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Il bibliotecario scolastico

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Indice

1. La “nuova” biblioteca

2. Il “docente documentalista”

3. Il Software di gestioneAppendice: Il decalogo del bibliotecario scolastico

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1. La “nuova” biblioteca

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Loris Pellegrini, Il bibliotecario scolastico Pag. 4 di 65

La “nuova” biblioteca

La biblioteca scolastica non è un magazzino: è un laboratorio, è un luogo dove si concentrano: la conservazione del patrimonio librario la documentazione didattica l’educazione alla ricerca

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La conservazione del patrimonio librario

Scopo tradizionale della BS è la conservazione dei libri, che va però oggi estesa anche di tutti i nuovi supporti multimediali: VHS, CD-ROM, ecc.

Spazi e gestione sono regolati da norme e regolamenti nazionali e internazionali (es. IFLA, CDD, RICA, ISBD, ecc.)

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La documentazione dei progetti didattici

La BS è anche il luogo di raccolta e archiviazione dei progetti didattici della scuola (vedi l’apposito modulo di Winiride) e l’archiviazione di questi dati richiede qualche accortezza.

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L’educazione alla ricerca

In biblioteca, infine, si impara anche a “cercare” le informazioni. Nell’attuale sovrabbondanza di offerta informativa cercare un'informazione richiede capacità logiche deduttive e induttive. Si parla così di:

information retrieval (insieme di tecniche per il recupero dell'informazione)

information skills (abilità nell'uso competente dell'informazione)

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Dunque, il “vecchio” bibliotecario scolastico deve lasciare il posto a...

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2. Il “docente documentalista”

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Le competenze necessarie

Anche se nell'organizzazione scolastica italiana non è prevista la figura del “bibliotecario scolastico” è evidente che la gestione della biblioteca non può più essere affidata a un applicato di segreteria o a un qualunque docente "a disposizione". Deve nascere la figura del docente documentalista, che deve possedere: competenze didattiche competenze amministrative competenze biblioteconomiche competenze informatiche.

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Competenze didattiche

Molti sono compiti didattici del bibliotecario scolastico. Tra gli altri ricordiamo: guidare lo studente alla scelta del giusto

libro; predisporre strumenti di consultazione; animare la vita dell'istituto promuovendo

iniziative culturali.

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Competenze didattiche

Inoltre in biblioteca si impara anche a “cercare” le informazioni. Nell’attuale sovrabbondanza di offerta informativa cercare un'informazione richiede capacità logiche deduttive e induttive. In questo senso si parla di: information retrieval (insieme di tecniche per

il recupero dell'informazione) information skills (abilità nell'uso competente

dell'informazione)

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Custodire

Dal “Nuovo regolamento di contabilità” D.I. n.44 del 01/02/2001:

“La custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico dei gabinetti, dei laboratori e delle officine è affidata, dal direttore, su indicazione vincolante del dirigente, ai rispettivi docenti, mediante elenchi descrittivi compilati in doppio esemplare, sottoscritti dal direttore e dal docente interessato, che risponde della conservazione del materiale affidatogli. (… ) Il predetto docente, quando cessa dall'incarico, provvede alla riconsegna, al direttore, del materiale didattico, tecnico e scientifico avuto in custodia.”

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Acquistare

Dal “Nuovo regolamento di contabilità” D.I. n.44 del 01/02/2001:

“Il docente deve predisporre un piano di acquisti sulla base delle richieste raccolte o da tutti i docenti o dai coordinatori delle discipline. (…) Il piano viene presentato al direttore, il quale dopo aver verificato l'importo stanziato nel bilancio di previsione darà il benestare. Per acquisti fino a 4.000.000 di lire (€ 2.065) provvede direttamente il dirigente scolastico (è bene chiedere all'inizio dell'anno alle librerie la percentuale di sconto praticata); per acquisti d' importo superiori il dirigente indice una gara di appalto, richiedendo almeno tre preventivi.”

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Acquistare

ATTENZIONE!Con l'autonomia scolastica le istituzioni scolastiche possono avere anche entrate extrastatali (contributi da privati). Se queste entrate sono finalizzate ad ampliamento delle biblioteche scolastiche, le imprese finanziatrici possono dedurre gli importi dal reddito d'impresa. L'ampliamento della struttura è attività culturale e quindi merita uno sconto fiscale. È quanto prevede una risoluzione dell'Agenzia delle Entrate (n.181 dell’ 11/11/2001) emessa su interpellanza di un Comune.

