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Silenzio che fa fiorire la Parola Il Teatro Roi, un impegno da quasi vent’anni I giovani con Maria verso il Sinodo e la GMG Triduo Pasquale: Cristo è resuscitato dai morti... Pasqua 2018 - Periodico dell’Unità Past. Monticello C.Otto, Cavazzale e Vigardolo - Direttore Giacomo Viali Pasqua è Dio che dà nuova vita Nella immagine: la cupola della Chiesa del Santo Sepolcro. Gerusalemme

Pasqua - upmc8.comupmc8.com/sites/all/themes/corporateclean/mockup/comunita-insieme-pasqua.pdfnella solenne Veglia nella notte di Pasqua, ... misura e la natura dei legami. É urgente

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Silenzioche fa fiorirela Parola

Il Teatro Roi,un impegno da quasi vent’anni

I giovani con Maria verso il Sinodo e la GMG

Triduo Pasquale:Cristo è resuscitato dai morti...

Pasqua 2018 - Periodico dell’Unità Past. Monticello C.Otto, Cavazzale e Vigardolo - Direttore Giacomo Viali

Pasqua è Dio che dà nuova vita

Nella immagine:

la cupola della Chiesa

del Santo Sepolcro.

Gerusalemme

Nell’apprestarci a vivere le Celebrazioni della Settimana Santa che culmineranno nella solenne Veglia nella notte di Pasqua, “la madre di tutte le veglie”, fermiamoci a riflettere sul significato che il silenzio, la Parola ed il loro intrinseco rapporto han-no, o meglio, dovrebbero avere, nella no-stra quotidianità, nel nostro cammino di Fede, nelle nostre Eucaristie.Il silenzio è parte integrante della comu-nicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto. Nel silenzio ascoltiamo e conosciamo meglio noi stes-si, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire, scegliamo come esprimerci. Tacendo si permette all’altro di parlare, di esprimere sé stesso. Nel si-

lenzio si colgono i momenti più autentici della comunicazione tra chi si ama: il ge-sto, l’espressione del volto, il corpo come segni che manifestano la persona.

Nel silenzio parlano la gioia, le preoccu-pazioni, la sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione partico-larmente intensa. Dal silenzio deriva una comunicazione ancora più esigente, quel-la capacità di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami. É urgente ri-creare una sorta di “ecosistema” che sappia equilibrare silenzio, parola, imma-gini e suoni. Nelle diverse tradizioni religiose, la soli-tudine e il silenzio sono spazi privilegiati per aiutare le persone a ritrovare sé stes-

se e quella Verità che dà senso a ogni cosa. Il Dio della rivelazione biblica parla anche senza parole. Come mostra la croce di Cri-sto, Dio parla anche per mezzo del suo si-lenzio. Il silenzio di Dio, l’esperienza della lontananza dell’Onnipotente e Padre è tappa decisiva nel cammino terreno del Fi-glio di Dio, Parola incarnata.

Nel silenzio della Croce parla l’eloquenza dell’amore di Dio vissuto sino al dono su-premo. Dopo la morte di Cristo, la terra ri-mane in silenzio e nel Sabato Santo, quan-do “il Re dorme e il Dio fatto carne sveglia coloro che dormono da secoli” (Ufficio delle Letture del Sabato Santo), risuona la voce di Dio piena di amore per l’umanità.Se Dio parla all’uomo anche nel silenzio, pure l’uomo scopre nel silenzio la possibi-lità di parlare con Dio e di Dio. Abbiamo bisogno di quel silenzio che diventa con-templazione, che ci fa entrare nel silenzio di Dio e così arrivare al punto dove nasce la Parola, la Parola redentrice.

Nel parlare della grandezza di Dio, il nostro linguaggio risulta sempre inadeguato e si apre così lo spazio della contemplazione si-lenziosa. Da questa contemplazione nasce in tutta la sua forza interiore l’urgenza del-la missione, la necessità imperiosa di “co-municare ciò che abbiamo visto e udito”, affinché tutti siano in comunione con Dio (1 Gv 1,3). La contemplazione silenziosa ci fa immergere nella sorgente dell’Amore, che ci conduce verso il nostro prossimo, per sentire il suo dolore e offrire la luce di Cristo, il suo Messaggio di vita, il suo dono di amore totale che salva.Al Dio che parla noi rispondiamo cantan-do e pregando, ma anche vivendo nella loro pienezza quei momenti di silenzio che sono parte integrante di ogni Eucaristia. Il silenzio del sepolcro farà fiorire la Parola di salvezza ed il Risorto camminerà con noi.

Auguri, d. Giacomo, d. Giovanni, d. Mario, d. Bepi

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Silenzio che fa fiorire la Parola

Sfruttiamo queste pagine di Comunità Insieme anche per pubblicare i bilanci delle tre

Parrocchie. Nonostante sia stata formata l’Unità Pastorale la gestione economica di ogni parrocchia è autonoma ed è tenuta a un proprio bilancio. Per quanto riguarda le entrate ricor-diamo che la maggior parte di esse deriva dalle offerte domenicali, delle varie celebrazioni (fu-nerali, matrimoni ecc.) dalle buste alle famiglie e da altre offerte più o meno straordinarie. Le Parrocchie di Cavazzale e di Monticello han-no delle entrate che derivano da affitti. Per ciò che concerne le uscite sono principal-mente due le voci di spesa: le spese ordinarie di gestione (dalle particole, alle fotocopie e quant’altro) e le utenze, ovvero le bollette della luce, del gas e via dicendo. Naturalmente… non

mancano le tasse. Cogliamo qui l’occasione per ringraziare tutte le persone che in un modo o nell’altro sono state generose nei confronti delle Parrocchie. È un so-stegno fondamentale, così come è fondamenta-le il sostegno dell’8 per mille nella dichiarazione dei redditi. Una firma che non ci costa nulla e che serve per il sostentamento dei sacerdoti, per azioni di carità da parte ella chiesa Italiana e per mantenere le tante strutture delle nostre comunità. Vi invitiamo, prima di leggere i numeri, di soffermarvi sulle note che precedono i vari bilanci.

I bilanci delle Parrocchie

parrocchia di Cavazzale

Questo bilancio riguarda esclusivamente la gestione della Par-rocchia a partire dal 1° Ottobre, data d’ingresso dei nuovi Parroci. Le spese per i lavori del Teatro sono rendicontate nell’articolo che riguarda questi lavori e che trovate in questo numero di Comu-nità Insieme. Non ci sono stati lavori straordinari se non quello dell’impianto di riscaldamento della chiesa, spesa che è andata in carico nel 2018. Le entrate straordinarie che trovate riguardano le poltroncine del teatro e le uscite straordinarie la nuova utenza elettrica sempre del teatro.

