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PROGETTAZIONE DELL’INCLUSIONE SCOLASTICA Prof.ssa Serenella Besio 28 novembre 2018

P.E.I. piano educativo individualizzato · motricità globale e motricità fine f) Neuropsicologico memoria, attenzione e organizzazione spazio-temporale g) Autonomia personale e

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PROGETTAZIONE

DELL’INCLUSIONE

SCOLASTICA

Prof.ssa Serenella Besio

28 novembre 2018

I documenti

programmatici

Cosa sono i documenti

programmatici?

sono i documenti che accompagnano

l’alunno con disabilità

nel suo percorso scolastico

IL QUADRO NORMATIVO

Legge 5 febbraio 1992, n° 104

Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate

IL QUADRO NORMATIVO

Il comma 5 dell’art. 12 della Legge

All'individuazione dell'alunno come persona handicappata ed

all'acquisizione della documentazione risultante dalla diagnosi

funzionale, fa seguito un profilo dinamico-funzionale ai fini della

formulazione di un piano educativo individualizzato, alla cui definizione

provvedono congiuntamente, con la collaborazione dei genitori della

persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali e, per

ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato della

scuola, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-

pedagogico individuato secondo criteri stabiliti dal Ministro della

pubblica istruzione. Il profilo indica le caratteristiche fisiche, psichiche

e sociali ed affettive dell'alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di

apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di

recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute,

sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle

scelte culturali della persona handicappata

Definizione di una

DIAGNOSI FUNZIONALE (DF)

Predisposizione di un

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)

Formulazione di un

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)

IL QUADRO NORMATIVO

Il comma 5 dell’art. 12 della Legge identifica alcuni

momenti significativi dell’iter finalizzato alla piena

integrazione tra cui:

Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai

compiti delle unità sanitarie locali in materia

di alunni portatori di handicap

Decreto del Presidente della Repubblica del 24

febbraio 1994

(DPR 24 febbraio 1994)

IL QUADRO NORMATIVO

Esso definisce le modalità di svolgimento dei

compiti attribuiti dalle norme alle Aziende

Sanitarie Locali

… in merito a

Diagnosi funzionale (art. 3)

Profilo dinamico funzionale (art. 4)

Piano educativo individualizzato (art. 5)

Verifiche (art. 6)

IL QUADRO NORMATIVO

DIAGNOSI FUNZIONALE

Si intende la descrizione analitica della compromissione

funzionale dello stato psicofisico dell'alunno

provvede l’unità multidisciplinare composta dal

medico specialista nella patologia segnalata, dallo

specialista in neuropsichiatria infantile, dal terapista della riabilitazione, dagli operatori

sociali

IL QUADRO NORMATIVO

DIAGNOSI FUNZIONALE

IL QUADRO NORMATIVO

Gli elementi clinici si acquisiscono tramite la visita medica diretta

dell’alunno e l’acquisizione dell’eventuale

documentazione medica preesistente

Gli elementi psico-sociali si acquisiscono attraverso specifica relazione in cui siano ricompresi:

a) i dati anagrafici del soggetto

b) i dati relativi alle caratteristiche del nucleo familiare

La diagnosi funzionale deriva dall’acquisizione di elementi

clinici e psico-sociali

DIAGNOSI FUNZIONALE IL QUADRO NORMATIVO

a) Cognitivo

sviluppo raggiunto e capacità di

integrazione delle competenze

b) Affettivo-relazionale

autostima e rapporto con gli altri

c) Linguistico

comprensione, produzione e

linguaggi alternativi

d) Sensoriale

tipo e grado di deficit con particolare

riferimento alla vista, all'udito e al tatto

e) Motorio-prassico

motricità globale e motricità fine

f) Neuropsicologico

memoria, attenzione e organizzazione spazio-temporale

g) Autonomia personale e sociale

La diagnosi funzionale, essendo finalizzata al recupero del

soggetto, deve tenere particolarmente conto delle potenzialità

registrabili in ordine ai seguenti aspetti:

L’Atto di Indirizzo la riconduce quasi alle sole

competenze degli operatori sanitari,

lasciando minimi margini per un

coinvolgimento delle strutture educative e

della famiglia

IL QUADRO NORMATIVO

DIAGNOSI FUNZIONALE

PROFILO DINAMICO

FUNZIONALE

IL QUADRO NORMATIVO

è atto successivo alla diagnosi funzionale e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che l'alunno dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni)

viene redatto dall'unità multidisciplinare, dai docenti curriculari e dagli insegnanti specializzati della scuola, con la collaborazione dei familiari dell'alunno

