Autarca - Centro per uno sviluppo ecologico è frutto di un cammino di ricerca: ricerca di uno stile di vita più sostenibile e di una vita più autentica, in armonia con le aspirazioni individuali e con tutti gli esseri viventi. Il progetto Autarca è basato sulla filosofia del-la matricultura1 e abbraccia le scienze olisti-che dell’ecologia profonda2, dell’economia di sussistenza matriarcale3, della rivitalizzazione integrale del paesaggio4 e della permacultura applicata5.La Permacultura, come scienza olistica e in-tegrale, che abbraccia ogni settore della vita e si pone come ponte tra uomo e natura con l’intento di creare sistemi stabili e sostenibili, è la cornice all’interno della quale nasce e si articola il progetto.

Passeggiando per Autarca…

Il consenso: la chiave di volta per comunicare e assicurare l’armonia tra tutti gli esseri viventiIl Progetto integra nei concetti cardine della Permacultura (cura della terra, cura delle per-sone, condivisione delle risorse) il concetto di consenso, che viene praticato tra le persone come strumento indispensabile per costruire una convivenza pacifica. Il consenso viene ricercato e rispettato non solo tra gli esseri umani, ma anche nei confronti di tutti gli es-seri viventi, inclusi gli Elementi.Quali sono le esigenze e necessità di mia so-rella, di mio fratello, degli alberi, degli anima-li, dell’acqua, dell’aria, della terra, del fuoco, dell’energia vitale? Siamo davvero capaci di metterci in ascolto?Ascoltare la vita attorno a noi permette di renderci consapevoli di quale sia la vera rete che sostiene la nostra esistenza e che ci offre una reale sicurezza: è una rete dove non esiste gerarchia e non c’è crescita esponenziale. In questa ottica non esistono nemici e concor-renza: ciascun essere vivente svolge un ruolo e apporta un contributo. Non ci sono parassi-ti, non esistono erbacce: la loro presenza piut-tosto ci è di aiuto perché ci parla dello stato di salute dell’ambiente.

Assumere le proprie responsabilità: il grido di aiuto di Madre TerraLa visione che passo dopo passo si concretiz-za nello sviluppo del progetto Autarca vuole reintegrare l’essere umano nella Natura. L’uo-mo e la donna devono abbandonare la posi-zione di sfruttatori e dominatori dell’ambiente e delle risorse. La Natura non è un supermer-cato e una discarica, ma è la Madre Terra di cui l’essere umano fa parte: noi, come esseri coscienti, dobbiamo assumerci le nostre re-sponsabilità nei suoi confronti. Dobbiamo metterci in ascolto della voce della Natura - oramai un grido di aiuto - e renderci attivi in prima persona per contribuire al ripristino e alla reintegrazione della Natura nelle nostre vite. La Natura entra così nuovamente a far parte del nostro quotidiano, recuperando la sua dimensione sacra. Parte di questa visione si richiama allo spirito dell’ecologia profonda e dell’agricoltura biodinamica6, che vengono praticate e integrate nei lavori e nelle attività di ogni giorno del progetto Autarca.

Pace tra le generazioni, i sessi e le età della vitaLa vita in questo sistema armonioso pulsa secondo ritmi ciclici simbolicamente rappre-sentati nell’immagine di un labirinto. Non il tradizionale labirinto frutto del pensiero pa-triarcale, in cui è insita l’idea dello smarrimen-to e della sfida, che solo un eletto può vince-re: piuttosto la stessa icona, così come è stata concepita in altre culture antiche7 di tipo ma-triarcale. Questo tipo di labirinto rappresenta il cammino della vita intesa come un percorso in cui si susseguono fasi e svolte, dove ciascu-na età possiede il proprio valore e il proprio ruolo: la prima grande svolta è la nascita che dà inizio alla vita e alla fase di apprendimento, di vita con la comunità (colore bianco). La se-conda svolta coincide con l’ingresso nella fase fertile, annunciata per esempio per le donne dalla comparsa delle mestruazioni, e contras-segnata dal desiderio di intraprendere attività, dall’impegno, dalla ricerca e realizzazione ap-passionata della propria visione (colore ros-so). La vecchiaia, con la maturità e la saggezza rag-giunte grazie a tante esperienze, rappresenta la terza svolta. È il tempo della quiete, della spiritualità, dell’insegnamento (colore nero), e si conclude con la morte, che non è la fine ma solamente la conclusione di un ciclo al termi-ne del quale esiste l’opzione di rientrarvi, par-tecipando ancora al grande fiume della Vita.