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Inventariare

Dal “Nuovo regolamento di contabilità” D.I. n.44 del 01/02/2001:

“I beni mobili si iscrivono, nel relativo inventario, in ordine cronologico, con numerazione progressiva ed ininterrotta e con l’indicazione di tutti gli elementi che valgano a stabilirne la provenienza, il luogo in cui si trovano, la quantità o il numero, lo stato di conservazione, il valore e la eventuale rendita.”

“Ogni oggetto è contrassegnato col numero progressivo col quale è stato iscritto in inventario.”

“Sono descritti in distinti inventari i beni immobili, i beni di valore storico-artistico, i libri ed il materiale bibliografico, i valori mobiliari.”

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Inventariare

ATTENZIONE! Il numero di inventario e il numero di ingresso

hanno due scopi distinti: il numero di inventario indica la posizione che il libro ha

nel registro degli acquisti ed è assegnato dalla segreteria amministrativa della scuola;

il numero di ingresso indica invece quando il libro è entrato a far parte della biblioteca e può essere attribuito dal bibliotecario.

È chiaro che ogni libro avrà un solo numero identificativo (d’inventario o d’ingresso) che servirà per tutte le operazioni di prestito, scarico, ecc.

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Inventariare

Dal “Nuovo regolamento di contabilità” D.I. n.44 del 01/02/2001:

“Non si iscrivono in inventario gli oggetti fragili e di facile consumo, cioè tutti quei materiali che, per l’uso continuo, sono destinati a deteriorarsi rapidamente ed i beni di modico valore.”

“Non si inventariano altresì, pur dovendo essere conservati nei modi di uso o con le modalità previste dal regolamento dell’istituzione, i bollettini ufficiali, le riviste ed altre pubblicazioni periodiche di qualsiasi genere, i libri destinati alle biblioteche di classe.”

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“Qualsiasi variazione, in aumento o in diminuzione, dei beni soggetti ad inventario è annotata, in ordine cronologico, nell’inventario di riferimento. L’inventario è tenuto e curato dal direttore, che assume le responsabilità del consegnatario.”

“Il materiale mancante per furto o per causa di forza maggiore, o reso inservibile all’uso, è eliminato dall’inventario con provvedimento del dirigente, nel quale deve essere indicato l’obbligo di reintegro a carico degli eventuali responsabili.”

“Al suddetto provvedimento è allegato … il verbale redatto dalla commissione di cui all’art.52, comma 1, nel caso di materiale reso inservibile all’uso.”

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Competenze biblioteconomiche

Le competenze biblioteconomiche necessarie al bibliotecario scolastico sono fondamentalmente tre: Classificare (e per questo deve conoscere la

Classificazione Decimale Dewey) Soggettare ( per questo deve conoscere Soggetti e

Thesauri) Schedare (e per questo deve conoscere le Regole

italiane di catalogazione per Autore; L’International Standard Book Description; la Catalogazione derivata e la Catalogazione condivisa

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Competenze informatiche

Ma il bibliotecario scolastico dovrà avere anche alcune competenze informatiche: Conoscere i nuovi supporti multimediali:

DVD, CD-ROM, ecc. Saper gestire un catalogo informatizzato Saper usare la catalogazione derivata e/o la

catalogazione partecipata Saper consultare cataloghi di biblioteche on-

line Conoscere Internet e le sue risorse

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… e adesso:

1. Verifico lo stato patrimoniale della biblioteca

2. Progetto il riordino

3. Informatizzo la biblioteca

4. Collego la biblioteca a Internet

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Verifico

La prima cosa che è necessario fare quando si assume la responsabilità di gestire una biblioteca scolastica è verificare la corrispondenza tra titoli ad inventario e reale disponibilità, individuando così le perdite, e stabilendo lo “stato di fatto” della biblioteca. Le eventuali perdite vanno comunicate al dirigente amministrativo e al dirigente didattico che provvederanno a “sanarle”.

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Progetto il riordino

Una volta fatto il punto della situazione comincia il vero e proprio lavoro di riordino.Ci saranno di guida: Per le questioni logistiche, le norme dell’IFLA

(International Federation of Library Associatons). Per la classificazione, la CDD (Classificazione

Decimale Dewey) Per la schedatura le RICA (Regole Italiane di

Catalogazione per Autori) e l’ISBD (International Standard Book Description)

Vedremo più avanti di che si tratta.

