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ECO-ESTATE A AMBIENTE & SALUTE Alluvioni e frane hanno i giorni contati! Paparo a pag.7 Liguori a pag.9 Le cattive abitudini nemiche dell’ambiente Esposito a pag.10 È terribile che una parte d’Italia così bella sia rovinata dai rifiuti La spiaggia più bella d’Italia è “Cala degli Infreschi”! Papa Francesco nella Terra dei Fuochi Lavoro e previdenza Il telelavoro Non è semplice definire compiutamente il concetto di telelavoro. Per chi ne ha co- niato il termine negli anni ’70 (telework) esso consisteva in “ ogni forma di sosti- tuzione degli spostamenti di lavoro con tecnologie dell’informazione ”. Attual- mente, anche in considerazione dei pro- gressi nel campo delle tecnologie dell’informazione, si è senz’altro in grado di fornirne una definizione più perti- nente, quale ogni modalità di esecu- zione di un’attività lavorativa svolta... Ferrara a pag.16 La Casina Vanvitelliana del Fusaro La Casina del Fusaro è uno dei gioielli ar- chitettonici costruiti da Carlo e da Fer- dinando di Borbone. Sorge in quell’area che gli antichi chiamavano la “Palude Acherusia” luogo di mitologia infernale. Conosciuto da Licofrone, descritto da Strabone e citato da Seneca, il lago prese il nome di Fusaro (Sfosariuni ed Infusa- rium) nel periodo angioino, quando fu utilizzato per la macerazione della ca- napa, che si coltivava nel territorio cu- mano già ai tempi di Plinio il Vecchio. De Crescenzo-Lanza a pag.11 La rosa dei venti del Mediterraneo Il vento è sempre stato uno degli aspetti più importanti in meteorologia, grazie al quale è possibile descrivere il movimento delle masse d’aria. La direzione di provenienza del vento si esprime in gradi, suddividendo l’intero giro dell’oriz- zonte da 0°C a 360°C, e procedendo in senso orario. Indipendentemente da altri nomi che possono avere, i venti vengono identificati con denominazioni relative alla loro provenienza, e che, per taluni casi, danno anche un’idea delle rispettive caratteristiche: temperatura, umidità, intensità... Loffredo a pag.5 ARPAC Con il contest “La più bella sei tu”, Legambiente ha premiato i venti luoghi sul mare più suggestivi d’Italia. Per il se- condo anno consecutivo è stata decretata regina indi- scussa: Cala degli Infreschi... MARE & DINTORNI Apprendiamo come si formano le correnti che percorrono le nostre latitudini Da oggi grazie a due istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi-Cnr) e l’Istituto di scienze dell’at- mosfera e del clima (Isac- Cnr), è nato... Green Utopia La città vegetale Green Utopia è una piccola città “uto- pica” di duemila metri quadrati, con esempi reali di architettura vegetale: la più innovativa e concreta risposta alle esigenze contemporanee di soste- nibilità nella progettazione green e nel design. Nata quale allestimento tem- poraneo negli spazi della Fabbrica del Vapore di Milano, in Via Procaccini - evento programmato, durante lo scorso aprile, nell'ambito di Sharing Design a cura di Milano Makers - que- sta piccola “città verde”... Palumbo a pag.14 Papa Francesco, in visita a Ca- serta, ha definito la tragedia ‘Terra dei Fuochi’ come un “orri- bile sfregio”. Parole dure da parte del Pontefice, che non ha mai nascosto le sue posizioni fer- mamente opposte rispetto alla malavita, alla corruzione ed al- l’illegalità. Ma facciamo un passo indietro per giungere ai motivi della visita del Papa Ar- gentino a Caserta. In particolare la Santa Sede aveva organizzato un incontro privato proprio a Caserta tra Bergoglio ed un Pa- store della Chiesa pentecostale, suo amico dai tempi di Buenos Aires; alla notizia, sia la classe ecclesiastica che quella politica della città di Caserta si è mobi- litata affinché quello del Papa non fosse solo un incontro pri- vato ma divenisse a tutti gli ef- fetti una visita alla città di Caserta. Al via dunque la mac- china organizzativa per far ri- sultare il tutto fattibile: l’incontro è stato articolato in modo tale che nella giornata di Sabato 26 luglio il Papa visi- tasse pubblicamente Caserta... Matania a pag.2 NATURA & BIODIVERSITÀ

Papa Francesco nella Terra dei Fuochi - arpacampania.it · Scuola Specialisti dell’Aero-nautica Militare. In seguito all’incontro privato con il clero ... sione di parlarne nell’omelia

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ECO-ESTATEAAMBIENTE & SALUTE

Alluvioni e frane hanno i giorni contati!

Paparo a pag.7

Liguori a pag.9

Le cattive abitudini nemiche dell’ambiente

Esposito a pag.10

È terribile che una parte d’Italia così bella sia rovinata dai rifiuti

La spiaggia più bella d’Italiaè “Cala degli Infreschi”!

Papa Francesco nella Terra dei Fuochi

Lavoro e previdenzaIl telelavoro

Non è semplice definire compiutamenteil concetto di telelavoro. Per chi ne ha co-niato il termine negli anni ’70 (telework)esso consisteva in “ ogni forma di sosti-tuzione degli spostamenti di lavoro contecnologie dell’informazione ”. Attual-mente, anche in considerazione dei pro-gressi nel campo delle tecnologiedell’informazione, si è senz’altro in gradodi fornirne una definizione più perti-nente, quale ogni modalità di esecu-zione di un’attività lavorativa svolta...

Ferrara a pag.16

La Casina Vanvitellianadel Fusaro

La Casina del Fusaro è uno dei gioielli ar-chitettonici costruiti da Carlo e da Fer-dinando di Borbone. Sorge in quell’areache gli antichi chiamavano la “PaludeAcherusia” luogo di mitologia infernale.Conosciuto da Licofrone, descritto daStrabone e citato da Seneca, il lago preseil nome di Fusaro (Sfosariuni ed Infusa-rium) nel periodo angioino, quando fuutilizzato per la macerazione della ca-napa, che si coltivava nel territorio cu-mano già ai tempi di Plinio il Vecchio.

De Crescenzo-Lanza a pag.11

La rosa dei venti del Mediterraneo

Il vento è sempre stato uno degli aspetti più importanti in meteorologia, grazieal quale è possibile descrivere il movimento delle masse d’aria. La direzione diprovenienza del vento si esprime in gradi, suddividendo l’intero giro dell’oriz-zonte da 0°C a 360°C, e procedendo in senso orario. Indipendentemente da altrinomi che possono avere, i venti vengono identificati con denominazioni relativealla loro provenienza, e che, per taluni casi, danno anche un’idea delle rispettivecaratteristiche: temperatura, umidità, intensità...

Loffredo a pag.5

ARPAC

Con il contest “La più bella seitu”, Legambiente ha premiatoi venti luoghi sul mare piùsuggestivi d’Italia. Per il se-condo anno consecutivo èstata decretata regina indi-scussa: Cala degli Infreschi...

MARE & DINTORNI

Apprendiamo come si formano le correnti che percorrono le nostre latitudini

Da oggi grazie a due istitutidel Consiglio Nazionale delleRicerche (Cnr), l’Istituto diricerca per la protezioneidrogeologica (Irpi-Cnr) el’Istituto di scienze dell’at-mosfera e del clima (Isac-Cnr), è nato... Green Utopia

La città vegetale

Green Utopia è una piccola città “uto-pica” di duemila metri quadrati, conesempi reali di architettura vegetale:la più innovativa e concreta rispostaalle esigenze contemporanee di soste-nibilità nella progettazione green e neldesign. Nata quale allestimento tem-poraneo negli spazi della Fabbrica delVapore di Milano, in Via Procaccini -evento programmato, durante loscorso aprile, nell'ambito di SharingDesign a cura di Milano Makers - que-sta piccola “città verde”...

Palumbo a pag.14

Papa Francesco, in visita a Ca-serta, ha definito la tragedia‘Terra dei Fuochi’ come un “orri-bile sfregio”. Parole dure daparte del Pontefice, che non hamai nascosto le sue posizioni fer-mamente opposte rispetto allamalavita, alla corruzione ed al-l’illegalità. Ma facciamo unpasso indietro per giungere aimotivi della visita del Papa Ar-gentino a Caserta. In particolarela Santa Sede aveva organizzatoun incontro privato proprio aCaserta tra Bergoglio ed un Pa-store della Chiesa pentecostale,

suo amico dai tempi di BuenosAires; alla notizia, sia la classeecclesiastica che quella politicadella città di Caserta si è mobi-litata affinché quello del Papanon fosse solo un incontro pri-vato ma divenisse a tutti gli ef-fetti una visita alla città diCaserta. Al via dunque la mac-china organizzativa per far ri-sultare il tutto fattibile:l’incontro è stato articolato inmodo tale che nella giornata diSabato 26 luglio il Papa visi-tasse pubblicamente Caserta...

Matania a pag.2

NATURA & BIODIVERSITÀ

Le Regioni svendono l’acqua alle multinazionaliIl bene pubblico diventa “regalo” ai privati

Domenico Matania

Papa Francesco, in visita aCaserta, ha definito la trage-dia ‘Terra dei Fuochi’ come un“orribile sfregio”. Parole dureda parte del Pontefice, chenon ha mai nascosto le sueposizioni fermamente opposterispetto alla malavita, allacorruzione ed all’illegalità.Ma facciamo un passo indie-tro per giungere ai motividella visita del Papa Argen-tino a Caserta. In particolarela Santa Sede aveva organiz-zato un incontro privato pro-prio a Caserta tra Bergoglioed un Pastore della Chiesapentecostale, suo amico daitempi di Buenos Aires; allanotizia, sia la classe ecclesia-stica che quella politica dellacittà di Caserta si è mobili-tata affinché quello del Papanon fosse solo un incontro pri-vato ma divenisse a tutti glieffetti una visita alla città diCaserta. Al via dunque lamacchina organizzativa perfar risultare il tutto fattibile:l’incontro è stato articolato inmodo tale che nella giornatadi Sabato 26 luglio il Papa vi-sitasse pubblicamente Ca-serta con la celebrazione inpiazza Carlo III e l’incontrocon il clero casertano. Rien-trato a Roma in serata, il Pon-tefice ha fatto ritorno nelcasertano il lunedì successivoper l’incontro con GiovanniTraettino, l’amico pastore per

il quale era nata la visita aCaserta. È la prima voltanella storia che un Papa sirechi due volte in tre giorni invisita nella stessa cittàL’evento ha visto l’impegnodella Questura, della Prefet-tura, dell’Aeronautica mili-tare, della Protezione Civile,della Croce Rossa, di Comune

e Provincia di Caserta e dellaGendarmeria Vaticana. Lestrade di accesso alla cittàsono state chiuse dalle 10della mattinata del sabato,con dieci aree di parcheggioadibite per consentire il rego-lare afflusso dei duecentomila fedeli presenti in piazza.Papa Francesco è arrivato in

elicottero da Roma alle 15.45,atterrando nell’eliporto dellaScuola Specialisti dell’Aero-nautica Militare. In seguitoall’incontro privato con il clerocasertano, il Pontefice ha sa-lutato i fedeli presenti inPiazza Carlo III a bordo dellapapamobile per poi celebrarela Santa Messa con il Vescovo

Giovanni D’Alise e il Cardi-nale Crescenzio Sepe. È pro-prio durante il viaggio inelicottero che Papa Francescoha potuto osservare le terrecampane diventate celebricon il nome di Terra dei Fuo-chi. Il Pontefice ha colto l’occa-sione di parlarne nell’omeliadella celebrazione tenuta inPiazza: “È terribile che unaparte d’Italia così bella sia ro-vinata dai rifiuti. Questaterra deve essere tutelata epreservata. Bisogna avere ilcoraggio di dire no a ogniforma di corruzione ed illega-lità. So che soffrite ma chi di-venta amico di Dio ama ifratelli, si impegna a difen-dere la loro vita e la loro sa-lute rispettando la natura el’ambiente.” Sono solo alcunistralci delle forti parole utiliz-zate da Bergoglio durantel’omelia di Caserta. Don Mau-rizio Patriciello, parroco diCaivano, da anni impegnatonella questione ‘Terra deiFuochi’ ha definito la visitadel Papa come una “pietra mi-liare” per la comunità caser-tana con la speranza che lesue parole possano conferirela giusta spinta ad estinguereil fenomeno. Il Papa ha paroleanche per i Napoletani defi-nendoli in maniera affettuosa“gelosi” per la sua visita a Ca-serta e promettendo una pros-sima visita nel capoluogocampano entro quest’anno.