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parrocchia di Vigardolo

Il bilancio riguarda il trimestre ottobre-dicembre 2017. Tra le entrate non trovate le buste alle famiglie distribuite verso Natale perché sono andate in bilancio nel 2018. Anche per l’an-no in corso saremo impegnati all’estinzione dei debiti prodotti con i lavori fatti in chiesa. Al 31 dicembre questi ammontavano a 20.300,00 € ma con l’inizio del 2018 sono stati restituiti 5.000,00 € quindi, al momento in cui esce questo notiziario la situazione debitoria ammonta a 15.300,00 €

Questo bilancio riguarda tutto il 2017. Come potrete vedere ci sono state spese straordinarie molto importanti in quest’anno. Per la maggior parte riguardano lavori di ristrutturazione degli appartamenti di proprietà della Parrocchia e in parte per la si-stemazione della canonica che da Ottobre ospita i due parroci dell’Unità Pastorale. altri piccoli interventi riguardano il centro comunitario e la chiesa parrocchiale. In un futuro non troppo lontano dovremo pensare ad un inter-vento sul tetto del centro comunitario che ha bisogno di essere manutentato.

parrocchia di Monticello

Quando si parla del Teatro Roi dobbiamo fare necessariamente uno sforzo: quello di allargare la nostra visuale. Infatti questo è solo una parte del grande complesso del “dopolavoro”, costru-ito negli anni ’20 del secolo scorso dal Marchese Roi per le maestranze del suo canapificio di Ca-vazzale. Stiamo parlando di un’area importante, donata alla Parrocchia di Cavazzale negli ultimi anni ’50.L’iter dei lavori di ristrutturazione del dopolavoro sono iniziati, di fatto, nel 2000 e sono progrediti attraverso vari stralci che hanno visto interes-sate prima le due “ali” dell’edificio dove, a sini-stra, è collocata la Scuola per l’Infanzia “G. Roi” mentre a destra ha la sua sede la filiale locale della Banca di Credito Cooperativo, “San Giorgio Quinto Valle Agno” e due appartamenti. In uno di questi sono ospitati, attraverso una coopera-tiva, due immigrati richiedenti asilo. Nella parte entrale è già usufruibile il grande salone che può essere utilizzato per assemblee e incontri come già sta facendo la Parrocchia in alcune occasioni.Già questi lavori sono, in proprio, interventi si-gnificativi portati avanti con tenacia e deter-minazione da don Franco Corradin, che per vent’anni è stato il parroco di Cavazzale e che ha impiegato energie, risorse e impegno per porta-re avanti questo progetto del quale stiamo ve-dendo ormai i lineamenti definitivi. A lui e a tutte le persone che hanno creduto in questo proget-to va il grazie riconoscente di tutta la comunità per il recupero di questo spazio sicuramente si-gnificativo per la nostra comunità.

Per quanto riguarda il corpo centrale, ovvero il teatro vero e proprio stiamo giungendo, anche se con un certo ritardo, alla conclusione di un ulteriore stralcio finanziato da contributi Regio-nali per circa il 90% della spesa. A partire dalla fine del 2011 al gennaio del 2018 le spese per gli interventi nella struttura del dopolavoro am-montano a 1,207.614,78 €. Nel solo 2017 le spe-se sostenute sono state di 639.069,00 €. D’altro canto la Regione ha erogato nel corso del 2017 contributi pari a 497.408,45 €. Altre erano già stati versati nel 2016.La domanda che sorge spontanea è: a che pun-to siamo? Allo stato attuale il grosso dei lavori è stato fatto come previsto dalla progettazione e a breve avremo un’agibilità almeno parziale del-la struttura. Le opere murarie di ristrutturazione e di adeguamento ai criteri di sicurezza, gli im-pianti elettrici e idraulici sono conclusi. In questi giorni l’ENEL sta provvedendo all’allacciamento del nuovo contatore richiesto per il teatro. Non rientravano nelle possibilità di contributi le spese per le poltroncine del teatro e per questo,

nel corso del 2017, don Franco ha indetto una sottoscrizione per l’acquisto da parte di priva-ti o di aziende delle poltrone: 268 in platea e altre 50 circa in galleria. Mentre viene redatto questo articolo quelle acquistate sono 183 ne mancano quindi 85 per completare la platea. Per questo la sottoscrizione resta ancora aper-ta nella speranza di poter completare, piano piano, questa parte importante del teatro. Cosa resta da fare? È la seconda logica domanda che viene alla mente. naturalmente ci sono delle cose priori-tarie rispetto ad altre. Ci sono lavori di rifinitura già previsti all’interno della sala e che verranno eseguiti a breve. Tra le priorità, certamente, quanto manca sul palcoscenico (sfondi, luci di scena ecc.), la conclusione dei camerini, perché molti di questi sono ancora al grezzo e l’ingresso (biglietteria, lampadari ecc.). Que-sto per consentire l’uso del teatro in maniera efficace. Il Consiglio per gli Affari Economici sta già lavorando per costituire un comitato di gestione per l’uso del Teatro.

Tutto il resto ovvero la parte esterna, la “pale-stra”, l’ascensore, l’eventuale possibilità di pro-iettare film verranno in un secondo momento anche a seconda delle risorse economiche che avremo a disposizione.Come Parrocchia, in fu-turo, cercheremo di aggiornare regolarmente sullo stato dei lavori anche per non dare spazio a “leggende metropolitane” di ogni ordine e grado…

Concludendo questo resoconto vogliamo an-cora una volta ringraziare don Franco per tutto il suo impegno, il Consiglio per gli Affari Eco-nomici che ha seguito questi lavori e tutte le persone che in un modo o nell’altro hanno con-tribuito alla realizzazione di questo importante lavoro di ristrutturazione. Un grazie va anche allo studio di progettazione, all’architetto e a tutte le aziende che hanno operato.

Il Teatro Roiun impegno

da quasi vent’anni

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Nei giorni 27 e 28 gennaio 2018 il gruppo dell’O-perazione Mato Grosso, attivo anche nel paese di Monticello Conte Otto, ha organizzato un campo di lavoro che ha visto come protagonisti una sessantina di ragazzi che si sono impegnati nel fine settimana in vari lavori. Tra questi il più impegnativo è stato una raccolta casa per casa di vestiario e oggetti riutilizzabili.In via Roma, nell’area parcheggio davanti alle ex scuole elementari, è stato anche allestito un mercatino dell’usato. Tutto ciò aveva come finalità principale quel-la di raccogliere i fondi necessari al finanzia-mento delle attività svolte dai volontari nelle spedizioni dell’Operazione Mato Grosso in America Latina (Perù, Bolivia, Ecuador e Brasile). L’ O.M.G. è infatti un movimento rivolto soprattutto ai giovani ai quali si propone di lavorare gratuitamente per i più poveri.Attraverso questo impegno, essi iniziano un cammino educativo che li porta a scoprire ed acquisire alcuni valori fondamentali per la loro vita: la fatica, la coerenza tra le parole e la vita, il gruppo, il rispetto, la collaborazione con gli altri, la sensibilità e l’attenzione ai problemi dei più poveri. Qualsiasi giovane può entrare a far parte dell’O.M.G senza preclusioni né ideologiche né religiose. Anche se nato in ambiente salesiano (nel 1967), infatti, il movimento si è sempre definito aconfessionale, proprio per indicare questa apertura: chiunque può fare qualcosa per aiutare concretamente chi sta peggio di lui. Attualmente in Italia ci sono numerosi

gruppi di giovani (età media 16-30 anni) e adulti che si riuniscono e lavorano durante la settimana o nei fine settimana e periodi di vacanza. Nel vicentino sono presenti attual-mente 16 gruppi di giovani. La possibilità di svolgere lavori viene da enti privati o pubblici e da privati che offrono a questi ragazzi l’opportunità di partecipare in prima persona ad un’attività di volontariato concreta e mirata ad un obiettivo raggiungi-bile quale l’aiuto reale a chi ha bisogno. I lavori che più comunemente sono svolti sono: sgomberi, imbiancature, traslochi, la-vori di giardinaggio, pulizie, consegna legna da ardere, raccolta ferro e metalli.

