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1 PA D E L PA D D L E
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nella fotoLorenzo Rossi e Manuel Rocafort.Lo stile inconfondibile dello spagnolo.VII° SLAM - Accademia Paddle - NAPOLIà
4 PA D E L PA D D L E 5 PA D E L PA D D L E
nella fotoFrancesca Romana Zacchinià
6 PA D E L PA D D L E 7 PA D E L PA D D L E
eMi è stato chiesto di scrivere l’Editoriale. Woww! Ho accettato con grande entusiasmo dopo lunga trattativa (ci credete?). Sono pazzo di padel come tutti voi ma cercherò di scrivere i miei pensieri e speranze con razionalità e soprattutto con grande rispetto per la rivista creata e gestita con passione e competenza dall’amico Fabrizio Romiti che ringrazio per questa opportunità. Spero di non delude-re nessuno.La crescita del nostro movimento è continua e rapidissima. Esponenziale. Le cose avvengono con grande velocità, a volte anche eccessiva rispetto al trascorrere del tempo. Il motivo è semplice: siamo solo all’inizio e il padel italiano sta vivendo un periodo di grande fermento. Ci sono ancora tante cose da fare ma la priorità per una crescita sana è quella di qualunque altra disciplina sportiva. Il numero dei tesserati che dovrebbe coincidere poi con quello dei praticanti. Non sempre è così perché soltanto una piccola parte di chi pratica il padel viene regolarmente tesserato. Molti giocatori frequentano circoli e campi senza ambizioni agonistiche e fanno perdere le tracce. Prendono lezioni, si sfidano fra amici ma non si tesserano perché pensano di non essere presentabili dal punto di vista tecnico o che non potranno mai partecipare a un torneo Open o a uno Slam. Abbattiamo il muro della vergo-gna. Ci sono tornei per tutti. La Federazione ha nello statuto l’attività promozionale di base e quella ricreativa. In questo senso gli enti di promozione sportiva svolgono un importantissimo ruolo per la diffusione. In questi tornei c’è la stessa passione e impegno che troviamo nel World Padel Tour. E’ la magia dello sport. Trasversale. La competitività non dipende dal livello tecnico. E’ per questo che il padel è divertente. Non ho mai visto nessuno uscire dal campo triste. Dal punto di vista sociale il tesseramento rappresenta una sorta di censimento. Contiamoci! Il resto arriverà con naturalezza: numero di campi, attività agonistica, sponsor e media.
Abbiamo provato a raccontarvi alcune emozioni di questo mese con particolare attenzione alla spe-dizione dell’Italia ai Mondiali di Cascais. Agli azzurri abbiamo dedicato una sezione speciale. Per la prima volta i media nazionali hanno trattato la Squadra Azzurra di Padel come informazione e non più come moda. E’ un piccolo grande passo. La presenza della lista dei convocati con nomi, cognomi e club di appartenenza, su diversi giornali a tiratura nazionale è la prova che qualcosa si muove. “PadelPaddle” avrà un suo inviato in Portogallo. Ci sarà anche un gruppo di tifosi.
Il nostro piccolo mondo è in fermento.
Dagli Azzurri alle Accademy riservate ai bambini. Molti circoli hanno cominciato a impegnarsi con corsi dedicati ai ragazzi. Loro sono il futuro. Sono convinto che abbiamo tutti lo stesso rammarico: peccato non aver cominciato a giocare da ragazzo!
Paolo Cecinelli
Stampa GESCOM spa Strada Teverina Km.7 (Pian di Giorgio) Località Acquarossa 01100 Viterbo
RedazioneVia Senofonte, 800124 ROMAwww.padelpaddle.com
EditoreFabrizio Romiti
Progetto graficoRadici [email protected]
Info e pubblicità[email protected]@padelpaddle.comPADEL
PADDLE
Editoriale
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10 PA D E L PA D D L E 11 PA D E L PA D D L E
PADE
L
PADD
LE
LOVE
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Per acquistare la t-shirt vai direttamente suWWW.PADELPADDLE.COM
contentsNUMERO 316pagina
34.El juego mágicoIntervista a Gustavo Spector, il coach argentino della nazionale italiana. Una passione sfrenata e coinvolgente.
42.IL PADEL SECONDO MARTINALa forza e la passione di Martina Camorani.Bolognese, classe ‘78. Ha tante idee per la crescita del movimento italiano unite a sana sportività.
50.Il lungo viaggio di MarceloLa storia di Marcelo Capitani, argentino e con bisnonno italiano. Una vita di viaggi inseguendo sempre la stessa passione.
26.La città dei Re e dei pesciCascais. Nata da pescatori, cresciuta dalla nobiltà. La cittadina portoghese sarà l’ombelico del mondo del padel.
66.Stranieri si ma sudore italianoGiocare con lo straniero o no? A chi non piace vincere? Però qualcosa non quadra...
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“Sono orgoglioso di accompagna-re la Squadra Azzurra a ricevere il saluto del Presidente del CONI Giovanni Malagò. Lo meritano i nostri ragazzi e tutto il movi-mento del padel italiano.Pochi mesi fa ci misuravamo con numeri che erano invisibili rispetto ai nostri sport di riferi-mento considerati “minori” ma in tanti eravamo sicuri che quei numeri sarebbero cambiati.Alla base di ogni successo l’entu-
siasmo e la professionalità. Sotto questo punto di vista abbiamo basi solide perché da una parte ci sono i migliaia di praticanti che garantiscono una vivacità senza limiti e dall’altra c’è la FIT che con le sue solide risorse ci ha accompagnato in questo primo periodo di crescita.Un pensiero va a chi per un non-nulla non è rientrato in queste convocazioni. Ragazzi e ragazze che conosco da tempo, alcuni ad-
dirittura dall’infanzia, ho con-stato la loro rabbia, guai se non fosse così. Spero sappiano tra-sformarla in energia al servizio di questo sport perché c’è bisogno di tutti per continuare a sentire quel rumore di vetro e griglie di ferro che oggi se fai una corsa sul Lungotevere di Roma ti accom-pagna da una parte all’altra. In bocca al lupo a tutti! Gianfranco Nirdaci
Dal 14 al 19 novembre la Squadra Azzurra parteciperà a Cascais in Portogallo al Mondiale a Squadre (ma-
schile e femminile) e al Mondiale a Coppie. La spedizione italiana è composta da 8 uomini guidati dal Coach
Gustavo Spector e da 8 donne guidate dalla Coach Sandrine Testud che sarà anche in campo come giocatri-
ce. Ad accompagnare la Squadra Luca Cimino, in rappresentanza della Commissione per il padel della Feder-
tennis e Mauricio Rosciano come dirigente accompagnatore. Alla vigilia della partenza l’Italia verrà ricevuta
dal Presidente del Coni Giovanni Malagò nel Salone d’Onore del Foro Italico. Mai come in questo momento
il padel è stato sotto i riflettori dei media. Ci sarà anche un numeroso gruppo di tifosi. Forza Azzurri!
16 PA D E L PA D D L E 17 PA D E L PA D D L E
GRUPPO AARGENTINAURUGUAYSTAI UNITIAUSTRIA
GRUPPO BSPAGNABRASILE
GERMANIAPORTOGALLO
GRUPPO CPARAGUAY
ITALIABELGIO
FRANCIA
GRUPPO DCHILE
MESSICOSVEZIA
GRAN BRETAGNA
TABELLONE PRINCIPALE MASCHILE
GRUPPO ASPAGNAMESSICOFRANCIA
GRUPPO BARGENTINA
SVEZIABELGIO
GRUPPO CPORTOGALLO
BRASILEPARAGUAY
GRUPPO DITALIACHILE
URUGUAY
TABELLONE PRINCIPALE FEMMINILE
Sono complessi-
vamente di 16
nazionalità gli
oltre 280 atleti
che si fronteg-
geranno in questo XIII°
Campionato Mondiale di
Padel.
16 team maschili e 12
femminili scenderanno sui
campi sintetici del Quinta
da Marinha di Cascais in
Portogallo.
Le 4 teste di serie del
tabellone maschile parlano
tutte spagnolo, la lingua
madre del mondo padelista:
Argentina, Spagna, Para-
guay e Cile.
In quello femminile invece
c’è anche l’Italia che in virtù
del 4° posto conquistato
nella passata edizione, ha
diritto a sedersi a capotavo-
la in uno dei quattro gironi.
Le altre sono Spagna, Ar-
gentina, Portogallo.
La nostra nazionale è ormai
una habitué del palcosce-
nico mondiale e di questa
competizione. Sempre
presente
fin dalla sua
prima edizione svoltasi
a Siviglia nel ’92, l’Italia
ha portato (spesso tra
molteplici difficoltà) il
proprio gruppo a misurarsi
nel torneo più importante a
livello internazionale.
Il posizionamento del
precedente campionato
stabilisce chi può accedere
alla fase conclusiva.
Il Portogallo, essendo la na-
zione ospitante, si assicura
un posto.
Belgio, Inghilterra, Fran-
cia, e Austria (vittoriosa
sull’Olanda nello scontro
giocato allo Sporting Club
Le Bandiere di Milano),
invece, vanno a riempire le
caselle libere del tabellone
principale maschile sudan-
do nelle qualificazioni.
Argentina e Spagna,
rispettivamente detentrici
del titolo maschile e quello
fem-
minile
scenderanno
in campo anche in
questa edizione da
favorite ma in que-
sti due anni di pausa il
livello globale del padel
è cresciuto.
Nel maschile la Spagna
(medaglia d’argento) e
il Paraguay (bronzo)
tenteranno nuovamente
l’assalto al gradino più
alto.
Nel seeding femminile
l’Argentina cercherà di
trasformare in oro l’ar-
gento vinto due anni fa e il
Portogallo farà lo stesso col
suo bronzo.
Tra maschile e femminile, saranno 280 gli atleti di ben 16 nazionalità diverse chiamate a contendersi il titolo iridato messo in palio in Portogallo.
Dal 14 al 19 novembre a Cascais si disputerà il XIII° World Padel Championships
AL VIA ANCHE IL MONDIALE A COPPIEContemporaneamente al Mondiale a Squadre, a Cascais gli azzurri parteciperanno anche al
5° Campionato Mondiale a Coppie. Ecco gli abbinamenti delle coppie italiane:
Burzi Enrico - Capitani Marcelo
Celata Sara - Moroni Micaela
Cattaneo Daniele - Cervellati Alessandro
Camorani Martina - Pollacci Laura
Spizzica Matteo - Verginelli Lorenzo
Lombardi Martina - Pappacena Chiara
Palmieri Saverio - Serafino Maurizio
Testud Sandrine - La Monaca Alessia
18 PA D E L PA D D L E 19 PA D E L PA D D L E
DANIELE CATTANEOGardanella Milano
Nato a Vimercate (MI), 27 anni. Gioca a sinistra. Ha giocato a tennis come professionista ma non ha mai conquistato punti per la classifica mondiale. In Italia è stato 2.6 ed ha fatto un’esperienza di quattro mesi come Maestro di tennis in Cina.
