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PERCORSO DI PERCORSO DI FORMAZIONE FORMAZIONE DELLE CARITAS DELLE CARITAS PARROCCHIALI PARROCCHIALI La Carità sta al centro del Vangelo e La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il grande segno che induce a costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo credere al Vangelo (ETC 9)

PERCORSO DI FORMAZIONE DELLE CARITAS PARROCCHIALI La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo (ETC

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PERCORSO DI PERCORSO DI FORMAZIONEFORMAZIONEDELLE CARITAS DELLE CARITAS PARROCCHIALIPARROCCHIALI

La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo grande segno che induce a credere al Vangelo

(ETC 9)

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Il Signore Risorto chiama i Il Signore Risorto chiama i cristiani a cristiani a essere suoi testimoniessere suoi testimoni credibilicredibili, mediante una vita , mediante una vita rigenerata dallo Spirito e capace rigenerata dallo Spirito e capace di porre i segni di un’umanità e di porre i segni di un’umanità e di un mondo rinnovati. di un mondo rinnovati.

capace di porre i capace di porre i segnisegni

Traccia di riflessione in preparazioneal Convegno Ecclesiale di Verona

La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo grande segno che induce a credere al Vangelo

(ETC 9)

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«Vi esorto dunque, fratelli, per la «Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale» questo il vostro culto spirituale» ((RmRm 12,1). La testimonianza è la 12,1). La testimonianza è la fede che diventa “corpo” e si fa fede che diventa “corpo” e si fa storia nella condivisione e storia nella condivisione e nell’amore.nell’amore. la fede che la fede che

diventa “corpo”diventa “corpo”

La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo grande segno che induce a credere al Vangelo

(ETC 9)

Traccia di riflessione in preparazioneal Convegno Ecclesiale di Verona

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La speranza cristiana mostra in La speranza cristiana mostra in modo particolare la sua verità modo particolare la sua verità proprio nei casi della fragilità: non proprio nei casi della fragilità: non ha bisogno di nasconderla, ma la sa ha bisogno di nasconderla, ma la sa accogliere con discrezione e accogliere con discrezione e tenerezza, restituendola, arricchita tenerezza, restituendola, arricchita di senso, al cammino della vita.di senso, al cammino della vita.

restituendola, restituendola, arricchita di senso, arricchita di senso, al cammino della al cammino della vitavita

La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo grande segno che induce a credere al Vangelo

(ETC 9)

Traccia di riflessione in preparazioneal Convegno Ecclesiale di Verona

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Solo una cultura che sa dar conto di Solo una cultura che sa dar conto di tutti gli aspetti dell’esistenza è una tutti gli aspetti dell’esistenza è una cultura davvero a misura d’uomo. cultura davvero a misura d’uomo. Insegnando e praticando Insegnando e praticando l’l’accoglienzaaccoglienza del nascituro e del del nascituro e del bambino, la bambino, la curacura del malato, il del malato, il soccorsosoccorso al povero, l’ al povero, l’ospitalitàospitalità dell’abbandonato, dell’emarginato, dell’abbandonato, dell’emarginato, dell’immigrato, la dell’immigrato, la visitavisita al carcerato, al carcerato, l’l’assistenzaassistenza all’incurabile, la all’incurabile, la protezioneprotezione dell’anziano, la Chiesa è dell’anziano, la Chiesa è davvero “maestra d’umanità”.davvero “maestra d’umanità”.

restituendola, restituendola, arricchita di senso, arricchita di senso, al cammino della al cammino della vitavita

La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il La Carità sta al centro del Vangelo e costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo grande segno che induce a credere al Vangelo

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Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.

Matteo 25,31-40

Matteo 25,31-40

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► ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,

► ho avuto sete e mi avete dato da bere;

► ero forestiero e mi avete ospitato,

► nudo e mi avete vestito,

► malato e mi avete visitato,

► carcerato e siete venuti a trovarmi.

