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I PARCHI NAZIONALI DELLA CROAZIA PN PN Brijuni (Brioni) - Kornati (Incoronate) - Mljet (Meleda) Plitvička jezera (Laghi di Plitvice) - Krka Risnjak - Velebit - Paklenica Supplemento speciale del quotidiano "La Voce del Popolo", Fiume, luglio 2008

Parchi Nazionali 2008

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PNPN  Brijuni (Brioni) - Kornati (Incoronate) - Mljet (Meleda)  Plitvička jezera (Laghi di Plitvice) - Krka  Risnjak - Velebit - Paklenica Supplemento speciale del quotidiano "La Voce del Popolo", Fiume, luglio 2008

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I PARCHI NAZIONALIDELLA CROAZIA

PNPN

Brijuni (Brioni) - Kornati (Incoronate) - Mljet (Meleda) Plitvička jezera (Laghi di Plitvice) - Krka Risnjak - Velebit - Paklenica

Supplemento speciale del quotidiano "La Voce del Popolo", Fiume, luglio 2008

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Il mare con la sua costa fra-stagliata e spettacolare, ovvia-mente. E poi un patrimonio culturale fatto di resti illirici, ro-mani, bizantini, veneziani, tante località pittoresche che d’estate si animano di spettacoli e diver-timento. Tutto ciò, in tantissimi italiani (e sono ogni anno di più), accende la voglia di guar-dare l’altra sponda dell’Adriati-co e di concedersi una vacanza nella vicina Croazia. Una terra a cavallo tra Mediterraneo e Mit-teleuropa che ha una virtù mol-to preziosa: in Croazia si ama e si tutela l’ambiente. Qui, la natu-ra intatta e incontaminata, è un bene da non perdere.

Stando ai rapporti più re-centi, il territorio croato è uno dei meglio conservati e meno sottoposti agli stress ecologici derivanti dall’industrializzazio-ne e dal sovraffollamento stan-ziale e turistico. Attualmente il 9% della superficie nazionale è sotto regime di tutela: e si tratta di 5.605 chilometri quadrati di terraferma e altri 5.888 km² di aree marittime protetti. Le zone tutelate sono ben 352 di cui otto Parchi Nazionali, nove Parchi Naturali, zona di protezione elevata: e poi aree protette per le specificità botaniche, idrolo-giche, ittiologiche, paleontolo-

giche, paesaggistiche. Sono pro-tette anche 574 specie animali e 203 specie vegetali.

In quest’edizione, prodotta dall’EDIT e veicolata dal quo-tidiano “La Voce del Popolo” (l’editore e rispettivamente il giornale degli italiani che vivono in Croazia e Slovenia), presen-tiamo gli otto Parchi Nazionali croati: quelli marittimi, ovvero le isole Brioni (Brijuni), l’arci-pelago delle Incoronate (Kor-nati) e l’isola di Meleda (Mljet), quelli caratterizzati da fenomeni idrologici particolari, cioè i laghi di Plitvice (Plitvička jezera) e il Parco della Krka e infine i parchi delle aree montane del Velebit e della Paklenica.

In questi parchi, interessati da varie aree climatiche, ognu-no può riscoprire sapori, odori e rumori ormai dimenticati. Le sensazioni visive, con l’azzurro delle acque, il bianco delle rocce e il verde dei boschi, rimarranno impresse a lungo nella memoria. Isole frastagliate, rupi scoscese, cliffs, grotte, dirupi, canyon, la-ghetti, cascate, spettacolari fe-nomeni carsici, una vegetazione rigogliosa e animali rari e tutela-ti sono le meraviglie da vedere e custodire con gelosia. Per com-prendere, ancora una volta, che la natura ci sa fare davvero.

Qui la natura ci sa fare davvero

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PNPN4

Indice

Qui la natura ci sa fare davvero ...........................................................................................................3

I PARCHI NAZIONALI

BRIONI "Un raro giardino di natura e cultura" ...........................................................................6

RISNJAK "Nel silenzio verde del Gorski Kotar" .............................................................................. 10

LAGHI DI PLITVICE "Premio speciale per la miglior scenografia" .......................................... 14

VELEBIT SETTENTRIONALE "Sentieri, vedute, fiori, rupi, grotte, la bora..." ..................... 18

PAKLENICA "La montagna incantata (sul mare)" ................... 22

KRKA "Quando un fiume diventa spettacolo" ............................. 26

INCORONATE "Uno straordinario labirinto marino" ............. 30

MELEDA "Un capolavoro di madre natura" .................................. 34

Informazioni utili ................................................................................................ 38

EDIZIONE: Parchi Nazionali della CroaziaPROGETTO EDITORIALE E REDAZIONE: Silvio Forza

COLLABORATORI: Viviana Ban, Ivana Precetti

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Željka Kovačić

FOTOGRAFIE: archivi fotografici dei Parchi Nazionali presentati

COORDINAMENTO: Igor Vignjević

MARKETING: Nirvana Ferletta, Marina Juričić e Igor Vignjević

STAMPA: Tiskara Meić, Zagabria

DISTRIBUITO CON IL QUOTIDIANO: “La Voce del Popolo”

CAPOREDATTORE: Errol Superina

EDITORE: EDIT, ente gionalistico editoriale, Fiume (Croazia)

Il presente supplemento viene realizzato nell’ambito del Progetto EDIT PIÙ in

esecuzione della Convenzione MAE-UPT n. 1868 del 22 dicembre 1992 Premessa 8, supportato finanziariamente dall’UI-UPT e dal Ministero Affari Esteri della Repubblica italiana.

Ringraziamo per la donazione l'Erste Club, la succursale per i giovani dell'Erste Bank.

I PARCHI NAZIONALI DELLA CROAZIA

PNPNPNPN

PNPNITALIA

SLOVENIA

UNGHERIA

SERBIA

BOSNIA ED ERZEGOVINA

Parco Nazionale BRIONI / BRIJUNI

Parco Nazionale RISNJAK

Parco Nazionale LAGHI DI PLITVICE / PLITVIČKA JEZERA

Parco Nazionale VELEBIT SETTENTRIONALE / SJEVERNI VELEBIT

Parco Nazionale PAKLENICA

Parco Nazionale KRKA

Parco Nazionale INCORONATE / KORNATI

Parco Nazionale MELEDA / MLJET

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PNPNCroazia

Un raro giardinodi natura e cultura

L' arcipelago delle

BRIONI

PNPNPrima i patrizi romani, poi l’aristocrazia imperia-

le asburgica, più tardi illustri personaggi della cultura, dello spettacolo e della politica. Le isole Brioni (Briju-ni), sin dall’antichità sono certamente uno dei luoghi più esclusivi dell’offerta turistica adriatica: clima, vege-tazione, mare, terraferma e mondo animale qui hanno

dato vita ad un ambiente armonico che in molti han-no paragonato all’Eden. Un Eden autoctono ma anche esotico perché accanto ai pini marittimi e ad un ulivo vecchio 1.600 anni crescono sequoie, eucalipti, cedri, bambù, mentre daini e cervi pascolano in libertà. An-che in compagnia dei pavoni.

Le isole Brioni, quattordici gemme color verde smeraldo immerse nell’azzurro del mare, rappresentano una rara, se non unica, fusione tra il mondo della flora e della fauna. Vivere le isole Brioni significa attraversare la storia e conoscere le diverse culture e civ-iltà che hanno lasciato una traccia indelebile nell’incantevole paesaggio

PNPN

Nacionalni park BRIJUNI - Il Parco Nazionale delle BRIONI

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Un raro giardinodi natura e cultura

Le Brioni offrono paesaggi d'incomparabile bellezza e una vacanza all'inse-gna del relax: colori, odori, suoni e sapori ne sono l'inimitabile condimento. La stupenda vegetazione mediterranea e suptropicale, composta da 600 spe-cie, è l'habitat per per una fauna variegata che comprende ben 150 specie di uccelli.

L’arcipelago delle Brioni dista da Pola (Pula) soltanto 5 miglia: vi si arriva in battello da Fasana (Fažana) attraversando l’omonimo e stretto canale che nel Medioevo vide terribili battaglie navali tra Veneziani e Genovesi.

Il patrimonio storico delle Brioni comprende vestigia di tutte le età: si parte perfino dal mesozoico poiché le impronte di dinosauro individuate sull’isolot-to di Vanga risalgono a 150 milioni di anni fa. Della preistoria si conservano le tracce dei castellieri illirici mentre in Valcatena si trovano i resti di un sontuo-so complesso architettonico romano (II sec.d.C.), composto da una villa, una casa rustica, le terme, i bagni e perfino tre templi. In Val Madonna c’era una basilica paleocristiana a tre navate (VI sec.) con un monastero benedettino. Nelle adiacenze, sulle rovine di un edificio romano, tra il III e IV secolo è stato costruito il cosiddetto Castrum bizantino nel quale la vita pulsò fino al XIV secolo. L’isola è dominata da un colle su cui si trova la fortezza Teghetthoff, una delle più imponenti dell’Adriatico. Questo patrimonio si scopre con visite guidate, a bordo di un caratteristico trenino.

La nascita del turismo moderno alle Brioni si deve all’industriale austriaco Paul Kupelwieser che per sconfiggere la malaria invitò nell’arcipelago il biolo-go Robert Koch che infatti ne scoprì gli agenti patogeni. Oggi le Brioni sono sinonimo di vacanza esclusiva in un ambiente salubre.

- I confini del Parco sono stati stabiliti nel 1999 – la superficie complessiva della terraferma e del mare è di 33,9 km2

- 14 isole e isolotti di 7,4 km2 di su-perficie

- Flora: macchia, prati, parchi, boschi di quercia, boschi di lauro, culture di alberi aghiformi, piante sub-tropicali (eucalipti, bambù)

- Fauna: riserva di uccelli, conigli, cervi axis, daini, mufloni

- Parco safari: istituito nel 1978 in 9 ha di terreno: elefante indiano, lama, zebre, antilopi, pecore della Somalia, vacca sacra indiana, asini

- Fondale marino: mondo dei pesci variegato, cozze, datteri di mare, delfini, spugne, ricci, granchi,

- Edemiti del fondale marino: alga marrone, quercia marina

- Siti archeologici, chiesa di Santa Maria, Castrum, Gradina, Villa ro-mana nel golfo di Veriga, museo etnografico

- Lungo la costa tracce di dinosuari

- Sull'isolotto di Vanga si tova la villa con le memorabilia di Tito

SAPERE & VEDERE PNPN

Informazioni e prenotazioni - alberghi e ville:Tel. 00385 52 525 807Fax. 00385 52 521 367e-mail: [email protected] e prenotazioni - gite: Tel. 00385 52 525 882; 525 883Fax. 00385 52 521 124e-mail: [email protected] www.brijuni.hr

I DATI DEL PARCO PNPN

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Storia di un Eden ritrovato L'eccezionale presenza dei dinosauri alle Brioni, ri-

salente e circa 150.000.000 di anni fa, è stata accertata e trova conferma nelle orme fossili nella roccia che sono visibili anche oggi.

Le prime tracce della presenza umana a Brioni risal-gono al periodo neolitico, circa 3.000 anni fa, cui fece seguito l'arrivo degli Illiri durante le grandi migrazioni indoeuropee nel 18. sec. a.C.. Vivevano nei castellieri, si-tuati sulle alture, circondati da possenti mura a secco. Per un lungo periodo, dalle Brioni venivano sferrati gli attac-chi alle navi romane che commerciavano anche in que-sta zona dell’Adriatico. Solo nell’anno 177 a.C. i Romani riuscirono ad assoggettare le popolazioni istriane con la vittoria nella battaglia per la conquista di Nesazio, l’antica capitale degli Histri nei pressi di Pola.

