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 WOLFRAM VON ESCHENBACH PARZIVAL A cura di Laura Mancinelli Traduzione e note di Cristina Gamba (Giulio Einaudi Editore S.p.A., Torino gennaio 1993) Il Parzival di Wolfram von Eschenbach è il primo grande « Bildungsroman », romanzo di formazione, della letteratura cortese del Duecento tedesco. Tra i grandi romanzi composti in lingua letteraria della Germania meridionale, tra la fine del XII secolo e l'inizio d el XIII, il Parzival fu quello che ebbe il maggior successo, come dimostrano più di ottanta manoscritti giunti fino a noi.   Non si hanno precise notizie s toriche su Wolfram von Eschenbach. Da qua nto scrive nelle sue opere su se stesso, si desume che fosse un cavaliere, forse impiegato nella cancelleria di qualche corte. Il poeta operò nei primi decenni del XIII secolo, ed in quel periodo venne scritto il Parzival, romanzo imperniato sul tema della « cerca » d el Graal, uno del più importanti del ciclo arturiano.  Secondo Walter Johannes Stein, citato da Trevor Ravenscroft nel suo libro « La lancia del destino », nel Parzival di Wolfram von Eschenbach è velata una eccezionale via occidentale alla coscienza trascendente ...  Libri: I  - II  - III  - IV  - V  - VI  - VII  - VIII   IX  - X  - XI  - XII  - XIII  - XIV  - XV  - XVI   Nel castello di Munsalwaes che, Parzival assiste a d una misteriosa cerimonia: un paggio conduc e per la sala una lancia insanguinata, seguito da Repanse de Schoye che porta il Graal. Parzival non pone la domanda, ed il re Anfortas e l'intera corte cadono in disperazione... 

Parzifal di Wolfram von Eschenbach - italiano

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Uno dei maggiori poemi epici medievali

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WOLFRAM VON ESCHENBACH

PARZIVALA cura di Laura Mancinelli Traduzione e note di Cristina Gamba (Giulio Einaudi Editore S.p.A., Torino gennaio 1993)

Il Parzival di Wolfram von Eschenbach il primo grande Bildungsroman , romanzo di formazione, della letteratura cortese del Duecento tedesco. Tra i grandi romanzi composti in lingua letteraria della Germania meridionale, tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII, il Parzival fu quello che ebbe il maggior successo, come dimostrano pi di ottanta manoscritti giunti fino a noi. Non si hanno precise notizie storiche su Wolfram von Eschenbach. Da quanto scrive nelle sue opere su se stesso, si desume che fosse un cavaliere, forse impiegato nella cancelleria di qualche corte. Il poeta oper nei primi decenni del XIII secolo, ed in quel periodo venne scritto il Parzival, romanzo imperniato sul tema della cerca del Graal, uno del pi importanti del ciclo arturiano.

Secondo Walter Johannes Stein, citato da Trevor Ravenscroft nel suo libro La lancia del destino , nel Parzival di Wolfram von Eschenbach velata una eccezionale via occidentale alla coscienza trascendente...

Libri: I - II - III - IV - V - VI - VII - VIII IX - X - XI - XII - XIII - XIV - XV - XVINel castello di Munsalwaesche, Parzival assiste ad una misteriosa cerimonia: un paggio conduce per la sala una lancia insanguinata, seguito da Repanse de Schoye che porta il Graal. Parzival non pone la domanda, ed il re Anfortas e l'intera corte cadono in disperazione...

GENEALOGIE

Titurel padre di Frimutel. Frimutel padre di: Repanse de Schoye (custodisce il Graal); Schoysiane (sposa del duca Kyot di Catalogna; la loro figlia, Sigune, fu affidata a Herzeloyde); regina Herzeloyde; Trevrizent l'eremita; Anfortas re di Munsalwaesche. Mazadan, rapito dalla fata Terdelaschoye a Feirmurgan, padre di Lazalier e di Biskus. Questi due fratelli sono padri di Addanz e di Utepandragun (che sono quindi cugini). Addanz padre di Gandin. Gandin e Schoette sono i genitori di Galoes e di Gahmuret. Gahmuret e Belakane sono i genitori di Feirefiz. Ghamuret e Herzeloyde sono i genitori di Parzival. Tampenteire padre di Condwiramurs e di Kardeiz. Parzival e Condwiramurs sono i genitori di Kardeiz e Loherangrin. Utepandragun e Arnive sono i genitori di Art e di Sangive. (Ither di Gaheviez, cugino di Art, fu allevato da Utepandragun) Ginevra moglie di Art, e Ilinot loro figlio. Il re Lot e Sangive sono i genitori di: Gawan, Beacurs, Cundrie e Itonje. Il re Lac, sire del Karnant, padre di Erec e di Jaschute. Orilus di Lalander lo sposo di Jeschute. Orilus, Lhelin e Cunnaware sono fratelli.

WOLFRAM VON ESCHENBACH

PARZIVALA cura di Laura Mancinelli Traduzione e note di Cristina Gamba (Giulio Einaudi Editore S.p.A., Torino gennaio 1993)

I libro

Se mai il dubbio assale il cuore, cosa amara ci per l'anima; ma incantevole e splendente dovunque si accompagni 5 d'uomo intrepido lo spirito: ha la gazza tal colore. Quindi l'uomo si rallegri, ch in lui sono entrambi i tratti, e del cielo e dell'inferno. 10 Chi si affianca al tradimento ha colore tutto nero e cadr pur nelle tenebre. Serba invece il suo candore chi ha pensieri ognora saldi. 15 Questo alato paragone per gli sciocchi vola alto, non lo possono comprendere, perch corre innanzi a loro come fa una lepre in fuga. 20 Zinco a retro di uno specchio sembra, e qual di un cieco il sogno: illusione offron di un viso. Ma non pu serbarsi ferma questa cupa incerta immagine, 25 breve gioia essa d invero. Chi mi afferra ove mai pelo crebbe, al palmo della mano, presa ha di fatto assai malferma: se impaurito grido aiuto 30 non dimostro aver buon senso.

Prologo

2 Voglio io trovare fede dove questa pu svanire come fuoco in una fonte o rugiada innanzi al sole? 5 Pur mai vidi un savio tale che alcun gusto avrebbe a udire qual via prenda questa storia e qual buon precetto offra. Mai per vinto si d il saggio, 10 ora fugge ora insegue, ora scansa ora assale, ora biasima ora gloria. Chi a s varia sorte uso, chi non ozia assiso o devia 15 e chi inoltre ben si orienta, manifesta d'aver senno. Se del falso amico l'animo, dell'inferno il fuoco merita e flagello all'alto onore. 20 La lealt sua ha coda breve che non regge al terzo morso dei tafani, mentre nel bosco. Qui il confronto multiforme non volto solo all'uomo, 25 vale anche per la donna: se il mio avviso vuol notare, sappia lei dove riporre la sua lode ed il suo onore, e a chi poi lei debba offrire 30 l'amor sommo e il suo pregio,

1. 1 Le parole zwifel e herze che Wolfram usa nel primo verso hanno un'accezione pi ampia dei termini moderni Zweifel dubbio e Herz cuore . Zwifel designa qui non il dubbio in materia di fede, ma l'incapacit di decidersi tra il bene e il male. Quanto al cuore, non soltanto la sede dei sentimenti, ma anche quella dei pensieri. 2. 20 Wolfram paragona la lealt di un uomo indegno alla coda troppo corta di un animale che, assalito nella selva dai tafani, gi al terzo morso non pot pi difendersi.

3 cosicch lei non rimpianga la purezza e lealt sua. Per le oneste supplico Dio 5

4 gioia e pena insieme stanno. Supponiamo che in me siano 5 tre di cui ciascuno tenti *

5 che il riserbo sia a lor scorta: il pudore su ogni dote somma chiave della volta: pi alto ben per lei non chiedo. Falso onor la falsa acquista. Quanto regge il sottil ghiaccio all'ardente sol d'agosto? 10 Tosto il pregio suo si liquefa. * Vasta lode ha la bellezza, ma se il cuore nutre inganno non la stimo n l'apprezzo, s nell'oro sprezzo lo smalto. 15 Ma non stimo poca cosa se qualcun nel vile ottone monta il nobile rubino e con ogni suo attributo. Lo confronto al cuor di donna 20 che onori l'essere femmina: non l'aspetto ho a giudicarne, l'esteriore che il cuor cela; se entro al petto lei lo serba, l'alto pregio l non si altera. 25 Se dovessi or donna or uomo come so, scrutare a fondo, ne verrebbe un gran discorso. Qual sia questa storia udite. Essa narra a voi d'entrambi, 30 dell'amore e del dolore,

d'eguagliare l'arte mia: ci richiede fantasia, se volessero illustrarvi quanto narro a voi da solo, ci sarebbe gran fatica. 9 Una storia nuova narro 9 da un modello molto antico, 10 che amor grande e fido illustra, virt nobili di donna e virile ardire indomito che giammai si piega all'urto: non manc a lui coraggio, 15 fu d'acciaio nello scontro. L il suo braccio vinse e colse con la gloria lode amplissima. Invincibile, ma a far senno restio e lento fu l'eroe, 20 dolce agli occhi delle donne quanto insidia ai loro cuori, fugg ognora innanzi all'onta. Chi ho prescelto nel racconto, l'uomo a cui la storia volta 25 e vi compie grandi prodigi, non ancora nato al mondo. L ove usava e usa ancora consuetudine latina - che pur vige tra i tedeschi 30 e pur voi la conoscete Il poeta annuncia il destino di Parzival

4. 28 Si allude qui al diritto di primogenitura che sanciva il privilegio per il primogenito di ereditare il nome e almeno la gran parte dei beni paterni per mantenere intatta la potenza del casato. Gi in vigore presso la nobilt francese venne introdotto anche in terra tedesca soprattutto nelle contee renane e in Baviera.

5 chi regnava in quei paesi stabil certo senz'onta, verit sicura questa, 5 che il maggior fratello fosse 5 di suo padre il solo erede. Danneggi questo i pi giovani, li priv di quei vantaggi che la morte offr ai maggiori. Quanto prima era in comune 10 ora aveva solo il primo. Ma fu un saggio a stabilire che il pi vecchio avesse i beni. Molti onori ha giovinezza, la vecchiaia duolo e sospiri. 15 Nulla mai e fu pi misero di vecchiaia e povert. Che ora conti, duchi e re, 20 questo dico a voi per vero,