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Riordinare la biblioteca

Immaginiamo una “situazione tipo”: biblioteca con qualche migliaio di volumi un catalogo cartaceo incompleto e

comunque inaffidabile impossibilità di sospendere il servizio

…e proviamo a pensare come riordinarla.

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Soluzione 1

Si “filtrano” i libri della biblioteca alla ricerca dei libri di una stessa disciplina. Ad esempio: tutti i libri di letteratura. Vantaggi: si riordina un settore alla volta ma

in modo completo; la classificazione è facile essendo i libri della stessa disciplina.

Svantaggi: durante il riordino i libri non sono rintracciabili attraverso le vecchie schede o la vecchia collocazione.

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Soluzione 2

Si prendono i libri uno alla volta, cominciando da uno scaffale, un settore, un armadio, e procedendo con ordine. Vantaggio: la biblioteca continua a

funzionare nel complesso, anche se mancheranno i libri “riordinati”.

Svantaggio: si passa continuamente da una disciplina all'altra, senza riuscire ad approfondire la relativa classificazione.

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In entrambi i casi, poi si procede così: Di ogni libro raccolto si fa la scheda inserendo i dati

nel programma di archiviazione. Contemporaneamente si classifica il libro secondo la

CDD e lo si soggetta. Si controlla se il libro ha un inventario, se è “facile

consumo, se in qualche modo “esiste” per l’amministrazione.

Gli si attribuisce eventualmente un numero d’ingresso.

Si libera un settore della biblioteca per sistemarvi i libri secondo una collocazione che ricalca la classificazione Dewey.

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Alla fine del riordino posso posso verificare la corrispondenza tra titoli ad inventario e reale disponibilità, individuando così le perdite, e stabilendo lo “stato di fatto” della biblioteca. Le perdite vanno comunicate al dirigente amministrativo e al dirigente didattico che provvederanno a “sanarle”.

Di tutti i libri non presenti fisicamente in biblioteca sarebbe bene avere un elenco che desse ragione dell’assenza del volume dalla biblioteca: se scaricato, in che data; se mancante, perché (perduto, non riconsegnato, ecc.)

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Informatizzare la biblioteca

In ogni caso è bene ricrdare che qualsiasi progetto di rinnovo della biblioteca passa inevitabilmente attraverso la sua informatizzazione.

Il computer in biblioteca serve a: archiviare il patrimonio documentale consultare i documenti multimediali

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Informatizzare la biblioteca

Propongo l’acquisto di uno o più PC adeguati ricordandomi che: Il PC per l’archiviazione ha bisogno di:

Monitor da 15’’ Hard disk capiente e veloce Lettore CD-ROM Masterizzatore

Il PC per la consultazione ha bisogno di: Monitor da 17’’ Processore potente Scheda audio e altoparlanti Lettore CD-ROM / DVD

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Informatizzare la biblioteca

Adotto un programma di gestione adeguato, che deve:

esportare gli archivi in un formato diffuso (ad esempio Microsoft Access) o "standard" (ad esempio DBIII) affinché i dati possano essere recuperati da altri programmi;

recuperare dati da altri programmi di archiviazione: il programma deve essere in grado di leggere ed importare dati da altri programmi di archiviazione;

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Loris Pellegrini, Il bibliotecario scolastico Pag. 33 di 65

Informatizzare la biblioteca

stampare i dati necessari alla segreteria scolastica (prezzi, ecc.): otre alle schede è indispensabile che il programma stampi anche resoconti amministrativi su tabulato: prezzi, totali, inventari, per permettere l'adeguato controllo alla segreteria della scuola.

Ed eventualmente: stampare le schede: anche se molti ritengono che il

catalogo cartaceo sia oggi uno strumento obsoleto (Winiride, tanto per fare un esempio, non prevede la stampa delle schede), stampare le schede rimane pur sempre un utile mezzo di archiviazione e ricerca. Naturalmente la stampa sarà su cartoncini 12,5X7,5 cm.

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Loris Pellegrini, Il bibliotecario scolastico Pag. 34 di 65

Informatizzare la biblioteca

Una riflessione:Il mercato e le "istituzioni" (ad esempio l’INDIRE con Winiride) offrono oggi una discreta scelta di programmi che, pur a diversi livelli, archiviano e gestiscono i dati di una biblioteca scolastica in modo accettabile.I vantaggi di una soluzione “privata” sono:

L’assistenza Il recupero del pregresso

I vantaggi dell’adozione di un software “isitituzionale” come Winiride sono: La gratuità La conformità con altre scuole

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Loris Pellegrini, Il bibliotecario scolastico Pag. 35 di 65

Collegamento a Internet

A questo punto non manca altreo che una connessione a Internet.