Durante il governo di Augusto, il primo imperatore romano, l’Istria, come del resto tutto l’impero, visse un periodo di grande prosperità e benessere con il fiorire dei commerci e delle città romane. Anche per Brioni ciò si-gnificò un momento di grande sviluppo. Sulle isole Brio-ni i Romani coltivarono uliveti e vigneti, si occuparono di pesca, della produzione di sale, estrassero e lavorarono la pietra, costruirono navi e lavorarono la lana. Ciò portò alla nascita di ville rustiche, ovvero di stabilimenti di pro-

duzione, la più famosa delle quali si trovava in Val Catena, dove si estendeva per un chilometro, con varie costruzio-ni comprendenti l’acquedotto ed una villa residenziale disposta su tre terrazze.

Con la caduta dell'Impero Romano d’Occidente nell’anno 476, le isole Brioni seguirono il destino delle terre istriane, passando sotto il dominio degli Ostrogoti, dei Bizantini, dei Franchi, concentrando la vita sull’isola nell’abitato fortificato che si trova dalla parte occidentale dell’isola di Brioni Maggiore, nel sito archeologico oggi noto come il Castrum Bizantino, il quale verrà abbando-nato dopo la peste dell’anno 1312.

Dal 1331 al 1797 le isole Brioni si trovano sotto il dominio della Serenissima e a governarle sono le fami-glie veneziane Donà Canal, Cornero e Franzini. Durante questo lungo periodo si sviluppa gradualmente l’ abitato nella parte orientale dell’isola Brioni Maggiore. Al perio-do veneto seguì il dominio austriaco sotto il quale, verso la fine del XIX secolo, avrà luogo la nuova rinascita delle isole Brioni. Più precisamente la storia recente delle isole Brioni inizia nell’anno 1893, quando Paul Kupelwieser, un magnate austriaco, comprerà l’isola trasformandola in uno dei luoghi di ritrovo preferiti e più in voga dell’aristo-crazia e dell’ élite Europea e mondiale.

Dopo le vicende della Prima guerra mondiale, le isole Brioni passarono all’Italia sotto la quale godranno la fama di ritrovo del jet set mondiale. Durante la Seconda Guerra

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Mondiale, le isole verranno colpite dai bombardamenti aerei degli Al-leati.

Dopo la fine del conflitto, nel giugno del 1947, Tito visiterà per la prima volta le isole Brioni che diventeranno, a partire dal 1949, la sua residenza. L'ex Maresciallo vi ospiterà importanti delegazioni po-litiche ma anche tanti personaggi del mondo dello spettacolo, quali Elizabeth Taylor, Sofia Loren, Richard Burton e tanti altri presenti nella vicina Pola per il concomitante festival cinematografico.

Nel 1983 fu istituito il Parco Nazionale delle isole Brioni e dall’an-no seguente le isole vennero riaperte ai visitatori.

A TAVOLA IN NATURA

La cucina istriana rappresenta una par-te singolare della gastronomia croa-

ta: si tratta di una coniugazione tra cucina mediterranea e continentale. L’influsso della cucina triestina e veneziana è presente nei ristoranti lungo la costa dove per lo più si preparano gli scampi, le granzevole, i frutti di mare e i molluschi sapientemente abbi-nati alla pasta e al riso. Il pesce pregiato è più saporito ai ferri o al forno con le patate. Spesso il "primo" è un buon brodo di pesce, oppure un buon risotto al nero di seppia ma anche le numerose specie di frutti di mare alla busara o con la pasta. Da non perdere l’aragosta con le tagliatelle e l'insalata di granzevole. La scelta del pesce come piatto principale è questione di gusti, però non si sbaglia scegliendo la sogliola, la scarpena, il branzino o l’orata. La padrona della cucina rurale istriana è invece la minestra. Si tratta di una sostanziosa zuppa di fagioli e patate. Molto spesso le si aggiungono l’orzo, op-pure i ceci, il finocchio, i crauti e d’estate il granoturco novello. In quasi tutti i ristoranti proverete il piacere della pasta fatta in casa al sugo. I fusi, i maccheroni o gli gnocchi vengono serviti al sugo di selvaggina, bovi-no o di pollo. Sono squisiti in tutte le varian-ti. L’apice della cucina istriana è sicuramente il tartufo del bosco di Montona. Numerose sono le delizie alle quali viene aggiunto questo aromatico afrodisiaco. Per lo più vie-ne servito con le tagliatelle o con le uova. Da assaggiare anche il rinomato prosciutto istriano, le salsicce, la pancetta e l’ombolo. Se vi trovate in Istria in primavera, probabil-mente sarete attratti dagli asparagi di bosco o dalla spalletta ‘’gira – volta’’ che di solito viene servita per Pasqua. Tra i vini la malva-sia, il pinot e lo chardonnay da abbinare con il pesce, il terrano e il merlot con la carne.

PNPN

Brioni - ristorante “Galija” Fasana (Fažana) - taverna “Margerita” e taverna “Feral” Peroi - ristorante “Villa Letan” Valbandon - ristorante “Pineta mare”, agriturismo “Alla beccaccia” e ristorante “Vala” Dignano (Vodnjan) - ristorante “Girotondo” e taverna "Vodnjanka" Barbariga - taverna “Danijela” Pola (Pula) - ristorante "Vela Nera" e ristorante "Valsabbion" Krculi - taverna “Staver”Fontane (Funtana) - ristorante “Histria”.

I ristoranti in zona PNPNA Brioni oggi è possibile soggiornare negli alberghi "Neptun-Istra“ (3

stelle) e "Karmen“ (2 stelle), come pure nelle ville a 4 stelle “Primorka”, “Lo-vorka” e “Dubravka”, situate in riva al mare, tra splendide pinete e macchia mediterranea. I ristoranti dell’isola sono famosi per la loro offerta gastro-nomica ed enologica.

Sull’isola è possibile giocare a tennis, a golf sul campo dei Kupelwie-ser risalente al 1922, fare immersioni, noleggiare biciclette e macchinine elettriche, girare l’isola a bordo del trenino panoramico, in carrozza oppu-re a bordo della Cadillac d'epoca appartenuta a Tito.

L'attracco con la propria imbarcazione è possibile nel porto centrale di Brioni Maggiore e nella Valle di San Nicola sull’isola di Brioni Minore. Nel resto dell’acquatorio del Parco nazionale è severamente vietata la na-vigazione.

PNSVAGO & SOGGIORNO

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Eccolo là. Un monte maestoso affacciato sul mare, su quello splendido Golfo del Quarnero che chiude ad est l'alto Adriatico. È il Risnjak, famoso per le sue fanta-stiche vedute panoramiche verso le isole del Quarnero o verso le montagne della vicina Slovenia e delle Alpi Giulie. La bellezza delle sue foreste, delle sue incante-voli sorgenti, dei fenomeni carsici e delle vedute da so-gno sono una forte calamita per chi ama stare in natura e sa apprezzare la sua bellezza originaria.

Il Risnjak è un massiccio del tutto particolare nella cui area, in virtù di favorevoli fattori climatici, geologici e petrografici, si sono preservate una flora ed una fauna variegate. Il monte prende il nome dalla lince (“ris” in

Il massiccio del

RISNJAK

PNPNNel silenzio verdedel Gorski Kotar

La cima del Risnjak è ugualmente invitante in ogni stagione dell’anno: d’inverno è coperta di neve, in prima-vera di fiori, in estate offre la freschez-za del mare e in autunno stupisce con i suoi boschi colorati di giallo, rosso e marrone. Qui la natura, intatta e incontaminata, diventa sinonimo di freschezza.

PNPN

Nacionalni park RISNJAK - Il Parco Nazionale del RISNJAK

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croato), un felino di casa lungo i suoi pendii. Ma il regno animale qui è parti-colarmente ricco e selvaggio: vi risiedono, infatti, l’orso bruno, lo stambecco, il cervo, il capriolo, il lupo, il cinghiale e numerose specie di selvaggina. Ed è un’esperienza indimenticabile vedere l’aquila reale volare in cerchio intorno alla cima del Risnjak. Molto ricca e varia pure la vegetazione: si va da specie tipiche del Mediterraneo, ad altre continentali e fino a raggiungere la flora alpina. Dalle foreste di faggi, pini e aceri delle quote più basse, si passa alle stelle alpine che fioriscono sulle cime dei monti.

La zona del monte è stata proclamata Parco Nazionale nel 1953, allargata suc-cessivamente, nel 1997, per comprendere anche il Monte Nevoso (Snježnik). La cima più alta del Parco è il Veliki Risnjak (Grande Risnjak), alta 1.528 metri e insieme allo Snježnik (1.506 m) rappresenta una grande barriera climatica e vegetale tra le parti costiere e continentali della Croazia: per questo il clima è particolare, con le estati tiepide e la temperatura media fino ai 20°C, con le pri-mavere e gli autunni piovosi e gli inverni freddi. Vicino al rifugio sul Risnjak la neve si può mantenere anche cinque mesi e con un’altezza che può arrivare fino ai quattro metri.

Il Parco Nazionale, che è l’area più boscosa della Croazia, si estende dai 300 ai 1.500 metri sopra il livello del mare. Nel Parco, in cui abbondano formazioni di calcare e di dolomite con composizioni carsiche spinte, si trova la sorgente del fiu-me Kupa che rappresenta la particolarità idrogeologica della zona. La sorgente in sé è un laghetto di forma ovale, inserito sotto le rocce verticali e largo circa 50 m.

Il discorso sulla spettacolarità della natura vale per tutta la più ampia regione del Gorski Kotar in cui si trova il Risnjak: una zona montana in cui abbondano i boschi di conifera, i fiumi, i laghetti, le riserve protette, i paesaggi naturalistici

spettacolari come quel-lo di Kamačnik o di Ze-leni Vir nei pressi della piccola località di Skrad. Qui il turismo di massa non esiste, tanto che tra i visitatori del Parco gli studiosi, i naturalisti ma anche gli alpinisti sono più numerosi rispetto ai semplici turisti che vogliono godersi l’aria pura.

- Parco Nazionale dal 1953, suc-cessivamente ampliato al Monte Snježnik (Nevoso) nel 1997

- La superficie del parco 63,5 km2- Da scoprire il fenomeno idrologico

della sorgente del fiume Kupa in un laghetto largo appena 50 metri a 300 metri sul livello del mare

- Da percorrere Leska il sentiero educativo, lungo 4,2 km lungo il quale vengono illustrati ben sedi-ci fenomeni carsici tipici del Parco

- Salita sullo Snježnik (Nevoso) a 1.506 m da dove si gode uno splendido panorama sul Golfo del Quarnero e sulle Alpi slovene e friulane

- Oltre 30 comunità vegetali e 14 gruppi boschivi

- Oltre 100 specie di farfalle com-prese alcune sottospecie endemi-che, granchi di fiume, trote

- Oltre 100 specie di uccelli, tra le quali l'aquila e il gufo

- Habitat di stambecchi cervi, ca-prioli, scoiattoli, cinghiali

- Presenza di tre predatori stanziali: la lince, il lupo e l'orso bruno

- Il Gorski Kotar offre una natura in-tatta e paesaggi incantevoli

SAPERE & VEDERE PNPN

Nel silenzio verdedel Gorski Kotar

Parco Nazionale Risnjak51317 Crni LugBijela vodica 48Tel. 00385/51/836 133; 836 246Fax. 00385/51/836 116e-mail: [email protected] www.risnjak.hr

I DATI DEL PARCO PNPN

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Lassù sulle montagnell Parco Nazionale Risnjak si trova nella regione del

Gorski Kotar, la zona piu boschiva della Croazia occi-dentale. Si trova nell’ immediata vicinanza del Mare Adriatico, una quindicina di chilometri a nordest di Rijeka (Fiume). L’entrata principale è situata a Bijela Vodica, dove c’ è anche la Direzione del parco.

L’ area del massiccio del Risnjak fu proclamata Parco Nazionale nel 1953. L’importanza del Risnjak sta nel fatto che in uno spazio non grande vi trovia-mo dei fenomeni naturali significativi, delle zone di foreste vergini e vette montane intatte, carso dinari-co dall'idrografia e dalle forme specifiche. Il Risnjak è un bell’ esempio degli aspetti geologici, idrogeologici e climatici, del manto vegetale e del mondo animale dei rilievi del sistema montano dinarico. Il parco si estende su una superficie di 63,5 km2 e occupa la par-te centrale del massiccio del Risnjak e dello Snježnik nonchè il corso superiore del fiume Kupa, compresa la zona della sorgente.