Papa Francesco nella Terra dei Fuochi

Alessia Esposito

Acqua bene pubblico. Questofu il risultato del voto del re-ferendum sulla privatizza-zione. Le cose nella realtà nonstanno però proprio così. Èquanto emerge dall’indagineannuale “Regioni imbotti-gliate” svolta da Legambientein collaborazione con Altreco-nomia. La prassi delle regionidi svendere le acque alle mul-tinazionali non conosce arre-sti (persino nelle regioni dovevi è penuria), nonostante unaConferenza Stato Regioni del2006 avesse imposto un tettominimo di 1 - 2,5 € per metrocubo d’acqua imbottigliato edi 30 euro per ettaro dato inconcessione. Continua invece

in molte regioni la pratica difar pagare solo in relazioneagli ettari di terra concessi(Molise la cui regolamenta-zione fa ancora riferimento aun Regio Decreto del 1927, laProvincia autonoma di Bol-zano, Puglia, Emilia-Roma-gna e Sardegna). Seguononella black list Campania,Basilicata e Toscana che, purfacendo pagare il doppio ca-none (relativo quindi anche aivolumi imbottigliati), ven-dono le acque ad un prezzomolto più basso rispetto alminimo previsto. L’indaginesottolinea che l’acqua imbot-tigliata viene pagata in mediadalle aziende circa 1 € ognimille litri e venduta ai consu-matori a circa 0,26 € al litro

con il risultato che i cittadinipagano per il 90 % spese ditrasporto, pubblicità e imbot-tigliamento. È un businessche in Italia supera i 2,3 mi-liardi ed è in mano a 156 so-cietà. Nonostante la crisi enonostante l’acqua si possa

consumare direttamente dalrubinetto, gli italiani si mo-strano grandi consumatori diacqua in bottiglia. Enormel’impatto ambientale: 6 mi-liardi di bottiglie di plasticada 1,5 litri, per un totale dipiù di 450 mila tonnellate di

petrolio utilizzate e oltre 1,2milioni di tonnellate di Co2emesse. Uniche regioni “pro-mosse” Sicilia e Lazio che ap-plicano alle multinazionali unprezzo superiore e un triplocanone (ettari concessi, vo-lumi emunti e imbottigliati).La proposta di Legambiente,espressa dalla voce di GiorgioZampetti, responsabile scien-tifico, è di “istituire un canoneminimo nazionale per le con-cessioni di acque mineralipari ad almeno 20 euro al m3(0,02 euro al litro imbotti-gliato). Ai tassi attuali di pre-lievo si ricaverebbero circa250 milioni di euro che po-trebbero essere destinati allepolitiche di tutela e gestionedella risorsa idrica”.

È terribile che una parte d’Italia così bella sia rovinata

dai rifiuti

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Ancora “bombe d’acqua”: la natura che si ribellaRosario Maisto

Termine nuovo per un fenomeno noto,ma in aumento a causa del riscalda-mento globale: un "gavettone" di piog-gia che provoca ingenti danni ed èpiuttosto imprevedibile!!!"Bomba d'acqua" è un termine giorna-listico coniato dai mass media italianicome libera traduzione dell'inglesecloudburst (letteralmente "esplosionedi nuvola"). Non è altro che un vio-lento nubifragio in cui la quantità dipioggia caduta supera i 30 millimetriall'ora, o secondo altri climatologi,quando le precipitazioni superano i 50millimetri nell'arco di due ore. Gli ef-fetti sono catastrofici, infatti il terminecorretto usato dai metereologi è ap-punto, "nubifragio". Ma l'espressionebomba d'acqua si riferisce agli ingentidanni che questo eccesso di pioggia puòcausare nelle aree che colpisce: allaga-menti, straripamenti (come il recentis-

simo caso del fiume esondato qualchegiorno fa e che ha mietuto diverse vit-time nel trevigiano), danni a tubazioni,alberi sradicati e traffico bloccato. Lenuvole che danno origine alle bombed'acqua si formano per la differenza ditemperatura tra il suolo e il cielo.L'aria calda proveniente dal mare, salefino a incontrare correnti più freddeche, come sappiamo, la fanno conden-sare e facilitano la formazione di nubitemporalesche. Nel periodo estivo,quando le acque marine sono più calde,e nei primi mesi d'autunno, quando latemperatura dell'aria inizia a calare,questi fenomeni sono più frequentiperché la differenza tra masse d'aria(quella umida e calda proveniente dalmare e quella più fredda negli stratisuperiori dell'atmosfera) aumenta. Ladomanda sorge spontanea, “quindiqueste bombe d’acqua sono diventatepiù frequenti?” Sarebbe sbagliato so-stenere che questo sia un fenomeno

che riguarda solo gli ultimi anni. Masenza dubbio i nubifragi sono aumen-tati e la colpa è ancora una volta del ri-scaldamento globale (e in ultimaanalisi, nostra). Dagli anni '70 ad oggila temperatura dei mari è salita diquasi uno - due gradi, a causa del glo-bal warming. Acqua più calda significamaggiore umidità e maggiore diffe-renza di temperatura tra l'aria che saledal mare e quella incontrata in atmo-sfera. Le nubi si fanno più "gonfie" dipioggia ed è più facile che rovescinotutto il loro "carico" in una sola tor-nata.I rovesci temporaleschi si possono inqualche modo prevedere, ma la quan-tità di pioggia che scaricheranno è inun certo senso imprevedibile. Ci sonoaree geografiche in cui, comunque,questo fenomeno è più frequente: inparticolare le zone caratterizzate da ri-lievi situati in prossimità del mare,dove è più facile che si formino correnti

ascensionali di aria molto calda che en-trino a contatto con temperature piùbasse. In Italia, le bombe d'acqua si ve-rificano più facilmente in Liguria e To-scana, ma anche nel napoletano e nelcasertano ove le situazioni sono diffi-cili, in particolare, il nubifragio a Na-poli, Giugliano e a Castelvolturno.Sono bastati pochi giorni di pioggia in-tensi, a far tracimare le acque del LagoPatria e d’intorni, che hanno paraliz-zato il traffico e le strade inondandoledi acqua fuoriuscita dagli argini e daitombini. Come purtroppo spesso ac-cade, le fogne non funzionano corretta-mente e la manutenzione non esiste,salvo pericoli incombenti. A provocarel’esondazione sempre il solito pro-blema, ovvero l’otturazione della focedel lago Patria che rientra territorial-mente a metà tra i Comuni di Giu-gliano e Castelvolturno ma la cuicompetenza spetta alla Regione Cam-pania e ai Consorzio di Bacino.

L’Ispra è sempre più internazionale Angelo Morlando

La tutela e la salvaguardia delmare sono prioritari per l'in-tera Unione Europea, ma l'Ita-lia, data la posizione geograficae il considerevole sviluppo co-stiero, ha investito tantissimoin questo settore, soprattuttograzie alle competenze dispo-nibili attraverso l'Istituto Su-periore per la Protezione e laRicerca del Mare (ISPRA) cheè stata coinvolta in prima lineain due progetti europei partico-larmente rilevanti: "MyOcean"e "MyWave". Il progetto"MyOcean" è stato presentatoalla Commissione Europeanell’ambito del Settimo Pro-gramma Quadro, per lo svi-

luppo e il miglioramento deiservizi legati al programmaeuropeo "Copernicus" (di cuigià abbiamo approfondito latematica in un precedente nu-mero di ArpaCampania) e cheè uno strumento indispensa-bile per il futuro monitoraggioglobale dell’ambiente.

Si cita il comunicato ufficiale:"L'ISPRA ha il compito ulte-

riore di verificare i risultati ot-tenuti dai modelli di previsionedel livello medio marino nelMar Adriatico, con valori mi-surati dalla Rete MareograficaNazionale e l’utilizzo dei datimeteomarini prodotti dal con-sorzio "My Ocean" in applica-zioni di “downscaling”: vale adire, sviluppo e applicazione dimodelli idrodinamici di inge-gneria marittima e costiera adalta risoluzione, nella veste diutilizzatore intermedio, con ri-ferimento alle problematichedi impatto ambientale."Il secondo progetto si chiama"MYWave" il cui scopo princi-pale consiste nel porre le basi

di un futuro servizio del Ma-rine Core Service, che com-prenda gli studi sul motoondoso. L'obiettivo fondamen-tale è sviluppare l'utilizzo delsistema osservativo secondo iseguenti punti: migliorare glialgoritmi di processing e i me-todi di assimilazione dei dati;migliorare gli strumenti di mo-dellistica delle onde, tenendoconto degli accoppiamenti at-mosfera/onde/correnti; stabi-lire nuovi standard per laprevisione probabilistica ba-sata sui metodi 'ensemble'; sta-bilire protocolli standard per lavalidazione. Sembra correttocitare nuovamente il comuni-cato ufficiale per elencare leprincipali competenze e gli enti

coinvolti: "...Sono sempre inmaggior numero i progetti direspiro europeo che all’internodell’Istituto di protezione e ri-cerca ambientale sono dedicatia quella che è la più impor-tante risorsa per il presente eil futuro dell’umanità. Ad occu-parsene è in primis il Diparti-mento Acque dell’Ente, chepartecipa tra le altre cose allaStrategia di applicazione dellaDirettiva Quadro sulle acque ea quelle collegate, sulle acquesotterranee e le alluvioni.Molti anche i compiti su altriaspetti, come i nitrati e la Ma-rine Strategy".Per saperne di più:- http://www.myocean.eu/- http://mywave.eu/en/

I rovesci

temporaleschi

si possono prevedere,

ma la quantità

di pioggia

che scaricheranno

è imprevedibile

Protagonista di importanti progetti europei sull’ambiente

A Helsinki addio auto private

Aea: «Tassare l'impattosull'ambiente»

Quindici giorni di notizie ambientaliIn breve. Rapporto rifiuti dell'Ispra presentato a fine luglio a Roma

Sono stati presentati il 24luglio, presso la BibliotecaNazionale Centrale diRoma, l’Annuario dei datiambientali e il Rapporto Ri-fiuti curati dall'Ispra, ap-punta- menti annuali cheforniscono un quadro di in-formazioni oggettivo, pun-tuale ed aggiornato sullecondizioni ambientali delnostro Paese e sulla produ-zione e gestione dei rifiutiurbani in Italia. L’Istitutosuperiore per la protezione ela ricerca ambientale garan-tisce così che le conoscenze ele informazioni ambientalisiano trasparenti e disponi-bili a tutti, ponendosi qualepunto di riferimento per cit-tadini e decisori politici nelpanorama degli strumentiinformativi ambientali. Unincontro annuale, attesodagli operatori del settore,dalle istituzioni, dai citta-dini (www.isprambiente.it).

I dati sui rifiuti raccolti dall'Ispra

“L'ecotossicologia come stru-mento di gestione” è il titolo ditre giornate di studio che si ter-ranno dal 12 al 14 novembre aLivorno, nella sede della Fon-dazione Livorno Euro-Mediter-ranea. Nelle due sessioni ladiscussione sarà focalizzatasulle tematiche sviluppatedalle diverse realtà (Enti di Ri-cerca, Agenzie Ambientali ePrivati), attraverso la presen-tazione di elaborati scientifici(poster e comunicazioni) e diosservazioni tecnico-operative(interventi da proporre nellediscussioni aperte) sullo statodelle conoscenze e criticità at-tuali, sui nuovi approcci scien-tifici e metodologici, nonché sui

criteri di integrazione, per unacorretta gestione del territorio. Si invitano pertanto tutti co-loro che sono interessati a par-tecipare alle giornate di studioad inviare i propri contributiscientifici preliminari e/o unasintesi delle proprie osserva-zioni tecnico-operative (titolo ebreve abstract).Le sessioni saranno coordinateda tre referenti, uno del mondodella ricerca, un rappresen-tante delle Agenzie e un porta-tore di interesse del mondo delprivato, prevedendo ampi spaziper la discussione scientifica edi proposte tecnico-operative.(info www.isprambiente.it)

(a cura di Luigi Mosca)

«L'Europa può creare posti dilavoro e incoraggiare l'inno-vazione utilizzando le risorsein maniera molto più effi-ciente». Lo dichiara un re-cente rapporto dell'Agenziaeuropea per l'ambiente chedescrive una serie di politichecapaci di produrre vantaggiambientali ed economici di-mostrati. Il documento, inti-tolato “Politiche dell'Unioneeuropea ed economia verdeefficiente in termini di ri-sorse”, può essere consultatosul sito web dell'agenzia eu-ropea. Gli autori dello studiosottolineano che, mentremolte tendenze ambientalistanno gradualmente miglio-rando, l'Unione europea habisogno di un ri-orientamentopiù radicale e sistemico dellasua economia, se vuole ri-spettare i suoi obiettivi am-bientali di lungo termine. «Adesempio», scrive l'Agenzia inuna nota diffusa di recente,

«l'obiettivo Ue dell'80-95 per-cento di riduzione dei gasserra dal 1990 al 2050 nonpotrà essere raggiunto ba-sandosi esclusivamente suguadagni incrementali di ef-ficienza». Tra le proposteespresse dagli esperti del-l'Aea, c'è l'idea di ridurre letasse sui redditi da lavoro,per appesantirle sugli utilizziinefficienti di risorse, e su de-terminati impatti ambientali.Un tentativo, insomma, di co-niugare rispetto dell'am-biente e stimoli per losviluppo.

