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PERCHE’ LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA Corso di Laurea in Edilizia Docente: Ph.D. Domenico Tripodi – Assistente: Ing. Nunziata Italiano

PERCHE’ LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA3. GLI SCENARI ENERGETICI DELL’UNIONE EUROPEA ... nucleare il 3% e le fonti fossili l’80%. Il petrolio ha continuato ad essere la fonte predominante

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PERCHE’ LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA

Corso di Laurea in Edilizia

Docente: Ph.D. Domenico Tripodi – Assistente: Ing. Nunziata Italiano

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Indice:

1. PERCHE’ LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA

2. LA CRISI CLIMATICA ED ECOLOGICA MONDIALE

2.1 La situazione internazionale

3. GLI SCENARI ENERGETICI DELL’UNIONE EUROPEA

3.1 La normativa europea

3.2 Piano d’azione per l’efficienza energetica

4. LE PERFORMANCE ENERGETICHE DELL’ITALIA NELL’ULTIMO DECENNIO

4.1 Domanda di energia

4.2 Consumi finali

4.3 Le politiche e le misure di efficienza e risparmio energetico in Italia

4.3.1 Strumenti normativi

4.3.2 Riqualificazione energetica degli edifici esistenti con il meccanismo della detrazione fiscale del 55%

4.3.3 Il sistema dei certificati bianchi

4.3.4 Riconoscimento delle detrazioni fiscali (20%) per l’installazione di motori elettrici ad alta efficienza e di regolatori di frequenza (inverter)

5.ANALISI DEI MIGLIORAMENTI E DEI RISULTATI CONSEGUITI NEL SETTORE CIVILE 5.1 Le tecnologie

6. LE PROSPETTIVE DELL’EFFICIENZA E DEL RISPARMIO ENERGETICO IN ITALIA AL 2020

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1. PERCHE’ LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA

Risale agli anni '90 la presa di coscienza dell'Italia e dei paesi più sviluppati del mondo di non potersi più permettere i livelli di consumi energetici degli ultimi decenni. Negli anni successivi è stato siglato il Protocollo di Kyoto, e successivamente l'Unione Europea ha siglato il pacchetto clima-energia. Questi due accordi hanno rappresentato il fondamento dell'attuale Politica Energetica dell’Europa.

I motivi, quindi, che ci inducono a trattare questo argomento sono del tipo economici e ambientali, quali:

Risparmio energetico;

La lotta al cambiamento climatico;

La riduzione all’utilizzo dei combustibili fossili; Sviluppo Sostenibile

Aumento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili;

Aiuto all’ambiente;

Maggior confort.

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2. LA CRISI CLIMATICA ED ECOLOGICA MONDIALE

La causa principale della crisi climatica è costituita dall’elevato utilizzo di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas), ma anche dal degrado degli ecosistemi e dalla deforestazione.

Per mantenere l’aumento della temperatura media mondiale rispetto al periodo preindustriale al di sotto dei 2°C è necessario la riduzione, entro il 2050, delle emissioni totali mondiali di gas a effetto serra di almeno il 50% rispetto a quelle del 1990.

Ad oggi siamo molto lontani da questo obiettivo. Infatti, se si procederà con questo passo, al 2050, le emissioni di gas serra saranno cresciute di un altro 80% rispetto alle attuali, con un aumento della temperatura terrestre di quasi 6°C, il che comporterebbe effetti catastrofici.

L’indicatore più significativo del cambiamento in atto nel sistema energetico è quello degli investimenti sulle energie rinnovabili.

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2.1 La situazione internazionale

Nel 2010 la domanda mondiale di energia primaria è aumentata rispetto all’anno precedente, determinando allo stesso tempo un incremento delle emissioni di gas serra (+5,8%).

Le fonti rinnovabili sono arrivate a coprire il 17% dei consumi finali di energia a livello mondiale, il nucleare il 3% e le fonti fossili l’80%. Il petrolio ha continuato ad essere la fonte predominante costituendo il 33% della domanda primaria, seguito dal carbone 27% e dal gas 20% (Figura 1).