Il massiccio del Risnjak fa impressione con quelle

L’ ingresso principale al Parco del Risnjak è a Bijela Vodica, nei pressi di Crni Lug, un villaggio tipico del Gorski Kotar, vicino a Delnice. Si può acce-dervi, provenendo da Fiume, anche passando per Gornje Jelenje e Vilje. Raccomandiamo ai visitatori del Parco una camminata lungo il sentiero memoriale “Leska” dove si incontra la gran parte delle ricchezze naturali del Parco e dei suoi fenomeni carsici. L’ inizio del sentiero è nelle vicinanze della Direzione del Parco Nazionale a Bijela Vodica, Crni Lug.

Nella zona del Parco si può soggiornare nel rifugio alpino che si trova proprio sulla sommità del monte (55 posti letto), aperto dal 1.mo maggio al 31 ottobre. Sempre in quota si può scegliere di fermarsi al centro sciistico di Petehovac vicino a Delnice. Gli albergi "Risnjak", "Delnice" e la pensione "Risnjak" si trovano a Delnice mentre a Brod na Kupi c'é l'hotel "Mance".

PNSVAGO & SOGGIORNO

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A TAVOLA IN NATURA

La cucina del Gorski Kotar conserva le abitudini della vita montana, tra

boschi e pascoli, dove le estati sono corte e gli inverni rigidi, fattore che limita la va-rietà dell’offerta gastronomica. Questa cu-cina si distingue per la sua semplicità (cot-ture e grigliate all’aperto) come nel caso delle regioni poco distanti dal mare. I cibi quotidiani contengono perlopiù prodotti di origine continentale, quali la polenta, le patate cotte, le patate arroste, i crauti, i fa-

gioli, il latte di capra o di pecora e i vari tipi di formaggio (il formaggio fermenta-to, detto basa e il for-maggio affumicato), la carne di agnello, di pecora, di maiale e selvaggina. Queste zone sono tra l’altro ricche di funghi e di erbe e anche molto note per le grappe alla prugna, ai frut-ti di bosco, al miele, tutte con un tasso alcolico molto alto. Tra le specialità della zona il prosciutto e la carne di orso, cervo, cinghiale, prepara-ta in svariati modi, come pure le rane.

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Bijela Vodica - ristorante “NO Risnjak” Delnice - ristorante “Goranska kuća” e ristorante “Galeria” Lokve - ristorante “Eva” Mrzla Vodica - ristorante “Carov most” Fužine - taverna “Volta” e ristorante “Bitoraj”.

I ristoranti in zona PNPN

rocce bianche e nude che si alzano fino alle cime più alte al di so-pra dei boschi montani. Alcuni sentieri pedonali marcati portano fino al rifugio del Risnjak : due sentieri partono da Bijela Vodi-ca- “Horvatova staza” e il sentiero della valle di Leska; quattro dal passo di Gornje Jelenje – entrate Vilje, Cajtige, Lazac o Šegine. La cima del Risnjak (1.528 m ) è ritenuta uno dei più bei punti panoramici croati.

Il principale accesso al monte Snježnik (Nevoso) è invece dal-la parte del colle Platak. Il sentiero alpino conduce prima per la “strada romana" (rimska cesta) e poi lungo il sentiero “kroz Grlo” (gola) fino al rifugio sotto lo Snježnik. Seguendo il sentiero fino al passo di “Rimska vrata” (Porta romana), procedendo lungo la cresta, si arriva proprio sulla sommità dello Snježnik . La cima è rocciosa, ma è circondata da prati. Il panorama è da mozzafiato!

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PNPNSe ci fosse un premio per le bellezze naturali, ai La-

ghi di Plitvice (Plitvička jezera) andrebbe certamente quello per la miglior scenografia. In una verde valle tra montagne boscose, dal clima assai freddo e nevo-so d'inverno, si snoda una successione di 16 splendidi laghi, alimentati da infinite sorgenti e ruscelli, collegati l'uno all'altro da cascate. E attorno c’è una vegetazione floridissima che comprende pure lembi di flora tropi-cale, sentieri suggestivi, romantici ponti in legno. A Pli-tvice ci si rigenera, ci si rinfresca, si soddisfano i sensi, ci si meraviglia.

Il complesso dei Laghi di Plitvice, tutelato sin dal 1949, è il Parco Nazionale più grande e quello di più

Il Parco Nazionale dei

Laghi di Plitvice

Nacionalni park PLITVIČKA JEZERA - Il Parco Nazionale dei LAGHI DI PLITVICE

Premio speciale per la miglior scenografia

In una verde valle tra montagne bo-scose si snoda una successione di 16 splendidi laghi, alimentati da infi-nite sorgenti e ruscelli, collegati l'uno all'altro da cascate immerse nel verde dei boschi. Qui, dove l'acqua disegna un paesaggio incantevole, ci si rigene- ra, ci si rinfresca, si soddisfano i sensi, ci si meraviglia.

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antica data tra gli otto parchi croati. Ed è anche quello più noto al mondo: nel 1979 i Laghi di Plitvice sono stati iscritti nel Registro del Patrimonio Naturale dell’UNESCO.

L’area del Parco si estende su 19.479 ettari. Si trova nella parte orientale della regione della Lika, inserita tra le montagne della Mala Kapela e della Lička Plje-sevica, nelle immediate vicinanze della strada statale che collega la capitale croata Zagabria con la Dalmazia. La cima più alta della Mala Kapela (1.280 m) è anche il punto più alto del Parco Nazionale di Plitvice. Vediamoli da vicino questi laghi: le sorgenti carsiche vengono alimentate dalle acque sotterranee che vi fluiscono da tutta la regione. Per via delle diverse caratteristiche naturali, i laghetti vengono divisi tra quelli Superiori e Inferiori. I Laghi Superiori si trovano su una base do-lomitica nella quale l’erosione creò una grande diversità di rilievi e piccoli flussi. Intorno a tutti questi laghetti e vicino alle cascate il bosco è molto fitto. I Laghi Inferiori stanno su una base calcarea e sono situati in una stretta gola con rocce ta-gliate a picco che furono intagliate dal fiume prima che si formassero i laghetti. La principale caratteristica di questo sistema di laghi sono la grandiosa dinamicità, la costante crescita e la metamorfosi di tutti i suoi elementi. In seguito all’espansione del tufo, il corso dell’acqua migra costantemente sulle cascate, cosicché variano la profondità, la grandezza, la forma ed anche il numero dei laghi. Il culmine di questa sinfonia d’acque è il punto Sastavci (la confluenza del fiume Korana con il flusso del torrente Plitvice), con una cascata di 72 metri d’altezza.

Nacionalni park PLITVIČKA JEZERA - Il Parco Nazionale dei LAGHI DI PLITVICE

- Il Parco Nazionale dal 1949- Il Parco Nazionale è iscritto nel Re-

gistro del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1979

- Superficie 294,82 km2- 16 laghi ricamati da cascate - L’acqua del fiume Plitvice scende

da una roccia alta 78 metri – Veliki slap

- 1.267 specie vegetali suddivise in 112 famiglie – grande varietà di specie endemiche e protette – cam-panelline, ranuncolo, scilla

- La più bella orchidea d’Europa – scarpetta di Venere

- Unica zona in Croazia e nell’Europa sud-orientale dove cresce la ligula-ria sibirica

- Curiosità: le piante carnivore- Mondo vegetale: faggio (73%),

abete (22%), acero, quercia, olmo, ginepro, pino nero

- Svariate specie di uccelli, insetti, ro-ditori, farfalle, trote, sanguinerole, granchi, anfibi

- 140 specie di uccelli: picchi, merli, civette, oche selvatiche, aquile

- 50 tipi di mammiferi: orsi, lupi, vol-pi, linci, tassi, martore, lontre, ricci

- 15 tipi di pipistrelli

SAPERE & VEDERE PNPN

PARCO NAZIONALE LAGHI DI PLITVICE HR-53231 Plitvička jezeraTel + 385 53 751 015Fax + 385 53 751 013 [email protected]

I DATI DEL PARCO PNPN

Premio speciale per la miglior scenografia

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Tra le bellezze naturali ci sono anche le grotte. La maggior parte di esse si trova nella parte calcarea del Parco Nazionale ma ce ne sono anche altre, scavate nel tufo sotto le cascate.

A causa di un grande dislivello di quota, (si va dai 400 ai 1.200 metri d’altitudine), la vegetazione è molto varie-gata e comprende 1.267 specie di piante, di cui 72 sono endemiche, e perfino 50 diverse varietà d’orchidea. Gli alberi più diffusi sono il faggio, l’abete e il pino bianco. Nella località di Čorkova uvala, nella parte nord-occi-dentale del parco, è stata conservata una foresta pluviale di faggio e abete con fantastici esemplari di alberi cente-nari. Per quel che riguarda la fauna, le esplorazioni svolte finora hanno consentito di stabilire che nel Parco risie-dono 321 specie di farfalle, 157 specie di uccelli, circa 20 specie di pipistrelli. Tra i mammiferi, ci sono il lupo, la volpe, il tasso, il cinghiale e l’orso bruno (Ursus arctos), riprodotto anche nel simbolo del Parco Nazionale.

Il parco si divide in due parti: nella parte superiore i laghi si trovano in una valle dolomitica, circondati da foreste e collegati da spettacolari casca-te, mentre nella parte inferiore i laghi sono più piccoli e la vegetazione più bassa. Oltre alle passerelle pensili per gli spostamenti all'interno del parco, vengono messi a disposizione battelli, barche e un trenino.

La temperatura media è tra gli 8 – 10 gradi con una media di 1.200 – 1.400 mm di precipitazioni. La neve si ferma normalmente da novembre fino alla fine di marzo cosicché si può sciare o andare in slitta. L’ acqua nei laghi gela a gennaio e febbraio. In estate la temperatura nei laghi di Kozjak e Prošćansko jezero sale fino a 24 gradi. Con numerosi e diversi programmi, il Parco Nazio-nale di Plitvice offre agli amanti della natura occasioni di piacere ma anche insegnamenti sulla necessità di proteggere gli ambienti naturali intatti che diventano sempre più rari e che, quando ci sono, consentono di far ritrovare all’uomo, almeno temporaneamente, gli equilibri perduti.

Nell’area del Parco Nazionale si può pernottare presso gli alberghi “Jeze-ro “, “Plitvice” e “Bellevue”, mentre l’albergo Grabovac dista 10 chilometri in direzione nord. A sei chilometri dall’ingresso al parco si trova il campeggio “Korana”.

Il segreto di laghi e cascateL’ecosistema naturale del parco è un esempio unico di un fenomenale laboratorio biofisico di tufo, che si crea come risultato di una specifica interazione delle acque con l’am-biente carsico. Con la creazione della crosta calcarea sulla vegetazione acquatica e nei luoghi in cui ci sono le cascate si creano delle cateratte. In questi punti il letto del fiume Korana è stato modificato dalla natura dando forma a 16 laghetti. Dal più alto al più basso sono: Prošćansko jezero (Prošće), Ciginovac, Okrugljak, Batinovac, Vir, Veliki i Mali Jovinovac (Grande e Piccolo lago), Galovac, Milino jezero, Gradinasto jezero, Veliki Burget, Kozjak, Milino-vac, Kaluđerovac e Novakovica-brod. L’area totale dei la-ghetti è di 200 ettari, dei quali tre quarti attribuibili ai due Kozjak più grandi, Kozjak e Prošćansko jezero. I laghetti vengono alimentati da sorgenti carsiche, dai fiumi Crna e Bijela rijeka (Fiume Bianco e Fiume Nero) e dai torrenti Plitvice con Sartuk e Riječica che confluiscono nel fiume Korana. Le acque di questi fiumi sono ricche di sali cal-carei (in massima parte carbonato di calcio e carbonato di magnesio), provenienti dai depositi di alghe, muschi e microorganismi che sedimentano sul fondo. Questi sali formano degli strati di travertino, una roccia sedimen-taria recente. Col passare del tempo, questi depositi for-mano delle vere e proprie dighe naturali che fungono da sbarramenti per l'acqua, crescendo di circa un centime-tro ogni anno. Ad un certo punto la pressione dell'acqua rompe questi argini naturali, aprendosi nel terreno nuovi percorsi. In altre parole, in questo processo "fitogeneti-co", i muschi determinano la formazione del travertino e le alghe quella delle incrostazioni. Questo meccanismo, in realtà comune a tutte le acque calcaree, a Plitvice ha assunto una particolare importanza. Le acque, nel corso dei millenni, hanno scavato la valle, dissolvendo la roccia e creando vari condotti carsici sotterranei con doline, in-ghiottitoi e grotte. L' ambiente è in continua evoluzione dinamica.