Anna

Giordano 331 134 2844

In questi primi mesi nella no-stra Unità Pastorale sono state raccolte circa un migliaio di intenzioni per le S. Messe per i defunti o per intenzioni parti-colari. Celebrare S. Messe per i nostri defunti è opera di carità e di misericordia che ci unisce alla Chiesa celeste. Vogliamo ri-cordare come vengono gestite queste offerte. L’offerta per l’inten-zione della S. Messa è stata stabilità dalla Conferenza Epi-scopale Triveneta nel 2002, con l’entrata in vigore dell’Euro ed è di 10,00 €. Il sacerdote trat-tiene per sé l’offerta di una sola S. Messa anche se durante la

celebrazione vengono ricordati tutti i defunti per cui c’è l’intenzione. Ogni domenica i parroci sono tenuti a celebrare una S. Messa per tutto il popolo. Le offerte restanti vengono date ad altri sacerdoti per la celebrazione di altrettante S. Messe oppure vengono versate alla Curia Diocesana che poi le distribuisce a sacerdoti che ne hanno bisogno. Di consuetudine noi affidiamo queste offerte per la celebrazione

delle S. Messe a don Mario per le celebrazioni infrasettimanali, ai missionari quando ritornano a casa o a sacerdoti che non sono in attività pastorale in Parrocchia.Le offerte ricevute in più, ad esempio invece di dare 10,00 € se ne danno 15,00, vanno nella cassa della Parrocchia risultando come offerte. Per quanto riguarda le offerte per le celebrazioni dei Sacramenti non ci sono tariffe o cose di questo genere. L’offerta è tale perché è libera ed è comunque segno di attenzione verso la comunità tenendo presente che, co-munque, ci sono anche delle spese che vengono sostenute. Le nostre parroc-chie vivono solo delle offerte che vengono raccolte perché non ci sono di fatto proventi fissi che vengono da attività commerciali e queste allora servono alla gestione ordinaria della parrocchia (utenze, pratiche e quant’altro).

Le intenzioniper le SanteMesse

Operazione Mato Grosso:

Fattinon

Parole

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La storia delle nostre comunità è sempre segnata dal ciclo della vita che ha un suo inizio e un suo compimento all’interno di un misterioso progetto di Dio. Riportiamo, suddivisi per le tre par-rocchie, i nomi di quanti sono entrati a far parte della Chiesa nel Battesimo, coloro che hanno consacrato il loro amore davanti a Dio nel matrimonio e tutte le persone che il Signore ha chiamato a sé nella Gerusalemme celeste.

Anagrafedelle nostre

Parrocchie

• CAVAZZALE

Rizzi Francesco Matteo 8 Genn. 2017Meza Cuevas Salva Margarita 15 AprileDule Tefta 15 AprileQuirici Anna 15 AprileBaron Alessandro 23 AprileZecchinati Pablo 7 MaggioFava Vittoria 7 MaggioBaghin Matilde 14 MaggioGasparin Tommaso 21 MaggioGreselin Vittoria 21 MaggioCoin Filippo 25 GiugnoRusso Jacopo 25 GiugnoPavan Samuele 25 GiugnoRabito Laura 25 GiugnaMella Teresa 25 GiugnoFincato Sofia 9 LuglioOkorie Adam 9 LuglioMaruzzo Emma Blu 15 LuglioZoppelletto Linda Akiny 22 LuglioZonin Mattia 16 SettembreZonin Emma Margherita 16 SettembreMaran Vittoria Dialma 24 SettembrePoncato Francesco 24 Settembre

Miotti Sofia Luna 24 SettembreCappellin Sofia 20 OttobrePaulon Emily 19 NovembreSterchele Giulio 19 NovembreGiuriato Gabriele 19 Novembre

• MONTICELLO CONTE OTTO

Traforetti Giosuè 25 MarzoScambi Melissa 25 MarzoOdetti Sabona Mosè 25 MarzoRiello Giosuè 25 MarzoTiso Oscar Leone 13 MaggioGuarato Ludovica 8 LuglioDos Santos Andrè 8 LuglioZaupa Noah 15 LuglioAmadio Ilaria 23 SettembreFrizzo Giovanni 23 Settembre

• VIGARDOLO

Bertinato Leonardo 19 MarzoFanton Noemi 19 MarzoMenin Marina 19 MarzoPaccagnella Owen Gabriele 19 MarzoRigon Nausicaa 19 MarzoZocchetta Pietro 26 NovembreInversi Diletta 26 NovembreDe Rosso Lorenzo 26 Novembre

abbiamo celebrato questi

Battesimi

• CAVAZZALE

Secco Erinna 85 / 30 Dic. 2016Pretto Antonio 77 / 31 Dic. 2016 Taurisano Angelo 78 / 3 Gennaio 17 Schenale Gianpaolo 64 / 2 GennaioMarchetto Igina 100 / 7 GennaioRiva Maria 84 / 10 GennaioFrasson Livia 97 / 20 GennaioColpo Livia 84 / 28 GennaioCarretta Teresa Virginia 86 / 1 FebbraioNardon Sonia 64 / 4 FebbraioFioranzi Lidia 86 / 10 FebbraioRiva Clemens 93 / 25 FebbraioCampagnolo Anna 91 / 24 FebbraioCalasanzi Giovanni 82 / 11 MarzoBrodesco Maria 87 / 1 MarzoCiscato Giorgio Secondo 86 / 13 MarzoFerramosca Rinaldo 92 / 1 AprileRiato Mario 77 / 6 AprilePapa Domenico 69 / 17 AprileBressan Federico 88 / 26 AprileZattara Teresa 93 / 1 MaggioMagrin Valentino 84 / 5 MaggioSarolo Agnese 95 / 12 MaggioZanotto Emilia 91 / 18 MaggioImpagliazzo Sergio 84 / 23 MaggioFanton Maria 88 / 1 GiugnoMaculan Aldo 76 / 16 GiugnoLovato Maria Pia 77 / 30 GiugnoGatto Secondo 90 / 23 LuglioTosetto Ada 84 / 25 LuglioRamon Teresa 91 / 7 LuglioLanaro Caterina 96 / 17 AgostoCarta Teresa 90 / 31 AgostoDalla Valle Gabriella 75 / 15 Sett.Pozzer Adelina 92 / 3 OttobrePellegrin Adriana 72 / 21 OttobreMarcante Rosita 85 / 26 OttobreNegrin Giovanni 93 / 1 NovembreGiacomello Francesco 91 / 2 NovembreVicario Assunta 92 / 9 Novembre

Boesso Egidio 87 / 14 Nov.Barbiero Giustina 94 / 16 Nov.Pinton Bruno 78 / 17 Nov.Talli Giannetto 82 / 25 Nov.Dotto Vittorio 73 / 27 Nov.Rossini Francesco 86 / 28 Nov.Riato Fernando 79 / 3 DicembreGalante Erasmo 86 / 13 DicembreDotto Alice 87 / 14 DicembreSaterini Sonia 95 / 17 DicembreRizzi Dante 68 / 16 DicembrePiva Mario 83 / 25 Dicembre

• MONTICELLO CONTE OTTO

Volpato Agnese 93 / 13 GennaioFaccin Sergia 84 / 13 GennaioMosele Lucia 82 / 28 FebbraioArdi Leone 81 / 13 AprileGarbin Antonio 85 / 13 AprileStella Ada 88 / 26 AprileBolcato Iole 90 / 4 MaggioStivanin Imelda 85 / 11 GiugnoBerto Antonia 76 / 16 GiugnoLocatelli Maria 92 / 11 Sett.

