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1 PERCORSO A La pianificazione di un’opera edile Percorso A La pianificazione di un’opera edile gestione del cantiere e sicurezza sul lavoro Espansione web Le tecniche di rappresentazione grafica di un progetto Sebbene oggi, nell’era dei computer, la riproduzione grafica del progetto di una costruzione edile sia affidata in maniera quasi esclusiva a evoluti programmi informatici (i CAD, in versione 2D e 3D), capaci di definire l’opera fin nei mi- nimi dettagli, una buona conoscenza dei metodi classici di rappresentazione e delle regole grafiche utilizzate in edilizia risulta ancora indispensabile, in quan- to la fase relativa all’elaborazione progettuale costituisce un momento straordi- nariamente rilevante. La progettazione grafica consiste nella produzione di planimetrie, prospetti, piante e sezioni dei manufatti da descrivere, attraverso disegni chiari ed essen- ziali, riferiti tanto alla singola struttura quanto alle connessioni con l’ambiente che la circonda. È prassi che qualsivoglia raffigurazione grafica venga realizza- ta in una scala adeguata, applicando le norme proprie del disegno tecnico e adoperando simbologie comprensibili, che favoriscano la lettura. A tal fine, si definisce: • «planimetria» la rappresentazione grafica, in scala, di un luogo, di un edificio…; • «prospetto» la vista d’insieme di un lato dell’edificio da parte di un osserva- tore posto esternamente a esso; • «pianta» la proiezione sul piano orizzontale dell’edificio, sezionato con un piano orizzontale posto convenzionalmente a 1 metro dal pavimento; • «sezione» la proiezione sul piano verticale dell’edificio, sezionato con un piano verticale passante per le zone maggiormente significative (scala, disimpegni…). per saperne Le proiezioni ortogonali di più La forma di un edificio è definita da una serie di punti, linee e piani. Talvolta riu- sciamo a percepirla in maniera intuitiva, poiché è soltanto grazie alla compren- sione del modo con cui gli elementi geometrici interagiscono nella proiezione ortogonale che arriviamo a intendere appieno ciò che vediamo; lo studio di quest’interazione si chiama geometria descrittiva. «Proiezione ortogonale» (ortho significa, letteralmente, «angolo retto») vuol dire trasferimento delle immagini create dai raggi proiettanti perpendicolari a un piano trasparente immaginario; i raggi sono sempre paralleli tra loro. I piani principali, assieme agli altri tre piani contigui (posteriore, fianco sinistro e inferio- re), formano un cubo trasparente virtuale. Per CAD (Computer-Aided Design/ Drafting) s’intende una famiglia di software grafici per supportare l’at- tività di progettazione e di disegno tecnico. In informatica, quest’acro- nimo inglese viene usato per indica- re due concetti correlati, benché differenti: Computer-Aided Drafting, cioè «disegno tecnico assistito dall’ela- boratore»; in tale accezione il ter- mine identifica il settore informa- tico volto all’utilizzo di tecnologie software, e specificamente della computer-grafica, allo scopo di supportare l’attività di disegno tecnico (drafting). Questi sistemi hanno come obiettivo la creazione di un modello, tipicamente 2D, del disegno tecnico che descrive il manufatto (e non del manufatto stesso): ad esempio, un sistema Computer-Aided Drafting può es- sere adoperato da un progettista nell’esecuzione di una serie di di- segni tecnici (in proiezione ortogo- nale, in sezione, in assonometria, in esploso) finalizzati alla costru- zione di un motore; Computer-Aided Design, ossia «progettazione assistita dall’ela- boratore»; in quest’accezione – che, tra l’altro, è la più comune – la parola individua il ramo dell’infor- matica riferito all’impiego dei software della computer-grafica per supportare l’attività di proget- tazione (design) di manufatti, sia virtuali che reali. Tali metodologie si propongono la creazione di mo- delli, soprattutto 3D, del manufat- to: ad esempio, un sistema Com- puter-Aided Design può servire a un progettista meccanico nella produ- zione del modello di un motore.