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ogni volta che ogni volta che avete fatto avete fatto queste cose a queste cose a uno solo di uno solo di questi miei questi miei fratelli più fratelli più piccoli, l'avete piccoli, l'avete fatto a mefatto a me

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a questi piccolia questi piccoli a mea me

A questi A questi piccolipiccoli

A questi A questi piccolipiccoli A GesùA GesùA GesùA Gesù

È necessario amare Gesù per amare gli altri?

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Servire l’uomo per Servire l’uomo per amore di Gesùamore di Gesù

… … poiché non poiché non sono dell’uomo, sono dell’uomo,

credono di essere credono di essere di Dio. Poiché di Dio. Poiché

non amano non amano nessuno, credono nessuno, credono

di amare Diodi amare Dio(Charles Péguy)

potrebbe appannare l’amore per l’uomo, annebbiare la sua dignità e le sue ricchezze, potrebbe far perdere il dialogo e trasformare il povero nell’oggetto delle mie attenzioni per un mio appagamento personale.

ioioDD

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l'avete fatto a me

l'avete fatto a me

Signore, Signore, quando quando mai?mai?

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Un ospite delle Comunità Emmaus ha

raccontato la sua sofferenza, la sua

amarezza mentre se ne stava a chiedere

l'elemosina all'uscita dalle messe, la

domenica:

“Non mi feriva, non mi umiliava

l'indifferenza di coloro che non mi

davano nulla. Chi mi faceva più male

erano coloro che mi davano qualche lira,

ma non avevano il coraggio di

guardarmi in faccia, ancora meno di

salutarmi”.

Signore, Signore, quando quando mai?mai?

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Signore, Signore, quando quando mai?mai?

E nessuno dei discepoli osava E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era poiché sapevano bene che era il Signore.il Signore.

Giovanni 21,12

Il “Figlio dell’Uomo” risorto vuol essere visto nella umanità;

Il mistero dell’incarnazione qui giunge al culmine,

non è il colore degli occhi o la forma del viso che permettono

di riconoscere il Signore, il Risorto non ha più il volto

di un uomo, ma il volto dell’uomo.

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Signore, Signore, quando quando mai?mai?

Questo non significa che automaticamente si giunga subito a trovare nell'altro il volto del Signore, né tanto meno che si debba amare l'altro solo se vi si scorge il volto di Dio. No, l'altro va amato per se stesso, per quello che lui è, per la dignità insita nel suo stesso esistere: a nessuno è lecito amare in una persona il volto di un'altra. D'altronde Dio stesso ci ama come uomini e non solo in virtù del nostro legame più o meno intenso con Cristo: amati così, a nostra volta dobbiamo amare gli altri per quello che sono. Allora, da questo amore umano potrà emergere Cristo, anche qualora l'altro che ho di fronte non fosse amabile.

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zo Bian

chi

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Signore, Signore, quando quando mai?mai?

Un nonno racconta:Alcuni giorni fa ero in strada con mia nipote di circa 8 anni. Stavamo camminando, quando abbiamo visto sul marciapiede un mucchietto di buste e cartoni, con un giovane tutto rannicchiato sopra. Quello che tutti chiameremmo "barbone". Il mio occhio, anche se "cristiano" ma abituato a queste scene, quasi aveva escluso dall'attenzione questa presenza. Ma quello della bambina no! Più ci avvicinavamo al povero, più lei lo guardava con occhio evangelicamente misericordioso. Accortomi di questo atteggiamento, passo una moneta alla bambina per metterla nel cestino del povero. A questo punto il giovane si alza e velocemente si allontana. Dove starà andando? Entra in un bar e quasi subito ne riesce con un ovetto di cioccolato in mano e lo dona alla bambina con un sorriso che non dimenticherò mai! E subito scompare, tornando al suo mucchio di povere cose! Sono rimasto senza parole!

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Signore, Signore, quando quando mai?mai?

Essi poi riferirono ciò che Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.nello spezzare il pane.