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A TAVOLA IN NATURA

Il nome di Lika (la terra attorno alla zona montuosa del Kapela e del

Velebit) deriva da “lykos”, parola greca che significa “lupo”. Lika è la terra dei lupi, degli orsi, delle linci, la terra dove la natura è rimasta incontaminata. In nessun’altra parte del mondo ci sono 16 laghi che scorrono e si fondono uno nell’altro per formare quello spettacolo della natura unico al mondo che si chiama “Laghi di Plitvice”. Qui vennero

girati famosi film sugli indiani d’America, qui ci si può lasciare andare e far riprendere l’anima dalle fatiche quotidiane, qui la gente è ancora libera dallo stress che regna nelle città europee. Assaggiate le tipiche squisitezze culinarie a base di formaggio e di agnello e rigenerate corpo e anima durante una passeggiata o un'escursione.Nell’offerta culinaria spiccano il prosciutto crudo ed il formaggio, fresco e casereccio, un’eccellente carne d’agnello della Lika e la carne di vitello cotta sotto la “peka” (sotto campana), pietanze di selvaggina, gulash, le “pole” (mezze patate non sbucciate e cotte al forno) ed il cavolo della Lika, la polenta casereccia e la “proja”, un pane di granturco e svariati tipi di dolci.

PNPN

Rastovača - ristorante “Lička kuća” Senj (Segna) ristorante “Krešimir” Otočac - ristorante “Mirni kutak”

Gospić - ristorante “Macola zir”.

I ristoranti in zona PNPN

Il parco si divide in due parti: nella parte superiore i laghi si trovano in una valle dolomitica, circondati da foreste e collegati da spettacolari casca-te, mentre nella parte inferiore i laghi sono più piccoli e la vegetazione più bassa. Oltre alle passerelle pensili per gli spostamenti all'interno del parco, vengono messi a disposizione battelli, barche e un trenino.

La temperatura media è tra gli 8 – 10 gradi con una media di 1.200 – 1.400 mm di precipitazioni. La neve si ferma normalmente da novembre fino alla fine di marzo cosicché si può sciare o andare in slitta. L’ acqua nei laghi gela a gennaio e febbraio. In estate la temperatura nei laghi di Kozjak e Prošćansko jezero sale fino a 24 gradi. Con numerosi e diversi programmi, il Parco Nazio-nale di Plitvice offre agli amanti della natura occasioni di piacere ma anche insegnamenti sulla necessità di proteggere gli ambienti naturali intatti che diventano sempre più rari e che, quando ci sono, consentono di far ritrovare all’uomo, almeno temporaneamente, gli equilibri perduti.

Nell’area del Parco Nazionale si può pernottare presso gli alberghi “Jeze-ro “, “Plitvice” e “Bellevue”, mentre l’albergo Grabovac dista 10 chilometri in direzione nord. A sei chilometri dall’ingresso al parco si trova il campeggio “Korana”.

PNSVAGO & SOGGIORNO

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PNPNNacionalni park SJEVERNI VELEBIT - Il Parco Nazionale del VELEBIT SETTENTRIONALE

Sentieri, vedute, fiorirupi, grotte, la bora...

Quello del Velebit settentrionale è il Parco Nazionale croato d'istituzione più recente. Con il P.N. Paklenica costituisce il Parco Naturale del Velebit che è l'area tutelata più vasta della Croazia. Offre una natura intatta, specie vegetali e animali rari quali la Degenia velebitica e il pipistrello Vespertilio di Capaccini, passeggiate in quota con panorami spettacolari sull' Adriatico e oltre 200 grotte adatte a percorsi speleologici

PNPN

Il Parco Nazionale del

VELEBIT SETTENTRIONALE

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Nel 1774, l'abate Alberto Fortis, durante il suo viaggo in Istria e Dalmazia, scrisse che la bora nasceva nel sottosuolo del Velebit (Alpi Bebie) e saliva al cielo passando per le sue grotte. Ed è proprio qui che nasce la bora, sul Velebit, nei pressi di Segna (Senj), quel forte vento che soffia da terra verso il mare spazzando le coste quarneri-ne per spegnersi nel Golfo di Trieste. E si deve anche alla bora, che pulisce tutto, se qui la natura è incantevole ed incontaminata.

Il monte Velebit, per i suoi rilievi e la sua vegetazione, si presenta come il più significativo massiccio croato. Grazie alle sue bellezze e alle peculiarità della natu-ra, nel 1978 è stato proclamato riserva mondiale dal Programma Uomo e Biosfera dell’UNESCO. Il Parco Nazionale del Velebit (109 km² ) settentrionale è stato istituito nel 1999 ma la sua area, che comprende anche le riserve di Hajdučki e Rožanski kukovi, già ne1981, assieme al Parco Nazionale Paklenica che si trova più a sud, era stata protetta all'interno del Parco Naturale del Velebit: un parco che con i suoi 2.274 km² di superficie è il più grande in Croazia. Si estende dal Velebit, la catena più lunga delle Alpi Dinariche, alla valle del fiume Zrmanja e rappresenta l’incrocio biogeografico più significativo della flora e della fauna con-tinentale in Croazia

Il Velebit offre una fauna ricca e variegata, ma è soprattutto la flora che lo rende interessante. Finora sono state identificate 1.854 specie di piante, di cui 79 ende-miche, tra le quali spicca la Degenia velebitica, mentre tra le specie ritenute relitti terziari va menzionata la Sibiraea croatica.

I diversi tipi di clima che caratterizzano il Velebit hanno contribuito allo sviluppo di un ricco mondo animale: qui hanno trovato un habitat ideale alcune delle specie animali più rare e in pericolo di estinzione, come il Vespertilio di Capaccini (una specie di pipistrello) e il gallo cedrone, ma anche numerose specie endemiche. Tra i mammiferi in pericolo di estinzione vanno segnalati l’orso bruno (Ursus arctos), la lince e il lupo (Canis lupus).

Secoli di popolamento e di vita attiva sul Velebit hanno lasciato tracce nell’archi-tettura e nella costruzione di strade e monumenti sacrali e storico-culturali: la pietra scritta (monumento epigrafico risalente al IV secolo), l’incrocio delle vie romane, le strade Giuseppina, Teresiana, Carolina e Majstorska, i Mirila (cenotafi che ricondu-cono alle usanze funebri della popolazione), insediamenti di pastori...

Visitando il Parco Naturale del Velebit, vale la pena raggiungere almeno una delle seguenti destinazioni: la baia di Zavratnica (paesaggio protetto); le grotte di Cerovac (monumento naturale geomorfologico), i sentieri didattici (Teresiana, Zavratnica e il sentiero didattico geologico); i fiumi Zrmanja (sul quale è possibile fare rafting e canoa) e Krupa. Il Parco offre possibilità di soggiorno ma anche di vacanza attiva con passeggiate in quota (da non perdere il sentiero "Premužićeva staza), percorsi speleologici (oltre 200 grotte che scendono fino ai 1.300 metri) e mountain bike.

Nacionalni park SJEVERNI VELEBIT - Il Parco Nazionale del VELEBIT SETTENTRIONALE

- Il Velebit Settentrionale è Parco Na-zionale dal 1999

- Con un altro Parco Nazionale, quello di Paklenica, dal 1981 fa parte del Parco Naturale del Velebit

- Il Parco, comprendente il Velebit, la catena più lunga delle Alpi Dinari-che, e la valle del fiume Zrmanja

- Annovera 1854 specie di piante, del-le quali ben 79 sono endemiche. Tra queste la Degenia velebitica

- Nel Parco si trova la riserva botanica Visibaba

- Delle specie animali, vanno menzio-nati il Vespertilio di Capaccini, una specie di pipistrello, il gallo cedro-ne, il lupo, la lince e l’orso bruno

- Un fenomeno geomorfologico particolare è la riserva Hajdučki e Rožanski kukovi che comprende 150 grotte tra le quali la Lukina Jama, una delle più profonde al mondo

- Una delle peculiarità del Parco è co-stituita dai suoi rilievi carsici e dalle cavità e grotte che lo rendono adat-to per percorsi speleologici

- Luogo d’incrocio delle antiche vie romane: le strade Giuseppina, Tere-siana, Carolina e Majstorska

SAPERE & VEDERE PNPN

Sentieri, vedute, fiorirupi, grotte, la bora...

PARCO NAZIONALE DEL VELEBIT SETTENTRIONALE53274 Krasno Krasno 96Tel + 385 53 665 380 Fax + 385 53 665 390 e-mail: [email protected] Per informazioni su tutto il Parco Naturale: www.velebit.hr

I DATI DEL PARCO PNPNIl Parco Nazionale del

VELEBIT SETTENTRIONALE

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Le meraviglie del ParcoLE GROTTE DI CEROVAC

La località speleologica più significativa, non soltanto del Velebit ma di tutta la Croazia, è rappresentata di certo dalle Grotte di Cerovac. Sono state scoperte per caso nel 1913, durante i lavori di costruzione della ferrovia in Lika: si trattava di tre grotte dal canale lungo complessivamente 4 chilometri, scoperte nei sotterranei di questa località. Que-ste grotte hanno un grande valore paleontologico, soprat-tutto perché si tratta di uno dei siti più grandi in cui sono stati ritrovati i resti dell’orso delle caverne.Possono venir visitate tra i mesi di aprile e novembre, con l’accompagnamento di una guida professionista. La durata della visita è di 60 minuti. La temperatura nelle grotte varia tra i 5 e gli 11 gradi centigradi, per cui si consigliano indu-menti più caldi, un copricapo e scarpe comode.

LA TERESIANA – Passeggiata nel passatoLa Teresiana è stata costruita su ordine dell’Imperatore

austriaco Giuseppe II. È ammirevole la velocità con cui, in un’epoca precedente allo sviluppo tecnologico, la strada è stata costruita (1784-1786). La storia racconta che Giusep-pe II, giunto all’inaugurazione della strada, avesse espresso tutto il proprio entusiasmo per la qualità dei lavori di co-

struzione: per tale motivo, alla strada diede il nome di sua madre, Maria Teresa.Allo scopo di far trasmettere a quante più persone l’impor-tanza culturologica della Teresiana, l’Ente pubblico “Parco Naturale del Velebit” ha trasformato una parte di essa in sentiero didattico, destinato esclusivamente ai pedoni. A renderla particolarmente interessante è l’area sulla quale essa si estende e dove, in soli 3 chilometri di sentiero, è pos-sibile conoscere entrambi i versanti del Velebit.

IL SENTIERO DI PREMUŽIĆIl sentiero di Premužić è un sentiero alpino che attraver-

sa le parti più elevate del Velebit settentrionale e centrale, dallo Zavižan a Baške Oštarije, per una lunghezza pari a 57 chilometri. Grazie alla qualità con cui è stato costruito e al buon inserimento nell’ambiente naturale viene definito un capolavoro dell’edilizia.Una parte del sentiero dallo Zavižan all’Alan, della lunghez-za di 22 chilometri, attraversa il Parco Nazionale del Velebit Settentrionale, mentre il resto del sentiero, ossia 35 chilo-metri, arriva fino a Baške Oštarije attraversando il Parco Naturale del Velebit.

