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1/93@valentinaraisa2012
VENTILAZIONE MECCANICA NELL’EDILIZIA. ASPETTI
PROGETTUALI E NORMATIVI
PARTE TERZA – 10 FEBBRAIO 2012
Arch. Valentina [email protected]
CORSO PER CERTIFICATORI ENERGETICI – TERZA EDIZIONE
2/93@valentinaraisa2012
UNI 7129/2 “Impianti a gas per usi domestici e similari alimen tati da rete di distribuzione. Progettazione e installazion e – Parte 2: Installazione di apparecchi di utilizzazione –Ventilazione e aerazione dei locali di installazion e”
UNI 7129/3Impianti a gas per usi domestici e similari alimentati da rete di distribuzione – Progettazione e installazione – Parte 3: Evacuazione dei prodotti della combustione
UNI 7129/4Impianti a gas per usi domestici e similari alimentati da rete di distribuzione – Progettazione e installazione – Parte 4: Messa in servizio degli impianti/apparecchi
UNI 7129/1Impianti a gas per usi domestici e similari alimentati da rete di distribuzione – Progettazione e installazione – Parte 1: Impianto interno
3ASPETTI NORMATIVI
VENTILAZIONE ED APPARECCHI A GAS PER USO DOMESTICO – UNI 7129:2008
3/93@valentinaraisa2012
VENTILAZIONE ED APPARECCHI A GAS PER USO DOMESTICO
3ASPETTI NORMATIVI
Gia’ la UNI CIG 7129:2001 ammetteva l’afflusso di aria nuova dai locali adiacenti (cioè sostanzialmente ammetteva l’utilizzo di sistemi di ventilazione meccanica)
4/93@valentinaraisa2012
VENTILAZIONE ED APPARECCHI A GAS PER USO DOMESTICO
3ASPETTI NORMATIVI
5/93@valentinaraisa2012
VENTILAZIONE ED APPARECCHI A GAS PER USO DOMESTICO
3ASPETTI NORMATIVI
Esempio di elettrovalvola sul
gas (9)
6/93@valentinaraisa2012
VENTILAZIONE ED APPARECCHI A GAS PER USO DOMESTICO
3ASPETTI NORMATIVI
7/93@valentinaraisa2012
LE TECNOLOGIE IMPIANTISTICHE
VENTILAZIONE ED APPARECCHI A GAS PER USO DOMESTICO – DISPOSITIVI DI SICUREZZA
Esempio di relèamperometrico
3
8/93@valentinaraisa2012
LE TECNOLOGIE IMPIANTISTICHE
VENTILAZIONE ED APPARECCHI A GAS PER USO DOMESTICO – DISPOSITIVI DI SICUREZZA
3
9/93@valentinaraisa2012
LE TECNOLOGIE IMPIANTISTICHE
VENTILAZIONE ED APPARECCHI A GAS PER USO DOMESTICO – DISPOSITIVI DI SICUREZZA
3
10/93@valentinaraisa2012
DESIGN = PROGETTO
ASPETTI NORMATIVI
UNI EN 12792:2005 – VENTILATION FOR BUILDINGS - SYMBOLS, TERMINOLOGY AND GRAPHICAL SYMBOLS.
Definizione di ventilazione:
“Designed supply and removal of air to and from a treated space”
3
11/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
UNI EN 12792:2005 – VENTILATION FOR BUILDINGS - SYMBOLS, TERMINOLOGY AND GRAPHICAL SYMBOLS.
Definizione di aerazione:
“natural ventilation by window opening ”
L’aerazione, è arbitraria, dipendendo dall’utenza. Affiancarla al termine “natural ventilation”, induce a pensare all’aerazione “per quanto possibile” controllata. Si veda slide successiva.
3
12/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
ESEMPI DI TECNOLOGIE PER GESTIRE L’AERAZIONE
3
13/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
UNI EN 12792:2005 – VENTILATION FOR BUILDINGS - SYMBOLS, TERMINOLOGY AND GRAPHICAL SYMBOLS.
Definizione di ventilazione naturale :
“Ventilation through leakage paths (infiltration) and openings (ventilation) in the building which
relies on pressure differences whithout the aid of powered air movement components:
- airing,
- cross ventilation
- shaft ventilation”
3
14/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
DA DOVE VENGONO LE INFILTRAZIONI?