Sempre a livello mondiale, il maggior tasso annuale di crescita della potenza elettrica da rinnovabili è stato registrato dagli impianti fotovoltaici, da quelli eolici e idroelettrici.

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Figura 1: Domanda di energia primaria per fonte. Anno 2010 (percentuali)

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3. GLI SCENARI ENERGETICI DELL’UNIONE EUROPEA

Nel 2010 i 500 milioni di cittadini europei – 7% della popolazione mondiale – sono stati responsabili di quasi il 15% del consumo mondiale di energia e del 12% delle emissioni di CO2 da processi energetici.

Analizzando gli andamenti registrati tra il 2000 e il 2010 si osserva che:

Diminuiscono i consumi energetici dell’industria (-12% fortemente colpita dalla crisi economica) e di agricoltura e pesca;

Aumentano i consumi domestici (+5%), dei trasporti (+7%) e del terziario (+32%).

GLI SCENARI ENERGETICI DELL’UNIONE EUROPEA Docente: Ph.D. Domenico Tripodi – Assistente: Ing. Nunziata Italiano

Figura 1: Andamento dei consumi energetici finali in UE per settore tra il 2000 e il 2010 Fonte: Eurostat

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3.1 La normativa europea

Le disposizione di legge previste dall’Europa per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici sono:

Direttiva Europea 2002/91/CE – Rendimento energetico nell’edilizia

Direttiva 2006/32/CE – Efficienza degli usi finali dell’energia e dei servizi energetici

L’obiettivo di queste direttive è di promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici tenendo conto delle condizioni locali, climatiche esterne e delle prestazioni degli edifici.

I destinatari delle direttive sono gli Stati Membri dell’Unione Europea.

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3.2 Piano d’azione per l’efficienza energetica

L’11 settembre 2012 il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sull’efficienza energetica, con la quale si intende ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2020.

Infatti, in risposta alla crisi climatica, l’Unione Europea ha mostrato il proprio impegno varando il Pacchetto clima-energia o Pacchetto 20-20-20, con il quale si impegna:

Alla riduzione dei gas serra al 2020, pari al -20% su base 1990;

Al maggior utilizzo delle fonti rinnovabili che dovranno soddisfare il 20% del consumo finale lordo;

Alla riduzione dei consumi energetici del 20% rispetto allo scenario tendenziale.

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4. LE PERFORMANCE ENERGETICHE DELL’ITALIA NELL’ULTIMO DECENNIO

4.1 Domanda di energia

Per il soddisfacimento del suo fabbisogno energetico, l’Italia si contraddistingue, rispetto agli altri paesi dell’Unione europea, per una maggiore vulnerabilità dal lato degli approvvigionamenti, per una maggiore dipendenza dagli idrocarburi (petrolio e gas), per un ridotto contributo del carbone e per l’assenza di generazione elettronucleare.

La domanda di energia primaria, nel 2010, è stata il 2,7% in più rispetto al 2009. Il dato scaturisce da un incremento significativo dell’apporto delle fonti rinnovabili (+10,6%) e del gas (+6,4%), con un lieve contributo dei combustibili solidi (1,5%). La composizione percentuale della domanda per fonte conferma la specificità italiana, nel confronto con la media dei 27 paesi dell’Unione Europea, relativamente al maggior ricorso a petrolio e gas (vedi Figura 3):

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Figura 3: Domanda di energia primaria per fonte. Anno 2010 (percentuali) Fonte: elaborazione ENEA su dati MSE

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4.2 Consumi finali

Nel 2010, il consumo finale di energia è incrementato del 3,6% rispetto al 2009. Tale crescita è dovuta alla ripresa dei consumi nel settore industriale (+5,5%), negli usi non energetici (+12,9%) e negli usi del settore civile (+4,1%). La ripartizione degli impieghi tra i diversi settori mostra una forte incidenza di quello relativo agli usi civili (35,0%). Al quale, seguono il settore dei trasporti (31,0%) e dell’industria (23%). La parte rimanente è di pertinenza del settore agricolo e delle scorte di carburante per il trasporto marittimo internazionale (cosiddetti bunkeraggi), mentre il 6% è destinato ad usi non energetici, in particolare nell’industria petrolchimica (Figura 4).