Percorso A Le tecniche di rappresentazione grafica di un ... · grafica di un progetto Sebbene oggi, nell’era dei computer, la riproduzione grafica del progetto di una costruzione

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1percorso A • La pianificazione di un’opera edile

Percorso ALa pianificazionedi un’opera edile

gestionedel cantiere

e sicurezza sul lavoro

espansione webLe tecniche di rappresentazione grafica di un progetto

Sebbene oggi, nell’era dei computer, la riproduzione grafica del progetto di una costruzione edile sia affidata in maniera quasi esclusiva a evoluti programmi informatici (i CAD, in versione 2D e 3D), capaci di definire l’opera fin nei mi-nimi dettagli, una buona conoscenza dei metodi classici di rappresentazione e delle regole grafiche utilizzate in edilizia risulta ancora indispensabile, in quan-to la fase relativa all’elaborazione progettuale costituisce un momento straordi-nariamente rilevante.La progettazione grafica consiste nella produzione di planimetrie, prospetti, piante e sezioni dei manufatti da descrivere, attraverso disegni chiari ed essen-ziali, riferiti tanto alla singola struttura quanto alle connessioni con l’ambiente che la circonda. È prassi che qualsivoglia raffigurazione grafica venga realizza-ta in una scala adeguata, applicando le norme proprie del disegno tecnico e adoperando simbologie comprensibili, che favoriscano la lettura.

A tal fine, si definisce:

• «planimetria» la rappresentazione grafica, in scala, di un luogo, di un edificio…;• «prospetto» la vista d’insieme di un lato dell’edificio da parte di un osserva-

tore posto esternamente a esso;• «pianta» la proiezione sul piano orizzontale dell’edificio, sezionato con un

piano orizzontale posto convenzionalmente a 1 metro dal pavimento;• «sezione» la proiezione sul piano verticale dell’edificio, sezionato con un piano

verticale passante per le zone maggiormente significative (scala, disimpegni…).

persaperne Le proiezioni ortogonali dipiùLa forma di un edificio è definita da una serie di punti, linee e piani. Talvolta riu-sciamo a percepirla in maniera intuitiva, poiché è soltanto grazie alla compren-sione del modo con cui gli elementi geometrici interagiscono nella proiezione ortogonale che arriviamo a intendere appieno ciò che vediamo; lo studio di quest’interazione si chiama geometria descrittiva.«Proiezione ortogonale» (ortho significa, letteralmente, «angolo retto») vuol dire trasferimento delle immagini create dai raggi proiettanti perpendicolari a un piano trasparente immaginario; i raggi sono sempre paralleli tra loro. I piani principali, assieme agli altri tre piani contigui (posteriore, fianco sinistro e inferio-re), formano un cubo trasparente virtuale.

Per CAD (Computer-Aided Design/Drafting) s’intende una famiglia di software grafici per supportare l’at-tività di progettazione e di disegno tecnico. In informatica, quest’acro-nimo inglese viene usato per indica-re due concetti correlati, benché differenti: • Computer-Aided Drafting, cioè

«disegno tecnico assistito dall’ela-boratore»; in tale accezione il ter-mine identifica il settore informa-tico volto all’utilizzo di tecnologie software, e specificamente della computer-grafica, allo scopo di supportare l’attività di disegno tecnico (drafting). Questi sistemi hanno come obiettivo la creazione di un modello, tipicamente 2D, del disegno tecnico che descrive il manufatto (e non del manufatto stesso): ad esempio, un sistema Computer-Aided Drafting può es-sere adoperato da un progettista nell’esecuzione di una serie di di-segni tecnici (in proiezione ortogo-nale, in sezione, in assonometria, in esploso) finalizzati alla costru-zione di un motore;

• Computer-Aided Design, ossia «progettazione assistita dall’ela-boratore»; in quest’accezione – che, tra l’altro, è la più comune – la parola individua il ramo dell’infor-matica riferito all’impiego dei software della computer-grafica per supportare l’attività di proget-tazione (design) di manufatti, sia virtuali che reali. Tali metodologie si propongono la creazione di mo-delli, soprattutto 3D, del manufat-to: ad esempio, un sistema Com-puter-Aided Design può servire a un progettista meccanico nella produ-zione del modello di un motore.

Lezione 3 • Il processo edilizio per le opere private e pubbliche

2 percorso A • La pianificazione di un’opera edile

Tutte le linee di vista e di proiezione sono perpendicolari ai piani principali e servono a visualizzare l’immagine dell’oggetto proietta-to; il piano orizzontale (pianta) è sempre parallelo alla linea di terra; il piano di profilo è sempre perpendicolare agli altri due piani; tutti e tre i piani principali sono perpendico-lari tra loro. Ciascuno dei principali piani bi-dimensionali può essere indicato come