Ciclicità e ritmi della NaturaNell’immagine di questo labirinto è dunque forte l’idea della ciclicità, come caratteristica essenziale della Natura.Nel quotidiano del progetto Autarca il carat-tere ciclico e i ritmi della Natura vengono ri-spettati, seguendo il calendario lunare8, per la scelta dei periodi di semina e trapianto, della raccolta dei frutti ecc... . Come esseri viventi siamo parte della Terra che a sua volta vive e partecipa ai grandi cicli e forze del Cosmo: la onoriamo e festeggia-mo come essere vivente nei suoi ritmi mensili (legati alla luna) e annuali (legati al sole), con il susseguirsi delle stagioni.

Matricultura in pratica: gli ElementiI cicli della natura sono espressione in forme diverse dell’Energia Vitale. In essa possiamo distinguere gli Elementi che la caratterizza-no: Terra, Acqua, Fuoco e Aria; essi sono presenti e interagiscono in ogni realtà e pro-cesso. Nel progetto ciascun elemento è rico-noscibile nella sua essenza perché è integrato coscientemente nelle attività quotidiane.

aria

terra

fuoco

energia vitale

acqua

FuocoUno degli obbiettivi del progetto è la gradua-le riduzione dell’utilizzo di energia derivata dallo sfruttamento di fonti non rinnovabili e dell’utilizzo del denaro. Grazie a uno stile di vita sobrio si utilizza un quinto del denaro che necessita una famiglia media, e si pro-muove lo scambio di prodotti, la solidarietà e l’aiuto, con l’obiettivo di introdurre un siste-ma locale di economia (denaro locale)9. Ad oggi in Autarca riducendo l’usa e getta si è abbattuta del 90% la produzione di rifiuti (solo 1 kg di spazzatura al mese) e dell’85% l’utilizzo di fonti non rinnovabili rispetto alla media. Per raggiungere questo obiettivo, nel progetto sono state integrate soluzioni a bas-sa tecnologia.La casa è frutto di un progetto di ristruttura-zione bioclimatica, in cui il basso fabbisogno energetico è assicurato dalla corretta esposi-zione delle aperture vetrate, dall’integrazione di sistemi passivi (isolamento termico, muro di Trombe), dalla scelta di illuminazione con tecnologia LED, dalla presenza di un forno e di stufe a legna per il riscaldamento, dall’im-pianto solare termico per l’acqua calda.La cucina a gas è quasi completamente sosti-tuita dall’utilizzo del forno solare, con il qua-le si sforna il pane, si cucinano marmellate, biscotti, si sterilizzano i recipienti…

In cucina, integrato nell’arredo, un cassetto-ne isolato conserva il calore, ed è utile per terminare la cottura dei cibi e produrre lo yogurth. Il sole è la fonte energetica che viene sfrut-tata grazie all’effetto camino per l’aerazione del bagno super-compost. Lo stesso effetto camino viene sfruttato nell’essicatore, per seccare frutta e formaggi autoprodotti.La visione del progetto come sistema a bas-so fabbisogno di energia fossile, non si limita alla riduzione dei consumi ma comprende l’autoproduzione per raggiungere l’indipen-denza energetica.L’energia del Fuoco è racchiusa nel seme: in Autarca gran parte dei semi utilizzati vengo-no selezionati dal proprio raccolto. Il proget-to possi la certificazione Biologica e si oppo-ne alla tecnologia OGM. La forza trasformatrice del fuoco è valoriz-zata nello sfruttamento della pirolisi, per la cottura e per la produzione di carbone (bio-char10), da integrare nel terreno per miglio-rarne la struttura. Nella feste che celebrano la ciclicità dell’an-no, il fuoco è presente: la sua forza si espri-me nella danza, nel gioco, come momento di creatività, di espressione dell’energia e visio-ne individuali.