1 Giunzioni pavimento-parete2 Fenditure tra tubazioni e pavimenti3 Fori su pareti per passaggio di impianti elettrici4 Fessure in corrispondenza ai solai5 Passaggi di tubazioni di sfiato6 Mancanza di tenuta tra tetto e pareti7 Fenditure tra soffitto-tetto e tubazioni8 Infiltrazioni attraverso botole e sportelli a scarsa tenuta9 Aperture nel soffitto per corpi illuminanti10 Aperture verso cavedi attraverso sportelli o pannelli11 Fessure tra finestre e pareti12 Fori di drenaggio13 Porte e finestre a scarsa tenuta
APP
15/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
CLASSIFICAZIONE DEI SERRAMENTIUNI EN 12207:1999
Le infiltrazioni attraverso i serramenti sono sufficientiper la ventilazione?
NO, in modo particolare peri serramenti con grado di tenuta elevato.
16/93@valentinaraisa2012
Caratteristiche serramenti produzione attuale:
• buono / ottimo isolamento termico;
• buon potere fonoisolante;
• ridotte / trascurabili infiltrazioni d’aria.
Ricambio d’aria
insufficiente
ASPETTI NORMATIVI
3
VALUTAZIONE DEL RICAMBIO D’ARIA PER INFILTRAZIONE
Portata d’aria di infiltrazione [m³/h] riferita a 10 m² di serramenti, secondo UNI EN 12207
17/93@valentinaraisa2012
STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DELLA PERMEABILITÀDELL’INVOLUCRO EDILIZIO
- Test secondo UNI EN 13829- Nelle case passive n50 < 0.6 h-1
3ASPETTI NORMATIVI
BLOWER DOOR TEST
18/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
APP
DA DOVE VENGONO LE INFILTRAZIONI? PERMEABILITA’ ALL’ ARIA DI UN CAMPIONE DI EDIFICI RESIDENZIALI (AMPO’ 2009)
19/93@valentinaraisa2012
finestre : una finestra aperta di 2 m2 lascia entrare in media una portata di circa 2000 m3/h (in inverno);
In media: la finestra si apre circa alcuni minuti al mattino nelle stanze da letto e a mezzogiorno e sera nella cucina/soggiorno.
PROBLEMI:- rumorosità dall’esterno;- inquinamento esterno;- correnti d’aria fredde.
ALCUNI SVANTAGGI LEGATI ALL’AERAZIONE
ALCUNI DATI
APP
20/93@valentinaraisa2012
1 – Norme che forniscono dati (come le portate di riferimento) per la progettazione dei sistemi di ventilazione – tematiche inerenti IAQ.
ASPETTI NORMATIVI
TIPOLOGIA DI NORME RIGUARDANTI LA VENTILAZIONE
3
2 – Norme di prodotto e di classificazione dei componenti dei sistemi di ventilazione
3 – Norme per la valutazione dei fabbisogni per ventilazione
4 – Norme per la manutenzione dei sistemi di ventilazione
P
P
P
F
M
21/93@valentinaraisa2012
Italia ed Europa
ASPETTI NORMATIVI
PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE
3
Stati Uniti
Regolamento Tipo E.R .
UNI 10339
UNI EN 13779
UNI EN 15251
ASHRAE 62.1
ASHRAE 62.2
P
22/93@valentinaraisa2012
INDICAZIONE DELLE PORTATE D’ARIA PER IL
DIMENSIONAMENTODEGLI IMPIANTI
ASPETTI NORMATIVI
CARATTERISTICHE DELLE NORMATIVE
3
REQUISITI PER LA CORRETTA
REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI
Regolamento Tipo E.R .
UNI 10339
UNI EN 15251
ASHRAE 62.1 .2
UNI EN 13779
P
23/93@valentinaraisa2012
La ventilazione negli spazi chiusi è finalizzata a:
- controllare il grado di umidità relativa , per garantire adeguati livelli di benessere igrotermico invernale, contenere gli effetti della condensa del vapore ed evitare la formazione di colonie microbiche;- contribuire al raggiungimento di un sufficiente benessere igrotermico estivo;- assicurare le condizioni di benessere respiratorio olfattivo;
- assicurare un adeguato ricambio d’aria , per evitare la presenza di impurità dell’aria e di gas nocivi;- assicurare l’afflusso dell’aria richiesta dalla combustione nei locali in cui sono installati apparecchi a combustione.
ASPETTI NORMATIVI – REGIONE EMILIA ROMAGNA
3
ALLEGATO A/1 – REQUISITO COGENTE 3.10
P
24/93@valentinaraisa2012
I ricambi d’aria si distinguono in:
- continui, se ottenuti attraverso la permeabilità degli infissi e attraverso le prese d’aria esterne;
- discontinui, se avvengono con il controllo da parte dell’utente, ad esempio, tramite l’apertura delle finestre, oppure tramite la ventilazione meccanica comandata dall’utente. [1]
ALLEGATO A/1 – REQUISITO COGENTE 3.10
ASPETTI NORMATIVI – REGIONE EMILIA ROMAGNA
3P
25/93@valentinaraisa2012
Qualora la permeabilità degli infissi e le prese d'aria esterna non riescano a garantire il raggiungimento dei ricambi d’aria continui prescritti, occorre ricorrere anche alla ventilazione continua meccanica.[2]
[1] Nell’elenco seguente i ricambi s’intendono continui salvo quando viene indicato diversamente.