piano dell’immagine, in quanto riproduce, appunto, l’immagi-ne dell’oggetto. Le proiezioni ortogonali rappresentano, quindi, un sistema grafico bidirezionale ortogonale; per ben comprenderle è necessario conoscere le convenzioni ortogonali e la correlata simbologia grafica. La linea di piegatura tra due piani principa-li si definisce «intersezione». Aprendo le facce del cubo ide-ale, in corrispondenza delle linee di piegatura (o «di fulcro»), si ottiene una superficie bidimensionale. Il piano orizzontale e i piani di prospetto laterale si fanno ruotare fino a diventare parte del piano di prospetto frontale.I disegni ortogonali mostrano, a tutti gli effetti, delle viste reali, per forma e dimensione, su una superficie bidimensionale. Quando due piani sono perpendicolari a un terzo piano, un punto nello spazio (detto a) risulterà proiettato a un’uguale distanza (K), che risulterà doppia sul terzo piano. Nelle viste ortogonali si traccia una linea diagonale a 45º dall’intersezione delle linee di piegatura. A questo punto si trasferiscono le linee proiettanti, opportunamente distanziate, dalla vista orizzontale (o dall’alto) alla vista laterale (o di profilo).

Nel prospetto, la figura viene proiettata su un piano d’immagine verticale. Il prospetto di un edificio, ad esempio, mostra lo sviluppo verticale, la volumetria e il dimensionamento delle finestre; soltan-to la linea di terra all’esterno dell’edificio sarà indicata con una linea continua o con un’area piena. Qualsiasi superficie non parallela al piano d’immagine apparirà di scorcio, mentre le superfici parallele al piano d’immagine produrranno forme reali. Le viste di prospetto vengono deno-minate secondo i punti cardinali (prospetto nord, prospetto sud…).Nella pianta, un piano orizzon-tale (detto «se-cante») seziona la figura, aspor-tando la parte posta al di sopra del piano stes-so. Le piante hanno una fon-damentale fun-zione comuni-cativa dell’idea

Fig.2- Metodologia di proiezione ortogonale

Una volta definito, un modello 3D può essere utilizzato per effettuare anali-si statiche, dinamiche e strutturali: in questo caso si parla di Computer-Ai-ded Engineering (CAE), disciplina più vasta, di cui il CAD costituisce il sottoinsieme di azioni e di strumenti volti alla realizzazione puramente geometrica del modello.

Fig.1- Proiezioni su piani ortogonali

Fig.3- Prospetto frontale e laterale di un edificio

Lezione 3 • Il processo edilizio per le opere private e pubbliche

3percorso A • La pianificazione di un’opera edile

del progettista e della sua reale fattibilità. Esse sono più efficaci se il piano orizzontale sezio-na la figura in corrispondenza delle aperture (quali porte e finestre, se si tratta di un edificio) e degli elementi verticali principali. L’altezza del piano secante può essere variabile, ma nor-malmente è fissata a 1 metro dal pavimento.Nella sezione, un immaginario piano verticale (se-cante) seziona la figura nel senso della lunghezza (ovvero longitudinalmente) o di traverso (cioè trasver-salmente), asportando la parte situata davanti al piano medesimo. Per agevolare l’individuazione del punto di osservazione, è opportuno inserire delle frecce di direzione nel piano di vista. Il taglio della sezione può essere colorato di nero, contornato da una linea gros-sa oppure evidenziato con un’ombreggiatura grigia. Le linee oltre il piano secante rappresentano i vari elementi del prospetto interno. Asportando quella parte della figura posta di fronte al piano secante, la sezione ci consente di intravedere lo spazio interno. La collocazione del piano secante e la direzione della vista è lasciata alla discrezione del disegnatore, anche se, di norma, le sezioni si eseguono in corri-spondenza delle aperture (porte e finestre, nel caso di edifici), delle strutture di collegamento verticale (scale e rampe), oppure delle aperture nei solai. Gli elementi di fondazione possono essere inseriti o meno, in base alle esigenze dell’elaborato grafico.

La redazione grafica del progetto ar-chitettonico deve comunicare effica-cemente lo scopo della rappresenta-zione; di frequente vengono inseriti studi sull’illuminazione, per evidenzia-re la direzione della luce solare attra-verso finestre o lucernari, e s’inserisco-no anche figure di uomini, per dimen-sionare il disegno su scala umana.Il metodo migliore per eseguire il dise-gno di una pianta è quello di comincia-re a raffigurare lo scheletro della struttu-

ra (edificio) e degli ele-menti che la compongo-no; è bene, poi, accertarsi di segnare gli assi centrali di tutte le porte e finestre.