IL QUADRO NORMATIVO

Il profilo dinamico funzionale comprende necessariamente:

1.la descrizione funzionale dell'alunno in relazione alle

difficoltà che l'alunno dimostra di incontrare in settori di

attività;

1.l'analisi dello sviluppo potenziale dell'alunno a breve e

medio termine, desunto dall'esame dei seguenti parametri

PROFILO DINAMICO

FUNZIONALE

IL QUADRO NORMATIVO

b.1) cognitivo

livello di sviluppo raggiunto (normodotazione; ritardo lieve,

medio, grave; disarmonia medio -grave; fase di sviluppo

controllata; età mentale, ecc.); strategie utilizzate per la

soluzione dei compiti propri della fascia di età, stile cognitivo, capacità di usare, in modo

integrato, competenze diverse

b.2) affettivo-relazionale

area del sé, rapporto con gli altri, motivazioni dei rapporti e atteggiamento rispetto

all'apprendimento scolastico, con i suoi diversi interlocutori

b.3) comunicazionale

modalità di interazione, contenuti prevalenti, mezzi privilegiati;

PROFILO DINAMICO

FUNZIONALE

IL QUADRO NORMATIVO

b.4) linguistico

comprensione del linguaggio orale, produzione verbale, uso comunicativo del linguaggio verbale,

uso del pensiero verbale, uso di linguaggi alternativi o integrativi

b.5) sensoriale

funzionalità visiva, uditiva e

tattile

b.6) motorio-prassico

motricità globale, motricità fine, prassie semplici e complesse e capacità di

programmazione motorie interiorizzate

PROFILO DINAMICO

FUNZIONALE

IL QUADRO NORMATIVO

b.7) neuropsicologico

capacità mnesiche, capacità intellettiva e

organizzazione spazio-temporale

b.8) autonomia

autonomia della persona e all'autonomia sociale

b.9) apprendimento

in relazione all'età prescolare, scolare (lettura, scrittura, calcolo, lettura di

messaggi, lettura di istruzioni pratiche, ecc.)

PROFILO DINAMICO

FUNZIONALE

IL QUADRO NORMATIVO

è aggiornato a conclusione

della scuola materna

della scuola elementare

della scuola media e

durante il corso di istruzione secondaria superiore

PROFILO DINAMICO

FUNZIONALE

PIANO EDUCATIVO

INDIVIDUALIZZATO

IL QUADRO NORMATIVO

è il documento nel quale vengono

descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di

loro, predisposti per l'alunno

è redatto congiuntamente dagli operatori sanitari dal personale insegnante

curriculare e di sostegno della scuola e in collaborazione

con i genitori

tiene presenti i progetti didattico-

educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati,

nonché le forme di integrazione tra

attività scolastiche ed extrascolastiche

IL QUADRO NORMATIVO

Detti interventi propositivi vengono integrati tra di loro, in modo da giungere alla redazione conclusiva di un piano educativo che sia correlato alle

disabilità dell'alunno stesso, alle sue conseguenti difficoltà e alle potenzialità dell'alunno comunque disponibili

Nella definizione del PEI, i soggetti propongono, ciascuno in base alla propria esperienza gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'educazione, all'istruzione ed integrazione scolastica dell'alunno

PIANO EDUCATIVO

INDIVIDUALIZZATO

VERIFICHE

IL QUADRO NORMATIVO

Con frequenza, preferibilmente, correlata

all'ordinaria ripartizione dell'anno scolastico o, se

possibile, con frequenza trimestrale (entro

ottobre-novembre, entro febbraio-marzo, entro

maggio-giugno), i soggetti verificano gli effetti

dei diversi interventi disposti e l'influenza

esercitata dall'ambiente scolastico sull'alunno

DECRETO LEGISLATIVO

13 APRILE 2017, N. 66

Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13

luglio 2015, n. 107

1. L'inclusione scolastica:

a) riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli

alunni, le studentesse e gli studenti, risponde ai

differenti bisogni educativi e si realizza attraverso

strategie educative e didattiche finalizzate allo

sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel rispetto

del diritto all'autodeterminazione e

all'accomodamento ragionevole, nella prospettiva

della migliore qualità di vita;

(1. L'inclusione scolastica)

b) si realizza nell'identità culturale, educativa,

progettuale, nell'organizzazione e nel curricolo delle

istituzioni scolastiche, nonché attraverso la

definizione e la condivisione del progetto individuale

fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati,

operanti sul territorio;

(1. L'inclusione scolastica)

c) è impegno fondamentale di tutte le componenti

della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli

specifici ruoli e responsabilità, concorrono ad

assicurare il successo formativo delle bambine e dei

bambini, delle alunne e degli alunni, delle

studentesse e degli studenti.