[2] Vedere l’art.5 del DM 5/7/1/75.
ALLEGATO A/1 – REQUISITO COGENTE 3.10
ASPETTI NORMATIVI – REGIONE EMILIA ROMAGNA
3P
26/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
UNI 10339:1995
3
Residenziale e terziario
Indici di affollamento
Determinazione delle portate d’aria per il dimensionamento
dell’impianto aeraulico in base al numero di persone previste .
Metodo prescrittivo
P
27/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
UNI 10339 in revisione da parte di CTI-AICARR (pubbl . 2012)
3
Residenziale e terziario
Determinazione:
- Numero di persone
- Dimensioni e livello di inquinamento dell’edificio
Determinazione delle portate:
- inquinamento legato agli occupanti;
- inquinamento legato all’edificio.
Metodo prescrittivo
Metodo prestazionale.
P
28/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
UNI 13779:2008
3
Ventilazione degli edifici non residenziali - Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di climatizzazione
P
29/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
UNI 13779:2008 – CLASSIFICAZIONE DEI TIPI DI ARIA
3P
30/93@valentinaraisa2012
Questa norma èdi fondamentale importanza per correlare aspetti
relativi alla qualitàdell’aria interna
ed aspettienergetici.
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN 15251:2008
P
31/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN 15251:2008
P
32/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN 15251:2008 - CRITERI PER LA PROGETTAZIONE DELL’AMBIENTE INTERNO E PER LA VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE TERMICA DEGLI EDIFICI
Descrizione delle categorie di qualità dell’edificio
Valori al di fuori dei criteri delle precedenti categorie; questa categoria dovrebbe essere accettata solo per una limitata parte dell’anno.
IV
Un accettabile moderato livello di aspettativa; dovrebbe essere usata per gli edifici esistenti.
III
Livello normale di aspettativa; dovrebbe essere utilizzata per le nuove costruzioni o per le ristrutturazioni.
II
Alto livello di aspettativa; è raccomandata per spazi occupati da persone molto sensibili e fragili (come persone con handicap, ammalati, bambini molto piccoli o anziani) che hanno bisogno di requisiti specifici.
I
P
33/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN 15251:2008
6.4 - INDOOR AIR QUALITY AND VENTILATION RATES
P
34/93@valentinaraisa2012
La portata può essere variabile
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN 15251:2008
La ventilazione deve essere un’operazione continuativa, gli ambienti sono occupati.
P
35/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN 15251:2008
P
36/93@valentinaraisa2012
Principio di realizzazione della ventilazione
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN 15251:2008 - CRITERI PER LA PROGETTAZIONE DELL’AMBIENTE INTERNO E PER LA VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE TERMICA DEGLI EDIFICI
P
37/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN 15251:2008
Tab. B5 – Example of ventilation rates for the residences. Continuous operation of ventilation during occupied hours .
Complete mixing.
P
38/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
UNI EN 15251:2008 - ESTRATTO RIGUARDANTE L’EDILIZIA TERZIARIA
Criteri per la progettazione dell’ambiente interno e per la valutazione della prestazione termica degli edifici
3
39/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
UNI EN 15251:2008 - ESTRATTO RIGUARDANTE L’EDILIZIA TERZIARIA
3
40/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
LA NORMATIVA ASRHAE (STATUNITENSE) SULLA VENTILAZIO NE DEGLI EDIFICI
ASHRAE Standard 62.1-2010
zazpbz ARPRV ⋅+⋅=
Az: superficie utile dello spazio occupato [m2];Pz: affollamento, inteso come numero massimo di persone contenute all’interno della zona occupata in condizioni standard;Rp: portata di aria esterna richiesta per persona [L/s per persona];Ra: portata di aria esterna richiesta per unità di superficie [L/(s m2)].
ASHRAE 62.1
Condomini ed edilizia del terziario
ASHRAE 62.2
“houses”
P
41/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
LA NORMATIVA ASRHAE (STATUNITENSE) SULLA VENTILAZIO NE DEGLI EDIFICI - ASHRAE Standard 62.1-2010 – ESEMPI DI CALCOLO
Esempio 1 (Piccolo appartamento in condominio con p iù di tre piani)Altezza locali = 2,7 m; area totale = 65 m2 (Volume: 175 m3); due stanze da letto (una doppia e una singola), un bagno e cucina.