A padel gioca da due anni e mezzo.
ENRICO BURZIDue Ponti Roma
Nato a Bologna, 35 anni. Gioca a sinistra. Nel tennis è stato n. 256 della classifica mondiale dell’ ATP. Gioca a padel da 18
anni. Ha iniziato a Bologna. Vive in Spagna a Murcia.
MARCELO CAPITANIGardanella Milano
Nato a Santa Fe (Argentina). Gioca a sinistra. 41 anni.
Ha iniziato a giocare all’età di 15 anni. E’ stato numero 24 della classifica del
World Padel Tour. Attualmente è al 70-esimo posto del ranking.
Vive a Roma e lavora presso il circolo Due Ponti.
MATTEO SPIZZICALe Molette Roma
Nato a Genova, 41 anni.Gioca a destra. Ha esordito in Nazionale agli Europei 2016.
Nel tennis è stato B3.Ottimi risultati nella Coppa
Facchinetti da ragazzo. Gioca a padel da due anni.
ALESSANDRO CERVELLATI
Aeroporto BolognaNato a Bologna, 20 anni.
Gioca a destra. Dopo aver praticato karate e basket a 11 anni è passato al tennis
ma da due anni e mezzo gioca solo a padel.
LORENZO VERGINELLIDue Ponti Roma
nato a Roma, 41 anni.Gioca a sinistra o destra.
Esordiente in azzurro.Gioca a Padel da due anni e
mezzo..
MAURIZIO SERAFINO “SERF”Due Ponti RomaNato a Bologna, 50 anni.Gioca a destra. E’ al suo terzo mondiale. Proveniente dallo squash.Gioca a padel da circa cinque anni.
SAVERIO PALMIERIDue Ponti Roma
Nato a Roma, 31 anni. Gioca a sinistra. 4
presenze in Nazionale, è al suo secondo mondiale. Nel tennis è stato terza
categoria. Gioca a padel da tre anni e mezzo.
Conosciamo meglio gli 8 atleti italiani che parteciperanno ai prossimi Campionati del Mondo di Cascais.
20 PA D E L PA D D L E 21 PA D E L PA D D L E
MARTINA CAMORANIGardanella Milano
Nata a Bologna, 38 anni.Gioca a sinistra. E’ al suo quinto
mondiale (2006, 2010, 2012, 2014 e 2016). Ha partecipato
anche a un Europeo. Nel Tennis è stata B2. Ha iniziato a giocare
a padel nel 2006 ma soltanto da due stagioni gioca con
regolarità. Ha partecipato alla tappa di Barcellona del World Padel Tour 2016 in coppia con
Mar Cabrera.
SARA CELATALe Molette Roma
Nata a Roma, 41 anni. Gioca a sinistra. E’ al suo secondo
mondiale. Nel tennis è stata B1. Una passione
ereditata dal papà Giorgio. Ha partecipato agli Europei
2016 di padel e ai mondiali di beach tennis. Gioca a padel
da due anni.
ALESSIA LA MONACAEur Padel Club Roma
Nata a Milano, età 30 anni. Gioca prevalentemente a
sinistra. Viene considerata una giocatrice jolly (destra o sinistra). A tennis ha giocato a livello pro all’età di 15 anni
(682 WTA in singolo e 524 in doppio). Ha smesso all’età di 19 anni per problemi fisici
alla spalla. Esperienza di un anno anche nel Beach Tennis,
disciplina in cui ha raggiunto la posizione 140 nel mondo.
Gioca a Padel da un anno e mezzo (Foro Italiaco 2015).
Esordiente in Nazionale.
MARTINA LOMBARDIDue Ponti Romanata a Roma, 23 anni. Gioca a sinistra. Esordiente. Ha giocato a tennis in serie B. miglior classifica 2/4. E’ stata seconda in Italia nel doppio nella categoria under 14. Gioca a Padel da 1 anno.
CHIARA PAPPACENAOasi di Pace Romanata a Roma, 22 anni. Ha esordito in nazionale all’Europeo 2016. Nel tennis è stata 2/3 e si è affacciata nelle classifiche mondiali WTA ma poi ha smesso e ha iniziato a giocare a Padel.
LAURA POLLACCIDue Ponti Roma
Nata a Pisa, 40 anni. Gioca a sinistra. E’ al suo sesto mondiale, ha esordito
in nazionale al mondiale 2004 in Argentina poi ha ha partecipato
all’edizione del 2006 in Spagna, a quelle del 2010 e 2012 in Messico e nel 2014 a Palma (quando l’Italia conquistò la quarta posizione). Ha
partecipato anche all’Europeo 2016. Ha vinto il Mondiale a coppie.
MICAELA MORONIParioli Romanata a Roma, 28 anni. Gioca a destra. Ha iniziato a giocare a tennis all’età di 11 anni e ha raggiunto le classifiche mondiali WTA. Gioca a Padel dal 2015. E’ stata convocata per l’Europeo 2016. E’ al suo primo mondiale.
SANDRINE TESTUDLe Molette RomaNata a Lione, età 44 anni. Gioca a sinistra.E’ stata n. 9 della classifica mondiale WTA disciplina che ha lasciato nel 2005.Ha vinto tre titoli nel circuito mondiale e ha raggiunto due volte i quarti di finale nei tornei del Gran Slam (UsOpen e Australia Open) e due volte il quarto turno a Wimbledon e Roland Garros. Ha partecipato all’Europeo 2016.Gioca a Padel da un anno e mezzo.Doppio ruolo di selezionatrice e giocatrice.
22 PA D E L PA D D L E 23 PA D E L PA D D L E
ARGENTINA Ranking FIP 2
CILE Ranking FIP 6
PARAGUAY Ranking FIP 10
PORTOGALLO Ranking FIP 3
MESSICO Ranking FIP 7
FRANCIA Ranking FIP 11
ITALIA Ranking FIP 4
SVEZIA Ranking FIP 8
BELGIO Ranking FIP 11
SPAGNA Ranking FIP 1
BRASILE Ranking FIP 5
URUGUAY Ranking FIP 9
BREA DelfinaBRITO NélidaCAMPUS Silvana Rita EYHERAGUIBEL María Paula OSORO ULRICH Aranzazu REITER Cecilia Lorena RIERA María Virginia TENORIO Catalina CoachBREA Fernando
BASCUÑÁN PINO Solange Pilar MACAYA DANUS Trinidad MARTICORENA JURY Alexandra Ester MINIERI ÁLVAREZ Giannina DanielaLOBO RAMÍREZ Macarena Cecilia OBRECHT IHL Catalina OBRECHT IHL PazQUEZADA RISI Sofía Andrea
CoachCABRERA Christian
CALDERINI Laura Rocío DIETZE LorenaDOLDÁN Liz PaolaMAIDANA AdrianaMORALES JesicaPEREIRA AndreaRIQUELME LorenaROJAS Miryam
CoachDAMUS VIRE José Maria
ALEXANDRINO FERRAZ DE MENDONÇA FilipaAFONSO MarinaALMEIDA CatarinaARAÚJO SofiaBARREIRO BREA VILELA GONÇALVES Ana SofiaFERNANDEZ Margarida RODRIGUES JUNIOR Kátia SILVA Diana CoachRODRIGUEZ Juan M.