TerraPer la permacultura e l’agricoltura biodina-mica il suolo è uno dei pilastri di un sistema sostenibile. L’obbiettivo è garantire la salute e la fertilità del terreno utilizzando metodi e strumenti che ne stimolano l’autorigenera-zione.Lombricultura: una semplice vasca da bagno dove vengono gettati i residui della cucina si trasforma in un allevamento di lombrichi (mediamente il 65% della spazzatura di un nucleo familiare è compostabile). La decom-posizione del materiale organico per opera di questi organismi produce un ottimo terriccio e un fertilizzante liquido da integrare nelle coltivazioni.Bagno super-compost: nell’idea della perma-cultura è importante l’integrazione di tutti i prodotti del ciclo vitale, comprese le feci umane. Mescolate ad altro materiale organico (foglie secche, carbone, cenere…) si decom-pongono trasformandosi in terriccio nel giro di pochi mesi. Fertilizzanti: tutti gli animali sono benvenuti nel progetto. Capre, galline, anatre, pavoni e pesci sono una fonte di concime organico, che si cerca di trattenere e includere il più possibile nel terreno: per esempio il ricove-ro delle capre è collocato nella parte più alta della proprietà. Gli animali selvatici sono ac-colti come fonte di biodiversità, e esprimono la purezza e l’integrità della natura che si vo-gliono invitare nel processo di rigenerazione della natura.

Swales e pacciamatura: gli swales (avvalla-mento/collina) rappresentano un sistema per strutturare la superficie del terreno, per favorire la ritenzione dell’acqua e dei nutrien-ti, impedendone il dilavamento. A questo ob-biettivo concorre anche la pacciamatura (co-pertura vegetale), che impedisce una rapida evaporazione, e che con il tempo si decom-pone trasformandosi in terra.Bosco commestibile: il sistema bosco è un si-stema stabile, e naturalmente trae nutrimento e nutre a sua volta la terra. Il bosco non è solamente rappresentato da ciò che cresce in superficie ma include anche la vita del sot-tosuolo. L’idea del bosco commestibile sin-tetizza in sé una strategia di reforestazione e uno strumento per l’autosussistenza (prodot-ti e materie prime, attività produttive). Fanno parte del bosco commestibile specie autocto-ne e pioniere, con l’obbiettivo di assicurare biodiversità. La varietà di specie è la chiave di volta di un sistema in grado di prosperare e superare eventuali avversità (clima, parassiti, malattie, incendi, allagamenti…). Biochar: è il carbone prodotto per pirolisi della biomassa ricavata all’interno della pro-prietà (rami, gusci, foglie, paglia ecc.). Il bio-char nel progetto Autarca viene integrato nel terreno per migliorarne la struttura e la capa-cità di accumulare acqua. Attrezzi di lavoro: nel progetto non vengono utilizzate macchine agricole, e la preparazio-ne del terreno si limita a lavorazioni leggere e superficiali, eseguite con attrezzi le cui parti metalliche sono in lega di rame, per favorire la permanenza dell’umidità nel terreno11.

AcquaL’acqua è una delle risorse più preziose e per questo va gestita con grande attenzione, so-prattutto in climi caldi e con bassa piovosità. L’acqua è Vita: la sua presenza richiama vita e per questo è il primo elemento che bisogna assicurare all’interno di un ecosistema. Depuratrice: tutta l’acqua utilizzata in casa (cucina, docce, lavandini, lavatrice) viene convogliata e depurata in un sistema di dre-naggio. L’acqua scorre in una vasca riempita di ghiaia lavica in cui crescono piante fito-depuratrici. I detergenti che vengono utiliz-zati sono auto-prodotti e completamente biodegradabili. Dopo la depurazione l’acqua assieme alle acque piovane viene raccolta in grandi serbatoi di accumulo e utilizzata per l’irrigazione, anch’essa effettuata secondo il calendario lunare. Recuperando l’acqua di una famiglia di 4 persone è possibile irrigare 70 alberi per una settimana. Per la rivitalizza-zione dell’acqua, questa viene dinamizzata e arricchita con cristalli e minerali12.Acquacultura: i serbatoi di accumulo sono collegati tra di loro e ospitano piante acqua-tiche, pesci, rane e anatre, e attraggono una grande varietà di insetti. In questo modo si formano naturalmente piccoli biotopi che favoriscono e sostengono la biodiversità. La produttività per metro quadrato dell’acqua-cultura è dieci volte maggiore rispetto alla coltivazione su terreno.

