama Chiara Pappacena - Sono riuscita a tirare fuori il meglio di me giocando per altro con una

    compagna con la quale non avevo mai giocato. Spero di migliorare ancora continuando ad ottenere risultati.”

    Chiude strizzando l’occhioli-

    no alla Testud:”Mi auguro che questa vittoria e i risultati che ho ottenuto durante l’anno mi aprano le porte per i mondiali a Lisbona.”

    Nel maschile la finale profuma

    di WPT. Sarmiento e Capitani

    mettono in campo tutta la loro

    forza ed esperienza. Il dicianno-

    venne Manuel Rocafort qui in

    Italia è unanimemente consi-

    derato un “fenomeno” e Lollo

    Verginelli la settimana scorsa

    ha portato a casa la settima

    tappa di Pozzuoli battendo in

    finale Toccini-Palmieri.

    E’ un incontro tirato e inizial-

    mente nervoso. Capitani ha in

    volto la maschera di chi sente

    il match e vuole vincerlo a tutti

    i costi. La partita offre scambi

    di alto livello e giocate incredi-

    bili. Il primo set finisce 6-3 per

    Sarmiento-Rocafort. Il secondo

    set è una vera battaglia. Parto-

    no forte l’argentino e lo spa-

    gnolo ma è un testa a testa che

    si risolverà solo al tiebreak in

    favore di quest’ultimi.

    “E’ stato un match molto duro e serrato. Sapevamo che davanti avevamo un avversario di alto livello come Capitani e che questa coppia veniva da una vittoria nello Slam - confida “el colo” Sarmiento - I nostri avversari hanno giocato bene e sono stati solidi. Il nostro gioco è migliora-to piano piano col passare del tempo mantenendo sempre alta la concentrazione. Come coppia dobbiamo lavorare di più e miglio-rarci ancora andando avanti con forza.”

    Dall’altra parte del campo,

    gli sconfitti, seppur amareg-

    giati per il risultato, vedono

    un bicchiere mezzo pieno e

    riconoscono il valore degli

    avversari:”Abbiamo giocato bene tutto il torneo ed una finale otti-ma. I nostri avversari sono stati molto bravi. Abbiamo forse pa-gato la stanchezza ed un doppio turno giocato troppo ravvicinato. Ma credo che il nostro grande difetto sia stato quello di non aver mai creduto di poter vincere que-sta partita” è l’analisi dell’italo argentino Marcelo Capitano.

    Ora non resta che attendere i

    nomi dei convocati azzurri per il

    Mondiale.

    E’ stato un match molto duro e serrato. Sapevamo della forza dei nostri avversari che hanno giocato molto bene.

    SHOW AL LAURENTINA:Si parla spagnolo ed è spettacoloGustavo Sarmiento e Manuel Rocafort opposti alla coppia formata da Capitani e Verginelli fanno vedere un padel di alto livello. Nel femminile bella vittoria di Pappacena-Bona

  • 90 PA D E L PA D D L E 91 PA D E L PA D D L E

    nella foto grandeAnnalisa BonaCon Chiara Pappacena trionfano nello Slam

    nella foto in alto a sinistraAlessandro Tinti

    nella foto in basso a sinistraManuel Rocafort

    à

  • 92 PA D E L PA D D L E 93 PA D E L PA D D L E

    Sull’argine del Tevere a nord del Centro

    di Roma - in un piacevole spazio verde

    e ventilato - c’è uno dei club più attivi

    e professionali della città. Si chiama

    Master Padel Flaminio (Via Vitorchiano)

    ed è una società sportiva ideata a gestita

    da Fabrizio de Romanis.

    I campi sono tre e sono montati in linea

    cercando di ridurre così al minimo i

    problemi con il sole. Il terzo e ultimo

    campo ha un esclusivo tappeto nero.

    Al Flaminio ci sono corsi aperti a tutti

    ma ci piace segnalare la scuola padel

    riservata ai bambini. Una vera e propria

    “Accademia” con il maestro Roberto

    Agnini che segue direttamente i ragazzi

    sul campo.

    MASTERPADEL

    FLAMINIOROMA

    TANTISSIMI I BIG IN CAMPO PER LA QUINTA TAPPA DEL

    BMW ROMA PADEL FORENSE

    Sabato 29 e domenica 30 ottobre si

    disputerà al Circolo Tennis Oasi di

    Pace, la quinta tappa del BMW Roma

    Padel Forense, amatissimo format

    ideato ed organizzato dall’Avv. Nicola

    Colavita e dedicato ai professionisti

    del diritto, ai medici e agli esponenti di

    altre categorie professionali.