• VIGARDOLO

Bressan Renato 81 / 10 GennaioSoffia Mario 78 / 17 GennaioLoro Floriano 76 / 18 FebbraioMoretto Angelo 86 / 21 AprileRigotto Beniamino 72 / 27 MaggioTrevisan Antonia 77 / 29 LuglioVerona Elisa 87 / 3 OttobreBarcaro Lidia 86 / 22 OttobreZordan Agnese 93 / 28 Dicembre

abbiamo salutato questi

Fratelli

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si sono uniti in Matrimonio

• CAVAZZALE

Baghin Stefano e Mastrotto Marta 14 MaggioMussolin Enrico e Casarotto Luisa 27 MaggioCricini Edoardo Pietro e Pozzan Alice 3 GiugnoVolpe Marco e Dule Tefta 10 SettembreCapretti Daniele e Peron Valentina 24 SettembreAugugliaro Giuseppe e Spitalieri Chiara 16 Dicembre

• MONTICELLO CONTE OTTO Saja Giovanni e Stivan Roberta 3 GiugnoDalla Valle Giulio e Andrighetto Assunta 1 LuglioZaupa Nicola e Cambieri Alida Maria 15 LuglioPriolo Antonio e Brescecanu Mihaela 9 SettembreCantele Marco e Traforetti Giulia 9 Dicembre

In questo 2018, allo stato attuale, è prevista la celebrazione di 9 matrimoni: cinque a Monticello e 4 a Cavazzale.

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Dal primo gennaio 1990 è entrata in vi-gore quella modalità del nuovo sistema di sostegno economico alla Chiesa ormai noto come otto per mille.

Eliminati i contributi diretti dello Stato, viene introdotta una forma di partecipa-zione determinata dalle libere scelte dei cittadini. Ogni anno, infatti l’otto per mille del gettito complessivo dell’Irpef è desti-nato a scopi sociali, religiosi e umanitari. Spetta proprio ai cittadini deciderne l’as-segnazione, scegliendo tra Stato, Chiesa Cattolica e altre confessioni religiose. An-nualmente durante l’assemblea generale della CEI, i vescovi determinano la suddi-visione dei fondi dell’otto per mille desti-nati alla Chiesa Cattolica per le tre finalità previste dalla legge: sostentamento del clero, esigenze di culto della popolazione, interventi caritativi in Italia e nei Paesi del Terzo Mondo. Vi segnaliamo il sito ht-tps://www.8xmille.it/ che può fornirvi tut-te le informazioni e la rendicontazione di come sono state utilizzare le risorse.

Chi paga i sacerdoti delle parrocchie?I sacerdoti percepiscono una remunera-zione per il servizio che svolgono all’inter-no delle Comunità diocesane. Il gestore dei fondi che mensilmente si preoccupa di remunerare i presbiteri è l’Istituto centra-le per il Sostentamento del Clero (ICSC).

Le somme che percepiscono i presbiteri ven-gono da diverse fonti, tra le quali i contributi dei fedeli attraverso l’elargizione di somme liberali (deducibili nella dichiarazione dei redditi), una parte che deriva dalle somme dell’8 per mille, una parte dalle parrocchie e una parte dalle risorse provenienti dalla gestione dei patrimoni degli ex benefici parrocchiali, confluiti e gestiti dagli Istituti diocesani per il Sostentamento del Clero a partire dal 1985. È un sistema complesso ma che garantisce un’equa distribuzione delle risorse a tutti i sacerdoti. La remunerazione è stabilita in base a vari criteri (anzianità, ruolo) e il sistema pre-vede un minimo (circa 980 euro mensili lordi) e un tetto massimo (circa 1.860 euro mensili lordi) sui quali vengono detratti i contributi pensionistici al Fondo clero istituito presso l’INPS e le imposte Irpef e addizionali. Si segnala che chi percepisce uno stipendio di altra natura (per esempio dal Ministero dell’Istruzioni in quanto in-segnante) percepisce dall’Istituto sosten-tamento del Clero solo quella quota che gli manca per raggiungere il tetto stabili-to. Se lo supera dovrà versare all’ICSC la somma eccedente.La pensione del fondo Clero istituita pres-so l’Inps viene corrisposta a partire dal 65°anno di età.

Un piccolo gesto,una grande

Missione

Anche quest’anno hai la possibilità di destinare l’8xmille alla Chiesa cat-tolica. È un piccolo gesto d’amore, semplice come una firma che puoi mette-re nell’apposito spazio

Comunità Insieme • Periodico di informazione religiosa dell’Unità Pastorale “Monticello Conte Otto | Cavazzale | Vigardolo.Registrazione presso il Tribunale di Vicenza del 01-02-1988, nr. 579Redazione: Casa Canonica, Via Roma 60, Monticello Conte Otto,Direttore Responsabile: Don Giacomo Viali

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La Domenica delle Palme, si celebra nelle Diocesi la 33ª GMG, sul tema “Non temere, Ma-ria, perché hai trovato grazia presso Dio”. Nel 2019 la giornata vedrà il ritrovarsi di tutti i Giovani del mon-do a Panamà attorno a papa Francesco.Riportiamo un breve riassunto:

Non temere!L’apparizione dell’angelo e le parole: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te», provocano un turbamento in Maria, sorpresa da questa rivelazione della sua identità,della sua vocazione, a lei ancora sconosciute; ma l’angelo, leggendo nel profondo del suo cuore, la rassicura. Dio legge nel nostro intimo poiché conosce bene le sfide che dobbiamo affrontare nel-la vita, davanti alle scelte fondamentali da cui dipende ciò che saremo e faremo. È il “brivido” delle decisioni sul futuro, sulla vita, sulla vocazione. In tali occasioni è ne-cessario il discernimento che consente di mettere ordine nei nostri pensieri e senti-menti, per agire in modo giusto e pruden-te.

Maria!Il primo motivo per non temere è proprio il fatto che Dio ci chiama per nome…Nell’opera della creazione, Egli chiama all’esistenza ogni creatura col suo nome. Dietro il nome c’è un’identità, ciò che è unico in ogni cosa, in ogni persona, quell’intima essenza che solo Dio conosce fino in fondo… Chiamando per nome una persona, Dio le rivela la sua vocazione, il suo progetto di santità e di bene, attra-verso il quale quella persona diventerà un dono per gli altri. Personale e unica, que-sta chiamata richiede il coraggio di svin-colarci dalla pressione omologante dei luoghi comuni, perché la nostra vita sia un dono irrepetibile per Dio, per la Chiesa e per gli altri.

Hai trovato grazia presso Dio Maria non deve temere è perché ha tro-vato grazia presso Dio. La parola “grazia” ci parla di amore gratuito, non dovuto. E’ incoraggiante sapere che non dobbiamo meritare la vicinanza e l’aiuto di Dio pre-sentando in anticipo un “curriculum d’ec-

I 3 nodi dei giovani1 Scandali e coerenzaAlla luce degli scandali emersi negli ultimi anni ci chiediamo che posto ha la coerenza nelle priorità della chiesa.