diseredino dei beni tutti tranne il primogenito, 21 una legge strana e iniqua. Gahmuret d'Angi perse, alla morte del padre, ogni diritto sui suoi beni. Il fratello maggiore, esortato dai principi del regno, gli offr di servirlo, ma Gahmuret rifiut: egli desiderava guadagnarsi onore con le armi e avere il favore di una dama. Chiese quindi di essere lasciato libero di partire a cercare l'avventura, chiedendo al fratello ed alla madre che spartissero con lui unicamente i loro beni mobili. Cos avvenne. Gahmuret abbandon la sua patria, per non tornarvi mai pi, recando dolore a sua madre, a suo fratello ed a molti altri ancora. Si atteneva all'uso Gahmuret di seguire il giusto mezzo e nessuna altra via. Di s poco si gloriava, grandi onori accolse cheto, ogni vana cura eluse. Egli invece stim bene di non essere mai servo di nessuno che corona sopra regno o impero avesse, se non d'uno che il pi grande su ogni terra al mondo fosse: tal nel cuore era il proposito (13. v. 3-15). Gahmuret si rec a Bagdad, presso il baruc (in ebraico significo "il benedetto"), uomo potentissimo. Il baruc, figura analoga a papa per gli occidentali, regnava su due terzi del mondo, in Pagania, e Gahmuret prese servizio presso di lui. Dopo aver colto onore e gloria con le armi dalla Persia al Marocco, dalla Siria all'Arabia, Gahmuret si rec a Zazamanc. In quel regno si piangeva la scomparsa di Isenhart, morto prima di ottenere il favore della regina Belakane. Scoppi una guerra, e Gahmuret giunse in quelle terre, spinto da una tempesta, proprio quando Fridebrant di Scozia partiva dopo aver distrutto e bruciato tutto quanto. Due eserciti si fronteggiavano presso il castello di Patelamunt, capitale del regno di Zazamanc. Gli abitanti del castello chiesero aiuto al prode Gahmuret ed egli lo concesse loro, bench fossero mori. Gahmuret venne accolto in gran pompa nel castello, e scorse subito una schiera di feriti. La regina Belakane lo accolse, restandone profondamente impressionata. I principi esposero la situazione: si trovavano senza un capo supremo, e subivano molti lutti. La regina raccont il motivo per il quale il suo castello era assediato dall'esercito del defunto Isenhart: egli l'amava, ma lei volle metterlo alla prova; poich la regina tardava a concederle i suoi favori, Isenhart cominci a combattere senza scudo e senza armatura, per dimostrare il suo valore, e cos trov la morte. L'esercito di Isenhart ritenne Belakane responsabile della morte del proprio signore, e cercava ora la vendetta su di lei. Belakane, che pur l'amava, mai si concesse a lui. Dalla Scozia venne Fridebrant a vendicare la morte di suo cugino Isenhart. Durante l'incontro tra Gahmuret e Belakane, i due s'innamorarono. Gahmuret si pose al servizio della regina. Venne condotto nel luogo degli scontri, e gli venne esposta la situazione: le sedici porte della citt restavano sempre aperte, e cos vi facevano razzia i vari principi nemici, tra i quali Hiuteger, Gaschier, Kaylet e Razalic. Tornato al castello, Gahmuret venne accolto con un banchetto in suo onore. Durante il banchetto risult evidente l'amore reciproco che era nato tra lui e la regina. Gahmuret pass la notte insonne, rivoltandosi nel letto pensando alla regina, e bramando scontri e amore. Al mattino presto indoss l'armatura di cavaliere e si gett nella mischia. Bram amore per mercede, stim lieve un aspro scontro (37. v. 8-9). Gahmuret affront Hiuteger e lo sconfisse. Poi, lo invi a servire presso la regina Belakane. Gahmuret atterr Gaschier, il nobile normanno, ed ottenne la resa degli Scozzesi. Venne incontro Kaylet l'Ispano, ma lo scontro non ebbe luogo perch i due erano cugini. Anche Gaschier esort Kaylet a non combattere contro il potente cavaliere. Gahmuret si rec presso il campo dei mori, combatt e sconfisse Razalic d'Azagouc; anche Razalic fu costretto ad ordinare al suo esercito di arrendersi e di recarsi presso il castello di Patelamunt. Lachfilirost, il burgravio, accolse trionfalmente Gahmuret vincitore, e lo condusse presso la regina. Gahmuret conquist cos i regni e la persona della regina: Ben si diede la regina a un amore dolce e nobile, all'amato del suo cuore, anche se di varia pelle (44. v. 27-30). Gahmuret ottenne la pace con tutti i cavalieri sconfitti e assegn in feudi la terra d'Azagouc ai suoi principi. Isenhart venne sepolto regalmente e i tributi di un anno derivanti dalle sue terre vennero offerti in omaggio ai suoi mori, che soli ne disposero. Gli stranieri tolsero l'assedio al castello di Patelamunt. Terminati gli scontri Gahmuret provava nostalgia per la vita delle armi. Fece giungere da Siviglia una nave per condurlo lontano; imbarc il suo oro, ed abbandon nella notte, in tutta segretezza, il regno di Zazamanc. Quando part, la regina Belakane portava in grembo un bimbo di tre mesi. Gahmuret lasci una lettera all'amata Belakane: All'amata offre amor l'amante. Sono un ladro in questo viaggio, per il bene tuo ne taccio. Donna, questo a te non celo: se tu fossi del mio credo, per te sempre soffrirei, bench

pure ora mi manchi. Se il bambino di noi due avr un d figura d'uomo, sar ricco di coraggio. E' per nascita un Angi, sar amore il suo signore, e nel duello sar grandine, un vicino aspro ai nemici. Deve il figlio mio sapere: l'avo suo si chiam Gandin e mor compiendo gesta. Pat il padre ugual sorte, quello Addanz si chiamava: mai il suo scudo rest intero. E di stirpe egli era un bretone, costui e Utepandragun eran figli a due fratelli che qui entrambi sono scritti: uno era Lazalier, l'altro Biskus si chiamava: Mazadan dei due era padre: lo rap una fata a Feimurgan, si chiamava Terdelaschoye, del suo cuore fu catena. Da quei due viene il mio ceppo che risplende sempre pi. Di poi cinse ognuno un serto e port gran dignit. Se vuoi, donna, battezzati, tu potrai riavermi ancora (55. v. 21-30 / 56. v. 1-26). Dopo poco, Belakane partor un bimbo ch'ebbe due tinte, su lui Dio opr un miracolo: bianco e nero era il colore (57. v. 16-18). Belakane chiam suo figlio Feirefiz l'Angioino, che in seguito sarebbe diventato un valente cavaliere. Nel frattempo Gahmuret giunse in Spagna.

II LibroGahmuret si rec a Toledo per incontrare suo cugino, il re Kaylet. Il re, per, combatteva in un luogo lontano, a Kanvoleiz, nella terra del Valios. Gahmuret si arm e lo raggiunse. La regina del Valios, ancora vergine, aveva indetto un torneo: al vincitore sarebbero spettate le sue due terre e la sua persona. Gahmuret si accamp con i suoi paggi appena fuori dalle mura. Dopo essere stato annunciato alla regina, entr nella citt di Kanvoleiz. Qui venne accolto calorosamente dal cugino Kaylet e dai suoi alleati: Utepandragun re di Bretagna, Lot il norvegese, suo figlio Gawan; i portoghesi, i Provenzali e i Vallesi. Molti altri cavalieri erano venuti a combattere nel torneo. Kaylet elenc i nemici: il re d'Ascalona, il re d'Aragona, Cidegast del Logroys, Brandelidelin re del Punturtoys, Lhelin, Morholt d'Irlanda, gli Alemanni comandati dal duca di Bramante a cui Hardiz, il re di Guascogna, aveva concesso in sposa la sorella Alice. Gahmuret promise di combattere al fianco di Kaylet. Cominci il torneo tra aspri scontri, secondo il codice d'armi. La regina Ampflise chiese di Gahmuret, che combatteva dinanzi a Kanvoleiz, con Kaylet al suo fianco. Gahmuret sbalz dalla sella Baldovino di Prienlascors e altri prodi cavalieri, ed ottenne da quelli sicurt . Hardiz affront Ghamuret e venne sconfitto. Altri combattimenti coinvolsero Riwalin, re del Lohneis, Morholt, Killirjacac re del Lac. Kaylet disarcion Lambekin re del Brabante. Il re d'Aragona disarcion Utepandragun, re dei Bretoni. I suoi guerrieri lo protessero, dando luogo ad un aspro scontro. Gahmuret atterr il re del Punturteis. Kaylet venne fatto prigioniero dagli uomini del Punturteis, che liberarono Brandelidelin. L venivano e correvano molti eroi di ferro cinti: fu la carne lor ferita dalle mazze e per i calci. I guerrieri valorosi pi ferite si causarono, molti lividi alla pelle. Non per vanto ve lo dico: l non c'era molta pace. L'amor spinse chi portava uno scudo ben dipinto e un elmo assai guarnito che ora il fango ricopriva. Fiori il campo qua e l aveva, corta e verde l'erba nasceva: sopra i prodi eroi vi caddero, questo a lor tocc d'onore. Non ho brama di tal premi, preferisco restare in sella. (75. v. 4-22). Gahmuret chiese un cavallo fresco; i messaggeri della regina Ampflise portarono due giumente. Era con loro il cappellano che gli disse: Benvenuto, bel signore, per la mia signora e me. La regina lei di Francia: il tuo amor ora la strazia. (76. v. 11-14) e gli consegn una lettera e un piccolo anellino. Nella lettera la regina di Francia Ampflise dichiarava a Gahmuret il proprio amore, e gli chiedeva di sposarlo, offrendogli l'intero regno di Francia. Gahmuret mand i messi a riposare in tenda e riprese a giostrare. C'era chi combatteva in duello e chi in schiere. Nessuno si risparmi. Gahmuret aiut il re Lot che stava per soccombere ad un assalto, e disarcion Schafillor, il re d'Aragona, poi sconfisse Lhelin, Pere dolci colgo meglio, cadan pure eroi innanzi a lui (80. v. 1-2). Gahmuret vide giungere al galoppo un signore dell'Angi, con lo scudo rivolto verso l'alto, e da questo intu che Galoes, suo fratello, era morto. Si addolor cos tanto che smise di combattere. Si rec alla sua tenda, dove si spogli delle armi e consegn la propria cotta, trapassata e ammaccata, al paggio della regina Ampflise, quale dono per la regina. Gli altri continuarono a combattere, e andarono avanti per tutta la notte, che l'eroe pass la notte insonne. La regina del Valois giunse nel campo di battaglia, ansiosa di vedere il re Gahmuret. Entr nella sua tenda, e Gahmuret si alz immediatamente, insieme ai quattro principi suoi prigionieri. L'accoglienza fu cortese. La Vallese degna e nobile: per lui gi provava amore. Le sedeva s vicino che lei prese lui traendolo stretto stretto al proprio fianco. Lei non era donna, ma vergine, che lo volle avere accanto. Voi gradite udirne il nome? Herzeloyde, la regina. Sua cugina era Rischoyde, ebbe in sposa lei re Kaylet, che cugino era di Gahmuret. (84. v. 1-12). Se Gahmuret non fosse stato prostrato dal lutto, le avrebbe di certo concesso amore. Cavalcarono presso la tenda due eroi sciolti sull'onore: uno di essi era Kaylet, che chiese a Gahmuret la ragione del suo sconforto. Avrebbe dovuto gioire, in quanto tutti riconobbero in lui il vincitore del torneo, e sua era la regina Herzeloyde. Kaylet chiese a Gahmuret di effettuare uno scambio di ostaggi, in modo da restituirgli la piena libert. La regina Herzeloyde chiese anch'essa che avvenisse lo scambio, in virt del diritto che aveva su di lui. Intervenne il cappellano della regina Ampflise per precisare che tale diritto apparteneva alla sua regina, e chiam i tre messaggeri quali testimoni. La regina Herzeloyde, visto che anche la regina Ampflise reclamava Gahmuret, chiese che fosse un consiglio a decidere. Tra i tanti motivi di afflizione, a Gahmuret torn in mente la regina Belakane, che lui lasci a Patelamunt. Io partii lasciando a Patelamunt una donna dolce e casta, perci il cuore mio ferito. La virt sua degna in me al suo amor chiama con pena. Terra e genti ella mi diede, Belakane, la regina: priva me di gioia d'uomo. E' per assai virile chi provando amor si turba: mi storn di donna il vincolo dal cercare l'avventura, ma pensai che gesta d'armi m'addolcissero il mio cruccio. Qui una parte ne ho compiuta. Ora crede qualche stolto ch'io fuggii perch