Entro dieci anni, le auto pri-vate potrebbero diventare aHelsinki solo un ricordo.Avendo rilevato che i giovanifinlandesi, tendenzialmente,non vogliono possedere autoprivate, l'amministrazionedella capitale baltica sta pro-grammando un nuovo si-stema di trasporto.Dall'anno scorso, la città sta

sperimentando un pro-gramma-pilota chiamatoKutsuplus, che offre unaserie di minibus prenotabiliper spostamenti privati. Sitratta di un sistema che per-mette agli utenti di preno-tare e pagare on-line ilservizio di trasporto, pro-grammandone il tragitto. Almomento il sistema è più

economico del taxi, ma piùcostoso dei tradizionali auto-bus di linea. Questo è altriesempi saranno al centrodella Settimana europeadella mobilità sostenibile, inprogramma dal 16 al 22 set-tembre prossimi, con inizia-tive in decine di città delcontinente (info www.mobi-lityweek.eu).

Ecotossicologia a Livorno

Gennaro Loffredo

Il vento è sempre stato uno degliaspetti più importanti in meteorolo-gia, grazie al quale è possibile descri-vere il movimento delle masse d’aria.La direzione di provenienza del ventosi esprime in gradi, suddividendo l’in-tero giro dell’orizzonte da 0°C a360°C, e procedendo in senso orario.Indipendentemente da altri nomi chepossono avere, i venti vengono identi-ficati con denominazioni relative allaloro provenienza, e che, per talunicasi, danno anche un’idea delle rispet-tive caratteristiche: temperatura,umidità, intensità; così lo scirocco è unvento caldo e umido, la tramontanaun vento freddo e secco, il libeccio unvento forte ecc. I venti tipici del Medi-terraneo sono: Maestrale, Libeccio,Scirocco e Tramontana; ognuno ha ca-ratteristiche diverse in base all’oro-grafia del territorio italiano. Leindicazioni sono quelle riportate sullacosiddetta “rosa dei venti”, solita-mente disegnata sulle bussole. Fa-cendo ruotare la bussola in modo daallineare il Nord della rosa dei venticon l’ago magnetico, si può sapere daquale punto cardinale spira il vento, edi quale vento si tratta. La velocità delvento si misura solitamente in metrial secondo, in chilometri all’ora, innodi (1 nodo= 1 miglio nautico all’ora=1,852km/h). Agli effetti meteorologici,quando la velocità del vento è infe-riore a 1 nodo, si considera che vi siacalma di vento. La velocità del vento

viene misurata per mezzo di stru-menti detti anemometri. La sua velo-cità e quindi la sua intensità puòessere rappresentato attraverso lascala Beaufort, tracciata nel 1805dall’omonimo ammiraglio, e tutt’orausata in Marina. La velocità delvento, in genere, aumenta con il cre-scere della quota, per la diminuita in-fluenza della superficie terrestre.I venti sono variamente distribuitinelle diverse zone della terra; il qua-dro generale della loro distribuzionemedia dà un‘ idea della circolazionegenerale dell’atmosfera intorno alglobo. I venti si attivano sulle zonetemperate e quindi sulla nostra peni-sola grazie al divario di pressione at-mosferica che si viene a creare quandoin genere risultano vicine le due fi-gure bariche prevalenti: le alte e lebasse pressioni. Quando si avvicinauna perturbazione, infatti, l’intensifi-cazione del vento dai quadranti meri-dionali è uno dei chiari segnali che tiannunciano un cambiamento deltempo o l’avvicinamento di una zonadi bassa pressione. Una volta passatoil fronte perturbato il vento tende aruotare e a divenire da settentrione,favorendo un miglioramento dellecondizioni atmosferiche accompa-gnato da un generale rialzo della pres-sione atmosferica. Il vento al suolo,molto spesso, non ha però la stessa di-rezione di quello in quota. Capita disentire, infatti, che il vento che sen-tiamo sulla nostra pelle ha una dire-zione diversa, se non opposta, al moto

delle nubi. Il motivo va ricercato nellaconformazione dell’orografia locale: seuna zone risulta montagnosa, il ventoal suolo sarà soggetto alla forza di at-trito della massa d’aria contro i rilievidi conseguenza le differenze tra laquota e il suolo saranno più marcate.Viceversa in una zona pianeggiante ledifferenze saranno minori, fino a

scomparire quasi del tutto se ci sitrova in mare aperto. Esistono poi deiventi costanti che si attivano sulle no-stre coste durante le estati mediterra-nee: le brezze. Esse non annuncianogeneralmente un cambiamento deltempo e si formano per un divario ter-mico e pressorio che si viene a crearefra la terraferma e il mare.

La rosa dei venti del Mediterraneo

RRaccontiamo il meteo. Apprendiamo come si formano le correnti che percorrono le nostre latitudini

Un supermercato privo di imballaggiFabio Schiattarella

Ammontano a 35 mila euro i finanzia-menti che, il primo supermercato to-talmente privo di imballaggi, haraggiunto tramite crownfunding, cioègrazie a quel processo collaborativo diun gruppo di persone che utilizza ilproprio denaro in comune per soste-nere gli sforzi di persone e organizza-zioni. Siamo a Berlino, qui inaugureràa breve un supermercato assoluta-mente privo di imballaggi ideato dadue imprenditrici tedesche. Banane,spaghetti e latte saranno riposti incontenitori portati direttamente daiclienti, o in borse di tela, barattoli obottiglie riutilizzabili messi a disposi-zione nel punto vendita, con l’obiettivodi ridurre a zero la quantità di pla-stica, carta e vetro ancora necessariaper fare la spesa e, come spesso ac-cade, inutilmente gettata subito dopol’ uso. OriginalUnverpackt, questo ilnome del supermercato già amato daicittadini aprirà in quella che oggi damolti viene chiamata la capitale d’Eu-ropa. Il concetto è dire finalmentebasta alle caramelle incartate una auna, o ai sacchetti indispensabilianche per comprare una sola mela.Navigando sull’apposita pagina Face-book si nota come gli utenti non si fre-nino nei ringraziamenti fatti alleideatrici della start up, mentre la rac-

colta fondi prosegue, e pare proprioche raggiungerà presto i 45 mila euronecessari (i primi 20 mila sono statimessi insieme in soli due giorni). Incambio di un’offerta (minimo 300euro!) si possono avere buoni scontiper i futuri acquisti, libri di cucina ocontenitori con il logo del negozio. Ilpiccolo supermercato avrà circa 600prodotti di tutti i tipi, con particolareattenzione al mondo vegano. Si partedalla consapevolezza che, come dice ilWWF, ogni anno 8 milioni di tonnel-late di rifiuti finiscono in mare e trequarti sono plastica. Anche nellegrandi città occidentali le cose nonvanno come dovrebbero: si calcola chesolo in Germania, ogni anno, gli im-ballaggi che vengono gettati sono 16milioni di tonnellate, e la maggiorparte non vengono riciclati. Le im-prenditrici spiegano a chiare lettere dicredere che la loro idea possa esserela risposta al problema rifiuti. Purammettendo di non essere una grandecatena, sostengono che insieme si pos-sono man mano cambiare le cose, stepby step. La sfida è ardua, ma cam-biare le abitudini delle persone è pos-sibile. Se un progetto simile, apertonel 2007 a Londra, ha dovuto chiu-dere all’inizio di quest’anno, un super-mercato senza confezioni ha un buonsuccesso a Vienna, e un altro sta giàper aprire a Bonn.

Nascerà a Berlino grazie ai crownfunding

Chi non conosce la famosissima ca-setta di marzapane di Hensel eGretel? La felicità per tutti i bam-bini golosi di dolci. Ora, invece, ilsogno di chi ama il vegano e i pro-dotti naturali si potrà realizzare.Nasce, infatti, in Olanda la primaCasa-orto. Il prototipo, dal nome“Eathouse” cioè casa commestibile,è stato realizzato per la precisionead Appeltern, che ha visto all’operagli Architetti Marijke Bruinsmadello studio Stuurlui stedenbouwcon la collaborazione di Marjanvan Capelle e Arjen de Groot del-l’Atelier GRAS. In pratica, ci tro-viamo di fronte a una sorta dicasa-giardino dai tetti e dalle paretiverdi in cui sono stati piantati efatti crescere diversi tipi di ortaggie fiori. Il modello, ora in esposizionepresso i giardini di Appeltern inOlanda, è stato progettato per es-sere facilmente smontato e traspor-

tato altrove. Si sa per costruire unacasa ci vogliono i mattoni. E per laEathouse sono davvero un po’ spe-ciali. Per la sua realizzazione, in-fatti, abbiamo bisogno disemplicissime cassette di plastica,quelle impiegate nel settore agri-colo proprio per la raccolta, il tra-sporto e l’esposizione di orto-frutta,riempite con terra da coltivare edassemblate su un ponteggio aforma di casa, dove pareti e tetto di-ventano giardini da coltivare a ciclistagionali, occupando uno spazio dicirca dieci metri per dieci. Il proto-tipo, come hanno ben spiegano gliarchitetti ideatori del progetto, per-mette ai visitatori non solo di toc-care, guardare ed assaporare, maanche piantare e raccogliere pro-dotti rigorosamente locali. Data lasua natura del tutto temporanea, lastruttura è stata pensata per l’alle-stimento estivo ma tutti i materiali

possono essere rimpiegati per unfuturo montaggio in nuovi siti.Sono moltissimi i benefici di questaabitazione tutta da mangiare, comela facilità della costruzione stessa,possibile in ogni luogo per la rapi-dità anche dello smontaggio e dellareperibilità degli elementi di base;la coltivazione di frutta e verduradi stagione; e ancora la terra nonviene sprecata: una volta terminatoil periodo fertile, questa viene rac-colta e conservata in sacchetti diplastica per evitare inutili sprechi.Insomma, tempi duri per il ce-mento armato. Si prospetta, infatti,una vera e propria rivoluzione ur-bana, in cui l’uso combinato di ele-menti riciclati e nuovi materiali, sianaturali che industriali, porterà adipingere le città di verde, trasfor-mandole in luoghi salubri e idealidove la natura viene messa alprimo posto. A.P.

LA CASA-ORTO TUTTA DA “MANGIARE”

In Olanda nasce la eathouse

Anna Paparo

Da oggi grazie a due istituti del Con-siglio Nazionale delle Ricerche (Cnr),l’Istituto di ricerca per la protezioneidrogeologica (Irpi-Cnr) e l’Istituto discienze dell’atmosfera e del clima(Isac-Cnr), è nato un algoritmo, chia-mato “Sm2Rain”, attraverso il qualesarà possibile quantificare con preci-sione la pioggia al suolo e ridurre il ri-schio di alluvioni e frane. E in questoperiodo è l’ideale, visto che il tempo stafacendo i capricci con piogge e tempo-rali ad intermittenza. Questo nuovo erivoluzionario sistema di misura dellepiogge si basa sul contenuto d'acquarimasto al suolo, rilevato anche attra-verso il satellite, e permette di stimareil rischio di frane e inondazioni anchein zone non servite da sistemi di mi-sura a terra. Come ha ben sottolineato il DottorLuigi Brocca, ricercatore Irpi-Cnr eautore della ricerca, si tratta di unatecnica completamente innovativa efuori dal normale che non utilizza,come nelle metodologie tradizionali,informazioni relative alle nubi, attra-verso un approccio cosiddetto “bottom-up” e non “top-down”. Misurando dasatellite e/o in situ le variazioni dellaquantità di acqua contenuta al suolo

sarà, poi, possibile stimare le precipi-tazioni cadute sul suolo stesso, che èconsiderato esso stesso una sorta dipluviometro naturale. I risultati rag-giunti dalla ricerca sono stati pubbli-cati sul “Journal of GeophysicalResearch” e citati nei “Research Hi-ghlights” di “Nature”. Una grandis-

sima soddisfazione per il team di stu-diosi impegnati nello studio, guidatida Brocca. L'algoritmo utilizza, comedati, le quantità dell'acqua assorbitadal terreno, di quella evaporata e diquella che resta in superficie. Usandotermini tecnici, Sm2Rain fa riferi-mento all'inversione dell'equazione di

bilancio idrologico del suolo calcolandola ripartizione delle precipitazioni ininfiltrazione, evapotraspirazione e de-flusso. Assumendo che l'evapotraspi-razione e il deflusso durante un eventodi pioggia sono trascurabili, si ottieneuna relazione esplicita che fornisce lastima delle precipitazioni in funzionedel solo contenuto del suolo. Il Cnr ha applicato l’algoritmo a scalaglobale in molte aree della Terra, tracui il Mediterraneo, l’Australia, l’In-dia, la Cina, il Sud Africa e la partecentrale degli Stati Uniti d’America,fornendo risultati di gran lunga piùaccurati rispetto alle tecniche tradizio-nali che hanno importanti ricaduteper la previsione di eventi idrogeolo-gici stremi, quali piene fluviali e frane,in quanto rende possibile la stimadelle precipitazioni e della gestione delrischio anche in assenza di pluviome-tri e sistemi di misura a terra. Questosistema, quindi, potrebbe rivelarsiparticolarmente utile per tutti, nes-suno escluso. Non bisogna, inoltre,trascurare che l’algoritmo Sm2Rain èun’open source, i cui risultati sono con-sultabili on line da chiunque. Dopo lapubblicazione dei primi risultati, gliscienziati sono alla ricerca di fondi perproseguire lo studio. L’Agenzia spaziale europea (Esa), cheha anche finanziato in parte la ricerca,è molto interessata all’algoritmo. Abreve dovrebbe uscire un bando. E’solo una questione di tempo. I ricer-catori impegnati per Sm2Rain spe-rano che da lì possano arrivare lerisorse necessarie per portare avantile varie attività e non fermarsi con lostudio e il labor limae di questo por-tentoso algoritmo, eliminando e li-mando le possibili pecche. Insomma,la natura ci offre tutto ciò di cui ab-biamo bisogno, sta a noi valorizzarloed impiegarlo al meglio.

Alluvioni e frane hanno i giorni contatiD’ora in poi ci penserà Sm2Rain, l’algoritmo ideato dal CNR

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 15 agosto 2014 - Anno X, N.15Edizione chiusa dalla redazione il 14 agosto 2014

DIRETTORE EDITORIALEPPietro VasaturoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOI. Buonfanti, F. Clemente, P. D’Auria, G. DeCrescenzo, A. Esposito, E. Ferrara, R. Fu-naro, G. Loffredo, R. Maisto, D. Matania, B.Mercadante, A. Morlando, A. Palumbo, A.Paparo, F. SchiattarellaSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 7- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

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Paolo D’Auria

Nuovi studi nel campo degli ac-cumulatori. La sempre crescente esigenzadi immagazzinare energia, perrenderla disponibile ai disposi-tivi portatili, sta spingendo i ri-cercatori di tutto il mondo adabbattere le frontiere delle tec-nologie attuali. E le applica-zioni potrebbero esseremolteplici, non solo destinate aipiccoli “device” elettronici qualismartphone, tablet e pc porta-tili, ma addirittura potrebberointeressare l’industria “auto-motive”. Tutto merito del pro-fessore Yi Cui, del dipartimentodi Ingegneria e Scienza dei ma-teriali dell'Università di Stan-ford, e alla sua scoperta. Mr.Cui è a capo di un gruppo di ri-cerca che da anni studia il fu-turo delle batterie ricaricabili edi cui fa parte anche StevenChu, ex Segretario dell'Energiadel governo americano. "Po-trebbe essere il Sacro Graaldelle batterie", scrive entusia-sta il professore Cui sul gior-nale scientifico NatureNanotechnology. Oggi abbiamo bisogno di batte-rie più efficienti. Per non doverricaricare continuamente il te-lefono o per fare più chilometri

su un'auto elettrica, non c'èdubbio che l'autonomia limi-tata dei moderni accumulatorisia uno dei problemi più impor-tanti da risolvere. Non è uncaso se Apple, Google, Sam-sung e altri sono tutti alla ri-cerca di una soluzione chepermetta di costruire batteriepiù efficienti, più piccole e po-tenti, per la tecnologia del fu-turo. Le attuali batterie agliioni di litio hanno tre compo-nenti chiave: un anodo, il polo

negativo che rilascia gli elet-troni per dare vita ai nostri di-spositivi; il catodo, il polopositivo da cui rientrano glielettroni nella batteria unavolta che hanno finito il loroviaggio attraverso i circuiti del-l'apparecchio; infine, in mezzo,un elettrolita, solido o liquido,dove si trovano gli ioni di litioche viaggiano tra l'anodo e il ca-todo. L'anodo oggi di solito èrealizzato in grafite, un mate-riale affidabile ma dalla scarsa

efficienza. Il litio è oltre diecivolte più efficace, ma ha un di-fetto: si espande senza controlloe questo porta a problemi di du-rata della batteria, che non so-pravvive a lungo. Nellasoluzione proposta da Yi Cui, labatteria ha un anodo in litioracchiuso in una microscopicamembrana di carbonio. Lamembrana è spessa appena 20nanometri. In questo modo illitio può espandersi senza pro-blemi, è reso stabile, sotto con-

trollo. Il risultato è una batteriache, a parità di dimensioni, pro-duce circa tre o quattro voltel'energia di una batteria tradi-zionale. "Significa che potremoavere, ad esempio, smartphoneancora più sottili oppure autoelettriche con un'autonomia dioltre 400 chilometri a prezzicompetitivi, intorno ai 25.000dollari. Inoltre si può rispar-miare su peso e ingombri, vistoche si può ottenere più energiain meno spazio", continua ilprofessore Cui. Insomma: si po-trebbero avere batterie fino atre, quattro volte più efficientie “capienti” con le stesse dimen-sioni che la tecnologia attualepermette. In molti hanno pro-vato a produrre un anodo dipuro litio, perché oltre a esserepiù efficiente, è anche più eco-nomico, piccolo e facile da rea-lizzare. Ma fino a oggi nessuno era riu-scito in questa impresa. Il teamdell'università di Stanford nonè nuovo a scoperte del genere.In passato aveva creato laprima batteria agli ioni di litiotrasparente, poi una batteriasottile quanto un foglio di carta.Ma l'ultima scoperta è senzadubbio quella più importante,quella che potrebbe presto di-ventare realtà.

La batteria del futuro: durerà fino a 4 volte di più

Scienza e salute in scena grazie ai fondi per la ricercaRosa Funaro

Il Ministero della Salute, incollaborazione con il Ministerodell'Istruzione dell'Universitàe della Ricerca e con gli IstitutiZooprofilattici Sperimentali(IZS), ha realizzato un con-corso per la partecipazione alprogetto didattico su materieinerenti alle scienze veterina-rie e principi di igiene: “Il Tea-tro della salute”, pensato evoluto per i bambini dellescuole primarie. Ideata dal Di-partimento della sanità pub-blica veterinaria, dellasicurezza alimentare e degli or-gani collegiali per la tuteladella salute, la collana edito-riale "Il Teatro della salute"presenta una serie di testi tea-trali, nati dalla penna di unesperto del linguaggio dei bam-bini in età scolare e arricchiti,a vantaggio dei docenti, di ele-menti conoscitivi su molti argo-

menti delicati e complessi disanità pubblica. Comunicareun concetto, una ricerca, unaverità o un semplice messaggiovuol dire mettere a disposi-zione una conoscenza, condivi-dere anche uno stato d'animocon l'altro, questo semplice attoporta a una modificazione del-l'esperienza di chi accoglie lacomunicazione e ad un au-mento della consapevolezza.L'impiego del teatro ha una im-portante funzione educativa eformativa del bambino dellescuole elementari. Cinque, si-nora, i titoli realizzati dai bam-bini “attori”: Una merendaparticolare - Il grande pastic-cio, Sherlockan e il gattino diGatterville, Tutto il buono delmiele e la banda di testa dimorto, 4001: Odissea nella ViaLattea, Storia di Pirati: all'ar-rembaggio del Vascello di Ca-pitanBrucella, Storia diPidocchio.

Ottenere più energia in meno spazio

Fabiana Liguori

Con il contest “La più bella seitu”, Legambiente ha premiatoi venti luoghi sul mare piùsuggestivi d’Italia. Per il se-condo anno consecutivo èstata decretata regina indi-scussa: Cala degli Infreschi, aMarina di Camerota. Incastonata nel cuore del Ci-lento, si tratta di una natu-rale e selvaggia insenatura adarco, con sabbia fine, circon-data da scogliere rocciose eaccarezzata da un mare tra-sparente con mille sfumature.L’acqua è limpidissima, in su-perficie è fredda per la pre-senza di sorgenti d’acquadolce, mentre in profondità èpiù calda cosicché quando siriemerge si sente una bellafrescura...Da qui il nome “In-freschi”. I fondali sono pieni dipesce, in particolare occhiatee saraghi che si avvicinanomolto e vengono a mangiare ipezzi di pane lasciati dallebarche. Intorno ci sono dellepinete che si specchiano sul-l’acqua e belle grotte da esplo-rare. La straordinariavalenza naturalistica che ca-ratterizza questo luogo, lorende particolarmente “ricer-cato” sia dai turisti che dagliappassionati di mare e greenlifestyle! Come spesso accade,però, le spiagge più belle e in-contaminate sono raggiungi-bili solo via mare (dai porti diMarina di Camerota e Pali-nuro) o a piedi, attraverso unsentiero immerso nella mac-chia mediterranea, chescende dalla collina pressol’abitato di Lentiscosa (pano-rama dall’alto veramente stu-pendo): una delizia per gliamanti del trekking!Ma come è stata decretata lavittoria della spiaggia cam-pana? Gli addetti di Legam-biente hanno incrociato irisultati di un sondaggio lan-ciato sul web, con i dati de "Ilmare più bello, la nuovaGuida blu 2014", che in colla-borazione con il Touring ognianno assegna le vele blu. Sono venti, in totale, le perleitaliane premiate. Sul podio,al secondo posto si è classifi-cata la spiaggia di Buondor-mire, anche questa inprovincia di Salerno.

Poi ancora “Punta Aderci” aVasto, in Abruzzo, la spiaggiadella Scalea, in Calabria, laBaia del Silenzio a Sestri Le-vante, Liguria e via via lealtre. “Con La più bella sei tu– afferma Angelo Gentili, re-sponsabile nazionale Legam-biente Turismo - abbiamopremiato e valorizzato alcunedelle spiagge che rappresen-tano veri e propri tesori dalpunto di vista turistico e pae-saggistico: tutte bellissime,alcune più selvagge ed esclu-sive, altre più accessibili e po-polari, ma tutte in grado di

raccontare una parte impor-tante della bellezza del nostroPaese. L’invito che facciamoagli amministratori che sa-ranno premiati il 16 agosto aRispescia (Gr), nell’ambitodella 25esima edizione di Fe-stambiente, il festival nazio-nale di ecologia, solidarietà ebellezza di Legambiente –conclude Gentili - è di mante-nere il giusto equilibrio trafruizione e conservazione diquesti luoghi incantevoli eunici, preservandoli con curaall’insegna della sostenibi-lità”.

Trionfo della Campania:vince “Cala degli Infreschi”!