BLANCO GARZA GALINDO Natalia BORNACINI HERVELLA Fabiola CABREJAS RUIZ Ana Maria CUESTA DE ABIEGA Almudena ESCOBAR ElizabethMORENO AnaRAMME CamilaTALAYERO Fabiola CoachARELLANO Rubén
BERARD LaurèneCASANOVA Audrey COLLOMBON AlixDAMIANO ElodieGINIER JessicaGODARD SandySOREL Géraldine
Player/CoachCLERGUE Laura
CAMORANI MartinaCELATA SaraLA MONACA AlessiaLOMBARDI MartinaMORONI MicaelaPAPPACENA ChiaraPOLLACCI Laura
Player/CoachTESTUD SANDRINE
ANDERSSON Antonette CastanedaANDERSSON Mari Jong Mee ANDERSSON Sandra Rebecca ARVIDSSON SofiaGAJIC BiljanaMÅRTENSSON Karin Ulla CharlotteSTEDT EbbaSVEDENHOF Anna
CoachBJELKEDAL Mikael
BERENGER AlexandraBERNARD LauraBONNARENS JanaHITIMANA CarolineLAURENT Barbara STEVENS CarolineWYCKAERT ElizabethWYCKAERT HELENA
CoachBRAET Nick
AMATRIAIN ARMAS Elisabeth LLAGUNO ZIELINSKY Patricia MARRERO MARRERO Marta SAINZ PELEGRI LucíaSALAZAR BENGOECHEA AlejandraSÁNCHEZ ALAYETO María José SÁNCHEZ ALAYETO María Pilar TRIAY PONS Gemma
CoachMONTES ARCE Iciar
BORGES ALTMAYER MarianaIRNE LIMA DE OLIVEIRA Cristina FABRIS DE MATOS AndreiaMENNA BARRETO GabrielaPILTCHER RaquelSCHUCK SILVA ManuelaSILVA RafaellaXAVIER Thais
CoachRUSSOWSKY Marcelo
AMBROSONI JUANENA María NataliaCARRIQUIRY DEPONS Inés DE LOS SANTOS SARASUA AndreinaFERNÁNDEZ GARCÍA Claudia MEGA OLIVEIRA MayraNÚÑEZ FRABASILE Mariana PINTOS DanielaSAMPAIO TECHERA Carolina
CoachCORBO Mauricio
SPAGNA Ranking FIP 2
CEPERO RODRÍGUEZ Álvaro DÍAZ SANGIORGIO Matías FernandoDÍAZ MARTÍNEZ Juan Martín LAHOZ RODRIGUEZ Guillermo LEBRÓN CHINCOA Juan MIERES PETRUF Juan José NAVARRO COMPAN Francisco JesúsSANTANA FERRERO Aday
CoachGARCÍA ARIÑO GARCÍA Jon
ITALIA Ranking FIP 6
BURZI EnricoCAPITANI MarceloCATTANEO DanieleCERVELLATI AlessandroPALMIERI SaverioSERAFINO MaurizioSPIZZICA MatteoVERGINELLI Lorenzo
CoachSPECTOR Gustavo
GERMANIA Ranking FIP 10
BOEHNKE ChristianGREIF TorstenHERBERT Justus Alexander LINGEN Daniel MORDHORST AndréNOWICKI DariuszPANSKE ClaudiusSCHMIDT Fabian
CoachSCHÄFER German
AUSTRIA Ranking FIP 14
ALTEN DavidBIERENT DominikEDERER MatthiasHUBER RalphKRENN ChristophSCHÖDLBAUER GustavoSIMON DavidSOTIRIU Kristopher CoachKRENN Josef
PARAGUAY Ranking FIP 3
ARMOA RodrigoBENÍTEZ José Orlando DUARTE VILLALBA Rubén Antonio GÓMEZ FRETES Rodrigo AlejandroGONZÁLEZ CARÍSIMO Diego Raúl HAHN VILLALBA Christian José JANSSEN AdrianMILTOS ALMIRÓN Carlos Samuel
CoachLOPEZ Sebastián
MESSICO Ranking FIP 7
ACEVEDO ITURRIBARRIA Pablo AROZARENA Fernando BRAVO RobertoDAVILA GiovaniLOREDO ALMANZA Gabriel MENDIOLA MOLINA Ignacio MONTOYA Rodrigo MUJICA Fabian
CoachORTEGA Felipe
SVEZIA Ranking FIP 11
ANDERSSON AntonBRODEN OlaFRIDOLF Bo Roger Daniel MEHMEDOVIC HuseinMOSSBERG BjörnPÅLSSON Tomas Andreas SEGER Bobby SONESSON Christoffer
CoachTHELLMARK Johan
FRANCIA Ranking FIP 14
BENSADOUN LorentLAPOUGE Mathieu MANNARINO Morgan MOREAU Maxime RITZ JérémySCATENA JérémyVEBER Fabien
Player/CoachTHELLMARK Johan
CILE Ranking FIP 4
BECERRA JORQUERA Luis AlejandroGALINDO ORTIZ Mario Enrique GUERRERO GONZALEZ Mauricio IgnacioPEREZ VERA Andrés Eduardo SANTIBAÑEZ METTIFOGO Claudio AndresSUAREZ GONZALES Diego Andrés VALDÉS GONZALEZ Javier Ignacio ZAHRI Carlos Eduardo
CoachPAROLIN Héctor Fabián
URUGUAY Ranking FIP 8
AGESTA RODRIGUEZ Lucas ARTÍA MALUGANI Ignacio CAORSI BRUNELLI Alcides Agustín CHIRIBAO POMBO Federico PIASTRI SILVEIRA Valentín RAMOS SALDIVIA Diego SebastiánSORIA KUTSCHER Franco VEIGA TRINDADE André
CoachSOUZA W. Alejandro
BELGIO Ranking FIP 12
GALA JérémyJEUNIAUX Laurent LEROY JérémyMONTOISY Laurent DanielMORETTI GéraldROCHUS Christophe Philippe ROCHUS Olivier WITMEUR Alec Paul
CoachABARCA Juan Pablo
GRAN BRETAGNA Ranking FIP 14
BROOKS RichardDARLINGTON GraemeMEDINA MURPHY Christian LEACH JohnJONES SamMURRAY ThomasFARQUHARSON Sandy ASENSIO James
CoachANDRINI Mauricio
ARGENTINA Ranking FIP 1
ALLEMANDI Adrián Fernando BELASTEGUIN Fernando JavierGOMEZ SILINGO Agustín GRABIEL Maximiliano Sergio GUTIERREZ Carlos Daniel GUTIERREZ Cristian Hugo LAMPERTI MiguelSANCHEZ Maximiliano Raúl
CoachMOCOROA Sebastián
BRASILE Ranking FIP 5
CUNHA LucasDA CUNHA BERGAMINI LucasDE OLIVEIRA CAMPAGNOLO Lucas FLORES João PedroFLORES StefanoJULIANOTI Julio CesarNAKID BrunoNUNES GOMES Francisco De Paula
CoachFERREIRA Gilberto
STATI UNITI Ranking FIP 9
ALCÁNTARA RicardoARIZPE José PabloBELTRAMINO Adrian CHUN John E.FRIAS Alexander Christian RIVEROLL Francisco
Player/CoachMAY MICHAEL EDWARD
PORTOGALLO Ranking FIP 13
BASTOS JoãoNEVES FranciscoOLIVEIRA MiguelPASCOAL VascoPLANTIER PedroROCHA DiogoSANTOS TiagoSCHAEFER Diogo
CoachRODRIGUEZ Juan M.
Le schede di tutte le squadre che parteciperanno al XIII° Campionato Mondiale di Padel. Dal posizionamento in classifica agli allenatori
e i rispettivi atleti che compongono ogni team nazionale. 96 donne e 135 uomini, alcuni nel doppio ruolo di coach e giocatore. Nomi illustri sia tra gli uomini che tra le donne.
Le moltissime presenze dei giocatori professionisti che partecipano sta-bilmente al circuito del World Padel Tour renderanno questa competizio-ne affascinante e spettacolare.
Tutti iProtagonisti
24 PA D E L PA D D L E 25 PA D E L PA D D L E
SLIDINGDOORS
LA SPERANZA È DI VEDERE UN MONDIALE EQUILIBRATO E SPETTACOLARE.C’È MOLTO DA FARE
Con Daniel Patti, Presidente della Federazione internazionale, scambiamo un paio di battute prima del via di questi campionati Mondiali di Padel in Portogallo.
Manca ancora poco al via di questo
XIII° Campionato Mondiale di padel.
E’ sicuramente il più grande evento
della stagione agonistica ma non solo.
Rappresenta il momento di valutare dove
l’attuale movimento sportivo vuole andare
e quali obiettivi raggiungere. Soprattutto
capire come arrivare alla meta. I binari del
padel passano per Cascais, la città dei “Re
e dei pesci”. Sarà un’importante crocevia
atteso due anni (il tempo che intercorre
“E’ il momento delle verifiche. Mi aspetto un clima disteso e un dialogo proficuo.”
tra un mondiale e l’altro). Sarà il momento
per vivere lo sport ma anche del confronto al
vertice di chi lo gestisce.
Raccogliamo qualche battuta del Presidente
della Federazione Internazionale, Daniel
Patti, a pochi giorni dal taglio del nastro
che ufficialmente aprirà questi Campionati
del Mondo 2016. Di orginine argentina ma
trapiantato da anni in Italia, proprio nella
terra bolognese che ha sentito i primi vaggiti
del padel italiano.
Cosa si aspetta dal mondiale sotto il punto di
vista sportivo?
“Innanzitutto che nessuno si faccia male e che ci sia maggiore equilibrio e risultati meno scontati rispetto al passato. Significherebbe partite innanzi tutto più spettacolari. Dal punto di vista organizzativo ci siamo dotati di una struttura super professionale con personaggi con grande esperienza negli eventi sportivi internazionali definiti Premium. I presupposti per un grande successo ci sono tutti. Il Campionato Mondiale è l’evento clou della nostra attività vi partecipano più di 250 atleti per 28 nazioni. Tutta l’attenzione del mondo del padel sarà concentrata su Cascais.”
Il padel è passione anche fra voi presidenti ?
“Assolutamente si. A volte certe incomprensioni si superano giocando insieme una bella partita. Il problema sarà trovare il tempo.”
Daniel Patti è da quattro anni alla guida della
Federazione Internazionale di padel e durante
i Mondiali di Cascais ci saranno le elezioni
per il rinnovo delle cariche. Alla votazione
parteciperanno tutte le federazioni associate.
Presidente cosa si aspetta?
“Mi aspetto che l’atmosfera sia serena e offra spunti interessanti per il consiglio direttivo futuro. E’ il momento delle verifiche ma c’è molto da fare. La federazione spagnola si presenta con un nuovo direttivo. Spero ci sia un dialogo proficuo. La Federazione Internazionale deve cercare di tutelare i paesi leader ma anche promuovere il gioco del padel dove ancora non è conosciuto. Gli obiettivi verranno comunque indicati dall’assemblea delle federazioni locali ma è il momento di porre grande attenzione ai paesi meno sviluppati e aiutarli a raggiungere una struttura organizzativa adeguata. Le federazioni sono il motore dell’attività. Ci riuniremo tutti insieme (europei, sudamericani, arabi, americani, etc ) per ascoltare le esigenze di ognuno.”
E dai ragazzi cosa si aspetta?
“Sono il nostro futuro. Non dobbiamo deluderli. Ci vogliono campi, maestri e soprattutto educatori per farli crescere e se vorranno diventare dei campioni. Fortunatamente il gioco del padel è divertente e i bambini lo amano.”
26 PA D E L PA D D L E 27 PA D E L PA D D L E
CASCAIS NATA DA PESCATORI, CRESCIUTA DALLA NOBILTÀ. LA CIT TADINA PORTOGHESE SARÀ L’OMBELICO DEL MONDO DEL PADEL
Praia da Rainha - © Katatonia82
La cit ta’ deiRe e dei pesci
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SOPRAUno scorcio dei tetti della città.
FOTO GRANDEVista aerea della tipica pavimentazione di Cascais che ricorda quella brasiliana di Copacabana.
A DESTRA IN ALTOUna vista mozzafiato dal faro di Cabo da Roca che domina dalla scogliera
Un tempo era solamente un piccolo villaggio di pescatori ma l’anima di questa terra, con le sue coste e le sue ac-
que, era destinato a crescere.
Divenuta un importante punto d’attracco delle navi che andava-no verso Lisbona, Cascais visse un importante sviluppo intorno al XIV secolo.
Fu grazie a Luigi I di Braganza, in portoghese Luís I, re del Portogal-lo, che Cascais venne tramutata in ridente località balneare. Egli stesso convertendo la fortezza della piccola cittadella, la trasformò nella residenza estiva della famiglia reale portoghese. Gesto che venne seguito dalla nobiltà di quel tempo modificando completamente il volto di quell’antico borgo di pescatori divenuto sempre più meta turistica dell’aristocrazia portoghese.
A 25 km da Lisbona, oggi Cascais è un’affermata località balneare dall’anima vivace e cosmopolita. Dal 14 al 19 novembre diventerà l’ombelico del mondo padelista ma gli eventi che sfruttano le potenzia-lità della cittadina portoghese non mancano.
“La città dei re e dei pesci” (que-
sto il suo famoso quanto bizzarro soprannome) ha mantenuto quel raffinato e sofisticato appeal con-tinuando ad attrarre l’alta società, famosa e benestante di Lisbona.