mora: per me splende come il sole. L'onor casto suo rimpiango: la cima di ogni pregio. Questo e altro devo piangere: del fratello mio le armi rovesciate ho visto reggere. (90. v. 19-30 / 91. v. 1-11). Kaylet conferm la notizia che Galoes era morto. Gahmuret, affranto dal dolore, si tolse le armi e si mise in lutto. Kaylet rifer anche la notizia della morte della madre dell'eroe, distrutta dal dolore per la perdita del marito, di un figlio e per la lontananza dell'altro figlio. Fu una triste notte per Gahmuret. Il mattino successivo tutti i cavalieri si accordarono per rinunciare la torneo. Quando il nuovo giorno sorse, tutti insieme si accordarono, quelli dentro e quelli fuori, chi gi pronto era a combattere, fosse giovane o anziano, sia pauroso quanto ardito: rinunciarono al torneo. Era a mezzo ora il mattino. Degli scontri eran s stanchi e i cavalli s sfiancati, che essi l'arte della guerra strinse ancora a grande fiacca. (93. v. 11-22). La regina invit tutti i cavalieri a Leoplane, per assistere ad una messa per l'afflitto Gahmuret. Herzeloyde voleva che Gahmuret diventasse il suo sposo. Lui le ricord che era gi sposato. Con una pagana - rispose Herzeloyde, invitandolo a dimenticare la Pagania, ed a preferire il battesimo. Herzeloyde temeva che Gahmuret potesse scegliere la regina Ampflise. Fu scelto un giudice per dirimere la questione. Cos narra a me la storia: la fanciulla e l'eroe presero per la lor contesa un giudice. Si era presso al mezzogiorno. Tosto emesso fu un verdetto: "Qui fra i prodi che elmi cinsero, che bramando gesta vennero, egli ha colto la vittoria: la regina spetta a lui". Si comp poi quel che segue. (95. v. 27-30 / 96. v. 1-6). Gahmuret e Herzeloyde divennero sposi, ma Gahmuret chiese alla moglie il permesso di poter compiere gesta con le armi, altrimenti sarebbe ricorso al trucco gi utilizzato per sfuggire a Belakane, che gli imped i tornei. Herzeloyde acconsent che Gahmuret fosse libero di compiere le gesta che voleva. Dopo che fu resa nota la sentenza e l'accordo tra i coniugi, i tre messaggeri ed i cappellano di Ampflise presero Gahmuret da parte, ribadendo che la regina Ampflise rinnovava la sua richiesta di diventare sua sposa. La regina offriva un regno e grandi ricchezze. Gahmuret ricord loro che fu la regina Ampflise a farlo cavaliere, e che lui si atteneva al codice delle armi, che vietava altri tipi di rapporti. Conged i messaggeri ricordando che lui era e sarebbe sempre stato al servizio della regina Ampflise. I messaggeri se ne andarono sdegnati, e la regina per l'ira non prese congedo. Gli amici di Gahmuret esultarono alla notizia delle nozze, gli sposi disposero l'accoglienza per gli ospiti e si ritirano in privato. Gahmuret liber gli sconfitti e riconcili Hardiz con Kaylet. Poi distribu i suoi beni tra i cavalieri, prima che prendessero congedo. L'amore fra i due fu fedele. Gahmuret, al colmo della gloria, si spinse oltremare, per aiutare il baruc, assediato da Babele. Fu accolto con gioia dal baruc. Era partito da sei mesi, e la regina lo attendeva con impazienza, poich attendeva un figlio. Verso il mezzod la donna angoscioso sonno prese. L'assal una grande angoscia: parve a lei che una saetta la portasse su nell'aria, dove fu con forza scossa da pi folgori di fuoco. A un tempo esse volavano a lei: tosto arse e bruci la sua lunga treccia ai lampi. Con fragore scoppi il tuono, vers lacrime di fuoco. Quando ella si riprese un artiglio la gherm, si un a lei e cambi aspetto: prodigiosa arte le parve, come fosse in preda a un drago che poi il ventre le squarciasse e qual serpe il sen suggesse. E da lei si invol tosto, s che poi mai pi lo vide. Dal suo corpo il cuor le estrasse, questo orrore gli occhi videro. Mai conobbe un'altra donna pena simile nel sonno. In passato fu lei splendida: or mut tutto, oh misera. Ora il pianto a lei si addice, strazio immenso ha la regina. E s'appressano gli affanni. Cominci ora la donna, prima l'era sconosciuto, tanto a gemere e a tremare e nel sonno forte urlava. (103. v. 25-30 / 104. v. 1-28). Giunsero delle vergini a svegliare la regina, mentre al galoppo veniva lo scudiero del re seguito da una folla di giovani. Portavano tutti la notizia che il re Gahmuret era morto. La regina cadde svenuta. Lo scudiero raccont come avvenne la morte del re Gahmuret: durante uno scontro, a causa del caldo intenso, il re si ritir e si tolse l'armatura per rinfrescarsi. Con l'inganno, un uomo vers sangue di caprone sul diamante che costituiva l'elmo del re. Quando si fu ripreso, il re Gahmuret torn a combattere, con vigore e con onore. Ipomidone lo attacc alle spalle e con un colpo d'asta spacc l'elmo. Un pezzo della lancia venne trovato nella testa di Gahmuret che, nonostante il colpo subito, rimase in sella e usc dalla mischia. Giunse il cappellano del re, e l'eroe rese confessione e dispose di inviare alla moglie la camicia e la lancia che l'aveva colpito. Gahmuret mor senza macchia alcuna. Il baruc fece imbalsamare le spoglie dell'eroe e costru una tomba ricchissima. La regina si sentiva male; accorse un vecchio che le fece bere dell'acqua. La regina voleva indossare la camicia del re, e portare la sua lancia, ma i saggi le tolsero i cimeli per portarli nel duomo. Dopo quindici giorni partor la donna un bimbo: era un maschio con tal membra che ella a stento ne usc viva. (112. v. 5-8).

113 E s piacque alla regina che di baci lo copriva. Disse a lui con grande affetto: Bon fils, cher fils, beau fils . 5 Senza indugio poi lei prese il puntino rosso pallido, del suo seno il becco intendo, e a lui lo spinse in bocca. Sua nutrice fu lei stessa 10 che nel ventre lo port: l'allev con il suo petto, lei che sempre fugg l'onta. Le sembr le fosse Gahmuret tra le braccia ancor concesso. 15 Non cur lei frivolezze, era pronta all'umilt. Herzeloyde disse accorta: La pi nobile regina il suo seno offr a Ges 20 che per noi morte crudele pat in croce come uomo, il suo fido amor mostrandoci. Chiunque irato con lui lotta pace a stento avr dell'anima, 25 bench sia o fosse puro: questo so che cosa vera . Scese allor sulla regina del dolor suo la rugiada: gli occhi suoi sul bimbo piansero 30 con amore femminile.

112 Tratto il dado della storia 10 e l'inizio suo raggiunto: solo ora nato lui cui il racconto destinato. Gioia e affanni di suo padre, la sua vita e morte entrambi, 15 tutto questo avete udito. Donde a voi giunse sapete l'eroe di codesta storia, e in che modo fu trattato, - lo si ascose al mondo d'armi, 20 prima che potesse intendere. Poi rinvenne la regina e a s trasse il suo piccino. Lei e l'altre nobil dame tutte presero a guardare 25 tra le gambe il suo pisello. Molto il bimbo accarezzarono che ebbe forti membra di maschio. Sar un fabbro con le spade, trarr fuoco fuor dagli elmi, 30 fiera audacia avr il suo cuore.

114 Tanto il riso che il sospiro pot il labbro suo ben rendere: di suo figlio gio alla nascita, gioia in lei asciug le lacrime. 5 Senza invidia ammetto, esiste chi di donne parla meglio: godo a quanto le rallegra, perch nego solo a una il servizio mio fedele. 10 Sempre nuova la mia collera per lei, ch tradir la vidi. Wolfram d'Eschenbah io sono e m'intendo un po' di canto 15 e una salda morsa sono

115 gli atti lor come i costumi. Se una serba la purezza, sar il primo io a lodarla, n' il dolore a me spina in cuore. 5 Pari a un cavallo zoppo chi biasima ogni donna per amore della propria. Chi rispetta il mio diritto sia a vedere che a sentire, 10 non sar da me ingannato. Genti d'armi a mia stirpe: se il mio ardir venisse meno, se pel canto una mi amasse, 15 mi parrebbe dissennata.

nel dolermi di una donna. Costei ha alla mia persona arrecato tale offesa che a lei l'odio mio non placo. Perci in odio ho pure l'altre. 20 Perch esse fan cos? Bench l'astio lor m'affligga, la natura loro questa. Io parlando incorsi in fallo e a me stesso arrecai danno. 25 Certo pi non accadr. Per accorrere non devono con baldanza alla mia posta: scontri in armi troveranno. Non sopisco il mio rancore 30 e potrei ben valutare

Se l'amor di donna degna chiedo con le armi in pugno e il suo soldo non conquisto, m'ami lei per il mio canto. Ma un ardito colpo gioca 20 chi con gesta all'amor mira. Se non fosse adulazione per la donna, direi molto di pi sopra l'argomento. Ma proseguo con la storia. 25 Chi da me si attende questo, or non pensi che sia un libro. Non mi intendo io di lettere, questa via gi in molti prendono. Questa seria di avventure 30 senza guida dotta seguita. 116 Prima che lo chiamin libro, mi si veda senza un panno, come siedo ognor nel bagno, ricoperto sol da frasca.

III Libro

116

5 Mi rattrista che sian tante che di donne abbiano nome: tutte hanno voce chiara. Ma son molte pronte al falso, scevre d'onta sono alcune: 10 differenti son le storie. Che abbian tutte nome uguale ha turbato assai il mio cuore. Donna, il retto tuo costume fedelt ha sempre ornato. 15 Pi d'un dice che miseria non sia bella n gradita. Chi per fido amor la soffre sottrae al fuoco eterno l'anima. Una donna per sua fede 20 la pat, fu compensata con mercede eterna in cielo. Qui or ben poche, credo, esistono, che da giovani disprezzino beni per la gloria in cielo. 25 Io nessuna ne conosco. Uomo e donna son tutt'uno: loro al pari questo evitano. Herzeloyde la regina si estrani dai suoi tre regni: 30 port angoscia senza gioia,

117 e fugg falsit: nessun occhio in lei ne trova. Era il sole per lei nebbia, anche quanto il mondo allieta. 5 Le era uguale il d e la notte: solo al pianto il cuor suo attese. Disperata abbandon il suo regno ritirandosi a Soltane, in una selva, 10 non cercando dei bei fiori. Emp il cuore suo lo strazio, non cur ghirlanda alcuna, fosse rossa oppure gialla. Per salvarlo l condusse 15 il figliolo del re Gahmuret. Gente che era della corte dov arare e coltivare. A suo figlio ella badava. Prima che potesse intendere, 20 chiam a s tutto il suo seguito: fosse uomo oppure donna sulla vita a ognuno impose 23 che mai il nome cavaliere 23 non venisse pronunciato. *Parzival viene tenuto nascosto dal mondo della cavalleria Herzeloyde si ritira con il figlio nella foresta di Soltane

Sconvolta per la morte di Gahmuret Herzeloyde conduce una vita povera e solitaria

Parzival crebbe all'oscuro del mondo della cavalleria, nella foresta di Soltane. Per gioco costruiva arco e frecce con il legno, e prendeva molti uccelli, ma subito si doleva ricordando il loro canto. Crebbe bello, sano e forte. Non conosceva preoccupazioni, tranne il canto degli uccelli, che lo commuoveva. La madre, visto che Parzival soffriva nell'udire il canto degli uccelli, ordin ai suoi servi ed ai contadini di ucciderli tutti. Qualcuno si salv, ed il loro canto torn a commuovere il cuore di Parzival. Un giorno, udendo il nome "Dio" Parzival chiese alla madre cosa fosse. Figlio, a te dico per vero: lucente pi del giorno, e il sembiante suo mut e figura d'uomo assunse. Figlio, attienti a una norma e nel tuo bisogno invocalo: d la fede aiuto all'uomo. Suo nemico il re d'inferi: nero quello, usa tradire. Da lui togli i tuoi pensieri e nel dubbio mai vacilla. (119. v. 18-28). Parzival torn a cacciare. Uccideva cervi e grandi bestie, che portava a casa intere. Un giorno, mentre cacciava, Parzival vide arrivare quattro splendidi cavalieri. Ricordando le parole della madre, pens che ciascuno fosse un dio. Parzival, che si era nascosto per osservarli arrivare, si alz ed invoc il loro aiuto. I quattro cavalieri cercavano una dama, che era stata rapita. Uno di loro chiese al giovane se aveva visto passare due indegni cavalieri che rapirono una dama. Parzival, seguendo gli insegnamenti della madre, pens che questo cavaliere fosse Dio, e grid forte di aiutarlo, prostrandosi ed invocandolo. Il cavalieri spiegarono di non essere Dio, ma per l'appunto "cavalieri". Parzival chiese cosa fossero i cavalieri e la cavalleria. Uno dei cavalieri gli spieg che Art poteva

farlo tale, e poich a guardarlo sembrava idoneo, lo invit a recarsi da Art per farsi creare cavaliere. I quattro poi, irritati dalla stoltezza del giovane, ripresero il loro cammino. Parzival non si interess pi di cacciare gli animali nella foresta. And dalla madre e le disse che voleva fare il cavaliere. La madre cadde di schianto, svenuta. Quando si riebbe chiese a Parzival che gli avesse parlato della cavalleria. Parzival raccont la sua avventura con i quattro cavalieri. La madre non sapeva quale trucco inventare per impedire la partenza del figlio.

127 Prese un telo allor di sacco, gli tagli camicia e brache, s che solo si vedeva mezza gamba bianca e bella. 5 Questo l'abito dei pazzi. Sopra il capo ebbe un cappuccio. D'ancor fresco armento fu preso il cuoio e due gambali sui suoi piedi si tagliarono. 10 Grande il pianto era di tutti. La regina lo preg di fermarsi ancor la notte. Tu non devi di qui muovere, prima ch'io t'abbia istruito. 15 Per sentieri non battuti guadi scuri eviterai, ma se l'acqua chiara e bassa tosto in sella hai da passarli. Ti atterrai a cortesia, 20 alla gente offri il saluto. Se te un saggio uom canuto, che ben pu, vuole istruirti, lo dovrai seguire grato e con lui non adirarti. 25 Figlio, voglio consigliarti:Herzeloyde cuce per il figlio l'abito dei pazzi

126 15 Si lev qui nuovo strazio. Tuttavia lei non sapeva quale astuzia immaginare per stornarlo dal suo intento. Il ragazzo stolto e degno 20 un cavallo a lei richiese. Se ne afflisse assai la madre, ma pens: Non glielo nego, ma sar certo un ronzino . Pens inoltre la regina: 25 Molta gente ama schernire. Porter vesti da pazzo sul bel corpo allor mio figlio. Sa sar battuto e irriso, qui da me far ritorno . 30 Ahi, qual pianto miserevole!