In analogia a quanto realiz-zato nel 1914 nel progetto“Da scugnizzi a marinaretti”,nel quale l’allora Ministrodella Marina fece dono allacittà di Napoli della pirocor-vetta di legno denominataNave Asilo “Caracciolo” e del-l’esperienza condotta dal-l’educatrice Giulia Civita,l’Associazione Life onlus haacquisito dalla Lega Navaledi Ischia un vecchio bialberoin legno di quindici metri, daimpiegare come nave-scuolaper l’integrazione dei ragazzia rischio di devianza edemarginazione che parteci-pano già al progetto “Scu-

gnizzi a vela”, che con-siste in una serie di at-tività di preparazione eavviamento alla vitaprofessionale riguar-dante soprattutto le at-tività marinaresche. Inbarcarli su “Matteo”,questo il nome dell’im-barcazione, significheràavere la possibilità diguidarli in un avvincenteviaggio fatto di “sostanza” ebuoni propositi: donar loronuove conoscenze, possibilitàe valori certamente costruit-tivi e non distruttivi. Cose dicui necessitano per poter co-struire un futuro migliore.

La nave scuola Matteo, per lesue robuste “ossa” e gli ampispazi di abilitabilità, rappre-senta uno straordinario stru-mento didattico da impiegarenella formazione dei ragazzi,per ospitarli e navigare intutta sicurezza nel Mediter-raneo. Il progetto coinvolge

non soltanto i parteci-panti alle attività direstauro e velaterapiadel progetto ”Scu-gnizzi a vela” (ragazziprovenienti da fami-glie disagiate dellaprovincia di Napoli,dalla Comunità Pub-blica per Minori di Ni-sida – Ministero della

Giustizia, dall’ASL NA 1Unità Operativa Ser.T. - Ser-vizio Tossicodipendenze DSB26 e da alcuni istituti scola-stici) ma anche alcuni prove-nienti dalle Case Famiglia,“L'Aquilotto” e “Il Germo-glio”.

Giulia Martelli

Il mare, un bene prezioso che la natura ci offre in manieradel tutto gratuita per rinfrancarci e refrigerarci soprattuttonei mesi più caldi dell’anno, a quanto pare, però, è appan-naggio di pochi o meglio, è un tabù per le persone che pre-sentano problemi importanti di mobilità. Da un’indagine èinfatti emersa la scarsa o nulla presenza di clienti con gravihandicap presso gli stabilimenti balneari. Ma la vacanza èvacanza e deve esserlo per tutti, senza distinzione alcuna,se ne sono accorti per primi gli ideatori di Job, la sedia a ro-telle unica al mondo che non teme sabbia, acqua e terreniaccidentati. Napoletani di Cercola, i creativi dell’aziendaNeatech hanno progettato e realizzato già 15 anni fa questoprezioso “ausilio”, allegro, solare, colorato nell’aspetto e co-lorito nel nome: J.O.B. – Jamme ‘O Bagno, come si dice daqueste parti… La J.O.B. è una sedia per il trasporto di di-sabili ed anziani adatta al mare, alla neve o al trekking off-road munita di una coppia di ruote studiate per il trasportoagevole su tutti i tipi di fondo (sabbia, ciottoli, neve). Rea-lizzata in materiali adatti all'ambiente marino, altamenteresistenti e leggeri, rappresenta il compagno di viaggioideale per il turista che vuole avere il massimo da una va-canza. Facile da trasportare, può essere imbarcata con qual-siasi compagnia aerea e può essere completamentesmontata e rimontata senza bisogno di attrezzi. Il segretosta tutto nelle ruote, brevettate con un sistema di deforma-zione controllata e variabile che, in base al peso del passeg-gero, fa allargare o restringere la zona della ruota che lavorasul terreno senza bloccarsi e che, essendo piene d’aria, unavolta in acqua galleggiano. Molte sono le strutture turistichein Italia e all’estero che si sono dotate di questa specialesedia, l’auspicio è che ve ne siano sempre di più, così da cer-care di limitare le difficoltà che impediscono alle persone conproblemi motori, siano essi permanenti o temporanei, di go-dere di una vacanza “senza barriere”.

Una vacanza “diversa”per sentirsi uguali

La nuova sfida dell’Associazione onlus Life

Decretata la spiaggia più bella d’Italia

Arriva dalla Lega Navale di Ischia la nave-scuola “Matteo”

Ilaria Buonfanti

In un clima vacanziero, dovesempre più persone predili-gono la montagna al mare, èfondamentale capire l’impor-tanza della tutela e del ri-spetto ambientale per evitaredi ritrovarsi ad alte quote cir-condati dai rifiuti.È nato così, un progetto in Pa-kistan per insegnare a “vivere”la montagna nel pieno rispettodella stessa. Molti giovani ma anche allievipiù anziani ed esperti all’Ad-vanced course of environmentfriendly mountaineering, par-tito nell’estate 2013 su inizia-tiva di Mountain WildernessInternational e dell’Aga Khanfoundation e che il 25 maggio2014 ha iniziato la sua fase fi-nale e di follow up. “Si trattadi un corso di alta specializza-zione alpinistica, ecologica enaturalistica” spiega Carlo Al-berto Pinelli, direttore delcorso e Presidente di Moun-tain Wilderness Italia, “riser-vato a giovani del posto giàesperti di montagna intenzio-

nati ad acquisire le compe-tenze necessarie per offrirsicon professionalità e autono-mia a turisti ed escursionisticome portatori d’alta quotaspecializzati, guide di trekking

difficili, di wild animal wat-ching o per tentare la stradadell’alpinismo”. Ma non solotecnica e alpinismo. Fra gliobiettivi del corso di environ-ment friendly mountainee-

ring, quello di creare i presup-posti per lo sviluppo di un tu-rismo alpinistico consapevole,in controtendenza con gli ec-cessi consumistici di altre benpiù note mete himalayane. In

altre parole il corso è proget-tato per trasmettere concettiecological friendly che tradu-cono la conservazione, la tu-tela e il rispetto ambientale invantaggio economico. L’obiet-tivo è che i ragazzi che se-guono questi corsi impostinola loro attività sul rispetto am-bientale.Tredici gli allievi che al ter-mine dell’estate 2013 avevanoconquistato il titolo di istrut-tori e che oggi si ritrovano nelvillaggio di Passu (Pakistansettentrionale) ad affrontarel’ultima parte della loro sfida.L’entusiasmo generato nei ra-gazzi pakistani dal corso di al-pinismo può essere inter-pretato come segnale di unpossibile cambiamento di stra-tegia. La montagna infatti èpatrimonio culturale delle po-polazioni locali che dall’intera-zione con questo ambientehanno tratto la propria so-pravvivenza. La montagnapuò diventare appannaggiodella loro specializzazione pro-fessionale e loro stessi possonofondare il proprio sviluppo suvalori di tutela e conserva-zione, nella mentalità turisticamoderna, un valore aggiunto.La speranza è quella di potersuggerire, attraverso questotipo di iniziative, un modellodi sviluppo integrato fra inte-ressi locali e necessità globali,trasformando i vincoli neces-sariamente imposti dalla con-servazione, in vantaggicomunitari.

Arriva dal Pakistan il progetto per gli amanti della montagna

Alpinismo e conservazione ambientale

Metà agosto, tutti (o quasi) in vacanzasulle spiagge. È bene, a questo propo-sito, ricordare quali sono le abitudiniestive che possono nuocere all'am-biente. Dalle sigarette alle creme solarialle barche, infatti, le attività umanedella bella stagione possono rivelarsidannose per l'ecosistema.Primi nemici sono i rifiuti lasciati allamercé di acque e spiagge: impieganomolto tempo a decomporsi. Una botti-glia di plastica mille anni, un fazzolettodi carta circa 3 mesi. Senza contare chele buste di plastica, lasciate alle onde,rischiano di soffocare i pesci che lescambiano per meduse. Tra i rifiuti i più pericolosi sono le siga-rette. Queste possono uccidere micro-organismi fondamentali per la catenaalimentare. Inoltre il filtro assorbecirca 4.000 sostanze chimiche che pos-sono contaminare le acque e il suolo.Ma anche un’ abitudine apparente-mente innocua come spalmarsi lacrema può essere dannosa a causadelle sostanze di cui essa è composta.Meglio sceglierne una ad alta compati-bilità con l'ecosistema marino ed evi-

tare di fare il bagno subito dopo l'appli-cazione. Un pericolo ben noto a tuttisono le barche. A causa degli oli conte-nuti nei motori (e riversati nelle acque)incrementano l'inquinamento marino eostacolano l'ossigenazione dell'acqua.Soltanto pochissimi porti sono forniti diun'isola ecologica che consente di smal-tire correttamente l'olio e, del resto, sol-tanto pochi proprietari se ne curano.Quello che non si sa è invece che anchecome parcheggiamo le nostre auto in-fluisce sull'ambiente. Se ci si trova inuna zona in cui è possibile posteggiare

liberamente sulla sabbia, è necessariosapere che in questo modo si danneggiaun sistema fragile, quello dunale. Adoggi, complici erosione, pressione turi-stica e cementificazione selvaggia, sonosolo il 20% le dune rimaste intatte dalsecolo scorso. Non dimentichiamo chemari e spiagge sono uno dei più impor-tanti patrimoni pubblici del nostroPaese e una voce fondamentale dellanostra economia. E anche, o forse so-prattutto, capitale di bellezza che fabene allo spirito.

A.E.

Le cattive abitudini nemiche dell’ambiente!Ecco gli errori da non fare in spiaggia

Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

La Casina del Fusaro è uno deigioielli architettonici costruitida Carlo e da Ferdinando diBorbone. Sorge in quell’area chegli antichi chiamavano la “Pa-lude Acherusia” luogo di mito-logia infernale. Conosciuto daLicofrone, descritto da Strabonee citato da Seneca, il lago preseil nome di Fusaro (Sfosariuni edInfusarium) nel periodo an-gioino, quando fu utilizzato perla macerazione della canapa,che si coltivava nel territorio cu-mano già ai tempi di Plinio ilVecchio. Nel 1752 Re Carlo ac-quistò il Fusaro creando, pro-prio in mezzo al lago, una“casina ottagonale”. FerdinandoIV nel 1782 diede poi incaricoall’architetto Carlo Vanvitelli,figlio di Luigi, di progettare erealizzare la residenza di cac-cia, quella che sarebbe diven-tata La Casina Reale delFusaro. Per completare i lavori fu ancherestaurata l'antica foce di TorreGaveta, e soprattutto, fu incre-mentata la coltura delle ostri-che, di cui il re era molto ghiotto(al punto che si divertiva a par-tecipare alla vendita del pesce edelle ostriche del Fusaro). Nei pressi del lago furono co-struiti vari fabbricati, uno dettoBaraccone, che comprendevauna grande tettoia sostenutacon archi e pilastri per porvi ariparo barche ed attrezzi dapesca; un altro fabbricato dettoCassone per conservarvi i pesci. Dal Casino si ammira un pano-rama di eccezionale bellezza e,in particolare, il tramonto rap-presenta uno spettacolo unicoche estasiò e continua ad esta-siare, con immutata intensità,potenti, artisti e gente comune.Anche se da un po’ di anni qual-che neo ambientale è facile ri-scontrarlo. Illustri personaggipassarono per la Casina Reale,quali il mitico W. Amadeus Mo-zart, venuto a carpire, in terracumana, le giuste atmosfere perla sua opera musicale Tito, non-ché l'estroso Rossini, che trauna pescata e una battuta dicaccia, scriveva motivi e ariemusicali. Grandi avvenimenti in questoluogo incantato ricco di sugge-stione; ad esempio, il 15 maggiodel 1819 Re Ferdinando offrì alFusaro un pranzo in onore del-l'Imperatore d'Austria France-

sco II e del principe FedericoClemente, conte di Metternich,vi soggiornarono inoltre lo Zardi Russia Nicola I e GiuseppeII d’Asburgo-Lorena. Sottol’aspetto architettonico questomonumento è legato al presti-gioso nome di Carlo Vanvitelli,sotto quello decorativo, invece,richiama il nome di uno dei più

illustri paesaggisti del ‘700:Philipp Jacob Hackert. Lastruttura di questa vera e pro-pria bomboniera è composta dadue piani sovrapposti. Quelloinferiore più ampio a causa didue ambulacri posti l’uno versonord, l’altro verso sud ed ambe-due ai lati delle arcate frontali. Visitando questo luogo si può

provare l’incredibile sensazionedi trovarsi sospesi sulle acquedel lago; inoltre si possono leg-gere le biografie e i motivi di le-game dei prestigiosi personaggiche per oltre due secoli hannosegnato la storia d’Europa.Le pareti invece erano state de-corate da quelle che lo stessoHackert, rivolto a J.W. Goethe,

aveva definito la migliore operaeseguita per la corte di Napoli:il Ciclo delle Quattro stagioni. L’artista aveva pensato di inter-vallare ciascuna stagione con ilpanorama che si può ammirareattraverso le ampie finestre. Idipinti, infatti, a grandezza na-turale, presentavano la linead’orizzonte esattamente coinci-dente con quella naturale dellago senza alcuna soluzione dicontinuità. Una fusione com-pleta tra i suoi capolavori equelli che la natura aveva gene-rosamente distribuito intorno allago. Una sintesi di tutti i luo-ghi più amati da FerdinandoIV(diventato Ferdinando I dopoil Congresso di Vienna), grandesovrano del Regno delle Due Si-cilie. I momenti più spettacolaridella Casina del Fusaro si vive-vano tra i giardini popolati dialberi d'alto fusto, le aiuole fio-rite del sito e le file di barchesulle acque del lago, mentre ilsole spariva ingoiato dal mare.