Meta da un giorno o anche più, Cascais è facilmente raggiungibile da Lisbona con autobus o treni a poco più di 2€ a biglietto. Si lascia scoprire tra i vicoli della cittadella ma al tempo stesso svela quanto è il suo passato tra musei (ingresso li-bero) e dimore storiche. Per visitar-la in bicicletta (è possibile noleg-giarle gratuitamente) basta seguire la pista che costeggia la costa. Dalla scogliera di “Boca do Inferno” alla grande spiaggia di Guincho, meta indimenticabile per moltissimi surfisti, per arrivare fino a Cabo da Roca con le impressionanti scogliere
Il piccolo villaggio di pescatori si trasformò nel tempo in cittadina
balneare della borghesia portoghese grazie al Re Luigi di Braganza intorno al
XIV secolo
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© Dimitrisurkov | Dreamstime.com
30 PA D E L PA D D L E 31 PA D E L PA D D L E
su cui l’oceano si infrange terminando la sua corsa.
8 km di tragitto lungo cui si trovano numero-si luoghi d’interesse. Negozi di artigianato, fortificazioni, fari e splendide formazioni rocciose accompagnano le pedalate dei turi-sti più attivi.Per quelli invece più sedentari le spiagge di Cascais rappresentano una comoda cornice per una vacanza più rilassante.
Praia da Rainha è l’insenatura più piccola ma anche la più pittoresca di Cascais, così bella che fu scelta dalla Regina Dona Amelia come sua spiaggia privata, da cui il suo nome.
Circondata da rocce, con sabbia dorata e acque limpide, offre ottimi servizi tra cui un beach-bar aperto fino a tardi con musica ed intrattenimento.
Il tramonto incornicia una piacevole giornata che si chiude gustando pesce fresco e aperi-tivi fino a tarda notte.
In treno o in autobus a prezzi molto bassi, Cascais è facilmente
raggiungibile da Lisbona per poi esser visitata in bicicletta
gratuitamente
Italian Express srl Via Cassia 8a Roma (Ponte Milvio) tel 06-33220055
32 PA D E L PA D D L E 33 PA D E L PA D D L E
34 PA D E L PA D D L E 35 PA D E L PA D D L E
di Fabrizio Romiti
36 PA D E L PA D D L E 37 PA D E L PA D D L E
Che visione hai nel prossimo futuro?
“Fino a qualche anno fa il padel era praticato soltanto nei paesi latini mentre ora sta crescendo anche in Germania e Olanda. In quasi tutti i paesi d’Europa si parla di padel. Il fenomeno crescerà ancora perché il principio di questo sport è di essere fruibile a chiunque. E’ una disciplina di larghissima socializzazione. Tutti possono praticarlo. Non importa il livello di conoscenza tecnica, lo stile, la condizione fisica, quella economica. Il padel unisce tutti dividendo i giocatori fra loro a coppie, mettendoli in competizione. La capacità di aggregazione e socializzazione sono fortissime. E poi magicamente si torna bambini.”
Sport, gioco oppure moda?
“Nel padel c’è tutto. E’ una miscela esplosiva. Se devo utilizzare una sola parola dico: divertimento. Chi gioca a padel si diverte. Questa è la magia. Quando alleno la squadra di serie A del mio circolo (Gardanella Milano) faccio delle sessione molto dure e di grande concentrazione ma appena faccio una pausa i ragazzi iniziano subito a scherzare fra loro. Credo che accada in tutti i circoli
C’è u n detto in Argentina
che recita: “la pelota
busca el jogador”, la
palla cerca il giocatore.
Gustavo Spector lo
ripete con grande semplicità e naturalezza,
la stessa che mostra quando gioca.
In campo Gustavo potrebbe rimanere per
giorni interi senza mai stancarsi. Non fatica
- almeno sembra – e non forza mai un colpo
ma accarezza la palla con un tocco dolce e
velenoso.
L’eleganza del controllo si misura in
piccolissimi movimenti fatti sempre in
sintonia con il mondo. Senza aggressività
ma in pace con tutti. Pareti, palla e avversari.
Quando la superiorità è assoluta.
Gli argentini sono i grandi maestri di questo
sport. Bisogna comunque precisare che
la frase argentina vale solo per giocatori
esperti che sanno muoversi in anticipo. Si
chiama lettura del gioco, o se volete lettura
della palla.
Gustavo come hai iniziato?
“Giocavo a tennis ma un giorno un mio amico mi invitò a provare il padel. Fu subito amore. Un rapporto davvero speciale, non ho mai smesso. Al primo torneo conquistai la semifinale e dopo altri due tornei sono rimasto letteralmente coinvolto come fosse una religione.Oltre il padel niente.”
“Con il padel fu subito amore. Tutti possono
praticarlo. E’ come tornare bambini”
“Aggregazionee socializzazione sono la forza del
padel”
“La magia del padel è puro divertimento”
Nella foto: Gustavo Spector, classe ‘69 e sangue argentino.
38 PA D E L PA D D L E 39 PA D E L PA D D L E
– in Italia, Argentina o Spagna - e a tutti i livelli.”
Allenatore e giocatore. Qual’è il
ruolo più difficile?
“Sono stato professionista in Argentina dai 20 ai 25 anni. Ora che ho la mia accademia di padel e sono il tecnico della nazionale italiana, occupandomi anche di fare formazione per la federazione italiana, il ruolo da giocatore sta venendo sempre meno. Gioco perché mi piace tantissimo lo sport ma ormai preferisco dare spazio ai miei giocatori. Ho altre priorità e il mio ruolo si è spostato anche se giocare mi piace ancora da morire. È molto
difficile ma bisogna accettare i tempi che passano.”
In Italia manca un vero vivaio.
Ci sono pochissimi ragazzi che
giocano a padel.
“I vivai e le scuole sono fondamentali per il futuro di qualunque sport. Siamo tutti d’accordo su questo principio ma bisogna avere pazienza perché il padel in Italia non è ancora lo sport di tutti
e fino a quando un genitore non lo conoscerà, non porterà mai i propri figli a giocarci. E’ normale che la tendenza sia quella di orientare il proprio figlio alla
pratica delle discipline classiche e più popolari come calcio, basket, nuoto o tennis. Ma con il tempo anche il padel conquisterà il suo spazio. In Argentina o in Spagna - dove continua ancora a
crescere in maniera costante - ci sono stati anni in cui si è vissuta la stessa situazione di crisi giovanile che abbiamo qui da noi. Cinque anni fa in Spagna – un paese con oltre quattro milioni di praticanti - c’era una sola categoria di ragazzi agonisti con grandissime difficoltà per organizzare un’attività
agonistica decente. I tornei dei ragazzi venivano spesso cancellati per numero insufficiente di partecipanti oppure venivano inglobati con altri tornei, magari di categoria diversa.Oggi invece è tutto diverso ma c’è voluto tempo. Quello che dobbiamo fare è creare le condizioni per aiutare questa crescita un lavoro importantissimo sul quale la Federazione stessa è già impegnata seriamente. I circoli che svolgono questo tipo di attività rivolta ai giovani ricevono materiali e incentivi. Penso che siamo sulla strada giusta.”
Ci sono giovani di buone speranze?
“Si, ne ho visti tanti. Molti non li conoscevo e guardandoli giocare un ottimo livello di padel inizialmente li
avevo scambiati per stranieri venuti a giocare in Italia. Invece poi mi sono informato meglio ed ho saputo che sono ragazzi romani, tra i 23 e i 28 anni che giocano da circa un anno. Di alcuni non conosco ancora il nome. Ma li sto seguendo.”
A livello femminile invece cosa
manca?
“Credo che per questa categoria vada fatta una distinzione. Se guardiamo il livello femminile da un punto di vista qualitativo dico che l’Italia ha un livello veramente alto ma se lo giudichiamo da quello quantitativo siamo ancora molto indietro rispetto agli uomini. Ma anche qui bisogna fare un’analisi più approfondita. Se consideriamo le giocatrici presenti nei circoli c’è una quantità enorme di donne di livello medio-alto non ancora tesserate. Manca invece quantità a livello agonistico ma sono rimasto sorpreso da quante donne, anche ex-tenniste WTA, dopo aver giocato due volte mi hanno chiesto di essere allenate per migliorare il proprio gioco. In questo le donne sono più in gamba degli uomini che da questo punto di vista sono sono un po’ presuntuosi… E mi fa sorridere vedere
le coppie sposate o di fidanzati che hanno un approccio opposto: la donna vuol fare lezione e l’uomo vuole subito giocare pensando di non aver bisogno di imparare. Ma poi passano 3, 4 mesi e le donne cominciano a battere anche gli uomini. E’ molto divertente e questo ci fa capire che tutti abbiamo bisogno di allenarci per crescere.”
Cosa ci dobbiamo aspettare da
questo Mondiale, qualche nome
“illustre” è stato sacrificato per far
posto ai nuovi. Cosa ti ha spinto
a scegliere gli azzurri che hai
convocato?
“Nella scelta dei giocatori da convocare influiscono diversi fattori. Non voglio parlare dei singoli ma della squadra intera. Otto giocatori che cercano di raggiungere tutti insieme un unico obiettivo. Si ragiona soprattutto sugli eventuali abbinamenti e non ci si ferma al singolo incontro. L’impegno sarà molto pesante. La prima fase e poi quella dei quarti di finale. Credo in questo gruppo. Ognuno di loro sa cosa fare per dare il proprio contributo.Ne riparleremo dopo il mondiale adesso è il momento di scendere in campo con il giusto approccio mentale.”
“Giocare mi piace ancora tantissimo ma ora ho altre priorità. Bisogna accettare i tempi anche se è difficile.”
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Quali sono le difficoltà maggiori di un coach?
Il ruolo dell’allenatore è particolare. Trovare la via giusta per comunicare e incitare ogni giocatore per farlo rendere al massimo rappresenta la vera essenza di questo ruolo. Ma anche del giocatore perché il mio scopo come coach è far sì che ogni mio atleta dia il 100%.Le parole che devi utilizzare per ogni giocatore sono assolutamente diverse. Ci sono giocatori che devi
pressare fino a farli anche arrabbiare, quando serve, per fargli tirare fuori il meglio. Con altri invece devi parlare a voce bassa per evitare che questi si chiudano. Poi c’è quello al quale basta essere incitato o quello che deve sentirsi dire esattamente quello che deve fare. Riuscire a capire, trovare, scoprire e toccare il punto esatto di ogni giocatore per farlo rendere al massimo è la chiave di questo ruolo..
Cosa chiedi maggiormente in campo ai
tuoi giocatori?
“A volte la mancanza di esperienza fa sì che l’atleta tenda a chiudersi un pochino intimorendosi davanti all’avversario. La mia filosofia è quella di vincere giocando, cercando il risultato e non aspettando di vedere cosa fanno gli avversari. Questo non vuol dire essere solo violento o aggressivo.