2 Fiducia e rigiditàIl cambiamento che noi giovani pro-viamo a portare, crea paura ad una chiesa che si regge su rigide strutture. Noi giovani non abbiamo risposte, ma chiediamo fiducia e la possibilità di sbagliare per poter contribuire alla crescita della chiesa.

3 Adulti significativiLe nostre comunità sono ricche di adulti che hanno incontrato o cercano Gesù nella loro vita. Chiediamo che essi sappiano spendere del tempo nella relazione con noi, così da diven-tare vere guide per le nostre scelte di vita.

I giovani con Mariaverso ilSinodo e la GMG

cellenza”. L’angelo dice a Maria che ha già trovato grazia presso Dio. L’aver “trovato grazia ai suoi occhi” significa che il Creato-re scorge una bellezza unica nel nostro es-sere e ha un disegno magnifico per la nostra esistenza. Questa consapevolezza non risolve certamente tutti i problemi o non toglie le incertezze della vita, ma ha la forza di trasformarla nel profondo. Il messaggio si conclude così: Carissimi giovani, il Signore, la Chiesa, il mondo, aspettano anche la vostra risposta alla chiamata unica che ognuno ha in questa vita! Mentre si avvicina la GMG di Panamá, vi invito a prepararvi a questo nostro ap-puntamento con la gioia e l’entusiasmo di chi vuol essere partecipe di una grande avventura. La GMG è per i coraggiosi! Non per giovani che cercano solo la comodità e che si tirano indietro davanti alle difficol-tà. Accettate la sfida?”

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Lasciata la macchina a fianco di “Casa Serena” mi incam-mino lungo il viale che porta a Villa Maria. Anche le Suore che vivono in questa casa hanno richiesto un incontro ed una

benedizione. Man mano che mi av-vicino alla porti-neria ricordo i volti delle Dorotee, chiamarle ogni volte con il loro nome completo “ Suore Maestre di S. Dorotea, Figlie dei Sacri Cuori”,

sarebbe troppo formale e poco familiare, che ho conosciuto prima all’Asilo di Vil-lanova, poi a S. Bonifacio, in Seminario, nelle lontane corsie degli Ospedali, nei vari gruppi di Azione Cattolica e nell’infer-meria della Casa Madre a Vicenza quando animavamo con la Comunità del Mandor-lo la S. Messa in orario più che mattinie-ro. Lancio un sincero “Lode ai Sacri Cuori “, “Sempre” risponde gioiosa la suora che fa servizio in portineria. Arriva la Superiora che accompagnandomi al luogo dell’in-contro mi racconta di quando la casa era luogo di soggiorno per la Famiglia Rossi; scorgo il ritratto dell’ultima Signora della Villa. In effetti gli alti soffitti, la luce che filtra dalle vetrate lasciano intuire lontani estati, tranquille letture. Arriviamo nel sa-lone delle attività comunitarie quotidiane che pian piano si riempie di Suore: i molti anni di servizio nei luoghi dove ognuna ha operato hanno lasciato il segno che appa-re nella lentezza dei passi, nell’inarcarsi delle posture. Ciò che non è venuto meno è la gioia della preghiera nell’affetto che circonda i ricordi che man mano affiorano

dal cuore di tutte loro. Dopo la benedi-zione ci salutiamo nell’affidarci reciproco allo sguardo fraterno di Gesù ed a quello materno di Maria. Mi vengono in mente queste parole di papa Francesco: “La vita consacrata nasce e rinasce dall’incon-tro con Gesù così com’è: povero, casto e obbediente. C’è un doppio binario su cui viaggia: da una parte l’iniziativa d’amore di Dio, da cui tutto parte e a cui dobbiamo sempre tornare; dall’altra la nostra rispo-sta, che è di vero amore quando è senza se e senza ma, quando imita Gesù povero, casto e obbediente. Così, mentre la vita del mondo cerca di accaparrare, la vita consacrata lascia le ricchezze che passano per abbracciare Colui che resta. La vita del mondo insegue i piaceri e le voglie dell’io, la vita consacrata libera l’affetto da ogni possesso per amare pienamente Dio e gli altri. La vita del mondo s’impunta per fare ciò che vuole, la vita consacrata sceglie l’obbedienza umile come libertà più gran-de. E mentre la vita del mondo lascia pre-sto vuote le mani e il cuore, la vita secondo Gesù riempie di pace fino alla fine, come nel Vangelo, dove gli anziani arrivano felici al tramonto della vita, con il Signore tra le mani e la gioia nel cuore.” d. Giovanni

Camminareinsieme colpasso delleSuore di Villa Maria Sono Maria Costa e nell’avvicinarsi della

S. Pasqua mi ritorna forte alla mente e al cuore una Pasqua di venticinque anni fa, quando un viaggio mi portò in Argentina, in visita ad una comunità missionaria della Pia Società S. Gaetano a Bancalari (perife-ria di Buenos Aires).Quali erano le attività di questa comunità? I padri missionari curavano la formazione scolastica di bambini, ragazzi e giovani, dalla scuola materna fino alle superiori. Davano a questi giovani cibo, cultura e professionalità in modo da migliorare le loro deplorevoli condizioni di vita e offrire loro un futuro migliore.Al mio ritorno in Italia mi sono posta la do-manda su cosa potevo fare io per aiutare i missionari. La risposta è stata quel-la di formare un gruppo missionario assieme ad alcune amiche e ad altre signore disponibili. Quel gruppo, dopo venticinque anni, continua ancora la sua fer-vente attività. Ci ritroviamo ogni martedì dalle 14 alle 18 e confezio-niamo abiti per bambini e adulti, copertine e altri generi di abbiglia-mento. Nel limite delle nostre pos-sibilità, aiutiamo anche economi-camente alcune comunità di suore Comboniane che svolgono la loro

attività nella foresta amazzonica e in altre zone dell’America Latina.Durante questi incontri, oltre al fatto di stare insieme in compagnia, cosa che ci gratifica molto, preghiamo per il Papa, per la Chiesa tutta e per la pace nelle nostre famiglie e nel mondo intero.Tutto il gruppo missionario coglie quest’occasione per porgere a tutta l’Unità Pastorale i più sinceri auguri di una serena e felice S. Pasqua

Maria Costa e il Gruppo Missionario

Gruppo Missionario di

Monticello:25 anni di

Solidarietà Villa Maria

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La carità è certamente uno degli aspetti fondamentali della vita della Chiesa. Que-sto fin dalle sue origini, come ci testimo-niano le parole di Paolo nella prima lettera ai cristiani di Corinto. Attenzione che atte-sta chiaramente la premura dell’apostolo delle genti verso la “Chiesa madre” ovvero la comunità di Gerusalemme. Di fatto il testo citato ci parla della prima e della più antica colletta di carità della Chiesa. Qual-cuno potrebbe obiettare che è una carità un po’ ridotta perché rivolta “ad intra” cioè all’interno della vita stessa della Chiesa. In realtà non dobbiamo mai dimenticare che le comunità cristiane, per il semplice fatto di essere collocate in situazioni geogra-fiche e politiche diverse non vivono alla

stessa maniera e il rendersi solidali con chi ha meno di noi è sempre molto importan-te. La solidarietà espressa da Paolo e dalle sue comunità verso la Chiesa madre di Gerusalemme è diventata nel tempo tra-dizione. Nel vasto scenario di domeniche dedicate all’una o all’altra iniziativa la “colletta per la Terra Santa” si colloca da moltissimo tempo in uno dei giorni più intensi dell’an-no liturgico: il venerdì santo.In questo giorno nel quale contempliamo la passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo la Chiesa ci invita ad esprimere la nostra solidarietà alle “pietre vive” della Terra del Santo.