Luca 24,35

La carità è una relazione, un cambiamento della relazione.

Da indifferente a interessata, da superficiale a profonda, da burocratica ad amichevole, da affrettata a paziente… La carità “partecipa” dell’altro, della sua fragilità, dei suoi problemi. La carità cambia il nemico in amico, lo straniero in concittadino, il diverso in uguale...

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Signore, Signore, quando quando mai?mai?Parliamo di condivisione, termine

che oggi si usa poco perché la nostra società e diventata efficientista. Il Figlio di Dio, esempio vero di carità, venendo nel mondo non ha “risolto” molti dei problemi incontrati, ma ha condiviso. Potremo anche risolvere alcune grandi emergenze del mondo, ma questo non può realizzarsi pienamente senza la condivisione.

Bru

no M

aggioni

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Questi Questi miei miei fratellifratelli

Dalla relazione di una volontaria in Servizio Civile di Milano:Lentamente ho imparato ad accettare la povertà che vedevo, e a spostare lo sguardo dalla povertà al povero. Ho capito che, anche quando è impossibile dare un aiuto concreto, c'è sempre la possibilità di aiutare una persona mettendola al centro delle tue attenzioni, imparando ad ascoltarla, appassionandoti alla sua storia, partecipando delle sue sofferenze e delle sue gioie. Nella povertà che incontravo iniziavo a riconoscermi povera, a sentire il bisogno di ascoltare e di essere ascoltata, di cercare una relazione profonda con le persone che avevo accanto. Ho capito che non potrò mai bastare a me stessa e solo nell'incontro con l'altro avrei potuto conoscermi meglio e imparare a migliorarmi.

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Come il Padre ha amato me, così Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.io vi ho amati. Giovanni 15,9-12

Non si tratta di garantire degli interventi sociali, ma riconoscere la condizione del povero come qualcosa che ci riguarda, qualcosa che ha un significato.Le persone sono accostate a partire anche dai loro bisogni, ma  in quanto fratelli, figli di Dio. Cercare una comunione di vita tra “emarginati e non”, tra sani e malati, tra giovani e vecchi, tra uomini e donne, permette di anticipare la “terra nuova” dove sarà asciugata ogni lacrima.

Questi Questi miei miei fratellifratelli

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E’ proprio questo riconoscimento dell’altro come fratello che fonda l’esigenza della prossimità. Nel regno di Dio e quindi anche nella comunità i poveri, prima di essere degli indigenti, sono dei soggetti e non tanto oggetti della nostra compassione. Prima di ogni aiuto viene la solidarietà ed è proprio il riconoscimento della fraternità che è in grado di prefigurare la “vita nuova” di cui la comunità cristiana dev’essere come un anticipo. Il riconoscerli come fratelli è la condizione perché essi a loro volta ci riconoscano come  fratelli e non solo come dei benefattori. La carità ha, per natura sua, una struttura di reciprocità  Se la comunità cristiana, e in essa i cristiani, si limitano semplicemente ad alleviare le sofferenze, a curare le ferite, a favorire compensazioni sociali, la loro carità perde la connotazione cristiana e diventa parte dei servizi dello Stato sociale.

Questi Questi miei miei fratellifratelli

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1Cor

inzi

13,

1-8 Se anche parlassi le lingue degli

uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.La carità non avrà mai fine.

Tre personaggi: uno che ha tutta la scienza, parla tutte le lingue, uno ha tanta fede da muovere le montagne e l’uomo tutto generosità, che dà sé stesso alle fiamme…

Mancano di caritàMancano di carità

Che cos’è la carità?Che cos’è la carità?

La carità è un modo di relazionarsi, di instaurare relazioni, di porsi di fronte all’altro uomo… …che, alla fine, è come porsi di fronte a Dio. Non dobbiamo aumentare i servizi di carità, o incrementare la generosità, bisogna cambiare le bisogna cambiare le relazionirelazioni.

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A cura di don Luciano Cantini

www.lucianocantini.it