Ma perché collegare la mia biblioteca a Internet? Ovvio: per consultare altri cataloghi per mettere on-line il catalogo della mia

biblioteca

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Loris Pellegrini, Il bibliotecario scolastico Pag. 36 di 65

Collegamento a Internet

Posso consultare i cataloghi di altre biblioteche attraverso gli OPAC (Online Public Access Catalogue). Gli OPAC sono cataloghi di biblioteche pubbliche accessibili on-line. In particolare: nei sistemi più "vecchi" attraverso un protocollo di

scambio dati chiamato TELNET, che mette l'utente in grado di "comandare" il computer a distanza: si digita sul proprio computer ma è come se si pigiassero i tasti del computer remoto;

nei sistemi più recenti attraverso un "gateway" (lo Z39.50), cioè un programma che fa da "ponte" fra il poco amichevole mondo dei sistemi di archiviazione e l'ormai familiare interfaccia web.

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Collegamento a Internet

Un esempio di OPAC è quello dell'ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico). Collegandosi via internet all'indirizzo: http://opac.sbn.it

e successivamente scegliendo: OPAC dell'indice SBN apparirà una "maschera" di interrogazione. Basterà inserire il nome dell'autore che cerchiamo, o il titolo del libro, o qualche altro elemento di riconoscimento, e il "motore di ricerca" interno ci dirà se il libro c'è, e presso quali biblioteche è reperibile.

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Collegamento a Internet

Ci sono anche i Meta-OPAC, vale a dire "cataloghi di cataloghi“, che permettono di poter interrogare qualsiasi archivio (indipendentemente dal "sistema" usato per l'archiviazione) di qualsiasi biblioteca (indipendentemente dall'appartenenza o meno a una "rete") attraverso un unico modulo di ricerca.Uno degli esempi italiani più interessanti di metaopac è Azalai, sviluppato dal CILEA e attualmente impiegato per il Catalogo Bibliografico Virtuale delle Università Lombarde, consultabile all'URL: http://azalai.cilea.it/lombardo/

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Collegamento a Internet

Collegare la biblioteca ad Internet può voler dire però anche rendere il mio catalogo disponibile on-line.

Posso tentare con tre soluzioni…

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Loris Pellegrini, Il bibliotecario scolastico Pag. 40 di 65

Soluzione 1

Prima soluzione: rendere disponibile il catalogo, in formato testo, sul sito che ormai quasi tutte le scuole hanno.

Ovviamente questa soluzione non consente ricerche di nessun tipo: il catalogo si può solo "scaricare" e consultare successivamente come un documento di testo e non è neanche, a dire il vero, una vera e propria "messa in rete": si limita a rendere accessibile il proprio catalogo via Internet. Tuttavia può essere un primo passo. Ecco un esempio:

Biblio.net: La biblioteca virtuale scolastica (Piacenza)

http://www.odisseo.pc.it/biblio/biblio.htm

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Soluzione 2

Seconda soluzione: dotarsi di un server (vale a dire di un computer collegato 24 su 24 alla rete) su cui depositare il proprio catalogo informatizzato al fine di essere consultato via web.

La scuola può attivare un server proprio o appoggiarsi a un provider privato. È necessario inoltre che il software di gestione della biblioteca permetta la consultazione dei dati mediante un'interfaccia web. Ci sono molte software-house che propongono questa soluzione "chiavi in mano", in tempi ragionevolmente brevi, ma a costi, certo, non indifferenti.

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Ecco due esempi:

OPAC scuole Vicenza(software BookmarkWeb): http://194.21.56.15/bmw2/RBSVicenza/opac.php?BMW_

Opac_Session=950e66af88d03f0b56841651d8d3b47c

OPAC biblioteche scolastiche di UDINE(software Bibliowin): http://www.infoteca.it/bwnet/Frameset.asp?OPAC=Scuole

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Soluzione 3

Terza soluzione: è quella proposta dalla BDP, che con il programma WinIride e l'interfaccia IsisWeb si propongono di rendere accessibile via internet le risorse bibliografiche e documentarie delle scuole.