Vbz = 2.5 · (2 + 1) + 0.3 · 65 = 27 L/s = 97,2 m3/h n = 97,2/175 = 0,55 h-1.
Esempio 2 (Appartamento medio-grande in condominio c on più di tre piani)Altezza locali = 2,7 m; area totale = 150 m2 (Volume: 405 m3), tre stanze da letto (una doppia, due singole), due bagni e cucina.
Vbz = 2.5 · (3 + 1) + 0.3 · 150 = 55 L/s = 198 m3/hn = 198/405 = 0,49 h-1.
P
42/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
NORME DI PRODOTTO
3
2 – Norme di prodotto e di classificazione dei componenti dei sistemi di ventilazione
P
43/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
LA NORMA UNI EN 13141 (PARTI DA 1 A 10)
Codice Titolo comune: ventilazione degli edifici. Ve rifica delle prestazioni di componenti/prodotti per la ventilazione degli alloggi.
EN 13141-12004
Parte 1 - Dispositivi di diffusione dell’aria montati all’esterno e all’interno
EN 13141-22004
Parte 2 - Bocchette per l’estrazione e l’immissione dell’aria.
EN 13141-32004
Parte 3 - Cappe per uso domestico
EN 13141-42004
Parte 4 - Ventilatori utilizzati negli impianti di ventilazione degli alloggi.
EN 13141-52005
Parte 5 - Aspiratori statici e dispositivi di uscita in copertura
P
44/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
Codice Titolo comune: vent. degli edifici. Verifica d elle prestazioni di componenti/prodotti per la ventilazione degli allo ggi.
EN 13141-62004
Parte 6 – kit per impianti di estrazione per abitazioni unifamiliari
EN 13141-72010
Parte 7 - Verifica delle prestazioni di unità di vent. meccanica di immissione ed estrazione (compreso il recupero di calore) […] destinati ad abitazioni unifamiliari.
EN 13141-82004
Parte 8 - Verifica delle prestazioni di unità di ventilazione meccanica di immissione ed estrazione (compreso il recupero di calore) […] destinati ad ambienti singoli.
EN 13141-92008
Parte 9 - Dispositivi di immissione dell’aria igroregolabilimontati all’esterno
EN 13141-102008
Parte 10 - dispositivi di estrazione dell’aria igroregolabili.
LA NORMA UNI EN 13141 (PARTI DA 1 A 10)
P
45/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
EN 13142:2004 (La revisione sarà pubblicata nel 2012 )
P
Ventilazione degli edifici - Componenti/ prodotti per la ventilazione residenziale - Caratteristiche di prestazione richieste e facoltative
Incentivo per il mercato per produrre centrali e componenti sempre più performanti. La norma infatti richiede una classificazione a seconda delle prestazioni.
• prestazioni aerauliche
• efficienza di recupero
• basso consumo dei ventilatori
• bassa rumorosità
• utilizzo di materiali certificati
• basse perdite/mixing
46/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
EN 13142:2004 – REVISIONE 2012
P
Un parametro molto interessante riferito ad un sistema di ventilazione bilanciata con recupero di calore:
Energia Primaria RISPARMIATA grazie all’utilizzo del recuperatore di calore
Energia Primaria CONSUMATA per il funzionamento dei ventilatori
47/93@valentinaraisa2012
Norme per la certificazione energetica degli edifici
Tassi convenzionali di ventilazione
UNI TS 11300 (e sue parti)
Norme per la ventilazione degli edifici
Tassi di ventilazione individuati per la tutela della salute e per il
dimensionamento dei sistemi.
UNI EN 15251
UNI 10339
CERTIFICATORE PROGETTISTA
COME UTILIZZARE LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
3ASPETTI NORMATIVI F
48/93@valentinaraisa2012
Non bisogna confondere l’aspetto legato alla qualità dell’aria interna con quello del contenimento dei consumi energetici.
ASPETTI NORMATIVI
3
Individuazione portate di riferimento per il
dimensionamento degli impianti di ventilazione
Ottenimento adeguato livello
di IAQ
Consumo energetico per ventilazione
MINOR CONSUMO ENERGETICO =
SCELTA SISTEMA + EFFICIENTE
F
COME UTILIZZARE LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
49/93@valentinaraisa2012
Si “associa convenzionalmente” una portata equivalente:
- In Francia: nequivalente =1 h-1
- Nella UNI TS 11300-1: nequivalente = 0,3 h-1
LA DEFINIZIONE DI PORTATA EQUIVALENTE
3ASPETTI NORMATIVI
FINESTRA APERTA = AERAZIONE
QUAL’E’ IL TASSO DIVENTILAZIONE PER
L’AERAZIONE?