Forse non ci potrebbe essere collocazione migliore se pensiamo alle tante croci che le comunità cristiane della Terra Santa vi-vono quotidianamente se non altro per la loro condizione di minoranza spesso schiacciata dal peso non solo quantitativo ma anche politico e culturale dell’Islam, da una parte, e dall’Ebraismo dall’altra. È necessario rinvigorire questa tradizione della Chiesa dando il giusto risalto alla rac-colta che non è una delle tante che spes-so vanno ad intasare le nostre liturgie. La colletta del venerdì santo è occasione per esprimere attenzione e solidarietà verso quella che resta comunque la nostra Chie-sa madre, perché da Gerusalemme parte l’annuncio evangelico tramite gli apostoli.Questo rinvigorimento della sensibilità passa anche attraverso la creazione di mo-menti di formazione e di conoscenza dei problemi dei cristiani della Terra Santa, credenti che negli ultimi anni, sopratutto durante la seconda “Intifada”, la “guerra delle pietre” che ha visto come teatro i Ter-ritori Occupati della Palestina, non hanno sentito molto vicino quell’Occidente che in

alcune occasioni professa le proprie radici cristiane per poi dimenticarsene presto quando c’è invece bisogno di aiuti concreti verso quelle Chiese. Probabilmente il primo atto di carità, alla fine, lo facciamo verso noi stessi nel-la maniera in cui ci informiamo di quanto succede nelle parrocchie di quella terra. Non possiamo pensare che tutti i cristiani stiano bene solo per il semplice fatto che noi stiamo bene! Impariamo a scrollarci di dosso quell’indifferenza che pesa come una cappa di piombo sulla nostra vita e an-che sulla nostra storia. Impariamo a capire come vengono gestite le risorse che ven-gono impiegate, soprattutto attraverso l’impegno dei Francescani, di Istituti reli-giosi come i Salesiani o le Suore Dorotee ed Elisabettine, tanto per fare nomi che conosciamo. Soprattutto impariamo a dire: “mi interessa”. È il primo fondamen-tale passo per diventare solidali con i cri-stiani della Terra del Santo.

La collettaper laTerra Santa

1 Riguardo poi alla colletta in favore dei santi, fate anche voi come ho ordinato alle Chiese della Galazia. 2Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi metta da parte ciò che è riuscito a risparmiare, perché le collette non si facciano quando verrò. 3Quando arriverò, quelli che avrete scelto li manderò io con una mia lettera per portare il dono della vostra generosità a Gerusalemme. 4E se converrà che vada anch’io, essi verranno con me. (1Cor 16,1-4)

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Carissimi amici dell’Unità Pastorale di Monticello Conte Otto. A tutti voi giunga il mio caro saluto dal Guatemala, dalla gente del Guatemala e

dalla mia comu-nità. E soprattutto che vi giunga il ricor-do affettuoso dei bambini e giovani da voi tanto ama-ti. 36 anni di mis-sione sono proprio tanti: è motivo di speranza con-statare i cambi, la crescita, lo svi-luppo e la presa di coscienza di tanta gioventù, che in mezzo a una so-cietà alienante e che esclude,

sono riusciti ad andare avanti con speran-za. Per i poveri le possibilità sono sempre molto limitate, controllate e sofferte. È difficile e triste lavorare quando altri si approfittano della fatica del tuo lavoro. Per questo ogni giorno c’è chi bussa alla porta: per un pezzo di pane - per una me-dicina – per una bimba/o ammalato - per un ragazzo/a che non può continuare a studiare ecc.… Sono tante le emergenze e gli imprevisti dove non ci si può fermare a pensare: che cosa faccio? Bisogna agire con la forza dell’amore. L’amore, la forza e la speranza che voi ci date con la vostra risposta solidale, co-stante e affettuosa. È qui che vanno le offerte che riceviamo. In più abbiamo il grande progetto della “Guardería Naza-ret” che riceve ogni giorno più di duecen-to bambine/i piccoli, da recuperare dalla

denutrizione e da preparare ad affrontare la vita attraverso programmi di educazio-ne a tutto tondo – non è facile e le spese sono tante. Grazie di cuore ad ognuno di Voi, ai Parroci che vi accompagnano nel cammino della fede e nella crescita spirituale. Auguro a tutti un buon proseguimento nel cammino quaresimale, che possa trasfor-mare la nostra vita nella vita di Cristo. È l’incontro vero con Lui che ci apre al mondo per cambiare le ombre della morte con la forza dell’amore, della fratellanza e della solidarietà. Il Regno di Dio è giusti-zia, pace e vita. Buona Pasqua di cuore. Che il Buon Dio ci conceda di passare dalla morte alla vita, la vita abbondante che lo stesso Gesù ci ha promesso.Con tanto affetto.

Suor Fausta e tutta la comunità.

Dal Gautemalaun augurio diSuor Fausta

Il 22 febbraio è quel giorno un po’ speciale in cui ogni scout sorride, in qualsiasi parte del mondo egli si trovi, perché la data se-gnata sul calendario è quella del Thinking Day.Detto così sembra una banalità... ma allo-ra cos’è che fa alzare gli occhi al cielo a tut-te quelle persone che con un fazzolettone al collo profumano di avventura?Il Thinking Day, in Italia chiamato anche Giornata del Pensiero, è il compleanno di Baden Powell, fondatore dello Scautismo, e di sua moglie Olave, la Capo della branca femminile dello Scauti-smo, il Guidismo.Nella Giornata del Pen-siero non si festeggiano unicamente due comple-anni, bensì un modo di ve-dere il mondo, di porsi nei confronti degli altri e di affrontare il proprio cam-mino di crescita… ecco perché il ridurre uno scout ai comunissimi cliché che lo vedono impegnato ad aiutare gli anziani ad at-traversare la strada o, nel caso di una guida, a vendere biscotti e tor-te, è più che mai scorretto.Il Thinking Day non ricorda soltanto quan-to sia importante la fratellanza mondiale che lega gli scout, ma fa riflettere su quali valori possiamo sviluppare durante la cre-scita, portandoli dentro nel corso della no-stra vita. Si tratta di valori complessi perché non comprendono semplicemente un modo di comportarsi, ma un modo di essere.Il mondo al giorno d’oggi è un caotico formicaio di persone che hanno ceduto

all’egoismo: gli uomini si concentrano per avere un risultato mediocre con il minimo sforzo, per avere ogni comodità sempre a portata di mano in modo da non aver bisogno d’essere pronti perché ci si sente già pronti per tut-to. E gli altri? Non c’è tempo, non c’è voglia, non c’è un compenso.Se quando abbiamo davanti un ostacolo,

per quanto imponente esso sia, non facciamo tutto il possibile per af-frontarlo del nostro me-glio, non siamo scout.Se davanti ai cambia-menti improvvisi della vita o davanti ad un’oc-casione irripetibile non siamo pronti ad accet-tare quello che verrà, non siamo scout.E se dinnanzi a chiun-que sia con le mani pro-tese in alto in cerca di

un aiuto, non ascoltiamo la sua voce per servire senza alcuna pretesa, non siamo scout.È qui che sta l’essenza del Thinking Day: ci ricorda che non è sufficiente mettere un fazzolettone al collo per renderci migliori. Non basta ‘fare’ lo scout, bisogna ‘essere’ scout.Non è la pretesa di vincere, non è l’inco-scienza di sottovalutare i problemi e non è uno spreco di energie per gli altri. È la con-sapevolezza di fare del proprio meglio per essere sempre pronti a servire.