Significa cercare la soluzione di gioco adatta alla situazione, in base al momento, optando, qualora fosse necessario, anche per un gioco in difesa, lento, ma sempre lottando fino alla fine cercando di fare il gioco e non aspettare il gioco altrui.
Sono sempre dell’idea di essere propositivo. Posso giocare anche in difesa e comandare al tempo stesso il gioco.”
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IL PADEL SECONDO MARTINA
La forza e la passione di Martina Camorani.Bolognese, classe ‘78. Ha tante idee per la crescita
del movimento italiano unite a sana sportività.
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DDeve essere stata una sensazione
strana. Essere catapultati per caso
sulla ribalta del circuito mondiale
del padel senza neanche avere
il tempo di pensare. Un shock.
Martina Camorani aveva deciso di
trascorrere un mese a Barcellona
per scoprire la vera essenza del
Padel. Una profonda full immersion
che soltanto chi ha grande passione
riesce a capire. La proposta
“indecente” arrivò da Andrea
Balducci che a Barcellona è come
Maradona a Napoli o se preferite
Raiola nel calcio di oggi.
Balducci convinse Martina a tentare
un’esperienza unica. Partecipare a
una tappa del World Padel Tour. Un
sogno.
“Un’esperienza molto positiva. Mi sono resa conto di persona del differente approccio del Padel professionistico. La velocità della palla non ha paragoni in Italia. Il comportamento e la preparazione sono curati nei minimi
dettagli. Nonostante ci siano giocatrici di tutte le età nel circuito entrano - senza sfigurare - anche molte ragazze giovani. Una bella differenza rispetto al nostro movimento”.
Li raggiungeremo mai?
“Non lo so. Bisogna puntare sui giovani, avere fiducia e pazienza. Forse al prossimo cambio generazionale le cose possono cambiare parecchio. In Italia chi gioca a Padel proviene da altre discipline mentre in Spagna molti crescono con la racchetta di Padel in mano. Ci vuole tempo ma anche da noi ci sono ragazze nate con il padel. Un’altra storia.”.
Perchè in Spagna è così popolare?
“I motivi sono sempre gli stessi. In Argentina, Spagna e ora anche da noi,
il padel è sociale. Si gioca in quattro ed è molto più immediato del tennis. A mio avviso la differenza tra noi e la Spagna è che da loro è praticato da molte donne. Il livello non è altissimo ma sono davvero tante mentre da noi siamo poche rispetto agli uomini. A livello amatoriale però le cose stanno andando bene. Questa estate a Cervia hanno montato un campo proprio sulla spiaggia ed è stato un successo. A Roma il Padel è esploso. Ora
serve un supporto dalla federazione per crescere ancora perché siamo a un livello quasi amatoriale. Per giocare un torneo a volte devi metterti in ferie al lavoro. E’ sempre tutto molto difficile. Cambierei qualcosa anche per l’attività dei giocatori in nazionale. Per esempio il numero dei raduni. Due anni fa feci diversi tornei a Roma e il bilancio spese/entrate fu un disastro. Ogni week end ti partono almeno 300 euro. Ci arrangiamo facendoci ospitare da qualche amicizia. Se non ci fosse la passione nessuno si iscriverebbe a un torneo lontano da casa. Non ha senso, meglio fare un week end a Barcellona.”
“Giocare la tappa del WPT è stato fantastico.
L’approccio al padel è molto diverso dal nostro”
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Questi problemi allontanano i
giocatori dai tornei, soprattutto gli
Slam?
“Sono troppi. Credo sia troppo presto programmare tutte queste tappe. Sarebbe più utile concentrare i tonei più importanti in poche tappe e cercare di obbligare i giocatori migliori a partecipare. Poi bisogna lavorare molto con il movimento di base e incentivare l’attività agonistica dei principianti che però non devono trovare al primo turno avversari impossibili. La soluzione potrebbe essere anche un tabellone dedicato ai perdenti. Altrimenti si allontanano.”
Come funziona in Spagna?
“Ci sono i tornei agonistici a cui partecipano quelli che sono interessati ad percorso agonistico federale ma poi ci sono una serie di tornei, definiamoli “privati”, sostenuti dagli sponsor a cui partecipano anche giocatori forti. Vengono fatti una volta al mese. Ho partecipato ad uno di questi in cui lo sponsor era un gruppo che sostiene anche Belasteguin.
Le categorie sono divise in prima, seconda, terza e quarta. Al torneo si giocavano per ognuna di queste categorie il femminile, il maschile ed il doppio misto. Questo dà la misura anche di quanta gente frequenta questi eventi.
Eventi è la parola chiave?
Si assolutamente. L’ultimo giorno ci fu anche un’esibizione di Bela, Lima e Juan Martin Diaz. Con l’iscrizione di 20€ ricevevi l’accesso alla cena finale offerta dagli
organizzatori in cui poi si svolgevano le premiazioni in un ambiente molto bello con piscina.E’ così che invogli la gente a partecipare e soprattutto a tornare anche se perdi. A volte la serata finale si fa in discoteca.Da noi questo non si è mai visto. In Spagna i tornei durano una settimana – si gioca solo la sera - sono una festa del Padel.
Hai citato Belastaguin. Hai
partecipato alla traduzione del suo
libro e lo conosci personalmente.
Cosa ti ha colpito di più di questo
straordinario giocatore?
La semplicità. E’ una persona molto cordiale. Un campione dovrebbe essere sempre così, deve saper comunicare e essere disponibile. Quello del Padel è un mondo umile. Bela è consapevole
che finita la carriera sportiva, dovrà mettersi a lavorare.”
Martina Camorani ha iniziato a
giocare a Padel nel 2006, anno in
cui partecipò al suo primo mondiale.
Poi non ha più giocato per quattro
stagioni e nel 2012 ha ricominciato
ad allenarsi seriamente.
Questo è il mondo del Padel secondo
Martina Camorani. Martina ha forza
e tante idee e vorrebbe migliorare
culturalmente questo nostro piccolo
“grande” mondo come fare in modo
che sia maggiore sportività e rispetto
fra i giocatori.
“Introduciamo un momento di fair-play prima dei match, come succede nel calcio. Auguriamoci tutti buon divertimento e “Buon Gioco”.
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La storia di un argentino di bisnonno italiano che giocherà nell’Italia al prossimo Campionato Mondiale di padel..Una vita di viaggi inseguendo sempre la stessa passione.
di Paolo Cecinelli
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QQuando passava tra i campi se
ne accorgevano tutti. Aveva
poco più di tre anni e camminava
all’interno de “il Club Tennis di
Santa Fe” strusciando per terra una
racchetta di legno. Ne usciva un
rumore sgradevole ma nessuno lo
rimproverava. Era la mascotte del
circolo.
La storia di Marcelo Capitani e il
Padel inizia proprio lì, nei viali di quel
circolo di tennis dove passava intere
giornate giocando con racchette
e palline ma senza ancora essere
in grado di sostenere un incontro
regolare. Marcelo è nato a Santa Fe
de la Vera Cruz, una città di seimila
abitanti nel nord dell’Argentina,
importante polo commerciale
in una zona prevalentemente
agricola. La città è collegata con
un tunnel sub-fluviale con Paranà.
La passione per lo sport a Santa Fe
ha una lunga tradizione. Qui sono
nati ed sono stati iniziati diversi
campioni tra cui calciatori come il
famoso portiere Nery Pumpido;
l’attaccante e campione del mondo
con la nazionale argentina nell’86
Pedro Paolo Pasculli; Santiago Juan
Gentiletti – ex Lazio ora difensore
del Genoa; Juan Pablo Carrizo
portiere dell’Inter e due icone
mondiali come il pilota di formula
uno ex-ferrarista Carlos Reutemann
e il pugile Carlos Monzon.
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Vincenzo Capitani, il bisnonno di
Marcelo, emigrò in Argentina agli
inizi del novecento in cerca di fortuna
partendo da Pollenza, provincia di
Macerata, un paesino oggi di quasi
seimila anime sulle colline marchigiane.
A Pollenza non ci sono campi da Padel
ma Marcelo è curioso di visitare il luogo
dove la sua famiglia è cresciuta. E’
grazie a Vincenzo che Marcelo Capitani
è stato convocato nella nazionale
italiana come oriundo.
“Sono orgoglioso e onorato di poter giocare per il paese che mi ha aperto le porte. Il paese che rappresenta le mie origini”.
Le parole orgoglio e onore nella
provincia argentina hanno un valore
speciale. Marcelo sta già imparando
l’Inno di Mameli perché ha grande
rispetto per la maglia azzurra. Nello
spogliatoio del circolo dove lavora – il
Due Ponti di Roma – nonostante non
siano molto intonati i suoi compagni
di squadra (Lorenzo Verginelli, Serf e
Saverio Palmieri) lo stanno preparando.
Marcelo è numero 60 nella classifica
del World Padel Tour. Anche Potito
Starace, ex numero 27 al mondo nel
tennis, fa parte della squadra del
circolo romano e gioca almeno due
volte a settimana con Capitani. Per
lui Marcelo è “tanta roba” come dice
scherzando.
Ma quanto può migliorare il Padel
italiano?
“Mi piace moltissimo il carattere dei
giocatori italiani. Hanno sangue caldo, una componente decisiva per un giocatore. Se riusciamo a lavorare bene e con qualità abbiamo un grande futuro. E’ fondamentale fare partite di alto livello. Mi sto impegnando insieme al Presidente del Due ponti Emanuele Tornaboni e al direttore del circolo Leonardo Schiavoncini, in un progetto dedicato ai giovani. Esistono metodi di allenamento molto efficaci e i ragazzi hanno una velocità di apprendimento pazzesca”.
Quanti anni avevi quando hai iniziato a
giocare a Padel?
“Ho iniziato a giocare a “Criollo”, una specie di mini-tennis su campo ridotto e sono stato
campione argentino under 9 e under 11 ma il primo torneo vero l’ho fatto quando avevo appena cinque anni. Giocavo con Nerone, Nito Brea e Gastone Malacalza e trascorrevo tutti i giorni dentro il club che era a trecento metri da casa mia. Nel 1989, quando avevo , mio padre prese in gestione il ristorante e così diventò anche la mia casa. Sono cresciuto con una racchetta in mano. La mia vita è girata intorno ad una “pala”. Un rapporto incredibile. L’ho sempre rispettata. Non ho mai dato la colpa alla racchetta o alla palla. Quando sbagli è soltanto colpa tua.”
Ma quando hai giocato per la prima
volta a Padel? Ma soprattutto è stato
“Mi sto impegnando in un progetto dedicato ai giovani. Loro hanno gran voglia di apprendere”
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un amore violento come sta accadendo ora in
Italia a tutti i praticanti?
“Avevo quindici anni, era il 1990. Partecipai e vinsi un torneo a Santa Fe. Fu subito passione. Il Padel è divertente e ti permette di esprimerti. E’ difficile da spiegare ma all’epoca giocavo a calcio, ero un buon centravanti ma quando conobbi il Padel dissi a mio padre “lascio tutto per il Padel”. Mi ha conquistato subito sin dal primo colpo. Negli anni ’90 ci fu un vero e proprio boom del Padel in Argentina e io ne rimasi travolto. E’ incredibile perché la sensazione che ho provato la prima volta che ho giocato è la stessa che provo ora. Piacere. Divertimento. Subito immediato. Al primo colpo che fai.”
Raccontaci una storia che faccia capire
questa passione.
“Avevo meno di sedici anni e giravo l’Argentina in auto con il papà del mio compagno di doppio partecipando a un circuito di tornei che si disputavano a metà settimana prima della tappa dei professionisti. Mercoledì e giovedì e poi via lasciavamo il campo. Una specie di prologo, di anteprima che serviva per farci fare esperienza ma anche per promuovere il Padel. Facevamo tantissimi chilometri in auto perché le città che ospitavano le gare erano lontanissime. Un giorno però mi sono ribellato e non sono salito in auto per tornare a casa. Volevo rimanere a vedere i professionisti e così è stato. Sono rimasto lì tre giorni e poi sono tornato da solo con gli occhi pieni di sogni. Avevo scoperto il vero Padel.”
Marcelo Capitani come il bisnonno Vincenzo.
Ci vuole grande personalità per fare certe
cose e bisogna saper avere le idee chiare.
Indipendente, libero e coraggioso come tutti gli
italiani che emigrarono in Argentina a inizio del
Novecento.
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LA “MANITA” DI ACUERO
LA REALTÀ CATALANA
SPORT E DIVERTIMENTO
GIUNTO ALLA 5a EDIZIONE IL RADUNO DI PADEL BARCELLONA / ITALIA ACUERO STAR’S PADEL
L’appuntamento, come da consuetudine,
permette agli amatori del padel spagnoli
ed italiani di sfidarsi in una serie di incontri
non competitivi dove si alternano momenti
di buon gioco a, soprattutto, attimi di
divertimento e risate accompagnati, perché
no, da qualche bicchiere di “cerveza”.
“Al contrario di altri sport il padel dà poche occasioni per accendere polemiche o nevrosi che lasciamo volentieri ad altri settori sportivi”, dichiara Alessandro Venuto, direttore marketing di Acuero, “È anche per questo che le bellissime giornate destinate a questo evento riservano sempre tante risate in compagnia dei nostri amici di Barcellona che di sicuro sanno come divertirsi e divertire i loro ospiti. Colgo infatti l’occasione - conclude Venuto - per ringraziare tutto lo staff ed i soci del club Star’s Padel e non ultimi Andrea Balducci e Lluis Roura che ci accolgono
sempre con tanto affetto e professionalità”
Gli fa eco Andrea Balducci:”Numerosi gruppi di padelisti vengono tutte le settimane da tutta Italia, specialmente da Roma allo Star’s Padel per lezioni, corsi, clinic, ecc. Vogliono vedere lo spettacolare circolo di Bela, conosce-re il numero 1 al mondo, farsi firmare qualche autografo e farsi una foto con il campione.
Questa volta per iniziativa di Acuero - prose-gue Balducci - è stato fatto un raduno di 10 italiani a Barcellona, tra cui Sandrine Testud. Hanno giocato partite e tornei all’americana con giocatori ed allenatori dello Star’s Padel per due giorni, oltre ad essere stati in un altro bel circolo al mare (Accura Gavá Mar). E’ già la terza volta che Acuero è presente a Barcel-lona.
Non resta che attendere con trepidazione
la sesta edizione di questa manifestazione,
senza prima escludere una visita dei nostri
amici di Barcellona nella città eterna, Roma.
Trionferà come sempre il divertimento e
l’amicizia. Stay tuned!!!
“Già prima di partire, avevo la percezione che il padel fosse molto aggregativo e socializzante.”Ne ha avuto la conferma Genni Eboli
che ha preso parte a questa trasferta
catalana con il gruppo italiano proprio
per meglio capire lo spirito spagnolo.
“Nel mio circolo - prosegue Genni - infatti, ho provato a trasmettere questi stessi input con ottimi risultati e questa esperienza di Barcellona mi fatto capire che la forza del loro movimento
è effettivamente questa. Centinaia di persone che giocano a padel la sera in un solo circolo è stupendo ma ancora più è bello vedere girare tra loro personaggi del mondo dello sport come Puyol e Bela con quella naturalezza.Dal punto di vista tecnico ho notato che nel movimento medio non c’è tanto gap tra i nostri giocatori ed i loro. La differenza sta invece nel movimento di base che, come quello dei pro, è molto più numeroso ed esperto del nostro.
Nelle foto:Alcuni momenti di gioco svolti nei due circoli di Barcellona.“Tutti contro tutti” una formula divertente e che dà modo a tutti di confrontarsi
AL TORNEO SOCIALE IN PREMIO C’È ANCHE UN’ORA DI GIOCO CON BELASTEGUINGli oltre 450 soci del club hanno
celebrato il torneo sociale (nome
“Ranking”) suddivisi in categorie
maschile e femminile (per la cronaca il
maschile vinto proprio da me assieme
al giocatore Roger Morte). Oltre ad
occuparmi dei gruppi che vengono
dall’Italia sono anche il capitano
sportivo delle squadre di Stars Padel.
Il torneo dura 3 giorni e le 140 coppie
giocano i primi due giorni i gironi,
e l’ultimo giorno un tabellone ad
eliminazione diretta fino alla fine.
Si gioca nei 14 campi, con diversi
sponsors che espongono i loro
prodotti. Il sabato si pranza tutti
insieme con birra e acqua libera.
Belasteguin gioca ogni torneo sociale
1 ora con i campioni e le campionesse
del precedente torneo sociale, che in
genere si disputa ogni 3 mesi.
SOCIALE ALLO STAR’S PADEL
PADELSOCIAL
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nella fotoMarco Bianchià
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ESSERE... UNO DEI TANTILa semplicità di un campione indiscusso. Fernando Belasteguin, allo Star’s Padel
si sente in famiglia e come uno dei soci.
hiamatele come volete: strategie
di marketing o semplici azioni di
pubbliche relazioni ma Fernando
Belasteguin, è lì che gioca con tutti. Si diverte e
fa divertire.
Entrare nello Star’s Padel è come varcare
l’ingresso del Advocate Center, la struttura di
allenamento degli Chicago Bulls o La Ciudad
del Real Madrid, meglio ancora la Ciutat
Esportiva Joan Gamper del Barca. Templi dello
sport dove respiri il profumo della gloria, dei
trionfi sportivi. Per quei malati della “pala” il
circolo delle stelle del padel rappresenta molto
più di un luogo dove ritrovarsi a giocare e in
molti farebbero carte false per essere ospite
nel reame del più grande giocatore di padel di
tutti i tempi. E lui è lì che scherza, ride e gioca
con gente (perlopiù sconosciuta per noi) del
suo circolo. Gente che lui conosce in realtà
uno per uno perché ha rapporti con tutti. Bela,
uomo e poi giocatore, è la semplicità in carne
ed ossa.
È in campo a giocare con i vincitori di un torneo
sociale disputato la settimana prima e lui è
quel premio per chi si è aggiudicato un posto in
finale.
Un po’ come se Messi si mettesse in palio dopo
una partita tra scapoli e ammogliati... Roba
poco credibile. Invece per l’argentino che
ormai vive a Barcellona, questo rappresenta la
quotidianità.
“Il rapporto con i soci del club, o meglio ancora con la famiglia del club, è eccezionale - ci confida l’argentino - Ogni giorno sono lì e tento di mantenere un contatto con loro, parlarci, dargli consigli quando sono in campo. Cerco di essere vicino alla gente perchè mi piace e perchè nel club io sono uno in più, sono uno di loro! Ogni tanto gioco con i soci. Questo tipo di attività a loro piace e li motiva per continuare a giocare. Molte volte mi piace entrare in campo anche con i bambini.”
La disponibilità a fare due chiacchiere veloci, un
selfie e un paio di battute con noi è incredibile.
C’è Bela ed il circolo è pieno. L’atmosfera
magica e allegra del popolo catalano è
contagiosa e quest’uomo ci ha già stregati...
C
64 PA D E L PA D D L E 65 PA D E L PA D D L E
nella fotoFernando Belasteguin
à
66 PA D E L PA D D L E 67 PA D E L PA D D L E
Stranieri si,ma sudoreitalianoGIOCARE CON LO STRANIERO O NO? A CHI NON PIACE VINCERE? PERÒ QUALCOSA NON QUADRA...
Lo straniero, uno degli
argomenti che va per la
maggiore sia fuori che
dentro al campo.
Commenti di esperti, o
presunti tali, commenti
di chi “io non ci giocherò
mai, preferisco perdere
che vincere così”, per poi ritrovarsi
iscritti in tabellone con un certo
Gutierrez (cognome molto diffuso
in Spagna) e commenti di chi rimane
fedele al proprio io e gioca solo con gli
amici (però un pensierino ogni tanto
se non si dovessero pagare magari ce
l’hanno anche fatto).
Ma la questione basilare è, perchè
giocare con lo straniero?
Del resto è una evoluzione sportiva
comune, nel calcio si è passati da
massimo due stranieri comunitari e uno
extracomunitario per squadra, a ogni
tanto qualche italiano fatelo giocare.
Certo nel padel l’evoluzione non può
essere così drastica, perchè questo
“spaccio” di stranieri può esitere solo se
c’è l’italiano che paga, andiamo quindi
verso un 1 su 2.
Il tutto, come dicevo, per cosa?
Vincere o apprendere?
Credo che l’unica cosa chiara sia che
lo spagnolo, l’argentino o il brasiliano
di turno lo facciano esclusivamente
per i soldi o per un bel viaggio in Italia
all inclusive, ma il giocatore italiano?
Quello che mi domando è: perchè si
paga lo straniero per farlo giocare
insieme a noi, ma non lo si paga per le
lezioni se lo scopo è quello di migliorare
il proprio padel?
Certo averlo di fianco è un piacere, è
divertente, è entusiasmante, nessuno
lo mette in dubbio, ma chiedo a voi, in
due partite si può apprendere la sua
bandeja o la sua parete?
Oppure giocarci insieme ha un unico e
grande scopo? Vincere!