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Figura 4: Impieghi finali di energia per settore - Anno 2010 Fonte: elaborazione ENEA su dati MSE

LE PERFORMANCE ENERGETICHE DELL’ITALIA NELL’ULTIMO DECENNIO

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4.3 Le politiche e le misure di efficienza e risparmio energetico in Italia

La valutazione quantitativa dei risparmi conseguiti fino al 2010 è stata effettuata con riferimento alle seguenti misure di miglioramento dell’efficienza energetica:

Recepimento della Direttiva 2002/91/CE e attuazione del D.Lgs. 192/05 con riferimento alla prescrizione di Standard minimi di prestazione energetica degli edifici;

Riconoscimento delle detrazioni fiscali (55%) per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti;

Meccanismo per il riconoscimento di titoli di efficienza energetica (certificati bianchi) ai sensi dei DD.MM. 20/07/04;

Riconoscimento delle detrazioni fiscali (20%) per l’installazione di motori elettrici ad alta efficienza e di regolatori di frequenza (inverter).

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4.3.1 Strumenti normativi

La Direttiva 2002/91/CE per l’incremento dell’efficienza energetica degli edifici è stata recepita dal Governo Italiano attraverso il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192, entrato in vigore l’8 ottobre 2005. Il Decreto ha apportato importanti novità:

nella metodologia progettuale,

nelle prescrizioni minime,

nell’ispezione degli impianti,

nell’introduzione della certificazione energetica degli edifici.

Il Decreto, già operativo per la parte concernente la climatizzazione invernale, prevede provvedimenti attuativi. Ad oggi sono state emanate le seguenti norme attuative:

il D.Lgs. 311/2066;

il Decreto del Presidente della Repubblica del 2 aprile 2009, n. 59 (DPR 59/09);

il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 26 giugno 2009, relativo alle Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici. (DM 26/06/09).

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4.3.2 Riqualificazione energetica degli edifici esistenti con il meccanismo della detrazione fiscale del 55%

Il meccanismo della detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti è stato istituito con la legge finanziaria 2007, poi modificata e prorogata da provvedimenti successivi fino a oggi.

L’agevolazione consiste nella possibilità di detrarre, dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o dall’imposta sul reddito delle società (IRSES), le spese effettuate per le seguenti tipologie di intervento:

Per la riqualificazione energetica globale dell’edificio;

Per interventi su strutture opache orizzontali, strutture opache verticali e finestre comprensive di infissi;

Per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;

Per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione o, in alternativa, con pompe di calore ad alta efficienza.

Gli edifici soggetti a detrazione sono tutti gli edifici esistenti con regolare accatastamento e dotati di impianto di riscaldamento.

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4.3.3 Il sistema dei certificati bianchi

Il meccanismo, introdotto nell’aprile 2001 e successivamente modificato nel luglio 2004, prevede l’obbligo da parte dei distributori di energia elettrica e gas di ottenere miglioramenti progressivamente crescenti in termini di efficienza energetica. Tale obbligo può essere conseguito in proprio dagli stessi distributori, effettuando interventi di efficienza presso i propri utenti e consegnando ogni anno all’autorità per l’energia elettrica e il gas dei certificati bianchi che attestano il risparmio effettivamente ottenuto.

4.3.4 Riconoscimento delle detrazioni fiscali (20%) per l’installazione di motori elettrici ad alta efficienza e di regolatori di frequenza (inverter)

In vigore dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2010, si tratta di un incentivo consistente in una detrazione di imposta, pari al 20%, sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o delle società (IRES), stabilito in base alla Legge 27 dicembre 2006 n. 296 (Finanziaria 2007) e Legge 24 dicembre 2007 n. 244 (Finanziaria 2008), per l’installazione di motori elettrici ad alta efficienza e di variatori di velocità (inverter).

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5. ANALISI DEI MIGLIORAMENTI E DEI RISULTATI CONSEGUITI NEL SETTORE CIVILE

Nonostante la forte crisi economica, dal 2007 al 2010 il settore civile ha fornito un contributo determinante nella riduzione dell’intensità energetica e nel raggiungimento degli obiettivi previsti dal PAEE 2007.