La Casina Vanvitelliana del FusaroVisitando questo luogo si prova la sensazione di trovarsi sospesi sulle acque del lago

Al centro di numerose polemi-che per i recenti e tragici fattiper i quali sarà necessario e ur-gente risalire alle responsabi-lità per la manutenzione e perla sicurezza, la Galleria Um-berto I è uno dei siti più famosidella città di Napoli. Nacquegià tra le polemiche alla finedell’Ottocento. In tanti guarda-vano a quell’ “ammasso di vetroe di ferro”, come riportano tantigiornali dell’epoca, con scettici-smo e ironia. Un segnale diastio verso un progetto “nuovo”ma anche di insofferenza perun’antica capitale da poco de-classata a provincia di unRegno e da sempre abituataalle grandi opere e ad opere og-gettivamente più importantisotto il profilo artistico e archi-tettonico. Progettata dall’ing.Emanuele Rocco, fu inaugu-rata dal sindaco Nicola Amoree anche in questo caso nonmancarono le polemiche perchéqualcuno gli attribuì la colpa,in una Napoli al centro di moltiinterventi nel famoso pianodello “sventramento” post-uni-tario, di aver favorito gruppiimprenditoriali e bancari non

locali. Da notare, agli ingressi,gruppi marmorei che rappre-sentano le quattro stagioni e icontinenti della terra. Pavi-menti in marmo, archi impo-nenti, cupola maestosa, quattroingressi, diventò presto un rife-rimento per commerci e affarie con una caratteristica note-vole: al riparo da pioggia,freddo e sole. Tra gli affari ci-tati anche tutti quelli riferibiliin qualche modo al mondo dellacanzone e della musica concantanti, autori e impresari pe-rennemente impegnati nella ri-cerca di serate e anche delsemplice piacere di ritrovarsidavanti ad un caffè. Se questatradizione musicale, però, èsempre meno radicata, restaquella dei tanti caffè che è pos-sibile gustare all’interno deibar presenti ancora nella strut-tura magari accompagnandolialla possibilità di una calda sfo-gliata a doppia scelta (riccia ofrolla). Proprio all’uscita su viaToledo, l’antica pasticceria Pin-tauro che secondo una diffusaleggenda, avrebbe importatodalla Conca dei Marini la ri-cetta seicentesca del convento

di Santa Rosa: quel sapiente ecalorico mix di semola cotta,latte, frutta secca, limoncello ezucchero chiuso in una sfoglia

a forma di cappuccio monacale,opera di una piccola (grande)suora…

G.DC. e S.L.

Luoghi, prodotti & storie

La Galleria Umberto I e le sfogliate

Come scegliere quelle più adatte a seconda dell’utilizzo

MASCHERINE ANTISMOG IN CITTÀ

Brunella Mercadante

Andare in bicicletta è una sanaalternativa alla guida di unauto o allo stare seduti su unautobus, ma la cattiva qualitàdell'aria in ambiente urbanofinisce per contrastare questibenefici. La soluzione miglioreper pedalare senza respiraresmog e sostanze nocive è la ma-scherina protettiva che filtral'aria. Per chi va in bicicletta incittà e pedala nel traffico oltread osservare la massima pru-denza, ad utilizzare il più pos-sibile le apposite piste ciclabilie munirsi di un caschetto pro-tettivo è consigliabile dunqueanche l’uso della mascherinadavanti alla bocca per impedire

agli inquinanti, in particolarele micropolveri Pm10 e Pm 2,5,di penetrare nel sistema respi-ratorio. Per essere efficaci,però, devono essere quelle giu-ste; sono inutili, infatti, quelleda chirurgo, fatte di tessuto-non-tessuto, che servono in re-altà a proteggere l’ambientedalle emissioni di chi le in-dossa. È necessario adoperaremascherine filtranti con l’appo-sito marchio EN 149, che inbase all’efficienza filtrante sonodivise in tre categorie: FFP1con un’efficienza filtrante mi-nima del 78%, FFP2 con un’ef-ficienza filtrante del 92% eFFP3 con un’efficienza fil-trante del 98%. Per chi per-corre brevi tratti, per chi usa la

bicicletta solo per andare e tor-nare dal lavoro, esponendosiall’inquinamento solo per pocotempo è sufficiente l’utilizzodelle mascherine FFP1, men-tre per chi sta tutto il giornoall’aperto nel traffico, come adesempio i vigili urbani, sonopreferibili almeno le FFP2. Lemascherine devono esserecambiate frequentemente, al-meno settimanalmente, delresto sono molto economiche efacilmente reperibili nei negozidi bricolage. Ne esistono incommercio anche dei modellispeciali, come quelle munite divalvola per evitare l’appanna-mento, utili, ad esempio, percoloro che adoperano gli oc-chiali.

Oli, incensi, candele, diffusori,spray, gel. Ce ne sono di tutti itipi e fragranze, pubblicizzatie spinti da campagne di mar-keting, i deodoranti per am-biente sono in verità prodottialquanto superflui, e di cuiforse è meglio fare a meno.Emettono, infatti, una quan-tità elevata di sostanze inqui-nanti, alcune pericolose,annoverate fra quelle cancero-gene, e una gran quantità diallergeni. Millantano ondatedi freschezza e profumi ine-brianti, ma in effetti rendonopeggiore l’aria delle case, conpreoccupanti effetti sulla sa-lute delle persone più a ri-schio, come i bambini, soggettiallergici e asmatici. In generei deodoranti per ambientesono di sostanze naturali o disintesi, che soprattutto

quando vengono bruciateemettono inquinanti, che fini-scono per concentrarsi tra lemura domestiche. I prodotti acombustione, soprattutto in-censi ed oli essenziali, emet-

tendo benzene, formaldeide epolveri sottili- sostanze tossi-che e cancerogene-, sono quelliche provocano più problemi;quelli non a combustione,come i diffusori elettrici, gli

spray con sensore, gli sprayautomatici, non bruciando,non emettono sostanze cance-rogene, ma in compenso pos-sono rilasciare una grandequantità di allergeni e di com-posti organici volatili. Anche lecandele, sebbene creino am-bienti ricchi di fascino ed at-mosfera, sono da evitare,rilasciano, infatti, polveri sot-tili, legate al processo di com-bustione. Per un motivo o perun altro dunque i deodorantiper ambiente contribuisconoall’ inquinamento delle case,forse la soluzione migliore, in-vece di coprire gli odori confragranze aromatiche, è quelladi aerare frequentemente gliambienti domestici. Cinque odieci minuti con le finestreaperte consentono di rinno-vare davvero l’aria, elimi-

nando gli odori e abbattendonel contempo le concentrazioniinquinanti, che spesso sono incasa per altri motivi, come ilfumo di sigarette o l’ uso di de-tersivi. Per combattere l’ariaviziata si può ricorrere, altri-menti, ad alternative natu-rali: usare fiori secchi, spezie,sacchetti di fragranze natu-rali, od anche circondarsi dipiante ornamentali d’ appar-tamento che migliorano laqualità dell'aria, come il po-thos o il filodendro. Ma se pro-prio non si vuole rinunciare adei deodoranti per ambienteè bene usarli occasionalmentee solo per brevi periodi, evi-tarli in presenza di bambini,di donne in gravidanza e dipersone sensibili alle allergie eaerare sempre i locali prima disoggiornarvi. B.M.

In base all’efficienza filtrante sono divise in tre categorie: FFP1FFP2 e FFP3

Deodoranti inquinanti

Il Ministero delle politicheagricole alimentari e forestalirende noto che circa 400 fun-zionari dell’Ispettorato cen-trale della tutela dellaqualità e della repressionefrodi dei prodotti agroalimen-tari) sono impegnati sul ter-ritorio nazionale pergarantire laregolarità della vendemmia2014 e salvaguardare l’eccel-lenza della produzione vitivi-nicola italiana. L’Icqrf,infatti, ha dato indicazioni atutti i 29 Uffici sul territorioitaliano e ai 6 laboratori per icontrolli da effettuare nel pe-riodo di campagna vendem-miale riguardo la raccolta e la

movimentazione delle uvenonché le operazioni di tra-sformazione delle stesse e lacircolazione dei prodotti e deisottoprodotti vitivinicoli otte-nuti. Particolare attenzionenei controlli, già partiti, èdata al monitoraggio dei tra-sporti delle uve da tavola, perimpedire che vengano im-messe nel circuito della vini-ficazione, alla circolazione deisottoprodotti vitivinicoli (vi-nacce e fecce in particolare) edelle sostanze zuccherine.Verifiche di giacenza nellecantine saranno operate dif-fusamente, insieme agli ac-certamenti sulle praticheenologiche svolte in cantina.

I controlli sono effettuati siasulla base di parametri di “ri-schio” a livello nazionale, siasu parametri sviluppati diret-tamente sui singoli territori,per mirare al meglio le verifi-che e aumentare la loro effi-cacia a tutela dei produttoriin regola e dei consumatori.Nel corso dei controlli, l’Icqrfapplicherà in tutti i casi pre-visti lo strumento della dif-fida, per non penalizzare iproduttori per le violazioniformali e sanabili, mentremassima attenzione saràdata alle violazioni in frodedella qualità e della sicurezzaalimentare.

(dal web)

Fabiana Clemente

Durante la cottura di ali-menti ricchi di carboidrati siforma una sostanza tossica.L’acrilamide appunto. Consi-derata, illo tempore, poten-zialmente dannosa per lasalute dall’ Oms. Elevate tem-perature ne favoriscono la for-mazione, facilitata anchedall’assenza di acqua e dallapresenza di asparagina – am-minoacido – e di un monosac-caride. Sospettata di essereun agente mutageno, l’acrila-mide può favorire la forma-zione di cellule tumorali. Perscongiurare ogni pericolo, sa-rebbe opportuno osservaredelle avvertenze. Una dietaequilibrata a ridotto conte-nuto di grassi, evitare il con-sumo di pane eccessivamenteabbrustolito, non friggere aduna temperatura superiore ai170° C. la formazione di que-sta sostanza avviene infatti atemperature superiori a 120°C e tocca l’apice intorno ai190°C. Privilegiare l’oliod’oliva – il suo elevato puntodi fumo lo rende molto adattoper le fritture - e non riciclarloper la frittura successiva. Pri-vilegiare la cottura a vapore ola bollitura, assicurandosi dinon prolungare la cotturaoltre il tempo necessario.Prima di cuocere le patate, la-sciarle a mollo per pochi mi-nuti in modo che perdano

buona parte dell’amido.L’Efsa – Agenzia europea perla sicurezza alimentare - haconfermato pochi giorni fa –sulla base di sperimentazionicondotte su animali - che lasostanza aumenta potenzial-mente il rischio di cancro peri consumatori di tutte le fascedi età. In particolare, i bam-bini sono maggiormente espo-sti al pericolo, a causa delridotto peso corporeo. Quali

sono i principali alimenti checontengono questo nemico perla salute? Caffè, prodottifritti a base di patate, biscotti,cereali, cracker, pane tostato,pane fresco e alcuni prodottiper l’infanzia. Quindi sarebbeopportuno abbinare ad unapietanza fritta un contorno abase di verdure fresche. Que-ste, infatti, hanno il merito didiminuire i rischi associatiall’acrilamide. La dott.ssa

Benford – presidente delgruppo di esperti scientificiCONTAM – ne ha spiegato al-cune dinamiche. Assorbitadal tratto gastrointestinale, lasostanza si distribuisce a tuttigli organi e viene ampia-mente metabolizzata. La gli-cidammide – principalemetabolita derivato dal pro-cesso – sarebbe la causa pri-maria delle mutazionigeniche e dei tumori. Lungi

dal credere che possa provo-care solo patologie tumorali,sono stati presi in considera-zione anche possibili conse-guenze nocive sul sistemanervoso, sullo sviluppo prena-tale e sulla capacità riprodut-tiva maschile. Ergo, unapprofondimento mirato circaquesta sostanza non potràfare altro che rendere mag-giormente sicura e sana la no-stra alimentazione.