Non è possibile determinarlo!
F
50/93@valentinaraisa2012
Come andrebbero fissate le portate equivalenti?
PRECISAZIONE IMPORTANTE
A PARI QUALITA ’ DELL’ARIA INTERNA OTTENIBILE…
,,,,,mediante un impianto.
Altrimenti: non ricambio l’aria, non consumo energia, ma non otterrò mai una idonea qualità dell’aria negli ambienti.
3ASPETTI NORMATIVI F
51/93@valentinaraisa2012
Discomfort Igiene Degrado dell’edificio
DIRETTIVA 2002/91/CE (EPBD) SUL RENDIMENTO ENERGETICO NELL’EDILIZIA
ASPETTI NORMATIVI
3F
52/93@valentinaraisa2012
DIRETTIVA 2010/31/CE (EPBD2) SULLA PRESTAZIONE ENERGETICA IN EDILIZIA
ASPETTI NORMATIVI
3
Oltre ai concetti illustrati nella slide successiva, la 2010/31/CE indirizza alla progettazione di edifici ad
energia “quasi” zero .
In questo ambito, gioca un ruolo fondamentale la ventilazione con recupero di calore ad elevata efficienza .
Non si può prescindere dalla ventilazione degli edifici, ma possono essere utilizzate tecnologie efficienti.
F
53/93@valentinaraisa2012
NORME TECNICHE RIGUARDANTI LA VENTILAZIONE IN AMBITO EPBD
ASPETTI NORMATIVI
3
Nel pacchetto di 31 norme di supporto alla EPBD (alcune delle quali attualmente in fase di revisione), ben 8riguardano il tema della ventilazione degli edifici.
Criteri per la qualità dell’ambiente internoincludenti la prestazione termica, la qualitàdell’aria, l’lluminazione e il rumore
UNI EN 15251
Requisiti prestazionali dei sistemi per l’edilizia non residenziale.
UNI EN 13779
Calcolo temperature ambiente e carichi termiciUNI EN 15243
Ispezione degli impiantiUNI EN 15239 -15240
Metodi di calcolo per valutazioni portate d’aria e fabbisogni.
UNI EN 13465 – 15241 -15242
TEMATICHE AFFRONTATENUMERO NORMA
F
54/93@valentinaraisa2012
CONSEGUENZE DELLA EBPD A LIVELLO LEGISLATIVO IN ITALIA
ASPETTI NORMATIVI
3
Tabella: Fonte ANIT
F
55/93@valentinaraisa2012
D. LGS 311/06 – SCHEMA DI RELAZIONE TECNICA
ASPETTI NORMATIVI
3F
56/93@valentinaraisa2012
DIRETTIVA 2010/31/CE (EPBD2) SULLA PRESTAZIONE ENERGETICA IN EDILIZIA
ASPETTI NORMATIVI
3
Consuetudine
Dichiarare un valore relativo ai ricambi d’aria per ventilazione senza accertarsi, in assenza di impianto, dell’entità delle
infiltrazioni.
Questa “prassi” può dar luogo a contenziosi qualora si manifestino muffe.
F
57/93@valentinaraisa2012
Art. 4, comma 18 del DPR 50/09 – Verifica inserita nel la DGR 1362, secondo l’Allegato 2
ASPETTI NORMATIVI
3F
58/93@valentinaraisa2012
Art. 4, comma 18 del DPR 50/09 – Verifica inserita nel la DGR 1362, secondo l’Allegato 2
ASPETTI NORMATIVI
3
Quantità evaporabile: 500 g/m2
Alle condizioni di 20 °C e 65% di UR, si verifica condensa con una temperatura superficiale di 13 °C.
F
59/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN ISO 13788 – METODO DI CALCOLO
La “normativa tecnica vigente”
(vedi diapositiva precedente)
Prestazioneigrotermica deicomponenti e deglielementi per edilizia. Temp. superficialeinterna per evitarel’umidità superficialecritica e condensazioneinterstiziale.
F
60/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI EN ISO 13788
Paragrafo 5.3
F
61/93@valentinaraisa2012
1: IMPOSTARE T. INT = 20°ED UR INT.= 65%
2: INDIVIDUARE IL TASSO DI VENTILAZIONE E LA PRODUZIONE DI VAPORE ACQUEO (TALE
DATO SI PUO’ RICAVARE DAL CR 14788)
ASPETTI NORMATIVI
3
ALCUNI CALCOLI SECONDO LE DIVERSE METODOLOGIE PROPO STE DALLA UNI EN ISO 13788
F
62/93@valentinaraisa2012
3 differenti metodologie di calcolo:
1: supponendo costanti T ed UR interne;
2: scegliendo una classe di concentrazione di vapore interno (valori suggeriti dalla norma);
3: supponendo costante la produzione di vapore ed il tasso di ventilazione.