Scout:un modo di

vedere ilMondo

“fare del proprio meglio per essere pronti a servire”

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NOI AssociazioneNOI è la prima persona plurale, un prono-me che ci riguarda: uniti in associazione abbiamo scelto di essere insieme… met-tendoci in gioco per coltivare la profonda passione civile, culturale e sociale che ci accomuna.

Sostieni i Circoli NOI della nostra Unità Pastorale. Nella tua dichiarazione dei redditi o nel modello CU scegli di dare il tuo 5 x mille inserendo il codice fiscale del circolo che vuoi aiutare.

Domenica 11 Marzo, quarta di Quaresi-ma, è stata una giornata particolare per la nostra Unità Pastorale. Infatti, per la prima volta, abbiamo celebrato il Sacra-mento della Confermazione nella chiesa cattedrale di Vicenza, luogo che esprime la comunione con tutta la Chiesa locale e con il Vescovo Beniamino che ha presie-duta la celebrazione. La scelta di celebrare in cattedrale è nata, prima di tutto, da motivi logistici. Sono stati infatti 94 i ragazzi di seconda e terza media di tutte e tre le Parrocchie che hanno ricevuto la Cresima e quindi era impossibile pensare di vivere questa celebrazione fosse anche nella chiesa più grande, ovvero quella di Cavaz-zale. È stata un’esperienza nuova per tutti, parroci compresi, che al di là del disagio dello spostamento e del maltempo si è rivelata estremamente positiva e ricca. Già il semplice colpo d’occhio sulla navata piena di persone con i ragazzi vestiti tutti uguali assie-me ai loro genitori, alle madrine e ai padrini, dava un senso di solennità e di gioia. A rendere ancora più solenne la litur-gia l’animazione curata dal coro nel quale erano presenti elementi di tutte e tre le Parrocchie. A loro va un grazie di cuore per il prezioso servizio che hanno svolto così come un grazie va alle cate-chiste e ai catechisti che hanno seguito i ragazzi nel loro percorso di preparazione e hanno curato i segni e le preghiere della liturgia. Il Vescovo nella sua omelia ha lasciato ai ragazzi tre impegni: • il sentirsi parte della comunità, • il cercare una guida spirituale che li accompagni nel cammino di fede

• la costanza nella preghiera come incon-tro personale con Dio. Naturalmente non finisce tutto qui… La Cresima è una tappa fondamentale, ma sempre una tappa, nel cammino di fede dei ragazzi. Per loro nell’im-mediato futuro ci saranno altre pro-poste di incontro, di formazione e anche di servizio all’interno della

nostra Unità Pastorale che piano piano sta prendendo forma. Ciò che è importante è anche il desiderio e lo sforzo dei ragazzi e delle loro famiglie a camminare insieme nella comunità per crescere ogni giorno di più nella cono-scenza del Signore.

Cresima: la primavolta in

Cattedrale

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Queste le date del Gr.Est. Organizzato a Cavazzale dal NOI Kavaz2.0 che si svolgeranno presso le strutture della parrocchia:

• dall’11 giugno al 28 luglio• dal 24 agosto al 7 settembre

Modalità di iscrizioni e orari verranno pubblicati al più presto.

Il tempo estivo non si pone in discon-tinuità con il resto dell’anno: sarebbe

una fuga, una parentesi. Dalla cura dei bambini e dei ragazzi nei Gr. Est. e nei campi-scuola parroc-chiali, alle svariate forme di volontariato, dagli esami da sostenere alle espe-rienze di “vacanza” con

amici e/o in famiglia, la quotidianità di questo tempo continua a essere l’invito a seguirlo ed a testimoniarlo che Gesù rivolge ad ognuno di noi. In molti casi la domanda:” Cosa fai que-sta estate?” rimane soffocata in gola;

ormai, come per tante altre cose, c’è una pro-fonda disparità: pochi sono sempre in vacanza, mentre molti non sanno nemmeno cos’è una giornata di riposo o di vacanza.

Le attività che le Comunità Parrocchiali propongono per il periodo estivo sono lì a ricordarci innanzitutto che i nostri ambienti non seguono il calendario scolastico e non chiudono con la scuola, anzi aprono e si allargano sempre più perché tenuti insieme dalla comune esperienza dell’Amore di Dio che si declina nelle nostre quotidianità, anche quelle più assolate ed afose.Come Comunità siamo spronati, o me-glio “sfidati”, a trovare, anche nel perio-do estivo, tempo, spazio e fantasia, non solo per i Bambini e i Ragazzi, e quindi per le Famiglie, perché per la crescita integrale di un piccolo, tutti i grandi sono impegnati, per i Giovani, nella scelta di accogliere a fondamento della propria vita Gesù ed il Vangelo che Lui è e che Lui dona, e per gli Anziani per aiutarli a riscoprire la eterna giovinezza della Fede.Alla domanda “Cosa fai questa estate?” potremmo allora rispondere:” Mi riposo dando gratuitamente una mano alla mia Comunità Parrocchiale per vivere la mia vacanza al servizio degli altri”.

Ci annoieremo di meno, ci stancheremo un po’, ma ci abbronzeremo al sole della carità, usando la crema dell’umiltà e del servizio, che rende belli e simpatici.

Allora… buona estate!

Ecco le proposte dei Campi-Scuola estivi presso le strutture di Piasea, con le iscrizioni che si svolgeranno sabato 07 aprile dalle 15.00 alle 17.00 presso il Centro parrocchiale di Monticello, in via Roma.

1° turno > dalla III alla V Elementare > 08 / 15 luglio2° turno > dalla I alla II Media > 15 / 22 luglio3° turno > dalla III Media alla I Super. > 22 / 29 luglio

Estate:tempo danon sprecare

E… state insieme.E… state gioiosi.E… state felici.E… state attenti.E… state freschi.E… state in missione.E… state buoni, se potete!

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“Il Cristo è risuscitato dai morti, levatevi su anche voi. Il Cristo che dormiva s’è ridesta-to. Il Cristo esce dal sepolcro, svincolatevi dalle catene del peccato. S’aprono le porte dell’inferno, la morte è sconfitta, l’uomo vecchio è deposto e il nuovo, finalmente, è liberato; siete diventati in Cristo creature nuove: rinnovatevi”. L’augurio s. Gregorio di Nazianzo ci aiuti a riflettere sul Triduo Pasquale.

Giovedì santo La S. Messa “Crismale”In Cattedrale Vescovo e Presbiteri concele-brano l’Eucaristia in cui sono benedetti l’o-lio dei Catecumeni, per il Battesimo, l’olio del Crisma, per il Battesimo, la Cresima, e l’Ordinazione dei Presbiteri, l’olio per l’Un-zione degli Infermi. E’ rinnovato l’impegno a servire Cristo e la Chiesa.

La S. Messa “in coena Domini” Prima di istituire il Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, Cristo lavò i piedi ai Discepoli per essere esempio di servi-zio e di umiltà e legò inseparabilmente il mistero eucaristico al servizio dell’amore. Accogliendone l’esempio chi presiede lava i piedi a dodici persone indicando la ferma decisione della Comunità a mettersi al ser-vizio dell’Umanità. L’ Assemblea è invitata a ricevere Gesù nell’ Eucaristia ed a testi-moniarLo lungo le strade del mondo.