Il merito principale è da attribuire al recepimento da parte del nostro paese della Direttiva 2002/91/CE, l’adeguamento delle relative norme tecniche e l’incentivazione di interventi nel settore civile.

Il recepimento della direttiva sui consumi degli edifici ha rappresentato soprattutto l’occasione per definire livelli prestazionali più elevati nelle nuove costruzioni attraverso la certificazione energetica.

L’applicazione della certificazione energetica sugli edifici nuovi è stata un successo: la classe energetica elevata si è rivelata un potente strumento di marketing per il comparto edilizio e ha favorito la costruzione di edifici con ridotti consumi energetici.

Al contrario, l’applicazione della certificazione energetica sugli edifici esistenti, è stata favorita dalle politiche di incentivazione per interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio (55%).

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5.1 Le tecnologie

Nel settore civile, il mercato dispone di diverse tecnologie per il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica del sistema edificio/impianto attraverso:

o interventi sull'involucro (pareti opache e trasparenti);

o interventi sugli impianti per il riscaldamento/raffrescamento;

o interventi per l'illuminazione naturale e artificiale;

o interventi sulle apparecchiature elettriche.

Le tecnologie che possono dare un significativo contributo alla riduzione dei consumi riguardano:

• impiantistica ad alta efficienza (caldaie a condensazione, pompe di calore);

• materiali, dispositivi e prodotti per la riduzione delle dispersioni energetiche delle tubazioni degli impianti termici o per un miglior rendimento della diffusione finale del calore (radiatori ad alta superficie di scambio);

• laterizi innovativi, con caratteristiche di elevato isolamento termico ;

• materiali dedicati per l’isolamento termico degli edifici (argilla espansa, poliuretano espanso, polistirene espanso, intonaci e malte per isolamento termico e prevenzione dell’umidità, vernici isolanti, sughero, guaine, teli e membrane per coibentazione, pannelli in fibra di legno e in fibra naturale);

• prodotti e sistemi per la riduzione delle dispersioni e degli assorbimenti di calore (serramenti in PVC con doppi vetri, schermature solari esterne mobili come tende, veneziane).

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Nella Figura 5 sono riportati gli interventi previsti dalle detrazioni del 55% nel triennio 2007-2009.

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Figura 5: Distribuzione tecnologie d’intervento 55%

ANALISI DEI MIGLIORAMENTI E DEI RISULTATI NEL SETTORE CIVILE

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6. LE PROSPETTIVE DELL’EFFICIENZA E DEL RISPARMIO ENERGETICO IN ITALIA AL 2020

Le misure di miglioramento dell’efficienza energetica incluse nel presente Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica permettono l’adozione di fonti rinnovabili, per usi termici, in grado di ridurre il fabbisogno di energia primaria, quali: collettori solari per la produzione di acqua calda, pompe di calore ad alta efficienza, impianti geotermici a bassa entalpia o alimentati da prodotti vegetali e rifiuti organici e inorganici.

Per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi di risparmio d’energia primaria al 2020, stabiliti dal “pacchetto Energia” dell’Unione Europea, il PAEE 2011, come richiesto dalla Commissione Europea, si indirizza anche verso il raggiungimento del target della riduzione del 20% della domanda di energia primaria al 2020.

A tale proposito le misure identificate per il raggiungimento del target al 2016 sono state considerate anche nell’ottica di una loro estensione al 2020 anche in termini di riduzione di emissioni di CO2; i risultati sono riportati nelle Figure 6 e 7.

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LE PROSPETTIVE DELL’EFFICIENZA E DEL RISPARMIO ENERGETICO IN ITALIA AL 2020

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Figura 6: Riduzione di energia finale complessiva e per settore, anni 2016 e 2020.

Figura 7: Contributo all’abbattimento di CO2 per settore al 2020.

LE PROSPETTIVE DELL’EFFICIENZA E DEL RISPARMIO ENERGETICO IN ITALIA AL 2020