ASPETTI NORMATIVI
3
ALCUNI CALCOLI SECONDO TRE METODOLOGIE PROPOSTE DAL LA UNI EN ISO 13788
F
63/93@valentinaraisa2012
L’EFFETTO DELLA SCHERMATURA
3F
Fonte: ANIT.
64/93@valentinaraisa2012
Condensazione interstiziale
Rievaporazionedurante la
stagione estiva
ASPETTI NORMATIVI
3
ALCUNI CALCOLI SECONDO TRE METODOLOGIE PROPOSTE DAL LA UNI EN ISO 13788. METODO 1: T. int. = 20° c - UR int. = 65%
Condensa presente inferiore al limite pari a 500 g/m2.
F
65/93@valentinaraisa2012
Parete verificata.
Nella realtà, la struttura era fortemente compromessa.
ASPETTI NORMATIVI
3
ALCUNI CALCOLI SECONDO TRE METODOLOGIE PROPOSTE DAL LA UNI EN ISO 13788. METODO 1: T int = 20°c - UR int. = 50%
F
66/93@valentinaraisa2012
Produzione di vapore (0,4 kg/h)
n (0,5 h-1)
Parete verificata
ASPETTI NORMATIVI
3
ALCUNI CALCOLI SECONDO TRE METODOLOGIE PROPOSTE DAL LA UNI EN ISO 13788. METODO 3 – CASO 1
F
67/93@valentinaraisa2012
Condensazione superficiale, non ammessa dalla legislazione vigente.
ASPETTI NORMATIVI
3
ALCUNI CALCOLI SECONDO TRE METODOLOGIE PROPOSTE DAL LA UNI EN ISO 13788. METODO 3: CASO 2
Produzione di vapore (0,4 kg/h)
n (0,3 h-1)
F
68/93@valentinaraisa2012
Esempi digenerazione divapore acqueo.
Questi dati sono diutilità per l’applicazionedella UNI EN ISO 13788 precedentementedescritta.
ASPETTI NORMATIVI
3
CR 14788 “VENTILATION FOR BUILDINGS - DESIGN AND DIMENSIONING OF RESIDENTIAL VENTILATION SYSTEMS”.
F
69/93@valentinaraisa2012
Esempi digenerazione divapore acqueo.
Questi dati sono diutilità per l’applicazionedella UNI EN ISO 13788 precedentementedescritta.
ASPETTI NORMATIVI
3
ALTRI DATI – Fonte. Dispense prof. Anna Magrini 2011
F
70/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
LE NORME DI RIFERIMENTO PER IL CALCOLO DELLA PRESTA ZIONE ENERGETICA DELL’EDIFICIO
F
71/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI TS 11300-1:2008
1
2
NB: il termine “igroregolabile” è stato sostituito da “a portata
variabile”
F
72/93@valentinaraisa2012
ASPETTI NORMATIVI
3
UNI TS 11300-1 – PRESTAZIONI EN. DEGLI EDIFICI - PART E 1: DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO DI ENERGIA TERMICA DELL'EDIFICIO PER LA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA ED INVE RNALE
3
F
NB: Le UNI TS 11300 -1/2 SONO IN FASE DI REVISIONE.
73/93@valentinaraisa2012
( )[ ] tTTHQ siVkV ⋅−=∑
ASPETTI NORMATIVI
3
IL CALCOLO DEI FABBISOGNI PER VENTILAZIONE
F
74/93@valentinaraisa2012
( )[ ] tTTHQ siVkV ⋅−=∑
ASPETTI NORMATIVI
3
IL CALCOLO DEI FABBISOGNI PER VENTILAZIONE
VcH aavɺ⋅⋅= ρ Portata di
ventilazione
V˙= V nV = volume
dell’ambiente
n = tasso di ventilazione
F
75/93@valentinaraisa2012
Nel caso in cui sia presente un recuperatore di calore , per stimare V’ si opera nella maniera seguente:
V˙= V n (1-η)
dove η rappresenta l’efficienza dello scambiatore di calore (es: efficienza 50%, η= 0,5) e V’ sarà chiamato “portata equivalente”.
ASPETTI NORMATIVI
3
UN ES. DI CALCOLO DELLE DISPERSIONI PER VENTILAZIONE - IL CONTRIBUTO DEL RECUPERATORE DI CALORE
APPROFONDIMENTO:
Appartamento di 300m3; n: 0,5 h-1; V’= 150 m3/hRecuperatore con efficienza 80%; η=0,8V’ equiv. = 300 *0,5*(1-0,8) = 150*(0,2)=30 m3/h
F
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Legenda:
1 vol/h: dispersioni equivalenti a ricambi d’aria per apertura di finestre.