Possono essere individua-ti, a titolo esemplificativo, i seguenti passaggi:

1) tracciare con una leggera linea singola

Fig.4- Pianta di un edificio

Fig.5- Sezione longitudinale di un edificio

Fig.6- Sezione trasversale di un edificio

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4 percorso A • La pianificazione di un’opera edile

il contorno dell’edificio; sempre con una linea singola, segnare gli assi centrali delle pare-ti interne;

2) aggiungere lo spessore dei muri interni ed esterni;3) individuare e disegnare tutte le aperture;4) posizionare e disegnare le attrezzature igienico-sanitarie, nonché i particolari esecutivi per

porte e finestre; 5) disegnare i particolari delle murature, con le tipiche convenzioni che regolano la realiz-

zazione grafica del progetto. In questo caso, lo spessore del muro è annerito completa-mente; se si lasciasse in bianco, il contorno del muro dovrebbe essere più grosso per faci-litare la lettura e la comprensione del disegno. Le piante contengono la disposizione dei muri, delle porte, delle finestre, delle scale e di tutti gli altri elementi posti al di sotto del piano secante (piano cottura, wc…). Si tenga presente, inoltre, la minore astrazione della simbologia grafica a mano a mano che si esegue un disegno in scala maggiore;

6) disegnare il pavimento in ciascuna stanza, con il simbolo grafico convenzionale più adat-to (ombreggiatura e tratteggio).

Tutte le fasi di questo procedimento si adattano indubbiamente sia alla redazione grafica compiuta a mano sia a quella eseguita mediante CAD.L’arredamento e gli elementi incassati (fornelli, lavelli…) vengono evidenziati nella vista del piano, al fine di definirne la funzione e la proporzione. Per un’accurata interpretazione, la vista del piano, come tutte le viste ortogonali, deve essere rappresentata nella medesima sca-la prescelta per il disegno complessivo.

persaperne Le misure dell’uomo dipiùIl progettista di una qualunque costruzione edilizia deve sempre ricordare che l’utente finale della sua opera è «l’uomo», il quale necessita di spazi di fruizione standard, derivanti dalle dimensioni medie del suo corpo nelle varie posizioni che può assumere (in piedi, seduto, sdraiato…); l’individuo deve dunque essere preso come base di ogni misura.

Le proporzioni del corpo umano sono state attentamente studiate fin dall’antichità, partendo dall’analisi della sezione aurea. Già Vitruvio (grande architetto romano del I sec. a.C.) teorizzava la regola secondo la quale l’uomo – in piedi, con le gambe chiuse e le braccia distese in orizzontale – può essere inscritto in un cerchio (immagine rappresentata nel famoso disegno di Leonardo), il cui centro cade sull’om-belico.In tempi più recenti, il famoso architetto francese Le Corbu-sier ha ideato una scala di misure, usa-ta poi in tutte le sue opere: il Modulor. Tali misure ubbidi-scono, contempora-neamente, alle di-

mensioni del corpo umano e a regole matematiche di equilibrio.

Fig. 7 - Dimensionamento della figura umana: l’uomo vitruviano di Leonardo

Fig.8- Dimensionamento della figura umana: il Modulor di Le Corbusier

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Le misure in altezza ricavate dal Modulor sono finalizzate alla progettazione di spazi residen-ziali e di oggetti d’impiego comune (ad esempio, 27 e 43 cm per due tipi di sedile, 70 cm per il bracciolo, 183 cm per l’uomo in piedi, 226 cm per l’uomo a braccio alzato…). Alcune di queste misure corrispondono a quelle dei mobili abituali, altre si riferiscono a oggetti meno usuali e dimostrano che se ne possono inventare di nuovi, proporzionati alla statura e ai mo-vimenti umani, ma indipendenti dalle consuetudini tradizionali.

Fig.9- Il Modulor di Le Corbusier. Assumendo l’uomo quale base di ogni misura, si possono definire le dimensioni minime degli oggetti presen-ti in un luogo e quelle degli ambienti elementari di abitazione

Simbolo grafico Dimensione Descrizione

cm 70 x 56 x 78cm 64 x 50 x 78 Lavabo normale

cm 61 x 38 x 37 Bidet normale

cm 170 x 72 Vasca normale

cm 76 x 35 x 40cm 49 x 35 x 38 WC con cassetta di scarico bassa

cm 60 x 130 Armadio per abiti a due sportelli

cm 60 x 60 Piatto doccia

min. cm 60 x 60 Cucina a gas con frigorifero

(Segue)

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Simbolo grafico Dimensione Descrizione

Ø cm 110 Tavolo circolare per quattro persone

cm 65 x 130 Divano a due posti

cm 200 x 90 Letto singolo

cm 200 x 190 Letto matrimoniale

Tab.1- Rappresentazione e dimensioni convenzionali di elementi d’arredo