Acrilamide: in quali alimenti si nasconde Sospettata di essere un agente mutageno può favorire la formazione di cellule tumorali

Le Istituzioni vigilano sulla vendemmia 2014 Quattrocento ispettori impegnati sul territorio nazionale

Green Utopia. La città vegetaleProtagonisti: terra cruda, bambù, paglia e salice

Antonio Palumbo

Green Utopia è una piccolacittà “utopica” di duemilametri quadrati, con esempireali di architettura vegetale:la più innovativa e concretarisposta alle esigenze contem-poranee di sostenibilità nellaprogettazione green e nel de-sign.Nata quale allestimento tem-poraneo negli spazi della Fab-brica del Vapore di Milano, inVia Procaccini - evento pro-grammato, durante lo scorsoaprile, nell'ambito di SharingDesign a cura di Milano Ma-kers - questa piccola “cittàverde” di giorno ha ospitatolaboratori e workshop opera-tivi di autocostruzione, men-

tre, durante la sera, ha vistol’organizzazione di eventi mu-sicali, rappresentazioni tea-trali, performance e spettacolicon luci e proiezioni.Per alcuni giorni è stato pos-sibile visitare un’oasi natu-rale, incrocio tra realtà emondo fantastico, in cui ogniparticolare è stato realizzatocon materiali a basso impattoambientale, completamentericiclabili, tra i quali terracruda (uno dei protagonistidell’architettura contempora-nea per le sue doti ecologichee di sostenibilità), bambù(l’acciaio naturale dallegrandi capacità statiche,molto utilizzato in Asia), pa-glia e salice.Green Utopia, ha rappresen-

tato dall’8 al 13 aprile, unavera e propria città utopica,quasi un ritorno alle origini, adimostrare che uomo e naturapotrebbero ancora conviverein armonia.L’obiettivo centrale è statoquello di presentare ad unvasto pubblico materiali e tec-niche dell’architettura vege-tale e alternativa: il bambù,la canna palustre (arundodonax), la paglia, il salice,l’agricoltura urbana (dagliorti terapeutici alle coltiva-zioni domestiche), ecc. I visitatori hanno inoltre po-tuto ammirare alcune scul-ture di grandi dimensioni:sette frutti diversi, realizzati,interamente con elementi ve-getali, in collaborazione con laScuola Internazionale di Artee Tecnica Floreale “Laborato-rio di Idee”.Altra installazione da ricor-dare è quella di OrtoBlock, ungrande mattone di terra esemi che, durante la setti-mana del Salone, ha dato vitaad un orto di cui tutti i visita-tori potevano prendersi cura.L'elemento vegetale, conside-rato come materiale primariodi costruzione, si è posto quial centro di un nuovo atteg-giamento, che vede il verdecome l'ambiente ideale per lavita dell'uomo sulla terra. Al-l'interno di Green Utopia èstato possibile definire propo-ste innovative dell'abitare edel vivere green: la città chederiva da questa prospettiva

tende a portare dentro di sé laforesta, eliminando il confinefra natura e costruito.All’interno di questo progettosta prendendo forma - grazieal contributo dei giovani ar-chitetti e ingegneri baresi diLan (Laboratorio Architet-ture Naturali), dell’aziendaPedone Working, che sta co-struendo a Bisceglie il com-plesso residenziale in calce ecanapa più grande d’Europa,denominato Equilibrium, edella Manzi Marmi, leadernella produzione e innova-zione di manufatti in pietra -un’architettura open air la cuistruttura è composta da unoscheletro di archi di canna an-

corati ad un basamento dipietra, andando così a for-mare una calotta, in partechiusa, rivestita dal naturalbeton, impasto di calce e ca-napa.Marina Leuzzi, ingegnereventisettenne di Trani, haspiegato sul quotidiano online BariToday che: «L’operasarà costituita da una cupolacomposta da uno scheletro dicanne arundo donax, piantacaratteristica per leggerezza eflessibilità, che andranno afissarsi in un basamento dipietra naturale. La strutturasarà infine completata da unacopertura composta da un im-pasto di calce e canapa».

Cristina Abbrunzo

Fumare è un vizio nocivo, que-sto è certo; ma è pur vero chemilioni di persone, nonostantela tossicità, continuano ad ac-cendere sigarette d’ogni sorta,abbandonando ciò che resta diquesta pessima abitudine sumarciapiedi, strade, prati,falde acquifere ecc. Ogni anno,infatti, vengono buttati perterra 4,5 miliardi di mozziconidi sigarette. I filtri attuali sonoeffettivamente biodegradabili,ma possono richiedere fino a15-20 anni per decomporsicompletamente.Una brillante soluzione ‘green’si propone di mitigare (almenoin parte) gli effetti nocivi dellasigaretta sulla salute dei piùincalliti fumatori, contrastandocontemporaneamente l’inqui-namento ambientale dei moz-ziconi. Dopo le sigarette LIP(Lower ignition propensity),che si spengono da sole per evi-tare gli incendi, è la volta diun’invenzione ancora più par-ticolare. Si tratta di una nuovasigaretta ecologica, denomi-nata ‘Greenbutts’ che è innan-zitutto priva di quelleprincipali sostanze chimichepresenti nelle ‘cicche’ tradizio-nali, come il polonio di piombo,responsabile di stimolare, po-tenzialmente, un processo can-cerogeno maligno nelfumatore. La nuova sigaretta‘Green’ contiene invece solo so-stanze naturali senza additivied ha un filtro di fibre di lino,canapa e cotone incollati in-

sieme con acqua e farina. Ma lavera novità green è un’altra: lasigaretta ‘eco’ contiene un semenel suo filtro biodegradabile,pronto a far nascere un fioreselvatico una volta gettato aterra. La società americanaGreenbutts, con sede a SanDiego, schierata a difesa delverde urbano, ha dunque cer-cato di mettere a punto una so-luzione straordinaria edesemplare per attenuare l’in-

quinamento ambientale, bre-vettando un’idea per smaltirein modo più rapido i mozziconi,facendo sì che dai semi, rac-chiusi in un filtro del tutto na-turale, piantati sotto un sottilestrato di terra, possano germo-gliare stupendi fiori di campoed erbette sottili.Questa originale sigaretta eco-logica è già disponibile in com-mercio, almeno in America, e lasocietà è alla ricerca di investi-

tori e partnership per commer-cializzare in tutto il mondo ilsuo prodotto amico della na-tura. Se non siete amanti deifiori, potete gettare le cicchenella spazzatura ed essere co-munque certi di non aver con-tribuito all’inquinamentoambientale. Trasformare i filtri in fiori è co-munque solo un punto di par-tenza, un piccolo passo perridurre al minimo i rifiuti di

difficile smaltimento. Spe-riamo sono che quest’inven-zione non incoraggi le personea iniziare a fumare solo per farfiorire i giardini.Di certo, però, fumare non saràmai una pratica salutare e get-tare mozziconi a terra saràsempre un gesto incivile, maalmeno, come si dice, se daidiamanti non nasce niente, dauna sigaretta può nascere unfiore!

Hand Tree: un bracciale per purificare l’ariaChi vuole aiutare l’ambiente, alzi la mano!

E se un braccialetto fosse ingrado di purificare l’aria at-torno a noi? Sarebbe una solu-zione all’inquinamento di cuisoffre la maggior parte dellecittà del mondo e dei conse-guenti problemi respiratori deiloro abitanti. Ebbene, non sitratta di fantascienza, ma di unvero e proprio gioiello “green”.E' un innovativo braccialettoprezioso, forse un pò meno diquelli d'oro e con le pietre per ilsuo valore reale, ma preziosis-simo per aiutare l'ambiente: sitratta di un braccialetto anti-smog dotato di un filtro in car-bonio in grado di purificarel'aria intorno a sè. Si chiama Hand Tree, "alberoda braccio", una sorta di mini-purificatore d'aria personaleper dare la sensazione di vivere

in una foresta.A mettere a punto l’innovativo“gioiello” lo staff creativo diElectrolux Design Lab, il cor-ner tecnologico dell’Electroluxche ogni anno lancia un con-corso dedicato agli studenti didesign di tutto il mondo.Il principio applicato è simile a

quello che effettua una piantache assorbe CO2 e rilascia ossi-geno. Il braccialetto antismog èdotato di un display che indicai livelli di inquinamento esterniall’ area verde riprodotta dal di-spositivo di depurazione e chepermette di verificare l’efficaciadel dispositivo. Sulla stessa scia

sono stati realizzati anche cion-doli, cinture ed altri tipi di ac-cessorio.I ricercatori sono convinti chese una collettività anche piccolaindossasse questi braccialetti siotterrebbero ricadute ambien-tali analoghe a quelle di unbosco.L’idea oltre ad essere un bel-l’esempio di green style po-trebbe realizzare ottimirisultati di purificazione salva-guardando la salute di chi in-dossa il bracciale, ma sarebbemeglio, per l’ambiente nel suocomplesso, che gli sforzi di tuttisi concentrassero maggior-mente sulla riduzione dei livellid’inquinamento e magari, sul-l’idea di piantare alberi veripiuttosto che da braccio.

C.A.

Greenbutts: dalle sigarette nasce un fioreFiltri biodegradabili che diventano concime da giardino

Eleonora Ferrara

Non è semplice definire compiu-tamente il concetto di telelavoro.Per chi ne ha coniato il terminenegli anni ’70 (telework) essoconsisteva in “ ogni forma di so-stituzione degli spostamenti dilavoro con tecnologie dell’infor-mazione ”. Attualmente, anchein considerazione dei progressinel campo delle tecnologie del-l’informazione, si è senz’altro ingrado di fornirne una defini-zione più pertinente, qualeogni modalità di esecuzione diun’attività lavorativa svolta inqualsiasi momento da una qual-siasi sede esterna (fissa o mo-bile) alla sede aziendale,mediante l’uso, anche disconti-nuo, della telematica.Purtroppo, l’importanza di que-sto nuovo modo di lavorare, nonè stata recepita immediata-mente in Europa dalle parti so-ciali. Attualmente, invece, iltelelavoro è ormai riconosciutocome una soluzione organizza-tiva, una valida opportunità perandare incontro alle esigenzesia delle imprese, che delle pub-bliche amministrazioni, in uncontesto sociale, in cui il lavoroè sempre più intellettualizzato equindi indipendente da luoghi etempi stabiliti. L’Italia è statouno dei primi Paesi europei a re-golamentare il telelavoro nella

P.A. ma, nonostante tutto, nonrientra fra i primi Paesi che lohanno adottato, a causa delladiffusa concezione, che esso con-sista in una forma lavorativa ac-cessoria rispetto al lavorotradizionale, cosa che ne ha pre-giudicato l’affermazione, qualeelemento costitutivo di una

nuova modalità e mentalità la-vorativa. Tutto ciò a dispettodell’ accordo interconfederaledel 2004, che mirava proprio atutelare i telelavoratori allastessa stregua di tutti gli altri,con attribuzione di medesimi di-ritti. Il ricorso al telelavoro,anche in via del tutto sperimen-

tale, si deve sicuramente alla ri-chiesta di flessibilità del lavoro,sempre più scandito dai ritmifrenetici della vita, il che ha por-tato ad affrontare questa tema-tica non solo dal punto di vistasocio-politico-economico, ma, inmodo più concreto, dal punto divista organizzativo. Spesso suc-

cede, però, che se da un punto divista del tutto formale, esso èprevisto in tutti i contratti deicomparti, da un punto di vistapuramente tecnico, invece, nediventa complicata l’applica-zione. A ben vedere, si sarebbepotuto impiegare, in manierapiù proficua per la P.A., questointeressante strumento, me-diante la previsione legislativaa supporto della contrattazionecollettiva di prossimità. Bisogna ammettere che nellaP.A., sono ancora poche le Am-ministrazioni virtuose che ricor-rono al telelavoro, nelle quali illavoro a distanza o decentratorivela tutti i suoi vantaggi, sia intermini organizzativi che di ri-caduta sociale. In ogni caso, gliobiettivi legati all’impiego fles-sibile delle risorse umane attra-verso il telelavoro sonoambiziosi ed ineriscono, tantoalla dimensione efficientistadella gestione dei servizi del-l’ente pubblico come la raziona-lizzare e l’organizzazione dellavoro, quanto alla dimensionepersonale dei lavoratori, con lariduzione dei tempi e dei costidello spostamento casa – lavoroe l’incremento della fruizione deitempi di vita familiare e sociale.La dimensione ambientale e so-ciale, poi, come il minor trafficoveicolare che si verrebbe a veri-ficare con conseguente minor in-quinamento atmosferico, è unulteriore beneficio a completa-mento di un quadro già di per sépositivo.