PER CHI AMA LA BOTANICA Si possono visitare le riserve botaniche Visibaba, quella

di Zavižan - Balinovac - Velika kosa e l'Orto botanico del Velebit.

PIACERI SPELEOLOGICIIl Velebit è particolare per le opportunità che offre agli

speleologi. La riserva di Hajdučki e Rožanski kukovi è un fenomeno geomorfologico speciale con oltre 150 grotte. Nel parco sono oltre 300 le mete speleologiche con grot-te che arrivano a 1.392 metri di profondità (Lukina jama, mentre Slovačke jame scende fino a 1.320). La grotta Pa-tkov gušt è la seconda al mondo per la sua profondità in verticale: scende per 553 metri.

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A TAVOLA IN NATURA

La cucina del Parco Nazionale del Ve-lebit, vista la vicinanza della costa, è in

realtà parte della cucina mediterranea. Sono pochi i piatti tipicamente continentali o alpini: i minestroni con le salsicce, la selvaggina e lat-ticini. Particolarmente pregiato è il formaggio pecorino di Pago, l'isola morfologicamente simile al Velebit e che sta di fronte alla catena montana.Anche la carne d’agnello è molto pregiata, specialmente se cotta, come pure la carne di pecora essiccata (detta kastradina), il roastbeef, il sugo alla selvaggina con gli gnoc-chi che viene servito da molti ristoranti della zona. Per il resto è dunque cucina mediter-ranea: nella zona crescono molte piante me-dicinali e, come afferma la gente del luogo, la miglior visciola del mondo, ovvero la famosa marasca che si usa per produrre il liquore maraschino. Il brodetto (brudet, brujet, brodet) è il piatto di pesce piu frequente dell’Adriatico croato, particolarmente amato in questa parte della Dalmazia. Il segreto di un buon brodetto sta nel fatto che anche quelle specie di pesci meno rinomate, nell’armonia del gusto ricco di questa pietanza dimostrano le loro inaspettate qualità. Ingredienti fondamentali di ogni ricetta: la cipolla fatta soffriggere nell’olio d’oliva, alla quale si aggiungono piccoli pesci interi o pezzi di pesci più grandi, verdure, spezie, erbe aromatiche, vino, prosecco, aceto e addirittura un po’ d’acqua di mare.

PNPN

Gospić - ristorante “Ante”, ristorante “Bili”, Knin - ristorante “Tvrđava”, ristorante “Mihovil”, Baške Oštarije - albergo “Velebno”, Karlobag - ristorante “Zagreb”, taverna “Anfora”

I ristoranti in zona PNPN

Chi intedesse fermarsi più a lungo nel parco del Velebit può soggior-nare presso i rifugi alpini "Planinarski dom Zavižan", "Planinarska kuća Alan" oppure "Rossijeva koliba". Nella località di Krasno si può pernottare alla "Konoba Jure", al santuario della Madonna di Krasno (Svetište Majke Božje Krasnarske) e negli impianti ricettivi dell'ente "Hrvatske šume".

Il Velebit è terreno adatto per chi pratica l'alpinismo, le arrampicate e le passeggiate in quota. Da non perdere la "Premužićeva staza" che offre vedute spettacolari sulle isole di Pago, Arbe e l'Adriatico settentrionale. L' amministrazione del Parco Nazionale, oltre alle classiche escursioni a piedi, organizza anche salite in bicicletta fino alla stazione meteorologica di Zavižan. Speleologia, pesca e visite alle riserve botaniche completano l'offerta di questo Parco sorprendente.

ESCURSIONI GUIDATEL’ amministrazione del Parco organizza escursioni (mezza giornata e

giornata intera) con precedenti presentazioni multimediali e visite alla stazione meteorologica di Zavižan, all'orto botanico del Velebit, con passeggiata lungo il sentiero panoramico Premužićeva staza.

IN BICI E A PESCAAgli amanti del riposo attivo viene offerta inoltre l’opportunità di

fare pesca ricreativa sui fiumi e laghi all’interno del Parco, ma soltanto chi scalerà le cime del Velebit in sella a una bicicletta o arrampicandosi sui Dabarski kukovi, potrà apprezzare veramente il fascino del Velebit.

PNSVAGO & SOGGIORNO

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PNPNIl Parco Nazionale della

PAKLENICA

Il Parco Nazionale della Paklenica rappresenta l’api-ce della straordinaria bellezza della montagna Velebit. In un’area relativamente ristretta, di soli 96 chilometri

quadrati, è possibile osservare un’eccezionale ricchez-za di fenomeni geomorfologici, di diversità del mondo animale e vegetale, di paesaggi attraenti e di natura in-

La montagnaincantata (sul mare)

Qui i canyon della Velika e Mala Paklenica disegnano la zona più affascinante del massiccio del Velebit che scorre lungo la dorsale altoadriatica orientale. Torrenti, gole, strapiombi e sentieri panoramici sembrano fatti apposta per alpinisti, arrampi-catori e ciclisti che amano pedalare in quota. A due passi dall'Adriatico.

PNPN

Nacionalni park PAKLENICA - Il Parco Nazionale della PAKLENICA

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contaminata. La Paklenica è formata prevalentemente da roccia carsica e dolomite ed è

quindi ricca di formazioni carsiche, quali scarpate, canyon, gole e grotte. Le cave maggiori e più ricche di fenomeni carsici sono la cava di Manita peć, che si può, visitare e la grotta Vodarica.

I boschi ricoprono due terzi della superficie del parco e sono caratterizzati dalla varietà della vegetazione; dai boschi di faggio a quelli autoctoni di pino nero. Infatti il nome di Paklenica deriva dalla resina del pino nero, la cosiddet-ta paklina, che veniva usata per l’impregnatura delle navi.

Sulla parte sassosa della Paklenica crescono la salvia e l’erica, mentre sui prati fioriscono vari tipi di orchidee e gigli.

Grazie all’ottima conservazione dell’ecosistema, sulla Paklenica è presen-te una grande diversità del mondo animale. Qui si possono incontrare alcune specie che si sono estinte in Europa, soprattutto per quanto riguarda alcuni tipi di farfalle, come la papilionide, le ninfalidi e il macaone.

Grazie alla ricca offerta turistica i visitatori possono conoscere la Pakleni-ca attraverso varie forme di attività: assistere a proiezioni video, conferenze nel Centro informativo del Parco Nazionale (previa prenotazione), oppure fermarsi nel campeggio “Parco Nazionale”, che opera nell’ambito del Centro informativo. Le mura della fortezza di Paklarić, i mulini di Paklenica, le arram-picate e i borghi alpini narrano ai visitatori la vita dei montanari nel passato.

- Nominato Parco Nazionale nel 1949- Superficie del Parco 96 km2- Dalla costa orientale del mare Adria-

tico si stagliano le maggiori vette del Velebit: Vaganski vrh (1.757 metri) e Sveto Brdo (1.753 metri)

- Unico e inusuale il contatto tra il mare e la montagna con la ricchezza di boschi di faggio e pino nero

- Profondi canyon intagliati verti-calmente nella cresta principale del Velebit: tra questi, Mala e Velika Pa-klenica, sono il fenomeno più impor-tante del parco Nazionale

- Forme e rilievi carsici unici, numerose gole e grotte

- Canyon - Circa 70 cave – Manita peć e grotta Vodarica

- Diversità del mondo vegetale: svariati tipi di campanellini, salvia, erica, or-chidee e gigli

- Oltre 4.000 specie animali- Tradizione della camminata alpina,

alpinismo e arrampicata sportiva- Tutta la zona abbonda di risorse idri-

che: oltre ai torrenti Velika e Mala Paklenica ci sono anche 5 sorgenti: la maggiore, Ivine vodice, si trova a quota 1.200 mentre Kontinovo vrilo sta a 870 metri sul livello del mare

SAPERE & VEDERE PNPN

La montagnaincantata (sul mare)

PARCO NAZIONALE DELLA PAKLENICADr. Franjo Tuđman 14aHR – 23244 Starigrad – PaklenicaTel. +385/23/369-202; 369-155Fax. +385/23/359-133e-mail: [email protected] http://www.paklenica.hr

I DATI DEL PARCO PNPN

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Grazie alla lunga tradizione nell’alpinismo e nell’arrampicata sportiva, da oltre mezzo secolo Paklenica è in vetta alla classifica dei centri alpinistici in Europa. La stagione alpinistica dura da aprile a no-vembre, mentre il maggior numero di alpinisti giunge qui agli inizi di maggio, quando si svolge il tradizio-nale raduno alpino internazionale “Big Wall Speed Climbing”.

La Paklenica si può conoscere bene soltanto camminando. Nell’area del Parco Naziona-le ci sono 150 chilometri di sentieri e per-corsi, da quelli turistici che dal canyon Velika Paklenica por-tano alla cava di Manita peć, alla locanda del bo-

scaiolo “Luganice”, al rifugio alpino, fino a quelli che portano alle vette più alte del Velebit; Vaganski vrh (1.758 metri) e Sveto brdo (1.753 metri).

Per percorrere in assoluta tranquillità i sentieri alpini è consigliabile usare le mappe alpinistiche che possono venir acquistate negli uffici della direzione del Parco, nella reception all’entrata del parco e nel negozio di souvenir nel canyon Velika Paklenica. Consigliabile anche l’uso di abbigliamento e calzatu-ra adatti e una buona scorta di acqua e cibo.

Dragica Jović

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LE TULOVE GREDELe Tulove grede sono pietre calcaree che as-

somigliano a delle faretre e a delle trav.Vi sembra di averle già viste, ma dove? I

lettori più anziani ricorderanno forse i vecchi film visti in passato che raccontavano degli indiani Winnetou e del loro amico bianco Old Shatterhand. Lo sapevate, guardandoli all’epoca, che alcune scene di quei film rap-presentanti il Far west americano, erano state riprese proprio lì, tra le Tulove grede e il can-yon dello Zrmanja?

I MIRILA I Mirila sono monumenti funebri costruiti in

pietra, e sistemati sui passi velebitici e sulle ra-dure, accanto ai sentieri alpini attraverso i quali si passava per raggiungere la costa. Stanno qui, sui pendii dei monti, a custodire il ricordo dei defunti: nascevano nei tempi in cui, nei mesi e-stivi, si andava al pascolo in alto sul Velebit.

LA BAIA DI ZAVRATNICAGrazie alle sue caratteristiche naturali, nel

1964 il fiordo di Zavratnica è stato proclamato “paesaggio protetto”, e nel 1981 è diventato parte integrante del Parco Naturale del Velebit. La baia è caratterizzata da un mare bellissimo, di un blu che incessantemente si trasforma nelle sue numerose sfumature, un blu che si amalgama al grigio della pietra velebitica, al verde della rara vegetazione e alle ombre scure degli alberi, ombre che, nei giorni estivi, “viaggiano” qua e là tra i sentieri. Nella baia è possibile vedere i resti di una nave da guerra che nel 1944 fu affondata dagli aerei delle forze alleate. La nave rappresenta una vera e propria sfida per gli esploratori più curiosi dei fondali marini.

I FIUMI ZRMANJA, KRUPA E KRNJEZA Ai piedi dei versanti meridionali del Velebit,

profondamente intagliato nel canyon di un paesaggio difficilmente percorribile, scorre il fiume Zrmanja. Con i suoi affluenti, Krupa e il Krnjeza, offre un paesaggio piacevole a tutti i nostri visitatori.

E dove c’è il fiume, c’è anche l’uomo. Così è sempre stato in questo paesaggio pietroso. Da questa unione sono rimasti i segni del tempo, segni dinanzi ai quali ci fermiamo estasiati e ce ne rendiamo conto attraversando il ponte sul fiume Krupa.

DA NON PERDERE PNPN

Starigrad Paklenica - ristorante “Rajna”, Ristorante “Roli”, ristorante “Riviera”, taverna “Batela”, ristorante “Alan” (albergo “Alan”), ristorante “4 ferala”.