Un esempio di ciò che viene proposto è offerto da un gruppo di scuole di Firenze:

www.bdp.it/iride/bib-fi.htm

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3. Il software di gestione

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Un buon programma di gestione dovrebbe: esportare gli archivi in un formato diffuso (ad

esempio Microsoft Access) o "standard" (ad esempio DBIII) affinché i dati possano essere recuperati da altri programmi;

recuperare dati da altri programmi di archiviazione: il programma deve essere in grado di leggere ed importare dati da altri programmi di archiviazione;

stampare i dati necessari alla segreteria scolastica (prezzi, ecc.): otre alle schede è indispensabile che il programma stampi anche resoconti amministrativi su tabulato: prezzi, totali, inventari, per permettere l'adeguato controllo alla segreteria della scuola.

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Quanto a stampare le schede, molti ritengono che il catalogo cartaceo sia ormai uno strumento obsoleto (Winiride, tanto per fare un esempio, non prevede la stampa delle schede). Qualora si ritenesse utile la stampa questa dovrà avvenire ovviamente su cartoncini “standard” di 12,5X7,5 cm.

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Infine, una riflessione: sia il “mercato”, sia le "istituzioni" (Ministero, ecc.) offrono oggi programmi che, pur a diversi costi e livelli, archiviano e gestiscono i dati di una biblioteca scolastica in modo accettabile.

I vantaggi di una soluzione “privata” sono: L’assistenza Il recupero del pregresso

I vantaggi dell’adozione di un software “istituzionale” come Winiride sono:

La gratuità La conformità con altre scuole

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APPENDICE:Il “decalogo”

del bibliotecario scolastico

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Il “decalogo”

Esistono 10 comandamenti cui un bibliotecario scolastico deve obbedire:

1. Acquistare 6. Collocare 2. Inventariare 7. Conservare 3. Classificare 8. Scaricare 4. Schedare 9. Cercare 5. Prestare 10. Consigliare

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1. Acquistare

Negli acquisti ricordarsi di: Completare le collane o le opere in via di

pubblicazione Privilegiare gli acquisti di un settore

"speciale", nel quale cioè la biblioteca si distingua per dovizia di titoli posseduti

Preferire opere singole a "opere complete“, tranne quando la raccolta garantisca la completezza

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2. Inventariare

Ogni libro che entra in biblioteca deve avere un numero di inventario che ne dichiari l’appartenenza ai “beni” della biblioteca e che allo stesso tempo lo identifichi amministrativamente (autore, titolo, prezzo, fornitore, ecc.)

Non hanno numero d’inventario i libri considerati di facile consumo (le riviste, ad esempio, o di un dizionario tenuto in classe). Attenzione però a non registrare troppi libri nel “facile consumo”: non è corretto, né, alla fine, conveniente.

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3. Classificare

La CDDClassificazione Decimale Dewey “Dewey” dal nome dall'americano Melvil Dewey che

la ideò nel secolo scorso. Oggi viene aggiornata da un apposito comitato internazionale

“Decimale” perché divide tutto lo scibile umano in 10 classi contrassegnate da 0 a 9: Ogni classe contiene 10 divisioni Ogni divisione è formata da 10 sezioni È possibile aggiungere altri numeri fino ad arrivare alla

disciplina più particolare

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3. Classificare

È bene ricordarsi che classificazione e collocazione sono cose ben diverse: si classifica un libro in base alla sua disciplina; si colloca un libro in base a tutt'altro criterio: l'ordine

cronologico di acquisto, ad esempio, o la dimensione.

Un libro dunque può avere: un codice di classificazione che ne determina

l'appartenenza a una certa disciplina; un codice di collocazione che ne determina la

posizione in biblioteca.

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3. Classificare

Attenzione però: nella biblioteche a “scaffale aperto” - le biblioteche cioè che permettono agli utenti di aggirarsi tra gli scaffali a cercare direttamente ciò che cercano - il codice di classificazione è anche quello di collocazione: i libri cioè sono fisicamente disposti negli scaffali secondo l'ordine della classificazione. Le biblioteche scolastiche sono un tipico esempio di biblioteche a “scaffale aperto”.

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4. Schedare

Dopo la classificazione l'altro scoglio che il bibliotecario deve superare è la schedatura, cioè la compilazione di una scheda - cartacea o informatica - che servirà poi a rintracciare il libro.