0,8 vol/h: dispersioni equivalenti a ricambi d’aria ottenuti per ventilazione naturale.
0,5 vol/h: VMC a portata fissa.
0,3 vol/h: VMC igroregolabile.
0,25 vol/h: VMC a doppio flusso dimensionato per un ricambio di 0,5 vol/h con un recupero di calore del 50%.
0,2 vol/h: VMC a doppio flusso dimensionato per un ricambio di 0,5 vol/h con un recupero di calore del 60%.
0,125 vol/h: idem, con recupero di calore del 75%.
0,05 vol/h: idem, con recupero di calore del 90%.
consumi di EP per diverse portate d'aria (alcune de finite equivalenti) ed a diverse località climatiche ident ificate dai
Gradi Giorno
0
20
40
60
80
100
120
140
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000
Gradi Giorno
Con
sum
i di E
P e
spre
ssa
in k
Wh
al m
etro
qu
adro
sta
gion
ale
(180
gio
rni)
per u
n al
logg
io
di a
ltezz
a 3
m
1
0,8
0,5
0,3
0,25
0,2
0,125
0,05
Apertura dei serramenti
Ventilazione naturale
VMC semplice
flusso
VMC con
recupero di calore
( )[ ] tTTHQ siVkV ⋅−=∑
(n)
ASPETTI NORMATIVI
3F
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Dati:
- abitazione: 100 m2,
- n: 0,5 vol/h
- qv: 150 m3/h
- assorbimento elettrico: 16 W
- assorbimento elettrico/ m2: 0,16 W
Calcolo consumo elettrico stagionale : 0,16 x 24 x 180 = 691,2 Wh/m2 = 0,69 kWh/m2 (0,13 €/m2)**
Calcolo consumo elettrico annuo : 0,16 x 24 x 365 = 1401 Wh/m2 = 1,4 kWh/m2 (0,28 €/m2)**
Trasformazione in EP*: 0,69 x 2,43 = 1,67 kWh EP per m2 (stagione di riscaldamento )
Trasformazione in EP*: 1,4 x 2,43 = 3,4 kWh EP per m2 (annuo )
*(riferimento al rendimento del sistema elettrico nazionale pari a 0,41)
** (riferimento al costo unitario dell’energia elettrica pari a 0,20 €/kWh)
ASPETTI NORMATIVI
3
VALUTAZIONE DELL’ ASSORBIMENTO ELETTRICO DI UN VENTILATORE
F
78/93@valentinaraisa2012
Consumi di Energia Primaria (EP) in kWh/m2 stagiona le per la SOLA ventilazione a Torino (altezza ambienti: 2,70 m)
0
10
20
30
40
50
60
apertura dellefinestre
VMC a portatafissa
VMC igroregolabile VMC con recuperodi calore al 50%
VMC con recuperodi calore al 90%
TIpologie di impianto
Con
sum
i di E
P e
spre
ssi i
n kW
h/m
2 st
agio
nale
EP per il funzionamento deiventilatori
EP per il riscaldamentodell'aria di ventilazione
GG: 2617
ASPETTI NORMATIVI
3
L’UTILIZZO DEL METODO DI CALCOLO PER VALUTARE I FABBISOGNI PER VENTILAZIONE.
n = 1 h -1
n = 0,5 h -1
n = 0,3 h -1
n = 0,5 (1-ηηηη) h-1
n = 0,5 (1-ηηηη) h-1
η = 50%
η = 90%
F
79/93@valentinaraisa2012
Valutazione dei consumi di Energia Primaria per la ventilazione
residenziale. Dati espressi in kWh/m 2 stagionale - BARI 1185 GG
0
10
20
30
1 2 3 4 5
Portate di ricambio dell'aria. Nei sistemi meccanic i a doppio flusso il valore della portata è da intendersi "equivalente" perchè tiene conto
dell'efficienza del recuperatore indicato in legend a.
Con
sum
i di E
P in
kW
h/m
2 sta
gion
ale
parte elettrica
parte termica
ASPETTI NORMATIVI
3
n = 1 h -1
n = 0,5 h -1
n = 0,3 h -1
n = 0,5 (1-ηηηη) h-1
L’UTILIZZO DEL METODO DI CALCOLO PER VALUTARE I FABBISOGNI PER VENTILAZIONE.
n = 0,5 (1-ηηηη) h-1
η = 50%
η = 90%
F
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ASPETTI NORMATIVI
LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE
3M
La manutenzione è fondamentaleper una corretta gestione degli impianti aeraulici
La norma ribadisce che è opportuno valutare l’utilizzo di sistemi di ventilazione meccanici per il fatto che le azioni di apertura delle finestre comportano rilevanti dispersioni di energia nei periodi invernali.