I ristoranti in zona PNPN

Nel Parco Nazionale di Paklenica si snodano 150 km di sentieri montani che spesso conducono verso vere e proprie attrazioni naturali: alla grotta “Manita peć”, lunga 175 metri e costituita da due sale interne, ai cosiddetti “bunker” nel canyon della Grande Paklenica che occupano una superfice di 1.730 m² , ai luo-ghi dove si può praticare il birdwatching accompagnati da un ornitologo, (una ventina di specie di uccelli), al mulino ad acqua sul ruscello Velika Paklenica (in origine erano ben sette), ma anche al rifugio “Lugarnica” dove si possono assaggiare ottime salsicce. Lungo questi sentieri si può praticare comodamen-te il mountain biking. Alpinismo e free climbing completano l’offerta.

Per soggiorni prolungati ci si può fermare presso il rifugio alpino “Pakleni-ca” (45 posti letto), oppure presso il campeggio “Nacionalni Park” (dal 15 marzo al 15 novembre) o altrimenti nell’albergo “Alan”, alla pensione “Paklenica” o da privati nella vicinissima località costiera di Starigrad.

PNSVAGO & SOGGIORNO

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PNPNQui, dove il paesaggio è disegnato dalle acque e da

una vegetazione verdissima, la sensazione dominante è una godibilissima freschezza. Siamo nel Parco Naziona-le Krka, quello che si estende nell’area del fiume carsico Krka (Cherca), che nel suo corso inferiore attraversa un canyon pittoresco lungo 75 chilometri, genera sette casca-te spettacolari (la più alta misura 26 metri), confluisce nel lago di Prukljan (Prukljansko jezero) e, passando accanto all’amena località di Skradin (Scardona), sfocia in mare nel Golfo di Sebenico (Šibenik), nella Dalmazia centrale.

Il Parco, istituito nel 1985, si trova nel territorio della contea di Sebenico-Knin (Šibensko – kninska županija) e si estende su di una superficie di 111 km². Il fiume Krka,

Il Parco Nazionale della

Krka

Quando un fiumediventa spettacolo

Nacionalni park KRKA - Il Parco Nazionale della KRKA

A volte la natura riesce a far meglio dei maestri degli effetti speciali, a far rimanere a bocca aperta più dei fuo-chi di artificio visti da un bambino.La Krka attraversa un canyon, si tuffa in un laghetto, sfocia nel mare e lungo il suo percorso dà vita a sette cascate, mostra vecchi mulini, resti di fortezze medievali. E regala tanta freschezza

PNPN

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con le sue sette cascate e con una pendenza totale di 242 metri, rappresenta un fenomeno naturale carsico di prim'ordine. Per la ricchezza delle specie vegetali, nel punto di contatto dei biotipi caldi e secchi, nonché di quelli umidi ed ombro-si, sono particolarmente interessanti la cascata Roški slap e la cascata Skradinski buk. La Krka sorge ai piedi del massiccio della Dinara, a valle della cittadina di Knin, e si estende fino alla località di Skradin e al corso inferiore del fiume Čikola. Insieme alla parte della foce sommersa, il fiume è lungo 72,5 chilometri.

Il parco Krka è un'attrazione non solo per gli amanti della natura che vi giun-gono apposta, ma anche per tutti gli ospiti della riviera. Qui anche la flora e la fauna sono molto ricche: sono state individuate 860 specie e sottospecie di pian-te, tra le quali ci sono numerosi endemi illirico- mediterranei. Nella Krka vivono 18 specie di pesci, tra le quali 10 sono endemiche: per questa ragione il fiume è stato inserito tra i monumenti naturali di massima categoria. Nella zona ci sono canneti, parti di fiume trasformate in laghi e prati paludosi, in cui vivono anfibi ed uccelli, mentre nella macchia e tra le pietraie si nascondono i rettili.

Il grande numero di specie (222), le strutture delle comunità degli uccelli, nonché la grande importanza della Krka per le migrazioni degli uccelli a primave-ra e in autunno, inseriscono questo fiume tra i territori di massimo valore ornito-logico dell'Europa. Questo è anche l’habitat dei pipistrelli che altrove in Europa sono a rischio d’estinzione.

PARCO NAZIONALE DELLA KRKA22000 Šibenik (Sebenico)Trg Ivana Pavla II n.o 5Tel. 00385/22/201 777Fax. 00385/22/336 836e-mail: [email protected] www.npkrka.hr

I DATI DEL PARCO PNPN

Quando un fiumediventa spettacolo

- Nominato Parco Nazionale nel 1985 superficie di111 km2

- Paesaggio meraviglioso, verde e az-zurro, disegnato dalla vegetazione rigogliosa, dal fiume carsico e dal canyon della Krka

- 7 cascate: Bilušica Buk, Čorića Buk, Manojlovački slapovi, Rošnjak, Miljacka slap, Roški slap, Skradinski Buk (17 gradini, altezza complessi-va 45,7 metri)

- Si organizzano gite in barca: si par-te da Skradin e si arriva fino a sotto le cascate

- Ben 860 specie e sottospecie ve-getali

- 18 specie di pesci, 10 endemiche- 222 comunità di uccelli- Anfibi, serpenti, pipistrelli (18 spe-

cie)- Resti di quattro fortezze croate del

medioevo del XIV secolo (Nečven, Čučevo, Bogočin e Ključica)

- Convento francescano, con chiostro e cappella, nell’isolotto di Visovac, donata nel 1345 da Luigi D'Angiò al principe croato Budislav

- Monastero ortodosso Krka- Mulini e gualchiere

SAPERE & VEDERE PNPN

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Il Parco Nazionale propone valori naturali eccezionali e multipli: comprende uno o più ecosistemi conservati o cambiati minimamente. Il fiume Krka genera un fenome-no naturale e carsico molto interessante, il tufo. Si tratta di pietra calcarea depositata dall´acqua e che dà vita a varie formazioni quali le barriere tufacee, le soglie tufacee, le salienze tufacee, le cosiddette “brade” e “cortine” e altre forme geomorfologiche. Quello del tufo è il fenomeno più importante dell´odierna immagine idrogeologica e paesaggistica del Parco Nazionale. Grazie ai suoi sette letti tufacei, il fiume nel suo corso inferiore, genera ben sette cascate: la Bilušića buk (22,4 m di caudta), Ćorića buk o Brljan (15,5 m) , Manojlovački slapovi (una serie di ca-scate alte 59,6 metri con la barriera maggiore di 32 m), Rošnjak slap (8,4 m), Miljacka slap (23,8m) Roški slap (15,5 m) e la grande cascata di Skradin –lo Skradinski buk (17 barriere alte 45,7 m in totale) e con una caduta d´ acqua di 242 metri in totale. I letti delle cascate sono for-mazioni biodinamiche che "crescono" di continuo.

La zona del fiume Krka abbonda di tracce e di testimo-

nianze di antiche popolazioni, nonché di numerosi monu-menti storici e culturalli. Le più antiche tracce che testi-moniano la presenza umana accanto al fiume Krka sono i reperti preistorici di pietra e ossa del paleolitico, le cerami-che del periodo neolitico, coltellini di selce, nonché fram-menti di giara e di ossa. Lungo la sponda destra del fiume Krka, tra la citta di Skradin (tutelata completamente come monumento di cultura) e lo Skradinski buk (la grande ca-scata di Skradin), si trovano i resti dell´antico acquedotto della Scardona romana. Sul territorio del Parco Nazionale si trovano anche i ruderi di alcune fortificazioni antiche croate medioevali del XIV secolo: Trošenj- grad (la città di Trošen) Nečven- grad (la città di Nečven), Bogočin, Čučevo e fortificazione Ključica che, per le sue dimensioni e il buono stato di conservazione, è una delle più impor-tanti fortificazioni della Croazia. Tutte queste fortezze era-no state erette in primo luogo in funzione antiturca.

Tra i monumenti sacri sono importanti la chiesa fran-cescana con il monastero sull´isola di Visovac e il mona-stero ortodosso “Krka” (monastero di Sant´Arcangelo)

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Sul Roški slap e sullo Skradinski buk si trovano numerosi mulini ad acqua, costruzioni rurali che hanno un significato storico e culturale di grande importanza quali monumenti dell´edilizia rurale e della storia economica: sono considerati monumenti etnografico-etno-logici.

Il Parco Nazionale, oltre che a piedi e in barca, si può visi-tare in macchina su tutte le strade pubbliche segnate sulla carta,

eccetto le zone esclu-sivamente pedonali dello Skradinski buk, dell´isola di Viso-vac e del monastero Krka che si possono visitare soltanto con escursioni organizza-te dal Parco Naziona-le “Krka” a bordo di un'imbarcazione o in autobus.

SVAGO & SOGGIORNO

Le cose da fare in questo parco sono pa-recchie e divertenti: a Skradin ci s’imbarca sulle navi del parco con le quali si arriva, dopo 20 minuti di piacevole navigazione attraverso il pittoresco canyon Krka, fin sotto le cascate. Oppure ci si può tuffa-re direttamente in natura camminando lungo i sentieri immersi nel verde, dove piccoli ponti sull'acqua permettono il passaggio dei ruscelli e passano sopra le cascate, sia quelle grandi sia quelle più piccole, formate dal fiume nel suo intero corso, offrendo panorami unici e un'atmosfera di completa armonia con la natura. Si possono scoprire i vecchi mu-lini ad acqua per la macinazione del gra-no e la lavorazione del feltro, ammirare e sentire il rombo di ben sette cascate, scoprire i resti di quattro fortezze, visita-re il convento francescano sull’isolotto di Visovac oppure il monastero ortodos-so in cui si conservano reliquie ed altri oggetti di valore culturale e storico che vanno dal XIV secolo ai giorni nostri. A fine percorso si può anche fare un bagno refrigerante in laghetto con cascate. E non mancano le trattorie e cantine in au-tentiche case di pietra, che offrono pro-sciutto originale dalmata e vino Babic. Si organizzano gite per la maestosa casca-ta Skradinski buk, la cascata Roški Slap e l’isolotto di Visovac. Le gite comprendo-no pure visite guidate al convento fran-cescano, al monastero e al museo etno-grafico. In offerta anche un’escursione a Bribir, un eccezionale sito archeologico (culture del neolitico e basso neolitico) che dista da Skradin solo 15 chilometri. Si trova in cima (vetta piana a forma ova-le) ad un colle alto 300 metri (Bribirska glavica) dal quale si vede un panorama stupendo sulle isole dalmate.

Nei pressi del Parco si può pernotta-re presso il nuovissimo albergo “Vrata Krke”, oppure nel campeggio “Krka” che si trova in mezzo ad una pineta ombrosa, a due soli chilometri da Skradin. A Skra-din, oltre ad una marina per diportisti, ci sono l’albergo “Skradinski buk” e molti affittacamere privati. In località Lozovac ci sono la pensione “Krkakaus” ed il cam-peggio “Marina”. In zona pure l’agrituri-smo Kalpić. Un’altra azienda agrituristica, la Galić, si trova in località Bogatić, a sei chilometri dalla cascata di Roški slap. Al-trimenti si può soggiornare negli impian-ti della vicinissima costa adriatica, da Se-benico, a Vodice e Tribunj.

Rogoznica - ristorante “Lanterna” e ristorante “Konoba” Krapanj - ri-storante “Spongiola” Kaprije - taverna “Šampjer” e “Lula mačkova” Jezera - ristorante “Zlatna školjka” e taverna “Kan-dela” Betina - ristorante “Marinero” Zaton - ristorante “Porat” Skradin (Scardona) - ristorante “Zlatne školjke” Kukljica - ristorante “Punta” Pašman - ristorante “Tamaris” Biograd na moru (Zaravecchia) - ristorante “Meduza”.