In fondo lo spagnolo, o chi per lui,
viene pagato per questo, se necessario
invadendo anche la parte di campo
del proprio compagno, forse perchè
così gli fa vedere come si fanno i colpi?
Qualcosa non quadra.
Non giudico e lascio a voi decidere,
è chiaro però che è tutto legittimo,
pertanto si può essere d’accordo o
meno, si può decidere di farlo o meno,
ma quello che non si dovrebbe mai
fare è essere ipocriti, in fondo a tutti
piace vincere, anche quando si sta
disputando il torneo della parrocchia.
Credo che qui in Italia manchi molto
la cultura del “far fatica”, farsi ore di
lezione e sudare per apprendere, è
quasi un miraggio perchè “io non ne
ho bisogno”, perchè uno sport come il
padel, dove tutti, bene o male, possono
giocare, dove molti sono diventati
prima istruttori che giocatori, porta,
forse un po’ troppo, a sentirsi dei piccoli
Belasteguin. Ma il signor Belasteguin e
tutti questi ragazzi stranieri, per diritto
di cronaca, si allenano tantissimo.
D’altra parte per chi invece decide di
giocarci non con, ma contro, potrebbe
essere produttivo, a scapito della
vittoria forse, ma questo tipo di match
ti porta verso il “vero” padel, padel che,
senza l’aggiunta di stranieri, purtroppo,
diventa un “mini tennis”, vista la
provenienza del 90% dei giocatori
italiani più forti. Il tennis applicato
al padel in Italia ancora funziona, ma
credo anche che, per giocare altrove e
imparare, se quello è davvero lo scopo
ultimo, bisogni davvero fare uno sforzo
in più.
Il consiglio, a prescindere da tutto, è
di andare in Spagna, guardare la loro
realtà, sentire l’aria che si respira
nei loro club, fare lezione, guardarsi
le partite dal vivo del WPT, perchè
no, mangiarsi una buona paella, e poi
tornare qui e magari vincere un torneo
con lo straniero, ma dopo aver appreso
che non basta pensare di essere bravi
per esserlo veramente.
L’argomento stranieri ha da sempre sollevato tante polemiche. Giocarci o meno è una scelta personale. Certamente sarà fondamentale far propria la cultura del “far fatica” per migliorarsi e tutti gli stranieri si allenano tantissimo.
di Laura Pollacci
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Lorenzo Verginelli (a sinistra)e Juan Restivo (a destra)foto di Laura Pollaccià
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Smash di Marcelo Capitani (a destra)e Gustavo Spector (a destra)foto di Laura Pollacci
à
72 PA D E L PA D D L E 73 PA D E L PA D D L E
Braccia al cielo per Lorenzo Verginellifoto di Laura Pollaccià
74 PA D E L PA D D L E 75 PA D E L PA D D L E
SLAM NEL NAPOLETANOCapitani e Verginelli mettono le mani sulla tappa giocata a Pozzuoli. Trionfo anche per Guglielmi e Tommasi nel femminile.
Purtroppo questo VII° SLAM, organizzato dall’Accademia
di Paddle di Napoli, non ha generato molto interesse e
su questo bisognerà ragionare ma la formula di spalmare
sull’intero territorio nazionale le tappe non è male. Portare il padel
anche nelle zone dove questo è meno conosciuto ha una valenza
solo se poi si dà seguito a questa attività promozionale con un
coinvolgimento maggiore in termini di presenze e per fare questo
servirà uno sforzo in più da parte di tutti.
Per i giocatori in campo la presenza di Gustavo Spector,
selezionatore della nazionale, fa alzare l’attenzione e la voglia di
dimostrare di meritare una maglia azzurra. Nel maschile Capitani-
Verginelli hanno la meglio su Toccini-Palmieri che non riescono ad
ingranare mai la marcia.
Nel femminile il tabellone purtroppo è risicato e non ci sono molti
incontri ma l’ottimo feeling “familiare” tra Marina Guglielmi e
Valentina Tommasi permette un’agevole vittoria.
MATCHPROFILEProsegue la stagione agonistica. Gli Slam in programma offrono spettacolo e indicazioni azzurre
nella foto grandeManuel RocafortUscita di parete.
Saverio Palmieri esulta per il punto fatto.Maurizio Serafino in azione
Le vincitrici della tappaMarina Guglielmi e Valentina Tommasià
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nella foto grandeFrancesca Romana Zacchini
nella foto in alto a sinistraAlessandro Cervellati
nella foto in basso a sinistraValentina Tommasià
78 PA D E L PA D D L E 79 PA D E L PA D D L E
nella fotoAlessandro CervellatiSLAM ACCADEMIA TENNIS NAPOLIà
80 PA D E L PA D D L E 81 PA D E L PA D D L E
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Entusiasmo e impegno. Un mix perfettoAl Padel Club Limena di Padova va in scena la IX tappa Slam
La stuttura è bellissima e lo spettacolo non è da meno. Vittoria per Spector-Zamora nel maschile e Camorani-Maderna
nel tabellone rosa. Una bella cornice di pubblico e una grande iniziativa dedicata agli “under”. Finalmente un torneo ben
organizzato in una fantastica atmosfera, frutto dell’impegno degli organizzatori e degli appassionati veneti di padel
Arrivare a Pa-
dova ed esser
accolti con
tanto calore
e disponibili-
tà è stato il vero successo di
questo torneo.
Qui ha già vinto lo spirito del
Padel… ancor prima di entra-
re in campo. La struttura che
protegge i 3 campi è una vera
sorpresa, bellissima.
I ragazzi della scuola Padel
del maestro Scolari non
vedono l’ora di vivere questo
Slam…e di accogliere dei
giovanissimi padelisti che
arriveranno nella giornata di
domenica per un’amichevole
‘under’ a cornice dell’ evento
principe.
21 coppie maschile e ben 11
femminili, una conferma per
il movimento maschile, una
piacevole rivincita per quello
femminile.
Tra le presenze 7 portacolori
azzurri per i prossimi Mon-
diali di Lisbona: Cervellati,
Cattaneo, Verginelli e Sera-
fino nel seeding maschile e
Camorani, Celata e Pollacci
in quello femminile. Grandi
battaglie e match di ottimo
livello vedono confermarsi
nelle semifinali maschili
Verginelli/Toccini contro
Spector/Zamora e, nella
parte bassa, Cervellati/Lopez
Algarra contrapposti a Sinisi/
Cattaneo.
Nel tabellone femminile
come da pronostico Pollacci/
Grimaldi contro Novello/
Alberti e Camorani/Maderna
opposte a Celata/Campagna.
Verginelli/Toccini si arrendo-
no alla compagine argentina
Spector/Zamora mentre
Sinisi/Cattaneo conquistano
la finale dopo un durissimo
match vinto al terzo contro
Cervellati/Lopez Algarra.
Tra le donne le bolognesi
Pollacci/Grimaldi agilmente
approdano in finale, mentre
Camorani/Maderna conqui-
stano la finale dopo un lotta-
to match conclusosi al terzo
contro le romane Celata/
Campagna.
Vittoriosi, dopo un bellissimo
match di fronte a un gremito
pubblico trionfano Spector
e Zamora 6-1/7-5, entrambi
portacolori della Gardanella
SV (MI) così come le vincitrici
del femminile Camorani/
Maderna che si impongono
6-3/7-6.
Una fantastica atmosfera
frutto dell’ impegno degli
organizzatori e dell’ entusia-
smo degli appassionati veneti
di questo sport. Padel Club
Limena voto: ottimo!
di Maria Maderna
84 PA D E L PA D D L E 85 PA D E L PA D D L E
l padel capitolino è sem-
pre più targato Libertas.
Lo storico Ente di pro-
mozione sportiva del CONI, tramite
l’Asd Paddle & Tennis, sta cambian-
do il volto del “tennis in gabbia”.
Da sport di élite a sport per tut-
ti, questa è la rivoluzione che la
Paddle & Tennis ha iniziato a giugno
2016, riportando il padel ad una
dimensione rigorosamente amato-
riale.
A sostenere la “giusta causa” sono
stati i numeri, da subito a dir poco
confortanti. Dal “Padel Summer Tour”, con i suoi quattro appunta-menti lungo tutto il periodo estivo,
fino al PadelOktoberfest del 22/23 ottobre, centinaia e centinaia di
padelisti hanno preso coraggio dal
clima familiare e l’atmosfera distesa
che caratterizza questi appun-
tamenti per armarsi di racchetta
e mettersi in gioco. E poi il tanto
intrattenimento, i gadget e i premi
esclusivi: sono queste le armi in più
del padel targato Libertas.
L’ultima tappa, il PadelOktoberfest
appunto, ha registrato la partecipa-
zione di ben 51 coppie, divise per
la categoria Maschile, Femminile e
Misto, che si sono date battaglia sui
tre campi del Just Padel La Polizia
di Tor di Quinto.
Ad allietare i tanti presenti un
“fiume” di birra artigianale offerto
dall’organizzazione e prodotto dal
birrificio agricolo Birradamare.
Poi, come ormai da “tradizione”, i
premi firmati Avia Paddle, l’azienda,
partner dell’Asd Paddle & Tennis,
che con la sua linea di prodotti per
il padel è presto diventata un’istitu-
zione, in Italia e all’estero.
Come se non bastasse, a termine
dell’evento è stato estratto a sorte
il fortunato partecipante che si è
aggiudicato una splendida racchet-
ta messa in palio dal negozio Sport
& Company.
Sponsor dell’evento lo Studio
Mancini (consulenti del lavoro), di
cui è stato allestito uno stand dove
i presenti hanno potuto approfon-
dire gratuitamente le conoscenze
nell’ambito del diritto del lavoro, di-
ritto sindacale, legislazione sociale
e previdenziale.
L’appuntamento va alle prossime
tappe di novembre e dicembre,
quando ancora una volta il padel
sarà protagonista, ma a vincere sarà
il sano divertimento.
I
Per maggiori info sulle prossime tappe visitate la nostra pagina
Facebook: Paddle & Tennis Libertas Roma.
PADDLE & TENNIS LIBERTASQUANDO A VINCERE È IL DIVERTIMENTO
51 coppie rigorosamente amatoriali distribuite tra maschile, femminile e misto
86 PA D E L PA D D L E 87 PA D E L PA D D L E
nella fotoGUSTAVO SARMIENTO
L’argentino, classe ‘76, detto “colo”.SLAM EUR PADEL LAURENTINA
à
88 PA D E L PA D D L E 89 PA D E L PA D D L E
Una tappa che in sé aveva un sapore
diverso dalle altre. C’era il gusto di
misurarsi con buona parte dei più forti
giocatori in Italia. Ma anche il sapore
succoso di poter scendere in campo ed
essere sotto i riflettori per una possibile
convocazione in nazionale. E si per-
chè in questa ottava tappa dello Slam,
disputata al Padel Club Laurentina,
erano presenti entrambi i selezionatori
del team azzurro che parteciperà ai
Mondiali di Lisbona: Sandrine Testud
e Gustavo Spector. A loro il difficile
compito di stilare le convocazioni che
inevitabilmente porteranno gioie per
chi rappresenterà il proprio Paese ma
anche qualche nota amara per quelli che
resteranno sui campi nostrani. Ma que-
sto si saprà solo in un prossimo futuro.