81/93@valentinaraisa2012
Gli impianti di distribuzione dell’aria possono influire negativamente sulla qualità dell’aria indoor attraverso due distinti meccanismi:
1. trasporto in aree indoor di contaminanti generati da sorgenti presenti in altre zone dell’edificio e/o da sorgenti esterne;
2. diffusione di contaminanti generati da sorgenti site direttamente all’interno dell’impianto.
LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
MANUTENZIONE, PERCHE’?
3
82/93@valentinaraisa2012
Pericolo di contaminazione chimica , dovuto all’accumulo nei componenti d’impianto di inquinanti provenienti sia dall’esterno sia dall’interno dell’edificio. In particolare, è statisticamente significativa in ambienti indoor la presenza di polveri sottili (PM 10 e PM 15) comprendenti solfuro di carbonio, monossido di carbonio, acido solforico, biossido di zolfo, biossido di azoto, Contaminanti Volatili Organici (VOC) quali benzene, toluene, etilbenzene, xilene, ecc.
LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
PERICOLI DI CONTAMINAZIONE DERIVANTI DA UN SISTEMA AERAULICO IN CATTIVE CONDIZIONI IGIENICHE
3
83/93@valentinaraisa2012
Pericolo di contaminazione microbiologica, provocato dal deposito e dalla proliferazione all’interno dei componenti d’impianto di microrganismi animali (batteri e virus) e vegetali (muffe e lieviti).
- Batteri : Staphylococcus Aureus, Pseudomonas Aeruginosa, Legionella Pneumophila, Streptococcus Hemolyticus, Mycobacterium Tuberculosis, Micrococcus Piltoniensis.
- Virus : Rhinovirus, Virus influenzali A e B, Virus parainfluenzali, Coronavirus, Adenovirus.
- Miceti : Aspergillus, Cephalosporium, Cladosporium, Fusarium, Streptomyces, Tricoderma, SaccharomycesEllipsoideus, Saccharomyces Cerevisiae.
LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
PERICOLI DI CONTAMINAZIONE DERIVANTI DA UN SISTEMA AERAULICO IN CATTIVE CONDIZIONI IGIENICHE
3
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ASPETTI NORMATIVI
LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE –PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
3M
UNI EN 15239:2008 - Ventilazione degli edifici - Prestazione energetica degli edifici - Linee guida per l’ispezione dei sistemi di ventilazione
UNI EN 15240:2008 - Ventilazione degli edifici - Prestazione energetica degli edifici - Linee guida per l ispezione degli impianti di climatizzazioneUNI EN 15780:2011 - Ventilazione degli edifici - Condotti -Pulizia dei sistemi di ventilazione
UNI EN 12097:2007 - Ventilazione degli edifici - Rete delle condotte - Requisiti relativi ai componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte
Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione:2006
85/93@valentinaraisa2012
Verifiche:
-portate;
-UR negli ambienti;
-Sensazioni utilizzatori;
- ventilatori;
- rumorosità;
- sporcizia nei canali.
LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
UNI EN 15239:2008 - ESTRATTI
3
86/93@valentinaraisa2012
Le condotte degli impianti di ventilazione vengono tradizionalmente pulite meccanicamente. La polvere, accumulatasi nei canali viene sollevata per strofinio (Hand/Mechanical Brushing ), per aspirazione a contatto (Contact Vacuum Method ), o per lavaggio ad aria compressa (Air Sweep Method ).
LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
TECNICHE DI PULIZIA DELLE RETI AERAULICHE
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LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
TECNICHE DI PULIZIA DELLE RETI AERAULICHE
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Immissione, mediante nebulizzazione, ad ogni piano e per ogni bocchetta di estrazione, di un liquido ad elevato potere sgrassante, biodegradabile e non corrosivo per gli elementi in pvc o metallici
LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
UNO SPECIFICO SISTEMA DI PULIZIA
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“Rigenerazione”della superficie interna delle reti aerauliche(aerosol polimerico ad azione filmante) senza provvedere alla loro rimozione meccanica.
LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
UNO SPECIFICO SISTEMA DI PULIZIA
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LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
LE CONSEGUENZE DI UNA CATTIVA O INESISTENTE MANUTENZIONE
Corrosione di una batteria
Sporcizia su griglie e diffusori
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LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE MECCANI CA
LE CONSEGUENZE DI UNA CATTIVA O INESISTENTE MANUTENZIONE
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