Herzeloyde impartisce al figlio alcuni semplici insegnamenti

se anellin di dama degna otterrai e il suo saluto, prendi ci: ti allevia il tribolo. Devi correre al suo bacio, 30 e il suo corpo forte cingere 128 questo d fortuna e gioia, se lei casta e onesta.

Herzeloyde raccont al figlio che Lhelin strapp due terre, il Waleis e il Norgals, ai principi di Parzival, ed uccise Turkentals. Parzival promise vendetta. Al mattino Parzival part per raggiungere Art. Lo baci e segu con gli occhi la regina, finch il giovane, cavalcando via, scomparve. Si comp del mondo il lutto: cadde lei, donna perfetta, sulla terra, in grande affanno, e alla morte non scamp. La sua morte in tanto amore la risparmia dall'inferno. Beata lei che gi fu madre! Se ne and a coglier premio, lei che esempio era di fede e un fiore d'umilt. Non ha ella discendenti fino al grado ora undicesimo, come avviene a chi malvagio. (128. v. 16-30) Parzival si avvi verso il bosco di Brizlian. Giunse ad un ruscello che avrebbe attraversato perfino un gallo, ma poich vi crescevano erba e fiori, che lo rendevano scuro, evit di guadarlo, seguendo il consiglio della madre, e trott tutto il

giorno seguendone il corso finch, al sopraggiungere della notte, si addorment sotto le stelle. All'alba attravers le acque chiare, e vide un padiglione dove alloggiava Jeschute, la sposa del duca Orilus di Lalander. Jeschute dormiva, ed era bellissima.. Parzival vide che aveva un anellino e, ricordando le parole di sua madre, le salt immediatamente addosso, le prese l'anellino e la baci. Jeschute si svegli urlando, temendo una violenza. Parzival si scost, stappandole una spilla dalla veste. Poi perse interesse per lei, e cerc qualcosa da mangiare. Jeschute, ancora presa dallo spavento, lo invit a mangiare quanto era stato preparato per lei. Jeschute pens che il ragazzo fosse un folle. Dopo che ebbe mangiato, invit Parzival a restituirle l'anellino e la spilla, e ad andarsene, prima che arrivasse il suo sposo e la vendicasse. Parzival disse che non si curava dello sposo, ma se ne sarebbe andato, se ci recava onore alla donna. Poi torn vicino al letto, diede una altro bacio e se ne and, dicendo "Dio ti guardi: s mia madre mi ha istruito". Jeschute era allibita. Poco dopo che Parzival fu andato via, giunse Orilus, che si rese subito conto che un altro uomo era stato dalla sua sposa. Orilus si ritenne oltraggiato dalla sua sposa. E' vero che lei accett di perdere il titolo di regina, e di accettare quello di duchessa, pur di sposarlo, ma molto alto era l'onore conquistato in battaglia da lui: aveva ucciso Galoes (fils du roi Gandin), ed abbattuto otto cavalieri della tavola rotonda, oltre a molti altri cavalieri. Proprio quella mattina aveva atterrato ed ucciso Schionatulander. Orilus volle vendicarsi del comportamento della duchessa. Jeschute cerc di discolparsi, ma Orilus, convinto di essere stato tradito, la umili, distruggendole le vesti, e promettendole che il suo cavallo non avrebbe mai pi avuto cibo, e che lei non avrebbe pi avuto altre vesti. Poi ordin alla donna di salire a cavallo per partire insieme alla ricerca del suo presunto amante. La duchessa, affranta e in lacrime, sal sul cavallo, e part con Orilus alla ricerca di Parzival. Intanto Parzival giunse in una piana, dove vide una giovane donna piangere e tenere tra le braccia il cadavere di un cavaliere. La giovane vergine era Sigune, ed il cavaliere era Schionatulander. Sigune chiese a Parzival quale fosse il suo nome. Bon fils, cher fils, beau fils, in tal modo mi ha chiamato chi l a casa mi conosce (140. v. 6-8). Appena ud quelle parole Sigune riconobbe Parzival, e gli rivel il suo nome e le sue origini. Il nome del giovane era Parzival, che vuol dire: giusto nel mezzo (140. v. 16-17). Herzeloyde era zia di Sigune, e quindi Parzival era suo cugino. Inoltre era un Angi, ed era re del Valois e del Norgals. Lhelin usurp queste due terre. Orilus, poi, uccise in duello Lhelin e Galoes, zio di Parzival. Orilus uccise anche Schionatulander, il cavaliere amato dalla vergine Sigune. Parzival bram la vendetta, ma Sigune, temendo che venisse ucciso, gli indic la via sbagliata. Parzival si rec cos verso la Bretagna. Continuava a salutare tutti quelli che incontrava sulla sua strada, come gli aveva insegnato sua madre. Giunse la sera e Parzival era stanco. Si ferm presso la casa di un vecchio pescatore, che era molto avaro e privo di bont. Parzival gli chiese del cibo. Il vecchio glielo rifiut, a meno che non potesse pagare. Parzival offr in cambio dell'ospitalit e della guida presso Art il fermaglio di Jeschute. Il vecchio accett lo scambio con piacere. Il giorno dopo il vecchio ed il giovane stolto si recarono a Nantes. Il vecchio pescatore indic la strada e se ne and. S'avanz solo il ragazzo su una piana molto grande, costellata di bei fiori. Curneval non l'ha educato, nulla sa di cortesia, come chi non di mondo. Briglia aveva di filaccia e un ben magro cavallino, che inciampando cadde spesso. La sua sella anche era tutta disadorna e consumata. La pelliccia d'ermellino non portava, n lo sciamito. Lacci al manto non aveva, veste e cotta non portava, ma era fiero della lancia. Chi port abiti degni del suo rango, intendo Gahmuret, fu vestito meglio a Kanvoleiz. (144. v. 17-30 / 145. v. 1-5). Parzival, poco prima di entrare a Nantes, incontr Ither di Gaheviez, cugino di Art, detto anche il Cavaliere Vermiglio, poich tutta la sua armatura, compresa quella del cavallo e le armi, erano di un rosso sgargiante che accecava. Ither, re del Kukumerlant, teneva in mano una coppa in oro rosso. Egli l'aveva presa dalla tavola del re Art, non per rubarla, ma per rivendicare il trono di Bretagna. Avrebbe potuto anche fare secondo un'altra usanza: dar fuoco a dei fasci di paglia, capovolgerli e spingerli nella terra; ma si sarebbe sporcato di fuliggine. Egli fu maldestro quando prese la coppa, ed innaffi la regina. Ither preg Parzival di comunicare a re Art che egli attendeva chi venisse a sfidarlo in duello. Parzival promise di riferire il messaggio. Parzival entr a Nantes. Subito Iwanet si offr a lui come scudiero. Parzival salut come gli aveva insegnato la madre, e chiese a Iwanet di condurlo a corte. Parzival disse ai cortigiani che voleva salutare prima il re e la regina, come gli aveva insegnato la madre, e poi i cavalieri della Tavola Rotonda. Poi disse che fuori attendeva battaglia un cavaliere, e che a lui sarebbe piaciuto indossarne l'armatura, se Art glielo avesse consentito.

Parzival, condotto da Art, e gli chiese di poter diventare cavaliere. Art gli disse di aspettare l'alba, per poterlo preparare; gli offr, per, dei doni. Parzival rifiut i doni, e disse di desiderare soltanto l'armatura del cavaliere che attendeva battaglia appena fuori da Nantes. Art non osava concedere un tal dono, ma Keye gli consigli di lasciare che i due si scontrassero, tanto Parzival avrebbe, prima o poi, dovuto imparare a scontrarsi, per la gloria e il favore delle dame. Art acconsent a far diventare Parzival cavaliere, ed a farlo scontrare con Ither. Iwanet condusse Parzival attraverso la corte. La regina e molte dame lodarono la bellezza del giovane. Cunnaware de Lalant, che mai aveva riso di un cavaliere, scoppi a ridere quando vide Parzival, che vestiva l'abito dei pazzi. Subito Keye, il siniscalco, pun Cunnaware percuotendola. Antanor, il taciturno, predisse a Keye la rovina a causa di quel giovane che ora sembrava un misero. Keye, per l'ira, percosse anche Antanor. Parzival soffr nel vedere puniti la ragazza ed Antanor, e avrebbe voluto intervenire, ma c'era troppa ressa a corte. Iwanet conged Parzival, che si rec sulla piana verso Ither. Parzival disse a Ither di aver riferito il messaggio, ma che non c'era nessuno che voleva combattere con lui. Poi, gli chiese il cavallo e l'armatura, che gli era stata concessa da re Art. Ither rispose che se Art gli aveva concesso l'armatura, allora gli aveva concesso anche la sua vita: avrebbe dovuto conquistarsela. Parzival afferr le briglie del cavallo, insistendo per avere l'armatura. Ither capovolse l'asta, e spinse il giovane tanto forte che caddero in terra lui e il suo ronzino; poi lo colp, facendolo sanguinare. Preso dall'ira, Parzival si rialz, e infil il suo giavellotto nell'occhio di Ither, conficcandolo fino alla nuca. Ither mor e Parzival tent, non riuscendovi, di slegare l'armatura dal suo corpo. Giunse Iwanet ad aiutare Parzival. L'armi al morto furon tolte l davanti a Nantes sul prato, e sul vivo accomodate, su chi ancor da stolto agiva. (156. v. 2124). Iwanet not che gli stivali sotto l'armatura non si addicevano ad un cavaliere, ma Parzival volle tenerli, perch glieli aveva dati la madre. Parzival chiese il suo giavellotto, ma Iwanet glielo neg, in quanto la cavalleria non lo ammette. Gli offr la spada, e gli insegn a sfoderarla. Parzival prese il cavallo del defunto, ed Iwanet gli insegn a cavalcare usando lo scudo come difesa; poi gli offr la lancia. Parzival disse a Iwanet di consegnare ad Art la coppa d'oro e di riferirgli che egli era offeso nell'onore, poich Cunnaware era stata percossa ingiustamente da Keye. Poi part, lasciando il corpo di Ither in terra. Se fosse morto in duello, con lo scudo trafitto, non sarebbe stato un lutto amaro; ma mor trafitto da un giavellotto. Ither fu sepolto regalmente, e la sua morte afflisse molti. Acquistando saggezza, Parzival si sarebbe pentito di quanto commesso. Parzival corse al galoppo fino a sera, e percorse una gran quantit di strada. Vide una citt con tante torri, e si stup pensando che fosse Art a seminarle, e che quindi era in grado di fare miracoli. Nel castello viveva Gurnemanz di Graharz. Davanti al castello c'era un tiglio, e Parzival avanzava stancamente, portando lo scudo tropo avanti o troppo indietro, ma mai secondo l'uso delle armi. Il re Gurnemanz era solo all'ombra del tiglio. Era maestro di cortesia, ed alieno al falso. Parzival salut il vecchio e gli chiese di istruirlo, perch cos gli aveva detto sua madre. Gurnemanz accett di istruire il giovane, e lo invit al castello per dargli alloggio. Giunto al castello Parzival salut (s vuol mia madre), ma rifiut di scendere da cavallo e di spogliarsi dell'armatura. Tutti i presenti insistettero finch Parzival non smont e non venne disarmato. I presenti trasalirono nel vedere gli stivali rozzi e l'abito dei pazzi; riferirono quanto visto al re. Il re disse che Parzival sembrava tanto nobile con l'armatura. Vedendolo ferito, Gurnemanz lo ebbe a cuore e se ne prese cura, come fosse suo figlio; gli lav e fasci la piaga con le sue mani. Poi gli fu dato da mangiare, in quanto sia il pescatore che il re Art l'avevano lasciato a digiuno. Parzival mangi talmente tanto da divertire la corte ed il re; poi fu condotto a letto. Al mattino, il re fece preparare un bagno caldo per il giovane. Dopo il bagno Parzival fu vestito con abiti splendidi, e fu poi condotto presso il re Gurnemanz. L'eroe corto di senno and dove a Dio si cant e al principe. Gli insegn il sire a messa che ingrandisce ancor la grazia fare offerte e farsi il segno e tenere testa al diavolo. (169. v. 15-20). Poi si recarono tutti a mensa. L Parzival raccont del suo viaggio, e Gurnemanz gli impose il nome di Cavaliere Rosso , e poi lo educ.