La celebrazione si conclude con una proces-sione in cui l’Eucaristia è riposta su un altare per momenti di adorazione e di preghiera.Gli altari sono privati di tovaglie, e di can-delabri, le croci coperte, i fiori riposti. Si sta per entrare nel grande spaesamento del Venerdì Santo, nella notte dove anche Gesù giace nel nulla della morte.

Venerdì santo

La Via CrucisCi si ritrova in preghiera per ripercorrere gli ultimi istanti della vita di Gesù.La Solenne Azione liturgica nella Passione del SignoreLa celebrazione, articolata in tre momenti: Liturgia della Parola, Adorazione della Cro-ce, Comunione eucaristica, inizia in modo brusco per sottolineare il disagio che viene nel prendere coscienza, oggi in modo più profondo e partecipe, della morte di Gesù. Nel silenzio il presbitero entra e si prostra a terra in preghiera e l’Assemblea si raccoglie nel silenzio. La Liturgia della Parola vede la proclamazione della Passione di Gesù secondo Giovanni, l’omelia, e l’articolata “preghiera universale”. Segue l’ostensione della Croce colle paro-le:” Ecco il legno della Croce a cui fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo”. La Croce svelata è proposta al bacio ed all’adorazio-ne dei fedeli.Si giunge alla Comunione dei fedeli. L’ Eu-caristia è portata sull’altare dal luogo dove era stata risposta ed i Fedeli si comunicano. L’Assembla si scioglie senza le consuete for-mule di congedo.

Sabato SantoUn giorno particolare. La chiesa e gli altari

“Il Cristo è risuscitato dai morti, levatevi su anche voi”

sono spogli di ogni abituale ornamento, il ta-bernacolo è vuoto. Non vi è alcuna celebrazio-ne. Giornata di deserto, di silenzio.Solenne Veglia nella notte della Resurrezione del SignoreLa Comunità è raccolta attorno ad un grande fuoco davanti alla Chiesa, immersa nel buio, Vicino è il cero pasquale spento. Benedetto il fuoco si preleva un tizzone con cui è acceso il cero pasquale che, segno del Risorto che squarcia e vince le tenebre del peccato e della morte, entra processionalmente in Chiesa. Si canta il preconio, l’annuncio della Pasqua.La serie di letture tratte dall’ Antico e dal Nuo-vo Testamento che narrano la storia della sal-vezza dal momento della Creazione a quello della Redenzione aiuta i Fedeli a riscoprire, per vivere con maggiore intensità, il grande dono della Salvezza.Preceduto dal prorompere gioioso dell’Alleluja è proclamato il Vangelo; cui segue l’omelia.Inizia la Liturgia Battesimale: dopo l’invoca-zione dei Santi, c’è la preghiera di benedizione sull’acqua ed il cero acceso è immerso nell’ac-qua del fonte, segno visivo e concreto del di-scendere fecondo dello Spirito nella nostra storia. Rinnovate le promesse battesimali l’As-semblea è aspersa con l’acqua appena bene-detta. Segue la Liturgia eucaristica nel modo consueto.Al congedo e per tutto il giorno di Pasqua si usa la formula: “Andate e portate a tutti la gio-ia del Signore Risorto, alleluja, alleluja”.

Domenica nella Pasqua di Resurrezione “ecco l’invito che rivolgo a tutti: accogliamo la grazia della Risurrezione di Cristo! Lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamo-ci amare da Gesù, lasciamo che la potenza

del suo amore trasformi anche la nostra vita; e diventiamo strumenti di tale misericordia, canali attraverso cui Dio possa irrigare la terra, custodire tutto il creato e far fiorire la giustizia e la pace.E così domandiamo a Gesù risorto, che trasfor-ma la morte in vita, di mutare l’odio in amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace. Sì, Cristo è la nostra pace e attraverso di Lui im-ploriamo pace per il mondo intero. (papa Fran-cesco, Pasqua 2013)

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0444 297452327 052 4488

[email protected]

Contatti

Il cielo improvvisanerissima coltre nasconde

quando quell’Uomo,fissato coi chiodi

alla croce,il capo abbassa e si spegne.

Il velo del Tempiosi squarcia, sussulta la terra,

s’apron le tombe.“Son certo,

sì, questi era il figlio di Dio !”

Così il centurione,che assiste al supplizio,

grida convinto.E tutta la gente

lo guarda,comprende… ed il petto si batte.

Perché tanto scempiosul corpo d’un uomo innocente

s’è consumato?“Scordàti i prodigi,

la morteabbiamo invocato sul Giusto!”

Le donne, sull’ortoportando profumi ed aromi

come s’usava,vedon la pietra

rimossa;e l’Angelo dice: “E’ Risorto!

Portate l’annunciodi gioia; lasciate i timori.

Vinta è la morteed è cancellato

il maledal mondo, che Amore ha redento.”

Andrea Muraro | 2004

Si,Cristo èrisorto !

Orari S. Messe feriali

• LunedìVigardolo 8.30 Cavazzale 18.30

• MartedìCavazzale 8.30 Monticello 18.30

• MercoledìCavazzale 8.30 Vigardolo 18.30

• GiovedìVigardolo 8.30 Cavazzale 18.30

• VenerdìCavazzale 8.30 Monticello 18.30

• SabatoCavazzale 8.30 Lodie confessioni fino alle ore 10.00

Orari S. Messe festive

• SabatoCavazzale 18.00Monticello e Vigardolo 19.00

• DomenicaCavazzale 8.30Monticello 9.00Vigardolo 10.30Cavazzale 10.30Monticello 11.00.... e alla sera...Cavazzale 18.30

• Domenica delle PalmeS. Messe con il consueto orario festivo Benedizione solenne dell’ulivo nelle S. Messe delle ore 10.30 a Vigardolo e a Cavazzale (la benedizione verrà fatta in piazza Trieste) e alle ore 11.00 a MonticelloPomeriggio: adorazione dalle 15.00 alle 18.00 a Vigardolo e chiusura con il vespro solenne.

TRIDUO PASQUALE• Giovedì santo: S. Messa in Coena Domini con lavanda dei piedi:ore 16.00 Cavazzale e Monticello ore 20.00 Vigardolo e Cavazzale

• Venerdì santoore 15.00 via crucis a Cavazzale ore 20.00 solenne azione liturgica della Passione del Signore a Monticello e Vigardolo

• Sabato Santo: Veglia Pasquale con questi orari:ore 21.00 Vigardoloore 21.30 Monticelloore 22.00 Cavazzale

• Pasqua di risurrezioneS. Messe con il consueto orario festivo.

• Lunedì dell’Angelo S. Messe con il seguente orarioore 9.00 Monticelloore 10.30 Cavazzale e Vigardolo

CONFESSIONI• Martedì 27 Marzo: alle ore 20.30 in chiesa a Vigardolo liturgia penitenziale e confessioni. Ci saranno a disposizione più sacerdoti.

• Sabato 31 Marzo: • Cavazzale, dalle 9.00 alle 12.00 dalle 15.00 alle 18.00• Monticello, dalle 9.00 alle 12.00 dalle 15.00 alle 18.00• Vigardolo, dalle 9.00 alle 12.00 dalle 15.00 alle 18.00

Pasqua2018

ORARI DELLE CELEBRAZIONI