Ciclo dell’acqua: l’obiettivo del progetto Au-tarca è creare un ciclo “chiuso”, dove l’acqua non viene mai trattata come un rifiuto, ma viene via via integrata nel sistema, assicuran-done una permanenza più duratura possibi-le. A questo obiettivo concorrono anche la strutturazione del terreno mediante swales, l’integrazione della biomassa nel terreno e la pacciamatura del suolo. Preparati biodinamici: la terra è un organi-smo vivente che può essere stimolato con tecniche diverse. Sia nei preparati biodina-mici che nella terapia con i Fiori di Bach13, l’acqua è il veicolo dell’informazione e, una volta caricata con essa, viene irrorata sul ter-reno e sulle piante, per dare precisi impulsi in base alle loro carenze e necessità. Con lo stesso principio della medicina omeopatica14 si realizzano preparati biodinamici. L’acqua, viene informata con i principi contenuti nelle piante officinali in essa macerate e successiva-mente caricata dell’energia cosmica mediante la dinamizzazione.

AriaLa salute dell’ecosistema si manifesta anche nella qualità dell’aria. L’aria non è solo ciò che semplicemente entra nei nostri polmo-ni, ma è anche l’insieme di profumi, suoni, sensazioni, energie di cui essa è veicolo. In un ecosistema sano l’aria si riempie di tutti i suoni e movimenti degli insetti e degli uccel-li, del fruscio delle piante e degli alberi: più biodiversità, più musica nell’aria. È una sorta di comunicazione non verbale, che al sorgere del sole riempie a poco a poco i cieli di tutto il pianeta. Una musica che alimenta la terra e il cosmo con la spiritualità degli esseri viventi che la abitano.

Apicoltura alternativa: le api costituiscono un bioindicatore molto valido rispetto alla salute dell’aria e dall’ambiente: negli ultimi anni l’uso massiccio di pesticidi e l’inquina-mento elettromagnetico stanno minando la sopravvivenza di questo essere vivente che rappresenta un anello fondamentale dell’eco-sistema. Anche per questo motivo in Autarca si è scelto di non utilizzare i telefoni cellulari. Le api nel progetto sono inserite e protette come preziose collaboratrici e non allevate per sfruttarne la produzione del miele. L’in-terazione con le api segue il calendario lu-nare biodinamico, utilizzando i principi del-l’omeopatia, coerentemente con un’idea di una apicoltura del “non fare”. Si abbandona l’interventismo a favore di un approccio che renda possibile uno sviluppo autonomo e na-turale degli sciami, che in un ambiente sano possono essere autosufficienti e capaci di far fronte alle avversità. La cura delle api consi-ste anche nell’introduzione di una particolare tecnica di trasformazione che mira a rein-trodurre una ape di dimensioni più piccole15 e resistente alle malattie e parassiti come la varroa.

Energia vitaleL’energia vitale permea e pulsa in ogni esse-re vivente. Seguirne il flusso e permetterne l’espansione fa sì che la Vita esprima piena-mente il suo potenziale. L’obbiettivo del pro-getto è incrementare l’energia vitale in ogni ambito: dall’alimentazione all’espressione in-dividuale, dall’agricoltura alle relazioni uma-ne.Per favorire il flusso dell’energia vitale è ne-cessario osservarne il naturale scorrere nella Natura. In essa troviamo valide indicazioni: per la scelta di un’alimentazione sana (cibo regionale e di stagione, vegetarianesimo: cibo pacifico), per incrementare la vitalità dell’ac-qua (dinamizzazione), per una vita e un lavo-ro che seguono i ritmi degli astri (calendario lunare biodinamico), recuperando la propria intelligenza sociale, emotiva e spirituale16

(ecologia profonda, rebirthing17 e corener-getica18), per l’integrazione dei valori matri-carcali in una vita comunitaria (compassione, entusiasmo, apprezzamento e riconoscimen-to dell’operato altrui, risoluzione pacifica dei conflitti19, rispetto della Vita).