171 fatica questa ingrata. Date aiuto a lui sollecito: ancor peggio di chi bussa per avere un po' di pane. 5 Se lenite il suo dolore

170 Disse il principe al suo ospite: 10 Voi parlate come un bimbo. Perch "madre" non tacete e curate d'altre cose? Al consiglio mio attenetevi: dal malfare esso vi astiene. 15 S comincio, se volete. Mai impudico avete a essere. Uomo impuro, a che pi vale? Nel cader di muda vive, ch a lui casca dignit, 20 e del fuoco eterno degno. Voi prestanza avete e onore, ben sareste re di un popolo. Se alto il pregio vostro e cresce, siate a questo pur disposto: 25 piet abbiate d'uomo misero, nell'affanno soccorretelo con bont e con larghezza. Coltivate l'umilt. L'uomo degno e bisognoso 30 pu lottar con la vergogna:

da Dio avrete voi salvezza. Poi dovrete con misura esser ricco e anche povero. Se ogni cosa un sire dissipa, 10 non agisce degnamente. Se tesori troppo accumula, sono questi anche disdoro. Norma dunque il giusto mezzo. Vedo che bisogno avete 15 di consigli e insegnamenti. Tralasciate sconvenienza. Troppo non dovete chiedere, ma non deve a voi pesare la risposta pronta e accorta 20 per stroncare l'altrui domanda che rivolta per spiarvi. Siete a udire atto e a vedere, a gustare e annusare: ci pu farvi ragionare. 25 Voi all'audacia piet unite e seguite il mio consiglio: chi vi offra resa in duello, e non v'abbia tanto offeso s da imporvi strazio in cuore, 30 risparmiatelo e prendetela.Gurnemanz invita Parzival a non porre troppe domande

172 L'armatura indosserete: quando tolta sia, lavatevi sotto gli occhi e alle mai, ch la ruggine di ferro, 5 e riavrete il bell'aspetto che le donne cos ammirano. Siate energico e virile, questo porta ad alta gloria. E la donna abbiate cara: 10 questo onora un uomo giovane. Mai mutatene il giudizio, cos agisce l'uomo giusto. Ma se a loro mentirete ne potrete assai ingannare. 15 Per inganno a degno amore offre un premio che non dura. S il furtivo uomo lo accusa nella siepe il sottil legno che si spezza e che si schianta: 20 il guardiano si risveglia. Sbarramento e recinzione, 25 molte lotte vi proliferano:

173 una cosa sono uomo e donna, come il sole che oggi splende e anche quanto il giorno chiamano. L'un dall'altro non pu scindersi 5 ch da un solo seme sbocciano. 7 7 * * 10 Meditate bene questo . Ringrazi per i consigli inchinandosi a lui Parzival. Egli tacque di sua madre a parole, non in cuore, come avviene a chi virtuoso.

riferite ci all'amore. E' la degna donna accorta contro falsa arte insidiosa: se ottenete il suo sfavore, s infamato voi sarete e per onta soffrirete. Della donna altro vi dico, 30 questa norma abbiate cara:

Poi il re Gurnemanz, ricordando come Parzival teneva lo scudo quando arriv, lo invit nel campo per insegnargli l'arte della cavalleria. Furono portati cavalli, e lance per tutti i cavalieri. Qui Parzival fece pratica, secondo le regole della cavalleria, e combatt con molti cavalieri, atterrandone cinque. Finito l'allenamento rientrarono. Gurnemanz aveva una figlia, e tre suoi figli maschi erano morti. Tutti pensarono che il vecchio re avrebbe dato in sposa la figlia al giovane cavaliere. La sera, a cena, Gurnemanz fece sedere Parzival tra lui e la figlia Liaze. Ospitarono Parzival per altri quattordici giorni, poi Parzival manifest il desiderio di andare a cercare battaglia. Parzival usc una mattina, accompagnato dal re. Il re, che aveva perso tre figli, sub la quarta perdita. Parzival gli promise che, qualora avesse messo su senno, sarebbe tornato per sposarne la figlia Liaze.

IV LibroParzival part da Graharz. Ora aveva l'aspetto ed i modi di un cavaliere cortese, ma nel suo animo si struggeva dal desiderio, pensando a Liaze. Parzival si lasci guidare dal destino. Scelga pur la via il cavallo, pu trottare o galoppare, non lo guida il cavaliere: recinzioni e vie battute, carreggiate gi profonde schiva, e passa per i boschi, attraversa terre impervie, dove mai tracci vie l'uomo, non conosce valli e monti. Un proverbio cos dice: chi nel bosco vaga, trova l'ascia qui del taglialegna. Poich un ceppo ognora segno che una pianta fu abbattuta, molti segni qui si trovano. Ma non cerca l'ascia Parzival, via cavalca in linea retta. (179. v. 30 / 180. v. 1-16). Verso il tramonto giunse nel regno di Brobarz. Seguendo il corso di un torrente, giunse alla citt di Pelrapeire. La citt era ben difesa: solo un ponte sospeso consentiva di raggiungere le sue porte. Dall'altra parte del ponte c'erano oltre sessanta guerrieri, che gridavano a Parzival di non passare il ponte, avendolo scambiato per Clamide, che gi altre volte era venuto. Spaventato dalle grida, il cavallo di Parzival rifiutava di passare sul ponte. Parzival smont da cavallo, ed attravers il ponte a piedi, tenendo il cavallo per le briglie. I guerrieri rientrarono nella citt e chiusero le porte. Temevano che il cavaliere non fosse solo. Parzival percorse a cavallo il tratto che lo portava davanti alle porte della citt. Il terreno era disseminato di morti. Egli batt al portone, ma non gli rispose nessuno. Solo una giovinetta gli parl da una finestra. Parzival le disse che era disposto a servire la citt. Fu accolto nel castello fra due ali di folla: c'era un esercito schierato, e molti civili, tutti molto deperiti. Il marescalco lo condusse presso la regina. Da ogni parte giungevano cavalieri a salutare Parzival. Era magra quella gente, del colore della cenere o qual creta giallo spento. Il mio sire, conte Wertheim, non avrebbe l servito per s misera mercede. (184. v. 1-6). Erano tutti sfiancati dalla fame, non avevano nulla da mangiare. La loro fame era dovuta a Clamide, re del Brandigan, poich gli era stata negata la loro regina in sposa. Non fu pi versato il sidro l nel bricco o nel boccale. Una teglia di Trhendigen non friggeva crepitando, n'era l'eco stessa estinta. Se a lor colpa lo ascrivessi, sarei certo dissennato: anche dove io soggiorno e signore son chiamato, proprio qui in casa mia, non pu il topo rallegrarsi, n pu ad agio suo rubare: da me nulla sta nascosto, n ho nulla da mostrare. Troppo spesso questo avviene a me Wolfram d'Eschenbach, che io patisca tal digiuno. E' assai noto il mio lamento. (184. v. 22-30 / 185. v. 1-9). Parzival venne accolto con tutti gli onori, fu disarmato, gli offrirono un mantello di zibellino e lo condussero dalla regina. Si avviarono al palazzo. La regina Condwiramurs accolse Parzival, accompagnata dagli zii Kyot di Catalogna e Mampfliyot, che avevano smesso le armi, essendo ormai canuti. Condwiramurs era bellissima, e Parzival ne era turbato, perch pensava anche a Liaze. Parzival e Condwiramurs sedevano l'uno accanto all'altra. Era il prode assai cortese, poich Gurnemanz, il principe, lo affranc dalla stoltezza e dissuase lui dal chiedere se non fosse con modestia: e qui presso la regina stava Parzival, tacendo, bench fosse accanto a lei. Anche oggi c' chi tace con la donna che conosce. (188. v. 15-24). La regina, vedendo che Parzival non parlava, temette che fosse perch non la trovava bella, in quanto era molto smagrita. Poi si rese conto che il cavaliere era cortese, e parl lei per prima. Gli chiese da dove venisse, e Parzival rispose che era partito al mattino dal Graharz. La regina rimase sorpresa, perch il pi veloce messaggero avrebbe impiegato due giorni per percorrere la strada da Graharz fino a Pelrapeire. Poi gli disse che Gurnemanz era suo zio, e Liaze sua cugina. La regina invit Parzival a restare per la notte, e ad ascoltare il motivo per il quale essi pativano molta fame. I due zii della regina si offrirono di portare del cibo, che tenevano nelle loro case di caccia. La regina accett e ringrazi. Il cibo che i due portarono serv a ben poco, quando fu diviso fra il popolo, come chiedeva Parzival. Molti morivano di fame. Venne approntato un letto per il cavaliere che and a dormire. Venne svegliato nella notte dal rumore di un pianto, e non pot riprendere sonno.

192 Qui vi dico chi piangeva: una vergine pudica era, nobile e cortese, la regina del paese. 5 Per la morte dei suoi cari, per la guerra ella soffriva. Tale pena aveva in cuore 10 che ogni notte era insonne.Condwiramurs cerca conforto presso Parzival

193 in ginocchio sul tappeto. La sovrana e il cavaliere nulla sanno dell'amore che si coglie insiem giacendo. 5 Questo avviene tra quei due: la fanciulla disperata se ne astiene per pudore. 10 Non la trae a s l'eroe?

Da lui venne la regina, non cercando quell'amore per il quale una fanciulla si trasforma in una donna, ma consiglio volle e aiuto. La copriva una camicia 15 fatta d'una seta bianca: nulla eccita di pi di una donna che s va a un uomo. Era avvolta la regina in un manto di sciamito. 20 And in cerca di conforto. Damigelle e ciambellani, quanti a corte l dormivano, non li volle risvegliare. Senza chiasso sgusci piano 25 in un'ampia e lunga camera. Qui dormiva solo Parzival, come avevano disposto. Come il giorno risplendevano delle torce intorno al letto. 30 Gli fu accanto la regina

No, egli puro e inesperto. S tranquilli giaceranno senza voto d'astinenza, l'uno accanto all'altra in pace, n le membra accosteranno: non ci pensano neppure. 15 La regina pianse tanto che dagli occhi suoi le lacrime gi su Parzival cadevano. Singhiozzava cos forte che l'eroe si risvegli. 20 Si commosse nel vederla, e rizzandosi a sedere disse volto alla fanciulla: Vi burlate di me forse? 25 State innanzi a Dio in ginocchio, * qui conviene che sediate o stendetevi al mio posto e lasciate che io stia altrove . Questo volle e questo chiese. Se volete farvi onore, 30 disse lei, - e senza lotta

194 mi saprete rispettare, sar accanto a voi il mio posto . Or promessa ebbe di pace e sgusci tosto nel letto. 5 Era ancora notte fonda, non cantava ancora il gallo: sulle travi non ce n'erano, li mangi chi aveva fame. La regina tanto afflitta 10 domand in cortesia se voleva ora ascoltare la sua storia. Raccontandola non vi lascio riposare, e vi affliggo: m'ha il re Clamide 15 con Kringun, suo siniscalco, devastato citt e paese, solo Pelrapeire intatta. Tampenteire fu mio padre: mi lasci misera orfana 20 il terribili sventure. Eroi, principi e parenti e con questi un grande esercito mi eran tutti sottomessi. N' ancor viva una met, 25 l'altra morta combattendo:Condwiramurs espone a Parzival la sua disperata situazione

195 poich questi ha un d trafitto Schenteflurs, un cavaliere che era un fiore di virt. Bello e forte era quel giovane, 5 non conobbe falsit: di Liaze era fratello . Nel sentir il nome di Liaze sorse grande nostalgia tosto a Parzival nel cuore. 10 Il suo animo virile si turb, perch l'amava. Domand alla regina: Come posso ora aiutarvi? Oh, se voi mi liberaste 15 da Kingrun, il siniscalco! In tenzone ha gi trafitto molti prodi cavalieri, e ritorna qui domani per costringermi alla resa 20 e a giacer con il suo re. Alte torri qui vedete e l in basso anche un fossato: salterei laggi piuttosto 25 che al re offrir la mia purezza, * se un d fossi a ci costretta.

ho motivo di esser triste, e non vedo via di scampo. Vorrei uccidermi piuttosto che donar vita e purezza 30 al re Clamide e sposarlo,

Quei ne avrebbe disonore . Disse a lei: Non so se Kingrun sia un Bretone o un Francese, o che altro, non importa. 30 Da costui voglio difendervi, 196 come posso, se volete . Venne il d, fin la notte. Si lev e inginocchi la regina ringraziando. 5 Usc senza far rumore, ma nessuno aveva udito i suoi passi silenziosi. La sent soltanto Parzival, 9 che dormir pi non poteva.