L’attesa durerà ancora pochi giorni...
Intanto il presente ha messo a con-
fronto molte coppie maschili (32) e una
manciata di donne (9) a completare
un tabellone che ha alternato match
incandescenti ad altri meno combattu-
ti. Certamente questa finale maschile
verrà ricordata tra le più belle di questo
2016. Marcelo Capitani e Lorenzo
Verginelli opposti all’argentino Gustavo
Sarmiento affiancato dallo spagnolo
Manuel Rocafort. Lo spettacolo non
poteva mancare e gli spettatori presenti
hanno accerchiato il campo 1 per goder-
si lo spettacolo.
Purtroppo, in contemporanea,
è stata giocata anche la finale
femminile e attorno a quel
campo erano poche le sedie
occupate. Una scelta che non
bisognerà ripetere se si vuol
dare visibilità ad un movimento
che cerca di ritagliarsi un pro-
prio posto.
Ma partiamo proprio da questo
tabellone rosa che ha portato
in finale Chiara Pappacena,
Annalisa Bona, Micaela Moroni
e Martina Lombardi. Ad avere
la meglio sarà la coppia Pappa-
cena-Bona che con il punteggio
di 7-5/6-3 concludono una
tappa-test per molte giocatrici
dal futuro “azzurro”.
“Sono molto contenta per questo risultato ottenuto - esclama Chiara Pappacena - Sono riuscita a tirare fuori il meglio di me giocando per altro con una
compagna con la quale non avevo mai giocato. Spero di migliorare ancora continuando ad ottenere risultati.”
Chiude strizzando l’occhioli-
no alla Testud:”Mi auguro che questa vittoria e i risultati che ho ottenuto durante l’anno mi aprano le porte per i mondiali a Lisbona.”
Nel maschile la finale profuma
di WPT. Sarmiento e Capitani
mettono in campo tutta la loro
forza ed esperienza. Il dicianno-
venne Manuel Rocafort qui in
Italia è unanimemente consi-
derato un “fenomeno” e Lollo
Verginelli la settimana scorsa
ha portato a casa la settima
tappa di Pozzuoli battendo in
finale Toccini-Palmieri.
E’ un incontro tirato e inizial-
mente nervoso. Capitani ha in
volto la maschera di chi sente
il match e vuole vincerlo a tutti
i costi. La partita offre scambi
di alto livello e giocate incredi-
bili. Il primo set finisce 6-3 per
Sarmiento-Rocafort. Il secondo
set è una vera battaglia. Parto-
no forte l’argentino e lo spa-
gnolo ma è un testa a testa che
si risolverà solo al tiebreak in
favore di quest’ultimi.
“E’ stato un match molto duro e serrato. Sapevamo che davanti avevamo un avversario di alto livello come Capitani e che questa coppia veniva da una vittoria nello Slam - confida “el colo” Sarmiento - I nostri avversari hanno giocato bene e sono stati solidi. Il nostro gioco è migliora-to piano piano col passare del tempo mantenendo sempre alta la concentrazione. Come coppia dobbiamo lavorare di più e miglio-rarci ancora andando avanti con forza.”
Dall’altra parte del campo,
gli sconfitti, seppur amareg-
giati per il risultato, vedono
un bicchiere mezzo pieno e
riconoscono il valore degli
avversari:”Abbiamo giocato bene tutto il torneo ed una finale otti-ma. I nostri avversari sono stati molto bravi. Abbiamo forse pa-gato la stanchezza ed un doppio turno giocato troppo ravvicinato. Ma credo che il nostro grande difetto sia stato quello di non aver mai creduto di poter vincere que-sta partita” è l’analisi dell’italo argentino Marcelo Capitano.
Ora non resta che attendere i
nomi dei convocati azzurri per il
Mondiale.
E’ stato un match molto duro e serrato. Sapevamo della forza dei nostri avversari che hanno giocato molto bene.
SHOW AL LAURENTINA:Si parla spagnolo ed è spettacoloGustavo Sarmiento e Manuel Rocafort opposti alla coppia formata da Capitani e Verginelli fanno vedere un padel di alto livello. Nel femminile bella vittoria di Pappacena-Bona
90 PA D E L PA D D L E 91 PA D E L PA D D L E
nella foto grandeAnnalisa BonaCon Chiara Pappacena trionfano nello Slam
nella foto in alto a sinistraAlessandro Tinti
nella foto in basso a sinistraManuel Rocafort
à
92 PA D E L PA D D L E 93 PA D E L PA D D L E
Sull’argine del Tevere a nord del Centro
di Roma - in un piacevole spazio verde
e ventilato - c’è uno dei club più attivi
e professionali della città. Si chiama
Master Padel Flaminio (Via Vitorchiano)
ed è una società sportiva ideata a gestita
da Fabrizio de Romanis.
I campi sono tre e sono montati in linea
cercando di ridurre così al minimo i
problemi con il sole. Il terzo e ultimo
campo ha un esclusivo tappeto nero.
Al Flaminio ci sono corsi aperti a tutti
ma ci piace segnalare la scuola padel
riservata ai bambini. Una vera e propria
“Accademia” con il maestro Roberto
Agnini che segue direttamente i ragazzi
sul campo.
MASTERPADEL
FLAMINIOROMA
TANTISSIMI I BIG IN CAMPO PER LA QUINTA TAPPA DEL
BMW ROMA PADEL FORENSE
Sabato 29 e domenica 30 ottobre si
disputerà al Circolo Tennis Oasi di
Pace, la quinta tappa del BMW Roma
Padel Forense, amatissimo format
ideato ed organizzato dall’Avv. Nicola
Colavita e dedicato ai professionisti
del diritto, ai medici e agli esponenti di
altre categorie professionali.
Tante e di altissimo livello le coppie
che si affronteranno in questa
competizione targata BMW Roma e
patrocinata dal CONI e dalla Padel
FIT. Oltre all’AD di BMW Roma
Dott. Massimiliano Di Silvestre e al
Coordinatore Nazionale della Padel
FIT Gianfranco Nirdaci, all’evento
prenderanno parte tra gli altri, i
campioni spagnoli Manuel Rocafort
e Gustavo Sarmiento, gli avvocati
Cristiano Tofani, Dario Diotallevi e
Marco Platania, l’AD di Philips Paolo
Recrosio, i commercialisti Andrea Di
Pio, Alessandro Bernabei e Cristiano
Perali, l’imprenditore Alessandro
Venuto, i nazionali di padel Lorenzo
Verginelli e Alessandro Pupillo e i
medici Giovanni Ticca e Manfredi
Tesauro.
Nelle foto:L’Avv. Nicola
Colavita con l’AD di BMW Roma Dott.
Massimiliano Di Silvestre
Sopra:Francesca Cantini
in una fase di gioco.
I vincitori dell’ultima tappa Aldo Severi e
Valerio Murino.
La Responsabile del Padel Forense
Francesca Mercantini
nella fotoStefano Pupilloà
94 PA D E L PA D D L E 95 PA D E L PA D D L E
nella fotoMauricio Lopez Algarra e Daniele Cattaneo
à
96 PA D E L PA D D L E 97 PA D E L PA D D L E
98 PA D E L PA D D L E 99 PA D E L PA D D L E
PUPILLO STEFANOPUPILLO ALESSANDROANTICOLI FABRIZIOTOCCINI GIAN MARCOPALMIERI SAVERIOVERGINELLI LORENZOBRUNO MICHELESALADINO CARMINEVERDE DAVIDESPIZZICA MATTEOSPANO’ ISIDOROMARTINEZ JUAN DIEGOTOFANI CRISTIANO AUGUSTOSINISI GIUSEPPEPOLACCO SIMONETICCA GIOVANNISELLAN ENRICOPETRUCCI GIULIOAGNINI ROBERTOSAVOLDI MATTEOSORISIO SEBASTIANOBASTERRETXEA PUJOL AITORCARUSI NICOLAORECCHIO GIORDANOLEONE FRANCESCOTROPIANO ALESSIOROSSI RINALDOALBERTINI ALBERTOZECCA LUCAD’ATTILIO DIEGOSEVERI ALDOMARSAGLIA ALESSANDROTAMAME GERMAN DARIOTESAURO MANFREDISEVERINI LUCATAGLIATI MARCOROCAFORT CAYETANOGIAMPAOLI FRANCESCOSCOPECE DANIELEROMAGNOLI RICCARDOSOLER GALLARDO VICTORLOPEZ ALGARRA MAURICIOSERAFINO MAURIZIODI LORETO FABRIZIORESTIVO JUAN MANUELROMANI FABRIZIOBERNABEI ALESSANDROSPECTOR GUSTAVOMANETTI MATTEODE ROMANIS FABRIZIO
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CELATA SARACAMPAGNA BEATRICETESTUD SANDRINECAMORANI MARTINAGRIMALDI ANTONELLPOLLACCI LAURALA MONACA ALESSIAVENUTI GIUSEPPINAMORONI MICAELAGIANNETTA BARBARALOMBARDI MARTINAMUNDULA FEDERICAGUGLIELMI MARINASCHIAVETTI SILVIAPAPPACENA CHIARACEGLIA MANFREDI MONNALISAROSSI VANESSA LORENAVENTURA FEDERICAPROFUMI ANNASABINO LISAFARINA ALESSANDRABARBADORO VALENTINASERPOLLI SANDRAMADERNA MARIATOMMASI VALENTINAGHINI CAMILLADA PONTE SABINABONI LAURABOSELLI MAGDA GIOVANNAATTISANI ADELECIGNA DANIELAVEROLINI FRANCESCAFACCHINI ELENAACQUAVIVA SARAMARSICOLA SARAHSANCHIETTI PAOLA BRUNI MOIRAFERRARI SILVIAFARACO CHIARAACQUAVIVA SIMONAGIFFUNI RAFFAELLAMINGHETTI STEFANIANERI FRANCESCABRUGNOLI FRANCESCATRUPIANO LAURAPASTESINI LAURACITERNI DI SIENA MICAELAD’ANDREA SIMONAGARBIN TATIANASANTANGELO MARA
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CLASSIFICA MASCHILE CLASSIFICA FEMMINILE
CLASSIFICAITALIANA
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