I ristoranti in zona PNPN

PNPN

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PNPNLe isole Incoronate (Kornati) sono talmente

spettacolari che sembrano non appartenere a questo mondo. Esse sono un microcosmo autentico e unico, un labirinto di terra e mare dalla bellezza quasi pri-mordiale, aspra ed impressionante.

Quello delle Incoronate è l’arcipelago più frasta-gliato del Mediterraneo, meta ideale per gli aman-ti della nautica, di chi preferisce un turismo di tipo robinsoniano, di chi cerca il contatto diretto con la natura. Una natura che qui è avara in superficie ma

Uno straordinariolabirinto marino

“L’ultimo giorno della Creazione, Dio ha espresso il desiderio di incoronare la sua opera e usando le lacrime, le stelle e il sospiro ha dato origine alle Incoronate”.

George Bernard Show

PNPN

Le mille isole

INCORONATE

Nacionalni park KORNATI - Il Parco Nazionale delle INCORONATE

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- Parco Nazionale istituito nel 1980 e comprende anche il Parco Naturale di Telašćica sull'Isola Lunga

- Superficie 216 km2 di terraferma (isole, scogli, faraglioni) e mare.

- Ben 89 isole tutelate su un totale di 150 che compongono l'arcipelago, - circa 238 km di fascia costiera

- La terraferma comprende meno di ¼ della superficie complessiva, il resto fa parte dell’ecosistema marino

- Le mitiche “corone” – rocce tagliate a picco, rivolte verso il mare aperto sono il valore più prezioso dell’area. La “corona” maggiore, lunga 1.350 metri si trova sull’isola di Mana

- Magazinova skrila sull’isola Incoronata - particolare lastra di pietra

- Metlina – la sommità più alta e impres-sionante delle Incoronate – 237 metri

- Castello degli Illiri e Fortezza Tureta, Castello di Mljet, Piskera, chiesetta sull'isolotto di Piskera

- Stando alla leggenda, ci sarebbero 365 isole, una per ogni giorno dell'anno

- Basilica paleocristiana e chiesetta della Madonna di Tarca

- Salina a Lavsi- Due porticcioli nautici, Marina Žut (120

ormeggi) e Marina Piškera (113)

SAPERE & VEDERE PNPN

PARCO NAZIONALE DELLE KORNATI (Incoronate)22243 MurterButina 2Tel. 00385/22/435 740Fax. 00385/22/435 058e-mail: [email protected] www.kornati.hr

I DATI DEL PARCO PNPN

Uno straordinariolabirinto marino

generosa nel mare pescosissimo e negli accattivanti spettacoli dell’alba e del tramonto su dirupi della scogliera.

Quante sono le Incoronate? La statistica dice 147 ma la gente del posto ama credere che ce ne sia una per ogni giorno dell’anno. Poi, una seconda leggenda la quale narra che Dio, terminata la creazione, si trovò con un pu-gno di rocce avanzate. Le gettò in mare a casaccio e, contento del risultato, decise di lasciarle com'erano. Ma c'é anche una terza leggenda per la quale le isole sarebbero lacrime pietrificate delle stelle che hanno pianto quando Dio abbandonò la Terra.

Delle ben 150 isole di quest'arcipelago che si estende di fronte al tratto di costa compreso tra Zara (Zadar) e Sebenico (Šibenik), 89 sono tute-late all'interno del Parco Nazionale. Isole incantevoli e spaventose, con paesaggi ora selvaggi, ora idilliaci: deserti di pietra, oasi di pinete e olive-ti, quiete baie, chiesette antiche e rifugi naturali, pochi vigneti, qualche pecora. Isole immerse in un mare smeraldino dal colore intenso per via del contrasto con le rocce candide. Insenature nascoste e piccoli portic-cioli sono l'ambiente ideale (una "micropolinesia" adriatica") per gustare una solitudine intatta.

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Un paradiso tutelatoIl Parco Nazionale delle Incoronate si estende in 216

km2 di terraferma e mare e include 89 isole, isolotti e scogli. Comprende la maggior parte dell’arcipelago delle Incoronate che si trova nella parte centrale dell’Adriatico croato. La caratteristica principale consiste nella fascia costiera carsica, spoglia e semideserta in netto contrasto con il fondale marino, ricco e variegato sia per quanto ri-guarda la geomorfologia che la biologia.

Il fondale delle Incoronate è un paradiso terrestre per gli appassionati di sub, soprattutto nelle zone delle “co-rone” (rocce tagliate a picco), che rendono particolari le Incoronate e dove trova dimora un’abbondanza di feno-

meni carsici, nonché una straordinaria flora e fauna. L’uomo fa parte di questo ambiente, all’apparenza ar-

duo e inospitale, dall’inizio della sua esistenza. Le tracce più antiche della presenza umana in quest’area vengono collocate nel neolitico. Gli Illiri, i Romani, i Bizantini, gli abitanti dell’isola di Mljet, i Croati hanno lasciato il marchio nelle Incoronate dove hanno vissuto in pace e armonia.

Hans Kitzmüller, nel suo "Viaggio alle Incoronate" scrive. "...attraversate da sciabolate di fasci di luce, le notti alle Incoronate sono popolate da sagome di roccia bian-ca sotto il chiarore della luna e delle stelle, e l'oscurità a tratti è punteggiata dalle luci di pescatori in cerca di grossi dentici che là, assieme ai branzini, dicono, saltanto da soli nelle reti...".

Gli appassionati di immersioni trovano a Koromačna i fondali più belli e limpidi, in cui si stagliano le sagome di rocce disposte come sculture.

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A TAVOLA IN NATURA

Sull'arcipelago delle Incoronate sono disseminate una trentina di piccole o

piccolissime località nelle quali si possono trovare una ventina di ristoranti e taverne. Ovviamente, questo è il terreno della cucina dalmata. La cucina dalmata e isolana seguo-no le norme alimentari moderne. Un modo di cucinare a fuoco lento (preferibilmente bollito oppure allo spiedo), con molte spe-cialità di pesce all’olio d’oliva, con verdure e varie erbe raccolte lungo la costa: tutti moti-vi per cui è ritenuta molto sana.

I vini dalmati, l’olio d’oliva e le olive in salamoia sono particolarmente pregiati. An-che se ogni regione prepara le specialità in modo diverso ed unico, la cucina dalmata rappresenta un mondo a parte. Tra le spe-cialità primeggiano il pesce fresco (dentice, branzino, orata, cernia, sgombro, sardina) alla griglia, cotto o marinato; vari tipi di mol-luschi (calamari, seppie), crostacei (scampi, aragoste) e frutti di mare (ostriche, cozze, mussoli) preparati come zuppa di pesce op-pure in risotto. Per quanto riguarda le spe-cialità a base di carne, il prosciutto crudo è sicuramente senza rivali. Viene servito con un formaggio di capra stagionato (il più pre-giato è quello dell’isola di Pago), con olive in salamoia verdi e nere, capperi e cipolline.

Anche la carne d’agnello è molto pregia-ta, specialmente se cotta, come pure la carne di pecora essiccata (detta kastradina), il ro-astbeaf, il sugo alla dalmata con gli gnocchi (detto pašticada), che viene servito da molti ristoranti della zona. La verdura cotta rap-presenta a sua volta una varietà di pietanza molto apprezzata (es. la verza con patate, la passata di pomodoro). Molto spesso la ver-dura cotta è una miscela di verdure coltivate ed erbe di campo, condite con olio d’oliva e aceto rosso oppure servita con carne come la “minestra" (pasta con carne macinata) e gli arambašići (foglie di vite ripiene).

PNPN

Rogoznica - ristorante “Lanterna” e ri-storante “Konoba” Krapanj - risto-rante “Spongiola” Kaprije - taverna “Šampjer” e “Lula mačkova” Jezera - ristorante “Zlatna školjka” e taverna “Kan-dela” Betina - ristorante “Marinero” Zaton - ristorante “Porat” Skradin (Scardona) - ristorante “Zlatne školjke” Kukljica - ristorante “Punta” Pašman - ristorante “Tamaris” Biograd na moru (Zaravecchia) - ristorante “Meduza”.

I ristoranti in zona PNPN

Oggi il Parco Nazionale delle Incoronate attira numerosi visitatori di tutto il mondo che amano navigare in crociera tra isolotti, baie, insenatu-re, fare immersioni sub, nuotare, camminare, ammirare il mondo vegetale e animale, godere delle bellezze del paesaggio, fotografare, ascoltare il silenzio, provare l’avventura in mare, assaggiare le prelibatezze locali, vi-vere in maniera semplice e tradizionale.

Per chi volesse provare il fascino del soggiorno prolungato nell'arci-pelago, sono a disposizione diverse casette di pescatori e appartamen-ti privati, specie a Vrulje, con la sua cinquantina di case dove vengono accolti i turisti. Per informazioni rivolgersi alle agenzie del luogo oppure vedere il sito www.crovacation.com/kornati.asp. Le isole Incoronate si possono raggiungere a bordo di imbarcazioni (gite organizzate da varie agenzie) che salpano dall'isola di Murter e da Biograd na moru. Per i permessi di soggiorno, navigazione, ormeggio, pesca, immersioni e pe-sca subacquea e per le informazioni relative alle limitazioni vigenti nelle 89 isole tutelate rivolgersi all’amministrazione del Parco Nazionale.

PNSVAGO & SOGGIORNO

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PNPNSi dice che su quest'isola si sia fermato Ulisse e vi sia

passato San Paolo: Jacques Cousteau, il noto oceano-grafo francese, disse che i suoi fondali erano i migliori al mondo per le immersioni. E la rivista Time la inserì nell'elenco delle 10 isole più belle del mondo.

Siamo a Meleda (Mljet), nella Dalmazia meridiona-le, vertice meridionale di un quadrilatero che compen-

de ancora la meravigliosa città di Dubrovnik (Ragusa) a sud, la penisola di Sabbioncello (Pelješac) di fronte e la bellissima isola di Curzola (Korčula) a nord. Da qui sono passati gli Illiri, i Romani, i Goti, i pirati del fiume Narenta (Neretva): qui governarono la libera Repub-blica marinara di Ragusa, la Serenissima, Napoleone, l'Austria. I Croati vi risiedono con continuità dall'VIII

La mitica isola di

Meleda

Nacionalni park MLJET - Il Parco Nazionale di MELEDA

Un capolavorodi madre natura

Il verde e l'azzurro che si vedono qui rimangono impressi per sempre nella memo-ria. Questo lembo di terra boschivo è romantico, mistico, attraente: e nasconde due laghi salati comunicanti, con un' isola nell'isola. Per la rivista Time è una delle più belle al mondo. E forse lo è stata anche per Ulisse e San Paolo.

PNPN

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secolo. E tutti quelli che sono stati qui, compresi i Benedettini del Gargano, hanno trovato un ambiente naturale di rara bellezza. Specie nella zoma nord-occidentale dell'isola sulla quale oggi si estende il Parco Nazionale.

Meleda porta a ragione l’epiteto di “isola verde”. I boschi autoctoni di leccio e pino d’Aleppo coprono, infatti, il 90 p.c. della superficie continentale com-plessiva del Parco. “Gli alberi scendono dalle cime più alte fino al mare facen-do ombra sulla costa; se navighi su una barca a vela attorno all’isola, in effetti navighi tra i boschi”. Così, agli inizi del XVIII secolo, il poeta raguseo Ignjat Đurđević descrisse la vegetazione che circonda i laghi. I laghi di Meleda sono circondati da colline dalle quali scendono verso il mare gli alberi centenari di pino d’Aleppo e di leccio. Durante tutto l’anno, questi boschi che circondano i laghi pervadono l'ambiente di un intenso odore di resina; ma anche i mille profumati e variopinti fiori e l’infinità di uccelli canterini trasformano questo paesaggio così unico in un vero e proprio paradiso naturale, rimasto intatto e arricchito dalla limpidezza blu del mare. Il verde e l'azzurro che si vedono qui rimangono impressi per sempre nella memoria.