Parzival promette a Condwiramurs di combattere in sua difesa

Al mattino si ud il suono delle campane, che annunciava il pericolo: l'esercito del re Clamide aveva assediato la citt. Parzival assistette alla messa, poi indoss l'armatura e avanz verso l'esercito nemico. Gli venne incontro Kingrun. Caricarono entrambi ed entrambi caddero al suolo. Sfoderarono le spade. Kingrun venne ferito ad un braccio e al torace; poi Parzival gli apr l'elmo con un colpo di spada, lo atterr e gli mise un piede sul petto. Kingrun gli offr sicurt. Parzival voleva che Kingrun si offrisse a Gurnemanz, ma egli disse che preferiva morire: aveva ucciso un figlio a Gurnemanz. Parzival gli disse di consegnarsi alla regina, ma Kingrun obiett che lo avrebbero fatto a pezzi, poich aveva ucciso molti dei loro uomini. Allora Parzival ordin a Kingrun di recarsi in Bretagna ed offrirsi a Cunnaware, che pat l'onta a causa sua. Gli affid anche un messaggio per il re Art: non sarebbe tornato finch non avesse lavato l'onta che pativa insieme alla ragazza. Lo sconfitto Kingrun accett di consegnarsi ad Art. Parzival rientr a piedi, finch non gli recuperarono il cavallo. L'altro esercito esitava. L'eroe venne condotto davanti alla regina, che lo abbracci e dichiar che sarebbe diventata sua moglie. Poi lo aiut a liberarsi dell'armatura. Venne servito un misero pasto. Poi, il popolo gli giur fedelt e lo proclam re. La regina annunci subito che Parzival sarebbe diventato suo sposo. Giunsero due navi cariche di generi alimentari che il re pag con i suoi beni. Fece in modo che il popolo si riabituasse gradualmente al cibo, servendone dapprima porzioni piccole; aument le dosi a cena.

202 con la lor dolcezza arrecano. L'uomo saggio ognor si attiene alla giusta misura. Sa trattare ben l'amata, 5 perch pensa, e questo vero: Ho servito pi di un anno per mercede questa donna. Mi sostenne e confort ella spesso. Ora qui giaccio. 10 Sarei stato lieto un tempo anche solo di sfiorare con la mano le sue vesti. Se mostrassi brama ardente darei prova di slealt. 15 Dovrei forse qui oltraggiarla, infangando il nostro onore? Prima del sonno alle donne le parole dolci piacciono . Cos giacque l il Vallese: 20 non provava turbamento. 25 Quindi il rosso Cavaliere * la regina lasci vergine.

201 Di giacere insiem richiesti, 20 la regina e il prode annuirono. Giacque con tale decenza 25 che sarebbe insoddisfatta

qualche donna in casi simili. Perch quante il cuor tormentano, s il decoro loro imbrattano e per contro si imbellettano. Caste agli ospiti si mostrano, ma nel cuore hanno distrutto quanto fingono di avere. 30 All'amico grave pena

Ma al mattino la fanciulla per amor si fasci il capo, ritenendosi sua sposa. Citt e terre port in dote quella sposa verginale, ch lo amava ella di cuore. L'un con l'altra cos giacquero, 30 gi appagati dall'amore, 203 per due d e la terza notte. Pens il prode a quell'abbraccio cui sua madre accenn un giorno, e anche Gurnemanz gli disse 5 che uomo e donna son tutt'uno. Braccia e gambe essi intrecciarono. Se a voi devo dirlo esplicito, piacque a Parzival l'unione. Quella usanza antica e nuova 10 i due amanti insiem conobbero, 11 e la gioia che amor dona.Parzival si unisce a Condwiramurs

202. 25 La benda ornava il capo delle donne sposate, mentre le fanciulle andavano a capo scoperto o cingendo una ghirlanda.

Un messaggero port al re Clamide la notizia della sconfitta di Kingrun, che si era diretto verso re Art, ed aveva ordinato all'esercito di attendere fuori Pelrapeire. Si diceva che la regina avesse ricevuto aiuto dalla Tavola Rotonda, nella persona di Ither di Kukumerlant, di cui si videro sventolare le insegne. Clamide rispose che la regina voleva lui e solo lui, e che il castello era affamato. Avanz con il suo esercito. Un secondo messaggero gli rifer le stesse cose, e Clamide perse la sua sicurezza. Galogandres, duce del Gippones e vassallo del re Clamide, disse che Kingrun combatteva solo per se stesso. Occorreva unire i due eserciti e sferrare un attacco alla citt di Pelrapeire. Cos fu fatto, ma egli trov la morte, insieme a Narant conte di Ukerland, e a molti nobili vassalli. Nella citt si erano approntate le difese usando vari congegni e il fuoco greco, che bruci le armi di assedio del nemico. Kingrun giunse in Bretagna, da Art a Karminal, dimora di caccia nella selva di Brizljan. Rifer il messaggio di Parzival e port la sua resa a Cunnaware. Keye trasal ascoltando che il grande Kingrun era stato sconfitto. Poi gli assegn un compito in cucina, nel Brandigan, a friggere frittelle a Cunnaware. Clamide giunse a Pelrapeire, dove castellani e assalitori combattevano strenuamente. Le porte della citt erano aperte, e Parzival combatteva innanzi ai suoi. Parzival era pietoso con chi abbatteva, e viet ai suoi ogni vilt nei confronti degli sconfitti. Clamide combatteva la battaglia in un altro luogo. Quando Parzival si accorse della sua presenza lo raggiunse e si lanci contro di lui. I castellani riuscirono ad aver la meglio sugli assalitori, e Clamide sospese l'attacco. Grande fu la gioia dei castellani, e Parzival ordin che i feriti fossero curati. Inoltre, accett sicurt dai cavalieri prigionieri; gli lasci l'armatura e li mand ai loro eserciti. I cavalieri riferirono che a Pelrapeire c'era tanto cibo da sfamare la citt per un anno, e che la regina aveva il pi bel cavaliere che si fosse mai visto. Clamide invi messaggeri per sfidare Parzival a duello. Parzival accett di combattere in duello con Clamide; gli eserciti sarebbero stati a guardare. I due si sfidarono. Clamide attacc per primo. Combatterono a cavallo tanto strenuamente che i cavalli si sfiancarono nello stesso momento. Per i colpi volavano scintille. Parzival menava colpi tanto forti che Clamide pens che la tregua fosse stata rotta, e che l'esercito di Pelrapeire gli tirasse dei sassi. Clamide cadde sconfitto sull'erba; usciva del sangue dal suo naso e dalle orecchie. Parzival risparmi l'avversario. Gli disse di portare la sua resa a Gurnemanz, ma Clamide obiett che gli aveva ucciso un figlio in duello. Allora Parzival fece come con Kingrun: lo invi da Art, e lo fece mettere al servizio della ragazza che aveva avuto offesa a causa sua. Clamide accett di servire Cunnaware. Fin la guerra, venne tolto l'assedio, l'esercito di Clamide torn in patria. I castellani esultavano. Clamide si mise in viaggio verso il Lver, in quanto Art e la Tavola Rotonda si trovavano nella piana di Dianazdrun. Se la storia dice il vero, sulla piana di Dianazdrun tende v'erano pi fitte dei gi fitti alberi a Spessart: qui Art con la sua corte celebravano la festa delle sante Pentecoste. Pi vessilli si vedevano e anche scudi: ognuno aveva

uno stemma differente. Erano belli i padiglioni. Questo desta meraviglia: chi potrebbe preparare vesti per tutte le dame? E costoro ritenevano che le donne convenute senza amante, l'onor persero. Non vi avrei accompagnato di buon grado la mia donna: c'era molta gente stolta nella folla l presente. Sempre odiai la confusione. L qualcuno le direbbe che il suo amore lo ha trafitto e privato di ogni gioia: il suo omaggio le offrirebbe, se volesse confortarlo. L'avrei gi portata via. Vi ho parlato di me stesso, dico or come il regal campo dall'altrui si distingueva. Stava fuori dalla tenda e mangiava il re in letizia con i fidi cavalieri e le nobili fanciulle. Molti duelli l si svolsero per amore di una donna che ben seppe ripagare con dolcezza e devozione la fatica dello scontro. (216. v. 9-30 / 217. v. 1-18). Clamide giunse al campo di Art, e si mise al servizio di Cunnaware de Lalant. Lei lo condusse dalla regina; c'era anche Keye, che si turb quando apprese la notizia, e disse a Cunnaware di averla punita agendo in cortesia, perch gli premeva di correggerla. Poi invit la ragazza a prendersi cura del cavaliere. Clamide si dichiar distrutto per l'amore non corrisposto che provava verso Condwiramurs, e chiese ad Art di essere nobile, e di trattarlo senza odio, per la durata della prigionia. Art gli perdon ogni misfatto. Clamide chiese che Gawan divenisse suo scudiero; il ragazzo accett volentieri. A Pelrapeire la terra fu di nuovo arata. Parzival spart con il popolo le ricchezze lasciate da Tampenteire. Vennero preparate nuove insegne e scudi per l'esercito. Il regno rifior. Un giorno Parzival disse alla regina che voleva assentarsi per andare a trovare sua madre, che non vedeva da molto tempo. Poi avrebbe cercato la gloria in armi. La regina lo amava, e non volle trattenerlo. Parzival part da solo, lasciando il suo paese.

V LibroParzival cavalcava pensando alla moglie lontana. Questo pensiero lo distrasse dallo scegliere la strada da percorrere. Il cavallo tir il morso e si avvi tra i ceppi e il brago: l'eroe pi non lo guidava. Apprendiamo dalla storia che un d intero corse il prode: sfinirebbe gi un uccello fare in volo quella strada. Se la storia dice il vero, non and cos lontano il d in cui uccise Ither, e anche quando poi da Graharz era giunto nel Brobarz. (224. v. 19-30). La sera giunse in riva a un lago, dove c'erano delle persone che pescavano. Uno di essi sembrava un re. Parzival chiese dove poteva trovare alloggio per la notte. Il re pescatore gli indic la strada da seguire per trovare ospitalit. Se Parzival fosse giunto a destinazione, la sera stessa avrebbe ricevuto l'ospitalit del re. Seguendo la strada indicata, Parzival raggiunse un castello molto ben fortificato. Parzival disse che il pescatore l'aveva inviato l, e fu fatto entrare nel castello. L'atmosfera nel castello non era gioiosa, ma i castellani si mostrarono ospitali con il cavaliere. Lo accolsero con molto onore, lo condussero al suo alloggio e gli tolsero l'armatura. Gli portarono un mantello di preziosa seta araba che apparteneva a Repense de Schoye, la regina. Gli versarono da bere e gli diedero da mangiare in abbondanza. Intanto era giunto il re, e tutti si recarono a palazzo. In un immenso salone illuminato a giorno Parzival fu invitato dal re a sedere a fianco a lui. Il re era senza gioia e senza vitalit. Indossava vesti che lo tenevano caldo.

232 Or cessarono i lamenti della corte, che costretta venne al pianto dalla lancia retta in mano da quel paggio. 5 Se la storia non vi annoia, vorrei altro raccontarvi e convincervi che era una degna cerimonia. A un capo della sala 10 si apr una porta d'acciaio: due fanciulle di l entrarono. E com'era il loro aspetto? Degno amor fu il loro soldo per chi avesse offerto omaggio: 15 belle e nobili eran le vergini.Un paggio mostra a Parzival una lancia insanguinata Parzival assiste a una misteriosa cerimonia

231 15 Molti saggi l sedevano. Giunse quanto arrec angoscia: da una porta entr un paggio che port una lancia in mano, suscitando molto pianto. 20 Dalla lama sgorg il sangue che scorrendo fino all'elsa gi scomparve nella manica. Or piangeva quella corte nella sala vasta e ricca: 25 mai nessuna corte al mondo pianse tanto amaramente. Port il paggio quella lancia tutt'intorno per la sala, poi torn indietro e usc 30 lesto dalla stessa porta.

Port ognuna una ghirlanda di bei fiori sui capelli, che eran lunghi e biondi riccioli. Tra le mani qui reggevano 20 un dorato candeliere in cui ardeva un vivo lume. Non intendo poi tacere del vestito che le vergini indossavano in quell'ora. 25 La contessa di Tenabroc, come pur la compagna, port vesti color cremisi. Due cinture strette in vita le cingevano sui fianchi 30 solo un dito sopra l'anche.