    Tante e di altissimo livello le coppie

    che si affronteranno in questa

    competizione targata BMW Roma e

    patrocinata dal CONI e dalla Padel

    FIT. Oltre all’AD di BMW Roma

    Dott. Massimiliano Di Silvestre e al

    Coordinatore Nazionale della Padel

    FIT Gianfranco Nirdaci, all’evento

    prenderanno parte tra gli altri, i

    campioni spagnoli Manuel Rocafort

    e Gustavo Sarmiento, gli avvocati

    Cristiano Tofani, Dario Diotallevi e

    Marco Platania, l’AD di Philips Paolo

    Recrosio, i commercialisti Andrea Di

    Pio, Alessandro Bernabei e Cristiano

    Perali, l’imprenditore Alessandro

    Venuto, i nazionali di padel Lorenzo

    Verginelli e Alessandro Pupillo e i

    medici Giovanni Ticca e Manfredi

    Tesauro.

    Nelle foto:L’Avv. Nicola

    Colavita con l’AD di BMW Roma Dott.

    Massimiliano Di Silvestre

    Sopra:Francesca Cantini

    in una fase di gioco.

    I vincitori dell’ultima tappa Aldo Severi e

    Valerio Murino.

    La Responsabile del Padel Forense

    Francesca Mercantini

    nella fotoStefano Pupilloà

  • 94 PA D E L PA D D L E 95 PA D E L PA D D L E

    nella fotoMauricio Lopez Algarra e Daniele Cattaneo

    à

  • 96 PA D E L PA D D L E 97 PA D E L PA D D L E

  • 98 PA D E L PA D D L E 99 PA D E L PA D D L E

    PUPILLO STEFANOPUPILLO ALESSANDROANTICOLI FABRIZIOTOCCINI GIAN MARCOPALMIERI SAVERIOVERGINELLI LORENZOBRUNO MICHELESALADINO CARMINEVERDE DAVIDESPIZZICA MATTEOSPANO’ ISIDOROMARTINEZ JUAN DIEGOTOFANI CRISTIANO AUGUSTOSINISI GIUSEPPEPOLACCO SIMONETICCA GIOVANNISELLAN ENRICOPETRUCCI GIULIOAGNINI ROBERTOSAVOLDI MATTEOSORISIO SEBASTIANOBASTERRETXEA PUJOL AITORCARUSI NICOLAORECCHIO GIORDANOLEONE FRANCESCOTROPIANO ALESSIOROSSI RINALDOALBERTINI ALBERTOZECCA LUCAD’ATTILIO DIEGOSEVERI ALDOMARSAGLIA ALESSANDROTAMAME GERMAN DARIOTESAURO MANFREDISEVERINI LUCATAGLIATI MARCOROCAFORT CAYETANOGIAMPAOLI FRANCESCOSCOPECE DANIELEROMAGNOLI RICCARDOSOLER GALLARDO VICTORLOPEZ ALGARRA MAURICIOSERAFINO MAURIZIODI LORETO FABRIZIORESTIVO JUAN MANUELROMANI FABRIZIOBERNABEI ALESSANDROSPECTOR GUSTAVOMANETTI MATTEODE ROMANIS FABRIZIO

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    CELATA SARACAMPAGNA BEATRICETESTUD SANDRINECAMORANI MARTINAGRIMALDI ANTONELLPOLLACCI LAURALA MONACA ALESSIAVENUTI GIUSEPPINAMORONI MICAELAGIANNETTA BARBARALOMBARDI MARTINAMUNDULA FEDERICAGUGLIELMI MARINASCHIAVETTI SILVIAPAPPACENA CHIARACEGLIA MANFREDI MONNALISAROSSI VANESSA LORENAVENTURA FEDERICAPROFUMI ANNASABINO LISAFARINA ALESSANDRABARBADORO VALENTINASERPOLLI SANDRAMADERNA MARIATOMMASI VALENTINAGHINI CAMILLADA PONTE SABINABONI LAURABOSELLI MAGDA GIOVANNAATTISANI ADELECIGNA DANIELAVEROLINI FRANCESCAFACCHINI ELENAACQUAVIVA SARAMARSICOLA SARAHSANCHIETTI PAOLA BRUNI MOIRAFERRARI SILVIAFARACO CHIARAACQUAVIVA SIMONAGIFFUNI RAFFAELLAMINGHETTI STEFANIANERI FRANCESCABRUGNOLI FRANCESCATRUPIANO LAURAPASTESINI LAURACITERNI DI SIENA MICAELAD’ANDREA SIMONAGARBIN TATIANASANTANGELO MARA

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