La compilazione di una scheda fa capo a due normative: RICA e ISBD

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4. Schedare

RICARegole Italiane di Catalogazione Autori

Queste regole si preoccupano: di cercare un'intestazione per la scheda, cioè

la parola mediante la quale la scheda sarà alfabeticamente ordinata (e può essere sia il nome di un autore che un titolo)

di formulare questa intestazione nella forma più corretta

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4. Schedare

ISBDInternational Standard Bibliographic Description

Si propone di descrivere il libro senza preoccuparsi dell’intestazione. La descrizione si articola in 7 aree separate tra loro da una speciale interpunzione: area del titolo e della responsabilità area dell'edizione area della pubblicazione area della descrizione fisica area della collana (o serie) area delle note area del numero standard (ISBN) e delle condizioni di disponibilità

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5. Prestare

Naturalmente i libri della biblioteca devono essere dati in prestito, altrimenti a cosa serve una biblioteca scolastica?

Non verranno prestati a casa, tuttavia, volumi di enciclopedie o di grandi opere perché se il volume dovesse danneggiarsi o, peggio, andare perduto, sarebbe difficilmente rimpiazzabile e l'opera, non più completa, diverrebbe inutile.

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6. Collocare

Rimettere i libri riconsegnati negli scaffali è certamente un lavoro noioso ma va fatto bene, perché se un libro finisce "fuori posto", cioè in uno scaffale sbagliato, è impossibile poi ritrovarlo, se non per caso o durante un riordino.

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6. Collocare

Per questo è bene: leggere attentamente la classificazione Dewey sul dorso del

libro: quando i numeri sono scoloriti dall'uso, un 8, ad esempio, può sembrare facilmente un 3 o un 9;

scrivere il codice Dewey anche dentro il libro, nella pagina a fianco del frontespizio o nel retro di questo: se l'etichetta sul dorso si stacca sarà facile sostituirla col numero corretto;

rispettare l'ordine alfabetico per titolo fra libri dello stesso autore;

controllare che i libri a fianco di quello che stiamo collocando siano in ordine alfabetico, e che non ci siano libri finiti sul fondo dello scaffale, nascosti alla vista. Uno dei motivi per cui a volte certi libri risultano introvabili è proprio questo.

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7. Conservare

Uno dei compiti del bibliotecario scolastico è anche quello di badare allo stato di conservazione dei libri. Due consigli, fra i mille possibili: andarci piano col nastro adesivo: è comodo, ma

ingiallisce in fretta. Meglio usare un nastro plastificato opaco o uno di carta adesiva.

spalmare il dorso del libro con un po' di colla vinilica (vinavil o simile), che asciugandosi diventa trasparente, lo irrobustisce. Ma ci si può rivolgere anche a ditte specializzate che producono “salva-dorsi” plastificati.

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8. Scaricare

Quando un libro non è più in condizioni di essere prestato - ed è inventariato - va, come si dice in gergo, “scaricato”, eliminato cioè dall'inventario. Cessa così la tutela da parte del bibliotecario.Lo scarico avviene con l'autorizzazione dalla segreteria amministrativa a cui si chiederà l’autorizzazione. Ovviamente di tutti i libri scaricati, per qualunque motivo, il bibliotecario dovrà tenere un elenco dettagliato che dia ragione dell'assenza del volume dalla biblioteca: se c'è dov'è, e se non c'è più che fine ha fatto.

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9. Cercare

Uno dei compiti del bibliotecario è rispondere alla domanda: c'è un libro su questo argomento? Consultare un catalogo (specie se non lo abbiamo fatto noi) non è sempre facile: se consultato male, un catalogo risponde male. Esempio: un libro di fotografie di quadri di

Caravaggio sarà schedato sotto “Caravaggio” (o magari sotto “Merisi Michelangelo, detto il”) ma una monografia su Caravaggio sarà schedata sotto il nome dello studioso che l'ha scritta.

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10. Consigliare

Infine, il bibliotecario scolastico deve fare qualcosa di più che non gestire un patrimonio librario. Suo compito specifico sarà di: guidare lo studente alla scelta del giusto

libro; predisporre strumenti di consultazione; animare la vita dell'istituto promuovendo

iniziative culturali.

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FINE© 2002/2005 Loris Pellegrini

Caro amico/a, questa guida è frutto del mio lavoro; perciò se riterrai opportuno servirtene (e ne sarò lieto) ti chiedo:

- di non usarla a fini di lucro senza il mio permesso;

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In ogni caso ti sarei grato se tu volessi inviarmi una mail per una critica, un suggerimento o, perché no?, un “grazie”. Si vive anche di questo... Stai bene!

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