Rivitalizzazione integrale del paesaggio: l’energia vitale nell’aria può essere morta, se-parata, tossica. Nell’idea che anima il proget-to, e che consiste nel ristabilire la salute della Terra, è inclusa anche la salute dell’aria e del-l’atmosfera reintegrando la sua energia vitale. In questo senso nel progetto vengono messe in pratica anche le tecniche di “agopuntura” del cielo investigate da Wilhelm Reich con il cloud-buster, con lo scopo di collaborare al movimento di riequilibrio dell’energia del pianeta, la cui vitalità viene disintegrata prin-cipalmente dalla radioattività generata dagli esperimenti nucleari. Con l’agopuntura del cielo si tenta di risolvere i “blocchi” di ener-gia morta che impediscono il libero fluire dell’energia vitale della terra. L’energia vitale, nuovamente libera di fluire nell’atmosfera, si manifesta con la formazione di nubi, in gra-do di portare pioggia.Alle tecniche di agopuntura del cielo, posso-no essere affiancate coltivazioni di particolari funghi o piante in grado di assorbire e tra-sformare la radioattività del suolo.

Fiorisce l’individuo, fiorisce Madre TerraL’intero progetto Autarca che si estende su un’area di circa 2 ettari è un invito alla crea-zione di una visione alternativa di vita e svi-luppo sociale, dove ciascuno diventa una sor-ta di pioniere, assumendosi la responsabilità di rompere gli schemi e la rigidità del siste-ma che domina il mondo, che ogni giorno mostra la sua distruttività e la sua violenza. Di fronte all’evidenza quotidiana che tale sistema, basato sul paradigma della crescita economica, sullo sfruttamento, sul denaro e sulla guerra non ha futuro e ci porta alla distruzione totale, Autarca stimola ciascuno, secondo le sue possibilità, ad assumersi la re-sponsabilità e la volontà del cambiamento, e del Servizio alla Madre Terra. Questo “usci-re” dagli schemi è un processo graduale che abbraccia ogni ambito dell’esistenza, e richie-de l’impegno a intessere nuovamente un in-torno sano di relazioni umane a partire da sé stessi, con la Madre Terra e con tutti gli esseri viventi. In questo modo si favorisce la nascita di una economia basata sull’autosussitenza, sullo scambio, sulla gratuità, dove il contri-buto di ciascuno è ugualmente necessario ed importante. Permettere a ciascuno di fiorire nel proprio mondo interiore rende possibile il suo prosperare nel mondo esteriore, con-tribuendo alla responsabilità di proteggere ed onorare la Madre Terra, come pioniere e attivista20 del cambiamento.

1 Barbara Graf/Orsa Limone Ghiaia, Erich Graf/Gufo Tagasaste Parmigiana2 Joanna Macy3 Heide Goettner-Abendroth, Marija Gimbu-tas, Doris Wolf, Christa Mulak, Carola Meier-Seetaler, Gerda Weiler, Claudia v. Werlhof4 Wilhelm Reich, Bernd Senf, Maria Thun5 Bill Mollison, Julia Boniface, Sepp Holzer, David Holmgren, Masanobu Fukuoka, Lin-da Woodrow6 Maria Thun, Rudolf Steiner7 Li Shalima8 Maria Thun9 Bernd Senf, Margrit Kennedy, Genevieve Vaughan, Muhammad Yunus, Veronica Ben-nholdt-Thomsen, Maria Mies10 www.ichar.org11 Rudolf Steiner, Viktor Schauberger12 Viktor Schauberger13 Edward Bach14 Samuel Hahnemann15 www.apibio.it/index.html16 Annegret Stopczyk-Pfundstein17 John Leonard, Sonya Ray18 John Pierrakos, Eva Pierrakos, Alexander Lowen, Hedy Geimer-Lorusso19 Johan Galtung20 Vandana Shiva, Wangari Maathai, Aun San Suu Kyi, Arundhati Roy, Rigoberta Menchu, Rosalie Bertell

Questo lavoro è stato redatto nel mese di Ottobre 2012da Regina Ermacora e Lorenzo Martin nell’ambito del Corso di Progettazione in Permacultura presso Autarca - Centro per uno sviluppo ecologico,La Palma, isole Canarie. Per informazioni:www.matricultura.org