233 Dietro venne la duchessa con la sua compagna: avevano labbra rosse come il fuoco. Port ognuna un piedistallo, 5 in avorio, e lo pos l davanti al re inchinandosi, come fecero le altre. Si comp tutto con arte. In un gruppo si raccolsero 10 quelle splendide fanciulle, tutte avevan veste uguale. Non finiva qui il corteo: quattro coppie di fanciulle tosto entrarono: portavano 15 candelieri quelle avanti, le altre quattro poi reggevano una pietra trasparente di notevole valore. Era nota con il nome 20 di giacinto rosso scuro , molto largo e anche lungo. Fu tagliato assai sottile come un tavolo leggero: del re fu splendida mensa. 25 Tutte e quattro ora avanzarono e insieme si inchinarono l davanti al loro sire. Quattro posero la tavola sull'avorio immacolato 30 dei gi noti piedistalli.

234 Poi cortesi si ritrassero raggiungendo le compagne, Tutte e otto qui indossavano un vestito verde acceso 5 di velluto d'Azagouc, ben tagliato e abbondante. Le cingeva una cintura stretta e lunga, assai preziosa. Le otto vergini cortesi 10 l portavano sul capo tutta a fiori una ghirlanda. Le fanciulle erano figlie dei due conti Iwan di Nonel e Jernis di Ril, da lungi 15 giunte a corte per servire. Le due pi nobili vennero indossando vesti splendide. Due coltelli ahim portavano affilati e seghettati, 20 or coperti da salviette. Nell'argento bianco e splendido li tempr una mano esperta: una lama come quella 25 pu tagliare anche l'acciaio. * Precedevano le vergini che portavano i coltelli quattro nobili fanciulle, caste, elette a quel servizio. Tutte sei cos avanzarono. 30 Poi che fecero? Ascoltate.

235 Si inchinarono. Due si avviarono verso il tavolo, la gemma, e i coltelli vi posarono. Poi con garbo ritornarono 5 per riunirsi alle compagne. Se le ho contate bene c'erano qui diciotto vergini. Altre sei or sopraggiunsero: vesti avevano di seta 10 per met trapunta d'oro, per met seta di Ninive. Fra costoro e l'altre sei ogni veste era diversa, ma ugualmente rara e bella. 15 Poi veniva la regina: volto aveva luminoso come l'alba, pens ognuno. 20 Era bello anche il suo abito

236 Qui davanti al Graal portarono candelieri assai preziosi e sei ampolle trasparenti, in cui ardeva olio aromatico. 5 Dalla porta qui avanzarono fino al punto designato. Si inchinarono con garbo la regina e le fanciulle che tenevano le ampolle. 10 La sovrana casta e pura pose il Graal davanti al re. Narra la storia che Parzival la guard spesso, sapendo di indossare qui il mantello 15 di colei che port il Graal. Con le dame e la regina si un all'altre gi diciotto, 20 e le ventiquattro vergini

di preziosa seta araba. Port un verde drappo d'achmardi e il pi bel gioiello del cielo, fonte e meta d'ogni gioia. Questa cosa detta il Graal, segno d'ogni bene in terra, 25 Si chiam Repanse de Schoye colei che reggeva il Graal. Per la sua natura il Graal deve essere affidato a una vergine virtuosa 30 che ripudia falsit.Parzival vede per la prima volta il Graal

si disposero in due file, circondando la sovrana. La fanciulla incoronata era un fiore di bellezza. Ogni quattro cavalieri l seduti fu preposto 25 per servirli un ciambellano, che portava a quei signori un pesante vaso d'oro. Dietro a lui veniva un paggio con salviette fresche e candide. 30 L ogni cosa era magnifica.

237 Cento erano le tavole trasportate nella stanza, e ne venne posta una ogni quattro cavalieri; 5 sopra poi vi fu distesa una candida tovaglia. Vers l'acqua il sire stesso che la gioia rifuggiva. Si lav con lui anche Parzival. 10 Porse a lui il figlio di un conte, l in ginocchio innanzi al re, una seta variopinta. Fu ordinato ai quattro paggi assegnati a ogni tavolo 15 di servire in cortesia or le dame e i cavalieri. Tosto due si inginocchiarono per tagliare i cibi, gli altri qui portavano e servivano 20 le pietanze e le bevande. Ecco un'altra meraviglia: quattro carri trasportarono molte belle coppe d'oro l per ogni convitato. 25 Lungo i muri si fermarono. Tosto quattro cavalieri le posarono sul tavolo. Li seguiva un intendente che solerte le contava 30 per rimetterle sui carri

238 alla fine della cena. Ascoltate pure questo: cento paggi si disposero in silenzio innanzi al Graal 5 e l presero dei pani che poi in bianchi teli avvolsero per deporsi sulle mense. Questo ho letto e riferisco, ma dovrete voi giurarci: 10 se la storia menzognera, con me avrete qui mentito. L davanti al Graal, si dice, basta stendere la mano e si ottiene un piatto pronto: 15 cibi caldi, cibi freddi, cibi nuovi e cibi antichi, quanto l'uomo alleva o caccia. Non esiste questa cosa, dir forse gi qualcuno, 20 ma costui ribatte a torto: era il Graal frutto di grazia, e quaggi somma delizia, che, si dice, quasi uguaglia quanto viene dato in cielo. 25 Si riempirono i vasetti di sciroppo, salse e pepe per condire ogni vivanda. Buoni cibi l trovarono tanto il sobrio che il mangione. 30 Si serv vino di more,Il Graal nutre chiunque tenda a lui la mano

239 vino d'uva e vino dolce. Chi tendeva al Graal la coppa la trovava tosto piena di qualunque cosa volle, 5 in virt del santo Graal, che nutriva a saziet quella corte grande e nobile. Osservava il sire Parzival la ricchezza e il prodigio, 10 ma taceva per riguardo. Consigliava, - pens, - Gurnemanz, cui lealt mai venne meno, di non fare molte domande. Dovr forse comportarmi 15 come feci a casa sua? Senza chiedere sapr gi che cosa fanno qui? . S pensava. Ora portarono una spada la cui lama 20 ben valeva mille marchi. La sua elsa era un rubino. Certo, usando quella spada grandi gesta si compivano. Tosto il re la porse all'ospite. 25 Disse: Sire, ho con quest'arma combattuto molto un tempo. Poi Iddio mi ha reso infermo. Ve la dono per scusarmi, se vi ho accolto indegnamente. 30 Con voi, sire, ognor portatela,Parzival si attiene al consiglio di Gurnemanz e non pone domande circa la malattia di Anfortas

240 e saggiatene la tempra: confidate in lei per battervi . Ahim, Parzival non chiese, questo ancora mi addolora. 5 Poich offrendo a lui la spada lo invit il re a domandare. Mi fa pena il dolce sire che lo accolse e avrebbe avuto dal suo chiedere salvezza. 10 Nulla pi venne servito. Chi doveva sparecchiare port via le suppellettili. Quattro carri si riempirono. Al dover suo and ogni vergine, 15 dalle ultime alle prime. La regina si avviava nuovamente verso il Graal. Si inchin con molta grazia, e con lei ogni fanciulla, 20 poi davanti al re e a Parzival. Fuori, uscendo, riportarono quanto prima qui mostrarono. Le segu con gli occhi Parzival. Intravide su un giaciglio 25 nella camera vicina, ma fu tosto chiuso l'uscio, un vegliardo, e il pi bello che mai avesse visto prima. Posso dirlo e non esagero: 30 era bianco pi che brina.

Anfortas dona il suo ospite una spada per sollecitarlo a domandare

241 Vi dir solo pi avanti chi era mai l'uomo canuto. Del castello e del paese, del re i nomi apprenderete: 5 quando ci sar opportuno chiaramente li dir, senza fretta n lungaggini. Sono corda io senz'arco, la corda qui il mio simbolo. 10 Sembra a voi rapido un arco: ma pi corre ci che scocca or la corda: la sua freccia. Chiaro? E' la verit si sa, dritta come corda. 15 Chi vi parla di vie storte vi conduce fuori strada. Ma chi vede un arco teso 20 vede dritta anche la corda,

e si piega solo ad arco quando scocca via la freccia. Se la storia indirizzata a chi solo ne avr noia, non potr avere presa: entra ed esce per le orecchie 25 facilmente in teste vuote. Sprecherei la mia fatica se obbligassi lui a sentirmi: capirebbe pi un caprone o un marcio tronco d'albero 30 la parola e i versi miei. Il re disse a Parzival che era stato preparato un letto per lui, e gli consigli di andare a riposare. I due si congedarono e Parzival venne accompagnato nella sua camera da letto. Molti paggi e fanciulle si presero cura di lui, portandogli ancora da mangiare e da bere. Poi si congedarono e Parzival prese sonno. Per tutta la notte fu preda di un sogno angoscioso: udiva un rumore di spade in una battaglia. Si svegli di soprassalto, bagnato di sudore. Era giorno, ma non veniva nessuno a portargli gli abiti. Si riaddorment Non si udiva alcun rumore. Verso met del mattino Parzival si svegli di nuovo. Sul tappeto c'erano la sua armatura e le due spade. Parzival indoss l'armatura, pensando di dover combattere per il re. Avrebbe preferito combattere per la regina, che gli aveva prestato il manto. Fuori dalla stanza c'erano lo scudo, la lancia e il cavallo. Parzival chiam a gran voce, ma non rispose nessuno. Questo lo angosci e poi lo irrit. Scese sul campo e vide delle impronte che portavano fuori dal castello. Sal sul cavallo, imprecando ad alta voce, e mosse per seguirle. Mentre Parzival stava per attraversare il ponte, l'unico paggio rimasto nel castello lo maledisse per non aver domandato. Tir un paggio di nascosto quella fune, s la balta gli atterr quasi il cavallo. Si volt indietro Parzival che ora s, volle informarsi. Vi abbia in odio il sole splendido, - disse il paggio, - siete un papero. Potevate aprire il becco e al re fare la domanda! Disprezzaste molta gloria . L'eroe chiese spiegazione: non ottenne pi risposta. Bench a lui gridasse Parzival, l'altro parve addormentato: rientr e poi chiuse la porta. Troppo presto se ne and: nell'angoscia lasci il prode, che ogni gioia aveva perso e acquistato grande pena. E' cos il gioco d'azzardo: cade il dado e appar sventura sopra il lato in alto: Parzival perse il Graal, ma non al gioco. Non fu per suo desiderio se conobbe ora il dolore cui non era abituato. (247. v. 21-30 / 248. v. 1-16). Parzival pens che l'esercito del re fosse andato a combattere. Voleva raggiungerlo per combattere con loro, e per sdebitarsi della spada che il re gli aveva donato. Ma le tracce si diradavano a raggiera, e dopo poco Parzival le perse tutte. Sopra un tiglio era seduta una vergine fedele, che teneva tra le braccia il suo amante imbalsamato, e piangeva. Era Sigune, ma Parzival non la riconobbe. La ragazza chiese al cavaliere da dove veniva, e dove aveva trascorso la notte. Lui le disse di aver dormito in un castello ad un miglio di distanza. La ragazza lo preg di non mentirle, perch non c'era alcuna abitazione nel raggio di trenta miglia.

251 Non l'avete visto, penso. Munsalwaesche, esso si chiama, e il nome di quel regno , signore, Terre de Salwaesche. 5 Lo lasci il vecchio Titurel un d al figlio suo ed erede, il guerriero e sire Frimutel: conquist con l'armi gloria e con l'armi giacque morto 10 al servizio di una donna. Egli aveva quattro figli: tre hanno pena oltre a ricchezza, vive il quarto in povert, 15 serve Dio e fa penitenza.

Il suo nome Trevrizent. 250 * 19 19 20 Gli rispose: Non dovreste s mentire a chi in voi non crede. Vedo bene dallo scudo che voi siete uno straniero. Chi percorre vie battute Ha un fratello infermo, Anfortas: non cammina n cavalca, non sta eretto n disteso. Costui re di Munsalwaesche, 20 la sventura lo ha colpito . Disse poi: Se foste giunto presso quella corte in lacrime, il re avreste liberato da una lunga sofferenza . 25 Replic a lei il Vallese: Vidi molte dame nobili e anche grandi meraviglie . La fanciulla riconobbe la sua voce: Tu sei Parzival. 30 Dimmi solo: hai visto il Graal

ha paura della selva. Qui per trenta miglia intorno non c' casa, legno o pietra, fuorch un unico castello 25 ricco d'ogni bene al mondo. Chi lo cerca con impegno non lo trova mai, purtroppo. E' una meta molto ambita, ma si mostra solo a pochi 30 che non bramano trovarlo.