A questa bellezza così unica che offre il paesaggio, ai boschi di lecci e pini secolari, a questo insieme di natura particolare, specifica, al Canale di Soline, al Lago Maggiore e Minore, si affiancano monumenti storico-culturali di massima categoria: i palazzi antichi e la Basilica Paleocristiana a Polače, il Monastero be-nedettino del XII secolo sull’isolotto di Santa Maria. Forte di questa simbiosi Meleda è un luogo ideale per vivere in armonia con la natura; l’11 novembre 1960 la parte nord-occidentale dell’isola di Meleda è stata proclamata Parco Na-zionale. Nel 1997, la superficie del Parco Nazionale è stata estesa di 500 metri al largo della costa, con l’inclusione della fascia marina. Per tale motivo, l’odierna

- Parco Nazionale dal 1960

- Occupa la parte nord-occidentale dell’isola di Meleda (Mljet)

- La superficie del Parco è di 5.375 et-tari di parte continentale protetta e di superficie marina circostante

- Il suo paesaggio è di una bellezza unica – il 90 p.c. della superficie dell’isola, detta anche “isola verde”, è coperto da boschi autoctoni (se-colari) di leccio e pino d’Aleppo

- Coltivazioni: vigneti e olivi

- Del mondo animale, vanno men-zionati i serpenti e le lucertole (non ci sono serpenti velenosi grazie alla presenza della mangusta indiana), il biancone, uccelli canterini, il ghi-ro grigio, il cinghiale

- Il Canale di Soline

- Il Lago Minore e Maggiore, ricco di pesce, crostacei e molluschi

- La maggiore area di diffusione del corallo bianco in Croazia

- Palazzi antichi, Basilica Paleocristia-na a Polače, Monastero benedet-tino del XII secolo sull’isolotto di Santa Maria

SAPERE & VEDERE PNPN

PARCO NAZIONALE DI MLJET (Meleda)20226 GoveđariPristanište 2Tel.: +385/ 20/ 744 041Fax: +385/ 20/ 744 043e-mail: [email protected] www.np-mljet.hr

I DATI DEL PARCO PNPN

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superficie del Parco Nazionale è aumentata di 23 km² e si estende a 5.375 ettari di area continentale protetta e mare cicostante, quale primo tentativo istituzionale sull’Adria-tico di proteggere un ecosistema originario.

Una delle caratteristiche più importanti di questo Parco Nazionale è la costa frastagliata, unica nel suo ge-nere. Quando si dice frastagliata, oltre alle numerosis-sime baie, insenature e isolotti, si pensa innanzitutto al Lago Maggiore e Minore, formatisi grazie all’attività del mare, che nell’era postglaciale allagò le depressioni car-siche dando all’isola di Meleda notorietà in tutto il mon-do. I due Laghi, attraverso la baia di Soline, sono collega-ti al mare. Il Lago Maggiore ha un volume di 36.730.000 m³ con una superficie pari a 145 ettari e una profondità massima di 46 metri. Il Lago Minore ha una superficie di 24 ettari con una profondità massima di 29 metri. Con i suoi segreti, i Laghi attraggono gli amanti della natura e

altri curiosi, innamorati di paesaggi come questo.Alla creazione dei Laghi ha contribuito, però, anche

l’uomo. Quando i primi monaci benedettini giunsero sull’isola di Meleda nella metà del XII secolo, cercarono il posto più adatto per la costruzione del monastero e della chiesa. Scelsero proprio l’isolotto sul Lago Maggiore. In quei tempi, però, la depressione non era ancora coperta dal mare come lo è oggi. Col passare del tempo, a piano a piano, il mare iniziò a riempire i due Laghi passando attraverso sorgenti e canali sotterranei oppure durante le alte maree attraverso un’insenatura tra la baia di Soline e il Lago Maggiore. I benedettini, scavando, riuscirono ad allargare questi golfi permettendo il passaggio dell’ac-qua fino a quando non si formò quello che oggi è il Lago Maggiore. La corrente nei golfi era allora talmente forte che i benedettini ebbero l’idea di costruire sul Lago un mulino che diede loro la possibilità di macinare il gra-

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A TAVOLA IN NATURA

La tipica gastronomia mediterranea si manifesta maggiormente nella

Dalmazia meridionale dove si consuma-no olio d’oliva, aglio, pasta, pesce fresco e spezie. La specialità gastronomica delle isole di Hvar (Lesina), Korčula (Curzola) e Brač (Brazza) è il “vitalac”: fegato di agnello avvolto nell’intestino e preparato ai ferri, mentre sull’isola di Vis (Lissa), si possono gustare le sardine ai ferri e la crostata di sar-dine, una specialità simile alla pizza. Tra le specialità la bottarga (butarga), un’essenza

di pesce che si prepara essiccando le uova delle femmine di muggine (cefalo). Se ne produce poca e le si attribuiscono potenti effetti afrodisiaci. All’inizio d’agosto i mug-gini, dalla foce della Neretva (Narenta) si dirigono verso la penisola di Pelješac (Sab-bioncello), dove la bottarga si mangia con pane e vino. Accanto alle ostriche di Ston (Stagno), la bottarga è la maggiore specia-lità di Pelješac e del Golfo di Ston. Può venir usata anche grattugiata, come condimen-to per la pasta.

I dessert tipici della Dalmazia conquistano i palati grazie alla loro semplicità. Quelli più frequenti includono la frutta mediterranea, il fico secco, le uvette, le mandorle ma an-che il miele, le uova, i ravioli, il mandorlato, gli “smokvenjaci” (fichi secchi schiacciati) e i “paprenjaci”, dolce tipico dell’isola di Hvar.

PNPN

Goveđari - ristorante “Melita”

Maranovići - taverna “Kod Ante”

Šipanjska luka - taverna “Tauris” e ristorante “Pjat” Okuklje - ta-verna “Maestral” Korčula (Curzola) - ristorante “Marco Polo Mystique”

Pomena - ristorante “Pomena” e ta-verna “Barba Ive” Blato - ristorante “Zlinje” e agriturismo “Sotto voce”.

I ristoranti in zona PNPNA Meleda (Mljet) bisogna respirare a pieni polmoni, sentire l’odore di

resina dei pini e regalare agli occhi gli splendidi colori del mare e degli alberi. Lo si può fare passeggiando, girando in bicicletta oppure remando in canoa (ma c’è anche il taxi boat), alla scoperta dei due laghi collegati e dell’isola con il monastero sul Lago Maggiore. Poi si può gustare qualche ottimo piatto a base di pesce nel ristorante che si trova di fronte al mona-stero. Si organizzano anche visite guidate.

Per chi volesse fermarsi si può soggiornare presso l’albergo “Odisej”, oppure negli appartamenti gestiti dal Parco Nazionale ma anche da pri-vati. Chi ama il contatto diretto con la natura trova il campeggio “Lovor”. Generalmente l’isola non è un punto di partenza bensì tappa di arrivo scelta da chi soggiorna a Curzola (Korčula), a Sabbioncello (Pelješac), Ra-gusa (Dubrovnik) e nelle altre località della Dalmazia meridionale. Tutte da vedere, ovunque vi troviate. Tanto meglio se siete già in zona.

PNPNSVAGO & SOGGIORNO

no e altri cereali raccolti nei loro fertili campi. Il Lago Maggiore e Minore vennero in seguito col-legati grazie a un canale artificiale lungo 30 metri, largo 2,5 metri e con una profondità di 0,5 metri.

Grazie alla forma e alla posizione specifiche dei Laghi, si è riuscito a

mantenere intatto l’equilibrio dell’ecosistema. I Laghi sono ricchi di numerose specie di pesci, crostacei, molluschi e altri organismi marini. Vi troviamo, così, la Pinna nobilis, il più grande bivalve del Medierraneo, e l’entrata del Lago Maggiore è diventata l’habitat ide-ale per il corallo bianco.

Il Parco Nazionale di Meleda è specifico anche per la presenza di numerose grotte e caverne che contribuiscono ad arricchire ulte-riormente il suo patrimonio naturale. I vigneti e i campi di olivi, che da secoli vengono coltivati su quest’isola, donano, infine, un fascino particolare a questo paesaggio protetto, rendendolo unico agli occhi dei suoi visitatori.

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TELEFONI PRINCIPALI 92 Polizia93 Vigili del fuoco 94 Pronto soccorso 95 Ora esatta112 Centro per l’allertamento 9155 Centro per il salvataggio e le ricerche in mare 987 Soccorso stradale060/520 520 Previsioni del tempo e viabilità

CODICE STRADALEVELOCITÀ MASSIME CONSENTITE:

- LUOGHI ABITATI (40 - 50 km/h)- ALTRI ABITATI (vedere la segnaletica stradale)- AUTOSTRADE (130 km/h)- STRADE A SCORRIMENTO VELOCE (110 km/h)- ALTRE STRADE (90 km/h)

DA NON DIMENTICARE CHE IN CROAZIA DAL 15 GIUGNO 2008 È IN VIGORE IL NUOVO CODICE STRADALE CHE PERMETTE AGLI AUTOMOBILISTI UN TASSO ALCOLEMICO PARI ALLO 0,5 GIL (FINORA ERA 0,0) MENTRE SONO AUMENTATE DI PARECCHIO LE MULTE PER ECCESSI DI VELOCITÀ

COMUNITÀ TURISTICHE DELLE CONTEE – PARCHI NAZIONALI DI RIFERIMENTOPER IL PARCO NAZIONALE DELLE BRIONI COMUNITÀ TURISTICA DELLA CONTEA ISTRIANA

52 440 Parenzo (Poreč), Pionirska 1Tel. +385/52/452 797Web: www.istra.hrE-mail: [email protected]

PER IL PARCO NAZIONALE DEL RISNJAK COMUNITÀ TURISTICA DELLA CONTEA LITORANEO-MONTANA

51 410 Abbazia (Opatija), Nikole Tesle 2Tel. +385/51/272 988; 272 665; 623 333; 628 888Web: www.kvarner.hrE-mail: [email protected]

PER IL PARCO NAZIONALE DEI LAGHI DI PLITVICE (PLITVIČKA JEZERA) COMUNITÀ TURISTICA DELLA CONTEA DELLA LIKA E SEGNA

53 000 Gospić, Budačka 12Tel. +385/53/574 687Web: www.lickosenjska.comE-mail: [email protected]

PER IL PARCO NAZIONALE PAKLENICA E PER IL PARCO NATURALE DEL VELEBIT SETTENTRIONALE COMUNITÀ TURISTICA DELLA CONTEA DI ZARA

23 000 Zara (Zadar), Sv. Leopolda B. Mandića 1Tel. +385/23/315 107; 315 316Web: www.zadar.hrE-mail: [email protected]

PER IL PARCO NAZIONALE DELLA KRKA E PER IL PARCO NAZIONALE DELLE INCORONATE (KORNATI) COMUNITÀ TURISTICA DELLA CONTEA DI SEBENICO- KNIN

22 000 Sebenico (Šibenik), Fra. N. Ružića snTel. +385/22/219 072Web: www.sibenikregion.comE-mail: [email protected]

PER IL PARCO NAZIONALE DI MELEDA (MLJET) COMUNITÀ TURISTICA DELLA CONTEA DI RAGUSA-NARENTA

20 001 Ragusa (Dubrovnik), Cvijete Zuzorić 1Tel. +385/20/324 999; 324 993; 324 991; 324 998Web: www.visitdubrovnik.hr

E-mail: [email protected]

PEDAGGITUNNEL DEL MONTE MAGGIOREAUTOMOBILI 28 KUNENELL’AMBITO DEL NUOVO TRATTO STRADALE FINO A UMAGO AUTOMOBILI 14 KUNEPONTE DI VEGLIA SI PAGA SUBITOPER ENTRAMBI I SENSIAUTOMOBILI 30 KUNENUOVO TRATTO STRADALE RUPA, CIRCONVALLAZIONE DI FIUME, ENTRATA AUTOSTRADA FIUME-ZAGABRIAAUTOMOBILI 5 KUNEPOSSIBILITÀ DI PAGAMENTO ANCHE IN EURO E CON CARTE DI CREDITO

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