ACQUE SUPERFICIALIAi sensi dell’art. 54, c. 1, lett.c) del D. Lgs n. 152/06, si in-tendono per “acque superfi-ciali” le acque interne, adeccezione delle sole acque sot-terranee, le acque di transi-zione e le acque costiere.Alla lettera l) del medesimocomma si specifica poi che“corpo idrico superficiale” è unelemento distinto e significa-tivo di acque superficiali,quale un lago, un bacino arti-ficiale, un torrente, un fiume ocanale o una parte di un tor-rente, fiume o canale, nonchédi acque di transizione o untratto di acque costiere.“Corpo idrico fortemente mo-dificato”, invece (lett. n), è uncorpo idrico superficiale la cui natura, aseguito di alterazioni fisiche dovute aduna attività umana, è sostanzialmentemodificata. La Corte Costituzionale (sentenza del 27giugno 2012, n. 159) ha dichiarato costi-tuzionalmente illegittimo, per contrasto

con l’art. 117, secondo comma, lettera s),Cost, l’art. 11 della l.r. Toscana n. 41 del2011 nella parte in cui prevede che ricadanella nozione di “acque superficiali”, oltrela intera area occupata dal “corpo idrico”,secondo la definizione che di esso è datadall’art. 54, comma 1, lettere l) ed n), delD.Lgs. n. 152 del 2006, anche la fascia

territoriale di pertinenza, limi-trofa ad esso, sino ad un mas-simo di dieci metri dal ciglio disponda o dal piede esterno del-l’argine, ove esistente. Nell’estendere la nozione diacque superficiali, infatti, il le-gislatore regionale ha esteso,al di là dell’ambito oggettivofissato dal legislatore statale,il regime esonerativo previstodal comma 4 del d.lgs. n. 152del 2006 per le sole acque su-perficiali, così come definitedall’art. 54, comma 1, letterac). E, in tal modo, si è modifi-cata la disciplina relativa allagestione dei rifiuti, che la co-stante giurisprudenza haascritto alla materia “tuteladell’ambiente e dell’ecosi-

stema”, riservata alla legislazione esclu-siva dello Stato. Così operando si esulerebbe dagli ambitidi competenza affidati alla potestà legi-slativa delle Regioni. fonte: www.ambientelegale.it

A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

IL TELELAVOROLLAVORO E PREVIDENZA

Andrea Tafuro

Cara lettrice, caro lettore,Sant’Agostino diceva che ilviaggio è una delle più bellemetafore che la vita mette adisposizione per parlaredella vita di un popolo.Prima di partire per qual-siasi destinazione, la testadel viaggiatore è affollata dadiverse domande: Mi diver-tirò ?...Chi sa se la compa-gnia sarà ok... Vale al penalasciare tutto? Arriva poi ilmomento in cui bisogna met-tere a tacere le ansie e biso-gna dedicarsi alla valigia equi alcuni oggetti possono of-frire qualche punto di riferi-mento importante perquesta esperienza. Portiamocon noi dei libri per sognaree per riflettere...

La pace oltre le armi. Pro-duzione ed esportazionedelle armi, riconversione,educazione alla pace. EMIeditrice. Diviene inevitabile,soprattutto nel nostro paese,prendere coscienza delleampie e pervasive dimen-sioni della questione dellearmi. Gli avvenimenti re-centi, come i bombardamentichirurgici su Gaza, impon-gono nuove analisi sul nessocausale tra libertà dei popolie conflitti. Il volume realiz-zato dall’Osservatorio Per-manente sulle Armi Leggeree Politiche di Sicurezza e Di-fesa (OPAL) si prefigge di of-frire materiali di riflessionea chi vuole operare nell'am-bito della nonviolenza e stru-menti, anche informativi,

per divulgarne i principi.Nelle pagine dell'Annuario,il lettore può trovare l'analisidei rapporti dell'UE sulleesportazioni di armi deipaesi europei, da cui risultail ruolo di Francia, Gran Bre-tagna, Germania e in primafila dell'Italia, nella ripresadi una corsa agli armamentiche riempie gli arsenali pro-prio di quei paesi indicaticome base di partenza di on-date migratorie epocali edove spesso i diritti umanivengono violati. Per ripor-tare i temi della cultura non-violenta al centro deldiscorso pubblico è utile ri-flettere sul linguaggio dellapace, sulle vicende della resi-stenza palestinese, sulla di-fesa dello Stato d’Israele esu come combattere l’antise-mitismo. Il libro offre comespunto l'esperimento di unariconversione possibile ten-tato nel secondo dopoguerranello stabilimento Breda diBrescia. Alle questioni del-l'informazione sono poi dedi-cate la denuncia dellecarenze e distorsioni nel di-battito circa i possibili effettisulla salute delle munizioniall'uranio impoverito, e unosguardo sulle insofferenzedel mondo della caccia in Ita-lia, sempre più legato allalobby dell'industria armiera.Amici per la pelle. Favoledel Perù e del Camerun.EMI editrice. Un bruttogiorno Gwenon cadde in unpozzo e vi morì, soltanto per-ché un vicino, accorso in suoaiuto, aveva osato dirgli“Dammi una mano”. Gew-non, famoso per la sua avari-zia, non aveva mai volutodare niente a nessuno. Que-sti è uno dei racconti prove-nienti dal Benin e dalCamerun... ma c'è anche unmarabutto disonesto, un cac-ciatore dalla lingua lunga,una lepre flautista e tantialtri autori umani e animaliche, con pregi e difetti, inter-pretano la commedia dellavita e insegnano il rispettodelle persone e dell'ambientee la forza della verità comel'unica grande strategia diun'armoniosa convivenza. Sela forza del baobab è nellesue radici, dice un proverbio,la forza delle culture afri-cane risiede anche nell'im-menso patrimonio favolisticoche negli ultimi tempi vedenumerosi ricercatori e stu-

diosi impegnati nella suaraccolta, conservazione e tra-smissione.Energia e futuro Le op-portunità del declino.EMI editrice. Nel linguaggiodei mercati esistono solocosti, ricavi e profitti, perciònon meravigliatevi se per va-lutare la bontà delle scelteenergetiche si usa il denaro. Disgraziatamente, il criterioeconomico ha favorito sinorail petrolio e con astuzie varieil nucleare. Per questo hannoimbottito l'atmosfera di ani-dride carbonica e hanno con-taminato il mondo consostanze radioattive fuoriu-scite da Three Mile Island,da Cernobyl e di recente daFukushima. La catastrofegiapponese e i rivolgimentipolitici in Medio Oriente enel Nord Africa, serbatoiomondiale di greggio e di gas,avvalorano la tesi di questolibro. Nel passare meticolo-samente in rassegna tutte lefonti di energia, l'autore mo-stra che nessuna di esse èperfetta. L'atteggiamentopiù saggio è limitare i biso-gni energetici, ossia cam-biare radicalmente stile di

vita, nonchè idea di sviluppo.Chiudere una volta per tuttecon la civiltà dei consumi.Non è una mera questione dirispetto per l'ambiente, ne vadei diritti delle generazionifuture e della loro stessa so-pravvivenza.L’economia circolare.Collegare, generare econservare il valore.http://bookshop.europa.eu/.Il concetto di economia circo-lare risponde al desiderio dicrescita sostenibile, nel qua-dro della pressione crescentea cui produzione e consumisottopongono le risorse mon-diali e l’ambiente. Finoral’economia ha funzionato conun modello produzione-con-sumo-smaltimento, modellolineare dove ogni prodotto èinesorabilmente destinato adarrivare a fine vita. La tran-sizione verso un’economiacircolare sposta l’attenzionesul riutilizzare, aggiustare,rinnovare e riciclare i mate-riali e i prodotti esistenti.Quel che normalmente siconsiderava come rifiuto puòessere trasformato in una ri-sorsa. Si comprende al me-glio l’economia circolare

osservando i sistemi viventi(biosistemi) naturali, chefunzionano in modo ottimaleperché ognuno dei loro ele-menti si inserisce bene nelcomplesso. I prodotti sonoprogettati appositamenteper inserirsi nei cicli dei ma-teriali, di conseguenza, que-sti formano un flusso chemantiene il valore aggiuntoil più a lungo possibile. I ri-fiuti residui sono prossimiallo zero. Per questo passaggio, la Co-munità europea ha già pre-parato il campo: un’Europaefficiente nell’impiego dellerisorse, ovvero una delle ini-ziative faro di Europa 2020,coordina interventi che ab-bracciano molti settori poli-tici, per garantire unacrescita e un’occupazione so-stenibili attraverso un usomigliore delle risorse. Buon viaggio! Buona let-tura! Prima di partire perun lungo viaggio, porta conte la voglia di non tornarepiù, non per fuggire dalla re-altà, quanto per cogliere gliinsegnamenti che porteraicome dono del viaggio nellatua vita quotidiana!!!

Sì viaggiare evitando le buche più dure, senza

per questo cadere nelle tue paure

gentilmente senzafumo con amore

dolcemente viaggiare

rallentare per poi accelerare

con un ritmo fluentedi vita nel cuore

gentilmente senzastrappi al motore.

Lucio Battisti

LA STRADA È FATTA PER CAMMINARE INSIEME

"E...state al borgo" fino al 15 agosto a Ravello (SA)

“ ‘A CHIENA”fino al 17 Agosto 2014 a Campagna(SA)l fiume Tenza straripa dal suo letto naturale ed inonda la città attraverso un “corso” artificiale.

“Fiera Enologica”fino al 17 agosto a Taurasi (AV)

“Sagra degli antichi sapori” fino al 17 agosto a Gioia Sannitica (CE)

“Festa della Birra” fino al 18 agosto a Giano Vetusto (CE)

“Sagra della fresella” fino al 20 agosto a Castel Morrone (CE)

“Festa del Grano”fino al 24 agosto a Foglianise (BN)

“Sagra della Patata” il 14 agosto ad Agerola (NA)

“Festa per la Madonna Assunta da 14 al 17 agosto a Erchie e Maiori (SA)

“Sagra del fusillo felittese” dal 14 al 24 agosto a Felitto (SA)

Il “Palio De Li Normanni” dal 15 al 17 Agosto a Sant'Angelo d'Alife (BN)

“Historiae Volceianae”, dal 16 al 18 agosto a Buccino (SA)tra storia, cucina romana e antiche monete

“Sagra dei prodotti bovini” dal 16 al 21 agosto a Capaccio (SA)

“Festa del Pane” il 17 agosto a Trentinara (SA)

“La Notte della Tarantella” il 17 e 18 agosto ad Ogliastro Cilento (SA)

“Irpinia folk in tour” il 17 e il 18 agosto nel Castello D’Aquino a Grottaminarda (AV)

Ciccimmaretati , la Sagra dei Piatti Poveri” dal 17 al 23 agosto a Stio (SA)

“A scugnatur” il 18 agosto a Sant’Angelo in Mondragone (CE)Con la presenza di numerosi contadini esperti nell’arte della battitura di fagioli con gli attrezzi d’epoca

“Palio dell’anguria” il 18 agosto ad “Altavilla irpinia” (AV)

“Festa degli Antichi Sapori” dal 18 al 20 agosto a Mandia (SA)

“ Festa del Mare”dal 19 al 24 agosto a Procida (NA)

“Dal tartufo ai prodotti tipici” il 22 e 23 agosto a San Bartolomeo in Gualdo (BN)

“Festa del Vino” il 29 agosto a Castelvenere (BN)

“Sagra di giocchi e Cavatielli” dal 29 al 31 agosto a Sant’Agata dei goti (BN)

“Lumina in Castro”,continua l’epoca dei Lancellotti dal 29 al 31agosto a Lauro (AV)

“Sagra al borgo” il 30 e 31 agosto a Pietramelara (CE)

“Malazè, l’EnoArcheoGastronomia dei Campi Flegrei” dal 6 al 16 settembre ‐ (NA)

Sagre e feste popolari in Campania

Foto di Fabiana Liguori