251. 2 Il nome Munsalwaesche interpretato da alcuni studiosi come monte selvaggio , sottolineando, con qualche forzatura, l'analogia con Wildenberg (in ted. monte selvaggio ), luogo di residenza di Wolfram. Pi fondata mi pare la versione monte della salvezza , per il particolare carattere che Wolfram attribuisce alla schiera del Graal.

252 e il sire infermo e triste? Dammi allor buone notizie. Se al dolor suo hai posto fine, beato te che l sei giunto, 5 perch tu sarai signore di ogni cosa sotto il sole, che civile sia o selvaggia. Tu ricchezza avrai e potere . L'eroe Parzival le chiese: 10 Come hai fatto a riconoscermi? . Gli rispose: Son colei che il suo lutto con te pianse e il tuo nome rivel. Della stirpe tua sii fiero: 15 mia zia, sai, tua madre, di virt un fiore candido, fresco pur senza rugiada. Premi Dio la tua piet verso il mio defunto amato. 20 Giace qui. E tu misura quanto Dio mi fa soffrire per amor di chi ora morto. Virt aveva assai virile, la sua morte mi sconvolse, 25 e d'allor di giorno in giorno cresce sempre pi il mio strazio . Non hai pi labbra di porpora? Sei Sigune: tu mi hai detto il mio nome in verit. 30 Pi non vedo i tuoi capelli

253 bruni, lunghi e s ricciuti. Eri molto bella allora nella selva di Brizljan, bench fossi tanto afflitta. 5 Non hai pi forza e colore. Se un compagno cos avessi, ne sarei certo turbato. Lo dobbiamo seppellire . Le bagn le vesti il pianto: 10 non avrebbe mai seguito il consiglio di Lunete alla sua signora: Il sire che ha ucciso il vostro sposo resti in vita e lo rimpiazzi . 15 Non cerc scambi Sigune come alcune assai volubili i cui nomi tacer. Di lei, leale, altro vi dico. Disse a lui: Se un d avr gioia, 20 sar quando il sire infermo verr sciolto dal tormento. Di l vieni: se lo aiutasti, somma gloria hai conquistato. Al tuo fianco hai la sua spada: 25 se la tempra sai sfruttarne sei difeso dai nemici. E' perfetto il doppio taglio: lo forgi il fabbro Trebuchet di una stirpe di maestri. 30 C' una fonte presso Karnant

253. 10 Allusione a un episodio che Hartmann von Aue, sul modello di Chrtien de Troyes, narra all'inizio del suo poema Iwein. Il protagonista ha ucciso lo sposo di Laudine: questa, in un primo momento, vorrebbe la morte dell'assassino, ma la sua ancella Lunete le parla del valore e dei meriti di Iwein, convincendola a sposarlo.

254 da cui re Lac prese nome. Questa spada regge a un colpo, al secondo si frantuma. Se la immergi in quella fonte per te l'acqua la rinsalda. 5 Ma dovrai prima dell'alba l tuffarla sotto il masso. Lac si chiama la sorgente. Se non hai disperso i pezzi, 10 lei li accosta l'uno all'altro mentre tu li inumidisci: tutti interi, ancor pi forti taglio e incavo saranno. Smalto e fregio non sbiadiscono. 15 Per la spada avrai bisogno di una magica parola: forse a corte non l'hai chiesta, ma se a te fu detta, avrai grazia e onor sempre pi grandi. 20 Credi a me, caro cugino, ti saranno sottomessi cose e uomini lass splendidi. Regalmente porterai la corona della grazia 25 alta sopra i buoni e i nobili: tu possiedi con pienezza sulla terra il sommo bene. Mai nessun ti uguaglier in potere e in ricchezza, 30 se lass hai domandato .

255 L'eroe disse: Non ho chiesto . Dalla vista mia sparite! esclam lei disperata, - tacevate per paura? Vi dispiacque domandare 5 quando foste presso il Graal! Molte vergini virtuose, sia la nobile Garschiloye che Repanse de Schoye, 10 e prodigi avete visto, quella lancia insanguinata, i coltelli! E qui venite? Membra infami, uomo dannato! Siete serpe velenosa: 15 ha radici salde il fiele della vostra carit. Vi doveva il re commuovere: su di lui Dio comp un prodigio, oh, se allora aveste chiesto 20 del suo male, voi dannato! . Disse a lei: Cara cugina, con me mostrati cortese: espier, se ho una colpa . Non potete espiare nulla, 25 questo so, - disse la vergine, svan in voi a Munsalwaesche gloria d'armi e onor virile. Da me allor pi non avrete 29 mai risposta d'alcun genere . *

Sigune maledice Parzival per non aver rivolto la domanda ad Anfortas

Parzival lasci Sigune. Era afflitto dall'angoscia e dal gran caldo; si tolse l'elmo. Scorse nuove tracce: un cavallo ferrato e un ronzino senza ferri. Il ronzino era smagrito e malandato, ed era cavalcato da una donna vestita di abiti laceri. Parzival la salut, e Jeschute lo riconobbe: soffriva molto dal giorno in cui l'aveva incontrato per la prima volta. La duchessa si vergognava di mostrarsi quasi nuda. Parzival gli offr la sua veste. La donna disse a Parzival di andare via: temeva per la sua vita, perch il suo sposo voleva vendicarsi. La camicia della donna nodi aveva con l'ordito. Di virt casta e lodevole era ricca lei, s misera, e curava il vero bene, rifuggendo falsit. (260. v. 6-11). Giunse il duca Orilus pronto a combattere. I due si scontrarono assai duramente, e Jeschute soffr per entrambi. Il combattimento si svolse per lungo tempo a cavallo, tanto che questi fumavano dal sudore. Il duca era furioso perch pensava che sua moglie fosse stata violentata, e voleva vendicarsi. Infine, Parzival lo rovesci in terra. Poi smont da cavallo, lo prese sotto al braccio e lo spinse contro un ceppo. Parzival chiese che restituisse l'onore a Jeschute, Orilus rifiut. Allora Parzival lo schiacci al suolo, ed egli accett di arrendersi e di diventare suo vassallo, ma non di perdonare la sua sposa. Parzival dett le sue condizioni per la resa: Orilus avrebbe dovuto recarsi da re Art e prestare servizio per Cunnaware, che aveva subito ingiusta offesa a causa sua. Inoltre, avrebbe dovuto riconciliarsi con la sua sposa. Orilus accett le condizioni imposte, pur di restare in vita. La duchessa piangeva per lui. Dopo che Orilus e Jeschute si furono riconciliati, i tre partirono insieme e giunsero ad un eremo nella roccia. Era l'eremo di Trevrizent, e Parzival vi trov un'urna e una lancia ben dipinta. Giur sull'urna di non avere oltraggiato

Jeschute, e di averle preso l'anellino ed il fermaglio perch allora era stolto. Poi restitu l'anellino, mentre il fermaglio era perduto. Orilus infil l'anello al dito di Jeschute e la copr col suo mantello. Fu contento che Parzival avesse giurato non essendone costretto. Parzival tenne per se la lancia di Troys, poi prese congedo dai due sposi. Il duca e la sua sposa tornarono al loro accampamento, e furono accolti dalla loro gente con gran gioia, per la pace fatta. Si lavarono e si riconciliarono come fanno gli sposi. Orilus venne a sapere che Art era accampato a un miglio di distanza, nella valle sulle due sponde del Plimizoel. I due sposi si prepararono per recarsi da Art. Partirono con un solo cavaliere a fare da guida, mentre alla corte fu ordinato di tornare a Lalant. Giunti nei pressi dell'accampamento, Orilus conged il cavaliere e si avvi solo con sua moglie. Art cenava nella piana, circondato dal suo seguito. Giunse Orilus, che smont da cavallo e chiese di Cunnaware. Il re e la regina lo accolsero, e Orilus si consegn a sua sorella. Lei fu dapprima incerta se il fratello suo fosse Orilus a Lhelin. Orilus rivel il suo nome, e le disse che era stato inviato l dal vermiglio Cavaliere; poi si inform su chi le avesse recato danno. Nella corte cresceva l'odio verso Keye. I cavalieri presenti recarono omaggio al cavaliere appena arrivato. Poi Jeschute fu aiutata a smontare da cavallo e venne accolta da Art e dalla moglie. Il duca fu condotto alla sua tenda, e Keye preg Kingrun di offrire i suoi servigi al posto suo. Orilus era fratello di Cunnaware, e lei non aveva ancora perdonato Keye. Dopo cena andarono tutti a letto.

VI LibroPer otto giorni Art cavalc con il suo seguito alla ricerca di Parzival, perch voleva che si unisse alla schiera dei cavalieri della Tavola Rotonda. Art aveva stabilito una regola alla quale dovevano attenersi tutti i suoi cavalieri: vedendo compiere gesta, nessuno poteva intervenire senza il suo permesso. Quella notte molta neve ricoperto aveva il suolo. Ma non era la stagione in cui nevica, direi. Qui e dovunque si racconti di re Art, eroe di maggio, egli appare a Pentecoste, o nel maggio tutto in fiore. Spira ognor dolce brezza. Questa storia offre contrasti: fiori e neve ci presenta. (281. v. 12-22). Una sera, i falconieri di Art persero un falco, che vol via per rifugiarsi nel bosco. Quando al mattino Parzival riprese il cammino non vedeva le sue tracce, n gli ostacoli, a causa della neve. Il falco, vedendo delle oche, ne aggred una, e la fer. Il sangue cadde nella neve, formando tre grossi rubini. Parzival amava profondamente Condwiramurs, e gli sembr di vedere la sua immagine nelle macchie rosse sulla neve. Rimase estasiato a guardare, e perse conoscenza. Rest l, come se dormisse. Cunnaware aveva inviato un messo a Lalant. Il messo, vedendo un cavaliere che stava immobile nella posizione di chi cerca scontri, torn indietro a riferire la notizia. Tutti i cavalieri volevano scendere in campo per battersi. Segramors, per intercessione di Ginevra, sua parente, ottenne da re Art il permesso di battersi. Si vest dell'armatura e part alla volta del cavaliere. Una volta giunto di fronte a lui lo preg di desistere dal suo comportamento minaccioso nei confronti di Art e del suo seguito. Parzival, che aveva i sensi offuscati dalla vista delle macchie di sangue sulla neve, che gli ricordavano il volto della sua sposa, non rispose. Segramors, non ottenendo la resa del cavaliere, lo attacc. Il cavallo di Parzival si volt, e lui riacquist i sensi. Vedendosi aggredito reag, e sconfisse Segramors, poi torn a guardare il sangue sulla neve, e non disse pi nulla. Il cavallo di Segramors torn alla sua stalla, ed il cavaliere lo segu a piedi all'accampamento. L'esercito di Art era talmente vicino che vide tutto. Segramors fu molto deriso per la sconfitta, e rispose dispensando insulti ad amici ed avversari. Keye, il fiero siniscalco, chiese al re di poter combattere contro il cavaliere che cercava scontri. Parzival era sempre tormentato dalla visione di quel sangue sulla neve.

291 Sire Amore, che cosa fate? Date al triste eroe una gioia di brevissima durata: lo farete, oh s, morire. 5 Sire Amore, come avviene che virili sentimenti e ardimento valoroso sono ognor da voi sconfitti? E chiunque, vile o degno, 10 ogni cosa sulla terra se vi affronta e con voi lotta tosto voi lo soggiogate? Certo, noi dobbiamo arrenderci: siete voi il pi forte, vero. 15 Sire Amore, avete un pregio, forse l'unico, non so: vi compagna Seduzione, se non forza non avreste. Sire Amor, siete sleale, 20 in maniera nuova e antica: donne voi disonorate, inducendole all'incesto. Pi di un sire, a causa vostra, 25 fece torto al suo vassallo, * e il vassallo al suo signore, 290 Dall'amor costui gi oppresso: 27 lo tormenta la visione 30 e l'amico al suo compagno: * chi obbedisce a voi, si danna.

27 di quel sangue sulla neve: non bene ancor pi affliggerlo. E' gi Amore il suo signore, 30 che altro pu chiedergli Amore?

Sire Amore, vergognatevi di condurci alla lascivia, per cui l'anima si perde.

292 Sire Amor, potere avete di invecchiare gli anni verdi che per noi sono gi brevi: quanto fate beffa subdola. 5 Qui il discorso vale solo per ch