2. Il presente decreto promuove la partecipazione della famiglia, nonché delle associazioni di riferimento, quali interlocutori dei processi di inclusione scolastica e sociale.

Capo III- Procedure di certificazione e

documentazione per l’inclusione

scolastica

un profilo di funzionamento secondo i criteri del modello bio-psico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) adottata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

ai fini della formulazione

del progetto individuale di cui all'articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n. 328

del Piano Educativo Individualizzato (PEI)

Progetto individuale (L. 328/2000)

Legge quadro per la realizzazione del

sistema integrato di interventi e servizi sociali

i comuni, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali, predispongono, su richiesta dell'interessato, un progetto individuale

Nell'ambito delle risorse disponibili in base ai piani di cui agli articoli 18 e 19, il progetto individuale comprende, oltre alla valutazione diagnostico-funzionale, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale, i servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all'integrazione sociale, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale.

Nel progetto individuale sono definiti le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare.

Profilo di Funzionamento

Ricomprende Diagnosi Funzionale Profilo Dinamico Funzionale

Redatto da Unità Valutazione Multidisciplinare:

a) un medico specialista o un esperto della condizione di salute della persona

b) uno specialista in neuropsichiatria infantile

c) un terapista della riabilitazione

d) un assistente sociale o un rappresentante dell'Ente locale di competenza che ha in carico il soggetto

Il Profilo di Funzionamento

a) è il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Progetto Individuale e del PEI

b) definisce anche le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l'inclusione scolastica;

c) è redatto con la collaborazione dei genitori della bambina o del bambino, dell'alunna o dell'alunno, della studentessa o dello studente con disabilità, nonché con la partecipazione di un rappresentante dell'amministrazione scolastica, individuato preferibilmente tra i docenti della scuola frequentata;

d) è aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona

Capo IV - Progettazione e organizzazione

scolastica per l'inclusione – il PeI

a) è elaborato e approvato dai docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori o dei soggetti che ne esercitano la responsabilità, delle figure professionali specifiche interne ed esterne all'istituzione scolastica che interagiscono con la classe e con la bambina o il bambino, l'alunna o l'alunno, la studentessa o lo studente con disabilità nonché con il supporto dell'unità di valutazione multidisciplinare;

b) tiene conto della certificazione di disabilità e del Profilo di funzionamento;

Capo IV - Progettazione e organizzazione

scolastica per l'inclusione – il PeI

c) individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell'interazione, dell'orientamento e delle autonomie;

d) esplicita le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata;

e) definisce gli strumenti per l'effettivo svolgimento dell'alternanza scuola-lavoro, assicurando la partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto di inclusione;

Capo IV - Progettazione e organizzazione

scolastica per l'inclusione – il PeI

f) indica le modalità di coordinamento degli interventi ivi previsti e la loro interazione con il Progetto individuale;

g) è redatto all'inizio di ogni anno scolastico di riferimento, a partire dalla scuola dell'infanzia, ed è aggiornato in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona. Nel passaggio tra i gradi di istruzione, compresi i casi di trasferimento fra scuole, è assicurata l'interlocuzione tra i docenti della scuola di provenienza e quelli della scuola di destinazione;

h) è soggetto a verifiche periodiche nel corso dell'anno scolastico al fine di accertare il raggiungimento degli obiettivi e apportare eventuali modifiche ed integrazioni.

Piano per l'inclusione

definisce le modalità per l'utilizzo coordinato delle risorse, compresi il superamento delle barriere e l'individuazione dei facilitatori del contesto di riferimento nonché per progettare e programmare gli interventi di miglioramento della qualità dell'inclusione scolastica.

Il Piano per l'inclusione è attuato nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili.